ANNO V. — N. Sabbato 24 Agostol850. Esce una volta per settimana il Sabbato. — Prezzo anticipato d'abbonamento annui fiorini 5. Semestre in proporzione.— L'abbonamento non va pagato ad altri che alla Redazione. dell' ev1kgsl1rio che si custodisce nell Archivio Capitolare di Cividale. In Aquileja dapprima conservavasi, e sottratto, con altre poche cose preziose, al furore di Atlila, si conservd di poi e tuttor si conserva in Cividale, nel tesoro di quei-1' insigne Collegiata, e ai dotti visitatori forestieri si da a vedere e a considerare un Evangelario, pregevolissimo sotto ogni rapporto; ma non di tanta antichilž, ne originale, come per una parte di esso intendeva far testi-monianza autorevole Carlo IV, notando di suo proprio moto e pugno su' due quaderni del Vangelo di S. Marco, che per sua richiesta avea ricevuto dal Patriarca e dal capitolo della chiesa Aquilejese, siccome V Istria, poco fa, nel suo N. 30 pubblicava. Gi& in remoti tempi tutto il vangelo di S. Marco conteneasi, secondo che e nota-to da quel Re, in sette quademi, ed erasi separato dagli altri vangeli dei Ss. Matteo, Luca e Giovanni, probabil-mente per la particolare venerazione dovuta a quel!o tra gli evangelisti, dal quale riconosceva la sua origine la chiesa e la cristianita d'Aquileja. E perche i caratteri di quei quaderni tali sono, quali usavansi nel IV. nel III. ed anche nel II. secolo, e prossimamente ai tempi a-postolici, ma forse piu perche a maggior onore aveasi quel vangelo (smembrato dal Codice) rinserrato fra due lamine o tabelle di argento di antico lavoro, ne nacque 1' erronea opinione, conservatasi poi dalla tradizione po-steriore costantemente fino a' tempi migliori per la criti-ca, e per 1' archeologia ecclesiastica, che quel libro fosse un originale di S. Marco, e propriamente scritto di sua mano. I Santi Agostiuo e Girolamo, testimoni in tutto degnissimi di fede, e in questo proposito ancor piu me-ritevoli di esser creduti in confronto di qualsisia altra testimonianza, asserirono che S. Marco scrisse in greco; ne il secondo di essi santi Padri, che tratto dei Scrittori ecclesiastici che lo avean preceduto fa menzione di verun scritto latino di quell'evangelista. Ora i due quaderni, posseduti dnlla metropolitana di Praga, sono visibilmente a caratteri latini, che concordano anche per la forma con quelli del codice conservato e venerato in Cividale; come pure la pergamena vedesi della stessa qualita. Ma sino dal 1420, piu di mezzo secolo dopo che il re di Boemia si ebbe que'due quaderni, il doge Toma Mocenigo, in seguito alla dedizione del Friuli, volle avere quel resto del vangelo di S. Marco, per depositarlo in Venezia sui corpo del Santo, ove per 1'umidita del luogo divenneun impasto non discernibile, a tale che il canonico custode di quel!a preziosita scriveva a Comelio dalla Pietra chiede ntcgl i informazione da Roma, ch'era scritto in greco. O monsignore sapeva che S. Marco avea fatto uso di quelia lingua, e reputo greca quella scritlura che non ben discerneva, o non sapendovi leggere, se ne sbrig6 asserendo che greco fosse. Adesso non si puo nulla dire ne quanto ai caratteri, tanto sono sparuti, ne quanto alla materia, che non si saprebbe per nessuna analisi deter-minare. Pero dev' essere stala pergamena pari a quella di Praga e di Cividale, e i caratteri e la lingua pure i 1 medesirni; tanto piu che in Civfdale nel codice ivi cu-! stodilo, sussistono aneora due fogli, il 1. e 1'uitimo del vangelo di S. Marco, unitamente agli altri 3 vangeli, non mancandovi che alcuni fogli, in principio, del vangelo di S. Matteo. Evvi pure in quel codice conservato in Cividale il Prologo di S. Girolamo a Papa Damaso, che servi d' iniziamento alle indagini sui vero merito di cosa tanto preziosa. Adunque, non un originale di S. Marco con-Segnato a S. Ermagora, e da questo vescovo come tale conservato era quel vangelo, ma piuttosto un dono fatto da S. Girolamo a quella chiesa e cristianita ove lante santissime conoscenze aveva fatte, di un S. Valeriano, di un san Cromazio, di altri molti e santi, e dotti, e pii, e studiosi delle sacre carte, come Niceta, Nepoziano, Cri-! sogono, due Eliodori, Rufino; e ove avea, e molto rac-comandata la propria sorella, per le quali relazioni e pro-babilissimo che, o spontaneamente, o ricercatone avesse fatto cola pervenire un esemplare delle sue sacrosante fatiche di mente, e forse anco di mano, contenente la traduzione, o correzione dei 4 vangeli. Bonariamente adunque fu dato a bere a Carlo quarto che quel vangelo di S. Marco fosse 1'originale, o un lavoro di propria mano di S. Marco, ed egli con augusta penna altrettanlo bo-narinmentc appose quella testimonianza dell'altrui credu-lita, e della sua. Tillemont non puo persuadersi che si abbia voluto dividere o piuttosto stracciare un libro tanto prezioso e tanto importante. Ma bisogna sapere che Carlo IV era venuto in Friuli ove trovavasi allora Patriarca, residente in Udine, subito dopo il B. Bertrando, il fratello proprio suo NI....... "Le ces. reg. Milizie mandate dal Nostro Grazio-sissimo Sovrano in questa Provincia, non tanto per la sua diffesa, quanto aneora per mantenervi, ed assicurare la pubblica sicurezza, e tranquilita, per tuttelare il culto, e le proprieta private, e per appoggiare tutte le benefi-che viste del Governo contro li maligni che vi si oppo-nessero, o ii disubidienti trasgressori dello Leggi, e le-giltime costituzioni meritano percio stima, rispetto, e ri-conoscenza. u II Soldato costituito nell' esercizio delle sue militari inconbenze rappresenta la Sacra Persona del Sovrano. E necessario, che li Sudditi di questa diletla Provincia, conoscano il di lui carattere, sia egli di Sentinulla, di Guardia, in Patuglia, in esecuzione, ed in commissione, onde per 1'inscienza della militare di lui autorita, non si espongono a qualche pericolo, o non si assoggettino a qualche pena; Quindi vengono publicamente fatti noti li seguenti articoli, accioche cadano ad universale cogni-zione. "1. Li Sentinella viene destinata per onorareuna Persona, per assicurare o proteggere un pošto, o per custodire un qualche bene, od elfetto erariale. Soggince a severa pena corporale, e secondo Iecirco-stanze del caso alla pena di morte, chi premeditatam.te contro di essa usasse violenze, o armi di qualunque sorte. 2. "La Guardia sostieno 1' ordine interno, preserva la Comune sicurezza, e tranquilitž. Merita egual.te lapena di Morte che attaccasse con armi la Guardia medesima, pena rigorosa corporale, che li offendesse in qualunque altra maniera. "3. La patuglia va in giro per prendere in vista qualche oggetto, per riportare qualche notizia, o per ri-stabilire 1'ordine, e la quiete, sotto le pene le piu severe corporali, ed in caso di armata opposizioni, anche (juella di morte, non si potra far resistenza alla sudelta Patuglia, alla di cui chiamata specialmente in tempo di notte, so non si dasse risposta, o secondo le circostanze non si fermasse, andarebbe a sicuro risehio 1'inobediente da esser doppo la terza chiamata sui fatto ucciso. " 4. L' esecuzione militare ha luogo quando una, o piu persone, o intiero comune non presta la dovuta o-bedienza alle Sovrane preserizioni, o agl' ordini de' suoi Superiori. II resistera a uno o piu Soldati comandati a qualch' esecuzione, e lo stesso che farsi reo d' un Capi-tale delitto, e soggiacerebbe ad una pena corporale, chiunque si dasse iu fuga alla loro comparsa. " 5. La commissione (comunemente detta Ordinan-za~) si verifica quando un Soldato armato porta lettere, ed ordini de' suoi Superiori. In tal caso e anche rispet-tabile la di lui persona, ne sara lecito insultarlo, o con-trariarlo, sotto le piu gravi pene fin di morte, caso che fosse stato ferito, o leso. "6. Essendo generalmente gl' Ufiziali militari, e li Soldati quelli che mantengono il buon ordine, che fanno rispettare le Leggi, che assicurano le vite, e le proprieta, che invigillano alla comune sicurezza interna della Provincia, e che eustodiseono i suoi confini, devona per conseguenza aneora in relazione alla gelosia, ed impor-tanza del loro Offo., anche fuori del suo esercizio, e con-templati come privati esiggere tutto il riguardo, e rispetto, meritando qualunque insulto che loro si facesse, d'essere corretto eolle pene piu gravi. " 7. Tutti quelli che si sentissero aggravati per 1' esecuzione d' un ordine militare potranno, doppo prostata I' obbedienza ricorrere ai Superiori compettenti, i quali gli faranno render giustizia, o ragione riconosciuta, e cosi aneora " 8. Tutti quelli che[si'credessero privatamente offesi, da qualunque Persona militare, ben lontani da ogni propria privata vendelta, che gli esponerebbe alle piu gravi pene corporali, avvranno da ricorrere, o immediata-menle, o per mezzo de' loro Superiori civili, al rispet-tivo ces. reg. Sig. Commandante militare, ed in caso di ricredenza alPInclito commando del Regimento, dal quale saranno aseoltate, ed esaminate le loro instanze,Je qual-ora venissero ritrovate fondate, gli sara amministrata la piu retta, pronta, e rigorosa Giustizia, e data la dovuta Sodisfazione proporzionata ali' olfese sofferte. "9. Volendosi conservare la pubblica tranquillita, e la piu esatta disciplina affinehe sia garantita la sicurezza d'ogni or.iine di persone, sono per quest'imporlante oggetto, vietati sotto rigorose p^ne arbitrarie tutti gli at-trupamenli, tutte le individuali molestie, e le voci ingiu-riose dirette a chiunque, e meriteranno sempre un piu severo castigo, quelli che perdessero il rispetto dovuto ai loro Superiori, ed alle persone militari. " 10. Resta pure rigorosamente, e sotto pena di arresto, ed altri corporali castighi, proibita la delazione delle armi corte da fuoco, e da taglio, come stilletti, coltelli grandi, ed altri consimili, gia vietati dalle Leggi vigenti, e sara ordinato alle Patuglie noturne di visitare quei tali, che vagassero per lo Strade, o si ritrovassero ad ora tarda di notte nell' osterie, che assolutamente alle 10 d' ogni sera dovranno esser serrate, e ritrovandogli tali armi di fermarli, e condurli in corpo di guardia, per essere poi consegnati alle loro Superiorita per il me-ritatosi castigo corporale, oltre la perdita delle armi ritrovate. "11. Se si osservasse in qualche Comunita il inenomo abuso delle armi da fuoco graziosamente restituite alii proprietarj, doppo, che ali' ingresso delle ces. reg. Trup-pe in questa Provincia gli erano state Ievate, se ne ren-dera responsabile tutto il Comune rispettivo, e saranno di nuovo, e per sempre levate le delte armi a tutti 11 componenti una tale Comunita. (Conlinua.)