ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI Anno VII. — Nu 371 Redazione e Amministrazione: CAPODISTRIA Via Santorio 26 - tei. 128 ★ AUSPICI e prospef£ive All’ultima sessione dell’Assemblea federale hanno presenziato due delegazioni del distretto di Buie e Capodistria. -Salluitanido TAsse-mblaa federale, il compagno Beltram ha detto : «Compagni delegati popolari, per. mettetemi che in questo momento solenne, mentre la maggior rappresentanza uei popoli jugoslavi discute sul raggiunto accordo con l'Italia, io esprima, a nome del Comitato popolare distrettuale di Capodistria, la gioia e la profonda ri-conoscenza di tutto il popolo lavoratore del nostro distretto verso coloro che si sono prodigati per la nostra completa liberazione e unione alla RPFJ. Con questo accordo ha termine il difficile periodo di dure battaglie per il trionfo delle giuste richieste del popolo jugoslavo e specialmente degli abitanti di tutto il Territorio di i njeste. ì\oi siamo coscienti del fatto che l'accordo è un compromesso che ha i suoi lati buoni e cattivi.» Dopo essersi brevemente riferito alla lunga e dura lotta condotta lungo le sponde del golfo triestino, il compagno Beltram ha continuato: «Noi speriamo che il nostro sacrificio riuscirà a migliorare i nostri rapporti con il popolo italiano Bananu e comriDuira ai ranorza- mento della pace in Europa. Non enumereremo i monumenti, simboli di grandi sacrifici, quali sono BasOvizza, Općina, i villaggi bruciati, ma desideriamo che tali ricordi di un vergognoso passato dovuto all’Italia imperialista, siano di ammonimento alle giovani generazioni oeunana democratica, vogliamo pure sperare nella fine dell’irredentismo e sciovinismo che per decenni hanno avvelenato l’atmosfera di tolleranza e di rispetto re. ciproco. In una nuova atmosfera, il tempo potrebbe cancellare il triste passato che tanto male ha fatto ai nostri popoli. Noi continueremo per la realizzazione dei compiti assunti, che sono punti di par. tenza per la soluzione di tutti quei problemi, sorti nel dopoguerra, come derivato di ingiusti e inimiche-voli rapporti verso il nostro Paese, Noi riteniamo che l’Italia di oggi, anche nel campo dell’assolvimento degli obblighi assunti, dimostrerà di non essere più quella di una volta. «La prospettiva di uno sviluppo culturale -s generale del popolo lavoratore di Capodistria, si estende finalmente in tutti i campi delle attività. E, come gli abitanti del nostro distretto hanno guardato sempre con fiducia ai nostri dirigenti e al compagno Tito, nei giorni di lotta, così sarà ora grato a-gli stessi per tutti gli aiuti che verranno loro porti al fine di cancellare quanto prima ogni orma di un passato di occupazione e arretratezza. «In questo momento storico, quando il nostro territorio si congiunge imamente alia maure Patria, il grande numero di bandiere che sventolano libere al sole, e. la gioia del nostro popolo lavoratore, esprimono la infinita riconoscenza verso i Caduti per la liberazione, verso i dirigenti dello Stato e verso il più grande figlio dei nostri popoli, compagno Tito. Nello stesso tempo, a nome del Comitato popolare distrettuale e del popolo lavoratore del distretto di Capodistria, prego il compagno Tito e il compagno Presidente dell’Assemblea di voler visitare questa parte della nostra Patria socialista.« Il console Albertaiio a Capodistria e Buie Il Console Cario Albertaiio, che è stato nominato capo dell’Ufficio consolare italiano a Capodistria, ha compiuto sabato una visita preliminare a Capodistria, dove è stato ricevuto dal segretario del Comitato Popolare Distrettuale, compa-igno Vičič e a Buie, dove è stato ricevuto da un funzionario del distretto. Nel corso della visita, il dofct. Albertaiio è stato aoeompagnato-dal compagno Ninčević, segretario della nostra Delegazione a Trieste. TRIEST E CENTRO DI MEDIAZIONE Il Ministro Italiano delle finanze-ha dichiarato che Trieste può diventare facilmente un prezioso mediatore nei rapporti economici ita-lo-jugoal-avi. Ha aggiunto che, con l’accordo su Trieste, sono state create tutte le condizioni per una più stretta collaborazione tra l’Italia e la Jugoslavia. L’ALLUVIONE A SALERNO La notte tra il 25 e dii 26 ottobre una terribile alluvione si è abbattuta sulla città e sui dintorni di Salerno in Campania. L’acqua, caduta nella misura di 500 mm. in poche ore, e irrompente dagli ultimi declivi delle montagne che sovrastano la città, ha letteramente spazzato case e vie riempendole di viscida fanghiglia che per lungo tempo ha ostacolato l’arrivo dei soccorsi. Si contano 299 morti e 70 dispersi mentre 4461 persone sono rimaste sezna tetto. Il Governo Italiano ha preso tutte le misure del caso per offrire una pronta assistenza ai colpiti. MARTEDÌ’, 2 NOVEMBRE 1954 Prezzo 1# din — 20 lire ABBONAMENTI: Annuo din. 420. semestrale din. 220, trimestrale din. 110 Spedizione in c. c. p. ★ All'Assemblea Repubblicano della Slovenia ESTESA LA LEGISLAZIONE AL CAPDDÌSTRÌAl Il compagno Kraigher rileva il ruolo della nostra minoranza Alla sessione di giovedì scorso di entrambi i Consigli dell’Assemblea Popolare della Repubblica Slovena, ha partecipato anche una delegazione del nostro Distretto, composta di dieci membri. I deputati popolari hanno salutato con prolungati applausi i rappresentanti della nostra popolazione. Franc Kralj, presidente del CPD di Capodistria, ha porto all’Assemblea i saluti delle genti dei territori congiunti alla Jugoslavia. Egli ha ringraziato per il copioso aiuto fornito in -tanti anni dalla Repubblica Popolare Slovena e da tutta la Jugoslavia nella ricostruzione e sviluppo economico-culturale del Distretto. Presentando la proposta di legge sull’es tensione della Costituzione e delle leggi della R. P. di Slovenia al territorio di Capodistria, il Presidente del Consiglio Esecutivo -della Slovenia, compagno Boris Krajger, ha posto in risalto il significato dell’unione di queste località alla madrepatria in base all’aocordo raggiunto sulla questione di Trieste. Egli ha quindi aggiunto che la DISGRAZIA tramviaria a Zagabria Nella mattinata di domenica è avvenuta a Zagabria una grave disgrazia tramviaria. Il tramvai proveniente dal cimitero delia città -usciva d’un tratto dai binari, cominciando a scendere paurosamente su quel tratto di strada, ripidissimo. Andava ad urtare poi contro un albero che lo faceva girare e di qui sbatteva contro un palo idi ferro, dove si fermava. La vettura era carica in considerazione della prossima giornata dei morti. Decedevano sull posto 13 persone mentre -altre quattro decedevano durante il trasporto all’ospedale. Vi sono inoltre 35 feriti, di cui sette gravi. estensione delle leggi e della Costituzione al Distretto di Capodistria non è soltanto un atto formale, ma un’avvenimento che ha un profondo significato. L’accordo — nelle parole del compagno Kraijger —■ costituisce un grande successo per la causa -della pace e apre la via alla normalizzazione sui nostri confini. Vengono a schiudersi così nuove possibilità per rapporti di buon vicinato tra i popoli jugoslavi e quello italiano. Anzi il Presidente del Consiglio Esecutivo ha detto che la minoranza italiana, alla quale verrà consentito un indisturbato sviluppo, diventerà -un ponte di collegamento tra l’Italia e la Jugoslavia. «Noi — ha sottolineato -Boris Krajger — desideriamo che, in base all’accordo raggiunto sulla questione triestina, anche la minoranza slovena che rimane a Trieste, sotto -l’Italia', goda -degli stessi diritti ohe ha e che avrà in seguito quella italiana nel nos tro Paese. La realizzazione di migliori rapporti reciproci su questa base, sarà il migliore contributo alla normalizzazione della situazione alla frontiera italo-jugosla-va». L’Assemblea Popolare ha quindi discusso sulle -aggiunte e le modifiche proposte al piano sociale repubblicano per l’anno 1955, -decidendo un aumento -della dotazione per AUGURI La redazione de «La Nostra Lotta» saluta il decennale de'la fondazione dell’Unione degli Italiani e del quotidiano «La Voce del Popolo», celebratosi in questi giorni, con un lusinghiero bilancio di vittorie e di successi nell’elevamento economico-cul-turale della minoranza italiana in Jugoslavia., Ai compagni dell’Unione degli Italiani e ai coUeghi del confratello fiumano vadano i nostri migliori auguri di fruttuoso lavoro. Sulla vecchia strada Il «Piccolo-« quotidiano di fascistica memoria, fatto riapparire a Trieste con notevole dose di cattiva gusto, parallelamente allingressa delle truppe italiane in città, ha pubblicato nella scorsa settimana al cuni articoli di fondo, il cui contenuto è in netto contrasto con quanto solennemente dichiarato da parte ufficiale italiana sul rispetto de-lla minoranjza slovena e sulle prospettive di buoni rapporti con la Jugoslavia. In esse trovano ancora profonde traccia motivi caratteristici de que gli atteggiamenti anti-jugoslavi eh-: per troppi anni hanno avvelenato i rapporti tra i -due paesi e che ora sia dai circoli ufficiali che da gran parte della stampa della -penisola sono stati abbandonati per cedere il posto a valutazioni più relatistiche ed obiettive sul vicino Adriatico. Malgrado il -memorandum -d’inte-sà, negli articoli del «-Piccolo-» si continua a parlare di u-n’Istria -da venti secoli completamente italiana (resistenza dei croati e sloveni viene del tutto ignorata); si parla di imperialismo regionalistico degli sloveni; si ironizza sulle misure che il nostro governo intende adottare per Tele-vamento economico del capodi-stria-no; si definiscono una beffa le libertà nazionali e sociali -della nostra minoranza; si ritorna alla rettorica della civiltà bimillenaria e si invita infine il governo italiano a non lasciarsi «prendere dalla fretta» nel-l’applicare lo statuto speciale sulle minoranze in quanto il rispettò della -lingua slovena, la parità di diritti degli sloveni, l’istituzione di un paio di enti culturali sloveni, -tutto ciò porrebbe in serio pericolo la cultura italiana a Trieste. Ad esser blandi, gli articoli del «Piccolo-» abbisognano almeno di -a-ggioma-mienito e precisazioni. Jn-nanaitbu-tto Lapplicaizlione de-1 memorandum non comporta problemi di metodo, ma problemi di sostanza, se si vuole sinceramente che i rapporti in Adriatico subiscano quella trasformazione che -gli interessi dei due paesi e della -pace inderogabilmente esigono. Si tratta di intraprendere una strada del tutto nuova. Questa strada però non sembra essere quella di quei circoli triestini che stanno dietro ai giornali di Rino Alessi. Anzi le tendenziose e negative interpretazioni delle cose -jugoslave, il rimaner attaccati come l’ostrica alla pietra alle vecchie pretese sull’ex zona B e su altri territori jugoslavi non giova certamente al miglioramento dell’atmosfera. E’ quanto mai quindi inopportuno che parte della stampa triestina già del tutto comprommessa fino ad oggi soprattutto per il suo livore anti-jugo-slavo, continui a falsare la realtà e ad interpretare erroneamente le prospettive future. Quanto scritto da questa stampa non è nello spirito del raggiunto accordo'poiché non esprime la sincera opera del nostro Governo e di -buona parte dei circoli governativi romani. Non deve più esservi questa differenza fra l’atteggiamento di Roana e quello dei circoli irredentisti triestini, poiché il suo persistere po- trebbe far ritenere che essi vengano appoggiati allo scopo di impedire una completa normalizzazione dei rapporti. I circoli politici romani hanno il dovere di rendersi conto della possibilità di questa supposizione non solo ma di impedire questi fenomeni negativi in certa stampa .triestina. Questo non è impossibile. Tanto più poi che particolarmente -dopo la firma .dell’accordo essi hanno già dimostrato di sapersi sottrarre all’influenza delle correnti estremiste. SALUTO al Non occorrevano di certo le doti divinatorie di un profeta o chia roveggente per preveder? che R:nc Alessi, l’amico personale di Mussolini, la sciarpa del littj-in, il gran cordane della monarchia imperiale sabauda e il trombettici'} del regime fascista — dopo aver curato per anni la eredità ed essersi fedelmente attenuto alle direttive e ai concetti cui si ispirava il «Piccolo», da lui diretto fino al crollo dei fasciarle. — avrebbe approfittato della puma occasione per gettare l’ultima maschera e far riapparire alla luce del sole la macabra testata del giornale dalla cui azione delittuosa sono derivati lutti e danni incalcolabili sia morali che materiali alle genti triestine e giuliane. L’occasione è stata offerta a Rino Alessi della «entrata delle truppe italiane» a Trieste, cioè della forza e lui ne ha approfittato. Se poi si tien conto del fatto che Rino Alessi nei suoi «articoli di natura politica» pubblicati fino a ieri dal «Giornale di Trieste», si è sempre vantato fedel erede e continuatore dell’opera del «Piccolo», celebrandone i iiìeriti e le glorie, tutto lascia prevedere che, con la ricomparsa a Trieste del peggiore nemico dei triestini, esso riprenda come e peggio di un tempo la sua azione malefica e nefasta. Quali fossero i segreti di mestiere dpi «Piccolo», quali i suoi metodi e sistemi, quali le sue particolari caratteristiche, quali le finalità, come e perchè esso fosse risultato un precursore del fascismo e della politica da questo perseguita qui da noi, chiaro emerge attraverso chi ha istoriato il suo mezzo secolo di vita nel 1932, decantandone le glorie e i meriti, ossia da Silvio Benco, autore di un volume che appunto si intitola: «Il Piccolo —■ Mezzo secolo di giornalisnw». Così a pag. 109 di quel volume apprendiamo che «quando Benito Mussolini soggiornando a Trento imparava a conoscere la stampa degli irredentisti, il futuro -Primo Ministro scriveva al futuro direttore -politico del «Piccolo»: Se vuoi entrare nel giornalismo scrivi nel «Piccolo» di Trieste; è il solo giornale italiano ohe compensa puntualmente i suoi collaboratori. Quello scritto — precisa il Benco — è oggi (1932) prezioso cimelio de-irarchivio -del giornale. «Ciò dimostra che il più ben dotato di mezzi per «compensare i suoi collaboratori» era il «Piccolo». A pag. 146 si legge che «il la strada in costruzione Lubiana— Capodistria. In seduta separata dei -due Consigli è stata poi approvata la proposta di -legge suU’estensione della Costituzione, delle leggi e delle altre prescrizioni -giuridiche della R. P. di Slovenia al territorio -di Capodistria. Con ciò vengono ad essere risolte tutte le questioni giuridiche connesse äll’unione -del Distretto di Capodistria alla Slovenia. Passano alle competenze degli organi repubblicani del -potere della R. P. di Slovenia l’ulteriore attività dei Comitati Popolari del nostro Distretto ' e la designazione degli organi provvisori del potere civile nel territorio congiunto della ex-zona A. Sempre nella giornata di giovedì, l’Assemblea del Distretto di Buie si è riunita per prendere atto del passaggio daU’Ammimstra-zione militare a quella civile. Si attende che anche l’Assemblea Popolare della Repubblica di C’ioa-zia estenda le leggi repubblicane al Distretto di Buie. CONCLUSA A BUIE la Settimana deir Unione E’ stato celebrato a Buie l’altra settimana il decennale della fondazione -dell’Ucnione degli Italiani e de «La voce del popolo». AU’acca-demia solenne tenutasi -nel locale teatro, ha preso la parola il compagno Michelaizai, direttore -dell quotidiano fiumano, egli, che è anche membro -del comitato direttivo dell’Unione degli Iltàli-ani, ha brevemente rievocato dieci anni di cammino -cosparso di difficoltà, di -lotte e di conquiste in seno alla Jugoslavia socialista. Concludendo, il compagno Miohel-azzi ha detto che la minoranza italiana «’impegna, anche per il futuro, a indirizzare i suoi sforzi per un’esistenza sempre migliore nel complesso della grande famiglia jugoslava. Nel oidio delle celebrazioni del -decennale dell’Unione degli Italia^ -ni e de «La voce del popolo», hanno -avuto luogo a Buie numerose-manifestazioni protrattesi per l’intera settimana. Alila «MostrarbiLam-cio di 10 -anni», visitata da un folto -pubblico, sono seguite due rappresentazioni teatrali — «Nina, no far la stupida» e «La morte civile» — alla presenza di 1500 spettatori. -Nei locali del Circolo Italiano di Cultura è stato offerto un rinfresco alile vedove e ai figli -dei partigiani italiani caduti nella Lotta di liberazione. La proiezione di due film italiani e alcune conferenze hanno chiuso le celebrazioni. -PICCOLO" direttore del «Piccolo» alternava i suoi soggiorni a Trieste con quell: sempre più lunghi a Roana -dove gli era affidata -una delle missioni confidenziali più delicate, cioè di illuminare, -di consigliare, di intonare la condotta del -governo e dei circol; dirigenti per quanto riguardava Trieste e -le altre province -nelle quali con inflessibile lotta si voleva mantenere l’italianità del linguaggio e degli spiriti. Il direttore stesso -potè essere perciò Fami-co e consigliere delle più eminenti personalità italiane a -partire -da Crispi per arrivare a Benito Mussolini». Quali risultassero le conseguenze pratiche di quelle «missioni confidenziali» e di quei «consigli» ben lo sanno i triestini e giuliani che tuttora ne subiscono gli effetti. A pag. 237 il Benco rivela il più geloso segreto di mestiere del «Piccolo» scrivendo: «Qualsiasi questione nazionale e politica ohe non riscuotesse il suo plauso, veniva propalata nella stampa italiana dal «Piccolo» e dalla sua gente in modo svisato e falso senza scrupoli. Si -deve in gran parte a questi eccitamenti fatti con odio1, l’ignoranza che l’Italia in -generale anche nei suoi -circoli culturali, ha della situazione triestina e giuliana.» Riferendosi a Rino Alessi, il Benco a pag. 253 scrive: «Il nuovo direttore era stato scelto con sicura fiducia in uno dei più agili ed esperti, più versatili e più avveduti che si fossero guadagnati gli alti gradi nella stampa italiana. Rino Alessi era romagnolo e veniva dalla stampa -bolognese.» Poste tali premesse, nulla da meravigliare se, come si legge a pag. 226 «il passaggio del «Piccolo» all’era fascista fu organico, determinato da progressive intuizioni e necessità della città e -della Nazione e non a sbalzi o per revisionismi impulsivi come avveniva per tanti altri. Il «Piccolo» saldo nella -sua tradizione -di patriottismo ad ogni costo, non conobbe su questo campo le oscillazioni e le crisi interne che travagliavano sì gran numero di redazioni.» Quindi un precursore e il più perfetto interprete dei concetti e della prassi fascista con i risultati per Trieste e per la Regione Giulia che ognuno conosce. Chiarito un tanto, porgiamo il nostro saluto alla ricomparsa di questo orrido spettro di un tempo che fu e sul cui cadavere in putrefazione avrebbe dovuto collocarsi la pietra tombale dell’oblio eterno con buona pace dei vivi. — Una sala della fabbrica alluminio di Kidričevo che ha iniziato la produzione Kardelj e Bakarić di ritorno dai paesi Scandinavi Di ritorno dalla visita ai paesi scandinavi, so-no giunti -a Belgrado i compagni Eduard Kardelj e Vladimir Bakarić. Parlando -ai rappresentanti -della stampa nazionale sulle sue impressioni di viaggio, il compagno Kardelj ha -detto, fra l’aiitro : «Pe-r noi era evidente che i movimenti operai di questi paesi dovevano seguire una strada del tutto -diversa dalla nostra per conseguire il socialismo. L’ordinamento sociale è capitalista, ma il socialismo penetra irresistibilmente ned -modi più diversi e -genera i rapporti socialisti. Per questi paesi la -via del socialismo evolutivo- è già diventata realtà. Essa è resa possibile -dal fatto che questi stati sono econiomicamenite sviluppati in mo- do straordinario, hanno una forte tradizione democratica ed una- solidissima organizzazione delia classe operaia. Il Segretario generale dell’Uniome Socialista ha aggiunto che gli schemi, dogmi e ricette risultano ancor più dannosi, quando l’uomo da vicino può vedere -le condizioni reali nelle quali si sviluppa la forza -del socialismo in tali paesi. E’ chiaro ohe nemmeno i loro metodi possono" servire da ricetta per gli altri stati. E’ un fatto però che in queste nazioni è stata realizzata la tesi di Marx sulla possibilità di sviluppare il socialismo con metodi evolutivi -negli stati con profonde ttadizio-ni -democratiche e con un elevato sviluppo industriale ed e-conomico». Oggi si vota per il Congresso americano Mower rischia di governare I primi due anni di amministrazione Eisenhower verranno giudicati oggi dagli eiettori statunitensi chiamati ad eleggere la nuova Ca. mera dei rappresentanti, parte dei senatori e dei governatori dei vari stati. Per la precisione non bisognerebbe parlare- -dii amminist-razio. ne Eisenhower sotto giudizio, ma di -amministrazione repubblicana poiché mentre è convinzione generale che -oggi, come due -anni fà, la popolarità di Eisenhower la spunterebbe ancora contro qualsiasi candidato democratico, lo stesso non si può dire per il -partito repubblicano. Malgrado l’ottimismo di pragmatica per o-gni vigilia elettorale, g'.i stessi dirigenti repubblicani americani non si sono nascosti la realtà -della -situazione e-d hanno- cercar to con ogni mo-do di sfruttare la popolarità del Presidente per impedire la vittoria del partito democratico. Vittoria che creerebbe la incomoda situazione di un es-ecuti. vo re-pubblicano costretto a governare con una maggioranza democratica negli organi legislativi, oppure -passare -ad un governo di coalizione che metterebbe in serio pericolo aspetti della politica interna statunitense, per i quali i grandi monopoli hanno speso due anni or scino fior di milioni di dollari. In -sostanza, due grandi partiti americani, chiedendo oggi l’appro. vaaione degli elettori ai rispettivi pregrammi, agitano, oppure sfruttano argomenti di -politica estera, muovendosi però esclusivamente sui binari della politica interna. In campo intemazionale non sono certo i democratici a sottovalutare -l’emfarata in porto- -degli accordi dii Parigi, in. quanto è ben noto che furono proprio i -democratici -a tenere -a battesimo i vari progetti -di integrazione deila Germania Federale nei dispositivi militari delTE-uropa Occidentale così come sono i democratici di oggi a condannare la politica «asiàtis-t-a» del. I’am-mi-nis-traaione repubblicana poiché è stato Truman a mettere la settima flotta' -a -difesa -delle traballanti posizioni militari di drang Kay Schek. -Stando così -le cose, gli elettori americani non devono -tanto scegliere fra due linee di politica èstera quanto fra due sistemi -di politica interna. Sebbene anche in questo campo- le posizioni democratiche e repubblicane noin siano poi molto divergenti e si tratti più -di nomi e -di -tattica che dì metodo. A Londra prima ed a Parigi poi il segretario del Dipartimento d-ì Stato, Foster Dulles ha sudato i-e proverbiali sette camice per porta, re nel porto della propaganda elettorale -del partito repubblican-o un risultato positivo per la politica e-stera degli Stati Uniti ma, per le ragioni dette sopra, la sua fatica non sembra destinata a -dare presso -gli elettori ,i risultati che si era proposto. In America, coirne altrove, allorché due partiti — uno -al governo -e l’altro ari’o-pposizion© — hanno una politica estera comune, i risultati positivi ottenuti i-n questo campo -dal governo finii-.cono con l’essere ima vittoria comune, mentre le sconfitte pesano soltanto su chi le ha direttamente su- con un parlamento „demonico'' bite. E qui non bisogna dimenticare -che — per assurdo che posis-a sembrare all’uomo della strada — Ginevra e la fine della guerra in Indocina è stata considerata in America una sconfitta. Nei giorni della campagna elettorale è circolata in America una vignetta rappresentante un elefante — simbolo dei repubblicani — che, con la sua delicatezza proverbiale, rovinava e fracassava -tutto- quanto Truman aveva fatto di buono anche in politica internazionale. La vignetta ha tutte le carte in regola per colpire nel segno. Conscio della gravità della situazione elettorale, il partito repub. blicano nulla ha risparmiato pei rimontare la corrente. E meno di tutto ha risparmiato il prestigio di Eise-nhower, giudicato la carta migliore de-1 partito. Così il presidente ha dovuto assicurare gli americani che il 1954 è stato l’anno della maggiore prosperità statunitense nonché promettere pace all’estero e benessere, al-l’in-terno nelIR) sforzo di dimostrare che pace e -benessere sono legati al suo nome ed alla -sua amministrazione, -a patto di non aver le mani legate da una maggioranza democratica nel parlamento. Non solo ma, sia pure a malincuore, Eise-nhower ha fatto la tournée elettorale a favore dei -candidati repubblicani più in pericolo, il che dimostra che il partito non ha esitato a mettere, a repentaglio il -prestigio -del presidente —■ -ed una sua eventuale rielezione nel 1956 — pur di mantenere al Congresso l’esigua maggioranza di cui dispone. In fondo la tattica del «meglio l’uovo- oggi che 1-a gallina domani». Se 1-a tattica fosse giusta, lo si vedrà dal responso elettorale che- dirà se «l’apatia» degli elettori, denunciata apertamen. te da Eisenhower, sia invece ostilità alila -politica 'interna -dei repubblicani che hanno -al loro piede la pesante palila -del maccartismo (anche se per l’occasione Mac Car-ty è stato messo -da parte) delle leggi anti-ope-r-a-ie Taft-Harriey e della politica f,isoala a favore dei trust. LUMINOSA «Culturameute e linguisticamente il Memorandum d’intesa ha creato una situazione che nella storia di Trieste non ha precedenti. Dipenderà esclusivamente da voi, esponenti amministrativi e responsabili dello Stato Italiano, se quel capitolo non diventerà a lungo andare e per -gradi, un atto di decesso -de-1 nostro sacrosanto primato linguistico e culturale. Il problema è orinai soltanto d’intelligenza, di metodo, di disciplina e di volontà. Trieste in questo campo -può vantare una luminosa esperienza. Cercatela nella storia.» (Da «Il Piccolo» del 28 ottobre se.) Non necessita di certo risalire molto addietro nella storia per cercare la «luminosa esperienza di Trieste» cui allude «Il Piccolo» e che dimostra «la intelligenza, il metodo, la disciplina e la volontà» con cui, i non mai abbastanza lodati 1 GIORNI L’attentato contro Nasser ha acutizzato ancor più i rapporti fra il Governo egiziano e l’organizzazione dei «Fratelli mussulmani». Centinaia di appartenenti a questa setta sono stati arrestati la scorza settimana a El Cairo, presumibilmente per rappresaglia contro l’attentatore di Alessandria e i suoi mandanti. Grande eco nel mondo ha destato la relazione sulla politica estera, presentata la settimana scorsa all’Assemblea federale dal Maresciallo Tito. Particolare rilievo si da nella stampa straniera alle valutazioni del compagno Tito sull’attuale situazione politica e sui principali problemi intemazionali. Tutti i giornali sono concordi nell’affer-mare che la parola del compagno Tito ha contribuito alla chiarificazione delle idee e ha fatto intendere la volontà del nostro paese di continuare a appoggiare ogni azione volta al consolidamento della pace e -della sicurezza. L’ obiettività con la quale il Maresciallo Tito ha caratterizzato gli attuali sviluppi della politica internazionale è apparsa evidente anche alla conclusione della discussione sul disarmo in seno al -Comitato politico dell’ONU: -la risoluzione venne approvata all’unanimita in tal senso dai rappresentanti di tutti i paesi membri dell’ONU, USA e URSS comprese. Ricca di avvenimenti è stata la settimana scorsa. Oltre a quanto detto sopra', il cancelliere tedesco Adenauer ha visitato gli Stati Uniti d’America, stipulando anche un accordo di amicizia a collaborazione economica. Durante il suo soggiorno — interrotto anzitempo per i improvvisa morte del Presidente del Bundestag, Ellers — Eisenhower e Dulles hanno ripetuto i principi della politica -americana nei riguardi del problema dei rapporti fra Occidente e URSS. Il Congresso del Partito romeno dei lavoratori, che avrebbe dovuto iniziare sabato scorso i lavori, è stato rinviato, per la seconda volta nel corso di quest’anno, con la motivazione dell'imminente semina autunnale e dell’amm-asso del -grano che impegnerà alla base i delegati! A Budapest, invece, si è conclusi- domenica il Congresso costitutivo del fronte patriottico nazionale, nuova organizzazione politica di massa in Ungheria, Ai lavori del Congresso è stata notata l’assenza di Mathias Ra-ikoczi, primo segretario del Partito dei lavoratori ungherese. -I LLkAnche in Asia la -politica è in movimento. Il Pandit Nehru è tornato dal suo viaggio in Cina, concludendo così un avvenimento di grande rilievo nella scena politica mondiale, forse il più notevole della settimana trascorsa. Il satto che non sia stato emesso un comunicato ufficiale comune può anche significare che fra India e Cina non siano state prese decisioni vincolanti vecendevolmente i due paesi, ma a giudicare dall’imponenza dei festeggiamneti con i quali Nehru è stato accolto e dall’atmosfera favorevole -che egli ha travato nella capitale cinese (egli è stato ricevuto persino da Mao Tze Tung che1, notoriamente, evita incontri con uomini politici stranieri) si può dedurre ohe i colloqui di Pechino abbiano fatto maturare il loro frutto, che non mancherà di influenzare in avvenire la politica in Asia. I socialisti francesi sono stati invitati dal Premier Men-des France a entrare a far parte del suo governo. Sei funzionari del Partito socialista francese sono stati personalmente invitati ad accettare portafogli ministeriali nel governo francese. Questo fatto, messo in relazione alle critiche sollevate in Germania dai socialdemocratici di Ollenhauer contro la politica condotta da Adenauer in genere e contro il compromesso sulla Saar in particolare, rappresenta indubbiamente un elemento nuovo di preocoupaziooie per i fautori del compromesso sulla Saar. ESPERIENZA esponenti dello Stato italiano, fondatori dell’impero, risolsero nei tempi d’oro quel problema e adottarono le misure atte a salvaguardare «il sacrosanto primato linguistico e culturale» in argomento. Come indici e fatti caratteristici di quella «luminosa esperienza» riteniamo basti ricordare l’incendio del «Balkan» e l’apposizione in ogni locale e ufficio delle fatidiche tabelle con la scritta «Qui si parla solo italiano». Non si dimentichi, a tale proposito, che la terza ricomparsa a Trieste de «Il Piccolo» trova ancora assiso sul seggio episcopale di Enea Silvio Piccolomini quel vescovo Santin che, non molti anni fa, per evitare il temuto «decesso» dello stesso «sacrosanto primato» prima ha bandito dalle chiese le lingue slave e poi ha giurato, iscrivendosi alla Lega Nazionale, l’uso fino alla morte dell’idioma di Dante. IN OCCASIONE DEL PASSAGGIO DEI POTERI AGLI ORGANI CIVILI Sedute solenni delle due Assemblee IH setto™ della croce rossa A BUIE Nel pomeriggio di mercoledì le due camere del distretto di Buie si sono riunite in sessione straordinaria e solenne in occasione de) passaggio dei poteri dalla VUJNA ai due distretti, rispettivamente agli organi repubblicani del potere. Tra gli ospiti, erano presenti il viceammiraglio Josip Cerni, il col. Miloš Stamatović, comandante del. la ex Amministrazione Militare, il compagno Ante Pavlinič, membro del Consiglio Esecutivo della Croazia ed i compagni Beltram, Klarič e Rakov ac in rappresentanca, rispettivamente dei distretti di Car podisbria, Pinguente e Parenzo. La seduta è stata aperta dal presidente del Comitato Popolare distrettuale, Medica Erminio che, do. po aver salutato gli ospiti, ha detto: «Abbiamo convocato questa solenne seduta straordinaria per conoscere le decisioni dell’Assemblea Popolare Federale emanate in seguito agli -accordi tra il nostro paese e l’Italia sulla questione triestina. «Come noto all’ultima riunione deU’Assemblea Federale al nostro territorio sono state estese la Leg. ge Costituzionale e tutte ile disposizioni legali della RFPJ. Le unità della nostra Armata sono entrate nella fascia di territorio, parte della ex zona A e la VUJNA ha cessato la propria attività. «Siamo diventati così formalmen. te e di fatto cittadini della Repubblica popolare federale Jugoslava con tutti i diritti ed i doveri. In quésta occasione il nostro Comitato popolare, a no-me- dei croati e degli italiani dei nostro distretto, esprime la più sentita riconoscenza ed ammirazione per la grande vittoria all nostro- Presidente della Dischi volanti su U m a g o E’ apparsa recentemente sui giornali croati la notizia che in varie regioni del nostro Paese, erano stati avvistati dei dischi volanti. Questi sano passati giovedì mattina s-opra Umiago e i primi a vederti sono stati i soldati della guarnigione di quella cittadina. I dischi, a -grande velocità e a considerevole altezza, si sono diretti verso Trieste. Repubblica, compagno Tito, all’Assemblea Federale e a tutti i fraterni popoli del nostro paese.» Dopo aver espresso, a nome della delegazione -presente ai -lavori dell’assemblea a Belgrado i saluti del compagno Tito, il compagno Medica ha ringraziato il col. Sta-mato-vié per Tappre-zzata opera svolta daU’Amministrazione militare pei la prosperità dì questa zona. L’Assemblea è stata salutata dal compagno Ante Pavlinič, membro del -Consiglio Esecutivo della Croazia, che ha rilevato co-me il passaggio da'irAmministrazio-ne militare -a quella civile, per il distretto di Buie rappresenta un passaggio normale, che altro non è se non un passo nello sviluppo della rivoluzione socialista e dell’edificazione postbellica, -sia nel distretto ohe in tutto il paese. Il distretto di Buie è sorto e si è sviluppato, raggiungendo Fattuale ‘livello di sviluppo sociale, grazie alla lotta di -tutti i popoli jugoslavi e pertanto anche -delle popolazioni -di questo distretto Che già dal'l’i-nizio dèlia Lotta popolare di liberazione si -sono considerate parte integrante della nuova Jugoslavia. Il col. Stamatović ha ringraziato i rappresentanti del popolo del distretto di Buie per la fattiva collaborazione con l’Amministrazione militare alla quale in questo modo è stato di gran lunga facilitato il lavoro. Dopo il rinfresco nella sala maggiore della -Casa del Cooperatore, i-1 col. Stamatović, -all’atto della sua partenza è stato salutato con una calorosa manifestazione. A CAPODISTRIA Ha avuto luogo martedì scorso al Teatro del Popolo di Capodistria la seduta solenne delle due camere dell Comitato del Distretto dii Capo-di-stria. Erano presenti il president«: aell’Assemblea Popolare della Slovenia, Miha Marinko, i-1 presidente del Consiglio Esecutivo della Repubblica «Popolare -della Slovenia, Boris Kraigher, il membro de-1 Con-siglio Esecutivo, Jože Bo-rštnar, i) segretario -della Lega dei Comunisti del distretto di Capo-distria, Julij Beltram, dll colonnello Miloš Stamatović, il Vice ammiraglio ideila Ma. rina da Guerra Jugoslava, Jos-ip Cernej con altri ufficiali -della marina e dell’Armata Popolare Jugoslava, i rappresentanti dei Comitati Popolari di Toll|mimo,- Gorizia e Fos-tumla, i -delegati dei nuovi territori annessi, i deputati delle d-ue Camere del distretto di Capodistria e numeroso pubblico. Dopo la solenne -apertura ed il saluto rivolto ai presenti dal presidente del Comitato Popolare Distrettuale, Franc Kralj, ha presso la parola il colonnello Milos St-a-matovic, Che, in qualità di ex comandante della zona -si è felicitato con la -popolazione -per l’unione del Territorio -alla madre patria ed ha ringraziato gli sloveni e -gli italiani quivi re-sidemtì per la collabo-razione data all’Amministrazione Militare neliPapprofondimen-to -del potere po. polare. Il -presidente dell’Assemblea Popolare -della Slovenia, Miha Marin, ko, ha tenuto quindi un breve discorso nel quale ha rilevato -l’importanza di questo giorno solenne che, oltre aver visto avverarsi le aspirazioni delle popolazioni di questo territorio-, significa un grande contributo della Jugoslavia alla causa della pace. Egli ha quindi tratteggiato la storia -di questi ultimi -anni della Jugoslavia che, sebbene minacciata -da tutte le -parti, ha saputo seguire 'la propria via sociali- Manìfestazione nel Buiese -La popolazione di Buie ha celebrato con una serie -di manifestazioni svoltesi in tutti i centri comunali e -nei vilaggi, il giorno che ha segnato la definitiva unione all-a patria -socialista con il trapasso dei poteri dall’Amministrazione militare della APJ, -ai Comitati popolari . distrettuali di Capodistria e Buie. Nonostante la pioggia -dirotta, migliala e migliaia di persone si .sono radunate nei centri costieri per celebrare questo storico giorno che suggella una lotta durata parecchi lustri. A Buie, ad una folla di oltre duemila persone, hanno parlato i compagni Gorian Antonio e V-uk Antonio. Ad Umago ha preso la parola il membro del Comitato Esecutivo delia repubblica popolare della -Croazia, Anton Pavlinič. Oltre duemila cinquecento persene hanno poi manifestato -per le vie cittadine. Analoghe manifestazioni hanno -avuto luogo a Cittanova, Verte-neglio, M-o-miano, Grisignana, Crasizz-a, Castel vene-re ed in altri centri del distretto-. In tutte le -località sono state poi organizzate feste popolari protrattesi sino- a tarda -notte. POLA, ottobre — Mi sembra ieri. Invece son passati otto mesi da quando, un mattino -aprendo gli occhi sotto un raggio di scile che si faceva posto tra le peasiian-s- socchiuse, udii il canto del merlo-. Veniva a fugare un brutto inverno che ha quasi fatto epoca nella nostra città, per la rigidità insolita e l’abbondante nevicata no-n registrata da qualche decina -d’anni. Poi ho visto lo stesso merlo saltellare da ramo a ramo sul ciliegio dell’orto, tra una miriade di foglioline verd-i rivestenti quella pianta fino a tre giorni prima del tutto s-po. glia. Arrivava primavera, dapprima timida con appena un po’ di tepore, poi più fiduciosa, quindi con un-a prepotente esplosione di verde e di fiori. Corolle profumiate si aprivano di giorno in giorno, profumando i cespugli -dal bosco Sian-a, chiazzando di bianco e -di rosa gli ortic-elli della immediata periferia, da Monte-grande a Veruda, da C-a-stagner a Monte Paradiso. Dobbiamo ammettere che l’unico momento in cui ci ricordiamo della natura, del tempo che piass-a, è quello che segna il passaggio da una stagione all’altra. I primi giorni di primavera sono festeggiati gioiosamente e le scampagnate, le -gite lungomare, gl-i allegri -cori pelasi che animano -locali noti e per Polla storici (Fisherhitte, Sicola, G-be-zzan) stanno a dimostrare la soddisfazione con -cui viene collocata una pietra sulla parola inverno. Poi butto ricomincia a svolgersi normalmente. Arriva il caldo, vanno- in auge i -bagni, cadono le spighe del FOGLIE GIALLE POLA, novembre — Tristezza degli uomini, dispetto degli spazzini; son sentimenti generati dal biglietto da visita della brutta stagione, recapitatoci da una miriade di grandi e piccole foglie gialle. Foglie morte che vanno tra i rifiuti, dopo aver sfarfallato tristemente nell’aria densa di nebbia e malida di pioggia. Povere foglie gialle, la cui esistenza di mezza annata ha rallegrato parchi e viali, orti e campagne, dando a questi vitalità, colore, frescura ... Ora la forza che le teneva unite alla pianta amica e madre, se nè andata. Lentamente, una ad una esse si aggiungono alle sorelle già finite, creando insieme un tappeto giallo, umido; uno strato che sa gonfiare l’animo di mestizia ai più poetici. I vialetti assumono un aspetto tipico da ispirazione pittorica, con i loro colori prettamente autunnali, gocciolanti acqua e foglie dappertutto... In tutta questa poesia risalta l’avvento delle giornate tediose, oscure dell’autunno e del-l’inverno. L’addio alle foglie i bambini lo danno con il nasino schiacciato sui vetri della finestra; per essi son finiti i giochi e le galoppate sui prati e nei giardini. Noi, bambini di una volta, siamo molto meno sentimentali. Preoccupati ci guardiamo le suole delle scarpe e uscendo ci copriamo accuratamente con l’im-perletbile, quindi... ci buschiamo il raffreddore ugualmente ... (rf) grano nei campi. In città l’abbiglia, mento decresce gradatamente sino a diventare... lo stretto necessario. Si sbuffa e si suda, negli uffici, nelle fabib,riche, quia-si sem-pr-e si impreca all’afa, desiderando un po’ di frescura per dormire più in pace ( magari senza le ■.. iniezioni dei «musati»), Pioi, pi-ano piano matura l’uva, va a finire nei tini e comincia -a bollire. Ed e-c-co che. nuovamente ci si ricorda del tempo che passa. Adesso siamo in autunno e mi .sembra di essermi svegliato pro. prio ieri, quel mattino al canto del meirlo. Invece 1-a prima bora ci ha avvisato -della sua presenza (senza entusiasmarci, a -dire il vero). L’autunno è entrato in azione repentinamente, setnz-a preavvisi. Ci ha subito indotti a vestirci me-gl-io, a levare dalla naftalina numerosi soprabiti e cappotti veri e propri. Al mattino, recandoci -al lavoro, lo schiaffo freddo della bora -ci ha riportato con il pensiero allo scorso gennaio, che dopo tutto fa sempre parte di questo 1954, quando arava-mo costretti -ad -affondare la gamba in quasi mezzo metro di neve, un manto vergine caduto durante la notte. E un -po’ pensando -a quella neve, un po’ per quest-a bora che sibila passandoci da parte a parte, sono -fioriti a migliaia i raffreddori. Ad ognuno il suo. Soffiate di naso e sternuti da tutte le parti, fazzoletti bagnati. Più che dimez-^ zat-e sono le schiere di polesi, specialmente i -giovani, -che o-gni sera popolavano i Giardini, il sole non splende più sino alle ore 20, sono finiti i balli all’aper-to, il Circolo Italiano ha ritirato i tavolini dul-T«estivo» per rifugiarsi in sala, il recinto del -caffè «Jadran» (recinto di tubature in ferro, a prova di to^ ro infuriato) è ormai deserto e le sedie assieme agli ombrelloni sono andati a finire in magazzino, come quelle -del’«Exoelsior», d-e'1 Club della Marina, del «Riviera», della «Scaletta», ecc. La spiaggia è quasi deserta, -tranne i soliti accaniti pescatori dilettanti, all’Arena per quest'anno non si terranno più manifestazioni di alcun genere, le trattorie non avranno più forte smercio di -aranciate ( di quelle con il bocchino coperto di ruggine, prodotte a Pala). Ricominciano a funzionare le macchine da caffè, e non passerà molto che ordineremo anche il «punch» al banco di qualche bar (non a quello del Riviera, certo, a causa di incomprensioni... di borsa). * E con 'l’autunno e l’inverno arri, veranno i trattenimenti in locali chiusi (li tengono già i-1 «Dei-fin», AirUniversità Popolare IL DOTT. NUTRIZIO SUL CANCRO POLA, novembre — La settimana scorsa il doto. Nutrizio Vedran ha -tenuto un’altra conferenza nel ciclo dell’Università popolare, trattando un argomento interessante e di attualità. «Il cancro» era il tema della riuscita conferenza che il dot-t. N-utrizio ha tenuto con padro. manza della materia e chiarezza d’esposizione. sta ed ottenere il rispetto e la stima di tutto il mondo. Il compagno Miha Marinko ha augurato i migliori successi alla popolazione nell’edificazione di Capodistria, nuovo centro del Litorale ed ha invitato i rappresentanti del distretto ad intervenire alla solenne seduta tenutasi mercoledì scorso a Lubian-a all’Assemblèa Popolare in occasione dell’unione del distretto alla Slovenia. Si è rivolto in fine ai presenti il membro del Comitato Popolare Distrettuale, Gino Gobbo, il quale ha sottolineato -che p-ure gli italiani de-1 territorio sono fieri e felici per l-o -storico avvenimento, pronti a continuare a fianco dei fratelli sloveni il cammino per l’edificazione del Paese e della Jugoslavia, ohe è anche la patria degli italiani socialisti. «Assieme -ai compagni sloveni — ha concluso Gino Gobbo — noi dimostreremo qui, ai confini, come SPAZZ0LIFIC10 «ISTRA» di Capodistria aoquista dai produttori le radici (chersin) e le setole bianche di salimi lavate al massimo prezzo di mercato. Agricoltori, rivolgetevi alla nostra fabbricai possono vivere i popoli quando so. no veramente liberi» Dalla solenne seduta delle- due Camere de-1 Distretto di Capodistria sono stati inviati messaggi di saluto al Maresciallo Tito ed all’As-sembilea Popolare della Slovenia. BUIE, 31 ottobre — Nel Distretto -di Buie fervono i preparativi per la «-Settimana -della Cro-ce Rossa Jugoislav-a», che si terrà -dal 1 al 7 novembre in occasione del decennale della fondazione della stessa. Conferenze preparato-rie sono in corso ne'l-le maggiori località allo scopo -di informare 1-a gente sugli scopi e Fattività della Croce Rossa Jugoslava, del lavoro svolto dal Co- gliWhTe Sinkovič Anton, «Vinoexport» — Umago; Spinčič Drago-, «Boksit» — Uima-go; Bernič Libero, «Drago-gnau — Uni-ago; Grče Marica, «DxagiOr gn-a» — Umago; Jurdana Ivan. Istra auto — Umago; Busletta Antonio, fabbro di Um-aigo; Lorenzin Giuseppe, «Napredak» — Umago-; Parm-ač Danko, «N-apredak — U-mago; Kulundsič Ing. Vinko, «Napredak» — Umago; Baj-ok Antun, VGP «Primorje» — Umago; Božič Miro, VGP «Primorje» — Umago; Pi-las Viktor, Direzione strade — Buie; Peričič Anton Az. edile — Buie; Horvat Niko-la «Kamenolom» — Buie; Benčič Josip, operaio — Castelvemere; Srzentič Sime, «Agro-ìmpex» — Buie; Deranja Ivica, Elektra — Buie ; Ilič Antonio «Umberto Gorjan» — Cittanova; Jurum Milivoj, Cooperativa falegnami — Saivore; Agarinis Naaario, cooperativa — Buie; Forza Silvano, cooperativa— Umago; Božič Giovanni, cooperativa — Verteneglio; Melon Fermio, -agricoltore — Marinčiči Vertene-glio ; Dušič Pietro, agricoltore — Cittanova; Krastič Josip, cooperativa Cast-elvenere ; Korenika Ernesto, agri-co-lto-re —- Piz-zudo; Marušič Celestino, agricolto, re — Marušiči ; Kraljevič Petar agricoltore — Grisignana; Zubì-n Augusto, cooperativa Madonna del Carso; Favretto Vittorio, cooperativa — Seghetto-; Majič Ing. Branimir, Celega — Cittanova. U E> LE COMUNI E I CREDITI trattati all'Assemblea ordinaria CRONACHE POLESI DIVAGAZIONI DI STAGIONE l’«Excelsior», ecc.) subentrerà forse l’inflazione di veglionissimi verificatasi l’inverno passato. E poi, pei forza di -co-se, come ogni inverno, è necessario ohe qualche locale si procuri un’orchestrina jazz dia una città più lontana possibile dei nostro P-aes-e ; oo-sti quel che costi, ma la tradizione deve venir rispettata, anche ise si tratta di un paio di «tormenta-strumenti». Peccato che il bar «Arena» (quello notturno, costato qualche milione) serva a-deisse -per far ballare i topi, altrimenti l’orchestra «volante» sarebbe già a Pola. E giacché siamo in vena di divagazioni, esprimiamo convinzione che l’ennesima bettola aperta in città, in Via Mariani, è statia allestita con ila preventivata intenzione di non cons-umar-e troppa legna d-a ardere (dato -il prezzò dì quest-a), poiché non -vi esiste neppure un’unica finestrella per fai uscire quelle nubi di fumo e polvere che vi allign-ano. L-a bettola ha già avuto il suo bell nomignolo: «Schangay». II chè vuol d-ire abbastanza ... R. FARINA GLI ELETTI A FOLA Pola, ottobre — La giornata di sabato a Pola è stata caratterizzata d-a que-lFatm-osfera tipica dii festa e d-i -avvenimento, Bandiere, striscioni, scritte, -decorazioni, -hanno lannu-n-ciato lo svolgersi delle elezioni per -il Consiglio dei proidut. tori. Certe sedi elettorali si son-o aperte già nelle prime ore del mattino e durante tutto il corso della giornata vT -sono affluiti i lavoratori a dare il proprio voto al candidato preferito. Operai e impiegati d’ambo i sessi si sono affrettati alla propria sede elettorale per fare il dovere d’o-gni lavoratore. Cosichè, verso s-era, una a-d una le sedi eilet, tonali si sono chiuse poiché il numero degli elettori che avevano votato -era completo oppure perchè si sapeva che gli ulitimi rimanenti non avrebbero, potuto- partecipare. Trentaquattro candidati sono stati eletti a membri del Consiglio dei produttori de-lla città di -Pola e tra questi una donna. Per essi hanno votato 7635 elettori dei 9.016 che avevano diritto al v-o-to: complessivamente ha votato l’84,6%. Non ha votato il 15,4% (1381) e di questo gran parte -del personale si tiro, vava o in viaggio di servizio, o in riposo annuale ed ammalati. Annullate sono state 251 schedine cioè il 3,3%. I NOMI DEGLI ELETTI Radolovic Milko, Ma-ticchio Luciano, Bonassin M-ate, Foskio Alfred, Boi-anca Hinko, Krusic Otokar, Piaoletti Ottavio, Blaiskovic Milan, Lakota Ivan, Pa-viohiev-ac Miho, Rusijan Giuseppina, Uzmic Sar fet, Maras Mario, Tankovie Josip, Pahor Just, Buric Franjo, Gričar Josip, M-acan Ivan, Stemberger Anton, Premate Rudi, Urbinz Jakov, Bursic Josip, Srzlc Zane, Mihelič Mario, Smrekar Rudi, Primorac Ivan, Poropat Ettore, Pavlovič Ivan, Bolkovic Jadre, Finderte Angelo, Meden Iv-an, Bastijanic Josip, Ber-tosa Ivan. I punti -più importanti dell’ordine dell giorno discussi i-n questa seduta sono' stati: il trapasso di aliciu-ne funzioni dal -CPD al CP Comunale-, la -decisione par Ha concessione dì crediti a favore di alcune aziende, reiezione di un nuovo membro del Consiglio pgr 1-a salute -e 1-a politica sociale e -del presidente dello stesso, reiezione del nuovo segretario del C. P. D., la sostituzione del di. rettore della «Vinoexport-» di Umago ecc. Mentre il Consiglio distrettuale ha preso in esame la manutenzione e la denuncia dei mezzi d-a traino, il Consiglio dei produttori ha -discusso -e -deciso l’aumento del fondo p-a-ghe dell’impresa edile Ri. jeka per i lavori «nel- porto di Um-a-go, -della «Agroimpex-» e «Tipografia» pure di Umago. Il presidente del C. P. D. Medica Erminio, ha poi espresso il parere ohe ogni di- NUOVI ORARI a Radio Capodistria A partire dal 1. novembre di que-sit’anno Radio Capo-distria ha apportato -alcuni mutamenti ai propri programmi e-d alla struttura dei -blocchi sloveno, italiano e croato. Si è voluto con ciò adeguare le va. rie trasmissioni al sempre cresce-n. te numero di ascoltatori e, metterle in onda nelle ore i-n cui le zone interessate hanno una maggiore nitidezza di ricezione. Le trasmissioni in lingua* italiana avranno luogo- ogni giorno dalle 6 alile 6,30. dalle 12 alle 13,30 e dalle 17 alle 19,15, eccezione fatta per le domeniche con inizio -alle 7 e ripresa alle 10 ed ai giovedì coninizio alle 11 per il programma pei le scuole. I notiziari verranno trasmessi alle 6,15 (seguito dalla rassegna dell-a stampa), alle 12,30 (seguito -da «Problemi di attualità»,) alle 17,03 -(breve notiziario prevalentemente locale), alle 19 e-d alle 23. La principale novità è rappresentata dall’imtro-duziome del nuovo blocco italiano de-1 pomeriggio dalle 17 alle 19,15. Qui prenderanno poisto le più importanti rubriche, come il già conosciuto servizio radiofonico «Itinerari jugoslavi» (sa. bato alle 17,30), «Nostro paese» che tratta i problemi econo-mici-socialì dei nostro paese e andrà in onda ogni mercoledì -alle 18 e «Dal Mondo -del Lavoro», la rubrica s-ui problemi politici e sindacali dell-a classe operaia che -andrà in o-n-da ogni venerdì. alile 18. Le rubriche di carattere culturale so-no rappresenta, te da «Incontri» a cura di Eros Sequi,, eh© tratterà le- maggior; manifestazioni artistico-cultural-ì jugoslave e verrà trasmessa o-gni lunedì alle 17,30, «Pagine scelte», riservata alle maggiori opere della prosa contemporanea, che andrà in onda ogni martedì alle 17,30 e «Taccuino», breve notiziario culturale, ogni giovedì alle 18.15. Altre rubriche di carattere vario sono «Scienza e vita» (giovedì alle 17.30), «La donna e la casa» (Domenica a-lle 10,30) e «L’angolo dei ragazzi» (giovedì alle II). Tra i programmi mušicah, qu-an. to mai vari e tali da accontentare tutti i -gusti, và annoverata la già nota trasmissione di «Musica pei Voi» che, dai 1 novembre in pad, verrà trasmessa ogni martedì e sabato dopo il notiziario delle 12,30 fino alile 13,30, o-gni mercoledì e venerdì dalle 17,10 alle 18 e o-gni domenica -dalle 12 alle 13,30 con la consueta interruzione per la lettura del -notiziario. Nella stagione invernale Radio Capodistria intende inoltre introdurre una «Rassegna dei Circoli Italiani di Cultura», un corso dì lingua slovena ed un programma umoristico dii varietà. stretto deve ideoidere quali funzioni continueranno ad essere di com. potenza dei comitati popolari distrettuali, mentire ile altre passeranno in competenza al C. P- Comunale co-me organo fondamentale par la soluzione -di tutti i problemi sociali ed economici. -Passando -al se. cond-o punto dell’ordine -de-1 giorno, è stata decisa 1-a concessione di crediti per le imprese «Sloboda» di Cittanova, «Carne — f-rutta» di Buie, «Instale-ter» di Umago. Dopo una animata discussione sano state concesse delle dotazioni ad alcune organizzazioni come per es. alla Camera artigiani è stato garantito un viaggio professionale a Zagabria mentre alila Direzione stradale è stato concesso un fon-do per l’acquisto di impermeabili per i suoi dipendenti. Quale membro del Consiglio per la sanità e per la politica isocial-e, è s-tat-o -eletto il dr. J-an-ko Srako-čdć e quale presidente dello stesso, il compagno' Josip Bu-čič. Nel comitato direttivo della farmacia di Umago è stato eletto delegato il -compagno Ivan Miloš d-i Materad-a. Nuovo segretario del C. P. è il idr. Zor-an Kompanjet. Direttore della «Vinoexport» è (risultato eletto il compagno Mijo paži. Tutte le decisioni -del Consiglio sono state prese -dopo un pro-fon-do e-d attento esame. Ciò nonostante è da notare l’o-sservaizione del compagno Medica, il quale ha rilevato come le varie commissioni -dell C. P. (specialmente -per il piano sociale, finanze, domande e ricorsi) non si sono preparate so-lid-amenite per documentare e discutere le varie proposte. Ambo i consigli hanno di fronte a se importanti compiti special-mente in relazione alla realizzazione del piano sociale e del bilancio per il 1955. mitato di Buie e degli ulteriori compiti cui que-sto è chiamato. L’inizio della «Settimana della Croce Rossa» ha in calendario un’ora di lezione in -tutte le scuole croate e italiane del Distretto di Buie sulle finalità -di questa benemerita istituzione. A Buie, Umago e Cittanova si svolgerà un corteo del «pronto soccorso». Per tutta la settimana si susseguiranno mamifastazion-i varie, fra le quali quella, simpaticissima, che prevede visite in massa -della pepo, lazione alla Casa degli invalidi e a tutti i degenti -nei n-o-stri istituti sanitari. I visitatori recheranno regali e oggetti utili. A questo scopo il CPD di Buie e altri enti hanno già messo a (disposizione notevoli somme di denaro. Alla Casa del vecchio di Dalia verrà tenuta una proiezione cinematografica e nelle varie aziende saranno costituiti gruppi igienico-sanitari. La popolazione sarà quindi invitata ad entrare nelle file dell’organizzazione della Croce Rossa. Ci è dato inoltre sapere che nei comuni di Umago, Cittanova e Verte- neglio, oltre alla proiezione di alcuni documentari d’ordine sanita-135, Mommiano 60, Grisignana 20. rio, avranno luogo delle conferenze sulla lotta contro la tubercolosi e l’alcolismo. La «Settimana delia -Croce R:sisa» si concluderà infine con una riunione dei rappresentanti di tutti i collettivi di lavoro al fine di convogliare attivamente i lavoratori ai nostri enti sanitari, per fornire a questi nuove f-orze nel loro operato altamente umanitario. La vendita dei francobolli della Croce Rossa si è già iniziata e il ricavato andrà a favore delle opere di assistenza di questa -organizzazione. Il Comitato distrettuale della Croce Rossa ha iniziato una campagna in vista deli'arrivo- -di un gruppo di medici incaricati di raccogliere il plasma sanguigno pe-r la «Banca jugoslava del sangue». Que. sto gruppo sanitario giungerà a Buie il 22 novembre. Si seno già messi in lista 506 donatori volontari, divisi come segue: Buie 230, Verteneglio 31, Cittanova 32, Umago COMPLETA NORMALITÀ' nelle località neoliberate fatto si che il passa,ggio dei poteri non abbia portato ai anormalità di alcun genere, tali da turbare il normale corso della vita di quegl abitanti. Anche in questa occasione, come sempre, il potere popolare si è -dimostrato dunque sollecito interprete -degli interessi e dei problemi -dei cittadini, contribuendo a saldare subito i propri legami con le masse lavoratrici. Ora si sta studiando con più calma anche altri problemi di pubblico interesse. In avvenire saranno presi provvedimenti concreti per assicurare un -buoii col-legamento -delle località più fuori mano (Hrevatini, Barisoini, Božič-i, Ei-leri, ecc.) con Capo-distria, essendo attualmente la zona priva di strade in gra*?o d-i permettere un regolare servizio di autobus. A tai’uopo si sta studiando il modo d-i risolvere questo Vitale problema ed è certo che verrà affrontato con ogni serietà e impegno. COMUNICATO Comunichiamo a tutti j viticoltori di disporre -del seguente materiale per vigne : 1) Innesti di un anno pezzi -a) Malvasìa innestata su Keber 5 BB, su 420 A Rupertris du Lot 26.000.— b) Kabernet innestato su 420 A e Ruparstris du Lot 18.000 — c) Barbera innestato 420 A e Ruperst-ris du Lot 12.000.— d) Merlot innestato 420 A Rupestris -du Lot 3.500,— e) Refosco innestato su Kober 5 BB riparia po-rtalis 5.800.— f ) Msscato Ada Rupestris -du Lot 2.000.— g) Moscato -Italia Rupestris du Lot 1.300.— Totale pezri 68.600.— Possediamo 160.000 barbatelle selvatiche su Kober 5 BB, 420 A e Rupestri® du Lot. I prezzi saranno stabiliti dal C.P. D. di -Capo-distria. Gli interessati possono prendere contatti con la direzione del Demanio Agricolo di S. Canziano nei pressi di Càpo-disbria, sino al 15 novembre, AVVISO SINKOVIČ Antonio di Sicciole (Morini), offre piantine assortite di varie qualità a prezzi convenienti. Preoccupazione immediata idei potere popolare è stata (e non potè v-a essere altrimenti) il prendersi -cura -degli interessi e dei -problemi degli abitanti delle località neio-libe-rate. Sul poeto è stato aperto immediatamente un ufficio -del Comitato popolare comunale di Capodistria — dintorni con il compito di provvedere alle -più urgenti necessità. Presi così i primi contatti con quelle popolazioni, i funzionari preposti sono passati alla realizzazione pratica delle misure- antecedentemente predisposte. Primo atto è stato il provvedere al rifornimento regolare di generi alimentari e -di prodotti di -prima necessità. Imprese commerciali di Ca-podistria hanno aperto immedia- . tameinte negozi e rivendite a Skorije, P-lavije e Hrevatini. Bisognava poi prendere adeguate misure pe-r la salvaguardia degli interessi e -delle proprietà de,ile persone assenti. Tre commissioni speciali sono state incaricate dì inventariare e provvedere alla sa.-vaguardia ide-i -beni mobili e immobili, lasciati da coloro che avevano creduto più (Opportuno allontanarsi da casa propria. Questo lavoro procede ora speditamente, ma ci vorrà -del tempo- perchè possa com-ciuder-si, data la sua complessità e -delicatezza. Nello stesso tempo si è provveduto acchè le per. sone occupate o proprietarie -di terreni oltre confine possano avere libero passaggio per svolgervi le loro mansioni. Del pari si sono p-rese misure in modo che i produttori di verdure, -(-legati tradizionalmente al mercato triestino ) possano vendere indisturbati la loro merce sulla piazza di Trieste, evitando cosi il pericolo di un deterioramento dei prodotti, no-n essendo ancora predisposto un servizio per l’acquisto in -loco. Tempestivamente si è proceduto pure alla regolazione delle pensioni e all’assistenza dei bisognosi, nonché alla soluzione dei problemi di carattere sociale più urgenti, quali l’occupazio-ne della manodopera, il servizio igienico-sanitario (in via di perfezionamento), l’iscrizione dei bambini -alle scuole, ecc. Allo stesso mo-d-o si sta pensando alla messa in attività della cava di Elleri, che verrà assunta in gestione da una cooperativa in via di costituzione, dimodoché fra giorni vi si potrà riprendere il lavoro. Queste le prime misure a favore della -popolazione, che hanno doti' anag CONDANNATO UN MARITO PREPOTENTE POLA, novembre — Il Tribunale distrettuale di Pola ha condannato ad un mese, di reclusione il meccanico 31.enne Kostesic Josip, abitante in Via I. Maggio 61, incolpato di aver percosso -con pugni, calci e testate contro il muro la propria moglie, riducendola a mal partito e costellando -il di lèi corpo di lividi ed escoriazioni. In seguito minacciava la consorte di accie-carlia se si fosse permessa di guardare qualche uomo per strada. Già un mese prima il Kostesic aveva rinnegato la propria -famiglia, cacciando dal focolare domestico la moglie e i due figli, Smiljana di anni 4 e Bo-ris dì anni 2 senza passare agli stessi alcun mezzo di sostentamento, sperperando gli assegni ai figli di due mesate. A nostro parere la pena doveva esser ben più severa. LETTERE ALLA REDAZIONE Domenica 17 ottobre si è concluso a Verbentìglio il -corso -di taglio con 1-a parte-cip-azione delle venti-due allieve- ad -un rinfresco offerto d-alle stesse affila loro brava maestra, -compagna Giovanna Acquavita di Buie.. Presente alla festicciola era pure il presidente -del comune Sker-bec Ivan, che ha rivolto cordiali parole alle allieve e un elogio alla maestra. Un grazie speciale tributano le allieve alla maestra che con pazienza e amore ha saputo loro insegnare un lavoro- così ut-ile-per le proprie famiglie e la collettività. Le allieve del corso di Verteneglio CAPODISTRIA Nascite: živ-ano-vič Milan di Košta -e Med-arič Jakomina; Radin Fabio di Alojz e Ivančič Nives; Krizma-nčič Igor di Lazar e Pucer Virginia; Sulčič Boris di Vladisla-v e Tence Draga; Russignan Gia-nni di E-mili-o e Parma Nerina; Russi-gnan Maria Angela di Bruno e Ruzaier Ines; Fortuna Nives d-i Duilio e Pohlen Božica; Bonin Nelli -di Saverio e D-ebernardi Alma; Ernestini Bruno d‘i . - -nič Annamaria; Bac-ci Mireill-a di Bruno e Rodela Maria; Bošnjako-vič Dubravko di Redzo e Fle-go Zorka; Mejak Bruno -di Bruno e Jeli-čič L-ucina; Škabar Irena di Rudolf e Zinka Maria; Chicco Validi Carlo di Luigi e Brec Maria; Čerin Celestin di Albino e Hrvatin Alber, ta; Debemardi Pavel di Ivan e Hrvatin Maria; Bučan Zdenko di Merlan -e Memo Zora; Metlika Branko -di August e žerjav Marija; Pečar Vida di Stanislav e Furlan Jolanda; Marancina -Gloriana di Du. šan e Bašič Felicita; T-cmšič Sergio di Franc e Pesaro Maria. Matrimoni: D-avo-r Stanimir dì -anni -23 so-t|tiotufficiale con Vo-llk Sonia di anni 18 impiegata; Ce-pak Dorotej -di armi 22 pittore con Bertok Albina impiegata ; Pucei Bruno di anni 22 commesso con Jakomin Dora di anni 21 odontotecnica, Spasot Fabio di anni 22 meccanico con Gandusio Maria Rosa -di anni 22 casalinga. Decessi; Parma Anelila di anni 55; Rondič Rosa di anni 51. PIRANO Matrimoni: Pobega Bruno di anni 23 marittimo con Pit-acco Liliana di anni 21 impiegata; Fragdaco-mo Antonio -di anni 22 falegname con Jeiičič Nerina di anni 18 casalinga. UMAGO Matrimoni: Koslovič Remigio di anni 30 agricoltore con Cdguj Valeria di anni 28 casalinga. Decessi: Fernetič Maria di anni 84; Bernič Niccolò di anni 78. BUIE Nascite: Lazič Zoran -di Milevoje e Ralovič Olga; -Fac-hin Viviana di Giuliano e Dubaz Maria; Sinkovič Germano di Antonio e Giurgevdč Ema; Bassanese Michele di Ro-meo e Bonetti Gioconda ; Vorič Rosanna di Rodolfo e Pastorič Maria; Pe- tr.inia Viviana di Bruno e Sinkovič Maria; Mršnik Daria di Antonio e Kocjan Anna; Sab-adin Moria dì Giordano e Marinčič Eufemia; Ca-denaro Flavio di Oliviero e Puzzei Lidia; Melon Rita d-i Valeri-ano e Benve-niù Maria; Veznover Marino di Antonio e Radesič Rosa; Uršič Valter di Giordano e Persico Rosa; Radesič Nerina di Antonio e Damiani Giorgina; Hrvatin Luciana di Nevia; Prodanovič Maria di Momčilo e Vidovič Stanojka; Brajko Jolanda -di Giuseppe e Marnilo-vič Maria. Matrimoni: Miloš Ugo di anni 25 contadino con Sain Argia di anni 20 casalinga; Sinkovič Giovanni di -anni 28 contadino co-n Bursič Maria -di anni 22 casalinga. POLA Nascite: Walter, di Alice e Marie M-anzin ; Dora, -di Justina. Krt Ivan, di Anna e Martino- Butkovic Anton, di Maria e Anton Mia-mdiru sic ; Lilian, di Maria e Ivan Marce ta; Dragan, dii Vesela e Sretan jo. nio; Marino, di Maria e Giovanni Rigo-; Nadia, di Maria e Augusto Jugovae; Aleksandar, di Miroslava e Milenko Stojič; Marica, di Evita e Vitko K-ailudjerovie ; Marina, di Franca e Valentino Cressina; Clau dio, di Fumica e Blaz Paura; Luciano, -di Anica e Marco Ukota, Mario, -di Ulik-a Anton Privrat; Bruna, di Ana e Krsto Dabovic, Spomenka, di Alma e Jovan Le maijc; Marinella, di Angela ed Eugenio Miletič ; Dario, -di Amalia Lizzul; Maria, di Laura e Anton Kalebac; Laudiana, di Amalia t Luciano -Poretti; Mira, di Alice « Rada Sisljagie. Matrimoni: Premate Anton, ope. raio con Bencic Franca, sarta; Bra. tolic Gioacchino, operaio -con Boi-terstain -Stefania, operaia; Meden Anton, guardiano con Paolueci Giovanna, casàliniga; -Cutuk Ivan, impiegato con Zugaj Anna, maestra; Medica Mirij-an, tecnico con Boge. tic Matilde, impiegata; Jovanovič Dimitrei, ufficiale con Kortez Gina, impiegata. Decessi : Licul Biserka, Sverkc Danica, Glavina Silvano, Bursic Franjo, Depetre Franco, Reljac Karla, Korenic Milena, Zuliam Claudio, Knapic Sergio, Ivančič Bruno, -Ciceran Željko, Nemet Bela, Franelic Franjo, Butaric Antica, Jugovac Anton. GRANDE RITORNI [) AL GIRO DI LOMBARDO CALCIO INTERNAZIONALE Lettere dt sponnt trionfa a Hano Dopo le note vicende susseguitesi intorno al più grande asso del ciclismo italiano Coppi, erano in pochi quelli che credevano in una sua possibile pronta riscossa, dato che a 35 anni non sono più possibili imprese strabilianti. Coppi invece ha dimostrato il contrario. Forse proprio a causa • del noto strascico intorno al suo divorzio (per la verità strombazzato un pò troppo ai quattro venti, dato che, dopo tutto, si tratta di una cosa privata riguardante solo Coppi e le due donne) si è messo di puntiglio nella preparazione, portata a termine la domenica precedente con la vittoria riportata nel trofeo Baracchi e dimostratasi eccellente domenica, con la vittoria nella corsa di chiusura della stagione ed ultima per il trofeo Desgran-ge-Colombo, il Giro della Lombardia. , Coppi, con due ineccepibili vitto- L’ORDINE D’ARRIVO 1. COPPI Fausto, che compie i 222 Km del percorso in 5 ore, 51’33” alla media oraria di Km. 37.415. 2. Magni Fiorenzo, a due macchine. 3. Derossi, 4. Landi, 5. Coletto, riorità nello sprint finale. Nell’ultima curva Magni tentava infatti di passare, ma doveva contenere un poderoso attacco di Albani alla corda. Mentre i due si guardavano, usciva come un razzo Coppi, il quale si prendeva due Smacchine di vantaggio, riuscendo a mantenere la distanza sino allo striscione di arrivo e rendendo vano il disperato sforzo di Magni di raggiungerlo. Coppi ha così vinto, e meritata-mente, per la quinta volta il Giro della Lombardia, mettendo sino da oggi l’ipoteca per la prova o cronometro di giovedì, nella quale, in coppia con Filippi, dovrà parare l’attacco che gli porteranno le formidabili coppie Bobet - Anquetil e Kob-let - Kubier. Fiasco completo degli svizzeri e dei francesi al Giro di Lombardia. A metà corsa tutti ormai erano tagliati fuori della lòtta, trenne il piccolo «testa di vetro» Robic, il quale resisteva sino al Ghisallo, dove però crollava spaventosamen ■ te. Kiibler, malgrado l’insuccesso, si è aggiudicato il premio più ambito, la vittoria assoluta nel trofeo Des-grange—Colombo che oltre a dargli una grande soddisfazione morale, gli frutterà la bellezza di un milione di ITALIA-JUGOSLAVIA IL 29 MAGGIO A TORINO Lo sport ha una precisa funzione sociale: esso non solo sviluppa il fisico ma, se praticato come si conviene, contribuisce a creare il carattere del cittadino Nella riunione del Consiglio dell) F. I. G. C. è stato compilato il programma definitivo degli incontri che la nazionale azzurra sosterrà durante la stagione 1954-55 e del quale abbiamo parzialmente riferito nello scorso numero. Di nuovo nel programma c’è l’incontro con la Germania (il 30 marzo in Germania con partita di ritorno in Italia) con la Spagna (il 30 ottobre 1955 in con la (Spagna (il 30 ottobre 1955 in Italia) o (qualora non vi si addivenisse) la restituzione ideila visita a Belgrado, che potrebbe dare l’occasione di fare un puntata anche » Budapest per incontrarvi l’Ungheria (20 novembre 1955). Il preannunciato incontro fra le rappresentative di Italia e Jugoslavia si svolgerà — stando a quanto reso noto a Roma — il 29 maggio 1955 a Torino, in occasione dell’Esposizione Intemazionale dello sport. SQUADRE RUSSE IN TOURNÉE Sono ospiti in questi giorni in vari paesi europei alcune squadre russe che vanno per la maggiore: la «Di- namo» di Mosca, la sua concittadina «Spartak» e lo «Zenith» di Leningrado. Ecco alcuni risultati ottenuti dai sovietici la settimana scorsa: A Bruxelles: Spartak (Mosca) — Anderlecht 7:0 (3:0), a Moravska Ostrava: Zenith (Leningrado) — Ostrava 1:0, a Bordeaux: Dinamo — Girondini 3:0, a Marsiglia: Dinamo —• Lille 2:1. L’ARGENTINA IN EUROPA Il 22 novembre la nazionale argentina partirà da Buenos Aires alla volta dell’Europa!, dove sosterrà alcuni incontri. Ora che le trattavive per una partita con la Francia non sono approdate a nulla, il programma della tournée europea dei sud-americani prevede i seguenti incontri. 28 novembre, a Lisbona contro il Portogallo, 5 dicembre, a Roma con- 6. Albani, 7. Moser, S. Serena, 10. Cliiarìone, tutti con il tempo di Coppi. 1 INVIDIABILE RUOLINO DI MARCIA DELLA RAPPRESENTATIVA JUGOSLAVA | rie consecutive, ha chiuso così la bocca a tutti i suoi denigratori e si è dimostrato ancora 'una volta il migliore di tutti, il «campionissimo». Ma se le grandi qualità e possibilità di Coppi sono una cosa ormai arcinota, il Giro di Lombardia è servito a mettere in luce due nuovi elementi: Chiarlone e Moser, i auali C< LA DNCLU STAGIONE ISA IN CALCISTICA BELLEZZA INTERNAZIONALE sono stati, assieme a Coppi, i grandi protagonisti della corsa. Si deve a loro se la gara non si è conclusa alla maniera forte, con la vittoria per distacco di Coppi. I due, infatti, dopo essere transitati per primi sid Ghisallo, sono stati raggiunti e superati nella discesa da un Coppi scatenato in cerca della vittoria. Per nulla intimoriti da tanto avversario, i due si mantenevano nella scia del campione fino alle periferia di Milano, dove venivano raggiunti da Fiorenzo Magni e altri sei corridori che avevano condono un accanito inseguimento. Il gruppo dei dieci, con Coppi e Magni, entrava compatto nella pista del Vigorelli. La volata sull’anello del velodromo milanese è stata spettacolare. I favori del pronostico per la volata erano per i velocisti Magni q Albani, essendo cosa nota la loro supe- Trovati lilialmente un attacco che segna e una riserva di uomini di grandi possibilità ((Dal nostro corrispondente) Belgrado, ottobre — L’attività internazionale della rappresentativa jugoslava di calcio per quest’anno è terminata con l’incontro disputato con la Turchia. Veramente si parlava anche di un probabile incontro da effettuare contro la nazionale italiana verso la metà di novembre ed i circoli calcistici italiani davano la cosa quasi come certa. Invece, riunitisi diversi membri del Comitato direttivo dell’Unione calcio della Jugoslavia dopo la partita con la Turchia, hanno deciso che per quest’anno gli undici incontri disputati sono sufficienti per porre fine all’attività nel 1954. Ed è stato bene che tale (decisione veifisse presa, anche se in questo scorcio di stagione la nazionale ha dimostra^ to di sapersi muovere più agevolmente e (di essere guarita (speriamo, per sempre) di una sua malattia congenita, quella cioè che portava gli attaccanti a giocare con grazia ed eleganza in passaggi e passag-getti, per cui o interveniva nella ri-strettezza dell’area l’awexsario che stroncava prontamente, oppure il pallone se ne andava per conto suoi * Dunque 11 incontri disputati e particolare grado di forma a fine stagione. Cominciamo prima di tutto dagli 11 incontri disputati, i quali, si sono conclusi con 7 vittorie jugoslave, 2 pareggi e due sconfitte. Non solio, ma che hanno an- (Continua dalla I. pagina) palla oltre il fondo, mentre bastava un piooolo tocco e il goal era fatto. Lieve superiorità nel primo tempo del Postumia, più solido e veloce dell’Isola, la quale però ha dimostrato di essere tecnicamente più a posto. Specialmente nel secondo tempo ha predominato. E doveroso accennare al fatto che la squadra isolana è stata menomata per una decina di minuti del portiere1, il quale ha dovuto uscire dal campo per aver ricevuto un colpo sulla testa con conseguente stordimento, al 24’ del primo tempo in uno scontro con Sever. Spostato all’ala, Russignan è stato sostituito dal lungo Depase che, per la verità, ha avuto poco lavoro. Ora un pò di cronaca. Al 3’ un’uscita a vuoto di Russignan I per poco non costa il goal, ma Martino-viè non riesce a realizzare perchè controllato energicamente da Benvenuti. Al 4’ un’oocasioue mancata da Degrassi che tira debolmente a lato. Al 13’ punizione contro Pisola dal limite dell’area e il gran tiro di Mlakar viene parato da Russignan I. Al 24’ l’azione che ha provocato l’infortunio del portiere isolano. Poi, su azione dell’Isola, Russignan II colpisce il palo. Al 35’ Korpar sta per segnare, ma Russignan gli si getta siisi piedi e riesce ìa salvare. Al 38’ punizione contro il Postumia dal limite dell’area di rigore: tira Digrassi e la palla finisce sul palo, deviata dalla barriera del Postumia. Al 43’ Markovič spreca malamente la palla da goal a porta vuota, tirando alle nuvole da 4 metri. Nella ripresa, al 16’, Russignan II, tutto solo, sferra a porta vuota un gran tiro da pochi passi: oltre la traversa! Questa è stata l’occasione migliore per l’Isola di portarsi in vantaggio. Seguivano due punizioni dal limite contro l’Isola senza esito. Qnindi al 33’, su’contro piede, Mar-tinovié manda un pericoloso pallone a fil di palo. Su susseguente azione dell’Isola, Russignan II spara un tiro, angolato anche questo da pochi passi sulla faccia di Pertot che, per il colpo ricevuto, rimane inton-/ tito, ma ancora una volta riesce a salvare. Al 44’attacco pericoloso del Postumia, che spreca l’occasione d’oro: la girata di testa di Markovič è male indirizzato. Quindi la fine. L’arbitra.ggio di Logar è stato obiettivo ed energico. E. G. AURORA - ŽELEZNIČAR 1:2 (1:1)' ŽELEZNIČAR: Merljak, Silič, Mozetič I, Gulin, Krajnik, Kogoj, Korpar, Mozetič II, Benčič, Gorjan, Markič. AURORA: Pecchiari, Orlati I, Santin, Burbin, Perini, Carini, Z etto II, Turčinovič, Norbedo, Faven-to, Della Valle. MARCATORI: al 2’ Mozetič II, al 34’ Norbedo e al 68’ Perini (autogoal). ARBITRO: Goli di Lubiana. NOTE: al 52’ l’arbitro espelleva Carini e Mozetič II per essere venuti a vie di fatto. Senza il malaugurato goal di Perini al 23’ del secando tempo, l’Aurora avrebbe imposto un mezzo passo falso allo Železničar che, però, non si è dimostrato lo squadrone tanto decantato in questa -prima parte del campionato. Se da un lato l’autogoal ha influito sul risultato finale del 1’incontro, dalji,’(altro l’attacco capodistriano deve recitare il «mea culpa» per le molte occasioni sciupate nelle frequenti puntate in contropiede. L’Aurora, scesa in campo con la sua ennesima formazione, ha finalmente dimostrato di saper giocare e di poter ancora tener testa a formazioni che vanno peT la maggiore, impostando il suo gioco su lunghi lanci in profondità che hanno portato lo scompiglio nelle retrovie avversarie e messo più volte in pericolo la rete di Merljak. Lo Železničar, dal canto suo, ci ha deluso o, meglio, non ci ha convinto dei meriti per la sua attuale posizione in classifica. Il tanto temuto attacco (goriziano è stato imbrigliato dalla difesa aurorina in cui ha primeggiato Perini, al quale non è peraltro da imputare l’autogoal. Una cosa verremmo raccomandare a parte ai giocatori capodistria- Campionato Italiano - A (Continua dalla I. pagina) SAMPDORIA — ATALANTA 2:1 (1:0) — La partita è stata disputata su un terreno viscito per la pioggia. La Sampdoria ha mante nuto nelle prime azioni una chiara superiorità, segnando al 21’ coin Conti a seguito di calcio d’angolo di Baldini. L’Atalanta è stata all’attacco nell'ultimo quarto d’ora del primo tempo, ma senza successo an • che perchè Reverchon è riuscito a deviare sotto la traversa una pu.. nizione di Bassetto. La Atalantn pareggia al 5’ del secondo tempo con Rasmusson che di testa hi» tirato in rete un bel centro di Bru gola. Al 15’ su punizione, battuti; da Baldini, Boccardi ha perduto k» palla ohe da Mari è stata messa in rete. Al 22’ un tiro di Bassetto, respinto da un montante, e al 37' una rete di Longoni su centro di Bassetto, annullata per fuori gioco TORINO — LAZIO 2:0 (1:0) — Dopo un quarto d’ora di prevalenza laziale, il Torino va in vantaggio al 21’ su azione, personale di Bacci. Il terzino fa seguire un altre goal dopo soli 25 secondi dall’inizio dell» ripresa. Un passaggio di Baic- ci ha smarcato Langeiori che,, solo davanti a De Fazio, non ha avuto difficoltà a (batter,lo con un debole tiro da basso in alto. Vana la reazione 'laziale, anche perchè il portiere si è distinto parando tiri ve ramante pericolosi. TRIESTINA — GENOVA 1:! (1:0) — Un’equo risultato di parità -al temine di una partita vivace e brillante. La Triestina (andava in vantaggio a due minuti dal riposo : rapido scambio tra Curii e Secchi e traversone di questo a mezza al-tezza in direzione di Jensen. Il danese, con un secco colpo di testa, metteva in rete. Nella ripresa la Triestina sciupava un paio di favo revoli occasioni con Soerensen e Jensen poi si aveva una decisa rea zione del Genoa. Per discutibili fuori gioco, l’arbiitro non concede-va un goal ai rosso blu, segnato da Carapellese alla mezz’ora, ma quasi allo scadere del tempo si a-veva il pareggio degli ospiti. Su a-zione in profondità, iniziata da Carimi, Corso smistava a Dal Monte, il quale benché pressato da Beiioni riusciva proprio dalla linea d) fondo a segnare. ni e cioè di non essere tanto suscettibili durante il gioco e di imporre un maggior controllo ai propri nervi, che troppo spesso hanno fatto perdere loro la partita. In’ perfetto orario1, l’arbitro Goli di Lubiana dà il via alle due squadre e, contrariamente alle previsioni è l’Aurora che si porta all'attacco, mettendo subito in pericolo la porta dello Železničar. Al 4’ fruisce di un calcio a tre metri dalla linea di porta che non riesce a sfruttare. Il gioco continua alterno, da ambo le parti con una leggera prevalenza di azioni (goriziane, ma la difesa ca-podistriana vigila cosicché tutti gli attacchi s’infrangono dfnjanzi a Pecchiari. Lo -Železničar, rilevando di non poter passare con azioni combinate, tenta di passare con azioni personali ed, infatti, al 21’ Mozetič II scende tutto solo da metà campo senza che nessuno riesca a fermarlo. Giunto a circa 16 metri dalla porta, lascia partire una staffilata ohe si insacca nell’angolo destro. Galvanizzati dal successo, i goriziani continuano a premere, cercando di aumentare il bottino, ma la difesa neroverde regge. Su varie azioni in contropiede, l’Aurora sbaglia facili occasioni prima con Zetto e poi con Turčinovič, senonchè al 34’Noibedo, felice nel suo ritorno in squadra, parte con la palla al piede e, resistendo alla carica di Krajnik, mette in rete, riportando così in parità le sorti deH’incantro. Nel secondo tempo gli animi contendenti si scaldano alquanto e al 52’ l’arbitro è costretto ad espellere Carini e Mozetič che, fuori campo, continuano a dare spettacolo di cattiva educazione e Carini alza anche, le mani. Vista la possibilità di passare, l’Aurora insiste a premere costringendo la difesa goriziana a salvarsi più volte in angolo, ma per la troppa precipitazione degli attaccanti e per i nervi a fior di pelle, i tiri finiscono a lato, oppure sono facile preda del portiere. Su un raro contropiede!, questa volta dello Železničar, Perini, pressato dal centrattacco avversario, porge il pallone al proprio portiere, ma1 non s’awede che nel frattempo questi aveva abbandonato i pali per cui il pallone si infila nella rete incustodita. Da questo momento sino alla fine l’Aurora cerca disperatamente di raggiungere il pareggio, un pareggio che avrebbe anche meritato, ma non conclude. L’attacco capodistria-non non riesce però a passare la maglia della difesa goriziana. ATLETICA LEGGERA Ftìtterer 10" 2 sui 100 a Yokohama Il velocista tedesco Heinz Fiitte-rer ha eguagliato, per la seconda volta in poco più di quindici giorni, il record mondiale dei 100 m. piani con il tempo di 10”2. Due settimane fa a veva ottenuto, infatti, il medesimo tempo nel corso di una riunione atletica a Yokohama, ma il risultato gli venne contestato (dai giudici perchè ottenuto in favore di vento. Ora i 10”2 sono indiscutibili. Com’è noto, il record mondiale fu stabilito dal negro americano, Jesse Owens nel 1936 e eguagliato più tardi da soli cinque atleti. Fiitte-rer è il primo europeo che abbia raggiunto tale limite. (che visto la nazionale jugoslava giungere ai tre quarti rii finale die! (Campionato del mondo, svoltosi quest’anno in Svizzera. La Jugoslavia cominciò la stagione 1954 battendo le nazionali di Israele e di Grecia per 1:0. Con tali vittorie venne a vincere il suo girone eli-minatorio per la Coppa del mondo e ad essere pronta per disputare la grande prova in terra elvetica. Ma l’attacco si vedeva chiaramente che non andava. Si fece una prova stranissima per collaudare la formazione e il Belgio uscì vincitore a ’Zagabria per 2 reti a 0, in una partita ohe ancora una volta dimo- CAMPIONATO REPUBBLICANO SLOVENO Hanno giocato e segnato così INCONTRI DISPUTATI IN NAZIONALE: 59 Bobek, 56 Stankovič, 53 Zlatko Čajkovski, 52 Mitič, 50 Horvat, 42 Vukas, 32 Beara, 29 Boskov, 25 Zebec e Jovanovič, 23 Ognjanov, 21 Crn. kovič, 19 Željko Čajkovski, 18 Šoštarič, 17 Djajič, 14 Colič, Brozovič e Atanackovič, 13 Mihajlovič, 12 Milutinovič, 11 Rajikov, 10 Tomaševič e Simo-noviSki eoe. MARCATORI: 35 reti: Bobek; 32: Mitič; 18: Vukas; 13: Zebec; 12: Željko Čajkovski; 8: Ognjanov; 7: Zlatko Čajkovski, 6: Mihajlovič, Veselinovič e Rajkov; 5: Jezerkič e Tomase-vič; 4; Wölfe, Matosič e Milutinovič; 3: Pajovič, Valok e ži-vanovič ; 2 : Cimermančić, Herceg, Jojič, Rupnik, Sandič e Stankovič; 1; čokič, Hočevar, Senčar, Dvomič, Simonovski, Krnič e Atanackovič. Principale artefice di questo stupendo risveglio, l’anziano Bobek, il quale da solo1 mise in ginocchioni la Turchia segnando' tre reti magnifiche, un Bobek che, assieme all’astuzia ed alla tecnica, aveva finalmente (trovato la mira esatta par far ammattire Turgay. E con Bobek anche i nuovi, gli ultimi arrivati, gli esordienti, un Markovič dal tiro come una staffilata, un Petakovié veloce e capace, anche se ancora non ha datò quello che potrebbe, ed infine un Pasto, pescato fuori dallo željezničar di Sarajevo, che si è rivelato un atleta perfetto, veloce, tecnico e sopratutto dotato di fin tiro efficace, ohe spara dmjesobilimente toon il ptìle-i de destro e con il sinistro, indifferentemente. Ed ancora Vukas, che di pregevolezze ne sa tante, ma sa anche il passaggio preciso che turba gli avversari e li fa rimanere sul posto, quasi confusi. Così a fine (stagione la Jugoslavia ha trovato il suo attacco, ma ha anche trovato un ottimo portiere in Kralj ed un magnifico mediano in Ljubenović, i quali hanno tutte le possibilità per divenire dei grandi giocatori. Certo però che Kralj per ora poco può sperare, avendo (dinanzi a sè quello stupendo portiere ohe è Beara, il quale giganteggia a (difesa ideila porta non solo in una graduatoria jugoslava, ma anche mondiale. Stagione conclusa in bellezza, quindi, con un ruolino di marcia da far invidia a qualsiasi nazionale continentale, esclusa solamente l’Ungheria. SOTTOLEGA DI FIUME I risultati: Torpedo — Mladost 3:0 Abbazia — Orient 0:1 Lokomotiva — Nafta 5:3 Hidroelektra — Jedinstvo 2:8 Borac — Crikvenica 0:3 La classifica: Orient 9 9 0 0 27 :11 18 Torpedo 9 8 0 1 22 :7 16 Crikvenica 9 7 0 2 27 :9 14 Lokomotiva 9 6 1 2 36 :12 13 Jedinstvo 8 5 1 2 33 :14 11 Mladost 8 4 0 4 15 :15 8 Abbazia 8 3 1 5 17 :20 7 Naprijed 7 2 2 3 12 :13 6 Goran 8 3 0 5 20; :24 6 Klana 8 2 1 5 17: :32 5 Borac 8 2 0 6 9: 23 4 Nafta 8 1 1 6 12: 19 3 Hidroelektra 9 0 1 8 9: :42 I Nehaj 3 0 0 3 3: :13 0 tro l’Italia, 12 dicembre contro la Svizzera e il 19 dicembre contro la Germania occidentale. FRANCIA A E B CONTRO BELGIO E ITALIA (Giovani) I selezionatori francesi hanno già convocato i giocatori chiamati a far parte della rappresentativa nazionale francese e della formazione giovanile che incontreranno a Parigi e a Vicenza ITI novembre rispettivamente il Belgio e i «Primavera» italiani. SVEZIA — AUSTRIA 2:1 (1:0) NORVEGIA — DANIMARCA 1:0 (0:0). Campionato distrettuale di Capodistria Domenica 7 c. m. avrà inizio il Campionato calcistico del distretto di Capodistria, al quale parteciperanno le seguenti squadre : Stil, Aurora B, Isola B, Tirano B, Bertoki, Stella Rossa (Ancarano), Padna, Šmarje e Jadran (Dekani). II calendario della I. giornata (domenica, 7 novembre 1954) prevede i seguenti incontri con inizio alle are 14.30: ia Bertoki Bertoki — Stella Rossa, a s. Lucia: Pirano B — Stil, a Dekani: Jadran — Padna e a Šmarje: Šmarje — Aurora B. Riposa l’Isola B. mm Strò come l’attacco jugoslavo non fosse capace di insidiare la rete avversaria, nonostante la squadra avesse saputo egregiamente muoversi in campo con le armi di una tecnica superiore. Altra prova con l’Inghilterra, e ancora vittoria stentata, con la solita rete a zero, nonostante il grande volume di gioco Poi l’avventura dei mondiali. Ancora un’altro uno' a zero con la Francia ed infine l’incontro superiore con il Brasile. 'I sudamericani avevano (tutte le intenzioni di passare Tostacelo, di surclassare gli jugoslavi, anche perchè tutti li ritenevano degni, non solo della finale ma anche forse del titolo. Qui la Jugoslavia fece argine e disputò Una partita indimenticabile che si Concluse con il risultato di uno a uno. E così la nazionale jugoslava fece il suo ingresso nei quarti di finale, .avversaria di una Germania che nessuno immaginava potesse diventare campione del mondo. La Jugoslavia fu migliore, fu superiore all’avversaria. Ma l’attacco non funzionò ed allora fu giocoforza per la .difesa abbassare bandiera: 2 a 0 per tedeschi e addio al proseguimento del torneo, che probabilmente avrebbe visto la Jugoslav via fors’anche in finale. * E qui si chiude il periodo più o-souro di questa annata calcistica, oscuro particolarmente per la scarsa penetrazione dell’attacco che in sette partite riuscì complessivamente a segnare solamente 5 reti. Poco veramente. In settembre ebbe luogo quella specie di tour de torce che doveva portare la nazionale jugoslava in appena (dieci giorni sui muniti campi di Cardiff, Saarbrücken e Vienna. Ma contro Galles, Saar e Austria la nazionale jugoslava ritrovò se stessa e sopratutto ritrovò il suo attacco, il quale sep-pepe funzionare ■> meraviglia, specialmente in un successivo' incontro, l’ultimo disila serie, quello contro la Turchia a Sarajevo. Piovvero così i risultati favorevoli: 3 a 1 col Galles, 5 a 1 con la Saar, 2 a 2 con Austria, 5 a 1 con la Turchia : quello che non era riuscito a fare in sette incontri il quintetto di punta lo seppe fare in quattro partite : segnare ben 15 reti, un record! Ma l’attacco seppe raggiungere un tanto sopratutto con un gioco più ficcante, più veloce. Non più gli stentati passaggetti da uomo a uomo, ma aperture brusche, passaggi In profondità e, a conclusione dell’azione, tiro improvviso anche da venti metri; tiri non meditati ma vibrati icon tutta la forza, come se i piedi scagliassero giavellotti attraverso il cielo. SéìÌìwbs Lo stadio del «Partizan», il più grande impianto sportivo del paese La sotćolega di calcio — Pola (Continua dalla I. pagina) ri, spesso insidiasi, che il giovane portiere umaghase riuscì a bloccare o a deviare in calcio d’angolo. Certo è merito suo e, in ugual misura, delto scattante medio centro Petrovič se la squadra potè andare aH’intervallo con di multato che dava adito a speranze sia pur tenui, idi poter ottenere il pareggio a cui puntava. Nella ripresa, grazie alFopera eccellente delBaiitante Smole, il migliore in campo in senso assoluto', e che si distinse pure par la sua classe veramente superiore, l’attaooo umaghese cominciò a destarsi. Bernič e Lenarduzzi, sorretti abbastanza bene da Lar schizza e želac, diedero parecchio da fare a Kajser e Amičič. Il centro mediamo locale spesso seguì fuori della (sua zona Bernič, lasciando un corridoio libero sul quale le due mezze ali umaghasi piombavano spesso come falchi per dare 'addosso ài portiere Amičič con puntate pericolose. Una al cardiopalma al 70’: traversone di Bajt, smorzato sembra da Bernič, e palla salteBan-pitain Maličič e compagni, la palla finiva sul fondo. Minuti prima il laterale Popov scuoteva la traversa di Pelc con un tirane da oltre 25 metri. Da notare Tinferiorità delle due estreme umaghasi, imprecise e dal rendimento assai scarso. Tosto, ala sinistra, si mangiava al 70’ per aver indietreggiato, una facile occasione (da circa 6 metri con Amičič coperto dai suoi e dallo spazio suffL cianite per far passare un pallone di quelli tanto cari al buon Giulio' Verne. Nel complesso una partita generosa e cavalleresca, disputata a ritmo sostenuto per tutta la sua durata. Buono l’arbitraggio. ALBONA — ROVIGNO 1:0 (0:0) ARSIA, 31. — Sorpresa ad Arsia; il capolista della sottolega ha dovuto cedere entrambi i punti agli ospitanti, interrompendo così la marcia dopo una partita giocata sul filo dell rasoio, è scivolato verso lo scadere del secondo tempo, per il fallo grossolano di un suo difensore, in 'area di rigore. Kodnik di Pola, decretava la massima punizione che realizzava. Inutile fu ogni reazione rovignese, del resto ben contenuta fino alla fine dai locali. In ogni caso, giusto e. più equo sarebbe stato un pareggio, essendo stato il gioco sempre equilibrato. DIGNANO — RUDAR 0:0 DIGNANO, 31. — Strabiliante il pareggio a Dignano fra i locali e il secondo in classifica. Pur non avendo perso niente, i minatori se ne sono tornati ad Arsia con un -po’ d’amaro sul palato. Noli se l’aspettavano di trovare un Dignano così volitivo e deciso da contrastare tanto validamente il passo. Infatti, tanto fu l’impegno profuso dai padroni di casa, da imbrigliare un at. tacco che la settimana scorsa aveva fatto larga messe (di goal contro l’Avijariòar. Se il Dignano giocherà così in avvenire, 'potrà migliorare certamente la sua classifica. Comunque, la partita di domenica ha risvegliato il loro morale assopito. Vedremo se il pareggio sia stato buon tonificante. PER T A N TI il dolore di uno Riceviamo e pubblichiamo: «Cara «La nostra lotta», se il capitano Virgilio Tommasini, vicepresidente della sezione calcio dello «Scoglio Olivi», avesse 'risposto al mio articolo «Per un uomo solo, il dolore di tanti» con un tantino di quella educazione che a lui.— ne mena modestamente vanto — certamente non manca, si sarebbe guadagnato probabilmente l’indulgenza, se non simpatia, in un momento in cui di quella ha veramente bisogno. Resosi paladino di ragioni che non ha, nè può avere, il cap. Tommasini, lancia in resta, volle infilzarmi senza terìei conto di uno scudo protettore dall’ottimo marchio di fabbrica: l’opinione pubblica. Ma di queste bazzecole il cap. Tommasini e i suoi colleghi non si curano. Erano tanto sicuri di sè, come allora, in una sera dell’inverno quando, proponendosi a vicenda, si elessero a dirigenti della sezione calcistica. Erano in 10 candidati, 2 allenatori e una dozzina e mezza di giocatori intirizziti dal freddo ad ascoltarmi, quando accusai i primi e i secondi d’incompetenza. Ma si sa come vanno a finire certe cose: insorsero risentiti, spalleggiandosi a vicenda mentre i giocatori guardavano stupiti la scena. Da allora è passato del tempo e, oggi, le cose stanno esattamente come il sotto-scritto aveva predetto. Potrà anche darsi che io, di calcio, non capisca nulla, ma mi vorrebbe spiegare 11 cap. Tommasini, cosa ne capiscono coloro che ho avuto cura d’intervistare in un «referendum volante»? Ecco cosa dicono: CARLO CERGNUL (ala sinistra o destra,, a seconda degli umori dell’allenatore) : «A mio avviso la direzione del club non è competente. Ci vorrebbero delle persone, e a Pola ne abbiamo, disposte a prendere saldamente in mano le redini e rimediare all’odierna situazione, veramente precaria. Gli allenamenti ci vengono imposti senza tener conto delle energie da noi spese sul lavoro. Le formazioni sono, poi, sempre sbagliate». STELLIO NINCEVIC (mediano): «A prescindere. dal fatto che non possediamo giocatori di gran qualità, penso si dovrebbe andar meglio. Non so se le formazioni, varianti di domenica in domenica, denotino, dopo aver perso malamente diverse partite, più sfortuna o incompetenza. I sostenitori optano per questa ultima. La direzione è composta da brava gente, ma troppo digiuna di cognizioni calcistiche.» BENITO TARTICCHIO (ala o terzino). ALDO DROZINA (ala, interno o centroavanti) e ILIJA BANOVIC (terzino, ala, centroavanti, centromediano) sono su per giù d’accordo con i loro compagni. Basterà, poi, leggere fra le parentesi ì ruoli ricoperti da questi uomini negli ultimi anni per capire quanto competenti siano allenatore e dirigenti. Non mancano i pareri del pubblico sportivo e dei tifosi: ITALO REVELANT, ex giocatore della società, riassume così la situazione: «Ritengo senz’altro responsabile l’allenatore delle condizioni veramente catastrofiche nelle quali la squadra versa. Gli uomini sono troppo affaticati. Allenamenti, stupe facenti per la loro illogicità, hanno logorato il fisico degli atleti. Gran parte della responsabilità va addebitata alla direzione che finora ha dimostrato di essere incompetente e affatto in grado di controllare l’allenatore, artefice principale delle nostre sfortune». CARLO BARUT, presidente della Società sportiva «Scoglio Olivi»: «I dirigenti della nostra sezione calcistica non capiscono gran che di calcio». RUDI OSTERMAN, ex centroavanti della Triestina e del Milan: «Sarebbe tempo di fare un taglio. Bisogna rifare tutto daccapo. L’attuale direzione dovrebbe cedere il posto ad una nuova, composta da competenti. A Pola ne abbiamo parecchi. Per mio conto, la squadra, pur non disponendo di fuori classe, dovrebbe, se ben preparata, rendere di più.» ZDRAVKO lLIJAS, arbitro: «Non posso in qualità di arbitro fare dichiarazioni. Tuttavia dirò che allo «Scoglio Olivi» ciò che vale di meno è proprio la direzione.» MIJO PIKUNIC, Presidente del C.P.D. di Pola: «Per mio conto il non aver dato maggiore impulso alle forze giovani è il più grande errore che i responsabili del calcio polese abbiano fatto.» ANTONIO GOLIA, professore al Ginnasio «Da Vinci»: «Situazione criticissima, quella dello «Scoglio Olivi». Ogni responsabilità va addossata senza esitazioni alla direzione e all’allenatore.» Analoghe dichiarazioni hanno fatto FERRUCCIO SMOLIZZA, ROCCO ERVINO, ANDREA BONASSIN, CICCADA SILVANO, MARIO GRESINI, PIERO TARTICCHIO, ANTONIO BUIO, PIERO BURŠIC e tanti, tanti altri. Forse basterà al cap. Tommasini e ai suoi colleghi per capire in che razza di pasticcio li abbia portati la presuntuosità. Se ciò non sarà, continuino pure da soli ad indagare fra la massa degli sportivi. Se ne convinceranno! Ancora qualcosa prima di concludere: è falso quanto afferma il cap. Tommasini che io sia stato respinto agli esami di arbitro, dal momento che a tali esami mai mi presentai. Ringraziando per l’ospitalità, BRUNO CLAPCICH» PUGILATO DILETTANTI :6 I dilettanti azzurri di pugilat hanno battuto largamente la raj presentativa inglese in un incoi tro svoltosi mercoledì scorso, 27 o tobre a Milano. I risultati tectnii dèirincontro sono i seguenti; mi sca; Spano (It.) batte Jones (Itigli ai punti; Gallo: Sillet (Ingh.) ba te Ventri (It.) per arresto 'del con ■battimento alla 2. ripresa; Piuma Serti (It.) batte Collins (Ingh.) pt squalifica; Leggeri: Di Jasio (It batte Smith (Ingh.) ai punti; We ter leggeri: Merio (It.) batte Ma: tin (Ingh.) ad punti; Welter: Gai (gano (Ingh.) batte Pinto (It.) i punti; Welter pesanti: Well« (Ingh.) batte Chiesa (It.) per al toandono alla 2. ripresa; Medi: Fi nilebtd (It.) batte Phillips (Ingh. per k. o tecnico alla 1. ripresa Medio massimi: Ostimi (It.) batt Wollard (Ingh.) ai punti; Massimi Bozzaino (It.) batte Harper (Ingh ai punti. Da vittoria è spettata pertant all Italia con punti 14 ;6. PER UNO SPORT veramente popolare Il Comitato esecutivo della Federazione degli sport delia Slovenia, in relazione ad alcune manifestazioni negative che negli ultimi tempi si diffondono.nella vita sportiva, constata quanto segue: I sempre più frequenti casi di partigianeria, di esagerata ambizione e di attività sportiva fine a se stessa, di professionalismo e di cattiva educazione, in genere, ci dicono che nella nostra vita sportiva hanno preso piede principi, contrari e dannosi alla nostra realtà socialista, che non possono trovar posto nel nostro sport. Relativamente a ciò dobbiamo pure constatare che tali manifestazioni appaiono1 nelle organizzazioni di base in gran misura come il risultato dell'indirizzo ufficiale di alcuni organismi sportivi più responsabili, i quali, nella loro attività, danno più rilievo all’elevamento dei campioni ad ogni costo e curano maggiormente l’affermazione dei nostri atleti all’estero che lo sport di massa e la sua essenza educativa. In particolare, troppo poco si è fatto affinchè lo sport e i suoi vantaggi risultino utili alle masse dei nostri lavoratori che creano le condizioni per un rapido potenziamento del paese e alle quali lo sport è più necessario. Anche a tale riguardo la politica degli organi sportivi non è stata sempre giusta e conseguente. Ad esempio, può essere citata la lettera del C.C. dl P.CJ., del tutto ignorata. La posizione assunta dalla Federazione degli sport della Slovenia è la seguente: , i j Lo sport non è e non può essere fine a se stesso. Il suo fine ultimo è e rimane una giusta educazione dell’uomo. L’educazione nello sport non è soltanto fisica, ma deve, se vuol soddisfare pienamente ai propri compiti, influire in misura determinante sull’educazione morale dello sportivo, sulla formazione del suo carattere e sulla preparazione del cittadino in genere a diventare degno e cosciente membro della società. Solo a questo fine deve essere indirizzato ogni atto e ogni sforzo nell’attività sportiva. Ritenendo che di queste manifestazioni negative, le quali potrebbero condurre lo sport in un vicolo cieco, siano responsabili in primo luogo coloro che, direttamente o indirettamente, si occupano della nostra gioventù, riteniamo sia necessario in primo luogo ricercare il modo di migliorare. I funzionari sportivi tutti e gli allenatori assimilino questi principi basilari e questi indirizzi che, unici nel nostro sport, hanno valore. Si pongano essi all’opera immediatamente e concretamente per migliorarli. Per uno sport così giustamente indirizzato potremo chiedere a ragione anche un maggior appoggio e aiuto del potere popolare delle organizzazioni economiche, nella certezza di ottenerli. II giusto indirizzo e l’essenza sociale dello sport non sono di competenza dei soli organizzatori sportivi, ma interessano tutta la collettività. Le cure per esso vanno assunte anche dalle nostre organizzazioni politiche e sociali, sopratutto da quelle giovanili. La Federazione degli sport della Slovenia constata che quest’aiuto è stato finora troppo modesto e che, pertanto, i funzionari sportivi debbono fare in futuro tutto il possibile per rafforzare la collaborazione con le organizzazioni summenzionate. La Federazione degli sport della Slovenia esorta il «Savez športova Jugoslavije» a fare anche nel suo ambito tutto il possibile per eliminare le condizioni che consentano tali manifestazioni nocive e a convocare una conferenza nella quale siano analizzati dettagliata-mente tutti questi problemi e prese le misure più adatte a sanarli, II Comitato esecutivo della Federazione degli sport della Slovenia SUPPLEMENTO CRONACA SPORTIVA AL N. 371 DELL'ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA LA VII. GIORNATA DEL CAMPIONATO JUGOSLAVO DI CALCIO - I. E IL LEGA La Dìnamo conduce mentre 1'Hajduk incalza a imbattuta una lunghezza I RASSEGNA 1 ! DEI «PARTIZAN ! A CAPODISTRIA » = i Il Partizan sconfitto da una squadra di coda - La Crvena Zvezda impacciata - Vittorioso Y Odred PARTIZAN — LOKOMOTIVA 2:3 (1:1). — La più grande sorpresa della VII. giornata è venuta dallo stadio dell’A. P. J. di Belgrado, dove la Lokomotiva, fanalino di coda della classifica, è riuscita a guadagnarsi i due punti contro un Partizan irriconoscibile, a-builico, privo di volontà e sfasato come mai. L’esito della partita mai è stato in forse. La Lokomotiva, nettamente migliore sia in linea tecnica che agonistica, è riuscita ad as. sicurarsi la vittoria sin all’inizio dalla ripresa ed a consolidarla a pochi minuti dalla fine, precisamente al 39’, con ima bella rete di Jurjevič, che poneva il risultato 3:1. Al 42’ Bobek, con una delle s-ue solite staffilate, diminuiva le. distanze, ma non riusciva a scongiurar© una sconfitta a cui nessuno prima dell’inizio pensava. La Lokomotiva è andata in vantaggio già all’8’ del primo tempo con Mladiinie, a conclusione di una marcata superiorità. Il Partizan VI. GIORNATA DEL CAMPIONATO ITALIANO - SERIE A Il PHilan s’invola vincendoa Bologna Sconfitta casalinga dell'Internazionale » Pareggio a Trieste MILAN — BOLOGNA 2:1 (1:11 — Partita molto combattuta cobi gioco aperto di entrambe le squadre. Il Bologna è andato in vantaggio ial 13’ Battelli tira debolmente in rete, la palila rimbalza tra Butffon e Zagatti e finisce ia Cer velluti che da due passi segna. Dopo 7 minuti, il Milan ottiene il pareggio su una rimessa laterale di Soerensen, Ricagni appostato presso la porta di Giorgtìiii rovescia di testa in dietro e Schiaffino coa> una mezza rovesciata rimette in re te. Bon-afin sciupa poi due ottim-i occasioni per il Bologna, al 36’ solo avanti al portiere indugia finché SiL vesti-ini non riesce a liberare. Ai 40’, a conclusione -di una fuga, Bo nafin supera la difesa rosso-nera, scavalca lo stesso Buffon, ma tiri! sul palo. Al 10’ della ripresa un CAMPIONATO ITALIANO SERIE A I risultati: Bologna — Milan 1:2 Catania — Novara 0:0 Fiorentina — Udinese 3:1 Internazionale — Roma 1:2 Juventus — Napoli 1:1 Sampdoria — Atalanta 2:1 Triestina — Genoa 1:1 Lazio — Torino 0:2 La classifica : Milan 7 7 0 0 21:4 14 Inter 74 2 1 9:4 10 Fiorentina 7 4 2 1 13:8 10 Roma 7 3 3 1 11:9 9 Atalanta 7 3 2 2 10:9 8 Juventus 7241 11:9 8 Triestina 7 3 2 2 7:9 8 Bologna 7 3 13 15:15 7 Napoli 7 2 3 2 8:8 7 Torino 7 3 13 8:9 7 Genoa 7142 6:8 6 Sampdoria 7 3 0 4 9:13 6 Udinese 7 2 14 7:14 5 Catania 7 1 3 3 10:10 5 Novara 7 12 4 8:9 5 Spai 6 12 4 4:7 4 Lazio 7 115 8:16 3 Pro Patria 6 114 4:8 3 ROMA — INTERNAZIONALE 2:1 (0:1) — L’Internazionale per la prima volta in questo campionato è stata sconfitta a San Siro. I ne-ro azzurri, dopo essersi portati subito .all’attacco hanno segnato- al 18’ poi, forse paghi del vantaggio-, hanno cercato di controllare la re-te avversaria. La Roma ha poi fat. to aumentare la distanza. La seconda parte del 1 tempo è Stata a fasi alterne. Nella ripresa, i giallo- rossi diventavano sempre più pericolosi e in tre minuti pareggiavano e andavano in vantaggio. A questo punto l’Inter iniziava un serrate che però, per l’orgasmo degli avanti non dava risultati concreti. La prima rete al 18’ con tiro di Invernìzzì che giunge in area di rigore romanista; Aliano tira verso Moro che si fuffa, para, ma non trattiene il pallone. Lorenzi, da pochi passi, riprende e mette in rete. Al 20’ Brighenti colpisce un palo. Nella ripresa il pareggio de'la Eoi; a Al 15 azione di Boscolo che supera Giacomazzi, il quale, entrato in area, prima di essere raggiunto da Invernizzi, tira con violenza verso Ghezzi che respinge di pugno. Riprende Galli che segna. Al 18’ la Tete della vittoria romanista in seguito ad -azione per- sonale di Boscolo sulla sinistra. Al 19’ una rete di Galli è annullata. JUVENTUS — NAPOLI 1:1 (1:1 — I bianco neri hanno attaccato in prevalenza e, specie nei primi 45 minuti -di gioco, hanno offerto una prestazione nettamente al da sopra della media delle loro precedenti partite. Il Napoli si è difeso egregiamente ed ha portato varie minacce alla rete avversaria che la difesa ha sostenuto bene. I Juventini hanno realizzato al 25’ con un’-azione di Muccinelii che eira sta to ben lanciato sulla sinistra da Manente.. II portiere napoletano entrava -sulla palla per bloccarla, ma Bonipartì con rapido scatto lo precedeva e riusciva ad inviare di misura in rete. Il Napoli perveniva al pareggio dieci minuti dopo con un tiro di punizione battuto da A-madei. 2 minuti dopo, ai 37’, per atterramento in area di rigare di Boniperti, solo -davanti al portiere napoletano, i bianco neri usufruivano di un rigore; Praest però calciava a lato. Anche nella ripresa la Juventus tentava di passare senza riuscirvi per varie vot-te. Al 32’ su rovesciamento del fronte, Viola doveva eseguire una difficile parata su tiro impro-viso di Amadei. (Segue in II. pagina) LEGA INTERREPUBBL1CAM SLOVENO CROATA SCONFITTE DI MISURA RIJEKA E SCOGLIO OLIVI palo salva la rete del Bologna da un tiro di testa di Nordahl, li Milan si fa ora più minaccioso i> al 21’ -Niordahl con un preciso rasoterra batte Gioirceli!. A 5 minu ti dalla fine Maldini infortunatosi esce dal- campo e al suo posto retrocede Liedholn. CATANIA — NOVARA 0:1 (0:1) — Il Catania ha condotto tutto i primo tempo àll’att-acco, eseguendo anche parecchi tiri senza però im pegnare eccessivamente il portier* avversario. Ne’ll-a ripresa, il Novara ha adottato un gioco difensivo-; ai 41’ della ripresa è stato espulso Bassetti del Catania. FIORENTINA — UDINESE 3:1 (1:0) — La partita si è mantenuta equilibrata fino a metà della ripre. sa. Poi la Fiorentina alla distanza è riuscita a prevalere nettamente. L’Udinese ha condotto una gara molto coraggiosa e brillante, sopra, tutto per il -gioco svolto dal qua drilatero, ned quale si è messo in luce Selmosson. Nel primo tempo l’Udinese ha colpito una traversa con Perissinotto. La Fiorentina è andata in vantaggio al 21’ del pri-mo tempo con un colpo di testa di Bizzarri. Il gioco è quindi calato di tono e l’Udinese si è mantenuta all’attacco ottenendo il pareggio a) 14’ della ripresa. La Fiorentina si è lanciata a) contrattacco, riuscendo al 31’ ad andare in vantaggio con una rete di Mariani. Infine, al 38’ Virgili, con un tiro dia 30 metri, ha segna to la terza rete per la Fiorentina. SPLIT — SCOGLIO OLIVI 1:0 «0:0) SCOGLIO OLIVI: Funis, Butko, vie, Banovič, Rihter, Pavkovič, A-lajbegovič, Lorenzin, Gerbac, Ninče' vič, Drozina, Tarticchio. SPALATO, 31 — Lo Scoglio Olivi, privo di Gligorjevič e Dimitri-jevič, e con un’ennesima formazione d’attacco, ha ceduto di misura a Spalato di fronte allo Split in giornata di vena. Tuttavia, pur perden. do l’incontro, i polesi hanno giocato una bella partita e un 0:0 non sarebbe stato demeritato. Tanto più che praticamente lo Scoglio Olivi ha giocato in dieci uomini, essendo stato spostato ^infortunato Butko-Vič all’ala sinistra, dove non ha potuto far altro che zoppicare tutta la ripresa. La prestazione dei Gantierini non è stata inferiore a quella degli avversari. I due undici si sono equivalsi sia in fatto di attacchi che nel -perdere -occasioni da rete. I polesi hanno profuso molte energie, ma stavolta la sfortuna si è accanita contro idi essi. Basti pensare che non è facile sostituire in difesa un giocatore della levatura e dell’esperienza di un Butkovič e non poteva essere certamente Tarticchio, anche se ha cercato di far del suo meglio, a non farlo rimpiangere. Se si aggiunge poi che la rete spalatura è stata un mezzo regalo di Rihter, che peraltro si è comportato egregiamente, si deve concludere che la vittoria spalatina è stata una beffa per gli sfortunati palesi. Comunque, anche lo Split è una bella squadra. La'mediana sa il fatto suo, mentre il portiere si è dimostrato in giornata fantastica, parando tiri che sembravano portare già la sigla del goal. Per la cronaca, segnaleremo che dopo il primo quarto d’ora guardingo e alterno per valori, lo Split si porta decisamente all’attacco, impe- gnando severamente Te retroguardie polesi. Lo Scoglio Olivi si difende bene e contiene la pressione avversaria, mentre all’attacco opera rapide azioni di contropiede che. minacciano seriamente la rete spalati. n-a. Così fino al 42’, quando succede l’infortunio idi B-utkovic. La ripresa è stata migliore per gioco e combattività. Lo Scoglio O-l'ivi, ridotto a dieci uomini effettivi, bada sopratutto a difendersi e ci riesce con molta abilità. Senon-chè al 22’ Rihter, pressato dalla propria -ala, passa indietro verso Punis, ma troppo debolmente, cosicché il centravanti sp-alatino, intervenuto in velocità, precede il portiere po-lese e insacca facilmente a porta vuota. La Scogilo Olivi ten. ta di reagire -per riportare le sortì della partita al pareggio, ma, con i soli quattro uomini validi dell’attacco contro una energica difesa, non riesce nell’intento. B. O. LEGA INTERREPUBBLICANA SLOVENO-CROATA I risultati : Šibenik — Kladivar 5:0 Split — Scoglio Olivi 1:0 Rijeka — Segesta 0:2 Tekstilac — Ljubljana 2:1 Trešnjevka — Branik 4:1 Železničar - - Borovo 1:0 La classifica: Trešnjevka 8 5 2 1 19:5 12 Tekstilac 8 5 2 1 13:8 °12 Rijeka 8 4 3 1 7:4 11 Split 8 5 12 13:10 11 Borovo 8 5 0 3 14:9 10 Segesta 8 4 0 4 12:12 8 Ljubljana 8 2 2 4 13:11 6 Šibenik 8 3 0 5 11:10 6 Železničar 8 3 0 5 13:17 6 Branik 8 3 0 5 13:18 6 Scoglio Olivi 8 2 15 8:11 5 Kladivar 8 116 6:27 3 pareggiava in un’azione in contropiede conclusa fortunosamente da Jočič e poteva così chiudere il primo tempo in parità 1:1. Nella ripre. sa, la situazione non cambiava. Il Partizan subiva la superiorità degli ospiti, i quali passavano nuovamente al 16’ con Jovanovič. Negli ultimi minuti le due reti che mettevano definitivamente il risultato sul 3:2. Ottimi della Lokomotiva: Janov- CAMPIONATO JUGOSLAVO I. LEGA I risultati: Partizan — Lokomotiva 2:3 Radnički — Crvena Zvezda 0:0 Dìnamo — Zagreb 2:2 Hajduk — BSK 6:2 Proleter — Sarajevo 0:0 Spartak — Vojvodina 0:3 željezničar — Vardar 2:1 La classifica : Dinamo 7 5 2 0 17:11 12 Hajduk 7 4 3 0 19:11 11 Vojvodina 7 3 3 1 14:9 9 BSK 7 4 12 17:14 9 Spartak 7 3 2 2 15:13 8 Partizan 7 3 13 17:14 7 Sarajevo 7 2 3 2 12:10 7 Zagreb 7 3 13 9:10 7 Crv. zvezda 7 2 2 3 14:11 6 Proleter 7 2 2 3 13:15 6 Vardar 7 13 3 10:12 5 Lokomotiva 7 2 0 5 10:20 4 Željezničar 7 2 0 5 12:24 4 Radnički 7 115 7:12 3 II. LEGA Lovčen — Rabotnički 4:0 Velež — Mačva 4:0 Metalac — Bokelj 4:0 Odred — Zenica 5:2 La classifica: Velež 7 6 10 23:3 13 Napredak 7 3 2 2 12:7 8 Mačva 7 3 1 2 11:15 8 Metalac 7 3 13 11:7 7 Lovčen 7 3 13 13:11 7 Zenica 7 3 13 16:16 7 Budućnost 6 3 0 3 15:11 6 Odred 7 3 0 4 11:13 6 Rabotnički 6 2 0 4 6:16 4 Bokelj 7 10 6 4:24 2 partita di mercoledì con l’Hajduk. Dubravčič e Maček sono stati i migliori nelle file dello Zagreb. RADNICKI — CRVENA ZVEZDA 0:0. — La Crvena zvezda non riesce ancora ad ingranare, sebbene il suo gioco sia sempre piacente e ad un livello tecnico, che denota l’indubbia classe della squadra. Pure domenica contro il modesto Radnički la squadra ha giocato, e bene, pur accusando ancora l’assenza di -Mitič, regista deJl’aittacco. Azioni veloci e sbrigative si susseguivano con un tempo piuttosto intenso, ma tùtte si diluivano nella fase finale, quando veniva il momento di concludere. Così il Radnički, sceso in campo sicuro di dover perdere, è riuscito a portarsi a casa il risultato -in bianco eid un puntìcino, che potrà dimostrarsi preziosissimo alla resa finale dei conti. SPARTAK — VOJVODINA 0:3 (0:1). — La cattiva giornata dei portiere Giončak h -apermesso alla Vojvodina idi imporsi sullo Spartak in modo netto ed indiscusso, sebbene il divario dei valori in campo non fosse cosi accentuato. Al 27’ Veselinovič, con il suo person alis-simo stile, scendeva caracollando verso la rete dello Spartak. Tutti i difensori, fattiglisi incontro, venivano superati con una facilità tale, da far la figura dei principianti, cosicché Passo della Vojvodina segnava senza difficoltà la prima rete. Nella ripresa, Krstič I al 19’ ed ancora Veselinovič al 34’ portavano a tre le reti per la propria squadra, mentre lo Spartak, pur attaccando, non riusciva a passare. Veselinovič è stato il migliore in campo, seguito da Rajkov e Jovanov, da O-gnjanov, Tomaševič e Cikoš delio Spartak. ŽELEZNIČAR — VARDAR 2:1 (1:1). — Bella, combattuta ed incerta sino all’ultimo minuto la partita giocata fra železničar e Vardar a Sarajevo. Le. due squadre hanno profuso quanto 'disponevano nella lotta, e -alla fine vedeva la vittoria lo železničar, distintosi più per l’abnegazione dei propri giocatori, che per tecnica di gioco. Erano gli ospiti i primi a portarsi in vantag- gio al 39’ del primo tempo con una rete di Minčev, pareggiata al 44’ su calcio di rigore realizzato da Pašič. Quest’ultimo segnava pure la rete delle vittoria al 34’ della ripresa. PROLETER — SARAJEVO 0:0. — I numerosi tifosi del Proleter hanno -abbandonato delusi il campo di gioco di Osjek perchè, dopo la bella prova fornita dai loro beniamini contro il Partizan, si aspettavano qualche cosa di più contro il modesto Sarajevo. Hanno assistito sì ad una bella e combattuta partita, che li ha tenuti in sospeso sino all’ultimo minuto, ma ambedue le difese sono state superiori agli attaccanti, per la qual cosa, pur essendosi presentata più di una volta l’occasione, la partita terminava con il risultato in bianco 0:0. I Ila avuto luogo, domenica 24 s I c. m. a Lubiana, la consultalo | I ne conclusiva delle società gin. | I niche «Partizan» nel corso della g I quale sono stati scelti i nuovi | g esercizi per tutte le categorie I di ginnasti. Alla consultazione è I stato riferito anche sull’attività 1 svolta lo scorso anno a sul pro-I gramma futuro. I n programma di attività per 1 l’anno prossimo, approvato dalla i consultazione, prevede due gran-i di rassegne ginniche: a Celje le CAPODISTRIA. Inoltre, ac-= canto alle gare distrettuali e I nell ambito della preparazione 1 alle due grandi rassegne di cui I sopra, si svolgeranno competi- | § zioni regionali di decathlon, gin- g I nastica attrezzistica, nuoto, pai- | g lacanestro, pallavolo, panama- g I no e sci (fondo, discesa e salto). | g Per un buon esito del lavoro si i = è deciso, infine, di organizzare | I consultazioni e corsi in ambito = § distrettuale e repubblicano. E 3 llllilllllllllllllllllllllHIUimiHIIHIIIimmUfllliiiHUUUUWHUUBBirN Campionato Repubblicano Sloveno VITTORIA PIRANESE E PAREGGIO ISOLANO sk-i, Odžak, Stlnčič e Mladinič. Nel Partizan buio completo. HAJDUK — BSK 6:2 (2:2). — L’Hajduk si è 'dimostrato ancora volta una delle migliori squadre del campionato, riuscendo pure domenica, dopo due impegnatissime partite della settimana precedente, a mettere k. o. la pur combattiva ed ambiziosa squadra del BSK di Belgrado con il netto risultato di 6:2. La ipartìta però non è stata, per tutta la sua durata, così liscia come lo fa credere il risultato. Anzi, nel primo tempo, sono stati gli ospitanti a portarsi due volte in vantaggio, ripetendo così l’impresa del Dinamo e Partizan nelle partite settimanali a Spalato. Gli spala, tini hanno però rimontato con relativa facilità lo svantaggio'. -Nella ripresa grande igioco. L’Hajduk, sospìnto da una linea mediana superlativa, si installava meU'area -avversaria e passava di slancio per ben quattro volte consecutive, senza che il BSK -potesse accennare al pur minimo tentativo di riscossa. Questo è stato in verità il grande merito degli spalatini, giacché la loro difesa si è dimostrata piuttosto 'debole, con un Beara iriioono-soibifle, incerto e malsicuro negli interventi e complice di ambedue le -reti, segnate nel primo tempo dagli ospiti. Partita superlativa invece degli attaccanti, condotti da un Vukas scatenato ed irresistibile, ritornato nella forma dei giorni migliori. Con questa vittoria l’Hajduk, Punico, assieme alla Dinamo, ad essere ancora imbattuto, si è insediato nella seconda poltrona della classifica, pronto a sferrare l’atìac-co alla roccaforte della Dinamo, distante un solo-punto. DINAMO — ZAGREB 2:2 (1:0). — Le partite fra cugini devono essere sempre, presentate con un tantino ‘di riserva, giacché molte volte la ferrea volontà -ha la meglio su tecnica e classe. Questo almeno quanto apparso nella partita fra i campioni della Dinamo ed i cugini dallo Zagreb. Era il 16’ della ripresa. La Dinamo si -tovava in vantaggio per 2:0 e continuava, sebbene non con la -solita tenacia, ad attaccare. Tutti ormai, anche i più sfrenati sostenitori -dello Zagreb, erano convinti della vittoria degli indub. blamente migliori in campo, quando avvenne l’insperato. In un’azione di contropiede, il ceotraattacco dello Zagreb superava lo sbarramento difensivo della Dinamo e si presentava solo dinanzi allo stupito Kralj. Rete inevitabile. Scossi dall’infortunio, i blasonati campioni hanno qualche attimo di smarrimento, quanto basta allo Zagreb per passare la seconda volta. Soil 2:2 la partita si fa accesa, tecnica e correttezza spariscono per dar posto ad un gioco duro e massacrante. La difesa dallo Zagreb riesce però a contenere ila pressione ed a portare in porto il prezioso pareggio, fra lo stupore della folla presente. Horvat, come sempre, è stato il pilastro della Dinamo, che è 'apparsa piuttosto affaticata dopo la SALINE PIRANO - SLOVAN 1:0 (0:0) SALINE PIRANO: Krušić, Bonifacio, Salvesirini, Strgelj, Eludine, Hvastja, Piccini, Stefani, Pilepić Božić, Pucer. SLOVAN: Hegler, Toplak, Kante, Kralj, Kordež, Zulčič, Janša, Majer, Tersek, Jeločnik, Šebenik. ARBITRO: Sušnik. NOTE: Calcio inziale dello Slovan. Calci d’angolo 4:2 a favore del Saline Firano. Due goal sono stati annullati: uno per lo Slovan al 39’ e un’altro per il Pirano al 9’ della ripresa. Al 18’ non è stato concesso un calcio di rigore a favore del Pirano per un fallo di mano in area di rigore della Slovan. Al 4’ Piccini manda fuori un pallone da rete a portiere battuto. Dire che la vittoria riportata dalla squadra del Saline Pirano è stata meritata è poco. La squadra pirane-se ha dominato per quasi tutti i 45 minuti di goal del secondo tempo e solo a sprazzi si vedeva attaccare lo Slovan che in linea tecnica e insieme di squadra era superiore ai piranesi. Il Pirano nel secondo tempo, con combinate discese, ha in parte accontentato il suo pubblico dopo le non belle prove date fino ad oggi. Come accennato, il tocco di inizio spetta -allo Slovan, ma i piranesi si portano subito all’attacco e per poco al 4’ di giooo un pallone viene tirato fuori a portiere battuto. Segue un attacco della squadra di Lubiana che usufruisce di un corner non sfruttato', ma preso dai difemori La Sottolega calcistica di Pola ROVIGNO E RUDAR SEGNANO IL PASSO BUIE — PARENZO 5:0 (3:0) PARENZO: Bačič, Nedič, Popovič, Franceschi, Marini, Poropat, Bo-žanić, Bubičić, Mičić, Maglica, Polonio. BUIE: Bonetti, Gegić, Pešek, Sun-dač, Vukovič, Degrassi, Miloševič, Matkovič, Račič, Mitrovič, Vascotto. MARCATORI: Račič al 18’, al 34’ e al 38’ del primo tempo e al 12’ e al 28’ della ripresa. NOTE: Spettatori circa 700, tempe e campo ottimi, nessun incidente, SOTTOLEGA DI POLA I risultati: Buie — Parenzo 5:0 Avijatičar — Umago 0:0 Albona — Rovigno 1:0 Dignano — - Rudar 0:0 La classifica: Rovigno 6 5 0 1 18:6 10 Rudar (A) 5 4 10 19:5 9 Umago 6 3 2 1 13:8 8 Buie 7 4 0 3 20:17 8 Pisino 6 3 0 3 20:12 6 Avijatičar 7 2 14 12:14 5 Albona 6 2 13 9:13 5 Cittanova 6 2 0 4 5:15 4 Parenzo 7 2 0 5 10:30 4 Dignano 7 115 6:19 3 calci d’angolo 7:1 a favore del Buie. Buie maglie bianco-verdi, Parenzo maglie azzurre. Con una cinquina dell’ottimo centroattacco Račić, il Buie ha surclassato la volenterosa!, ima inefficace compagine parentina. I biancoverdi sono scesi -in campo in formazione rive-dutissima, mancando alla difesa Bonetti e -alila mediana Cassio e Manzin. Nessun giudizio sostanziale si può dare su questo rimaneggiamento, visto che la nuova formazione è stata opposta ad un Parenzo che nelle proprie file contava solo due titolari, mentre il resto era composto da riserve rabberciate alla meglio le quali, sebbene il risultato parli il contrario, non hanno sfigurato. Comunque, i ibianco-verdi hanno svolto un ottimo e veloce gioco nel quale la mediana ha superato sè stessa e il suo normale rendimento, mentre il quintetto ha trovato in Račić uno scattante e insuperabile stoccatore. Scadente è stato invece il rendimento di Mitrovič, ala mezza sinistra e di Miloševič all’ala destra. Vascotto ala sinistra è stato poco impegnato, chè la gran parte delle azioni si è svolta attraverso il corridoio di centro. Il Parenzo deve la mancanza di segnature all’inefficacia del suo quintetto. Specie nel primo tempo, per decine di volte abbiamo visto Mičić, Maglica e Božamć portarsi fin quasi sotto porta di Bonetti I e -poi passare al compagno di squadra una palla che poteva, con un pò-di più decisione, trovarsi benissimo alle spalle del portiere buiese. La difesa ha solo respinto c cercato di rompere il gioco avversario. Non ha costruito e così ha fatto anche la mediana. E’ per questo che lutti i palloni di rimando andavano a finire sui piedi di Sundaò, di Degrassi e di Vukovič da dove ritornavano sotto porta di Baciò. La prima rete l’abbi imo al 13’ quando Račić intercetta un traversone di Vascotto e realizza. La seconda rete, oltre allo scatto di Račić, dovrebbe essere imputata a Marini che in una situazione abbastanza confusai passa il pallone a Bačič atterrato. Questi riesce ad afserraria con le mani, ma Račić, pronto, gliela soffia é insacca. Al 38’ un una mischia sotto porta di Bačič, è nuovamente il centroattacco del Buiese che riesce a spuntarla e di testa porta a tre le reti per la propria squadra. Al 3’ minuto della ripresa.' gli azzurri sono a un pelo dalla segnatura con una formidabile stoccata di Bc-žanić, che però viene respinta dal palo. Al 12’ nuova rete dei buiesi ■per opera dello stesso Račić che, ricevuto un breve passaggio di Matkovič, spara da venti metri un tiro che Račić nemmeno tenta di parare. Al 28’ abbiamo 1’ultina rete dei buiesi con lo stesso Račić che, con un’instantanea giravolta .su sè stesso, sorprende il portiere azzurro. Al 36’ i buiesi potrebbero aumentare le distanze, ma Mitrovič, a portiere battuto, tira oltre la traversa da cinque -metri un dosatissimo passaggio di Vascotto. Ottimo l’arbitraggio. CAMPIONATO REPUBBLICANO SLOVENO Girone occidentale I risultati: Postojna — Isola 0:0 Saline Pirano — Slovan 1:0 Aurora - - Železničar 1:2 Branik - - Grafičar 3:4 Krim — Korotan 1:2 La classifica : Železničar 7 6 10 29:6 13 Krim 7 5 11 24:4 11 Grafičar 7 5 11 23:13 11 Isola 7 3 2 2 12:11 8 Aurora 7 3 0 4 8:16 6 Postojna 7 2 14 8:11 5 Slovan 7 2 0 5 7:13 4 Saline Pirano 7 2 0 5 7:19 4 Branik 7 10 6 10:21 2 Korotan 7 10 6 7:21 2 piranesi, lanciati all’attacco e ulteriore calcio d’angolo a favore dei piranesi; pure non sfruttato. Al 10’ della ripresa una discesa dell’attacco piranese quasi procura un autogoal avendo un difensore scagliato troppo forte contro il proprio portiere. L’attacco piranese, ben servito dalla difesa ohe aveva un Bonifaqio spazzatore ed alla mediana un Dudine nelle migliori giornate, attaccava a tutto spiano ma si perdeva nell’area di rigore. Usufruisce ancora al 15’ iun calcio d’angolo e al 18’ un difensore in piena area tocca di mano il pallone, ma l’arbitro non si accorge. Altri due calci d’angolo del Pirano al 22’ ed al 23’ però non sfruttati. Al 39’ una discesa dello Slovan si conclude con un tiro a rete annullato per fuori gioco. Il Pirano corona la propria supremazia al 39’ con un bel goal segnato da Stefani. La squadra piranese va elogiata in gruppo, -meno Piccini che non era all’al.tezza del suo complito. Emersi sono pure Bonifacio e Dudine, il portiere Krušič ohe al 6’ del secondo tempo ha fatto una parata spettacolare; bravi anche Stefani e Pucer. migliori Terbak e B. V. — ISOLA 0:0 Paternost, Sever, Semenič, Kunek, Korpar, Stojkovič, UMAGO 0:0 AVIJATICAR UMAGO: Pelc, Plese, Bertocchi, Laschizza, Petrovič, Želac, Bajt, Le-narduzzi, Bernič, Smole, Tomšič. AVIJATICAR: Amičič, Tepanče-vič, Vučkovič, Popov, Kajzer, Djor. djevič, Jovanovič, Markovič, Pale-sič, Žernovčič, Knapec. ARBITRO: Ponudič, di Pola. POLA, 31. — L’incontro disputato a -Pola fra l’Avijatièar e l’Umago si è concluso in parità. Il primo tempo è stato caratterizzato dal predominio degli aviatori i quali, con ottime azioni, si affacciavano dinanzi alla reite difesa solidamente dai bravo Pelle. Diversi furono i tì-( Segue in II. pagina) Dello Slovan Šebenik. POSTUMIA POSTUMIA: Mlakar, Slivar, Male, Markovič, Martinović. ISOLA: Russi gnan I, Vascotto I, Benvenuti, Costanzo, Sorgo, Vascotto II, Felluga, Bologna, Degrassi, Depose, Russignan II. Arbitro: Logar di Lubiana. NOTE: Spettatori 350 circa. Angoli 7:3 per il Postumia. Quella di domenica è stata una delle migliori partite di questo campionato sul campo di Postumia, molto combattuta da ambo le parti, alla continua ma vana ricerca del goal. Le reti opposte sono rimaste però inviolate per l’estrema imprecisione dei due attacchi. Basti accennare alle due occasioni d’oro mancate a porta vuota: una al 43’ del primo tempo da Markovič ohe, da 4 metri, ha sprecato il pallone, tirando oltre la traversa, e l’altra da parte isolana, al 16’ del secondo tempo, da Russignan II che, volendo fare la cannonata, mandava la (Segue in II. jpaginaj II Pakistan zona A e B MARLON BRANDO Marion Brando, il famoso interprete di «Un tram che si chiama desiderio», si è ufficialmente fidanzato sabato scorso con ] o-siane Berenger, una giovane infermiera italo-francese che ha lavorato anche come modella. Suo padre lavora su un peschereccio della Luisiana. Giunto al paese della ragazza. Marion brando ha dovuto ripartire in gran fretta perchè non riusciva a respirare nell’assedio che nugoli di fotografi gli avevano stretto intorno Questo Paese è nato diviso in due tronconi. Molte sono le anomalie e le assurdità derivate da questa situazione, che non è escluso sia anche complicata da complessi interessi del capitale straniero Fra i paesi divisi in «zone» estremi del territorio geogra. stata decisa e la decisione corso in grandissima misura od in settori «A» e «B» il Pakistan è certo il maggiore. Però questa sua strana situazione geografica, a dille, ronza degli altri paesi, non deriva al Pakistan, nè da u-na guerra perduta nè dalla politica dede «zone di influenza» perseguita dalle fico del Pakistan — ottenuta l’indipendenza — si trovarono uniti dalia religione, ma divisi per attività economiche e separati dai naturali centri industriali che passa, vano all’India. La situazione-non si presentava dunque molto attraente sette anni fa non è facile, come sta a dimostrare .l’attuale crisi del governo di Caraci. Però anche fra queste dif. ficoltà politiche interne il Pakistan non è rimasto inattivo nel tentativo di elevare il suo livello economico. Anche se non sono stati al capitale straniero, cosa Che non può facilitare il suo progresso indipendente, ed oggi non è difficile rendersi conto del predominio finanziario americano. Basta una visita affrettata alla moder, na Caraci, città nella quale il folklore orientale lo si può grandi potenze. Il Pakistan per il neo-Stato mussulmano, e nato geograficamente co- Non era difficile prevedere che l'industTìalizzazione e lo sì: tin Pakistan occidentale a Nord-Ovest dell’India ed un Pakistan Orientale ad Est del Gange. Due immensi territori di un immenso pae. oa separati da quasi 2000 kilometri di territorio indiano. Non esiste senz’altro al mon- sviiuppo economico non sarebbe stato facile In un paese composto per il 90 % da contadini e con una popola zione per il 90 % {analfabeta. Non era nemmeno difficile prevedere che — malgra- do una situazione territoriale do il cemento della religio-simile e, crediamo-, che una ne — la situazione interna analoga non possa passare non si sarebbe rivelata facile nemmeno per ^anticamera per la difficoltà di contern-del cervello dei sia pure «pra- perare le necessità economl-tici» intemazionali in con- che e sociali delle province compiuti i passi giganteschi trovare solo a molti kilometri dell’India, parecchio è stato dal centro, per vedere interi fatto anche nel Pakistan, ed interminabili quartieri Nel Bengala è sorto, prati- monopolizzati dagli uffici camente dal nulla, il porto delle più varie imprese stradi Chittagang e sono sorti 1 niere. Lo stesso avviene nel primi opifici per la lavora- Bengala. Qualche maligno zione della juta, mentre so- sostiene che alle difficoltà no in via di sfruttamento le di accordo fra i Pakistani miniere che hanno già dato de l’Est e quelli dell’Ovest vita ad urna piccola ma moder- non siano estranei gli inte-na industria. Nelle province ressi dei capitali stranieri fini assurdi. Inoltre va notato che per questo paese non esiste nemmeno — a cementare la sua unità — una comunità nazionale, o di razza, in quanto è abitato da genti di stirpi diverse tenute assieme soltanto dal. la comune religione islamica e da un certo terrore su- de! Nord-Ovest con quelle del Bengala, come superficie inferiore all’altro troncone del paese, ma superiore per popolazione, per forza economica ed anche per un maggiore, sia pure relativo, sviluppo sociale- Nei primi anni la crisi fra Est ed Live,st venne quasi soffocata del Nord-Ovest invece tutti gli sforzi sono puntati sulla agricoltura e particolarmente sul piano per l’irrigamento del deserto del Thal nel Pundgiab. insediatisi ad Ovest od a Est con i loro interessi particolaristici. Non è escluso che i maligni abbiano ragione in quanto capitalismo finanzia, rio e filantropia non sono Per il suo sviluppo econo- termini facilmente concilia^ mico il " Pakistan, oltre a bili. Come, se non più, delle contare sugli aiuti solidali divergenze fra i Pakistani del Piano di Colombo, è ri- delle due «zone». V“OPERAZIONE TRIESTE“ pestizioso nei riguardi del- dalla tensione e dal conflit-l’India (della quale il Paki- to con l’India per la regione stan fece parte per tutto il contestata idei- Cashemir in periodo del-l-a dominazione quanto il fanatismo religioso britannica) terrore genera- teneva unito il . paese in un to solo dal fatto che gli in- clima di guerra santa, però, dù seguono religioni diverse diminuita l’asprezza della Baba, perchè la se sburta?« -- «Xe riva i cif!« (Dal nostro inviato) Siamo semplicemente de i curiosi, nè tristi nè felici, di questa «operazione Trieste» che riporta nella città adriatica sui camions i piumati bersaglieri dopo che l’avevano lasciata ingloriosamente, a piedi, nel lontano settembre del 1943. Siamo dei curiosi, giunti in Riva 3 Novembre, bagnati come sorci dalle raffiche d\ bora e pioggia che ci avevano tempestato per tutto il tratto di strada che dal blocco di Elleri porta alla più vicina fermata della filovia dì Uuggia. «Anche il del protesta» — ci disse una contadina, trovata alla fermata, dopo che aveva guardato bene il risvolto del nostro impermeabile. Sulla strada transitavano veloci una decina di grossi autocarri carichi di carabinieri. In Riva 3 Novembre molta gente con le coccarde tricolori. Non tutti, ma moltissimi. Anche Triestini. Facendo una statistica a occhio e croce della gente che si pigia attorno a noi, culcol.a-mo che su dieci persone cinque sono «indigeni». Gli altri cinque sono giunti con i 17 treni speciali o con le migliaia di macchine da tutte le parti della penisola. Forse tra i cinque locali ci sarà qualcuno giunto con le navi dal Monfalconese. Non lo sappiamo, non abbiamo l’orecchio allenato alle finezze e alle diversità dei dialetti della zona per potei concludere. Ma perchè coc-cardatip Vi racconteremo un fatto che forse spiegherà meglio la cosa. Giunti che fummo dui filobus di Muggia, vedemmo sia nella parte anteriore degli Slavi e anche degli mglesi. Nel mezzo del filo--us, carico, era la gente neutra che non cantava, nono-, stante di tanto in tanto da Ivna o dall’altra estremità dei-ite vettura partissero ordini Perentori di cantare. Però fra ouesta gente, oltre alla nostra persona, c’èra solo un sltro uomo che non ave-ca la coccarda o qualche altro segno esteriore dell’esultanza Per l’arrivo dei Fanti d’ita-tìa. Confessiamo sinceramente che i 15 minuti di viaggia non ci sono stati affatto Piacevoli. Unica consolazione, il nostro uomo «scoccarlo» accanto al quale ci slamo quasi accucciati, tante sentirlo chiedere a un tipo t operaio che portava su netto «alla sciatora» una \ specie di edera tricolore 'Ciò, perchè te se gl mesa 'luela roba?». «No go voja do eiapar legnade!» — rispose luello. Voi non sapete che cosa stano i giovani studenti triestini, queste speranze, questi lari dell’italico amor patrio Bisognava vederli martedì ’corazzare per le vie d\ Trieste. Frano belli, un po scatenati, come ci disse una ’gnorina, ma belli. E soprano esultanti d’amore pei ’Italia. Tanto esultanti da *tingersi attorno al corpo a 'nò di mantello il simbolo dì Isella nazione. Altri invece ,e lo sono attorcigliato attorno al capo, facendo della Bandiera un turbante tricolo-,e- Ma la pioggia cattiva, iridando acqua a catinelle, rispettava i colori patri e . ;sti scendevano a rigagno-'• da una parte rossi e dal-( 1 altra verdi, sui visi nobili dei futuri bersaglieri. Noi, indifferenti, pensavamo all’anacronismo di tanto esteriorizzato amore, che febbraio è lontano. * Questi ragazzi, nelle scuole, apprendono le normali regole della bimillenaria civiltà t ne menano spesso vanto. Talvolta traducono nella prassi questi insegnamenti. Martedì, rotti i cordoni dei carabinieri, si sono portati con la massima calma sulla riva dove era attraccata la nave che portava il generale Winterton e dove, se non erriamo, doveva svolgersi una specie di solenne consegna e di commiato tra lui e il generale De Renzi. Con la stessa calma i baldi giovani congiungevano l’anulare e il medio all’indirizzo degli inglesi, altri piegavano la mano toccandosi la parte interna del gomito ed altri ancora si servivano della bocca per far trombetta, E tutti pronunciavano, sempre all’indirizzo degli inglesi, parole così fini e gentili che il nostro vocabolario, barbaramente balcanico, non contempla in nessun luogo. Era così piacevole guardarli. Per via dei maltempo, come dice un comunicato semi-ufficiale, la nave da guerra britannica ha dovuto levare le. ancore prima del tempo prestabilito, e il generale Winterton non ha potuto salutare il suo collega italiano. «Arrivano, Arrivano!» E la folla comincia a ondeggiare. Dai balconi piovono a migliaia manifestini e fiori che vanno ad appiccicarsi sull’ac- qua del selciato. Infine appaiono alcuni carabinieri in motocicletta e una fila di automobili. «Viva l’Italia!», e nuovamente fiori e manifestini. Dalle automobili ci sorridono pacifici alcuni borghesi triestini, soddisfatti di tanta accoglienza, i quali incolonnati a Duino hanno dovuto seguire il percorso. Poi dieci minuti ancora nulla. Mentre la pioggia scroscia implacabile. Poi di nuovo: «Arrivano, arrivano!» e «Chiudete gli ombrelli!». «E perchè lei, baba, la se sburta,?» «Chi, mi? Baba la xe lei!». E gli ombrelli di due donne si chiudono per trasformarsi in mazze dalle quali non vengono ri sparmiate neppure le nost -e spalle, troppo vicine alle due disputanti. Infine le due ven gono separate e per strada passano impettiti 12 bersaglieri in congedo. Poi per, al tri 20 minuti nulla. Mentre la pioggia scroscia implacabile. Infine arrivano. Non ci sono più nè fiori nè m inifesti-ni, consumati in tanti falsi al lami. Ma il pigia pigia è enorme e noi ci troviamo qua-abbracciati a un carabiniere, mentre quelli che gli erano vicini sono avanti, vicini agli autocarri dai quali i bersaglieri sorridono compiaciuti. «Mi dia un pò di piume!» chiede una gàgàrèllà abbastanza carina. E il bersagliere, stiracchiando alla meridionale: «Ma non posso levarmele tutte!» Una donna accanto a noi dà una gomitata al marito: «Te lo ga senti, ah i xe riva i cif!». da quella mussulmana. Per la verità anche qui non è difficile trovare lo zampino di una qualche grande potenza. Nel caso, si tratta dell’Inghilterra, che per secoli dominò in India contrapponendo fra di loro i va. ri popoli. Bisogna convenire che par il suo «divide et im_ pera» la Gran Bretagna non poteva trovare miglior allea to della religione in un paese di arretratezza economica e di analfabetismo culturale e politico. Fu così che al momento in cui il grande sub-continente indiano ot. tenne la sua indipendenza, gii ottantuno milioni di mus. s-uimani del Pakistan si rifiutarono di far parte della comunità dei popoli indiani e crearono un proprio Sitate diviso territorialmente come detto più sopra. 46 milioni di abitanti ad Oriente, nei Bengala, e 35 milioni nelle province del Nord-Ovest, at tomo a Caraci e Lahore. Ac Oriente il riso e la juta de. Bengala, ad Ovest un paese coltivato ,a grano e cotone ir un alternarsi di terre fertili e diserti. Ad Ovest un grande porto, Caraci, per poche materie di esportazione, ac Est un porto misero, Chit £q bQrCQ IMSteriOSd tago-ng, con una retroterra non risolta questione dei Cashemir, il Pakistan dovette pensare a darsi una Costitu. zione che accontentasse Est e Ovest. E qui cominciarono i guai che durano tutt’oggi con la nota crisi governativa che travaglia il paese in quanto le province del Nord--Ovest non intendono accettare il progetto di Costituzione elaborato dal primo ministro che è accusato di aver favorito le province del Bengala. -Nel Bengala, d’altra parte, i fermenti autonomisti si fanno sempre più vivi ed è tutt’altro che spento il risentimento per. l’intervento del governo centrale di Caraci che lo scorso anno sciolse il governo locale (accusato di «comuniSmo») ed operò una spietata repressione -dei movimenti autonomi, sti. Così a sette anni dal-l’indipendenza il Pakistan non ha una Costituzione e non ha ancora nemmeno u-na forma statale definita. Monarchia? Repubblica? Federazione, Stato centralista? La cosa non è ancora Una via di Karači nei recenti disordini sollevati dal problema della costituzione Quattro passi lungo la riva La macchia nera del molo «Fiume» esportatore di grandi quantitativi di - riso e di juta Con in più l’assurdo che le sole, se pure scarse, tessiture di cotone si trovavano ad POLA, ottobre — Dopo u-na settimana di ventate prepotenti ed abbastanza fredde, ecco alcune giornate splendide, veramente prima- Est, a circa 2000 kilometri dal verili, che vengono gustate Il curioso cotone dell’Ovest. Nel periodo della domina zione inglese i centri dei-fin dustria del subcontinents indi-ano èrano sorti tutti nella parte centrale -del paese trascurando le zone periferiche, Ne consegui che i due ARTISTI MONTENEGRINI ESPONGONO A LUBIANA r- » »i Lubiana, ottobre — Nono-stante che runione degù artisti del Montenegro sia stata fondata già nel 1946, la sua esistenza era sconosciuta agii sloveni. In questi giorni, i 21 membri dell’Unione si presentano per la prima volta al pubblico di Lubiana per accoglierne plauso ed ammirazione. 15 pittori con 75 opere e 5 scultori con 17 sculture reggono questa interessante mostra. Sarebbe difficile parlare di ciascuno di loro. Sono tutti bravi e con i loro lavori han. no portato a Lubiana un po’ di sole del nostro Adriatico, del nostro Sud e quei paesaggi tanto belli e caratteristici del Montenegro. Non bisogna dimenticare che le opere ammirate in questa esposizione sono frutto della intensa attività svolta nel dopoguerra, in quanto nel passato sarebbe stato assurdo osar pensare a uno sviluppo artistico dei montenegrini. Tutti coloro che hanno visitato il padiglione di Jakopič, hanno espresso il loro rammarico per non aver po. tuto assistere prima a una esposizione di sì alto valore quale è quella degli artisti di una delle nostre repubbliche meno -progredite. In occasione del 29 novembre, un gruppo dei migliori artisti contemporanei sloveni sarà ospite della Galleria d’arte di Cetinje. MAVIL In alto : Djurovió Drago : «Torso». In basso: «Durmitor» di Vušković Milos sino allo scomparire del sole. La riva palese è sempre stata la meta, lo ricordo da ragazzo, delle passeggiate nelle serate estive e nei pomeriggi di mezza stagione. Eccoci quindi, sul filo della tradizione, f-are -quattro passi sulla riva Maresciallo Tito, dinanzi alla Fabbrica Maglierie, nella quale cantano continuamente le macchine tessitrici, assistite da un collettivo femminile che si fa onore sui nostri mercati con i prodotti sempre nuovi che vi lancia. Una capatina sul molo «Istria», dove attraccano i «batei» passeggeri e di -lineamerci e l’occhio si ferma subito su di una profonda crepatura del costone di pietra. «Qui ha picchiato la prua dèl-la «Santi-c», la motonave tipo «Abbazia» costruita -allo Scoglio Olivi — ci illumina subito il nostro amico Piero, l’ormeggiatore della «Jadro-linea» — ancora un poco e la vedevamo andare in Maglificio» ... Come è successo l’urto con la banchina, che ha costato una grossa «repezada» sulla prora della bella motonave? Inchiesta in corso. -Continuiamo la nostra e-scursione. Più in là vediamo staccarsi da terra una motobarca verde, carica di botti, registrata a Sans-eigoi; per chi non lo sapesse, Sansego è quelTisoletta sperduta nell’Adriatico, formata di sovrapposizioni di sabbie, dove la natura ed i costumi della gente non cambiano mai. La barca è quella che già da molti mesi sosta in un punto della riva, smerciando la sua specialità di vino. Ecco che cosa ne dice uno che, pare, se ne intenda: «Sta a veder che adesso i va fino alla di. ga a impinir le botte de acqua de mar e de qualche bottiglia «chimica» e domani gavaremo vin novo ...» Chissà se la nostra piccola intervista volante abbia colto nel segno ; fatto stà che il vino di quella barca è sempre salato, troppo salato... e stomachevole per giunta. Una cosa, sulla nostra Riva, viene subito agli occhi. Ed è la grande opera di demolizione di quell’ala dell’ex fabbrica tabacchi che guarda sul mare. Questa mastodontica costruzione, mezza diroccata dai bombardamenti, dava una brutta impressione. E, tra l’altro, non poteva venir adoperata appunto per quel suo intricato si- stema di vani interni, a-datt-i a caserma, ma non a casa abitabile o qualcos’altro. Blocchi di pietra, grosse travi e -calcinacci rotolano dentro i recinti; la tozza costruzione se ne va e darà posto ad un moderno ed estetico palazzo. Un gran fervore di lavoro di scarico lo troviamo su quel riatto -di binario che va dalia gru fissa, alla Capitaneria di porto. Legname, carbone, sa-cchi di tutti i contenuti immaginabili, mobili., -eoe. lasciano i 'vagoni ferroviari per trovar posto sugli autocarri, sui rimorchi, sui carri. L’inverno si avvicina e lo scorte vengono a tempo immagazzinate. Svoltiamo sul molo Fiume, quel vecchio molo tanto conosciuto dai polesì, che vi hanno consumato suole e suole nel percorrerlo durante le passeggiatine dopo la cena estiva. Alt. Non vi si passeggia più. E'sso serve a cose ben più utili, poiché è una specie di ponte di collegamento fra grandi bragozzi carichi di sabbia, ghiaia, argilla e g. i autotreni che smistano il materiale. Tra non molto però (ce l’ha detto Petek, dell’Edile Marittima), quei cumuli di materiale scompariranno poiché il ruolo de] molo «Fiume» in questo senco sarà terminato, e molti lavori di restauro vi saranno apportati. Rimarrà però una macchina nera, veramente nera, su questo obiettivo: il cumulo di carbone che, viene scaricato dai trasporti in testa al molo e che serve per il rifornimento -dei piroscafi. A Fiume questo problema lo hanno risolto bene ; invece dal molo, da rifomi-tore fa una grande maona, la quale si può anche praticamente spostare nel porto a seconda della necessità dei piroscafi che cercano il com. bustibile. Finiamo la passeggiata in riva, costeggiando alcuni pescatori dilettanti che cercano fortuna al Man-dr-acchio ed eccoci su di una distesa di terra che ospita, ancora per qualche tempo, il cannerò della «Birod-o-sp-as», impresa recuperi marini. Con decisione del-rAssemblea cittadina del C. P. detto cantiere deve sparire perphè le bombole di ossigeno immagazzinate costituiscono un grave pericolo. Gli ultimi mucchi di vecchie lamiere vengono collocati da una gialla «bager» sui vagoni ferroviari e se ne vanno in fonderia. Che si farà idi questa superficie dopo lo- sgombero? Abbiamo- sondato quà e -là per avere qualche notizia, ma i progetti sembrano divergenti. Abbiamo sentito parlare di una larga banchina, poi di ima strada litoranea che congiunga la Riva con l’asfaltata Pola—Trieste all'altezza del Ponte di Mon_ tegrande e quindi di una probabile stazione merci allargata. Vedremo quale delle tre opinioni sarà quella giusta. (rf) IL Pili1 GRANDE SUCCESSO DELLO SPIONAGGIO BRITANNICO GLI UOMINI CHE SALVARONO LONDRA (Segue dallo scorso numeroJ Lo spionaggio britannico continuò però anche in avanti a svolgere la propria attività, poiché era comprensibile, che nonostante il terribile colpo subito con il bombardamento di Penemünde, i tedeschi avrebbero proseguito nella fabbricazione delle «bombe volanti». Da centinaia e centinaia di operai-spie che lavoravano in Germania, gli inglesi cominciarono a ricevere numerose comunicazioni che rappresentavano i frammenti di un gigantesco mosaico. Quando gli esperti composero questo mosaico poterono constatare che i tedeschi continuavano con la produzione dei razzi — e su vasta scala — in più fabbriche delle quali ciascuna produceva un pezzo. Queste fabbriche situate generalmente presso qualche piccolo paese erano soggette a frequenti e violenti bombardamenti daliaria. Commentando questi bombardamenti, la stampa americana si scandalizzava ponendo apertamente la questione dei motivi per i quali la RAF bombardava località tanto insignificanti invece di bombardare le città. Fu allora che I’«Inteligence Service» ricevette una relazione straordinariamente importante. Una spia, operante in Polonia, comunicò che nelle vicinanze della cittadina di Mielec, in Polonia, era stala costruita una fabbrica vigilata da alcuni anelli di guardie, circondata da filo spinato e da una serie di bunkers. La zona in cui si trovavano questi speciali impianti era stata collegata da una ferrovia, ma nella fabbrica i treni giungevano sola la notte ed erano composti da vagoni lunghissimi, logicamente chiusi, e su ogni vagone si trovava una sentinella tedesca col mitra. Un altro dato importantissimo nel misterioso mosaico era rappresentato dalla relazione rimessa dagli informatori polacchi operanti nella zona non lontana dalla città di Lublino. Gli abitanti del villaggio di Rejowice, paese distante circa 350 km. dai misteriosi impianti di Mielec, raccontavano che poco lontano dal loro paese, nel pieno della notte, era scoppiata una bomba misteriosa e già il mattino seguente sul luogo dell’esplosione era giunto un gruppo di tecnici tedeschi. In una piccola stanza a Londra, gli esperti britannici cominciarono a confrontare le due relazioni. Rilevarono particolarmente il fatto che gli informatori di Mielec comunicavano che da un aeredro-mo nei pressi della località era decollato uno strano ordigno volante muoventesi a velocità pazzasca. Il comunicato conteneva il giorno, l’ora e il minuto della partenza. E nell’altro comunicato, riguardante l’esplosione delle bomba nei pressi di Rejowice, era anche indicato il tempo della caduta della misteriosa bomba. Le due relazioni combaciavano. Era evidente che si trattava di uno stesso ordigno e cioè di una bomba volante. «Inviate il massimo numero di dati su questi ordigniI Inviate qualsiasi dato, poiché anche il più insignificante può essere d’importanza vitale. Inviate se non altro almeno le scheggie dei proiettili esplosi!» era l’appello di Londra agli informatori polacchi. In breve tempo a Londra cominciarono a giungere le scheggie dei proiettili esplosi e gli esperti, grosso mòdo, poterono stabilire^ la loro forma. Scheggie giunsero anche dalla Norvegia, per cui a Londra si potè dedurre che gli esperimenti si svolgevano anche in quel paese: Infine la fortuna, che spesso ha un ruolo importantissimo nel pericoloso servizio di spionaggio, sorrise agli informatori britannici e polacchi. Una bomba volante cadde un giorno nelle immediate vicinanze di un villaggio polacco però senza esploderei Il servizio d’informazioni polacco già prima aveva diradato a tutti i suoi agenti disposizioni che li vincolavano a comunicare qualsiasi notizia, anche frammentaria, che riguardasse i misteriosi ordigni. Per questo gli agenti locali corsero immediatamente sul posto dove era caduto il proiettile. Dato che non potevano nasconderlo per via del suo peso, lo spinsero semplicemente nell’acqua di un fiume che scorreva li vicino. Il giorno dopo giunsero nella zona gli esperti tedeschi, ma dopo molte inutili ricerche se ne ritornarono con le pive nel sacco. Allora gli agenti locali estrassero, con l’aiuto dei contadini, la bomba dall’acqua, nascondendolo in un bosco vicino. Giunsero gli esperti polacchi da Varsavia che fotografarono l’ordigno, studiarono il suo meccanismo ed elaborarono una relazione che, consegnata a un marinaio svedese, fu inviata prima in Svezia ■e dopo con un corriere speciale a Londra. La stessa sera radio Londra nella trasmissione del notiziario in lingua polacca inserì anche questa frase: «Hitler non s’accontenta solo di promesse sulla carta. Ee.li vuole avere la cosa originale. Tale è anche il nostro desiderio!» I polacchi compresero il senso di questo messaggio. Scomposero quella bomba inesplosa prelevando dalla stessa le parti più importanti, cioè tutto il meccanismo, che poi portarono a qualche centinaio di chilometri, dove si trovava, in mezzo a un bosco, una pianura che serviva talvolta ai tedeschi da aerodromo di fortuna. Così ebbe inizio la «Operazione Whitehall», difficile ad attuarsi perchè soldati tedeschi stazionavano nei paesi circostanti, tra i quali il più vicino distava appena tre chilòmetri dall’aerodromo di fortuna. Via radio furono presi gli accordi perchè in una data notte giungesse su questo aerodromo un bombardiere tipo «Dakota» pro-vieniente dall’Italia per prelevare il materiale. Ma all’ora prestabilita sull’aerodromo giunse una piccola squadriglia di caccia tedeschi. Ci si può immaginare quale demoralizzazione produsse tale fatto negli informatori polacchi, ormai nell' impossibilità di comunicare qualsiasi contrordine alla centrale in Inghilterra. Ebbero però ancora una volta fortuna. La squadriglia tedesca lasciò l’aerodromo quasi subito e il «Dakota* potè atterrare con sicurezza sull’aerodromo illuminato appena appena da alcune lampade a petrolio. L’equipaggia fece alla svelta il carico t nell’aereo s’imbarcò anche un tecnico polacco che aveva smontato l’ordigno. Ancor prima che il Dakota si staccasse dal terreno, le sue ruote sprofondarono nel terreno reso molle dalle piog-gie. Il pilota voleva già cospargere l’areo di benzina per darlo alle fiamme con tutto il suo contenuto, ma l’esperto polacco glielo impedì. Un gruppo di agenti polacchi e un buon numero d\ contadini dei paesi vicini cominciarono a scavare il fango che serrava le ruote dett’areo. Il 1 lavoro febbrile si svolgeva in un posto che era distante appena tre chi-lommetri dalla prima guarnigione tedesca! Era un vere miracolo che i tedeschi non fossero accorsi al primo rumore dell’areo. Ed ora l’egea stava immobile, sprofondato nel fango! La fortuna aiutò anche la terza volta i coraggiosi e i tedeschi non apparvero propabilmente nel timore di scontrarsi con rilevanti forze partigiane. Era quasi l’alba quando, il «Dakota» decollava per l’Italia e da qui le casse giungevano a Londra, dove i tecnici britannici potevano completamente ricostruire la «bomba volante tedesca», la famosa V—1, espe-rimentare la sua velocità, portata e forza esplosiva, dati che resero possibile una più accurata preparazione della controffensiva britannica ai bombardamenti tedeschi con le «V—1» che s’iniziarono più tardi. L’eroica azione degli informatori polacchi conferma il detto di Napoleone «Vale più uno spione sul giusto posto che 20.000 soldati sul campo di battaglia.-» Foglietti di un viaggio romantico nel Montenegro NOBEL 1954 TITOGRAD ii (Continua dal numero scorso) La strada al -nostro mezzo è segnata da tanti -pali infitti nel lago a idelineare un canale», perchè il fondo è basso e specialmente in estate, quando il livello delle acque si abbassa, senza il «canale» Vir-pazar ino-n -avrebbe questa via di collegamento. Tutti gli anni il «canale» va ripulito dal fango che il gioco delle onde vi accumula. A Plavnica, dove giungiamo -dopo 12 chilometri -di navigazione entro un cerchio di alte montagne-, ci attende un’altra ferrovia a scartamento -ridotto, ma ancora più «ridotta» di quella di Virpazar. Il binario è largo si e no 60 cm e i vagoncini sembrano -un gioco di bambini. Tuttavia il trenino si spinge fino al confine albanese, e lì volta per Titograd-Da Plavnica a Titograd ci sono 20 chilometri, quasi in pianura, per fortuna; e il -trenino può sviluppare il massimo delia sua velocità: 15 chilometri orari. Lungo la ferrovia passa una strada e di rado si lasciano. Oltre la strada, si distendono campi ben coltivati, di fertile terra nera. Ad un tratto esce dai campi un vecchio in bicicletta e pedala procedendo di conserva col- trenino. Non ha fretta il ciclista, e tuttavia la sua fiacca gli consente di non farsi (sorpassare dalla locomotiva -lanciata a tutta «velocità». L’aerodromo presso il quale passiamo ci ricorda che siamo nei pressi di Titograd. Poco dopo il nostro trenino ci l-ascia -alla stazione di questa città, abbastanza distante dal centro, ma un autobus ci conduce in breve là dove Titograd si presenta con un estremo contrasto di vecchio e di nuovo. Sulle vecchie case d-i un tempo è sorta la zona nuova della città, con bei palazzi monumentali daU’architettur'a moderna, ma vestigia antične sono ancora qua e là visibili. L’edificio deli’albe-rgo «Orna Gora», immenso, domina il centro della città. (Continua al prossimo numero) MAVIL Ernest Heminghway è «Premio Nobel» 1954 per la lette, ratura. La proclamazione, av. venuta in questi giorni, vuoi essere un omaggio a tutta l’opera di questo scrittore e campagne verdi E’ una città che ha incominciato rapidamente a cambiarsi e chi ritorna ad appoggiarsi alle ringhiere del ponte sulla. Drava vi vede passare la solita acqua fangosa. Ma si accorge che in quei pressi qualcosa è cambiato: maga ri c’è una casa che 'alcuni mesi prima non c’era. Tutto cambia. Tezno e altri quartieri accolgono oggi fabbriche, binari e case nuove. Abbiamo voluto conoscere questa gente che lavora, 'trasforma, vive tra gli argini della Drava, il cui rumore è famigliare sotto questo cielo azzurro delle alpi. Ogni giorno migliaia di persone passano per la piazza principale attraversando il ponte sopra la Drava. Gente con propri pensieri e soddisfazioni. Abbiamo voluto conoscere alcune di queste persone. In piazza l’orologio sta battendo le 6 e da una de- ci dice Rebolj, la responsabilità della classe operaia è la, ora lascia il posto alla aumentata, essa è consapevole di lavorare per sè stessa. Non è semplice per g'-i operai dirigere te fabbriche, ma ormai le prime in- Maribor si trova fra un porte della «Gradska Kava- la all’altra si traversano via- Finora si costruivano solo Jugoslavia sta alla base de, grosso fiume, monti boscosi na». Ci siamo dati appunta- y .asfaltati all'ombra di abeti camions di tre tonnellate e i.Ci^lni^^° mento in questo posto con e pini. Se. non fosse per il nu- autobus, ma questa fase mi- — Rebolj Stane, un giovane mero delle macchine, si a. Male, che ha servito dia seno delia fabbrica automibili vrebbe l’impressione di pas- TAM di Maribor. Siamo sa- seggiare in una stazione eli- e fr°PIlaa^mobto Ah liti con lui nella corriera mnticn diversi tipi di automobili. Ab che fa capo a Tezno, a 4 chi. ‘ _ n Marno continuato a girare lometii dalla città. Dal fi- L operaio Rebolj è molto per la fabbrica e a fare cono, nestrino vediamo la piazza sentile. Spiega come alcuni scenze interessanti, ma più spopolarsi per qualche atti- giorni prima avevano avuto di tutto volevamo sapere mo. Riprenderà più tardi il una piccola festa con gli qualcosa sul lavoro del nostro suo ritmo dinamico, carat- autisti che avevano percorso giovane accompagnatore. Re- teristico per un centro indù- 70.000 chilometri senza far bolj Stane è un meccanico diare 140 milioni di dinari da striale quale. MaribOT. Le sa- eseguire riparazioni generali che giunse qui dai banchi propri fondi per la costru-racinesche dei negozi co- ape macchine. Erano presen- deI1'a scuola industriale minciano .ad alzarsi e sui ti ,j conducenti di tutta la Ju. marciapiedi si ammucchia- goslavia e in special modo no »le biciclette. Perchè Mari- qUejy delle regioni monta-bor è una città che va in gnose. cl dics che l0 bicicletta, quasi ogni ope- goticismo iniziale. è ora certezze sono passate e di esperienza essi ne hanno già Ultimamente il consiglio o-peraio delia TAM decise di raio, ogni impiegato e per- sparito, perchè i quando aveva 18 anni. Fu mandato un anno a far pra. tic a nella fabbrica automobili Renault a Parigi. Oggi parla il francese e l’inglese e può consultare in quelle lin-camions gue y copioso materiale tee. sino i contadini se la portano ... - dietro durante la giornata. della TAM si sono mostrati nico fatto venire dal consi-La corriera gira intorno a dl ot,blma costruzione. Ogni giio operaio per il perfezio-un ampio bosco e si ferma uutis.a ha ricevuto m omag- namento professionale, davanti a un grande cancel- gio un orologio. Questi sono Questa è una delle preoc- lo: quello della TAM. Rebolj appena gli inizi dell’industria cupaziomi di Rebolj, impara, più deU’autoamminiStrazione. Stane ci accompagna nei.’.i- automobilistica - Jugoslava, to sempre di più. Per il resto, Prima di lasciare la fabbri- ficina meccanica dove lavo- che appena nel dopoguerra I'a sua funzione di presidien-ra da diversi anni. Un mezzo è riuscita a mettersi in piedi. del consiglio amministra- zione di alcuni blocchi di case per operai a Maribor e la decisione fu presa dai soli operai. Rebolj aveva anche insistito che fossero aiu. tate le organizzazioni culturali cittadine. Oltre al lavoro egli deve pensare a convocare le riunioni settimanali del consiglio, interessandosi a che gli operai si occupino sempre di giro nelle varie sale, dove cina di strade incomincia a sono in funzione altre 500 sfilare una marea di biciclette che ruota attorno alla guardia stradale impegnata a regolare il traffico. Un macchine utensili, oi dice quanto sia grande lo stabilimento. Numerose sono le officine di questa fabbrica Mondo curioso tivo .della fabbrica lo occupa una buona parte della giornata. Rebolj ci parla a lungo dell'importanza dell’auto. ca, Stane Rebolj ci ha detto che aveva in programma pei la giornata una riunione sindacale. Ecco, lui è una delle tante persone che attraversano ogni giorno il uomo anziano sta aprendo le sparsa nel bosco ; da una sa- GOUDONI POETA Quanti versi scrisse Gol-doni? Non si è fatto mai il conto; ma certo, moliti, moltissimi, troppi. La vena si riversava con impeto nel martelliano, senza badare a impedimenti, senza cercare le raffinatezze. Non era “difficile trovare la rima ; e quando non si trovava giusta, si poteva contentarsi di una falsa, poco riconoscibile neha pronunzia dialettale della lingua. Ecco due e-se-m. gestione operaia, che oggi in ponte sulla Drava. Due fra i più eminenti uomini politici contemporanei, Pandit Nerbu e Winston Churchill, che qui vediamo insieme-s sono avviati sulla via del congedo. Il Premier indiano ha dichiarato questi giorni che lascerà la carica di Presidente del Congresso, pur rimanendo sulla breccia della politica attiva. Churchill sembra ancora incerto, e comunque la questione del suo ritiro rimane sempre aperta. Al Kairo EH O EL O GRAFIA SCIENZA MODERNA Correggendo leggermente certe onde elettriche nel cervello si può trasformare un delinquente in un modello di virtu' Ventun’anni or sono il propi, tratti dalla medesima com- sor Berger, nel corso di espe-media, «La Donna di goveT- rimenti scientifici sulle onde Ma l’elettroencefalografia non è l’unico sistema col quale i medici riescono a Viri* TrQirhci ri QU. o vo vi-»-. ^ i TTv, ^^ ‘ * che rara volta che vada dav- saranno ancora una decina che conducente. Un giorno vero in bestia e che scara- finché la pioggia ha ima so- stavo sorbendo un caffè in venti il suo guardiano in a- sta e la carcassa della, pove- una cittadina della Birmania ria facendolo precipitare a ra bestia sulla quale si sono allorché vedo un’elefantessa terra tramortito oppure lo rovesciate tonnellate dl guidata alla corda da un uo-schiacci, come una focaccia acque e di pietrame è ormai mo. Per ìscherzo, senza colie sue gambe tozze e lun_ ridotta -ad una poltiglia in- menomamemnte pensare alghe come le colonne di un forme. 1 due porcospini che la mia vecchia amica, la tempio. Ma anche in tali ca- avevano interrotto il pasto e chiamo : «Miss Smooth !» E si si tratta, o di una improiv- che riappaiono .come per in- la bestia a dirigersi subito visa pazzia oppure di una canto lo riprendono più vo- verso di me a dimostrarmi vendetta per un torto patito, raci che mai e distruggono le tutta fremente isegni di gioia Le eccezioni tuttavia non e- due zanne completamente, con la sua proboscide e con sc.udono la regola generale, quindi se ne vanno. Pemise- la coda. Improvvisamente si Nessuno meglio del colon- ranno le altre bastie della mette in ginocchio e incli- mente passiva, non conosce, cioè, che cosa sia il riposo. La sua funzione è, infatti, ta della psico-chirurgia. Nel 1939, il dottor Moniz, di Lisbona, operò alcuni individui affetti da mania di persecuzione e da altre ossessioni mentali. Egli praticò un buco per ogni tempia dei pazienti. Inserì quindi nella sca- nnella di ricercare e fornire to]a CTanica „„ cohdh smm. m continuità informazioni per mU) comg M„ tagliacarte (on-conto dei nostri cinque sensi. ^ n0„ lgdefe j vasi sangui_ Anche quando il nostro corpo y e rimci a separare nel cede al sonno, e gli occhi so- modo volutQ a tesmto cere. no chiusi, La parte del cer- vello che riguarda la vista, presenta onde elettriche ritmiche in misura di cirva dieci al secondo. Queste onde, che sono state chiamate dagli scienziati col termine conven, brale anteriore da quello ponore. 1 risultati ottenuti furono stupefacenti con un’alta percentuale di guarigioni. In ricoscimento dei meriti acqui~ siti con simili, coraggiosi espe-rimnti al dottor Moniz è stato consegnato, pochi anni or sono, il prendo Nobel per la medicina. Oggi, la «psico-chinirgia» è entrata nell’uso corrente e numerosi individui, colpiti dalle più gravi malattie mentali, |si sono trasformati in persone normalissime ed utili alla società. Operazioni dell genere richiedono, in genere, venti minuti di tempo, ivi compresa l’anestesia locale. Il «record» di velocita è però detenuto dal professor Freeman il quale, con un suo metodo personale, riesce ad ot tenere il risultato voluto iti poco più di~sessanta secondi. Egli inserisce uno stillettc sottile sotto le palpebre, ai di sopra di ogni lobo oculare, e lo introduce nel. cervelli colpendolo con un martelletto. Un leggero movimenti obliquo conclude l’operazione. Alla scienza rimangono però ancora alcuni interrogativi da risolvere, ai quali, non potrà rispondere che il tempo. Le malattie mentali vengono, infatti, guarite completamente, ovvero esse rimangono in germe negli individui curati, così da poter essere trasmesse alla prole? corrono poi voci di prossime dimissioni del Presidente della C Repubblica Egiziana, Na-giib, ohe la foto riproduce in un suo pellegrinaggio alla Mecca ■ :x:', • • : In Somalia La Somalia, affidata dalle Nazioni Unite al-ramministrazio » ne fiduciaria ' italiana, si avvia aU’autoain-mimis trazione. A Mogadiscio, capitale delia regione, è avvenuta di recente una significativa manifestazione. Accanto al vessillo italiano è apparsa per la prima volta la bandiera della nuova Somalia con una stella a cinque punte in campo azzurro. Nella foto: carabinieri indigeni in perlustrazione a Kisimaio DWIGHT EISENHOWER Oggi i cittadini statunitensi si recano alle urne per rinnovare i membri del Congresso. A tutt’ora la situazione è dente americano continuerebbe a dirigere la .politica del Paese con un Congresso formato in gran parte di demo-oratici aperta a tutte le congetture j, Presidente ha 'vohlto scen_ i riesce estremamente diffici- dere nei giorni scorsi in ap-le tracciare dei pronostici. poggio al suo partito inaugu-Parte della stampa mondiale rancio un singolare metodo è del parere che i repubbli- ih propaganda elettorale. di Eisenhower verranno Egli ha telefonato a dieci battuti. In tal caso il Presi- niello James Howard Wii- giungla a divorare il resto e nandosi dalla mia parte mi zionale di «alfa», rappresen- liams, consulente ufficiale a far sparire ogni traccia di mostra il dorso. Riconosco-presso l’esercito birmano in quello che fu uno dei più subito le vecchie plaghe tutte materia di elefanti, è in gra- grandi esemplari della fau- rimarginate, tranne una che do d- raccontare espisodi ca_ na terrestre. Cosi muoiono si era riaperta. Estraggo su-ratte.istici sulle loro abituai- gli elefanti e tutte le storie bito dalla mia borsa, che non ni, suji’indole e sulla intelli- su un «cimitero» nella giuri- mi abbandona mai, il bisturi genza che spesso formano og- già sono fantasie.» ed i disinfettanti ed opero getto delia nostra meraviglia. «Ed ora — riprese il colon- rapidamente. Devo aver cer-« Supponete — disse il co. nello Howard — vi voglio tamente inflitto dei dolori tano una sistematica richiesta di informazioni che dalla «centrale» del nostro cervello viene diretta agli organi visivi. Quando gli occhi sono aperti, tale richiesta riceve la sua naturale evasione e, in tal caso, le onde si arrestano. Una delle principali fun- LA PITTRICE FOLLE La fantasia malata di una degente del manicomio di Vrapče costruisce con i colori un mondo caotico e inumano Zagabria, ottobre — Alla mavera»). Altri ricordano lonneho -a chi gli chiedeva raccontare la storia di «Miss atroci alla povera bestiona, zioni affidate dalla Natura al “J® tma vf™- un giorno notizie del famoso Smooth», un’elefannessa che ma devo anche dire che non cimitero degli elefanti — che dopo averla operata e guari- ho mai trovato un paziente un vecchio buon elefante, arrivato all’età di cento anni, sentendosi troppo stanco non possa più seguire il branco e rimanga solo per la strada. Egli intuisce subito che la fine si approssima. Le guance sono pendenti, non ha più denti, gli 'acciacchi dell’età inoltrata e la debolezza fisica lo agguantano. E’ troppo vecchio per andare in cerca della varietà di cibo che gii occorre. La febbre lo assale non appena gii acquazzoni di aprile e di maggio incominciano a scale, riarsi nella regione e si dirige così verso l’-acqua dove sa di poter almeno farsi una bevuta. Trascorre gli ultimi suoi giorni riempiendo la proboscide di liquido e di fango -per Spruzzarseli sul dorso e mitigare il fuoco del male... Arriva alfine una sera afosa. Sente lo scrosciare dell’uragano a qualche chilometro di distanza e indovina che fra poco quel rigagnolo dove sta dissetandosi si tramuterà in torrente im. petuoso trasportante nella sua furia tronchi d’albero e massi 'di’ pietra. Si concede l’ultima bevuta e rabbrividisce. «Il grosso- corpo vacilla e cade. I barriti dolorosi che lancia -vengono soverchiati dal -tuono e dail-a procella che si avvicina. Il vecchio pachiderma'muore così senza lotta. Due porcospini, guidati dall’istinto, si avvicinano alla carcassa e incominciano a rosicchiare le zanne per arrivare- alla midolla di cui sono ghiottissimi. Ne di. varano appena la meità perchè in quel momento gli scròsci d’acqua incalzanti li inghiottirebbero. Infatti la pioggia ha formato dei vortici pericolosi che tutto afferrano nelle loro spire. lì cadavere dell’elefante, a sua volta, galleggia enorme e viene trasportato da -una corrente rapidissima che va a scaricarsi in un valloncello ta da piaghe -sul dorso, pro- così mite e dolce». cervello umano è quella di Bfclta due anni fa, Maria No. pa,razione) coi colori vlva-coordinare le separate espe- vakovic fu l’argomento del fissimi e ^ fonne aeree. rienze ed azioni delle singo- giorno nella capitale croata. Mana Novakovič dipinge le membra del nostro corpo. Essa espose numerosi quadri senza modello, dando tutto ziale alza il livello dells acque, cosicché la «Regina d’Africa» può riprendere i) percorso. Giunti sul lago, decidono di aspettare le tenebre, pri- ARTISTI IN ERBA Inevitabilmente in ognuno di ad olio, disegni, guazzi, pa- M se stessa m questa opera ma di tentare dl colpo contro noi, si hanno spesso delle stelli, frutto -di quindici- ^^ressarLte„d„a.iÌ!J'^0 la oannoniera- Durante l’a- deformazioni e degli errori vent’anmi di lavoro. Alcuni dovuti al non perfetto funzionamento degli organi sensitivi. Ebbene, nella stragrande maggioranza dei casi, il cervello pone riparo, automaticamente, a simili deviazioni. Se si considera quanto si presenti compatta la massa cerebrale, ed il numero infinito delle funzioni ad essa affidate, non ci si può che me critici le rinfacciarono di co. piare gli espressionisti, ma Maria Novakovič non potè dipingere copiando, perchè non conosceva minimamentj queste correnti pittoriche e perchè non conosceva... nè il disegno nè la pittura. Maria Novakovič infatti'e una degenite del manicomio di trico. La mp-stra, -allestita nelle sale deU’Associazione tecnici e ingegneri, come quella allestita -due anni f-a, viene visitata da centinaia di zagabresi. ravigliare per la scarsissima Vrapče, dove è ricoverata da percentuale di «errori» da lunghi annj per una seria essa commessi. Molti «sbagli» malattia al sistema nervoso. sono dovuti a onde particola- SUI NOSTRI SCHERMI E’ sempre a letto e disegna LA REGINA D’AFRICA Rosa Sayer ed il fratello ri, che 6 dÌpÌn!?e incoraesi,ata dai Samuel erano missionari“in scoprire. Si tratta delie onuc mfvhci rhp -v^rinno in onesta ....... zione notturna il vapore si ribalta, cosicché Charlie e Rosa, scoperti dai tedeschi, vengono fatti prigionieri, e condannati a morte, per impiccagione. Mentre i nazisti stavano per eseguire la sentenza, la cannoniera tedesca va a cozzare contro la «Regina d’Africa» (non affondata ma -solo capovolta) e salta in aria. Così Charlie e Rosa vengono scaraventati ne) lago e, felici per la riuscita deUrimpresa, nuotano vigorosamente verso la riva, dove li attende un'avvenire felice «teta» che si manifestano essenzialmente nei bombirvi, nelle persone colleriche ed u-quelle che mancano di «freni inibitori». Lo studio di qu&-ste onde ha permesso agli scienziati di «leggere» nel medici che vedono in questa un aesefcto dell-Africa. Di-sua occupazione un ottimo mezzo di distensione dei suoi visi dal mondo, non riceve- LA ZIA DI CARLO E’ la storia della solita nervi malati. Maria Novakovič fu musicista e ballerina a suo tempo, insegnò il pia. noforte e cantò, era allieva deil conservatorio di Vienna. vano che di tanto in tanto ricca zia d’America, la quale, la visita di Charlie Allnutt, proprietario di un piccalo vapore fluviale «Regina d’A. con il suo aiuto, crea la fe licita dei nipoti, malgrado un susseguirsi di malintesi frioa», adibito al servizio -po- ossia di camuffamenti di stale dalla città di Limbasì questi. Charley e Jack, invi. cervello umano come m un Ammalata, le sue sensibilità , „«pcaM-ì rt»n>int»nrm un li , libro aperto e di stabilire, musicali e lo- squilìbrio interno , p charlip unrta là nn tat d£dle loro' cMieghe di zguentemente, che cosa ha TOluto esprimerle col di- fizia de?lo polonio della se! ££ re e che cosa deve, invece, assolutamente evitare. Le onde «teta» sono state registrate nei più pericolosi delinquenti e nei criminali dediti alla violenza. Esse possono anche essere provocate artificialmente in individui normali, esasperandoli con luci tre molanti ed improvvise, con suoni sgradevoli o provocain- osservate la serietà con la quale un alunno di una delle nostre scuole disegna tZf^TZjr^dija. "Tsstr^utod^tta; stazione, per. dare una SrS“ bito äopo la sua Potenza il zia Utófc Per un "dijuidot u a scuola di g . paesello viene occupato da questa non arriva. I giova- I lavori (ottantacinque) o- saldati tedeschi, che brucia- ni, convinti dàlie ragazze, ra esposti a Zagabria sano il no tutte le capanne. Sa- decidono di fare baldoria, frutto dei suoi due ultimi muei tenta di ribellarsi al Charte, per rallegrare Ramarmi d’attività. Essa dipinge vandalismo tedesco, ma vie. biente, si traveste da zia scene di dolóre umano, di ne percosso a morte. tanto perfettamente, da passione, di miseria. Spinta Rosa vuoile costruire dei siiiu. trarre in inganno pure il padane sue strane attività psd. ri per affondare la nave da idre di Jack, che lo circuisce chiche, concentra al massi- guerra tedesca che controlla con una corte sfrenata prodo in loro uno stimolo piace- m0 le sue energie espressive, nel lago le foci del fiume, ponendo di sposarlo. Tutt) vole che si interrompa quin- La sua malata fantasia sfo- Charlie non accetta e per facevano ressa intorno a di bruscamente. La scoperta Ma in un disegno illogico a questo viene -tacciato da fi- Charlie — zia Lucia, nella di queste onde potrà forse volte, allucinante, in defor- fone. Dopo suppliche, C-har- speranza di ricevere qualche consentire alla scienza medi- inazione diabolica di faccie Ne accetta di partecipare al- aiuto dalla milionaria. Giu-ca di limitare i nefasti effetti umane, di fiori con la testa la coraggiosa impresa. Nel sto in tempo per rendere la degli impulsi di violenza, che d’uomo, di animali ultrater- frattempo fra i due, isolati situazione ancora -più aggro-si manifestano in alcuni indi- reni- 1 suoi momenti -di de- dal mondo ed -accomunati in vigliata, giunge la vera zia vidui. Questa teoria, sviluppa- pressione li esprime in figu- tutte le peripezie,] sbpccia Lucia e va in cerca del ni- ta agli estremi limiti, può razioni patologiche, in allu- l’amore. Giunti quasi al la- pote per Oxford. Nasce una condurre a conclusioni di cin-azioni pittoriche dai color) go, vengono a -trovarsi con 1) situazione comica, subito su-enorme importanza. Ad esem- più svariati, dove prevalgo- vapore -in un’acquitrino co- perata dagli intelligenti stupio, un giovane uomo nei no le ombre, ombre caotiche, peri» da una fitta rete di denti. Nasce così -la pace. quale sia stata riscontrata una macchie addirittura senza erba marina. Malgrado sforzi Jach e Charley sono costret- larga profusione di onde «te- torma nè limite. Alcuni suoi sovrumani, i due non riesco- ti dalla zia, con loro gioia, a ta», potrà essere avviato con acquerelli hanno del surrea- no a liberarsi e stanno già sposare le innamorate Amy ottime probabilità di successo lista («Tra le nubi», «Ghiaie- per rinunciare alla vita, e Kitty la zia sposa Sii alla carriera delle armi. eiaio», «Mattino d’ante-prì- quando una piaggia torren- Francis, padre di Jack. persone residenti nei diversi Stati americani e in una «piccola conversazione» ha detto loro di votare per i repubblicani, raccomandando altresì che ognuno eli essi ripetesse la raccomandazione cd altre dieci persone’, e così via di seguito. Vedremo quali risultati sortirà la «catena elettorale». PAESAGGI SALERNITAN 'lutti i giornali italiani e buona parte delia stampa inter" nazionale si fanno eco in questi -giorni della sciagura, d°' vuta a un violento nubifragio1, abbattutasi nel salernitani1 La furia della acqua ha provocato lungo i paesi di qi«'^ ridente costa, famosa ai turisti di butto il mondo {foto 1 alto), -danni incalcolabili e numerose vittime umane. Vietn sul mare, Maiori, Minori ed -altre località sono una paWe UNO DEI TANTI CHE PASSANO La giornata di un uomo, di un lavoratore qualsiasi nella dinamica Maribor che cambia continuamente sè stessa CARRELLATE SUL MONDO