ANNO VII. Capodistria, 1. Ottobre 1873. N. 19. LA PROVINCIA giornale degli interessi civili, economici, amministrativi DELL'ISTRIA, ed organo ufficiale per gli atti della Società Agraria Istriana. Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Atti ufficiali della Società agraria istriana. Ricorsi contro la . tariffa di classificazione concertata e stabilita per la provincia dell' Istria dalla commissione provinciale per la regolazione dell' imposta fondiaria. (Continuazione e fine). Fatto questo calcolo che dimostra erroneo quello che servi di base alla tariffa, si aggiunge il rifllesso che il vino ritraibile da una vigna deve essere distinto in due qualità, una superiore nera, l'altra inferiore bianca, producibili nella proporzione di */,. e '/„. le quali andrebbero calcolate, secondo i prezzi normali stabiliti, cioè pel nero di fior. 6 „ 53, e pel bianco di fiorini 4 „ 58 per l'emero, lo che porterebbe a meno ancora la rendita netta. Inoltre è d'uopo osservare che l'annuale indispensabile spera di acquisto dello zolfo, e quella della zolfo-razione appariscono, a torto, affatto omettesse nel computo, abbenchè, se riuscite a bene, non diano scarico d'imposta, e che se nella produttività della vigna non venne fatto calcolo dell'annullamento del prodotto in forza della crittogama, non si poteva prendere a base della formazione del prezzo normale del vino, il valore di questa merce, che, appunto negli ultimi 15 anni, si alzò sensibilmente pella sua scarsezza, non dimenticato che nelle normali antiche condizioni di salute delle viti, il medio prezzo del vino di miglior provenienza del Distretto era di circa fior. 3, quello del vino delle più scarte provenienze di fior. 1„50 al più all'emero. La indispensabile riduzione della rendita attribuita alla I. Classe necessita la proporzionale riduzione di quelle dalla Classe II. e III. Vigne classe IV. (Arativi con preponderanza viti). Secondo le annotazioni alla tariffa unificata, in questa classe dovrebbero incominciare ad essere compresi quegli arativi in cui prepondera la coltura delle viti. Preso adunque a base un tale appezzamento di ottima qualità, ed esaminato nel riguardo del prodotto lordo ricavabile e delle spese che esige, pare si debba Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. venire a conclusioni, circa la rendita netta, ben differenti dalla approvata tariffa. In quella è attribuito ad un pezzo di un jugero IV classe vigne, una rendita netta di fior. 19; però, sulla base della media desunta da tre rilievi di rendita lorda fatti dalla Commissione dei territorj di Pirano, Pinguente, e Capodistria, media, che non si scosta di molto dal vero, e che ascende al reddito di fior. 82„62, e sulla base del conto di spese peli'appezzamento di Pirano (ritenuto media), fatto dalla stessa Commisione, e rettificato in alcune partite necessariamente aumentabili, pel riflesso che quel conto di spese si riferiva a giornata di aratura e zappatura, la quale non basta pel jugero della bassa Austria, eccedente di 400 Klafter la giornata di terra qui in uso, e che corredato dalla certificazione peritale si allega sub Cr, si dovrà scendere alla conclusione che il reddito netto di un jugero di arativo in cui preponderi la coltura della vite, non possa superare i fior. 10, ciocche sta d'altronde in proporzione col sopra dimostrato reddito della vigna pura di I. classe. Anche in questa coltura vanno però prese in riflesso 6r. Copia. Spese della Vigna Classe IV. Aratura di un jugero....... f 9 33 dto per stobbia....... . » 5 « Raccolta 4 giornate........ rÌ 3 20 dto dto ........ » 1 60 Zappatura o rincalzatura per 4 giornate . V 3 20 Altra zappatura......... V 1 60 Semina e raccolta fagiuoli giornate 2% . » „ 60 Sradicamento erba 4 donne..... „ V 80 Taglio frumento 4 donne...... V »» 80 dto sorgheta 4 dto...... V V 40 Raccolta formentone 2 giornate e 1/ì di donna ... ........ V » 53 Raccolta cinquantino 2 giornate e 1/ì di donna ... ........ w 26 Taglio cannella formentone 2 donne . . V n 40 dto dto cinquantino dto . . » w 20 dto fieno due donne.....: w V 80 Trasporto f. 28 72 le spese (che a torto si ommisero) di acquisto zolfo e zolfatura, perchè non producenti scarico d'imposta se portanti effetto, e perchè non volendole calcolate come mezzi a combattere la crittogama, diverrebbe equo lo sminuire il prezzo normaledel vino, rialzato nel quindicennio d' assai appunto in forza di questo flagello, e del pari tenersi conto delle qualità del vino e conseguente vario prezzo come già accennato negli appunti alla classe I. Le classi susseguenti dovrebbero essere calcolate con proporzionale riduzione. Pascoli. Nella proposta unificata dalla Commisione, era stato ritenuto il reddito del pascolo di I. Classe in fior. 4 per jugero all'anno. La rettifica provinciale lo ridusse a fior. 3; ma questa pure non è coiispondente al vero. Base a quell'apprezzamento sembra essere stato la palificazione dei pascoli coi prati di classe inferiore; ove però si consideri la enorme differenza che esiste sempre fra un prato, per triste che sia, ed un pascolo qualunque, quel sistema si riconosce per affatto incapace di fornire una base. D'altronde fu già dimostrato come l'apprezzamento dei prati sia stato eccessivo, e quindi anche a questa stregua resta dimostrato enorme l'apprezzameuto dei pascoli. L'ommissione della VII ed Vili Classe per questi terreni e poi affatto insostenibile perchè in terre abbandonate alle loro sole forze, senza intervento della mano dell'uomo, infinite, e non solo otto, debbono di necessità essere le gradazioni. La differenza dell'apprezzamento della rendita netta risultante dal confronto del vecchio catasto colla nuova tariffa non sembra avere plausibile giustificazione, poi- Riporto f. 28 72 Pascine 1 donua .........f, 1 40 Trasporto derrate 2 carri......» 1 50 Trebiatura frumeuto 2 giornate". . . . „ 1 20 Semenza frumento..........1 85 dto frumentone.........„ 45 dto cinquantino.........„ 23 dto fagiuoli.......• . . „ „ 36 Zappatura 7 fileri giornate 41/2 ....„ 3 60 dto secondaria dto 3'/2 . . . . „ 2 8Q-. Potatura o regolatura dto 3.......2 70 Legatura e impalatura dto3....., 2 70 Giunchi m anele N. 27.........1 62 Pali supplementari 200 ........2 60 Taglio verde 2 giornate......„ 1 60 Vendemmia e scelta d'uve......„ 2 72 Concime stallatico ........„ 17 60 Totale f. 72 65 Noi periti giurati in cose campestri attestiamo che secondo nostra scienza il conto soprascritto corrisponde al vero dispendio di coltura di un jugero di terra in cui prepondesi la coltivazione delle viti. Capodistria 20 Luglio 1873. N. Daseggio m. p. perito giurato Giovanni Padovan m. p. perito giurato. che il prodotto di questi terreni non è di quelli che abbiano avuto in commercio un elevamento di prezzo, e 1' enorme divario da 52 carantani e 1/2 a fior. 3 non può essere giustificato se applicato alla miserima industria della pastorizia. Ridotta presso alla misura del vecchio catasto la rendita netta dei pascoli di I. Classe tutte le necessarie otto classi dovrebbero subire una proporzionale riduzione. Boschi. Questa qualità di coltura, la quale doveva essere presa in serio riflesso perchè essa sola .occupa il 16°/0 dell'area totale del Distretto, coprendo una superficie di jngeri 22627, Klafter, □ 1074 (descrizione distrettuale forestale), sembra invece non siasi abbastanza ventilata in quanto alla sua rendita, onde devenire ad un apprezzamento il quale non si scosti dal vero. Considerando specialmente il primo gruppo collinare, perchè più altamente apprezzato, si evince dalla descrizione distrettuale come il prodotto annuo medio attribuibile ad un jugero di bosco si supponga di Klafter 0 „ 65 di legna, come il turno del taglio si riguardi possa comprendere dai 7 alli 8 anni, come il prezzo medio degli acquisti salga a fior. 334 „ 40 per jugero, come sia possibile una utilizzazione secondaria del bosco qual pascolo rendente fra i soldi 50 e fior. 1 „ 40 all'anno, e come le spese di sorveglianza non oltrepassino i 30 od 80 soldi all' anno per jugero,. e come la coltura del bosco si immagini nulla. — Però il periodo dalli 7 alli 8 anni non basta al cre-scimento medio delle legna la fuoco, e quindi la proporzione di 0„65 Klafter di legna per anno non può ritenersi per giusta se il totale prodotto va diviso in un maggior numero di annate. Così si deve ritenere che non basti la spesa fra i 50 soldi e fior. 1 „ 40 per anno alla custodia di un jugero di bosco, poiché anche se questo importo risultasse dal computo del dispendio di custodia per qualche bosco comunale, è certo che il privato, il quale deve da sè provvedere alla tutela del suo in dettaglio, non può uscirne con tanto1 esiguo contributo. Il prezzo medio dei fondi desunto da qualche acquisto non può, nelle peculiari condizioni di questo Distretto, fornire norma da cui eruire la rendita anche se commisurato ad un vile tasso d'interesse, per la ragione che appunto, in vista del frazionamento della proprietà qui sussistente, e della difficoltà a procurarsi il combustibile, alcuno può essere stato indotto a sagrificare un capitale relativamente vistoso onde avere a sua libera, costante e facile disposizione un mezzo necessario alla vita, La considerazione che la coltura sia nulla non è del pari basata sul vero, inquantochè è notorio che, fatto il taglio di un bosco ceduo, ed usciti ad una certa altezza i polloni, è assolutamente necessario schiarile la densa prunaja che vi si forma, lasciando crescere solamente le migliori più robuste piante, e recidendo con molta destrezza e lungo lavoro tutti i virgulti eccessivi. — Fra le spese di cultura, come per ogni altra partita, deve andar compreso il taglio delle piante, la divisione delle stanghe in pezzi di lunghezza commerciabile, la impassatura ed il trasporto sul luogo del mercato, ed a questo proposito si osserva che le strade, come risulta dalla descrizione distrettuale generale, in questo distretto sono pessime, e non buone coinè sono qualificate nella descrizione distrettuale forestale. Neil' apprezzamento della rendita dei boschi viene, secondo la piucitata descrizione distrettu le forestale, fatto calcolo di un altro fattore, cioè della ' utilizzazione secondaria come pascolo; questo però non che un utile va annoverato tra una delle più fiere calamità di cui possano temere i boschi, specialmente cedui ; e per vero, dove le mandre sono condotte a pascere nel bosco particolarmente novello, il suo rifacimento non segue che in epoca pressoché doppia del solito, gli alberi riescono mozzi, rachitici, mostruosi, ed il numero di quelli che vegetano è ridotto a meschine proporzioni, poiché il morso dell' animale alla sommità della pianticella, lo strappo, il calpestamento recano danni enormi; lungi dal ritenere quindi il pascolo come rendita accessoria dei boschi, esso va lamentato come loro rovina, e quindi la rendita di quello, come superata d' assai dal danno, va totalmente eliminata. Sottratto questo fattore e ridotto al vero termine di anni IO, secondo 1'attestazione peritale sub H, la riproduzione del bosco, fatto calcolo dei lavori che esige, delle spese di sorveglianza, di taglio, di trasporto ecc. la classe prima di tale cultura non può essere calcolata rendente più di fior. 3 circa, e le susseguenti in proporzione diminuite. Quale generale osservazione di massima, applicabile a tutte le qualità di cultura e relative classi, sembra non doversi dimenticare, che, nel lare il computo di media sulla rendita di un fondo campestre per un quindicennio od altra epoca qualunque, si debba aver riguardo al numero delle annate ottime, medie e nulle, o quasi in prodotto lordo, ed a quelle in cui la somma del valore del prodotto lordo è inferiore a -■quella delle antecipate spese di cultura, poiché, preso ad esempio tre annate di un dato fondo, esigente costanti annuali spese di cultura in un importo di 30 p. e., in una delle quali il prodotto lordo abbia, in valore, superato la somma delle spese di 20, in un altra di 10 e nel terzo il prodotto lordo sia nullo, è chiaro, che tutte le spese del terzo, andranno, come fattore passivo scoperto, sottratte dalla rendita netta degli anni precedenti e quindi la media della rendita netta risulterà, nell'immaginato caso affatto nulla, e nel caso di altre proporzioni scemata, dovendosi colla rendita netta degli anni buoni to medi, coprire anzitutto della parte delle spese degli anni cattivi la quale restasse scoperta. Misurata la media rendita delle singole qualità di cultura e classi con questa avvertenza, sembra certo dover risultare minore di quella presa a base della tariffa. H. ' Copia. Noi periti giurati di cose campestri attestiamo che la riproduzione delle legna da fuoco della connine grossezza nei boschi rispettati e di eccellente qualità del distretto capitanale di Capodistria non succeda in un periodo minore di dieci anni. Capodistria 20 Luglio 1873. N. Bascggio m. p. perito giurato Giovanni Padovan m. p. perito giurato. Dall' esposto su ogni singola partita enjerge la generale eccessiva altezza della rendita attribui ta ad ogni qualità di cultura, la quale se pure, come .non è, fosse anche giustificabile in teoria, in pratica p^i si manifesterebbe assolutamente incompatibile ; e pet vero le condizioni del distretto in cui va compreso il reclamante Comune, non sono certo delle più atte ad assicurare una buona rendita delle campagne. Troppo notorio è che posto parte sulla e parte a piede della prealpe Giulia, esso si risente delle repentine variazioni di temperatura, che distinguono i paesi che hanno presso uua catena di montagne; dal mite tepore, che lusinga ed affretta lo sbociar delle, piante che fa fiorire l'olivo, non di raro, in poco d'ora, passa al clima del bacino della Sava, ed impetuosi venti si scatenano, con pendenza formidabile, a scuotere, lacerare i teneri virgulti che il sole di primavera aveva sviluppato e spesso assai, anzi ogni anno, l'agricoltore vedo rapite, da un freddo soffio, gran parte delle sue speranze di raccolto. Le poche nevi, protettrici del suolo, ed i spessi ghiacci che minacciano la vita perfino alle viti ed agii olivi, le brine primaverili ed autunnali vanno purtroppo annoverati fra i costanti flagelli di questo paese ; il mare, spinto dalle non rare bufere, danneggia, colla sua schiuma volante, molti prodotti e specialmente l'olivo ; la siccità, per cui va purtroppo famosa l'Istria, altera, deturpa o rapisce, con costanza sconfortante, i migliori prodotti di questo suolo. L'aria di molte località non salubre o speciali altri, finora ignoti moventi, rendono, per molto tempo dell' anno, inneta al lavoro, per febbre, grossa parte della popolazione, ed i campi soffrono della sottrazione delle poche forze capaci a farli fruttare. Questi ed altri costanti flagelli appunto perchè costanti ed insiti alla condizione di questo paese, non danno diritto a scarico d'imposte, pel quale si richiede alcuna particolare enorme sciagura che colpisca i campi, ma precisamente per questo avrebbero dovuto essere presi in serio riflesso nella formazione della tariffa, il che sembra non essere succeduto, poiché allora le rendite in quella stabilite, avrebbero dovuto essere di molto assotigliate. Dalla descrizione distrettuale generale risulta, ed è vero, che le strade in questo distretto siano pessime, si può aggiungere che peggiorano ; esse rendono difficile, lungo, costoso, il trasporto delle derrate e dei concimi (scarsi e costosi per esiguo numero di aui-mali, come risulta dall'ultima anagrafe) esigono spreco di giornate d' uomo e di forza di animali, danneggiano i carri e le bestie che li trascinano e riescono, per tal modo, a grave consumo del capitale, necessaria scorta delle campagne. — Non va d'altronde dimenticato che il suolo e sottosuolo di questo Distretto sono sottili assai e quindi rendono le piantagioni meno robuste a lottare contro le influenze nocive, e che il sistema di coltivazione a solchi, corrispondendo ad un vero maggese, lascia ogni anno in riposo e quindi improduttivo metà del terreno costituente la campagna. La mancanza di capitale in denaro in questo distretto è purtroppo notoria, nè si sa vedere il modo per cut questo possa aumentare; il non essere poi qui instituiti i regolari libri tavolali, fa sì che il capitale forestiero non voglia nè possa concorrere in sussidio dell' agricoltura, per lo che a questa manca una delle principali basi al suo proficuo sviluppo. La scarsezza della popolazione, rara per sè e, sminuita dal forte contingente militare, influisce all' altezza ed aumento progressivo del prezzo della mano d' opera, nè grande parte della popolazione atta al lavoro può dirsi usufruibile per l'agricoltura, mentre l'attrazione dei grossi centri vicini (Trieste), lo sviluppo delle altre industrie (per esempio navali a Mug-gia, confezione di sale a Pirano e Capodistria), rendono vie più raro e ricercato 1' operaio agricoltore, e quindi portano il costante, progressivo aumento del prezzo della sua giornata. L'attribuzione di un alta rendita ai l'ondi campestri porterebbe, se non esattamente conforme al vero stato delle cose, le più dannose conseguenze, poiché non fatto, come si deve, calcolo della vana idea di possedere in apparenza un ricco capitale che non esiste, la commisurazione delle imposte prediali, la quale ripete la sua base dal catasto potrebbe quandochessia riuscire, oltre il sopportabile, gravosa alla popolazione, la quale pur finora, sulla base della rendita del vecchio catasto, fù spesso in condizione di lottare colla fame, di aggravare gli stabili di debiti, e mai in quella di soddisfare alle imposte, vivere modestamente ed accumulare il benché minimo capitale. Convincente prova di questo, sono le grosse arretrazioni d'imposta, e l'esempio frequente dello spoglio degli immobili pel loro cuopri-inento. Ma prescindendo dall'eventuale commisurazione di maggiori iuposte in conseguenza della ritenuta aumentata rendita non è lecito dimenticare il grave danno immediato che da quell'errore ne verrebbe a derivare per l'esagerato apprezzamento del capitale, il quale va, secondo le leggi finanziarie, desunto dalla rendita catastale, e che, nei traslati fra vivi, nelle successioni, verrebbe colpito di enorme tassa, la quale basterebbe ad arrestare il giro volontario dei capitali, a sciuparli in breve volgere d'anni, per trapassi ereditari, ed a togliere ogni incentivo a dedicarne ad acquisto di fondi ed operazioni agricole. Da ultimo non si può trattenersi dall' osservare che la teoria dell' accostamento delle tariffe fra i distretti situati al confine della provincia, per le peculiari condizioni di Trieste, in cui ogni fondo ha un prezzo d'affetto, deve subire qui una assoluta eccezione, come la subirebbe pel caso di marcata diversità di suolo e di clima, non essendo possibile il confronto fra il il nostro povero distretto e quella ricchissima provincia; eLche non si deve far troppo calcolo, nell'apprezzamento delle rendite, all'amminicolo del prezzo di alcune com-prite od affittanze, poiché in qualche particolar luogo di questo Distretto succede che chi lavora da sé la campagna, abbia pagato caro un pezzo di terreno o corrisponda un grosso affitto per la ragione che esso non calcola il prodotto netto che ricava dal fondo cioè la rendita, Vutile finale, ma bensì considera un pezzo di terra o propia o presa in affitto, quale luogo ove impiegare le proprie fatiche verso un compenso che è costante, ma minore della mercede ordinaria di un giornaliero, e vi profonde tale indefesso lavoro che, calcolato al suo vero valore, e sottrato dal prodotto lordo, nulla-lascierebbe di rendita netta, ma anzi farebbe risultare un enorme ammanco, precisamente uguale alla differenza fra il valore vero della fatica impiegata ed il totale prezzo pel quale esso agricoltore si accontentò di farla. Per tutte queste speciali e generali considerazioni, spera il Comune reclamante, che verrà disposto l'opportuno per la rettifica della eccepita tariffa. Dal Municipio di Capodistria li 23 Luglio 1873. Il Podestà. Entro il termine fissato dall'Avviso 8 Giugno a. c. N. . . . dell'Eccelsa i. r. Commissione prov. per la regolazione dell'imposta fondiaria, la sottofirmata Deputazione di Visignano, insinua contro la tariffa di classificazione, stabilita pel distretto politico di Pa-renzo, il seguente RICORSO. Non essendo ancora noto con quale, e quanta parte di rendita netta del suolo il Comune locale di Visignano, entrerà a suo tempo nell' applicazione della determinata tariffa, avvegnacchè, nel complessivo operato, scompaia la individualità dei Comuni, per dare luogo invece a quella del distretto politico; la sottofirmata Deputazione com., svolgendo i suoi pensamenti sull' operato stesso, deve necessariamente considerarlo anche nella sua generale applicazione al distretto, pel quale esso dovrebbe valere, e discorrere così implicitamente soltanto della parziale sua applicazione al Comune locale di Visignano. E poiché, prima di parlare della tariffa stessa, tal quale la ci sta ora dinnanzi agli occhi, importa di risalire alle cause, ond'essa è il prodotto più, o meno, corrispondente; così sia permesso alla ricorrente Deputazione di esaminare innanzi tutto alcuni prineipii, che servirono di guida a codesta Inc. i. r. Commissione distr. nella compilazione del progetto della tariffa di classificazione. Questo esame noi lo riteniamo di somma importanza; imperocché, se taluno di questi prineipii, posto al vaglio di una più severa critica, non dovesse per avventura resistere intierameute alla medesima ; tutte le conseguenze che ne furono dedotte, si appaleserebbero del pari meno che esatte, e la prima e principale Origine del male eh' è venuto dippoi, colla determinazione di una troppo elevata tariffa, dovrebbe ricercarsi non meno nalle deliberazioni di codesta Inc. i r. Commissione distr.', che in quelle dell'i, r. Commissione prov. Soffermiamoci, dunque, alquanto ad esaminare quali fossero questi prineipii direttivi, che normeg-giarono l'operato di cedesta Inc. i. r. Commissione distrettuale. L' Inc. i. r. Commissione dist. ha ritenuto di dovere formare un solo distretto d'estimo dell'intiero distretto politico di Parenzo, anziché di co'stituirne più d'uno, a sensi del § 17 della legge dell'Impero 24 Maggio 1869. Ciò significherebbe, pertanto, che dessa non credette di dovere ravvisare una marcata differenza di condizioni climatiche, di qualità e produttività naturale del suolo, di metodi di coltivazione, di prevalenza di un genere di coltura sopra l'altro, di distribuzione della popolazione, di quantità d'ammalia, di mezzi di comunicazione, per esempio, tra Berda e Topolovaz, ad Umago e Cittanova ; tra Moutoco e irevede già uni proposito il § 17 della legge 24 maggio 1869; 2. di disporre 1' opportuno, perchè l'i. r. Commissione dist. sottoponga a nuovo, e più accurato esame, tutte le rilevazioni da lei assunte sulla media iroduzione ordinaria del distretto, e sulle occorrenti spese di produzione, ed eventualmente rifaccia, e modifichi i suoi calcoli della prima e delle seconde; armonia alle nuove rilevazioni. E subordinatamente alle premesse domande: 3. Che l'Ecc. i. r. Commissione prov., decantando dalla determinata tariffa, voglia in ogni peg-;iore ipotesi confermare quella proposta dall' i. r. Commissione dist. Dalla Deputaziose comunale di Visignano, 26 Luglio 1873. UN CONGRESSO ALPINO Sondrio 4 Settembre (ritardata) Ille ego, qui quondam — vale a dire giusto due Mini fa — vi scrivevo dalle alpi Cozie, descrivendovi alla »11' e meglio le solenni feste celebrate per la inaugurazione di una delle più grandiose opere dell' arte motorna, il tunnel del Cenisio; oggi da un altro cantuccio, tolle Alpi, dalla piccola Sondrio, capoluogo della Valtellina, piglio in mano la penna per narrarvi una festa Unitamente più piccola, la celebrazione del quinto ngresso del Club alpino italiano. Due anni sono passati da allora; due anni, che jgiovinotti appena iniziati nel cammino della vita sano sembrati interminabilmente lunghi, come a me pareva un eguale periodo di tempo, allorché anche per «e fioriva la verde età delle speranze; ma che agli omini pur troppo maturi, a cui cominciano a inarcarsi i capelli, scorrono con una rapidità inquietante irchè traducono in triste realtà quel verso di non so tal poeta, il quale dice che "dalla culla alla tomba un breve passo,,. Due anni sono trascorsi da allora; nostre speranze non si sono avverate, i nostri destini on si sono mutati; anzi se dovessimo badare alle mute-foli evoluzioni della cronaca quotidiana, dovremmo cre-lere che 1' adempimento de' nostri voti sia stato pro-rastinato ancora a chi sa quando, poiché in questi giorni pnto si annunzia l'incredibile....; ma questi monti, ii quali io vi scrivo, e che da secoli durano qui alle ifere e sotto ai loro piedi videro cento volte mutarsi generazioni, ci ammoniscono colla loro serena co-lanza che, se ragioni di convenienza o di necessità legano talvolta le risoluzioni degli uomini, nulla v'ha, le possa mutare le leggi della natura. Quod Deus mjunxit homo non separet. Da questi monti adunque io vi scrivo coli' animo Incioso e ilare, come quando vi scrivevo da Bardon-iclie; essi mi rammentano i monti dell'Istria, poiché Alpi sono sorelle, e nessuno può impedire alle Bezie stringer la mano alle Giulie. L' occasione che mi trasse quassù, non è di quelle e destano un insolito clamore ; fu una modesta so-inità, della quale appena è se i giornali politici ebiro tempo di occuparsi, essi, intesi ogni giorno a spar- tire l'Europa. Noi celebravamo il quinto Congresso del Club alpino italiano, una istituzione sorta da poco che pochi han raccomandato, e pochi conoscono. Eppure se v' ha proposito altamente educativo nel miglior senso della parola è appunto questo del Club alpino. Che vuole esso ? Esso mira a studiare i nostri monti ; a studiarli nella loro costituzione geologica, ne'loro rapporti meteorologici, nelle ricchezze naturali, che albergano, nelle bellezze che presentano, nella difesa, che potrebbero un giorno offrire all'Italia; mira insieme ad addestrare la gioventù nostra ai virili esercizi, alla lotta coi pericoli, a'spregiare la vita oziosa e sfiaccolata dei caffè, per mutarla colla operosa e sana ginnastica delle passeggiate alpine. Non vi pare che basti ? Che se qualche migliajo de' nostri giovani potesse essere attratto in questa cerchia il paese ne avrebbe guadagnato altrettanto? I Clubs alpini non sono più una novità in Europa: cominciarono nel 1858 gl'Inglesi a fondarne uno a Londra ; poi vennero gli Svizzeri, i Tedeschi, gli Austriaci. Il nostro Club italiano data dal 1863 ed è dovuto a Quintino Sella, uno degli uomini più operosi e intelligenti in ogni ramo di studi dell' Italia contemporanea. Cominciò modestamente a Torino, ed ora ha tredici sezioni sparse in Piemonte, in Lombardia, nel Veneto, nel Napoletano. Da ultimo anche il Trentino fondò una sua sezione, la quale, se per ragioni da noi indipendenti, non potè fondersi col Club centrale, lavora però in pieno accordo con esso. Della operosità di lui stan testimonio sei volumi di annali, nei quali sono raccolti studi, monografie, illustrazioni delle Alpi italiane e due Guide speciali dei monti di Valtellina e di quelli di Biella, alle quali terranno dietro le Guide di altre sezioni, e che, unite, formeranno un manuale preziosissimo per quauti amano le libere e ristoratrici escursioni delle Alpi. Stanno testimonio della sua serietà le adesioni, che gli prestarono uomini insigni, come dire oltre il Sella, l'astronomo Denza, il geologo Stoppani, il Gastaldi, il Torelli, il Guicciardi e altri. II Congresso di quest'anno era indetto a Bormio, nella estrema Valtellina ; 1' anno scorso era stato a Chieti negli Abbruzzi; 1' anno venturo sarà a Torino e nelle Alpi di Pinerolo. Vi intervennero oltre cento soci da tutte le provincie d'Italia. Si discussero argomenti d'interesse generale, il rimboscamento de' monti, la piscicoltura de'laghi montani, le osservazioni meteoriche in montagna; si fecero gite e passeggiate sopra parecchie cime di monti; si stette uniti cinque giorni, che passarono rapidissimi; si rannodarono vecchie amicizie, si strinsero nuove relazioni, si promosse insomma quella fusione degli spiriti, che dopo la fusione politica è la più importante. Alle riunioni assistettero rappresentanti del Club Trentino, ed ebbero i primi onori; assistettero anche rappresentanti svizzeri, tedeschi, inglesi. Ma chi saprebbe dire le impressioni grandiose, varie, simpatiche che ricevemmo dalla vista di queste valli, di questi monti ? Fummo a S. Caterina, al ghiacchiajo del Forno, allo Stelvio, rivedemmo i luoghi ove si combattè nel 1859 e nel 1866. Quante memorie ! Quante delusioni ! Eppure, ripeto, furono belle giornate. E se io ve ne scrivo, non è per soddisfare un vano capriccio, per accontentare una oziosa curiosità di qualehe lettore. M' è parso che l'esempio non dovrebbe rimanere senza imitazione anche costì; che, come il Trentino, anche l'Istria potrebbe costituire il suo piccolo Club alpino e mettersi, come esso, in relazione di corrispondenza con quello centrale di Torino. Certo noi non abbiamo monti elevati, come quelli di altre regioni italiane, il nostro gigante è il Monte Maggiore che misura poco più di 1300 metri sul livello del male. Ma abbiamo in compenso un intiero sistema di colline, che si rannodano intorno ad esso, le quali si presenterebbero a mille svariate escursioni, potrebbero essere oggetto di molti interessanti studi naturali, formerebbero argomenti di una fin qui non tentata illustrazione della provincia. Forse il Club istriano dovrebbe appoggiarsi alla Società Agraria, essere una emanazione di essa, perchè noi siamo pochi e scarse abbiamo le forze. Ma mi pare impossibile che alcuni giovani di buona volontà non debbano bastare a costituirlo ; me ne fa fede l'esempio del Trentino. La stessa sezione di Agordo nel Veneto non conta più di 50 soci. E noi non troveremo 30 o 40 uomini, i quali diano il nome e il loro obolo per dotare la nostra provincia di una istituzione per tanti versi cosi utile? Qualche persona di polso, che si metta a capo dell' impresa, e una dozzina di giovani, che la segua ; e l'affare e fatto. Non fosse altro, si dovrebbe tentare ; il prossimo Congresso della Società Agraria ne offre l'occasione. Giacché torniamo sempre al tandem, che oggimai chi vuol vivere deve moversi, moversi in tutti i sensi, sotto pena di rimanere addietro nella oscurità e nella dimenticanza, mentre tutto intorno a lui procede nella via del progresso. y. Notizie della vendemmia. Capodistria 30 Settembre. Prodotto delle nostre campagne meno che mediocre; però la piazza è fornita concorrendo qui i produttori di un largo raggio del distretto. I prezzi sono alti, a soldi 11 l'uva comune, e 14 il refosco. I vini vecchi che ancóra si trovano nelle cantine si vendono fino a 25 fiorini 1' emero. Corre voce di grosse importazioni di vino dalla Sicilia. Cittanuova 21 Settembre. Più che mai fu scarso il raccolto dell' uva ; da tutto il territorio non si ricava più che cento barile di vino. Scarso il raccolto del frumento, quasi nullo quello del formentone, poco promettente quello delle ulive !.... la popolazione emigra e l'inverno si presenta dei più spaventosi. Buje 28 Settembre. Miseria di vendemmia. Qualche frutto hanno dato i vigneti in terra bianca; nei filari dei campi quasi nulla anzi molti possidenti nulla affatto. Pedena 22 Settembre. Se il giano fu scarso, l'uva purtroppo mancò affatto, vuoi per gl'insoliti freddi sul principio della vegetazione, vuoi per la crittogoma che quest'anno più che mai invase le nostre viti. Prevedo un anno di miseria tale quale non se n'è provato per parecchi dei trascorsi decenni. Aumentano però sempre le imposte ! ed il pagamento si esige subito, nulla badando alla mancanza di prodotti, alla impossibilità di guadagni. Almeno si desse tosto principio ai lavori per la ferrovia. Rovigno 27 Settembre. il territorio di Rovigno non produsse altro che dalle quaranta alle cinquanta some (una soma pari a 200 lire venete pari a libbre di V. 170) d'uva ammalata o di qualità scadente, quantunque si fosse fatto uso dello zolfo. La piazza di Rovigno sempre ben fornita d'uva, quest'anno non vide arrivare che poche centinaia di some. Il prezzo fu dai 17 ai 20 soldi la libbra .... favoloso. Visinada 23 Settembre. Il raccolto dell' uva iu questo comune è riuscito assai scarso. Abbiamo avuto uua brinata in Maggio ed una tempesta in Luglio che ha colpite le vigne. La solforazione come ogni anno fu eseguita con tutta cura per cui la crittogama ha fatto poco danno. I prezzi del refosco, della poca quantità eh' è stata venduta, variavano da f. 21 a 221j2 la soma del peso di