'damo boriile iii~ vaca e N. 8 - 31 GENNAIO 1948 mém Moi e Stein lie ek ,T* •*%**„ *# John. Strano ti sembrerà che noi, a-micissizrii tuoi e agguerriti sostenitori dell'arte tua, con la forza della nostra potenza stilistica che tu ben conosci, si scenda ora in campo contro te per rendere pubblicamente note al mondo intero le ragioni che ti indussero a vigliaccamente falsare le impressioni effettive provate durante il nostro viaggio neirUnione Sovietica. Evidentemente il colloquio che tu hai avuto a Mosca col signor Karaganov della «Voks» (colloquio dal quale con mal simulata indifferenza ci esercisti) ha influito non poco sul tuo vantato disprezzo per l’oro. In pocho parole intendiamo dire die il signor Karaganov ti ha pagato perchè tu scriva ciò che hai scritto ; e una non trascurabile. somma dev’essere scivolata nelle voraci tasche del nostro fotografo Rol'ert Capa, poiché il «Giornale di Trieste» non ha ancora pubblicato, nè credo pubblicherà mai, l’istantanea fatta a Kiev in occasione delle dimostrazioni di ostilità dei popolo russo verso r Stalin e Molotov. ; Hai scritto di avere atteso due ore e mezzo prima che ti venisse .servito il pranzo all’Hotel Metropole,e di aver pagato per 400 gr. di vodka, un grosso piatto di caviale nero, zuppa di cavoli, una bistecca di patate fritte, formaggio e due bottiglie di vino 364 rubli, pari a circa 14 mila lire. Bugia! Se ben ricordi, o meglio, se loro dì Mosca non ha offuscato a tsrtt- punto hi - tua me moria, al «Metropole» ci siamo andati di martedì, e fino a venerdì non siamo stati in grado di avvicinare un cameriere onde pregarlo di portarci da mangiare perchè d camerieri russi, per tre giorni la settimana sono obbligati a cantale marce inneggianti il Governo Rosso. Soltanto dopo ben sette giorni di opprimente attesa nella «hall» dell’albergo siamo stati serviti di una minestra di semi di girasole in ciotola di legno, Hi ll.TI tnu>7n ri ; rvm-\r. rt nr. f a ^ r. di piccione, tenuti assieme da pesantissime catene di platino‘1 John, perchè non hai detto (forse io dirai?) che alle ragazze del popolo è severamente vietato unirsi in matrimonio con giovani che non intendorio farsi tatuare su tutto il corpo (non esclusi gli organi genitali) piccole falci e martelli, mentre le figlie deij capi cellula possono, se vogliono, non solo sposare giovani daìla pelle completamente candida e priva di fregi falcemartellati, ma anche alti personaggi nazi-f asciati fatti prigionieri durante l’ostilità russo-tedesca? Perchè, John, non hai detto che a causa della esagerata burocrazia la vita si svolge len-tissi-mamente, tanto da indurre il Desposta Rosso e prolungare la durata del giorno da 34 a % ore? Hai detto torse (o lo dirai?') che l’età vera di Stalin (per tale ragione) è di 276 anni e non di 69 anni come comunemente nei popoli civili on «starnante osservanti i movimenti della Terra intorno al Sole si crede?. No, John, non l’hai detto e non lo dirai ! Evidentemente l’oro che ti è stato offerto ha soffocato in te il senso di onestà e rettitudine che ti erano giovate per accaparrarti la nostra simpatia, la nostra stima, la nostra amicizia. John, ricordatelo: hai trovato a Mosca una ricchezza: l’oro hai pèrduto a Mosca una ric-j chezza più grande: la no-tira a-micizja. Addio. L'ex amico tuo Caleidoscopica Vision del mondo che ha del tragico, ha del giocondo, ha dei pacifico, del tremebondo. Il franco provoca con la caduta un gran malessere nella valuta dei biondi albionid Gara perduta? Molto probabile; D<*n sono rani daU’Oltre Oceano codesti «affari». E quando vengono costano caia. BLGAR di un tozzo di pane confezionato con rottami di carro armato e di un bicchiere di vodka (il bicchiere era di carta d’impacco e non di vetro come tu intenzionalmente hai lasciato credane) ; il tutto è costato ben 12 mila rubli, pari a circa lire 636 mila. Questo, sempre che la matematica non sia un’opinione. Perchè ti sei dimenticato di parlare della nostra guida u-craina Alexie Poltarazki? Perchè non hai detto che la povera guida ucraina ci ha derubati dei nostri orologi d’ore scambiandoli per generi alimentari? E delle donne hai forse detto che quelle del popolo sono ricoperte unicamente di vecchie camere d’aria d’automobile, mentre le mogli dei commissari del popolo vanno per la città galoppando rarissimi e-semjplarì di orsi argentati, ricoperte di otto o nove pellicce di armellino, e dalla testa ornata con brillanti grossi come uova I più vigliacchi del vent’en-nio sono— i gagliardetti d’oggil Ghandi ha sospeso il digin no. Beato luti Caleidoscopica Vision del mondo che ha del tragico, k® del giocondo, b® del ridicolo, del tremebondo. DULCINEO Che l’Italia abbia la forma di uno stivale è vero, ma non per questo è giusto che la et governi con i piedi mmmm. AMICIZIA e perchè no, scusate? C’è pure II mandorlato.. / Nella gara a chi è più democratico del mondo Truman si è messo in testa— di esserlo lui! AUGI gnoria o ci perdo la pazienza proruppe Sancio. Io sò che quello fu fatto per far si che al crollo, prossimo, non ci fossero più partiigani a dare ombra, in Italia. E senza essi, niente più formazioni operaie armate, niente più insurrezioni e niente più rivendicazioni contro i padroni che avevano lavorato Ver i tedeschi. — Forse hai ragione, Sancio, disse sommesso il Lungo Cavaliere, ma questo non mi spiega perchè abbiano bombardato cosi for-temefite le città tedesche. — Proprio. Proprio le città hanno bombardato; ma gli impianti industriali... manco per idea. Ci • faccia un viaggetto nella Ridir e se ne accorgerà, sogghignò Sancio. — Incredibile, Sancio, disse il Cavaliere. — Incredibile, ma vero, Vostra Signorìa, affermò Sancio. Che vuole, Vostra Signorìa, io non sò usare i termini che dicono e non dicono; quei termini che non urtano i timpani delicati di certi Uffici di Propaganda e uso generalmente parole un pò dure, ma, date le circostanze, credo bene non usarle... rispose Sancio. — Paura? espiamo ombri «so Don Chisciotte. — No, saperci fare, sottilizzò Sancio. E’ tutta qui l’arte... Saperci fare, e senza lubrificanti. Sotto le insegne di una falsa fede sono nascosti turpi delinquenti che, approfittando di turbate menti, hanno portato quel che ognuno vede. Si son riempiti letti ed anche tombe con žftitra, con pugnali oppur con bombe Fermò il cavallo Domi Chi-•cfotte e, voltandosi verso lo scudiero: Dimmi Sancio, chiese, hai tsto mai come ci sanno fare i pine si? 1 Certo, Vostra Signorìa, ri-*P°se Sancio, sanno fare ottimamente ie ritirate strategiche. T~ Ma, Sancio, esclamò mera.vi-ff tato n cavaliere, dicevo di ang-Kai-Scek che, da quando riceve miliOTl)i dollari non fa ehe vincere... A poker, Vostra Signorìa, ? Poker chè, quanto al resto f inisca e dì sonore. Cređž> Sancio? chiese stupito Toe della Mancia. Mi sembra f- e Qualche giornale dica proprio u contrario. ~ vuole, Vostra Signoria, cono lo stesso di Markos, bat-‘0, ribattuto e sempre im piedi, zi, a proposito, pare che i monarchici non ricevano più ar-dai, lor» amici; perchè Mar-_^se te piglia tutte lui. Fare anche a me, ammise il M Tì.O'n errrolibio Divagazioni Ma nei processi per codeste azioni completamente mancano i mandanti che pur essendo noti lestofanti non vanno mai al fresco. Troppo buoni! (Quel «troppo buoni !» vada a chi pretend dà governare onesto... e li difende!) — Certo, Vostra Signoria. Non si ricorda degli «eroici» telegrammi di auguri a quelli di Leningrado e di Stalingrado? — Vaneggiamenti, Sancio, fece severo Don Chisciotte. Non ricordi che anche tu ascoltavi con reverenza... — Mi scusi, Vostra Signorìa, ma — Radio passata non macina più. — E ricordo anche gli ordini dati da Alexander ai partigiani italiani, nell’inverno 1944, dì ritornare alle loro case, di lasciar andare, di attendere le truppe dell’Ottava Armata, rispose calmo Sancio. — Già, Sancio, ma quelli erano ordini dati per troppo buon cuore, per non affaticare inutilmente glt italiani. — Non me lo dica, Vostra Si- la prima volta che succedono casi consìmili. — Oh, no, Vostra Signoria stia sicura. E’ già successo con Mi-hailovich che riceveva armi dagli stessi amici, pure lui ci rimetteva anche la salute, poveraccio, per i tiri mancini che gli capitavano da parte di qualcuno. Tacquesi a lungo ripensando ai rifornimenti per aereo degli Alleati Occidentali, il sommo guerriero dei Molini. Poi domandò: — Senti, Sancio, che ne pensi del P. I. O.? — Propaganda Fide, Vostra Signoria. — E del P. W. B.? — Propaganda Fece. — E della B. B. C.? — Propaganda Feci. — Sempre, Sancio? Al Tr;bvns,e vanno i disgraziati, al canto di «Balilla» e «Giovinezza»... E balza tosto agli occhi una stranezza: son quasi tutti o «scemi» o «minorati». La conclusion la tragga chi la vuole; per noi lampante è questo come il sole! Cardile? Un cervelletto da... Starace! Venier? Un giovanotto... analfabeta! E' tanti altri? Uomini d; creta! E il Giùbilo? Soltanto un... «incapace» ! (La patria, questa? No, cari signori; la patria è quella dei lavoratori.) A ben pensar, la nostra Polizia non ha pop torto quando non arresta tanti ...pivelli soliti a far festa, ma, zitta zitta, finge e passa via. La poverina merita un encomio: lo sa che abbiamo un solo manicomio! — Incominciando da questa sera, in parrocchia, do; l’Avo Maria faremo sempre nn po’ di dottrinai (Dis. di Walter) DULCINEO ' Av.:.;.. i m S)m Chiòc lotte fi =5B «FONDO PRO-DISOCCUPAH» — Beh, come la mettiamo? Ho dato cento lire e ci sono ancora degli affamati che rompono l’anima! i (Dis. di Walter) Trieste tuu&tiata N« 1 ” €111 imbecilli — Permettete? Agosto, geometra, — Molto lieto. Martedì, avvocato. — Di Luigi? — No, di Domenico. i — Architetto? — Farmacista. — Stržtno, in gioventù ho conosciuto un tale Domenico architetto e credevo... — Può darsi però, poiché Domenico da poco, prima Asdru-bale. — Mi meraviglio«. p - ....'■ Milli irnrr .rufffliiffiiiiMi If* p ' ^ GIANFRANCO GRONGO (Udine) — Lei è un individuo molto curioso. Vuol sapere di che tendenza siamo e chi ci sovvenziona. Che dirle? Per la prima comanda le risponderemo che siamo demo-. cristiani, come del resto lei lo può ben constatare dal contenuto del nostro giornale; per la seconda invece le diremo che veniamo sovvenzionati da gente molto tirchia che d la uscire su carta scadente. Soddisfatto? Ciao Gianfranco. ERIO STOCCHI (Milano) — Le siamo infinitamente grati della sua cortesia; ci deve perdonare se abbiamo messo tanto tempo a risponderle, ma per fare ciò, come vede, abbiamo dovuto aspettare la creazione di questa rubrica, per il resto faremo di tutto per accontentarla. In quanto al « pezzo » qual cosuccia c’è dentro, ma occorre intensificare, provi con la simpamina, la usa anche Landò, attendiamo. NADIA VALENTE (Trieste) — Verissimo come dici tu, noi già ci conosciamo, o meglio: ci siamo già incontrati; bada però di serbare 11 segreto; se lo saprai mantenere ti perdoneremo la poesia che ci hai voluto mandare. In quanto ai movimentucci più o meno sotterranei « stile D’Annunzio » non ti dar pensiero, con Trieste non c’è niente da fare. Perciò tieni pure gli occhi aperti ma stai tranquilla, diamine. — Eh, efh, caro signore, non è il solo, ora magari non ci si fa più caso, ma i primi giorni____ le dirò che io stesso del resto prima Giacomo notaio, Martedì avvocato da pochi mesi appena. —Interessante, debiti forse? — Per carità... — Politica allora? — Le ragioni sono varie e compiesse. E’ mia opinione che ogni, buon cittadino dopo il cambiamento di struttura del G.M.A. debba seguire l’esempio e cambiare anche lui qualche cosa, come può. Bisogna pur aiutare questa benedetta democrazia. — Democratico allora? — Proprio così, caro signore, B mondo va a sinistra. — Fa piacere parlare con un democratico, detto tra noi, io con le mie idee rivoluzionarie va a finire che un giorno o l’altro mi iscrivo nella Democrazia Cristiana ! — Non esageriamo, io sono contro gli estremismi. — Io sono per la piazza. — Io per la pacifica discussione. — Lei è un debole. — Lei è un criminale. —Criminale a me non me 11» mai detto ancora nessuno. — Ebbene glielo dico io. — Fascista! — Fascista a me che ho fatto cambiare il nome a mia moglie e a mio figlio, rispettivamente Margherita e Nicolò da Maddalena e Geremia. Fascista a me che ho tolto il saluto a un mio ex caro amico perchè non ha cambiato il suo putrido nome Amilcare in uno di più vasto respiro, ad esempio Oliviero. — In questo caso mi scusi, forse ho esagerato. Ma capirà noi rivoluzionari... — Bisogna sapersi dominare. — Sono un uomo d’azione. — Partigiano? — Ho un amico che una volta, durante la guerra, ha ascoltato radio-Londra. — In questo caso la comprendo. — Vogliamo stringerci la mano? — Ben volentieri. AUGI I MASTINI <— Però in gambe questo Sceiba ' (Dis. di SERSE) SOTTOVOCE — Pare che gli americani vogliano aiutare l’Europa del tutto disinteressatamente!«. (Dis. di SERSE) 'Penóierini dal . mm ULTIME NOTIZIE A proposito di giornali per— bassi servizi. Ecco che cosa diceva le «Ultimissime»— pardon— le «Ultime Notizie» delTll luglio 1941: «Alcuni membri del Governo sovietico, secondo telegramma da Ankara, hanno già abbandonato la capitale sovietica, e si sono rifugiati in una città situata molto più a nord-est Stalin, invece, si troverebbe ancora a Mosca chiuso nel Kremlino dove è difeso dalla sua guardia rossa. , Anche gran parte della popolazione moscovita ba abbandonato la città e procede in disordine verso oriente— Lo stesso Stalin, a quanto informano queste notizie, starebbe per lasciare la capitale, ma probabilmente egli attende che si ristabilisca la calma perchè deve temere per la propria vita, dato lo stato di confusione e di ribellione che regna in città». Queste righe a sette anni di distanza farà sorridere certa gente. No} no, invece. Perchè abbiamo ciao già allora. GENEROSITÀ* Abbiamo visto sfilare per le vie di Trieste la «Carovana dell’amicizia». Spontanea ci è venuta onesta considerazione: o o LA' BOCCA iilAfMifà Ore 30 e 30: rari iocom in ente della portinaia Invano la stampa di sinistra, bovinamente asservita dalle direttive dei Kremlino, in un ultimo, disperato tentativo dì salvezza, tenta di minimizzare gli indiscutibili risultati della guerra scoppiata neU’autunno scorso tra gli ultimi resti dell’esercito di Stalin t le fresche armate del generale russo anticomunista Bandera. Da notizie che attendono conferma si apprende che molti generali rossi sono passati con le loro truppe alle file di S. M, il nuovo Czar di tutte le Russie, generale Bandera. Pare, inoltre, che il nuovo C zar sia stato ricevuto dai Reali d’InghìllerTa per un segreto collo quio avente per argomento la fusione delle forze armate delle du e Grandi Potenze allo scopo di iniziare nella prossima primavera una potente offensiva militare contro pii eserciti di Togliatti stazionanti in Italia. Le divisioni corazzate del gen. Bandera, appoggiate da forti formazioni di aerei da bombard amento starebbero ora avanzando verso Mosca dopo aver franto mato senza perdita alcuna le due prime barriere di difesa rossa, composte principalmente da donne e bambini. Rari sono i casi