ANNO V. — M 1. Sabbato 5 Gennaio 1850 a KOPER Esce una volta per seltimana il Sabbato. — Prezzo anticipato d'abbonamento annui fiorini 5. — Semestre in proporzione. --- ---—--__ Fasti istriani che abbracciano anche Trieste. Diamo cominciamento al quinto anno di questo giornaletto col registrare in serie cronologica gli avve-niinenti principali nella vita della provincia dai tempi noti della storia fino ai giomi nostri. Cio facciamo affimhe i nostri lettori possano collocare facilmente nell' ordine dei tempi quelle cose tanto sacre che profane, delle quali o abbiamo avuto occasione di diseorrere, o saremo in se-guito per tenere parola. Questa pubblicazione non toglie altra in forma diversa, e con aggiunta di altri materiali che ci siamo proposti di fare. FASTI PROFANI. Anni avanti G. C. ...... La penisola e abilata da tribu celtiche, estese per tutlo il paese montano a settentrione e levante del-1' estremo seno deli'Adriatico. 612. Una tribu tracica abbonda la penisola d'Istria alle foci deli'Istro nel mar Nero, naviga il Danubio, la Sava e la Lubiana, passa le Alpi e fissa sede alla spiaggia deirAdriatico fra il Timavoe 1'Arsa; tras-porta il nome d' Istria a ques!a penisola, e le tra-dizioni drli'antica patria, deli'argonave, di Medea, di Giasone; fonda le citta di Trieste, d'Egida, di E-monia, di Parenzo, di Pola e di Nesszio. La penisola e tenuta da due popoli di stirpe diversa, Traci grecanici alle spiaggie del mare, Celti nell' interno. I Traci si danno al navigare. 400. Notizia di razze di cavalli celebrati, al Timavo, e sul Carso prossimo. 301. Cleonimo di Sparla navigando per 1'Adriatico, ha contezza degli Istriani traci, che davansi alla pi-rateria. 229. I Romani dilatano il loro dominio oltre 1' Adriatico nell' Illiria. 222. Sono padroni di tutta Italia meno le Alpi, hanno co- noscenza degl' Istriani. 221. Gli Istriani predano navi romane, vengono puniti e domati. 202. La Venezia si da spontaneamente in dominio dei Romani, i quali cosi giungono ai confini deli' Istria. 184.1 Romani cacciano i Celti dcntro le Alpi; il conselo Antii avanti - G. C. Marcello ottiene permissione dal Senato di guerreg-giare gli Istriani. 180. Fondazione della colonia di Aquilfja per contenere i Carni, i Giapidi, gli Istriani; questi ultimi ne pren-dono sospetto e vorrebbero stornare 1' impresa. 179. II consolo Manlio da Aquileja muove guerra contro 1'Istria; agli Istriani traci, condolti dal re Epulo, si associano con dubbia ferle gli Istriani celti capitanati da Carmelo. Battaglia presso Sestiana, il campo romano e sulle prime sorpreso e rotto; la giornata termina colla peggio degli Istriani. 178. La guerra contro gli Istriani coniinua, Claudio consolo vi pone termine in Nesazio, ove Epulo e gli ultimi Istriani uccidono se medesimi sulle fiamme. L' Istria passa in dedizione, e viene presidiata mili-tarmente da soci latini. La provincia viene assog-gettala alla decima. Trionfo in Roma. 173. Si forma in Ravenna una flotta a custodia deli'A-driatico. 167. La colonia di Aquileja viene rinforzata con 1500 famiglie. 156. Guerra di Dalmazia, incendio di Dalminio. 128. L'Istria ad instigazione dei Giapidi si ribella a Roma; Sempronio Tuditano muove contro, batte i Giapidi, ed ottiene il trionfo; ripiglia 1'Istria che viene ridolta in provincia. In Trieste ed in Pola si conducono co-lonie di diritto latino, la provincia viene presidiata, costrutto vallo murato da Oberlaybach a Fiume. Alla provincia viene data cnstituzione, fissati gli ob-blighi verso lo stato, alle col onie dati statuti, fissati gli obblijjhi verso la provincia. 115.1 Cimbri invadono il Norico; battaglia incerta coi Romani presso Noreja al confine fra la Carintia e la Stiria. 103. Calata dei Cimbri per la valle del Tirolo. Mario li rornpe presso Verona. 89. Per la legge portata da Gn. Pompeo Strabone, i Veneti hanno la cittadinanza romana, le citta hanno il diritto di colonie latine. 86. Al terininare della guerra sociale, i Veneti hanno la piena cittadinanza romana. 82. Guerre civili di Roma. 63. L' ordine equestre in Roma ottiene pošto nella re-pubblica, fra senato e plebe. 60. Triumvirato per costituire la repubblica. 51.1 Giapidi fanno scorrerie sulle terre Istriane, Trieste e sorpresa e manomessa. 45. L' Italia civile estesa fino al Formione o Risano com-prendendo Trieste; 1' Istria continua nelle condizioni di provincia. Nella Venezia, in virtu della legge Giulia municipale si ordinano i Municipi. 44. Battaglia di Farsala fra Cesare e Pompeo. Nella guerra civile 1' Istria tiene per quest' ultimo D. Bruto al governo della Gallia. 43. Cessa il proconsolato nella Gallia Cisalpina; rimane soltanto il governo municipale. 42. Guerra civile fra Ottaviano edAntonio; 1' Istria par-teggia per quest' ultimo. Battaglia di Filippi, Ottaviano fa smantellare Pola, e rinnuova la colonia, nello stesso tempo che conduce colonie in Giulio Carnico, i« Concordia, in Mantova. Pola ha il nome di Pietas Julia in memoria della vendetta presa da Ottaviano sugli uccisori di Giulio Cesare. 35. Battaglia navale di Azzio, Augusto rimane solo pa-drone del mondo romano. I Giapidi corrono su Trieste. In Parenzo viene condotta colonia di ma- rini, colonie in Capodistria, Cittanova, Pirano, nel-1' interno deli' Istria. Colonia di Trieste rinforzata. 34. Augusto muove contro i Giapidi e li soggioga. Guerra contro i Datroati ed i Pannoni, e forse contro i Norici. 32. Augusto rifa le mura di Trieste e di Pola. Costru-zione del secondo acquedutto di Trieste, traendo 1'acqua da Bagnoli alla distanza di sette miglia. Co-struzione deli' aequedotto di Pola traendone P acqua da Fianona „a trenta miglia di distanza. 31. Comincia il principato di Augusto. 28. Guerra contro i Liburni, loro assoggettamento. La Liburnia viene unita colla Giapidia. Agrippa ha terre al Ouarnero. <• 15. Verosimile assoggettamento del Norico per opera di Druso e di Tiberio. 7. L' Italia viene divisa da Augusto in undici regioni. 6. Instituzione della milizia perpetua. FASTI SACRI. Anni dopo G. C. 29. Gesu Cristo predica il vangelo. 31.Elegge gli apostoli. 32. Sua passione e morte. Fondazione della chiesa cri-stiana. 33. S. Stefano soffre, primo fra i cristiani, il martirio. 40. Gli Apostoli e gli Evangelisti. 44. S. Marco evangelista in Aquileja a predicare il vangelo; instituzione della chiesa Aquilejese che abbrac-cia anche P Istria. S. Marco instituisce in primo ve-scovo S. Ennagora. 45. S. Pietro, principe degli apostoli, in Roma. 50. S. Ermagora vescovo di Aquileia si fa apostolo del-1' Istria, predica il vangelo in Pedena, in Pola, e for- FASTI PROF ANI. Anni dopo G. C. 8. Pola alza tempio in onore di Roma e di Augusto nel comizio di Pola che dura tuttora. 14. Trieste alza statua in onore di Augusto al Timavo superiore. --II confine deli'Italia civile viene portato alPArsa, vari cornuni dati in amministrazione alle colonie. I Catali, tribu dei Carni, abitanti nelle vallate della Piuca, vengono dati in governo al comune di Trieste, Fra i comuni piu celebri dei Celti si conoscono i Secusses, i Subocrini, i Catali, i Menocaleni. --Tiberio instituisce gli Augustali. --Tito Livio, storico. 23. In Pola viene alzata memoria a Nerone cesare, figlio di Germanico, che sett' anni piu tardi muore di morte violenla in. Ponzs. 27. Vitruvio. 37. Pola alza stalua nel comizio in onore di Claudio, che poi divenne irnperatore. 4... Albona ascritta alla tribu Claudio. 43. Claudio irnperatore ordina la restituzione di strada presso Trieste, abbandonata per sentenza del suo le-gato Aulo Plauzio. Diodoro Siculo. Strabone. se altrove; instituisce presbiteri nelle colonie e mu-nicipi, tra i qua!i S. Giacinto in Trieste, S. Elio in Capodistria. 54. S. Paolo apostolo e pošto in prigione da Antonio Felice go/ernatore della Giudea, il quale vede ii santo e lo ascolta con atterrimento, ma senza frutto. 64. Prima persecuzione dei cristiani in Aquileia. S. Er-magora vescovo e Fortunato diacono, le vergini Eu-femia e Dorotea, Tecla ed Erasma soffrono il mar-tirio. 120. Primo, Celiano, Marco, Giasone sostengono in Trieste il martirio di sangue per la fode. 5... Nel comizio di Pola si alza slatua al fanciullo An-neio Domizio Proculo, pronipote di Antonio Felice, Polense liberto di Claudio, poi procuratore della Giudea. 56. P. Palpellio, ammiraglio della flotta Ravennate, alza nel carnpidoglio di Trieste i templi di Giove, di Giu-none e di Minerva. T. Abudio Pero Postumo, parentino, alza nel foro di Marte in Parenzo il tempio di Nettuno. 69. Nelle guerre civili il Norico sla per Vespasiano. 69-79. Cenide, istriana, donna di Vespasiano, alza in Pola magnifico edifizio, fosse il tealro o P anfiteatro. 71. Distruzione di Gerusalemme, priina notizia di Giudei in Trieste. 80. Nel carnpidoglio di Trieste si alza statua equestre in onore di Calpetano stato governatore nelle Spagnee nella Pannonia. 96-98. Nerva Imperatore instituisce nelle citta d' Italia gli asili per 1' infanzia. 99. Arco funebre alzato in Pola in onore di tre perso-naggi della gente Sergia, ridossandolo alla porta au-rata cosi detta dai cancelli dorati. 103. Plinio il giovane. 105. Trajano instituisce la flotta Aquilejese con la sta-zione in Grado per la custodia deli'Adriatico supe-riore, con proprie giurisdizioni sulla spiaggia dal-1' Adige all'Arsa. Alla flotta Ravennate viene dato il titolo di pretoria. " Trajano restituisce il tempio di Beleno in Aqui-leja distrutto dal fuoco. Abilita gli incoli di Aqui!eja alle cariche mu-nicipali. ... Petronio Modesto, triestino, governatore delle Spagne per Trajano, dediča in Trieste un teatro di cui du-rano gli avanzi. 107. Compiuta la conquista della Dacia, Trajano conduce colonie nella Dacia e nella Pannonia, traendole da ogni parte delPimpero e distribuendole per le citta come per la campagna. 119. L'Italia viene per riguardo ali' amrainistrazione di-visa in provincie, tra le quali la Venezia abbinata aH' Istria. Inslituzione del magistrato consolare per queste. L' abbinazione non fonde le due provincie che rimangono distinte. 120. Rasparasano, re dei Rossolani, si ritira in Pola a vita privata ed assume il nome di P. Elio in adulazione di Adriano. 122. Adriano visita in persona le provincie. 151. Appollinare, diacono, sostiene in Trieste il marlirio, per la fede. 202. Lazaro di Trieste soffre il martirio. 225. Alessandro Severo favorisce i cristiani, i quali ot-tengono di fabbricare templi. 254. L'imperatore Gallieno accorda il libero esercizio al cristianesimo. Poco stante e rivocato. Persecuzione di Vaieriano e Gallieno. 256. Eufemia e Tecla, vergini triesline, soffrono il marlirio. Notizia certa di chiesa cristiana in Trieste. 270. Aureliano, conserva la pace alla chiesa. 127. Svetonio. 130. Tolomeo, geografo. 117-138. L. Vario Papirio Papiriano, alza nel campido-glio di Trieste, statua in onore di suo figlio, che mililo nella guerra partica. 138-161. In questo torno di tempo si comincia a dimet-tere 1' uso jli bruciare i cadaveri. 14... I Catali vengono ammessi alla curia triestina, e me-diante le cariche fatli capaci della cittadinanza romana. Altrettanto avviene di altre popolazioni ag-giudicate a cittž ;prossime. I decurioni di Trieste alzano statua equestre nel foro, in onore di Fabio Severo, Iriestino, Senatore romano. 14... II collegio degli artieri in Trieste alza statua nel campidoglio di Trieste in onore di L. Vario Papirio suo protettore. 161-172. Costruzione in Pola della porta Giovia o Gemi-na ; prolungazione deli' acquedotto alla parle supe-riore di questa colonia. 161. M. Aurelio Menofilo, alza in Pola statua in onore deli' imperatore Lucio Aurelio Vero, in sito assegnato dai decurioni di Pola. 192. Peste nella provincia. 20J. (circa) II collegio degli artieri di Parenzo alza statua nel foro di Marte, in onore di Lucio Canzio Set-timino. 206. Instituzione di magistrature giudiziarie sotto titolo di Correttori. Scemano i poteri delle municipalila. Instituzione dei procuratori pel patrimonio privato del principe. . 212. La cittadinanza romana, viene conceduta a tutti gli abitanti deli' impero, pero senza diritto alle cariche. La vigesima suile eredita viene portata alla decima. 213,1 decurioni di Pola, alzano statua nel comizio al-1' imperatore Caracalla. 216. Si ha memoria certa di asili per 1'infanzia nell'Istria. 235. Cessano le notizie di siffatta instituzione. 230. L' imperatore Alessandro Severo, rifa la tavola iti- neraria che poi ha nome di Teodosiana. 238. lirodhmo, storico. Massimino passa le Alpi, entra in Italia, assedia Aquileja. 239..Dionie Cassio, storico. 245. II comune di Albona alza monumento al giovane Ce-sare Filippo. 270. Pola alza statua nel comizio, in onore di Ulpia Se-verina, moglie dell'imp. Aureliano. Cessa nelle lapidi 1' indicazione della tribu. 276. Ilario, vescovo di Acjuileja, propaga la fede cri-stiana nell' Istria. Persecuzione di Valeriano e Numeriano. Ilario e Taziano sostengono in Aquileja il martirio. 283. Servolo in Trieste, Pelagio in Citlanova sostengono il martirio. Cosi Zoilo, Servilio, Felice, Silvano, Diode, creduti di Trieste, ma certamente istriani. 284. Martirio in Ruma di Mauro protettore di Parenzo. --Diocleziano, da Nicomedia vieta il cristianesimo, or- dina la distruzione delle chiese, e la persecuzione dei cristiani. 286. Giustina e Zenone martiri in Trieste. Notizia certa di molte comunita cristiane in Istria. 290, Felice, Fortunato, Largo, Dionisio, Cancio, Canciano, Cancianilla sostengono il martirio in Aquileja Giu-sto in Trieste, Pellegrino in Umago, Rufo in Capo-distria, Germano in Pola. 313. L' imperatore Costantino da pace e liberta alla cliie- sa cristiana. 325. Concilio di Nicea. 348. Primo tempio pubblico cristiano alzato in Aquileja. 353. L' imperatore Costanzo ordina clie in tutta ltalia si chiudano i templi dei pagani, e vieta i sagrifizi. 361. L'imperatore Giuliano tenta inutilmente di ristabilire il paganesimo. 363. V imperatore Gioviano restituisee il cristianesimo, dichiara inabili i pagani alle cariche civili, fa che !a mitizia accetti il cristianesimo. 365. L' imperatore Valentiniano vieta di condannare i cristiani ai gladiatori. --P. Atecorio Apollinare, consolare della Venezia e deli' Istria, alza chiesa in Aquileja ad onore dei santi Apostoli. 369.1 vescovi di Aqui!eja divengono arcivescovi, pero conserivano la loro autorita di ordinari sull' Istria. 370. La chjpsa di Aquileja adotta proprio simbolo della fede. Tempo di prosperita per le chiese e per le institu-zioni monastiche. 380.1 templi del culto pagano vengono dati 'pel culto cristiano ; precetto ai cristiani deli' impero d' in- 288. II comune di Parenzo alza stalua ali' imperatore Mas-simiano, collega di Diocleziano. 292. Cangiamento nello stato amministrativo delle provin- cie, che vengono molliplicate. 307.11 comune di Pola alza statua in onore deli'imperatore Licitiio, al quale la provincia d' Istria e devota. 325. Divieto dei combattimenti dei gladiatori, che pero non cessano si tosto. 326. Crispo, figlio di Costantino, esiliato in Pola, viene pošto a morte per ordine del padre. 328. La sede deli' impero viene trasferita in Costantinopoli. 330. L' impero romano viene diviso in quattro prefettu-re, le prefetture in diocesi, le diocesi in provincie, 1' ltalia e parifieata alle provincie. 354. Costanzo Gallo Cesare, viene pošto a morte in Fia-nona per ordine di Costanzo gel.oso di sue virtu. 364. L' impero viene diviso in Oriente ed Occidente. L' Imperatore Valentiniano e in Aqui!eja. titolarsi crisliani cattolici; pene minacciate agli e- retici. 381. Sinodo Aquilejese deli' Italia superiore, della Pan- nonia, della Dalmazia contro gli Arriani. 38... In Trieste si costruisce basilica in onore della B. V. assunta in cielo sugli avanzi del tempio di Giove, • Giunone e Minerva nel Campidoglio. 38... Terenzio, decurione di Capodistria, navigando per co-se di commercio in Africa, compra in Preeoneso i corpi dei SS. Fermo e Rustico e trasporlatili in Capodistria li deposita nella chiesa di S. Maria. 386. Divieto di trasportare e vendere reliquie di Sanli. 389. L'imperatore Teodosio vuole levata da Roma ogni traccia d' idolatria. 392. Prudenzio, poeta cristiano. 400. II cristianesimo e dilalato in tutte le citta deli' im-pero romano; nei pagi vi sono ancora rimasugli di idolatri per cui hanno il nome di pagano. 422. Morte di S. Girolamo. 456.11 patriarca d'Aquileja S. Niceta alza nell'isola di Grado la chiesa di S. Eufemia che dura tuttora. 468. Leone imperatore esclude onninamente in non cri-stiani dagli offici. 485. Fondazione del monastero di S. Martino della Beli-gna presso Aquileji. 524. Ad interposizione di Giustino imperatore bizantino, papa Giovanni, assenziente il re Teodorico institui-sce i vescovati di Trieste, di Capodistria, di Citla-nova, di Parenzo, di Cissa, di Pola, di Pedena. Pas-saggio di corpi Santi in Istria, di S. Eufemia a Cissa, di S. Mauro a Parenzo, di S. Niceforo a Pedena; reliquie di S. Giusto triestino passano in Albona. 526. Dionigi il piccolo introduce 1'uso deli'era cristiana. 388. Spedizione di Massimo contro Aquileja. 390. L' impero e nuovamente diviso in Oriente ed Occi-dente. Alterazione negli ordinamenti della milizia. 394. Spedizione di Teodosio contro il tiranno Eugenio. Battaglia nella valle del Vipacco. 400. Alarico re dei Goti entra in Italia, devasta il Friuli. 409. Devastazione dell'Illirico da Costantinopoli alli Alpi Giulie, deplorata da S. Girolamo. 428. Compilata la Notitia utriusr/ue Imperii. 439. Pubblieazione del codice Teodosiano delle leggi. 452. Attila entra in Italia, scorre pel Friuli, distrugge Aquileja, L'Istria e risparmiala. 476. Devastazione del Norico e delle Pannonie; cessa-zione deli' impero romano, Odoacre re d' Italia. 489. Teodorico, re dei Goti, muove alla conquista d'Italia; battaglia aH' Isonzo tra Odoacre e Teodorico colla peggio del primo; 1'altro rimane padrone d'Italia; 1' Istria passa in dominio di Teodorico. 500. Editto del re Teodorico. 529. Giustiniano pubblica il codice delle leggi per 1' impero d' Oriente. 533. Pubblieazione delle Instituzioni e delle Pandette, 535. Cominciano le Novelle. 538. Vitige, re dei Goti, esige dagli Istriani i generi che devono per costituzione provinciale alla persona del principe. 540. Eufrasio vescovo di Parenzo alza il duomo sugli avanzi di tempio pagano. Frugifero di Trieste alza ternpio allato alla basilica di S. Maria e vi depone gli avanzi di S. Giusto, di S. Servolo, e degli altri martiri, traendone i piu dalla Necropoli detla dei SS. Martiri. Verosimile costruzione della basilica di S. Maria di Capodistria. 543. Dotazione stabile del capilolo di Parenzo, o del clero in Istria. Notizia cerla di capitoli in Istria. 545. Giustiniano imperatore condanna i cosi delti tre capitoli. I vescovi di occidente vi contraddicono. 546. S. Massimiano di Pola e fatto arcivescovo di Ra-venna. --. Giustiniano invila papa Vigilio a Costantinopoli per indurre i prelati di occidente ad accettare il suo edilto. 548. Papa Vigilio, violentato da Giusliniano, anatematizza i tre capitoli, illesa 1' autorita del concilio di Calce-donia. II papa si ritratta. 553. Vigilio danna gli scritti di Teodoro di Mopsuesta; il concilio anatematizza i tre capitoli; il papa e molti vescovi d' occidente accettano la condanna dei tre capitoli e gli atti tu tli del V concilio generale. 557. Paolino, metropolita di Aquileja, raduna i suffragsnei, ripudia 1'autorita del V concilio, si separa dal papa, e da origine allo scisma detto istriano. II metropolita assume il titolo di patriarca. 558. Costruzione della basilica di S. Maria Formosa o di Caneto in Pola per Iargizione deli'arcivescovo di Ravenna S. Massimiano, nativo da Vistro nell' agro Polense. 568. Paolo, patriarca di Aquileja, fuggendo i Longobardi ripara in Grado. 579. Sinodo del patriarca Elia di Grado. La chiesa di Grado viene dichiarata metropoli dei vescovati i-striani. 582. Costruzione della chiesa della B. Vergine di Barba-na, in isola delle lagune di Grado. 586. L' Esarca Smaragdo di Ravenna viene con flotta a Grado, fa prigione il patriarca Severo, i vescovi Severo di Trieste, Giovanni di Parenzo, Vindemio di Cissa, che vengono condotti a Ravenna. 539. Belisario, generale di Giustiniano, concjuista 1'Istria sui Goti, la quale viene sottoposta aH'Esarca di Ravenna. L' Istria e abbinata alla Venezia marittima, ha un maestro dei militi come governatore; alle citta si prepongono tribuni; i vescovi ottengono po-teri civili sui comuni. Verosimile unione di Albona aH' Istria. 540. Padova si da ai Bizantini. 552. Narsete, generale di Giustiniano, diretto alla conqui-sta d' Italia, visita 1' Istria. 554.1 codici delle leggi di Giustiniano vengono pubbli- cati e cominciano a valere per 1' Istria. 557. Peste grandissiina per tutta Italia. 565. Narsete, accusato dagli Italiani, viena rimosso dali'e-sarcato, vi subentra Longino. 568. Alboino, re dei Longobardi, sull' invito di Narsete viene alla conquista d'Italia, sale il monte Nanos o monte Re. Bande di Longobardi scorrono P Istria superiore; molti riparano in Capodistria per limore di quesli, e la cittž ha il nome di Giustinopoli in onore di Giustino II imperatore. 600. II vescovo di Padova ripara in Malainocco, traspor-tandovi la sede. 604. S. Gregorio Magno riconduce alPunila cattolica molli vescovi istriani, Ira qnesti Firinino di Triesto. 605. Alouni vescovi dissidenti perlanomina del patriarca di Grado Candidiano, si radunano in Aquileju e sotto protezione del duca Longobardo eleggono un patriarha aquilejese. Nuova seissura neli' Istria e nel!a Venezia. Fondazione del vescovato di Caorle. 635. Fondazione del vescovato di Torcello. 850.11 patriarca Massimo fonda in Trieste il monaslero di S. Maria di Barbana, o piuttosto di Grignano. 666. Si introducono gli organi nelle chiese. 679. Notizia certa di vescovo in Cissa. 698. Pietro di Pola, divenuto patriarca, raduna i vescovi suffraganei in Aquileja, accetta le decisioni del V concilio, torna alla coinunione del papa. Cessa lo scisma con Roma, durano le scissure fra le chiese di Aquileja e di Grado. 705. II vescovo di Zuglio col consenso del duca Longobardo ripara in Cividale. 717.11 patriarca di Aquileja prende residenza in Cividale; cessano i vescovi di Zuglio stanziati in quest' ulti-ma citta. 724. La frequenza di scegliere i patriarchi di Grado fra ' vescovi deli'Istria, persuade Pietro, vescovo di Pola, a reclanmre di diritto la dignila di patriarca. II papa lo depone, pero ad istanza dei vescovi Istriani, con-cede che duri nel vescovato di Pola. 729. Le questioni fra Grado ed Aquileja pel patriarcato, terminano con legitlima decisione, secondo la qnale due riniangono i patriarchi e due le arcidiocesi. Lastna colla Venezia insulare rimane a Grado. 740. Formazione deli a chiesa di Barbana ali' Arsa, con ab-bazia di S. Domenica o dellar SS. Trinita. — Cessazione del vescovato di Cissa per sprofondamento di quell'isola; 1'arca colle reliquie di S. Eufemia passa a Monterosso in Val Saline. 741. Leone Isaurico Imperatore Bizantino dona alla chiesa di S. Andrea sull'isola di Sera presso Rovigno al-cuni beni posti in Ravenna. 587. Peste. 588.11 re dei Longobardi, Autari, muove contro 1'Istria con spedizione condotta da Evino duca di Trento. 600. Padova ed altre citta della Venezia cadono in po-tere dei Longobardi. 604. Incursione di Slavi nell' Istria interna', che viene saccheggiata, uccise le guarnigioni di soldati. Prima invasione di Slavi. 607. Creazione del primo doge di Venezia in luogo del maestro dei Militi. L'Istria era soggetta allo stesso doge. Venezia ed Istria erano ancora abbinate. 726. L'intendenza amministrativa di Roma e data ai Papi. 737. Si abolisce nella Venezia insulare la carica di doge, si restituiseono i maestri dei militi. | 752. La carica di doge nella Venezia insulare viene risla- bilita e prende sede in Malainocco. i — P. Guido da Ravenna, geografo. —.Astolfo, re dei Longobardi, muove contro i Bizantini, prende Ravenna e pone fine all'Esarcato. (Cont/nua.J Tiiestc, Tipografia del Lloj-d Austriaco. Rcdattore Ur. Haadlei.