AN NALES • Ser. hist, sociol. • 10 - 2000 • 2 (22) ZAPÍSt, POROČi lA IN OCENE/NOTE, REEAZION] i RECENSION! / NOTES. REPORTS ANO REVIEWS. 575-603 Trevor R. Shaw: F O R E I G N TRAVELLERS fN THE S L O V E N E KARST 1537-1900. Založba Z R C SAZU , Ljubljana 2000, 244 pagine, 145 figure. "II di 20 corrente di buon inattíno sí diresse verso San Canziano, 4 ore circa distante da Trieste nella direzione a levante, per vederne la grotta e percorrere que'dítorní; ... Sulle antiche muragüe del víllaggio di S. Canziano si affacció la Saxífraga Ponae, Athamanta Matthioli, Rumex scutatus, Corydalís lútea e qualche altra pianta. Al ia grotta sceso primo i! re, senza che i continuí precipizj, che ad ogni volgersi si moltiplicano, lo spaventassero. Ai fondo vide ta spalancata vorágine di vasto cratere, nella quale si discende per una scala ristretta, mal tracciata neila rupe, tortuosa, che gira tal- volta a serpentina, forníta di debolí stantí di íegno, in gran parte infraciditi dal tempo e dall'intemperie, per c.uí fa d 'uopo di moka awertenza e cirsospezione. La grotta fu ¡Ilumínala in modo da poter mostrar bene tutto cío che offríva ¡I suo interno. II re osservd la forma e composizione di quelle staiattiti che pendevano alia volta e pareti di queil 'anto. ... Sceso al basso, ove le acque del sovrapposto fiume frementi precipitano, frangendosi con fracasso in spuma e densa nebbía, vide come in una specie di gran bacino le medesime sí rac- colgano, e tortuose spariscano sepellendosi in sotto- posta caverna. Cosí scompare il fiume Recca aí l 'occhio delí'osservatore per dar vita come si opensa, al discosto Timavo.", scrisse il famoso botánico e farmacista, dott. Bartolomeo Biasoletto (1793-1858) di origine istriana, dopo aver fatto, il 20 maggio del 1838 in compagnia di Federico Augusto II, Re di Sassonia (1797-1854) ed ap- passíonato della natura, un' escursione neíle grotte di San Canziano. Questa suggestiva descrizione del mon- do sotterraneo del Carso sloveno presenta pero solo una delle 88 testimonianze di viaggiatori provenienti da 11 paesi europei e dagli Statí Uniti d'America, che visi- taran© la Slovenia tra ií 1537 ed il 1900. Trevor R. Shaw, specializzato in ricerche storíche del carso, coí- Saboratore del P Istituto carseologico di Postumia e dal 1997 anche membro d !onore del Centro di Ricerche Seíentífiche dell' Accademia Slovena, ha riuníto queste testimonianze in un'ampía raccolta intitolata Foreign traveUers in the Sloven Karst, che é stata recentemente pubblicata in Üngua inglese daíia casa editrice del Centro di Ricerche Scíentifiche a Lubíana. Nonostante fosse auspicabile una sua traduzione in sloveno, ií fatto che ti vo lume sía uscíto ín ingíese pud essere considérate indubbíamente un pregio in quanto fa maggíor parte (65) deí visitatori é cost.ituita da cít- tadíni britannici (48) ed americaní (17) e la lingua ori- gínale contribuisce cosí all'autenticitá delle loro descri- zioni di luoghi e fenomeni del Carso sloveno nel lon- ta no passato. Con questo lavoro, che sí concentra in primo luogo sui documenti scritti da ,Lnon addettí ai lavori", c ioé non da speleologi ma bens) da viaggiatori vari ovvero precursor! del turismo, che vísitarano non solo luoghi, posti e monumenti di valore storíco-culturale ma dimo- stravano anche dell' interesse naturalístico, Trevor Shaw completa il quadro del mondo sotterraneo disegnato dai vari espioratori delle caverne e grotte, come Valvasor (1689), joseph Anton Nagi H 748} oppure Adolf Schmid (1850-1856) e pure i francesi Balthasar Hacquet (1774- 1 779), Bertran-Ceslin (1823) ed E.A. MarteI (1 893). L'ampía rassegna di 88 variodípinte descrizíoni, ar- ricchita da tantissime illustrazioni dell 'epoca, comincia nel lontano 1537, quando un certo Georg Leonberger, nato a Regensburg in Cerníanla, dedica al Lago di Cerknítz un poema in lingua latina portandoci fino alia fine dell'800, quando nel 1898 ¡I famoso psicoanalista viennese, Sigmund Freud, descrive ia sua visita alia Grotta di Divača, allora chiamata Kronprinz Rudolf Grotte. Freud considerava lo stesso esploratore, vale a diré la propria guida, un neurotico che esplorava delle grotte in sostituzione di avventure erotiche. L'ultimo a visitare la Slovenia in quest'arco di tre seco!i e mezzo fu il biospeleologista francese Armand Viré nel 1900, quando ottenne 30 esemplari di proteí per ¡I suo labo- ratorio sotterraneo a Parigi. Tra gli innumerevoli viaggiatori, che prestarono Sa loro attenzione alie grotte e ai vari fenomeni del Carso sloveno, spiccano pure altri illustri nomi: per esempio 590 ANNALES • Ser. hist, socio!. • 10 • 2000 • 2 (22) ZAPISI, POROČILA IN OCENE/NOTE, RELAZIONl £ RECENSION! / NOTES, REPORTS AND REVIEWS, S?S-603 Cínglese Edward Brown, físico e membro délia Royal Society, che viene considérate il plu importante dei primi viaggiatori ed a cui dobbiamo 3 descrizioni de! Lago di Cerknitz in seguito al suo soggiorno nel 1669; ¡'italiano físico e naturalista, Alberto Fortis, famoso soprattutto per il suo Viaggio In Daimazia che, nel dicembre del 1777, incise il suo no- me in una coionna di stalagmite nel la grotta di Vilenica, allora chiamata Grotta Comíale, alla quale dedico anche un'accurata descrizione; I' architetto e pittore francese, Louis François Cassas, che nel 1782 visitó Predjama e San Canziano e fissô le sue impression! non solo in forma scritta ma dipinse anche una serie di acquereíli di altissimo fivello e grande importanza storica; Kari Friedrich Schinkei, pure lui architetto di fama e professore al l 'Accademia reale di Berüno, che nel 1803, da ventiduenne, viaggio in Italia altraversando la Slové- nie e descrisse nei suoi diari di viaggio la minieria di îdria, il Lago di Cerknitz, la grotta sotto il castello di Predjama ed anche la Grotta Corniale (oggi Vilenica). Dal la mano di Schinkei derivano inoitre disegni in matita ed inchiostro che raffigurano Predjama e la parte de l f éntrala délia Grotta Corniale. Poi anche il mare- sciallo francese ed ex governatore delle Provincie llli- riche sotto Napoleone, Auguste Frédéric Lois Viesse de Marmont, che nel!' invernó del 1810 si recô a Postumia e Cerknica e si ricordô delle visite alla Grotta di Adels- berg e al Lago di Cerknitz nelle sue rnemorie; David Heinrich Hoppe e Christian Friedrich Horn- schuch, due botanisti tedeschi che pubblicavano nel 1818 il loro diario del viaggio nel litorale adriatico (ese- guito due anni prima), in cui raccontano le avventure di Joseph Eggenhôfner vissute drammaticamente in occa- sione délia sua scoperta délia Grotta di Padriciano (al- lora Eggenhofnergrotte); il ceco, poeta e scrittore, fan Neruda, che descrisse in modo romántico e dettagliato Postumia e la Adels- berger Grotte, Predjama e il Lago di Cerknitz, luoghi che aveva visitato nel 1 868; Sir Richard Francis Burton, i l famoso esploratore del lago di Tanganyíka, come pure scrittore e traduttore delle "WQi notte", che partí almeno 5 volte tra il 1873 ed il 1889 da Trieste, dove si trovava in veste di console britannico, per le grotte di Postumia e San Canziano. Su queste visite, inclusa la sua presenza a! "Grottenfest" (testa della grotta) di Adelsberg a Pentecoste del 1873, sí riferisce sua moglie Isabel nella biografía sul marito; persino George V, Re di Gran Bretagna, visito nel 1887, da principe e uffícíale nella Roya! Navy , ancorato colla nave "Dreadnought" nel porto di Trieste, la Groíta di Adelsberg, sulla quale fece nel suo diario una breve ma molto informativa nota; ed in fine Ruprechtdi Bavaria, figlio del Re Lodovico 111, si ricordô nelle sue memorie deí viaggi nel sudest d'Europa e nell 'Oríente, come pure delle sue visite alia Otoska jama e alia Grotta di San Canziano nel 1894. II libro contiene inoitre un* ampia introduzione in due capitoli. II primo tralta i viaggi in Slovenia nei tempi passati dando un1 idea delle circostanze, comoditá e scomoditá che condízionavano i soggiorni dei viag- giatori. Ma apprendiamo anche che un certo Thornas Cook, che organizzo per primo un'escursione turística attraverso l'Europa, nel 1868 portó 14 inglesi a Postumia e nella Grotta di Adelsberg. II secondo capitolo, invece, presenta tutte le grotte e altri siti carsici, che fu roño meta e soggetto di de- scrizioni da parte dei viaggiatori tra ¡i 1537 ed i! 1900. Qu i troviamo inoitre tutti i dati e fatti importanti sulla formazione geologica delle grotte e fenomeni carsici, sulle circostanze che hanno portato alfa loro scoperta, sui primi esploratori ma anche sugii tnizi dell1 usufrutto delle grotte come attrazione turística, sull'iristallazione della luce eíettrica e sui primi passi verso l'introduzíone di un mezzo da transporto nella Grotta di Adelsberg. C 'é da accennare, infine, ad un elenco utilissimo di nomi di grotte e di fuoghi riportati nelle varié lingue (slo- veno, tedesco, italiano) e diverse ortografié. Altrettanto informativa rísulta una breve compilazione di tutte le unitá di misura, in uso nel passato nei vari paesi ai qtiali appartenevano i viaggiatori, con i rispettivi dati moderni. Pur essendo un' opera scíentifica il libro di Trevor Shaw non é strettamente adatto ail'uso esclusivo degli studiosi. Proprio per il suo modo di presentare il mate- riale antíco in forma assolutamente non secca e poí- verosa si presta infatti anche ai iettore profano da ínte- ressante ed altrettanto piacevole lettura e permette, sia agli spleologi che non, un vivace, autentico e divertente tuffo nel passato. A differenza pero dei viaggiatori di una volta noi possiamo goderci con il libro in mano i luoghi e i posti del Carso Sloveno senza correre il riscbio di essere derubati da bancle di ladri, che si nascondevario durante la seconda meta del '700 nel fitto bosco esteso tra Plañiría e Postumia, dove il topó- nimo "Ravbarkomanda" ce ne parla ancora. Brigitta Mader HRVATSKA S R E D N f O V J E K O V N A D I PLOMAC I JA , Zbornik Diplomatske akademije, Diplomatska akademija Ministarstva vanjskih poslova Republike Hrvatske, Zagreb 1999., 284. strani. U Zborniku pod gornjim naslovom objavljena su ¡zlaganja sa znanstvenog skupa "Hrvatska srednjovje- kovna diplomacija", održanog u Zadru od 9. do 11. rujna 1998. u organizaciji Diplomatske akademije, Hrvatskog instituta za povijest i Zavoda za povijesne znanosti H A Z U u Zadru, te u suradnji s Ministarstvom znanosti i tehnologije Republike Hrvatske, gradom Zadrom i Zadarskom županijotn. Uvodni dio Zbornika 591