UDK 821.112.2.09 Hesse H. LA CONCEZIONE DELL' UOMO IN HERMANN HESSE Renato Gendre La pubblicazione di Peter Camenzind1 segna per Hermann Hesse 1' inizio di una nuova vita. Il successo, il primo grande successo éditoriale di un libro, infatti, consente al suo Autore di abbandonare la professione di libraio, iniziata a Tubinga e continuata a Basilea dove intanto si era trasferito, per dedicarsi a tempo pieno a quella di scrittore. Non soltanto. Questo libro segna anche la fine délia sua giovinezza. Infatti se la lunga stagione délia giovinezza avrà, in qualche modo, " prolungamenti tenaci fino alla morte "2, che lo coglierà per un' emorragia cerebrale nel 1962 a Montagnola nei pressi di Lugano, nella vita invece questa stagione puô dirsi definitivamente conclusa nel 1904, con la pubblicazione di questo romanzo. Nato nel 1877 nella cittadina sveva di Calw, da padre originario dell' Estonia e da madre svizzera-francese, entrambi in tempi e per tempi diversi missionari evangelici in India, fin da bambino subisce l'influenza di un' educazione familiare che si fa portatrice di una duplice esperienza spirituale, che risulterà fondamentale per la formazione délia sua personalità. Da una parte, quella d'una religiosité di rigorosa marca pietista, cioè di quel movimento di riforma religiosa che da oltre un secolo affondava le sue radici e germogliava rigoglioso proprio in Svevia e che imponeva una fede severa in un Cristianesimo caratterizzato dalla presenza di un latente, ma costante senso di colpa. Dall'altra, il richiamo lontano ma persistente alla civiltà orientale, aile sue grandi religioni, ai suoi maestri di saggezza (da Buddha a Lao Tse), di cui erano imbevuti, per studio e per esperienza diretta, sia i suoi genitori, sia - sopra tutto - il nonno materno, Hermann Gundert, orientalista di fama mondiale. *Relazione introduttiva presentata al dibattito, con gli studenti delle scuole astigiane, su "Hermann Hesse. Nobel per la letteratura 1946", che si è svolto presso il salone del Consiglio Provinciale il giorno 01.02.1997 corne 'prologo' alla mostra dedicata a "Hermann Hesse pittore", organizzata dall' Assesssorato alla Cultura délia Provincia di Asti, dalla Biblioteca Astese e dalla Fondazione Mazzotta. Rispetto alla redazione originaria, si presenta ampliata, per le aggiunte e gli approfondimenti che si sono resi necessari al fine di fungere da relazione di apertura alla tavola rotonda su "Un pittore da leggere", che si e tenuta presso la Biblioteca Astese il 14.02.1997 in occasione dell' inaugurazione délia mostra. Naturalmente mancano le frasi di circostanza e sono state aggiunte le note. Le traduzioni, quando non diversamente indicate, sono nostre. 1 HESSE 1904. 2 CHIUSANO, p. v. 105 A queste esperienze spirituali, dobbiamo aggiungerne, per completare il quadro, almeno altre due di carattere ideologico e culturale, perché, non diversamente dalle prime, lasceranno anch' esse il segno nella sua produzione letteraria, sia pure in modi e spessori diversi. Una è quella dell' internazionalismo. Un sentimento questo che già permea tutta la sua famiglia: il padre vive nel Württemberg, ma è nato in Estonia ed ha passaporto russo; la madre, che ha nelle vene sangue franco-svizzero e tedesco, è nata in India. E questo sentimento sarà determinante per lui. Sia per la precoce ma definitiva scelta, come patria e residenza stabile, délia Svizzera, cioè del paese europeo di più salde e antiche tradizioni neutraliste. Sia anche per certe sue scelte umane e politiche come quella, per esempio, di trasformare la propria condizione di relativa liberté che la Confederazione Elvetica gli riservava, in impegno civile, mettendosi al servizio délia Croce Rossa, nell' Ufficio prigionieri politici di Berna, sopra tutto schierandosi apertamente a favore del pacifismo, come attestano, oltre la sua attivita di pubblicista, anche il carteggio che ebbe con Romain Rolland3, di cui condivideva gli ideali, come spiega bene in una lettera del 1932 An Herrn A. St. (" Al Sig. A. St. ") : "Was ich mit Rolland gemein habe, und was uns beide von der Mehrzahl der deutschen Jugend trennt, ist unsere vollkommene Abwendung von jedem Nationalismus, den wir als eine rückständige Sentimentalität und als die grösste Gefahr der jetzigen Welt während der Kriegsjahre erkannt haben (...). So wie Rolland sein Anti-Nationalismus vor allem gegen seine französischen Landsleute wendet (...) so fühle ich besonders für die jetzige deutsche Form von Nationalismus eine Abneigung und Feindschaft "4. Scelte umane e politiche che, fatte con prontezza e vissute senza tentennamenti e ripensamenti, hanno sicuramente contribuito a consacrare la sua reputazione in tutto il mondo. Pensiamo al fatto che, lasciata la Germania agli inizi della Prima Guerra Mondiale, neppure alla fine, nonostante la caduta della monarchia guglielmina, egli trovo validi motivi per rientrare in quella ch'era la sua patria, per daré un contributo alla nascente democrazia tedesca. Ma c'è di più. Varii anni più tardi, nel 1931, avrà la forza di tagliare anche 1' ultimo cordone che lo legava alla Germania, dimettendosi dall'Accademia Prussiana, che 1' aveva accolto un lustro prima come socio straniero, per dare un segno forte del suo atteggiamento critico a proposito della politica della Repubblica di Weimar dei 'piccoli passi'. Scrisse, infatti, Hermann Hesse in una lettera del dicembre 1931 a Thomas Mann " [...] der letzte Grund meines Unvermögens zur Einornung in eine offizielle deutsche Korporation ist mein tiefes Misstrauen gegen die deutsche Republik [..\.Kurz, ich finde mich von der Mentalität, welche Deutschland beherrscht, genauso weit entfernt wie in den Jahren 1914-1918. Ich sehe Vorgängen zu, die ich als sinnlos empfinde, und 1 Cfr. HESSE-ROLLAND. 4 HESSE 1964, p. 88 ["Ciö che ho in comune con Rolland e ciö che ci separa dalla maggior parte della gioventù tedesca è il nostro rifiuto totale di ogni nazionalismo, che durante gli anni della guerra abbiamo riconosciuto essere sentimentalismo retrivo e il piú grande pericolo del mondo attuale (...). Come Rolland rivolge il suo antinazionalismo sopra tutto contro i suoi connazionali francesi (...), cosí io provo ripugnanza e ostilità in particolare per 1' attuale forma di nazionalismo dei tedeschi" 106 bin seit 1914 und 1918 statt des winzigen Schrittes nach links, den die Gesinnung des Volkes getan hat, um viele Meilen nach links getrieben worden. Ich vermag auch keine einzige deutsche Zeitung mehr zu lesen "5. II taglio é stato netto, senza tentennamenti, ma - ne siamo sicuri - dolorosissimo, perché ha significato la perdita dell'ultimo legame con la sua terra, ch'egli amava profondamente, come traspare in filigrana, da quella "bellissima descrizione lírica della Selva Ñera all'inizio del Camenzind"6. Senza volere affrontare il problema del pensiero político di Hermann Hesse, perché, come vedremo tra poco, il nostro scopo in questo intervento é un altro, una chiosa, a quanto appena detto, é doverosa, per non lasciare un' impressione sbagliata in chi legge. Se nella posizione, che possiamo definire radicaldemocratica, di Hermann Hesse "é possibile vedere una decisa reazione alia 'svolta a destra' in atto nella politica tedesca, é anche vero che la democratizzazione della societä tedesca dopo la fine della Prima guerra mondiale suscitava nello scrittore Hesse forti perplessitä"7, tanto da fargli diré, certo avendo ben presente la Ribellione delle Masse di Ortega y Gasset: " lo vedo il mondo come artista e credo di avere idee democratiche, ma i miei sentimenti sono senz'altro aristocratici, cioé posso amare la qualitä in ogni sua forma, ma non la quantita"8. Ma non é per queste posizioni, che trovano la loro "ragione profonda in un pessimismo antistoricistico di stampo sciopenauriano, che vede nella politica un'attivita priva di senso, attribuendo alia sola arte un significato davvero positivo"9 che Hermann Hesse godette di una fama indiscussa, e in parte gode ancora, al di qua e al di la dell' océano, specie fra le giovani generazioni. Quella fama che, é doveroso sottolinearlo in sede di consuntivo, ha contribuito, forse anche in maniera determinante (come spesso accade, purtroppo ) a condizionare la giuria che gli ha assegnato il premio Nobel per la letteratura nel 1946. Perché non c' é dubbio che, all' eccezionale successo di pubblico, in particolare di quello giovanile, che a suo tempo, lo ha ammirato come il precursore di Herbert Marcuse e come classico della cultura hippy10, non corrisponda, com' é giusto sottolineare, un' altrettanto eccezionale valore letterario, benché sicuro sia il suo posto tra i grandi scrittori del nostro secolo. Quello che intendiamo diré, cioé, é 5 HESSE-MANN, pp. 17-18 ["II motivo ultimo del mió impedimento ad appartenere ad una corporazione tedesca ufficiale é la mia profonda diffidenza mei confronti della Repubblica tedesca (...). In breve, mi reputo distante dalla mentalitä che governa la Germania tanto quanto lo ero negli anni 19141918. Assisto ad avvenimenti che reputo insensati, e io tra il 1914 e il 1918 invece del piccolo passo che ha compiuto la coscienza popolare verso sinistra, sono stato spinto a sinistra di molte miglia. Non posso nemmeno piú leggere un solo giornale tedesco (...)"]. <■ MITTNER, III/l, p. 1421 n.l. II passo cui si fa riferimento é quello in HESSE 1904 [=HESSE 1957, I , pp.219-221], 7 MAYER, p. 140. * Citazione in MAYER, p.140. " MAYER, p.140 1(1 La causa di ció va ricercata nella sua critica, dura sempre e spesso condivisibile, delle falsita su cui si fonda la societä borghese st\"Und sie ist, diese schäbige, stets enttäuschende und öde Wirklichkeit, auf keine andre Weise zu ändern, als indem wir sie leugnen, indem wir zeogen, dass wir stärker sind als sie" (HESSE 1925 b [= HESSE 1957, IV, p. 483]) ["E questa, realtä meschina, sempre deludente e insulsa realtä, non e possibile mutarla, se non rinnegandola e mostrando che siamo piü forti di essa"]. 107 che 1' ammirazione per Hermann Hesse, come ha scritto Viktor Zmegac " non poggia tanto sul potenziale estetico délia sua prosa, quanto piuttosto sulla dignità dei suoi principi umani "" sulla coerenza dei comportamenti e sulla vivacità di uno spirito che " non ha mai evitato il confronto con nessun problema europeo, non si è sottratto a nessun appello della vita attuale, non si è mai adagiato in un quietismo, né intellettuale né estetico "12. L' altra esperienza è la psicanalisi. Dapprima sperimentata su se stesso in una clínica di Lucerna, la psicanalisi gli è servita a risolvere conflitti che lo tormentavano fin dall' adolescenza (aveva quindici anni quando tentó il suicidio) e a superare, in una certa misura, la suacrisi esistenziale, le cui radici non c' è dubbio che affondino nell' azione pedagógica particolarmente severa del padre, nell' atmosfera che si respirava in una famiglia dominata totalmente da un ossessivo pietismo cristiano13 e nel trauma14 che ha subito nel seminario evangélico di Maulbronn, per la disperazione di non potere realizzare il suo obiettivo, che era quello di dedicarsi completamente alia poesia: "[...] von meinem dreizehnten Jahr an war mir das eine klar, dass ich entweder ein Dichter oder garnichts werden wollt15. Le cause scatenanti, pero, vanno cercate, con altrettanta sicurezza, nella debilitazione fisica ma sopra tutto in quella psichica che subisce al tempo della Prima Guerra Mondiale, per i duri e reiterad attacchi della stampa tedesca che finiscono, allontanando da lui molti amici, per ¡solarlo in una solitudine che gli provoca gravi sofferenze. La psicanalisi pero è servita altresí a daré una direzione alla sua ricerca; a condurlo alie origini eterne, universali dell' uomo; a portarlo al riconoscimento delle due polarità originarie, da cui scaturiscono tutte le altre catégorie di polarità: la Madre (con la M maiuscola: mondo della notte, della morte; amore, matrice, e senso) e il Padre (con la P maiuscola: mondo della luce; spirito, pensiero e conoscenza). Dunque pietismo, Oriente (piú Ciña, pero, che India; piú taoismo che buddismo16, internazionalismo e psicanalisi trapuntano le pagine di Hermann Hesse, in trame piú o 11 ZMEGAC 1995, p. 301. 12 MICHELS, p. 146. 11 "Ich war das kind frommer Eltern, welche ich zärtlich liebte und noch zärtlicher geliebt hätte, wenn man mich nicht schon frühzeitig mit dem vierten Gebote bekannt gemacht hätte" (HESSE 1925 b [= HESSE 1957, IV, p. 469]) ["Ero il figlio di genitori pii, che amavo teneramente e che ancora piü (eneramente avrei amato, se non mi avessero fatto conoscere troppo presto il quarto comandamento"]. 14 Definito da Hugo Ball come "Stiftlerneurose" (BALL, p: 56). 15 HESSE 1925 b [= HESSE 1957, IV, p. 473] ["(...) dai tredici anni in poi, mi fu chiaro che volevo diventare un poeta o niente"]. "[...]nannte man mich häufig einen 'Buddhisten', worüber ich nur lachen konnte, denn in Grunde wusste ich mich von keinem Bekenntnis weiter entfernt als von diesem" ["mi chiamavano spesso 'buddista', cosa di cui potevo soltanto ridere, poiche in fondo da nessuna dottrina mi sentivo piu lontano che da questa" (HESSE 1925 b [= HESSE 1957, IV, p. 482]). E ben vero, infatti, che e alla religione induista piü che alla buddista che Hermann Hesse si sente vicino, come ci conferma anche V. Ganeshan (GANESHAN), lo studioso che piü ha approfondito questo aspetto dei pensiero hessiano. Tuttavia crediamo, con A. Hsia (HSIA), che nella formazione dello scrittore abbia pesato in modo piü rilevante il pensiero cinese, il taoismo in particolare, che non quello indiano. Comunque, sia chiaro che "1' atteggiamento di H. Hesse nei confronti della filosofia e delle religioni orientali e singolarmente aperto [...]: traespunto dal taoismo, dal buddhismo, dall' induismo e dal brahmanesimo, ma senza abbracciare esclusivamente una di queste religioni, bensi ricavandone un senso di religiositä generico e un' indicazione di amore universale" (PONZI, p. 80). 108 meno insistite da libro a libro; ma il tema centrale della sua produzione letteraria, il motivo fondamentale della sua opera é certamente quello inerente la sua concezione dell' uomo. Ed é proprio questo motivo, tra i tanti altri possibili, che vogliamo seguire ed esaminare attraverso il nostro viaggio hessiano breve e talvolta rapsodico, come 1' occa-sione impone, ma non senza qualche approfondimento. Sia per quanto riguarda quei dati bibliografici che possono aiutarci a cogliere e a chiarire il rapporto dello scrittore verso se stesso e verso il mondo e il suo tempo17. Sia mettendo bene a fuoco il fatto che, nell' esaminare il problema della concezione dell' uomo nell' opera di Hermann Hesse, bisogna tenere conto che essa si sviluppa e si evolve secondo una direzione costante di ricerca che costituisce 1' apporto essenziale dello scrittore e nella quäle confluiscono suggerimenti culturali e ambientali. L' ampliamento dell' anima, anche se compiuta tra infinite sofferenze, é la continua, suprema meta delle figure create da Hermann Hesse. Quando 1' anima si é talmente aperta da potere abbracciare il divino, raggiunge una sintesi che porta 1' uomo nella totalitä. Per questo lo scrittore respinge tutto ció che potrebbe ostacolare lo sviluppo del singolo, il suo divenire umano. Giä nel 1932, Hermann Hesse18 aveva descritto le tre fasi fondamentali della Menschwerdung'. "Der Weg der Menschwerdung beginnt mit der Unschuld [...] von da führt er in die Schuld, in das Wissen um Gut und Böse, in die Forderungen der Kultur, der Moral, der Religionen, der Menscheitsideale. Bei jedem, der diese Stufe emstlich und als differenziertes Individuum durchlebt, endet sie unweigerlich mit Verzweiflung, nämlich mit der Einsicht,dass [...] Gerechtigkeit unerreichbar, dass Gutsein unerfüllbar ist. Diese Verzweiflung füht nun entweder zum Untergang oder aber zu einem dritten Reich des Geistes [...] : zum Glauben. Einerlei welche Formen und Ausdrücke der Glaube annehme, sein Inhalt ist jedesmal derselbe: dass wir wohl nach dem Guten streben sollen,soweit wir vermögen "19. 17 Di fondamentale importanza resta ancora la prima biografía, quella di Hugo Ball (BALL). Infatti, nonostante giunga soltanto al 1927, riveste un interesse particolare, poiché, scritta da un amico di famiglia e compagno dello scrittore, non si limita ad una ricerca obiettiva di dati, ma attinge ad affinitä di ambiente e di sentire che superano il semplice compito del biógrafo e la rendono una fönte preziosa e privilegiata per capire Hermann Hesse e quindi anche per la definizione del nostro problema. L' influenza della psicoanalisi sulla concezione hessiana dell' uomo viene ripresa da Richard Matzig (MATZIG) in un lavoro che, perö, risente troppo della unilateralitä di un' interpretazione esclusivamente in chiave psicológica. Sulla stessa linea si colloca Luise Hackelsberger (HACKELSBERGER) che, nella sua indagine sui rapporti tra le figure hessiane con la 'societä' e con la 'comunitä' - secondo la terminología di Franz Tönnies (TÖNNIES) - riconosce ad esse i caratteri dell' uomo del nostro tempo, tra cui, in primis, la sua incapacita di un saldo e duraturo legame con la societä e il conseguente isolamento dalla comunitä. Non offre, invece, utili indicazioni per il problema che qui c' interessa il lavoro di Gerhard Kirchhoff (KIRCHHOFF) perché, pur non privo di spunti intelligenti (p. es., la sua valutazione di Siddhartha), non sembra tenere sufficientemente conto della formazione culturale e spirituale di Hermann Hesse. L' opera piú completa e importante resta ancora quella di Edmund Gnefkow (GNEFKOW), verso la quale abbiamo, insieme al lavoro di Luisa Ponzio (PONZIO) piú debiti di quanti sarebbe lecito attenderci. Semplici introduzioni alia lettura di Hermann Hesse, infine, si devono considerare la monografía di Franz Baumer (BAUMER) e la biografía di Bernhard Zeller (ZELLER). 18 HESSE 1932. HESSE 1957, VII, p. 389 ["La strada del divenire umano Menschwerdung inizia con 1' innocenza (...), da qui essa conduce nella colpa, nella conoscenza del bene e del male, nell' esigenza della cultura, della morale, delle religioni, degli ideali dell' umanitä. Questo gradino, per chi lo vive con serietä e 109 Queste tre frasi vengono vissute dalle figure hessiane a cominciare dal Demian20, con cui 1' Autore, sotto lo pseudónimo di Emil Sinclair, affascino i suoi lettori, specialmente i piú giovani ed iniziö una nuova fase creativa, originata dall' esperienza della guerra e da quella psicänalitica. Nella seconda di quelle tre fasi, cui abbiamo accennato, s' inseriscono i tre momenti fondamentali della 'vocazione', del 'risveglio' e del 'congedo' cosí ben rappresentati nel Glasperlenspiel ('II gioco delle perle di vetro')21, 1' ultima grande opera di Hermann Hesse, quella che rappresenta una visione complessiva di tutti i motivi trattati nelle opere precedenti; una che non é soltanto una summa dei motivi dell' opera hessiana: é piuttosto il risultato finale dell' esperienza maturata dallo scrittore. E, cioé, la 'sua' opera, nel senso che é 1' opera che cercava e da tempo pensava se giä nel 1924, dopo avere terminato il Kurzgefasster Lebenslauf, manifestava 1' intenzione "eine Art von Oper zu schreiben, worin das menschliche Leben in seiner sogenannten Wirklichkeit wenig ernst genommen, sogar verhöhnt wird, dagegen in seinem ewigen Wert als Bild, als flüchtiges Gewand der Gottheit hervorleuchtet"22. Parole che potrebbero essere usate per il risvolto di copertina del Glasperlenspiel, di circa venti anni dopo. II romanzo - utopistico - si svolge nell' anno 2000 in Castalia, provincia pedagógica dello spirito, in cui una élite di altissima cultura (scienziati, pensatori, artisti) partecipa ad un gioco, che consiste in un esercizio di associazioni e combinazioni tra tesi e antitesi, di eoncetti derivad dagli ideogrammi cinesi, dalla música e dal giuoco degli scacchi. II protagonista, che incarna 1' anima della Castalia é Josef Knecht ('servo'), la cui vita si manifesta nelle tre inevitabili componenti della 'vocazione', del 'risveglio' e del 'congedo'. Ognuno di questi momenti é una sintesi di molteplici esperienze e ognuno é contemporáneo all' altro. Per primo c' c la 'vocazione' (la 'vocazione' di Josef Knecht, che si manifesta nella gara con Plinio Designori, é quella di dovere conoscere e sperimentare la Castalia nella sua vita, coltivarla in se stesso, viverla realmente come completa unitä), ma essa contiene giä in sé il 'risveglio', perché nella decisione di Josef di sfidare Plinio é giä presente il riconoscimento del polo opposto; infatti, "der Gegensatz: Welt und Geist, oder der Gegensatz: Plino und Josef, hatte sich [...] aus dem Kampf zweier unversöhnlicher Prinzipien in ein Konzert sublimiert'm. II 'congedo' é il terzo momento e inizia quando Josef riconosce che gli ideali di Castalia non sono piú validi per lui e sente la necessitä di superarli: "Mein Leben [...] sollte ein Transzendieren sein, ein Fortschreiten von Stufe zu Stufe [...]24. come individuo differenziato, finisce immancabilmente con la disperazione, cioé con la convinzione che (...) la giustizia e irraggiungibile, la bonta é inattuabile. Ora, tale disperazione conduce o alia rovina o a un terzo regno dello spirito (...), alia fede. Non importa quali forme ed espressioni assuma la fede, il suo contenuto é lo stesso: che dobbiamo tendere al bene per quanto possiamo"]. 211 HESSE 1919. 21 HESSE 1943. 22 DÜRR, p. 76 ["di scrivere una specie di opera in cui la vita umana nella sua cosí detta realta viene presa poco sul serio e addirittura schernita, ma invece risplende luminosa nel suo valore eterno, come immagine, come veste transitoria della divinita"]. 23 HESSE 1957, VI, p.185 ["II contrasto: mondo e spirito, o il contrasto: Plinio e Josef [,..]si era sublimato da lotta tra due principi inconciliabili in un concerto"]. 24 HESSE 1957, VI, p. 511 ["La mia vita [...] doveva essere come un trascendere, un proseguiré di gradino in gradino"]. 110 In questo modo egli compie la sua evoluzione interiore, che si attua proprio nella necessitä di superare ogni fase, ogni gradino della vita. . Sempre in Ein Stückchen Theologie, Hermann Hesse, pur denunciando la relativitä della catalogazione, divide 1' umanitä in due tipi fondamentali contrapposti. L' uomo razionale che "glaubt an nichts so sehr als an die menschliche Vernunft"25, che "glaubt [...] an Fortschritt"26 e "sein gefürchtetster Feind ist der Tod, der Gedanke an die Vergänglichkeit seines Lebens und Tuns"21. E 1' uomo religioso che "glaubt, dass der Mensch ein dienender Teil der Erde sei"2i ed egli "flüchtet, wenn das Grauen vor Tod und Vergänglichkeit ihn fasst, in den Glauben, dass der Schöpfer (oder die Natur) seine Zwecke auch mit diesen uns erschreckenden Mitteln anstrebe"29. Nelle prime due fasi ('vocazione' e 'risveglio') della sua Menschwerdung, 1' uomo razionale e 1' uomo religioso si trovano in inconciliabile opposizione, che si manifesta nel romanzo Der Steppenwolf (' II lupo nella steppa')30, con il sentimento della coesistenza fondata su di un' inimicizia mortale di due nature, di due esseri in una sola persona: il lupo della steppa spietato e divoratore e 1' uomo gentile, con desiderio di calore e di affetto31. Con questo libro che, nonostante i suoi difetti32, rappresenta uno dei vertici della sua non comune produzione, Hermann Hesse mette in primo piano la crisi della societä. Come sottolinea Viktor Zmegac, le annotazioni di Harry Haller33 "uno scrittore che riversa sulla carta tutto il suo disgusto per le menzogne della societä borghese e le 'conquiste' effettuate tramite lo sfruttamento della natura, sono una critica veemente contro la civiltä moderna, una critica che per certi versi anticipa le posizioni di Herbert Marcuse [...], per quanto essa resti impigliata in una sorta di irrazionalismo non meglio definito"34. 25 HESSE 1957, VII, p. 395 [" non crede a nulla se non nella ragione umana"]. 2,1 HESSE 1957, VII, p. 396 ["crede (...) nel progresso"]. 27 Ibidem ["il suo nemico più temuto è la morte, il pensiero della caducità della sua vita e della sua azione"]. 2S Ibidem ["crede che 1' uomo sia un elemento al servizio della terra "]. 2'' Ibidem ["si rifugia, quando 1' afierra 1' orrore della morte e della caducità, nella fede che il creatore (o la natura) persegua i suoi fini:anche con questi mezzi per noi spaventosi "]. ■w HESSE 1927. " "Bei Harry hingegen war es anders ? in ihm liefen Mensch und Wolf nicht nebeneinander her, und noch viel weniger halfen sie einander, sondern sie lagen in ständiger Todfeindschaft gegeneinander" ["Per Harry invece era diverso, in lui non correvano 1' uomo e il lupo appaiati, né tanto meno si aiutavano 1' un I' altro, ma si trovavano in continua, mortale inimicizia 1' uno contro 1' altro"] (HESSE 1957, IV, p. 225). 12 Cfr., p. es., I' analisi di Dieter Mayer: "I punti deboli del libro, che ne attenuano notevolmente F acume analítico trasponendo il suo messaggio terapéutico sul piano dell' utopia, vanno cercati, da un lato, nella riduzione della materia narrativa al mondo interiore del protagonista, dall' altro in una critica manichea della borghesia e della Zivilisation, con cui Hesse pensava di liquidare gli Anni Venti [...]. Questa condanna indiscriminata della società del dopoguerra nasce dal rifiuto della società dei consumí e della descente frenesia produttiva: la "caccia grossa ail' automobile" descritta nel Teatro mágico del Lupo della Steppa è un esempio di pessimismo antimoderno che contrappone all' oggi i valori di ieri e alla mediocrità, 1' orgogliosa solitudine del lupo-artista" (MAYER, p. 141). 31 La componente autobiográfica, raramente assente nell' opera di Hermann Hesse, è particolarmente evidente qui, in cui il protagonista ha persino la stessa iniziale del nome e cognome dell' Autore come in tanti altri testi di questi anni. Cfr., p. es., Kurgast ['Cura termale'] (HESSE 1925 a) e Die Nürnberger Reise ['Il viaggio a Norimberga'] (HESSE 1928). M ZMEGAC 1995, pp. 302-303. 111 II lupo e 1' uomo gentile, perö, cessano di essere contrapposti e riconoscono la reciproca necessitä, quando si vengono a trovare nella terza fase. Qui Mozart, che é un bel saxofonista spagnolo drogato, spiega ad Harry Haller 1' inutilitä dell' uccisione di Hermine, che 1' aveva salvato dal suicidio, alio scopo di eliminare, novello Dorian Gray, uno dei suoi innumerevoli lo e gli insegna la saggezza della vita e che il vero dissidio é tra 1' idea e il fenomeno, il cui simbolo é la radio, che diffonde sia la música piú sublime, sia assordanti testimonianze di stupiditä. Pensiamo a Josef e Plinio, che costituiscono i due poli opposti che si attraggono 1' un l'altro. Pensiamo a Narziss, 1' ascético, 1' uomo dello spirito e Goldmund, 1' artista, il cui dissidio, nelP omonima opera (Narziss und Goldmund 'Narciso e Boccadoro')35 é soltanto apparente, perché non soltanto si completano, ma sono 1' unita dell' uomo, nella sua duplice componente di Spirito e Natura. Sintesi che Goldmund ha vissuto abbandonandosi al vórtice della vita e che Narziss invece, pur isolato nel convento, 1' ha comunque compresa, benché soltanto con il pensiero. Dice, infatti, quest' ultimo "Es ist nicht unsere Aufgabe, einander näherzukommen, sowenig wie Sonne und Mond zueinander kommen oder Meer und Land. Wir zwei, lieber Freund, sind Sonne und Mond, sind Meer und Land. Unser Ziel ist nicht, ineinander überzugehen, sondern einander zu erkennen und einer im andern das sehen und ehren zu lernen, was er ist: des andern Gegenstück und Ergänzung"36. La necessitä di una fusione tra i due tipi trova la sua definitiva affermazione nel Glasperlenspiel e nel suo protagonista Josef Knecht, in cui Hermann Hesse rappresenta il suo ideale di uomo completo. Le opere precedenti il Demian, invece, esprimono soltanto la ricerca e il tentativo dello scrittore d' indirizzare il proprio cammino spirituale e di definire il suo ideale di uomo. Infatti, i protagonisti, che compaiono nella produzione hessiana di questo periodo, falliscono tutti nel tentativo di inserirsi nel tutto della vita, di cui hanno sí avvertito il richiamo imperioso, ma non hanno compreso che 1' ostacolo da superare era in loro stessi. Cosí Camenzind (Peter Camenzind) che, pur avendo tentato d' irrompere nel tutto della vita, non riesce a prenderne possesso. Rinunciando alia vita dell' artista, egli non affronta la vita; preferendole il piccolo ambiente di Nimikon, dove si riduce a gestire un' osteria, egli ha scelto il lato borghese che, di essa rappresenta soltanto un aspetto, un 'gradino', che dev' essere superato, come tutti gli altri, per riuscire a prenderne pieno possesso. Peter Camenzind non raggiunge la vita, perché non si apre senza riserve. "Der Roman, wieviel er auch das Ganze, die Einheit 'Leben' darzustellen scheint, vom Gesamtwerk Hemann Hesses beurteil einen einseitigen und damit uneinheitlichen Menschen im Mittelpunkt "37. Cosí Giebenrath (Unterm Rad, 'Sotto la ruota')38, vittima di una disciplina scolastica rigida e di un ambiente familiare chiuso, una volta sradicato non riesce piü ad opporsi agli assalti della sorte e dei sensi e le 35 HESSE 1930 [= HESSE 1957, V], HESSE 1957, V, p. 49 ["non e nostro compito avvicinarci 1' uno all' altro, cosí come non si avvicinano il solé e la luna o il mare e la terra. Noi due, caro amico, siamo solé e luna, siamo mare e terra. II nostro fine non é di trasformarci 1' uno nell' altro, ma di riconoscerci 1' un 1' altro e di imparare a vedere e a onorare nell' altro ció che egli é: 1' opposto e il complemento dell' altro"]. 17 KIRCHHOFF, p. 8 ["II romanzo, anche se sembra rappresentare il tutto, 1' unita 'vita', se si giudica dall'opera completa di Hermann Hesse, esso pone un uomo unilaterale e perciö non unitario al centro"]. M HESSE 1906. 112 acque lo trascinano alia deriva fin 'sotto la ruota'. Cosí Kuhn (Gertrud)39 comprende che il ritirarsi nel proprio mondo, nell' individualita dell' lo, gli impedisce il contatto con la vita, cui pure anela; ma da tale situazione non ne esce che cercando una compensazione attraverso la música. E con la música, infatti, che il protagonista pensa di gettare un ponte verso gli altri uomini, nella convinzione che se essi non volevano amarlo avrebbero pero dovuto almeno amare la sua opera. Cosí Veraguth (Rosshalde)40, quando, spezzatosi con la morte del figlio Pierre anche 1' ultimo legame con le costrizioni borghesi, fatte di preoccupazioni della casa e della famiglia, parte per 1' India, sembra avere raggiunto la propria soluzione. Ma alia fine risulta chiaro che la rottura tra lui e la vita permane. Veraguth é e resta un Draussenstehenden (ingl. outsider), al quäle "es nicht gegeben ist, das Leben selber an sich zu heissen"41. Egli é stato troppo a lungo segregato nel suo Io, per cui ora non gli resta che la "seltsame, kühle, dennoch unbändige Leidenschaft des Sehens, des Beobachtens und heimlichstolzen Mitschaffen. Das war der Rest und der Wert seines missglückten Lebens, diese unbeirrbare Einsamkeit und kalte Lust des Darstellens, und diesem Stern ohne Abwege zu folgen, war nun sein Schicksal"42. E arriviamo a Knulp (Knulp)43 che, a differenza degli altri protagonisti é giä dalla parte dei servitori della vita, anche se non ha ancora saputo compiere il passo decisivo. Nel momento del 'risveglio' alia vita, si leva un rifiuto della vita, che si riassume nelle sue ultime parole: "es ist alles, wie es sein soll"44. Perché un rifiuto? Perché Knulp, manifestando la sua serena accettazione di una morte precoce, si riserva un comodo posto di spettatore, quando invece la vita hessiana richiede all' uomo di essere protagonista. In queste prime opere, dunque, 1' uomo di Hermann Hesse non é ancora riuscito a tare maturare il proprio risveglio, nel senso dell' autorealizzazione. Neppure Knulp, perché, nonostante che si collochi al di sopra di un Veraguth, di un Kuhn, di un Camenzind, non ha ancora saputo compiere il passo decisivo. E certamente il precursore immediato degli hohe Menschen, ma non é ancora un hoher Mensch. Condizione, questa, che sarä raggiunta dal protagonista di Demian45. Nel romanzo si precisa, infatti, il significato dell' autorealizzazione, che é la completa attuazione della possibilitä che 1' uomo ha in sé, che é cosi bene rappresentata nel disegno, che Emil Sinclair manda a Demian, di un uccello che tenta di uscire dal suo guscio: "der Vogel kämpft sich aus dem Ei. Das Ei ist die Welt. Wer geboren werden will, muss eine Welt zerstören. Der Vogel fliegt zu Gott. Der Gott heisst Abraxas"46. Infatti, 1' amico Demian, dopo averio w HESSE 1910. 40 HESSE 1914. 41 HESSE 1957, II, p. 633 ["non é dato d' impadronirsi della vita stessa"]. 42 Ibidem ["singolare, fredda e tuttavia indomabile passione di vedere, di osservare e di partecipare segretamente fiero. Questo era il resto e il valore della sua vita fallita, questa solitudine imperturbabile e desiderio freddo di rappresentare e seguire questo astro senza deviazione, ora era il suo destino"]. 4J HESSE 1915. 44 HESSE 1957, III, p. 96 ["tutto é come dev' essere"]. 45 HESSE 1919. Questo romanzo scritto nel 1917, é stato pubblicato nel 1919 con lo pseudónimo di Emil Sinclair, che, tra 1' altro, era il nome del compagno di Friedrich Hölderlin nel collegio teologico di Tübingen. 4'' HESSE 1957, III, p. 185 ["L' uccello lotta per uscire dall' uovo. L' uovo é il mondo. Chi vuole nascere deve distruggere un mondo. L' uccello vola a Dio. II dio si chiama Abraxas"]. A parte il problema dell' interpretazione del simbolo di Abraxas (cfr., p. es., GNEFKOW, pp. 71*72; MATZIG), che ci 113 liberato, quand' era fanciullo, dalla maléfica influenza di Kromer, un monello di strada, guida Sinclair nella via verso se stesso e poi gli fa incontrare la propria madre, Eva, la personificazione di un sogno che tanto aveva inquiétate le notti del protagonista. Sollecitato da lei entra in casa: " ich glaube, ich bin mein ganzes Leben lang immer unterwegs gewesen - und jetzt bin ich heimgekommen"41 e cosi, finalmente, varea la 'soglia' della consacrazione nella vita. In quest' attimo si definisce il 'risveglio' di Sinclair e si compie la sua autorealizzazione. Con il Demain, nato nel mezzo di una guerra, nel crollo dei tradizionali valori spirituali, in un caos che sembra che stia per inghiottire 1' intera umanitä, Hermann Hesse vuole affermare la sua fede nell' uomo. Questa opera "ist die Geschichte eines Menschen, nicht eines erfundenen, eines möglichen, eines idealen oder sonstwie nicht vorhandenen, sondern eines wirklichen, einmaligen, lebenden Menschen, das weiss man allerdings heute weniger als jemals und man schiesst denn auch die Menschen, deren jeder ein kostbarer, einmaliger Versuch der Natur ist, zu Mengen tot [...]. Er ist auch der einmalige, ganz besondere, in jedem Fall wich tige und merkwürdige Punkt, wo die Erscheinungen der Welt sich kreuzen, nur einmal so und nie wieder. Darum ist jedes Menschen Geschichte wichtig, ewig, göttlich, darum ist jeder Mensch, solange er irgend lebt und den Willen der Natur erfüllt, wunderbar und jeder Aufmerksamkeit wiirdig"4S. E rivolge all' uomo, con amore profondo, il suo monito e gl' indica il compito: giungere a se stesso e vivere interamente il proprio destino. E un compito arduo, al quäle é negato ogni compromesso e la cui difficoltä consiste nel fatto cheT uomo possiede una duplice natura (sensuale e spirituale) contrapposta e apparentemente inscindibile. Quäle delle due nature spetta all' uomo di sviluppare? Esiste una supremazia di una sull' altra? La risposta di Hermann Hesse é che entrambe debbono essere sviluppate, potenziate e riunite in una unitä. Questo é il problema che, come abbiamo visto, giä posto in Narziss und Goldmund e in Der Steppenwolf ritorna ora nel famoso Siddhartha49, in cui 1' esperienza del pensiero Orientale si viene ad affiancare all' esperienza della psicanalisi. Figlio di un bramano, Siddhartha si fa asceta con 1' amico Govinda. Questi, perö, rimane nel monastero, mentre Siddhartha si convince che "keinem wird Erlösung zuteil durch Lehre"50 e capisce che 1' uomo deve sperimentare con i sensi e con lo spirito, perché entrambi sono validi strumenti di conoscenza, ció che il destino gli porterebbe lontano dal nostro scopo immediato, il significato immediato e piú evidente dell' immagine dell' uccello che tenta di uscire dal suo guscio é quella dell' uomo che lotta per liberarsi dalle proprie costrizioni, P lo che si libera dal non-Io, la forma che nasce dall' informa, lo spirito che prorompe dalla materia. L' uccello che spezza il guscio é il simbolo della lotta di Sinclair per nascere alia vita. 47 HESSE 1957, III, p. 232 ["credo di essere sempre stato in cammino per tutta la mia vita - e ora sono arrivato a casa"]. 4* HESSE 1957, III, p. 101 ["e la storia di un uomo, non di uno inventato, di uno possibile, di uno ideale o in qualche modo inesistente, ma di un uomo reale, único, vivo. Ma questo, in verita si sa oggi meno che mai percio si uccide in grande quantita anche gli uomini, ognuno dei quali é un tentativo prezioso, único della natura [...]. Egli é anche 1' único punto, del tutto particolare, in ogni caso importante e singolare, in cui i fenomeni del mondo si incrociano, una sola volta cosí e mai piú. Perció la storia di ogni uomo é importante, eterna, divina, perció ogni uomo, fin tanto che in qualche modo vive e adempie la volontá della natura, é meraviglioso e degno di ogni attenzione"]. 4'' HESSE 1922. w HESSE 1957, III p. 643 ["Per nessuno la salvezza giungerá attraverso la dotttrina"]. 1 14 assegna: "beide, die Gedanken wie die Sinne waren hübsche Dinge, hinter beiden lag der letzte Sinn verborgen, beide galt es zu hören [...], aus beiden die geheimen Stimmen des Innersten zu erlauschen"". Per questo egli sperimenta ogni piacere dei sensi fino ad avvertire ribrezzo ed orrore al punto da pensare al suicidio. Ma mentre é tutto proteso verso la morte, si opera in lui la salvezza: "da zuckte aus entlegenen Bezirken seiner Seele, aus Vergangenheiten seines ermüdeten Lebens her ein Klang. Es war ein Wort, eine Silbe [...] das heilige 'Om' und im Augenblick, daderKlag 'Om' Siddharthas Ohr berührte, erwachte sein entschlummerter Geist plötzlich, und erkannte die Torheit seines Tuns"''1. Ed é con questa sillaba nel cuore, che riconosce: "Ich habe Verzweiflung erleben müssen, ich habe hinabsinken müssen, bis zum törichtesten aller Gedanken, zum Gedanken des Selbstmordes, um Gnade erleben zu können [...]. Ich habe sündigen müssen, um wieder leben zu können"53. Riapertosi cosí alia voce dello spirito, Siddhartha, accanto al barcaiolo Vasudeva, impara ad ascoltare e a riconoscere la voce del fiume. Ma la sua esperienza non é finita: deve ancora provare la felicitä e il dolore e questi sentimenti gli procurano 1' incontro con il figlio e la separazione da lui. Soltanto dopo egli potra finalmente capire che il moto eterno dell' acqua é la durata immutabile nell' alternarsi degli eventi; puö finalmente imparare dal fiume la legge dell' eterno divenire, che tutto obbedisce ad una legge di necessitä alla quäle 1' uomo deve abbandonarsi con fiducia e dedizione. L' uomo deve amare il proprio destino; diversamente non raggiungerä mai la condizione per 1' autorealizzazione: "die Liebe, o Govinda, scheint mir von allem die Hauptsache zu sein [...]. Mir aber liegt einzig daran, die Welt lieben zu können, sie nicht zu verachten, sie und mich nicht zu hassen, sie und mich und alle Wesen mit Liebe und Bewunderung und Ehrfurcht betrachten zu können"54. L' uomo attua, dunque, se stesso dopo avere sperimentato in sé i poli, che vengono riuniti in una visione che abbraccia tutta la vita e le sue leggi e ne coglie il palpito eterno, divino. Infatti lo scopo della ricerca di Siddhartha é proprio realizzare il detto delle Upanishad: "Deine Seele ist die ganze Welt"55. Gia nel Siddhartha si era aperto un vareo attraverso il tempo, che non era veramente annullato, ma, per cosí dire, spostato in una extratemporalitä, in un 'sempre', in un flusso eterno. 51 HESSE 1957, III, p. 652 ["Entrambi, i pensieri e i sensi erano cose belle, dietro entrambi era nascosto il significato ultimo, entrambi era necessario ascoltare (...), da entrambi cogliere le voci segrete del piú profondo animo "]. 52 HESSE 1957, III, p. 683 ["Allora da zone remote della sua anima, dal passato della sua vita stanca scaturí un suono. Era una parola, una sillaba (...) il sacro 'Om' e nell' istante in cui il suono 'Om' toccô 1' orecchio di Siddhartha, il suo spirito assopito si risvegliô improvvisamente e riconobbe la follia del suo agiré"]. " HESSE 1957, III, p. 690 ["Ho dovuto provare la disperazione, ho dovuto sprofondare, fino al piú folie di tutti i pensieri, al pensiero del suicidio, per potere provare la grazia (...). Ho dovuto peccare, per potere vivere di nuovo"]. 54 HESSE 1957, III, p. 729 ["O Govinda, 1' amore, mi sembra essere la piú importante di tutte le cose (...). A me importa soltanto di potere amare il mondo, di non disprezzarlo, di non odiare quello e me, di poter considerare quello , me e tutti gli esseri con amore, ammirazione e rispetto"]. 55 HESSE 1957, III, p. 620 ["La tua anima è il mondo intero"]. 115 Nel Morgenlandfahrt ('II pellegrinaggio in Oriente')56, il pellegrinaggio di una lega di Unsterblichen ('i [grandi] immortali')57 di ogni tempo, insieme ai personaggi delle loro opere e a quelli della giovinezza dell' Autore, conduce, attraverso tempi e spazii storici e geografici che vengono cambiati e rimossi come scene, in una dimensione 'altra'. Realtä e non realtä, dunque, prendono forma 1' una accanto all' altra: "Unser Morgenland war ja nicht nur ein Land und etwas Geographisches, sondern es war die Heimat und Jugend der Seele, er was das Überall und Nirgends, war das Einswerden aller Zeiten"5*. Alia base di questo racconto, sta la profonda convinzione dell'Autore che soltanto attraverso una formazione spirituale é possibile ottenere un mondo migliore. II protagonista é Leo, che é 1' oggetto della ricerca di Hermann Hesse, il quäle, diventato schiavo del suo intelletto, ha perso la fede nella missione della lega, precipitando in una disperazione da cui si solleva, pero, al riconoscimento che la "Verzweiflung ist das Ergebnis eines jeden ernstlichen Versuches, das Leben mit der Tugend, mit der Gerechtigkeit, mit der Vernunft zu bestehen und seine Forderungen zu erfüllen. Diesseits dieser Verzweiflung leben die Kinder, jenseits die Erwachten"59. Nella condizione di 'risvegliato', Hermann Hesse ritrova la sua fede e compie la sua fusione con Leo, il suo ideale, e attraverso questa egli raggiunge lo spirito, mentre Leo, assolto il suo compito di mediatore, puö annullarsi, scomparire. La missione che Hermann Hesse ha iniziato con il Demian, che ha proseguito, per indicare le tappe principal i, con Siddhartha, Steppenwolf, Morgenlandfahrt e che trova la sua conclusione con Glasperlenspiel e 1' ininterrotta ricerca di realizzare un uomo che, in mezzo al caos e all' avvicendarsi sempre piú frenetico di sistemi e di teorie, mantenga intatta la sua dignitä e la sua grandezza. Le parole dello scrittore contenute nella lettera eine deutsche Studentin ("Ad una studentesa tedesca") nel marzo 1954 possono essere considérate come una professione di quella sua incrollabile fede: "Meine Dichtungen sind alle ohne Absichten, ohne Tendenzen entstanden. Wenn ich aber nachträglich nach einem gemeinsamen Sinn in ihnen suche, so finde ich allerdings einen solchen: vom 'Camenzind' bis zum 'Steppenwolf' und 'Josef Knecht' können sie alle als eine Verteidigung (zuweilen auch als Notschrei) der Persönlichkeit, des Individuums gedeutet werden. Der einzelne, einmalige Mensch mit seinen Erbschaften und Möglichkeiten, seinen Gaben und Neigungen ist ein zartes, gebrechliches Ding, er kann wohl einen Anwalt brauchen [...]. Denn diese Leser spüren, dass es mir weder um die Zerstörung der Ordnungen und Bindungen zu tun ist, ohne die ein menschliches Zusammenleben unmöglich wäre, noch um die Vergottung des Einzelnen, sondern um ein Leben, in dem Liebe, Schönheit und Ordnung herrschen, um ein Zusammenleben, in dem der Mensch nicht zum % HESSE 1932 b. 57 Dei quali gia si faceva cenno in Steppenwolf (cfr. HESSE 1957, IV, p. 252) e ai quali é dedicata una poesie omonima in Die Gedichte (cfr. HESSE 1942 [= HESSE 1957, V, p. 378). 511 HESSE 1957, VI , p.24 ["II nostro Oriente non era soltanto un paese e un dato geográfico, ma era la patria e la giovinezza dell' anima, era il Dovunque e 1' In-Nessun-Luogo, era 1' unificazione di tutti i tempi"]. 59 HESSE 1957, VI, p. 68 ["La disperazione é il risultato di ogni tentativo serio di sostenere la vita con la virtü, con I' equita, con la ragione e di adempiere le sue richieste. Al di qua di questa disperazione vivono i fanciulli, al di la i risvegliati"]. 116 Herdenvieh wird, sondern die Würde, die Schönheit und die Tragik seiner Einmaligkeit behalten darf "60. E per concludere, vogliamo sottolineare, ancora una volta, 1' impegno dello scrittore nel difendere la posizione di dignitä e di grandezza morale dell' uomo. Al di sopra di ogni presupposto culturale, Hermann Hesse ha creato una gallería di figure, nella caratterizzazione delle quali si avverte la tendenza a salvare i tesori piú intimi della creatura umana. Per questo, a differenza di Ferruccio Masini, che ha visto nell' opera di Hermann Hesse il tentativo, di stampo nietzschiano, di superare "il modello classico-umanistico in cui 1' ideología borghese aveva collocato il fondamento del suo mondo di valori"61, noi vi troviamo, invece, il messaggio di chi anela a vedere rinascere nella societä contemporánea quei valori eterni che gli sembrano essere definitivamente cancellati. Di chi, in altre parole, intende esprimere e salvaguardare, con profondo amore, quell' ideale di uomo che appartiene alia piú alta tradizione umanistica. Universitá di Torino BIBLIOGRAFIA CITATA BALL: H. Ball, Hermann Hesse. Sein Leben und seine Werk, Berlin: Suhrkamp Verlag, 1963 [la ed.: Berlin: S. Fischer Verlag, 1927]. BAUMER: F. Baumer, Hermann Hesse, Berlin: Colloquium Verlag, 1959. CHIUSANO: I. A. Chiusano, Introduzione, in HESSE 1996. DÜRR: W. Dürr, Hermann Hesse. Von Wesen der Musik in der Dichtung, Stuttgart: Silberbung Verlag, 1957. GANESHAN: V. 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Poiché i miei lettori sentono che io non mi preoccupo né della distruzione degli ordinamenti e dei legami, senza i quali sarebbe impossibile la convivenza umana, né della divinizzazione del singolo, ma di una esistenza in cui regnino amore, bellezza e ordine di una convivenza, in cui 1' uomo non diventi uno del gregge, ma possá serbare la dignitá, la bellezza e la tragicitá della sua unicitá " [HESSE 1961, pp. 569-571]. w La citazione di Ferruccio Masini si legge in PONZI, p. 124. 117 HESSE 1906: H. Hesse, Unterm Rad. Roman, Berlin: S. Fischer Verlag, 1906 [= HESSE 1957, I, pp. 373-546], HESSE 1910: H. Hesse, Gertrud. Roman, München: Albert Langen 1910 [= HESSE 1957, II, pp. 9-467] HESSE 1914: H. Hesse, Rosshalde. Roman, Berlin: S. Fischer Verlag, 1914 [= HESSE 1957, III, pp. 469-633], HESSE 1915: H. Hesse, Knulp. Drei Geschichten aus dem Leben Knulps, Berlin: S. Fischer Verlag, 1915 [= HESSE 1957, III, pp. 7-97], HESSE 1919: Demian. Die Geschichte einer Jugend von Emil Sinclair [=H. 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