ANNO VI Capodistria, addi 9 luglio ISSO IV. 19. \r, A Soldi IO al numero. L*arretrato soldi 20 L'Associazione è anticipata: annua o semestrale - Franco a domicilio. L'annua, 9 ott. 79 — 25 settem. 80 importa fior. 3 e s 20 ; La semestrale in proporzione. Fuori idem. Il provento va a beneficio dell' Asilo d'infanzia I L'UNIONE CRONACA C APODI STRI ANA BIMENSILE si pubblica ai 9 ed ai 25 Per le inserzioni d'interesse privato il prezzo è da pattuirsi. Non si restituiscono i manoscritti. Le lettere non affrancate vengono respinte, e le anonime distrutte. Il sig. Giorgio de Favento è l'amministratore L'integrità di un giornali consiste nell' attenersi, con costuma ed energia, al nero, all'equità, alla moderateisa. ANNIVERSARIO . luglio 1336 — muore Giotto — (V. Illustrazione). DIETA PROVINCIALE) {Sessione 1880 — aperta V 8 giugno, chiusa il 23 dello stesso mese — 7 tornate. Dobbiamo limitarci a registrare solo gli atti di maggiore importanza, che ebbero compimento nella sessione testé chiusa; e questi li rechiamo nolle seguenti rubriche. Pubblica istruzione Restò incaricata la Giunta Provinciale : »Di insistere nuovamente presso l'eccelso Ministero del culto e dell' istruzione, affinchè il piano d'inseguamento dell' i. r. scuola magistrale maschile di Capodistria e della femminile di Gorizia venga riorganizzato in conformità alla disposizione dell'ord. min. 26 maggio 1874 e che la lingua tedesca non sia trattata in dette scuole come lingua d'insegnamento, ma insegnata soltanto come materia d'obbligo." „Di riattivare coli' eccelso Governo le pratiche affinchè l'azienda scolastica venga uua buona volta ordinata in conformità alle leggi vigenti ed al diritto di questa provincia, nonché ai voti espressi nelle risoluzioni die-tali degli anni 1873, 1874, 1875, 1876, 1877 e 1878." »Di avanzare petizione all'eccelso i. r. Ministero del culto e dell' istruzione affinchè in una città italiana dell' Impero venga istituita una Facoltà politico - legale in lingua italiana." Pesca Marittima »Essere desiderabile che l'imperiale Governo presenti al più presto possibile la riforma delle leggi e discipline regolanti l'esercizio della pesca marittima." »Doversi nel frattempo provvedere dall' imperiale Governo, che le leggi e discipline vigenti in questa materia sieno esattamente eseguite, disponendo 1' opportuno per un' adeguata sorveglianza." ,.Restare incaricata la Giunta provinciale di indagare le cause del deperimento di questo ramo d'industria nella proviucia dell' Istria, per proporre di poi eventualmente quelle misure che dalla legislatura provinciale potrebbero adottarsi per promuovere lo sviluppo." Olio "L'inclita Giunta provinciale viene incaricata di fare vive istanze a nome della Dieta presso l'eccelso i. r. Ministero, affinchè ancora nella prossima sessione del Consiglio dell'Impero venga provveduto in via legislativa alla tutela dell' olio di oliva contro le falsificazioni mediante miscugli di olio di cotone o di altre consimili sostanze, analogamente a quanto è stato già praticato a favore dei vini naturali." Comitati stradali Fu approvato un progetto di legge, con cui viene stabilito 1' 8 °/0 quale massimo di addizionale imponibile dai Comitati stradali ; per conseguenza vengono modificati i capoversi li e III del §. 8 della legge provinciale 28 settembre 1878 N. 29. Polizia sugli ineendii Approvato un progetto di legge, col quale viene emanato un Regolamento di polizia sugli ineendii. Regolamenti comunali „Che sia demandato al Comitato politico legale eventualmente rinforzato di voti consultivi, l'incarico di passare alla revisione dell'intiero Regolamento comunale ed elettorale comunale allo scopo di rilevarne le mancanze e propone le eventuali aggiunte e rettificazioni per lo studio e la successiva proposta di analoghi progetti di legge da parte della Giunta Provinciale." Imposta fondiaria „La Dieta provinciale si atteude dall'imperiale Governo che nella perequazione ora in corso dell'imposta fondiaria, la proviucia d'Istria non solo non venga maggiormente aggravata, ma che anzi con riflesso alla impossibilità constatata dall' esistenza dei molti arretrati di soddisfare l'attuale prescrizione dell' imposta fondiaria, k medesima sia convenientemente diminuita colla regolazione imminente di questa imposta." Fillossera »Resta incaricata la Giunta Provinciale di anticipare dal fondo provinciale, quando ne fosse richiesta dall'i, r. Autorità politica distrettuale gì' importi occorrenti per l'esecuzione delle misure indicate al §. 5 della Legge 3 aprile 1875 N. 61 contro la diffusione del pidocchio delle viti (Philloxera vastatrii), fermo l'obbligo del risarcimento da prestarsi per ciò dai contributi di tutti i possidenti di piantagioni di viti situate in questa provincia a sensi del §. 6 legge stessa." »Maucando fondi disponibili, la Giunta provinciale è autorizzata ad impetrare l'occorrente in via d'anticipazione dal Sovrano Erario verso obbligo per la restituzione della medesima dal fondo provinciale." Marina mercantile ..Doversi sollecitare l'imperiale Governo a presentare quanto prima al Consiglio dell'impero il nuovo codice marittimo." »Ad impedire il sempru crescente regresso della marina mercantile nazioualerendesi neces* sarie una riforma delle leggi ed ordinanze relative alle imposte e alle tasse cui vengono assoggettati i navigli nazionali nel senso di accordare alla navigazione nazionale le protezioni e favori pari a quelli goduti nello Stato da altre intraprese industriali sia colla diminuzione d'imposte e tasse cui sono soggetti i navigli, sia con esenzione temporaria delle prime nel caso di ricostruzioni, o di nuove costruzioni." »Restare incaricata la Giunta provinciale di presentare analogo memoriale all'imperiale Governo." Debito provinciale La Dieta, ratificando quanto fece la Giunta Provinciale, riguardo ai provvedimenti per la carestia adottati d'accordo coll'imperiale Governo, le diede facoltà: »di assumere in nome della Provincia la garanzia verso lo Stato per la restituzione in cinque eguali annue rate, decombili dal 1° gennaio 1881 in avanti, dell'importo anticipato ai Comuni per acquisto di sementi, siuo alla somma di fior. 95,000;" »di obbligarsi parimenti alla restituzione ai fondi dello Stato dell'importo di fior. 135,000 anticipato per la esecuzione di lavori pubblici entro il periodo di anni dieci decombili dal 1° gennaio 1881 in avanti, ed in dieci eguali rate annue; tenuto fermo, di rincontro, all'obbligo dei Comuni locali, ai quali furono fatte delle anticipazioni in danaro della prima e della seconda specie, di restituire al fondo provinciale gì' importi rispettivamente ricevuti nei tempi e modi suenunciati." Libri fondiarii Accolta la seguente mozione: »Viene sollecitato 1' imperiale Governo di dar compimento ai lavori d'impianto dei libri fondiari nella provincia, procedendo in tali lavori dai capoluoghi a quelli di minore importanza, e provvedendo frattanto in sussidio del personale giudiziario impiegato nei lavori stessi, con adeguato aumento nel personale di concetto presso i giudizi pel disimpegno degli affari ordinari." »S'interessa l'imperiale Governo di passare tosto alla nomina dei tenitori dei libri fondiari presso i giudizi dove quelli già funzionano, e di provvedere per tale nomina in avvenire non appena che i libri in lavoro saranno compiuti." Addizionali A coprire la deficienza di fior. 181,171 nel conto di previsione per l'anno 1881, fu deliberata la riscossione: „o) di un'addizionale del 20% su tutte le imposte dirette compresevi le addizionali straordinarie dello Stato ;" „i>) di un'addizionale del 75 % su' dazio consumo delle carni e del vino; e »c) di un'imposta provinciale di fior. 1.70 per ogni ettolitro di birra venduto al minuto; di fior. 7.60 per ogni ettolitro venduto al minuto di liquidi spiritosi ed acquavite, iudicati nell'art. 1, lett. B. II, punto I della Legge dell'impero 18 maggio 1875 N. 84 ; e di fior. 5.10 per ogni ettolitro venduto al minuto di acquavite indicato al punto 2 dello stesso art. 1 della legge or citata." DELLA VITA E DEGLI SCRITTI di Girolamo Muzio Ginstinopolitauo ( Continuazione. V. i 2 N.i prec.) III. Il primo a cui ebbe a servire il Muzio fu il cardinale Domenico Grimani ') a Venezia. Ma per breve tempo soltanto; chè politiche ') Era di lui padre quel famigerato Grimani, per la sconfitta di Lepanto relegato a Cherso e salvato dal singolare affetto del figlio, che s' assunse prima la pena del genitore, e poi gliela fè commutare uel-l'esiglio a Koma (V. Laugier — Storia della Bepub. Veneta T. II pag. 141 >.$. (Venezia 1776). vicende trattenendo il suo signore parecchi mesi lontano dalla patria, il decisero a volgersi altrove. Poiché Francesco. I re di Francia ebbe vinte le due famose giornate di Marignano (13 e 14 settembre) e soggettato tutto il Milanese, i Veneziani assicurati del valido appoggio di lui si diedero a riconquistare le città del loro dominio cadute in mano agli imperiali. Bergamo e Brescia assediate dal celebre Alviano e, morto questi, da Gian Giacomo Trivulzio erano già vicine ad arrendersi pei considerabili rinforzi inviati a lui dai Francesi. Ma vedendo Leone X di mal occhio incamminarsi così bene lo cose della lega, ricorse a raggiri d'ogni maniera per istaccare i Veneziani dai medesimi ed avvicinarli all'imperatore. Riuscitogli però vano ogni tentativo per l'avvedutezza loro pensò di intavolare un maneggio collo stesso Francesco I ed a tale scopo lo invitò alla conferenza di Bologna. E a questa, che dovette intervenire anche il Grimani, il quale partito da Venezia, lasciò colà la famiglia insieme al Muzio. E prolungatasi per 1' astuzia del pontefice più che non si pensava quella conferenza, stanco il Muzio di starsi inoperoso decise di abbandonare Venezia. Udendo poi come il vescovo di Trieste Pietro Bonomo dovesse allora portarsi in unione a Marco Padoviuo per invito de' suoi cittadini all'imperatore Massimiliano allo scopo d'ottener loro la confermazione di alcuni antichi privilegi, :i) e statuto municipale (di che furono graziati con diploma di data Vienna 30 ottobre 1517 '), chiese ed ebbe (nel 1517) servizio appresso di lui, e lo accompagnò a Vienna. A quella corte, come appare da alcune lettere, si trattenne per qualche tempo occupato in piacevoli studi, frutto dei quali fu una lunga lettera ad Aurelio Vergerio, segretario di papa Clemente VII, intorno ai costumi dei tedeschi ed un epigramma latino, che venne preposto ad una raccolta di versi del friulano R. Sbrulio in lode di Biagio Elcelio consigliere di Massimiliano, col titolo: Faleucium Carmen Hyeronimi Mutii Iusti-nopolitani — Isagogicon ad Libellum. La raccolta fu stampata in Augusta nel 1518 ed ora si trova nella biblioteca di corte a Vienna. In questo lavoro, primo da lui pubblicato, possiamo notare una sua debolezza — che del resto non fu delle più gravi — d'aver cioè per vezzo certamente d'antichità e nobiltà mutato il nome di famiglia che era sempre Nuzio in Muzio, 5) Tale vanità tornò poi a riconfermare in età già avanzata, quando ai suoi figli Girolamo e Pier Paolo cambiava i nomi in Giulio Cesare e Paolo Emilio, e poscia quando ormai ottuagenario nella lettera al duca d'Urbino (IV. 229) inviandogli il suo poema VEgida scrisse: Et donde si vuol credere eh' io sia della famiglia dei Mutii, se non da qualche mio antico progenitore disceso da quegli antichi Mutii, chiari per armi et per lettere, il quale da Giustino fosse lasciato alla difesa di quella città con altri nobili romani, i nomi delle cui famiglie ancora fioriscono ? La città da quell' imperatore fu chiamata Giustinopoli. Lo Zeno che già s' era persuaso per la lettera di Giusto Foutauini in data 20 Aprile 1734 (citata al N. II) a tacere dell'oscura estrazione del Muzio, cerca difendere il nostro autore anche in questo proposito, dicendo (lett. 539) che „anche gli uomini grandi hanno le loro debolezze." Comunque la si pensi del resto, nè anche noi vorremmo perciò con severità 2) Appena il 18 agosto 1516 fu concbiuso il concordato. 3) V. P. Ireneo della Croce — Historia di Trieste 1. IV c. VII 314 (Venetia MDOXCVIII). Stancovich o.c. I pag. 291, come pure in un manoscritto del Jenner — I Vescovi di Trieste (j.ag. 69 s.s.) appartenente all'Archivio diplomatico di Trieste. 4) Il diploma originale si conserva nell'Archivio municipale di Trieste. ) Zeno Note al Font. pag. 40 Lett. III pag. 44. giudicarlo, ove ponessimo mente alle condizioni di quei tempi, dove — nello stato Veneto specialmente — ognuno sa quanto importava un po' di profumo di patriziato. Terminate (come risulta dalla data del diploma poc' anzi citato) sul finire dello stesso anuo le necessità, che ritenevano il vescovo ed il Muzio alla corte imperiale, fecero ritorno a Trieste. Durante i primi mesi del 1518 però trovavasi il Bonomo, come da sue lettere si rileva, alla corte di Insbruk „donde rimpatriò ma per breve tempo"1). Che il Muzio sia stato con esso lui anche ivi è molto probabile; con certezza per altro non lo posso asserire. Ritornarono poi entrambi l'anno seguente in Germania, dove il vescovo era stato chiamato per un biglietto scritto di mano dell' imperatore, onde avesse ad imprendere la redazione del suo testamento.7) La morte però dell' imperatore seguita uu mese dopo tale scrittura (12 gennajo 1519) fa credere generalmente che il Bonomo non fosse giunto a tempo ad eseguire la sua commissione.s) Continuarono nondimeno il loro viaggio fino a Vienna. Da quauto s' è detto s'avvedrà di leggeri il lettore, che il nostro Muzio non fu mai — direttamente almeno — al servizio dell' imperatore d' Austria e che la proposizione con cui il Tiraboschi e lo Stancovich in bell'accordo cominciano a narrare le gelazioni di lui: „11 primo a cui ebbe l'onore di servire sembra esser stato V Imperator Massimiliano1' è del tutto erronea. Ciò che soltanto può aver dato loro argomento di scrivere una tal cosa, vale a dire le parole che si leggono nella lettera a Francesco I granduca di Toscana (nell' Ediz. Fiorent. 1590 a pag. 218) : vissi già un tempo alla corte di Massimiliano I, è ciò appunto io credo, che può attestare il contrario. Da Vienna si trasferì il Bonomo a Roma dove lo troviamo ai 14 di marzo 1.519.'') Pare peraltro che il Muzio fin là non lo avesse accompagnato, ma che, desideroso di continuare gli studi che per 1' estrema necessità a cui era ridotto alla moite di suo padre avea dovuto interrompere, avesse chiesto licenza dal vescovo per portarsi alle scuole di Venezia, che allora erano in grande rinomanza.. Di fatti fino agli ultimi mesi di quel-1' anno (1519) si ritrovava a Capodistria dove strinse amicizia con Marcantonio da Mula.10) (Amulio), poi cardinale, il quale allora colà dimorava con suo padre Francesco che n' era rettore.") (Continua). Arturo Pas de r a. ") Così il Jenner ( Ms c.) ex Quaderno del Rapiccio d. d a 1518, del quale dice aver fatta copia. 7) I. Della Croce l.c. — Stancovich I 291. — Il biglietto è in data di Wels die X Decembris a. d. MDXV11I ed è pubblicato interamente a pag. 315 della Historia di I. Della Croce: l'originale, come osserva il Jenner, credesi smarrito. 8) I. Della Croce le. — Jenner Ms. c. 9) Jenner Ms. c. — Kandler Istria A. V. 42 (Del Vescovo P. Bonomo). '") Tiraboschi VII. P. IV pag. 377 (Modena MDCCXCI) — Stancovich II 142 -- Muzio Avvertimenti Morali (nella dedica) ") Oltre che rettore nel 1518, come segna il Kandler nell' Indicazione per riconoscere le cose storiche del Litorale (pag. 148) si trova Francesco da Mula in questa carica nel mese di ottobre del 1519. K etòri sotto il governo veneto chiamavansi generalmente li publici rappresentanti delle città, ai quali poi davasi il titolo specifico di Podestà e Capitanio o Proveditore o Conte secondo il costume dei luoghi. Era compito loro principale (dico di quelli di Capodistria peculiarmente), come ci indica anche una ducale di Antonio Veniero di d.a 22 Iunii 1394, di governare da soli la città nelle cose civili e criminali eoa diritto di giurisdizione, e di elezione degli officiali che oltre ai già costituiti fossero ancora necessari : Quod mandetur omnibus nostris rectoribus dictae civitatis Iustinopolis tam praesenti, quam futuris. . . . quod debeant. . . . regere illam civita-tem in Civilibus et Criminalibus secundum formam et ordinem statutorum suorum. . . . quod Potestas iudicet et faciat cum voluntate et consensu suorum officialium, et quod officiales elliganhcr per eorum consilium. Sed sit solus ad iudicandum et etiam ad La pesca dei Chioggiotti Acciocché i lettori possano formarsi un giusto criterio sull'argomento della pesca chioggiotta lungo la costa istriana, che da alcuni anni viene pertrattato e che da ultimo fu oggetto di una interpellanza parlamentare a Vienna e di un' altra conseguente a Roma, pubblichiamo una Nota della nostra Giunta Provinciale; la quale Nota, quantunque compilata quattro anni or sono, riesce di piena attualità, tuttora essendo le cose, eh' essa egregiamente chiarisce, nella coudizione di allora. All'Eccelso i. r. Ministero del Commercio in Vienna In varie epoche, ma particolarmente negli ultimi due anni sono pervenute a questa Giunta provinciale le qui unite istanze dei comuni lito-rani della provincia, tendenti ad ottenere dei provvedimenti in via legislativa, a tutela della pesca marittima. I comuni sinora supplicanti sono dieci: cioè, quelli di Muggia, Capodistria, Isola, Pirano, Umago, Cittanova, Pareuzo, Ro-viguo, Fasana e Pola. In attesa di ulteriori insinuazioni da parte degli altri comuni litorani della costa orientale istriana, e delle Isole del Quarnero, questa Giunta provinciale non ha ritenuto necessario di fare fino ad oggi verun passo relativo. Alla presenza però di fatti prossimi, o, per meglio dire di presente attualità, corre debito a questa Giunta provinciale di rendere noto, senza ulteriore ritardo, a codesto Eccelso i. r. Ministero, il tenore delle dette suppliche all'oggetto che esso possa all'occorrenza valer- elligendum officiales necessarios ultra costitutos. . . Per ducale Foscari 6 ottobre 1449 fu loro assegnato di poter esser auditori delle sentenze di Buie, Portole, Pinguente e due Castelli, dove doveano esser obbediti: deliberavimus ut essetis auditor sententiarum Recto-rum nostrorum Bullearum, Portularum, Pinguenti et duo Castrorum. ... le quali città potessero andar in appellazione a Capodistria. Quindi per altro decreto dello stesso doge in data 26 aprile 1452 veniva il rettore in diritto di pretendere consiglio dai giudici delle città nelle cause civili: Volumus quod in Civilibus dictus noster Potestas et Capitaneus Iustinopolis, et qui per tempora erunt, petant et habeant consilium ipiorum Iudicum et nihilominus remaneant in liberiate sola ipsi Potestates et Capitanei terminandi et sententiandi sicut ad praesens obseruant et faciunt. E nel 5 agosto 1584 per decreto del Mazzor Conse-glio. . . . circa il poter andare in appellatione a Capodistria. . . . che si proveda anco universalmente a tutti i luoghi della detta Provintia per solleuatione e beneficio comune di tutti quelli fidelissimi sudditi con far che le loro appellationi si deuoluano al Rettor di Capodistria, con due Consiglieri aggionti acciò vi sia numero conveniente. . . I quali due Consiglieri aggionti a quel Podestà et Capitanio, siano, e s'intendano tutti tre Giudici in appelatione de tutti li atti sì Civili, come Criminali di tutti li Rettori e Giusdicenti d'Istria. . . . Come poi anche per ducale Ciconia 15 agosto 1589 : Perchè li fedelissimi della Comunità di Cherso essendo obbligati di venir à Venetia in appellatione sopra le sentenze e atti criminali di quel Rettore patiscono tanto incommodo . . . però l'anderà parte che le appellationi e suffraggi delle cause criminali di Uierso si deuoluano de caetero al Reggimento di Capodistria nel modo che si osserva in quello delli Rettori dell'Istria. Dovea il rettore di Capodistria esser eletto nelle feste di Pasqua ed entrare in officio il giorno di S. Vito (ducale Mocenigo 8 marzo 1423). . . . suppli-catur. . . . quod Rectores, qui fient ad Civitatem Justinopolis gubernandam, debean t habere praeroga-tivas quas habet civitas Clugiae, videlicet quod ubi semper Potestas Clugiae intrat in Regimine prima die Maij, sic Potestas et Capitaneus Justinopolis intrare tenetur in festo Sancii Viti quod est XV. mens. Jun: Et hoc prò commodo bono et utilitate dictorum Rectorum illue venientium : Et quod Sua Serenitas dignetur concedere, quod ubi Potestas Clugiae semper fit prima Dominica Quadragesimae sic Rectores Justinopolis fiat in festivitate Pqschae Ressurectionis.... Respondemus quod sumus contenti prout petunt et hoc incipiat observari in Potestate de novo eligendo, qui fiat usque ad S. Vitum et à S. Vito usque ad unum annum et post ea procedatur de anno in annum ad electionis dicti Potestatis, secundum continentiam dicti Capituli. (V. Statuta Iustinopolis pag. 123-180 (Venetiis apud F. Salerni et I. Cagnolini MDCLXVI1I)). sene, se così ritenesse opportuno, nelle attuali trattative col Regno d'Italia sul nuovo trattato di commercio, ed allo.scopo di mettere in chiara luce, e presentare sotto il loro vero aspetto, le lagnanze che possono essere venute a cognizioni dell' Imperiale Governo intorno ai Chioggiotti, i quali usufruttano il mare, ed il litorale istriano e delle Isole del Quarnero, molto più, e meglio, di quello che noi facciano i pescatori paesani. Fa duopo rilevare anzitutto il fatto che, sebbene la concorrenza dei Chioggioti nella industria peschereccia non sia veduta di buon occhio dai nostri pescatori per motivi facili a comprendersi, e comuni, del resto, a tutte le altre industrie, tuttavia nessuna delle succitate istanze abbia formulato la domanda, che la pesca nei nostri mari fosse ai Chioggiotti assolutamente interdetta. Tutte le istanze convengono invece nella domanda, che mediante opportuni provvedimenti sia meglio regolato l'esercizio della pesca; che alcuni modi di pesca, quale per esempio la pesca a cocchia, a bragagna, a ludro, a grippo, a secco, e la pesca del pesce novello dal 1 febbraio al 1 maggio sia rigorosamente proibita; che alle molte leggi ed ordinanze disperse, ed in parte anche antiquate, e forse non più appieno corrispondenti ai progressi della scienza, sebbene questa sia ancora di discorde opinione se il raspare od arare il fondo marino arrechi scapito o vantaggio, o sia innocuo alla propagazione del pesce, sia sostituito un solo corpo di leggi sulla pesca marittima; e che per ultimo e sopra ogni altra cosa, sia creato un organo esecutivo capace a fare rispettare la legge, il quale pel fatto oggidì non esiste. Giova inoltre riflettere che tutte le suddette istanze furono fatte od inspirate dalla sola classe dei pescatori i quali, com' è ben naturale, mentre si preoccupano molto della difesa del loro interesse, non considerano poi egualmente anche quello della numerosa classe dei consumatori, i quali, alla loro volta, ed è inutile di tacerlo, non avrebbero pesce in quantità sufficiente pei bisogni locali, senza il concorso dei Chioggiotti ; e meno che meno potrebbesi poi fornire, senza quest' ultimi, di pesce fresco la piazza di Trieste e 1' interno della Monarchia, il quale articolo costituisce ormai un vivo e lucroso ramo di commercio. Sia imperizia, sia deficenza di capitali, egli è un fatto pur troppo innegabile che la classe dei pescatori istriani è ridotta in generale, al massimo decadimento ; ma ammesso pure che qualche cosa si debba fare in favore, di questa classe, per rialzarla a sorti più prospere, non ritiensi però che si debba spingere tant' oltre la protezione da creare frattanto per lei una nuova specie di privilegio, un monopolio nell'esercizio della pesca, il quale ridonderebbe a gravissimo danno dei consumatori e del commercio. Altro è quindi il regolamentare la pesca nei nostri mari, e ben altra cosa si è il vietare ai Chioggiotti l'esercizio della pesca sulle coste istriane. Al primo bisogno quanto più presto sarà soddisfatto dall' Imperiale Governo tanto maggiore sarà anche l'obbligazione di questo ceto di pescatori, ed, in generale, della provincia, cui egualmente sta a cuore che questo ramo d'industria paesana non deperisca maggiormente, ma ritorni invece gradatamente a quella floridezza, che ha goduto sino al cadere del secolo decorso e della quale anche oggidì si mantengono vive nell' Istria le memorie e le tradizioni. Per quanto concerne poi l'ammissione dei Chioggiotti a pescare in queste acque marine, bene inteso non entro il miglio marittimo, che deve restare anche nell'avvenire riservato agli abitauti dei Comuni marittimi, e sotto I' osservanza altresì, circa ai modi di esercitare la pesca di quelle stesse leggi che sono, o saranno emanate pei nazionali dalla legislazione dello Stato; codesto Eccelso i. r. Ministero del Commercio non farà per certo opera pre- giudizievole all'interesse di questa provincia, considerato nella sua più lata estensione, se non darà soverchio peso ai clamori, che possono essere stati sollevati, affine d'indurlo a tenere lontani da questo litorale i Chioggiotti, nella rinnovazione del trattato di Commercio col Regno d'Italia. Vi sono altri interessi economici da tutelare in quest' occasione, ed ai quali importa anche di preferenza che il Governo imperiale rivolga la sua attenzione; come sarebbero, per modo di esempio, i dazi sul vino, olio, sul pesce salato, sulle legna, sulle pietre gregge e lavorate, sulla seta ecc. ecc. ; e se nelle trattative che devono condurre ad un accordo col Regno d'Italia, l'Imperiale Governo riesce ad ottenere da quello pei suddetti articoli qualche maggioro facilitazione di rimpetto ai dazi presenti. Esso può bene concedere anche in cambio la continuazione della pesca in queste acque marittime ai Chioggiotti, senza che da ciò derivi a queste parti un detrimento qualunque. Chiarito di questa guisa l'oggetto, la Giunta provinciale non può a meno di raccomandare peraltro vivamente anche dal proprio canto a codesto Eccelso i. r. Ministero l'adozione di quelle provvidenze legislative ed esecutive, che da molto tempo vengono ad una sola voce reclamate dalla classe dei pescatori, e senza le quali invano si anderebbe in cerca di altri effimeri espedienti, per procurare iu questa provincia l'incremento dell'industria peschereccia. Dalla Giunta Provinciale dell' Istria Parenzo, 31 Gennajo 1876 Aggressioni in mare Il fatto che da parecchi decennii a questa parte scarseggia il pesce lungo la costa istriana, e la credenza che di ciò sia cagione assolutamente la pesca a raspamento, usitata dai Chioggiotti, avevano suscitato tra i pescatori istriani certo mormorio, il quale, dopo passati i Chioggiotti al governo nazionale, crebbe e divenne ira (non peraltro generale) : ma non si può escludere che qualche pocolino di subornazione, come suole accadere in date contingenze, sia venuto a cangiare in ira l'ingenuo mormorio, poiché il pescatore istriano ha indole mite e generosa ; egli sente affetto pel suo confratello chioggiotto ; e se ritiene di dover fare nel proprio interesse delle opposizioni, le fa coi mezzi che a lui fornisce la legge, come infatti finora avvenne ; e pochi assai, e certo solo subornati, possono essere coloro, ai quali non ripugni il ricorrere a violenze. Perciò ben dolorosa sorpresa recò a noi tutti 1' udire le aggressioni avvenute, nel pomeriggio e nella notte del 2 coir., contro alcuni Chioggiotti. Ecco come avvennero. Verso le tre pomeridiane del detto giorno, a cinque miglia circa lungi da Grado, si trovavano a pesca quattro tartane: tre dei chioggiotti Domenico Leroggi, Domenico Renier, Angelo Tabacco; ed una del piranese Giannetto Rossetti. Mentre i poveri pescatori erano intenti a guadagnare colle oneste fatiche il pane alle proprie famiglie, videro venire alla loro volta, dalla parte d'Isola, parecchie barche a remi ; e a una certa distanza s'accorsero ch'esse s'appressavano con sinistra intenzione. Ciascuna infatti portava da sei a otto uomini armati di sassi. Allora i Chioggiotti, vedendosi circuiti e calcolata la sproporzione delle forze, abbandonarono le reti remando verso Trieste. 11 Rossetti, certo di esser salvo perchè comprovinciale, rimase ; magli aggressori asportarono anche le sue reti. Calata la notte, un altro povero chioggiotto, certo Felice Penso, che pescava nel medesimo paraggio, venne proditoriamente aggredito : trenta e più palle di fucile gli bucarono la vela. I Chioggiotti, questo e quelli, appena giunti a Trieste, portarono i loro reclami al comm. Bruno ; pronta notizia ricevette anche il Governo centrale marittimo ; e al Governo italiano fu dato annuncio telegrafico. Grande è lo sdegno provato dai pescatori istriani per tali nequizie (come ci giunse cenno da più parti), e grande è la briga che si danno le Autorità, affinchè i prevaricatori s' abbiano congrua punizione. PENSIERI D'UN PITTORE (Cont. V, i N.ì prec. dell'annata in corso) L' egoista non fa calcolo di nessun affetto; sopraffatto dal suo istiuto non s'avvede di nuocere col suo contegno a chi per sentimento d'amicizia gli prodiga attenzioni. Disprezza un tratto di gentilezza qualora creda che questo non gli torni d' interesse, e mai sempre ne invertisce il senso. L'innamorato vede con la sua immaginazione nella donna del suo cuore il simbolo della perfezione; sta nella natura della donna la furberia di conservare le illusioni ; ma se un giorno esse mancano? . . . II potere e 1' avere sono le due cause per le quali gli uomini fanno mostra del loro istiuto; a questo istinto sembra che i nostri antichi padri si sieno ispirati quando facevano le leggi sul diritto. Essi nella loro ipocrisia affermarono essere l'istinto un' inclinazione bestiale. E egli perciò che a certi istinti, dettero il titolo di diritti, i quali poi per certe convenzioni divennero privilegi?.... I maturi consigli dei grandi ingegni sono sempre la scintilla che risveglia la fiamma degli affetti nelle anime elette. Chi può, chi sa ragionare?.... L'accingersi a tanta impresa dà adito a ragionamenti. Le imperfezioni umane dettero motivo ai ragionamenti; chi vorrà co'ragionamenti togliere le imperfezioni?.... Chi non avrà una ricca sostanza per poter realizzare le proprie idee, od avendola non avrà idee sufficienti per adoperarla, non sarà mai abbastanza ricco. L'adulatore è un vile; ma chi adula per interesse, è abbietto. Colui che nasce in povera condizione, ha il vantaggio di non conoscere questa canaglia; è quindi al possesso d'un bene non posseduto dai ricchi. Non v' à oggetto a cui sacrando l'affetto non ci ricambi dolore, sia egli collocato in famiglia, sia accordato all' amicizia, sia a bellezza, sia a simpatia che ci commuova ed esalti, sia a studi di belle cose, sia a cose animate o inuanimate. Quanto più facili saremo a commuoverci per causa d' amore, tanto più saremo infelici. La più efficace raccomandazione per isolarci da tutti è la miseria; il più austero cristiano si fa piccino piccino alla sua presenza onde celarsi senza compromettersi. Se in società fossero in meno onoranza le apparenze, e la sostanza avesse il suo giusto valore, non si vedrebbero gli allocchi far da pappagalli, nè le scimie far pompa dottorale con tanto buon successo. Si ha solitamente il pregiudizio di qualificare gli uomini per anime gentili dal loro grado sociale; come se la gentilezza dell'animo fosse anch'essa un privilegio di casta. (Continua) B. Gianelli CONCORSI Municipio di Sassoferrato (circ. di Ancona). Argomento: "Bartolo da Sassoferrato, i suoi tempi e le sue dottrine». — II concorso si chiude col 31 dicembre 1881. Qualora nessuna delle memorie conseguisse il premio, il concorso rimarrebbe aperto ancora per due anni. — Premio di L. 5000. R. Accademia delle Scienze in Torino. Secondo premio Bressa. Parole del testatore: "Questo concorso sarà diretto a premiare quell' italiano che durante il quadriennio 1877-80, a giudizio dell' Accademia delle Scienze di Torino, avrà fatto la più importante scoperta, o pubblicato l'opera più ragguardevole in Italia sulle scienze fisiche e sperimentali, storia naturale, matematiche pure ed applicate, chimica, fisiologia e patologia, non escluse la geologia, la storia, la geografia e la statistica.,, Tempo utile: 31 dicembre 1880. Premio di L. 12000 (dodicimila). Comizio Agrario di Brescia. Il migliore "Manuale sul bestiame,, sarà premiato con L. 1000. Fondazione Querini Stampalia. "Esporre le norme cui debbono attenersi gli architetti per porre i teatri e le sale destinate a spettacoli, a letture, a radunanze numerose, in condizioni favorevoli alla uniforme diffusione e alla distinta percezione dei suoni. Le norme dovranno riferirsi tanto alla forma della sala quanto ad ogui altro espediente che si crede opportuno. I concorrenti dovranno valersi, oltre che dei precetti teorici anche dei risultati pratici ottenuti in edificii già costruiti; e qualora questi non bastino a risolvere contemporaneamente il quesito, dovranno ricorrerò a nuove esperienze che verranno minutamente descritte.» — A tutto il 31 marzo 1881 — Premio di L. 3000. "Discutere le ipotesi che vennero più di recente agitate nella fisica, circa allo cause dei fenomeni luminosi, termici, elettrici e magnetici, ed indicare quali modificazioni dovrebbe subire il linguaggio scientifico per cifre in perfetto accordo colle dottrine meglio accertato, dandone qualche saggio colla esposizione di alcuni fenomeni principali ,, — 31 marzo 1881 — L. 3000. Premio Fessati. "Dichiarare con nuove indagini l'eziologia del cretinismo e della idiozia.« — Fino al 31 maggio 1882. — L. 2000. Premio Gagnola. "L'enologia specialmente nell'alta Italia; progressi fatti nell' ultimo ventennio; perfezionamenti desiderabili; vicende delle società enologiche e loro avvenire.,, — 31 maggio 1881. — L. 1500, con medaglia da L. 500. Altro premio Gagnola. "Sulla natura dei miasmi e contagi,,. — 31 maggio 1881 — L. 1500, con medaglia da L. 500. R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. "Appoggiandosi alla grande quantità di osservazioni o pubblicazioni meteorologiche fatte in Italia specialmente negli ultimi anni, riassumere in un volume, di non grande mole e di facile lettura, i fatti più certi e più importanti che riguardano la climatologia del nostro paese. Sebbene qui non si abbia riguardo che alla parte fisica dell'argomento, sarà libero ai concorrenti di accrescere il pregio delle opere loro col comprendere nella trattazione anche le applicazioni all'agricoltura e alla'salute pubblica". — 31 maggio 1881 — L. 1200. Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. "Discutere minutamente le determinazioni fatte finora dell'equivalente meccanico delle calorie; cercare le cause delle notevoli differenze che si riscontrano nei risultati ; indicare quale sia il valore più probabile che si può trarre da questi; e determinare 1' equivalente stesso con nuove esperienze, adattando il metodo che dal concorrente verrà dimostrato più esatto., — 31 marzo 1881 — L. 1500. "L'organismo della finanza pubblica a Venezia, le sue condizioni nei varii periodi storici della Repubblica, le attinenze dell'uno e delle altre cogli ordini politici e colle ineguaglianze esistenti fra i cittadini". — 31 marzo 1881. — L. 1500. Illustrazione dell' anniversario Giotto, pittore, architetto e scultore, fu allievo di Cimabue (che lo prese seco avendolo scorto pa storello a disegnarsi sulla pietra una capra), e intrinseco di Dante, di cui fece il ritratto — scoperto nel 1841 a Firenze sotto il biancume della cappella podestarile — e dal quale viene nominato in questa terzina del Purgatorio : Credette Cimabue nella pittura Tener lo campo, ed ora ha Giotto il grido, Sì che la fama di colui oscura. Nacque a Vespignano, nel Fiorentino, l'anno 1276. Firenze, sopra tutte, custodisce i lavori di questo celebre restauratore della pittura. Comizio agrario. — La vicinanza della Fillossera occasionò la ricostituzione del localo Comizio Agrario, cessato nel 1875 dopo cinque anni di utile esistenza. Gli statuti furono già inviati alla Luogotenenza, e tutto induceariprometterci che vengano sollecitamente restituiti. Conferenza. — Il prof. G. Bollo, direttore dell' i. r. Istituto Bacologico di Gorizia, tenne qui nella sala municipale, la mattina del 29 passato, uua conferenza dinanzi a numerosi agricoltori, esponendo alla piana tutto quanto concerne la Fillossera. Questa conferenza deve avere recato certamente qualche utilità; ina siamo ancora molto lungi da quella diffusione d'ammaestrameuti, a cui accenna il §. 18 della Legge 3 aprile 1875, e in base ai quali soltanto possono avere qui vigore i §§. 1 e 17 della legge stessa. Fa d'uopo la diffusione gratuita di un'istruzione popolare stampata per cura dell'Autorità politica o della provinciale; e risulta troppo ovvia la necessità di una tale misura, perchè si possa porre in dubbio che le indicate Autorità v'abbiano già rivolto il pensiero. Inquisizioni. -- Domenica mattina 4 corr.. intorno alle undici, uu'i. r. gendarme avvicinò in Callegheria il sig. Vittorio Scampicchio e lo condusse nell' ufficio dell' i. r. Capitanato distrettuale : ivi, previo interrogatorio, lo tratteuero in arresto. Poco dopo un'altro i. r. gendarme, entrato nell' alloggio del sig. Arturo Pasdera, lo invitò verbalmente a seguirlo nello stesso ufficio ; fu interrogato e rilasciato in libertà. Nel pomeriggio l'i. r. Giudizio distrettuale citò il sig. Pasdera e varie altre persone pel mattino susseguente. Finora il titolo dell'imputazione non ha notorietà. E ieri, dalle 4 alle 5 pom., una i. r. commissione giudiziale perquisì l'alloggio del sig. Scampicchio ; ma, a quanto ci disono, senza alcuu risultato. Abbreviature internazionali onde significare le misure e i pesi metrici. — Il Comitato internazionale di Parigi, in seguito agli obblighi assunti dagli stati europei colla Convenzione 20 maggio 1875, ha ora invitato i rispettivi governi a voler adottare le seguenti abbreviature. Misure di lunghezza. Km. Kilometro — m. Metro — dm. Decimetro — cm. Centimetro — mm. Millimetro — p.. Mikron. Misure di superficie. Km'2. Kilometro quadrato — ha. Ettaro — a. Ara — m2. metro quadrato — dm.'2 Decimetro quadrato — cm.2 Centimetro quadrato — mm.'2 in i Ili- dei SS. Maurizio e Lazzaro al sig. Giuseppe Muratti, direttore della Banca Commerciale Triestina. A Roma, il giorno 15 settembre p. v., sarà convocato l'XZ Congresso Pedagogico Italiano. L'esposizione didattica si aprirà il giorno seguente. Gli esponenti devono spedire gli oggetti al Comitato di Roma prima del 31 luglio corr. Donne all'università. — Negli scorsi giorni la signorina Lidia Poet di Torino dava presso quella Università l'esame finale di Diritto civile, ottenendo pieni voti. E a Bologna la signorina Giuseppiua Cattani assolveva il secondo anno di medicina a pieni voti e con lode. Scacchi. — Annunciano i giornali tedeschi essersi manifestato a Mauheim (Granducato di Baden) un nuovo talento scacchistico. E uno studente di legge, ventenne, di nome Fritz, che poco fa, alla presenza di circa duecento intelligenti, vi giuocò alla cieca 12 partite, delle quali 8 vinse, due perdette e in due fece tavola. Nel corrente luglio egli parteciperà ai tornei di Wiesbaden e di Brunswik. — C'è poi l'inglese Blackburne, il quale anche nello scorso maggio, in una delle sue solite accademie di scacchi, giuocò 8 partite alla cieca e contemporaneamente, cimentandosi con 8 campioni di 8 clubs di Londra. Il giuoco durò 5 ore, ed ebbe questo risultato : Blackburne ne vinse 6, e 2 ne impattò. LIBRI RECENTI Noterelle d'uno dei Mille. Giuseppe Cesare Abba. — Bologna, Nicola Zanichelli. Del Volgare Illustre dal secolo VII fino a Dante. Studii storici di Andrea Gloria. ■ Venezia, Antonelli. Annuario scientifico ed industriale, Anno XVI: 1879. — Milano, Treves (in 8°. pag. 1453, L. 12). Tratta di Fisica, Chimica, Meteorologia, Paletnologia, Zoologia, Anatomia comparata, Botanica, Geologia, Mineralogia, Paleontologia, Medicina, Chirurgia, Agraria, Ingegneria e. Lavori Pubblici, Industrie ed Applicazioni scientifiche, Tecnologia militare, Marina, Geografia e Viaggi, Statistica, Esposizioni, Congressi e Concorsi, Necrologie. I terremoti, lettura tenuta uel R. Liceo di Avellino dal prof. Dr. Francesco Giovanuini di Capodistria. — Avellino, Stab. Tipogr. di V. Maggio (in 8"., con note, pag. 66). metro quadrato Misure di volume, m3. Metro cubo — S. Stero — dm3. Decimetro cubo — cm. ' Centimetro cubo — mm.1 Millimetro cubo. Misure di capacità, hi. Ettolitro — dal. Decalitro — 1. Litro — di. Decilitro — ci. Centilitro. Pesi. T. Touuellata — q. Quintale metrico — Kg. Kilogramma — g. Gramma — dg. Decigramma — cg. Centigramma — mg. Milligramma. Onorificenza - S. M. il Re Umberto Vallon (v e IV aan