Esce «na volta per settimana il SabbatO. — Prezzo anticipato d'abbonamento annui fiorini Semestre in proporzione.— L'abbonamento non va pagato a d a 11 r i che alla Redazione. antichità' pole3vsi. D • M P • AGLI • P • F • CAMIL OCTAVI AED -IT • VIR • I • D • POL Sarcofago di pietra dolce calcare lungo p. 6' o. 5" largo p. 2' o. 8". altezza p. 2', o. 6" misura viennese. D M POLLENTAE PROCESSAE COI • POL'LIB VALERIANVS SVMMARVM DISPENSAI COLLIBERTJS RARR'SSIALE POSVIT (TI in nesso) (AE in nesso) (AE in nesso) Cippo funerario. Queste due inscrizioni comunicateci dalla gentilezza del Sig. L. Rizzi di Pola, furono tratte dalle macer e fuori di Purta Aurata presso la fossa che circonda le mura, a mano diritta di chi esce. La prima leggenda è incisa su di un sarcofago di pietra calcare tenera di lunghezza solita; ed era uno di quei tanti sarcofaghi che facevano tutto il luogo varo com' ebbe a dire Dante, quando dalla Abbazia di S. Michele ove dimorò a sollievo, qualche giorno vedeva dinnanzi a sè la città di Pola, nell' antica forma, e fra S. Michele e la città, e per la valle contermine che era il Campo Marzo, poi commenda di Templari, sopravanzati al'e tante distruzioni della povertà e della decadenza le migliaja di antichi sepolcri che una legge del secolo XV vietava di manomettere e di distruggere. Neil' interno della città, cioè per entro le mura era proibita la sepoltura, a meno che non fosse per privilegio di eccezionale somma distinzione; quelle stesse memorie che si veggono per entro la città, o sulla decorazione interna della Porta Aurea, sebbene memorie funebri non erano che monumenti di onore, non tombe. Nella quale classe di monumenti di onore non può collocarsi certamente il presente di Pola, perchè sarcofago destinato a contenere la salma non combusta di persona. Anzi il vedere abbandonato per questo personaggio l'uso di bruciare il cadavere, e riposto all'invece in sarcofago, fa ritenere che il tempo ne sia del principio del secolo II, di Adriano e degli Antonini, che a secoli più lontani e della Repubblica non può retrocedersi, dacché le leggende scritte non sono fra noi più antiche del tempo di Ottaviano, ed anche di questo tempo sono poche assai. La persona deposta nel sarcofago sostenne già la primaria dignità municipale, il sommo degli onori che era dato a cittadino di raggiungere, dopo avere sostenute le altre dignità tutte; il sepolto era stato duumviro della colonia Polense, era di nome P. Elio Ottavio, e della tribù Camilla, tribù questa che forma tutta la singolarità della leggenda dacché non si riscontra di altre persone in lapidi della provincia d'Istria. L'altra leggenda é su d'un cippo ed offre mag-eiore campo ad osservazioni. La prima delle quali si è il nome familiare della persona onorata di una PROCESSA che essendo stata schiava del Comune di Pola, nell' affrancazione avrebbe dovuto assumere secondo l'usitato il nome di Publicia, perchè Publica era, o serva del pubblico di Pola. Ma all' invece assunse il nome dei Pollentia, nome che desunsero dal proprio della città, da Pola, e che imitando altro nome usitato scrissero colla L raddoppiata. Nell'apografo favoritoci sta scritto COI-POL • ma noi pensiamo vada scritto COL, perchè la voce Comune è cosa del medio tempo per indicare il corpo sociale degli urbani; gli antichi dissero Municipio, o Co-Ionia secondo il rango, o civitas, che però valeva assai più che Comune nell' odierna significazione. Preferiamo la lezione COL • POL • LIB che a noi vale Coloniae Polentis liberta. Il monumento a questa liberta, rarissima come dice la leggenda, certamente per li pregi o virtù relative all' onorante, fu alzato da certo Yaleriano che si dice colliberto della Processa, perchè insieme con lei era schiavo del Comune di Pola, fatto poi compari anche della libertà. Valeriano ostenta nella leggenda l'officio che copriva, e che si dice SVMMARVM DJSPENSATOR, cioè 1' economo generale, il pagatore generale del Comune di Pola, il dispensatore di queir arca o cassa nella quale influivano tutte le rendite della città di Pola ; officio che sebbene di servo o di liberto, era pure di grande impor- lanza in colonia quale era Pola, e certamente di lucro se vero è ciò che Plinio accenna dei dispensatori dei suoi tempi. L' officio di dispensatore non è nuovo nelle lapidi istriane; ma è bella indicazione questa della lapide polense, vedendovisi conferma della pianta amministrativa dei Comuni maggiori istriani, i quali oltre i proventi del Comune proprio, del Comune dominante avevano i vetti-gali dei Comuni soggetti, le decime, e la scriptura od erbatico dei boschi e prati pubblici, quindi un fisco proprio che così anche appellasi in lapide Polense il peculio di questo Comune. Ed è ragione se questo fisco componendosi dei redditi della città, dei redditi dei castelli e dei comuni soggetti, si dicesse SYMMARVM, cioè complessivo, da qualunque frazione dell' agro provenissero. Ed è naturale che una colonia quale si fu Pola, la quale abbracciava nelle sue giurisdizioni altri Comuni, ampie e non meschine, la quale doveva provvedere alle spese di amministrazione di sè medesima e deli' agro, avesse cassa generale, e come pensiamo di non piccoli annui dispendii, ai quali non un dispensatore soltanto poteva provvedere. inscrizioni di capodistria RACCOLTE DAL PROFESSORE LOSER (Vedi i N. 29 e 31.) Sulla porta di terra : SEBASTIANVS CONTARENVS EQVES IVSTINOPOLITANIS PRAETOR DATVS ANNO AETATIS XXXII INTER SVAE PRAET MONIMENT HOC QVOQ IYST1NOPOLI RELIQVIT VRBIS MVNIMINI ET ORNAMENTO , • » V • • ' • . ' V . < • A sinistra della porta laterale della Muda : IOSEPHO MICHAELI PRAET PRAEFECTOQ OPTIMO QVI PLATEAM HANC SVMMO STVDIO ET LIBERAL1TATE PERFECIT ALIBI!} VE TRANSLATA JVMENTORVN 8TATI0NE ORNAV1T ANTONIVS ' GRAVISIVS MARCHIO PETRVS ZARÒTTVS IIVIRI P. P. ' ' A CDDCCLXV. Sulla porta stessa: THOME MAVROČENO PRO vERARIO MONTIS ET FONTACI REDEMPTO FONTE RESTITVTO VIIS PONTIBVS MOENIIS REFECTIS CIVITAS YBIQYE ET PERPETVIS BENEFICIIS AFFECTA POSVIT MDCCYI. Sulla facciata interna della porta principale: ALEXANER (sic) BASADONA PRAET. VIAS TERRAE INYIAS PRAECIPVE INSVLARIAM APVD MARE NAVFRAGAM NE QVIS MALE INCEDERET RESTITVIT ANNO MDCCI. Sull' arco della porta : A* ^ MA GNir, \ Sul magazzino dei Sali af Porta S. Pietro : ' ■ ■ i f i ZACCARIA BONDVMERIO P.RI PATRIA CVLTORI SVMM/E INTEGRITATIS VmO 1VSTITIA PIETATE HEROICIS VIRTVTIBVS DECORO OB EXIMIA IN CIVITATEM COLLATA BENEFITIA MERITIS TOLLERE HONORIBV NON VALENTES SYMMiE OBSERVANTIAE EXIGVVM MONVMENTVM IVSTINOPOLITANI P. MDCXXVIII. > '» ( Sotto il volto del Palazzo : INTEMPERATI P&ETORIS VICTORISAMVSTO YICTVRO SEMPER NOMINI TORMENTORVM EXPLOSORES HORVMQ D VX INPRIMIS PETRVS GHIRVS /ETERNVM PLAVDVNT CREDIDERIS EAM FVISSE MODERATORIS VIGILANTIAM VT NON LIB--ATORES MODO OCVLATISSIMOS SED VEL SOMNICVLOS GLIRES EXCITARIT AD PLAVSVS ANNO MDLXXXYI. Sotto 1' atrio : NICOLAO BEMBO IVSTINOPOLITANO PRETORI ATQVE PR/EFECTO QVI YIAM HANC NOVA FORMA STERNENDAM CVRAVIT IOSEPH OCTAVIAS COMES IOSEPH RONTIVS HVIRI B-M P-P-ANNO CDDCCLIU. Sulla facciata del Palazzo, sulla porta principale sotto il busto di bronzo: NICOLAO DONATO PRINCI OPT • OLIM PRAET • PVB • DECRETO YRBIS • DWMYIRI P • MDCXX. A sinistra della porta : PETRVS LAVRETANVS P • ET P • PAVLI SENATORIS AMPLISSIMI HAVD LMPARFILIVS SER • ABAVI NOMEN ET MORESNACTVS DIGNA PRINCIPE MVNIFIC • PILEFERENS CONSILIVM JVSTINOP. __ EX VEN- EXC- SENATVS DECRETO ANVA CAPITANEI SCLAVORVM ELECTIONE DECORAVIT HOC VELVTI EPIPHONEMATE BENEFICIORVM SERIEM MAGNIFICE CLAVDENS RAYMVNDO FINO. I • V • D • ET CAPOLOVERGERIO DVVMVIRIS MDCLXX. A destra della medesima : LAVRENTIO DONATO PILETORV PRJEFECTORV OPTO SERENISSIMIS ATAVIS COVANDO NEPOTI OVI GENTILITYS ROSIS JVSTINOPOLIT. PALLADI CORONAM FELICITATO INTEXVIT SPINTS EXERMIBVS POPVLORYM PRESIDIO SEPEM CIRCVMDEDIT NOVVM VER LITERARYM VIRTVTISQ. SEMINARIVM IN SPEM FERE MATVRAM PERDVXIT HANC CEDRO DIGNAM ANIMIS ALTIVS IMPRESSAM EFFIGIEM VNIVERSA CIVITAS MDCLXXV. Sopra di questa: IO • ANT • BONO MDLXXXYIU. Più in alto sopra la porta: PETRO LAVRETANO BERNA//M • ANTONIO MV///IOS JAC0B1 F • ^QVITATE PRjETO/////ARITATE PATRIA QVORVM LAVRETANVS VT ILLAM ANNI MDXC INCIPIENTEM JAM AH //yVENTEM FAMEM IN PERQVIRENDA ANNONA INTER INGENTES CONATVS ET DITF1CVXTATES VITAM LIBENTISSIME RELIQVIT MVSTIVS VERO CVM CONSILIARIVS ANTEA SVVM IN HANC CIVITATEM STVDIVM SATIS APERVISSET PRAETOR DEINDE PER SVMMAM CIVIVMQVIETEMET RERVM OMNIVM COPIAM ILLVSTRISS • CONFffiMAVIT SWMQVE MAGISTRATVM NON TAM JVSTITIA QVAM CLEMENTIA INSIGNEM ERIGENDA LAVRETANI MEMORIA COITATI GRATIOSVM SIBI JYCVNDIOSVM ESSE VOLVIT JVSTIN OPOLITANI HIERONYMO GAVARDO PAVLO Z AROTTO SVNDMDXCIV A destra di questa: HIEROiVYMO AMVSTO PR/ET. OMNI YIRTVTVM GENERE ORNATISS. QVI CHARITATE IN PAYPERES BENEVOLENTE IN CIVES JVSTITIA IN OMNES NVLLI VNQVAM FVIT SECVNDVS JVSTINI FILIA OB IMMORTALIA ACCEPTA BENEF. IN ETERNA!! GRATI ANIMI MEMORIAM F CD DCXII. Al di sopra delle finestre della scale: JACOBO PISAVRO Sotto di questa a destra: OMNIA IN CIYITATE PACATA AC IN EMPORIYM MAXIMA FRVM • COPIA IN SVMMIS ANNONA ANGVSTIIS FVIT CONGESTA REGENTE SEBASTIANO MARCELLO PR/ET • OPTIMO MDLXX. Tra i due poggiuoli : //TRIVISANO PR ETORI SOLERTISS ///CYI 0///YLTA BENEFICIA l/l/C • M • H • F • ANNO D•MDCX Ivi presso: A sinistra della precedente: ANGELVS MAVROCENVS MAGNI ALEXANDRI NON MINOR FILIVS PROYINCLE PILESES ET PR^ESIDIVM VRBIS AMOR ET FOELICITAS MVSIS PROFYGIS COLLEGR ASYLYM . CONSTITVIT INIQYA TEMPORA FRYGYM YBERTATE MORVM SVAVITATE BEAVIT MDCLXXVHI. AN • SAL• MCCCCLXXXV MARI/// BONCII INTEGERR PR.ET • ATQ • PR/EF ET DE VNIVERSA VRBE SVPRA ////ICI POSSIT OPTIME MERITI POSITVM INSIGNE M • C • Sotto la statua della Giustizia: MDXLVIII è staccata dal millesimo la nota iscrizione: Paladis aclae Tra le due finestre del corpo di guardia: FRANCISCVS CAPELLVS EQVES PRAES • PRAET • JVSTIN • ILLVSTRATOR VRBIS OPTIMVSO CONSERVA TOR DIGNVS AETE RNA MEMO RIA A destra del portone del corpo di guardia FRANC • CAPELLO/////EQYIT • PRO//// IMMOR • LAVDV IMO///RI ACCVRATISS VER PRAET • OFF FVNCT////IOSTRARVM ET LIBERTATIS GRAVIS/////EXSTITIT CIVITAS SVMMA////TV////E SERVATA PIO CONSERVAT//RI////IMO POS ,, ANT • FINO -IV • D////AN • POLA SINDICIS PROCVR MDXCVI