ANNO XI Capodistria, 16 Luglio 1877' N. M DELL* ISTRIA A m fi u Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso U Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. « NUOVA SERIE di Effemeridi Giustinopolitane (Cont. V. n. 13) I.uglio 16 1820 II senato solleva Nicolò Ricci, Giacobello Pino e Capo de Ferro dalla solita custodia notturna della torre e della piazza nostra. - 31. - lì, - 17. 17 1462 II doge Cristoforo Moro avvisa il pod. e cap. Lorenzo Onorati circa l'invio di pubbliche barche per infrenare I' ardire di Trieste. - 2. 18 1359 11 veneto senato accorda a Giovanni di Al- merico del fu Papone l'inscrizione nell'albo del patrio consiglio. - 16, - ; - 15,t 19 1389 Convenzione con la quale il convento di san Cipriano di Murano si obbliga di contribuire al nostro capitolo due staia e mezzo di frumento all'anno per la chiesa di S. Maria al Risano ed annessi fondi. - 29. 20 1386 Ducala Venier che ordina ai pod. e cap. prò tempore di tenere ben vettovagliato il Castel Leone, e di sorvegliare affinchè dei due conestabili ne sia almeno uno sempre alla custodia. 1, - 45. 21 1572 Sebastiano Venier, capitano generale di maro, conferma "l'officio dei danni dati,, votato dal nostro consiglio. - 12, - 167. 22 1462 Lorenzo Onorati pod. e cap. proibisce alla città e suo distretto la condotta e la spedizione di merci a Trieste sotto pena di confisca. — 2. 22 1359 II senato pronunciasi contro ser Marco So-ranzo per gli abusi commessi durante il suo reggimento a danno del nostro comune. 16, - -*1*- - 16" XXIX, iD- 24 1421 II vescovo Geremia Pola investe ser Si- meone Vergerlo del feudo della decima in Pa-dena, villa Nova (villa Morosina) e S. Quirico o San Sirigo (ora Soccrga) e della metà di quelle in Covedo e Cristoiano. - 10. 25 1425 II capitolo della cattedrale cede per tre anni pi suo casale a ser Antonio Lepori, castellano in Pietra Pillosa, autorizzandolo a poterlo ri- durre a casa abitabile coli' obbligo però di sborsargli annui soldi dieci. - 29. ' " 26 1485 Ducale Vendramin che ordina al pod. e cap. prò tempore di non condurre seco più di venti persone quando recasi a Buie per trattare le cause in appello, e di non protrarvi la' dimora per non aggravare il povero comune. - 1, - 244. 27 1434 Ducale che abbuona a Cristoforo della Corte lire 350 per le perdite sofferte, come assuntore del civico dazio nel 1432, levato per lire 2220 perdite derivato oh clausuram strdtarnm, ìl., perchè dieta muta non eurreret per tre s menses et ultra. - 1, - 73.b 28 1670 Convenziono stipulata tra il nostro vescovo ed il convento di San Nicolò del Lido con la quale il monastero s'obbliga nunc et prò futuris temporibus di passare al vescovo 25 aunue libre d'olio ed una barilla di ribolla o in luogo di questa lire nove, e ciò ppr i possedimenti che godeva in San Nicolò d' Oltra. - 10. 29 1486 Ducale Barbarigo M. al pod. e cap. Matteo Loredan con la quale viene avvisato della convenzione fatta coll'imperatore li 26 del corrente me?e, risguardaute la libertà delle strade tra l'Istria e la Carniola e 1* osservanza degli antichi dazii. 1, - 246*. 30 1349 II senato vuole 30 uomini alla custodia di Castel Leone e possibilmente veneti, assegnando a ciascuno di essi lire sei di picc. al mese. ' 1G< " Sr ~ 31 1380 Vittor Pisani, giunto colla flotta ed altre barche di Pirano e di Parenzo, rompe il ponte che con giungeva la città alla terraferma per intercettare ogni fuga alla milizia ed al partito patriarchino. - 8, - XV, - 770 ; - E XXII, - 714. -xenx- CORRISPOIDEIZE Pinguente, 7 luglio. L'attuale sistema d'istruzione nella scuola popolare viene purtroppo ancora contrariato, come si ha occasione di rilevare, se si legge un articolo inserito in un giornale triestino di pochi giorni or sono. In questo viene detto che la scuola popolare moderna non reca gran profitto e si asserisce che i fanciulli non escono della medesima sempre bene preparati. La più grande prova di ciò, dice l'articolista, l'abbiamo nel fatto, che i docenti delle scuole medie generalmente si lagnano che i fanciulli, i quali entrano nelle prime classi di queste scuole, sono quasi sempre privi d' ogni buon fondamento nella grammatica e nell' aritmetica, ma più che tutto nella prima, per cui è necessario che spesse volte, per qualche mese, si sospendano le lezioni regolari, per esercitare gli scolari a leggere ed a distinguere le parti del discorso. Tali lagnanze sono a vnio credere, ingiustificate, se si pensa che per entrare in una scuola media non sia necessario il provare di aver frequentato una scuola popolare, ma basti soltanto corrispondere all'esame di ammissione, cui vengono assoggettati i fauciulli, che vogliono entrarvi. A tale esame il fanciullo o dimostra di possedere quelle prescritte cognizioni, o di nou possederle. So le possiede, non occorre che i docenti nuovamente le insegnino, se poi dimostra il contrario, allora nou viene accettato e non fa quindi bisogno che le lezioni regolari vengano punto sospese. Dirò inoltre che la scuola popolare di oggi non è chiamata a preparare allievi per le scuole medie, come lo erano una volta le caposcuole, ma è organizzata in modo da fornire quelle indispensabili ed utili cognizioni a coloro appunto che non hanno da continuare gli studi. Si dice di più che una volta dopo la terza elementare si sapeva leggere bene lo stampato e lo scritto e si conosceva bene la grammatica. In quanto al saper leggere lo stampato e lo scritto, nou si può dire che lo scolaro non ne sia capace anche ora, dopo aver frequentato per tre anni la scuola popolare, ma che si avesse conosciuto bene la grammatica, è molto a dubitarsi se si pensa che per conoscerla bene, occorra frequentare scuole superiori alle popolari. Non si vorrebbe inoltre, a mio credere, che nel-1'attuale scuola pel popolo s'insegnasse alcuni principii di geografia, storia, fisica, ecc., per dimenticare il più, cioè 1' arte di dire e di comporre. Che la lingua in queste scuole non venga punto dimenticata è facile persuadersi, se si esamina 1' attuale piano d'istruzione, il quale vuole dedicato alla medesima un numero settimanale di ore quattro, cinque volte maggiore che alle altre materie, ed una volta tante ore, di certo, non vi si dedicavano. Eppoi dando agli scolari qualche cognizione anche di geografia, storia, ecc. io credo che la lingua, anziché soffrire, vada a guadagnarvi poiché il fanciullo ripetendo, quanto di ciò va spiegando il maestro, si avvezza sempre al bene esprimersi. Un altre mezzo offre ancora la moderna organizzazione a vantaggio anche della lingua, e tale mezzo sono le biblioteche scolastiche, dalle quali lo scolaro riceve a casa libri adattati per leggere ed istruirsi. Il fornire poi il fanciullo, nella scuola popolare, di alcune cognizioni di storia, geografia, fisica ecc., limitate però sempre alla sua intelligenza, mi permetto dire che sia cosa necessaria anzicchè inopportuna, poiché, come sopra dissi, la detta scuola è destinata per quei fanciulli, che non hanno da frequentare scuole superiori, e se ciò si ommettesse, non si sarebbe fatto nell'istru- zione un passo più avanti che cento anni addietro, per cui il possedere qualche cognizione di più che il semplice leggere e scrivere, sarebbe sempre un privilegio di quei pochi, che avessero la fortuua di continuare gli studi. Per convincersi che anche l'aritmetica non viene dimenticata, si entri nell' ultima classe di una scuola popolare e si vedrà che le cognizioni in questa materia acquistate dallo scolaro, sono più che sufficienti ai bisogni della vita pratica. SUL CARSO Una bella e gentile festività ebbe testé luogo snl-l'altipiano del Carso Triestino. I membri componenti le direzioni delle Società Agrarie e di scienze naturali di Trieste, il Comitato per l'imboscamento del Carso, si recarono colà a solennizzarvi l'ottantesimo terzo natalizio del benemerito e dottissimo loro presidente, il Commendatore Muzio nob. de Tommasini, che prese pur parte alla escursione. La quale compiuta coll'ispezionare i lavori condotti su quell'altipiano, gl'invitati convennero a lauto banchetto imbandito all' albergo dell 'Obelisco presso Opi-ciua. Quivi il chiarissimo poeta Francesco Cameroni lesse un brindisi in dialetto veneziano, che fu quanto di gentile ed affettuoso poteva sgorgare dalla sua Musa. Al brindisi del Cameroni rispose col seguente discorso il festeggiato vegliardo : Nou saprei veramente offerire adeguata risposta alle domande che in forme sì gentili ed obbliganti mi furono dirette dall'onorevole che mi precedette nel parlare, e lo potrei tanto meno in quanto che l'animo mio sen-tesi sommamente commosso per le onorific enze delle quali vengo reso oggetto; perlocchè vi prego, onorevoli signori, d'indulgere agli sconnessi e disadorni miei detti. Di molto superiore, onorevoli signori, in confronto degli scarsi miei titoli, è il giudizio che vi piace formare, e troppo favorevole il calcolo che fate delle mie forze, le quali, esigue per se stesse, vanno ogni ora scemando sotto ii peso inevitabile degli anni, non valendo a surrogare il difetto, la comunque costante e fervida^ buona volontà. È però massima soddisfazione per l'uomo giunto al limite di una vita cousecrata alle cure del pubblico bene, l'ottenere il convincimento che il suo agire non rimase inutile, talché possa esserne serbata memoria o-norata dai suoi concittadini. Tale soddisfazione mi viene nel più ampio modo recata dal concorde voto di tanti uomini nelle scienze illustri, e per amore patrio distinti, i quali vollero nella odierna festevole dimostrazione offerirmi attestato di loro benevolenza. Ne siano a voi, onorevoli signori ed egregi amici, rese grazie dal più intimo del mio cuore. E mi sia lecito di accennare, come senza derogare all' alta importanza delle scienze morali, che stabiliscono le fondamenta, e regolano le norme della Società umana, debba pure non minore importanza concedersi alle scienze fisiche, a mezzo delle quali si giugne a conoscenza dielle leggi immutabili della natura; e mentre da un latio si provvede ai primi bisogni dell'uomo, e col perfezionamento dei prodotti naturali viene migliorata la suai e-sisteuza, così d'altra parte vengono perscrutati e pve sorse il tempio di Apollo Pizio. I pietra fu deposta nel Museo di Atene. Dal resoconto letto al congresso della società tri) stina costruttrice di edilìzi popolari, rilevasi che set bene le condizioni generali degli operai di Trieste ne possano riguardarsi come ottime, tuttavia gli affitti dell case appigionate affluirono con discreta regolarità ali cassa sociale. Kctti fica. — Le nostre note, pubblicate nei N.ri 12 13 di questo periodico riguardo ai cenni del sig. S. sui Caste lieri dell' Istria, sono la conseguenza di un equivoco, che retti! chiamo. — La memoria del sig 8 fu pubblicata la prima voli negli Annali della Società Antropologica di Londra e non nel "Provincia». __La Redazione notizie storiche di Barcana Informazione della giurisdizione di Barbana e di Rachele in Istria (Continuazione, vedi numero 10) Avendo dunque l'Eccellentissimo Senato il 12 di cembre 1636, decretato che i Rettori di Terraferma < dell'Istria dovessero inquisire al Magistrato de' Feudi quali giurisdicenti esercitassero la seconda istanza ii appellazione oltre la prima istanza, ed esaminati da Magistrato i titoli che fossero prodotti dai possessori dovesse devenire a quelle deliberazioni che stimasse d ragione e di giustizia; fatta passare dal Magistrate stesso al Nobil'Uomo Lorenzo Loredan l'intimazione esecutiva del detto decreto il 13 febbrajo 1636, accie dovesse comparire colle scritture autentiche, in virtì delle quali pretendeva l'esercizio di legittimamente giudicare le Cause in appellazione di seconda istanza, comparve Fraucesco del fu Gerolamo Loredan con una scrittura 20 novembre 1637, e prodotti gli Atti della Cancelleria di Barbana, sua Giurisdizione, e i Registri chi teneva in Venezia nella materia della Giudicatori di quel luogo, da quelli si rilevava il continuo e ma interrotto esercizio di più di un secolo nel giudicare ic Civile ed in Criminale, tanto in prima che in secondi istanza, supplicava fosse terminato che dette Giudicaturi si assoggettassero a lui e a' suoi successori, e che in esse potesse continuare come fecero i due antenati. Esaminate dal detto Magistrato le scritture, avuti le informazioni del Consultore in 'Iure e quelle degl Avvocati fiscali della Serenissima Signoria, segnò la Ter- Ili ;n inazione 1637, 26 novembre, colla quale restò esau-il a la supplica Loredan, 20 detto, terminando che poli se continuare nello esercizio di giudicare in prima n anza ed in appellazione in tutto e per tutto come ii Ila supplica medesima. 0 I casi successi di Ducali rilasciate dai capi del-Eccelleutissimo di giudicare a difesa di detta giuri-Ssione sono numerosissimi, e molti sono uniti in ab- 1 zzo nel Processo, e tra questi v' è quella che com-i stte al Reggimento di Capodistria di non dover inge- :si a formare Processi contro gli abitanti nella giu-, dizione Loredan, anzi di dover mandare a Lorenzo , redan padrone della stessa il Processo formato contro ivanni della Brazza ed altri di lui sudditi. 3 Anche nell'anno 1641, il Magistrato de'Feudi isue lettere scritte ad istanza Loredan al Reggimento Capodistria gli fu concesso che, stante l'antichissimo I isesso Loredan della Giurisdizione di Barbana e Ra-j il, con autorità di giudicare in Civile e Criminale nella II II Istanza, approvato e confermato colla Terminane 1637 — 26 novembre, nel qual possesso, Loredan !' a poteva più essere turbato o pregiudicato da qual-" isi altro Magistrato o pubblico Rappresentante, non 1 versi quel Reggimento ingerirsi in parte alcuna nella ] irisdizione suddetta. i Nello stesso anno, il 4 luglio, l'eccelso Consiglio i ; X decretò l'escavazione del fiume Maestro di Monta,, delegando sopra ciò il Reggimento di Raspo, il ' ale con lettere ricercava al Capitano di Barbana jli averi di que' sudditi per obbligarli alla contrilione; ma oppostosi il N. U. Francesco Loredan, i ricorso al Senato, comandò con Ducale 10 maggio 12 al Magistrato de' Feudi ed al Reggimento di Ca-listria che dovessero informare sopra la molestia erita alla Giurisdizione Loredan, e con ciò fu so-isa la tassa della contribuzione. Altro tentativo fece l'inquisitore Bragadin nell' tria che voleva innoltrarsi nel dare ordini e stabilire gole pel governo de' sudditi di Barbana, ma ricorsero Principe, Francesco Loredan e la N. D. Elisabetta ilipiero Contarmi compadroni, ottennero la commiste nel 6 giugno 163!. all' inquisitore di non do-t innoltrarsi in tale materia, e per le Ducali 16 [i «osto seguente di dover sospendere la visita dei luoghi || Barbana e di Rachele. Finalmente nell'anno 1671 altri due casi segui-[ io per gli ultimi di molestia aH'Eccellnia Casa nella jl irisdizione di giudicare in I istanza ed in appellazione, , p de' quali non fu più fatto da altri alcun tentaci io: Uno fu quello contro il reggimento di Pola, che mdo fatto ritenere due nomini nei confini della Giu-<] dizione Loredan, ha dovuto quel rappresentante re-'-] ìtuirli in libertà in esecuzione di Avogaresse 15 giu-» e 28 luglio 1671, scritte ad istanza Loredan, apriate alla ragione d'appartenersi ad essi Loredan i i Giudicatura civile e criminale in I e II Istanza della ila di Barbana ; l'altro ed ultimo è stato quello col tggimento di Capodistria, che avea ricevuto un'ap-! illazione 15 giugno 1671 di Giovan Giacobizza e Gior-i) Perusio da uua sentenza banditoria contro essi pro-| uciata dal Capitanio di Barbana, onde con lettere : togaresse 1671,28 detto, intimate al detto Reggimento , n solo non progredì sopra tale appellazione, ma ri-li» il Giudizio in II istanza alla casa Loredan, come lo giudice competente ; e ciò si crede sufficiente per itilo risguarda all' informazione della materia tratta- ta oltre gli altri documenti antichi descritti nel cata-stico. Si descriverà adunque circa l'esenzione delle gravezze reali e personali che godono i sudditi della Casa Loredan in quella Giurisdizione, e dell' occorso nei casi di volerli obbligare a contribuzioni o a fazioni personali. (Continua) -+-0-+— Bollettino bibliografico La Gazzetta di Venezia tributa il seguente elogio alle Chiacchere di Nane Castaldo, che noi abbiamo annunciate nel numero della Provincia del primo giugno m. d. : — Un libro di Nane Castaldo non può essere che un libro utile e ben fatto. E tale è veramente quello ora uscito alla luce e messo in vendita per sole lire 3 a totale beneficio della Casa di Ricovero in Feltre. Esso narra le recenti vicende dell'industria serica ed i pericoli ond' è minacciata, con un po' di storia ed una interessante statistica della medesima. Si propone di riabilitare le piccole filande mediante il sistema a fuoco Gaffuri, assorbitore della fumana, e di raccomandare la istituzione di forni pubblici pel soffocamento delle crisalidi, ecc. ecc. È un riassunto dei più utili precetti sull'argomento, dettato alla buona, senza pretensione, ma ricco di cultura e di studio, come sono in genere tutti i lavori deì-l'|egregio patriota e scrittore che si nasconde sotto il pseudonimo di Nane Castaldo. Un volume di 250 pag. che tutto si legge con piacere e con istruzione, e che raccomandiamo vivamente, trattando una questione e-minentemente economica, sulla quale riposa molta parte dell'industria agricola dei nostri paesi. Grammatichetta della lingua italiana, in raccontini, lettere, descrizioni e proposizioni ecc. ecc. di Simeone Vascotti. Operetta premiata alle Esposizioni didattiche provinciali di Parenzo e di Gorizia, e commendata dal professore, cavalier Parato.—Capodistria, stab. tip. B. Appolonio, 1877. Questa grammatichetta del signor Vascotti d'Isola dev' essere già una vecchia conoscenza pei nostri lettori, i quali le avranno fatto subito alla prima edizione quel lieto viso che si meritava. Ma ella è come il buon vino istriano, più invecchia, più migliora. Diciamo così perchè ora n'è di già uscita una terza edizione riveduta ed ampliata — niente meno che secondo gì' intendimenti del Consiglio scolastico provinciale! — Vale 30 soldi. __ Fra le importanti opere date alla luce dalla feconda penna dell' istriano professor de Castro (in un catalogo appositamente stampato dall' egregio autore ne abbiamo numerate da oltre 100) ci piace qui di rammentare le seguenti : Poetiche 1 Studi poetici 2 Inno alla libertà di Solomos, tradotte dal greco. 3 L'Eliade di Pirker, tradotta in versi sciolti 4 Griselda dramma di Halm, traduzione in versi dal tedesco Prosastiche (Letterarie) 5 Storia della letteratura classica antica 6 Tacito e f suoi tempi 9 10 11 13 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 21 25 26 27 28 29 30 31 32 33 31 35 36 37 38 Storia della letteratura latina Estetica o Teoria del Bello e dell' Arte, preceduta da due discorsi sul bello e sul! arte di Cousin e di Schelling (Storiche) L'Italia monumentale Storia aneddotica — politico — militare della guerra dell'indipendenza italiana Memoriale di Sant' Elena di Las Cases, traduzione con note tratte dalle opere di Napoleone III Atlante storico-cronologico ( Geografiche) Geografia dell' Europa Geografia storica Il Trentino, il Litorale, l'Istria e la Dalmazia (Economiche) Dell' utilità ed importanza delle istituzioni di credito applicate al miglioramento intellettuale morale, ed economico delle classi lavoratrici Le industrie italiane (Scolastiche) Il rinnovamento scolastico Insegnamento logico e grammaticale della lingua italiana Sillabario graduato ad uso delle scuole urbane Sillabario figurativo ad uso delle scuole rurali (Educative) Del rinnovamento educativo delle scuole rurali Delia missione nella educazione del popolo E' educatore italiano L'educazione moderna (Legali) Storia del diritto di Derminier con prefazione e note Corso di diritto naturale ecc. dell'Alirens, traduzione con note filosofia del diritto, traduzione con note (Biografiche) Biografie d'illustri istriani e dalmati Vita di Ugo Foscolo Della vita e delle Opere di Vittore Carpaccio e della sua scuola Urbano Rattazzi, profilo biografico Della Vita e delle opere di Paolo Emiliani Giudici (Varie) L'Asilo scuola e il Giardino d'infanzia Delle condizioni della filosofia italiana nel secolo XIX in generale, e in particolare dell'opera : Saggi sulla scienza di G. Bianchetti La lingua, discorso inaugurativo il Circolo filologico G. E. Carli Proposta di una società di Statistica La donna e il suo avvenire Varietà Lo sue radici posseggono le stesse proprietà medicinali della salsapariglia. Il tronco fornisce delle fibre fortissime, che acquistano lucido ammirabile e servono per palafitte e per costruzione. La sommità del palmello' quando 1' albero è ancora giovane, fornisce un alimento nutriente; da esso si estrae il vino, l'aceto, lo zuccherOj non che una specie di gomma rassomigliante per sapore e per le altre proprietà al sego. Durante i primi periodi di siccità, questa pianti ha spesso nutrito le popolazioni di Ceara e di Rio Grande del Nord. Col legno del suo tronco si fabbricano degli strumenti di musica, tubi e pompe per l'acqua. Le fibre delicate della midolla e delle foglie sosti? tuiscono vantaggiosamente lo zuccaro. La polpa delle frutta ha un gusto aggradevole! d'amandorla(sufficientemeute oleosa): arrostita e ridotti a polvere, fa le veci del caffè. Dal tronco dell'albero! si estrae una specie di farina, che rassomiglia al maisJ come pure un liquido simile a quello che fornisce la1 noce di cocca di B ihia Della sua paglia secca si fannia stuoie, cappelli, ceste e scope. Si esporta in Europa grande quantità di questa paglia, che serve a fabbricare cappelli finissimi; il provento dell'esportazione della pagliai utilizzata per 1' industria nazionale si eleva a tre milioni. Un albero per tutti gli usi. — Questo è il Carnauba (Copernicia cerifera): un palmizio che si sviluppa senza bisogno di coltivazione, in Ceara, Rio grande del Nord, Bohin ecc. Esso resiste alla siccità più prolungata, rimanendo sempre verde e lussureggiante. La carne secca di manzo. — Il prezzo straow diariamente elevato al quale si vendono le carni, costrinse a pensare al modo di provvederle in altro paese ove noa vi fosse scarsezza di auimali bovini. L' America invia! ora in Europa la carne secca salata vera di manzo| colla quale si provvede, per quanto se ne dice, all'eco] noinia ed alla salute. Questa carne secca essendo senza ossa e bem compressa raddoppia di peso e di volume cucinandola;« sostanziosa, e pel gusto può reggere al confronto della carne fresca, mentre costa al kilogr. lire 1.60. Inoltre è preparata in modo che non richiede spesa di ghiaccio nè altre cure. Se questa carne corrisponderà alla prova sarà un grande vantaggio, specialmente per coloro che hanno bisogno di mantenersi robusti pel lavoro quotidiano. Ferrovie europee — Non sarà privo di interesse di conoscere il progresso delle ferrovie nei vari Stati d'Europa. Eccone un prospetto comparativo: L'Inghilterra ne ha ... kilom. 24,765