L' ASS001AZI0NE per un anno anticipati f. 4. III. ANNO. M 47- 48. Sabato 19 Agosto 1848. Societa dei Triestini. Processi verbali. Nei due serali convegni deli'8 e 17 luglio passa-to, 1' onorevole commissione incaricata per 1' esame e rettifica dello statuto della Societa, lesse le mende in esso praticate di confronto al progetto che venne offerto dal comitato costituente, e dopo convenuto su alcuni punti che promossero qualche discussione, lo statuto venne formalmente accettato e divulgato per le stampe. Nella seduta poi dei 29 luglio passato la Societa fu esclusivainente convocata per passare alla nomina del-I' elfettiva rappresentanza, osservando le norme chiamate dal regolamento sociale. Nominata dal grembo dei soci presenti apposita commissione per lo spoglio delle schede, si ebbe a ve-rificare il seguente risultato: Presidente: II signor Pietro Dr. Kandler. Vice-Presidente : II signor Costantino Dr. Cumano. Membri del Comitato: I signori: Carlo di Ottavio Fontana — Francesco Hermet — Domenico Holzknecht — Carlo Dr. Grego-rutti — Luigi Dr. Dobrilla — N. A. Dr. Levi — Gaspare Bonicelli — G. Dr. Castagna — Francesco Ponti — G. G. Manussi — G. N. Premuda. Seyretari: I signori: Felice Machlig — Raffaele Costantini — Giovanni Ressman — Ferdinando Dr. Batteghel — Gae-tano Merlato — Severino Villemard. a Cassiere: II signor Domenico Holzknecht. Terminata la lettura del processo verbale, il comitato costituente la Societa dei Triestini prendendo commiato mediante uno dei suoi componenti, con queste parole si esternava: " Con questa seduta il comitato costituente va a cessare da ogni sua ingerenza diretta nella societa, salve quelle incumbenze che la spettabile Societa si compiacque compartire ai suoi componenti nelle 4iverse cariche di che volle onorarli nella nuova rappresentanza. „ Porge quindi desso comitato infinite grazie a tutti i benemeriti soci e particolarmente a quelli che nelle varie commissioni e nei dilferenti comitati, prestarono 1'opera loro utilissima a vantaggio della Societa non solamente, ma eziandio a profitto deli' amata nostra patria. „ Sieno grazie pure rendute a tutte quelle persone indistintamente, che si adoperarono col consiglio e con le discussioni a promuovere quella civilta e quella sapienza, che nel nuovo ordine di cose tanto sono indi-spensabili per raggiungere quel reale progresso di libe-rali istituzioni di che il regime costituzionale ci vuole ora partecipi. Ci siamo posti ali' opera in momenti dif-ficili, in momenti terribili, fummo imputati falsamente, fummo persino calunniati; ma le arti dei cattivi, i sub-doli maneggi, possono rallentare bensi il cammino degli onesti, giammai impedirlo, e intrepidi abbiamo innanzi progredito per quanto le deboli nostre forze il consen-tivano. Spetta ora alla nuova rappresentanza che voi Spettabili Signori avete elelta, spetta ad essa d' inaugurare la Societa su basi piu solide e su principi popolari, meglio che per avventura forse noi, senza nostra colpa, non raggiungemmo. „ E ci sara di nobile conforto e del piu grato gui-derdone se vedremo prosperare sempre piu questa patria istituzione, che desideriamo vivamente sia dessa fonte ed argomento di onesti desideri e di maggiore prosperita od incremento al nostro futuro benessere ed alle migliori nostre sorti cittadine„. L'approssimarsi delle elezioni pel Municipio diede occasione alla Societa di occuparsene, pero sull'incer-tezza deli' esistenza della legge Municipale, e nell' insuffi-cienza del Regolamento per le elezioni, delibero di rivol-gersi alla Magistratura Civica col seguente Memoriale: Inclita Magistratura ! La Societa dei Triestini radunata iersera in piena seduta, facendosi a considerare: che le istituzioni liberali, godute prima ancora che venisse data generale liberta, conviene che sieno poste ad esecuzione in modo che dia possibilita a riuscire tali, e tolgano il facile sospetto che il modo di esecuzione vada a toglierne interamente 1' indole e 1' effetto; che la legge costituzionale del Municipio del 1838 non venne mai divulgata nel popolo, pei tempi passati; ne il popolo ne ebbe mai conoscenza; che non si conosce per atto solcnne e pubblico, se questa legge sia tuttora in vigore, e con quali modi-ficazioni sia per continuare la sua attivita; che 1' annuncio di un decreto Ministeriale il quale sospende per certa classe di persone, 1' efficacia di una legge formale deli'Imperatore, senza assenso della Rappresentanza deli'Impero, non esufficiente a far supporre il tenore di questo decreto; che 1'inosservanza di una legge Sovrana potrebbe portare la facile credenza che si possa piu liberamente preferire un decreto Ministeriale, sconoscendone i motivi e 1' efficctciži * che nel tenore della legge elettorale pel Municipio sembrano ravvisarsi contraddizioni nelle disposizioni, se sono confermate dal Ministro; che non pare vero essersi ammesso dal Ministro gli esteri fra gli elettori, ed essersi esclusi fra gli eleg-gibili; essersi ammesso dodici della Confederazione sopra quattordici che sono eleggibili possidenti e negozianti, e soltanto venti austriaci di questi fra cinquecento e piu eleggibili, alterando la proporzione fra gli elementi della rappresentanza del Comune voluti dalla legge; che il popolo non puo con scienza e coscienza nominare i Consiglieri municipali, se non conosce le attribuzioni del Consiglio, 1'attivita del medesimo, e le attitudini che sono necessarie nei Consiglieri da eleg-gersi; che in mancanza di conoscenza della legge costituzionale, il popolo nell' eleggere anderebbe a tentone, o secondo stortissime idee; che dalla sconoscenza deli'instituzione Municipale, ne verrebbe biasimo, e conseguenze non attese; che il futuro Consiglio ha mansioni importantissime e difficili, per cui e necessario procedere a scelta con scienza e prudenza; che mancano del tutto le liste degli eleggibili di seconda categoria, liste che altra volta furono fatte dal-1' Autorita Municipale, ne si conoscono le qualificazioni di questi; che sarebbe nulla un' elezione fatta dal popolo senza conoscenza della cosa, e sopra verbali incerte dicerie; che il novello regime esige tutta la pubblicita e specialmente quella delle leggi; che conviene lasciare al popolo il tempo occorrente per disporsi alle elezioni, e che il termine di tre giorni darebbe facile occasione ad eleggere secondo insinua-zioni, tanto piu che il popolo non e abituato a queste forme, e non conosce peranco le persone affezionate a lui ed aila liberta; che il silenzio usato dalla Magistratura in si so-lenne occasione non parlando al popolo nemmeno del-1' oggetto deli' elezione mantiene il popolo ignaro in buona parte di queste coso in oscurita non Iodevole; fa ricerca ali' inclita magistratura che voglia dare alle stampe la legge Municipale di Trieste, le modifica-zioni fatte, il decreto ministeriale che le autorizzo fa-cendole divulgare, e consegnare un esemplare a ciasche-duno degli elettori, facendo divulgare le liste degli elettori e degli eleggibili tutti, ed assegnare a questi il termine almeno almeno di otto giorni per prendere conoscenza della legge e delle persone su cui rivolgere la scelta. Protestando di nullita, per difetto di pubblicazione delle elezioni che si volessero far seguire nel modo avviato. Trieste, 10 agosto 1848. Aila quale domanda la Magistratura diede riscontro col Rescritto seguente : N. 6441. Si accompagnano in aggiunta a quelli gia trasmessi l/. b. m. altri N. 12 esemplari della legge organica municipale 1838 entro accennata aggiun-tovi il 2/. rescritto ministeriale, nonche 12 esemplari delle Notificazioni magistratuali relative aila nuova elezione del Consiglio. Queste stampe ed istruzioni vengono conse-gnate ad ogni singolo elettore il quale intende fare uso del suo diritto. II termine deli'elezione 6 stato per la Notificazione Magistratuale di data 12 corrente prolungato fino al 21 corrente affine di lasciare congruo tempo a maturare la scelta, e con cid si lusinga il Magistrato di avere essen-zialmente incontrato il desiderio espresso dai si-gnori Esponenti. Dairi. R. Magistrato polit.-econ. Trieste li 14 agosto 1848. Firmato: Comelli. Consiglio futuro pel Municipio di Trieste. Aila Societa dei Triestini che la chiese, dobbiamo la pubblicazione della legge costituzionale pel Municipio di Trieste, e del Dispaccio Ministeriale che sanci i can-giamenti fatti dopo proclamata la liberta costituzionale in Austria, dalla Commissione costituente la quale entrd in attivita col me se di aprile 1848. La Magistratura municipale aveva bensi pubblicato nel di 24 luglio 1848 un Regolamento in 16 articoli, il quale sembrava dover essere 1' unica legge pel futuro Municipio, ma non ravvi-sandosi in questo che il modo di elezione ed il numero dei componenti il Consiglio, fu naturale la domanda quali avessero poi ad essere le attribuzioni di questo corpo, quale il contratto colle autoritž, quale il procedimento, quali le interne composizioni, e correva voce che lo Statuto Organico decretato dali'Imperatore nel 1838 do-vesse continuare ad avere forza di legge. Le incertezze venivano mantenute dalla pratica della Commissione costituente di tenere le sedute a porte chiuse, e di non pubblicare i suoi dibattimenti. La neceisita di regolare le elezioni secondo le incombenze del corpo intero e dei singoli membri persuase la Societa dei Triestini di chiedere la pubblicazione delle leggi vigenti, dacche il dispaccio Ministeriale non era mai giunto a conoscenza del pubblico; la legge del 1838 fu pubblicata, ma non divulgata, ed a molti novelli nelle vie di liberta sem- brava strano che si dovesse procedere alla nomina di un Consiglio ignorando le attribuzioni e la condizione del Consiglio. Nel di 14 agosto 1848, nel di medesimo nel qua-le spirava il termine per la rettificazione delle liste degli eleggibili al consiglio, si veniva a conoscenza della legge pel futuro municipio. Secondo 1' avviso del Magistrato Civico la legge del 19 agosto 1838 rimaneva in tutto il suo vigore; il regolamento del 24 luglio 1848 non vi portava modifi-cazione se non pel numero e pel modo deli'elezione del Consiglio; il rimanente restava efficace anche pel fuluro, fino a che il parlamento imperiale detti legge per tutti i comuni deli'Impero. Della legge del 1838 rimasero quindi in attivita — 1'imperfetta traduzione italiana che porta altro signi-ficato che il testo originale tedesco, perfino nella titola-tura — la dipendenza del Consiglio dal Magistrato I. R. politico economico che dohbiam ritenere diverso dal Magistrato Civico che figura in molti atti — 1' incertezza se il Consiglio sia corpo consultivo o deliberante, per le contraddittorie disposizioni del regolamento organico — le attribuzione tutte del Magistrato — la presidenza e convocazione del consiglio attribuita al Preside del Magistrato — la dipendenza del consiglio minore dal Magistrato — le incertezze sul diritto di votazione e sulla forma — 1' incertezza sulla dipendenza del consiglio maggiore dal Preside magistratuale o dal Magistrato — la tutela minuziosa del Governo provinciale, posiliva anzi che negativa. Oueste cose accenniamo come vitali e di grande momento, volendo tacere delle altre che furono argomento di collisioni e di sempre rinnovan-tisi questioni, di principi e di interpretazione. II regolamento fatto dalla commissione costituente porto il numero dei consiglieri da 40 a 48, la durata del servigio ad un anno; 1'elezione dal popolo; il diritto politico costituzionale di elezione del proprio reg-gimento dei cittadini austriaci fu fatto comune a tutti, anche ai cittadini di potenze ostili; ammessi fra gli eleggibili quelli di altri stali della Confederazione Germanica; sorpasso per i possidenti e negozianti la qualita di godere farna di onesta vita, di fiducia dei cittadini, ca-pacita a sostenere il carico di consigliere di non avere fallito con perdita dei creditori maggiore del 12 per cento sostituitavi la dichiarazione di innocenza; richiese espressamente la probita in 16 individui; escluse gli ap-paltatori del comune. Pero secondo 1' avviso del Magistrato cio che non riguarda il numero ed il modo di elezione dei Consiglieri, non si riguarda per cangiato dalla legge del 1838, e quindi nemmeno tolta la dispo-sizione che assoggetta le nornine dei consiglieri alla con-ferma deli'I. R. Governo. Vi ha chi pensa non esservi altro di liberale fuor-che il modo di entrare nel Consiglio, partendo 1' elezione dal popolo; ma questo modo pare a noi che sia illibe-rale e dissonante dalle massime di liberta proclamate in tutto 1'impero, imperciocche il diritto di eleggere che costituisce il piu bello delle prerogative cittadine i fatto comune a tutti, anche a quelli che non lo chiedono, anche a quelli che miscredono al vessillo bicolore, anche a quelli che ricusano farsi membri di questa famiglia; tale liberalismo non era nuovo durante il governo che vedeva negli uomini tanti sudditi, non importava di quale coccarda, perchč non essendovi possibilita di liberi pen-samenti era inutile il portarne un segno con colori; ma š nuovo nelle legislazioni liberali, perche in queste la fede politica e il movente di ogni agire anche nei me-nomi dettagli deli' amministrazione. Ed e frutto certa-mente di questo pensare se per gli Austriaci si trovarono impedimenti nelle qualita di impiegati per essere eletti, e non si trovarono altrettali impedimenti nei Germanici. L' ammissione di questi e un mistero non peranco chiarito. Non e noto se dessi P abbiano chiesto, e se avendolo chiesto sia stata interpellata la volonta del popolo di Trieste, od almeno della Commissione Costituente; alcuni dicono che questa Commissione propose 1' ammissione; altri dicono che fu proposta dal governo provinciale, senza chiederne al Comune, e questo non ci pare vero, perche in cose di comune, i principi sono cangiati, ed i comuni non hanno a ricevere 'il comando di autorita, specialmente se questo coinando e contrario alla legge ed alle massime costituzionali, contrario perfino alla legge della Confederazione Germanica, che tanto non accorda ai cittadini dei singoli stati. Ne si puo credere che que-sto provvedimento sia misura di alta politica, giacche non sembreiebbe giustificata dalla condizione delle cose. II silenzio che copri le discussioni della Commissione costituente, ci lascia in penosa incertezza.' L' aumento da 40 a 48 e poi tanto insignificante che dubitiamo molto che possa portare effetto altro che nelle titolature di otto persone. Ouesta che abbiamo toccato e 1' opera della nostra rigenerazione Municipale; questa e 1'applicazione dei principi di libertd costituzionale proclainata in tutto P impero. E questo P abito che abbiamo meritato per fedelta si inconcussa ali'Imperatore ed ali'Impero? per fedelta suggellata col sangue? E questo 1'abito per fare il quale occorrevano cinque mesi? Ci attendavamo di vedere ri-stabilita la nostra provincialita; non gia quella che ci separasse dali'Impero, ma quella che ebbimo senza pregiudizio alcuno degli interessi comuni di questo, ma quella che la costituzione as^icura a tutte le provincie, anche se la avessimo da avere comune con provincie prossime od omogenee; ma invece siamo riposti in quella condizione di comune e quasi di vicinia, a togliersi dalla quale, opero il vecchio Consiglio per dieci anni continui. II silenzio usato dalla Commissione ci impedisce di cono-scere il motivo pel quale non pote ristabilirsi questa provincialita, la quale certamente non offre pericoli di sorte, come non 1' offri pel passato, e convien credere che non sia stata causa 1' incertezza sul che da farsi. Vi ha chi pensa che il nuovo Consiglio Municipale potra rifare tutto, dando nuova pianta alPAmministrazione, dando sesto alle finanze e perfino adottando le forme che sono necessita in discussione di corpo numeroso, e guarentigia di sincera e pronta trattazione (forme delle quali la Commissione non credette occuparsi puntoj; ma se cosi dovesse essere la cosa in verita meriteressimo grave biasimo. Imperciocche la provvisorieta della Commissione avrebbe creato la provvisorieta del Consiglio, questo creerebbe la provvisorieta di un altro, e colle provvisorieta passeremmo la vita, se il Parlamenta non provvedesse per noi. Se la Commissione costituente crcala con pienezza di poteri per ristabilire la Municipalita in cinque mesi non die che il regolamento che diede, cosa potra fare il Consiglio rimesso nelle strettoje deli' antico Statuto? Le instituzioni fanno procedere gli uomini per le vie adatte, noi dovremo fare che gli uomini suppliscano al difetto delle instituzioni; la scelta delle persone pel Consiglio 6 di somma imporanza per questa patria. a Valle del Broletto o piuttosto il Navale di S. Marco. L' attitudine minacciosa della flotta nemica persuase i legni da guerra di altre nazioni inglesi cioe e francesi di lasciare libera la rada ed il porto di Trieste ali' o-perare dei cannoni, e presero fondo nella valle del IJroletto, o del navale s. Marco, valle in cui, per quanto sappiamo, nessun altro legno da guerra getto il ferro. Nelle guerre Napoleoniche qualche legno inglese si pošto nella valle di Muggia; ma in largo. Prendiamo buon au-gurio, non da queste mosse ostili, ma dalla scelta del seno del mare per collocare navi da guerra, ricordando come nel di 5 giugno deli' anno 1847, nel N. 36—37 deli' Istria, chiudessimo un articoletto sulla pianta materiale di Trieste. " Si, la citta andra aumentandosi di popolo, di ca-seggiati e di opifizi non con quel repentino precipitare che porta sinistri, ma con quel continuo agire che e appena visibile nel movimento, e che dopo giro d' anni arreca sorpresa nel considerare il punto a cui seppe giungere. Si, la citta, 1' emporio andra aumentando, e la Valle del Broletto ne diverra un ramo, il seno di mare secondo porto. Ed il modo di giungervi non sara av-vertito, pure sara efficace, dapprima navale semplice, poi borgata di artieri navali, poi officine minori per uso di marina, poi officine maggiori per meccanismi, poi depo-siti, poi stazione di navigli da guerra, se non austriaci almeno esteri, poi frequenza di caseggiati, poi pentimenti del fatto, dispiacere del non fatto, poi rifazione di opere. Non sorgera a citta da se, ma sara continuazione di citta fino al mare, sara parziale riparazione di cio che non s' ebbe coraggio di fare cento e piu anni fa, e si avve-rera in parte quelP erroneo detto che P antica citta stesso anticamente nella Valle del Broletto „. Non sappiamo da chi sia stato scelto il luogo per la stazione di questi legni esteri, ma sia venuto cio per loro spontaneita, o per disposizione di autorita la scelta ci pare di buon augurio e meritevole di non venire ab-bandonato anche in tempi di pace piena. Avevamo udito che si avesse altravolta volonta di aprire una galleria sotterranea attraverso la collina di Chiarbola, per condurvi il torrente dalla valle di Rozzol alla valle del Broletto, deviandolo dalla citta, sarebbe opera minore e migliore 1' aprire galleria la quale dalla piazza della Barriera vecchia metta al navale, evitando cosi la šalita e discesa del colle, e ravvicinando la valle di Muggia alla citta. Nel sito presso al navale vedemmo gli avanzi di bellissimo molo romano, prova che in tempi addietro eravi luogo di frequente approdo. Elementi statistici per Trieste nel 1758. Citta vecchia Čase Citta nuova „ Citta vecchia popolo Citta nuova „ 538 92 630 5051 1373 6424 Clero Preti........64 Chierici .......1 Cappuccini.......22 Minoriti........11 Fatebenefratelli.....7 Gesuiti........20 Benedettini......1 Monache.......29 155 Popolo Cattolico Vedovi....... 76 Vedove.......318 Ammogliati .....1150 Ammogliate.....1150 Liberi.......1565 Libere.......1652 5914 Greci ....... 91 Protestanti...... 46 Israeliti......_221 6424 Per arti era diviso il popolo Fallegnami............70 Ferrai..............57 Sarti....... . 91 Calzolai..............93 Garzoni Calzolai .... 16 Facchini ............119 Servi.......130 Serve.......512 Altre arti e Manovali . . 404 Muratori............62 Macellai ............23 1577 Corrispondenza. Inclita Mtedasione ! Io oso inoltrare due articoli per il foglio P Istria, perche appunto 1' Istria ne ha bisogno di essi — ed un terzo che dimanda tutto il mondo. Tutti e tre sono gia di pratica, ma pur non cono- sciuti. La provincia Istria ha poehe terre adatte per i prati artificiali, e molte terre bosehive e rupi. Che la foglia deli' albero supplisce P erba, e cosa nota, anzi si dice qui, che la foglia della quercia sia il sterili rupi, quanto pu6 fruttare il trifoglio, il reigras etc. in buon fondo ma ella fara producenti le rupi ed i sassi, che non hanno dato giammai neppur il minimo prodotto. Ouesto merita un riflesso. II relativo lavoro e facile, quindi qualunque debole ed inferma persona lo puo fare. II prato artificiale si deve rinovare; la salvia al-1'incontro si pianta una volta per sempre. Si avverte, che nel primo anno si deve guardarla dagli animali, onde la si possa bene radicare, e se cio si fara per 2, 3 o piu anni, tanto maggiore sara dopo 1' utile. prediletto foraggio per bovi, come la salvia per gli animali lanuti. 10 sono di opinione a dover imboschire 1'Istria, ma soltanto migliorare gli esistenti e cio in modo facile. Si puo aumentare il redilo dei boscfii. 11 redito dei boschi cedui si puo aumentare con rifossi ed archi, che si fanno nel modo seguente di qualunque arbusto. Io faccio una lossa non meno di 4 pollici profon-da e da 5 a 10 pollici larga, e piego la testa d' un ramo dentro, la cuopro con terra e con sassi onde non si rialzi, lasciando pero i piccoli virgulti spuntare fuori. Oppure, ove non posso fare nel modo or indicato, faccio con un ferro (che descrivero in seguito) un buco e ficco nel medesimo un ramo cui taglio prima la parte piu sottile, e cosi formo un arco. L'uno e 1'altro formano, dopo due o tre anni, un cespuglio od albero con sue nuove radici. In questa si facile guisa si puo fare il bosco in breve tempo ben folto, e cosi ottenere maggiori pro-dotti, cioe piu legna e piii foraggio per gli animali, che col pascolare nel bosco stesso. Fu altresi osservato che quanto piu folto e il bosco, tanto piu presto crescono gli alberi. Ouesto si utile lavoro si pud eseguire in qualun-que stagione, eccettuato il momento in cui sono i ger-mogli troppo delicati. Le rupi si possono fertilizzare col piantare su i/uelle la salvia. Ouanto nude e sterili ne sieno le rupi, sempre si tovano in esse delle fessure piene di terra, ed in que-ste si pianta la salvia. Per piantarla io me ne servo d'un ferro grosso 3 o 4 linee di diametro e 10 o 12 pollici lungo con un manico di legno. (Ouesto ferro puo servire anco per fare i suaccennati archi). Con questo stilo faccio il buco nella fessura della rupe spongo dentro un ramicello della salvia, e col medesimo stringo la terra alla stessa. Ouesto lavoro si puo fare col tempo umido co-minciando nel mese di agosto e proseguirlo fino a tutto febbraio. Utilild della salvia. Io pianto la salvia sulle rupi esistenti fra le viti e gli olivi. Essa vegeta con gran vigore la, i>ve neppure la maPerba puo sussistere, essa si dilata sopra le stesse rupi, ingrassa il vicino giacente terreno con le sue ca-dute foglie, mitiga 1' influenza delle temperie, resiste alla siccita piu che nessun' altra erba, oprime la gramigna ed altra malerba, corrode la pietra, e pianta sui decli-vio, ripara il dilavamento della terra, inoltre essa da una abbondante e prediletta pastura alle pecore, fa la loro carne assai gustosa, come lo attestano a Fiume, Cherso ed altrove. I suoi fiori poi danno pure un abbondante e gra-tissimo pascolo alle api. Con questa enumerazione di tante utilita, non pre-sumo a far credere, che la salvia rendera tanto sulle Anemoscopio e sui modo di sapere infallibilmente il venturo stalo atmosferico. In aggiunta quanto dissi nella 23cilage jur SBiener Beihing dd. 14 luglio 1848 N. 193 sotto 1'articolo Unfefclbarer SBetterprofet. Che io realmente feci la si importante scoperta potra dar V informazione prima di ogni altro il molto benemerito signore Antonio Hueler degnissimo direttore di speditura dell'Inclito I. R. Trib. mere. in Trieste, a cui ebbi io 1'onore di seri-vere gia nell' anno 1842 nel mese di settembre, che il susseguente inverno sara oltremodo mite e che il gen-naio 1843 si gelera due volte, ma poco e per poco, e che la primavera sara tardiva per causa di freddi. Oue-st' egregio signore, una volta mio ossequiato-ed imme-diato superiore (oh felice reminiscenza!) mi fece il non meritato onore di serivermi, assicurandomi, che ho in-dovinato quel mite tempo, ma che il gelo da me annun-ziato comparve a Trieste 3 giorni prima dell'annunziato. Benche quel nobile signore ebbe la finezza di scu-sarmi, dicendo, che tanti molto stimnti astronomi fallano non gia per 3 giorni ma piu che 3X10 giorni; tanto io non gli scrissi piu i miei pronostici, perche non po-teva calcolare con precisione ne la velocita, ne la dire-zione del corso dei nuvoli correnti oltre Trieste, e que-sto appunto decide tutto sulla mutazione atmosferica, che segue sei mesi dopo. Oui ne ho moltissimi testimoni per singoli e re-centi fatti, ossia časi, che comproverebbero, che io pos-siedo la scienza a precisare la giornata in cui seguira 1' una o 1' altra mutazione di tempo e fra gli altri nomi-no i signori Domenico Giardo, D.r Antonini, avvocato Facchinetti, molti signori impiegati di questo Tribunale, i miei colleghi e moltissimi altri degnissimi di fede. Ora la mia vecchiezza, la mia infermita ed i do-veri del mio impiego non mi permettono si spesso os-servare i nuvoli nel loro corso, e la mia sordita mi e-sclude dal consorzio, quindi io non posso comunicare i rilievi delle mie osservazioni, se non allora, quando sono tutti molestati dalla siccita mi dimandano o in iserit-to o con moti "quando piovera,,. La sorditik e appunto la base degli altri impedi-menti, perche non ho potuto far nota al mondo una tanto utile scoperta. Debbo osservare, che qul nessuno si cura di sapere ed imparare tanto bella e facile scienza. Mi dorrebbe molto, che col mio corpo morisse ancor una scienza, che desidera tutto il mondo; quindi i, che io desidero, che a Trieste od in sua vicinanza si trovasse una persona d'attivita, che avesse non solo la volonta ma ancora 1'opportunita di osservare i nubi secondo il mio metodo, che ho gia partecipato a parecchi scienziati dietro la loro richiesta tanto tedeschi, ungheresi che italiani — ma da verun Triestino mi si fece ancora la richiesta — dove appunto potrebbe piu che in nessun altro luogo esser utile a saper precisamente sei mesi prima la venuta d' un uragano, perche coi bastimenti si potrebbero solvare mercanzie e vite ne' porti sicuri deli'Istria, e non succederebbero piu le disgrazie tanto dannose al commercio. Ouesta e la meta della presente. Sono con la piu profonda stirna Rovigno, li 9 agosto 1848. Giov. Nepom. Zschep, Cursore. Stato del Reggimento di Trieste del 1718. Si pensa comunemente che quegli almanacchi no-menclatori, quei Prospetti delle cariche, e dei benefizi, quei Scematismi, o Scemi, o come altro li chiamano che s'usano, sieno prodotto dei tempi modernissimi. Eccone uno di Trieste del 1718, deli' anno prece-dente a quello in cui fu alzato ad Emporio e Portofranco, dal quale Prospetto apparisce la pianta del governo municipale, del governo di Chiesa, e del governo delle armi, tutti quanti erano, e come bastavano al reggimento del Comune. Vi mancano le comunita religiose, Gesuiti, Francescani, Benedettini, Fatebenfratelli, Monache, che attendevano alle scuole ed alle opere di pieta, ma inal-lora si ritenevano instituti da se. Vi mancano pure alcuni offici inferiori siccome quelli di Capi-contrada, da-zieri, saltuari ecc. ecc., ma non e grave perdita se il nome di questi non giunse a noi. Ouanto al popoio Io si indica soltanto per nati, morti e maritati, non e difficile da questi elementi trar-ne il numero. Capitano Marzio conte di Strassoldo, lib. barone di Villanova, signore di Fara, Moraro, Medea, Salcano e S. Floriano — Supremo ereditario cacciatore nel Friuli, C. R. Colonnello di Gorizia e Gradišča, Ciambellano di S. M. Cesarea, in-timo Consigliere di stato — e Capitano civile e Coman-dante della Citta e Fortezza di Trieste. Stato ecclesiastico. Giovanni Francesco Miller Dottore di Teologia, vi-sitatore apostolico, Consigliere intimo di S. M. C., Ve-scovo e Conte di Trieste — Nato in Gorizia 1637, eletto Vescovo 6 ottobre 1692 e consecrato in questa Cattedrale di S. Giusto 14 decembre 1692 nel qual giorno prese anche possesso. Reverendissimo Capitolo di S. Giusto. Rever. signor Decano Giulio de Calo , „ Arcidiacono Alessandro Dolcetti „ „ Scolastico Gio. Battisla de Francol „ „ Canonico Bartolomeo Roncalli „ „ „ Andrea Lorenzutti „ „ , Giovanni Augustini „ „ „ Giovanni Angelini „ ,, „ Melchiore de Burlo v ' „ „ Corrado de Giuliani » „ „ Giusto Filippo de Papler „ » „ Pietro Trevos „ n » Matteo Scussa. Cappettano della Citta D. Alvise deli' Argento q.m Francesco del q.m Argentino. Sacerdoti secolari in Trieste. Don Filippo deli' Argento „ Pietro de Bonomo „ Giovanni Willelmo de Francol „ Francesco de Giuliani a Giacomo de Leo „ Rocco Pasqualati „ Ferdinando de Prandi „ Giusto de Prandi „ Pietro Schiavuzzi. Stato politico-glnstizlale. Vicario Civile. Saverio Andrea Gaus J. U. D. Giudice de Malefizj. Bartolomeo Cordella J. U D. Giudici e Hettori Nel reggimento di Gennajo (ogni reggimento durava quattro mesi) Prandi, Prandino Ignazio de Leo Pietro de Giuliani Didio de. Nel reggimento di Maggio Capuano Alvise J. U. D. de, q.m Marcello Francol Baldassare de Conti Stefano de. Nel reggimento di Settembre Giuliani de Giabocchetti, Giovanni Giacomo Montenelli Pietro q.m Ralfaele de Brigido Giov. Giacomo Barone de. Provvisori Nel reggimento di Gennajo Francol Baldassare de Capuano Aloisio J. U. D. de q.m Marcello. Nel reggimento di Maggio Montanelli Pietro q.m RafTaele de Giuliani de Giabocchetti Giov. Giacomo. Nel reggimento di Settembre Giuliani Pietro de q.m Antonio Conti Francesco de Vicedomi Antonio de Kupferschein J. U. D. Francesco de Piccardi q.m Aldrago Cancelliere Cesareo Antonio Pietro de Giuliani, di Pietro J. U. D. Procuratore generale del Comune Felice de Vidalli, di Tommaso J. U. D. Fondacaro Francesco Donadoni Cancelliere di Palazzo Antonio de Burlo di Giuseppe q.m Nicold Protettore al banco Lorenzo Francol de Francolsperg. Notaro Imperiale Daniele de Francol di Antonio. Computisti civici Tommaso de Vidalli Geremia de Francol q.m Domenico. Traduttore dei dispacci tedeschi e latini Francesco de Bottoni. Provvisori alla Sanitd in regg. di Settembre 1718 Stefano de Conti J. U. D. Aloisio de Capuano J. U. D. q.m Marcello Baldassare Francol de Francolsperg. Uffizio deli' Esattorato della Muda Francesco Leopoldo Marinellis de Merzhoffen, Esattore Francesco Giov. de Kupferschein q.m Giov., Controscrivano. Fiscale Francesco Cristoforo de Jurco J. U. D. q.m Pietro Impiegati subalterni Giulio Servolo Angelini J. U. D, Tullio de Bonomo Nicol6 Probst q.m Michele. Maestro di Posta Saverio de Giuliani q.m Aloisio del q.m Pietro. Medici stipendiati Antonio Maria Dr. Suario Gio. Battista Dr. Ortolani. Chirurgo — Stefano Morona Ajutante — Gasparo Mersio Speziale — Nicold Tortina Precettore pubblico — Rever. D. Pietro Schiavuzzi Agente del pubblico di Trieste a Graz Adamo Alvera C. R. Notajo pubblico. Stato militare Civico Capitano Castellano — Vitale deli' Argento q.m Francesco del q.m Argentino. Tenente — Didio de Giuliani. Alfiere — Lodovico deli'Argento q.m Francesco del q.m Marzio. Vice-Alfiere — Francesco deli' Argento q.m Antonio del q.m Vitale. 1 0 Sergente — Ignazio della Porta di Germanico q.m Dr. Pietro. 2.° Sergente — Cristoforo Torondolo. Caporale — Lazzaro de Giuliani q.m Pietro Antonio. „ Francesco de Giuliani q.m Nicolo. „ Rodolfo de Giuliani q.m Nicol6. „ Pietro Spadon. „ Antonio Alber. Mati e mortl Nciti * maschi 75 i „ ' femmine 83 j Tolale 158 citt® e suburbio. Matrimoni in totale 35 citta e suburbio. Morti: maschi 67 j Totale 145 citta e suburbio di o-„ femmine 78 ( gni eta. Pensieri sull'Emporio di Trieste che si avevano nel 1727. (Continuazione — Vedi il num. anteced.) „ Non e dubbio, che il squero sia relativo alla marina militare, onde doue quello viene stabilito, questa deue seguirlo, se dunque per tutte le raggioni, comodi, circostanze, e qualita sopra dimostrate, un squero Reale non puo essere stabilito nelli littorali deli' A. J. meglio, che in Trieste, in questa Citta, e respetivaniente ne suoi Porti deue piantarsi la marina militare; E considerabile, che in tutto il Golfo del Carnero che comprendera di circuito circa 250, miglia non vi sia Porto alcuno capace, e proprio di dar ricouero, e sicurezza a Naui di rango, che li Porti di Buccari, e Porto Re, giache Fiume con euidenza oc-culare non ha Porto, ma spiaggia apperta, e tale che mai ne industria umana, ne sforzo di dispendio la potra ridur in forma d'un Porto sicuro: Li Porti poi di Buccari, e Porto Re patiscono tali, e tanti diffetti, e man-canze, che la raggione persuade a sfugirli: Quello di Buccari, e per se stesso amplissimo, ma manca della ne-cessaria sicurezza, perche essendo chiuso, e rinserato d' ogn' intorno d' alti, & asprissimi monti, si concentrano nel concauo del medemo talmente i venti Boreali, che in quelle parti, e riue alPultimi gradi d'impeto, e di furia spirano, che li nauigli in esse con verun' arte, o industria ponno assicurar la loro permanenza, cosi che non ven-ghino da voluoli ingrupatti di detti Venti, ragirati intorno, e sino leuati dal proprio ellemento deli' aqua e so-spesi in aria, con certezza di perdersi, che pero quei Bastimenti, che toccano quel Porto, solecitamente vanno a cercar la sua saluezza in Porto Re piu coperto da tali sconuolgimenti, e da tali furie, come la continua pratica Io fa vedere; E pure soggetto detto Porto al difTetto e-sentiale, che il Paese intorno, che lo circonda, 6 impra- ticabile con carri di condotta, per essere oltre ogni cre-dere aspro, sassoso, de incolto, e percio con notabile scarsezza popolato. Buccari stesso nella pendice d' un aspro monte un piciol, e misero villaggio, che tra diruppi, e mazigni ha sparse le sue umili contadinesche habitationi; Nella massima parte il territorio sterile, e priuo di tutto cio e necessario al vito umano, onde non una squadra nauale, ma nemen una Naue sola di rango potrebbe ha-uer le tante, e si diuerse prouisioni, che sono bi-sogneuoli e per se stessa, e per la gente. Ouesta diffi-cienza in grado assai maggiore patisce Porto Re, loco deserto senza habitationi, e senza diffesa, e pero sog-o-etto ad ogni insidia, & ad ogni esterno attentato; II Porto per se e al coperto delle tempeste maritime, e non viene dominato con tanto impeto, e con tale ragirainento de venti, che quello di Buccari, ma pero e angusto, e ristretto, non potendo riceuere in se che quatro o cin-que Bastimenti. II inassimo poi de diffetti d' ambi due porti, viene considerato nella stretezza della sua bocca, che viene di fronte incontrata da Venti di Ponente, al spirar de quali non e possibile che li Bastimenti facci-no leuata per uscir dalla medema, le di cui angustie non permettono seruirsi del benefitio de Bordi come ne mari aperti, onde qualsisia legno armato, 6 altro che si tro-uasse in essi Porti al sofiar di tali Venti, che per altro sono frequenti nell' estate, restarebbe inutile. Mancamento tanto rileuante, che ha pošto in total diseredito il Porto di Pola, che per la di lui ampieza, situatione, e qualita viene considerato per uno de piu belli d' Europa, a tut-tocio si deue aggiongere il considerabile riflesso, che dinmpeto aila detta imbocatura di questi due Porti giace P Isola di Vegia, con forte chiamato Castel Muschio in fronte, di Dominio Veneto, come sono tutte 1'altre Isole, e seogli seminati nel Golfo del Carnero, e le riuiere laterali "della Dalmatia, dali' una, e deli'Istria dali'altra parte. Ali' incontro di tali difetti, impedimenti, incomodi, e mancamenti e libera la Citta di Trieste, la sua situatione, & i di lei Porti, per essere la medema ampla, e populata al bisogno d'ogni comodo, con modo facile d' accrescere sempre la di lei ampiezza, sufliciente a som-ministrar tutte le necessarie prouisioni, con territorio fertile, e paesi abbondanti vicini e confinanti; facili e di tutto comodo le strade, e le communicationi con carri, caualli, barche per mare, & qualsisia altra sorte di condotta; Li di lei Porti di tutta sicurezza a Nauigli, ac-creditata dali'esperienza, da essi libera la leuata con tutti i Venti; senza ostaculi, impedimenti, e pericoli, Pustita al mare aperto, con frequenti Porti vicini da dar sicuro ricouero ali' occorenze; Et in somma con tutti quei requisiti, che sono bisogneuoli per stabilire un squero Reale, e dar mano ad una marina militare. Verita che cadendo sotto i sensi, non ha datto 1' animo d' in-pugnarle a soggetti di grido, e d' esperienza anco meno che sinceri, a quali una falace speculatiua ha fatto con-cepire la sola dispositione, che la marina militare non stasse bene nel loco del Commercio, e pero se Trieste veniva destinato aH' introdutione del medemo, la marina si douesse trasportar altroue, sopra il suposto, che que- sta potesse apportar incomodo, e pregiuditio ali' eserci-tio di quello; Ma considerata bene la raggione di que-sto supposto, & osseruata la pratica deli' altre piazze deli' Europa oue fiorisce il Commercio, & il trafico, si trouera anzi necessario il stabilimento della marina militare oue s' esercita il Commercio medemo. Si vol ali' incontro suppore con piu ragioneuole fondamento, che le dispositioni, e 1' authorita della marina militare sara cir-conscrita da leggi, e regole tali, che non li permeterano un' arbitrio indispendente non diro d' oprimere, ma ne pur d' impedire, in qualche parte, ne di pregiudicare la liberta, & esercitio del trafico, restando questo nel suo essere senza ingerirsi nella marina, e questa senza in-terporsi in quello, douendo anzi questo da quella esser assistito, e diffeso, e quella da questo esser souenuta con la somministratione delle cose bisogneuoli aila di lei valida susistenza, & impiego, effetti che gia mai potrano conseguirsi con sicurezza, e prestezza pari al bisogno, che occorer pole, se una si trouera lontano dali' altra. II Commercio ha da seruire di nutrice aila marina, e con il latte di tutte le prouisioni necessarie darli moto, e susistenza valeuole, quali non si puono hauere oue non e il Commercio; E la marina e contro, quale affetuosa, e benefica Madre deue impiegar le sue forze per custo-dire, diffendere. & aumentare il Commercio; Cosi lo di-monstrano le Piaze, & i Porti di tutta 1'Europa di maggior Commercio, & ce ne danno certissimi esempi Vene-tia, Liuorno, Genoua, Marsiglia Cadice, Lisbona, Londra, Amsterdam, Hamburgo, e quante altre hanno introdotto i Commerci Reali, che principalmente fioriseono, e s' e-sercitano con liberta, e senza timori, & ostaculi perche sono sostenuti, e fiancheggiati dalla forza della marina nelle medeme Citta, & Empori stabilita, onde di verun riflesso puo esser il suposto concepito da taluni in que-sto particolare, quale in se non puo rachiudere altro che confusioni, violenze, arbitrij illeciti, e disordini sconue-neuoli, che non puono iinaginarsi, non che credersi in un ben regolato gouerno, oue non stat pro i-atione vo-luntas. „ Come dunque 1'Augustissimo Monarcha ha voluto portar tutta la felicita aila Citta di Trieste con 1' Imperial sua eomparsa, e gradire in essa con impari Clemenza gl' ossequi della sua gran fedelta, e de suoi Cittadini, cosi non u' ha dubbio, che la rendera fortunata, & os-seruabile alle Nationi piu remote con V introdutione d' un Reale Commercio, e con lo stabilimento della marina militare nella mečema, cosi ricercando il di lei stesso buon seruitio Cesareo, & il comodo, & utile de suoi Vasti Re-gni, e Provincie, e gia che la di lui subliine grandezza non puo piu crescere in dignita, essendo gia riconosciuto per la prima Testa Coronata del mondo, potra nondimeno dilatare la gloria del di lui Nome a secoli futuri, con un' opera si gloriosa dalli Augusti suoi Predecessori Au-striaci mai intrapresa, e cosi nell' opulenza di tutte le cose, continuando nel tenore di quella Dominatione ri-piena di Clemenza, e di equita sin hora sperimentata, far godere a suoi Popoli tutti i beni piu douitiosi, e piu desiderabili „.