ANNO VI. — N. 2, t Sabbato II Gennaio 1851. j .li fi - IlO1! »I • >•'■ > :.,;;■•• < !.' ■,: ■< «iv.Ja Esce una volta per settimana il Sabbato. — Prezzo anticipato d'abbonamento annui fiorini 6. Semestre in proporzione._ &■'"''< ' L'abbonamentonon va pagato ad «Uri'che alla Redazione. " ' , _-_:___:__i_:_■ ■ * ■ •'.'?■ !.:. ■ Dissertazione del Sig* March. Girolamo Gravisi sopra un passo di Slrabone risguardante Vantico commercio d'Aquileja co' Popoli del Danubio. Al Padre Gerolamo Tassis della C. D. G. Lettore di Filosofia nel Seminario di Capodistria. (Continuazione e fine. Vedi N. 1). Ma Ella forse dirà, quali eran dunque cotesti Illirici, che formavano tal commercio? Ha creduto l'erudito Sig. Zanon ') che questi fossero spezialmente Dalmatini, e Crovati; quasiché sotto il nome d'Illirici queste sole Nazioni si comprendessero. Non si dee però credere certamente che da tai Popoli si facesse il detto commercio, che duvea farsi per via di terra. Estremamente lungo, e difficile s>no a loro sarebbe stato il trasporto degl'indicati generi sopra de' carri, quando che di tal viaggio ci viene data non solo la direzione, ma anche la precisa distanza sino al Nauporto dallo stesso Strabone al più di Miglia 62. Le dirò dunque sicuramente, ma senza individuarle poi le Nazioni particolari, che questi erano Popoli che abitavano intorno all' Istro, o Danubio. Per rilevar ciò ad evidenza, convien prima osservare a quale smisurata estensione di Popoli, e di Nazioni arrivasse il generale nome d'Illirico rapporto ai Greci, e ai Romani. Benché questo propriamente detto, fosse ristretto fra il Tizio, e '1 Drino, come s' ha da' Geografi ; ciò non o-stante, spezialmente dopo di Augusto, così universale, ed esteso questo nome si rese, che assorbì in se medesimo nella lingua comun di que' tempi anche quello di molte altre Nazioni. Nel modo stesso sotto la sola denominazione di Sciti, e di Nomadi correvanno a' tempi di Omero tutte le Nazioni Settentrionali «sub uno nomine "singulis diversisque Gentibus ob ignorantiam compre-hensisB, come ci'avverte Strabone2); e sotto il titolo d'Iperborei, di Sarmati, e di Arimaspi tutti li Popoli sopra l'Eusino, I' Istro, e 1' Adriatico comprendevansi. 3) Sotto il nome dunque d'Illirici, al riferire di Appiano 4) i Greci riconoscevano tutti que' Popoli, che sopra la Macedonia, e la Tracia cominciando da' Caoni, e da Tesprozi Lettere T o. V. p. 2) Georg. Lib. 1. 3) Idem Lib. XI. 4) de Bell. Illyr. 28. sino all'Istro abitavano; ed i Romani-iioh' solò gli Scor-disci, gli Ardiei, ed I Liburni; ma li Péorii, li Reti, li Norici, li Misj Europei, e tutte quelle altre Naziofti, che sono a destra dell' Istro; cosicché dalle fonti di. questo Fiume sino all'Eusino, tatti que'Popoli, eh'eran ; Tribu-tarj ai Romani «communi vocabulo Illyri'os-omnes a'rbi-trabantur„. Chiara prova di ciò in Floro ne abbiamo ') il quale chiama Illirici li Popoli tatti della Pannonia;ma più evidente in Svetonio 2) il quale enunziando le vittorie riportate nell'Illirico da Tiberio, ce lo descrive appunto nella riferita estensione, dicendo: " Perseverantiae grande pretium tulit, toto Illyrico, quod inter Italiani, Regnum-que Noricum, lcj); e che li Padovani4) molte delle loro merci mandavano a Roma nata ifinoQlav. Non divenivano certamente per questo Veneti li Britanni, nè Latini li Padovani. Potè forse supporsi, ch'Emporio equivalesse a Metropoli? Sarebbe anche questo un vano sospetto, perchè da Giuliano, e da Erodiano essendo stata quella Città qualificata per un Emporio d'Italia, sarebbe irragionevole perciò il credere, che considerata l'avessero per Metropoli. Ma come mai poi Capitale dell' Istria, se questa terminava al Timavo presso Duino, nè mai più oltre si estese? Non era dunque nè nell'Illirico, nè nell' Istria quella Città, e qualunque altra ragione, che fosse addotta a favore di t&l Sistema, sarà da me dimoslraia conforme a questa del tutto vana, ed insussistente. Ma io le sarò stato troppo molesto in questo viaggio Geografico. Io dunque lo seguiterò da me stesso ; ed Ella riprenderà il suo Filosofico. Sarò sempre però ec. CENNI STATISTICI del Distretto DI CORMONS. I seguenti cenni statistici del distretto di Cormons nel Circolo di Gorizia ci sembrano raccolti intorno l'an-no 1845, e da persona che ne aveva conoscenza. II Distretto di Cormons nel Circolo di Gorizia, Provincia del Littorale Austriaco è posto a gradi 46 di latitudine, e gradi 31 di longitudine, circonscrilto a Settentrione d»l distretto di Quisca colli Comuni di Ruttars, Fleana, Bigliana, Viputzano, Cerou inferiore e superiore, e St. Floreano; a Levante dal Comune di Podgora del predetto Distretto, e dal Fiume Isonzo ; a mezzodì dal Distretto di Gradisca, colli Comuni di Villanova, Farra, Corona, Mereano, Fratta, Romans, Versa, ed il torrente Torre, ed a Ponente il torrente Judri. 1) Disserl. Var. Erud. 2) Antich. Rom. dell'Istr. Lib. I. »j Lib. IV. p. 297. *) Lib. V. p. 327. L'Area del Distretto è di 15/10 miglia geografiche quadrate, ed abbraccia Jugeri quadrati .15195:1202. — di Klafter 1600 per cadauno.. . Il Distretto conta 39 luoghi, collocati, in quattro Capo-Comuni, suddivisi in .16 Comuni coscrizionali, e queste ridotte in sole 12,,.in rapporto al non ancora attivato sistema censuarioi Per le cose di chiesa è diviso in due Decanati, formati questi da 6, Parrocchie ,Jdue Vicariati perpetui, e 4 Cappellanie. 1830 sono le case, delle quali 106 civili, e 1724 rustiche. Ha cinque molini, un filatoio, 33 filande da seta, due fornaci da calce, e pietre cotte. La popolazione comulativa è di 11155 abitanti, dei quali 5557 di sesso maschile, 5593 femminile. Tutta questa popolazione compone 2660 famiglie. Le Ditte che pagano l'imposta prediale sui fundi del Distretto ammontano a N.° 1081. La fondiaria però non è egualmente ripartita, giacché basa sopra indicazioni date nell'anno 1803 dalli possidenti medesimi. Col nuovo censimento il Distretto presenta una rendita netta di f. 114308 car.i 48, che calcolata nella proporzione del 4 per cento dà un capitale ipotecabile di f. 2,857,715. In questa cifra non è compreso il valore degli edilizi, giacché vi manca base certa per farne calcolazione. Il Distretto è bagnato dall' acqua del Fiume Isonzo, da quelle dei torrenti Judri (o più rettamente Butrio.), dalla Torre (o piuttosto dal Turro) e dalla Versa. L'Isonzo lambe brève tratto del distretto di Cor-mons, tocca solo col fianco destro la sponda di una bo-schetta di salici piantata dal Comune di Lucinico. È u-tile agli abitanti pei molini posti nei limitrofi Distretti di Quisca e (tradisca. Il torrente Torre poggia la sua sponda sinistra al Distretto di Curmons entro i confini delti Comuni di Vi-scone, e Medea. Le sue acque magre, portano seco sola ghioja e sabbia; di rapidissimo, e tortuoso corso, e cagionano gravi danni nelle escrescenze. 11 suo filone vagante, diviso in più rami è momentaneo, non é regolabile a vantaggio, né dell'agricoltura, né di altre imprese industriali. Il Butrio costeggia e forma coafine a ponente al Distretto di Cormons lungo la tsua estensione con la Provincia d'Udine. Dura quasi perenne fino verso Gias-sico, indi si. abissa. Nutre un molino in {(razzano, e nel suo gonfiamento, in occasioni di forti pioggie trabocca argini, innonda, e devasta le basse campagne di Chiopris e di Medea. Le acque limose sono in alcune stagioni vantaggiose ai prati che innonda. ' Il Versa scorre nel centro del Distretto di Cormons, si forma dallo scolo delle acque dei colli di Cormons e Quisca, s'ingrossa in confluenti ruscelli, e corre nel torrente Butrio entro i confini della Campagna di Medea. Quest'acqua nelle piene straripa, scrolla gli argini, che la richiudono in troppo angusto e tortuoso letto, arreca danni notabili alle campagne, innonda i prati cosi detti di Capriva al di là del ponte della Versa, e rende alle volte impraticabile la strada del Distretto, che da qui mette alla Capitale del Circolo. S'ingrossano e si abbassano con rapidità 1' acque di questo toirrente, che sono vantaggiose alle campagne pel limo che depongono. Dà moto per più o meno tempo a seconda dielle stagioni a due piccoli molini. — Questo torrente avanti non molti anni era quasi perenne, e non cessavano le acque, che nei tempi di massima siccità. Questo notabile cangiamento si attribuisce alla divisione dei fondi paludosi e boschivi di Cormons. Infino a che questi fondi avevano la loro primitiva natura le acque piovane venivano ritenute e scolavano lentamente. Colla partizione dei comunali, i boschi furono tolti, le paludi diseccate, e munite di fossi, quindi le acque non trovando ritegno scorrono con rapidità ed in grande massa, né potendo esser capite dall'alveo troppo angusto, tortuoso, e pieno d'impedimenti devastano le vicine campagne, ed anzi con non molto andare investiranno i villaggi di Capriva e di Moraro. La direzione di detti torrenti meno l'Isonzo é in balia dei proprietarj, e talvolta per salvare pochi campi portasi la rovina ad intiere campagne. Le acque del su-nominati torrenti non sono atte per sé sole alla irrigazione utile delle terre, essendo troppo frigide. D'altronde l' aheo dell' Isonzo, eh'è perènne, e troppo basso in paragone alla parte piana del Distretto, e quasi impossibile sarebbe di utilizzare lei sue acque all' oggetto predetto. Gli altri torrenti sono mancanti di acque nelle stagioni in cui l'irrigazione é necessaria, quindi non è prezzo dell'opera 1' impiegare ingenti capitali per un fine precario. L'Isonzo è il solo che potrebbe essere impiegato ad intraprese industriali, se il suo corso non fossa tanto ristretto in ragione al Distretto. Gli altri torrenti non essendo perenni, mancano ad ogni impresa; le acque momentaneo vengono usate per gli esistenti molini. Il suolo si divide in due classi principali, ne si potrebbe comprenderla sotto una sola generale, attesa la somma differenza che passa fra le medesime. La prima è composta dai terreni in pianura, e la seconda da quelli in collina. — I terreni in pianura sono di sufficiente ubertosità nelli Comuni di Cormons, Brazzano, Capriva, Medea, poiché vi abbonda la Marna^ e mediocremente feraci nelle altre Comuni di Borgnauo, Chiopris, Spessa, St. Lorenzo, Lucinico, Moraro, Mossa, Viscone. Quelli in collina sono del pari di sufficiente produzione nelle Comuni di Cormons, Brazzano, Medana, e Spessa, e di mediocre ubertosità nelle altre di St. Lorenzo, Lucinico e Mossa. Ma le condizioni dell' agricoltura per le cause pubbliche e private, dalle quali dipendono, non sono le migliori. La mancanza di ordinanza per la repressione pronta dei furti campestri, e la nessuna previdenza a tutelare la foglia de' Gelsi sono assai sentite. . , ...! <• . ■'.<>. ..ri' ; ' " i < . '»• j :.i ••«• .: (Continua.)