novi v tednik Slovencev videmske pokrajine ČEDAD/CIVIDALE • UI.B. De Rubeis 20 • Tel. (0432) 731190 • Poštni predal/casella postale 92 Poštnina plačana v gotovini / abb. postale gruppo I bis/70% • Tednik / settimanale • Cena 600 lir Leto XII. Št. 5 (269) • Čedad, Četrtek 31. januarja 1985 Srečanje slovenskih zastopnikov z Englarom «Prosili smo za ta sestanek, da bi vam podrobneje orisali položaj Slovencev v videmski pokrajini. Želimo namreč, da pokrajina seznani ožji odbor senatne ustavne komisije z dejansko in resnično stvarnostjo». V tem stavku župana občine Grmek Fabia Boninija sta strnjena smisel in pomen srečanja med zastopniki Slovencev videmske pokrajine in predsednikom pokrajinske ustanove Englarom, ki je bilo v ponedeljek, 21. t.m. Zastopniki slovenske narodnostne skupnosti (v delegaciji so bili predsednik TO SKGZ Viljem Černo, don Emil Cenčič, župani Firmino Marinig, Maurizio Namor, Elio Berrà in Fabio Bo-nini, vodja čedadskega odseka Slori Ferruccio Clavora, arhitekt Valentino Simonitti, Salvatore Venosi kot zastopnik slovenskega življa Kanalske doline, Giorgio Bankič in Jole Namor) so predsedniku videmske pokrajine podrobno obrazložili, kaj pričakujejo od globalnega zaščitnega zakona. Za srečanje so zaprosili, da bi predsedniku predočili želje in pričakovanja pred obiskom ožjega odbora senatne ustavne komisije. V svojem izvajanju so člani delegacije naglasili, da kot pripadniki manjšine pričakujejo čimprejšno odobritev globalnega zakona, ta zakon pa mora biti res globalen ter mora omogočiti Slovencem videmske pokrajine obstoj in razvoj na jezikovnem, kulturnem, narodnostnem, družbenem in gospodarskem področju. Predvsem pa mora predvideti enake pravice za vse Slovence v Furlaniji-Julijski krajini ne glede na pokrajino, v kateri živijo. V tem okviru so nadalje naglasili, da sodijo narodnostne pravice med neodtujljive pravice človeka, ki jih priznavajo italijanska ustava, mednarodne deklaracije in pogodbe. Predsednik Englaro se je zahvalil sobesednikom za točno, jasno, obenem pa izredno omikano izvajanje, kar je, je dejal, stalna značilnost Slovencev videmske pokrajine. Dodal je, da bo kot predsednik moral sicer seznaniti senatno komisijo s stališiči vseh strank in obžaloval, da se doslej vlada o vprašanju manjšine ni še jasno izrekla. Pripomnil je tudi, da je osebno prepričan, da manjšine bogatijo skupnost, v kateri živijo in, prav tako v osebnem imenu, dejal, da ne razume, zakaj doslej sloven- šičine niso učili v šolah. Pri tem je izhajal iz avstroogrske tradicije in ureditve, ki je predvidevala pouk v jeziku vseh narodnostnih skupnosti, ki so živele na odločenem območju. Važnost srečanja in še zlasti prisotnosti županov je naglasil pokrajinski svetovalec Petričig. Načelnik komunistične svetovalske skupine Contin je podčrtal pomen kot ustanove pri reševanju teh vprašanj, načalnik socialistične skupine Sbuelz pa je izrazil željo, da bi bilo ponedeljkovo zadnje srečanje te vrste in da bi v kratkem prešli od besed k denjanjem. Delegazione slovena dal presidente della Provincia Englaro Il presidente della Provincia di Udine, prof. Giancarlo Englaro, ha ricevuto il 21 gennaio, una delegazione di sindaci e rappresentanti delle associazioni slovene. L’incontro, tenutosi a Palazzo Belgrado sede della Provincia, era stato concordato allo scopo di informare il presidente Englaro sulle richieste della comunità slovena in vista delle audizioni da parte della commissione affari costituzionali del Senato. I sindaci hanno esposto al presidente della Provincia la situazione esistente nei rispettivi territori comunali, lo hanno informato delle prese di posizione dei singoli consigli comunali e di quanto essi pensano utile per risolvere il problema della tutela della minoranza slovena. Dal canto loro i rappresentanti delle associazioni slovene hanno sostenuto l’urgenza dell’approvazione di una legge di tutela che non discrimini gli sloveni della provincia di Udine e che abbia il carattere della globalità perchè deve comprendere anche norme di carattere economico e sociale oltrecchè linguistico e culturale, sia pure nel rispetto di una opportuna gradualità. Il presidente Englaro ha informato i presenti, fra cui i sindaci di S. Pietro al Nati-sone, Grimacco, Drenchia e Taipana, delle modalità dell’audizione e del suo intento a convocare quanto prima la conferenza dei capigruppo per un primo confronto sulle posizioni dei vari partiti e per giungere, eventualmente, ad un accordo fra loro. II prof. Englaro si è espresso in termini di apprezzamento sulle informazioni ricevute pronunciate in termini estremamente corretti e civili, indice di una chiara coscienza democratica degli sloveni della provincia di Udine. La cattiva coscienza degli «scienziati» locali Nella nostra redazione si accumulano scritti, documenti, lettere che vogliono scientificamente dimostrare la non esistenza di una minoranza slovena nella provincia di Udine. Questo slancio «scientifico» ha la pretesa di dimostrare con criteri obiettivi, che in Benecia esiste sì una parlata locale con lontane radici slave, ma che oggi è ormai un reperto etnologico da conservare come tale, poiché non v’è nella gente una coscienza nazionale, poiché gli usi e costumi si sono friulanizzati e non esistono più legami spirituali con gli Sloveni. Dunque saremmo di fronte a qualcosa di prettamente locale, un po ’ esotico ma essenzialmente «italico». Questa nuova scienza si avvalla di considerazioni e terminologie alquanto bizzarre. Il circolo culturale e assistenziale Valli San Leonardo ha per esempio approvato un documento, nel quale in sostanza nega l’esistenza di una minoranza slovena nella Valli. A! documento è stato allegato uno scritto di Egidio Scaunich, che in una prosa incredibilmente ottocentesca conia terminologie nuove, ci sembra, a suo piacimento. Così le popolazioni della «Be-nezia» o «Benecia » sono «Benescofo-ne», parlanti un idioma slavo di specificazione «benesca» o «beneziana, o beneciana». Si inventa una nazione «Slovena-jugoslava», parla poi di «nazione friulana» ecc. ecc. Riunione alla Provincia di Udine Pochi i soldi ai nostri circoli Si è tenuta a Udine, nella sede della Provincia, una riunione della commissione cultura alla quale ha partecipato l’assessore Lepre. Egli ha esposto alla commissione il programma di interventi sulla base delle competenze della provincia nel settore culturale. Il programma prevede una spesa complessiva di 886 milioni, ma lo stesso assessore ha chiarito che disporrà di una somma pressocchè dimezzata. Ha quindi chiesto il parere dei gruppi consiliari sui tagli da fare. Nel suo insieme il programma pre- vede la somma di 315 milioni per le attività musicali, teatrali, cinematografiche e audiovisive; 188 milioni per le attività umanistiche, scientifiche, artistiche e delle scienze sociali; 183 milioni per te attività intese alla tutela della lingua e cultura friulana e delle altre lingue e culture locali; 140 milioni per attività di patrocinio e infine 60 milioni da distribuire ad enti, comuni e circoli operanti nel settore delle attività culturali. Da parte di alcuni consiglieri è stata rilevata la sproporzione fra le somme proposte per la «sponsorizzazione» del- le manifestazioni culturali e delio spettacolo e quelle riservate ai comuni ed alle associazioni: in questo caso anche le associazioni slovene avranno, come al solito, le briciole della grossa torta chiamata «interventi per le attività culturali». È intanto scivolata al 1985 la pubblicazione su Ivan Trinko. Il materiale, prodotto dal prof. Zovatto dell’Università di Trieste e dal prof. Marino Qua lizza, è ormai pronto e l’opera deve essere soltanto stampata. La spesa prevista è salita a 25 milioni, a carico della Provincia. XII DEŽELNI NATEČAJ SLOVENSKEGA NAREČJA ZA OTROKE Udeleži se «M \ i Udeležba je odprta vsem, ki bodo poslali spise v domačem slovenskem narečju. Lahko so to šolske naloge, osebne raziskave in raziskave, ki ste jih otroci izvedli skupinsko ali pa v razredu. Lahko pošljete tudi risbe, poezije, spise v dialogu itd. Prispevke pošljite na naslov: «Moja vas» - 33049 S. Pietro al Natisone (Udine). Udeleženci bodo prejeli bogate nagrade, veliko je tudi lepih presenečenj. Nagrade bomo podelili v Špetru 30. junija 1985. Za informacije telefonirati na številko (0432) 727490. Študijski center Nediža Špeter Discussione sulle «civiche» PCI e PSI hanno discusso a Udine la possibilità di ricercare convergenze, sul piano locale, per la formazione di liste nei comuni a sistema elettorale maggioritario. Ambedue i partiti hanno sostenuto che le scelte autonome vanno rispettate, ma che l’esperienza delle liste «civiche» e di unità democratica hanno avviato seriamente processi di rinnovamento amministrativo nella società friulana. Dunque, secondo PCI e PSI, le liste civiche sono valide e lo sforzo sarà ora quello di basarle sul consenso delle realtà locali. Molto apprezzata anche nelle Valli del Natisone questa indicazione che, pur essendo di massima, ha messo in movimento la discussione nei partiti di sinistra con buone prospettive di accordi costruttivi, dai quali, sembra, non vogliono sottrarsi nemmeno i socialdemocratici. Ridotti i posti La giunta regionale ha approvato il piano sanitario per il biennio 1985-87. In esso si constata la necessità di coprire un disavanzo delle USL che diventa sempre più pesante: 61 miliardi nel 1985. La discussione è stata lunga e la soluzione prospettata è quella di una severa riduzione dei posti letto. Saranno le stesse unità sanitarie locali, le USL a dover provvedere alla bisogna. Attualmente nell’insieme le sei USL della provincia di Udine sono do- tate di circa seimila posti letto. Dopo il taglio essi saranno ridotti a 4.300, con una diminuzione del 28%. Anche la USL di Cividale vedrà ridotti i suoi posti letto: da 391 a 310 con un calo del 20%. È evidente che il disagio colpirà le situazioni sociali più precarie, quali quelle di persone anziane e bisognose. Duro il taglio alla USL dell’Udine» se: da quasi 3 mila quattrocento letti a meno di 2 mila quattrocento: un calo di oltre mille letti, quasi il 30%. Ci presenta queste terminologie come scientificamente valide, anche se nessun linguista e nessun storico moderno oserebbe operare con terminologie praticamente inventate. Per esempio: la Jugoslavia è uno stato e non una nazione. È uno stato federativo dove vivono con propria forma statuale diverse nazioni e nazionalità. È dunque una confederazione di nazioni con propria statualità. Si può essere cittadini jugoslavi ma non jugoslavi in senso di nazione, come i Francesi, Tedeschi e c. La distinzione fra stato e nazione è cosa sconosciuta a certi scienziati nostrani. Conferenza regionale dell’emigrazione La terza conferenza regionale dell’emigrazione si terrà a Grado nei giorni 27, 28 e 29 settembre prossimo. La fase preparatoria si è avviata con la costituzione del comitato ordinatore della conferenza, costituito dai rappresentanti delle associazioni degli emigranti operanti nella Regione, fra cui l’Unione emigranti sloveni, rappresentati da Walter Drescig. L’insediamento del comitato è avvenuto ufficialmente sotto la presidenza dell’assessore regionale all’emigrazione Turello ed ha approvato — come prima cosa — un documento della regione che verrà diffuso su larga scala. Ci sarà una vasta consultazione fin dai prossimi mesi con contatti con gli emigranti dei vari paesi e continenti. Una nuova riunione sarà fatta per discutere sulla distribuzione e l’impiego dei finanziamenti regionali. Così come è a loro sconosciuta la distinzione tra dialetto e lingua letteraria. È stato approvato, si può provare con metodi scientifici, che i dialetti della Benecia edella Resia sono dialetti sloveni. La lingua letteraria è una convenzione. Nasce storicamente per necessità nel momento in cui un popolo prende coscienza nazionale, quando cerca di darsi delle strutture gestionali comuni a una lingua comune. Anche gli stati nazionali sono storicamente determinati. La nascita di una lingua letteraria non vuol dire la scomparsa dei dialetti. C’è differenza tra il dialetto napoletano e quello milanese. E vi sono grosse differenze di costumi, di valori, di tradizioni. Questo nessuno lo negherà. Gli studiosi nostrani ciò che non oserebbero negare per gli Italiani, lo negano a chi nella provincia di Udine parla dialetti Sloveni. Codesti studiosi rifiutano un ’analisi obiettiva delle cosidette «parlate locali». Rifiutano di analizzare la storia, i costumi il modo di vivere, le tradizioni della nostra gente. Rifiutano anche di prendere visione dello stato attuale; dei circoli, della stampa e di tutto ciò che nelle valli si fà in dialetto sloveno. Poco o niente conoscono gli studiosi nostrani di storia, della lingua, delle tradizioni della nazione Slovena per poter fare uno studio comparativo ed esporre poi tesi obbiettive. Nella perfetta non conoscenza si attestano su principi soggettivi, che hanno in qualche caso anche valore ogget-tivose però non manipolati. Parlano di coscienza, di legami spirituali, di valori etici comuni ecc. Quan- segue in 2“ pagina Assemblea A.A.S.T. ridotta Nei giorni scorsi si è svolta la prima Assemblea generale dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Cividale e delle Valli del Natisone del 1985. Nella sala consiliare del Comune di Cividale erano presenti però solo dieci consiglieri su ventidue in quanto l’abbondante nevicata aveva impedito, soprattutto ai provenienti dalle Valli, di raggiungere ta sede. In apertura di seduta il presidente Giuseppe Paussa ha letto il seguente comunicato: «Il Consiglio di Amministrazione dell’A.A.S.T. di Cividale e delle Valli del Natisone, a seguito del vile e criminoso attentato al Rapido 904 avvenuto sul tratto ferroviario Firenze-Bologna nel dicembre scorso, superando ogni preambolo e prolissità terminologica, si attesta su una netta posizione di condanna per tale vile e criminoso attentato terroristico che ha annoverato numerosi morti e moltissimi feriti e per tutti i fatti terroristici, di qualsiasi matrice, che, purtroppo, da qualche decennio hanno avuto troppa frequente ricorrenza e ne chiede decisamente giustizia». È stato quindi ratificato, un intervento per l’acquisto di apparecchiature di cronometraggio, cancelletto di partenza, tabellone segnatempo automatico ecc. da utilizzarsi nelle gare sciistiche sul Monte Matajur. Dopo la relazione di Paussa sulla visita a Cividale dell’Assessore regionale al Turismo e Commercio dott. Carlo Vespasiano si sarebbe dovuto procedere alla discussione sul bilancio di previsione ed il Calendario delle manifestazioni del 1985 ma data l’importanza degli argomenti ed il numero ridotto dei consiglieri, all’unanimità, si è deciso di aggiornare l’assemblea che sarà riconvocata verso la metà di febbraio p.v. Convegno del PCI a Udine sui problemi delle elezioni Nel corso di un convegno in sala Aja-ce a Udine con la partecipazione dell’onorevole Giancarlo Pajetta della segreteria, il PCI ha impostato i temi del partito per la prossima campagna elettorale. Alla proposta circa gli schiera-menti, privilegiato sul territorio regionale quello con il PSI e altre forze di sinistra, si è accompagnata la discussione dei principali temi che caratterizzano il Friuli-Venezia Giulia: il ruolo della regione per lo sviluppo della pace e della coesistenza pacifica, la ricerca di accordi per la denuclearizzazione dell’area adriatica e balcanica, la cooperazione internazionale nelle zone di confine secondo la proposta del PCI che ha già suscitato notevole interesse. Ci sono inoltre i problemi interni della regione, fra cui quello dell’assetto delle autonomie e quello dell’occupazione. La regione soffre di eccessivo accentramen- to e agli enti locali e alle province rimane poco spazio di autogoverno. L’occupazione, secondo il PCI, è un problema non rinviabile al domani perchè colpisce gravemente soprattutto le aspirazioni dei giovani. Sestanek v Čedadu Prejšnjo soboto je Komite za zaščito jezikovnih manjšin severno-vzhodne Italije imel na sedežu društva Ivan Trin-ko v Čedadu sestanek, na katerem so člani obravnavali problematiko v zvezi z ustanovitvijo Zveze za jezike manjšinskih narodnosti v Italiji. Govora je bilo o namenih zveze pa tudi o problemih, ki jih že od začetka očitno ni malo. V Sv. Lenartu bli brez uode Od torka do pudne do četartka 24. januarja zjutra so ble vasi v dolini Svetega Lenarta brez uode, ki so jo par-pejali iz Buij, in so jo spravli v loruove že štarih vodovodov (aquedotov). Tele krat nie bluo zavojo mraza, zavojo ledu pač pa zatuo ker so delavci nieice dite, ki diela blizu Dolenje Mierse nov odsek cieste z buldozerjam poškodoval vodovodni lor. Potle je paršu še daš, da je bluo težkuo postrojit vederbane tube aquedota. Ta pokvara je ustvarila judem puno težav, posebno tistim, ki redijo žvino po hlievih in imajo centralno ogrevanje, ki ga ne morejo parž-gat brez uode. segue dalla la pagina Cattiva coscienza do parlano di questo dimenticano allegramente che la coscienza nazionale non è data di per sè; per tutti i popoli è stata una conquista. Una politica agressiva (per esempio il fascismo, la nazionalizzazione dopo la guerra) di una grossa nazione verso una nazione o nazionalità può produrre dei grandi vuoti di coscienza in chi subisce. La storia è piena di questi fatti, basta pensare alla colonializzazione. I momenti etici hanno radici più estese di una coscienza nazionale. I valori del cristianesimo per esempio non sono solo valori italiani. Negli anni bui il Duce emise la massima che « in Italia» si parla solo italiano. Questo tema viene riproposto in termini più blandi, più ambigui da diversi nostri sapienti. La sostanza poi rimane quella. Questo tentare di rendere scientifico un indirizzo che è soltanto politico, fatto di preclusioni, di rancori, di ataviche paure, di odi è un segno chiaro di cattiva coscienza e di un ’impoverimento culturale che porta a logiche perverse. La scienza ha una sua metodologia, ha una sua terminologia che in quanto scientifica tende all'universale, ha un suo rigore che non può basarsi su preclusioni ed apriorismi. Linguisti improvvisati, terminilogie coniate ad hoc, tesi senza chiari supporti metodologici, conclusioni fatte per redigere documenti politici sono soltanto brutte ipocrisie di chi ha paura di dire pane a! pane e vino al vino. La scienza è un 'altra cosa. Novi Matajur odgovorni urednik: Izidor Predan Izdaja in tiska -A Trst / Trieste j ^[fiEST Settimanale - Tednik Autorizz. Tribunale di Trieste n. 450 Naročnina - Abbonamento Letna za Italijo 17.000 lir Za inozemstvo 27.000 lir Poštni tekoči račun za Italijo Conto corrente postale Novi Matajur Čedad - Cividale 18726331 Za SFRJ - Žiro račun 50101 - 603 - 45361 «ADIT» DZS, 61000 Ljubljana Kardeljeva 8/11 nad. Tel. 223023 Letna naročnina 480 ND OGLASI: mm/st + IVA 18% legalni, finančni, upravni L. 500 mali oglasi 300 L. beseda osmrtnice in zahvale a moduli modulo 43 mm x 1. col. L yemigrazione ha fuori dal possesso dei proprietari Il fenomeno dell’emigrazione, oltre a lasciare molti vuoti nei nostri paesi, ha messo alcuni beni fuori dal possesso dei legittimi proprietari. Questi molte volte mancano da anni, non hanno più dato notizia di sè e si deve presumere, anche di fatto, la loro morte. È accaduto così che vi è stata una mutazione del possesso di molte unità immobiliari che sono in godimento, o per antichi accordi o per occupazione di fatto, di altri soggetti. Nella maggioranza dei casi non vi sono questioni di carattere sostanziale, ma solo di carattere formale, relative alla registrazione della proprietà a coloro che ne hanno un’incontrastato e pacifico possesso. Il legislatore del primo dopoguerra aveva avvertito questo problema, derivato anche dalla distruzione di atti e documenti pubblici, emanando una serie di disposizioni per la sanatoria formale di dette situazioni. Queste sono ora compendiate nella Legge del 10.5.1976 n. 346 contenente disposizioni per l’usucapione speciale per la piccola proprietà rurale. In base a tale normativa la proprietà dei fondi rustici, con annessi fabbricati situati in Comuni classificati montani dalla legge, si acquista in virtù del possesso continuato per 15 anni. Per chi acquista in buonafede da chi non è proprietario in forza di un titolo che sia idoneo a trasferire la proprietà, il periodo di usucapione è ridotto a 5 anni dalla data di trascrizione. La competenza ad emanare provvedimenti per il riconoscimento della proprietà è del Pretoree e la procedura si inizia con un ricordo che può essere fatto anche direttamente dalla parte senza bisogno quindi di difensore. Dopo le notifiche e la pubblicazione sul foglio annunci legali della Provincia e l’eventuale audizione di testi il Pretore pronuncia un decreto con il quale ordina il trasferimento della proprietà e l’annotazione quindi nei Pubblici Registri immobiliari. Queste procedure sono state abbastanza praticate nel nostro mandamento giudiziario, specie con l’assistenza di geometri che hanno una diretta e specifica conoscenza delle posizioni dei beni e delle relative annotazioni. Restano aperte alcune questioni relative alla valenza giuridica di detta trascrizione, in particolare per la coesistenza nel nostro ordinamento di un doppio sistema come quello del Catasto e dei Pubblici Registri immobiliari. Sarebbe quindi opportuno che il Legislatore regionale, al quale è stata demandata questa competenza specifica, portasse a termine l’attuazione del sistema tavolare già in atto nelle Province di Gorizia e Trieste ed in due mandamenti di quella di Udine, che renderebbe più agevole e certa la lettura dei libri fondiari. Ritorneremo comunque, eventualmente, su questo argomento specifico la cui soluzione va portata avanti più rapidamente, anche se con alcuni correttivi che tengano conto dei mutamenti susseguitisi dopo la caduta della legislazione austro-ungarica da cui deriva questo pur ottimo sistema. Giovanni Battocletti Jest v an čujen Niesan biu jest, ki san fulu za d.J an dni an nosu snieg taz tleh nazaj gu nebuo. Je bla bora. Ona kar se ulože nie-ma usmilnost, jih he ušeč se stuort čut an more pihat takuo, ki če zak je puno poznana po sviete an meme, ki san nje brat odvo, de me poznajo dol do Vidna. Ben nu, pustimo zmieran, se na bon kumru, se vie de za bit poznani kor miet glas an muoč. Za jo reč tu glih tud naše doline so nimar buj poznane an sa, ki bomo imiel «museo etnografico» bojo pa še vič an lieuš poznane. Takua san biu veseu, kar san ču tolo novico, de za dni an dni san tiho pihu oku za vse čut an poslušat. Pensajta, de je paršu s Tarsta (že pred boro) tud president od regiona Biasutti an on an Chiuch so takuo modro ražonal an takuo lepuo guo-ril, de če san biu imeu roke san jih biu potuku. Takuo san biu veseu, de se niesan mogu dat meru an san lie-tu napri an nazaj za videt kada an od koga začnejo. Dost trudan go me Špietra san se pobrau damu. Taz pot san glih pokuknu tu Comunità montana an san vidu puno judi, ki so se prečil go mez «forestazione». San se ustavu glih an moment an buojš je bluo če san biu šu ravno naprej. Kar san ču me je stuorlo tajšne slave pen-sierie prit tu glavo, de šele me boli sarce. San po pot san meu pred oči moje doline: sama host an du Špie-tre an liep museo. Judje, ki so hodil uan an notre an adan, ki je pravu: «Qui viveva gente di un antico ceppo slavo di cui qualche esemplare vaga ancora in questi boschi». San se jezu san sabo za tele slave pensierie. Prekleta starost, kar se na riva vič se veselit za lepe novice, zak te stare reči te šele mlejejo po glavi: vsi teli mil-jard za «forestazione» so tisti za te star proget «Parco verde delle Valli del Natisone»? Ah, kar se na riva viervat, de vse je nardito za buojš. Nič, se muoren diet tu glavo, de tele so lieta od dobre pamet an de navadita vi vaših snuovan odperiat urata od musea za živiet doma s starmi re-snicmi an z novmi ideji. Vietar z Matajurja UN PROBLEMA CHE È DI TUTTI L’alcoolismo e l’alcoolista Cos’è l’alcoolismo? Ci chiediamo perchè questa malattia è tanto diffusa in una società come la nostra. Forse il progresso non lascia posto per i rapporti umani; tra le persone, infatti, non c’è dialogo ed ognuno si trova solo con i propri problemi ed emarginato nelle proprie sfere a circuito chiuso, nell’ambito della propria famiglia. Nel Friuli-Venezia Giulia l’alcooli-smo non viene considerato una malattia bensì un «vizio» ed è qui che questa nostra società tanto evoluta dimostra che ha delle barriere ben solide nei confronti dell’alcoolismo, costruite da generazioni passate, ma tuttora efficaci e discriminanti anche se l’alcoolista è semplicemente il «debole» o il «timido» che per paura della società stessa cerca la sua difesa dietro l’alcool. L’alcoolista curato è, invece, una persona che ha gli stessi diritti e doveri di ogni altro cittadino; egli ritrova se stesso quando, invece di essere disprezzato, deriso e quindi allo stesso tempo emarginato, ora è rispettato ed addirittura preso ad esempio da chi ha problemi analoghi. La sua valorizzazione raggiunge l’apice quando non si va a cercare le cause che hanno portato la malattia ma essa viene accettata così com’è. Viene finalmente a galla che anch’egli è uomo nel senso che è capace di sentire e soprattutto di soffrire e viene alla luce il positivo del dolore. Un alcoolista che ha toccato il fondo e poi comincia a risalire la china è uno che ha molte probabilità di riuscita nella vita, divenendo un essere aperto a tutti i problemi di questa nostra società, e non rimanendo una semplice pianta che nasce, cresce e poi muore senza lasciare il segno. Numerosi sono i problemi di un’al-coolista e immensa è l’ignoranza a li- vello medico del problema. Forse questa può sembrare un’esagerazione ma se andiamo a vedere, in un territorio di una U.S.L. (ad es. del Ci-vidalese) esistono uno o due medici che sono a conoscenza del problema. Gli altri quando uno di noi si reca in ambulatorio viene addirittura deriso. Se poi ha bisogno di cure mediche, si deve salvaguardare da solo contro il problema dell’alcool, elemento di base di quasi tutte le nostre medicine. Si sono fatti grandi sforzi ma la vasta diffusione del problema richiede maggior sensibilizzazione da parte dell’intera popolazione. Da secoli nel Friuli si beve ma quanti si sono chiesti «perchè»! Quante persone muoiono di cirrosi? Ed infine, chi si è chiesto cosa si possa fare per un’al-coolista? Io, ad esempio, ho dieci anni di al-coolismo alle spalle e quattro di astinenza; ma se non c’era una mano che mi traeva dal fondo, cosa sarebbe ora di me? Per favore, apritevi agli altri; noi siamo «cani puzzolenti» da schivare ma persone da amare e aiutare. Un’alcoolista: Raffaella Bon AVVISO Le amministrazioni comunali, gli enti e le organizzazioni, i partiti politici ed altri che desiderano vedere pubblicati i loro comunicati sul nostro giornale devono farli pervenire alla nostra redazione entro le ore 16 di ogni giovedì. Hudičev most v mrazu. Nekaj misli o našem tedniku Novi Matajur je torej postal tednik. Slovenci videmske pokrajine in ostali Slovenci v Italiji smo s tem naredili pomemben korak naprej v naši borbi za uveljavitev naših pravic. Tednik pomeni večjo živahnost, bolj «frišne» novice, boljša informacija. Pomeni tudi boljša podpora delu slovenskih organizacij, večji prostor izražanja za Beneške Slovence. Pomeni večjo možnost uporabe slovenščine, njene obrambe in razširjenja med tistimi, ki so jo pozabili in jo zaradi asimilacije samo deloma obvladajo. Tednik pomeni morda tudi zaostritev napodov nasprotnikov in konzervativnih sil na nas, kajti zanje vsak naš napredek zveni kot poraz. Novi Matajur tednik pomeni tudi podvojitev dela za redakcijo in so zato potrebna prizadevanja in sodelovanje vseh beneških Slovencev. Tednik pomeni na koncu tudi večje možnosti kritike v našem okviru. Upajmo, da ne bo pomenila samo «pamet soliti» pač pa da bo konstruktivna in prispevala k izboljšanju časopisa. Maurizio Spoznavajmo naše kraje Petjàg (it. Ponteacco), v. Petjagu, petjaški, Petjažanji. Leta 1881 192 prebivalcev. Nadmorska višina 210 m. Vas leži na levem bregu Nadiže ob državni cesti 54, ki pelje iz Čedada do mejnega prehoda Štupica-Robič v Jugoslavijo. Skozi vas drži cesta v hribovsko vas Mečana, 3 km., ki leži pod hribom Svetega Kocjana. Fara, občina, zdravnik, šole (osnovna, srednja, poklicna), otroški vrtec, kara-binierji Speter 2,5 km., bolnica, policija, sodnija, železniška postaja Čedad 9 km. Tik za vasjo, na blagi vzpetini stoji cerkvica Svete Doroteje iz prejšnjega stoletja, pri kateri je zvonik z značilno čebulasto kupolo, ki je edini primer v Nadiški dolini. Vas je razdeljena na 5 delov: 1) Fu-la, 2) Čedarmaci, 3) Gorica (Na Gorici), 4) Petrina, 5) Koreni. Ta imena izhajajo v glavnem iz tamkajšnjih značilnih priimkov. Sred vasi stoji tudi majhna kapela posvečena Devici Mariji. V vasi je močno avtoprevozniško podjetje, prodajalec motornih žag in gozdarske opreme, gostilna, javna telefonska govorilnica, trafika, gradbena podjetja, trgovina jestvin, sadja in zelenjave. Nekoč so bili v vasi trije kovači in mizar. V zapuščeni osnovni šoli so bili prej-šna leta tečaji glasbene šole in slovenskega jezika, ki se od leta 1984 vršijo v Špetru v novih prostorih tamkaj šne-ga kulturnega in izobraževalnega centra. Po 2. svetovni vojni je bil odprt v bližini vasi kamnolom (V gjavi), kjer so kopali opoko in jo s kamioni prevažali v čedajsko cementarno. Zaprli so jo v 50. letih. Proti Sarženti in Lipi so lepe nije posejane predvsem s koruzo. Vsaka hiša ima svoj vrt, kjer pridelujejo krompir, fižol in razno povrtnino. Tudi tu, kakor po vsej dolini, pridelajo nekaj vina za domačo rabo. Kmetijstvo je povojnem obdobju močno nazadovalo, kajti mlada delovna sila je zaposlena po tovarnah in podjetjih okrog Čedada in Manzana. Nekaj mleka oddajajo Ažliški mlekarni. Vodovod iz Ronca, ki je bil potenciran z «acquedotto Friuli Centrale»; slednji oskrbuje skoraj v celoti Špetrsko občino. Nekaj ledinskih imen okrog Petjag: Varhdk, Pič, Kamunca, Barca, Male-ka, Dolina, Skala, Čelo, Makota, Križ, Tarnje, Bula, Meja, Brajda, Paludn-jak, Robanac, Oslu, Jelenca, Kaman-je, Leberščak, Varh, Za varh, Lahov-ca, Za dobca, Prapotna, Griča, Ravan, Ravnica, Teza, Zaronjak, Na počjale, Glava, Ravne, Dobje, Lot, Panih, Sok-rieta, Pod cierku, Močila, Za Mečana, Ošjedak, Bukuje, Dušca, Podkrase, Jama, Jelenčica, Darnjov, Klačinca. Priimki: Bellida, Birtig, Cencig, Co-ren, lussa, Guion, Ierep, Maion, Mat-telig, Raja, Rossi, Cornelio, Cedarmaz, Petrina. Cirillo lussa, slikar in prof. Risanja se je rodil v Petjagu leta 1923. Najprej je obiskoval špetrsko učiteljišče, nato diplomiral na umetnostnem liceju v Benetkah. Sodeluje pri kolektivnih razstavah do leta 1963, ko se aktivno uključi v politično in javno življenje (župan v Špetru) ter poučuje risbo na javnih šolah. Leta 1975 se iz zdravstvenih razlogov odpove javnim in družbenim in se ves preda slikarstvu in umetnosti (piše tudi pesmi v italijanskem jeziku). Leta 1975 dobi 3. nagrado na Državnem slikarskem natečaju v Bologni, leta 1976 drugo priznanje v Trstu (srebrno medaljo), leta 1977 sodeluje pri 6. deželni kolektivni razstavi v Vidmu, leta 1978 se prestavi s samostojno razstavo pri Centro friulano arti plastiche v Vid-nu, leta 1980 je obditnik natečaja za nek mozaik v Padovi itd. V Špetru je naslikal atrij tamkajšnje Case di Riposo in tudi mozaik na pročelju srednjih šol, ki predstavlja nekdanjo avtonomijo Nadiških dolin (landarška banka) je delo njegovih rok. Dolgi seznam vseh razstavah in krajev, kjer je sodeloval stoji v reviji «Valli del Natisone», agosto 1984, str. 51. lussa se poslužuje različnih tehnik: svinčnika, karbona, kine, tempere, olja itd. Njegovi najpogo-stnejši motivi so krajine človeške oblike, rože, geometrične figure. \ Giacinto lussa, slikar, grafik, rojen 31.1.1950 v Čedadu, živi v Števerjanu pri Gorici. Osnovno šolo v Petjagu, slovensko nižjo srednjo šolo v Gorici. 1966 se je vpisal na goriško deželno šolo za umetnost in diplomiral 1971. Za slikarstvo se je začel zanimati že kot študent in prejel pohvalo na šolskih razs-stavah v Modeni in Ferrari. Od 1971 poučuje risanje na slovenski nižji šoli in na učiteljišiču v Gorici. Začel je razstavljati leta 1972 v rojstni Benečiji. Samostojna razstava v Gorici (1975) in številne skupinske razstave na Goriškem, Tržaškem, v Beneški Sloveniji in v Sloveniji. Prejel je nagrado na XI ex tempore v Piranu in odlikovanje na ex tempore na trgu Unità 1976 v Trstu. Na skupinski razstavi v Moreni (Videm) je dobil nagrado «menzione speciale per la grafica» (1982). Eliseo lussa (Ližo), rojen leta 1923 v Petjagu. Eden najbolj poznanih ljudskih godcev v Benečiji. Igra na diatonično harmoniko in je prejel vrsto priznanj in nagrad na tekmovanjih v Furlaniji (leta 1984 v Saurisu) in v Sloveniji (Pokljuka 1. nagrado, Velenje 2. nagrado). Naj na tem kraju omenimo Alojzija Carliga (Gorenje Barca 1909-Gorica 1970), ki je slovel kot največji beneški godec. Sam je zlagal viže in igral ljudske, izdeloval in popravljal harmonike. Poznan je predvsem njegov «Vigjonov valzer». B.Z. Trinkov koledar 1985 Trinkov koledar je brez dvoma dragocen zbornik, ki že dolga leta osvetljuje življenje beneških Slovencev in seveda izjemno delo Ivana Trinka. Tudi v letošnjem koledarju, ki ga je uredil Mario Garjup, se ponavlja dobro prei-skušen koncept. Začetnemu, koledrskemu delu sledi pesem Ljubre Šorli, nakar je več strani posvečenih podobi, delu in značaju Ivana Trinka. Tako je ponatisnjen pogovor, ki ga je imel s Trinkom ob njegovi 60- letnici Alojzij Res. Interviuje bil objavljen leta 1923 v Času. Zanimivi so v pogovoru Trinkovi pogledi na slovenstvo in na književnost. Ob vprašanju, kaj meni o moderni, poudari Trinko predvsem potrebo, da je književnost povezana z ljudstvom. Očitno je bil njegov naj ljubši vzornik Gregorčič, do moderne pa ne prikriva vrste dvomov. Temu pogovoru sledi pogovor, ki ga je imel Jože Peterlin s Trinkom ob njegovi 90-letnici. Borut Uršič je zapisal članek o rezbarju Jerneju Vrtavu in slikarju Luki Šarfu. Oba sta oblikovala zanimive in dragocene oltarje. Več strani koledarja je posvečenih lanskemu zlatomašniku Mariju Lau-rencigu. Odpira se nam lik zavednega beneškega duhovnika, kije zna! biti vse svoje življenje pokončen Slovenec, in } kije nemalo pripomogel k ohranjevanju in razvoju slovenske kulture v Benečiji. Naj omenimo še članek o Cuffo-lovih pripombah k italijanskemu ljudskemu štetju, zapis Izidorja Predana o lanski slovenski manifestaciji na gori-škem Travniku, članek Slavice Plahuta o ustanavljanju slovenskih partizanskih šol v Benečiji in zanimiv prispevek Milka Matičetova «Jozafat in Barlaam v Reziji». Gre za povest ki se je iz indijskega izročila razširila na zahod ob zatonu antičnega sveta. Na Slovenskem se je enačica povesi očitno ohranila samo v Reziji. Matičetovu jo je prvič’povedala rezijanska pravljičarka Tina Vaj tov a. Tuttocalcio Si ricomincia domenica 3 febbraio La federazione gioco calcio regionale ha deciso nella riunione del 22 gennaio che la pausa dei campionati dilettanti terminerà domenica 27gennaio. Quindi il 3 febbraio tutte le gare dell'ultima giornata del girone di andata per la prima e seconda categoria verranno giocate regolarmente. Saranno gli arbitri eventualmente a decidere (come in passato) sul terreno di gioco se il terreno è praticabile. Si giocheranno pertanto le seguenti gare: Valnatisone-Čodroipo a S. Pietro al Natisone; Audace-Real Udine a Scrutto; Tavagnàfelet-Savognese a Tavagnacco. Quindi per le nostre società impegni gravosi in quanto le gare di domenica rappresentano un test veritiero sulle condizioni di forma attuale dei giocatori costretti ad oltre un mese di inattività agonistica. Le squadre si sono allenate in maniera precaria a causa dei terreni pesanti. Riportiamo qui sotto le classifiche attuali. », . mjm .v- »twslk .*■ -- 00*** Claudio Stulin. la categoria Centro del Mobile 21 ; Flumignano 20; Cividalese 19; Spilimbergo, Maianese 16; Codroipo, Pro Tolmezzo 15; Julia, Azzanese 13; Bressa, Chions, Mania-go, Olimpia 12; Valnatisone 10; San-giovannese, Bannia 9. 2a categoria Tavagnèfelet, Corno 20; Gaglianese 19; Torreanese, Natisone, Dolegnano, 18; Sangorgina Udine 15; Azzurra, Stella Azzurra 14; Reanese, Audace 12; Sa-vognese 11; Buttrio, Pozzuolo 10; Aurora 7; Reai Udine 5. Nel numero 3 del 17gennaio c’era inserita la formazione ideale dei giocatori di 1a e 2° categoria, un refuso ha cambiato Tannata che è da considerarsi quella del 1984. ... ^ Un attacco della Savognese alla porta dell'Azzurra, nella gara del 6 gennaio. Colpo... grosso dell’Audace... «Bentornato Beuzer!!» È durata una stagione l’assenza dai campi di gioco di Valter Beuzer («Pippo» per gli amici) la sua decisione di rientrare nel giro è stata presa dal valido portiere durante le feste natalizie, dopo le pressanti richieste avute dall’Audace. Ricordiamo che Valter ha iniziato la carriera nella Longobarda di Cividale, quindi ha giocato con la Cividalese, per poi passare alla Valnatisone, un’altra stagione a Cividale e poi il ritorno alla Valnatisone. Qui grande protagonista a difesa della rete sanpie-trina conquistando due volte il trofeo de «il Gazzettino» quale portiere meno perforato. Conquista le due promozioni consecutive e l’ultimo anno, nonostante le sue prodezze, la Valnatisone per differenze reti con la Tarcenti-na retrocede in prima categoria. Qui termina la carriera di Beuzer nella Valnatisone. Rimane fermo per un’anno e mezzo fino a due settimane fa quando accetta la richiesta dell’Audace. Pensiamo che l’arrivo di Beuzer rinforzerà la difesa, che recentemente ha subito troppe reti in quanto con un giocatore dell’esperienza di Valter potrà giovare alla tranquillità del reparto arretrato. PISE PETAR MA TAJURA C Mož ni teu priti dol z dreva U neki gorski vasi, se je nek dobar mož na hitro pomotu. Obedan ni vje-deu, zakaj je takuo naenkrat znoreu, kajšan pa je le pogruntu, daje gospuod kaplan vjedeu za resnico, zakaj je pridni možparšu ob pamet. Ni mu pa obed-nemu povjedat, ker je najbrž to izve-deu u spovednici. Takuo je kajšan po-gruntov. Matasti mož pa ni djelu škoda obed-nemu. Živeu je mernuo, kod kadar je imeu čisto pamet, samuo u luft je gle-du in govoriu sam s sabo. Vičkrat seje po tipu tudi po glavi in šele pot le so počasi začeli ljudje spoznavati resnico, ali vsaj mislili so, da je takuo, ker so hudobni jeziki začeli govoriti, da kadar se tipa po glavi, išče roge, ki naj bi mu jih mlada žena nardila. Samuo kadar se je bližala slaba ura, je buogi mož dajau znake večje nestrpnosti in jeze. Kadar so ga vasnjani videli takega, so vsi ponavljali, govorili: « Ura se bo spremenila, bo daž, varže na dažl». Nekega jutra, bla je nedelja, je za-čeu liti daž kot iz škafa, pobožni ljud- je pa so le šli h maši poslušat božjo besedo. Imeli so dežnike (lombrene) in kadar ima človek lombreno nad glavo, mu ne pride na miseu, da bi gledu u zrak, u luft, tudi zavojo tega, ker skozi lombreno ne vidiš nič. Nu, šlo je takuo, de je vsedno kajšan pogledu u luft an zagledu na vrhu debele lipe pred cerkvijo matastega moža. Biu je do kosti premočen, buogi Jakob. Takuo se je klicu. Mož, ki ga je zagledu, je dan obar-nu. Ljudje, ki so parhajali h maši, so se ustavili pod lipo in še tisti, ki so bili že u cerkvi, so paršli ven pogledat, zakaj ves ta konfužion. Ljudje so klicali: «Jakob, pojdi doli». On se ni oglasu. Paršla je njega žena in zarjula: «Jakob, te prosim, spusti se doli». «Ne», je on srepuo zarju. Na vse druge prošnje je odgovoriu le «Nel». Šlo je mimo že vič kot pou ure od kar je bla napovedana maša, pa je bla cer-ku še popunoma prazna. Zatuo je par- šu pogledat tudi kaplan, kaj se dogaja pred cerkvijo, pod lipo. Ljudje so mu pokazali na drevo. Duhovnik je ostal en moment z debelimi očmi, potem je z roko napravu križ, kakor, da bi teu reč: «Jakob, Buog ti pomagaj!». Da je gospod kaplan napravu z roko križ, so vsi videli in videli so tudi, da se je u tistem momentu spustu dol po drevu na tla nasrečni Jakob. Vse se je stisnilo okuole njega an vsi so tjel vjedet, zakaj se je varnu gor z dreva samuo kadar je zagledu mašni-ka. Vsi so bli prepričani, da se je zgo-diu čudež- «Al ste videli, kaj je naredu z roko, kadar me je zagledu na vrhu lipe?» je uprašu ljudi. «Naredu je Svet križ!». «Ne. Kadar je šu z roko dol in potle čja in san, mi je teu povjedat: al prideš dot, al pa usječemo lipo!». Potlé so šli vsi h maši in pravijo, de je tudi Jakob ozdraveu. Vas pozdravja Vaš Petar Matajurac vr- SREDNJE PODBONESEC VIDEM Lapide podarte an arstučene Arbeč So pokradli cierku Svetega Standreža Med petega an devetnajstega ženar-ja tatje so prefifal tudi cierku Svetega Standreža arbeške fare. Marcello Za-nutnu iz Arbeča je čedu pot, ki peje h cierkvi an takua ušafu vrata, ki stoje za veličin utarje arzbite. Je hitro poklicu fabricirje an karabinierie. Tatje so ukradli velik star armar, ki je stau v sakrestiji, dan kelih an nekatere kandelierje. Cierku Svetega Standreža, ki stoji na samin na varhu hriba nad Gorenjo vasjo, je zadnja cierku Benečije, ki tatje prefifajo an pokradejo. Ruonac Po dugim tarplienju je v čedajskem spitale umaru Luigi Coren iz naše vasi. Imeu je 68 liet. V žalost je pustu ženo, sinove, hčera an puno žlahte. Njega pogreb je biu v petak 18. ženarja v Ruoncu. Tela liepa čičica je Chiara Mattelig. Rodila se je v saboto 29. dičemberja. Srečna mama je Silvana Stanig iz Dolenje Mierse, srečan tata pa Evelino iz Petjaga. Evelino je znan «rallyst» an ima puno «fans» tle v naših dolinah. Vsi so veseli za rojstvo male Chiare, posebno sestrice Silvia. Silvani an Eve-linu čestitamo, Chiari an Silvi pa žel-mo srečno an veselo živlienje. i uole je kar ostane lepe lapide, ki je bla družina položla na pogrebišču svojih dragih. Če lepuo pogledata, je tudi kos kasele. Je pasalo deset liet an za njo nie vii prestora v britofe. V se tuole se lahko uiafa v fosau, kier se metajo «imondicje». SPETER GRMEK Se je gajalo lieta 1984, ki na dan te martvih kajšna družina je šla v britof za spomin od njih te rančih, za nest kake rože an nie ušafala vič te zadnjo rieč, ki jim je bla ostala, nanča lapido. Kamuski dielovac jo je muoru nest proč, podriet, arzbit an vrieč tu an fos-sau (scarico immondizie). Vse tuole se je gajalo an se gaja tu britofe od Svetega Pavla v Sriednjem. Tuole zak te nov «regolamento di polizia mortuaria» dia, de kar pasajo 10 liet se more prekopat pogrebišče an kamun pošja avis ki dia, de čjarmet 30 dni, tisti od družine muorajo iti po njih lapide an ornamente, ki so ostal go na pogrebišču an jih nest proč. Ma proč kam? Damu? Nest kosti od te rančih v solar al pa jih podkopat v vartu pred hišo? Kar pasajo 30 dni «rata vse od ka-muna» an pari, de on more narest od telih rečieh, kar če. Ja, zak kar adno pogrebišče pride prekopano tista lapida, ki je bla atu se ne vie vič kamu jo luožt an nie vič prestora zanjo tu bri- tofe. Lahko bi adan dobiu prestor deb’ kupu od kamuna an koščič sveta an nardiu «un progetto idoneo», zak pustit lapide ta par zidu je garduo, štona s te drugimi, ki so lepuo ložene na njih prestoru an potle kajšan bi se mu zaplest tu nje an duo vie, ka bi ratalo. Takuo sada tu našim britofe imamo kajšne pogrebišča regolar an kajšne ne. Kajšan je kupu an koščic sveta an nardiu tombo di famiglia, ma za narest tuole kor imiet puno sudu. Ist se uprašam, ka je kamun, čega je kamun, ki pride reč «rata od kamuna»? Franco Qualizza Černecje-Čela V čedajskem špitale je paršla na luč sveta Elisa. Srečna mama je Barbara Qualizza — Dortih iz Černec, tata pa Gianni losson iz Čel. Mala Elisa je dobila na sviete an bratraca, Dennis, ki miesca junija dopune 4 liet. Liepi Elisi an bratracu Dennisu želmo srečno an veselo živlienje. Po dugi boliezni nas je za venčno zapustila Maria Venuti, uduova Vuga. Imiela je samuo 64 liet. Maria nie irmela lahko živlienje. Je bla šele zlo mlada, kar je zgubila moža v zadnji ueiski v Rusiji. Z nje smartjo je pustila v žalost bratre, navuode an parjatelje. Nje pogreb je biu v Špietre v petak 4. ženarja. Platac V ponedeljek 21. januarja je za venčno zaparla nje turdne oči Vogrig Maria-Mariuta Hloduknova po domače. Učakala je visoko starost saj je mie-la 86 liet. Nje pogreb je biu na Liesah v sredo 23. januarja. » V. 7 S* Ledeno drevo (Foto: Ivan Oballa). Te buogi an te bogati v Sovodnjem II Gosgnach Giuseppe 1.833.000 (20.12.1909) Gosgnach Giuseppe 1.797.000 (26.2.1924) Gosgnach Giuseppe 2.575.000 (15.11.1932) Gosgnach Giuseppe 1.761.000 (10.12.1923) Sedi Agostina 1.176.000 Gosgnach Giuseppe 3.361.000 (26.9.1934) Gosgnach Ignazio 1.841.000 Gosgnach Lino 7.868.000 Gosgnach Mario 7.842.000 (10.5.1945) Gosgnach Mario 8.747.000 (27.4.1950) Gosgnach Mario 1.771.000 (31.5.1961) Gosgnach Mirella 8.131.000 Gosgnach Paolo 6.663.000 Gosgnach Rosina 3.341.000 Gosgnach Tiziano 1.861.000 Grisi Cristiano 10.703.000 Guion Giuanluigi 7.425.000 Guion Pasquale 5.814.000 tellina Angelo 2.028.000 tellina Antonia 2.401.000 tellina Ermenegilda 2.732.000 tellina Giovanni 8.107.000 tellina Giuseppina 2.154.000 tellina Pietra 2.056.000 tellina Tommaso 2.048.000 tellina Vittoria 2.241.000 lerep Antonia 2.073.000 luretig Franco 8.054.000 Iuretig Giovanni 934.000 luretig Mario 1.844.000 Iuretig Valentino 1.828.000 Lai Salvatore 11.140.000 Loszach Marisa 9.439.000 Laurecing Angelo 8.059.000 Laurencig Luciano 9.355.000 Kaj so dikiaral za taše lieta 1980 Rudi Gabriella Loszach Andrea Loszach Antonio Canalaz Adele Loszach Bruno Loszach Danilo Loszach Eugenio Loszach Giovanni Loszach Giuseppe Loszach Giuseppe Loszach Maria Loszach Mario Loszach Pio Loszach Remigio Loszach Silvano Loszach Silvio Marchig Egidio Marchig Giovanni Petricig Maria Marchig Giuseppe Marchig Giuseppina Marchig Lorenzo Marchig Luciano Marchig Marino Marchig Mario Martinig Giovanni Mario Martinig Elio Martinig Francesco Martinig Francesco Martinig Giovanna Martinig Giuseppe Martinig Giuseppe Martinig Lorenzo Martinig Luigi Martinig Marco Martinig Mario Trinco Maria Martinig Rosalia Martinig Valentino 16.808.000 1.999.000 2.750.000 1.680.000 3.253.000 6.794.000 1.753.000 6.805.000 1.827.000 (3.3.1908) 1.777.000 (22.2.1917) 1.861.000 9.522.000 9.927.000 1.779.000 4.791.000 6.327.000 3.260.000 2.087.000 1.810.000 1.949.000 1.967.000 2.663.000 8.203.000 15.406.000 2.126.000 1.755.000 535.000 1.715.000 (16.7.1917) 1.748.000 (10.4.18) 3.824.000 4.338.000 15.750.000 6.165.000 112.000 10.095.000 1.725.000 1.772.000 1.817.000 1.885.000 Martinig Virginio Massera Felicita Massera Francesco Massera Gino Bergnach Lidia Massera Giovanni Massera Giuseppe Massera Italo Massera Pio Massera Renato Trinco Annamaria Massera Renato Massera Valentino Maurig Giovanni Medveš Primo Medveš Alda Podorieszach Marcello Medveš Aldo Petricig Giuseppina Medveš Aldo Medveš Andrea Medveš Antonia Medveš Antonio Medveš Emilia Medveš Giovanni Medveš Giovanni Crudi Laura Medveš Luigi Medveš Luigi Medveš Natale Medveš Renato Medveš Rina Medveš Valentino Modonutti Antonio Oballa Giuseppe Pagon Egidio 1.775.000 1.785.000 1.810.000 6.900.000 4.045.000 1.775.000 7.312.000 10.137.000 7.780.000 6.346.000 (11.7.33) 6.782.000 2.227.000 (3.1.52) 1.967.000 9.179.000 1.719.000 8.605.000 8.228.000 824.000 (4.1.30) 824.000 10.686.000 (10.3.35) 6.222.000 2.528.000 1.920.000 2.555.000 1.180.000 (6.2.24) 88.000 (25.3.40) 758.000 1.885.000 (26.6.07) 1.850.000 (24.4.11) 7.545.000 6.407.000 333.000 1.744.000 8.610.000 1.658.000 8.316.000 Pagon Franco Raccaro Giulietta Pagon Giovanni Pagon Giuseppe Pagon Giuseppe Pagon Irma Pagon Mario Periovizza Bruno Periovizza Emilio Pagon Matilde Periovizza Giuliano Specogna Natalia Periovizza Mario Periovizza Virginia Petricig Ezio Petricig Gildo Petricig Gina Petricig Giovanni Petricig Giovanni Petricig Giuseppina Petricig Giuseppe Petricig Giuseppe Trinco Italia Petricig Giuseppe Petricig Giuseppe Petricig Giuseppe Petricig Giuseppe Petricig Matilde Petricig Paolo Petricig Tiziana Petricig Valentino 969.000 2.270.000 9.015.000 2.079.000 (20.2.10) 1.707.000 (25.7.20) 1.796.000 4.238.000 55.000 6.084.000 2.029.000 1.736.000 1.702.000 4.148.000 1.905.000 6.440.000 9.092.000 9.145.000 2.200.000 (3.2.03) 395.000 (4.1.58) 1.869.000 1.938.000 (27.2.01) 1.920.000 (6.3.08) 1.812.000 1.772.000 (22.1.23) 2.101.000 (3.4.26) 2.310.000 (3.3.36) 1.565.000 (18.3.51) 1.953.000 395.000 8.302.000 1.877.000 Continua nel prossimo numero Kada greš lahko guorit s šindakam Sriednje - torak 18-20, sabota 9-12. Dreka - torak 10-12, sabota 10-12. Garmak - sabota 11-12.30. Sv. Lienart - petak 9-12, sabota 10-12. Savodnje - sabota od 10. napri. Špietar - Srieda 9.30-12, petak 16-18. Podbonesec - vsak dan 10-12; v saboto ga ni. Prapotno - torak - petak od 11. napri. Tipana - srieda - saboda 10-12. Bardo - torak 10-12. Rezija - pandiejak, srieda, petak od 10. napri. Guardia medica Za tistega, ki potrebuje miediha po-noč je na razpolago «guardia medica», ki deluje vsako nuoc od 8. zvičer do 8. zjutra an u saboto od 2. popudan do 8. zjutra od panjdiejka. Za Nediške doline se lahko telefona v Špietar na štev. 727282. Za Čedajski okraj v Čedad na štev. 730791, za Manzan in okolico na štev. 750771. Consultorio familiare S. Pietro al Natisone Ass. Sanitaria: I. Chiuch lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 12 alle 14, martedì dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 12.30 alle 14.30. Ass. Sociale: G. Salanitro martedì dalle 12 alle 16, mercoledì e giovedì dalle 8.30 alle 10, venerdì dalle 14 alle 16. Ginecologia Dr. Casco martedì dalle 12.30 alle 14.30. Pap test su appuntamento telef. martedì, giovedì e venerdì dalle 8 alle 13. Pediatra: Dr. Gelsomini giovedì dalle 11 alle 12. Psicologo: Dr. Bolzan martedì dalle 14 alle 19. Ufficiale Sanitario dott. Luigino Vidotto San Leonardo: mercoledì 12.30-13.30 — venerdì 10.00-11.00 San Pietro al Nat.: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato 8.00-9.30. Savogna: mercoledì 10-12. Grimacco: lunedì 10.30-12.30. Stregna: martedì 10.30-12.30. Drenchia: giovedì 10.30-12.30. Poliambulatorio v Špietre Ortopedia doh. Fogolari, u pandiejak od 11. do 13 ure. Cardiologia doh. Mosanghini, u pandiejak od 14.30 do 16.30 ure. Chirurgia doh. Sandrini, u četartak od 11. do 12. ure. Vsak torak an četartak od 9. do 13.30 so odparti tudi uficihi p 4iam-bulatorja. Dežurne lekarne Farmacie di turno Od 2. do 8. februarja Grmek tel. 725044 Čedad (Minisini) tel. 731175 Corno di Rosazzo tel. 759057 Ob nediejah in praznikah so od-parte samuo zjutra, za ostali čas in za ponoč se more klicat samuo, če ričeta ima napisano «urgente».