bčIkb BANCA Dl CREDHO Dl TRIESTE TR2ASKA KREDITNA BANKA CIVIDALE La polizza assicurativa UNIPOL è scelta di sicurezza ed investimento MOJA BANKA novi tednik Slovencev videmske pokrajine ČEDAD / CIVIDALE • Ulica Ristori 28 • Tel. (0432) 731190 • Fax 730462 • Postni predal / casella postale 92 • Poštnina plačana v gotovini / abbonamento postale gruppo 2/50% • Tednik / settimanale • Cena 1.400 lir št. 16 (759) • Čedad, četrtek, 20. aprila 1995 bčIkb BANCA Dl CREDITO Dl TRIESTE TR2ASKA KREDITNA BANKA CIVIDALE Con piccole cifre ti crei un capitale usando i Piani di accumulo dei Fondi Cisalpino MOJA BANKA zione di liste civiche che, dove hanno amministrato, hanno dato buona prova di sè, perchè hanno coinvolto persone anche di o-rientamenti politici diversi ma tutte fortemente motivate ed impegnate per il bene della collettività, per la vitalità che hanno portato e per l’impulso che sono state in grado di imprimere alla realtà sociale, economica e culturale locale. Per queste ragioni il nostro giornale le ha appoggiate fin dal loro nascere e condivide ancora quella scelta. Ogni realtà comunale è importante per i suoi cittadini e tutte assieme formano il mosaico\ della nostra comunità. E indubbio però che la partita più importante si gioca a S. Pietro al Natisone. (jn) segue a pagina 6 Cividale, al confronto Pascolini marca visita E’ una campagna elettorale anomala, quella che si sta concludendo a Cividale. E’ una corsa a cinque, ma a correre davvero sembra siano soltanto in quattro, come se ad una gara automobilistica prendessero parte cinque piloti, ma uno di questi non si é ancora presentato al via, e il semaforo sta per dinventare verde. Il pilota mancante é il sindaco uscente Giuseppe Pascolini, oggi candidato dei Popolari cividalesi, che é stato il grande assente anche nel confronto tra i candidati di Cividale organizzato dal Messaggero Veneto e tenutosi martedì a Gagliano. Una scelta, la sua evidentemente, quella di non entrare nella mischia, di tenersi fuori dal mucchio contando, più che altro, sul proprio carisma e prestigio e sugli oltre 1800 voti raccolti nelle amministrative di cinque anni fa. Una scelta che però martedì non é stata accolta molto bene, sia dagli altri quattro candidati (Silvano Domeniš della Lega Nord, Giuseppe Bernardi della “Lista per la Cividale che vogliamo”. Paolo Moratti della “Lista Moratti” e Patrizia Legovini del Polo delle libertà) che dal numeroso pubblico presente alla riunione. Michele Obit segue a pagina 6 Per le elezioni amministrative 25. aprii: 50 liet od kon ditature Niso samuo kamunske an pokrajinske volitve na parvem mestu v telem zadnjem kosu aprila. V parvem planu je tudi pomembna oblietinca, saj lietos praznujemo 50 liet odkar smo se rešil od fašizma an se je v Italijo varnila demokracija. Telemu dogodku posvečamo adno cielo stran. Želimo pa vam po-viedat, de glih za tel praznik v Spietre, v Beneški galeriji parpravjajo zanimivo an lepo fotografsko razstavo “Benečija med uojsko an mieram”. Parpravu jo je Studijski center Nediža an jo odprejo v petak 28. a-prila ob 18. uri. Tu bomo lahko videl, kako je bluo življenje po naših dolinah od parve svetovne uojske do parvih liet po koncu druge, kaj je pomenila uojska. Je na kulturna iniciativa, ki jo ni za zamudit. • L’Istria a congresso stran 2 • Blitzart Mostra documentaria stran 3 • Slovenci pri Cruderju stran 4 • 25. april stran 5 • Volitve stran 6 an 7 • Bretonci pri nas stran 8 • Olga Klevdarjova stran 10 Un voto più chiaro Domenica e solo dome- nica si va a votare per il rinnovo dei consigli comunali e di quello provinciale per il quale (come probabilmente per i comuni sopra i 10 mila abitanti) torneremo alle urne il prossimo 7 maggio per il ballottaggio. Dal punto di vista pratico è molto semplice votare (vedi a pagina 7). Ma in tutta la fascia confinaria la scelta è per certi versi più difficile in quanto non è più possibile comperare a scatola chiusa, dando il voto ad un simbolo o ad un partito. Dopo la disgregazione della DC ci sono ovunque due o più liste con simboli per la maggior parte dei casi del tutto nuovi e dunque è richiesta una maggiore consapevolezza da parte dell’elettore. Dall’ altra parte il voto è anche più chiaro. In primo luogo si elegge direttamente il sindaco e dunque fra i candidati si sceglie quello che dà maggior fiducia. Inoltre viene a cadere un equivoco, e cioè che i cattolici siano tutti raccolti in una sola lista. Non è mai stato così, ma ora è diventato anche chiaro ed esplicito. E allora se la scelta non si fa più su base ideologica e confessionale sono i programmi proposti ed i candidati che li dovranno realizzare ad essere al centro dell’attenzione. C’è però nel Valli del Natisone, ed in particolare a S. Pietro al Natisone e prima a Grimacco, ma anche altrove, a Resia e Fae-dis per esempio, una tradi- Spietar: Da sinistra Bernardi, Do Legovini e Moratti lista civica an nje progr V Spietre, takuo ki kaže naša fotografija, so predstavili kandidate od občinske, napredne liste an nje program. Glavno besiedo je imeu na žačetku Renato Qualizza, ki je biu adan od pobudniku od Liste an ki kupe z drugimi, čeglih nie vič aministrator, jo podpe-rja. Potle se je vsak kandidat posebe predstavu an na koncu je besieda šla kandidatu za šindaka, Firminu Mari-nig, ki je poviedu, kak je program liste. beri na 7 strani *£] hobles Produzione e vendita di infissi in legno lamellare su misura certificati e garantiti. HOBLES SpA - 33049 San Pietro al Natisone (Udine) • Speter (Videm) Zona industriale - Telefono 0432/727286 - Telefax 0432/727321 Četrtek, 20. aprila 1995 Milan Kučan obiskal Veneto Slovenski predsednik Milan Kučan je v torek neuradno obiskal Deželo Veneto. Tam se je srečal s predsednikom deželnega sveta Umbertom Carrarom in predsednikom deželne vlade Aldom Bottinom, ki sta mu zagotovila velik interes, zlasti gospodarskih krogov, za sodelovanje s Slovenijo. V tem smislu je deželni svet Veneta odobril resolucijo, v kateri se je zavzel za čim hitrejše vključevanje Slovenije v Evropsko zvezo. Kučan se je zahvalil za podporo in poudaril, da je perspektiva Evrope v razvijanju regij. Obisk predsednika Kučana, čeravno je šlo za neuradno srečanje, pomeni, da obstajajo resni in stvarni pogoji za pospešeno sodelovanje med Slovenijo in Venetom. Očitno v Benetkah so veliko bolj realisti od nekaterih naših krajevnih politikov in so razumeli, da za primerno gospodarsko sodelovanje so potrebni prijateljski pogoji in nikakor ne napetosti in težave. Tega, na žalost, se niso zavedali še nekateri naši deželni krogi, ki vztrajajo pri starih političnih stališčih, ki gredo v smer zaprtosti in narodnostne mržnje. Assemblea pubblica con il sindaco di S. Pietro Le grandi opere di cinque anni Prima della scadenza del mandato, il sindaco di S. Pietro al Natisone Marinig, ha illustrato in un’assemblea pubblica le iniziative che la maggioranza di “Lista civica” da lui presieduta è riuscita a realizzare in questi ultimi 5 anni. Tra le più importanti figurano quelle dell’arrivo nel comune del metano che dovrebbe fornire il gas ad Azzi-da, Vemasso, Ponte S. Quirino, capoluogo e zona industriale. La costruzione di altri 6 alloggi popolari nella frazione di Vemasso dallo IACP di Udine, oltre ai 36 alloggi di edilizia convenzionata, rappresentano un ulteriore tassello per l’edilizia residenziale pubblica e convenzionata. Importanti sono le opere di urbanizzazione ed infra-strutturazione della zona industriale, delle lottizzazioni private e dei piani particolareggiati che hanno profondamente e positivamente influito sulla qualità della vita nel territorio comunale. Indispensabili si sono dimostrati gli interventi finanziari per la realizzazione di importanti lotti della rete fognaria e dei depuratori che sono operanti da oltre 4 anni. Il sindaco ha elencato gli interventi che hanno permes- [pauso gDo a Il puntino sulla i Un volantino della Lista per l'Italia, divulgato con accurata tempestività in questi giorni, afferma che il sindaco Marinig avrebbe in mente di cedere agli sloveni il college di S. Pietro al Natisone. Oibò. Non c’è dubbio che la Lista per l’Italia ha colto nel segno, svelando però solo una parte del progetto. Non solo il college, ma tutta u-na serie di strutture sono in procinto di andare in mani slovene. Si sussurra che tra queste ci sia anche la stazione locale dei carabinieri, e che l’Istituto magistrale potrebbe diventare bilingue, ma solo per i primi due anni, perché poi verrebbero insegnati anche il tedesco, il cinese e l'arabo (non si sa mai...). E c’è dell’altro. Nel "progetto Marinig” si prefiguravano cose drammatiche che, se messe in atto, scompaginerebbero la realtà di San Pietro. Grazie alla Lista per l'Italia questo non succederà. Così il Natisone continuerà il suo corso verso la foce (il progetto prevedeva dì indirizzarlo verso Tolmino) ed il Matajur continuerà a sovrastarci maestoso (Marinig progettava di spostarlo ed al suo posto metterci il Tricorno - simbolo della slove-nità). Grazie, Lista per l'Italia, per aver svelato il “progetto Marinig"! Ora ci sentiamo più tranquilli. so di realizzare il superamento delle barriere architettoniche nel municipio, nella scuola materna, nelle scuole elementari del capoluogo, nella palestra delle scuole medie e nel centro sociale di Vemassino. Lavori per centinaia di milioni sono stati appaltati per il potenziamento della rete idrica a Costa, Vemassino, Altovizza, Sottovernassino, Co-cevaro e Sorzento, mentre c’è disponibilità finanziaria per la sistemazione delle reti nel capoluogo ed a Vemasso. Altro punto quasi completamente realizzato è quello riguardante la sala teatrale polifunzionale in fase di a-vanzata costruzione, necessaria per svolgere attività di carattere culturale, scolastico, ricreativo e politico. Anche nel settore scolastico l’amministrazione comunale ha dimostrato di aver superato le più rosee previsioni con la costruzione della nuova scuola materna di Azzida, la sistemazione in locali più idonei della scuola privata bilingue ed il potenziamento dell’istituto magistrale con la sua trasformazione in liceo socio-psico-pedagogico quinquennale, grazie anche all’impegno della presidenza e del consiglio d’istituto della scuola. Altri cento milioni sono già disponibili per l’adeguamento alle norme legislative in materia di impianti elettrici e termici dell’edificio della scuola media statale. Importante è il completo rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione in tutte le frazioni del comune che sono stati adeguati alle normative CEI. Una buona illuminazione pubblica rappresenta un indubbio miglioramento della qualità della vita e garanzia di sicurezza per i cittadini e soprattutto per le persone anziane. L’impegno politico delTamministrazione comunale presso gli organi competenti ha favorito la rettifica, l’ampliamento e la sistemazione della viabilità provinciale da Azzida a Cocevaro e l’arginatura del torrente Al-berone nelle località di Cedron e Cocevaro. Particolare attenzione è stata riservata alla cultura del bello e del pulito con la sensibilizzazione della gente per una gestione più ordinata degli ambiti di proprietà. Nel concludere il sindaco ha pure sottolineato l’impegno delTAmministrazione a tutelare e valorizzare la cultura e la lingua locale, patrimonio da non disperdere ma di cui sentirsi orgogliosi. Olimpiadi: Tarvisio si ricandida Tarvisio ci riprova e si ri-candida per le olimpiadi invernali del 2006. L’assessore regionale al turismo e presidente del comitato promotore, Cristiano Degano si è incontrato con il presidente del Coni Mario Pescante che ha confermato l’appoggio per una candidatura per i giochi invernali del 2006. Pescante ha inoltre garantito la totale collaborazione del Coni nella redazione del dossier olimpico ed ha annunciato che tra breve si incontrerà con i presidenti dei comitati olimpici della Slovenia e dell’Austria. V nedeljo na pot s planinci Zadnji moment smo zvedeli, da v nedeljo 23. aprila bo drugi pohod po stopinjah Valentina Staniča, na katerega nas Planinska družina Benečije vabi. Dvie so možnosti: prva od Solkana do Kanala za 8 ur zmerne hoje al pa dvie po 4 ur od Solkana do Verhovelj v goriških Brdih al pa od Verhovelj do Kanala. Tisti, ki se odločijo za prvo varianto, se zberejo ob 7.30 v Petjagu (tel. 727137), tisti, ki zberejo drugo, se jim pridružijo ob 13. uri v Vrhovljah (tel. 727631, al pa 716265). Chiaroscuri sull’assise mondiale L’Istria a congresso - TJmt Questo il simbolo del primo congresso mondiale degli istriani che si è svolto questi giorni a Pola Si è concluso a Pola il primo Congresso mondiale degli istriani che ha visto la partecipazione di circa 800 delegati. Non siamo in grado di fare un’analisi completa di questa importante assise (del congresso abbiamo appreso solamente dalla stampa) che ha registrato incomprenisoni tra gli stessi presenti ed anche alcune assenze. Sta di fatto che a Pola si è scritto un nuovo capitolo nella tormentata realtà istriana, molte volte strumentalizzata per interessi di parte e a danno della stessa comunità. E che le argomentazioni ed i punti di vista non siano stati concordanti lo si è potuto capire durante i giorni del congresso, durante i quali si è arrivati anche al classico tifo da stadio e ad intemperanze per cui è dovuta intervenire la pubblica sicurezza ed allontanare alcuni oratori e delegati troppo turbolenti. Il primo Congresso mondiale istriano si è concluso, nonostante tutto, con la votazione di un documento che dovrebbe rappresentare la base per una possibile futura riconciliazione e anche per una acclamata autonomia. Ecco i punti salienti del documento (Dichiarazione sull’Istria). 1) L’Istria è una regione europea i cui territori fanno parte della repubblica di Croazia, Slovenia ed Italia. 2) Ai tre Stati si chiede il riconoscimento dell’autonomia regionale dellTstria in conformità alle soluzioni di più alto livello riconosciute in Europa. 3) Le minoranze devono godere di diritti garantiti all’intera comunità nazionale; il livello già aquisito non va diminuito. 4) Sulla base della Carta europea sulla collaborazione transfrontaliera del Consiglio d’Europa si invitano i parlamentari di Lubiana, Zagabria e Roma, a intraprendere la procedura per costituire una forma permanente di collaborazione transfrontaliera sul territorio dell’Euroregione dell’Istria. 5) Obiettivo l’armonizzazione degli standard sociali, politici, culturali, dell’habi-tat e della tutela dei valori storici e culturali dell’Istria. 6) Chiediamo che a decidere dellTstria siano i cittadini dellTstria. Dal documento finale e-merge anche l’esigenza che l’Istria dovrebbe puntare su turismo e agricoltura, sviluppando gli altri settori collegati a questo binomio. Nel documento viene affrontata anche la problematica del mondo giovanile ed in particolare i problemi i-nerenti alla scuola, all’occupazione e all’integrazione sociale. Per concludere la parte culturale del documento, sostenuta in prima persona dagli scrittori Fulvio To-mizza e Milan Rakovac, ha cercato di definire la realtà istriana come un’insieme fertile ed armonioso che riassume tutte le componenti presenti sul territorio e si realizza in tutte le espressioni che esigono il rispetto e la non prevaricazione delle forze estranee e per un interscambio con tutte le culture ai fini di un comune vivere civile in Croazia, Slovenia ed Italia. Speriamo che il testo del documento non resti lettera morta e che l’Istria diventi veramente un esempio di amicizia e collaborazione. (r.p.) A BIed vietate le automobili No ai serbi La maggioranza degli sloveni è contraria ai serbi. Il dato emerge da un sondaggio pubblicato recentemente dal quotidiano “Deio”. Contro i serbi si è dichiarato il 56% degli intervistati, nella speciale classifica dei meno graditi seguono i drogati (51%), gli omosessuali (44%), i croati e gli zingari. Interessante anche la percentuale di coloro che si sono detti amici di tutti: 14%. Alla domanda sulla possibilità di matrimonio tra due persone dello stesso sesso il 59% delle persone si è detto contrario, molti gli indecisi, il 13%, però, e-ra d’accordo. Elezioni anticipate? Il partito socialdemocratico di Janez Janša insiste nel chiedere elezioni politiche anticipate. Janša ha proposto di anticipare di una anno la normale scadenza del parlamento che dovrebbe avvenire nel 1996. Dello stesso avviso anche Marjan Podobnik, leader del parito popolare, sostenendo che il centro-destra, se si votasse oggi, raggiungerebbe la maggioranza assoluta. Molto più indeciso sul da farsi è Lojze Peterle, presidente dei democristiani, ben consapevole che proprio il suo partito rappresenta l’ago della bilancia per un prossimo governo di centro-destra o centro-sinistra. Intanto a sinistra si parla di nuovi partiti che dovrebbero aumentare in numero dei gruppi presenti nel panorama politico sloveno. Il Kanin piange Annata turistica invernale storta per il centro sciistico sul Kanin. Infatti durante i mesi invernali i responsabili dell’azienda turistica Atc Kanin-Bovec hanno registrato soltanto 30 mila presenze, record negativo degli ultimi quindici anni. Negli anni passati sul Kanin le presenze hanno superato quota 140 mila e la media si aggirava sulle 90 mila presenza annue. La causa principale della debacle sciistica va ricercata nella mancanza di neve da dicembre a metà febbraio e nella forte concorrenza delle vicine stazioni invernali. A BIed senza l’auto Il Consiglio comunale di BIed, noto per il suo lago alpino, ha deciso di vietare drasticamente l’afflusso automobilistico durante i mesi estivi. I turisti sloveni e stranieri parcheggeranno le automobili in appositi spazi sopra il lago per poi usufruire degli autobus a disposizione. Agli abitanti del luogo verrà rilasciato un pass speciale per non incorrere nel divieto. Consolato australiano A Lubiana è stato aperto il Consolato australiano, guidato dal console onorario Viktor Barga. Negli ultimi tempi anche l’Australia, in cui vivono oltre 30 mila sloveni, ha intensificato gli scambi commerciali con la Slovenia. četrtek, 20. aprila 1995 S. Pietro: “Benecia tra pace e guerra” La storia in mostra “Benecia tra pace e guerra”, questo è il titolo della prossima mostra in programma nella Beneška galerija di S. Pietro al Natisone che è stata curata dal Centro studi Nediža. Si tratta di una mostra documentaria con la quale il “Nediža” si propone di far rivivere, soprattutto attraverso una scelta di vecchie fotografie, la storia della gente della Slavia friulana e di ricordare allo stesso tempo il 50. anniversario della fine della seconda guerra mondiale e della liberazione dell’Italia dalla dittatura fascista. Il periodo preso in considerazione è quello che va dalla prima guerra mondiale aH’immediato secondo dopoguerra. Particolare ampiezza è riservata naturalmente alle fotografie riprese in guerra a testimonianza della drammaticità di quei momenti e delle dure prove sopportate dalla gente della Benecia. Ricordiamo l’invasione austro-germanica e l’esodo del 1917, l’invasione tedesca e cosacca e la guerra partigiana del 1943-45, oltre alle crudeli campagne militari d’Africa, Grecia e Russia. Un ampio spazio è riservato ai soldati in guerra e pace, presentati nella loro quotidianità. Una sezione inoltre è dedicata alla guerra partigiana con immagini meno scontate e meno note. Ma la mostra presenta anche la vita quotidiana, gli e-venti pubblici e gli aspetti più semplici e privati della vita della comunità, soprattutto nei suoi momenti corali con molte foto di gruppo (feste, processioni, coscritti, gruppi di maschere ecc.). Il materiale fotografico e-sposto è stato scelto principalmente in base ad un criterio documentario, molte sono le foto scattate da fotografi occasionali, molte sono anche quelle pregevoli dal punto di vista qualitativo. Per quanto riguarda le immagini d’autore, la mostra evidenzia due fotografi artigiani, operanti prima e dopo la seconda guerra mondiale, il primo fu Giuseppe Zorza Muhoracu di Mersino, il secondo Francesco Chiabai Kuosu di Dolina. La mostra, come si legge nel catalogo, non intende formulare giudizi storici e politici sommari, ma proporre una riflessione su tutte le esperienze di questo periodo, ricordare il bene assoluto della pace e della libertà, assumere la memoria storica per superare le divisioni nel nome della convivenza e dell’armonia tra i popoli. “Koroška” bitka za radio Polemike glede dodelitve frekvenc “Radio Korotan pripravljal medijski puč”. Takšen je naslov na celi strani Slovenskega vestnika, tednika levičarsko usmerjene Zveze slovenskih organizacij na Koroškem, ki se nanaša na “medijsko vojno”, ki se je razvnela med Slovenci na Koroškem. Tednik ugotavlja, da je zasebna radijska družba Korotan (delničarji so katoliško usmerjene Zveza slovenskih zadrug, Mohorjeva družba, Narodni svet koroških Slovencev, Krščanska kulturna zveza in Slovenka gospodarska zveza) v upanju, da bi si zagotovila lokalno frekvenco, “ponudila ukinitev slovenskih radijskih oddaj na državni ORF ter obvezo, da bi slovensko narodnostno skupnost oskrbovala s celodnevnim radijsko-infor-mativnim in zabavnim programom”. Clic su Resia Nel quadro delle numerose iniziative messe in campo a Resia al fine di promuovere e far conoscere la valle dal punto di vista culturale, storico e naturalisti-co si inserisce anche il primo concorso fotografico nazionale Val Resia. Promosso dal circolo culturale Ro-zajanski dum il concorso è aperto a tutti, le foto possono essere in bianco-nero oppure a colori del formato minimo di 18x24 e devono essere inviate al circolo (via San Giorgio, 33010 Prato di Resia - UD) entro il 15 luglio. Il tema è obbligatorio: la Val Resia - il parco, il fiume, la montagna, la flora, la fauna, l’artigia-nato, le feste ed il folklore, al vita di tutti i giorni. Le foto verrano esposte nell’ambito dell’Vili, rassegna economico culturale “Una finestra sul futuro”. V ta namen, tako piše Slovenski vestnik, naj bi ORF brezplačno dal na razpolago radiu Korotan celotno oddajniško infrastrukturo in dosedanje sodelavce slovenskega oddleka celovškega radia. “Vse to jasno potrjuje”, nadaljuje Slovenski vestnik, “da je skupina zasebnikov okoli radia Korotan načrtovala in pripravljala medijski puč znotraj slovenske narodnostne skupnosti in prevzem totalne oblasti in kontrole nad njenem medijsko-informacij-skem področju. Pri tem jih dejstvo, da bi v primeru propada zasebnega radia Korotan koroški Slovenci ostali brez radia in tudi televizije v svojem jeziku, očitno sploh ni brigalo in motilo. Glavni cilj je oblast za vsako ceno”. Iz članka razberemo, da je poslovodja zasebne radijske družbe Korotan Marjan Pipp zanikal, da je predlagal ukinitev slovenskih oddaj, predsednik Narodnega sveta koroških Slovencev Matevž Grilc pa je dejal, da o pismu ne ve ničesar. Zanimivo pa je, da tednik objavlja kopijo pisma, ki je sprožilo radijsko afero na Koroškem. Predsednik Zveze slovenskih organizacij Marjan Sturm je najavil, da bo to vprašanje sprožil v sosvetu, (predststavništvu vseh Slovencev na Koroškem), ki je svojčas sklenil, da je potrebno razširiti manjšinske oddaje v okviru državne ORF. SLORI: 27. v Trstu ObCni zbor Predsednik Slovenskega raziskovalnega instituta sklicuje redni občni zbor Slorija, ki bo v čer-tek 27. aprila ob 18,30 v prvem sklicu in ob 20. uri v drugem sklicu v Gregorčičevi dvorani (Ul. S. Francesco, 20) v Trstu. Na dnevnem redu so poročilo upravnega sveta, obračun za leto 1994 in predračun za leto 1995 ter poročilo nadzornega odbora. Sledile bodo volitve upravnega sveta, znanstvenega sveta in nadzornega odbora. Centro lavori in Nell’ambito del programma dell’Università della Terza età di Cividale alle lezioni teoriche si affiancano diverse attività manuali. I lavori eseguiti nel corso dell’anno 1995 saranno presentati presso il Centro civico dal 13 al 21 maggio (dalle 17 alle 19). Si tratta di lavori in ceramica, rame sbalzato, di disegni, pitture, lavori di cucito e a maglia. Pizzi d’Idria in Sono vere e proprie opere d’arte i pizzi d’Idria e-sposti nella Beneška galerija di S. Pietro al Natisone. Testimoniano una tradizione plurisecolare, ma soprattutto una vera e propria scuola che ha saputo cogliere stimoli diversi ed elaborare uno stile proprio ed inconfondibile. Qui accanto un momento della dimostrazione della signora Milka Klemenčič nella Beneška galerija, sopra un suo primo piano Oltre a ripercorrere alcune tappe storiche dell’arte delle merlettaie d’Idria, la mostra evidenzia anche il fatto che si tratta di una forma di artigianato molto sofisticato, non solo vitale ma anzi in piena espansione. Chi ancora non l’avesse visitata deve affrettarsi perchè la mostra rimarrà aperta mostra al pubblico soltanto per pochi giorni ancora e sarebbe un vero peccato perderla. Anche se ci si può comunque rifare visitando Idria l’ultima domenica d’agosto, quando in occasione della festa della cittadina, ci sono dimostrazioni in molte vie e piazze. Una dimostrazione dell’arte del tombolo era stata fornita anche all'apertura della mostra a S. Pietro dalla signora Klemenčič. “Blitzart” in una fortezza Quest’estate nell’inconsueto e suggestivo scenario della fortezza di Kluže, che si trova a tre chilometri a nord di Bo-vec/PIezzo, si terrà una mostra di installazioni dal titolo "Blitzart K-luže”. La mostra internazionale verrà inaugurata il 24 giugno e si protrarrà fino alla fine di a-gosto. Direttore artistico è Moreno Miorelli che segue anche quest’anno la realizzazione di Postaja Toplov e! Stazione Popolò ed in un certo senso è riuscito ad ampliarla ed allargarla anche al di là del confine. A lui abbiamo chiesto di illustrare l’iniziativa e di spiegarne 11 titolo. Si tratta di una rassegna internazionale di installazioni ed interventi all’interno della fortezza. 12 artisti, provenienti dalla Slovenia, dall’Italia, dall’Austria, dalla Nuova Zelanda e dalla Croazia creeranno un’opera appositamente per gli spazi interni al vecchio presidio militare. E un luogo di straordinaria bellezza, posto all’imbocco di una gola e con molti ambienti dotati di una forza particolare. Un luogo stimolante ma anche molto difficile da trattare. Ho pensato al nome Blitzart Kluže perchè da lì è partita, se non erro, la prima blitz kriege (guerra lampo) della storia: la battaglia di Caporetto. Questa volta l’incursione sarà di artisti e di molte nazioni finalmente non più belligeranti. Una specie di riconsacrazione alla vita. Dal punto di vista organizzativo come sta procedendo l’iniziativa? L’organizzazione è di una rapidità ed efficacia sbalorditiva: ho proposto la cosa a Zdravko Likar che con entusiasmo ha trasmesso l’idea prima ai comuni di Tolmino e Bo- vec, quindi al Ministero della cultura di Lubiana. Nel giro di pochi giorni c’era già il sì ufficiale. I comuni e le organizzazioni di promozione turistica si sono messi in moto, trovando anche sponsor privati, dando la disponibilità per vitto e alloggio a tutti gli artisti ed appianando ogni problema tecnico (elettricità, custodia, ecc.) Con Blitzart si potranno anche sfruttare i suggestivi esterni della fortezza: ci saranno concerti e spettacoli teatrali, una vera “stagione estiva”, curata da Erik Cuder e Marjan Bevk. Mi ha molto colpito la totale assenza di diffidenza nei miei confronti e l’entusiasmo. Nessuno che da dietro una scrivania mi abbia chiesto “ma lei chi la manda?”, ne’ tanto meno sospetti su e-ventuali “infiltrazioni extranazionali”. L’Europa di cui si parla tanto è forse quella mentalità lì. Quali artisti parteciperanno alla Blitzart di K-luže? Personalmente curo la scelta degli italiani (Gaetano Ricci, Cesare Accetta, Ugo Paschetto, Beppino Feletti) e degli austriaci (Werner Hofmeister, Cornelius Kolig) oltre a Julian Dashper (Nuova Zelanda) e Vladimir Gu-dac (Croazia). Conte si vede si tratta di alcuni artisti già presenti a Postaja Toplove. Sono artisti diversissimi tra loro ma accomunati da intensità di lavoro e dall’attenzione che è poi alla base dell’a-gire poetico. Mi accorgo di avere un disinteresse pressocchè assoluto verso la fantasia... E per quanto riguarda gli sloveni? La scelta degli artisti sloveni è stata affidata a Igor Zabelj della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Lubiana. novi matajur Četrtek, 20. aprila 1995 Aktualno DeZela obljubila pomagala ustanovam Lettera al direttore Studenci e le sue argomentazioni O vprašanjih naše narodnostne skupnosti se v zadnjih dneh veliko govori in to verjetno tudi zaradi vse bolj kritičnega položaja, v katerem so se znašle nekatere osrednje kulturne ustanove. Dejstvo je, da so ti pospešeni pogovori na isti-tucionalni ravni vendarle prispevali, da se zadeva nagiba v smer reševanja. Evforija pa tudi tokrat ni umestna, saj smo že večkrat na lastni koži preverili, da samo od obljub in lepih besed se ne da živeti. V okvir pospešenega srečevanja sodi tudi obisk predstavništva Slovencev v Italiji na deželi, kjer so jih sprejeli predsednik deželne skupščine Giancarlo Cru-der, podpredsednik Miloš Budin in načelniki svetovalskih skupin. Srž pogovorov je prvenstveno zadevala vprašanje finansiranja kulturnih ustanov. S tem v zvezi so deželni predsta- Solari: incontro al ministero Il Ministero degli esteri sloveno, così scrive l’agenzia slovena STA, ha convocato per due volte l’ambasciatore italiano a Lubiana, Luigi Solari, in merito alle difficoltà della comunità slovena in Italia. L’agenzia di stampa comunica che i responsabili del ministero sulla Gregorčičeva hanno e-spresso preoccupazione in merito ai due istituti bancari sloveni, la Kmečka banca di Gorizia e la Tržaška kreditna banka di Trieste. Infatti, basandosi sui dati di gestione dell’istituto di credito goriziano, è da ritenersi non necessario il commissariamento della banca. Il Ministero degli esteri ha richiamato l’attenzione dell’ambasciata italiana sulle lungaggini nel garantire i finanziamenti alle istituzioni della comunità slovena ed anche sul problema dell’ac-corpamento di alcuni istituti scolastici sloveni a Trieste e Gorizia che è in contrasto con le posizioni della commissione regionale per le scuole slovene e con il Memorandum di Londra e gli Accordi di Osimo. vniki soglašali z zahtevo manjšine, naj deželna uprava v doglednem času anti-cipira državna sredstva za potrebe slovenskih kulturnih ustanov (mednje sodi tudi dvojezični šolski center v Spetru). Specifično o vprašanjih Slovencev na Videmskem je spregovoril Viljem Cerno, ki je dejal, da je treba enkrat za vselej nehati z umetno dilemo o prisotnosti Slovencev v videmski pokrajini. Nasprotoval je vsakršnemu štetju (senator gibanja Forza Italia Ettore Romoli je pred kratkim to zahteval v zakonskem osnutku za zaščito manjšine), saj bi to v bistvu pomenilo odvzeti Benečanom besedo in izkoreniniti njihove narodnostne tradicije. Slovenska prisotnost se dokazuje dan za dnem, dokazujejo jo številne ustanove in organizacije, ki delujejo na teritoriju, dokazuje jo Slovenija in Furlanija-Ju-lijska krajina usklajujeta svoje medsebojne poglede in interese. To lahko sklepamo po obisku, ki ga je predsednica deželne vlade Alessandra Guerra opravila v Ljubljani, kjer je bila gost slovenske vlade na povabilo zunanjega ministra Zorana Thalerja. Predsednico Guerro je sprejel tudi predsednik slovenske države Milan Kučan. Na srečanju je tekla beseda predvsem o cestnih in drugih infrastrukturnih povezavah, razgovor je služil tudi za izpostavitev vprašanja o slovenski narodnostni predvsem dvojezična šola. O njej je Cerno ugotovil, da je bila v začetku marsikomu trn v peti in da se je iz več krajev slišalo, da je nekaj umetnega, vsiljenega in da ljudje je ne bodo sprejeli. Sto in več otrok, ki jo danes obiskuje, pa dokazuje povsem nekaj drugačnega in sicer to, da gre za edini šolski center v teh krajih, ki raste, se bogati in je dobil celo priznanje videmske univerze in mednarodnih strokovnjakov. Cerno je izpostavil zahtevo, da tudi Benečani imajo pravico po gledanju slovenskih televizijskih programov Rai in da so zastopani v deželni komisiji, ki ima sicer posvetovalne pristojnosti glede razdeljevanja finančnih sredstev kulturnim ustanovam. (r.p.) Na sliki srečanje predstavnikov slovenske manjšine s predsednikom deželnega sveta Cruderjem skupnosti v Italiji. Po ljubljanskem obisku se je Guerrova srečala v Rimu z italijansko zunanjo ministrico Susanno Agnelli in z vodjo italijanske delegacije za obnovo osimskih sporazumov Vincenzom Manninom. Predsednica deželne vlade je sogovornike obvestila o programu slovenske vlade za izgradnjo avtocestnih povezav ter ministrici Agnellijevi predočila zaskrbljenost slovenske vlade glede naše manjšine, kateri naj bi Dežela anticipirala finančno podporo, ki jo dolguje Rim. Caro direttore in riferimento alla lettera al direttore apparsa nel numero del 16 marzo, sotto il titolo “Analisi politica non sostenibile”, a firma di Viljem Cerno, mi conceda il diritto di replica a norma di legge, almeno per uno spazio equivalente. Dato che vengo chiamato in causa come direttore della rivista Studenci, ma soprattutto come vicepresidente della Confederazione delle organizzazioni slovene non posso lasciar perdere, sebbene l’intervento di Cerno sia dovuto ad un’evidente sua incapacità di confrontarsi serenamente con la realtà che non vuole accettare e all’intento di gettare discredito sulla mia persona e su ciò che rappresento. Che il professore non riesca a mandar giù Studenci non meraviglia affatto, ci si dovrebbe meravigliare del contrario. La sua frenetica attività denigratoria, disinformante, calunniosa nei miei confronti, specie tra le sue “vecchie amicizie” è nota a tutti; era ora che prendesse carta e penna e venisse allo scoperto. Peccato che ancora una volta abbia sprecato un’ottima occasione, cioè quella di fare “realmente” un’analisi “politica” e, con essa, “dimostrare” l’eventuale infondatezza delle tesi e dei problemi posti in campo da Studenci. Con le citazioni e le virgolette si può far passare brani della Bibbia per passi del Kamasutra e quindi analizzare il testo della lettera sarebbe fuorviarne. Lo ringrazio comunque del servizio che mi rende manifestando tanto rancore... e timore. Distinguermi da lui e dalle sue posizioni, nel bene e nel male, gioca comunque a mio favore. Non avendo “ragioni” da contrapporre a Studenci usa il vecchissimo metodo, a lui familiare, di abbassarsi ministra Vlada namerava izdelati nov zakonski o-snutek za zaščito slo-vense narodnostne skupnosti, pri čemer se bo naslonila na prejšnji o-snutek, ki je bil vložen v Parlamentu. Nov tekst pa bo upošteval tudi druge predloge. Tako pravi minister za javne službe in dežele Franco Frattini v pismu tajniku SSk Martinu Breclju. Minister Frattini omenja tudi finančna sredstva za kulturne dejavnosti in zagotavlja, da bo vlada v Parlamentu zagovarjala predlog, po katerem naj bi v triletju 1995-97 prispevki znašali 8 milijard lir letno all’attacco personale. Io non mi presto al gioco anche se non mi mancano argomenti. La risposta mia sta nell’invito ai lettori del suo giornale di leggere, con attenzione, “da cima a fondo” quanto scrive Studenci per dare il giusto peso a delle interpretazioni rabbiose di uno che non vuole accettare la realtà che cambia. Di “interpreti”, di esegeti, ha bisogno colui che non sa o non può esprimersi da solo e, per fortuna, questa capacità la gente l’ha acquistata. Il ruolo di Cerno, di credersi il delegato per parlare a nome di tutti, che si è attribuito per decenni (perchè tra i pochi a conoscere la lingua letteraria slovena) gli si è ridotto di molto: da lui ci si potrebbe aspettare comunque qualcosa di più che inviperite lettere al direttore. Altri hanno imparato a “parlare” e sempre più ce ne saranno. Dopo trenta, quaran’anni di presunzione di essere il depositario della verità, cercare di giustificare l’insuccesso di una politica perdente con la cattiveria dell’avversario, DC o Gladio che fosse, e continuando a crearsi artatamente nemici per non ammettere l’insuccesso, non è corretta analisi politica. Questo si che è distruttivo, più di quanto non lo sia il contributo di Studenci per dare al pane il nome di pane e al vino quello di vino, di stabilire parametri reali sui concetti fondamentali quali sono l’identità dello sloveno della Slavia, il “korist manjšine - interesse della minoranza”, i contenuti delle richieste di tutela, ecc. e, primi fra tutti, “il pensiero, la volontà della gente”. Ma Cerno vuole tutelare chi? Quei pochi da cui riesce a farsi dire grazie? Gli “sloveni - slovenj” nelle valli del Natisone sono oltre 6.000... i “suoi” se li conti da solo. E, visto che il confronto diventa inevitabile, confronto sia. Cerno dice: “Solo le organizzazioni slovene furono e stanno dalla parte della gente, delle sue tradizioni della sua lingua naturale”. Infatti, Slori, (dove lavoro da 16 anni), Studenci, Forum, la Confederazione delle or-ganizzzazioni slovene e altri, cosa sono se non organizzazioni slovene? Ma Cerno non vuole capire che gli “sloveni” non sono tutti a sua immagine e somiglianza, anzi, è proprio questa somiglianza che la maggior parte dei beneciani rifiuta non la slovenità. Qui iniziamo il confronto, ma sul serio. Lancio la sfida al professor Cerno, sotto qualunque dei suoi tanti titoli di presidenze voglia intervenire. Un confronto diretto, qui nei paesi delle Valli del Natisone, di fronte alla gente che e-gli dice di rappresentare, dinanzi a quella che dice di difendere dallo sradicamento. A condizioni chiare. Egli parlerà il “suo” sloveno, e-sporrà la “sua” analisi politica, il “suo” modello di tutela, dirà cosa intende “lui” per “sloveno e slovenità”, i “suoi” legami etnici, la “sua” identità “slovena”, proporrà le sue soluzioni ed i suoi legami politici, difenderà le ragioni delle “sue” scelte in campo linguistico. Io farò lo stesso, nello “sloveno” di cui sono capace, lo stesso di cui è “capace” la gente. La discriminante dovrà essere indiscutibile: non si userà la lingua italiana! Egli presenterà chi sta con lui, i “suoi” ... ed io quelli dalla mia. Ed il confronto si estenderà finalmente fino a quello che avrebbero dovuto essere le “elezioni” dei “rappresentanti” degli sloveni della provincia di Udine; a tutti gli sloveni che possono dimostrare di esserlo, non solo ai “selezionati”. Allora, radunati nelle o-sterie, “racconteremo” della “tavola imbandita” a cui io mi sarei seduto e ad essa inviteremo anche quelli che lui ha escluso per decenni: anche quelli che non hanno fatto la chiara scelta di slovenità “marca Cerno” (ki se niso jasno opredelili za slovenstvo). Non siamo ancora ad armi pari, ma non temo il confronto. Se perderò darò le dimissioni che tanto brama. L’apparato, la molitipli-cazione cartacea dei circoli, lunghi elenchi di sottoscrittori (purtroppo più di qualcuno ignaro della posta in gioco) non serviranno in un confronto a tutto campo. La nostra gente riconoscerà chi “ha curvato la schiena al padrone ed anche a quale padrone”. A Cerno oggi manca qualcuno a cui appoggiarla la schiena. Non servono più i fervorini per i “fedeli”. Oggi la gente vuole capire, decidere, valutare, sapere... e Cerno, finalmente allo scoperto, fornirà tutte le sue spiegazioni così come sarà dovere farlo da parte mia. Allora, a presto, professore, dott. Riccardo Ruttar A commento due osservazioni. Pensiamo che tutti possiamo concordare sul fatto che anche Cerno abbia il diritto di dire la sua. Tenuto conto che si tratta di u-na persona che da almeno 35 anni si impegna con passione a difesa dell’identità slovena della nostra comunità e per il suo sviluppo e che ha cominciato a farlo quando non era per niente facile esporsi come sloveni, la sua analisi politica ci sembra importante ed utile per comprendere la nostra storia recente. Ciò che più dispiace è che si è probabilmente creata ulteriore confusione e si è sprecato spazio che poteva essere utilizzato per dare risposte alle questioni poste, senza aspettare di andarlo a fare nelle osterie.(jn) Tema razgovorov manjšine in avtocesta Predsednica na obisku v Pogovor z matajurskim gaspuodam Guionam Rezistenca je nazaj pamesla demokracijo “Partizani so bli opisani, še priet ko so jih judje videli, ku zagrizeni sovražniki. Sevie, tala je bla propaganda od fašistu. Takuo kar so v naše kraje paršli parvi partizani so se jih ljudje bali. Potlè pa so se parpričali, de so ku naši ljudje, bližnji, domači, sa’ so bli iz Kobarida, Tolmina, dol z Bard, so bli poznani.” Takuo se je začeu pogovor z matajurskim gaspuodam Guionam. Zdielo se nam je vriedno čut njega besiede, njega spomine o zadnji uojski, o rezistenci, kaj je bla an kak pomien ima donašnji dan ko praznujemo nje 50. oblietinco. Med uojsko an že pred njo je biu v Matajurju, je od blizu vidu, kaj se je gajalo, pa je biu tud sam protagonist, je pomagu partizanam an je zaslužu vič priznanj takuo od slovienske kot od italijanske strani, čeglih on pravi, de nie nardiu nič posebnega, de bi vsak naredu kar je on. Guion je biu za de udobi frajnost an se premaga fašizem, ki je tarkaj tarplenja parnesu, tarkaj martvih. “Za tiste sudate, ki so untarli na Hrvaškem, naši ljudje por-čejo, de so jih ubil Hrovat, al pa dol v Grečiji, Grki. Na pomislejo, de so jih ubil tisti, ki so jih dol pošljal, na prekunejo Mussolina an Hitlerja, ki so bli krivi za tiste smarti”. Spominu od tistih cajtu je puno. Tri dogodke nam je gaspuod obnoviu. “Bluo je novemberja lieta 1944. Dol po goriških Bardih je biu rastrelament an ljudje so muorli uteč, zak čene so jih bli pejali proč, s trenam v Dachau. An so paršli v Matajur. Med njimi je bluo an 5 čeč an ljudjem se je še zdielo slavo, de so an čeče med njimi. Padu je snieg, oni so bli disarmani, še obuti nieso bli, nieso mogli iti naprej an so se muorli ustavt tja po hišah. Pa kaj-šan jih je muoru ošpiat, ovast. Tenčas od Kobarida vse naše doline so ble pod Niemci. Kar so zaviedel za tele partizane so se iz Kobarida zdarli na Livk an se ar-zpartil na dva kraja. Adni so šli pruoti Matajurju, te druz pa od druge strani pruoti vasi. Partizani so utekli, adni pruot Marsinu, te druz pruoti varhu Matajurja, takuo, de so paršli glih tja pod Ni-emce. Imiel so 'nega komandanta zlo kuražnega, še sada ga imam pred očmi, kuo je skaku od kantona do kantona an strieju na Niem-ce, do zadnje kartuče, za jih zadaržat an pustit te družim uteč. Kar je genjalo strejat sam šu gor na plac, pred ci-erku, med Niemce. Tenčas sam ču se lamentat gor za nieko hišo, pa so Cul an Niemci, so sli gor an ustrelil dvie čeče. Ubitih je bluo 31 partizanu, dan priet so bli Niemci ubil druge tri v Starmici, nad Marsine smo uša- fal druge 3 martve. An vse kupe smo podkopal v dvie velike jame”. V vasi, se zmišljava gaspuod Guion so imel an ko-mitat za pomat partizanam, v njem je bluo pet judi an vsak je imeu njega dužnu-ost. Gaspuod Guion je biu blagajnik, “čeglih nie bluo ki diet tu blagajno, tu kaso”, se posmieje. “Tle v vasi so imiel nega cajta partizani presidio. Njih komandant je biu Srbjan, Volodja se je klicu, je biu inženier an zlo fajan človek. An dan so miei iti v Ruonac, tam jih je čaku drug človek za jih pe-jat čez Nedižo. Sam poklicu nega moža naj jih pelje po-noč do Ruonca, jest nišam poznu lepuo kraja. An ries jih je pelju, pa kadar so paršli v nieko host je uteku an jih tam pustu v tami. Ist sam se bau, de kadar se vamejo nam nardijo ki, požgejo vas al kiek druzega. Pa nie rata-lo nič. Se nieso vendikali.” Drug spomin je vezan na garibaldince, ki so bli na Livku. “Imeu sem niek radio na baterje, ki ga je bluo zlo težkuo stuort funcionat. Pa sem znu narest nieko kemično reakcijo, takuo, de mi je šu an sem mu poslušat novice. An taz Livka so vsak dan pošjal dnega gari-baldinca čja h mene za vie- det, ka se gaja.” Pa še donas marsikaj-šan an med mladimi, smo jal, še gleda na partizane ku narguorš zlo, de je an od telega paršlo tisto mo-čnuo nasprotovanje slovi-ensk stvari tle par nas. “Psihološko gledano tuo-le pride reč «capro espiatorio», ušafat adnega an mu njemu dat kauzo, ga narest krivega za vse kar je narobe. Se na popensa, de an partizani so bli žrtve, viti-me, de so bli parsiljeni uteč an iti v hribe, se vojskovati pruoti fašistam an nacistam, druge poti ni bluo ku samuo treno za Dachau.” Takuo je bluo 50 liet od tega. Pa donašnji dan kak pomien ima rezistenca. “Je trieba daržat živo idejo od rezistence, je bla dobra, je tista, ki je nazaj par-nesla demokracijo v Italijo. Te stari daržijo tarduo, te mladi na mislejo na tuo, se jim zdi na rieč stara, pasana, niemajo ideje, kuo je ratala ditatura an de se lahko ponovi. Donas pari, de se ne more nič zgoditi, zak vsi imajo oči buj odparte. Pa so že pisali (Orwell) de gre vse slavo an se buj slavo bo do-kjer na pride “il grande fratello”, ki bo imeu vso oblast tu rokah an dene vse na mest. V glavnem je velika ignoranca, neviednost, posebno tle v naših dolinah, sa’ so se parkazal naciskin. Donašnji dan se postra-ja zgodovina za nazaj. Zgodovinska resnica vaja ni mar, vaja za včera an za naprej. Kaj bi poviedu te mladim? Zgodovina bi imiela bit meštra od življenja. Tistega, ki je pravù je lahko prepričat, za te druge je ku na pravca. Mladim bi jau, de je na rieč, ki tiče pru nje, mladi rod an se more glih takuo nazaj zgoditi an zatuo je trieba zgodovino poznat an se od nje učit”.(jn) H 25 aprile di S. Pietro Un omaggio agli amministratori Il 50. anniversario della liberazione verrà celebrato a San Pietro al Nati-sone sabato prossimo, 22 aprile, con una cerimonia del tutto particolare e di grande significato. L’amministrazione comunale uscente ha fatto una ricerca a cui hanno collaborato anche diversi amministratori del passato e sulla base della quale è stata realizzata una memoria storico-fotografica dei consigli comunali che si sono susseguiti dal 1945 ad oggi. Il 25 aprile dunque diventa anche l’occasione per ricordare tutti i pubblici amministratori che si sono impegnati per la crescita del comune. Il ritrovo è fissato per le 10 e 15 di sabato mattina presso la sede del municipio, seguirà alle ore 10.30 la celebrazione della messa presso la chie- setta di S. Quirino in memoria degli amministratori deceduti. Alle ore 11 verrà deposta una corona al monumento dei caduti per ricordare il 50. della libertà e della democrazia. Seguirà la commemorazione ufficiale che è stata affidata al presidente della Comunità montana Valli del Natisone Giuseppe Chiabudini. La seconda parte della manifestazione si svolgerà subito dopo nella sala consigliare di S. Pietro dove verrà scoperta la “Memoria storico-fotografica” e ci sarà il saluto del sindaco Firmino Ma-rinig. A tutti gli amministratori verrà inoltre consegnata la Memoria storico-fotografica. La manifestazione si concluderà come di consuetudine con un rinfresco presso l'hotel Belvedere. ...e di Cividale Nelle giornate del 25 a-prile e 1 maggio, nelle ricorrenze del 50. anniversario della liberazione del paese e di Cividale si terranno nella cittadina ducale due cerimonie in onore dei caduti. Martedì 25 aprile alle ore 9 in piazza Resistenza ci sarà un omaggio al monumento dei caduti della resistenza e la deposizione di u-na corona d’alloro. Successivamente, il gonfalone della città, scortato dal sindaco parteciperà alla cerimonia a carattere provinciale che si svolgerà a Udine in piazza della Libertà alle ore 11. Un’altra cerimonia si svolgerà lunedì 1 maggio con inizio alle ore 9 quando sotto la Loggia municipale si ritroveranno le autorità e le rappresentanze. Seguirà la deposizione di una palma floreale alla lapide dei caduti in Rugo emiliano e poi di seguito una corona d’alloro ai monumenti ai caduti in viale Marconi, al cimitero monumentale, a Rualis e Gagliano. četrtek, 20. aprila 1995 Slovenci: 1. maja enotna proslava V letu pomembnih datumov, se bomo še posebej spomnili 50-letnice zmage nad nacifašizmom, ki je svetu in še posebej Evropi zadal toliko gorja. V spomin na to obletnico se ne-mala povsod vrstijo proslave, prireditve in spominske slovesnosti, na katerih se spominjamo tragične človeške zablode in obenem opozarjamo na nevarnost neofa-šizma, ki v Evropi ponovno dviga glavo. 50-letnice osvoboditve se bomo primemo spomnili tudi v zamejstvu. Več je že najavljenih prireditev, na katerih bomo podčrtali vlogo, ki jo je odigralo slovensko odporniško gibanje, da je strlo nacifašistično nasilje. Med pomembnimi slove-snostimi velja opozoriti na vsezamejsko prireditev, ki bo 1. maja ob 16. uri v občinskem parku v Doberdobu. Pobudo zanjo je dalo Skupno zastopstvo Slovencev v Italiji, za organizacijo proslave pa sta poskrbeli Slovenska kulturno-gospo-darska zveza in Svet slovenskih organizacij. Na prireditvi, ki jo bodo oblikovali pevke in pevci desetih goriških zborov, recitatorji dveh gledaliških šol ter godba na pihala Kras, bodo spregovorili državniški predstavniki Italije in Slovenije, osrednji govor pa bo imel kulturni ustvarjalec Miroslav Košuta, (r.p.) Pod pokroviteljstvom skupnega zastopstva Slovencev v Italiji Slovenska kulturno gospodarska zveza in Svet slovenskih organizacij vabita na Enotno deželno proslavo OB 50-LETNICI ZMAGE NAD NACIFAŠIZMOM IN OSVOBODITVE Doberdob, 1, maja ob 16. uri Non torniamo al passato Nei giorni 31 marzo, 1 e 2 a-prile, promosso dall’Anpi, si è svolto a Udine un incontro tra i rappresentanti delle associazioni dei combattenti della resistenza e dei superstiti dei lager nazisti del centro Europa. Nel 50. anniversario della vittoria sul nacifascismo gli ex combattenti hanno ribadito il proprio impegno contro il risorgere dei nazionalismi, del razzismo e della xenofobia in Europa che è allo stesso tempo impegno per la pace, la collaborazione e l’amicizia tra i popoli. Contemporaneamente i partecipanti al convegno si sono rivolti con un appello a tutte le forze democratiche, ai governi ed alle istituzioni dei rispettivi paesi “perchè sia combattuta la rinascita di una cultura ed il susse- guirsi di atti di intolleranza e di negazione dei diritti civili ed u-mani fondamentali che ripropongono, sia pure sotto forme diverse, un pericoloso ritorno ad un passato sconfitto 50 anni or-sono.” Il documento, approvato alla fine dei lavori, è articolato in cinque punti. In primo piano c’è la condanna contro l’insorgere di razzismo, antisemitismo, xenofobia, del riapparire di slogan e simboli fascisti e nazisti. Ma con altrettanta fermezza vengono condannate anche le falsificazioni della storia e l’azione di discredito della lotta di liberazione antifascista, dei simboli che la ricordano, la distruzione e dissacrazione dei monumenti. Viene i-noltre espressa preoccupazione per l’attacco all’integrità morale ed umana dei partecipanti alla resistenza. L’uso delle armi per la soluzione delle controversie viene respinto e si afferma la necessità che ovunque ci sono conflitti, che mettono a repentaglio la pace in vaste aree dello scacchiere europeo, in primo luogo nei Balcani, si trovino soluzioni attraverso trattative che assicurino i diritti sovrani di ogni popolo. La comunità internazionale, si afferma, diversamente da quanto finora accaduto, deve rendersi capace di assicurare lo sbocco positivo ad ogni conflitto in atto. Le popolazioni, vittime dei conflitti debbono vedersi garantito il diritto di ritornare nei loro luoghi d’origine. A tale fine, prosegue il documento, è essenziale garantire il rispetto dei diritti ci- vili e politici a tutte le minoranze etniche, linguistiche e religiose in ogni territorio o stato per consentire oltre che la sopravvivenza, il riconoscimento della loro i-dentità e le condizioni per il loro sviluppo. Questa impostazione può consentire di vivere la diversità quale fattore di reciproco arricchimento culturale e politico. Il documento, che si conclude con l’impegno delle associazioni presenti ad intensificare tra di esse rapporti di collaborazione, di scambio di opinioni, di ricerca di iniziative comuni, è stato sottoscritto oltre che dai rappresentanti italiani, tra i quali il presidente nazionale dell’Anpi Bol-drini, anche da quelli provenienti da Austria, Slovenia, Germania, Croazia, Slovacchia, Repubblica ceca e Ungheria. četrtek, 20. aprila 1995 6 Cinque candidati per Cividale Confronto alla pari dalla prima pagina Il confronto é scivolato, per oltre tre ore, senza grandi emozioni. Nei dieci minuti a disposizione per presentarsi, Domeniš, un po’ impacciato nel ruolo, ha rimarcato il principio dell’autonomia da Trieste e Roma, punto di forza della Lega Nord. Altri aspetti del programma il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte dell’amministrazione e la costituzione di una zona franca confinaria. Niente di nuovo sotto il sole, ma anche gli altri candidati non sono sembrati eccellere in fatto di idee innovative. Bernardi, candidato di una lista di centro-sinistra “formata da persone pulite e trasparenti”, si é scagliato contro l’amministrazione uscente chiedendo ai cividalesi di “spascoliniz-zarsi”. Moratti, candidato di una lista che porta il suo nome e che si colloca al centro, ha individuato tre direttrici del proprio programma, “il recupero della municipalità, la funzionalità della macchina comunale, l’attenzione per le fasce più deboli”. Infine la candidata del Polo Legovini ha promesso “un serio ed obiettivo impegno di lavoro”. Tema più affrontato, per il resto dell’incontro, é stato quello dell’ospedale, ma anche qui soprattutto per ricordare ciò che é stato o non é stato fatto a sua difesa. Ad una domanda sulla possibilità di un referendum abrogativo della legge regionale che di fatto cancella il nosocomio cividalese, Bernardi, Domeniš e Moratti si sono detti sostanzialmente favorevoli, più dubbiosa la Legovini. Quest’ultima ha spesso posto l’accento sulle possibilità di investimento con l’Est che aprono grazie ai progetti dell’Unione europea, ma ha sviato una richiesta di chiarimento su come si conciliano le sue proposte con le posizioni di Alleanza nazionale, tirando poi in ballo le “40.000 a pensioni elargite dall’Italia a sloveni e croati”, vecchio cavallo di battaglia su cui la destra specula da tempo. Più sicuri si sono dimostrati gli altri tre candidati sui temi locali (la Legovini é l’unica non cividalese) come l’attenzione ai borghi e alle frazioni, ai problemi scolastici, al turismo. Michele Obit Pregled kandidatov ari list za kamunske volitve v omejnem pasu - 2 Po naših občinah Luigi Paletti REZIJA Gremo naprej s pregledom list an kandidatov po naših občinah, ki smo ga bli začeli priejsnji tiedan. Domenica si vota per le Comunali e Provinciali L’occhio rivolto alle civiche segue dalla prima S. Pietro al Natisone può continuare ad avere un ruolo propulsivo per tutte le Valli del Natisone o, nell’ infausta ipotesi contraria, funzionare da sordina o elemento di freno. Il test di S. Pietro è importante anche perchè è l’unico comune dove si riproduce esattamente la situazione politica nazionale con la Lega nord che corre da sola, la lista Insieme che si rifa al Polo ed è molto orientata a destra, la Lista civica di centro-sinistra che si ripresen- ta per proseguire nel suo programma amministrativo avviato 15 anni fa. Anche per la Provincia c’è la novità dell’elezione diretta del presidente, meno cambiamenti ci sono a livello di partiti, in competizione ce ne sono 11.1 collegi sono uninominali e, come i lettori sanno, ci sono diversi candidati locali. Nella scelta del candidato da votare vanno senz’altro privilegiati quelli che si sono impegnati a difesa della nostra lingua e della nostra tradizione culturale, (jn) V Reziji se nazaj predstavlja občinska lista, ki jo je v zadnjih 5 liet vodu Luigi Paletti an je spet kandidat za Sindaka. Tala lista “Insieme per Resia” se vključuje v tradicijo naprednih list naše obmejnega prestora an zbiera okuole sebe sile od centra do levice. Na drugi listi “Uniti per Resia” je kandidat za šin-daka Pericle Beltrame, ki je biu lieta nazaj že šindak v Reziji cielih 15 liet. BARDO Buj nizko dol je občina Bardo, kjer bojo voliuci zbieral med dviema list. Lista Insieme ima za kandidata župana dosedanjega šindaka Maurizia Mizza od Ljudske stranke. Med kandidati, ki pokrivajo an del centra an levice pa je puno dosedanjih konsilierju ku Viljem Černo an Jože Cher, Dario Molaro an Mi-cottis Giordano. Na drugi strani je lista Alta Val Torre, ki je zbrala za šindaka Claudia Noacco an je usmerjena pruoti levici. V zadnji številki an na drugih straneh našega časopisa smo podrobno predstavili vse kamunske liste po nadiških dolinah, ostau nam je še Garmak. GARMAK Zadnjih pet liet je imie-la v rokah kamunsko upravo krščanska demokracija, pred njo je pa puno liet vodila kamun lista civica. Telekrat se nazaj predstavlja an ima sloviensko ime “Za Garmak”, kandidat za šindaka je Paolo Lucio Ca- II candidato premier del centro-sinistra ha presentato il suo programma ad Udine Così Prodi lancia la sfida Un Comitato di cittadini per Prodi sta muovendo i primi passi anche nelle Valli del Natisone Nel nostro paese, a partire dall’unità, è sempre mancata un’alternanza di governo. Ora grazie al sistema elettorale maggioritario e soprattutto in seguito ai cambiamenti avvenuti in Europa ciò è possibile. Si tratta però di costruire un soggetto politico nuovo - e questa è la sfida che ha raccolto Romano Prodi -che sia in grado di coagulare attorno ad un programma le forze ora frammentate del centro-sinistra e sia alternativo allo schieramento di destra già costituito e sperimentato nel nostro paese. “Una destra non europea ma tremendamente provinciale, dura, cattiva, che ha spaccato in due l’Italia” ha detto Prodi la settimana scorsa a Udine. Ad ascoltarlo oltre 800 persone nel cinema Puccini e forse altrettante fuori. “Tornerò - ha promesso Prodi - spero per festeggiare”. Quattro i punti del futuro programma illustrati dal professore che poi ha risposto per due ore alle domande del pubblico, composto in larghissima parte da giovani. In primo piano la difesa dell’economia di mercato che vuol dire potere “diffuso”, non concentrato e nemmeno senza regole, e l’approvazione della legge antitrust. No allo statalismo, dunque, ma una concezione dello stato come arbitro e regolatore, strumento di correzione delle eccessive disparità di carattere sociale ed economico. L’altro tema fondamentale è quello del miglioramento del sistema scolastico del nostro paese. “Siamo troppo ignoranti, troppo poco preparati per mantenere il nostro livello di vita”, ha detto. La sfida che dobbiamo essere pronti a cogliere è quella che viene dal continente asiatico. Altro obiettivo irrinunciabile è ritornare in Europa, nell’unione monetaria. “Ce la possiamo fare, ma è necessaria una politica di rigore”. Molti altri i punti toccati, da quello della giustizia fiscale a tangentopoli. Un tasto sul quale Prodi ha battutto molto è quello del decentramento, dall’autonomia impositiva delle regioni al decentramento della pubblica istruzione. Ciò significa un’amministrazione dello stato più vicina ai cittadini, ma anche una grande assunzione di responsabilità. Prodi è stato molto chiaro anche su un altro punto, il timore sollevato da diverse parti che all’interno dell’area di centro-sinistra abbia un ruolo ege- mone il PDS. “Il partito della quercia ha il 23% dei voti, è necessario ottenere almeno altrettanti voti, se no non si vince”. All’incontro di Udine sono state consegnate a Romano Prodi le prime 1000 firme a sostegno della sua candidatura raccolte in Friuli. Tra queste anche le adesioni di numerosi cittadini delle Valli del Natisone dove si sono mossi i primi passi per la costituzione di un comitato Prodi locale. A S. Pietro al Natisone si è svolto nei giorni scorsi un incontro in cui si sono verificati l’interesse a dare vita a quest’iniziativa, le potenzialità che possa crescere tenuto conto anche deU’esperienza di oltre 15 anni di liste civiche che si collocano proprio nell’area del centro-sinistra ed il cui punto di forza sono stati i candidati indipendenti, le aree tematiche su cui lavorare. Ad un gruppo di 5 persone è stato dato il compito di preparare u-na bozza di statuto che verrà presentato e discusso nella prossima assemblea già fissata per venerdì 28 aprile sempre a S. Pietro. In quell’occasione verranno eletti anche il presidente del comitato ed i componenti del direttivo. L’incontro è aperto a tutti. Lucio Paolo Canaiaz nalaz, ki je biu puno liet vičesindak, kupe z njim so imena takih, ki so že bli na kamunu an imajo esperien-co, puno je tudi novih an mladih obrazu. Na drugi strani je pa lista “Uniti per Grimacco”, ki ima za kandidata Sindaka Vanni Rossi an je pod-parta od Ljudske stranke an Severne lige (Lega nord). TIP ANA Iz Tipane nam je paršlo pismo, ki smo ga dužni preprisat našim braucem. Pisal so nam kandidati od liste “Rilancio e sviluppo per rinascere” an pravijo, de je njih lista enotna pa je popunoma nova, saj nie bla nikdar ne v opoziciji an ni vodila priet kamuna. An tu so zbrani ljudje, ki so aktivni v socialnem, športnem an kulturnem življenju an povezuje takuo Slovence ku Italijane. An še posebno, nam pišejo, “smo vsi ljudje, ki žive tle v tipanskem kamunu, kar se na more reč za vse kandidate od te druge liste”. Takuo se zaključuje nas pregled situacije po kamu-nah, ki so na pasu blizu meje. Se troštamo, de smo dal kako informacion vič an takuo pomagal našim braucem an predvsem pokazati sliko od vsake realnosti. Vič an lieuš je bluo težkuo narediti, parvič, ker je puno kamunu, drugič za-vuoj ki so ble tele kamunske volitve razpisane vič tiednu pred cajtam an je z-manjkovalo cajta tudi nam. Sada je besieda an odločitev v rokah voliucu, ki bojo znal vebrat njih uprave. “Tel je naš pravi Človek” Prejeli smo v objavo Germano Cendou je naš človek v pravem po-mienu besiede. Zak ima rad naše doline an vasi an ne samuo z besiedami. Rodiu se je gor v Mašerah, pa je muoru zagoda pustit vas an iti z družino v Milan. Tam je rasu an se vešuolu pa so se njega misli an sarce nimar vračali v naše doline. Pruzapru njega sarce je bluo že tu, an kos v njega rojstni vasi gor par noni Veroniki, te drug pa v Marsine, odkoder je njega žena. V lietih ko so mlade družine nimar buj hitro zapuščale naše vasi se je Germano varnu v Mašero, kjer sta z ženo po-strojila hišo an ustvarila njih družino. Vsak zasto-pi, de nie lahko živiet v brezieh, de se je trieba puno cajta vozit v dolino vsak dan za prit do die-lovnega miesta... an kuo je duga tista pot, kadar se muoraš vračat damu z-vičer pozno al pa pozime, kadar je snieg. An kake skarbi so, kadar imaš majhane otroke...! Samuo tardna voja an ljubezan prepričajo člo-vieka, de takuo je pru. De ni ries, de so naše vasi obsojene na smart, de se muormo an sami znat pomagat, de je trieba ponudit otrokam tiste, kar so nam zapustili naši te stari an jih učit ljubit naše k-raje. Germano ima rad našo kulturo an naš izik. Kar se je varnu iz Milana se je muoru malomanj nazaj začet učit po sloviensko. Imeu pa je dobrò “meš-tro”: nono Veroniko. An je povsierode, kjer se die-la za daržat živo našo kulturo: poje v pevskem zboru Pod lipo, kjer je tudi predsednik, diela v planinski družini Benečije, je aktiven v dvojezični Suoli v Spietre, kjer sta v-pisana njega dva otroka. Se more reč, de tiste, ki je parnesu taz Milana je velika, močna energija, ki mu na nikdar zmanjka, ne na dieie, ne doma, ne s parjatelji. Povsierode ga je puno. An še posebno tam kjer je trieba dielat. An kar je lepuo je, de tista dobrà energija, kuraža an veseje se sprejmejo an tistim, ki so blizu njega. Zatuole mi ga bomo podparli an se troštamo, de bo branu naše interese dol v Vidme. Sledijo podpisi Naj ta pozabit, de se voli samuo v nediejo od 7. do 22. ure četrtek, 20. aprila 1995 La Lista civica oltre l’isolamento S. Pietro: presentata la lista guidata da Marinig Numeroso ed attento il pubblico per la presentazione della Lista civica di S. Pietro al Natisone. Ed eccoli i candidati: alcune facce note, molte facce nuove ma, come ha detto il dottor Renato Qualizza che presentava la lista, “con lo spirito e la consapevolezza di essere protagonisti di quel centro sinistra qui ideato e collaudato 20 anni fa e che ora in tutta l’Italia si sente la necessità di costruire”. Qualizza ha ricordato la sua candidatura nella lista civica nel ’75 e come dopo 5 anni all’opposizione e poi come consigliere ed assessore avesse visto crescere e maturare quest’unione di partiti ed indipendenti. E come successivamente lui stesso e molti altri, che negli anni hanno rinunciato alla candidatura per un graduale ricambio, siano comunque rimasti parte attiva e vitale della Lista civica assieme ai suoi sostenitori. Ricordando anche i dibattiti accesi in seno alla lista che potevano far presagire uno scontro, ma erano volti solo alla miglior soluzione di un problema, Qualizza ha sottolineato la svolta positiva che l’amministrazione civica ha saputo dare al comune di S. Pietro, svolta visibilmente apprezzata anche dai molti nuovi nuclei familiari che l’hanno scelto per stabilirvisi. Qualizza ha quindi invitato i candidati a presentarsi al pubblico che con entusiasmo e simpatia ha applaudito le brevi, spontanee ed un Firmino Marinig po’ emozionate parole di o-gni candidato. A questo punto la parola è stata data al candidato sindaco, Giuseppe Firmino Marinig che, con l’abilità ormai riconosciutagli, ha e-sposto per sommi capi i vari punti del programma che saranno approfonditi e diba-tuti, come ha detto, nelle riunioni delle singole frazioni, soffermandosi più a lungo sull’apertura politica e culturale del comune con l’esterno. Apertura, ha detto, che non solo ci ha tolti dall’isolamento, ma che ci porta a nuove opportunità e-conomiche che in questo momento non vanno sotto-valutate senza rischiare di far perdere al comune di S. Pietro e a tutte le Valli del Natisone l’ultimo treno per l’integrazione economica e sociale europea. Il candidato sindaco ha ricordato gli amichevoli rapporti con vari comuni francesi, svizzeri, austriaci, nonché con i vicini di varie parti del Friuli e della Slovenia. Ha espresso la volontà di consolidare questi rapporti culturali con tutti, ma soprattutto con i comuni della Slovenia per poter con loro beneficiare col miglior risultato dei contributi che l’Unione europea ha stanziato per lo sviluppo delle zone di confine europee. Marinig ha insistito sull’importanza determinante per l’economia delle Valli del Natisone dei progetti finanziati dall’UE, ricordando che ancora per poco il confine europeo passerà sulla nostra terra poiché, con l’ingresso della Slovenia in Europa, il confine assieme ai fondi europei per lo sviluppo transfrontaliero sarà spostato a nord est della Slovenia stessa. Il candidato sindaco ha concluso auspicando la realizzazione della fusione dei comuni nell’arco di un tempo ragionevole e da subito la collaborazione di tutti i sindaci per inserire le valli del Natisone sulla strada che l’Europa ci offre per diventare attivamente cittadini con tutti i benefici che queste valli meritano. La serata si è conclusa con l’appuntamento nelle varie frazioni per un democratico dibattito sul programma. Oggi, giovedì 20 alle 20,30 alla Taverna fiorita di Ver-nasso, domani alla stessa o-ra al Giardino a S. Pietro. Provincia e Comune: ecco come si vo Intanto ricordiamo che si vota soltanto nella giornata di domenica, dalle ore 7 alle 22. Per le provinciali e per i comuni sopra i 10 mila abitanti si tornerà alle urne il prossimo 7 maggio quando ci sarà il ballottaggio tra i due candidati che avranno ottenuto il maggior numero di voti. Il voto per le comunali è molto semplice. Qui accanto (in alto) si può vedere come si presenterà la scheda. Naturalmente nei nostri comuni ci sono meno liste, da due a quattro. Sulla sinistra della scheda è stampato il simbolo della lista con accanto il nome del candidato sindaco. Dando il voto alla lista si vota automaticamente anche il sindaco. C’è poi, sempre nello stesso riquadro lo spazio per dare un ( 1 ) voto di preferenza, scrivendo nome e cognome del candidato prescelto. É bene dare anche il voto di preferenza in quanto i candidati in lista sono generalmente 12, mentre quelli eletti in caso di vittoria della lista saranno 8. Altrettanto semplice é anche il voto per il rinnovo del consiglio provinciale. Sulla sinistra della scheda c’è il nome del candidato presidente (nella nostra provincia sono 6). Al centro ci sono i simboli dei partiti che lo sostengono, a destra i nomi dei candidati nei singoli collegi. Dando il voto al candidato consigliere si vota automaticamente anche il candidato presidente ad esso collegato. Per le ComunalL (jP) NOME E COGNOME tUNOOMO CAMCA » SffDftCO) ^5^ NOME E COGNOME (CANMM10 AUA CAMCA tt SMMC8} tv«* * (MtMnu pm t* CMtfuo m cara « eona«Mct) tt* tanca Mora»«») (^2^) NOME e cognome tCANWMTO AUA CA'MCA DI SMMG0) (jS^) NOME E COGNOME (CAMMMÌO AUA CANCA tt $aN0M») (VMNMpNtonattpMiMCMMMa ai* canea AoMQMft) (V (jT) NOME E COGNOME (CANOiQATO ALLA CAMCA ttSMQACO} (Watt • tntmma tm m emuam m cara * cu«*« (v» « pf«*wca » w ca«wo a* caN«» * CWKAW» ...e le Provinciali NOME E COGNOME ® ® NOME E COGNOME (Candidalo alta canea di consta»«« pmvinciaN) NOME E COGNOME (Candidalo ada canea di consta»«« provwoalfl) NOME E COGNOME (Candidalo ala canea « consta»«« prannciaN) © NOME E COGNOME 'X' (MAM Mit CMB1 IMUt N1U NMC| 1 3 NOME E COGNOME (Candidato «Ha canea di ctnoq»«« ptomctaltj NOME E COGNOME (Canlitlilo Mi canea di consto»«« provmaale) NOME E COGNOME ma« a» «■ t kuu «tu a«a NOME E COGNOME (Candidalo a«» canea tt cons«t«t provinciale) NOME E COGNOME UHM a« Old I MKU «Ul Mn © ® ® NOME E COGNOME (Candidato ala canea di consta»«« provmoaìe) NOME E COGNOME (Candidalo ada canea dt consta»«» ptowidaN) NOME E COGNOME (Candidalo a» canea « consta»«« ptovnsafe) S. Pietro, Lega barra al centro E’ una lista formata da Lega Nord ed indipendenti quella guidata da Renato O-sgnach, 47 anni, funzionario regionale nel settore agricoltura, che si presenta alle amministrative di domenica a S. Pietro al Natisone. “La scelta di correre da soli é stata nostra - afferma O-sgnach - perché non trovavamo punti d’unione con u-na parte della lista di centro-destra. Ci sembrava comunque doveroso impegnarci per la comunità di S. Pietro per non disperdere un patrimonio che riteniamo indispensabile”. Osgnach definisce la sua lista “moderata, di centro, che evita estremismi sia a destra che a sinistra”. Tra gli intenti c’é l’individuazione, al l’interno degli uffici comunali, di uno “sportello del cittadino”, che possa offrire tutte le informazioni riguardanti le agevolazioni previste dalle leggi. Il programma amministrativo prevede, tra l’altro, atten- Renato Osgnach zione per l’ambiente ed un particolare riguardo al settore agricoltura, con iniziative promosse nei confronti degli allevatori. Nel settore scuola e cultura la lista formata da Lega nord ed indi-pendenti promuoverà l’inserimento di un istituto di lingue orientali di ceppo slavo. I profili dei candidati al ruolo di sindaco Chiuch, Guerra, Sittaro e Zanutto S. Leonardo, sfida a quattro A confronto, oltre ai programmi, esperienze umane, professionali e politiche diverse Domenica i cittadini di S. Leonardo saranno chiamati a dover scegliere la maggioranza che amministrerà il comune per i prossimi quattro anni 1 candidati alla successione del primo cittadino u-scente Renato Simaz, esponente dell’ex Democrazia cristiana ora Ppi, sono quattro, così come le liste, e sembrano partire con possibilità di vittoria simili. Vediamo i profili dei quattro candidati al ruolo di sindaco, posti in ordine alfabetico. La lista “S. Leonardo per il futuro” propone come primo cittadino Giuseppe Chiuch, un nome non certo nuovo negli ambienti politici delle Valli del Natisone. Chiuch, che svolge la professione di fisioterapista al Gervasutta, é stato dal 1975 al 1980 assessore a S. Leonardo, dal 1980 al 1985 presidente della Comunità montana, dal 1985 a! 1990 consigliere di minoranza nel comune di Grimacco e consigliere provinciale. La sua lista é appoggiata da Forza Italia e si configura nel polo di centro-destra. Valentino Guerra é il candidato sindaco della “Lista per S. Leonardo”, u-scita a sorpresa all’ultimo momento dal gran calderone delle liste presentate. “Non abbiamo nessun indirizzo politico, nessun partito che ci appoggia” afferma Guerra, titolare di uno studio tecnico a Cemur, che ammette che la lista sia liscila allo sbaraglio, e che l'orientamento politico sarà deciso dopo le elezioni. La lista “Libertà e democrazia” candida Giuliano Sittaro, ingegnere civile, libero professionista ed insegnante, senza alcuna precedente esperienza politica. La lista si ispira chiaramente all’area moderata che fa capo al Ppi, avendo tra i suoi candidati quattro consiglieri di maggioranza uscenti tra i quali il sindaco Lorenzo Zanutto uscente Renato Simaz ed il vicesindaco Antonio Comu-gnaro. Lorenzo Zanutto si presenta come candidato sindaco nella lista civica “Per la gente con la gente”. Impiegato tecnico alla Ferro- vie di Udine, da alcuni mesi presidente della sottosezione Cai di S. Pietro al Natisone, Zanutto é consigliere comunale uscente. Nelle file della minoranza ha svolto, negli ultimi cinque anni, un ottimo lavoro di controllo e stimolo nei confronti della maggioranza guidata da Simaz. La sua lista é eterogenea e comprende, oltre ad alcuni nomi nuovi, alcuni consiglieri uscenti della Lista civica e consiglieri usciti, nel corso della legislatura uscente, dalla ex De. Zanutto propone tra l’altro, nel suo programma, una struttura comunale a supporto del cittadino. Nei suoi intendimenti un maggiore controllo della qualità del lavoro nelle o-pere pubbliche, con precedenza alle ditte locali, e la ricerca di forme di accordo consortile a livello intercomunale per poter garantire una qualità accettabile ed economicamente sostenibile dei servizi. četrtek, 20. aprila 1995 0^0 INSTALLAZIONE ANTENNE LABORATORIO RIPARAZIONI TV • VIDEO • HI-FI ELETTRODOMESTICI SOLO DA NOI PREZZI ECCEZIONALI tecno adria CIVIDALE DEL FRIULI - V.LE LIBERTA’ 28/D - TEL.0432/700739 Scuola e minoranze in Europa Com’è nato il Festival? L’idea di organizzare il primo Festival europeo delle scuole delle minoranze è nata in Francia, sulle coste dell'Atlantico, nella cittadina bretone di Brest nel 1987. La scuola privata bretone Diwan (è la parola bretone per indicare il germoglio), sorta all’interno di una comunità dove la lingua era quasi del tutto scomparsa, compiva quell’anno i suoi 10 anni di attività. E naturalmente la direzione della scuola desiderava festeggiare l’avvenimento in modo gioioso e solenne. Diwan è stata la prima scuola di una comunità minoritaria in Francia, un paese che, è bene ricordarlo, non riconosce le minoranze linguistiche ed è stata il risultato del coraggio e del grandissimo impegno di un gruppo di insegnanti e genitori che hanno dato vita a quest’iniziativa a livello privato. “La sua ragione d’essere sta nella lingua bretone" - ha spiegato la prof. Pascale Chevillard -“una lingua depositaria di una cultura orale e letteraria unica, la quale trova origine in una derivazione celtica europea antica di almeno 2.000 anni. Lingua di una nazio-na sovrana fino al XV secolo, il bretone è ancora parlato ogni giorno da 450.000 a 500.000 persone". Nel 1977 dunque un pugno di famiglie aveva crato Diwan. Alle comprensibili difficoltà di tipo organizzativo e didattico, al fatto che tutto si fosse basato inizialmente sul volontariato, va aggiunto anche il rischio che derivava dalla posizione giuridica della scuola che di fatto tragrediva la legge francese sull’obbligo scolastico. Ma la proposta Diwan ha funzionato. Non solo. Il suo esempio è stato seguito successivamente da Baschi, Occitani, Catalani... . La direzione della scuola Diwan voleva dunque organizzare una festa di compleanno che testimoniasse all’esterno l’esistenza e la vitalità della comunità bretone, che richiamasse l’attenzione dell’ opinione pubblica su un’esperienza che molti non conoscevano e molti non volevano conoscere, una manifestazione che coinvolgesse i ragazzi e superasse i confini francesi. Ed ecco l’idea del festival. La manifestazione finale del festival di Brest, a cui avevano partecipato 400 ragazzi provenienti da diversi paesi europei, si concludeva con l’affluire dei giovani da diverse vie nella piazza del municipio dove insieme crearono la bandiera europea. Un’immagine molto suggestiva che è stata ripresa dalla TV nazionale francese, portando alla ribalta di tutta la comunità nazionale la problematica dei bretoni. E da allaora anche l’atteggiamento delle autorità francesi mutò nei confronti delle scuole Diwan. Dopo il primo Festival europeo di Brest nel 1988, ci fu nel 1991 quello organizzato dai Gallesi - una comunità le cui scuole sono statali, riconosciute e finanziate come tali -, e due anni più tardi quello dei frisoni in Olanda. Anche qui la scuola viene considerata il nucleo fondamentale per la conservazione della lingua e le famiglie possono scegliere tra la scuola bilingue e quella monolingue in o-landese. Quest’anno ad ospitare il 4. Festival delle scuole delle minoranze è la comunità slovena del Friuli-Venezia Giulia che festeggia il 50. anniversario del ripristino delle scuole slovene nelle provincie di Trieste e Gorizia. 31 di questi ragazzi saranno ospiti nei prossimi giorni nelle Valli del Natisone Prijatelji iz Bretanije V okviru Evrošole '95 bo skupim Bretoncev gost Slovencev iz videmske pokrajine Ta teden je v naši deželi, ob 50-letnici obnovitve slovenskih šol na Tržaškem in Goriškem, velika prireditev evropskih manjšinskih šol Evrošola 1995. Prireditve se udeležujejo skupine Bretoncev, Frizijcev iz Nizozemske, Ircev, Severnih Frizijcev, Baskov, Valeža-nov, Škotov, Severnih Ircev, Kataloncev, Ladincev, Dancev iz Nemčije, Slovencev iz Avstrije in predstavništvo italijanskih šol v Sloveniji. Po četrtkovi slovesni otvoritvi na trgu Unità v Trstu, ki sledi krajšemu obisku Rižarne, bodo v petek na vrsti športna tekmovanja, v soboto si bodo gostje ogledali Postojnsko jamo, nakar bo ob 16. uri osrednja prireditev na stadionu Baiamomi v Gorici, kjer bodo s krajšim programom nastopile vse gostujoče skupine. Slo bo za preplet pesmi in plesov iz vse Evrope, ki ga bodo s kratko koreografijo povezovali učenci osnovnih šol iz Trsta, Gorice in Benečije. V nedeljo se bo prireditev zaključila v Devinu, kjer se bodo otroci izmenjali pozdrave in se po kratki slovesnosti razšli in odpotovali v svoje dežele. Pri nas v Benečiji je v gosteh skupina 31 breton- skih otrok. O tem, kako so zrasle njihove šole Diwan (kar v bretonščini pomeni kal, germe), smo imeli priložnost slišati na novembrskem posvetu Otroški jezik in kultura, kjer je z referatom nastopila tudi ravna-teljca njihove srednje šole gospa Pascale Chevillard. Bralci se verjetno spomnijo, da je marsikaj zanimivega povedala tudi v intervjuju za Novi Matajur. Bretonski otroci stanujejo te dni pri družinah svojih vrstnikov, učencev dvojezične šole in srednje šole v Špetru. Obe šoli sta jim tudi pripravili sprejem in jih za kratek čas vključili v svoje dejavnosti. V petek zvečer pa bodo gostje ob 20. uri nastopili v dvorani dvojezičnega šolskega središča v Spetru in prikazali izsek iz svoje kulture, predvsem skozi pesmi in plese. Večer je odprtega značaja in so nanj vabljeni vsi, ki si želijo pobliže spoznati to narodnostno skupnost, ki je ponosna na svoj izvor in ki kljub temu, da francoska politika ni najbolj naklonjena manjšinam, tako prizadeto in uspešno skrbi za svoj obstanek in razvoj. <^>*»226. tStofòuw. st 4 «aBS». ì Q^ÙJn^er,