ANNO V. — N. 32. Sabbato 10 Agostol850. Esce una volta per settimana il Sabbato. — Prezzo anticipato d'abbonamento annui fiorini 5. Semestre in proporzione.— L' abbonamento non va pagato ad altri che alla Redazione. alcvhi podesta' ve1ieti di rovigso, ed alcune memorie patrie contemporanee. 1410. Giustinian Giustiniani. 18 maggio. Ritorno del corpo di S. Eufemia di Calcedonia, che nel 1380 era stato involato dai Genovesi. In Saline, oveap-prodo, fabbricossi per memoria una chiesetta, che si chiama »S. Eufemia di Saline, ora di privata ragione. 1439........11 ottobre. Consacrazione della chiesetta campestre ed altare di S. Giovar.ni Evangelista, ormai da molti anni per vetusta consunta. Chiamavasi S. Giovanni di Valalta. 1446........ Esisteva in Rovigno da epoca assai rimota una Scuola della B. V. di Campagnana, come rilevasi dal piu vecchio libro deli' anno 1446 rimasto di detta scuola; Ia quale in seguito prese il nome della B. V. deli' ospitale, indi piu tardi della B. V. di Pieta. Scopo di questa scuola, che si sos -toneva da piccoli lasciti di beni, e da mesehine ob-lazioni in danaro, era il soccorso del bisognevole al vivere, e perfiu della tumulazione e del suffragio in morte ai poveri deli'ospitale coll'avanzo di sue rendite; per il che ottenne nel 1471 di essere di-spensata dalle decime al principe di Venezia. Inoltre manteneva la chiesetta della B. V. di Pieta, addetta ali' ospitale medesimo, che supponesi esistesse con-temporaneamente alla fondazione della scuola sud-detta. Soppressa questa, subentro nelle sue funzioni, ossia nell' amministrazione del Fatrimonio dei poveri, che a poco a poco aumenio per vistosi lasciti e do-nazioni, una Commissione sotto il titolo di Benefi-cenza, et altualmente Congregazione di carita, ch' ebbe sotto i divers: domini sempre Pobbligo deli'an-nuo rendiconto alle primarie autorita della provincia. 1451. Lorenzo Zorzi. 1507. Donato Michiel. 1531. Angelo Baduer, e in sua assenza per malatlia Paolo Diedo vice-podesta. Fu sotto la loro reg-genza approvato lo staluto municipale con ducale Andrea Gritti 27 luglio 1531. 1534, 35, 36. Vittorio Michiel. Nel giorno 13 febbraio 1535 sentenziava pubblicamente suh Jjodia magna a favore di Pietro Burla cittadino fNobiles) del luogo per lungo pacifico possesso, e contro Benedetto Giotta sindaco del comun, il quale voleva obbligarlo, che nel termine d' un mese dovesse farsi confer-mare in Venezia, altrimenti s' intendesse eseluso dal Consiglio, giusta il sentimento d' un proclama su tal proposito. 1536. Giov. Alvise Zane. 1539. Piero Capello. Nella seduta degli 8 novembre te-nuta da questo podesta e dai giudici pubblicamente nella piccola loggia innanzi il pretorio d'allora, fu dietro mozione del sindaco Enrico de Vescovi e di molti altri del Consiglio e del popolo moderala la * pena come troppo gravosa di chi conduceva bovi nella piccola Finida dalle 1. 25, comminata dalla legge municipale lib. I, cap. XXXVII, punto 14, in soldi 20, ritenendo pur quella di soldi 4 per bove. 1541. Giacomo Gisi. 1541, 42. Mare1 Antonio Loredan. 1542, 43. Mare'Antonio Cigogna. Avendo inteso che alcune fiate i comandanti dei legni armati, impru-denti e privi di bonta, mandavano a far legne da fuoco nel boschetto dello scoglio di S. Andrea di Rovigno, che per P amenita sua era di ornamento al paese, di piacere ai passeggieri, e di comodo ai frati di quel monastero, ordinava Pietro Lando con Ducale 1. giugno 1543 al podesta Cigogna, di proi-bire severamente a chiunque di far piu legne in quel boschetto, che dovevasi conservar illeso a comodo del monastero, ed a pubblico diletto; per il che gliene sarebbe gratissimo, con molta di lui lode. In seguito a rimostranza di questa popolazione emanava il Lando altra Ducale li 13 ottobre 1543, che rimproverava allo stesso podesta P inesecuzione delle lettere 30 maržo 1534 del Consiglio di stato, in materia di erbatici e pascoli, ordinando che ve-nisse osservata in tutto la Parte presa nel Consiglio municipale dei 27 ottobre 1532, confermata dal pre-detto magistrato, di non affittarli per animali fora-stieri, volendo che siano riservati per uso e vitto degli animali del luogo e di questi »bitanti. 1545.Giov. Paolo Balbi. Ducale 11 agosto, che accorda al comune dietro sua istanza, armi e provigioni da guerra, onde servirsene ali' oocorrenza. 1545, 46. Znane Longo. Nel tempo della messa grande del giorno 30 novembre 1545 verso Pelevazione si fece improvvisainente grandissima oscurita di tempo, e scoppio una saetta con grandissimo tuono- Diede nel campanile, e getto abbasso la cima: venne in chiesa, e levo il celebrante gettandolo coi piedi in giu deli' altare, che ruotolo fino al coro ai piedi del podesta. Caddero anche il diacono ed il suddiacono, ma poco stanle tutti e tre rinvenuti compirono ia messa; ma il fante, che cadde anch' egli, rest6 pro-strato sino al termine della stessa. Stramazzarono del pari tutti i ragazzi che circondavano 1'altare: parte rinvennero subito, e parte furono menati via dai loro parenti fra lo stupore e lo sbalordimento di tutti. La piu parte restarono segnati sopra la loro porsona di certi fiori rossi tiranti al pavonazzo, tutti in similitudine di arbori, che un valente pittore non li avrebbe dipinti pii belli, e non durarono pii di due giorni. 1550 Sebastian Trevisan. Gli furono concessi a livello per Parli prese in Consiglio nei giorni 21 giugno, e 17 settembre di quest' anno, a di lui ricerca, alcuni terreni e luoghi comunali, ed una casetta di S. Eu-femia, contro le leggi e lo statuto. 1551, 52- Francesco Bembo. Ducale 23 febbraio 1551, che taglia ed annulla in esito a lunga disputazione nel Consiglio di X le suddette Parti e concessioni. Ouesto podesta formo il processo per inquisi-zione dietro lettera del vicario Parentino degli 8 a-prile 1552 contro quei che attaccarono sopra Ia porta della chiesa pili volte alcuni libelli famosipieni di poltronerie, ed un Priapo pošto sopra un orto di pre Zuane de Biasio, in vilipendio della chiesa, e deli' ordine sacerdotale. 1554. Stefano Trevisan. Sotto la sua reggenza fu e-manata ai 7 aprile laTerminazion Bragadin e Lando sindaci generali di terra feruia sulla istanza dei pe-scatori di Rovigno, con la quale venivano disobbli-gati di dare al podesta piil pešce di quello gli bi-sognava per suo uso e della propria famiglia al prezzo di un soldo alla libbra. Gli stessi sindaci con altra Terminazion di quel giorno proibivano, che nessuno il quale non fosse vero vicino potesse venire a pascolare sopra il ter-ritorio i loro animali, e che non s'intendesse vero vicino, se non quel!o che stesse loco e foco. 1556. Zan Francesco Michiel. Fu a lui accresciuto dal Consiglio li 19 aprile il salario di lire 148.16 al-1' ann0 ollre le lire 415 de piccoli stabilite ai podesta col cap. II dello Statuto Municipale. 1560. Francesco Zorzi. 1562. Vincenzo Delfin. 1563. Alvise Antonio Bondomier. 26 ottobre. II consiglio anche a questo podesta aumento il salario di altre lire 223. 4, come rilevasi dalla 2.a aggiunta al detto cap. II dello statuto. 1566. Giovanni Pisani. Sopra contestazione dei villici di Rovigno contro questo comune dinanzi i sindaci di terra ferma, fu emanata la terminazione 14 giugno, che i primi non dovevano condurre al podesta piu di 130 stroppas cestum di legne corte da fuoco per di lui uso in tutto il suo reggimento, il quale perd era tenuto di pagarle a 18 soldi per stroppa. 1567. Vido Diedo. Fu preso il di 3 agosto dal Consiglio municipale di reedificare il molo di Cal Santa, ruinato dai venti,. il qual era alle barche e navigli del paese e foreštieri, nonclie ai legni pubblici ri-paro grandissimo in tempo di fortuna da ponente-o-arbino. Giacente tale deliberazione quasi per due secoli, sebbene nel 1680 sotto il podesta Daniel Balbi fosse approvata dal senato, e nell'anno sus-seguente fossero anche determinati i modi dalla carica di Capodistria, sanciti dal doge, fu dato nuovo impulso alla fabbrica del molo nel 1749 sotto il podesta Salamon II. Ma non per questo si effettuo, mentre manca tuttora a compiersi questo lungo desiderio dei Rovignesi contuttocid che precorse molta attitazione tra il comune ed il presente governo dopo che fu approvata anche dallo stesso la ricostruzione del molo medesimo. Dal 1562 al 1571 vi fu podesta Daniel Condulmier in un' epoca che non precisa lo statuto municipale al cap. XIII delle leggi civili, ne che d' altronde ho po-tuto verificare per mancanza di documenti. 1574. Piero Malipiero. A toglimento degli abusi intro-dotti nel consiglio, decreto li 14 giugno la priva* zione per 10 anni di sedere in quello a chi sotto qualsiasi motivo, colore o pretesto domandasse o promettesse il voto per ottener cariche con promessa- 0 patto di dare o ricevere un pranzo, od altre cose. Almeno in adesso non si adescano i votil 1580, 81. Agostino Zane. II senato Veneto con Ducale 5 decembre 1580 conferinava li capitoli regolativi, estesi dalli deputati del Consiglio e del popolo in materia dei danni dati col mezzo degli animali. — Anche ora, che i comuni hanno la propria autonomia, 1 consigli municipali dovrebbero occuparsi della for-mazione d' un proprio statuto, da essere sancito dalla competente autorita, il quale regolasse i minuli interessi degli abitanti, e in particolare gli a-gricoli, e per ottenere eziandio 1 applicazione del regolamento sulle pigioni, vigente per la cittd di Trieste, poiche 1' esperienza ha dimostrato tarda, e dispendiosa la legge generale in proposito. P. S. Nel mentre scriveva questi miei pensieri, 1' avvocato sig. Giuseppe D.r Costantini mi preveniva con riinostranza in iscritto al comune per un proprio statuto, la quale fu per unanimia ammessa dal municipio nella seduta dei 20 luglio, e quindi fu e-stesa ricerca analoga, in senso del § 6 della legge provvisoria comunalel7 maržo 1849. 1583, 84. Scipione Benzon. Del pari anche a questo podesta e successori fu li 16 novembre 1583 dal Consiglio accresciuto il salario di altre L. 362, e decretato per compenso di nolo di trasporto da Venezia a Rovigno L. 31, e per metter fuori la loro arma L. 12.8; inoltre per regalia tulte le Iingue degli animali grossi macellati, e tutta la carne per loro uso di ogni sorta, com' eziandio di ogni sorta di pešce a un soldo alla libbra. E verosimile, che la gentile chiesetta suburbana dedicata alFAssunta sotto il nome specioso della Madonna delle Grazie, fosse eretta durante la sua carica, essendoche sopra 1'architrave della svelta sua loggia, e sotto la di lui arma gentilizia si leggono le parole: " Scip. Benz. P. 1584„. Nello stesso anno fu fabbricata la časa chiamata Canonica, di lianco alla parocchiale, a comodo del diocesano nelle sue visite. Diroccata aneora nel principio di questo secolo, e da vari anni affatto demolita, fa nel passato inverno anche spianato il macigno su cui poggiava, per ordine e col danaro di questo comune, onde dar pane ad alcuni poveri operai privi di lavoro. 1592, 93. Francesco Baffo. Onde toglier la corruttela introdotta nel Consiglio, decretd li 6 settembre 1592, che li debitori al Fondaco per danaro avuto sopra frumento, e per qualunque altro modo non potes-sero ballottare il prezzo del frumento medesimo, nd i padri, nč i figliuoli di essi debitori. Ducale 19 maržo 1593, che approva 1' offerta dol comune di accrescere ai podesta il salario dalle L. 96 de piccoli fino a ducali 20 al mese. Fu arrendato ai 16 maržo del suddetto anno 1593 il nuovo torchio comunale delle olive con la condizione fra le altre, che il nocchio (sansa), quale sopravanzasse al bisogno della caldaia, ed a quel tanto che il proprietario precdesse per suo uso, passasse a benefizio del comune. In seguito questo avanzo per parte presa nel consiglio dei 22 gennaio 1595 erasi devoluto a benefizio di S. Eufemia per la provvista dei paramenti. Non so poi ne quando, ne per qual disposizione il nocchio abbia passato tulto a vantaggio del proprietario, com' e d' uso, ne come e quando a benefizio della chiesa sia stato al nocchio surrogato 1' olio della morca che raccogliesi in apposite fosse denominate Ciocche. Del resto sarebbe molto opportuno nelle streltezze in cui versa ora il comume la riattivazione della suddetta legge 16 maržo 1593. .... Gentil Contarini. Suppongo questo podesta nel se-colo XVI, perche lo trovo, senza indicazione d'e-poca, nominato nel cap. XV delle leggi civili dello statuto, che fu sancito, come accennai, nel 1531. ([Continiia), Antonio Angelini fu Stefano. condizioni di trieste, dieci anni prima che fosse dichiarato Emporio. L' Imperatore Giuseppe I, fratello ed antecessore deli'Imperatore Carlo VI, aveva richiesto nei primi anni del suo regnare dalle Magistrature triestine relazione sulle condizioni di Trieste, certamente nell' intenzione di migliorarle ponendo a profitto la condizione di porto sull' Adriatico. Nel numero precedente abbiamo sbada-tamente indicato 1' epoca del memoriale sulla liberta del— 1'Adriatico, fra il 1705 ed il 1711, mentre la data sin-cera e il 19 Novembre 1644, e sappiamo che fu firmato dai giudici e retlori G. B. Stella q. Robbino, Domenico Vitali e Stefano Conti. A tempi deli' Imperatore Giuseppe I va collocato il memoriale che segue, da cui apparisce quale si fosse Trieste, poehi anni prima che venisse dichiarato Emporio Austriaco. SACRA CESAREA REAL MAESTA S. S. ET PRENCIPE N.RO CLEM.O " La nostra pena non e capace di descriuere apieno il giubilo ch' apportd h tutta questa sua Fedelissima Cittčk la Clementissima Resolutione delli 18 9 bre anno pros-simo passato, firmala con la pretiosa sottoscrizione della Sac.a Cea.a Real M.sta V.ra, con la quale per sua innata Clemenza ci richiede il stato della medema in qual forma in questo tempo si gouerni, quello si potesse inlrodure per sua miglior salute con quel piii, che dali' istessa Gra-tiosissima Resolutione in A appare. " Dal che seorgendo quanto a cuore sij della Ms.ta V.ra il bene, utile, comodo di quest'aflita Citta massime in questi tempi in cui s' atroua in stato si calamitoso, e depresso, ne rendiamo percio genuflessi le dovute gratie alla Sac.a Ces.a Real M.sta V.ra, supplicandola con 1' i-stessa Clemenza risguardare con occhio benigno questa n.ra humile, et riuerent' espositione, et a misura del nostro bisogno portarci quel solieuo, che prostrat' implo-riamo. " Et per obbedire con tutt' esatezza i Gratiosi co-mandi della Sac.a Ces.a Real. M.stž V.ra esponiamo, che questa Citta d situata alle sponde deli'Adriatico in un seno, che prende il nome della medema cioe Golfo di Trieste, come si uede in tutte 1' antiche carte Geogra-fiche (con tutto che presentemente in quelle si stampano in Venetia non sapressimo per qual fino se non fosse per arrogars' anc'il dominio di questo Golfo si lega Golfo di Venetia) ha per confine 1'Istria Veneta dalla parte di mezogiorno, e i Carsi da guella di Leuante, e Setentrione di territorio cosi ristretto, che apena ariua a tre legge di circuito, la maggior parte inculto, e sasso-so, le di lei entratte principali e il Vino che si racoglie da Vignal' adiacenti per la eoltura de quali ui uole grossa spesa a causa di molti sassi, et a causa, che la maggior parte di detti Vignali sono fabricati sopra le coste de monti, che la circondano, fa qualche pocco d' oglio, che serue a semplice uso del Paese, et qualche porlione di sale, ma questa e rendit' incerta, et di poehi particolari, che non tocc'al uniuersale, tanto pii che hora il nego-tio di detti sali e riseruato solam.te all'Eccelsa Camera deli' Austri' Interiore in uirtii di contratto fatto tra essa, et li Patroni delle Saline, quale presentem.te uienn'alte-rato, come essi Patroni di Saline se ne rissentono, ca-dend' anco tal negotio solam.te riseruat ali' Eccelsa Camera in graue danno del Paese mentre alcuno puo ne-gotiare, come faceua con qualch'utile per il passato, et a causa anco che il concorso e interotto, el non d cosi frequente, perche doue prima quelli della Carniola ueni-uano con granni, et altre mercantie a Trieste per com-mutarle col sale hora douendo comprarlo a contauti rest' arenat' il concorso, et i Paesani non hann' alcun' utile. "Granni nonuinascono, perche non u' ha sitto piano per la loro semenisione ond' e necessitata prouedersi nei Paesi Vicini massime ne Friuli, Venetia, con grossa spesa, et a assai caro prezzo risguard' il discapito della monetta, et se non foss' il comodo del Porto non u' e dubio ne sentirebbe molta penuria. "II Porto š assai capace, ma pocco frequentato ri-spetto il comercio interotto come dirassi. a La Citt& per il suo sitto e di molta consequenza, ma in pessima constitutione, et rachiude da cinque mili' Anime in circa. 8 In essa ui sono il Colleggio de Padri della Com-pagnia di Giesu, et un Monasterio di Monache del Ordine di S. Benedeto, et fuori delle Porte della medema ui sono i Padri Capucini, i Padri Minoriti di Francesco, quelli della misericordia di S. Giovanni di Dio, che u-sano P Hospitalitik statagli commessa da questa Citta, per la quale gli furono consegnate rendite sufficienti come in B. " Vi sono pure li Padri di S. Benedetto del Ordine Cassinense, che hann' Ospitio assai capace per due Reli-giosi, che ordinariam.te dimorano con rendite di conse-quenza, et questi soti tra tutte le R^iigioni sopra de-scritte sono sudditi Veneti dipendenti dal monasterio di S. Giorgio in Venetia. " Vi e pure un Monte di Pieta erretto da partico-lari sotto 1'auspitij della Beatissima Vergine del Ss.mo Rosario gouernato da una Congregatione particolarc di detti Fondatori con permissione, et approuatione de som-mi Pontefici, et d'Augustissimi Predecessori della Sacra Ces.a Real M.sta V.ra ha di capilale proprio in circa fiorini uinti milia, oltre capitali, che prende da particolari per souenire la pouerla non solo di questa Citta, ma anco de Paesi circonuicini, che ui concorre. "Vi sono pure alcune scuole, 6 sieno confraterne, che hanno rendite proportionate al bisogno delle Chiese. che uengono gouernute da Canepari, quali in uigor del Statuto si douerebbero far in Puhlico Pallazo con P as-sistenza de Giudici, come pure li Giudici douerebbero assister alla resa de Conti, che si fa annualm.te, manon sapressimo come non ostante il statuto nella rubrica par-ticolare delle confraterne, cio si pratica a crear detti Canepari nelle chiese anco alle uolte senz' interuento del Magistrato con 1' assistenza del solo Vicario del Monsig. Vescouo, come successe apunto quesl' Anno non ostante che gl' habbiamo impugnato et tutta uia iinpugniam. "La Citta poi si gouerna nell' istesso modo, et metodo prescritoci nei statuti dali'Augustissimi Predecessori, et nell' istessa maniera, che si gouernaua nel tempo, che ancor non godeua P alta Patronanza deli'Augustissima Časa, che aquislo P anno 1382 dove uolontariam.te P i-stessa Citta si sottopose al suaue suo dominio come in C et per quanto si ricaua dali' antichi statuti restituitici da Veneti ad impulso deli'Inuilissiino Carlo quinto di Gloriosissima memoria, che da medemi Veneti eol Spo-glio di questa Vicedomineria ci furono con altre scritture leuati. "Vienne poi gouernata questa Citta da un Conseglio detto maggiore di cento, e sessanta Persone tutte origi-narie, che non hanno stipendio, qual Conseglio ogni qua-tro mesi crea li suoi Magistrati, come ordinatamente di-rassi, a' quali commette nella forma prescritaci, nei statuti la diretione di quosto Publico, essend' oltre questo Conseglio uno minore chiamato di Pregadi consistente in 40 conseglieri del corpo delli 160 sud.ti; nel qual Conseglio sono proposle, et uentilate le cose neccessarie, et bisogneuoli, et poi queste passate che sono, et gia molto ben digierile si portano nel Conseglio Maggiore, nel quale 6 uengono approuate, 5 reggietate secondo che questo giudica il meglio, e pili confaceuole ali' utile Publico, e buon seruitio di V.ra Sac.a Ces.a Real M.sta, quali poi uengono post' in esecutione dalli Magistrati secondo sono incaricati. " Crea Prima tre con titolo di Giudici, et Rettori, quali deuono esser d' esso gran Conseglio maggiori di Anni 30 di diuersa Famiglia, che durano 4 mesi, et sono sottoposti al sindicato, et questi si creano per elletione, et balotatione tra nou' elleti, et a chi tocca in sorte 1' elletione deue prestar in mano del Capitanio, et Giudici uechi solene giuram.to d' elleger person' habile, et sufficiente come in D. essi Giudici poi auanli ch'entrino nel-1' offitio prestano pure come sopra sollene giuramento d'essercitar 1'Offitio loro in conformita delle leggi, et statuti di questa Citta, et d' essere Fedeli a V.ra Sacra Ces.a Real M.sta con altre particolarita come in E hanno di stipendio fiorini 13 k. 30, questi regono il Publico nel politico, et economico con ordinare le spese necessarie, conuocare i suoi tempi, et secondo P occorrenze li Con-segli, a quali pressiedono col Capitanio di V.ra Sacra Ces.a Real M.sta, giudicando in cause preserittegli dal statuto, et fanno in somma tutto quello stimano necessario per conseruationo di questa Citta augmento della medema in buon seruitio del Sourano; hanno anco il titolo di Colonelli rispetto le Militie, et cernide della Citta, et Territorio regolate col suo Capitanio; et Offitianti su-balterni senza uerun stipendio, (quali millitie tra la Citta, et Territorio ascendono a huomini....) spiralo il quatri-mestre questi Giudici, et Reltori entrano nell'Offitio di Prouedilori alla sanita, che esercitano per altri 4 mesi senza stipendio. "Piu Crea il sud.o Conseglio maggiore due con titolo di Prouedilori, quali deuono intervenire a tutti li Consegli per ouiare, che non si proponga cos'alcuna contro i statuti, hanno particolar cura sopra le strade Pubbliche, sopra le morcantie, per ouiar alle fraudi sopra le Carni, Grani, et altri comestibili, sopra Bottegari, e Tauernari (per conseruar Pabondanza, et simili) durano come li Giudici 4 mesi, sono sottoposti al sindicato, et hanno di salario Fiorini tre. "Crea pure uno con titolo di Procurator Generale, quale dura come gl'altri 4 mesi, ha incombenza di ri-scuottere tutto 1' entralte Pubbliche di pargar li salariati, et altre spese necesarie ordinate dai Giudici, deue 15 giorni dopo finito 1' offitio nel Pubblico Pallazo della Citta render esato conto della sua aministratione alla presenza del Capitanio, Giudici, Proveditori con pagare tutto quello restasse debitore sotto pena di soldi 5 per ogni lira di debito, douendo prestar a tali' effetto idonea segurta in principio della sua aministratione, et ha di stipendio fiorini 3 k. 40, al quale pure si passa altri fiorini 15 ad arbitrio dei Giudici risguardo le fatiche. "Ouesto Procuratore esige come s'e detto P entratte Pubbliche prouenienti d'affitti, Datij sopra P entratte pro-prie do Paesani, a' quali uolontariamente per solieuo Pubblico si sottoposero, et tali Datij s'incantano annualm te alle uolte piu alle uolte meno secondo sono i concor-renti, et percio P entratte sono incerte, cauandosi in circa fiorini.... ali' anno quali diuidonsi in tre quatrimestri, con quali entratte, et Dannari si p?gano in prima li salariati, et poi col residuo si fanno le spese, cho giornalm.te occorono per Pubblico bisogno, quali spese uengon ordinate dalli Giudici, et ii Procuratore fatta Polliza delle med.e P esibisse a detti Giudici, che esaminatele, et tan-sate sottoscriuono detta Pplliza, et il Procuratore prima di passarle e tenuto nouam.te presentarle al Capitanio di V.ra Maesta, che le riuede, et aproua, et si sottoscriue come li Giudici, et non essendo cosi soltoscritte, et ap-provate non sono al Procuratore bonificate di tutta que-st'entrata incerta, et uscita certa esibiamo un'estrato per mano delli Pubblici computisti qui in F. "Piu Crea uno con titolo di Fonticaro, quale dura come gl' altri 4 mesi, ha incombenza d' esitare li For-rnenti per bisogno del Paese, deue render conto delPA-ministratione come il Procuratore, ed »ndando debitore resta privo del Conseglio per 10 anni, et casca nella sud.a pena di soldi 5 per Lira, et ne da le sigurta, ha di salario fiorini 7 k. 30. "Ouesto Fontico ha di capitale presentem.te in circa fiorini cinque milla compres'i crediti, quali s'inuestiscono in Formenti per procurar 1'abondanza nel grano per non star a descritione de mercanti, con quali formenti anco s'aiula tutta questa Citta, et Territono a peso pero, et rischio del Fonticaro, perche mancando tal uno a pagarlo esso e tenuto a suplire col proprio, presentem.te detto capitab non s'atroua tutt'in essere, perche per i bisogni, et necessita urgenti il Pubblico trouandos' esausto si pre-uale del Fontico con precedente determinatione del Conseglio, quale Fontico poi si rimette con 1'allre entratte pubbliche, che cosi resta reintegrato, hora pero e in qualche parte sminuito il capitale pred.o a causa, che questo Pubblico per sopire alle grosse spese occorsegli per diffesa della Citta contro gPattentali Francesi se n'e preualsuto, e per prouedere ii necessario per Palloggio della Militia, che uiense in socorso prima Furlana, et poi Croata mandata dalla M.sta Sua. "L'origine di questo Fontico non si sa con uerita precisam.te; šolam.te potiam' humilmente riferire, che sempre sij stat'ab antiquo ultra hominum memoria trouandosi in Un Statute uecchio ancor deli'anno 1365, ch'ali'hora era anco il Fontaco, il gouerno del quale dipendeua dal Conseglio per mezo del Fonticaro, che parinute ali' hora lo creaua come al p.nte, et si comprende, che u'era un capitale assai opulente, come si uede dalle Rubriche del med.o statuto vecchio, delli Giudici, et Fonticaro, come in 6. qual capitale s'e poi sminuito nelle lunghe guerre hauute doppo con la Republica Veneta, et altre publiche necessita. "Piu Crea due Vicedomini, che hanno cura del Public'Archivio il loro offitio dura per un'anno di stipen-dio fiorini 11 k 26 alPanuo, hora le scritture della detla Vicedominaria sono tutte sosopra in confuso, perche al tempo, che li Francesi hanno bonbardato quesla Citta si sono ieuate dalPArchiuio, che e nel cure della med.a, e trasportvte in loco piu sicuro dalPincendio, et non sono ancora poste alli suoi lochi dessegnati. "Piu Crea un Canceliere, che scrive Patti Ciuili nel Foro de Giudici, oltre il Canceliere Cesareo, che scriue nei Consegli, et Patti Viceriali, et un Notaro al Tribunale Criminalo durano ambi 4 mesi, et hanno ciascun di salario fior.... il Canceliere Ces.o poi ha di slipendio fiorini 45 dal Publico. "Crea oltre tutti quest'altri olfizij di minor conto se- condo gli uien prescritto dal statuto, quali tutti hanno stipendio tenue. "Anco la Giustitia Civile e Criminale e in mano della Citta, la quale uienn' aministrata per mezo di due Fora-stieri Dottori di U. condoti dalla med.a Citta in uigor del statuto, et Gratiose Cesaree Resolutioni uno con titolo di Vicario, che giudica tutte le cause Civili, et Paltro con titolo di Giudice de Malefetij per tutti li Criminali, al qul assiste un protetore ogni 4 mesi elleto dal Conseglio, che fa l'offitio di Fiscale, quali ambi cioe Vic.o e Giudice de Malefitij (per la condotta de quali il Conseglio Minore Crea un' Oratore, che sieglie da stati Hereditarij della Sac.a Ces.a Real M.sta V.ra 6 de Prencipi aderenti con espress' esclusione del stalo ueneto) al quale li uengono passati fior. 45 k. 28 per tal suo incomodo, durano due anni, et a ciascheduno d'essi dalFErario Publico gli uien corrisposto ogn' anno per loro tratenimento fiorini 294 k 40, et sono sottoposti ogn'anno al Sindicato composto da 5 Sindici che si creano nel gran Conseglio per riceuer tutte le querele, et libelli, che da ciascheduno uenissero porretti contro li med.i, giudicandoli a tenor delli sud.ti statuti nella rubr. speciale de Sindici, al qual Sindicato pure sono sottoposti li Giudici, et Proueditori, et ogn'al-tr'offitiante, che ha salario del Publico. "A tutti questi poi pressiede, et ha la suprem'inspe-tione il Capitanio postoci da V.ra Sac. Ces.a Real M.sta, qual resta per ordinario in vita, et la Citta gli corrisponde ogni 4 mesi fiorini 311 k. 16 fann'ali'anno fior. 933 k. 45 oltre la paga, che ha dalla Sac.a Ces.a Real M.sta V.ra, che e di fiorini 432 alPanno, 1'utile che esige delPOsteria del Castello, et altre regalie che esige de quali apunto la Citta s'aggrava come non douttegli conforme si toc-cera pili oltre. anco uno con titolo di V.-Cap.o et Logotenente Ces.o quale . ha di stipendio annuo dalPEccelsa Camera fiorini 620, et 6 Forastiere di stat' alieno introdotto šolam.te da 10 in 12 anni inqua, dove mai altri prima in questa Citta hebbero alcun stipendio per detta Caricha tanto piu che present' il Cap.o non ha alcun' incombenza, 6 Giu-risditione, et absentandosi il Cap.o che succede di raro puo sostituire, come prescrive il statuto, 6 PEsatore, d il Controscriuano 6 il Fiscale, o altri Gentilluomini Pae-sani, come tutti li Capitanij antepassati hanno praticato, senza che V.ra Sacra Ces.a Real M.sta, et PEccelsa Camera habbia quest'aggrauio, et spesa nouam.te introdotta, il che per buon seruitio siamo obiigati rapresentare; po-tendo anche supplire a queslo il Giudice piu vechio della Citta, come si pralica in tutti i dicasteri di V.ra Sac.a Ces.a M.sta doue in absenza del Pressidente, o altri Su-premi Rspresentanti suplisse il Consigliere piu anziano. "In questo modo adunque si governa sotto 1'alto Dominio dell'Augustissima Časa questa Cilta, et Territorio sopra la pura norma prescritaci nei statuti, Clementi,ssime Resolutioni, inveterate Consuetudini, et Gratiosissimi Pri-uilleggi, qual gouerno non u' e dubio sarebbe salutare, quando non uenisse di tempo in tempo pregiudicato, et disturbato dalli Capitanij, et V.-Cap.o che sono pro lempore, quali non contenti delle prerogatiue impertitegli nelle loro Inslrutioni, et Cesaree Resolutioni cercano ogni strada d'arrogarsi maggior autorita con preiuditio delle Publiche raggioni, per diffesa delle quali, et manutentione la Citta uien necessitata far molte spese notabilm.te rissentendosi,i come successe quasi con tutt' i Capitanij passati, abenchej ne riportasse questo Publico sempre Vitoria, segn' euiden-| te, che i disturbi prouenghino, et deriuino da essi Capitanij, et non daila Citta, che mai ha tentato usurpare, ne ha usurpato cos'alcun'ali'off.o Capitaniale, sopra del che stimaressimo 1' unico rimedio, che la Sac.a Ces.a Real M.sta V.ra seriosam.te Comettesse al Cap.o che si do-uesse contentare della sua inspetione, et non estendersi oltre della dispositione delli statuti, et Gratiose Ces.e Resolutioni per non causare dispendio a questo Publico, il che di raro succederebbe quando questa Fedelissima Citta uenisse gratiata, che il Capitanio non durass' in vita, ma fosse mutato di tempo in tempo, come uienne prati-cato daila Sac.a Ces.a Real M.sta V.ra in Goritia, e qui pure anticam.te si praticaua, come si puo uedere dalli statut' antichi, perche per aquistarsi merito apresso la M.sta V.ra et per essere promosso ad altro pošto si por-tarebbe nel gouerno con pili piaceuolezza di quello fanno con Noi, che per caggione della nostra pouerta non fanno quella stima, che douerebbero fare d'un Popolo cosi fedele benemerito ali' Augustissima Časa, che n' ha fatto, et fa una peculiar stima, come si puo uedere in tanti Priuilleggi, Prerogatiue, gratie, et indulti concessi con larga mano dali'Augustissimi Predecessori, a segno tale, che non ui fu Imperatore, 6 Arciduca di Gloriosa memoria, che non hauesse con particolar Priuilleggio rico-nosciuta Ia fedelta di questo Popolo, et insignita con qualche Gratia speciale, come tra tutti gl' altri, che sono in Gran Numero la Sacra Ces.a M.sttl V.ra potra Gratio-samente discernere dalli due Priuilleggi che in H. et I. documentiamo, il primo deli' Imperatore Federico, et l'al-tro dell'Augustissimo, et inuitissimo Imperatore Leopoldo di sempre Gloriosa memoria Padre della Sacra Ces.a Real M.sta V.ra spedito in Trieste Ii 29 7.bre 1660 ali' hora, che con la sua Augusla presenza felicitd questa Citta, da quali si scorge quanto, et qual amore habbino portato quei Augustissimi Monarchi š questa loro fedelissima Citta, e pure Ii Capitanij et V.Cap.o praticano con Noi con modo cosi duro, et austero, quasi che fossimo ime-riteuoli et indegni della Cesarea Gratia, come con me-moriale separato, che si fara da questa Citta la Sac.a Ces.a Real M.sta Vjra pienam.te comprendera. " II spirituale poi vien dirretto dal Vescouo, che ha il titolo di Conte di Trieste, questo uien nominato daila Sac.a Ces.a Real M.sta V.ra, sempre rissiede in questa Citta, ha ampla diocesi, giudica in realibus, et personali-bus li Preti contro quello si pratica da per tutto, doue fanno Vescoui, solo il personale, douendo restare la giudicatura reale alli Tribunali ordinarij della Citta, haren-dita considerabile per il Paese, sotto di questo Vescouo u' 6 il Capitolo Cattedrale consistente in 12 Canonici no-minati alternatiue cioe un mese dal Sommo Pontefice principiando da Genaro, 1'altro dal Vescouo, et il terzo dali' istesso Capitolo, et cosi successiuamente, ha ciasche-duno di questi Canonici fiorini 200 in circa di prouento slabile oltre 1' incerti. u Li Padri Gesuiti sopra descritti possedono molti Benni stabili di grossa rendita, et la Citta gli corrisponde annualm.te fiorini 340 per offitio di Mastri di scola in-»cgnando le scol' inferiori alla nostra Giouenlu, ma que- ste riescono di pocco benefitio, perche non u' e il studie di Filosofia del tutto necessario in questa Citta, non ha,-uendo i poueri Paesani modo di mandar a studiare fuori del Paese i loro Figlioli, per il che hanno considerato di sommo utile 1'introdutione de Padri Dominicani, de-siderata ancor l'anno 1382 come si ricaua dal staluto vecchio sopra citato che s' obligano insegnarla gratis, quello che li Padri Gesuiti abenche piu volte ricercati reuuirono di fare, se non li ueniua corripost' altro tra-tenimento oltre li sud.i fiorini 340, che gli uengono cor-risposti di quatrimestre in quatrimestre, che pur preten-dono douersegli per fondatione, hauendo carpito sopra di cio inaudita Ciuitate Priuileggi dali'Augustissimi Predecessori, doue realm.te questa Citta glieli corrisponde, come si pud uedere dal libro ordinario delli salariati semplicem.te per 1'offitio di Maestri di scola, et non per altro titolo come essi pretendono. " Veram.te il studio della Filosofia, et morale e di tutta necessita in questa Citta per diuertimento, et im-piego della Giouentu assai numerosa che si troua, che sta in continuo otio, che non ha atteso Ia pouerta del Paese alcun tralenimento proportionato ali' indole per altro capace d' ogni piu uirtuosa impressione, come abon-dantem.te godono gl'altri Paesi, et Prouincie soggette ali'Augustissima Časa; per il che resta suplicata la Sacra Ces.a Real M.sta V.ra permelterci tal introdutione de Padri Domenicani con obligo pero d'insegnare gratis la Filosofia, et morale come dicessimo di sopra tanto ne-cessaria. « Circa poi i Offitij, et Offitianti Millitari, ct Came-rali altri non ui sono, che nella Fortezza doppo il Capitanio gia descritto u' e il Tenente o sji Castellano, et Alfiere ambi stipendiati da V.ra M.sta, quali hora sono paesani, et hano sotto di se una compagnia per custodia della Fortezza di soldati 43 ordinarij stipendiati, et pa-> gati dali' Esatorato supremo di questa Citta. Oltre questi ui sono il suprem. Esatore, il Contro-scriuano, et Fiscale, per 1'off.o della Muda, P Agente il Controscriuano, et Puecholter per 1' off.o de sali tutti Fo-rastieri, eccetto il Controscriuano, et Fiscale della Muda che sono Paesani. Vi sono pure in questa Citta alcune Famiglie di Hebrei, che prima erano disperse per la Citta, et hora sopra impulso della med.ma sono ridotte ad habitare in una Contratta separata chiamata il Getto per comando deli'Augustissimo Leopoldo di sempre Pia, et Gloriosa memoria Padre della Sacra Cesarea Real M.sta V.ra, nel qual Getto per esser uicino alle Chiese, et in contratta, oue ordinariam.te passano le Processioni si fermano contro Pintenzione della medema Citta, che desideraua fossero posti in Contratta piu remota, et lontana delle Chie-^ se, auanti le quali con non pocca mortificatione de Chri-stiani giornalm.te passano senz' alcun rispetto. Questi possedono Benni stabili contro quel!o si pratica uniuersalm.te in tutti li Paesi oue sono introdotti massime nell'Italia con preiuditiode Christiani, negotiano liberam.te come tutti P altri mercanti, imprestano Danna-ri, et fidano Merci in credenza alli Contadini delle Ville, mostrand' in aparenza farli benefitio in essenza li sono di gran danno, perche col tempo gli leuano i Benni non ostante, che quasi tutti i loro contratti siano usuratitij, sostenuli sopra Priuilleggi, che subrelitie, et sub false narrata carpirono dali' Augustissimi Predecessori in danno notabile, et total esterminio de poueri Contadini, che se per necessita contratano, essendo costoro protiti ordi-nariam.te contro la dispositione statutaria dalli Capitani, et V.-Cap.o che pretendono hauer sopra de medemi Giu-risditione, per esser stati nell' eretione del Getto delle-gati Commissarji, senz' altra peculiare incombenza, 6 del-legatione, che derrogar potesse la giudicatura ordinaria di questa Citta. "Li Negotij poi sono cosi tenui, et rislretti, ch' apena si troua un negotiante, che possa disporre del proprio d' un Migliara di Fiorini, doue per il passato, erano cosi frequenti, che non era časa in Trieste sotto la quale non ui fosse stata la Bottega di diuersi sortimenti, come gior-nalm.te si puo uedere, ma hora a causa delPAngarie, Datij, Regatie, et impedirnento de Veneti, come qui sotto siamo per dimostrare, questa Citta, et distretto e del tutto destituta, non conseruando deli'antico altro che ilNome, et appena ui s'atrouano poche merci per bisogno quo-tidiano del Paese. "La causa dunque principale s' ž che la Republica Veneta non ostante le conventioni seguite gia rapresen-tate a V.ra Sacra Ces.a Real M.sta in altra nostr' humil inforinatione sopra aeree, et insussistenti pretese dell'Am-basciatore Veneto in K. L. M. N. O. documentiamo ci impedisce la libera nauigatione, et comercio, non potendo partire alcuna Barca fuori di questo Porto ( come fosse i Lei sottoposto) se prima il Patrone della med.a non ua a Capodistria Citta Veneta a prender il mandato di transito, altrimente trouata Barcha senza tal mandato dalla Fusta o sij Barch'Armata, che continuam.te scorre questo Golfo uienne condotta nel piu uicino Porto Veneto, et ivi destinate al Fisco tutte le merci, incendiata la Barcha, et per ordinario condannata la ciurma alla Gallera, et que-sto succede cosi frequentem.te, che sono pochi giorni, che capito in questo Porto Bastimento di Ragusi carico d: Sale grosso di Barletta per seruitio delPEccelsa Ca-inera, il quale fu trattenuto molti mesi in sequestro in Parenzo dalle Gallere Venete, che poi fu rilasciato (doppo hauer patito molto danno) sopra le premuros' instanze del S. Prencipe Hercolani Ambasciatore di V.ra Sac.a Ces.a Real M.sta in Venetia. "Sunili procedure, et strapazzi usati dalli Veneti contro le Conventioni, contro la liberta delle Genti, et libera iiauigatione per questi Mari, massime alli legni che non sono de suoi sudditi sono la causa principale, che in questa Citta, che pur dourebb' esser la scala per la Ger-mania u'e del tutto destituto, et interrofil negotio con grave danno di questi Paesani, et de Datij Camerali re-dondando altresi d' utile a sudditi Veneti, et loro Datij, inentre, tutte le mercantie, che prima passauano per solo Trieste uerso la Germania, et per Plez Stat'Imperiale, hora passano per la Ponteba Stato Veneto, et doue prima tutt'i Dannari, et utili restauano ne Stat'Austriaci, hora la Republica inosseruante delle passate conuentioni fa che restino nel suo stato massima di gran conseguenza, et ponderatione senza ch'alcuno gl'osti, et impugni. "L' altra cagione poi per la quale sono cessati li »egotij in questa Citta, e perche li Datij son'accresciuti, et massime dalla Prouincia del Cragno, che esige un Mitteldinch permessogli solam.te sopra li sali Forastieri dalla M.sta di Ferdinando terzo di Gloriosa memoria ad tempus, et sino che si rimborsasse di detta summa di denaro somministrato alla Camera Imperiale, ma questa non ostante che di gran lunga s' abbia rimborsata detta summa continua tutta uia ad esiger detto Mitteldinch quiui in Trieste (non solam.te sopra li sali, ma anco sopra le Ferrarezze, et altre merci), che pur non e sog-getto a detta Prouincia, et con cid arrena il negotio con sommo nostro preiuditio, essendo potissima cagione, anco la regalia, che uien' esata d' ogni mercantia, non solo dal Cap.o et V.-Cap.o ma anco dali' Esatorato, a quali mai per il passato era corrispost' alcuna regalia, eccetto quella del Pesse al Cap.o tre giorni alla settimana, et questa limitata secondo Panticha consuetudine uerso un tenue pagamento, il che non solo distrahe il concorso, ina anco incarisce le Merci toccando a' poueri Paesani rifare col proprio quello i mercanti contribuiscono per la regalia; intepidisce pure il concorso, et il negotio li strapazzi, che fanno i Negotianti certi Iberaiteri tenuti sopra le Porte di questa Citta da pochi anni in qua da questo Esatorato della Muda. "E anco una dalle principali cause il permettere, che le Ferrarezze, et Telle, che sempre passauano per solo Trieste hora uadino per Fiume contro la proibitione anco recente in P. che per solieuo di questo Publico la Sacra Ces.a Real M.sta V.ra resta humilm.te supplicata confir-marla, et ordinar uenghi ad ungem eseguita a tenor di tante Ces.e Resolutioni, et Priuilleggi specialm.te ut Q. et R. come pure compiacersi seriosamente ordinare alli De-putati della Carinthia, acci6 che a tenore delli Capitoli, et patti stipulati tra essi et la Citta di Gorizia, e Trieste uenis-sero questi mantenuti, et osseruati non permettendo alli loro Negotianti prouedersi in altro luocho, che nelli Ter-ritorij di Gorizia, et Trieste di Vino, come da essi Capitoli in S appare confirmati dalla Felicissima memoria del Serenissimo Arciduca Ferdinando, ut in T, 1' osser-uatione de quali d rosi necessaria, che la Citta non hauendo che la miserabile entratta de Vini, et non potendo quest' esitarli resta del tutto destituta, et sprouista, qual cosa hauendo prudentissimam.te conosciuta la felicissima memoria del sempre Augusto Ferdinando Panno 1552 probiti seriosam.te il negotiarsi con altri Vini che con questi di Trieste, ut V, et che non si possino in-trodure in St. Giovanni, et Fiumicello Vini nauigati sotto pena della confiscatione, inherenda a questa Resolutione con amplificatione Panno 1597 ut X sopra l'esempio deli'Arciduca Carlo di sempre Gloriosa memoria de!l'anno 1590 ut in Z et susseguentem.te la Camera prohibi es-pressam.te il passaggio di delti Vini per Viles, ut A A anzi 1'inuitissimo Ferdinando Re de Romani 1'Anno 1555 in tulto, et per tutto inherendo alle sopracitate Clemen-tissime determinationi, prohibi, che solfalcun pretesto fosse permessa P introdutione de Vini nauigati dalla Mar-cha, ed altri in Fiumicello in preiuditio delli Vini di Trieste ut B B; cosi anco il Serenissimo Ferdinando Panno 1611, et 1635 ut CC et DD per manutenlione de quali Priuilleggi, et Clementissime determinationi la Citta di Trieste teneua li suoi Agenti in Villesio per impedire il passaggio di detti Vini prohi. alli Carintiani, il che consta dalli due Documenti in EE ct FF che duro sino a nostri ri- cordi, ma non ostante tanli Gratiosissimi Priuilleggi, sag-gie dispositioni, et reciproche conuentioni, quantita di Vini sono trasportati giornalm.te dal Veneto alli Porti c*i Fontanelle, Monfalcone, Fiumicello et St. Giovanni di Duino, oue li Carinihiani senz'osseruar li patti stabiliti facendo pocco conlo delle sopra citate cosi seriose pro-hibitioni uanno a prouedersi prettermetendo le strade solite, et i Vini di questa Citta con danno della M.sta V.ra Ces.a et nostro totale estermiuio, mentre il nostro Vino, che e sostegno principale, et unico del Paese, et fonda-mento del Publico, et priuato mantenimento non puo esi-tarsi, restando anco in tal modo esausti, et uuoti di den-naro li Stat'Austriaci, et ripieni i luochi Veneti, mentre tutti uanno, et corrono in essi per quella strada. L' istesso praticano quel!i del Ducato della Carniola, che uanno pure a prouedersi di Vino nell'Istria Veneta assai piu lontana in Joco di uenir come dourebbero a Trieste. " Ne deue tacersi P insoportabile danno, che percio ne rissenlo la Prouincia della Stiria per esser solita supeditar Vini alla Carintia, con tutto, che il nostro danno sia maggiore, mentre le Vigne, et Campi restano inculti, non potendo senza 1' esito deli' entratte far li neccessarij lauori. "Altro pure grauissimo danno ne risente questa po-uera Citta per il quale anco notabilm.te gli si leua, et impedisce il concorso, et quello che piu c'agraua e che con rigori non praticati con altri ueniamo ristretti. " Sopra i iegnami lauorati, et particolarmente sopra le Tauole si paga in Fiume Datio tre quarti minore di quelIo si paga in Trieste; quiui non molta tempo fu ac-cresciuto dall'Eccelsa Camera, il che priua questa Citta anco di questo concorso istradandosi tutti per Fiume, doue il Datio e cosi tenue, e pure e certo, che qupsto ridonda in danno deli' istesse rendite Catnerali, mentre in Fiume per non esser Porto, ma spiaggia aperta si pono, anzi si cometono moltissimi contrabandi, il che non puo succeder in uerun modo in Trieste, loco chiuso, et murato, oue tutto necessariam.te deue entrare, et uscire sotto P occhio deli' offitianti Camerali, et imbarcarsi nel Porto della Citta non u'essendo in altro sitto loco alcuno co-modo d' imbarcare. " Non sono questi soli i preiuditij Sac.a Ces.a Real M.sta, che risente questo Publico, ma accid niente resti per destrugere interam.te con amplissimo Priuilleggio della Felice memoria delPAugustissimo Massimiliano 1'an-no 1517 correlatiuo ad altro deli'Augustissimo Federico, confirmato poi dali'Arciduca Ferdinando deli'Anno 1522 gia sopra docuinentati sopra 1'esempio della Resolutione del Gloriosissimo Massimiliano del 1496 quiui sub GGet HH uienne prohibito ad ogn' uno, che uienne dal Cragno, et Carso portarsi con robbe, et Veltouaglie in Istria Veneta se prima non passino per Trieste non ostante qual si sia loro comodo, e pure quasi queste Clementissime Resolutioni fossero da giocco siamo fraudati di si spetial Gratie, et dobbiamo penuriare d' ogni cosa contro la pia mente della Sacra Cesarea Real M.sta V.ra, et suoi Glo-riosi Predecessori in faccia di stato alieno, che abondante d'ogni prouigione se ne ride di Noi, et della Nostra ca-duta, et tutto cio prouiene per qualche particolare ci-uanzo, che fanno 1' Esatori di Clanez, Stareda, e Fifin-pergh Filiali deli'Esatorato di Trieste, mentre liberam.te permettono in derogatione delle Gratiosissime Cesaree Resolutioni il transito ad ogni sorte di uetouaglie, aben-che prima non sijno passate per Trieste, et con tutto che sappino la penuria, che proua questa Citta. " Ouando Sacra Cesarea Real M.sta fosse proueduto tempestiuam.te a tutto cio, et ci fossero inuiolabilm.te mantenuti i Priuilleggi benignam.te concessi in premio della nostra fedelta, et aquistati a costo del proprio san-gue de nostri maggiori non u' d dubio questa depressa Citta risorgerebbe dalle presenti calamita, et euitarebbe la ruina, che infalibilm.te li sourasta. " Oltre tutti questi preiuditij ne risente altresi il Publico dali'oif.o Capitaniale de non inferiori; giache come rapresentassimo a V. S. Ces.a Real M.sta con altro N.ro humilissimo ricorso, che qui replichiamo in II (restano dali' Anno 1678 inqua con occasione della Comis-sione Deputata dali'Augustissimo Leopoldo nelle contro-uersie, che alPhora uertiuano tra il Capitanio, e la Citta) quatro punti contentiosi indecisi, la decisione de quali molto ci preme, accioche uenghi leuato ogni pretesto alli Capitanij di uiolare li nostri Statuti, Priuilleggi, et im-munita, et possiamo una uolta sotto li Gloriosissimi Au-spitij della Sacra Ces.a Real M.sta V.ra godere la quiete, et pace che godono tutti P altri Fedeli Sudditi delPAu-gustissima Časa, comettendo seriosamente ad esso Capitanio et successori, che ci debba lasciare imperlurbati con non preiudicare alli N.ri statuti, antiche consuetudini, et Gratiosissime Ces.e Resolutioni. 8 Oltre li 4 punti indecisi resta grauata la Cittš dali' off.o Capitaniale coi preteso corrispondimento d' un orna, et mezza d'oglio paesano ogni 4 mesi, cheaban-tiquo non si daua allro, che Oglio Forastiere, che la Citta ricauaua dal Datio del Quarantesimo, quando vienne introdoto, et si destribuiua per regalia a Conseglieri, et ali' hora si daua anehe alli Capitanij Libre 25, douendosi corrisponder bezi sette per Lira, che tanto la Citta cor-rispondeua alli Mercanti come KK. Vienne disposto dal Statuto, che li Giudici procurino, che il Capitanio habbia la Caccia, che per6 costumauasi far una Caccia de.Lepri, et anco la Caccia del Toro P ultimo Giouedi di Carrieuale, et questo poi finita la Caccia ueniua dalli Giudici in dono presentalo al Capitanio, con tutto che non uenisse cio ordinato dalli Statuti, ed a molt'Anni in qua e stato in-trodolto dalPolT.o Capitaniale in pretesa, che questo Publico gli corrisponda fiorini 22 carant. 40 per il detto Torro abenehe non faccia la Caccia, che fu dismessaper restringer le spese, come pure tal uolta s'omettono le altre Feste, Giostre, et Recreationi Publiche ordinate dal med.o statuto a solo fine d'euitare le spese, dunque non facendosi la Caccia, non se li deue alcun corrispon-dim.to. (Continua.)