Anno I ~ N. 2 CAPODISTRIA, 21 ottobre 1945 Prezzo Lire 4,— llla popolazione italiana e slovena del Distretto di Capodistria 1)i$M€*vza Forse noi non ei rendiamo conto ancora del valore immenso delle nostre possibilità acquisite a prezzo di sacrifici cosi immensi. Uno sguardo nel passato ; vederli nelle sue particolari manifestazioni suscita ancora quelle impressioni emotive provocate generalmente da un incubo orribile fatto di ribrezzo, tristezza, terrore. Un’ immensa visione di dolore straziante come in uno schermo ri-producente tutta la nera trama di una lunga storia sanguinosa, dove sono stati coinvolti tutti i più sacri valori umani : famiglia, casa, religione, moralità e minacciati di rovinare in eterno in un baratro fatto del peggior oscurantismo dispotico. Nel nome di ipotetiche civiltà si deportava, si depredava, si uccideva quel popolo gravido di doveri senza fine e privo dei più elementari diritti. Preda cosi delle sfruttamento e della disoccupazione non aveva che poche prerogative di vita, dove dignità, onestà, coscienza, dovevano essere bandite per inghiottire l’a-maro rospo di un'esistenza impossibile. Non pensiero libero, niente lavoro, salari di fame, tribunali speciali, prostituzione e delinquenza, campi della morte ; ecco gli edificanti prodotti di quell’ incubo nero che alcuni vorrebbero che risorgesse, perchè compisse nuovamente il suo alto mandato di morte. Il ricordo è troppo vivo e 1’ eco di quei terribili giorni non è spento. Esso si agita in forme molteplici: nel pianto di bimbi e delle nostre care mamme, nelle dolorose mutilazioni dei nostri combattenti, negli strascichi di quelle imperdonabili malattie contratte nelle segrete fasciste e nei diversi «lagher» del tipo «Buchenwald», «Mathausen», nelle case, nelle chiese, nelle scuole distrutte dalla follia assassina. 11 più è passato, la bufferà. Propositi di ricostruzione, anzi costruzioni in atto sono i problemi che dobbiamo risolvere per il bene di noi e dei nostri figli. La guerra e le suo conseguenze concomitanti hanno assunto la qualità di un passato molto duro ; ma passato : sulle rovine fumanti dell’ edificio più abominevole oggi sorge il nostro dei lavoratori. La mèta indicataci dai nostri grandi maestri, l'aspirazione prima delle classi lavoratrici attraverso secoli di storia e di servaggio, è giunta. Non più astrose teorie stile «Tommaso More» non più utopie irragiun-gibiii del tipo «Saint Simon>, ma realtà concreta. 11 potere popolare è un fatto compiuto. Questo che per noi è un fatto compiuto, per i lavoratori d’Italia é un desiderio ancora. I combattenti che ritornano nelle loro case sono insultati e carcerati. L’esasperazione delle masse del proletariato sono determinate dall’impossibilità di esistenza. Le commissioni di epurazione nelle fabbriche sono distolte coattivamente, mentre le sospensioni delle corti straordinarie di giustizia contro i fascisti continuano per la evidente speculazione che i fascisti sono ancora ottimi strumenti del capitale finanziario italiano e straniero.! partigiani che appartengono alle formazioni badogliane vengono smobilitati mentre si tiene ncora sotto le armi gli elementi di credo monarchico o reazionario. Tutto questo mentre una corrente propagandistica stolta e maligna, inveisce contro tutto ciò che può essere di aspirazione proletaria col precipuo scopo di confondere gli spiriti e di ristalare un’ altra volta un sistema reazionario, simulacro sostanziale del precedente. Perciò noi lavoratori di queste regioni dobbiamo stare in guasdia; creare cioè le condizioni precise che la conquista del potere popolare si consolidi dando adito ad uno sviluppo economico e politico così alto che prescinda da ogni questione nazionalistica e che sia di esempio a tutte quelle nazioni che si trovano sotto il maledetto tacco della reazione. L. c. P. Festival del Lavoro Oggi a Trieste avrà luogo il 1° grande Festival del Lavoro. Operai, intellettuali e contadini intervenite in massa. Tutti al Festival del Lavoro. La lotta contro l’occupatore e contro il fascismo ha unito e affratellato in un sol blocco combattivo tutti gli antifascisti, italiani e slavi, della nostra regione. Solo questa forte unità di tutta la popolazione e lo sforzo comune ha reso possibile la vittoria sull’oppressore nazi-fascista e l’istituzione del potere popolare come espressione suprema della libertà raggiunta. L’unità e la fratellanza raggiunte nella lotta sono il fattore fondamentale per la difesa delle conquiste democratiche e quindi devono essere custodite e rafforzate. L’UAIS, il fronte popolare unico italo-slavo, è 1’ organizzazione di massa che in- Uno dei problemi più spinosi del nostro distretto è rappresentato dallo spezzettamento dei poderi e l’impiego di coloni per la coltivazione della terra. La forma di mezzadria ha qui un carattere del tutto particolare e presenta una decina di maniere diverse di rapporti fra proprietario e colono. Per queste particolarità che tanto differenziano il sistema di mezzadria della nostra zona, da quello tipico che sussiste in molte regioni dell’Italia e di quasi tutti gli altri stati, non è possibile da noi risolvere il problema così in generale, tanto meno che nessuna legge in merito è stata e-manata dall’ autorità centrale della regione Giulia. Non si possono quindi porre su uno stesso piano tutti i coloni e tutti i proprietari e trovare una formula giusta che dando soddisfazione ad alcuni coloni veramente oppressi dai vecchi contratti di rapporti con i proprietari, non urtasse dall’altra i diritti dei proprietari. Quindi il principio che i rapporti fra coloni e proprietari vengano regolati direttamente fra gli interessi è l’unica e giusta. Per quei casi in cui le due parti non riescono a trovare l’accordo, è necessario l’intervento di una commissione com- La bomba atomica Da qualche tempo la stampa locale ed estera dedica nelle sue pagine molto spazio per esaltare la stragrande potenza della bomba atomica, ultima trovata della tecnica distruttrice di questa guerra. L’esaltazione della potenza di quest’arma in questi momenti in , cui tutti i popoli provati dalla guerra si danno da fare per realizzare una pace duratura, é come una minaccia velata intenta a distogliere que- quadra tutti gli onesti cittadini, antifascisti, e conseguente alla linea politica combattiva che ha portato alla vittoria sull’ occupatore, garantisce la vittoria del popolo contro tutti gli elementi antipopolari che in svariate maniere attentano alle conquiste popolari. Per il rafforzamento e la difesa di queste conquiste il Comitato distrettuale dell’ UAIS del distretto di Capodistria afferma solennemente di accettare la risoluzione del Comitato Regionale e chiede 1’ annessione della Regione Giulia alla Jugoslavia con la formazione di una nuova unità federale, pari ed eguale in diritti alle altre unità della Jugoslavia. posta di rappresentanti dei coloni e dei proprietari per decidere su ogni singolo caso. Comunque per quest’ anno, in cui i prodotti sono scarsi é indispensabile una grande comprensione da parte dei coloni e dei proprietari. Non si va quest’ anno per fissare delle leggi durature, ma per ripartire con giustizia umanitaria i prodotti e permettere a tutti di sopportare il diffìcile momento economico creatosi in seguito alla distruzione della guerra na-zi - fascista. Anche in questo settore è indispensabile la solidarietà e la comprensione dei reciproci bisogni urgenti di tutta la popolazione. Veramente nella nostra zona, più che il problema dei rapporti fra proprietari e coloni, esiste il problema dell’insuffìcenza di terra per le nostre famiglie di contadini. Per questo il governo nazionale della Slovenia ha risolto di estendere anche nella nostra zona la facoltà ai contadini di chiedere l’assegnazione di terreni coltivabili nella Voivodina. La precedenza per l’assegnazione di quelle terre spetta logicamente ai combattenti della guerra di liberazione o alle famiglie dei partigiani caduti o invalidi. sti popoli dal prendere quelle forme di governo che più sono adatte ad impedire il ritorno di situazioni che tanti sacrifìci e tante vittime e strazio hanno costato all’ umanità. La stampa di alcuni paesi non si è unita a questo coro, e cioè quella dell'Unione Sovietica e quella dei paesi a democrazia progressiva. E’ interessante per noi conoscere questo fatto perchè ci indica due mentalità opposte e miranti scopi profondamente diversi. Una di queste mentalità, quella della stampa dei fabbricanti di cannoni, canta il suo coro alla infernale potenza sterminatrice della bomba atomica, quando ancora i popoli sanguinano dalle ferite inflittegli dalla guerra che ha portato le più grandi distruzioni che la storia ricordi e che i nazi-fascisti e la reazione mondiale hanno voluto. Mentre gravi problemi di ri-costruzione e di sfamamento delle popolazioni, si impongono, per essere risolte con tutta urgenza; mentre milioni di disoccupati passeggiano per le vie di certi paesi senza sapere come risolvere il problema del pane quotidiano per loro e le loro famiglie, essi si sentono raccontare dalla loro stampa, al posto di come risolvere il problema della vita, come potranno più facilmente essere sterminati. Non vorrei che a tanta potenza esplosiva della bomba atomica, questi atomi disoccupato della società capitalista pren- dessero ad esplodere a loro volta, perchè in questo precisi momento sarebbe la fine dei provocatori di guerre e resa inutile la potenza distruttrice della bomba stessa. Nell'Unione Sovietica che per principio ha bandito la guerra, e nei paesi indirizzati alle stesse forme socialiste di governo, e perciò molto vicini a questa; i problemi più interessanti, la vita e la ricostruzione del paese sono i primi a trattarsi, non è però da credere che anche gli altri problemi di indole scientifica od esplosiva, non interessino il grande paese del socialismo. I nazi-fascisti prima ed i giapponesi poi, hanno potuto fare una tragica conoscenza delle capacità inventive e tecniche dei popoli dell’Unione Sovietica. Non vorrei che i sostenitori della reazione nel mondo, dovessero un giorno come a suo tempo Hitler e Mussolini, fare delle esperienze che costerebbero loro irreparabili delusioni. Al Comitato Regionale dell’llAIS L’ assemblea plenaria del .Comitato distrettuale dell’ UAIS riunitosi agCapodistria solennemente riafferma di accettare la decisione presa dal plenum regionale dell’ UAIS a Fiume. In questi momenti, in cui si sta decidendo la sorte della nostra regione, anche la popolazione italiana e slava del nostro distretto organizzato nel-l’UAIS, prende il decisivo atteggiamento di difesa delle conquiste della lotta di liberazione, chiedendo che questi territori vengano annessi alla democratica federativa Jugoslavia, stato di popoli liberi ed uguali nel SGUARDO La commissione elettorale ha dichiarato che nelle elezioni di domenica per la formazione del Comitato Cittadino, su 168.204 elettori iscritti ben 143.761 hanno votato raggiungendo così una percentuale di 86,46o/0 di tutti gli elettori di Zagabria. L’Indonesia ha dichiarato guerra all’ Olanda per la conquista della sua completa liberta secondo Pendhit Neru le truppe indiane non dovrebbero partecipare alla lotta contro la repubblica dell’Indonesia. La Uanjug informa che nel Portogallo il Governo sta preparando le elezioni con la mobilitazione della milizia e della polizia. Il Governo fascista di Salazar sequestra i giornali che non comunicano i suoi proclami per le elezioni. La Tass scrive che le decisioni della Conferenza di Berlino hanno inferto al Regime di Franco un duro colpo rendendo nello stesso tempo molto instabili le sue basi infatti i repubblicani spagnoli si sono fortificati nelle loro posizioni. I partigiani stanno combattendo in parecchie zone della Spagna e aiutati dal popolo lavorano attivamente a Madrid, Alicante, Granado e Ceuta. L’agenzia Tanjug informa che lo sciopero nelle fabbriche automobilistiche di Windsor che dura già da un mese e comprende oltre 10.000 scioperanti. minaccia di allargarsi nelle altre fabbriche nelle quali sono occupati complessivamente circa 12.000 operai. Secondo dichiarazioni di alcuni rappresentanti canadesi lo sciopero si estenderà tra breve in tutto lo Stato. L’agenzia Reuter comunica, che i cittadini di Montevarchi presso Firenze, hanno linciato due fascisti ex impiegati del comune, che furono rilasciati dai campi di concentramento. La folla ha tratti i fascisti fuori dal-rautomobil© in cui viaggiavano e dopo averli malmenati li ha impiccati nella via principale del paese. quale trovano la garanzia dello sviluppo economico e culturale, il benessere ed il più grande rispetto di tutti i sentimenti nazionali e religiosi. Consci dei grandi compiti che stanno di fronte alla nostra organizzazione per difendere le conquiste della lotta di liberazione, deliberiamo di intensificare la nostra attività e rafforzare l’organizzazione stessa che garantirà al nostro popolo che mai più ritornerà il vecchio stato di cose che con la lotta è stato annientato. Il corrispondente egiziano del giornale «Al Midin», sig. Rantis Nasif, che ha seguito sempre la lotta dei popoli della Jugoslavia, ha visitato recentemente Sarajevo ed ha dichiarato: «Quando sono venuto in Jugoslavia, hanno fatto maggior impressione su di me, le grandi distruzioni. Mentre viaggiavo in apparecchio dal-l’Italia a Belgrado per centinaia di Km. ho visto le città ed i paesi distrutti. Il popolo egiziano ha seguito con grande simpatia l’eroica lotta dei popoli della Jugoslavia per la libertà e la democrazia. Noi egiziani, che sappiamo cosa significhi questa libertà e questa democrazia simpatizzeremo sempre con la lotta di tutti i popoli che hanno come mèta T istituzione di questi principi. Non dobbiamo avere timore di riconoscere gli errori che facciamo ; non dobbiamo aver timore di diminuire la nostra autorità e il nostro prestigio, se riconosciamo di avere sbagliato. Il centralismo democratico è un regime di democrazia interna, ed oggi in cui la discussione è aperta qualunque compagno può difendere e sostenere tutte le tesi e tutte le tendenze che vuole ed ha il diritto di portarle al congresso; ma quando al congresso del Partito, la maggioranza, ha deciso quale debba essere la linea per la quale il Partito Comunista deve camminare, allora noi non tollereremo che uno solo dei nostri compagni possa camminare fuori da quella linea. Democrazia piena ed assoluta, se volete, fintanto che si tratta di decidere, ma quando si è deciso il Partito Comunista è un esercito che si batte come un sol uomo senza divisioni interne. E per ultimo compagni vi vorrei dire una parola per definire quale è lo spirito che deve animarci. Per animarci, per noi non esistono divisioni tra vita pubblica e vita privata. Noi pensiamo che chi si comporta male nella vita privata, finirà per far male anche nella vita pubblica. ______ Ebbene compagni, ai giovani ai compagni nuovi devo ricordare che essere militante comunista oggi vuol dire sacrificare tutta la propria attività per la redenzione dei lavoratori, per la salvezza del proprio Paese. Solo con lo spirito che ha alimentato la vita del nostro Partito in questi 25 anni, noi potremo riuscire ad assolvere i nostri compiti, SCOCCIMARO Coloni e proprietari Cittadini! L’ epoca dell’ oppressione armata, degli assassini in massa, dei campi della morte è un ricordo d’un passato orribile ; ma passato ! Dalle rovine fumanti di questo edificio fatto di dispotismo bestiale, noi tutti indistintamente dobbiamo costruire un nuovo che sia 1’ espressione più pura delle aspirazioni del popolo. Perciò bisogna creare le condizioni precise che questo potere popolare, frutto di immensi sacrifici di ogni natura, si consolidi attraverso il diretto intervento di tutti i cittadini onesti nelle libere elezioni che si stanno svolgendo in questa regione. Partecipare direttamente alle elezioni, eleggere i più onesti e i più capaci rappresentanti del popolo significa creare le condizioni d’un esistenza migliore morale e materiale per noi tutti e per tutte le generazioni avvenire. Quindi non più potere imposto coattivamente al popolo, ma potere creato e composto dal medesimo con gli elementi coscienti di tutti i bisogni specifici inerenti al popolo stesso. E’ evidente che la completa, la piena partecipazione dei cittadini nelle libere elezioni è un diritto ed un dovere come premessa di salvaguardia indispensabile dei propri interessi di carattere generale. CRONACHE ISTRI ANE COMUNICATI DELLA SEZIONE PER ILCOMMERCIO E L’AUMENTAZIONE presso il Comitato Distrett. di L.N. JLa vendita dei tessili. E in arrivo una spedizione di tessili e per evitare agii interessati un inutile andar e venire per sezioni e che i comitati tanto cittadini come locali sapranno regolarsi noii'assegnamento dei buoni diamo i seguenti schiarimenti : 1 a) Al comitato di L. N. di Pirano verranno fatte le distribuzioni dei buoni per i cittadini di Pirano, come anche per i seguenti Comitati locali di L. N.: Krog, Villa nuova, Padena, Portorose, Siccioie, Strugnano, S. Bartolo, S. Cucia; S. Pietro della Mata. b) Comitato cittadino L. N. d’isola, per Isma e Comitati locali: Baleta, Malia, Korte, Cetere. c) Comitato cittadino L. N. di Capodistria per cittadini di Capo-aistria. d) A tutti gli altri comitati L. N. verranno distribuiti i buoni di questo Comitato, sezione commercio e alimentazione di Capodistria e ciò solamente su intervenzione dei comitati locali di L. N. 2. La merce è destinata per coloro che ne hanno assoluto bisogno. Perciò raccomandiamo non far domande chi ha ancora il strettamente necessario, perchè co deste domande non verranno prese in considerarione. 3. Le sezioni indicate sotto l’articolo 1/a-d debbono esattamente controllare le persone alle quali concederanno il buono (si raccomanda il sistema di cartoteche. Dalle cartoteche devono risultare oltre i dati personali anche le date e qualità della merce assegnata. 4. I commercianti che riceveranno in vendita questa merce razionata dovranno indicare il prezzo di vendita su ogni articolo esposto. Cosi pure dovranno i commercianti presentare mensilmente il rendiconto della quantità della merce nel deposito e cioè nell’ ufficio del comitato nell' art. 1/a-d. Assegnamento delta lavina ai commestibili. In questi giorni sono state assegnate ai commercianti di Capodistria. Isola e Pirano alcune quantità di farina per distriouirla alla popolazione; cosi ognuno ha la possibilità di provvedersi della farina o pane. Avvertiamo tutti commercianti dello sudette città di rivolgersi in caso di bisogno al loro ufficio cittadini per alimentazione, che queste si rivolgeranno al Comitato distrettuale di L. N. sezione Commercio e alimentazioni. A tutti i datori di lavoro! L’Istituto Regionale per le Assicurazioni Sociali di Capodistria, avverte tutti i datori di lavoro che nei termini della Ordinanza sull’Applicazione del-l’Assistenza Sociale obbligatoria emanata dalla Delegazione del Comitato Regionale per il Litorale Sloveno sono tenuti a presentare notifiche d’iscrizione all’ assicurazione per tutti i loro dipendenti all’Istituto Regionale per le Assicurazioni Sociali a Capodistria o alle sue Agenzie a Capodistria, Isola e Pirano (Ex Cassa Ammalati) redatte su moduli da ritirare presso la sede dell’Istituto a Capodistria (Via Santorio Santorio) o presso le Agenzie a Pirano o Isola. Per tutti quei datori di lavoro che non notificheranno i loro dipendenti (operai o impiegati) entro il termine di 15 giorni, l’Istituto raccoglierà tutti i dati relativi ai loro dipendenti e procederà all’ iscrizione a spese dei datori di lavoro. Per tutte le informazioni rivolgersi all’Istituto o alle sue Agenzie. Portorose Successo della compagnia filodrammatica della gioventù di Croce Bianca. Già da parecchio tempo i giovani della GAI di Croce Bianca preparavano un programma filodrammatico da presentare al Casinò di Porto-rose. Domenica infatti la giovane compagnia ha brillantemente esibito il suo programma dando alla popolazione accorsa numerosa, due ore di ottimo spettacolo. Alternando cori a brevi scenette drammatiche e umoristiche i giovani si sono meritati l’applauso degli spettatori che hanno ammirato cosa sanno fare i giovani quando si mettono con impegno e buona volontà. Durante la presentazione ha cantato pure il coro della Marina Jugoslava di stanza a Portorose, dimostrando cosi l’affiattamento e la fratellanza fra la popolazione e l’esercito. Dopo lo spettacolo il Comitato Popolare di Portorose ha voluto rendere pubblico il magnifico gesto dei soldati del battaglione della Marina Jugoslava che volontariamente rinunciano ad una parte delle razioni di viveri loro spettanti, per offrirli alla popolazione di quella località. Pirano Organizzazione delle donne antifasciste - D. A. I. Le donne antifasciste di Pirano sentono la necessità di dover portare il loro contributo per il rafforzamento del potere popolale. Quel potere che ha costato lunghi anni di lotta e tanto spargimento di sangue, questo potere è giovane e tutto ii popolo deve sentire il dovere di rafforzarlo affinchè la reazione non prenda nuovamente forza. Le compagne di Pirano compresero chiaramente il loro compito con la partecipazione alle riunioni e alla prima conferenza cittadina. Molte donne hanno partecipato a questa conferenza durante la quale hanno posto i loro problemi, discutendo sull’alimentazione, sul prezzo della luce, dell'acqua e promettendo di allargare la loro organizzazione. I compiti delle donne sono molti: portare aiuto morale e materiale ai bisognosi, interessarsi degli orfanelli, soccorrere nel miglior modo gli abitanti dei paesi dove il nemico tutto ha rubato e bruciato. Alla fine della conferenza le compagne hanno deciso di fare una bandiera tricolore italiana con la stella rossa e la sigla della loro organizzazione per porgerla quale dono di ri-conoscenza e fratellanza ai compagni sloveni che si trovano feriti all’ospedale di Val D’Oltra. II giorno della consegna della bandiera, le compagne si recheranno a far visita a generosi figli del popolo i quali tutto hanno dato per la libertà dei popoli. Isola L’arrivo del primo piroscafo di carbone dell’Arsa per la nostra industria. Martedì è giunto a Isola il primo carico di 60 tonnellate di carbone per il fabbisogno della nostra industria e della popolazione. Questo carico fa parte di una partita di 200 tonnellate di carbone che le miniere di Arsa invieranno nel nostro distretto. Mentre da una parte il fabbisogno di combustibile per 1’ inverno sarà cosi assicurato, da parte sua la Cooperativa Distrettuale provvede al-l’immagazzinamento della legna che verrà presto messa in vendita. Lé’MXWE® e i suoi propositi L‘ Encis, questa nuova istituzione che si è prenssa di dare al popolo oapodistriauo una serie continua di spettacoli, sta preparandosi intensamente. Gli iscritti che finora ammontano al cospicuo numero di circa cento elementi tra musicisti, attori, coristi, ecc., sono pieni di buona volontà e desiderosi di esplicare liberamente 1’ arte per la quale si sentono attratti. E lavorano instancabilmente questi elementi, alia sera dopo la fatica giornaliera ; e non tanto per sé stessi, quanto per dare finalmente al pubblico capodistriano, uno svago sano e vario. Una volta, nei tristi tempi, gli spettacoli venivano rappresentati ogni sei mesi circa. Ora, invece, gli spettacoli si ripeteranno ogni quindici giorni almeno, qualche volta anche a distanza di una sola settimana, con rappresentazioni alla portata e al gusto di tutti. Ci sarà la musica leggera, concerti vocali - istrumentali, commedie brillanti e drammi, trattenimenti per bambini... Si, 1’ Encis ha pensato anche ai bambini che non saranno più obbligati a sentire parole più grandi di loro, ma potranno sedersi, ascoltare e vedere cose adatte per la loro età e per il loro sentimento. Ed ecco che sabato 27 e domenica 28 c. m., tutti i bambini potranno ridere e divertirsi nel Teatro S. Chiara con 1’ operetta „Biancaneve e i 7 nani11. I piccini con i piccini. Anche i piccoli amano T arte e in questa operetta dimostreranno la loro bravura. C’ è poi in programma un concerto con ii coro e solisti, e la commedia di Mario Morais ; ,,L’ Avvocato difensore11. E dopo il primo spettacolo, un altro ancora, e poi ancora e così via di seguito. Il pubblico capodistriano potrà così notare di volta in volta un miglioramento su tutti i campi perchè altro non ci si potrà aspettare da queste sezioni in continuo affiatamento e amalgama. Il ricavato non andrà, come nel passato, a persone che con il teatro non avevano nulla a che vedere, ma verrà diviso fra tutti i collaboratori. L’ Encis ha aperto le porte per chiunque voglia ancora iscrìversi. E a coloro che pur sanno esplicare una data arte (e ce ne sono) non vogliono aderire a questo nuovo e libero Ente, vada il rimprovero di tutto il popolo capodistriano che vuole elevarsi ed avere un proprio teatro che corrisponda alle sue esigenze. Si avverte la signora COCIANCICH Filistum Stefania di Monte di Capodistria che sono stati depositati presso la redazione del nostro giornale i seguenti oggetti da lei smarriti : una carta di Identità, tessere annonarie e la somma di Lire 238.— il tutto è depositato presso la nostra redazione provvisoria del nostro giornale, (casa Villas ex podesteria di Capodistria) dove potranno essere ritirati a sua richiesta. Benvenuto 71UOVO anno scolastico! In una nuova e più pura atmosfera la scuola italiana di Capodistrìa ha iniziato l’anno scolastico 1945-1946. Dopo lunghi anni di dolorosa oppressione, dopo tanta lotta cruenta nella serenità di una giornata di sole le vie di Capodistria sono state rianimate dalle voci gaie di centinaia di ragazzi che si avvicinavano ognuno alta propria smola. I più piccini erano accompagnati dalle mamme: gioia e forse sgomento va dai loro occhi limpidi di piccoli uomini che per la prima volta entrano nella vita a conoscere i doveri. I più grandi erano tutti allegri e spensierati perchè il primo giorno di scuola è ancora un giorno di festa, senza compiti da fare, senza interrogazioni. Molti avevano le loro cartelle coti il Vi sono borgate e villaggi ai quali per lunghi anni nessuno ha degnato uno sguardo d’interesse. Ora anche in questi villaggi incomincia a pulsare una vita nuova, una nuova passione, che avvince tutti nell’ idea di ricostruire insieme una nuova e migliore vita. Uno di questi villaggi è Croce Bianca presso Pirano. Dopo tanti anni di oppressione anche qui la popola zione vive la nuova libertà, conquistata attraverso la dura lotta. La sera dimentichi delle fatiche uomini, giovani, donne si riuniscono nelle sedi delle proprie organizzazioni antifasciste per istruirsi, per rieducarsi e per discutere e risolvere tutti i problemi del loro villaggio. Da diverso tempo hanno istituito un corso di cultura generale, che viene tenuto due volte la settimana, inoltre hanno organizzato la loro biblioteca e la sera leggono i giornali ed i libri sani, che temprano gli animi per la continuazione della lotta contro i resti del fascismo. Essi sono ben coscienti, che la loro unione in un’unica famiglia è la migliore garanzia, che nessun elemento antipopolare reazionario potrà come nel passato opprimere la loro volontà ed i loro interessi economici e culturali. V. R. Sport % Domenica 21 corr. alle ore 15 la nostra agguerrita compagine si recherà ad Isola d’Istria per incontrarsi con 1’ «Ampelea». Ber 1’ occasione è stata organizzata una gita con motobarca per Isola con partenza dal molo alle ore 13.30. Raccomandiamo a tutti i tifosi capodistriani di non mancare all'incontro e di dare alla nostra squadra un forte incoraggiamento. quaderno nuovo e V occorrente per scrivere. Tutti erano animati da ottimi propositi di studiare e di essere buoni. Le scuole li hanno accolti dopo l’attesa fedele il loro silenzio è stato rotto dalle cento voci festose. Le aule addormentate nel silenzio di mesi, furono svegliate dal noto coro allegro e festoso che attraverso le finestre spalancate si diffuse fuori nell’aria tiepida. Ancora amica la campana suonò inattesa, ordinando il silenzio. Nelle classi ognuno al proprio banco i ragazzi attesero l’insegnante. Tutti gli sguardi curiosi alle porte. Poi le porte furono chiuse e solo la voce dei maestri si sentì ammonitrice ma affettuosa nel primo saluto. Questi ragazzi saranno certamente quest’ anno migliori del passato perchè ognuno di essi, anche se giovanissimo, ha conosciuto le sofferenze e il dolore, ha acquisito un’ esperienza nuova dalla vita dolorosa che era di lotta e sacrificio e che sarà di pace e di benessere, nel trionfo della libertà. Due parole ani Museo di Capodlstria. A Capodistria c’è un Museo Civico, una volta abbastanza ricco di quadri artistici e oggetti storici. Molti forestieri qui di passaggio e militari stessi visiterebbero ben volentieri il Museo, ma ciò non è possibile perchè questo è chiuso. Chi è entrato nel Palazzo Tacco ha potuto sincerarsi in quale disordine si trovi il Museo. Ora vien da chiedersi — esiste un direttore del Museo, qualcuno che se ne curi? Se esiste, perchè non si preoccupa di riordinarlo e sistemarlo? E se non esiste, perchè il Comitato cittadino non ci pensa? — Credo che sarebbe nell’ interesse dell’ amministrazione stessa del Museo se questo venisse quanto prima aperto al pubblico. E per i quadri di grande valore artistico di autori capodistriani e documenti storici che furono asportati, quando si penserà a farli restituire alla città? Cari compagni dell’ «Istria nuova» attendo la risposta a nome anche di molti altri, e vi ringrazio. Un osservatore. ^iiiiiiiiii'«fimi).. Comunicazioni locali Orario delle motobarche : Da Capodistria per Trieste: ore 5, 5.30, 6, 12.45, 13.30. Da Trieste per Capodistria: ore 10# 11, 12, 17.15. Il locale Comando Marittimo ci comunica pure che la prossima settimana entrerà in servizio l’ITALA. Gli orari saranno diramati a mezzo la stampa locale. Direttore Responsabile MARIO ABRAM Staiblimetno Tipografico Giuliano - Capodistria dei Conte- Coftòdidùa NEGOZIO BICICLETTE Prossimo arrivo „BIANCHI” e „OLIMPIA” Riparazioni-pezzi di ricambio Gomvaam f L’*ktria Nuova» è l’organo del Litorale. E' --------———1 il vostro giornale! Diffondetelo e sostenetelo. Le sottoscrizioni si ricevono alla nostra redazione. Lettere dei lettori MAMMA MAJCEN La terra umida arata di fresco riempiva l’aria della sua fragranza. La gente nei campi si affaccendava ai lavori di primavera. Mamma Majcen però quest’anno non può andare nei campi come negli anni passati perchè ha dato alla luce il suo ottavo figlio. Non deve, sebbene lo voglia tanto, eia terra la chiami con insistenza. La terra! I figli! Queste due semplici parole sono tutto per lei. I suoi pensieri accarezzano con lo stesso amore il neonato quanto i solchi testé arati. Ed ogni qualvolta le accade di veder crescere il grano che matura pensa: „Cresce come il mio Pietro.“ A questo pensiero strinse ancora di più il bambino al suo seno e con cura ancora maggiore accompagnava la crescita del grano nei campi perchè la sua maggiore felicità consisteva nel pensare al bambino e alla casa. „Allorché saranno grandi, staremo meglio,fl bisbigliava e con una mossa involontaria accarezzava il piccolo sulle guance paffute. Gli anni passarono, Mainma Majcen non conobbe altro che il lavoro e le cure domestiche. Essa sapeva che poteva estere altrimenti: meno lavoro e più diritti. I tìgli diventavano grandi, andavano a scuola, tor-navan a casa e parlavano con lei di tutto: „Una volta sarà diverso11 ardeva in tutti. Essa li capiva e li a-mava ancora di più. *** Dopo 17 anni, nel 1941. Di nuovo mamma Majcen guardava i campi arati e di nuovo non poteva andare al lavoro perchè per le strade rombavano i carri armati fascisti e nei villaggi si sentiva il calpestio dei cavalli nemici. E le sembrava che la terra si lamentasse sotto il calpestio dei cavalli nemici. Come avrebbe voluto accarezzare ogni piccola zolla di terra e dire: „duramente vi calpestano, ma non lo faranno a lungo!.11 Mentre guardava i fascisti che ovunque spadroneggiavano, altezzosi e pieni di boria, sputava con ribrezzo per terra dicendo: „Vipere maledette! Noi vi cacceremo!11 Non e’ era nè tempo nè occasione di parlare coi figli, però sapeva che essi sentivano quello che lei sentiva: liberare il popolo perchè decida da solo dei suoi destini. La madre sa- peva che i suoi figli avrebbero seguito la giusta via; essa li conosceva bene. 1 tìgli sapevano che l’invasore intendeva distruggere tutto ciò che pensava e respirava sloveno. E non si lasciarono sedurre dalle blande parole dei traditori i quali dicevano che sotto il giogo straniero non si stava male e che il tempo per la lotta non era ancora giunto. La mamma sentiva che doveva essere cosi : «Essere padroni della propria terra», ripeteva moltissime volte ai suoi figli. Perciò non c’è da meravigliarsi se pensano tutti allo stesso modo. I più coscienti iniziarono subito la lotta. Proprio questa decisa lotta fu quella che costrinse l’invasore a mostrare il suo vero volto. Già durante la prima estate cadde a mamma Majcen il primo figlio nelle vie di Lubiana — nella lotta contro il traditore. Egli uccise un mercenario, feri un poliziotto corso in suo aiuto e infine, ferito a una gamba e non potendo scappare, si tolse la vita. Tutti parlavano allora dell’ e-roico Mariano e in tutti i cuori bruciava il desiderio : essergli eguale. La madre non pianse. Alzò fieramente la testa perchè sapeva che il figlio era caduto nella lotta contro coloro che volevano toglierci la nostra terra, quella terra, della quale essa non potrebbe dire di amarla meno dei propri figli. Il numero di coloro che furono per la lotta contro l’invasore aumentava, mentre coloro che dapprima furono per 1’ attesa si davano sempre maggiormente anima e corpo all’ invasore che incominciava a perseguitare o a maltrattare la popolazione slovena. Molte famiglie dovettero abbandonare la propria terra. Le madri coi fagotti e bimbi in braccio vennero cacciate dalle loro case. Anche mamma Majcen dovette emigrare. Le sembrava allora di sentire piangere la terra. Nell’ ultimo addio le sembrava bisbigliasse: «Dal san- gue e dalle sofferenze risorgerai pura, rinata !» Così se ne andò al campo e con le lacrime agli occhi prese una zolla di terra e se la portò con sè. La strada era lunga e difficile. La vita degli emigrati era dura. Sempre nuovi ne venivano e tutti le raccontavano degli avvenimenti in patria, cosi che lei era di tutto informata. Venne 1’ autunno e i campi arati in primavera promettevano buon raccolto. Mamma Majcen guardava i campi e pensava ai figli e alla terra. «Presso Sant Janž combatte Milan contro forze soverchianti», udì. «In due soli se ne stavano al riparo di un fienile — e furono traditi dal vicino. Arrivavano i tedeschi - tutto il giorno durò la lotta. Milan si era battuto come un leone ferito. Grondante di sangue e con gli occhi splendenti evitava con destrezza le bombe che uccidevano gli stessi fascisti, i quali portavano via un autocarro pieno di morti. Tutti parlavano dell’eroico Milan. I fascisti stessi lo seppellirono con tutti gli onori militari. E davanti alla sua tomba un ufficiale tedesco disse: — «Da noi egli sarebbe un generale . . .» Ciò era una cosa inaudita e il cuore di mamma Majcen sussultò : il vicino gli aveva traditi al nemico ? Il vicino ! Li ha venduti per i denari di Giuda. «Sia maledetto chi tradisce il proprio sangue!» Bolliva in lei. E ancora senti parlare di Cirillo e di Giuseppe che, fatti prigionieri e torturati, non avevano detto parola. «I ragazzi Majcen» andava di bocca in bocca, con ammirazione ! Il pensiero verso i combattenti eroici alleviava le pene degli emigrati. «Peccato che Nico sia prigioniero. Anche lui sarebbe così». E Pietro? Appena diciasettenne e già comandante d: compagnia dei partigiani della Stiria. Il cuore le si riempì di gioia. Pietro il più piccolo ! Al dolore subentrò l’orgoglio. «A casa» — gridava, una voce in lei, «a casa» — 1’ ammoniva la zolla di terra che teneva con sè, «a casa» — le bisbigliava tutto: il sole, la luna, le stelle .. (contìnua)