ANNALES • Ser. hist. sociol. ■ 13 • 2003 ■ 2 POROČILA IN OCENF / RELAZIONI E RECENSIONI / REPORTS AND REWIEWS, 427-446 POROČILA IN OCENE RELAZION I E RECENSION I REPORTS AN D REW IEW S Marino Manin PRIMO BIENNALE STORICO ISTRIANO. Convegno scientifico internazionale, Parenzo, 22-24 maggio 2003 1. ISTARSKI POVIJESNI BIENNALE. Medunarodni znanstveni skup, Poreč, 22.-24. svibnja 2003 Le recenti iniziative sulla scena storiografica croata riguardanti I'Istria lasciano sperare che anche in questo settore si stiano finalmente smuovendo le acque. In verita, si puo constatare che sia definitivamente dietro a noi un periodo circa decennale di ristagno o, per meglio dire, di crisi di transizione del le istituzioni e mani- festazioni storiografiche del la parte croata del l'Istria: a partiré dall'attivita della Societa storica (Povijesno društvo) e dalla manifestazione intitolata Memoriale di Pisino (Pazinski memorijal), fino alia scarsa operosita dell'lstituto di scienze storiche e sociali dell'Accademia di scienze, lettere ed arti con sede a Fiume (Zavod za povijesne i društvene znanosti HAZU u Rijeci) con la filiale di Pola. Proprio le appartenenti alie prime generazioni di storiche lauréate presso la Facolta di lettere e filosofía di Pola, e cioe le colleghe Tajana Ujčič, attualmente direttrice dell'Archivio di stato di Pisino (Državni arhiv u Pazinu), Marija Mogorovič Crljenko, assistente presso la sopra citata facolta ed Elena Uljančič-Vekič, direttrice del Museo civico di Parenzo (Zavičajni muzej Poreštine) - sotto la direzione del prof. Robert Matijašič - sono state le promotrici e le portatrici del progetto. II con­ vegno e stato organizzato dalle seguenti istituzioni: l'Archivio di stato di Pisino, la Facolta di lettere e filosofía di Pola e ¡I Museo civico di Parenzo dell'Uni- versita popolare di Parenzo; mentre il patrocinio finan- ziario e stato sostenuto dal Ministero della cultura della Repubblica di Croazia, dal Ministero delle scienze e della tecnología della Repubblica di Croazia e dalla Citta di Parenzo. II Primo biennale storico istriano, svoltosi presso il Museo civico di Parenzo, sotto il motto Statuimus et ordinamus, quod... ha raccolto quasi una ventina di relatori che trattavano la questione del rapporto dei "Sistemi di potere e della piccola gente nell'area adriatica". La prima sessione del convegno consisteva di due ampie relazioni introduttive del prof. Claudio Povolo dell'Universita di Venezia e del prof. Miroslav Bertoša della Facolta di lettere e filosofía di Pola. II prof. Povolo ha trattato i rapporti delle piccole comunita istriane con Venezia, soffermandosi particolarmente sulle consue- tudini presso le piccole comunita, ed alla conservazione delle stesse sotto i regimi instaurati in Istria dopo il crollo di Venezia. II prof. Bertoša ha invece illustrato i sistemi di potere nell'area adriatica tra il '500 ed il '700, ponendo l'accento sui gruppi sociali ma non tra- lasciando i casi individuali. Ha concluso che durante il periodo preso in esame nelPlstria veneta ci siano stati numerosi tumulti che miravano a conservare i diritti ottenuti, rilevando pure i tentativi della Repubblica di Venezia volti a migliorare il sistema amministrativo, ma a causa della costellazione sfavorevole d'una serie di fattori interni ed esterni, che erano predestinad all'in- successo. La seconda sessione è iniziata con la relazione di Darja Mihelič che trattava i rapporti quotidiani tra le autorité statali e la piccola gente sull'esempio di Pirano verso la fine del '200. Filiberto Agostini ha affrontato la situazione creatasi sui territori alto-adriatici tra '700 ed '800, vale a dire nel periodo delle guerre napoleoniche. Una contesa del vescovo di Pola G. D. Juras in riguardo alla lavorazione degli ulivi è stato invece ¡I tema pro- posto da Giovanni Paoletti. Marija Mogorovič Crljenko ha presentato una relazione sul sanzionamento delle violenze nei confronti delle donne in conformité agli statuti dei comuni istriani. L'argomento femminile e stato ampliato con la questione del rapporto delle auto- rita locali ¡striane nei confronti delle donne dai costumi "facili" presentata da Mojca Kovačič. Inoltre, Valentina Cesco ha parlato del rapimento a fine di matrimonio nelle diócesi di Parenzo e di Cittanova in eté moderna. Elena Uljančič-Vekič ha invece relazionato circa l'influenza dei francescani sulla formazione della vita spirituale e materiale del comune di Parenzo. Ed infine, Tajana Ujčič ha parlato dell'elezione e del ruolo degli zupani nell'area di Cittanova e di Albona. Jakov Jelinčič ha aperto la terza seduta del convegno con la sua relazione sulle minute dei consigli comunali istriani come fonte per lo studio dei rapporti tra le autorité dei comuni e la piccola gente. Elvis Orbanič ha trattato la religiosité della gente comune in base alie loro volonté estreme espresse nei testamenti di Pin- guente risalenti alla fine del medioevo. L'argomento del rapporto tra la "grande storia" e gli "uomini piccoli" nel romanzo La miglior vita del Tomizza e stato invece trattato da Leonardo Barattin. Antonio Miculian ha in- vece reso conto delle magistrature a Rovigno durante il governo veneto, come pure del ruolo dei nobili, dei popolari e dei vicini. La quarta sessione si e aperta con la relazione di Egidio Ivetic sui poteri istituzionali dello Stato veneto, cioe specificamente proponendo un approccio compa­ rativo sul l'Istria tra i modelli della Terraferma e dello Stato da Mar. Irena Benyovsky ha presentato un con­ tributo alia metodología delle ricerche sull'urbanesimo medioevale in riguardo alia banca dati raccolta da lei stessa per Trali in Dalmazia. Marino Manin ha trattato 427 ANNALES • Ser. hist, sociol. • 13 • 2003 • 2 POROČILA IN OCENE / RELAZIONI E RECENSIONI / REPORTS AND REWIEWS, 427-446 del modello per lo studio del Catasto Franceschlno ¡n base all'esempio di tre comuni catastall dall'area di Parenzo. E, ¡n conclusione, Mirjana Matijevic-Sokol ha parlato del la carica del podesta ¡ntrodotta a Spalato nel ' 200 . Dunque, in base a quanto presentato sopra, possiamo concludere che il convegno non ha dato solo un notevole contributo per ¡Iluminare il rapporto tra le istituzioni e la gente comune nell'lstria veneta e per la conoscenza del la storia di questa provincia nei suoi corsi piü vasti (dell'area adriatica ecc.), ma ha bens'i offerto anche spunti per la storia di genere in Istria, per la sua storia religiosa ecc. Ma cib che e anche piü importante, ¡I Primo biennale storico istriano viene a colmare quella lacuna o mancanza d'incontri e di dialogo tra gli storlci manifestatasi negli ultimi anni nell'area croata dell'lstria. Quindi non ci resta che augurare una lunga e intensa attivita al Biennale storico istriano ed attendere con impazienza la pubblicazione degli atti del suo primo convegno. Dean Krmac Seminario di studio: LA PIETRA D'ISTRIA E VENEZIA. Venezia, 8 ottobre 2003 Lo splendido palazzo del la Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia ha fatto da cornice, lo scorso 8 ottobre, al seminario di studio su "La Pietra d'lstria e Venezia". II convegno, patrocinato dalla Re- gione del Veneto, si e articolato in due sessioni: una mattutina, dedicata agli aspetti prettamente storico- scientifici ed al leganie secolare nell'architettura tra Venezia e l'lstria rappresentato dalle pietre, ed una pomeridiana nel la quale si e preso in esame soprattutto l'uso del la Pietra d'lstria negli antichi cantieri veneziani del Seicento ed ¡I suo concreto utilizzo nel le vere da pozzo, nelle sculture erratiche e negli edifici di Venezia. I lavori, coordinad dallo storico dell'arte Nedo Fio- rentin, si sono aperti con un saluto introduttivo dell'assessore regionale alle Relazioni Internazionali Marialuisa Coppola che ha tenuto a precisare come il seminario volesse analizzare lo specialissimo rapporto che lego in modo esclusivo Venezia e la terra istriana attraverso la Pietra d'lstria, e lo straordinario uso che architetti, scultori e artigiani seppero farne. Ad esordire e stato Egidio Ivetic, dell'Universita degli Studi di Padova, ¡I quale si e soffermato in particolare sugli aspetti economico-sociali che l'estrazione ed ¡I trasporto della pietra hanno avuto nel suo luogo di origine. Nel la penisola istriana si possono distinguere tre zone geografiche legate all'estrazione: la prima, inclusa nella Diócesi di Parenzo, che si estende dalla cittä rivierasca fino al Canal di Leme, la seconda posta tra il Leme e la citta di Pola controllata principalmente dai rovignesi e la terza che si estende da Pola all'Arsa e che include puré la cava di Vincuran da dove e partita diversa pietra alia volta di Ravenna. Per quanto riguarda il trasporto va detto che questo e stato per buona parte appannaggio clei naviganti rovignesi, mentre scarne sono le notizie sulle tecniche di estrazione, perlomeno fino al tardo Seicento. I cavatori erano tutto sommato esigui e l'estrazione era in mani prívate con un alto utilizzo di manodopera saltuaria. Di conseguenza, questa attivita non aveva una grossa incidenza sul set- tore economico-sociale dal momento che non erano piü di 100-200 le famiglie istriane a vivere di pietra. Lorenzo Lazzarini, del Dipartimento di Storia dell'Architettura dell'Universita luav di Venezia, ha rela- zionato sulle caratteristiche petrografiche della Pietra d'lstria. Tra queste vanno sicuramente annoverate la grande densita (2,6 in una scala massima di 2,7 ap- plicabile ad un calcare), la bassa porosita (quasi simile a quella di un pórfido), un'alta resistenza a compressione (pari a 1350 kg/cm2 calcolata da F. Calvino) ed un'elevata velocita di propagazione dei suoni. Lazzarini ha anche proiettato alcune immagini legate a Montauro dalla cui cava sono stati estratti ben 700.000 m3 di Parte della ex cava di Montauro presso Rovigno. Del bivšega kamnoloma na Zlatem rtu pri Rovinju. 428