Nina Kudiš Buric, Rijeka UN DIPINTO DI FRANCESCO ZANELLA NEL PALAZZO ARCIVESCOVILE DI ZARA Presso il Palazzo Arcivescovile di Zara si conserva accanto ad altre pregevoli opere d'arte un dipinto raffigurante una delle guarigioni miracolose di Cristo (fig. 1). La tela misura 135 x 175 cm ed e stata quasi sicuramente commissionata proprio per la residenza vescovile zara-tina in occasione di uno dei numerosi restauri che il palazzo ha subito fin dall'epoca medievale.1 Nello specifico si tratta della ristrutturazione avviata dal vescovo Vittorio Priuli, aristocratico veneziano, che resse la diocesi di Zara dal 1688 fino alla morte avvenuta nel 1712. Il prelato fece costruire al secondo piano dell'edificio una cappella intitolata a san Marco2 in cui si trovavano, come si evince dall'inventario compilato molto verosimilmente subito dopo la sua morte, le tele raffiguranti la Cacciata dei mercanti dal tempio e la Resurrezione di Lazzaro. Nel do-cumento, oltre alle summenzionate opere, viene citato pure un dipinto posto "Nella prima Camera fabbrica nuova contigua alle Scale" che viene descritto come "un quadro dell'Hidropico con suaggie dorate".3 Radislav Tomic ritiene che questa annotazione possa riferirsi all'opera oggetto di questo articolo. Lo studioso, pero, interpreta il suo contenu-to iconografico come la Guarigione del lebbroso, molto probabilmente concordando con l'ipotesi addotta da Giuseppe Sabalich.4 In realta vi e rappresentata la figura di Cristo attorniata da una moltitudine di in- 1 L'antico edificio medievale ha subito rilevanti modifiche ad opera del vescovo Maffeo (Mattheo) Valleresso (1450-1495). Verso 1830 ha subito una profonda ristrutturazione: la facciata con i suoi elementi gotici e rina-scimentali e stata demolita mentre all'interno la disposizione degli spazi e stata notevolmente modificata. Pavuša VeŽIC, Nadbiskupska palača u Zadru, Peristil, 22, 1979, pp. 17-36. 2 Ibidem, p. 33. 3 Citato da Radoslav ToMI C, in Emil Hilje, Radoslav ToMIC, Umjetnicka baština zadarske nadbiskupije. Slikarstvo (ed. Nikola Jaksic), Zadar 2006, p. 292, cat. 116. 4 Ibidem, p. 297, cat. 119. Giuseppe Sabalich cita il dipinto in piu oc-casioni: Giuseppe Sabalich, Guida archeologica di Zara, Zara 1897, pp. 32-33; Giuseppe Sabalich, I dipinti delle chiese di Zara, Zara 1906, p. 9; Giuseppe Sabalich, Pitture antiche di Zara, Zara 1912, pp. 2, 48. ■ ■ - ' * 1. Francesco Zanella, Guarigione dei malati, olio su tela, Palazzo Arcivescovile, Zara fermi di ogni eta che puo essere riferita a piu passi tratti dal Vangelo di Matteo e da quello di Luca e pertanto l'intitolazione piu appropiata e la Guarigione dei malati.^ 5 Il contenuto iconografico della tela puo riferirsi ai seguenti passi del Nuovo Testamento: "E Gesu andava attorno per tutta la Galilea, insegnan-do nelle loro sinagoghe, predicando l'evangelo del regno, e sanando ogni malattia e ogni infermita fra il popolo. E la sua fama si sparse per tutta la Siria; e gli presentarono tutti i malati, colpiti da varie infermita e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guari. E grandi folle lo segui-vano dalla Galilea, dalla Decapoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano" (Matteo 4,23-25). "Poi partito di la, Gesu venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, la egli si pose a sedere. E grandi folle si accostarono a lui, recando con se zoppi, ciechi, muti, storpi e molti altri; li deposero ai piedi di Gesu ed egli li guari. Tanto che le folle si meravigliavano, nel vedere che i muti parlavano, gli storpi erano guariti, gli zoppi camminavano e i ciechi vedevano; e glorificavano il Dio d'Israe-le" (Matteo 15,29-31). "Quando Gesu termino questi discorsi, parti dalla Galilea e venne nel territorio della Giudea, al di la del Giordano. Grandi folle lo seguirono, e la egli le guari" (Matteo 19,1-2). "Allora vennero da lui nel tempio ciechi e zoppi, ed egli li guari" (Matteo 21,14). "Poi, sceso 2. Francesco Zanella, Nativitä della Vergine, 1687, olio su tela, chiesa della Beata Vergine deUa Misericordia, Buie / Istria Durante i vasti lavori di ristrutturazione del palazzo avvenu-ti verso il 1830 la cappella dedicata a san Marco venne ampliata. Si puo pertanto ipotizzare che in tale occasione i dipinti che ornavano con loro, si fermo in un luogo pianeggiante, con la folla dei suoi discepoli e con un gran numero di popolo da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per udirlo e per essere guariti dalle loro malattie; e anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi erano guariti. E tutta la folla cercava di toccarlo, perche da lui usciva una potenza che guariva tutti" (Luca 6,17-19). 4 ^f -m ^ ti T" ■^km f,, v,' 3. Francesco Zanella, Madonna che versa una goccia del proprio latte nella bocca di sant'Ignazio (?), 1687 (?),olio su tela, chiesa della Beata Vergine della Misericordia, Buie / Istria le sue pareti come pure quelli situati negli ambienti adiacenti abbiano cambiato proprietario. Ossia, nel 1897 Sabalich trova le tele in casa della famiglia zaratina Creglianovich-Albinoni (Kreljanovic-Albinoni), piu precisamente dei loro eredi, la famiglia Nakic. Esse erano esposte nel salone di rappresentanza e nella stanza attigua inserite in cornici a stucco dipinto. Lo studioso menziona complessivamente dodici di-pinti. Otto, che presentano le medesime dimensioni (100 x 138 cm) e 4.a Francesco Zanella, Nativitä della Vergine, 1687, olio su tela, chiesa della Beata Vergine della Misericordia, Buie / Istria, particolare 4.b Guarigione di malati, olio su tela, Palazzo Arcivescovile, Zara, particolare 4.c Madonna che versa una goccia del proprio latte nella bocca di sant'Ignazio (?), 1687 (?),olio su tela, chiesa della Beata Vergine della Misericordia, Buie / Istria, particolare che raffigurano scene dell'Antico Testamento, sono attribuiti a scuola fiamminga, mentre i restanti quattro, tutti 125 x 170 cm, con scene tratte dal Nuovo Testamento lo studioso suppone essere opere di seguaci del Tiziano o del Tintoretto. Sabalich in una pubblicazione successiva ipotizza che tutti i dipinti di questa coUezione attualmente dispersa provenissero daUa vicina "basilica metropolitana".6 DeUe quattro raf-figurazioni tratte dal Nuovo Testamento, Radoslav Tomic nel 2004 ne ascrive tre a Gregorio Lazzarini (Venezia 1655 - ViUabona di Rovigo 1730). Si tratta deUa Cacciata dei mercanti dal tempio, deUa Resurre-zione di Lazzaro e dell'Ingresso di Cristo in Gerusalemme.^ Lo studioso 6 Sabalich 1897, cit., n. 4, pp. 32-33; Sabalich 1906, cit., n. 4, p. 9; Sabalich 1912, cit., n. 4, pp. 2-4, 48. Nel testo del 1912 lo studioso sottolinea che secondo il direttore di una galleria i dipinti sono da ascrivere a seguaci del Tintoretto o del Palma. 7 Lo studioso espone per la prima volta questa proposta attributiva nel 2002 (Radoslav TomiC, Slikar Giovanni Battista Augusti Pitteri u Dalmaciji, Zagreb 2002, p. 10), ma la argomenta in pubblicazioni successive (Radoslav ToMIC, Slike Gregorija Lazzarinija u Zadru, Radovi Instituta zapovijest umjetnosti, 28, 2004, pp. 126-133; Tomic 2006, cit. n. 3, pp. 291-297, cat. 116, 117, 118). Dei dipinti menzionati solo l'Ingresso di 5. Francesco Zanella, Predica di san Giovanni Battista, olio (?) su tela, Musei Civici, Padova data il dipinto con la Guarigione dei malati all'inizio del Settecento e lo accosta ipoteticamente a Francesco Migliori (Venezia 1684 - 1736).® L'opera e invece da attribuire al pittore padovano Francesco Zanella (Padova, documentato dal 1666 al 1716). Le spiccate analogie per quanto attiene il colorito, la resa dei volumi e del chiaroscuro e infine la tipologia dei personaggi che si riscontrano confrontando la Guarigione dei malati e i due dipinti firmati e datati di Zanella che si trovano a Buie d'Istria, avvalorano la proposta attributiva qui esposta (figg. 2, 3, 4). Inoltre, Zanella era solito Cristo in Gerusalemme presenta spiccate caratteristiche di stile riconduci-bili alla maniera di Gregorio Lazzarini, mentre gli altri due si discostano molto non solo per il colorito, la resa pittorica, la tipologia, ma anche per la qualita esecutiva. Radoslav Tomic propone per tutte e tre le opere una collocazione cronologica all'ultimo decennio del Seicento. 8 Tomi c 2006, cit., n. 3, p. 298, cat. 119. ripetere soluzioni compositive molto simili, e I'opera zaratina ricalca l'mpianto del dipinto raffigurante la Predica di san Giovanni Battista dei Civici musei di Padova (fig. 5). E questa un'opera di piccolo forma-to (44 x 53 cm) che appartiene alla specifica produzione dell'artista che spicca, oltre che per la resa qualitativa, anche per la complessita dell'impianto compositivo e per la tavolozza rischiarata.9 Il dipinto buiese della Nativita della Vergine reca, oltre la firma, anche l'anno di esecuzione, il 1687,10 pertanto e lecito ipotizza-re che l'opera zaratina non sia stata realizzata in un periodo di molto successivo a tale data. Le tele buiesi di Zanella risalgono alla fase della piena maturita dell'artista, quando dopo l'iniziale influenza di Luca Ferrari egli si accosta alla maniera di Luca Giordano. Il colorito diviene piu tenue, le forme piu delicate e morbide, mentre le composizioni e il disegno assumono uno carattere barocco. Tuttavia, sembra che l'ar-tista padovano nel corso degli anni novanta del Seicento, prima del rischiaramento della tavolozza e della resa piu incisiva dei volumi nello spirito delle nuove correnti dell'inizio del Settecento, adotti uno stile piu pacato, con impianti compositivi piu classici, mentre il colorito e gli effetti luministici risultano piu attenuati. Tale cambiamento, forse do-vuto all'influsso della pittura del Fumiani come proposto da Pier Luigi Fantelli, si riscontra molto bene nell'Adorazione dei Magi del duomo di Padova.11 Rispetto a quest'ultimo dipinto quello di Zara, nonostante 9 Pier Luigi Fantelli, in: Da Padovanino a Tiepolo. Dipinti dei Musei Civici di Padova del Seicento e Settecento, (ed. Davide Banzato, Adriano Ma-riuz e Giuseppe Pavanello ), Milano-Padova 1997, pp. 229-230, cat. 171. 10 Višnja Bralic, Nina KuDIS BuRIC, Istriapittorica. Dipinti dalXValXVIIIse-colo. Diocesi Parenzo - Pola, Rovigno - Trieste 2005, pp. 43-46, cat. 48-49; Višnja Bralic, Nina Kudis Buric, Slikarska baština Istre. Djela štafelajnog slikarstva od 15. do 18. stoljeca na području Porecko-pulske biskupije, Zagreb 2006, pp. 139-142, cat. 37-38. 11 Rodolfo Pallucchini , La pittura veneziana del Seicento, I, Milano, 1981. p. 342; Pier Luigi Fantelli , Pittura padovana tra '600 e '700: Francesco Zanella, Padova e il suo territorio, II/5, 1987, pp. 18-21; Pier Luigi Fantelli , in Da Padovanino ..., 1987, pp. 226-230, cat. 166-172; Davide Banzato, La quadreria Emo Capodilista, Milano 1988, p. 137, cat. 229; Pier Luigi Fantelli , Ancora sui pittori Zanella, Padova e il suo territorio, 28, 1990, pp. 16-19; Pier Luigi Fantelli , Padova 1650-1700, in: La pittura nel Veneto. Il Seicento (ed. Mauro Lucco), I, Milano 2000, p. 173; Pier Luigi FANTELLI, Zanella Francesco, in La pittura nel Veneto. Il Seicento (ed. Mauro Lucco), II, Milano 2001, pp. 890-891. una certa alterazione della superficie pittorica dovuta alla ridipintura, presenta una fattura, un colorito e una resa dei volumi molto piu prossi-mi alle opere di Zanella risalenti al decennio precedente, ossia agli anni ottanta del Seicento. Pertanto e lecito ipotizzare che il vescovo di Zara, Vittorio Priuli, abbia iniziato la ristrutturazione del Palazzo Arcivesco-vile, che comprendeva tutti gli aspetti, compresi quelli che riguardava-no gli arredi pittorici, poco dopo la sua nomina avvenuta nel 1688. Traduzione dal croato da Rosalba Molesi. UDK 75(497.5Zadar):929Zanella F. izvirni znanstveni članek - original scientific paper slika francesca zanelle v nadškofijski palaccl v zadru Povzetek V nadškofijski palači v Zadru je med drugimi pomembnimi deli ohranjena tudi slika, na kateri je upodobljeno eno od Kristusovih čudežnih ozdravljenj (sl. 1). Slika, velika 135 x 175 cm, je bila gotovo naročena prav za rezidenco zadrskega nadškofa, verjetno v času ene velikih prenov palače. Časovno ustrezna je prenova v času Vittoria Priulija, beneškega plemiča, ki je bil zadrski nadškof od leta 1688 do smrti leta 1712. Sliko, na kateri je upodobljen Kristus, obdan z bolnimi in obnemoglimi ljudmi različnih starosti, lahko vsebinsko povežemo z več različnimi odlomki iz Matejevega in Lukovega evangelija. Zaradi izrazitih analogij pri koloritu, oblikovanju teles, uporabi svetlobe in sence ter tipologiji posameznih likov med zadrsko sliko in dvema podpisanima ter datiranima slikama Francesca Zanelle (Padova, dok. od 1666 do 1716) v istrskih Bujah je v članku predlagana atribucija temu padovanskemu slikarju (sl. 2, 3, 4). Ker je na sliki Marijinega rojstva v Bujah poleg slikarjevega podpisa tudi letnica 1687, lahko sklepamo, da tudi zadrska slika ni nastala bistveno pozneje. Slikovno gradivo: 1. Francesco Zanella, Ozdravljenje bolnih, olje na platno, Nadškofijska palača, Zadar 2. Francesco Zanella, Marijino rojstvo, 1687, olje na platno, Marijina cerkev, Buje 3. Francesco Zanella, Marija položi kapljo svojega mleka v usta sv. Ignacija (?), 1687 (?), olje na platno, Marijina cerkev, Buje 4.a Francesco Zanella, Marijino rojstvo, izrez, 1687, olje na platno, Marijina cerkev, Buje 4.b Francesco Zanella, Ozdravljenje bolnih, izrez, olje na platno, Nadškofijska palača, Zadar 4.c Francesco Zanella, Marija položi kapljo svojega mleka v usta sv. Ignacija (?), izrez, 1687 (?), olje na platno, Marijina cerkev, Buje 5. Francesco Zanella, Pridiga sv. JanezaKrstnika, olje (?) na platno, Musei Civici, Padova