DELLA GIVSTITIA delle Armi DELLA SERENISSIMA REPVBLIGA Dl VENETIA« KiJpoBa a Ser it tor e Jncognito , Di MATTHEO ANDRIGHET. f AL SIG NOR PIETRO MATTHEACCI Auuacato Eccellentiff. in Venelia, T V lenfaggio rijpondi VIKI K 0 a 1’ignata adulator men dače s "E con ragton tuli njimi , e tu leonfondr5 Mentregli troppo audace, *Al nome di colei detrar njoka , Che pur Jiede nelčAlar Regina > e K) e a» Ma 3 segli fu mor dače , Tkfei modejh , e dicitor njerace, A. S. C Hi f J fempre ragione d Trencipi cm- mttne di mantenere intatte C or di- ne loro di fuperioritd 3 la qualc_j fcojlandoft da.Ua, priuata condttio- ne de gl’inferiori , mn puo fenzj. nota di temeritd ejfer da, cbi fi Jia abbajfata con alcun 3 benche mini¬ mo atto di denominatione , (jdf d' attributo indebitoal- la loro dignitd 3 ejjendo efji TDeinelmondo 3 <-ueri tefli- moni della grandezpza. di Dio fommo Qr e at or e Re de* Regi 3 e Signore de’ Signori s e tanto meno e lecito ali d plebe adulatrice di porre la bocca nel cie/o della loro eminenca , quanto che li Prencipi non riconofcono altro fuperiore 3 ne cenfore delle loro attioni 3 che lonnipoten- %a Hdiuina . Io percio eccito in concilio di quelle cele * lejli menti 3 le quati cuflodifcono ilReggimento Vniuer- fale 3 ($f fono applicate ali a tutella 3 O* al gouerno de Signori della terra 3 che rvendicbino la caufa prefente propojla da vn facrilego detrattore 3 ilquale afconden - do il fuo nome,non ardifce di comparire liber o da queU la adulatione 3 con la qualeajj>erfo dal liuore del fuo me - defmo vituperio mendacemente ojlenta 3 che non pa Octimo perleggi benefTequite, Temperato per giuflitia rettamente anv ininiftrata. Chiaro per virtu ciuile, Ai E po« E potenteper vigormilitare II ReligiofMimo Gouerno Veneto, fempre celebre, & augufto. Poiche arrogandoji <~un titolo didifefa del Serenijfimo V er din cm do Arciduca d’lAuFlria controdi *vn metni - fefio (dtce egli ) de Signori Venetiani s aggiunge nji ragionamento , che at te sla d’ejlere ji Ato fktto da Lu* douico Eltano Ambafciatore di Ludouico XII. Redi P ranči a l’anno 1510 . d Majiimiliano Jmperatore, componendo calunniofe imputationi contro la glorij Venetiana donata ali’ eternitd. Io } chepermia felicitd, godo di non riconofcer altro Signore dopo Jdio per na¬ tura , che la S er eni ji ima Venetiana Republica y micon- folo appreffo d’hauer libero F arbttrio di poter riuerire altri Signori dellVniuerjo , (ejf percib rimojla 1 ’occdjid* 7ie deli’arme prejenti trd la Serenijj. Republica 3 (čjf tl Serenijiimo Ferdinanda nonintendo di dechnare dal- 1 ’offertianzp de’ miei zAntenati <~oerfo CAltezga fita nAtadelUlnmttijiimacafad’Auflria 3 ji che p ar mi, chs riferbando nel fuo Plato la riputatione 3 & jhonore d’ambi li Prencipi mi jia leči to d’ajfermar e, che ji come la gloria dellaRepub lica non pub riceuer’ 'vn'ombra, b minimo neo di macchia dalla mendacitd d’unimpuden ie calunniatore 3 cojialla v ir tu di Ferdinanda non dee conferire la difefa 3 che contradiceaU’honor de’ fomrm Frencipi col metodi penna imbruttata nelFofcuro in- .1 ■' % chiojl.ro chiofiro deli’adulatione 3 (gjf deUjgnominia 3 forme de¬ te fiate negli importanti negacij di guerra , o dipace , poiche nafcendo fouentefr a gli Imperatori 3 i Regi' 3 & i Prencipi difcordie belhcbe 3 o ciutli 3 nonfu fe non ab- borrito l'ujficio di 'vituperare con parole <-vili chi cor- re indiferente fortuna nella vittoria 3 ftfi ne Ha pordi¬ ta j in maniera cbe procedendo il yincer 3 o da njirtu de Capitani, o danumero 3 e da <-valord’eJferciti 3 o da nsantaggio di fi'to 3 o da altri mezi dloro communi s fempre il njincitore gode di fuperare yna natione glo- riofx 3 & V n Capitano lodatos ftj attmeontro perden- do diminuifce il dolore rijfietto alla njirtu di colui 3 cbe con le armi 3 ($f colTingegno gli hd faputi auanzare s di qui e 3 cbe gli Alejfandri , i Cefari , i Vabijo & molti altri lumi de Ha milit ar difciphna non tanto fi compia- quero delle njittone ottenute contra i loro inimici 3 quanto de Ha elementa njfata * / giufla 3 o ingiufia 3 fe defenfiua 3 o ojfenfiua 3 fi cbe po - fiein bilancio le loro ragioni 3 meno fisd dichepefiofia - no gli ruffict peBilenti duna lingua mendace , & fa- crilega 3 la quale mn perfuade 3 nediletta 3 . non muo - ue 3 ne infigna 3 mdfolamcnte d fi auuoca i fiageUijgf i cafiighi comminati dalle leggi d empio beftemmiatore. Sempre fit uniforme intentione del Senat o 'Vene¬ lo 3 cbe oltre il Ser eni fi. Trencipe cofi a di molti Sena- tori ne* maneggi di Statoinuecchiati 3 da/lalegge infkl- libile fiorta del puhlico gouerno c h/ 1 odit i 3 (gjf cufi odi delTuniuerfale falute 3 nella quale la pace 3 fijf la mo¬ der an^a Jon oi princip ali fondamenti 3 cbe filamente gli Vfcecbiturhatori della puhlica quiettfiffero cafli- Piti 3 noneffendo p on go fotto i piedt della merit d Ja quale dalle tenebre fd fcaturire la luce , & deltocculto il mamfeflo 3 /a falf td delle fue propoftioni , o inuettiue alcune Sati - rtche 3 altre merfpelli } etutte calunnianti s ondetni fermo nel principal'obietto 3 che quafi Duce in qucUo Beccato comparfce 3 mentre dtce . Che la Republica fia deli altrui an(lofa,po nendo ftudio, & vfando arti negli acquifti. E' milit ante fentenzj, fr d r Politic't 3 che non tam- piezzjt de gli Stati , md ilbuon reggimento 3 ($f t anio¬ ne di efsi , prolunghi loro la mita s (Jf quale piti lunga f trouo di quefia della 'Republica ? che eccede millefff ducento anni 3 & p er che lunga 3 (Jf felice? per pot er dalle vfcere Jommimflrare al fuo corpo ben or game¬ to legale , Cf moder at o reggimento , cheJe ella hebbe in alcun tempo dellefluttuationi 3 ($f de' trauaglid mi- nor vir tu che alta Veneta infuperabili 3 ognuno s d che procedettero da muidiajfetti di quelli 3 che centra l * cadcnz/t cadenza di Roma efiinta nella fua ejfaltatione d*incom p drobile potenca , ha a tempi noflri ncufato ojferte fattele di Prouincie , (^r di Stoti , h quali tutdbora [e le dimofiranopleni di defiderio applattdendo al fino co- mando plactdo 3 (fif benigno , nel qmle il LegisUto¬ re ojjerua la. legge 3 1’impofitore di publicbe grauez? %e concorre alla fodisfationedtefie , // Giudice e giudi- eato 3 e tuttfgltordtnipatricij 3 cimh 3 ftj popolari go- donoil liber o poffeffo delle loro fo(lan%e fenza foggia- cere d quelh, i quali banno la aiolontd per legge . Fra gli altri li Signori Ragit/ei pojjono render cbiaro tefli- monio 3 cbe quefli ottimi F odri non babbiano trala- fciato modo per conferuare la loro commmitd nel do- minio fopra Laguffa , poiche non accettando la Sere- nijfima Igepubhcala deuotioneojfertaledaDponcij di quellt babitanti non rifarmib d (ftefa^ d diligen- s :a 3 (}V a qual fi fia operaper reflituirli nella gratU de loro Signori , d quali per la uirtu di queFH ottimi, O* Giufiifsimi rModeratori tutt bora fi trouano nel - t obedienza Fiabihti. Diquanta importanza fojfe quel luogo per la ficurezjza del porto 3 & di quanta confe - quenza fempre 3 (gfr bora in particolare fia fe ne puo hauere pienanotitia.. Rifenrei apertamente anco L'in- chnatione , (gfi forfe la dicbiaratione d’altri p op o h uer- fo il retto go uerno Venet tano- 3 quando col farne di ef- fi mentione non credesfi d ! apportar loro nocumento > benche. rimanerebbe uie piu ratificata d gFincredali l’inte- 1‘integritd p ubile a, @J la rejiflenzjt di voler per mezi Ji milt accrefcer tl legitmo Domtnio de p rop rij Sta¬ ti da ter ra 3 (jf da mare . do 3 poiche a chi mtende ilprogrejfo del negotio nella. iperita fua nonegraue di fapere tralafcio fanti , innumerabili danni redeuti per le 'violenze de gli Vfco- thi in mare d giattura della nauigatione , de commer- eij j e> della puhlica dignitd , che dopo d*ejjere State nel ZJmodol Riuiera alla marina fra Segna 3 Ss > F tu¬ rne trouate in V^oui le artiglierie della Gale a Z) enter a , il cui cafo trapico con altri io non repigho 3 tonuenne il Senato auuifato de 5 loro progrejft d confini deli' J'(tria mandare qualche numero di militia d cuflodire quella Proutncia 3 che aperta fenzjt ripari 3 {tj Ji puo dir<^> fenzjt termini congiunta con la nuicinatr^a deglt zAu- Jlriaci legata in parentelle frd gli y ni 3 & gli altri fud- diti non afjettaua d’ ejfer inuafd colfuuore de 3 Giufdi- centi del Ser enijŠ. Ferdtnando, It quah ricettando , e fjaleggiando gli Vfcochi Ji dichtararono inimici aperti per la nuoce del Stgnor SPetazjs Feudatario di S. A. & Signore di Giuriditione . Furono approuatt queSti belltci annoncij dalfuccejfo 3 che lo Scrtttore incognito ali ude dgloria dede armi Aujlrtache contro ilColonel- lo Fabio Gallo 3 il quale non credendo di douer contra- Siare con altri 3 che con Vfcothi , fu incaricato (dice il B z medeji- medefimo Scrittore) dade militie di Carliflot ctordine di Ferdinanda . Vi concorfero altre militie, ftj fud * diti Auflriaci 3 li quali con puhlici crajfaton mifchiati procedettero a flratagemi 3 a pugne, a rapine, a incen- dij , a Jpargimenti di fangue >fkcendo fchiaui i fuddi - ti Veneti 3 O* njendendoli d gPinfedeli ; ne manco chi profanafe litempij di TDio 3 & calpejlajfe i fantijfimi Sacramenti. nesi a combuftione di guerra prenonciata , o di ordine efjrejfo di Sua eAltezga, o di fuo con/enfo>fuc- cejfe <~vn tentatiuo perigliofo nella ter ra dt Monfhlco * ne s luogo dello Stato Veneto nelFriuhconincendij danni di queUi fudditi 3 li quali meno de gli alt nere¬ de tt er o d’eJŠere affaliti 3 ne di p at ir e improuife 3 ($f inopmate giatture nella fcurezza della buona 'vicinan 5 {aco‘ fudditi Auftriaci . Et che altro ajpettar doueuA la SereniJJima Republica t eden do , che da Segna3& dalla Riuiera del Vinodolricetti nat ur ali dVfcochi, seBendeua la protettione loro pergli Stati Auflriaci eonfinanti con llftria, &• col Friuli . 'Jipn doueuafor- fe e da 3 b con preuentione 3 b con diuerflone refflfier d quefta guerra fhtta aperta fopragiunta in tempo, che erano Bate daUa T{epublica licentiate le fue militie,($f Ji trouaua difarmata ? Non pub nafconderlo $cr it to¬ re incognito la contaminatione delFanimo fuo . et Pigno ranzjt de i maneggi di Stato , & dl guerra 3 men tre fi sforzfi di dimoflran in run filo di negotio di quejh na¬ tur a s tura s che rapprefenta nelfuoejfereilnuero Jen^aalte- r at ione > che nella Serenijjima Republica (ia vnanje- ta dimpadronirf dellealtrui joftamce. chi mn s a che i precetti militari in fegnano di portar fempre la guer- ra fuori de proprij paeji ? C? chi non confejja 3 che •zrna guerra pr ornofa 3 qual’e quejla 3 mn babbia bi- fogno di difefa 3 et che meglio non jia l'ac q uifiar e 3 che il perdere terreno ? Sara forfe alcuno 3 che mi dira 3 che in quešle attioni di necejjdria difefa fatta dd Signori ZJenetianieJJi ji (ienoallontanati daqueilumideli'an- ticamilitia 3 nellaquale ji foleuamifchiare la placidezr zatraf armi 3 auantiche ji nvibrajje lo fdegno ,• anzj e opimone di molti , che pereccejfo dtbenignitd Ji jia pošta a rijchio la Republica nel temporeggiare perden - do anco molti foldati 3 ftJ projondendo gran majja^ d’or o di cadere in concetto 3 che diminuifceil ntigore 3 & le forzj Jue 3 poiche ritirando 1'ajjedioda Gradi- jca 3 che ali’bora ji ritrouana debole di gente 3 £ & della rt-* putatione di SuanAltecgjt 3 s'inuigorifcono nclle tur¬ bulence de' Signori del mondo ponendo fiudio di far comparire lacaufa prefente indifftnta , tsr confufia- y che Bare non poffa a fronte de' termini del Senat o Ve-, neto propofii (dice la ferittura deli 1 'incognito) che bora fi trat ta di liber ta , (ffi di dominio deli'Adriat ko inui- luppando cento } mtlle flrauaganze parti 'tnformi, (gjr idre moftruofe s che fembrano tanti fpiriti d'ini- quitd , onde ellae afiai piu meriteuole delfuoco del- l'inf e mo 3 che d‘effer veduta da aleuno di pia 3 e giu- Ba mente . Effamini lo Scrittore 3 ( i° non parlo 3 co- mefd egli di configlieri di Stato * ne memdt quelli di cofcienzjt 3 de' quali apertamente prende la prot e tt io¬ ne )fe la caufa delle prefenti. combuflioni trasformar fi pojfatn quella bonefia 3 O- lodeuolcaufacheeglico- tantocelebra > & dec ant a 3 e finmlga allofflendore di Cefare fempre Augufio 3 che njedera fe la ČMaetta fua la lauda y o la. dete Ba j & poi fi fermmelle fen- tenzj de' celebri Prencipi s fjffi Signori della Potentiffi- ma Germania 3 li qualiin quefia controuerfia non de- clinano punt o dal puriffimocoflume tAlemano 3 che nel- k armiapplaudealla Giufiitia .. A me mn tocca di rac- cordare.; cordare alt*Alte%$a Sereni/fima di Ferdtnando quellb cbe alla Jo urana virtu di Prencipe deue ejfer noto 3 mi mi perfuado , cbe beniffimo da fuoi Jllufiriffimi Con- figlieri di S tat o , (fij diguerra fi difcerna tl bene 3 (tff l’utile della pace 3 dal male } et dal dano dellaguerra fri procededaltoccupatione dtqttella parte amicheuolmen tecongiunta per douerla rilafciare con firagge de gli occupatori 3 con danno de'communi fudditti 3 et con principal detriment o delle rendite deli'\Altez.%a fua Ja cui njirtu 3 et integrita non pub ejfer e inuolta nell(L-> brutez^a de penfieri nefandi di Scrittore 3 cbe ap- prejfo con fonde nella p e (lile nt e forma delfuo dire l'ar• roganja de gli Vfcochi con le ragioni di buono 3 egittslo gouerno di Stato rvelando la generofita 3 con la quale fempre fideonofuellere quei femi vituperofi 3 li qua - H nel* k nelPignomimofio hbello apparifiono s md mi firmo Id done lo Scrittcre mentitamente confionde lintegntd della Republtea , (gr la ret ta mer/te del Senat o co 3 pri¬ dan delitti fiano qua!i egh It figura , & sdmagjna —- 1 Non e fiorfie noto almondo tutto ,che in Venetia non fi perdono di cafltgo in alcun tempodfighuoli proprij del¬ te principalt fiamighe 3 (gr di tutti ghordimdella Cit - td 3 (gr de Ho Stato 3 anzjil tremendo Jonfigho de'Die- ce nelrito , & nella dignttd fiua Regale 3 che in queflo 'vjficio efifemplare s dUontana daUa placidezxa, bd per pnncipale oggetto di cafligare in ognuno gli e normi de¬ lit ti , (gr ne’ Snobih Veneti anco le leggterifilme co/pe , le qualt d’altri gradi di p erfone fi rimettono d Magi- firati inferiori 3 inuigtlando al rajfirenare qttella luen- \a 3 che firdi pari d‘origine fiuoleejfier cagione , cbe al- cuno non ecceda l'equalttd 3 (gr la proportione 3 fitn%a laquale le Republicheefhnte prouarono dtfiagi 3 O ro- tnne per teccefifiua arroganza di queUt Cittadini 3 li quali ridufiero la liber t d in Jer uit d. . Vanamente tenta lo Serif tore incognito di profiana- re Himmacolato tempio deUa Veneta Giuflitia 3 chc_. acquieta li buoni ne Ha loro innocenzj 3 (efi efiingue gli fcelerati ne Ha loro prauitd, mirando Jetnpre 3 cbe non meno ItmerJaHa cognitione puri fieno 3 cbe queHi aUd deliberatione finceri , fujfiflenti s prendendofi egli penfiero de H’'e ducat ione della Venet iana giouentu, quafinouelloSocratey ficontentidifiapere 3 che bora., C alta ali a falute de 11 a Patria de Pl a f dichiarifce pronta non meno che rifoluta d'emulare la gloria de Padri bene- meriti 3 li quali ofcurarono la farna di quelMutio 3 che a Koma conferuo la libertd , poiche tjf non folo allau Patria , md d tutta la chrifliana fepubhca ji fono reji Titih defenfori ffargendo profufamente tl fangue , e trafmettendo ne' pofleri V na generoftd irrefragabile di non renderfele punto degenert y ne in alcun tempo difimilt y douendo ogni yno di quefa inchta l?(obiltd y cheapprejfo nella uicendeuole diftnbutione de* carichi c p er h Tioti del maggior Configlio del continuo <~uenti- lata y corriffonder allagran Plima 3 che ilmondo fd di ejfa 3 poiche il fuoordme <~uiene illujlrato per Porigme jlabihta 3 ft) con fermat a nella fublimitd de* gener oft jdtti 3 & non alt rame nt e per ter minuti gradi di afcen- denti y li quali fono bafanti proue d'ultra Nobiltd . le potret riferire quello y che e di vantaggio munife(lo 3 md non tj ogli o fe non accennare y che dalle rouine di T roia, dalla čudenja di c l\oma 3 & da altre princip ali 3 (gjf pid fdmofe Cittadt antiche , dalla flirpe de gl'Imperatovi Giufiiniani y de* Regi di Toffena > gr d’a Im Trend- pi 3 gr Signori e formata quePla Nobiltd Veneta y tht ricoueratain quefo porto di libertd TJiue priuatct-’> gr regolata; Tjitaidalladifjpojitione delleleggi ret ta > in TJirtd di cui ft mantiene 'vna riguardeuale comrnu- nunska y nella quale non ifdegnano Sommi Regi s & Ptencipi^con moltt Signori d*Europa dkjfere annoue- rati. Se pol lo Scrittore foggionge } che fr d Kobili Ve- - neti f.ntrouialcuno 3 che decltni dalla fua nobiltd fi comeio non concedo , ne nego 3 che cio e/fer pofa 3 o non pofa 3 cof alcun ret to mimo nonammette, che ftre f debba necefdria confeguenzA che gli errori de* pochi preuagltano alla mirtu della maggior parte 3 poichc^t bifognarebbe conchiuder apprejfo 3 chealcuni , li qualt decadono nella mera rehgione chri&iana da i precetti di Dio , che vuole 1'hutniltd nelcuore 3 contaminarpof fano tutto il gregge di fua diuina Maefld . J n oltre t che fr a ‘Trenctpi fe f d alcun tiranno li buoni 3 O* li giufi non confruaffero ille/a la loro innocen%a . (hi 'vuole dir e quantofu det to de' Neroni, de* Cahgoli^ftJ di altri laidtjfmi Signori del mondo, pure fr d l*ini- quitd de’ loro micij nflende la bontd de gli zAugufli 3 de* Probi 3 de* Traiani 3 degli Aurelij 3 et di molti al¬ tri , d quali non negarono d ejfer fuccefori farlo Ma » gno 3 Carlo V. fudolfo II, et Matthias con diuerfin- uitttlmperatori fempre tAugufli . Anco non e forfe vero 3 che in vn m e de f mo fgget- to (tano not ati eccejfui mit tj frdheroicheattioni .i A/e(Sandro il gr ande 3 che dopo innumerabilt fecoli ri- fplende perl*animo benigno 3 per lo fuo malore inuit - to, & per la dignitd incomparabile 3 non e forfe det- to che imputato fofe d*ir a 3 (f? d*alt r o furore 3 hauen- do eglt priuato di mita C lit o 3 & delmeato C ažurno : col riuolger poi controil pr oprlo pet to ilferro per dolore? C * Di 7>i C. Cefare eh s Ju cele brat o il prim Diuo Impera¬ tor e Romamo dal cjtule tat ti gli edin furono foprano- minati Cefri 3 chi e che mn ledi it fm grandtanimo , Cd non e f alti la fua 'vir tli ciuile 3 tgj milit are ? alhn- eontro non Ji tralafcia di feriuer di lui , che[olje vfr- p at or e deli a libertd diRoma, occupatore del denaropu¬ hlico 3 mar it o di mille mogli 3 taceio it rimane nt e. jo addurre potret cento , (df mille altri ejjempi di quelh miUica pofodire neceJJitd deli'humana imbecillitd, mit per troncare il tedio della foprabbondanta 3 mi rifirin- go a Id uit im a p ar te delPignomimof f rit tura 3 (Jf di- co 3 che non potendo lo Scrittore fnza fm at it up eno fottenere hndebita forma de gli imaginati aitnbuti cotro la Republica, fd comparirenelLfcenica fua mitu maria osna nefnda Oratione 3 dice egli grd cento 3 (&J piu anni detta al cofetto di Majfimiliano Imperatore da Ludouico Eliano Or at or e di Ludouico XII. fe dl Franeta ali’bora accerrimi nemici della Venetiana Ro- puhlica 3 contro la quale efji at niti con quafi t ut trli VFrencipi ctEuropa haueuano ftta ogni iferien^a , ne potettero fuperareil at a tor e da letin uiti o 3 in ogni Jortuna per la Veneta atirtit forte , (o/ coflantc^ . Non Ji sd } q uant o at er a fujje t aRoratione Rfe Ludo- uico XII. alte m Jun de y ftj fcnleghe parole in?jft-> Oratione deferitte afentito bane d e j meno ihe le or ec- ehie delP 'j mp era tore Ju f ero aperte nel conuento de Prencipi d' lAkmagna aha t cmerit d. de ff Or atovem tnd beniffimo benifjimo ji sd 3 cbe non hebbero forza dtreuocare m It alta l’ fmperatore 3 anzj difciolta quella lega, tutti li Prencipidi ejfa conobbero 3 che a minor mirtu , chz^> alta Veneta era impojfbile di refiSlere alla potenj lo- ro formidabde. Dogo quelli calamitoji tempi furorn conuertite le difcordie nella pace y (&f ne Ha reconcilia- ttone,periodi H quali cancellano le memorie ingiuriofe preče denti. La defcendenza dt Giulio Secondo Som mo Pontefi- ce Slabili ta nella SereniJJima cafa d'Vrbino 3 oltre cbe fh in Ji gnit a delta Veneta 'Nobilta fu anco incatenata poco dopo da nodi firetti di confiden^a per ejfer nella virtii di Francefco {Maria P rimo della Rouere Nepote di fua Beatitudine commeffa la difefa della Republir ca , della quale egh fti Capitano Generale } & bora Ji trouad fuoi Slipendi cotidotto il Signor Simeone delta Rouere fauahere d'altijfimariputatione , che pito go- dere glihonoria liti con glialtri Upobih di quefla fua Patria communi • Fd anco naero cbe de’ fuccejfori di Mafimiliano 3 il Gloriofijfimo Car to V. fiimo la bon t d , et Finteprita del Sen ato per f n gobar congrejfo de' buo- m paren, per h prudenza de' qu ali fi. bilančni 3 ccme in ogni tempo f ječe i Union do , ne rictisb quct Sornmo Tmperatore di riceuer Tbonore y (^f ta Jic urczRaojfvr¬ tali > mentre defcendendo d’ Ate magn a per Vilaco pa f sd per to St ato dellafc puhlica \ done ftirono ho nora te con atu di moltadignitd le Ser en f, Imperatrici non ■ meno meno che 'venutdFda Gratžjm quefio r Dofninio 3 h Se- renif. Maria forella delSeremf .Ferdinandovebora ■gode la celeHe beatitudine 3 & ju moglie della MaeHa del Re Cattohco^fo/fe come nume celettebonorata > ftj dtutti li Prencipi deli a fempreaugujlacafad’AuHrii ji rendono njjfcidimolta ojJ'eruanz s a . Reji a 3 cdio dica de lla corona di Franeta , che orno il capo dt Ludouico XII. F or at or del quale diceji 3 cbe fof- fe Fautore de lla prodotta oratione 3 tralafcio li meriti diquejh Sccellentijfimi Signori con quelRegno , ma fo.- lamente accenno le dimoflrationi di magnanimita , & dt fjlendore da ejfi vfate njerfo la fbnftianijfma per- fonadi Enrico III. mntreche diPolonia ji conferiin queflaAlma Cittd 3 honore alquale akiina dot ta peti¬ na > ne valorofa lingua pub colFefjrejftone fodisfare y jiche FInuittijjlmo Enrico IV. del quale la farna celebre fara fempre eternapadre del Regnante Ludouico non ifdegno dt mifchiare li fuoi Regali Nat ali nelFordinc-j Patncio Veneto , linguainaueduta non p ho ne dare, ne toghere quello 3 cbe tl cieto con Dimna proutdenga d mortali impene- trabiledona dtdignitd 3 '(ef d’bonore d Prenctpi della terra . P er fugello dt queHo mio efercitio di penna > cbe non e formata, d’oro * ne dargento > mddalla lim- pidegga della mighor par te di me y dico cbe la S er e nif* fepubhca dt Venetia ragioneuolmente jima per fua, difefa 3 ($f conferuatioue Giufte ie fue armi, nelle quali e ripoila la neceffi ca delle armi* Jn Venet iaadtprmo Lugho 3 1 anm