* f \ ' "V \x>\Ns\N\ ^ \ \\ ssX ^ ^ ^ vsf ^n^n^v-.Wn /-VskkvsSXv^ ' V \ v% Vv “■^GOJV Kjo .PROLOGO. QVI COM CiA LA SOLEMNE EPISTOLADI SAN CTO HÌERON'XMO AD PAVLINO SACERDOTE REPORTATA PERPROLOGO SOPRA TVTTA LA BIBLfA, .C. I. RATE Àmbrofio a me portando lituoi dom: mriemeetiammc ^porfe le fuauifTime lettere: lequaleda principio dele amicitìe dirno/ ftrauano la certeza dela uerace fede : profereiido etiam le cofe none de lamtcìtia a lantique* Certe quella e aera amicitia;& contunda co la canta de ChriftoJ laquale non folamente lutilita dela cofa famil» are! non la prefenza di corpi: ne etia lafida lulmgeuole adulatione timor didio : &C li Oudii dele diuine fcnpture comungenoXegiamo nel antique hiftorie alcuni hauer circumdatele proumtie aiungierfe a nuoui populi : paffar il mare: perche quelli liquali per li libri baueuano cognofcmti; etiam con loro prefé« tia ucdefifeno , Come pithagoras li philofophi memphuici: cofi Plato Legypto : & Archita tatentinotSi quella regione de Italiadaquale prima fue dtda la gtàde Grecia con graue faticba circundoe: fi come quello che era maeRro m Athene; Si potente: le dodrine delqualeghexcrcitati Cludiide Acbademiadiuulgauanfi per famajfecef fe peregrino &difapolo: piuprefto u olendo co uerecondia imparar laltrui cofe:cbe fenza reprehenfioneporgierele fue»Finalmente periequendo le lettere quafi fugt ente per tutto il mondo: prefoda corfariì 6i uenduto: etiam obeditte al crudelifla/ mo Tyranno: menato prefo ligato fidferuoJméte dimeno comephilofopho fue ma giore del fuocompratore» Legiamo alcuni nobili enfer uenu ti dale ultime parte de Hifpania: de Gallia a Titoliuio fparzente il fonte ladeode eloquentia:& quelli che Roma ala fua contemplatione non bauea tirato: la fama de un h uomo redufle* Quelle età bebbe uno inaudito da tutto il mondo! sdegno de ueneratione mira/ culo che entrati mtanta citta cercbafìTero altro oltra quella * Appolomo: ouer quel lo mago: come parla il uulgo: ouer philofopho: come dicono li pytbagorici: mtroe in laperfia: padoeil monte caucafb: Albani: Scitbi: Ma(Tagethi:penetroe e grafiiC fimi regni de Indiati ai ultimo paffato il latiiltmo fiume Pbifon: peruéni aliBrag mani: per udire hyarcas; fedente nel thtono aureo:& bibente del fonte di Tantoio: mfegnante fra puocbi difapuli: delanaturataecoftumt; Scdelcorfb degiorni par lite de qua perii ElamituBabylomì: Chaldei: Medi: Afiym; partbi: Syri; Phemcr : Arabi; Pd climi: ritorno in Alexandria! Sbando in Echio pia per uedere li Cigno fo pbiflieoidoe philofophi nudimxcepto ale parte ueEecundie.& la famofiifima men> fa de! fole nel arena» Qjjcl buomo trouo in ogni luoco cola da imparare: & Tempre * fprofperando fecelfi fempre meghore. Philoftrato (enffe plenilTimamente Copra qf P U°^umi‘ * C. Il* " '''• m\^ ^ diro del Ibuomini del mondo: quandolapolio lo Paulo uafo de eleblióe 1 § | maefiro dele gente: ilquale pariaua dela confcientia de tanto albergatore ^ dicendo « Cercbate uoi fiiorfi experimento de quello che in me parla Ch? o$ A pocircumdata Arabia: Se Damafco: afeendettein Hieroiolima per ue dere Pie ; apprelfo delquale (lette qumdece giorni. Certe per quello mifterio de fepte di t Qc de odo di era per effer a maeftrato uentuto predicatore dele gente. Et etiam doppo. xiiii.anni tolto Barnaba: & Tito:expofe con liapoftoli ieuangc/ h° Hae uno certo ado deafeofa faticba de urna uoce:&: tranlfufa dala bocca delauc tote fortem ente Tuona nel orechiedeldifcipulo«Vnde & Efchines elfendo in exilio a Rodila miofìquella oratione de Dimoflene: laquale hauea bauuta contro di fe mera. vdofi tutti» & lodandola: fofpirandodiffe. Che direfli fe uoi hauenì uditoein 2:nfonante con fue paiole. *C. Ili .PROLOGO. ai /^‘'XVefto non diro che in me fia una fimei coCa : cbe ou. ;e da me puoTTi l fu dire: ouer uogh imparaje.-Malamor tuo: & il (ludi o del fapcrei comlq le etià ferina de noi per fe debba effere lodato.Linsegno docile 8i fenzadoc tore e laudabile .Non che co Cidetiamo quel ebe truoui:ma quel eh e cerchuLa molle cera Si facile a formatfi etiam fe ceflmo le manedellartificej^ del mpreffote’.nféfh^e dimeno quel che può effere tutto euirtu. Paulo apoflolo fe gloria nauere impara. fono carnale! mala potentia didio*. a deilrudione de Iinimia:&: alecogitatione $£> fipante ogni aitesa eleuata contro la faentia didioprendendo ogni j), feruire a Cbrillo: apparecbiatt etiam a fubiugate ogni inobedientta. Senne Tirno / tbeo amaeftrato da linfantiadele facce kttere:&:confortalo al fludio dela lecitone; perche non fc difmenttcbi la.gratia del facerdotio; laquale aliai e data per la irnpo ,v fitione dele mane. A Titto commanda come fraglialtre uirtu del Epifcopo: lequale fcr{{|e con breue fermone etiam non fe difmenticbe la faentia dele fcrip tute dice do; optinente quello che fecondo la dottrina hae fidele parlare*, come poliente fa piexortare nella lana dodrina*. & reprendere licontradicenti, ,C . I III. Erte la fancta firnplicia folamente gioua a fe; 6i quanto per mento dela uit ta edifica la cbiefia de Chrifto; tanto noce fe non refifte ah deldrucnti.Ma/ J lacbias piopheta anciil fignore per Malachias dimando la lege ali facendo ti. Solamente lofiido del facerdojte e: effendo domandato refpondere dela lege . Et nel dcuteronomio legiamo . Domanda il tuo patte egli a te anuntiara : li tu oi magiori: &a tediranno.Etiam nel pfalmo.cxvuùa me erano cantabile !e tue iu/-flificatione*. nelluoco dela miaperegfinatione. Et ne la defcnptione del huomo m do: quando Dauid lalTimeglia al arbore dela ulta che e nel par addo :fra glialtre uir tu quello mfenfee. Nella lege del fignore e la fua uolunta: & nella fua lege medita ra di & node. Daniel nella fine dela facratiffima uifionediffc: Gli mfììrefplendere ' come delle et gli intelligenti: cioè dodi come frenamento* Guarda quanta di deré n a e fra la inda fimp licita ; Stia dotta mdttia ; alcuni alle deiìe:akiim al cielo lo no affimigliati. Benché appretto laHebraica uenta: luno &i laltro può eiler ìntefo nell amaellrati. Appiedo de loro legiamo. Quelli cheteranno dati ciocdu reluccri no come fplendor nel firmamento;^ quelli che amaeftrano molti ala ii3Ìl-itia;come delle nelle perpetue eternità. Perche Paulo apoftolofue ddio uafo deelcdione^ Certe perche era uafo dela legei Si armano dede lanci e fcnpture.Liphanfu lai pi do noncladoclnnadelfignore;6imeraueglianfi in Pietro; Si Ioanne;comq dpi ano la lece non bauendo imparato lettere.Certo tutto quello che la exeratation'.Sili co tidiana meditatione nella lege fuoledar al aittijquedo cl Ipmto fanclo pcrgie.ua a quelli,Et come e 1 cripto erano docibiii a idio li faluatore hauea adimpmto «xu.àni & fedendo nel tempio: adimandando dele quefttonemuer dubii dela lege. pm ifeg na adimandando pmdentemente.Saluo fe noi non dicemodietro fimpiir : loàne Empiicet luno Si laltro de quali fepoteua dire: attenga che nel parlare inio lo non -jero in la fcientia.Ioanne fimplicepifcatore indoflo & unde te prego mièlU uoce{ Nel principio era il uerbojSi il nerbo era appredo idioiSi idio erauerbo .‘.-Gogos in greco fona uerbum m latino: in nodro uulgare dice parola : 6d fignifica m site cofe pche lignifica patella & ragione: & numeratione; Si caufa de ciafcunacc-fai perla quale foftd tutte le cofe che hanno edere; lequale tutte intendiamo effe i Cbndo^ 1 t V. Vedo non feppe il deedo Plato quello lo eloquente Demodb e •rgrìoro» |Dice perderò la fapieutia deli fapientt? Sila ptudentia deli pr- denti repro/ uero* La nera fapientia,perderala falfa fapientia:& auenga cì > :'h dulticià /" Ve! V )D,C idla croce: niente dimeno Patrio- dice fra li peifecfh eflbre ! i t rapientia dequefto módotlaquale fera deffruc^aine etiatti queila qiicfl;0 mondo* Ma parla fapientia didio effer nafcofa nel r.iifterio PlC oralno In ansi il mondo, Et la fapientia dtdio fi e Chriflo , Chrifto ^udidios&la fapientia didio* QiieRa fapientia nafcofa nel nuferio e d titulodelnono pfalmo fie prenotato: per gli occulti del figliuolo: net oi'.o afcofi tutti li thefauridela fapientia: & fcirntia didio' Et colui ilquale - co I o nel miflcrio e ptedellmatodnansi ilmondo etiam e predefhnato:& prcfi/ p dt° ne ale^te ^ ne ^ Propheti. Vaide & li propheti erano didi uidentijperche ue quei eh e lai tri non uedeuano. Abraamuide ilfuo di Sifue aIegrato«aiE2e/ ]lle fe aPrm'lno hcielu liquali al populo peccatoreerano ferrati.DiceDau* ’ rene a OllOCflì mpl 1 & rnn^ t « i ^ i i r " , kpt 1 C0il L3 ;atld:a 1 «iptura il chiama; legènda Efaù piopheta adimida/ tinn A •1 ^P0* Penf hiotfi ime ridere quei che legii refpofe: comepoffo io:fe altri » m.e in cSna* 1° perche infra tanto parli de me non lo piu fandto de quello eù/ C ?* ne etiam piu ftudiofohiqnaie uenne deEtbiopiaicioe dale ultime parte del t •?, , ° a 5emPif ia^ata la corteregia fue tanto amatore dela dmina lege & faeti/ dC 5e etlam nella carré ta legeua lefacre lettere»Et nò meno tenendo illibrolSietia ^^acogi ratio ne; concependo le parole del fignore uolgendo la lingua : refonando e aoraiignorauaquello che non fapendohonoraua nel libro. Venne Philipp© mó/ 'ro}‘ ilquale ferrato m la lettera era occulto. O mirabile uirtu de dolore : m queiiamedeEma bora credette lo eunueboi baptizato fidele 8C fanòlos de difcipulo te a omaeftroipiu trono nel deferto fonte delacbiefa che nel aurato tempio de l^tvmgoga. ^ ^ .C, VI. 1 \VtaeCore ^anie ^0I1° bicuemente dicleipercbela breuitaepiftolare no fab iianeua piu longi dilatarfnpercfce tmnrendefi non potere mtrare nelle feti lacLe fenga preccptorci &c guidatore. Taccio de Gràmatici: Rhetorici: : hiloiopK: Geometrici; Dialctici: Muftai Autonomia; A Urologi % Mediai la fa mm dequali ne mortali e luftìcientejouer utihfTima.Et dmidefe m tre parte ; in noemna : ragione; de ufo. Verro a le minore arte; lequalenon folamente con la Kg ua. ma con la mano fono a mimdratedauoratori de terra? m urimfabri de metalluse tagliatori de legne; etiam lanaioli: & purgatori de panni* : &gliakncbe fabricano nana mafiantia: 8i ude operette non poffeno effere fenza preceptore quel che defi/ ^era"0t Q«elio che fapcitiene a medici promettono li medici ;li labri tradano le co e a tille.Lartefoladde fcripturedaquale tutti comunamenteiSi mdifferentemea e u urpanoilhuòim dodi de idodr fipògano affiiuere ucrli uanamenteQuefìa la cianciatrice uecbiaiquefìa ilmentecàpto uecchio:que{la iluerbofo Sopbiflaiqueila tutti prefumeno: lìradianc infegnano manzi che la imparano. Alcuni con il fapr 0°CA!° meil^Uranofe patolegrandeiphilofophando frale feminuccicle [acre, ture, cuni imparanoiogran uergogna dale femme: laquale ccfe infegnano ' o^mni & per chequefìo non fiapuocho menfirano a alcuni quelli che effi nc dono « con una cprts Cnnl*** i f? «Tì i tf-! r 0 8,1 •: .■ 'ir ' V .pao vJ V», o; ge dvi-3.Ne etiar» Cc degnano de fapete quello cheliproph->. . - ^ biano f ntitosma al fentimento.fuo adaparno li incongrui teftimon? gtancs :t 6t non uidofiffimo ordinede dire a deptanace le fententic fus jepungnante uolunta lafacta fcriptura « Come fe noi non hauei li libri de Probacentona : fa lohel figliuolo de Fataci de rcriuc la terra:.."2 duodeci mbu: la Rucha la Btucba la locuftala Rofatagallante la Biaua cofumpta. Et doppoi laeuerfione del primo populi effuCo il fpirito fando fopra gli ferui didtoj Scie anelile cioè fopragli nomide cento uinti Credenti 8C an do ad elio fparto nel cenaculo de Sion. Liquali cento & uinti da uno infino a epura deci leuandofi a puoco apuoco perlo accrefcimento fanno il numero de qumdea gradiiliquali fe contengono miRicamente nel pfal£erio*Amospafl;ote6i fimplice6£ dirrmgaendo dellemorela roiTe^a non può elTerexplicatocon puocheparole.Cefte quale c colui che degnamente ex prima tre & quatto fceleritate de Damafcbo 8C de a2;2a ae Tyro de Idumea 8c de lifigliuoli de Amon & de MoabiSÉ nel feptimo 5C oc tauo graclo de luda Se de ifraeliQuefto parla ale uacehe gralTe equali Cono in Sama ita & nel monte! 6C tefhfieala cafa madore & minore per douer ruinare . Lm vide tf uencitore dela locufta:&il fignorefonte ueftito fopra limato de dumantit& lo ■uncino deli pomi strahente li tormenti alli peccatori&U fame interra: non fame di pane, ne fette «acquai ma de audire la parola didio * Abdias ilquale fie interpre/ ta,.© .tuo e^ignoteteribelmenteriprehende Edon& il fangue terreno: edam p* l“, tf'S- ba(,a 5«wn*ietlfempteimudiofbd«6cobfuo fratello. lonascolura/ j jj ^ ^ nei naufragio la pafliotiedel fignorereduce il mm/ rTul j ? C^t0i} motne & predica la falate alegcnti.Micheas de Mo . f rfCj\ ei'eue Cbnfto anmintia ladefou d'ione dela figliuola deio lattone: & me !e 3l" j 1° COfi^a«Ila:petcbe petcoffela mafcella del sudice deIfrael Naum confo a ore e mondo Riprehen de la « tra deli fangm di d©p poi la fua ruma dice i ecco c e opra limonti Peano lipiedi deleuangelisante Sianuntiante lapace. Abacuc có/ ^attitore a prò fìae iopto laftia guardia 6d firma ilpiede fopralamumtione perche ontempuLbriit o mcroce Si dica : bae coperto licieii dela fua gloria* Sila terra e piena dtla ua laude: tl 1 uo fplendore ièra come luce li corni in lefue mano qumi e ai e© ; a ia fua forte^a.Sopbofiias con fideratore 6i cognolcitorc deli fecreti didio «de u gridare dpla porta de lipefei 6i il gra’de pianto data feconda:&lacontruflionc c»a i monti, fcriam mamfefo il grande pianto al habitaton dela pila, perche tutto i popolo di Chanaam tacete: Et !ooo di perii tutti quelli che erano adorna fi dar/ ^cnto. Aggeo fofenuie & lieto; ilquale femmoe inla crime: peVricogliere in allagre -a .eoifica ildeRruéto tempio 8c induce idio patre parlante , Ancora Si urnpuoco Si io co mino u ero il cielo Si la terrai! mare 6c landa et rnuouero tutte legcnti alequali aerra il aefiderato* l^acharras ancordatore del fuo figo ore; molte fiate in lapropbe la uide lefu uefìito demaculate uefletSi lapietra de fette occhi Si ilcandelieri aureo con altre tante lucerne quanti occhi: etiam duo oliuan dala fmifoa Si dala dextra dela lampada: perche doppoi li caualli rofia: uatii: Si negri : & bianchi Si doppoi le «aìTipate carrette de Efìraim: Si prophetize il caualb de Hiecufalena Si ripone o re S & p^dicail re fedente fopra ilpplledro figliuolo d^Ilafìna fubiugale.Malicisias a|> fameute &t infine de tutti hpropheti prophetiza del absedione de Ifoef: et dela uo catione delegtntij» Onde dice lamia uoluntanone in uoi dice il fignore del exerci/ fi et delaaofoa mafio non torre il dono perche dal leuare del fole infine al otadéte grm&ge il nome mio neìegentù Siinogailuoco fata facrificato Si offerto lamund «catione al mio nome. Chi può intendere o uero exponere Efaias:Hieremiak cmd: Si Danieli il primo dequali ame non pare teffere ouer ordinare la propf» ma lcuangeIio.il fecondo inquatro modi con uarii uerfi liga I© alpbabeto &' tu uirga de noce & il uafo acce fonala faccia de aquilone flf il pa'do fp oliate colore* Il terzo bae li principi 6i i! fine ài voluti in tante obfcuritatucbe ap parti con lo exordio del Genefis non feleggiano anzi trentanni ffo uquaki ultimo fra liquatro psopbeft dotilo deli amatore del .prologo: sotto il morirlo con darò fermone pronunciala pietra tagliata del monte fensa ma no tctietfante tutti li regni* Dauid noftro Simonides Py ndaro Alcbeo:Fiacco:etià Catullo: oiier SerenotpredicaChnfto co'la cuberai nel pfalterio de diece corde nf uegka ilrefurgente daknfemi. Salomon pacifico & amabile del fignore : correze li coftumi admaefirala natura: ^ iunge la cbiefa &Chrifto: & dulcemente cita fo pra la camera delefande nozze, Hefiermfigura dela chiefa libera il populo de peri culo: & orafo Amam ilquale fie interpretato iniquitate : manda nell fucceflfon le parte del continuo il zorno folemnc . Paralipomenon libro parlante de mftrumen to antiquo: e tanto et tale: ebe fe alcuno fenzaquello con arogantia ad fe uora'attri bmte: k faentia deh fcripture:deligera fe medefmo, Certe p^er ciafcadun nome & gionturedi parole:&fienotoebatelemterlafate bicone nell libri de li retSdlein numerabili quefhom deleu augello fieno explicate. Hefdras: Si Nemias ; adiuuato nSi confulatore dai lignote fieno compreffi m uno uolume: inftaunno il tempio : hedificanohmuri dela citta: 6i tutta quella turba del populo ritornante nella pa/ ma: Si ladefcnptioncdeli facerdotu Si deli Leuiti: delfrael: deli foreftieri:& diuifa loperadelc mura dele turre petaafeeduna fameglìa: altro dicono neh corticc: 6ial tto ritegono ^ h medolla.Tu nidi mi effer prefo per amor dele fenpture hauer paf fiato il modo dela Epiftola: Si tamen non hauere adempito quel che ho uoluto. Solamente hauemo odlto quel che cognofeere Si defideraxe debiamo: per che Si etià noi poli limo dire lamma mia ha defiderato de difiderarele tue iuftificatiom in ogni tempo* Ma quello difilo de Socrates fia adempiuto m nuoi.Solamene fo qf coche non focofanifuna.fctbreuemente toccherò iltefiamento nuouo*Matbeoa Marco:Luca: Si Ioanm: carrete del fignore: Si neri Cherubin che fie ì terpretato ole nitudine de fcientia fono pieni docchi: per tutto il corpo : refplendenti come fin, «Ilo difcorono come fagitte; hanno lipiedi drittùSineìe fupreme parti andanti: «ir mati le (palle di penne lequali tengono uolantt m ogni lacco: Si ad feluno filtro fc conmngono: Sicome tuo tatti mota fe uuolgeno : Si uano dounque il fiatodel fpi rito fanfilo li conduce.Paulo apoftolo ferine ad fette chiefe perche la ofilaua roiPo h drizata al hebreilda molti fi polla fuore dii numero, AmaefiraTimotheo&Tito Si pnega Pbilemonepertlferuo fugitiuo,Sopra dquale dico meglio c tacere che ferì nere può eli e cote* Li adì del apofioli pareno certamente fonare la nuda biftoria Si trafilare kmfantiadela nalcente chiela.Ma fe cognofeetemo il fenptore d,e elfi ef ferLuea medico la cui laude enei euangelioJcOgnoìcercmo parimente tutte le fuoe parole eifer medicina ala languente anima. lacobo: Pietro: loannijludasìcompof fero fette epiftole colfi mifttce come fucanei e: Si breue equalmente: & luonge^ bm ue inparole Siluonge in fententie:percbe fia facto raro colui che non fe accechine la lefitione loro. Apocalipfis de Ioanm bae tanti facramenti quante parole’hoe die to podi o & permeato del uolume ogni laude e inferiore .In ciafeadune paróle ftano afcuofe multe Si uarte intelligentie. Pregoti fratello canffimo che fra quelle cofe m ir. quelle contempla: non uofere conofcere altro; Si nulla altra cofa ciercba- non te parehòrmai eifer qui interra Ihabitatiene del cielefieregnoi Non uodio chef of, "efo nelle fande fenpture: per la Empiici tate Si quaft alitate di pa Jle : equali o ,o per m«o del interpreti; o uero perla ftudiofa cófideratione fiano cefi difilemer mu facilmente infegnafTeno k fimplicecompofitionetSiin una medefima fen ^ }mcnte fentiffe il dodo: Si altramente lo indofilo. Non fumcofi aroga uoco mtelteo cbio prometta Capere quelle cofe:Si brandiate m terra doro 2dicc dequah fono fìxe incielo : Ma confeffo quelle uolere: offerendomi l renuntundoeffer maeffroprometto de eflerecompagno. Al dimandai Albattenterie apertotilcerchante tmoua, Impariamo interra la faen naoiperfeueraincieb, ^nceuerofionoratamentecó le mano aperte: r,'/Cv^ $tt- /V ' . f/j a goucrnatotedeEgypto c* ^li Iftaclli delofeph uenne in Egypto c. xlit Pariiironreifratclli Sì con loro menono Bema/ min c« xlni Fi’Io fcpb tenere Bemamm c- xlmi ^iamféUafi lofepb ali fratelli & manda per il * • *i?.d::e fuo ! c xlv enne in Egypto lacob Sì tutta lagenerauon iìia. c, xlvi De le asicolte fida laquita parte aire c xlvu In Fermo fe lacob Sì benedirei figliuoli di lofepb c* xlviii Benedice lacob ifigliuoli Sì mori c. xlvtiii Fu portato lacob et fepolto nela fpeloncha doL piaetmon Iciep*h c, 1 . E XO DO♦ ComandoPharaone fiano uccifi tutti imaO chi o bufati nel fiume c, i Naque Moyfe e dilfiume leuatojper lomicidio fuggì de Egypto c. li Ap rfej.dio nel rubo a Moyfe c Hi Moyfe fece molti fcgm a Phaiaonc c, iiii ABige.Pbaraon ilpopulo c « v Matuftftofi ilnome didioadonaia Moyfe et cbelatdafie-da Pharaone c» vi Fece liburne f fangueettute laltre acque c* vii Aparfe lerane'.et àche l&zézale e morchec.vùi Mando lapeftilenga Si kuefiebe 6c latempefta et uccife h ammali etlberbe c« vim Vene Iignli et deuorono tufo etletenebrehor bile ‘ c. x« tanlì impredare gliuafi dargiento c# xi Ocide langieloiprimigeniti c. xii Farti ti portorcno lolla de lofepb c« xùi Sento Pharaone lopopulo difrael et fu fumer fo nel mare lofo lui e loexercito fuo.c * xilii cbantico de Maria plahberatione c. xv ’,'r4d difeno deSmamando idiolicoturni et manna c xvi Diede idio alpopulo laequa delapietra.c xvù Et cófiglio che letbro diede a Moyfe c. xviii V erie idio Còpra ilmonte Synai c* xvilù Mo yfe porro letauole deidiea comnìan d amenti c, xx H modo de indicare le offefe • c. xxt fci indicare c Bpena deno auere ’ c. xxii Tre uc Ire Unno celebrino lafeO:a c, xxxin Moylescon fertanta antiqui afetfono fui monte * c, xxini De! tuciedele ptinuàe c* xxv - cì.' . « ». . * rc i*na E1 modo de fate tltabemaculo c. exx\ Laltare de Efer de Setbin et iuafi de bronzo c* xxv. Dele ueftimete de Aron facerdote c. xxvi Laconfecration de Aaron e ifioli c* xxi Come de sfere lencéfo de laltafe c* Elegiefe Befelehel p maeftro c* 'xxj Moyfe defeefo del monte ruppe Ictapole d pietra Si brufo iliiitelo de ore fatto p idolo t uccife,xxiiiBmilia huomini c*— xxx Piagneno lepsecata Sì deponeno gli orna menta G* xxxi, Comàda ilfignore lefecode tauóle c . xxxw Offerìfeono p lornar del tabefnaculo c, xxx Fabricano illauorio del tabernacolo c* xxxy Paòlo elicberubi nelppiciatorio c, -xxxvi Sófadilitétorietcópiuto iIlauoriovc*xxxvii Leueflimète facerdotale p Aaró c» xxxvin Cópiuta il tabernacolo lanube ilcopfe c* • x, ^EVITICO, 1 Diche fe defare ilfacnficio IlCacrificio de effere con lolio Se loblacion fata pacifica -* Chi peccarap ignoràzaauera difo . v'p-. bedita ^ Lamma che peccba per errore ’ c A*;^j Lbolocaufìo fatto per ilpetcato februfi .c> .y Ilfaaificio che fifa per gratta ; c*. yi Sacrafi Aaron Si ifiglmoli Ct V» vti OSeriife Aaron ilfactificio c' vili Fuarfo Nadab Si Abiti • .3 Glfammali chedebono mangiare c« . ^ Ladona del parto fede purificare c. xi Dininguelalepra etfien feparati c, xiii Quel abino afare ileprofi Ci xtl11 Da quelli ano lofluxo fe de guardare c\ xy Elbeccho uien laffatoper ilpeccato cb xvi Che non mangino de fangue c» Vvu Lefosure deledone non renderai c. xviii Non fare ne operare cofa ima c* xvlal Lapuniaor. de effere fata p il yr celio ■£> 'xx Sia u ertene iamogledel face Mote '* xxl Li facerdoti manduchino lecofefr ^xxis Fede Sì ferie debo no fare Chi btaflimera idio fialapid* El celebrare del3nno ^ 1U Mùltiphca jibeniali dòn. Che huoti fi ano fatiffat NVM! Nnmeraftfe llr'‘Opl’ feteno ipnuirlrom ftornoiltabcrnacuioc.u ìuitferatio tltnbudeLcui c« ,ùi fli deputati ad portare eltabernacolo caia Ldonachc comete adulterio c, v INasareo nonbeua uino c. vi adrezatoilcabernacolo futi preCetato c vii ofbelelucerncbeui locandelieri c. vili Ideino lapafqua nel fempo Tuo cr viiii euarieta del Tuo no dele tróbe a x tr lamcrmoranone mando idio ilFuocbo et iedeli peccarne le pernice c. xi eceuenire a Maria lalcpra c.xu dando ducdcGi huomini a fpiare laterra di Ihanaan c* xiti ano ilpianto et chiamanfi incolpa c xini >ono occifi irccogliéti ligna nelfabbato c.xv VptìlXe latetra etmgioti Datban et ìabrion c. xvi ‘Icn laoitga de Àaton c, xvii bldTe fono leguarde de I euiti c. xvin act nere dela ulti Ila p afpftó dacqua c« xviiu amortede Mani etde Aaron c* xx dferpente alaato per lamorfura del ferpe; et fu cbaciato Seon re degliamorei c, xxi vlanda Balach re perBalaam per maledire Ipopulo difrael et launa parlo c. xxii Benedice Balaam ilpopulo c. xxiii l'doncciadelacobNaferftela c, x,jui pcl- ilfacrificarc Abelpbegor furon mor ì c, xxv :u numerato 1 Ipopulo la fecódauolta c xxvi lafucceffió deleBole diSalpbaath c .xxvii Le oblacion de offerire ^ c. xxviii giorni de fefhgiare et offerire c. xxvini u obligati p uoto quel de obferuare c. xxx Lapreda di Madianr. iti c, xxxi ,/a^no ai figliuoli de Gaid et deR.uben in pte oroGalaad c. xxxii ^ifcriuefe iluocbi doue libabitorc c. xxxni u temi eni"deli terra de pmifiio' . c. xxxiui >ettrre date a ; euiti c* xxxv Ih e fip5 ;’Wfi di un: tribù non pollino mari/ arfi noli di ìaltro tribù c* xxxvi ’TERONOMIO. ^gie alpopulo c« i lite leterr . fuoe c« ii Og rediBa.fan e ^ c. a '' dadio c, ini ndamcnti c. y Replica iprecepti datialuì d dio c. vi Quel deno fcareiipopulo etguardaifi c, vii Comemora ibenefìcii anno receuuti c.yni Egli ancorda imancamenti eie xniurie cheife ceno alfignore c. vlin bxiiorta ilpopulo a effere ubediente adio c.x Cotortatuti adobferuar ipreceptididio c. xV in e fluocbiauerano defltugmo lidoli c, xn Coc non credmo a noni ppbeti ne a fogni * c ^- Lanimalidcnomanucatc c, xiùì Che! feruo non lafi andare fenza premio c.xv Uebino obferuare lefolemnita c. xvi tìegafi re de lifuo qu ale dio uora c. xvu Haecrdoti et Lettiti non habino parte con §IlaItti c. xv'lil pano tre citta pct redntode quegli fatano omecidio puramente c. x vii il 11 i-acerdote exortera legiéte alabataglrac, xx Peno occulto homicidio el factifteio c. xxi bel manto oponeraala moglie de infamia et non titruoui come de efeere punita eteconuerfb C# 3CXIil Non fe de oilerrire guadagno de proftì buio El libello del repudio c j f t x JCXllll Lnuomo che non uora tuore lacugnata uedo ua fputeragli nela faccia c, xxv Entrati neia terra propofcgli quel deno Psfl sto ilfmme dncino picttc gtsndir firne c< Lemaledidfione acuì non obferua icomman aa menti de dio c# xxviii Firmano ilpado con mramento c. xxviiit Inuoca dado e laterra per teaimomo c. xxx Parlaidio aMoyfe età lofue Ct XXKl Cantano quello canticouidite cieli c vw,, Benedifie Moyfe ifigliuolidiftael c. ' xxxii, Lamorte de MoyfÉ / c« XXX11S1 IOSVE. Conforta ilfignore lofue c j Entroncrffpioni incafadeRaab c/ u Paìfano il Giordano afiuto c,* uq Toglieno duodeci piene del Giordano pet memoria fr Qtconcideno ifigliuoli difrael con icoltelli de pietra c Cadete lemuta dela citta de Gietico c.' w ru lapidato Achot & aifo tuto ilfuo c. vii Dauci. Fono Iicen. di Gad Amaefka lofi- Conuocolofue v amaeftro quelli v- Gmda clecro dueha „j egus datore Vene langielo difl. 9 Fmoreetparla 4 U iti t Aoth ocafe Hglon re di Moab c. i Si feri manica Ico di hm fu morto da label foglie di Aberrinco c» ini Ontano di Bora ed-. Aa' atb c, v Gedeone defirugelaltare de Iidolo Baal c. vi upe Gedeone lofiedi Madian c* ysi Fiiprefo 2ebee ctSalmana reemorti c. vili Acimekcbcòbattédo iebes fiimorto c. vini" pimàdanomifencordiaper rpeccati loro c, x Fcpthe fece facnficio dela figliuola c* xi GubetnoLepteifigliuoIiddraeUxx ani c.xii C cmenacque Sanfone c« xiii Amasia Sa'fone il leone c. Xmi Go lamafela de lafsno amacio iPbilifiei c, xy Rmno Safe ne il palato con iPhilifìei et mo ndluiron loro inficme . c, Xyj ece fare Micbauna imagmedargieto c, xm i: refero ifigliucli deDam Lachis » c. xviii Dela morte dela mcglieredel Lenita in Saba c, Jlx buèdm fece ifigliuoh difrael de Lemta c,xx àJeìtwfeno Galaad etuccifero tutti guhucnum C( xxt RV7H. Ruth feqtmaNoemifua faceta c* i lonatbd.. dala mori Fu preR S' 7. aSac Dati Sau aD Mi Io u< Fii Sa Gié Tatg a Saul TolejL Entro L ^ do e tòt Ando Dai Iifteo et diev Parla Saul v Achis( > ntor Ritru: - ^ Da gli vtifigliu ragli Lamette di S XV ' c. xvi ,ia * vili ix ** X i 1 ili da xilii x » ■ i iiac. il ®, . c* in ,rte di c» nii re iltépio c. vi di quello c» vi Pbarade c. vii c. viti .zabel e* xxi . licarono c» xxu RE idellfuocbo SS pritic, omini c» ì L Heliail toni! mantello: SS EIl j fanalaqueconi! Vie c, ii Fano Fofe nel leto Si idio bmpi daqua c* in Sufica Elifeo il figliuolo di Sunamite c. iiii Monda Heltfeo Namati furo dela lepra c. v Per la fame x Samatia magiano ifiglioli c, vi Fugeno iSyrii etabandonano ilcampo c«vii Asael co uno pano immolato daqua foftco il te de Sytia c. viit Heu ucci le loram re et Ochozia et regno lui c* vm’t Fa Heu tagliare tleapo a fettenta figliuoli di Acàb • c. x Fu ucafa Attalia: e minuzitono bdoli c, xi Ioas regna Si cole lofferte 6c concia tltem pio Cd XI Helifeo difìfe al re percuoti con lafagitta la tetra. . c. xiiì Ioas redifr^el prefe Amafia te di luda • c. xiiii Iltempo regnono ire in Ifrael c« xv Acharmàdop lire di Afvni mfocorfo c« xvi Fu prefoOfeejeti Samaria uene leoni c. xyii VeneRapfacesaHterufalem.ptorlo e* xviii Straciofe Ezechia leùeftitnenta c. xix PianzeEzecbiaefulilorgatalauita xx Regna manaflfes i Hierufilem c. xxi lofta regna et ìetogti lalegte fqmrsia leueftimenti. c* xxii Fa Zetai: fu ore del tempio tu ttc leuafa et tutte cofe fatte agìidoli c* xxù'i Nabugodonofor mena tn pregione in Babilo nialoacbim e tutti gliartifia c. xxtiii lire diBabiIonia fa cierchare Sedeebia c. xxv PARALIPOMENON PRIMO Lido eh i de Edo n c. i Lìdefcendenti difrael e parentadi di fcnbi ve. it Lj figliuoli ebbe Dauid m Ebron c« ni Lifigliuoli de ludaiet le terre loro c« iiii 15 figli nell de Rubemet ucci fero no li Agiereni c. v Lifigltuolt deLem:&i càtatori alarcha c, vi LifigUuoli delfacariet de Beniimime di Ne p talim e quell de lofeph et di Afer c. vii Lageneratton de Beniamin c. viii Gli deputati per portieri ala ca,fa didio c. ix Iphilifam cccideno Saul et ifigliuoli c.x Gli buornini forti de Dauid " c. xi Quegli uano co Dauid quando fuge da Ab Colo n c, xii Portano larcba et idio pcuote Ogia c. xiii Percuote Dauid iPhiliftei e tuoli li doli c, xiiii E legie iLeuiti f> portare larch a c. x v Pone cantatori et fonatori dauanti larcba: et pfalmfoa Dauid c. xvi Natfcanpla a Dauidleparolledidio c* xvii Dauidpcolìe iMoabiti et Adade^eg c. xviii Anneri fa radere labarba et tagliare iipanr agli noncsi de Dauid c. xvnit Percuote Rabba, et diffecela c, xx Satbanàs prouoco Dauid anumerare ilpopu Io difrael etidio ilpercoffe c. xxi Prepara Dautd laparecbi per fare iltem P!o c. xxii Fa, re (optaIfrael Salomone et numera JLeuiti _ c, xxili Mete leforte ai Leniti p lefamighe c. xxiiit fu fpartitiifigliuolipcr laudare idio neebati et fuom' et inefo leforte e. xxv Diuideno lijortonari deltépio cieporte Ct xxvi Quegli ferusno a! re c. xxvii Convoca Dauid ipriti dpi et diali che Sz Istriane; Iirdjhchera litepio c* xxviii Vngefc Salcirc n c lafeccds uolta c* xxix PARALIPOMENON SECONDO; ° Appare idio a Salamene lanode et lui Udì. manda fap lentia c* 1 Ordinagbbuomini p fare lacafa didio c. ii Cominza afabricare lacafadelfignore c* ili Fece laltare et.c.ampole doro c. nit Portano larcba dalacita di Dauid in Hieru fa lem Ct v Fa Salomone orationt al fignore c. vi Difcefe ilfuoco diaeloediucrolbolo cauflo c* vii Edificoe Palmem&: molte altre dta.de c* vni Vene laregina Sabba auedereSalamóe c. ix Dimàda iìpopulo aRoboàglializietifcbac.x Roboà edifica cittade et prede moglie c xi Safacb re degypto uéne f Hieufalem c» xii Abia pia a le roboà e {fedo co lexercito c* xiii Sara di Ethiopiauenecórra ad Afo c. xùii Afa tolfe ma glidoli de tutti fuoi luogi c. xv Afa fa m ette re in pregione Anam c. xvi Regna lofaphat et difìruse ibofcbi c. xvn Achab re difrael dimàda gli pipbeti c« «xyiu Comandalofapbat li ludiasiudicafe rito c« xvix Vene ifioli de Moab cótta lofaphat c, xx loram uccife gli fratelli c« xxi HieuuccifoOchoZiaet lacafa di Acab c- xxu Fu unto lire et morta Atbalia c. xxiii Fu ucafo Zacbaria intra iltepio e lai tare c. xxtiii Amafiauccife.x.milia di quell diSeir c* xpv Ozia fece molti edificu ediuétalepfo c. xxvi Ioatbà regna e uffe ifigliuolidi Amo c xxvit Màda Achaz aire deghafìjn p adiuto a xxv ili Regna Ezechia e piace a idio c4 xxvuii Defìrugeno gli altari et glidoli c. xxx Dano ledecime de tutte cole c» xxxi Viene Senacberib et afedio tedtade c. xxxii Manafie fu prefe da! redegliaflyn et menato in Babylonia c< XXXI!! lofia defltufegìidoli eleftatue c. xjixuit Fa lofia ilpbafe et i bataglia e morto e. xxx v Fu menato loschim m Babilonia xxXvl ESDRA PRIMO Cyro màda iHierufalé a edificare ilt^no c. i Quegli de afeenderono dell? pre'gione de Babylonia in Hietufakm Fondano ikempio gridando co uorc Scriflfero contra igiudet P 'Tel ad artaxerfes re di Peri 4 Leuofe Zerobabel & cominciarono ad ediFicare il tempio c« Comanda Dario fiafato il tempio Sia Tatanai gli do ni fauore c. Attaxerfes fcriuead Efdra uadi m Hie rufalem c* Qi^egli andotono ad Attaxerfes c. Ora Hfdra p imàchamenti dtlpopillo c.viiii Che lafìTmo leieminc alienigene c, x NEEMIA vii vili Piange Neemia orando adio cl i Diede lire a Ne erma licencia et lettere c. li Hedificano leporte di Hicrufalem c ni Fano lopera grande Si co guardia c. liii ReprendeNeemia glipricipi c, v Fini Ceno gli muri Jpr ^ c, vi Puofeno leporti et nomerano quegli torno nodeBabylcma c. vii Legie Efdra libbre dela legie alpopulo c.viii ' Dcgmnano eueftonfi de £àccho;ói firmano il padlo con ilfignore c. ix Lifignatoridilpadofcnoqueili c* x Dano leforte p labitacion i Hiemfalé c. xi Ilacerdoti et leuiti p icatici nelifactificii c* xiì Seperano ogni fcriflienda Ifrael c* xiii ESDRA SECONDO , Comica Io fi a effere facrincatalapafcba c. i Likuin apparechiano afe & ali facerdoti c.ii Fffendo iti oftemore lofia c« iu Rimeue lore de Egypto lecoma c, n'ii Nabugodorofor tranfporto ifigliuoli de Iu da in bah) Ionia c* V Cjto ie di PerF ritornaifigliuoli difrael in Hiemfalemedagliliuafidoro c, vi Li Samaritani accufano li ludei del labri care c, vii Vene uietato all ludei che nò Lucrino c vili Tri giouam pongono tre cofe da effere iudi cate quale fia piu exceléte c. ix Zerobabel uene reputar 'raglialtnetdo/ manda al re adipi moti ac c« x Bafa Dano Zorobabel etchd uadiad bedifi care! lalem c« xi Man, ano mille canalieri con Zorobabel ett^r laitri emomiloro c. xiì Fondo, orobabelrltépio didio c. xni tei liadó aucciere gli re tornati c.xiiii eia a. Dario iképio hfabnea c. xy mifceo ?fi altépio diHic c« xvi Comanda CyrocheTacafa delfigìiore fu bedificata c xvii Fu finito iltempio didio c. xvni Efdra admaefìra tutto Ifrael in ogni mfìicia c, xix Laletera manda Artaxerfe ad Efdra c. xx Quegli uenero di Babylonia co Efdra c« xxi Pefa mafi deloro e delargéto donatili CvXXii Ofìenfcono quegli funo pregio ni animali c* xxùt Lamentafi Efdra et fpeciafi ilueflimento per LtrafgrefFion dei populo cxxiui Prometteno di lafciare ledone fore{fiere . c. xxv Furono, trouati di facerdoti chaueano fonfliere c* xxvi Legiefe lalegie et piangieno . xxv» thobia Tbobiafa participi iprigiom come frategh ne ifuoi beni i FuThobùciecbato etnonuedea c* ti Piangie Sarra per lo rempropero c. ni Thobiaamaeftra fuo ftgliuoloThobia c* tiii Va Thobia co' làgielo Raphael inRages c, v Lauafe ipiedi Thobia Qi prède ilpefcie £, vi Tobia tuole Sarra per moglie c* vii Scacta il dimenio col fuocho del fegato del pefcie & dorme con Sarta *■ c. vili Manda langielo a Gabello in Rages c. vii» Pi angle Anna madre di Tobia pia dimora c»x Ritorna Tobia Se unge gliocbi dii padre com il fiele dii pefcie e ncieue il lume c, xi ManifeftafTe iangido efler Raphael c. xiì La confdTione fa Tobia a idio c< xni Monete Tobia IVDITH C, XIIU ’ Iuta Nabu eh odono for uendicatfe c . i Oloferne pn'cipe delexercito di Nabuc re c. li Subiuga tutte le prouintie c. ni Gridano al ftgnore U figliuoli di Ifrael c, mi Parla Acbiordi figliuoli di Ifrael c. v Suplicano adio con oration edi^ur o c* vi AfcdtaOlonferne Ber bulla c* v» Judith reprende ilpopulo del confglio c. vili Entra ludith nel oratorio & uefìeffedi cilicio & ora adio c, Ornafi ludith 8£ uafene Olonfeu c. x Olonfetne ricieue ludith 6d lei tip aria c. xi Ragao caflrato introduce ludiS:b c. xii T iglia ludith ikapò ad Ohntsme c. xi» BIBITA IN LtNGVA VVLGARE TRADVTTAìLO LIBRO SECONDO LALIMGVA GRECA E CHIARIA^ GENE SISt CIOÈ IN LA TINO GENERATION; INLOQIiAL SI MANIFESTA L GRIGI NE DILMONDO, ,C.I. E L FRINII PIO creo idio. io Cielo ÓC la terra* Malaterra f era uana 8C uota.Et le tenebre 1 erano (opra la taccia dellabiiìb I ac lo fpinto di dio era portato fopra laeque* Diile idio Aiafat § ta la luce e lata e la luce & idio I uide che la luce era buona 6i ti ----- — ------ diuife la luce dalie tenebre.Et appehoe la luce die: tenebre noe te. 6c tra li uefpro U la manna io di uno 5C pnmo. t Inuenta idio dille fia fatto io fermameto nel mezzo de k.cque 5c diuidanle laeque da iacque.6c facto e il nrmaniento 6c dio diuife laeque le quali erano fotto il finnamentoda quelle chetano fopra il firmaméto e lat to e cofi. Et chiamo idio lo firmamento cielo SC fatto e tra io uefpro SC la matma iodi fecondo. Dille in ueritaidio .Raguntfi laeque le quali fono fotto lo cielo in uno loco & apparifcha la arida; 6£ .... fatto e cofi; Et fi chiamoe idio landa terra. Et le co’/ gregatiom deli acque chiamo Mari & quello uide idio --- ----- cnera buono &: fi dilfe. Germini la terra berbauer-de I i scendo lo fernet 8c il legno pomift ro facendo frudo tecodo la generatone fua in fe iftefo il feme dii quale lZ e'n?lterno ila fopra A terra. & fatto e cofi. Et la la ^er0:3 ’ "zitante oc facendo feme fecondo I a generata alcuno el fem gerbera bu01 «l tcr?n. 1 legno facédo frudo 6C auédo Tlafpetie fua. Videidio che 'ra iiuefpro et la matinalo ii—1 ■ i Diffe ancora idio fia fatto iilumin? nel firmarne to I dei cielo:5c diuidano ti di da la nocte fieno in fegni | & tépnet di*, egllanm; àccio che Ideano nel firma/ I méto del cielo;6c illuminano la terra, Et fatto e cofi Fece idio dui grandi luminari magon taccio che Co/ prafteffeil di:uno magiore luminare tcioe il foietei el luminare minore; cioè la luna che loprafteffe aia node ÓC alle lidie. Etfilepuofe nei fumamento '*! dei cieio acio cbeluceffero fopra Ir ' erra etdiuideile i:i luce da le tenebre;et diuifero la luce dalle tenebre - F ulde idio chera buono quello Si fatto e rra il ue/ f ' et la mattina:lo di quarto, «apwr» * r ' ^ A ■H. ^ : - V ' ' f « ) * U < * # ■ ' •« m — ,^ ' GENESlfs W'f-.- M m C-~ o- Dille ancora idio memno laeque le reptile de^amm/' ui/ .uenu.Si iecofeche uoimo fopraia. terraXotto al rnmamé to del ciclo» E creoe idio le baìlene grandìffime &Z ogne anima uiuère muteuole la quale auea pròduto iacque ne leTpecie f ue di ciafcuna diperfet & ogni cofa uollatiie (e/ condoilfuo elTere 8c fuageneratione*Adumq2 uiddeidio obera buono 86 fi benedille loto.dicédo,Creiate 86 mul/ tiplicate 86 rempiete laeque dei mare ma gliuccielli mub tiphcono fopra la terra .Et fatto e tra lo uefporo 86 la ma ——------------ fina lo di qumtoi Difle inuerita idio producili la terra lanima uiucnte ne la fuageneratione ciafcunoilebeftie grande & le piccole 86 le belile de la terra fecondo le fpetie loro 66 fatto e, co fi* Fece idio le belile de la terra fecondo la qualità loro 86 i mmenti 86 tutte le reptile de la terra nela generacene fua* Ancora uide idio che era buono 86 dilfe. Facciamo lu homo a la imagine&aia fimli tudie no lira 86 foprallea apefci delmare 86 ad gliuccr l li del cielo uollatiii 86 ad tutte le belile 86 di ciafcuna creatura ad tutte le reptile ferucolecbe femuoueno ne la tetra, tit creo idio luhomo alaimagfefua(S(. ala imagme didio creo lo mafcbio 86 lemma 86 benediffe loro idio dicendo . Crefcete multiplicate & rem/ pieti iaterra 86 foprallate allei ,86 fignonzate io e fa m Tir m >i inm dellacqueSi gliuccellidelcielo et tutte le cofe ebeanno anima le quale femuoue oprala terra.Dilfeàcora idio Ecco io ueodato tuttele berbe producete elfemefo/ pra iaterra et tuttiquàti ilegni.anno infi medifimo feme'te ciafcuno de fua genera tio'e; accio che auoi fiano deh a; 86 atutti giiammali de la terra ,86 in ogni uccello del. c,° tutteiecofe cbelfimuoueno ne la terra &nele quali e anima uiuete,accio cadi abbi ano de ebe uiuereetfattoecofi.Euiddeidiotutte quelle cofe le quale auea latto chetano molto buone. E fatto ctraluefpro et la manna lo di fedo cioè lo Veneredu . C . II . >4 Dumque Compiutifono li cieli e Iaterra.& ogne loro adornaméto e com pie idio lo di feptfo il fuo lauono . ebegh auea fatt<^ Editutto illauorio / cbegli auea fatto lodi fepttmo fi npofoe.et benedffTe lo die feptimo 86 -A JL. facnficoe quello *.perciò che iquello dìefi ceffoe datutto illauorio fuo il quale creoeidio accio che fi facdle.queflo fueii fabbato*.Quelle fono le generati/ rioni del cielo ci de la terra quàdo create fono:nel die nel quale fece lo fegr.ore idio 10 cielo 86 la terra & ogne cofa uerzitàte dii can co dinàzi che nafcelfe de la terra & ogni berbade la legione fua in nanzi che gernunafe .Inuerita ancora nò auea 11 fegnore idio piouuro fopra le terra:&: ancora nonera iubomo il quale opperafe a terra.ma una fontane fahua 86 bagniaua tutte le cofe fopra la faccia delaterr umqj formqe il fegnore'.elio luhomo di fango di terra .& fue fatto 86 loffio id» ne la faccia fua lo fpinto ària ulta e fatto e buomo in •mima uiucnte io figne te idio auea piantato inueria il paradifo de la dillerr-.z . dal co^inciamcnto di pnmamel quale pofe luborno ebegh auea formato. Pioiaile inuerita il fignofe idiptdela terra ogni legni o belo auedere & aufarlo focue,ancora lo legni o de la ruta nel mezzo del paradifo.E: iolegnio de la ripiena a di bene 86 d: male.Et uno fiume uemua dalluogo de la deii'cflanza abagnare il paradifo:il quale quindi fi d urei e inquarto capi.El nomediiuao e phy fon. quegli equello cbecircuiiTe tutta GENESJS I, rerra di eiulatbtdoue nafce ioro.Hquelloro de quella terra e optfo.E qui fi truoua BcÌeliur»iS<:^a pietra onicbina* E1 nome del fiume fecddofi e Gyom Eglie quello che atcuifce ogni terra di etbyoppiaJl nome dii fiume terzoeTygns.cbe con tra ah afyri.Lo fiume quarto fie Eufrates. Porto adumque il fegnore idio lubomo e puofe lui nel paradifo della delledanza: accio che quello operaffe ÒC cuftodifle quello SC comando alui dicendo.Adam dogni pomo diligmo del paradifo mandu cba*Madel pomo della fcientia del benedel male non manduebarai tu. Che in uentade tidicbo che qualumque di tu nauerai mangiato cioè di quello cbioti uieto di mangiare dimorte morrai. Di ile inuentapoi lo fegnoreidio none bene chelhuomo fia folo ,Faciamo adiutono allui fimiglianti a fe,Formati adumque lo fegniore idio tutti gli animali dela terra i tutti gli uolatiui del cielo gli meno lidio dmazi ad Adam accio ebe gli uedeffe comegli chiama fife ogni cofa, Inuenta ebe chiamoe Adam de ianima uiuenteiquelo el nome fuo,E fi appello Adam per foi nomi tutti gli animali Se tuti gli uollatiui del cielo Se tutte le belile della terra Adam non fi truoua inuenta adiuto fimilie allui.Mife adumqj lo fegnore idio il fomno in Adam Concio folle cofa che Adam dormilfe. Et e [fendo adormentato idio tolfe una delle collole fue 8C mi donde latrafie nmpie de carne , Adumque ■ bedificoe lo fegnore idio della colloia che gli auea tolta da Adam la femina & me nella ad Adam, E dille Adam quella cofa aguale e offa dellolfa mia &c carne dela carne mia,Quella fie chiamata Virago impelo che dellbuomo e fatta.Per laquale cofa abandonera Ibuomo lo fuo padre 8C madre Oc accollerafli alamoglie fua faranno dui i una carne: Co fioro aafchuno era gniudo:cioe Adamódamoghe fua Se non fe uergognauano: C III, -^r jr a ei ferpente el quale era piu caldo di tuti gii altri animali della terra li /I la ucce tua nel paradifo bo s; (ito SC timeti mol to i co nei c fi aco fa che gmudo foife SC fi snenafcoìfnE idio dille ami. Chi te a manifeftato chen gniudo:feno che dellegnc delquale io tauea coma dato che tu non mangiafE mai del frudo chio tauea umettato Se tu nai mangiato, Rifpuofe allora Adam i i-'fignollomi la lemma che tu mi detti per mia compagnia SC ella me diede del legno ernie io ne mangi ai. Di fie adorali figniore alla femina, Se tu p che facefh quella cofafEt ella rifpuofe<3cdiiTe.-o ferpente mmganoe ondio ne mamuai,Ditte lo ftgmore idio alio ferpétepcio cheto ay fattaqueftacofa:maÌle dedo fi tu tra tatti d animali: Se le beflie della cra,6c Copra lo pedo tuo anderai de la terra màgierai tutti idi detta ulta tua OC len 'h. p orro tra te Se la femia & tra il fieme tuo & ancora ella tamttara lo capo tuo : & tu iTidierai lo calcagno fuo *E poi difTe inuerita a la femtna Bua no multiplicheroe le fciagure tue &: li cocepiméti tuoi in dolore pturirai ifigliuoliJ&: fotto lafignoriade ihuomo farai egli te fignoriza ra .Poi diffead Adam impelo che tu udifli a la uoce de la moglie tua & magiaftì del fuifto dellegno del quale io tauea uietato & comandato che tu non ne mangafti f1 farae maledetta la terra nel lauorio tuo: & ne le fatiche màgerai di quella tutti idi de la ulta tuatie fpine & triboli germenera ad te & manderai lerba de la terra: & nel fu/ dorè del tuo uolto uferai del pane tuo in fino ad tanto che tu retornerai ne la terra: de la quale fadìo fedmpercio che di poiuere fe & in poiuere retornerai. Poi chiamo Adam il nome de la moglie fua Euatlmpcio che madre fotte di tutti umenti.Fece poi il fignore idio ad Adam & a la fua moglie gonelle di pelle: & ueftio loro & ditte* Ecco Adam fatto fe quafi come uno di noi fapiente lo bene & lo male* Adumque ano che p aduentura non metta la mano fua&piglideilignodela mta&mangilo & uiua fempremai* E dopo quefto il fignoreidiomando Adam & la moglie fuori dii paradttq de la delledtanza: accio chegh adoperaffe la terra de la qual era fatto* rt mancf0 fuora Adam,& colloco dinanzi uno cherubin con uno coltello di fuoco Ipauenteuole a guardare la ma dellegno de la iuta* *C *1IIL /\ Dam menta f cótenéte poi conobbe la fua moglie Eua la quale cóciepete j \ ^ partun Kapno dicendo o poffeduto Ihuomo perdio* E poi ricóciepette ^ m ^Lia ^Ua ino§^Ie ^ Parturi aKa^n uno fratello cioè Abello il quale fue Pa^ore c^lpecore:&Kaynlauoratore di terra.E dopo molti di dipo lai or r nC duado Kapn offieriua deli frutti de la tetra i dono al fignore idio.Et Abello i offerì ua degli fr udb. de gli primi geniti delegrege fue &di piu gratti chauette. Onde il fignore riguardo bene ad Àbel & agli d om fuoi *Ma a Kayn &C. agli doni tuoi no riguardoe.Aduq? dicio adirato fue Kayn forteméte &: turbatofi lo uolto fuo A loquale di fleto lignore*Perche feadirato:&per che fe turba la faccia tuamoglio cne lappi che fe tu bene farai nceuerai bene :ma fe tu farai male fubito il tuo peccato fera a mi mani fette ma fotto ti farra lo appetito tuo & fignorigierai lui* Ma dopo quefto Kayn ditte ad Abello fuo fratello andiamo fuori *É conciofia cofa che foflero nel campo el feleuo Kayno centra ad Abello fuo fratello ài uccifelo per a ftio Se p muidia chauea chel fignore gmdardonaua meglio Abel che Kayn. Aduq? ditte il fignoreaKayndoue e Abello tup fratello-Kayno nfpuofeio nò fo.or fono io guardiano del fratello miofE il fignorediffe allunor che ai tu fattoria uoce del langue del fratello tuo chiamomedi terra*Adumqi maledetto farae foprala terra la qnaleapperfe la bocca fua & ncceuete lo fangue fuo cioè dii fratello tuo il quale tu ai morto de la tua mano* Ancora quando adoperarai la terra non ti darra atte ifrutti fuoi * V agabile ÒC fugibile farae fopra la terra* Allora ditte Kayn al fignore. magiore eia iniqui tade mia eh a loperdonanxa menti *Eccho cacarne oggi de la faccia de la terraiSd da la faccia tua io mi nafchondiroe:£c fato uagabile fenza opa mento di ninno bene 6C fuggeuole ne la terra* Echiumque mi trouera mi ucciderà. Ditte a lui il fignore mai non :che cofi fe faccia * Ma chi ucciderà ti fepte cotanto fata punito *E può fe quefto figno lo fignore a Kayn m generale accio che chiuq: lo trouaffe lui non lucidiffe*E partitofe dopo quefto Kayn da la faccia del fignore fi abitaua ne la terra nel mondo molto dubiofo ne le parte orientali beden*ConoÌcea ancora Kayn lamogliefua la quale conciepette&parturi Enoch* Si hedittico una citade Si Chiamolla per nome del figliuolo fuo Enoch ♦puoi Enoch generoe 1 rad Si jirad generoe Maulabel Si Mauiahei generoe MatuiaeLSi Matulael generoe La/ mech.iì quale tolfe due moglie chel luna ebbe nome Ada: Si Ìaltrafella*Et generoe poi Ada lahal il quale fue padre de gli habitat! ne le tende Si di paftori*El nome del iuo fratello fue lubaLil quale fue padre de cantanti la citara Silorgano*SellaiaItra genesis fua moglie di Lamech generoe Tubalcain.il quale fu lauorente di martello Se fue labro in tutti glilauorey de mettallo & del ferto.Ma la fotella di Tubalcam •. enta ebbe nome Neeman.SC diflé Lamech alle due fue moglie Ada Sella .Vdite la ucce mia moglie di LamechiSCafcoltate la parola miaumpercio chioo ucdfolhuomo m la ferita mia Si o fanciullo in lomiolmotecioeiniquita&ira. Mail f.gnoted.ffe a Kap che cui luccldeffe onero egli chauea fatto d bornia dio fepte cotito ferebbe punito.Ma di Lamech muerita fata data fepte uolte feptantala uendetta.Co^no/ be ancora Adam la fua mogli e Eua:& co nnepette Si partun uno figliuolo ,1 quale cmamo p o fuo nome Setta dicendo lo fignore i dio puofe ad m. daliere altro feme per Abel il qualekayn uccife.Poi ebbe Setb uno filmolo .1 quale chiamo Henos. Quefto in comincio ad chiamare lo nome del lignote. ,C V. "V T ^ du^e creoeidiolhuomo ad imagine didio fece lui mafcbio & la j ^emlIlacrcoe&loro6ibenediife Sechiamo loro Adà & dal di che furono I creati uiuedo poianm C.xxx .gcnetoe ad fimilitudme fua & ad imagme d >1 chiamando il nome fuo Setb. Et poicbelebbe genefato me te Adam 5ifatti fonoifuol di odlocento anni.Et poi ancoragenerò^fielmo liSi figliuole. Et fatto e ogni tempo di Adamche umette anni Novecento trenta & moritte Adam.Inuenta umette Setb fuo figliuolo anni C V.8igeneroe Enos Et uiuette Setb poi che generoe Henos «accenti fetteanm.ac generoe figliuoli & fle gl mole. Eh compiti lono tutti idi di Setbnouecento xii.anm &:mornMa Enos ui nette nonanta anni.& generoeCaynam. Dopo ilquale nafcime'to uifTe.V cccxv ini Et I quefto tempo generoe figliuoli 3ifiglmole.Et fatti Sicompiuti fono tura idi di Enos VccGcv.anni mono.MaCaj/naminueritauiffe Ixx.anm & generoe Maiale bel.E poi uiuetre Caynàda poi che generoe Maiale bel Vcccxl.anl.&i quefto reco generoe figliuoli 3i figliuole Si fatti fono tutti idi di Caynam Vccccx.àm & morto e. Mi umette ancora Malalebellxv. anni il quale generoe Iaretb;&: poi umette Ma a.e o poi che generoe laret b. V cccxxx, anni : genero e figliuoli 8C fig;liuolei& fatti lono tutti idi de la fua ulta cioè di Malalehel. Vccclxxxxv. anni & morto e. E dopi codai umette lateth Clxu .anni Et generoe Eaocb & umette laretb. Vece, anni 8c generoe figliuoli & tigimole & fatti fono & compiuti rutti idi de la ulta di lateth cccc Ixn anni & morto e. Edopo colimi il fuo figliuolo Enoch uiuette fefanta e v.am & generoe Mathulale,Et iequito Enoch lauiadeidio.Et umette dopo Enoch c begli generoe Mathufalem ccc.anm .5C generoe figliuoli 6t figliuole & fatti fono tutti idi de Enoch ccclxv.àm & andolfene con dio.Et no apano poi piu fperzo che nel portoe il fignore umo.Et uiuette Mathufalem poi C Ixxxyu.annr. & g;eneroe LamecbìS»: uiuette Matbufale poi che generoe Lamech,Vcclxx^ii.anm & generoe figliuoli &: figliuole.E fatti fono idi tutti di Mathufalem, Vecce Ixviiu anni & mortole .Et uiuette ancora Lamec b C Ixxxu anm:6c generoe uno figliuolo & chi a/ molo fuo nome Noe.dicendo colimi confolera noi da lopre & da fatiche de le mani nnfire ne la terrarhe il Cirmnr* n r____l . . T Concio fia co fa c he gli hu o mi ni commpaifero già a moltiplicare Coprala |h ferrargli figliuoli pcreaffero uedeteno gli f igliuoli didio le figliuole di Ihuommi cherano belle tolfelefi per moglie di tutte quelle che fauea 1 ^ noeiledre&difie loro lo fignoreidio nópermanarra ciò uuoledire non umera lo fpirito mio nel Ihuomo fempre mai, Impelo cbeglie di carne & farrano idi fuoncioe uuoledire nò umera di cxx.anm ad menomare letade. Et in quelli di già igigann erano Copra la terra .E puofcia che ucnuti fono i figliuolididio alle figliuole di gli buomiM:& quelli che le genetono furono pocenti aUecuioe huc mmi famofi 4E uededo idio che molti mah da gli buomim follerà cioè fi fece itero ne la terra et tutti loro penfien delcuore follerò intenti al mal fare in ogni tempo, Allora fepentio il fignore cbegli auea fatto Ibuomo ne la terra Si guardate ad quel 10 che douea uem're Si toccato di dolore di cuore dentro diite » Io gu a fiero 1 buomo ilqnale io creai de la faccia de la terra dalhuomo in fino ad gli ammali Sia reptile Si ferucole minute in fino adgliucelh dii cielo io mi pento mueritai chio feci loro Ma Noe fi trouoeia grana dinanzi dal fignor^ioecbe egli fcampi dal dilluuio p che era huomo giuflo al mondo Sia dio.Noe nuomo giuflo Si perfetto piu cbe fo pra la terra fetrouaffe ne le fue generationi colfignore chel feguita la uia di dio andoe Se fi generoe tre figliuoli cioe,Sem.Charn.8eIafeth*Mapeggiorando letade Se corrompendofe la terra innanzi al fignore Se ripiena di mqui tade. E cócio fi a cofa chetdio uedeffe la terra efferecorropta Se ogne carne auea corro ptalauia fuafopra la terra che fi partiano dal ben fare.El fignore di fife ad Noe la fine di tuttala carne mene innanzi ad me.Perho cbe nmpiuta la terra diiniquitade Sedi peccati de la faccia loro.Ma io difpgero loro con la terra,DilTe il fignore a Noe fatte una areba di legni piullati Se la flanzia tua nel larcha farai Seregolaladi bytume dentro Se di fuori cioè di pece Se falla culi Di.ccc. cubiti la fua longesa ;la largeza fia did, cu/ bitiiSe laaltitudinedi,xxx,cubiti Se fiatai nel larcha Se faraeneilarcha unafmeflra Se in cubito uno cófutnerai la fumitade fua Se lufcio dellarcha porrai dalato difetto 11 cenaculo Se camere faraii quellarcha.poi io aduccero laeque dii dilluuio fopra la terra Se occidero ogne carne,ne la quale e fpirito di uita fotte cielo Se tute cofe fono Ifula terra fieno confùate Se fi porroeil padre mio teco Se inorerai ndlarcha tu Se ifi gliuolituoiSelamoglietua*,8eie moglidi figliuoli tuoi.Etdi ruttigli animali di carne dogm generatione ne mito dui nellarcba accio cbe umào techo dii mafcbio ài dilla femina.Se togli qualità di gltuccelli fecondo la generatione fua Se de le befbe la generatione fua4* Se dogm ferucola de la terrai fecondo la genetatione fua cioè due di tutti Se intrino teco nellarcha Se accio cbe poffano uiuere ♦ Togli adumque dogm cofa teco le quale manucare fe pollano Secomporterale aprefTo teco Se farra/ no cofi ad te come alloro per cibo *C VII, Ece adumque Noe ogne co fa la qualeidiogli auea comandato‘.Si allui |__4, dnTe il fignore.Noe entra tu Se ogne tua coffa nellarcba perho che mue I nta te mdi buomo giuflo innanzi nel bene fare cóme in quefla generarlo JL ne Et di tutti gli ammali mondi togli fette Se fette mafehio Se femina. Ma di gli animali non mondi cioè adire ruttigli animali cbe non ruminano due mafcbio Se due femina :Se de uollatili Se che non ano fedi ipiedi.del cielo fette Se fetteimafcbio Se femma accio cbe fe falui il feme fopra la faccia di tutta la terra, Et inuerita dopo ifette di io piouero fopralaterradiploma picolofa.xbdi Se.xl,notti Se guaderò ogne fubflantia cbio feci fopra la terra. Fece adumque Noe ogni cofa chegli comando il fignoreSeera di fecento anni quando laeque del dilluuio comm ciarono ad idare fopra 1 aterra.Et entroe Noe Se 1 a moglie:Se li figliuoli Si le mogli loro con loro nellarcba per cafon delacque del dilluuio:5e gli ammali mondi Se no mondi et di gl.ucelli et degne cofa cbe fi muoueno fopra la terra dueetdue uè/ nuti fono ad Noe nellarcba lo mafcbio Se la femma: fi come auea comandato lo fignore:8e conciofia cofacbe cofi fatto Si trappafafleno fette di laeque dii dilluuio abondarono cioè cominciarono fopra la terra.Lanno fecento dellauitadi Noe il mefefecondo adì xv'iudelmeferotte fono ogne fontedellabiffo grandeSe le catta raóle del cielo fono apperteSe fatta e la pioua fopralaterra per xl, di ài notti nel articulo di quello di .Entroe Noe Se Sem Cbam Se lafetb fuoi figliuolr.Se moglie fuatSe quelle di figliuoli fuoi colluinellarcbaSe con loro ogne animale fecondo la genesis a Noe ncUarcbamarcbio 3£ fLnitia dogm came*^ittoe fi come^aea^UiTcomanda te abondarono Se tempierono oZm cofai fcnr, 1, P, , _ ,‘g11013”12 tata topra tacque oc tacque loptaabodarono troppo-.fopraia terraì& copett fono cofuferucoUcomeglmcelhSCtomafoefoloNoeetchtcolluteranella^ba&len^o ssr H~ c"p"u “T”™"1"1* |^/ 1 '"“'“‘“^olacque&chuilefonomcontenente tutte le fonte dellabi 4 r f ffo!8ilt««arattedel cteloì&partitefono le ptoue dii celo.Et tetoma e ono acque in loro ftatotDopp^l.di andate et retomatei&npofofi larcba lo mefe ePtltooad xxvn del ditto mefefopramontidarmeraa.Malacqueandauano & decbilceuano ,n fino al decimo mefe.Et nel primo d. del decimo mefeTppatim no le lumi radi de moti.Comco fofle cofa che «appallatici* fullero xl d?& notri de la pioua Noe aperfe la feneftra dellarchalaquale auea fatta & fi lafcioe il corbe Il quale andoe 6£ no tornoe limo che laeque fodero Cecche fop ra la terra.Ma Noè dUopra aforaalT t ' T T"”Cbd‘afeanCOr" ft cefflfrero tÒtnoPe a lui nefot 3 m"1, qUaU n°a “°Uando do*c Ci ^ piedi . i. oSX nm r IH”erano,fn“ra f°P« ‘“«a la tetta.Et Noe iftefe la mano òd piglioUa & nmifelia dentro neliarchatEt poi afpetto piu nana vn di Pr una altra uolta lafcioelacolomba andare fuori dellarcba^La quale ntornoe ilu’a5 N^ZrotàS0 7 7° dOUZCOn 7°She inique INoe cnerano ce late acque opra la terra.Ma no' dimeno findugio fette altri di & rimandoe fuori la colomba laquale non tomo piu aliai. Adunalo Secétefimo p„ moano. o primo mele il primo di del mefefminuitelono laeque fopra la tetra Et aprendo N oe el tedio dellarcba guardoe & utdde cheta afciutta*la luperficiT de latetranelmefefecondo dixxyn liccataelaterra. Fanello idm a Noe focendo oh elafuondellarchacodatua moglie & cottoi figliuoli Se colle mogli di fialmSli tuoi.L^t coneifo reco ruttigli animali che fono apredo tedogm carne: cofi'ne gii uccelli come ne le beftic Se tutte le ferucole fe moueno fopra la tetta Se crefcitea moltiplicate fopra la tetra.Adumque ufcitone Noe Se ifuo figliuolula foa moulie Seie mogliediiuo figliuoli con luitet coniai ognalttacofa foiuefode dellamha uafeirono fopra la terra et ufiti che furono. Hedifflcoe Noe uno altro altare a bonore di dio et tolfe di tutti le pecore et ucel 11 mondi et fecene factifi no a dio fo/ p ta lai tare Si odorato il lignote de odore di fuauitade.E dtde il fignore a Noe non malidiceropiu oltre la tetraipetglihuomini.Inuerita il fentimenro el penfiero del cuore humano a male in chineuole fono dalafanaule^afua >AdumqUenonper cottero piu Ibuomo anima uiuente fi come io o fatto m tutti idi dela tettaci feme elabiada uerno de diate fredo 5C caldo notte & di non finpofarono, VIIIL “TT^V Oibenediffeil fi^nore Noe & ifigliuoli fuoi SddtlTeloto^Crcrceteet tnul y tiplicate et rempieti la terra*Et la paura uoftra c il tremore uoftro fia to pra tutti gli animali de la terra et fopra ogne ucciello del cielo con tutte ^ le altre cofe che fé muoueno ne la terra et ogne pefcie del mare allemant no lire dati fono &C ogne co fa che fe muoue 8c uiue farae ad uoi m cibo** fi come io prima odato lerbe uirente albuomo mcibotcofi uidono tutte quelle cofe preno minate* Excepto che nonuoglio che mangiatela carne con el fangue. Ancora il fanguede lamine uollre io domandaroe de la mano de tutcele belile & de le mane de Ihuomo ,De le mane de 1 huomo 8C del fuo fratello 8>C domandaro lani ma de Ihuo mo .Cbulque fpargeralo fanguehumano farae fparto lo fangue fuo pero che alla imagmedidio e fatto lbuomo*Macrefcete moltiplicate Mandate fopra la terra & rempiete lei* Ancora dille lo fignore a Noe &C a fuoi figliuoli quelle cofe*Ecco io fermaroe lo pado mio con uoi Se colfeme uollro dopo uoi ad ogni anima umente la quale e cum uoi cofi ne gliucelli come ne le beflie ÒC animali de la terra,Et ad tu te quelle che uennero dellarcba.Statmro lo pado mio coneffo uoi chio nò occide to piu ogne carne collacque dii dilluuio*Enon farra da qui innanzi piudilluuio di fcipantela terra,Et dilfe il fignore quello e lo fegnio del pado chioe tra me & uoi Si ogni anima uiuente la quale con uoi Si alle Tuoi generationi in fempiternoXarco mio porroenenuuoliiil quale farae fegniale del pado tra me & uoi* E quando mo uero il cielo connuuoli iarco mio apparita nenuuofi* & ncordirome dii pado mio conuoi 8c con ogne anima uiuenteda quale porta carne*Xt nò faranno piu laeque dii dilluuioSiaguallate tutta la carne,Et farra larco mio nenuuoli èc uedrolio 51 ncorderome dii pado fempiternoJl quale pado e intra idio Si intra ogne anima uiuienteSiad tuttala camelia quale e fopra la terra*Et fi diffe il fignore a Noe Quello faraeil/egno del pado il quale ioe ordinato intra me Si ogne carne fopra la trrra* Maifigliuoli di Noe iquali uennero de larcha erano cioè,Sem * Ghana Si lafctb, InuentaChamegli e padre di Canaan* Quelli fono tre figliuoli di Noe, Edi colloro fpirtito e ogni generatione Humana fopra la tetra. Incomincio adum queNoe huomo di campo adoperare la terra Si fi piantoela uigna* E fatto il inno beuello Si inebriato e Si gniudo e ne la cafa fua*La quale cofa quàdo Cham il uidde cioè lauergognia del fuo padre elfere gnuda fillo adnuntio aduo luci frateLi*di fuori cioè Sem SiIafeth*Ma quelli dui lo panno fi puofero fopra gliomen loro*Et uolgendofi adietro coperfero la coglia dii fuo padre e le fazze loro erano nuolte arietro Si le uergognedel padre non uiddero*Maifuigliadofe Noe dal umo* Godo fiacofa che gli fappelfe quello che gli auea fatto lo figliuolo fuo minore Cham: diire*Maiedetto ebanaan puto;8i fara feruo de gli ferui ali fuoi frategli*Difle an corabenedetto fia il fignore idio di SemXia fuo feruo cbanaantdillati idio lafetbt Si babiti ne tabernaculi di Sem Si fia chanaan feruo fuo,E detto queflo Noe conm ifuoi figliuoli fi uiuettedopo il dilluuio*cccl.anm,Et adimpiuti fono tutu idi fui VccccLanni Si morto e Noe* C, X* 1 A Sem Cham Si lafeth fono la generatiòe di Noe.Dopo il dilluuio nati 1 g fono a loro molti figliuoli*! figliuoli di lafeth nacquero quefti*Gomt.r, / Magog*Madai*Ianai8iTubalSiMofocb6iIras* Mai figliuoli di Oo/ mer fono quelli *AlTener* Erifad Si Togorma* Ma i figliuoli di anan fono quelli,Elyfa Si Tharfis Cethim Si Dodanim.Edacofioro fi cornicio adìui ere linfule dellegente ciafcuna per fua regione*Ciafcuno la lengua fua: Si le rarnig11 e ne ienattiom loro*I figliuoli di Cham fono quelli cioè* Chus* MefraimSi ut et Chanaan*! figliuoli di Chus fono quelli cioè Sabba*Heiula et Sabatha Si egma Si Sabathaca* I figliuoli di Regma fono quelli cioe,Sabba Si Dadan* a a ,4, me Cbusgeneroe.Nemrotb*Queflo i comincio elfere potete nela terra Si i era molto genesis robufto caccitatoreinnanzi al fignore^Et da cortili uffi inprouebio.Querto e quafi - Nemroth robufto cacciatore innanzi al figuore.E fue certo il principio de lo regno fuo'Babylon & Atath & Archad Se Cbalanne ne la terra di fennar* De la quale terra urtato ne Afìfur il quale hedificoeNiniuen Se ìepiaze de la citade Se Cbale Refé etià hedifico ira Ntniue SeCbale*5i quefta e cittadegrandetMefraym generoe Ludin Se Anamin Elaabin8i Nepturni Se Phetrurtm & Echertuimidi quairfono urtiti ipbi lifteiSecapturi,MaebanaangeneroeSidonem fuo pnmogemtotelpopolo Etheo Se Lebufeo: Amorreo & gregerto t Eueo &AracheoiSineo & Aradio: Samaritheo & Amatheo*Epercoftoro dirtemmato fono li popoli di Cananey,Et fatti fono iter/ auniduv ^ scuotili nino aieia+v^meiti ionoricriiuoli diCham. ne defeendette lengue genera troni :& terrei genti loro .Ma de Sem nacquero ipa dn di tutti ifigliuoli di Heber* I figliuoli di Sem fono,Helam& Affur&Arpba. fath &:Luth&Aram. Ifiglmolidi Aram Hus & VI ^Getherà: Mes, Ma Arpba, fath genroe Sale dilqu^le nato e Heber.Al quale Heber nati fono dui figliuoli:di quah Inno ebbe nome Pbaleg Jmpcio che ne die fuoi diuifa fue la terrai il nome dii fratello luo ledan :il quale leélan genero e Helmoda eSalepb&: Afarmothlare Se Adhuyam Vzai DedaEbal & Abimabel Saba e Opbir Ernia Se Ioab.Tutti querti figliuoli di ledan. Et habitarono per loro babitatione da meffa infine a Sephar monte onentale.Querti fono figliuoli di Sem fecondo idirtendenti Se lingue & re gione dellegenti che dilloro nacquero. Quefte fono lefameglie di NoeGpretfo ipopoli Sinatiom fuoi.Etdacoftoro diuife fono legentein terra,Doppoildilluuio ,C. XI. " A poi neramente il dilluuio fiera la terra duno labro & di quelle medefi ^ me parole. E conciofia cola ebe face E ero proceiTo dalonente trouarono w uno campo ne la terra di Sénaar nelquale luogo babitarono.Ondediffe ----' uno al profimo fuo.Venite Se facciamo dimatthói Se cacciali nel fuocbo Se fi ebeno imatthoni per faffi Se bitume per cemento Se dille ueniti Se facciamofi una cittaSi una torre lafumitadellaquale trapaffi lo cielo«S<: celebraremo lo nome noftro manzi che noi iiamo diuifi per tutte le terre,Et uenne lo fignore accio ebe uedeffelacitta&iatorre la quale bedifhcaueno ihgliuoli de Adam,Edirte ecco uno e ripopolo &uno e il parlare ad tutti,Et fi cominciarono affare quefta cofa Se non fi partono daipenfien loro infine ad tanto che quello lauorio compiono. Venite dumque andiamo & confondiamo qmui le lengue loro accio ebe non Odaci artuo la uoce del proiimo fuo,Etcoii diuife il fignoreloro di quello luogo mtutte le ter re:&fi celiato de bedifficare la citta.Epercio e chiamato il nome fuoBabybeifpcio ebe quie fu coniufo lo labro perifuiare lo linguaggio di tutta la terra, Equindi di fperfeioro il fignorefopralafaccia di tutte le regioni per tutto il mondo, Quefte fono le generationedi Sem. Sem era di cento anni quàdo genero Arphaxad duo anni dopo il dilluuio.Et muette Sem poi ebe generoe Arpbaxad cinquecento anni & generoe figliuoli & figliuole, Et uiuette poi Arpbaxad xxxv, ani Se generoe Sale Et muette Arpbaxadpoi ebe generoe Sale,eccelli.annigenero figliuoli Se fìglmo le.Sale ueramente muette xxx,anni & genero Heber,Et muette Sale poi che gene ro Heber.ccccm.anni &genero figliuoli Se figliuole.Et quefto Heber uiuette.xxxiu anni et generoe Pbaleg, E muette Heber pofcia che generoe Phaleg, ccccxxx, anni Se generoe figliuoli &fiigliuole,Et muette Phaleg xxx. anni a>igeneLoe Reu.Et fi muette Pbaleg poi che geenroe Reu cc vini, anni & generoe figliuoli & figliuole, Et uiuette Reu xxxiuanni Si genero Sarug,E muette Reu poi ebe genero Sarugdu/ cento vii *anni: Se generoe in quefto tempo figliuoli et figliuole,Et uiuette Sarucr, xxx ♦ini: et genero Naccor Et uiuette Sarug poi ebe genero Naccor cc. àm et genero \ figliuoli et figliuole.Et uiuctte Naccor xxvmi.anm et generoeThare.Huiuette Na ccor poi che genero Tharecix.annr.etgenero figliuoli etfigliuole.Et uiuette Tha re.lxx .anni et generoe Abram et Naccor et Aram .Qui contatemela generati/ one deTbare. Tbare generoe Abram et Naccor et Aram quello Aram generoe. oth .morto e Aram manzi che Thare Tuo padre ne la terra medefimadoue naqj cioè in hur di caldey. Dopo quello Abram et Naccor menarono moglie lo nome de la moglie di Abram Sarai.lo nome de la moglie di Naccor Melcba figliuola Daram padre de Melche et de Tele. Ma menta Sarai moglie di Abram era Iterile cioè che non potea menare figliuoli etnó auea figli uoli. Adumq? lolle Tbare Abra luo figliuolo et Loth figliuolo di Aram figliuolo di Tuo figliuoloiet Sarai Tua nuora mogliedi Abram Tuo figliuolo et meno loro de hur di caldey accio cbegli and alle ne la tetra di ebanaan et uénero mimo ad Aram citta ét babitarono quiui et compiuti et fiati qumi fatti fono idi de Tbare padre di Abram et di Naccor et di Aram.ccv. anni et maria in Aram citta. C XII. Ifieidio da poi la morte di Tbare ad Abram partita de la terra tua et dal I ^ # parenta e tuo de la cafa delpadre tuo et meni ne la terra cbio temofinro ^ ln §raride gente 5c benedirotte et magmficaro lo nome tuoiet la rai endetto et benediciro chi te benedicarano;et maledicero colloro che e m a.e icerano.Et ancora in te farano benedette le cognationi de la terra.bt faue ato a ui u ignote fiparti Abram ificome gli comando il fignoreidio et con lui an ° °tb Et era allora Abram di Lxxv. anni quando fi parti da Aram*, et con eco e menoe Saray fua moglie;et Lotho il figliuolo del fratello fuo et ogne lub ansa chel pollideuaet le anime etperfone chegli aueuano fatte in AramfEt parti ti tono tutti per andatene la terra di Chanaan. Ètquando Abram gionfe {quella terra lilla trappafiarono fino alluoghodi Siccheminfino al conualle alluminata^ et lo chananeo allora era ne la terra. Poi dopo qiiefto appario il fignore idio ad Abram diffiglie alfeme tuo io daroe quella terra. Ma udito quefto Abram bedificoe quiui uno altare ai fignore il qualegliera apanto chiamo il nome fuo & quindi partendofi & trapafiante al monte il quale era centra lenente Betel tefe qmui il fuo tabernacolo el quale dalloccidenteauea Bethel; & dallonente bay. Et ancora bedificoe qui laltareal fignore et chiamo quiui il nome fuo. Poi Abram trappalo qumi Sbando oltre al meridiano.Et fecefe grande fame ne la terra.Et an/ doe Abram m egypto accio che pelligrinafie qumi .Ma ne la terra foprabundaua la fame, E quando Abram fu prefio per entrare m egypto fi diffe alia fua moglie lo conofco che tu fe bella lèmma & chi te uederae de la terra degypto fi diràno quel laemogliedi Abramtonde m:occiderano tereferuerano .Diadumquetepre go che tu fife mia forella accio che bene fia adme p te: & mua lanima mia p la gtatia tua. Equando cofi mtiattofoe Abram m egypto uideano quelli di egypto la le min a chera moltobella nonciorlo ipnncipi a Faraóe & laudola manzi alluni tolta Simenata e lafcmma ne la cala dipharaone: &C ad Abram benefecero per lei. Et auea Abram pecore &boi afini Sclerui &C famigli et camelli. Et tormento io fig/ note Pbaraone con grandiflime piagbe:&: la cafa f ua per Sarai moglie di Abraham Et chiamo Pharaone Abram: de difiiglie .Che e quefto che tu mai fattoi Per che non dicefii cbeìla fofle tua moglie^ Per quale cagione diceftì cbella era tua forella^ acciocbio latolleffep moglie aguale. Adumque ecco la moglie tua cuoia &uaoue uuoli .Comando Pharaone cbehuomini follerò con Abram incompania «Se mena Ifero lui de la moglie fua 6C tutte quelle cofe chegli auea doue uoleffe. *C. X! III. e I__^ Attiffe adumque Abram degypto egli Si la mogliefua Se ogne cola cnc gli auea di lotho alla parteauftrale con lui. Era inuerita molto ri,cebo genesis in poffeìTione argento 5: oro.Et tonutof.per quello luoco per Io q mie era uenuto al meridie intra Betel per finealluogo del tabernacolo che eliauea fatto orima Si chiatnoequiui lo nome dilfignore.MaLotb il quale era con Abram auea^regie de pecoie ac atmenta & tabernacoli Si non potea tenere loro la terra ched.no fabita Aero in fieme.Et erainuerita la fnolfanzialoro moltaiSi nonpoteano babitare.n femeiond: rarra e cufta tra ipadori de le gregale di Abram Si di Lotb In quel lo medefimo tempo locananeo Si ferezeo hab.tauano in quella terra.D.fléadumo, Abram a Loth .Io tadomando che non fia lite tra te Si me Si mtra paftor. mei Si intra ipafton tuoi che fratelli noi fiamo.Ecco tutta la terraminzi ad te.Eio tepre go caetu ti parti da me .Se tu andaraedallamanomancha Scio dalla dntta terrò Se tu tuceglierai dalla dritta Scio terrò dalla mancha.Et leuatidumqua Lotho olì ocbu uidde ogne regione in torno al giordano il qualele bagnaua manzi chefo. uertilfe ilf.gnore Sodoma Si Gomorra f. comeparadifo delf.gnore.E f. come quelli de egy prò uegnente.n fegor.Et eleffe a fe Lotho la regione intorno al giordanoiSC partifledallorienteiScdiuiferociafcunodalfuo fratello, Abram habrtoe nelater radecbanaan-.Loth ftette neleterrelequaleerano ìtorno algiordanoiSihabrtoe poi in Sodoma.Inuenta ghb.iomini di Sodoma erano peffimi & erano peccatori dinanzi al I ignora troppo. Et drffe il fignore ad Abram pofca che fe pam Lotb dal lui .Lteuagli occbu tuoi &: poni méte alluogo doue hora fei dalaquilloae Si ad meri die &: ali oriente & alloccidete ogne terra la quale puoi tu uedere adte darò & alfeme tuo per femore .Et farro lo feme tuo fi come la poluere di la terra fe alcuno puoteffe anumerare la poluere il feme tuo potrà anumerare, Leua fut&ua fopra la terra m longhezza& m larghezza fuatlmpcio chic tidaro quella, Mouentefi aduqj Abrà lo tabernacolofuo uenne 5C babito appo conuallemanbrelaqual e in Ebron,Et bedifico qui laltare al fignore, tC X1111, § Attoeinuenta in quello tempo cbelo Re Amraphel RediSénaar &: Art L ot^ Pon^& Ckodorlaomorredeglielamiti&Thedal tedellegenti cominciafforo bataglia contra Bara re de Sodoma :5c centra Berfa re di j§ Gomorra & contra Senaab redi Adama Scontra Sember re de Seboimà: contrare di Emetlaquale e Segor,Tutti quanti quelli re li ragunarono nelauallefd uellre;la quale aguale e marefalfo, Duodefeanm feruirono,Cbodorlaomor, Et lo xiii.anno Spartirono dalui.Adumquelàno xiin,uenneChodorlaomori6<:I reebe-rano collui ; 5c percolfero Rafayn in Allarotb 5<: camayrnà: zuzm con loro; & àcora Sabe Chanataim: 3c coreos ne monti Seyr infine a campi di Phana il quale e in foli tiidine,Et tornoffene Se uennero alla fóte de Mefphatda quale e Cades; 6c pcolfero ogne regione di gllamalecbitii5c degliamorreiuquali babitauano in Afafontbamar Euenuti lono i Re di Sodoma Se di gomorratà: lorede Adamai&lo redi Soboim Et ancora lo re de Baie lo quale e m Segor, Et dmzarono la fchiera contra colloro ne la uallefilueftre cioè contra Cbodorlaomor re deglielamiti: & Thedar re de le gentù&C Amrap bel redi Sénaar;6<: Anotb re de ponti quatro re contra cinque,Et la ualle fiiuellre auea molti pozzi di bitume,Cofi adumque lo re di Sodoma ÒC diGo morra le reni uol fero &C furono abatuti quiui .Et colloro che remanfero fugirono ai monte, Et inuenta tolfenoogne fubftanzia di quelli de Sodoma 6c di Gomorra & tutte quelle cofe cbeadcibo fapertiene &andaronfene. Et anco tolfeno Lotb eia fubftanzia fua& lo figliuolo dii fratello di Abram ul quale babitauain Sodoma Et ecco uno di colloro chetano campati nunaolo ad Abram hebreoul quale babi taua m conualle manbre de Amoreo fratello di Efcbol et fratello di Aner, Coftoro muerita aueano fatto patito con Abram. La quale cola ebbe udito Abram cheta predo Lotb fuo frattello anumeto de gli pedani cbegli auea ferui. cccxyin, j> fegui to loro infino Adam; etdiuifi {compagni etaftalielorodi notteiet furono pcolfi & per feguì togli mfino aobbaila quale e ifmo ala finiflra di’ damarco.Et nmenoe ogni uioftansiaTua Tuo fratello*8ilefetnine&lo popolo «Et ritornato e lo re di So 0,11,1 contri lui pofcia che fu tornato da la cede di Cbodorlaomor: & dii re che con ui erano ne la ualledi fauhedaqualeeualle de re*Et inuerita Melcbifedech Re di baleni proferéte pane 5C umo era facerdote didio altiffimo benediffe lui 8C di Re benedetto Abram dadio excelfo il quale creo lo cielo & la terra* Et benedetto idio a tri imo il quale deffendédote glimmici tuoi ne le mani tue dati fonodiede alui e ecime dognicola4Ec dille inuerita lo re de Sodoma ad Abram dami lanime tue altre cole togli pertml quale glidiffeuo leuo la mano mia al fignoie alttffimo poflfe iiore dii Cielo aedi la terra che dal filo fubtegmimsicioe de la cominciare de la carni eia m ino alia co regia de la calza non ti torro muna cola che fta tua* Accio che tu nondicha io Anccbi Àbrami trattone quelle cofe che mangiano igiouani* Eparte diglihuomini che uenero meco: Aner Efchol 5c Manbre quelli tollero la pte loro, C* X \A Z' Velie cofe coii trapaliate latta e la parola del fra no re ad Abram per uifi I \ one dicentetNon temere Abram io deffenfore tuo fono: & la merce tua e e ^ *diiTe Abram Signore idio cbemedaraituIlo andato laza 3 U° 1 ^i0 lo Dcuradore de la mia cala quelli e Damafcus e^e^Etadgiunfe Abrà et dille* Ma ad me non bai dato feme*Et ecco colui eh io o qa- eruo o .tede mio iara*Et in contenente la parola del fegnore fata e allui dice te.^jj,on, m lata tuo herede: ma collui che ufeira del uentre tuo egli bauerala o-r^dita:3i meno lui fuori et dille allui. Reguarda io cielo & anumera le (Ielle fe tupouditdtiligìiecoii fata lo feme tuo* Et credette Abram adio et reputato e allui agiufhctatet dufiglie,Io fignore il quale méai tede Hur Caldeo^ la terra decaldei a-Cio chiotedelTe quella terra :accro che tu iapoirediffi: Maqueglidiffe [ignote idio *Ondepolfo io faperechioladebbo polIedere*Etrifpondetteil ficmoredille logli pernii una uacca di tre anm:et una capra de tre annuet uno montone de tre amtet una tortore:ec una colóbaul quale toiléte tutte quelle cofe diuifeieper me Zo:et aalcunapartepuofe contra fe dallato dentro muolgi luna centra laltrafii gli uccelli nò diuile*Et uennero gliuccelli fopra quelle cofemortede quali fcacciaua Abram*Econcioiiacofà cbel iole tramontaiìe ei lomno uenne fopra Abram et uno horrore grande et tenebro fo iaffalio* Et di tto fu ai lui faciotiafapereche tufape/ rai che! feme tuo che deeuemre fu eller peregrino nella terra non fua et fottomct tetano iferui tuoi Se tormentaranolli*cccc» anni :ma inptito la gente che debbono feruire io lagmdechiro* Et dopo quelle cole fi partiranno cioè il feme tuo cioè con grande fubllancia:ma manderaiapadri tuoi inpace lepolto in buona uecbieza* Ma nella q uarta generacione ritorneranno quatne ancora in uenta compiute fono R mquitadi degliamorei mfmo ad quello tempo «Et quando il foie era tramontato fattaeuna oblcuntatenebrofa et appara uno adunato Locbibanus fumo fumate et lampa difuoco trapallante introquelie diuilione*In quello die patoui lo figno re con Abram patio d*cente. Al feme tuo darò quella terra dal fiume degip to mi i no al fiumegrande Eufrates Cynei E Cenecei etCedmoneuet Ethen.et pherezei Rara ym anchoraet Amorrei et Cananei et Gergefei:E lebufei. C* XVI. \ Ddqj Sarrai moglie Dabram non auea generato figliuoliuna auea una a/ ^ alla de egypto lo nome Agar. Diffe al manto fuo Sarra. Ecco che mae conchiufa io fegnore accio chic non partonfeba. Vaaila fante miztt À. V ibrfi per aduentura ricciuero figliuoli di quella. Econciaiiacofa c e elio aconfentiife eflendo pregato tolfe Agar de egypto fua anelila dopo x.anni.cbe co miciarono ad habitare in terra CbanaamSi diede colla in moglie al fuo marito il quale andò allei: naa quella uedentefe efferegrauida diiprezo lamadonnafua. Ecliiie Sarai ad Abram.Maluagiamente fa córra demiilàcilla miaodato nel firmo tuo da quale uedente chelle gramdaimae adtfpedo Giudichi lo fegnore tra te Si me Alaquale refpondcnte Abramdiffe,Eccolancillatuaenellamano tuaetfadilei quello che ati piace eflendoadumquemolefta Agar da Sarra Agar per paura Ce fuggii conciofiacofa cbelangelo del fignore latrouafìfe apreffo una fonte dacqua fola la quale e ne la uia da Sur nel difetto idi ffe alci. Agar anelila di Sara donde uie ni ouero doue uaiila quale nfpuofe dal la fàcciadi Saray fignora mia io fuggo* E diffigli allei langiolodidio ritorna ala cafa fua cala tua fignora& humiliatVfotto la mano fua*Et una altra uolta diffe multiplicante moltiplicherò lofeme tuoiSi no fi annomerera perla moltitudine de qui innanzi. Ecco diffe tu bai conciputo Si ptunra uno figliulo;& chiamarai lo nome fuo Ifmael Jmpercio che udì lo hgnore laidi (filone tua.Et quello farae fiero huomo Si le mani fuecontra tutti Si le mani di tutti cétra lui & de iaregione di tutti fratelli Tuoi comporrà tabernacoli, Et chiamo Agar lo nome dii fignorc il quale fauellauaalleiitu idio che bai ueduto me. Diife ancora.Certa mente qui mdi le cofe fecrete di colui che uede mi.Epercio cappella to quello pozzo: pozzo delloumente edellouidenteSc che intra Cades & Barad. Er partorio Agar ad Abràuno figliulo il quale chiamo lo nome fuo Ifmael:dottan tafei anni era quando gli partori Agar Ifmael, 4C X VIL ^ Ofaa inuenta quando Abram di.lxxxviiii,anni comincio adelTereappa 1 rio alui lo fignore Si dille adlui.Io idio omnipotente faro teco Si perho I—' ua meco & fieperfeóto:& porro lo pacflo mio intra me &: te ó<:molti|3liche rotte troppo grandemente,Gittoffi Abram inchineuolmente ne la faccia fua Si dille allui il fignore.Io fon Si fermo il pado mio teco Si farai padre di molte genti piu oltre non farae chiamato lo nome tuo Abram ma farai chiamato Abra am:Impercio che padre di molti genti o ordinato te Si farotti credere grandeméte & porro te in gente: Si re de te ufeiranno Si ftatuiro lo pado mio intra me & te &: ftra io (emetuo dopo te ne le generauom loro in pado fempiterno accio cbiofia idio tuo Sddel Teme tuodopo te,Etal femetuo dato laterrradelaperigrinatióe tua tuta la terra di Chanaamn poBellione eternale S: faro lo loto idio* Edifle unaltra uolta idio adAbraam ,Ettu adumqueobferualo pado mio:& lo ferme tuodopo te nele generatiói loro.Queflo e lo pado cheobfcruereti tra me Si uoi.Ogm mafehio circonciderete lacarne del proputio uoftroiaccio ebe fu mfegno depado intra me óc uoi.H fancmollodotto diefiacircumzifo intra uoi ogni mafehio nele generati orni uoflretcofi quello feruocbe nato e nutrito in cafa uoflraicome quello e compa rato di fuori fu drcumcifo, Equalùquenó Tara de la fcbiattauoflra: farae lo pado mio ne la carne uoflra.Sera ancora el pado mio ne la carne uoftra in pado eterno Lo mafehio de lo quale la carne del preputio no fera circùcifa fie guada quellafma dei populo fuo Impelo chei pacto mio none dato obferuato» Ediffeio fignore ad Abraam.Saray tua moglie noia chiamare Saray: maSarraieiolabenedicero &:di quella ti darò uno iigliuoiodo quale io benediceroe.Et fata fopra multe nationi:& re de populi nafeeranno di lui, Egitto di Abraam mchmeuole ne la faccia fua Si nfe dicente nel fuo cuore.Openfi che del Ihuomo di cento anni nafcelle lo figliuolo Si Sarta di Ixxxx.àni partonfca.E diffe al dgnoretdio lo uoleffe che Ifmael urna innà zi ad te.Et dio difTe ad AbraanuSarratua moglie partorirà a te uno figliuolo:& chi amarai lo nome fuo Ifaac & ordinero lo pado mio al lui mpado fempiterno Seal feme fuo dopo lui,Et fopra Ifmael inuerita to exaudito & cbio benedicero lui &uc/ crederò Si moltip lichero lui molto .Duodici duchi genererà:5C farce lui uemre m gete grande.Ma il pado mio ordinarne ad Ifaac il quale ti partunra Sarra i quedo tempo uno altro anno, E concio fu cola che finita foiìe la parola del parlante collui partiffiidiodaAbraam*Eporto Abraam Ifmael fuo figliuolo e tutu iferui nati in ca a Tua 8d tutti quelli aue comparato & tutti colloto che ftauatio ne la cala fuaì& circumcife la carne del preputio loro incótenente in quello die fi come gliauea comandato il fignore * Abraam di Ixxxx vini «anni era quàdo circumciffe la carne dei preputiofuo & Ifmael fuo figliuolo xuuhauia compiuti nel tempo dela circum/ ci ione,Quello di medi fimo circumcifo e Abraam Oc Ifmael fuo figliuolo SC tutti s i -mommi de quella caia cofi inuerfo iferui nati m cafacome i comparati Se gli altri di altra gente parimente circumcifono* ,C. X VIIL 4 Ppari ancora il fignoreallui in conualle Manbre fedente ne lufeio del Lj taDernacoio m quello femore del dn Econciofiacofa che gli ieuaflfe gli / ò \ oc^1 ^uo1 apparirono tre huomini ftanti preilo allui iquali quando gli 4 rr r utcge cor:*e meontro alloro dalufeio del tabernacolo t Se adoro f terra. Et dille lignote fioe tornata gratta innanzi aglmocchti tuoi non paflare lo feruo tuo a -oarecc v,ro uno poche dacqua Se fieno lauati ipiedi uoftri:&: ripoffateue fotto a ore,imporro a etta del pane conforterafifelo cuore uoftro* Poicia andarette p U° Per 4ue a cafione inuenta flètè uenuti a me feruo uoffro Jquali di/ j./r/ a ^Uf ° Clc tU/e ^etto ♦Andoeinf retta Abraam nel tabernacolo a Sarra Si ^ ^ farina «Si itndilaói fa li pani fotto lacenete:^ crii ir TI 6 a ^ t0 c3uln^e uno liitello tenenflìo Se optimc Se diello al fan rnì il1 qUaìeira Frett0 ^ Co fidilo aree ho e butiro & lade: Selo uitello che auea ^ ° onan2:iaccolloro,Etegli inuentafleua apreffo loro fotto lalbore, ^quan ° e beio mangiato diifero allui doue Sarra tua mogliei&eglirifpuofeecco ne tabernacolo Seeì quale diffe io retornante uerto ad te in quello tempo laulta a coiiipagneuole fiiauera lo figliuolo Sarta tua moglie,La quale cofa uditoSarra rife topo lufeio del tabernacolo, Et erano admendut uechudi piena &:prouettaetade ^ era Sarra flerile Se fecerfi beffe Sarra chella fo ffe fadta i emina apta a far figliuoli a Suale rlfe dmafeoffo dicente pofciachio fono uecchia Se lo fignore mio uecchio aaro io opera afimeie dellettanza.Et dille lo fignore ad Abraamiper che rife Sar ra tua moglie dicente:or debbo io che fono uecchia partorirei Oe adio alcuna cofa difricile:’Apreffo quello ordinamento ritornerò ad te in quello medifimo tempo la tuta acompagnantefe Se auera Sarra uno figliuolo ,E nego Sarra dicente,Non tifi fpauentatadi paura*Mail fignore diffe none cofi,Ma tu ndelli,Quando fi leuaro no di qumi Ihuomini fidetizarono giiocchii a Sodoma;& Abraam in femimente andana menante loro. Et di ffe il fignore; io no' potro celiare ad Abraam quelle cofe enio debbo fare,Conciofacofa che debba elfere m grande gente Se roboflillima & ad benedicere fi debeno m lui ogni nationi di terraJo fo inuentaehegli comanderà a figliuoli fuoi Se alla cafa fua dopo fe chegli obferuano la uia del fignore;& facciano giufticia Se giudicio accio che aduca lo fignore,Per cafione di Abraam tutte quelle cofe cheglia detto allui,Edilfe lo fignore ad Abraam lo clamore de Sodoma & di Gomorramultiplicato e:6e il peccato loro e aggreuato troppo,Io uandaro Se uedero felgrido Se lo rumore che ui uenne ad me coilopre labbiano meffo in effetto,Oegli none cofi accio chio lo fappia,Et partédofi quindi andarono a Sodoma.Ma Abra am ancora ftaua innanzi al fignore Se approfilmante dille, O perderaitu lo giufto col maluagiofSe faranno cenquanta giufli nella citta peritano in fi etnei Et non per donerà ad quello luogo per cenquanta giuffi fiue fieno inquello iPartafi datti che tu non facci quella cola Se ocada lo gmlfo col maluagio,E fia fatto logiulfo fi co/ melo maluagio,None quella cofa tua il quale giudichi ognecarne,Mai tu non a ra giudicio,E dilfelo fignore adlui feio trouaro cenquàta giuftì nel mezo de la citta perdonerò ad ogni luogo perloro, Refpondente Abraam dilfe impercio che una uo Ita cominzai io fauellero al fignore mio «Conciofiacofa cbio fiapoluere Se cenere O le meno cinque de cinquanta giuftt ui io ifero iguafterai p quaritacinque giuftì tutta U cittaf’Et diffe non guaderò fio uene toruaro.xlv. Vnattra uolta faue!/ lo alluiiSife fieno tornati quarantacbe farai {'di fle non la percottero per xl* Et egli diffe unaltra uolta io ta domando fignore mio che tu non ifdegm fio fauellero* O feio uene trouaffe xxxfEt fe fieno trouati xxx.nonla guaftero,Et egli diffe impelo cbio cominzai una uolta feuellero al fignore muvO fmi ne fieno tornati quiui xx? no gli ucciderò per xx*Et.egli diffe io te prego che tu non tadiri fignore fio fauelle roe ancora unaltra uolta*0 fe fieno trouati quiui .xi’diffe no gìiguaflero p x.Parti ffi d fignore pofeia che ceffo de fauellare adAbraam.Et egli tornato e nelluogo fuo ,C XVIIII, Enero adumque duo angioli ad Sodoma nel uefpro fedéte Lot b ne mer % / cati de la cittail quale quando gli ueddeileuoffi & andò incontro alloro \ / & adoro inchinato ne la terra.Et diffe io uefcongmro fignori che noi ue V/ mate ne la cafa al fanciullo uoftro &C Hate quiuulauatt ipiedi uoftn 6C di mane fare trapafo ne la ma uoftra.Iquah differo quefto non faremo ma nella piaza {faremo.Condnnfe colloro per pnego accio cheueneffero alluuEt uenuti ne la ca fa fua fece conulto & coffe laZZyma&mangiarono+Ma innanzi che gli andaffero a dormire glihuomini de la cittaiandarono 5c circondarono la cafa dei fancmolo in fino al uecchio tutto il populo infieme Si chiamarono Loth* Etdiffero alluidoue fono glihuommi che itrarono ad te iftanotte? menaloro qua accioche noi li cono (ciano ♦Spartitofi Loth dalloro ufi fuori da drieto &C chiudendoli dentro alufciot diffe non uogliati fare io ua domando fratelli mei quefto maleffo cedue figliuole le quale ancora non conofceronohuomo lo menerò loro aduoi Si fattene ciò che ue piace.Oraad quelli buomùu nulla di male non fatti perciò che uenuti fono fot to lombra de lo mio coperto.Et quelli differo pattiti cola.Et unaltra uolta differo* Or non ai fetuuenuto come fbrifhere? Sareftì mai uenuto accio chene giudiche^ Dumquetu medfimo piu checoftoro te tormenterenno* Efacieano forza a Loth grandiilima.Egiapreffo era cbeglinolauefferoroteleportedi fuori.Eteccoglihuo mini mifero la mano Si menadone dentro alloro Loth Si chiuferoluf ciò Si coiloro eberano di fuori percoffero di cecittadai minimo ffino al magiore fi cbelufcio tro uate no poteffero.E differo gii angioli a Lothaitu qui alcuno di tuoi generi ouero figliuoli o figliuole tutti colloro che fono tuoi menagli fuori di quefta citta Jnue ntanoigualterimo quefto luogho impelo cbecrefciutoelo grido Si ilclamore loro nanzi al fignore il quale mando noi accio che noi ghoccidiamo.Adumque uenuto e Loth a gienen fuoi iqualidoueano tortele figliuole fueper moglie fauelloe allo to de dille.Leuateui Se parteteui di quefto luogoffmpcio che lo fignore pio peccato guaftera quefta cittaiSiparue alloro che fauellaffe fi come beffante*E quando fu la marina conftregeano lui langioli dicentiXieuati Si mogli la'moglie tua Situoefi gimole accio che tutti parimente non penfeano ne la fellonia delacitta.Diffimu/ landò Loth de pamrfe quelli prefono la mano fua Si la mano de la moglie fua Si quelle deile.duefue figliuole accio che perdonaffe idio ad collui Si meanrololui fuore de la atta Si quiui gli fauellarono dicéti. Sai ua lamina tua non guardare drieto 8i non iftare in niuno luogo apreffo la regione: ma nel monte ti fa faluotaccio che tu in fieme non penfci+E diffe Loth alloro io ue prego mio fignore impelo che gli atrouato lo feruo tuo gratta innanzi ad te Simagnihcaftì la mifericordia mala qua le facefti meebo .Accio che tu faluaffi 1 anima miatnon poffo nel monte effere falua toneper aduentura me pigli lomaleSi muoraapreffo di quefta citta.Eteuna citta picciola quiui apreffo alaquale io poffo fugireSi faroe faluato in quella piccola citta Si uiuera lamina mia.Etdiffe allui Ecco ancorai quefta cofaoe reciuuto li pre gbi tuoi accio cbio non fouertiro la citta per la quale ai (duellato*. Affretati Si fai/ uati quiui impcio chio no potrò fare alcunacofa franto che tu anderai cola.Impelo c-.iamo Io nome di quella atta Segot\Il fole e nato (oprala terra & Loth uenutó e mSegor, Adumquelo fignorepioue fopra Sodoma & Gomorra folfro Sifuocbo a io di cielo &C fouertite quelle citta 6c ogni co fa intorno alla regione E tutti gli j a on le citta 5i tutte^ le co fé de la terra uirente, Eguardantifi la moglie di n°t ^rIeto conuertita i ftatuadi (ale*MaAbraamleuantefi la marina donerà itato prima colfignore guardo ucrfo Sodoma & Gomorra Se tutta la terradi quella legione* Et uidde fallire una fauilladi terra quafi come fumé de fornaciei Econcio uccia che fouemffelo fignore le citta di quella regione ncordatofe di Abraamifc Ubero Loto de la fouerfionede le citta ne la quale habi tana. Et ucnneLotbdaSe/ gor ^dtette nel monte due figliuole conluidEt temettero muerita diftare i Segor ^ Vtettefne la etg^ & due fue figliuole* E di (Te la magiore in ucrfo lamino redo padre noftro e ueccbio & muno buomo e rimafo in terrai! quale polla uemre ad noi apreflfo lo co (lume de tutta laterra* Vieni inebrialo diuino & dormiamo col un Accio .che noi Ce^mo dii nollro padre feme* Et diedero al padre loro bere del t.ma que a notte, t in quellanandoe la magiore adormire coi padre** ma quello no fi fentie ne quando la figliuola fi corico ne quando fe parti*Etinuenta laltro di maglore a a minore*Eccbo io dormieberi collo padre mio;diamoglie an/ j ‘ j1 auottetòc dormiray coilun Accio che noi feruiamo feme del pa/ r i • °j diedengh in quella notte al padre loro deluinoì 6c andoui la minore 16 n° r i7 ^0r^1 CO uine allora inuerita non fifenti quando ella fi concoe o quan oe a i euoeJngramdo luna &Ìaltra* Adumquefingrauidoledue figliuole di otn e pad re loro partorio la magiore uno figliuolo** 8>C chiamo lo nome fuo °ao ^ egl1 tic padre de gli Moabiti mftno al prefente dn Et la minore partorì uno figliuolo:^ chiamo lo nome fuo Amon: cioè figliuolo dii populo mio 8C egli J^Padre digli Amonitmnfino ad oggi* *C* X X* Amili quindi Abraam & andò nella terra Aulirai e babito intra Cades & I Afur*& peregrinato e ingerans*EtdilTedi Sarra fua moglie mia (orella I e ad cui domandaua.Adumque mandoe Abimelech redi gerare 8t tolfe ^ lei*Ma il fignorenenne ad Abimelech perlono la nottei&ldiire allui.In uerita tumorerai perla feminacbetu toglielliJmpdochelaaemanto.Ma Abime iecn no 1 ««*a* j* _______. j. i„ ____________ ______a., /__ ta del cuore mio & nella mondicia de le mani mie feci quella cofa* EtdilTe aliuf* de io i° ioe che cori rimpllce cuore lo face fin Epercio guardai te accio che tu no pecca 1 m me & non lafciai che tu la toccaflnMa orarendi la moglie allo marito fuo un perciò cbeglie prophetaà: adoreraeper te6CuiueranMafetu nonglelauorrai ren/ ere *appichedi morte moriran tu ogni cofe che fono tue* Et incontanente di notte leuanteiTe Abimeleh chiamo ogni fuo feruo e diffe tutte quelle parole negli orecbi1 loro Oc timette molto ogni huomo.Et chiamo ancora Abimelech Abraam 8C 1 agli che aitu fatto ad noi che pechiamo in te* Imperao che tu mducefli fopra niet fopra lo regno mio grandepeccato*Quellecofelequalinondoueui fare face 1 a^°1*^t nnaltrauolta adomàdollo diffe che uedeftu accio che tu faceftì quefta co a.Rcfpuofi ad lui Abraam io penfai con meco dicendo forfi che no e el timor di «ho m quello luogo &: ocaderanno mi perla mogli mia*Maaltramenteinueritae una forella 6c figliuola del mio padre*Et non figliuola de la madre mia Se tolfìla p moglie. Epo fa a c bemi meno idio dalia cafa del padre mio diffe alici *Qt?efta mi fe ncordia farai mecho iogni luogo nello quale anderimo di che fia tuo fratello* Adii que tolfe Abimelech le pecore Oc iboui li ferui 5e lancille de dielle ad Abraam +& ren egli Sarta fua moglie de diffe.La terra innanzi e ad uoi de douiunque ti piacerà la.oite*Etad Sarta di&*Ecco millidinaridanento cbio glioda.ti al fratello tuo* Queffco farac ad te m uelamento digliuochu ad tutti colloro che fono teco. Etc’. ^ uumque anderai nricordi cbefuftì perfa.Ma orante Abraamfano fece idio Abirue lecb de la moglie & lancille fue ifcamparono 8i parturiono^Aueamueritarechiufa ogmuulua lo fignore della cafa di Abimelech per Sarra moglie di Abraam» ♦C* XXI* q T inuerita lo fignore uifita Sarra fi come laueapromeffo 8C empie quel lo ebe diflfe. Et conciepette & partorì nella uechieza fua nel tempo cbelli r H auea preditto *Et chiamo Abraam lo nome dii figliuolo fuo lo quale ge/ neroe allui Satra‘*Ilaac*Etcircumcife lui lottauo die fi come auea coma/ _ ^ ^ dato idio quando auea cento anni *Inuen cadi quella età nato e Ifaacdel padre*Et difìfe Sarra cola fece ad me idio chiunque lodira riderà di me* Et unaltra uolta dille ò chi fie quelli che Indirà creda ad Abraam che Sarralatafe figliuolo il quale partorì già ueccbia*Adumquecrefcielo fanciullo il quale dilatato* Et fecie Abraam grandeconuito nel di che fifpoppo* Conciofia cola che uedelTe Sarra lo figliuolo di Agar degypto fchernanrecum Ifaacdifiead Abraam*Caccia quella an/ cilla &il figliuolo fuo*Inuenta che non fata berede lo figliuolo dellancilla mia m. fieme col figliuolo mio Ifaac JDuramente reciuette Abraam quella cola per Io figli uolo fuo ai quale dille idio non tipaia afpro fopra lo fanciullo tuo Ifmael & fopra ianalla tua ogni colacbetta detto Sarra* Odi lauoce fua impelo che Ifaac Tara chiamato da te lo feme,Mail figliuolo delancilla tua farro in grande gente impao che gle tuo feme*Et leuolfi dumque Abraam la marina Se tolfe delpane Se uno uafo di aqua Se fi lo pofe in fu le fuoi homen & diclli il fanciullo** il quale conciofiacofa chelia fenandalfe andauaneldiferto diBerlabe* Econciolia cola che confumata fblfe laequa nel uafo gitto lo fanaullo fatto uno albore do quale era iui aprelfo doue ella era &andoe&fedettedalungi daliuogoquanto uno arto puote faettare* Et dille io non uedero morire lo fanciullo Se fedele contracoiluiJl fanciullo leuoe la uoce fuat&pianfe.Et inuerita exaudi lofignorela uocedel fanciulo* Echiamo langielo del fignore di cielo Agar dicendo.Che fai Agari'Non auere paura che idio ae exauditala ucce dii fanciullo delluogomel quale lui e.Soileuati fu Se tuogh lo fanciullo 6c tieni la mano fuaJmpercio che m grande gente faro lui uenitejEt ap pei'fegliuòcbu luoildio.La quale uedete uno pozzo dacquaando de empie lutro&I diede al fanciullo bere Se fui con lui li quale crefcendo Se (lette nella foIlludine* Et fatto e il giouanefaggittano che feufoeaìlarcotEt abito nel difetto di Pharam Se dieglie iamadre fuamogliedellaterradegypto. In quello medifimo tempo difTe Abimelech SéPhicol principe de lo execito fuo ad Abraà.Idio reco em tutte quelle cofe che tu fay giura adumque per dio che tu non nociera ad me alle mie cofe Se alla fchiatta mia.Ma fecondo la mifencordiacbio feci ad te farai tu ad me Se alia terra nella quale tu fei flatoforiftiere.Edifie Abraam io giuro ** Se riprefe Abimelech per io pozzo dellacqua el quale perforza naueano portato ilerui fuoi.Rifpuofe Ab imelecb.Ionon feppi cbifèciequeltacofa&mnomeldiceftr.&io nolfo Sino lo di fenno oggi ♦Iblfe adumque Abraam le pecore &bom Se diedele ad Abimelech Se fecero amendui padti Se (fatui Abraam fepte agneliede quali fece Pare dallu/ mpartetAlqualediffeAbimelecb. Che uuole figmficare quelle fepte agnellede quale ai fatto Rare da parte Quegli dille le fepte agneile tortai de la mano mia acio chelle fciano m tellimomanza ad me chic canai quello pozzo,Et impelo fie chia/ maro quello luogoBerfabetlmpercio che quiui ciafcuno giurai incero paolo per lo pozzo del giuramento. Et leuolTi Abimelech Se Phicol principe delia cauailaria fua Sire tornati fono nella terra de Paleltmn EtAbraam pianto lo bofebo mBerfa bee ^chiamo quiui lo nome dii fignoreidio eterno Se fu cuitiuatore della terra de Pbihlfei molti di* X11 * Squali cofe pofcù chelle fono fatte tempto ic!io Abfaam*Quegli refpuo fe io fono p re fé te. Et egli dùTe alui»Tuogli lo tuo ftpiiuolo unigenito Ifa ìlc ilqualx tu ami5^: ua nella terra della luffione & Ot enra qui lui in facri .flclo f0pra uno monte cbio timojflriro che muoia elio tuo figliuolo primogenito ad meinfacnficio*Adumque Abraam di notte leuatofi feiloe lafino ■Uo menàdo fecoduo fanciulli giouani & Ifaac fuo figliuolo. Hcóciofiacofacbeffo tagliaili lelegne in facnficio andò alluogo il quale gli auea comandato idio andan do tre di.ma il terso di leuati gli occhii mdde illuogo dalla lunga;& diffea fanciulli fuoi.Afpettati quicolafmo. Io elfanciullo infine cola anderimo affrettianzi. Et pofcia ebe noi auerimo adorato ntornenmo ad uoi.Et tolfe lelegnie del facnficio & puofele (opra Ifaac fuo figlmolo.Etegli portaua nelh mani fuelo fuoco & lo col fello.Econciofiacofa ebe amendue andalfero iTieme.Dille Ifaac alpadre fuo‘.padre mioj’Et quegli refpuofe & dide.Che uuogli figliuolo mio;’ Er egli diiTe ecco lo fuo co e le legme doue la ui(filma cioè la beftia dello facnficiofDifTe Abraam idio la prò uederaad le la uiélimadello factifino figliuolo mio. Andauano aduque pariméte & uenero alluogo il quale gli auea moftrato cioè il fignore nel quale hedifico lalta/ re&i di (opra mpuofe le legne, E conciofiacofa che ligafife Ifaac fuo figliuolo puoieiui ncilaltare iopra lordinamen to delle legme. Et iffefe la mano &leuoe lo coltello accio ebe iacnficaffè io figliuolo fuo.Et ecco langiolo dii fignore del cielo & chiamo AbraamtAbraamdiccnao.il quale nfpuofe &diiTe io fono prefente. Et dcfle-aliui.Non extéderelamano tua fopra lo fanciuolo;& non gli fare ad lui nulla per aie io ce cono f auto che tu temi idioti non perdonaftì ai figliuolo tuo unige mio per me.nt leuoe Abraam gli ochiià: uidefe dnero uno montone intra le Ipme cozzante colie corna lo quale togliendolo offerfe lo facnficio perlo figliuolo. Et chiamo lo nome di quello luogo lo fignore uidde. Onde mimo ad oggi fie detto monte io fignore uedeta.Ecbiamo langielo dii fignore la feconda uoita dii cielo Abrade dille.Per me medifimo dicédo giurari dice lo fignore poi che tu faceftì que ffacofa;8<: non perdonaftì al figliuolo tuo umgenitouo benedicero te & moltipli/ cheto lo Teme tuo ficome le ftelie dii cieloficome larena laquale e nellito deìma te.Polfedera Io feme tuo le porte de inimici loro;& farono benedette nel feme tuo tutte le gente della terra impelo che tu obedifli alla ucce mia;. Etornato e Abraam a fanciulli fuof & andatofeno mfieme a Berfabee& bastarono qumi. Quelle cofe coh fatte nunaato e ad Abraam che muenta Melcfia auea generato figliuolo a Maccor luo fratello Husprimogenito.Et Buz fratello fuo;5d Camuel padre Syrofp &Chafed 6iAzau &:Pbeldas SiGelapb &:Bathuel del quale nata e Rebecca queftì °élo genero Melcba ad Naccor fratello di Abraam.Ma la concubina fua auea nome ^oma & partorì Thabee de Gaon &: Tbaas de Maacba* .C. XX III. _ W”"1 i uiuete SarraCxxvii.am morta e nella citta di Arbee la quale e f Ehi o 1-1 nellaterradi Chanaan.Et uenne Abraam accio cbelli lamentafle piag/ 1 X nefìe lei. Equando egli fe leuo dalioficio della morte fauelloe a f g luo l de Heth dicendo fonflien & peregrino fono adpreffo uou dateme ragio tiedeifepoicroconeffo uoi accio chio fopeiiifca lomortomio.Etreipuoferoil ig 1 u°li de Heth.Ediffero odi noi fignore principe didio feitu appreffo nor.neg i eietri sepolcri noftn feppellifcbi lo morto tuo de neunó non io potrà uietare che^e mo aumento fuo fottem lo morto tuo.Leuofi Abraam & adoro, lo populo de a terra ' top {figliuoli deth 8c dille alloro. Sepiaceallanime uoftre chio iotterri o m°r° mio udmme 6dandati preifo di Epbronfigliuolo di Seorche dia a^me5e^° ^ la q ueik HUitie ae neUe ^ Par“ dl1 CamP0,fr ° "rfifbabmur Ephmn nel u* quella ad me innanzi ad uoi f poffehione del fepolcro.bt babitau b mezzo di figliuoli Deth. Etnfpuofe Ephron ad Abraam, innanzi a tu genesis {quali entrare ‘ p r \z porta di quella cittade dicente*Mayno fi fatta co note.Ma magiore ^éte afcolta quello chio fanello lo campo do ad te & la i, che in quello preferite {figliuoli dii populo mio feppelifi lo morto tuo, Ad oro t aam innanzi s IfignoreSC al populo della terra Sdfauelloe ad Epbron iftanteui il pop ulo intorno ho ridomando che tu oda ad me io te darre la pecunia per lo capo tuogli quella,Et codi fotterero Io morto mio Jn quello refpuofe Epbron *3igriO/ renaio odiXa terra che tu adomandi*cccc,fidi dariento uale,Quefto prezzo intra te àc me,ma quante e quella cofa fotterralo morto tuoXa quale cofa quando lodi Abraam tolfe la pecunia che Ephron auea chieda.Oddendo li figliuoli di Eth ,cccc» fieli dariento ferbatotSd di moneta publica diede allun Eco fermato e lo campo che fu di Ephron nella quale era lafpelonca doppia nguardàdo uerfo Manbrecofi egli come la fpelonca & ogni albore fuo in tutti termini per giro ad Abraam in podeffi one ebbe uidente lifigliuoli diEtb &: tutu colloro chentrauano per la porta di quel la citta.Ecofi feppelli Abraam Sarra fua moglie nella fpelonca del campo doppia. 10 quale riguardaua uerfo Manbre la quale e m Ebron nella terra Cbanaan e confer maro e lo campo & lentrata cheta in quello ad Abraam in poffeffione del monu/ mento delifigliuoli di Etb. .C.X X1111 * ^ T era muerita Abraam uechio &C di molti di * Et lo fignore in ogni co fa , lauea benedetto.E prima chemonffe fi péfo dar moghere a Ifaac.&: diife al feruo fuo piu uechio della cafa fua chaueanome Eliezer il qualera fo J_____/ pratutti quelli chegli auea,Poni la mano tua fotto lo fianco mio Se ifcon giuroti per lo fignore idio dii cielo 5i de la terra che tu non die moglie al fanciullo mio delle figliuole deChananey tra i quali io abito ,ma alla terrai al parentado mioua: & quindi darae moglie al mio figliuolo Ifaac.Rifpuofi lo feruo,Segli non uorra la femina uenire meco in quella terra oue debbo io reducere 1 o figliuolo tuo al luogo donde tu uenifhiDilTe Abraam guardati che tu nò reduebi lo figliuolo mio cola.Lo fianore idio del cielo il quale meno me della cafa del padre,mio,Edelia ter ra della natiuita miaul quale mi fauello dC giuroe dice'do al feme tuo io darro que> (la terra" egli mandaralangelo fuo innanzi ad te Se torrannequinde la moglie allo figliuolo mio,E fe la femma non ti uorra feguitaremon farae tenuto al giuraméto Ma il figliuolo mio non nducerai cola,E puofi adumque lo feruo la mano fopra lo fianco di Abraamfuo fignore & giuroe ailui fopra quefta parola & tolfe.XtCàmeih, della greggiadelfignore fuot&andoffeneportando feco dogm fuo bene.Et partito 11 andò m Mefopotamia alla citta di Nachor 4Econciofiacofa che facefle giacere nei uefprolli camelli fuori dellopido aprelfouno pozzo dacqua in quello tempo che fogliono andare le femine ad attingere dellacqua.DifTe lo fignoreidio dii fig' nore mio Abraam corri ozzi io te priego a me & fa la mifericordia col fignore mio Abraam,Ecco chio fio predo alla fonte deiacqua^C le figliuole digiiabitatori dique fta cittauerranno ad attingere.delacqua,Adumque la fanciulla ad cui io diro inchi naia fecbiatua acciochio beai & ella diraebei darò anche abere all tuoi camelii quella e coliei che tu aparechiadi al feruo tuo Ifaaa &: per quella cofa mtédero che tu auerae fatta la mif ericordia colfignore mio ine ancora entra fe leparole auea corri pfute,Et ecco Rebecha figliuola di Bathuel figliuolo di Melcha mogie di Nachor fratellodi Abraam uenia la qual portaua una ydna fopra lalpala fua la fanciulla, molto beila & uergme&non conofciutada buomojnuenta era difeefa alla fonte & auea impiotala fecbia& ritomaua 6ccorfele il feruo incontra Oc difTeii damme uno pocho dacqua di.quellacbee nella fecbiatua per bere.La quale nfpuofe allui mio lignote &: allegramente pu ofe la fechia fopra la cofcia fua & diediglie bere, E quàdo quegli ebbe beuuto, difremuerita SC a camelli tuoi di attingerò dellacqua in fi no ad tanto che tutti beano.Et fpargéte la fecbia ne canali recorfe al pozzo accio genesis érdla. attignfcffe delacqua 8i a tutti icamelli ne diede & egli iti uerita cdtemplaua lei tacitamente uollendo fappere feprofpero aueffe fatto locamm fuodo ftgnorc 0 no.Pofcia adumqj cbe icamelli aucano beuuto proferfi luhomo nelleorecchii le cofe doroiSi dielcdui ficln&i altrétanri armille di palio di»x.fieli. Et dille allei. Di cui figliuola fe tuidillomi.Et e nella cafa del padre tuo luogo dillarui.Laqua le nfpuofe figliuola di Batbuel fono figliuola di Mclcbaiil quale partorì lui a Na ehoriSd adgiunfe dicendo .DipagliaiS' di fieno molto ne abbiamo &Z e luogo fpati ofo de ftarui.Tnchinoffi Ibuomo Se adoro Io fignore dicen'io.Benedetto fia lo (v gnore idio del fi gnor e mio Abraam ilquale nò tol fe lami ferico rdia Sdlauer ita fua del fignore mio ilquale per lare&a Idrata mi a coaduto a cafa dii fratello del mi o fgnore. Ecorfe adumque la fanciulla & micio nella cafa dela madre fua ogni cola c be auea ueduto ♦ Et auea Rebecca uno fanciullo ciò era tuo fratello lo nome fuo Labànlqualetoftd e ue'uto a quel buomo oueraia fòte.Ecòciofiacofa cbe uedeffe nelloreccbii & larille nelli mai della forella iua Se aueffe udite tutte le parole dela rapportan te.Quefte co fe fauello ad me lbuò,e uene al buò ilquale ftaua apreffo di camelli & apreffo della fonte delacqua x Etdiffi allm. Vieni détro benedetto mio ignote perche dai fuori. Et io aparechiai lacafa & iliuogo ai camelli Si filo intra aulii in cai at& il ducargo icàmelh & diedi loro pagliai fieno i3i acqua a lauare 1/ piedi di cammelli Si diglibuomini eberano uenuti col lui, Et puofe dinanzi al con pedo fuo dii panel ilquale diffe,Io non manicherò mfmo ad tanto cbioauero fa uellato quede parole, Refpuofi alluufauella. Et quello, Diffe feruo dabraam fon et .o f ignote benedifTe lo fignore mio molto Si magnifico Si diede allui pecore bu/ 01 anento 6c oro ferui et anelile camelli et afini.Et partune Sara moglie del Tigno te mio figliuolotal fignore mio nella uecbieza fuaiSi diede aliai ogni co fa ebauea brio fignore mio fcongiuromi dicendo .Non darai moglie allo figliuolo mio delle figliuole di cananei nella terra m laquale io babitoima alla cafa del padre mio an/ derai Si del parentado mio darai moglie al figliuolo mio . Io uero refpuofe al fi gnore mio Òr fe non uorta la femina uenire meco.Et ; il fignore diffe nel cófpecìo del quale io uoimandara langelo fuo tecoadirizzarelauia tua,Et darai moglie allo figliuolo mio del parentado mio et della cafa del padre mioJnnocente farai dalla maledi&ione mia quando farai uenuto ai parenti menSinon ti ladaraimo .Io uér i adumque oggi alla fonte dellacqua Si difiè.Signore idio del fignore mio Abraam fe tu dmzafh aguale la ma nella quale io uo. Ecco io fio apreffo alla fonte deliaca qua Si la uergene cbe uerra atingnere dellacqua udirà da mit Si daràme uno poco dacqua da bere della fechia tuaSi dura ami.Tu bei Si a camelli tuoi attignerò.Ella e quella femina laquale apparccbio lo fignore allo figliuolo dii fignore mio. Et in tantocbio quefle cofe meco tacitamente ragionafli appare Rebeccha uegnete colla fechia eh ella portaua in fu Ibomero fuo Si uentie alla fonte Si attife delacqua ptio diffì allei,Dame uno pucco abere, Affretatifi difpuofe lafecbia de Ibomero t diffe ad me.Et tu bei et a camelli tuoi darro bercilo beui et acquai lilcamelli et domandai leùet diffi di cui figliuola. Ce tu+Laqualerefpuofe:Figlmoladi Bach ue ono figliuolo di nacbor ilquale gli partorì Melcba* Adumque lomapuoii nelle orech 11 ad adornare la faccia fua etlearmille puofmellimani fue. Et mcbi neuole adorai lo fignore benedicente lo fignore idio dii fignore mio Abraam il quale meno me con dindio andaméto accio cbio deffe la figliuola del fratello del ignote mio alfigiiuolo fuo.Laqualecofafe uoi farete lami fericordia ella uenta col fignore mio dicelo ad me. Et fealtro ue piane et queflo me dite accio duo ua da dalla mano diri tta:ouero dalla mancha.Refpuofe Laban.Battucl.Dal fignore e uenufa quella parola et non poffiamo fuori del piacere fuotalcuna cofa altra fa Meliate reco,In uen ta Rebeccba fannzi ad te e, et tolli lei et fa et menalene ct fu genesis moglie dii figliuolo del fignore tuo ficome ae detto lo ifgnore tuo. Laquale cola quando lodieloferuo di Abraam adora nella terra lo fignoretS»: tolti iuafi dellari ento etdoro etueftimenta diedele a Rebeccba in dono et a fratelli fuoii et alla madre dono doni .Et incominciato lo cornuto mangiando et beuédo iftetero qui Etleuantefi la mattinafauelloe loferuo. Lafciami accio cbio uada allo fignore mio»Ri%uo^e li fratelli fuoi & la madre.Fa che ftieci la fanciulla almeno x. die apreffo dmoi 6c puofaa fi ne uenga.Et egli difle.Non mi uogliati rettmere imp/ ciò cbel fignoreidio derido lama mia.Lafciatimi accio cbio uada ai fignoremio AbraamiEt egli differo chiamiamo la fanciulla fappiamo lauolonta fua, Econcio fiacofa eh ella chiamata uemlTeiladomandarono.Voitu andare con quello buemo Laquaie diite.IoandaroXafaarono adumque lei &i labaliafua et lo feruo Dabraà Eie compagnie delia forela loroiet dicendo noflra forocbia e creici in mille mi/ gliaiaiet poifega lo feme tuo leporte de mmici fuoi. Adumque Rebeccha et le fan cmlle fue afeefe icamelli feguittarono il feruo ilquale affrettandofi ntornauaai fi unorefuo.i quelo medefimo tempo Ifaac andana per lamalaqual indnza alpozzo del quale el nome e del umentee del uedéte.Ethabitaua nella terra auftrale e era uenuto ad meditare nel campo inchinato già lo di. Econcioliacofa che leuaili gli uochu ueddegli camelli uignéti dalla iuga, Inuerita Rebeccba riguardato ifaac diicefe del camello! etdifle al feruo cbie quello buomo che m ene per lo campo in incontro ad noi.Et egli diffe. Egli e lo fignore mio. Et ella togliendo tpfto uno panno ficoperfe.Lo ieruo et ogni cofa cbella auea fatto lidifie a Yfaac ilquale meno lei nei tabernacolo di Sarra fua madre et tolfela per moglie; et tanto amoe lei ehel dolloredellamadrecbegliera uenuto tempero* C, XXV* T Abraam inuerità meno unaltra moglie lo nome fuo fue Cetura laqua I y lepartori allui Zaram et lefan et Madian et lelbotb. Et fueJnuerita cbelefan genero SabbaetDadan.Figliuoh di Dadan furono afunmtdi cui Còma fue prmueraméte nomata.Et poi diglialtri defcendenti di coftoro iu detto dipn ma Affrica et Barbarla pero che babitarono daprima le terre etipaefi et Latufim et Loomìn.Et muerita di MadiannatoeEpbaetOpber et Enoch et Abidaet El/ daa.Tutti quelli figliuoli diCeture nufci grande lignagio ,E diede Abraam ogni cofa cbepofledeua a Yfaac.Maaifigliuoh delle concubinediede guiderdone.Et partilli da Yfaac fuo figliuolo mfino ad tanto che gli ancora umeffe dalla parte ornentale.E furono in uerita li di della uita Dabraam.c Jxxv.anm et uegmente a meno morto e muecbieza buona di grandiflima etade etpienodidiietraunato e el populo fuo.Et feppelirono lui Yfaac et Yfmael fuoi figliuoli nella fpelóca dop piailaquale e nel campo Depbfron figliuolo di Sebor etheo;della regione di Mà breilaquale egli auea comperata da figliuoli de Hetb.Quiui fepellito e egli e Sa ra fua moglie. Edopo lamorte fua benedille idio Yfaac fuo figliuolo ilquale babi taua apreilo lopozzo ebauea nome del muente edl euedente.Quelle fono la gene ratiòi Difmael figliuolo Dabraamiilquali'parturi alui Agar egiptiaca feruadi Sa ra . Et quelli fono Inomi de figliuoli foiunlinomi & in legeneratione fue. Ilpri ino genito Difmael Naboiotbiet quidi cedar et Abedebel et Mabfam etMaiE ma e Duma Mafadaath et Thamalthur et Napbis et Cethma. Quelli fono ih gliuoli Difmael et quelli nomi per licaflelli et magioni loro, xil.principi delle Schiatte loro.Li anni della ulta Difmael fono.c.xxxvu.Euegnendo a meno mot to e et apollo il popolo fuo.Et babita da Euiha io fino a Sur: laquaie riguarda 1° Egypto entrante dentro li afmi innanzi ad tuttnfratelli fuoi mori. In uenta ^quelle fono legenerationi di ìiaac figliuolo DabraarmAbraamgenero ìfaac il quale quando egli era di.xLanm meno Rebeccha per moglie figliuola di Bathu genbsis Lo- ti fyro dimefopotamia forochia di Laban . Et prego Yfaac Io fignore perla, mo glie Tua inperao creila era freni e; il quale exaudi lui et diede il cdpimento ad RebeccbiiEt aszufauanfi ifanciulli nel uentre fuoXaquale diffe fe cefi ad me do uea intrauemre che Fu lufo dicóaperc &ando ciò chello adomandaiTe configb® dadio.Ilquale refpondentedifFe*Duegenti ine! uentre tuo fono & duepopuli del uentre tuo fidiutderanno Sdluno popolo Fouerchiara laltro popolo et il magiore al minore feruira Gialo tempo del parturire era uenuto a menci ue nel uentre Tuo trouatifono . Elio primo che nera uenuto era rolTo et tutto pellefo nel modo del la pelle del becco ♦ Et chiamato e lo nome Tuo Exau, Doppo quello laltro ueg/ nenie lapianta dei fratello tenea colla mano Siimperao e chiamato lui lacob di Tei anta anni era Yfaac quando fono nati figliuoli, Iquali nutricati! fatto e Exau buomo pratiche di cacciare et lauoratore di terrai&lacob era fimplice*E ba^i taua ne irabernacoli . Yfaac amaua Exau impererò che delie cacciaxione fue man/ giaua. Rebeccha amaua lacob òC coffe a lacob lauiuanda da mangiare alquale qua do uenne Exau laffo del campo dilfe; Dami di quella cofa cotta rupba impercio cbio oppido laffo fono. Per laquale cagione chiamato e lo nome fuo E dom Alqua le rifpuoLe lacob , Vendi ad me le prime genite tue. Et egli nfpuofe ♦ Inuenta io muoio che mi faranno prò le prime genite, Et diffe lacob giura adumque ameigiu io Exau.Euende le prime gemtc.Ecofi tolto lo pane etlelenti et lo campanari/ co egli mangio:& beue* &C partiffc poco curando delle prime genite fue che auea uendute " C. XXVI. '1 ^ Afa fie lafame fopra laterradopo quella flerilitacheta uenuta nedt Da L braam, A ado Yfaac ad Abimelecb re de paleftim mgerrara , Et appari I lui lo fignore 6c diffe. Non andare megiptotma npofati nella terra la -4 quale ioti diro et pellegrina f quella 5C io faro teco &c benedicero ad tcJn uenta ad tiet al feme tuo dano tutte quefUgcnerationii&: compierae iogiuramé to cbio promifi ad Abraam tuo padre.Et multiplichero lo feme tuo ficome le Pel le dii cielo .Et darò ad quelli chéfieràno dite dneto ad te quelle genera noni & far/ ranno benedetti nel feme tuo tutte le genti delia terra itnpercio che ubbedi Aotaà alla ucce mia &abedi ipneghi &icó madame ti mei adecofe Caere 5«: le leggieguar doe: Adumqi e f e te Yfaac mgerari alq uale conci ofiacofa che fofle doma ndaro da gubuomini di quello luogo fopra la moglie fua nfpuofe mia forocbia e & menta egli timeuade confeffare cbella feffe acompagmara allui in matrimonio reputaci te che perla uergogna & cù coperta ira eglino ioccidiffero per la bellezza delei .Cd ciofiacofa che trappalfaffero molti di de fteffe qumi raguardantc Abimalech re di paieftini per una feneftra uedde lui giacere curri Rabeccba fua moglie*, et fatto lo < fe uemre ad fe diffe cofa uera e che fia la tua moglie per chediceftì bugia cbella Eolie tua forochia.RifpuofeJo temetti accio cbio non monile per lei Se diffe Abi malech,Perche imponefli ad noi potere ufare ninno dii popolo con la moglie tua et aueuimenato fopra di noi grande peccato.Et comando ad ogni popolo dicete coliui che toccherà la moglie di quefto buomo di morte morra. Iftette adumque ^faic m qucfla terraie femmo Sdtrouoe in quello anno cento dopi! Si benedille lui lo fignoie Se fatto enccbiffimo buomo:Siandaua facendo prò molto Si cteb c m tanto ebe molto grandiffimo fatto e, Ebe delje poffcffioai Se dele pecora ad ar mentaiet molte famigli et e per quelle co fe mediante mo fi da inuidia a lui ipa c iam:tutti ipozzi ebaueano canati iferui Dabraam padre fuo in quello Reranno implendolli di terrauntanto cbegli medefimo Abimalech diffe a ^ aac Partiti da noi imperciò ebe tu fei fatto molto piu potente di noi. Et egli diparte tefi accio che uenifle al torente al fiume getare Si abitaffe quiunEt unalna uo ta cauo altri pozzi iquah aueano chauati iférui del padre fuo Abraam iquali ei o morto aucano guadi iphilifteuet chiamo loro perquelli medefirm nomi per li q It innanzi lopadregUauea chiamati*Etcauarono nel torrente & trouarono laequa uiua.Ma qumi fu contentione tra ipafton digerarecontro ipaftori Dyfaacdicédo noftra e lacqua.Per laquale cofa lonome del pozzo per quello che neramteruenu to chiamo calupniaiSC cauaronne unaltro.Et per quello in uenta fi fono azzuffa ti & chiamo quello inimifta* Et partitofi quindi cauounaltro pozzo per loquale nocotendero adiique chiamo lonome di quello larghezza dicendo*Hora ci adda toe noi ilfignore òc fece crefcere fopra laterra»Et partiffi di quello luogo,Et andari no m Berfabeeidoue gli apparti a lui lo fignore in quella no de dicendo. Io fono idio Dabraam padre tuo,Non temere pelo cbio fono tecoiet benedicero teretmul tiplichero lo Teme tuo per io feruomio Abraam. Adumque bedifico quiui laltare al fignore .Ecbiamato qui lo nome dii fgnore iftefe qmui lo tabernacolo*, & co/ màdo a ferui Tuoi che caualfero lo pozzo. Alquale luogo effendo eglino ucnuti da gerare AbimelecbSd Ochozar amici fuoi et ph)col duca dicauallieri fauelload loro Yiaac.Perche uemfliuoi ad me huomo ilquale auete odiato 6£cacaaftidauoi Liquaii nfpuofero.Noi uediamo con ti edere lo f gnore idio.Et mipercio ecco di cemo.Sia giuramento intra nonòi: facciamo pado che tu non facci ad noi punto di male*. & f come noi ni una cofa delle tue toebamo ne facemo niuna cofa che ti oftendeffeima con pace lafciamo lo fatto per la benedidione del fgnore* Et fece adumque loro loconuitoj Sidopo lo cibo et il beueraggio. Leuandof i la marma giurarono &lafciarono Yfaac paccifficamente nelluogo fio.Ma ecco che m quei di uennero li ferm Dyfaac anuntiàti allui del pozzo cheghno aueano cauato et dicentnNoi abbiamo trouata laequa. Donde appello lui abondàza et il nome al la citta impoflo e Bei fabee infine al prefenti die. Ma Exaudi xLanm meno due moglie ludit figliuola di Been Etbeo Et Bafemath figliuola di Elon di quello mi defmo luogo lequale amendue aueano oflefo lanimo Dyfaac 6c di Ribecca^ T] . „ C XXVIL 1^ T inuechio Yfaac di ffeurano gliocchu fuoi et uidere no potea.Ecbi^mo 1 / Exau fio figliuolo magiore etdiiTe allui. Figliuolo mio Jlqualeri'puofe Io fono prefente,Aiquale lo padre fuo difife. Veditu cbio fono iuecbiatoiS£ no fo lo di della morte miaiTuoglie lamie tue io carcado & larcojet ua fuori,Et qua do alcunacofa de cacciafone auera prefai dammi di quella amanzarei f come tu fai chio lauogho et arecalmi accio cbio la mangi: et io benedicero te prima eh io muora,Laquale cofa quàdo ludi Rebeccba'.e quegli fodeito nel campo accio che lo comandamento del padre compide:dide Rebeccba al figliuolo fuolacob . Jo udie lo padre tuo fauellantecò Exau tuo fratello et dicente. Arreccame della cac ciafone tuaiet fa gli cibi accio chio ne mangnet benedicero ti nanzi al fig note pri ma cbio muora» Adumque bora figliuolo mio accófeati aconfegli mer.à: ua alla greggia et areccbami dui capntti optimi accio cbio faccia di quelli cibi al p adre tuoide quali uolentieri egli mangiera.Liquali quando tu gliauerai portati: et egli giauera mangiati benedicera te puma che fe muora,Alla quale gli nfpuofe.Non cognofcetu che Exau fratello mio fa huomo pilofo et io morbido. Si me cercherà lo padie mio et fentira.Io temo che non penfi cbio labbia uoluto febernireiet ma di fopra demi la maledizione perla benedizione, Alquale lamadredide.Sia i me quella maledizione figliuolo mio follmente audi la uoce mia , Va et appiedila/ me quello cbio to detto. E egli andoet arreccoietdielo alla madre* Et Rebeccba apparechio gli cibi ficomeella conofaacbelli uolea lo padre dicollui, Ediueftì mente de Exau molto buonedequali elli auea apprdfo feinellacafa uelti lui* et le pelli di capretti puofe intorno alle mano et al collo mgauda puofeilo puimento et pane chella auea cotto diedi aliui.Iquali portati dille. Padre mio.Et egli rifpu H l'I ofeilo odio.Chi fetu figliuolo miofEt diffc Tacob.Sono Etfau tuo primo gmitot 10 hoe fad'o ficome tu me diceffr & comandafti.Lieua futfiedi & mangia della cac aagtone miai accio che benedica me lanima tua* Et diflfe Yfaac unaltra uoltaal figliuolo fuo.Comecofi toftolo poteftitrouare figliuolo miol’Il quale rifpuofe. La uolonta didto fu che tofto mentre uenijffe quello eh io uolea.Et dille Ifaacì Ve m qua accio chic te tocchi figliuolo mioi&pruoui quale tu fiarolo figliuolo mio o no.Et andò queglitet palpato lui diffe Ifaac.Lauoce di Tacob e:Ma li mani fono de Exauiet non conofce lui pero chele pilofe mani la fimiilitudine dii magiore aueano tolta. Adumque benedicente lui dilfe.'Iu fe lo figliuolo mio ExauiEt egli refpuofe.Io fono,Et egli diffe.Dami gli cib ideila cacciagione tua figliuolo mio ac ciò che benedicate lanima mia,Iquali quàdo gliebbe dati et egli gliebbe màgiari di di i ancora del uino , Ilquale quldo lebbe aifagiato dille allui. Vieni qua ad me et dame uno bafcio figliuolo miOxEt egli andò &fil bafcio.Etcofi follo come fen ti lo fiato delle uellimenti dicollui benedicendo dilfe . Eccbo lodore del figliuolo mio*, fico me lodore del campo pieno ilquale benedilfe il fignote * Dea ad te dio della rofada dii cielo et dellabòdantia della grafferà della terra:digrano:& di uino et dolio.Et fermano ad te ipopoli Schonormo tele tnbuiet fie fignore di fratelli tuon& rmchinifedinanzi ad te ifigliuoli della madre tua. Echi te maledicera fia maleded:ot& chi te benedicera di bencdidlione fia renpiuto* Apena Ifaac laparola aueade(51.at& ufcitonelacob di fuori. VenneExau.Et cotti icibi della cacciamone egh gli porto al padre dicendo. Lieua Tufo padre mio 3c mangia quella uiuanda delia ciccifiafióe dii figliuolo tuoiaccio che benedica me lanima tua-Ecdiffe allui : faac.Chi fe tuiRifpuofe.To fono Exau lo tuo figliuolo primogenito Et fpauéto 11 Ifaacdi marau glia grandilfimatSc piu oltre che non fe puote crederei^: maraui ghandofi dilfe. Ghie adumque quello che poco innanzi maiecho laprefa caccia/ fione.Etio mangiai degne cofa prima che tu uenilìn Se benedilli lui: 5C egli fara benedetto, Vditelepatolle Exau del padre fuo grido con giade rumore & gittofe in terrai dilfe.Benedici ancorarne padre mio.Ilqualedilfe . Venne tuo fratello Laudo]entemente & tolfe labenedi&ionetua.Et egli fiuagiunfe.Iullamente ehm mato e lo nome fuo lacob perochefupiato me ancora prima unaltra uolta: lepri/ megenite mie innanzi porto. Et bora la fecoda uolta fae tolta labenedidione mia Et unaltra uolta dilfe al padre. Orno referualli anche ad me benedidlioneiRifpu fe Ifaac.Tuo fignore lui o fatto Se tutti li fratelli Tuoi alla feruitu fua foggiogai fopra lo grano e umo o (labili lui.Et ad te dopo quelle cofe figliuolo mio che br ro piu oltrclAlqualc Exau dilfe.Or ai tu pure una benedizione padre miol Et vj te prego che pure beredichime.Econciofiacofa che con gran pianto pitgnefie: mollo Yfaac a pietà de dilfe allui.Nella graffe zza della terra ét nella rofada elei eie/ lo di fopra fara laben edizione tua: uiuerai percorre!!©: et al fratello tuofeiuirai. Et uerra tempo che tufchuoti&foluilogiogo fuo del capo tuo . Adumque odia/ uà Tempre Exau lacob per labencdidione per laquale auea benedetto lui io padre Et dille nel cuore fuo.Et uerranno idi del pianto del pad* e muoiacelo cbio uccida lacob mio fratello.Et nunciate quelle cofe fono a Rebeccha laquale domanda/ to & chiamato lacob fuo figliuolo dilfe allui. Ecco Exau fratello tuo ti menacela* accio che tuccida, Adumque figliuolo mio odi la ucce mia.Et lieuati Si fuggi a Laban mio fratello in AramEt habitarai collm pochi dinfino che fi ripuofi lo fu ione del fratello tuo?&: celli la indignatione fua.Etdimentichife quelle cofe che tufacefh m lui:&: pofciaio mandero.Scmenerotti dindi qua, Aiquale Yfaac dilfe * fcr° pnuato io di ciafcuno figliuolo in uno di*Et dilfe Rebeccha ad Yfaac egli mcrencrefce della uita mia per le figliuole Detb* Etfe tollefe lacob moglie ad- a flirpe di quella terra non uuoglio uiuere. C* XXVIII, . Hiamo adumque Yfaac lacobià: benedi’fello t&i comando allui dicendo / Hon torre moglie dela ftirpe di Canaanuma ua &:fapro in. MelTopota/ mia di lyri a alla cafa di Ba tbuel p adre della madre tua: & tuog li quindi mogliedclle figliuole di Laban tuo auoloJnuerita dio ompotente be/ nedicad:& crefcere faccia tetetancbo te moltipliche accio che tu fia nele turbe di popoliti dea ad te labenedidtione Dabraàtet al Teme tuo dopo teiaccio che tu poftedi la terra della perrigrmacione tuailaquaie egli promefe al auo tuo.Et qtian do lo lafcio Yfaacdui partitofi uenne in mefopotoiadi Synaa Laban figliuolo di Batbuel Syro fratello di Rebeccba fuamadre.Ma ueggendo Exau che auea be/ nedetto lo padre fuo Iacob:&aue{Te màdato lui in Meìfopotamtadi Synauccio che quindi toglieffe moglie: &C che dopo labenedidionegli comando dicendo no toglier moglie d: le figliuole de Cbanaam.Eche lacob auea obedito al padre et al la madre fua;& ebe folle ito in Synalapprouando ancora ebe non uolontieri lo padre fuo guardalle le figliuoledi Cbanaam andò a Ifmael et meno moglie: fem' ■ za. quelle ebe gli auea prima:ao fu Melech figliuola Difmael figliolo Dabraam fo relladi Nabaiotb.Adum,qu<^partit^fi lacob di Berlabee andauaad Aran,Et conci ofiacofa che folTe uenuto ad alcuno luogo.& uolefefe in quello luogo ripofare: dopo il fole tramontato:tolfe delle pietre eberanno quiui ponédole lotto lo capo fuo dormi in quello medefimo luogo.Et uidde in fogno una fcala dante fopra la terraiet laltezza fua tocchaua lo cieknet liangeli del fignore fallenti et difcen denti per quella fcala;&:lo fignore unito a quella fcala dicendo alluiJo fono lo fignore idio Dabraam tuo padrelet dio di Yfaac.Laterra nella quale tu dormi ad te datole al feme tuo:& farra lo germoglio tuo tanto quafi come la poluere della terra.Et fi amplierote dal oriente infino ad loccidente:8t da feptétrione al meridie et faran no benedette in te et nel feme tuo tutte le tribù della terra: &10 faro tuo guardiano douumque anderanSi nmenerotti in quella terrai non lafcero fe no quando auero compiuta ogni co fa cbiodetta^quando fifuiglio lacob dii fomno dille. Veramente lo fignore e in quello luogo:& io noi fapea.Ht fpauentatoli dif fe.O quanto e terribile quello luogo:et non e qui altro fono iacala didio et la por ta del cielo . Et leuandofi adumqua. lamatma : tolfe la pietra laquale egli fauea polla fotto lo capo fuotet dinzolla intitolo fpargentiui fu olio. Et appello lo no medellacitta Bethehlaquale prima luza era chiamata. Ancora fi uota dicendo.Sc fara idio meco:&guarderà me nella uia p laquale 10 uo: Sidirra didare ad me del pane a mangiare et uellimente a uellire.Et ritornerò pròfperofo alla cafa del pa dre mio fara ad me lo fignore mio in dio.Et quella pietra chio ho dinzatam tifo lo:fara chiamata cafa didio . Edi tutte quante quelle cole liquali tu mi daraidade ama offerito ad te, C .XXVIIII » Artitofi adumque lacob uenne alla terra orientale'.^ uidde nel capo uno p pozzo:& tre greggi6de peccoreiacéte apreffo lui:et certamétediquello I—^ pozo fabbeuerauano le belheiói la bocha del pozo con grande pietra fi cbiudeua.Et di collume eraebetutte lepeccore raunauanoipaftori: et uuoIgeano la pietra ad abbeuerare le belile delle greggie et beuuto le belile àebe la pietra fopra la boccba del pozo la npponeano, Et dille ai pallon.Fratelli onde fi te , Liquali refpuofero 6C dilfero da Aran.Iquali domandando dilfe. Conofcetef uoi Laban figliuolo di Naccor.Et eglino dilfero.Si cognofciamo.Etegh dilfe.E e/ e li fano.Et dilfero di fi.Et ecco Racchel fua figliuola che mene colla greggia fua fet dilfe lacob.Àncbora e molto del die e non e tempo che fe reducbmo le greggie Innàzi date bere alle peccete ài cofi al palfo reducete loro,IquaU refpuofero .Noi non pofaamo infine che tutte le belile no fono raunate.Etnmouenmo lapietra deliabocca del po^o accio che noi adacquiamo legreggie* Ancora fauellauano et diceuano certe co fé intra loro ♦ Et ecco Raccbel nenia colle pecore del padre Tuo i perciò eh ella pafceua lagreggia Xaquale quando la uidde lacob & faueacbella era fua confa bri na:et le pecore erano di Laban fuo auolosritnoife lapietra colla quale lo poso ficbiudeai& acquata lagregia filabafcio.Et leuatalauoce pianfet&diflfe allei cbegli era fratello dii padre fuo;et figliuola de Rebeccba ♦ Et ella aftrettàtofi nuuciolio al padre fuo.Loquale quando udiebe lacob figliuolo della forella iua nenia corfe aliai incontro:abbracciollot& abbracciato lui lobafcio et menoilo nel/ la cafa iuat&c udite la caf one del aduenimento:nfpuofe*Bucca miai et carne mia h puofcia che furono compiuti idi duno me fé diiTe allun Inuenta perciò che tu fe mio fratello gratieuolimente feru irai ad me ♦Dirne che merze totraii Inuenta egli auea due figliuole} lo nome della magiore Lya era appellatale! la minore era appellata Racch eh Ma Lyaauea lacrimanti gl locchmet Raccbel era bellifTima in uenufta et di bello afpedoiSc m uentade quella amaua lacob di, dilfe» Io erui ro te per Raccbel tua figliuola minore fepte anni.Rifpuofe Laban 4 Meglio 6 'k 10 ^ àd tec^e ac^ ahro buomo» Sta co^glìo meco. Adumque feruite la/ co per Raccbel lepre anni:& paruigli aìlm pochi di p er la grandesa della amoie; t dibea Laban, Damme lamcglie mia impercio che lo tempo e compiuto taccio cnio uada allei.Iiquale chiamati molti popoli diliamici al conuito lece lenos^e e J ne^ ue^pto la fua figliuola Lya meno ad lui dandogli lancilla ala figliuola: Zel P 53rn snea nome, Alaquale Conciofiaco fa che per ufansafoffe andato lacobdatta iamatina uide I va,Edifie al fuocero iuo.Cbe equello ebetuae uolutofare. No ti berui 10 per Racchebet perche medeftì LyaiRifp ucie laban '♦ Non e nel luogo noifro ul ansa c belle minori noi da giamo innàsi alle magi ori alle nozze.Empi ia ieptfanadi di dipueftacbe te ccgionta.Et muenta quef aaltra perle lauono eie tu mi feruirai darre ad te.Per laquale tu fermrae ad me altri fepte anni, Aquefta coni enti uolentien:& trapafiata la fepumana meno Raccbel per mcglie: aiquale lo padre auea data la fua lerua Balan.Et alla fine ma gioì mente difideiati le noze antipoie Umore dela feguente cioè di Raccbel ala puma aoea LyarEt ierui alui altre fepte àm.Euedendo lo fignore che Lya gli difpiacea aperfeii la uulua iaforel la fa rido flenle.Lacuale conceputo genero uno £igliuoloi&: chiamo lo nome luo Ruben dicendo. Vide lo fignore la humilita mi a:adelio smelarne lomatito mio: Et unaltra uoltaconciepette et partorì uno hghuoio et difTe.Impcrzo che udì me ti lignote chio autife conctputo diedeme ancora quefto altre <3c iu chiameto iono niefuo Simeon.Econaepette laterza uoltarEt geneio unaltto figliuolo etdifie. Hora inuenta faccoftera ad me lomanto mio perciò chic gito panunto tre figliuo in Et im perciò chiamo lo nome fuoLeui.Laquarta uoitaconciepette & partorì fi/ ghuolo etdiife.Hora confelfetoe al fignore:& chiamo iuiluda.Et celfo de partoii c.xxx* \ A penfando Rachel cbella folle flenle muidio la forella:&i diffe al mari j V I t0 luo,Dami figliuoli altramente io moto. Alia quale rifpuofe lacob X adirato. Non fono 10 per dio ilquale prmo te del ftudo del uentre tuo. t ella dille,Io oe una fantecbae nome Balamua alieiaccio cbella partonfcafo/ pia !egenocbiamie:et abbi di quella figliuoli.Et diede allui Balan in matnmoio laquale uenuto allei lo marito cócepette et partorì imo figliuolo.Et dille Raccbel vii. dico mi lo fgnoie et exaudi la ucce mia dando ad me figliuolo: etpeido ap Ec 10 *° ncme de coilui Dan.Et unaltra uolta Balani conciepette et partorì una!/ tro figliuolo;per loqualedife Rachel. Affomigliomi il Lignote ala mia forella et no Riparato.Et chiamo lui Neptalim.Sentcndofi Lya che di partorire era uenu ta meno.Zelphara anelila fua al fuo manto diede Xaquale dopo loconcepto. ue GENESIS pendolo Figliuolo difTe^Bene aducntufato^Etimperdo chiamo Io nome Tuo Gad Et partorio ancora Zelpbam uno altro.Etdiffe Lya*Quefta cofa e per labeatitudt ne mia+Etinuenta diranno le femme chio fia beata.Et perciocbiamo lui Afer.Et uenuto Ruben nel tempo della biada del grano nel campo ntrouo le mandrago/ re etdiedele ala madre quelle auea portate.Et diffe Raccbel. Da ad me delle man dragore del figliuolo tuo « Rifpoffe Lya*Paruete puoco auerme tolto il mio ma rito:e non baftaquefto che andie uuogli tuorele mandragore dii mio figlmoloi' Rifpuofe Raccbel.Dormiateco quefta notte per le mandragore dii tuo figliuolo et ritornando al uefpro lacob dii campoìuenuta eLya incontra lui et diffe.Ad me intrerai impercio che di merze conduffì te per le mandragore del figliuolo mio» Et dormi conici in quella notte. Et axaudi idio le preghiere fue.-Et concipette et partorì loquito figliuolo & diffe, Diede idio la mercede ad meimpemo cbio die/ de lànlla mia al marito mio,Et chiamo lo nome fuo Ifacbar. Et unaltra uoltaLya conciepette etparton lo fexto figliuolo et diffe, Ancbiro mehaidio di buona do ta Ancora quefta uolta fara meco lo manto mioipercio cbio glioegenerati fei figli uolnEt impercio chiamo lo nome fuo Zàbulon. Dopo ilquale parturi una figlino^ h cbebbe nome dmà.Ricordandofi lo fignore di Raccbel et exaudi lei. Et aperfe la uulua fua.Laquale conciepette et partorì uno figliuolo dicendo.Tolfe idio lo uicftuperiosmio,Et chiamo io nomo fuo lofepbdicédo.Admga ad melo fignore unaltro figliuolo.Ma nato lofepb dille lacob alfuocero fuo.Lafciami accio cbio ritorni nella patria miai Snella terra mia .Damile moglie 5C li figliuoli mei per lequaleio ferui ad te accio cbio laueffe.Tu ae cognofquto la feruitu per laquale io ferui ad te.Et diffe allui Laban.Io trotterà gratia nel confpecfto tuo*,et per expe rimento inuenta io o cognofuto che idio mae benedetto per te. Ordina la merce/ de cbio tidea.Et quelli nfpuofp et diffe.Tu ai conofcmto come io to feruito: et quanta la tuapoffeftìone e ftata nelle mani mie.Poco aueui innanzi cbio uemffe ad te,Et bora tu fei fado riccbo.Etbenedife te lo fignore dalo intramento mio. Iurta cofa e adumque cbio prouega ancbora alcuna uolta ala cafa mia, Et diffl La ban.Che darò io ad tei Equegli diffe, Neuna cofa uoglio. Ma fe tu farai quello chic adomando unaltra uolta paffero et cuftodiro lebeftie tue.Gira ogni tua gre gia:& ifparti tutte le peccore uariate et de diuerfa lana & quello che rollo &:ma/ cbulofo de uano faratcofi nelle pecore comcnelle capre fara lamercie miaiinmeri to dii feruigio cbioto fatto. Et nfpondera ad me domane e la iufticiamia quando il tempo del piaceuole farra uenuto innanzi ad te, Etogne cofa che non Tarano uana &L macculofa et roffaicofi nelle peccare come nelle capre di furto mi reprenderai,Ediffi Laban.Grato e a me quello che tu me domàdi.Et ifparti i quel lo di lecapreiet le pecoreiet porci :& montoni uanatn&machiofi, Et tutta lai tra gregiaduno collere cioè bianco et mgro pelloi&dielle nelle mani de fuoifìgliuo li, Et puofe lo fpacio dellandamento intra fe & il genero di tredihlquale pafeea tutte le altre fue gregie.Et togliendo adumque lacob uergbe populee uerdetet di mandoh &C di platano et una parte feorteebo di loro,Et leuate le cortecce dique ftedequale fpogliateeranodabiancheza appari nelle uerge.Ma quelle che no era no fcorticcate piu uerde ftetero.Ecofi in quefto modo lo collere e fatto uanoiet puofe quelle ne canali doue fi fpandeua laequa fi che quando ueneffero legregie abere innanzi aghuocchn aueffero le uergbeiet nello afpedo di quello concepeffe ro,Et fatto e cofuchem quello caliere del coito lepecorecbe fecongiugneua ue/ deffero le uergbe:& parturiforomacculofeetuanatede diuerfo colore npiene.Et diuife lag regia Iacob;&: puofe le uerge negli canali innanzi agliuoccbu di mótoni et erano tutte le bianche & le nere di Laban:& tutte le altre di lacob. Et difpartitc intra fe legregie,Adumque quando nel primo tempo ueniano le pectore ponea lacoble uerghene canali de laeque innanzi agl iuocEit di mótoni & delle peccore accio che in quelle contemplattoniconcepeiFeroima quelle chetanno da mandare dafera 8c nei ultimo dei conciper noni ponea quelle uergbeìfatte fono quelle che l'ano dafera di Labari*Et quelle chetano nel primo tempo di lacob. Et e arrichii to Ibuomo oltre il modot& ebbe molte greggieìanelile et feruti camelli!^ afin1 C. XXXIs y A pofeia cbegli odi le parole di figliuoli di Laban dicendo . lacob fena y portato ogne co fa che fue del padre noftro:8<: di quelle Faccultadue ari m obito marauigliofamente Jnuerita fe penfo in lanim o fuo chela faccia JL~y di Laban non era centra fe fico meli ieri U, il terzo di:& maximaméte di rendo allm il fignore ritorna nella terra del padre tuo & alla generatione tua & io ■ ero recotmando et chiamo Rachel &:Lya nel campo douepafeea la greggiadif £e alloro Jo ueggio la faccia del padre uoftro chella no ne cótta de me fi come hie ri bc nel terzo di * Inuerita idio del padre miofu coneffo meco:&: lui aeconofciuto che con tutte le forze mie io oc fermtolo padre uoflro*ma il padre uoftro uenne contro de mii& mutolamerciede mia diece uolta t niente dimeno non lafcio lui i odio mio che noceffe ad me.Sequàdo egli auea detto uarie Tarano lemerzedc tue parturiuano ogni peccota uariati partir ma quando per contrario difife* Gafcuna cofa bianeba tortai per iamercede ogni greggia partorirono biancbo.Et tolfe idio la fubftantia del padre uoftro et di eli a ad me,Et pofeia chel tempo del cócipimé to delle peccore era uenutoleuaigliocbi meiiSi uiddimfomno faglireimafebi fo pra le femme uariati & maculofi bi di diuerfi collo ru Et di ile lartgelo del ftgnore ad me m fomnoJacob.Etio tifpuofb.Io fono prefentc.Ilquale difte, Lieua gl io >« chi tuoi & uidi tutti imafehii fallienti Coprale femme uariati & diuerfi ài macu/ loft.Et uidi inuerita tutto quello che te a fatto Laban* Io fon dio di Bethel doue tu ugieftì la pietra et faceftia me uotoihora adumquelieua Tufo & partiti dique fta ferrar ritornante nella terra della tuanatiuitaterRifpuofe Rachel bc Lva.Or no abbiamo noi alcuna cofa dirimagnentenella facbulta &heredita nellacafa del pa dre noftroiOr nonireputo egli noi ftcomedaltrui & aliene & uendecci:& mangio lo prezzo noftro£ma idio a tolto le riebezze del padre noftror& ad noi quelle ae da to & a figliuoli noftrhDóde ognecofe che tecomàdo lo fignore faeXeuofft aduqj h cob pofei li figliuoli et le moglie Copra icamelli andoftene» Et portonne ogni fubftantia ói le greggie & ogni cofa che in MefìTopotamia au ea acquiftato uegnen do ad Yfaac fuo padre nella terra di Chanaam.In quello tempo habanera ito ató/ da e le peccorer&: Rachel furo lidoli del padre fuo. Et noi uolfe manfteftar lacob allo Cuòcerò fuo che fugiefife.Et cócioftacofa che fenandaffe co fi egli come ogni cofa cheta di fua ragionerà el fiume aueffe pafifato chiamato Amne.Et andafte co fra lo monte diGalaadlnunciato e a Laban lo di terzo che lacob era fugito.Dqua le tolti ifratelli Cuoi perfeguitoe lepre dierSi comprefelumelmótedi Galaad. Et uidde in fogn io dicendo allm idiorGuardati che alcuna cofa afpera nó faueliicó tra lacob.Et lacob auea iftefo lo tabernacolo nel monte, Allora quegli feguìtando J-ii con fui fratelli;m quello medefimo monte di Galaad puofe lo temp torio* Et dille a lacob,Perche ai fatto quefte cofe che di nafeofo ai menato dame le figliuo le mie licomepregioni digmdi morte.Percbe uoleftu fugire cbionolo fapeifeet tornei dicelli accio cbio perfeguitafle cum allegrezaróc co cantici et timpani et ce t eniNon ai uoluto chic bafei li figliuoli et le figliuole mie * Sio cc amen te ae ado pelato .Et bora inuerita la mia mano non può te rendete ad te male ima iàio padre tuo hieri difte ad meuGuardati che non fanelli centra lacob ninna cofa dura* Efe a.tuoideif.ideraui dandare:etcon deftdeno eraad te lacafa del padre tuo pebe mai tirati gli dii mei, Rifpuofe lacob. Io foe perche io me fono partito datemelo fapcndo tu per ebe temetti che per forza non me tollefh' le figliuole tue. Ma di quello che tu me reprédidi furto apreffo qualumque tutrouera glidu tuoi fi a affo oato innanzi agli fratelli fuouCcrcba fe alcuna delle tue cofe tu truoui apreffo di me tola .Dicendo quelle parolle non fapea che Rachel auea furato glidoli, Et in/ trado che fu Laban nel tabernacolo di lacob de de Lya et di tute do le ferue non li trouo.Et elfendo intrato nel tentorio di Racbelieffa prella afeoffe glidoli fotto lo flrame di camelli 8C fedittoui fufoiet cercbato ogni tentono5&nulla trouoffi. Et diffe.Non fe adire lo fignore mio che innanzi ate non mi poffo leuarcilmper ciò che fecódo laufanza delle femmehorae mteruenuto ad me.Cofi fchernitae la follicitudine de quello che cerca. Et enfiando labob con rumore dille.Perquale mia colpa:Si p quale peccatocofi adoperarti dopo me:Si aecercbo ogni mia riche za {Quello che trouarti di tuttala fuftantia della ca fa tua.Poni qui innanzi a fra/ telli tuoi accio che giudicheno intra te et me.Adumque.xx.anm ferui tecode peco re tue Si le capre Iterile non furo li montoni della gregia tua non mangiai ne pref fo da belila moftrai ad te.Io rendeua ogni damno4Et qualùquecofa difurto pitia ad me ueniui per fatiffa&ione.De di et di notte di caldo Si di freddo mormatfugi ua anche lo fomno dagliocbiimei.Etcofiper.xx.anni ferui ad te nella cafa tua. xuii-perle figliuolerSi fei per legregie tue. Etmuerita tu mi mutarti la mercede mia in diece uolte.Senon che idio del padremio Abraamtet la paura di Yfaac no forte ad me:forfiche boragnudo me aurerti lafciato.Laflidione mia Si la fatigba delle mani mie riguardo idio^Et perciò riprefete hieri.Etnfpofe Laban. Le figli/ uole mie et figliuoli:8i le tue grege»8i tutte le cofe che tu uedi fono mie.Cbe pof fo io fare ai figliuoli Si nepoti mei.Vieni adumque Si facciamo pado accio che fia teftimomanzatrate Sime.Etolfe adumque lacob una pietra Si dirizza quella i titolo,Et dirte a fratelli fuoi.Arrecare delle petre.Iquali raunanti fecero unomó ticello et màgiaro no Copra quello.Ilquale chiamo Labi tumolo di teftionio Si la cob móticello di teftiómo.Etcìafcuno fecódo lappnetadedellaligua fua,Et dii fe Labà. Quello tumulo Cara teli Como oggi itra meet te.Etpcio fie chiamato lo nome fuo Galaad cioè tumolo de teftionio:et azófeLabà dicédo Riguardi lo rtg note et giudichi itra noi quàdo noici departiremo luno dalaltro-.fe tutormétarae le figliuole mie:5ife tu menerae altre moglie cheloro.Niuno e teftimoio del nró fermone féza idioulquale e preféteiRaguardo et difle una altra uolta a lacob.Cer taméte quello tumolo et la pietra che tu derivarti Cara teftimonio itra me et te.Io dico che quello tumulo et lapietra fieno m teftimonianza: ma fe io trapaflaro quello uegnendo ad te'.ouero quello trapaffarai penfando male ad meìidio Dabra am et idio di Naccor giudichi intra noi idio del padre loro.Giuro lacob p lapau ra del padre fuo Yfaac.Et facrificati ifacrificù chiamo ifratelh fucilacelo che mà giartero lo pane.Iquali quando ebbero mangiato iftetero quiuiìmatLaban di not/ te leu andò fi bafcio ifigliuoli fuoi et le figliuole et benedirtele et ritorno nelluogo fuo,Et lacob andò nellandamento cbegli auea comenzato. C ,XXXI1. w 1 "I furogli incontro li angioli didio iquali quando gliaue ueduti diffe, .< Cartelli didio fono quefli; Et chiamo lo nome dello luogo Man aym’.ci oc cartella^t mando adumque imeffi innanzi ad fe ad Exau fuo fratei . JL—/ lo nella terra Seyr della regione di Edon.Et comando alloro dicédo*Co fi fauellate al fegnoremio Exau, Queftecofe dice lo fratello tuo lacob, Apreffo Laban peregrino fono iftato infino al prefente di.Io oe pecoreet boni et ferui et artm et ancrile.Mando bora lalegatione allo fignore mio per trouare lagratia nel confpecrto tuo.Ritornati fono imeffi alacob dicédo,Noi uegniamo^da Exau tuo fratello.Et ecco che faparechia de uenire mcótra ad te cum.cccc.huomini .Temer/ te lacob Si molto e ifpauétato diuirtelopopololoquale eracumlui:etEgregie *e peccorc et bom et camelli in due tarme dicendcnSe uerra Exau ad una percotera la laltra tarma cberimarra fi fie faluata. Et diflé lacob* Idio de p «ilo Abraam Et idio del padre mio Yfaac fignore ilquale dicelti adme etor nella terra tuatetnelluogo della tua natiuitade etto beneti farro; minore on di tutte le mifericordie tuei&la uenta cbe tudiceftì al feruotuo colla maza m trappafai quello giordanoiet bora con due turme ritornoufcampami delia mano del fratello mio Exauìimpercio cbio lui molto temoiche per aduentura egli uegne do percuota la madre colli figliuoli * Tu mai fauellato che bene farai adme <3c i amplierae io Teme mio ficome larena del maredaquale per la moltitudine no e puoteanomerare.Econciolìacofacbedormiffe quim quella nodeTpartio di que le cofe cbe gli aueaperdonar ad Exau fuo fratelÌo*cc.capre 6«:*xx,bechi &:.cc.peco te3c mótoni xx,6i. cannellicbaueano partorito coilipoledn loro*xxx,&*xLuaccbe et*xx.ton &,xx,afine con loro poliedri .x*i5<: mandogii per mano di ferui Tuoi eia!/ cuna gregia per fe.Et dille a ferui Tuoi andantiue inàzi ameetfiafpatio tra luna gregia &laltra.Comando al primo dicendo ♦Se tu auerai in cótro Exau mio fra tei lo Oc domandaratte donde fe;ouero donde uan&di cui fono tutte quelle cole cbe tu feguiti.Rifponderai,Lo feruo tuo lacob quelli doni manda al feruo mio Exau et egli mene dopo noi;elomigliantemente quelli comandamenti diede al fecódo etai terzo & ad tutti colloro che fegmttauano legregie dicendo* Quelle medeli/ meparolle fauellate ad Exau quado laueriti trouato’.&agiognerete.Certoeglime defimo lacob feguita landamento noflroidilie inuerita; io adbumiliaro lui con quelli doni iquah uanno innanzi òópuoicia uedero luuforlechegli midarralui adiuto.Et andarono quelli dalidoni adumque innanzi aliui et egli menta nmafe quella node ne callelli.Econcioliacofacbe per tempo le leuafle lacoo colle due fuo mogii.& altratanti fanti cogli undeci figliuoli;^ trappafio lo uado eie labeth Et trapaflato ogni cofa laquale appertenea ailui rimale lolo. Et ecco uno buomo facea alle braccia collui mimo alla manna*Ilquale conciofiacofa cbe uedelfe che 1 upetchiare lui nò potelle;toccboe lo neruo del fianco luo et incontanente marci et dille allui quello buomo.Lafciami che già uiene laurota.Et lacob gli refpueie Io nò lafciero te le tu no me benedici.Etdiiìe aduq?*Cbe nome ai tulEt egli icfpo fi lacob.Et egli diffe Nò fapellara lo nome tuo lacoo ma ifraelupcio che le centra folli forte: quanto magiorméte contea ghhuomini potrai premiere.Et domi/ do lui lacob,Dime per quale nome fe appellato .Rei puofeiper che adimandi lo no me 0110 ioquale e admirabilef et benedilli lui in quello mede fimo luogo; et cbia tuo lacob lo nome di quello luogo Pbanuel dicendo .io uiddi lo fignore ad faccia ■^d laccia&fattaefalua lanimamia.Etleuatoe allui incontanente lofole pofcia ebegh trapalioe Pbanuel.Egli inuentazopicaua dei piede* Per laquale cofa non frangiano lifigliuoli difraei lo neruo:impercio cbegli marci nel fianco d» lacob m ino al prelente duimpercio cbe tocche lo neruo del banco luo:& rimali adoimtf 5^ c. xxxi iìj T leuando lacob gliuochuluoi uidde Exau uegnédo/tSi coliui.cccc.huo num.Etdiuife li figliuoli de Lya & di Raccbeì &amendue le tamighe* et pofe luna e laltra anciìlaj& li figliuoli loro nel primo luogo ;ma Lyi pA—--/ et gli figliuoli fuoi nel fecòdo luogoima Raccbel et iofeph nel ultimo t egli andò i nnanzi & adoro inchinato nella terra fepte uolte mimo a tanto -he JproximalTeio fratello luo. Et correndo adumque Exau incontro ad fratello luo; a racioìloet bafciolo epiàfe.Etleuatiglioccbn fuoi uiddeie femie àlh ligliuoli oro et dille » (òhe uogliono colloro fe apptégono ad telRcfpuofe» Paruoh fono iquau clono idio ad me tuo leruo.Et approlìimandoli ianciile ifigliuoli loro in/ chinati fono,Et aenne Lva cofigliuoli fuoi. Et conciofiacofa che fimillemente acforafferò.Et ne lultimo lofepb co Raccbel adorarono.Et diffeExau.Di cui fono queffe turbe lequaleio incotrauRtfpuofeaccio trouaffegrada mnangi al %nore mietetegli diffe. Io bo molte co fé fratello miotfieno le cofe tue ad te.Diffeìacob Io te priego che tu non uogli co fi: ma fio trouato grana innanzi agliuocbn tuoi: tuogli quello picelo dono delle mani mie. Inuerita cofi la faccia tua oueduta co/ me ieuedeflelo uolto didio.Sia ad me dio propitio:&: reciui labenedidlione chio tolfi ad te le quale dono ad me idio tnbuendo ogni cofa. Apena lo fratello afta gendo ricciuendo dille. Andiamo infieme et fero compagno deliandamento tuo. Ediffi lacob.Tu cognofa fignore mio cbio bo ifanciulli tenenletle pecconifid bu chino partunto mecotliquali fe piuadando darò aìoro fatichaimoririno muno di tutte le gregieiuada inizi lo fignoremio al feruo fuo.Et io feguittaro apoebo apoebo li idamén fuonficome uedero che poffano fare ifanciulli mei infino chio ueiro al Sigmore mio i feyr.Refpuofe Efau io te prego che del popolo che meco almeno rimangino cópagnu dellauiatua Refpuofe lacob & diffe none bifogmo di quella cofa.Oe befogmo chio truoui gratta nel confpedlo tuo fignore mioiRi tomo adonque in quel di Exau per landamento p loquale era uenuto in Seyn et lacob uennein Socbotb. Doue bedifficata lacafatòc compolliLetende: chiamo lo nome di quello luogo Sochoth cioè tabernacoio.Et trapaffb nella citta de Salem di Siccomorrnlaquale e nella terra cbanaamC dementa loro édliafim et ogni cofa guaftandoj lequale erano nelle cafe', et quellecherano ne campi & fanciulli piccinini loro 8c le moglie loro menarono p Pregioni .Lequale cofe arditamente lacob diffe ad Symeon ÒC ad Lem. Voi auete turbato me;& fatto me odioib di Cananei & de pberezei & di gliabitaton di que a terra,Noi pochi feiamo & igli raunati percuotterannomil&ferro guaffaioi etlacalamia.RiTpuofe. Ordoueano eglino ufare colla forella noftra ficome eif/ co^°* C.XXXVi N queffo mezo fauello lo fignore a lacob dicendo.Lieua fufo &: ua a Be thel& babita quiui:5cfa laltare al lignote ilquale appari ad te quando 1 tufugiuiExau tuo fratello ,Ma lacob raunato ogni fua cofa diffe:gl tta A te mali dii daltruiilquale fono nel mezzo di uoi & mondatene & muta tuueffimenti uoftn.Leuati fufo 8t andiamo m Bethel accio che noi facciamo qui ut laltare al fignore ilquale exaudi menci die della mbulationemia: et fu compa gnio nellandamentomio.Etdiedero:adumque allm tutti idii daltrui liquali aue ano & ghomamenti iquah aueano nele recbie cioè anella cioè diloro Quelli fotte io fotto lotcrebinto ilqualee dopolacitta di Sicchem, Econciofiacofache foffero difpartm la paura dii fignore aflalli tutte le citta dintorno:& non fono arditi di p fegmtare colloro che Tene andauano,Adumque lacob uene Aluzam laquale e nel la terra Cbanaam cognomento de Betbelegh et ogni popolo collm.Et h edifico e qmui laltare al fignoreier appello lo nome di quello luogo cafa didio. Qui ancho t a apparto allm lo fignore quando fugiua lo fratello fuo. In quello medefimo té po morta délbora la balia de Rebeccba et fepulta alla radice di Betbel fotto una quercia .Et chiamatolo nome di quello luogo Quercia de pianto,Et apano anco ta unaltrauolta idio ad lacob doppo che torno da Mefopotamia di Syriaet bene diffe lui dicendo,Non farai chiamato piu oltre lacob ma ifrael fata lo nome tuo -t chiamo lui iftael. Et diffe allui lo dio omnipotentejo ti faro crefcereetmoiri phcaieetlegenti etipopoli dellenacffiomufciranodetti:etreufciranno di lumbi toi.Et laterra laquale io diedi ad Abraam et ad Yfaac darro ad te et al Teme tuo do po te.Et partiffidalluuMa quegli inuentaditizoe una pietra intitolo in quello uogo nel quale gheuea fauellato idio fpargente fopra quellafactificiii ctilpargé tim oho,Et chiamo lo nome di quello luogo Bethel, Et partitofi quindi nel tepo diuerno uenne alla terra laquale mena in Ephrata,NeIla quale cóciofiacofacheui pai tunffe Raccbel per malagieuolezza del parto ad infermare incommcio.Et diffe ' ei a °bffetnee-Nontimere impercio che tu auerai quello figliuolo. Ma ufeien Eerlo dolore. Efopraftà te gl a lamorte chiamo el figliuolo fuo Benom 'ilg molo dii mio dolore. Ma ilpadrelappelloe Beniamincioe figliuolo della mano dinttaier morta e inuerita Racchel et fepolta nella ma che mena in Ephra ta .Quella e Bethelemret dinzouilacob il titolo fopra lo fepolcro fuo,Quello e il tifi, o del fepolcro di Raccbel infmo al prefente di.Epartitofi quidi compuofe lo tabernacolo dilla dalla tote della gregia, Econciofiacofa che gli abitarle in quella regione andò Rubem et dormi con Baia concubina del padre fuodaquale cofa no rimafe alui afcofta.Et erano ifiglmoli di lacob duodecuLi figliuoli di LyaXo pri mogemto Rubem: Symeom&Leuiietludai&Ifaccar: di Zàbulon. Li figliuoli di Racchel:Iofeph:& Bemamm.Li figliuoli diBaleàcilla di Raccbel:Dan:et Ne ptali .Li figliuoli di Zeffe àcilla de Elya Gad:3<: Afer.Quiftijfono il figliuoli di la cob iquali fono nati in Mefop ©tamia di Siria. Et uenne muerita ad Yfaacpadte fuo m Mambre citta Darbee.Quefta e Ebró nella quale peregrino Abraam & Yfa ac:et compiuti fono idi Dyfaac.Qxxx.anm.Et confumato della fua etade morto e ài apofito al popolo fuo uechio & pieno didi.Sotterarono lui Exau et lacob fuo figlioli. C .XXXV I, Vede fono inuentalegenerationi de Exauieglie Edom.Exau tolfe mo/ | 1 glie dele figliuole di CbanaamiAda figliuola de Elo EtbeotetOlibama \ f figliuola Dana figliuola di Zebeon Eieueo & Bafematb figliuola DiD ^ WE361 foglia di Nabaiotb.Et partono Ada Elipbatb et Bafemath gene roeRagueLOolibama fece leus et Hielom etCborre. Quefli fono ifigliuofi di Exau a quali fono nati allui nella terra Cbanaam. Et meno Exau le moglie fueet le figliuole et ogni anima della cafa fua:& foftantia Se befl:iei&: ogni cofa che potea et che auea nella terra di Cbanaam et andónem altra regione etdipartiiTe dal fra tello fuo lacob . Inuentaegli erano molto riihiifimi & mfieme abitare non po/ teanoibi non fofleneano loro laterra della peregrmatione loro per lamoltitudme delle gregie. Et babito Exau nel monte Seyr Efo e Edom . Quefte fono ancora le generatiom Dexau padre Dedon nel monte Seyr.Queftì ione nomi di figliuoli fu oi.Elipbatb figliuolo Dada moglie Dexau;et Raguel figliuolo de Bafemath fua moglieiet furono figliuoli de Liphathfi beman: Oman^epbo:etGatbam;et Ce neeiet Cborre.Eraimpo Tbamna concubina di Elipbath figliuolo Dexaudaqua le partorì allui Amalecb. Quelli fono ifighuoh Dada moglie Dexau .Ma ifigliuo h di RaguehNaatbiet Zaraiet Semnaret Mezza. Quefli fono ifigliuoli di Bafe math moglie Dexau. Quefli erano figliuoli di Oolibama figliuola Danae figiiuo iade Sebeon moglie Dexamiquall genero allui Hieustet b iclonlet Cbore, Que Hi fono iduci difigliuoli Dexau ifigliuoli de Liphath pr:migeniti Dexau.Il duca di Ibernami duca di Ornami duca di Sephoul duca di Cenezalduca di Chorei il duca di Zatban.il duca di Amalech.Quefli fono ifighuoli diEliphath nella ter ra Dedom. Et quefli fono ifigliuoli Dada. Et quefli fono ifigliuoli di Raguel. Et quefli fono ifigliuoli de Exau.il duca di Naatb.ll duca di Zara.ll duca di Semma li duca di Mezza.Quefli fono iduchi di Raguel nella terra dedomQueftì fono ih gliuoli di Bafematb moglie dexau. Quelli anchora erano figliuoli di Oolibama moglie di Exau.il duca di Hieu .11 duca di Ielon.il duca di Cbore. Quelli fono ib duchi di Oohbama figlioli di Ana moglie dexauìQuefli fono ifigliuoii dexau. Et quefli fono iducbi loroielhe edometquefli fono ifigliuoli di Seyr borra habitato n dellaterra, Loatbó: fid Sobal:etSebeon:et Anarnet Difan,Quefli fono iducbi dorrei figliuoli de Seyr nella terra deDom.EfatifonoifigliuolidiLotbamHorn et Heman:ma la forella di Lothà era Tbamma.Equefli fono ifigliuoli di Sodai aluan; et ManehetbretHebahet SephuSd Ona*Et quelli fono ifigliuoli di Sebe on. Achaia.Ona.Queflo e Ona ilquale ttouo laeque calde nella follitudineiqua do egli pafceua Ialine di Sebeon fuo padre.Et ebbe figliuolo di San:& figliuola colibama.Et quelli figliuoli di Difan Amdam;& Efdamtfid lethiàiSd Cbaram.Et quelli fono ifigliuoli; Diefer Balaan et Etaniet Acbam.Et ebbe figliuoli Difan Hus et Aran. Quelli fono iduchi Horeomlduca di Lotbanl duca di Sòbal: il du ca di Sebeom li duca Diana: d duca di Difan! il duca diEfTer il duca di Difan. Queflì fonò iduchi borreo^ iquali impetrarono nella terra de SeyriQuefh’ furono 1 re cbe regnarono nella terra di Edom innanzi che auefloro re ifìgliuoli duraci» Baiath figliuolo de BeoriSi lo nome della citta fuafueDenaba.Et morto eBalam et regnoe per lui lobab figliuolo di Zare di Bofra* Econciofiacofa che morto roL fe lobab regnoe perlai Vrfan della terra Themanoru. Et quello ancora morto re/ gnoe per lui Adatb figliuolo di Badadi ilquale percofìfe Madian nella regione dì Moab»Et il nome della citta fuaAmd»Equàdo fu morto Adad regnoeper lui Sei a di Mafereta.Etcoftm ancora morto regnoeper lui Saul del fiume Robooth .Et ancoraconciofiacofa che coftui moriffe fegmorezde nel regno Balanam figliuolo dachobpr.Et quello ancora morto regnoe p lui Adad,Il nome della atta fua Pbau Etera chiamata la moglie fua Meezabel figliuola di matced figliuola di mizaab Et quelli fono adumqueinomi diduchi dexau ne parentadi & luoghi A; loro uoca bob . Lo ducha di Tamadoducha di thonna \ loducha di alua t loducha diierh et :loduca di colibama: loduca di elath do duca di pb moni ìoduca de zenezdodti/ caditheman:loducadi mablar: loduca di mabdiel; loduca ditam. Quelli fono iduchi dedom habitantì nella terradello imperio fuo. Egli Exau padre degli Idu mefct babito lacob nella terra Chanaam nella quale peregrino lo padre fuo» E quelle fono legeneratiom lueiquefli fono iducbi degìiorer*Loduca di lotbarn; lo duca di fobal » ^ C. XXXVIb w Ofepb quando era di.xyi'.anm pafceua la gregia cogli fratelli fuoi: e(Té 1 do anche putoi& era conle figliuole di Baleie Zlelpbe moglie del pacue fuo .Et accufoe li fratelli fuoi dinanzi al padre de pclfimo peccato. Ma M ifrael amaualofeph fopra tutti ifuoifigliuoii.pcioecbe nella uecbiez Za lauea generato,Etfecegliunagonellalauorata di nani colon. Ma ueggendo li fratelli Cuoi che dal padre piu cbe tutti glialtn era amatoi fillaueano in odio ne no poteano faueliare allui alcunacofapacificamente.Et inuentamteruenne cbe egli dille afratelb fuoi uno fognioulqualeallui parea auerc uedutoilaquale cofa fue cagione del femedel magio re odio,Et dille alloro. Anditi lofognio miocbio neddi. Pareuami cbe noilegauamo li manipoli nel capo & p arcuami cbel mio ma nipolo fileuaffe ritto & f effe fermo:et luofin manipoli llanti dintorno adorauano lo mio manipolo. Refpuofero li fratelli fuoi Or farai tu noftro rejouero cbe noi fenmofottopofli alia tua Ugno ria {Quella cagione aduni que di fogmetdelìe pa rolle apparecbioe lafonte della muidia et dellodro .Et iccra uidde unaltro fogmo ilquale nunctatolo affratelli fuoidiffe.Io uiddiper fogmo quafilo fole & la luna et undeci Belle che mi adorauano. Laquale cofa quando al padre fuo; & a fratelli fuoireueloe fillo nprefe il padre fuo;& diffe, Cbe uuole dire quello fogmo cbe tu ai ucedutoiDumque io lamatre tua+etb. fratelli tuoi aooraiemo te Copra la terra Et per quello muidiaualo li fratelli fuoitmalo padre tacitamente la cola con fi ce raua.Econciofiacofacbi fratelli fuoi illeffero mSiccbemapafcere [egregie dd pa dre diffe allui Ifrael .Li fratelli tuoi pafeono le peccore nele parte di S i coi é: meni chio mandi te alloro Jlquale refpondédo diffe.Prefto fono.otdille allui lo paone Va & uidde fe tutte le cole fono profpete contro ai fratelli tuoi le oeftie.&l rmu eia ad me quello che fifa . Mandato della halle di bbrom uenne in Siccbern o-tt'ouoe lui uno buomo che gliandauadi qua & dibi per e] campo.E domando o °ue gli andana & che andau a cercbaendo* Et egli reipuofe.Li rratelli mei a. orna do .Dillo ad me ouepafebono legiegie» Et dille allui Ibuomo * Egli ipartirono di quefto luogo.Etto odi loro dicenti.Andiamo in Dodbaimiet andò ^ uC^ po ffratelli fuonSctrouo toro m Docthaim.Iquah quando uidero a a ungai natisicbegli ueniffealloro penfarono docciderlo: eebetamente rane iauano et i cenano.Eccholo fogniatoremenemeniteoccideamoloEmettiamo o m que Laci ternanecEia et diremo al padre noftro che una peffima bcftta labia deuoratoiet a! Iota apparta quanto gli facc.ano proae ifogm fuoi.Quella cofa uedendo Ruben fiftorzaua diliberai-clm delle ment, &: delle mani loro:& dicea.Non occideamo lamma (ua 8; non ilpandiamo lo fangue fuoima gettati lui in quella ci'flerna ue/ chialaquale e in el deferto 8c le mani uofhe fcruate non colpcuoli. Queflo mue rita dicea uolendo camparlo delle mani loro per nmenarlo allo padre fuo4Et mcó tanente chegli giù Te ai noi fratelli figli fpogharono lagonellanuoualauorata di uam colon & milerlo nella cifterna laquale non auea acqua^Et fedendo per man giare del pane mdero miandanti difmabeliti uenire di GalaadtS: li camelli loro portanti aromata et re fina andanti m egypto. Dille adumque Inda ai fratelli fuoi Che prode fa ad noi fe noi occideamo lo fratello noftro & celarémo lo fague fuo' meglio e che fi uenda ailifmahelitn&lemano noftre non fifo^ino petto che gli e noftro fratello & noftni carne ♦ Acconfentirono li fratellialle parole fue-et nafta do alcuni merebadanti madiamtutrahendolo dela cifterna louenderono alifmabe liti xxx,dinari darientoXiquali menarono lui io egypto. Etritornato Ruben ala alterna non ttouoelo fanc.ullo:»: llracaatof, le ueft,menta andando a fratelli fu 01 dine. Lo fanciullo non compariife & m oue anderoi1 ma egli tolfeto la gonel la fuat&itinferlanel faguedunocapterò ilqualcucc.feroulqualemidàt. colloro j " a porcaiTero al pad.erSt dicelTero, Vedi felle lagonella delfiglmolo tuo o no'*' Laquale quando laconobbe ilpadre difteXagonella del figliuolo mio e-la fera pef f ima mangio lui:labeftiadiuoro lofephXftracciatofi le ueftimenta feueftì de ci lino piangendo lo figliuolo molto tempo* Et erano raunati tutti li figliuoli fuoi accio eh egli feemaftero lo dolore del padre : & non uolle recceueie la confollatio i.etma dille* Io andero al figliuolo mio piangnendo m inferno: & quelle perfeue rando nel piantoftmadianiti uenderono lofepb m egypto a pbutiphareunurho di ph arao ne maeftro della militia C .XXXV III. N quello tempo medi firn odefeendendo Inda dai fratelli fuoi andò ad imo buomo ilquale auea nome Yram & uide quiuiima figliuola dune* I ^ot^0 cananeoftaquale auea nome Sue, Et toltalafe per moglie andò “ ^ Jeilaquale concepetteà: partorì uno figliuolo:& chiamo lo ^ome fuo Her*ht unatrra uolta conceputo lo parto chiamo lo figliuolo nato Onan, Et an/ cora lo terzo partoriftoqualc appelloe Scia: loquale nato cefToedi partorire piu* tdiede luda moglie al primogenito fuo HerJcbe auea nome Thamar.Fue mueri ta Her primogenito di luda maluagio nel confpedo del fignore; de dallui fu mor to . DifTe adumque luda ad Onam fuo figiiuolo*Va alla moglie del fratello tuo et accompagmaticollei accio che tu fufcm lonomeSdo feme:al fratello tuo: ma quelli lapiendo che negherà nato figliuoli andando dentro alla moglie del fratei io iuoftofeme fpargea nella terra accio che non nafeefero figliuoli per lo nome del hatello.hpercio percoftTe lui il fignoreiimpercio che cofa ditefteuole faceua* p laquale cagionedifte luda a Ihamar fua nuora,Serai uedoua nella cafa del padre tuo tanto che crefcba Seia mio figliuolo.Et temeua inuetitacbe nonfemortffe ficome li fratelli (uouLaquale fe nandoe.Et habito nella cafa del padre fuo.Epaf fan molti di mono la moglie di luda: ilquale recciuuta la confoiatione dopo el pianto andaua a tonditori delle peccore fue egli & Yras pallore delle greche odola mira intbamnas: Et nunciato e a Thamar cbel fuocero fuo andaua m Tbamms ad ródere le peccore:laquale dopeftì ueftimenti uedouah tolfe iltenftro cioè una uefta 1 otille:5d mutato labito fede in lultimo doue fe couiùgea due uie che mena athànaumperzo obera erefciuto Sela:& non lui auefte tolto per manto, Laquak quando la uideluda penfoecbella fofte meretrice,Ella fauea coperto lo uolto fuo accio cbellanonfuie conofcmta* Et andando allei diffe.Lafqi^me tifare tecg, Egli * non fapea che foffe Tua nuora» Laqualc refendendo che mcuuogli ^dare accio che tu ufe meco»Et egli difìfe Jo te màdaro uno capretto dei e gregie.Vnalt ta quella refpondendo dille Jo Toffereroe quello che tu uuolit le tu io pegnio per fina che mi mandi quello che tu mi prometi.Diffe luda.Lb gli tu chic te dia per pegmoiEilarcfpuofe.Lanello tuo &: armilla & la mazzac tu tieni in mano» Adumque ad uno ufamento ingrani do la femnina‘btleU , .t- Cenando e 5d di pofto labito chelia auea prefo ueftilfi de ueftimenti uid Et mando Tuda lo capreto per lopaftore fuo Odolamitatperzo che gli tecceue lo pegmo che gli auea dato alla femma»Ilquale concio fiacofa che non Utr°ua domàdo glibuommi di quello luogo douera la femina che fedeua doue quelle due firade fé comugeai Refpondendo tutti dilTero.Nonfue in quello luogo ce:Sc ritorno ad ludaSe dilTigli.Io noia trouar.Sd ancoraghhuommi di quello u go difiero ad me che non nera Ceduta quiui meretrice. Dille luda Abbiatelo. er/ to della boxia noi reprendere nenpotrae. Io limandailo capreto chic lauea prò mefib:&: tu non trouafii lei:ma ecco dopo tre mefi nutiarono ad luda dicédo - or meata e Thamar tua miora:& uedeCe lo uentte fuo enfiate; di Re luda. hdenate a et fiaarfa.Laquale quando lamenauano ala pena mando al Cuòcerò fuo dieen .0. Dilhuomo dicui quelle cofe erano fono mgrauidatai concici dicui fieno lane o. larm illat&: la mazza Ilquale cognofcédo quelli doni diRe.Elia e pingiufiad? me perciò chio non diedi allei Seia mio figliuolo:c per tanto piu oltre nó ufoe collel Adumque ftando nel parto due figliuoli apparirono neluentre. Anche in que a fpamonede fanciulli lune moftro lamanomella quale la obfietnce ego uno iga/ me roto dicendo»Queftoneuerraprima:ma^uellt ritraente a mano uenuto e tro.Diffe la femmaJPerche e dimfa per te lamacenai& per quefta cagione chiamo lo nome fuo Phares.Et pofeia uenne fuori lo fratello fuo nelem a no del quale era loligame rofodoquale appelloe 2fara. . * t nu r * 1 Dumquclofepb menato megypto ctcompatoc lui Pbut.far eunuci A d. Pbaraone pricipo dellexcereito huomo de egypto delle mane di quel r\ 1. Ifmahejiti: daquali egl.era produco Et fue lo ftgnore età U. \ huomo faccente prode mogmeofa del f.gnore fuo. I quale tabtraua opt.mamente nella cafa del fignoreìK neramente conofeea chera lo c°‘‘u‘ « ogni cofa che gli facea dallui effere dinttaméte nella mano fua.Et trono loreph gratta innanzi a! ftgnore fuo :& feruiuaallm . Dalquale fado propello gouetna «la cted.tta cafae^ogne cofa che gl. era datta. Et benedtffe lo ftgnote td.o la a fa di collut degypto per lofepb.Et molttpl.coe cefi ne capretti come ne camp.-K tutta lafua fubftanttame altra cofa conofeea fe no lo pane che mangiaua. et era lofepb di bella faccia et d. bello afpefto. Et dopo mola d. g.tto la dona di I bua f ar gl icccbu fopra Iofepbi& diffe. Dormi meco.Ilquale non acconfentendo a lo pera fellonofaidiffe allei.Ecco lo ftgnore mio ogne cofa mae data non la quel rbeglia nella cafa fuancunacofa eebenò fta nella mia podella oucìo c ie n dataadme:fenontuilaqualefe fuamoglie» Adumquecomepo o are1^» r male de apeccare nello fignore miofDi quefte medefime parole per tutti mi a mina moleftaua lo garzone: & egli recufaua lafelloniatma intei uenne c die entro lofepb nella cafa:& alcuna cofa dilauono fenza afiutri ^effe»^ q prefo Io garzone pedo gbironedei ueftimento fuo diceRe. Dormi meco»nq ^ lafciato il uefìimento nelle fue mani fi fuggii ulenefuor,1‘Ec°nC1?/nomini dei delle la lemma lauefta nelle mani fue & efiere difpt ezata chiam o g 1 facc( la cafa fua & dille loro.Inuerita egli màdo ad me 1 huomo he reoia ^ fe beft e di nouet uenne ad me,peruolereufare mecoìEconcio la Adumoue fejet egli odiRe iauoce mia: lafciome lp uefiire che tenea et ugi inatgomento di fedetretinutolopano moftroc al manto ntomàdo acafa et diflc Venne ad me loferuo tuo bebteo ilquale tu menaftì accio faceffebeffe adme. Q uando egli me uide chiamate lafciolo pano et fugifuon< Quelle cole udite lo fignore:8<: molto credette alle parole dellamoglie adiratofe molto .Et mifelore pbin pregtone doue gli pregioni dello re erano guardatitet eraquiui cbiufo.Et Tue inuerita Io fignore idio conlofepb 8c ebbe mifencordia di lui} &diede allui gratta nel confpedo del principe della carcere:ilqualemiTe nelle mani Tue tutti li pregioni che nella guardia erano tenuti;& ciò che fi facea fotto lui era:et ne non fapea alcuna cofa di tutte lifue cofe alui date.Inucnta lo lignote idio era collui et tutte le opere Tue dmzzaua ♦ C.XL, Velie cofe fadlecolufteruenne che peccatane duo eunuchi lo feruido/ i | re fignoreià: lo panatien Tuo,Et adirato ePbaraone contraloro:ma là P uno era lopra llante ali feruidori: & elaltro apanaueriimife loro nella —^^carcere del principe delle milicie nella quale pregione era Iofeph .Diede loro il guardiano della carcere a lofepbulquale feruta loro**al quàto di tempo era ito:et colloro in guardia erano tenuti. Et uidero amendue infogno una node a/ preffo 1 a i nter pr e tatto ne aloro congrua . Liquali quando andò lofepb la matina et uedelfe loro mfti domandogli dicendo.Perche e piu trilla la facciauollra oggi eh eli a no foledquali refpuofero.Noi uedemo lo fogniotet non e chi loci interpre ti.Etdiffe alloro lofeph O non e da dio la interpretatione? Ditime quello che uoi uedefle.Etnarroem prime lo prepollo deferuidon lo fogmo dicendo. louede ua innanzi ad me una ulte nella quale erano tre propaginecrefcere apoco apoco Iegeme:& dopo ifiori luuc maturarfit & lo calice di Pharaone nella mano mia: et io tolfi adumque luue et premiteli e nel calicecbio tenea <3«: diedi a bere a Pbarade Rifpuofelofeph.Quefta fia lamterpretationedel fognio.Tre propagme fono an cora tre di: dopoiquali firecordara Pharaone del feruigio tuo et rellitueratti nel grado di pnmaiSd darai alluilocahce fegondo loficio tuo ficome foleui fareinnà zitma recordati de mi quando alierai bene accio che faccia meco lamifericordia et ricordime a Pbaraòetaccio cbecaui me de quella carcere* imperciQ che furtiuamé te fui tolto della terra di gli EbrenóC qui innocente fa meffo nellago.Veggiendo lo maeflro di pan atletiche fomamete lo fognio auea difciolto difle.Et io uedi in fo gmo cbio auea tre caneftri di farina fopra lo capo mio:& neluno caeflro ebera pm atro portare tutti li cibi eheffi fanno per latte di pifloh: Se gliuoccelli mangiato quello. Refpuofe lofepb. QueAa e la interpretatione del fognio. Di tre caneflri fono ancora tre dirdopo iquali ritaglierà Pharaone lo capo tuo:& impicbiratti nei la crociet&: lacereranno glmccelli del cielo le carni tue,Et di quindi lo terzo di lo/ natale di Pharaone era.Ilquale facendo gride conuito agli ferui fuoi ricordofli in tra mangiari del maeflro fermdore del uino & del principe di panatieri:et egli refli tui luno nel luogo fuo acaocheporgeffe al re Io beueragio:et laltro ipiccboe nel la crocciacelo che laueritadeli expofiton fe prouaffe.Et per tanto lo prepoflode feruidori focedételecofe^fperefedime'ticbato digliterpreti fuoi cioè di lofeph. C ,XLI • r Opo dui ani uiddePharao'e uno fognio: &penfaua chegli fleffe fopra uno fiumedilqualenufciuano fepteuacche belle Stroppo gralTe:et 1 S Ipafceauano m luogo di paduli.Et altre feptenufciuanoddfiumetnfle et confidi e di magrezaiet pafceuano m quellamedefimarmadil fiume in li luoghi uirentuet diuorauano quelle delle quale era labelliffima fpetie et for ma di corpi.Etfatto cofi fuiglioffi Pharaone* Etunaltra uolta dormendo uidde unaitro fognio Che fette fpighe pululauano in una altezza piene et formofe et altretante fpigbefottiliì etpercolle darndezza nafceuano diuoràdo ogni belleza cleIIe prime.Suigliandofe Pbaraonc dopo lo ripofot& fattala manna fpauen ttlar>cìoaglindouinaton dcgyptotet ad tuttilifaui.Venutinatroelofogmoietn Uera ni uno cbellonterpretalfe. Allora alla pfine ricordandofi lo maeflro leruid redel mno diflfe. Io cófeflb Io peccato mio. Adirato lo re con iferm fuoitcomado & lo maeftro di panatien foltomo rencbiufi nella carcere del pncipede caua neridoue unanodeciafcuno uedemo infogmodelle cofe che doueano edere* t Cra quiui uno garzone che bebreo feruo di quello medefimo duca de caueliernal quale narramoifogni &: udimo quello che polta laduemmento dellacofa prouo. Werita nduclo fono io aloficio mio :et egli fue impiccbato nella crocei Er al co; mandamento dii re lofeph cauato della carcere menarlo & tonderolo di diedergit una ueflra mutatala fua emenorolo al re.Alquale quegli diflfe.Io uide fogni: no eie neuno che mabbia detto quello chio uiddrPoi udì ragionate che tu fei fauiiUio ^ifpuofe lofepbifanza mi idio refpondera lecofe profpereuuole Pharaone. Nar ro adumque Pbaraone quello cbegli auea ueduto . Pareuami cbio fteltefopra la ripa del fiume:& fepte uacebe ufciano del fiume be'Ie troppo Si caricate de carne lequale nel palio del padulo pigliauano uerreda cioè berba ueide.Et ecco che qu cfte feguitaua altre fepte uaccbe fi fformate& magriltime che non mai corale io ^^di in tutta iaterra degypto dequale deuorateSd confumate le prime non diede m neuna ditn oEranZa di lattuntade ma difimiglianza de magrezza Si ifqualor et,ano. Io me furgliau Et unaltra uolta prefo de fopno uidi che feptefpighepulu 1 ariano in una altezza & molto bellifTime:& muenta altre fepte**et percolte dande nafceuano: liquali labellezza delle prima deuotauano* Narrai adilpoiitou il f°gni:& neuno e che labbia dedto.Rifpuofe lofepbXo fogmo deire uno e.Qt;ei ° cbe dee fare idio monftro a Pharaone. Le fepte uaccbe beile. & le fepte pig .e Plene fono fepte anni dabondanzadi fogni comprendono quella medelima forza ^ le lepte uaccbe magre et afiamate lequale uennero dopo loro1. & le fepte fpigbe fottìi cbe uento trabente percolte foro fepte anni uerrano di grande fame m tut ta Iaterra degypto iquah ferano ordinati a quello modo.Ecco l errano fepte anni una grandi babondantia in tutta iaterra degyptotaliquali feguitara fepte altri .anni di tanta flerilitacbe de tutta labondanza dinanzi ogni cola lidimenticbira itruetrtalafame e cbe dibba confumare ogni terra elagrandezza delabondanza fi Perderà per Ugrandezza della penuria.Equelio fogmo che tu u e dilli lafeconda u°lta pertinente era quella medefimacofaedimonllranza di fermezza: imperao cbe rie faaa laparola di dio Si uelocemente lie adempiuto. Ora adumque prone §a iote uno buomofauio Siamaefìrato di foprapcgbilo alla terra degypto ilqua ftGnfìltua preporitl tu tfe je regioni:fida quinta parte del grano per fep te anni oeLabondan^a iquali già abora debbono uenire raum negianai& ogni biadale r;P°nga fotte k podella di Pbaraone et feruifi nella cittade;& appancbifi dmazi rla e che dia ueniredi fepte anni: laquale dee pnemere egypto. Et non fi con/ u urne la terra perla pouertade.Piacque a Pharaone lo configho età ruttili mini ^nluoi etfauella loro*Noi non potremo trouare cotale buomo ilquale iia pieno Gel}° (Plrito didio.Et dille adumque a Iofepb*Impercio che dio imollraate ogm co a cbe tu ai fauellato non petto trouare piu fauio huomo de te et fimile a te. tU ai'ai f0pralacafamia:etloimperiodellatua bocca tutto lo popolo obedira: u lla^ia Solamente del folio del regmo tauanzero. Et dicendo ancora unaltra uoi/ fa P^aone ad lofepb.Ecco io conili miro te fopra tutta Iaterra degypto:^ toi e anede dela mano fua et uefli lui dillola bylTimaJet al collo ditorno ditorque lo* £ ^ece falierelui fopra lócarro fuo fecondo gridante lobanditoiec etuttI nan^i allm fingionechiallero : et che fappeflcrochegli era prepollo di rutta a er « degypto,Et diffe ancoralo re ad lofeph.Io fono Pharaone fanzalo tuo coman GENESIS daméto no moucra alcuno la mano oucro lo piede in ogni terra degypto.Et riuot fé lo nome fuo et chiamollo mlingua egyptiaca faluatore del mondo.Etdiedegli moglie Afeneth figliuola di Phutil'ares preti deli Eliopoleos, Euenuto adumque Tofepb alla terra degypto certo egli era de.xxx.anni quando (lette nel confpedo del rePharaone degypto.Et uenne labondanza di fepte anni.Etnemampoli rau/ natelebiade mclfe fono negranaidegypto.Et inuenta ogni abbondanza andò di' torno ad ogm regione degypto:etincadauna citta fu ri pofì:a& uenne labondàza de fepte anni .Etanta fue labondàza del grano chefaparegiaua allarena del mare et la copiala mifura excedeffe . Et nati fono a lofepb duo figliuoli innanzi che uemlfe la fame iquali partono albi Afenecb figliuola di Pbutifares facerdoteeli opoleos*Et cbiamo lo nome del primogenito ManalTe dicendo.Dimenticare fece me iddio degni mia faticba et delia cafa del padre mio. Elo nome del fecondo fi gliuolo appello Efraim dicendo«Crefcere me fece idio nella terra della pouertadè mia . Adumquetrapaffatu fepte anni dellabondanza: liquali erano flati in egy pto comenzarono aduenire ifepte anni dellapenunailiqualiauea prediti lofeph Et in tutto lomondo lafame fue grande;ma m tutta laterra degypto era la fame per laqualc auendo fame dignamente chiamo lopopolo a Pbaraone a domandare li alimenti.Aquali quegli refpuofe. Andate a lofeph &cio che dice fate.Macer/ to continuamente crefcea lafame in ogni terra degyp to . Et aperfe lofep b tutti ligranai & uendeua ad quelli degypto; perciò che colloro auea conflretti lafame et tutte le prouincie uentano megypto per comparare lo cibo; accio che lo male dello dilafiio temperafiero. « C .XL11. •—^ Dendolacob cbegli alimenti fe uendeuano in egypto; difife afuoifp 1 i gliuoli.Perche fere negligentiho oe udito dire che ilgrano fiuende in e % f gyptotandateuietcomparatediquellecofe checi fono dibefogmotac * ciò che noi polliamo uiuere&no ci conformarne per difafio.Adumque andarono li.x.fratelli di lofeph in egypto laccio che comparaffero dellabiada. Et Beniaminretmuto fuacafadalacobulqualeauea ded:o a fratelli fuoi che per ad/ uentura nellandare no foflengi alcuna cofa di male.Et uenuti fono nella terra de gypto con altriiquali andauano per comparare.Ma era lafame nella terra di Cha naarmetlofeph era principedegyptotetanche alla uolontade fua lebiade feuende anoa popoli.Econaofiacofachegli fratelli fuoi ladoraflero et egli 11conofceffe; quafipiu duro fauellaua loro che ad giialtri domandando loro .Onde fite uenuti Liquali refpuofero della terra di Cbanaam accio che noi compariamo al uiuere quello che bifogmo. Epertanto egli conofcea loroiet dalloro non era conofciuto Etricordofli di fogni iquali alcuna uolta aueauedutiìetdiffe. Voi flètè Spie; et bete uenuti accio che uoi lecofe piu debile ueggiate della terra. Liquali differo* Non e cofi fignorermanoi ferui tuoi fiamo uenuti per comparare de cibi. Tutti noi fiamo figliuoli duno huomo:paceficbi fumo uenuti;et neuna cofa no; ferui tuoi abbiamopenfata rea. Aquali nfpuofe.Altrementee, Voi flètè uenuti aed fiderare che quella terra folle iffornita. Ma quelli differo et nfpuofero. Do deci fratelli fiamo tuoi Cernì tutti figliuoli duno buomo nella terra di Cbanaam et lo piu piccolo e col padre noflro et laltro non ue. Et quegli difìfe;quello e quel lo chio dilli che uoi fiete fpie. Già bora lofperimento diuoi piglierò per la falute di Pbaraone. Voi non ui partiti diqui mfino ad tanto che non ci uerra lo uollro fratello mmimo.Mandati uno di uoi & menatelo qua.Ma uoi darete nella pregi one infine che fieno prouate le cofe che uoi auete dederquale elle Ciano o uere o falfe. Altnmente per lafalute di Pbaraone uoi fiere Ipie.Et diede loro alle guardie tre di, Ma el di terzo tratti della pregiom dille alloro.Fate quello che io uedilfi ae cicche uoi uimati.Impercio cbio temo idio fi uoi fiete pacifichi luna di uoifra fi) telli ftara nella pregione et uoi uenandatc ÒC portatene labiata che auete cóparata alle cafe uoftre. & lo uoftro fratellominore menate ad me accio cbio pofTapro uarele uoftre parole et non moriate \ Et fecero comegli anca dedo :et fauellarono tnfieme.Noi patiamo quefto meritamente perciò che noi peccamo nel noftro fa ciullo ueggendo langoffciadellanima fua quandogli pregaua noi :& noi non lu/ dimo:et perciò uienefopra noi latribullatione,Dequali lunoRubédiiTe; Onoio di {li io ad uoimonuuogliete peccare nel fanciullo & non udifli mexertamente lo fangue fuo ficerca.Ma non fapeano che lofeph ghetendeffe perciò che per enter preto fauellaua alloro .Et partile uno poco etpianfe òc ritornato fanello loro .Et togliendo Symeon&: legandolo effendoui colloro prefenti comàdo a miniftri che gli impieffero lifacchi loro di grano nponeflfero le pcccume di zafcuno ne fac/ chi lorOiEche fofle dato loro di fopra licib.: per la uia.Iquali fecero cofi. Equelli ponendo lifacchi infu liafim fe partirono et appetto luno faccbo per dare rodete alla befh'a dalluna parte era la peccunia nel faccho preffo alla boccba.Et dilfi afu oi Iratelii.Inueritaio ho trouatola pecunia nel faccho. Et marauigliandofi ifpa/ uentati differo mfieme.Che cofa e queflo che idio afatta a noi.Et uenero a Jacob loro padre nella terra di Chanaam:& narrarono ogni cofa che loro era interuenuta dicédo. Fauelloe anci lo fignote de quella terra molto duro dCpéfo noi foflbmo fpie della prouintia.Alquale refpondemo.Noi fiamo paciefichnne non fifforzia mo dalcuna infidia. Duodea fratelli duno padre generati fiamo: luno non uei& lo minorefla col padre nella terra Chanaam.Ilquale diffe ad noi.Cofi prouero che fiate uoi paciefichuuno di uoi fratelli laflciati predo dime:& tollete hcibi necefy farn alle cafe uoftre:&andateneil fratello uoftro minore menatelo ad me accio cbio fappia che uoi non fiate fpie.Et queftu chenmanenella pregione lo poftiare reauere.Et anchora abbiati lizentia da quinci innanzi di comprare quello che uoi uorete. Quefte parole dede quando labiada fe traeua fuori de facchùtutti troua tono nella boccha del faccbo le legate pecunie. Et ifpauentati infieme tuttiidifft alloro el padrelacob.Sanza figlmolifaceftì meeffere Jofepb none uiuo et Symeo e tenuto m pregione etBeniamm me torreteunme tutti queftì mali fono ritorna ti j Alquale refpuofe Rubem Duo mei figliuoli uccide feio non remenero lui ad te Da lui nella mano mia etiolm ad terendero.EqueghdiffeiNonuenera lo figli/ nolo mio concilo uoido fuo fratello e morto & egli folonmafe.Se alcunacofaad/ uerfanainteruennefte allui nella tetra alaquale uouteme uedreftì licapelli ma canuti con dolore allonferno. X XXXIII. ,4 Ncora lafame ogni terrapremeua. Et confumati icibi iquali aueano ar \ recati degypto ditte lacob afigliuoli fuoi. Ritornate & comparate uno j poche de efcha.Rifpuofe luda.Dinutio ad noi quello buomo fotte te A Jl ffihcationedi iuramento dicendo. Voinon uederete la faccia mia feio ma fello uoftro minore nonmenate con uoi. Difte allora ifrael. Voi facete quella cola i mia miferia che uoi dicefte aliui che uoi aueuate unaltro fratello.Ma quel i refpuofero. Adomandato noi Ihumo per ordine la noftra Icbiatta feio padre uiuea.Efe noi aueuamo fratello.Noi refpondemo allui còfequentementequello che ci domando. Opotauamo noi fapere quello che douea dire menate conefìc uoi lo fratello uoftro.Et luda difte allo padre fuo.Manda lo fanciullo meco accio che noi facciamo prode et polliamo uiuere accio non monmo noi & li figliuoli noftri Joreceuo lo fanciullo della mano mia richiedi lui ♦ Scio nolo menerò & té Ul a<^ te ^aro degnio dipeccato mte ogni tempo.fe non ci auefle interceduto ladillaélione dela ma laltrauolta aueremo uenuto. Adumque Ifraelpadre loro dine.Se cofi e befognio fati quello che uoi uolete.Tollete delle cofeoptime delia ten anelli noftriuale sportati ad quello buomo doni «Si uno poccho de tifina et di mele & di ftiracis diftaces & di ferebinthi & delle mandole» Et doppia la pecca nia portate con uoii &: quella che uoi trouafte ne faccbi reportate con uoi: accio che per errore nò foffefattOcMailfradello uoftro tollete et andate ad quello buo mo accio che dio mio omnipotentefaccia ad uoi quello effer placabile Se remàdi coneffo uoi lo fratello uoftro ilqualeegli tiene:& quello Beniamin» Io adumque quafi cieche fanza figliuoli faro*Tolfero adumque glibuomini glidoni&: la pec cunia doppia Si Beniamini Si andarono megypto et fletterò dinanzi ad lofepb liquali quando quegli gliebbe uedutiet Bemamm mfieme comando aldifpenfa/ tore della cafa fua dicendo .Mena infieme quegli buommi nella cafatSi uccidi del bertiame et ordina lo conuito perciò che mangieranno meco nel meridie^Et fece quegli ficomegliera comandato.Etmeno glihuomim dentro nella calai et quim fpauentati diflero infieme.per la peccuma che noi reportauamo prima ne Tacchi noftn introduciti fiamo accio che fi diuulghi m noi in noi la calumma: Si ifforza tamenre fottopongbi alla feruitudme et noi Si gliafim nofln. Per laquale cagióe uegnendo ad quelle porte al difpenfatore fauellarono.Noi te preghiamo fignore che tu ciodi innanzi» noi ci uemmo per comparare del granolloquale comparato quando noiuemmo alia habitatione noftra apranoli faccbi noftn et trouamo la peccufa nella boccha di Tacchiilaquale era diquello mcdefimo pefo lauiamo npotv tata,Et anebora ciabiamo reccato altro atgentoiaccio che noi compariamo quelle cofecbe eie fononeceftane.None nella noftra confcientia chi le reponeffe nelle faccha noftre(Equegli refpuofe.Lapace fia con uoi:nó temete.Idio uoftrorSiidiO del padre uoftro diede ad uoi glitefon ne faccbi uoftri.Etla pecuniacbe uoidefte ad me prouataio ioe.Et meno aloro Symeone.Et menati nella cala reccho dallac quaSi lauarono ipiedi loro:et diede amangiare agliafini fuoi. Ma queah paraua no idoni tanto che uenifte lofepb nel meridie. Etaueano udito ebedoueano ma giare qui del pane,Adumque lofepb uenne nella cafa fuaiet egli gli doni tegnen tinelle mano loroiet adoranlo inchinati nella terrai ma quegli benigniamentere falutati loro gli domando dicédo.Oe faluo io padre uoftro uecchio delquale uoi mauete decftoiViueegliàcbora.Liqualirifpuofero^Saluo eloferuo tuo padre no/ ftro :er ancora uiue,Et inchinati adorarono lui» Et uolgendo lofeph ^liocbn Tuoi uidde Beniamm fuo fratello di quellomedefimo uentreet difte.Equefto lo uoftro fratello piccolo del quale uoi maueuate decftoi Et unaltra uolta diffe, Idio abbia mifericordia detti figliuolo mio»Et partirti mfretta inpercio eberano cómoffelé tenore fue foprail fratello fuoidirompeuafi lelacnme.Et entrando nella camera pianfe.Etpofcia felauo lafacciai et uenne contenendofi et diffe .Poneti glipani. ìquali porti daluna parte lofeph iftauaiet daluna parte ifratelli Tuoi: et quegli de Egyptoiqualimangiauanoifiemedaunaaltraparteipercbe illicito e agli egyptu mangiare colli bebreitetpenfano che fiafacriiegio quello medefimo cóuito, Adii que feddetteno innanzi allui lo primogenito: fecondo leprimegemte fue: Si iomi nimo Cecondoleta.de fuaret marauigliafe molto receuutele parte lequale egli reC ceueano»Ela magiore parte uenne a Bemamin.Siche in cinque parti excideuaiet beuenno et enebnati fono collui ; C »XL1111, I T comando lofepb al difpenfatore della cafa fua dicédo.Emph lifachi loro di biada quanto uenepuote capeie;et poni tutte le peccunie nella fommita del facch o: et lo mio nappo darientoet lo prezzo cbediededel ^ grano nella boccha del faccho del piu giouane. Et fatto e co fi, E fatta la mattina fono lafciati colli faccbi etafmi loro. Et già della citta erano ufciti et e tanfi dellongati uno pocho .Allora lofepb andato al difpenfatore della cafa fua dille. Lieua fu et perfeguita quelli buominiset quando li auerai prefi:dirai.Perche rendenmale perbene { Lo nappo che uoi auete muolato fie quello con loquale beuee Io fignore mio:et nel quale fuole augurare Pellima cofa auete Fatta* Et fe ce quegli ficomegii auea comandato :etprefeglL per ordine & fanello loroJquali teFpuolero»Per che fauella co fi lo noftro Cignore accio che ièrui tuoi tanto flagt/ tio abbiano comeflfot La pecuniache noi trouamo nella boccbadi Facchi la porta mo ad te della terra Cbanaam*Ecomee confequente che noi tabbiamo furato de lacafa del fignore tuo oro o anento:appreffo del quale egli fie trouatodi ferui tu oi quello cbe tuadomandi Fia morto;5C noi fiamo ferui del fignore noliro. Hqua lediffealloro^Sia fatta fecódo la uofbra fententia:aprelTo delquale fi e trouato egli farra feruo mio ma uoi farete non colpeuoìw Adumque afiretandofi ponendo li facchi in terra & apertoli tutti quanti incominciando acercbare delmagioreal minore trouolo nappo m lo faccbo de Béiamin.Ma quegli jflraciatofi la ueftime ta et rie aridi ati li aftm rittotnarono in loppido4 Et prima luda colli fratelli luci andò a lofepb 8c non fera ancora partito delluogo et tutti innanzi allui patirne te fegittarono in terra.Aquali quegli difie*Perc|be uoleftì uoi fare cotii’Et ignora te uoi cbe non e fimile ad me nella fententia dellaugunareAlquale luda diiie* Che refpondimo al fignore mio : cbe faueliaiemo: ex: che cofa giuifamente potre/ mo contenderemo trono lainiqmtadiferui toi. Inuenta tutti fiamoferui del fignore mio & noi et collui apreflo delquale e trouato lo nappo*Riipuoi'e lofepb Parti {feda me cbio faccia coii:collui che muoio ionappo quegli fia io feruo mio. Buoi uenandati liberi al padre uoUrcSlVia uegnendo luda piu pretto confidente/ mente dille Jo te priego lignote micmie Io feruo tuo fauelli uua parola nelh ore cbii tuceiSd non tadirare centra lo famulo tuo.Inuenta tu ie deppo Pharaonelo mio fignore.Tu domandarti inpnma li ferm tuoi. Auete uoi padre o fratello f Enoi ntponaemo ad te mio fignore:abbiamo padre uecchio & uno fanciullo piccolo il quale nella ueccbiezza iua nato e delquale lo fuo fratello di quello mede!imo ué tre e morto:& lui folo ba lamadre fu a. Et lo padre teneramenteama lui.Et diceftì aferui tuoi.Menate lui ad me & fopra lui io peno ghocchu men Rifpondemo al lignote mio .Non puote lo fanciullo lafciare lepadre tuo.Cbe fe lo lafciafh le mo rebbe.Et dicefti aferui tuot.Se non ci ueia iluoftro iratello minore con uoi non uederete oggi mai la faccia mia. Et quando noi andamo ai fàmulo tuo padre no/ ftto narramo allui tuto quello cbe tu fignor mio aueui ar 01 ditto;& dihe lo padre noftro.Ritornate et comperate anoi uno poebo di grano. Alquale dicemo.Noi nò petti am oire Celo fratello notti o minore non uiene conetto noi;& faremo prode i fieme:altiemente fe non ui foffe non ardiremo ai uidete la faccia del buomo,Ma quegli refpuoie. Voi Capete che duo figliuoli genero ad me la moglie mia:etpar/ uffe luno:et diceftula beftia lo deuoroi et qui infmo adora non ccmparelcie. Eie uoi menarete quefto et alcuna cola glienterutnga nella uia me uederete li capiih mei canuti con trittici a alle parte interiore . Adumque fe io imrero al temo tuo noftro padre lo fanciullo non ui fia: conciottacoiacbelanima tuadaiamma di coftui penda:et uedralui non eflere con etto noi morratte. Et menareino li terui tuoi hcapdh fuo canuti con dolci e alle parte inferiore. Io proprio tuo leruo faioi ioquale reciuitti lo fanciullo nella mia tede etpromiiiii dicente.Se io notti rime no allm faro dignio de peccato nel padre mio in ogni tempo. Adumque io tuo fer uoiaro per lo ianciuilo mferuitiodel mio fignore: et il fanciullo andata con li fratelli luoi.io nonpotto ritornare al padre mio fenza il fanciullo accio che dela tnfììcia cbe oppremera lo padre mio non fia teftimonio. XLV. ^r-Onlipotea conftrmgerepiufbndoui moltiprefenti.Dondeglicoitian I do che tutti Tene andattoro fu ori: et che neuno ui folle alla mutua cono | fcenza.Eleuoe lauoce con piantodaquale udirono quelli debgypio et tutta lacafa di Pbaraone: et ditteafuoi fratelli. Io fono lofepu ilquaie GENESIS uoi uendeftt* Ancora lo padre noftro uiuetne nò poteano refpondere li fratelli per la troppo paura.Aquali quegli benignamente diflfe. Venite qua ad tne.Equando uennero piu predo dille alloro,Io fono lofepb ilquale uoi uendefti in egyptouió ue fpauentateme non para auoi duro fi uoi me uendefti in quelle regioni, Inueri ta per la falute uoftra mando me idio innanzi ad uoi in egypto dui anni e cbella fame incomincio ad edere in terra; & ancora cinque anni celiano nequali non fi potrà arare ne mietere.Mando me innàzi idio accio che uoi fiati referuati fopra laterraiet che uoi poftiati auereefcba da uiuere.Non per uoftro confegiio ma per uolonta didioiqui mefto fono:ilquale fece me quafi padre di Pharaonelet figno re di tutta lacafa fuaiet principe di tutta latcrra degypto.Affredateui 8i andati al padre mio; & din te allui. Quefte cofe ti màda adire lo tuo figliuolo lofepb idio fece me fignore de tutta la terra degypto. Vieni ad me accio che tu no muoya:ba bita nella terraGefen:& farai appreffo de me tu etiFigliuoli tuoi:lepecoretuè:et larm enta et ogne co fa che tu polfedi et qumi ti pafcero .Ancora cinque anni deb bene uenire della fame accio che tu non penfebi elacafa tua e ogni cofa che tu poffedi,Cettamente gliuocbn uoftrtet gliuochudelmio fratello Beniaminueg giono quello cbella boccha mia fauella auoi. Anuntiatelo al padre mio tutta la gloria mia et ogni cofa che uoiauetc degypto ueduto.Aftredatem & menate lui ad me .Econciofiacofa ebegh abbraciato cadeffe nel collo de Beniamin fuo fratei/ lo pianfe;et quegli ancora piagnette fimiglianteméte fopra lo collo fuo et bafao lofeph lui & tutti ifratelli fuoitet pianfe fopra tutti. Epofcia che fono arditi di fauellare al lui. Et udito che fu lo allegro fermo ne &uolgato nella cafa del re uen nero li fratelli fuoi di lofeph; et rallegroflì Pharaone et tutta la famiglia fua Et difte a lofeph che comandafle afratelli dicendo'Caricate leiumenta andate nella terra Cbanaam et toegliete quindi lo padre uoftrotet lo parentade uoftro et uem te ad me et io darò ad uoi ogni bene degypto accio che uoi mangiate lamedolla de laterraiComando anchora che tolgano le cefìe della terra degypto alla fubuentio ne di fanciulli fuoi & delle mogli;et anebo dirali, Tollete lo padre uoftro et appi recbiateui che tofto uegmate.Et non lafciate alcuna cofa delia malfaritia uoftra tmperao che tutte le cuuitie degypto feranno uoftre. Fecero ifigliuoli difrael fi/ come fu loro comandato. Aquali diede lofepb le celle fecondo io imperio de Pha/ raone et licibi nellandare, Et comando ebe achaduno fofte proferto duo ftole; et ad Bemamin diede.ccc.dman danento con cinque ftole Qptime;& altretanta pecu ma et ueftimcntimandoe al padre fuo adgiugnendo allui.xafim fopra liquali era di tutte le ricchezze fiol moli* li mi ni t ri ieri f* nrl me idlO in QUCiiO auu no;c.c egli dille avi ena loro qua aa me accio cmo gii Dencaici^xiiu^i chii difrael erano feu rati per latroppo uecbiezza &£ chiaro uederenon potea* Et reccatoglife ad fe figli bafdo &abbracaogh <5cdiffe allo figliuolo fuo'Io non fo no ingannato dello afpedto tuo: anzi moftro ad me idió lo feme tuo.Econciofia/ marnano dinda fopra lo capo di Eftraim anelo amale. Et prefo lamane del padre fi Forzo de leuarla del capo di Eflraim &porla fopra lo capo de IManaflcs.Et diffe al padre, E1 non fe conuiene cofi padre .Perciò che quelli e lopnmo genito,Poni la man© tua dmdla fopra lo capo fuoJlquale refiutandolo diffeJo fo figliolo mio lo foche quello ancora fara m popoli etmultiplicbera mali fratello fuopiu giu tiane farra magiore diluiì& lo feme fuo crefcera ingente et benediffe loro m quel lo tempo dicendo,In te farra benedetto ifrael etanche fe dura faccia ad te idi o li come Effraim et Manaffes.Et ordino Eftraim inna'zi a Manaffe,Et diffe a lofeph fuo figliuolo Jnuentaio muoio et fara idio con uoi de nducera uoi alla terra di pa dn uoftn « Io do ad te una parte piu cha ifratelli tuoi laquale io areeebai de lama *io deiiamorei per 1 o col tello et archo mio f CiXLVI III. ^ uoitro paareirvaunauue accio tmu uc d.tujLu.«iii —- I bono ueruenire nelli di che uengono Ruben mio primo genito:© tu fot tezza mia et principio del dolo re mio. Primo neii doni maggiore nello i/ Peno,Ifparto fei come acqua non erefchi perciò che tu andafli allevio cleipadie tuo et maccbiafli lo ledlo f uo.Simeon et Lem fratelli delle bataglie uafi della ini uita nello configlioloro non uengbi lamma mia & nella compagnia loro non fxa gloria mi a: perciò che nel furore loro ucci fero glihuomim et nella uolontacie •v 10 dfeceno lo muro,Maledetto lo furore loro perciò che le pertinace et la mciig ligando alla u,gna lopopolo fuo et alla Ulte figliuolo mio lafina fua. Lauera nel uino latto la fua et nel langue delluua lopalio fuo . Piu belli fono allocchii Cuoi cbel uinoietli denti tuoi pm Bianche di lafle,Zàbulon neMito delmarehabite/ ra & nella flagione delle naui pertinente infino ad fidonc. Ifaccbar afino forte (fante neiccimeni uidelo npofo cheta buonoiet laterra optimaiet fotte puofelu omero fuo ad portare e fatto e feruente atribun.Dan giudicherai lopolo fuo fico me elatere fchiatta diftael. Sia latto Dan ferpente nella uiaiCeraftes cioè lo fer/ pente cornuto nel ftradclo mordenti longhiadel cauallo accio cageia.Lo affefot fuo dietro Lo falutare tuo afpedoro fegnore. Gad accinto combàtterà innanzi allui et egli fera cinto didietro.Affer graffo lopane fuo-.&dara li mangiaridebea ti affi re.Neptbali ceruio midato et diti liplan della bellezza.Figbo ftefce'te lof eph film crefcete & bello alo afpedo.Le figliuole difcurfero plora uro maexafp onolui et tecionatt fono.Et quelli inuidiarono colloro ebeaueano le unge. Ma Cg ria mano de n arC^ K ^lk^cielle & mfm fu e per la mano del potente lacob. Quind. lo fattore ettaro ufrael pietra. Id.o del padre tuo fata tuo amtoictlompotente benedice, a ad te delle beneditìiom dii eie LnfdeXm^^e f lff°rftrdVlepattetil fotto:et delle b™dtòi/ n eli h ade U1-^benediaionedd Pldrc confortate fo no colle benedidron, de padri loro infmo che uemffe lo defideno dell. coll, etety ni. Sieno fatti nel capo di lofepb et nella fommita di Nazaret intra li fratelli fu oi.Bemamin lupo rapacela manna migieralapredaiet nel uefpro diuidera lafno he. furti coftoro nelle fcbiattedifrael dodici. Queftecofe fanello alloro lo pa dre loro,Et benediffi tutti colle benedidiom propiie: «comando alloro dicerio io mirauno al popolo mio.Seppelitemi coi padri mei nella fpeloncha doppia la quale e nel campo de fcphron etheo contra amanbre nella terra Cbanaam;! aaua le coparo Abraam col campo diEphron etheo in pofFeilione di repolcro:qm lofe/ p duo no & Sara fua moglie,Et qumi e fcpeluo ifaac cum Rebeccba fua moahe t qmui ya riporta giaae.Ecompiuti che fono icomàdamenti Cuoidequali ifu 01 igiiuo ia maeftraua,RaccoIfe Iipiedi fuoi fopra lo ledo et mori,Et appofito e a popolo fuo,Laquale co fa uedendo lofepb figittoe fopra la fkcaa del padre iuo piangendo et bafoiando lui. C, L* T comando alli media fuoi ferui ebed elli arromatici condirtelo lo cor po del padre fuodquah compiuti li comandamenti «appartarono qua ranca diJnuerita quefta coftume gradi corpi morti conditi. Et pian fi ^lbdegypto,lxX(di,Et compiuto lo tempo del pianto fauello fo/ fep a a famiglia di Pharaone etdifìfe.Sio ho trouato grana nel cófpedo uortro fauci la te nelle orechn di Pharaone impera© chello padre mio fcongmro me dice te,Certamente io muoio nel fepolcro mio chic canai ad me nella tara Chanaam feppel irai me, Adumque io andaroeet feppeliroe iopadremio ntorneroe. Et dille allm Pharaone.Va et repelliffi io padre tuo li come tu giurarti, Ilquale an dando andarono co lui tutt; ìmeccì[ìn della caia di Pharaone S tutti gli maamon del nafamento della terra degypto; et lacafa di lofepb colli fratelli Tuoi faL U fanciulli et le gregg ia et larmenta liquali iafaarono nella terra Geffem Et fi ebbe nel fuo ad compagnamento carnet cauallnEt fatta eia compagnia non piccola Et uennero alarea di Athad laquale e comporta di la dalgiordano doue celebrai do le exeqmecum grande pianti et forte compierono fepte di. Laquale co fa qui do la uiddero li habitaton de Chanaam dirtero.Grande pianto e quefto decypto Et fperao appellarono lo nome di quello luogo pianto deio egypto ,Fecieno ad'i> quegli figliuoli di lacob ficomegii auea comandato loro .Et portanti lui nella terra Chanaam feppelhrono lui nella fpeli oncha doppia laquale comparo Abraa* col campo mpofTeiriorie de fepulcro daEphron etheo centra la faccia di mambre Tornato e lofepb in Egypto coi fratelli fuoi Se con ogni compagnia feppelito lo padre.Loquale morto tementi li fratelli fuoit& con tutti ifratelliinfieme fanelli tono ne per adnentnra efiricordi della ingiuria cbegli ae foflenutat & renda anui male dogni cofa che noi facemoi&mandarono allui dicendo4Lopadre tuo coma do ad noi che fe egli moriffe ebe quefte fue parolle ad te diceiTemo. Io te prego che tutti dimentichi lafelkmia delh fratelli tuo i:et del peccato et della maheia la quale adoperarono in te: Noi merita te preghiamo che al feruo didio tuo padre tu perdoni quella miquita.Lequali cofe udite pianfelofeph.Et uennero ad ìui li fratelli fuonet febinati nella terra ladorarono & differo.Serui tuoi fiamo*Aqua ^ Siagli refpuofe.Non temete,PoiTiamo noi refiutare la uolonta didio^Voi pen miti de me male et idio ritorno quello in bene accio cbegli exaltaife mei ficome nelle cofe prefente uoi uedete:et faccia falui molti popoli,Non temete io pallero u°i &:li figliuoli uoftnhEtconfólo loro et lufingolli 8i humilementefauello lo/ ^ft habito in Egypto con ogni cofa del padre fuo, Et uiuette,c x,anni.Et uid ae lifigliuoli defiraim in fino alla tersa generatione.Et li figliuoli di Maebir figli iioìo diManaffes nati fono in le genocbiadi lofepb*Lequale cofe trappaifate fa ueuo ah fratelli fuoi ♦ Doppo lamorte mia idio ui uifitara 5C farra uoi dipartire a terrai et andare ala terra laquale giuro ad Abraam et Ifaac & lacob. Econ cioiiacoia cbegli (ifeongiuraffe loro & dicefie. Idio uifitera noi & portate coneilb Lj°J J°ffamiedi queftoluogo quando io faro morto,Ecompiuti chefono.c x.àni aelia ulta fu a mori et condito delle aromati ripoflo e in lo locullo m Egyp to . Qua comcnsa ellibro chiamato Exodo C. If a Vefti fono li nomi delli figliuoli difrael: iquali uennero in Egypto con Iacobi& tutti colle cofe loro intrarono in Egypto Lo primo eRuben.SimeomLeuiJudaJfaccar.Zabulon.Bé iamimDanìNeptalimiGadlet Affer, Erano adumque tutte la nime loro lequale fono ufcite del fianebo delacob.l x x. Ma lofepb era m EgyptoJlqualemorto & tutti li fratelli fuoi:& tutto lo parentado fucili figliuoli difrael crefcerono.Et fico/ germinati fono moltiplicati et inforzati molto; & empie ron° laterra.LeuofTi nella terra uno re nuouo (opra Egypto nlquale non cono Ceca. oiepb et diife al popolo fuoXcco lo popolo di figliuoli difrael molto e piu forte ce noi. Venite fauiamente et cdftrignamo lui accio che per aduentura non molti/ f Ic“1 et fogli faceffe centra di noi battaglia adgiungali alli inimici noftrùetcó atuti noi; fe parti della terra»Fece allora adumque maeftri degli lattoni accio che tormentane loro colle fatiche. Et edificarono le cittadi tabernacoli a Pbaraone niton etRamefes.Et quantumqueerano moleflati tanto magiormente molti/ ^ et crefceuano‘Odiauano quelli de Egypto li figliuoli difrael; &: tormen uuagh facendo beffa di loro»& iniuriandogli con amaritudine perduceano la *• L3» IO ro * f'O U li *»«* ' ' Jl 1 ‘ni ’ 1 11 1 s* -n />f d 11 ----dellequal luna fichiamaua Sepbora:es.iaiua °a 7>ro’Q^^nd° lericoglieràno ifanciulli ebenafeono al tempo del parto; fifia tna chio ucadeteloiet fela e femina refeuatela.Ma lericoglitricie temetteno idio et non ieceno fecondo lo commandamento del re de Egypto; ma conferuarono li malcbn. Lequale il re fatte uenire ad fe diffe. Che quella cofa che noi bauete uo uto are,che ^fanciulli referuateXeoualerefpuofero.Non fono le bebree (ernie Cleome quelli de Egyptof impercio eh elle hanno nocicia de ncoglire {fanciulli Etprima che noiuegnamo alloro partunfcannOtBene feceadumque idio aquel/ le baile degypto: etcrefeette ilpopolodifrael et confortato e molto: perciò che temerono le ncoglitncilo fignore idio ediffico alloro lecafe etdedili idio molto profpenta.Ecomando adumque Pharaone ad ogni popolo fuo dicendo.Qualutn que della qualità mafebia nafeera gittatello nel fiume,Equalumque della quali/ ta femmea nafeera nferuatela ♦ C. IL , Sito e dopo quelle cofe uno huomodellacafa di Leuiiettolfe moglie \ / della fchiatta fuadaquale ingrauido et partorì uno figliuolo, Eueden/ y dolo lui mafehio et elegante Io nafeofe tic mefi, Conciocofa che gia celiare no il potelfe: tolfe una nauicelia fatta deiunchi & unfela di bitume'ìt di pice:& puoÈue dentro lo fanciullopuofelo nello luogo doue nafee le canelle laluaticbe alla npa dii iiumei flando dalla lungha la forella fua confideraua che fe douefTe mteruenite della cofa, Ecco in quello meso che la figliuola de Pha raone andaua per lauarfe nel fiume: e le ferue fueandauano per lanpa del fiume Laquale quando uide lanauicella nel fiume mando una delle famigliare fueiet toltola apnlla et uegiendo in quella lo fanciullo piagnere ebbemitericordia di lui et dille, Qiiello degli fanciulli h ebrei. Alaquale la forella del fanciullo ditfe* Vuogli ch;o uada et chiami ad te una femma hebrea laquale poflfa nutrichare lo ianaullo {Rifpuoie. Va, < Ando quella fanciulla et chiamo la madre fua. Alaqua le fauellata la figliuola di Pharaone dilTe.Tuogli queflo fanciullo etnotricalo ad me.Se io darò ad te loprezzo tuo.Ricieuettelo la feminaet notneo lo fanciullo: et no meato lo diede alla figliuola di Pharaone,Loquale quella latnoe come lo fi/ gìinoloiet chiamo lo nome fuo Moyfe dicendo:perciò chedallacquatolli lui. In quelli di pofcia chetacrefciuto Moyfe: uenuto alli fratelli fuoi uxdde laflidione loto,Et uno huomo de Egypto che bapteua alcunidelli hebrei fuoi fratelli.Econ cioliacofa che figuardafii dintorno diqua et dilatet uedefle che niuno uera prefé te percohe colluidegypto:& nafeofefi nello fabione.Euenuto laltro di nguardoe dui hebrei che lazzufauano,Etdiffe ad colluncbefacieuala iniurta,Per che batti lo proximo tuoillquale rifpuofe.Chi ordino te principe ouero giudice fopra noi£ Ouuogli tu occidcre me ficome tu occidifli bien coilui de Egypto+Timete Moyfe et difie.Come ella fatto mamfeilo queflofEt udì Pharaone quelle parole; et cer> caua de far morir Moyfe Jlqual fug i del confpedo fuo et flette nella terra Madia Et ledette apreffo ad uno pozzo.Ma erano in Madianad uno prete fepte figlino le iequale uéne ad atngnere dellacqua. Et impioti licanali diltiderauano dacqua re legteggie dei padreIoro,Soprauénero li paflori:&:cacciarono quelle,Etleuofi moyle:er dif efe le fanciulle et adacquoe Ìegregieloro,Lequali quando ntomaua no ad Raglici padre loro;difTe alloro. Perche liete uoi uenute piu rollo che uoi non lòleteiRifpuofero uno huomo degypto iiberoenoi dele mani di pallorbetan. coraattmfi iacquaconeffo nouetdiede beuerealle pecore, Equegli difTe,Douegli per che lafciafli quello huomoichiamate lui accio che mangi del pane,Giuro adu que Moyfe cbegli abitarebbe collui .Et rolfe Sephora fua figliuola per moglteda quale pattonailui uno figliuolo ilquale chiamo Gerfandicendoi Fonfìieii fui nella tara daltrui.Et ancorane partono unaltro ilquale chiamo Eliezer dicendo idio ancora del padre mio aiuto me et ifcampo me delle mano di Pharaone, Do/ po molto tempo morto e lo re de Egypto,Ramaricbantifi lifighuoli dtfrael per la faticha cbimarono.Et andò lo grido loro a dio perle fatichei et uidde lo pianto loto : et ricordatoli del patìo loro cbegli auea patigiato con Abraam Ifaac et lacob et reguaidoe lo fignore li figliuoli difrael et liberoeloro , C ,1H. W A Moyfe pafceua le pecore di letbro fuo cogmatoprete di Madiam. j\ /■ EconcioCiacofacbegli menaffe lagfeggia alle parte piu dentro del dii et I I to andò al mote didiooreb.Et appari allui lo fignore in fiamma di f«° ' X cbo inmezo di rubo :& parea che lo rubo ardeife & non ficonfumaua. Diffe adumque moyfe. Io andato & uedero quella grande uifione: perche lombo nonearfo^Vedédo lo fianorechegliandauaauederecbiamo lui de mezo del rubo etdiflè. Moyfe Moyfellqualenfpuofe. Io fono prefente.Et quegli dilfe.Non te apprefTare qua*Difcioglm gli calzari delli piedi tuoi perche lo luogo doue tu Hai e terra fandla.Et dilfe. Io fono idio del padre tuo: Idio dabraam lidio di lacob etIdio di Ifaac. Etcbiufefi Moyfe lafaccia fua che muerita non ardiua diguarda re contro lo fignore. Alquale dille lo fignore , io ho ueduta laflidione del p opo/ 10 mioulquale e in Egypto.&i lo chiamare loro udn per ladurezzadicolloro liqua 11 fono premuti collauorn:ct fapie'do lo dolore fuo difcefi accio chio liberallì lui delle mani diquelli de Egypto '.&L menafleli di quella terra m terra buona & fpa/ ciò fa in terra che abonda di lade Sedimeli e ali luoghi di Chananei & Etbei: òC Amorei Pherezei:etEuehi:etIebufen Adumque lo clamor di figliuoli durael uenne ad meetio uiddt laflidione loro collaquale daquelli degypto fonopremu ti.Ma io mandato te a Pharaone accio che tu meni lopopulomio figliuoli di fra ael de Egypto.Et dille Moyfe al fignore*Chi fono loichio uada al fignore Pharao lle et meni lifigliuoli difrael degypto: Il quale dilfe allui.Io faro teco. Et quello auerai per fignalecbio abbia mandato te*Et quando tu menerai il popolo mio de Egypto facnficheraial fignorefopra quello monte«DilTe moyle adio*Ecco ioan darò ali figliuoli difraeh.et diro alloroXo idio di padri uoftri mamandato ad uoi Se diranno ad meiquale elo nomefuotche diro alloroiDilfelo fignore ad Moyfe Io fon collui cbio fomDilfiXofi dirai alli figliuoli difraeh Collui che e me ama dato ad uoi. Et anco dilfe dio ad Moyfe. Quello dirai aifighuoli difrael. Lo figno re idio delh padri uoftnldio dabraam: Idio difaac:8iIdiodi lacob mando me ad ^oi.Quefìo nome e ad me lemure: & quello lo memoriale mio nella generatile etper lageneratione. Va et raunali pm uecchii difrael: et dirai alloro Xo fignore ldio delh padri uoftn Idiodabraamiidio difaac:&: Idio di lacob appari ad me dice do.Vifitante uifitai uonfi»: uidi ogni cofa che ue mteruennuto in Egypto: et dilli chic caui uoi della aftlidlione degypto etmemue nella terra di Chananei Etbei et Amorei: et Pberezei:& Euen& lebufei abondante di iatìe et di meleret udiranno laucce tua.Andarai tu etli piu ueccbn delpopulo difrael al re degypto:edirai al/ lui* Lo fignore idio dell Hebrei chiamò noi. Andaremo nella uia della follitudine Per ire di taccio che noi facrificbiamo al fignore idio noftro: ma io fo che non ue lafciera lo re degypto che uoi andiate feno per mano forte.Inuerita io ftendero la mano miaet pcottero Egypto in tutte lecofe marauighofe cbio faro nel mezo del loro .Dopo quella cofa lafcera uoi:&: darò gratta ad quefto populo innanzi Egyp to.Equando uoi uenandarete uoi non ufcinti uothma accatterà la femina dala ui Cina fua et delofpita fua li uafellidellanento et doro eie ueftimenta; et porterete h^He fopra li figliuoli & le figliuole uoftreiet ifpoglerite lo Egypto , CJIII. I \ Ifpuofe Moyfe et diffe.Non crederanno ad me neno udiranno la uoce mia et dirannomon appari ad te lo fignore. Dilfe adumque lo lignote \ allui.Cbee quello che tu tieni nella mano tuaf Rifpuofe una uirga.Et dilielofignore.Gettellatn terra.Gettolla. Et tornato e mferpente. Siche fugiua^ loyfe.Et dilfe lo fignore, Stendi lamano tua & piglia lacoda fua.Et ihefeia & té nella Stornata e in unga, Dilfe accio che credano che fia apparito ad te lo ugno te idio di padri tuoi Idio dabraam idio difaac idio di lacob. Vnaltra uolta metti limano tua nel fino tuo .Laquale quando lamife nella cauo leprofa ad fimilitudi ne di neue, Epoi dilTe:remitti limano tua nel feno tuo ^nmefela: et tuffenella unaltra uolta.Etera fomigliante allaltra carne .Et dille‘.Se non crederanno ad te ne non udiranno laparolla tua cioè del Tigno diprima crederanno alaparoladelfc gnio feguentc.Laquale cola Te non crederanno ancora alli dui fegm:ne non udì/ ranno lauoce tua*.togli laequa del fiume effpargi quella Copra lacerra .Equalum que cofa attegnerai dii fiume faraflTi fangue. DiflfeMoyfe.Io te prego fignore io non fono eloquente Te non hien et laltro perche ru ae laudiate al feruo tuo de impedita^ torta lingua io fono, Ediflfe lo fignore allm. Chi fece laboccba del huomoiouerochifabrichoelomutoelofordo:e el uedentcìldelo et altri fenolo. Vadumque;&io faro nella boccha tuatetamaefìraro te quello che tu fauelli.Ma dille*, io te prego fignore che tu uimandi collm che dee elfere mandato. Adirato lo fignore centra Moyfe dille. Aaron fratello tuo Leuita io fo che e eloquenteiet ec co egli uerra incontro ad te:et uedendo te fe rallegrata col cuore .Fauella ad lui : et poni leparole mie nella boccha Tua et io faro nella boccha tu a et nella boccha Tua :& mofiraro ad uoi quello che uoi domate fareregli faueliara per te al populo et Tara laboccba tua:ma tu Tara alui obediente in quelle cofe che adio fapertégo/ no, Et inueritatuoglt quella uirga nella mano tua nellaquale tu farai li fegm. PartiOi Moyfe et tornato e a lethro cognato luo et dille aliai Jo andare et ritorna ro alti fratelli mei mEgypto et uedero fe ancora umono. Alqualediffe lethro. Va in pacc.Dilfe adumquelo fignore ad Moyfe in Madi an. Va & ritorna in Egy ptounuenta morti fono tutti colloro che adomandauano lanima tua.Tolfe Moy Tela moglie fu a: &: li figliuoli Tuoi «Scpuofe loro fopralafmo etntornoemEgyp to portante lauerga didio nella mano fua.Et dille allui lo fignore ritornando m Egypto.Varda che ogni cofa:etutti ifegni chic pofi nella mano tua farai innanzi a Pbaiaone:et io indurerò lo cuore fuoiet ndlafceraio populo:etdirai alluu Quc Po dice lo fignore lofighuolo mio primogenito ifrael.OiPi ad te.Lafcialo figli/ nolo mio Ifrael accio che ierui ad me: &:non uoieftì lafciarelm. Ecco io ucciderò lo tuo figliuolo primogenito tEconciofiacofa che follerò nellandare m dinerfa p te uenne incontra lui lo fignore et uoleua uccidere lui.Tolfe tolto adumque Se/ phoraunaacutillima pietraiet ctrcuncife lopreputilo del figliuolo fuoiSi toccbo lipiedi luoi et dilfe. Spolo di langue tu fe ameet ditto quello lei lo lafcio dapoi chela ebbe ditto : tu mi fei fpofo di fangue perla circuncifione, EtdilTe io fi/ gnore ad Aaron, Vaincontroad Moyfenel difertoulquaieando incontro adlm nel monte didio & bafcio lunet narro Moyfe ad Aaron tutte le parolle del Tigno re,per leqtialcauea mandato lui etlifcgm chegh comandoe.Et uennero mfieme: etraunarono tutti li pm ucccbii dilifigliuoli difraeh.et narro Aaron tutte le paro le lequaleaueade&o lo fignore adMoyfe*Etfecelifegniinnazi al populo ere dere el populo:& udirono ebeauea uifitatolo fignore liiigliuoli drfraehecbeqli a uea riguardato lafìitìione loro,Et inchinati adorarono lo fignore idio , C . V * °p0 Sue^ecoMandarono Moyfeet Aaron: etdiflero aPbaraone,Que 1 cofe dice lo fignore i dio difrael.Lafaa lopopulo mio accio che (acri 1 fichi ad me nel deferto:ma quegli nfpuofe.Cbi e lo fignore duo udì la ucce Tua etiafa ifraePNon fo chi fiadio ne ifrael non lafcero. Diffmo Idio digli Hebrei chiamo noi che noi andiamo nella ma tre di nella follitudine: et facrificbiamo al fignore idio noProlaccio che per aduenturanon interuenghi a nonouero pePilenfialouero coltello, Diffe alloro lire degypto. Perche Moyfe et Aaron follicitate ilpopulo dallo buono loro. Andati ad gli buoni uoftrii EdiiTe Pharaone molto e lopopulo della terra.Vedete chela turba e molto crefutaiquan to magioremente fe darete npofo aloro di lilauorii Comando adumque inquello EXODjO., rù ^aquelli eh erano fopra ilauorn e alifadofi delpopulo dicendo. Oggi mai piu oltre non date lepaglie al popolo a conficere lt mattoni ficome facieuate prima» Ma egli uagano et racolgano le paglie "et le mifuredi mattoni lequali prima fa ceuano;& porrete fopra loie ne non ifminuite alcuna cofa perciò cbelh ficeffano et perciò gridano dice'do*Andiamo et facrifichiamo allo idio noflroifano oppri muti colli lauoru: et compiano quelle cofeaccio ebenon acconfentano allepa/ folle bufar de. Adumque uenuti colio roeberanno fopra li lauonr.et liexadori dif fero alpopulo.Cofidicie Pbaraone. Non do ad uoi lapaglta. Andate et coglietela co fi doue lapotreti trouare: nenon fi femera alcuna cofa dellauono uollro. Spar/ to elopopuloperogm terra degppto adaraunare la paglia:et còlloro eberanofo pralilauoruflauano prefenti dicendo. Compietelo buono uoftro continuarne te ficome prima folauate fare quando erano date ad uoi lep agite .Tormentati fo no lifigliuoli difrael eberanno allauorare dadi exadton dipbaiaone dicendo. Per che non auetcìmpiuta lamifuradelli mattoni ficome prima neiermeoggiiEtué nero lipropofti delli figliuoli difrael & ramaricaronfi ad Pharaonedicendo. Per che fai coli centra li ferui tuoiiLe paglie non lono datead nor.Sc li mattoni forni gliantemente fono comandati.Certe noi fetui tuoi alli tormenti fiamo dati & no giuflamente fifa contro il populo tuoulqualeciile.Comeceflatedi lauorar euaca tc ocio uci dite andiamo & facnficbiamo al fignorev Andate adumque et adope/ rate.Lepaglie nonni fieno dateli renderete lufanzadallauoio delli mattoniteue diano lipropofti di figliuoli difrael loro tiTer inmalei perciò chera detto alloro nonfi minuera alcune cofe delle fatiche per tutti li di. Et andarono a Moyfe et Aaron liquali Panano dalluna parte.Ritornanti daPbaraonet& differo alloro.Ve gaio fignore ^giudichi perche uni auete fatto puraretlodoro no Pro innanzi ad Pbaraone & a ferui fuoi:& depi allui lo coltello accio chegli ucctdePe noi.Et ritor *ìo Moyfe al fignore et diPìe. Signore perche tormentaftì quePo popolo:’perche mandapi mciimpercio che per quello per loqualeioa'dai a Pbaraone :acao chio fauellaPe del nome tuo tormento lo populo tuo non libera Pi loro ♦ C. VI. "TI IPe ilfignore ad MoyfevHora uederete quello cbto faro ad Pbaraone i ■ ueiita.Petdamane fotte mia lafcera loro: & nella mano potente ca ccera J loro della terra fu^^auello lo fignore a Moyfedicendo, Iofignore.il quale appari ad Abraam Ifaac et lacob indio omniptotente*. ÓC il nome mio adonai non demoPrai loto-Et pattouiicolioto patto cbio dana alloro later/ fa de Cbanaamtla terra de perrigrinatióe lorornellaquaie furono fonPien.Io udì lo pianto di figliuoli difraeldelqualequelli degyptopremctteioloro:et ricordato mpono dii pstfto mio v Adumquedi ai figliuoli difrael. lo fignore tlquale traro noi deilongoglio diquegli degypto:& ifcampero uoi deliaferuitud;nericompe feto noi nel braccio excelfo?&congrandi giudicir& tono uoi per mio populotet ^ano ucPioidiOiEt fapietecbio fole fignore tdio uoPio ilquale traro uoidella feruitudme digliegyptiiietmenerò uoi nella terra fcpralaquaieleuailamano mia accio cbio dePÌ quella ad Abraam Ifaac &: lacob: & darre quellaad uoi da poPe^ cere io fignote Sardo fiume. E non poteano quelli degypto beuere laequa del fiume,Et fue an/ tota lo fangue in tutta la terra degypto.Et fecero fomigliantemente lincantatori delli Egyptii perle incantatiom loro.Et indurato e Io cuore di Pharaonemenó lidi loro ficome comando lo fignote.Et riuolfefe & ritorno alla cafa fuame compuofe ancora lo cuore queftauoltarma tutti quelli de egypto cauarono in ogni luogo dintorno al fiume accio che beueffero delacqua.Etinueritanon poteano beuere dellacqua del fiume. Ecompmti fonoifette dipofcia che percoffelo fignore io fiume. C.VIII. DiflTe lo fignore a Moyfe, Va ad Pharaone & dirai allui.Quello dice lo l-H fignore.Lafcia il populo mi o accio eh egli faccia facrificio ad me refe no lo uorra lafciare: ecco io percottero tutti li termini tuoi colle rane 3t -M—S mandato fuori del fiume j e ranedequali ui farranno & andaranno ad ca fa tua &alled:o tuo & fopraille&o del befliametuo et nelle cafe delli ferui tuoi nel populo tuo et nelh forni tuonet m tutte laltre cofe deli cibi tuoi & ad te & al populo tuo de ad ogni feruo tuo entreranno le rane. Et dilfeio fignore a Moyfe. Stendi lamano tua fopra li fiumi Se liriui et paludii& menalerane fopra laterra degypto. Et ftefe Aaron lamano fua fopra laeque degyptoì & fallirono le rane et coperfero laterra degypto* Et fecero ancora lincantatoni per le incantationi lóro et fomigliantemente edulfcro le rane fopra laterra degypto, Echiamo Pharaone fidoyfe qc Aaronret diffe alloro, Pregate idio chegli togli le rane da me & dal po Pule mio; 6c lafcero lo populo fuo accio che facrificbi al fignore.Ediffe Moyfe a Eharaone.Ordma ad me quando io preghi per te et per liferui tuoi &per lopopu 1° tuo accio che fiano tolte le rane da te de della cafa tuaiSt fidamente nel fiume ri mangano. Ilqualenfpuofe.Domane,Et quelli diffe.Secondo laparolatua io faro accio c he tu fapùpercio che non e fignore fe non lo fignoreidio nofi;ro,Et pattefi le rane datte 8c dalla cafa tua & dalli ferui tuoi & dal populo tuo fidamente nel fiu me rimangano,Et partiti fono Moyfe et Aaron da Pharaone. Chiamo Moyfe il fignore per la promiffione delle rane làquale promefe a Pharaone, Fece il Tigno re fecondo la parola di Moyfe e morte fono le rane delle cafe & delle uilfe et delli campi.Et raunarono loro ingrandiffimi montuetpusso molto la terra,Et uedé do Pharaone che dato girerà ancora npofo ingrauoelo cuore fuo et non udì loro ficome comando lo fignore idio, Diffe lo fignore ad Moyfe, Fauella ad Aaron Stendi la uirga tua.etpercotte lapoluere dellaterra et fieno le sensale in tuttala terra degypto;et fecero cofi, Et iftefe Aaron lamano tenente lauirga :etpercoffe la lapoluere della terraiet fatte fono le sensale neglihuomim et nelle befhetet tut ta lapoluere della terra riuerti insensaleietper tutta laterra degypto*Et fecero Co migli antemente lincantatori per le incantatiom loro accio cbeghnduceffero kzé/ Saleiet non poteanno. Et erano cofi le sensale neglibuomini come nelle beftie. Et differo lincantatori ad Pharaone, Lo ditodidio equeftacofa. Et indurato e lo cuore di Pharaoneietnon udì loro ficome comando lo fignore. Diffe ancora lo fi gnore ad Moyfe,Lieuati per tépo & fladinansi a Pharaone, egli andera allacque et dirai allunQuefte eofe dice lo fignore. Lafcia lopopulo mio accio chegli f aerai chi ad tne.Ilquale feno lolafcerai,Ecco io manderò in ti: et nelli ferui tuoi et nei EXODO* populo tuo et nelle cafe tue ogni generatiom di mofebei empierannoft tutte le cafe di quelli degypto de mofche di diuerfe generatiom : 8c in tutta laterra nella quale ferannoiet faro marauigliaqueljdi nella terra GelTemneiia quale e il popu lo mio accio che non fieno qumi le mofcbe:& fappichio fon fignoredel mezzo della terrai5d porro la diuifiqne trai populo mio:et il populo tuo. Domane fera quello fegniale.Et fecie coli lo fignore.Euennero le mofebe grandiffime nella ca fa di Pbaraone di ferui Tuoi in ogni terra degypto:ecorrup ta fu laterra di que/ (le mofche medefime.Et chiamo Pharaone Moyfe & Aaron & dnTe alloco Anda te Se facnficate al dio uoftro in q4e(la terra,EtdiiTe Moyfe, Non fipuo cofi fare. Labbommationi di quelli degypto facnficharemo a dio noftro fquefta terra^Cbe fe noi admaceremo quelle quiebe adoranno quelli degypto mnizi alloromoi col le pietre occiderebbeno .Nella ma tre di anderemo per lafolitudme Oc facnficha rimo adio noftro fignore;ficome comando ad noi.Ediffe Pbaraone.Lafcero noi ac 10 che aoi facnficbate adio uoftro ftcome comando ad uoitma piu alla lunga nò andate .Negate p me.Et djffeMoyfe.Pamtome datte:orcro idto.Et partiranfele mofche da Pbaraone:* dalli ferui fuot:&dal populo domane, Ma per tanto piu alia longa non uoile andaremepiu fallire che nonlafciaftì il populo facrlficbare al iignore. Et partitofi Moyfe da Pharaone: oro al fignorealquale fece fecondo la parola rua.Etolfe le mofene da Pharaone et dalli fenu fuoi et dallo pepalo fuo * non uene rimate certamente neuna. Et ingranato e locuoredi Pharaone. Siche ueramente quefta uolta non lafao ilpopulo ’ C. VI III, 1 Ifte ancora lo fignore ad Moyfe,Va a Pbaraone et fauella allui.Quefte 1 cole dice lo ftgnore idio delli bcbrei .Lafcia ilpopulo mio accio cbecrlj 1___* fa cri fiche ad me.Iiquale feanebora lo rifiuti & ritieni loro;ecco fatarla mano mia iopra li campi tuoi * fopra licaualli etafini * camelli tuoi * buoi et pecoretpeftilentia molto graue.Et fata lo fignore cofa molto marauigliofa intra lepoftefiioni diirael:* le poffeffioni delli egypm che a ogni modo neuna cola pe nfea diquelie ebeapertengono alli figliuoli difrael.Etordmoe lofignore lo tem po dieenuo.Domane fata lo fignore quefta cofa nella terra.Et fece lofignore que/ r j Cr 1 altiÌO f10111 ÌOno tU££t ghanimah diquelh degypto, Ma degli anima 11 di hgliuoli duraci niuno ne perruEmando Pbaraone auedere ne no era alcuno morto di quelli dtfrael che poffedeano quelli .Et ingranato e lo cuore di Pharaone et non lalcio pero ilpopulo andare , Diffeancora lo fignoread Moyfe * ai Aaró loghete lemanepienedelia ceneredel camino: Si fpargala nel cielo Moyfe inni Zi aa 1 baraone:et fialapoluerem ogni terra degypto.Et fatano anchora neplibo mmi Si nelle belile le lente et leueiacbemfiate m rutta laterra degypto. Et fatto e che tollero lacenere del camino:* ftettero dinanzi a Pbaraone.Et fparfela Moy fe nei cieio * latte fono lefente delle uefaebe empbiate ne glihuomim et nele be (beine non poteano Imcantaton iftare innanzi ad Moyfe perlefente: lequah era no in loro;et m tutta laterra degypto.Et mduroe lo fignorelo, cuore di Pharaone et non um loro ficome fauello io fignore ad Moyfe, Et difte lo fignore ad Moyfe Domatmaleuati fu: et fi a dinanzi a Pharaone.Et dirai allui.Quefte cofedicelo Io fignore idio delli bebrei.Lafcia lopopulo mio accio chegli faenbehe ad mejper ciò che in quefta uolta manderò ogni piaga mia nel cuore tuo;et fopra li ferm tu on* fopra lo populo tuo accio che tu lappi che non e fimile ad me in ogni terra. Ora adumque (fendente lamano mia perequerò te et lopopulo tuo di peftilentia et perirai della terra.Ma adumque'io puofi te accio cbio moftn m te lalorza mia* et fia narrato lo mio nome m tutta laterra . Anchora tu ritieni lopopulo mio et nonio uuolelafciare.Et pioueram quefta medefima bora domane gragnola mol to repente ftaquale non tue in egypio daldi che fu biadato mfmo ai tépo prete te EXQDCX giamai • Mandaadumqueiet ratinalo befh’ametuo etognicofachetu acne ca> poJnuerita ghimomini et glianimali & ogni cofa che trouata Tara di fuori: no fata trata fuori deglicampi quando cadera fopra loro la gragnola moranno.Que lt iquali timettelaparola del fignorede iferui dePharaoneffece fugireliferui & 01 Scglianimali nellecafe* Et chi non fi curarono de laparola del fignore: lafcto li femi fuoii&glianimah necampnEt diife lo fignore ad Moyfe. Stendi lamano tua in. cielo accio che fi faccia lagragnola in tutta laterra degypto iopra tuttigk" huominifopra gIianimali:&::fopra lerbe di campi nella tetradegypto,Et irtele Moyfe lauirga nel cieloret lo fignore mando li tmoni et lagragnola:^ le difcoire ti faette fopra la terra.Et pioue lo fignore lagragnola fopra laterrra degypto:&Ià gragnola lo fuocho mefcolato parimente erano portate» Etanto fu lag rande za delia gragnola quanta mnansi mài appari in tutta laterra degypto:dal tempo che quella gente fu cóftituta* Et percofle lagragnola in ogni terra degypto Si ogni co fa cherane campi dalhuomo infino allammale: et tutta lerba di campi percofie lagragnola & ruppe ogni legno .Solamente nella terra Geflfonidoue erano li rigli noli difrael la gragnola non cadde. Mando Pharaone et chiamo Moyfe & Aaron dicendo alloro.Peccai tefte ancoraXo fianore e giudo : ma io & ilpopulo mio fia> mo impii.Pnegaal tuo fignoreSiuengbinolìtruoni didio meno: & lagragnola ac ciò cbio lafci uonet piu oltra non iftiate qm.DiiTe Moyfe.Quando mi faro parti to della citta idendero le palme mie al fignore:<5C ceffaronici litruoni*et lagragnq -'a non (arra accio che tu fappi che del fignore e laterra.Ma io conofco che tu nell ferm tuoi no rimette ancora lofignore idio.Lolinoadumque ÒL lorso emagagnato E pereto cbelorzo era già uirente:&: lo Imo auea già le foghe germinatetma logra no et lo farro non fono magagnati perciò chegli erano ferot tini. Epcitofi Moy feda Pharaone della cittauftefelemani fue al fignore etceffatono li truoni et a gragnola ne piu oltre uenne lapioua fopra laterra.Ma uedédo Pbataonecberaces. fata la piena et lagragnola et li truoni:adgmfe Io peccato et ingrauoe lo cuore fuo et de ferui fuoi: 6c indurato troppo non lafcio hfiglmoli aiirael ficome auea co^ riandato lo fignore per la mano di Moyfe . C » X ♦ T ^ ^ Tdiffe lo fignore ad Moyfe. Va a Pharaone.Io ancora indurai lo cuor6 Y-* Q fuo et delh ferui fuoi accio ehm faccia quelli mei fegni in lui. Et narri | negli oredbie del figliuolo tuo: & di nepoti tuohquante uolteio abbia contrito Egypto;& li mei fegni abbia fatto in loro.Et fapiate ehm fono fignore idm Jntrarono adumque Moyfe et AaronietdilTero allm. Quello dice lo fignore idio dighebrei.Perfmo aqui tu non ti uuogli fottopore ad me: Lafa Io mio populoacciocbel faci facrificio adme. Ma fe tufaracondàtemt non uuogli iaiciare lunecco 10 inducero domane gtdli nelle fine tuediquali coptiranno tutte leterretet neunacofa fuori dilloro apparifchaima mangino ogni cofa fera fcampa la dalla gragnola. Et certo egli roderanno tutti li legni che germinano nelli capi « empieranno le cafetue etdelli ferui tuoiìedetuttt gliegyptii quanti non mele ro h padri tuonetli suoli pofeia che nafeerono fopra laterra infine al prefentedi* htriuolfefi etpartilTi Moyfe da Pharaonejedilfero li ferui di Pharaone ad lui.Per thè fcftegnamo noi quello fcandoloiLafcia 1 ibuommi accio che egli facnfichmo Rclio loro non uiditu che perita Egyptot etnehiamarono Moyfe & Aaron ad a -one,llqualidiffe alloro.Andate et lacriftchate adm uoflro.Ma chi fono col on> chi uedebbeno andare.Diffe Moyfe colli piccolini noflrr.et colli piu uectnian a temo conli figliuoli et figliuole colle peccore et collarmento,Bigie ueramente a o Icpmta del fignore idio no(lro*Erefpuofe Pharaone.Cofi lo fignore e con noi co/ me adumque lafcero uot etlt figliuoli uoflri. Achi edubio cbe peffimamente a / hiati penfato .Non fi fara co fi ima andate folamen te glihuomini et iacn m ate EXO DO. al fignore.Veramenteuoi medefimi adomandafti queflo^Et incontanente caccia ti fono dalconfpeóto diPharaone. Madiffe lo fignorea Moyfe. Tflendi lamano tua Copra la terra de Egypto agrtli accio che faglino fopra laterrat efopra quella fideuorino tutta lerba che rimafa dalla gragnola. Et iftefe Moyfe lauirga fopra larerradegyptotet lo fignore uinduffe lo uento ardente tutto anello dnet la no/ tfe.Efatto lamattina lo uento ardente leuoe lignlliXiquali fallirono fopra tutta iaterta degypto.Et ftetero in tutti lifmt degyptofanza numero:liquali innanzi quello tempo nouera Ciati ne pofcia debbono effere* Et coprirono tutta lafaccia della terra guadando ogni cofa & denotando tutta lerba della terra: & quatuque co fa di pomi neglialbori iiquali lagragnola auea lafciati .Et ogni modo neuna co fa mrente lafciarono nelli Ugni ne nelle herbe in tuttalatermdegypto:Per laqua le cagione affreaato Pbaraone chiamo Moyfe et Aaron Se ditte alloro.Peccai al fi gnore idio uodro et f uoi:mahora perdona ad me lo peccato achora queda uoltai & pregate lo fignore idio uodro chegli tolga da me queda morte,Eptitofi Moy fe dal confpe&o de PharaonetSi oro il fignore.ilquale fece fofure lo uento da oc adente grandittimo :et tolto ligrilii gittolb in lo mare rubro: et non e rimafe pur una m tutta laterra degypto.Et indurato e locuore di Pharaone ne non uolle laf dare ifigliuolidifrael. Ditte ancora lo lignote ad Moyfe. Idendi lamano tua in cieloiet fieno le tenebre fopra laterra degypto figrande e denfe accio che palpa/ re fi pedano. Et idefe lamano Moyfe in cielo & fatte fono tenebre orribile fopra laterra degypto tre di figràdi che neuno urde lo fratello fuo et nò fi motte del lu> ogo fuo nelqle era.Maduikphabitauano U filli difrael filucea et era cbiaro.Echia mo PbaraóeMoyfe 5i AarotSc dittealloro,Andate et faerificbatea! fignore:3C fola méte lepecore et larméta uodrerimàganotlifioli uodri uégano co uoi.Editte Moy fe Ancora lodic &C li facrificii darai a noisliquali offeriamo ai fignore idio nodro. Tutte le greggie uerranno conedonoi:non rimanera dilloro longhiadequale ne/ cedane fono alculto del fignore nodro:& rpeciaìmenteconciofiacofa che noi non fappiamo quello che fe debba làcrfficbare mfma ad tanto che noi no ueniamo a quello luogo,Ma induro lo fignore lo cuore di Pbaraone: & non uolle lafaare lopopulo, Et ditte Pharaone ad Moyfe. Partiti da me: & guarda che tu piu non ucdi lafaccra mia.Inuenta qualumque di apparirai ad me io te farro morire. Rif/ puofe Moyfe.Cofi farae fatto come tu ae detto:cbio non uedero piu oltre la fac/ eia tua. C. XI i ^ Ditte lo fignore ad Moyfe . Ancora cum una piaga toccherò Pbaraone et dopo quedo lafciera uot ufeire et caccera uoi. Dirai adumque ad tu to elpopulo che ibuomoadimandi dallamicho fuo;et lafeminadalla J|—uicma dia li uafelh danento &c doro:5i dara lo fignore grada allo popu lo fuo eroe ad uoi innanzi di quelli degypto .Et fu Moyfe buomo molto grande nella terra degypto innanzi alli ferm di Pbaraone Oc ad ogni popu lo:& dice.Que do dice lo fignorenella mezza node uerom Egypto &: moriranno tutti lipnmi/ geniti nelle terre digUegyptii dal primogenito di Pbaraone: ilquale fiede nel Co/ ho fuo infino al primogenito dellancilla laquale e alla mazina: di tutti il primi geniti delle bedie.Et fatalo clamore grande in tutta laterra degypto:quale mnà Zi non fue mai:& pofcia non dee edere. Ma appretto tutti lifigimóli difrael non mugbieralo cane dei huomo infine alammalnacciocbe uoi Tappiate con quàto miracolo diuidalo fignore Egypto daquelii difrael.Euerrano tuttiquedi tuoi fer ui ad me 6i ado reranno me : e t diranno ♦ Partite tu : et tutto ilpopulo ilquaieefug getto adte.Dopo quedecofe fipattiremo.Et ufa da Pharaone molto irato.Editto Io fignore ad Moyfe. Non udirà uoi Pbaraone accio molti fegni fieno fati nella teiradegypto. Ma Moyfe et Aaron fecero tutti li fegni etle marauiglie; iequale EXODO, fcn'pte fono innanzi a Pharaone,Et induro lo fignore lo cuore di P bar acne. Ne non lafcio li figliuoli di frael ufcire della terra fu a * C. X11 • T v Me ancora lo fignore ad Moyfe & ad Aaron nella terra degypto. Que/ ^ fio mefe ad uoi principio de mefi primo fara nellimefi dellàno.Fauel J F late ad tutta lafcbiatta di figliuoli difrael: & dite alloro. Lo decimo di quello mefe tolgaciafcheduno lagnelloperle famiglie&cafeloro*Ma fe lonumerodele perfone e mmorecbe ballare polfa ad manicarelagnelloitolga lo uicino fuonlquale e congiùto colla cafa fua apprelfo lo numero delle perfone che ballare polfa al mangiare del angnello.Ma fara lagnelìo fanza macula:et fa ra mafchioduno anno, Apprelfo del quale modo potreteianche torre il cauretto! etferuerite infmoal quartodecimo di di quello mefe: <&£facnficbera lui tuttala moltitudine di figliuoli difrael al uefproi Et tolgano del fangue dcpógalo fopra cadauna polle & lopracialcheduno de fogheri di fotte & di fopra nelle cafe nelle quale mangieranno quello agnello? Et mangino le carni in quella noéte arollita ai fuochoi&li pani alzimi colle latuge faluatiche,Nou mangiate diquello crudo alcuna co fa: ne cotto nellacquarma aroflito lolamcnte alfuocbo lo capo colli pie di fuoi:& le cofe dentro mangierete ne non rimanda diquello alcuna cola infoio alla mattina,Se alcuna cofa remanera nelfuocho lardete:&cofi mangierete quel lo.Le rem uollrecignenti:6c li caliamenti auerete nelli piedi tignendo le mazze m mano.Emangieretelo affretatame’te: perciò ebegh fie pafeua et pbafe cioè tra/ pagamento del fignore.Et paiferoper laterra degypto inquella nodlej&percottc ro tutti liprimigenitmella terra degypto dal huomo infine aliammale &: in tut/ ti li dii degypto faro ligiudicu io fignore.Et fera lofangue ad uoi in fegnale nelle cafe nelle quale larete.Et uederolo fangue : Se trappallaro uoi ne non fara in uoi piaga difperdente:quando io auero percolfo laterra degypto.Auerete quello die i admae{lramento:6Cguarderete quello die folemne alfignorenelligenerationi uo fireicol coltiuamento fempiterno. Septe di mangierete lazimo nel di primo non fara fermentato nelle cafe u olire .Chi ùque mangierà lo fermentato perirà quella anima della compagnia difrael dai primo infine al feptimo.Lo di primo fera là & feline; & lo di feptimo di quella medefima fediuita lóhonorarete. Ninna cofa de lauono farete quelli di trattone quelle cofe che fapertengono al mangiare et obferuarete laiima Jnuerita inquello me4efimo die nemenerolo exercito uo/ filo della terra degypto,Eguardarete quello ditìodie nelle generationi uoftreco admaefìramento perpetuale,Nel primo mefe &nel quartodecimo die del mefe al uefpio mangierete laiima mimo al di uigefimoprimo di quello medefimo mefe al uefpro.Septediloformentato non fiatrouato nelle cafe uoftie chi mangierà lo fermentato perirà quella anima della compagnia diiraeficofi de 111 foriftien co me di paefaru della terra- Ogni fermentato non mangierete in tutte labitationi uoftie mangietetilaiima . Et chiamo Moyfe tutti 11 piu uecbu di figliuoli difra el & difie alloro. Andate & togliete diglianimali uno per lefamighe uofire 3f facn ficateper lapafcba &pbafe.Epigliate uno fafcicolo delfopo ÓC tignetelo nel fan gue& bagnate ilfoiaro di quel fangue:§c tutte due leparte dentro daifoiarnNiu/ no di uoi efebi fuori delufcio della cafa fua infine alla mattina Jnuenta lofignore pafierapercottendo quelli degypto.Equando uederalo fangue fopra lo fogliare et mciaicbedunapolle trappafferà lufciodellacafa.Etnon lafcera lo percotteto/ re andare alle cafe uofire ne magagnarle.Obferua quello comandamento legictfo ari et ai tuoi figliuoli infine ineterno ♦ Et quando uoi mtrarete nella terrailaqua le el fignoreue dara come lui protnefe feruerete quelle cerimonie; quando li uoftri figliuoli ue diranno;che religione e quefta^Direte alloro,Q_uefto e Io facn/ ficio del tranfito del fignore;quando trappaffoe fopra le cafe difighuoli dfirael m Egypto pcrcottendo quelli degypto & le cafe uoflxe liberante*^! inchinato el pò pulo adoro idio b ita tiene di figliuoli difrael cioè c begli iftctero m egypto fu .cccc. xxx.annu Liquali compiuti quello medefimo di pamtifi tutto ilpopulo del fignore della terra degypto.Equefta e lancette obferuabile del fignore quando meno loro della terra degypto,Quella obleruare debbono tutti ifigltuoli diftael nellegenetatto/ ni loro. Ediife lo iignore ad Moyfe e ad Aaron. Quetto e lordine &!areligione dt la pafqua et pbafe;& tutti glia! tri foreftieri non mangino di quella. Ma ogni eruo comperato che ita a reo nei io ne mangi.Lo foriftieri8<: lomercienaio nò ma gino di quello,Et m una cafa lia manucatoiet non porterete delle carni fue fuori -ht labocca di quello non romperete. Tutte le fchiatte di li figlinoli difrael faccia quello.ht le alcuno deperegnm uorra pattare dal fuoluoco etuemread babitar tra uoi et lare pafeua 5c pbafe del fignore fia prima circucifi tutti li mafchu fu 01.tt allora fedamente celebrarej& fara ttcome terrazano della terra,Ma fe alca no non fiacircunafo non mangi di quello.Quellamedefimaleggie faraal terra/ zano et allo lauoratoretilquale peregrina pretto di uoi. Et fecero ruttili fiali uoli dii rael iicome comando lo fignore ad Moyfe & ad Aaron,Et m quello medefimo die nemeno lo fignore li figliuoli difrael della terra degypto co tutte lecofe efebi atte loro per le turme loro . C. X111. Auello ancora lo fignore ad Moyfe dicendo‘Sacrifica ad me loprimoge H TT fUUlUa trall%Iluo1* Cifraci cofi de glibuommi come de/ le beftie.Pero che certamente mio e ogni cofa. Editte Moyfe al populo Ai, r Rlc°rdatcu‘ dl Suefto ài nelquale partiti fiete de Egypto ideila cafa della leruitu.Percio che nella mano forte cauoe uoi lo fignore di quetto luogo:Sd non mangiate lo pane fermentato Oggi andate nel mefe delle nuoue biade;equi dolo fignore teauera menato nella terra di Cbananei:& Etheifet Amoreuet lebu fei:laquale giuro a padri nottn chegh darebbe ad te laterra abondante di lade et dimelle.Obfemerai quetto coftume delle cofe facrem quetto meie.Septe di mi gierai gìiazimi:et nel di feptimo fata la foiemnita del fignore, Voi mangiereti la EXODO, si SimeiSepte di nó appara aprcfo te alcuna cofa fermétatame i tutte le terre tueiet narrarai et dirai al figliuolo tuo in quello di* Quefto c quello che fede ad me lo ignore quando io me parti degypto:& fara quafi fegmo nella mano tua & quafi ^momméto innanzi agltocbi tuoirS' ficome legge del fignore Tempre nella boc/ C a tUa hia:ueramente nella mano forte meno te lo fignore degypto. Guarderai con quello medefimo modo lo culto al tempo ordinato dall di neli didìt quando ui tauera menato nella terra di Cbananei cofi come giuro ad te&allt padri tuoi ^^quando lui tauera dato lei ad te fpartirai ogni cofa che appre lauulua al Tigno fL.et ^Ue^° c^e primo nelle beftie tue* Qualumque auerai ne la generatane ma C J.a^°n^ecrerallo al fignoreXo primogenito dellaTino mutarai perlapecora:el qua e tu nolo ricomprerarai ucctdelo.lS/Ia ogni primogenito del buomo delli fi/ g noli tuoi conprezo ricomprérai.Equando domanderate lo figliuolo tuo doma r ^ Td°'QheC ìReTponderai allut.Nella mano forte cauo noi Io Tigno/ e tu terra degypto dellacaTa della {eruitu.Percio^che quàdo era indurato Pha ^ one nonuolea iaTciarenoimcciTe lo Tignore tutti liprimigemti nella terra de cnf c°*°1 rÌInao§enit:0 ^ buomo infine alpnmogenito delle beftie,Epercio fa Im iC° aio^§norc ogni cofachapre lauuìua della generatione mafcolim:8dtutti tPa:-ger diTighuoli meiriconpero,Serra adumquequafi Tignale neliamano mano 3Uah ^cuno pefo per laricordatione intra glioccbii tuoitimpercio che nella pcianp,orte a^bia tratto noi lo Tignore della terra degypto^hdumqne quando la Ph ! Yfaif0ne populo nonglimeno loro lo fignore idio per lauia della terra di , i-^^^^ualeuera uicinai riputanteche per aduentata nonfi penteftefe ui/ scontra di Te le battaglie leuarfetfii ritornarTemegypto: ma menogli perla ura del difetto laquale e apprefTo al mare roflb.Et armati Tipartitorao lifiglmoli di uella terra degypto ♦ Etportonne ertamente Moyfe lofta de Tofepb coneftb oco perciò cbegli ifcongiuro li figliuoli difrael dicendo*Vifitera uo i idio & porta fluidi qui loffa mie con uoi.Epartitofi di Sochoth alozorono in Etbà neìli eftre 1X11 hui delia folitudine*Et certo lofignore andaua innanzi loro ad moftrare lauia per lodiferto incolumna di nuuola per die &: per lanode in colupna di fuocbot accio ebe lofte loro guida m ciafcheduno tempo,Etnon mai uéne men0lacoluna del nuuolo del dtme lacoiumna del fuocho lanode manco dinanzi aldUdo poou lo de figliuoli difrael Ticome idio auea ordinato . C , XIIIJ . r Audio lo fignore ad Moyfe dicendo. Fauella a figliuoli attrici-di ah 1 loro.Cbe tornati chelli fieno faccaftellmo et faccampmo nella .legione Pbyagiroth laquale e intra Magdalo et lo mare degypto dinizi a tVhel A fepbonmel confpedo fuo:cioe li campi Se li cafteih ponete fopn lima/ r^. ^ara dedo da Pharaone fopraifigliuoli difrael.Coftrctti fono nella terrai & ré c ui fo e all oro lo diferto.Et indurato e lo cuore fuo a Pbaraone & peifeguittera Uoi de giovi ficheto mi in Pharaone Se in tutto lo exercito Tuo, Efapperanno quelli c eg} pto cbio fono lo fignoreìet fecero cofi ìEtnuciato e a Pbaraone re degypto come era fu gito lopopulo difrael» Et immutato e lo cuore di Pbaraone e deli '?ul ^Uo1 Idpta lo populo et differo ,Cbe auemo uogliuto fare alafar ifrael accio ^ ^ n1°-n.ferua ad noi: Adgiunfe aduque lo catto: Se tutto lo populo fuo tolfe feco •- to e fecento carri diedi qualumque cofa in egypto de carri fu e; di duchi di tut D_ ° e^e^ato Ino.Et induro lo fignore locor di Pbaraone re de lo Egypto:& perle ^uitto i figlmoli difrael: ma quelli erano uenuti nella mano forte cioè excelfa ’'t 1.1(^, tlclUa"do petfegmtauào li egyptii le ueftigie de quelli cheprecedeuano tro pP 1 °Pra d mare.Tutti licaualli Se li carri de Pharaone Se tutto lo exercito era in Pr^r0 i contra bebelfepbon.Econciofiacofa ebefe apprefafTePharaoneleua ilSiluoli difrael glioccbii loro uiddero quelli degypto dietro alloro :Sc timette EX ODO* -o nu > w incili m trono alo fignore & differo a Moyfe ♦ Forfi che non erano li fepolcri ni Egy’-'to'.et perdo ai menati nonaccio che noi moriamo nella folitudi et perche aoìehi fate quella cofa: cioè che tu menadi noi degyptofNonne que 0;^ oarolla che noi fauellamo ad te f Egypto dicédoipartiti da nonaccio che noi fermarne ad quelli de Egypto{ Certo molto meglio e adfermre allorol che mori/ re nella folitudine* EdifTe Moyfe al populo*Non temete:irtate6<: uedete legraii de co fé delfignore cbegli dee fare oggi Jnuenta quelli degypto liquali uoi ora ue detemon mai piu li uederete m Tempi terno,Lo fignore combàtterà per uoi et uoi tacerete. Ediffe idìo ad Moyfe. Perche chiami a me JFauella alli figliuoli difrael che uadino innanzi.Ma tu heua lauirga tua & iftendi 1 amano tua fopra ilmatetet diuidi quello accio che paffmo li figliuoli difrael per fecco nel mezzo del mare* ma indurato lo cuore di pharaoneiet lo cuore di quelli degypto che loro perfegui tarano uoi:et glonficheromi i Pharaóe Se i tutto lo exercito fuo etnelli carri Se ca ualli Tuoi, Et fapràno quelli degypto ftcome io fono lofignore idioi quàdo io faro glorificatom Pharaoneet nelli carnfuoi &C nellicauallifuot.Etogliendofi cioè cellandofi [angelo didio ilquale andana innanzi alh caPelii cioè alli campi difrael andò dopoloro ecollui parimente lacolomna delnuuolo lafciando de andare in nanzi liete dopo loro trala gente di quelli degypto &£ la gentedifrael.Et era lami/ uola tenebrofa ad quelli dcgypto**&; alluminante di notìe alpopulo difraelrficbe ad firnj’defimo tutto lo tempo della noefte andare non poteflero quelli degypto. Et quando iftefe Moyfe lamano fua fopralo mare:tolfe quello lo fignorefofiFia/ do lo uento gii ndemente tutta quella noble:Si lomare tornoe in feccho.Et dmife fono laeque; et mirarono ingliuoli difrael per mezo del feccq delmaretetera lac qua quali muf') dallato diritto loro e dal fimftro. Et perfequenti quelli degypto entrarono d0?‘ ° loro ogni cauallaria de Pharaone;& licarn fuoi et li caualìi fuoi per lo mezo «1 mare.Egia era uenuta lora matutma.Et ecco raguardàte lo Tigno re fopra lag^nte di quelli degypto per lacolumna del fuocbo edella nuuola;uccife 10 exercitc» loro & fouerti le ruote delli carn.Et erano portate nel profondo di fot to♦ Adumque difeno quelli degypto.Fumiamo peto che leifrael; che mueritalo fi/ y;nore coribate per loro centra noi . Edilìe lo frgnore ad Moyfe.I ftendi lamano tua fopra io mare:& ritornino laeque ad quelli degypto fopra licarri 8t caualìi loro Equand 0 iftefe Moyfe lamano fopra il mare ritornato e come era prima nel fare del di^iptimo luogo. Fugienti quelli degypto fopracorfero londe dellacquei et auojfe loro il lignote nel mezzo del mare ì et ritornate fono laeque et co/ ■ r>neuno licarri et li caualìi & tutto lo exercito di Pbaraone liquali fegmttanti i trarono nel mare.Ecerto ni uno ne fcampo di loro* Ma li figliuoli difrael paffaro/ no per lofecco mare :5c laeque erano alloro quafi per muro dallato ritto &:dal ma cho.Ebbero lo lignote quel di ifrael della mano di quelli degypto. Euidero quel 11 degypto morti fopra larena del mare:& lamano potente didto grande laquale auea adoperato lo fignorecontra loro.Et rimette ilpopulo lo fignoretecredettero al fignore & ad Moyfe fuo feruo et allora Moyfe càto eh figliuoli difrael quello cantico al fignore &differo . C .X V, ^^ Antiamo al fignore pero che gloriofamente egli ae fatte lecofe gran/ / detlo cauailo degypto Se lo fuo afeenfore gitto in mare. Lo fignore ella » to la mia lorteza & la mia laude & ame fatto faluoi Quello elomio idio ___'S & glorificato fia quèfto idio del padre mio:et exaltero. Lofignorequa fi huomo combatitore omnipotente lonome fuo locano di Pbaraone Se lo exerci to fuo gitto nelmare.Etglieledi principi fuoiadfogati fono nel mare rubrotgli abilli coprirono loro:&:difciefeno nel profondo come pietra.Lamano tua diritta fignore e magnificata la tua mano diritta percoflfe io inimiconella moltitudine 5 della gloria tua deponiftì h'aduerfaru mei* Mandarti lira tua laquale diuoro loro bicorne paglia et nello fpirito del furore tuo raunate fono laeque iftete. Et iftete 1 aonda foccorrente raunati fono gliabbirti nel me^o del mare. Et dirte lo inimico perfeguitero et piglierò Si diuidero le robbe che piglieròìrempierafTì lamma mia Ifguainero lo coltello mio Si ucciderà loro lamma mia. Sortio lo fpirito tuo et coperi loro il marcati fono afondo quafi come piombo nellacquegrandirtime: efimile ad te nelle forse fignore.Chi e fimile ad te grandi {Timo nella fanefh/ tadeiifpauenteuole Si laudabile Si faciente le marauigliofe cofe£ Tu extendirti la fcaano tua Si diuoro laterra. Duca forti nella mifericordia tua: al pop u lo che tu xecomprearti: portarti loro nella fortesa tua ìalabitacolo fando tuo. Salirono li P°puli & adirati fonodi dolori comprefeno li babitatori diPhihrtei. Alboracon turbati fono li principi dedon gli forti di Moab opprefTe lapauraufpauentarono tutti li babitatori di Chanaam.Caddafopraloro lapaura Si lo fpauento nela grà ^e2:a del braccio tuo.Facciafi inmobili quafi come pietre tanto ebepaflì ilpopub tuo fignore tanto che paffa querto populo che tu ae pofìfeduto.Menerai loro den tro Si pianterai nel monte della beredita tua co firmiffimo habitacolo tuoulqua .e aiPreparato fignore.Lofanduario tuo fignoreilquaiefirmaronoiemam tue ° bgnore regnerà ineterno Si piu oltre. Venuto e certo ad cauallo Pbaraone con 5ain jU01 et c^ualli nel mare.Et ridurti fopra loro laeque del mare lo fignore.Ma 1 bglmoli difrael andarono per lo feccbo nel meso del mare. Tolfe aduraa; Ma ria Pfopbetefla forella de Aaron lo tympano cioè el tamburo nella mano fua. Et Uenute fono tutte le feimne dopo lei colli timpani cioè colli cibali Si cori colliqua i cantammo dicendo .Cantiamo al fignore pero che glonofamente inuenta borio ^rticato e il cauallo:e ilcaualcatore Si iafeenfore fuo gitto nel mare* Meno aduna SUe Moyfe ifrael del mare roflb:Si uenuti fono neldiferto difur: Si andarono tre cil per la follitudine;enon trouarono acqua. Et uenero in Marath ne non potea/ uo beuere laeque de Marath perciò cheli erano amare.Donde alluogo ragunato puòfechiamando quello maracioe amaritudine. Mormoro il populocon tto Moyfe dicendo.Che beueremof’Ma quelli chiamo alfignoreulquaiemoftro al bguo:iÌquale quando lo mefe neilacqua m dolciesa fono tornate laeque: et quitti ordino allui comandamenti Si li giudici!. Etqmui tempto lui lo lignote cucendo, Se tu editai la uoce del fignore idio tuotet che diridoe innanzi allui quello che tu faranEt obbedirai li comandamenti fuoi:Siguarderai ogni comanda tuento fuo:tutto lolangorechetuponertiinEgyptononinducerofoprate.Io cer finente fono fignore Si fanatore tuo * Et uenero li figliuoli difrael m Ehm do ue aodeci fonti dacquesSi.lxx.palme:Si acamporofi apreffo laeque ♦ C.XVI. Partiti fono di Ehm e uenne tutta lamoltitudine di figliuoli difrael nel ^ ~ difetto difim ilquale e intra Ehm Si Smammi lo quintodecimo di del e e ccondo:pofcia che gli uennero de laterra degypto.Et mormoro tutta lacon gmgauone dehfigliuoli difrael centra Moyfe Si Aaron nela fohtudine, Etdirtero ^ oio, loiluokrteche noi fortbmomortiperlamano del fignore nella terra de' Siptmquando ledeuamofopralepentoledella carneiSi mangiauamohpam in ia j rrta e^rcPe cenarti noi nel diferto accio chenoiocaderti tutta lamoltitudfe ame. la difìe lo fignore ad Moyfe.Ecco io pioueto aduoi lo pane del cielo. 1 raiioi quello che baffi per ciafcheduno du accio chio tempti , eg 1 uae nellaleggiemia. Malofexto dieappaticbiano quelle cofe che mdu eiarin0, t fia doppiacbe quello che fohano ncogliere percadauno di,et diffcro l Vf ^ ad Aaron & atutti lifighuoli difrael, Nel uefpro Tapperete che lo fi orea ia fienaio uoi della terra degypto et la mattina uederete la gloria del fignore icJio.Inuenta io o udito lo mormorare uoffro contro io fignoremoi uera mente che fiamo pero che mormorati contra noifet difTe Moyfe, Data ad uoi lo fignore ad uefpro delle carni ad màgiaret& la mattina li pani m faturitatpetcìo chegli uddi lamormotatione uoffra con laquale mormorai contra lui» Ma noi che fiamofr e contra noi elamormoratione uoftra ma contra adio.EdifTe Moy/ Ce ad Aaron, Di a tutta la congregai ione de figliuoli difraeL Andate dinanzi alfi gnore perciò che gli udì lo mormorar uoftro. Et quando fauellaua Aaronadogni fch latta difigliuoh difraehraguardarono alla follitudine, Et ecco la gloria del fi/ gnore appari nelanuuola » Etfauello lo lignore ad Moyfe dicédo» loodielemor morationi di figliuoli difrael collequale contra noi mormoraronofrauelia alloro Nel uefpro mangierete la carne; & la mattina'ui faturareti dipane» Et Tapperete dito fono lo Tigno re idio uoftro .Fatto e adumque lo uefpro et falllente lacotor/ nice copri li cartelli: ma la mattina la rugiada ftaua ne lo circuito delli caftellfEt conciofiacofa cbegh copnffe la faccia de latena appari nella folluudine minuto etquafi pelo tonduto m fimillitudine dibtmatafopra laterra.Laquaie cofaquà do lauiddero li figliuoli difrael differo ifieme manhul Che fugnificaicbe e que/ ftoiEtnon fappeano quello ebe fofle. Aquah dille Moyfe, Querto e lo paneloqua le diede lo fignore ad uoi ad mangia re .Quefta e laparola laqualcomando lofigno re.Ritolgane di quellociafcbeduno quanto gli bartaad mangiaretgomor cioè u/ namifurapernafcbeduno capo fecondo lo numero dell anime uoftre; lequaliab bitano nel tabernacoloicofi torete» Et fecero cofi lifigliuoh difrael;& ricolfe alca no piu & alcuno menoi&mifurono alla mifura di gomor necollui che piu nane ua ricolta piu ampiaméte nebbeme collui ebe meno nauea apparicbiata ne ritto uoe meno:ma tutti fecondo quello ebe mangiarepoteano raunaronfi. Et diffe Moyfe alloLO»Niuno ne laffi di quello lamattma»lquali non udirono lui: mala faanone alcuno diloro mfino alla mattinai commcioprodure liuermim et pu tiua. Adirato fu contra di loro Moyfe.Ma raunauano ciafcbeduno dilioro la ma tina quanto ballare poteaad mangiare,Equando calaua lo fole faceua fi liquido Ma nel di iexto raunauano licibi doppiucioe e due gomor p ciefcbeduno huomo Euennero tutti liprinapi della moltitudine & differo ad Moyfe: ilquale dille allo ro.Quefto equelloche diffe Io fignore.Lo ripofo dei fabbatoifàAificato fara al fi gnore.Domane quello ebe e da operare fate; 6C quelle cofe che fono da chuocere cbuocetile;&:qualumque cofanmaneffe riponitela infinoaliamatma .Et fecero coli come comando Moyfei&nonpuzo: ne neunouermme e trouato in quello! Diffe Moyle.Mangiati quello oggi perciò chele ilfabbato del ftgnore: non Tene -trouera oggi nelc impo»$eidilaiecoghete*.ma nei di feptimo f abbate e del Tigno re pero non lene tiouera.Venne lo feptimo di» Euenuti fuori legenti del populo: accio che ne ncogheilero nonnetrouarono.Ediilelofignore ad Moyfe*Perche no uoiete guardare li commandamentimei et la leggia mia*Vedete che a dato ad uoi lo fignorelo fabbato.Eperquefto adato ad uoi io di fexto licibi doppi»Stia ciaf ebuno appieflo femedefimo muno fipartada luogo Tuo lodi feptimo:cio felle giro iopopulo lo fabbato lo di feptimo»Et appello iacafa difrael lo nome Tuo Ma perciò chegli era quali come Teme di conaadi bianchi al gufto Tuo quafi come fi/ nule col mele.Ma diffe Moyfe.Quefta e laparola checomandolo lignote .Empi logomor diquelloióc fia refemataala generationeilaquale dee uenue dietro;acao cheliacoi.ofca lopanedelqualeionotncai uoi nella folitudme quando nefoifr me nari delia terra degypto . Et diffe ad Aaron,1 uogli uno uafeilo;&niittiue dentro la mannaiquanto ue ne puote capere logomor; tìe npolo innanzi al fignore ad fer uaie nelle generatiom uortrerticomecomàdo lofignore adMoyfe.Et puofe quel lo Aaron ad nferuare nel tabernacolo » Li figliuoli difrael mangiarono la manna exodo. xLanni:tàto che ueneffero nella terrahabitabile. Con quello cibo nutricati Tono infine che toccbarono li fini della terra Cbanaam. Ma logomor eladecima parte di Ephu C\XVII. 4 Dumquepartitofituttalamoltitudme di figliuoli difrael del difetto Sm:per le màfioni cioè de]li loro tabernacoli babitationi loro fegondo la parolla del fignore caflellarono in rapbydm doue non era dellacqua P°pulo dabere: liquali gridanti contro ad Moyfe dilfero ♦ Da ad noi laequa accio cbenoibeuiamo*Aiquali rifpuofe Moyfe,Che gridate uoi controad meiPercbe temprate lo Tigno ref’Ebbe fete adumque lopopulo perlepenuria dellac qua,Et mormoro centra Moyfe dicendo «Perche facefli noi ufcire degypto:accio che ru occidiftì noi lifigliuoli nofl:ri:5i le belile di fete, Et chiamo Moyie al lo fignore dicendo. Che farro ad quello populei Ancbora uno puocho fio mduiio piu. loro ^lapidarono me, Etdiffe lofignoread Moyfe. Va innanzi alpopulo:36 tuogh reco deli piu uechn del populodifraeh,&: la uirga colla quale percoteflilo f umeituogli nella mano tua Si ua.Certo io flaro dinanzi ad te quiui fopra la pie> tra di Oreb.Et percotterai la pietrai Si ufeira di quella acquaiaccio che bea lo po pule.Et fece Moyfe co fi dmàzi alli piu uechu difraeLEt chiamo lonome di quel lo luogo temptatione per lamurmuiatione difigliuoli difraeLEt perciò clieitem ptaiono idio dicendoudio e in noi o noni Ma uenne Amalecb Si combattea cótta tfigliuolidiirael m Rapbydtm.Et diffe Moyfe ad lofue.Elegi glibuommi:^ uff to fuoti combatti centra ad Amalecb domane: Si io inuetita illaro nello capo del colle auersdo lauirgadidio nella mano miaEt fece lofue quello che gli dille Moy/ ie.Etcombatte centra Amalech.Ma Moyfe Si Aaron Si Eìur anaarono fopra laite £a cielcolle.Et quando leuaua Moyfe lamano uencea ifraehmafepur uno poco la chinaua Amakch uincea,Malemam di Moyfe erano graui .Togliendo adumque lapietra puofegli fotte lui: fopra laquale fedea*Ma Aaron Si Hur folleneano lem a ine daluna parte Si dalìaltra. Et quello fatto e accio che lemani fue no fe allaf 1 a: eno mimo al ttamontare del fole. Et ifcaccio lofue Amalecb Si lo populo fuo nella becca del coltello,Et diffe lo fignore ad Moyfe.Scnue quefto admommento nel libro Emettilo nelle orechu de lofue Tnuenta io guaftero la memoria dama lech fono lo cielo, Etedifrco Moyfe laltare al fignore;& chiamo lo nome fuo:lo hgnor mia exaltation dicendo;Percio cbelamano del fignore Si labataglia dldio fata centra Amalecb dalla generatione nella generano ne, C. XVIII* L T quàdoebe udito lethro prete di Madian cognato di Moyfe ogni co fa che auea fattalo fignore ad Moyfe Si adifrael fuo populoipero che J—y lauea tratto ifrael degypto:tolfe Sepboramogliedi Moyfei laquale a ueatimsndato & dui fuoi figliuolndiquali luno fichiamauaGerfandicendo lopa ciie fonfliere fu e nella tena altrui: Si laltro era chiamato Eliezer, Difìe tnuenta 1010 del padre mio. Adiuto mio:5i fcampo me dal coltello di Pbaraone,Véne adii que lethro cognato di Noyfe eh figliuoli fuoi Si la moglie fua ad Moyfe nel ueier io deue fetaincaflellato aprefTo lo montedidio(Et mando ad Moyfe dicendo «lo cognato tuo lethro uengoad te:&la moglie tua & duo tuoi figliuoli colici. Ilqua le eenuto incontro al cognato fuo adorolo Si bafcio luuód falutaronfi mfieme co falcile pacifiiche.Equando entree nel tabernacolo: narro Moyfe al cognato no tutte quelle cofe che fece lofignore ad MoyfetÓi ad Pbaraone:&. ad quigii degyp to p er iftael,Et tutta la fatichacbera incontrata loro nello andare:ecomelibero loto lo f ignote.Erallegratofe lethro fopra tutti libeni liquali auea fattilofignoread tfiaehpercio che aueaifcampato luilofignore dellamano diquelli degypto. e la n.ano di Pharaone e diffe» Benedetto lo fignore che libero ud dalla mano di quelli degypto? & de lamino di Pharaone* ilquale ifcainpo lo populo Tuo della uiano diquelli degypto *Hora io conofco che grande e lofignore fopra tutti glidii perciò che magnamente a fado contra coloro degypto per prego di Moyfe. Ofa fe adumque letbro cognato di Moyfe li facnficu 6i loffie a dio.Euennero Moyfe et Aaron 8C tutti li piu ueccbu difrael accio cbemangiafTero del paue coll ui mnàzi al fignore.Ma laltro di fede Moyfe:accio cbe giudicale al populo: ilquale iftaua prelente ad Moyfe dalla mattina infino al uefpro: Laquale cofa quando uidde letbro fuo cognado tutte lecofe cioè quelle cbe facea nel populo diiTe.Che e que fioche tu fai nel populoi perche folo fiedn& tutto lopopulo tafpeda dalla mat/ tina infmo aluelproiAlquale nfpuofe Moyfe, Venne ad me lopopulo adoman/ dando la fentencia dedioiS: quando incontra loro alcuna difcordia ouer di feptati one uengono ad metaccio chio giudichi intra loro & moffii Ileo mandamenti di dio:& le leggi fue,Etquelli diffe.Tu non fai buona cofa, Conciofiacofa cbe per faticbati confumerai tuSiqueflo populo: ilquale e reco: oltre le forze tue.Et quella cofa folo nonpotrefli foffinere, Ma odi le patelle mie Sdì configlnSi fa/ rae lolignore teco.Fache tu fia fopra ilpoplo in quelle cofeche al fignore faper tengono:accio cbe tu raporti quelle cofeche fono dededadio:&:moftri al populo le ceremonie‘,&: lento cioè modo deadorarìSc lama per laquale andare debbano 61 le opere cbe debbano fare:mapromdi de ogni fchiatta libuomim potenti &[ temè ti idio.neìli quali fu uerita**& che abbiano in odio lauantiai 6t ordina di loro litri bum: licentunom :&diquinquagenarii; 8t lidecanuliquali giudichino lo populo in ogni tempo :& qualumque cofa fata magiore riportela ad te: Si loro lecofe mi note giudichi folamente,Piuleue fara ad te partitolo ebanebo in altri. Se quello tarai tu:empirai ogni comandamento didio:Si li comàdamenti didio potrai folle nererSi tutto quello populo feritrouara ai luoghi fuoi co pace.Lequale cole odi te Moyie fece ogni cofa che collui gliaueadedo. Et elledi glihuomim piu faun: et migliori di tutto ifraeli fece loro principi del populolitnbum Si centunonr.ee qumquagenarii:Sidecani liquali giudicafforo lo populo in ogni tempo. Ma qua iumque cola era piu grane filaporgeuano allui folamente:lecofe piu ageuolegiu dicauanotEt lalcio locognato fuoulquale ritornato andò nella terra fua. T C. XIX. I E1 mefe terzo del partimento difrael della terra degypto m quello di uè A| ne nella follitudme difinay. Che partendole da RapbidmiSi peruenéti infmo nel diletto de Synau fmcallellarono in quello mede fimo luogo. Et quiui iitiglmoli difrael fecero cafe nela regione del monte*Ma Moyfe andò adio nel mó te.ht chiamo lui lofignore del monte Si dilfe.Quelle cofe dirai alla cafa di lacob et annuncierai alli figliuoli difrael .Voi (lefi uedeffi quelle cofe chio ho fatte ad queili d< gypto: et come io portai uoi fopra lale delaquile: Si abiaue afumpti ad me.Se adumque udinte lauoce mia: Si guarderetelo pado mio:& ferete ad me m diiedió piu dituttilipopuli.Mia muentae tutta laterra:3i noi farete ad me in re gaio facerdotale:5i gente fanda.Equefle fono le parole cbefauellarai ahi figlino li difrael. Venne Moyfe: Si chiamo limagion de nafcimento del populo:Si expu ole tutte le paroledequali glie comandaua lo fignore, Rifpuofe tutto il populo rnliemeiedifTe tutte.Quelle cofe che dille lo fignore faremo. Et quando raporto Moyie ie paiolle del populo al fignoreirifpuoie allui lo fignore , Già bora netto ad te nella obfcurita della nuuola accio che oda io populo io mio fauellare ilqua le io farro ad te:Si poi creda ad te inperpetuo,Nuncio adumque Moyfe le paroiie del populo al figno re ilquale dilfealim. Vae al populo :etlàndificacoiloio oggi et domane: Sdamile le uellimenta loro:et fieno apparecbiatilo di terzo. Nelo di terzo difeenderaio fignore innanzi ad ogni idiiatta fopralomonte Smay. Etor> «linctai al populo litermrni dintórno:et dirai* Guardatoli che uoi nó Taliite nel lo monte ne non tocbiate le fini fue.Chiumque tochera lo monte di morte incon tmentemora.Lamano non tochi lm:ma collepietre fra oppremutoiouero che fia chauato alle ma2ze4Seanimale ha: ouero huomomon uiuera» Quando comincia ra ad fonare colla buccina allora falgano nel monte*Ediflfe Moyfe del monte alpo pulorSi fandifico luiJBquando ebbero lauato le ueftimenta loro dille alloro*Sia/ ti aparecbiati nello terzo dicnenóui approfittiate alle moglie uoftre dice dio om nipotente * Già era uenuto lo terzo die & lamatina fchiaraua.Et ecco incomincia tono ad effere oditi li truom:& nfplendere le faiette*&: li nouoli grandifiìmi copri te lomonte4Eloclamore della buccina fortemente gridaua.Temete lopopulo che ta ne callelluEquando ebbe menato loro Moy fe incontro adio dalluogo dcili ca/ ftelk iftetero alle radicie del monte.Ma tutto lomonte Smay fumaua pelo cheta dilcefo lo fignore idio fopra quello in fimilitudine di fuocboi ÒL ufciualofumo di quello quafx come di fornace.Etera tutto lomonte fpauenteuole lo fono del la buccina ad poco ad poco crefcear Sicrefcealo fono della buccina alcuna uolta alquanto magiore 54 prolixo cioè piu longamente fafpedaua* Et fauellaua Moy fe 6c lo fignore refpondeua allui4Edifcefe lo fignore Copra monte Smay in quella mede firn a altezza del mom^Et chiamo Moyfe nellalteza fuaTlquale quando ai cefè;difTe aliai*Difcendi ód protefla al populo accio che per aduentura fe uolefle to ttapairarelitetmmiaduederelofignore: eperifca di loro molta moltitudine* ^ a h facerdoti liquali uera al fignore fi ano fandificatitaccio che non li percuota diffe Moyfe al tigno re.Non potrafallire lopopulo nel monte Sinay^ I u inueri ta ae teftificatoiecomandafli dicendo* Poni litermini m torno al monteòt fàndbi fica lui*Alqualediffe io fignore. Va & difcendi & afcendi tu & Aaron tuo fratello teco+Ma hprieti 8c ilpopulo non trapafflno li termini: ne non falgano al (ignote accio che per aduentura non occida loro. Edifcefe Moyfe al populo: & ogni cofa ftarroalloro ♦ ^^* Diffe lo fi'crnore. Tutte queffe cofe in parole ad Moyfe dicendolo fono lo fignore" idio tuoulquah traffi te della terra degyp toledella cafa della 1 feruitu.Non aucrai altri idii innanzi ad me. Non farai ad te intagliata *a:&neuna fimilitudinelaquale e in cielo di fopra .Equellecbe fono nella terra di fotto:ne dequelle che fono nellacque fotto laterra.Nó adorerai quelle cofe ne col tmerai Jnuentaio fono lo fignore idio tuo forte 5C amatore:ilquale uifito le ini qui rade de ipadr incili figliuoli loro infino nella terza et quarta gene ratione con tra ad colloro che odiano me:& facendo mifencordia m miglaia aquelli che ama no me:5i che guardano li comandamenti mei.Non nceuerai il nome didio fuano Et collunlqu ale pigierà ilnome dii fignore idio fuo indarno faracolpeuole4Effia te amente che lo die del fabbato tue fanótificbi*Seidiadoperarar.etfarai tattili lauoni tuoirma nel feptio dn cioè il labbatoipero cheffo e di del fignore tuo idio non farai m quello di neuno tuo fattoi ne tuinel figliuolo tuoinela figliuola tua ntioferuo tuo:ne lancilla tuamelabeftiatua* Elofonftiernlquale fiadentro alle porte tue non faciano cofa dilauonoiimpercio che idio in fiedi fece lo cielo et la . terrai et lomare et ogni cofa che m quelloi e il di feptimo finpofoe* Epercio bene dille idio lo di del fabbato:et fanótifico quello « Honora lo padre tuoiet la ma di e tua accio che tu urna longamente fopralaterra: laquale lo fignore idio dara ad te ♦ Non uccidere ♦ Non teimpazar conia mogliere daltrui. Mon farai urto Non faueliarai contro al profimo tuo lafalfa teflimomaza.Nó defiderarai laco a del profimo tuo: etnon defiderare la fua moglie nelferuo fuoi non lanci la tuas non ^apecora:non lobuei non lafinoinon neuna cofa che fue.fiano cioè de prò i ma odtcui difopra to nomirnato » Et tutto lo populo udiua le ucci et liiam.pi.et EXODO. v t; lo fuomo della buccina**et lo monte fumante uedeano.Et ifpauentati di paura (le terodalungi dicendo ad Moyfe*Fauella tut& noi udiremo.Non fauelli ad noi lo fignore accio che noi per aduentura non moriamo» Edifife Moyfe al populo. Non abbiati paura accio che prouaffe uoi« Venne idio accio che la paura fua foffe m uoilaccio che uoi non peccafte«Et iftete il populo dalla lungaiet Moyfe Cenando alla obfcunta doue era idio ♦ Diffe ancoralo fignore ad Moyfe.Quelle cofe dirai a ifigliuoli difrael. Voi uedelleche del cielo io fauellai ad uoi. Non farete glidii dellarientorne glidu di loro faretea uoi,Farete ad me laltare di terra & offerirete Copra quello lifacrificu:5C lepacaficbe cofe uollretle pecore:& buoui uolln in ogni luogomel qualelamemoria fera nel nome mio.Verro ad te & benedicerote. Efe laltare farai ad me de pietre non edificherai quello di pietre fecate.Efe tu farai lo holocaufto tuo Copra quellotfe molerà. Non andare fopralo grado adio mio al/ tare accio che non fe rinouelli la fozzura tua cioè il peccato % C, XXI Vedi fono ligiudicii che tuproporaiali figliuoli difrael,Se comprerai | ' \ lo (eruo hebreo fei anni feruira ad te: nel feptimo Cene partita libero et V V f gratieuole.Con qualumqueuefteuentrera. Con cotale fenefca.Efeglia ^ moglie feneuadano infieme,Et feidio daraacolluimoglie:et partorita fialiuolo &:figliuole:la femma &i li figliuoli Cuoi Cerranno del fignore fuo: Scegli uèramente nufcira col ueftire.Et fi dira loferuo:Ioamolo fignoremio:5c la mo/ ghe:&li figliuolimonfinepartmo liberi;offenfchalui lofignoreallo idio:& appi carallo allufcio**^ pofta:& perforerà le orechie fue con lafubia;5<: Tara allm feruo in femp iterno.Et fe alcuno altro uenderala figliuola per fante; non uada ficome lanalk foglia ufcire.Sella defpiacera ad glioccbii del fignore fuo; allo quale ella fia data lafcera lenMaad altropopulo non aura podeftadiuendere fegli fprece ralei*Ma fe al figliuolo fuo iadeiie per moglie fecondo lufanza dei figliuolo fa raad collei, Maleunaltra allui torà g uederalenoceaiaputa:& le ueftimentes el predo dela pudicicia non neghera»Se quelle tre cofe non farra:andaraffene grafie uolemente lenza peccumaiCbipercotteraibumouolédolo uccideredi morte mor tarma chi non a tnfidiato ma idio da allui nelle mani fue; ordinerò ad te lo luogo neiquale debia fugire. Se alcuno per malicia ucciderà lo profimo fuo; &perinli/ die:diuelerai lui dallaltare accio eh egli muoia. Chi bàtterà Io padre fuorouero la madre di morte morra-Cbi inuolera Ibuomo 6C uendera lo congiùto con moghei di morte muoia.Cbi malediceta lo padre:o larnadrefua dimorte morra-Se conré deranno glihuomimj&i percottera alcuno lo profimo fuo colla pietra; ouero col pugno SC quegli non morra;ma giaccera nelleétoife fileuera Se andata fuori fopra la mazza fuarmnocente fata collm che ilperCoffe;cofi pertanto cbeghlauodi fu oi SC lefpefe ne medici refìituifcha. Chi bàtterà lo feruo fuo;o lancilia colla maza et morti faranno nele mani fue del peccato colpeuole fara» Ma le uno di fopra ui uerarouero due non fotto (lata alapena: perciò chedilua peccuma fue acquifto. Se garriranno glihuommii& batteia alcuno la lemma pregna;& cofa morta fara de ella umera*.fatiffara lo danno quanto richiederà lomanto della femma.Si gli al bitn logiudicberannoima fe ella mdrra perciò renderà lamma che fu morto per lanima: Se locbio per locbios Se lo dente per lo denterà lamano per lamano; Se lo piedeperlo piede; &:Ìar fio ne per larfione; 6c laferitaperlafenta;5do dolore per lodolore,Se alcuno percottera lochio del fuo feruo; ouero dellancilla fua:5<: ciechi loro faceffedaffera loro liberi per glioccbi che gli cauo. Efe lodéte traeffe allo fer uojo alanciila fua fimigliantemente lafcera loro hben.Se lo buocol corno percote ra buomojouero femma; Se moriffino colle pietre lìa morto et non fi mangino li carni loro:elofignore del buoe innocente fara,Ma fe lobuoe fara flato fcomeggia tore da ieri elaltrodi mla:et deélo:et conteftato ghabiano al fignore fuoietnó labiarinchiufojet ucciderà alcuno huomo o femina il buoe colle pietre fiamor to:et lofignore di quello Gradano.Ma le lo presso ue fia inpofìo dara per Iantina di collui quello che fia ado mandato de lo figliuolo o la figliuola col corno percpt teffe adfomigliante feiitentia Cotto Hata, Efe loferuo :o làcilla alfalifce:trenta fieli danento dara al fignoreimalibile colle pietre fia morto,Se alcuno apnlfe lacifter ua &cauafella:& no la ricopnlTe:& cadeffeue dentro ilbue o lafino: il fignoredel lacifterna rendalo presso delle belile: Oc quello che fia morto fia fuo ♦ Se lobue daltrm unaltro bue feriiTe &c egli ne moriffe uédano lo bue muo di diuidano lopre £o:3i lomorto ancora intro loro dmidano : ma fe fapea che lobue foiTecorneszàte da ieri Si laltro di in lai& nonguarda allui lo Cigno re fuo renda lobue per lo bue:et lomorto intieramente ricieua ♦ C XII. / > E alcuno auera muolato bue oueto peccora Si uccideralla ouero lauende rateinque bue per uno bue reftituifcha:& quatto pecora per una pecora Se deffaccente loladro:ouero cauantelacafafoife trouato:&: riciuuta la W._y ferita motto fofferlo percottitore non fata colpeuole del fangue:ma fe leuato lo fole facefle quellotbomicidio aura perpetrato cioè latto:5C egli morra; le non aura quello che renda per lo furto fatto sella fata uendutosma fe ha trouato ^prellb dillui quella cola laquale egli auefifemuolato o furato Si urna foife cioè o bue o afino o pecora o fimigliante cofa: doppio lo nflituilcba . Se alcuno gua/ ftaile 1 ocampo o lauigna o lafcialfeui labellia fua accio che pafebalaltrui qualum que cofa aura auuta per laextimatione deidapno nllonad cut ha diuuto nftitui/ re* Sé uenuto il fuocho trouera le fpige Si àrderà li monti delle biade:ouero Hate lebiade ne icampi renda il dampno collui che accefe il fuocho.Se alcuno adcomé dera ad alcuno amico peccuma ouero usi elio in guai diasad colini chela peccuma aUra nceuuta gli fia inuolatajfefi trouera illadro doppia iarendasma le finaicòde ^olignore della caia faphebera alidnsgiurera che non abia iftefo lamano alla cola delpmfimo adtrouare fraudecolfi nel bue come nel afino: et nella pecoras& nel ue{limentoJ&qualumquedamnofare fe puote:pemengaalidade iuno &deilal fto la cagionesefe quelli gmdicherànosdoppio refton ilprofimo tuo * Se alcuno dara m guardia al prolìmo fuo il bueso kpecora o lab ehi a Si morte folle ouero m debellito ouero preiodaimmici operarlo di rubbatia:&neuna queho abbiane/ dutosk ragione del giurare fara nel mese che non abia iftefo lamano alla cafa del prò limo fuo:& ricceua lofignore lo fagramento che non abbia iftefo la manoiet quegh non fia coftreto de rendere.Laquale cola fe per furto foife tolta riftituifcha ai fignore fuosef'e mangiato folle dabeftiaso dalcuna fera porti ad lui quello che morto Si no glielmédi* Collui chea! prò fimo fuo alcuna cola diquefto chiederà inpreftansasec debilitatoiet morto foft"e;et ilfignore no ui folle prefentesdì rende te ha conftretoilaquale cofa fe neledette cofeprefente fue il fignoresnon ita me < datasmaximamente le foife uenuto condodo per la mercede deilo kuono fuo. he alcuno corrumpelfe alcuna uirgme che nonfia ancora defponfata et dorma eollei lia conftretto de toglierla permogliesefeil padre della uirginenogliek uo/ eiie darejdia la peccunia apprelfo ilmodo della dota fecondo cbeleuirgme fono cornuete di receuei% Non foftenere che limalfattori uiuano.Chi feimpasera con f fC r ln^lollcdatnente dimorte morra.Chi facrifica agli dii fe non alftgnore idio o.o ha morto, Loforiftien noncontrifterai nenon afiligerai troppo perciò che oriftieri uoi medefimi folli nella terra degypto * Alkuedoua ne al pupillo non ^noceraispercio che fe offenderai lororet grideranno ad meiet udirò Io rumo re lo IO et mdtgnerafilo forore miosio percotteto uoi col coltello:efaranno le moglie uoitre uedoue:et lifioli uoftri pupilli .Se la pecunia prellatadarai alpopulomio oquale e pouerotet ilquale abbita teco non conllngnerai quafi come bado re ne EXODO* llufute nello primerauSepegno tortai dal profimo tuo beftiaoueftimento m inzi chel fole fia calato rendigli quello:pero che inuentafolo quello ueftiméto co nanzi e co Iquale fi cuopre lacarne fua ne no aura altro neiquale egli dorma.Se egli chia meta- ad meno lo exaudirotpercio cbio fono milericordiofoìma no dir male degli dii.il principe dei populo tuo non maledicerai.Le decime ne lepnmitie non tar/ derai de offerire. Lo primogenito de tuoi figliuoli darai ad me;&: de bue & delle pecore forni gli antemente il fa. Sette di iftia colla madre fua: et il di odauo rendi quello ad me.Huomim fàcili farete ad meLa carne che dalle belile fata innazi affa giara nonemamcate:magittatela ai cani. ^ y c.XXIII. I ^ tlceiieral uoce dellabufia.Non giognerai lamano tua accio che allo I ptofimodiebi mala teftiomaza.Nó fegmtare lagente ad fare male ine in giudicio di piu acconfentirai alla fententra chedaluero tripartì. Al pouero non auerai mifencordia nel guadagno.Se fcontrarai lo bue del inimico tuo ouero afi no che fia ifmarito nmenalo allui. Se tu uederai lafmo di collui che tedia fotte locancbo non trapalerei ma relleuerallo. Non declinerai nel grudicio del pouero Labufra fugirar.Lo innocente &:giufto non occideramlquale e contrario di mal u a fi.Non nceueraidom iquali aciecbano ancora li faui.Eriuolgono leparoledigiuf ti.Al peregrino non farai moleftoipero che uoi fapete che Unirne de peregrini fono molte accepte adioiet uoimedefimi peregrini folle nella rerradegypto. Sei anni femmerai laterra tua àC rannera lebiade fue.Ma Unno feptimo la laicia & fai la npofare accio che mangino li pouen del populo tuo.Ecio che rimarrai^ man/ gilo lebeftia al campo .Cofi farai nelle uignie 6i nelli olmeti tuoi.Sei di tu opere raulo feptimo di receffa accio che fi npofe Io bueSdafmotuo accio che fia refri gerio allo figliuolo delianeilla tuai&al fonftiere. Ogni cofa chic o dedo ad uoi guarderete per lo nome del idu daltrui no giurarete: ne no fta udito della boccba uoflra .Tre uolte per ciafcuno anno guardarete la fefìa ad me,La folemnitadele azime guardarete. Septe di mangierai lazima cofi comandai ad te nel tempo dei mefe de nuom quando te pattelli degypto .Non apparerai dinanzi ad me uoto.Et la folempmta del mefe deie primitie dele tue opere quaiumque fetuerai nel capo Et ancorala folempmtadellufita de Unno quando auerai raunate tutte le biade tue dei campo guardarete tre uolteiappanra ogni tuo mafcbio ctfnazi al figno reidio tuo . Non facnficberai fopraio fermento ilfangue del facriiicio moine no rimanera lagraffezza della folempmta mia infino alla mattina.Le pnmitie delle biade della terra raporterai nella cafa del fignoreidio tuo. Non cuocerai loca/ metto neliadte della madre fua. Ecco io manderò Ungelo mio il quale ti uada innà zi Ót guarditi nella mai et meniti nelluogo cbio toe apparecbiato obferualuiiet odi lauoce fuamenon penfare che fia da ddpregiareperciò che non Ufciera qua dopecherau&eilnome mio m quello. Laquale cole le tu oderai lauoce fualà: fa irai ogni cofa cbio fanello: inimico fero deglimmici tuoi.Etaftligiro colloro che affligeranno te. Et andera innanzi ad telangelo mio:& menerà te dentro ad amo icoiOi Ethcoìcte Pherezeo:Achananeoi6iEueoi6ilebufeonquali io triterò p lamia potentia lignore idio, Nonadorerai glidu loromeamerai quelii.No farai leope ioroima guafterai 8t ilirugetai loro:& defìrugetai leftatueiSl fermerete al fignore idio uofiro: accio che io benedica h pam tuoi: 6c laeque; torroelamiquita del mezzo de te.Non fara nonabódeuole ne ifterile nella terra tua lonumero di glidie tuoi compiere. Paura metterò manzi al corfo tuo,& Deciderò ogmpopuloialqua le anderaii&di tutti glimmici tuoi innanzi ad te le ipaile uolgero: Se manderò pri maleuefpeiiequale ifcbacciarano lo EueoietChananeumiet Etheum innanzi che u entri dentro* Non ifcacctero loro dalla faccia tua in uno annoi accio che laterra -JiT non torni inhabitadatet crerchmo centra te lebeftie del campo* Apocho apocho ìfchacero loro dinanzi al confpe&o tuo infino ad tanto che tu crefchi 8C polfedi Interra; sporto li termini tuoi dal mare rofTo infine al mare deli paleftim: & dai deferto infmo al fiume. Darro nelli mani uoftrigliabitatori della terra* 8t cacci/ to loro dinanzi al confpedlo uoffro.Non farai colloro padlomecolli dii loro* No nabiteno nella terra tua accio che per aduentura non ti facciano peccatelo me:fe eruirai glidii loro lacuale cofa fera fcandalo ad te, C .X X1111 * T certo ad Moyfe diffe . Veni fu al fignore tu &: Aaron Nadab & Ha 1-^ biu &,lxx .uecchii difraeliei adorerete dalla Iongai& folo Moyfe uien | ga fu aIfignore:5£ quelli non fiaprofimerannome ilpopulo faigi collui Venne adumque Moyfe Si narro alla gente tutte le parolle del lignote *e<5Uale adettejSd li iudicuiEt tefpuofe tutto el popolo con una noce.Tufo quel loae periato ilfignore faremo * Et fcriffe Moyfe tutte leparolle del fignore*Et la lattina leuandofi edificho lattare alla radice delmonteiSi dodici titoli cioè no/ per le* xii. tribù difrael* Etmando gioueni de figliuoli difrael:& offerferoli actifica & facnficarono leuidimepacieficheal fignore, xii*mtelli.Et tolfe Moy e l^tneza parte delfangue:3c mi fello nella ceppai lai tra p arte fparfe fopra laica y.Et togliendo louolume del patto cioè illibro lefìfe udendo el popolo. Liquali iflero.Ogni cofa che:adetto lofignore faremo:eferemo obddientitma lui tolto Qfangue gitoli© fopra lo populo e diffe*Quefto fi e lofangue del patto ilquale a patitouito lofignore ad uoi fopra tutte quelle parolle lequale feguitano dette ad oyfe dadi© noffro {ignote ♦ Andarono MoyfeSd Aaron Se Nadab &Habiu xx.de pm uecchiidifrael: & utddero Iodio difraehEt fotto lipiedi fuoi mddero quafi lo ìauono di pietra di Zaffiro i & quafi celo quando e fereno. Ne fopra lo/ tquali dalungi deli figliuoli difrael erano fugiti mifeno lamano fua.Et mdero Idio ct wiangiarono et biuerd. Et diffe lofignore ad Moyfe. Vieni nel mòte et irta ^ui* Et io darò ad te due tauoIedipietra:etlaleggie;elicomandamentnliquali !° oe ^cripti che tu glienfègni alli figliuoli diifraeL Eleuaronfi Moyfe et Io/ ueiuomimfho.Eandando Moyfe nel monte didio.alipiu uecchii difìe.Afpetila te lnflno che noi retorniamo* Voi auete Aaron et Hur con noi. Se alcuna queflio l e na^cefie tra uoiiportatele alloro.Equando faliua Moyfe nelmòte coperfe una nuuola lo monte* Et habitolagloria del fignore fopra Sinayxoprendo quello la Pei: ifpacio de fei dt.Ma il feptimo chiamo lui nel mezo della feunta Et CIa ^fpecie della gloria del fignore quafi come fuocho ardente fopra la cima dei fronte ne^ cofpecto difigliuoli difrael.Euenuto Moyfe nel mezzo della nebbiaifa -t^nelm.onte:et fletim.xl.di et*xl*nod:e • C ^XX V ; Q T fauello lofignore ad Moyfe dicendo .Fauella ai figliuoli difraehet tol i ^ ghino ad me lepnmitieda ogni huomo che offere oltreneus terrete i quelle.Quefte fono quelle cofeche togliere douete.Loro;elariento;elo rame*et^0§laclnt:oJctlapurpura:elo panno uermiglio douolte uwfto'.St te ^l caPta* etpelle de montoni rofetetle pelligiaccérmetet lelegniadel motet lolio di prepararelelampadelefpeciane per unguétoret lothimiamadi r l!0no °dore:lepietre onichmetet legemme da ornare Ephod cioè lauefìa facetdo a e.et lorationalejcioe quello panno quadrato che fiponeua io facerdote ne Ipe 7 °4 ^rano ad me lo fàtoario ethabitero nel melodi loro fecondo tuta lafimilitu me el tabernacolo ilqualeio ti moffrero.etdi tutti malelli nel coltiuamento Uo: etcofi farete quello. Farai larcha del ligno Sethino* lalcnghez^adellaqua e ia due cubiti et mezzo; et lalarghezza uno cubito et mezzo; et laltezza imo cubito et uno fommeffo et ornetetela doro mondiffimo dentro et di fuori et fara ui op ra la corona doro! tomo itornoiet quatto cùcùli doro iquali potai p quatto canti dellarcha.Duo circuii fia nelluno Iato* due nellaltro .Et fatai le foranee di Ugno fettmotet metteraghe ne circuii che fono nellarca da iciti Ss copritale doro accio che feporta m quclleuequale Tempre faranno nell circuii;&: non mai ue fi eno tratte.Et porrai nellarca lateaificatione cbio ti daro.Et farai lopropiciatono doro monditrimo duo cubiti Ssmezzo aueralalongezzatSsIalargezzaGauno cu/ biro & uno fommeffo Et farai duo cherubini doro fadt. amarteli da tutte due le parte deli eiaculo, chelluno fda nelluno lato* laltro nellaltro laro; et che luno et laltro lato del propinatone cuoprmo fpandentt lalie* copnentt lotatoriottst rtguatdtn i tnftemecolli uifi uolu alo propiciatono conloquale fede copriteli/ cha.neHa quale potrai lateftimoniaza chic dato ad te.Diqumdi comanderò et fa uellero ad te fopra o propinatone cioè neimezzo de duo cherubini uqualbfaèn no opta larcha dello telhmoniologni cola chio comàdero p te alìi figiolt difra cheftunÒ^bir” 1 fetbm0Cbe[‘adUano: et altre cinque con limile modo faccoftmo. Et lanfole digiaccmdto neàatvct forni tade,et*delle cortine iarai.-accio che infieme fipoiìanoaccollare. Qnqnanta anfo le lacortma aura in ciafcbeduna parte coli conpofte che ianfe cótta leanfeuegma noietlunaet laltra fe poffa acconaare.Efarai cenquanta circhi! doro colliquali li ueli della cortina fia dagiugnere acaocbe uno tabernacolo li faci.Farai undeci co pnton di pelle dicapra da coprire lo tetto dei tabernacolo. La longeva del luno copritor aura.xxx.cubiti.et la largezza quatto.Et quale faralamifura di tutti lido pntori.diqualicinquegiogm dallunaparte:et feiifiemeadgtugnerai fi chelofex co copntor nella fronte dei tetto duplichi.Et farai cenquanta ante nella boceba de E X O D O, luno copritorifichecongìunta collaltro feflt’eno. Et cenquanta anfe nella boccha deialtro coprite r fiche collaltro facofti.Et cenquàtafiubbe diramefarai collequa U fagiungmo lanfeì&: uno copnmento dogni cofa fi faccia :Sc quello che auancera deli coperton iquali ftanno altedo: cioè uno copntor che piu dimezzodiquello coprirai lolato di dietro del tabernacolo: &L uno cubito dalluna parte penderà: et laltro dallaltrapartei quello che piu e nella longeza di copritori: luno et laltro lato di tabernacolo fata coprente»Et farai unaltro copnmento al tedio di pelle di montoni rofligiantiiet fopra quefto anchora unaltro copnmento delle pelli giac centme.Et farai letauole de legnio fethino ftanti dinanzi altabernacolodiquali tutti dieci cubbiti abbiano inlonghezza: et nella ampiezza due et uno fomeifot dalli Iati della tauola due mcaftrature Sfacciamo Scoile quale luna tauola collaltra tauola fe congiunga* Ecuffì m quello modo tutte letauole fieno accùeie*deliequa le.xx.ne fiano dallato merediano: ilquale reguarda dallato de lauftro. Ale quale* xl.balfe danéto funderai accio due balfe per ciafcbeduna tauola per due ordini de canti fiano fottopofle.Equello fecondo lato del tabernacolotilquale riguarda dac quilone.xx.tauoìe farannoihauendo.xhbaffedanento* Ad aafcheduna tauola fia no fottopofte due bafie.Daloccidente parte del tabernacolo farai lei tauolesS,: an che altre duedequale alli canti fiano eleuatedopo io tabernacolo} ^ faranno tut te conumclte difetto mfino difopra*& tutte una giuntura riterrà.Elle due tauole che ne canti fono da porreda limile giuntura feruera. Et fieno mfieme letauole otto:& lebalfe loro danento fieno.xvndue balfe per una tauola fottopofte .E farai icbiaueftelli cinque di legno fethino antenere letauole m uno lato del tabernaco lo: & altre cinque nellaltro latoi& diquello medefimo numero dalla parte ocaden tale; iquali Imutteno per lomezo delle tauole difetto mimo di lopra.Et quelle ta Uole morerale:& metteraimquelli li anelledelorot perequali ichiauifteiliquelle tauole contengono* iiquah coprirai del lame doro* Et ducerai lotabernacolo fecd do loexemplo che ad te nel monte e moftrato.Et farai louelo digiaccindlo:edi por pora:edi cocho biftintojedi biffo ritorto lauono relleua tot & dibella uarieta tefìu to;]oquale appi chetai innanzi alle quatto columne delegmo fethino ilequali elle anchora minorate doro faranno;^ haueranno licapi doro* ma lebafe danento. Et accucih louelo per hcerchudentro loquale tu poni larcba della teftimonianza: SI co ilaquale lofantuanoset lelan marie del fantoano fidmiderono.Et porrai fopra larcba della teftimonianzalopropiciarono in fanefta fandtorumidc lamenfade tu/ 011 dalueloi&contra lamenfa el candelieri nel lato meridiano del tabernacolo et lamenfaiftare dalla parte dacquilone*Et farai uno tentone nella mtrata del fa bernacolo digiaccinto}etdiporpore:&dicocbo biftmtìo:6cdibiffo ritorto collauq no nleuatoicmque columne de legnio fethino orcraliunnanzi allequak fiamef fo iltentoriordeliequali elcapo fiadoro et lebaffedi rame . C. XXVII» ^ T farai lattare de iegnio fethinoulquale aura cinque cubiti nella lon/’ gezaietaltratanto m largeza cioè quadro tre cubiti nelalteza: etheorm per quatro canti in quello farannoet copriralo di rame.Et faraui in ulo di quello lauezi adnceuere le cenere & forfece:&fufcinulejet xecepta./ culi di fuccho.Et tutti luafi fabricarai dibronzo.Et lacraticula admodo direte ditame delaquale per quatro canti faranno quatro anelli duame li quali por rai fotto larura dellaltare*Et fera lacraticuia fino almezo delaltare.Et ficai li c uà ueftelh dilaltare dui di legmo fethino. iquali coprirai dilame ditame et metterau per licercbn& faranno da ciafcuno lato del altare daportare: non pieno ma uacuo et concauo dentroftarai quello ficome ad te nel monte e moftrato: et arai atuo del tabernacolo nella parte auftrale*delquale contro al tnezo di fatano iteniom di bi{To ritorte Cento cubiti uno Iato terra di longe^aìet.xx.columne con altra/ tante bafife dirametdellequali icapi con le Tue figure fculpitefienodariento^Et fi milemente dallato dacquiloneperlongo fieno itentoni di cento cubitiicolumtie xx.Si balte dirame diquello mede fimo numero:^ licapi con le fue fculpture fieno darientotma nella largezza dilatno che raguarda dal occidente faranno li tentoni per cinquanta cubim&*x(coÌumnei& altretante balte. Et mquelia medefitna lar/ gezzadellatrio cheta guardata dalonente. Lcubi ti faranno: nelkquali litentorii de,xxv.auno lato fieno deputatuet tre columnei& balfe altretante,Etnellaltrola to faranno itentorii contegnentUxy.cubiti:mamlintradadelatrio faciafi uno ten tono di.xx.cubiti di giaccindo: porpora:di codio biftindoiSc biifo ritorto dope ra nleuata.Et aura quauo columne con altretante bafeitutte lecolumne delatrio intorno ueftite faranno dilame danento colli capi danento & colle bafe dirame: ne lalongezza occuperà latno,c,cuhiti:etnellalargezza cmquantadalteza dnv.cubi ti Tara Si fie fatto di biffo ritorto:8<: aura ìebafe dirame,! um li uafi del taberna colo in ogni ufo & ceremomecofi come dalatno farali di bronzogComanda ali figliuoli difrael chegli tarecchmo delloiio punffimo degli arbori digliolim e col pilo coftreto laccio cbegliarda nella lucerna fempre del tabernacolo della teff io manza di fuori del ueloulquale e appichato alla teftimomanza et allogerranno quella Aaron &: h figliuoli fuoUche infine alia matina taci lume innanzi al figno re;perpetuale cultiuamento fara per le fuccefiioni loro dilli figliuoli difrael * ° C^ XXVIII. T appoggi ad te Aaron tuoftateiio colli figliuoli Tuoi delmezo difighV 1—^ uoli difrael accio che exercitmo luftiao facerdotale ad me, Aaró:Nadab: et Abiutet Eleazan& Itbamar4Et farai lauefta fantìa ad Aaron fratello S tuo in gloria Si honorem fauellarai atutti ipiu laui dicuore iquali io o rempiuto dello fpirito della prudentia che facciano ieuefte de Aaron nelle quali landificbato mimftrera ad me. Et quelle (erano leueflimita lequale faranno:lo rationale loqual e uno panno quadrato :poneuali el facerdote alpedo:lofopra bu mcraledatunica linea eftreta lamitrai& elcingulo: faranno le uedime nta lanate ad Aaron tuo Iratello li figliuoli tuoi accio cheli exercitmo lutficio facer dotale ad meiet torcano loro giaccmdto ÒL porpora & cocho biftind:o:& dibiifo ri torto operanleuata:etfaranno lofoprahumeralede ototet lacmctoiSd putpuraiet cocho douolte tincdo'.ebiffo ritorto conopere riieuateidueextremita giunti aura in ciafcheduno lato delle fommitadi accio che in uno redanoiet quella cucitura et tutta lauarietade dello lauorio fara doro & digiaccindotet di porporaiSi dicoco biftmdo:& di biffo ritorto. Et tortai due pietre onecbme et difignerai mqueile momi diligimeli difrael .Scinomi munapietraietgìialtn fei neilaltrapietraffe cedo lordine della natiuita loro.Dilauono edilculpturai et di fculptura che fefea uaua legemme cauerai loro coli nomi difigiiuoli difrael. Et farai che quelle pietre frano rencbiufe nelloro & circondate.Etporrali in ciafcheduno lato delfopra hu merale Io memoriale afigliuoli difraeLEt porterà Aaron hnomi loro dinanzi affi gnore fopraluno Sdaltro bumero per ricordanza. Et farai gliuncim doro Jet due catene doro putifhtno accoltantili inliemedequaie congiungerai adgliuncim. Et quello che ratio naie del giudico tarai dilauono rileuato iecondo lateftura del io prahumerale doro:etdi giacendo et di porporaiet di cocho biftmdo et di biffo ri torto,Et ioquadrangolo fara doppio.Lameiuradunopalmo aura cofi nella lon geza come in largeza.Bt porrai in quello quatto ordini di pietre nel primo uerfo fara lapietraSardiset Tbopatioet Smaraido,Nel fecondo Carbonado Zaphiro et Giafpis,Nei terzo Ligmo Achatoet Amethifto.Nelquarto CnfolitoOnichio etBeiiilcRicbiuiidloro faranno perlordaieloro. Et auranolonome difighuoh <Ìirrael,Con.xa,nomi fieno fculpite tutte lepietre coli nomi di tutti pie*xiiTcb at te. Et farai in lorationale lecatene infieme accoftàtefi doro puriffimo: 5: duo anei la doro li quali porrai nelluna & nellaltra fommita delorationale:5t lecatene dor iungerai aglianelli iquali fono nelle margine fuei& laftrema parte delle catene a mungerai alli due uncini nelluno OC nelialtro lato del foprabumerale che raguarda Ioratioaale*Et farai due anella doro liquali porrai nella fommita del rationaie oc fteglioriiquali fono dalla parte del foprabumerale & alepatte di dietro raguardi «o.Et anche due altri uncini farai doroiquali fono daporte nelluno SCnellaltro Iato del foprabumerale di foto che riguardino contralafaccia della giuntura t o to; accio che fipoffa accunciarecolo fuprabumeralel6cfiafì:retto iorationale colli aneli, fuo, & colli anelli delfoprahumeralecollegame inreco ucciflmo accio ere ftea lagiontura lauorata:&; dafe ifieme lorationaleiK lofoptahumetale non Upol fano i(partire.Et porterà Aaron hnomi dilifigliuoli difrael nello rationale delgm ditio fopra lopetto fuo quando entrerà dentro nel fantuario per memoriale ama 21 al fignote metteremo:8c porrai nello rationaledel giudmo ladodnnaóC lauert ^ tadequalt faranno nel petto di Aaron quando andata dinanzi alfignore;& porterà logiuditio difighuoli difrael nel petto fuo nel confpedo del fignore fuo tempre* Et tarai latumca delfuprabumerale tutta duacfdlornel mezo delquale ditopra .e locapuceto 6C li ori fuoi perlogiro fuo difotto tiene lauorate 6c cuti tei conae tare Ei fu ©le nelle fìreme parte digli uoftri ueftiti accio che agieuolemente nan liron/ Pa.Ma difottoapiedi diquellamedefima tunica intornoficomemelegrane ata.1 jligi acci netto 6C di porpora 6C di cocho biftincto mixte nel mczocampanelleiiiche Jacampanuza fiadoroìet lamelegranaret cofi anche kltra campanula ha doro:et ìaltrameWrana,Et ueftilTi diqnelle Aaron nello uficiodelminifteno accio che lo da tuono quandegli enterra dentrotet uf.aradel fanduano dinanzi al fignorer et uon morra + pt faral unalamma doropunffimo nel quale fermerai dnauono ai tculpituredo fancto alfisnore.Etlegeraiquella dellegami giaccmdmuet taralo Pl'a lanutra fopraftante alla fronte del pontifico* Et porterà Aaron leiniquitade dicoloro liquaii auetanno offetto*Et aurano faneftificato hfigliuoli ditrael, tutti le ofterte et doni loro .Et fara Tempre la lamma Tempre nella fronte Tua accio che 1° Tigno re fia humilrato. Et iftrignerai lata arca col bitfo et lamitra dibitìo * Et ta far locingulo dilauorio nlleuato*Confequentementealli figliuoli dr Aaron ietu nice diiino aparecbierai et licinguliiet lemitre f gloria et beileza.Et uettrrar de tutte quefte cole Aaron tuo fratelloJet li figliuoli tuoi collui.Et cofecrerai le ma nidi tutti.Et fandaficherai loro accioche fanno facnficio adme.Et farai loro le cainiUe deimo comedifemme accio chegli cuoprano lacarne della rutlicheza loro dalle rem infine ale gambetEtche ufino quelle Aaron et lifigliuoli Tuoi quàdo entreranno nel tabernacolo dellateftimonianza:ouero quando fappreflino aliai ^are accio ebe loro miniftrino nel fandtuano accio che non muoiano perlaimquita Quefìo Tara uno legittimo fempiterno ad Aarontet al Teme fuo dopo lui. C. XXIX* ' ’IS w A quefia co fa farai accio ebe loro confacrino ad me in femp itcrno. i uo j\ /I gli louitello dello armento etdui montoni no maculati:et lipam ! \ / I et laerufea Tenga fermentodaquale bagniata fiadolioiet licrofloh un 1 -A ^ X.con olio et azimi* Et de fiore di farina: tutte quefte code faraiietpo * nel caneftro offerai.Etlo uiteilo et limontonu.et Aaron etlifighuoh Tuoi porrai a nfcio del cabernacolodellateftimonianza.Et quando aurai lauato lopa ^ 1 1 ghuolicollacquameftirai Aaron colle ueftimentefuoe:cioelatunicade ino. o ^ oprah li morale .et lorationalenlqualecoftngni colo aguloretporrai ra e capo luci et la lamma fancta fopra lami tra nel capo fiio:et lobo da a un uone p gcrai fopra locapo fuo.Et aquerto modo co fi Io confecrarai. E tli figl tuo li fuoi tor rai et uefl: irai delle tuniche dellmoJetagnerai collo cingulo.Et Aaron etlifigliuo li Coi: di darai loro lemitretet faranno facerdoti ad me de una religione perpetua Et pofcia che aurai confecrate lemane loro potai de louitello dinanzi altabernaco lo d eli a te ih mo manza. & in.pon3,n.o Afrori Si lifigliuoli fuoi leniscilo Topr^ clcspo dello ui telici Si ucciderai© dinanzi al confpedo del fignore: appreflo dellufcio del tabernacolo della teftimomanza:& torrai del fanguedel uitello:&:porrai fopra lo corno delialtarecoldito tuo.Et tutto laltro fangue fpargerai apprelfolobafamen to dellaltare.Et torrai tutto lograffo che fopra le fue interioraietloreticello del fi cato:& tutte due lerem de (ogratfo che ue fopra: de ofìenralle incenfo fopralaltare & lacarnedel uttello elchuoio le fecearderai di fuori delahabitation accio che per lopeccato fia*Et torrai uno montone fopra locapo delquale porrà Aaron & lifigli uoli fuoi lemantiloquale quando aurai uccifo tonai delfangue fuoiet fpargeralo cerca laltare:& quello mede fimo montone taglierai in pezznet lauato quello di de tro dilluj: de Iipiedi porrai fopra le tagliate carne & fopra locapo fuo. Et offerirai tutto lo montone delluccilìone del fignorelomon tene in meenfo Còpra laltare1. Quello e lofacnfmo del fignore.Lodore fuauilTimo dela uidima del fignore.Et torrai unaltromontonetfopral cappo delquale Aaron & lifigliuoli fuoi portano le mani.Loquale quàdo laurai faciiftcatoitorrai del fangue tuo et portarne fopra lofìremo delli orecchi! diritti de Aaron & de figliuoli fuoi: & fopra ledita greffe delli mani loroiédelpedintto:&: fpargerai lo fangue fopra laltate intorno mtor no,Et quando auerai tolto del fangue che fopra laltarese del olio del undione ba gnerai Aaron et le fue ueftimente:5<: ifuoi figimoliet li liueflimenti loro,Etcon fecrati loro;& leloro ueftimentaJtorrai loqralloretla codadelmontone:& lo^raffo che cuopre leintenoratet ilreticiello del ficato:ele due rene: 3c logralfo che fopra loro:6dlafpala dntarperoche fia lo montone della confecratione.Vna fetta de pa neilacrufcha bagnatadolio:et uno croftolo azimo del caneflro elquale epofto di nanzi al confpecfto del fignore. Et porrai ogni cofa fopra lamanodi Aaromet del hhgliuoli fuoi. Et fanelli fi chetai loroileuàte dinanzi alfignore,Et ncceuerai ogni cofa delle mani loro. Et accendendole fopralaltare mfacrificio odore fuauiffimo nel cófpefto del f}gnore:perao che e ofterta dalui.Et torrai lopedlo del montone colquale confecrato e Aaronie fandtificherai quello leuato dinanzi al fignore: et pongiilo nella parte fua:et fandhTicherai lopecio coniecrato:&lafpaladel monto nejlaquale fpartiflucollaquale confecrato e Aaron 6d lifiglmoh fuoi:pon?ano nel la parte di Aaron et li figliuoli fuoi per ragione perpetuale dalli figliuolf difrael: perciò che pnmitiui fono commaamento delle uicflime loro pacifichejlequali fo no offerte dinanzi al fignore.Et lauefta fandla che ufaua Aaron auranno lifialino U fuoi dopo lui :accio che fimo undli in quella:& fiano confecrate lemane loro» Septe di ufara quella collui che pontifice per lui farra ordinato delli fighuoH fuoi:etchi entrata nel tabernacolo della telfimomanza permimifrare ad me nel fatiduario. Et torrai lomontone della confecratione:&: cuocerai le carne fue ni lu ogo fandlorlequali mangierà Aaron Óelifigliuoli fuoi.Et lipam che fono nel cane Ero nel uefìibolo del tabernacolo della teftimonianza mangino laccio che fia hu/ mile facnficio:et fieno fandificati lemamrde quegli che offerirà altri non man gì di quelle perciò che fandlificate fono.Et fe rimana delle carni della confecrati oneiouero deli pam alla mattina ardiogm cola nelfuocho.Etnon fieno mangia te pero che fandhficbate fono, Ogne cofa chic to comandato farai fopra Aaron eth figliuoli fuoi. Septe di confecrarai lemam lorotetio uitello per lopeccato of ferrai per tutti lidi ad purgare „Et nettare laltare quando aurai fanttificato loftia dellapurgationeióc ugnerai quello nella fanttificatione*Septe di purgherai lalta exodo. re+& fanctificAeralo et fatta fancto di fancti » Chiunque toccheta quello;c[uello fata Cauftificato. Quefto e quello che farai nellaltate.Offerirai duo agnelli duno anno per ciafcheduno di accrefceraii luno agnello iamattinai laltro al uefpro. Ladecirna parte del fiore dela farina bagnataidolio trito colpiftonulquale hahia amefura una quarta di {faro Oc umo ad lacnficare de quella medefima mifura m uno agnello*Et laltro agnello oherrirai al uefpro appreffo locomponimento del la mattutina offcrta:et apprelfo quello che noi diciemo in odore difoauita: facri fido al fignore per la offerta perpetua nelle generatiom uoftre allufcio del taber/ nacolo della teftfomà^a dinàzi al fignoredoue ordinerò laccio cbio fanelli ad te: et qmui comàdero ah figliuoli difraehet fara fandtificato laltare nella gloria mia Sandlificaro lotabernacolo della teftimomanzaqumi collaltareiet Aaron colli fi/ ghuoli fuoi accio che offenfeano lofacnficio ad me. Etabittero nel mesodifiglt noli difrael:et faro loro idio»Et fapràno oggi perciò chio fono lofignore idio loro liquale menai loro delia terra degyptoaccio chio fteffe intra loro ♦ c«xxx. Farai laltare per lo odoramento del tbimiamadi legno fetbino auendo | unocubito dilongeza et uno dilarge^a cioè quadroi&: dui cubiti alto.Et licorni di quello ptocederannoiSi ueftiralo doro punlfimoicofi lagrati/ -A—^ cola fua come laparte intornoiSi licorm.Et farai una corona doro mtor nolSd duo ahelli doro fotte lacorona in ciafcheduno luogosaccio che fimetteno p quellucauifr;elli,Et laltare fia portato.Equelli chiaueflelli farai de legmo fethino etorerali. Etporrai laltare contraluelo che innanzi allarca della teflimoniansa: che pende dinanzi aipropiciatonoidelquale fc cuoprera il telfimomo doue io fa/ Uellaro ad te.Et olirà ioncenfo fbpra quello Aaron fuauemente fpargetre lodore lamattina.Quandocomponera lelucerne arda quello: quando alluoga quelle nel uefproìardi lothimiama fempremai nelle generatiom uoflre dinanzi al fignote. Non offerrete fopra quello lothimiama nella offerta daltrui compofitione nela oblation neh mdlimafacrificberete.Etpregierà Aaronfopra licroni fuoi una uol talanno nel fangue ilquale e offerto per lopeccatoi&humiliarafTe fopra lui nelle generationi uoflre,Sandto di fandti fara allignoreSFanello lo fignore ad Moyfe dicendo.Quando rapporterai lafoma di figliuoli difrael appreffo il numero darà frio ciafcheduno lo prezo per lanime loro al fignore:&non tara piaga miai quàdo faranno numerati4.^ quello dara ciafcheduno che paffa alnome dimezo ficlo:ap preffo lamifura dei tempioilo fido fia.xx.oboli.Lameta del fido fia offerta al fi gnore per collui che ella trouato nel numero da.xx.anniinfudarraloprezo.Loric ebo non ui adiungeta almezo ficlo:a: lopouero neuna cofa menmra*.& receuutala peccumache offerta dalli figliuoli : dara 11 a nell ufo del tabernacolo della teflimo manza accio che fia monimento dinanzi al fignore:et aiute lanime loro. Et fauci o of ignote ad Moyfe dicendo.Farai uafo dibronzo cola bafe fua aliauare 5c por/ r" ^la l°tabernacolo della teflimomanza e laltare. Et miflaue laequa lauaranh ni quello Aaron & lifigliuoli fuoi lemano loro & li piedi quando andarano nel crnacolo della teflimonianza:& quando andarano allaltare accio che oftenno in que lo lothimiama alfignore accio che peraduentura non muoyano. Legyptfo cmpiterno faraallui & al feme fuoperlafuccefTione.Et fanello lolignoread Ma y e dicendo.1 ogli ad te fpetie odoriferedela mura prima & eleda cinquecento ^♦etlamitadecinamomo cioè ducente cinquanta fieli,et fimelméte de calamo cc. . ic i et de caffia cinquecento fieli nel pelo del fanciluario olio delh ohui Imi cioè una mifura.Et farai dela unzione lofio fantìo .unguento compofito in mo/ do che lepofci ungere de ugnerai di quello lotabernacolo del teflimo mo.Sd larcha del teilamento & lamenfacolli uafelli fuoi.Lo candelhere ÓC lecofe che fono infu lattare dilthimiama 6c del facrificio & tutta laloro mafifaritia che al coltiuamento loro fapertiene.Et fantìificherai ogm cofa:et faranno fancte di fantfi - Chi toc cheta.quelle cofe fata fandihcato.Aaron etlifigliuoli fuoi ugnerai 8i fanétifiche rai loro accio che facino facnficio ad met& alli figliuoli difrael dirai .Quello olio delundtione fando Tara ad me nelle generatione uoflre ♦ Cacarne del buomo non l’ara unda diquello.Etapprelfo lacompofitione fuanon farete altro, perciocbe fanctificato e et fando fara ad uoi.Cbiumque homo quello cotalecomponera:& dara diquello ad altrui fara extermmato delpopulo fuo. EdilTe lofignore ad Moy fe.Togli ad te fpetie odonfere:ltadéJonichat& galbano dibuono odore-.tutte que/ He cofe odorifere di buono odore: & loncenfo luccidififimo.Di equale pefo fatano tutte:8d farai lotbimiama compollo de opera dunguentotmefcbclato diligente/ mente*depura et digniffimo di fandificationeet pellerai ogni cofa in fottiliffia poluere:6cporrai di quello dinanzi al tabrnacolo della teftimoniàzamelqualeiu ogo apariro ad te, Sando di fandi fatta ad uoi lothimiama . Cotale compofitióe non farete ne gliufi uollri perciò che fando e al fignore.Qualunque huomo far. ra lofimile accio che dello odore diquelloufiiperiradipopuli fuoi, C.XXXI. T fauello lofignore ad Moyfe dicendo . Ecco eh io chiamai del nome di I ^ Befelehel figliuolo di Hun figliuolo di Hur della fchiatta de Giuda et tempie lui dello fpinto didio di fapientia de dentendemeni:o:8C difeien M ^ tia in ogni lauorioiet fare di fabneba cioè ebe fare fepuoté doro de da/ riento de rame demarmodigemme de de diueriitadi de legmo. Etogli dato per compagno Oohab figliuolo di Achifamech della fcbiattadidani & nel cuore de ogni admaellrato huomo: o pollo lafapientia : accio che facciano ogne cofa chio to comandatolo tabernacolo del pardo: de larcha della teflimomanza:& lopropi/ ciatono ebefopra quella{&: tutte leuafelladeltabernacolo: &locandeiheripunlfi mo colli uafelli fuoi etlaitarediltbimiama:etdifacrificio5&ditutti liuafelli loro etlouafecolabafe fua et leueftimenta fante mmimllerio di Aaron facerdote et lifigliuoli fuoi accio che ufmoiofficio luo nelle cofe facredolio dellundione: et lothimiama dcllerbe odorifere nel fanduano. Ogni cofa chio o comandato ad te faranno ..Fauello lofignore ad Moyfe dicendo . Fauella alh figliuoli difrael et di rai alloro. Vedete che lo fabbato mio guardate perciò che e fegnale itra me de uoi nelle generationi uoflre.Et fapiate perciò chio fono lo fignore che fandifico uoi Eguardate lofabbato mio che inuerita fando e ad uoi:& chi corrumpera quello di morte fara morto.Chi fata opera mquello perirà lanima fua del mezzo del popu lo fuo.Sei di uoi lauorcrete:nel feptimo di e lo fabbato:nel quale fu loripofo fan d;o al fignores Chiunque fara lauorio m quello di morra . Guardino dumque lift gliuoli difrael lo fabbato :et cellebrmo quello nelle generationi loro . Rado fempt terno e intra me de lifiglmoli difrael in fegno perpetuo. Cierto m fei di fece idio locelo^ laterra: &lofeptimo dallo lauono ficeffo . Et diede lo fignore ad Moyfe compiuti lilèrm oni m quello modo nei monte Sinay due tauole deptetre del tedi tnonio ifcnpte collo dito didio . C. XXXII* -nr TT" Edendo adumque ilpopolo cbedimoranza facelfe Moylè di defeendere 1 dei monte raunato incontro ad Aaron dilfe.Lieuati de fa lidi! liquali ua % dano dinanzi ad noi. Et ad Moyfe quello buomo che traile noi della terradegypto non fapiamo quello cheglie incontrato. Et dille Aaron al loto .Togliete nelle orecbu lecofe de loro delle orecbie dele moglie delli figliuoli uoftn de riccatelle ad me. Fece lopopulo quello che comando: de arnccarronlo ad Aaron, Lequali quando quegli letolfe formo dillauono fenduto: de fece diquelle cofe uno uitello cótìatikiet didero. Quelli fono itoi dii Ifrael che ti tialfeto del EXODO, terra degypto. Laquale cofa quando lauidde Aaron ediffico uno altare dinanzi allui et lauocedelbanditoreandò dicendo; Domane eiafolemnitadel fignoreiEt *euandofi lamattma offerfero facrifitio &hoflie paciffichev Et fedette ilpopulo ^dmanicare&:abere Silenaronfi adgiuchare,Fanello lofignore ad Moyfedicen d0‘Vadifcédi del monte pero che pecchoe iopopulo tuo il quale ae menato del « terra degypto.Partiti fono torto della uia che tu moftrafti loro:&: loro hano fat to alloro uno uitello conflatile.Et anno adorato & factificato allui loftieiedilfono jì^eftL fono ituoi idii ifrael ebeti cauarono della terra degypto. Et anche dille te.Ma Moyfe oraua al fuo fignore idio dicendo» Perche te adirlo fìgnc _ t0re tuo contro alo populo tuodoquale ai menato della terra degypto nella forte ^a grande Si nella mano robufta^ Io ta domando che per aduentura non dicano quell degyptoiaftutamenteglimeno loro laccio che gliuccidilfe nell monti;8Ciftru Solerli di terra»Iftia cbetalira tuatSC placati fopra lainiquita del populo tuoi Ri cordati di Abraamidi Ifaac:8d di lacob tuoi ferunalliquali giurarti per temedefimo icendo»Io multiplicbero lofeme uoftro ficome leftelle del cielo»Et tutta quella §cneratione dellaquale io fauelloidaro alfeme uoftro. Etportèderetelaterra. Et P acato e ilfignore accio che non facceffe ilmalenlquaie auea detto incontro alpo c*11,.0 fuo.Et ritorno Moyfe del monte portando due tauole della tertimomanza amanoifcriptcda ciafchcduna parte &: fatte collo lauorio del fignore. Et la Criptura del fignore era fculpita nelle tauole. Et udendo lofue lorumore del po/ pulo:grl4ancja diffe ad Moyfes.Grida di battaghae udita nelli nelozamentn Il quale rifpuofe.None rumore diconfortatori alla battagliarne rumore deli fcacci anti alla fiigatma uoce dicantoiio odo.Equandeglifaproftimo allo^amento;unde jouittello Sdii compagni uidde.Etfadiro Moyfe molto forte: &:gitto letauoles lequalc auea in mano:& fillefpezzo apiede delmonte.Et togliendo Io uitello che! populo auea fatto filarfe*& tutto lo trito come polueredaquale ifparfe nellacqua et diede de quella ad beuere alii figliuoli difraeL Et diflfe Moyfe ad Aaron.Cbetti fece quefto populo conciofiacofa che tu inducefi fopra loro grandxfifimopeccato dlquale nfpuofe. Non fe indigni lofignore mio» Tu inuerita ae conofcmto che quefto populo e mchineuole afarc limale» Loro diftero ad me:Facci gli dii che ci uadano mnansuebe muenta adquefto Moyfe che menoenoi della terra degypto uon fappiamo che gli fia iconttato»Alh quali io difti.Cbi a de uoi oroj’ Et egli fa largarono et diedetlo ad me :et io logittai nel fuocboi et ufcuone quefto uitello, Vedendo adnmque Moyfe Iopopulo ebera fpoliato pero che lauea fpogliato Aa/ ^ Per larufticbezza della brutturaietra limmici igniudo lauea conftituto.Et ftà ° nella intrata dilozamenti difte*Se alcuno e del fignore adgiunghift ad me* Ec raunati fono ad lui tutti li figliuoli deLeui.Ai quali dirtfe. Quefto dicieilfignore ‘dio difrael,Ponga Ibuomo lo coltello fopra Io fiancbo fuo.Andate & ritornando , Ite porta infino alaporta permezzo dilozamen ti:et uccidaciafcheduno lofratel loiet lamico del proftìmo fuo.Et feceno ifigliuoli de Leui feco'do laparola di Mo yie.Et ucciferomquello di quafùxxiiiimilia.dhuomini. Ediffe Moyfe.Aueteco Aerate leniam uoftre oggialfignore ciafcheduno nel figliuolo:et nel fratello fuo scciocbe fia data ad uoilabeneduftione.Et fatto laltro di fauello Moyfe alpopu/ Auete peccato maximo peccato. Io faliro alfignore inchemodo porro pregare ju per lafelloma uoftra.Eritornato Moyfe al fignore difle.Io te prego fignore pe cnoe quefto populo peccato grande:et fecieno alloro lidii de loro:o tue perdona al cuo quefto errorio fetu noi faraiguaftame de libro tuo liquale ae (cripto. Alqua e Cefpuofe lofignore.Chipeccaraadmeguaftatolui dellibro mio: Ma tu uaiet EXODO, sncna qucfto populo a quello luoco cbio detto ad te» Langelo mio te andera in nanzi :et io nel di della uendetta uifitero quello peccato loro. EtpercofTe allora adumque le fignore cioè il populo per lopeccato del uitello che fece Aaron • C.XXXIII. T fauellolofignore ad Moyfe dicendo» Va difcendi diquefto Inocho tu et il populo tuo ilquale ae manatodella terra degypto chic giurai ad A/ braamlfaac lacob dicendo. Al feme tuo darò quella.Et manderò lan JL~J gelo dinanzi ad te:accio che cacci ei Cananeo: &: Amoreoi& EtheotSÉ Pherezeojet EueoiSd lebufeo.Et intrarai nella terra abondante dilade Si dimell® 10 non uerro teco perciò cbequefto populo e di dura te&u accio che forfi io no difparga te percottendo nella uia* Et udendo lopopulo quelle parole pelTime pianfel e neuno fecondo laconfuetudine fua fe ueftì coli loro ornamenti, Edilfe lofignore ad Moyfe. Fauella alli figliuoli difrael. Tu fei populo di dura tefta’.fe una uolta uerro in mezo de te etguaftero te. Mora deponi lo marne nto tuo accio che io fapi quello chio farro ad ter dipofino adumquelifigliuoli difrael glioma menti loro dal monte deoreb.Et Moyfe togliendo lo tabernacolo fuo iilefo lofuo ri delli lozamenti dalungi:8i chiamo lonome fuo; lotabern acolo del patto, Et tut to ilpopulo che auea alcuna queftione ueneano al tabernacolo delpado fuori dei 11 legamenti* Et quando uema Moyfe al tabernacolo leuauafi lopopulo;&flaua ciafcbeduno nellufcio del pauighone fuo;S<: guardauano didnedo a MoyfeJtato cbegli entralfe dentro dal tentono.Et intrato lui nel tabernacolo del padlo: fidif/ cendeua una colunnade nuuolaiSiflaua allufcio del tabernacolo;Si fauellaua con Moyfe uiddendo tutti chelacolunna flaua allufcio del tabernacolo.Et loro Itaua no Si adorauano per leporte del tabernacolo loro. Et fauellaua lofignore ad Mo yfe;adfaccia:adfacciaificome fauellare fuole Ihuomo aliamicho fuo ♦ Et quando^ elli ritornaua nell! lozamenti lominiftto fuo lefue figliuolo di Nun fanciullo no fipartma dal tabernacolo. Dille adumque Moyfe alfignore»Tu mi comandi chio meni quello populo Si nonmidi ebui mandecairmecoimaximamente che tu me ai detto.Io conofco te per nome:et ai trouato gratiainnanzi ad me.Seio adumque oe trouato gratta nelccnfpedto tuo:mollrami lafaccia tua; ficbio te conofeba et truoui gratta dinanzi ad gliocchn tuoiiRaguarda lopopulo tuo quella gente. Et dille lofignoreXafaccia miaandra dinanzi ad te et npofo darò ad te.Et dille Moy fe.Se tu non cianderai innanzi; non cifpartire diqueilo luogo; nelquaie muenta potemo fapere io etcì populo tuo dauere trouato gratta neiconfpedlo tuo;fenó uerrai con noi: accio che noi fiamo glorificati da tutto ipopuii ebe babita fopra la terra. Ma dille lo fignore ad Moyfe.Et quella parola che tu ae dedta faro. In^ uehta tu ae trouato grafia manzi ad me:Si te medelimo oe cognofcmto per nome Ilquale diffe.Mollrami laglona tua* Rifpuofe lofignore. Io moftreró ogni bene ad te;Si farro chiamato nel nome dilfignore dinanzi ad te:Si auro milericqrdia di cui io uorro:Si benigno fero m cui mi piacera.Et anche dilfe* Tu non potrelh ue derelafaccia mia iuerita:Si nomi uedera buomo et uiuera.Et àcho dilfe*Ecco illu ogo e apprelfo mi.Starai fopra lapietraiSiquàdopallera lamia gloriano ti porro nel foramedelapietra Sicuprirotti nella mia mano dritta tanto cbio palli,Et tot ro lamano nua:Si uederai le mie p arte de dietroima faccùmia uedere nò potrai C. XXXIIII. T diquiinnanzi fa che tu abbie due tauole ad modo diquelle dinanzi • ^ et fcnuito fopra loro leparole cheaueano letauole ebe tu rompelli.Efie apparecbiato domattina che falgbi in contenente nel monte Smay*Et _JL—✓ fìarai meco fopra laltezza del monte: Si neuno uenga teco; ne non fia ueduto alcuno per tutto lomonte.Libuoi Si lepeccore non ui pafchmo. Et tolfe //-/ due tauole di pietra come quelle dinanzi. Eleuando fi di no de fati nel mdteSinay ficome gliauea comandato lofignore portando due tauoletEconciofiacofa che di fcendiffe ilfignore perlanuuo]a:iftette Moyfe collui chiamando ilnome del fi/ gnore.Ilquale paffando dinanzi allui diffe* Signoregiante lofignoreidio mifen/ cordiofo benignoifii foftenentet&:di molta mifericordia: di ueraceulquale guar lamifencordia nelle migliaiaulquale tuogli leimquitadi etlecolè fcellerate: et li peccati,Etneunoe appreffo teper fe ftefo innocente: ilquale rendi lamiqulta di padri alli fgliuolri& alli nepoti nella terza & quarta progenie*Et afifredadofi Mo yfe finginochio inchmeuole nella terra idi adorante dilTe* Se io oe trouata gratta nel confpedo tuo fignorerio te prego che tu uengha conefTo not:pero che muen ta quello populo e de dura tefta.Et tuogle leimquitade noftte et lepeccata:& pof fiedi noi* RifpuofeillignoreJo incomminciaro ilpatto,Veggente tutti infieme ifignali farro iliquali non mai fotono ueduti fopralaterra ne in neunegentriaccio che ueda quello populo :nel quale tu fe nelmezzodoterribile lauorio del fignore chio fatto.Obferua ogni.cofacbio to oggi comandato. Io me de fimo ifchacciaro dinanzi dalla faccia tua lo AmoreotCbananeo:S<: Etheo:8d Ferezeo:&Eueo:8cIebu feo♦Guardati che mai col Chananeo:8c cogliabbitatori di quella terra tu non giu ghi amilladeilequale fono ad te in ruinaìma laltare loro gualla:& fpezzaletauole et le ftatue:&; libofchi taglia,Non adorare gltaltri iduXofignore amator lonome fuouddio fia amator,Ne non fare patto con glihuomini diquelle regioni ne qua do aurano fornicato cogli dii loro:5£ auranno adorato hloro ymagine chiamete al cunotaccio che tu mangi delle cofe facrificate,Et non dare alli figliuoli tuoi mo/ glie delle figliuole decolloroi ne pofcia chelle auerano formchato: fortiichare facciano lifigliuoli tuoi neglidu loroilidii conflatili non farai ad tc.Lafoiemnita dallazimi guarderai,Sette di uferai dellazimi:licome io comandai ad te nel tépo del mefe di nuoui.Certo nel tempo diuerno ufcillt de Egyp to. Ogni cofa che apri lauulua della generatione mafcbia mia fara*Di tutti ghanimaiircofi dibuoi come delle pecore mio fara.Loprimogemto dellafmo nccomperraiper lapeccora: mafe no darai prezo per lui fia uccifo,Lopnmogemto delh figliuoli tuoi ricomperrai neapparerai dmanziad me uoto,Seidi adopererai:lo feptimo di te ceiTarai datare et di metere.La folemnitade delle feptimane farai ad te nelle primitiedelle fole nitadi di delle utilitade della biada tua digranofile folemnitadi quando e ntor nato Io tempo dilanno;ogni cofa finponedn tre tempidela'no apparita ogni tuo mafehio nel confpedodel ommpotente idio difraeL Equando io auro tolto legé ti dala faccia tua: di auro ampliati li termini tuoimeuno pora infidie ala terra tua falente tcidi apparente nel confpedo del fignore idio tuo tre uolte nel anno.Non facnficherai Copra lofermamentolo fanguedeloftia mia: ne non ummarra nella mattina della uitfima della folemnita della pafquaXe primicie delle biade delia terra tua oflerrirai nella cafa del fignore idio,Non cuocerai locaprèto nellade del la madre fua. Et diflèlofignoread Moyfe. Scriui ad te quelle parole collequa e techot&i coi figliuoli difrael o fatto pado.Stete adumque quiui Moyfe col Ugno re,xl.dn&,xLnod:e:pane nonmangio,t& acqua non beue,Et ifcripfe nela tauole lediece parole del patto,Econfiacofa che Moyfe defcendefle del monte Smay: te neua due tauole del tellamento: et della tellimonianza?etnon fappeuachell a ac eia fua fclfe cornuta pet lo conforcio delleparolle didio. Vedendo Aaron et i 1/ gliuoli difrael lafaccia fua cornuta di Moyfe rimetterò dandargli apreffo» Et c ia mari da lini ritornati fono cofiAaró come liprincipi della fmagoga, Epoiciac e fauello uenerro allui ancora tutti lifigliuoh difrael,Aliquali comando tutte role eh egli auea udite dal fignorenel monte Smay.Econ/piuteleparo e P“0 „ uellamento fopra lafaccia fualloquale quàdo andaua al fignoreiet aue a £■ EXODO. ■■K fé lalcuaua perfino che lufdua:et alhora fauellauaall figliuoli difrael tutte quel efco^ c^e§ lerano comandateJic[uali quando uideano lafaccia del uegnente Mo yfe euere co muta; ma quegli ancb^opnahfaccia fua quandegli fauellaua alloro \S Dumquenunata tutta Ugente drfigliuoli d.ftael d.ffe alloro Moyfc. ZA qHcfte ^ono quelle cofe che comando dfignore che fifaceffeto. Sei di / \ ««telolauonoilofeptimo fatta auoifanflo: lo fabbatoe ae t.pofo el -A V, *lSnore’Ucbi fata m quello lauotio fata uccifo.Non accèderete fuocho tutnE «betnacob & hab.tacoli uoftti nel d. del fabbato.Et dille Moyfe ad tut tilifigliuol d frael.Quella e lapatola che comando ilfignoredicendo.Spartite ap pteffo uo. leprimine allìgnore.Ogn. uoluntano Se deTnchmeuole animo offerti' quello alfignore.Loro &larientoigiaccma:o:ai porpora:&coche biftinaoiX bif °'t IePf e,felle,clPre:& VIle d‘ montoni toffegiatcìet giacc,na,ne:& legalo !etb.no:S4 oho ad ordinare lelummarieiaccocfceir, faccia unguentorSC thimmma odore fuauiffimodepiette onicbin.i&legemme ad adornate lofopra bumerale et 10 tallonale.Chi umque di uoi e (amo uenga:& lacca quello ebelìo f,onore comi do.Lotabernacoloc.oe8ilotettofuo:adocoprime„to:lancUe;SiiotaBUoi3toco!l. chiauiffelli:& lebafe.&:larcbe:etloprop.nator.o: et duelo che innanzi ad quello firpandi-Lamenfa coll, cbiauiftelli et uafellnet col, pani dela propofit.oneiet lo candilietiad fubftenere illumii&uafelli fuoiret lelucerneietolio alo nutrimento del fuocbo. Et laltarc del tbimiama: et li chiauiftelluetlolio dellunctione:etlo tbimiama conpofto cole fpeaane* Lo tetto ad lufcio del tabebnacolo. Et laltare delfacrificio:etlacraticola fua di bronzo colli cbiauiftelli et uafeìli fuouLouafe grande cola fua bafade cortine de iatrio colle columne et bafe lue: et rltentorio nele intratedelportico:etchiodi del tabernacolo et delcammo colli funi fue:et le ueftimenti delliquali lufo e nel mimfterio del fan&oano.Et leuefie di Aaron pon teficnet delli figliuoli fuoi:acao cbelufficio facerdotale exercitino ad me.Epar titofi tutta lamoltitudine delli figliuoli difrael dinanzi ad Moyfe: offerfelo colla menteprontiffimaetdeuota leprimitie al fignoread tare lolauono del taberna/ colo della tefiimomanzaxioe tutto quello ebe fue nel coltiuamento fuojet delle ueltimenta lande neceffano era glibuommi colle femme diedero le armille:et gli anelli deloro:et liomamenti eberano nelorecbiciet quelli chetano nelle mamebe de le uelte.Ugm uafellodoro in dono deio fignore fu fpartito: et fe alcuno ebbe giaccindo et porp ora et codio biftmdo et biffo et pelli de capre et pelli di mony tom roflegiate etgiaccmdineet li metali delanento deloro et delbronzo:offetfo no ai bgnore et legni di fethmo m uarn ufi. Ma lefemme admaieftrade diedero quello cbelle cognofeerono digiaccmdo et porpora et uernuculo et biffo et lepel 11 de capre:et per loro fpontanauolontaogmcofa diede no, Ma liprincipii delia moltitudine diedero pietre onichine:etlegemmedel foprahumerale:etrationaIe et le! pene odonfere:et olio ad fare illumi et apparecbiarelonguentoiet ad compo nere lot^miamade fuàuiffimoodore.Tutti lihuomimret lefemme con denota mente ofierforo glidom accio cbeffifacceffero gli lauorucheauea comandato lofi gnore per mano di Moyfe,Tutti li figliuoli dllrael lecofe fecero al fignoie uolon tammente, Diffe Moyfe alli figliuolidifiael. Ecco chiamo il fignoreper nome Belieieel figliuolo di Humfiglmo diHur della fcbiatta di Giuda,Et empie lui del lo ipirito landò didio de fapientiate de mteiligentia'A difcicntia.e degni dodn na ad tare di labro et fare lauorio m oro et m anento et in bronzo^ et intaaliaie pietrejet di lauono di legnameiet tutto quello chedlfabro trouare fi poteife die de nel cuore filo. EtOoliab figliuolo di Achifamech della fchiatta de Dan amendui amaeffro di fapienua.accio che facciano li lauom fi nueffa de legni et e /\rlr maeftr1 eh ekuòrauanò opere efediuerfi color tet quelli che lauorauauo di aco de diuerfecofe digiaccin&i o porpora»et di cboco biftindoi di bi(To:Si che tefano tutto :5i facciano ogni cola nuoua . C. X X X VI. A Dunaque fece Befeleel e Ooliab et ogne buomo fauio :aquali diede idio / \ fapientia &intelledo ebe fappiano operare difabro quelle cofei che fono neceiTatie nellufo del fanduatio:ecbe comando lofignorechefe fa ^ ceffe.Econciofiacofa cbechiamaffe loro Moyfeognihuomo admaedra to.a quale haueffe idio dato fapientia, et chi per fua fpontanea uolonta faueano p rof erti ad fare illauorioidiede alloro tutti lidoni de 111 figliuoli difrael.Iqualicd ciò laeoiache ifteuano nellauono continuamentedamattina lopopulo ofteriuale co e promeffe* Donde li artifici ^ commofi diuemre dilTero ad Moyfe.Piu offerifle ° °f Uj°/rle ^one ^1^l^0gnio*Comando adumque Moyfe che lauoce del bandi/ tore andalleicbe neuno buomo ne femina alcuna cofa offerano nel lauorio del fa C]0 1 j0 cefTate °^erte deli doni:percio che quello chera dato balla/ ° i UndaUa, ^ ècero tutti Ilfaui1' del cuore a compire lo lauorio del ta/ do j 0*X4Cortmed1biflb titortoj&digiacandoiSidiporporaiSi dichoco bifim cubttt &qua°toapr Weézza \f attel*lle auea nella lógbeza.™. dnp mt*ti f P^r iarggeSZa+Vnamifuraeradi tuttelecortme^Etcongionfea dp oiarr -a. Unaia a t^a:et kltrecinque anche infieme adgiùfe* Et fece le orechie tra^n m r° ne T ° Utla cortl-na dalluno lato;6c dallaltro lato et ne lodo della! ma f r °(?ìlS mt5teniente:acclo c^e lorechie fufeno luna contro laltra:& infie agiugneiiero. Donde mife cinquanta circhi doro iquali mordelTerolorechie c e co^£ll:ieJet facelTe uno tabernacolo, Et fece adumque.xi.copriton depelli de capre ad coprire lo teéto del tabernacolo luno copri tore auea nella ldgeza,xxx,cu lti:S<:nella largeza quatto cubiti.Duna mifuraerano tutti licopritorudellequali cinque negiùfe infieme da cantoiSC fei altre negiufe mfieme da difparte.Et fece cé quanta orecbiene lodo di uno copritorioiet cenquàta neiorlo dellaltro copri toro accio che infieme fagiugncfferoi accenquanta fiebe dirame collequali annodaffe dtedloiScuno palio di tutti licoptitori fifacelTe*Et fece locoprimento del taberna colo dipeìli di montoni roffegiateiet laltro coprimento difopra delle pelli digiacci <3o»Et fece tauole del tabernacolo che fìauano diritte de legmo fethino.x.cubiti era lalongbeza delluna tauola; et uno cubito & uno fommetfb lalargheza retinea ue mcafirature erano per ciafcheduna tauolaiaccio che luna et laltra fagiugnef/ er0 j^ ^£Cein ^e£a££0^cdel tabernacolotdellequali♦ xx*nerano dallepte merediana contro al auftrocon.xl. bafedarientoiduebaie fottouna tauolafe po neuano dallunaparte & dalatradicàtildoue lécaftrature delilati neglianguh fiter ^unanaua,Ma dalle parte del tabernacolo che raguarda ad acquilone fece.xx.tauo e con*xl.bafe dariento:due bafe per ciafcheduna tauola*Ma contro ad occidente a Quella parte del tabernacolo che raguarda limare fece, yi.tauoleietdue altrep aa cbeauno canto del tabernacolo die tro,LequaIe erano giunte difetto infino di j5pra,Et in una giundura parimente iftauano. Cefi fece dalluna & laltra parte Peri canti;accio che otto foffero infieme letauole:& aueffero.xvi.bafeidue Cotto uol ^ef|Una tauoIa‘ Et fece cinque chiamiteli! dilcgmo fetbino ad attenere lefa lat- C pa a*"0 de^ ta^emacol°Jet cinque altre ad reconciare letauole dallaltro °* t ultra diqueite cinque fece altri chiauiilelli dalla parte decadente del ta vernacolo contro ai mare+Et fece uno altro cbiamitello ilquale per mezo letauole a uno lato infmo ad laltroperuenefle. Quelli tauolati de aurole fuebafe era^ no aneto fondute.Et li cerchieli fece doro per liquali icbiauiitelli inducer fipotel ero^.iquali dipiafte dono copno*Et fece louelo digiaccindoidi porpora:etdi uer miglio, ded biffio ntorto;di operateleuzta et uatiata et biftin.to«Equatto coliine EXQDOo di legnio fethm olle quali colli capi inoro lefue bafe danento fenduto* Et fece fotentono nellentrada del tabernacolo digiaccinto Sedi porporatet di uermiglio et di bilto ritorto lauorio uariato.Et ciquecolumne colli capi lorodiquali copri® doro:& lebaLe loro fece di bronzo fondure liqualicoperfe doro C. XXX VII. a“utllclue ®e^ee^archa di legno fethmo auendo due mezi cubiti nella longbezaret uno cubito de uno fommeffo nella Iargbeza:3d la alte 1 za lue duno cubito & mezo òccopri quella doro purilTimo dentro Sedi -M. fuori+Et fece lacorona doro intorno mettendone quatto anella doro lun dute fupra liquatrocàtifuondue anelli nelluno latotet dui nellaItro.Et ìcbiaue ftelli fecedilegmo fetbino liqualiueftidorodiqualimejGTe neglianeli che erano nc li canti delarcha aportare quella. Et fece lopropiciatorio cioè loraculo doro mun/ diffimo di due cubiti & mezo nella longhezaiik; uno cubito & uno (bmmefo nel la largheza.Et anebora due cherubini doro batuto amartelio:liquall puofe dalli* na &laltraparte del propiciatorioxluno cherubimnela fommitaduna parteiet laltro cberubimin lafommita delaltta parte. Duo cherubini pofe in ciafcbedu na fommita dei propiciatonorftendenti laln&copnenti:lopropiciatorio;fe mfie me reguardantiiSC fece la menfa de legno fethmo nella longeza de dui cubiti:&: la largbeza duno cubito iloquale auea nellalteza uno cubito Siuno fommeffo* Et iti torniolla doro mundiffimo: caci per tutte lemanfioni loro . Amen • QLVI COMINCIA LO LIBRO CHIAMATO LEVITICO . Iiamo idio Moyfe et parlo aliut el fignor dello tabernacolo del la teftimonianza :e diffe. Parlaalifigliuoli difraehet di alloro* -%^^^hi de uoi offerirà facnficio adio cioè di pecore et di buoi offeié ^ ^ | la oblationeiEfelo facnficio farafuà oblatióe et fia mafehio ^ fj^àeUgtegxt fenza maculaiofferalo alla porta diqueflo tabernaco ^ " lo dela teflimomanza ad pacificar idio uerfo lui.Egli porta lama no fopra locapo di quefto facrificioiet feraacceptabife adio et fara utirTala fua purga non* Et coftui che offerirà quefto facnficio et offertali ai rello adioiet io fangue dara al figliuoli daaron facerdote et loro lofenran°; ct fpatgeranno intorno alaltaret che e dinanzi alla porta del tabernacolo. Et leuata iapelie della beftia turi limembn tagliati gliftregna infieme,Epighetàno lelegne LEVTICO» et ilfuocbo accenderanno fopn laltare: Ii'membri tagliatiict accozzi infieme ile* po &ilpulmone:& tutte le co fé che fe accoda alcuore et alficato'.et lebudellaiet piedi lauat. collacqua.Lofacerdote àrderà fopra quedo luogo dallaltate in facci hcio 5C Tara grande odore adio.Efelo facnfitio Tara di peccore:ouero di capre fac eia che ha duno annoiet lenga macula oberalo.Et facrificherallo allato delaltare ebe ragu.irda ad acquilone per facnficio adio. Lo fangue de quefta beftia li figli uoli daaron louetfaranno fopra laltare per IoarcuitOtEt dmideratio lemembralo capo et iemembraiacao che iftia preffo aloficato fi lo poranno fopra Ideane do ue Le dee m ettere lofuocho.Et lebudella & hpiedi laueranno collacqua:et offerto ogni cofa lolacerdote leardera m facnfitio fopra laltare:et Tara adio foaue odore Et lede ucielli (ara la oblation del facnfitio alfignoreiaoe di tortore &: de p ippio ni:lopriete lo off erra allaltare:& torto llcapo al collo.Rompalo in una parte fiche lo fangue nefcha pongalo (opra locircuito delaltareìlauefcica della oolaiet lepé ne ulegietl prelfo aialtare che refponde uerfo ad oriente cola doue lacenere fuo le gietare.Le ale loro filie rompanoli nonlefeca ouero tagli con coltellofEt arde tale fopra laltare pollo ilfuoco Lotto lelegna.Saaificio e:et oblation fata adio di foaue odore C. II. Anima che offerirà oblatione per facrificio adio Jet fe laoblatìon fera de fiordi fannaimetafe lopra dtquella ohot& ponafideloncenfo: et poi laportera alh figliuoli daaron lacerdote de iqual uno tolga una pugna g j tapienadiquella farinai dolio 8t tutto loncenlo: et penalo fopra lai/ tare in ricordamento:&; farra adio facnficio 64 odore foamffimo .Et quello che ri marra del facrifftio farra di Aaron 64 difigliuoii fuoi fantìo di landi deleoblatió al fignore.Et quando tu offerirai facrifmoco&o nel forno de fior de farinaiet fta hpam bagnati dolio fenza leuamejet li crolloli azimi Imiti dolio.Et fe latua obla tiene farra cotta in padellaJet ferra de fior de farina bagnata de olio et fenza leua me:partila a pezzuoli 64 gettaui fufo delolio.Efe lituo facnficio farafaeffom crati cola equalmente lofior delafaffna febagnera dolioffaquale offerendo adio:dallo i mano del facerdote.Equandegli lauraoffertapiglierane una parte delfacnficio et arderala lopralaltare p odore Luauiffimo adio. Tutto quello che farra foperchio farra de Aaron 64 di figliuoli fuoijfamffo di fantffi dele oblation al fignoreipercbe fono feruidort dellaltare .Etogne oblationecbefi offerirà adio fara lenza leuame fiche neuno leuame:64 neuno male fe offerri adio per facnficio.Lepnmitie fola mente diloro olierete:34 le oblatione fopra laltare faranno polle per odore foa uiffimo adio.Et ciò che tu offerri per facrificio fmemetti faieiet non tore Tale che fia tenuto de dare adlo del tuo facnficio.Et f ogni oblationetua mitti eifaie, Et fe tu off erirai laoblatìon dele primitie dele tue biade alfignore delefpiche che fo no uerde bruflolale al foco erompile in modo di farro;64 in quello modo offerriffi letue primicie alfignore ponige fopra diloro delolio : et metili debncenfotpero chele oblation del lignote delaqual lo facerdote facnfichera in memoria del do/ no unaparte del farro rotto; 64 de loliot84 tutto loncenfo, j C. Ili, T oblatione farra oblatione paciffica ouero che fiaoblatione de 1 j buom:o mafchioio femina:fa che ofterra fenza macula innanzi alfigno re.Et porai lamano fopra locapo dela bellia laquale fofferra innanzi al M, V tabernacolo.Et li figliuoli di Aaron ifpargeranno lofangue intorno la! tare:et offerranno della oblatione per facnficio a dio lagraffeza checuopre Imterio rai64 ciò digraflb che ue dentro détorno : 64 le due rene con lograffo che cuopre ilo bi eflarete delloficato co iirognionuetarderanole fopralaltare in facrificio:pofl:o alelegneilofuoco per oblatione:a4 farra odore foauiffimo adio. Vero e che fe de pe LHVITICO* core fata lo Tuo facrificioihoftia paceficba'o mafcbioso fcmia che fra offerto: far a ensa maculale Tara agnello la fua oblatione dinanzi al fignore; ponga Umano opra locapo dellaoblatione fua che fe offerta nei portico del tabernacolo*Et ifiV gliuoli de Aaron ifpargeranno lofangue dentorno adaltare;et offerranno diquel ^ o. atl°e f* Ucrifitio adio lograffo et lacoda tuta colle rem:& lograiTo che copte '“tute kntenora ^ amenduenrognoni collo graffo che Ita preffo alla pun r* Va ^lenaì^:: Urete dei ficato con gli altri rognoni ilprete laporra per cibo di ruocbo & oblatione didio.Efe capra farra lafua oblatione de offerirà quella alfigno re porràlafua mano Copra laoblatione: 8d offeritala nello entrare del tabernacolo « te imonioi Et hfigliuoli di Aaron fpargeranno lofangue dintorno ad altare et torranno diquello m cibo di fuoco didio» LcgraiTo che cuopre iluentre et che cuopre tutehnteriora:& iduoi renunculi cólateticella laquale e l'opra loro che fta ° i j° ^ellaPuri^a dellereni;et lograffo del ficato con li renunculiilofa/ cerdote kardera fopra laltare in nutrimento di fuoco «.et di odore fuauifhmo.Tut ° araf « . £ C ^lnc^° auta Peccatoìet per lofuo peccato peccata lopopulo joffetra p ^ Cia^° ditello fenza macula al fignoreiet porterallo dinanzi al tabetna/ , °p; C a t^ftUBomàza in prefentxa didio: et porrà lamano fopra capo deio uitello t o ierirallo adio et torta del fangue del uitello! et porterallo nel tabernacolo de atelhmonianza* Etintintìo lodito nel fangue afpargalo lofacerdote fepte uolre m preicnza dxdio contro ad louelo del fanduario.Et póga del fangue fopra licot mdelatare del thimiama che farraacceptoadionlqualee nel tabernacolo dela te> ilimonianza.Tuto laltto fangue gettata apiede delaltare dello facrificio che iffa dinanzi al tabernacolo jet tuta lograffo ofierralo per lopeccato. Cofi quello che cuopre lintenora come tuto quello che identro duci renunculc et lograffo che li cuopre cioè quello che ifta appreffo alia ponta delia fchiena:et lograffo cheedalfi cato:et quello delle renuet tota come fetoleua del uitello del facnfitio de ipacifi ct.Et àrderà fopra laltare del facnfitlo per facnfitio adio.Lapelle et tutta lacarne conìocapo*et lipiedi etlemtenora colefece ettutoilcorpo porteranno di fuori de lohabitato in luogo nedo douelacenerefefuoleporre.Eporannola fopra lacatafta «felle legne«Et in quello luogo doue fegietta lecenere larderanno.Et fé tutta lagé re diftgliuoli difrael per ignorantia 3c centra ilcommandamento didio fallafìeiet puoi recognofcera ifoipeccati offerirà louitello p lopeccato,Etporallo ad lufcio del tabernacolo jet ghanticbi del pop ulo porrà no lamano fopra quello uitello nel lo capo mprefenza didio.Offerto louitello nel confpedto didio lofacerdote eiqua le e undici ntrodura dello fuo fangue m lotabemacolo de la teftimoaiaazaiet tm Jo ° digito fpargera fette uolte contro al uelo. Epoira diquelio (àngue alicorni de ila Ita re che e nel tabernacolo dela teflimonianza nel confped:o didio. Et tutto ialtro fàgue uerfi apiedidelaltare degliholocaufli ilquale allufcio deltabeinaco lo delatefliomanza.Et tuttalagraffia porrà fopralaltareiet faranno facnficjo adio Et coh faranno diquefto uitello come del primo.Et pregando per loro il facerdo te idio lo exaudira.Et queflo uitello porteranno di fuori dalo habitato.Et arderan nolo come io primo uitello:petcio che per lopeccato della moltitudine. Se loprin cip e peccata una uol tao piu per ignoranza contro ad quello che dice laleggie di^ dio jet egli cognofcera il fuo peccato .Offerita facrffitio adio lobecco delle capre fi za macaia:&ponga lamano fua fopra lofuo capo. Equando lui loauera ottetto m LEVITICI quello luogo doue fuole offerire lofacrifìrio adio perciò che e per peccatoiloprete mrignera lodir0 nel fangue Tuo per lopeccatoiet toccherà licomidelaltarej&tue to laltro uerfara alpiede deilaltare* Et lograffo Tuo àrderà Copra come facea della oblatione chera fanza peccato.Et priega per lui & per lo fuo peccatosi idio gliel perdonerà. Ma lelamma peccara per ignorantia dello populodella terra facendo alcuna co fa de quelle che nela legie fono prohibitet & egli conofcba lofuo pecca/ torofferua lacapra fanza macula:etporrà lefiie mano Copra locappo della capra: la qual e per lopeccato :6c offcrteralla neliuogo del (kctifitio.Et il prete terra ilfuo fangue collo dito^ porranno Copra licorni dellaltare;5c tuto laltro uerfarae apie dellaltare.Et tuto lograffo trara fuori comefe fuoletrare neh facnficu chefarfe luole fanzaauere peccatofilo porta Copra lattare et arderalloiet farraadtoodo re fuauiffimo»Et pregara p lui et farali perdonato: Et fi dele peccete offerirà adio facnfitio p lofuo peccatotfaccia che fia peccora fanza macuala etporalli lamano fua m capo.Et oftenrannola m quello luogo doue fe fuogleno uccidere leoblati onidriacnfitu adio.Lopretetorra del fangue col dito fuo ;etporranne Copra licot ni dellaltare del facnfitio .laltro uerfarai al piedi de laltare:et tutto lograffo trara fuori;come trar fe fuole lograffo delmótone nelifacnfitiicbe far fe fuole fàza auer peccatoiarderallo Copra laltare perincenfo adio.Pregeraperlui et per li fuoipec cati & idi o gli perdonerà de exaudirallo. O C. V. E peccherà lamma 8c udirà lauoce decollui chegiurera: et Cara tefU'mo k__/ mo che lauedde:ocbelae udita: fe nolo manifefta Cara Cimile ad collui che giura. Echi toccherà alcuna cofa mmondaiouero co fa che fia (lata morta da beftia:ouer che fia morta per ferouer cadauno ferpente:& farafi domentichata de la fua mmondicia aura peccatore rotto locommandamento.Et fetoccberaalcuna cofa di bruttezza de buomoi fecondo tutte le immonduie con lequale fe fuole deturpar5& domenticata pofcia laura cognofciutcìfara Cotto al peccato*Lanima che giurara;et proferirà colla fuaboccha:ficbe oche labbia fatto male:ouer bene et non lotarra:& quello iftelo con giuramento o con parolie affirmera; etdomen ticata pofcia intenderà lo fuo peccatoffacipenitentia per lo fuo peccatotiofferra Ugnella ouero caprettario prete pregera per lui 8C per lofuo peccato.Se non può te offerire peccoraioftern due tortoti :o duepuptont adioriuno pedo peccato:&i lai al iacnfitioiSi datagli al prete. Et egli loprimo offerendo per lo peccato itotele/ ragli locapo etcongiognerallo alcollo:6c non rompendolo tutto dello fancrue fuo fpagera allo parietedelaltare.Tuto laltro che Coperchia gittalo affondamento del altareiperao che e per peccato. Et laltro Cara ardere fopra laltare del facnficio fe condo laconfuetudinetEt Io prete pregeraper lui et per lo fuo peccato :et idio glie perdonerà,Et fe quefto cioè due tortore ouer duo pupioni nonpuoteoffenretof terra per lo fuo peccato ladeama parte de una mifura di fior di farinamonui met tendo olio:& ne puntìo dmcenfolperciocbeper lopeccato fifa:& datalo al prete. Et egli di tutto ne piglierà pieno lo pugno:& poralJo fopra laltare m memoria di collui chea offertopregandoper lui & mondando. Laltraparte (ara fua perlale morina.Parioe idio ad Moyfe &ù diffe.Lamma che priuaticara leceremóie per erro re.fe lei pecberam quelle cofe che fono Candii fica te al fignore per lo luo peccato offerralagnello immaculato delagreggia:eIqualefepuotecomparare per dui fieli fecondo el pefo del landluano fiche lodamno che fiato fatto fia refiituito: et la quinta parte l opra dare al prete,Et egli pregera per lui ofterrendo lagnello;et Cara gli perdonatoci lamma che per ignoranza peccara una uolta: Se farra contro ad quello cheidio comanda nella leggei&conofceralo fuo peccato offeraalprete la gnellodelagreggie fanza maculaifia fecondo che fiato exrimato lopeccato» LEVITICO. Egli pregeta per lui pero cbeglt no fapcache faecefiTe:& Tarali perdonato péro che per errore a peccato contro al Tignore. C * VI « w Arlo idio ad MoyCe Se diffigli. Lanima cioè Ibuomo che peccata contro i ]| adio Sé difpre^ato el (ignote negata el depofìto ebegh fia dato dal Tuo H proflìmo p fede che aueflè ad lui: ouer per forza ahi tol to alcuna cofa: li. ouer ahi fatto ingiuna:ouer ahi trouato lacofa perdutaiet negando có giuramento la nafeonderatouer in alcuno altro modo m che glihuomini foglino peccare.Coniugio in quello peccato ogni cofa ebe auelfe defraudato interamente lo renderai loquinto piu a colui che era dammficato:et per lopeccato fuo offerta lo agnello fanza macula Sé darallo al facerdote:&: egli fententiara che uaglia tato quanto fe conuiene per quello peccato^ poi pregera perlai idio:& dio gli perdo ^era ogni uolta che gli fata queftc^Parlo idio ad Moyfe Sé dilleT Comàda ad Aaró et ai figliuoli fuouQuefta fia laleggie del facnficio.Chella oblatione fe confarne ra tuttanod:e nellaltareinfino ala mattinaXo fuocho latra dequello medefimo altarevLofacerdote fiuella duna tonichaifid di fopra uno uellimento dilinollógo ad modo feminile iSé terralacenere che lofuocbo confumera deloifei&ponédole pielfoadlaltare fpoglieraflfi lepnme uellimenta:3c uellitofi delaltte porteralle fuo riddo habitato in luogho nettiflimoiSc faralle confumare al fuocbo mfmo a! una fauiilaJIfuocbo nelaltare àrderà fempreulquale fe mantenera jgittandoui il P^ele ogni mattina lelegneper tutto lodie:et difopra fiporralaoblatione} Si fata adio facnficio fanza peccato.Et quello fuocbo fata fempiternale che non uengha *neno nelaltare.Equefla fie laleggie del facrifitio Si de libaméti .Ifigliuoli daaron dinanzi adio5et dinanzi alaltareret lo prete torra unopugno dicrufcha mifcollata con olio et tutto loncenlb che pollo fopra laerufea» Et quello àrderà adlaltare in niemona*et fata foaue odore adio.Tutoquello ebe della crufca romane Aaron co «figliuoli fuoùlamangeràno nello luogho fandibeato del tabernacoiotenon lera leuata deleuameipercio non lera leuata: per che parte feneda adio per facnficio Et Tara fanda fanctorum ficome folfeper peccato o per deltào Jmafchii dela flir/ Pe daaron folamente mangieranno quelloì Quello fempte elegiptimo nele no lire generation del facrificio didio.Ogm huomo che letocchera fara fandificato. Et parlo idio ad Moyfe etdilìiglnQuellae laoblationede Aaron et de ifuoi figliuoli cbe anno ad offerire Iodi della fua undion.Offeranno ladedma parte de tre mozi de farina nello fempiternale facnficio: mezzo lamattma:et mezzo lafera, et frigi calla nella padella con olio: et olferralla calda in odore foautlfimo adio loprete che di ragione fuccedera alpadreituta laoblatione ficonfumera nellaltare.Tuto elfa/ cnficio di facerdoti ficonfumera per fuocbo et non mangierà alcuno di quello . Earlo idio ad Moyfe etdiUiglie* Patla ad Aaron et ahi figliuoli fuoi et di alloro* Quella fie laleggie del facnficio chi fe offerta per lopeccato nelluogo neiquale fifa ioiacrifitio »Et quello cbe in, prefenza didio fi oflerra e fan (fio di fandti. Lo prete cbella offerta lamangi nelluogho fandlo inlocamino del tabernacolo.Echiumqj toccherà lacarne fua fara fandificato. Et fe lauelle fara bagnata dello fangue la-nelluogho fandloXouafo in cbe fe chuoce figli fata di terra fi rompaXt fi “°-e de metallo fricaffuet lauifi collacqua. Tufi imalchii della gente difacerdoti ^cangieranno diquella carnerpercio che glie fando di landii Lo facrifitio che le uccicte per lo peccato del quale illàngue fiporta al tabernacolo dela teli imontizs. ad purgamelo fandoano non fi mangierai ma arderaffi al fuocbo. Siche quella e laleggie per oblatione per lopcccatoiet e fanda di fandi.Et anche doue foticna. ola^ificio fi ucciderà labeflia per lopeccato. Lofangue (igitti in torno al al rare, t otterranno di lei lacoda.Etlograffo cbedintorno alenteriora.duo tenunculv.tt ograflo che appreflb ilombi et il teticiello del ficatoconirenunculiet araeraie lo LEVITIGO* facetdote fopra lattare Jncenfo calfignor per Iopeccato»Tuti itnafcbii dellagen te facerdotale mangieranno diquefta carne in luogbo fando: perciò che fando randorum.Etcome per lopeccato fofferra laoblatione’cofiper lomàchamento» Per quefte due obladiom fara una leggie al facerdote che lofferra fapertiene . Lofacerdote che offerera facnTiao alaltare auralapelle delfacrificio^ turo ilfacrì ficio de fior de farina che cuodbano nel furno:8d ciò che nella graticola o nella pi della ficuocbeifara de quello facerdotedaloquale fe offerirà: o uda dolio:o arida che fia & dinidafi frali figliuoli daaron per equale menfura come toccha p parte* TP C, VII. T quella e laleggie della oblatione che fifa fenga peccato laquale fe offerì JL/ ra adio,Efe lofacnficio che fifa p uolere gra:ofterantio pane fanza leuame intindo dolio:8dicrolloIi azimi intmdi dolio: &lacrufca cotta: di li pani picoh con olio mefcollato infieme.Elipani leuati che fofferta per gratia fenza hauere peccato.Edi quelli fine daranno uno adioper lapnmitia:SC farra del phetecbe ca ualofangue delle belile che fofferranno ,Ela carne che fe uccida mangierai quello die: fiche non remanga nulla^Se per uoto o per fua uolonta alcuno offerirà beflia per facrificio tutta fe mangierà in quello die:ma fene nmanefle alcuna co fa nei di fcondodicito fara amangiarlo.Matuto quello che rimara nel terzo dituto larda nel fuocbo.Et fe alcuno della carne che rimane nei terzo di ne mangiaffelnon uat rebbe nulla lo! acrifitioine farebbe prode adcoliui che ildecto facntìcio offerreffe Anche chi quello faceffe:farebbe rópitore della leggie et peccarebbeXacarne che toccberaalcuna cofainmondanonfimangi:maardafi nelfuocho. Et quello che feramondo:de quella carne mangieranno. Lbuomo polluto che mangierà dele carne del facrificio chefefa fàzapeccato adio:peiirade fuoi populi,et colluicbe toccherà inmundicia :ouer de ammale:ouer de tute quelle cole ebepuote elfer poh Iute:& mangierà de tal carne: perirà de fuoi popuh. Et parlo idio adMoyfe et dilfigli * Di al populo difrael dellogralfo del bue: 8i della pecora: di della capra non mangiereteilogt affo della belila che citata morta :o de animale cbefolfe pre/ fo dabellia:aurete in diuerfi ufi. Et fe alcuno mangierà della grafleza che fedee a dio offerire perita del podulo fuo:fangue de neuno animale mangierete neduccel lo.Et ogneanima che mangierà fanguepenra delpopùlo fuo. Parlo idio ad Mo yfe dicendogli.Parla alifigliuoli difrael et dirai loro collui.Che offerirà laoblatid non per peccato al fignor oflerramfieme lo facrifitio:cioelopane:elealt£ecofe che con lo animale fefuole offenre.Et terra in mano lagralfezza dellanimale:et lope/ dìo fuoiEt quando amendui laura adio fsenbeate: daralle alfacerdote:et ilprete lagralfeza àrderà fopra laltare.Et lopecto farra daaron et lifigliuoli fuoi.Lafpakl rittadeli facrifiai pacifichi taglierà et darra al prete per pnmitia.Et colui che dara lofangue di lagnila aifigliuoh daaron rimanga ad lui lafpala ritta per fua parte Lopedo dinanziala fpala dela feparation tolfi dall figliuoli difrael delle oblati/ om loro paccifiche.& diedeli aifigliuoli de Aaron.Equeila fi e laleggie perpetuale in ogni populo difrael.Equejfla fi e la untìionede Aaron di di fuoi figliuoli nelle folemmtadedel fignoreiil die che Moyfe gliprefentoe che loro pigliaffero lofi' ciò facerdotale:& che idio comando che folfe dato loro da figliuoli difrael quello officio perpetualmente.Et quella fi e laleggie del holocaufto et de il facnficio che fifa p er lopeccato :8c per lomanchamentoìà: per laconfecratione:6i per auere gra/ tia laquale ordino idio ad Moyfe m fulmonte Smay quando idio camando artigli uoli difiael che offeriffero adio laloro oblatione nel difetto di Smay. c* vin- Jp Arto idio ad Moyfe di diffigli.Togli Aaron di ifuoi figliuoli:8c leuefli 1 menta fue*& lontione de lo ho; Si uno uitello per lopeccato ;Si duo mó* levitico. tom}& uno cancftro pieno de azime:Gratinerai tutto ilpopulo alufcio del tabet/ naculo4Et fece Moyfe fecondo cheidto gli commando»Et rannata tutta lagente^ innanzi alla porta diiTe.Quelle fono leparolle che idio uuolechio dicha«Et incó tenente adprefento Aaró de lifuoi figliuoli.Et lauuogh G poi gliuelli dela uefta di Imo:5c cinfelo dune cingulo ali lumbi: G uellillo della uefla lacmtmaiGdifo' ptapuofegli elforpahumeraletG cmlelo con uno cingalo lacco nciolla alrationale Helquale era gmllitia et uenta:G puoiegli lamitra in capo:G fopia ella dalla fró/ te una piaftra doro confecrata della fanctificationei come idio baueacomandato Et tolfe laontìion deloho delquale onte ìotabernacolo con tutte lefue malfanne Et conciofia che fanélificando afpergelfe laltare fepte uolte onfe quello con tutti tluoi uali:G eluafo grande col fuo bai amento Candii fi co co lolioi loqual olio uctv 1° Copra locapo daaron:G onfelo òc coniecrollo.Et ifigliuoli hauendogli aprefenta to ueftigli diuellede Imo: di. cinfegli de cingoluG puofegu lemitre fecondo che idio bauea comandato .Et ofterfe uno uitello perlopeccatOv Et baùendo Aaron et i figli noli fuoi pollo temano fopra locapo dello anello i ofietleio traendoue io fangue.Et tinto lodito tmfi ad canti dellaltare intorno intorno.Loqual mondato et fandlificato prelero laltro fanguesG uerfallo apiedi dclaltare lagraiTa cheta Co pra létenora:G larete delloficatoi et duo lombi cogli graffi fuonarfegh fopra lal^ tarelouxtello con iapelleiG con lacarnetecon lefece:fece confumare fuori deloha hitato fecondo cheidio bauea comandatoiofterfeconelfo uno montone m facrifi Clo.Et quando AaronGhfigliuolifuoigliebenopoflo lemani fopra locapo: oB.et, felo:et trafegli lofanguedadoiì’ojG uerlarollo dintorno lopra adialtare.Èt quello Montone tagliando in pezi locapo di iimembrnG lografio mefe nel fuecbodauate prima lentenora:G tutti ipiediìtuto mfiemequefto montone arfe fopra laltare:j> Cl° ebera foauilfimo odore adio infactifitio fecondo cbegli mueacomadato* Et offerfe uno altro montone per laconlecrationedi facerdoti, Et AaronG iiagliuoli gh può fero lemane fue fopra locapo doquale ofterendo Moyfe in facrifmo jpiglio del fangue G tmfi lapunta delorechia ritta ad Aaron et lodito grolfo delkmano et dello piede ritto*Et ofterfe poi lifigliuoli daaró.Et quando deilo fangue del mon toneofierto hauelfe tocchato loreccbie diritte adogmuno:et lodito grolle dellama 1)0 et delio piede ritto laltro uerfoe lòpra laltare m ogni parte.Logralfo con laco tìnuamente hanno elfluxo del fangue &del huomo che dorme con lei ♦ C. XVI. —Arlo idio ad Moyfe dopo tomonte de iduoi figliuoli daaron che mori.» I b p tono quando lonereuaeno lofuoco daltmif Et comàdo allui Si di£le*Di 1--'^ ad Aaron tuo fratello che no entri ogni tempo nel fanduano che infra J| loparete dinanzi alpropiciatorio con loquale ficuopre larcha accio che non muoia perciòchio appailo in nuuola (opra 1 oratorio:faluo fe nonfefle qfto innanzi.offenfea uno uitello per lopeccato Si uno mótone nello holocaufto.Egli feueftira dela tumeade linoi&poralilebrache delino per coprir quelle par te.Etcì getaffe di corregia de lino :6c uno panno de Imo fiporra in capo .Et quelli ueftiti fo no fandi dequali futi feueftira lauato che fara. Da tuta lagentede figliuoli diD raelricceuera due becchi perlopeccato Si uno montone allo facnficio. Quando^ aura offerto lo uitelloj&: aura pregato per lui per iacafa fuat fara iftare duo becchi innanzi adio apreffo alla porta del tabernacolo delateftimomanza mettédo lefot te fopra amenduituna per lofignore:elaltra per lobecco che fidebba licencianfo/ pradelquale cadera laforte per lofignoteiquello offerirà per lopeccato:quella che cadera foptaalbecco dafitlicentiato: quello aprefentara dinanzi alfignore accio che luipnega fopra diluiti: poi mandilo nel diferto.Fatte quelle cole ofteraloui tei lo &: pregando per fe Si, per Iacafa fuaìlo facrificbera.Et tolto loturibulo et era pialo del fuoco delaltare:& togliendo cola mane lothimiama per incenfate ultra el parete in terra in fanda fandorum accio che pollo fopra lofuoco iecofe odorife relaloro nebula& uaporecuopra tuto loraculoiloquale e fopra larcha delateftió, nianza Sinon muoia.Et torta deio fangue del uitello Si col dito fette uolte afj? gera in. prefenza didio allo propiciatorio daloriente.Quando aura morto lobecco per lopeccato del populottolga lofangue fuo: Si portelo dentro a do pane teda do/ ne fepone quello del uitello accio che afperga tutto Ioratono:& netti lo fàduario daleinmondiaedifigliuoli difraeh& dalle loro preuaricationn&da futi ifuoipec cati*Et in quello modo fara nel tabernacolo dela teftimonianzache infra loro nel mezo dehabitatione.Et ninno huomo fianel tabernacoknquando lofacerdote en trara allo fanduano per pregare per fe et per la fua cak Si per tutto lopopulo diù rad infimo ad tanto che non efea. Quàdegli fara ufcito alaltare che e dinanzi dio eri per fi Si per la fuacafa.Etprefo lolangue del uitello Si del becco merfaralo infu ìaltare in ogni corno;& con lodito afpetgeta fette uolte accio che mondi et fandi/ fichi quello da leinmondicie difigliuoli difrael. Et poiché auranno nettato Iota/ bernacolo:& kltare e lo fanduatiotallora offerirà il becco uiuo:3<: polli lemam lo lo nel difetto per uno huomo preparato ad quefto. Et auendo portato leloro mi/ quitade uia quefto beccho I laterra foli tana; Si fara lafato nel dnertottorni Aaro nel tabernacolo delateftioniàza Si poftè giu leueftimeta diche pria era ueftito qua do ètra nel fanduario; et laffiate mi leuefteilauera lacarne fua nelii luogi là tl* neftiraftì lefue ueftiméta.Et poi che ufcito aura offerto lo fuo facnfiao Si po pula pregera cofi p lui come plopopulo.Etlograffo che iftado ofterto plopeccato iara abruliato lup Ìaltare: Et colui che lafcera lobecco àdateutalauera le ueue 1 mèta & locorpo collacqua‘.& cofi éterra ne icaftelli.Louitello;&:lobecco che ur° 9 facrificati per lopeccato deliquali lofangue fu pofto nel fanduai i°per ^ . purgatione porterannogli fuori del fanduano & del caftelloiet arderann g tuoco cofi hpelli come lacarne etlefece.Et chi larderà lauera lefueue lafuacarnecollacquaiet cofi enterra nel caftellot et quella m fatta egg LEVITICO- pitemo Nel Teptimo mefe a di decimo del mefe affligerete le uoflre amm.e:et neri farete neuna cofa fensa neceffitadecofi et cofi loforiftiere ebe fuffe infra aoi Jn quello die faralauoflrapurgationeSd mondatione de tuti moliti peccati et mpre lézadidio farete netti :pero eheiglie lo fabbato del npofoià: affligerete leuoftre anime in religione perpetua*Etpurgerà lo facerdote loquale fata undx>:3ideloq/ le iemane fono confecrate accio che faccia 1 officio per fuo padreìuefiafeunaftola delmotSi leuelle fandte;&: purgara lofandiuario &: lotabernacolo dela tellimonià sa di. lattare Si hfacerdoti Si tuto el populo. Et faram leggie in fempiterno de pre« gare per liligliuolidifrael&per tuti liloro peccati una uoltalanno,Et lece Moy. fecome idio gli comando * C X V11 ♦ Arlo idio ad MoyfeiSi dilfigli.Parla ad Aaron Si a fuoi figliuoli Si atuti I J ifigliuolidiftael dicendo aloro. Quelle fono leparoleche idio ae comi date.Ogni buomo difiglmoli difraelfe ucciderabuc: opeccora:ocapra nelo babitatotouer difuoru3c non porterallo alla porta del tabernacolo ad offerrerla adioìfara teodimorte come fel l uffe homiadaiccfi morta nelmezo delpopulo ,Et impetcìo debbeno hligliuoli difrael offerire obiadiom ai facetcloti delianimali che uccidono nel campo accio che fi fandifìchmo adio innanzi alla porta del tabernacolo dela teftimomàza:<56 offerirla per liofila pacefica adì©* Et il facerdote uerfarae lofangue fopra lattare del fignore alla porta del tabernacolo delà tcflimonianzai& àrderà logralfo m odore difuauita al 1 ignote.Et giamai no offe iranno loro oblazioni allo demonio coliquali fono fornicati; Si quella leggie tu farra fempre:& aliuofln fucceffon, Et dirai alloro .Ydira Ih uomo della cafa di frael Si delli fonflien che fono tra loro .Chi forra labeflia per offerirlanon lacd dura ala porta del tabernacolo dela teflimomanza accio che la ofienfchi al figno/ re idio perirà dallo populo fuo. Lbuomo della cafa difrael;& loforiflieri chefara fra uoi figli mangera lofanguetturbera lafaccia mia centra lanirna fua:& difpergt rollo del populo fuotpemo che lamma della carnee nel fan.gue;& io ueto diedi; accio che uoi purgiate lattare mio per le anime uoflre; Si lofangue fia perlopecca to dehnimaJmpcmo diffi afigliuoli difrael. Neuna di uoi mangierà fanguejne ? fonflien iquali caminano fra uoi. Echmmquede uoi o fonitiere che fra che pi/ gli alfe o beftiaio uccello opcrcaciafonero per altro modo diquelli che licito di mi giare;uerfi lofàgue & cuop ralla colla terra, Ogni anima e nel fangue:& perciò.dif fe afiglmoli diìf aei.Neuno fangue mangeretesperche ogni anima fie nello (angue et cbi ne mangierà diquello monra.Ecbi mangera neuna cofa per fe morta onero morta dabeflia coffi di terrazano come di fonftiere lauera lefue ueflimenta; et f e mede fimo collacqua Si Cara, contaminato mfino al uefpro:&: in quefta modo (ara mondo.Et fe non lauafle le fue ueflimenta ouer locorpo egli fxportera la ina ini quita. C XVlli, |T Arlo idip ad Moyfe et diffigluParla afiglmoli di frael;et dirai !oro;Io fo | | no idio uoflro fecondo laconfuetudme dela terra degypto doue noi ha f bitafle non farete fecondo i co fiumi di Cbanaam; aiaquale contrada io ue menaro non farete ne uiuerete fecondo leloro leggi. Pareteli miei tudtcìi&liniei commandamentiobferuarete et andarete per quegli. Io fon lo idio ucilro.Guardarete le mee leggie di le mie fententie Si chi le farra muera in effe. Io fono idio.Neuno buomo toccherà lafeminachegii fia parente per riuelare la fua bruttura Jmpercio chic fono idio,Lafozeza del padre tuo Si della madre tua non lareuelare:perciò che lei e tua madre non difcopnre lafua uergogna. La bruttura de lamoghe di tuo padre non lanuelare pero Che le uergogna del padre tuo; et la fozura della tua forellalo depadreio de madre nonnuellaremdi fuori de calao de tro che fa generata; Si lafozura delà figliuola del tuo figlfuoloiouero del tuo ne o ie potè notiIafiucIafc:per chelauèrgogtiae tua. Eia fo^uta dela figliuola dela tuo/ glie del padre tuolaquale ae auutadel padre tuo non nuelarcjpero cbetuafotcl la;La fozura della fotelladel padre tuo noia riuellare pero che e carne del tuo pa/ dre.Lafozura della forella di tua madre nó lariuellare pero che carne della tu a ma» dre.Et lafozura del fratello del tuo padre non riuellare Oc non andare ala moglie fua laquale te contunda per affmitate.Lafozeza della tua nuora no nuellareip eh ella ue moglie del tuo figliuolo non difcopnre lafuai^nommia.Et lamogli del fuo fratello neuno lapiglj.Et la'fozeza della moglie del tuo fratello non riue/ lare pero che la uergogna e del tuo fradello. Ella fozeza della moglie tua et della tua figliuola non riuelari:& la figliuola dei fuo figliuolo}^ la figliuola della fua fi gliuola nólatorai pero che tu reuclarefti lafua uergogna:pero che lefono carne di quella pero che quello conofcimento farebbe incefto et non licito .Laforella della moglie tua nonlatorai mulo meretncario & lafua uergogna non mamfellerai infma che lei uiue.Alla femma chae el meftruo non andrai & non nuellarai ilfpu zo tuo.Et colamoglie del profimo tuo nongiacceiaitnonlamaccolerai decomix/ tion di feme.Deia tua generano ne non darai che fìa confecrato alidolo Molocht Et non forai beffe del nome deio idio tuono fonlofignore.Con mafchio non au tai conoLamento per copto femineo pero chele molto abhomtneuoie appo idio tuo. Conbeftia neuna nonauerai conofcimento perciò che fcellerationej& non ab biatipollutione con loro.Nulla femina fi fottometa alabeftiamehabi fecoconofo cimento pero che fcelerationet&: non mcontammatein quefte cofe comefoglmo fare laltre gent; :lequale io cacceto del uoftro confpedo: Se da cui laterra e infarti giata:&: io uifitero illoro peccati accio che lei cacci lifuoi habitatori Guardate et obfemate laleggiemia &non fate neuna diquefte abhominatione co fi loterrazano comelofonrtiere li quali fono fradiuoi. Guardatiue che non facciatecomeanno fatto quelli che fono flati innanzi ad uomquali adoperauano quefte operationi etcorromperono 1 aterrai peto eh e cefi come loro furono difperfi:& cofi farra fatto auoi.Ogm anima che fara alcuna diquefte abhominationi perirà de mezo del po/ pule fuo.Guardatnmei comandamenti non fati comecolloroche fono andari innanzi ad uoi accio che uoi nó penati come anno fatto loro perciò che io fon idio liofilo omnipotente . C « XIX, Arlo idio ad Moyfe &difTigIi.Parla ad tutti ifigliuoli difrael & dirai al I S B loro.Siate Cidi perchio fono fondo de fono idio uoftro. Ogni huomo tema lopadre fuo etlamadre fua,Le felle mie guardate Jo fono idio uo/ Jt ftro.Nóuogliati adorare glidolnne fame idnde metallo. Io fonoidio uoftro. Farete focnficio dipacifichi adio; accio cheue fia benigno: in quello die chellofierrete lomangiarete;& lodi fecondo.Seloterzodi nerimanefe alcunacofa ardetetela al fuochorEt fe alcuno ne mangiafle loterzo die fora facnlego et inmó do 6e culpabile de imp reta riporterà lafua iniquità pero chelecofe fonde didio de corrupte, Et perirà quella anima del fuo popuio.Quando fegeranno lebiade della terra fuatnon andera infino alla radixeile fpige che rimafero non ricogliera.Et della uigna non «coglierà igrappoli ne legranelli che caderanno: accio che ipouf n de iperegrmi ne pofìano trouare.Et io lonolofignore de loidio uoftro ♦ Non fo retefuito.Non mentirete.Noninganeraalcuno loprofimo fuo.Nó ifpergiur^rat * nome mio.Et non biaftemetai ilnomedel tuo idiotpero che io fono idio* p*1 tarai miuna al p rofimo tuo*, per forza non lofottomettere.Nó tenere ilpre^oac i tauera f eruito dal uno di ad laltro .Non maledicere lofurdo;&: non porre coi a c e o xcnda innanzi al ciecotma temerai ilnome del tuoidio pero che io fon ignote KT . ai eieco;ma temerai «nome Qeiruoiuiu^«.iv ~ Non fare laco fa iniqua*,ne non giudicherai mgmftamente.Non con fiderà re ap o >: neluifo dello ricche non riguardare; magiuftamente giu ic a o LHVITICO* prò fimo tuo.Non effere peccatorcineraportatore nelpopulo.Non irtare contro al fangue del profimo tuo io fon fignore.Nó odiare nel cuore tuo ilprofimo tuo ma in manifefto loreprendi accio che non abbii peccatom uerfo lui.Non adiman/ dare uendettaifii non ti ricordi dellengiune del prò fimo tuo. Lamico tuo amerai come temedefimo:io fon fignote.Elemieleggieobferuarete.Lituoi ammali no farai congiugnere con altri generationi de ammali.Et neltuo cimpo non femi^ nare diuerfi femi.Diuefle che fiano de diuerficolon nonteuefhre.Etfe Ihuomo dormirà colla femma congiugnendoli colici fe e ferua ouero donna nobile et per prezo non fia fiata redemta ne per propria uolótade donata fi Laro battutiami duoitet non fiano mortiipercio ebe non fue libera.Per lopeccato fuo oft'erta adio ala porta del tabernacolo dela teftimomanza uno montone:& lofacerdote prege/ raperlui& per lopeccato {uo dinanzi alo fignore:&: idio gli perdonerà:^ fatagli propicio+Etquandoandareteali uoftncampiperpiantarearbori terrete liprimi pomi:perciò che fonoinmondu &:di.|uelli non mangierete. Nello quarto anno ogni frutto che faranno fifara fandihcato neiconfpetìo didio. Nel quinto ano mangierete ogni frudìo chefaranno:& lofono iouoftro fignore idio.Non mangi cretelacarne col fangue.Non farete:& non crederete alli (ogni.Non ui rondateli capo: non ui radite labarba.Et fopra lo morto non m tagliate lacarnemon in tagli a te:5dnon farete figure:&: non ui fate legni ncla carne có fuocoiouer altramateria perciò cbio fono idio.Non ponete latua figliuola al proftibulo accio che laterra non ficontamim impiafi di peccato* Le mie fede guarderete :& lofandiuano mioabbiatein reuerentia:6i io fono idio uoLto. Non andare agiimagu neaglim douini:&: noncredite alloroiaccio che ui facciano peccareuo fono idio uoftroXie uati fu dinanzi a quello che e canuto; & bonora lapetfona del uecchio: & temi el tuo fignore idiono fon lo fignoreìEfe loforiftiere uene fra uoi et ifìauu nolo eie eia te mauflia fra uoi ficome uno di uoi:&: dauci ila amato come uo iflefi: perciò che uoi forti foriftierem Egypto:&io feroidio uoftro.Nonfate nqmta ne imufti tiaima fate in mefuraun regolali in pefo tutte lecofe uoftfe.Laftateia fia iufta;ec lipefi equah.furto La elmozo:i&: ftaioequale. Io fono louoftro idio loquale ui traili de Egypto:Obferuate tutiiimei comandamcntirSituti li meigiudictiipero chio fono idio uoftro fignore ♦ C . X X . Allo idio ad fVioyle 8t diffigli.Parlerai quefte parole ali figliuoli difrael 1__/ Nullo buomo del populo difrael & defotiftien che fera nel populo dia dela fua progenie alo idolo MolochiSd fe alcuno gitenedclfe morra im JL contenente.Il populo della terra illapidara;& lafaccta mia porrà contra diluit&leuerollo dimezo del populo fuot pero chae offerto deio feme fuo a Mo locb;&: ae cótaminato lofamrtuano mioiòi ae polluto lomio fando nome.Efe far ra alcuno che non tenga quello comandamento :& facmo poca exrtimation; Se laf fera Ibuomo ilquale auera dato del feme fuo a Moloch:& non lauera uoluto ucci/-dereiio porro lamia faccia contra lui:3<: contro lofuo parentado:& leuerolo di tagli erolo:&: tutti quelli checonfentirono allm cbel comettefle idolatria con Moloch del mezo del populo fuo.Lhucmo che anderacadindiuiniadmaghir* &ifara co loro malhcao porro la mia faccia cótta dilui:& ucciderollo nel luogo cioè nel me, 20 del ppulo fuo.Viuete fantaméte Oc fiate fidi; perciò chic fono fdó dice idio Obferuateimei comandamenti:etfategli:SCio fono idiocbe uifandificbero.Cbi maledichera lopadre:olamadre fua fia morto.Et cbiemaledicera lopadre &:la na dreiilfangue iuo fara fopra diluì.Echi giacerà colla moglie daltrui di cometera ad ultenocola moglie del pr©fimo fuo muoia di mortelle adultero;et la adultera.Et chi dormirà colla matregna fua& nuellera lauergogna del padre fuo muoia di moire amédua:& lo fangue fuo ha fopra diloro.Et fe alcuno dormita colla nuora Tua muoiano amendui:per:io che anno comelTo grande rceleratione.Et lofatigne fuo fra (opra diloro.Chi dormirà con mafcolo inccyto femineoj turi duoi anno fato uno grande peccatoti amendui muotanoj&lofangue fuafio Copra loro* Ht chi Caracollai ilquale códuta lafiglmola Copra lamgoliefua madre: a farro gride Ccelemarumo a deracon dolore et non rimanga tanto peccato nel mezo dtuoi. Et chi fi congiungnera con belila fi morrai labefha fiamorta Elafemina che Ce congiugnerà con belila fa morta colla behiai&lofangue fuo ha Copta dilei.Et chi cai ujei-acollalorel3afigliuola delpadte Cuoio dela madre fua*& uedetalafua uer gogna *5» elio on fide rara la ignominia del fratello anno operati una fcelefle cofa amo morti amendue nel mezo del populo fuo pero ebann o amendue fatto cofa ce lerataiSd porteranno laloro iniquità* Chi Ci congiugnerà colla femina laquale a saia il nienti tuo reuelera laturpitudme luat & inaura aperto lofonte del fuo angue frano morti amendue nel mezo del populo fuo. Laturpif odine dela forel/ U di tuamadreiouer tua amita no* difcopnt e.Chi quello fata a difeoperto la igno f ua came’amèdue porterà laftia imquitade. Ch i giacera con lamoglie e rate o diluo padte ouer del fuo suoloj & reuelera laignomiota dela fua cognati°ne. amendue porterà laica iniquità : Et mori anno fanza figliuoli* j ^°n u<;eta tafnogne del fuo fratello : fauna cola illicitat riuello laturpi ucune he luo fratello faranno fanza figliuoh:&: pero io iudico:obferuate lenite le g*e e., imeicomandamenti fetuatetaccio chela terra chio ui darò ut rieceua. Non andatele tonquelle genti chio caccierò dinanzi aduoitpereioche lo.o fecieno tute queitecofeiequaii io huietaiiperciochio gli caccero dinanzi da uoii&perciò paz Io ad uoi.P olle dite laterra loro laquale io ue darò m heredita che germinerà lable et me Ile.Io fono lotioftro idio:ilquale ua f;pel ati dalialtri populi. Seperate dilq? noi loammal mondoiSé lucetelo mondo dalo mmondo:3d nò deturpate lammeuo Ere nele peccore;6cne gliucciellilSi in tutte lecofeche lemoueno iopra laterra: et quelle cofe fhe io uimofhat e (Ter inmonde. Se uoi oh feruareti quelle cotemifa/ reti fanbhipero duo fon lido fignoret& fi ue feparai daghalrn por uh accio che uoi 1 late mici .Lhuomoouerlaf emina mequali lata fp irito de fdoumamento fiano niorti:&: Ciano lapidati^lofangue loro fu ipora dii, C ♦ X XI ♦ liìe idio ad Mo yfe .Parla ali Uccido ti figliuoli daa.ront& dirai loro.Che I P ■ non hamacululofacerdote della morte di iuot citadim cioè rogandogli M lauandoli piangnendotealtre limel cofe che fc foglino fare fe non folle fuo paréte Cleome foll e lopadre:& lamadre.&l loiigÌiuolo:& figliuola : ^ fratelloiet iorella uerzenelaquale non fra maritata. Neanco fi maculi fopra ilpri cipo delpopulo fuo^Non firadmo locapome labatbarne in leiorocarni facciano m ciiura:& fai anno fandi allo idioloroi& non bdliemeranno il nome fuo.Loncenfo et il pane olieranno allo idio loro;& pero faranno fandilFemma meretrice no me neranno per moghetne quella che fata cacciata dal fuo marito:pcrac che glie co fecrato al fuo idio;& ofietifie lofacniicio.Sia dumque fandotperche io fo landò fignore loqualeui fandxfico. Efelafigliuoladel facerdote uergme Cara trouata uiolata.etauetade'turpat o il nome del padreluo fia aria al fuoco.Lo pontifice ci oelofacerdo te grande infialci fratelli aiquale e iftato undo ilcapo et le mani fue fonoiftate coni cerate et ueftito delle fue uefle fande.locapo fuo non fi dilcopri'' ta:et ieueftimenta non ifquarcera. et ad ogni motto non e intiera peral uno mo* do f t fopra lamoite deio padre et lamadre non fi contaminune ulara deluogila d:i accio che macu'i lofand uatio del fignore perche delolio landò fie undo.er to fono idio.Ela moglie fua farauergene quando lapiglietai et non pigliu< 0^aaie cacciata dal fuo mantoinemeretriceJnebagaffaimaftapolcella dtlpopu o uo, f t non me fedi la Pupe del luo patemadocol uulgo dela gente tua. pero cbio fon LEVITICI il fignore che lo fandificho*Patio idio ad Moyfc et dilTigli.Parla àd Aaron.Lhuo/ mo del parentado tuo perlefamigiie fueichautamacula non offerirà adto facnfi/ ciò neàdara al fuo miniflerio^Sedel lalchiatta daaró nafcera cieco e zoppojouet di picelo ograndeio torto nafo:ouer di manoso di piede rotto: fegobbojfe cogli occbilacnmofi:felu(co:fefcabie continua: fe fcabie ficca auera nel corpo! ouero rotto Cara dale partedifotto.Ogni buomo ilqual bauera macula notabile de la,p/ genie di Aaron facerdotenon andera afare facnficio adios ne hpam al fuo idio ad ìaltare* Voglio che fe notnche dela offerta che fe fara nel fanduanosfiche non en tri dentro del uelo del templojnon entri nel tabernacolo:ne nonuadaad laltare£' ciò ebeae maculanon debbe lofan&uarto mio macculare , Et io fono idio che ue fandificho.Parloe Moyfe ad Aaron &: ai figli uoh:&ad tutto ilpopulo difrael tute quelle cofeche io gli comando « C . XX11. —T Arlo idio ad Moyfe & diffigli * Parla ad Aaron dt aiftgliuoli Cuoi ebe fi fi f gu^rdino daquellecofeche anno confectateifigliuolidifraeh&inbcóta minino lonomediquellecofecbe fandhficharono ad metlequale me of H feriranno pero cbio fono idio, Dillo alloro:5d ad quelli che uengono dopo loro:Ogm buomo che andera deiagente uoflra ad quelle cofe lequale fono confecrate:& che ifiglmolidaaronanno offertepermonde&: fensa maculaadione loquale fera inmondicia perirà inprefenziadidio^lo fono idio.Lbuomocbc gce/ de dalla fhrpe daaron Oc 1 ara leprofo:ouer che aura lofluxo del feme non mangierà della oblazione del 1 acnficio mfino ad tanto che fiafano. Et chi fara coilm che toccherà fopra lomortolacofainmonda: &: quello che halufcitadel fuo feme:et chi toccheraglianimali che fe tirino fopra laterra & toccherà cofa mmonda: dela quale eka&o e mmondo fara mmondo infino al uefprosSi non mangera dtquefte cofe che laranno fand:ifichate:ma quando lauera lauato lai uacarnecollacqua :et quando ilfole fara decimato fara mondatoallora mangierà del cibo iandifìca^ to perciò cbeghe fuo abo*Lacarne morta dafe ne che fta prefa da beffila non mi/ gieranno accio che non fimaculi in effado fono idio. Guardino icomandamentl mci &non iifoctomettano al peccato accio che non muoiano nello fanctuario qua do lauetanno maccolato.Et io fon collui chegli fancffiBcbo.Neuno fonftiere mi ocra colafandiifichata.Loferuo del lacerdote*(& lolauoratore non mangera faneffs beato. Qiiello eie il facerdote comparerà quello mangierano*. 6d cofilofanciullo nutrito mcafa diquello umera.Se lafigliuola del ficerdote fara matitataad alca no dei pop ulo non mangierà delle cofe fanchficatescioe date per offerta:ouer de leprimitie.Ma fe foffe uedouaso cacciata per che fofffe ftenle: &£ tornerà alla cala del fuo padre: & come fanciulla ufe delie fue cofeiOgni fonftieri non abbi pode/ fta di magiare de lecofe fanctificate;5<:feper ignorantia nemangiaffero fopra quel lo che ne mangierà neporra laqumta parte: Oc darallo al prete nel fanctuano. Et non contamineranno lecofe fanctificate degli figliuoli difiaeldequale offeronno adio accio che forfè non toftengano laimquitade delloro peccato squando mangi eranno fecole fantìiffcate.Io fon idio fandtifìco loro.Parlo idio ad Moyfe di dilli oli.Parla ad Aaron 6c ad fuoifigliuolu&adtuto ilpopulodifraeh&diioro.Lbuo mo difrael &cbi faraefrauoi fonftiere:8C offerirà la fuaobladione o per uo toso P (ua fpontanea uoionta.o m qualumque modo egli fae facrificio faccia che fia ma fchio fanitamacola:© di pcccore odi buoito di capra. Bfe aueffe macola neffuna nella offerrete:pero che non ferebbe acceptabiIe.Lhuomo che offerirà animale p facnficio pacifico al fignoie;ouer fatiffacendo per uoto;ouer ofterédoper fua uo loma.Cofidi buoi comedi peccoreoftenlio mmaculato accio che fiaacceptabile Et cbmmque offerta diqueffi animali faccia che fia fan^a maculasi allora fara ac ceptabiie adio.Et fogli (offe o ciecholo zoppo : o bauefTefigno de ferita: o auefle brufcbi roffi Tufo lapelle.o FulTe rògnofo dirognacontinua o ficca non [offerite al fignorevne ardeteti in facn'ficio di quello fopra laltare del fignote,Lobuetet la peccoracheaueffctagliatalacodaiouerlorecchiaper uolonta fenzaobligoiipuo/ te oftenrejma non per uoto,Ogm animale che aueflc iteflicoli toduti'ouer percof firouer tagliati 8t tolti fuori non offerrete adiotSc nella uollra terra per neunaca gione quello fi faccia. Di mano del fonftiere non ofterrete lopane adio uoflro :o cotaneuna che dare uiuolelTe pero che fono tutteinmonde &corrupte:&pcio no pigliate. Patio idio ad Moyfe &di{figli,Lobuet&:lapeccoia&:lacapraquando fa ranno itero figliuoliuflaranno alla poppa loro fette di manzi che fipoffa offerire per lofacrificio Nelloottauo die fidda indi innanzi fe porranno offerireiouerquel li ammali fiano buoi ouer peccoreinon fffacnfichennno in uno di con quelli che anno pattmito,Se uorete offerire adio p refterirli grattatacelo che uefiapcacieuole nque o diche loffcnte tutralamang crete: ffche nel fecondo die no rimanga nul a, o ignote Iodico, Guardate Se oblemate limei comandamenti pero chic fono \ 1°',. oll l^°me fando:ancho lofandifichatenel mezodel populo i ig iuo i ifraeL Et io fono idio che fandificho uoi: & oui leuati 5c tratti della eira degypto accio che ui fuffe idioao fignore o parlato . __ A | , c, XXIII, ^10 lc^10 ad Moyfe & difhgli.Parla ai figliuoli difrael & di loro .Quelli I Jr I0iloldididiOtiquah ftchiamerano fandi.Seidi farete loperatione:lofe W~*'^ ptimo di ui npoffateipercio cbel fabbato fie di fancflo ,Et m quello die fi. non fal:ete alcuna operatione p ercio che e di fandlo.Et quelle fono lefe ncdidio fandechedoueteguardare fempre. Loquartodeamodiedelpnmome le al uefpro e fapafquadidio . Lodectmo quinto die diqueflo mefe e lafoiemnita ddlazima didio.Et fette di mangcrete paneazimo.Lopnmo di auerete folemnita et fando e. Non farete alcuno lauono in efTo« Et in quelle fette di offerrite adio lo facnfìciodel fuocbo*Lofeptimodi ui farra piufolenecheneuno & neuna ope ratione fate in effo di. Parlo idio ad Moyfe & diffìgln Parlaatfiglmoli difrael et di loro .Quando uoi farete intrati nella terra duo ue debbo dare, Equ andò aurete fatta lancolta & aurete fatti rmampoli del grano.Lapnmitura della uoflra ricolta portarete al pretesi: egli torta lofafcrcolo della pnmitia:6c porrallo nel faduario et leuerallo dinanzi ad idio:& farra acceptabile peruoi.Loprimo fabbato filo fà> difichera.Eti quello die chelo manipolo fara fandifichato fi ucciderà uno agnel lo duno anno rnmaculato m facrifrcio adio:&: fara offerte le altre cofe liquide con effo cioè offerraffi due decime de farina bagnatatdoiionncenfo del fignorei&odo te fuauiffimotdel urno, Laquarta parte de lamifura chiamata Hin. Del grano et ogni uoflra ri colta non mangi crete mfrno ad tanto che non auete data lafua j>te adio.Equeflo farameomandamento fempiterno neleuoflre generation Oc in turi luoflnhabitacoli.Numeraretedumque dalaltrodi del fabbato nei quale uoiauc te fatto loffetta dcllapnmitia del grano da indi ad fotte feptimane compite pino alaltro di dilcomprmento dela feptitna feptjmanaicioefmo al compimento di ci quàta di;5c coli ofierereti facnficio nouo al fignore de tuti moflrihabitacohrdui pani di farina fatti con leuaméto de duedecime difarina per primitiadiquali uoi cotti offerete adio : Oc coneffo fette agnelli duno anno fanza macula: &uno urtello delagreggrc:&: duormontoni:& faranno m facriffcio adio conle altre cofe necefla rie per iofacnficto f odore fuauiffimo al fignote.Etper lopeccato offerrete dui bec cm&dui agnelli duno anno per offerta paaficba perl ua uolonta.Equanno lepre te laura leuato in prefenziadidio colpanedella primitia piglierannolo fi per lo ufo.Et quello di chiamaretedi folemnesSi f andliffimo.Et neuna operatione rare te in effo di.& fempre lauranno tutti luofln difcendentiper leggio ^ P comàdamé a LEVITICO* to in tattili ruehabitacione^Etpoicheuoiauerctefeminatc leuoilre femente nele terre uoftre: quando le aurete afegare non le fegate mfmo ad tetraiEle fpige che rimangono nonle ncoglete accio che poueri ne polTano ricoglieretSc alloro le lafciateno fono idio uoftro:&quefto uedico , Parlo idioad Moyfe} & difTigli. Parla ai figliuoli di Traci &: di loroXoprimo di del mefe feptimo fata ad uoidi fo lemne:^ farete fella fonando le trombe;^ chiamaretelo di fandto. Et non farete alcuna opera feruiletma offereteadio facrificio folemne &: diuoto. Parlo idio ad Moyfe6d dilìigln Lodecimo di diquello mefe feptimo fera di di lepurgatione ce, leberrimo;8i aueretelo per folemnitaià: chiamatetelo di fanelloEt in quello di fa rete penitenza &: offerirete adio lofacrificiOfEtm quello di nò farete alcuna ope, ratione:pcro che glie di diprofperita:&idio ui farra propicio. Echi nonfarram quello di penitenza perirà del populo fuo.Etchi farra alcuna operatione: io illeue ro del mezo del populo fuo: &z impercio ui guardate che neuna cola facciate in quello di.Et aueretelo per leggie perpetuale in tute legeneratione & babitaaon uoErctPero cheglie lofabbato del ttppofo;5c affligereti ianmie uoPre.Nel nono di del mefe da uno uefpro alaltro folemnigiarete lifabbatt uoftri. Parlo idio ad Mo yfe Si dilfigli.Parla aifigliuoli difrael & di alloro .Dallo qmtodeamo die diquefto mefe feptimo feranno lefcne aoe idi folemm ditabernacoli per.fette di allignare Et lopnmo die fara folemne & fanòliffimotet non farete alcuna operano ne lemih le in elfo.Et fette di offerite lofacrtficio adio.Et lottano di ferra celeberrimo 8cfà cliiTimo;& in quefìo di farete folemne facnficio adio. Pero che glie il tempo dela congregation& delofcrta*Et neuna operationferuile fareteineffo die .Quelle fo^ no lefelleòilefolemnitade didio che uoi celeberrime Sd fandtiPime chiamarete.Et offenete adio in quelli di laoblation 5£ laofFertaili holocaufli con le altre cofe necef fané per lo facrificio fecondo laconfuetudinelaqualeeordmata perciafcheduno di fuori deli fabbati delfignoteiÓC fanzalidom uojflrnet fanza quello che offerite per uototouer di uolontauollraadio.Dalquintodedmo didel feptimomefequan do uoi aurete raunati tuti ifrudi delle uollre terre celebrarette Uuoftn di folemni al fignore idio per fette di.Et lopnmo etlottauo fara lofabbato: cioè di denpofo Loprimo di piglierete lofruòlo digliarbori piu belili&:lefoglie delle palmetet lira mi deliligm che hanno leuirgedenfe:etlifalici del fiume & rallegratiue dinaZi da diOiSette di ogm anno farete quefla feftaadiotet farauileggie m fempiterno nele generatione.Et nel mefe feptimo guarderete et farete feda et habifarete nell um/ braculi per fettedi.Et ogni huomo che farra della generatione difrael fi iflara ne li loro tabernacoli fetteditacelo che chi uerradopo auoi apanno chic feci iflare li figliuoli difrael neh tabernacoli quando io gli menai della terra degypto.lo fò lohgnor idio uoflro. Et parlo Moyfesfopra ttute quefte folemnita del fi gnor e aifigliuoli difrael * C. X X1111 ♦ Arlo idio ad Moyfe et dille .Comanda aifiglmoli difrael che ti cecchino 1 lobo deluhua purifflfimo et bello per mettere nelle lampade che jflano I. difuori dal uelo dela teflimonianza nel tabernacolo del pado*Et Aaron j| file porrà Tufo nel candeliere mondiffimo nel confpedo del fignore. Et quello farete dal uefpro infoio ala mattinaiet faraui leggie fempiternale* Pigile^ rat dela farina etcocieraidefla:et fa ram.xu.p ani rii quali aafeuno fata di duo dea me di farinàide iquali fei ne porrai fopra una menfa mondilfima dauno canto et Tei da laltro canto dela ditta menfa dinanzi al fignore.Et potrai fopra loro incenfo luadilfimo accio che fia pane m memoria dela oblatione del fignore;Etmutarcb fi per cadauno fabbato dinanzi al fignori receuuti che faranno da ifiglmoh de lO tae] per patìo fempiterno*Et faranno quelli pam di Aatometde rfuoifiglmoli ac/ ciò che limangi nelluocho fanctotperocbe glie fancto di ùnfìi de lifacnficn del fignore m perpctuoì Vnofigliuolo duna donnadifrael: loqualc auea auuto duno huomodegypto fraifiglmoli diftacla^zuffore nclilozamcnti con uno buomo xtraelito.Et auendo biasimato idio malcdicendoloifue menato ad Moyfc. Et la madre Tua auea nome Salamith figliuola diDabn della fchiatta di Dan Etmifec lo in pregio ne infine ad tanto che fappeffero quello che idio uolefìfe che ne foffe atto, t parlo idio ad Moyfe & difìfigluMenacptefto buomo fuori deli lozamétt et cbiumque lodi biaftemare figli porrà lamano m capo;& tuto ilpopulo illapidi a ° Pat'0le*I-'huomo chemaledicera iofuo idio patirà lapcna» t c i ie umeta lonome didio fia morto:&: tuto ilpopulo illapidno atadmoio fo n aere c ena* &chipercotteralh uomofichemuoya fia morto. Et chi ucciderà la 3 renderanne una cofi fatta.Echi fatta macula neuna al fuo profimo que ° me e imo I la fatto allui.Rottura per rottura. Et fe lodentetlodente. Et ie -Caio* occ io g i fia tratto.Et queftogiudicio tara fra uoi cioè che inquellomo do che tu offendi altrui fiaoffefo tu. Chi percotteralammale relhtua imo altro. r- r0rn0 ^ia Pumt°‘Equale giudici o Tara fra di uoi o fia forifìieruo ... t.o," lnoc ca 1 P^^oietio fonolouollroidio.Parlo Moyfeaifigliuolidif/ men narono quello bucino ad lapidarlo lecódo cheidio li comando ♦ ___ e* xxv. ar 0 j ° a° ^oyfenel monte SmayiSddiffigli Parla aifigliuoli difrae! |^/ ^di loro. Quando fereti inarati nella terra cbio ui debbo dareifefterete I lereite chic ue dilli. Sei anni feminarai lo tuo campo,Et fei anni pone '* tai latita uigna‘,&: coglierai lifmdri che nufcira, Lofeptimoàno lafferai tipo far eia terra pero che elofabbato del ripolò dellatcrraal fignore,Locampo non papperai,Lauigna nonpotterai.Et fe faceffe alcuno fruito non locogliere per mo do di uendimiaipero che e lino che fi dee npofare laterra: ma faraui m cibo ad tei et al leruo tuo:6c alle ferue tue:& ad peregrini : &adforiftien.Legiumente & lepe core fepalferanno de ogni cofa che nafcelfe lopra laterra. Numererà fepte fepti mane di quelle fepte anna&faranno.xiviiii.di.Elodeamo di del mefe feptimo i tutte leuoftre terre Cara abondanza Si farete felle con grandi fuoni & allegrerà. Io cenquantefimo anno fi fanélifichcrete & fara perdonanza a ciafchuno di uoi in tu te lehabitacione uollrepero che lanno del giubilleo, Ciafcbuno buomo tornerà a^a poffelfione fua:& ciafchuno tornerà ala fua prima famiglia & fara libero?pero che lo gmbilleo. Lo annoeenquantefimo non femenerete:& non uendimiereterco fa che fia nata da fe nel campo;o nella uignea non coglieretejma fe necogliete ma gì atela meontanentetperno che e lafantìifieatione del giubilleo i Elàno del giu, billèo ciafcbuno tornerà alla lua poffelTione, Et fe tu neuendi e compre nulla del tuo prò fimo noncontnllarelo tuo fratello: ma fecondo lo numero del anno del giu bilico rmenderaet tu compererai dalluit&: fecondocbe lacofa uale cofila ti ué dera. Quanto piu anni rimata dopo il giubilleo:tanto crefcera il prezo :3d quanto manco tempo numererai;tanto manco coftara.Pero che ti uendera el tempo di fru Eh.Nonuogiiate afffigereiuollri debitori: ma tema ognmno Iofuo idio? Sito fg* no louoflro idio,FateimeicomandamentuSc imeigiudici! feruate accio chepofìi ate habitare nella terra fanza neuna paura. Et laterra ut dara Iofuo fructo: che uoi mangiate afaturitade fanza neuna paura:& laterra ui darra lofrutìo ,Et fe uoi diceffetche mangieremo lanno feptimo quando noi non femeneremo Si non neo/ glieremoho ui darre lamia benedidlione nellanno fextoificbefarra frutto per tre anni.Lanno odauo femmere te 6c n cogliere te 6C mangierete il ferme «echio jpfino al nono annotperfmo che nafeono lenoue mangiate le uecbie.Le terreno uende/ rete mai pero cbelle fono mietdi uoi fiete fonili ere di pigionali tneiX^tide cbmjn que uendeffe uenda iotto condizione de redemptione. Efe per neceifita ioprotfo LEVITICO* tuo uedcfTek fua poffeffionefet fe tu cfecgli fe n.c.no uoi:tu puoi reimerrquello che collui auenduto .E, fe non autffeapreffo ad fe alcuno et eoi, poteffe trouate m foffetSaXirftf' l0frtó° ^ tCmP° c^elauendeo:etquelhTcbe flonc.Ec^fe nonDote^em0^6 '\cornPero'^t:inclllc^0 ni odo reaurala luaporTcC la mfmo al tempo del gwbdleo. “llu ^'«compero laterra haby gna ] giubileo o non.Et le lacafa toffe m mila che non auefle mura nendaff. al mo, do sebi tcru:x quello modo lene teiraiSifi non fàraredemptadmann'al gmbil .eo‘^se !• nno del giuoilko tornerà al pruno patroneXecafede leniti che fono nel le tetre tn urate tempre fipcfieno ricomperare. Efe nel tempo del gtubilleo no' FoC r 1?° ‘^o^'pct^terJtormno ad colloro che le ucnderonoipcrcio che lecafe de leuiti , no Pf rP0d‘d lomaoeperpigioniinfraifighuoli difraeL Le mlieloro non uen demmo perciò che e poffefhoneloro m femprternot Sei profimo tuo aueffe belo gno de dimn:& tagli 11 preftafi come fonftieri e peregrino Io receueeai : & muera appo te.Non gli torte ufuramepm che tugli preftaffnTemilotuo tdio & uiuera ìopietimo tuo ad predo dete. Eia tua pecunia non darai ad ufura. Et non terrai piu frudi de quelli che tu ai predati. Io fono idio che ui tradì de Egyptopdarc ui laterra Chanaà; et pereder iluodto idio.Se perpouertattfeuendera loproffo tuomon gli fare come ad ragazoima fagli come a debitore.Infino al giubileo ope rera appoter&pofaa fera libero:et torneradi alla cafa Tua* Loro fonomei ferui: et io gii canai de Egypto. Et impercio nonfiuenderanno ad modo difehiaun Et nogli a ffìig e re te per po tentia ma tcmeti idio uoftrOcSemi & anelile auerete de la gente che m farra dap rei fot odi fonftien che fodero infra uoriouer che di cofloro foderonati nella rio lira tetra.De codoro auretei fa migli etp ragione di he redna u afìeretialiuodri iucce[idn p&.’ poflidcreteli in eterno ima ali uodn fratelli dii! gliiioliaiiiacl non fate ingiuria per potentia. Efe lo foridiereoloperegrmoanc/ dilli tra uoi.Et alcuno perpouertadi uodn figliuoli fe uendedeiouerad alcuno dela iua dirpeidoppo laucndicione fi puoredimere^Chmmque uoradeli fuoi fra/ tehi ilio potrà redimereiouer lo fratello di fuo padresouerlo ligliuolotdelo fratei lo ci ■nopadrei&:ciaichunoconfanguineo;& affine:&: felui pota fi potrà redime, re.compuratigh anni dal tempo delauendicion foa perfino alanno del giubilleot et tu ir; acla -apecunia delaqual lui fu uenduto fecondo glianm del gmbilleo per ragione di mercenario. Et i'e glianm che rimangono infimo al giubileo faranno piu; fecondo quello dara elpreciode puocbipora ragione con lui fecondo lo nu/ mero de glianm:& redituira a colui che lo comparo lorefiduo dehanni neh quali lui per auanti li a uea feruito computata lamercede j Non lo afìligera alcuno nel co fp ed o tuo mole n te me n te. Et fe per quedo modo non fi potrà redi mere melanno del lubileo uf eira con li fuoi figliuoli. Miei fono Jiferui figliuoli de ifraell iiquali io eduxi dela terra degypto • C. X X VI. ^ O forolouoftro.dro. Siche non farete idoli ne figure netnusme ne pietra in tgne et notabile dittateti nella tetra uoftraper adorare. Pero cbio on lo lignote idto tioflto. Obferuate lume fabbatt;& le mie fole', JL nitadeidthabbiate inreuetentia lomto fàduano.Io fon fignorfèe uo. feqmtateti limie comandamentii&obferuateti quellii&faretiliiio m datjnrolte cofe ah fuoi tempiiSC laterra germinata lo frucio fuo: &h arbori fi rempicranno de trurn.Sara tanta lata taratura dele biade tagliate che impedirà lauendemiaet lauendemia fata tìrache occupcralafemete.Elo uoftro pane mangierete in gride LE VITICO. abondan^a Si fansa noma paura habitarctc nelle uoflre terre Jo darò pace in tu/ to lo uoftro paefei^ dormiretefecuri: Io occidero Iemale bcftie *♦ & ogni coltello torro delle uoftre carni ideile uoftre contradefEhuoftri nemici perreguiteretetet nei uoftro cófpecfto uerranno meno ,Et cinque dmoftn ne perfeguiteranno cento di lorotet cento di uoftri ne perfeguitteranno diecemilias & nel uoftro confpetìo tati morranno di coltello Jo ui riguarderò & faroue crefcere &multipIicare,Econ fermerò quefto patto.Eccole uechie mangierete infino ad tanto che uerranno le nuoueiepoi legitterete ma Jo fi penero lo mio tabernacolo nelmezo di uoi: et non uauro arihifo Ioandero fra uoi & farro uoftro idio infino ad tato che uoi fe tetemio populo. Io fono quello idioche ui traili della terra degypto:pcbe non rofte loto femi:3£ io ui traiti della loro feruitudineiSc quello ilquale ruppi lecate ne del collo uoftro accioche uoi andafte ritti.Et fe uoi nome udite tei & non fare/ tl tuti li mei comandaméti:&: fe leleggie mie aurete afebifo:& Io pacfto cbio o fat to con uoi non atterrete:io ui farro quefto. Cbio ui uifitero in caldo di infuocho ebe tuto aciechi gliuochu uoftrit&confume lanime uoftre. Inuano feminerete iuoftn femitpero cbio gli farro dinotare alli uoftri nemici. Io porro lafaccia mia contro ad uoit&c uerrete meno contro a uoftri nemici.Et fatroui fuggetti achi ma/ m ui noie; 5d fuggi crete ferma feguitame perfona. Et feper quefto ancho nonobe/ derete:fettecottantolo moltiplicherò piu per liuoftn peccati: & farro uenireme no lauoftra fuperbia Jo ui datro di fopralocielo comeferroJaterra di metalloifi chelauojqra faticha farraìimano,Laterra non farra il frudlo fuoi&gliarbon non daranno loro pomi.Et fe uoi pure uorette andare al conrrano:& non uorette fare amei comandamenti io ui crefcero affa piulapiaga adoftb per liuoftn peccati et ma ledicftioni.Et io ui mandato beftie de campi che ui de uo rara no 8i tute le uoftre be ftie'A' reeberoe ad nulla tuta lauoftra generatione: 8£ leuoftre uie farro diferte. Et fe pure ferete obftinati ad malfare dt non. curarete delamia correzione ui crefcero quefte piage fette cotàti piu p liuoftn peccati .Et io metterò ifra uoi ilcoltello de Uuendetta &del pado mio per lopeccato che uoifacefte.Et quando noi fuggiere/ rete alla atta:io metterò infra uoi grande peftilenza Qi metteroui nelle mani di uo nemici. Poichio aufoguaftaet dift rutta lauoftra fementario farro che uno ^orn0 baftera a dieci femine: tanto farapoco lopane Si non m potrete torre lafa/ rr,c*Et fe p quefto anebora non me uorete udiretSi andarete pur contra mulo an ciero contro ad noi con furore contrario: Si gafttgiroue con fette piage per liuoftn peccatnficbe uoi mangierete lacarne di uoftri figliuoli Si le uoftre figliuole. Io S^ftero leuoftremagmficentie: Si romperò liuoftn idoli:8i caderete nellaruma d'ib no fin idoli.Et io uabbominaro in tanto che le uoftre cttade torneranno foli/ taneiSi liuoftn fanZuamdefertarorSi li uoftri facnficu non gli exaudiro: Sinon gli acceptero.Io difpergero laterra uoftra intantocbeiuoftrinemici polfidendola ienemareueglieranno.Etuoifarro difperfi fra legenti:8i traro fuori ilcotello. Et cuoftre terre faranno diferte:Si leuoftre citade guafte. Albera piaceranno le fue efte alla terra tuti idi della fua foliitudine. Quando farete ftati in terra auoi mi/ rtl1^3 Ì£1 feftmera.Si npofcerafti nelefefte dela fua folitudine:pero che la non fi ri/ po o nele uoftre folemmtade: quàdo uoi habitauate in efla.Et quelli che rimata cii uot poro terrore ne licuori loro nele tegion deli inimici Jfpauentara loro lo fuo, t'° §h logli uolante'.et fugiranno come locolteilo cadrete Si neuno ue perfeguite rav tt aakheduno uerrameno fepra lofuo fratello come fe folle m battagliai neu s1-o di uoi aura ardire de refiftere alli nemici fuon Ma uerrete meno infra iegenti: £t laterra ui confumera.Et fealcuno de quefte mbulatiom fcàperatmetteroLo nel a tetra di (uoi nemiciiSide peccati Tuoi antichi <3i deli fuoi padri iopuniro nino a taxito chegli non conofcera lalua malicia:6i deli fuoi peccatxdiquali anno fatti LEVITICO* centra de me:5<: fono andati contro ad me. Etto andato Tempre contro ad uot U loduroue nela terra deli uoftri nemici infinoad tanto ebe fi conofceranno &auera no uergogna del maleiilquale an no fatto, Alhora oreranno per li Tuoi peccati? et mi accorderò del pacflo che feci infteme con Abraam Ifaac & Iacob,Et ricorde/ romi dela terradaquale eflendo abandonata daloro: fiata lieta nelefuoe fefle:fo/ jflenendodefolation per cagione diloro* Malore pregeranno per lopeccato loro: perciò che anno abandonato laleggiemia. Et effendo nella terra inimica non gli abandonai:& no gliebbe tantoin odio cbiogh laffafTì perire.Elopatto chio auea fatto con loro no loruppiao fono loro idioietracordaromi del patto chio fece co loro:3dcome io gli trafti della terra degypto nel confpedo degni gente: accio chio folTe illoro idiouo fon lo! ignote idio,Et quelli fono icomadamenti 6C leleggi chio patoui con figliuoli di frael nel monte Sinay:& diedi loro per Moy fe mio feruo fi^ dele.Et quelle cofe tute promefero loro adio, C . XXVIL ^ ^ Ario idioad Moyfe:&difligli,Parla ai figliuoli difraelet di loroXbuo 1 mo chefaraalcuno uoto adio&: prometterà adio ]anima fuatdara lepre do fecondo laeflimatione.Ecollui che promette fe fata mafchio:&aura da.xx.anm in fmo a.Ix.anni dara cinquanta fieli danento: cioealcuna moneta dariento fecondo la méfuta dei fanduano jfi femma.xxx.Et dalo quinto anno infimo alo.xxdomafcolodara.xx.ficli.Et fi fara femma dara.x.Et da uno me fe in fi no ad cinque anni p uno mafehio darai cinque fichi &: per lafenuna tre. Se fara fexagenano opiu mafehio dara.xvXicliietlafemma.x.Et fefoffe pouero;&; fe condo laextimatione nòpotelfepagare fiata innanzi alfacerdotei&qua'toparta allui che poffa pagare tàtodara.Labeflia che fipuo facnficare adio fe per uoto fa/ rapromefaadio:farafanda&: non lapotra mutare nem piu : ne in meno: fe tanto e che gli fia potente di poterlo fare.Efe mutaiìe quello che e mutatoli quello i loquale e mutato ^.ra confacrata adio.Lanimale che fofife mmondo che non fipof faofietre adio. Chiumque lo uotaffe portilo dinanzi al facetdote.Et egli la giudi eberafecondocbeliaualeiobuona o nache fia. Etporaloprecio.Etcolluichella ofì erta non la uoglia pure dare adgmgneraad quello che filmata laqui'ta parte piu Et Ibuomo che uotaffe adto lacafa fua : & fandificafTella adiodo facerdote laconfi derara fe elle buona o ria:et fecondo el precio che per lui fara ordinato cofi fiueti da. Et fe collui di cui e lauogliariconperaredata al facerdote laquinta parte piu che il facerdote no la filmerà & allora glie ila data. Et fe offerìfìe adio la fua poffe ffione del campo & iiaconfecrata adio farà ifiimato iopreao fecondo che rende:et fe rendei.e,xxx.moggia dorzo uenderaffi.hficli dariento, Et fe nellocommciamé to de lanno delgiubilieo uotaffe adio locampotfiaifiimato quello chella uale:et fe foffe uno poco dilungi dal giubilleo inmagieneraffilo facerdote quanto tempo puote efferinfìno al giubilleo :& fecondoche ui fara cofi traradei prezo.Etfecot lu r dechi eflata lauogfia ricomperare dara laquinta partte pm fecòdo che la filma tiene della pecunia. Et allora fi la poffidera; et fe egli no lauoleffe ricomperare:et fara uenduto aciafchuno altromxcepto colluiche lauotato non fi potrà redimere pero che quando uera el di del uibileo fata fàctif icato al fignore: & la polfeffione confecrata pertenera ala ragione del facerdote;Se il campo comparato non fa/ ra flato deli fuoi predeceflondarafancilificato alfignoreicomputera li facerdote fe condoli numero degli anni mfinoallanno del giubilleo loprezzo: &daracollui chela uotataadio.Etnelgmbilieo tornerà lapcffeffioneadcollui de cuifuprima etauralahauuta nela forte de la fua poffefhone.Ogm extimation fara ponderata con lo fido de lo landuano.Loficlo contiene.xx.oboli: tutti iprimigeniti ebe a, pertengono adioineuno iipotrafandificare &: uotare per obladioneiobue opec/ cora che fia po che di ragione fono didio, Efe laminale folle mmondodo potrà N VMERI* redimere colluichelaura offerto feccdo la fua ex timation t & adgiognera laqui ta parte del prec io? & fé non lauoleffe ricomperare ucndafi achiutnque lauuolccom parate faci a la extfatione.Ogne cofa ebefoffe cofecrafa adioio ho befliajopofl'elTt one che fia non fé potrà uendere ne ricomprare. Chi fàra unauolta cófecrato adio ^ata lancila fanello rum ♦& ogni cola che fata confacrata dal huomo neuno lapotra ^comparare:ma debba efìfere morto*Et ogni decimalo de biadalo de inno:odi po ma lonodidio 8callui faranno conlacrati.Ét fe foilè alcuno che uoleffe ricompara re ledeame fue adgiungalaqmntaparte dogni cofa:di peccore?& di buoi:© dica./ pre:& ogni altra cofa che per decima mene fi fan edificherà adicme non fe eligie/ m ne buono ne nome fe potrà tranlmutare in altro. Et (e alcuno lomutaife? 8C quello che m uta: 5C quello per che e mutato fe fandificheraadio &L non fc potrà ricomperare.Et quefli fono hcomandamenti liquah fece idio aifigliuoli difraelf> ^emani di Moyfe nel monte Sinay. VI COMINCIA IL LIBRO DI NVMERD Arlo idio adMopfes nello diletto de Smay nel tabernacolo del , ^ padoulpnmo di del mele fecondo neialtro anno eberano ufati flÉHv J\degypto; de diffe lo lignote. 1 og liete una quantica dogni gente L mj&PF Mrdi figliuoli difrael per ogni cafa dc congr.-garione loro?6^ cuti ino . mi a ogni mafebio eia* xx. anni mfu che fia forte fraifighuoli di/ f frael:& anumeraretegli tufi quanti per le lore tarme tue:& Aaró ^ ^ Saranno futi iptincipi dele tribù dele caie fecond,o leloro genera ^3tieni con noi.Et quelli fono illoro nomi.Della tribù di Ruben Elifur figliuolo di Sedeur.Del tribù cioedi lafchiattadi Simeon.Salamiel figliuolo di Sunfadai Digiuda Naafon figliuolo di Aminadab. D^fachanNathanael figliuolo di Suar di ^abulontEliab figliuolo di Helon.Ma diiiglmoh di lofepb di Ephraim Elifa ma figliuolo di Amiiid. De Man affé Gami Ilei figliuolo dtPhadafaurdi Bemamf Abida itole di Gedeó. Di Dà Ahiesenfiolo di Mifaday ,Di Afer Phaziel Bolo di Cchrà di Gad Ehfapb Bolo di Duci.Di Neptaln Ahira Bolo di Enà«Et quefli Co/ no inobiiiflimipricipidella moltitudfep tutele tribù? & loro cognatiomt&capi delloexercito difiael hquali figli piglio MoyfefiC Aaió co grande moltitudine di populo etcongieganom. Etiaunaronfi lopnmo didel mefe fecondo rafignàdo h per tutte le icbiatte & pel tute le cale: & per tute le famiglie & capi locoi&tuti inomi di aafchurio da.xx.anni mfu ìficome comando idio ad Moy fe.Et annume, fogli nel difetto de Smay.Edi Ruben primogenito di irael per tutele fue generati cni?& cai e;& famiglie:&: nomi di capi loro di mafehi da.xx.anni mfu xche andare P°tcano ad battaglia furono .xl vi.migli aia &.ccccc, &di figliuoli diSimeonp tu te le lue generationiiSi famigli e;8£ cafeific di tuta fua fc blatta che mafehi tollero fcfche ad battaglia potefleio andare da.xx.anni mfu.Et nuero loro furono. Iviiu* % ■Migliaia ccc.de figliuoli.de Gad per tute le fuegenerationi &fchiatte‘.&cafe. c'tfamigiiada.xx.annimfu:che andarepoteffero ad battaglia?6c che mafehi foiTe, lo. Etnumero loro £urono.xlvi.miglia& dcl.de figliuoli de Giuda p tute leiue g* ne lattoni 1 chiatte 8e cafe et famiglie che mafebi foflero da-xx. anni mfu? che ad battagliapoteffeio àdare:ne fono numerati.lxxiiii.migliaia.Et.dc.difighu0 1 di Lacchar per tuttelefue generationi et cafe & famiglie che mafehio foffe da.xx.an tHinfmcbead batagliapoteffcro andarenefono uiciti.lini.miglia &:.cccx. i lg ? bionde ifabulon per tutte lefue generati oni Se {chiatte Se famigli deca e a.xx. annimfuebefoffe mafehio &:cbead battaghapoteife andare bono u citi viu migliaia &icccc.Di figliuoli di Icfeph figliuolo di figliuoli di Epmaimper tutte NVMERI* leruegencrationi 6C famiglie 81 cafe delle loto co ng rag a fio m da.xx'^anm’infuicbe mafebio foffe:&: che ad batagliapo teff e andare ne fono ufciti.xl.migliaia cinque cento «Di figliuoli de Manaìies per tute le fue generationt & cafeSifaniiglietiSitii te ìuecongregatiom che fuffero mafehii ne fono numerati da uinti annnnfui et che ad battaglia poteffero andare.xxxn .migliaia Di figliuoli deBemamin p tutte lefue generationi 8c famiglie& caie da umti anni infu che ad battaglia po/ teffero àdare ne fono numerati.xxxv.miglia &.cccc.Di figliuoli de Dan per tute lefue generatiom & famiglie Se cafe da uintiinfu perlinomi di ciafchuno che ad battaglia poteffero andare ne fono ufcm ,xlii.migliaiat& feptecento.Et de figlmo li di Affer per tute le fue generationi de famiglie & cafe da muti ani mfui&J che ad battaglia poteffero andare ne fono ufcin p Imomi di ciafcuno.xl.migliaiatet md le cinquecento. Di figliuoli di Neptalim per tute lefue cafè&leiue famiglie da uinti annimfuche ad battaglia poteffero andatene fono ufciti per linomi deciaf cune ccnquàtatte migliaia.cccc. Queffi fono quelli eh e allumerò Moyfe&l Aa/ ronco quelli duodeci principi duraci per ture le fchiatte& genera tioni loro.Et fo no trouati tra Ulti per le cafe efamighe fue da urna anni infu che ad battaglia po teffero andare.Secentotre migliaia:& cinquecento ccriquanta buomini.DelLftè’hi atta de Lem monne fu neuno numerato tra colloro. Parlo idio ad Moyfe & ditti; gh .Lafchiattade Lem non lanumetare no neporrelalorofumma cogli figliuoli dxfrael :ma porralli ala guardia del tabernacolo dela teftimomangat Qi fopra Seti Iifuoi uafi;3<: tuto quello che {apertene ale cerimonie.Loro porteranuo el taberna colo :3i ogni adornamento:et loro flararmo m guardia Tempre habitàdoui a^pref fo.Et quando fandaraffileuiti deponeranno il tabernacolo quando fi dirigerà le tendada logiare*Et fe alcuno ifcranno fi fra acoffato meontenente loecidano. Et ciafcuno di figliuoli difrael per tute lelcro generationi pota le fue tende per alo, giare fecondo le fue compagnie et huomi ciarme et lo fuo exerato.Ma ifigliuoli de Leui tenderanno loro tende per lo circuito dei tabernacoloiacciochenon fia in dignatione infra lamoltitudine di ifigiiuoiidifraei. Et giacaranno mi per guar/ dia del tabernacolo dela tefhmomanza.Et fecero ifigliuoh difrael iecódo cbeidio comando ad Moyfe . C. 11. —Arlo idio ad Moyfe et Aaron et diffe loro.Tuti quanti ifiglmolidiftael ■ baurano li fuoi figni per leloro generationiiet Cuti colle loro bandiere |—' falogieranno per lo circuito del tabernacolo dela tefìimoniansaida lo/ nente Giuda porrà le fue tende et tuta iagente ina: et loro principe fata -A. 1 faafonhgliuolodi Aminadab etdellafuaifcbiattafatano huomini da cóbatfere.lxxiiu.migliaiaet fecero.Et mi preffo fono allogiati de {chiatta di Ifa/ ebar dequah lue principe Nathanahel figliuolo di Suar. Et furono colloroche poteano combattere cenquanta quatto migliaia et.cccc. Nella (chiatta di Zabuló tueprincipeHeliab figliuolo di Elon.Tuticoloro chetano da combattere furono Iva.migliaiaet.cccc.Et tufi quelli che furono anumerati nelli logiamenti digiuda furono, clxxxvi. migliaia et.cccc.et con tuta Iagente afchiratiufcirono m prima fuori delli caPiellnDi f igliuoli di Ruben uerfolomezodie:ellorQ principe fata Eli fur figliuolo di Sedeunet tuto ilpopulo fuo che ad battaglia può te andare furo/ no* xlvi.migliaia et cmquccentotet fono allogiatiappteflolui della {chiatta di Si meon diqualli fue principe S alami el figliuolo di Sunfaddai:et trito lofuo exerCK to da cobaftere che fue annomerato furono.Iviui. milia et.ccc. Della febiatta di Gad fue principeEliafaph f igliuoio di Duel.Et tuto lo exerato cheta numerati da battaglia furono .xlv.miha et fecento cenquanta.Ettuti quelli che fono troua ti nelh logiaméti di Ruben furono chmigliaiaiet mille,ccccd. Et tute lefue fchte/ te ordiatemente ufarono fuori nel fecondo luogo.Lufhciodi figliuoli deLeui fa ra dinakare il tabernacolo fando ? et come per loro fi lieua coft fi depongà.Et eia/ ichedimo al fuo luogo:et fecondocbe fara ordinato ufeira fuori. Alla parte docci déte faranno ilogiamenti difigliuoli di Epbrafdiqualifuepnncipo Elylamafi/ gliuolo di Amiud:5d tato lo exeicito fuo che fue annumerato che ad battaglia po telTe andare fue quaranta miglia & cinquecento^ con loro fue lafchlatta defioli di Manaffes diquali fue pricipeGamaliel figliuolo di Phadafur.Et tua ifuoihuo midi bataglia furono4xxxii.milta;&: cc*Nella (chiatta diBemami fuepricipeAbi dam figliuolo di Gedeone:<3^ tuta lagente fua da battaglia furono.xxxv? miglia et. cccaEt tua quelli che furono anumerati delli iogiamenti di Ephraim furono evia, miha.&c, per tute lefue fchiere:& faranno iterzi che u faranno fuori. Dalla parte dacquilone habiteranno ifiglmoli di Dan diiquali fue principe Abiezer fio lo di Amifadai.E tuta lagéte fuada bataglia furono.lxù.miha & fecéto.Et preffo alluipuoferoletende della (chiatta Dafertdequali fue principe Phagiel figliuolo di Ochram.Tuta lagente fua che ad battaglia poterono andare furono.xl.miliaiet M .d.Della fchiattade figliuoli de neptalim:de quali fueprmeipe Abita figliuo/ lo di E:nà,Et tuta lagente fua che ad battaglia poteo andare furono.liii.ni.6d.cccc Colloro cheranno da combattere eh e fi trouarono ne 111 logiamenti de Dan furono dvii.miha &.cU'.Et quefli ufcireno fuori nel ultimo luogo; & quuu fe trouoe lo numero di fieli diftael p tute lei oro generatiòi fitfàiglie^cafe.fecétotre.m.ciqce toL. Quelli deLem no fon numerati con loro:pero che idiolocomàdo ad Moyfe« fecero rfighuoli diftael ciò che idio comàdo loro» Et habitarono aafchedùo pef le fue fcbiatte'.Si andarono per le famiglie di per le cafe di padri loro . C ìli. Ve (le fono iegeneratiom de Aaron & di Moyfe che fi trouarono quado ( \ idio parlo ad Moyfe nel monte Smay.Et querU fono inomidi fighuo/ I 1 li di Aaron.Lopnmogenito fu Nadab;&: dopo quefìo Ablu Eleazar Itha mar. Et queftì fono momi difighuoli daaron facerdotu liquali hirono un ti6^onTeci are le mancacelo che faceflero lofacrificio. Et morirono :Nadabiet Abiu quando oftereano lofuoco daltrm adio nel diferto di Smay.Et morirono fen za figliuoli.Et fecero loflicio loro Eleazar& Itbamar in pretensa del padre. Parlo idio ad Moyfe 6i diffigli, Congiugni mfìeme lafcbiattadeLeuii S^iagliftare nel confpcdodaaron faceìrdote accio che il feruano;& che giacciano;^ Piano Se faccia ano ciò che apertiene alofficio del tabernacolo & cuPodiffino liuafidel tabeina, colo femendo nelo fuo miniPeno. Et datai lo dono afigliuoli de lem Aaronde iquah te fono dati da figluoli difrael.Et Aaron & ifighuoli ordinerai nelluftici fa cerdotale.Efe neuno altro iPrano andaPe ad mini Piate lofiicto mco’tanente mor/ ia. Parlo idio ad Moyfe & ddli.Io tolfi quelli di Leuidaghaltri figliuoli diftael pei tua iprimigeni ti cbelono nati infra ifigb doli difrael.Et faranno ileuiti mei Pctoo che futi ipnmigeniti fono mei doppo chiopercoffi ipnmigeniti della ter ra degypto per liberarli delle loro mani. Io moe fanPiBeato cioè prefo perpri/ sn iti a tutocio ebenafeie m prima dal huomo mfino al bePiame degni gencia tion npero chic fono Ploro idio * Parlo idio ad Moyfe et diffigh ne^ diUrto di i/ uai annumera ifigliuolidi Lem per famiglie^ per cafe &; per ogni congregationc mafcolmache nal’cono Pano da uno mei? mfu.Et annumerogli ^0>^e^°rne! ^ comando.Et trouogli per nome lotto quepi ifchiattagli cioè diGerfon. aat .e IvierarnLifigliuoli de Gerfon Lebm et Semel.Lifiglmoli di Caativ* Amram et ^ te far Ebró & Osici.Lifigliuoli de Merari Modi Si Mufu Di Gerion fut0^0 ue a mi glie; lalebni ttea: &: la Semeitica:delequale fono annumerati imalchn u|10 mc fe iniu.vu.milia 6i cmquecento.QiiePi babitarono dietro al tabernaco o a a pte de occidente} loro principe fara Elyafaph figliuolo dJahel.Ethauranno guardia NVMERI * del tabernacolo fatKflozSd Io tabernacolo fuot&lofuo copritnentoi&IotecSo che in' nansi alla porta del tabernacolo:^ delh cortina détorno j&latenda che riponeiet la cortina nello intrare del tabernacolo; & ciò che fapertene nello adornamento del luoco dellaltare: leFuni del tabernacolo;^ tufo ao che détro uifufa, Lafcbi atta di Chaathhaura Ceco lopopulodi Àmramiti & dileraariti & di Hebronitiet di Ozieliti. Quefle fono lefamicdie di Cbaatiti annumerati Si trpuati perlinomi (uoi tufi mafchida uno mefe infuotto migliaia lecento.Coftoio habitaronodal la parte del mczo giorno del tabcmacolo.Ètloro principe Tara Ehfaphar figlino 10 de OzieLEtguarderanno larcha&lamenfa&lo candeliere^ ghaltn uafi del/ loracrificio:5C ogni cofi con chefammiflraifii il uelo:& tute cotale cofe.Laprin' cipedi principi di Leniti fata Eleazar Figliuolo de Aaron Facci do te. Et egli Fara io pra leguardre del tabernacolo.EtlaFchiatfadi Merari Faranno col populo di Mo/ oliti & di MuFiei; Enumerati perhloro nomi &illoro mafchi aaunomeFeinfu furono Tei migliaia &.CC.&: illoro principe era Sunei figliuolo di Abiahel. Coflo ro habitarano dalli parte de feptenmone:8<: guarderano le tauole del tabernacolo etlehange :&le columne: & li capitelh;&: le cornici; & tutte quelle che ad queflo fapertiene.Et lecolumne delatrio con tutelecornice&licapitelliSi lechauichieet lefuni porranno innanzi allo tabernacolo dalla p arte doriente, Moyfe &C Aaró col * 11 fuoi figliuoli hauranno guardia del fandtuano nel mezo del populo difrael.Et Fé alcuno altro entrale incontanente morrabbe.Et tuti quelli che annumero Moy fes & Aaron della fchiatta de Leui fecondo lo comandamento didio chemaFchio foffeda uno meFeinfu.xxi.milia.Et diffeidw ad Moyfe.Annumera tutiiprimige/ mti mafchi da uno mefe infu de figliuoli difrael &: fappia la fomma quanti fono Et quelli de Leui torta per me :perochio gli uoglio per ogni primogenito difiglu iioh difrael.Et m fono idio.Et leloro peccore uoglio per lo primogenito dellepec/ core di figliuoli difrael. Annumerogli Moyfe fecondo che idioghe diiTc. Etrouo tuti imafchu da uno mefeinfu.xxn.milia&.cdxxiii, Parlo idio ad Moyfe du/ figli ♦Togli ilpopulo di Leni p eri e pn’migeniti del populo difraeliet leloro pecco re per leloro peccore:& ileuiti faranno imeuetio faro idio loro; fe loro obfeueri/ no imei comandamenti per precio di quelli. cclxxiii. che furono piu nel populo difrael che non fono ileuiti tortai cinque (teli cioè moneta per ciaicheduna perfo naad mifura del fandluatioiet ogni Gelo uale.xx. oboli ciò fono loto dinari. Et queflapccumadaraiad Aaron et ad fuoi figlmoiiper loprezo di colloro che fono piu.Tolfe adumque Moyfe lapecuma di quelli che furono piu; et quelli che fura no redempti: da ileum primogeniti difighuoh difrael. Mccclxvi fieli fecondo il pefo del fanduario et dtedeghad Aaron &:ad fuoi figliuoli fecondo chetilo co mando , C, 11II • Allo idio ad Moyfe et ad Aatonret difie loro.Tolletelagente difigliuo y li di Chaatb di mezo del populo leuitico per tute lecafe et per tute lefa mighe fueda.xxx.anm infino a cinquanta;accioche loro Ciano et ferua^ 1 no nel tabernacolo. Et quefta e la operatione che farranno ifigl uoli di Chaath nel tabernacolo del pado; et in quella parte dentro che fe chiama fan da fandorum mireranno Aaron et li figliuoli fuoi.Equando icaftelli femoueran no et faranno da muouerefipeglieranno quello uelo dinanzi alla porta del taber, racolo et uolgeranoui dentro larcha dela teftimonianzaiet di Copra fi porteranno unaltro copritore di pelle uerdeiet queflo palio difenderà Copra per tutoiet palpe ranno leferature, Lamenfadela pt opofitionfilacopriranno di quello palio utrde etfufo ui porranno iturribili etimortatioli; etibicchien;etle tacce piene dacqua in abondanza.il pane fempre ui Cara fufo.Poi porranno di Copra uno drappo uer et cioè che fadopeianoad tenere le lucerne con uno palio uerdeet di Copra; et poi miglio et fop-'a ad qucflo portai locopritoredi cbuoio uerde :et dopo introduccra no leftangedacbiuder. Et terranno et copriranno lo candilieti et k lucerne et e fbrfice Tue e li purgatori: et illoro manichi et tuti iuafi che fadoperanno ad olio càcio che fa doperanno ad tenetele lucerne con uno palio uerde etdifoptaietpol fopra tuto porannouno copritore di chuc io ueredet et mtro poranno leftange da chiuder,Et inuolgieranno io altare doro con uno palio uerde:&: di fopra extenae ranno uno copritore di cbuoio uerde:3£ poranno le ferrature.Et tuti liuafi che fa doperanno nel fandluario coperiranno di uno palio uerde;S<: difopra extenderàno fopra uno copritore di cbuoio uerde:& poraui le ferrature 1 altare netteranno col/ la cennere &C muolgerannolo di ueftimento di rofato Si porranno in clfe tuti iua/ fi che fadoperanno ad aitate cioè che fiano per fuo ufo cioè da tenere fuocho: le fufcinulerlo tredenti cioeuno fftrumento che ha tre denti :gliuncini:3<: liuafi del fuocho.Et tuti mah ebe fadoperanno alaltare faranno coperti di cbuoio uerde.Et difopn porranno laferratura.Et quando Aaron Si lifuoi figliuoli auranno in pre fenra del populo tute queide cofe coperte &: muolto el fanduano Si tati lifuoi ua fi neileuar delozamenti intraranno afigliuoli di Caath nel fandiuano Si porteiran no tute quelle cofe auolte Si nonne toccaffero alcuna fenno inuolta*. pero che in, contanente morrebbeno» Quello e lufìicio che auranno ifigliuoh di Caatbnel ta/ bernacolo fanàlo delpado:& fopra loro farraElea^ar figliuolo de Aaron lacerdote ad cui Ita la cura de lobo per mettere nellelucernei& diporre 1 in:enlo,Et dello fa cnficio che fempre fe oflenrat6{ ogni unzione che li fa dolioiSiogni corache fa/ peitiene ad lofficio del tabernacolo Si di turi iuafi che fono nel fandiuano. Parlo ^10 ad Moyfe ad Aaró dicendo. Non uogliate fare morire li figliuoli di Caath mero difigliuohdi Lemtii ma accio che uiuano:fate loro queftorfe loro entre ranno per toccarequelle cofe in fancfla fantìorum. Aaron 6^ lifigliuoli fuoi intra/ ranno dentro & daranno loro ad ciafcbeduno lo fuo ofiicioidiuidendoquello che de bone portare ad ogni huomola fua pstce.Et lemndzi chefiano uellitmeuno ne toccaUè incontanente morebbejEarlo idio ad Moyfe& diIfe.Togli anco lalùma delagcnte di Gerfonper tute lecafe 6c famiglie Si per tute leloro congregationida. xxx,anm infino ad cinquanta annumerali tuti quegli che latreranno m quello té Pt0 * Si adm millraranno nel tabernacolo dei padto.Quello fata lufftcìo dela gente gerfomta de portare lecortmenel tabernacolo fandto:<3c lo teàlot&i tutto locopri, tneoto.Et fopra turo quello louelo di giaccinto:^ quellocopnmento che iha di/ tlaoi?i al tabernacolo del pado:& lecortme de lantiportai &il uelo che e nela intra ta dinari al tabernacolo. Et tute le cofe Si tute le fune ebeappertengeno allaltare Attuti liUafj appertengono adquelli miftien. Et quando Aaron Si li figliuoli tuoi leniranno che portino quelle cofe fi le porteranno ciafcbeduno alofficio fuo portando quello che gli fara dato,Et quello e lufficto della famiglia di Gerfon nel tabernacolo del patìo.Et colloro farrano lotto Ithamar figliuolo daaron facer/ ote.EtifighjjQij merari piglierai |> tute lecafe &: famiglie di padri loro da.xxx. ^nni mimo ad cinquanta.Et tuti quelli che cntraranno ad feruite nel tabernacolo ° loio loro (arra quello.Che loro porteranno letauole deltabernacoloi&colune et !caPlteEi:& le cornici:et le cauichiejtcle funi conche fono legate. Tuti bua 1 j ]1aiTa^aritia toranno per numero:.et fi leport eranno. Et in quello fielumcio ma diMeretani nel tabernacolo delpacto.Cofioro faranno forco c a fin"rrl^1U0^0<^aaron Sacerdote. Numeratoono IVioyleet Aaron et iprincipi e e r ^ ^.^gliuoli di Caath per tute leccngiegttioni etcafe loro da.xxx .anni in del iw; Irìr° a Clnquanta:tuti cclloto che furono melfi al feruigio del ° di i° (Urono duo milia fettefèntocinquanta.Quello fi el numero e P_ Fu ° ^ C.aatbulquale populo entroe al C£miJ del tabernacolo del pado Qneftì nu. NVMERI • merarono Moyfe et Aaron fecondo che idio comando ad Moyfe.Et ifigliuoli di Gerfon tono annumerati per tute leloro cafe et congregationi da,xxx*anni infoio a cinquanta:tutt quelli cheiatrauanoSiche feruiuano al tabernacolo furono duo miha (ecento trenta^Queftofietlpopulo di gerfoniti che annumero Moyfe&:Aató fecondo il. omandamento didio .Et quelli di Merari per tute lecafe & congregano ni deli padri loro da.xxx.anni infimo a cinquàta tufi colloro che entrarono li! fer uigio dd tabernacolo del pado furono tremiliaducente.Et quello eilnumero di figliuoli di Meranuquali annumero Moyfe &: Aaron fecondo ilcommandamento didio,luti quelli cne fu numerati di Leuiti &quelliche fece al nomedi Moyfe et Aaron;<3<: lipiincipi de Ifrael per lecognationeS: cafe di padnloro da .xxx .anni infine acinquanta che intrauanoalmimfterto del tabernacolo: & aportar lipefi fuiono turi odo mdia cinquecento odanta. Et Moyfe inumerò fecondo ilcoman/ damento didio ciafchuno fecòdo lufficio fuo:&: lafaticafuaicome tdio gliaueacoy mandato « C V. l^’0 adMoyfe &diffigli. Comanda aifigliuoli difrael che caccino oe lilogiamenti ognileprofot & chicaddlem pollutione**& chi toccaffe ilmorto:ohuomo‘o Icminache fiacacciatigliu a4* acciochenon fapic/ À cl11 adgUaltn,Fecero i figliuoli difrael fecondo che comando idio &cac ciorógliuia. Pailoidioad Moyfe et dilfigli. Parla ai figliuoli difrael: &: di loro Lhuomo o ladonna che cadrà in peccati: iquali foleno accadere aglibuomini & p neglicenfia aura preterito ilcomandamento didio:&:autamancbato: cioè intuor quello daltiut ConfeiTeranno ilpeccatoifid renderanno quello ebano tolto:3daqm ta parte piu acollul contro alqual lui pecco.Et fe non trouaife ad cui rendere fata chdio.& daralla al facerdote:& non conterà lomontone cheoft'erfeperlapurgatió fu a accio che fia facrifido placabile* Et tute lepnmitie che offeriranno ifigliuoh difrael fono delfacerdotet&ciocheofferannonel fanduano nelle mani del facer dotefara fuo. Parlo idio ad Moyfe &difligli< Parla aifigliuoli difrael & di loro. Lafemtna che non terra fedeal fuo marito: & farra adulterio con altro huomolet lomantonó potrà prouare per teflimoniiMialo adulterio e fecreto peroebe la no e ftata rrouara operar male.Se lafufpicion deio adulterio concitata lomarito co tra ala lua m oghe laqual a comelfo errore:&:*non fapra fe non per fofpedione mene/ ralla al 1 aceretate;&ofìerra per lei ladecima patte della fomma della farina dorzo: et non uimettera olionemcenfo pero che facnficio defufpicionetet eoblationp tiouare ladulteno.Lo facerdote iapiglierai&iftaranno in prefenzadidio.Et pigli era acqua fidam uno orciuolo diterra:&: m:tteraui uno poche di terra dello fpa 20 dei tabernacolo Et quando ladonna Cara iflata col facerdote uno poebo nel co (pedo didioul facerdote li fcoprirailcapo uno pochorSi porrallein manolofacri ficio che li iacea per ricordare dellecofe; ÒC ta facrificio ilquale efado per trouare le ueroechella fiaiftata in adulterio.Et egli terra in mano lacquaamariflfima. Et quando aura maledetta laequa lofacerdote li proteftera et dina alla donna.Se te/ co none dormito altro huomo:et fe tu non ai errato abandonando riletto del tuo mantoiquefteacque amariffime no ti nocceranno.nelequaleho mdutto cotanti maledidiom Maletu ai dormito con alno huomo:oconcui ai bauuto coroptio ne abandonato ri tuo manto: ueranoti quelle maledidiomriequah io ti manderò Idio ti péna m maledidione accio che tu fia exempio di tuti nel populo fuo.Fac/ eia icio mfragidare le tuenatiche;&:ri uentre tuo infiando fi dirompi.Etentreno quelle acque maledette nel tuouentre:et mfiato louentretuo mfragidile tue nati che.Ladonna reiponda:Amen;AmemEtlofacerdote icrmeralamaledidionei&có quelle acque laueta quella fenptura: 3<: daralle abeuere alla donna laquale auri det to iedi&e maledizioni mettendole il facerdote nellacqua maledetta in prima.Et a quando ladonna aurabeuuto:tolga il facerdote delli mani della dona ilfactiria® ^ quefla gilofia & leuetrallo dinanzi adio: et porrallo Copralaltare: fi cheprima tolga uno pugilio del facrificio che offerto & ardalo fopra laltare. Et allora beua Indonna laeque amariCfime, Equandella laura beuuta fe ella aura fatto adulterio laeque intra in lei:& mfierali il uentre & le natiche li fi guaftarannoS & fara male detìa m esemplo a tuto ilpopulo«Et fe non aura fatto formcatione fara libera et fata figliuoIi.Queftafie laleggie della gelofia«SeladonaÌafara il manto fuo eneo àttera adulteno:8c lomanto fara moflb da fufpicióe de loadulteriojmenela nel confpecfto didio : & lo facerdote fara ero che deéto e: lomarito fara fanza colpa; & la donna aura fegondo cbella aura fatto . C . VI, * Arlo idio ad Moyfe &diffigli* Parla aifiglmoh difrael & dirai loto* Lbuomo & ladonna quàdo fi uotera accio ebe fano fandiffcati ÒC uor/ ra effereexauditi dadio:afteraffi dal umo da ogni cofa chepoffa ebna re.Laceto fatto del mno & di ciafcbuno beueragio che fi fa duua non be ^era.Luua frefcha o ieccba no mangera m tuti quelli di che loro fara notati: ciò che nafeere della mgna puote* Dalluua paff a infine al granello m quello te'po che^ norra effere exaudito non mangera,Neuno raderefifarra inffno ad tanto che nó fadempia il uoto fuo.Et m quello apparita che fia huomo di pemtenziacrefcen, do icapilli nel capo Ino in tufo queff o tempo dei fuo uoto. Tuto iltépo de la fua CGnlecration non entrata ad morto ne fopra il padre olamadreoilfratello o lafo/ reha fe monile ficontamini in quello tempo:perao cbaepromiifo per lauolonta lua uoto adio per tutudiche gli obferuara; quello uoto fara lantfto nel confpeifto dlciio;pero che nelle cafefue habitaranno nazarei cioè una gente religiofa. Et fe eli a p re fen^a luafoffecaduto morto alcuno fubito fara poìuto fcoiii e peccatore ln quello di audio fuo uotorfiche ricominciaradacapo.Etmquellodiecberacd/ «iinciafi ràderà nel fept io «Nel oftauodie offeriraedue tortore oueroduepipi oni al facerdote nello entrare del tabernacolo fancto dela teffimoman^a.Elo Iacee dote ne offerirà uno per lopeccato:6d laltro in facrificio :3cpregera per lui pero chel Pecco fopralomorto:&; in quel di fara purgato;^ renderà adio il uoto chauea p, «leffo.Pcr lopeccato offerirà adio uno agnello duno annoffiche precedenti di fa ranno computati per nulla pero che lafua fandaficatione fucorrupta. Quella ile laleggie della conlecratione ebe farrannoiquando aura compiuto louoto che aura ptomeffoiegli uerra alla porta del taberoacolo delpado*& oftenra quella oblatio ne adio; cioè uno agnello duno anno fanza macula m facnficioiòd unapeccora duno anno fanza macula per lo peccato et uno montone mmaculato per oblatióe paceffca adio,Etcó quefto offerirà uno caneftro di pane azzimo;iquali fieno unti Golioj axeroftoli azmu unti dolio;et tuti ilibaméti di ciafcuno faci ifkio. Et quefto offe tra lo isceidote ncj confpeclo didio: cofi per lopeccato come per laoblatione alaltareXomontone offerirà per hoft la pacefica adio offerendo infieme ilcaneftro e lavimi: 5d tuteiealtre cofe ordinate al facrificio fecondo ebe e ufanza .Alhora fi ^oeia quellonazzareocioè uno che iftato inpenitenziadinanzi alla potrà delta/ ttnacolo.Et icapelli che a portato mfigno dipendenza . Et torta queffi capelli* potaffi nel fuochoiche appancbiato per oblatione pacefica Se lafpala del meato -T ^ unafoccacia azimadel caneftro}& una lafagna azima;6d poirallain ma; con/ nf:sareo:P0ichegli faurarafoilcapo;Sx poi felafaccia dare:etlauera a ne la 1 .° ^ldi°;6<: fatta lecofe fandhficatedai facerdote come e lopetto con a pa ^Ucomàdato che fi feparafìe& lacofa didietro.Etdopoqueftopora j0 na2areo uino,Equeft;a e laleggie del nazareo quando feuoteraa 101 ^ xcent P°/be U°rra ^ exauditofdirendere ciò che fi uota; & oc ^eP^ttu pto checgUe licito de tenere tutto quello che guadagna m quello tempoebe NVMERI • obferuara lo uoto « Parlo idio ad Moyfe 8t diflfigli* Parla ad Aaron ad Tuoi £i/ gliuoli 6i dirai alloro:cbe benedicano in quefto modo ifiglmolidifrael.Benedicati idio Se guarditi do.^ni male.Dimoflriti lofignorelafacaa fuai& abbiamifencordia de te. Raguarditi idio co} Tuo uolto:& deati pace: et dirai alloro che chiamino ih nome mio Copra ifigliuolt diCraelì5i io lo benedicero. Ca.VII. ' V ^ Arto e in quello di che Moyfe compì il tabernacolo :&:leuollo in alto et un!elo:& fanrtiiicollo con tute le fue maffaricietlaltareì&i ifuoi uafeili Et ofTerfonodoni iprincipidilrael Si tati quelli che Curonoper loro ca/ potali di tuti le tribudiqual furono numerati dinanzi adio. Eglimena rono.vi,carta có4xii.bue»& ogni due capitani uno carrosEt ogni capitano uno bue Et offerì eie in prefenzadel tabeinacolo:&idio parlo ad Moyfe Scdiffigli. Tuo/ gli dalloro quelle cofe accio che feruino inminifterio dei tabernacolo r &dagh al tribù de Leui: Si ordinali fra loro fecondo lufhcio che loro anno;cioe di porta relecofedel tabernacoloiReceuuti Moyfe icarri& buoi diedeli aLeuitici.Duecar ri & quatto buoi diede aifighuohdi Gerlon fecondo laquantitadcle cofe che aue ano aportare.Lialfri carri &orto buoi diede aifilioli de Merari fecondo illoio ufii cu:&: ilfuo leruicio Cottole mani deIthamar figliuolo daaron facerdotei balligli uolidi Caath none diede cattane buoi perche fermano nel fanrtuano'. Si li loro r efi portai:ano Copra le fpalle.Offerlono queftì capitani ildichelaltare fu confe ciato Si urici o laloro oblartione innanzi aliaitare»DilTeidio ad Moyfe.Qafchedu no plinee offerra lo tuo dilafua oblationenelaconfecrationedelliltareJlpnmo di o'erie lafua oblartione Nafonfigliuolo dammadab della tribù di Giuda. Eia fua offerta fu quella uno uafoda tenere acetodarientoì6<: era dipefodi.c.xxx. fidi una guaflarda danento dipefo dulxx.ficli pelati alpefo del lànrtuano;5£ amedui pieni de farina melcollata con olio nello facrificiolSi uno mortaio di.x.ficli do ro pieno dinccnfo; unobuedellatmentol&luno montoneiet uno agnello dunoan no fanza macula in facrif«cio:et uno becche per lopeccatoiet per laoblartione pa/ cefica due buoucinque montomibccchi cinque :cfque agnelli dunoanno* Quella fue laoblartion di Nafon figliuolo dammadab.Lo fecondo die offerfeNatbanael figliuolo di Saut duca della tribù de Ifacar uno uafo da aceto danento di pefo di cento fieli; unaguaflarda danento di. Ixx. fieli fecondo lopefo del fanrtuanoret amendui pieni di farina melcolata conoho in facnhcio et uno mortaio doro di.X* fieli pienodmcenfo:uno bue dellarmentoiet unomontonei&uno agnellodunoa^ no fanza macula nel luogo doue fi Iacea il facnficio-.lobeccbo per lopeccato; et in lo facnficio pacefico due buoi;montoni Cinque: becchi, v. et agnelli duno àno.v. Et quella fue laoflettadi Natbanael hgliuolo diSuar.Loterzodie offerfe Hehab figliuolo di Llon principe di figliuoli di Zàbulon offerfeuno uafo daaceto darle toj&di pefo di.cxxx. Geli Si unaguallarda danento di. Ixx* fieli fecondo lafluna dello fanrtunno:& amendui pieni de crufcamefcollataconolio nel facnficio et uno mortaio doro diualuta di.x.fieli pieno dincenfo:& bueuno dellarmento: et uno montone et uno agnello di uno anno nello holocaullo rio becche per lopecca/ to« per lo lanificio paceficotdue buoi et cinque motonnet cinque becchi;& cique agnelli duno anno.Quefta fue la oblatione di Hehab figliuolo di Elon.Lo quarto di loprmcipe di figliuoli de Ruben Helyfur figliuolo di Sedeur offerfe uno uafo dacero danento di pefo di cento trenta fieli :& unaguaflarda dipefo di Jxx.ficliala (lima dd fanùuano pii na di crufcamefcollata co olio nel fanrtuano;& uno mor/ taio aoro di.x.fieli pieno dmeenfo; uno bue daUarmenta:& lomontone:&loig' nello duno a nno la).za macula.nello holocauflo;uno becco per lopeccato et nel/ la oblart ione pace ica due buoi;montonicmque;becchicinque:et cinque agnelli fr dune anno, Quefta fue laoblatione di Helyfur figliuolo di Sedeur . Loquinto dieloprinapedifigtiuoli di Simeon Salamiel figliuolo di Surifadai offerleuno a-cceotabulo danenfodbcocxXiclitSi una guaftarda danento didxx.fieli alla dima del fandduario amédui pieni di crufchamefcollata concilo nel fan&uano 8duno mortaio doro pieno dmcenfodi ualuta di,x,ficli,Vno buedello armento unomó tone et uno agnello dune anno nello holocauflo et lo becchoper lo peccato; ficnel la oblacftonepacefica due buoe 8C cinque montoni &aqj becchicinque agnel hduno anno, Queftafue laoblacdione di Salamiel figliuolo di Sunfaddan Lo fexto di lo principe difiglmoli diGad Hehafaph figliuolo de Duci offerfo uno ac ceptabolo danento di,cxxx, fieli .Et una guai!arda dariento didxx.fieli alla {lima del fancfluario piena di crufcba mefcollata con olio nel facrificiojuno mortano do to dipefo di.x.ficli pieno dmeenforuno bue dello armento Si uno montonetet u, no agnello duno anno fansa macula in bolocauftotuno becche per lopeccato:neì la oblatìione paceficadue bue:etcinque montomet cinquebecchiet cmqueagnel li duno anno,Qiiefta fue la offerta di Heliafapb figliuolo di Duci. Lofeptimo dieloprmcipe difigliuoh deffraim Helifama Figliuolo di Amiud offerfe uno acce ptabolo danento dipefodi.cxxx,ficli:&una guaftarda darientodi pefoclidxx. fi, eli Fecondo ilpefo del Fancduario 3c amendui pieni di crufcba mefcollata con olio nel fanelli a io :&uno mortaio doro dipefo di dieci fieli pieno dincenfo: uno bue dellarmento &:uno montone:&uno agnello duno anno fanza macula nello holo/ caufto;&;uno beccbo per lopeccato:& nella oblactionepacefica duebue:&icinque montoni cinque beCcht;&*v.agnelli duno anno Querta fue laoblacffione de He hfama figliuolo dammd. Lottauo die hp' wap e di figliuoli diManafTeiGamali lei figliuolo di Pb ad a fur offerfe uno acceptabolo darientodi pefo di .cxxx.iiciuo^ nna guaftarda danento dtpefo di.lxx.fi li fecondo ilpefo del fandluanonmendui pieni di crufcba mefcollata con olio nel facrifiao uno mortaio doro dipelo di dieci fieli pieno dincenfo & uno buedello armentouno montone;&i uno agneb lo duno anno fanzamaculanelloholocaiino:&unobecchoperlopeccito;&: nella obladione paceficba adio duebue‘.5<: cinque montonijSdcinque becchi; & cique agnelli duno anno.Q uefìa fue laobladione di Gamaliel figliuolo di Pbadafur.Lo nono dieloprmcipe difigliuoh deBemamm Abidan figliuolo di Gedeom Et offer fermo acceptabolo danento di pefo di,cxxx, fidi una guaffarda danento di pefo di.lxx.fieli fecódo ilpefo del fan&uano amendui pieni dicrufcha mefcollata co olio nel facnfieio 6C uno mortaio doro di pefo di dieci fieli pieno dincenfo & uno bue dellarmento et uno montone et uno agnello duno anno lanzamaculadobec choper lo peccatoiperlaoblacftione pacefica cinque montomì et cinque becchnet cinque agnelli duno armo.Quefta fuelaoflettadabidan figliuolo de Gedeon. Lo decimo die lopnncipe difigliuoli dlDan:Abiecer figliuolo di Amifadaiofferfe u/ ^o acceptabolo danento dncxxx,fieli 3C una guaftarda danento di pelo didxx, fi eh al pefo del fanduario pieni di crufcba mefcollata con olio nel Cactifiao*.& uno mortaio doro di pefo di dieci fidi pieno dincenfo uno bue deìlarmeuto & uno mó tone;Si uno agnello duno anno nello bolocauftojet uno becche per lopeccato;eC Per laobladione pacefica due buoi et cinque montoni et cinque becchi et cinque aguclliduno anno .Quefta fuelaoftertadi Abiezer figliuolo di Ammifaddai. Lon decimo die lopiincipe di figliuoli dafter Pbagiel figliuolo deO. htano erfè uno acceptabolo danento di pefo di.cxxx.fieli et una guaftarda danento di pefo di dxx jhdi al pelo del fand uano amendui pieni di crufcba mefcollata con olio nel *acu Lcio et uno mortaio doro di p efo di dieci fieli pieno dincenfo uno bue dello arme to etuno montone et uno agnello duno anno nello holocauftoiet uno becc o per lopeccato etnella oblactjonepacefica due bue et cinque agnelli duno anno. aquc N VMERI * becchi et cinque montonhQuefe fUe laofFerta di Phasiel figliuolo di OchranXo duodecimo die o principe difigliuoh di Neptalim Achitafigliuolo di Enan offer fé unoacceptabolo danento di pefo ducxxx.CichSCum guafiarda danento di pe lo di a xx. ica alpeio del fanduarto:amédui pieni di cmlchamefcollatacon olio nel lacci fido et uno mortaio doro dipefo di dieci fieli pieno dmeenfomno bue del armento uno montone et uno agnello duno anno nello bolocauftodobeccho per lo peccato :ne aooladione paceficbaiduo buoi & cinque monto ni icimaue becchi et cinque agnelli duno anno.Quefiafueloffertadìchita figliuolo di Enam.Etute quelle cofe furono offerte nella confecratione deilaltare daifigliuoli difrael nel di che gli fe confecro acceptabihdanentosxii.guaffarde danento.xn.et mortai doto duodecilet ogni acceptabilepefaua.cxxxXiclr.Si laguaftarda.lxx.fieli*Et infra tuti quelli uaii danento pefauano duo milia quatrocento fieli al pefo del fanduario mortai doro duodeci.ciafcheduno di pefo di dieci fieli al pefo del landuario. Et tuti itilieme lurono cento umti ficli.Etibuoi delarmentouintiduo: & montoni umti duoagnelli duodeci nel fanduario con filerò libamentnet becchi duodeci per lopeccato.buoi nella obladionepaceficamitiquatroimontomIx.etbecchi.lx* agnelli duno anno.lx.Quefta off erta lu quando la!tare fue unto.Et quando Mo/ yte entro nel tabernacolo per orare adio:udite una ucce che gli parlo dal propina/ tono jlquale era fopralarcha delateffimomansaiSd iftaua infra due cherubini de i digliparlaua. C Vili. Affo idio ad Moyfe & dilfigli* Parla ad Aaron & dighe. Quandegli aura 1 *. 1 pofìe fepte lucernediem locandeffiere nella parte dello mezo giorno*. 8c cornandogli che lelucerne ponefle uerlo labuoradalla parte delloriente ^ della menfadoueiffaua il pane delapropofitione dinncontra adquella parte douelocandeliereraguardajet lelucerne iftiano colla menfa. Fece Aaron fe condo ilcomandamento &: puofe lelucerne fopra Io candeliere ficome idio comi/ do ad Moyfe. Et quefto fie il modo come era fatto il candelieri. In p rima era tu/ to doro baptuto cofi iomezo del ludo come tute lealtre cofe cPe nalceua/ no da tuti icanti doue erano icalami.Et fecondo che idio monftro a Moyfecofi fe ce fare il candeliere . Parlo idio ad Moyfe & diffe. Tuogli Ileuiti dimeZo di fi/ gbuoli difiael &lpurificheragU fecondo il co fiume della leggier&lamficollacqui delapunficationeffaquale efatta con cenere di bue:& radonfi turi ipeli della loro carne.bt quando auranno lauateleloro ueflimentat & fan anno monda te: tolga/ noilbue dellarmento con quello che fapertiene: & farina mefcollata con oliotet un altro bue dellarmento tonai tu per lopeccato. Et Heum congiugnerai innanzi del tabernacolo del padlo. Et chiamata tuta iamoltitudiedifigliuoli difrael.Equi do ileuiti faranno in prefenaa di dio porranno ifigliuoli difrael lemmi fopra loro et Aaion ghofterra per oblazione adio per li figliuoli difrael taccio che feruano nel officio fuo.Et Ileuiti porranno lemani fopra tbuoi deliqualiluno farete per lo pcc/ cato:&laltio arderete in facnficio didio accio che pregiate per loro. Et farai f are Ileuiti mprcfenxadaaron&deifuoi figliuoli;&:confecratagli perragione &per obladione adio:et feperategli del mese difigliuoli difrael accio che fiano mei. Et pofeia entrino nel tabernacolo del padlo accio che feruano ad metcofi glicófecra rai& purificherai in oblation del fignore perciò che perdonomi fono dati dafi/ ghuoli difrael, Et per pnmigeniti gito preffi intra tuti quelli che generano de figli uoli difrael. Loro fono mei tuti iprimigemtidi figliuoli diirael daglihuomim in fino alle belile , Da quello die chio percoffi tutiiprimigenm nella terra degypto: elleffi per mi tuti iprimigeniti nella terra degypto difigliuoli difrael.Edifigìtuoli difrael tolfi Ileuiti per tuti iprimigenitiì che metano tenuti: etdiedeglt perdono ad Aaron & ai figliuoli fuon accio che mi feruano peri frael nel tabernacolo fan/ ifa. do del padotSc pregino petlopopulo: accio che no fia piaga intra ioro'.loro aucf Tero ardire dentrare nel fantuario* Fecero Moyfeet Aaron et ogni moltitudine difigliuoli dirrael uerfo ileuiti fecondo che idio comando Ioro. Et fe purificato no Silauoronnoleloro ueftimentaj&puofegli Aaron nelcofnpedodidioi&pte goe per loro:che purificati entraifero alloroofficii nel tabernacolo fando delpa> do in prefnzadaaron et de Tuoi figliuoli fecondo che idio comando di Lenitici cofi fu fatto. Parlo idio ad Moyfe & diffe. Quella fie laleggie di Leuitici da um, ti anni infu entrarono nel tabernacolo delpado permimftrare*Qiiando uerràno nel cinqu antefimo anno non entraranno per feruire nel tabernacolo pm: ma far ranno femidori di fratelli loro ^guarderanno nel tabernacolo, quelle co fe che furono loro racomadate:ma loperatione non facciano. Etcofi difporailleuiti ad guardare lecofe loro che alloro faranno date in guardia , C * V 1111. Arlo idio ad Moyfe nel difetto de Smay nello anno fecondo poi che ufci W tono degypto nel primo mefe.Et diUigli* Faci ano ifiglmoli difrael lapa fquanel tempo fuo nel quartodecimo di di quello me fe al uelpro fecoti/ JL do laloro folemnitade & fandificatiom. Comando Moyfe ai figliuoli difraelchefacelfero lapafqua.Et loro la fecero nel tempo luonel quartodecimodi aluefpro nel monte di Sinay. Et fecondo che idio comando co fi fecero ifighuok difraehEt ecco alquanti inmondi cioè peccatoricontro alloro proiTimiche nò po teano fare lapafqua in quello duandarono ad Moyfe di ad Aaro 8c diiiero.Noi fia/ amo mmondilopra nolltiprofTtmi:percbefiamo noi defraudati chenonpotimo fare obladione adio nel tempo fuo cogli altri figliuoli difrael i Et Moyfe refpuo/ le.Afpettate tanto chio fappia da dio quello che accomanda di uoi. Parlo idio ad Moyfe & diffisdùPatla ai figliuoli difrael & di loro.Lhuomoche iara inmódo fopralanima o farra dallalunga in ma faccia lafuafeflanel lecódo me o nello quar todecimo di al uefpro collazime collatuge agrefle cioè landiuia mangeiano quella obi attone:& non ne lafcieranno nulla nella terra perfino alaltra marinai aj non fom.pcf3.nno alcuno ofTo+Sdobrctuctanno tufi icoftumi ckc {[fanno ncliti qua.Et fe alcuno nonue folle mmondo ne dalla longai& non faceffe lapafqua co/ gli altri fi a leuato dal populo fuo: pero che non fece lofacrificio adio nel tempo fuo :&dei peccato fuo porterà lapena.Et fe peregrino o foriftiere farra fra uoi; lac eia lapafqua nella fokmmta fecondolufanza didio.Quello comandamento farra apengnni &: ad foriftieri chee ad uoi.Et m quello dicbello tabernacolo firiz^o in alto fillocoperfeidiodunanebbia: & nel uefpro apanua fopra lacopntura come unafpieradifuochoiSi bado infoio ad lamattma. Etcofi facea continuo lidie la/ copriua ianebbia& lanose ilfuocbo.Etquado lanebbiacelfaua ma del tabernaco loufioh difrael àdauano douella nebbia fi EifpofauaiSi mi babitauano al comada mèro didioàdauano Et alcomàdaméto didio finfpofauano etponeuano lo taber *-ie Ridando tuta quella gente per tuta quella notte pianfero Se mormoran i no cótta Moyfe Se Aaron & tufi ifigliuoli difrael & diceanoA oleffe idio \ che noi foli imo morti in Egypto de non in quella obfcunta & deferta 7 foli cadine. Voglia ideo che noi moiamo & non ci meni lofignore m que Ra terra doue feremo morti di coltello; & lenoilre donne &i£igliuoli faranno me nati pregiom.Or non ferebbemegho ditornare in EgyptoiEt incorniciarono adire Inno adlaitro.Facciamouno fignoreói torniamom Egypto. Vdédo quello Mo/ yfe Si Aaron gittaronfi in terra prefente tuto ilpopulo. Vedendo lofue figliuolo di Num Se Calepb figliuolo di lepbone iquali erano illati a uedere laterra di Cba' naamjifquarciarono leloro uelliméta:Si; parlarono al populo difrael.Laterra che uoi cerchamo fie molto buonatSi fi dio fi fata in aiuto egli fi menata in eiìa;& da mzi laterra che laóle& mele genera. Non uogliate effere ribelli adioiSi non teme/ te ilpopulo di quella tetra perciò chenoigli deuorerimo come pane.Egli e uenu/ to loro meno ogni uirtundio fie con elfo noi.Non temete, Vdedo ilpopulo ^gridarono centra alloro Se uolendogli allapidareifi apparuilaglonadidto Rpra fetto del tabernacolo landò uedendola tuto ilpopulo difrael. Et parlo idl° a Moyle dicendo.Anco quello populo murmuracontro ad meimfmo ad tanto che quello populo nonubbedira Sinoncrederà ameifigm; iquah io oeadoperati per lui.Io glipercottero di grande piagatSi confumeroghiSi te farro pri'ape opra una g lande gente:& piu fortediquella Moyfe dilfeadio.Se coloro degypto ^qu; ita NVMER1 * toglicfti quefto populei^gliabbitaton' di quella terra: iquali m adec dare anno uditoichc tu remqucftopopuloiSdlafciati ucdcrc afaccia ad faccianella tua ncobii gli uai innansi: S nella columpna del fuochogliportiinella nebbia nei die etnei fuocho anodemdirannocbe tu abbia morta tanta moltitudine diranno. Cheta no n abbi potuto dare loro quella terra & p ercio girai tu mo rti m quella fo, u Udine: ^impercio crefcha latua magmfìcentia ficome tu ae detto Jdio e patio te pieno dimolte mifericordie;leuando ma ogni iniquità loquale uifiti ipecca, ti di padri in h figlili oli nela terza & quarta generation: perciò ti priego che tu p doni ad quello populo tuo fecodo lagràdeza dele tue mifericordie ficome tu fufti loro propicio durargli degypto inlmo ad quello luogotche tu debbia elfere. pma zi.Etidio rilpuofe per lotuo pnegouo fi ho perdonato loromiuo lodaglomdi elio fi limpida laterra; Ma tua coloro iquali annoueduta lamia maiella&limei ligni:uqua no fece in Egypto &: nella foiitudinei&annomi già diece uolte tem/ prato; òi non anno ubedito alla uociemia: nonuedetanno Interra per la quale io g/urai ai padri oromealcuno che mabbi a detratto entrerà dentro aquella terra. Caleph mio leruo che pieno daltro ifpirito &: a mi feguitatolio lo menerò in que Ha terra:laquale egli circbui:Sdafuagenetatione lapolfedera perciò ebe lamale, cinti: & Ichananei habitano nelle ualln domane mouetelebabitationi uoflre;&; tornaten ella folitudine per lama del mare rollo. Parlo idio ad Moyfe&ad Aa/ ron&dilTe lo rojnfino aqui ancora quefta moltitudine pelli ma mormora co'tra de mi, looe udito leloro lamentationi.,&: tmpercio di loroì Vino idio.Dice idioife condo ebe uoihauerere parlato; iocofiui farro. Inquello difetto iuollri corpi ri, marranno.Tuti quelli eh e mormorarono contro ad meda uinti anni mfu;nonen tremno nella terradaqualeio haueapromelTa aduoi perberedita exceptoCaleph figliuolo diIephonei& perlofue figliuolo di Num,Iuollri figliuolidiquali altre uolte dicePe chefarebbono pregionide nemici gli menato accio cheuedmolater/ jalaqualuedefpiaciuta,Elli corpiuoltagiacceranno mqueflafohtudme x^anni Urano moflri figliuoli uagi & profugi nel difetto ÓC porteranno iuollri peccati in lino ad tanto che laranno con fumati iuollri corpi fecondo quello numero di .xl, di che andafli ad uedere quella terra computando uno anno per di,Sicbe.xlani porterete lapenitenziaà: faperete lauendetta mia pero che lecódo cbio ui parlai farro ad turi colloro che mormorerano incontro di me.In quella lolitudme fi co fumeranno & uerranno meno,Tuticolloro che andarono ad uedere quella terra et fecenomurmurare lamoltitudmecontro alui; & diflerocbefolle ria:&: murmura/ tono turono percolfi morti nel confpedto didio. lolue figliuolo de Num Ca/ leph figliuolo di lephone uifero fopra tuti coloro che andarono ad confrderare quella terra. Parlo Moyfe al populo tute quelle parolle:onde per quello ilpopu lo fece grande pianto. Et lamamna in mantanente andò tute il populo fufo nel monte&gndaronoj&dilfero.Noi fiamoappatichiati ad andare m quello luogo nel quale idio eia detto. Etpentianzi del peccato che noi auemo fatto. Et Moyfe dille loro.Perche pallate uoiilcomandamentodidiotconciofiacofache Tempre ué ne coglierà male.Non andate ancora pero che idio non e con uoi:3<: potrelìi uenire ncle mane de uollri mimici,Gli Amalechiti ficChananei fono innanzi ad uoi: nel le cui mani uerete; pero che uoi non uolete fare lauolonta didiot&egli nonfarra con uoliSi loro flando turi inebriati falironenella pundadel monte,Moyfe et lar eba no fi leuarono dalle loro habitatiom. Li Amalechtti et Cananei difcefferotpo chehabitauanonelemontagne: etpercolfergli etperfeqmtargli continuamente mimo adHorma . C. XV. Atio idio ad Moyfe et dilferParlaafigliuoli difrael et di alloro .Quando I 9 uoi farete entrati nella terra cbio ue debbo dare; et farete laofferta adio r nello holocauftoio peroblatione paceficaroper uoicbauefle ptomeffo offerencio per uoftrauolonta:o per fella ofterendo odore fuaue adio;o dibuouo di peccora offerta adio^Et chiumque farra quella offertalo facnficio dela farina porti ladeci ma parte duna mifura*& che fa chiama Epbi afperfa dolio laquale mifura aura la quarta partedunaltra mifura chiamata Hm:& uino per mfunder perlofacrificio diquella medefima mifurajSicofi ladara nel facrificio & nel holocaiilloper ognia no.Et ancoraper limontom Tara lofacrificio dela farina due decime che fia mef collata con lo!io:&: fia laterza parte diquella mifura che fechiama HimE duino p mfuunder fia later^a parte di quella midelima mifura:&offertila per odore fuaue adio*Et quando egli farra offerta dibuoi per uidima ouer per Io facrificio ebefe àrderà alfuocho ouer contro aliinimicie che lafaccia per uoto o per uolontaouer perlapacedara per ogni bue tre decime mefcollate con olio: fiche ferra mezami' fura de Hinì& del uino quella medefima mefura:&: ferra fuaue odore adio JEt coti farete per turi iboi:&: montoni ;& agnelln&: capre ti etbeccbu&cofi lifonllieri co/ meittemzani. Vno comandamento fata cofiatioi come aliforiftieri.Parlo idio ad hdoyfe Si di degli JParla aifighuoli difrael &:di alloro*Quando uoi entrerete nella terra chic ui debbo dare & mangetete del pane di quella contrada! lèperarete lapri miti a adio diuoflri cibi < Et come uoi feperate delebiade: cofi delialtri udiri cibi da cete ladecima al fignore. Et fe per ignoranza manebarete de alcuna cofachio uab' biadetto per comandamento didiotda quello di m quache lui comincio acoman/ dateli lamoltitudine faura dimenticata: offerita uno uiteìlo dello armento nello hoiocaudo per odore fuauifiimo adio.etlofuo facrifiao:8decoli liquide fecondo che le recbiedep leccomome fue.Et perlopeccato offerra lobeccho.Etilprete pre/ gera per tuto lopopulo difrael;& Taragli perdonato; perche non pecco per uolonta iNon di me no offerta meenfo adì o per le 8c per lopeccato per loiuo errore. Silar ta perdonato ad tuto ilpopulo difrael & ad forillieri; liquali fono peregrini fradi uoi poche lopeccato e dituto ilpopulo per ignoranzia.Et fermo falò perignoran era auera peccato offerirà una capra duno anno per lopeccato fuo: & lopreteprege ra per lui,Et fe ignorantementepeccberanelconfpedlodidio fara chiedo perlai mifericordia; (aragli perdonatotcofi al forilhen come alterrazano una leggie fa ca comune alloro chi peccberaperignoranza.Lhuomo che fuperbiaio foriltien; o cerrazano che fiapecchera;pero che illato rebello adio perirà del fuo popolo. La parolla didio amilo &il fuo comandamento di fprezot &c perciò morra*. 64 poìtera lafua miqulta*Et elfendo ifìgliuoli difrael nella forttudme:64 troualìero uno huo mo checoglielfe legne il faabatoi dquale menerano ad Moyfe de ad Aaró 3d ad tu to ilpopulo.Et loro lo milfero in carcere non fappiendo che fententia gli douefie/ co dare. Et idio dille ad Moyfe. Muoia quello buomo: & tuto lopopulo illapidi fuondelle babitattoni uollte.Et loro lo meneranno f noti,&pigliarono lepietre^ iapidanrolo fecondo cbeidio dille. DrlTe idio ad Moyle. Parla ai figliuoli d^ftacf et di loro. Fatteui lefinbne cioè adpie del ueftireuno adornamentoiet ponetene P quatto càti deleuefhméte legami azuri.Et qua'do uoi uederete quello ricorde/ tetiue di tuti icomandamenti didio accio che non fequiteno leloro cogitatione et glioccbi fuoi per uane cole fieno corrupti: ma li recordino piu todo di comanda/ menti didio:6<: facmo quelli liquali faccendolo fieno fandi al fuo idio:& io fono louodro idioommpotente .* C. XVI. O Ccho Core figliuolo di Suar figliuolo di Chaatb 64 di figliuoli di Leni 34 di Than di Dabironifigliuoli di Heliab.Hon figliuolo di Pbeleth i i; I ghuolidi Ruben:fiIeuarono controad Moyle et altri figliuoli di rae . ccl.huotnini faui dela fmagogaiquali erano chiamati da con ig l0' ct: dando còtto ad Moyfe et ad Aaton didero. Badaua a uoi che tuta lamoltimarne NVMERI* efarfla ftml°ro edio.Ptrcheuileuateuoifopra tipopulodidio? Vdèdo quello Moyfe fub.tocadde in terraiSCpatio adCore-.&ad tutalamoltttudme. Domatti nafataidio mamtcfto ad colloro (quali efldaeeUedi per fantìiiSt quegli chello eHegera Capro temeranno alluit 8iimpercio fate quello: che ogneuno rota ilfuo turnbuIo.Tu Core Si turo Ionio configgo. Et domane utmetterete .1 fUOcho den tro:& dilopra athimuma m prefenza didlo. Et quello che idio ellegera farra fan, tfto didio.Molto utleuate figliuoli d.Leui. EtpoidiffeadCbre, Od,te figliuoli di Lem .Non ae idio fatto pocho che uae feperati da futi ifiglmoli difrael: accio chegh fermte nelofficio del tabernacolo &iftatte in piefen^a d£lpopulo:&mini ftiarefli ad Im.Et impetao fece te andare ad lui & tutti lituoi fratelli fiahuoii di Leui.ht ancolofticio dello facerdote utuendicareftì & tuta latua ifchiatta iftiacd tio adio.Lbi e Aaron che uoi aucte mormorato contro allm, Mando Moyfe per Da fan 8c Abiton figliuoli di Ehab. Et loro refpuofero che none uoleuano uemre etdiflero .No e aliai che uoici auete canati della terra che germi naua ladeet me le taccio che ue ucciddle m quello difetto. Nonché uolere efrerenodro fignote^ Et lecondo lauentatu eia indulto nela terra laquale ha nui che corre lade et me ie*oC fi ciac dato poffelferiioni di uigne &: di campi. Eglioclnt tuci uolicauare^p neuno modouiuerremo.Ando Moyfe & irato molto dille adio.Non riguardare illoro fieri fidi.Tu fai che giamai dalloro non ebbi pure uno afenell >: et gumai nogliafflixi:Et alhora dilfe adCore.Tu &;ogm tuaccngregatione iftarete in m a pai te in prefenza didio.Et Aaron domane feperato:& ogmuno torraeilfuo turrj, bulot&ponetiui loncenfo fopra.ccLtumboli,Aaron tenealofuo turnboloiEfTen/ do lamattina Si dando Moyfe t Oc ad Aaron* Oc dietro alloro tuta quella moltitudine alla porta del tabernacolo apparue ad tutiiaglona didio, Parlo ubo ad M oyfe8i ad Aaron & dille loro. Leuatiui de quella co ngregatione accio chetn ti gli ucada.Etloro figittatono in tetra di differo. O fortilTimo idio fignore deli ipniti degni carnetp uno che pecchi non uolerc mandare contra futi lira tua.Idio parlo ad moyfe & dittigli .Comanda ad tuto il populo che fefepern del tabernaco lodi Core& Dathanet Dabiron, Leuofle Moyie et andando ad Athan &: Abiron et feguitandolo gliantichi difrael; ditte alla gente. Leu a tem del tabernacolo dtquc di buomim pettimi:&: none tocchate alcuna loro cofataccio ebeuoi noui fuogliate netti loto peccati.Partendofi da iloro tabernacoli per ogni parte: Datan et Abiron ittauano alle porte dilloropauegliom con ledonne loro: dico illoro figliuoli. Ec Moyfe parlo al, populo.In quello fapereteuoi che idiomabbia fatto fare quello et io no labbia fatto da miocuore. Se loro morranno dalla morte che comunamé/ teadognihuomofuoleaduemreiomandatti lorodiquellapiaga ebefuoie manda rcadgiialtnudio nonmauramandato:mafe nuouapiagauerra lorotcìoeche latet ra apra lalua bocchaj&ingiottalr.&tutelecofe che alloro adpertiene uadano có loro nello inferno uiuilfapereti che loro beftimiarono idto.Et fi follo come Mo yfe ebbe finito di parlare dateria faperle lotto illoro piedi in loropre'enzatet in/ giottih inlieme coilorotabernacohtetcontutteleloro cole et di mezolamoltitm dine andarono allo inferno mm. Et tufi ifigliuoli difrael rqualiftauanopretto ah loro lugiuano per paura de non fabbiflare:dicendo. Noi fugimo accio che la terra non cimgiotta.Et il fuocbodidio difcefedacelo:etarle quelli.ccl.huommi che of ferriuano loncenfo adio.Albera parlo Moyfe adio et dittiglivComanda ad Eleazar lighuolo daaron facerdote che tolga Iitumbilidimezo del fuocbo:etdifparga il fuochodogm parte:percio che fono fanalificati per mano dipeccaton. Etlaciali fonder et fare inlameet pongagli adglialtari;peroche in loro fu ottetto lomcenfo al fignorc accio che fia memoria diquefto cbeiflato aifigliuoli difrael. Et tolfe Eleazar quelli turibulr de rame: nell qual l'aueano otterto quelli iquali ilfuocho NVMERI- fluoro ef condufTcliin lame et apicolialaltare fecondo cbegli fu comandato’accio che foffe (empre m memoria abgliuoh di fra eliche nullo foffemai ardito dandare ad fare oblatione ad lattare Ce non fofTe della fcbiatta daaron faccrdoteJaccio che non patifcba lapena iaquale ae patita. Core & ogni fuacongtcgatione parlando idio ad Moyfe. Et murmurc tute ripopolo dilrael ilfeguente di contro ad Moyfe et ad Aaron dicendo. Voi flètè quelli che ariete ucafoilpopulo didio.Eteffendo commoffa lafedicione eia mutmurationcrefciutaiMoyfe 8c Aaron fugirono nel ta bemacolo fandfo.Et cofi torto come furono dentro :lag Iona didio coperfe tuto il tabernacolo.Etdirteidio ad Moyfe. Leuateui del mezo della moltmidine:3<: logli conlumero.Etloroiftando in terraidifle Moyfe ad Aarò.Tuogh il turibulo’.^mit tiui del fuocho del altare & ponui Copra delloncenfo:ua tofto alpopuio de pnega per loro‘.perciò che lirafie già ucnutadadio fopra di loro.Et quando Aaron lebbe prefo fi andonelmezo deipopulo&: già il fuocho era uenuto fra loro. Et igh iftan do m oratione prego per lopopuloJ ÒC ceffo ma lapiaga, Quelli che morrirono di quefto fuocho furono.xiiii.miliafettecento fenza quellicberano prima morticon Chore. Et torno Aaron ad Moyfe alufhcio del tabernacolo delpado dopo che cef ioluccifione <, C. XVII. T idio parlo ad Moyfe dicendo .Parla aifigliuoh dilTraelSc: tuogli dallo/' I * ro una uirga per tute leloro ifchiatte:òi da aiuti iprmcepi dele tnbu.xii A ^ unge.Et ciafcuno ifcriua inlafua mrga lofuonome.Lonome de Aaron farra nella tribù di Leui:& una mrga tera tute leloro famiglie:&p orai tutequefte uirgenel tabernacolo delpado dinanzi ala tertimonianzadoue io parlerò ad te. Quale io ellegero diquefte unge fifiotcra: 3e conumccro da me le mormoration di f ilioli difrael: p lequale fetemolertatu Et parlo Moyle aifighuoli diifael et diede gli ature ietribu lauirga fuai&; furono leuirgcduodeci fanZa quelladaarò quando Moyfe lepuoie in prcfénza didio nel tabernacolo dela tertimomanza.Ritotnàdoui lo fecondo di trono lauirga daaron nellacafa di Lem: & confiate legemmeapriua' no tfton liquali dilatate lefoglie fue fono perfedemente formati m mandolle.Et Moyfe porto tute leuuge dal confpedo delfignor in p re fenza del populo:&: ciaf/ cubo uedendo prefe lafua mrga. Et idio dille ad Mojde. Ritorna lauirga daaron nel tabernacolo de npolla accio che fia in telfiomo difigliuoiidifrael che fono irta ti rebellnaccio che non abbiano piu ardire di mormorare contro ad me & non muo sano. Fece Moyfe come idio gli comando. Etdillero ifigliuolidifrael ad Moyfe. Ecco noi fiamo confumatn òi tati quanti uegnamo meno & qualumque andata al tabernacolo didio morra. Or debeamo eflfere tuti aqucfto modo confumati in/ fino ala morrei C XVIII. T dirtfe idio ad Aaron. Tu &: lacafa tua de hfigliuoli tuoi porterete ilpcc 1^ cato del fanduariojtu de lituoi figliuoli mfieme foftenerete ipeccati del facerdocio uoftro: ma ifioi fratelli della tribù di Lcui:6dafcblatta del ■X—V tuo padre menagli con teco;pero che fono appancbiaci adaminiftiate ad tetnaa tu de ituoi figliuoli feruinte al tabernacolo delateftimonianza. Et ileui/ u riguarderanno ai tuo commandamento,Et faranno tuti ifermgndeltabernaco l°:ma ad altare 5e ad liuafi del fanbluano non anderranno accio che non muoiano ct uoi periate fimigliantementeconloroima uogho che dormano allaguaraa del laberuacoìo;3<:facciano turi iferuign.Etforiftieri non fimifcojano conuoi.Etimp c< o abiate buona cuftodia del fanbtuario de del mmifterio delaltare acci o che non lianati mdignation infra ifigliuoli difrael. Et io diedi luoftn fratelli Leuin ei mt.,o del populo difrael perdono adio accio che ieruano nel muufterio de iuo ta,/ ernacolo. 1 u & jtuoi figliuoliguardareteiluoftro ufficio del faccidocio U ogni COia c^e Eapertiene alufficio del altare;6(' che fono dentro al uelo uog io c e per a N V M E Ri • facerJotc faminiflrinos Et fealcuno altro lo mimflxiiTe fia morto. Parla icfio ac! Aaron Si- chflfe.Io to data laguardia dele primi eie mie,Ogni co fa che ifigliuoli d fra tlofferranno ioodata ad teatuoi figliuoli p lufficio racerdotale5&: uoglioche fù in fempiterno. Quello uogiiochabbi delle cofeebe fe fandlificano &oftere/ rannofi adio. Ogni oblazione & tacrificio Sdegni cofa che per peccato o per altro modo foffe data ad me:o che folle melTa in fannia fan&orum fia tua & di tuoi fi gliuoli.Nel fanduano mangierai queftccofe.Limafcbi folamentemangieranno diquello peto chead tee confccrato. Ma leprimicieiiqualiuottarono &: offernro no lifighuolidifraeb.ioloe date ad te& atuoi figliuoli Si figliuole perpetualeragi one. Et chiumque farra mondo cioè fenzapeccato nella cafa tuanemàgiera ogni (ubfìanzia dolio o diurno o di granodaquale fu offerta looc.dataad te.Ogni tet reno che frudo facciailquale fu offerto fu per tuo ufo.Etcbiumque farra mon do nella cafa tua ui ino di quelle co fe: ciò che per uoto ti daranno ifighuolidifrael ferra tuo.Go che nafeera di tufi inètti difigliuoli diffael farra m tua podeftamuei: lia deglihuomini: ouero dal tri animali: uero e che diglihuommi io uoglio che fi poffano ri romper are:5i turi gliammah che foffbno inmondi rendegli:5i fatti da/ re liprezo.Et uogliano che li ricompra paffato uno mefe; & ricomperifi cinque fi chdariéto alpelo del fanduano,Il fido uale.xx.oboli.Lepnmitie di buoi et delle peccoreet dekcapre nò lefare ncóperare pcio ebe fono fàdtficate adio.Ma fola lofangue loro ifpargi[opra laltaredagraffa arderai per odore adio. bacarne fara p tuo ufo Jlpetto Si lafpalla ritta confacrata fara tua,Ogni primitia del fanduano lequali ofterràno ifiglmolidffrael adio fieno tue Si delli tuoi figliuoli & delle tue figliuole per fempiternale ragione. Lo pado del fale fu padp fermo in prefensa oidio ad te & atuoi figliuoli, Diffe idio ad Aaron. Nella terra loro nonpoffede/ rai alcuna cofa: Si non aurai parteinfraloro. Io farro parte & hereditade tua infra ifigliuoli difrael.Ali figliuoli di Lem diede tuteledecimc dlfrael mpoffeffione p lommifteno cbcloro fanno ad me nel tabernacolo del pado accio che neuno altro figliuolo difrael uadi ad lotabernacolo perche non cadeffe nel peccato della morte Solo ifigliuoli de Lem mi fctuiranno nd tabernacolo adoro fofterranno ipeccati del populoiEt quello ui ferrateflamento in fempiterno ad tute leuoffregenerati om.Neuna altra cofa poffederanno Geno contenti delle decimerlequali io per loro ufo odate loro . Parlo idio ad Moyfc Si diffe. Comanda ai Leuiti & pronuncia, Quando uoi rccceuerete ledecime daifiglxuoli difraehlequaleio ue odate [aprimi/ nane date adioicioeladcama partedeliadecima.Etquefta ui farra reputata mob lationdele primitictcoG dele biadcjcome del utno & dicio che uci toglietedtcìma iapnmitia ad Aaron date ad lui perciò chegli Gè facerdote.Ogni cofa che offerti retedelle decime fate che (iano buone t6c allegramente ledate. Et di alloro,Seie mi glioreuoi ofìeurete per decimauifaranno reputate come fe delaiatouer del torcu/ lare abiate date lepnmicie.Et mangi eretelem ogni parte uoi et leuoffre famiglie per cbeepre2o del ufficio che farete nel tabernacolo dela teftimomansa. Et non peccate fopraqueffe cofe rifferuandoui le piu graffe Si le migIloti accio che uoi no contaminatele obladione de ifiglmoii difrael &:moriate . C XVI III. Gl—^ Arlo idio ad Moyfc Si diffe quella Ge laleggie per la obladione laquale § c? J 10 oeordmata.Comanda aifigliuoli difrael ebe te conducano una uaccba rofia della età perfed a fensa alcuna macula: et che giamai non abbia portato giogo jet datelaa Eleazaro facerdotc Et egli portatola fuori del/ Ichabitationi faranne facniicio in prefenza di tutoli pop ulo: et lo dito intinga nel fangue; et fpargalo fette uoke contro alla porta dei tabernacolo et m preien./ Za di tutti fi àrderà cefi lapclle et bearne come lofangue et le fece p offe nel mezo della rummaietdello legnio del cedro: Si ifopo et dela grana do uolte tinda mec tera ilpretc nella fiamma che arde lauaccha*Et allora uenga colle uefte lauatc:3<: il corpo fuo .nelle habitationi Si irtara commacculato in fino al uelpro.Ecolluiperlo' quale fata abrufiata lauaccba lauera lefueuefhmenta Si lofuo corpo Si fatammo do infino aluefprooEt coglierà Ihuomo mondo lacennere della uaceba arfa;3£ po, ralle difuori dalle habitatiom in luogo mondilTimo Si farra in guardiadifigliuolt difrael perafperfionedacqua fancta pero che lauacca e fiata arfa per lopeccato;5C colini lauera lefue uefliméta che aeportato lacennere dela uaccba farra mmó do infmo al uefpro.Et aueranno quello ifiglinoli difrael: & ancho ifonflieriche ffra loro habitano p fantìo perpetuale leggie*Ecchi to cheta Ihuomo morto far/ ra mmondo per fette di*Afpergafe diquefla acqua loterzo:&: lofeptimo die: Si far ia inmondo.Et fe loterzo di non farra afperfotlofeptimo non fipotra mundare.Bc °gni huomo che tccchcraalcuna cofa de buomo morto:5d no firra afperfo diquc fta acqua contaminara el tabernacolo didio& perir a della cógregattone difiglmo h difrael pero che none illato afperfo delacqua dela purgatiomfarra mmondo; et li fuoi peccati fi rimaneranno fopra dilui. Et quella e lalegaie del huomo che mo lira nel taberuacolo.Tuti quelliintrara di dentro ala fua tendali tutiiuafiche lo r?0 mi faranno macculati per fette di.Lo uafo che non ha copritura o ligatura di fopra farra altuto inmondo. Et chiumque toccherà nel campo Ihuomo che per fe e mortolo che farra uccifo,*o loffaio lafepulcro fara inmondo per fette di tolga della cenneredela combufhone delauacca arfa per lopeccatoiSc mettela m unouaio: et deiacqua uiua fopra‘.nella quale quando Ihuomo mando aura tinCto ifopo afpct gacon effo tuta latenda da tute leparete:& ogni maffaricia:3«: glihuomimchefoC feno in quello modo poluti per tale cótagione in quello modo fafperga.Et a que fio modo lohomo mondo purgera lacofa i'mondaloter2odi:Sd lofeptimo.Et quel lo che farra purgato lodi feptimo lauera fe & le fue ucfhmenta:& farri immondo t fino al uefpro.Et chiumque non terrae quello modo perirà di mezo della fua con gregationc peto cbel Tempio didio ac ma ceciato Si non eiflato afperfo dellao qua dela purgation.Equefla fara laleggie fempiternale.Collui che afperge laequa lauera lefue ueflimenta: Chiumque toccbaraqueflaacquadela purgation farain mondo infine al uefprojet ciò che Ihuomo toccha fatta mmondo .Et chi toccherà delle cofeinmonde fatta mmondo infmo al uefpro . C. "w y Enncro ifigliuoli difrael Si tuta lamoltitudine nel difetto di Syn lopnh \ mo mefeià: iflettero ilpopulo i Cades Si mi mono Maria cioè forella di \ / Moyfej&milafotterarono.Et abifogmndo alpopulodellacquauenne V ro contro ad Moyfe & Aaron et conuertiti in fediclione difftro. Idiola/ ttefìe uoluto che noi folfomo morti conofln fratelli in prefenzadidio:pctchecia' tiete menati in quella folitudtne acciocbe muoiano noi et le beflie noflreiperche ciane te menati degypto in quello luogo peffimo doue non fipuote feminare non firecogheine azimemeficbeme uue:nemelegrane**&: acqua ancora non auemo da beuere. Andarono Moyfe Si Aaron laCciata lamoltitudine alo tabernacolo fan dio c>t mginochiaronfiadioSidiffero.Ofignoreidio exaudift leuocediquefopopolo et apri loro lefonti dellacqua urna : fiche fazziati ceffinodi mormorare. Et fat mlaloroorationeadioincontanéteaparuelagloriadidio fopra loro.Erparloidio ad Moyfe Scdiffegh. Tuogli quefla unga tu et Aaron tuo fratello:et ragunate tu ilpopulo.Si parlati alla pietra in loro prefenza et ella ui darra delacqua. Et qua do uoi alierete auuto delacqua fine beraetuta lamoltitudie. Etleloro bcflie» t° ® Moyfelauirga laquale era nel confpedto didiocome idioghaucacomandato, t co gregata tuta lamoltitudine innàsi ala pietra fidiffeloro. Vditi ribelli et iere i i t In o nui potremo noi dare diquefla pietra Cecca et arrida laequa urna, ta san & NVMEltl. MoKfe tauirga due uolte fopta lapictra fi neuCciacqua in grate abondanzatfiche ruto loopulo nebcue infatieta Si tute leloro befìic. DifTe idio ad Moyfc & Aa' ron.Percio cne non mauctccreduto nontnaucte obedito ne fancfhfica to dinan zi atfignuolt duraci ndmcttercte quello populo nella terra nella quale io gli deb bo menate & alloro dare. Qiicfta fie laequa della contraduSione doueifilliuoli difrael morrnororono centra dio: Scfu fta loro fanfl,ficaio, Etm quello ?emPo mando Moyfe .medi al re di Edoniiquali d.ceffero. Quello uuoledate il tuo frac te o i rat . u 31 ^1*iarita aticha aboiamo auuta & come moftri antichi andato/ no m bgvpto; & abbiamo habuato mi molto tempo Se quelli degvpto affliffero noi Si lipadri no(ln:& come linodri antichi chiamarono adio Se egli gliexaudi.Et mado ‘angelo Tuo . quale c. trafile de Egypto.Tu failacitta d.Cadeslfiquale e nel Seextiemx parte dello tuo regno rpregianti cbecilairipaffareper laterra tua. Noi ! ; n aremo per euigme ne per licampimci nonbeueremo acqua deh poti tuoi >: a andaremo per lama pubhca non decimando ne alla patte ritta ne allamàcha per .ino chenoi pafifiamo ituoiconfim.Aiqual. refpuofe Edon.Nonpaffaiete P 0n"°' CpCr ““‘uotetepur pairare io matmeto con tuta lagente mia & faromltl incontro.Etdilfeio .figliuoli diftael No. te ptomemamo de nonufcitedellama battuta* fc beuefiTemo tua acquanor o notte belile uolemo pagare audio che ua leifrche del prezo no farra d.rccrd.ai&Paffat.mo rlpm tofto ebe potremo. Et egli nfpuole. Non uogl.o che paffiate. Et mmamanente uenne incontro con molta gente armata & non uolfero iftatecbet, aquell, chegl, prcgauanoacao che paffafi 1 ero per loluoperalcunomodo.Pet laquale cofaifrael declinodalui. Etauendo mofoliloro habitacoli fi partirono di Cadesi&: uennero nel monte di Oriilquale e nella fine delle terre de Edcm doue parlo idio ad moyfe. Vada diffe Aaron al po/ pillo tuo pero che non mtrara nella terra laquale io ho data aifighuoli difrael per ciò che (lato incredibilealmiocommandamentoalacqiie dela contraditìione.Tol le Aaron ifuoi figliuoli con lui&: menagli nel monte di OnEt quando tu auerai tratte leuefhrnenta ad Aaron mettileadEleazaro fuo figliuolo.Et Aaron firicogli ro & morra luirEt feceMoyfe comecomando idio.Et andarono nel monte di Or £ pie ensadogm moltitudine} Etifpogliafìi Aaron lefue ueftimenta;3i uefhlle ad E1 casaro fuo figliuoloiEtcomcegu fue morto nelafùm ta del mòte difeefe Moy h con hi casaro di Tufo il monte,Tufo laltro populo uedendo che Aaron foffemot toipianlero fopra ilfuo corpo trenta die con tmeleloro famiglie, C XXL "V 7° ^enc^o te Arad Chananeoche! populo difrael uenilTe p laura delle Spie % / et egli babitaua dal meso di :pugno contro alloro. Et auendo uidona fi % / nieno una glande preda^Equelhdifrael fifecero uoto adio &: dllfero. Si ▼ ■. §noielc^10 fe tucidai quefto populo nelh noftre maminoi ti promitti amo dedelfrugere tuteleloro terre«Exaudi idio ilprego del populo difrael & diede loro il Chananeo nellemam:& uccifeloid: diffecerlo i tutele fue terre, Echtamofìe Ciucilo luogo Orma cioè feomumeato,Et partironfi del monte di Or perlauia che uae al mare rollo per circuire laterra di Edon;&iui ^comincio alpopulo merefeere per lagrande ma. Et parlo cotto ad Moyfe & differii. Perche ci cauafh tu degypto ad morire in queffa lollituaine.Ilpanecie uenuto menoi&l dellacqua non eie ÓC Ci amo i< iafhgati fopra queffo cibo cofipiccolo per laquale colaidio mando ferpen ti pieni di tuocho infra ilpopuloiper laquale piaga et morte ueniano ad Moyfe et di ciano. Noi abbiamo peccato contro adto: et contro ad te per lonoffro parlare Adumque prega checilieui ina queffi ferpcnti. Et oro Moyfe per lopopuloìet par lo adio Moy fetet poi refpuofe idio dicendo allui, Fauno ferpente di metallo :ct pollo per fegnoiet quaiumque iiguardaranlquale fiamorfo dalli ferpentimeonta. $ nentc Tara fanato. Et fece Moyfe ilferpcntc di metallo et può Telo per fegno: et chi loguatdiuacbe foffemorfouncontanente era fanato. Andarono ifiglluoli dlfrael et puofero leloro trabacche in Obotb:5c partitifi indi puofero quefle loto ttabac ebe m leabanm nella folitudine che riguarda Moab contro alla p arte dorientc- Et poi indi partendola uennero al torrente di Zareth:daloqual partendoti adcampa ronfi dm'ncontro ad Arnon ilqualeera nei diferto:&: preffo aconfini dilo Amorreo Sicbe Arnone terminedi Moabt&l diuidelmoabiti&gli Amorrei, Et pero fe dice nelbbro delle battaglie didio Itcome fece nel mare rodo: cofi faro nellr torrenti di Arnon.Eh luogi alti et eminenti di torrenti finclmarono per npofarfiinArnon^ babitare neconfinidi Moabiti. Etm quello luogo apparui uno poso doueparlo tdio ad Moyfe dicendo.Rauna ilpopulo:& datogli delacqua dabeucre.Et canto il populo difrael m quefto luogo^Vegmailposo;5c rallegnanci del po2o:ilquale ca no iiprincipi del populoprepararono iduchi della moltitudine 5c nel dattore della Ieggie:& nella moltiiudme deli bacali fui. Et partironfi della folli tudmc di MathanaiNabaliel. Et di Nababbi in Bamorh. Bamotb fie una ualle nelle patti di Moab dai monte di Fafgarcbe guarda dalla parte del dilètto. Mando ilpopulo dilrael imdTi a Seon re digli Amorei dicendo.Pregati il populo difrael che tu cilaf A paflare perlatcrra tua,Non andaremo noi neper campi ne per uignetne no bene remo acqua deli poSi.Sempre noi andaremo per Brada regaletmfmo ad tanto che auiamo pafìato perlotuo territorio. Et egli non uolfe concedere chel populo diE" rael palTaBe per lo fuo terreno.Ancho fece più che rauno lo exercitotSc ulcili inco rio nel di ferro :«&: uennemlafat& pugno centra lui. Et fuepercoffo dalloro:&:fe. tuo col coltello.Et poBedcrono latcrra fua da Arnon infino in lebbotb. Etifigli/ rtoli damon: pero cherano nelle fortezeSi tenute forti teneuano iteimmide g; ja moniti,Tolfeilpopulo difrael tute le loro cittadini habito nelle tetre digllimo/ miun Elebon& nelli fuoi confim.Laterradi Efebon fi fuedi Seon re dighamorei Bquale pugno contro al redi Moat rfi/. tolfe tute letcne cbegli auea forto iafua (u gnona mimo ad Arnon.Et pero fe dice nel prouerbio. Venite in Efebc :!V edifichi te;6cmurafi laatta di Seon,Lo fuocho BuennediEfebomSilafiammadelcaflel/ lodi Seon.Et diuoroe Arnon de Moabiti Sigliabbitatoridelliluocbialti di Armo Guai adti MoabtpenBi populo di Chamos’.dicde ifigliuoli fuoi in fuga:& le fi> glitioleper prefoni a Seon re digliamorei. Lafaticha loro uenne meno da Efebo mfino ad ibón.Etadfatbicati uennero in lopphe etiniinoad Medeba. Habito il populo dilrael nella terra deghamorei,Mando Moyfe afpiare Ia2er;dequali pigli arono lecille:&: poBedcrono fihabitatori, Voltoronii & afeefero per lama di Bafan Et incontro uenne il reBafan confuto ilpopulo luo per conbattere m Edrai,Et di f ieidio adMoyfe.Nolo temere:percioche nelle tuemani io lo ridato &tuto ilpo pulo fuo;8d lefueterretfae alluicomefaceBia Seon re dighamoreitSc habitatori m Efebeon.Percoflero dunquecoBui con tutnfuoi fighuolu&tuto iliuo populo niino alultimo;5:poBideronolaterra fua. C XXIi, ''V Artironfi & puofero leloro babitationi neh piani di Moabioue nel gior/ I _/ darò e poBa GienchqJVedendo Balacb figliuolo diSephor ciò che auea fatto ilpopulo difrael alaMcreo: 6d Imoabitiliauederemutnet col fuo adiuto non 1 ipotclTe dallui defendcre.DiBe ad tufi ifaui di Madian. Co fi ci farraqucBo populo ad noi ucciderà tuttinoBucontadini come fuolelobue mangiare lerbc mfino alle radici.Egli era te in quello tempo in Moab, Mando da que i MeBiad Balaam figliuolo di Beor diumatore ilquale habitaua fopra o m me delle terre difigliuoh damon.accio chello chiamaBero et dtceffagh.bg hy c* to uno populo degyptoulquale cuoprc tuta laterraiet uennero p^e^° 3 m€> ie met maledici queBo populo ulquale e piu forte de mi: hchio lo poBo percuo ere NVMERI* et cacciare delle terre mie.Io fo bene che colui ilquale tu benbdicerai fatta benc^ detto collui ilquale tumaledicerai fa ria maledetto. Andarono ifauii di Moab et glianticbi di Madian auendo lopre^o della mdoumatione con loto, Et uenédo ad Balaam difigli ogne cofa che Balacb auea detto.Et egli nfpuofe lorojflate qui TLl ir 7 rf0 !0 Cl° Cbe dl° ui dira*Et lftando cojfloro con Balaam ^ ne uiio &diffigli.Che uogh quefli huommi da te{ Et egli nfpuorero Babeli figli uolo di Sepbor ted1Moab1t1 mando admed^cendo. Ecco dpopulo che ufato d» O (fUoPre tUttl kterra-,^ “perciò uìcm & maledicielo:^ et per tate m» BalabamPNonanHnatC “"l"0 ad lul'Et Ci!“«lo della tetta mia. Et idio dffe ad t- ‘i ie r j1^ Cul1 0™'?non “fediteli populoitmpero che £;lTebenei« rm cheTdio^3!0 ima jUla d!^e aSEan:1^alcla ton .Andate nella terra uolltaipc^ nctdlireo?dBCTrM-0:Cn0nrUC§naCOnUO,-Ettora3conogIiamb:,!rad0' e mthon & oLL UOlIe U'mte Con nol-Et eg'1 dacapo ut mado pru Baalam figliddXero^PftonX^BaTcb'f pandl'^nP,11,na-Et glugne,ldo ^ ^ "'“°g“aldacheru no"faciafe "on ^e'10 cb‘° ti diro.Leaoff. Balaam lama' tiLa.& prela latina tua andana con loto: onde mteruenne che idiofadiro con lui** t-t puoleh langelo didio contro ad Balaam nella ma ilqualeledeua mfu lafina tt auea due fanciulli conlunEt uedendo lafma langelo didto iftare nella ma col coh re o mgaudommano; fi fecelTo della uiadoueandana; & incorninzo ad andare per o campo, Vedendo Balaam quefto che lafma faceua:iile daua;et batteuab no fn ° a re^ucceJle a^a uia- Et p uofefi langielo nel mezzo della ma infra due fiep^ i ui^ma &; Uc endoio Ialina ;fi faccollo alluno muro dellauignia: fiche Balaam b7ao Tf>1 Pie<7alm,Tet fcmPrequeglilabatteua. Et femprelangeloiftauaal ^ ,0-, Cft0 d°iUe aEna non Poteua alldate da alcuna parte. Et uedendo lafma ^ ^5n§el° cadde lotto aBalaamiet egli irato fdabatteua lortemente con uno ballone afianchn Aperfe idio labocchadelafina: & fi parlo & dilfe che toe atto cne tu mai oggi tre uolte tanto battuta!' Refpuofe Balaamtpero cbe tubi mentalo cne tu bi beffede mi,Se io aueìTe uno coltello io te occiderei, Refponde latina.[Non tono io lotuo animale fopra ilquale tu fei ufo de federe mimo al b cioggiidimmerfecitiio mai pm queftolRefpuofe Balaam .Non gumai.Et inquel lo punto aperte idioglioccbu ad Balaam : &utdde langelo ilquale iftaua nella ma col coltello ingnudo in mano4Et Balaam Ggitto in terra ^adornllo, Et langelo gh dille.Perche ai tu battuto tanto lafma tua per tre uoltello uenni ad pormeti mcò tro nella uia.percio cbella tua ma e ria: & ad me he contraria.Et fe 1 Jma tua no fi folle leuatadella uiauo fauna morto:8i Ialina fi ferebbenmafa uiua,DilTeBalam lobo peccato non fapendo cbe tuiftelficontro adme, Etimpercio litedifpiace chic uadaiiome rctmero,Et langelo gli dille. Va con quelli ma guarda che tund parli alcuna cofa fe non quello ehm ti diro. Et albera andò con quelli ambatlado ri. Vdendo BalacbcheuenifleBalaamiandogluncontro nello caltello de Moabiti ilquale lie ne confini di Arnon.Etalhora dille ad Balaam.Io mandai imelli cbetti comandafferoiperche non uenilli tu ad memcontanentelAueui tu paura chio nd ti mentalTi della tua fatichai’Et egli nfpuofe.Io fono uenuto & fono nela tua prc fen2ai ne non credere ru cb.o pofl. parhrefenon quello che rd.0 me mporra nell» bocchaf Andarono infieme&uencro munaattacjctlaquale neconfmi delle terre fue*Et aucndo uccifo Balacb buoi«3£ peccore afTai mandolle ad Balaam: &C alli prm cipi cheranno con lui filmando danari. Fatta lamatttna fi il meno nelluogo in i\> todiBaali Se moftrogli una parte del populo difrael. C x 1 • W IlTe Balaam ad Balacb*Fame bedificare fette alt irli & apparecbiaaltreta ^ ti uitelli;&: altretanti montoni.Et auendo fatto Balach fecondo ebe piar I 1 lo Balaam fece preparare lebenie;&: puofeno infieme il ui fello: & ilmon JLS tone Copra lai tate.Et diffe Balaam ad Balacb. Sta unopocho apprelfo lituo facnficio mfino ad tato chic uada ad uedere fe idio apparefcie ad me! &cio ebegh comandata io te diro.Etli tofto comegli fifue partito udrò gli apparue. Et parlo Balaam adio& difTigli-Io toc ridati fette altari; & fopra ogmuno puofi uno uitello & uno montone, Edopo quello dio gli puofe in boccba quello che douefle parlare;& diffegli,Torna adBalach:3d parlerai quello,Et egli tornando ad Balacb trouollo preffoalfuo facnficio;& futi ipnncipidiMoabitnEt incomincio ad parla re dicendo.De Aran mafatto uemre Balach re di Moabiti di monti donente.Veni dilTe &: maledici lacob ua &biellimaifrael: come maledicero colui che idio nona maledettoConche ragione abhominaro io colloro che idio non ha abhormnatof Io ghuedero della fommita del monteiSti di monti piccoIi:&; fi gli confiderero.Et egli habitara per fe populo folo:3£ infra legenti non fatta reputado.Cbi potrebbe annumerarelapoluere di lacob: Si fapereilnumero della Cchiatta difraeh Muoia lamma mia della morte di ludi; Si laulta mia fimtle alla loro .Dille Balacb ad Baia am.Cbc equello che tu fallacelo che tu maledicelfi Imemici mei: io te feci uemre qua:& tu per contrarlo alibenedicilRilpuofe Balaam. Io none poiloparUrc fe no quello che mae comandato idio. Et Balacb dille ad Balaam. Viene meco in una*/ tra parte doue tu uederai parte del populo:&: tuto noi potrai uedere daquella par te. Et dila fae che tu lo malediche. Et quando lebbe menato pm m alto nel mote di Pbag a'.edifico Balaam fette aitarli et puofe fopra ogmuno uiteilo uno; et lino montone.Et dille aBalach.Ifta qui prefio altuo holocaufio mfmo chic uada med tro adio.Et trouato chebbe idio;prefiogli idio nella bozeba quello che douefle pv lare:Se figli dilTe.Ritorna adBalacbietparlagli quello chio tee detto.Et tornato fi lo nouo predo alfuo holocaufio Sdiprmcipi di Moabiti conlui. Et Balacb difie Che ai tu parlato adio^Comincio Balaam ad parlare Si difie.Ilta oalacb Si afcolta Odi figliuolo di Sepbor. None idio come huomo che méta:ne come buomo che lemuri .None egli colluiche dica lacofa non laraccia.Et non parla inuano.Ioio no menato ad benedicere; «Stalla beneditelo ne non poffo obuiare.Sapi che in lacob non e idolo:ne fi uede ftatua m ifraehel fignor mio idio e con loro: Si ogni nido/ ria anno con loro; Si idio ghai menati degypto lacui fotteza e fimile alumcorna: Non fanno malie in lacob ne mdnuinatione in ifrael, I uto iltempo loro faranno detto lacob «SCifrael loperationedidio.Ecco il populo come leonefia feleuera :e co me leone fi dmsera.Non dormita lo leone mfmo ad tantoché non lem preda: et bea lolangue delle belile morte,Dille Balach ad Balaam,Nolo maledicere;& non lo bencdicere.Et egli nfpuofe.Nontoe detto che ciò che idiomi comanda io faro Et Balacb gli dille. Vieni etmenarotte auno altro luogo:&forfè piazera adio cbel maledichi dinduSc menato che lebbe fopra limoni e di Pbogonriguadolaiolitudi ne;«S«: diffigh Baia am. Edili ica qui fette altau; Si apparecbia tanti uitelli Si monto ni.Fece Balach come dilfe Balaà.Epuofe li uitelli Si limontoru fopra ogni aitare* > CXXIIII. , | Ome Balaam uideche adio piacelfe chegli bencdicefie ifrael non arido ^ piu douera andato prima ad auguriareima uoifi fe dinanzi al i erte .t leuàdogiiuoccbu al populoddrael uidelico leloro tende eia c e uno nell tribù dell» «M* (art np. tuo dello fpirito didroincom.n :io »d parlare. Et dinfc Balaam figliuolo di Beor.Diffe Ihuomo acuì obturato e loccbto: dille loudi tote difremom didiouoquale aueduto lamfione de lo omnipotenteiloqual cade eccoti tono apcrtilochu fuoiipao che ituoi tabernacoli fono belltIacob.&: letue tend - niael come tono leualle inarborate. Egliorti che fono pretTo ad ifmmi inao quati’.Sd come i tabernacoli che puòfe idio: 8c come icedn che fono pretfo alacqua Et ifparge laequa colla fechia fua.Elofeme fuo farra in grande abondan^a.Et fera rapto per cagione di Agag tire fuoi& faragli prefo loregnofuo.Idro lomeno degy ptodacui toi teza e Umilealunicormot lagente diuorara lo emetto fuoilotta loro romperrannoi &; lacarne foreranno con flette nponfandofe dormirà come leone et come leonetìa che per paura neuno faraaufodi fufdtarla. Chi farrae collui cheti benedicevi arac benedetto, Echi te maledicera nella maledichone fata maledetto AduofTì Balach ;& minacciando colle mani ditte* lo te feci uenire ad maledicere li mei nimici:aellaqualecofa ae fatto lo contrario tre uolte tu li ai benedetti.perno tornati alluogo tuo.lo manca pofto incore de honorarti molto grandemente :Ma idio tenae pnuato diqueftohonoreiRefpuofe Balaam ad Balach. Non lodifìe io ai toi mifii che tu mi mandaftiiche fe tu mi dette tute le tue cale piene doro & da, mentono non pofto preterireilfermone del mio fignor idio*. pero chic non parlo alcuna cola in bene ouer in male, faluo quello parlo chel mio fignor idio ma det to:non dimenomiem al populo mio io te darò configli© chefaccia lopopulo tuo aqueflo populo nel ultimo tempo Jncomincio aparlaie&ndiffi unaltia uol Dille Balaam figliuolo di Beondiffe. Lhuomo ad cui era ifcbutato loccbioi diife luditoredi fermoni di Ella: & cbecognobbeladodiina delaltiffimoi &lauifione dillommpctentcuederet cadendo aeapertogllocchiuuederollo manonteflet ue derallo ma non aprejffo.Egli nafeeta una Bella dilacob:& leuarafte una unga dtfra eli&percottera iducbi di Moabi&guaftcraogm figliuolo diSeth,Et (arra Idumea fua poffeftione.La beredita di Seir fata luogo afuoi nemici Jfrael adoperata forte mente,Di lacob faracbi fignoreggu&uerranno meno gli reliquie dilaatta,Vede do queflo Amalech mcommcioad parlare 6ddiffc« Principio e dela gente Amalec le cui confini fe perderanno, VidendoCyneo incomincio ad parlare & d Ite,Roba fla e la tua babitationei ma fe tu poneffi nella pietra lo tuo mdo:& fodi elledo dalla gente di Cyri5& iftefìi quanto poteffi iftare afur ti piglierà. Et an :ho parl o piu didilte.Oi me chi (arra uincito re quando idio fata quelle cofei'Loro uetranno con lenaue da tre remi ditata: Se umeeranno gliafiniguafleranno gliebrer.et aluì/ timo loro periranno Leuoftì Balaam ettornofii nel luogo fuo.Et Balach fitorno p quella uiacherauenuto. C XxV. - “w—i T iBaua m quello tempo ilpopulo difrael mScphimiet peccarono col le figliuole di Moabiet loro glichiamarono adoro fa enfiai. Et loro ma' gtarono conloroiet adorarono illoro rdiotet leguitaronoifrael Beelpbe/ M. ^ gor:et adiroffi idio.EtdiffeadMoyfe, Tuogh tuti iprincipidel populo et inpiccali contro al fole nelle forchi accio cbel mio furore fe lieuidifrael. Diflì alt giudici difrael Mopfe. Vada ogmuno & uccida loprofimo fuo che feguito Bel phegor.Et ecco uno difigliuoli difrael in preféza de fuoi fratelli entro albordèllo diMadiamtiiuedédolo Moyfe di turo rlpopulodifrael che piagnca dinari allepor ti deltabernacolo.Vidédolo Finees fiolo di Eleazar Bolo di Aatò leuofli del mezo dela moltltudi'e: deprefo locoltello a‘do di dietroadquello ho difrael nel bordello et trapaffogliamendue inficme Ibuomo ladonnanelluogo doue fe generai et ceffo lapia^a difigliuoltdifrael*,(5<: uccilero, xxiui. miliadhuominiODiffe idio ad ^loyfe Finees figliuolo de Eleazaro figliuolo di Aaron facerdoteleuoe lira ma dangliuoli difrael perciò che per grande amore che gh mauea filcupe contro allo lo rotacelo cfiio non li facdTc perire nclo mio furorefpercio parlagli & digli. Idi^ ti data parte della oblazione del tabernacolo ad teiet alla tuaprogenie:et (arra pa Ao facerdotale i fempiternorimpercio che amo iofuo idio.Et ìeuo lamia indigna^ tione difraeLLo nome diquello ifrabelita chefue morto con quella Madianite fu Zambn figliuolo de Salu duca della gente dela tribù de Symeon.Et ladonna Ma dianita laqualfu uccila conluiinfiemeauea nome Cbosbi figliuola di Afllirprin/ ape nobile di Madianiti* Parlo idio ad Moyle& dille. Fati che ui Tenta lolle di Madianiti & percottegli perciò che loro uennerocontro ad uoi per modo & inga/ naronui per lidolo di Phegor & pCho^bi figliuola del duca di Madianiti forella fuailaquale fue percolTa lodie della piaga perle facnficio di Phegor C X X VI, % Oichelfanguedicoloro cheaueano peccato fu ifparfotdilTe idio adMo f yfe & a Eleazaro figliuolo di Aaron facerdote annumerarete tuta lagen/ te di figliuoli difrael da uinti anni in fu per tute lecafe & per tuteleloro congregattoni iquah adbattagliapolFono andare, Parlarono Moyfe et Eleazaro nelle parti diMoab fopra ilgiordano diiincontroad Gerico ad tuticollo ro iquali erano da umtianni infu come idio comandoidiquali queflo e ilnumero Ruben primogenito difraehdicoftui fue figliuolo Encchì dacia procede la fami/ glia degli EnocbitnEtPhalu dacui procede lafamigiiade Phalauiti: 5<:de Efron dacui procede la famiglia di Effoniti. Et Cbarmadalqual proceife lafamigha di Gbarmiti , Quefìe fono lefamiglie della {chiatta diRubentdiquah fe trouaiono p numeio di quarantatre malia fette cento trenta. I Ifigliuolo di Pbalu Eliabdicui ^figliuoli furono Namuel 6l Dathan:5<: Abùon. Qj-ieftìfono Dathan &'Abiron principe del pcpulouquah fileuarono contro ad Moyfe & Aaron panato diChcv rejquando fe ribellarono contro adio. Et apprendo iaterra laboccba fua diuoice Ch ore morendo molnrquando .Ifoocho arie ducento cinquanta huomim:&iuc grande miracolo:chenionencio Chorenofimonronoifigliuo ifuoi.lniglmolidt Symeó per lafua ifchiatta.Namuel dacoftui ufa lafamiglia di Namueliti.Iamin dicoftui ufa lafamiglia di laminiti. lachim di co fluì ufa lafamiglia di lacbiniti. 2aretb:dacoflui ufei lafamigli di Zarethan.Saul dacoftui ufci lafamigliadi Sa, ulm.Quefìe fono le famiglie dela fc hi atta di S>meomdiquali fue ilnumero ufa duo milia ducento.Elifigliuolidi Gadper lefue famiglie* Sephoni dacoftui ufei lafamigha di Sepbo'iti.Aggudacoftui ufcilafamiglia degli Aggm.Sumi dacoPui uici latamiguadigliSumiti. Ozmidacoftui ufcilafamiglia dighozimti. Benda coftui ufa lafamigha degli Heiiti.Arod:dacoftuiufci lafamiglta digbaroditi. Ari el dacofi ui ufei lafamigha dighaneliti. Quefte fono lefamiglie di Gadldiquali frie ilnumeio quaranta migliaia & ciquecento.IfiglmoU di Inda her & OnI iqua E morirono nella terra di Cbaranei. Quefta elagente di Giuda per Icloro fama glie:Seladacui ufcilafamigliadi Sealiti.Pbaresidacoflui ufei lafamigliadi Pbare Riti,Zare dal quale ufa lafamigliadegliasenti.Elifiglmoli di ih ar es. E fon : daco Rui ufa lafamigliadigli Efromti. Et Amuldalacm famiglia ufa gliamuliti , Que fte {.oiio lefamiglie de Giuda lequali per numero furono iettanra miglia cinque cento , Et figliuoli di Ifacbar per lafua ifcbiatta.Cholaidacoftui ufei lafamig113 di Cbolaiti.Pbuadacoftui ulcilafamiglia di Phuaiti. lafubdacoflui ulti laxami/ gha di lafubiti.Semranidacoftm ufcilafamigliadi Semraniti. Qiicfle^foiio e ^ faglie di Ifacaildequaheilnumero fefantaquattro miliatrecento ♦ Etiiig iuo tat •Xabuló per lefue famighe.Sared.dacui ufei lafamiglia di SareiitiBel°n c le ufei lafamigiiade Heloniti ♦ Quelle fono lefamiglie de Zàbulon dequa e Enumero {efantamiliacmquecento.Ii figliudli de lofeph per lefue a/nig nafes de Efitaim. Di ManalTes nacque Macbiridacuiprocede lafamig a 1 nti.Machir gencroc Galaad'.dacui urdlaFamiglia digalaaditù Galaad ebbe figli noti Fiezendacui procedelafamigliadiglihiezerm*Et Elecbdalquale procefl^ la famiglia di Elecbm. Et Afneldelquale ufci lafamigha diafnheliti. Et Sechem dacmufcilafamigliadi fechetmti. EtSemidadacui ufci lafamiglia defemidaifi* Et Ephetdacui ilicilafamiglia digliepberm. Et fu Epherpadre di Salpbaad:ilq4* le non baueaifiglmoli:ma hauea figliuole* delequale quelli fonoinomi, Malaa etNoatet Egla:&: Melcha;& Iherfa» Quelle fono lefamigliediMarafe.Ilnumc io detutefuecmquàta duo miglia lette cento«Et ifigliuoli de Efitaim per lefue famiglie fono quclli,Sathuladelqualeufcilafamighadi Sutbalaiti.Betberdacui ufcilafamiglia di betheritulheben dacui ulcilalamiglia di thehenitùMa ilfigli nolo diSutbala fu Heran’dacui ufci lafamiglia degli beramti.Quelle fono lefami glie di Epbraimidequali lue lonumero trentaduo mdia cinquecento, Qiiefl:i fono figliuoli di lofephper lefue famiglie, Iligliuoli di Bemaimn perle fue famiglie* Baie dacui procede lafamiglia di baleiti,Achei delquale ufa lafamiglia digliache liti. Ahiran dacui ufci lalamiglia digli ahiramti, Supban da cui ufa lafamiglia de fuphanm, Vpham dacui ufci lafamiglia digliuphamiti.Et ifigliuoii di baie: Hered:&:Noeman.Di HeredlalamigliadiHeicditr. Edi Nocman lafamiglta di gli encemanm ♦ Quelli fonolifigliuoh deBeniamin per lefue famigliejiquali fu/ tono in numero quarantacinque triglia cinquecento. Eli figliuoli de Dan perle fue fcbiatte.Subam dacui procede lafamigha difuhamin. Et quelle fcbiatte di Dan furono tute fubamite*. dele quale lonumero loro fue fclantaquattro mi>lia quatrocento, Et ifigliuoli di Aferpcr tutelcluelcbiatte Jemnadacui ufalafami, gha di lemnaiti Jefui da cui ufa lafamigha di lefum, Bne dacui ufa lafamiglia di bneiti.Et ifigliuolideBrietHaberidacm procedeglibabenti,Et Melcbiel dacui ufci lafamiglia di melchielniillnome dela figliuola di Allei fue Sarta* Quelle fo no lefchiatte;Daller:&: lonumero loro fu fclantaquattro migfa quattrocento, Et lifighuoli de Neptalim per lefue Icbiatte lefihel dacui uici lafamigliadi lefiheli ti. Gumi dacui ula lafàmigliadigumitnleffer dacui ufa lafamigha di lefenti* Quelle fono lefamigliedilìgliuolidi Neptalim diquah fueilnumero fefantaciti' que milia quatrocento. Quella eia Comma difigliuoh difrael: iquali furono am numerati lecentomilia & mille feptecento trenta .Parlo idio ad Moyfe Scdiffiglic Ad coBoro.diuiderailaterrafecondo laloro quantità* Adpm darai lamagiore Pte et ameno laminore.Atuti fecondoebe bora fono annumerati darai loio lapolielTi cnetficbe fecondo ebe loro lòno cofi portano per famiglie ao che toccba loro per Coitalo pocho;o aliai quello fe tolgano* Quello e il numero di figliuoli di Leui per tute leloro famiglie. Gerfon dacui precede lafamigha digei foniti* Caath da cui ^cede la famiglia di caatiti.Meran dacui ^cede la famiglia di meranti.Queftc fono lefamiglie diLeui;LafamigliadiLobuiretlafamigliadiEbronii&lafamiglia di Mocli:& lafamiglia di Mufi**8«: lafamigliadiCbori. Vero e che Caath geneio Amram cheebbepttmoglie lochabeth figliuola di Leuillaquale gli nacque m Egy pto* Colli igeneioe almanco fuo Amnran figlmoli:Aaron:8<:Moyfes;54 Maria lo/ to forella.Di Aaron nacquero Nadib&Abiu:& Eleazar: Ythamar.dequali Na dab&Habiu morirono perche offerleto ilfuocbo daltrui adio, Et furono in tutto colloro che furono annumerati uintitremiha &: mafebu da uno mefeinfunquali non furono numerati fra glialtn figliuoli difraelme alloro con glialtri fu data pof fefftóe. Quello e lonumero difiglruolidifraeh rquali furono numerati da Moyfe et Eleazaro facerdote neh campi di Moab difopra al Giordano prelfo ad Clerico tra quale non e alcuno che folle annumerato da Moyfe & Aaron quando annume rarono ilpopulo altra uoltanel difertodi Synay, Dio loprediflfe loro che tutti morrebbeno nella fohtudme.Er peroneuno ddoro nera rimafo Ceno Calepb figli* NVMERI. ?/ nolo di Iophon.e:& lofue figliuolo di Num « C X X V11. A Ndarono le famiglie di Salphaath figliuolo diEpher figliuolo di Gala / \ ad*.figliuolo di Mathinfigliuolo di Manafejche fu figliuolo di lofeph: / \ delequali quefti fono inomi:Malaa;8<: Noa*& Egla:5<:Melcba:<5iTber fa:Et iftetero in prefenza di Moyf e & di Eliezaro facerdotii5<: dituti ipn tipi del populo dinanzi alla porta del tabernacolodelpado'.&dinTeto.llpadre no ftro fie morto nel difetto & non fue in quello configlioilquale fece Cbore contro idio:ma mono perfuo peccato &:difua morte* Coftui non ebbe figliuoli mafcbii perquale cagione fie tolto il nome fuo della fua famiglia Perobenche non auelfe figliuoli mafcbinDatecilelpofleffioni fraicognati dei padre noflroi&allui fucce damo per heredita,Refi erri Moyfe lacaufa diquefledonne allo iudicio del fignore Loqualedilfeallui.Ladimandadelefigliuole di Salphaade iufì^Daaloropoflef fionefralicognati del] padre fuo :& allui fucceddano in heredita:ai figliuoli difra/ el parlaquefle parolle.Lhuomo che morra fenza figliuoloialla fua figliuola rimar lalafua beredita*Et fe figliuola non auefleidate laheredita afuoi ftatelluSi: fe fra/ telh non aue{Te:dateli afratelli del padre (uo,Et le fanza tuti quelli larimanetda/ tela apiu prolimi parenti. Et quella farraiafua leggte fanda perpetuale aifighuo li difraehfecondo che idio comando ad Moyfe, Et dille idio ad Moyfe. Sali fopra quello mòte Abanm:5c ragù arda lat erra eh 10 debbo dare ai figliuoli dilrael: Si qua do tu lauraiueduta andarai tuccmeando Aató tuo fratello alpopulo tuo perciò che tu me offendtlli nelo difetto de Sim mcontradidicn delamoliitudinetne uo leflimi fandifichare in prefenza loro fopra lacqua.Et quelle fono laeque della co tradidione in Cades dello difetto di Sim. Et Moyferefpuofe. Proueggia id.o lo fpiritodogni carne:&duno buomoche fia fopra quella moltitudine tafc. Aiquali tifpuofe Moyfe.Sc uoi farce come ad noi jp, dro'.Se uo. non farete quello che uoi promettete fana dubro faptate che uo. lare tegrade peccato ucrfo tdto.Et egl, ui pagera del uoftro peccato che auctetc comef fo uetfo idio. Andate & edificate [eteree ai uoftn piccohmiK alle pecore:& alle giu mente le llalle.K quello che uoiauete detto adimpicte.Differo Ifigliuoli di cfad et di Ruben ad Moyfe. Noi fiamo tuti fetui. No. faremo quello che ci comande/ ra, fignore no (Irò Et .piccoli: * ledonne noftreiSc lepeccore:Sdeg,umente lato, temo nelle terre di Cja.aad: & noi fetui tuoi armati aneleremo àìlr battaglia cott come tu ignote parlerai.Comando Moyfe ad Eleazaro Lacerdotc&ad lotue figli r0ad&d aThen delle f™'§Ile Pcr tutl «tibunitS; diffe.Se figliuoli d. GadSc di ubenpafferanno con elfo noi il Giordano armati;8c tua alla battaglia lnptefcnZadidimEt quando aurete latertafuggettadateloro Galaad inpoileffi. one.Senonuogl.onopaffate conuo.adtambattetendatettad.Cbanaam: infra noi abbiano labro beredita;. Refpuoleto ifighuol, di Gad Suli Ruben: fecondo ebae parlato .Inoltro f.gncte col, farranno ileru, fuoi.Np, armati àdetemo ,n pie lenza didio nella terra dt Chanaam. Ht noi conlefliamogià dauere in poiTeffione di la dal Giordano,Diede Moyfe aifighuohdi Gad & di Ruben & alla mera parte del tribù di Man affé figliuoli di lofeph loregno di Seo* re dogliamo reu& il regno di Og del re diBafiam& tuta laterra loro per turo ileircuito, Etlifigliuoli di Gad edificaronoDibon:3<: Aftarot;3<: Arohen&: RorhsSophanjà: Iàzer:6dlecbaajS' Be thnemiai&Betbaram citta murate: &:Jeflalle alle loro peccore. Et ifigliuoli di Ruben edificarono Efebeon:3«: ElealerSi Cbariatbiarim:etNabo:etBaalmeon con morni uoltatu&Sabbaima imponeua inomi alle terre lequali edificauano, Ifigli, uohdi Macbir figliuolo di ManalTe andarono mGalaad etguafìanroleimorto la moreo haDitatoredi quelle,Diede donque Moyfe laterra di Galaad ad Macbir fi/ gliuolo di Manaffenlquale babito in Efla.Iair figliuolo di ManalTe andò & occu/ poe ture feuille lequale appelloe Anotbiaincioe lauilla di la ir « Npbe andò et tol le Ganat colle lue pertinenze et eh lamelle per fuo nome Nobe, G XXXIII. Veli e fono lebabitationi che fecero ifigliuoli difrael iquali ufeirono de I \ fgypto co tutalagente nela mano di Moyfe et di Aarondequile fenpte / ioyle fecondo quelliluogi. iqualimutauano per loco mandamento di ^dip.bt prima fi fpartirono di Ramcfe ilprimo mefe adì quindeci.Laltro di fecero lapafcaifigliuoli difrael nella mano didioiuedendogli tuto ilpopolo de Egypto.htfotterando loro tuti iprimigenitinqualierano TatipercoTi dadio- ec cbiamauano aloro iduche faceffero uenderta.Alhora faCaTaronom Sochoth* et di Socbotb uennero in Etbamlaquale fienella extrema parte della follitudme, Ec dindi uennero dinncontra adPbiainrothnlqualc raguarda Behelfephon et Adca^ faronudinncontra aMagdalo.Et partirófidi Pbihabirotlmetpafìarono pmezo dei mare nella folhtudme.Et andarono per tre di per lafolttudme diEtbantetha bitarono in Mara.Et leuati de Mara uennero in Helim doue erano d uodea f onte dacqua:et palme fettatalet mi facamparono : et partironfi di Clim e t babitarono fopra limare roRoXcuatofidel mare roTo babirarono neldifertodiSm, Et indi partitofi uennero in Depbea.Etleuati di Dephea habitarono inHalus Pam t U d, Haluspuofcrolcloto rende,,, Raphidininelqualeluogo alpopulo uennemeno iacqua. Partiti da Rapbidim habirarono nel difetto diSicay. Et pamt, da Sinay NVMERI. pteti che onto dolio fan dio muoiatet collui che occi de fe farne trouato Fuori di quelle terre che fono depurate per lifbandm: collui ad cui cade difare lauendetta ìlpuote uccidercjfara Fanza penatpero che douea ilare infino ad tanto che il fa/ cerdote folle morto (lare nela cittatpoi chel facerdote farra morto Ihomicidiale tot ni ala fua terra» Equefìafiue fatraleggio lempiternale ad tati luollrL habitatori: Ibomicidiale Tara punito auendo teilimoni.Per uno tefhmomo non fia alcuno co demnato,Non faretencomperarecolluiadcuie prouata loccifionei ma inconta, nente fia motto.Glif banditi infine ad tanto chel facerdote non e morto non ritor nino nella terra lordacelo ebeuoi non contaminatelaterra dela noftra habitatióe laquale femacula con lofanguedegli innocentr*&altramente non fipuote purgare fe non per lofanguedicollmcbea fparfolofanguedaltruùEt aquello modo fatta mondata lauoftrapoiTeflionethabitando io conuoitpero che io fon idioilqualeba bitotra ifigliuolidifrael. Andarono iprincipi delle famiglie di Galaad ifigliuoli di Maccbir figliuolo di Manaffe della fhrpe difigliuoli di lofeph* Et parlarono ad IVÌoyfe m prefenzadipricipi difrael &dififcro*Ad te fignorenoflro comando id?o ebe tu diuideiTi ai figliuoli difrael laterra per p arte & per forte: 6c al e fi gl mole di Salpbaad noftro fratello deifi laparte de loro padre«Se loro femantaràno ad huo naini daltra tnbutlafua poffefTione fequitara loro: 6c tranfierita ad altra tribù: fa/ raminuito de lan.ofì;raberedita*Etadueraquello cheuenendolannc deliubileo; aoelannoqumquagefimo delaremiffione {araconfufa ladiftribution dele forte: iuno poflederae laparte deialtro.Refpuofe Moyfeai figliuoli diirael per coma damento didio:&: difle. Veramente latnbu difighuoli di ìofeph hanno bene parla to,Ec quefta fie laleggie fopra lefiglmole de Salpbaad data dadio. Mari’tifi ad cui uuogknopur che fono huomini delafua tribù accio che IcpofìeiTi di di figlili oli d 1 Ifraelnon uadano da una tribù ad una altra.Et neuno pigli moglie i.enno del iuo tribù,Et neuna femma piglierà manto daltra tribù ebe de la fua: accio lahereditati manganele fàmiglie:&: chele poiTefTiont non fe mefcolinotma rimangano fecódo che idio lae par tire. Fecero letigliuole de Salpbaad fecódo che diffe Moyfe nella le gì e data dadio per comandamentotó: mantaronfi Maala de TbefaiSd Egla & Mei cbaióiNoha ai figliuoli delorocio della famiglia de Manafie figliuolo di lofepb Et lapofìfeffione che tocchoeloro firimafe nella loro tribùnela famiglia del pa dreloro. Equeftefono leloroleggie&iudiculequalecomando idioper Moyfe ai figliuoli difrael ne cdpeftri di Moab fo pra il Giordano dalato ad Clerico . CJVI COMINCIA ILLIBRO CHIAMATO DEVTERONO Vede fono leparoIle leale parlo Moyfe ad tuti ifigliuoli difrael diladal fiume Giordano nel piano del difetto uerfo limare rof fo nella terra di Pbatam:&dilbopbel:8iLaban:&: Aferetbidoue copia & habondanza dotorundeci di continui di Oreb per lama dal monte di Seir infine aCades barne + Nella fine di quaranta tnni nel ùdecimomefe ilpnmo di del mefe parlo Moyfe aing11' Ifilecofeche idio gliauca comandate chedicelTe loroipoi ^euC afe Seon Re digliamoreuiqli babitaua inSebeon:& Og re di Bafanulqua e 1 e te in Aferotb:&in Edrai dela dal fiume Giordano nella terra di Moab. ^ ^oraiCiC^ mmcio Moyfe ad ifpianare laleggie &C dire. Lofignotetdio noftro parlo a t1®* Oreb Si dihe.Ritoinate Si uen ite al monte digliamorei da tutiquanti 1PialqI*Id glilonoprefìfoi&anchoaimonti &ai luogi bafii che fono contro a * appreso illitto del mare terra di Chananeu&diLibano infine adque io ^ . ame Eufratesnmpercio che cofr parlandolo urla diedn entrateli entro i-srjssasssss:! pcrao cbe.d.onoftro fignore uamoltiphcati 6{fatto ctefcere:& liete osw, comelé ftelledelc.eloctefc.ut.&mult.pl,cat,Ìd.o(ignoted.uoftri padt.anchoracu gton gba numcto & quant.tade d. molte m.gl.a.a: & f.ue dta lafua bened.d.one come egl. diffe. o non polfo (olo inoftri fatti fatene fofWretSi anchora lafaticba- il pefo.8deuoft.ebt.ge: econtét.on.. Datem.d. uoftt.huom.n. fan. 3ceXpem;Ìa, fanaa Si imod. d.qual. fia ptouata et accepta nelle uoftre tribulationt accio eh io gl. faccia &. ponga ptmcp, foptadiuoi. Albota no. me te(pondefte:&: d.ceftebuoc “ omnd falli i n8 ' T UUrgl|‘ ff re' & t0lf‘ d‘ aifcbuna ttlbu & Schiatta uoftra bi.om.nl lam S: nooiln et figli feci ptinc.p, & capitan, fopta lett.bu Si lefch.atte- rioom cEt fi?” "T t foPra & f°Pra d.cci liqual.uinfignaffe to ogni cou.Et f. comanda, loto & d.fli.Fate che no. ud.ate tuto .lpopulof& g.u dichateto f.a c.ttad.noio fu. petegt.no: Non fata alcuna petfona p.u icepta che lalttato da longoto da pteffo che fia.Et cof, ude'tete .1 ptccolo come ,lgtadc:ne nd gu a tder cte n e accep tare te 1 aper fon a de ch.umque feC.aumperc.ocbeTg.ud.cio e d.d.o.Vnde fealcunacofa uefoffed.ftic.le o patelle, r,portatela ad meT&.o ludi ro & giudicherò.fct line comandai ogni cola che uoi doueft'e fare. Et partiti di batteremo come idio accomandato ilquale enoftro OgnoretEtalboraapparechia ti et armati andando mful monteudio fimi parlo 8c dine: Di alIorosNon fall te in fulmonte:&: no combattete:percio chic no fono con uoi:accio che non fugiatc: Si cagute innanzi alla faccia di uoflri mmici. Io ui parlai :& non mi uoletfi uditene credere:macontradicendo al comandamento didio:&leuandoui in fuperbia falifti mful monte. Alhoraufcie fuori lagenteda Moreo: laquale babitaua mfu limona et fmenne incontrojet fmi fcomfLjfle:(5i: peifegmto come fefogliono cacciare et p/ Seguitare Lapejet fede perfeguitati et morti da Seir ifmo Adornaiet tornati pia^ gnendouoi dinanzi adio nonui uolfeudiremealla uodra uoce etparole fi uuole mclmare, GII. X Oi fedede et idede molto tempo in Cades barne. Et quindi partendoci \ i uennemmo nella follitudinei et nel difetto che ua al mare rofìfotcome \ / idio fignore mauea parlatoletcìrcuimo per lomontedi Seir logo et gran V tempo «Et id io fim i dide. Baflam di circuire intorno ad quello monte* Andate incontro ad acquilonejetalpopulo comandajetdigli. Voi paffarete per ter tomi et per confini di uodrifratelii figliuoli che furono di Efau: iquali babitano ‘fi Seir:et loro fiuintemeranno.Videte et guardate diligentemente:cbe uoi nonui fiiouiate ad fare noulta ne cofa alcuna contro alloro nmpcrcio eh io nóui darre del Sterra loroiquanto puote pigli are laforma del uodro piede: impererò chio diede *n podeffione ad Efau il monte de Seir* Con liuodn dinari comprarete daloro ci bi che uorrete mangi are: acqua per teucre comprarete co uodn dman.ldio tuo fu gnorefi tebenedide intutoiltempo et operationi dele tuemam. Egli Teppe et fa come andadi et comepafìadi lafolitudine et lidi ferro grande:habitando tedio.xl anni idio tuo fignoreiet non ti uenne meno.Poi che bauerno paffati moda frate! li i figliuoli defau iqualihabitauano m Seir perula piana de Elatb et da Afionga her*Vemmo alla uia laqlemena et ua neldiferto di Moab.Et idio mi dide. Guar da che non combatta contro amo ab iti meno n commciarelabattagliauerfo diloxo impercio cbio non ridato niente della terra loroumperciocbio diedi aifighuoli di Loth lacontrada che ficbiama Ar m podedione. GliEmm imprima et primi habi tatori furono diquellacótradaiet quello populo fue grande et alto chetano tenuti et credeano lagente che fodero della febiatta di Enachim digiogantufi pareano et erano fomiglianti aifigliuolt digiganti.Ondeper quedo imoabiti glicbiamano et appellano ÈminlnSeir in prima fi babitarono una gente che fichiamauano ho rim:iquali cacciati et ifpenti deci babitarono poi ifiglmoh de Efau come fece i ra el nella terra del a fua podeffioneilaquale idio diede loro. Poi leu andò Ti acc‘° ChÉj paffademo uno torrente dacquaulquale fichiama Zarethiuenimo ini ino a torre tedellacqua.Ma tuto iltempo che noi andamo de Cades barne infine a tato c e fi°i pafTamo eltorrentedellaquade Zareth fue trentaodo anni infine a tato c e ficonfumanfcro et ucncffc mcnottuti quegli buomini combattitori del campo fico me idio fignore auca giuratojlacui mano fu cétra lorotaccio chepcriOTerodel mezo dclofte» Epoi che tutiquanti glibuomini combattitori furono morti et uenuti me no idiofignoremiparlo.etdiìTe.Tupanferaioggiiconfini etiterminidi Moab.la citta che fichiama ArPtandarai et appreffarate a termini et a confini che fono có fini et uicini appreffo di figliuoli di Amon. Guarda che tu non combatti contro loro:&non timuouere ad battaglia impercio chio nò ti darò della terra difigliuo Jidamon.impercio eh io ladiedi aiftghuoli di Loth mpolfefrione.Ella fuc reputata terra di giganti;&per lote'po pattato fi uihabitarono igioganti: iquali gliamoni ti chiamano Zominpopulo grande et molto et grandi dettatura come Enachin et come gioganti liquali idio occife et ifpenfe dma'ri alla faccia loroiet fecigli ha bitare m quella terra per loro come gli auea fatto ai figliuoli de Efau iquali habita uano m Seir: ifpingnédo et uccidendo li Orrei Scialerò terra iqualilapoffeggono infmo al prefente. Etglieuei iquali habitauano mSerf mfmo ad Gasa icapado/ 2ii figline cacciaronouquah ufcitidaCappadocia figli fpéiono:Siucciferoi&ha/ bitaronui per loro noe in loro fcambioXeuatem Tufo Se pattati iltorrente dellacq di Amon. Ecco chio ho dato & metto nelle tue mam Seon re di Efcbon Amoreo cr laterra fua.Incominciaad pottedere Se ad habitare latetra fui,Et cornicia labat taglia cétra loro.Oggi icominciaro io ad mettere Copra tutiquàf upopuli & genti iquall habitino difotto alcielo paura 8C tremore di teiSimottrareìoco latua fotteza accio che quando abiano udito lituo nome Se latuapotétii iCbigotifchanojet co me lefcmine chepartorifchono cott abbiano paura: Se tremore & fentano grande dolcie*Et io mandai tmelli della follitudme Se del diletto di Chademoth ad Seé redi Efebon con paro le di pace dicendo. Noi pattaremo per laterra tuajperlauia et perlaftrada publica anderemo:&: nonci uolgeremo dalla mano manchame dal la mano ritta facendo alcuna altra uia ncfacendoti danno. Fa che tu ci uenda ici> hi:Se quello cheauremo befogno per dinaiinottri Se anottro prezojaccio che poffia mo man ichare :8d dacci laequa ad beuerc per noftri dmaruN on ci fare altro mdo no fenno chea diailpatto per laura del tuo terreno: ficome fecieno ifigliuolt defati iquali habitano m Seir.Et imoabiti che ftanno m Ar: di fino ad tato che uegnama al fiume Giordano;&: pattiamo nella terra laquale idio nottro fignore ci dee dare, Etnonuolfe Seon re de Efebon dare ilpatto: pereto che idio giuuea obdurato et obftinatolammoi&auea farrato ilfuocuore accio che fotte dato Si metto nelle noftre mani come tu uedi alhora.Et idio ftme ditte,Ecco chio oe comézato di dar ti nelle tue mani Seon te et lafua terraicommcialla ad babitate Si ad pottedere, Et alhora Seon re fi ci ufao incontrocon tute il fuo populo alla battaglia m una cé/ trada che fechiama lafaiet idio nofìro fignore crei diede: Si mife nelle mani nottre Et fi il fconfiggemmo Si occidemmo infieme con tutufuoi figliuoli: Si con tute il fuo populo:Si tute lefue cittade pigliamo inquello tempo.Et uccidemocbium/ que gliabitaua:et glibuommi Si lefemme & piccoli et grandi.Nulla cola m latta mo dentro fenno libertiame ilquale uenne in parte di colloro che facceannolapre da Si ancho larobba delle citadi lequali noi pigliamo: Da Aroer loquale fie fopra lanpadeltorrentedcllacqua di Arnonjloqual Aroer e uno cartello edificato nela ualk infine ad Galaadmon fu ne mila ne citta che potette ifcampare delle noftre mani» l utiquanti gli ci diede idio noftro fignore nelle noftre mani fanza laterra defieliuoh de Amomalla quale noi non andamo:8i anche tute quelle citadi etcì/ ftclla" cheiftauano allato al torrente dellacqua diIeboc:8i lecittadi de montuettu ti quanti illuogi:aquali idio non uolfe che noi andaftemo, G ,111. Oi uolgendoci andarne per lauta di Bafan.Et urti fuori cétre ad noi.Og re diBafancontuto ilfuo populo ad combatter contro ad noi in una co ?r trafTe della contrada di Caldeijet fluì meno fuori della fornaciedel f rro deg/pto di molte tnbulatiomjaccio cbegli aueffe uno populo per fuo herede come e diuoi iniinoaldi doggnEtidio fadiro córro diuoi & di me per leuoftre paro Ile: & figmro chio non pailerei ilfiume Giordano: 5c non entrerei nela terra optimat laqual egli nedee dare.Eteccbo cbio muoio m quefta terra & non pafféro ilfiume Giordano. Voi foli paderete & poiTederete&habi farete quella tetra co fi buona et deledeuo le & magnifica. Guardati che per neuno tempo tu dimentichi il pado didio tuo ^gnoreìilquale ordino reco che non facci fomigiianzade alcuna imagme fcolpita et rileuatadaquale idio ti comando che non faceflnimpereto che idio tuo fignore egUe m fuochoche confuma ogni cofa:&: idio ebe igiela molto.Et feuoi farete fi ghuolijà: nepoti & ferete ifìati nella terrai ingannati ui farete alcuna fimigliam Sa didolo per adorare: facendo male dinanzi dadio uoftroftgnore:& prouccando^ lo ad ira:infmo ad qui io chiamo per teftimomo il cielo et la terra che tofto nerre te meno della terra:laquale paffato ilfiume Giordano clouete babitare & poiTede re- Voi non hibitarete m lei molto tempo ma idio fpegnera di fmi fpatgera tra tu te qui te legentuEt poi timmatete pochi tra laltre nationi adequale idio uide da lese menarei&qmui feruireti agli dii dal truiiquali fono fato et fabncati per ma 110 dhuomo di legno: Se di pietra che nonuegono & non odono Se non mangiano: et non ffiatano.Ma fetu quiuitra quella gente andarsi chiedendo Secierchandolo ttiolignore idio lo truoueranfe con tute lituo cuore lauderai chiedendo:Se con tu ^iatribulatione tua: ciocche credi perfedamente che folo te puote liberare: poi cnetti uerranno tute quante quelle cofecbio to detto di Copra. Poi ad lultimo té, P° tornerai adio tuo fignoie:Se udirai quello che te dura lafua uocea'mpercio che glie idio tuo fignoretSe idio tuo mifericordiofò: egli non ti abandonera ne non te 0ccidera:6i non fi dimenticherà del pado ilqualeaefatto teco dilqualegiuro alli tuoi padri. Domanda dilli di antichi che fono iftati Si pattati innanzi ateidaquel ìo di che idio creo ilprimo huomo Adam fopra laterra dallalteza di 1 Ciclo in fino alla fua alteza:femaifu fatta coti fatta colato nero mai Caputa fu che mai huomo ^°pra laterram populo udiffe lauoce didioche fauellatte nel mczodel fuocho co me tu lìdetti: di uedetti anebora fe idioae fatto quello che entraìfe et toglieilegé te del meso de tute quante le nat oni facendo loro fmgulare cole:et tentandogli facendo tigni et m arauigliofe cofe per battagliatper lorteze de mano'.et col braccio tfteiop uifiom bombile: ficome tute quelle cole lequali m fece idio uoftro figno^ in Egypto uegiendo gliuocbii tuoi: accio che tu Capetti cbeidio tuo lignote fie foie riero idioiet no alcuno altro dilui.Dal cielo ti fece udire laÌuauoce:accio che tatti aeftralìe et in fignatte;et anche nella ferrati moftro lograndilfimo fuo fuocho. Et udifte leparolle fue del mezo del fuocboumpercio cbeglt amo ipadti tuonet fi dleffeifuoi figliuoli dopo loro:et fi tetralfe et meno degypto andando dinanzi có laluagrande uirtudeet potentia per occidere et ifpegnere quelle grandenadioni et genti et piu forte di te nellentrare che faccettiallororetliuite met£ette entro:et fiti dette laterra loro mpottettione: come uedi in quelli die doggi prefente; Sappi adumqueoggi etpenla nel tuo core che idio e fignore fufo il cielo: etgtulb nella terraiet none alcuno altro: guardaifuoi comandamenti iquali 10 ti comandai:ac ciò che tu abbia bene et Iifigliuoli tuoi dopo ti.Et llii tu molto tempo fopra lat«.r la laquale idio tuo flgnore ti deedare. Albera Moyfefeparoe et ordinoe tre citta ti1 dilla dal fiume giordano dalla parte docciden te:accio che uipotelfe fugire cui umqueoccidittealcunaperfona contra adlua uoionta: et no folleillaroluoimmi co innanzi ad quelli dhet che polla fugire ad una diquelle cif radi et ifcampare. u na fi lue Bofor nela folitudle laquale ile polla nella terra piana delta tribù et c i atta di Rubenjet laltre fueRamoth che e in Galaad:laquale fie nella tnou eticoi att.i di Gad etGolam m Bafan: laqual enelam'bu diManafTe, Quefìa fie Jalcgie laqualcpuofc Moyfedmanaaif.ghuoh'd.fiaal.Et quell, fououefl.mon. &teb feruan 2e et giudi tiuiq ual, egli parlo a.figlmol.d.fril quando furono ufcidy UCC1 !ro^e d'j*' J1*"13'!%yp°°^P0^éttenò!la^erraSà^Mla terra d, Og re di Bafan d, due re d.gliamore,:l,quali erano d,!a dal fiume CÌo da In,;f :i°r~d, r f,1r?‘'""t podat'edrauS: toquanto dmano ddae rH* A™0n,tfno ^onte dl Seon:^c in Hermon tu della folitudme infino ad pie dd n^ntediPhagà^^'^ ,nf*n0 limare Inb4a”rM°Ire trt°,1pO.pUÌ0,?,Tt“IetflgI{ dlffl- Odi.ftaelleobfer/ IH rt f ugiudicudiqual, io parlo oggi nelle orecchie tue imparatele I / ,eTP"°Peran0n' comPmcamenKdoinemdio nollro fignorefi l^o nofeo.Pmt° et gamrn r° COr' no'mr°Kb- N°n con pad„ nolln fece pa^ do .dio nofiro. ma, con no, che f.amo nella fua prefenaa: et che fiamo umi fece patio. Ad accia ad faccia fi ci parlo nel monte nel me2o del fuocboi & idio fu da parte, bt enti o nel meco tra idio et uol in quello tempo accio duo ui redicelTc tu te lefue patelle. Impctcro che uo, aueflepautad.fuocboietnonfalefteinful md monte,Et quello midifiTi.Io fonoidio tuo lignote dqualeti menai della tetta de gypto di cafa di feruituiet guarda che tu non abbia dinanzi da tc ne adou adidu al truuNonti farai alcuna imagine fculpitancnllcuatadi tutclecoteche fonodifo pra in cieloret che fono difotto in terra.Et fhnno foto lateru nellacqua. Non la dorerai et non farai loro rcuerenza imperao chio fono idio tuo ficanore ilquale pu mfcho la iniquità del padre et di figliuoli infine in terza et quar ta generatione di collorouquali manne uoluto male:&: annomi hauuto in odiojet fifaccio miferi/ cordiain molte migliaia di generatone ad colloro che marnano òCuogliome bene et guardino imei comandamenti «Nò piglierai ne ricorderai ilnome del tuo Tigno reinuano impercio che non paffera fenzapunitione colui ilquale fopneofa uana piglierà ^nominerà ilfuo nome. Guarda il di del fabbatoret fa che tulofandifi/ c hi icome ti comando idio tuo fignore.Sei di tu opererai:6i farai tute le tue ope/ re.blleptimo di e lofabbato del fignore; impercio cheinquellodi celfo daoanl lua operatione.Et guarda che t u non facci in quello die alcuna opera fer mie tifet il tuo f igliuolo:& la figliuola tua & ilferuo tuoiet latua ferutgialeulbuoe tuo & la fino tuoj& ogni animale tuoi&dperegtino che dentro dalle porti tue:accio ebefi npuo11 illeruo tuo:5claferuigiale come tu. Ricorditi che tu ancora fuftì feruoiet feruiftì nello Egvptoi &: che idio tene tralfe : ilqual era tuo fignerem mano forte et collo braccio iftefo^Et impercio egli «comando che tu guardaci lidi del fahha, to.honora ilpadre tuo &lamadre tua ficometicomàdo idio tuo fignoreiaccio che tu urna longamente 5c abbia bene nella terradaqualeidio tuo fignore ti dee dare Non Deciderai» Noncometterai peccato di formchatione & non farai furto Non dirai contro al proffimo tuo falfo tefìimomo.Nó defidererai lamodie del profffo tuo mela cafa: ne ilcampome dferuome laferuigialeme bueme afinorne de tutele cofe che fono fue. Tute quelle parole diffe idio ad tuta lamoltitudine noftra nel monte nel mezo del fuochoóc della nuuola & della obfcurita con orande ucce et altamon adgiungnendoci ptu altro. Et figli fcripfe in due tauqle dipietra Icquah eglimediede.Mauoi poiché me uedefte 6C audifte lauoce del mego delle tenebre et uedeftc tuto ilmonte ardere: ueneftì ad me tua quanti iprincipi delle fchiattet et piu nobili & magioni fi mi dicelle.Ecco che idio noftro fignore ficia mollrato lama magiefta la fua grada*# bgbiamP udito lafua ucce dejmao del fuocho DEVIERONOMIO. et babiamo prouato oggi che parlando {dio colhuomodbuomo fie uenuto &non e morto. Perche iftiamo noi qui che ci deiiorara quello fuocbo gràchffimo? Impo che fe noi udiremo piu lauoce didio noftro fignore fimorremo.Che co fa e Ibuomo et ogni carne che poffa udire la ucce didio uiuenteiilquale parla &fauelk di meso del tuocho hcome udimo che polla muereiTu uai pm tofto:<3d odi tute quelle co fe lequale ti dura idionollro fignore. Tupoi parlerai ad noii& noi udendo ti fa' remo quello cbe ci dira,Laquale cofa udendo idio fi midiffe» Odi lauoce delle pa folle diqueflo populo; lequali anno deéle ad tejogni cofa anno desilo bene,Chi da alloro che loro babiano fi fadlo cuorejSc fifasflamente & cbe habiano paura de me et feruano futi imei comandamenti dogni tempo accio chabbianobene loro loro figliuoli fempremauVa &di loro. Tornate nelle uoftre trabacche de habitatio tu 1^a qUi ,nme2o:^ 10 tidarro cuti quanti icomandamenti:& le obferuà 2e:8<: li gmdiciidequaii tu infignerai loro; accio che loro gli obfermno 8c facciano nelìa terra;laquale io darò loro in poireflTione.Adumque guardatesi feruate:&fa, quelle cofe lequali ui comando idio nollro fignore, Non andarete dalla mano mancha ne dalla dintta:ma andareteper lama laquale ue comando idiouoilro fi/ poff6^^10 C^e P0^iate uiuere heneii crefcano moilri di nella terra della uofìra / Vefti fono icomandamenti & le obferuanzet & ligmdicct iquali idio no É ^ Uro fignore comado eh io infignalfeii facceffegli nella teira laquale uoi / douete pofledere;accio che tu habipaura i temi idio tuo iignoreii ler X^UI tutiifuoi comandamenti iquali io ti comandoli aifigliuoli tuoi Ìxìc P°ti tuoi per cuti idi della uita tuaiaccio che idi tuoi crefcano.Gdi KraeLoDlerua etlacbe lacciaquelle cofeche idio tae comandato accio che tuhabia bcnesimul ^phchi anchora ierefebipiu ficome idio fignore de tuoi padri ti premile eli dare latepa laquale mena ladei melle.Odilfrael et afcolta Jdio uoftro fignoree idio tino. Ama idio tuo lignote con tato lituo cuore:i con tuta iamm a tua:i con tuta laforte^a tua. Et farranno quelle patelle lequali io ti comando oggi nel cuore tuo belile dirai aituoifigliuoli;ete(Iendo et (landò nellacafatua Mandando filepé/ fata ni ra una nellamente tua;5cdormendoileuandoti fikgeraiiet per fegmo li! appichirai alla tua manosi farràno loro i moueranonfi dinanzi agliuocchù tuoi etlileicriueraial piede del lufcio dello cala tua, Etpoicbeidio taurai me nato: et tneflfo nella caia et nella terraper laquale idio tuo fignore giurcùet promefe atuoi padri cioè ad Abraamlfaacetlacobi et aurati dato lecitadi grande etoptime leq' h tu non facefli ne bedihcallicafepienedogm bene: etde tutelencbesze lequale tu non hedificallu leciterne dellacqua lequali non cauafli; Icmgneret le olliuete; tqtiali tu non piantarti etpuoti mamehare etfaciare. Guarda dilligcntemente ^hetu non dimentichi iddio tuo fignorealqualeti traile della terra degyptodica la di fetuitu. Idio tuo fignore rimerai et allui feruuai: et per lonome fuo figiure rai.Non anderete dietro agli dii altrui di tute lai tre genti: lequali fonointorno ad te*Unpercio che idio e amatole idio tuo fignoreche irta inmezo di te accio cheper Un° tempo ertofi dimentichidete et il turbi i-l furore didio tuo fignore centra 1 te et fitiìieui difopra laterra.Non tcmptarai id o tuo lignote ficome tu lotem f'Cafu neiluogo della temptatione cola doue tuhauerti tetnptatione di manichare cai^e,Guarda icomandamenti didio tuo fignoretet leceremome lequale io ti coma c‘ai et quello cbe piace et e accepto et buono dinanzi adio;accio che tuhabia enfi ^ entrando babiti et polfegi laterra optimasdella quale idio giu ro didare atuoi pa rn et che ifpignerebbe et ucciderebbe tutiquantnnimictcontro ad teche ono comegi! dille, Et quando lituo figliuolo domanpofdi ti dimanderà et diia, he uoglono dire quelli tertimonii et quelle obfetuanze: et quelli giu lctl 1 ti comando idto noflro fignore^Alhora tuglidiraÌ4NoierauamoinEcypto ferui di Pbaraone &idio fici netrafTe et menomi degypto cola mano Tua fortc:&: per noi fece fcgm 8C grande marauiglie ree: per quegli degypto contro ad Pharaone et con tra lafua cafainnanzi adnon& mnoftra prefenza Schei traffe Si meno qufdi accio che menati ficidenfe laterra-.Copralaquale giurodidarla anoflri padri,Et ficicoma do idio che noi facciamo tute quellecofe:Si babiamo pauraiet temiamo idiono/ iiro fignoreiSibabiamo bene tu ti idi dela ulta noftratcome noi habiamo oggi JEt hauramife icordiadmoi fe noi feruiremo Si faremo tuti quanti ifuoi comanda menti dinanzi dadio noftro fignore fi comegli ci comando » C V11, che idio cauta menato Si melfo nella terradaquale entrando tupoflfe dera:: Si ocaderai molte natiom Si genti dinanzi ad te:cioe lo Ethco Gergefeo:8iAmoreo;6iChananeo:Si Pberezeo:6i EueorSi lebuléoifette JL genti di molto magion numero Si multitudine ebe tu:Si molto piu fot te .Et poiché ulio laurameflenelletuem.am:facbetu loccidiSi ifpigni infmo ad tantoché neuno ci nmanga«Et non fatai alcuno pado con loro ne non auerailoro rmfencordia.ne acompagnatati con loroper ligamemo di matrimonio. Latua fi glmola rondati! permoglie ad alcuno di luci figliuoli.Et non piglierai lafua ft gliuolaiSi non ladarai per moglie altuo figliuolo: impercio cbellainganera lituo figliuolo accio ebeghnon me leguituSi nò ha mio femidoreianzi Cara ella cbegli ferua agli dii altrui.Et illurore Si lira didio liturbera:6i adirata contro ad te:Si lì fpignera Si uccideraincontenéte.Maquefto uoglio che uoi facciati loro piu tofto'-Lialtan diffacetc:et ifpezate:8i illoro idoli:8ileloro imagim fcolpiteSirclleuate fiardereteiimperciochetu fepopulo fando didiciacciocbetugli fi fuopopulo feruitiale et fpecialede tute quante legéti et populi che fono Copra laterra.Et que/ fio non fece idio perche uoi tofte piu numero et moltitudine che 1 altre genti et na tionune per quello idio ficotigionfe conuor.et fiue ellefie tralaltre genti et na tionijcorciofiacofa eh e uoi fiati molto meno chelaltre genti, Ma egli ueelledep che ua amato fmgulatmenteet aobferuato ilgiuramento che promefeet.g uroe a uofln padri,Et fibi meno colla mano forte:et hui ricompero:etifcampo della caia della fcruiruret della mano de Pbaraone re degypto:et conofccrai et iaprai cieid ciò etuo hgnoreteglieidio forte et fedele:ilquale ierua ilpado et lapromcfl.a:et la mileiicctdia ad colloto che lamano et ad colloroiiquali feruano et guardano liu oi comandamenti inhno in mille generationi et adcolloro che lanno in odtoiren demmantchence quello chemerntano: intanto chegh caccino et ucaoaet non fmdugi fubitamentedando loro quello che fono degni. Guarda adumque icomi aamenti et le obferuanze et xgiudiciitiquaU io ti comando oggi che tu facci^On ct£ fe puoi che tu auerai uditi qutfii giudici! figli obferuerai et guarderai lidio tuo fi^noie nferuara ilpadlo et lapromuuone: laqualegiuioe et promcfeatuoi padri Lfuameiaieth te multipli cheta et Cara crefcerejet fi tebenedicerajet data lafua be nedidionc al Crudo del tuo uentre cioè atuoi figliuoli:etal Crudo della terra tua:al g ano tuo et allagreggie: et agliarmenti tuoi: et ad tute lemandre delle peccore tue Lopra laterrajlaqualeptomeieetgiuroe atuoi padri cbegli ti la.dara.Ettu farai benedetto na tutilipopuliet legentt.Non fitrouera tra latuagente periona fieri/ le cioè nò fruduofaio maichio;o temma che ha cofi degli buommi tuoi et del tuo [elliameJdiocaccieradateognidoloreietquelletnfirmitade peffime degypto: le quali tu iàpeili et ucdefli egli nona daraima daralle ad tua ituoi nemicuet fa che tu cecidi tutelegcnti etpopulr.iqli idio tuo hgnore dara nelle tue mani. Etguar da che locebio tuo per inganno perdoni loro: et nonfermrai agli idn altrui: accio che non Ciano in pencolo tuo» Onde fe tu dirai nel tuo cuore piu fono quelli gén et nadioni che non fono io :come farro io potente ad potergli tfpognereet ocade DEVIERÒNG MIO, re et ad fargli uem're meno* Non auere paura: ma ricordati di quel (o che idio fece ad Pharaone et ad tuti quelli degyptoi cioè legrande piage che idio diede loro le/ quali uidono ituoi occhiSi lifegni ÒL le marauighe: lamano forte & libraccioiftefo accio che idio tuo fignore tene traeffei coli faiae ad tuti quàti ipopuli de quali tu ai paura.Ancora fopraquello idio tuo fignore te netraffe: manderà loro carbo ni mfiamanti &accefi mfino ad tanto chegli gliaura uccifiSmorti 6c ifpenti:chi tl potrà fugire & cbi fipotra nafeondere dinanzi date! Non bauerai paura diloro imperaci che idio tuo fignore ifta in mezo dite. Idio grande & tenibile figli con/ fumerà tute quelle nationi & genti dinanzi ad te in tua prefenza ad poco ad po co: 5d ad parte ad parte , Tu non le potrai fpegneretute infieme accio che lebellie dela terra non crefcbmo & moltiplichino contro ad te: &idio figli data nelle tue mani nel confpedo tuo:& uccideralli per fino atanto che fatranno fpentiiegli data ire loro nele tue mani &:d:fperdera ilnomeloro difotto alcielo: neuno te potrà ^ontradire necontraPare infino ad tanto che tugliauraiilpentn Leloro imigini Scolpite & releuate arderai col fuocbo.Et guarda che non defideri loro òi htiéto mche fono fatte.Et non piglierai alcuna cofa:acoo che no offendi:imperao che *mro fono abhominatiom dinanzi adio tuo fignore.Et guardati che non porti alcu cola didolo m cafa tuataccio che non douenti ifcomumcato & abhdmineuole c quello idoloiicome co fa mmonda & faftidiofalaurai mabbominatione come co fa co rih * Scaduta in mifena: Si puzolente lilaurai in fa 11 td io imper/ aoche ecofa ifcomunichaf^èc dadio refutata ♦ C VI 11. "'V Gm comandamento x* tale io ti comando oggi guarda dilligenteméte f, che tu ilfaccia 6c ferua accae he. polliate uiuere & crefcere muluplicar k I re:& mirando fipolìediate &lhc.L . 'ate la terra laquale idio giuro & p tomi ^' fe a ioli ri padri .Et fa che tu ti racofff' d e tuta lama di laudare &L del u ia/ gio per loquale ti meno idio tuo fignore anni quaiaiicap ^difetto; accio che te affligifli:& pioualfeti et tentateti &feffe ma ni le Po quello che portaui de aueuun cuore & nei animo tuo ad uedere fe tuguardafii Puoi comandamenti o non.Egli tafHiPi et tnbulo di miferia &di fame et diete per cibo lamanna del cielo laqua le non conofceui ne tu ne ituoi padri: accio che egli ti mo Pia fi e cbelhuomo non mue folaméte dipane:ma dogm patellelaqualeprocede dallaboccbadidio.iltuo ireftim eneo con loquale te uiftiui et cuoprim non uenne meno per uechieza: ilpie tuo non fu debihtato.Ecco che glieilquadragefimo anno accio che tu ilpcnlmel cuore tuonmpercio come Ihuomo admaellra ilfigliuolo: cofi id^o tuo figncre ta^ maepro accio che guardi & ferui ifuoi comàdamenti: et uadi per lefue uie:et abbi puara diluì: et temilo: perciò che idio tuo figncre fi temettera nella buona terra piena di nuiiet daqqua:et difonti:nequalicàpi:etnequali mpnti efeono fonti de acqua;et fie terradegrano;dorzo:etdt uigne: nella quale nafchono fichi:et mele grane:et fie terra daoho:et da melefiaqualelie lenza alcuna pouerta etmifenajdo Ue mangeraulpanetuoet fopraquePo auraiabondanzadogm co:a:5«: da ogni be della quale terra et monte lepietre lono come ferro forte etdifoi monti ficaua 110 metalli derame doro danentc.Et quello fie in quella tetraiaccio che mangia'do et beuendo et latturandotnbenedrcbi et rendi gratta adio tuo lignore per la terra pptima et buonadaquale egire ti diede. Sema et guarda che nò teica dimente idio tuo lignore:et fi negligente di fuoicomàdaméti et di fuo giudica etobferuaze leq ^ io te comando oggnaccio che poiché aurai mamebato et farai fattorato et aurai hedificato lebclle cale et babitaraui dentro et auerai armenti et gtegie de pecar® °ro et arientoict de tute lecofe in abondanza che poi non fiiieui lituo cuore in u perbia;et non ts racordl didio tuo lignore ilquale ti traffe della terra degipto ica iadileuntudineietfu tuo guidatoteetmenatoreperlo difetto et folli t udì ne già e grande et terribile nele quale era ilferpente che occideua et aduenenaua collo fuo fiato:et aueuam ifcorpiom etfcrpentiiquali ficbiamano Setole:et non uaueua ac qua niente:et egli ficauocifuoinui co abondansa dacqua della pietra feccaet du rillima:etdiedetiet pafTereti de cibo di manna foauiiTimo nel difetto & nella Col litudmenlqualc non feppero ne ebbero ituoipadruet poi chegli tebbe afflilo:et tribulatoet prouatoti ad luldmo fiebbe mifencordia diteiaccio che tu non dicef fi nel tuo cuore.queflo maiatto Sedato laforteza della follicitudme delle mie ma ni.Ma fa che tu ti ricordi didio tuo fignore 6c penfachegli ti diede quella forteza accio che empiclTe ilpadlo àllapromelfa fopralaquale egli giuro &i promife atuoi padri;fi^omc fimofìta nel prefente die4Ma fe tu ti dimentìebarai idio tuo ligno/ re;& andeiai dietro aglidu altrui sfarai loro facnficio 8c reucrentia &adoreragli* Ecco chio ti dico innanzi ad te a ogni modo tu farai iipento* Et ficome fono ue nute meno lealtregenti lequali idio ae fpente S< morte nellentrare tuo:cofi uoi uer rete meno. Et fe uoi non farete ubbedienti alla ucce didio noflro fignore ♦ c vini, Dilfraehtu pafferai oggi ilftume Giordano accio che tupoffèggi tutte / ^ quelle nationi 5d genti grandi & piu forte dite; cittadigradii!ime et nui ^ frate inlinoalcieloulpopulogrande et alto figliuoli di gioganti; iquali tu ai ueduto &:udiili nominare jaiquali perfona neuna pur ; oncrattar ne innàzi apparere « Adumque fapprai oggi ebe idio tuo < , c egli andata m/ nanzi ad te come fuocho che dmora & confuma: tlcmale loro adterzi &' ifpenga: et uccidadinanziallafacciatua toflamente (jomegli ti parloe etpromefe.Ne noti duepoinel cuoretuo:quando idio tuo Cignorehaura morti & ifpenticoftoro di/ nanzi ad te:per lamia giufticia aoe.r^T cbio fonogiuilo idio ma menato 6c meffo in quella terra accio chio lapoffediffe:conciofjacofa ebe quelle genti fidnatiom fia no ifpente&mortepc, "doro liquitadiJmpercio io te dico ebe ne per letuegiufli cie;neper latua boutade & equitade del tuo cuore entrerai perciò taccio ebe poffegi leloro terre.Maper che quelle fecieno cofe empie & maluagie;entrando tu elle fu rono morte Se fpente.&: ancora accio ebe idio cópiiffe lafuaparollaj&quello chi, ueadetto’.Si ebaueapromeffo per giuramento Sd atuoipadri: AbraàJfaaciSd licob Sappi adumque & conofci ebe non per letue giullicie iddio tuo fignore dato tab bia perciò quella optima terra in poffcffione:conciofiacofa che tu fiepopulode duro capo.Ricordati et faecbe non tefchadementeicome tuconcitalli idio tuo fi gnore adiranel diferto daqueldi ebeufeio degypto mfmo ad quello luogo:fem premai contro adio tuo fignore tu contendelli. Ondem Oreb tu ilconcitalliSCp uocalli Onde adirato egli ti uolfe fpegnere 5c ocadere; quando io falli infui md te per pigliare due tauplc di pietra: cioè letauok del padlo che auea fatto idio con uon&lletti Sd perfeuerai nel monte Tufo quaranta di et quaranta nodi e non mamebando panc:Sd non beuendo acqua.Et idio fi mediede dee tauole di pietra lequali etano ifcripte colla mano et col dito didiomelle quali fe conteneuano tute leparolledequali uidiffe 6dpatio nelmonte di mezo delfuochotquando tuto tipo pulo ferauno.Et paffuti iquatantadi Sdaltretanti nodle:idio mi diede due tauo le del padlo trauoietluij&dfimc diffe, Lieuati fufo; et partitiqmncijSd follo ua gmfoumperciocbel populo tuo’.ilquale trailidegypto anno tollamente abando nata lauta laquale tu mollralliSdinfignalliloro:6dannofi fatto Sd gonfiato uno ut fello per idio.Epero cbequello populo fiedidurocapo lafciami fare: accio chio la terri Sd uccidatSdfpengailfuo nome di fotte dalaelotSdfite porroe fopra genteda qualeemagioreSd piu fotte diquella. Etalhota uegnendoio etdefcendendodel monte ardente:et tenédo due tauole del padlo ttauoi et idio m manojSduidefeche uoi aueuate offefo etpeccato dinanzi adio uoUro fignore; Sdaucuateui fado imo uitello gonfiato alfuocho pcruoftro idio:et erateuipartifi et aueuate abandonata tortamente lama fua laquale io baucua moftratat gettai letauole delle mie mane ad terra & fie leruppi & tfpczai dinanzi ad uoi & m uortra prefenzaìà: fi mi gittat in terra dinanzi adio? ficome io auea fatto in prima quadraginta di SCquadraginta noèti non mangiando pane ne beuendo acqua, Etquefto feci per tuti iuoftn pecca/ ti iquali facerticontro adio uoftro fignore:5d prouocaftilo ad ira.Et io ebbi paura dei ira & indignatione fua: per laquaie eccitato contro diuoi fiui uolfe occidete 5C ifpegnere di tetra,Et idio fi exauai ilprego mio & lamia oratione laquale io feci per uoi ancora ad quella altra uolta.Ancora contro ad Aaron fortemente turbato: uolfelo gittate ad terra & uccidere. Et per lui fimighantemente pregai &otau& il uortro peccato il quale uoi haueuate fatto io ilprifi cioè iluitello &. filo arrt & tó, pendolo manzi in pezi & altutcgjM|^alo tornare inpoluere filo gittai nel torren te delacqua ilquale ifcendeua gi^5BÉÉ^*Nello incendio 6c nella temptatione: et ne fepulchr i della concupilcentia u^mWioi prouocafte de concitafte idio cotto ad uoi cioè tre uolte. Et quando egli uimando di Cades barne & diffe.Salite et an date 6e poffede te laterra laqle io m diedi.Et albera di fpregiafte ikomandaméto di dio uoftro Tignerei & nò glicredefte ne nò uolefìe udire lauocefua;mafépre fofte ribelli infmo al die duo ui commzai ad conofcere. Et io giacqui in terra dinanzi a dio quaranta di & quaranta nodk nequali di quaranta et quaranta noèti io pregai idio piatofamente che egli non ui fpegneffene cccidefle ficome egli baueamenac ciato.Et orando diffr.Signore idio io tipriegocbetunon ucadailtuo populome ifpengi latua heteditade laquale comperartiòd ifcam parti colla tua uirtu & grande za iquali tu traerti degyptocolla tua mano forte.Ricordite di tuoi fèruiAbiai Irta ac & Iacob:& non guardare alla duntiadiquefìo populo et alla loro imptet aderte alo loro pcccatcuccio che non dicano glibabitaton delle terre dòdegli traertmdio no gltpotea mettere nella tena laquaìe auea loro p rem erta: et aueualiin odio* Et impercio gli meno accio che gkuccidirte nel diferto dela folitudme.Cbie che fa co me ilpopulo tuo et come latua beredita laquale tracrti et menarti degypto colla gran forteza et col tuo brachio potente « •^ * i t • f N quel tempo idio dille ad Moyfe. Lauorati due tauole di pietra come furono quelle deprima} et fagli mful monte ad me. Et farai unaarcha di legnio.Etio ifcnuiro nelle tauole leparde che furono in quelle che tu JL romperti innanziiet frleporrai nellarcha. Et fece larcba di legnio Sethi Et poi cbebbi lauoratodue tauole di pietra ficome quelle deprima} io falò mful monte: et auendole m mano ifcnpfe nelle tauole fecondo quello che uera flato» et auea ifcrtpto in prima dieci parole lequali idio uoftto ftgnore ui dille et fauci/ loemful mòtedimezo del fuocbo quando ilpopulo fitauiio:et file mi diede.Et toc nato del monte dirteli giu:&puofi le tauole nellarcha chic auea fata le quali 11 fo no tnfino ad oggucome idio mi comanda«Et ifigliuolidirtael fi mofferodepuo*e to il capo dalla parte di Berotb da figliuoli dilacam in Mqfeta doue Aaton moti Si fu fotterrado: incui fcambio il fuo figliuolo Eleazaro fecelofhcio del facerdo tio &: del prete o uoitudel papa.Et quindi fi partirono ifighuolidifrael Scueneto m Gadgad:del quale luogo partendoci puofero il campo in lethabatha iV\}elt3 dacque correnti.Ma in quel tèpo ifpam lafchiatta de Leuiigccio che portafrt a*' ch* dei paèìo & dela con federa tiene didio colf gliuoh dtfrael; Sé iftefrt quella IcW ta dinanzi adio in fuo fetuigio:&:benedirteli fuo nomeinfmo al di prefente. t-la quale cofa Leuinon ebbe parte ne pofieflionicon Cuoi fratelli: perciò c e1 V la loro port'ertionexomeidio tuo [ignote promirt loro.Ma io come j!m3 n^e ilfulmonte.x l,di Sé.x l,noèle;&idio udì la mia oratione:Sé pregando | ^ , quefta uolta ;Sé non ti uolfe uccidere.Et fi mi dirti. Va de metili innanzi a p p acciocbecntri 5<:pofedi laterra:laqualc{o giurai Si promiiTi didarcali padri loro et cbelh mettere nelle loro mam.Et daquelleo ifraeliche e quello che idio ti chi ede dimandadati jfenon che tu abbia paura Si tema idio tuo fignoreSi uadiper letue uie:Si fihmiSi ferui adto tuo fignore co tuto ilcuore Si con tuta lanima tua et che tu guardi ico ir andamenti didio; Si le[ue obreruanze: lequah io ti comando oggi taccio che tu abbia Teme Si bene;imper:io cbcl cielo fie dedio tuo fignore cioè ilcielo de celi laterraetuo che miei Si con toto quello che tuoi padri idio fi con/' ginn fé per amore: Si figliamo: Si figle elleffe ilCerne Si illoro figliuoli dopo loro: cioè uà cute quante laltre natiom Si genti ficome oggi ti demoflia per prona*Adii que circundate ilcuore uoflro che non induriate piu impercio ebe idio e uoftro fi gnore egh^ re et Ggnoredituti ifignoruudio egrande Si potente Si terribile:ilqua/ le non pigia ne guarda adinan:Si fifa giudicio Si gmfticia alla uedoua Si alpupi loiilquale fie lanzaalcuno adiutojegli ama ilperegrmo et il foriftien: Sidi^H111 iluiuerc Sielueftire.Et anco uoi amate iperegrini: pero eh e anco noi lodi fonllieri nella terra degypto.Tu farai bene ad temere idio uollto fignorejet liglie feruirai: etallui taccollerauSigiurerai per lofuonome,Et ejOfo lat a ogni tu a lode Si gloria et tuto tuo bene Si bonore idio ilquale fece ate quelle cofe grande Si ternbilede/ quali cole uidono ituoi och i.Inollri padri andarono in Egypto con fettantaper Ione & anime;lequah erano nate Si difcefedilacob, Et ecco idio fignore fi tahoz ra multiplicato Si ctefcmto come leUelle ; C X l « A Dumque ama idio tuo fjgnore Si ferua:Si fa ifoi comàdamentitSi lefue / \ obferuanze:Silifuoi giudica degni tempo.Sappiate oggi&cognolcec;e / \ quelle cofe lequah non fanno niollri fighuoliaquah no radono ladifci / jL phna:Siladmaellramentodidio nollto {ignoro et hlue cofe grande;et la mano lorteiet ilfuo braccio potente: et ifegm;et l.cofe lequah fece nei mezo degy ptoadPharaone;etadtmalaterra fuasetadtuto quato lolle degli egyptntet ah cauahenet ahi carnde legnio:comelacqua del mare rodo tuti gli coperte et ucci le quando loroui perfcguitauano»Etrecordateuificome idio gli Ipenle et figlia mor ti mimo al prelente die ;et recordateui quellocbegh fece ad noi nel difetto tnfmo ad tanto che fodo uenuto dinfmo ad quello luocho come Datban et Abiron fagli* uoh deEhabaquah turi quanti aprendoli laterra fighngiotuo coti tute leloro cale et trabacche et tabernacoli :et con tute leloro richeze lequah auea nel meao difrael Ltuoftri ocbu uidono tua quanti igrandi fatti didio iquah fece accio che uoi guar diate et faciate et obferuiate tuli ifuoi comandamenti iquah louicomandooggi accio cheuoi polliate entrare:etpollediateiet abitiate laterra aiaquale anderete et polliate molto tempo uiuereinentro’.laquale pergiuramento et per promidione didio fattaauollri padri pronubi de dare et ai loro figliuoli* 1 erra ebe mena la ni & con fini tuoi (erte di:et di quella carne che ofierta & racnfichata nò nenmar ta niente ifino alucfprojne lalrrodi nella mattma.Tu nò potrai fare quella offer ta ne quella pafqua in ciafcuna attade laquale idio tuo Tignole ti darae non lapo trai faiecioc lapalqua:ma Telo mquello luogo nel quale uorraellegere idio tuo lignoicacao che il Tuo nome Tifila iui«Et quiuì facrificherai & ofìerraiòd farai la pai qua al uefproquando Tara tramontato ilfole in quel bora che tu ufcifh degvpro et cuocerai & mangierai inquelloiuogoulquaieuorra&éllegeraidio tuofignore: et lamamnalcuandoti tornerai et andcrai nelle tuecafe.Sei di mangeraicofeazi me cioè non heuate nel leptimo di non farai cola alcuna ne opcratione alamanni pc rcio ciieglie laricolta didio tuo Tigno re. Anumerarai ate Tette Teptimanejdaquel ci die t u cominci ad mettere lafalce nella biada.Etpoi Tarai Teda il diTeptimo di quelle leptimanc adio tuo fignore & farra ofierta per tua propria uolonta laqual tu ofierrai colle tue mani fegondo labenediòlionedidio tuo fignore eoe fecondo laricolca che tu hauerai. Et mangiari dinanzi adto tuo fignore;tu & ancora tuo fi gimolo & lama figliuola Scilferuo tuo &iaferutgiale tua.Ilpreteoprctiiquali Co no dentro dalle porti iue;6c ifonftiea & ilpupiloj òc lauedoua iquah babitano con noi in quello luogo ilquale uorra^el.egera idio tuo Tignore; accio che quiuiifha et liailluonome Et rccotderatiebe tu loftì Temo m Egyptoj&fataijSCcuftoduat queilecofechelono comadate.Etlafolemmtadedi tabernacoli fa che Temi &far ane fefta fepte di quando tu aurai ricolta labiadadellaia:&aurapigiato fiinpofto ,luino,&: fimangerai con grande fella tu et lituo figliuolo & lama Limola & ilfa UO tuo adaferuigulc tua. 11 prete ilquale Ha dentro dalle porte tue;et ilforiftieri et ilpupilo 6i lauedoua iquah habitano 3c Hanno con uoi in quello luogoulquale ellegera & uorra idio tuo 1 ignote accio cbel fuo nome fia 6< habm quiuì. Septe di farai Iella adio tuo lignore in quello luogo che uorra adio : «Se idio tuo fmnore te benedicci m tute quante lebiade tue dogm tempo nelle operationi delie tue mani devteronomio. >• • : ^ et ferat in grande Ictiaa. Tre uolte Unno uerranno dinanzi adio tuo fignore tutti ifigliuoli marchiituoi f quello luogo cbeuorra&ellegeraidio tuo fignore inque fte tre pafquefLapruna fie lafolempmtade Se quando mangiarete cofe azime laq le noi lacbiamiamo refurredion .Albora mangiano loro Ugnella & facciano fella di quel di che idio gliauea tram della feruitude Egypto.Laltta faralafolempmta de delle feptimane.Et Ultra Tara lafella della folemnitadc de tabernacoli,Ne no uemi in quello tempo noto cme fanza quello che tu dee offerire dinanzi adio: ma ciafcuno offerirà fecondo che aura bauuto labcnedidaone didio fuo lignote cioè fecondo Ufua ricolta laquale idio gliaura datagGmdia &maefln ordinerai in tu te leportecbe ogni porta gliabbailequale idio tuo fignore ti darai per tute quante letue fcbiatte:accio che giudichino lituo populo con giufto gmdiciojSinon uada no dalla parte contraria. Non aurai accepto pm una perfona che unaltra: Ne non piglieranne non ncceueraidenanme domineprefentmmpercio che quelli doni et denari fiaccecano glmocchii deglihuommi fauiià: fi mutano Uparolla diglibuo minigiullù Giullamenre quello che giudo trarai innanzi & perfeguiteran accio cheumi&polfegi latetra laquale idio tuo fignore taura data.Guarda che non pi anti bofeo alcunotne arbore per fare alcuna folempmtade & facnficio & reuere'tia occultamente ad alcuno idolo ilquale fia allato ad laltaredsdio tuo lignote: pero chellae m odio .Guarda che tu non offena adio tuo fignoie ne bue ne peccoraulq le babia macchia & uarieta di ccllorno uicio alcunc:impercio che farebbe abbonii nationeadiotuo fignore, C XVII. Vando lerranno trouati trauoi tra una delle porte tue lequalitidara f ^ idio tuo fignoie che buomoo lemma che faccia male innanzi adio tuo \ / ^gncre;& trappafci lidio patdoicio quello chae ordinato chefiparcano ^—^Let_uadano:& feruano aglidu altrui: cioè de laltre genti poi gliadorino et fole & luna & tuta lamiliaa del cielo*, ilqualeio non hoe comandato quello tefarra adnunciato &. dettoiodilo de fanne mquificione diliigentcmente.Et fe tu troni che fia uero:&. che fia fatta quella abhcmmationein ifraehmenerailhuomo o lafemma ilquale hanno comedo & fatto cofi fcellerata ccfa alleporti della atta tua:&: faranno lapidati Si morti colle pietre. Ài detto della boccba di due o di tre tedimomi barra uccifo quegli che doma edere morto,Non ha morto alcuno fola, mente per che fia uno tedimomojùqualedica contro ad lui.damanoprima de te dimonu fiìoccideta:& pei tute laltro populo appena lafna manoiaccio che que/ do obbrobrio &: uittuperio togli del mezo dite.Setuuedicbe ti fiagraui digiudi care & malegieuole tra buomo che babia ferito Smorto luno laltroio tra quefhóe etquedione:o tralepra&lef ri.Et uedetai chele parole dicoiloro che habitanodé tro dalle porte della citta fono uane &;non faccordano infiemeileuatifufoi&uaal luogo ilquale ellegeraidio tuo fignoreìSi uemi ai preti della fchiattadiLeun&ad duel giudice che lana in quello tempo:& linegh domanderai.Et loro ti diranno la ferita delgiudicio:& tu faraicio che te diranno colloroi che iftanno &fono fopra cio doue ellegera iddioiet admaeflraranotre fecódo lafualeggiecioe didio-Ettu faraiet feguitarai fecondo iaioro fentencia: etnon tepartirai ne dalla mano man, cha ne dalia dintta.Machiper lauta diritta non andara machifileucra mfuperbia et non uorra udire ilcomandamento dii preti ilquaie mquel tempo faenbea et e miniflro dinanzi cadio tuo ftgnoreet da quel che terminerà il giudice barra morto quello buomo et leuarai limale deifrael.Et quello udtdo tuto ilpopulo auerapau ta intanto che nullo poi fileuara in fuperbia, Et quando tu farai nitrato nella ter/ ra laquale idio tuo fgnore ti daraiet filiapollidetaiietbabiterai et diranno uog io fare re fopra di me hcome bino tute lealtre nadioni et legéti chemi fono iter no fa che tu elicgi et facci fopra di ticoilui ilquale idio ellegera et uorra del numero DEVTEROMOMIO* delli tuoi fratelli che fono nel mezo dite,Tu non potrai dellaltra gente huomo al, cuno fate re Copta due ilqualefia tuo fratello, Etpoicbegli firafatto nonuogho chegli rifaccia ne multiplichi cauatieri: & non rimenera ilpopulo m Egypto per che fia leuato alto per numero &c molticudme di caualierù&fpecialmentccondo fiacofachc idio Gui comando che uoi per neunomodo debbiate tornare per quel/ la uia. Nonciaura ancora molte mogli che uolgano lammo fuome ad argento:ne ad oro introppo habnodanzia. Et poiché Cara iftato 5C feduto mfulafedia del fuo reame egli fi ferì uera queflo libro ilquale fichi ama Deuteromiomdquale fietute leggic in unouolumeipjgliando loexemplo dapretidellafcbiatta di Leui'.Sd filari ra coneffo feco,Et leggerallo turi idi della ulta luaiaccio che appari di temere idio luo fignote,Et guardare leparollei&leobferuanze 6i icomandamentiche uifondé tro,Et non liiieuulfuo cuore in fupbiafoptafuoi fratelli:& nonuada piu da una parte che da unaaltta;acao che regni lungo tempo egli Sci figliuoli difrael, C XVili, W Preti &: Ileuiti Si. tuti quelli che fono della loto [chiatta non hauranno parte ne bereditainfiemecollaltro ifrael;cioe collaltrefchiatteumpc^ ciò che mangeranno ifacrificii &loflerte didio: & neuna altra co fa pigli 4 no piu della poffeflione delloro fratelli: impeto che idio iie folo laloro hereditadeificomeeglidinfe sparlo loro,Et quefto lata ilgiudicio & laforte dtp re ti che fa ilpopulo:&da colloro che oflerirano bueopeccotaidarmno alpreti lafpa la iluentredeprime cofe del grano Sddeluino Si deloltotSilaparte delle lane lequal» fetondono dalle pecore: impercto che idio tuo fignorefilae elledo di tute quante leUhiatte tue; accio cheghe flia & feiuaalnome didio tuo ftgnore:& ifuoi hgliuo li fépremai.Seuno della fchiatta di Lem ufcira duna delle citraditue tra tutiqua ti ifigliuohdifrael doue glibabita & uorra uemredefiderando illuogoiilqualeidto lignote tl!egera:egh fiferuira & mimPrera nel nome oidio fignore comeghaltri fu oi fratelli della fchiatta diLeui cioedipfeti: quelli che oheinnno in quel tempo della fchiat ta di pretidinanzi dadio fignore. Et piglierà & aura laparteiua de cidi et delle uiuandeficomedt tutiglialttiifuondi quellonlquale nella fuacittade fe conutenc perche fucccde al padre nella heredttade:queflo non autac|Ului.Et qua do feraientrato nella tetra laquale idio tuo fignore ti dara,Guarda ebetu non uO/ gli andare dtieto:ne fegujtarc labbominatiom di quelle genti che afono dintorno et non fitruoui perfona alcuna tra uoi laquale meni aglmdouim ifuoi Figliuolf.o la fua figliuola per fate facrihcio per loro fuocho mettédogliet ardendogliineche truoui incantatori neche uada dietro ad Cògnàc ad indoumatonad grida duccelli Et guarda che non fia alcuno che faccia maiero che faccia incantatiomdo che uada ad hauere configho ad alcuno che faceffeindouinamentomecon alcuno mdouina tore& cerchi laueiua damorti.Tutequante quefte cofeidio auram odio Si in ab, hotnmatione «Et per quefle cofe fcellerateche fanno quefte genetationi digenti idio figli cccidc.a&ifpegnera quando mcominciarai ad intrare alloro.Tu feiaitu to perfetto &fanzaalcuna macula dmanZiadio tuo flgnore»Quefta gete lacui ter ra uoi poftedet'ete uanno dietro & odino queftì indouini Si queftuncantatoncbio toc dedo.Matu feioidmato Scadcdcio tìadio tuo fignore :et per altro modo idio tuo Tigne re ti darailpropheta della gente tua & de tuoi frate hi come fono tO.Vdi/ tal lui-come tu adomandaftì idio tuo fignore mQitbiquando tuta iagente & elpo pulo fe rauuo:etdictftuOggimainon uogliopiu odirelauoce dtdiofgnore mio et quefto fuocho cofi grande non uoglto pm uedere accio chic non muoia. Et idio fimi diflaGgmcofa ano detto bene. Eccocbto fufcitero &. darò loto ptophetade loto fratelli tomigliante ad te:&: figli porro inboccha lemieparolleiet egli parlata loro tute quelle cofe lequali io gli comanderò, Ma cb: non aorta udire colui che parlerà nel mio nome cioè in mio mfeambio :io foto ne firro IauerxcJetta:&l farro pu nitore &: caftigatore , Ma quello propheta ilquale per arroganza Cara rio; & narra prophetare 6C fauellare in mio nome Sdin mio ifcambio quelle cofe Icquale io no no dedto ne comandato cbegli ildxa: onero che parli in nome di glialtri idii fatta morto,Ma fc te uerra penliero o dirai. Come pollo io intendere quella parola che idio no had-tta cioè nel nome dtdio o non; lappia che quello murai per fegnio dicio-Chi habia prophetato nel nome didio & predillo àc no uerra quello che egli propheta &dicie;fappia pero cheidio non diffe quello chetidiceimaper lafuper^ biadelfuo animo egli iinfequella prc^heuatSipero non haurai paura diluì • s—Vando idio tuo fignore auradtfperfe &c morte tute legenti & nationitla I \ cui tetra dei tu auere nelle tue mani:3c filla poffederai & habiterai nelle % fcittadiSd cafefue:fae che tupongi per li Óiifpartiffi tre cittadi nel mezo '^•--^della terra laquale idio tuo fignore tidara inpofTeHìone^ fpazerai ap parìchiarai lauta dilligentemente:& m tre parti ugualmente tuta laprouintia del/' Tatua terra diuidetai accio che quigli che eiìbàdito per homicidio et cacciato habia apprelTo elfo ricorfo & rifugio doue polla ifcampare de habitare,Quella fallale gie di collui che uccidi & fugeilacui uita fidee feiusre6<: non dee moine. Collui ilquale occidera ilfuo fratello difauedutamente et pengneranzs: &pruouafi che hieri et laltto di paffati dinanzi no a bauuto re ira ne odio centra ad quegli ilquale e tticrto:ma e andado Lmphennente collui nella felua ad tagliare legna; & taglien do lelegnalafecute gliefici dimanoilferroufcio dei mamebo mquello modo per/ coffe et uccife loamico fuo,Quelto ha una delle tre cittadi decfte &■ ominate dilo/ prafifugiraficmuerane forfèilprofmohatello de collunlquaie eiOato infangui nato.il cui fangue e ito per terra & lie morto .pei glande dolore mokftato fiperfc guiti et pigli effendclama troppo lunga:&i filluodanlqualenon edignodi morte impera© che non fe rruoua chegii hauelìe odioalcuno centralun ilquake iftato Etimpercio io ti comando che tu diuida tre cittadi lequali fianodipan & diguai ifpatio dii ungi. Et quando idiotuo fignore hauradillatato etrallatgati ituoi ter mini et ituoi confmuficome egli giuro et premefe aili tuoi padnrcioe Abraam Ifa ac et lacoblet aurati data tutalaterra che piomefeloroiie tu guarderai ifucicomà damentuet farai tute quelle cole lequali io ti comando oggi cioè che tu ami idio tuo fignore et uadi per lefue uiedogm tempo: tu liti adgiugnerai tre altre cittadi et fille farai et porrai nel numero diquelle difopra chio odedoiet radopierale;accio che non fifparga ilfangue innocéte et fan za colpa nel mezo della terra; laquale idio tuo fignore ti data ad poffedere accio che non lie colpeuole nel fangue innocente etgiufto:ma fe neuno fata chabiam odio al^fimo fuo et ponendogliiaguato lem filufoet uada et filoccida:et poi fugira ad unadi queftecittadi nominate di fopra Manderanno gliantichi di quella cittade dondete et filo piglieranno deliuocho de lorefuglo et filo metteranom mano dilprcfimo di colunlcui fangue efutofpar, to etmortoiet fi morra ne noghaura alcuna mifericordia et fileueraiilfangue col peuole drfrael accio che tu habia bene; Guarda che non pigli et muti i termini del tuo profimo i quali può fero ituoi antichi; iquah furono m prima nella poffeffi de et nel podere tuoiiquali idio tuo fignore tidarra nella terra laquale piglierai etpol federai,Ne iffara folamente auno teffimomofufficiente córro adcollui ilqualeau ta peccato:et e colpeuole del male ilquale ae fattoima nella boccba fie decito i u ° de treteftimom ffara: et fata creduto ogni parola,Et fe egli iftaraet tuo falfo contro ad alcuno buemo accufandolo che habia ofiefo et traPa ^ ^Icunarfi iftaranno amendue colloro iquali hanno jlpiato infieme et a c quello che accula dmazi adio in prefenzadipreti et digiud^rloiq 1 3 a tempo et cercati Jo loto diligentemente frolleranno ilfalfo teflimonto .IquaTeauta detto contro al tuo fratello fata fatto ahu ficome penfo defaralfuo fratello 8C cae cierai limaledimezo d.re: accio cheodendolo gltaltn habiano paura: 8c per neuno modo piu tiano arditi di farcco fifatte cofemenongliauerai mifericordia:maluna anima andata cioè luna ulta delluno andata per laltro luno occhio per lalttro:et ildente per lodenrciS: lamanoper lamano:elpiedeperlopiede:3<:tuto fomtnando come aura oticro cofi ilpunira fanzahauere dtiuj per g uftitia mifericordia. C X X « j E tu ufeirai fuori ad battaglia Contro ad tuoi nemiciì& uederai licaualt ieri 6ihcari loro:&: lamoltitudine delloftedel tuo nimichodaquale fia niaggioieche none lutala tuainon aura pauradilorosimpercio che idio tuo fignore ara techo ilquale tetraflfe della terra degypto. Ma quandoaia fapref itera alla battaglia:^ tfìara ilpneti dinanzi alla fchiera.Et in quello modo parie, raióc fauellara dicendo alpopulo. Odi tu Ifracl.Voi cominciati oggi labataglia có tro ad uof rinemicuguardachcl tuo cuore non tema ne habia alcuna paura.Non habiate temanza nc date luogo a uoH ri nemici che uoi fumiate : Si no habiate pau raumpercio cbcidiouofìro fignore lieiSc illammezo diuonet egli per uoi contro tuoni! nemicicombatteraraccio chcdogm pencolo uifcampi.Iducbi Si quellichc guidano &: reggono ilpopule grideranno per etafebuna ifchiera& dirannoXbic quello hucmoilquaiCae bidilicataStfatta cafa nuoua:&non lae compiuta^ Va/ da ma di fi torni m cala fua ne forfi fia morto in quella battaglia & altro ut {in in fuo luogoXhie quello buomo ilqualehae piantata lauigna & non lae ancora fac taf’efl'er conuene che fia licito de poterne mangiare ad ogni gente cioè che non fia ficrefauta cbella polla fare delluuejpaitafi 6c torni in cala Inaine forfè fimuoia in labattaglia:3<: unakto entri Oc faccia ilfuo oflicio nella utgna fua.Cbie quello buo/ mo ilquale ae giurata lamoglie fua& datole lanelloi& no ia ancboti menata ad ca la fuai'amhora uada et torni ad cafa fua accio che n on muoia m la battagli a. Etpoi unaltro buomo laptgli per fua mcglie.Et dette quelle parche poi ragmgnera uno quelle parolleiòi lauelìaranoal populoXbie quelle huomopaurofo ilqualehabia ilcuore timidoiuada et litorni in cafa fuaiaccio che nò faccia hauete pauni Si fac eia il bigorne icuon difuoi fratelli ficomegli e tuto dipaura tibigottito. Et poi che jflaranno chicti iducbiiSi quelli iquah guidano loftejSd farine fine di fauellarelci afchuno apparechiera Si acconcierà lefue fchiere alla battaglia. Et fe petalcuno té/ po andarai Si apprelieiati alluogo dacombatterecioe ad una citade imterallo prima di pacejcioe fi quegli 0 Coiloro che foifeto nella didta cuade lauoleiTero dare paci Reamente.Et ie leiai recceuuto conpacelóCappriranno lepcmtuto ilpopuloilqua le uiiolle dentiouogJio che fia faluorfic tuta iamoltitudine della detta citta fan za impedimento akuno:&fite feruira & dara poi mbuto.Ma fe loro non uorrano fa re paca ne pahlo alcuno teco'.Sdccmmciarano labattagliacontro ad teiuopliocbe tu làccmbattifoitemente. Et poi cbeidiotuo fignore telhuradataSi meila nella mani t fa che tu oecida tutì quelli iqualifono détro aoc mafebi colla putida del col teiloifuou chele femme o iticiulli piccolmi Si elbeftiame Si tute laltre cofe che de tro mlono.Ettutaquita iapredadiuiderai co tuticolloro quali fono iftati teco in Compaginane!loire tuo;etmangierai del befiiameetdiquellocbaurai prefodi tu oincmiciihquah idio tuo fignore per gratta taura dato. Et cefi farai de tute quite lecttade lequale ti fono dilungo:ct non fono diquelle cittadi che tu dee pigliare m poiTeileiom.Madiquellecittadicbe tifarannodate perpoiTclTioneifa che guardi che neuno ne laiTi uiuereima luti ghocciderai colie coltella:cio fono queftidbiheo Ammoreo.Cbanamoiet Euco:et Eberezeoi etlebuieo: ficome idiotuo fignore ti comàdoiaccto che per ladumtura loro no' uifignmo diiare tuteleabbommation» DEV1ERONOMIO. lequale loro hanno adoperate et fate allorotet comettiate peccato incfio’uoftro fi/ gnore* Et quando tu aurai aflfechatauna attade perlungo tempo & aurale fatto ibafhgliom dintorno fa che incontanentetulacombatti:5<: nontaglerai glialbo/ n iquah facciano frudo damangiate:pero che colle fecure non dee guaftare lacon, ttadadintorno alla ditta attade impercio cheìlegmo non e huomo che poflfa fare erefeere cotta te gente onumeroaoe dicombattitori:ma felegnio o arbore uifoffe alcuno ilquaie non facelfe fmttotSC fofTero faluaticbi de che lieno buoni ad altro ufo che ad frutto fare tagliali óefanni cartella edifcn de trabacche in tanta quanti tade che perfeuerando tu pigli laatta fe porto ad hortejlaquale tu uediche fie ac/ concia di combattere contra dite. *C, XXI. s'—Vando folle ttouato nella terra laquale idio tuo fignore ti dee dare cor, 1 po de huomo morto di non fifappi ilteo delauccifione fi ufciranno quel % I li magi ori de natio ni di tuoi giudici fuori. Et fi mi! ureranno diquello V^Zluogo doue ilcorpo morto ghfpacii di tute lecitadi che fono dintorno et quella chetroueranno pm prelfo alcorpo morto riterranno ipiu antichi di uechi cllquella cittadeuna uitella dela gregia; laquale mai no nhabia tratto ne menato giogo;& che non ae lauorata laterta*6c adoperata non fia col gormero & filla mena ranno ad una ualle afpera & fpincfa pienadimolti falli &. af aipictre : laquale n on mai irtata fia feminata ne arata. Et quiut in quello cefi fatto luogo ocadeià uo lauitella.Et poi gli taglieranno ilcapo fuo. Poi fi anderanno ipreti ^UaifigU Uolidi Lemiiqualndio tuoiignoreaeelletfli che aìlui femano 6cmimfìrano&: fila benedicano cioè laditta uitellamortanel fuo nome cioedidio; Et ailalorqparolla aftara ognicofa et ogni fatto cicedi pneti fcpraclcéìv.cio che dirannoo farranno accio chequello che e inmondo o mondo per roto fa giudichato.Et poi uengano inisgioti Sepia nobili diqu ella attade alcorpo ilqualeeifìatomoi£o.& leueranno leloro mani Copta lauitella laquale e rtaia morta nella ualle Copra lcnpta;& dman no.Lenofìre mani non iTparfero querto fangue'.ne gliocchi noftri iluidono.Signo re perdona alpopulo tuo ifrael accio che ila tolto dalloto lacclpa del fangue inno/ cente Copra ripopolo tuo iTraehaccio che fia tolto daluii& che le trucui collui ilq le il feae & fia pumtotet Cara tolto daioro laoblihatson dela pena . Et tu farai in cocente del fangue de lo innocente che crudelmenteeifpartoquàdo tu auerai fat * to quello cheidio tae comandatoci fe tu ufcirai fuori o farai ufato alia battaglia contro ad tuoi nemici Si lituo fignore ciglaura dati per uidona di meflfi nelle tue tnaniiSC autagli menati per p regioni. Et poi uederai tu tra quelli ptegioni una bella rtmina di rtllametrai&ucralli bene:etuorrala tu auereper moglieimenaralaf ca fa tuaiet ella fitadera icapegh et fimcSera et taglici a lungie intorno intorno: et tra tallì leuefìimenti coquah c irtata prefa*Et poi ledendo nella cafa tua fipiangera il padreetlamadrefuainunomefe. Etdopoquerto andarai allei et tu dormita con *ei et Tara poi tua moglie.Et fedopo querto fatto ella non te piacerà alammo morta fctala partire hbera;et nonlapotrai uendete per denari re ifforzarla per piu potere perciò tu lai humiliata cioè giacciuto collei.Et fe Ihuomo aurai due moglielet lu ametaret laltra aura in odio:et eflTo aura generati dui figliuoli dilei mioe diquel chegli ae m odio* Et farra ilfigliuolo primogenito diqueila chegli ae in odio. Et quello huomo uorradiuidcre ifuoi beni intra ifuoi figliuoli*, dando ad ciafcbuno Capane luaiegli non potrà fare ilfighuolo diquelìa chama fia primogenito :et por/ lo innanzi ad quello che ilfigliuoiodiquellache ae in odio.Ma tetra et auera per primogenito ilftsliuolo di quella che ae m odto4Et figli data de tute lecofe che au ra ogni colà doppianmpercio che querto fie ilpnncipio de tut^ rtuantlrlijU/)1 ^ 1 uoli.Et quelli dee auere et cóuéfiglie leprimegenite etlepnme cofe.Et ^ u°m;0 genererà etfatra uno figliuolo contumacie et ptotcruo ilquaie non o a acore ice ne ilcomandatncnto del fuo padre ne della rinniadreietpoichefara corredlo et no Cara obediente & pure difpre^ara ogni cofaulpadre et lanaadre fipigliera uno et menaronaolo ad gliantichi SCapiu uechii della cittade alle p orti oue et nelqualc luogo fitiene ilgiudicio ^ laragione: &Cidiranno loro. Quello noftro figliuolo fie pro ter uo &: defobediente & contumacie! & inoltri admommenti 8( corredliom non uole udileiSi: dalli a carnai itade de pure ad inebnare:&: turo die illa aconuiti et i lafcmicdico ehefTo fia prefo & tuto ilpopulo fillapidi & fimuoiaraccio che uoi cacciate quello male delmeso diuoi.Et quello udendo ifigliuoli difracl babiano paura,Quando Ibuomo meommaara & farra uno peccato per loquale eflb dee ef fere morto & lente nei ato &; giudicato alamorte:^ l'ara pollo infu lacruoce de infu iltormento. Guarda cne non ilia il fuo corpo morto infullegmo doue iliaco appi cnato: rna in, quello die medefimo Ita ifpicbato de fotterratoumpercio ebegh àe dadio m aledetto &: fpecial mente cbnlla appiccbato infu illegno. Guarda chela tua terra non contamini noe iotterràdoui collui ilquale difopra contaùlaquale ter# ta^drotuo lignote rabbia data in paffelTione . C X X JI V arda che nó ueggia dbue Se lapccoradel tuo fratello ifmaiitaj& tu paf fl 1 ultra uiat& non tine cureima fa ebe tuia rem mi altuo fratelkr.anco/ % >-| ra per che gli non lia tuo parente oprolimoio predo di te: o che tu non ^^ cono cbi.ma fia de cui uuoh ;fae ebe tue lamem in cala tua»& tanto la terrai techo mfinoad tanto ebe Tapperaicbel tuo fratello lauada ceicando:et poi iila piglierae.Et cofi farai dellafmo &del uelhméto et degni cola che tiouerai del tuo fratello,Onde le tulatrouerainon Eie negligente dite ria: come fc folle de per/ fona extrana.Et fe tu uederai Ialinoo ilbuedeltuo fratello ilquale decadutone! la mamon tene fare befieima con lui infieme filaiuterai leuare ritto,Guardacela femma ncnleuellade uellimerita fitta ad modo dhuomoi ne Ih uomo feuella ad modo de Icminanmpercio che in abbominationc dinanzi dadio chi fa quelle cofe Et fe tu andando per lauiao m terra o in arbore trouerai nido dalcuno uccellotet tiouerai cbella madre cuouj luoua:o llia fopra ifuoi figliuoli ino Ila terrai infieme coifigliuoliima fa che lalafci andate ma et tettai ifighuoh:accio che tu babia bene cr uiui lungo tempo.Et quàdo tu edifiicberai^ farrai cofanuoua:farai ilmuro fo prailtedo intorno intorno accio che nella tua caia nólirpargafàgueettufciacol/ peuole cagiendo colluicioe di collui che cadelTedmfu iltedotuo.Non feminarai ìatua uignacó altro femetaccio ebeti fiemecbai feminato de che nafee dellauigna infume ha fancltificato. Non arerai mfieme col buoi et col afino. Non ti uellirai di uelhmentoche fia telfuto infiemedellino etdilana.Tu farai da pie delia gonel la et della guarnaccia tua dalle quatto parte funicclli et cordelle.Se Ihomo mene ra moglieiet poi laura m odio: et andata cercando cagione per lequah lapolfa lafci are:etlili ponga ucce et nome peliimo et dira,Poi che io prefi quella moglie et andando adoimire con lei non latrouai uergene piglierà ilpadte et lamadre fua la fuafigliuola:etporteranno feebo lifigni dela uirginita alhueccbu ctdagliantichi della cittade iquahfono nell a porta fua? et fidira loro ilpadre della fanciulla. Io diedi ad cedui lafigliuolamia per moglie et perche gli ae in odio.lei file pone no me pefhmoet fidice.Io non o trouatolatua figliuola uergene: Et ecco quelli fono degni della uerginitade della mia figliuola. Et albera idendeianno ilueftimento nella pr< fenza innanzi ad glianticbi della cittade. Piglieranno giianticbi della eie ta limante dicolleuet filo batterannojet filo condemnarannoi et fopra ciò daran no cento denari dariento didue Ioidi alpadre della fanciulla.Impercio che ae dilla mato et un podo pedimo nome fopra quella uergene difracl: et lilaura per moglie et nonlapocra laifciare in tuto iltempo della una fua,Ma leghe uero quello che gli lappone et non, fe trouato noia fanciulla lauergmitade caccieranola fuori delle porti glibuotnim della Tua cittade et morra: im,perciò che ae fatta cofa i(conda et abhomineuole ia irraehcioe facendo fornicatione nella cafa del fuo padre. Et in quello modo leuarai quello male del mezo dite.Et felbuomo piglierà per moglie fanciulla uergene: & trouerralla alcuna perfona nella citta 6C fi tiferà con leu Ec menerai luno & laltroalla porta della cittadeiet faranno lapidati colle piettedafà/ ciulla perche non grido:cóciofiicofacbe folfenella cittad^Etlhuomo perche il/ for^o ÓC iilette collamoglie dei fuo fratello 8e profimo SCcaccerai quello male del meso dite;mafelhuomo trouera nel campo lafanciulla} laquale e giurata ad ap/ preffo al matito;& pigliandola ufera conlei. Lhuomo folo morra: ma lafmaulla non follerà male alcuno peto che nonedigniadi morte; perciò che come ladro fi fe lieua contro alfuo fratello 8C filluccide.Cofi quella fanciulla fu ifforzata perche ella era fola'nel campo 8C gridoe 8C non fue perfona che lafoccorreffe.Et fe Ih uomo dormita colla moglie altrui: luno & laltro fono digni demorire cioè ladulteto& ladultera:Si:pquefto modo caccierai limale per mezo dite.Selbuomo trouera una fanciulla uergenedaquale non babia marito & pigliandola ufira in alcuno luogo oc culto 8e ftara con lei m alcuna cafa:uetra ad giudicio con lui che flette de dormi co lafanciulla dat a alpadre della fanciulla cinquanta dinari dargento di dui foIdi Inno et filaura anchora per moglie impercio che la humilio de Hete con leii& non lapo/ tralafciate in tuti idi della ulta lua. Neuno huomo piglierà per moglie lamoglie del padre fuo & non nuellera ciò che uegga lanatura lua*. de Scoprendola con lei C XXIII. "9“'% O eunuche cha mozo ogmcofa;ouoglitu direcaflrato de quegli ci ae ta/ 1 t gliati iteflicoiifid quegio ilquale ha mozalauerga non entreranno nella I" gefia didio tuo fignore* Non entrerà nella gefia didio bali arco ilqua lefianato difemma peccatriceinfino alladecima genera tiene* Anchora chic quegli che fia della {chiatta degli A menni Se Moabiti non enfieranno infmo alla decima generano ne; cioè nella giefia didio tuo lignote p er alcuno tempo et in eremo:impercio che non ui uuole uemre incontro col pane et col acqua nella ma quando folli ufcm degyptoret anchora perche loro fecionc uenire contro ad te Ba barn figliuolo diBeor dmfmo di Mefopotamia di Syriai accio che elfo Ballaam te malediceffe : et idlo tuo fignote non uuole udire tlpuego di Balaà;et uolfe lamale dizione in benedizione impercio eh egli tiuolea bene et amauati.Non farai pace con loro ne non defiderarauet non anderat Cercando ebehabiano bene turi idi del la loro uita fempremai.Et non aurai in abhòminatione ne m odio glidumeiump ciò che loro fono tuoi fratelli: ne. ancora gli Egyptn cioè quelli degypto:imperao che tu folli fotiflieri et peregrino nella terra loro.Onde quegli che faranno et naf ceranno diloronella terza Schiatta et generatione entreranno nella giefia didio. Quando tu farai ufcito fuori contro atuoi nemici ad batta glia, fa chetu tiguarcn aa cgm peccato etprauo male.Et fefaratra uoi huomo alcuno ilquale fifiacorrupto dinoCle in fognio o dormédo ufeira fuori dellolleiet no tornerà di fino aluelpro^a ce quàdo fara iauatocollacq.Epoi tramóto ilfoleétrerancicàpo et ncllohe.rache £;uhabia uno luogo fuori del capo etdellolle alqleàderai quàdo lanatura ftuoira purgare et aura neceSita et porterà alla citura una maza.Equàdo teporrai ad e tte farai una folla i torno {torno doue tu tiponi.Equàdo tilieui faebe tu quello c e ai fatto ncuopra colla tetra:ipcio che idio tuo fignore ua p lo mezo dellofle de e capo uollrolaccio ebegh tiliberi: et fife metta i mano lituoi nimici:accio che o e uollra fia fàZa:& che no habia alcuna imóditiaobruttura: Se nò uifinegga fozzuta entro omacola:& quello fecondo effe dio tuo fignore non ta^a“0^?* to metterai il feruo ne darai nella mano de fuo fignore ; ilquale leruo to e ad te per cafo alcunojmalafcialo babitare teco mquello doue glie piace inuna delle cittade fopradedeiEnotigli fare moleftia ncuna.Non Tara alcuna mere tri ce ne peccatrice delle figliuole diftael: ne ruffiano o alcuno che tenga bordel/ lo defigliuoli difrael* Guarda che tu non offerì quello che guadagnato foffe in lu ogo doue fiteneffe dbordello.Etdiquello preso dilquale ai uenduto ilcane nella cal a o nella gtefiadidio tuo fignoreinecio che altro che tu habbìconofciuto:mi|» ciò che luno & laltro lieabhominatione innanzi idìo tuo fignore* Non pteftarai al tuo fratello ad ufura ne denari ne biada ne alcuna altra cofaialoftrano 6c alforiffì ere fnma altuo fratello pteftara quello che idio tuo fignore tibenediceraiSechi au ra oilogno (ansa ufura alcuna;accio cheidiotuo lignote ti benedica in tute qui,* te lopere delle tue mani nella terralaquale andarai ad poffedere,Quando tu fatai uoto a laip tuo Tignare non ti indugiare di renderlo et di farlo : ini perciò che idio tuo lignote ilu richiederà fe tu indugiaffi troppo o pure alquanto fi ti fan reputato ad peccato de mabbominatione dinanzi adio; ma fetuiluorai fa re farai torto & lanza peccato impercio che quello che ufcito Si dedo della tua boc eba; ta che tu loobferui pienaméte Si facci ficome tu ae promeffo adio tuo Tigno re;et che có latua propria uolonta 6i con latua propria boccba ai parlato Si detto Et quando tu entri nella uignadel prolimo tuo manuchadeluua quanto ti parrà opiacera.Ma none portate teco fuori della uignaiimpetcìo che fareftì cotto al do uereiSt forti ad quella mgma non foftu ad pone ne adurarm faticba colla per-fona tua. C XXIIIIv t E tu cntrarai nella biada laquale e nel campo del profimo tuo o ambo tuo fa che tu rompa lefpige colla mano tuatma non colla falce etguar ' dala da male quanto piu poi, Selbuomo aura tolto moglie &auralla __ auuta alfuo piacereiSi ella nolara grata dinanzi allui et dinanzi alli Tuoi occbii per alcuna fozurao magagmailaquale ella babia*Effofuo marito fifarra il/ libro o lacarta della refiutaglone:Si file data nella fuamano* Et poi filalafcera ati dare Si mandaralla fuoridella fua cafa faluaet libera'.et poi cbelfa ne ufeita Si au rafe maritata auno altromanto:Siquello ancho auralla medio et daralleillibello et lacarta deia refiutagione Silafcerallaandare fuoridicafa fuaiouero che fia mor to ilprimo manto che lebbe non lapotra tuore pm per moglie: impercio chcgia e corruptaSi foza Si abhommeuole dinanzi adio jacc o che tu non facci peccare la terra laqualeidio tuo fignore fidata ad pofledere.Et quandoIbuomo aura tolto di nuouo moglie non andata ad battaglia ne cofa alcuna graue publicamente glifatra ingiunta.Manpofferaffi fenza alcuna pena m cafafuaet fiieme colla fua moglie /.,f ficonfotti et diafe leticia per uno anno .Non piglierai in luogo di pegno lamacma ; difopra et quella di fottoumperciochegh tadatalafua anima1.fegli fata coprefo huomo ueruno ilquale folliciti ilfuo fratello de hgliuolidifrael: et poilaura uen duto pigliandone preso Tara mortoiSileuaraiilmaledi mezo dite, Guarda diliger* temente ebetunon caggia nella piaga Si nella mfirmita della lepra; Ma farai ciò chete fegmranno lipneti della fcbiattaSigeneratione di Lem ;fecó do quello chio comandailoro.Et adimpielo et fallo follicitamente.Etracordiui dequello che fé# eie idio uoftrofignore ad Maria moglie dardn. nella uia quando uoi ulcieuati de Egypto.Quando radimanderai dal profimo tuo alcuna cofa laquale fia tenuto di darlatiinon entrerai nella cala iua per torgh il pegmoima iftarat difuoriet egli ti lo recherà et porterà quello che aurauMa fe egli e pouero non ftara teco ilpegnio tnfi no alla norteima incontanente tuglielo arenderai innanzi che tramò ti ilfoie:acao cbegli dormendo colino ueftimento che tadato pegnio Si tu glielai renduto fi ti benedica et tu truoui Si habia giufticia dinanzi adio tuo fignore. Non negerai il prczoSi lamerciede dicoliuialqualee bifognofo; Sidei pouero tuo fratellotouero del forirtiero che iftu dentro nella terra teco dentro dalle porti tue, Ma quello di medefimo rendi loro ilprezo & lamercede della loro faticbainnanrf che traiiaonti iiroleumperciocbeiTo fie pouero: et diquello foftera egli lanima rua*. accio cbegli non gridi adio controad tc.òL fiate reputato in peccato ài m abbommatione. Nó (arranno morti ipadri per lifigIiuolì:&: ne 1 figliuoli per lipadri loroima ciafche/ duno morra per lopeccato fuo*Guarda che nonperuerti Òi non muti ilgiudi&o et la ragionedel piipiiio:&del ibnftien 6C del peregrino;5i non piglierai m luogo di pegno iluiftimento della uedoua.Ricordite che tu feruiftì 5L fofti feruoin Egypto Et quindi fofli liberato dadio tuo fignorei irnpercio io ti comando che tu facci quefta cola*Quando tu auerai fatto & tagliato labiadanel campo tuo Si aurai di menacato uno mazo ouno couone dibiadaiSc lafciatolo nel campòjnon ritornerai aretoglierlo ma lafcialo torre alfor irti eri &(. alpupillo Siala uedoaraccto cbel tuo fi gnore idio ti benedica in tute lopere che tu lauori colle tue mani, Efe tu coglierai ilfrudo dimoi olmi:ci o che rimai ri neglialbon non tornerai adcoglieiloima lafci aio per lo fonftieri et per lopupillo abandonatoiet perlauedoua fanZa troppo con forto.Etfe tu uindimarai lauigna tua non coglierai iracimoli che rimangano alle tute appichatuma torneranno in ufo & in parte del forifhere ÒL del pupillo Si dela uedoua.Ricorditi che ancora lei miti Si furti feruo in Egyptoi&impercio io ti co mando che tu facci quella co fa ♦ C XXV* E fara piato o quefìione tra alcune perfone: Si andaranno aligiudieii ad porre nafcuno lafua ragione delloro piatoi quello che igiudia uederauo et giudicheranno che lia giufto; daranno ad cc lini che ae ragione la uu ,__ (floria Si lapalmadcla giufbciaiSi colui che non aura laragione Era fallo quello che dice Si condaneranolo (iccme empio & maluagio. Et ie u e de tanno co/ lui cbae peccato Si detto falfo che fiadegnodeilere martoriato & battui ogcttcìa nolo ad terrarSi dinanzi ad fé filo faranno battere Sipercuotereifecc'dc cornee gra de lacolpaet elpeccato cefi faranno grandelepiage et lapena ebegh daranno fuori ebenonpaffaranno ilnumero taxato cioè quaranta colpi con quello die fiabattu to gli daranno accio che tioppo fozamentc battuto et lacerato non if la iftefo in terra dinanzi ad gliuocbu tuoiilfiatelio tuo«t\cn Lgerai labocchacei bue ilqual e tuta et batte labfada tuanellaia tua,Et quando o dueo piu fratelli iflaranno etha fileranno infieme;et luno di coftoro fatta morto et ianzatigliuolulamoghe dico lui morto non torraSi non fimantaraad alcunaltraperfona:mailfratcllodiquello ilquale e morto fila torta per moglie et fiiufcitera ilfiem e del fuo fratello cioè far/ ra fiche de lei habia figliuoli fepotra. Et quello figliuolo ilquale nafccradi lei m prima auera nome per"lo padre fuo:accio che non fifpengat ÒL non uenga meno il fuo nome in ifraehma fe ilhatello non uorra torre per moglie lamoglie del fuo fra teilo laquale fighe conuienefecondolaleggieiandara lafemmailaquale e timafa uedoua alla porta della citta: Si fipatleraaihmagiori et alh piu nobili dellacitta. Et fidira Ioro,Ilfratellodel mio marito che e morto non micie fuicitare dauere fi glmoli del fuo fratellojcioe non mi uuole torre per fua mogliere* Et meontaneme coftoro ilfarranno uemre dinàzi dalororet fildomandarannoiet ferefpondera loro che noftauogha torepermoglie andata allui la femma et dinanzi ad quifìiantichi et fi terra lìcalzaio o lafcarpetta dipiedi fuoù et figli fputera nella faccia et dita. Eoli farra fatto adibuomo ebe non uuole ne edifica lacafa del fuo fratello;et fata chiamato ilnome fuo in ifrael cafa di difcaizament04Se duo huominiauianno pa rolie o turbatione infiemetetluno adlaltro comenzara ad date: etlamoglie de u no uorra trare delh mano dicollui ilquale e piu forte che none ufuo marito *etan data et piglierà coftui difetto per lanatura colla fua mano mettendogue e otto, oc chelafemina metta iamano fotto alhuomo: fa che tu lemozi la mano et n ^ inchinerai ad auetli mifericotdia alcuna. Non aurai ne non tonai ne tuo in altroluogo pefi dmcrfictoe madore et mino reme termine tea nella cafa tua uno flato & uno mogio grado & piccolo,Tu aurai ilpefo guitto 8c ueroiiltnogio 5d lottalo uguali! & uero auerai & terrai accio che tu uiua molto tempo fopta laterra la quale idio tuo fignore taura data, Idio certo ae m abhomtnatione collui che fa quelle co. e:et che ha contro ad ogni ingiuftiaa.Rtcorduediquello che ti fece Ama lech nella ma quindo tu ufciuidegypto come ti uenneincontro.Equigli chetano ultimi nelle ueif ^cre aoenelE codauquali erano latti Siaffatichati&nponfaua h comeghucc.fi quando tu eri iftancho di fame di di faticha & non ebbe paura al cuna oidio, Aduque quando idio taura dato requie & ripofo:&aurata fottomeffo tute lena IotJi dintorno nella terra chegli taepromeffaifache tu ifpen^l ilnome cioè * _c e alcielo mai non fia ricordanza di lui: di che non tefeba d! mente cioè difpegaerlo pero che farra liberatane di malo exemplo cioè dama/ lecb* O C XXVL r \ t1 cbe farai ^trat0 nella terra che idio tuo f ignore tauta data ad pottfe, YJ dere: & an^Ia f t temila ethabitaram détro tortai di tute lebiade tue le prime cofe et file metterai ne caneftro.Et adersi alluogo i lq le idio tuo fi gnore elligera accio che quiui fia chiamato ilfuo nomet b anderai alpte ti il qual e faram queftodi & mquello tempo figli dirai.Io fo confefTo oggi di/ nanzi adi o tuo fign ore chic fono entrat o nella tetra per laqualc idio giuro & prò, mifeanottn padri chela darebbe anoi.Et pigliàdoilpreti ikanettro delle fuema ni fi ilporradinanzi adio tuo fignore mfu laltare. Et fi parlerai dinanzi adio tuo fi gnore di dirai.Ifyn cioè quigli de Syna pfeguittauano ilmio padtei ilquale ftpar ti di andottbne in Egypto di quiui ficomepetegrino Rette} di andò con pccha gete et in piccolo numero:& crefeette in moltitudine digéte et grande di forte in mol titudme infinita. Etegh Egypm cioè quelli degypto fica tomcntavonoidi dei p feguitarono ponédoci pefigrauiffimi pefi ad fare,Et noi gndauamo alligno re idio di netta padri:& exaudi noi di linoftn priegt }5Ctraguardo lanottrahumilitade et lafaticha di langufcie noftre. Et ftcì tratti degypto con lafua mano forte} et col fuo bracchio potente etrobufto con grande paura: et con fegnuet conmoltemaraui glie:et fici meno et mi Ce inquefto luogo:et addato terra laqle mena lactte et mele Et p quefìo beneficio iootterro tute leprimidedellabiadadella terra che idio mae dataiet file lafcerai quiui dinanzi adio tuo fignore.Et adorato idio tuo fignoremà gerai et goderai di tua quanti ibeni:iquah idio tuo fignore taura datuet alla cafa tua tu et ileuiti et ilforiftien ilquale itta teco et tuta lacafa tua. Quando tu aurai compiute ledecime de tute quante lebiade tuoe:ilterzo anno di tute ledecime dara ne al prete et alforiftiere et alpupillo cioè abbandonatoietalla uedouaiaccio che mangino dentrodalle porte tue:et fifatunno.Etparleraidinanzudio tuo fiVnore et dirai,Io horeccato et portato di cafa mia quello duo fandificaijetfi nedude al priete:et al fonttieti et al pupillo et alla uedouajficomemi comandarti,Io no ho pattato ituoi comandamenti’.ne non mi fono diméticato della tua fignoriame no mangiai con pianto diquefte cofe: ne nonlepuofi ne mifi con laltre mmonde-ne non nefpefi mente m cofa di motti. Io ubiddto alla ucce didio miofignore.Etfi ho fatto tutequelle cofe dequale tu mi comandarti Jn quel die et mquelh tempi p lo .dio ad Moyfcet Moyfe fipatlo adio et dlffe.Slgnore id.o raguarda del tuo luo co fando et delhab.tat.one grande tua et alta da cielo : et benedici .Ipopulo difra ei:et alla terra laquale deftianoi ficome tugiutarti etpromittirti anoftn padri: la terra laq uale mena lade et mele, Ecco che idio tuo fignore oggi tadato comanda/ mento che tu oblerui et facci quelli comandamenti et giudica accio cbe tu guardi et adimpie con tuto .1 tuo cuoce, et con tuta lamina tua. Oggi a. tu elletìo iddio lignote accio che fu iddio Agno.e;et uad. ncle fue u.e et obleraa lefue obfetuàze ; cfO v # • ctifuoi comandatncnti:ct IiTaoi giud Ciiiet ubedirciallaruafìgnoria: ctimpetcìo ecco che telilo ac elleno tc oggi accio che tu gli Cu pop alo fpeciale fi:ome egli ti parloiacao che tu guardi tati iluoi comandamenti accio chel te faccit molto gran de &p malto che tutclaltregentalequale egli creo in nome & in lode della Tanila glonaiacao che tu fie populo fan&o didio tuo fignore Ticomegli ti parloe SC fauci loc • C. XXVII, T comando Moyfe aglian fichi del populo & ad tufo ilpoputo difrael et L difle,Guardate Si obìeruate ogni comandamento ilquale io comàdo ogi 1 Et poi che tu aurai paffato ilfiume Giordano nella terra laquale idio -X____/ tuo Tignole ti dara:torrai et dincerai pietre grandiffime* & file pulirai dillieatemcnte colla calzmaiaccio che uipoffi ifcriuere tute quefleparollc della le giejlequali io co dedte di qua dai fiume Giordano accio che tu entri nella qualemena lade&melefficomegli giuro &promifeatuoi padri.Adunquequan do tu aurai paffato ilfiume Giordano rizzerai lepietre delle quali io ti co ma do ogi nelmcnte deHebal &fdepuliraicollacalzma. Et quiui riedificherai laltareadio tuo fignore dipictreilequah tetro non habia toccho:6cddaffi fansa forma alcuna ci oe non quadre non acconci ne pollitiCaffi. Et fopra quella altare fi ofierrai bofae dipacet ÒL qmui fimangerai dinanziadio tuo fignore.Et fnfciiuerai fopra lepietre tute leparclle diqucfla leggie dillicatamente òc pcllitc: cioè che fiueggono molto bene: & parlarono & diffeto Moyfe & ipreti & lafchiatta di Leui ad turo il popolo difrael. Ecco oggi fci fatto populo didio tuo ftgnore: udirai lafoaocce; & fair ai li fuo comandamento ficlegiufticielequaliio te ccmando. Et comando Moyfe m quello di alpopu’o di dille* Quelli daranno ad benedicere ilfignore fopra limò te di Garizim diqua dal fiume Giotdarorcxoe S}mecn et Lem leda & Ifaccar & }Q/ lìpb & Berna min. Et dalaltra parte della ceni rad» no cofì oro ad maledice te.nful montea. Eb.l Ruben Gad &Affei etZabulon ct Damac Nepulm.Et com inziaranno et diranno.Quelli delia Ichiatta di Lem adii igistiou cifraci ad a! ta noce. M alede do fia quello buemo ilqualela alcuno lomiglianteicuero imagi'e gonfiata eroe nota dentro laquale fie inabhommatione òdio lignorero altra opera cimano darteficulsquale fia in defpedo ad diotet terrallo et porrallo m luogo na^ fcoffo:et rffp onderà tufo ilpopulo ecdira.Amenicheuiene adrrejet co fi fra.Male dedo Ira chi non fa hcncre et icuercnzaalpadremt alla madrefua: et dita tutoli populoicofi fia.Malcdedo fiacoluinlqualemuta itermini et icon fini del profimo luojet tuto ilpopulo dira Amen. Makdedo fia chi fa errareilcieco nella uia quan do ua:et tuto ilpopulo diraietcofi fia,Etmalededo fuchi perù erte etmutailgiu/ dicio del foriHiciuet del pupillo: et della uedouai et tuto ilpopulo diraicofi ha, Maledi do ha chi dorme et cornette peccato per auere ad fare colla moglie deHuo padtcietifcuoprejctlieua fufo quello conche fecuopre mfuilledofuotet tuto il populo dira Amen, Maledetto ha chi ufa per mó cado carnale con alcuna behia: oammaleiet ilpopulo dira Amen. Malededo ha chi dorme:© a adfare per corra puone carnale con lafua foreila cioè con la figliuola del padre fuo: et anco habia i^ato per ado carnale con lahgliuoladela madre fua propria o mafcbio o femi'a che hajet tuto ilpopulo dna Amen. Malededo ha chi dorme per ado di comipts one carnale colla luafuoceraìet tuto ilpopulo dira Amen. Malededo ha chi ucc* de et batte il profano fuo nafcofamenteiet tuto ilpopulo dira amen,Malededo ha chi recceue dmario altra mercede accio che uccidalanima delprohmo fuo mnoce te:et dira tutoilpopulorAmen.Malededo fiachi non obferua ilermoniet epa lediqueffa legieiet non gii mette in operationeiet nfpondera tute ilpopu °* DEVTEROMOMIO fé udirai lamia uòccct d dio tuo fignoreiciocchc tu facci et guardi ifu ^ oi comandamenti cioè didio tuo fignote; iquali io ti comando oggi da j \ / I patte fuaieffo fi tefara alti{fimo:etpiu che grande Copra tute quante al ▼ J^tre genti et nationidequaleiftanno et habitano teco.Et tute quante que {le benedizioni uerranno Copra te: et Caranno teco: conciofiacoCacbe tu obferua et oda icomandame'ti dadiotuo CignorerbenedettoCarai nella citta*. Scbenedetto {arra nel campo f Crudo del uétre tuo :8<: il Crudo della terra tua:&ifmdi degli ani mali &c delle gtcgic tue:& lamadre dellepeccore tue: Si benedetti Tarano tuti igra, nai tu oi:et benedetto tuto.quello che ti ramarra. Benedetto farai et entrando et ufcendo;& andando:^ uegnendo:6ddara idio li inimici tuoni quali fileuano cótro ad te nelle tue mannSC caderanno dinanzi ^d te.Per una uia uerranno cótro ad te et per fette uie fugiranno dinanzi alla faccia tua .Et manderà idio laiua benedidio ne fopra icelai tuoi; Se fopra tute lepre &excracii dele mani tue:^ fi tebencdicera nella terra:laquale tu aurai preia:Sc fufciteratti:& farratti uno popolo fando;fico me te giuro et promife.Et fe tu guarderai et obferuerai icomandamenti didio tuo fignote;^ anderaiperleujefue-.fitiuedetannoturi ipopuluet laltre tetreficomeil nóme didiotuo fignore fia uenuto 6i chiamato [opra di tejcioe iafua benedidio ne:etauranno paura diteiet fatata idio tuo fignore abondareituoibeni del uentre tuoià: nelli frutti delle giuméte et digli animali tuoiiet nel frado della terra tua*, laquale giuroe &prornife didare apadn tuoi chela tidarebbe.Et idio fiaprira ifuoi thefauri Cioè loptimo et pfedo a dolacelo chete dia acqua et pioua alla terra tua nel tempo et nella (Cagione fu a* Et benedicera idio ad tute leopeiationi dde mani tue.Et tu prederai ad molte altre gentuet tudaneunageneratione piglierai predi za Mio ti porrà in capo'.ct nonmeodaret lempre farai difopra*.&nondifotto:et tute quefte coft ti fata fc tu uorrai ubedite icomandamenti Cuoi cioè didio tuo ( t gnoreacjuaU io ticomando ogguct guarderagli et fetueragli : et non tipartttai da loro ne dalia mano diritta me dalla manchatEt non anderai die io agnati dela tre gentuetnolt adorerai, Etfe tu non uorai udire Jauoce didio tuo fignore: cioè del/ lo leruare et difare ifuoi comàdaméti et leobferuàzedequale io ti comàdo ogi igli fiteuerrànoetadpicchiranfi adoffo tutequeflemaledidioni:tu faraimaiedido ne Ila cttiaieimalededo nel capoimalededo faraiIgrano tuocioenelgranaio;&ma ledette tute le co fe cheti rima tino.Maledetto fata ilfruttodel uétre tuoiet llEutto della tena tuaiet maledidigliarmétidibuoi tuoi:etlegregie:etlepecoretueJet ma lededo iarauetentrando et ufcendo:etandando etuegnendo ogni tuo defideno Et poi idio ti manderà fame et pena Si dolore m tute lapere delle tue mani: lequali farai infmo ad tanto che te deftrugia et perda et uccida petletue iniquiradeet tro uamentx tei et pcilimimequali tu mai lalciato et aoandonato. Et ancora iddio ta £ ionga pelhlenzia infmo ad tanto chegli ti confumi nella terra laquale tu anderai ad pofiedere.Mandetti: et battituet percuotati idio di mifena; et dinfirmitade:et de febreiet di fteddo:et dariura dicaldo:et darlacorrupta;et dimgine'.et fiteper/ feguitti mimo ad tanto che tu penfchi etuengimeno, llcielo che difopra aliati fta come metallotet laterrache tu calchitet fopia laquale tu llaifia di feno.Et idio tuo fignore fin diam luogo di rugiada alla tua terra polucreiet dicio tidiuenga cennere dm: ino ad tanto che tu fu cennere; et mimo ad tanto che tu fu adttito et fpento fopra laterrauddio ti metta et faccia cadere dmazi ad tuoi nemici. Per una uia huadi incontro alloro.etper tetteiue fugiédoiethaifparco per tua ireamidel la terra. lituo corpo fiamcibo et m efcha diruti quanti ghuccelh del cielo:et dele belile della terra;&i non fie chi le cacci.Idio ti percuota Si mandi lapiagatet lafcha bia Silaifermitadegypto; et quella parte delcorpoondc elfcie lafecciadirogma et dibruforead teliain tantoché tu non polfifanartun alcuno modo.Etanchora teftionio tra me et ift ©U difiaellaccio chel legano nella méona ettatilojipcio chic gli menerò nella ter lalaqleio gii rai et nmifi alerò padri: laqle mena lade et mele. Et po. c aerano màgiato et faràno faturatiet igraffati fife cóuertirano agli di ia tau. et eruirano o ro:et medetraràno et fiptiràno deimiopatto:mapoi cbe fatano uenuu loro rrclti mah et affiidrc'irrefpódera loro que do calo p tefìionioulqle mona cofa ilfaralo, ro doméiicbaraet della bcccba dibro doli: po cbio fo tua illoto pefierinqh dib bone fare ogi fnàzr chio ghmetta nelaterraiiaqle io ^ f loro* Et Moyfe fen pii ilcato;er filo ifigno aifioli difraei.tcomaao idio ad Moyle et lolue itolo dtNu ec diffe.Cdfortati et lirobudo et fortcJipcmcbe tu menerai tfiohdilrael nela terra laqle lo ho pmeda loro jet fifaro teco. Epoi che Mo> fe fcnpfe tute quefte parole diquefto uolumedela legie egli fileco'ptetteiet ficomàdo aileuiti cioeapretinqh portauano larcba del patto et ddlegaméto tra loro et idio*Togltete quedo libro et ponettelo daìuno lato delarcha delpatto didio uodro ftgnoretaccio che Equip te {timonio còtto ad te! ipcio cbio fo lama tua et conofco lituo capo dundfo; ipcio cbe uiuédo meet uegnedo có uoifépremai facedecótétióe còtto adiotquàtoma, gì ore me te farete quàdo faro morto,Raunate et fate ueire:et chiamate tua imagi ori de nailon; p lefchiatte uodretet tuti ido&on dela giefia et limaeftrhetio pie/ to loro mli me uderino quedi fermo'i et quede pole:et Echi amaro còtto aloro ilei elo et iaìerra ,lo o conofciuto et ueduto cbe poi uopo lamia motte uoi farete iiqmé teettodo uiptercte dailauiarlaqU io uocomàdataiet nella fme del tòpo ilqlc dee ueire «errano adottò et xcòtro ad uoi molti mali quàdo aurete fatto maledma'zi a dio;et luiauerete còcttatopieopatiòi ree deleuodre mani.Et fauello et dineMo fe udédo tuta iaumuerfa cògregatiòedei populo difraei lepole diquedo cito et i kcòp lette et traile ad Fine. C . XXX il* J/trina ( 8^ ^ltl Clehquello chio parlo: odalaterra leparole de!a boccba mia* ~ldo me V J mia crefehacome lapiouaulmio parlare uégaet efcacome larugiada ^ labrinata fopraletbaet come lacq ftiilata fopra lagramignatfpercio c jepue to lino,ne didio.Date magmtóia ctgrideza ad,o ^.^f/^feza alcuaa , opere iono perfette et leiue uie fono igiudicufuoi.Eglie tato ha fiquigiufto et dirittoiet ifuo; fiolt peccarono fluiVCo^ura et in peccatoict gene ratióe rea et puerfarlaqlc poro redi aidio fignore populo iftolto Sifiza fénotde nò e egli tuo padre ilqle tipofftedeSc màtiene:et feciti& cteatL.Rtcordmditidiàti/ chit&péfa p ciafcuna generatione:3i domàdane ilpadre tuo egli filo ridirà: etUtu oi mag ori ila d rànojquàdo idio tuo altilffo diuidea legétf.quàdo feparauaet di uidea ifiolide Adamo.Eglipuofe Scordino iterminidipopuìi fecódoilnumero di finii d'-fraelimalapte didio fie populo fuo: Sclacob illigaméto dela fuiheredita. E gl t et io c idio iltrouoecioe nella tetta dlfertan luogo paurolo Se obfcuro Scne^p/ fiilo dela Colitudfe;egli ilmeno diq etdila: et figlifigno SCadmaeftro 6c filoguat' do come laluce del fuo ochio: et ficomo laqlalaqle ,puoca ad uolare ifuoi ftoiuet uola fopra d uoi fiolijcofi egli fpfi lefue aleiSC filo tecco ad lei Se (ilo porto ifu le fue fpale.Solo ilio fo lo tuo guidatore 6Cmenatore;“t no eracolui idio extrano ad altrui. Egli il puofe fopra laterra graditTfa: accio che mangiatTe ifrutti dicipii accio che fuchiilTe Se trafe(Te ilmele della pietra et lolle del fallo durilTiotSC ilbutiro del arme'to: illactle cioè ilfiro dele pecore et degliarméti cola gralfera digllagnelli difio li di Bafictcapreti colamedolladcl giano:Sc chebeuefiono ilfa'gucdeluua punf, l'io• Ilmio dillctto fie fgraflato Se ricalcitro egli e npiéoiScdilatato.Egliae abidoa to tdio fuo cbel fecieietelfi ptito dadio ilqlee tua fa Iute. Egli la no puocato adora do aglidii altruiiet filino cogitato colle abhommatidi loro: egli factificauano alli demoni! Se no adio. ali dii che no conofccuano glidu nuoui et din uouo fattirli h illoro padrino baucano adorati Jdio cheti genero tu fi abidonafti.et feti dimatea to didio fuo fignorcet tuotreatore et idio fiuedeetfificòcitoad i*a:po che mi p uocarono ifuoi fioli elefuefiole:et idiodille.Io nafeddero lafacia mia daloro et co liderero tute lefue cofenuoucU'pciochelafie generatioepuerfaet fieli ifidehtegli fimi (puocarono fquella cofa che noeta idio: et fimi contarono r eie loro abbonii/ natidnet io rpuocaro loro iquella colacbcnd ejeti gétellulta figli edeitaro* Ilfuo co caccefo nel furore mio:Sc arderae ffino alla fine dello i'ferno:6C fideuorara later ra col frutto che fa:Sc ifddamétidemdti fi arderano* Io rannero molti mali fopra lorotet lemic faette midero & copierò i loro .Loro morra'no difame:etgliuccelli ù glideuorerino dimorfo amarilTfo Jo midero loro adolfo déte de belile crudelnct dighaltriche uino fopra la tcrrajetico liferpéti. Difuon gli guaftera et taglierà il coltello.et détro fata lagrauepaura:et quello fara algiouaneet allauergiene: et ad quelli che poppa ifiemecolbuomoiticho et uecchio:et dilli. Oue fono loro.Io fa ro ptire et ceffare da glibuotmm laloto ncordàzactlaloro méoriaima folaméte bo lafciato plira deloro nemiciiaccio che no ifuperbifeono et diccireno«QiieEo aefat to lanoftra mano potete a alta; et no lafatto idioqueftecofe. Ge'te liza cdfiglio et fiza prudétta’et fàzafénotdio uolelfe che loro fapelfono et Ìtededono:et ^pue/ deflono dclultfc cofeleqle debono ueirecome uno deloropfeguitaua mille degli altri et dui ne cacciarebbono decimilia cioè delloro nemici ^Equefto nò e p altro fe no che idio loro glme'de et fignore figlie cddulfe et attcrroppcio cbel no fuo idio nd e come lo idio loro et inoftn nemici fono giudicii, Laloro uigna fiedela uigna di Sodoma etdiburgidi Gomorra.Leloro uue fie come di fele etlacmo amariffio Illoro umo fie fele diferpeti odidragoniet ueneno dafpidi Tordi ifanabiletipao che quelle co fe no fono rep offe apoime etfegmate et ligillate nelli mei t beton', ivi a fiemia di rare lauéditta et lolamàdero etrédtroloro neltépoloro acciocheil loro piedi uéga meno .Ecco ebefaprofima lidi della loro pdttione et morte’.etitépi fa fiettarino de ucnire.Tdio ^giudicherà illuo populo et nelli fuoi ferui fiaurami fencordia.Eglt uedeiache lamanofie ifermataet nchiulififone uenutimeno.Et quelli iquah fono rimali Iifonocdfumatietfidirino.Doue fono ghdu loto nequa U loro aueano fperiza.dda cui boftia et facrificii loro magiauio ilgtafló# beueano DEVIERÒ NO MIO, il uino di facrificinLieuifi et fi ci aiutino et fici defedano nella noflra necelita.Ve deteSc fapiate eh io fono idio Si nò e altro idio fuori dimeno occidero 8dio darò ui ta & nò echtpoflTa caparedele mie mani.Etfipcotero Si faneror&leuero alcielola mia mano Si diro *Io uiuo ieterno Jo fi aguseto come ilfoigore ilmio coltellotet le mie mani piglierano ilgiudicio Jo faro uidetta dimeì nemicuSi colloro che mano a unto iodio ioli meriterò .Io épiero & l'ebriato lemie faette del fàgue loioiet ilmio coltello taglierà Si dinoterà le carni* Dello fàgue decoloro che fatino morti: Si d J rapo feopto de nemici iqh fono menati ipregiòe*Lodati Si exaitati géti ilpopulo fuocioe didioiipcio cbelara uédetta del fàgue difuoifcrui:Si uédetta fata Copra il loro nemici Si auera pietà Si mifencordia alla terra del populo tuo.Et uéne Moy fe Si dille tuteleparole diqueftocàto negliorecchie diruto ilpopuloiegli Silofue fido di Nù:et ficòpietti tufi quiti quelli fermòi plàdo ad tato loumuerfo popu lo difrael:et dille loro;Ponete bene luofhi cuorutute quàtelopere cbio uedico etfauelo ogitaccio che uoicomàdiate auoftri boli chelle obfetuino Si guardio be nejSi facciào Si adépiào tute quelle cole che fono fctipte nel uolume diquefla le/ gieupciochenòmfonocomàdate idamo Si iuano*. ma accio che tuti uiuifibno Cotto quella legiedeqlecofeche uifono détto facce do p feuenate lego tépo ncla ter ra laqle pafìato ilfmme giordào étrerete ad pofiedere. Et fanello idio fignote ad Moyfe fquel dimedefio Si figli dilfe .Sali ifu queflo mòte Abati cioè ne palfo del mòte diNebòtilcle fie nelatetra diMoabdicótro Sidiripetto adGeiicho Si raguat da Si uedi latena deCbanaàlaqleioho data afidi difrael che lapiglmoiSi tégàotet poi li timuoriiful mo'tenlqlefalédo fiti cògiugnerai coituoi pop uh cerne e mot / to Àaró tuo fratello nel mòte diHoriet fileripofoe Si fo pucfto colli populi fuot ipciocbe noi trapaflafh lamia uolòta nel mero di fiali di fra el alacq aela còtradi/ d lòe in Cades nel difeito de Sim*Enò mifid ificafìe f tra ifioh dilraehcioe nò crede He quello cbio uidilli atói dubitafietcòciofiacofa chio La fatìo et intero:et iper/ ciò tu uedera laterra et nò uftrarai détroJaqle terra io dato ai fieli difrael. C. XXXIII* ■ g»^Vejflae labenedidiòe nellaqle benedilfe Moyfe huomo dtdio ifioli difrael V J[fnàzi cbegli morilTe:etdiire*Idio fignote uera delmòte di Synai et di Sete fici appari.Egli appari delmòte diPbaràiet có lui migliaia di fà eli .Nella niào fua ritta fi era leg le difuocho:egli amo futi ipopulututi quàti ifàdi fono nella mano fuaiet quegli che faproffimano adfuoi peai:fipiglieràno del fuo admaellrirnéto et della fua dodnnaiMoyfe fici comàdoìet diede lalegie ad lacob lahercditade del la moltttudie.Egli Taradma'zi àdeeruffio re ifieme raunan ipricipi delpopulo coi le fcblatte difrael.ViuaRubéet nò muoiaret fiapicciolo di numero digéte Q^ue/ Ila e labenedidiòediGiuda: odi fignorediàio lauoce diGiudaet menalo alpopulo fuo.Lefuemam còbatteràno p lun et fatano fadiuto fuo còtto afuoi nemici etad uerfam.Et aLeui ftdtfle. Latua pfeòlióe et latua do&ria albuomo fàcto tuoiilqle ^ualli nella fua téptatiòe et alacquedela còtraduftiòe et della mormoratiòe giudi caftenlqle Leui difìe alpadre et alla madre fua:nò uiconofcotet nò fochi uoi ue fi ete.Et aìli luci fratelli io nò fo chi fi fianotet nò feppono chi fifolfono illoro fio li Coftoro fimàdatòo et feruaròo laparola tua:et iltuopatto feruaròo etituoi giudi aito lacob et fatua legie o Ifrael* Loro porràno lécéfo nel tuo furore etlo bolocau fio et loflerta et ilfactilieto Copta il tuo altare.Signore benedi lafortesa fuatetrece ui lope delle fuemanuPercuoti et batti idotfidifuoi nemici.Nò fi leuino chi lae^ uuto 1 odio.Et dille a Beniami. Lamoro fo didio fignore irta ethabita licuramete có luiiet qfi turo di iftata ne 1 fuo luogo fecreto et delicato: et fuilpofera tra e fpalle.Et a lolepb fidi fie .Laterra fua lie dela benedizione didto iignoreiet e r ti del cielo et della rugiada et delacq che guida di fotto:di fruòli et dipomi e o et delia luna et delle cime dì monti etcrnùdipomi de monti eterni delle biade deh terra di dogni cofa che piena uenga* Labenedullione uéga fopra ilcapo dilolèph ciicolluiche appari nel pruno del tuocboicio ebera accefo:8ind ficdrumaua.Ht fo prailcapo uéga del nasareoebe Tara trafuoi fratelli.Lafua beilesa ficomedel toro primogenito che f prima nalceiiefue corna come dumeornio fono, Per quefte cor# na pcottera tute legéti iTinoai termini di tutaquàta laterra.Quefte fono lemolti tudmidi EphraihEquefte fono le migliaia diManaflfeiet diflfe ad 2hbuló*Nelia uf citatuaraliegratiiettullacar ne tabernacoli tuoi. Colloro cbiamerano ipopulia/ monti:3i qui faràno facrilicù digiufticiauqli facce ranno et aberrano diade quafi come babódansedóde di mare:et tbeforiche fono nafcolli nella rena del mare:et dide ad Gad.Benedetto ilargesa:ct in àpiesa Gadtficome leone fe npofoeiet Tipi/ glio il riccioet dcapo et uide dfuo pn'ctpato che nella fua pteera riportoildocdo* re:fi flebo.* colli pricipi delpopulo et fece lagiufticia del fignore & dfuo giudici© con dio ifrael .Et ad Dan fidi Ile, Dan come uno coltello di leone 8C figli ufciralaiv gamente di ha fa'.Et; ad Neptalf difTc.Neptalim fi aura frutto digrade abondasa et Tara pieno dela benedici ione di dio: lamatcma et de mero d? fipofledera et terra. Et ad A(er ddilfe. benedettone bolidi Aier fiapiacéte ad fuoi fratelli et fi i tinga rei oho tipiede fuo et. dfuo calzaméto ferro et metallor come idi della tua gioué tu co fi colla tua uechiesa* None alcuno altro idio come idiofallitoredirecddiio et ritto del cdòiilqleetuo adiutatore:per lafuamagnificétia muuoli uàno in qua et in la.llruo babitacolo et lafua habitatione fia difopra et: di fotte lettacela ftpiter ne.Egli caccierà dinàsi alla tua faccia lituo nemico et aduagliuieni meno et cadi ad terra. Etilrcel folo babitera fecuraméteet folo< Gliuocchu di lacob diuenteran ròifcLi n nella terra del grano et delumoet nella rugiada del cielo .Beato fe tuo ifraebo populo chi e fimighate ad teilqle ti falui i dio fignoreXo fcudodello tuo admto et coltello della tua gloria Jtuoi nemici fitti negarannotet tu irtarai ad cal/ caredlorocolli. ^ ^ C. XXX1III. cob dicendo loro. AJ uoftro lemedaroquefta terra Tu lai ueduta co gliuocchu tuoi et nonci anderai nemtreraidentroiet mormiquiui Moyfr letuo didio fignore ne la terra de Moab.licome idio fignore comandoiet fdio lotterò nella uallc della ter ra di Moabdirfpetto ad Phegor.Et non fu buomo ebepoterte fappere dfuo fepol ero infine aldi doggi. Moyle quando motti fi era di cento Ulti àm:et gli fuoi ocb i coloro iqli piai ero Moyle.Et lofue figliuolo di Num fi fu ripieno defo fpinto fi óio di Ila fapictiaiipcio che Moyfe fnasi chelfo m orlile figli puofe lemam fopra Erpoi ubbidirono lifioh difrael ad lofue et fecero ficome idio mmirlo A-—/ ta laterra di giuda mfmo ad lulnmo del mare dala pte aurtrale. Et aebo lampiesa del uipo di Guaco della citta ddlepalme infine ad Segor.Et diffigli id dio llgnox. Quell a eia terra per la quale io giuraietpromjfiad Abraam Haaceth nondmenerono pero ifcuri et ifuoi denti nò fimutorono pero mai.Epianforlo ift gliuoh difrael nel piano di Moab tientadt. Et coli compiti furono idi del piato di Q_VI COMINCIA II PROLOGO DI IOSVE, J Oi che finito & fatìo ilpétbatbeucoicioecfqueIibndiMoyfe:comeliDe Jf rati di grandi pefr de fatichaimittiamo mano ad lefum figliuolo di nane loqudle appellano & chiamano glihebreilofuebennumtcìoe loiue figli A. uolo di Numi& anche il libro de guidicialquale loro appellano àc chia mano Soptbim;&: allibro diRutb:8d Defler ;liquali loro dicono Se app ellano di me difmn nomi.& fi admoniamoi pregi amo illedlore che laobfcunta de mómi bebrei &.ledillin(flionidiuife per membri:!© fenptore dilligentementeà: conferai £>C gUar diaccio che la nollra faticha ne ilfuo iftudio penfcar&: fia nulla. & ficomeinprima no diffi &:diedi telhmonianza & fermai ifpeflè uolte:Sappia&:conofca chianqua uuoleià: fo che quello eh io fono non fo perreprenfione ÒC per contradue allecofe uecchie&: deglialtii faccende io pero nuoue cofeiÒC nuoue tranfladione * Et come opongono& dichonoimeiinimici.Mafolloperdimonftrare p quella parte che pòi fo:e per quello che uaglio ad glthuominidellaterra della lingua miauquali ledillec tano delle no lire co fe: accio chegh exempli digreci: iquali ano befognio digrande fpefa di di grande fatica.lorohabbianoperlo noftrodedo & nollra expofmone. Et fe in neuno luogo diuolunndigliantichi libri legende loro haueffenodubitatorque He cofe narrandole & dicédole'.loro truorano quello che uano cercando: & uoglmo fapere:& fpecialmente quello che uoglono fapere. Conciofiacoia ebe tra illatim fienno tanti ex empii quanti libru&ciaicuno fecondo il fuo arbitrio aadgiunto: Ód leuato quello che glie pia culto colfi fiache nonlepolTa ttouar eluero di quello che difcorda.Et imperoo fi npoh fcorpio di faiedare & deferire còtto ad Noi faette darcho:& llia cheto di (tracciare & di repréderechela fua lenguauel eni quella anc ta operai& pigliandola figli piace;ouerlafandola figli difpiace:<3ai raccordi di quel li uerfi de Dauid ptopheta La rua b^ccha ad benda m nialitia &in tieta(Lt la tua lingua fauellaua cofe dolo fede ree Sedendo parlaurSi fauellaui contro al tuo ita tello:5c contro al figliuolo della tua madre poneui in fcandolo Tutte quelle cofe fa celli Se io me fretti cheto Et penfaftì m alu agi amente :chi o fato fimile ate:epercio io farofomighanteadte&fi tereprendero&cótrafteiodinanzi alla faccia tua Et che utili rade e di collm che ode ede colui cheLeggie che noi fudiamo sfaticandoci con tradteendo: cioè di dietro dicédone molte male:S molto me tencrefcie che fia data no tormentati,Eie piace lolamenteloro lamterpretationeantichadaqualeancbora nondifpiacieadmeiSnonuogliono ne reputano che fiadi trarne fuori cofa ucruna per che quelle cofe che ui fono lignateouero di quello fegnio chamato allenco el quale e in modo de ftella chi ui fono adgionte:o ueto come fono tagliate feleggono metteno mnegligentiaPerche Danici fecondo la tranflationede tbeodotio lecbt efelancceuettono(percbefimarauigliano di origine S di Eufebio Pampbilo che cofiapertoScofi admorofo’.Etfomrgliantemente tuttelefueexpofitroneetdofl1 difpongonotEt che ifloltitiaetcbemaccbiafue:poi chauranno dede cofe uere. l re oselle cofe che fono falfefMadonde potranno prouare nelnuouo teftamento. e pigliare quelli tellimonii et quelli dedt che non fono neltellamentouecbio Ilo diciamo Noi accio che a colloio che uuoglmo calumniare et di tra|iere}f aiaau]a non tacciamo et illiane cheti', dopo tutte quelle col e:dopo lamorte di fan la cui ui rafie uno exemplodiuirtuletqueflr libruiqualiionópoteonegarea^^^^^ Euftochia uergine de chnllordetermeniatno che poi che Lo Ipùitoque^^ ^ L IOSVE d méte condofia cofa che fan&o pannachto huomo fando diriuerenzaqueflo nude fi mo con le fue lettere coftrengi Oc adomandi et pregi chio faccia:et noi andando rato ad Ultra mta douiamo liuellenofi canti et mòrtiften di quelli beftieche fechiama no firene colle orecchie chiufe fugire. QVI COMINCIO IL LIBRO CHIAMATO IOSVE. CA. ♦!« ; T fatto che dopo la morte di Moy fe feruo didio pari affé id dio fig note ad Io fue figliuolo di Num mimflro diMoyfèet figli diceffe. Il feruo mio Moyfe fi e morto.Lieuati Tufo et p affa quello fiume giordano tu et tutto ilpopulo tuo tecotnella terra chio darò alifig liuoli difrael Ogni luogo doue port a ilpiede uoftro ilfegno della pi anta uoftra o della pianta fua fundaroicome io parlai etdiffi et nan —raiadMoyfeDaldifertodelibanoinfinoalgrandefiumedeEufra __tutta lat^ftadegliethei infine al mare magioreulquale fie dirimpetto colla doue tramontailfoleifara il uoftro termineetiluoftro confmeEt neunaperfona ui potrà contraftaretutti ididellauitauoftra.Si come fucumMoyfecofi faroteco No ti laffci ro:et non ti abandoneromai .Confortati et fi forte et robuftonmpercio chetudiuide rai per forte ad quello populolaterra:laqualeio giurai a tuoi padri:chio la darei loro Adumque confortati et fi robufto et f orteiaccio che tu ferui et faccitutta laleggie: la quale ti comando Moyfe feruo mio Non ti partiredaleinedamanorittanedamano manchataccio che tu intenda tutte le cofe et conofcht:chetu fai Non fi partirà il uolu medi quella leggi e del la tua boccha :ma péfaraui détro di et nottetaccio cheta guar/ di;et facci ciò cheue étto ifcntto Et alhora diriserai latuauia&: filaitéderaietco nofcerai.Eccochto ti comàdoche ticófortiSt di robuftomó hauerepaura:&nò tif bigottire:&: no temere fpcio che iddio tuo fignorefietechoiqualùq? luogo tuàde ra i cótuttele cofe che farai .Ecomàdo lofue ad tutti ip rfcipi delpopulo: & diffe Paffa te pmeszo del capo t&comàdate alpopulo de fi di te'Raunateun& apparechiateui:8d ancora dicibi prouedeteuiumpercio che dopo il terzo di uol pafferete il fiume Giot dano:& enterretead poffedere laterradaquale idio uoftrouideedare.Ediffe adquel Udella fchiattade Ruben & ad quelli della fchiatta diGadtEt alla meta della fchiat ta di Manaffe .Ricordini delle parolelequali ui comando Moyfe feruo didio dicédo Iddio uoftrofignorefiuadato ripofo:& tutta laterrauoftra:6c leuoftri moghe:3cli uoftri figliuolueluoftro beftiamefi remarràno nella terrailaqle ue diede iddiop ma nodi Moyfe dila dal fiume Giordano; Ma uoiadate i nanzi alli uoftri figliuoli:et alli uoftn fratelli armati tutti ibuom combattitori &fi cómbateretiper loro;dinfmo ad tato che dia pace et ripofo alli uoftn fratellnfi come egli ae dato aduoirEt fipof fegano laterra.laquale iddio uoftro fignoredee dare loro.Etquefto fatto fi ritornate nella terra della uoftra poffeffione et babitatione:et finabiterete dentro ilaquale ue diede Moyfe feruo didiodiU dal fiumeGiordano dirimpetto cola doueilfofe fileua cioedalonente .etnfpofenocoftoroadlofueetdiffono .Tutte quelle cofecheciaico mandate faremo; Edouumquetucimandaraifi anderemo .Ecomefummo ubediéti ad Moyfe in tuttelecofechecicomandoicofi obediremoadterpure che quello fiate co: fi come fu co Moyfe feruo fuo.Cbumque fata quegli che aura contrade^ o allapa rola della tua boccharet non aura obedito alli tuoi fermoni:& ad quelli che tu dirai: et aur ai comandato: fia morto Ma facbetu ti con forti: et facci fortementeret ardita mente; et ualentemente riporta nella mta tua.Siche dopo lamorte tua fia reputato compagmodiMoyfeilqualefuperfedoferuodidio. C IL Tn T ma ndo lofue figliuolo di Num di Setbim duo huomini cercbatori et ri Ki guardatoton nafcofamente;et lidiffeloro Andateetconfideratelaterraet IOS VE1 Jf al citta diGieticho Iquali andando fi inttafonoin. unacafa duna peccatrice laquale auea nome Raabi& conlei fi npoffdtono Hfu li detìo & raportato al re di Giencbo Ecco che fono buomini enttatiquadi notte di figliuoli difrael;accio che uengano &: còfiderono laterra.Et màdoilrediGeriche adRaabmèretriceì&filedifTe, Caccia et mena fuori quelli buomimnqli uénero ad te:iquali itrarono fcafatua.Impciochio fo:cheloto uengono ad riguardare Si aduedere tutta laterra et tolfe lafemina que (li huomini et filhnafchofe Si differlo confeifo bene che loto uenneroad meimaio non fappea onde fe foffero ,Ma ferandofi laporta lafera albuio :amendue fi ne ufato no fuornet non fo doue fandafiero Anzi terrete loro dietro tolto; Si figlie piglierete & ella figli fece falli re in fui palco della cafa Si figli copri colli fafci del lino: liqu ali eranoqumn Ma colloro iquah erano mandati dal re fi andarono loro dietro perla madaquale ua & uiefcie albaffo del fiume Giordano,Et ufciti co fioro in contanente fu ferrata laporta «Et ancora non baueano dormito coftoro iquali iltauano nafeoftn & eccoquefta femma peccatrice fall Tufo alorojet diffe Ecco chicconofcho Si fo: che iddio na data nelle uoftre mani quella terra Impercio che uenuto fopradinoi lagri kt PTua n°fìCa,f tUttl §^la^bitatori di quella terra fono xfbegotituSi uenutimeno, 01 a la*p0 udito che iddio uoflro fignote fi fecebo laequa al marerolfo: quando C* ^ uec^en^0 noi quefte cofe auemmograndepaura:Si tutto xlcuore noflro l.1 ^non rirna^e 1111 noi pundo difpirito:cioe nellauoflraentrata,Impao cne iduio uoflro fignore egli fie neramente idio in cielo difópra Snella terra difetto bt pero guiratimi botap dio fignoreJche ficome io oe fado mifencoidiaconefCo uoi: Coft farete uoi mifeucordia nela cafa del padre mio:S fimedateuno uoflro figno ue io :cbe farete faluo il padre mio:& lamadremia;et le fo refe mie; et li fratelli mei: 5C tuttelecofe che fono loro:etliberaretelanimenoflre dallamoite,Iquali fillenfpuofe no.Sialanima no lira in uoflio fcambio morta; fe quello fai che tu non. citradifcha ♦ Etpoicheidio aura data laterraanoi:faiemotecbomifeticordia&lauerita;chenoi ti prom urtiamo «Equella figli laffcioiS caloglicum una fune dalla fineflra,Impernio che lafua cafaiflauaappogiataalmuro della citta Et fidùTeloro Salite fu inuerfo imótitaccio che non uifcontnno colloto tornando Etqunflate tndnnfino ad tanto che torni no:et poi uenanderete perlauia uoflra Iquali filidiffero Noi faremmo fenza colpa et ifcufati di quello facramentoicheciaifattogiuraretchefeitrati noinellatena nonfaia quello fegmo diqueflo fumcello tofTo:et no laurai legato ala fineftra:pla qualetu cicampafti;etcalafligiufo:Efel padre tuo:et lamadre tuajpttuoi fratelli et tutto quanto lituo paientado:et tutto lotuo parentado mcafa tua non auerai con gregatoCbi fata ufato fuoridellufcio tuoulfuo fanguefarra ufato foprailcapofuo et noi faremmo fanza colpa et in nocenti Ma del fangue di tutti collo to che fatranno in cafa tua fitornera fopra ilcapo noflto:fe farra perfonachegli tocchi,Ma fetu ci uo nai mettere nelh mamdico loro:et tradirci: noi faremo netti etinnozenti di quello giuramento :cheria fatto gturare,Et quella refpuofeSc diflfe.Came uoiauetededo co lina fatto,Et lafciandogli che fipartifTeno adpico lofuniculo roffo a lafmellra,Etan dando colloro perlaua loro;fi uennero alli monti:quiui illetero tre dinnfino ad tato die fono tornati colloro:che fono iti dietro perpigliarli.Ondecerchando fogni ma non gli potterono trouare,Et tornati colloro allacittade:et entrati dentro:fcefono queflr'e ifpiedelmonteet palfarono il fiume Giordano :et uennero adlofue figliuolo di Numiet figli contarono tutte quelle cofe lequale erano loro enteruennte:et poi li glidifTero Iddio uoflro fignorefia dato nelle noftre mani tntta quefta terra:et fono atterati di paura tuttiquigliiquali uabitano. C, IH» /a IO s V £ y-S T pcileuandofilofuedino&efi moffeilcampo Si lo{le*Et ufdendo de-li Sethim (mennero alfiume Giordanodui et tutti ifiglmolt difraehSd qui/ mfi ftettero tredilquali paflTati paiiarono et andarono banditori p lolle: ■ J 8c commm^a ro no ad gridare & addire Quando uoi uederete larcha del pa ddodel fignoreidio uoftro .Elli pietidellarchiattadeleuiiqualila poitatmoilcuate uifulo&fi lafeguitate:5«: andando oltre fifia tra noi et larcha ifpatLo ditremilia cubiti cioè braccìa:acciocheuoi la polTiatiuederedalungu&conorcere et Capere per che mauoiandateumpercio che prima uoi nonandalli perquellatetguardareuiche uotnon naprolimateadlarcha.Et difTelofuealpopulo Tuttiquanti uifandificateì et purgateda ogni peccato : ipercio cheidio domane fatratra uoicoiemaraiugliolc EtCì diflealacerdotiToghete larcha del patto&dellaconfederatione didiotetanda tem nanzi al populo Iquali faceano lecondo cheta flato loro comodato fi latolfero? & andarono dmand alloro,Ediheidio adlofue.Oggi ficominciaro loadleuatti m alto & adexaltarti et farti grande in prefcnza di figliuoli difrael; accio che fappuno etronofcanoiche ficomeio fue con Moyfeicofi fono teco.Matufa checomàdi apre fiche portino larcha del pado et delia confederationeetdelligamento didio;&di a loroQuàdoum farete emratiparte nellacquadel fiumeGiordanoiiftatequiuEEdiC fe lofue afigliuoh difrael.Fateui mqua et uditelepatole didio noftro fignore Epoi di flfe un altra uolta Per quello conofcerete &: 1 ap rete che idio Ee fignore umo*.& fletti mezzo di uoU&dtfperderadinanzi dauci il Chananeoiet Etheo:Sc.Eueo:ilGerge[eo Pherrezzeo Iebufeo:& Amoreo,Ecco lai eh a del p ado del fignoredetuta laterra pre cederà uot per lo Giordano Apancbiatixmhuommi delle xu. tribù difraehciafcuno diciafeuna tribù Et quando portano lepiante 5i faranno ifegm di piedi loro ipreti che portano larchadelpado etdelligamento didio fignore dellanmerfa terra nellac que dei fiumeGiordanodacquechefarranno difetto cereranno & uerranno meno. Ma quelle che uégono di (opra ftarranno m lime immobile. Et ut cito tutto itpopu lo de tabernacoli loro & loro habitatiom accio che paffalfeno ilGiordano;6c hpreti cheportauanolarcha del pado &dellegamento d^dio fi andauano innanzi IcroiEt entrati loro détto nel fiume Giord^oitttuttt et molati illoro piedi inparte delac qua:& mqueltempo lenpedelfiume Giordano diedro fuo al tempo della ricolta del la biada tutte auea npiene:et iftettonoferme lacque andando in uno luogo per confiandofi come inuno alto monte; apareuafi daia lungi da una atta la quale it chiamata Edon m fino al luogo diSartham.Ma quelle acque che erano piu di fotto nel mare della follitudine del dtfertpilquale Oggi iicbiamamare morto;fi dilcefo no tanto giu;chequafi al tutto uennero meno che non fi uedeuano.Mailpopuloan daua contro al Giordano;eti{acerdotùiqualiporrauano larcha delpadro delfignore iftauano Copra laterra ficca nel mezzo del fiume Giordano accordi & affettati:^ tu co ilpopulo paflaua pedo letto arenoto delfiume Giordano. C. UH, ■^r Quali poi che furono paffati diffe idio ad lofue Fileggi xu ,huomini tutti de ciafchuna fchiatta; 6«: comanda loro; che tolgano delmezso delfiume Giordano;oue iftetteno apiedi dipreixn.piet r e dunfEimedequale pietre JL pomte nellogo del campo doue ut porrete iftanotte et ficherete le uoftre trabacche.EtchiamoIofue xii,huomim:iquali aueano ifciolnet diedri di figliuoli difraditutti quanti de ciafcuna ifcbiattaiediffe loro .Andati dinanzi allarchadndio uotlro fignore nel mezzo del fiume Glordano:eportati quindi ciafcheduno tutte quante quelìre pietre nelle fpalleuoftre;ficondoil numero di figliuoli diftieluutti quanti diciafcunaifchiatta;et (arra fegno intra uoi.Et quando tuoftn figliuoli di mane uedomanderanno dicendo Che uogliano dire queflepietret Buoi fmfponds rete loro; et ti direte loro Lacque del fiume Giordano fi uennero meno dinanzi ad larchadelpatto et ddlegamento didio fignore quando ella ilpaflaua.Et ipercio fono poflre qui quefte pietre permaeftramento di figliuoli difrael m fino m eterno «Et feci no ifigliuoli difrael ficome comàdo loro Iofue;& portarono delledo del fiume Gioc dano xii*pietre come ìdro auea comandato ad Iofue;fecondo il numero di figliuoli difrael in fino alluogo oue pofono ilcampoi&quùu file puofono Et lalttexu .pietre fi puofelofuenelmeszodelled:© del fiume Giordano nelluogo doue(tetterò iprett iqualiportauano larchadelpadodellegamento did o fignoresSC ancoraui fono m fi noaldidogguMaipretiaqualiportauano larcba iftauano nelmez^o del fiumeGi ordanodinfmo ad tanto che foflbno compiute tutte quelle cofe;che idio auea comi date adlofuexhe dicePfe &: parlaffe alpopulo;echegli auea dato alui Moyfe.Et andò ratto ilpopulo 5C fi paffo Et paffati tutti quantiifi paffo poi larcha didio:8i ipreti fi andau ano dm ansi alp op ulo ,Ma ifigliuoli di Rubenquelli diGad:&: dellametta di figliuoli di Manaffe armati andauano di nansi aifiglluoli difraelicome auea loro co mandato Moyfeferuo didio'.&quaranta migliaiadicombattiton aforme# afehiere andauano petlò piano per li campi delicittadi Gerico.Inquelio d Magnifico OC exalto idio lofue nel mez2:o di figliuoli difrael*. acao che temeffono lui fi come te mettono Moyfe quando egli erauiuo.Et figli diffe Comandaatpreti che portano larcha del pado & dellegamento tcheElTchano delfiume Giordano Ilquale comàdo loro 6idiffeCbe ufciffonodelfmmeGiordano.Etufcendone fuori portando larcha delpatto dellegaméto didio fallirono infu laterra fecchaSd foda JSi tornarono laeque del humeGiordano nellesfto loto &correuano come erano ufate di correre innanzi h^a ilpopulo ufadel Giordano 1 primo di del decimo mefe.Et andarono & puofo no ilcampo in Gaigaia dirimpetto alla piaga delloriente doue fileua ilfoledella cit tade di Gimcbo.Ét le dodiciepietrecbeaueano tolte delled:o del fiume Giordano filepuofe lofue m Galgalla:& diffe lofue ai figli no li difrael «Quando adimanderi no ifigliuoli uoffti domane pofdi ilioro padri 6c dirranno loro:che uogliono dire quelle pietreanfigneretelo loro:& fiderete Per larena delledo paffo Ifrael quefto fiume Giordano fecando idio noftro fignorelacquedel fiumedinanzi di Noidinfi no ad tanto che foffomo paffati noitaccio che aparino alipopuli ditutte leterre lafortiffima mano didio fignoreì&: accio che uot temiateidio uoftro fignore dogai tempo. C. V, Oi ebebbero udito tutti i Re degllamoreihquali babitauanodiladalfiumé f Giordano dmerfo loccidentedoue tramonta ilfole:Et tutti i Re dichanaa 1—' iquali poffedeuano dmfino almaremagioreicbcidio aueffe feccato ilfiu me Giordano elcorfo fuo di nanzi affiglinoli difrael dinfmo ad tanto che paffaffenoiuenne loro meno ilcuore &i non rimafe loro pundodifpinto:temendo &C nel ebapo della pelle della uerga • Et fece lofue quello cheidio gliaueacomandato & circumcidette cioè taglio il nerbo intorno intorno fufo nellapelle della uerga loro .Et quello fu & e lacagione della feconda circumcifione Impercio che tutto ilpopulo : » quale ufci degypto tuttiimafcbiifid tuttiicombatitoriforono morti nel difetto: per landare intorno gràde che fecero dellauia iquali tutti erano circumcifi. Ma ilpopulo ilquale nacque nel dffertornel andaredelliquaranta anmtebe feceto perlaltiffima * & (patiofa mà del difetto della folitudinemon era ne fo circumcifoi dinfmo ad che fic6fiimaffino:& monffono coloro:iqh nò aueano udita lauocedidio Egnore. quali auea giurato innanzi che foffono morti di monllrare loro !aterra:cne mena ìade 6i mele.Ifigliuoli di colloro furono in luogo dilloro padruet furono circuma ^ dalofiieumpercio che come erano illati nati cofi finmaforo fanza circumci io ne, neilauia neperfonaneunagliauea circumcifi.Mapoicbeforonocircuci i*i e inquello luogo del campo et delofle doue (erano poftiidmfino che furono ana i e guanti dtquelb tagliatura,Et diffc idio adIofue,Oggi uoe leuato didoflb lobbrobrio diquelli degypto Et cbiamafi quello luogo Gaigaia m fino nel prefente di.Et rima fero li figliuoli duraci in Gaigaia,et fecero la pafqua ne xuiùdi del mefealufe/ prò nel pi ano di Giericho:& mangiarono de frutti della terra laltro di: pani azimi et ìa farina di quello anno medifimo.Et uennemeno la manna poi chebbero mancia to delle biade et di rutti della terra * Enon ufatono poi piudiquello cibo dellaman na li figliuoli duraci :ma mangi arono dcllebiade &di fruttidellanno prefente della terra di chanaambt ellendo loluenelcampo dellacitta diGiencodeuo Tufo glioccbi et uedeunohuomoulqualeiftaua dirimpetto allm; 6i tenea il coltello ifguainatoEt andando allm egli difieSe tu di noftn o de nemiaiilqualefigli refpuofe&diffe Mai norma fono principe delloftedidiofignoreret bora uengo Et gittoffi lofue chinato giufo interrai^ adorando diffe Che fauella et comandaidio mio fignore alferuo fuo &qucgh glie diflelfciolgi & tratti il calzeamento di piedi tuoinmpercio chelluogo douetu lilalie fà<5lo,Et fece lofue li come gli et a (lato ded:oet comàdato, C. VI, ' *1 i\ ^ etra ^ letico fiera chiufa et fornita & armata per paura difigliuoli / I difraelr&nulla perfonaera arditanede ufeire nedintrarerS^difTeidio ad Io ^ E lue.Eccochio ho dato nelle tue mani Giericaret il Re fuo;&tuttigIihùo m fottiAndate ftorno alla cittade ogni diunauolta.Ecofi farte yùdiEt nelfeptiodi r ; ,„no ip reti fepte trombe lequale fono ordì nate:& ufate aldi del giubileo 8C dillec/ titiaetuadano innanzi allarcha delpatto delfignoieidiorEtfette uolte andarete in tomo allacittade; 6c ipreti letróbe qndo foneràno lauoce dellattóba piu Ioga &dipiu pezzi;et griderà nelleuolireorechiejffieme griderà tutto ilpopulo cógrandiffia uoce & mmantenente raderanno imuri della attade infino ai fondamenti Etmtreranno cadauno nell uogo lorojfecondo et come che illatràno dirimpetto « Et chiamo lofue figliuolo di num ipretnetdilfeloro, Togliete larcha del patto delligamento dtdio fignore:et glialtn fepte preti tolgano le fepte trombe del giubileo etuadano dfnàzi dailaichadidiofignore.Et al populo fidilTe, Andate etadtorniateiaatta tutti arma ti ‘.andando m nanzi allarcha didio fignore,Epoiche lofue ebbe finite leparole : 5C fepte preti lonaffero quelle fepte trombe dinanzi dallarcha delpatto et dellegamen todi-!Cgnore:et tutto ilpopulo andaffem nanzi armato?et tutta lai tra gente: etelpo poilazzo leguittauano larcha didio:et colle trombe ogni gente gridaua. Ma lofue auea comandato alpopulo etdecftoNon griderete : ne non fe udeta pun&o la uoce uoftramon uscirà parola ne detto della bocca uoftra:dinfino ad tanto che uenga nel dime) quale io uediro Gridate ad alta uoce,Et andò una uolta per di larcha ad torv mandolacitta.Poi torno nel campo et nellofte et flette quiuiEtpoi leuandoft lofue di notte tolfeno ipreti larcha di dio fignoretet fepte di loro tolfero fepte trombe le quali erano m ufo dii di del giubileoiet fi andauano in nanzi allarcha didio fignore et andando & fonandoti ilpopulo andaua innanzi armato i nàzi alloro Tutto lai tiopopuloetmafchi et femine fegmttauano larcharet fonauano colle trombe:& ad torniauano beuta il fecondo di unaltra uolta:& tornauano nelcampo et nellofteEt coli fecero fei di Et nel di feptimo leuandofi m fuldi li ad torniarono lacittade come era ordinato fep te uolte.Et fonando nel feptimo andare m torno le trombejdiffe Io fue ad tuttabmoltitudine delpopulodifrael Gridate forteumpcrcioche idto fieno, re Ciccia data lacittade.Equella cittadefifia cxcomunichataiettutte le cofechedem tro ui fono in nanzi adio fignore Solamente Raabpeccatrice mua:et non muoia co tutti colloroaquali fono con lei m cafa Impercio che nafeofe imelfinquali noiman dauamo aduedere quando noi ghaueumao mandati.Ma fate che noi uiguardiateche di quelle cofe che ui fono uictateetchio uoe comandato che non tocchiate neuna cola ne pigliate accio che non fiatipoi «appallatoti del comandamentoiSautta lo, ite fia colpeuole diquefìo peccatQJet abbiane turbatione et ifcandalo, Macio che XQSVE fata doro o dargento Si uafi di mettallo Si diferro fifi confacri adioìSi rapongafi tra ifuoithefon.Epoi dettoqueftogridando tutto quanto ilpopulo Si fonando ietto ' bet poi chel Tuono fu entrato nelle orechie et lauoce altiffima intutta lamoltitudine gridando ogne buomotmcontanente caddeno imuri dellacittade:& ogni perfona fa li in fuqnello mutoicioe mquello luogo ilquale gliera di rimpettoi& pigliarono la dttade;&: ueciforo ciò cheuera dentro da glibuomim infino allefemmei&da ifanci' ulli in fino alli uecchu.Etbuoi idi peccore;&: afini cofi uccifono alle punde delle fpa, det&: delle coltella^Ma ad quelli duehuomim cheta mandati adfpiare fidiffe Io Tue, Intrate nella cafa diquella femmapeccatrica&fi la mennate qua lei 8i tutte quelle cofc;& perfone che fono conlei come lepromitefìi perfacraméto.Entrati quefte dui giouanicauarono:& menarono Raabulpadrei&lamadte fua5& fratelli fuoiiet tutte le maffantieiet tutte le fue cognate et cognatnet fecele iftare fuori dellofle et del cà/ potmalacittacum ciò che dentro uifitrouofi arfeno et mifero adfuocho; fuori che loro et lanento et mafi di mettallo et di ferroilequalt cofe mifeno nel depofito didio fignore.Et Raab meretrice et peccatrice et la cafa tutta del padre fuo fece mue re etifcampo còcio cbehauea4Et fi abitarono nel mezzo difigliuoli diffael infmo al di doggi.p chehauea nafcofh imefTiiiquali bauea mudati Iofue;accio che ifpiaflbno lacittade di Gerico come iftaua mquello tempo m aledifle Io fu e etdiffe Maledetto fia quello huomo dinanzi dal fignore il quale rifafciteraet edificherà hcitta. di Gier ico Ifuoi fondamenti fienno fopra il fuo figliuolo primogenito;et nellulmno difu^ oi figliuoli fieno fopra edificate et fate le porte fue*Fueidio con Io fue; et il fuo nomine mifpaito per ogni terra. C. VII. -wr A ifigliuoli dlfiael fi trapafTarono ilcomandamento didioiSc toLfono se /I nafcofono diquello cheta metato Achar figliuolo di Charmi di 12. ah di figli I 8 uolo dtZcitc de latri bu de luda tolfe alcuna co fa dequello che era u retato • JL ^ J^Etpero turboffi et adiroffiidio contro aifigliuoli difrael Emandando poi lofue diGetico huomini confro’Haylaqualeiflapreffo abetbauen dallaparte dellon entedouefi !euailfole:del cartello di Betbel.Et fidiffe loro Andate grufo et fapiale come rta laterra.Iquali feruando et mittendo in executione il comandamento cheta loro dato:Andarono ad prouedere Si adfpiare lacittade dihay.Et tornati fi diifero ad ìofueNon uada giufo tutto ilpopulo*Mauadanci doamihao tremiliahuominuet fi diffacciano queftacittade.Perche fi debbe tutto quanto ilpopulo afatiebare indar no contro apochi inimici.Et andarono ad quella cittade tre milia combattitori uqualt incontanente uolfeno lefpaJk:& furono ifconfitti daglihuomini dellacittade diahy et furono morti diloroxxxvi.huommi efigliper feguittàrono illoro nemici et ad uerfani dallaporta della citta infino ad Sabanmtet fi caddero et furono Sconfitti fu giendo per li piani et tfbegotiffi il cuore delpopulo;et diuento liquido come laequa Etlofue fiftmcciolaueftimentaetcaddecbmato interra dinanzi dellatcha didio m fino al uefprocofi egli come tutti quanti gliantichidifiael Et puofono la poluete foprail capo loro:et diffe lofueGuay guai adnoi fignore idio Perche uolerti paffare querto populo il fiume Giordanoiacaochecei metteffeet deffenellemani dighbuo mini fiche fif pegni etucadafi.Idio il uoleffe che come incominciamo foffimo rtati dila dal fmm e Giordano.Signore mio idio che diro io uegédo ifrael uoltare lefpalb- me anonafeofo loro Si le cofe furate Onde non potrà ìfrael filare indanzi aiuoi nemi a .Ma fugira dinanzi alloro :impercio chee mfozzato et fatto mmondo di peccato nemi ICS VE della excomumcationc.Maio non faro piu conefTo noi infino adtanto che non attera rerete et ocaderete columlquale e colpeuolediquella cofaircelleratar&diquefto pec, catoXieuatifnf0^ ua randrficha ilpoputo;& di loro Quefto diceidlo fignoredifra eh Vide che inme^zo dite fie commeffo peccato;cioe dtquello cherauietato et ifcomunichato.O ifrael tu non porrai iftare de nanzidalla faccia di tuoi nemici m fino adtanto che queglichela fatto morto fia: et Scacciato et ifpento ad tetra delmez zo di uonperochegli ae comeffo cofi cofa ifcellerata et coiTi grande peccato . Voi fi anderete domattitna tutti quanti cadauno ordinato per la ifchiatta fuajSc fopra a qualumque ifchiatta uerra le forte fiuenga poi quella fchiatta et per parentado fi fidimela i Epoi p«; cafe et per huomo . Eper quella ifcb.attaloqualeVara compre fo ebeabb.acomeffo quefto peccato f.fia arfo con,urtala fua fubftanaa: .mpero che effoli a trapaliate '‘comandamento didio et ae comelfocofa Cozza mlftael.Et le oandoft lofue la mattina f,ordino tutt01lpopilloet fccondo ie Ioro lfchmt(, _ Et fo ttouate & mene le forte che la ifchi atta di giuda fiera colpeuole tlaqualeeexamtnata fu ttouato cheta colpeuole a famiglia dizare laqual examinata fo trouata la cafa di Zabd. et puoicetchata adhuomo fu ttouato Achot figliuolo dt Charmi che fu f'g IiuolodiZabdidel figliuolo dizareide lafcbiatta digiuda-Etdiffe adAchor Figli uolo mio da lode et gtatia& gloria adio fignore diftaehet confeffa et dimi quello che tuae fatto :et non mel aellare ne nafcondere.Et nfpuofe Achor adlofue et fig li diffe Veramente chio oc peccato indio fignorediftaei: et o fatto cofi:&cofi Jmper ciò chio indi tra la preda et la ruba uno mantello roffo molto buono & dugentodi' nan danento didui foldi Se mezzo Inno Et uno regolo doro;ilquale ualea cenquita denam:&: uegnendomeneuogliafi tolfiquefte cofetet nafcofidi nmpetto almezzo del mio tabernacolo! doueio habitoiSC largente mifi in una foffatet coprilo colla ter ra.Et mando lolueifergentilaelquali correndo ad tabernacolo di cofìut frenarono ogmeofanafeoftam qnello medifimo luogo infieme collatgentolSc togliendolo del rabemacolo li portarono ognicofaadlofue:& ad tuttiifigliuolidifraeiretfigli git/ tarono dinanzi didio Et togliendo lofue Achor figliuolo diZareth et largente et il mettalo etiliegolodclloroiet ifuoi figliuoli et le fue figliuolej&ibuoi etgliafini 8C j r Pcccore^ lJ tabernacolo:et tuttaquanta la fua maffantiaet tutti ifiglmoli dil rad concilo lui fi lomenarono nella ualle dachor Doue diffe lofue Jmpercio che tufi ciai turbati tutti quanti idio fitiftutbi mqueflodidoggnEfillo lapidarono tut ti ihgliuolidiirael:6<: tutte lecofe cheallui làperteneano fi iuronoarfe&:confumate col luocho : et figli raunarono et feciono addolfo uno grandemente dipietreilqua leui (ta infine aldidoggi.Et pamlìi liraS^ ilfuoredidionlqualehauea contro alloro Et fue chiamato ilnome di quello luogo la ualle dachor ifmo al di doggi, C* Vili. ^ ^ idioadlofue Non auere paura & notifbigotire piglia teco infieme tuttalamoltitudine di combattitom&lieuati et uagmfo alcali-elio dibav P Eccho infineadquiio odato nelletuemanulRe fuo ilpopulo etlaaS de & latetra Efarai allacitade& laterra dthay.et ad tuttala contrada come facefìa ad Geticho:& al Re fuo,Ma lapreda &: tutti gl,ammali pigiiarete per uoiPm ni allacitta aguati dietro. Et leuofTì fufo lofue & tutto quanto lofted,buoni combat titon coneflo lui:acc,o che andai!oro ad bay 6c elletti ttentamilia buomini ipiu forti figli mando dinode:& comando loro:* dilfe Ponete loguato didietro allacittade! & non m partiti molto di lungnmaiftarete tutti appancbiatnet io infiemecótutta lalatfa moltitudinedellagente con meco andarenao giufo uerfo lacittade,Et ufeendo negli contro adnoi uolgeremoloro lefpallccome faciemmo laltrieti et fugiremo in fino ad tanto loro naueranno cacciati:* farrano dilongati dalla cittade Impercio che loro penlerannochenoifugiamocomefecionolaltrieri.Erfuggendo noi et egli pcrfegmtandoci: kuaretme fufodellaguato;et fi guaflarete lacittade: etidio nolfto XQS VE jj fòlgore fila data inuoftre mani.Hpoi cbelaurete prefa CilarderetetSi firn metterete il fuocho détto »Et tute quelle cole corno io ue ho corniciato cofi fareteEt laffolh anda re:&loro andarono alluogodellaguato: & iftettmo traBetbelethay dallapattedel Ioccidentedoue tramonta il fole uerfo lacittade di hay. Et lofue tutta quella notte iftettein tntzzo delpopuloiet leuandofi in fuldi raflìuno tuttiifuoi compagniiet an do gmfo contuttigliantichidelpopulo nekampo dellofte a tormato tutto da loauxi Iio di combattitori:& uegnédonegli Et fagliendo fufo uerfo lacittadeiftetteno dalla parte delSeptemtnone della cittadeitra laquale attade et loro era m mezzo una ua Ile,Ma lofue bauea elledi cinque milia buomim :equelli pofti maguato traBethauen et bay dalla parte deiloccidente diquella attade,Ma tutto quanto laltro hoftediriza ua la bataglia et le fchiere dalla parte dacquilone.Intanto era grande lofte diglmlti/ mi cioè lacoda che adgtugneuano uifmo dalla patte dellactttade dallaparte docci/ dente doue ilfole tramonta.Et andò Io fu eretm quella node iftette in mezzo di quel la uallellqualeueggiendo ilRedibay ad fretto ffe lamattinazet ufci fuori Lonturto loft e dellacittacleiet dirizzo le fchiere etlabataglia uerlo la parte che iftauadirimpct toaldòerto non fapiandocbe dietro allm fofloio nafcoftighaguati*Ma lofue uedd do il Re che lolle fuo ueniaeontro alui diedono luogo monflrando dauere pautaiet fuggiendo per lama dellafollitudme Et quelli gridando loro dietro tutti infieme in flrmgnendofi figli perfegiuttarono fortem entej&: pamili dalia citta dalungi ,Ec no effendo rimafa perfona muna nella attade di Hay et de Bethauen ilquale non pfeg uitaffeìfrael;come mprima erano ufciti fuornlaiciando le caflelià aperte ^Diile idio adlofue.Leua alto il feudo cbe ae in mano uerfo Ucittadedi Ha.y ampcrcio cbio ti ladaro etieuando lofueiHcudouerfo lacittade:Si centra gliaguatiche ilauanonaf/ coftiun mantenente fileuarono fufot&: andando dentro dalla attade filla pigli aro/ uo;& mifiuidentro fuocho,Eguardando glahuomint della cittadeiiquali perfeguit tauano Ifraelet ueggendo il fummo della attade che ardeua fallitemfino al cielo : non poteano oltre piu andare nequa nelai& ifpecialmente per checolloro: iquali haueanomonflratto defugite andando perla folitudme uolgendofi contro alloro fot temente aueffono loro contraflato.Eueggiendo lofue cbe lacittade era prefa et chel lume deilaattade chardeua fi andaua molto malto:uoltoffi et andò contro anemici et fi percoffei& uccifc glihuomini di Hay et ancora colloronquali haueano pre/ fa et mefia al fuocho lacittade ulc^endo fuon della attade contro anemici loro che/ tano in mezzo; percofifono addoffoifiCcominciarongli adfenre^effendo tagliati in ernia degni parte in tanto fotono tagliati etmortitcbeuno folo di tanta moltitu/ dine non ifcampo.Ma ilRedellacitta di Hay fi pigliarono uiuo;& prefentirolo ad lofue .Et poi che furono tutti momuquali haueano perfeguitato Urael andando uerfo il difeito:& mquefto medifimo luogo atterrati colle coltella & morti ito ina io/ no ifigliuoli difiael oc cacciarono ad terra lacittade Et fiera innumere collorouquah quello medifimo di haueano tagliati daglihuomini iu fino alle femme da dodea mi/ ha perfone della citta di Hay tutti.Ma lofue non tiro ad fe ìamano:& libraccio cbe tenta ifìefo m alito tenendo ilfcudo perfino che furono Morti tufi quelli cbe habitta nano nella attade di Hay,Ma gliammah etlapreda della cittade fi diuifero ifighu° h difrael per loro i fi come idio hauea comandat o ad lofue, Ilquale fi arie la citta e & fila fece fepolcro perpetuo óc fempiternO/Et quello Re fi appiccho m fula cro,.e mfmo al uefpro altra montate del fole.Epoicomando.IofuejSd fue pollo ad terra i corpo morto fuo della croce et filo gittarono dentro nella intrida della cittade* rau nato fopra lui et poll o uno grande monte di pietre ilquale mfta m fino al 1 0ggl • Et ai hora edili co.Iofue uno altare adio fignotedifraeinel monte diNe a come ha uea comandato.Moyfe feruo didio a figliuoli diftael jecome e fcript0 ne no urne e ha leggiediMoyfe fatuo didio.Etfeee!altaredipietrenonpollite ne conaet eqimc ferro non banca tocco:efopra qucfto altarc.Si offetfe factifitio ad io fignorc:& fi of ferfe facrificio di pacetct ifcnpfe Copra le pietre il deutronomio della leggie di Moy fe* il quale hauea ifcnpto et fa&o dinanzi afigliuoli difrael*Ma tutto laltro poplin lo:8c tutti collorouquali eranopiu nobili et duchi & giudictjfiftauano dalluna par te & dallaltra dallarcha de rimpetto}8{ inprefenza depreti:edileuitiu'quali portauaj* nolarcbadel partodidio fignorecofi iforeftiencomeiterrazzamzlunameta diloro prelTo & dallato al monte di Garizim etlaltra meta allato al monte di Hebel: come banca comandato .Moyfeferuo didio.Et imprima fi benediflfeJofue ilpopulo diC t a el. Et dopo quello fi lefle tutte le parole della benedirtione et delamaledirtion.e;et tutte quelle co fe:Ie quale erano fctipte nel uolumedella leggiciDetutte quante quel lecofeche haueacomandato Moyfe:non lafciomunachc nonfacefte.Ma ogni cofa ncapitulo et dille innanzallamoltitudme di figliuoli difraeljallefemine etalli fanciulli et alli fbnfticn che habitauano 6diftauano conloro* C . VIIII. ^ hauendo udite tutte quante quelle cofedi Copra fcripti futi quanti ire I—< diqua dalfiumeGiordanouqualnftauano mfuimontnetne ipianuet nele maremme!8d alla rma del mare magiore:& anebora colloro? iquali babita nano allato allibano:cioe letbeoi& laMoreo;& il Caruneo;& il FecezZeo* ScLeueotSc Elgiebufeo tutti infiemein uno fi raunarono; accio che comabtefeno có lofucetcon IfraeliSicon uno animo m una medifima fententia. Ma colloro: iqualt babitauano in Gabaomudcndo tutte quelle cofe che hauca fatte lofue ad Gerico de adHay tpenfando malittofamente fi tolforo cibi conloro et miferlim facchi ueccbii & puofergli infu gliafmi:8iutn daumo difcufiti etrottij&calzamentiantichirtimi impiedi iquali mollralfero:& folTe fegno chefolTono confumati & mucchiati perlo longo uiaggio Et ipamche portauanop arcuano dutipcrlolongo maggio; Si erano tutti rotti per pezzi4Et andarono ad loiueiilquale iftauaalhora neihollcet ndcàpo in Galgalatetfi andarono allui et ad tu tti i figliuoli difrael co nquelle co feSi fi gli di {Tero.Di terra molto longi uegmamo defliderando difare pace,Et rcfpuofono loro i figliuoli difrael «Guardate che uoi forfè non.iftiate nella terra che eie data in forte l & che non polliate h abitare ne fare parto ne ligamento concflfo noi^EtdiCfono ad/ lofue,Noi «diciamo che noifiamo tuoi ferui ♦Aiqualt diffelofue.Cbi fite uoi ; dC onde uenitei’Etnfpuofono & dlflfonoX)i tetra molto dilungi fono uenuti ituoi feo in in nom e didto tuo fignore.Impercio che noi udirne la fama della grande potétia Si tutte lecofi che fece in EgyptoiSiadui Re digliamorei dilla dal fiume Giordano Afeon redi Efebon:SiadOg rediBafanuquali etano in Aftaroth«Etdiffonci li nof» tri antichuSi tutti gliabitaton della tetra noflra.Toglietenelle uoftre mani cibi per cacnone delagrande et longa nort e:laquale bauetead farei Si andatem contro alloro et ti dite.Noi ìiamo uofln ferui fate parto conefifo noi.Ecco ipanni quando ufeimo fuori 'de lecafe noftreperuenire aduoi caldi gh togliemo:et hora fono fatti fechi et p r latroppo uechiezza fono rotti et fpezzan.Et gliuth nuoui ghenpiemmo diurno: et t eco bora fono rotti et difcuciti.Iueftimenti et icàlzamentiiiquah calziamo etmc tiamo«quali habiamo inpiede per lalongezza della longa ma fi fono rotti etftrac/ ciati: quafi confumati et pigliarono ifigliuoh difrael delliabi lorot et non nehiefo no nella bocchadidio che dicefle.Et fece lolue pace con loto. Et fatto il parto promi fe Ioniche non fetebbono morti,Et ancoraiprmcipi iquali erano fopra lamoltitudi ne filglutarono loro,Ma paffati itre dipoi che fu farto et confermato ilparto:fi udì tono cbegli habitarono loro predo:et fi erano loro uicinijet come doueano edere tra loro,Et moffono lode et il campo ifigliuoli difraehct uennero il terzo di nella ci ta di coftotoJEtquefh fono mocaboli IoroGabaóCbaphiretaBeroth:et€ariathian. Et nòfeceromale munotpero cheaueano loro giurato iprmcipi delamoltitudmenel nome didio fignorcdifrael.Et mormoro tutoilpopulocorro aprincipeetfididbno U)ù Et tifpuofono loro {principi Noi giuramo loro nel nome didio diitael : ÒL impei co noi non glipoifiamo toccha^Maquello faremo loro confetuifi 6c muano;accio che lira drdro non fi conciti S^muouafi contranoi;fenoicifpergmra{fom.o;Ma umano in quello modo;che loro taglino legniaalbilognodi tutta quanta lamoltitudine:5£ portino laequa.Aquali dicendo quelle p arolechiamo loLue tgabaoniti et dille loro. Fer checi uoleftemganatedi quello inganno; chemolto dalongi habitiamodi uoi conciofiacofache uoi fiate nel mezzo denoi^Adumquc pero feretefotto maledic/ tioner&fottoferuitudme.Etnon feraneuno nella uollra citta che rimanga dit agli, are legmai&di portareacqua nella cafa didio nollro fignote.Iquali fi nlpuofono ^ dilfono.Er fue annuntiato et dedo afemi tuouche idiotuo fignore aueffe prò/ melfo adMoyfe feruo fuo che ui mettetebbe nelle manttetdariebbe ogni terra:& fi ucciderebbe tutti gliabitaton fuoi. Et impernio noi aueuamograndillima paura; fi promdemo alanime nollreilbegotiti:et conflrettidellanollapauraiepero lacem mo et ordinam mo quello configlio.Maeccho che ora fiatno nelle tue manirquello cheti pan buono & diruto ficcira-Et fece lofue come auea dedo jet figli libero de! lemani difigliuolr difraellaccio che non folfono morti.Et fi ordino & determino qu el di che follo no mferuigio ditutto ilpopulo Jet dellaltare didio stagliando ligna; :SC portando laequa mfmo aldi et altempo preienteunquello luogo cheidio fignore c! ìeggelfe* C. X» A qualecofaconciofiacofacheludrlTe adonifedech rediHierufalemchc ero folle che lofue aueffe prefa laatta dibaùSi aueffelladiffattaiet come a/ uea fatto ad Gerico;et al re fuo coli fece ad hai et aire fuo et cheigahaont - / ttTene folfono andati adlfraeljet foffbno pattegiati conloro tebòegrsde paura.Impercio cheGabaon fi era grande cittadeiet una delle ci ttade regaleemagio re chel callello dihay;etuttifiuoi combatitori fortiffimi.Etmando adoni!edecb re i Hierufa lem a(j Hotham re di Ebron: et ad Pbaran re de Iherimorh; et ad laphie re diLachisiet ad Dabir rediEglon dicendo, Venite fu con meco ad farmi adiuto : ad fufQ:cioedredebronsetilredeGerimotb;et lire di Lachisiet il tediEglontutti m freme conloro holleiet co la loro gentedacombattere;&andarono et puofetoilcàpo allato aGabaoncombatandolaJEt quelli della citta adfediati fi mandarono adlol ue ilquale era acampo m Galtlearetftglidiflbno.Nonitardare di dareadiutono ah fer/ ui tuoi. Vieni fufo follo et liberacrset aiutaci Jmperao chefono raunati tutti i redi gliamorei contro adnoiuqualr habitano fu ne imonti.Elcuolit fufo lofue diGaigala et tutto Iclìedc cambattuori conluihuommilortillìmi.Et dille idio fignore ad lo^ lue.Nonhauere paura diloroiimpercro chio giro dati etmeffi nelle tue maniglie uno diiorcti potrà contraflate.Et corfe fopra di loro in fretta Io lue uenendo tuta lanose de Gaìgahs .Et lo fignore lifbigotti dinanzi alifighuoli difrael. Et fili per coffe inGabaon deuna grande piagaret figli perfeguito per lama doueiiua fufo in Be ttheronsefigliperleguito loluefit uccife [fino adZecha et ad Maceda.Etfuggendo loto ifighuoli dilraehet fuffero nel andare giufo di Bettheronudio fignore mando adoflo loro dacrelo pietre grandiffime dmfino ad Zccha.Et piu ne morirono aliai delle pietie;cbe non furono coloro che aueano morti colle coltella i figliuoli difrael Et al bota fauello lofue adio fignore et oro quel di che gliauea dato lamoreo et i con Etto dinanzi dalloto afigliuoh difrael, et diffe dinanzi alloro .Sole nonti muttare non te muouere dirimpetto a Gabaon4cioeiftafermo:& laluna uerlola ua edailo uon ti muouere.Et illetteno il fole et laluna fermumfino ad tanto chclolue et rael liuendicaffe di luci nemici. Non e egliifcnpto quello nelllbro digmui ,eg i i ette d Iole nel mezzodei cieloet non fa fretto di tramontareperilpatioduno duct non uenne mai ne in nanzi ne poi fi grande di ubbidend oidio alla ucce del huomo & co ba ttendo per IfracUEtorno lofue con tutti ifigliuoli dicaci nelloftedi Gaigaia. Ee cfque Re erano fugttitet fi nafeofeno nella Ipellócha dellaattadedemaceda.Et fu nunciato et redetto adlolue che fofìfono trouati quelli cinque re nafeofti nella fpel/ loncba di maccda ulquale comando a compagni fuoi &c ddfe* Volgete et ponete faf figrandiffimi alla boccha della fpelloncha:et poneteui huomimfaui etdifcreti che egli guardino bene.Ma uot non uogliate pm iftare ma perfeguitiateinemicnet tutti colloro che troni ti diuetro di colloro che fuggono figli tagliati etocciditetnon ghia flirti entrare nelle fortezze dellecittadi loróuquali idio noftro fignQtcadati nelle noflre mani et tagliati 6c morti gliaduerfatu et nemici duna grande piagaret confu; madigli quafi tutti :colloroiquali erano potuto fugirelfrael fi entrarono nelle citta di adconcie 6 no itermini et li coufinidifigliuoli digiuda intorno aifuoi patenti etcognatr.Ma a Caleph figliuolo di lepbone fi diede parte nelmezodi figliuoli di giuda? Cleome idio fignore gliauea comandatojcioe eariatbatbcdel padre di Enach? et ella fi cbia ma Ebron et caccionne fuori et fpenfene Caleph t e fgliuoli di Enacbiaoe Sefai et Acbimam:et Tholmai della fcbiatta dtEnacb»Epoi uegnendo et partendo fi quindi uenne agliabitatori di Dabir laquale inpnma fi chiama cariathfepher:cioelaattade dele httere Dille Calepb* Chi ifconfigeta canathfepber et filpigheranofiglidaro Axamla figliuola mia per moglie et pigliolta Othomel il figliuolo diZenez il fra/ te Ilo di Caleph piu giouane*Et quegli glidiedela figliuola fua Axam pmoglieJqua li andando infcmefila eon figlio :er feci le di re il marito fuoichella adomandaffe uno , catnpo del padre fuoJEfedendo infulafmo fufpiro.AlaqualedifTeCaleph jlpadte. Che ai tu diffe quegli,^Et quella ri fpuofe et diffe Dammi labenedidone tua/Iu ma data latetra aulir a le et arida et fecca: dammi et agtugnemi una terra da inacquare et terra graffa et mafiTi ata equelli lidiede uno rmo di Copra e uno riuo di fotto« Quella fie la polfelfione di figliuoli della fcbiatta di giuda fecondo tlloro parentadi .Et era, no cittadidalultime parte di figliuoli digiudaaitato atermim diEdon.Impmna dal meso di fie Capfeel ;etEdehet lacurret Cina;etDimona:et Edadaret Cedesiet AlTor et Lethnam:et2iph?etTelem:Balotb?etAfomoua:etCariotb:Efron. Quella fie Afori Amnam;Same;etMoladaiAfer}Gadda:Alfemon:Betbpheletb;et Aferfuar:5fi Berfabeeret Baziothia:Baala:et Hiimret Humelfem Heholad:et Exihet Herma: Sicelecbjet medemenaietSenfena:Lebaotb?etSehmiet Aem?Remmon.Tuttequc fìe cittade fono umtinoueet le mlle loro.Manelli piani fono quelle:Ellaol;et Atena & Azano:et Engiamin?etThàfiua;et Enaimietlerimothiet Adulam:et Soccbotet Azeca:etSanm:et Atbaim:6zGedera; etGidorothaim: fono cittade quatuordexi colle loro uille.Poi fie San am jet Abefa:etMagdalgad:DeIeam:etMelcfu:etGethel et lachisiBafchatjet Eglomet ThebonJet Legemasret Chetlisret Gederoth: Bethda/ gò:etHerma:etMaceda:leqli fonocittadt xyi.etle loto uile.Poi fie lebana;et Ethec Afamet lepha: et Efna.etnefib. &cella.et Agib. et Marefa, lequali fono cittadi ncue.et leuitle loro.Poi he Aecharcn colle uille et habitacion et campi fuoi.Abacb aroninfine almare tuttequante quelle cofedequah fapertengono adAzctoielle uil le fue, Azoto con le fue mlle babitacion e campi.Gaza con campi etle fue uille in fi, no aborrente degyptonl fuo termine etconfino lie il mate maggiore. Et nel monte di Sarmir;etLetber:Socho?etEdenna:etChariath»Sana,Quella fieDabinet Anab Ifì hemo.et Amm.Gelfen.et Elon.& Gilo.lequah fono cittadi undexi & le loto mlle» Poi fieArab»&toma,etEfan,&:Janum,&Bcthafua,& Afacha.5Z Amatbaì&Dana* tbabe,Quella fie Ebronifit Sior?lequale fono cittadi viiii.&leloro uille.Poie Maon etChermebot ZiphetJSd Iocbae:Zarabel:etZacadam:& Zanoetet Achaim:Gabaa et Cannailequali fono cittadi x.et leuille loro Aluliet Bethfur;etLedo«Marediiet Betbanotb?etHelcbecem?lequale fono feicitadetetleloro uille.PoifieCariatbbaal Quella fie Canathiarim cittade di Selueret Areba fono cittadi due et le loro mlle, °4 ^ ne^ ^^ert:o Betbaraba?Meddim:etSiriacba: Hepfan.et la cittade dii fale. En gaddidequali fono attadi fei et le utile loro fanno tutte in fieme.cxy.cittadi.Ma Ge bule ohabitatorediHiemfalemnon poteoifpegnereifigliuoh degiuda et babito il Gcbufeo cfiifigliuolidigmda in Hiemfalé infimo al prefente di Doggi, £ % VE T cadde la forte difiglmoli di lofephiet fue dal fiume Giordano uerfo Ge neo, et ad laeque fue da oriente la follttudine laquale fall fufo ad Gerico alhmontagn a di BetbeLet partifTì et nefcie diBethcl Lusam et pi (fa iltermine & il confino de ArcWatharothret nanne giufo alloccidente allato altermino & ìlconfmo di Lefleti infine al termino di Betboron che piu ad baffo et di GaSer Et fmifeono le fue contrade et nefeono almare magiore:et poffedcttorla ifìgliuolidi lofepb cioè Manaffe & Ephraim «Et fu fatto il termine difigliuoli diEphmm peri Tuoi pàrétadi et laloro poffeffione uerfo ioriente Attharotb:Addar infmo ad Betboron di fopra. Et nefeono ifum confini nel mare Macmatbar riguarda uerfo acqmlone e? uanno có ir°i termini intorno uerfo lenente fTbamtbfilo:& paffaoltre dallonentedilanoe et uienne gmfo di lanoe inAtbarothtet Noatbara et rmenne in GiericoiSdtnefce al fiume giordano di 1 haphuaiet^paffa oltre uerfo limare nella u a Ile del cannetta. Et fono le fue me che nefeono neimare falfiffimo.Quefta fielapoffeffione delhfcbiat ta di Ephraim cioede fuoi figliuoli per le loro famiglie4Et le cittadi che fono fparti te ^figliuoli di Ephraim nelmer-ode Ila poffeffione di figliuoli di Manaffe et leni Ile loro,Et non uca; ono ifighuoli di Ephraim il Chananeoul quale habita in Gazer. Et habito ilcbananeo nelmezo di Ephraim per fino aqueffo di tributano* CX VII, W cadde la forte alla fchiattadi Manallciimpercio cbeglie il primo geni/ L to cioè il primo figliuolo di lofepbiMachir che primo genito di Manaffe ilquale fuepadre di Galaad: ilquale fu buomo combattitore et ebbe la 1 -y poffèffione di Galaadiet di Bafan;5<: tutti gli altri di figliuoli di Manaffe fecondo le l oro famiglie afigliuoli di Abibezenetafigliuoli di Helechiet aftgliuolt di Hefriehèt affiglinoli di Sicbemiet affigliuoli di Epbenet aifighuoii di Semi da. Quelli fonofftglmoli di Manaffe di figliuoli di lofepb Maresperlezeppo et perpa/ rentado loro Ma falpbaatb affiglinoli Epber del figliuolo di Galaad che fue figli/ uelo di Macbir del figliuolo diManaffe non auea figliuoli ma figliuole idellequale quelli fono inomi‘Malaa:& Hoba:& Egla; Mele ha & Terfa. Et uenneto co fi oro di nanzi ad Elezaro prete et fommo facerdotei^ ad lo fue figliuolo diNumet depnn, api etdiffe Jdto fignore comando per man odi Moyfeicbead nuifoffe datala poffe ffionenel mezode noflrt fratelli, Et diede loro lofue fecondo ilcomandamenio di, dio fignorela pofleffionenel mezo di figliuoli del padre loro.Et caddono,x,mffure di Manaffe fanza la terra di Galaad et di Bai am dilla dal fiume giorda no.Im perciò che le figliuole di Manaffe poffidettono laloro hereditade nel mezo de fratelli del padre loro. Ma laterra di Galaad fi cadde inforteaEglmolidiManaffeiiquali erano ri ma fi «E fu il termine et il con fin e di Manaffe da Afer Matbmatbat, laquale ragù/ arda uerloficchcmietnefaedallamanodmttadalhtodigiiabitaton dellafonte di 1 apbue.Etimpercio uenne mfortead Manaffe laterra di Taphueda quale e allato atefmini et d confini di Manaffe:& di figliuoli de Epbrayjn.Et defeende gmfo ilter mino et il confino della ualk del caneto ncla parte del mezo di deltorrente dele citta di Ephaym^lequali fono nel mezo delle cittadi di Manaffe Ei termine di Manaffe fi e dalacquiIone del torrentetet lufcitafua ua almareffiche dalaiiffro e la fua poffeffi onedeEphraymrSi dallaqmllone fie Manaffe. Intanto che ebadauna ecbmfadal mareietcongiongeffiinfieme conia tribù di Afer dalacquilone;8i con latnbu diIfa cbardalloricnte.EtfUela beredira di Manaffeinlfachar et mAfetiaoe Berfan et le utile et li campi fuoi & leblaà con le utile fue etglubittaton didor cogli caftelli fuoi et ancora gliabbitatondendor colle uilleet campi fuoitet fimigliantemente gliabit/ taro ri di 1 benacb con lemlìe fue:et gli abitatori di Magedo et campi et colle utile fue :et la terza patte dilacittadi Nopbed.Etnon potterono ifigiiuoli di Manaffe dff fare quefle cittadnma incomincio ad Eabitareil Cbananeo m quella terra» Ma poi che forono fortifficatnfigliuoli difrael figli fottomffonoquefticbananei & figli fece ro fuoi tributarli et fideluet nò gliuccifeto.Et faudatono ffigimoli dtlofeph adlofuc lOSVi Jé/j- &. diffono.Per cbc max tu data la poffeffionc della forte ad una mifuraicócio fia co-fa chic fia di tanta moltitudine & idio mabbiabenedetto.Aiquali dille lofue* Seta le molto et grande populo uattene Tufo nella feluaiet tagliati glifpatii nella terra dilPherczeo et diRapbaim u perciò che tu ai troppo Uretra polfeSione et babitatto/ ne nel monte de Ephtaym.Alqual nfpuolono ifigliuoli dilofeph Noi non potremo fallire alle montagnetconciofia cofa che iCbananex ufino cari di ferrojiquali babita no la terrapianarnellaqualeterta fono edifficate Bethfan colle uille etcumpi Tuoi 8C lettaci che polfiedelamita della ualle.EtdilTe lofue allacafa di lofepbetdiEphra ym & di Manalfe,Tu fei uno gram populo:et molto et di grana fortezza. Et non au tai forte una ma palferai Tufo almonte:& fitti taglierauet nedetai gli fpatu ad habi, tareiet potrai andare piu olttezpoi che aurai cacciato aterrailChananeoJi Iquale tu die ebae catii di ferro et ebe fortilfimo. C. X V1111 Rane congregati lofue et tutti quanti ifigliuoli difrael infilo:et quiui ri * I ^ puofono et ficcarono itabernscoli del teltamento;et fue laterra iuggeta et fottomilfa alloro.Ma rimafo difigliuolidifraelfepte febiatte lequali , H ^ ancora non aueano ptefo la poflelfione loro,Aiquali dille Io fue. Per che ut Hate & infacendatiui nella uoftrapigrmaxtnonentratead poffedere laterratlaquale xdio uofttofignoieetdi uolili padri uidiedeiEllegitiui diciafchuna fchiatta tre bu omini:accio cbio limandn& fi circhmo intorno alla teira et fila confidenno£t tolga no la mifura fecondo lo numero di etafchuna ifchiatta et moltitudme:&: fimi riporti no quello che auranno giudicato et fatto,Etdiuiditeui in tra um laterrai feptepac ti,Efiagìuda nelli termini Cuoi dalla parte aulitale: & la cafa dilofepb dallacquiio/ ne,La medi a terra Intra colloro infepte parte giudicate: et uerrete qua ad me: accio ohe dinanzi admeidio uollro (ignoremetta qui lelorti : impercio che tra uoinone a patte de leuiti Cioè de quilli della frblatta di lem ima depreti dialo fignore & laloro betedita e, ma Gad&Rnben et la metadella fchiatta di ManalTe già aueano prefa laloro pofleffione dilla dal fiume giordano dalla partedellorientelequalipoiTeffioni diede loro Moyfe feruo didio,Et leuandofi fufo glibuomim per andare ad giudica/ te & dmi dere laterra et porre mente: comando loro lofue dicendo .Cerchat e intorno aliatemi et fila confiderate:&giudicbate;&tornate admeraccio che qui dmàziadto no Uro fignore infilo metta tra uoile forte.Et andarono coloro riguardando laterra ; et fila dtmfero infepteparti ilcriuendoli f uno uoiume x Et tornarono adlofuenel campo infilo, Ilquale mife le (orti infilo dinanzi adioiet diuile laterra aifigliuoli difrael mfep te patti,Et ucnnelalortepnma di figliuoli dtBeniamim fecondo leloro famiglie;accio che polfedefibno laterra tra figliuoli digiuda & quegli dilofepb,Et fu illoio tei mine uerfo lacqmlone dal fmir e giordano:andando allato a Getico dilla dalla parte del feptemtnone:& quindi uerfo loccidente fallendo fufo alle mdtagnieJ uegnendo nella follitudine diBethauenìfi: paffando allato aluzza dal mezo di t la qualefieBetheLEtandògiufoinAftaroth adar nelmonte che almezodi diBetheron chefìa di fotte et chinafci giufo ad torniando uerfo limare del mezo di dalmonte ebe raguarda Betberon uerfo laifnco.Et fono lefueufcite in Canotbbaahlaqualefichi ama Cariathiarim cittade difigliuoli digiuda,Quefta fie la parte grande uerfo il ma m et loccidente,Ma al mezo di dalla parte di Chariathiarim ifcefe iltermme et il con hne uerfo il mare:etuiene infino alla fonte dellacque de Nepthoa. Et ifcende giufo ^ella parte del monte ilquale raguarda laualledifigliuoli diNonret dmerfo laudare 1 ^eptemtnone nellultima parte della ualle di Raphaim,Et ifcende giufo in Ge e non ciocia ualle di Enon allato il Gebufeo dallauftro,et uienealla fonte de regie paiìando dalkcquilone ; & nufeendo ad Emfcmes cioè alla fonte del fo e. pa a oltre infine amÒnticelli che fono dalla contrada del fallire di Adomm-Et uiene gm lo ad Aben Boen cioè alla pietra diBoen del figliuolo di Ruben.Etpaflfa oltre dallato ad acquitene apiàni+Et ifcende poi giufo alla pianura:& trapafla oltre ucrfo laequi' lone.Bethagla:et fono le me ufcite uerfo uno campo del mate falfiflfimotdallacqui Ione nella fine del fiume giordanodallaparte auftialeulqualefieli fuo termine deìlo ri ente.Quella he lapofleflione dtfigliuoh diBemamin per tutti gli fuol termini et confini intorno intorno aciafehedune famiglie.Et furono le fue cutadi letico et Bethel et Anim:et Aphara:etBethagla:et laualle di cafoiet SeniaraimjSi: Ophira : Betharabaiet Villahefmona:et Ophm;&: Gabeeilequali fono xu, cittaduet le fue mlle.Poi Tic Gabaomet RamaietBetoth’.&MefpbeictCaphtaiAmmofa 6i Recem et larapheltet Ihatelaicr Sela;etEleph:etIebus:laquale fie Ghierufalemiet Gala, ath:et Cariatbuequale fono cittadi xuu.etle udleloio.QuefìafielapofTeffionedi Beniamin fecondo le loro famiglie. CXVllII. IU/a ruorl Scenda forte di figliuoli di Simeon fecódo leloro famiglie I-H bt fue laloropoffelTione&heredita nelmezo della poRelTioneetherelita I di figliuoli di giuda;cioeBerfabeeietSabae:etMolada:et Aferfuaiet Baia - Ai y et A^em:etBet tbolad3et Betbularma.et Sicelecb:etBetbmartbabotbt§C AfTerfua : et Btthlcbaotb :et ^arobtm « lequah fonoctttadi xui. et le loto utile. Poi fu Abm.er R( mmomet Athartet Afantlequali fono citÉadiquattot& le ville lo/ ro.T.utte le uille intorno intorno di quelle cittadi mfino aBalatdi Peramecb uerfo lauti ro fono cittade xvii. etle uille loro alttetanteiEquella fie la bereditadifisbuo h di Simeon fecondo ifuoi parcntadfm lamifuraet mpoiTeflione di figliuoli di giudaumpero chegli fiera il magiore:et poffidettono ifiglmoli difrael Simeon labe redita nelmeso dellaloro beredita.Et cadde lalorohetedita &la terza forte difigli/ uoh di Zabulone fecondo iparentadi loro. Et fue iltermine fuo de la p offe {fio ne di figliuoli di Zàbulon perfino a Santh. Etafcendedel mare et medela.Et uienne m fino inDefbaferbintino aborrente dellacqua:ilquale e uerfo lechenam.et ritorna de Santbuerfo lotientenelli confini de Cefelecb:Tabor:et feiende ad Abereth Se fa le (ufo uerfo lafietequindi trapaffa oltre allandare delloriente di GetbephenTbaca fim:et titornainRemmon:Ampbar:et Noaietatornialacquilone'etNatbon.Et fo no le fueufcite dellaualleumprimalepthaeLetCatbehetNeamaiietSeniomNea lebet Giedula;etBetheleemìlequali fono xu. cittadi & le utile loto.Quefla fie labe redi ta della Cebi atta difigliuoli de Zàbulon fecondo iparentadi et icampi et le calle llaloro.Epoi ufci fuori la quarta forte de Ifichar fecondo hfuoiparétadi et icampi 5c le cafclla loro et fue la fua heredita Hiezrael:3<: Cbafalechi&: SunemrApbaraimt Senontet Anaarath:& RabichiCeflioniet Abesret Ramethiet Enganim;etEnadda : &Betbpbt fes;et uienne ilfuo termine infmo atbabor:et Seefima.’etad Betbfemee t cr Serànno lefue ufcita dal Giordano attadi xvi> etleloro utile quella fie la poffelTi one di figliuoli di Yfiac bar fecondo illoro parentadi le cittadi etle mlle et icampi loro .Poi cadde laquinta forte difigliuoli della fchiatta diAlfer perparentado.Et fue iltermino et il confino di colìoro Alchath et AcluetBetbemet AfapbtetElimelechl et AmaathieMefòl.Et uienne infmo al carmello del marejet Difior:et Iabanatbj&: trapalfa contro loriente Betboagamet palla infmo aZabulontet laualle diGcthael uerfo lacquilone in Berbemethiet Neiefet ritorna dalla mano mancadaCabuh et Achian:et Roob.et Omcn:et d. Chanaunfmo aigrande fidoneict ritornam Orma mimo alla cittade fotuffima et mun.tiffimadt Tb,to et infmo Ofa. Et fattanno le fue ufdtc nel mare dellamifuradazamaretdi Amaiet Aphcchiet Roob.lequale tur; te lo no cittadi xxn .et eloro mlle.Qnefta fielapoffeffionc d.figlmo’td. Alerpet pa rentadt et famtgliedele citta loro et tulle,Et la fexta forte cafco fopradifigltuolì at Neptalim per le fue famiglie.Et comincio il termine loto daElecbietda Ebn: etda banaiict da Adaimdaquale fie Necebtet da Icbnaelinfino alleccho &-leloro ulcite infinoalfiumegiordanotet ntorna al termine uerfo loccidenceinArnothtabcnEpoi IOSVB Ló?- qmndi riefcc:et tornain Noacha et trapala mZabulon uerfo iimeso dùet in Afe uctfo locadente et ingiuda dal fiume giordano di rimpetto oue fileuail foleicittadi fottiffime'.doe aSedin:Iafer:et Ammatbjet Rechatha:et Ceneretbiet Edmaiet Ara ma:et Afl*or:etCedes:s3C EdraitNafors&GeronJet Mabdael;Horcm:&Batbanathi6i Befbfemes:le :uali fono cittadi xviui.etle loro uille.Quefta fie lapoffeflione della fchiatta deNeptalim cioè di fot figliuoli perparentadi de famiglie loro et cittade et cartella et le utile loro.Et ufci fuori lafeptima forte ddlafchiatta difgliuoli diDan Efuelafeptiaet fueiltermié dellafua poOfenrioneSataaietEllaoliet Airfemescioe la citta delfole Selebimiet Aialon:& IethelalElon;et Themtatet Achromet Heltecem: et Iepthem:etBaialath:&Lud;et Bcnebarathi&: Xetbremmon;&;Le;con:et Àiecon: col termine cberiefcie inlopemetRinchiudife inquello confino. Et faiirono fufo etandaronoifigliuoli diDan:&:combatterono contioallaattadi Lefcniet fiiapiglia rono:figli mifero tutti allepuntadellecoltellaietportcdettorla ethabitarono dentro et fila chiamarono lefedamfecódo ilnome diDandelpadreloro.Etconchiudcfi que Ha atta inquello confino ,Quefta fie la poffertio dellafcbiatta difigliuoli diDan; fe# condo illoro parentadi 6c famiglicloro et leuille et le cartella etlecittadi loro^ Epoi eh ebbe compiuto didmidere laterra per forte ad cialcbuno fecondo leloro fcbiattc fi diedono poi lifigliuoli difiael la poifertìone ad lofue figliuolo di Num nel mezzo diloro fecondo ilcomandamento dii io figno re: quella cittade laquale domando che ficbiama 1 bamnathfara nelmJ?e diEphrayn et fi babito latita po cbelauca hediffi chata et fi ui habito dentro,11 querte fono le portcrtione kquali diuileno per forte clczaro fommo facerdote r preteet lofue figliuoli diNunct puncipi delkfamiglie et delle fchiatte difrael w Silo dinanzi adio lignote aHuicio dettabernacolodelterti/ momoietdiuiferolater a- C» XX« X fau elo irbv ad lofue et figli dilfe Parla afigliuoli difraeliet di loio, If, L partiti le ittadidicolloro rbc fugirono per alcuna offefajdellequali fauci/ lai ad uodpermano diMovfe:acao chem porta fugire qualumque uccide 1 y (Te alcuno buomo difauedutamenteìaccio che porta ifcampare &: fugire li ra del profimo Tuo ilquale euindicatore del fuo fangue. Equando fugira ad una di querte cittadhifta ra dinanzi alle porti dellacuta.et il faueilera ad glianticbi diquella cittade quelle r Ceche ptuouino et moftiino perchegU fia innocente et fanza colpa Eco fi lo recai « uanno et figli daranno luogo da habitare*Et bauendo perfeguittato queghulquab aole farelauendetta nonio metteranno in lefue mann impero ebedi fauedutam^' teuccife ilptofimo fuo ne n<5 fettuouaua chefolfe fuo nimicho morta ledueo tic di mnanzi*Etbabiterainquellacittamfmo ad tàtoebe tftaraalgiudtcìo ifcufando 11r atto fuo et che muoia il fummo (acetdotedlquale fai a inquello tempo tantoiOata difuon jAlhora tornerà quegli ilqualeerartatohomiccidiale et moine, ra nella citi le et nellacafa fua della qle era fuggito.Et determinarono che lunacita forte in Ga idea la citta diCedes nclmotc de Neptalim : laltta lacitta diSichem nel monte df E.phraym:elalttacitta fofìfe canathabe nelmontedegiuda:edella dalfiume giordano uerfo laparre dellonente dilenco ordinarono lacittadiBofordaqualc ecdi Bicataad diferto della fchiatta di Ruben et Ramoth inGalaad della fchiatta diGad etG don m Bafan della fchiattadiManafle^Querte fono lecittade date et ordinate ad t| itti Ifigliuoli difrael et aifonrtieri che habbittano tra loro accio che fugirtfeq^1 111 q aaiùque ucadiffe perfona alcuna dlfauedutamente etnon muoia nelle mani del Prf mo fuo ilqu ale diffiderà dmendicbare il fangue ifparto del fuo fratello mnam Sia leifteffedi nanzi alpopulodertendendo la fua regione* C ♦ XXl. ""W I andarono tutti ipnncipidellefamigle di kui et eleazaro fommo Iacea ote 4 et prete ad lofue figliuolo di Num et ad tutti iducbi de parenta li Per tu_te le fcbiatte di fgliuoli difrael Se parlaton loro infinq della tara di Uianaa et ÌÌU lOSVE ■ ' fi cfiffino Idio fìgnorc fi comando per mano di Noyfe che afoiTono date attsde p habittaretet bcrgi loro ad pafcerc et ad conferuare gliammalnEt diedono ifiglmo/ li difrael delle poffeffioni loro fecondo ilcomandamentodidio atadi et borgi loro Et uenne laprima forte afigliuoli di Caatb di figliuoli daaron forno facerdotetet pre ti delle fchiatte digmdatet di Simeon'*&: di Beniamin tredici cittadi:& ad quegli che rimanf no difigliuoli di Caath cioè ipreti et ileuitiiiquali erano fopercbiatti et flati piu delle fchiatte de Ephraimetdi Damct dellameta deikfcbiatta diManaiTex.ci rtadi- Ma aifigliuoli di Gerfon pop uenne la Ceree ebe toglieflbno delle fcbiatte de IfaccariSiDaffertSddi Neptali:&:ddlameza fchiatta diManaffedaqle iftauaiBafan in numero di xiii. cittadi*EtafigliuolidiMerari fecondo illoro parmtadi dellefcbi attedi Ruben et diGad& di Zàbulon xii,cittadi.Et diedero i figliuoli difrael ailev ulti lecittade Sdburgi loroicomeidio bauea comandato permane diMoyfediuiden do ad ciafcbeduno p er forte,Delle fcbiatte difigliuoh digiuda et diSimeon diede Io/ fue certe cittadiide lequalequefli fono inomùaifigliuoli di Aaron perle famiglie di Cbaath della febiatta de lem. Impercio che la prima forte uenne aloro fuoii fu aci Cariatbabe padre di Enathilaquale fechiama:Ebron nel montedigiudatet bur ;i fu^ 01 intorno intorno.Maicampi8de uille diquefle cittadi baueano dato atballeph fi gliuolo di lepbone adpoffedere.Adumque alifiglmoli di Aaron Ebron : laquale fie cittadedinfugio et li Cuoi bprgirct lacittadi Lebnaeoborgifuoùet anebo lettene Iffimon:^ EÌon;Dabir;ctAirruIetam:etBetfam.es coifuoi burgulequali fono mtu ftocitt’di none come e detto de due fcbiatte.Ma della fchiatta di figliuoli di Berna m in fi fó Gabacn etGabee et Anathotblet Almoncollimo burgi fono in. tutto quar to cittadi.Et tutte quante fono mfieme le cittade difigliucli di Aaron fommo Tacer dote fi fono xiii.colloro butgi.Aquclliche nmafero per fabigliediftgliuolidiCha/ ath della febiatta di leunquefta fie laloropoiMone data loto De là febiatta di Eph taim la cittadeltefugio chiamata Sichem conliburgi iu.oi ntlmonte di Ephraim, et Gazeriet Cebfan;et Bethorom coborgi fuoi fono cittadi quatVo.Della febiatta di Dan fueEltheee; &Gebethon;6d Gaialonet Gietbresn colioro borgi fono cittadi quatro.Ma dellameta dellafcbiatta diManaffc fue Anath et Getf iremmon coburgi loro cittadi due.Etfono tuttequefte x. etliborgi loro furono r ito afigliuolidiCba ath a quali erano inminore grado:ma ifiglmoli di Gerfondeliafcbatta di leui fidse/ de loro della mezqa febiatta di ManaiTe laatta di rifugio Gaulon mBafam et Bofri coilloro borgi fono due cittadùMa della febiatta di Sachatf i fue Ghieftontet di Ab ratbiec lerimoth tetHengnamm coilloro borgi fono cittadi quatro.Hi della fchiat^ taDaffer fumafal et abdoniet ElcbatbtetRoobcoliburgi loro fono cittade quatto Ma della febiatta diNepthalim furono cittadi di Riflugio prima Cedes in Galltlea 8C Amothdor:5i Cbarthancoiiloro borgi fono cittadi tretet furono tut te le cittadi de le famiglie di Gerfon xni.coiborgi loro .Ma i figliuoli di Merari della, (chiatta di leui di minore grado fecondo leloro famiglie fu data laforte della fcbiattsi de Zabu/ lon:cioeGiechenaniCartha:etDcnna:etNalol:fonocittadiquatro coikorgi loro . Edella fchiattaldiRuben dilla dal fiume giordano uerfo Gerico furono diate lecita dirifugio umprimaBofor nellafollitudincet Azen&GiefonietMafpba foiioatta di quatto colli loro borgi.Edella febiatta di Gad furono date cittadi di nifiagio : prim a Ramoth inGalaadtet Mannaim*& Efebont et lader fono cittadi quatto cddlilo ro borgi et f°i10 tutte le cittadi di merarixn. fecondo illoro par entadi et famigli i£ * Adumque tutte quante le ci ttadi dileuiti nel mesa della poiTeflione difiglmoh dif rael fi furono xlviii. coilloro borgi aafcime diuife ediede fecondo leloro famigli St ^ diede idio fignore afigliuoli difrael tutta la terra che giuro didare apadnloro et filla pofledettoro et babitoui dcntro.Efu data la pace didio atute le nadioni dì torno' *Et non fue neuno ardito cioè nemicidi còtraftare loro ma tutti tornarono nelli terna? ^ IO S VE ir loro & comandamenti .Et non Tue una fola parola t laquale iduohaueffe promefia di fare loro chela mutalfe ma perfatti firmi et u eri et perpetuale et ogni cola compì' ette et traile .ad, fine* XXII. ~V"' Nquello me di fimo tempo chiamo lofue ifigliuoli diRuben et di Gad et lametadellafcbiattadiManaffeet diffe loro uoihauete fatto ogni cofa 1 che mi comando Moyfe feruo didio.Et ancora ad me hauete obedito intut-J*- te le cofe:etnon auete già longo tempo abandonati moflri fratelli in fino sidi dogguferuando ilcomandamento didio nofìro.Et impercio che dio nollro fign fiore uà dato pace et npofo a uohn fratelli fi come promefetandate 8i tornate ne no/ fin tabernacoli et habitat ioni jet nellat erra dela u olirà polfelTione laquale ue diede Moyfe feruo didio dilla dal fiume giordano. Ma aquiftìpatti cioè che uoi feruiati dilligentemente et compiate colopera ilcomandamento et laleggie didiorlaquabne comando Moyfe feruo didio*eche uoi amate iddio uoflro Tigno re :et andiate pertut te le fueuie;et fermati ifuoi comandamentitet figli ui accofhate:et figli fermati co, tutto ilcuore er contutta 1 anima uoftra.Et beneditegli lofue et figli lafcio andare.I qh tornarono nelli loro tabernacoli & habittaioni.Ma alla meta dellafcbiata diMa naffe hauea data Moyfe la pofìejflfionein Bafanietimpercio aliai tra meta che foper cbio diede lofue lelorte tra illoro fiatelli dila dal fiume giordano dallaparte delloc cidcnte.Etla fctandoli andare ali loro tabernacoli et le loro habitatiom figlibenedif fejet ditte loro.Con molta fubftantiaetriche^za retornate alle uoftre cafécon argen to oro et mettalloiet ferrol& molte ueflimenta.Onde dmidettela predailaquale ha Uete bauuta da uofìri nemici conli uoftn ita te Hi. Et ritornarono et andarfeno t fi gli noli djRubé et llfigliuoli diGad et if sgliuoli dellatnesa fchizta diManafle^ digit atti figliuoli difrael difilo; laquale fi e pofta et edifiichata m Ghanaam accio che m trailo ro iGalaad nellaterradelleloro poffeflfionerlaqle hauea hauuta fecedo ilcomàdamé to didio :ilquale fece in mano diMoyfaEt uegnendo ad monticellidelfiumegiorda no nella terra di Ghanaam edificarono allato del fiume giordano uno altare deinfi Ulta altezza et grandi Rima. La qual e cafa udédo glialtn figliuoli difrael & foffe loro dauerì meflaggi notifliebatoiche baueana-edifficbato ifigliuolidifraeldellafcblatta di Ruben et di Gad:etdelkfchiatta diManaffeuno altare nella terra diChanaam fo pra le ripe del fiume giordano uerfoiiigliuoli difraehtutti firaunarono mfilotaccio che andafforo Tufo etcombateffero córro alloro.Et iquefto mezo mudarono alio'o tndaterradiGalaadiet fi diifero loro.Quefto ui madaadire tato ilpopulodidio fig nore.Et furono gliàbaifciadoncofloro cioèFmeesfigliuolo de elleasarofumo facet doteet diecipticipi colini aafchum diciafchune ifcbiatteuqli fi uennero aifigliuoli dsRubenetdiGaad inGallaadetallametadella fcbiattadiManaffe.Et difibno que fo ui manda adire tutto ilpopulo didio che tràgrefiione equefaiPerche hauete uoi abandonato idio fignore difrael edifiicandoui laltare delfacrilegio;&: partendoui dal fuo feruigio dellalatare doue douete lui adorareiparue bauere fado puocbo cheuoi peccafte inBethelfegor:&: e nmafto infine aldi doggi la macchia diquello peccato et peto affai ne furono morti pquello medifimo peccato.Euoi oggi auete lai ciato idio noftro fignore . Edomane uerralira fuacrudelmente fopra tutto ilpopulodirrael« Ma fè cofa e che uoi crediate che fia mmonda latena della uoflra pofTeffone : pana te et uemte nella terra doue e il tabernacolo didio et habitate fra noirfi che uoi noti ui partiate dal fignoie et dalnoflro conforcio bauendo edificato uno altare o tra o altare del uoflro ftgnore idio Or non preterì Adhor figliuolo diZare il comam^rrie to del fignoreiet lira fua uenne fopra tutta Ifraehet lui era uno huomotet m e^ a to enfi eh e gli Colo fuffe perito ne la fua fceleragine.Refpuofeno ibglip° | et di Gadiet de la me%o tribù di ManafTerah principide lalegaaon del tae » e idio fortìflìmo dìi fa et dii ifieme lentendacó Ifraehfenoi co animo di «appallare IOSVB ilcomar lamento et laleggie didio edifficammoquefta altare:non ci guardùmapuni fchaa nel di doggt prefente et fé ancora ilfacemo con mtentione accio che noi face (Timo Tufo offerte di facrifitio & facnfitii effe ilcerchi &CgmdichilotSc fe noi nolo fa cemo piu tofto:et quefto fue il noftro penfiere et il nofìro tifpetffo : et accio lordian {fimo+Dimane dirannoifigliuoli uoftrianoffn figliuoli.Che hauetead fare uoicon noi et conidio difraehEcco cbeidioapoftoiltetminetra noi&uoifigliuoli diRubé & figliuoli dtGad ilfiume giordano :non auete affare nulla con noi.Et imperciò no haurete parte nelnoftro idio.Perqueffa cagione nmoueranno iuoffn figliuoli inoftrì deltimoreetdcllareuerenjadidio, Et impero penfammo chefoffeilmeglio et di/ cemmo,Faciamo noi uno altare non per faciifiiciomon per offerta otiuerentia alcu naimapetche fia teftimon o tra noi etuoi& lauoftra famiglia & la noftra gente la u offra generati one; accio che noi fermamo adio:&:chedi no ftta regione fiede off ferire facnffitio collo bollocauffo et boftie di pace Se folemmtade: et non poffbno dire ne domane ne pofdi iuoffn figliuolnuoi non auete parte indio noffro fignore. Efepurelo uorranno dire egli nfpondemnno loro-Ecco laltaredidio che fecero inoftri padritnon per offenrui fufo operfaruifacrifitio:maper noftro teffimomo 6t uoff ro.Partiffi da noi quefto peccato ifcelleraro cioè che noi ci partiamo dadio f ig norer&che noi nò feguittiamoifuoiueftign&:Iafuauolomalfattoe6i edifiicato la altare perfare facnficio & offerte òdfolepnitadi fuori che nelaltare didio noftro (ig/ nort:ilquale fie fattoi edifficatodinanzi al fuo tabernacolo.Lequali cofe bauendo udite Fmees prete &C ipiinapi et ambafaatori della ambafciatta di figliuoli diftaehi q U3.li erano collui foro no pactffichati: & molto uolontiere receuetteleparole difigli uohdiRuben&di Gad & della mezza fchiatta di Manaffe.Etdiffe Fmees figliuolo de eleazaro fommo facerdote alloro.Hora cognofciamo che idio fignore fie con eoi impercioche fiete mnocentidiquefto trapaffamento:6d auete liberati ifigiiuolidif/ taci dellamano 64 dellita didio;& ritorno co 1 principi:et pamffi da figliuoli diRuLéi et da quelli di Gad;54 dalla meta difigliuolidella (chiatta di Manafle della terra di Galaad di confini diCbanaam et andarfene aifigliuolidifrael et fi riportarono quel lo cheaueano detìo.Et piacquero le parole ad tutti collorouqualilod irono :S4 lodato no idio ifigliuoli difraehepotnon differo piu dandare contro alloro;edi combate re 64 difpegnereiaterra della loro poffeffionc.Etchiamaronoifigliuoli di Ruben:6£ quellidiGad;ef quelli dellamezafchiatta difigliuolide Manaftequello altaretilqle aueano ediftichato teftimomo noftro che idid fignore e uero idio. C» X X111 * Tpaffato molto grande tempo poiché idio auea dato paccadlfrael foto/ i r-i mefe loro tutto intorno tutte lenadioni.Etlofueeffendodanticbo tépo I 64 di lunga ueccbiezza 64 de lunga etade poi che ebbe diuifa laterra ai figli/ uoh difiael fecondo cbeglt auea comandato.Et chiamo lofue tutto quanto ilpopulo diftael;54 piu nobili et magiori 64 principi 64 duchi et maeflri64 fi dille loro* lo fono mucchiato &'fi fono di grande ?t di longaetade»Voi uedete tutte lecofetlepiali a fatte idio fignote ucftro atutte lenacffiom dintorno et fi come combatteo peruoi Et bora come ancoradiuife per forte tutta laterradella parte delloriente del fiume giordano infino almare magioreiemolte genti ancora afono rimafe et nadioni: le quali didio uoftro fignote a ferrerà et uccidiratet fille cazziera dtnàzi dalla faccia uo ftra eh poftederete laterra loro fi come promife.Pur tanto iftato forte cheui conforti ateS4 fiate follicitncbeuoi guardiate tutte quelle coleilequali fono fenpte nel uo/ lume et nellalegiedi Noyfetet nonuipartiatidallorome dalla mano rimarne dala mancha i accio che quando farete intrati adquclle genti che debbono effere et iftare tra uoi giurate nel nome dilloro idio:64fermate loro 6C fi lo adoriate.Ma fate cheueacoftiate adio noftro ftgnorefi come auete fatto infine» al didoggi.Et alhora mleuera dmanzi da uni molte genti :et grandetet fottffitne et nò ui porta co traft are IOSVF UJ per fon a uenina uno de uoi perfegmttera &:cacaeram.ille diuoflri nemiciiimpeto che idio uofìro fignorefi combatteiaperuoi come mife^Purche guardiateddlegente mente che uot amiate dio uoftro iignore.Ma fé uoi pure uorrete ad coitami aglietto ri di^ueilegentulequali habittano tra uoiet mefcolkre conierò luoftn cofìiimii et Fare parentado:8c pigliare amiftade ifìrettetmfino ad bora Tappiate che idio uoftro Tignol e noleiTpegneradinanzidallauoftra lac ia maTonui et latrano ifcbandalo*. et pericolodimorte et in lacciuolo & i oftefa del uoftio coftato:& uno palo ne uoftri occhi infine ad tanto che ui tolgaiet cacaui diquefta terra optimai laquale ue diede Ecco cbioandreo per quella ina perlaquale uanno tutti gli bue mini deimondo cioè delkmorteetuoi conoTcereteccntutto lammo uoftro che di tutte leparoledequali ci promife rdio Tignole una parola none ftadainfallo«Cndeccmegliaeadempiuto co lopereret cumfatti tutto quello:che ui promrTe & tutte le cofe ui fono ucnute ^>fpe re et benercoTi ui Tana uenireadofio tuttequelle cofedelequale ua menacela1©difare mfino che ui tragga et iipenga diqucfla terra optimai laquale ui drede;per che uoi auete trappaTato il patto etiliegamento didio uoftro fignore ilquaie fece 6C compuo' fe conuoi che abbiate feruito adglidii altrui et abbiatigìiadoratisi ofto et fubiran: é te uerra Topra umbra et ilfuore didio Tigno re et Tanete ebaaati fuori diquefta terra optimalaquale uidiedeegli^ C XXIIII. ' Trauno lofue tuttelercbiatedifigliuolidiiraelmSiccbemretcbiatrcima L gioridele nadiom et piu nobili et principi etgiudici;etma<.ftn!& iftette^ ro dinari a lini. Et coh Tauello alpopulo»Qutftodiceidio figncre diTrael -Jl—J Dilla dalfmme giordanohabittaionomoftripadiidalpnncipio; iharesil quale Tuepadre di JHabracm etdi Nacor et feruirono agli dii altrui. Et io tolft et le uaiilucfìropadreHabraamdiCcnfim diMeiTopotamiaret fillomenay nella iena diCbanacm,Et multiplicai:6i crefcettulfemeiuosetTgliediede ifaach+Etpoiadlia adì li diede JacobETau:diqUah;E>au fi ebbe et diedcgh elmontedefeyr ad pofle^ dere,Ma laccb et iTuci figliuoli fi andatenegiufq nello Egypto,Etmanday Mo)Te et Aaron et percofti loEgypto dimoiti fegni;etcoTemarauigliofe:et traffi uoiet luo ftn padri dello Eg}pto set uemflealmaie,Et perfeguitarcno ghegyptii luoftn padri colli carri loro armati et con lagrande cauallana mfmo altnaie icflo«Et giidarcnó adio ifigliuolidiftael.Et idio puofe tenebre et obfcurita trauoi et gliEgyptisetmàdo loro addoftd limare et figlipetcoifono tuttuEtuidono lucftriochn aocbioho fatto mEgyptoset habitafte nella follir udine etnei difetto molto tempo set figli in menay alla terra degbamorei ilquabhabitaua dilla dalfiume giordano.Et conbattendolo/' ro contio ad^uomo gli diedi nelle uoftre mani fi poifidtfìi latena loro & figli veci/ defi e.Et leuofi Balae figliuolo diSophot re diMcabet pugno contro adlfraebEtma/ do et Chiamo Balaam ftgliuolo di Beor taccio cheuimalidicefletet io noi uolfe i di re, ma per centrano per lui medifmo lui ue benediilnet fi uiliberaidellefucmanisct pailaftì rlfium e giordano set uemfte adGer;co*Et combatterono còtto ad uoigh bu cminidrqueliaattafuaslamorco elFerresgeoselCbananeoret Letheoset Icbufeoiet Leueoi et figlrmifi tuti nelle uoftri mani et mandai dinanzi ad uoi gallarne mneu: ctiicacciai delluogiloro dueredigliamcieinon perforza deltuo caftdlo neperuirtu deìtuo Arcbo.Etdiecftui latetra laquale noi non louorafte:et nella quale uoi non ue fattichafteset le cistadr lequah uoi non edifticafteiaccio che uoi uab Jafte dcn.ro; et le uigneet gliulmeti che uoi non piantafte.Adumqueoggi mai temeteidio fignore; et figli ierum colcuore uenftimo et derfedto:et cacciate uia glidu aiqualx femiiono luoftripadiiìrvlefopotamiaet inegypto et il feruiteadio lignoreuerc.Ma.eui pare pur male che uoi fermate adio ilpartito fine dato.Bllegiteui oggi quello c e ut Pla eie ietachui ui piace piu cóueneuoledr feruiresoaglidu aiquali feruirono iuo ri pa dn in Mefto pota muso agli du degliamorerunella terra di quali uobabitate.Ma io c t IOSVE lami^cafari fcruircn^oadio fignorc cirriipcferte,Et nrpucfe ilpcpulo cTi JifìV, Sia dallungicla r.oi et altutto fiparta;che noi adbandcniamo iciio rodio fignoiei Bì fiimamoagli du altrui.Idioncfìrodgnore fica traffe noi &inofìn padri dellater radegyptoidellacafa della lemitudineoue erauamo {eruiet ifchìautter fece ueggé do noi tigni grardifimuet cole marauigliofe;& ficig.uardo p tutta lama: pialle noi àdamo: et da tua ipopuinqli paliamo retacelo tutequàte legéti clamore o ha bitatoredellatcrra nellaqle noi fiamo étraa .Et ipercio noi fcmirtino adio fignore f pao che e idio nfo hgnoie Et difielofuealf opulo.lo ueggio che uoi nópetretefer uire adio fignore.lmpcio chegheidiofignore fàtìoetforteiót de idio relatore,Et no pdoneraalleuofìie lolie &: peccati ifcellaratnOnde feuoi mpartirete dadio fignore et feruircte agli dii altiu tegli firiuolgtra et lim toimentara:&' dm iatauenire meno poi chegli uauradati tanti beriidSt dide tutto ilpopulo adloiue.Certononlaraco (i come tu di etlauelli.Ma noi ferucnmo adio dgnore^Aduquedtde loro lofuc uoi feti tedimoniàperp che noi ue auete ckdo doe uolte ilfignoretaccio che uoiltfemi ate.Et nfponfero.TLcdimcnu faremo.Et alhora diffe lolue cacciateetgrtati glidit altrui delmezso diuoi et inchinati modi i cuori sdio fignore difrael et dide ilpopu/ 10 ad lofue Noi fen n emo et I aremo ubidenti ad;o nodro iignore:& fi femiremo SC faremo ifuoiconiandamcnti.Etinquel di fece cttrafiepadoct legamento lofue :3i dilieetpropuofe dinanzialpopulo tutti icomandamenti 6igtudicii inSlcchim* Et ancora tutte le parole dette dalpopolo ifcripfe neluolumedellalegie didio fignore : trollcuna grande pietra & fila puofe fotto iaqucrciailaquale era nel fandhiario didio fignoreJet fi dide ad tutto ilpopulo. Ecco che queda pietra ui Caria mtedimomo : ciò cbeuoi hauete udite tutt e le parole didiotlequahua lauellato Sddetìo uccio che uoi foifi fe poi il uoledenegare&. mentire adio nodro dgnoie^Et lafiao andate tut ti ipopuli6c lagenteciafcuno nellaluapodtflionecthabitatione.Edopci qucfecofe fe mori lofue hg Imo lo diNun feruo didioedendo nella fua etadede*c x ♦anni«Efil fotterarono mlii confini della fua poflefiicne mThamnathfaTe laquale de edifica tanelmonte di Ephraym dallapaite delfeptcmtnone del monte di Gaas.Eferui Ifra tl adio fignore tutti idi di lofue etdighanticbi che ui fono poi Icngo tempo dopo lofuej&cbecor.ofceano tuttele opere marauigliofe didio fignoredequalcauea fatte mifraeJ.Et ancora poi fi fottorarono lode dilofeph inSicchtmrlequaleaueano por/ tate conloro degypto:et puolele munaparte duno campoalquale aueacomparato lacob cento peccete giousm da ifigliuolidi Emor padre di Sicchemiefoe poipcffe, (lione dihgliuoli dilofeph ancona eleazaio 1 ommo facerdoteet p liete figliuolo daaró 11 femori: Si fotterrolo hnees et luci figliuoli nella teita di Gabaath; la quale gli .u data nel monte di Ephtaym. QVI COMINCIA IL LIBRO DIIVDICN C. I. )p° la morte di lofue figli domandarono ifigliuoli difrael confi Tgl odadio fignore edide.ChiàdaradmàZi danoiet farianodroca jitanio Si guidatore delode edelabataglia cótro al Chananeof EdiE feidio fignore.Giuda fara quelloiilquale fara uodroducha et ca/ potano &: guidatore. Ecco chic uoe dato ilChananeo nelle uodre 1,mane*ErdidegiudaaSimeone fuo fratello. Vieni meco inmia co/ . pagnia Et combatti mecho contro ilCbananeotSi to uerrotecho i Compagnia adacquidare laparte tua. Et andò contui Simeone Et andò giuda Si diede idio fignore nelle fuemane ilChananeo:5iilPherez2eo:Si ucctfono inBezeth; niecimi lia huomini Si trouarono adonibezzeth inBezech;et fi combatterono conti a allui'.Si fi ifconddero conedo lui infiemeJet uccifono il Chananeo;3i il Pberezzeo » XVDICI Ma adombegech fi fuggì ì& figlie ito dietroi&: filo prefono.efi gli tagliarono tati le dita delle mani et di piedi.Ediffc adonibeseeh,Settanta re; iquaìi àeano tu ti tagliate ìedita delle mani et di predio ifl:auano&: ricogliuano gli minuzzoli del pane et quello che rimanea di cibi della menfa mia,Cofi come io feci co ft mae renduto bora idio fignore.Et fi lomenarono xnHiemfalem Se quiui fimornEt combattendo ifig/ liuoli di giuda Hiemfalem fila pigliarono,et cacciarola ad terra mettendola tutta ai fuocbo & glihuomini & le feminealle punta delIecoltella,Epoiuegnendo piu giu/ fo combatterono centra alCbananeonlquale babitaua fufo alle montagniei ài. dalla parte del mezo di & nelle pianure.Et andando giuda contro alChananeoulquale ha bitauainEbronulcui nome antiebamente fi chiamaua cbariathabei fi ifconfiife et uccife Sifai:&: Acbiman SilholomanEpartito quindi fi andò adgliabitatori della at ta Dabirulcui nome fi era antiebamente Cariathfephencioe cittadede lehttere.Et diffe Caleph ,Ch i ifconfigcra e t piglierà Cariatbfep ber & fi guafiera quella ì io fi gli darò Al a mia figliuola per moglie.Et auendola prefa Othomelfigliuclo dtCenez ira tello mmoredi Caleph; et figli diedelafua figliuola per moglie.Laquale andando p lauta fi la admaeflro et ameni ilmarito fuorcbella domandalle ài chedeffe al padre fuo uno campoXaquale fofpnandò ifl:ando&: fedendo mfu lafino;fili dilleCha/ lephyCbeai tulEquella teipuofe,Damme alcuna benedidìione.Impelo che tu mai data terra arida et lecca dami àcora terra co riurdacqua*Et dielleCaleph uno noudi fopra &uno riuo difotto.Ma ifigliuolidiCineo delcognato diMoyfe li partirono fu fo della cita delle p alme coifigliuoli digiuda nel difetto dellafòrtefuanlqleedal me Zcdi di Ai ad efi habitarono colui,Et andò giuda ifiemecò Simeone £uo£r afelio :8i fi ifcófiffono infiemeilChananeoulquale habitaua inSephatb:&: filo uccifono, Et fue chiamato il re me fuo dilacitaOrmaiaoe citta ifcomumchata,Et pigliogiuda gaza coli fuoiconfmi.Et fu idiocongmda:& tutte li montagne pofi'edetteet non poteo spegnere ghabbitatori della ralle jimpercio che abondauano icani che aueano alle ruote coltella taglianti,Etdiedero a Caleph lacittadediEbromficeme auea detto « Moyfe Jlqualefi nefpenfe trefigliuolidi Enach«MailGebufeo babitatorediHieru falem non ifpenfeno ifigltuoli djBeniamin,Et abito ilGebufeo mfteme co ifiglmoli di Eeniamm inHietufale mimo al di doggrEt lacafadilofepb fiando fufo inBethel et fue idio conloro,Ma quando affediauano laatta; laquale prima fechiamaualuz zauideLo uno huomo cheufciuadella attaiet figli deflero, Mo{lraci lentradi della citta faremo ti mifericordia.Ilqualeauendola loro moli rata fi entrarono de tro:& pre fono lacittadelSC ogni gente mi fono alle punta delle coltella. Ma quello buomo con tutto il fuo parentado fi lafciatono andare, Ilquale laicato fenando nella terra diEtbm,Equini fi ediffico una cittade.Etii lacbiamo luzadaquale cofi fichiama in fino aldi dogguEt Manafle no guafìo Bethfan et Anach con leuille fue;eglihabita/ tori di Dot et di Ieblasm:et diMagedo colle mlle fue Jncomrcio ilChananeo ad habi tate conloro,Epoi che fi fu confortato 6i ripofato Iftuehfigli fece fuoi tributarli > ne tron gliuolfeiipegrere nc uccidere,Et ancora Ephraim non uccifeilChananeoulqua lehabitauainGazer:mahabitoconelTo loro,Zàbulon non ifpenfeetcaccioradterra tte uccife gliabitatori di Cethron:& di Naalon;mababito Riflètè il Chananeonel tnezo diloroiet diuento fuo tributano,Ancora Afier non ifpenfe Sino uccifeghba/ bitatori di Achori&fidone: et di Alab:etdi Acbazibidi AlbarSidi ApbetietdiXoob Et babjto affer nel mezzo delCbananeo habitatore diquella terrarSi no loucik» bt Neptalim ancora nóifpenfene uccifeglihabitatori diBetbfemes;et diBethauath * et babito Neptalf tralCbananeo habitatotediquellaterra.Et furógli fuoi tributarli iBctbfamiti Se Bethamtbe.Efìrmfe lamoreo ifigliuoli di Dan infulmonte: et non dledono loro luogo che potteffono ueniregiufo nepiani.Et habito nel mon .e i ,a tesalquale tanto «iene adire quanta tefhmnmaza m Ailonret Salabm, Et agrano lofeph et la cafa fua Copra lamoreo: & Tue Tuo tributario Et Tue il termine dialiamo tei del falli te dellapietta dello fcorpioneiet tutti iluogi difopra. C. II f Venne Culo langelo didio fignore di Gaigai alluogo delpianto:et difTe.Io ui menai fuori degypto et mifiui nella terra perlaquale io giurai auofln padrirefi promifi chic no muterei ilpatto mio con uoi mfempiterno con quello patto che uoi non farefle padto neuno có huomome co habitatore neuno di quella terratet coloro altari & coloro Idoli nò farcite cócordia uerunajma cacciare f tiglie ad terra: etnóauete uoluto udire lauoccmiame feruare il mio comàdamento Per che il faceile^ per laquale co fa io non uolli ifpegnere ne uccidere dinanzi dalla faccia tua queile genti:accio cheuoi hauiate nemice etiloro idii mfiano tnfcandalo et i diftrugimétOtEparlando langelo didio queile parole ad tutto quanto ilpopulo dilraehleuarono lauoceetpianforoamaraméte«Et fue appellato ilnome diquello luogo: luocodi colore che pianfeno et di colloro che fe lamentauano etquiui il fa/ criticarono & ofleriono hoilie:&: facrificio adio.Etlafcio andarelofue tutto ilpopu lo & habitaronoiftgliuoli difraelciafcheduno nella fua cafa etnei fuo tabernacolo & nella fuapoileilione.Et ieruirono adio (ignote tutti idi de Io fue et degli antichi del populouquali uiffono longo tempo dopo Iofue:SC fapeano tutte le cofe maraui/ gliofeilequale auea fatte a figliuoli difraeLEmonlofuefigliuolo diNun feruodi/ dio nella etade diC x. anni & fotterarlo nelli confini della fua poileffione ne lacita di Tbammatfare nelmonte di Ephraym dalla partedi feptemtnone nel monte di Gaas. Et tutta quella generatione feraunoet feguito lauia dipadn loro cioè lamorte Eleuandofi Tufo almuquali nò conofceuano ne feruirono adioietnò fapeanolopcre marauigliofedequale auea idio fatte aligliuoli difrael. Et fecicno ifigliuoli difrael male nel confpetto didio fignoretet feruirono aBalaim: & Ailaroth: et non fapea 10 pere maramgliofe che auea idio fatte afigliuolldifraeket abàdonarono idio loro fig nore dipadn loronlquale gli rraife dell sterra degypto:et fi feguittarono:^ andarono dietro agltdii altrui: Siagli dii diquelli populijiqualihabitauano intorno alloro. Efi/ gliadoraronoetprouocaronojSdconcittarono idio ad grande ira lafciandolo etfcr/ uendo alo dio di Balaal & allo dio dailaroth.Et adirato idio contro ad ifraelftlimife in mano diMalandum Se delladronuiquali figli pigliarono:8c figli ucnderono alorq nemicr.iqualihabittauano dmtorno.Et nonpoterono contrailarealloro aduerfarii Se nemici: & douumque uoleifero eifereitila manodidio era Copra loro:&contro al loro ficome auea detto:Sc fauellato*. Se giurato loro. E furono fortemente affligli 8i tnbulati.Et fufato idio fignore loro giudiciiiiquali figli liberaifono uolontien dele mani di collorotiquali gliguailauano et uccidiuano.Et ancora furono fi obilinati.Et quelli giudici non uolléro neudirené afcoltare tutta uia fornicando &in pacciàdo cogli dudaltrui et adorandogli.Toilo abàdoanronolauia perlaquale étrarono:S<: an darono illoro padri.Epiu che udendo icomandamenti didio degni cofa feemo ilcon trano.Efufcitando idio igiudicinelli loro di:&nellolorotempo;fifimcbinauaidio 8C moueafi amifericordia:8c udiua:S£exaudiuailpianto:& le lagremedicolloronqua 11 erano affhòhs& tribulatiret liglihberaua da collcrol iqli glitagliauano et gudaua/ no et uccidiuano.Mapoi chera morto ilgiudiceulqleregeua etgmdicaua fifi ritorna rono et facceano affai magiore cofe:et piu fconce che non haueano fatto illoro pa> dri andando dietro agli iddìi altrui;et Cernendo loro;etadorandogli.Efopra quello non lafciandoloro trouamermiet lauia duriifima et naiper laquale erano ufi danda re.Et adiroifi lira et il furoredidio contro aifigliuoli difrael:et diffe idio {perciò che quella gente fia fatto uano et cofa dementeiet partironfi dalpado etdalo ligaméto mioulqualeauea faòlo colli loro padri;ct difpngio daudire lauoce mia: pero io non impegnerò quelle genti et nadiomrlequalilofue lafciotepoifi mori:accio cbelfrael Cappi a et pigli fperimento fcglie uero cbeobfemano ileomandamento didio fignore I VUiCi et le loro uanno per la uìadidio fi come andarono et femaron© Roto padri o no* 5 C. Ili* T lafcid idio & fece rimanere tutte questi v*mc\ 5: mdàonuet noti le uolfe L uccidere ne atterrare:et non le diede r ..le mani dilofue^Quefle fono legé ti che lafcio idi© fignore accio che per loro ad mieforajfte ifigliuolidifrael . JL J? et caRig ìiTeiet ancora tutti collorojiquali non aueano.conofeiu^e le bitta/ gliedi Chananeuacao cheilloro figliuoli poiapparafloro di combattere collotone «aicitet auere lufanza et il modo da combatte re.Inp rima forono icinque fatrapi del lagente de Philiftim cioè cinque prioruet tutti quanti iChananeiiet Sidom et Glie* oet liquali habittauano nel monte diLibano dilmonte diBaal bermon t miino alien/ tratadiEmatb’Htlafcioglil acciochelfrael riprcuaiTeinefriet pigliafTe experientia conloroiet che uedelfono bene feloro udmano icomandamétididio et obfemauano iqualt bauea fatti et ordtnaticogli padri loro permane diMoyfe feruo didio o noiEt habittauano i figliuoli di frael nelme^o diChananeuet degli Etheuet diGli amorei t et degli Ferrezzeùet Eueiet degliIebufei:et menarono per moglie leloro figliuole : Et loro diedero leloro figliuole alloro figliuoli,Et feceno male nel confpetto didio : & fifi dimenticharo.no dello idio loro feruendo alidolo Baalim etlidoio Aftaroth i Ea adiroffi idio cótro ifigliuoli difrael et figli mife nele mani diCananci cioè del re di ^defopotamiache fe chiama Chufamfatathai re diMefopotamia et figliferuirono otto àni:et poi gridarono etcbiamaronoadio fignoreulqie figli exaudi et fufatolo to et diede loro per Saluatore Othoniel Figliuolo di Cenez fratello minore di Callcpb &c figli libero diferuitu.Et fue inlui io fpirito didio fignoreretfi giudico ifig Ruoli di fra eh Et ufci fuori allabattaghaietdiedegh idio nelle lue mani.Chufàfarath U-ì re di Siria ;et fillo macero et domoiSC ripoffoiffi laterra difigliuoli difrael [pace xh anni+Epoi fimorii Othoniel figliuolo diCenez,Et puofonn incuore 8c àdarono oh aginfono pure a far male ifigliuolidifraelnel confpetto et ©manzi adì© Cigno teuquah fi conforto contro alloro et prouoco Eglon rediMoab* Impercio che loro aueano fatto male nei confpetto didio fignoreiet figli diede compagnia ifigliuoli DamohetDamalech.Etfi andotetifconfilTeretucafelfraeljefipoiTidette laatta di le palmeiet feruirono aftgliuolidifrael et diEglonrediMoab.xviiuannnEpoi cbia/ borono de gridarono adiotilquale figli exaudi.Et iuicito loro et diede per falli a tote ct giudice il figliuolo nobiile et forte di Gera figliuolo diGemintj il quale fcihiama Aothtilquale ufauaciafcua mano p la dextra: cioè coli era fotte et Ubero dellamano «tta come della mancbaiedella mano maneba come dela ritta. Eperlui fi nudarono «figliuoli difrael denari et doni adbglon,re di^ioabulquale fi fece uno coltello adui fagli et ad puntatifTimoulquale fi aueua nel mezo una punta ddongezza dunafpa nna:et filo ficinfefotto laguarnaccia dalato nttoi& portoeret diede quedi dinari ad Eglon re et molto et troppo graffo et abondcuole,Et auédoh date Aoth tdoni et idi nari andò di retroaicompagniiiquali erano uenuticonlui ,Et ritornato di Gaigaia doueranoglidoli.fidiffe Aoth al re re bota tee io adire una parola molto fecreta.Eq negli fi comando che ogni huomo ftcfle cheto.Et ufcifouofuotuEt ufciti fuori cuti quanti collotoiiquali glifìauano dintorno fientio Aoth,Mail re fedeua mfu una fe diailaqualeera douefecenaualaftatei&ifierafolo.EtdifleAoth* Io toe adire una paroladapartedidio lignore.Ilqualein contanenieifcefe giufo dellafedia-Etfi l^c fe Aotbla fua mano mancatet fi Colle quello coltello ulquale auea dalato ritto 8c iu glilo ficco fortemente nel uentrermtanto che infmoalla manicha & tutto il retro gl entree nel uen tre ct nella giallezza del uentre fifi ftringifTe fi forte che miente feue* deat 6i nontrafle fuori il coltello ma cefi comelauea percoffo de ferito con lo taf-io nelcorpo.Et incontanenteper lo luogo fcretodella natura cioè di Cotto incom.in .AO del corpo agitare lo fteccbo et ilfaflidio den.tro.Et Aoth folecitamentó diuigeate/ mente chiudendo bène gliufci delluogo de cenaculo concito licbiauiltclli di dietro perlaporta dllacafa riufci.htintrando dentro lifetui deire uiddero ferrate le por te delluogo dellocenactuo doue erano.Etdiffono forfxcbelre fi purga iluentre den. tro nelluogodcue dolane" 1 aliate. Et cfpettando uno buono peS^o tanto che Tene uet STOgnauano:& ueggendocheneuno uéneadapnrenoUonole cbiamiet aprendo tro uarono illoro lignote che iftauamterrajet era mono.Et turbàdofiet facendo rumo^ re traloro. Aoth mquel mezzo fi fuggi et palio oltre mluogo doue ftauano glidoli do deprima era pafiato.Et uenne inSeratb;& in mantenente fece fonare et dare alletto be fu nel monte di Ephraym.Etuenneto giufo conlui ifigliuoli difrael andando eg h fempredinansi.Ilqualefi diffe loro.Segmttatimenmpero cbeidio adato nelle no (Ire mani inoliti nemici cioè fono iMoabm.Etàdatono giulo dietro allunetprefo no tutti ipaffi delficco delfiume giordano che nefeono et menano m Moab: &C non laffiarono paffare perfona neunaimauccifonodeMoabm mquello tem po nel torno dedieamilia huomini tutti quantihuomimrobufìi etfortuet neunodiloro nonpo teo ifcampireiEfuehumiliato Moab mquello die dallamano difighuoli difraehEt ripofoffi isteria in pace Ixxx-anm daguere. Et morto Aotb fi lue òc uenne dopo lui Sangar figliuolo diAnatblil quale percofe di Philifteibuomim cinquecento con uro'gcmero arare laterraiet inquefto modo eglidifele ifiglmolidifrael. C.IIIL T incominciarono dapo ifigliuoh dilrael di fare male nel confpetto didm fignoredopo lamorte diAoth:et dtedeglie idio nelle mani dilabim redi cbanaamnlquale regnio mAilor:& ebbeperduca etmanfcalco delloflefuo I ^ uno liquale aueanome SdaranuMa egli li babitaua &iftauain Arofethi laquale fe cbiamaua attade di gente.Et gridarono et chiamarono adio fignore digli noli difraelimperciò chequefto relabimaueancuccento cam tutti foderati nele to te et nel mezzo dicoltefU aguttifimi & taglienti et bene per ifpatio di xxi;.nni auea foggiogati i figliuoli difrael.Etera una donna laquale fchiamaua Debora figliuola dilaphidothiSi fi era propbetefla et fi auea giudicato & fignoregiato ilpopulodifs a/ ci mquel tempo*.et fedea & ftaua fotto un a palmatlaquale fi eia chiamata fecondo il fuo nome in mezzo diRamaet BetheJ nelmontediEphra^m^Et fahuano fulo ad lei ifiglmoh dilrael: per ogni loro giuditio Se ragione Si piato. Laquale fi mando & chiamo Banach figliuolo diÀbinoem della contrada deNeptbalim:eligli difTeJdio fig note dilrael fi ta fatto ilcom andamento .Va et remena lolle & conducilo nel mote dilbabcret tortai teco diecemilia huói debuoni cóbatitoriscioediquellidifigliuoh diNeptaii& difigliuoli diZabuló.Et io ti menato fcótanéte nelluogodeltorréte de llacq dicifó fifai a principe dellofle del re labim.Et tutti ifuoi carri armatuet ruta la fua xucltitudin e dello fi e:& figli metterò & datogli nelle mam tue,Et diffile Baracb Se tu uiennemcco lohaàdaro fe tu nonuorai no uandaro.Laqualefigliediffe.Ecco eh io uerro teco tmainquc Ila uolta non tifata reputato ad uidona: impercio che Si (ara principe dellofle de Labim fi larradatoetm efio mmano dilemma.Et leuofi fu fo Deboi ai Et andò infume cum Baracb nellacita diCedes Jlqual e chiamato IZabu fon Si Neptalim uennero fufo con lui condieamihahuomimdibuonxcombattiton auendo Debotaper fua compagma.Ma Aber cmeo fi fera partito da tuti ianei.iqu alterano fuoifratelli figliuoli diCbab cogmato diMoyfe.Et aueatefiifuoi taberna/ coli et trabacche mfino alla uallerlaquale i ichiam a Semmunr.et era allato di cedes .E fue adnuntiatc et riportato adSifara come Barac h figliuolo diÀbinoem fi era fallirò nel monte di T babonet congrego nouecento carri tutti armati dallato dentro nei mezzo delle ruote di coltelli taglienti Se apuntatnaiqualiperfona necauallo fe p©/ teaaccofiare.Et poi tutto quàto laltto hoftedellacittadedeRofeth:laqualefichiama citta digente mfmo aborrente dellacqua decifon.Et difTe Debora Abatach.Lieuati fu fonmpercio che quefìo fi e lidi nelquaie idio fignore re fia dato et metto nelle uoftre ao msiìi Sxfara,Ecco dicidio fie maguida*HtfdefeBaracb de!monte diThabonSs:co lui inficme diecemilia buommi combatti tori ,Et mifeidio fignore uno grande libi? gcttimento Si pamaad Sifaràietatutti ifuoicarri armati:Siad tuttoilfuohofìe; H tutta quella moltitudine fu ifconfitta &tnefra alle punta delle coltella dmand alla faccia diBaracbiintanto che Sifaracadendo ad terra del fuo carro armato fi meffe ad fugire apiede^Epoi Baraachli perfeguittoi&cacciomemicii&colloro che fugiuano & tutta lode infine ad Arofeth citta digente*Etutta la moltitudine delofìe quanti ne gionfemife alle punta delle coltella* Ma Sifara fugiendo fi uenne al paueglione Si al tabernacolo di label moglie di Aber cineo*Et fi era pace tra labi re Dafor et la cafa di Aber cineo et ufcio label incontro adSrfaraquando fugiuaret figli dilfe.Iueni ad cafa mia'et entra dentro frgnoiemio:etncn auerepauraJlquale efìendo entrato dé ito nel tabernacolo fuo.Et ella lo auefle coperto con unomantelloifille dille Sifara. Dammi priegotr uno poco dacqua perciò chio oe una grande fete. Laquale fi aperfe uno otreiet Egli diede bereiilquale fi era pieno dilaélei& poi fulcopruEt difille Si/ fara.Ifìa dinanzi allufao del tabernacclo*Efe alcunaperfona a uenififeiet ademan/ dafìrite}&; dicifli*Dime fequi dentro e perfonaifigli refpondi et dirai.Non ciealcuna perfona*Et tolfe label moglie diAber ilchiauefiello dellufciodel tabernacolo piglia^ do mficme uno buono martelloiet entrata dentro nel taberaacolo fifenafcofeict pi anamente che no lafentio Sifara:fi puofe fopra la tempia diSifara quefio chiamile Bo:et percutendoui fufo delmartello figlieleconfico infine nelciruellcìiScpafiodal altro lato et conficcollo interra» Ilqualeadccmpagnando ladolcezzadelamcne fi fi mori, Et uenia Barach perfeguittando Sifara et andogli in cótta lahel et figli difife Vieni et mofìterotti quello huomoi ilquale tu uai cercando» liquame elTendo mirato dentro cola fluide Sifara che ifiaua interra mortoi&l ilchiauifiello ccnfuflo nella fua tempia.Et bumilioinquel di dio fignoreLabin di Chanaam dinaziaifigliuolidif raeluquali continuamente crefceuano etmoltiplicauano:etin mano forte fi foggio gauano ladini re di Chanaam infine ad tanto che loccidiffero et di terra lo fpianaf, (ero, C. V, ^r—Tcantarono inquello diDebora etBaracb figliuolo diAbincem et fi difib i no,Tutti uoiuquali per propria uolontade delle etoEeriefie oggiper pnauolontade le uoftre anime ad pencolo benedite idio fignoie* Volte re M / Si pigliati colleucflte oreccbii cuci principilo fono loquale io cautelo a dio fignoreilgiubilotetfonerò dinanzi dadio dilrael.Epilfigncieidio ufcenc'o tu di Seirietpafifando fu perle contradedi Edomla terra femofìeietle nuuolem ccmin/ ciò agitare gocciole dacqua.Tutti i menti cor fero manzi alla faccia didioetSynaida la faccia dedio fignore di ftael. Nelli didiSangar figliuolo di Anach:etnelh elidila/ cl fi fi npofarcno le uiottole et quelli che intrauano perquellc fi andstcnopci per calle iquali fi erano fuori della uia cioè per cefali luogi nafcofluet uennero &repon faronfi glihuomini forti diftaeldmfmo ad tanto che ieleuo fufo Debora:et kuafie fi la madre in IfraeLNoue battaglie ellefie idio fignore:eleporti di nofìri nemici ca celo ad terra.11 fcudoetlalanciali apparile in mano ad quarantamigliaia de buomi tri m IfrarLIl mio cuore amaipnncipi difrael.Ouoi eh e per propria uoftrauolonta ni tri c te fi i:et ponefie allamotretet alpencolo:beneditte& rengratiate idio fignore. Voi iquali andafie in fu afim grafifi et pulliti et dillicatiiet fedeteet ifiate ad tenere gindicio et ragione et andati per la ma fauellate etdite.Oue foro ad tertati icarnar *natietguafii:oue fono affogati tutti quelli dellofie dmemicit qui fidicano egru n rie dialo fignore et la fua clemcntia et benegnita delle parti della citta drfrae » _ r a boia ifcefe grufo ilpopulo didio fignore alle potteietiipreleilpiincipat0 u- a tgno tia.Lieuatuheuatr fufo Debborailieuatirlieuati fufo & fauelladiquefio canto.Leua tifuio Barach figliuolo di Abmoe Si pigliaituoipregioni* Le reliquie de populo,* cioc quigti tqaali etano rfmafi fono faluati et liberati, Oido fignore con lifotti fai nt(ftoaofo«De bpnraym fifpenfeet ucciiè loto mAmalech:3t dopolm dc Bemamm nell tuoi populi o Anulcch,Della citta diMachiruenneto gl ufo i principi cedi Za/ bulonuquali menafeo lode ad combattere,Iduchi dilfacbar fi furono con Debota 8£fegmttatono a: andarono dietro ad Batacb'.ilqualefimeieStdiedeapericolo etal arnorte.Diuuo centraluiRubenfimanifefìa lacontinticnecii magnanimi Perche habiti era dm termini per udite ilcanro & il fuono & il fuftollare delle gresmie delbec fliame.Dmifo contro adlui Ruben : femanifeftata lacontention dimagnanimifGad dila dal fiume giordano fmpofauat&Danfnftaua ainauichare, AlTer fuflaua alla ri uadel mare Se iftauafe mfu le porrnMa Zàbulon et Neptahm fipuofono allamorte et mife lanime loro nellecontrade diRom«.Vennero t re & combatterono.Combatte tono ite di Cbaraam in Thnac allato allacqu e de Maggedon;& con tutto cionco tollero nulla rubbando.Da culo lula uidonacontro allcro:&: flando lefìelle ne lor deneloro combatterono contro adSifara.lltorrer te dilarqua diGfcn nemenoeillo ro corpi mortiilotorrente di Cadumiffi lotorrentedi Cifon fottomettilanimamia gli buomt ni robuftì & forti.Lungi e diCauallicaderodugiendo troppo forte perluogi pencolofi:cadendo intra ifortiflimide loto nemici.Maledicetelaterta diMerozd ffe langelo didio.Maladiteafuoi babittatouimpercioche non uen ero madiutodidio fignorctSiinadiutodi fuoihuominifortiflimiiBenedetta fiatra lefeminelabelmo ghedi Abetcmeo :efia benedetto nel fuo tabernacolo. Ad colui che domando bere acqua fi diede lade Se nella guaflarda di pi inopi figli porfe ilbutiro. Colla mano manca prefeil cbiauiftello;&colia ritta il martellodi labri.Et fi per cofieSifaracet cando nel capo luogo dif eno;3c fotandoghe fortemente la tempia.Trapicdicade6i uennemeno:<5<: mori.Innanziafuoi piedi liuoltma:&iftaua interra morto Et mi fero riguardando per lafineftra fi iflndiuala iua madre &: pailaua della fala da cenare et dicea.Per che fe indugia ditornare il fuo carro perche anno tanto tardato ditotnare afuoi carrifMa una piu lauta tra tutte le alttemoglie refpuofe quelle parole alla fuocera fua,Por i che bora dmide la robbajet una delle piu bellefemme che ui fono figli fi eleggie.Et piglia ueflimenta di diuerli collori fonopottareet dare a Sifara 1 preda Sduatie maffantie et belle &per ornamento di gola&dicollo fipiglia.Cofi pc nfeano & uengano meno odio Tigno e tutti ituoi nemici; Ma colloro iquali ramano come il fole reluce etnlpiende quando lelieua:cofl refpiendano.Et npolfolTi latec raSiilleteinpace.xl.ami. O VI. ZTT^V ^ P°l Eceno male ifigliuoli difrael nelcófpetto didio.Ilquale figli mife I » in mano di Madiam fette armi : Se furono moleflari:&; foggiogatti forte/ f mente daquelhdi Madian.Et li feceno cauerne 8C fpeloncbe ne monti: et -A—E'ogt fortiffimt Si acconci ad combatteic.Et effendo cobi ferui ifip-liuoli di Ifrael fai iuano fufo c]uelli diMadianrct tutte leiltre nadioni dellorientei&tponeua no lofte delle trabacche:^ de padaglionicomecommciatonole biade ad ubate fuori co fi incontanente ogni cofaguaftauano mfmo alentrata della citta diGaza.Et nul/ la cofa che fa pcrteneife ad mantenete laulta laffciauano loro inlfrael nenecore* ne buoi ne almi.Impero chequefli genti ueneuano con loro tabemacohiet tutto illoro befliame m fiemc con loro jet quafi comegnlln'gualmente tutto et ogni cofa reca ua ad fmeiSC guaflauano et cófumauano ùde era numero feza fine tata era lamoltitu dine diglihuomini et decamelli ciò ebehauefforo toccato gurtauano et cófumauano Et furono fortemente bumilutufigliuoli difrael dinanzi ad quelli diMadiam.Egri do Ifrael chiedendo adiuto contro inudUnititiquali fi erano loro nemici ilauale fi mando alloro uno buomo prophetaat fauello et diffe.qu.fla diceidio fignoredif rael.Io ue feci uemre giufo deggptoict traffiui di cafa diluogo della feruimdeietfmi uberai dellemiai digheg/pai aditati lemici iquali ue flageilauanoiet figli cacciai ìli & necifi quando uoì entrafle nella terra depromiffione:^ ftm dtecJelaterra loro? c diffi.Io fono idiouoftro fignore.Non abbiati paura digliddii diglamorei n.ela cut terra uoi habitatc,Hr uoi non uolefte obedirc la ucce nua.Ma uenne [angelo didio: et fedette fotto laqu crei at laquale era in Ephraymi&era quella quercia di Ioas figli/ nolo di Ezn Etcózofia cofa cheGedeon fuo figliuolo purgafe il frumento ne laya del grano per fugire quelli di Madian figli appari langelodidio fignore &: diffe Jdio fa teco fortififimo d* turi glihuomim & diflfegh Gedeondo te prego fignore mio che tu me diche Ce idio e con nouperebe tutte quelle cofe ci fono m teruenutefeioe pche o perquale cagione ci fonointemenute.Doue fono lefuecofe marauigliofeilequale narrarono inoflri padri 3c diCCerotdelegypto ci conduife lo fignorcf’Hora eia abando/ nati acci poidati nelle mane di Madiam & raguardolo idio et difle. Va conquefta tuaforteza & libererai Ifrael delle mani di Madiam . Et fappia conofcicbiotabbia mandato,ìlquale refpondcndodiffe Jo te prego fignore mio coche libererò io Ilrael Ecco chela mia famiglia fie infima tuta inManaffej&io fono ilmmore nella cafadel mio padre-Edifligli idio lo faro teco:&cofi ifconfigerai et ucciderai Madian come foffe uno huomo iole et difìfeGedeó.Signorcidio feto ho trouafo grana nel con/ fpedo tuo et dinanzi ad te Damme alcuno fegno:&mofìrami chi tulie ueramente che mi favelli quefteparole o quelle cofe.Et non tt partire quici difino ad tato chi© torri ad te!& porti il ìacrifitlo et fi loferri.Ilquale figli refpuofe io afpetftaro tanto che tu uerraiJEt entro Gedeonet cofle uno agnello ouuotu uno caprettotet fece uno moggio de pane azimo defarma;ct ponendo le carne nelcaneflroret el brodo del la carne mettendo nella pentola porto ogni cofa fotto laquertiaet ligieofterfe. Al quale fi diflelan gelo dldio.Togli le carni & ipani azimi et poni ogni cofa fopra qu/ ellapietraretil brodogettadifopia,Etauendofado cofi iftefe langelo didio lacinia della uirgajlaqualeteneain mano et fi tocco queflipani azimi et quefìe carni jet in. mantenente ufd fufo ilfuoco^della pietra:et le carne tutte arfe et coniutro* Et lan/ gelodidio figli fparfi dina'ziagliocchnhEuendendo Gedeone chegliera langelo didio fignore fi dille. Cime idio fignoremio impercio cbio hoe ueduto langelo didio ad faccia ad faccia.Etidioglidilfe.Eace fiaconelfo teco non auere paura impercio che non morrai.Et edifico quiui Gedeone uno altare adio.Et filo chiamo pace oidio fig' note infine al ptefentedi doggi.Et dfendoanchora l'Epbra laquale de la famiglia diEzruinquclla node figli dille idio fignore,Togli il toro del padre tuo: et quello altro ìlquale ede fepteanniet diflaiai laìtarcdiBaaldoquale fiedelpadre tuo et tag ha ilbofco dighalboiiilqualee intorno ad laltareiet qu lui fi edif icherai uno altare adio tuo fignore fufo incapo diquellapietrailopra laquale ponefu innanzi alfacnfi cio.Epoi tortai il fecondo torro:et fi ofterraiil iacnficio fopra lacatafta et il monte dellelegne lequalebauerai tagliatedelbofcoulqualeeraintorno adlaltareet pigliati feco Gedeone dieci huomini difuoi ferui fece come gliauea comàdato.Mahaucndo paura di quegli della cafa del fuo padieet glihuomim di quella cittademon uolfe fare dedi alcuna cofatma fece di nodcogni cofa. Eleuandofi la mattina glihuomiui diquellocaftello fiuidenodiffado laltare dilidolo Baahet ilbofco tagliato: et uno al tro toro pofto fopra laltarenlqualealbora era edifficato.Ediffeluno ad laitro» Che e queftoichi afatto quella cofEEcerchando chi lauta fato fudetto, Gedeone figliuolo di Ioas fece quelle cofe.Et dilfono colloro ad loyas. Dacci etmenacci fuori il tuo fi ghuolo accio dhelTomuoya.Impernio che aguallto laltare deicidio Baal:&: taglio ih bofco.Aqli egli refpuofe.Or fieteuoi uendicaton diBaal : cioè che uoicombatiate p luBOndechiumqueefuoinimicoe fuo aducrfanoli muoia innanziche uengailai didomane.EfeglieBaalidio ucndichifidicoluinlqualcae guallo laltare fuo da queb li fempremai poi fu chiamato Gedone lerobaali pero cheauea detto Ioas: uendichi fi di colui Baal ìlquale guallo laltare fuo,Poi fi raunarono Madianiti i etAmalecb et tutti ipopuli dellonenteinfieme:8<:paffan del feptemtrtone del colle altiflimo.Ediffe idio aGedeone.Molto populo e teco : Si non farra dato Madian ne meflo nelle fue manicacelo che non fi gloru et leui mfuperbu contro adme Si dicaccolla mia fortezza & con la mia uirtu io me fono liberato et leuato ilgiogodadolfo .Parla alpopulo: ^predica ad ogni gente et di. Chiumque e pauiofo& timido fintomi adietto*Etpamtonfitutti quellidelmóte di Galaad‘*epartirfiditutto ilpopulo bene xxii*miiia dihuomini: non rimanfmo piu ehe x.milia.EdilIeidio a Gedeone ancora lie molto populo etttoppo fa chetu gli meni alacquet&qmui figli prouero,Etdi quello chio ti diro che uenga teco: egli fi uengaima colui chic non uono checci uada fifi ritorni* Etelfendo ifcelo gmfo il populo alacque:fi dilfe idio aGedeone*Colloro iquali còlalingua berranno laequa fi come foglino bere icann figli fpartirai et porrai da uno lato per fuma colloro che berranno inginochiandoficporrailoro daunaltraparte perfe.Etfurono colloro :iqua li feguittauano digittarfilacquaconmanoinboccha trecento huomxm. Ma tutta quanta Ultra moltitudine pognendo guifo colo genochia auea beuuto«Edifle idio Gedeone.Cóquelh ccc*huommi iquah beuono lacqcon mano fmiliberaro : et darò nella mano tua lolle di Madian.Ec tutta quanta filtra moltitudine fifi ritorni nellu ogo loro*Etpiefelicibi et le trombe perquello numero di trcéto huommi atutaqua^ ta laltra moltitudine comando che le ne andaflfero afuoi tabernacoli :& alle loro ca fe.Et egli folo con trecento huommi fi dii pofe Si mife alla battaglia,Et era lo Ile di quelli diMadian giufo difoto allm nella ualle,Et mquella node medifima figli diffe idio*Lieuati fuloiSt uanne nel lolle diMadian impercioichio Lo dato SCmeffo nelle tue mani* Ma le pure temi et ai paura dandate folo* uenga giufo ifieme tego Phara tuo feruo.Etauendo udito giufo nellolle quelli che faranno : Si diranno: alhara fifi confortaranno le tue manuSi tutto lituo cuoreifii andrai piu fecuramente giufo atri oi nemiciet centra lolle diMadian *Et andò Gedeone egli Si ilfuo garzone minia de* Ile parti dellolle di nemici letdoue illauano armati colloroiiquah facceuano lagua rdia*Et madian Si tutti quegli da Malech Si ilpopulo degliorientali tuti ifparti giac/ eeuano Si fiauano giufo nella ualle come foffono loculle etgnlli tanta moltitudine era.Et ancora erano camelli conloro fanza numero:quafi come larena ebe illa alla ri/» ua del mare*Et uegnendo guifo Gedeone de node nellolle diquelli diMadian dice, ua luno che iftaui apreffo aialtro lo fogmo che anca aulito; Si mquello modo findi Un. ccua Joft uìddi et ebbe mfognioiet pareuamicbefoflfe uno pane cotto fottD lice/ nere dorsojcbe fi uolgeffe inqua et inla;8t pateache uenelTe giufo neliofte & nelcam. po diMadian;5<: filo percoflfe.Et uegneiido intrando gmfo nel fuo tabernacolo aiMa dian filo percofTe!& caccio aterra &: filo fpiano tutto et adguaglio con laterra et nG puofe colluiadcui quefto fauellaua & narraua ilfognio*Non altro e quefto fognio ne non uuoledire fe no el coltello di Gedeone figliuolo di Ioashuomo ifraelita* Imper ciò cbe idio gliae dato &:melTo in mano Madian et tutto lolle fuo .Et auendo udito Gedeone il fognio etlafua mterpetratione fametiamo,Et fi an. do lepthe dunque con li principidi Galaad.Ettuto quato ilpopulo d fece loto prin cipe. Et fauello lepthe tutte quante le fue parole et fermarli dinanziidio figli ore i Mafpba.Et mando li metti al redifigliuoli diAmonuquali fi diceflero dalla partedel la perfona fua,Editte.Cbe aitu afare meco che tu fe uenuto ad me perguaftarelater ra miafAlquale refpuofe il re di Amon.Impercio il fo loiconciofiacofacbetolfeìfra el la terra mi a:quando uenne giufodegppto da confini damo :infmo inlabotbtetm fino al fiume giordano.Adumque bora cópace fi il mi renduper quali metti unaltra uolta mando ieptbetet comando loro che diceffero al re di Amori .Quello ti manda adire lepthe.Non tolfe Ittael laterra di Moab nella terra dittglmoli diAmon.Ma qu andò ifcelbno degypto li andò Ittael per la folhtudine del dilètto infimo altnate roO fo:et uenne in Cades.Et mando imetti al re dedon.Lalciami andare eh io paffi perla terra tuaulquale non uolfe confentire adoro priegnEt ancora mando al re de Moab: ilquale ancora fi fece beffe dedare loro il patto.Et rilette Ittael inCades5& fi adtornt© dallato dela tetra dedon:et della terra di Moab.Et uéne «erfg tcaoeuerfo Icparti do^ ivoicr ficatc della terra di Moabt Sipuore il catnpo dtla di AmomEnon uolfe étratc ne uè nire nelli termini di Moab Jmpercio che Araon fie ne confini delaterra diMoab.Et mando il populo difrael miflfi ad Seon re digliamorreiiilquale abitaua in Efebonifli figli difTe.Lafciami chio pafifi per la terra tua infine al fiume Jlquale ancora egli def pregiando leparole difighuoli difrael non lafcio paffarc ilpopulo diftael perii confi ni eperlifuoi termini.Ma rannata moltitudine infinita digente figli ufei iocontro i AfTatSi fortemente glicontraftaua liftei fufo nella terra di giudaiSi puofono lofteekàpo mimo luogo che poi fu chia mato Lechncioe mafchiella doue fparfero & puofero le trabacche e il campo.Ed.lfo no ahPbiliftei alquanti della fcbiatta digiuda. Perche ficee uoi uenuti giufo contro anoffAqualt firefpuofeno.Noi fiamo uenutiiacciochehgiamo SanfoniSicheglie/ tendiamo quello chae fatto anoi.Et andaronoguifo datremilia huommi della (chi atta digiuda alla fpellonchadella pietra diEtbamediffono aSanfone.Non fai tu che iPhiliffei ci anno fignoregiatoiPerche tu faceffi queffocbai fadìo contro di loroiAi quali dxffe Sanfone.Come feciono adme cofi io ofatto alloro .Et diffono cofìoro nmh uamo uenuti per ligarti de metterti nelle mani diPhiliftei aiquali refpuofeSanfone Giu r atemi promettetimi che uoi nome ucciderete. Et diffono co (loro.Noi non ti occiderimo ma darenti loro ligato.Efilo ligarono co due fune grolle & nuouei& tra/ ffello dellafpelloncbadelIapietradiEtban.Ilquale uegnendoaliuogoìilqualc fechì ama malcella:et ueniffono incontra lui iPhilillei gridando ad alta ucce: uene Io fp* tito didio topra Sanfonej& tutto laccefe &Z infiamo.Ecome fi Tolgono confumare le legnu quando fentono ilfuocbo:cofi le funi con lequali era ligato Sanfone; tute fu rono rotte 8iifpe22ate(Etrouata unamafcella dafinoilaquale fflaua i terra pigliando la in mano percoffeadoffo iPhilifteiià: feonfi figli: & ucafe con quella mafcella da fino mille buommi.Et diffe con la mafcella dellafino:& con la mafcella duno polle dro dafmo fpenfe & ifconfifoiPbihfter.dc uccifinediloto mille huomim.Et cancan do et giubilando quella canzone finite quellep arde}fi gitto dimano uia la mafcel la.Et chiamo quello luogo per nome.Ramatbelecbi che tanto uiene adire quàto che leuare de mafcella.Et auendo grandiffima fece fi grido adio 8c diffe.Signore idio tu ai dato nelle mie mamdoe del ferao tuo quella grande memoria:et eccho chic mi muoio bora difeteiÓC in quello modo uetro alle mani di quelli incircumcifi Pbilillei etraffe idio fignore uno dighdenti mafciellan de la mafciella dellafino ufcironneac que babondantemente.Dellequah acque affagiate 6cbeuute tutto quanto lofpmto confortoe :&iifenhmcntu^ ritorno la forza. Et pero fu chiamato il nome di quello luoco quifta fonte dicolui che chiamo della mafciella dinfmo alprefenti didogguEg mdico&reffeinquellotempolfraelxx.annu C.XVI. T andoffene Sanfone in gazza 8c uidem una femina peccatrice:5i andado L dentro iltette con lei .La quale cofa auendo udito iPhililles etcrefcelfe lo, ro lauoce 3C il nome:cioecbe foffe entrato Sanfone nella cittade filo adtor JLy niarono ponendo le guardie nella portadelia cittadej& qmui alla portatu tta nette affettando chegli ueneffe chetamenteraccio che fatta la mattina uegnédo alla porta filocctdiffono. Ma Sanfone fi dormi mimo ad mezza notte.Et poi kuaii/ dofi fufoJeuegnendoalaporta fipiglio amendue leporti congli fogliari: de co igan gante t con li chiauiftelli:& pojflofe mfule Ipalle portolle fufo mfu lacinia deltnonte che ucrfo Ebron*Et dopo quello fi amo una femina laquale babittaua nella ualle ai ^oi-ecbtetauea nome dalila.Et uennero adalila tutti iphnapi di Philillei*E£ (lli dl1 n» Pache tu inganni Sanfone:& fapi dalui onde ae tanta fortezzatet come noi ilpoc inforno umeerejet ligato affligirlo.Laquale cola fe tuia faraiciafcuno di noi damao ad te mille .cento graffi da rzento,Et fanello dalila aSatifone etdilfe. 1 ’regoticbe tu medichi doue et mche luogo llae quella tua gràdiffima fortezzaJecbee quella cola ivdici cheeìTenio tu legato:con cffa tunonpotreflirompcrcfÀIaqualc rcfpuofc San Cene fe io fato ligato con fette funi dmeruoìche non fiano ancora fece he ma fùno humt de:f aio infermo & debile come gbaltri buomtni.Etrecharonlefi pri'cipi di P-hiliflei fette funi de neruo fi come auea detto.Con lequali funi dormendo egli filohgoDa lilatiflandomcafa détto nafeoftì gliaguati diglihuomim didentro dalacameraafpc * tando latine et quello che diete intemenitfe.Et ligato chelebbe Dalila figrido&diife SanfonetSanfoneiPhiliftei ti fonoado(ro4llqualedefedandofi fi rompettequeftile gami: fi come romperebbe uno altro buomouno filo diftoppa torto conio fputo: quando fente la fiama del fuocco & il caldo*Enon fo Caputo ne conofciuto inche iftc IfeiaCuagranditTimafortezza. EtdilTe Dalila unaltra uoltaad Sanfone. Eccotu me ai delegiata; &t non me ai detto el uero. Al meno a bora ai me. Che e quella cofa con laquale eiTendo tu ligato con eflà. tu no potreftì rompere. Aiaquale dille etrefpuofe Sanfone fe io faro ligato con none funulcqualtmai né folleno (late adoperate io fa/ ro infermo & debile & fomighante ad ghal tri huomini. Coniequali funi filo Itgo unaltra uoltaDalila.Etligato chelebbe tigndoiet etfendogliaguati dtglihuommi di rietto allealo cioè di quella cofa oueraSanfone.Edicendo Dahla SanioneiSanfonc. Eccbo iPhdiftei ti fono adoffo.Iquah diftendofi fi ruppe tuti quelli ligami fico me «folle Idi di tela*EdilTe Dalila unaltra uolta adSanfone,Perche pure mmganni mft no ad qui & fempre mai mi di bogia & falfol Moflrami preopti con che tu dee effere hgato,EdilfeSanfone fette crini dicapo ligerai forteconuno legame dipano & uno grclfo augto :e faro cóelTo forte ligato intorno tntomo;& poi fi conficheraimterra & farro infermo & debele come glialtnhuommi.Laquale cola auendo fatto dahla f* difle-O Sanfone Sanfone iPhiliftei ti fono adofìo .Ilquale leuandofi fufo dalfomno fi tralfe fuori hgatoinfiemecocapelli&con lolegamedelpannotdc ddigli Dalila co me di tuche marni :conciofia cofa che Jammo tuo nonfiacon meco 1 Ciocche notiti fidi tu dimi bene per tre uolte mai mentito^' non mai uoluto direincbeillao Ita lai tuagrandilfimaforteszajmolldlandot imolto (pcffo.Eper ifpatiodl molti di conti/ nuamente dicendoglie quefto;& nó lafciandolo illare punto ne inpaccne inrepofo uennegli nemo lammafic fu ad faticata quafi infino alla morte,Et alhoradifcopren doli & dicendole la ucnta del farro fili diffe.Sappi che ferro non fu pollo giamai in fui capo mioupo chic fononazareo cioè facrato adiounfmo cbio ufcio deluétre del la madre mia. Onde fappi che feil capo mio fara rafo fi partirà dami lamia forteza 6c mero meno & ferro comeglialtri huommi.Et uegiendo Dalila cheSanfonelaue ua de ito. confelTato turo lanimo fuo &:Ìauerua; mando apnncipi diPhilifteiieco mando loro. Venite fufo ancora unaltra uolta:tmpercio che bora Sanfone fima deto lauenti:6i aperto il cuore fuo.Iquali li andarono tufo portando idtnarichaueano ,p melfo a Dshla JEDalila Gl fece adormétate fopra ilgrembo Se legenocchia lue Se i fu! petto npolfare ilfuo capoicioedi Sanfoue.Etchiamo il barbiere,Efiglirafe fette eri rude capegli del capo fuo.Ecominciolb amandarlo uia;&: cacao Ilo da fe.Et inconta nente fepaiti da fi la fuafortezzaicioe lo Ipmto fanélo.Ediifedalila aSanfone San fone iPhilifleiti fono adolfo.ìlqualeleuandofi fufodiffe io ufciro fuori come o fatto laltre uolte cioè ne lamino fuo:&: fi me defendero:non fapendo che idi© fe folle par tito daliuitilqualeauendo prefo iPhilillei incontanente figli cauarono giioccbuet filo menarono mGaza legato con le cbatene:& mettendolo incarcerejfigli faceuano menare il mollino Se maccimre.Edopo quello {capigli del capo fuo auea già cominci aio acrcfcere:& tutti quantiiprinapidiPhilifteififi raunarono infimesaccioche fac ceffono ofterte magnifiche ctfacrifitio Dagon idio loro et ma'gialfono dicédo.Idio noftro fia meffo nclli noilre mani Sanfonenoflro nemico.Laqualecofauedendoan coiail popolo fiiodaua ildiofuoret quelle parole medihme diceacioJl dio noflro fignote fia datoci meffo nelle noftremamladucrfario noflro Jilquale guado latcrta IV DI CI tfoRra &: multi occife di noi* Et fallegrandofi per conm ti; & auendo già mangiato comadaronoipnncipi che folle chiamato & menato allore Sanfone che gio calili dinanzi alloro.Et fecielo ilare lui tra due colutnme.Ilquale cioè Sanfone fidiiTea * ?ai'2°nechelmcnaua. Lafaamiet fa fi cbio tocchi le columne^Allequale tuttequefte fapoggiauanolaccio cbio mi poifa uno poco appogiare & ripoifare fopra loro a poginadome.Et f quello pùdo fierapicnalacafadihomini &de femine.Efiuerano tuttiquanti iprtncipidi Philiftcn& acoram fui redo et del foiaiofi afpedauano be r'e tre imita perfone tramafchn 6C femme per uedere giocare Sanfone* Et chiama/ to idio (ignote fi diffcSanfone*Signore idioricordati dime;3<: rendimela mia forte 22a di prima idio miolacno cbio mi uendicbidi mei nemicnEperduiocbii chio op duri folamentc mi da una uendetta. ESanfonepigliando amendoe le columne alle luah fapoggiaua la cafa;&: tenendo lunacon la mano ritta* & laltra conlamano ma cha fi di(Te. Muoia 1 an; ma mia infieme coll Philtftcì. Et fcorlando fo itementc le colu r‘C cadde tutta la cafa fopra tutti ipnncipi:& fopra tuta laltramoltitudmcjche qui tu era. Emolti pm nuccife morendo chencn auea morti innanzi umo. Et uegnendo gmfo ifratelli fuoi& tutto il iuo parentado ; tolfono ileorpo fuo filo fotterarono Saraa & Afaol nella fpellucha diMàue fuo padre.Et giudico & reOTe Ifrael uinti atint* ^ c. xvn, ^ V e fquello tempo uno huomo delmcte diEphtaimebauea nomemicha 1—^ ilquale diffe alla madre fua. Mille cento tallenti grofii dai ieri to; iquah tu tauiui fpartito & pollo indifparte; & di qualmdendo io tu aueul giura/ JL toi ecco chio ghoe 6c fono apo me. Al quale fi nfpuofelamadre.Benedet t° fi tu dadio figliuolo m io.Et ródete micha quefh dinari alla madre fuathqle figlia. Cadetto.io conftciai&promifiadjio quello argento;acaochedellemiemani recce/ L,a il mio figliuolo quello allento.Efi ne faccia una imagine relleuata & uota detto infine ad bora fiti Io do.Et filo diedialIamadremia.Laquale fi tolfexc* groffi dari euto & figli diede aduno orefecc: accio che ne face effe una imaginerefeuata & uota dentro,Laquale cofa fue nella cafa di micbaul quale fi feparo inquella cafa una ma Eon piccola al fuo dio de figli fece uno camifo chimo & uno ueilimento daprete et idoli,Et empieo ad uno di fuoi figliuoli la mano et fu fatto fuo prete Jnquelii di non era re in Ifraehma ciafcuno huomo fi facea quello cbegli piaceua,Ancora fu a quello tempo uno altro giouanedellacittadedeBethlecmdigiuda;^;era del paren/ tado fuo « & eia preti della fchiatta de lem èc ili aua i Bethle em.Et uolfe andare i pel/ hgrinagio douumque poteffe trouaredauiuere&daguardacnare. Eteffédo uenuto fui monte di Ephraim & andando p camino ripofaffi uno pocho incafa di micha fu dimàdato da lui dondeiuem tuillqle fi rifpuofe & diffe.Io fono preti della fchiat ta di leut della citta di Berli.leem di gmdatet uo per habiraredouumcue potiorequ olio chio uedro chepiu me fia utile fi farro, Et diffe michapregote iflati meco 5i hi mio paréte et mio prete; et daroti cgmanno dieci pifi danéto; et dui ueihtuequefte oofe che fono bixogno al mangiare &: albe re .Con fintigli etifietteficonluuet figli fu corno uno fuo figliuolo,Et ép lette micha Emano fuaet ebbe feco uno garzone pre/ te ^icendo Hota fo io uerame nte che idio mi farra bene auendo io meco uno prete della fchiatta di lem, C min. Et ad grauo Forte la battaglia contro aifigliuoli di Beniammine non cognofce tono ne nó fauedòno degliaguati et de iloericolo da ogni parte. Et sfcó àCigli idio fi onoretS^ percofigU dinanzi aiFiglmoh diirael:3£ ucciTideloro mquello di:cioedifjgli boli di Bemamin xxv.milia dibuommi et c.bnomim tutti ad combatterei^ Forti ad menatele fpa leSd le coltella.Et ueggédolo iFigl inoli di Bemamin che co ninciarono ad andare al difotto fi Fugirono .Laquale cofa uedédo iTigliuoli dìFrael diedero loro luogo ad Fugireiaccio e ie ueneOfeno agliaguatt cherano podi intorno intorno alla ci ttade.Iquali urcendo repentemente degliaguatnet que dt d^Bemamin dado le fpale fi entrarono nella cittade coftoro cherano inaguato &C Già miFono tutta ale punta de He coltella imafcbii &le femme et piccoli &grandi.Et aueano dato iFigliuoh diEael xl Fevgno ad co Ilo io che aueano pollo nelioaguato* ebe poi cheaueOFono prefa betta de fmaccendeffono il fuocholaccio che fallendo in alto il fumo mofliaffe come la citta era prefa La quale uegiendo i figliuoli diffael ebeerano occupati nella batta ^.fortemente cominciarono acontraftare & ad combattere.Imperrio che péfauano .fìcrlmoli di Beniamm che fugilTino come erano ufati:per che aueano morti dellofte Iota xxx!hiiomint:et utdeto una columna quelli delloftedcrrael fom.g liante ad uno nrande fumo leuare in alto,Et uolggiendofi adietro BemammiSi uede do prefa la cittade et la gtandefiama andate malto 1 colloto che [erano finti di fa gire adfacdaad faccia loro fortemente contraftaua no .Laquale co,a ueggtendo ing liuolidi Beneamm fi uoltarono ad fu gire per lauia del difertotperfeguittandogli an cora cola doro adueffarii et nemici. Et ancora colloro che aueano meffo fuoco nella cittade fi uenne loro incontro; eco il interuéne che dogniparte furono tagliati & mo td ddloro nimici» Et non era npofo neuno di colloro cherano morti che punto non fi ripodauano.Et cadédone morti et proftrati:^ gufati ad terra: et tagliati dalla pa rte deilouente uerfa la cittade diGabaa.Et furono colloro cheinquelioluogo medi fimo furono morti xviu.milia buomim tutti quanti fortiffimi combattitoti.Laqti a1e cofa uedendo colloro cherano romafi di Beniamm fi fuguono neluogi fol lttarii nel difertoet andauanfene alla pietra il cui nome fiera Remmon.Et inquella pietra fugiti finafcofono. Et fuggiendo mdiuerftluogi fine furono mortidiremici v.mi liaEtfuggiendoa. o a piu oltre figli perfeguittaronoiet uccifono diglialfrlui.miha EcoG mtcruenne che tutti quelli che furono morti di Figliuoli diBeniamin mdiuer filuogi folTono xxv, milia dihuomini combattitoriet potenti(Tìtru*Et ancora ad og ni battaglia.Et rimafe di tutto quanto il numero diFigliuoii di Beniamm fecento hu ominiriqualifcamparono et fuggirono nellafollitudinedeldifeito.Et Getter.)nella pietradi Remmon quatto mefi.Et tornatiifighuoli difrael tute le cofe le quale era no rimafe della cittade daghhuomini infino alle femme etpeccore et ogni biffi ara. e mifono alle coltellater tutte laltre cittadelle loro uille etcafali diBeniamin fi con fummo la Gama et il fu orbo» C. XXL ■■ w-^ T giurarono ancora iFigliuoh difrael in Mafpha et diffono. Neuno dmoi 1 , darra aifigliuoli diBeniaminmogliedelle fue figliuole. Et uennero tutti quanti allacafa didio inSyloiet iftando dinanzi dailui et fedendo d nfmo 1 al uefprotleuatono alta noce et congrande dado co minciarono ad piange re dicendo.Per che fignote difrael e Fatto quello male deipopulo tu orche una ifchi atta fia oggi ifpenta:&lenita di noifMalaltro di leu aa io fi m fui di fi feccero lai tate IVDICJ /cui Et qmui fi offcrfòno i facci fica & gli holocaufli & hoftie dipacc et dilTe.Cbi non uen ne nellofìcdidio fignoredi tutta kuniuerfitadedelle fchntte di figliuoli difrael ì Impcrao che ferano ligati fortemente congiuramento quando erano rimi fi mMaf pba duccidere colloro che non ui folforo iftati.Et tornati apenitenfia ifìgliuoli dift ael fopra il fratello loro Beniammxcominciarono adire.ToIta & leuata e una fcbiafa difrael.Donde torranno lemogaef’tuttiquantigiuramoinfieme etdtcomuneconcot dia di non dare ad coftoro le noftre figliuole permoghe.Epero dilTero,Cbi e di tutta launiuerfuadedi figliuolidifraeh’ iquah nonuennero adio in Mafpha^ Et ecco che furono trouati glihabittaton di labesdi Galaad ebe non erano iftati inquello hofle Onde inquello tempo effendo loro mSylo ninno di loro ui fu trouato. Et mandato/ no x. milia buommi combattitori U robiifìiflfimi buomini: Si fi comandarono loro. Andate &ocodete glihuomini di labes diGalaad turigli mettiti alle coltella; cofi gli buommi comelefemtnc Ioro:&: ancora tutti ilioro figliuoli gradi &piccoli.Equeflo fata quello che doueti ob feruare. tutti quanti quelli che fono mafehii et le femine che fono ufate coghhuomini anon auuto ad fare conloro occidete.& le uergme ri feruate.Ecofi fecero comera lorocomàdato. Et furono trouatecctc.uirginelleqli no conofeeano ufansadihuomo:et file menarono ad lofteiSilo nella terra di Chanaam Et fue mandati puoi itnefii aiiigliuohdi Beniamimliquali erano nella pietra diRem tnon* Et comandarono lorocheglireciuefforo paccifiicamente. Et uennero inquello tempo ifigliuohdiBeniamin,Et furono date lorolemoghedilligentemcmedi figli noli di labes di Galaad. Altre non trouarono che fimighantemente potteffero dare loro.Et tutta quàta la uniuerfitadif gliuoli difrael molto fene doifeno:oc fecenope nitcnsia fopta la morte: & uccifono dunafcbiattadi figliuolidifrael. Et diffono li magiori dinatione piu nobili. Che faremo noi adquelli ebe fono nmafi et non anno tolto moglie^ Tuttequante lefemine di Bemamin fono fattemorte .&ad noi fapertiene^congrande guardia & congrande follicittudme fia proueduto che una fchiatta non fifpenga ne uenga nemo difrael. Le no Are figliuole non poffiamo dare loiodegati pergiuramétoi & della malednftione che dicemo.Maledero fia collai il quale data delle fue figliuole permoglie aifigliuoli di Bemamin.Et ebbene il confi gho 8i diffono.Eccho chele toffo la folemmtadiChrifto mSilo cioè laniuerfario che fe die fare:&cpoAo nella cita di Bethel che dalla parte defeptemtrionej&dalla parte dellonente dalla uia laquale e di Bethel: et uanne alla citta di Sichima et dal mezo di del cartello delebona.Etcomandarono aifigliuoli diBcniamin 8c diffono.And tc et nafcondeteuinelleuignie Er quando cederete legiouani diSiio menare landda & balli fi come foglino ufate fubitaméte delle mgme spigliati ciafcuno lafua moglie et fi uenne andate nella terra di Beniamin.Et uegnendo contro adNoiglipadn loro et fratelli & cominciai fi allamentare contro ad noi & gridareinoi diremo loro. Abbia temifencordia di lorou'mpercio che nonianno tolte per ragione dibattagha et diuin cito rum a pregando che ne pottefono tote permoglic: et non dertiloro. Onde dalla parte uortrafie loffefa*.etelpeccatoietfeciono li figliuoli diBemamm fi come era flato loro comàdatofecódo il numero loto fi pigliato no di colloto che menano land da et ballo ciafcuno la fua moglie.Et fi mandarono alla loro poffeffione refiedifli' cando loro le cittadn&habittationeentro.Etancoraifighuolidifrael Tifi tornarono ciafcuno perfchiattaJnquelli di non era re i IftaeLMa ciafcuno quello chegli parca benfatto fi facceano. QVICOMINCIA IL LIBRO DIRVTH: Cui. A tempo di uno giudice dici quando igùidiei erano Copra il po' aulo difiael fi fue &ucnne una gran lame nel populo difrael incora in, tutta la terra » Et andoOfene di Betbeletn. di giuda per ^andartene inpellegnnaggio nella cotrada diMoabitUcollamo' ^glie fuat&: con dm figlmolitunohuomo della fchiattadifigbu' MidifraeLIlquale Ce chiamaua per nome Elimelecb de la Tua mo i glie fechiamaua noemii&dui fuoifigliuoli luna auea nome Ma ^ ---^alon etlaltro Chelion Eupbratei diBetbelem digiuda.Et intradi nella contrada diMoabitifififtaua quiui.Et monffi illmanto Tuo diNoemi cioè Eli/ melccb'.Et nmafe eliaco due figliuoluiqli tolfeno moglie della gente diMoabiti . delle quali luna fecbiamaua.Orpha laltra Rutb.Et iftettero quiui x4ni & morirono amendui cioè Maalon Si Chelion.Erimafa la femina cioè Noemi priuata di due Cuoi figliuoli et delmanto : Si leuofii Tufo per ritornate nelle Tue contradecon amendue le nuore Tue della contrada diMoabiti.Imperaocheauea udito Si intefo che idiofi gnore aueffe reguardato Si auutò mifericordia al populo Cuoi eebe auefie loro dato efcaSi cibuEtufcita diquello luogo doue era ita mperigrmaggio con amenduele nu ore fue :3i già fera pofta in uia per tornare nella terra di giuda;Si difie ad quelle due fuoe nuore.Pregoui figliuole mie canflime andatene nella cafa del uoftro padre. Et prego idio che faccia mifericordia coneftb uoitcome facefte meco Si col marito mio ÓC colli mei figliuoli che fono morti. Et firn dia gratta Si uintura di trouare pace et ripofo nelle cafe diglihuominijiquali douete pigliarep mariti. Edette quelle parole fille abrarcio Si bafao.Lequali leua'doaltalauoce fi cominciarono apiagnere Si adire Noi ueremo a ogni modo ceco al populo tuo.Allequali ellarefpuofe.Ritornateui fi ghuole mie nelnuo uétre meco io no opiu figliuoli deme.Perche ueite uoimecoiOr poterò tohauer figliuoli nel mio uentre che uoipoffiate auere dime manti: Ritorna/ tiui figliuole mie Moabite:et andatmene Jmpercio che già fono uenuta fuecchiesa*. & non fono difpolla allegamento di marito.Et ancora fe folfe cola polfibile chic in groffafiuSi partonfi. figliuolùleuoiglicuolelle alpedrare infino ad tanto che ctefee/ flonotetche uenganoglianmche fianograndi;innanzifatelleuecbiecheuoi utpo filati maritare, Nonuuoghatepregouifigliuolemie:imperciochela uoftrafatica et angofciapni ifiregne Sipefa ; impero chela mano didio e uenuta contro adme. Alla fua fententia . Si leuata una uolta lauoce comin^arono apiangere forfeniente . Et Orpha fi abraso Si bafeio la fua fuocera Si fi tornormaRutb fi torno Si accoflofii al la fuocera fua» Allaquale dille Noemi. Ecco che tornatala cognata al populo fuo et aglidii fuonuatene colici,Laquale figli refp uofe Si dille alla tuocera fua,Madre mia dolci frimai io tiptego per amore del mio marito Si tuo figliuolo che fue; che tu non me debbi contraltare nemifiacontrai ia chio tabandom.Et io fono adconcu dandare Si deuenire et douunque tu andrai Si iftaraiuo flarro.Efono acuncia di uiuere Si dimo tire teco.Eul populo tuo farra il mio idio .Inquella terra doue ti porrai et morrai;in quella fono ferma di morire io conte comadre mia carifiuna .Et quiui piglierò lo luogo della mia fepoltura . Quefto mi faccia il mio fignore idt o Si quello magia fe nonfolola motte ifpartira teSime^Et ueggiendoNoemicheRuthcd lanimoob fiinato Si fermo aueffe determinato dandare feco inficme nonle uolfepiu cótrafiare ne poi piu oltre no la lofengo nenolla configlio che titornafie afuoi parentnEt an/ darfene infieme. Si uennero inBethelem.Lequale entrate nella citta fubitamente rcef cete lafama innansi ad tutti.Et dicceano le fe mine .Quella fie quella noemi. Alfib quali tefpondeua Si dicea.nó mi chiamare noemi cioè bellarmachiamamt mara ,cioe amara Inperdo che molto m ie piena damantudine iompotéte. Eteccho eh io nu ma. partici piena degni bene.Et hora mac idio fignore rìmenata * Perche adiiquemi chi amate noemidaquak ae humiliata sdio h’gnore 8C affliduIónipotéte^Et néiie noemi & torno con Ruth lua muora.Ma babita nella terra della iiia perigrinatioae iBethe lena quando inprima fi tneteua lorzo. C, 11, T era uno huomo potente & ricche del parentado di Elimcìech ha omo di I ^ grande ncbeszaul quale auea nome Booz.EdiflTc Ruth Moabite alla fuo' cera fua»Se te piace di comandarmi chio uada nel rampono uandrot&co -A—-/ ghero le fpigetebe eircbono di mano ad colloro che mettonoj5idouuque trouero la grati a del padm della famigli a piatofa Si deméteadmequiui andare. Ala quale diflTe noemi. Va figliuola mia. Albera quando la fuocerali diede la parola: al hora andò Rutbi&cogkeuale fpigesiequali remaneano dietro ad collorocbemette/ ano, Et mteruenne che quello campo doueraitafi nera fignore uno huomo: ilquale auea nome Booznlquale era diceppo & dellageneratione diElimelech.Et ecco che al hora fi tornaua di Bethelem.EdiÈe ai metti tori .Idio fia con uoi.Iquali figrli refpuo, fono idio fi te benedica.EdilTe Booz adquello giouaneJilquale era fopra ai mertitori f-hie quella fanciulla: Ilquale fi refpuofe 5c di ile. Quella fi e quella Moabite che né con noemi della terra qiMoabiti: 5C priega che patelle ricboglere le fpige della hi S'da che rimanelToro. Ancora e uenuta dietro aimettiton: 8C da llamano nmo adbo ra f ie fiata nel campo:& none punto tornata ad cafa.Et difiè Booz aRuth.Odi figlio hi miamon mandate ad coglietele Cpige inaltro campo:& non ti partiti diquello Ino §o:tna accollati alle mie feruiciale:&ad quelle altre fanciuIle:11 no no Efter.Ecinquello modo fono xxu'.libri della leggio uecbiaiaoe di Moyfe cinque di prophetfiottodequeljichefichiamano.ctriwrpcttpa.cioe fandefenpture viiiù DI RE x/ /-/ h% dica le noftre cofe piu uili dTere piu neceffane^Onde tutta quella bellezza deltabec nacoIoisSi per tutte le bellezze della giefa prefentciSidi quella che fararogni ordina tiene e coperta di pelle dicilicciiSi quelle cofechepiu fono uile diffendedallo ardete ocl iole et. dalla fòrzadefredduAdumqua leggi pruna Samuel SilVIalacnim mio*Et dico miolpero cbe tutto quello chefpeffo reuolgendo confollicitudnie amnaendadq apparamo Si tegniamo e nollro.Et quando tuauerai incefo quello che tu no fapeui turni estimarsi mterpetratore fe faraigrato uero.TZctpccypcicnrHcr. cioè expofitore ì fe tu farai ingrato:quatumque ad me non paia per ueruno modo auere mutata alai na cofadella^cbraica uerita.Ma fe tu fei incredolo leggi ilibri greci et illatam & confo hfi conquerte operetei &laouumque troueraiebedifcordmodimanda cbiumquetu uuogli digli Hebreùad cui tu debbi date piu fede.Et figli fermerà la rioftraicredo che tu non crederai cbe fia indminoiche in quello luogo medifimo abbia deuiato.Et an co prego uoi feruediChnfloilequale ugnetulcapo del fignorealla menfadel precio fiffimo unguento della fede lequale noncerchate del faluatore al fepulcro: lo quale Chnrto già e fai ito al padreiaccio cbe centra icanilatratoritli quali inuetfo dimeqo bocca rabiofa fadiranoi & circondano la citta:etincio penfano effere fauii:quàdo po (Tono ifìraciarealtruiecheuoi opogmatelo feudo delle uoffreorationi.Et io cognof cendo lamia piccolezza ricorderome fempre diquella fententia.Io oe deto curtodiro le mie uie: accio chic non falli nella mia lingua. Puofi guardia alla bocca mia irtido 1 peccatore incontro di me. Io fìetti muto 5ihumiliami;3c fletti chietodi parlare co fe buone. QVI COMINCIA IL PRIMO LIBRO DI RE. d. T fae uno buomo bello di Ramathaim Sóphim del mote diEp/ hraim.El nome del quale era Helchana figliuolo di leroboam figliuolo di Helm:figliuolo di Thau figliuolo diSupb ditpn ra taidc ebbe due moglie. Luna auea nome AnnaiSi la fecon a auca nome Pbenenna.Et ebbe figliuoli Phenennaima Anna non eobe figliuoli.Et quello huomo ne di ordinati ad feendeas m £ / falem della fuacittaiper adorare et p facnfficare a ignote eg i PRIMOLIBRO excrciti infiIo^Etiui erano due figliuolidiElùOphmj 8c phineesfacerdotididio.Of uenne ii di che Elchana offerfeadio ilfuo facnficio: & diede apbénena fua moglie et ad turi ifuoi figliolmoli 6c figlmolead ciafcuno la fua parte,Et ad Anna con tnflicia diede una parte Jmpero cheamaua AnnatEtdominidio auendo ferrato il, fuo uétre. Et la fua aduerlanalaifligeafortenienteiet fi laftregnea intanto chegli rimpropera/ ua:che xdio gli auea ferrato il uentre.Ecofi facea per ciafcheduno anno,Or tornado il tempo & loro afeendefforo altempio dtdio:& ella folle co fi ptouocata.PiagneaSi et non prendea cibo4Perlaquale cofailfuo mantoElchana diffe alci.Anna perche pia gnnet perche non manuchhEt perche cofi lituo core fafliggefnon ti fono io migli/ ore che dicci figliuola Et p oi chella ebbe manucato etbeuuto iSilojleuolfi Anna:Bt fedendo Heli lacerdoteinfufo una feggioladmàzialleportidel tempio:e{fédo ella danimo amaro toro adio piagnendo largamente:ct fece uoto adio dicendo ♦ Signore digli exercitr.feguardando uederai laflicHione della tua feruatet no ti fcorderai della tua feruigialeiet datagli figliuolo mafebiot io lo darò al fignore per tutti idi della iuta fua et rafoio nonafeendera fopra il fuo capo,Etmoltiplicando ella fempte lefue ora tioni mconlpedlo didio:Hely attédeua alla fua bocca«Ma Anna fauellauanelfuo cuore: et fdamente le fue labra fi moueuanotetla fua uoce non fe intendeua niente Kely credendo che foffe ebbra diffe alen Va et ifmaltiffi unpocho il nino del quale tu femolleiEt Anna refpuofe.Signoremionon ecofi* Maio fono una fermnaifué turata troppoJet nino o cofache poffa in ebnare non o beuutouranzi oe appetta la mia anima dinanzi dadio.Non reputare la ferua tua E come una delle figliuole del diauolotpero che per moltitudmedi pianto:et dimio dolloreuo bo fauellato infino adhora.Alotagh diffeHely.VainpaceJdlodifael tidea la petittone laqualetu lae pregato*Et qlla diffe,Adio piaccia ebe lancilla tua tiuoui gratta nelcófpedo tuo,Et eli alando alla fua mal et mangio etbeue:etgli Tuoi nifi non fi mutarono muaneta dainde mnansi.Et leuanronfi la mattina et adorarono adioier ritornando uénero ad cala fua.iRamatba.EtElcbana cognobbe lafua moglie Ànnatctidio fi ricordo diki Et dopo ilcirculo deltempo Annaconcepette et partorì figliuolo♦etpuofegli nome: Samuehpero che lauea domandato adio,Et afeendeo Elchana fuo marito:et tuta ia fua cafa adfacnficare adio boftia folemne:et duo to fuo* Et Anna no adfcen.deo»Ma diffe ci luo manto,Io non ui uerro infino ad tanto dici fanciullo non fia leuato dsl ladeiet menarololaccio che appaia nelconfpeffo didioiettftia qui continuamente. Et Elchana fuo marito diffe allei,Fa quello che ti pare bene:et ifta tanto che tu lieui il fanciullo dallad:e,Et io priego idio che formfcala fua parola. Et la femina iftette etleuo il fanciullo fuo figliuolo dalade.Et quando lebbe leuato ilmenoconeffo lei conile uitclluet tre moggia di farinatetunamesinadeuinoi etmenolio inSylo alla cafachdio.Etàcora era il faciullo piccolo etfacnfiicarono il uit(ello:et offerfono tifa ciullo ad Hely,Et diffe Anna* Io tipn'ego fignore mio; urne il fignore;et mue km ma tua.Signore io fono quella femina laquale flette quitittadinand datefaccendo oratione perquejflo fancmllo:Io feci loratione per quefto fanciullojet il fignore me diede la pernione la quale logli domandai.Et impero io loedato adio tutto il tépo che farae dato al fignore,Et adorarono iui al fignoreiet oro Anna et diffe C II, L mio cuore ferallegra m lo fignore : et il mio corno fie exaitato nel mio iciio .lamia boeba fie dillatata fopraglimei nemici; pero chio mi fono ra llegrata ne la tua falute. Mone ueruno landò come ilfignoretetnoneue JL-> runoidio offra te:et none ueruno forte come il noftro idio. Non uogliate muffiplicare di parlare le cofe affe:glonandoui*Difpartanli le cofe antiebe delfaboc cauoftra , pero che! fignore fie fignore deile fcientie: et aliai fono appanchiati tutti ipenfieri* Larcho di forti e uento:et glinfermi fono di fonema accinti, Gli facciati prima fallogarono p lo pane:etgliaffamati fotono fatiati.ffino che UReale partorì DI RE1 (/ir piu figliuoli: &: quella chauea multi figliuoli fie infirmata, MortifTica il fignòre et uiuifica:mena alonferno Sinmena Jl fignore fall pouero etaricbifae: adbaiia et li eua malto fufata ilpouero dalla poluere* & ns^ailpouero de lo iftercho. Accio che legga coiprincipi*. et tenga la Tedia della gloria* Pero che del Tignore fono glipuntt della terra:fopra iquali puofela fua rotondita-Glipiedi di fuoi fandi egli feruera Si gii empii tacceranno nelle tenebre : pero che Ibuomo non fata fandificato nella fua forteszaGliaduerfarn del fignore temerannoluiiSi tonerà il cielo fopra di loro .Il fi gnore giudicherà ifinidalla terrai Si dara loimperio al fuo rei & folleuera ilcorno del *uo Chrifìo.EtHlchanaritorno in cafa fua in Ramatha.il fanciullo era miniflro nel confpedo didio dinàzi ad Help facerdote.Mali figliuoli di Hely erano figliuoli del diauolomon conofcendo idio nelloJEhtio del facerdoteal populo « Maqualumque uokafacnficate adto fuo facnfitioiuenia il fanciullodel lacerdote quando la carne fua fi coccearSC auea uno uncino di ferro con tre denti in manoiSc mettealo nellaue ggto opaiolo o pentolai &cio che luncmo pigliauatogleail facerdote afe.Ecofi facci ad tutto Ifrael che uenia inSilo.Etiamdio puma cheofiteriffono il graffo uenia il fan cmllo del facerdote:&; dicea ad quello che uolea facnfficare.Dami lacarne & io la eoe cero al facerdote. Chionon tòglierò datte lacarne cottatma cruda.Quello che facnd fiicaua nfpondea, Ardafi prima oggi il graffo fecondo lufanza delloftialet tu pe tog li poi quantumqua ne diffiderà la tua amma.Et quelli nfpondea allui.Non fata co fi.Anzi meladarai te fiefoiet feno meladatai io ti la torro petforza Onde era ilpeccatq daquelh giouani molto grande inconfpcdo didio'.impero cherettaheuano ghhnoml *11 del facnficio didio. Et Samuel fanciullo miniftraua nel confpe gliuole.Er il fanciullo Samuel fu magnificato appo idio.Et Hely era molto uecebio Et mtefe tutte le cofe6i come ifigliuoli Tuoi faceano ad tutto Ifrael:3<: come loro do rmiuano cole Temine che guardauano allufcio del tabernacoloi& dtffeloro.Per che fa ti uoicofi fate cole peffimetlequalt io ododatuttoilpopulof Figliuoli mei non fati cofi.Pero che none bnona fama quella chio odoicbe facciate erareilpopulo didio.Se ibuomo pecbera contro ad alcuno huomoudio glipuote efferepropitio. Ma felhuo mo pecbebcra contro adio chi orerà perluifEt non odironolauoce delpadre loro po che dio gliuolle ucadere.Ma ilfanciullo Samuel ciefceua:& fece afe buono ;&piacea cofi adio come aglihuomini.Et uno buomo didio uenne ad Hely:et diffe. Idiodice quellecefe.Non mifono io riuelato mamfeflamente allacafa deltuopadre effendo ella m Egypto incafa de Pharaonei & elleffi lui di tutti li tribù difrael ad me in Tacer dote laccio cbegli affcenddfe al mio altare; Si ohe riffe ad me loncenfo : & p citaffe la ucfla facerdotale nel mio conipecSo;Si diede alla cafa del tuo padre tutte le cofe de iacnficii di figliuoli difraeP Perche cacciate uoi lamia uidima col calcio; etglimei doni liquali io domandai che foffeto offerti nel tempiojet piu ai honorato gli tuoi figliuoli che melacelo che uoj mangiarle le pnmttie dogm facnficio dei mio populo diifaeli Et impero dice il fignore difrael. Parlando io parlaichella cafa fua Si la caia delpadre tuo mmiftraffe nel mio cofpedloinfino mfempiterno. Hora dicie re.Non fia umque quello'machmmque glotificherameiio glonfichero lui.Echi di pregia ta mi: far ranno mli.Ecco che uerranno ditSi io taglierò il tuo braccio:3i i biac ciò della cafa del tuo padreiet non fata uechio mcafa tua.Et uedrai nel tempio i tuo emulo in tutte le cofeprofpere difraeljEt non farrauecbio icafa tuapuemno Ltpo ma no torto po i tu to buomo di te dal mio altarerma accio che itoi occhii uegnano A mcrio'.&Ia tua ammauéga meno pettrifliciatetgràdepatte della ma cafa motra qui do fata p emenuta alla etade per feda,'Et quello farra ad te fegno dicio che dee ue/ nire adui tuoi figliuoliOpbim3<: Fmees.Inuno di moriranno amendui4 Et io fufei/ teto ad me uno Sacerdote fidele:ilquale faccia fecondo il mio cuore & la mia anima Et io ediffichero allui cafa fidele:& andata nel confpedo delmioChnfto pertuti idi & interuerra che qualùque fata nmafodicifa tuaialtriuerra adadorare per lui; & offe lite il dinaro dellariétoi&la torta deipanejet dica,Io ti prego che tu mi receui ad una patte facerdo tale et chic mangi la fetta del pane, C, III« Lfanciullo Samuel mimflraua al fignore inconfpedo di Hely Silaparola didio era perciofa.Inquello tempo non era uifione mamfefl:a,Et intetuéne || uno di che Hely giaccea nel fuo lettogliuochii fuoi erano intenebratiti nofipoteauedere lalucerna didto prima che foffe (penta. Et Samuel dorema nel té/ pio didioidouera larcha didio,Et ilfignore chiamo Samuel,Il quale rifpodnédo di/ (Te. Ecco mi. Et corfe ad Hely & di(Te, Ecco mi .Chemi chi amarti Ilqualedirte.No n ti chiamai* Tornati & dormi Et torno et dormùEt il fignore chiamo acora Samuel Et leuandofi ancora Samuel ad Hely di(fe.Eccomi perche tu michiamaftif’ Notiti chiamai figliuolo mio,Torna et dormi.Et Samuel non conofeea ancora idio; et non oliera ancora reuellata laparola didio.Et adgionfe ancora idio lochiamo Samuel la tersa uoltaTl quali leuandofi andonne ad Hely et difTe.Ecco mi; che micbiamaCh. Et conobbe Hely che idiochiamauaii fanduljo;etdirte ad SamueLVa et dormi. Et fc daqmnci innanzi farai chiamatonefpondi et di* Signore parla,Pero chel tuo fer uo afcoita.Et andò Samuelii dormi nel fuo luogo.Et uenne il fignore:etchiamo fi come auea chiamato la feconda uolta, SamuehSamuel, Et Samuel diTe. Signore parla;pero chel fetuo tuo ta fcolta.Et diìfe lUignore adSamueLBcco chio farro paro la inlfrael; laquale Chiumque lodira fonneranogli amendue lorechie. Inquello di fufeitero contro ad Hely tutte le cofe lequali io oe parlate (opra la fua cafa: cominci aro:& forniro.Io glildiffidi manzi chio giudicherei la fua cafa ineterno perla iniqui tatperocheglifapeache ifuoifigliuoli operauano inique cofeii no gli coreffe.Pero io o giurato alia cafa de Hely che la fua iniquità no farae purgata inetemo peruit^1 me ne per doni,Et Samuel fi dormi infino alla mattina » Et apetfe lufeio de la cafa didio,EtSamuel temeua de fignifìcate la uifione ad Hely, Et Hely chiamo Samuel et dilfe*Samuel figliuolo mio,Et Samueliifpuofe,Io fono apparichiato»Etdomaii dolio,Che parola e quella chel fignore tae parlatorio tipriegoche tu non milacieli Quello rifaccia tdio: & querto ti giungale tu celierai adme parole dttu te quelle che ìdio taedette. Onde Samuel gli maniferto tutte le parole:ct no gitecelo alcuna cofa Et quegli refpuofe.Eglie fignorei faccia quello che paia buono agli fuoiocchtùEt Sa muel crefcea:& idio eraconeflb lui:enon cadde di tutte le parole unaiterra. Et tufo Xfratl conobbe dada mfmo ad Berfabee che Samuel era fideteprophetadidio. Et ad giunfeilfignore dappanremSilo: impero cbelfignoreeranuellato adSamuelm Silo: fecondo la parola didio.Et per uenne il fermone di Samuel ad tutto Ifrael, Crini- T interuenne in quel di che iPhiliflei fe raunarono ad battaglia ,Et Ifrael |' ,4 gliufcio incontro alla battagliati puofe campo preffo alla pietra del adui torio,Et iPhilirtei uennero m Apheth;& ordinarono la fchiera contro lira | J el.Et commziatalabattaglialfraeluoltaronole remaPhilifìci.Etiquella battaglia foro no morti per li campi quali,inumili a huomini.Et ritorno il populo al campo;Et quelli cherano magiori in Ifrael per nafeimento dirtero ,Pet checia oggi p codi il fignore dinanzi aPhilifteiiFacciamo uenire ad noi di Silo larcha delpado de! fignore:Ì uenga inmezo di noni faluici delle mani chnoftri nemici,Et mando ilpo pulo inSilo: et tolfero indi larcha del pa&odelfignore degli exerciti: ilcuak fie de PRIMOLIBRO } nate al uoftro fignore idio con tutto il uoftro cuoreitollete ma del mezzo di uoiglt dii dealtrui Baalimet Aftarothi&apparecbiate luoftn cuori adio & feruiteallui fo/ Io;o<: egli ui liberata delle mani di Philiftei. Et ifighuoli difrael tolfeto uia Baalim Si Aftaroth OC feruirono folo al fignore.Et f amuei dilfe.Rannate tutto Ifrael in Mafp hathiaccio chio ori per uoi il fignore.Etraunaronfitn Mafphath.Et tralferolacqua Si fparferla mconfpedto d dioiSidiggiunarono mquel di et difTeio.Signore noi abbi/ amo peccatoad te.Et giudico Samuel ifighuoli difrael in Mafphath .EtiPbilifteiudi tono che ifigliuolt de Ifrael erano cógregatf m Mafphath & ifauit diPinulifte1 adfcé detono adIfraeLLaquale cofa udendo ingliuoiidifrael temerono la ptefenza diPhi hflei .Et diffono ad SamueLHonceilarede chiamare p noi al nofìro fignoreidio che et falui delle mano di Pbiliftei.Et tolfe Samuel uno agnello lavante * Se oflerilo m tegro iti holocaufto adio ,Et chiamo Samuel adio per Ifrael.Et exandillo il ftgnore • Et offerendo Samuel lobolocaufto interuenne ebe iPhihftei cominciarono la batta/ glia contro ad Ifrael Et domimdio tono inquel di Copra gliPbihflei congrande romo te Se fpauentogli:8cfuron tagliati daifigliuoli deKrael.Ec ufciruftghuoh de Ifrael di Mafphath per fequitoronoiPbiliftei mimo alluogocbera {òttoBetbehar. Et Sa,, muel tolte una pietrai^ può Cela tra MafpbatbtiSiSen. Etchiamo il nome di quello luogo pietra daiutono SidiiTe.lnfiao aquir tra id o fignore uaadiutati. Et furono bumiliati gliPhiliftei;Sd non prefumerono piu entrare nelli cófinidifrael.Et fu fatta Umano di3io fopragh Pbilifìei tutto il tempo di Samuel;& furono rendute tutte le citta che iPbiliflei aueano tolte aifigliuoli difrael da Acharon mfino a Getb:3cafuoi confini et libero Ifrael delle mani di Philiftei.Et era pace tra Ifrael Si amorreo.Et Sa muel giudicaua Ifraelp tuti idi della ulta fua. Et andaua ogni anno cercando Betbel et Gaigaia Si Mafphath: Sem quelli luogi giudicaua Ifrael: Si ntornauafi m ramata ; pero che lui era la fua cafa.Et iui giudicaua ilrael.Et mi edifìico laltare al fignore. G ♦ V111 « T inuechiato Samuel mteruenne che gli puofe li figliuoli Tuoi giudici in L IftaeLIl fuc primo genito ebbe nome loelul fecódo AbujSiqueftìerano giudici in Berfabee.Et non andarono li figliuoli Cuoi per la ma del fuo pa A——^ dre:ma declinarono dopo lauarttiajet receuerono idom: & peruerteano il giudicio.Onde raunati tutti li magion difrael per nadlionemenneropernadìione ad Samuel in Ramatba.Et dilfero allui .Ecco che tu le mucchiato: Si ttuoi figliuoli non Uanno per le me tue.Ordina ad noi il te il quale ci giudicbe (i come anno tute laltre nadione , Lequale parole fpiaqueio neghochii di Samuel i pero che aueano detto : dacci il re il quale giudichi noi. Et oro Samuel adio.Etdiffe idio ad Samucl.Intendi lauoce del populonntutte quante quelle cofe chettidicono, Imperochenone [caccia. teianzi fcacciano me*, accio cbio non regni fopta loro .fecondo tutte loporelorodaldi eh io gh trafft degypto mfino aldi doggi, Sicomelafciarono me:et feruirono ad gli altrui idii:co[i fanno ancora ad te,Ma intendi la ucce loro niente dimeno protetta/ gh:ct di loro dinanzi laragione del re che dee regnare fopradi loro Si Sanane! di e al ipop ulo tutte le parole didio: ilquale auea domandato lire ad fe et diife • Quei alle sra§lone del re d quale fatta uoflro fignore. Egli tonali uofln figliuoli, et portagli PRIMO UBRO infu gli Cuoi carri: Si farra cauaIcatotr.& ifcorridori delle fuequadrige.Etfarraadfe tttbunii&!: centurioni:5<: aratori de Cuoi capi:Si miettitori delle fue biadetSd fabri dar/ me et delle fue catra.Et le uoftre f.gliuole fata ad fc unguentarie :che fatano ilfuoco il pane.Et mofìn campi torra p fe & leuigne; & glioptirm olmeti forra etdarra afe rm fuoi.Et le uoftre biade:&: le rendite delle mgne adecimara per darle agliEunucht & aferut fuo.Et li uoftri ferui:8£ ferueiS; igiouani optimi.Etgliafinmtorrai&por/ raglineg;i fuoi lauoreiLeuofìre grege adecimara: &uoi farete"Cernì mqucllo tempo Ondare te mquelb tempo dalconfpedo del reuoftroulquale auerete elledo: Si non m exaudira il uoftro iato mquello dupeto ebeauete domandato aduoiil re,Ma tipo pule non noli e entendere laucce di Samuehanzi differo.Non fara mai quefto compagnaronfi con loro allabattagliaiScerano conSaul x.milia huomini.Ht fillio il fignore Ifrael inquel di.Et labatraglia per uenneinfmo adBethauen.Et accompa, gnaronfe inficme iquel di glihuommi difrael.Et iquel di Saul fcógiuto ilpopulo di cendo,Maledetto Ibuomo che manucbara pane mimo aluefpro tanto chio miuédi chi di mei nemici.Et tutto ilpopulo non mangio pane.Et tutto ilpopulo uenne nel bofco doue cbe nel campo era mele. Et intro il populo nel bofco ; Si appatue loro il mele*,&nonfu alcuno che fiponeffe Emano alla boccbaJperocbel populo temeua ilgiuramento.Ma lonatba non auea udito quando il padre auea fcongiurato ilpopu loiòi extefela fummitadella uirgadaquale teneuain manciù trafelanelmele;6d por tato fi la mano ala bocba lifuoi ochii furono alluminati.Et unodelpopulo refpondé do diide.Pergiuramento coflrenfe il tuo padre ilpopulo dicendo.Maledetto cbiman giara oggi pane.Etilpopulo era allafciato.Et difTelonatba.Ilmio padre ae turbatala terra . Voi ifteffi auete ueduti gliochii meiche Cono alluminatuper che io oe affagia to uno pocbo diquefto meleiquato magtormétefe il populo auelfemanicbato della ptedaxbeae trouata de loro nemici. Non ferebbellaifUtamagiore la piaga fatta nel li PhihpeiiEt inquel di pcoffono iPbiliftei diMacbmis infmo adHaialon.Ma il po pulo fa fatiche troppo.Et tornato allapreda fi tolfero peccore: Si boui?& uitelli: et uccderli in terra* Smangio ilpopuloconfangue.Et figmficarono ad Saulcbelpop^ lo auea peccato adio màgiàdo cófangue.IlqualedilTe uoi auete offefo Ma uolgete ad me uno faflb gràde.Etdille SaulJfpargeteuiper lopopulo &:dite lorotcheciaftano recchi il Cuo bue Si il fuo caflrone ame;& uccidetegli fopra quefto falfo:3i manichate & non peccarete adio mangiando confangue.Et turo ilpopulo porto ciaCtunone a fu a mano il fUo bue infmo ad tanto cbe fu node & ucafergli lui. Et Saul edi ito o aitare adio. Et alhorafu laprima fiata cbel cominciafle adediheare lo altare a io, ^ t difìeSaul affalliamo quella nede iPbilifteiunfinocbefi faccia il di gli nonelafciamo alcuno di loro.Et dilTeilpopulo.Go cbe ne gliuochi tuoi pare uemo PRIMO LIBOR fi.Etdiffe il facetdote. Andiamo quiritta alfignore.Et domando Saul confiolio ad-o dJdiffe.Pcifegu.ttoiobotaiPb.Iifte.fDaragl, tu nelle micmam^tnonglLfpuo, fe mquel di.Et Saul dille. Apprettate il populo qual & uedete 8C Capetepercui e co^ metto quello peccato oggnVme il fignote faluadorediftaeltcbe Ce perlonathamio figliuolo e comeffo fanza lettaflatione fata morto. Alaquale cofa neuno del populo contraditte,Et di tte ad tutto ICrael Jftate tutti uoi da una parte no et lonatba mio fi gliuolo ittaremo da la tra parte, Et nfpuofe il populo. Quello che neglt tuoi occki parebuono fa.Et Saul ditte alfignote.Signore idio difrael dafegmale che eicio che tu non ae oggi refpofto a me femo tuo.Se m me ouero f lonatha mio figliuolo e que fta iniquità de moftralo i o Ce ella e nel popolo dafantita .Etfurono prefi Saul et lonatba. Et il populo iftette cheto Et Saul ditte* Mitti le forti intra mi & lonatha mio fighuolo.Efu prefo lonatha Et Saul ditte a lonatha. Mamfettami quello che tu ai fato. Et lonatha gliel mamfetto & ditte Jo oe attagiato uno pocho di mele colla Commuta delhuirga laquale io tenea mmano, Et cccho cbio muoio. Et Saul ditte. Queflo mi facciaidio Saetto magiongalonathatcbe tu farai motto.Etil papato ditte ad Saul.Domque bota monta lonatbaulqualcafatto fi grande Calate in Iftael oggttQuetta none cofa conueneuole.Viueil fignore che non cadera capello del Tuo capo mterratpero che conetto idio ae opperato oggi.Onde ilpopulo libero lonatha accio che non fotte morto,Et peto Saul fi partiti nò pfeguito gli PhiUftei.EtCenada ronoiPhilifìei ai luogi loro,Et Saul confermato il regno Copta Ifrael combattea dm tomocontra tutti gli nemjci fuor.& contro a. Moabiet li figliuoli di Amo ni Sdì re di Subai8^ iPhiliftei:&: inqua!e parte fi uolgea fi mncea.Et raunato lo exercito pefcotte Amalechj& libero Ifrael delle mani di quelli che gli difertauano, & ifighuoli Pj' Saul furono Ionatba:&: MflchiTua.il nome di due fu e figlmolejelnome della pri ma genita Merabiel nome della minate Micci,Et il nome de lamoglie di Saul Acbi> noen figliuola di Achimaas el nome dello principe della fua milhcia Abner figliuolo di Net loqle fu fratello del padre cioè di Saul.Et Cis era ittato padre di Saul : 5c Her padre di Abner figliuolo di Adì bel.Et era guerra potente con iPbiliflei il tempo di Saul. Et qualumqueuedea S^ulhuomo forte et apro abataglia egli lacompagnaua adfe, C. XV. ^ r; T Samuel ditte ad Saul Jdio mimando chio ugnette te re Copra il populo uo Ifrael.Hora intendi lauoce didio,Quellodicie ilfignore degli exercit* 1 oe nuonerate tutte le cofe che fecmo Amalech ad Ifrael:comegli fu có/ traf,o nella uiaquando afcendea degypto.Hora uae et percuoti Amalech & guafta tutte le fue cofe.Et non defiderare alcuna di quelle cofemon gli perdonare Ma occididal buonio infmo alla femina : & piccolo & laccante:bue & peccora:&ca/ menoj&afino.EtSaulcomando al populo:&: numeroglicomeglianeglicc.miliadi pedomr&x.milia buomim digiuda.Et ettendo uenuto Saul infino alla cita di Am a lecbunafcofeaguato nel fiume,EtSaul ditte aGneo,Andate et partitiui diAmalecb accio chic non tiimioiuppt conetto lui < Pero che tu facetti mifencordia con tutti ifigliuoli difraeh.quando afcenderono degypto. Et Cineo fi partidi me22o di Ama/ lech :& Saul percotte Amalecb da Euilatb infmo che uenne ad Attuti laquale e nelle parte degypto,Et prefe Agag re di Amalech umoi& tutto laltro populo occife di col/ tetto,Et Saul & il populo perdono ad Agag:&: aglioptimi greggi delle peccare; & ad gliarmenti: et ad tutte le belle cofe et non le uollero guadare, Ma qualumque cofa fragile et rifili tata!quel! a guadarono.Et la parola didio fu fatta ad Samuel et ditte Io (bno pentuto chio feci Saul reipero chegli mae lafciatoiet le mce parole no afate per opera,Et Samuel fe conmdoeiet tuta node chiamo adio.Etleuatofi Samuel di notte per andare la mattina adSaufifu fignificato ad Samuel che Saul era uenuto m carmelo;eUua diritto im lardi© rriumpbaleiet tornato fotte difcefo iGalgala, IV Et Samuel uenne ad Saul ♦ Et Saul offerriua lo bolocaufto a jio: delle primme della preda che aueano menata di Amalech.Et uenuto Samuel ad Saulldirfe alui.Saul be nedetto fi tu dadio.Ioo finita la parola didio« Et Samuel diffe, Et che ucce di greg già e quefta che me nfuona nelleorechieì°liarmenti chio intendoiEt Sauldiffe Eglile menarono di Amalech* Il populo perdono amegliorigreggi &arméti perfacrt ficare adio ftgnore:tuttelaltre abbiamo morte^Et Samuel diffe adSaubAucii meet 10 timamfeftaro quello che mea detto ilfignoredi nodle.Et difilli.Di,Et di He Samu el.Or efiendo tu piccolo negliocbii tuoi no fofti tu fado capo nelle tribù difraeli Et 11 fegnore unfe te re fopra IfraelifiC mandottiperla uia etdifie.Vaet ocadi glipecca tori di Amalerb & combatterai contro dtlloro infine alla loro confumatione,Perche non intendefte la ucce didio: anzi ti (è conuerttto alfa preda: &aifatto malenei con fpedo didio. Et Saul dific ad Samueh Anzi io oe mtefala ucce didio:& fono andato per la ma per laquale il fignote mi mando: & oemenato Agag re de Amalech : et o morto Amalech.il populo a tolto della preda peccete et buoi pnmitie di quelle ebe fono uccifeper facnficare al fuo fignore idio in Gaigaia. Et Samuel ddfe. Vuole egli idio uidime ouero holocaufto: & non che fu obbeditto alla ucce fuaf’Ella e migliore la obediétia delle uidimejSd aufcultare pm ebe offerire tlgraifo demontonnperocbe repugnare e come il peccato dello mdiuinarei&: non uolete confentire come il pecca to defa ydolatna:Epo che tu ai cacciata ma la parola didioudio aecacciato teche tu non fiere fopra IfraeLEtSauldifie adSamuel.Io oe peccatoipero chio o preuaticato la parola cidio:& la tua timendo il populo;& obediédo la ucce loro«Ma io te prego ebe tu porti tefiefoilmio peccatoiSd ritornamechochio adorni fignore.Ec Samuel diffe a SauhNon tornerò tecoumpero che tu ae gettata la parola didio.Et idiota git tato che tu non fie re difiaeL Et uoltofie Samuel perandarfene*Er quegli prete la fu mita del fuo mantello i lo quale fi fquarcto. EtSamuel difie. Oggi ae dmifo idio i! regno difraeldate,&allo dato al tuoprofimo migliore dite.Et lo thumphatore difra el non perdonai ncnfecbmera perperm'mento;pero che none buomochefi penta Et quegli difie Jo oe peccato.Ma pnegoti che tu mebonon nel cófpedlo dimagion del populo mio:8i mconfpedo dilfaelmtorna mecho accio cbio adori il tuo fignore idio.Et Samuel ritorno et feguitto Saul,Et Saul adoro dio.Et Samuel difle.Menat emi.Agagre di Amalech.Et fogli menato dmàzi AgaggrafiTifio tremàdo.Et Agag di ffe.Or coti mi fepara la morte amaralEt Samuel diflc.Come lituo coltello fe le femi ne efiere fanza figliuolncofi fanza figliuoli fata la tua madre tra le femme.Et taglio! Io Samuelinconfpedo didio inGalgala:8i andofiene Samuel iRamatha.Et Saulaf cendendo in cafa fua mGabaa.Etda indiinanzi non uidepiu Samuel Saul infoio aldi della morte fua, Ma non di meno * Samuel piagnea Saul pero che idio eiapen tato che collui lauea fatto re fopra Ifwel. C ♦ X VI. T difie il fignoread Samuel.lnfino aquàtopiagneraituSauhconciofiaco L fa chio labbia gittatouia che nonfiare fopra Ifraelflmpie il corno tuo do ho òl uiem cbio ti màdaro adlfai diBethleem:po che nelli Tuoi figliuoli io -A—/ oe prouedutoad me re*Et diffe Samuehà: come andrò ioi Saul intenderà quello & uccideramuEtdiffe idio.Tortai uno mtello dello armento nella tuamanoj ^ dirai io fono uenuto adfacnfkare adio;&chiamata* Jffat alo facnhao.Et io ti mo ftrero ebo tu facci:&: ugnerai qualumque ioti moftrero.Et fece Samuel ficome idio ghauea detto,Et uenne inBethelecm.Etimagion della citta marauigliandoUUg * andarono incontro &differotE ella pacefìcala tuauenuta.Et diffepacifiicae. o oe uenuto adfacnficare fancfiificateui ueniti mecojaccio cbio faccia facnnbio - nde fanelli fico Iffai et Cuoi figliuoliiet cbiamolli al facrifìcio . Et 1 tra ti loro ui e la et diffe, Eglie aguale nel confpedto didio il fuo ChriftofFt diffe idioadSamue no guar dare il fuo uolto nellaltezsa de la fua flatura pero cbio loe ifcacciato.et no gm cuo PRIMO LIBOR fecondo la apparenzadeglihuomim.Pero cbelhuomo uide querte cofe.'Ie quatiap paiono:maiiio uedeil cuore,Et IlTai chiamo Aminaciab'.Simenolloduiansi ad Sa/ mueLEt Samueldirfead\{ay,Non aelietto dione anco qnefto'Etaduffe Sammaa. deloqualc di(Te* Anco queflo nonelefTelo (ignote.Et meno liTai li fuoifeptefiglino lt dinanzi a Samuel,Et diflè Samuel adllfanNó a elledo lo fignore diqueftì,Et difle Samuel ad IffanSono loro ancora compiuti ituoi figliuoliJlquale refpuofe»Anche cine uno piccolo: ¶ lepeccore«Et diffe Samuel ad IfFaùMàda &: faluenire.Pero che none mangiaremo infino adtanto che non fata uenuto. Onde mando &C fecielo uenire.Et era ro(To etbello f aEpecflo òi bella faccia.Et dille il fignore.Ifta fufo &C ug/ nelolpero chequefto fiededo.Et Samuel tolfe ilcorno del olio :3iunfeio nelmczzo di Cuoi fratelli,Et lo fpinto didio fi dirizzo in Dauidda quello di inanzi.Et Samuel fileuo:^ andoffeneinPvamat^a.Et loCpinto didio fi patti daSauUEtlofpititoma ligno dal fignore udTauaSaul.EtdilTeroallui li Tuoi ferunEcco che lo male ifpirito delfigncte ti conturba,Comanda ilnoftro lignote che ferui tuoi che fono dmàzida te circbino per uno buomo che fappia bene fonate la cytharai accio che quando lo fpinto di' no malo tiuexat a fuoni conia fua mano,& piu lietamétetupofii foffenre Et Sauldide afuoi ferui.Proueditimi dunochefuom bene:5c menatelo ad me,Etref pi:ore uno di ferui Si difìe.Io uidi il figliuolo di Mai diBetbleem lilqualefa bene fonare:3i di forzaiet e forti(Timo;et buomo battaglienti prudéte mparlareti bello & e idio coneffo lui,Et Saul mando mefifaggi ad IflTai dicendo.Mandami il tuo figli uolo Dauidtil quale e nel pafcolo.Etliraitolfeuno afmocancbo di p aneti uno ua/ fo diurno: & uno capretto di capre; & mandolle per mano diDauid fuo figliuolo ad SauLEtDauiduenne ad Saul:& ifìettedmanzi ad lui.Et egli lamo troppot& fu fat to fuo fcbudiere.EtSaul mando dicendo ad I(Tai.ìfta Damd nel mio confpedo : pero cbegli ac trouato grana negliccbu mei.Equalumque otta lofpinto didioreo ueffaua SaubDauid tollea la cytharai fonauala colla fua manojet còfortauafi Sa/ M et iftauapiu licuimente:et (paitiuafe lofpirito maligno. C. X V 11. T raunati gliPhiliftei le fue compagnie ad battaglia raunaronft inSocbo th di giuda.et puofero il campo mter Sochotbdigiudaet Azethanecon Jl—^ ^,ni didomin Et Sau] et iiuoibudiniraunati eduennero nella ualle della qrza.Etdm^zaronolafchiera adcdbatterecdtro aiPbiliftei; iqliftauanoi fulmonte daquefìa pte;ct Ifrael (lana fopralo mdtedalaltrapteScla ualle er i tra loro &el cà podiPbil’dei.Etdelcàpodi Phihfìeiufae Uno hud fpurioulqleauea nome Goliath diGeth alto fei cubiti et unafpànatet auea icapo uno elmo daciaio.Et eraueftitodu na pacieiamagliata il pefo dellapàciera fua era cfq? milia fieli dactaio.et auea lega biere di bronzo; et lo elmocopna le fuc fpalle, Lafta della fua lancia era quafi come il (ubbie di tc(Tettori;et il feno della lancia auea fecento fidi di ferro « Etel fuo (cu, diete andana mnanzitet Mando gridaua uerfo ilcampo et le conpagniedifraehetdi rea loro perche bete uoi uenuti apparechiati allabatagliafNonlonoioPhilifteo:ec et noi ferui diSaul Eliegetedi uoi uno huomotet difeenda alla battagliafingularetfi potrà combattere meco;et abbattcrami; fermio uoftn feruuma fe io uincero et abba ttcro lui ; uoi Cernente noi. Et dicea il Philfteo.Io oe dudo in obprobrio oggile Cotn agmcdifracl. Datimi uno buoìnotet che faccia meco fingularebattaelia.it uden, do Saul et tutti quelli di frael le parole di quello Philifteo^erano flupefattnet tima/ anomolto:etDamdera figliuolo dune buomo diEphrathaidelqualeedeto difopra di Betbleem di giudaulq le auea nome Ifìtainl quale auea otto figliuoli.Et era uno buomo nel tepo di Saul àticho set gra'de tragllhudi Et tre Cuoi figlioli magiort ma datone dopo Saul nelloftettglinomidi quelli tre figliuoli cheandarono neilofte fo no queflisHdyab ilyrimo gemtosil feco'do Ammadab ilterzo Semma.Et Damd era ll ^more.Et fegiutàdg li tre magion SaubDauid fi ritomo daSaul apàrare lem-egie del Tuo padre in Bedbleem, HI Philiftco prccedea la mattina &: al uefpro: Rifletè xìu di ,Et Idai difife al Tuo figliuolo Dauid.Togli et porta a fratelli tuoi uno ephi pieno di polétai Si quelli dieci pani et quelle diece forme di cafodeql darai al tribuno ouet caporale:&: corri nellofle atuoi fratelli: Captai fe igh illanno bene.Et Caprai cum cui fono ordmati.EtSaulet loro:3<: tufi lifiliolidifrael nella uallcdella querciacóbattc ano centra liPhilifleuErDauidE leuo la mattinaJ&: ncomàdo ilgregie ad unaguat dia;à.'canchato Cenando come ilpadrefuo IlTaigliauea comandato Si uenne alluogo di Magala et allofìe: il quale bolle era con tumore entrato alla battagliaipero che IC taci auea dirizzata lafchierat Si l Philillei dallaltra parte erano apparechuti ♦ Onde iafciato Dauid le cofe che portaua ad uno chele portalTe doue eberai corfe alluogo della battaglia.Et domandaua fe tuttelecofe ilìauano bene uerfo di Cuoi fratelli darfedallm.Ma tutto Ifrael et giuda amauaDauid.Peto cbeglientrauaetufciua di nàzi dalloro.Et Saul diffe aDauid.Ecco lamia figliuola magiore Merob io lati darò per moglie, Solamente fa che tu fu huomo forte et combatti le Battaglie dtdio. Et penfaua Saul6d dicea, Non fia lamia mano fopra diluì: ma fopra di mi lia la mano di Philifl;ei*Et Dauid dilfead Saul.Chi fono loiche e la ulta mìa:o chee ilparentado del padre mio in Ifrael chio fiagenero di te^Et fatto il tempo che fe douea dare mo r ob la figliuola di Saul a Dauidifoe data adAdnel Molatito: per moglie. Dauid amo Micci laltra figliuola diSaul.Et fu lignificato adSaul:5d piacquegli,Et difieSa ul io gli la darò laccio che glie fia fcandalo & fia fopra di lui la mano di Pbilifhi* Et diffe Saul a Dauxd.In due cofe farai oggi mio genero et comando Saul a ferui Tuoi et diffe,Parlate a Dauid di nafcofo ame;&ditigIie,Eccho che tupiaccie alre;& tutti iferui Cuoi ramano,Mora farai genero de te.Et differo iferui di Saul tutte quelle pa^ role negli orecbii di dauid*Et Dauid diffe. Parueui pochoeffere genero delreilo fo no huomo pouero sfottile. Et rinunciarono iferui di Saul dicendo. Cotale parole cia detteDauid.EtSauldiffe.Dite cofi aDauid.Nona bifogmo shededomdifp0 feifenno folo dicento membri uirilidi Pbiliflei : accio che fiafatta uendetta deni^ n^mi deire. Et penfaua Saul porre Dauid nelle mani Pbiliflei* Er nnunciaro/ no iferui aDauid le parole di Saul: &:piacque ne ghochu di Dauid deffere genero del re.Edopo pochi di leuoffi Dauid et andò (Tene in Acharon con glih uomini cben?/ noconluii&uccifcdiPbiliflei.cc.buominijSéportoimembri loro & annumerogli alreiacciocbefolfe fuogenero’Et Saul gli diede per moglie Micci fua figliuola.Et nideSauh&: inteffecbe lo fignoreeracò Dauid & Micol figliuola di Saul amaua Da nid.Et Saul comincio piu atemere Dauid,poi fatto Saul nemico diDauiddogni tempoIprmcipidi Pbiliflei ntomarono.Etnelprmcipio dellaloro ritornata piu f^uiaméte fi portaua Dauid che tutti iferui diSaui.Ondeil nome faofu Fabio mol t0 famofo. C. XVIIH. T Saul diffe a lonatha fuo figliuolo et atutti iferui Tuoi che uccidefftro ■ j Damd.Ma lonatha figliuolo di Saulamaua molto Dauid.Et fignifico Io# natha a Dauid dicendo.Saul mio padre cercha de ocaderti.Onde io ti pre, _ M goche tu ti guardi dematina &che tu file inafcofo,Etio ufdendo fuori fla ro appo il padre mio nelcampo inqualumque luoco lui farat&io parlerò di te almi© padre;&cio cbio uedro tifare adfapereiet fauello lonatha al fuo padre bene di Da' nid et diffc.Re no peccare nel tuo feruo Dauidipo elicgli nona peccato in te:et lope/ te fue tifone molto buone:& a polla lanima fua nelle tue mami&egli uccife il Phili heo;& il fignore fece grande falute in Ifrael .Tu il uedefli et aueflme grande allegre^ *a.Dunque per cbepecchi tu nel f angue innocente uccidendo Dauid il quale e faaza colpafLaquale cofa edita Saul fo humiliato alla uccie de lonatbaret giuro . Viue il fignorcche Dauid non f ata morto,Et lonatha chiamo Dauid:&: fignificoglie tutte quefleparole:3c menollo adSauhfiéfue dmàzi allui fi come era [flato ieri &: laltio.Et da capo fi cornicio guerra;& Dauid ufci ad còbatere cotto aPhihfleii&percoffigli di grande piagai^ fugirono di nanzi dalluuEt lo fpinto malignio uenneinSaub.iSife/ dea in cafa fua: tenea una lancia: et Dauid fonaua có la fua mano,Et Saul fifforzo di conficbare Dauid al parete,Et Dauid fe parti dal fuo confpecftoi&la lancia andata sfallo percoffe nella pareteiec Dauid fuggiquella notte fi guardo. Et Saul ique ha notte mando ifuoi caualierialla cafa di Dauid che la mattina iocadifl’ero.La qua e c°fa figmhco a Dauid Michel fua mogliejà: difle.Se non riguardi quella notte: domattina farai morto . Et ella il callo di fuori per una feneflra. Et egli fugg1 et ^ noffe.Et Micci tolfeuna flatuajetpuofela fopra ilieblodi Dauidet unapelR^1 cap ra pillo fa gh puofe al capo:&: coperfela colla ueflimenta.Et Saul mando géte che pi gliaffero Dauid.Et fue refpoflo che aueamale.Et Saul ancora mando meffagguiqui i uideflero Dauid et diffe.Rechatelo adme:accio che fia morto.Et uenuti gli nac ^ a gì trouarono una flatua nelledo con una pelle al capo.Ec Saul diffe a Micol,Perche PRIMO LIBRO maitu co di beffato,& ailafciato fugireilmio nemicofEtMicol nfpuofeadSauI.Egli me xJiffe*Seta no mi lafaeraiàdareu'o ti occideto.Et Dauid fi faluo»Et fugiédo fé n£ do ad Samuel i Ramatha: &fignificoglituto quello che Saul gliauea fatto.Et egli et Samuel fenandarono in Naioth in Ramatha.Et fue fignificato ad Saul da perfo* ne che diffcro .Ecco che Dauid e in Naiotbm Ramatha et Saul mando fergenti che prendeffero Dauid. Li quali uegiendo una conpagnia di p top bcti et Samuel il quale iftauafopra diloroffo fatto lo fpirito didio Copra limiffaggidiSaul:&cominciarono loro ancora ad ptophetareXaquale cofanuntiata ad Saul mando altri meffaggi. Li quali anco propbetarono.Et adiroffiSaul digrandeira.Et andò in Ramatha egli ile {To.Et uenne mCino allacitema grande laquale e in Socbotb, Et domando et diffe. DoueSamuel &:Dauidl’Etfoglideto.Egli fono iNaioth iRamatha.Et fu fato fopra dtllui lo fpirito didioSi àdaua&propbetaua Ifino che uennemNaiothinRamatba et fpoglioffi le fue ueftimentaetpropbeto conedo glialtn inconfpeido di Samuel Etpropheto tutto quello di et la notte ignudo.Qnde ufcio prouerbio eglieSaul tra ipropheti • C, X X, y -*i T Dauid fuggi de Naioth laquale era in Ramatha et uegnendo fauello ad L, lonatha et difte.Che o io fadloi’Cbe iniquitae la mia: & che peccato ho io comedo nel tuo padrei&cberercha lamma miafll qle difle. Nò Cara co fi. i ^ Tu non mortai.11 mio padre non rana cofa alcuna grande ne piccolaiche no mel dieba tnanzucelerami Colo quedo il padre miofQuefto non Capra ne nò fata» Et Dauid giuro et dide.Il tuo padre fa chic (bno gratiofo neghochii tuoi etdira.Nò fappia quedo Iorsatha:acao che non fe tndi:et non Caia come tu diche la morte a diuidaquando fui caliate perla finedra del muro.uiueidio & uiuelanima tua. Et lonatba dille a Dauid ciò che medica* io faro ad te. Et Dauid cime a lonatba. Ecco che domane farakalende.et io fono uiato di federe allato al rr ad mangiare . bora mi lafcia dare nafcolo nel campo infino aluefpro deltrrzo di.Et f* 1 tuo padre uegiendo dimanderà di mes re fpo «deragli. Dauid mi pregochc uolea di fretta andare mBeth leem citta fuaiperoche ini era faciifiero folemne ad tutti quelli della fua tribù.Segli dira benetfara figmo di pace al feruo tuo : ma fegh fadirerafapicbelle compiutala fuamalma. Onde farai mifericcrdia col tuo feruo : pero che adme tuo feruo faceftì fare il patto didio.Et fe in me e alcuna iniquità uccidimi tu:& non me menare altuo padre.Et lonatha diffeJdio mi guardedacotedo.Et non potrà edere che fe io conof ceto che la malitia del mio padre da compiuta cantra di te chic noi ti faccca ad tape reiEt Dauid refpucfealonatha.Cbimi dira fel tuo padre parlerà duro &: di me{ Et lonathadifle.Viem ufaamo fuori del campo,Et ufemamendue nel campo diffe Io/ jaatbaaDauid.Viue ilfignoreidio difrael:8iio oe trouato lafententiadel mio padre domane o laltro: & alcuno bene fata per Dauid & io non ti il Cigni EcheroiQue do fa caa idio ad me & quedo ad gionga.Ma fe la malitia del padre mio perfeuerera còtta te:io il timaffedero&Iafaaroti che tu uadi mpace.Et da il flgnore teco fi come egli e idato col mio padre.Et fe io uiuero farai meco la mifencoidia didio ♦ Etfe io faro morto non terrai la mifencordiatua della cafa mia infempiternoiouer fe io noi faro Quando il flgnore hauera deradicati tutti memicidi Dauid della terra tollendo Da/ uid lonatha della fua cafa: radomandi idio delle mani de inemici Dauid ; Si anco lonatha fignifico:&: fcògiuro Dauidtpero che lamaua come lamma fu a,Et diffe alai Domane lata calende. &■ Cara domandato di te: Si Cara cercato il tuo luogo infino al quarto di.Et pero rodo uerrai alluogo doue tu ti nafeonderai : Si mdi che fia giorno licito dilauorare;Si federai preffo alla pietra delaqual ilnome fie Egei,Et io màdero tre fagitte appo alapietra & trarolle come io traeffi al fegno.Et ma darò uno firmilo àc diro. Va et rechami le Calette .Et fe io diro al fanciullo. Ecco le Calette fono di qua da te.tucglieletu 5^ meni ad me. pero che ad te e pace. Etuiueil fionore che neuna DI RE. \ cofa eie di male.Ma fé io diro al fanciullotlc faette fono dilla dite» ua inpace: pero cbeidio te lafcia andare.Ma di quello che tu & io abbiamo detto udiofia trite S£ me infino mfempiterno.Et Dauid le nafcofenelcampo:et uennero licalendi & federo* rio amangiate ilpane.Et Ceduto il renella fediafua fecondo lufanza la quale era pre^ fio almuro Jonatha iftette fu*. &: Abnet fede allato ad Sauh Et illuogo di Dautdap/ Parueuoto:5i nondiffe alcuna cofaSaul quello dupero che penfauacheglie Coffe ir» teruenutoiche non Coffe mondoi&che non Coffe punfficato .Etuenuto il di dopo le calende anche aparueuoto illuogo di Dauid . Et Saul diffe a lonatba fuo figliuolo « Che e ciò che ne oggi ne beri il figliuolo di Iffai none uenuto ad mangiare?’ Et Iona/ tba refpuofe ad Saul.Egli mi prego iflrettamente chelafaaffe andare m Bethleem di ti e,La Celami andare :pero eh c alla cita fie facnfiicio folemne: &: uno di mei fiatili Cie uenuto per me.Onde Ce io o grana nel tuo confpedo piacciati eh io uada toflo ad cedere lima fratelli.Et petquefta ragione none uenuto amenfa del re.Et irato Saul contro ad lonatba diffe.Figliuolo della maluagia feminalnon lo io che tu ami il il gliuoio di Iffai intuacòfufioneiet della tua uituperata madre?'Peto che tutto iltépo cbeilfighuolo de Iffai uiuera Copralaterratnon Citai f.rmatotu neltuo regno.Oud^ ^àdapiai:sfallo uenire admetpero cheghe figliuolo di morte.Et lonathi refpon dendodiffe adSaul Tuo padre.Percbe morirà eglECbc a elio fattoi Et Saul p refe la lietapferirlo*Et conobbe lonatbachel padreauea determinatodeocadere Dauid. Er leuofii lonatba dalla menfa con furore; 8^ non mangio il fecondo di diczlendi p3ne,Etcontriffoffeper Dauid pero chel padre fuo laueaconfulo.Et facfto la marina lonatha ufci nel campo G come auea ordinato con Damd:i3<: uno piccolo ficiullu co/ neffo lui.Et diffe alfanciullo fuo.Va&; recchami lefaietechiofaiett ra.Et co rrendo 11 fanciullo gicto laltra fàetta oltra il fanciullo.Et uenuto il fanciullo allago do ue Io n3tha auea mandata la faetta:fi grido lonatha dopo il fanciullo et dire , La faerta e «lellada te.Et anco unaltra uoltagrido lonatba dopo il fanciullo & diffe.Com toflo &non iffareitt incoile il fanciullo le faette &portollea lonatha fuo fignore;&:non fapea nulla di quello che fi iacceaffolo lonatba et Dauid fapeuano il fatto.Et Iona/ tba diede larn e fue al fanciullo et diffe.Portalealia atra. Et andato ilfanc.ullo alla cittaiDauìd afa delluogo doue e.a nafcofoulquale era uerfo laparteauffrale et ca> dendo interra oro tre uoite:& bafciando luno laltropiafe.o mfieme : ma Dauid piu ^lonatbadiffcaDauid. Vainprce.Siea fermo tuttoquello chenoigiuramoìfieme nel nom edidio dicendo ilfignore fia intra me de te; &c itra el feme mio;& iffeme tuo infimo mfempiterno.Et andoffene Dauid.Si lonatba torno nella citta. XXI. >T^ T Dauid uenne in Nobe ad Achimelech Uccido te. Età laudata di Dauid L marauigliofi molto Achimelech; pero che gliera uenuto Dauid;3iandogli mconrro;&:diffe^Come letucoh folo;6i noneperfona teco.;Et diffe Dauid J J ad Achimelt eh facerdote.llremi comedo che neunapfona fapeffe quello c^emi màda;5i quello cbemetmpoho.Et o menati fati atale et atale luogo.Or ciò cbe tu ai alle manne pur cinque pam damegluo qualumquealcta cofa tuaiaìlema ^.Et refpuofe ilfacerdote a dauid Si dille,Io no bopanilaia allemanùma folamete pane fardo.Seituoi compagni fono mondi etlpetialmentedifemmemanuchane. Et Dauid refpondédo diffe ai lacerdote.Se fi di lemma fi ragionamoi ci ffamo guar datibien etlaltroquàdo ci pattino: Sileno le uafadegiouani fandìe. Vero e cheque ha uia e pollutarma fata fandiff cata nelle uala.Et il faa rdote gli diede il pane fan/ difìjcaco: peto che lui non era Cenno ilpane della ppofitioneul quale era leuato de tonfpedìo didio per ponerui ilpane caldo .Et mi inquel di era uno huomo ds feruL 1 Sauldétro nel tabernacolodidioiilqualeaueanomeDoechdeldumea potenti io di partorì di Saul.Et Dauid diffead Acbimalech.Se tu auerti qui alle mani ancia o f pada; perche il mio coltello et le mie arme nonle ree bai con meco ; che il co man a/ PRIMO LIBRO, méto «lei teiftregnera.Et ditte il facerdotcEt quie fi è il coltello di Goilad PhiliReo il quale tuucctdefti nella ualle della quercia .Et e rauoko i uno palio dopo liuefìimé/ to facerdotale,Se quello uuogli tou;pero che qui none uemno altro che quello* Et Dauid ditte. Veruno none fimjle ad queflo.DamelotSd leuGiti Dauid &C fuggi tnquel di dalconfpedo di Saul: èc uennefenead Achis re di Geth.Et iferui di Achis dittero allui ueggiendo Dauid.Nonne egli quetloDamd re della terrafNoncantauano egli ne balli dicendo Saul nuafe mille:& Dauid.x. milia { Et Dauid quelle parole noto nel tuo cuoretimette molto nella prefenzia di Achis re di Geth.Et muto la bocca fua nel confpetìo loroetc-ideua tra le loro mani &peicotteuafe nelle reggie delle por te:il fuo fputo gli correa per la boccba.Et Achis ditte afuoi ferui.Vedelle huomo fé za fenno^Perche lauete uoi meato ad me' Non abbiamo noi di pazziYAuetello uòi menato accio che faci pazie nella prefézu mia. Lafctatclo quiunéc nò entri nela mia cafa. C. XXII, |1 T Dauid fe parti & fuggi in una fpelionchadetta odola‘,1 aqualc cofa udì H tolaifuoi fratelb:3i tutta la cafa del fuo padre andarono mi allui:5<[ uenne^ ro allui tutti quelli chetano podi m anguilla 3<:dan imo amaro : et granati jL dal fruì auere & fo fatto loro pticipe.Et furono coneffo lui qfi quattocéto huominù&: andotreneDauidindun Mafphaxlaqualeedi Moab;8d diffe al rediMo ab.Io prego chel mio padre Scia mia madre iftea coneffo uoi tito chic fappia quello che tdto uole fare di mc;& lafciogh nella prefenzià del re di Moab.Et lafcioh nel co fpeéto del te di Moab.Et tleteno conlui tutto il tempo < he Dauid iftete in luogo (e, curo Gad propbeta dille a Dauid.Nò libre qui: us rtere m ila terra di giuda .ó Da. uid fe parti et uenne in uno luogo chiamato boi ro di Arctb.EtSaul mtefe che Da/ mdera apparii o:&: quelli huomimcheranoconetTo lui Et etTendo Saul nel bofcho : il quale e m Gabaa in Ramatha tenea la lancia in mane:34 turi ifuoi compagni gli erano dintorno:i34 diffe afuui iuoi cheglietano dinanzi. Inte rdette figliuoli di ge/ minitdaraegli il fg molo di Iti ai atutti uoi campi Ót uigi\e:8t faraui tribuni 84 cento no nuche tutti auetecougmrato contro ad me jet none chi me renatili Et fpeaalmen, te perche il mio figliuolo a confederato &L fatto patito col figliuolo de Iffai.None p fona dmoi che fe dolga di me;ne che animi alcuna cofaipo chel mio figliuolo aefuf citato ad meimmico il mio feruculquale magnata infine adoggi.Et Dcech idumeo ilqualeera dinanzi dalluhet era il primo fra iferm di Saul refpuoie84 diffe.Io uedi il figliuolo di IfTai in Nobe coneffo Achimelech figliuolo diAchitob facetdotealquale domando configlio adio perlui:&diedeglie cibi ad mangiare : Se anche gle diede li coltello di Goliad Phllifteo4Onde Saul mando recbiedendo Achimelech figliuolo di Achitob facerdote : et tutti quelli della cafa del fuo padre*, liquali erano in Nobe; li quali turi uennero al re.Et Saul diife ad Achimelech .Intendi figliuolo di Acbitob.il quale refpuofe.Preftoio fono apparecbiato.Et Saul diffe allui.Perche auete uoi fat tacongturatione conno ad me tu Se il figliuolo de Iffaif Et deltigh il pane et il col/ telIoSd domandafìi configlio perluiadioraccio che fe leuaffe còtro ad me: quello che femprema aguatato mfi no al di dogghEtrefpuofe Achimelech alte: S4 diffe . Chi e tra tutti i tuoi ferui fideh corno Dauid 64 genero dii re andando al tuo comanda méto Se gloriofo nella tua cafaf Odio oe incominciato ado mandare oggi coniglio adio per Imf Idio me ne guardi non fia fofpedo muerfo il feruo tuo dtcofale cofa mtatta^la cafa del padre mioJlferuq tuo non feppe alcuna cofa di quelfo faétome piccola co fa ne grande.Et il re glie diffe.Tu fetat morto Achimelech tu et tutta la cafa del tuo padre.Et difìe il re ad turai fanti che glieranodintorno.Volgeteuisetoceidete tutti gli Tacerdoti didio .P< ro che la mano loro e con Dauid’fappiendo che fugiajet nò mi fignificarono Jferuidel re non uolfero extendere le mani nelli facerdon didio. Et il rediOfc a Doecb Idymco , Vuolgite: etoccide gli facerdoa de! fignore. Etuolfefe Doecb Idumeoiét uccife quel dì ottantacfque buomini facerdotì didio uediti de ue (h’mentafacetdotale.Et Nobe citta facerdocalcferio dicoltenoibuominuetfsmineì piccoli & grandn&quellt eh e lattauano tbuouet afiniiScpeccore uccife» Et canapone uno figliuolo di Achimelech‘il quale auea nome Abiethar.Quello fuggi ad Dauid & anuntioglicome Saul auea motti i facerdotì didio. Et Dauid diife ad Biathat.In quello di leppi che elfendoui Doech Idumeo egli il fignifieberebe ad Saul Jo fono peccatore di tuttelamme del tuo padre.Iftaconelfo mecoiet nò temere»Che chi ohe dera mejofieiidera te.EconefTo meco farai conieruato» C ♦ XXIII -Tr*^ T adnuntiarono a Dauid dicendo»Ecco iPbiliftei combattono Ceyla:8i fo> L bano Laie«EtDau3d doma do configlio adio et dilfe* Andro loier pcottero io quelli Phihftei .Et dilfe idio aDauid, Va Si percotteragli et faluarai cey -A v la.Et quelli huomini chetano con Dauid differo allubEccbo che illando q ingiudea abbiamo paurasquanto magiormente fenon andaremo in CeylacòtroaPhi lillei.EtDauid domando anco coniglio adio, Ilqualerefpuofe dille Jfta fufo: «Si uanneinCeylaipero cbio dato gli Philillei nelle tue mani,Et and cilene Dauid con loroiiquali erano concito lui in Cey!a*Et combaterono gli Philifteu&cacciatnlloro animali percolTe eh Philiftei di grande piaga.Et libero glibabitaton de Ceyla. Ma i quel tempo che Abiathar figliuolo di Acbimalecb foggia a Dauid in Ceyla andana portando feco lo ephod ciò e il uelfiméto facerdotale.Et fue lignificato ad Saul che Dauid era uenuto in Ceyla,Et egli dilte.Idio la dato ad me nelle mie mani,Et egire tinchiufo 86 entrato matta la quale a porte & flange:et comando Saul ad tutto npo pulochedefcendeffeno alla battaglia: 86 a Aedi afferò Dauid etglibuomini chetano con lui.Et Dauid fappiendo che Saul occultamente faparecbiaua cótta di fe diffe ad Abiathar facerdote. Dami lephod.Et ditte Damd.Signoreidio difrael lituo femo a audita la fama comeSaul fa apparecbia de uenire in Ceyla per dittare la cita per me Ceuerra efrli Saul come il tuo leruo ae audito & feuiene darannomi glihuomini di Ceyla nelle mani fuefignore idio difrael figmfficalo al tuo feruo .Et ditte idioegli uerra.Et Dauid difle.Daranno icittadmidi Ceyla me et quelli che fono meco nelle fue mani. Et ditte idio datano. Et leuotti Dauid et quelli chetano colui qfi fecento buomini. Et attendo della citta incerti uagauano la 66 qua.Et fo figmficato ad Saul che Dauid era fugito deCeylaiò: era campato . Perla qualecofanon ufcio fuori. Et Dauid iftaua nel difetto mluogifortittimi:5ihabito nel monte della follitudme di Ziph m monte ombrofo.Ma Saul tuttauia cerchaua diluii&idio noi diede nelle De mani.Et Dauid uide che Saul cerchaua de lui,Et egli iflaua nel difetto di Ziph ne! botto.Et lonatba figliuolo di Saul fenando a Dauid nel bofebot & conforto le fue mani mdomemdio.Et dittigli:non temereipero che la mano del padre mio nò ti tro/ ucraret tu regnarai fopra Ifraehò: io ti faro ttcondo.EtSaul mio padre faqueflo. Et amendui fermarono il patto nel confpe&o didio .Et Dauid fe nmafe nella feluai 86 lonatha fi tomo alla cafafua.Et quelli diZeph fi mandarono ad Saul inGabaa: et dittero.None egli Dauidnattofo appo noi in luogi fortiflimi delattluatSt habitano peregrini nel poggio de Achilatta quale e dalla parte del difetto Fiora defcendi E co me la tua anima dettìderajSt annoi iflara de darlo inle tue mani .Et Saul dilfe loro ì benedirti uoi dadio che ui ttiette dolluti di me.Fìora andate 86 apparecbiate dilbg1 temente:et fpiatte fagacimente doue fia il fuo piede: et chi labbia ueduto mi * p cheglipeafa come inganeuolelaguato.Confiderate et uidete tufi iluogt doue fi fronde,et tornateadmecon co fa certa’,accio cbiouegna conetto uoi,Et ttgh ^ na # condera fotto la tettano cercharo intutte lemiglia di giuda.Et quelli leuandott an/ darono in Ziph dinanzi ad Saul.E Dauid et quelli cherano conluierano nel .ì et!/ to di Maon ne campettri alla parte diritta di Iefimuth,Et Saul et Cuoi compagni an / darono ad cercbatedillufEt fue fignificat© a Dauid; et mmantamente difcenae alla e/ ero i na> pietraia iftaua nel diferto di Maon. Etauendolo intefo Saul : andò dietro a Dauid nel difetto di Maon.Et Saul &ifuoi ferui and3rono allato al monte dalluna patte t 8d Dauid fiiifuoiandauano dallaltro lato del mon,te4Et Dauid li defperaua di poffe re fcampate del confpe&o di SauLEt Saul & ifuoi in modo duna corona cignea Da/ uid & ifuoi perpigliatli:&: uno mefTagio uenne ad Saul et diff^Viem ratoipcro che iPhiliftei fe Cono ifparti Copra laterra,Onde che Saul fi ritorno & lafcio iftare de per feguittare Dauid & àdonne uerfo iPhilifìei, Pero c chiamato quello luogo pietra di uidente. C.XXIII1. XDauid alcendeo indi &. hahbito ne i fortiffimi luogi di Eugadi.Et ritor/ nato Saul auendo perfegutttato gii Philiflci lugli dedo»Dauid fie nel di/ ferto de Engadi * Et Saul tolti in. milia buomim elledidi tute Ifrael an I -J do acerchare di Dauid & d§ fu oi huominuetiamdio fopra ifaffi altiflimi le quale fono uiefolo ale capre faluatiche; & peruennero alle mandrie delle peccore; le quali fi trouarono inuiadouecheraunafpelcncaJnellaqualeentro^Saulper purga re il uentre,.EtDamd co ifuoi erano nafeofh mpartepiu dentro inquefla fpeloncha et differo a Dauid li ferui fuoi.Eccho il di del quale idio te difle.Io te dato il tuo ne mico nelle tue manuacaochetugli facci ii come neglioccbii tuoi piacerà tEt Dauid fi leuo fufo:5i occultamente taglio lorlo del uefìimento di Saul.Et difTe aglibuomini fuoi, Perdonamiidiorcbio non fatocofial lìgnoremio unto dadio:chio mettamlui le mie mani:pero cbeglie Chnflo didio A' me ilfignore che fe idio noi fetira:<5d nò uer ra il di eh egli moiatopeiira inbattagliajidio mi iia propitiorcfcio non metterò lama no mio Chnfìo del fignore.Et toppe Dauid con parole iferui fuoi : & non petmife chel tcccafiero.Et Saulleuandofi andauaperlo incominciato camino,Et Dauid uf/ cendo dopo lui chiamo & difTe,Signore mio re.Et Saul guardo adietro fi; & Dauid adoro chmàdofi i fino ad tc rra:& diffe ad Saul Perche en tendi lepatole diglibuomtni che dicono: Dauid ua cerebado male cétra ditefEccho ituoi ocbu anno uedutocbe oggi idio tadato nelle mie mani inquefla fpeluncbat&penfài de ucciderti;ma il mio echio ti perdono etdiffe.No extendero lamano nel mio fignore percbegli e Cbrift° didio.Orconfidera piu forte padre mio,Ecco lorlo del tuo ueftiméto cbioloe nelle mie mani: & tagliando la fummita deltuouefhmento non ti uolfi occidere» Onde uide et confiderà che nella mano mio nonemale ne iniquita:5i nono peccato mte:^ tu guati lamia uitapertoglierlauia Jdiogiudicbi tra te & me: sfacciami vendetta, dite;malamiamano non liainte.Sicome fedicienel prouerbio anticbodaglihuo, mini empii nafee la empieta.Et la mia mano nò Ha inte.Et chi perfeguituu re difra cE’Cbi peifegmti tuf Vno cane motto fu pfeguiti:& una pulire. Sia idio giudice 3C giudichimtrame&: te;& ifcampe mi delletue mam.Et compiutodidire Dauid ad Sa ul quelle paroleidiffe Saul,FighuoJo mio Dauid quella e latua uoce,Et leuo Saul la fuauoce&pianfei&diiTeaPaind/Iufepiugiuflo di mei&tumai renduto bene: & io to renduto male.Tu mai molìrato oggi che tu mai fato bene:come idio ma dato nelle tuemannfii non mai morto,Chi fata quegli che trouando il fuo nemiche il laf cera andare inbuono uiaggio{ Maidio tirendabuono mento perquello ; cbeoggiai fatto mme.Et bora perche fo certilTimame'te che tu dee regnare^ dee auere nelfe tue mani il regno dittaci'.giurami indommidiotche non deferti dopo mi il mio leme della cafa del mio padre non tollere il mio nome, Et giuro Dauid a Saul. Et Saul Cenando ad cafa Ina ♦ Et Dauid colli fuoi fe nandarono m Juogi piu ttecuri, C. XXV, ^^ R morti Samuelraunolfe tutto il populo difraeliS: pianferlo & feppeE / ^ Urlo m Ramatha nella cala fua, Et Damd fe leuo: & fe nando nel difetto 1 1 di Pbaran.Et era uno buomo nella follttudmedi Maon:&la fua pofleffih d ne era in carmdlo ; & era quello huomo molto grande. Et auea ui, miha ecco rei & mille capre .Et accadete chegli andò attendetele peccore fac inCarmello, t auea nome quello huomo NabaE & la moglie bauea nome Abigail. Et era quella femina prudédiffima 5i bella.Et il Tuo manto era duro:peiXimolSi malitiofo*Hora intendendo Dauid nel difetto che Nabal tondea le Tue peccore*. mando dieci giouani & difle loro. Afcendete m Carmello ad NababSi gionti falutatillo da mia parte pace ficamenteìSidirmglie cofi.Sia pace ad te Siali fratelli miei Si ad la tuacafaiSi atuttc le cofetue'.Io mteCiche ituoipafloniqualieranoconeffo noi tondeano nel difetto le peccore. Aquali noi non forno mai moleftì : Si mai non Ce ri trouarono meno alcuna dìlloro gregie tutto il tempo ebeforono Si comierfaronoconeffo nei tn Carmello. Et di quellodircudaituoi lenii Si diranoti* Hora ituoi ferui truouinogratta nel tuo confpedoipero che noi fiamo uenuti ad te in buoni di. Onde cicche tu ai alle mani da aferm tuouSi al tuo figliuolo Dauid. Et uenuti iferui di Dauid difTero ad Nabal tuttequdle parole daparte di Dauid Si fletterò quieti.EtNabalrefpuofeaferuidl OauidietdifTe.ChieDauidietcbiefighuolo de May^Oggi fono muldplicati iferui chefugonoifuoi fignon.Dumquetorro io il mio pane;et lamiaacquatetlacarnede He mie beflie le quali io o mone per hmei todi tori: et datoli e ad buommìliquali no Co onde felieno: Et iferui di Dauid retornarono perla uiafuaaDauid et tematiche furono nonciarono a Dauid tutte le parole che Nabal auea dctte.Al hora Dauid di ffe aifuoi buommi.Ciafcuno ficmgaialuafpadaretcìafcunofecmfeiafuafpada : et anco Dauid fe cmfe la fua fpadaetfeguittarono forfi Dauid quatrocento buo/ mini etcc.nenmafero ai logiamétiimauno diferui diNabalnócio ad Abigail mgohe di Nabal et dille Dauid mando mdTaggidel diferto abenedirere al nofltofignorenl quale gli turbo. Quelli huomini ad noi lono flati adfai buonnet non molclluct gt amai di nofhi greggi nonperri alcuna cofa tutto il tempo che noi flamc? conucrfau coneffo loro nel dilertojanzi erano adnoicome muro didi et dmoCie tutto il tépo che noipaffemo le nolìre greggie conclìo lorajper la qual cofa confiderà que do che tu fall pero che lae compiuta ìamahtia muerlodeltuo manto et della tua cala • Le egli e figliuolodtl diauoloificbe nonghpuotealtri fauellare, Abigailifpacciatome te.cc.pani tolfeiet dui otri dminoret cinque montoni codit et cinque mifuredipolé lamento palle duue palle*, et cc. mafie de fiche fece be: et può f eie negliafimiet difle aferm fuoi.Andateinnan^uet io dopo ue feguittero.Et quello no fece Cape re al fuo ma itoNabal.Et montata ella in fu lafinoetdifcendendo egli a piede ddmóte Da uid et ifuoi defeendeano neontro alla. Et Dauid dille.Veraceméte inuano iooegU/ ardalo nel diferto tuttte le cofe di NabaLetnó pern alcuna cofeditutte le cole che alluiapperteneaietame fenduto male per bene.Et quello faccia idio anemicidt Da/ uidiel quello ad giunga fe io lafcero nulla di tutte le cofe che aliai apertiene infine» adomatina.Et Abigail uedute Dauid ifpetialmentedifcefe de lalinoretgittofliinter ra dinanzi alluuet adorolio foprala terraiet cadendo aipiedifuoi dille. Signore mio quella miquitafia in me.Iotipnegocbelatuaferua tip offa fauellareichetu intcdi le mie parole.Non ponga il mio fignore reilcuore fopra quello nequilfimo huomo Nabal; pero che fecondo il fuo nome egli efloltoret la fua llolti tia lie conelfolunet io tua leruafignore mio non oidi ituoi feruih quali tu mandarti.Hora fignore mio urne idio;et uiue lanima tuaul quale nona permeilo che tu uengi nel [angue reta fai' nato te et la tua amma.Et bora ituoj nemici fienno fatti comeNabahet tutti quelli che cercano maleal mio fignore. Onde reciui le benedizioni che la lèrua tua ceteba ad te;et danne aferui che feguittano il mio fignore. Torti uia la iniquitadalla rttua tuarpero idiofaraad te fignorcmto cala fcdert;peio che combacile bataghedelfig/ nore.Onde tatto il tempo del la tua uitamcn liatrouata mte maIiiia»Le,:to no huomo fi ieuara a perfeguittarti ; et ad uolere loie lanima tua . lanima del mio I ign ore lara guardata fi come il fartelo diuiuenti appo il tuo figncre id q- et lanima tuoi nemici fata grata fi come impeto & giramento eli tombola. Et quando il fig note aura fatto ad te lignote mio tutte le cole buone che ae de&e dite:& auratte fato dueba fopta Ifraehnon ti fatta quello mfirigioco & inefctupolo di cuore ebe tu ab hi ifp3Ito d fanguc innocente ouero che tu abbi uendicato te medi imo. Et quando ilfegnote aucra fad o bene almio fignore:recorderati dellatua ferua et barami bene.Ec Dauiddilfe ad Abigail .Benededo ila ilfignore idio difraelul quale tae manda ta oggi rincontioad me;6cbenededolituoparlare:&.benedtda tuchemsioggi recceuuto chic non Cia andato al fanguc:et che la miamanonon abbia uédicato.Laquale cofa fe non folTe-.uiue ilfignoie idiodifiaelalqualemàcretmuto cbio non ti faccia male: che fe tu no folti uenuta ratto rincontro ad me non farebbe rimafo alcuna cofa a Na bai mi ino alla luce de domattina perfino aquelli che pilla al parete.Et tolte della fua mano tutte quelle cofe chegliaueua portateti dilTigii.Va mpace alla cafa tua.Eccho cbio ho exaudita lauoce tua 8c honorata laptefensa tua.Et Abigail fenido ad Nabal & incafa luaera cóuito quafi cómto di re*.& era il cuore di Naoal alcgrotet era ebrio troppo.Et nongliene fereadfapere parola ne piccola ne grande infino alla manina • La mattina uenuta auendo Nabal ifmaltito ilumorla fua moglie ghftgmfico quede parokt& elcuore dentro deuenuto tutto mortoti diuento come pietra «Et paffati X* di idio percolle Nabal & mori «Et udendo Dauid che Nabal era morto difie.Benedct to fiali fignore il quale a giudicato ilmio debbo note della mano di Nabal: &:ilferuo fuo ae guardato di male:6c a il fignore renduta la malicia di Nabal nel fuo capo: et mando Dauid & fanello ad Abigail per tuotla per mogheiet uenneto demi di Damd ad Abigail tnCarmelloi& faucllarono alleiifiddiffero Dauid eia mandati ad te per to piierteper fua moglie.Laquale fi leuo& inchinata iterra adoro; &diìTe. Ecco la ma ferua fia fetua allauare ipiedt di ferui del mio fignore.Et confrera fi leuo Abigail et monto mfu uno a fino cinque fanciulle andarono colei et fegmttarono imeffagu diDauid:& fuc fatta fua moglie.Et àche toìfe Dauid Acbmoem dilesrabel:^ amen, due forono luce moglie.Et Saul diede Micbol 1 ua figliuola moglie de Daiud ad uno abrohuomo cioè ad balthi figliuolo di Laisulquale era diGalim. C ♦ XXVI, -« ^ T quelli di Ziphi uennero ad Saul in Gabaa. Et dillero eccbo Dama eoe 1 nafebofto nel poggiodi Achiia: laqual e rimpcttoalla follitudine nella uia.Etleuoffi Saui etdifeendeo nel difcrto di Ziph et conetlo iuiuu.milia I buomini deglielledi difrael percercaredi Dauid neldifeito diZipb. Et puofe ilogiamenti m Gabaa di Acbiladaquale era nmpeto alla foiiitudme nella ma EtDauid habittaua nel difetto & ueggendo che Saul era andato dopo lui neldilerto mando fpiei& Ceppe certiflimamérecherà cofi« Et leuciti Dauid occultaméte &àdo douethera Saul. Et ueggédo illuogo doueSauldormia 5C Abner figliuolo diNer pri cipe della fua milttia. Et ueggendo Saul dormire nel padeglione ; & tutto il popuio dintorno; diffe Dauid ad Achimaiech : & ad Abaifai iigliuolo diSaruia fradello di loabietdilìe.Gbi difcenderamcco adSaulnelcampof Et Abifaidiffe.Io uerro teco* Et uennero Dauid et Abifai lanodeal populo:et trouaronoSaulchegiacceaetdor/ mia nel padiglione:etlallafitta interra al capo fuo:et Abner et eipopulo giaccere di torno aliuùEt Abifai dille a Dauid.Idio ae oggi nnchiufo lituo nemico nelle tue ma m bora il confichero una uolta con la lancia interra; et non Cara bi fogno la feconda ferita.Et Dauid dille ad AbifanNò locciderc.Ecbi bara che extenda la mano fua nel CEfillo didio;ct baia innocétei Et difle Damd. Viue il lignore che fe idio noi occ ^ dera cuero che uerra iltempo della motte lua ; ouero che defeendendo in battaglia bara mortoiid o mi perdoni cbio nonextendero lamano nelChnflo dei lignore.ho/• ra toìii lalia che al capo fuo;et il nap po dellacqua .Et andianzi. Et tollero lafta et il nappo dellacqua laquale era alcapo fuo et andoflene.Et non era petfonachel uede^ Ut; ne fapeffeìne uegiafle;ma tqi| dornirsuoJpeto chel fognio dclfignore età uenuto in toro,Etpaffato Dauidct iflando di' rincontro nella fornita del montedalungi.Et effendo grande intcruallo tra lorosDauid grido alpopulo & ad Abner figliuolo diner et diffe;Non rcfponderaitu Abner ? Et Abnet refpondendo diffc chi fetu chi gridi : &C inquieti il re;& Dauid diffe ad Abner,Non. fe tu huomoiSd chi c fimile ad te in lira ehConaedumque nonaeguardato lire tuo fignoreiEglieentrat© uno delpopulop occidere lire tuo fignore.Non e buono quello che ai fatto, Viue ilfignoreche uoi fite figliuoli degni dimorte: pero che non auete guardato il uoftro fignore unto dei fig' note ♦ Hora uedi doue fia lalancia del re et ei nappo dellacqua cheta alcipo fuo. Et Saul riconobbe lauoce di Dauidi&difteJNon eellalauoce tua figliuolo mio Dauidi Et Dauid diffe fignore mio re lauoce mia e,Et egli diffe^Quile lacagione per laqua/. le il mio fignore perfeguitta il feruo fuo^Cbe o io fatto o che fi triioua di male nelle mani rme^Hora ti priego fignore mio re che tu ftèdi leparole deltuo feruo .Se io io te mata che tu uengi contro adme:fia fatto facrificioima feloro fuono figliuolidthu omini loto fono maleditti nel confpedto didio che manno cacciato oggi i chio non habiti nella heredita del fignore;S2 anno detto.Va ferui adgli altruiidn. Bora non fi a fpacto lo m o fangue Copra laterra nel cofpe&o didio:cbe e ufcito il re difrael ad terdiarepuliceifi come fe perleguittalafti-rm nelmóte.Et Saul diffeio oe peccato ritornati figliuolo mio Dauid: pecche io non ti farro daqumzi innanzi piu male : pero che lamia uita fie iffata oggi ptetiofa negliocbu tuoi, Inuenta appare chio o ìatto iftoltamente:8i non o conofciute molte cofe.EtDauid nlpuofedicendo.Ecco lafladel reiuenga uno defanti et reportila.Idio renderà adaalchuno fecondo lama giuftiua 5c fedednuerita idio tadato oggi nelle mie mani:3c non uolfi leuare lamia mano neiunto didio:6C fecondo lamma tua oggi e magnificata negliochii mei.Co i ha magnificata lanimamia negli occhi didio.Et liberamida ogniangofcia.Ec Eaul diffe aDauid benedetto fie tu figliuolo mio Damd.certofaccendo tu rarauet potédo potrai.Et Dand Cenando alla uia fua.Et .Saul torno neliuogo fuo, C . X X V fi, T Dauid diffe nel fuo cuore. Io cadrò qualche uolta nelle mani di Saul, no e meglio cbio fuga? et faluimi nella terra di Pnihftenacao che Saul fi dsf, pentet ceffi di cercharmi intatti iconfini difrael f Hora fugiamo da le lue J v mam ♦ Et leuoffi Dauid Si con fecento buoniini iquali erano coneffo lui Cenando ad Achisfigliuolo diMaoch redi Getb.Et babito Dauid con Achis i Getb egli et glihuomini fuouet lacafa fua:Dauid et due fue mogli Acbinoem diEzrabel 3£ Abigail moglie di NabaldiCarmello:et fo fignificato aSaulcbe Dauid era fugito in Geth: et nonlando piu cercando. Et Dauid diffe ad Achis,Se io o trouato gratta nc gliochti tuoi fiame dato luogo in una delle cittadi di quella proumtia:nella quale io babiti.Perche iffa egli lituo feruo nella atta delrecontecofOndc mquello di Achis gli diede Sizelecb. Perlaquale cofaetcagione Sizelecb fie del re digtuda mfino aldi Cioggi. Et il numero dedi che Dauid babitoin Sizelecb terra di Pbiliftei fi fu quatto mefuEtafcédeo Dauidetglihuommi Cuoi et menami Upredadi Geffunetdiierht'i et degli a Malachiti: pero che coftoro anticamente babitauano uagi nella terna da/ ti per Sur infuno alla terra degypto.EtferiaDauid tutta laterra:et nonlafciaua muo Dauid buomo ne femiaa. Tollendo buoi etpeccore:afmi et camelli et ueftiment. : & poi ne tornauaetadaaanfene ad Achis.Et Achis di:eua allut doue caual ali oggi Et Dauid refpondea.Verfo il mezo giorno digiudaret uerfo il mezzogiorno di Ge/ tamehet uerio il mezo giorno di CeanuNe buomo nc femma no i lafiaua uiuo Da/ uidiet nolo metiaua in Geth dicendo Eorfi che direbbe incontro anouQuefto fac J3 Dauid:etqueflo età fuo ordinamento tutto il tempo che baòito nelle terre di ni/ liflei, Vnde Achis credette a Dauid et dicea,Molto male afatto contro ilpopu o uo Iftael.Et pero cbegli fara ad me feruo mfempitcrno . C, XX V1 li * m N quel di intemenne che iPhiliOeiraunarono Moro gente per ap pareebi/ arfe ad battaglia contro ad IfraeLEt Achis diffe a DauidJo fo bora che tu I et ituoi huommi ufcinte meebo adcipo,Et Dauiddiffe ad Achis, Quefto £ cbel tuo feruo dee fare Caprai bora.Et Acbis diflfe aDamd.Io ti fato guat/ diano del campo mio per tutto tempo*Et Samuel tra quello monoiòi tutto Ifraehl ptanle‘.5i fepellironlo nella iua citta di Ramatha.EtSaul tcuo di Coprala terra tutti imagi & indouiniiet ualigli;& quegli che aneano in uentre fpinto mdouino uccife . EtiPhilifteifi raunatono;6£ uennero ÓCpuoftto campo rSunamuEt Saulrauno tuto Ifraeh&uennc in Gelboe.EtuiddeSauhl campo di Philij[lei:& temette!&ifbigotti ilfuo cuore molto+Et domando configlio adio;6d non gli refpuofe ne perfogni ne per facerdoti ne per propheti.Et Saul ditte aferui fuoi.Cercbate duna femma iaqualeab bia lolpinto indouino:&: andarono allei;3é domandatonla/Et iferui Cuoi di lieto allui Inendorli e una femma laquale a quello fpirito.Et mutato labito fuo:3i ueftito dal tre ueftimentaiando egli Si dm huommi concilo lui.Et uennero la no&e ad quella feminai&differo.Indouinatni nellofpirito idouinatcte;3i fufeita chi io diro,Et quel la femma dille. Tu fai qua nto abbia fado Sauhet come egli a rafo difopralaterra ma gl &: glindmini.Come dunqua me inganni per farmi occidere^ Et Saul gli giuro pet dio et difìe.Viue ilfignoreche p quella colà tu non aurai nulla dimale.Èt iafemiina dille chi U fufciterolEtdille iufeitameSamuel*Et uegendo la femina Samuel figri do congrandi uocesSd diile Saul per cheimponcdi queftoi Tuie Saul, Et il re dilli. Ncn temere,Chi a tu uedutoi Et ella dille ad Saul, Io ho ueduto glidu afcendcnti della terra.Et egli dhTe.Cbeforma ha egliiEt ella dille ,E uno buomo antiebo usili/ to duna mantello.Et conobbeSaul cheraSamuel:& mcbmoflj Copta il Cuo uiCo iter rn:3t adoro.Et Samuel dille ad Saul,Perche mai tu inquietate *. 8c Cattomi CuCcitare . Et Saul diile. Per che io Cono troppo Eretto. Pero che iPbdifìei combatono contro ad mctet idio Cie partito dame.Et non mai oluto cxaudireme per ptopbetitneperCo/ gni.Onde io toe chiamato: accio che tu medichi che debbo Catre,Et Samuel diife.Per cbedomandim mciConaoCia coCacbe idio ha partito dateti fi a andato dal tuo ad uer Cari oddio fra alte Ci comeglieditTeperme.tolleiattiih'egnojet diuiderallo dalle tue mani et darallo altuoptoximo Dauid:perchetu non obediEi alle fua uoceiEt non compierti lafua Ira m Amalech * Et impercio iddio ta fatto oggi quello che forti eni; Et data iddio anebo iftael coneiTo reco nelle mani dipbilirtei,Et domini Cerai meco tucomtuoi figliuoli.&S ancho ilcampo dira iddio nelle mani di pbiliftei .Ec Saul icontanentecad.de dirtelo interra:peto eheraifbegottito delle parole di Samuel Et forteza noneia rimafa inluuPero che non auea mangiato pane tutto quello di*Et quella femma entro ad SauhSe era turbato moltojet dille allui.Ecco che la tua Cerna ac ubbidito alla uoce tua & porta lanima mia nelle tue mani *. 8c o fatto nelle parole tue che tu maedette,Hora entendi tu lauoce della tuaferuachio pongadel pane nel tuoconfpedo:& chetumangi et con'bitatr.accioche tu polTicaminare.nc|ua1ere/ fiuto & dille. Non mangetmet conftnnfelo iferui etla feminajSC alla fine alla loro pregura fileno di terra et fedeafopra uno ledo. Et quella femma auea incafa uno UH elio di pafcolo; et infletta lebbe morto :et tolfeia latina et intmfe pane azzimo: etcollello etpuofelc dmàziaSaul et aferuufuoiLiquahmangiatocbebbeto fileuarò no:et andarono tutta quella nocle - C.XXVIIII, -w—f T tutte le compagnie diPbih'rtei fi raunarono in Apbecietlftael puofe ca po Copra lafonte laquale era in lezrael. Et icapitam di Phiìiftei andauano conloro cen ten ai a t et conloro migliaia. Et Dauid etifuoi huommi erano co Achis nella ultima fchiera.Et ipnncipi di Phiìiftei differo ad Acbis che uogliono quelli HebreL Et Acbis dilTe loro. Nò conofcete uoi Dauid ilquale fo lev/ uo di Saul re difraehet e coneiTo meco già fa piu tépofinlui nò ttouai anco già cofa dire tiadaldi che fuggì ad me infine aldi prefente, Etiprincipi di Phtliftei fi caunarono contro allm & difl.e.Retomifi quefto buomo: & lìllà nellucgo nelquale tug-iai or/ dmato:& non defeenda coneffo noi allabattagliaj&non fianofìtoconfiglietuaccio che non ci fiaaduerfano quando auranno commzato ad combattere. Et come po/ tra altramente bumiliareil fuo fignordennonenoftricapi^Non e quefto Dauidalo quale ne iballicamauano dicédo.Saul neperco(remille;&: Dauid x,milia,Onde che Achis chiamoDauid&difle, Viue il fignore che nel mio confpedo tu fe buono et dirittotet lo entramentoiSilufeimento tuo nel campo fieconeffo meco}& non o tro nato cofa ueruna dimale daldi che tu uemftì ad me infine aldi prefente. Ma aicapi' tam pur non piaci tu,Onde ritornati Si uampace:accio che tu non turbi gliochii di capitani diPhiliftei-Et Dauid dilTe ad Acbis,Et che o iofatto;&: cheai tu trouato i me tuo fetuo dal di cbio fmnel tuo confpedo infine adoggitchio non uenga Sicat batta contro inemia del mio ftgnorei’Etrefpondendo Achis diftefto fo che nemet oc chu tu fe buono comelangello didio.Iptincipidi Pbiltftei diflero, Nonuegniaco/ nefto noi alla battaglia.Pero leuarati domacma tu & iferui del tuo fignoreuquali lo no tecoi&: heuati dinodejSd cominciato il di uenàdate.Onde Dauid felcuodmode egli& glibuommi Cuoi perandarfenelamattina:Siritornattalktetradi Pbiliftei*Et iPhilifteialcenderono m lezrahel, C. XXX T Enuto Dauid «SCifuoi f Sicelecbil terzo di*.quelli di Amalech aueano fado % / impeto dalla parte auftrale m Sicelech:&percoflreroSicelecb:3tmiDrla al \ / fuocbo:etle femme ne menarono mpregione:edal minore infuno ai magi' V ore ncnauea morto perfonatmaaueamenati coneffo loro:& andauano p loro camino, Et Dauid et ifuoihuommi uenutiallacitta:& trouatalaarfa: et k loro donne et ifigliuoli efierne menati mpregionetlcuatono lauoceDauidet il popuocb eraconlui et pianfero tanto che le lagrime uennero loro meno,Et due donne di Da* lud erano menate mpregione cioè Acbinoem diXezrael. & Abigail moglie de Nabal di carmello.bt contnftoftì Dauid molto jpcro chelpopuloiluolealappidareiperche lanimade aafeuno eraamaraipergliliglmolitet figliuole loro.Ec cèfortalTe Dauid nel fuo fignoreidio:^ diftead Abiatharlaceidote figliuolo di Achimelech,Vedimi Io Epbocn et ueftillo.Et Dauid domando co figlio adiotet diffe pfeguittero io quefti iadicriCelln’etpigiierogii io o nobEt idio gli diffitperfeguittaglnSanza dubbio tugli prenderai: et liberatagli lapreda,Et Dauid et fecento buommi chetanoconlui inda tono infine al fiume di Belar; et alcuni ftanchiriftettero.Et Dauid con quatrocento buonuniperfeguittarono. Et cc.chetano laffi et non poteano paftare il fiume rtftet/ tero.Et rmouatono uno huomo degypto nel campo et menaronlo a Dauid: Si die/ derghe mangiare del pane et bere dellacqua:et uno pezzo de fiche feccbejet due pai le duue pafte.Lequalecofe mangiate ritorno mlui lo fpirito;et confortoftiipero che non anca mangiato pane ne benuto acqua tre di et tre noti.Et Dauid gli difte,Onde le tu decae séte: et oue uaùllqualeglie difte Jo fono uno feruo degypto feruoduno di Amalechdl mio fignoremi lafcio:pero cbio corniciai ad ifermare bora fono tre di pero che noi caualcbiamo alk parte auftrale di Ceretbi et centra giudaiet ad mezzo diCaleph etSicelech ardemo alfuocho.EtditleDamd.Potreftirni tu menare ad qu eftacompagmabilquale relpuofe.Giurami perdio che tu non me occiduet no midu nelle mani del miofignoreiet menerotti ad queft a compagnia .Et giurolle Dauid : H auendolo menato conloro lecco coloro giaceano mfu laterra et mangiauano et e* ueanotcome perloneche faceftero grande teftaiet perla preda et perlarobba laqu^^ aueano tolta della terra di Philiftei; et de laterra di giudaJBt Dauid gli pctcofte dai/ luno uefpro adlalatroret non ifcampo dilloto perfonaifenno quatrocento buomini Iiquali etano caualcbattmfuU camellr.et erano fugituEt ncouero Dauid tute quelle cofe che quelli di Amalech aueano toltele due fue donne libero.Et non le perdete alcuna cofaclalpiccolo itifino algràdetSi di tutta la tobba cofi di figliuòli come del le figliuole cheaueano tolta:et tutto remino DauidiSi tolfe tuti igreggiet gliarmé ti menole di nanze ad fc.et diiTero.Quefla fi e lapreda di Damd. Et uenne Dauid adducili.cc^buominirliqualiperdebilita erano rimafetet non ausano potuto fèguit/ tare Dauid.Et auea comàdato Dauid che rimaneffero al fiume di BeforXiquali ufci tono incontto a Dauid èc alpopulo chera conlur*&appteffandofi Dauidafpopulo fa lutolli pacificamen.te,Et refpuofe una peiTimo bilomo di queglichera.no có Damd 8C diffe.Peto .che non uennero concilo noitnon gli daremo della predarlaq naie-abbia mo recouerataimabaftìad ciafcunodi loro lafua donnaSitfuoifigliuoli.Et quando loro aueranno auudo quello lene uadano+Et Dauid dilTe^Fratelìi meitnon farete cofi diquellecoiecbeidio ciadate:er acaguardatiiet illadroncielli che ciaueàno tubati a dati nelle noftremam.Et non faretre cxauditi mque{l:o*Ma la ferra ugual parte di col lui chee andato alla battaglia & di collui cherimafo alli alogtaméti et per fimilemo/ do partiranno ,Et da quello di inanzi fu fatto per iftatutq fermato mfmo al di dogi &qu fi leggemlfraebEt uenenleDauid m Scicelechtet-niando preferiti della preda ad gliantieni di giuda Tuoi prosimi dicedo.Tog liete la'oenedidion.e della preda de li mimici del fignore:ad quelli eberano in Berbel et m Ramoth al mezo giornoì&ad quelli de lether;^ Arroer:& Sephamothi 6ca quelli diEftamaiet di Rachahet adquel li delle citta di Cenni et ad quelli di Arama & di Lacufamdi Athath et ad quelli di Ebron : Si aturti glialtn iquali etano m quelli luocbl doue era fiato Damd et ifuoi huomini. C, XXXI« TiPbilifieicombatteano contro adIfraehetquellidifrael fugirono dinari 1 ^ . zi al confped'o di PhiiifìeiiS: cadeano morti nel monte di Gelboe4Et iPbT I liflei fecero impeto mSaul 5C ne ifuoi figiuoiitet ucciforo lonatba Abina m V dabret Melcbifue Tuoi figiiuoliiet tutto ilpondo della battaglia fu conuer tito inSauhetfegmttaròlohuomini faetatorhetfue grauemente ferito da loro, Et Saul diffe al fuo fcudiete.Tra fuori il tuo coltello:et uccidimi: accio eh e non uegma no queRiincircumcifiiet ucadamuet facciano flracio dime* Et noi uolfe uccidere il fuo fcudieretpero che gliera troppoifbigotute?di paUraiOndecheSaul tolfe il fuo coireilotòd lalciouife cadere fuio et morti coneffo lui.Et auendo ueduto queflo illuo fcudieteciieSauleramortodafciofiiecadere Copra il fuo toltello et mori cóluuOnde motto Saul et tre fuoifigliuolilet il fuo Ichudreretet tutiglihuomtni fltot mqueldi* Et uegiendo ifigliuoìi dii raeb quali erano dalaltra parte della ualie et ultra il fiume giordano chcrano fugitiglihuommidifraehet che era morto Saul: enfuoi figliuoli lafTdarono leloro cittadi et fugirono«Et uennero iPhtliftei et babittarono mi, Etfat to laltro di uennero iPhiliftei per fpogliare imorti et trouaronoSaul et tre fuot figli/ uoligiaccerenel monte Gelboe; et tagliarono ilcapo adSauhet ifpogliaronio delle fue ueflimente et delle fuearmejetmandaronleper laterradiPbiliftei détorio che fanuntiaffe nel tempio diglidoli etaipopuli, Etpuoiero larme fuenel temriodi Afìarotb et il fuo corpo mpicebarono nel muro diBctbfamEt udito glihabitatori di Giabes et di Galaad tutto quello cbeiPhiliftei aueano fatto ad Sauhleuaronfi tati glibuommi fottiflimi andarono tuttanode:et tolfero il corpo di Saul et li corpi di fgliuolt del muro deBethfaii:etuenertene a Giabes eumlarfono et tolfenololalo/ io etiepelirle nelboico di Giabes et di giunarono vn,di« QVI SEGVITA IL SECONDO LIBRO DIRE* 1^9 campodBfraeTTbno fugito.Et cìifTe Dam'cì.Chi ue facto dimelo* Et quegli diffe Jfta el fie fuggito dalla battagIia:3<:niolti del populo fono morti. EtSaul & Ionatha fio figliuolo fono morti.Etdilfe Damd al giouaneulqualeglianùtiaua quelle cofe.On de faitu che Saul &Ionatha fuo figliuolo lianomorti^ Etrifpuofeelgiouaneche ad nuntiaua aDauid.Percagione interuennechio uenm nel monte Gelboe:& Saul giac ceamfulafla fua:& le catta 5C icaualienfa prelfauano allui:^ uolgendofi adietro et uegiendomi fi michiamo.Uquale refpondendo io dilTi ecco me &dtlTime. Chi fie tu Et dilliallui.Io fono di Amalech.Et egli me diffe.Sta fopra me:5<: occidtmitpo cbio fono ptefo de angofcie:&: ancora lamia anima fie in me.Et iftando fopra lui uccifil® pero cbio fapea bene che non potea uiueredopo lamina.Et tolfi la corona cheta nel fuo capo & larmilla cheta nel fuo btaccioiet olle rechate qui ad te fignoie mio.Et pte feDauid le fue uefti^ienta &: filelquaraoJ6c tutti glihuomimchetano conlui pian, foro:&: digiunarono mfino a’uefpro per Saul et per lonatha luo figliuolotet per lo populo didio: &per la cafadifraelcberanomorti di coltello. Et Dauid dilfe al Gio^ uane cbegli figniticaua ♦ Et onde le tuiequegli refpuofe.Io fono figliuolo duno di Amalecb fortftere.Et dille Dauid allui.Come non timeftidi mettere le mam ad occi/ dere il Chnfto dtdio { e chiamato Dauid uno di ferui fuoi diffe. Apprelfa? i et orci/ dillotefu morto.Et dille adlui Damd. Il fangue tuo fa fopra ilcapo tuo ; pero chela fua boccha dilfe cótta diluì.Io o morto il Cbnftodidio. Et Dauid pianfe de coi la/ tìo pianto per Saul et per lonatha fuo figliuolo.Et comando che quello pianto fo He mfegnato allifiglnioli digiudaxfi come eifcripto nelltbro di giuflit&dilfe .Confi dera Ifrael per quelli che fono morti fopra li monti tuoi feriti .Gli nobili dtfrael fo pra gli tuoi monti fono morti.Come fono caduti ifortb Noi fignificate m Geth et no launnetate nelle parte de fcalonè;accio che non fe realiegnnole figliuole di Phili Ilei et non facciano leótitiale ftgliuoledegliincirconafi.Montì diGelboe ne mgia da etnepioua uegnafopradi uouetnon uifia campi de primiticp ero iui fiegitato lo feudo di forti lo feudo di SauE.fi come non folfe unto dolio.Dal fangue dimortu & del graffo di forti la faetta de lonathan non torno mai adietrotel coltello diSaul non torno mai uachuoiSaul et lonatha amabili et belli in uita fuanellamotte non fono diuifi.Pm legieri che lacquila:piu forti che leone.figliuoli difrael piagnete fo/ pra Sauiul quale ui uefha di rofato indelitieal quale ad uolf ro ornamento daua or/ namento doro. Come fono caduti nellabattaglia iforti lonatha ne tuoi monti e urei fo. Dogliomi dite fratello mio lonatha molto bello & amabile pm che lamore delle femme:fi come le madre amaua un0 ^uo ftglmoloicofi amauaio te. Come fono ca' dutuforti et fono peritelarme battaglierei C. II. Opo quella Dauid domando configlio adio et dille. Afcendero io in una delle citta di giudaJEndio giidilfe.Afcendi.Et Dauid dilfe doue andrò io f Et refpuofe in Ebron , Et alcendeo Dauid et doe fue doune cioè Achinoé ' AiTf“7rahel.et Abigail moglie di Nabal di Carmelloier crlibuomini cheta. giuda.Et fue nuntiato aDauidcbcglibuomini de labes diGalaadaueano iePPcluro Saul. Et egli ui mando melfagti adglihuomim dilabcsetdi Galaadetdi e oro, Benciettiuot dadio che facedeqoeftamiTericotdia col uofìro Tignore Saidj&anetc lo feppellito Si idio renderà ad noi mi!ericordìa et uenta et io ui renderò grafia per quello che uoi auete fatto.Confortonfi le uoftre manitSi fiate figliuoli di fortezza: pero che quantumque egli fia morto il uoftro fignore Saul:idio digiuda ma unto mi readfe.Et Abner figliuolo di Ner principe dello exercito di Saul tolfe Ifbofct figli/ uolodt Sauliet menolo dintorno pedi campi et fecelo re fopra Galaad et Copra Gl/ elfuri etlezraelSifopra EphramtSi CopraBeniamintSi Copra tutto IfraelEteradi xh anni Ifboléth figliuolo di Saul; quando comincio ad regnare fopra Ifraeltet due anni regno,Etfolalacafa degmda feguittauaDauid. et fue il numero dedi che Da/ uid iftettc te in Ebron Copta la cala di giuda fette anni et fei mifuEt Abner figliuolo di Ne r:et iferui de Iibofeth figliuolo di Saul ufcirono di capi in Gabaon ,Et Ioab fig/ liuolo di faruia conferai di Dauid ularono ad rincontro prefifo alla pifcina di Gabaó Et raunati quellifedemno dalluna parte della pifcinatet quelli dal altra «Et Abner dif fe ad loab.Leuenfi Tufo igiouaniSC giochino dinanzi da noi«Et Ioab relpuofe.Lcuéfi Et leuatonfiet p affato no xii. de Bemamin dalla parte de Ifoofeth figliuolo di Saul: 6C xii* di ferui diDauid*Et prefociafcano il capo del fuo cùmpagnio ficco il coltello neilato del contranoiet tutti infieme caddero motti «Et fue chiamato quello luogo il campo di fotttin Gibaon.Et nacque battaglia affai dura inqueldi:Sc fu cacciato Ab ner conquelli difrael da ferui di Dauid.Et erano iui tre figliuoli di famia:Ioab; Àbi' fai:3d AfaehEt Afael fu corridoreuellocifTimoì fi come uno cbauriolo: il quale iflia in una felua«EtAfaelperfeguittaua Abner: & non declinaua nealla parte diritta ne alla fimftra per non lafciare Abner.Et Abner figuardo di dietroet diffe.Se tu Afael Et quelli refpuofe.Si fono.Et AbnetdifTe* Vanne alla parte diritta o uogli alla fini/ Era:& piglia uno di quefhgiouanii&toti iarobba fua«Et nò uolfe Affaci lafciare che nolo ftrcg icffe.Et Abner diffe anche ad Afael.Vattene nò me fegutre piatacelo duo nò lia cóltreto di còficbnrti cò laterra:&nò poterò l.euare iluifo dmàzi al tuo frate!' loloab«llqle nò uolfemtédere etnò fi uolfe cefi are«Et Abner uolta Islacia indietro 6cfenile nel iguine 8C forolo etfo morto iquellolùogOiEt tufi quellicbepafìauano« donde che Afael giaccea morto iflauano , Et per feguitt indo Iiab Si Abifai Abn r che fugiatil fole ttamonto:et uennero infmo alpeggio del còdodto deilacquaulqua le e rincontro alla ualle del condotto deh: c pjaulquale erincontro alla ualle del ca mino del difeitoin Gabaon.Et raunaronfi ifigbuoli di Bemamin et Abner et flretti in una fquadra ifìettero infu uno pegfr elio: etgndo Abrier ad Ioab et difle.E la tua fpada crudele infine alla confumationef Non fai tu come la difperatione e perico/ lofaflnfmo ad quando nondnai alpopulocbenonperfeguittoriopmgli Cuoi fratei hf Et Ioab diffe urne il fignore ebe fe iftamane auefìi faueìlato:che il popolo farebbe reftatode perfeguittare ifuoi fratelli Et Ioab fono latrombaiet tuto ilpopuloiflette et non perfeguittarònopiu et non combatterono piu. Et Abner coifuoi tutta quel la notte andarono petgiicampi: Si paffa ono il giordano; et cerchiato tuto Betberò uennero alle caflella-Et tornato Ioab da cacciate Abner congrego tutto ilpopulo.'et trouaronfimenodi quelli di Dauid xviiii. huomim fenza Afael.Et iferui Hi Dauid uccifono di Beniamm et di glibuominioberano coneffo Abner ccclx.et tolfero Afa el et feppelirlo nel fepolcro del fuo padre inBethleemiet andarono tuta notte Ioab et quelli chetano con lui Si infu lalba uennero in Ebron « C, I li. Ve fatto longo combattimento tra lacafa di SauliSi la cafa di Damd tutta uia Dauid crefeendo et fortificandofi:et la cafa di Saul tutto di tnfeeman, do.Et nacquero aDauidinEbrò figliuoli, Et fue il fuo primogeni to Am ___ non di Acbmoem di lezrael.Et dop o luì Ch eleab de Abigail moglie di Na bai diCarmello«Elterzo Abfaló figliuolo diMaeba fighucladiTholomai re dileffur flquarto Adonaias figliuolo di Agi tb.Ilqm'to fapbacias figliuolo di Abithal lifexto letraamdiEgtamoglie diDauid.Quefh’nacquero aDauid inEbron moSybaferuo di Sauk&diflrigìie .Tutte le cole ebe furono di Sauli&: tuttala cafa fua*Io oc data al figliuolo del tuo fignorcdauoragli laterta tu SC ituoi figliuoli & ita oì ferui darai alfigliuolo del tuo fignorc il cibo onde figouerni.Et M iribofetb fig liuolo del tuo fignore mangera fempre nella mia menfa.Et aSyba erano xvTiglmo 11 Si xx.ferui.EtdifiTe Sybaalre fecondo che tu fignore mio al' comandato jcofi fata lituo fctuo:6<: Mifibofetb mangera nella menfa del re fi come uno di figliuoli del re. Et Mifidofetb auea uno figliuolo piccolo : ilqual^auea nome Micba et tutto il parentado di Syba SeruiaaMifibofeth.Et Mififbofeth habitauain Hierufalemipo ebe continuo era pafauto dalla menfa del re : et era zopo damendui ipiedi. C. X. Opo quello interuenne che morio lire di figliuoli diAmon:®no Anno ^ fuo figliuolo per lui. EtdifTe Dauid.Io faro mifeticordia concito Annon I / figliuolo di Nasjlicome ilpadre fuo fece mifericordia coneffo meco.Onde mando Dauid iferui fuci confolando fopra la morte del padre fuo.Et ue/ nuti ifetui di Dauid nella terra di figlmoh di Amon'.dillèro iprinci p i di figliuoli di Amon alloro fignore Annon. Creditucbe perhonore del tuo padre abbia mandati Dauid confollatorii& non maggiormente per ifpiare dite & della tua citta et perdif farlafEpero prefe Annon iferui di Dauid & rafe loro lamita della barba t & taglio la, mita del uelìimento loro infmoalle natiche &lafciolli andate.Laqualecofaìignifi cara a Dauid mando loro mcontro:pero che quelli huomim erano molto confufi. Et comando loro Dauid diccndoilfiatt m letico tanto che crefeban o le uoftre barbetet allora tornerete .Or ueggiendo li figliuoli di Amon ebe aueano fado aDauid ingiuria mandarono et menarono alfoido ifiro di Roobr&ilSyrodiSobaxx.depedomjedal redi Maacba millebuomini:&di Abiftob dodecimilia buommi. Laqualcofa udita Dauid: mando Ioab brutto lo exerato di combattitori &: ufcironoifighuo li diAmon &: dinzatono lafchiere uerlo lontrata della porta.Ma il Syrodi Soba &di Roob et Ifìob et Maacbas erano nel campo da parre.Gr ueggiendo Ioab che era apparecbia/ ta la battaglia centra fedinctro et dtnanzfiellefle di tutti glielledidilrael:5t ordino la battaglia contro il Syro.laltrapartedel campo diede ad Abifai fuo fratello: ilqua^ le dmzo la battaglia contro aifigliuoh di Amon.Et Ioab diffe « Segli Syri mi foper chiamerò adiuterami et feilfiglmoli diAmon fuperehiaffero te io adiutero te.Fache tu fie forte huomo.et combatteamoperlonoftropopuloietperlacitadelnofiro idio Idio farra quello chegli parta bene nel fuo confpedo.Etloabetil populocheracon lui cominciarono la battaglia contro ay Syriiliquafi incontanente fugirono dal fuo confpedo.Et ifiglmoli di Amon ueggiendo che iSyri erano fuggiti anche egli fuggi tono dal confpe&o di Abifai: et rientrare no nella atta. Et Ioab ritorno difigliuoìi di Amonrctuennefe inHierufalem.Et ueggiendo tfigliuolidiAmon cbeifiri erano ifbigotitiiet ebe loro erano caduti nelconlpedo difigliuoli difraef.raunaronfe tutti inficmeiet mando ad Adadezeretconduffeifyncberano contro al fiume:et ebbe dio ro exercito.Et Sobacb maeftro dellamilitia diAdadezer era loro prma’peXaqualeco fa figmficata a Dauid ebbe tutto Ifraeliet patto tlgiordanoiet uettne in Heleina. Et iSyn dinzarono lafchieta rtncontro aDauid (-tcombatetono Co’tro attui et fugitono 13yridal confpcdo dittacl.Et uccife Dauid dett Syn fettcccnto cattai xl. m,l,a dt caualietiiet fetio Sabatn principe della nulittattlquale icontanente moti' Et ueoédo turiglialtri re liquali etano tnadiutorto ad Adadezet chetano uent.dalf.ael-,temer reto fotteiet fugirono Ivui. milia innanzi ad Ifraehet feceno pace coneffo Ifraeli et fetuitono loro. Et temettero tSytididare adiutono «figliuoli di Amon. C. XI. V dopoqueftecolenuo colannomqud tempòcheite foglono ufa, L, malie battagltetmanao Dauid Ioab.-ct .fuo. fetu. conetto lui et tuttoIfra « Suatlltono ‘‘ fiSlluo11 d» Amon et affeduuono Rabatb. Et Dami DI KB timafe inHieruralcm.Et facendofi quefle cofe mtemcn ic che Dauiddopo mezo di fileuo diletto: andaua per lo palco dellacafa regale:et uedde una feminiditimpc to che Ci lauaai nel palco d Ha cafa fua:3d era la femina molto bella. Ft mando il re adfapperechi la folTe.Et foglie detto cbella era Berfibcc figliuola di Eliatn moglie di Vria etheo.Etmando Damd me:laggi:&: tolfela. Laquale era entrata aliai dormi coneOfo lui.Etinmantanente fu fantìificata dalla fua inmonditia : & ritorno mcafi gramda.Et mando adire Damd a Ioab.Mandami incontanente Vna etheoiS: Ioab il mando.Et uenne Vna a Dauid:3i domando Damd come fe portaua Ioab j&tutto il populo:e come le otdmauano bene lebataglie.Et Vriadiffe tute le cofeuanno bene Et Dauid diffe ad Vna uaincafa tuatetlauatiipiedi.Et Vria ufcidellacafadelrc.Et in contanentedopo lui andò il cibo del re. Et Vria dormi dinanzi alla porta della cafa deire concito giialtri feruidel fuo ftgnore}&: non andò alla cafa fua.Etddfe Dauid ad VnaiNon letu uenuto dalongocbammotcbcnondefcédeltu mcafa tuafEtdiile Vna a Dauid.Larchadidio;3<: Iriael et giuda habitano in padiglioni:&: ilmco figno» re Ioabr&iferui del mio fign ore gl cerno foprala trera:&etio intrero incafa mia ab ere & amangiare & adorimi c con la donna mtai ^er laialute tua ; & per la falutedd lanima tuaicbe quella cofanon faro lo.Et diifeDauicLOr irta ancora oggi qui & do» mane te ne midaro.Et Vnai Hicrutalé turo qldi et lalnos ficchiamallo Dauid cbcmàrialfc et bcueife nel iuo ccfp do:&iiebnollo Lqle ufcio alucfpro fimiglaite mente dormio nel [uo lecto confatili dei fuo fignore Dauid:5k'non defeendeo incafa fua.Etfita lamattim i feri Te Dauid una lettra adloabretmandollapermano duna ifcriuendocbefonfepollodirimpettoallibattagliadoueche piu dura foffe lafciato Ce ie monffe.Et Ioab ad fediando la citta puole Vna inqutl luogo douechefapea chetano buomim fortifTimisfiC ufeiti huomini della citta corno a. tea.no contro aloab & monto delpopulodi Dauid et anche utmori VnaEthco .Onde che Ioao mando ad n c a Damd tutto il fatto della baragli a Scornando al meito et dille. Quando tu auerai compiuta tutta la noucila della battaglia al re «tu il ucderai turbare ctdirae • Perche andalte uoialmuro ad combatterei & nonfappcuateuoiche di Copra imun fi mandano molti cUrdTE.chi uccife Abimelech figliuolo dileroboal: et non fu ella una lemma laquale gitto uno pezzo di mazinaadoiTo delmuroiet uccifelo mTha/' bcs( Per che andaftì al muro: Dirai àco il tuo ferito Vria etheo ue morto: Et àdofiencil meffo et uenefiencaDauidetn-rogli tutte le cofe che Ioab gliauea impelle. Et dille il melToaDauid glibuomini della cittaufarono acampo et pot rono piu dinoti et nei fatto impeto rmcalzamogVet uenntmo infmo al muro della citta*,et gliarcadori mandarono le faiettedi foprailmuro aferuituoir&mórironiuidi ferui dclre ctan co ue morto lituo feruo Vna,Et dxlTe Dauid almeffo.diraicofi aloab. No ti rompa quella cofaipo che lebataghc iteruégono pdiuerfi modi:& hcra more quegli et bora q ueigi altn.Cófotta ituot cobatiton uerfo iacitalaccio che tu ladiffacci et ad momf fngh Et itefe lamcgbeduria chera morto ilfuo marito et piàfclo{Et copiatoli piato màdo Damd et tolLlsj&menollai'cala fua:et fu fatta fua moglie. Etpartungli uno figliuolo et difpiacque adio quello che Dauid fece. C . XII. ',|r Ando idio aDauid Natbannlquale uenuto diffiglt cofi.Rifpondimi ingiù i\ ; 1 dicio . Egli erano due buomim in una citta uno ticcho et laltro poueto : I \ | el ricche aueapeccore et buoi moltnil poueto non aueafenon una pscco, * JL rella piccolma:laqualeauea comparata et nutricata: etera crefciuta appo luiconeiTo ifuoi figliuoli infemedcl fuopaneiÓC del fuo bere uiuendo et dormendo conelToluiret era aliai come fua figliuola.Et uenuto uno fonfticre ad quello riebo p donando alle fue peccore et alh fuoibuoi petfare conmto ad quel forilWi •quale era andato ailui:tolfe lapeccorellafua:cioelapeccora delpouero*Et appatechio da mangiare ad quelli oberano uenutialui .Etitato molto Dauid incotto adqucl.ohuo mo di grande mdtgnati'one diffe ad Natbam urne il fignòre che Ibuomo chae fatto queflosedigno di morte* Perla peccora renderà pria quatto p queftochae fatto :■ et non perdono.Et Natham difle a Dauid tu fe quello buomo che fatto aequefta cofa. Quefto dice ilfignore idio difrael Jo mife te te fopta Ifraeltet io ti guardai delie ma ni di Sauhetdieditela cafa del fignoretuoi& le mogli del ftgnore tuo nel tuo fiaoì 6i otti data la cafa dtlrael et di giuda. Et le quelle ti paiono piccole cofe adgiusneto troppo magiorejperche dumque contemnelli la parola delfignote t & affatto ma le nel mio confpcdo.Vria Etheo ai morto di coltellot&la donna fua ai tolta per mo gìiei & alo morto di coltello da figliuoli di Amon, Perlaquale co fa non fi parto il coltello della tua cafa mfempitemo:pero che tu ai defpregiato meset la moglie dii ria ai fatto tua moglie,Et pero quello dice il f gnore .Eccho chedi cafa tua io ti fufei/ tero male 6^ torro le tue moglie negliuochi tuoi : Si damile al proximo tuo S ^ dormirà conilo loro neglmocbi di quello fole , Tu lai fatto nafeofo ; etfoilfat, to nel con [pedo di tutto [frael et nel confpedo delfoIe.Et Damddìffe ad Na/ tbau,Io opeccato alfignore.Et dilTe Natbà aDauid. Ilfignorefia rranfmutato lituo peccato no mo rat «Ma .po cheta ai fato biefhtmre lineici elnome delfignore panello fhrto il figliuolo che te nato morra.Et ntornolTi Nathan mcafa fuajetoercolTc idio il fanciulloul quale la moglie diVna aueapartunto aDauid:et fu iffidato.Et Dauid prego idio peri o fanciullo ; et digumo Dauid adio.Et inttato i luogo fecreto giacque interra et uennero gliantichi ai cafa fua: 3i confhegneualo che fileuaffi di terra. Il quale non uolfe:etnon mangio conioro.Et mteruenne cbel feptimo di il fanciullo mori Et temeano iferui diDauid didirgli cbel fanciullo foflTe morto'.Si diceano.Ecco che uiuendo il hnciullo noi gli fau eli amo Jet nona uolea in tende re: quanto magior^ mente faffligera fe noi dirimo cbel fanciullo fia morto.Et udendo Dauid mucritace ifetuifuoiconohbe cbel fanciullo eramorto:et dilfeaferui fuonEgliemorto il fatici' ulloiLiquali rcfpuofero morto e.Et leuoffi Dauid di terra et lauoÓì et unfefi et mm tate le u erti menta andò ala cafa didioiet adoro.Et uenefeneincafa fua. Et comando che folle apparechiato et mangio.Et dtllero allui li ferui Tuoi «Che e quello ebe tu ai fatto pedo fanciullo:tanto cheta uiuo dìguinauùetpiagmuù Si come egli fu mono tu ti leualh et mangiali^ Ilquale rifpuofe.Perlo fanciullo tanto cheglera uiuo. Io digiunaua et piagneua et dicea mmcmedcfimo.O chi fa feidiomel donaffe Si urne fk; il fanciulio.Hora che morto perche digiunereipotro ioricouerarlo.Io andrò al/ lui et cgh non tornerà mai ad me et confolo Dauid Berfabee fua mogIie;& ftrato dor mi conici .Laquale concepette et partorì uno figliuoloret puofegli nome Salomone et idio lamoc et mifelonelli manidiNfatbàprohetaietchiamolloilfuo nome ama/ bile alftgnore’.pero che idiolam.aua.Et Ioab combatteacdtro Arabath re di figliuoli di Amon,Et combattea la citta regale.Etmando Ioab meffi ad Dauid dicédo Jo ho combattutocontro Arabath :etconuenne cbelacitta delIacquefiaprefa.Hora raima laltra parte del populotet ad Tediala & pigliatacelo che nófia adpropriata admc la unii cria pigliandola imPer laquale co fa Dauid congrego tutto il populo contro Arabath et combattutola egli laprefetet toife lacorona de loro del re cioè di capo • dipcfoduno talento dorodaquale aueagemmepretiofiflime.Et fu poftafopra iH p o di Damd della citta toife et porto molta preda. Et menando il populo di q uella meno Copra ddoro carn ferrati:et alcuno ne dimfe concoltruet afflifigli admerfe pe, ne.Ecoli fece ad tutte leatta di figliuoli di Amon:et torno Dauid et turo lo exerato in Hierulalcm. C, XIII Td2P° queflecofead Abfaloneraumforella belliffima-.l/qualeauea no L me 1 hamat.Ec mtemenne che Amnon figliuolo di Dauid lamo tro poo f, I ch,C T3 ff/1'1 m0k° 3nSu^to: et età infirmato per fuo amore Peto di e -1—y euedo ellauirgmepateagli difficiledi potereopcrareconleicofadifoneft’. * ■ - ■ i; DI RE m di re ogncdù’ Perche no mel dituf’ Et Amnon glidifle.Io amo laforella di Ahfolon Thamar.Etlonadab gli refpuore^Giadti inful led:o:e£ moftra dauere male.Si quali do il tuo padre uerra ad mitrarti diragli cofulo prego che uenga la mia forella Tha, mar & diami mangiare & facciami lauiuàda: accio chic mangi di fua mano.Et puofe fi ad giacere AmnomEt diffe al re io priego che uenga lamia forella Thamar:& faccia mmia prefensa duefrctelledleiSi riceuero il cibo della fua mano.Et Damd mando ad rafadi Tbamar dicendo.Viem ad cafa del tuo fratello Amnontà: fagli lauiumda: et uen nc Thamar in cafa di Amnon fuo fratello & egli giaccea . Et cllatolfe la farina et mtrifela &(. in fua prefenza coffe lefritelle:&: tollendo quello chaueacotto puofelc nanzuet non uolfe mangiare;^ diifc Amnon. Cacciate fuori ogniperfona &doppo cacciati diife Amnó a Thamar: reccha il cibo dentro et mangiato della tua mano.Et tolfe Thamar quello chaueacotto et portello dentro ai fuo fratello Amnonl&dan' dogli ella il cibocglila prefeetdiffc.Giaci meco forella miaXaqualerefpuote.nò lo farei fratello mio:non mifforzareipero fratello mio;Che quello none licito mlfrael Non fare fratello mio quella ifloltmaipero chionò porro foferire lamia uergogna Et tu farai fi comcunodiglifciocbiinlfraeLMa fauella al rc:et eglmon me negata ad te. Et non uolfe confentire ad fuoi pregi : maauendo piu forza dileiilforzolla et giacque conici*Et Amnó iodio quella di grandiifimo odio: fi che magiore era Iodio delqualc lodiauai che non era {lato lamore del quale prima lanca amata . ErdtlhgH Amnon.Ifta fufo et uattene.Laquale gli refpuole magiore male c queilo cne tu bora fai còtto demo cacciàdomitcba quello che tu facehi pnma;6cnó lau ole iiaireimaCìii amato uno fante ilqualegliferuiadiife ailui-Cacciallache Pia fuori dami : et ferra luf do dopo lei. Laquale era ueilitaduna gonella infine altallone:pero chele figliuole de re uergiene ufauano cofi fatte uefhmenta .Et quello fermdore 1 acaccio fuori et fer ro le porti dopo lenLaqualegittatofi lacerne incapo: &'fquarciata lagonclla et poflo fi le mani foprailcapoìandaua gridando,Et Ablalon fuo tra cello gli diffe.Egli forfi giaciuto teco Am non .Tacci forella mia:pero cheglietuo fratello non afihgereil cuore tuo per quefta cofa.Et lilette Thamar uergognola in cafa del fuo fratello A'bfa Ion-Et udendo Dauid queile cofe contnilofi molto.Et non uolfe contnflarelo fpirt to di Amnon fuo figliuolo: pero che lamaua noppoipero che gli era il fuo primo gè; nuo. Et Abfalon non fanello ad Amnon male ne bene. Et auea Abfalon grande odio m Amnon:perocbauea Sforzatala fua forella fhamar.Etdopo tempo didiu anni intetuenne che fe tondeano le peccete de Abfalon inBaalaior laquale fi e predo ad Ephraym.Et multo Abfalon tutti ifiglmoli dclret&uennefenealrcet diife.Ecco co. fi fentondono le peccare del tuo feruo .Et io ti prego che uegna il reconfuoiTemi al fuo feruo,Et diile lire ad AbfalonNonuolerfigliuolo mio figliuolo mio nonprega, re che uegnano tutti et grauianti:& cóftrégédolo:& egli non udendo andare bene diffelo, Et diife Abfalon . Se non uogli uenreiio ti prego che uegmeoneffo noia! meno Amnon mio fratello:& el rediife.Non eBixogmo chello uegnia. EtconTnn/ felo Abfalon; ódafcio andare Amnon concufoloro etuttufigliuoli deire,Et aaea fac to Abfalon uno cornuto quafi conuito del re.Et auea comàdato Abfalon alferui fuoi dicendo.Attendete quando Amnon fata caldo de uino :&io ueldiroifcritelo ^urci/ detelIo;&: non temette; pero che fono io che ucl comando confortatiui & fiati buo/ mini potenti.Et fecero iferui de Abfalon fi come li auea comandato Abfalon c°ntr° di Amnon.Et leuatififufo tuttiifigliuolidel reiciafcuno monto infu lafuamu a, ’ fuggirono,Et effendo loro ancora per camino peruenne la fama aDauid'u et<^’ Abfalon amorti tutti ifigliuoli deire: et none rimaiopiu alcuno.Et leuoilt u o1 re*^ fquaraatofe le fucueftimenta&: cadete fopra la tetta: et tutti iferui chetano ainaa. 1 sllm fc (quatcùrcnole loro ueflimenta.Et refendendolonadab figliuolo diSéma fratello eli l^auid cnie«LN6 credili mio fignore che tutti fianno morti ifiglìuoli del re foto Amnone motto chegli era pofto inodio di Abfalonrdaldt cheali ilfarso Tba/ mar fua l creila .Onde non pongati fignoremio nel fuo cuore ciò j&Icficha tattili fvr, huoli del re ione mortupero che folo Amnon e morto.Et Abfalon fenefuggro Et fa guardia Icuocliocchu*^ ecco molto popolo nenia non per un ma per la colla delmo' te, Et lonadab dille al re,Ecco li figliglmoli del re che fono preferiti fecondo laparo, la del tuo femocefe e fatto,Et compiuto di parlare appametoifigliucli del reJEten trando leuarc nolauoce loro & pianferord re & mtti.ifemi fuoi pianfe de pianto cri, de troppo.Et Ad (ab fuggendo fenando aThobmai figliuolo é Amiutre diGeffut EtDamd pianfe il l uà figliuolo mola di & Abfalon fuggito ^ uenuto m GiefTurha bito im tre anm.Et ceffo Dauid de perfegmttare Abfalon peto cheta cofolato delh morte dei hgiiuolo tuo Amnon» £ ^ XI II I Tn "bT rfrTd° IoabJf'S,S°,0,dl Sarua che et» conucrci to I ad Abfafalon mando aTbechna et tolfe mdi unaSautafcmma.&d.iie al/ lei.ltégnau depiagnete &ucft.ci d. uefl,menta d. pianto et non ce none, J—^ tC d010:aCa,° Cb " "PoP"1 fl che molto tempo pianga moc to:S! entenal aire Et aitagli quelle patole.Etloab glidiffe leparole^eirendoe uca ta al re quella femmadi Thechuajcadde interradmansi al re;et diffe Saluamirè Et el re diffe allei che cagione nai femmai&ella refpuofe.Ome io fono una lemma *u v doua il mio marito mono : 8c la feruatua aueadui figliuoli: liquah fasuffarono nel campoiSi no era perfonacbeghpoteffedmidereiondc che lune percoffelakro et rie cifello:et tutto dparentado fileuo contro la tua ferui&dici.Dacci colui che amorto il fuo fratelIo:che uccidiamo lui per lanima ddfratelloJikjuale egliucafe et togliamo ma lo berede;ài cerchano difpegnere quello poebo lume che me nmafo j accio che al mio manto non rimanga nome ne reliquia fopra laterra.Et diffe il re alla femina- » Vattme alia tua caia;&; io comanderò per te.Et la femma de Tbecbua diffe al re.Sig nere mio quella iniquità fiamme mcafa del padre mio :& lire et la fedia fua ino cerne .Et il re difìe.Qualumque per fona ti contradiCe menalo adme.à: farro che non te tocubera pur»Etella diffe+Ricordifi il redei fuo fignore idio.accio che non multi plichi gu proffimi adiate la uendetta: Si non uccideno ilfigliuolo mio.Ilqua?cdiffe V me n ugnore che cheap egli del tuo figliuolo nonecadra imo interra* Et diffe la fe^ mina piacciati cbella tua fema fauelli ai mio fignore.Et diffc.Di.Er la fe rana diffe. Penne ai tu penfata coiifatia cofacontrailpopulodsdiofft a detto il re parola di pectato:etnon reuccailfuo elletto :Noi moriamo tutti.ccome laequa fonia laser ta feo re me:, a quale non ntorna.Et non uole idio che perfona persica ma reiratta pé/ fando che quel;© che ifcacciato non penfea mtutto.Et impero uieni et fondiate Vie mio lignote prelente il popolo.Et diffe la lerua tua .lobo fouellaro al reffeoh forfi faceffe h parola della fua anelila . Etaudi il re la ferua fua udendola liberar delle mamdi lutti coll,oro che me uoleano togliere uù della heredtta didio et il imo figli/ uclo conmeco mfieme .Onde dica la tua anelila che la parola delfica ore mio re ft.S r ta li come facnJ.ao .Peto che! nuo f.gnore te f.e corno Ungtello dfdto che non fe mu oue per malfdta.one.peio .1 tuo (ignote c tetho.Et tefpondendo .1 re d.ffc af a fem. ni non mi celiate quello decheiotademideto. Et ella diffe. S.gnote mio. Etri k diac.Elamat.ocl.Ioab tecouatuttequcftecofe,Et quellatefpuole etdiffe.Per lafalu tc deliamma tua ftgno.emio reiche ne patte f.mftta nedmtta et nulla d.quclioche detto a il mio l.gnotespeto cbel (e.uo i uo Ioab mi comando.» eoi. puofe nella b c ca della tua (eim. rme quefìe paiole cho uolgdl. lafiguta d.quefto fermone-.Uctuo tuo loab comando quefto.E tu re (ignote mio li fauto come la fapientialansueio di/ dio ad cono Crete tutte le cofefopta la terra.Et diffe il te ad loab.Ecco cbionpòfato Di r> A- M. ^ oe udite &' cvaudite D tue pacolejepero ua et nuota itgiouarte Abfalort .Etca fendo Io ab Copra ilfuouifo interra adoro.Et bcncitfTc il re;& diTe Ioab.Oggi aiconorciuto *1 tuo feruo cbioe trouata gratta negliuochi? tuoi {ignore mio re: per che ae eXiudita. fa parola del tuo reiuo^EieuofTt Ioab OC andoffene 11 GcfTur tremino Abrajonrn HieruCalcm.^fdiffeilre.Ritomifi incaLifuaietnonueggiailmio uifo.Et Àbfàlon ritorno in cafaTiiatSi non uiddeia Faccia del re . Et m tutto Ifrael non era cofi bello hu omo come Abfalon & formofo troppo dallaptinta delpede infmo alta romita del rapoi&non era inluialcuna macai.'.: 8iquanto piu fetaghaua icapelli tanfo pm ere' Dna.Equando fe tondea icapigbjliqualt tondea una uolfa lannotpero eh egli agrafia tia Issa t'ara: pefaua ifuoi cipigli ad pubbeo pelo ducmto fieli.Et nacquero ad AbFa, fon tre figliuo' i de una figliuoladaquale ebbe nome 1 bamar di bell i forma < t iftette Abfalon inHierufalem dui anni. Et non uiddeia faccia del re. Ecmando aloab pcr mandarlo alreulquale non uolfe andare alluuEt mandato la feconda uolraperlui • Et egli no andò allui Dille ai fcrm fuoi Sap ’te noi dicampo di Ioab preffo al campo mio ; il quale epienodorroundate Scarditelo . Et afferò gli feruf di Abfalon quella biad?: s:ueanero gli ferui di loab colle ueflimcnta fq"amare & diflero.Gh feruidi Abfalon anno arfo una parte d . 1 carnpo.Et Ioab file io Se andò ai cala di Abfalon: 8C diffe allunPcr chegli ferm tuoi anno arfo limio biado. Et tafpuole Abfalon ad Ioab Io ri mandar pregando che tu ueniffi ad mi per mandarti ai ìc:5C perche tu dicchi al/ f°i Eer ebeuenm io diGefTui'A'ii mera meglio diete tunOnde iopnegoch-o Po a federe la fi cria del re.Ec fer li ti ricorda della mia ini i iuta uccrdami.Et entrato loah al te diUigli quellecolè«Et chiamato Atftlon entro al re & adoro interra diniu allui Etri rebafao Abfalon. / XV. Tdo-o quello Abfalon fece carta S/caualren & cinquanta f^ommt chean I , daEero dinanz» albi.Et leuandofi iamatana Abfalon ifiaia nellentrata I» d'- Ila porta nella i hide cbiamaua ogni huomo che auea ad fare alcuna co- ; 1 y fa dinanpi aire cb e uenfTead fe:& dicca. Oiq naie ritta re tutilqualcrefpon dea io fono una delle tribù difrael ruo feruo.Et Abfalon gli refpondei. Ad me paio, fe parole tue bone et giufleima none per fon a ordinata dal rechetti oda.Etcì rea Ab falò chi mi farebbe giudice fopra laterra:acao che uenefleroadme ruii quelli eh; aprfforo alca a Ìue:& giudicato ( e ondo la piu (linai Et quando la ccfona andana aliai per fs lutarlo extendea la manoiepr'dealo & bai c.auaL jacofi ficea ad ogni bu > mo difrael che remi per eiTere udito dal re peralchu acofa.Et inqueflomodo folli/ a tu-a ri cuore di tuttigiihuomini difrael Et dopo xt.anni dille Abfalon a! re Da nd Io audio irEb on & renderò gLrr.ci uati li mali io uotn idiotpero che quando io tuo feruo eia inGeffn'di S pria me notai diccndo.Seidio mi redura in Hiernfilem faro E^cnbao adioA'tdiiTe die Dautd.Vampate.Et andollenein E ron.Etmando Abfa fon i G,e per tutte le tribù difrael th:endo-f u’uto che uni audinte il fono de ila tròba ch'e Abfalon regna in Ebron.Le concio Abfalon anca ono cc. huomini chiamati di E icrufalemt liquali audatonocompuro cuore:non fappcndola cagione.Etc namo Abfalon Achitòfel gì lenito & configlieli di Dauid deli fua citta digilo: & facendo farnhcio fo fatto una Ertiilimacongiurancneretuttauia correndo Epopulo c ebrea core i'o Abfalon.Et uro medagio uenneaDauid et difle.Tutto Iftacl feguittaden/ tro Abfaloncontutro ileuore.Et ciTeDauid aErui fuoi:Equali erano conlui m! ie lufalem, IO atefufo sfuggiamo dai confpedo de Abfalompero che non eie fateb.oc, da potere ifcampare.Spacciateui ufcnmo: accio che nonciocupi et inducha Codi a di noiruinaj&fertfcba fa afta de coltello .Et iferui fuoi differo ahai. Entro ci~'eh .. no fio fignore Io i ecicomcndo noi uoftri fcrut faremo uolonfierrOnde dt(. >. r. la la fua cala ufae fuori ape.Ettafao ihe de eie f emine fue concubine agii?re ia ucu3 ca afet ufa’o il re & tutta la fu a caia apie et ifletti da longi sila cafa ce tutti iferui iuoi SECVNDO LIBRC preìTo allui« Et le compagnie di guardiami della per fona (ni di tutti icombattitori diGeth huomini forti ^ecentor et quegli che laueano fegmttato diGeth andauano manzi al re.bt diite Uamd ad ctbay di Geth*Pcrche uieni tu con nctf tornati & ha/ bita col rei pero che tu fe peregrino parato da cafa.Hieti ueniftì etogl fe coftieto di partirti a* caia^ 1°àdm douedebboa'dare,Ritornati 8i remenatiituoi fratellrSc ilfignoreidio fata reco mifetirordia etuentaipo che tu mai moftrato gratia& fede. Et Ethay nfpucfe aire & diflò+Viue ilEgnore et muelanima tua fignore mio re che Iqualuqur ogo farai adatouo ouero imorte ouero iuita im Tara lituo feruo Etelre difleadfcthay. Vieni et p affa .Et paffo Ethay getbeor: &ilrect tutti quelli cbei ano conci:o lui muta lamoltitudie:& turi glibuomim piagneuano adalta ucce :34 tuto ilpopulo pailaua.tt clic pafìaualiburne dicedróìSc tuto ilpopulo andauacótrola ma del# oliuo.laquale guarda eldiferto . Et uenne anche Sadoch facerdote . Etutti ilemti btportauano latcha delteRamento didio di Bethleem :& afeendeo ad Biethac tanto che tue compiuto tutto il populotiiquale era ufeito della citta.Et diffe il re ad Sacoch apertati landa didio nella citaipo eh efeieo trcuato grafia neghochii del (ignote: egli meiiuochera et mcftterami latcha ctel (ùo tabernacolo.Et te lume di ra tu non n: i piaa:& levo apparechiato faccia quello che meglio gli pare, Etdiffc a Sadoch facerdote il re. Vidi ritorna allaattauu et Achimas tuo figliuolo : & Iona/ than figliuolo di Abiaihar&duiuoftnfigliuolifianoccneffeuoi*.&io mmafeonde ro ne icampidd difertouanto chedauoi mi Tara figmfichato:& riporta ratino lacca m Hncufalem Sadoch 6c Abiathat;6c iftettcro iui.Et Damdafcédea la cofìadiglioliui piangendo cokapo coperto & con ipiedigmidnEt tutto ilpopulo ilquale era conlui col capo coperto andauano pisgnendo.Et iu (ignifidato a Dauid che Achitòfel età in congiuratione concilo Abialon.Et diffe Damd.O fignore idio fachefia lilolto il co (igho de Acbitofcl.E tafcefo Dauid nella fornita del monte doue eglidoueua orate il lignoreiuenneglim contro Gufi arachito co compagni fquarciatt & col capo pieno ditena ♦ Et Dauid gli diffe Se tu uerrai meco turni farai grauezza:ma fe tu tornerai allaata:& dirai adAblald.lo fono tuo feruo fignore re.piacaati chio uiua: come io lui etuo deltuo paciteicofi iero feruotuot tu diffarai ilconfiglio diAchitofd. Et au rautCQ a och &:Abiathar iacerdotc.Et tuto quello che tu cntcdeiai della cafa delie jgni uaia o a adoch èc Abiathar (acerdoteiSc Ciano concilo loro dui figliuoli di Ac/ itna^ ig ino o ci Sadccb:&i lonatham figliuolo di Abiathar: 8( manceunme adire H^r.ntinda',e'Et utsncdo cs“-d:D£u,dr‘ei,a cua ^ ^ Fccbf Dru,cl?a fcmit^c m0YltcapparileSika famiglio \_J rtLvt f tl C|b C^nc*ui)al,tu ^Eaubi dùcc.pam 6c palle dune paffe &.c«tm/ I d e fone oli cT 5^^^° lnC1?Kt"0aDaUld,£t djfle 1 ,c Ed Slta n per fedac; & hchcdcch. pei marcare per H tuo. fcrf'i.l Irms» irdebilifn rd ddu.o tt d.fte ri re.Doree el f.gl.uolo del ,uof,gr,ore. Srl a Opnorem.o ebro truou,grat.a «jekonfptóoruo.tr ueuue.1 reDaurd mCno adii urrm:& mdiulcumo huemo del parentado della cafa dr SauMouale aueanomeSc mer (igIruo.o diGr ia.ht andando maladicea etgrttaua pretrecontra Dauid et contro ad tiitrnfuollerui.Et tutto il populo et tutu gir ccmbattuor, andauano dallaparce diritta et f.mftra del reDaurd.EtSeme. malacitcendo.l re d.eeacoft.Efcm fuorrruac a fuori huomo di fangue buemo del diauoloud.o ta renduto tutto ,1 fanone della ca, H d. Saulrpero che toghefli .1 reame fuo . Età dato rd.o tl regno nella mano del tuo tiguuclo Abfalo.fc t cedi o che! male te p.ieme:pero che fe huom o di fangue.Et diffe DI RE ì/iS' a! re Abifay figliuolo di Saruia. Io andrò & tagliarogli il capo i Et et re difTeche ad me &c ad uoi figliuoli dt Saruia t lafciatello maledire. Idio gliae comandato chema/ Icaicha Damd . Ecbieche fia arditodidtre : perche fa cofi^ EdiOfe ad Abifay 8C atut* tiiferui fuoi, Ecco cbel mio figliuolo i ilquale e ufato del mio uentre cerca la ulta mia 1 quanto magiormente il figliuolo di gemmi maledice mefLafciatelo maladite fecondo il comandamento didio : fe forfè guaftaffe idio alla mia affluftioneòc rcndef fcmi bene per quefla maladuilione doggiiEt àdaua Dauid etifuoi compagni p lama coneiTo lm. Et Semel per lo giogo del monte alla coffa centra diluì andaua maladi* tendo et gettando le pietre Si ifpargendo la terra . Et uenne il re & tutto il populo tberaconlui iftanco Si mi ferinfnfcarono . Et Abfalon con tutto tlpopulo diftael mirarono inHierufalem &: Achitòfel coneffo lui, EtuenutoCufi amebico amico Damd ad Abfalon dille. Idio ti falui re i dio ti falui reni quale Abfalon dille ♦ Et quella c lagra ria tua allamico tuo perche non fei tu ito con lo amico tuo f Etrefpu> °f' Cu fi ai Abfalon . Non fata uero cotelìo; ma faro io di collui che meflfete dome itfdio elleggera Se tutto Ilraelet tutto quello populo coneffo lui iffara &: conlui fla' m * Et anco dico coli ♦ Ad cui debbo io feru;re {Or non debbo io feruire Al figlino lo delie; fi come io o obedito alpadre tuo cofi ubbidcro te, AbfalondilfcàdAchi mfd . Fate il con figlio di quello che debbiamo fare. Et diffe Achitòfel ad Abfalon. a alle concubine del padre tuo: lequaie egli lafcio adguardare lacafataccio che udé uo il populo che tu abbia fatto uergogna al tuo padre t le loro mani fe confortino conenfo teco. Et fecero uno tabernacolo ad Abfaìon nei palazo:& egli entro allecon,, cubine del padre nelconfpedto del populo difracl.fi configlio di Achitofel inquel tempo era quafi fi come la per fona domandaflTe configli© ad io. Cofi era ogni confi/ gl io di Achitòfel effendoegli con Damd et effendo con Abfalon • C. XVII. lite Achitòfel ad Abfalon io meleggero duodieccmiha huommi, Et que j fta nod:e leuandomi andato dopo Dauid . Epero cbegli era lafcio fubbito I I lo afialirono Si faolte le mani lo percorrerò di fuggendo tutto ilpopulo da lut 10 occidcro lui iolo cofi adbandonato : di nmenaro tutto il populo co me fi fuole menare uno huomo & tutto ilpopulo rimanera m pace.Et piacque le fue Parole ad Abfalon& ad tutti magtori di nazione difrael. Et diffe Abfalon chiama teCufi aracbito : &: audiamo quello chegli dica eflfo 3i uenuto Gufi ad Abfalon di (Te aÌlui. Cofi fatto con figlio eia dato Achitòfel tu che ncdi : dobbianlo fare o no^ Che configlio ci dai f* Et Gufi diffe ad Abfalon . None buono configho quello cbadito Achitòfel quella uolta : Si agiunfe Gufi ♦ Tu concici lituo padre & quelli huomini che fono coneffo luuiquali fono fottiffimi* Si damma amaro come lorfaadirata nel difètto quando gli fono tolti ifigliuoli nel difetto . Il padre tuo fi e huomo batagltc te&no iffa col populo . Etforti cheiflefo e egli nafeofomuna foffao inqualum' que luogo fi uuole. Efe pure mor a di noflnccfi nel principio: & fi dua.Grande pi ape fattane!populo : ilqualefeguittaua Abfaló. Etilcuoredicoluiche horaequa fi leone il bigottera tutto Ifrael, Sachei tuo padre e forte et quelli che fono coneffo lui effere robufh .Ma quello mi pare dinto configlio , Fa congregare ad te tutto Ifra « da Dam infine ad Berfebee quafi come latcrra del mare ! et tu farai tn mezzo dii : et ferimogli fubito (opra mqualumque luogo Cara : et copririmo la terra come luoìe fare larogiada. Et digli huomini che fono anco coneffo lui non lafceremo pu re uno ; et fegh eintrato m alcuna citta tutto Ifrael lacircódera per confini et trare m° a nel fiume : fi che non fi truoui dilei pure una piaffra dufcio et diflè Abfalon et tutti glibuomim diftael il configlio di Gufi ficmegliore che quello di Achitòfel: et econdo la uolonta didio ilconfiglio di Achitòfel utile fucdifcipato et apparendo li - > • .. •' f) v‘ I /fi SECVNDO LIBRO buono {nconfpedo diAbfalon ilconfigiio di Gufi per ducere {dio male Copra Affalo' Et Gufi diffe a Sadocb & Abiathar facerdod in cotale &i iti cotale modo a dado confi > gito Achitòfel ad Ab falò n& aglianticbt difrael. Et io o dato tale et tale coulsgho . Hora mandate tofto a Dauid & fignificategli dicendo* Non iftare ifta notte ne cara, peftn del difetto : ma fansa dcmoran^a pafia ma : accio che non. fu trancuottito il re Situiti quelli che ione coneffo lui ♦ Et lonatha et Achimaas Banano preffò alla fonte di Rogel « Et andò una fante Si Ognificogliek * Ecloro fi nandarono per Og/ nificarlo aDauidì pero che non poteano uederene entrare nella atta* Et uno feruo gli uedde ; Si fignilicollo ad Abfalon ♦ Et loro molto ratto latrarono tncafa di Bau/ ■ tim t cioè duno diBaurim : ilquale auea pozzoincafa fua ; Sim trarono uieffo i et unafemina tolfe uno panno et ifparfilo foprail pozzo E quali come feccafìe coso mondo. Et mquefto modo la cofa fu e occulta . Et uenuta la famigli^ di Abfalon m caiadiffero ad quella femma *Doue fono Achimaas Si gionatha i Et iafemma rei/ puoie * Sono flati 5i pallarono ritto adfaggiata uno poco dacqua , Et cucili che cetv charono non trouandolo ntornorono in hiierufalem* Et partiti loro quelli chetano nel pozzo u faro no fcuori Se anuntiarono a Dauid : Si diflero . Iftate fio : 6i paffate mo ratti ti fiume pero che cotale coniglio ha dato contri ad uoi Achitòfel * Et leuo He Dauid Si tutto il populo cheta conlm Si palio il giordano tanto che feceil di-pri/ m a che fe fapelle il latto * Et folo uno non nmafe.j 1 quale non paffafle il fiume Achitòfel uegiendo che non era fatto il configho fuo kuoffi Si iello lafmo fuo Si an doffenealla fua cafa nella fua citta Si ordinato ebebe lacafa fua irapicoflfiet ceffi mo rio. Et fuefepellito nelfepolcro dei fuo padre.Et Dauid feneuenne al capo Si Abfa lon paffo il giordano elio &" tutti ghhuommi difrael coneffo lui i Si fece Abfalon m ifcambio diloab fopra lo exerato Amafa figliuolo duno huomo nlquaie auea no/' me lethra di lezreh: ilqualeentro ad Abigail figliuola di Naasfuoradi Samja ma/ dre di Ioab * Etpuofecampo Ifrael condio Abfalon nella terra di Galaad Se effen/ do Dauid ucnuto acampo Sobi figliuolo di Naas di Rabatb figliuolo di Amen * Et Machir figliuolo di Ami bel di Lodabar. Et Berzelay diGalaaddi Rogeliglidedero lebtr & tapeti et uaii di terra grano .ozo et farina : polenta faue i et lenti i et ceceri itati : mele et butiro i peccore et graffi uitelli a Dauid et al populo cheta conluiclie dero ad mangiare ; pero che pentarono cbel populo folle fattigato di fame et dite te nei difetto. ^ C* XVlil, 1 confiderato Dauidilfuo populo ordino fopra loro tribuni et centurioni I—^ etla terza parte del populo diede nelle mani di Ioab ; et la terza nelle ma ni di Abifay figliuolo di Sarma fratello di ioab : e la terza parte nelle m L—^ mdiEthay ; il quale eradiGetb.Et Dauid diffe al populo , Io ufaro et faro concilo uoi , Et refpuofe il populo non ufciraiipero che he noi furieremo et no curerano molto di noi : efela metadinoi morilìe non curerano granefe fatto : pero che tuf olo fe confutato per dieci milia, Onde le meglio che tu fie nella cita m foccor fo di noi, Aiquaii difle il re.Qualumque ui pare li mcgln l0 farmht iflette il re ore ' ;et^lPCT‘TSnr adcent° ct ad milfe • & “mando d re ad ioab et ad Abiflat et ad ttbay dicendo ttferuattmi il giouane Abfalon . Et tutto ilpopulo Udtuad tecomandateaiptmcp. diftaelpet Abfalon. Et ufclo ,1 popu!o c0|lt^ 3d difrael dalpopulo della tetta di Dauidt Et fuÈ fettfqud di gmnde°piagade umtmf/ habuomim. btfu.ui una battaglia {parta fopta la fupetf.acdcllatena .Et mol up.u ciano quelli cnc Uberete ucadeua del popolo cbequelU che furono druorati dicoltello mqueldi.fct interuenne che AbUlon ledendo fopta uno mulo hfe (còtto ne nemica Uuid*Et iatrado nmulo lotto una quercia molto chmfa et grado dcapo DI RE fepicebo alk quercia s Sinmanenuvi egli impiccato tra il cielo Sili terra il mulo nel Creile mamnel figliuolo del re; pero che uedendolo noi il re ti comando & Abifay ^ aEtbay Se dilfi, Guardatimi Abfalon , Et fe io lauelfe facto audacemente io laue r«i fatto contra ad lamma mia non farebbe p otuto eOTere occulto al re ♦ Et tu iftare> dallato , Et Ioab dilfe ♦ Non fara Como tu uuoli ma nel tuo confpedo io andato contra lui « Et tolfc Ioab tre lande ne le fue mani & ficco le nel cuore di Abfalon .Et ancora fentendofi egli & iftando impiccato corfeto diecigiouani fcudien di Ioab f et rentonlo Se occiferlo ♦ Et Ioab fono la tromba & ritenne il populo : accio che non p fcguiradelfrael; liquale fugia udendo perdonare alla moltitudine , Ettolfero Ad ulon & gittatonlo muna folla grande nellalbareto de fecieno l'opra lui uno grande Concede pietre. Et tutti quelli difrad fugarono nelle cale loro.Et e {Tendo acori uiuo Abfalon auanti che monde aueadirruato uno titulo ad feulquale era nellaualle del te ^ dio. a co fi. Io no o figliuoli quello fara memoria del mio nome.Et può le no fcieadquello titolo fi comeaueaegliinfino al prelencedidoggi • Et chiamato e la mano di Abfalon. Et Acbimaas figliuolo di Sadoch dille .lo correrò 8C lignificherò *1 re come idio gliae fatto giuduio di tutti mimici Tuoi. Àlqualedille Ioab . Non farai meflaggio oggi matulfignificherai nelaltro di non uogho che uadi oggi pero ebe morto il figliuolo del re * Et dilTe Ioab ad Culi ua Se tigmlica al re quello che ta u ueduto Culi adoro Ioab Si corfe ♦ Et Achimaas figliuolo di Sadoch difiead Ioab. ^he impedife chio non corra dopo Gufi f Perche uogli tu correre figliuolo mio dille Ioab 1 Vieni qua pcroche tu non farciti portatore di buona noueììa » Et egli tefpuo/ le Si feto correre che ne farrai Et egli diifecorri. Et correndo Achimaas per una Uiabreue palio Gufi. Et Dauidfedea tra due porti ; Silenando ghochu la guardia cheta inlu la porta Copra il muro uedde correre uno huomo lolo. Etgndando feci Epereal re . Et il re diffe. Soglie folo buonenoueile aura. Et appreffandofi que gb di la guarda ne uidde correre uno altro .Et gridando diile .Io ueggio correre uno altro huomo folo .Et el tedifle & ancho quello e buono meffagio. bla guarda guar dando diftc ilcorio del pruno ecco il corfo di Acbiamaas figliuolo di Sadoch,Et dille il re eghe buono huomo : & recha buone nouelle. Et uenne Acbimaas et gridando dille al re ♦ Idia ti Caini te di difeefo in terra ladoro Et dille bonedetto lituo lignote idio ilquale sconfidi glihu omini li quali leuarono le loro mani contro al mio figno rete. Et dille il redi dia bene Abfalon. El Acbimaas rcfpuofe io uiddi Ioab fare uno gran timore nonefo altro. Alqualedide il re paffaoltre iftaquindo.Et pattato que ghSi alando ad panie Gufi. Et uenuto quegli ditte lignore mio re. Io arecebo bu °ne nouelle . Idio a giudicato per te dcllemam di tutti colloro che leleuarono cotto ad te. Et dille il re ad Gufi con Abfalon epace i Et Gufi dittfecomeghe Abfalon co tti Eano glimnuci del mio fignore ciò lire : Sidi tutti colloro che contra lui fe lem Ro per male i econtrittato lire monto nella Lala della porta et piante: andando dicea quale egh iedea patto uia. Et unochel mdde il fignifico ad Ioab dicendo «Io mdds Abfalon inpiccato mfu una quercia * Et diffe Ioab ad collui chegiel dicea. Se tu il ue detti per che no lo fconficalh {Et co tamia dato dicci fidi danento : 6C uno uettire. II ttuale ditte a Ioab . Se tu imponefli infitte mani mille denari dariento : io non met/ co fi figliuolo mio Aafalon : Abfalon figliuolo mio cbimidarebbe chic moritte per ti Abfalon figliuolo mio : figliuolo mio Abfalon • c. xviiii F Veduto a Ioab cbel re piagnea il fuo figliuolo & fu conuertito in quctt° dieinpianto ad tuto ilpopulo peto cbel populo udio dire inquello diche la cittade come fu ole decimare uno huomo fugieii SECVNDOLXBRO il tc col capo coperto gridarla ad alta ucce figliuolo mio AbfalomAbfalon figliuolo pnio . Etìoab entrato al re in cafa dlffe « Tu ai oggi confufo il mio di tutti tferui tuoi iquali anno faluato lanima tuà &L lanime di tuoi figliuoli ^figliuole & lanime delle tuoe moglie & delle tue concubine 4 Tu ami coll oro che tediano & odii colloro che tamano ueramente .lo conolco oggi che fe Abfalo a foffe muo & tutti noi follo tno motti tu fareftì contento « Ora ti lieua Si efei fuori & fauella Si fatiffa ai tuoi fer ui. Chic ti giuro perdio che fe tu non farai cofi che quella node none rimanera ne uno teco 1 8i peggio ti farra quello che tutti imali che ti fonointeruenuti dal tempo della fancxulezsamfmo al tempo prefente 4 Et ieuoffi il re Si fedette nella porta et tutta la moltitudine uenne dinanzi al re Si Ifrael fuggi nelli fuoi tabernacoli ♦ Et tu/ tto il populo combatea intutte le tribù difrael &C dieea . 11 re eia liberati dalle mani de moli ri nemici» Et egli ci faluo delle mani diPhiliflci. Et orae fugito di laterra j> Abfalon . Ma Abfalon il quale noi ugnemo re fopra noi fie morto nella battaglia * Per che tacett per che non reducete il re { Et peruenne al re il configli© di tutto ifra/ el, Et mando ilreDauidaSadoch Siad Biatbar facerdote dicendo. I aneliate ama gioii digiudaper le nattione & dicete. Che e do che fiete ultimamente uenuti ad Rimenar il re mcafa fua : & al re etaperuenuto il dedo difrael de uolerlo ritornare m cafa fua,‘. pero chel reauea dedo alpopulo uoi fiete mei fratelli mie olle Si mia cat/ ne. Ptr che fiete ultimamente uenuti ad nuocate il re. Et dirette ad Amala non fe tu mia carne et mie olla. Quello ame faccia idioquello mi rogia fe tu non farai fem prenci mio conlpedomaeflro della cauallariam. luogo di Ioab , Et inchino ilcuo/ redi tutti 2,1 ih uomini di giuda come il cuore dune huomo. Et mandarono dicendo al re ritornati tu et tutti ituoi ferui; et ritorno il te et uenne mfmo al giordano et tu/ tto giuda uenne infmo in Gaigaia per farli incontro aire eperpaflarghilfiume . Et atirezofii Semel figliuolo di Gera figliuolo di Gemmi di Baunm con mille Imo/ mini di Bcmamin dilcele con quelli di giuda rincontro al reDauidet Siba Leruo di cafa di Saul et qumdefe fuoi figliuoli et ulna ferui era coneffo lui et rompendo il fi urne gloriano dinanzi aire pallarono il guado perpaffare lire. Et pei fare fecondo il fuo comandamento. EtSemey figliuolo di Gera di fedo interra dinanzi al re auen* do già pafiato il giordano difife alìui, Segarne mio non mi reputare la mia iniqui taet non ti ricordate delle ingiurie dii tuo leruo le quale ti fece lidi che tu ufcifiide Hrerufalem et non le porre nel tuo cuore ? pero cbio fono tuo feruo et nconofco il mio peccato . Etperoiofonouenuto ogpul primo della cafa diloiepbdifcenden/ do incontro del mio fignorere . Et rifpondendo Abifay figliuolo di Sarma difie» Ri marra egli perquefte parole che non fia morto Semel Uquaìe maiadifle ilChriitO del fignoie ( Et Damd dififeChe ad me et ad uoi figlmolo di Saruia per che uolete udì eliere ad me oggi, fathanaffo faxa oggi morto buom o in Ifrael no conofco io che cg/ gì fono fiato fato re fopra 11 rad { Et dille il re adSemey no fata morto et giuro gli tic Et Miiil ofetb fighuoio diSaul accorte Damd colla baita non rafa etto icapiili non tonduti etcoipitdi non lauati et non auea lai aie le fue ueffimenta daldi chel te tra ulcu ode Hierufalem infine aldi delia fua ritornata in pace. Et ad correndogli in Hitrufaicm ai re. li re dille Mifibofeth per eh. non uemffi meccbo .Et eghref puefe. Signoremio re ninno leruo mi (pregio pero chio tuo leruo gii dille che app^ jrecbiafte Ialino per caualcare et andare concilo il re pero cbio tuo feruo lono zopo Etiopra tutto quefìo egli mae adeufato tuo feruo adtcligncre mio te tu ueraméte fxgnoie mio re lei come angielo didio fa quello che buono mnel tuo piacere pero che lacala del padre mio nò fo dsgna daltro che di mortealfignorere. Etto ai pollo mi tuo leruo tra quellichemangiano alamenlatua .Che ragione o io de lamentarmi o che pollo piu due al re. Et il re diffe allui. Perche fanelli piu quello chic oe dedo DI RH « fermo « Tu et Siba diuidete le pofTefrione & Mtfibofeth tefpuofe al te anche aliali turo, Da poi chel mio Tigno re cri tornato inpace mcafai.ua . Et Berzelay ^^Galaad molto antiquo defeendente di Rogelim »Etpalio il giordano coneifo il re aPparecbiatodàdare coire ultra ilfiume«Ec era Berzclay diGalaad molto uecbiode °ttanta anni & egli diede al re la utd:ouaglia quando era nella caftella J pero chegli era huomo molto ncho ♦ Etdif e il re ad rkrzeiay uiem accio che tu ti ripofi Ticuto meco m Hierufalem . Et Berzelay dille ai re ♦Et quanti Tono glianni della iuta mia c^iq uada coire in Hierufalem: io noe oggi ottanta: uiuono egli gli mei Tenti menti a: batay di V fathifophir dela fcbiatta di Arafa de la ftirpe di giganti fu morto .La tetv bataglia fu in gob contro aiPhiliflei r nella quale adeo darus figliuolo deliaforefìa pohmitario di Bctheleem uccife Gohad di Geth * Lafla della lancia del quale era co nie il fabbio di tenfituri .Laquarta battaglia fu in Geth nella quale uno huomo gri difTimo ilqule auea fei dita nelle mani et ne ipiedi cioè uintiquatro dita della fchia/ «adì Arata fu morto . Et uccifolo lonatas figliuolodeSemna fratello di Dauid quelli quatto nacquero da Arafa mGeth et cadere nelle mani dtDauid Si difeuti Tuoi C * XXII « Il TDauid difle adio le parole di quello uerfo nel di che! fignore lo libero L dalemani di tuttufuoi nemici Se delle mani di Saul . Et diffe il fignore I mia pietra & mia fortezza et mio faluatore idio mio forte etioofperato i p inlui ifeudo mio et corno della faiute ima et leuatore mio et rifugio mio liberami della iniquità mia . Io muochero lo fignore laudabile & faro faluo da ira/ urici mei : pero che circondarono glidollori deila morte eti fium della iniquità mi spaurirono glifuni dello inferno mi arcbiarono etuennei-o innanzi ad me gli lacci della morte. Nella mia tribulationeichiamaroalmio idioidel tuo fando téph&cx audira la mia ucce & il mio gridare fu nelle orecbu fuoi.La terra fue comoda et tre/ mo Scie fondamenti di monti furono comode & co nquafTate pero che idio era irato alloro * Del fuo rufo aiiendeoil futnotel fuocbo della bocca duro reta-icarboni facce Sero daini. Et inchino iciejiscdifcefèet la caligine fotte ipiedi fuoi & afcetidete Co/ Pra iCberubini et uollo Coprale penne di uenti.Egli puofe le tenebre nel circuito fuo Uagliando laeque di nouoli dellana.li nouoli fono Iplendidi nel foo confpedoforo uo acce fi icarbom del foocho . 11 (ignote toneia del aelotec laitiffio dara la fui uoce Piando le fue faette edifcipoli mfuigorc Se confumo gli, Et apparuero gli fpargùné 11 del mare et le fondamenta della terra furono mudiate. Dalia reprenfioue delfig note fuggirono Si dallafpirationedello fpirito delfuofurore.Mando daalto.Ettoiie u-eSi tralfemi di molte acquei hberomidalmio nemico potentlfTimooi da quelli che me odiauano perche erano pm forti di memel di della miaafilidione fu innazi adrne etfuilfigncrenuo Firmamento mio . HttraFfetnin.Ila iargczsa Siliberomi pecche gli piacque . Renderamiil fignoremio fecondo lamia giufìitiaet fecondo lamun^ dma delle mie mani renderà . Pero chio feruai le uiedelfignore & nò operai impia/ mente col mioidto ♦ Pero che tutti ifuoigiuditu erano nel m.ioconfpeòlo:& ifuoi comandamenti non rimofi dame * Et farro perfetto conefld lui Òc guardatomi dalla nuairsiquita« Et renderamulfignore fecondo la miagiufìitia & fecondo lamonds tia delle mie mani nel confpedo digliuochii Tuoi, Col fand:o farai fando5& col fot te per-' edìo et collo elledo farai elleélo et col petuerfo farai peruerfo « Et farai faluo ilpopulo pouero òicogliochu tuoiliexcelfi humilierai 4 Perche tu fei mia lucerna fignore & tu fignore illuminerà le mie obfcuntade, Et io adcinto correr© m te nel mio idio palfero il muro , Idiolafua urta e fenc:a macula : la parola del fignore fie ex am mata col fuoco et fie feudo ad tuti quelli channo fperanza mluit Pero chic idio altro cbel fignoreà: chic forte altro dici nofìro idio { Idio che micinfedi fortezza et fece piana la mia perfedauia aguagliando mei piedi acemi pognendomi fopra le mie altezze , Admaeftrando le mie mani alla baitaglia & componendo lemiebrac/ eia come arche daciaio .T. u mi defti lo feudo della tua falute& la mia manfuetudme mi multiplieoe . Et tu dilatena adme lotto glimei andamenti & imei talloni nò ueranno meno . lo perfeguittero gli mei nemici & romperogli & non torneranno tanto chic gliabbia confumati . logli confumero et gli romperò fi che nonleoleue ranno ròicaderanno fotto gli mei piedi ♦Tunucignefti di fottezza ad combattere &c incuruaftì Cotto dime gli mei aduerfatu . Tu defli ad mi ei dorfo di mei nemici : & con fondelli quegli che mi odiauano. Egli chiamarono & non Cara chi fai ui loro al fignore et non giiexaudùa ♦ Io gli torrouia fi come la poluere delia terra et come il fango delle piazze gli ramperò et mmucero * Tu mi laluerai della cò tradidione del mio populo et faratm capo delle genti. Il populo il quale io non conofco mi fet mia et ifigliuoli daltrui mi fatano refrflentiaetcon laudito de gliorechiiobediran/ no ad me. Et ifigliuoli iftrani uennero meno et faranno cò triti nelle loro angofcie Vme il fignore et benededo idio mio Cara cxaltato lo idio di mia falute Jdio tlquale da ad mela uendettaet fai cadere gli populi Cotto adme, Ilquale imitrai de nemici etda quelli mi famorefiftantiame fubleuitumi libererai dalbuomo iniquo. Etpo trale genti tri audaro et cantero al tuo nome ♦ Et quello che magnifica la falute al (uo re et fa mifericordia alChrifto fuo Dauid et al luo leme mfempiterno > C. XXIII. ✓ Vefte fono le parole ultime le quale dilfe Dauid figliuolo di Ifag « Di ile i ^Ihuomo alquale e ordinato di Cimilo idio di Ioab pfetto fonatore difael * Eo ipinto del frgnore faueliaper me e il Colo fermone per la mia lingua ♦ ^lEael dille ad me diffe il forte diEaelfignofeggiatore nel timote di/ dio . Si come la luce dell aurora nafeendo il fole fan za nuuolo refplcndeiet fi come Erba nafee della terra per pioua et none tanta la cafa mia apo idio che face He pado eterno meco intuite le cole fermo et fìabile . Tuttala mia falute et tutta lauolonta non e nulla di queliacbe non faccia frutìo . Egli preuaricaton faranno di barbati tutti li come le Lpmehquali non prendono con imano. Etchila uorra tocchare ar meraflidi ferro et di Icgnio come lancia et faranno arfe nel fuocbo infine che torni no ad n uha . Quefìi ione inomi di forti di Dauid . Dauid ilquale fiede nella fedia fapientiflimo principe na li tre ♦ Egire quali come il uirmxcello tenenfìimo dileg nio il quale in uno impeto uccife ottocento hucmini. Et e dopo coftui Eleazaro £ig Imoio del frateho del padre Abohot fra itre forti liquait erano con Damd quando ifpi areno lPbiliftei et raunarfuui alla battaglia. Et afeendendo ihgliuoli difrael culi iftette et percofleiPbiliftei tantoché le mani gli uennero meno etcomeffo deciteli© DI RE !^o A llentarono ftupefat^e :Ft mquel di fece dio gran falute in Ifrad el populo ilquale età Rigiro ritorno atuore le robe di quelli erano morti:edopo quello fo Semma figli u°lo di Agedearari i Fa raunatiche furono iPhiliflei nel campo « Et era mi uno campo pieno delenti * Et effendo fuggito il populo dinanzi aPhiliftei quelli iftette t’d mezo delcampo &: difefclo .Et percoife iPhihUei ♦ Et fece il fegnore perim gtà A falute, Et anebo inprima erano difeefi treptimi princioi tra trenta et erano ue/ nutl nel tempo della mettitura aDauid alla fpellonca di Odolam . Etera pollo il ca> P° ài Philiftei n tIla uille di giganti * Et Dauid era allauetro guardia. Et era allota *a Marion di PbiliPei inBethleem .Et Dauid. deffiiero dellacqua della citerna laqua le e in Bethleem preffo alla porta# itre forti alfallirono il campo di Pbililfei & attin E>ro Ucqua della a terna ebera in Bethleem prelfoalla porta et portaronla a Dauid» Et egli noia uolfe bere ma facrificolla adio#diflfe , Perdonami idio chio non faro RUePo , Bero io il fan^ue di queib huomim li quali andarono al pericolodelle loro anime,# non la uolié b^ere . Quepo fecero itre fortiffimi 6c Abifay figliuolo di Sar/ Ula fratello di Ioab era principe de tre. Egli e quello che leu ola fua aPa controatre Cento!iqUaliuccifenominatotratre:#tra tre piu nobile!#era loro p incipc r ma uenne infmo aiprimitre * EtBanaias figliuolo di loiadahuomo forti limoet 1 grande opere diCapefeel egli uccifedue leoni di Moab:et eglidifci fe nella citerna a ccrnpo dela neue & uccifmidentroilleone et egli uccife uno huomo degypto dig/ n° Aadmiratione ilqleauea una afta mmano et difcédédo lui cètra quello egyptio con una uirga perforza ttafte lafta dirriano adquello egyptio # uccifelo conlafìa fua Xiiefto feceBanaias figliuolo di loiada & egli era nomi nato tra tre robuftì li quali ttano tra trenta piu nobili ma pure infmo ad tre non peruenne. Et Dauid il f ee tuo cefete'dario fecreto.Afahel fratello de Ioab fra irrenta.Eleanan figliuolo delfratello àd padre di Bethelee'. Semma DaraiHelifacba de Arodi» Helas Dephelti.Hira figli nolo di Achis di Tbecua.Afciezer di Anatbotb.Mobonai di Vfathi.Selmon dtAcboi tes* Macharaidi Neophat.Heled figliuolo di Bamaetegli ancb^ di NeopbathHl/ Cbay figliuolo diRabay diGebe h di figliuoli diBennmin, Banayde Afìratba.Hcd delioréce diGaas.Abialbon Arbachithes,Azimanecbde Beroni,Heiiaba di Salbo ni figliuolo di Iafen,Tonathà#Naram .Semmade Horodi. Aiam figliuolo di Sarar di Aron.Elipheletb figliuolo di Sabay figliuolo di Sarar di Arorite "Elipbeletb figli ^^^lo di Ssalbsi figliuolo di MaacbanJheliam ftglmolodi Achitophcldi Gilonito Efray di Catmcllo.Phalay di Arabay» Igaal figliuolo di Nathan de Soba, Banni di Gadt.Selech de Amom.Naarrai deBerothfcudie.'ediloabfigliuolodiSamia.Hiratb di letreGatrth # degli di Tetre, Vria di Ictb tutti trentactfepteetuolfeil furore del fignore aditarfi contro Ifrael. C, XXIIII. "IT 1 Tcomoffo Dauid in uerlb di loro difte ad IoaD * Va # numera Ifrael et giu L- da . Et difte il re ad Ioab principe del fuo esercito cercha tutte le tribù difraelda Dan mfino ad Berfabee# anumera il populo accio chio fappia - v il fuo numero , Et Ioab difte al re ad gionga il tuo fignore idio al populo guanto egh eaguale# anchemultiplichicento cotanto m nelconrpedo dclfignore mio re, Ma che uole il mio fignore re inquefta co fai Et le parole del re preualfero a 1 c parole di Ioab # deipnncipideilo exercito , Et ufci Ioab et iprinc*pi di caualie ridel confpedo del re per annumerare il populo difrael #paftarono ilGiordanoet ^ennero ad Archer alla parte diritta della citta laqualee nella ualledi Gad; et per azer pa(Iarono ln Galaad et nella terra pm baffa de Hodfi & uennero iDan faluati la e< t^a^:inc^0 PreAo 3,d Silonepaftaionofuoradelemuredi Thyro&per tutta cl'raaeEueo#diCbananeo et uenaero al mezo giorno di giuda inBeftebee et serenata tuttala tetra pailarono in. Hicrufalem dopo noue meli & mnti di :"Et diede foab al re il numero della difcretione delpopulo de trouoffi difrael nouccento miglia buommi Forti afatti dar me; Sede iuda cinquanta migli a di combatitton . Et poi gbel populo fo annerato.Dauid Fé penti nel Tuo cuore et dille adio.Io ho troppo pec cato in quello Fadlo . Ma io tiprego fignore che tu togli la iniquità del tuo feme po chio o latto iftoltamente . Et leuolTt Dauid le mattina & la parola didio fue fatta ad Gadpropheta&difTe, Va& FauelkaDamd et di » Quello dice il fignore , Etti dato il partito di tre coleiellegi di quelle tre qualumque tu uuoli cbioti facciai Et uenuto GadaDauid adnuciogh dicendo, Oueio che fetteanni teuerralafame nel la tua terrai onero cheta fagliai gli aduerfani tuoi tremili et egli te ‘perfegmtte* ranno :ouero che tre di Tara pelili entia nella terra tua . Ora deliberasi uidi quello eh io refpondaad quegli chi mi mando,Et DauiddilTe adGadJo fono troppo iftret to da ognu lato ma glie meglio cbio caggia nelle mani del Fignore po che lefue mtfe ricordie Fono molte che nelle mani diglihuommi, Et idio mandoe pellilentta in IFra el dalla mattina inlino al tempo ordinato 6£ morirono delpopulo da Dan mfino ad Bcrfabee Fettanta migliaia de buomini : extendendo langielo didio Umano Fopra Bernfalem perdiffarla; idio FimolTe ad mifencordia fopra ad quella addizione Se dille ad langelo che feria li populo bada ora retieni Umano tua. Etlangelo era ad preffo Uya di areuna lebufec.Et uegedo Dauid langelo che uccidea ilpopulo dilTe a dio Io fono quello ebo peccato iquefto Fato:ma to ti prego fignoreche tu togli ma lamia uquitaipo che io o Fado iftoltaméte.EtleuoffiDauid iamatina etdi{Te?io fo no quello ebe peccai io Co che iniquamente o fattojeoftoro che fonopeccore ebe an no fattoio pnego chela tuo mano fi conuerta contea ad me & contea allacafa del mio padre . Et inquel di Gad uenne aDauid et diffeallui.afcendi 5i fa uno altare adio neilaia di areuna lebufeo . Et afeendeo Dauid fecondo la parola di Gad Uqua' le gli auea comandata idio « Etguattando areuna uidde chelre 8c ifuoi ferui andaua no allut . Et ufeendo fuori adoro il re col mfo fido interra Si dille checagione e che! mio fignore re uegnia al fuo feruo ♦ Alquale difFe Dauid per comparare da te iaia p bedifticare lattare melfa al fignore: SicelTi la occifione la qualee nel populo. Et areuna diffead Dauid toglia a iltmo lìgnore Si et oliera fi come gli piace,Ecco ibuoi &le peccore per lo bolocaufto Si il carro Si il giuogo dibuoi perlegma tutte quelle co fe diede areuna al reni tuo fignoteidio rcceua il tuo uoto .Etrefpondendo il re dille alluf Non Fara corno tu uuogli*,ma io comperaro quelle cofedate Si offerirò al mio fignore lo bolocaufto grato. Et comparo il re da retina laia Si ibuoi cinquanta Fieli darien to & bedifico lui laltare al fignore Si ofìetfe lo bolocauHo pacefico Si idio per dono alla terra Si fo colireda la piaga difrael f terzo libro di re K*v/ T RE DAVITera mucchiato &c auea etade di molti zor ni et coprendoli de ueflimenta non fi rifcaldauai onde dillero iferui fuoi: trouiamo al noflro fignore una gioitane uergene beila laquale tfha nei fuo confpecfto et gouermlo et iftta nel fuo lino : etdofma etnfcaldiil noflro fignore etcercarono per unagiouane bellam tutti le terre difrabeltettrouarono abifag funamite et menarola al rei et era la fanciulla troppo bella &:dormiaconcilo il re&feruialoi&il re non ebbe ad fa re con le: et Adonia figliuolo di Agith fi exaltaua et diceua lo regnaroi& fece ad feuno carro ctcauaiieri eteenquanta buomini cheliandalfe ro mnanzu et il fuo padre muna otta lo nprefe dicendo; per che fai tu co fi iet era egli bello molto il fecódo nato dopo Aflalóiet il luo fecreto era con laab figliuo lo di farina et abiatar facerdote hquali atauano l aparte dadon iaiEt ladoch iacer/ dote et banaias figliuolo de loiada et nata,pphà etSemeiióC cheretbii&pbelethi et quelli eberano allaguardia della periona del re:& tutta la i ertezza dello exera to di dauid non era con adoma;et adorna iacnhcati imótoni et uitelh et tutte cole graffe apreffo alapietra zobel la quale era uicma alla fonte di rogieL Chiamo tutti ifuoi fratelli figliuoli del re et tutti ghbuomim de giuda ferui dei re; Ma natàqv pbeta et banaias et gliaitn forti et Salomone fuo fratello no cichiamoietdiile na tbanadberfebee matredi falomonemo a tu udito che adoma figliuolo di agith regmaiet il noflro fignoreRe noi fai Or meni et mogli il mio configlioiet falua lanima tuaiet de tuo figliuolo Saiomoneiua et entra al re et digli: Signore mio re non giurarti ad me ferua tua di ccndoiSalomone tuo figliuolo regnata dopo me; et egli federa nella mia fedia:perche duqj regnia adontai et fauellando ancora temi concilo il re;et io entrato do po te et compito le tue parole; et entro berfebee al re nella camcra;et il re era mucchiato troppo etabifag i unamite gli mmiftrauatet m chmofli Berfebee et adoro;et il re dille allei che uuogh tui La quale refpòdendo diffe.Siznoremioet cu giurarti per lo tuo fignore idioaila tua àcilla dicendo Sa/ lomone regnata dopo me tuo figliuolo; et egli federa nella mia Tedia; Et ecco che Adorna regnia et tu fignore mio no il fai;Egli ae ocelli buoi et tutte cofe graffe et molti montoni et a chiamati tutti ifigliuoii del re; et abiathar facerdote et toab principe della miiicia etfalomone tuo feruo non a chiamato; et in te fignore mio guardano tutti gli occhi i di fraei che tu mortri loro chi debba federe fignore mio re dopo te nella tua fedia*E quido il mio fignore dormirà colli padri Tuoi faremo Salomone et io peccaton;et rutta uiafaueiiando ella col remeneglienatban prò/ phetaet fu figmficato al re;et difleromatban ,ppba ae. Et nitrato lui & iftando nel ccnfpecdo dei re; et adoratolo tutto chi nato ni terra diffenathan. Signore mio re a tu detto adomaebe regni dopo miet egli fegganeila mia Tediai et adato oggi et a facnficato buoi & cofe grafie & montoni molti et tutti ifigliuoli del re et prm api dello extra to erta chiamati et abiathar lacerdoteet màgiàdo loro etbeuendo dmanci allui etdicendo* Viua Adonia re me tuo feruo 3C ladoch facerdote et Bana tas figliuolo di loiadaet faiomonetuo feruo non a chiamato»Sena forfi dal mio fignore re ufita quella parola;et a me non lai lignificato tuo feruo chi doueile le dere foprala lediadel mio fignore dopolunEtrelpuole li re dauit dicendo*Cbia matime Berfabee la quale chiamata et itrata denana al re;et iftando dinanci aliai giuro il re etdifìe*Viue il fignore il quale libero lanima miadaogni anguilla, che fecondo chio ti giurai per lo fignore idio dii ira bel dicendo,Salomone tuo figlino lo regnata dopo me;et egli federa nella mia Tedia o me coli faro oggi:et abballato Berfebee il urto in terra adoro et dille.Viuail fignore rem eternotetdiffe lire Da uit,Chiamatimi fadocb facerdote et natbanppheta et Banaias figliuolo di loiaoia LIBRO TERZO li quali entrati dinanci al re gli ditte a loro,Togliete concilo uoi ifemi del uoftro fignoretet ponete Salomone mio figliuolo fopra la mula mia et menatelo fgion& mi lógeràno Sadocb facerdote &: Nathan qiphà re fopra ifrael et giuda et fonerete la tromba et diretei Viua il re Sai omone et afcenderete dopo lui et uerrete et fedra fopra la fediaietegli regnerà per mejet io gli comàdaro che fia duca fopra ifrabei et giuda 8c Banaias figliuolo di loiada, Refpuofe al re & diffe ameni Coftdica il fignoreidio del fignoremio re; Si come fu idio col mio fignore cofi fia con falò/ monei& fia fata lafua fedia nin Jl» C,— n»________• . _ f.r -j* i^dtDdn ,ppnetaoc Danaias ngiiuoiocteloiadaòcCeretbi et Feletbi Se caualien cberano alla guardia di DauitSi può fero Salomone fopra la mula del re & portandolo In gion 5c fadoch facerdote tolfe del tabernacolo il cor no deiolio &t un.fe Salomone et dite tuto el popuio, Viua il re Salomon et tutta la moltitudine andodo po lui; et il popolo di quelli che cantauano con diuerfi {Lomenti et allegràuafe digràde allegrezza et 1 aterranfono delauoce loroietAdo ma odio quelli con tutti quelli cberano multati dalui+et era giacompiuto il conui to. Et Ioab udita la noce delia tróbatdi te Che uuolefignificare io clamor di que/ fta cita cbe fa fi gride tumulto;etparlàdo egli ancora echo uemre lonathà fmliuo lo di Abiatbar lacerdote ueneial quale dite Adonia Entra dentro pero cbe tu fee huomo et fignifiche cole buonett rifpuofe lonatban ad Adonia;non e cofi P ero che! noftro {ignare re Dauit ae fado re Salomone et mando con eto lui Sadoch facerdoteet Nathà propheta et Banaias figliuolo di loiada et Cerethi et Felethi et puofelo fopra la mula del re et Sadoch facerdote et Nathà qipheta lanno unto re Ingion et fono ri tornati mdi de gride allegrezza et ri fuona lacitta; Et quefta e la uoce cbe uoi udite; et Salamene tede (opra la fedia del reame;& intra ti temi del noftro fignore anno benedetto il re Dauit dicendo lipida idio il nome di Salomo ne fopra il nome tuo et magnifici il fuo trono fopra il trono tuo et adoro il re Da/ rad nel fuo ledo ,Et anc bediiTe cofi * Benedetto il fegnore idio difrahel il quale a dato oggi che tede nella tedia mia uedendolo gliochu mer.et tutti forono fbigot tira Et leuarfi quelli chetano iuitati da Adonia et cadauno fe nidoeala uia tua. Ado ma neramente temendo Salomone partilTeetandofìene nel tabernacolo di dio et tenea il corno dellaltareet fueanuciato a Salomone che AdomaTemea Salomon et tenea ilcorno delaltareSi diceua* Giuri oggi ad me il re Salomone che non ucide ra dicci fello me femo fuo ;& difle Salomone fegli fera buono huomo folaméte uno di Tuoi capeglmoncaderainterra;mafe in lui fatatrouatacofarea;egli faraemor to,Onde mando Salomone Qt partillo dai corno delaltare; et irrido adoro il re Sa lomone;òC dille a lui,Salamene uattene m cafa tua* C II C ^ apprellandofi gii di che dauit douea morire et comido al fuo figliuolo Sa I . lo mone dicendo * Ecco chio uoe perla ma perla quale ua ogni carne cófortati et fie forte huomo;etobferuagli comandamenti dei tuo ftgnore idio;acao che tu uada per le fueuie et cbe tu faccia tutte le fueordinacioni et comidamenti fi come e Icnpto nella ieggie di Moyf e accio cbe itendi tutto quello cbe fai et in qualùqj parte tu ti uoiterai accio che idio confermi tutte le fuoe parole chae decite di me di, cendo,Se ituoi figliuoli guarderanno le mee uie & andatine in nanzi ad me in ue nta m tutto il fuo core et in tuttala fua anima non ti fata tolto buomo della fedia diira neh tu lai quedo cbe ma *atto Ioab figliuolo di farmaquelche fece agii princi pi dello exercito difrael Abner figliuolo Dmttòc Adamafa figliuolo di lether li quali ucile; di. quello {angue cbe fe douea ipargerem battaglia fparfei pace 8i può fe il fangue della battaglia nella centola ebera a lombi fuoi e nelicalciaméti chera no ne piedi fuoimnde tarai fecondo la tua fapientia et nondimeno non màderai la fua uechieza alonfernoima a figliuoli di Bercelai di. Gaiaad renderai grana et DI RE* manierino alla mcnfa tua |>o che me uennero in contro quando io fugiadal tuo fratello AbfalótEtai teco Semei figliuolo digieraftgliuolo di Geminiteli Baurim il quale mi maledifTe de peffima maledid:ione quando io andaua alle callellaima pero che mi uenne in contro quando paffai ilgiordanotetio gli giurai per dio dice do*Nó ti ucciderò di colteilomon patire pero tu cbegli uadafpunito.Tu fe buo mo fauio et faperaiciò ebeaurai ad fare etmandarai la fuauecbiezza etfangue al lonferno: et dormi Dauit con ifuoi padri, Et fuo feppelito neliacittadi Dauitli tépo che Dauit regno fi fra bel fono xLanni* in Ebron regno Septe anni un Gieru falem xxxiii,Et Salamene Tedio fopra la Tedia del fuo padretet el fuo regno fu fer mato troppo»Et Adonia figliuolo di Agitb entro a Berfabee madre di Salomone laqualegli diffee impaccia tuauenutatll qualerefpuofecompace.et dille* Io to adire alcunacofa*Et ella dilTe*Di*EqueidilTe*Tu fai cbel reame era mio con tutto ifrabel mauea fato re &epafTatoil regnoete fatto del mio fratello et egli e ordì nato dadto*Ora tipnego dunapeticione etnó menecófondete*EtelladilTe allui Dit Et egli diffe.Io ti priego che tu diche al re Salomone po che gli no ti potrà ne gare nulla che media Àbifacb funami te per mogi ie*Et Berfebee dilfeiben fauellaro al re p te.Etuenne Berfabee al re Salomone per fauellare per AdoniatEtleuolfi il re et andogli in contraet adornlla et Tedio nella Tua fediatet Tue polla la Tedia del la madre del re dalla parte dimtat et fedeo allato fuoiet diffe alluiJo ti domando unapicola peticiotletpriegotl che tu nome ne confundaiEt il re diffe allei* Di ma dremtapo che nò e conueneuolecbio confonda te*La quale diffe.Sia data Abifag funamite per moglie ad Adonia tuo fratello .Et rifpuofe il re Salomone & diffe al/ la madre fua.Percbedomàdi tu Abifag funamiteper Adoniaf”Adomanda egli an ebo il regnio certo egli e ilmio fratello magiore dime;et lui ha Abiatbar facerdo tejetloab figliuolo difaruia.Et giuro il re Salomone per dio dicendo* Quello mi faccia idio & quello maroga che Adoma a detto queflo cótta fe*Et ora uiue il Tigno rei! quale a fermato & collocato me foprala fediadel padre mioDauit;& ame fat talacafa fi come ediffe &oggf fata morto Adonia;Et mando il re Salomone Bana/ las figliuolo deloiada il quale luci fe &fu morto *Et diffe li re ad Abiathar Tacer dote* Vattane in Anatbotb al tuo campo tu fedignio di mortetma io no ti uoglio uccidere oggi po che tu portafli larcha del fignore idio dmanci al padre mio Da uit;et fóftenefli faticaintuttequeilecofeche fofienile il padre mio Dauit:& fece Salomone che Abiatbar nó foffe facerdote di dioiaccio chefoffe compiuta la paro la di dio la qualeauea dedla i Sylo fopra lacafa de bely.Et uenne uno meffagio a Salomone che l'oab era declinato dopo Adonia & non do polui. Etloab fuggi al tabernacolo dii fignore ó£ fuffe appo ii corno del altare.Et nùciato fu a Salomone re che Ioab era fugito in el tabernacolo del fignore & iflaua preffo alla! tare; Et mi do il re Salomone Banaias figliuolo di Giotada et diffe; Va & uccidilo.Etuéne Ba naias al tabernaculo di dio et diffe allui «Dice il re che tu efebi fuori*Et egli diffe* Menu faro quinci maqrittamorio.Etrinutio Banaias ad Salomone dicédo*Qtie fio madedo Ioab,Et il re diffe allui *Fa comegli ae dedo de uccidelo 8C feppilhfce loetrmoueraiil fangueinocente il quale ifparfe Ioab dame et dalla cafadel mio padre et renderà idio il fuo peccato fopra il Tuo capopo cheli uccifeduo brìi orni ni giufli et migliori difetetuccifigli di coltello non fapiendolo il mio padre cioè Ab ner figliuolo di Ner principe della milicia difrahel et Mafa figliuolo di lether pri ape dello exercitodi gìuda*Et ritornerà illore fangue nel capo di Ioab et nel capo della fua eafa in Tempi terno* Ma a Dauit et aia Tua progenie et alacafa Tua et alla Tua Tedia fia pacedi dio f fempiterno.Et Banaias figliuolo di loiada et affali to lui loccife, Etfue feppelito nella fua cafanel diferto*Etil re fece Banaias figliuolo di loiada fopra lo exercito per Ioab et Sadoch puofe facerdote per Abiathar*Eì: man LIBRO TERZO do il re et chiamo Semey et di {Tigli cofi. Fa che tu bediffichi ad te cafa in ghierufa lem et habita quiui et no andate la et qua: pò chequalumque di ufcirai et paflerai il fiume di Cedron Tapi che tu farai morto il tuo fangue Tara Copra il capo tuo* Et Semey dille al Re Buona e la parola del re fi come a detto il mio lignote re cofi Cara il feruo tuo* Et babito Semey mghierufalem molti du Et dopo tre anni mteruéne cheiferuidi Semey fugitono ad Achis figliuolo di Maaca redigeth* Et fu detto a Semey cbeiferui fuoierano fugitungetb* Et Semey leuàdofi acconciolafmo fuo et andò in getb adacbis adomandare iferui fuoi et riminogli digetb* Et fuo figni/ cato ad Salomone cbe Semel era andato di Gbierufalem in Getb et fi era tornato Et mando il reacbiamarlo etfilidilTe ♦ Nontehoprotelladoinuocàdoidioe ote predino * Qualuncbe di tu andarai la o qua tu farciti morto,Et tu refpondefli la parola cbio o oditi buona e*Et tu doncheper cbe no obferualti il giuramento del fignore chio tauea comandato: et di Ile il re ad Semey, Tu fai tutto il male cbe tu facelti al mio padre Dauidiltuocuoreil fa benejìdioae renduto nel tuo capo la malicia tua? etDauid farailtabile nei cofpedto didio in fempiterno* Et comando ilre adBa'naias figliuolo di loiada il quale afalito lo il feri et fu morto CI 11* T fo cófermato il regno nelle mani de Salomone e fo cognito de parétado r-* co Pbaraone re degypto po che tolfe la fua figliuola et menolla nella citta I y di Dauid tato che finirono de bedifticare la cafa fua et la cafa didio e il mu ro détornoad Ghierufalé: ma il popolo facnficauanellelogora ad tépo pero che infine ad quello tempo non era hedificato il tempio didio. Et Salomone amo il Cigno re:et andando per gli comandamenti di Dauid fuo padre fuori eh egli facri-ficauanelalto luogara etaccendeuael thimiama et andoilene mgabaon per fami facrificio pero cbe lui e altezza grandi flima.Et offerfe Salomone Copra quello alta re mgabaon mille boftie,Et la nodte in fópnio dio apparue ad Salomone et diffe* Domàda ciò cbe tu uuogli? bio ti dea,Et diffe Salomone. Tu faceffi col tuo feruo mio padreDamdgràde mifericordia fecondo cbegiiando nel tuo conipedo m ue ritaet giufticia etcondirido cuore teco.Et tugliferuafli la tua grande muencordia et deftì allui figliuolo il quale fedelTe fopra la fedia fuaficome e oggi*Et ora figno ra iddio tu ai fatto regnare il tuo feruo per lo mio padre Dauid: et io lono giouane piccolo e non fo il mio entramétome il mio ufciméto? e il tuo feruo e nel mezzo del popolo il quale tu ai elledo il quale perla moltitudine no fipuo numerare*Et pero darai al tuo lemo il cuore intendete accio che polla giudicbare il tuo popolo et difeernere tra il bene et il maletetcbi potrà giudicare cotanto populo: Et piac/ quenel confpedo didioquefto fermone ciocche Salomone domandaffecoli tei cofa.Et ddie iddio ad Salomone.Po cbe tu ai domandata quefta cola non doman dalli moitidi nenchezze nellanima digli tuoi nemici? ma domandaftifapientia p dilcemereilgiudicio.EccochioofattolecódolatuaparolaJetotti datoli cuore lauio et intendente cbe in nanzi ad te non fo fimilead te et no fata do po te*Et am cho quefte cofe che tu non domandarti io le to date cioè nchezzeet gloria fi che tra tutti i re nò fu mai fimile ad te et fe tu andarai perle mee uie et obleruarai ah ma comandamenti fi come fece il tuo padre Dauid io faro lunghi gli di tuof Et Salomone fedefedo et cognobbe cheta iftato fognio?& uenuto luifn Ghierufa le' irtene dinanzi allarcba del patto didio & ofìerfe boiocauftiet paciefiche uidi me &c fece grande conuito ad tutti ilerui luoiiEt allora uennero duefemme mere trice al re Salomone et iftettero dinanzi.Dele quale luna dicea? fignore mio io te pnegosio 6C quefta femma habitauamo in una cafa;& io iftando coneflo lei par/ tori uno fanciullo. Et il terzo di poi cbio ebbe partorito cortei & io ci radunamo mfieme OC neuno altro coneffo noi feno noi due fole. Eia notte mono il figliuolo di cortei pero cbe dormendo la fogo.Et leuàdofi nel falétio della profonda notte DI RE* s V? co {lei tolfeme il mio figliuolo delle braccia et il Tuo figliuolo cheta morto puofe nelle braccia mie»Etleuandomt io la mattina per dare fuggere al mio figliuolo ap> paruechera morto.Et uegicndolo cberaSchiarata laluce piu diligentemente uid di cbenonerail mioil quale io auea p artunto. Et Ultra feminarefpuofe &diife None cofr.ma il tuo fìgliuoloe morto eli mio euiuo. Et Ultra dicea dinncótro tu menti po chel mio figliuolo e uiuo e il tuo fi e morto^Et m quello modo có/ tédeano dmàzi al re.Etilrediffe.Coftei dice il mio figliuolo e uiuo;e il tuo e mot tuo : et quella refp ode no ima il tuo emortoeil mio figliuolo euiuo.Et di (Te il re. Datime uno coltello et portato il coltello dinanzi alreidiffe diuideteil fanciullo Etiaitra dicea il contrario.Non fia dato ne ad me ne ad te anzi fia partito. Allora il re dilfe.Dateadcoltei ilfanciullmo uiuoSc non fia morto poche quelle fida gliuolodi loiada fopra lo exercito.Et Sadoch'Et Abiatbar erano lacerdoti.U Aza ria figliuolo di nathan fopra colloro cheiftauano concilo il re ^abud figliuolo di nathan facerdote amico del re : et Acbiafar era prepollo della cafa didio. Et Ado/ ni rana figliuolo di Abda fopra li tributi. Et bauea Salomone xu* prepolfi oucro capitani fopra 1 a cafa di fra el li quali dauanoUuiiftouaglia aire & ad tutta la fua cafa.Ciafchuno mefe del Unno mimllrauano tutte cofe oberano bifogmo.Et que/ flt fono inomi loro.Benburnel monte deffraym.Bendecbar m macces et in Salebi et m betbfames 8crin beion &in betbanà.Benefeth marabotb del qualera focho con tuttala terra di epber, Benabinadabdel quale era tutta nepbtbad &aueaper moglie Dortapbetb figliuola di Salomone. Bena figliuolo di Abiludreggea Cba necb & Maggeddo 8d tutta Betbfà laquale e preiio ad fartana fatto iezrae.1 di Betb (am infmo ad Abcl meula dalle parte digelmaàbengaber in ramoth digalaad auea Auotbiair figliuolo di manafe ingalaad:&: egli era prepoflo m tutta la terra di Ar gobilaqualee in bafan fefanta citade grande e murate 1 equaleauea le flangbe di mettallo.Acbmadab figliuolo di addo era prepoflo in Manaim;&auea batbfe macb figliuoladi Salomone per moglie. Banaa liglmolo di bufimafer bomba/ lotb.Iofapbat figliuolodi faruain yfacbar.Semey figliuolo di belam bemamim Gaber figliuolo di furi nella terra digalaad nella terra di feon re digliamorrey et di og redi bafà‘.& fopra tutte le cofe cherano m quella terra.Gmda 8i ifrael erano mnumerabile Cleome Urena che allarma del mare per la fua moltitudine &: mangi auano & beueano con leticia.Et Salomone mpodeflade auea tutti ireami dal fiu/ me dela terra di phihllei infino alternarne daegyptot li quali gli offereano doni et fermagli tutto il tempo della fua uita &C era il cibo del la corte di Salomone per ci afeuno di mifure xxx.di fiore di farina. Et fefanta con de farina box.boi graffi et xx.boi gioueni di pafcolo 60 c.montoni fanzalacacciagione di Gerundi caunoln di bufali fanza laucelagione digliuccielli 60 egli tenea tutto il paefe il quale era ultra il fiume quafi da Athapfa infine agazza: & tenea tutti ire de quelle terre; et auea pace dentomo da ogni parte 6C giuda Ó0 ifrael abittauano fenza neuna paura ciaf cuno Cotto la fua ulte 60 Cotto il fuo flcboidaDaninfmo ad berfebee tutto il tempo di Salomone quaranta migliaia di mangiatoti di caualli di carri 6o xu .millia da ca uiuo in due parti et date lanuta ad luna et laltra mitaad laltra.Etla feminadil cut figliuolo era uiuo diffe al re pò chel cuore gli era commoffo per lo fuo figliuolo. Signore io uipnego che uoi diate adcoftei il fanciullmo umo et non looccidire. fua madre,Et tutto ifrael itefe il gtudicio il quale il re Salomone auea giudicato LIBRO TERZO «alerà & preporti che deti fono gouernauano♦ Et quelle cofe che glierano bifogno alla méfa di Salomone con gràde dilh'gentia & cura mmiftrauano nel tempo có/ ueneuolo \oxzo5clapaghaper glicaualli.Et per laltrebeftie daportareportauano la ouumque era lire dandarefi come era loro ordinato*Et iddio diede ad Salonio/ ne fap icncia et prudentia molto troppo et largeza di cuore fi come larena che e al litto del mare* Eia lapientia di Salomonepaffaua la fapiétia de tutti quelli doné te et di tutti quelli de aegypto*Et era piu fauio di tutti glibuomem: &erapiu fa/ uio che e than di errane et che e man & Calcai & Dorda figliuoli di maoL Et era nominato tra tutte lege'ti ditornof Etdifl'eSalomone*iii*miÌia*;puerbiitEt furono ifuoiuerfi.v.m*&difputo dilegmdei Cedro ilqualee nellibano infino alifopo chenafce del muro * Et tratto digliammali Se delle uolatilie et delle reptile et de pela Se de tutti ipopuli uemano ad audire la fap lentia de Salo mone i de tutti i re quali udiuano la fapientia di Salomone C. V* THyram re de sgypto mando gli Tuoi ferui al re Salomone aue'do udito chelaueano uto re per lo fuo padreipo che Hyrà era iftato tutta uia ami 8 . j ulc^, ^a^otnone mando adire ad Hyram.Tu fai lauolunta di —y Dauid mio padre.Echegli non poteo bediffichare lacafa al nome didio per le guerre chebbe dintorno infine che dio gli diede fottoifuoipeduOrailmio fignore iddio mando pace dintornoie non eie Satbanas ne altra mala cofa.Io pen fo hediflicare uno tépio al nome didio mio fignore fi come egli dillo a Dauid mio padre. Il tuo figliuolo il quale iodato per ti foprala fedia tua egli hedifficberailté pio al mio nome , Onde comandagli ferui tuoi chetagli glicedri del mòte Libano et fiano iferui tuoicò iferui mei.Et la mercede di ferui tuoi io darò ad te qualum/ que tu comanderai .pero che tu fai cbel mio popolo nehuomo che fappia tagliare legna comefàno glifidoni.Et udite Hyram le parole di Salomone rallegrofli mol to Se diffe^Beneditto il fignore iddio ogge il quale a dato a Dauid figliuolo fapié tiflimo fopraquefto grande populo * Etmando Hyram ad Salomone dicendo.Io faro tutta la uolcnta tua nel legno del Cedro et Dellabeto et ilerm mei iporteran/ no del monte Libano iniino al mare;& logli farro porre in mareneiegm infine ai-luogo che tu aiTegnerai ad me; & porterò fle in fino lui; et tu gli tortai indi; et tu mi darai quelle cofe che mi fono bifogmo per pafeere la mia cala. Etp quefto mo do Hyram daua a Salomone illegname del Ciedro Se dellabeto fecondo la fua uo ionta* t Salomone diede ad Hyram xx.milia.cori digrano per chegouernaffe la jCaja ^^X,COr^l^Uri^im0 0^l0tet dauaSeiomone ad Hyram ogni ano Et diede il lignote ad Salomone la fapientia fi comegliauea de dio: et era pace tra Salomone et hyram Rio di cedro ;et la cafa dinanzi alloratono ueftio doro punflfimo et le piaftre dello ro confiebo con agutidoro.Et non era cofaneuna nel tempio che non foìTe ueftì/ ta doro;6i tutto lai tare dello oracolo coperfe doro et fece nel oratorio due cherubf dilegno doliuo alto.x.gouitaii.De cinque cubiti era una ala de uno eberubiiet de cinque cubiti era Ultra ala deieberubi cioè chera della fomitade luna ala alla fo mitade Ultra ala.x.gouitali ♦ El fecondo cberubi era.x.gonitali diguale mifuraet duno medefimo lauorio era amendui gli cheruoini cioè cbe.x. gouiti era alto iuno cberubm.Etfomigliantementeil fecondo eberubin. Et puofe queffi cherubmnel mezzo della cafa dentro .Et ftendea iunoeberubi UU;6d toccaua luno delle mura có lunadelale.E UUdilaltro toccaua lauro muto etlale damedue neimezzo dei té pio tocauaf iluna laltra;etcoperfe li eberubin doroiòt tutte le muredel tempio di torno illauorio didiuerfè dipinture rilleuate quafi come ufciffero delle mura;et lofpazzo della cafa coperfero doro détto di fuori;6c nellentrata deiloratorio i’e ceduo ufciemdilegmoduliuotet cmqj entrate fece ne icanti &;dueufaa di legmo duliuoet intaglio in eife le imagme die bei ubm ad fimiliitudme di palme 6<;ima gme molto ifcolpite et tutte le copfe doro.Et coperfe icherubtn et le palme et le fculpture doro. Et fece nellentrata del tempio ufcietti delegmo dulmo ad quatto canti et dui ufcioh dilegmo dabeto daiato;& aafeuno ufao era doppio;<3<: tenendo luno laitro fapuatet intagliogli cherubm & palme molto ifcolpite tutte copfe di piaftre doro doperà quadrata ad regolo.Et dentro bedifhco una cafa con tre or dim di pietra polii te et con uno ordine dilegniodicedro.il quarto.anno, fumn data U caia dei tignare del mefedi maggioiet lundecimo.anno dei mefedoétobre quello e il mefe oélauo fo conpiuta la cafa con tutto il fuo uaffelamento; 6c batto illauorare fepte annù C VII. ^ ^ -m—^ T la- cafa Tua Salomone fece imxm ♦anni recolla ad perfezione: St he I. diffico la cafa del bofco delibano cèto gomtali longa & ddargha et tré ta alta,Et fece quatto andaméti tra colùpne di cedro:pero chauea taglia | ti icedri per columne 5c tutta la camera ueflio de tauole di cedro la quale erapoftain quaranta et cinque columne et uno ordine auea columne, xv*poftelu nanmpettoad laltra et guatando lunalaltra e igualefp atto era tra luna col umna et laltra:Sd fopra le columne erano ligni a quatto canti per tutto uguali infieme,Et fece uno porticho di colùne quaranta gouitali et largo trenta,Et fece uno altro por ticho nella facciadel magiore porcicbo & columne e capitegli fopra le columne fe/ ce.Et uno altro porticho douera la fedia nella quale fece la fediadella ragione etco petfedi legnio di cedro dallo fpazzo infmo alla fornita & la caffellma nella quale fe fedeffe ad rendere laragione era nel mezzo delporticho delia fomigliante opera Etfece unacafa alla figliuola de faraone la quale auea per moglie di talelauorio come era il diZo porticbo tutto di pietre preciofe tratte ad regolo et ad mefura dé/ tro di fuori dalpauiméto ifino alafumita delemuroetdétro ifino al palagio ma giore:& li fondamenti erano di pietre preciofe dnx.gouitali luna ouere di 0Z0 di fopra erano pietre preciofe di quella mefura medefima &C fomigliantemétedel ce dro.Et la cafellina magiore era ritondatet auea tre ordini de pietre lauorate et uno ordine di ciedro delato:& nella cafeilma ebera dentro nella cafa didio et nel porti cho della detta cafa.Et mando lire Salomone et tolfe de tyro Hyrà figliuolo duna femma uedoua della tribù di neptalim artifice di metallo pieno di fapientia Oc de intelligentia et di doZrma ad fare ogni cofa et ogni lauorio di metalio.il quale ue nuto al re Salomone et fece tutto il fuo lauorio ♦ Et fece due columne di metallo di diciotto gomtali era alta una collina & duodeci gouitah giraua dintorno luna et laltra columna et fece dui capitelli per pore fopra le columne di metallo coliate et era alto luno capitello cinque gouitali: et laltro capitello di cinque cubitali:et erano lauorati di marauigliofa opera quafi m modo de una rete et dicatene Se lu/ no et laltro di capitelli erano collati. Sette reticielle diuerfitnuno capitello: et fette ordini direticielle in. uno capitello et fette ne laltro, Et forni le columne in due ordini diriticelle le quali coperfe gli capitelliii quali erano fopra lafummi/ ta dele melegranate ♦ Et co fi fece il fecondo capitello .Li capitelli che fopra le columne erano de lauorio ad modo dizigii nelporticho diquatro gouitali & anche altri capitelli infufo le columne fecondo la mefura delle columne cótro alle riticelleiet intorno al fecondo capitello erano ducétiordim de melegranate:et può fe quelle due columne nel porticho del tempio,Etpofta la columna dextra puofe gli nome Ioacbim cioè fermezza.Et iimilimente dmzo la coluna feconda et cbia molla booz cioè fortezza.Et fopra le tefte dele columne p uofe uno lauorio ad mo do diZigli,E fu compiuta lopera delle columne. Et fece uno mare fundato ritondo dintorno & dalluno labro alai tro era,x.gouitali,Et la fua altezza era,vfgouitali ad modo duna fune;&di.xxx,gouitaliil cignea dintornoi&di fopra lodo una opera nleuata cignea il maredi.x.gouitali. Et due ordini diquelleopere relleuate erano fundati et ftauano fopra.xu.buoi diquali tre guatauano acquiloneitre ad occidé te:tread mezzo di*, et tre ad oriente: il mare era di fopra diquelli buoi. La parte di rietro di tutti era nafeofta dentro. Ella grò ffezza dellato ouero deliutorocioeuno uafo chiamato co fi era di tre oncie et era illabro fuo quafi illabro duno calice et ad modo di foglie chinatea terra &teneadoamiliabarile:et tremiliametrete.Etfe/ ce.x.bafe di tnettallo aafeuna longa quatto gouitali et quatto larga et tre alta: et era illauorio delle bafe fcolpito dentro:et erano certe fcolpiture traile gionture et traile cornette et in li circoli leoni et buoi et cherubi:et fimileméte tragiòturadi Di RE. fopra:et di fotta leoni et buoi quafi ad modo dichatetie dimetalfo pendeano.fct m aafcuna bafa erano quatto ruote: 8>C labocca del utero era dentro nella fornita del capo et quellocbe appanadi fuori eraquafi uno gouitale etera tutto ri tondo. Et erano quafi ugualmente uno gouitale et mesto,Etne canti delle columne erano uarie fi «Ture: elmezzo frale columne quadrato non ntondo.Et le quatto ruote le quali erano ne quatro citi delle bafe una delle ruote era alta uno cubito et mezo Èt erano le ruote come quelle che fuole fare nelle carta. Et imezzi diloro et faggi et canti et mezsoli tutti erano fondutfEt anche gliumerali cherano necanti di d afcuna bafa erano fonduti et adgiunta. Et m la fummita delle bafa era una riton dita duno cubito et mezo filauoratacbe uifi poteffe porre fulutero . Et auea le fue figure et uarie opere nlleuate diquelle m,edefime,Et ifcolpio nelli tauolati di metaflo et nelle càti cberubf etleoni et le palme quafi come in fimihtudine dbuo mo che ifleffe ritto i talmodo che nò pareuano celati ma parea che ui fodero podi de fuori.Et in quedo modo iece.x.bafe duna fonditura et di fcolpiméto fomigld ante ad unamefura.Et fece,x.luteri dimettalloiettenealuno.xLbanln&eraluno deluteri quatro cubiti et in ciafcuna cafa puofe Inno lutero:et ordino,x,baie cinz que alla parte diritta del tempio et cinque alla fmidra.El mare puofe alla parte di retta del tempio contro lorienteal mezzo di,Et fece Hyram uafa da receuere lace/ nere etlabrafciadelaltare:6£uafada fcaldare:&: amole. Et fornito tutto illauorio del re Salomone nel tempio didio due columne et funicelli decapiteli! fopradue iumita delle columne:Si due reticelle ad coprire dui foniceli le quali erano fopra le tededelle columne quatrocéto melegranate m dui reticelli: doi ucrfoleme legranate in ciafcuna riticiella per coprire ifunicelli di capitelli li quali ciano fóprale capitadelle columne:5£.x,bafa,&i,x.luteri fopra le bafe et uno mare:<3£ xii. buoi fotto il mare et le uafa dette di fopra .Et tutte le uafa cne I lyram lece ad Sa lomone nella cafa didio erano Rincalco cioè dottone;& nel piano del fiume gior danole fonde il re nella terra grettofa nelle contrade difadocb& difartban» Et tutte le uafa puofe Salomone nel tempio didio . Et ad tanta moltitudine non era mamfefto ilpefodel mettallo.Etfece Salomó tuttele uafa nella cafa didio.Lab tare de oro &: la méfa fopra la quale fe ponefferoipàm dellapiopofitóedoroietcà dilieri doro cinque alla parte diritta et cinque alla fmifhaìdi puro oro rimpetto al oraculoietdi fopra quafi fiori digigli:& di fopra lucerne doro et molle doro et ydrie et fuciuole et halle & mortaretti et turnboli doro punffimo et igangandel ufcio della cafadentro cioefand:a fando^del tempio erano doro.Et formo tutto illauorio che Salomone facea nella cafa didio ♦ Et tutto loro et lanento et le. uafa chel fuo padrefandificho ripuofenel texoro della cafa didio. * C. VIII, A Llora fe raunarono tutti imagiori della cafa per le nadione de ifrael con /\ ipncipi dele tribù 8C co capi delle famiglie di figliuoli di Traci al re Sa / A lomone m gbierufalem per portare larca del patto didio della citta di '-jL Dauid cioè de fyon. Et tutto il popolo difrael fe rauno ad Salomone nel mefe betbamin in di folemne cioè il feptimo meie:et uennero glianticbi difra el tutti et ifacerdoti tolfero larcba didio et portatonla nel tabernacolo del patto di dio:et.tutte le uafa del fantoario lequah erano nel tabernacolo ifacerdoti et ileuiti li portauano «Et il re Salomone «^tuttala moltitudine chera congregata allui an dauano coneflolui innanzi ad larcba & facnficauano pecore et buoi fanzaextima tiòe et fenza numero .Et ifacerdoti puofero larcba nel luogo fuo nello oraoxlo del tempio cioè fan<£ìa fanétoiy fotto lale di cherubf pero che icberubf fpandeano lale fopra luogodellarcba.et le ftangbe fue di fopra,Et iftando leftangbe alte et appa rendo le loie fornitade de fuori del famftuario dinanzi alloraculo non apparea pm de fuori le quali furono mi infmo al prefente die. Etnellarcha non era altre che due tauolc di pietra le quale uipuofe Moyfemorcb quando idio fece il patto con lfigliuoli difrael ♦ Et quando ufcirono della terra degypto. Et ufcm gli facetdott det tempio lanebbia empio la cafadidio&Cnon poteano ifacerdoti (lare ad animi ftrare per la nebbia pero che la gloria dei fignore auea empiuta la cafa del fignore. Et allora dille Salomone.il fignore dille chegli abitarebbe nella nebbia .Heaiflicà do io bedifficai babitaccio tuo fermilTimo truono ouero la Tedia tua m fempiter no»Et uolto il re il uifo Tuo et benedille tutto il popolo dilrael et tutto il popo 10 iftaua.Et Salomone di Ile. Benedetto il fignore idio difrael ilquale cola Tua bocca dilfe al padre mio Damdiet nelle Tue mani forni dicendo. Daldi nel quale traffi il popolo mio difrael degyp to no ellelfi citta de tutte le tribù difrael accio che RuTe hedifficata cafa:accio cbel mio nomehabitalTe lui.Maio ellelfi Dauid cbe folte io pra il mio popolo ifrael.Et uolfe il mio padre Dauid bediflicare cafa al nome del fignore idto difraeLEt dilfe il fignore al mio padre Dauid che tu babbi penfiere nel tuo cuore de hedif icare cafa al mio nome bene faceldi tradando ciò nella méte tua.Ma inptanto tu non bedifficarai ad me cafa.Mail tuo figliuolo il quale ufcl rae delle tue rem hedtfhcira cafa ai mio nome. Et a il fignore confirmata la foa pa rolla la quale diiTe et io ilio per Dauid mio padreteto feduto fopra la Tedia difrael fi come a parlato il fignore.Et o hedifficatala cafa al nome del fignore idio diirael et o ordinato illuogo dellarcba nel quale e il patto del fignore idio difraehil quale fece co ipadri noflri quàdo ufcirono della terra degypto. Et iftetteSalomone inni zi alalrare del fianore nel confpctto di tutto il popolo difrael:et ifparfele fue ma ni al cielo et dilfe. Signore idio difrael none fimigliante ad te idio ne m cielo di/ fopra nei terradifotto il quale obferunl patto etlamifencoiduatuoi feria iqua 11 uanno nel tuo confpedo con tutto il luo cuore il quale delti al feruo tuo et mio padre Dauid quelle cofe che tu glie diceftì. Colla bocca tu ai parlato & per p ape ralai compiuta fi come il pmoua il di doggi. Etera fignore idio diirael conlerua almiopadre tuo iemo Dauid quello cbe tu glie dicefti. Non fia tolto uia huomo il quale fiadite nel mio confpedto ilquale fegga fopra la Tedia difrael. Ma in que Ito modo fe egli tuo figliuoli obieruano le tue uie accio che uadano nel confpedo mio come tu andafli nel mio confpedo.Et ora fignore idio difrael: fiano fermate le tuoe parole li quali tu dicefli aDauid mio padreettuoieruo.Etnóeeglidapen. fare cbe neramente idio abita fopra la terrafSe il cielo e icieli di celi non ti pofiono conprendere;quanto magiormente quella cafa la quale toe bedifficata; ma reguar da alla oracione dei tuo ieruo etad fuoipriegi* Signore idio intendi lamia oraci cnecbel tuo ieruo ora dinanzi ad te che gliuocbu tuoi fiano aperti fopra quella cala il di et la notte. Tu diceili il mio nome iara iui accio cbe tu exaudifcbi la oracione la quale ora ad te il feruo tuo i quello luogo accio cbe tu exaudifci la ora clone del feruo tuo et del popolo tuo ifrael accio che tutto quello orarànom que/ fio luogo exaudiragli del luogo del tuo babitaccio f cielo.Et quàdo tu auerai exau dito auerai mifericordia.Selbuomo ara peccato cdtroaifuo profumo & aura alai no giuramento :uerra dinanzi al tuo aitate nella tua cafa tu lo exaudiraun cieloiet farrai et giudicherai ituoi ferui:& condannerai Ibuomo fpio &c renderai la uia fua nel capo luo giuftificandoilgiuflo rendendo allui fecondo lafuagiuilicia . Se il tuo popolo difrael fuggirà gli fuoi nemici pero chae peccato ad te.Et cóuertédofi tornerano ad penitencia;& confellandofi al tuo nome uerràno et adoraràno etpre gerannoti in quella cafa exaudilligli in cielo;6dperdonalepeccata del popolo tuo ilraef.et ritornagli nella terra la quale tu defli apadn loro.be ilcielo fara ferrato et per le loro peccata non piouera;& pencendofi m queflo luogo orreranno alnome tuo Se con uei tiranno fi alloro peccato per laloro afllidlione tu gli exaudifci m cielo et perdona ipeccati de li ferui tuoi Si delpopolo tuo ifraei.Moflra loro lama buo/ DI RE* ra perla quale uadanoiSd dallapioua fopra la terra la quale tu detti loro m potter fio ne. Se in terra Tara nata fame & pefhlentia ouero aiere corotto ouerorugtnelo/ cotte o brughi Sdaflligera il tuopopulo&U fuoi nemici adfediara le fue porte. Ognepiaga et infermità et ogne deuoratione et maledicttione che puote mteruem re ad buomo interuerra al tuo populo ifrael. Qualumqua cognofcerala piaga del fuo cuore et expidera le mani inqueftacafa tulo exaudirai incielo nelluogodel tuo babitacolo:&perdonerai de renderai ad ciafcuno fecódo lefue me ficome tu ue/ derai il fuo cuore per che tu foto fei quello cognotte il cuore di figliuoli diglibuov minnaccio che temano te tutti idie che uiuano Coprala terra la quale tu detti a no ftn padri .Et anebo iforiftien che non fono del populo tuo iftael quando uerrino dilonga terra per lo tuo nome po che feintendera il tuo nome grande ÒC lamano tua forte &: lobraccio tuo dittefo in ogni luogotSc po quando uerranno et oraràno in quetto luogo tugli exaudirai in cielo nel firmamento del tuo babitacolo et fa rai tutte quelle cofeche ifonftien ti pregeranno 1 accio che tutti ipopuli della terra imparino di timereii tuo nome fi come il tuo populo difrael et pruoumo cbel tuo nome e inuocato m quetta cafa la quale io oe bedifFicata .Se il tuo popu loufeiraper lauiaad battagliacontroafuoinemicnnqualuqueluogotu gli man derai oraranno ad te contro allauiadela citta laquale tu ellegifti;3<:contro alla cafa iaquale io oe heditticata al tuo nome tu cxaudirai incielo lalorooracione&lilloto pnegi& farai in loto giuditio, Ma fegh peccata ad te po che nonehuomo che no pecchi Spirato gli darai nelle mani dilioro nemici et ferrano menati pregio ni nel le terre diioro nemici ouero ad longo ouero ad preifoiet nei iuo cuore fe pentitati/ no nelluogo oue farranno inpregione&: te pregerano dicendo noi abiamo peccato iniquamente & impiamenre abbiamo fatto & torneràno ad te con tutto il fuo cuo re & con tutta lanima nella terra dinemiciloro alla quale erano menati pregiont et adoreràno ad te contro allauia della fua terra laquale tu detti apadn loro.Et dela citta laquale tu ellegettiSe del tempio del quale looe bediflicato al tuo nome tu exaudirai m cielo nel firmamento della tua fcdialorationi & ipriegi loro.Et farai il Oiudicio loroiSe perdonerai al populo tuo il quale pecco ad te m tutte lepreua/ ncacioni le quale preuaricarono m te 5C darai loro mifencordia nel confpetto dieoi loro che gliaura mpregione accio che abbiano mifencordia diioro pero che gli e tuo populo e tua heredita la quale tu trabefti della terra degypto di mezzo della fornacie del ferro . Et fiano aperti gliocbutoi fopra quella cafa & aloracione del feiuo Sedei populo tuo ifraeh Se accio che tu gli exaudifcbi in tutte quelle cofeper le quale iuocaronote. Perciocché tu gli putti ate per la tua bereditade tutti po puh della terra fi come tu dicetti loro per Moyfe tuo feruo quando traetti ipadrt noftn della terra degyptofignoreidio. Et compiuto Salomone orando ai fignore di tutta quetta oraaone Se fupplicacione leuoffi dinanzi alaltare del fignore. Et auea tenute m terra fitte amendue le genochia le mani auea tenute etfparfele ad cielo.P 01 fi ieuo etbenedifle tutto il populo difrael dicendo congrandeuoce. Bene detto il fignore idio il quale ae dato ripofo al fuo populo ifrael fecódo tutte quel/ le cofeche glia dette.Et none chadura fola una parola di tutto il bene ilquale egli ditte pedo fuo feruo Movie. Siali fignore idio noftro connoi et non ciabandom et nonci fpregi ma inchini motta cuori ad fc accio che facciailgiudicio ai fuo fer uoiet accio che noiandiamo per tutte le uie lue et guardiamo ifuoi comandaméti et le obferuanzc et igiudicu tutti quelli che comàdo a padri noftriset fiano quelli fermoni miei per hquali io oe pregato nel confpectto del fignore et apprefeantt ai fignore nottro idio il di et la notte et la mattinatacelo che faccia d giudmio at fer/ uo fuo &c al fuo populo ifrael per ciafcuno ditet fappiano tutti ipopuh dette terre che il fignore egl i e idi© c none altri fuori dilluit et fia il nottro cuore perfetto col noftro fignore idio che noi andiamo pergliordinamenti Tuoi et obferuiamo gli comandamenti Cuoi come oggi, Il re tutto iltael conelTo lui facnficauano loro uidime nel confpedo didio . Et Salomone offetreahoftie pacifiche ai fignore et xxii milia.buor.&Cpeccore c.xx milia * Et confecrarono il tempio del fignore lire etifigliuolidifraeLIn quel di fandifico il re ilmezzo della cala il quale era dman zi alla cafa del fignore et fece im holocaufto et facrificn et graffo da pacifichi 4 Et fece Salomone m quello tempo una feda folemne et tutto ifrael conelfo lui gride moltitudine daìientratadiemath mlino alnuo de asgypto nel confpedo del no/ {Irò fignore idio lepte etiepte dicioe.xiui.dùct nel od:auo dilizécio ilpopoloul quale benedicendo lire ritornarono alle cale loro:et rallengrandofi conitelo cuore p tutti ibent che auea fado a Dauid feruo fuo et ad ilrael populo fuo.C. VI III, ^Ompmto Salomone lo hedifncio della caladidio: et anche ilhedificio / del re et tutto quello che aueua uoluto etdeliderato di fare apparuigii « dio la feconda uolta Cleome gliera apparato mgabaon . Et dille allui il fignore.Iooeexaudita la tuaoiacioneet il tuo pnego del qualenel mio cofpedo mepregaftnQtiefta cala laquale tu ai hedifficata io loe lanctificata accio che m fempiterno eie f ta il mio nome et farannoci gli mei ochu il mio cuore tutto il di» Et le tuandaramelmio confpecto licerne andò il padre tuo confimplicita di cuore et equita:et farai tutto quello eh io ti comando et le mie legtptime et farai gli mei giudici! io pono la fedia del tuo regno lopraifraelin fempiterno ficome 10 dilfe al tuo padre Dauid:non l'ara tolto huomo delia tua genetacióe della fedia difrael, Ma fe uoi et luolfn figliuoli uolgerete &c non feguiterete me et nonob/ feruaretemene icomandamenti mei 8C le mie obieruàze le quale io uo date. Ma andarete etcolfiuarere gli altrui idii et adorateti uo torto uiailrael delia terra la quale io o dataloro et il tépo il quale io fandificato nel mio nome gittaro dal mio confpedo.Etifrael lata mprouerbio et in fauoiaad tutte le genti et quella cala fa rain exempio » Ogniperfona che paiTata per eìiailbigutiraetfioillaradicendo# Per che il fignore a tatto cofi ad quella terra er ad quella cala" Et refponderano po che lafciarono illoro lignote il quale traile ipadrt loro della terra degytoet fez guitarono ghdii alrtui et adorarongli et coinuarongU * Et pero il fignore ae man dato fopra diloio tutto quello male. Etcópiuti xix.anni poiché Salomone ebbe hedifficate due cafe ciocia cafadidio et quella del re dando ad Salomone Hyram te diTyro legni cedrini e di abieto et oro per lopera che gli auea afare. Alora die de Salomon ad Hyram.xx.caftelle mia terra di galileatEtufci fuori Hyram de ty roperuederele cafteile lequale auea dato alui Salomone et non li piafetetet dille. Qudf e fono lecitacbe tu mea dato fratello.Et li lenomino terredicbabul in fino al prelente eli.Et mando Hyram ad Salomone re. c.xx. talenti doro et queftaela fomma delle fpefe che Salomone diede per hedificare il tempio didio e la cala fua et mcllo et le mura di Ghierulalem et elfer et magedo et gazer.Pharone re degypto uenneet piglio Gazer Si aifelatSioccife il cananeo il quale habitaua nella citta, et diclla ad Salomone pei dota della lua figliuola moglie di Salomone. Onde che Salomone hedifhco GazeretBetberon di lotto: abaiarh et palmirà nella terra de/ lafoliitudiue et tutti iburghi che apperteneaallui erano fanza’e mura: moro e et formo la citta di caituSilecittadicauallnettutto quello che glie piacque de he difìicare m Gbierufalem et nel libano et m tutta la terra della lua podefta.Tutto 11 populo ebera rimafo deghamorrei degli Etbey:eferezey:etdigli Euei et tebufey iqualinon fono difigliuoli difraehifighuoli di cofloro iquah erano nmafinella. terra iquali ifigiiuoli difrael non gliauea potuto eftirpare Salomone gli fecie tri/ butan mlino aldidoggi. Ma difigliuoli difrael no ordino Salomone che nelfuno fo' ieferuo;maeranohuominida battaglia ifuoi nunifìri etipnucipi et capitani DI RE. etprefecfti di carri et di caualh'et fopra tutte Toperede Salomone erano pneipi et prepofla cinquanta iquali aueanoil populo fuggetto et egli no comàdauano nello pere ordinate.Et la figliuola di Pharaone affendedela citta di dauidet fi andò nel la fuacafa’daquale Salomone gliauea fattale alhora hediffico mello et offerei Silo mone tre uolte lino bolocauftipaciefichi&uicfhmefopra lattare il quale auea be difticafo al fignote:et fumana tbimiama in el confpedto del fignore. Et fu copia/ to il tempio. Et fece Salomone m afion gabermaui laquale e preffo ad baila nella rma del mare roffo nella terra didumea. Et Hyram màdo iferut fuoi m quella ni ne buomf nauicatonet fauudi mare co ferui di Salomone; iqualiuenuti mopbyr tolfero indi oro . cccc.xx. tal enti et portanrolo al re Salomone , C * X . ~~¥ ^ T la regina Sabba udita la fama de Salomone nel nome didio uénea ten Uh ta^° in figure et m fimillitudmeiet entrata m Gbierufalena con grande compagnia nchezzc et camelli iquali portauano fpetie molte etoro —*—4 tnfinitoet gemmbpreciofe.Et uenne al re Salomone et fauéllogliet dif figli tutte quelle cofe chella hauea nel fuo cuore. Et Salomonelamaiftro in tute quelle parole ebelia gliauea prepofte non fue parola che al re poteffe effere occul fa c tdella quale non glitifpondeffe. Et ueggendo la regina Sabba la fapientia di Salomone et lacafa ebe auea bedifurata &: ictbi dellaméfa fua etlibitacioni di fer ui fuoi etlordene di mimjfln et de loro ueffimenta et donzelli et facnficii che offe/ riuanellacaiadidionon baueapiu fpinto.Et diffe aire. Vero e quello cb.o oetn tefo nella iena mia di fatti tuoi et della fapienm tua-Io noi credea a colloro cbel mi narrauano;tantocbio medefima uenm et ho u ’duro conli meiocbiiik ho tro uatocbe lamettanon mcncradetto . Ella e maggiore la tua fapiéna er le tue ope chela fama cbio bauca udita.Beati glihuomtni tuoi et beati iferui tuoi iquilu fti nodinanziad re continuoiet odino la tua fapientia** fiabenedetto il tuo legnore idioal quale tupiacefli Scpuofete Copra lafedia difraeh po cbelfignore a amato ifrael in fempi terno;&: te hafatio re accio che tu faccia giudicio &t giuffitia et die dead fe.c.xx. tallenti doroiSc fpecie molte er gemme preaofe.Da indi innanzi nò forono mai portate tante fpeciequante quelle chela regina Sabbadono aire Salo mone. EtlaueredeHyrà ilqualcportaua loro de opbir legme thime molto trep/ pe et geme precic fe.Et fece lire Salomone de ligm thimi leletiere deliaca fa didio et delia cafa del tc\Sc citbareet lire ai citatori & non furono portare cofi farri leoni thimi ne ucduti infuno al piefentedi. Er lire Salomonediede alla regina Sabba ciò cbellauolfe:et domando da lui fanza quello che oltro queffo glide albi perdo namenti regali laquale fe ritorno et andoflene nella fua terra co iferui fuoi. Et cra il pefo deloro cbeciafcbuno anno li poitaua al re Salomone fecento fefentafei talcntnfenza quello che gli dauano quelli eberano fopra ip ad aggi & merchantia et tutti che uédeano lefcuda et rutti i re de arabia: et icapitani delle terre. Et Cecie il re Salomone.cc.fcuda doro punflimoiet era te piaftra de ciafcuno feudo fecéto fieli doroiet fece.ccc.fcuda picolma doro prouato,Et auea ciafcuno fcudiciuo lo. ccc. mine doro; ^pnofeieilrenella fua cafa delbofco de libano. EtfeceilreSa lorr.one una gride fediadi audio & ueffilla de oro molto refpiidétejla quale auea fei gradi:& la fcmirade della fedia dalla parte dirietro era nronda et due mani da ogni lato teneano ilfedile;5idue leoni iftauano allato ad ciafcuna delle mani; 5C xn.liòcielli ifìrauanof fei gradi dogmlato'.nò fu fatto coli fattolauono fruttirea mi'Et iebe tutto iluafTelame'to nel quale lire Salomó beuea era tutto doro; & tutte le mafiaritic della cafa del bofeo di libano era doro puriffimo. Et nò era argéto dal ebuno pregio nel tempo di Salomone;pero chele nauedelre conlaueredyram una tacita in tre anni andana m tharfo;& portauano indi oro elargente et denti de le/ onfanti et fimie et paoni.Et fu magnificato lire Salomone fopra tutti i re della ter ra diticbezza et dLfapientia’.et tutta la terra defideraua duolto di Salomone per 0 tendetela fapientia laqualeidto baueadatane! fuo cuore.Etetafeuno gliportaua prefenti uafa dargento et dorotct ueftìmenta et arme da combattere fpetie caualli et muli per ciafcuno anno.Etrauno Salomone carri etcauaheti et ebbemillequa trecento carritet.xu.miliacaualienietordmogli perle citta fornite etcon lire in Gbierufalem.Et fecie ebera tanta abondanza dargento in Gbierufalem quanta di pietre etmo'utudine di cedri come di fecomori iquah nafeono per Ucàpi et erano menati caualli ad Salomone de asgypto et di Coapo che imerebatanti có/ prauano in eoa & con ordinato pregio gli menaua et comprarauafi laquadriga m acgvpto fecento fieli dargento e il caualkucl.Et m quello modo tutti ire digli Ethei 6C di fyria uendeano caualli. C .XI. T re Salomone amo le femme èxtrane molte et la figliuola de Pbarao L-4 neetfemmedi Moabetdi Amò etdi Ydumea etdi Sydoneet di Elba di quelle genti lequale dille idio a figliuoli difrael non entrerete alloro JL____/ nedi loro intrerano alle uoftre.Pero ebe cettilTimamente peruertiranno il uodro Cuore et farànoui adorare doro idn. Ad quelle facollo Salomone có amo re ardentilTnno.Et furono fatte allui moglie quali come regine fette cento et cócu bme.ccc.et uoltoreno il fuo cuore.Et effendo già uechioul fuo cuore fu deprauato per iefemine in tanto che leguito glidii extrann et non era perfetto il fuo cuore col fuo fignore idio fi come era il cuore del padre fuo Dauid . Ma adoro Salomo ne ad Parte ladeadifidonict chamos idio di moabiti et moloch lo idio digliamofti Et fece Salomone quelle cofc che non piacquero nel cofpe&o didioiet no adimpi cbel PguiPe il fignore ficome il padre fuo. Et m quello tempo hediPico Salomo ne luogo ad ebamos ycolo di Moab nel mòte il qualee nrnpedlo ad Gbierufalem et molocb ydolo difigliuoli damò.Et f quepo modo fece ad tutte le Pie mogli & fonPieri daltregenti lequali offereano mcéfoet lacrificauano alloro idn.Et impe ro idio fu adirato contro ad Salomoneipero chela fua mano era peruemtadal gnoreidiodifraeltlqualegketaappantto dueuolte. Et aueuaglicomàdatodique Paco fa che non douefle feguire glialtiui idir. et nonobferuo quello chelflgnore gli comando.Et difle il fignore ad Salomone . Pero che tu ai auu to quello in te et non ai obfcruato il patto miotet il comandamento il quale io ti comandai rompe/ do diuideremo lituo reame etdarmlo al feruo monna no taro ciò nel tuo tempo per lo tuo padre Damdima dalle mani del tuo figliuolo io lo pamro.Etancbo no torro tutto il reameima una tribù lafciero almo figliuolo per Dauid feruo mio et per Ghierufalem laquale io ellePi ♦ Etfufcito il Pgnore uno aduerfano al re Sa^ lomone Adad de Ydumea de feme regio el qual era in edó. Et elle do Dauid mYdu meatet ellédo àdado Ioab préccpe della militja ad feppellire quelli chetano morti auédo morti tutti imafebn iYdumeaie era Paro mi Ioab et tutto tiraci lei mefi td to che uccifero in Ydumea tutti imafcbu et fuggi Adad egli et certi huomini Ydo meidi ferui del fuo padre.Et àdolfene in asgypto.Et era Adad piccolo garzone. Et par rèdo fi di Madian uennero in Phaiamet tollero coneffo loro buomim di P ha/ ran et intrarono m agypto al re Pbaraone ilquale gli dee cala et uiuanda ghordmo et comefe certa terra et trouo molto gràde gratta Adad nel confpecto di Pharaone i tanto che gh diede per moglie laforochia carnale di tbanes regina fua moglie la quale parton allui uno figliuolo il quale ebbe nome genobatb il quale thanes go uerno m cala de Pbaraone et era genaoatbconePo iligliuoh di Pbaraone:et cóello loro babitaua.Et quando Adad in xgypto udì che Cauid dormia co ipadn fuoi et che Ioab era morto prencipe della nuiitia diPe ad Pbaraone. Lafctami chic me ne uada nella terra m ia. E t Pbaraone gli dille che cofa ai tu meno con ePo meco che tu domandi de uclere andare alia terra tuai’Equeii refpuofe nulla. Ma io ti priego DI RE. che tu mi lafci andare.Et anche gli rufcito idio uno aduerfanb cioè Razon figtiuo lo di Eliadan ilquale fuggito ad AdfZer fuo fienore tediSobai& rauno contro al/ lui gente et douento capitanio di ladroni quando Dauid gliuccideàtetandarorìfc/ ne inDamafco ermi habittarono et fecero in Damafco retet era aduerfario difra/ el tutto il tempo di Salomone.Et quefto e il male di Adad et loidio contro ad «fra el.Et regnio in S/ria leroboàfigliuolo di Nabardi Saredadiefratala madredel quale fue ferua uedoua et egli fu feruo di Salomon e. Quefli leuo la mano contr» al re:et quefta fu laCagione della fua rebellione.Pero che SaWonehedtffico mel 10 et adguagiio laltezza delia citta di Dautd fuo padre , Etera leroboam huomo fone et potente, Etuedendo Salomone ilgiouanedi buonacondid-ione Siindu/ fina lauea fat to fopra tutti itrebuti della cafa di lofepb.Et intemennein quello té po che leroboam ufcia di Gbietufalcm.Et trouollo Ahya de fylo prophetam uia etera ueftito di mantello nuouo.Et erano nel campo foli due. Er prédendo a Hya 11 fuo mantello del quale era ueflito diuifelo in.xu.partiti diffe adléroboì.Tuo gli le.x.parti poche quello dici é il fignore idio difrael. Ecco chic diuidero tire/ ame delle mani de Salomonetet daronne ad te.x.tributma una tribù gliene lafcie ro per lo mio feruo Dauid etGbierufalem la quale io elleffi di tutte le tribù difra ehpero cbegli ma lafciato & ha adorato Aftarten la dea difidom**& Chamos idio di Moab. Moloch idio di figliuoli damon . Et noneandato perle uiemie non a fa tto giuhifia nel mio confpeélo & non a obferuato imei comandamenti &: giudi cu ficome il fuo padre Dauid.Et non gli torre pero rutto ilreameima tutto il ferri po della fua uitta il porro capo per Dauid feruo mio il quale io ellcffi et óbferuo gli meicomàdaméti.Madele manidei fuo figliuolo torto il reamèt&ad redarò,x. tribù.Etal fuo figliuolo darò una tribù: accio che rimanga lucerna a Dàuirl feruo mio degni tempo nel mio confpecfto in Ghierufalem 13. citta la quale io elleffi ebe fofle iui il mio nome. Et prenderò te & regnai ai fopra ti r te quelle co e {anima tuadefidera:&: farai re fopra ift acl & fc tu intenderai tutte le cofe cbio ti comada ro Se anderai per leuie mie etfarai quello che fia diritto nel mio cófpedo obfer/ uando ice mandamenti ni ei ficome fece il mio feruo Dauid: lo faro reco et bediffi cheto ad te cafa fedele ficome io hedifficai ad Dauid et darotti ifrahel: et afllige to fopra quefìo ilfeme di Dauid. ma non tutta ma fempre, Er pero Salomone uolfe uccidere leroboam il quale fileuo et fuggi Ui aegypto mGno alla morte de Sa lomoneiet ogn i cofacbegli fece 8C la fu i f apienti a tutta e fcripta nel libro di fatti di Salomone il tempo che Salomone règmo inGhierufaìem fopra tutto ifrahel xl.arm:&: dormi Salomone cogli padri fu01: et fu feppellito nella citta del fuópa die Damd. Et regno Roboam fuo figliuolo per lui. C, XII. ~f ^ T Roboam uenne in Sicchem pero che iui era raunàto tutto ifraél per *—■< fare lui re.Er effendb ancora leroboam figliuolo di Nàbath m segypto I ^ fugitto dal confpeéf o di Salomone audita la mori e fua ritorno di atgy pto:& mandarono et chiamaronoter uenne leroboam et tutta la moltitudine di fra el et di fiero ad Roboam. Il tuo padre impuofe ad noi mgo dunfiimo ora ifcema unpochodel dunffimo comandamento del tuo padreiedel grauiffimo iugo chel tuo padre ci impuofe & noi ti feruiremo.il quale refpuofe. Andate infimo alterzo di ertor iarete ad me.Et andato che fu il populo il te Roboam fece confighocon ghantiqui tquali foleuano fiate nel confpedx) de Salomone fuo padre efiendo ui uo.Et diffi loro. Che configho mi dati uoi cbio refponda al populof' Iqnah difie ro allunSetu oggi obediraiad queflo populo & feruirai et confenttrai alla petici one loro:Si parlata! loro parole morbide farràno tuoi ferui dogni tépo .Et lafcio il configho che luechi gliaueanò dato et chiamo ad fegiouani chetano gouernati conefTo lui et iffauano dinanzi allui.Etdiffe loro.Che configho mi dati uoi Caio ufpondaacl quefto populofil quale mi dicic,Fa cbel iugo ilquale il tuopalre pu® fe fopi'a dmoi fi a per te piu legteri.Et difTero igiauatu cherano nutricati coneilo iui.Di al populo che dice il tuo padre adgrauo il tugo noftro tu lai ligieretdiragli cefi.Il minore dito mio e pm groffo cheldorfo del mio padre. 11 padre mio può fe (opra uoi uno iugo grauei et io arrogerò Copra il uofìro iugo * li mio padre ui battete concilo [flagelli & io ui batterò conefTo lo fcorpionc.Et il terzo diuenne leroboam &C tuto li populo ad Roboam cofi come il re gliauea ditto ritornati ad meel terzo di.Et il rerifpuofe paroledure al populo lafciato il configlio che glia/ tichi gliaueanodato & dille loro fecondo il configlio di giouani .Et io augeto il uoftroiugo.il padre mio ui batte colli flagelli & io ui batterò cogli Ccorpioni. Et non conienti ilre al populo pero che idio lauea aduerfato dal populo accio che gli faceile la lua parola laquale auea detta per mano di. Hayadi Sjdoad leroboam figliuolo di Nabath .Et ueggendo il populo che! re no gliauea uoluto udire refpo fero adlui dicendo .Che parte abbiamo noi mDauid et che bereditanel figliuola difayi’Vattene ifraei alla cafa tuaiora inde lacafa tua Dauid.Et àdo ifrael nele ca fe fue. Et Roboam regno Copra tutti quelli della cafa difrael iquali abitauano nel la citta di Giuda.Et Roboam mando adHuram il quale era Copra trebuti & tutto^ ifrael dilapido et mono .Et Roboam difretta monto nel carro & foggio in Gieru filem.Et ifrael fi partio della cafa di Dauid infine al preferite di. Et udito tutto ilrael che leroboam era ritornato mtemcnnecbe mandarono per lui. Et rannata alquanta moltitudine 11 quale il fecero re lopra tutto ifrael ,et no fu petfona che feguittafte la cafa di Dauid lenno la tribù di Giuda.Et Roboam uenne m Gbieru faìemtetcógrego tutta la caG di Giuda et tutta la tabu di Bemamin clxxx. milia di buomim elìetti per combattere contro alla cafa de ilrael &: p indure il regmo a Roboam figliuolo di Salomone Et la parola didio fu fatta ad Semeià hnomo di dio et difte.Fauella ad Roboam figliuolo di Salomone re di Giuda et di Beniamf^ et ad tutti glialtn del populo et dirai .Quello dice il lignore.Non andarete no combatterete contro ad uoftn fratelli figliuoli difrael et ogni buomo ritorni m ca fa fu a pero ebe quello e fatto dami. Et udirono la parola didio et ritornarono di quello camino fi come il fignore auea comandato. Et leroboam be jifiico Sycbé nel monte deffraimetbabito lui.Etulcito indi bediffico Fanuel et dille le robe à nel fuo cuore ora ritornerà il regmo alia cafa di Dauid fe quello pop ulo adfeen/ dera ad fare facnficu alla cafa d.dio in Gbietufalem conuemrafìe il cuore di que fio populo al luo fignore Roboam re Giuda.Et ritornando ailui uccideranno me Et penfato perconfiglio fece dueuitelh doro et dille al populo daton innanzi non ad Fendiate in Gbietufalem. pero ebe quefli lono glidu tuoi che traffero ci ifrael della terra degypto, Et luno puofe m Betbeh&i laltto \n Dan. Et quello fu fatto m peccbato. Et andaua il populo ad adorare il uitello in Dam.Etfeceil tcpio neb luogo alto et de glmfimi del populo;ordmo facerdou iquah non erano diftpUuo; lidileui, Et ordino il di folemne nel ottano mefer nelqumtodectmo di del mele m fimilhtudme delia folemnUade che fi fa m Giuda.Et afeendendo nello altare fimigliantemente fece m Betbel accio che facnficalleai uiteiii cbegli auea fatti. Et ordino in Betbel facerdou di excelfi che gliauea fatto et afefte fopra lo altare il quale auea fato in. Betbel. Il qumtodecimo di del mefeil quale auea ordinato di ino cuore,Et lece fefta ai figliuoli difraefi& monto fopra laltare p offerire lencélo. cxm. Cco uenire di Giuda fecòdo la parola didio uno hnomo didio in Betbel iftando leroboam fopra laltare.Et ofterendo loncenfo et grido fegondo laparola didio centra laltare et difie. Altare altare quefto dice il lignote J ecco che nafeera figliuolo alia cafadi Dauid il quale aura nome iofya et occidera fopra ti ifacerdoti diluoghi alti iquais bora accendono loncenfo mti et àrderà fopra te lofTa diglibuomim ♦ Etm quel di diede Tignali dicendo quello far rari figniale cheidio a detto .Ecco cbelaltarefefenderaietiacennerelaqualec in effo fi fpargera.Et udito il re laparolla didio laquale auea detta contro alaltare : il quale erain Betbel iftefela mano fua dellaltaredicendopighateiolSC meontanéte fi fecco la fua manodaquale auea iflefa contra diluiiSC non lapoteo ntraread fet5C lai tare fe felle di lacennere ebera in dio fe fparfe fecondo il Tignale che auea predi «fio ibuomo didio5fecondo la parola del fignore . Et diffe al buomo didio ♦ Pnega la faccia del tuo idio et ora per mi: acciocbe mefia rejfhtuitalamano. Etlhuomo di dio oro al fignore;& lamano ritorno allui cioè quella dilre:et fu fatta ficome era prima,Et diffe lire alburno didio. Vieni cómeco ad cafa mia adefinare et farocti do namenti.Etrefpuofelbnomo didio aire. Se tu mi delfi la mira della tua cala non uerrei teco:&n6 mangiato pane ne bero acqua m quefloluogoJpero che cofi ame comando il lignote Si dille. Non mangiare pane et non bere acqua: 8i no ritornare per lama per laquale tu andaraiiet andoffene per unaltra uia:et nó ritorno p quel la cheta uenuto inBettbel.Et unopropbeta anticbohabitaua in Betbel alloquaie andarono ifuoi figliuoli Òi narrarongh tutte quelle cofe cbelbuomo didio auea fatte in quello die m Betbel: di le parole che auea dette al re differo al padre. Et il padrediffe loro.Per quale uianandofEt ifigliuoli gli moftrarono lama per laqua le nando Ihumo didioiilquale era uenuto di Giuda. Et dille ai figliuoli Tuoi fella/ timi lafino.Ilquale Teliate mdtom fufo:&andò ne dopo Ihuomodidio.Ectrouol lo federe fotto unotbeiebtntho.Et dille allui.Se tu Ibuomo didio ilqualeuemfli di GiudafEt quegli refpuofe.Io fono elfo.Etquegh dilfeallui. Vieni meco ad cz/ fa:et mangierai delpsne.il quale refpuofe. io non poffo tornare ne uenire ceco; et uon mangero pane et non bero acqua in quello logo.’pero cbel fignoremi corna i do dicendo.Nonmangeraipanene beuerai acqua in quello logome tornerai per quella ma per laquale tu andarai.Et quegli dille allui. Efono propbeta limile ad te:& langelo mi fauelo dalla partedidio dicendo. Ri tornalo alla tua calatacelo che mangi del pane &:beue del acqua.Etmgannollo &: ritorno feco;& mangio il pane et beue laequa nella cafa fua.Etfedendo egli alla menfa laparola didio tu latta al prophetacbelauearitornato, Etdilleal buomo didioil quale erauenuto diGm da.Et dille quello dice idio .Pero che tu non folli obediente alla bocca didima no facefli il comandamento che gli ti comando el fignore tuodio:5<: ritornali:! et ma gialli pane et beuefli acquanel luogo neiquale ticomando che tu non mangiala pane ne beuefli acqua il tuo corpo nó Tara riporto nei fepolcro di tuoi. Et auedo màgiaro et beuuto il p>p beta che lauia ri tornato fello Ialino fuot&àdolTene et tro uollo uno leone nella ma:& uccifceloiet era il corpo nella magittato;&: Ialino irta ua allato fuot&ileone iftaua allato il corpo:&:leperfone che palfauano per lama uiddero il corpo gittate nella ma S>i illeone iftauaaliato il corpo ♦ Et uenero etdi uulgarono il latto nella citta doue babitaua il ppbeta cbeliauea reénato della uia ilquale difle.Egli e Ibuóo didio il qualenó fu obediéteallabocca didio:6callo dato il lignote alleone&: allomorto:et e fatto fecondo la parola didio. Et dille a figli/ uoli Tuoi,Sellatemi lafino.Iquali auendollo Iellato quegli andò &t trouo il corpo giacere nella ma et Ialino et illeone ifìarepreflo alcorpo:& illeone non mangio dei corpo:et non fece male alafmo.Et tolfe il propbeta il corpo del buomo didio et puofelo m fulafino&:portollo nella citta del propbeta uecbio accio cbel piagnei fero ,Et puofero quello corpo nel Tuo fepolcro: &: pianfero dicendo. Oime Oime fradello mio.Et auendo pianto differo ai Tuoi figliuoli.Quando io faro morto fe pellitxme nel fepolcro nel quale e fcppelbio Ihumo didio , Adiste alle lueofia penitele mie famsa neuno dubio: chequello chegliaedetto da parte didio uerra tutto contro alatarc ilqualee in Bethelt & iti contro ad tutti itcmph che fono ne glialti luogi nella citta di Sammaria* Et dopo quelle cofe leroboam non ritorno della uia Tua peflfima ma p contrario digliultmu dei populo fece facerdoti di que gli luogi alti.Cbiucha uoleuano re'pia la Tua mano et era fatto facerdote dellalta re. Et per quella cafionc la cafa de leroboam peccoiet fu fubuerfa et tolta di fopra alia terra C, XIIII, i T in quel tempo era infermo Abia figliuolo de leroboam,Et dille levo/ I boam alla lua moglie,Ifta fu et muta habitotaccio ebe tu nò fu cognof cmta elfer moglie de leroboamiet uattene infilo doue che e Abia ppbe I ^ taul quale mi dilli cbio douea regnare fopra quello populo,Etnele tue mane togli x,pam et una croltoia et uno uafo di mele*.et uattene ad lui» Egli te di ra quello cheghe debba mteruemretcìoe di quello fanciullo , Et fece la moglie de leroboam; fi come egli gliau cadetto , Etleuandofi fenando in filo ne laeafa doue che Ahia era,Etegli nonpotea uedere peto che aueano glioccbu calligmofi perla uecbiezza.Et di fife idio ad Abia.Ecco la moglie de leroboam mene ad te per doma dare configlio ebe debba elfere del figliuolo; et che debbia fa reni quale figliuolo e mfermo.Or glie dirai quello e quello. Entrando ella et non monftrando delfere quella ebera Abia uditte il fuono dipiedi fuoi entrando per lufcio et dllfe . Entra moglie de leroboam. Per ebe moliti delfere altra perfonado fono mandato ad te duro melfaggioJua et di ad leroboam , Quello dice il fignoreidio difrael. Pero chio to exaitato dimezzo delpopuio; & otti pollo duca del populo mio ifraehet patti il reame della cala di Dauidi&ollo dato ad te;& tu non bai làdlo ficome fe/ ce il mio feruo Dauidulquale obferuo gli mei comandamenti.Et con tutto il fuo cuore feguito me facendo quello che placca nel mio confpedot ma tuai operato male fopra tutti quelli cbelono Rati dinanzi ad te; et ai fatto ad tndii extrami fonduti adprouocareme ad ira,Et mi ai tu gittate dopoilcorpounpoio induce.» ro male fopra laeafa de leroboam infine ad quello che pifcia al muro; et lui timo di colloro fie ferrato m ilrael * Et mundaro le reliquie della cafa di leroboam fico me fifuole mondare illetame infoio al ludo. Et quelli di leroboam chefarràno motti inlacitade (era mangiati da cani * Et quelli che ferano morti m campo fe/ rane denota ti dagiiuccielli del cieio;po cbel lignote dice co fi. Tu illa Tufo et uan nc ad cafa tua. Et nella cntratade tuoi piedi nella atta morra il fanciulloet tutta la citta et ifrael ilpiagnera;et feppelliranolo , Solo quello di quelli de leroboam farra pollo ifralafepolturaipero che buonaparola e trouata fopra diluì dal figno re idio dilrael nella cafa de leroboam. Ma il fignore conftitmra uno re fopra ifra/ elul quale pcreottera laeafa de leroboam in quello di;etin quello tempo et percot cera il fignore idio difrael;licome fi luole muouere la canna nellacqua; et cauera et dinegherà ifrael di quella buona tera laquale io diedi a padri loro caccierà gli dal fiume’, pero che fecero bofehi aprouorareiifignoreetlafciera ilf.gnoreif rael per leroboam ilquale pecchoiet fece peccare ,ftael. Etlamogl.ede leroboam frleuo: et andoffene ,n tberfa. Et entrando ella .1 fogharo della cafa il fanciullo mono.Et fotteraronlotutto iftael dp.anfe fecondo laparoUdel frgnote, laqua le egli parlo per mano de Ab.aprofeta. Tutti glialtti fatti de leroboam comeglt regnotet come combatte fono fctipt. nelltbto de. re difrael. Idi cbeletoboà regno forono.xx.1. anni,Et dormi leroboamco.padr. fuonac regno Nadab fuo figliuolo per lui. Ma Roboam figliuolo de Salomone regn.o inG.uda .XI,. anno aSea Ro boam quando ,coment de regniate! et.xyu. anni regno in Gbtetufaiem: laquale citta elleffe,dio per porte ,1 fuonome ,u, de tutte le tribù diftael.il nome della fua DI RE. no: po che gli loro altari et ftatue hedifficatono et bofcbi mogm colle alto: et iot to ogni legnio froadofo.Et erano m terra facerdoti caftrati pagani: et fece ogni ab barn mattone di paganmquali idiodeftruffe dinanzi al cófpedo di figliuoli dura eLEt nel quinto anno del regni ode Roboamando Selach rede j:gypto in. Ghie tufalermEt tolfero ithefon della cafadtdio et ithefon dei re et tutto porto ma:et le fcuda de loro lequale auea fatti Salomone, In luogo di quali Roboam fece fcuda dacciaio et dielle acapitani di quelli cbeguardauano le fcuda: & di quelli che uigt auano dinanzi all a caia del re. Et entrando il re nella cala, didio portauano quelle fcuda:quelli che aueano uficio dinàzi al re.Et poi le portauano allarmano dele fcu da.Tuttelaltre cofede Roboam:etquello cheghefece fono fcripte nellibro dei té pio del re di Giuda:&tra Roboam &: leroboam tutta uiafueguerra*Et Roboàdor mi co padri fuoi.Et fo fepellito coeffo loro nella citta di Dauid.ll nome della tua madre fu Naama digente damon,Et regnio Abialuo figliuolo perlai,C. XV. -—-A nello odano decimo anno del regmb di leroboam figliuolo di Nabath |\ /I tegnio Abia fopra Giuda,Tre anni regnio m Gbierufalemul nome della I \ / I fua madre fu Maacba figliuola di Abfalon. Brando per tutti ipeccati ^u° Pac^re c^e auea ^attl dinanzi allur. & non era il Iuo cuore pfedro comdioTuo fignore:come full cuore di Damd fuo padre,Ma per Dauid il lignote idiogli diede lucerna m Gbierulalem cbel fufeitaffe il figliuolo fuo doppo lui et Refe in Gbierufalem pero che Dauid auea fatta giufticia nel fuo confpedo.Et no auea declinato da tutte le cofe chegli auea comàdato tutto il tempo delia iuta fua fuori del fado duna etbeo,Mondi meno pero guerra fu tra Abia et ieroboà tutto il tempo della ulta loro. Tutte lai tre cofe cbeglie fece non fono loro fenpte nel li bro di fatti di GiudafEt fu guerra tra Abia et leroboam: et dormi Ama conipadn fuoi. Et fepelirlo nella citta di Dauid, Et regmo per lui Afa fuo figliuolo. Et nel xx, ano del regmo dilcroboam re difrael regno Afa re de Giuda,xli,anno mGbie rufalé.Il nome della madre fu Maacha figliuola dab falò, Et fece Afa quello ebera diritto nel confpedo del fignore ficome Dauid fuo padre, Et tolfe ma di tutta la terra gliefeminathcioe facerdoti pagani caftramet purgo tutte lebrotture degUdo liuquali aueano fatti ipadti fuoi.Et anebo Maacba fua madre nmofleiche no fof fe prenzepeffa negli luoghi facrati di priapo:8C nel bofeo fuo ilquale egli auea co fecrato.Etdiffece la cafafuaiet (pezzo lydolo fozziiTimo:et arfelo nel fiume de ce dron , Ma iluoghi alti non tolfe ma,Et era il cuore de Afaperfedo colfignore tut to il tépo della fua ulta. Et quelle cofe cbel fuo padre auea fandificafe & nottate ' nellacafadidioioro et argento et uafa tutto il diede,Et era guerra tra Afa et Baafa re difrael tutto il tempo della ulta fua.Et andò Baafa re difrael in Giuda:& hedif fico Rama:accio che no' potdle nmno di quegli diafa re di Giuda ne étrare ne uf are.Et Afa tolfe tutto largete etloroul qualeera rimalo nel tbeforo della cala di dio & nel theforo dela cala del rei&dicdelo m mano diferm fuoi,& màdollo Abe nadab figliuolo di Tabemò figliuolo di ezió re di fyna il quale babitauaI Dama feo dicédo .Tra me et te:et tra ei tuo padre et il mio fie pado.Etpo io to mudati do ni et oro et domàdo che tu uegm et togli ma il pa&o ebee tra te et Baafa re difrael et fa aamo che fi piano da mi:& cófétédo Benadab aire Afa màdo iprfeipi del fuo exercito nelle citta difraeb.etpcoffeno Hai6*,&: Dan:& Abei la cafadi Maabet tut tacenneror.cioe tutta la terra di Neptalf .Laquale cofa udita Baafalafcio lo hcdif iicare di Rama & ritorno in therfa Et lire Afa mando meffaggi per tutta Giuda di cédo:che neunaperfonafofTeexcufata.Et tolfero le pietre dirama et legni cóiqua/ li. auea bedifteato BaafaTt fecediquelle lire Afa Gabàa Dibeniamm 6C Mafpha Tutfo Litro defatti di A fa: & tutta la fua fortezza: tutte le cofe che fece: la citta cne bedifiico nò fono loro fciiptenellibro de gli hedifficaton dediSi di fatti de re diGiuda^Ma nel tépo della fua uecbfesza gli tolfe ipiedu& dormi Aia con ipactn fuoBEt fu feppellito conelTo loro nella citta di Dauid fuo padre,Et regno per lui lofaphat iuo figliuolo^ Et Nadaa figliuolo de Teroboam regmo fopra ifraeltetfe ce male nel coni pedo del fignore * Et andò per le me del fuo padreiet neili Cuoi peccati.Et ifidiolio Baafafigliuolo di Abiadella caladiSacarià: fenllo mgebethó laquale e citta di FiliftenPero che Nadab SC tutto ifrael aueano aiTediato gebethó et ucciTelo Baafa nel ter^o anno di Afa re di Giuda; et regmo per lui* Et regnando percoffe tutta lacafadi leroboam.Et non lafao folaméte una anima del fuo Teme tanto cbelebbe dii fata fecondo la parola didiodaquale egli ae detta per mano del fuo feruo Abia di Sylo perii peccati di leroboam ne quali egli auea peccato; & fat to peccare ifrael,Tutto filtro del fatto di Nadabtutte lopere che Tee non fono loro fenpte nelibndi fatti di redifrahelfEt fu battaglia tra Afa et Baafa re difra/ el tutto il tempo loro,Il terso ano di Afa redi Giuda regmo Baafa figliuolo di Ha ia (opra tutto ifrabel in tberfa.xxmi. Et fece male nel conlpedo del fignore. Et arido per lama di Ieroboam;& ne fuoi peccatine quali fece peccare ifraei* C, XVI, -w ^ T fu fatto il fermone didio ad Hieu figliuolo di Annani centra Baafa I—dicendo,Pero cbio to exaitato della poluere; et puofeti dueba (opra il mio populo ifrael.Tu fe andato nella ma di leroboam.Et ai fatto pecca JL—*' re il mio populo ifrael accio che tu mi prouocafii ne li loro peccati.Ec co cbio mifurato tute le cole ultime di Baafa et quelle de lacafa fua et faro lacafa fua come lacafa de leroboam figliuolo di Nabath* Chi fari morto de Baafa in la citta, mangiarallo icannecbi fera morto di lui fuori mangerallo gliuccielli de cielo Tutte lai tre cole di Baafai &C ciò che fece;et le f ue battaglie non fono loro fcripte nel libri di fatti di re difraePEt dormi Baafa co i padri fuo net fu fepelito m Tber fa:& regno per lui Mela fuo fighuolo.Et efìendo fatta laparola didio in mano di Hieu figliuolo di Annani propbeta contro Abaafaiet contro alla caia fua;& córro ad rutto il male cbe fece centra il fignore et prouocarlo nelle opere delle fue mani che io ile fatto ficome lacafadi leroboamifi*: per quella cagione lucale Hieu ,pp bi figliuolo di Annani, Nel mgeifimo fexto anno di Afa re diGiuda regno Hela fn gluiolo di Baafa fopra ifrael m Tberfa due anni;et rebelloe contro diluì il feruo luo Zamn capitano della meta di caualliern Etera Hela in Tberfa;et beuea et era ebno m cafadi Arfa prefetto m Tberfa et Àfal tollo Zamn e t ferii o ; Si ucci f elo nel ,xxyii.anno di Alare di Giudatet regno per lui. Et regnando et ledendo fopra la ina feaia percoffe tutta lacafa di Baafa etnonlafcio diluì uno che piiaffe alo pariete,et ancho parenti et gli amici;5£ difetto Zamn tutta lacafa di Baafa fecó/ do laparola didio laquale auea detta Abaafa nele mane de Hieu prop beta di Bafa etdi Hela fuo figliuoloTi quali peccarono; & fecero peccare ifrael prouocando li lignote idio difrael nele loro u ani tadn Tutte lai tre cofe di fatti di Heia;et tutte le cole che feceno non fono loro fenpte nellibn di fatti di re difraelf Nel anno uige fimofepnmo di Afa re di Giuda regno Zamn in Tberfa vu,di;et lolle era m affé dio fopra gebetho citta di EdiftenEt udito che Zamn era ribellato^ auea morto ilre;tu tto ifrael fece re Amn il quale era précipe della milicia difrael in quei di nel campo de lagente darme;Se andonne Amn et tutto ifrael coneffo luidi gebetbon; et aiiedio Tberfa.Et uedendo Zamn che cóuema chella citta foffe prefa entro nel palagio et arfe lacafa regale;et egli mori negli fuoi peccati; pero che auea peccato facendo male nel conlpeólo didio;& andò per iauiade Ieroboam;et ne fuoi pecca/ ti nequah fece peccare ifraeLTutte le altrecofe di fatti di Zambri et Giaauam et la tirannia no e ella fctipta ne libri diditi et di fatti di re difraelfEt allora fi diuife d populo difrael in due parte,Mezsalaparte del populo feguntaua Thebm figli Dì RE. nolo di genetb per farelui re. Et lai tra mezza, parte feguiraua Attiri ♦ Ma preualfe ilpopulocbeera cum Antri quello che feguittaua Thebni figliuolo di geneth» Et mori Tbebni. Et regno Am ri nel, xxxi, anno dii regno di Afa re di giuda fopra ifraeL xm anni, In Therfa regno Tei anni. Et comparo il monte di Sàma ria da Somerdui talenti dargcnto,Et bedififico per nome la citta cbegli hediffico fecondo il nome di Somer fignore del monte de Samaria, Et Amn fece male nel confpedto del fignore,Ht opero iniquamente fopra tutti quelli cherano paffati di/ nan^i allunEt andò per tutte le uie di leroboam figliuolo di Nabarb et nelli fuoi peccati nequali fece peccare ifrael prouocando il fignore idio difrael nelle fue ua/ nitade,Tutte lai tre cofe di fatti di Amn: et le fue battaglie non fono loro fcnpte nel libro et ne ifatti de re difraeliEt dormi Amn co ipadri fuoù&fu feppellitoin Sammaria:et regno perlui Acbab fuo figluolo,Et Achab figliuolo damn regno Co pra ifrael neLxxviii. ani di Afa re di Giuda,Et regno Acbab figliuolo dama fopra ifrael in Samaria.xxu.anfiet fece Acbab male nel confpedo didio fopra tutti quel li cberano flati dinanzi allui. Et non glibaftoe dandare per li peccatidi leroboam figliuolo diNabatbima fopra quefto meno per moglie lezabel figliuola di Metb baal rediSydoni.Etando etferui adBaaletadorollo» Et puofe lai tare di Baal nel tépio di Baal il quale aueabedifficatom Sammariatet piato il bofcbo, Etaziunfe che Achab nellopera fua prouocando il fignore idiodifrael fopra tutti i re che fu rono dinanzi allui in ifraeLNel fuo tempo bediffico Abiel dibethel gerico in abi ram fuo primittiuo il fondo 8c in Seg ub fuo ultimo può fé le fue porte fegondo la parola didio laquale aiiea detta per mano di lofue figliuolo di Num, c» xvii, I—^ T diflé Helia tbefbites digli abi tato ri di Galaad ad Acbab, Viue ilfigno I ^ re idio difraelmel cofpeélo del quale ifio fe m quefti anni fata rofada et pioua fe non e fecondo la parola dellamia boccha, Et fàtae la parola didio allui et difie,Partiti quinzisà: uattene in uerfo lenente et nafconditi nel fiume di Cantbi ilqualee rincontro al giordanoiui berai del fiume»Et io o comidato a corui che ti pafeano iui# EtandofTene fecondo la parola didio »Et andatofene fedeo nel fui me di Caritbalqualeerencontro alGiordano.Et icorui gli portauano pane et caz ne lamattinatet fomigliantemente pane etearne al uefpero » Et beuea del fiume, E dopo alquanti di fi fecco il fiume pero che non era piouuto fopra la terra. Eia pa roladidio fu fatta allui dicendo, Ifta fu: et uattene in Sarepta di fydoni:& iui fla rai Jo o comandato a una dona uedoua iui ebe te pafea » Leuofi 6c andofene in Sa repta di Sydont.Etuenédo alla porta della cittatapparue allui unafemina uedoua laquale coglieua legna etcbiamolla-EtdifTiglie.Dami unopocho dàcquanel ua Co duo bea: Et andando ella per portarla:chiamo dopo lei & duTe,Io ti priego che tu mi areebi in mano uno poebo de pane ♦ Laqualerefpuofe, Viue il tuo fignore cbio non bo pane fenno quanto el pugno prendeffe de farina nella mia ydriaS: uno poco dolio nellutero. Et ecco chic colgo dela legnea: accio cbio la chuoca ad me 6c ad mio figliuolotacao che noi mangiamo & morianzi,Alaquale diffe Helia non temere. Maua et fa come tu ae detto. Ma di quella farina prima ne fa ad me uno pane fotto la cenere piccolo:& reccaloami.Et ad teet al tuo figliuolo farai poi Pero che quello dice il fignore idio difrael,La farina non mancherà delydna: etlu tero de lofio no ifcemeradinfino al di ebei fignore daraia pioua fopra latetra, la quale andò et fece fecondo laparola de Helia. Et mangio egli et ellaSc tutta lacaCa ua.Et da quel di lydriadella farina non uenne ameno: &lutero de lofio non ifee mo fecondo la parda didiodaquale difie per mano de Helia.Et dopo quelle cofe mteruenrie che! figliuolo della donatmadre delia famiglia infermo: & era la mfer mitafortifiima fiche no' nmafein lui fiato, Et ella diffe ad Helia cheeadmeet ad R te buomo didio«Se tu entrato ad me accio chele mie iniquitadi tornalTero in me mona di uccidiffe il mio figliuolo i’Et dille Helia ad lei. Dami il tuo figliuolo* Et tolfelo nelle fue braccia** &i portello nela fala doue iftaua egli; et puofelo foprail fuo ledloiSd chiamo al fignore et diffe* Idio mio tu ai afflida quella uedoua apo laquale mi fono follentato & ai morto il fuo figliuolo*, et Helia ifparfe fe mede fimo fopra el fanciullo tre uolte mefurandolo;&: chiamo al fignore et dille. Signo re mio io ti priego che lamma di quello fanciullo ritorni nelle fue interiora,Exau dndio Hehatet ritorno lamma del fanciullo dentro allui.Et tolleHelia el faneiui lotet ifcefelo della fala nella cafa di fotto;&diedelo alla madre fua.Et dille allei.Ec ebo che il tuo figliuolo he uiuo.Et lafemina dille ad bella .Bora m quello cogno feo che tu fei huomo giallo didio;& laparola didio nella tua boccha e uera. ji C. XVIII, Opo molti di fu fatta laparola didio ad Helia nel terzo anno etdilfe il Va et mollrati ad Achab accio cbio dea la piou a fopra la terra* Et andò F Helia per mollrarfe ad Achab. Etera in Sammaria fame grande molto* J * et Achab chiamo Abdiadifpenfatore della fuacafa. Et Abdia timeua molto el fignore idio.Onde uccidendo lezabel iprofeti didio egli tolfe cento prò feti,Si nafeofegh cinquanta et cinquanta per ifpeloncbai&i gouernogli di pane et dacqua.Or dilte Achab ad Abdia , Vattene per la terra et cere ha ad tutte le fonti dellacque et in tutte le uaile fenoi poteffemo trouareal quanto derba per faluare icaualli et imuluet non perifchano quelli animali fopra laterra. Et partirono le prouincie per cerca rie* Achab andaua per una uia;et Abdia andaua per laltra.Etan dando Abdiaper la uia fua Bella fe ncótro tnluiJl quale ncognofcendolo cadde in terra foprail uifo fuo ÒC diffe,Non fe tu ilmio fignore BeliaiEt quegli refpuo fedo fono elio*Va etdi al fignore tuo* Eccho Beliaequi.Et quegli dille. Che pec cai in te che uuole dare il tuo feruo m mano di Achab che me uccida. Viue il tuo fi gnore idio che non e gente ne reame nel quale il mio fignore non abbia mandato cere bando ti.Et tutti refpondendo non e qui * Adiuro tutti ireami 6i tutte legete poche tu non fufli trouato » Ora midi; diro al mio fignore Ecco Helia* Et parti tomi date iofp trito didio riporterà in luogo il quale io non fo .Et entrando Tigni ficaio ad Achabjet no ti trouera.Si ucciderami.il feruo tuo teme idio dalla fua fan auiezza. Non te elio fignore mio detto quello cbio feci quando Lezabel uccidea iprofetì didioine nafeoii ceto*, cinquàta’.et cinquanta per ifpeloncba et gouernogli di pane etdacqua.Et ora tu di uaal tuo fignore e digli Ecco Heliaiaccio che glimi uccida,Et diffe heiu.Viue idio degli exercmdinazi alcui uolto io fio che oggiap pariro allui.Et àdo Abdia ad Achab icótro di figli mamfeflo.Et Achab uenne in co traadHelia.Etuegendolo diffe. Non fe tu quello che conturbi ifrael {Et refpofe Helia.Non forno quello che cóturbaifraehma tu feitela cafa del tuo padre iqua li aueteiafciatiicomandamenti didio’.et auete fegmtatoBaalim.Mamanda bora ad me tutto iliaci nel monte Carmelo; &,cccc Sacerdoti di Baah&.cccc. profeti dibofehi iquali mangiano della menfa di lezabel* Et mando Achab ad tutti ifigli uoh difrael.Etrauno iprofetì nel monte carmeio.Etappreffandofi Beila al popu lo difrael diflè.Inhno adqui uoi claudicati m doe parti.Sel fignore e idioifeguita te lui.Ma feglie idio Baal feguitatelo.Et il populo non gli refpuo fe mente,Et aa che diffe Heha al populo ilo folo propbetadel fignore fono rimafo * I profeti di Baal fono,cccc 1* Ipropbeti del bofcofono.cccc* Siano dati ad noi dui boi egli ne allegano uno bue; di tagliandolo in pezzi porallo fopra lelegne;6c non ui pon gano fuocho.Et io faro fimelmente de labro bue;Scponerolo fopra le legna; er nó ui poro fuocho.Et uoi inuocati il nome di uoflri idir.Et io inuochero il nome del nuoidio.Et quello idio che exaudira per fuocbo quello he idio.Et refpucfe tutto DI RE* il pepalo et difle.Optima e la propofitioneìet buono e quello ebe Helia adetto Et diflfeHelia a l opbeti di Baal elegitiue uno bue? et fate uoi primaipero che fie te piui& muocati momi di uoftri idiii et no m puonete fuoco Jquali tolto il bue ebe ghauea dato fecero cofi et inuocauano ilnome diBaal dalla mattina infine ad meso di dicendo «Baal exaudifci noii’Et non era ucce ne cbi refpondeffe^Etpaf fauano lai tare che aueano fado et eflfendo già mezzo di Helia facea beffe de loro et dicea.Gndate con magiore ucce eglie idio et forfi ebeffa ad fauellare ouero ebe glie nella loggia o m maio forfi dormeiaccio ebe fi fuegli .Et gndauano con gran di uoci:& fecondo il modo loro fitaghauano con lancette tato ebe tutti fi bagna nano di fangue.Et paffato il mezzo'di et egli no propbetandoigia era uenuto il té po che folcano offerirei! facrificioJ&non era uoce*4& non era chi refpódeffeiet no attédea alloro che orauano.EtHeliadille adtuttoil populo.Veniteadme.Etan dato ilpopulo allui*. concio lai tare didio il quale eradiffato.Et tolfe.xii,pietre fe condo il numero delle, xii. tribù difigliuoli di lacob : alquale fu fatta laparola di dio dicendo.il tuo nomefara ifraeLEt di quelle pietre hediffico lai tare mnel no me didto . Et fece uno condurlo dacqua quafi per dui piccoli altari dintorno alai/ tare^Etcompuofele legme.Etdiuife il bueper membra et puofelo fopra lelegma et dille.Empiete quatto ydne dacqua et fpargietele fopra lo bolocauffo et fopra lelegma.Et anche diffe fate cofi unaltra uoltaJquali fatto cofi la fegonda uoita dife.Anchefatecofi la terza uoltaìSi laequa correa intorno ad laltare;& la foffa del condolo fu empiuta dacqua(Et efìendoiil tépo da offerire lo bolocauffo appref/ fandofi Helia diffe,Signore idio dabraam et difrael demoftra oggi che tu lie idio dilraehetchio fono il tuo feruotet fecondo il tuo comandamento ho fatto tutte quelle cole.Exaudi me fignoreiacao che quello populo appari che tu fie iclio dff rael. ru ai conuertiti illoro cuori unaltra uoita. Et il fuoco didio cadde da cielo et diuoro lo holocauftoiet lelegmaiet le pietreiet la poluere:et laequa cberanel con/ dotto leccbo. Laquale cofa ueduto tutto il populo cadde nel uifo loro 6ù differof Il fignoreeffo e dioici fignore e fio e dio: Et Helia diffe loro,Pigliati ipretj 6C ifacet doti di Baah& folo uno non campi diloro* Iqualiprefi Helia gii meno al fiume di Cifoni& mi ghuccife.Et dille Helia ad Acbab, Va & mangia et bei pero cbcgli fo no di molta pioua.Et andò Achab ad mangiare et a bere.Etafcende nella fonami/ ta del monte carmelloiet tutto chinato in terra puofe il uifo fuo tra legenochia fue,Et diffe al fante fuo, Afcendi et guarda uerfo il mare. Il quale andò et guardo et diffe.non e nulla,Et anche Helia glie diffe. Va et torna fette uolteiet la leptima uoita,Ecco una nuuoletta piccola quafi comelaftatura duhuomo afcédeadelma redi quale diffe.Vaet di ad Acbab.Giugni il tuo cartolacelo che la pioua non ti colga,Et uoltandofi la &C quaiicieli fi ifcurarono et nuuohet uenti furono fatti etgtandepiouaiEtAchabandoffeneinlezrabel, Etlamanodeidio fufattafopra de Heliat& auendo tlombi cinti corea innanzi ad Acbab tanto che uenne in lesta/ bel. C,X1X, T Acbab nuncio ad lezabel tutto quello che Helia auea fattoìSi come I , tutti ipropheti auea morti di coltello,Et lezabel mando dicendo p uno meffagio ad Helia.Qpefto me facciano gli dui et quello adgionga fedo --M J mane a quella bora non faro alamma tua quello ella fatto alanima du uo diloro. Et Helia teme etandauafene ladoumque lauolonta loportaua.Et ué uefene i Berfabee di Giudai&lafcio iui il fuo fate* &àdoffene nel difett0 P I(Pa'' tio dunodiei 6c effédo uenuto fededo fotto uno geneuro domàdo alanima f*Ja di morire et dilfe,Signore emibafta togli lammamiainó fono io megliore cbeipadri meiiEt gittoffi f terraiet adormétoffi alòbra del gmeuro.Et ecco lagelo didio iltoc ebo et diife.Iffa fu magia et bcùEtguardàdofi ai capo uidde unopane fatto fotto la cerniere; & uno uafedacquaset mangio et bette* Etancboferadormento, Etri torno langelo dtdio la feconda uolta et toccollo etdifle.Ifta fu magia et beui peto che tu ai ad fare grande uiaJi quale leuandofi mangio 8>C bcue.Etandò in. fortezza di quello cibo,xLdi et,xl,node mfino al montedidio Oreb*Et uenuto mi iftette in una fpeÌoncba,Et ecco la parola didio alui etdiffigli*Obe faitu quiritta Helia^ Et egli rifpofe & diffejo oe zeliate di zelo per lo fignore idio degli exercitnpo che anno rottoli padodel fignore ifiglmoli difraeltituoialtari anno guaftoituoig pbeti anno morti; etiono rimalo io folo; et uanno cercandolanimamia pertorla ma.Et dilfelangelo didio alluuEfcifuori*Etifl:anelmonte dinanzi adio*Etecco cbellignorepaiferaet uno fpinto grande et forte, il qualefi conuertirai monti et compera le pietre dinanzi al fignorete non e nel fpinto el fignore.Et dopo lo fpin to commotioneietnone nella comimotioneil lignote,Et dopo la commotione tuo cote non e nel fuoco il fignore. Et dopo il fuoco il fibillo duno uento fubtile* La quale cola udita Eielia coperfe il uolto fuo col màtello,Et ufeendo iftette nelluf ciò della fpeloncba,Et ecco aliuiunauoce etdiffe.Cbe faitu tu quiHeiialEtque g^li refpuofe,0 zelato di zelo per el fignore idio degli exerciti pero ebe ifigliuoli difrael ino rotto il luopaCdomandate Beelzebub idio dacaron feio camperò de 1 quella mia infirmita* Et langelo de dio fauello ad Helta tefbi tc dicendo, Iftafufo*, & afcendi rincontro ai meffaggi del re di Sàmanaià: dirai loro,No e egliidio i ifrael,Et uoi andate ado w ^mandare configli© ad Beelzebub idio dacharont’ Perla quale fa queRo dice el fignore,Del ledo nel quale tuie montato non defeenderaitma morrai di morte.Etandoffene Helia, Et imeffaggi retornarono ad Ochozia,!! qua le dille loro,Perche fetti tornatii’Et quelli refpuofero allui,Vno buomo uenne in contro ad noi & diffe.Retornate al recheuimandaià: dinteglie,Quello diceil fig nore, Manditu adomandare configlio ad Beelzebub idio dacharon: quali non fia dio in ifraeEEr pero delledo nel quale tufei montato non defeenderaitma mori/ rai di morte* Et egli dilfe alloro. Diche figura & babito era Ihnomo che ui uenne mcontrot&cbe ue dilfequefle paro le. Eco! oro differo allui.Egii era biomo peiofo & era cinto alle rene duno cingolo de pelle J1 quale diflfe.Eglie Heha tefoite.Et mi do uno capitano di cinquata huomim & m leme con lui tutti cinquanta i quali eia fotto di lui.Iquali andò ad Helia che fedea nella fum ita del móte.Etdiflfe.Huomo didio il re comanda che tu defcendi allui.Et Helia refpuofe ad quello capitano Si. dilfe .Scio fono buomo didioidefcenda fuocodacieloi&diuon te&cmquàtatuoi compagni,Et difeefe fuocbo da cielo &:diuoro lui*,3<: gli cinquanta erano con lui. Et anebo mando uno altro capitano di cinquanta! Se iuoi cinquanta concilo lui. Il quale gli fauello &difife.Huomo didio quello dice il re.Prefto defcédi.Et nfpuofc Heha dilfe .Se io fonhuomo didio defcédafuochodacielo:6<: deuori te &ituoi cinquanta.Et difeefe il fuocbo da cielo :&deuoro luieglt cinquanta Tuoi. Et mido Se 1 anima di tuoi ferui iquah fono meco.Ecco cbel fuocbo didio e difeefo da cielo Se badeuoratoidui principi primi di cinquanta: & cinquanta iquall erano coneffo loro. Onde io te priego che tu abbi mifehcordia dellanima mia . Et langelo di dio dilfe ad Helia.Defcendi con lui non dubitare .Et leuolìGu& defeendero conelfo lui al re Se diffe allui.Quello dice il fignore pero ebe tu mandalli Se domandarti co figlio ad Beelzebub idio dacbaron quafi come non forte dio m ifrael dai quale tu poterti adimandare refpofta.Pero del ledo fopra il quale tu fe montato non defeé derar.ma tu morirai di morte.Et mori fecondo la parola didio laquale auea detta p Helia.Etloram fuo fratello regno per lui nel fecondo anno de loram figliuolo de lofapbat rede giudatpero che non auea figliuolo.Tutto laltto di fatti di Ochozis, iquah eglnopero no e egli fenpto nel libro di fatti del re difiaeli C* ^ .T uolendo idio ieuare Heha in cielo peruento mteruenne che Heha u, I—< Helifeo andauano digalgala. Et Heha dille ad Heltfeo. Siedi qutritta pero cbel fignore mi manda mfmo adBetbel. Aiquale dilfe He i eo ult e A- il rtgnore Se uiue iamma tua cbio non ti lafcero.Et uenuti m eu. LIB.ro QVARTQ tifarono i ftgliuoM propheti iquali habi'tauanomBetheladHelifeo.Et differo allm.Saitu che idio oggi forra dati il tuo fignore.il quale refpuofe.Et io tifo & fta te quieti. Et Helia difle ad Helifeo.Siedi qui pero chel % no remi midi in gienco Et quegli diffeuiua il fignore Se uiuc lanimatua chio non ti lafcero. Et uenuti m gierico ifigliuoli di propheti che erano m gt'enco andarono ad Helifeo: Sé difiero allui.Non iaitu chel (ignore forra oggi il tuo fignore date.Sc egli diflfe.Io ilfo ifta te quieti.Et Heliadifie ad lui fiediqui pero chel fignoremi manda al giordano.il quale dille urne il fignore & uiue lanima tua chio non ti laficiero; & andare»© m fieme.Et anquantabuominidi figliuoli di qipheti fi ilfeguittarcyioiquali lìeftc/ ro ad rincontro da la lunga.Et eglino dm iftauano fopra il giordano.Et rolfe Helia el mantello fuo:5<: auiluppollo &: conefio percofifeiacque Se diuiferfi da ogni parte i Se amendui palparono per feccho.Et paffati loro Heliadiffe ad Helifeo domanda quello che tu uuogh chio ti faccia prima che fia tolto date.Et Helileo difie io prie .| go chel tuo fpmto fta>duplicaro m meni quale refpuofecola difficileai domadato Ma fe tu mi uederai quando io ferro tolto date: quello che tu ai domandato, fata fattotMa fe tu non me uederai non fita.Et andando eglino & fauellàdo: ecco imo carro di fuocho Se caualli di fuocho &:partie loro lunodalaltro.Etafccndeo Helia peruento incielo. Et Hehfeo il uedea Se gridaua paderemio padre mio il carro ds Ifrael 5d la fua guidai noi uedde da quindi man21.Et prefe le fue ueftimenta SCdi uifile m due parte. Et tolfeil mantello diHelia il quale era chadutoallui.Et toma to ifiette fopra la ripa del giordano.Et coi mantello de Helia il quale erachaduto pei coffe iacque :& nò fe diuifero.Et diffe.Doue elodio de HelialEt ancora pcofie laeque & diuiferfi di li Se di qua:&palio HelifeoiEt ueggiédo ifiglmoli di ,pphm che erano in giencho che iftauano rincontro dilTeno.Lo fpinrode Helta e ripofia toinHelifeoTEt uenuti incòtto allui adoioilo chinati 1 tetra Se differo aliui.Ecco che conefib ituoi fimi fono cinquanta forti huomini iquali poifono andare Se cer/ chare per lo tuo fignore:accio chel lo fpmto del fignore ibrfi no labbia toltogip tato in uno monte oueto m una ualie.Ai quali d^fife non ui mandate.E conftmv Celo tanto chegli confenti Se diffie.Mandatiui Se mandaroui cinquanta buommi» I quali cerchati tre di noltrouarono Se re tornarono allui.Etegli habittaua in giert cho Sddmeloro.Nonui dilfùo nò ui mandatei’Et gli buommi delia citta difiono adHelifeo.Ecco labitatione di quella citta e optima ficome tu fignoreuidi.Malac quelono pefiime:& latcrraiflenle.Et quegli dille.Reccatemi uno uafo nuouo: mitctmi del fale.Ii quale portato allui andoile alle fonti delle acque Se mifeue il fa le.Et diffe .Qitefìo dice il fignere.^o o fanate quelle acque & non feraf quelle piu la molte ne flerihtade.Et furono fanatelàcquemfmo ad queflo tempo fecondo la parola che Hehfeo ghe dille.Et ìeuofe di quello luoco Elelifeo Si andò m Bethel. Et andando per la ma alcuni fanciulli piccoli ufcitono de la citta Si facceano beffe di lui dicendo. Affondi caluo afcendi caluo.Il quale quando egli gii uidce glie ma/ lediffe nel nome dtd ot&uffiroLO dui orfi delboffho & ucaleno di loro quaranta due fanciulli,Et indi fenando in monte carmelo Si indi fenando in Sammaua .C. Ili* Tloramfighuolo di Achab regno fopra Ifrael in Samaria nel.xvm .ano , L di lofaphat re di giuda. Et regno .xu.anm.Et fece male nel cófpedodel fignore.Mano fi come ilfuo padre & la fua madre.pochcgh toifekfta Jl—-/ tue di Baal le quale hauea fatteli fuo padre.Maegh fa collo a ipeccati di leroboà figliuolo di Nabath il quale fece peccare ifraehet non fi parti daioro. Ma Mefa redi Moabgouernauamoltepeccore&pagauaal redifrael. C .M.agnelli & C.M.dimòtomcon la loto lana.Et (fiondo morto Achab rcpette elpado il quale auea col re difrael.Et ufci lotamin quello di de Sàmana & anumero tutto iiraeh DE RE, Ft mando a Tofapbat re de giuda dicendo .Re di Moab fé partito da me meni meco allabattagliacentra di Moàb-Il quale refpuore.Io uerro.Quello che mio etuo & il popolo mio e populo tuo 5i icaualh mei fono tuoi.Etdiffe.Per quale uiaàdaremo Et quegli refpuofe. Perlo diferto de Idumea. Et andarono il re difraeh & il re di giu dai Si il re di edoni Mandando circondarono .viudu òdofle non auea acqua: ne glianimaii eberano conefTo loro.Et dilTe il re difrael.Otme.Oime.Oimetel lignote ha tannati noi tre re per darne nellemani di iVloab»Et rolapbatd^iTe.E egi ueruno propheta didio per lo quale noi polliamo pregare idio.Et refpuofe uno di ferm del redifrael.Ecco qui Helifeo figliuolo di Saphat il quale deua laequa alle mani de Bella.Etdilfelofapbat.E la parola didio conluhEt quegli diffe fie.Et andò aliai il re difrael àC lofap bar &eire de edon.EtdilTe Helifeoalredifrael.Cbeaitu afta te mecoi uattem a propheti del tuo padre:5d della tua madre.Et il re difraeldilf- al lui.Perche il fignore ba congregati quelli tre re per dargli nelle mani di Moab 1 Et d;iTe Helifeo.^iue il fignore dello exercito nel cui conlpetto io fio che fe io no mi uergognaffi per laprefenzia di lofopbatcbe io non taueria pure ne atteffo ne guar dato.Óra mi fate uenire uno cantatore.Et cantando il catare la mano didio fo lata forra dilluiiSc diffe •Quello dice il fignore. Fatte nel ledo di quefto fiume folle SC foffe .Quefto dice il fignore uoi non uederete ne uento ne piouatSC quefto ledo fe rem perad acqua: Si bercte uoi Scie famiglie uoftreSC ghanimali uoftri.Et quefto e poco nei conlpetto del lignote; Onde anco ghdara Moab nelle uoftre mamioC peot tera ogne citta fornita:SC ogne citta eleda.Et taglierete ogni arbore frudiferoxSi oO turerete tutte le fonti deilacquaiSC ogni buono campo coprerete di faifi. Et fatta la mattatma quando le fuole ofternre il facnficiorSc laeque ueniano per la ma di edo Etto rem piu ta la terradacqua.Ettutti quelli di Moab udendo che quegli re anda uano ad combattere contro adioro chiamarono tutti quegli chetano cinti di (opra danne 8C iftettero nella frontiera. Et la prima mattina leuandofi gialeuato il loie Pia rincontro alacque uiddero gli Moabiti laeque rolfe come fangue & dilfero Que fio e fangue danne egli ano combattuto i re infieme e anno tagliato luno Ultra era Moab uattene alla preda,Et andaronfene nel campo difrael.Et ifrael fileuo: &C percofte Moab .Et egli fugirono dinanzi alloro. Et uenneto colloro che aueano uito.Et percoffero Moab Se diftecero la attaiSc ciafcuno gittando una pietra tempi crono tutti icampi optimi Se oberarono tutte le fonti dellacquatSe tutti gliarbori frudifen tagli aro no; fi che folamenteremanferole mure eberano di terra.Etfu cir condata U cita da quegli che portauano le fronde:5e grande parte ne fu deffada. la quale co fa uegicndo il re di Moab ciocche mimici aueano mnto tolfero con fe co h uomini darmeper pcuottere nei campo del re de edon Sino* poterono .Onde tolfe il fuo figliuolo primogenito il quale douea regnare dopo lui: & fecene facnft ciò m fole mura.Et fu fatta grande indignatione in ifrael.Et m contenente fe parti cono dalui Si utornarono nelle terre loro. *C. ÌIII . X una feminadelle moglie di propbeti gridaua ad Helifeo dicendo. H tuo feruo mio manto e morto Si tu fai chel tuo feruo temeua dome'deo Eteccho che uno fuo creditore fie uenuto pertorre dui fooi figliuoli per I j fuol fecui.Alaquaic diffe H^lifco. Che uogli tu chic ti faccia! Dimi che aitu incafa tua.Et quegli refpuofe.Io ferua tua no e m cafa nulla fono uno poco dolio del quale mi unga. Alaquale egli dilfe uaadimanda alle ferue tue uafa uoite non pocheiSientrain cafa Si ferra lulcio.Quando tu Si ituoi figliuoli fareteden tro Si di quello metti in tutte quelle uafa:Si quando farrano piene tolo. t an o quella fenama Si ferro lufcioiSiftando dentro ella Si ifigliuoii :Siquiglipoft^ua^o le uala:3i ella ui mette loiio.Et elfendo piene le uafa diffe al foo ig iuo o* ancora uno ualo.Et quegli refpuofe. Bonueuaiapiu. Et riflette o io. que a LIBRO QyARTO uenne & figniFicollo a! hnomo didio*Et quelgi diìTe^Va uendi lofio & redi quello che tu dee al tuo creditore.Edelaltro multe tu &C ituoi figliuoli.Et uenuto uno di Helifeo p.iffaua p una attadeiEt era mi una grande femina la quale il tenne ama ^riare conici il pane.La quale dille al fuo marito.Io cófidero che quello ehuotno didio 5d lanflo: il qualeifpelTe uolte palla da noi .Onde facciamo una faietta picco la.&pognàui unoled:o&: unamenfa& una fedta& uno candeliere5& quàdo uerra adnoi fidata im.Etuenne uno di chegliuegnendoalloro.Si ripofoiurEtd;{Tead Gyezifuo fante chiama quella femina Sunamite.La quale chiamata & ella iftaendo dinanzi allui dille allo fante .Di alci .Ecco che continuamente tuciaimimftratom tutte le cole.Che uuoglituchio facciaiEtai tu aflàre nulla che dadi bifogno chio fauelii pette al re onero al prenape della millicia .La quale refpuole io h ab ito nel mezzo dei mio popolo.Et quegli difle.Cbe uuogli cbio fàcaafEt Gyezi dilTe. No domahdare+Ellanon ha figliuolo el fuo manto e anticho.Et comando chelia chia maffe.La qualechiamata iftando allufcio dilTe allei. In quello tempo & f quella medefima ora: fi aureti ulta aurai figliuolo uno nel corpo.Et ella refpuole.Signore mio huomo didioio ti priego che alla tua fcrua tu nogh diche le bufie .Et cócepete la femina&I partorì figliuolo uno in quello tempom quella medefima bora che hauea detto Hehfeo. Et crebbe il fanciuollo. Et uenuto uno di ufcito al fuo padre amen tori dille al fuo padre. Doline il capo.Et elio diffeal fante.Tollo 8£ portalo alla madre fua.il quale tolto portello alla madre lua.Ella felpupfe m fulegieno chia infine al mezzo di & mono. Et andò Se può fello fopra illedo delhuomo didio & ferro lufao.Et ufcita fuori chiamo al fuo manto & dille Jo n priego che tu mi mandi uno di fanti &C la fina accio chio corra infine al huomo didio de retorni in co tanente.Et quello diffe.Per qual cagione uaitu allui oggi (Non e kalende nel fabba to. Et ella refpuofe andrò ui. Et fello la fino 6c dilTe al fante. Menatami 6C non tarda re:& fa quello chic ti comando. Et andoiTene& uenne ali huomo didio nel monte carmello.Et Ihuomo didio ueggiédola dmeontto dilTe a Gyezi luo feruigiale,Ecco quella Sunamite uagli incontro: &C digiu Iftanno tutte lecofe diritte per ti&p 10 tuo mantofLa quale refpuofe diritte.Et uenu ta ella allbuomo didjo nel monte ptele ifuoi piedue Gyezi fi fecemnàzi per leuatla.Etlbuomo didio dilfe.Lafciala Rare pero che lamma fua fiem amaritudme, El fignore me la celiato; &C non mela mamfeflato.La quale diffe. Do mandai io figliuolo al mio fignorefNon ti di ili no fare beffe de mifEt quigli diffe a Gyezi.Cingi ituoi lombisSó mogli nella tua mano 11 mio baffone de uann e .Se hnomo ti feontra noi fallutare.Et fe alcuno (aiuterà te non gli refpondere.Et porrai il mio baffone fopra il uifo del fanciu Ilo, M a la madre del ianciuoio dille uiue il fignore:8cuiuelamma mia chio no ti lafciero. Onde egli fileno :& feguittaua lei,Et Gyezi era palfato innanzi.Et auea poffo il baffone fopra il uifo del ianciullo:6e non auea ucce ne fentimento Se ritorno mcontro.Et fif nifi cogli dicendo.il fanciullo none refufcitato*EtHehfeo entro incafa:&giazea il fan ciuilo morto infuliedo fuo,Et entrato dentro ferro lufcio;^ iffado egli dentro col fanciullo : 8e adoro adio de afcelfe e pofiffe fopra il puto:&i poie la boccha fua fopra la boccha del puto:& ghuochi fopra gliuochi del fanciulo: & le mani fua (oprile mani del fanciullomcuruolfi fopra lui & la carne delfanciullo firefcaldo .Etegli fi leuo:&: andò una uolta per la cafa la & qua.Et anebo afeendee & corncolfi fopra lur,& Sbadiglio il fanciullo Jepte uolte Oc aperfe ghochu&chiamo Gyezi & dille Chiama queita Sùamite.La qle chiamata entro allui,Etesii diffe allei tuocdi lituo figliuolo,Et quella uenne:& caddeglie aipieduSi adoro fopra la terrai tolte il fuo figliuolo 5e ufcio fuori,Et Helifeo fe retorno in galgala.Et era m quella citta fame & ifighuoli di q^pheti babitauano nei fuo cófpetto. Et diffe ad uno di fuoi femidort Poni una grande pentolai SC cuoci alcun mauanda per li figliuoli di propbeti». Et DE RE, ìfy imo urcitonelcatnpo,per colgliere berbe faluatiche trouoffi quafi coinè una ulte faluaticha: & tolfedi quelle colloqutntidie campeftre & empi effe ne il mantello & tornato mefele nella pentolai pero che non fapea quello che fufTe, Et puofono quella uiuanda dinanzi ah compagni! accio cbemangiafTero, Et adagiando egli di quello cotto gridarono, O huomo didio la morte e nella pen tola & non poterono mangiare,Et Helifeo dille reccatemi della farina. Et hauendola portata mifeia nella pentola & difTe,Danne ad quella gente che mangia & non fu nulla damahtudme nella pentola,E uno buorno uenne di Bafalifa & portaua ai buomo didio pani de le pnmicie e uenti pam dorso 8>C grano nuouo nella fua faccbuccia.Etegli difle dal lo ad quello populo che mangi,Et refpuofe allui il fuo minillro,Et quàto e quello cbioil ponga mnàzi a cento buommif Et .quegli dille. Anche al populo diche ma gì,Pero che quello dice il fignoreód mangirannot3auid*.& feceno loro re leroboam figliuolo di Nabatb. Pero cheleroboam patti Ifrael dadio:& fecielo peccare digraui peccato.Et andato no i figliuoli difrael m tutti ipeccati di leroboam iquali baueano fatto non fepar tironodaefTì tato che idio tolfe ma Ifrael dai fuo confpedo.Sicome egli auea dee to per tutti ifuoi ferui propheti.Onde che Ifrael fu tranflatato della terra fua nella terra dighafym infine ad quefto tempo .Et il re dighafyrn meno gente di Baby io/ ma;&de Chutat«3Cde Hayat: di Emath:& di Sepbaruami's& puoiegìi nella citta di Samaria per gli figliuoli difrael uquali po(lederono Samaria & habittarono le fue cittadi.Et poi che cominciarono adhabittaremi nontemeano idio.Et màdo idio inioro leoni iquali gli ucci de ano. Et fu anunciato aire diguallyrinóc detto.Lagente laquale tu ai polla m Sàmana.&l nelle cittadi ad babirare non fa la leggie dello dio delia terra.Et ba mandato idio inioro leonuEt eccbo cheghuccidono pero che no fanno il modo dello idio della terra,Et comàdo lo redigiia(yri dicendo,Menate la uno di facerdoti di quali uoi menafte indi pregionit & uada habiti contilo loro* mfegni loro la leggie dello idio della terra,Et uenuto uno difacerdoti diquali era no (lati menati in pregione di Samaria habito m Betbeh& mfignaua loro come do ueffe adorare idio.Et ciafcuna gente fabneo lo fuo idioìfiC puoleli nelli tempii alti iquali aueano fatti in Sàmariasgente algente per le fue cittademelle quale habita uano.Giihuomini di Babylonia lecere SochothBenotb, MagUhuomimdiCbute feceroNergel.EtquellideEmatb feceno Afima.EtglieueifecenoNabaacOc farcha Et quelli chetano di Sepharuaim ardeano ifigliuoli nel fuocbo ad Ramaleth di Anameletb dii di Sepharuaim fiinò dimeno adorauano idio.Et feceno ad Icfacer/ doti diluochi alti digliultimidel populo.Si poneuagh nelli tempii alti Rimi. Et ado rauano idio & fermano ahi loro idu fecondo lufanzadelle genti delie quali erano trafiatati m Samaria, Et infine al di prefente fegmttano il modo anucbo.Non te/ mono idio &i nò obferuano gliordinamétifuoi di igiudicu di laleggie de il comàda mento il quale auea comandato idio a ifigliuoli di lacob il quale nomino Iftael & auea fatto pado concilo loro:& anca comandato loro dicendo* Non temete gli dii daltrui:& non gli adorati*^ non fatti loro facrifiai:ma al uoftto fignore idio il quale uitraffe della terra degypto ingràde fortezza &C brado diftefo dui temete! Si alm adorateli alni facnficate*Et leobferuàzeSdgiudicn Se laleggie &ilcomidamé toche ui fcnpfe feruatelo:& fatelopogni tépo & nó temetegli dii dal tr un Et no ut domentic fate il pado el quale io o fatto coneffo uoi;& non adorate gl taltrui idtit ma temete il uoftro fignoreidio: elui uehberera delle mani di tutti uoftri nemici. Et loro nolubidironotma fecódo la ina prima ufanza faceano*Onde quelle genti tc fnerono idioima non dimeno feruiano alloro idoli* Onde che illoro figliuoli & ne poti fanno come feceno loro mimo al di prefente. *C* XVIII. w y El terzo anno di Ofce figliuolo di Helaredifrael regno Ezechia figlino . lo di Acbaz re di giuda*Quando comincio ad regnare era dt.xxv*anm:<3£ ,xxvnn*anni regno m HiemfalemXa fua madre ebbe nome Abifa figli i noia di Zachana.Et fece bene nel confpedo didio fecondo tutto quello che fece il iuo padre Damd*Egli difcipo illuoghi aìtt:& liaccho le llatue:&: taglio ibofchiiSi ilpezzo iferpenti derame che fece M oyfe.Onde infmo ad quello tempo il figliuolidifrael glie offermano icenfo!& chiamollo noeftani&: ifpero nel Ugno reidiodiiraebOndecbe dopo lui non f u fimilleallui di tutti i redigiudame anco ra di quegli che paffino dinanzi allui.Et accoftofle ai fignore Se non fe parti dalle fue me,Et fece ifuoi comandamenti il quali idio hauea comandati a Moyfe.Et po eraidio coneffo lui in tutte quelle coieiaile quali egli procedea fi fiportau a tatua/ mentc.Et ribello contro al re diglufytu Si nongli lerui Egli percoile d hrlifter in fino Agaza:& tu tti il loro confini dallato tre delle guardie mimo alla citta murata Nel quarto anno del re Ezechia ,1 quale erari ieptlmo anno d, Ofec figlmolo di Bela re dlfrael.Salmanafar re digliafym lenando r Samaria & combattella Se prefe la Fdono tre ann cioè il fexto anno di Ezechia cioè il nono dt Ofee re difrael tu prefa Sàmana.Et.l red.gl.afymttaflato.lrael nella terradiglxafym.Et colocogl. in Ballata in Abor dumi di Go zzar nella citta di quegli dimediaspero che no udì tono la ucce del fuo lignote idiotanzi tappino ipach Se no iecero tutto quello che il fcruo didio Moyfe auea comandato.Nebxmuanno dei re fczechiaaicende Cena ebenb re digliafyni ad tutte le cittadi fornite digiuda & prefeie*Et allotta il re Eze eh la di giuda mando meffaggi al re dighafym m Lachis dicendo* Io o peccato: ma partiti dame.Et io porterò tutto quello che me dirai.Et impuofe li re digliafyn ad Ezechia re di aiuda.ccc.talentidanéto:&*ccc.doro.Onde che Ezechia gli diede tut to lanento il quale fi ttouo nel tempio didio & nc tbefori del re. Et m quello tem/ do Ezecbu rompe leporte del tempio didio:&le piaftre delloro ebegh auea cogitate file diede al re dighafyrii .Et il re digli afyriimando Thatban & Rapfacen de lachis ad Ezechia re conpoflente mano in Hiemfalena.Iquah uenuti m Hierufalem ifte teropn ffo al condolo delacquadelapifcma di fopra la qual e nella ma del campo del tintoresfic chiamarono il re.Et ufao fuori aloro Eliachim figliuolo delchia pre poRo della caia & fobria ifcriuanoi& loaber figliuolo diAfapbadi cementarli .Et Rapfaces diffeioro-Fauellatead Ezechia & dirigile. Quefto dice il re grande il re digliafyru.Chefiduzia e quella per iaquale tu ti fforzi; a tu forti fatto configli di combattere.Inchi confidi che prefumi de rebellarei Ora fpen tu nel mazza de a càna fobia ciò e EgyptofSoprala qle le ihuino fapoggiera iirópera adfato:5i itrara la fua manoiSc forrerali la mano.Co fi e Pharaone re degypto ad tutti queg i ex fe confidiano inlm.E fe uoime ditemoi ci confidiamo nel noflro fignorc i io* o e egli quefto ai quale Ezechia tolfe tutu illuoghi alti & gli altari. Et cornano a giuda & a Hiemtaiem dicendo.Dinanzi ad quefto aitare adorerete inHieruiaiet» LIBRO QVARTO Et peto ucnite bora al mio fignorere digHafynAEt daroui duamilia caualli 6C uederete le uoi potete aviere dauci caualcatoruEt come dumque ponete refiftere di nanzi ad uno di baroni diminimi ferui del mio fignore.O haucte uoi ifperanza m Egypto per la mulmudine della carta e de caualienuSono louenuto quintta fanza uolonta del ngnore adifiàre quello luogo cioè ad quella terra Si diffarlafEi fignor dille ad me. Afcendi ad quella terra edili alla Et differo Heliacbim f igliuolo dt Hel chia Si Sobna Si Ioae &c Raplaces.Noi te preghiamo che tu ci fauelli a noi tuoi fer ui amodo difymipero che noi entendiamo coteila lingua:Si non ci faueilare giudat chotudendo il populo d quale era fopraiì muro..Refpuoi e loro Rapfaces SidiiFe. Or il mio lignore non agli mandato me al tuo fignore Si ad te adire quelle parole de non aglihuommi che ìdano Copra il muro accio che mangino Io (lercbo loro Si beano lurmafua concito uodEt biette Rapfaces;8i grido con grandi uoce dicendo. Io ui dico udite udite le parole del re grande re digliafyriuQuello dice il re non in gannì uoi Ezechia:pero che non ui potrà liberare dele mie mani,Et non ui diafperà za del Cigno re dicendo,Il Cignore ci liberata :8c non Cara data la atta nelh mani del re digliaCyrn.Non entendiate Ezechia pero cbel re digliaCynidice,Quello fate me co che ue Cia utileiSi ufcite ad me. Et aaCcuno mangierà della Cua uigna &C del luo ficorSi berettedelacqua delle uollre citterneitanto cbio uegma:Si trahmiteioui nel la terra laquale e Cimigli ante allauoflrannterra abondeuole Si frugifera Si terra di pane Si di uino Si dohui Si de olio Si di meletSi uiuerette Si non morrete,Nó uogii ate entendere Ezechiagl quale ue inganno dicédo il fignore ci liberata. Or nó uide te uoi che gli du de iegiente non ano potuto liberare la terra loro delle mani digli afym ciò e del re.Douc lo dio di Ematb Si Arpharf.Doue lo idio di Sepbaruaimi Ana:Si AuafAnno egli liberata Samaria delia mia manofQuali Cono quelli tra tut tigli dii delie terreiiquali abiano liberatele terre loro cielic mie mani, else poba il Cignoreliberare Hierufalem delie mie manif Et biette quieto b populotSi non ref puofe loro nulla,Pero che bautano comandaméto dal re dmd nrpódere nulla «Et ué neHeliacbxm figliuolo delcbiaprepoCto della caladi Sobnaicnuano Si loahe fi/ gli violo di Aiapb di comentaru con le ueftimenta Cquarciate Si nunciorono al re le parole di Raplaces. .C, X V11 f [, ~qr' Equali parole udite il re Ezechia Cquarao le lue ueflimentatSi copcrCefl di tacco,Et entro nella cala didio.Et mando Hebachim fautore delia ca CatSi Sobna Ccriuano. Et ghantichi Cacerdoti uetliti di faccoad Claia JL—V ^pheta figliuolo damos .1 quali differo .Quello dice ad Ezechia. Quello di fie di ditribulatione:Si direptenfioneiSi di biaflime.I figliuoli uennero mimo al parto.Et non aueaforzadi partorire quella che douea partoriie.Se forfi il tuo Cig remtendeffeleparoledi Rapfaces il quale mando il re digliafym Cuo lignote ad nmproperare adiouiuenteiSi reprendere di parolebe quali ae udite il tuo Cignore idioionde fa oratione per le reliquie cheli trouano,Et uennero beruidei te hze/ chia ad ECaia.Et dille loro Efaia. Dirette coli al uoflro fignore. Quello dice il Cig/ no re.Non abbiati paura.dere parole le quali uoi auete udì temperie quale ilemi del re dighafyru ano blafft ma tornea cebo cbiomàderolorofpmto.LtentenderanrìO meffagguSi ritornerà nella terra Cu a. Si fai olio cadere di coltello nella tua rena. Et torno Rapfaces4,&trouo il tedighaiyrii che ccmbattea Lotnan. Pero che lui au< a udito chef Cera pai tiro de tachis, Et auenco'udtto lite dighafynide Iharacare di Ethiopia per quelli che la ubo dicendo.Eccbo chele utcìto per combattere con te Et andando contro adlubmando meflaggi ad Ezechia dicedo.Quetlo ditte ad Eze chia te di giuda Non tenganm il tuo loio nel quale tu ai fpeianza.Sc no dire ir re tufalem non Caia data nelle manidei re diglialyiu.Iu medtfimo ai udito quello che gh re digliatym ano Catto ad tutte le terre iicome lanno deffatte. Pei© potrai D E RE . . ifcampare tu Co Io f Or anno ìi dii delle genti ciafcuno Iibeiafo ie loro terre le qualf «no dtffacfte k mei padri;ao e Goza Oc Ara di Refephi òi ifiglmoli di Edem iqualf erano in Thelafar.Doue il re di Ematbr&dre di Arphat: Sdii re della citta di Se/ pharuaim Ana Si AuaiEt tolte Ezechia lettere dimano dimafTaggUiSd lettele andò iTene alla cafa didio.Et fparleie nel confpedo didioi&oro dinanzi dallui dicendo Signore idio difraei il quale fiedi Copra icherubintu fole feidio di tutti i re della terra*, tu faceftì il cielo & la terra .Inchina iorechie tuoe Si mtédi:& apri gliuochi tui & uidi:& intendi tutte le parole di Senachetibnl quale mando ad rimproperare ad no ilo idio umente» Veramente fignore gli re dighaCyrii difciparono leganti: òi le terre di tutti il loro idii:& mifergli nel fuocho.Impercio che non erano idiianzi erano opere delle mani digli huomim legni Si pietre & diffeziergh.Ora fignorc no (Irò idioface falui delemani Tue accio che tu foto fé idxo. Et Efaia figli noto damo» mando dicendo ad Ezechia.Qiicfto dice il (ignoreiddiodirraeLQuaio tu ai prega to ad me di Senacherihre digliafyru o udito.Qiieftoe quello che idio a detto diluì Egli ta ('pregiatati atti remdratata uergiene figliuola di Sion figliuola di Hieru/ (aie,Egli muoue il fuo capo dietro ad te figliuola di.Hierufaiem.Cuiai tunmpro peratotcui ai tu nmbrucatoicui ai tu biehimato:contra cui ai tu ieuato lauoce tua & ai Ieuato in alto gliuochn tuoii contro al (andrò difraei. Per mano di tuoi ierui femproporahiai fignore òi dicefln Con la moltitudine delle mee carra montai in alt^zsadi monti nella fu a fornita delibano:»^ tagliai ifuoi alti cedri 5 ifuoi eledri abetiÌ& entrai mimo aifuoi termini Io tagliai il boicho fuodi carmelloi 6ioc be/ nute delacque daltruiiEconleueltisdedi mei piedi io o iiccato laeque feirace.Nó ai tu udito quello cbio feci nel pnncipioidal tempo anticno io il feciiòi olio mena to. Et far rane in ruma di poggi di combattitori dele citta torni te: Si quelle che feg gono in eflehumile dimano torneranno 3i fono conia li. Et (ono latte ficome il he no deicamp i idi come lerba di retti uerdula quale de fece ha prima elle uenga ad ma/ turita*Iltuo habitacolo il tuo entrateli tuo u (ciré Si la tua ma io la léppi dinanzi; Et anche il tuo furore contro ad me.Tu fe fato funofo in me: Si la tua fuperbia fie afce(a negliochiimei.Et pero io ti porro uno cierchiello nei nafo tuo & lo freno nclle labramet òi remmero tti perla un per la quale tu uenifte. Et ad te Ezechia quefto fera (ignale.Magia qfto ino qilo che tutrouuSd nei fecodo qllo che nafeera dafifteffo.Et nel terzo anno iemmate & metiete òi ponete leuigne di mangiate lo frutto loro.Et tutto qnello che e nmafo della cafa di giuda metterà le radice di fot toiSé fata il feudo di fopra.Et di Hiemfalé ufara le reliquiej&cofa che U Cairn del monte di Sion II zelo del fignoredegli exerciti fata quefto.Per laqualecofa queffo dice il fignore del re digli afyrn.Non entrerà in quefta citta:S<:non mandata faetta ^ nòia occuperà licudo.Sd non le circonderà municion.Per la uia che uenne tornerà 6i quefta citta non entreraidice il fignore.Et deffendero quefta citta*, di faluarolia permetSdper damd feruo mio. Etmquellanode intere uenne che langiolo dtdio Henne Si perecfte il campo dighafyrir.Si uccifene, clxxxv, milha. Et leuandole la mattina mdde tutti icorpi di mortiiòipartendoli Penando.Et ritornoftene il re Se uachenb re digliafyrii ifte tte m Nmmen.Et ado ràdo lui nei tempio di Nefracb fuo idio ad RamelethS: Sarafar Tuoi figliuoli luccifeno di coltello Si fuggirono nel E terra degliarminuEt Afaradon fuo figliuolo regno per lui. .c. X X. W N quello tempo Ezechia infermo ad morte òi uenne allui Efaia figliuolo damosqipbeta.Et dille allui.Quefto dicci! fignoie.Dftpomlatua caia pero che tunó camperai anzi morrai il quale uoito ilmlofuo al mino. J Se oro dicendo. O fignore io ti pnego che ti ricordi come io Co andato nel tuo confped:o mueritaSi in. perfecfto cuore:SC chio o fadto quello che te piacci Hto.Et pianfe Ezechia di grande di amaro pianto. Et prima che bui3, ulaile del $:S libro OVARIO mezzo del pallagio Rifatta allui la parola dtdio dicendo .Ritorna ad Ezechia duca del mio populo dicendo* Quefto dice il fignore idio di Dauid tuo padre. Io udì la tua orationet&i uiddi la tualacnma^Ecco cbio to fatto fanodl terzo di andarai al tempio didio:8i adgiugnero aldi tuoi.xvianm .Et anche delie mani del re digliafyrii ti libereròdeffendero quella citta per me5i per Dauid feruo miOfEtdiffe Efaia Reccatemi una malia di Rfcbn& fu aportatatSd pofta foprala Ria piaga:&: incon/ tenente fu curato,Et auea detto Ezechia ad Efaia* Che Cignale Cara accio che idio mi facciafanoiSCcbel terzo di io debbo adfcendere nel tempio didio,AÌ qua'e diffe Efaia,Quefto fara fignialecbe idio fata quello che elio a detto. Vuotu che lobra monti dieci Imeetouuogli che ritorni altratanti gradi l’Et dille Ezechia legiere co fa e che lombra crefca.x.gradi.Et quefto nonuoglio che fe racnma uoglio che ntor ni arietro diece gradi,Et inuoco Efaia propbeta il fignore:8c redufTi lombra per la linea:perlaquale già era difcefo negliauoii di Achaz.x.gradi.Inquello tempo ma do Berodach Baladan figliuolo di Baiadà re di Babilonia lettere &i prefetiad Achaz Pero chauea entefoche Ezechia era infermoera megliorato. Et allegrofte Eze/ chia nella uenuta loro:& moftrogh la cafa delle fpeciedoro &C lariento de uam con, fecfti:&: anche uuguenti:& la cali di Cuoi uaftceilamentitSc tutto quello che poffea hauerene ifuoi thefori.Et non fu nulla che Ezechia non moftraffe loro in tutta la fua cafa:& m tutta la Ria potentia.Et uenne Efaia propbeta ad Ezecbaia re Oc dille gli,Che anno detto quelli buomini** & onde (ono uennti ad tef' Al quale difte Eze/ chia.Di logi terra fonouenuti ad me cioè di Babylonia.Et qgli refpuofe.Cbe ano ueduto in cafa tua^Et Ezechia diftettutte le cole che fono m caia mia.Nó e nulla m tutti mei tbefon chionon abbia moftrato loro» Et Eiaiadiffecofi ad Ezechia. Intendi la parola didio,Ecco uennero iduà: Tarano tolte tutte le cole le quale fono m cafa tuarSc le quali congregarono li padri tuoi infine ad quefto di: & farranno portate in Babyioma.Non ci rimarrà nullatdiceil fignore.Et anche di tuoi figlino li iqualmafceranno diteti iquali tu genererai Tarano tolti:&: farrano Eunuchi nel pallagio del redi Babylonia.Ezecbia dille ad Efaia.La parola che a detta ilfignore e buona. Sia la pace di la uenta al meno nel tempo mio. Tutte le altre cole di Eze chia & tutta la Ria fortezza:e come egli fecie la pi Tema el condolilo deilacqua nella cittainon fono loro (cripte nel libro di fatti del tempo di re di gmdalE dormi Eze chia colli padri Tuoi*Et regno il Tuo figliuolo Manafes per lui. .C. XXL 'w' Idodieci anni era Manafes quando incomincio ad regnare.Et cmquàta cinque anni regno inHierulalem, La fua madre ebbe nome Apbftba. Et fece male nel confpecfto didio fecondo glidoh delle genti: le quali il JL-> fignore diftece nel confpedo di figliuolidilrael.Et nuoltofte re;& hedifi co liluoghi altiuquali aueadifcipati Ezechia Tuo padrejSc dirizo altari ad Baal: di fece bofebi fi come auea fadi Achab redifrael.Et adoro tuttala militia del cielo di amo quella.Et edifico lialtan nella cafa del fignore dellaquale difteel fignoreun Hierufalem porro il mio nome:5C fece altari a tutta la miiicia del cielo m due cafe del tempro del fignore.Et meno il fuo figliuoio per fuocho:^ fece diumatione; & obferuo còftellatiom:6C fecie mdoumii&: moltiplico arufpici per fare male nel con (pedo di dio: dCprouocolio.Etpuole lidolo dei bofebo ir quale auea fatto neltem pio didio del quale idio auea detto ad Dauid:& a Salomone Tuo figliuolo.In que fto tempio & m Hierufalem la quale io o eleda di tute le tribù difrael porro il mio nome in (empiterno.St da quinci innanzi non farro muouet lo pie difrael della ter ra la quale io diedi aipadnloro.Ma incorale modo feloro per opera farrano tutte quelle cofe chio o comandate ìoro.St tutta la leggie la quale comando il mio tèmo Moyfe.Et quelli nolodirono.anzi furono mganatida Manafefacédo male pm che R genti la quale idio difperfe nel colpedo di figliuoli difrael.Et fanello il Rgnore DE RE- ?7f lo di Samaria8do pefo de la cafa di Achab &c ipegnero Hieruralem fi come fe fuo le fpegnere letauole* Et i fpegnendola uolgeror&piu fpelTo menato lo ftilo fopra la facciafua.Malafciaro le reliquie della mia heredita:6£ darò loro in mano di loro nemici»Et farranno indiffacimento 6t m rapina di tutti gli aduerfaru Tuoi: po chi no fatto male dinanzi ad me ;& anno perleuerato prouocandomi dal di che padri loro ufcirono della terra degppto in fino al di preferì te»Et fopra tutto quello Ma/ nafes fparfe fangueinocente tanto cbegli empie Hierufalem infino alla bocchai fanzi ifuoi peccati nequali fece peccare giudaiad fare male nel cófpedlo didio.Tu te le altre cofe di ManaftesiSC quello che fece & il fuo peccato nel quale pecho no fono quelle cofe fcnpte nel libro difatti di re di giudafEt dormi Manafes colli padri fuoi.Et fue feppellito uellorto della cafa fuanellorto di Aza*Et regno Amo fuo figliuolo per lui »Et quando Amon incomincio ad regnare era di »xxii. anni 5ù dui anniregnoinHierufalemr II nome della fua madre fu Melfalamech figliuola di Arus di letheba.Et Fece male nel cófpecllo didioificome auea fatto Manafes fuo padre.Et andò per tuttala uia per la quale era andato il padre fuo,Et ferm ad tuf tele inmunditie alle quali hauea feruito il fuo padre & adorolie.Et lamio lo idio di padri fuoit&non andò per la uiadel fignore.Et puofeli aguati iferui fuoi: & ucci fero il re in cafa fuasEt el populo della terra uccife tutti quegli cbaueano congi ura to contro al re Amon: Se fecero loro reper lui lofia figliuolo fuo,Tutto laltro di fa ti damon ciò e cbegli fece non e elio ifcritto nel libro di fatti di re di giudaiEt fepe lironlo nel fepolcbro nellortodi Aza.Et regno lofiafuo figliuolo per lui* iarte fmillra.Et nellanno .xvLii*di lofia mido lire Sapbanfigliuolo di Alila figliuolo di Mefulam fermano del tempio didio dicendo alluu Vanne ad Elchia grande facerdote:& digli che fia ricolta la moneta la quale e entrata nel tempio di dioda quale iportieridel tempio recolfeno dal populo :& fia data ad maellri per li fopraftanti della cafa didiodi quali la di fin bui frano ad gli operanmquali lauorera no nel tempio didio cioè ad maefln de legniame Se de pietre Se ad quelli che n'cun ciano le rutturet& accio che fe compra illegname Se le pietre pelle caue ad re (laura re al tempio didio* Ma non fa numeri larienro aloroianzi labbiano in loro podefta Se fede*EtHelchia pontefecie diffe ad Sapban fctiuanmlo ho trouato illibro della leggienellacafadel fignore,Et diede Helchiaillibro adSapban.Etlm lo ieffe. Et Saphan fermano fenando al re Se renundogli quello che auea comandato. Et dilTe ituoi ferui annoracolta la pecuniada quale fe trouo nel tempio deifignore:^ anno la data che fia diilnbuita amaefln da foprallanti dellopera del tempio didio* Et narro Sapban fermano al ret&dilTe .Helcbia facerdote mi diede uno libro. Il qua le lettolo Saphan dinanzi al re,Et udito il re le parole della leggie didioufquarcio le fue udii menta, Etcomando ad Helcbia facerdote Se ad Atcham figliuolo di Sa pban:& ad Chobor figliuolo di Micbatdi adSaphan fermano,^ Acbia feruo del re Se diITe, Andate & domandate configlio adio dime5c: del populo Sedi tutto giuda ,C XXII, T era loda quando incomincio ad regnare dotto anni: Se ,xxxi anno reg no in Hierufalem,Etebbe nome la fua madre Ydida figliuola di Fadaia di Befechath.Et fece quello che piacquenel confpedro didio fignore. Et andò per tutte le uie del fuo padre Dauid:&nb decimo ne aparte diritta per la paiole di quello libro:il quale etrouato. Pero che grande ira del fig: nore e LIBRO QVARTO accefa contrari nor.p eriche madri noftn non udirono la parola di quello libro fare tutto quello che ad noi e fcnpto.Et andarono Helchia facerdoteSi Aicham&J Achobor 6/ Saphan Si Achia aiOldam propbetelTa moglie de Sellum figliuolo di Tbechue figliuolo di Aras guardiano delle ueftrmenta la quale propheteìfa habita ui m Hierufalem.Et fiuellarono con lei,Et ella refpuofe loro dicendo,Quello di ce il fignore idiodifraei.Dite albuomo che ua mandati ad me,Quello dice ilfigno re.Ecco chio aduccero male fapracoteflo luogoiSd fopra gli Tuoi babitaton ptute ir parole della leggie la quale ha letta il re di giuda: pero che lafaarono me: 3>C ano farri beato ad gliduextrani.Prouocandomi in tutte lopere de loro mani. Et adren deralTe la mia indignatione in quello luogoiSi non fe fmprcera. Ma il re di giuda e he ua mandati a domandare con figlio al fign ore: di tette cofi.Quello dice ilfigno re idio difrael.Pero che tu entendelli le parole deliibro, &C ifoigoti il tuo cuore: 8i fe burnì]iato nel confpefto didiotudite le parole contra ad quello luogo;<5d contro ad buoi babitatontcìoe che loro fenanno fatti m marauigha di m maledidione: & if ma ciafli le tue uefìitrenta: &: piagnelli dinanzi ad me: & io to udito dice il fignore.Et pero io tericogiiero colli padri tuonSd farairicolto nel tuo fepolcbro in pacetaccio che gliuocbii tuoi no ucggiano tutti imalmquali io recherò fopraque fio luogo. Et renunciarono ai re quello chellauea detto.Ilquale mando: &rauna^ tonfi gìiantichi di giuda & di H lerufalem ,C* X X II L I afeendeo il re ai tempio del lignore:8i concilo lui rutti glibuominidi giuda & tutti colioro chehabittauano in Hierufalernifaceidoti & ipro/ pheru&: tutto il populo dal piccolo infmo al grande,Et Ielle entendédo JL/ tutti la leggiet& tutte le parole dellibro del pado il quale fu trouato nel la cafa didio.Et flette il te fopra uno grado:& fecepado col fignorecbe obferua/ «ebbe ifuoi comandamenti:& obferuanze m tutto il cuore òi con tutta lanimas & fufciterebono le parole di quello pado;le quale erano fenpre in quello libro. Et conferiti il populo al p ado. Et il recomando ad Helchia pontefice 8i facerdotidel fecondo ordinei& aipomeri che gittalfono fuori del tempio del fignore tutta le ua fa che aueano fatte ad Baal nei bofcbo*.& ad tutta la miima del cielo:& arferlefoo ri di Hierufalcm nella ualle de Cedron,Et la poluere di loro gittarono mBedieLEt d, fcbacio ma glindomnitiquali i re di giuda aueano polli negli luocbi alti per leci ta de giuda dintorno ad Hierufalem adfare facnficniòd tutti quelli che oflenuano incenfo ad Baah&al fote:& aUaluna:&: adodeci figni.Eta tuta lamilitiadelaelo Et fece trarre fu delia cafa didio ilbofcbo fuori di Hierufalem nella ualle di Cedro & mi la fe & ncoilo in poluere: & £ irtolio fopra le fepoiture del populo. Et ancho dellece le cafellinediglieffemenatnlequaleerano nella cafa didio per le quali le fe minefaceano quali come cafelme di bolcbo.lt ranno tutti ifacerdou della citta di giuda di! fece lutti iluoghi alti doue gli facerdofi di Gaba lacnflicauano infmo ad Berfabee & de ffece ghaltan deilentrata delufcio di lofiaprenzepe della atta lo quale era ala finiRra porta dela citta,Ma per quello ifacerdotidi luogialti non ad feendeano nella cafa didio:ma mangia nano lazzimo nel mezzo di fratelli loro,Et anche dtfiece Thophetnl quale era nella ualle di figliuolo di Ennomaccio che ne/ uno confe.raue fuo figliuolo oueto figliuola per fuocbo Amolocb. Et tolfe uia ica ualh iquali i re di giuaa aueano dati al foie nella entrata del tempio diciio preffo ala fmeflradi NathandiMelech Eunucboul quale era in Pbarurim.il carro del fo le a* fe nel fuocbo.Eglialtari iquali erano fopra iteda delia cafa di Acbaz: iquali ha ueano fatti i re di gmda:& egli altari che aueano fati Manafes m due cafedel rem pio di ficee li re:& corfe indi 8c fparfe la cenere deloro nel fiume Cedron.Et iluocht alti iquali erano in Hierufalem dalla parte diritta del monte della offenfioneu qua h hediffico Salomone redifrael Allaroth idolo de Sydom; Oc Cbamos otfenlione DE RE P? di Moab.Et Melchon abnommatione di figliuoli di Àmonu'ì re guaftoiSd leftatue ifpezzoi&taglio ibofchi t& reimpn illuogidiloro doffadimorti «Et ancora lai tare il quale era mBetbel. Et lalterzza chauea fatta leroboam, figliuolo di Nabatb il qualefece peccareIfraeLEtlattareexcelfo di quelladilfece&arfeiSintomogin poi nere & arfe ilbofcbo.Etuoltatofi lofia ueddeiui fepulture le quale era nel mó te ♦Mando & tolfe loffacelle fepulture & arfele fopra quello altare ÒC (ozzoìlo Ceco do la paroladidi’o la qual parlo Ihuomo didio il quale auea predette quelle parole Et diffe.Che titulo e quello il quale ueggioì Et li cittadini di quella citta glirefpuo fono,Quello fieli fepolcbrodelhuomodidio: il quale uennedi giuda: &predilfe quelle cofe le quale tu ai fatte fopra laltare di BetheL Et dilfe, Lafciatelo itlare* 5C perfonanon muoua lolla fua.Etrimafenole fuaoffanon tocchate conelfo lolfa di prop betùli quali uenne di Samaria,Et fopra quello tutti itempii delit luogi alti della citta de Samaria, Iquali aueano fatti i re difrael ad prouocare il fignoret Io> lia tolfe ma 8C fece loro fecondo tutte lopere le quale auea fatte in BetheLEt uccife tutti ifacerdotidelli luochialti:iquali erano imfopragli altari. Et loffa deglibuo mini arfe fopra quellijEt ritorno in Hierufalem:& comando ad tutto il popolo di tendo,Fatte phafe al uoflro fignore idio fecondo che fcnpto nel libro di quello pa do,Et cotale phafe non fu fatto dal tempo di giudici iquali giudicarono Braci: Si in tutto il tempo di re difrael & di re di guidai quale quello che fu fatto nel odano decimo anno di lofia al fignoreun Hierufalem.Ét phitom Si quelli chetano prop he ti diglidoh & le inmundide le quali il re difraelhauea fatte nella terra di giuda tut ti i peccati di Manafes li quali fece, Et per lo fangue innocente il quale ifparfe.Et empie Hierufalem del fangue digli innocentnEt per quella co fa non uolie loro p donare.Tutti glialtri fatti di IoacbimrSi le cofe che fece non fono elle fenpte nel libro di fatti del tempo di re di giuda?Et dormi Ioacbim. colli padri fuoi. Et regno Ioacbim fuo figliuolo per lui,Et da indi innanzi il re degypto non ufao della terra fua,Pero chel re di Babyloma auea tolto dai nuo degypfo infino ai fiume Eufrates tutto quello ebera del re degypto,Et eraloacbim de.xym,anm quàdo incomincio ad regnareiSi tre mefi regno m Hierufalem.La fua madre ebbe nome Neftha figli noia di Helnatbam di Hierufalem* Et fece male nel confpedo didio fecondo turo quello che auea fatto il padre fuo,In quello tempoad-cenderono iferui di Nabu ebodonoforre di quelli di Babyloniamfino ad HietuÌalem,Et la citta fu arcunda tadi edificii*Et uenne ilreNafeucbodonofor alla cittaconifuoi ferui per combater la. Et ufei Ioacbim redi giuda al re di Babyloma egli 5i la madre Si iferui fuor, 3C iprincipi fuoit&li Eunuchi fuor & receuetterlo il redi Babyloma nel odiano anno del regno fuo,Et tolfe indi tutto lotbeforo della cafa didio*, & del tbefaurario del rej& tutta le uafa deloro di Salomone re difraeltcbe auea fatte nel tempio didioi taglio fecondo iaparola didio.Et meno ma tutta HierufalemjSe tutti iprmapi 8C tutti iforti dello exercitodieciemiiia ipregionej& ogne artificeiS*: chiuditore.&nd fu lafaato nulla fenoglt pouen della terra,Et anche Ioacbim meno in Babyloma la madre del re Si ifuoi ÈunucbiiSi giudici della terra meno in pregione de Hicrufalé mBabylomaiSitutti lihuomini forti fettemiIm:SiartificiSi chiuditonmille*,tutti li huomini forti Si combattitori. Et menogli il te di Babyloma, Et rece re Matha/ nia fuo ciò per lui:Si puofegli nome Sedechia,Et aueaSedechia,xxi.anno quando incomincio ad regnare,Et*xi,anni regno m Hierufalem, La madre fua ebbe nome Amitbal figliuola di leremia di Lobna, Et fece male nel confpedo didio fecondo tutte le cofe le quale fece Ioacbim,Et era adirato il fignore contro ad Hierufalem Si contro ad giuda tanto chegli gitto dal confpedo fuo. Et partifli Sedechia dal re di Babvlonia, ,C. XXV, T interuenne nel’vi?ii,anno del fuo regno nel decimo mefe el decimo di L-< del mefe uenneNabuebodonofor re di Babyloma egli Si tutto il fuo ex/ eretto m Hierufalem*,Si arcondorolatSi fecero dintorno edificii. Et fu JL—S cbiufa la citta*,Si affolTata mfmo al decimo anno di Sedechia re.aLvm'i , di del mefe,Et crefceo la fame nella cittaiSi il populo della terra non auea pane. Et fu toltala atta,Et tutti gli combattitori fenelugirono per lauta della porta la quale e trale due muradellorto del re. Et iCaldei affediauano la citta dintorno. Et Sedecbia fuggi per la uia**la quale mena alla campeftra del deferto.Et loexercitc di Caldei gliandareno incontro Si dietro5Si preferlo nel piano di gericho.Et tutti icq battitori iquali erano Conlui furpno difperfuSilafciarlo, Et prefo il re manarlo al re di Babyloma in ReblathaJl quale fauello con lui giudiao,Etucafe il figliuolo di Sedecbia dinanzi adlui*Et allui cauo gliuochitSiligollo con cbateneiSi mencio in Babyloma,Nel quinto mefe cioè la‘no,xvuu,del re di Babyloma uenne Nabuzar dà principe deio exercito:Si feruo del re di Babylomai Si alfe la cafadidio Si la cafa del re*, Si la cafa de Hierufalem tutte arfe ad fuocbo.Et tutte le mura den trono ad Hierufalem deffece tutto lo exercito di Caldei il quale era col prencipe di cauellieri Et tutta lalcra parte del populo cheta rimafa nellacittaìSi quegli chetano fuggiti al re di Babyloma. Et tutto laltro populo minuto trafìato Nabuzadan prencipe della militiatSi dipo aeri della terra laido hu omini uigniai Si lauoratori di campi* DE RE ny Et le colomne del metallo chetano nel tempio del fign.ore:& lebafeiSi il mare del me tallo il quale era nella cafa del fignore gli Caldei {pelarono Si il metallo di tuta portarono in Babylomat& le pentole del metallotSd le mefcoie & tredéti di Elepba te 8d nappi 8c mortai & tutte le uafa del metallo nelle quale miniffrauano portato/ no.Et anche gli temboli & lampolle & quelle chetano doro & danéto porto ilpri cipe della militia cioè due columne5<: uno mare.Et le bafe le quali Salomone fece net tempio didioi&non era li pefo del metallo de tuttele uafa. Luna calumila era ♦xviii. cubiti:&: lopra fe auea uno capitello dalte^za dt tre cubiti.Et fopra el capi tei lo del colauutia una reticielia & mele grane tutte de metallo,Et fimileornaméto auea la feconda columna^Et tolfe el principe della militia Saraià faterdote primo & Sopbonia facerdote fecondot& tre portieri della cittaruno Eunuche*,il quale era prefeto fopra gli combattiton}& cinque buommi diquegli eberano iftati nel con fped-o del redi quali trono nella citta :& Sopber prmeipo dello exerato: il quale ^puaua elihuomini atti ad battagliadel populo della terrai fei huomim delpopu lo che fu trouati nella cittaXi quali tolti Nabuzardan prmeipo di cauallien: me no^li al re di Baby Ionia m Reblatba,Et il re di babylonia ghferi Se ucafe fReblatba nella terra di Emath.Et fu trallatato giuda della terra fua,Et ad quello populo il quale era flato lafato nella terra digiuda che Nabuchodonofor re di Babyloma auea lafciatoidiede prefecflo Godolia figliuolo di Aicham figliuolo di SapbansLa quale cofa udita tutti icapitani di caualliernloro & quelli eberano con Ioro:cioe chel re di Babylonia auea. lafciato Godolia uennero alui in Mafphalfmael figliuolo di Na tbama:& Ioana figliuolo di Careei&Saraia figliuolo di Thenamech: Nethopbati ebes & lechoma figliuolo di Nathachhegli & dioro compagni. Et Godolia giuro alloro &aco'pagm ddoro dicendo,Non temete diferuire aiCaldei Jftate nella terra & feruite al re di BabylomatSd bene fata ad uoi,Et fu fatto nel feptimo mele uenne Ifmael figliuol di Nathama figliuolo diHelifama delia fcbiatta regale 6c.x,huomi ni co nello lui & ferirono Godolia & fu mortoti anche gii Caldei & giudei cheta no con lui m Mafpha.Et leuatofi'tutto il populo dal grande infine al piccolinoi et loprincipo di caualien fenandarono m Egypto temédo de Caldei.Et nel,xxxvn. anno della tranfmigratione di loachim re digiuda nel,xii.niefe nel uigeffimo lepri mo di del mefe mteruene ebe Merodacb re de Babyloma nelanno che comincio ad regnare fubleuo il capo di loacbim della pregione:& faueloglie benigniaméte.Et puofe la fedi a fua fopra la fedia di re eberano coneffo lui m Babilonia 3C muto le ueftimenta fucile quale auea auutenella pregione. Etmangiaua il pane fopra la menfa fua tutti i di della ulta fua SdordenOgli la fpenfana la quale cótmuaméte gliera datadal re per ciafcuno di de tutto il tempo della uitafua* qyi FINISSE IL OVARIO LIBRO DI RE» Qui comézailprologo di fàd:o Hierommo fopra ifibro chiamato Paralipomend ^ y Ella pura traila tiene de ifettanta interpretatori:^ comedaeffi fu tran '% 1 fiata in greco iftefe.Chromaao mio fandiffimo diuifcoui & doridi mounuano me prouocarefietebe ilibri bebrei io recafli in lattino fer/ 1 mone.Pero che quelli chi una uolta ae rempmti gli orecht digli huo mini:& fortifficata la fede della chiexia pnmittiuat Iuft3.eof^.efa ftro idio del te (lamento nuouo & uechio fadore dice nel euangeho fecòdo giouam Chi crederà in me fecondo che dice la fctiptura del fuo uentre uf iranno fiumi di lacqua uiua.Certo quello chel faluatore dice che 1 cripto egue fcriptoidoue ciie fia fenpto Jfettanta noipone:SC laghiefa apoenpha noi fa.Dumque ecia ritornare ad gli hebrendode chel fignote fauellai&ghapofloli prefumono gliexempli. Quello dico io con paeie digli antichi:^ io refpo’do a mei impugnatoti iquali mi rodono con dente canino Raccendo fe beffe in publiccftleggendo negiianguinqueliimedefi mi accufatorn& deffenditorùconciofiacofachemi temproua quello che m altrui approualquaii come il uitio;&la mrtu non fia nellecoleima mutali mutati gliau dori» Certo io mi ricordo della tranfxatione de ifettanta tranflaton che già fu da tadame a noli ri mendatadi gre coi Si non debbo eiTere i {limato inimico di coloro iquali nel ebuento di frati fempre hoe enterpetrato*Et di quello che ora dibreai/ mm eroe ifatti didio o interpetrato.Et pero io lo e fato accio che gli [patii mtricha ti:& la felua dinomiìiquaii fono confu fi per uitio digli fcnptori Oc la barbarie deli Redimenti piu apertamente per punti diuerfi io ghchiaraiTi:ad me medefimo ÒC ad mei cantando fecondo ifmenio fe fono furdi lorechie di tutti glialtri. \\l COMENZA EL PRIMO LIBRO DE PARALIPOMENQN. f +C. I. D am i SethiEnosiC hainà : M al abei \ lared : Eno c ; Ma tufale; La mecDìNoe:Sem:Cbà:&:Iaphet Jfighuoli di laphetiGomen sMaggogfMadaii&: lauamTubah&Mofochi lyras. Ifiglmoli ^di Gomeri AfehenenSd Ripbamiòt Tbogonna*Et ifigliuoli di lananjHelifa; StThatfis; Cetbimi &C Dodanim.Iiigliu.oli di ChamjChusj& Mefraym:Phut;&: ChanaàJfiglmoh diChust "habaiEiulaiSabataiSc Rechema; di Sabathacha,Et ifigimoli di Recbema: Sabati Dadan, Et Cbusgenero Nemrotb. Qucfto comincio ad effcre pofTente in terra.Mcfraym genero Ludm: de Anamimi &Laabm. Et Neptboim: Pbetrufim: & Challuim; di quali nafeereno IPbiliftei: & Captureu Et Chanaam genero Sidone Tuo primogenitoi&Etbeorlebufeoi Amoreot&GergefeoiEueoi Ara ceoi&: SmeoiSi Aradio5& Samareoi&: Ematbeo Jfigliuoli di Sem* Elam;& Affari Arphaxatb:&:Luth:&: Arà-Ifigliuoli di Aram,Hus;3<: Hulr&GotbonSc Mofocb. Et Arpbaxatb genero Sale:Il quale gli genero Heber.Et di Heber nafeerono dui fi gliuoii luno ebbe nome Pbaleg pero che nel fuo tempo fu dimfa la terraiel nome del fratello fu le&hamjldtham genero ElimodathiSc faleph:&: ArfelmodiS^ Yare Adorami^ V2al:&Dedai8<: Hebai:&: Iamechi& Abimael: Saba:& Ophm&: Ernia: Xobab. Tutti queftì furono ifigliuoli di letìha. Sem: Se Aaphaxatb: Sale: Heber: Phalecb:Ragau:Seruc;Nacbor:TareAbram.Coftui e AbraamjfigliuohdiAbraa. Ifaac: Se Ifmael.Et quefte furono le loro generatiom il primogenito di Ifmael Na/ bayotb:Cedar:S<: Abdeheh& Mapfam;&Malma:& Duma;Mafa:&: Adad:«S£ Tbema laur Napbis: Cedma.Quefli fono ifigliuoli di Ifmael.Ifigiiuolidi Cethura concu bina di Abraam iquali igenero Zamramffeefam: Madan: Madian: leibchfue. Ma «figliuoli di lecfan.Sabà: Se Dadan Jfigliuoli di Dadan. Affunmt&Lathufim: Se Laàim.Ifiglmoli diMadià.Epba:Epber:Enocb:& Abidatet Heldaa.Tuti quelli fi gliuoii di Cethura*Et genero Abraadfaacnfighuoli del quale furono Efau:&: Ifrael Figli uoli di Exau.Eliphaz:Rahuel:Seyr:Iaeus;lelam:CboreTfigliuoli de Elipbas Themà:Omer:Sephi:Getem: Cenez: Thamna: & Amalech. Ifighuoli cìi Rahuel: Naab:Zara*Ifigliuoli di SeyrtLothà:SobaI:&:Sebeon:Ana:Diion:Efer:5<: Dilà. I figliuoli di LothaniHom:Aborni: Laforelladi Lotham fu Tbamna* Ifigliuoli di Sobal.Alian:&Manaach:& EbahSC Sephi:&Onam*Ifigluioli di Sebeon Aia:5c Anna figliuolodi Annadifó.Iiigliuoli di AnadifbntHamatanrSd Eleban:3i letbri: Si Charan.{figliuoli di Efer:Balaan:& Zeuam:&Iachi. {figliuoli di DifomVs: Se Aran.Quelli fono i re che Tigno reggi aro no nella terra di Edomon prima che folle re fopra ifigliuoli dilfaeLBale figliuolo di Beerai nome della fua citta fu denaba. Et mori Baie. Et regno per lui Ioab figliuolo di Za re di Bofra. Et effendo morto Ioab regno per lui Hufàn della terra di Tbemam.Et effendo morto Hufan regno p lui Ada~d figliuolo di Badabul quaiepercoffe Madian nella terra di Moabul nome della fua citta fu Aiuth.Et effendo morto Adad regno per lui Semladi Mefretba, Et mori Semla:&: regno per lui Saul di Robootbtla quale c polla preffo Arnnem. Er morto Saul regno per lui Balaanam figliuolo di Acbobor.Et quello morr.® no per lui Adadrdei quale il nome della citta fo PboujEt la fua moglie fu chiama ta Meesabel figliuola di Mared figliuola di Mezzaab.Et morto Adad per gli re co/ mmciaronoadefferem Edonglidurhmlduca di Ihanauiducadi Aulahlducadi Zedebetbulducadi Oolibamaul duca diHelaul ducadi Pbmó: il duca di Zenez il duca di Tbemanul duca di Mabfar: il duca di Madihel: il duca di Hyri. Quelli furono li duchi di Edon» *C, IL X Figliuoli de Ifrael: Ruben S imeo n *• Leui ; Inda : I fa cK ar :Zabu lo : Di: Hepralim:Iofeph:diBeniamim:5<:Gad:)3<: Affer.Ifigliuoli di GiudaiHec Oni: Si Seia» Quelli tre nafeerono della figliuola di Sua di Cbanaam. A. Et fu il primogenito di GiudaEletmaluagio nel confpeclodidio*Et egli lucilie,Et Thamar fua nuora figli partorì Phares:&Zaram.Tutti adumque ffigh uoli di Giuda forono cinque» Ifigliuoli di Phares: Efron:& Hamul» Ifigliuoli di Zare.2amrin:&i Etham:& Eman:&:Chalcbal:&: DarannTutti furono cinqueifi/ gliuoii diZamrm.il figliuolo di Charmi Achap : il quale turbo Ifrael: Se pecco nel furto ffcomunicbato.Ifigliuoh di Etham: Azzana. Ifigliuolo di Efron: iquali gli nafeerono furono letamaci; & Aram:& Cbalubi. Et Aram genero AmmadaD Se Aminadab genero Naafon prenape di figliuoli di giuda.Et Naafd genero Saìtna del quale nacque Booz^Boozgenero Obettil quale genero Yfay.Yfay genero Hely ab fuo primogenitoielfecondo Aminadabul terzo Samaaul quarto Natbanaelrd quinto Raddayiil fexto Afomul feptimo Dauidde forelle di quali furono Saruiat Abigail Jfiglmoh di Saruia:Abifai:Ioab: & AfaeLEt Abigail genero Amafa dii quale il padre fu letberilfmaelito.Et Caleph figliuolo diEfron figliliolo di Phares tolfe moglieda quale auea nome Azubaidella qle genero leriotb.Et ifigliuoli fuoi furonotlefaliSi Sobab& ArdomEt elfendo morta Àzuba tolfe Caleph per moglie Epbrata forelladi Moyfeda quale partorì allui Hur*. il quale foftenne le mani di Moyfe nel diferto^Et Hur genero HurLEtHuri generoBefeebil quale fece il ta/ bernacolo *Et dopo quelle cofe Efron entro alla figliuola di Maccbir figliuolo del padre di Gal aadiSd tolfelaauendo egli fefanta anni la quale glie partorì Segub* Et Segub genero lairul quale entro nella terra della promiffione^Et per la fua mo glie Macbir poffedetteixxiii. cittade nella terra di Galaad. Et prefe lefur per ragt onedi battagliai^ Aram citta dilairi&Chanatb5cgli Cuoi borgbetti di lx.cittade» Tutti quelli figliuoli di Macbir padre di Galaad .Et morto Efron Calepb entro ad Ephrata.Et ebbe Efrom Abia per moglie la quale gli partorì AiTur padre di Tbecb ue.Et nafeerono figliuoli di letama el primogenito de Efró Ram fuo primogenito &Abia.Et Yeramael meno unaltra moglie la quale auea nome Atharatla quale fu madredeOnamiEt figliuoli diram primogenito di Yeramael furono Moosià: la/ nuni& Accbar.Et Onam ebbe figliuoli Semeyj& luda.Figliuoli de Semey Nadab & Abifur.il nome della mogliere de Abifur Abigail*, la quale partun Ahiobant & Mohd.Et figliuoli di Nadab furono Saled:& Aphaim.Et mono Saled fenza figli uoli.il figliuolo di Ad bai m Hiefiuquali genero SefanTt Sefan genero Hooli .Et ifigliuoli di Giuda fratello di Simey Ietber;&: lonathan Jetber mono fanza tigli uoliTt lonathan genero Pbalechl & Ziza. Et queftì fono ihgliuoli di Yeramael. Et Sifan non ebbe figiiuolr.ma ebbe figlinole.Et uno feruo cgyptio cric auea nome leraa. Et diedegli la fua figliuola per moglie da quale gli partorì Ethei.Ethei gene ro Natban.Et Natban genero Zabatb.Et Zabath genero Ophal. Et Opbai gene to Obetb.Et Obetb genero leu.Et leu genero Azaria.Et Azaria genero Helies.Et Helles genero Ellefa.EtElefa genero Siiamoy.Sifaim.oy genero Sellum.EtSellum genero Icamia.Et Icamia genero Helfiama*Et figliuoli di Caleph fratello di iera/ mebet;Mofa fuo primo gcnitoiegh fu padre di Zipb:& figliuoli di Marcia padre di Ebron.Maifiglmolidi Ebron*.Core;&: RaphuiàRecemiSiSamma.Sammagè nero Raam padre di lercbaam.Et Recem genero Semel.Et il figliuolo di Semel fu Maonpadre di Betbfur.Et Epba concubina di Caleph genero & partun Aram* àL Mufaì&Tbezez.Et Aram genero Lezem.Ifiglinoli di ladai di Regomi &Ìotbam: IZelumr&PhaleziSi EphatótSaaph .La concubina di Calepb Maacbapartorì Sa/ beriScTbarana.Et genero Saaph padre di Madmena fue padre di Magbena: & p a dre di GabaaiLa figliuola di Caleph fu Axa. Qiieftì erano ifigliuoli di Caleph fi gliuolo di Hur primogenito di EphrataiSobal padrediChanathiatumSalma pa dre di Bctheleem:&i Anph padre di Betbgader.Et furono ifigiiuolidi Sobai padre di Chariathiarim iquah diuidiano ìamita di npofnSi della parentela di Chanathia rim:Icthrei:Aphuthei.Semathei:&: Maferaei.Etdi coftoro ufeironogliSaram;& &gli Eflahohti.Ifigliuoli di Salma Betbleé:& Netbophati : Cotone delia caia di Ioab:& mezo dii npofo di Sarai Et parentadi degli fcnbicbehabitauano in labes cantanti & fonanti àc dimoranti nelh tabernacoli .Quelli fono gli cmei iqualiuen nero del caldo del padre della cafa di Rechab. ,C. 111. Auidebbe queflifiglmoliiquali nacquero inEbron.ilprimogenito Amori I \ diAchinoe di leztaei ;il fecedo Daniel di Abigail diCarnielio :il terzo Ab falò /j ite w figliuolo di Maacha figliuola di Ptbolomeo re di Gefur:il quarto Adonia figliuolo di Agithtil quinto Sephatbiadi Habitalril fexto Gethraamdi Egla fua moglies Onde che m Ebron gli nacque.vi.doueregno^vii.anni &♦ vibmefi. Et.xxxiu.annì regno in Hierufalem.Et in Hiemfaléglie nacquero queftì figliuoli.Samaa: &So/ bab:& Natban:Sd Salomonetquatro de Berfabee figliuola di Amici:& Gebaar :SC Elifarna:Eliphalechi&Noge:&; Napheg:^ Lapbieì SdHelyfama: & Eliade: & Eli/ pbalecb.Tutti queftì fono ifigliuoli di Dauid:fen2;a ifigliuoli delle concubine*Et 'bbeno una foreìlatla quale ebbe nome Tbamar J1 figliuolo diSalomone fu Robo am dii cui figliuolo Abia genero A fa. Di coftui nacque lofapbath padre di Iota ge nero Ochomatdel quale nacque loaaidel quale Amalia fuo figliuolo genero Azaria Et Ioatban figliuolo di Azaria genero Acbaz padre di Ezechia del quale nacque Manafe.Et Manafe genero Amon padre di lofi a. Ifigliuoli dilofia furono ilprimo genito lobananul fecondo Ioachim:il terzo Sedecbiaul quarto Sellu.Di Ioacbim nacque lechomaiSiSedecbia Jfigliuoli di lecbonia furono: AfTuriSd Salathiel: Me !echitamtPbadaia:Sennafett& lezemiatSi Sama:8i Nadabia DiPbadaianacquero Zorobabel;&: SemenlZorobabelgenero MofTolam’.Anamat&Salomithtloro forel Ia:& Afabam:& OcbolBarachia:5ii Afadia:Iofabefed cinque.Il figliuolo diAna ma Pbaltias padredi lefeie figliuolo del quale fu Raphaia**& dicoftui fu figliuolo Aman:delquale nacque Abdia:di cut figliuolo fu Secbema.Il figliuolo di Secbey ma fu Semeiatdel quale furono figliuoli; Achust legai; &Baana:&Naaria; &Sa phar.per numero feiilfighuoh di Naaria»Helyoenay:8i Ezechia^Ezrichà tre.Ifi glmoli diHelyoenay;Odmomai&: Elyafub;&: Peleia:&: Acub:&: Iobanan;5iDalaia Si annani fepte. .GHIE Figliuoli di Giuda Phares:Efron:&Carmi;Hur:& SobaLEtReaia figli nolo diSobalgenero Getb.’del quale nacquero Achimay;&Laed.Qu:fte fono le cognationi di Saracbi.Et queftae la ftirpe di Ethan:Iezraebcx la fema:& Redebos.il nome della Torcila loro Afalelpbum.Et Pbuntelpa dre di Cedono Ézer padre di Ofa, Queftì fono ifigliuoli di Hur primogenito di Effrata padre de Bethleem.Et di Aftur padre di Tbechua auea due moglie:Aala:& Naara»Ét Naaragli partorì Oozam:& Epher:&: Tbernanit&i: Aftbari. Queftì fono ,figliuoli di Naara.Queftì fono ifigliuoli Aala:Serecb;Ifaar:&Ethan.Et Chus ge nero Anob;& Soboba;&:le cognatione di Arai figliuolo di Anm.Etfu labes nobele Copra tutti glialtri fuoi fratelli;^ la fua madre glie puofe nome labes dicédo.Pero cbio il partorì in dolo re: & labes muocodio difrael dicendo. Se benedicendo tu me benedicerai :& alargharai gli mei termini:^ fata la tua mano meco :& farai cbio no fra oppremuto dalla militia.Et preftogli idio quello de che dio auea pregato.Et Ca leph fratello de Sua genero Macbirlil quale fu padre di Efton.Et Efton genero Be trapha:&: Phefe;&: Thena padredella citta di Naas.Queftì fono glthuomini diRe cba.Et figliuoli di Zenez:Othoniel;&: Saraia.Et figliuoli di Othowel;Atbath;& Maonathi.Maonatbi genero Ophea. Saraia genero Ioab padre della ualle digitar/ tefici:8Hui erano lartefeci.Ifigliuoli di Caleph figliuolo di lephona: HirtSi Mela & Nahem.Et ifigiiuoli di HelarHecenez Jfiglmoli di Ialelel:Zipha:Tbira: Se Af rael.Et ifigliuolidiEzra:Iether:S<: Mered:&: Opher:& Ialon;& genero Mana:&: Sa mai:&Iefba padre diEftbamo.La fua moglieludaia partun lared padre di ledor: 6c Eberpadredi Phocho:5dHicutbiel padre di lanon* Queftì furono ifigliuoli d» Betbya figliuola di Pharaonefia quale tolfe Mered:& ifigliuoli dela moglie di Oda ia forella di Natham padre di CeilaiGarmi;& Eftbamo; il quale fu di Mathathi.-Et figliuoli di Simon:Amnon;8<: Rena figliuolo di Anan;&Tbiion,Etifigfi'uoh^1' Iefi;Zoeth:&:Benzoethi.Ifigliuolidi Selatfigliuoio diGmda.Her padrediLetba ^ Laada padre di Marella;«Si del parentado di quelli chefaceano il Biffo nella ca— oc ann I del crìuramentò ni quale fece illare il fole buomini di Bufiat & ficuro: et incedente iquali prmcipu furono m Moabtet quelle re tornirò no in. Betbleé. Et quelle fono le parole anticbe.Quefti fonolauoratondiuafi di terrauquali babitauano per fe in plantationi et prefept apo il re ne le fue opere, Ethabitarono mi ifigliuoli di Si meonneNama; &Lamm,JatibiZara}Saul:Sellumulfuo figliuolo:Mabfamulfuo figliuolo:Mafmafuo figliuolo. Ifigliuoli di Mafai Amuelfuo figliuolo Zahur fuo figliuoloiSemey fuo figliuolo.Ifigliuoli di Semei,xvf&*vitfigUuole il fuo fra tello non ebbe figliuoli molti:& tutto ilparentado non poteo paregiare la fomma di figliuoli diGiuda.Et babitarono iBerfebee:& MoladaiSi Apbarfual:5i m Balaa 6/Maafon:&: in TbolatbtSan Bathueli6anNorma:8<'in Sicelecb:&inBethma‘.S£ TbabotbiSd in MafarfufimifiC in Bertbbaray: & m Saarimi Quelle furono le citta loro mfino ai reDauid& le uilleloro EthamsSi Aen:6<:Rémom:3<:Tbocen:&!: Afan cinque citta:&: loro borghetti dintorno ad quelle cittadi infmo ad Baal.Quella eia loro habitatione &la diuifione delle fedie.Et MolGTobabiSi rhemeleth;&: lofa fi/ gliuolo di Ama fi a loheiiSi leu figliuolo di lofabia figliuolo di S ara ya figliuolo fìi Afieli 8d Elioenai:3i;Iambai5iSuccua:8c Afayai 3C Adyeli &Ifmieli & Banaia lót [Zita figliuolo di Sepbei-.figliuolo di Allon-.figliuolo di Idaiaifigliuolo diSemri figliuolo di Samaia.Queftifono ipnncipi nominati nelle fue cognationu & nella cafadel parentado loro moltiplicarono molto.Et andarono per entrare in Gador i fino al oriente della ualiei &pet trouarepafcoii agreggi loro: 3C trottarono pafcoli abondeuoli 3C molti bonnet terra latiffima et quieta et abódeuole nella quale auea habitato prima della flirpe di CbatmEt quelli che noi abbiamo defcripti di fopra per nome nel tempo di Ezechia re di giuda uennero :et percoffero illoro tabernaco li et gliabitaton che mi fe retrotreno et difciparongli mdi mfmo ai di prefente. Et babitarono mi per loroipero che trouaronomipafcoli babondeuolnEt de figli/ noli di Symeon andarono nel monte Seyr huomim cinquecento iquau aueano principi Phaltiam:etNaariamiet Rap baiam:et Oziel figliuoli di leu* et peicoue quelli chetano rimafi eberano potuti fcampate degli Amelechitu et habitatomi iui per loro mfmo alprefente di» *G. V* Figliuoli di Ruben primogenito di IfraeLEfTo certo fu primogenito,Ma bauendo egli contaminato illeélo del fuo padre la fua primagenitura fu data a figliuoli di lofeph figliuolo di liraehet non fu auuto per tuo prì ___ mogenito.Et di luda il quale era fortiffio tra fuoi fratelli della fu i fhrpe nafeerono pnncipi.Ma La pnmagemtura fu di lofepb.Onde gli figliuoli di Rubé primogenito difrael:Enoch:et Phalu: Efrontet Charmi, Ifigliuoli di loel: Samata luo figliuolo:Gogfuo figliuolo:Semei fuo figliuolo: Micha fuofigiiuoio: Reeia fuo figliuolo: Baal fuo figliuolo:Beera fuo figliuolo il quale meno pregioneTheg laphalafar re digliafym.Et fu prinape della turba di Ruben.Ifuoi fratelluet tutto il parentado quando loro erano numerati per le loro fami glie ebbero principi lebi eiiZachana.Et Baia figliuolo di Azaz figliuolo di Samma figliuolo di loheltegli habbito in Aroer infino ad Naboiet Beelmeon.Et contro alia parte doriente babito infmo alo introito del beremo, Edei fiume Eufrates.Pero chepoffedeagrandenu mero di befliame nella terra di Galaad.Et nel tempo di Saul combatterono contro gliagareni et ucciforgluet babittarono per loro nelli loro tabernacoli m ogni par/ te ebeguarda a lonente di Galaad.Ifiglmoli di Gad dala parte loro babittarono nel la terra di Bafan infino adSelcbaloel babito nel caponi fecondo Sepia amet lanai et Sepnan m Bafan.Et loro fratelli fecondo la cognatioue delle loro cafe Micbael et MefolIa:et Sebetet Iore:etIacam:et Zia:et Heber Cete, Quelli fono ifigliuoli di Abiael figliuolo di Vri figliuolo di laro figliuolo di Micbaeb.figliuolo di Gefe fi : figliuolo di Gedo figliuolo di Buz» Et fratelli ngiiuoli di Abdiel figliuolo di Gumi Furono priucipi delia caia nelle fameglieloroi et habbitarono nella terra di Galaad:& in Bafan:& ne fuoi borghetti & m tutti gli Fuborghi di Saron infmo a termini.Tutti quefti furono numerati nel tempo di Ioathan re digiuda.Et nel té/ po di leroboam re difraeLIfigliuoli di Ruben:& diGad:&di mezza la tribù di Ma nafehuomini buoni combattttorir&pottauano fcuda:&coltella:& tendenti larco & ad maeflrati abattaglia quarantaquatro miiia. feptecentofefanta andando ala battaglia combatterono contro ad gli Agareni.MagliTbureir&NapbeytSd Nodab gli diedero admto.Et furono dati gii Agarem nelle loro mam:&tutti quelli cberano concito loroipero che quando combatterono fi inuocarono idio: &exaudigli: po che credettero allui. Et prefero tutte le cofe cbe poffedeano cmquan famiglia dica meli ducentocinquantamilia dipeccore: 6c duomi ha afmi: & centomilia huomi ni.Ee feriti morirono molti po che fu battagliadcl fignore.Et babitarono per loro infine alla tranfmigratione.Et figliuoli della mezza, tribù di Manafe poffederono la terra da confini di Bafan infine ad BaaI:Hermon:& Sanine el monte Hermon: pero cheta molto grande numero.Et quelli furono ipnncipi della cafa del parenta do loro:Epber:&IefL;& Heiiel:E::nel:Ieremia:& Odonia:&: lediel buomini forti Itimi 51 potenti‘& nominati capitani nelle famiglie loro.Et lafcxarono io idio del li padri loro. Et iornicarono dopo gli dii di populi della terrauquali il fignore tol fe ma dal confpecio loro.Et fufcito idio difrael iofpitnto di Pbul re digliafyrii 6C lo fpmto di Tbeglapbalafarre di AfTur^ trillato Ruben:6i Gad & mezza la tribù di Manafes de menogli in Alea;& AbenSd Atatdc al fiume di Gozàmimo dito di. .C.VL Figliuoli di Leui’Gerfon:Caatbi&: Merari.Et i figlia oli di CaatbjAmra: Ifaar:Ebron:& Ozici JfigliuolidiAmram:Moyfe:&: Aaron:6t Maria.Ifi gliuoli di Aaron:Nadab:& Abui: de Eleazar; & Ytbamar. Eleazar genero Finees: 3c Finees genero Abifue. Abifue genero Bozzi : & Bozzi geneio Ozzi.Ozzi generoZaraiamià Zaraiam genero Merayoth ,Et Merayoth genero Amariam; 8c Amariam genero Achitbob:&: Achithob genero Sadocb:&: Sadoch genero Acbima as: Acbimaas genero Azaria. Azaria genero lohannami lohannam genero Azaria EfCo e quello il quale fu facto facerdote nella cafacbe edifico SalomonemHiemfa lem.Et genero Azaria: Amaria.& Amaria genero Achitob:Achitob genero Sadocb: Sadccb'genero Selum.Selum genero Elcbia;&: Elchia genero Azaria: Se Azaria ge/ nero Saraiam;Saraiam genero lofedech. Et lofedecb ufcio quando idiotranfato giuda Se H lerufalem per le mani de Nabuchodoncfor.Onde li figliuoli di Lem fu ronoGerfon;6c Cbaat:6c Merari.Et quetti fono momi di figliuoli diGerfom.Lobe Semel.Ifighuoli di Cbaat Amram:&:Ifaar.&;Ebron:6<: Oziel.Et figliuoli di Merari:Mcolr.& Mufi.Quefte fono le cognationediLeui fecondo le famigheloro Gerfon: Lobeni fuo figliuolo: laath fuo figliuolo: Zamma fuo figliuolo: Se Ioaa fuo figliuolo: Addo fuo figliuolo Zara fuo figliuolo: lethrai fuo figliuolo. Ifigli/ uolidiChaatb Ammadab fuo figliuolo: Chore fuo figliuolo: Afyr fuo figliuolo Helchana fuo figliuolo:Abiafaph fuofigliuolo:Afir fuo figliuolo:Thaath tuo fi gliuolo.Vnelfuo figliuolo,Ozia fuo figliuolo.Ifiglmoli di Helchana,Amafai:& Acbimothi&Helcbana.Ifighuoli diHelcbana: Sophai fuo figliuolo:Naatbfuq figlmolo:Heliab fuo figliuolorHieroan fuo figliuolo:Helchana fuo figliuolo.Ifi gliuoli di Samuehllprimogenito Vafem.&Abia.IfigliuolidiMerarr, Mooli:Le boni fuo figlmolo:Semey Tuo figliuolo: Oza fuo figliuolotSamaa fuo figliuolo Aggia fuo figliuolo: Afaya fuo figliuolo.Quetti fono quelli che Dauid ordino fo pra gli cantatori dela cafa didio:poi cbe larcha fo collocata.Etminiftrauano dina zi aJtabernacolo del teltimonio cantando infino ad tanto che Salomone edifico la cala del fignorc uiHierufalem.Etiftauano nelferuicio fecondo loraene loro . 'Et quefH Tono quelli cbc iftauano dinanzi colli loro figliuoli» Di figliuoli di Già: athsHeman cantatore figliuolo di loelrfigliuolo di Samu eli figliuolo diHelchana f*.' t-'--À - I . s rvl ^ ^ 1 -J ^ ÌLJf 1 __ I - 1 ~ I r-\ ■«n a V* .~v 1 ^ ì ^ J' Cj « , I,» ^ 1. ' _ 5 -t «AKJÌ.KJ V4.I. UUiV? vai»- M.Ì XV-/& i W i f * I. ^ j lo di Azzariaifigliuolo di Sophoniaifigliuolo diTbaatbifigliuolo di Afyr;figh«^ lo di Abiafapbì figliuolo di Cboresfiglmolo di Ifaar:figlmolo di Caath figliuolo di LeuU figliuolo di Ifrael, Et il fuo fratello Àfapbul quale ifhua al fua parte di'1 ritta»Et Afaph figliuolo di Baracbia: figliuolo di Sammaai figliuolo di Michael; figliuolo di Bafi ai figliuolo di Melcbiaifigliuolo di Athanaitfigliuolo diZarai fi/ gliuolo di Adaiaifigliuolo di Ethan figliuolo di Zama:figliuolo diSemenfiglmo lo di leth figliuolo di Gerfoni figliuolo di Leui* Ifigliuoli di Merari loro fratelli ala parte fmiftra.Etham figliuolo di Cbufi figliuolo di Abdi: figliuolo diMalocb figliuolo di Afabiaifigliuolo di Amafiaifigiiuolo di Elcbia:figlmolo di Bonnnfi gliuolo di Somer:figliuolo di Moolnfigliuolo di Mufiifigliuolo di Merari; figli/ nolo di Leui.Et fratelli loro leuitiiquali fono ordinati in, tutto al feruigio del ta / bemacolo della cafa del fignore,Et Aaron & ifuoi figliuolioffereano loncéfo fopra lai tare dello bolocaufto;&: fopra laltare della Thimiama un tutta lopera de fandra fandlorumlaccio che pregarono per Ifrael fecondo rutto quello che comando Mo yfeferuo didio,Quelli fono ifigliuoli di AaromEleazar fuo figliuolo;Finees fuo figliuolorAbifue fiiofigliuoloiBoccbi fuo figiiuolo;Ozi fuo figimolo:Zaraya fuo figliuolo; Meraiotb fuo figliuolo; Amaria Tuo figliuolo: Àcbitob fuo figliuolo; Sadoch fuo figliuolo; Acbimaas fuo figliuolo» Et quelle fono le loro habittationi per le contradeie per le confini di figliuoli:cioè deAaron fecondo le cognationi di Caathititpero che aloro era uenuto in parte.Onde nella terra di giuda diedero lo ro Ebron òc ifuoi Coborghi dintorno»Et icampi delia citta & le uille aCalepb figlino lo di lepboneJEt a figliuoli di AttQR diedetP cltt:a ac^ tefugglt£ Eotom &C Leoni; 6C ifuoi I oborgbr.Si Ietber;8c Eflbamo con li fuoi fub orghl « fi tHe 1 ó & Dabir coiiuoi foborghi; Aiàn & Betbfames 6c foborgbi fuoi»Etdella tribù di BemaPain Gabee de ifoborghi fuoitSc Aiamatb comfoborghi fuo i» Et Anathotcoifoborgbi CttO l » Tu te le atta furomxxiu» perle loro cognationi» Et aifigliuoli di Caatb chetano nmafi de la lotocognatiom;diedeto della mezza tnbu di Manafe mpofleirionnx-cittadi Etaifigliuoli di Gerfonperle loro cognationi della tribù de Ifacar:& della tribù daffer;&: della tribù de Neptalim:della tribù di Manafe mBafan.xiinatta.Etaiii giiuofi di Merari per le loro cognationi della tribù di Ruben :5c della tribù di Gad* ói deda tribù di Z^abulon gli diedero in parte dodece citta.Et diedero ifigliuoli alitaci alleniti citta Se ihioi foborghi.Et diedero per parte della tribù di figliuoli di giuda;& della tribù di figliuoli di Simeon;5<: della tribù di figliuoli di Beniamin quelle cittadequale chiamarono fecondo inomiloroi&acollorochetano della cog natione di figliuoli di Caatb»Et furono leattade nelli loro termini delia tribù di Ephraim.Onde gli diedero atta adrefuggire Sichem coifoborgbi fuoi nel monte di Epbrami:& Gazer con ifuo fuborghi:Hicmaancon ifuoifuborghi; de Bettbe/ ron fomigliantemente.Et anche della tribù diDan;Ebethe:Gebethor;& Elienam: 6i Elon con ifuborghi fnoilEt Getbremon per fimilemodo*Et della mezza tribù di Manale:Aner & ifuborgbi fuouBalaam & iluoi fuborgbi cioequelli chetano delia cognatione di figliuoli di Caatb che erano nmafil A ifigliuoli di Gerfom della cognationede Lameza tribù di Manafe: Ganlon in Bafan& ifuoi fuborgbi.Dela tnou diaflacar Cedes &: ifubotgbi fuoufii da Berith cóiiuoi fuborghiì&Ramoth co Buoi fuborghi5& Anem conifuoi fuborghnEt della tribù di AfferiMafalcomf u borghi fuoi»^ Abdon fimilimente;6d Afacb &c ifubcrgbi fuoi:& Roob con ifubor/ ghi buoi,Et della tribù di NeptalirruCedes in Galilea con ifubogbi fuor» Amo con f'j iTuoi fuborsTitSdChanathiatimcon ifuborgi fuoùEta ifigliuoli dì Merari cbera no nmafi della tribù di Zabulon.:Remono:& ifuborgi fuoi:&: Tabor con ifuborgt fuoi.Er oltre il Giordano dencontro ad lencho contro ad loriente dii Giordano dei la tribadi RubentBofor nella folitudùiecoli fuborgi fuoit&Iafa colli fuborgi Coi Et Cadennotb colli fuborgi fuoi:& Mipbaatb colli luborgi Tuoi* Et della tribù di GadiRamoth in Galaad & ifuborgi fuouManaina con ifuoi fuborgi;& Efebon co fuoi fuborgi:5£ lesen con faci fuborgi. .C* VIE Tfigliuoli de IfacariThoìa*.&: Pbua:Iarub}&: Samaron: quatto ifig;duo L li diT.hola:Ozi:& Raphaia:5d Teriel: & Gemei :3<: TepfemtSd Samuel pii api per cognatiom delle cafe loro ..Della fìurpe di Tbola furono numera M. / ti buommi fortiffimi nel tempo di Dauid umtidomiTia.fecento.Ifigtjb uoli di O21 ilezraia del qualenafceMichele:^ ObadiatSd Ioel:3<: Iefai;cinque tutti prin ci pi. Et con loro per famiglie &: populi fuoi accinti abattaglia buomini fortif firn?,xxxvi.migliaia.Etebbe.no molte moglie &C molti figlmoli. Et fratelli loro per tutta la cosrnattonedi Ifacar robuftiffimo adcombattere.lxxwiu milia ne furono numerati.Ifigliuoli deBemamin:Bale*. & Boccor: &Iedihel tre. Ifigliuoli diBale Efbon:& Bon:&: 02ieli&; Gerimoth:& Vraicinque principi delle famiglieda com battere robuftiifimiul numero loro fu.xxu.milia &: trentaquatro,Ifigliuoli di 800 conZamira Ioas:&Helie2;er’(&Eiioemaùi5<: Amtii&IerimotbsSr Abia:3<: Anatiiot & Almatban.Tutti quelli figliuoli di Boccor.Et furono numerati perleloro fami gliele principi delle cognationi & fortillimi ad battaglia.xx.milia ducente.Et ifi gbuoli diladihebBalam,IfigliuolidiBalam:Hieus;&: Beniarmn:& Aaotb:3<:Cham na:&Iothan:& Tbarfis :3c Tbai far.Tu tf 1 quelli figliuoli di ledi bel principi delle loro cognationi buommi fortiffimi Si che andauano ad battaglia.xvii.mi n ducen to:&Sephan:& Aphan figliuoli diHinSiAiTum figliuolo di Aher.Ifigliuolidi Ne ptalim:Iafiel;& Ghumi;&: leZenSelum figliuolo di Bale.Er ilfigliuolodi ManaT/ fetErid: Si la concubina fua foSirafia quale partorì Machir padre di Galaad. Et Machie diede moglie aifigliuoh fuoi:ApbimSi fuphimSi ebbero unaforellatlaqua le aueanome Maacba.il nome del fecondo;Salphaad .Et nate fono a Saipbaadfi rhuole. Et Maacba moglie di Macbir partorì uno figliuolo. Et puofeglt nome Phares.il nome del fratello fueSares:8i ifuoi figliuoli furono Vkm:SiRecen. Et il figliuolo di Vlatn:Baldan .Et quelli fono figliuoli di Galaad figliuolo diMacbir figliuolo di Manafe:Silafua forella Regina partorì uno huomo bello del quale AbiezenSi Moola.Et Semida auea figliuolo A.bin:Si Sichen:Liei:Si Amamam.Ifi/ oliuoli di Ephraim fono quellitSitala.Bareth fuo figliuolo: Caarh fuo figliuolos Si figliuolo di coflui fu Biada fuo figliuolo; Tbaath fuo figliuoloJSidi coftui fu fi gliuolo Zadabidi collui fu figliuolo Suthala:6i di quello fu figliuolo Ezeri Si Eia ad Et ucciforgli gli buommi eli Geth de quella terra:pero chetano andatiper occu pare le loro polfeilìoni. Et Ephraim loro padre pianfe molto tempo; andarono ifuoi fratelli ad cofolarlo.Et entro alla donna fua la quale concepe Si partorì uno figlmolo.Ec puofergli nome Benapero cheta nato neimahnelafua cafa.Et la fua figliuola fu Sara:la quale edifico Betheron di fotto Siquellodifoprae onze|ara.Si fuoi figliuoli furono RaphatSi Relepb:Si Tbale:del quale nafeeo Talam: il quale genero Laadon figliuolo di quello fu Ammdul quale genero Ehfama del quale na fceo Num il quale ebbe figliuolo Iofue»Et la poffelTione Si labitatione loro fu Be tbel con le fuoe fighuole.Contro ad orienteiNotamidalla parte decadente Gazec & le fue fighuole;£i Sicbem colle fue figliuole:& Aza con lefue fighuole.Etapre ilo ai figliuoli di Manafe:Bethfan:5i le fuoe figliuole: Ihamac eie fue figliuole; Magedo Si le fue figliuole;Dor Sile fue figliuole,Inqueile babbitarono ifigliuoli di ioiepbfigliuolo difrael. Ifigliuoli di Allei:. Ionana:Si lefua: SiIfuuSc Sana idc toro forclla fuc Sara.Et ifigliuoli di BariatHeber*^ Melcbicltegli fu padre di BeE aarth.Heber generoe lephìatb; 8d Someri & OtbamiSi Suaa loro forella. Quelli fono {figliuoli di lepblath.Et ifigliuoii di Somer:Acbi:RoagaiIaba:&: Ari, Etifo gliuoli di Helem fuo fratello Supba:8c Gemnai 2£ Sellest5d AtnaLIfigh'uoli di Su pba fu Amapheth :&:Suah& BernlanataBofor.SC Odor:& Sama:6i Salutassi le tram: de Bera.Ifigliuoii di Ether Iephone*.&Phafpha:& AraJfigliuoli di Ollaa Ar etbi&: Aniel:& Refia.Tutti quelli furono figliuoli di Affer principi delle loro cog/ nationi elledi Si fortilfimi capitani J1 numero loro della età apta ad battaglia fu uintifeimilia. tC, Vili. Eniamin genero Baie fuo primogenito.il fecondo Afbaab il terzo Aara I y il quarto Noaa’.e Repba il quinto .Et funo ifigliuoii diBale;Addoan 8£ y | \ Gera:& Abiud J AbifuetSC NoamamiS: AccoeiSedergera:5i Sepbupbam M y de Vram.Queftì fono ifigliuoii di Aod principe delle cognauom di quel li che habittauano i Gabaa iquali furono tranflatati f Manatb.Et Noama:& Ach ia:& Cerategli gli tra{lato:& genero Ozza*.& Abiud.Et Saanm generoe nelle parte di Moab poi che lafcio ufim:Ebara fue moglie .Ma lui genero deEdes fua moglie Iobab*5dSebra,.&MofatSd Molcbó:&Iebus;ctSecbia:et Marma*Que{li fono ifoi figliuoli principi nelle fue famiglie Meufim genero Abitobiet Elphaal. Ifigliuoii di' Elpbaal furono HebenetMifaamiet Samatb Quello edifico Ono:etLod:et le fue figliuole!et Beraiet Samma furono principi delle cognatiom de quelli che ha biffarono i Hailó.Cofloro fchacciarono glubitatoridiGetbtetdiHaioietSefath et Genmoth:et Zabdabiatet Arodlet Hcder.Et Micbaehet lefpbaiet Ioa figliuo/ lidiBariatet Zadabia:et MolTollabtt Ezecbi:et Hebenetlefaman:Iezlia;et lobab Ifigliuoii di Elphaal lacbimiet ZetriJetZabdiiet Elioenaytet Seletaiiet Elyehct Adaaytet Barazaiet Samarath. Ifigliuoii di Semel leohanì et Heberi et Helieli et Abdon:Iccbri:etChanam!et Ananiaietlalàtet Anathochiamietlephelaiat etPha nuel.Ifigliuoii di Sefach:etSamfamìet SchoriajOthoIiaiIerfiaietHelyaJet Zeta Ifigliuoii di Icroam. Quelli furono patriarchi et principi della cognatione iqua li habitarono in Hierufalem.Et in Gabaó abitarono Abigabeon et la fua moglie ebbe nome Maacha.il fuo figliuolo primogenito fu Abdonret Sur:et Gs:etBaaI et Nadab:et Gedurret Aio:et Zachetret Macelotb.Et Macelotb genero Samaa.Et babbitaronorencontro alloro fratelli in Hiemfalena con li fratelli loro. Et Nerge/ nero Gs.et Cis genero Saul.Et Saul genero lonatba.et Melcbifue:et Aminadabiet IfbaaLIfigliuolodilonatba fue MenbaaLEt Menbaal genero Micba. Ifigliuoii di Micha furono Phitbon; Melecg: et Thara: et Abaz. Et Abazgenero Ioada: et Ioada:Almoth:AzzimothietZamn.EtZamrigeneia Moofa. EtMoofa genero Banaatdel qualenafcco Hellefaulquale genero Affel.Et Aflfel ebe,vi,figliuoli iqua li ebbene nome cofi.EzrichamjBocru:Hyfmael**Saria:Abd{a et Anam. lutti que fli furono figliuoli di Affel.Ifigliuoii di AiTeth fuo fratello primogenito Hulamul fecondo Husul terzo Elipbales.Et Lulam ebbe figliuoli robuftiffimi et di grande fortezza et tendenti gliarcbi.Et ebbene molti figliuoli et nepoti infino ad cento cinquanta m il la. Et tutti quelli furono ifigliuoii di Bemamm. .C.VIIII. T fu numerato tutto Ifraefiet la fomma loro e fcripta nel libro di re difra el et di giuda ,Et furono tfandatati m Babylonia per lo fuo peccato.Ma quell che babitarono primi nelo loro poileffiòi & cita fue furono ifraehfa ccrdoti de leniti de natber Et dimorarono mHierufaié de figliuoli di giuda:et di Be mamin.Et di figliuoli diEpbraf et di manafeiOthei figliuolo di Amiudrfighuolo di Semrn figliuolo di leeoni figliuolo di Boni.Di figliuoli di Phares figliuolo di lu da;et diSllonù Afia primogenito et Tuoi figliuoli. Di figliuoli di Zarat Heuel et foi fratelli fecento nouanta.Et di figliuoli dtBeniamm Salo figliuolo di Mollo Ila // figliuolo di Odo Kit figliuolo di Afana: et lobonia figliuolo di leroam: Et Hella figlinolodx O^zifigliuolo di Mochorilet Moffola figliuolo di Saphatieifigliuolo d i. Rauhel figliuolo di lebania 6C Tuoi fratelli per le famiglie loro .vcccclvi* Tutti queftì principi per le loro cognatiom:&:per le cafe di padri loro. Et de facerdoti IeiadaiIosarjb;&: lachimiSC Azaria figliuòlo di Hclchiafigliuolo di Moffolà:figli nolo di Sadoch figliuolo di Maraiotn:figliuolo di Achitob pontefice della cafa di dio .Et Adaias figliuolo di Ieroam:figliuolo di Pbafor:figliuolo diMelchia;& Ma faya figliuolo di Abdielifigliuolo di lezra figliuolo diMofiblam figliuolo di Moffo lamothrfigliuolo di Emmer:&: illoro fratelli principi p le fue famiglie.M, vcclxx. fomffimiad fare illauorio delminiflerio nella cafa didio.Deleuiti Semeyafigliuo lo di Afub:& figliuolo di Ezncam:figliuolodi Afebm. Di figliuoli di Merari:Ha/ cabar maeftro di pietra.Et Gala:& Mathama figliuolo di Macba figliuolo di Ze thntfigliuolo di Afap bi&: Obdia figliuolo di Semeia figliuolo di Chalaal figlino lo di Iditum:6C Baracbia figliuolo di Affa:figliuolo di Elcbanaul quale abbitoe nel pallagio di Nethopbati.Epomen:Sellum:5<: Acub:&:Tbelmont &:Acbiman: &il loro fratellit& Sellumfu principimfi.no ad quella tempo! 6C nella porta del re ad oriente guardauano ficome toccaualoro.Di figliuoli di LeuùSeilum figliuolo di Chore figliuolo di Abiafapb:fighuolo diChore colli fuoi fratelli:&con la cafa del padre fuo^Queftì fono gli Chornti fopra io pera del minifterio guardiani di uefh/ bufi del tabernacolo & le famiglie loro permuta delle cafielle del fignore guardati do lentrata.Et Finees figliuolo de Eleazaro era loro capitano nei confpecT:o del fig noie. EtZacbatia figliuolo di MofTolamera portieri della porta del tabernacolo del tefhmomo .Tutti quefK eletti in pomeri per le portc.ccxii.era ifcripti nelle p prie uiliede quali Samuel propbeta:5i Dauid ordinarono nella fede loroicofi loro: come ifigliuoli loro alle porte della cala didio:& nel tabernacolo p forte corno toc chaua'Et erano portieri ad quatto uenti cioè ad oriente:ad occidentetad acquilone & amezzo di.Et illoro fratelli demorauano nelli borgetti. Et ueneuano ne ifabati loro di tempo ad tempo ad quelli quatto leniti era creduto tutto il numero di por tieri.Et illoro fratelli habittauano nelledomc5cule:& uemano ifuoi fabati de tem. po m tempo. A quelli quatro leuiti era obligato tutto il numero di portieri'.Si era no fopra le camere&: il theforodella cafa didio. Et dimorauano intorno al tempio del fignore nelle guardie loro:accio cbeelfendo il tépo egli prello apnfono la por ta.EdelIa loro generatione erano fopra le uafella del minifterioipero ebe le uafella anumero fi traeuano & teponeuano ddoro.Et ad quelli iquali erano credute laltre malfaritie del fandtuano erano foprallanti ala Emula cioè alfior della farina al ui no;& alolio.& alloncenfo‘.& ale fpecie. Etifiglmoli di facerdoti conficiauano gli unguenti delle fpecie. Et Mathathialeuita primogenito di Sellum Chornraera foprafiante di quelle cofe che fe fngiuano in padelia.Et di figliuoli di Caatb loro fratelli erano fopra il pane della propofittone:& ap arechiare ogni fabato ilfrefco. Quefii fono iprincipidi cantori perle famiglie dileuitiiquali dimorauano neleca mere fiche il di &£ la noelte dimorauano 6d continuamente feruiiiero il fuo mimile no.Icapi di leuiti per le fue famiglie principi babitarono in Hierufalem.In Gabaó dimorauano il padre di Gabaomlahyel.Il nome della fua donna Maacha.il fuo fi g h uolo primogenito Abdonj&: Sus:5dCis‘.8«:Baafi.&:Ner:& Nadab: & Gedon& Aio & Zacbana’.Sd Macelloth.EtMacelloth genero Difemaa.Quelli habbittarono m Hierufalem in centro alloro fratelli.Ncr genero Cis:& Cis genero SaufiSi Saul ge> nero lonatbamt & MelebifueAminadaD:&: IfbaafiEt il figliuolo di Ionatbà fue MerebaafiSi Merebaal genero Micba.EtifigliooIx di Micha:phyton:<3<: Malech.Sc ihara:Aa2.Et Aaz genero hta:8c lata genero AlamathiSi Azimotb: 3C Zamn. Et Zamri genero Mofa. de Mofa genero Baana : figliuolo del quale fu Rapbaiaì Hr, ' Raphata genero Elefa del quale nacque EfeLEtEfelebbe.yùfìgh'uoliaquali ebeno cofi nome.Ezricain.BocbruiSilfmaeltSaraiatObdia:^ Anatn* Queftì furono figli noli di Efel. Et tPbilillei combatterono contro ad IfraeLEt fugarono glihuomini difrael da quelli di pelleftinat& morinne jiel monte di Gelboe. Et appreffandofi ghPhileftei che per feguittauano SauliSi tfuoi figliuoli uccifono Ionatha:5i Ami nadab:& Melchifue figliuoli di SauLEt fu adgrauata la battaglia centra ad Saul. Et trouanronlo fa'etatori & feri nòlo; Et dilfe Saul al fuo feudi crii Trai fuori il tuo coItello:& uccidimiracciocbenon uengano quelli incirconctfi&: faccino iftrazio di me, Et nò uoile farei! fuo fcudiereifbigotito per paura,Et tolfe Saul la fpada^Et gittole fopra effa;& uegiendo ilfuo fcudiere cheta morto Saubancheggh figitto i fu il fuo coltelo & fu morto,Onde che mori Saul dt tre Tuoi figliuoli. Et ini cadde tuttala fua cafa.Laqualecofa uegiendoglibuominidifraeliquali babitauano ne campeftn fugirono,Et morto Saul Se ifuoi figliuolilafciarono le loro cittadi:5i tu ti fi fparfero la & qua,Et uennero iPhiliflei Se babittaronoin quelle* Etlaltrodi iPbihilei fpogliando imorti trouarono Saul Se ifuoi figliuoli giaccere nel monte Gelboe,Et auendolo fpoghadoj& tagliatoli il capo:&: fpogliato dellarmemanda/ ronlo nela terra loro;accio che folle portado dintorno Se moilratoa templi dighdo li Se apopuli.Et larme fuoeconferuarono nel tempio diloro idio* E1 capo puofero nel tempio di DagomEt auendo udito ciò glibuomim di labes di Galaad;cioe tut to quello che iPhlliftei aueano fatto ad Sauhleuaròfe tutu glibucmim fortiHtmi Se tolfero il corpo di Sauh& il corpo di ciafcuno di fuoi figliuoliportanronh m labes,Et fepellirono lolla loro fotto la quercia la quale era miabessdigiunarono .vii.di.Et mori Saul per le fue iniquitadt; pero cbelpreuanco il comandame'to di dio ni quale auea domandato confeglio alla fittoneffaS non fpero indio.Pero lue cife Se tràflatoe il fuo regno a Dauid figliuolo di Ifai* Onde tutto Ifrael fi cògrego a Dauid in EbrénEt dille noi fapiamo che fi amo tue olle Si tua carne .Ieri & laltro quando ancora regnauaSaul (opra Iliael tu eri quello che tiaeui inori & remittiui dentro IlraeLEtad te dilfe il tuo fignote idio tu pafcerai il mio popolo li rad; SC tu farai principe fopra delui. *C»X I, q|—1 T uennero tutti gli magiori difrael per natione al re m Ebron, Et fece I ^ conelfo loro Dauid paòlo nei confpecto didio* Et unfcrlo re fopra Ifrael V fecondo la parola didio;la quale auea detta per mano di Samuel,Et an/ JL—^ dolfene Dauid Se tutto Ifrael m Hierufalem.Quella e lebus doue babi taro no gligebufei habrttaton della terra,Et quelli ebe habitarono m lebus dilleio ad Dauid,Non entrarai qua dentro,Et Dauid prefe larocchadi Siomla quale eci ta di Dauid,Et difldQualumque percuoterà prima rllebufeo Cara principe & due ha Et andò primamente loab figliuolo di SaruiaS fu fatto principe,Et babito i Hie rufalem Dauid nella roccbaS pero fu chiamata citta di Dauid,Et edifico la citta intorno damello mfinoal giro.Et loab edifico turo laltro della cita. Et meglioroe Dauid andando Se crefcendoS ilfignore degli exerem era ccneffolui^Quelìi erano principi diglibuommi fora di Dauid nquah la lutarono chefoifere (opra tutto Ifrael fecondo la parola didiotla quale diflfe ad Ifrael,Et quello e il numero di tabu fti di Dauid cioè lefbaam figliuolo di Achamon principe tra trenta .Quello leuo la fua lancia fopra,ccc.iquali feno inuna uolta,Et dopo lui Elianto figliuolo delfuo ciò Ahoytesui quale era tra tre potenti,Quello fue con Dauid Se m Apbefdomin : quando iPbilillei fi raunarono m quello luogo ad combattere*Et era il campo di quella contrada pieno dorzo.Et era fugito il populo dalconfpetìo di Pbilillei* Quelli illette nel mezo del campoSdifefelo,Et auendo percolfo iPbilillei;diede il lignote grande falu te al populo fuo. Et defeendendo tre de trenta principi alla pietra nella quale era Damd alla fpeloncba m Odollà; quando iPbihllei aueano pollo campo nella uallcdi Raphaim*EtDauid eraifcofoì 5ila gente di Philiflet m Bethleem.Et Dauid defidero delacqua 6t difle.Ocbi mi deffedellacquadella cit terna la quale e in Bethleem nella porta.Et quelli tre andarono per mezzo il capo di Phiìiflei;& trafero laequa della citerna di Bethleem da quale era nella porta: Si portanrolaad Dauid adbereJiqualenonlauolle bereranzi la facrifico aiioidicen do.Idiomi guardi chio faccia quello nel confpeclo delmio idio:3d beali fangue de quilli buomini iquah mi recfoarono iacqua in pencolo dellanime loro .Et pqnella cafionenonla uolle bere,Et quello fede itrerobuftilTimb Et Abifai fratello di Io> ab egli era principe de tre:& egli leuo la fua bada centra trecéto morti & feriti. Et egli era tra tre nominatiffimo : tra tre fecondo nobilnSi loro principe.Mia tre pn/ mi non era peruenuto.Banaias figliuolo di loiadanl quale molte cofe fece buomo robuftilfimo di CapfeeLEglipercolTe duo huomini Moabiti fortiBimi come leoni Egli defeendeo Se uccife il leone nel mezzo della citerna nel tempo della neue, Et egli uccife uno huomo egyptio la datura pel quale era cinque cubiti: Siauea la là oa come ifobii dttelfiton.Et defeendeo allui con una uirgaiSi tradgl i di mano la da la quale tenea in mano;& con lada fua ideila luccilfe.Quedo fece Banaias fighuo lo di loiadaul quale era tra tre robudi nominatilfimo tra trenta primo Ma infino aitre non peruenne. Et Dauid il puòfe alle fueorechie. Et glihuomtni fornlìimi nello exetato: Afahel fratello di Ioab:Eleanam figliuolo deì fuo Zio di Bethleem Semoth arothito:Helles pallomto Hiras figliuolo di Aces ThecuitoiAbiezer Ana thotitoiSubocbaiSotbito bilar.Acoyto MacharaiNetophathito:HeledfigImolo di Banaa NetopbacitolEtbai figliuolo di Rebay di Gabaad di figliuoli di Berna/ mmiBaraya pharathomtbo:&: Vn del fiume di Gaas Abihel ArabatbithoiAzimotb Baursnito: Helyaba Salabonitoufi^liuoli di AlfonGefonitnlonatha figliuolo di Saga Aratitbo:Àcbiafigliuolo di Accar Arantho: Eliphal figliuolo diHurapbet M e t bora f ico : Ach ya Pbell om to : A dai Carme 1 ito : Noorai figliuolo di Afo«: lohel fratello diNathamMabar figliuolo di AgaranSelech Amonito:Nootban Berocbi to fcudien di Ioab figliuolo di Saruiatlras GethreoiGareb Gethreo: Vi la Erheo : Zabab figliuolo di Coli. Adina figliuolo diSegar Rubemto principe di Rubemti: & conedo lui trenta:Ananfigliuolo di Maacba:&: lofaphat Matham thoi Ozia Adarotito:Semma:& label figliuolo di Botham Aroentbidediel figliuolo di Zam ridica fuo fratello:Tbofayti:HelyelMaunito*.Ieribayi&:Iofyai figlmoli diHelna em:&IechemaMoabito:HelieLaiObed}&IafieldiMafobin ,C.XIL VediuenneroaDauid inScioelecb quando egli fuggia Saul figliuolo / ^ di Os:iquali erano fortilfimi & robudildmi combattitori tendétìlarcbo % gittauano Taxi con le fonde con amendue le mannSt gittauano le faet \ / te.De fratelli di Saul Bemamm prma'po;Abiezen3C Ioas figliuoli di Aa maaÌGatetbithej&Iazieb.&iPbalecb figliuolo di Azmoth:&: Barachia:&:leu Ana ebothitx: &: Samala Gabbaomto fortilfimo tra trenta. Et fopra li trenta leremia: & lezibel:& lohanamiStZebad Gatberotbito:&:Luzai:& lenmuthiBaalia: & Sa/ maria:& Sapbia Arapbitbo:Helcbana:<3<:Iefia:5dAzrael:&Ioczef: «S^Ieibaà di Ca/ rerimi& Ioelam:6t Zabadia figliuoli di leroam di Gedor.Et anebo di Gaddi rifug girono ad Dauid huomini robudifiimi quàdo egli era nafeofo nel difertoìfii erano optimi combattitori tenenti ifcudi & iancie.Etuifi loro come de leom:ueIoa fico me caunob di montagnia. Ezer principo: Obdia fecondo*. Eliab terzo:Mafmana quarto:Ieremia quinto: Echi fedoiHeliel fepfimo:Iobanam odauoiHelzebath no notleremia decimo:Baccanna undecimo.Quedi de ifigliuolidi Gad principe deio exera to.Nouiffimo erafopra cento mi li a maximo fopra milie.Quellr fono quell che palparono il Giordano il primo meferquando era ufato di trapaliate di fopra arie ripe fue.Et fugnono tutti quelli che habittauano nelle ualle dallapa'.te d„i.ic te ' PRIMO LIBRO Et dalla parte decadente*Et uenero anche ad Beniamin di giuda adiutorio doue dmioraua Dauid.Et Dauid ufcio loro incontro: Sédiffeloro, Venite noi ad me pa ceficbi per adiutarmi** il mio cuore fie unito coneffo uoi. Ma fé noi me infidiati p oli nemici mcùConciofia cofa chio non abbia per le mie mani iniquità: ueggia lo ìdio di nofln padri & giudichilo,Elo fpinto ueftio Abifay principe tra trenta:& di fiè.O Dauid.Noi fiamo tuoi. Et concito tccbo figluolidifay. Pace pace fia cóteco & con tutti gli tuoi adiutorntpero chel tuo idio admta te Onde Dauid gli receuet te:& ordeno iprincipi delle turbe,Et anche di Manate nfugirono a Dauid quando uenia coiPhiliftei per combattere contro ad Saul:& non combaterono con 3 oro po che fatto configlio {principi di Pbihftei lo romanente rimandarono dicendo,Con pencolo del noflro capo fe ntorneraai fuo fignoreSauLOr quàdo egli fi ritorno in Siceleeh:tranffugirono alloro di Manafe Ednas: 6iIozabad:Iediel: Michael: Si Keliu:& Io2abatb:5dSalathi principi dicaualieriin Manate. Queftì diejero adiu to a Dauid contro alladroncielli, Et erano tutti huommi fornitimi .Et furono fat ti principi nello exercito. Et ogni di ueniuano ad Dauidin fuo adiuto tantoché fue fatto grande numero quafi esercito didio*Et quello e il numero di principi deio esercito che uenne ad Dauideitendo egli in Ebron per tranfmutare allui il regno di Saul fecondo l a parola di dio.lfigtiuoh di giuda portanti fcudaSi lancia Se ex> peditt ad battaglia femiliaoC magnificentia nel confpecfto fuo:forteza:& leticia nel luogo fuo Famiglie de populi portate ai fignore,portate al fignore imperio 3c gloriati im.p no date gloria al fuo nome.Leuate il fuo facrificio nel fuo honorem uenite nelcó fpeélo fuos& adorate il fignore in fancla belleza+Dal fuo confpedo fia comoda tu ta la terra:egli certo fcldo la terra immobile. Alegrinfi icieii Se alegreffi la terra: &Z di cane traile nationi:il fignore regmara.Tuoni il mare 8C tutto quello che ue dentro alegrifi icampi & tutte la cofe che ui fono. Alotta lauderanno iligni di bofebi dm perciò che uenne ad giudicare la terra.Confeffateui al fignore pero cbegiie buono pero che la fua mifericordia e eternai^: ditte.Saluace faluatoreuoftro idioticon grega noi:& faluaci dalle genti laccio che noi zi confeffiamo ai tuo fando nome:36 allegnanzi negli uerfi tuoi.Benedico il fignore idio difrael dallo eterno infine a! 10 eterno;& ogni popuio dica Amen:& bymno adio.Etlafcio mi dinanzi alarcha del pado Alapb&ifuoi fratelli laccio che feruifeno nel confpedo de larcba conti/ imamente ognidì fecódo la loro forte.Et Obededon & fuoifratelli.kviu.&Obe dedon figliuolo di Iditbum:8d Ofa fece portien.Et Sadoch facerdoteSd fuoi frate! 11 fecero che fodero facerdoti nel confped o del tabernacolo del fignore nel altezza la quale era in Gabaon accio che gli offenffono h olocausto al fignore fopra lai tare degni holocaudi continuo la mattina «Sd al uefpro:fecondo quello cheta faipto nella leggiedelfignore laquale comando adlfrael. Edopo lui Hemani 6i Idithum: & tutti glialm eie di ciascheduno per fuo nome ad confelfare adio che la i ua nule ricordiae in eterno.Et Eman.Si Idithum cantando con trombai fonantecymbali Et tuti iflromenti mufichi ad cantare adio.Et il figliuolo di Idithum fece portieri Et tutto il pop ulo ritorno ad cafa fua:& anche Dautd ad benedicere la cafa fua. .CX VII, 1 ^ T habitando Dauid in cafa fuaididead Natham propheta.Eccho cbio |—^ c babito in cafa fatta di cedro: & larcba del pado didto e fotto le pelli. Et Natham gli dille ad Damd.Tutte le cofe che fono nello tuocuorefa ^ J pero che idio e coneffo teebo. Et in quella nodeiu fatta la parola didio ad Natham propbeta dicendo. Va & parla al mio feruo Dauid. Quello dicci! fig/ nore.Tu nonedificharaiad mi calaadhabitare.Etto non ionohabitatomcafadal tempo chio tralfi Ifrael degypto infine ad quello di, Anzi tutta ma o mutato duo gì del tabernacoÌo:& fononllato conelTo Ifrael fotto ipadaglioni:didi io mai al^ie no aduno di giudici difraeEaiquali io comandai che pafceffcie il popuio mio Ifra el,Ifrael perche non mai tu edificata cafa cedi inai Ora dirai co fi alferuo mio Da uid.Qiiello dice il fignore degli exera ti.Io ti tolfi quàdo tu andaui dopo Egregie uepalcoli:accio che tu folfi duca del popuio mio Ifraelt&fono infìato techo lado uùque tu fe andato,Et o motto tutti ituoi nemici dmàzi ad te.Et o fatto ad te uno nome grandeiquafi il nome duno di gràde iquaii fe celebra nella terra. Et ho datto luogo al mio popuio difrael.Sata piantato & habittara mquelloiSi non Tara corno lio pm.Ifighuoli dela iniquità non gli offenderà :ficom.e dal principio del tempo cbio diedi al popuio mio Ifiael giudici.Eto bumiliato tutti ituoi inimici.Onde io tanuncio cbel fignore edificbera cafaadte.Et auendo tu compiuti idi tuoi che tu ne uada a padri molilo fu faterò dopo te il feme tuoni quale fata de tuoi figliuoli & dfabiliroe il tuo regno: egli edificherà ad me cafa:&: io firmerò la fedia fua ifino ln eterno. Io faro aliui padrei & egli fara ad me figliuolo. Et non torrodallui la mifsncordia mia ficome io la tolfi adcolui che fu din ausi ad te. Et porroilo nella cafamia:& nel mio regno infimo infempiterno. Eia fediamia fara firmiiTima in eterno :5anperpetuo.Et fecondo tutte quelle parole & fecondo tutta quella uifio ne co fi Natban dille ad Dauid,Et uenuto il re Dauid:& feduto nel cófpedo didio diffe.O fignorcidio chi fono io;&chi e lamia cafa che tu mabie predate cotale cofei Eteglie apparito poccho nel tuo confpeélo. Et pero ai parlato (opra la cafa del feruo tuoianche p lo tempo che dee uemte;& ami fatto fignore mio idio marauigliofo fopra tutti glihuomim.Signore mio idio cbe puotc adiungere pm a Dauidiche ai lui cofi glorificatoallo cognofciutoi Signore per lo feruo tuo fez condo il tuo cuore tu ai fatta tutta quella magntficen tiaJ SC ai uoluto cbe tutte le grande cofe fieno mamfellelSignorenone firn ile ad te;&non e altro idio fuori di te di tutti quelli cbe noi abbiamo uditi con lenollre orechie,Quale altro e come il tuo populo Ifiacl: una gente in terraiala quale idio ando:&: ad farla fuopopulo: & con la fua grandezza: e col fuo terrore caccio le nationi dal confpedo fucila qua le libero da EgyptolEt pomelli il populo difrael adte populo mfmo mfempiterno Si tu fignorefa&o fei fuo dio. Ora fignore la tua parola la quale ai detta al feruo fuo fie fopra la fuacafa confermata inperpetuo. Et fa fi come tu ae detto.Et rima ga in perpetuo:& fia magjmhcato il nome tuo mfmo m fempiternoi 5i fia detto» bl fignore degli exerciti idio difrael Si la cafa del fuo feruo Dauid fia Tempre nel fuo coufpedo.Pero cbe tu fignore idio mio reueialli alle orecbie del feruo tuo de edificarli cafa:& pero il tuo feruo aetrouato confidanza dorare nel tuo confpedo* Ora Tigno re tu Tei idio:& ai datto al feruo tuo tanti beneficili 6i ai cominciato ad benedieere la cafa del tuo feruo:acao che Tempre fia dinanzi ad te.Et benedicendo teicerto fara benedetto ineterno:54 in. eterno fempiternale. ,C. A V 111. nj—T dopo quello fu fatto cbe Dauid percoife iPbiliflci: òc humiliogln Si L tolfeglie Getb:54 le fue figliuole delle mani di Pbilifleii&: pere offe Moab e 64 furono fatti gli Moabiti Cerni di Dauid:54 fuo tributarli. Et mquello I. tempo percoffe Damd anco Adadezer re di Soba della regione di Bmatb quando egli andò perdilattare il fuo reame mfmo gl fiume Eufraten.Et prefe Da md mille delle luoe quadrigie:54 fettemiha caualicn:84.xx.milia huommi pedoni Et taglio inerbi ad tutti icauaili della carra fuori cbe cento quadngede quale refer uo ad fe.Et ioprauenne il Syro di Damafco per dare adiuto Adadezer re di Soba Et di quelli di coli ui percoffe Dauid.xx.miliahuominr.34 può le cauahen in Damaf colacelo cbeSyna anche feruilfe allui:54 offenlfe dom.Et amtollo il figuore in rut te le cofe alle quale eglie andaua.Et tolfe Dauid lapbaretra del oro laquale aueano iferui di Adadezer-Etportolla m Hierufalem:54 anco di Tbebathecum citta di Ada dazer molto metallo del quale Salomone fece il mare de mettali© ;54 le colurnne:34 le uafa del metallo .La quale cofa udita Ihou re di Emath cbe Dauid baueapcolfo tutto lo exerexto di Adadezer re di Sobaimando Aduram fuo figliuolo al re Dauid per domàdarghe pace;<54 perralegrarfi coneflo lunpero cheghauea ifcomfitto Ada clezer.Pero che Tbouera nemico di Adadezer Et tuttele uafa de loro;64 dellariéto 64 del metallo confecroDamdreal fignore:54loro:64conlariento;ilqtialeaueapoE tato il re di tutte le genti co fi di Idumea:54 Moabj 54 di figliuoli di Amo come di Pbiliftei;54 di Amalech.Et Abifai figliuolo di Saruia percolfe Eden nella ualle Sa lme.xviu.milia:54 fece m Edon fortezzaiaccio cbe Idumea feruilfe a Dauid.Et fai uoilfignoie Damdm tuttele cole alle quali egli ando;54 regno Dauid intatte le parti difrael:64 Iacea giudicio 54 giuffiaa ad tutto ilpopulo.Etloab figliuolo di Saruia era fopra lo exerato:64 lolaphat figliuolo di Alluderà digli fenpton dele corniche.Et Sadocb figliuolo di Achitob:54 Achimelech figliuolo di Abiatharfa cerdoti.54Sufafermano» MaBanaias figliuolo di loiada era fopra lecompame di Celethi et Pheletbi le quale erano alla guardia, della f fona diDauicLEt figimo li di Dauid erano primi alle mani de re* VC> X V111L T interuenne che mono Haas re di figliuoli di Amenti regno il fuo fi 1~^ gliuolo per lui,Et diflfe Dauid.Io faro mifencordiaconeffo Annon figli e uolo di Naasipero chel fuo padre predo ad me gratia: & mando Dauid -A.—-/ meflaggi ad cófolarlo della morte del fuo padre.Iquali uenuti nella ter ra di figliuoli di Amen per confidare AnnomdifTero ipnncipi di figliuoli di Amo ad Annon.Tu forte credi ebeDauid abbia mandato ad te per cagione dello honore del padre tuo per confolarti:& non ta corgi corno iferui Tuoi fono uenuti che ifpie noièc circhino la tua terra.Per la quale co fa Annon decaluo*Et rafe iferm di Dauid & taglio leloro ueftimentada ipiedi infino allenaticbe:&lafciolli.Iquali andato fene mandaronlo adire ad Dauid:5d egli mando incontro alloro: pero che baueano teceuutagrande uergogna:& comando loro che ifteffero in Giencbo; tanto che ere fcefleno loro le barbe:& illoro capelli :6£ pofciatornaffero. Et uegiendo ifigliuòli di Amon che aueano fatta ingiuria a Dauidtcofi Annon come tutto il populo ma do mille talenti doro perconducere diMefapotamia*& Siria MaachatSi diSoba cat ra Se caualieri.Et condulfero ♦xxxiismilia di carra:& il re Maacba col fuo populo, Xquafi uenuti puofero il campo delia patte diMedaba.Et ifigliuoh di Amonrau/ natidillorocitta uennero alla battaglia. La quale cofa udita Dauid mando Ioab: & tutto lo exercito diglihuomim fortiffimuEtufciù ifigliuoli di Amon dirizzato no la fchiera preiìb alla porta della citta.Et gli re chetano uenuti in fuo aiuto ftet tero nel campo partiti .Onde Ioab cognofcendo che gli auea la battaglia contro ad le dinanzi & dietro:elleflfe buommi fortiffimidi tutto Ifraeh&andonne contrai! Syro.Tuttolabro populo diedeinmano di Abifaifuo fratello,Etandorienecórto sfigliuoli damon.Etdi{reIoab*Seil Syromi uincera tumamterairefs ifigliuohda mon uinceffero te io aiuterò te,Confortati de faciatno gagliardamente per lo popu lo noflro:& per lecittadidel nojftro idio,Il fignore facciaquelo che fia buono nel fuo confpecfto.Et andonne Ioab & quello populoulqualeeraconefib lui alla batta glia controalSyro Stfilicacio.Etueggiendo li figliuoli damonchel Syroerafugi/ toìfugirono egli ancora da Abifai fuo fratello.Et entrarono nella citta* Et Ioab ri torno in Hierufalem.Et uegiendo il Syro ebera caduto dinanzi ad Ifraelimàdo me fTaggn&fece uenire il Syro cheta oltra il fiume.EtSopbath principe della mihcia di Adadezer era loto duca*La quale cofa effendo nunciata a Damd cógrego egli tu to Ifraeh& pafìfo il Giordano:& diede loroadcfTo:& drizzo la battaglia cótta loro combattendo.Et fuggi il Syro dinanzi adlfrael: & Dauid uccifi di Syn fettemilia cariai quaranta miglia depedonn&Sophatb principe dello exercito. Etuedédo iferui di Adadezer eberano uinti da IfraeLEt fugirono a Dauid: de few tono allui Et daindi innanzi Syria non uolfe dare piu aiuto al figliuolo di Amon* .C.XX* ~~w ^ T dopo uno anno m quello tempo che ire foghono andare alla battaglia I jc Ioab congrego lo exercito et la forteza della mihcia.Et diffece p guafto la terra di figlluoli damon*Et andò & affedio Rabba.Et Dauid era i Hm M rufalem quando Ioab percofìe Rabba&: deifecela.Ettolfe Dauid la coro na di Melcbon dii capo fuo:& trouo in quella oro uno talento che pefoe & gemme prcciofe;& fecene una corona ad fe.Et tolfe moltecofe dellacittai E1 populo cheta m quella traffe fuori:&fece fopra loro tnbuli&trophey&fecepafìfarefopradilo to caria ferrati intal modo eh egli tagliaua & menuzaua.Et cufi fece Dauid ad tute ~-c «ttadi di figliuoli di Amon.Et con tutto il fuo populo fi ritorno in Hierufalé Et dopo quefìo fu fatta una battaglia mgazer contro a Philiftei nella quaLe ucci le Subbocax Vfacbito Sipbai dela generatione di Rapbaim et humihogluEt unaltra battaglia fatta contro aPbrliflei nella quale a deodato figliuolo di Salto di Bethleé uccifeii fratello dì Golia di Getb latta del ligno del quale era come ilfubbiodì te fììtoriiEt unaltra battaglia fu fatta in Getb: nella quale fue uno buomo longittt moul quale auea feidittaiaoe in tutto li fuo corpo uintiquatto:il quale era della generationediRapbaim* Quello biaftimoIfraeb.Si ucciferlo lonatham figliuolo di Sammaa fratello diDamd*Et quelli fono ifigliuoli di Rapbaim m Getb:iqua h caddero fotte le mani di Dauid di ferui fuoif XXL -w- Euotte Satbanas contro IfraelSC prouoco Dauidcbe numeratte Ifrael. Et 1 ditte Dauid a Ioab:&; a principi del populo andateti numerate ifrael da Berfebee infino adDan:8<: rechatimi il numero accio chio il fappia.Et re § ^ fpuofe loab.Acrefchailfignore il fuo populo ceto cotàti che fia lìgnore mio re,Non fono egli tutti tuoi ferui per che il lignore mio domanda quello che Cara imputato ad peccato ad IfraeLMala parola del re obtenne piu* Et ulcito Ioab & cercoe tutto Ifrael.Et ritorno in Hierufalemi&diedi ad Dauid il numero dique 111 ebauea raunati*Etfu trouato il numero di tutto Ifrael m tutto millemigliaia centomilia di huomim darme«Et di Gmda,ccclxx, milia huomini da battaglia. Et non numeroeLeuii & Beniammpero ebe iflorzato gli facea il comandamento del re,Et difpiacque adio quello ebauea comandatoióc percotte Ifrael, Et Dauid ditte adio Jo oe troppo peccato facendo quello,Onde ti pnego che tu tolga ma la ini/' qmta del feruo tuo: pero chio o fatto ifcioccamente. Et dio parlo a Gad uidente Dauid, Et ditte. Vattene a Dauid & digli. Quello dice il fignorc. Io do il paitito di tre cofe qualumque tu uuogli prendi cbio lati daro,Et uenuto Gad ad Dauid &: ditte,Quello dice il flgnore,Elleggl qualumque tu uuogli.Or uuogli tre anni pe 111Icn^iaiouero tre meli fugire gli tuoi nemici: & non potere fcampare dal coltei/ Io loro:ouero tre di il coltello del fignore:& la morte nella terrai & langelo didio che uccida in tutte le parti difraeLOra uidi quello cbio refpondo ad quegli che mi manda,Et Dauid ditte a Gad da ogni parte premono le anguftieima egli e meglio ad mechio Gaggia nelle mani didioipero chele fue mifericordie fono molte:che nel le mani diglihuomim. Et mando idio peftilengia m Ifrael 6d morirono. lx'x,milia dihuomim.Etmandoidio langelo adpercuottere inHierufalem,Et percotendofe ella mdde Io fignore;&: ebbe mifericordia fopra il grande male,Et comando alangi o!o cheleriua baftahora.Cefla la tuamano.Et langelo iftaua allatoalayadomain lebufeo. Et Icuando Dauid gliocbu fuoi uidde langelo ittare tra il cielo & la terra & uno coltello ifguainato nela fua mano iEt uolto uerfo Hieiufalem-Bt egli auea glimagiou di natione u eftiti di cilicioi&i caddero tutti dittefi interra. EtdiffeDa uidal figncre.Non fui io quegli che comandai che il populo fotte numerato?’ Io (ono quello chi peccatilo fono colui il quale aiatto il male,Quefte gregie che ame ntato?’ Signore mio idioio ti pnego ohe la tua mano feconuerta adme;6<: alla ca fa del padre mio.Et non fia percotto lituo populo,Et langelo didio comàdo a Gad che dicctte a Dauid che adfeendeffe & facefle uno altare nellaia di Gin am lebufeo al fignore idioiEt adfeendeo Dauid fecondo la parola di Gadda quale auea detta ' per parola didioiEtOrnam & quatto fuoi figliuoli uedendo langelo fi nafeofero? pero eh e in qnello tempo batteael grano nellaia. Donde uenenuo Dauid adOrnà SC elio uegiendolo ufcigh m contro dellaia:^ adorolo chinato ni terra,Et ditte attui Dauid.Da mi luogo nellaia tua accio chic edifichi lattare adio in talemodoche tu tolga tanto anento quanto ualeiacciocbe cetti lapiaga del populo,Et ditte Ornam a Dauid.Tolga sfaccia il mio fignore re tutto quello cheghpiacie: & anche dee buoi per fare lo bolocaufto Se le tribale per legni a: & grano per facnfiaoi ^ tutto dee didono.Etdiiieallui il reDauid,Nonfilaracofi:maio ridarò tanto anento quanto ualeipeio cbio non lo debbo tote ad te per offerte alfignore holocautto cicnato .Et Dauid diede ad Ornam per quello luogo fecéto fieli doro digiufto pelo & edifìcho mi lattare al {ignoteiSC offerì fcolocaufli pacefichi al fignore;^ muoco tdioi&exaudillo m fuoco di cielo fopra lattare dello bolocaufto .Et comando idio alangioloi & nrorno il fuo coltello nella guamaiEt incontanente ueggiédo Dauid eccidio laueo exauditonellaiadi OrnamIebufeo:facrifkco iuiuicHimc.Etil ta/ Vernacolo il quale auea fatto Moyfe al fignore nel diferto:& lattare deio bolocau fio in quella tempefta era nel luogo altodi Gabaon.Et non poteo Dauid andare al altare per pregare mi idioipero eh egli era troppo ifbigotito di paura negiédo ileo! jello dellangelo del fignore icho. »C. XXII, T diffe Dauid^Quefta e la cafa didioi& quefto e lattare dello holocauflo I e difraeLEt comando che (e ra un alierò tutti gli profetiti della tetra difra edifficfc el.Et di loro ordino tagliatori di pietre ad tagliare pietre & ad pulire per guti delle porti &: p le comit edimcbare la cafa del fignore:Si molto ferro per fare titure & per legiùtureapanchio Dauid innumerabile quàtita de legniamo Si di me tallo.Etledigniadel aedro non fe poteano extimare:le quali quelli deThyro: 6C di Sydone baueano portate a Dauid.Etdiffe Dauid.11 mio figliuolo Salomone fie picciolo fanciullo Se dillicato.Et la cafa laquale io uoglio edifficare deue effere tale che m tutte legenti fia nominata,Et pero gliapareccbiarono quelle cofe che fanno bifognio. Et per quella cagione innanzi alla fua morte egliaparicbio tutte le cofe le quali bifegnio erano.Et chiamo il fuo figliuolo Salomone: & cornandogli che doueffe edificare la cafa al fignore idio difrael. Etdiffe Dauid a Salomone, Figli' uolo mio de mia uolonta fa edifficare la cala al nome del mio fignore idio. Ma ru fattala parola didio ad me di diffemi.Tu ai fparto molto fangue Si ai fatte molte battaglie*Et pero non potrai edifficare cafa al mio nomemuendo ifparto tanto fag uenel mio confpedoJ! figliuolo il quale nafeera ad tefara bucino quietiffimo: pero cbio il faro ripofare di tutti ifuo'i nemici dmtomo* Et pero fata chiamato pa cefficbo 8i darò pace Si oao al populo difrael tutto il tempo fuo* Egli edificherà ad mi cafr.de fava figliuolo ad me:&io fero padre alluirSi fermerò la fedia fua me/ terno fopra Ifrael.Òra figliuolo il fignore fia tecbo:&: fia profpero: & edifica la ca fa a! tuo Ggnore idio ficome egli ae detto di te:8idiate il fignore prudétia:& fenno fiche tu poiffa regere IfraeltSi obferuare laleggie del tuo fignore idio* Pero che al bora potraitu fare prò fe obferuarai laleggieila quale il fignore comando ad Moy fe cheinfignaffe ad Ifrael;Confortati:& fa ualentemente non temere; &non altere paura*EccoJcbio o nella mia podefta apparecbiate tutte quelle cofe le quali fono bi fognio per la cafa didio cioè centomilia talenti doro; Si millemigliaia de tallenti darientordel metallo: Si del ferro non epefo: pero chel numero e umto dalla gran de zza .le lignie&le pietre*Io oe appanchiate ad tutte quelle cofe che fa di bifog nioifii ai molti artefici di pietra & di calzina;&: artefici del legniamei&: de tutte lac te prudentiiTimi ad fare opera doroidatientoto di metallo; Si di ferro del quale no e iìumefo*Dumqueifta fu & fa Si fata tecoil fignore.Etcomando Dauid ad tutti ipnncipi difrael che adiutaffero il fuo figliuolo Salomone,Et diffe Dauid. Voi ue dete chel fignore e con uoi;&aui datta pace dintorno:& fia dato nelle uoftre mani tutti moffn nemici:& tutta la terra e fubieda nel confpedo didio Si del fuo popu lo.Onde dati li uoftn cuori:& le uoftre anime ad domadare il noffro fignore iddio Et leuatem Si edificate ilfanduario al fignore idio;acciochelarcba del pado del %nore:& le uafa le quale fono confecrate al fignore fe itraducano nella cafa laqua edifica al nome didio. ,G* XXIII* T Dauid anticbo di pieno didiffece re fopra Ifrael Salomone fuo figliuolo p Etcongregoe tutti iprincipi difrael; & tutti ifacerdotn&leum. Et furono J____/ numerati ileuiti da*xx*anniinfufo. Et trouoffi dilora*xxvni.milia dhuo/ ^inrDi quifii ne furono ekdi Si diftnbuiti in feruicio della cafa didio. xxtui, miIia*Et di prcpofliìSi digiudia\vi,milia:&: iimmilla portieri:& altfatanti che czn tafforo al rignore in organi:h quali auea fatti ad cantare*Et diftnbuilli Dauid feto do le mute difigliuoli di Leuùcioe Gerfon:8cChaat*6d MeraruEt GerfomLeedam SC Semei Jfigliuoli di Leedam principi leiheb & Zecbam&Ioeltre. Ifigliuoli di Semel }Salemtth:& Oziel:^ Aram.quefìi tre principi dele famiglie diLeedam.Et ifigliuoli di Semel Leeth:Zi2aì 6clausi8i Bana^Quefti quatro fono figliuoli diSe mei.Et eraXeeth il primo :Zi2:a il fecondo.lausi&.Baria non ebbene molti figlino li: Se pero furono numerati in una famiglia; Se in una cafa Jfigliuoli di Caatb Ara ram:& Ifaar:Ebron;Si O^ibei quatro Jbgliuoli di Amram: Aaron: &Moyfe, Et fu partito Aaron ebe mimftraflein fantìafando^ egli Se fuot figliuoli infempiterno Se offerìfe lo incenfo al fignore fecondo ilmodo fuo:&che benediceffe il fuo nome inperpetuo.Ifiglmoli diMoyfe buomo didio furono numerati nella tribù di Leui Ifiglmoli di Moyfe;Gerfon:&; Eliezer Jftglmoli diGerfontSubuel primoìlfigliuo lidi Eheser: Rooboia:&: non ebbe Eliezer altri figliuoli.Ifigliuoli di Rooboiamul tip bearono troppo. Et ifigliuoli deIfaar;Salumith primo Jfigliuoli di Ebrcn:Ieri han primo: Amaria fecondo:Iazibel terzo:Iechmaan quatro. Ifigliuoli dilaziheh Mica il pnmoiLefia il fecondo Jfighuoli diMerarijMooli:& Muli Jfigliuoli diMo oli:Eliazar:& Qs.Et mono Eliazar Se non ebbe figliuoli: ma ebbe figliuole*Et tol feleifigliuoli diCis loro frateili.Etifigliuoli di Mufi;Mooli:&: Eden Se lenmuth tre, Quelli fono ifigliuoli di Leui nelle loro cognationi Se famiglietprincipi fecon do le mute;& fecondo il numero capidiaafchunouquah laccano lopera del mimf teno della cafa dtdioda.xx.anm infufo.Et auea detto Dauid J1 fignore idio aeda to reqmeal fuo populo:& babittation in Fìiemfalem infine infempiterno. Etnd fata oficio di leum cbeportio piu il tabernacolo:^ tutte le uafa lue admimffcrare. Et fecondo tuttigliultimi comandamenti di Dauid eraordmato il numerodr fi gliuoh diLeuida.xx.anm mfuJet Cara fotto le mani di figliuoli di Aaron nel colti uamento della cafadelfignorenelliueftibuli nelle fediemelluogo della purificati oneiet nel fanduano: et in tutte lopere del minifterio del tempio del fignore.Et xfacerdoti erano fopra il pane della propofitione;etfoprail iacnficiodella firmila e fopra icroftoli: e le azime eie padelle da frizer: et fopra ogni pefo et meiura. Et ileuiti che flefleno la mattina ad confeflarejet a cantare al fignore. Et fomigliante mente a uefpro co fi nella oblatione degli holocauftì del fignore come negli fabati etkalendi:ettutte altrefeftiuitade fecondo ilnumeroiet fecondolordenediciafcu na cofa continuamente nelconfpedo didio:et ebe obfemaifero le obferuanze del tabernacolo delpadoiet fecondo il mododel fanduano; et fecondo le obfemàze di figliuoli di Aaron loro fratelli; et miniftraffe nella cafa del fignore. .C XXIIIL I ^ T di figliuoli di Aaron. Quelle fono le dimfione Jfiglmolidi Àard Na t dab:et Abiu:et Elcazanet Ithamar.Et mórirono feza figliuoli.Nadab J—/ et Abiu prima chel padre loro,Et EleazerJe Ithamar fecero lo officio del facerdocio. Et diuifighe Dauid;cioè Sadoch di figliuoli di Eleazar; et Achimelech di figligliuoii di Ithamar fecondo la uree fua et il mmifteno.Et trouaronfe molto piu ifiglmoli di Eleazaro huomini prmapi:cbe ifighuoli di Itbamar.Et dmife al loro cioè a ihglmoli di Eleazar principi per.xvi,famigliar aifigliuoli di Ithamar per famiglie et cafe loro,yui.Lune et laltre famiglie dimfe tra loro per forte Pero chetano principi del fanduano.Et principi della cafa didio cefi di figliuoli di Eie azer come di figliuoli di Itbam ar, Et dei et ipfigli Semeia f igliuolo di Nathanael fenba et lemta dinanzi al re;et pnncipnet Sadoch facerdote:et Achimelech frali uolo di Abiatbariet diptmcipi delle famiglie facerdo tali Jet leuiticbemna cafa laq le era fopra tutti e fu quella diEleazar;etlaltra laquale auea fotto fe tutte laltre set * k paralipomenon p " ’ ..... * //ò- hj fu quella de Itbattiar.Et ufa’e la prima forte a Ioanb:la feconda a ledei'a: la terra ad Arimtla quarta ad Seonmda quinta ad Melchiada fella ad Mayma'jla feptima ad Acosdottaua ad Abiadauona ad leufadadeama ad Sethemadaundeama ad Hebafibtladuodecima alacimdatredecima ad Oppbadaquartadecima ad Ifbaal i ^quintadecima ad Abelgadafextadecima Fminerdafeptimadecima Eardaottauai decima ad Abepfesdanonadecima ad Pbetbeyadaxx.ad lecehelrlaxxi ad lachimda a Gamuldaxxiu a Dalaiamdaxxiiu Amariaa:Quefle fonde uice loro fecon/ do illoro mmifteru+adentrare nella cala didioi5i fecondo lufanra loronelie mano di Aaron loro padretficome il fignore idio comando ad IfraeLEta ifigliuoli dile uicbeiano timafi di figliuoli di Ammram era Sabubel& di figliuoli di" Sabubel le deia.Edifigliuolidi Rooboia principe era lefia &C Yfaans^Salemotb :I1 figliuolo di Salemoth lauadiath ,Et fuo figliuolo leriau & Ammana fecondo lariel terzo: lec ftaoam quarto II figliuolo di OzihiebMichall figliuolo di Micha Samirll frate!/ lodi Micba lefia 11 figliuolo di lefia Z'achana figliuolo di Metani Mooli &mufi figliuolo di orian Benon anco figliuolo di Merani 5i Ozian 5t Soem Zacbur: 26 Ebn Et Mooh fu figliuolo di Eliazar;elquale non auea figliuoli Et figliuolo dicis* teremuel I figliuoli di mufnmooli.Eder &L lerimuth Qxit fli fono ifigliuoli dtleui per lecafe delle famiglie loro * Et mi,fero ancbo egli le forti contro loto fratelli figliuoli di Aaronidmazi ai redauid&Sadocb;6d Achimelech^ pnnzipidelle fa/ iglie facerdotah di lem ciche cofi imagiori comeiminon i urtigli parti perle Sor/ te cqualmente. C.XXV. T dauid&elmagiflraro dello exercito fpartirono nel mi ni fieno i figli uohdi AfaphtEt Emani &Idithum;iquali prophetafier o in Cytbarre pfaltern :5còmbali fecondo il fuo numero feruendo ad officio deputa/ to loro Di figliuoli di Afaph Zacburi& lofephtdi Nathania: & Afarela E figliuoli di Afaph Cotto lamano di Afaph propbettauano apreffo al re Et ifigli/ solidi Idithum GodoIiaiSou Lefia CiSabaiauSc Matbatbia fenfotto lamano del padre loro Idithum ilquale prophettauain cytheraifopra li confeffanti & laudan tiilfignore Ifigliuohdi Eman*Eman boccnbau:Matania:Oziel:Sebuel;Ierimo/ th Annania.Anam:&Eliatha: Geldelechi 6c RométhiezeriEt Lefbathafa;Melotbi G th yt : Emazie th < T urti quelli figliuoli di Eman mdenti dei re nefermom didio, acio cheexali affé ilcorno.Et diede idio ad Fman xiin.figliuolii&: tre figliuole tut teadcbantarenel tempio didio fotto lamano del padre loro.Et erano diilnbuiti in cimbalnp faitern&: cithare in li minifteni della cala didio apreffo alreicioe Afapht ^Idithum:& Eman^òdfu il numero loro colli fratelli lorouquali enfignauano il cantico didio+tutti idoctori duxento ottantaotto Et mifero le forte per le mee loro per equaleicofi il magie-re come il minore:cofi eldodo come lo in docfio.Et ufcio h'ipiima loita a lofepbnlquale era diafapbLafeconda ad Godolia adfuoi figliuoli & aduodeci fuoi fratelli Laterza azacur Si ad Suoi fi atei! i.& ad fuoi figliuoli fratei fi ’Xiiffacuarta ad Ifaraidd a fuoi figliuoli & fratelli dodeci Laqumta ad Natha/ niai& a fUOi figliuoli Si fratelli dodeci La fexta ad Bocciau & a figliuoli <5c fratelli La Septima ad Ifiahela Siafuoi figliuoli & fratelli xn.La ocffaua ad iafaie Si afuoi figliuoli Si fratelli .xn.La Nona adNathama Si afuoi figliuoli Si fratelli xu.La de cima ad Semeia Si afuoi figliuoli Si fratelli.xu.La undecima ad Ezcael et aluoiii gliuoh et fratelli,xn.La duodecima ad Sabia et afuoi figliuoli Si frateili.xn.later/ ciadecim a ad S uba bel & fuoi figliuoli «^fratelli za rLa. quartadeeima ad Matha/ thia&; fuoi figliuoli et frstelh.xnXa quintadecima a letimoth et fuoi figliuoli et fra teli i. xi i. lafextadecima ad Anania et figlioli et fratelli.xudaxvff.ad leibcchnfe a figliuoli et fratelli.xii.laxvm .ad Anani etafigliuoli et fratelli,xii.laximu .ad ^elothi et afigliuoli et fratelliiXiida uigeffima ad Eliatha et afigliuoli Si fratelli «xiLlaxxùadOtbir Si aìfigliuoli & fratelli,xii.laxxii*adGodolatbi &Cafigliuoli SC fiatelli.xn .laxxiii.ad Azmtb Siaifigliuoli &C fratelli»xii»Lauiceflimaquarta ad Romethiezcr Se afigliuoii 8>L fratelli « C.XXVL y E di uifione dcportien diquelli dicboretMefelettUa figliuolo dichore di figliuoli de Afapb Ifigliuoli di Mefelemia:Zacharia primogenito:Iadi I ^ el feco'doiZbabadia terzoilathanael quartoìAdam quito:lobaanà fex to:Helionay feptio Etfigliuolidi obededon Semel primogenito:Iozadab fecódo Ioaba terzo iSacarquartoiNathanael quintoiAmiel fextoiYfachar feptimoiPob lathi ottauo:pero il benediiTe idio Et ad Semeya fuo figliuolo nafeerono figliuoli prefecftì delletamiglie loroiEt erano huomini fortiftimi.Et ifigliuoli di Semel : Othm:&: Raphaeh& ObedibehSc Zabad 6c fuoifratelli huommi fortiffimi SdHe lyuiSamatbya Tutti quefh difiglioli di Obededon‘Joro &illoro figliuoli Se frate! li fortiffimi admimfìrare.lxiudiobededonEt Mefelemia Sdifigliuoli de iluoi fra telli robuftiflfimi.xvMi&di Ofa cioè di figliuoli di Merari :Secbri piiape:pero che non aueaprtmogenitoiEt po il padre fuo lauea pollo principe Elcbia ilfecó do;Tabelia il terzo-.lZachana ilquarto«Tutti quelli figliuoli & fratelli di Ofa tre/ deci«Q'!:elli furono partiti inportien :fiche tutta uia iprmcipi delle porti & delle guardie miniflralTeto neltempio didio comeilioro fratelli,Onde & furono meffe le forte pengualmente apiccioli Se agrandi per le famiglie loro ci afeuna porta : Et cadde lafotta dellapotta orientale a Selmia.Et aZacbana fuo figliuolo buomo prude mi (limo & admaeftrato meffe le forte uenegli la porta del feptentnone. Et a Obededó Si afuci figliuoli alla parte Auftrale:Alaquale parte era la cafa dalcó fig/ lio diglamticbnEt afephyma ad cofa ad Ocadéte preflo alla porta ebe mena alla ma della montata della quercia guardia centra guardiane ad oriente La fa leuiai Adaquilone quatto aldi:Et almzzodi fomigliante mentequatro aldi-.Etdoue che ra il concilio due & due«Et nelle celle diportieri ad Occidéte quatto nella uiajfc p cisfcuna cella due «Quelle fono le diuifione diportien difiglmoli die bore; bdtmc rari,Et Achia era (opra glitbefcii delia cala didio:Et fopra leuaia difann Ifighuo/ li diLeeda figliuolo digerfomni di Leedanprfcip ideile famigli e Leedi & Lerlom lebieh figliuolo di GethieluZatbà &Ioel ifuoi fratelli (opra iltbeforo dellacafa didio agli Armamitiilfanti &i Ebromtr.&OzieiitnSabael figliuolo digerfon figli uolo di moyfi prepoflo altbefpro;}! fuo fratelli: Ehezer t figliuolo dei quale tur aabia & figliuolo diquefto Afaia;8c figliuolo di quefto loram figliuolo diquefto ^ecbtuEtfigliuolo diquefto Salemub EgliSekmuth Se ifuoi tratelli foprailtbe foto di fanti 1 qua li lantfificoe il RedauidtEt principi delle famiglie ttrebum, & cé/ turionuduchi dello exeraro delle battagliai di man.ubu delle battaglie le quale aueanoConfecrateadreflaurationeii per la mafferma del tempio del fignore . Et tutte qucfle cole fignihcoSamueluidenteiiSaul figliuolo di Cis:& Abnerligli/ noie di NettiIoab figliuolo di SatuiatTutti queglichegli auea fantìiftlcati per mano di falcmitb Et defuoi fratelli,Agli Ifaranti era prepofto ebenema i ifuci figliuoli alopere dei fuoco iopra ifrael adinfignare Et ad giudicarli. Edegli Ebro/ nm.AfabiaiSabia i fuoi fratelli buomùn fortifTimi mille fettecento erano fo/ praftanti inifarcl oltra ilgiordano contro Occidente intutti Illauoriidil fignorei Et nel miniftenodel re I principi deglie broniti fu berla fecondo le loro famiglie &cognationi Nel xl.anno del regno di dauid furono Ricbeftì i trouati mlazcr di ^alaad huommi fortiflimi Se fuoi fratelludipiu robufb eraduemilia fettecento principi delle famiglie .E il re dauid gliprepuofe arubemti Si agaditi Et allamezza tubu di manafle in tutto il mmiftcno didio i del Re, GXXVII, Figliuoli difrael fecondo il numero loro pncipi delle famiglie Si tribuni iCentunom:Ì prefed:i:iqualimmiftrauano al Re pie loro compagnie paralipomenon l$‘> I pftfra‘c!o Si ufcédo puno mefedelanno xxiin.m.ciarcuno cta propoflo Allapn’ma ConpagniaJl primo mefcifboam eraprepofto figliuolo disabcfiel ^Et fotto lui ^xuii.m.di figliuoli dipEares pn'cipo di tutti ipncipinello exercitodilprimo me fé Delfecondo mefe aueala compagnia dudi achoito & dopo lui uno altro ilquae auca nome Macdotbnl quale regea parte dello excrcitodi xxiunmuElduca della tersa còpagnia nel terso mefe era Banaias figliuolo di loiada facerdcte'.&nella fua dimfione uentiquatro migliaia E quello e Banaias fomffimo tratrenta : &: foprs trenta Era prepofloalla fua compagnia Am isabat fuo figliuolo Ilquarto nelquar to mefe Afael fratello di Ioab:& Zabadia fuo figliuolo dopo lui :& nella fua coni pagnia ciano uintiquaito migliaya*!! quinto nel quinto mefe prùicipo Samaoth lesantoiEt nella fua ccpagma xxmi.m.Il fexto nel fextomefe Ira figliuolo di Ac ces thcchuuorEtnella fua cópagma xxiiinm.il fep timo nel mefe fepnmohellees pbilenito di figliuoli di Fphraim:& nella fua cópagma xxmi.m.Et lottauo nel mefe vui.Sobaccai Afothito della flirpe di ZarairEt nella fua cópigma;xxiiii.m. 21 nono nel nono mefe Abieser Anatbothites de la flirpe di Geminont& nela fua ccpagma xxiili.m.ll decimo nel mefe decio:Marai:al quale era Neotbophacbito della flirpe di ZaraiEt nella fua còpagnia xxim.mXundecimo nel mefeundecfo Banaas Pharatbomto di figliuoli di Ephraim.& nella turma loro ouero compagnia xxmi.m.Il duodeno nel duodecimo mefe Ho aldi a Nethophatito dellaflnpe di Gotboniei.Et nella fua cópegnia xxiiii.m.Etalle tribù difrael fopraflauano aRw bc nmtbi :ll duca Elieser figliuolo di Zecbri Afimeomtbi il ducha Saphàtia figli nolo di Maacba Aileuiti Afabia figliuolo di Cam uh cl. Agli Aromthi Sadoch Ag> li ludam Helyu fratello di Dauid ad Ifachanti Amn figlinolo di Michael Araba lonithi lelrnaias figliuolo di Abdia Aneptahtbi lenmutb figliuolo di Osici fiu.fi/ ghuoli diEpbraim O Co e figliuolo di Osasiu Allamessa tribadi ManaTe loelh/ gliuolo di badaia Allamesa tribù di Manaffein Galaad I addo figliuolo di Zacha na.EtAbeniamm Xafibel figliuolo di Abner Etdan Esriel figliuolo di leroam» Et quelli fono iprincipi di figliuoli difrael Et nongli uolle numerare Dauid da xx, anni ingiufoipero ebauea deélo idio che ifraelmultiplicarebbe come le (Ielle del cielo.Ioab figliuolo di Saruia auea cominciato anamerareià: no lauea compiuto p o che per quello eia uenuta lira fopra ifrael.Etpero il numero diquelh eberano nu merati nò eiaàcora portati ad Dauid Re.Et Asimotb fu fopraghtbefori del re fi gliuolo lo di Ac bici Mard quelli tbefori iqualierano nella citta ne borghi & nel le toneera fcpraftanti.lcnatbafigliuolodiosia AlloperedeliemlleiEt ad quelli lauoiauaro le tetre fopraflaua Esn figliuolo di chelud.Et ad quellicbe colta aua no le uigne femeiadiRamatba Et alle Celle del umo Zabdia aphomto.Et fopra gliolium & figheti cbeiano necampelln Balanam gademo Et fopra le botegbe delolioloasEt fopra ghai menti iquaii fegouernauano m faronaeia prepollo Setb raidi SaiomSopra glibuoi iquali erano nelle ualle Saphat figliuolo di Abdi Et fopta leamelh era lubil ifmaelito Et fopra gliafini luda meronatbito Et fopra le peccorelasjrAgatcno,Tutti quelli erano principi della fubflantiadel re Dauid, Et lonatba ciò di dauid hue mo prudéte;& litteiato etacófiglietesegli &Iabiel fi ghuolo di Acbamoni colifiglmolidel reiEt anche Acbitcp bel era configlieredel le & Cbufi Aiachito era aito del re dopo Achitophel fu loiada figliuolo diiBana ,a*& Abiathar Ma principo dello exercito del re etaloab C.XXViU. y > Onuoco dauid tutti (principi difrael^ iduca delle tnbu:8<: prepofli di có I pagme.iquali mmiflrauano al re:&: tribuni Si Centurioni ; iquali erano \ fcprala fubf tanuade te :Et fopi a le fue pofleffic ni t&fuci figliuoli co/ neiio:etegh eunuebuet tuttiipotéti:et robuftì nello exercitodifrael.Et euatcfiil re;et iftando difTe Entendctxme fratelli mei et populo miolopcnfat edificare cafa nella quale ripoffafTelarcha del patto del fignore Si la bancheta di piedi del noftro fignore idio;Etad edifficarla io o ogmcofa apparicbiataJ Maidio mi diHe«Tu non ediffichcray cala almta nome :pero che tu fehuomo battagliere/ & ai fparto molto fangue.Ma il Signore idiodiTrael di tuttala cafa del mio pa/ dreellelTemtcbiofclTeRe fopra ifrel m fempitemo Ma digiuda ellelTe iprincipi Della cafa digiudaila cafa del mio padre:&di figliuoli di mio padretpiacque aliai de Ellegere me (opra tutto ifraehEt io oe molti figliuohuquali madati: & di mei figliuoli aeelled oli mio figliuolo Salomonetacao chegli Segha nella Tedia deire gno fuo Copra ifraei.Etaedetto adme lituo figliuolo Salomone ediffichera ad me lacafaiSd glialtan mei pero duo loe eledto per figliuolo ame;& io fato aliai pa die Et fermerò il iuoregnioin eterno:Se egli perfeuerara di fare iconaandaméti mei giudica fi come faeoggi.Hora m confpeddo di tutto il populo difrael udendo il noftro fignoreidio guardate ÒC feruategli comandamenti didio noftto fignore:accio ebe uoi poflediate laterrabuonaiEtche dopo uoi lafciate auoftri h/ g Imo li in fino infempiterno.Et tu Salomone figliuolo mio cono fci idio del tuo padrc:3eferm allui con pfeclo cuoreifii con animo diuolóta.Pero chel iignorecer/ eba tutti licuori & tutti ipenfier ideile mena intende. Se tu do mandar ai luiltu il troueranEt fe tu lafcietai lui egli getterà te meternoiOra pero che! fignore tuo ae e1:ledo die tu edifichi alluicata di fanduanoiConfonati & fomifci.Et diede da/ md al ito figliuolo Salomone ladifcretione di porticlui& dei tempio:&della ca^ fa;5i delle Camare nelii luoghi (aerati:& fecreti:5i della cafa della propitiantioe i &: ancora di tutti ipalaci che auea penfatu&digliarmaru din torno per li rhefon della cafa didio idi per io tbeforo di fandu^ la diuifione di facerdotiiSi di leniti m tutte lopcre deliaca a del ftgnore turi ma fi deimmifteno del tempio delfig/ noie loro apefo perciafcuno uafo deimmifteno :3dariento perpefo .ploperadel le uafa fecondo laduerfitadellopera.Et acandellien dell oro; Et alle loro lucerne oro per mefuradiciafcbeduno candellierr*& lucerna fomigliantemente: Et per gli candelieri dellanenfo'.Sd per le lucerne loro fecondo laduietfita dellamilura diede il pefo de lanento.Etdiede loro Si per la menfa della prò poi mone (econdo la di ucrfita delle mefurc.Et fomiglian te mente diede lartento per lai tre menfe della/ uento.Et diftubui loro per fuariole:5i per le ampolle ; idi per li tunbuli:& per i altre cofele quali doueano edere doio putifì imo Et àebo per gli leoncelli fegòdo la qualità della mifuradiciafcuno leoncello «Somigliantemente ileom danento p gli quali parti diuerfo pefo dauéto:& p laltare nel quale fofiòrira loncenfo diede doio puri fimo :6c anche che di quello lifacefdrp mmodo di quadriga cherubini i * quali iftcndeflero Labe & copriiToro larcha del pado del fignore . Et dife tutte quefttuennero adme fenpte per mano del ftgnore accio iruendeffe lopeia dello t x* mpio.Et dideDauid ai fuo figliuolo Saiomóne Confortati:& & fa uaiente me teinon temere;& non hauere paura Pero cbel mio fignore idio faia contffo tecot^ non ti lafaeiai&i non ti abandonera in fino ad tanto che tu aurai compiuta 5i fi mto tutto illauoriodelrmniftero delia cafa del ftgnore.Et ecco che tutte le parti di iacerdoti& di leuiti faranno con teco ux tutto illauono del mimfteno delia cafa del ftgnote ;Et (arrano appancbiati:Et coft iprincipi come il populo (aprano ube/ dire ai tuoi co mandamenti. C;XX VIII1. TT ^ dauid re ad tutto il populo Idio ae elesfto uno mio figliuolo an/ I—cota fanciullo Setenerello Et elauono grande :peio che non faparechia habitatione ad buomo anzi adio .lo con tutte le mee forze oe appanebi/ JL ato fornimento per la cafa del mio idio;6d deloro Si dellariento : loro per le uafa di loro;e latiento perle uafa dellariento ni mettallo perquelledel met/ tallo;Et ferro p quelle dei ferro;Et legmame per quelle de legmame;& pietre ane/ PARA LI PO M EH ON chine & qimfi {Albiniédiuerficollori :ogni pietra preciofa & dimarmo di pan ha bandatiffìma mente Et fopra tutto quello cbioo offerto nella caCa didiomio , lo oe ancbo donato di mio proprio oro:& anento do per el tempio del mio idio tuo re di qnellecofe le quale io oe apparecbiateper la fan&a cafa tre milia talenti aaro diOphir.& fei.milia tallenti dariento probattinfimo p dorare le mura del ftgnore Il in ^ualumcbecofa fera bifognodoro fia fato dorore doue lanento fia lariento ad fare lopere permane degliartifici.Et qualumque offerta di fuo propria uolótat x'mpia oegi la fuamano &offenfcaal fignore quello chegli uuole,Et promifero i principi delle famiglie 6d capi maggiori delle tribùdifrael:& trebuni Si centurioni 8c p? ma pi delle poffeffiom del re &diedero nellopera della cafa didio.v.milia tale'ti doto & (oidi diecemilia Et diecemìlia tale'ti dariento:Et xviii .milia di taléti di me ttailoiEt.c.milia talleri diferro:Et aqualumque fi trouarono pietre file diede nel thefero della cafa didio per mano di lebiel gerfomto:Et rallegroffi il populo.^>/ tmttendo iuoti di propria uolonta»pero che dicuore lofferruiano al figniore. Et il re dauid fi rallegro di grande allegre^aiEt benediffeil fignore nel confpedodt tue ta la moltitudine :Etdiffe fignore idio di noftri padri tu fe benedetto ab e ter/ no;& ine terno Signore Et tua eia magmficentia: 5C tua elapotentiat Si tua e la gloria Si lamd oriaiSiad te fia laude*Inuenta tutte le cofe le quali fono in cielo Si interra fono tue Signore tuo e il regnio :Et tu fe fopra tutti ipriuapi lue fono le tichezse: tua e lagloriatu fignore reggi tutte le cofe Ne la mano tua e lauirtu: e la potmtiamela tua mano e la grandezza 5d lo imperio di tutte lecofe:Ora iato noflro noia confeffiamo ad te Si laudarne el nome tuo me Ito.Chi fono io: Si cm e il populo miotebe poffiamo promittere atitutequeftecofe. Tue fono tute leeone : 6i Quelle cofe che noi abiamo auuto date tabiamo date Certo noi iajn° ne ■tu° ° fpedo peregrini Si fonftien.ficome tutti gli noftri padri J noftri di fono come umbra fopra la terraìSi none muna dimoranza.fignorenoftro idio tutta quefta ab ondanzafta quale noiabiamo appanchiata p ediftichare la cafa al tuo landò no/ me ella e della tua mano :Si tue fono tutte le cofe Jofo fignore mio ebe tu proui tutti icu orii Si che tu ami la Empiici ta :Et pero io nella fimp licita del mio cuore lieto oe offerte tutte le cofe .Et oe ueduto tutto quefto populoul quale trouato fe quinta congrande aliegezza offerire ad te donnfignore idio di Abraatn de Ifacb:Si difrael noftri padriconferua quefta uolonta nel cuore loro ineterno:Si fempre per ma.nga quefta mente in tua uenerationetEtda ad Salomone mio figliuolo pfedo cuoreiacciocheobferuiglituoicomàdamétirSiteftimoniSi ceremome et faccia tutte quelle cofeiEt la cafa per laquale io oeapancbiato il formimento Etcoman dodauid ad tuttoil populo Etdiffe Benedecerete il noftro fignore idio.Et tutto il populo benediffe idio di padri loro-.Etlnchinaronfi et adorarono idioìetpofaa il re* Et facnfficbarono uxdime adiosEt offernrono holocauftì il di fequente mil le tboritet mille agnelli.et mille montoni co Tuoi libamentuct con tutto il fuo or dine in ifrael Et mangiarono et beureotio nel confpedo del fignore mquel eli con/ grande leticiaiet habondatiftima mente;Et unfero la legenda uolta Salomone fi gliuolo di dauid Et unfelo al fignore mprinapetet Sadoch pontifece.Et ledette Salomone nella Tedia del ftgnore in Re per Dauid fuo padre Et ad tutti piacque Et tutto ifrael ubedia allui.Et anche tutti iprincipi et portenti et tutti et figli noli del Re dauid glidiedero lamanotSif urono fogietti al re Salomone Et dio ma gmfico falomonefopra tutto ifraef Et diede alni gloria del regno quale muno re cifraci ebbedmanzi alluu Or dauid figliuolo difat regno fopra turo ifaehet idi che regno fopra tutto ifraelfuroneixLanni mEbronregnoe Sette anni.Et m g i erufakm regnoe xxxiihannLEt morio Dauid in buona Vecbiezza ai 1 ci’ gì rcchezzaiet di gloria Et regno Salomone fuo figliuolo p lui dopo a ua mar te.Et ifatti di Damd prima et glmltimi fi fono fcripti nel libro di Samue1 déte di Natban ptopheta :Et nel hbio DiGad uidente*Et di tutto il fuo regmo 6( del la fortezza & ditempiuqual paffarono Lotto lui ouero in ifiael ouero intuiti ireg ni della ten a. QV! comynzia II Secundo Libro Chiamato Paralipomenon CAPIIVLO PRIMO. Onfortoffi Salomone te figliuolo di Dauid nel fuo regno:Et idio era conefid lm:Et magnificollo moltOfEtcomando Salo mone ad tutto ifrael & a tribuni :& Centurmoi Et duchi E ag uidici ditutto ifraeliEtaprtncipi delle famiglie;Et andò con tutta la moltitudine nellaltezza di Gabaon doue era il taber/ nacolo del pado del fignore;!! quale fece Moyfc feruo didio nella foli i tudine; Et larcba didio auea méata Dauid diCba .triatiarim nel luoggo:il quale egli auea apparichiato: Et do/ uecbegli auea fatto il tabernacolo cioè in Ghierufalem Et [altare del mettallo il quale auea fabncatoBefeleelfigiiuolo DiVn.figliuolo di Huridoue che era nel confpedo del fignoretil quale domando Salomone & tutto ilpopulo.Et afcédco falomone ad lai rare del metallo nel confped:o del taber nacolo dei pacflo del frg/ nere; Et ofTerfe rn quello mille hoftie. Et Ecco che in quella node idics gliapame & dille Domandaaocbe tu uuoglr pero chic liti darò,Et Salomone diÌTe adio. Tu facefligrandemrfencordia colmio padre Dauid*Et mi ai fatto re per lui. Ora fignore rdio fra compiuto il tuo fermonenl quale tu prometterti ad Dauid padre mio.Tumai fatto fopra il populo tuo molto ilquale e cofi in numerabile come la poluere della terra Or n edae faptentja& intelligentia chio entri nel confpedo del tuo populo,8<:'. Efcha.Echi potrà degnamente giudicare quefto tuo populo: it quale e cofi grande:Et idio dxrte ad Salomone Pero che querto e piu piaciuto al tuo cuote.Et no ai domandato Ricbezza ne fubft anzia & gloria nellamme di colo ro i quali te odiauano ne moiri didiuitarMa ai domandato fapientia Si fcienfiai accio che tu polli giudicare il mio populoifoprail quale io to fatto Reda faptentia & la faentia afono date EtlenchezzeSi la lubftantia di laglonalo u la dame: S rche muno di Reiche fono uilfuti dimanzi ad te Se che faranno dopo temon fia hmilead re E t il re Salomone uenne dellalturadi Gabaonm Hietufalem dmizi al tabernacolo del pado;& regmo fopra ifrael.Et congrego adfe carra &i CauaUcri; de fece fenule equatrocentocariaedodecemiliacaualieti&ifecegli irtare nelle cit/ ta delle quadrigbe;6t condfo li re m HierufalemtEt fece il re efferelariento 3C lo^ 10 in F'ictulalélicome pietreiSiicedriiicomeificomori siquaii nafeono neiii ci/ pertrnn grande multitudme . Et erangli portati Caualli degyptoiSc di Cboada merebadan ti del Reaquaii andauano comparauano le quadrighe dicaualh p pngio lecento monete dariento elcaualloCento cinquanta.Lt fomighante monte à comparauano di tutti Ireamt di Cetbei &di Re:di Syria. C. t fermo il re Salomone de edificare lacafa al nome del fignore:& ad fe 1 . uno palagio.Et numero Ixx.miiia dbumininquali portaflero nelle fpa lledxxx.miiia iquah taglialfero le pietre nel montet& loro preporti tre/ i mi Ua fecéto*Et mando adire ad Iram re di Thyro ficome tu fa certi col mio padre Dauid 5c mandaftigli legni de Cedro per fare cafa ad fe nella quale ep 11 babitoeicofi fa mechoiaccio chio edifichi cafa al nome del mio idioiEt cbio la confacri ad ofienre lencenfo nel confpedo Cu oidi ad fare il fummo d Ile fpeciesSc ad femjpiterna propofitlone dipani:^bplocaurti;la mattina & al uefprpmc faba rp tiìSC neomenie & folemnnade del noRro fignore idio in fetnpi temo ile quale fo> no comandate ad ifraeLEt ia cafa laquale io desidero di edificare e grande iPero cbel noftro idio fiegrande fopra tutti glidn Onde fatachipoflfa ballate ad edifi/ care digma cafa^Se il cielo Suicidi non polfono contenere lui i quanto fono io che allui polla edifichare cafai'Ma adquefìo folo cbe.fia facrifficato loncenfo dinazi allm.Èt pero manderai uno huomo admaeftrato il quale fappta adoperare inoro Anento mettalloSi fèrro & pnrpura:&cocino iacinto Eche fappia ifcolpùe le figure conqueili artificeiquali io oe mecho mgmdea &: in Hierufalemuquali ap/ panchioe il mio padre Dauid:&'ma«dami legmami dicedro &C legni thimi &:depi no del monte libano Jofoe che nerui tuoi fanno tagliare il legname nel libano; de Saranno iferui tuoi co iferuimei: Accio che ma pancbino molto legniame Pero che la cafa laquale io deffidero di edificare fi cornee molto grande&: nobile.Et p quefìo aferui tuoi operarai che tagliaranno illegnanie io gli darò per loro cibo xx. nulla con digrano & altretantidorzo & xx 6piuti.i*xx.àm poi che Salomóe edifficboe la cafa del fignore &L la cafa I ruaiedifficoelecittadilequalilram aueadato ad Salomone; Etfeceui habittare {figliuoli deifraelEtandofienetn Emath fuba Si ebbela; Si nel difetto edifichoepalmcram Si altre cittadi fortifìtme edifichoe in Emath;8i fece Bethorondi fopra Si Bethoron difetto cittadi fornitetle qualiaueano porteSi ftà ge Si ferrature Si anebo baalach;Si tutte le cittadi fortifìime chetano di Salomone Et tutte lecittadi delle quadrigeilecittadide caualieri Si tutte le cofeche Salomo ne uolfe Sidirptofe nel fuocuore tutto fece in Hieruf^lem SinelhbanoSi i tutta laterra della fua podefta 8i:tutto ilpopulo ilquale era rimafo degli Etbei Si degli Amorei& diFeresci Si degliEuei Si degli lebufei iquali non erano della jftirpe dii raeldilloro figliuoli Si dilìoro fuccefloriiquali nonaueanomorti i figli noli di fra el fubiugo Salomone intnbutam in fino aldi prefeme.Madi figliuoli difrael no puofe ad feruire nellopere de fe;Ma erano huomini combattitori Si primi duchi Si principi delle quadrige Si di fuoi caualieruSi furono tutti iprincipi dello exercito di Salomone* cd.iquali admaefttauano il populo *.Et la figliuola depharone tol fe della citta di Dauid Si menolla nella cafa laquale egli auea ediffichata : Et diffe il re non habitara la mia moglie nella cafa di L>*àui J. Re difrael po che ila e fandtifi rbata Impercio chelarcha didio mtro inquellaiet allotta Salomone offerfe holo/ Lum adio fopra laltare del fignoreilqualeauea fatto dinanzi al portelo; Accio che ocmi di fojfTe offerto fopra quello fecondo il comandamento di Moyfe ne ifab bari Sine le Kalende Si ne li di fefliui treuokc per anno ;Cioe nella folepmta digllv azzimi et nc la folemmta de le ebdomade Si nella fole'pnita del tabernacolo Et or dmo fecondo lordine del fuo padre Dauid gliuficn dipadn difacerdoti duolo mi nifi eri i er ilemti nelordme fuo cbelaudafli et mi mflraffiinconfpedto difacerdoti fecondo lordine diciafcbuno di.etportieri perogni porta lecosado che toccbaua Pero che cofi bauea comandato Lbuomo didio Dauid.et non paffarono decornali damenti del re cofi Sacerdoti come ileuiti.di tutte le cole lequali auea comidato Ftnelle guardie dithefori.et ebbe apparccbiate Salomone tutte le cofe eberano bi fognio daldi che fondoe la cafa del fignore i fino aldi che lebbe formta.Et allora fe nandoe Salomone m Afiongaberet Ailiathrallato il mare roffotelqualee nella ter ra de Edon et mandogli Iram per gli ferui fuoi naui et marinai fauii et dodi di ma reiEtandaronnomOpbirco feruidiSalomoneiEt tolfero indi.ccccl «tallenti do to Etporrarongli al re Salomone* *C VIIH, A regina Sabba bauendo uditala fama di Salomone uenne per tentarlo in figurate parole in Hi erufalem congrande nebezze et con Cammelli iquali portauano fpitiene etmolto ororetgemme pretiofe:Et uenuta lei M V ad Salomone'.diiìiglie tutto quello chella auea nel cuore,et Salomone glierefpuofe tutto quello che gliauea propoflo.et non fu nulla ebegh nolle face ffechiaro Laquale ueduta la fapnntia eli Salomone et la cafa la quale egli auea edifficbata et tabi della menfa fua;etla habitationidifuoi ferui et gluifitu de fuo miffenotet leueflime'ta loro:etdózelli;et le robbe lor et leuidime lequali égli facnfficauanella cafa del fignore;perlo ifbigotimento non rimafefpinto miei Et dille aire Vero eil fermone ilquale io au caudato nella terra mia delle tue mr tudriEt della tua fapientia Io no elcredcaad colloro iquali mel narrauano tanto duo medi fun a ci fono uenuta;Etoe ueduto congli meiochi :etoe ptouato;che PARALIPOMENONf () t^h adì fattela mera Narratala mitra della tua fapientia Pero ebe tn ae cóle uirta tue muta la fama .Beati glihuomini tui:et beate iferui tuoi iquali iflarmo nel tuo con fpedo dogmi tempo:et odino la tua faplentia Sia benedetto il tuo fignpre idioi il quale ta uoluto ordinare fopra'la fedia fua Re del tuo fignore idiospero che idio ama ifrael et uollelo ob (emare inetemo*Et pero ta pollo re Copra diloro** Accio che tu faccia ragione Òi giuftitia.ct diede al re «cxx.taléti doro et fpetie molte trop pojgemme pertiofernon furono tale fpetie mai uedute quale furono quelle che ìaregina fabba diede ad Salomone,Et anco iferui delram co iferui di Salomone portarono oro di ophinSC legni thimi^ gemme preciofe'de quali legni fece lire Salomone gradi nella cafa del fignore:& nellacafadei re<,Et cytarre ÒL pfalterii al li cantoni Mai mlaterra digiuda non furono ueduti corali ligm SidonoeSidiede ilre Salomone alla regina fabba tutte quellecofelequali effauolfeet damando? molto piu. eba ella aueife dato allui.Laquale ritornando nella terra fua fenatidoe co i ferui fu oi ,Et era il pefo de loro ebe fe portaua ogni anno ad Salomone fecéto, fei talenti doro lenza quella fóma laquale legati didmerfi genti & merchatati gb dauano: Et tu tti i Re darabia òc fatrapi delle terreilequale portauano oro & ariento ad Salomone.Onde fece re Salomone cc+alle doro della fomma de fecento mone/? te dorotlequali fe fpendeano mciaicbunaaftaiSC ccc.fchudi dar orde quali aafcu no era coperto de ccomonete doro:Et puofeleilre nellarmento il quale era orna/ to di bofcho^Et fece il te una grande fedia di suoi, o Si uefhlla doro munddTimo: S£ fu gradi per ItqualiSe montaua alla fediarSiiapredeliadaipiedi dorotSidue brac ciaiuoli dallato JÓidue leoni cbeftauano apreffo aibracciaiuoli*5C altrixiideon/ celli iquah iftauano Copra quelli fei gradi degni lato.Et intatti iregni no fa coti fadla fedia tutte le uafa del conuico del re erano doro:Elle uafa della cafa del ho le ho del liba no tutte erano doro puriffimp inqueilo tempo 1 inento era temi to per nullaipero che le naue de re andauano in thatio co f-iui cu iram unauolfa mire anniportauano mdi oro de mento 6c audio Si Simie & paoni ‘Onde che Salomone fu magmficbato fopra tutti ire della terra diricbezzeiSi di gloria:^ tutti ire delie terre deffiderauano di uedere dmfo 4i Salomone per ud^re la fapien tia laquale idio ama. data nel fuo cuore Et portauali donamentucioe uafa doro Si danento:ueftimente}8i arme:Si fpetiarie caualli Si muli ogni anno:et ebbe Salcs^ monexlv.miliadicauallinelle dalle fue ;etcarra dicaualh xn.milia Et diftnbui gli per lacitta delle qiiadncbe:etdoue cberailrein Hierufalem Et ebbe podefta fopra tutu gli re daì fiume di Eufrates in fino alla terra dipbiiifleiicioe mfino a( temimi degypto. Et diede tanta copia danento in Hierufalemsquafi come pietra Et tanta multitudme di cedri quali come Sicomori che nafeono per li campeftn: Et erangh menati caualli degyptoiet detutte leprouintie.Tutte lalttc opere di Sa lo mone prime et ultime fono fcripte nellibro delle parole di Natbam propbeta Si neili libri di Abia de fylo et ancbp nella uifipne de Addo uidétecontra leroboam fighuolodi Nabatb etregno Salomone m Hierufalem fopra tutto ifrac!*xl,anni et dormi Salomoueco ipadri fuoi et fu fepellito nella atta di Damd>et dopo luf regno per lui Roboam fuo figliuolo. O X, « - N donneRoboam in Siccbem ‘.pero che tutto ifrael era raunato iui per /\ fario Re laquale cola udita leroboam figliuolo di Nabathulquale era ? / \ EgyptoJpero che prima era fugitodaSaìomone ritorno incontanente et chiamaronlo:et uenne con tutto ifrael et faucilarono ad Roboam et d:C fero II tuo padre ci oppnmeo di grauiffimo iugo:tu ci comandadi pudegien colè che! tuo padre ri quale puoie ad noi grauiifima feruitudmeiOnde Soleuacie u >o poche della gtauezza:accio che noite feruiamo II quale dilfe dopo ere di tintos4 rete ad me* et andarono il populo re tenne Roboam configlio cdglianpchmquah erano iftati dinanzi al Tuo padre Salomone tanto chegliera uiuo :&diiTe Che co fi alio midati uoi chio refponda alpopuloiiquali diifono a!lui,Se tu compiacerai ad quello populo&humiliaralocon dolcieparole:ferutranotì degni tempo .Et egli lafcio il configlio digliantichi:&: comincio adtra&arecoligiouani squali era/ no gouernati concilo lui in fua compagni a:ilqua le dille loro Che ui pare che de ha refpondere ad quello populei il quale medice chic gli faccia il iugo piu legieri: ilquale il tuo padre cipofeiEtloro refpuofono corno giouani;&: fi come nutricati conelfo lui nele delicie 8d dilfono Alpopulo :ilqualedice ad teul tuo padre agrauo ilgiugo fopra noi :tu refponderai cofi 11 minore delle dita mie e piugrolfo che il ombi del mio padre E1 mio padre ue ipofegraueiugoi&iouiapponeromagiore zugo E1 mio padre ui batte con li Hagellu&: io uibatterò colifeorpioni,Or uenni leroboam & tutto ifrael adRoboam il terzo dnfi come egli aura comadato loro et refpuo fe loro duramente lalfaato ilconfiglio digliàtiebit & dille fegondo lauolóta digiouanifll mio padre ui puofe graue lugo ilquale io farce piugraue II mio pa/ dre m batteo con flaffellr.SÌ io m batterò co i feorp ioni, & non cófenti aipregidel populo:pero cheta uolonta didio che la fua parola luffe compiuta daquale hauea detta per mano di Ahia di fy lo ad leroboam figliuolo di Nabath,Et dicendo lire cofe piu dureitutto ilpopulo diffe co fi ad lui,Noi non abbiamo parte inDauid ne heredita nel figliuolo di Ifay.Tuifrael ritorna alle tuecafe;& tu Damd pafcilaca fa tua Et ifrael ritornoaifuoi tabericoli 8c foprà ifigliuoli difrael iquali erano nel la citta digiuda regno Roboam & mando lire Roboam ad Iram ilquale era fopra gli tributi ^figliuoli difrael illapidaronoiSC fu morto 3<:il re Roboam afeefe infili carro tortamente & fugio in Hierufalem.&: partirti ifracl dalla cafa diDauid infino al prefènte di. . ^ TT Enne Roboam in Hiemfalem & conuoco tutta la cala digiuda & di beni / amim clxxx.mih a elicerti ad combattere per combattere centra ad ifrael \ / Etper fare retornare ad fe ilfuo regno Et la parola didio ru fatta ad Se/ y meta h uomo didio : Et diffe Fauella ad Roboam figliuolo diSalomoneie digiuda & ad tutto ifraelnlquale e ingiuda& inBemamim Quefto dice illignore. Non adfeendere:&non cóbatfete contro auortn fratelliiciaicuno ritorni acl cafa fua Pero chequefte fie fatto di mia uolonta Iquah udito il fermone del fignore:n tornaronfi:&: non andarono incontro al re leroboam Et Roboam abbito in Hieru/ falem;& edifico ingiuda cittadi murate.Si concio betbeleem &:Ethnat& thethue Betbfur.S: Sochoth Se odolìà:& getb etrnerfa&Ziph 6C Vrà:& LachisiSi Azecha de Saraa‘.& haylon:& Ebrondequale erano mgiuda et inbemamim cittadi fortilfi me et hauendole chiufedi mure puofe mloro principi et celiai dicibiicioe dolio et diumo.etad ciafcunacitta fece armamentaru difenda , et dilancie et foitifìichol le con molta dilligentia:et fegnoreggio fopra giuda et Beniamini Et ifacerdoti iet ileuitiuquali erano in tutto ifrael uennero ad lui de tutte le fedia loroilafciando le loro babbitatiomet poffeflionitet andaronfene ad giuda :et ad Hierufalem po che leroboam gliauea cacciati et fuoi fucceffori:Accio chegli nò poteflbno ufa re loflicro del facerdote didiotilquale leroboam ordino ad fe facerdotidiluogial/ ti et didemonii ctdiuitellidiquali egli aueafamEt ditutte le tribù difrael :et tut ti quelli iquali aueano dato il fuo cuore adomandareil fignore idro difrael uen nero inHierufalé adfacnfticbare uirtime al fignore idiodigli padri loro,Et for/ tifi icarono il regno digiuda Et confermarono Roboam figliuolo di Salomone per tre anni pero che andarono per le uie di Dauid et di Salomone folamente tre anni Et meno Roboa molgie Mailatb figliola di lenmutb figliuolo di Dauid&AbiaIil figliola di Heliab figliuolo di Hyfaulaquale fece alui figliuoli leue Se Somona 'Zoóiedopo quefia tolfe Maathafigliola di Abfalóilaquale partorì Abia et Tbat 19 ^ et Ziza et Salomith et Roboam amo Maatban figliuola di Abfalon Copra tutte le donne fuc et concubine: Et hauea menate xviu. moglie 8d fefanta concubine Et genero xxviiu figliuoli et lx,figliuole 6«: fece in capi» Abia figliuolo di Maatba: Et puofelo ducha Copra tutti ifiatelli Cuoi {peto che lui penfaua di fare re:po che fu pm famo &L pm polente ebe tutti ifuoi figliuoln& tntutti gli confini digiuda & diBemamim:&: intuite k cita murate.Et diede loro molta uid;uagha:& domado molte mogli C« XIL I ^ T efTendo fortifiicato il regnio di Roboà Se confortato: Abandono laleg | giedelfignorei& tutto ifrael cóeffo luiNel quito ano delregno diRoboa afcé'de Sefacb re degyptoin Hierufalem con mille dufento carra: pero JL-* ebe aueano peccatoaifignore&:condx*miaradicaualieri& ilpopulo il quale era andato con lui degypto nonera numcroicioe géte dilibia & trogoditi:^ di etbiopia & prefo le cittafortilTim.e ingiuda «Si.uennelfene infino i Hierufàlem & Semeia propbeta entro ad Roboam & aprincipi digiudauquali erano cógregati in Hierufalem fuggiendo Sefach:& dsffe loto .Quello dice il fignore uoihauete lafcrato me:& iooe lafciato uoi nelle mani di Sefacb èc ifbigotti il te:SC iprinapi difìero il fignore e giudo Et ueggiendoil fignore cherano bumiliati fu fatta lapa toladidio aSemeya propbeta ÒC dilfe: Perocbegli fono bumxliati nonglidifci paro^Ma darò loro uno pocho daiutotói non idilkro il mio furore Copra Hierufa lem per mano di Sefacb .Ma pure Cerniranno alludacelo che fappiano la dillantia di fermre ad me;&: ad lui ouero aregni delle terre & partide Sefacb di Hierufalem portandofi il theforo della cafa didio}& della cafa del te & porto feco tutte leicu/ da ddkurotiquali auea fatti Salomone j> le quali fece il re ifchudadaciaioiet die deglie apricipidegli fcbudierinquali guardauano il uedibolo delpalazio.et quan do il te entraua nella cafa del fignore :andauano ifchudienet toglieu&ngli et poi gli portauano ad larmamentario fuotMa pero ebe loro fe bumiliarono lira del fig noie celibe et non furono in tutto didatti : pero che ingiuria feretrouarono buone operationi et fortiftieoffi il re Roboam in E.’ierufalemiet regnio etquàdo incomm ciò ad regnare era di xli.anno:et xvii.anm regno I Hierafalem atta:k quale elleffe il fignore ad confermateli fuo nome midi tutte le tribù difrael II nome della fua madie fu naama di Àman et fece male et non apparechioe il fuo cruore adomanda re il fignore:et loperede Roboam prime et ultime fono fcritte nelibri di Semeya prophetaiet di addo uidente :& ibi fono expofte dilligentemente Et combatterò no traloro Roboam etleroboam contmUameute:et dormi Roboam co padri Cucii et fu feppelluc nella cura di Dauid et regno Abia fuo figliuolo per lui. C XIII. Y- E1 xviii.anno de releroboam regnioe Abia Copra giudaiet regnio inHie/ pk T rufalem tre anniul neme della madre fu Micbaia figliuola di Vriel di a Gabaa et era battaglia tra Abia et leroboam et auendo Abia comincia -X. to labatagìia et aueffe huommi molto battaglieri et huomini eledh cccc. nulla leroboam ordino incontro lafcbicta di*dece migliaia de huomini iquah era/ noeledi et fo rullimi ad Battagliale Abiaiftette Coprali monte Semeron ulquaie era inEpbraimiet dille Entendi leroboam et tutto lirael.non Capete uoi chel fig/ note idio difrael diede il regnio aDauid fopraifrael ifepiterno allui etafuoi figli noli nel pado delfaleiecieuolfi leroboam diNabatb feruo diSalomone figliuolo diDauid et rebelio contro al fuo fignore.Etraunafii alluihuomini uaralfimi ifig boli dibelial ict poterono piu che Roboam figliuolo diSalomone.et Roboam era huomo grefio di cuore paurefo:et nonpoterono refillcre alloro :et bora dite che potete refifiere al regnio del fignore ilqualepdfede per ifiglioli diDauid Et baue te grande moltitudine di populoiet mtelli doro iquali leroboam uafatti puofiri idiuetbauetecacciati ilàcerdoti del fignore figliuoli diMaron et ileuitnet hauete fatti aduoi facercloti almodo di tutti glialtti populi delle terre Cioè che qualum que uiene empi la fua mano:& danno tboro:&:buoi:Si montoni fette e fatto loro facerdote:cice di quelli che non fono idiLMa ilnodro fignore idioti© quale noi non abiamolafaatonfacerdoti iqualimmiftrauano dinanzi alfignorc di tieniti di figliuoli di Aaron ifta'no nellordene loro,Et oflerifcono holocauftì al fignore ciaf cuno di la mattina &i aduefpro:5cil Tbimiama conficiato fecondo il cornane!amen to della leggie»& propongonfi ipam nella menfamundiffima,Et abiamo il cande lieti delloro &i la 1 ua lucerna per accendere fempreal uefpro’Et noi fermatilo ico/ mandamenti dii nofro fignore idiotilquale noi auetelafciato. Etpo nel noftro exercito idio fie ducati ifuoi facerdoti fuonanole tròbe: &rifuonano cétradtuoi Onde cuoi figliuoli dilrael non uoglrate combattere centra il Ggnore idio dmoftri padnipero che non fa per noi,Et dicendo lui queEeparole leroboam fi ftudiaua cirietro diporre aguati'& iftando igli nncòtro anemici leroboam cetcaua col fuo exercito giuda il quale nó fenacorgieua.6d guardando giuda mdde chella batta/ gliaeraappànchiata dinanzi&dirietro.&: gridarono adiotet ifacerdoti cominci areno ad loriarele trombe jet tutti glihuomim digiuda gridarono*,&: gridando egli idio ifpauentoe leroboam & tutto ifraelnlquale iftaua incontro ad Abia & ad giuda,& fugarono giuda tutti ifigliuoh difraebet diedeglie idio nelle loro mani &i percoligli Abia ilìuo excrcito digranpiaga.ee morirono dxfrael cenquanta mi/ gliaiaduhomini fortiiEtfuiono bumiliati inquellotépoifigliuolidifraeljSdfor temente confortati ifigliuoh digiuda: pero che aueano fperato nel figlici e iddio de padri loro .et caccio Abia leroboam fugete et prefe le fue citta Betiiel Se le fue figliuole;et leiana colle fue figliuole; Si Mori conle fue flglmoleiSi non po tea da indi in nanzi refiftere leroboam ad Abia lìquale ilfign ore pcoffe et mono .Qr c6 fortato Abia il fuo imperio tolfc xiiii*nioglie Si ebbe xxu*figliuoli et xvi figauo le.Tutte laltre cofede Abia Si le fue uie et le fue opere dilligentiilimamente tono fcrip te nello libro di addo propbeta. C*- XIIIL “Tjj ^ T dormi Abia co ipadrifuoi fuoi'.et feppellirólo nellacittadiDauid Et I ^ regno per lui Afa (uo figliuolo.Nel tempo delquale ripofoe latetra x. anni et fece Afa quello ebera bene nel confpedfo didìoietdeffece glialtti JL—/ dei culto extrano etiluogi altuetruppe leftatue et taglio gli bofehi,et comando ad giuda che adomandaflfono ilfignore idio di padri lorotet che obferuaf fono laleggieiet tutti icomandamentùet de tutte le citta digiuda tolfe ma gliab tri tempi et regno mpace:Et edifico citta fortifTime ingiuda pero cbegli era qme> to .etafuoi tempi non fera leuata nefluna guerra dandogli iliignore pace.et diffe ad giuda; Edifiichiamo quelle citta:et circbianle dimura et fortificamole di torri: et di porti et de fiange:tanto ebe non abbiano guerraipero ebe noi ab Diamo feg uittato il noftro fignoieidiodinoftri padn:etaca datapace dintoiRQ:Ondeedi fiicarono et cdifticando non ebbene impedimento muno et ebbe Afa nel luo ex ercitoccc.miliadbuomini digiudauquali portauano lanci et fcbuda:et deBenia min feutarii faettadoii cclxx.milia tutti queftì erano huomini fortiftimi et ufcio centra lui Zara di Etbiopia col fuo exercito cioè x.uoltecentomilia et ccc,carrai et uenne mfmo a Marcia Et Afa li andò in. centra et ordino le fquadre ad labattaia m laualle Scphatailaqie e aprefo a Marefajet muocoe ilfignore idio et difle.Sig note appo te non e ditìerentia muna didare aiuto conpocbi ouero con affai.Aia taci fignore noftro idtoiperocheinte et nel tuo nome abbiamo la fede etcofì ueg namo centra quefta moltitudine tu fe il noftro fignoreidio nópofta centra te pie ualcrc buomo.Onde cbel fignore expauii gliethiopi nel confpedo di Afa et digiu da,Et fugirono li etbiopi et gli cacao col fuopopulo in fmo ad Gerar:et caddero cm 111 de Etbiopia in fino alla morte po che furono cottiti tagliandogli ilfignore et i! fuo exercito conbaf tendo et tolfero molta robba.et per coffe tutte le citta din torno ad geranio cbe rntutti era grani paura:Et preforo molte citta & molta pre/ da ne portarono: &guaftando le mandrie delle peccore menaronfene grandiffima moltitudine de peccete & dicamelli & retornaronfene inHierufalé. C. XV. A Zana figliuolo di Obetb fa&o in lui lo fpinto di dio ufeio incontro ad /\ diiTe aluVditime Afa Si tutto giuda:& Beniamimllfignoreeco / ’ uoi pero che uoi fi ti iftati con lui, Seuoi ildomanderete trouaretelovEt ^ fe uoi lafcerete lui egli lafcerauoùEtpafìferanno molti die in Ifrael fen Sa il uero idio 5d fensamaeflro prete ouero facerdotei^ fansa legie «Et ritornati loro nella fua angofeia alfignoreidio difrael domando lui et trouaronlotlnquello tempo non fata pace dentrare &dufcire:Mafaranno paure & terrori dintorno in tutti gliabitatori della terra Pero che combàtterà gente centra gente5& citta con tra oittaipero chel fignoregli conturbata inogni angofeia Pero uoi ui confortiati Se le uoftre mani non fi difloluanoipero chella uoftra opera auera mercede Laqua le co fa uditaAfacioe le parole & lapropbetia di Asaria figliuolo di Obetb rpphe ta confortoflfi et tolfe uia glidoli di tutta la terra dlgmda:& diBeniamin & delle cif ta cbegliauea prefe del monte dephraim.Et confecroe laltare del fignore ilqualera dinanzi alpcrtego delfignore,6d congrego tutto giuda & diBemamuiì Etdiquellt cherano foreften diEphraim & diManaife &diSimeone:pero che molti erano riffu giti aliai diquelli difraehuegiendo che! fignore idio era coneffo lui.Et ueuuti in Hierufalem nel terso mefe nel xvtanno del regniodiAla offerirono adio inquel Io di degliornamenti SC della preda laqunle aueano menata fetecento buoi:5C vii* milia montoni,et maro fi come era ufanza ad rifermareilpattomioe chegh ifegui taffollo ilfignoreidio del padre loro contutto il cuore 6c contutta lanima loro.Et diffe qualumque non feguittara ilfignore idio difrael fia morto daiminore limo almagioreidalhuomo infino alla femma Et giurarono idio co gràde uoce co càto Se fuono de tromba etdicorno tutti quelli cherano in giuda conpriegi.Et con tutto loro cuore giuraronotet in rutta la loto uolontade cerebauano idto:et trouarolo ♦Etidiolipreflo ripofo dintorno.Et Afa depofe deio imperio Maacbafuama dreìpero che auea fatto nel bofebo lidolo dipriapoulqualeegli diffece tutto Se arfe Io nel fu un e cedron.Et furono hfciati in ifrael tutti iluogli alti.Et era il cuore da fa perfetto tutti glidi fuoi:Et quelle cofe che auea uoluto il padre fuo.Egli diede nel tempo delfignore oro Se attento et diuerfe mafiantie dmafi,Et non ebbeguet ra infino ad trenta anni del regnio di Afa. C, XVI. - / E1 xxx,anno del regno fuo afeende Afa re difrael ingiuda Se circumdaua pL rama di muro laccio ebeneuno poteffene entrare ne ufeireficuro delreg j m'o di Afa Perlaquale cofa Afatraffé fuori anento et oro ditbefori della I cafa delfignoreiflCtbefori del re:et mandollo a Senadab re di fyriaulqua le habitaua fdamafcoi& diffe tra me et te e paifco,et il padre mio et il padre tuo ebbero concordia: perlaquale cofa io toe mandato oro Se anentoiaccio che rotto il pattoulquale tu ai conbaafa re di Ifrael fate-cbegli fi parta dame Laquaie cofa fa putaBenadab mandogli principi del fuo exercito alle citta difrael:iquali per cof fero Abion: Adan:et AlbemaimiEt tutte le cittade murade deNeptahm Laquale cofa ueggiendo Baafadafao iIlare di edificare rama et lafcio lopere fua. Et Afa re congregoe tutta giuda et tolfero lepietre di rama et illeggame liquale era appare cbiato da Baafa p edifficbare rama .Et di quello edifico Gabaatet Mafphia Inquel lo tempo uenne Anani propheta ad Afare di giuda:Et diffe allui pero che tu haue (li fede nel re di fy ria et non nel fignore dio tuo :peto lo exercito del re difyna e ci pato delle tue mani Non eraegli molto piu le quadrige di quelle dilibia et di Etbyopiaiiquali erano moltitudine grandiffima iquali ilfignore diede nelle tuoe mani credendo te inlui^pero cbeifuoi occbù uedeano tutta laterraiet danno fortez Za ad colloro iqualicon tutto il cuore credono inlunOnde iftoltamente ai fattoi^ pero del tempo preknte fe leuera guerra contra de te.Et irato Afacontra il uidéte comando che folle melfo in pregione. Per quello certo fu molto indignato il fignore+Et in quello tempo uccife molti del populo»Et lopere di Afa prime & uh ti me fono faipte nel libro de re di giuda S^difrael. Et infermo Afa nel. xxx, nono anno del fuo regno di fortiffimo dollore di piedi de anche nella fua mfermeta no tichiefe idio magiormente feconfidoe leilarte di medici, Et dormio Afa co ipadn luoi:&: mori ncl.xlnanno del fuo regnio.Et feppellironlo nel fepolehro il quale eglie fauea fatto nella citta di Dauid.Etpuoferlo di fopra alledo fuo pieno di fpe cict&c di unguenti quali erano confidate fecódo latte di conficiatori digli ungué ti.Et arfigli fop ra lui congrande ambitioni. .G XIL Egmo lofaphat fuo figliuolo perlui & preualfe contra adifraepecitut I ^ te le citta digiuda ordino numero dicaualierivlequalicittadi erano cier cbiate dimura:5c ordino reffugu nella terra digiuda.Et nella citta deph JL V_raym lequah il fuo padre Afa auea prefe.et fue il flgnore coneffo lofap batipero ehegli andò perle prime uie:perle quale andò il fuo padre Damd.et non fpero in Baahmima fpero nello idio delpadre fuoiet andoe perii fuoi comandarne ti & non fecondo ipeccati difrael.Et confermo ilfignore il regmonella fua mano, et tutto luda diede doni ad lofaphatiet ebbe richezze infinite Se molta gloria,et pero il fuo cuore fompfe audatia perle uie delfignorenolfe àebora digiuda duo gì alti et bofchi,& nelterzo anno del fuo regmo mando di fuoi principi Benaiket Abdiamift Zacbaria:S<: Natbanaeli& Michea che enfegnaffero pia citta digiuda, et conclTo loro ileuiti.Semeia:Nathanaia}&:Zàbadia:&: Afael:& Senuramotb’.et lonatban: Addonia:8iTbobia:&: Tobad:&: Odorila conelTo loro Elifamaret loram facerdoti.Et admaeflrauano ingiuria il populo auendo illibro dellaleggie delfigy nore.Etcercbauano tutte le le cittade digiuda et admaeftauano il populo Et fue fado il timore didio intuiti iregmde leterredequah erano dintorno ad giuda,& no ardiuano dicóbatterecotto alluder àcho ipbihflen portauano preféti ad lofaphat & mercbantiadaricnto et gliatabi gli menarono vn.milia peccore8i fettecéto&al tratanti BecbuOnde che lofephat crefceoiEt fu leuato in alto.et edifico ingiuria cafe ad modo ditorreJet citta murate;^ molte opere apparechio nella citta digiti da Et in Hrerufalem erano huommi robuftt et battaglieri.il numero diquali e que ilo perle cafe et famigliediciafcuno Ingiuria pnncipo dello exercito Ednaaetco nello lui huommi robuftilfimiccc.mikaDopo cortoro lohanam era prmcipo et coneffolui cclxxx.mdia Et dopo coftoro era Am afta figliuolo di Zethri confecra rodai flgnore,Et conelfo lui.cc.miliadi fora huommi,Et dopo cofìui feguittaua Heliadafortiffimo adbatagliaiet conelfo luucc.miliadbuommiuquali teneuano ifcudo et archo.Et dopo coflui earlozabad.Et conelfo.ckxx.milia dhuomiui ad cauallo expediti,Quelli tutti erano alle mano dei re fenzaglialtnuquaii auea polii per le citta murate et in tutto giuda. ,C, XVIII, N de che lofaphat tu ncchoiet nobele molto: et congionfefi per parata I o\ do conelfo Achab. Et dopo anni defeendeo allm in Samaria. Alandaia 1 I del quale Achab uccife molti buouet montondallm et al populo ilquale era conelfo lui.Etmducealo cbeandafle m Ramoth di Galaad.Et dilfe Achab re difrael a lofaphat re di giuda meni meebo I Ramoth di Galaad Alquale egli refpuofe fi come tu cofi io Col i come lituo populo cofi il mio et (èremo reco nella batagha.et dille lofaphat al re difrael lo ti pnego che tu adimàdi il cófiqlio del fi gnor é i np refente, c t cógrego il recccc. huommi ppheti et dilfe loro dobbiamo noi andare in Ramoth diGalaad oiflarao no andare ad combattere^ Et quegli /9y refpuofono alte* Vani et daralla il fignore nelle mam del te,,Si diffe lofapbat.nd egli alcuno propheta diclionlqualenoi polliamo anco adomandare dellui et il re difrael dilTe ad Iofapbat*Egli eie uno del quale noipoiTiamo fapere la uolontadi diosMa io gliuogho m?Je:pero che nomi propheta ben e:amai dogm tempo mi % pbeta male.Et quello e Michea figliuolo di lebla.Et lofaphat dine allui.Non fa urliate in qfto mo re,Onde il redifrael chiamo uno de fuo eunuchi Sidiffe.Todo chiama ÒL fa uemre Michea figliuolo di lebla.Et il re difrael & il re digiuda aafcu no fedea in fua fediaamodo regale ueftito.Et iedeano in mia aya, preiTo alla porta C di Sammaria & tutti gli prophetiprophettauano dinanzi alloro,Et Sedechi3.fi/ gliuolo di Cbanaa auea fato córnediferroi&diffc.Queftodiete ilfignore.Con que fìe tu uentullarai Syria tanto che tu ladiffacci.Et fornigliantemente prophetaua no tutti quelli propheti & diceano.Atcendi mRamothdiGalaadi &andarai^?fpe fo.Et il figuore gli darra nelle tue mam.E i! mefifagio ilqualeera andato per mena re Michea diffe allui*Ecco che la parola di tutti ipropheti per una boccha anuncia no bene al re:pero ti priego che la tua parola non fifeordi dalloro: & che tu dicha cofe profpere.Et Michea refpuofe. Vme il fignore che tuto quello*, che dira il mio idio quello diro*Et uenne al re. Al quale il re dille, Michea debbiamo noi andare in Ramotb di Gakad ad combattere o iftatcu Et egli refpuofe allun Andetem: po che tutte le cofe ueandaranno profpere:& memici fartanno dati nelle uoftre mani Et il re diffe una uolta & unaltta: io ti giuro che tu non me diebt altro eh al uero nel nome didio.Et quelli diffe,Io oe ueduto Ifrael {parto perii monti come pecco te fenza paftare.Et diffe il fignore coftoro nò hanno pallore ouero fignore.Gafcu no retornoe ad cafa fua con pace,Et il re difrael diffe adlofaphat.Non diffi io che quello non mipropbetarabbe nulla di bene'angipuremale^ Et quegli diffeìpero en tende te la parola del fign or e. Io mddi il lignote federe minila fedia fua 3C tuto 10 exera to del cielo Rare dinanzi ad lui 5£ dalla parte diritta 86 alIafmiRra,Et diffe 11 fignore chia inganato Acbab re difraehaccio cbegli uada 86caggia io. Ramotb di GaìaacLEt dicendo uno per mio modo & uno altro per uno altroffeafi invizi imo fpirito Sailette nelconfpecRo del fignore &'diffe Jo loe ingannare. Et diffe il fig nore in che lo enganeraifEt quegli refpuofe io ufeiro fpinto bu fardo nella boccha di tuti ifuoi ^pbeti. Et diffe il fignore,Tu lo enganerai 86 preualerai efa & fa co fu Et ecco che a dato il fignore il fpirito bufi ardo nella boccha di tutti ituoi propbett 66 a el fignore detto di ti male. Et appreffofii Sedechia figliuolo diChanaaì& per coffe Michea nella gotta 66 diffe,Per quale ma paffo lo iputto del fignore dime p fauellare ad te.Et Michea diffe .Tu medi fimo il uederai inquelo di quando entra rai nella camera dentro alla camera per nafcondertuEt comando il re difrael dicen do .Togliete Michea 86 menatelo ad Amen principe dela citta 36 ad Ioas figliuolo di Amaìech:& ditte.Qi elio dine il re.Mettete coftui m carcere: 86 dategli poccho di pane :8c poccho dacqua tanto che io retorm m pace*Et Michea diffe, Se tu ntor nerai in pacie il fignore non hauer a fallato in me+Et diffe entende te pop uh tutti. Et andarono il re difrael et lofaphat re digiuda in Ramotb di Galaad, Et diffe il te difrael ad Io faphatf Io muterò habito,Et co fi entrato nella battaglia.Et tu ti uè fti della bito tuo,Et mutato lire difrael labi to andò alla battaglia.Et il re de Siria auea comandato a Cuoi cauelieri dicendo.Non combattere cótro ad piccolo ne già defenon folo contro al re difrael,Et uegiendo iprincipi di caualieri lofaphat di ffono Quefìo e li re difrael.Et combattendo il circondarono,Et egli grido al figno re:etaiutoilo :etleuo collere dallui:pero che uegiendo icapitatu di cauallieri che non era ie difrael lafciaronlolEt interuenne che uno del pop ilio gitto una faettain certamente: et ferì il re difrael tra el Collo et le fpale: Et egli diffe al fuo auriga uol gì la ma mano 8c tiranni della battaglia :pero chic foe ferito*,Etiti quello di fu corri piuta la. battaglia:Et il re difrael iflaua nel Tuo carro contro Afiri'.Et ifino aluefpro Et moiri nel colicare del fole. ♦C»XVIIII, ^ Ofapbat re di giuda ritorno adcafa Tua com pacie mHierufaléiilquale 1 andò incontro lehu figliuolo di Anani uidente: diiTe allui: Tu dai al 1 i impio adiuto & ad quelli tu fe congiunto per amiftare li quali anno in ^ odio el fignore:&: Pero tu meritaui lira del Cignore*Ma fono trouate ime buone opera tione:perocbe tu aitolto uia ibofchi della terra digiuda «Et apparecbia (li il tuo cuore ad cerchare del (ignore idio di padri tuonEtlofaphathabitomHie ruCalem:& anco ufcto al populo di Berfabee mfmo al monte di Ephraim* Et riuo collo al fignore idio di Cuoi padri.Et ordino gligiudici della terra m tutte le atta di giuda fornite per ogni luogo.Et dicendo comando aigiudicmedete quello che uoi fatte. Voi non exeratate il giudicio diglibuommi .Ma quello didio riccio che uoi giudicherete ritornerà in uoi.Siail timore didio in uoi .Et tutte le cofe fatte con dihgentia pero cbe appo il noilro fignore idio no e miquitane difcermméto di perfone ne cupidità didoni.EtinHierufalem ordino lofapbat ileuiti: &C facer/1 dotili principi delle famiglie difrael'.accio che giudicafforo il giudicio dei Cigno re a Cuoi habittaton.Et comando loro dicendo.Cofi farete fidelmente nel timore didio & con perfetto cuore^Ogni quiflioneda quale nera ad uoi di uoftri fratelli4, i quali habittano nelle lorocittadi tra parentado e parentado i qualumqua luogo nafeera quedione della leggie del comandamento delle ceremonie 5d delle giufUCfi cacioniimoflrate loro:che non pechino nel fignore. Etnonuegma m uoi lira del fignoteiSc: ne uoftri frateili:&; facendo cofi non pecberete.Et Amaria uoftro facer dote & pontefice fat a Copra quelle cofe le quale apertengono al fignore iddio. Et Zabadia figliuolo di Ifmael il quale e ducha nella cafa de giuda Cara Copra quelle opere le quale apertengono nellofìicio del re.Et nel uoftio confptttlo auete ileui ti maeftri cófortateui &c fate diligéteméte. Et farad fignore condto uoi negli beni, ,cxx. -..—i— „ Opo quefto fé raunarono ifigliuoli di Moab:3d di Amen: &L coneffo loto ^ B digliamomti ad lofap bar per combattere centra lui. Et uemuro gli mel / faggi:5i figmficarono quefto ad lofapbat dicendo. In con c lì dm mene grande moltitudine degli luogi hquali fono dilla dalmate di Syna. Et ecco cbe fono in Afafonthamar laqualeem Engaddit &Io(apbat tuttoifpaué to tutto fe diede apregare idio:& tutti dilloro cittade.Et prediche il digiuno ad tutto giuda.Et congregofti giuda a pregare idio:& tutti diloro cittadi uenero ado rare lui.Enfiando lofaphat nelmeso del populo di giuda &:diHieruf alerti nella ca fa didio& dinanzi del pallagio nuouo difle.O fignore idio di noftri padri tu fe dio in cielo*.&: tu fe fignore di tutte legenti della terra nella tua mano e la tortezza Se lapotenua& neuno puoterefiftere adte.Non fe tu fignoienoftro quello il quale uccideftì tutti gli abitatori di quefta tetra nelccnfpetto del tuo populo difrael SI defftilaal Cerne del tuo amico Abraam in fempiternoiEt habitarono in quella 6d fe cicroti il fanttuano al tuo nome cucendo.Se uerranno fopranoi imah il coltello dii giudiao:peftilenziao fameretnoi iftatemo dinanzi ad quefta caia Copra laqua leeinuocatoilnometuonel tuo con [petto t etebiameramo ad te nelle nofire tri/ bulatiom tuciexaudiraietfaracifalui.Erbora eccoifigliuolidi Amon et diMoab etilmonte diSeyr per li quali tu non concedefli a figliuoli difraeiebe paflarono quando ufeirono deEgypto anzi decimarono dalloro et non gli uccfono. Et ecrh fanno per lo contrario et iff orzanft di cacciarci della po0e0ione laquale tu fignore idio noftro ciai data,Dumquenogh giudicberaituiCerto in noi none tata torteza cbe polliamo refiftere ad quefta moltitùdine la quale e uenuta fopra non Ma non fappendo checcidoueamo fareifolo quefto rimane che noi leniamo ghcccm ad te. Et tutto giuda iftaua dinanzi al fignore con. loro fanmiil! e con le loro donne e con liloro figliuoInEt era lazziel figliuolo di Zacharia figliuolo di Sanata figlia Uolo di lebiel figliuolo di Matbania era ìeuita di figliuoli di Afaph Copra il qua le fu fatta la parola dello fpirito didio nel mezzo della turba Se diffe. Tutto giuda attendeteti uoi ebabitate in Hierufalem Si tu re Iofapbat.Quello dice il fignore ad uonNon abbiate pauraii non temete quella moltitudine* Pero chella batta/ glia none uoftrarma edi dio.Domaneanderete contro ad loror&egli montaranno per la ualle che chiamata. Seis, Et trouaretegli nel capo del fiume ilquale e centra la folitudme di Iberubel Non farete uoi che còbatteretetma folo iftate franebamé teti uedrete fopra noi laiutodel Cigno re tO gì uda Si tu HieruCalem non temeteti non abbiate pauratdomane u fare te contro dilatori lo fignorefara coneffo uoi.Et lofapha t:i giuda ri tutti gl/abitatori di Hierufalem caddero diflefi interra nel Confpe&o didio i adoroIo+Et ileuiti di figliuoli di Caatbt i di figliuoli di Chete laudarono il fignore idiodifraelcon noce alta in alto,Et leuatofi la mattina ufcL tono per lo difet to di Thechue.Et andati loro lofaphat iftando in mezzo dilloro diffe.Intendete me tutto giuda i gliabittatori di Hierufalem credete nel noftro fignore idio uoftro i ferete nel ficuro(Credete aipropbeti fuoiii tutte le cofe ue uetanno pròfpere.Et configlio ilpopulori ordino gli cantatoridel [ignote liquaìi lui laudaflòno nelle compagnie loro5i cheandafTono dinanzi allo exetcitoiSl con noce conConata diceìTeno+ConfeiTateui ad io pero ebe la fua mifericordia e eterna Et cominciato egli ad cantaterii fignore le intidie loro cioè di figliuoli di Amon i di Moab i del monte Seyrtiquali erano iifciti ad combattere contragwda.cóuer ti coatta loro ifteffiri furono percoffnOnde i figliuoli diMoabtdl di Amon fileua tono contro gliabitat ori delmonte Seyrraccio che gliucidelerori diffacefero.Et fa to queflo anco in fe medefimi nuolti uccideano luno ad laItro*Et uenuto giuda al la fpelonca:laquale guarda la folitudine uìddero da longi da ogni parte della con trada giacete pieno de corpi mortuebe non era rimafo uno il quale [offe potuto if campate dalla morte.Et uenne lofaphat & tutto ilpopulo coniai ad ricogliere il campò delle fpoglie di morti'. Et trouarono tra morti diuerfe coferueflimenta: & ua fi prcaoiifimi 3l tolfeno tantoché noi poteano portamine mtredt poterono reco gliere k cofe per la moltitudine* Et nel quarto di fife congregarono nella ualle del la benedizione 81 pero che in quello luogo baueano benedetto il fighore chiama nano quella ualle ria ualle della benedizione infine al di prefente.Et ritornarono ogni bnomo di giuda.Et gliabitatori di Hierufalemret lofaphat dinanzi alloro m Hierufalem congrande leticia.Pero cbel (ignote giiaueadatta allegrezza denimic* loro. Et nitrati in Hierufalem con pfalten 51 cytare 51 trombe nellacafa didio* Et fopra tutti li regni della terra uenne la paura didio*6£ udito fi come idio auea com battuto controglinemicidifrael.Et ripofo ilregmo ailofaphatrpero che! fignore diede pacie dintorno.Et regnio lofaphat fopra giuda. Et quando incomincio ad regnare auea trentacinque anni.Et uinticinque anni regmoe in Nierufalem. Il Home della madre f u Azuba figliuola di Seiahi*Et andò p la uia del fuo padre Afa et non decimo da quella facendo quello che piaceua nel confpeZo delfignore.Ma illuogialti non tolfeuiapero che anebo il populo offenua et facrifficana ne gli ^uogi a.lti.Etnon hauea dirizzato il cuore ad feguittareidiofignoredipadri loro. Et tutto laltro cioè di lofaphat ultimi et primi fie fcripto nelibri de Ibeu figliuo Hdi Anàile quale cofepuofe nel libro di re difrael.Et dopo quelle cofe lofaphat fece admifìaconefìb Ocbozia re duraci lopere del quale furono peffime et fupat tefice ad fare naunlequaleandalforo m Tbarfo+Et feciono la in Afiongaber.Et pbeto Eliezer figliuolodi Dodi dimorfa ad lofaphat?et diffe*Pero che tu aiauuto paéio coneflo Ochoziaul fignore ae percoffe le tue opereiet fono rotte le nauit t non fono potute andare in Tharfo. .C. XXL Omulofapbatco ipadn Tuoi & fue feppellito coneffo loro nella cita di Dauid*Et regno loram Tuo figliuolo per lui llqualeebbe fratelli figliuo I li di Iofapbat:Azaua:& Iaihel:Zacbaria:5: Azariai& Michel; & Sapba JL^ thia.Tutti quelli furono figliuoli di Iofaphat re difraeLEt diede loro il padre molti doni ariento &c oro con le citta fortiflime ingiuda.Ma il regnio diede ad loram pcrocbera il pnmogenito^Etleuofli loram fopra il regno del padre fuo Et eflendo bene fermato uccde tutti ifuot fratelli di coltello: & alcuni di principi di giuda.Et quando comincio ad regnare era loram duxxxin. anni : &. vai, anni regnio in Hierufalem.Et andò per le me del re difrael Ci come hauea fatto la cafa di Achab,Et la figliuola di Acbab era fua moglie:& nelconfpedo del fignore fece male:&: nonuolle il fignoredifcipare la cafa di Dautd:per io pa rodi quegli idn etadorauagli et allorooffernua mcenfo.Per laqualecofa iratoel fignorecontra Amafia mando allui uno propheta ilqualegh diffe. Perche ai tu ado ra ti quegli idii iquali non liberarono il ppulo fuo delle tue manff Et dicédo egli quefto refpuofe. Setu configliere del re reilfta in pace accio eh io non fuccida. Et partendofi il propbeta diffe»Io fo ebei fignore aepenfato ducaderti ilquale ai fat ro quefto male et Copra quefto non ai adconfentito il mio configlio* Et Amafia re di giuda fatto unopeflimo configKo màdo ad Ioas figliuolo di Ioachaz figliuolo dtHieu re difrael dicendot Vieni et uediamoci infieme.Etcolui rimando inuncu di cendooll cardo ilquale e nellibano mando al cedro delibano dicendo* Da la tua fi/ gliuola per moglie al mio figliuolo.Et eccbo che le beflie lequali erano nel bofco paffarono & conculcarono lo cardo.Tu ai detto io percofTtEdomi8<: perciò filieua il tuo cuore in fuperbia.Siedi in cafa tua.Petche prouochi tu il male: per che cha da tu & giuda coneffo tecoi Et non uolfe Amafia entenderloi perochera uolon ta didio che fofTe dato nelle mani dinemici per cagione digli idu di Edom, Et andò Ioas re difrael & uiddero luno laltro,Et Amafia re digiuda era inBetbfames di lu da cadde giuda dinanzi adlfrael & fugirono alle cafe loro,Et Ioas re difrael pre/ fe Amaba re digiuda figliuolo diloas figliuolo di Ioacbazin Bethfames:&: meno! 10 m Hierufalé;& diffecigli le mura delia porta de Ephraim infine alla porta del canto.cccc.cubiti:3<: tutto loro & lariento: & tutte lecofe che puote trouare nella cafa delfignore appo EbedomiSc ancho ne ithefon della cafa regalei& anebo ifigli uoli di li obftafi rimeno m Sàmaria.Et uiuette Amafia figliuolo di Ioas redi giu da poi che morti Ioas figliuolo di Ioacbaz re difrael.xv.anm.Tutto laltro di fatti damafia primi & ultimi fi e fctipto nel libro di re di giuda & difrael,11 quale poi che fe partio dal fignore può ferii infidie in Hierufalem.Et fugirono lui in Lacbis di mandarono 8i ucciferlo mi Oc riportandolo ne icbauali fepillironlo co ifnoi pa dri nella citta di Dauid. .C. X X V L y T tutto il populo di giuda fece re per lo fuo padre Àmafia il fuo figlù I t uolo Ozia di *x vi,anni,Egli edidicoe Abylatb: 6<: reflituilla alla fignona e di giuda!poi chel re dormi co ipadri Tuoi, Et era Ozia quàdo mcomtn 1 j ciò ad regnare di,xvi,annii& regnoeXinam in HierufalemJl nome del la madre fu lethelia di F;ietufalem*Et fece tutto quello chauea tatto Amafia luo padre.Et domando idio nel tempo di Zachana entendente & uidente idio. Et do mandando egli idio in tutte le cofeil dirizzo!^ ufci di combatteo centra ipbiliftet Etdiffece il muro di Geth il muro di Giamma il muro di Azoto,Et edifico terre in Azoto :& in PbiliftimuEt aiutollo idio contro aiPbiliflei Qi contro gliarabi iqua 11 habittauano i Gurbaali& centra GliamonitnExpendeano Gliamoniti idonide Ozziaiet diuulgofli il nome fuo mfino allentrata degypto perle fpeffe uidorieiBt edifico Ozzia torre in Hierufalem fopra la porta del canto:et Copra la porta della ualle;et le altre nel detfo lato del muro: et fermolleiEt fece torre nella folitudine et cauo molteciterne:pero ebeghauea molte peccore cofi neicampeftri come nel la fcrefta della folitudme: Et ebbe uigniene monti et uignai in carmello:po che gliera buomo dato allauono della terra:Etlo exercito di fuoi combattitori ilquale procedea ad battaglia era Cotto le mani di lebiel Lriba e lotto le mano di Anania el qual era di ducbitet di Amafia dolore del relEt tutto il numero di principi p le fue famigliedbuomini forti fu duomilia fecentoiet lotto loro era tutto lalttoexer cito trecento e fepte migliaia et cinquecentouquali erano apti ad batagliajEtcom batteano per lo re contro adgliaduerfarii:Et apparechio loro Ozia cioè ad tutto lo exercito feudi lande et elmi et panciere: et archi et fonde ad gittat e faxi: Et fece in Hierufaletn edificii didiuerfe generationidequah acconcio fu le torre:et ne icanti delle mura accio che mandaffeno faetteet grandi faxi:Et andò il fuo nome adlon gnpero cbelfignore lamtaua:et aueualo fortifficadoiMa quando egli fu fortifica to il fuo luogo :feleuo il fuo cuore malto infuaruma:et era negligente uerfo il fuo fignore idiorEt intrato nel tempio didio uolfe facnfichare loncenfo fopra lai tare del TbimiamalEtentrato incontanente dopo lui Azaria facerdote et concilo lui ifacerdoti del Cigno re odlanta buomim fortiffimi refi fiero no al re: et difioro: Gzzianone de tuo ofiicio offemre loncenfo alfgnoret maedi facerdoti aoe di wc figliuoli dì Aarondi quali fono confccrati ad quello minilleno.Efci Fuoridel fanc tuarioiet non mlipendere: peto cbe quello non ti Tara riputato ad gloria dal figno re idio tuo»Et adiroffi Oziate tenendo in mano lo turnbulo per offerire loncenfo minacciaua a facerdoti.Et in contanente glie nafciela lepra in confpedto di Tacer doti nella fonte nellacàfa didio fopra laltaredekhimiama.Etguardandolo Aza/ ria pontefici&: tutti gli altri facerdoti ueddero la lepra nella fua fronte.Et toflo lo cacciarono fuoti.Et egli fbigotito fafrettoe dufare:pero che incontanente fentio lapiaga didiOiOndefu re Ozia leprofo infino al di della morte fua: te babitoein unacafa fdifparte pieno di lepra per laquale cofa egli era iffuto cacciato della ca> fa didio+E Ioatban fuo figliuolo reffe la cafa del re. Et gmdicaua il populo della terra,Tutto laltro di fatti di Oziaprimi te ultimi fcripfe Efaia figliuolo damos propheta^Et dormi Ozia co ipadn fuoi:6C fepellironlo ne campi delle fepulture regale:perocbera leprofo* .C* XXVIL T regno per lui il fuo figliuolo IoathamEt era Ioatban quàdo incomin Le ciò ad regnare di .xxv.anm&*xw*anni regno inHierufalem JLnome de la madre fua fulerufa figliuola di Sadocb. Et fece quello chera diritto nel confpetìo didio fecondo tutto quello cbauea fatto Ozia fuo padre fuori cbe non entro nel tempio del fignore :8i ancbo il populo era delinquè te *Et egli edifico la porta altiffima della cafa didiotSi nemonti di giuda edificbo citta: & nelle feiue caflella te totre*Et egli combateo centra il re di figliuoli damò te uin felo.Et diedero ifigliuoli di Amon alui m quello tempo cento talenti dariento: e diecemiliacorbediorzotaltretante di grano,Quelle cofe diedero allui ifigliuoli di Amon nel fecondo & terzo anno,Et fu fortifficbato loaibantpero che auea dinza te le uie nel confpedto del fuo fignore idio.Tutto laltro di fatti diioatbàjfic le fue battaglie:&lefuo opere fono fcriptenel libro di redifraelte di giuda,Eteraquà do incomincio ad regnare di*xxv.auni:et fedici anni regno i Hierufalem*Et dormi Ioatban co padri fuoi:& fepellironlo nella cittadi Dauid. Et regno per lui Acbaz fuo figliuolo, .C X X V11L ^ Ra Acbaz di.xx,anni quando comincio ad regnare:&,xvi,anni regno in Hierufalem,Etnon fece quello chera diritto nel confpedx» didiotficome e fece il padre fuo Dauidima egli andoper le uie del re difrael & anco fède À j le flatue di Baalim,Et egli fu quello che ofterfe loncéfo nella ualleBene nonite fece pafiare ifuoi figliuoli per lo fuocbo fecódo lufanza delle gentnlequa le idio difcipoejetuccife nello aduemmento di figliuoli defraeL Et facnfficaua et effereua il Tbimama neili luogi alti:et negli poggnEt fotto ogni arboro fondato et diedelo il fignore idio nelle mani del re di SynaJl quale il percoffeiet gràde pre da di fuoi prete in battaglia:et menogh in Datnafco.Et ancbo fu dato nelle mani deire difraehetfu percoffedigrandepiaga,EtPhaceefigliuolo di Romeliaucafc di giuda cento umti miha muno due tutti buomini combattiloriipero chaueano lafaato il fignore idio di padri loro.Et inquello tempo medefimo Zecbn huomo potente uccife de Ephraim Maafia figliuolo dii re;et Ezrichà dueba della fua cafa £t Helchanaam ilquale era fecondo al re,Et preforo [figliuoli difrael dilloro fratei L -cc ,milia de femme:di fanciullit:de fanciulle: et infinita preda: et menolla in Samaria:Et m quella tempefla era uno peopheta del fignore: il quale auea nome Gbed ilquale ufcito contro allo exetato che uema f Sa'marta dille lotoiEtecco che *rato il fignore idio di uofln padri còtta giudadm ueglia dati nelle udiri mani: et baueteh morti duramente fi che la uoflra crudeltà ae tocchato il cielo. Et fopra quello ifigliuoli di giuda et Hierufalem uolete fubiugarueli m feruiet ferue laqua ie cofa non fi conueime.Pero peccafli al uoflro fignore idio Ma entendete il mio ccnfoglio et remenate ipregioni cbe uoi hauete menati di uoflri fratelli pero che micie furore del fignore fapreffa auoi.Et iftetenode principi defigliuoli diEpbra im: Azaria figliuolo di lohanaBaracchia figliuolo di Mofolamothilezechta figli/ uolo di Sellum:3<: Amafia figliuolo di Adali contro ad colloroi ebe ueneano della battagliai diffe loro.Voi nonmenerete gli pregioni qumtta; accio che noi non pecchiamo alfignore.Per cbeuolete uoi azognere fopra luofln peccati&acumu/ lare ipeccati uecbii fEglie grande peccato; & lira & il furore del fignore fapreffa fb praliraeLEt lafciarono glihuomini combattitori la predai tutte quelle cofe che baueanoprefe mconfpedto di principi:& di tutta lamoltitudtne.Et iftettero gli huominuquali noihabeamo detto di fopra; & prendendo tutti ipregioni quelli. Iqu ah erano igniudi ucfìirono di robbe fpogliate. Et auendogh ueftm SC calzatn & dati loro mangiare&C bere & unfegli perla faticbai bauendo auuto cura diloro di tutti quelli che non poteano andarci erano di corpi debelli ponendogli in fu le beftie menaiongh m Giencbo citta delle palme alloro fratellii egli ritorna reno tnSamaria.Inquello tempo mando lire Acbaz al re digliaffynidomandado adiuto.Etuennero glildumei &:perco{fero molti di giudai prefero grandepreda Et iPhiliftei fe fparforo p le citta campeftre dalla parte del mezzo di dt giuda. Et preferoBetbfam.es &: Hailon&Gaderoth&SocoScTbanamóiZamro co fuoi ut cobi habittarono in quelle.Pero cbel fignote haueahumiliato giuda perAchaz re di giuda pero cheghaueanudato diamtoihauea auuto il fignore indifpregio Et ad u(Te il fignore centra delui Theglapballafar re digli alfyr il ; aff liffello ; e t dif fecello non bauendo refiftentia.Et Achaz fpogliata la cafa didio et la cafa del re et di principi diede al re digliaffyrii prefentuet pero non gli ualfe nulla. Etancbo nel tempo della fu a anguilla agtunfe al dcfpriefio dldto elfo te Acba2.Pero che fe ce d facrificio ad gliidu dtDamafcO'.iquali aueano petcolfi loto'.et d.lfe.Ghdti del re di Svna amtano loto .qual. .0 bumil.ato con facnf.ci.tet faranno mechoteenc. ofiacofa che per contrario furono allm mtutnatet ad tutto Iltad.Ettolfe Acnaz tutte le cofe et le uafa delia cafa didio: et rotte ferro le porti ael tempio dialo, et fece ad fe altari in tutti gii canti diHierufaiem.Et in tutte le citta digiuda fece al tari ad ardere incenfo:etprouocho ad iracondia il fignore idio di padri loro.Tuto laltro di fatti fuoi et lopcre fue prime et ultime fono fcripte nel libro di re digiti da et difrael.Et dormi Achaz coipadn fuoi et fepehronio nella otta diHietufalem Et non lo recceuettero nelle fepulture de re difraeLEt regnoe Ezechia fuo figlino lo perlui. .C. XXIX, Ommcio ad regnare EzecbiaefTendodi.xxv.anm'.et.xXviiii.anni regno u m Hierufalem.il nome della madre fu Abia figliuola di Zacharia. Et ^ c fece quello chepiacea nel confpedto delfignore iecòdo tutto quello eba uea fatto il fuo padre Dauid.In quello anno: et nel primo mefe del fuo regno apperfele porti della cafa del fignore;et raconciolla. Et meno ifacerdoti et leuitnetcongregogli nella parte orientale ;et diffe loro.Intendetimi leniti et fanefi ficbatim.Et mundate la cafa didio di nofln padri Jtolleti uia ogni mmundicia del fantìuano.Pero che inofln padri anno peccato; et bano fatto male nel confpe&o didio noftro fignorelafciandolo.Et nuolfero illoro uifi dal tabernacolo delnoflro fignorc idioJct uoltarongli le rem.Et ferrano lufcia le quale erano nel portiebo; et if penfero le lucerne.Et non offerrerono loncenfoset lo boiocaufto nelfandtuano adio difrael.Et pero ilfignore difrael moffea loro il fuo furore cioè contra giuda etHierufalemJet diedegh in commotiomet in morteiet fibiloificome uoi uidete cogliochu uoftn. Eccho che inoftn padri caddero di coltello i no fin figliuoli et le noflre figliuoleiet le moglie fono menate m pregtone per quello peccato. Epero nnpiaae cbenoi bora faciamo padtocol fignoreidio difrael aciochelfignoretolga da noi il furore dellira fua,Figliuoli ma non fiate negligenti:Pero che ua eledi il acn- fignore che irti afe nel conrpedo fuo;et c beglie femiate. et cbeglie coltiuiate et ar> diate loncenfoiEt leuaronfì gli leniti Maath figliuolo di Amaiia etloel figliuolo di Azaria di figliuoli di Caatb* Et di figliuoli di Meran :Qs figliuolo di Abdai et Azaria figliuolo di lalalcel.De ifigliuoli di Gerfó loba figliuolo di Zemnaet Edé figliuolo di Io ha,Et di figliuoli di ElifaphàiZamn SrfahiheLEtdi figliuoli di A faphiZacharia & Mathamà, Et di figliuoli di Eman lacbiel de Semel, Et difigliuo li di Iditbum:SemeiaJSe Ozihei.Et congregarono illoro fratelli Se Candìficarotifi ' & mtrarono fecondo il comandamento didio&de re ad mundare lacafadidio: Se ifacerdotiinttati nel tempio del fignoreper fanctificarlo:p0rtarono ma ogni in tnnndiciadaqualeui trouarono dentro nello uefìibolo dela cafadidio:laquale fol fero ileuiti 6e portaronla fuori al fiume di cedrcn* Et cominciarono admundare il primo di del primo mefe:& nel od:au o di entrarono n el portego della cafa dtdio Onde che motto di purgarono iltempio deifignore: & nel.xvmdi del detto mefe fornirono quello ebeaueano commaatoì&: entrarono ad Ezechia re:3c differo al lui. Noi abbiamo fantfificata tutta lacafa didioi&ialtare fuo dello bolocaufto:^ le fue uafa:& la méfa della propofmone con tutte le uafa fue:& tutta la maiTentia del tempio laqual e il re Acbaz auea bruttata nel fuo regno poi che preuaricho: gltuoio del re Dauid difrael.Etleuaronfi ifacerdoti & ileuiti benedicendo il figno te & fu cxauditala uoce loro:&: peruennelaloro oratione inlabitacolo Candoél cielo. ,C. XXXL T effendo tutte quelle cofe raxioneuolemente cellebratejufcie tutteIfta Lf cl ilquale fe retrouo per le cittadi di giuda;& fpe^zo le ftatue;ai taglio ibofchi:& diffeceno illuogi alti;& li altari non folamente di giuda & di Eemamimma dephraim & di Manaffe tanto che in tutto lefperfono.Et retomarono tutti ifigliuoli difrael nelle loro pofleffione&cafe & attade.Et Eze chia ordino le compagnie di facerdoti Sedi leuiti cadauno nello officio fuo nprio ad gliholocaufli & li pacefflcbuaccio che mimflrairero:3c cófefafferoi&cantaffcro nelle porti delle caflella didio^Et la parte del re era che de la fua propria fubftàcia fe offenfe Tempre holocaufto la mattinai& al uefpro ne ifabba ti &: Kalendi: 3C tut te altre folemnitadc Cleome e (cripto nella leggie di Mopfe* Et comando anche al populo che habbitaua in Hierufalemichcdeflono parte aifacerdoti&aleuitnacio che poMono uacatealla leggicdelfignore.Laquale cofa fonata nelle orechiedel a moltitudine offemrono molte primitie ifigliuoli difrael di grano;di umo:& do/ llc°f m1cIIJe:r& d; tutJte cofe che la terra produce diedono decima. Et ancho itigliuoli difrael et di giudadiquali habittauano nella citta di giuda offerirono la decima di buonet di peccore.et la decima de fan da laquale haueano nottata aloro fignore idioiet portate tutte quefte cofe faceano piu monti. Et nel terzo mefe co mandano ad fare ifondamenti di monti: et nel feptimo mefe gli compierono. Et entrato Ezechia et ifuoi principi ueddendo quigli monti benediflèro il fignore et il populo difrael. Et domando Ezechia ifacerdoti et leuiti perche giacceano cofir quelli monti,Et Azaria primo facerdotc de la ftirpcdiSadochglierefpuofedicen/ do.Da poi che fe cominciarono ad offerire le primi tic nella cala del fignore. Noi abbiamo mangiato ad fatietaiet piu cofe eie fono nmafepero chelfignoreae bene detto il populo fuo :et quello cheuoi uedete elabondantia dele reliquie.Et coma do Ezechia che feceflbro granari nella cafa del fignore,Liquali fatti miferui delitto cefi le primitie come le decime :et tutte quelle cofe che fedelmente aueano uotato Et fu loro prefedo Cbonema leuitaiet Semel fuo fratello fecondo. Dopo il quale fu Hiebiehet Azaria’.Naath',et Azaelret Ierimoth:et lozabadiHelihel* et lefma/ hiatetMaatbtetBanaia prepofli fotte le mani di Cboneniaietdi Semel fuo frate! Io di comandamento dd re Ezechia et di Azaria pontifice della cafa didio aiquali appertenea tutte le cofe.EtCbore figliuolo di lemna leu ita portieri dela porta ori entale era prepoflo de quelle cofeile quale fe ofierreano diuolonta al fignoredelle primitie:etdelle cofe confecrate m fandafan.dorum,Et Cotto la ebura fua erano! Edé Beniamin Icfue et Semeia et Amaria et Secbenia nelle citta di facerdoti aao che fedelmente diftnbuiffono affuoi fratelli le pam amagionet minori fuori che amafehi di tre anni et Copra quefle cofe ancho a tutti quelli che entrauano nel tem pio del fignore.Et tutto quello che per ciafcuno dieconduceano nel mmillerio fen 2a le obferuationi fecondo le loro diuifione afacerdoti per famiglie aleniti de.xx. snm mfufo per ordine per le loro compagnie et ad tutta la moltitudine cofialle loro donne come amafehi figliuoli et femme fidelmente erano dati gli cibi di quel le cofe lequale erano fandificate.Edi figliuoli di Aaron per li campi et per leeoni dintorno alle loto cittadi erano ordinati quelli liquali diflribuiffono le parti ad tu ti imafehi de facerdoti et di leuituEt fece Ezechia tutte le cofe le quali noi ahiamo detrei tutto giudaet opero quello chetabuono etdiritto ecueronelcbfpedodel iuo fignore didio et tutto il cultiuamento del minifleno della cafa didio fecódo le leggie et obfemanze uolédo andare dopo il Tuo fignoreidio con tutto il cuore, Etfeceloetfuprofperatodalfignoreidio, nere alluietalfuo popolo etnonuolferoadtendere.EtperoitidufTe fopra diloro ipnncipi et lo exerato del re digliafTyiil et prefero ManafTe et legato con chatene et concepì il menarono in BabylomaiIIquaìepoiche fuconftretto oro al fuo figno teidio et penteffe molto nel confpedto del fignore idiodi padri Tuoi* Etpregolk» molto adtentamente et exaudio la fuaoratione et reduffello inHierufalénel reg mo fuo.Et conobbe ManafTe che! fignore lui e idio. Dopo queffecofe edifficho d muto di fuori della citta di Damd alle porti delloccidente di Gion nella ualle del lentrata della porta di pefci dintorno infino adofelet alzollo molto. Et puofe principi de lo exerato in tutte leattadi fornite di giuda et tolfe uia gii da altrui et le ftatue della cafa didio et glialtari iquali hauea fatti ne monti dellacafadtdio et inHierufalem et tutti gliguto fuori della citta. Et refece laltare del fignore et offeife (opra quello uiftime paceficbe boftie et laude* Et comando ad giuda che feruiffealfuo (ignote idio difraeLMa pure ilpopulo fandifichauaneilluogi alti al Tuo fignore idio. Tutte ialtre cofe di Mana(Te:& la fuaobferuan^aadio tuo: 8c le parole di prophetn liquali fauellauano allui nel nome del figuore difrael :fe rótiene ne ifetmoni di re difraebEt la fua oratione5&; la exauditionesdi tutti ipec catnSi difpregiamenti:3i illuogi alti iqnali edificoe:& ialte2zc:et fece bofebi: & le ftatue:&prima:cbe faceirepenité^iafonofcnpti ne ifermoni di OzanEtdormio Manaffecoipadri fuoi;&: feppellitonlo nella cafa fua*Et regnio per lui il fuo figli/ uolo Amon. Et Amon quando incomincio ad regnare era du xxiù anm:6<: dui anni regno inHierufalem.Et fece male nel confpe&o didio ficomeauea fatto Ma naflfe. Et non ebbe reuerenti a alla faccia dtdiotficome ebbe reuerétia Manaife fuo padre .Et in molte magiore cofe falloe.Et congiurato contra lui iferui fuoi ucafer 10 nella cafa fua, Et tuta laltra moltitudine del populo ucafono colloro iquali aue ano morto Amon.Et fecero re per lui lofia fuo figliuolo, ,C. X X X111L ^-a I°fia quando incomincio ad regnare de otto anniiSi. xxxùanno reg |—^ no in Hierufalem.Et fece quello chera diritto nel conipecfo dei fignore | e Et andò per le me delfuopadre Dauidi&nondeclino neadmano dirita £ ^ & ne ad mano finiftra.Et lottauo anno del fuo regno effendo ancora fà ciullo comincio adomandare il fignore idio di padri fuoùel.xmanno poi che comi ciò mondo Giuda & Hierufalem degli luogiaitili: de bofehi iSc delle ftatue.Et die dele nel fuo confpedo: Si guaftarono glialtan diBaalim:& leftatue ebeuerano fo pra polle dif£eceno:& taglio ibofchi:&: fpezsoe le ftatuerSc ipezzi di quelle fparfe Copra le fepulturc di colloro liquali erano ufati di facnficate alloro,Et ioiìa di fa/ ccrdoti arfe Copra laltari diglidoluEt mondo Giuda & f“iieiufalem,i5c nelle citta di Manaffe & depbraim:&: di Simeon mfino ad NeptalimJà: tutte le dcffece.Et de fa pati glialtan & ibofchi 86 fpezsate leftatue impezzi:& difratti tutti iluogi deglido 11 di tutta la terra difrael ritornoffi in FIierufalem,,Et ne invili,anni del fuo reg/ nio purgata già la tenaci tempio del (ignote mando Saphà figliuolo di Eìcbia Maafia principe della citta«Et Ioaa figliuolo di ioaz di cementatori che riftoraffa ro la cafa del fuo fignore idio.Lxquali uennero ad Elcbia gràde facerdoteiet tolta dallur la pecuniadaqual era datta alla afa didro^ laquale ausano raunata deuù* 66 portieri di ManafTei&dephraim’&di tutte le reliquie difrael S6 di tutto giuda et Bemamin: et habittatori di Hierufalem diedeia nelle mani di colloro eberano fopraftantidiglioperari nella cafa del fignoreJacciocheredauralTero il tempio di dio: et tutto quel lo cbe fo(Te magagniato umendafforoi et quegli la diedono‘ad gliarteficuet petraiuoli checomperafièro le pietre tagliate delle chaue:et le legrua lequale erano bifognio alle cometteture degli edificmetad reffare le cafe le quali aueano diffatte i re di giudadiquah tutte le cofe faceano fidelmente. Et iprepofli degliopperari erano queftr cioè labatb.Et Abdia di figliuolndi Merari Zacharia et Moltola:di figliuoliidiCaatbdiquali folliatano loperaiet tuttiileuiti che fap peano cantare congliorgani: et fopra tutti quegli iquali portauano pefi didiuerfe opere erano li fcribi et maefln di leuiti portieri, E t dando egli la pecunia laquale era ofierta nel tempio del fignore: trouoe Elchia facerdote il libro della leggie di dio il quale era dato per mano di MoyfejetdifTe ad Sathan falba. Io oe trouato nella cafa del fignoreillibro dellaleggiedidioJetdiedegilo.Et egli porto illibro al re et dille.Tutto quello che tu ai pollo nelle mani de tuoi fenu le fornifae. Lari/ ento ilquale e trouato nella cafa didio hannolo fenduto,et dato afopraflanti de gliartefici jet diquellicbe fano diuerfe opere.Et àche mi diede Elchia facerdoteque (to libro ilqualeledo prefenteil re egliauendo udito le parole della leggieifquar ciò le fue ueflimenta.Et comedo ad Elcbia facerdote et Aichà figliuolo diSapha et Abdon figliuolo di Micha et ad Sepha rctiuanoet Afata fetuo del te. EtdiiTo Andate & orate idio per rpe;& perle.reliquie difrael & di giuda fopra tutte le paro ledi quelito libro: ilquale e trouato.Pero che grande furore de lira didio libila fo pra nonpero che inoltri padri non hanno obferuate le parole dei fignore facendo tutto quello che fenpto inquelto uolume.Et andò Eicbia& quelli in fieme eh era no mandati dal re ad Oida^phettelfa mogliedi Sellum figliuolo diTbecuath figliuolo diTharfa guardiano delle ueltimentanlquale abbitaua inHierufaletn nella feconda:^ dilfiglile parole lequali noi abbiamo narrate di fopra. Et ella re/ fpuofe loro,Quelto dice il fignore idio difrael.Dite albuomo ilquale ui manda ad me.Quelto dice il fignore.Echo cbio inducete male fopra quejflo luogo & fopra ifuoi habittitatoride maladdidtioni lequali fono fcnptein quefto libro: ilquale anno ledo nel confpedo deire di giudaiperoche anno lafciato me:&anno fandi ficato adglidu altrui per prouocarme ad iracundia in tutte lopere delle loro mani. Et pero il mio furore iftillero fopra quello luogo:&; non fe ifpegnera.Etal redigiti da ilqualeua mandati ad pregare il fignore direte cofnQuetio dice il fignore idio difrael^Pero chae udite le parole diquefto uolume:8£ il tuo cuore e mohficato nel confpedo del fignore fopra quelle cofedequale fono dette contro ad quello luogo & contro adgliabitaton di Hierufalerni ai reuerita la mia faccia:^ ae ifquarciate le fue ueflimenta: & ai pianto dinanzi dame dice il fignore:io toe exaudito dice il fignore già tincoglieroe a tuoi padri ÒL farai pollo nella tua fepultura in pace, ht non uederanno gliocbi tuoi tutto il maleulquale io mducero Copti quello luogo & fopra ifuoi habittatori.Etrmnciarono al re tutto quellocbeaueadetto. Et egli conuocbati tutti imagiori per natione diGiuda diHierufalem afeendeo nella ca fa didioi& conlui infieme tutti glibuomini di giuda&:diHierufalem:6C ifacerdoti et leuitnet tutto ilpopulo dal piccolo mfmo al magiore.Liquali udendo leggiere le parole didio:cioedellibro:et illando nella fedia fua fecepado coneflo lìfignore cbegli andatebbono dopo lui+€t obfciruafebDono i comanda nienti i tedi noni et le fuegiufhficationi con tutto il cuore fuo et con tutta lamma fua:etcbe frrebono quello ebera fenpto in quello libroalquale auea ledo.Etagiuro fopra tutti quelli iquali ritrouarono m HiieruTalem et in Beniamini et feceto gliabittaton di Iriit. mfalem fecondo il pado del fignore idio di padri loro* Et tolfe uia lofia tutte le abhuommationi de tutte le contrade di figliuoli difrael. Et fece feruire al fignore tdio fuo tutti quelli oberano rimafi m IfraehEt tutto il tempo fuo non fi partirò no dal fignore idio di padri loro. »C. X X X, V* 1 Ece lofia m Hierufalem phafe al fignoreul quale fece il.xuii.di del pri v mo mefe et ordino ifacerdoti negli officiiloro:et cófortogli che min idra f (Toro nellacafa delfignore.Et aleum alla momtione deiquali tutto il po m. pulo fe fandifìcaua difie.Poneti larcha del fanduano nel tempio ilqua/ le edificoe Salomone figliuolo di Dauid re difrael.Pero cheuoi noia porterete piu Hora mimflrate aluoflro fignore idio et al fuo populo difraehet apparichiatiui p cafeetper natiomdi ciafcuno ficomo comando Dauid re diftaeli et Salomone fuo figliuolo defcripfe.Onde miniftrate nel fuo fanduano per fameglie et compagnie leuitice:et fandifficate et offerrete il phafe. Etappancbiati che moflri fratelli po ffano fare fecondo le parole che dilfe il fignore per mano diMoyfe. Etancbodie de Ioas ad tutto il populo il quale fera ntrouato mi alla folemnita del phafe agnel li et capretti di gtegie et altro befhame.xxx.miliaiet buoi tremilia.Et quefto fu de la propria fubftanzia del re.Et ifuoi duchi diedono al populoiet a facerdotnet alle mti quello che dtlloro uolonta uolfero dare.ElcbiaietZacbariatet lebid della cafa didio diedero aifacerdoti per farei! phafe do nulla feceto pecore melato latamente et* ccc.buoi.Et Chonenia et Semeia etNatbancl fuoi fratelli et Ala la et labibel et lofabatb principi di leuiti diedono ad tutti glialtti leuiti ad celebrare il pbafe.v.miliabeftie et buoi cinquecento*Et fu appancbiato ilminifterio et ifte teto ifacerdoti nello officio fuo:&: ileuiti per compagnie fecondo il comandameli to del re:& fu fato il pbafe.Et ifacerdoti bagnarono le mani fue del fangue;& ile uitiifcorticharono glianimali per lo bolocauflo & pamronle per darle per le cafer 8C per le famiglie diciafcuno} acciochello offenflbno al fignorefècodo che fenp to nellibro di Moyfe*Edi buoi fecciono il fimigliante. Etarroftirono ilphafe fo/ pra il fuocbojficome era comandato perla leggie*Et loffie pacefiche che fono nel le caldaie &: nelle pentole:&: ne illaueggi; 6i"fpacaatamenteil diftnbuirono ad tutto il populo*Et adfei& ad facerdoti apparechiarono poi: pero eh e nel di digli holocauffi: del graffo ifacerdoti furono occupati mfmo anotteronde ebe ileuiti ad fetSd ad facerdoti figliuoli di Aaron appancbiarono ultimamente«Et cantori fi gliuoli diAfaph iftaueno nellordme loro fecondo il comandamento di Dauid & di Afaph:& di Eman;8«: di Idithum ^pphcti del re.Et portieri guardauano adciafcu/ na porta fiche non fi partiano ponto dal minifferio.Per laquale cola & illoro fra/ telli leuiti figli appancbiarono il cibo. Et cofi tutto ilcomandamento delfignore fu in quel di ragioneuolmente fornito per fare il phafe: & offemre liholocaufli fopra lattare del fignore fecondo il comandamento di Io fra re. Onde fecero ifigli/ uolidifrael iquali fi trouarono lui ilpbafe m quei tumpo: & folemnita damimi feptegiorni* Et non fomigliantemétephafead quello in Ifrael dal diedi Samuel propheta ne anche ueruno re difrael fece pbafe afacerdoti:&: ad leuitii & ad tutto Giuda: SC Ifrael il quale fi trouo & gli abitatori di Hierufalem fico me fece lofia. Lottauodecimo anno del regmo fuo fu celebrato quello phafe. Et dapoi che lofia ebbe raconcio il tempio Necbao re degypto andom Cbarcbamis ad combattere preffo ad EufratentSi loda gli andò incontro. Et quello mandati allui meffaggi diffe*Re di giuda che ad me & ad tei' Io non uegnio oggi centra te ima io combato contro ad altra cafatalaquale idioma comandato chic uada to fio.Rimanti di fare contro adioulquale e mechojaccio chegli non tuccida*Et lofia non uolfe ritornarli anzi apparechio la battaglia centra dilui & non confenti alle parole di Necbao |J la bocca didioianzi andò ad combattere al campo di Macedo:& tui ferito da iba.li/ Rieri dideai fuo febudieri. Tratime della battaglia nella terra:pero chio fonofe rito* Iqualiilleuarono de uno carro:&puoferlo m uno altrotil quale gli andaua dtietoadmodo regale.Et portaronlo in Hierufakm.Et morirà: fuìfeppellito nel fepolcbro di fuoi padri.Et tutto Giuda & Hierufalem il pianfero: Se maxima me teHieremiadelquale tuttucantatori & le cantatrice repeteno le lamentationi tn fina nel prefentedi fopra lodai &: fu fatto quad leggie m Ifrael* Et ecco che fedi eie nelle lamentano ni.Tutte laltre co fe di loda &: de fatti fuoi & delle fuemiferi cotdiei lequale fono comandate nella ieggiedel dgnore: &le fue opere prime Si ultime fono fcripte nellibro di re difrael 6C di Giuda. .C. XXXVI. w' L populo delle terre tolfe Ioachaz figliuolo di loda et fecerlo re m Hie rufalem per lo fuo padre.Et era Ioachaz quando incomincio ad regnare li tnumphante di.xxm.anni:et tremed regno m Hierufalem. Et lore di JL EgyPt0 lonmoferet condannoe la terra m cento tallenti darientoiet uno doro*Et fecie re per lui Eliachim fuo fratello fopra giuda et Hietufàlemiet mutoc il fuo nomem Ioachim.Et quello Ioachaz meno feco+etmenollo in Egypto, Et era Ioacbim quando incomincioadregnare di.xxv*anm;et .xi.anm regno in Hic tufalem.E t fece male nel confpedto del fuo dgnore idio.Contro ad coftui afeen deo Nabuchodonofor re di Caldei: et menollo legato con ebatene m Babylonia al quale porto anebo leuafa del dgnore: et può felle nel tempio fuo. Tutto ladro di fatti di Ioacbim: et delle abhuommatiom: le quali cbegli fece: etebe mlui PARALI POME NON furono trouate fi contiene ne illibri di re difrael et di giuda Et regno per lui Io a cbim fuo figliuolo» Eteraloacbim quando comincio ad regnare di odio anni et tre mefi&»x,diregnio inHierufalem.Etfece maienei confpedlo del fignote,Et uoltandofe il circbio duno annojmandoe il re Nabuchodonofor che il menaffe m Babyloniaportando ccneflblorolepretiofiffime uafe della cafadidio+Er fece Re Sedecbia fuo ciò fopra giuda & Hierufalem*Et Sedechia re quando icomincio ad regnare e?a dicxxi»annoioc»xi. anni regmo i Hierufalem.Et fece male negliocchii del fuo SignoreiddioiEr non feuergogniodallafacciade Hieremiapropbeta:il quale parlaua ad Ini dallaparte didio. Et erali partito da Nabuchodonofor il quale hauea giutato dalla parte del fignore;Ethauea indurato il cuore & laceruice fua p nò retornare al fignoreiddio difraehEt tutti ipnndpi di Sacerdoti & el po pulopreuaricbarono maluagiamente fegondo tutte leabbominationidellegenti bruttarono la cafa del fignoreilaquale egli auea fandlifficata ad fe in Hiemfalé* Et il fignore idiodi padri loro mandaua alloro per le mani di Tuoi melfagii leuan/ dofi di nodle.Et ciafcuno die admonendogli pero cbegli perdonale al tuo peplo: & al fuo babitacolo .Et egli fchandellezaua ifuoi meflagiuSd defpregiauano le Eie parole:& faceano beffe di propbeti: tanto che adfeendeo in furore del fignore nel fuo popula:& non fu neunacuratione. Onde cbegli induffe fopra loro il re di Cai deii& illoro giouani ucafe di coltello nella cafa del fuo fanduario. Et non ebbe tnifericordiadi fanciullo:ne di uerginemedi uedbiome didecrepitoima tuttigli diede nelle Eie mani,Et tutte le uafa della cafa del fignore cofi imagiori come imi uoriìSi thefon del tempiodel re e di principiporto mBabylonia.Et nemici arfe to la cafa del fignoreìSi diffecero il muro di Hierufaiem: 3c afferò tutte le torre* tutto ciò che uera pretiofo rubbarono' Et qualunque uera ifchampato dei coirei Io fu menato in Babylonia:* ferui al re * afuoi figliuoli: tanto che fegnoreggio il re di Perfi.’cbe fu compiuto il fermone del fignore:ilquale auea detto p la boccba di Hieremiaicbela terracellebraffeifuoi fabbati.Etpero ebe tutto il tempo della deffollatione fecero il fabbato tanto che furono compiutiifetanta anni.Et nel pn mo anno diCyrroredi PerE adfornireilfermone del Egnore loqualeaueaparlato perla bocchadiHieremiaifufdtoil fignore lo fpintodiCyrro redi Perfiulquale comando ebe per tutto il fuo reame foffe predicato retiamdio per fenpture et dice ffe.QueEe cofe dife Cyrro re di Perfin Tutti iregni de la terra : ma dati il fignore idio del cielo e de laterra:et egli mi mando cbio ediffichaffi allui cafa in Hierufaléi laquale e in giudea. Et chic di uoi in tutto il popuio fuo? Che fia il fignore idio coneffo lui et afeenda. Qui cominsia il prologo di fancEo Hieronimo nel libro di Efdra» Egle piu difficile ad fare quello che uoi domandate ouero negarlo : an ebo io nolo delliberato* Perciò che non eie deliberation de reeafire a uoi che adomandate alcuna co fa. Il pefo il quale uoi mi porrete co Ci f mi pneme il capo che prima e da cadere lotto il fafcio che darelleua/ re,Et anebo ad quello fe aduffe illudi! diglinuidiofiriquali ciò che noi fcriuemo penfano che fia reprenfibile:et alcuna uolta repugnantecontra dicolloro la fua confcientiatquello che elleggono in fecreto biafimano i p aleferin tanto chio “^gdiineuaie lingua.uguit n ***«>«%.— j. to chic UÌ traflat! i ilibro deidra Jet di Heller di bebraicoi quafi uoi non abbiate i bri grechi et latini :come tutto quello che fe trallatadami non Ea incontanente e ’P^giato daglihuòmmuEt beco do che fedicie JffotzaE altri iuano:et attic a o i( ^ non domandare altro che odio e ultima fluIticia.Et pero donasiano et rogatiano tneicanffimiuo ui pnegocbeuoi contenti della fecreta ledionenllibro non^pducbi atein publicoi&nonpogniatecibi afaftidiofn&cheui guardiate dal ciglio dicolo ro:cbe da fe non fanno fare nulla:&: folamente fonno ad giudicare le cofe fad e j> altrui.Maqualumque fono di noftn frati aquali non fpacciano le noftre cofe:ad quelli datiloexemplo:admonendogli cbegli nomi hebreiidiqualiciegrande co/ pia in quello uolumetegli fcriuano dillindamente: 6C per interualli, Pero che non ferebbe utile bauere emendato illibroifela emenda none non fe conferualfi per di Iigentia.Et non muoua nienteichc uno libro,e fatto da noi;& non lèdelledli difog ni:del terso & quatto libro Apocrifi:pero che appo gli bebreiifermomdefdra &dt nemia in uno uolume fono rellridi: & quelle che non fono appo loroine fono di xxiiin anticbi:fonoda difcacciare allungi, Ma qualumque opponelfe aduoi gli feptanta interpetratoruli exempli di quali demolirà e fa u arie ta la cerata & rmoìta SC certo no fi puoteaffermare uero quello che e dmerfo:mandatelo aeuangelii: ne quali le pongono molte cofe del uecbio teflamentodequali no lanno ifettanta in terpetratori :ficome e quello:che farra chiamato NasareotSi uederano quello nel qualeegli compuofeno:3i molte altre co fedequali noi feruiamo moperapiu lata: domandate dallui doue fono fcnpte*Et quando egli non haueranno che diremot leggete di quelli exemplmquali già fatti da noi ogni di fono feriti dalle lingue di rnaldicenti.Ma accio chic uegma ad breuietascerto queliocbio diro e dinttiltimo» Io compuofi alcuna cofa laquale none 1 grecbo-.ouero cbeglie altremcnte che que Ilo ebedame e traflatato*Per che ifquarciano lo mterpretatorefDomandino gli be breirSi effi audori alla mia tràflatione diano fede o nó diano,Et certo egli e altro fequello edettoldt conchiufe occhi miuogliono maledicerei &non feguittano lo exemplo di greci:& lo lludio & la benmolentiaJ hquali dopo ifettanta mterpre/ tatori già relucédo.Il euangelio di Cbnllo gliebioniti difponiton della leggie uec cbiarcio e.Aquila 6c Simaco Tbeodocio leggono curiofamente per lafaficha di otigene confecrarono glicxemplari alle chiefe quanto magiormente dourebono effere grati ilatmicbe uedeffbno la grecia rallegrate edere dafe alcuna co [a preda ta^ Primeraméte potere auere tutti illibn di molte fpefe Se dm finita. dtficulta.Et aprefib anebo cbequelli chelli ano auuti effendo ignari di fermoni bebrei magioi: mente errauano non fappiendo quali di molti abbia detto piu ueroXaquale co fai teruenne ad uno fauiiffimo appo greci che alcuna uolta lafciando lo intendiméto della fenttura feguittaua lettore de crafcuno mterpetratore4Ma noi iquali di ling ua bebrea abbiamo al meno uno pocho di feientiat & non ci uene meno lo lattino fermone diglialtripolfiamo meglio gmdicbare & mamfeftare quelle cofe lequali noi mtendiamo^pferire innodra lingua.Adumque quàtuque queda Ydra Sufolc fel uincitore non gittafuocho per lo admto di chrido la parola non terra Celienti© i lui etiamdio la lengua tagliata barbetta ra.Leggano quelli che uogliano et quelli che non uogiiano il mandino uia biafinno le lettere &: calùpniano lelettere.Io pur faro prouocbato piu a dudio dalla uodra chanta che non farro ifbigotitto dallor© odio et detrazione. QVI COM1NZIA IL PRIMO LIBRO DI ESDRA PROPHETA ^ »C. I, il primo anno deCyro rediPerfia. accio che lode compiuta la parola didio detta per Hieremia: fufcitoe il fignore lo fpirito di ► Cyro re di Perda:et mando la ucce per tuto il fuo reameiet anche per fenptutadicendo.QuedediceCyro re di Perda. Tuttii regni della ferrame a dato il lignote idro del ciclo:egli micomado chio gli faccffi cafa in Hiemfalem: laquak e in giudea.Quale e in uoi DI ESDRA di tutto i! populo fuof Sia idio conefTo luu Afcenda in Hictufalem, la quale e iti giudea}& edifichino la cafa del fignore idio diGraeliefTo e idio ilquale e in Hierufa lenuSd tutti gli altri in. tutti ili uogi la ouùqj habittano laidano glihuomim del fuo luogo datientoj&dofoi&di fubftansia 6t animali! fuori di quello uoluotana mente offemranno al tempio didio: ilquale e in Hiemfalem. Et leuaronfi iphn/ api di padri di giuda$& di Beniamini!facerdoti Se ileuiti-.Si cxafcuno lo fpirito del eguale idio Ma toc ad afccnd^rcin Hicrulern ad cdiffichateil tcnxpio d^ì figno re il quale era in HierufaleimEt tutti quelli chetano dintorno adiutatlo con ledo/ ro mani m uafa datiento 6t doro:&: i fubftan^ia & animali & malfanne fopra que He cofe che di uolonta baueano offerte.E il re Cyro mando le uafa del tempio del fignore lequali auea portate il re Nabuchodonofor di Hierufalem :et aueapofìe nel tempio delfuo idio Se mandolle Cyro permane di Mitndato figliuolo di Gaza banetannumerolle Safabafaral principe di giuda.Et queflo e il numero di quelle cioè! tren ta fiale doro ! mille fiale dariéto.xxviiii.coltri; et.xxxmappi doro. Nap pi fecondi danento.cccc.x.etaltre uafa milIe^Tuttele uafa doro etdariento.v.milia *ccc»tutte leportoe Safabafar con colloro che della tranfmigratione afce'deano di Babylonia inHierufalem* ,C4 IL T quelli fono ifigliuoli delle prouincie iquali afeenderono della pregio ne alla quale glie conduife Nabuchodonolor re mBabylonia-Et retorna " -f l r,0n0ÌnrHlemraIem e<: ^UI£Ia ciafcuno nella fua atcauquali uennero con Zorobabel.et Iefua:etNoemia;etSaraya RahelaiajMardochartBelfàjMelfapbar Beguai Reù:Baana,Il numero deglihuomim delpopulo difrael.Ifiglmoli di Pha res duomiliaxlxxii, Ifigliuoli di Arethi. vcc, Ixxv'. Ifigliuoli di Gelerp bacia, ccc* Ixxvvifigliuoh diArea»vccJxxvJfigliuoli diSepbetia.ccc.lxxii, .Ifigliuoli di Phetb Moab di figliuoli di lofueiet Ioab duomilia.vcccc.xn, Ifigliuoli di Helam mille .ccliiii.Ifiglmoli di Zethuamoue ,céto,xlv,Ifigliuoli di Zachi ,vcclx.Ifigliuoli di Barn.vc.xln,Ifigliuoli di Bebaùvcxxm,Ifigliuoli di Azgad miìle.ccxxii, Ifigliuoli di Adonican.vclxvnlfigliuoli diBeguaiduomiha cenquàtafei.Ifigliuoli di Adina ♦eccellili.Ifigliuoli diAther iqualierano diìezechia.lxxxxvui.Ifiglmoli di Befay .cccxxmJfigliuolidi lora.cxn Jfigliuoli di Afó.cxxiii, Ifigliuoli di Jebar.lxxxxy, Ifigluoli diBethieem.cxxui.Glibuomini di Neptbel cmquantafeiigliuomim di Anatbothxxxvm ifigliuoli diA2Ìmanetb.xlu Jfiglmoli di Canathianm di Cepbi ra et di Beeroth.vccxIuiiJfigliuoli di Rama.et di Gabaa»ycxxi,Giihuomim di Ma chmas centouintidue, Glihuommidi Bethel et di Gaficcxxiii. Ifigliuoli diNebo cmquantadueifiglmoli di Meglois.clviJfiglinoli de laltro Helam mille,ccliiu.Ifi giiuoii di Anm* cccxx,Ifigliuoli di lodadad et Ono.ycc,xxv, Ifigliuoli di lerico •cccxly.Ifigliuoli di Sanaa tremila.ycxxx, Ifacerdoti figliuoli dildaianella cafa di lefue.vcccclxxui. Ifigliuoli di Emer mille ,Lii‘ Ifigliuoli diPhafiir mille .ccxivu, Ifigliuoli diHanm mille,xyii.Ilkum figliuoli diiefiieetdiCedmiei figliuolo di Oduia.lxxiiiiJcantorifigliuolLdi Afaph.cento umtiodo. Ifigliuoli di pomeri fi/ ghuolidi SellumfigliuoIo;di AthenhghuoÌidiThelmx>n;figliuolidiAcbub:figli uolidi Atitatfigliuolidi Sobai tutncxxxyim.INatbinenfigliuoli diSifanfigìiuo li di Airupha:figliiiolidiThebaot:figliuob diCeros: figliuoli di Sifaa figliuoli di Pbadomfigliuoli diLebanaìfigliuoli di Agabatfigliuoli di Acubtfigliuoli di Gab: figliuoli di Selmau figliuoli diAnamtfigliuoli di Gaertfigliuoli diRabaia; figliuo lidi RaIim;figliuolidiNecoda:figliuolidiGazem: figliuoli di Aram: figliuoli di Phafeatfìgfiuoli di Befeat figliuoli di Semna: figliuoli di Mimim: figliuoli di Ne £" hi 111 fn + ti tri « ■*•*** 1 « Ji - D _ _L * - _ L * jl:_T « * ^ t. G « A _L i a r* i # * « % ne figliuoli diSotbehfigliuoli diSepheretb: figliuoli diPharudaifigliuoli diAlath figliuoli di Dercon:figliuoli:di Gedel:figliuoli di Sapbatiaifigliuolidi Athil fi/ gliuolidiPhocetethiiqualierano di Alehamfigliuoli di Ami^uttiNathinei:^ fi gliuoli di ferui di Salomone.ccclxxxxii, & quelli che andarono di Theltnela: 8C Thelarfa:Cherub:Edon:&: Mer*Et non potterono ad fegnare la cafa di padri loro OC il Teme fuo fegli foffono difrael,Figliuoli di Laiaiifigliuolidi Thobia;ifigliuo JidiNecoda ♦vc.Lii.Etdi figliuoli di lacerdoti figliuoli Obbiafgliuolidi Acosifi gliuoli di Berzelamlqual tolfe delle figliuoledi BerzellaidiGalaadper fua moglie & fu chiamato del nome loro. Quelli cercbarono della fcriptura della loro agente Se non latrouarono. Et pero furono cacciati del facerdotio. Et dille Athetfata allo roche nonmanicafibnodi fandfafandoi/:*Tanto che facerdotedidio fauelfono ad maeftrato edo&o.Tutta la moltitudmequafi uno.xlii.miliat&.ccclx.fansa illoro ferui de ferueiqualt erano feptemiha, cccxxxvii,Et con colloromennauano càton Si cantatilaJlloro cauallnvcxxxyiJlloro muli,ccccxlv*Illorocameli.ccccxxxy.Gli afini loro.yi.milia.vccxx.Edi pnncipidipadn entrando nel tempio del fignore il quale e inHietufalemdiuolontanella cafa del fignore ad rifarla nelluogo fuo.Et fecondo la poflalorodiedonoda fpendere:per loperequatromiliafieli doro:& cm quemiha mnedariento;& ueftimente facerdo tali cento*E facerdoti:leuiti del po pulo* Scantonisi portieriiNathinei habittarono nella loro citta* S tutto Ifrael nellecitta fuoe -C*IIL 'W ? T era già uenuto il feptimo mefe 8e ifiglmoli difrael erano nelle citta Io 1—4 ro .Tutto ilpopulo quafi come uno huomo fi rauno mHiemfalem.Et le uolfi lofue figliuolo di Iofedeth:S fuoi fratelli facerdoti edificarono lai J____> tare didio difra el per offerire in quello holocauftùficome e fcrtpto mia leggie delhuomo didio Moyfer Et allogarono laltare foptale fue bafe ifpauétan do foroipopuli delle terre dsntorro.Etofferirono fopraquello holocaufto allig/ nore la marma Se al uefpro ,Et feciono la feda di tabernacoli ficomeglie ifcnpto.ee lo holocaufto dafeuno die per ordine fecondo il comandaméto deilopera nel die fuo .Edopo quefto il continuo holocaufto co fi ne Kalendi come in tuttele altre fo lemnitade del fignorerlequali erano confecrate.Et in tutte lealtre nelle quali oltra quefto era offerto dono al Tigno re* Dal primo diedelfeptimo mefe cominciarono ad off erritelo holocaufto al fignore.Mail populodidio non era anchora fondato. Et diedero la moneta apetraiuli Se acalcmamolir&in manicbareiSin bere &oho:& acque diSidone;& di Tyro:accio ebeportafforo l^niamedi cedro dalhbano al ma redi loppetfecondo cbeCyrore diPerfia auea comandaloloro.Etnellanno fecon do delloro aduemmento al tempo del fignore inHierufalem nel fecondo mefe co/ minciarono Zorobabel figliuolo di SalathieliS lofue figliuolo di Iofedetb:S tu^ tt glialtn diloro fratelli facerdoti Se IcmtiìSe tuttighaltrùiqualierano uenutideh la pregionemHierufalemret ordinarono glileum da*xx.anm infufoiche follici/ cittafforo illauono del fignore . Etiftettero lofue et ifuoi figliuoli et fuoi fra telli Cedimel et ifuo fìglmoliiet ifigliuoli di giuda quafi come uno huomo fopra ftando ad coloro iquali lauorauano nel tempio didioufiglmoli di Enadab: illdro figliuoli et illoro fratellnet leuiti.Et fondato il tempio didio da maeftriu'ftetero ifacerdoti nel fuo ornamento con le trombe:et ileuin figliuoli di Afaph con cym, bali ad laudare idio per mano diDauidre difrael.Et càtauano conhymnnetcófeO fio ne al fignoreipero cheghe buono:etin fecole di fecoli fte la fua mifericordia fo pralfrael.Et tutto il populogndaua con grande rumore laudando idio;pero cheta fondatoli tempio del fignore.Et molti facerdotiet principi di padri; et glianticbi iquahaueano ueduto il tempio prima che fofle fondato; Et quefto tempio era di nanzi adgliochii loropiagneano con ucce alte. Etmolti gridando con allegrezza DI ESDRA leuauano le loto uozi.Et no potea perfona cognorcerela uoce de! popu!o che pùg neai & di quelli che fi rallegrauauo«Pero che mefcholatamente ilpopulo gndaua con grande rumore}& la uoce fudma dalungi. .C*I 111* dal tempo di Afotadó re di AfTur: ilquale ameno quintta* Et Zorobabel & lofue difìTe loro 8c tutti iprincipi dipadri difrael.None cofa conmune aduoi Etad noi che ediffichiamo cafa alnoftro idioiManot Soli edifichiamo cafa alnoftro fignoreidio ficome cicomando Cyro re diperfia.Etcofi itemenne chel populo della terra iftrop pio il populo digiuda & turbollo mediffichare.E tcondufloro centra diloro config leritaccio chegli ifconciafforo ilconfiglio loro Tuttoiltempo de Cyro Redifperii in fino al regno di Dario re dipfi.Nel principio del regno di Affilerò ilqual e Arra xerfes fcriff ero acufationi contro ad gli habittatori di Hierufalem &:di Giuda* Et nel tépo diArtaxerfes rcnfreBeffeladiMitridatoiScTabel et tutiglialtn iqli erano nel configli© loro ad Artaxetfcs re di Perfi.Et la littera della accufatione era fcrip ta in linguaSyra:&leggeafiin Syro fermone;Reum:Baeel:8c TeemiSiSanfai ferì ba fcripfbno cofi fatta iittera di Hierufalem ad Artaxerfe re:Reum: Beeliet Teem et Samfai fcribatet tutti illoto configliernDinieiiet Arpbarfatbeii et Tbecph alci Arphafei: Archuei}Babylonei:Sufàecbaei:Daeei:Ellamirc:ettutiglialtiidellegéa leqh traflatoe Afenapbar gride et gloriofoiet feciele habitare nella citta, di Sama na:etm tutte laltre contrade oltre alfi umc in pace. Et quello e lo exempio ddhpi fi olarlaquale mandarono allui ad Artaxerfe re tuoi femi iquali fono oltre al nume diebono fai u te .Sia manifefto al re che igiudemquah afeendaono datte anoi .oro enmici in Hierufalem ila citta ribella & peffimailaquaie edificano con mura corsa Ponendo con pareti,Ora fia manifefto al re che fe quella citta e edmicata et relat tele fue muraJitrebuti el debito et le rendite annuale non le daranno. Et quello danno perueria infine al re. Onde noi recordamoce del falci ilquale noi magiaro nel pallagio:et che none licito di uedere il danno del re.Et pero abbiamo màdato &£ fio nificato al re accio che tu cerchi nelibri de nemid dipadri tuoi et troueraifctit to nelle anticbita:et fapperai che quella atta ribella e nociua al reiet alleproui'tie Et in quella fono fufcitate battaglie danticho tempo.Per la quale cofa quella citta e diffatta.Noi anunciamo al re; pero che fe quella citta fera rifatta etnftaurate le fue mura: tu non anerai pofteffione oltre il fiume* Et il re mando ambafciataa ReumiEehTeemjet Afamfai fcriba:etad tati ghaltniquah erano nelloro coTiglio habittatori di Sàmariaiet ad tutti gìialtri oltra il fiume faiutandogli in pace.La ad cufacione laquale uoi mandafte anoi manifeftamentcfu letta nel mio confpedo. h-t per me fu comandato et fu trouato che da tempi antichi: che quella citta fu ribella al re.Et che battaglie et tradimenti fono concitati in quella,Et che re fortif limi fono in Hierufalem} iquali fignoreggiano tutta la prouintia: laquale e dilla dal fiume. Et che recceueano tnbutoiet donuet rendite. Et pero entendite bora la fententiatcbe uoicontradiciateadquelli buominuet ad quella citta no fiedificbe infine ad tanto che fofie comandato dame.Et uedete che quello non formate ne/ gligentementcjet crefca ad pocho il male centra il re.Et lexempio del comanda/ mento di Artaxerfe re fu letto nel cófpetto di Reumiet BeehTeemiet Samfai feri, ba.Et illoro configlien.Et andarono di fretta in Hierufalem a giudei} ctuetrarono loro lopcra con braccio et con fortezza. Et allotta fu mterlafaato lopera della cala, didio in Hierafaletiuet non fi fece piu mfmo al fecondo anno del regni© divario redi Perfi, .C. V. , ' k —t* T propbctarono Aggeo propheta et Zacharia figliuolo di Addo ,pphe/ tando aigiudei: iquali erano m Giuda &i m Hierufalem nel nome didio I ^ difrael.Et allora fe leuarono Zorobabel figliuolo di Salatici:& lofue fi J_____> gliuolo di Iofedecb:& cominciarono ad edifficare il tempio didio iHie rufalem .Et conefio loro ipropbetididio adiutando loro»Et in quello tempouéne alloro,Tatanamlquale era capitano oltre il fiumet&Starbuszanay & fuoi confi/ glietii& differo loro cofnCbi uadato ilcòfiglio che uoi edifichiatequefta cafaieche uoi refacefte le muraf Alla quale noi refpondemo lororquali folle inomi di colloro chetano fattori di quella opera holocaufto ad:o del ciclo grano falc uino olio feeódo il modo chTacerdotniquali fono m Hierufaiem fia data loro perciafchuno di accio che m nulla cofa fia difteclo.Et ofteranno oblatiom adio del cielo & adorino per la urta del re & di tuoi figliuolnAdumque dame e pollo quello comandamento che ciafcuno che impedirà quello comandamento fia tolto illegnio della cafa fua & dmzato fiaconficato m elìio:&:la luacarafiapublicata*Etidio ilqualefece habita te iui ilfuonomediTapitutti ireamu&f ogni populonl quale exaudira la fua mano per dircipare quella cafa didiodaquale ein Hierufalem.Io dario hoe fado il coma damentojilquale uoglio che lludiofamenre fia ubedito.E t pero Tatanaicapitano del paefe oltra il fiume & Starburzanait&ifuoi configlien ficome comando Dario feceno diligentemente,Et icapi di giudei edificarono profperandofecondo la prò phetiadi Aggeo propherai& 2Cacbena figliuolo di Addo, Ed'fficbaronoi sfecero comandando idio difrael:&comandate Cyro ÒL Dario Artaxerfcredi Pcrfi.Etfor^ nirono quella cafa didio infine al terrò di del mefe Adanilquale e ilfexto ano del tegnio de re Dario,Et feciono ifigliuoli difraèl facerdoti &; leuiti: & tutti ghaltri figliuoli della tranfmigratione la confecratione della cafa didioron albgrerza.Et offerirono nela cófecrarionedellacafa didiocento uitclli ducente montoni quatto cento agnellr,biechi di capre per lo peccato di tutto fi rad, xu, fecondo il numero delle tribù difrael,Et iflettero ifacerdott negliordinj ftioi ÒL ileum fecondo le mu' te loro Copra lopere didio in Hierufalcm:ficome e (Iripto aellibro di Moyfe,Et fe nono figliuoli della tranfmigratione pafqua il.xim.di del primo mefe: pero che ifacerdoti & ileuiti erano punfticha ti tutti quafi uno mondi ad offerire la pai qua ad tutti ifigliuoh della tranftnigrationei& alloro fratelli facerdotndt afe.Et migt' arono ifigltuolt difrael iquali erano ritornati della tranfmigrationeret tutti quelli che feranno partiti dalla tranfmigratione deile genti delia tetra ahoro percercha re il lignote idio difrael,Et fècioro la loletnnita dellazimo lepte di con leticiat po chel fignore gli hauea edilficbati:et bauea conuertito il cuore de re di Afur adlo to adiutare le loro mani nelopera:della cafa didio difrael, ,C, VII. Opo quelle cofe nei regmo di Artaxerfe re di FerfLEfdra figliuolo di Sa j raia figliuolo di Azaria: figliuolo di Heichia;figliuolo di Sellum: figli/ J / uolo diSadoch:figliuolo diAcbi tob;figliuolo diAmana: figliuolo diAza tiaifigliuolo diMaraiotbifigluolodiAzanafigliuolodiOzufiglmcio di Bocchi:ft glmolo di Abifue: figliuolo diFmeestfigliuoio 3 iLeazar figliuolo diAaró facerdote dal commciamento quello Efdraadfeendeo di Babyloniaret egliefcruano uelocif fimo nella cafa di Moyfedaqualeglie diede il fignore idio difrael. Et re gli diede fecondo la mano didio Copra dillui la fua petmone: et ad fenderono di figliuoli difraekde figliuoli defacerdotuetdefighuoli deleuitiretdi cantornetdi portieri et de Mathmei m Hietufalemmel feptimo anno deire Artaxerfo et uenero f Hie tufalem nel quinto mefet quello e el feptimo anno deire: et egli il primo di del primo mefe comincio ad afcenderedeBabyloniaul primo di dei quinto mefe uéne m Hierufalem fecondo la mano buona del fuo idio Copra fe.Et Efdra appancbio il fuo cuore ad muefligare la leggie didio accio chela facefle et mfignafle m Ifrael il comandamento et ilgiudicio.Etquefloe loexempio della leterra del comandarne to ilquale diede il re Artaxerfe a Efdra fenba facerdote ad maeftrato ne fermoni et tie comandamenti del fignore et nelle lue cerimonie in Ifrael, Artaxerfe re di re ad Efdra facerdote fenba delia leggiedidio del cielodotìiftimo talute.Dameeordina to che aqualumque delpopulo difrael nel primo reame pi acca aifacerdoti Cuoi et lemti andare mHierufalem uadaconeffo teco pero eh": tu fe mandato dal cófpe&o deire et de feptefuoi co figlien accio che tu uiiiti Giudea et Hierufalé nella legie ddtuoidio ilquale e nelle tue mani.Et accio che tu porti lariento et loro ilqualeil re et fuo configlien anno uolontariamente offerto allo idio difrae! il tabernacolo del quale e in Hieuufalem:&: tutto loro de lariento ilquale il populo uoria donare in tuttala prouintia loro di Babylomaj& di facerdoti iquali uolontariamente uo/ ranno offerire alla cafa delloro idto ilquale e in Hierufatemi tutto qnello che tu trouerai iffudiofamente ^liberamente iltolluet di quella pecunia compera mon toniluitelli agnelluet facrificn et Tuoi libamentn et offetanlo fopra laltaredel tem piodeluohro idioiilqualee iHierufalem*Etcio cbeateSC atuoi fratelli piacerà di fare diloro:8c delanento che auansera fateloraccio che uoi facciate fecondo la uoló tadel uollro idio. Et le uafa cheti fe daranno per lo mi n ih eno del tempio dello idio tuo dalle nel confpedo didio in Hiemfalem. Et tutte lai tre co fe che faranno bifognio nella cafa del dio tuolquantuque farabifogmo dipendere darai de thè/ foro: Oc del Eleo del re* Et dame Artaxerfe re e ordinato & riabilito et comandato ad tuttnguardiam dellatchapublicaiquali fono ultrailfiume;checiocbeEfdra fa cerdote àt fenba della leggie didio del cielo domanderà ad uoi: fanza demorama gli dobbiate dare cento taknu danemo Oc infmo ad cento Barili di uino.Etinfmo ad cento cboridigrano’.8clÀ i to barili doho:& fale fanza mifura.Tuttoquelloche appertiene alcoltiuamentc' c; dio del cielo diligentemente fra dato nellacafa didio accio che forfi non fadin cc *ro al regni© del re:&: di fuoi figliuoli.Et noi ui facia mo mamfellodi facerdoti:, ? di leuimà: dicantorupoLtien:Natbinei:&maeflri &C mimftri della cafadequefto t -i >:cbe uomo habbiatepodefladimporre lorof rebu tome uedtigaliameanot a,Et tu Efclrafecondo lafapientia del tuoidio: ilquale e ultra il fiume ciò e quell che fanno la leggie del tuo icho-Et quelli che no fono (aui liberamente gliamaeftra.E: qualumque non fata la leggie del tuo idio:dillgente mente fata fatto dillui giudiooouero per morte: ouero per ifbandimento ouero per condanagione de la fua fubRanzia:oueroper carcere.Et diffe Efdra: benedetto idio di noli ri padri: il quale diede quello nel cuore del re chegii giorthcaffe la cafa del fignoreilaquale e in fdierufàlem nel confpeid:o del re &i di fuoi configlielidi tutti i potenti principi fuoi.Et io confortato dalla mano didio laquale era in me co/ gregai ipnncipi difrael iquahetano uenuti coneffo meebo- .k. V1 i !♦ s-—Vejfli fono li principi delle famigliei&quefloelo parentado loroiiquali | uennero meco nel regno di Artaxerfe re di Babylonia* Dell figliuoli di ^ fPbineesiGerfon.Deli figliuoli di Ith amar: Daniele ♦Deh figliuoli di Da .^jmd:Acus.Dt figliuoli diSechema’.&deli figliuoli di Phares: Zacbanat &conluiLono numeratihuommi cento cinquanta, De i figliuoli di Pbeth: Moab; Elioenai figliuolo di Zachana&conlui .cc.huommi.Di figliuoli di Secheniado cliIezecbieh&conluihuomini.ccc.Di figliuoli diAddenabeth:lo figliuolo di Iona than:& con lui cinquanta buomini,Di figliuolidi Elam:Heiaia figliuolo diAtha* Iia:& conlui.lxxthuomini,DeifiglmolL diSapbatiatZebedia figliuolo Michael;8i con lui.lxxx.Di figliuoli di Ioab:Obedia figliuolo di lebiheh&có lui.ccxvm.huo/ mmù Di figliuoli di Salomitbdo figliuolo dilofpbiat&conlui.clx,. buomini, Di figliuoli diBebbauZacharia figliuolo diBebbai:et^xviii,buomini,Di ^gliuohdt Ezeadtlohannan figliuolo di Ezetban:et conlui.cx.huominitDi figliuoli di Ado nicamuquali erano ultimi :etquefti fono li nomi loro:ElipbelechietElieliet Sama ias:etcó ioro.lx.buomim.Di figliuoli diBegguitVthaiiet Zacchur:et colorodxx* huomini.Et io li congregai albume che corre ad hauua:et fumo iuitredi,Et ciet chai nelpupulo:et nellifacerdoti di figliuoli diLeuiiet no mtrouai quiui.Etman dai Eliezer:et Anbehet Semeam;etHelnathan:et Hathan:et Zachariase Mofollà principi: et loanb: etHelnzthan fa un. Et màdai loro ad Heddó:el e primo nel lu cho diCafpbia:ec diffiloro le paroledequaleaueano a parlare adHeddometafra/ telli fuoi Nathmnei nel luocho di Cafphiaiaccto che adduceffeto ad noi iminifln DI ESDRA dellacafa del noftro idio. Et addufTero ad noi per la matto dclnoflro idio Bonam fopta noi buomo docliffimo di figliuoli di Mcoli*figliuolo di Leuiitigliuolo difi^ rael:6c Sarabiam:6<: ifuoi figliuoln& ifuoi fra celli jet Àfebiam:et con. lui Hcfaia dì figliuoli di Merari Tuoi fratellùet,xxx figliuoli,Et di Nathinenhqualihauea dato Dauid et principi alimmiftem dileuiti Natbmnei.ccxx.Tutti queftx ficbiamaua no per nomi fuoi>Et predicai im lo leiunio appo elfiume di Hauua;accioche noi fe aftìtgelfrmodinanzi ai fjgnore noftto idiotidimandaffemo dallui la ma teda anoi 8t anoftri figliuoli di alla noftra fubfiantiaJo ce*to mi uergognaide dtmàdare Re in adiutono nofiro: 5t (quadre dicaualien iqualidefendefero noi dalmimici nella uiaipero che aueano ditto al re.La mano del noftro idio e fopra tutti quelli iquali cercbano lui nela bótade:&: lo imperio fiio:& la fua fortezat & il furore fi uie/ ne fopra tutti quelltiiquali lo abandonano.Noi abbiamo ieiunatot di abiamo pre gato elnoftro (ignoreidio per queftoi&uenneadnoi lecofeprofpere.Et io feparai de li principi deli facerdoti.xmSarabiajSr Afabta:6d con loro diece de fratelli loro 10 pefai aloro lariento e lora:& mafi confecrati della cafa del dio noftroiiquali ha uea ofiento el te;& ifuoi configlieti:& h fuoi principi:^ tutto Ifrael de quelli che furono trouatftEt pefai nelle mane loro ,ccccccfitalcotidariéto:5i: cento uafi doro cento talenti: 8^+xx, tace doro dequale bauea mille fi Idi di pefo:&le uafadi rame optimo icfpleridente(Etdiffi loro ,Voi feti fandi c ^ fi prore:&: li uafifono fandi 6£ lariento di loro loqualeeftato offerto fpor* ■ ijff fignore di padri uoftri Vegiate &cuftodite per fino che uoili pefati ’ fi on '• deh facerdott & de Uleuiti:8C deli duchi delle famiglie difrael itasi . 'V-ntnei theforc della cafa del fignore.Et riceueteno li facerdoti &li lemti lop. d d oriento Si de loro & ama fi;accio che lo portaffeno in Hierufalem nella ca(a del noftro fignore.Noi fi fepa ramo dal fiume diHauua el duodeamo d, del mele pnmo per andare mH.emfa/ lem& la mano del noftto fignore .d.o fu fopra di noi Sdiberoce della mano dello inimico Si mfidiatore nella uia.Et uemmo m Hierufaiem & ftetimo un tre di i Nel quarto di fu pefatolanento e loro eli uafi nella cafa del noftro fignore idio p la mano di Remoth figliuolo di Vna facerdote Si con lui Eleazar figliuolo di Phine es Si con loro lozaded figliuolo di lofiuete Noadaia figliuolo diBennoileuitafeccv do lo lumero di lo pefo di tutti'Et fu defenpto tutto il pefo in quello tempo»Et quelli che erano uenuti diprefione figliuoli de la tranfmigratione offerfero in facn fido adio difrael.xmuitelli per tutto Ifraehmontom'dxxxxvi.agnelli.lxxvn,becchi .xifiper lo peccatojtutte quefte cofe in facnficto adio,Et fecero lo comandamento ali fatrapi del re quelliuquali erano dellaprefétia del re &C di principi ultra el fiume: 6deuorono el populò & lacafadidio. VI i 11*. T poi che quefte cofe furono forniteuennero adme iprincipi dicendo J1 1^1 populo difrael & facerdoti &lemti non fono partiti dapopuli delle tette J. > Qi dale loro abbominationi aoedel Chananeoideilo Et beo* Oc del Ferre-' Zeoidel lebufeoi digli Amomti:& de Moabiti:& digli Egyptm& degliAmorrenpo che loro anno tolto delle loro figliuoleafi &ali(uoi figliuoli} Scanno mefcollato 11 feme fandto co populi delle terre*Etla mano di principi &del fenato fu mquefta prima preuaricatrone.Et udito io quefto fermone ifquarciai il mio mantello: et la tumcaiet cauami icapilfi del mio capo et della barbatet Ciedi et corniciai ad piagne re. Et raunofi adme tufi colloro che temiano la parola didio difrael** per labro tra fgreffionedi quelli chetano uenutidella pregione.Et io fedea tnfto infino al facn ficio del uefpro.Et nel facrifiao del uefpro mi leuai della mia afflicftione:et ifquar ciato il mantello etlagonellachmailegienocbia mie et fparfi le mie mani al mio ignote idio etdiffi.Signore mio io mi confondoiet miuergogmo di leuare il ulto ad te pero chele noftre miquitade fono moltiplicate fopra il noftro capo et mol ri peccati fono crefiutunfino al cielo dal tempo de no (Iti padri* Et ancho noifMii abbiamo peccato grauemcnteinfino aldi doggiet neknoftre iniquità et noi et ino* fin te riamo dati et iacerdoti noftri in man o ctelli re delle terre in coltelioet in pre gione&in rappma&:mconfusone diuiToificome tnquefto di,Lthoraquafi unc, pocbo& m mométo e fatto el noftro pregate al nollto tignote idio-.accio cheanoi fofTono lafciate reliquie folle data la fua pace nel fuo fan&o lucgo}g< che illu/ mmalTe gli occhii nofìrnl noBro dio:etche deffe anoi uno poche di mtanella no/ flra feruitu:pero che noi fiamo feruuet nella nofìra feruitu nò «a lafciato ilnoftro idio: Zinchino lopradmoda noftramifeticordiainoncialalciatoil noftro idioóc inchino (opra di noi la fua mifencordianel confpeélo del te de Perii: accio che ci delle uitaiScfaceftèalta lacafadel noftro idioiSiufacefli le fue follitudmi:et deffe ad noi fperanza in Giudea Qi in Hierufalem* Et bora fignore nofìtoidio che deri> mo noi dopo queftol Perche noi abbiamo lafciato ituoi comandamenti: iquali tu comandaftì ad noi per mano di tuoi ferui propheti dicendo. La terrai laquale uoi entrate ad poftedereie terra immonda fecondo la mmonditia di popuh: Oc de tutte ialtre terre dela abhominatiom dicollorouquali la rimpierono della bocha infmo alla bocha nella fua coinquinationetOnde bora non date le uoftre figliuole alloro figlinocele loro figliuole nontollete perii uoftn figliuoli non domandate la loro pace nella loro profp4p|lunfino infcrnpiternoiacao che uoi fiate confortati & mangiate lebuone cofc dell a ;erra:eche uoi abbiate herede moftn figliuoli ifmo ineterno.Etdopo tutte le cofechc uenero Copra di noi nelle noftre peffime operatio ni:& nel noftro grande peccatoiperdcbe tu idio a libera ili dalla noftra iniquità: 6t zzi data la falute Cleome oggi che noi non ntornaftimo ac preuancaffomo tutti itiloi comandameiittl&:che non cognofeemo matnmonude popuh dequeftiabho mmau'oni.Or feitu irato contro ad noi mimo ad conlumatioae:uche tu nona la-ffci reliquie & falute ^Signore idio difrael tu fe giuftoiper che noi faamo lalaaoi; iquah fe dobiamo faluare:cioeinquefto eh,Ecco noi fianio dinanzi ad te nel pecca to noftro:peroche non fipuoteftare dinanzi atefopta di quell©, ^ Ofiadumque pregando Efdra:& dimandando adioi&piagnudoj& gia f , cendo dinanzi al tempio didio J raunofi allui gride populodiitael di buo ^ mini Oc di femineSc di fanciulli; et pianieil populo di grande pianto. Et ^ nfpuofeSechemas figliuolo dilehihel di figliuoli di blain;& dille ad Ef dia.Noi abiamo preuancato contro al dio noftrolet adiamo tolto p noftre moglie re le femme foreftiete di popuh delle terre anoi prò bibite,Et bora le fitruouapeni tenaam Ilraelfopradi quefto peccatoifaciamo paito conio fignoreidio noftro: et cacciamo fuori tutte le moghere ncftreict tutti quelli che fono nati dilloroìfecó do la uolontade del fignore et faciafi fecondo la uolontade di quelli che temeno il comandamento del noftro fignore idio.Lieuati a te l aperte ne di uedereet ddeer nere etgiudicate et noi faremo techo .Confortati et fa qui.Ho che far fi debia*Leuo fi dumque Efdra et fcongiuro li principi delli facetdotitetdeli leuitu et tutto ifra cl che faceffe fecondo quello che era detto. Et gmrorono di obferuare. Et leuo fi Efdra dinanzi la cafa del fignoreiet andò alla cala di Io ha una figliuolo di E Ha/ fiphiet intro mi. Nò mangio panejet acqua no benc,Et pugniea perla tranfmigra tione di quegli che erano uenuti di pregione.Et fu fatto uno comandamento igiw da et inHierufalem a tutti ifiglmoli della tràfmigratione cioè che furono menati pregionuaccio che ficcngregafTerc mHiemfalem.Et tutti quelli che non aerano perupacio dittegiornufecondoloconiigliodipnnapi et degliantichift’aragli tol ta tutta la fua fubftanztaiet fia cacciato aela còpagnia diquelliche furono ttaduti Veneto dumque tutti glihuomim di Giuda et di Beniamini mHierufakm pifpa ciò di treduqudxo e il mefenouo a lienti didelmefe. Et fe de tutto nella passa N EiéMI A <'l+C & merrpai}& dtffuPcr che Hate uoiatimpetto dii mutoiSe uoi fateti unalttafia ta quefì;ouo penero lemam fopra cìtuoi;S^ tratterò ut male.Et per queftodaquel tempo ingiù non uennero piu nel fabbatO'Etdiffiallilemticbe fi mondaf eioi U iieniffe alla cuft odia delle porte per la fandificationedel fabbato.Et pqueflodon quencordatedimefignoreidio mio :& perdona mi fecondo la moltitudine cjd le tue opere mifencorde, Etmquel tempo uidi igmdei iquah conduceuano mogliere A2otide;Aniomtide: èi Moabmde.Et doro figliuoli pia meta diloro parlauano in la lingua di Asoto & non lapeuano parlate m lingua giudea & parlauano fecondo la lingua dedruerii populi*Etio linpit fi&l fi li maledifli.Et molti dii oro feci per cuotere ^raderli in fuaconfufione & li li protefìai nel nome del fignoreche no del fmoleloro figliuoleali fuoi figliuoli &non piglialero delle loro figliuole perhlo ro figliuoli & ne ancho p loro ftefli dicendo♦Orditrme nonpeebo Salomone re dif rael m quello medefrmo errore^certamente nelle giente non fi trouaua fimele alluni era amato da fuo idìO.Et polelo rato re fopra tuttoIfraeLEt nientedimeno lefcmine forediere lo indulmo al peccato. Or faremo anche nui tal peccato non udendo ubedireracciocbe nui preuanchiamo contro allo idio nollro;et conducia^ mo le noftre moglù re dellegiente daltruif Et difigiiuoli di ioiada figliuolo di Eli afib lograndefacerdoteera luo genero Sanabalath ornitodoqual cacciai da me.Ri cordati fignor idio mio de elfer contro ad coloro tquali molano lo facerdotio et le ragione lacerdotale &c leuitice, Adunque io mondai loro da rutti li foreflien & con Ritui lordine difacerdoti 6c di leuiti &ciafcuno nello iuo minifterio & nella oblati one delle legna nelli tempiconftituti et nellepnmiae*Ricodati di me fignore idio imo nelli tuoi beni. QVI COMINCIA IL SECONDO LIBRO DI ESDRA > .. .C L r T fece lofia la pafra in Hicrufaléal fignorei facrifxco lapafca nel, xi ni .di delalunadel primo mefe ordinando lifacerdoti per le loro forte fecondochelitecbaua uefliti delle fue ueflimete facerdotale nel tempio del Lignote .Et alleniti facci mtnifln de Ifraeltche fi fantìificafiino alfignote nera politionede larcha _ landa dei fignore nella cafa: laqual edificoe Salomone figli/ Uolo di Dauidre.Non fagei tenera auoi di tuorla fopra le fpa/ ^ le, & bora fermteal uollio fignorej^ bebiate diiigentia del popolo fuo dilraelida una parte fecondo le uille fide tribù uoffre fecondo le fcriptute de Dauid re delira ehet fecondo lamagnificentia di Salomcne fuo figliuolo tutti nel tempio :et Ceco/ dola patticula paternauoffradei pnnapato dicolioronquali ffauanelconfpetìo di ftatelh di figliuoli diftael.Apaiecbiate li facrificu aiiuoftn fratellnet faenficate la pafeaiet fate fecondo il comandamento del (ignoreiloquak fu dato a Moyfe, r .GII. T dono le fi a pei la plebe laqual fi irouc;fra ac rellncapretiret capre ,xxx. | • migliaiatuitelli tic migli aia, Qj e {fecole fono date pei quelioche fa perte/ jL~* nealia fedetegak fecondo la promiffionalpopulo et aifacerdoti nellapa fca:peccoierumercduomigliaiaietuitellicento.Et IccboniaietSemeiant Natha/ nael fuo fratelio:et Afabiaret Ozit eli et Coraba nella pafcatpeccore cinque migliai a;uitelliducente,Et facedofiqueffe coienobdmétei Reterò li facerdoti et li leniti, bauendo lasime per le mbu.Et offerì uano al fignorequelle cote che fono fenpte nello libro di Moyfe.EtcofTero lapafca al fiocho fecondo come fibifogniauajetco ffero glianimalr nele caldaie &' pentole con grande bemuolenua.Et portoronoatuti quelli che erano del pop uloietdoppo quello prepararono afe e tali facerdoti. Etli facerdoti offenuano il graffo perfino che fuffe compiuta Ih ora.'et li leuiti preparato SECONDO LIBRO no per fé et per li fratelli Cuoi figliuoli di AaroiuEt li facnficatori affermano le fi/ gliuole fopra lordene fecondo il comandamento diDauid? et Afapb: et Zacbaria etleddimus: ilquai era dal reiet li pomeri per cialcunapomifiche muno preterì/ ua la fua.Etli fratelli loto gliprepatono^Et m quello modo fu terminato quellocbe faptmea al facnficio del fignore Jn quel di fecero la pafca;8<: offeriuano gliam'mali per lo facrificio oltra il facnficìo del fignore fecondo il comandamento de lofia re Et fecero iligliuolideifraelliqualifurono trouattinqueltépolapafcat&Iafefta de lazime pertvii*di.Et non.fu celebrato tal pafeam Ifrael dal tempo di Samuel propbeta perfino ad di dogguEt tutti liredifrael non celebrono tal pafea: quale fece Iofiai& li facerdoti;ieuiti:giudei:&: tutto ilraeluquali furono tremati nelle ba bitatione in Hierulalem.Nello decimo odauo anno regnando lofiafu celebrata la pafca:&: lopere di lofia furono con timore didio dirizate nel confpedlo ddCigno re fuo con tutto il cuore i&ancho quelle cofe lequale fono fcripte cerca lui nell té/ pi p a fati di quelliaquah peccoronotSi diquellì che fono fàza religione fopra ogni gientetSc di quelli cbenoncercorono li comandamenti del fignore fopra ifrael. III* T doppo tutto queflo ado di lofiamene Pharaone re di Egppto acomba/ L e tere inCarcams Coprali fiume Eufratelofia li andò incontto*Et ma do lo re di Egypto ad lofta dicendo Che e quefto ad me &: ad te re di ludaf 1 y Bora fon mandato dal fignore.La battaglia mia e fopra Eufrate.Torna pretto anetro.Et lotta non torno fopra il carro ma cercaua di expugnailo:non até dando alle parole del prophetadequaleauea dette per la bocca dìdió: ma ordino la battaglia contro ad lui nel campo Mecedaufi de uenero li principi ad lottare. Et di fife il re ali Cuoi femi.Rimoueteme dalla battaglia: pero che io fon infirmato moh to.Et fanza dimora li (noi ferui lo leuotono della battaglia. Et afeenfe iqpra il fe/ condo carro fuo.8£ uenendo inHierufalem fi moruSt'fu fepulto nel fepqicnto del padre.Etm tutta giudea piagnieuano lotta* & quelli che foprafìauano uano con le fue mogliere:& inttno aqnetto dtt& fuordinato che quello fifaceflje féy pre in tutta lageneratione di Ifrael.Quette refe fono antifcnpte nelliBip dele ifto ne di re di gmdeaun tati iloro fatti gliffatti di lotta la gloria fuatto intellecto ino nella leggie del ttgnore:pero che quelle cofe che fon tta fatte per lui & q udii e che non fono tta te fatte fono fcripte nellibro di te dittaci de Inda. I. T quelli che era del populo toìlédo lechonia figliuolo di lotta fi lo cóttimi rono re per lotta fuo padre e {Tendo duxxxni.anm:& regno fopra ifrael tre 1 mett.Etlore di Egypto fi lo ri motte che non regnaffe in Gietufalemt&con demno la gente incento talenti darientot & u no talento doroTtconttitui il re deio Egypto loachm fuo fratello re in luda &: in Hierufalé.Et ligoloacbin li magittra/ tn& prefo fuo frofello Arachide loreduffe di Egypto. Et Ioacbin era di. xxv. anni quando regnaua in luda & m Hierufalem:6i fece male nel confpeélo didio. C)ppo quello attefeNabucbodofor te di Babyloniai&ligatolo m uro Ino ■cho piccolotranfportolom Baby Ionia :& li facri ual i dellignore conduffe ? M. Babyloma,Ma della immondicia dicoftui ideila fua irreligiotttade e fenp to nellibro de i;e. Et regno Ioacbin fuo figliuolo per lui.Et quando fu coni! stato reera di .viri anni,Et regno in Hierufalem tremefi & diece di.Et doppo uno anno mandando Nabuchodonofortranf portolo mBabyloma, infìeme con huafi facri del fignore. Et conditili Sedechia re di Inda & di Hierufalem offendo di .xxuanno. Et regno .xi.anni. Et fece male nei confpeéto didio:&rnon ebbe nfpetto a le parolette quale fu dette da Hieremiapropbeta per la boccba del fignore,Et congiurato dal te Nabubodonofortparttffi pergiuro. Et indurato il capo & il cuore fnotrapaff© neemia al!i pt ìncipùet alli magiftratnet a tutti gltoperam perfino ad quella parte de tutti iluogi no gliauea manifeftado altro.Htdiffi loro»Voi auete conofcmto la affluSio ne nella qual noi fiamo:pero che Hierufalem e diferta: 8>C le fue porte fono (late abmfciate« Venite & edifichiamo imun di Hierufalem no ftiamo piu m quello obprobr^Et manifeflai loro la mano del mio dio che la fofìfe buona mecoJ&le pa role del re dequale lui mi hauea detto.Et pero dico.Leua moci & edifichiamo. Et le loro mane Furono per quello confortate in buono. Et udirono Sanabalath oronito & Tobia feruo ammanito e Gofem arabo: & fi ce delegiauano: 5c ddptegiauano. Etdilfe.Cbe cofa e quella che uoi fatte^Or rebellateuoi contro al reiEt io li refpu^ ofi 6i diffi loro. Lo idio del cielo elfo e quello che ce aiuta: & noi fiamo Tuoi ferui Leuamoci&:edifichiamo. Auoinon m tocha qucftoiperocbe non aneti parte: ne gmfticia:nememoria in Hiernfalem, ‘C, III. e T leuolTi Eliafipb lo grande facerd ote: Si li Cuoi fratelli ifacerdo w & edi 1 . ficarono la portadeghammali.Loro doppo quello la fandibearono jflatuirono ordinorono:&: edificherò no le fue porte perfino allato rre per M___> fpacio di cento cubiti fandificotono quella perfino alla torre An.an.ebel* Et appo lui edificorono glibuommi di lencboj&iappolui edifico Zacbur figliuo lo di Amn.Et la porta di pelei edificorono ifigliuoh di Afnaa.Loro laordmorono & coprila:^ fecero le fue portetet ferature Se le flange. Et appo loro edificoe Man/ mutb figliuolo deHuria figliuolo di Accus.Etappolm edificoMolTollàfiglino/ lo di Baracbia:figliuolo diMefezedel.Et appo lui edifico Sadoch figliuolo diBa/ ana.Et appo cofloro edificorono iThecueniti.Et li loro principali &: bonorati non fiuolenoadoperarenelopera del fuo figjnore idio. Et la porta uecbia edificorono Iouda:phafea:&: Mofullam figliuolo di Befodia.Cofloro la coprirono & ediiico/ rono;& feceno le fue porte SdecbiauatureiSd le flange.Et appo loro edifico Ma^a,. cbia gabaonitoifii: laddon meroatito buommidi Gabaom&i Mafpbailoqualeralo 6c laforono Hierufalem infine al muro de la piaza piu lata.Et appo lui edifico Ra, phaia figliuolo di Haul principe de una contrada di Hierufalem.Et appo lui edifi/ co leieda figliuolo di Aromath còtto alla cafa fua.Et appo lui edifico Accus figli/ uolo di Afebonia.Et lameta delacontrada edifico Melecbia figliuolo di Heremi 6t Afur figliuolo di Pbetbmoab:& la torre di forni .Et appo lui edifico Sellum fu gliuoio dt Aloes principe delameta de la contrada di Hierufalem: lui & li fuoifi/ gliuoli.Et la porta della ualle edifico Annum:5^ glibabittaton di Zanoe. Cofloro la edficorono fecero le fue portei & le chiauamre & le flange: & mille cubiti nel muro perfino alla pora delle brotture.Et la porta delle brotture edifico Melcbia fi gliuoio di Recbab principe della contrada diBethacarem.Lui la edifico: & fece le fue potrei S le porte chiufe et otturate* Et puofi le guardie de glifi affittato ri diH»erufalé:tutt£ fecondo che litocchaua:et ciafcuno dirimpetto alla cafa fua .La citta era gride mol to elata:et dentro uera pocbo populoìet le cafe non era edificate,Et diede idio nel mio cuore:et cógregai glibuommi principali etmagiftrati etilpopulo:aciocbio 1 inumetalfe?&: t rouati lo libro del numero loro di quelli cbeuennero primo; &fu trouato fcnptoin eiTo.QueO;i fono ifiglmoli de la proumaa iquali uennero della prefa di quelli cbeNabuchodonofor teauea condud o in Babilonia: & tomorono inHierufalem & in Giudea ciafcuno nella fuacittadeiliquali uennero con Zoro babel:Iofue:Neemia:A2atia**Raamia;Naamm:Mardocbeo:Be£bfà: Mefpharatht BeggoaiìNaun;Baana*Quefì:o fieli numero deglibuommi del populo de Ifraeh Ifigìiuoli di Pbares duo migliaia*clxii. Figliuoli di Aphacia,ccc Ixxu, Ifigliuoli di Area .veli ijfigl moli diPbetbmoab difigliuoli di lefue&Ioabduc miliafycccxviu Ifigìiuoli de Helà mille.vccclim.il igliuoli di Zethua, vcccxlv.Ifigìiuoli di Zacbai »vcclx* Ifigìiuoli di Bannui.vcxlviiijfiglmoli diBebai.vcxxviii.Ifiglmolj di Azgad duo migliaia.cccxxii.Ifigliuolidi Adomca.yclxvii.Iffgliuoli di Bagoai duo miglia .Ixvii.ifigliuoli di Adm.vcliiJfiglmoli di Atber figliuolo diEzechia.xcviii Jfigli noli di Afutn.cccxxvmJfighuoli di Bethfai.cccxxiiii.IfigliuolidiArepb.cxiiJfigli noli di Cabaon+xcvi.Glibuommi di Bethleem leo:et Gergefeo per darla alla pgenie fua: et faceftì quello che tu li prometelli po che tu lei grullo et uedelti la aiUiZione di padri noitn nello Egypto et Io loro ehm more udiftì fopra lo mar rofoiet delti loro figni et oftéfione marauiglio e che na/ turalmente non lipolfono fare fopra di Pharaone et di tutti i uoi erui.etintuto il populode la fua terra.Pero che tu cognofeftiche furbamente auea fatto con, tra diloroier facelli te nomejcome anebo infino aquello di et diuidelli lomare ama Si alloro; et pacarono per mezo de lo mare per lecco.Et li fuoi periccutori gictta ftili nei profundo comepietra nelacque grandeiet falli loro conduZore nella colli na del nuuolo per io di:et nella columna difuco per la noZe; accio apparelie loto lauta per la qu ale dobeuano andare,Et delcendelli al monte Smai et pari arti con loro del cielo et delli loro redi giudicii et lalegie della uerita.cenmome: et buoni comandamenti etclimonllraftilorolo fabbato fanZificato;ctli comàdament.et le cerimonie:et comandali! loro la legie nella mane di Moyfe tuo feruo .Et deili lo/ to lo pane dai cielo nella fame loro etdefli loro fitibundi laequa della pietra.Et di, celti loro che intralfero et poffedeffero laterra fopra laqu al leuafli lamano tua pdar la loro.Ma loro et li padri nollii fecero fuperbamente et indurarono li capi loro : et non udirono ituoi comandamenti et non uolfeno udire et non lono ncoraatidelle tuemarauiglie lequaleaueui fatto loro et indurarono licapifuoi et diedero lo ca' po loro quali m difprezo delli tuoi comandamenti per laqual cofa metitanano di tornare infcruitu.Matu idio propicio et clemétc etmifericorde paciéte longame'rc in tutte le cofe et pieno dimoi te miferatione non gli abandonailnEt quido fè eo/ beno fattolo mtellofundutoetebbono detoquello ciò dio tuopopuio de ifraello quale ti conduce della terra di Egypro et poi che ebbono fatto et detto blafphemtc grande nientedimeno tu non li lafciafti nel difetto perire p le tue molte milericor/ die,La columna del fuoco non fi pam dalloro per lo di accio che It conducete p la ma et la columna del fuoco per la noZc accio che li demonftraffe la ftrada p laqual doueffeno ftrare.Et deflili lo tuo fpirito buono loquaie amaeflraffe lo, o et lo ma natuo non fubtraheflidalaloro boccbaetdeftiloro laequa quando ebbero lette. Quaranta anni tu li nutricarti nel difetto et non ti manco cofa alcuna.Le oro ue i menta non muecbiorono et li piedi loro non fono maculati. Et defh 010 ^ p©puhi& diuidefìi aloro per fotte,Et poffedcttero la terra dii ré di Sedn & la terra del re di Ebon: de la tetra di Og re di Bafan.Et moltiplicafti lifìgliuoli loro come le Belle delcieloi& menaftih alla terra dela quale tu aueui parlato ali padri loro che doueuano intrare Se pofTederla.Et uennero ifigliuoli SC pofTedetero la terra Si bu/ mibaftì dinanzi alloro li Chananei li babittaton della terra: &deftili nelle mane loro:&:Ii re&li populi della terra accio che faceflèro di loro quello che aloro piace (Te.Et prefero le cittade fomficate:&la terra gra{Ta:& pofliderono lecafe piene di tutti ibernile eliderne per altrui fabricate le mgne & li oliueti Se molti arbori fmd'i feri. Et manucharono & faturaronfi & mgraforonfi & abundarono di molte ndbe zze nella tua grande bontà iEt prouocaronte adira & pattironfi dateiótpoftpofero la legic tuadoppo le fpale lorot&i uccideronoli tuoipropbeti: liquah exortauano loro che tornafino ad te:& fecero blafphcmie grande.Et per quello defti loro nel e mani deli fuoi nimicnSi fi li afilixero*Ht nel tempo dellalua tnbulatione clamaro no ad te:&: tu li exaudifli del cielo:& defti loro molti liberatori lècondo le tue già' de miferatione Se moltetli quali li libero delle mani deli fuoi immicitEt quando fu rono liberati^ furono inripofointornorono ad far maienei confpedo tuo: de la/ fciaftili nelle mani defuoinimici:& fignonzoronoloro. Etpoi conuettironfi: 8C chiamarono ad te,Et tu li exaudiftidel cielo liberali! loro nelle tue mifertcord-e per molti tempi:& exortaftì loio che tcrnafero alla legie tuaftoro certamente ano fuperbamente fatte :& non anno udito ituoi comandamentiiSc ano errato nell tuoi giudicii: pero che mquelle cofe che Ibuomo fe exercitainquelle uiue.Etnuoltoro no glibumeri aquello doueano farcii induro rono li capi loro non udirono. Et •piolcngaftì fopra diloro molti anni fupportadogli 8c expedando che fi conuertif lino da le loro maleopej¬ificafti à exortaftì loro nelfpmto tuo p lo mezodè li tuoi piophe ti:8cnò udirono. Et per quello tu li defti nelle mani di popuh delle terre,Niente dimeno tante fueie tue mifencordie che tunonliuolefìt totalmente diffai e:ne gliabandonaftupero che tu dio clemente fei pieno di opere pie,Flora dii quefignore idio noftro:grande:potente}& terribile:loquale obferui quello che tu premetti :& fei m fericorde; non nmouei dalla faccia tua tutte le fatiche perfecu/ tiene &afìani:li quali lono uenuti fopra di nor.delire no Uri: principi no lini lecer doti noftutptopheti ncftrupadti nofm:& fopra tutto il tuo populo dal tempo dei re Afìui pei fmo al di ooggi4Et tu fignote giuftamente mduceftì quelle cofe lequa ie fono uenute fopra dmocpeio che tu lei giufto et ai fatto anoi quello che meiv tauamo Iccondo la tua uenta,Noi certo imptamente abiamo operato,:Li noftii re li principinoftnrfacerdoti noftti:5t li padii noftrmon obfcmarono lalegie tua; 6C nò ficurorono de li tuoiccmandamenti 6c delle tue tcftificationelequaletu còfir malli nel mezo diloro con figni maramgliofli.Et loro nelh loro regni buoni 6c ru li tuoi molti beni hqual defti aloro S( nella terrasmpliftima & ferule laquale haueui data nel confpedo loto non u feruirono ne li ntiaftino dalle fue peflimeoperano ne.Eccolignore che oggi ftamo in feruitu & la terra la qual defti allt padri noftn: accio che di quella uiucilono& tutti li beni liquah fono m elfa Òiche^pegio e che noi che babitiamo m lei fumo feruuonde laterra che tu ci defti libera & li beni che tu ci defti non tono piu noflri,&fopra dtquefto noi fumo feruidaini.Li liuti che nafeono mulnplicano altre h quali tu ai pollo fopra di noi per li peccati noftri:òc fono fignon deiii noftn corpi et dcili noftri ammali fecondo la loro uolonta et fu/ mo in grande tnbulatione, Adunque fopra tutte quelle noifactano pado conti fignore et fenuiano lopado:etli principi noftriìetli leum:et h facerdotiper eoa firmatio delio lignerannoconh fuoi figlili. .€♦ X. T 1 I fignatorifuronoNeemia:Atharfathafigliuolo di Achelait etSedecbiai I Sai aia; Azaria: Hicremia: Phcfur; Amaria; Melchia: Acchus : Sebemas NEEMXA MeIIucarc:Mermuthì Abdia ♦Daniel,Genton. Baruch. Mofollam. Abia*Miamin? Ma^ia.Belga,Semeia.Quefli furonoiTacerdotuDoppoquefli furonoileuitr iqua lì fono Io tue: figliuolo di AzariarBennmdi figliuoli di Enadan Cedimrhelet lifra telli dicofl:oro;Secbema,Odcnia,CeIita*Phalaia,Anau,Micha,Roob,Afebia/2ac chur,Serebia.Sabania .Odia»Bam.Bannini,Queft:f fono li capi delli pop ulnPheros Phechmoab,Scima♦ Zethu.Bani.Bonm, Azgad: Bebai: Adonaiar Bagoai, Adin» Atber4A2;ecbia.A£ur,Odenia,Afum*Befaia,Ares,Anatb0t,Nebai.Mechpbia,Mo lòlla, Asir,Meizabel.Sadocb:Reddua,PbelthiaAnàAma(OfeeAnama,Afub4 Alo es:Pbaleam:Sobecb;Reim!Arebna:MatfiajEtbaiaJAnan:Hana5MelucareiBaana5 6i il refiduo del populo. Lifacerdotnli leuitidi portien:&:li cantonrli NathmeiiSi: tutti quelli che fi fepararotio da li populi delle terre p obferuare la legie didiotle lo ro moglieredi figliuoli di le figliuole loro:6<:tutti quelli che potea intenderepmet tendo per li fuoi fratellnli loro principali : Qiquelli che ueniano ad prom ettere: SC giurare che andarebbono per la legie delfignoreilaquale diede nele mani di Moyfe fuo femo rpme fero cbe farebbono 5i obfetuerebbeno tutti li comandamenti del frg nore idio nofror&lifuoiiudicurSt le lue cenmoni e, &: che noi nò daremo lenoftre figliuole alipopulùdelle terrele fue figliuole no pigliareffemo p li noftn figliuo li,Et ipopuli delle terreuquali portano p uendere lerobefue percomuno ufo nel di del fabbatomoi noie pigliremo diloro nel di del fabato Stnel di fandificato, Et lalfera fanno feptimo di Arar di Seninar le terre probibiterSi: de fcuoder quel anno feptimo le debiti dalle perfonepouerer&ordinaremo fopra di noi li comandamen traccio ebeognianno diamo la terza parte de uno fido ad Icpera della cafa didio tioftroiper li pani dellapropofitionet& per lo facnficio fempiternoiSi in oblatione fempiterna nelli (abbati Stnelli primi di del mele lunare nelle folemnitade & nclri di fandificati &per io peccato accio cbe fi faccia oratione per ifraei et in ogni ufo della cafa del noftro fignore idio.Etabiamo porto la forte fopra la offerta p degni fra facerdoti et leniti et populi accio cbe fe ponino nell a cafa del noftro idio perle cale di padri noftn per li tempiidah tempi dal lanno perfino alanno accio cbe far/ defino fopra lo ialtare del noftro fignore idiocome e Icnpto nelalegie di Moyfe et accio che portiamo le piimitie delia terra noftra et le primitiede tutti ifrudi degli arbon da uno anno alaltro nella cafa del fignoreiet leprmntie delli noftn figltuo fi et delle montoni noftn come fenpto e nella le gl e-et le primme dellt noftn buoit et delle peccore noftre:acdo che [1 oBenfcmo nella cafa del noftro idio alifacerdo ti liquali miniftrano neliotempio del noftro idioiet lepnmme de li cibinoftri: et de hbamcnti noftn et ogni frudo darboroetdellauindemiaetdelolioofterriremo alli facerdoti accio cbe le offerte noftte fi reponano nel luocho doue fi ripone lo theforo del noftro idroiet la decima parte della terra noftia airi leniti. Etileni ti piA glieranno le decime da tutele citadede tutele operenoftre. Et lo figliuolo diAard fata con ileuiti et con le decime di leuititet ileuiti ofienra la decima parte delia fua decima nella cafa del noftro fignore idio alluocbo di thefori nella cafa del thè foro, Etifiglmoii delfrael porteranno le fueofferteal luocho deltbeforot et ifi/ gliuoli di Leuile prmutiedel frumento:mno:etolio„*etiui faranno luafi fandiftea tiietlifacerdotncanton.portieri.et miniftner non abandonaremo lo tempio del noftro idio. XI, Thabittarono iprinapi del populo inHierufalem iprincipali habirauano I—4C nel mezo del populo fanza forteXorefto del populo potè la forte p tuor I una parte de diece parte cioè la decima delle pecione iqualidouolfeno ha y bittare m Hierufalem citta fanda per cbelera molto nota,Et le altre no ne parte in lecittade fueXt tutto il populo benedice tutti quelli iquih fe oberino per fua uolonta de habittare m Hierufalem. Queftì fono dunque li principi de delle prouìxitic iquali babittarono in Hictufalem et nelle citta di Giuda JEtciafcu no babito nella poffeffione ( ua nelle cittade.fue delfraeLli lacerdotidi leniti .li Na/ t^j nei et li figliuoli di feruidi Salomone* Et habittarono m Hierufalem difigliuo li di Giuda et di figliuoli diBcniamm. De figliuoli di Giuda Atbaia figliuolo di Asiamufigliuoli di Zachanaufigliuoli di AmanaufigliuolidiSaphacia. ifigli' noli di MaleleheLDi figliuoli diPbares: Amafia figliuolo di Baruch: il figliuolo di Co lo Saul figliuolo di AziaJlfìgliuolo di Adaianl figliuolo dilolaubiii figliuo 10 di IZacbanani figliuolo diSolemtes*Tutti ifiglmoli di Pharesiquali hahittaro/ no in Hierufalem*cccclxviui.buomini fortnEtqueflifono ifiglmolidi Bemamm Sellum* figliuolo di Mofollam.il figliuolo di Ioed.ilfigliuolo di Phadaia il figli/ nolo di Colaiaui figliuolo di Mafia.il figliuolo di Etebehil figliuolo di Afia et do, polm Gabbai*Selai,vccccxxviiu*Et lobel figliuolo di Zethnprepofito loro*& fu/ das figliuolo di Senua fecondo fopralacitta.Etdi facerdotuldaia figliuolo di Ioa nbJacbimfaraia figliuolo di Elciaul figliuolo di Mefollam.ilfiglmolo di Sadocb 11 figliuolo di Meraioth.il figliuolo di Acbitob principi della caia didio Piloro ha telli iquali faceuano quello che bifognauanel tempio.vcccxxn*Et Adaia figliuolo di leroam* il figliuolo di Pheletb*Il figliuolo diAmpfi.il figliuolo di Zaciiariafil figliuolo di Pbefur.ii figliuolo di Melchia et li Tuoi fratelli principi dt padri ducen to.xlu.Et Amafifigliuolo diEznelul figliuolo di A%u il figliuolo diMoffolIa/ mothul figliuolo di SemenSi li fuoi fratelli potenti molto.cxxvm.Et il preposto dicoftoro Zabdibel figliuolo dlglibuomini potenti* Et di lemtnSebema figliuo, lo di Afobnl figliuolo di Azaria ulfigl molo di A fabiani figliuolo di Boni: 6C Sabba tbail& lozabed fopra lopere chetano difuoti nella caia didio dai principi de leum Et Mathania figliuolo di Micha:il figliuolo di Zebedei: il iignuolo di Afaphi principe ad laudare & confdlare nella oratione. Et Beethia fecondo delli fratelli fuoi:& Abda figliuolo di Sanimi ani figliuolo diGalahilfigliuolo di Iditbum.Tut ti ileuitmeìla cittaiandfa fono«cc*lxxxuii.Et iportieriiAccub: I belmon:Sili loro fratelli li quali aueano cuflodiadelle porte cento.lxxii.Et lorefto de ifrael iacerdo, ti & leum erano in tutte le citta di Giuda:ciafcuno nella fua poifeflione* Et li Na/ tbinei cioè fubdiaconmquali habittaua mOpbcI:&: Siaba:&Gaipha.Deli fubdia com:5d de li uefcoui iquali babitaua mHierufalem:Azi figliuolo di B a ama figliuo 10 di Afabiaul figliuolo di Mathanianlfigliuolodi Miche.De itigliuoli di Afapb erano cantori neltempio didio.Et il comandamento del re era fopra diloro.Et era anebo lordene nelli cantori per ciafcuuo di. Et Pbathaia figliuolo di Mefezebeh Di figliuoli di Zaraufiglmoli di Giuda nelle mani deire fecondo tuttoil parlare delpopulo 6i neie cafe per tutte leloro regione.Detfigliuoh di Giuda h abitato no iti Chanatharbe & nelle lue mlles& m Dibon &c nelle lue uille;& i Capfebel:& nel le fue uilie:& inlefueiSc in MoladasSc in Bethpbaleth:6c m Aferfuahac mBcrfabee nelle fue uille:& mStcbeletht&in Mocbona:& nelle fue utile: &m Remmon; 6imSara:& mIeamuth:Zanoa:Odollam:& nelle fue uille: in Lacbis & nelle lue regio ne un Ezecha;& nelle fue figliuole. Et ftetteto in Berfabee perfino alla ualle di Ennó .Ifigliuoli di Bemamm habittaiono Ageba;Mecbmas:& Abia:6dBetbel ^ nelle fue mlle,Anathot:Nob;Anania:AfonRama: Getham: MadidiOna ualle delh artefici* Et de leum le portiondi Giudaie Bemamm* ,C. XII, £ Vedi e ifacerdoti & ileuiti iquali ueneio co Zorobabel figliuolo di Sala/ fi 1 tiel*Iofue:Saraia:Hieremia:Eidras:Amaria:Mellut:Acus:Secbema:Re/ X^^^TiimiMerimuthi Addo:GetboniAbiajMiamin;Madia*Beiga,Senieia* & Ioarib*Iuaia*Sellum.Amoch*Eloeiai&Daia.Qiieflifono iptincipidifacerdoti.&i 11 fratelli loro nelididilefue.Quefli fonolileuiti.Iofna.Bénui.Cethmiel.Sarabia luda*Mathama*fopta lihymni loro et liloto fatdlhet Becbeda.et anco.Et Hamm fratelli fuoi ciafcuno nello officio fuoJofue genero Toacbin:&Ioachm genero Eli afib^&Eh'aribgenero Ioiadas& loiadaj&ìoiadagenero lonatham; &; lonatham: genero leddua.Nei tépo di Ioaebtm erano quefìi ifacerdoti & pnncpi de famiglie di S araia: Amatia:&: di Hieremiai&di Anamai&: de Efdra:lVlofollam: di Am.aiiai lohannamjMilicoffonatbamdi Sebenia:Iofepb:Amram:Edua;b4afaiocl:Elcbi5di Adaia:&diZacbariajletbciuMofollamjdi Àbia:Zecberi:Mianun:& di Moadia: Pbeti:BeIge:Saminia:6i diSemeia:Ionathan:Ioarib:Matbiani3:diIadaia;A2ndi Sellaiardi CelaiaiMocebondiElcia: AXebia?de:Idaia:NathanabeLIleuiti nel répo di Eliafibi&Ioiadaì&ìonà;&leddoa:fcnptiprfcipi delle famiglici facerdoti nel regno diDariodiPerfia JBgliuoli di Lem principi delefamighefcnpti nellibro del le parole di dio}&perlmo al tempo di lonathan lono ifigliuoli di Eliafib.Et liprin. dpi delli leniti :AfebiaiSerebia:&lofue figliuolo di Cethmiel &li fratelli fuoi per la forte fuaiaccio che laudaffeno &confeflono fecondo il comandaméto del re Da/ md buomo didioj& obferuaffiono equalmente per lordme^Eticnflodi delle porte erano;Matbania;BelbeciajObedia:Mofollam*lbelmon,Accub, Sbanco de lanci'' porte. Qnefti furono nel tempo di Ioacbinuifigliuoli di lofue. ifigliuoli di Jofe/ dech.&nel tempo di Neemiaduca.etde Efdra facerdote etcancelierr. Nella confe/ craticnedel muro di Hierufalem feceno uenite demti de tutti iluochi fiioi in File rufaléiaccio che faccffinolaconfecratione igaudio mrefferire gracienel cantico ne icy tribali ne ipfalterii et nelle cy thare.Congregoronfi dunque ifigliuoli di cantori delli piani liquali fono dintorno a Hierufalem ec delle utile di Nethophati et delia cafa di Gaigai et delle regione di Gebee et Azmaneth pero cheleuiile conili miro nofe li cantore nel circuito diHierufalena.Et furono mondati ilacerdoti et ileuiti et m ondato ilpopuloetleporteetil muro.Etfcci aicendereipnnapi di Giuda fo/ pta il muro et ordinai dui chori grandi di quelli che lauciauano.Et and oro no dalla pairedextra foprailmuro alla porta delle brutture. Et andò a oppa rotoQafia; et ì am età di principi di Giuda :et Avaria :et Eldta: et Mofollamiluda: etBeniamm.et Sem eia :e Hieremia.Etdi figliuoli di facerdoti nelle tube Zachatiatil figliuolo di lonathan,il figliuolo di Semeia.il figliuolo di Mathania.il figliuolo diMacbaia* tlfigliuolo di Zecchur.il figliuolo di Afapb et li fuoi fratelli. Semeia. et Azarel. b/iaìaÌai,Galalai,Maai:NathaeLetIuda,et Annài fflruméti neh càtici diDauid huo cidio et Elciia cancilien dina zi diloicnela poita delfdte.Et cètra diloro fall tono nell oradi deiacitta di Dauid itele 1 alita deimuto (opra lacafa diDauidi et m fino ala porta delacque uerfo oriente. Et ilfecondo eh oi o refi erre ndo grane andaua ahneontro etto andauadoppolui. Et lamitadelpopulo andaua luper lo muro et fcprala torte di forni et perfino al muro latiffimo et fopra la porta di Ephraim et l'opra la porta anticbaet fopralapoitadipefaetfopradila torre Ananeheletla toire di Ematbet fino laportadcghammaii et fletterò nela porta dellaguardia.Et fletterò duo chon di quelli che laudauano nel tempio didio et io et lameta deli ma gtftratimeco.Et li facerdoti Ehachun.Maafia. Miamm.Mrchea** Fi eli cenai, Za^ charia.Anama nelle tube et Maafia.et Semeia etElcazer.et Azi.etlohatmà.etMel cbia.et Ehm .et Zecer.Et li cantori cantauano con ucce confonante et legata pre pofitoiEt factificauano in quel di grande quantità di animaiietralegroronli,|>o che idio gliauea data una gtande leticia. Etanco le fue mogliere et li tuoi figliuoli ebbero molto gaudio et fu udita quella leticia dala longa.Et numerorone i quel di etconfìitmrono glrbucmini fopra ilgazophilaao deue fi cuftodiuatl tbeforoad quelle cofe che mfiemecoli facrificu erano offerte et per le primttie etdecimeacao che ipnncipi della citta mtroduceffeper lo mezo dicoftotom ornamento del tener nre deliegIatie cbefi faccea ifacerdotretileuiti peto che ludaauea grande gaudio nella Prefcnaa di facerdoti et di leuitnEtcofìodirono laobferuanciadel ffo dio a la obferuanzia della purgatiorc cicantoti; {portieri fecondo il comandamento di Dauid feceno et di Salomone luo figliuolo» Pero che nei tempo di Damd &di Àfaph dal principio erano confìituti ^ordinati ipnncipi di canto ri diquelliche lau dauano & confeffauano adio nellt Tuoi uerfi.Et tutto ifrael nel tempo di Zoroba bel;& nel tempo di Neemiadauano le parte fue ali cantori & ali portieri per ctalcu nodrSi fandificauano li lemm&li lemtifancftiiicauano li figliuoli di Aaron. »C. XIII. ^ m T in quel di fu letto nel libro di Moyle udendo il populo.Et tu trouato ,1 fcripto inelfo che li Ammaniti Moabiti non doueano in trare nella chiefadidio ineterno: pero che non andorono incontro aifigli noli di ira > J el con lo pane &: lacqua & conduifero contro ad loro Balaam per male/ dicere loro»5<:io idio noftro cóuerti lamaiedidionembenedidione.Etdoppo che ebbero uditala legie feparaiono ogni foreftieri da Ifrael. Et topra quelle colie era Eliafib facsrdote il quale era (lato pollo lopra il gazzopEliacio della cala del noilro idio:&; era affine ouer amico di Tobia.Eecefi dunque uno grande gasophila ciò et iui erano dinanzi alluiponendouidentroh doni:loncenfo:li ualn [e acume del frumentoidei mno;8£di lolioile parte di lemtudi cantoni di portieri^ lepri mitre facetdotale.In tuttequeffe cofe non era io m Hietufaiemipero che neilanno trentadui di Artaxerfe te di Bibyloma andai al re* Et nella fine del tempo pregai il re; & uenoi in Hierufalem. Et inteffi il male che auea fatto Eliafib a f obia: pero che Eliafib auca noffo del theforo di Tobia nel gazopbdaao; 5c auea fatto nel por ticodelacafa didio lo luogo deltheforo diTobia^quefto mi parueelTer unacofa molto mal fat ta .E t giettai liuafi di Tobia fuori del gazo philacio ,E t comidii che fufTe mondato et mddorono .gazopbilacn. Et repottate tea U uafi del Umhao dellacafa del lignote & le cole del facnficioKloncenlo.bt conooji che lePal“=dl leniti non etani date* che letafug.to cafcunodneumnelialuaregtoneet dt ca tori et di quelli che mimffrauano.Et trattai quella cagione contro aa li magi arati & diffi.Per che abiamo abandonato la cadi didioi fct io li li congregai et leali uare nelìi Tuoi ] uochnEt tutto Giuda porto la decima del frumento & del umo et ae lo/ ho alli granai .Et conftitiumo fopraii granai Selmia facerdote<^ Sadoc o fciiuano. de Phadaia de leuiti et con loro Anna figliuolo di ZacchurjSd il figliuolo di N atha ma pero che furono trouatiiideh Òtfohdate m cuffodia lepattedi iuoi irateili.at dille Neemia,Ricordati dime fignoteidio mio per quello et non ifpegnere quelle opere lequale io o fatte nella cafa del mio idio et mie fue cerimonie* Et in quel té/ po io nidi in Giuda calcare itorculau nel {abbaco portare lecariche deie robejet ca ridiate il umo fopra gli afmi:etuue:et£icbiiet ogni cariche di quello ebe ciaicuno uolea in T letufalem nel di del fabbato.Et proteffai loro che dobeffono uendere m quelli di che licito eia dmendere.Et quelli di Tbuo {quali eranogientlUbabltaro no ineffa portando pefa et tutte lecofeuenale*Et uendeuano nel fabato etnelidi folemm ahfiglmioii di Giuda et di Hiefufalem.Et repreli li principali et li magio ri di Guida et dilli loro.Che cofa e quella mala et pelìima la quale uor fatte et con taminati lidi folemm*Ornon fece ancbocoir luoffrlpadri ecidio nofìro induile fopra di uoi tutto quello male che noi auete foflenuto et fopra di quella aitai Et uot agiognieti ancho fopra la prima iracondia didio quefto altro peccato che mola/ te lo fabbato-Et eliédo uno fabato che! le porte della citta fi erano npofateicioecbc muno nera ancho intrato diffnSerate le porte^Et cbiudetero le porte et comandai che non fulfe aperte perfino che dutaua il labbato.Et delli mei ferui ordinai che ite fero fopra le porterei che non pmettefiero mirare alcuno di quelli che portauano le Tome et cariche m quel di del fabbato*Etnmaleto li mercatanti et quelli che ue mano per uendaele cofe fue fuori di Hierufalem;una etduefiate.Et fili.m;nazai nJy dellacata didioitremcndo pcrcagiofte dello peccato fuo et per lapiogia.Etleuoft Efdra facetdotctet dilTealloro.Voi bauete preterito elcomandamento didio:etha uetecondutto moglicredellagienteprohibita & hauete agiunto peccato Copralo peccato difrael.Et bora prometete al fignore idi© di padri uoftnrifatte quelle co/ Ce che gite ipiacerer&Tiati feparati dallipopuli delle terre: dalle mogi lere cbeha uete tolte dalli popult delle terre.Et tutta la moltitudine rifpuofe:& dille con gr3 de noce,Secondo quello che tuai detto anoi cofi fè faccil Ma per che lo popuìo e molto grande:5<[ e tempo di piogia &non fipuote (lare di fuori al difeopertoli quello non lipuo fare in uno ouer duo durna bifogno e di piu giomir&certamen te abbiamo peccato grandemente m quello fiano còlfituti principi in tutta la mol titudme:&: tutti nelle noftre cittade iquali abiamo tolto moglie delegiétedaitrui uengino ali tempi llatuti hi ordinati.Et con loro li antichi peaduna cittaie lifuoi giudici perfino che lira dedio fia tolta da noi fopra di quefto peccato, Adùque Io/ natba figliuolo di Afabeb& laazia figliuolo di Tbecue furono inftituti fopra di quef!:o5&Meffollam:5c Sebethai leuiti aiutauano loro. Et fecero cofi li figliuoli de la tranfmigratione.Et andofene Efdra facerdote & glibuomini principi delle fami gli e nelle cafe dell padri loroiSd tutti perii nomi fuouEt federono nel primo di del mefe decimo per cietcbare & inucfbgare quefto fatto.Et furono difcoifi terminati &cognofciuti tutti quelli huomini iquali aueano tolto moglieredelagiétedaltrui perfino ad di primo del primo mefe. Et furono trouati de lifigiiuoli deli facerdoti iquali bauea códutto mogliereextraneeìdifigliuoli di lofue ifigliuolidi lofedech &ìi fuoi fratelli:Maafia:&Eliezen& lmb:5i Godolia.Et tutti queftì dedevo lema ne fue prometendo de licencia^e le fuemogbere & e re debino o fferire per lo pecca to fuo uno montone delle pecore.Et di figliuoli di Semmer; Anam :Z inedia,Et di figliuoli di Serim:Mafia:&iHeliai&SemeiateIehieh & Ozia. Et di figliuoli diPhefur:Helioenai}Maafiai&Hifmael:Nathanahel;Iezabeth:&Heleafa.Etdi figliuoli di Icuitnlozabetbt&Semer.&ElaiaefTo eCalithapbataiaftudai&Eliezer E?dicantorfiEliafub.Et de li pottLeri:Sellum:&Thellern’,& Vri. Etdi Ifrael di fi gliuoli di Phares: Rernia'& Ezraì& Melchia:& Miamimi&: Ieliezeit&' Melchia: & Miamin:5<: Eliezer:5c Melchiatà:Banca,Et ifigliuolidi Helam;Matbania:Zacba mt&:Iebil:& Addi: ^ Hierimotb:& Hclia.Etdi figliuoli diZetbuaiEhoenanElia fib:Mathania:6d Ienmutb:& labetbret Aziza.Et di figliuoli diBcbaitlobinaiAna maiZabaiiAtbalia.EtdifigliuolidiBem:Moffoliam:et Melina et Adaia:Iafub: et Saafiet Ramotb Et difigliuolt Pbaetb:Moab:Edna;et Calai,Banaias.et Maaffi as.Matbamas,Befelehel.et Bennui.etManaffe.Etdi figliuoli di Herem.Ehezer IcfueiMelcbiasiSemeias.Simeon JBeniamin.Malotb.Samanas.Di figliuoli di Af fom.Mathanai.Mathetba.Zabeth.Elipbelecb»Iermai,Manaftc,Semei»Di figlia noli di Bani.Madoli.Amram.e Hubel.Beneas.et Badaias.Cbeilau.Bannia, Mari/' mutb.etEliafipb Matbama.Matbanai.et lafi etBennetBenui.et Semei.et Salmia et Natban.etDaias.Mecbue.Dabai.Sifai.Sarai .Ezrel.et Seleman.Sem.ena,Sellu AmatiaJofepb,DifigliuolidiNebui.Abiel,Matbama,Zabeb,Zabina. ìeddu. et lobebBanau Tutti quefii aueano tolte mogliere foreftiereet furo di quefte femi. neebe aueano panunto figliuoli. QVICOMINZIA NEEMIA, ,C L E parole deNeemia figliuolo di Elcbia.Et fatto c nel mefecaftcn cioeDecembro nellanno uigeftimoret io era m uno cartello chiama toSufiset uenne Annani unodimei fratelli lui et alcuni buomini di giuda et dimidagli di giudei {quali erano rimarti de quelli che fu/ tono prefi et di Hierufalemu Etdifferoad me, Quelli hqualifono rimaftì et fono reftan di quelli ebe furono prefi ini nella prouintia fono in grande afflizione obprobrio:& il muro » do luocbo appo Dario per la fua fapiétia et chiaraerafTi famigliare di Dario.Albo/ ra tutti fcriffero la fua Imtentia et figilolla et pof eia fotto il capi saldi Dario re:et differo .Quando Dario fi leuera daranno li fenpti fuoi alui.Et quello che fata giu dicato dal re et dalli magiflratidiPerfia che fia pm fauio dettoifxa dato aquello la uicftoria ficome e Icripto.Vno fcrilfe.Lo nino e potentedaltro fenile: pm potente c lore.Loterzo fenile piu potente fono ledonneet fopra tutto 1 allenta umce.Etle uandofi lore pigliorono li fuoi fcripti et diedero alui.Et lui ileffe.Et màdo et fece chiamare tutti hmagilltati di Perita:et li Medi uefliti di rofato:et li prepofiti dele atta et h prefedi: et federerò nello contiguo et furono lede dinanzi alloio.Et dilfe Chiamate li giouanr.et loro dimonllrarano li fuor detti.Et furono chiamati et i tra rono.Et dille aloro. Dechiaraticede tute quelle cofe che fono fcnpte.Et comincio il primoulqualeauea detto della uirtu del um0 et dille.Ohuomini quanto e qra/ de la lorza del umo iopi a tuttiglihuomini iquali lo beueno.Confonde lointeledo et la la mente delreet ai pupilli uana. Anello di iemi.etdi liberirdt poueruetdi ri chi: et connette lo mteledo di tutti m fecuntaiet in leticia et fa che no fi ricorda de alcuna ttifticiane obligatione:et tutte le (uè cofe che li mene nallamére fi le fa ho nelle et non fi ricorda de rene de magiftrati et fa parlare tutte le cofe che fono appo lui fecrete et non fi ricordano quàdo ano beuuto de amicicia ne de fraternità ìf 'l'io eflato nommacoin cffo lo nome tucwEt alegrcronfi con molti Rrumenticongran mee diligentemente fiano liberati:&fia dato loro la quantità per lo facnficio del fignorea Zorobabel prefeirto deli buott Oc montoni:^ agnellianco fmmeto: fai uinotóc olio con diligentia pemafeuno anno fecondo cbeii facerdotiui mamfefta ra che pofirocòfumarcogm di & quell o fifaccia fenpa alcuna dimora: accio che fi pofla offerire li facnhcuadio fummo per lo re Se per tutti ifuoi femuSi pregino p laloro ulta. Et fiadenunciato cheaafcuno che preterirà alcuna di quelle cole che fono fcripte quiuuouer nò iicurara e di iprederà quelle cofe fu tolto uno levno de li Cuoi ptopiu &• fi a apicbato fi chemuoia:& tatti Li fp0i beni ftano porti arcarne/ radei re«Pcr laqual co.a òlio figno.e dello qual lo nome einuocato m quello tetti/ pio extertmm ogmre & ogni gienteloqual emenderà la mano fua ad obmaretouec tradare male lacafa didtotlaqual e in hterufalem.Io Darto re crtatuito che dilige tifiimamente tutte quelle cote fiano fatte* ,G XVIII, ^ \ Uiora StTennes ufficiale foto il re di Coeléfynè & Pbemrè & Satrabuza '-\ nes & lUuoi compagni udendo ubedireal re diedero opera aquelle cofe X V r kqulk y3»0 « aue ftatuuo ? con grandediligentia mftamno che ione ta didio fi termmiuc Se a tutte laltre cofe adunando ghamicbi deli giudei Cfieme - 'l'it con lì principi di'Syria.Etlopere fande grandemente profpetorono prophetàdo Aggeo ài 2 acbana propbeti.Et termmorono ogmeoia per locomandatnentodel fignoreidiodeirrael; &:per ioconfiglio di CyroDario:&Artaxerfe tede Perfu Et fu cópiuto lo tempio didio &L la noftracafa perfino al uigeffimo terzodidiAdat cioè di marzo:& nel fexto anno di Dario re.Et fecero ifigliuoli de ifrael: ài li lacet/ doti & leu itu& tutti quelli che uenero di previene liquah furono admeiTi fecondo quello.che Icnpto e nellibro di Moyle.Etofieriero in la dedicatione del tépiodel fignorecento tborumontoni ducento.agnelliquatroccntoi6<: le caureti per li pecca ti di tutti quelli di ifrael duodieci ft condo il numero dile tribù di ifraeh Et flette ro ifacerdoti òCileuiti hauendo le (iole perle tribù fopra tutte le opere della Cà(3.di dio de ifrael fecondo lo libro diMoyfe &li portieri per ciafcuna porta.Et fecero ghuoh deifraelcon quelli che etano uenuti di p regione quella pafcala quartadeci ma luna del primo mefe quando furono fancflificati ifacerdoti & ileuiti tutti ifi/ gliuoli che furono in pregione non furono mfieme fandificatnEt faci incorono la pafea tutti ifigliuoli della pregio ma & con li fratelli tuoi Se con fede fi,Et mangiato no ifigliuolide ilraehiquali erano uenuti di pngioneitutti quelli c'he rimafero: Si non fi contammorono in tutte le abhuommatione delle giente dela terra cercando il flgnore.Et celebrorono la fefta de lazime*vu.di mangiando nel confpedo deUig nore;pero che conuerfe il confi gito del te de hafym m loro ad co fot tare le loro ma/ neale opere del tempiodldiodeifraeh Etdoppo quello regnando Artaxerfere di Perfuando Eidra figliuolo di Azaria figliuolo di Helcbia: figliuolo di Salome: figliuolo di Saddudi: figliuolo di Achitobs figliuolo di Amen: figliuolo di Azael; figliuolodi BocceifialiuolodiAbifaeifigiiuolo di Fmeesifigliuolo diEierzaroir igli uolo di Aaron primo facerdote,Queflo Efdra uennediBabyloma elTendo fenuano Si ingemofo nella kggie di Moyfeil aquale fu data dal fignore idio de ifrael di di re et di fare:Si diede alni il re gloria pero che in lui auea trouato gratta mogm dig mtade:Si defideno nel confpedofuoiet uenero iniieme con lui de ihgliuoli dilrael etdifacerdotiet Dui tue t facri càtondel tempioiethoftiaruet ferui del tempio di Hierufalem. «fi* 111 D "Tifi 'Tr E1 feptimo anno regnando Artaxerfere nel quinto meferqueflo danno I feptimo del regno lulciendo di Babylonta nel nouilunio del quinto mefe I ^^1 uenero m Hietufalem fecondo icomandamenti di colui per impetrare la pfofpenta del fuo camino da elio fignore.In queftecofe Efdra aue grande confide rarie n cbel non fi pretermitefle alcuna cofa de quelle che fono fenpte nellaleggic del fignore et comandamenti fuoiietamaeflraua tutto ifraelmogm giufticiattiu/ dicio! Et uenendo li cancelien iquali fenueua le fenpturede Artaxerfe re diedero ad Efdra (ace,dote ecdoflote della leggie del fignore lofccipto loquale era portada da Artaxerfe re deio quale lo exempio e quiui flotto icnpto» X X. E Artaxerfe ad Efdra flacerdote et dodore dela leggte delltignore Salute Indicando io efier piu bumano et anco petit benefica comandai aqueli A ^ iquali fono della giente et f acerdoti et leuitiiiquali fono nel mio regno: che deu^erano de fua fpontaneauolontadedeuenire teco in Hierufalem.Scalca mdonquedefideranodeuemre teco conuengino et uadmo come aepiaciuto adme et con fette mei amici configlieràaccio che mfitmo quelle cofe le quale fono fecon do tinto giudaico et fecondo quello di Hietufalem obferuàdo ficomee fcriptonei la leggie del fignore et porlino donial flgnore de ifraeluquah io promifi per uoto et li amici di Hierufalem:et lariento etloro che fera trouato m la regione di Baoy/ Ionia al flgnore m Hierufalemcon quello che e flato donato per quella giente nei tempio del loro flgnore*,loquale e m Hiernfalemjaccio che fi ricolga que o oro , quefto anento:ec per liton;etper li monton:;et p li agnelli;et caprett1 etp que e s ► cofe che Tono loro nccefTaa'eiaccio che Faccino facrificib al Fi'gfìore Copra Io altare del Cigno re lorotloqual e in Hierufalétet tutte laltrecoCe che Cara biCognio alope, radei tempio del tuo idio darai dello regale gazophilacio cioè del luocho doue Ci tieni il theCoro delrc:]uando tu uorai conlituoi fratelli Care alcunacoCa doro ouet dariento fecondo la tuauolonta. Et io ueramente Artaxerfe reo comandato alli guardiani del theCoro di Syria & Phemce che tutto quello che fermerà ECdra Cacer/ dote&dodore della leggie del CignorediligenfementeCia loro dato perfino alla lumina di cento talenti danentoìfie ftmelmétede lotojperfino ad cento monadi fru mentore di mno amfore cento:5^ de tutte le altre cole acadeno fiali dato fanza taxa Clone de alcuna quantita:&: faaffino adto tuttelecofelecondo lalua leggici accio cheforfinonlefacendo uemlTe lira dedio nel regno del re et deli fuoifighuoihAuoi ueiamente lediceSi fi comanda che acuta lifaceidoti &lleuitii&: facn canton&iter ui del tempioi&Icancelieri dequtfto tempio no fi ponga alcuno tributo: ne alcuno graue comandamento li fate; ne habt alcuno au&onta di contraditli in alcuna ccfa ne farli alcuna molefl:iatMa tuEfdiaconQitui igiudicii&fcóftttui igiudiciarbi tri m tuta Syria & Phemcc: òc amaeflra tutti quelli che anno cpgnoiciuto la legie didioiacdo che tutti quelli che aura preterito la legte Ciano diligentemente puniti oi er per morte ouer per ciuciati ouei conclemnati in peccunia;ouer mandati inex ilio .C XXL -yr^ T dille EfTdra canee lieti. Benedico hail fignoredipadnnoftrii loquale L diede quefìa uoionta nel cuore di redi clanhcare la cafafuaila qual eia Hieru{alem:& hononficoe me nelconipedio del re:.^ de i luoi conf gli Jl___J eri & amici &: nefriti di rofato^Etio fono ratto forte di animo fecundoìo adiutorio del mio fignoreidioià: congregai glihiiomini de frraebaccioche uenefTe ro meco.Et quefri fono li piepofm fecondo le fue pame:X h particulin loioprni/ cipauiliqualiuenero meco di Baby Ionia nel regno di Artaxerfe, Di figlluolidi Pba res Gerionio.Di figliuoli di Stemaruth:Amerus:di figliuoli di DauidiAdus Egli/ nolo di Seceha Di figliuoli diPhares Zacharia&cou lui tomo huomi ni cento ci quanta,Di Eghuoli di Moabilione dudtorejZan Scconlui huomini ducenro cm* quanta*Di figliuoli di Xatbeies:lcconia:2ereeli:Sccon lui huomim ducentocin quanta.Di figliuoli di Solamaafra di Gotholia 5e con luih uomi iettanta.Di figli/ noli di SapbaciaiXana'.Micheli et con lui huonn ni ottanta.Difigliuoli di Job: Ab dia.iereh & con luihuommi ducento duodiecnDi figlmolidi Banaia: Salimotb figli uolo di loia phiafii ton luihuommi cento fei anta.Dt figliuoli di BeerZacha riarhebaóCconlui buomini duce toodo.Di figliuoli diAfatnio.Channes di Acha, uà & con lui 1 Ucn irn ducente diete,Di EgliuolidiAdomci ultimo aquefri;&que fa ,ono h nomi loto,Elipbalam figliuolo di lebal: 3C Semeas er con lui buomini fet tanta,i tcegrego loto albume loqulae Cchiama Ibia Oc Metbati, Et fumo tnque Ilo li oro tie di; et reconubbi loroiet di figliuoli difaccrdoti et di Jeuiti non trouai in quei luogo et madai ad Eleazaro: & Eecelomtet Mafmà;et Molobam;et Ematà e t Sa me a : e t io n b u m : N a t ban ; et Ennaganret Zachaiia: et Mofolamium dado ri loro et pentuEt difli loro che uenifleroad Ludeumiloqualera apro illuocho del gazopl ilario,Etccmandai loto chedicefre al ìddeottaluuoi fratelli et aqudii che eiar e ga^ophilacioìche mandafero anoi li facerdoti li quali facrihcauano nela ca a ce no no ignote idio. Et aduflero ad noi fecondo la potente mano del noftro mio huommi periti di figliuoli di Mooliufigliuoli di Lem:figliuoli difradiSebea, nr.etlifigliuolitet li fratelli liquah era,xvui,Abifà et Amifrideifiglmoli di fra Imo li del Chananeo et loro figliuoli huomiunxx,Etdequelhche feruiuano neltempio liquali diede L auid etefiipriapi aloperationtde quelli che fetuiuano ailemtirel tempio ducento’xxdinpnu deli quah fono poftunfenptura etfeauoto m quel /m luogo di iciunare con li giomm'nelcófpe&o del fignoreiaccio che noi aueiTemo daini buono e prcfpero camino & tutti quelli che erano con noi:8«: li figl iuoli &. le peccore per cagione delle inftdie Jo mi uergognai adomandare al re pedoni & canali eri nella noftra compagniaperdefenfionecontro adlinoftri aduerrarli* Peto cbe aueuamo detto al te che la mrtu del fignore fara con quelli :Ii quali el cercano in tu te le fue opere, ,C, XXI L Me"'' T unaltra uolta pregamo lo noftro fignore idio fecondo quello loquale trouamopropicio:6<: fiamo fati potenti per lo uotonoftio aldionoltro A v Etfeparai dellaplebe dodiecehuomim aiiprepofiti & ali facerdotii&Sey debia: & Afamia &con loro diloro fratelli diecehiiomini^Etpefai aloro lauento 8C loto &ii uafi facerdotali della cafadel fignore idio noftro li quali auea donato lire &li fuoi configlieli & li principi & tutto ifrael;d:doppo che lebbi peftati diedi cé/ tocmquanta talenti danentoià: uafi danento dipelo dicento talentn&doro talen ti cento:Sd di uafi doro fette uolteuintn&mft dirameet dj buono rame fplendéte duodieci.et relucea ad modo de oro,Et diffi loro.Et uoi feti Candì al Tignerei et li uaii fono fandnetioro et lanento eftato proferto per uoto alfignore idio deli pa/ drt uoftri.Vigilate et cuftodite perfino che uoi diati ali prepoftti della plebe etalli laccrdoti etleuitt et ali prmcipidelle cittadifraelinHierufalemnella cameradelia cafadel noftro idio. Et quelli che tolfeto quelle co fe facerdoti etleuitncioeloto et lanento et li uafi iquah es anoinHiemfalem le portotononel tempio didio. Et li partitTimo dal fiume Thia a dodiecidi del primo mefe perfino ebeintramo mHie rufalem, XXIII* Tefìendo uenutoil terzo dire) quarto di loro et lanentopefato fu por < tato nella cafa del noftro fignore idio et fu dato a Marimotb figliuolo di lori facerdote et con lui era Eieazar figliuolo di Phmees: et eracon lo roTotabdus figliuolo di lefutetMedusiet Banni figliuolo de uno leuita:anume/ ro et ad pelo ogni cofa etlufcnptoil pefo lorom quella medeiima bora.Et quelli che uenero che erano ftati pregioni ofternrono facnficio al fignore de ifrael: thori ♦xu.per tutto ifrael: montoni Jxxxvi agnelli.IxxinBecchi per lo peccato.xu etp la fallite uacche.xii.ogni cofa in famficio del fignoreJEt relerfeno icomandaméti del re ali regali difpenfaton et ah ufficiali fottoil redi Code fyriei et di Pheniceiet bonorificarono lagiente et il tempio del lignote» *C. X X 1111, le T terminate quelle cofe uenero ad meiprepofiti dicendo»Non fegregaro I—^ no la generation de ifraehet li principi et li facerdoti et hleuitnet legien Jg___^ te foreftiere et le natione delle terre le immondicie fue dall Chananeu et 2erhen ctPberezeitelebufei etMoabifi:et Egpptmet IdumenPero che fono con lundi con le loro fighuoluet loro et li fuoi figliuoli: et e melcolato il feme laudo con le giente foreftien della terra; et li prep otiti et li magi ftrati erano pattiapidi quella iniquità dal principio delfuo regimo,Et fubito uditoquefto fpezailemie uè, ftimenta et la facra tumcaiet lacerandomi icapdidelcapoe delabarbadolenteet rn bulato fedituEtuenero ad me tum quelli che erano edmofi nela parola del Ugno/ reidio deifrael piagnendo io fopra quellamiquitade,Et fedeua trillo et tnbulato perfino al (acrificio uefptino.Et leuandomi leiuno bauendo le ueftimenta ftracia te;et la facra tunica mgienocbiandomi et leuando le manealfignore diceua.Signo re confuiToetuergognato fon dinanzi ala faccia tua.Pero che li peccati nofìri (ono mulriphcati fopra li capi noftn et le noftreimquitade fono eleuate perfino al eie» lo:per chedali tempi deli padnnoftn lìamo m grandepeccato perfino aquefto di. Et per li peccati noftn et de lipadri noftri fiamo dati con li noftn fratelli et con h noftti facerdoti et con li re della terraUncoltello'.etinfemitu;et in rubamenro co grande confufione perfino aquefto di .Et bora quanto e che noi babiamo colecuta la mifmcordia date fignore idiofPnegote fignore lardaci radtceset nome nel ìuo/ cho della tua fandtificatione* Difcuopn illuminate noftro nella cafa del noftroh’g noce idio daci anoi el muete nel tempo della noftra feruitu.Et quando noifcruiua mo non fumo abandonati dal fignore idio noftro:ma confiitui noi in gratiaponé do anoi li re deli Perfi adarci icibi per lo uiuere noftro: et clanficare il tempio del noftro fignore idioiet edificare li luogi deferti de Syon et dare anoi ftabih'tade in Giudea & in Hierufalem.Et bora che diremo noi lignote hauédo queftecofeiNoi fiamo ftati tranfgrefforideli comandamenti tuoi liqualt tu deftì nelle mane delii ferui tuoi propheti dicendo ♦ Pero che la terra nella quale feti intratt perpofeder' la per uoftra heredita.quefta terra ecormpta con moke immondtcìe deh foriftieri delle terre et delle loro brutture tutta lanno rempiuta* Et bora le uoftre figliuole non le date ali loro figlmoli:et le loro figliuole nonie togliete per li uoftri figliuo h:et non cercate per alcuno tempo di hauere pace con lorojacciocheperquefto ue faciate forti e t riebi et mangiate le optime cofe della terra’.et difttibuate laheredi ta alinoftn figliuoli perfino al feculo.Etquellecofecbecuduengono tutte lono per li noftri grandi peccati et perle opere noftre maligne «Et ai dato anoi tale radi ce et unaltta Hata fumo tornati atrapaffarelituoi comandamenti che noi fi milco laflemo ala immondicia delegiente foriftiere de queftaterra«Non ti turbaiaku ftg nere contro ad noi: fiche tu ci perdi: et perfino no nei rimangi radice di noi et il no menoftroiSignoredio de ifrael tu fei uerace* El eie nmafto la radice perfino aldi doggie.Ecco noi iiamo nelconl ped:o tuo nele noftre iniquitade.Pero chenon eam cora aftare dinanzi aqueftecofe, Etconciofiacolacbe adorando Efdra Òi piagnien/ do fi confeftafte gittate m terra dinanzi al tempio:firauno dinanzi alui una grande moltitudine diquelli di Hierufalcm tra buomint? b-mme:et giouam & fanciule+Et eragràdepiato i quella moltitudine«Etchiamando lechonia:leeu di figliuoli de Ifrael: Sidifte ad Efdra* Noi abiamo peccato nel fignore: pero che abiamo colo caro in matrimonio con noi le donne foriftiere delle giente delle terre et bora e cofi fopra tutto ifi'aeLIn quello dunque fia la regione del giurare al fignore di cacc lare tutte le noftre mogli ere che fono delegiente foreftiere confuti loro figltuohhSico mee ate ftatuito dall noftri magion fecondo la legiedelfignoreìlieuau lu& parla Pero che ate fapertiene quella caufa:&noi fiamo teco fa quella cola uminiente*Et leuatofifu Efdra protefto ali principi deli facerdotufii ad li leu iti: & ad tutto ifrael difare lecondo tutte quelle cofe e gmrorono.Et leuàdofi Tufo Efdra dalla faccia del portico del tempio fenando alla cala di lonatba figliuolo di NaioiiSc quiui alber gato non mangio panenebibe acqua fopra la iniqmtadellamoltÌ£udme*Etdoppo quello fu nunciato per tutta la Giudea & m Hierufalem a tutti quelli che erano congregati in Hierufalem: xquali erano uenuti di prigioneebe tutti quelli che pet fino a duo ouer tre di non ueranno fecondo il gmdiao di giudici conftituticbe li fi ano toltele fuefacultadet&lui lia cacciato dalla moltitudine di olii che uenero di pregione .Et congregolfi tutti hquali erano dela tribù di Giuda et di Bemamin per fpacio di tre di m Hierufalem quello e il mefe uiceftimo nono. Et fedete tutta la mo lutudme nella piaza del temp io tutti pieni di paura per che era lonuerno. *C XXV w ^ T elfendo tutto ilpopulo congregato nellapiazadel tempio: leuofi fu L Efdra et difte loro. Voi auete fatto iniquamente tollendo per moglie le dóne loreftiereetaueti adgiunto quello peccato fopra li pecca ti deliraci 1 y Erbora date laude emagnificcnciaalfignoreidiodipadn noftri: Se fatte la lua uolontade et paratoie dalle giente della terrai dalle moglie foreftiere. Et chiamo tutta la moltitudine &: difiero con grande ucce.Come tu ae detto co fi noi faremo.Ma per che lamokitudme egrande:&:e iltempo del uerno ^ nò potiamo (lare fsnsa fubfidio:& anco quella non e opera dalla quale fi potramo T uno ouer duo di expedire: diano li prepolifi della moltitudine & tuttiquelli chehabitano con noi & tutti quelli che hanno appofe moglie forellierc compari dinanzi ai Tacer dote & dinanzi ai ludici nel tempo per loro datuto perfino a tanto chcl fia tolta Iiradidio da noi per quedacofa.Etlonatba figliuolo di Ezelii&: Ozia thecantolfe ro queda caufa;&Boforamus}&Lems;&; Salatheo ifiemeconloro termino queda cauia.Et nmafeno contenti tutti quelli che erano tornati dipregione focondotu/ tequede cofeordmateT&elede loro Efdra facerdote buominipnncipi grandi delle loro parte per li nomi loro, .C* XXVI. f fedetero infieme nel nouilunio del decimo mefe ad examinarc queda 1—4 caiifa .Et fu determinato deglibuommiiquali auca mogliere forediere p | fino alla luna nuoua del primo mefe: 8C furono trouati di facerdotiper *■' mixti iquali aueano mogliere forediere. Di figliuoli dilefu: ifigliuoli di lefedechr & deli Tuoi frate 111.Mafeas;&: Elie2;ero:3<:Ioribus:6<: Ioadeus.Et firmalo no le mane checaccerebbonolefucmogliei& facnficberebono uno montone per impetrare uemaperla fuaignorantia.Et de figliuoli diSemerr.MefTeast&Effes: & Ieeheletb:Azaria.Et di figliuoli di P ho far c : Liomafias ; Afm actus & Nat ha naeelu fio:Ieddus:d.' Talas.Et dileum Iob%abdus4&Semeisi&Cobus:S<: Calitasi& Sadrey as:&:Coluasi5(: Ehones.Etdeh fa cri cantori :Eliafib: Zatturus.Et degli portieri J Sallumus:8«: Tolbanes.Etde Ifrael di figliuoli di Foroofi: Premias: & It bdias: &: Melchiaf.&: Micbeluf;& Eleazaro: óiGemmebiai&Bannia, Erdi figliuoli di loia/ mannTbamaf:& Zacbariatlerzelif:8<: Iobdmfi6<: ErimotbietEliaf. Deifigliuoli di ZotoinrEliadaf ^ EhafumufjetEtbiaxt Barimotbxt y^abdisxt Tebedia.Et di figliuoli di Bebe ;ioannes:et Alnanias:et Zabdia:et Emetis Et di figliuoli di Bini Clamusiet Malacbus:et Iedd®ètIafub:etAfabus:et lenmoth.Et di figliuoli di Addm:Naatus:&Moofia:etCaleurus:et Manas:etBafeas:et Matbathia:etBefebel et Bonnus:et ManalTes.Etdi figliuoli di MiaeiNoniasiet Apheasjet MeTchia:et Se meas:Symon:Beniamm:et Malchustet Marras.Etdifigliuoli di Afom Carianeus Matbatbiaiet Bannus:et Eliaphalatret Mana(Tes:et Semei.Etdi figliuoli di Bini leremiaret Moodiaret Abramusret lohebetBaneasietPelia:etIona:2t Marimoth et Eliafibret MatbaneoietEliafis:etOrifas:et Diclus:et Samedmsi et Samebns: et lofephus.Et di figliuoli diNobei:Idelus:etMathathca e Zabaduset Zecbeda SedmiVet lefuùetBanea^Tuttiqueftì tolfero mogliere delaltrm giente ali figliuoli difracl prohibitext diedero loro licentia con li Tuoi figliuoli. Ethabittarono ifa/ cerdoti etileuiti;et quelli che erano de Ifrael in Hierufalem:etin tutta una regio/ ne nello nouilunio del mefeleptimo» «C. XXVII, 'TP T erano ifigliuoli de ifrael nelle fuehabitatione.Et congregofie tuttala moltitudine infiemenella piaza la qual e dalla parte de lenente della I y potta facraicr di fiero ad Efdra pontifice et dolore che! tollefie la leggio di Moyfe iaqual fu daradal fgnore idio difrael.Et porto Efdra ponteficea tutta la loro moltitudine dalhuomo infino ala d<5na:et atutti ifacerdoti che udiffero lalcgie nello nomluniodel mefe feptimo.Etpiagneanek piaza laquale dmanzialaporta facradcl tempio dal principio del di perfino aluefpro dinanzi glibuomem etle donne. Et tutti iflanano attenti ala leggie.Et flètè Efdra faccrdote:et lepore della leggio foprauna Tedia de legmo*.Iaqual era fabneata per queftoiet ftetero appo lui Ivlathathia:etSamus:Anania:Azaria:Vria:Ezechta:Balfamus dala parte dextrarct dala finifira'.PhaldeotMifaehMalacbiatAbufihac.Sabus.Nabadia.etZacharia^Et p iglio Efdra illibro dinàzi atuta lamoltimeline et fopraflaua a tutti con gloria dina zi atutti.Etdoppo ebe ebbe finita et expofita la leggie tutti fi leuorono ritti.Et be neddTeEfdrail fignore idioaltiffimo dio de li exerati ommpotente, Et refpuofe 9 tutto ilpopulo Amen.Et eleuatele mane in alto chinati in te tra adorarono ilfigno te lefus etBanaeus,ct Sarabia.etladmus.et Accubus.etSabbatbeuf.et Calitei'.et Zacharia.et loraduf.et Anania.etFiabancuitiiqualLinfegniauano la Icgte didio & nella moltitudine leggiea la Icggie del fignorer&tutti quelli che udmano la lec tione antiponealoro. Et difTe Adtaratef ad Efdta pontefice &: ledere & ai leuiti li quali amaefttauano la moltitudine dicendo .Quello di c fando alfignore,Et tutti piagnea udédo la leggie.Et dìffe Efdra.Partiti che faretumangiate de tute le cole gralletet beuete de tutte le cofe dolce:6(: mandatine aquelli che nò hanno.Pero che quello e uno di di fandi delfignore:e non Hate trilli# Lo lignore ui clanfichera. Et li leuitinunciauano inpubhco atutti dicendo.Quello die fando;nonuogliate (lare trilli: ma Hate di buona uogiia. Et andarono tutti amanicbarc 6c ad bere Se afare conuiti:&dare doni aquelli chenon haueuanoUccio che potelferomangiare Magnificamente furono tuttialegrati delle parole dequaleaueano udite:& con gre garonfi tutti mHierufalem a celebrare quella Icticia (econdo il teHamento del iig nore idio delfrael. Qui comincia il prologo de fando Hieronymo fopralo libro di Tobia* jS' ^ Romatio&: Eliodoro uefeoui.Hieronymo ptefbitero Salute. Molto £ c mi marauiglio de la inflantia dela dimàda uollra.Pero che uoi medi I mandate che io ui traduchi in latino uno libro fenpto i lingua Caldea % cioè illibro di Tobiadoquale gliHebrei anno rimofo del numero delle diuine fenoture 8C alo pollo fra quelle fcripture le quale loro nomina notctriwrpct9ci, cioè fcripture fande. Io o fatiffatto al uoftro delideriotma nò p» mio (ludiOiNoi fiamo afai riprefi dall dodori Hebrei*& ci mp top erano che noi tri feriamo queflo libro in latino facendo contra la loro blblia &C li loro inllituti appio uati.Ma io con quella diligentia che o p otuto deliberai deferuirue iudicando cfler meglio defpiacercalo mdicio di pbarilei che defpiacere ale peticione uodre. Et _p che la lingua Caldea e uicina ala Hebrea trouai uno peritiffimo m ciafcuna di que (le lingue & pigliai la faticba diuno di chiamato uno notaio tuto quello che col lui me diceua in Hebreorio tradulfi in lingua latina.La merce di quella opera io la attnbmroaleuollre orationeiquandoio auero mtefo auer fatiffatto aquello fete dignati dicomandarmi. COMINCIALO LIBRO DI TOBIA, .C L )bia fue della rribu & dela citta de Neptalimtlaquale citta e nel de parti fuperiore di Galilea fopra Naafon doppo lauiacheuac id occidente.Et ae dallato manche la citta di Sephet.Quello To 5ia effendo prefo nel tempo di Salmanafar rediglialfyru aduegy xia cbegli folle pregionc non abandonopero la uiadella uentade pero che ao chegli potea bauere dimdea continuamente co iprc •gionichetano della fua tribù adguifa di fratelli,Et aduegnia dio TeglTFolìe^piuPgiouane di tutti nella tribù di Neptalmi neuna cofa fece Cleome fanciullo nella fua operatione. Et conciofolTe coffa che finalmente andafforo tutti ad adorare uitelli delloroiiquali fece leroboam re difraeh egli Tobia Colo fugia la loro compagnia'.et andauain Hierufalem al tempio didioiòiiui adoraua ilfignore idio difrael .Et offcriua fidelmente tutte le pnmitic et decime fuoc fi che! terzo anno daua adgliauenticù et aperegrini tutta la decima de tutte quelle cofe. Et le fomigliante effendo egliancbora fanciulloobferuaua fecondo lalegie didio.Et qui do egli fu fatto buomo prefe moglie della fchiatta fua laquale moglie auca nome Anna: et ella gcneroe uno figliuolo alqualepuofe il nome l uo,Et infmo chegli era Wh fancìullo figlinfigmo temere idi o: et guardar fé da ogni peccato. Adunque quando mteruenne chegh fu menato in pregione infieme con lamoghcet col fialtuolo.et con tutta la fua icbiattanella citta de Ninmueret tutti glialtri mangiauano di cibi dep agami egli guardo lanima fua; et mai' non fi corroppe ad magiare le loro urna de.Perciò chcgli fi ricordoedidio con tutto il fuo cuore figlie diede idio gratta nel fuoconfpedo del re SalmanaianSc diede il re allui libcrtade dandare douuqj e?li uoleffe:^ diedegli arbitrio di fare ao che glie piaceffe. Adonque andaua Tobia ui/ iitando tutti quelli chetano in prigione,ht daualoro admaieftramentidi falute. Onde effendo egli uenuto nella citta diRages nella regione di Medij&ueggiendo uno gentile huomo della tua fchiat{a:ilqualehauca nome Gabello eflere in grande neceiiita mfiemecon grande compagnia di fua genteifiglie prerto ,x, talenti dati entouquali hauea reciuuti Tobia da! re quando il uolfe honorare; rpmefe Gabello de rendergliele: & feaegliene unafcnptadi fuamano.Et doppo molto tempoef fendo mortoli reSalm.anafar:®nando ilfuo figliuolo Smecanbper Imalquale banca in odio figliuoli difraehTobia andana per tuttala fuafchiatta: & confola/ uaglt & diuidmagluSi diuidea il fuo hauere adciafchedimo ddoro fecondo cbegli' poteaJEgli nutriebauagliafiamatua: reuiftma ignuduói folicitamtnte feppelliua tmorti.Et quando Seuecarib fu tornato fuggiendo di giudea perla piaga chegli auea fattaipero chegli rauca bieftemato fece uccidere congrande ira molti di figli/ gliuoli diftaeliallora Ionia feppeliua imorti corpi loro«Ma quàdo ciò fu doto al relcomando chegli foiìemorto 6C tolfeghetutto il fuo hauere,Ma Tobia ignudo fi fuggi colla moglie 6d col figliuolo fuo bt liete nafcofoiperocbe molti lui amaua no*Madoppo,xlv,dieilrefu morto da fuoi figliuoli: Tobia fi torno ad cafà fua; 6c tutto ao chegli aueaperdutoghe fu renduto, »C. 11. TST'V Oppo queftecofe eflendo lafefta didio:8t fobia auédo appariebiato uno 1 grande difnare in cafa fua; dihe al fuo figliuolo» Vae &: menaalqu nti huommi della nofìratribù;iquali temano idioiaccio che mangino conef fo nofEteffendo ito & tornato noncioalpadre dicendo, Vno di figliuoli de Ifrael fiencllapia^a morto.Onde egli fe moffetoflodel fuo luogo lafciando ilconuito; Se digiuno per ueane al corpo & togliendolo celiacamente ilportoe adcafafua; acaoche quando il fole folle tramontatoli fepeliffe.Etdapoicbegli ebbe nafeofo il corpo: maniche e del pane con pianto & con tremore tacordandofi de quello fer mone cbeiclio anca detto per bocca damos propbeta.Idi delle uoftre felle fi ccnuer tiranno m lamento & in pianto,Et quando il fole fu tramontato;^ egli ando;6<: fe pelulo,Onde tuttiifuoi parenti damici fi lo reprendeano &diceano,Tu fufìicon/ aamnato ad effer morto per quellacagione:5d a pena ifcampafli dalla morte; &an cora tu fepellifa imottifMa fobia temendo idiopiucbel re:toglieaicorpi morti; SCnafcondeuagli in cafa fua;&poi dimena no degli feppelliua» Onde egliaduene ebeeffendouno di Tobia affatichato per cagione delle Leppolture fi tomo ad cafa fua :SC gito fi alato aduna panete &adot métoffu Et fopragliochnfuoi ficadeduno nido lo flcrcho delia rondine cbaldo:onde egli perquefto diuenne ciecho,Veramé teidio permefechequefla tcmptatione ueneffead lui; accio cbello deffeexempio di pacientia ad quelli che doueano uemrc doppo lui.Sicome fu delfando lob.Et ad uegniadio cbeinfino dalafua fanciullezza baueffe temuto idio&: obferuati ifuoi comandamenti egli inpertanto non fi contrifloe centra idiop la piaga dela cecità de laquale ghera uenuta.Ma cóflàte iftete nel timore didio rédédo elio gratta adio tutto il tempo della uitafuatEtfLComeitereperedendo affalliuano Iob:cofi iparen tl ^ E11 amea di Tobia riprendeano & faceano beffe della ulta fua dicendo,Doue la tua fperanzaper laquale tu faccui facrificu 3C fepolture^ Ma Tobtagli reprendea cucendo* Non parlate cofìh pero che noi fiamo figliuoli di SanclnEt efpedt.amo IOBIA quella uita la quale dataidio ad colloro che non mutauand mai la loto fede dall ui. fct la fua moglie Anna continuamente fandaua ad faticando di fuon.Et della fati cha dele fue mani quello guadagni© et cibo che potea adquiftare rechaua allui.On de aduenechelaarechoe unochaurcto ad cafa^Et quàdo Tobia fenti beliate il ebau r ’-tto fi dii'e.Guardate cheglinon fia inuolato rendetelo ad cui egli eimpercio che none licito ai noi mangiare o receeeuere alcuna cofa di furto* Ad quelle cofe la mo glie adirata refpnofeiFvianifafhmente latuafperan^a efaéìauana.Et le tue lerao/ fine hora fe ueggonot 6.' iti quello modo Si per altre parole figli temproperaua* .C IIL -wr—^ T ahora Tobia incomincio ad fufpirare:& incomincio ad pregareadio co l* lacrime diccndo.O fignore idio tu fe gmfto:& tutti ituoi giudicii fono gmfti.Et tuttele tueuie fono mifericordta:6t.’ uentai&giudicio.Et ora M. v fignore mio ricordati di me:&: nò prendere uendetta di ma peccati Si nò ti ricordare de mei fallirne dequelli del mio padre:& della mia madre;certo per che noi non obedim o ai tuoi comandamenti:perao fiamo dati indlfhonorei& m pregi one:& in mortc jSdin fabole:et muitupeno ad tuttele natione tra lequali tu ctai dlfperfi.lt hora lignote mio grandi fono ituoi giudici! um perciò che non ci porta mo fe ondo ituoi com andamentinon feciemo giuftamente dmazi date.Et bora fignore freon o li tuauolonta adopera meco & comanda che! mio fpirito fia reco mito in pace:pero cheglie meglio di morire che muere.In quello medefimo di ad uene cheSarra figliuola di Raguel nela citta di Meditudi dauna fua ferua uno rem piopci amento dicendole ficomeelle eftata maritata ad fette manti; et tutti fette gltauea morti uno demonio chiamato Afmodeocofi tolto come ferranno corichati conelio leu Onde ifcufandofi la fanciulla tep refe li ferua afpramen te dicendo; che ao non era fua colpa.Et ella refpuofe dicendo* Getto di te non uedimo figliuolo ne figliuola fopra terra.O ucciditrice di tuoi maritùOr uoi me tu uccidere come tu ae fatto a fette tuoi maritifOnde Sarra per quello rempropero fenando nela carne radi fopra della fuacafa;&? tre dietper tre nodte nonmangio nebebe:mi ilfando t orati one continuamente pregando idio con lacrime che lei libera He da quefìo rem propcrc.Et doppo il terso di chelebbe compiuta laoratione benedicendo idio di (icO dio di noftri padri il nometuo ebenedettorpcrciochequando tu fei adì rato» tu lai mifericordia nel tempo della tribulatione perdoni ipeccati ad quelli che ti cclamano* Ad te fignore mio uuolgo io la faccia mia et adualsogliochii mei. Io tadimando lignore mio che tu mi fogli dellegamedi quello rempropetoiouer cer to lieuami di Coprala terra*Tu fai fignore mio cbio mai non deffiderai huomo Et ce guardata Emma mia netta dogm deftderio carnale; etgiamai non mi mefeoki co gli lalcmiiSt non me fece mai partefececon quelli che fono li e un Veramente io conferiti di recceuere manto col tuo umoreiet non corno diletto carnale. Cierto o io indigna di!oto:o loro non furono dtgm di mirouero che tu mai conferuata auno altro manto .Veramente lituo configlio nò enellafignonadelhuomo.Maquefto o io per Io certo & chiùqj te adorerà et la fua uita fia in beneprouata fi fera corro nato nel tuo confpedo. & fe egli Cara m tnbulatione faraliberato:et fe egli fata m corruptiene: ifara licito deuenne alla tua mifencordialimperao che tu nò ti deieòli nellenoftreperdicioniumperico chedopoi latempefìade tufaitranquilitadejet do po le lacrimeedopo ilpiantoconcedialegressa.Siail tuo nome idiodifraelbene detto ne gli ( ecolnEt i n quello tempo furono exaudite le pregiete damendue colio ro nei col petto della gloria del fommo idi o: et madato fu langiolo didio fàòio Ra phael accio cheglicurafleamendue le orationi de quali furono m uno temoonelcò fpedodi didio raporutef *0 1111* ^ •" r- — •— *■ p.- w a « A » v/ W^a ■ M *• »-•* JL <*•»'»'»■■■“■ ~ — alla tua maire tutti itempi della Tua ulta. Cierto tidee ucordare quanti & quali pericoli ella aeloftemper re nel fuo uentte.Ht quando ella auetae compiuto il té/ po della fu a Ulta: tu laleppellirai allatoadme, Et in tutti idi della uita tua fa che babidio nella mente tua. Etguardiati di non confentire ali peccatili:che tu aba/ doni tcomandamenti del tuoidio.Edel tuo auete fanne hmofma.Et nonuoigerla faccia tua da alcuno pouetotpero ebe cufi fata che idio nonuolgera datela fua fa/ aa.Come tu potrai cofiTarai miTencordiolo.Setu baueraiaffae largamente darai & fetu auetai poche ctiamdio darai & di quello pocho tiftudia uolentien farne ca ntade.Impetcìochefe tuaquifterai ad te grande premio nel tempo della necefl’ita Impercio che la lemofma libera altrui da ogni peccato & dalla morte & non foileae ebe lamma ne uada nelle tenebre. La lemofma fatta farra grande figurtade dinanzi al fommo idio ad tutti quelli chela fanno con buono cuore.Figliuolo mio fa che tu tiaftengada ogni uttio carnalet&non foflenere di uolere fapete quello cbeeui/ tiofo peccato fe non colla tua moglie.Et già mai non lafciare fignoregiare la fup» bia nel tuo lino nele tuceparoie.Perciò che in Icifjeinitio dogm'perditione.Et in contancnte renderai il fuo mento ad qualùque ti farra alcuno lanario. Et al tutto la mercede del mercicnaio nonremanga teco.Etnó farai ad altrui qucllochetu no uuogli che Ea fatto ad te.Et mangiai! tuo panecongUaffa nati: & cogli bifignofi d; lecuopmpoucri colle tue ueflimt'nta:&: ordina il tuo panerócil tuo umo foptale iepolture dclgiuflo;& non mangiare ne bete di quello colli peccatori .Etfempre adimanda il tuo configbo dal fauio.In ogni tempo L enedici idio.acao chiali diri/ 21 le tue uie.Et tucti gli tur configli fa chepeifidmo m lui. Ancora ti manirefto fi/ ghuolo mio cbio diedi quando tu enfancmilo ,x.talenti danento aGabeloin Ra gts citta di Medi. Et io noe la fenp tura de fua mano,Et pero figliuolo ingegnati co/ rne tupofli andarealluii&r ceuere illopranominato pifj da tento &L rendiglila fenptura fua.Non tifbigotire figliuolo mioicierto noi facciamo pouera mta.Ma noi aueremo molti beni fenoi temeremo idio;& fecipartinmo da ogni pcccatoì d faremo bene. »C. V* Lborarefpuofe al fuo padre dille. O padre mio io farro ciò che tu mai comandatoimacome racquiffero io quella pccumai'Io non foe collui & egli nomi conoide ne io lui.Che Tignale glidaro lolPoi c hio nó fo pure la uia onde io uada allui.Albora ilpadre luo fili nfpuofe; & dille, lo oe appo mila fenptadt fua manoilaquale poi cbcgliele auetai moftrata incontanéte lati renderà. Ma uahora&cercha per; uno huomo fidelecbe uenga reco pagidolo tu della luafaticba. Accio cbeinfinachiouiuo tulacquifti. Alhota edenio ufatto fuori l obia trouo uno giouenechiaroul quale era alzato & quafi apparecbiatoad caminare:&non fapiendo Tobia ebegh fofìelangiolo didio fuifaluto:& dille.On defetuo buono huomo Et egli refpuofe. Di figliuolidifrael, EtTobngli difie. Sai tuia uia la quale ua nella regione di Medb Et egli refpuofe & dille. Di fi Si tutti quelli maggi ifpefo oe chaminatoi&fi fono flato con Gabello uodro fratello che dimora m Ragcs cittadi di Medi laquale e pofta nel monte di Egbathams.Al quale dille Tobia De io ti piiegocbetu mafpecti uno poebo infmocbio lo dica al mio padre.Et albera inno Tobia al fuo padrc:3<: naroli tutte quelle cofe.Sopra le emarauegLandofi ilpadre:il pregoe cbel meniffe aliai .Et intrato lo fila figli. Sempre abi tu allegrezza.Et Tobia diffe. Quale allegrezza p°do io bautte cbio feggio i tenebte:6i nó ueggio illumedel ciekPAlqualecldre elgiouane * Sia danimo forte che tomamente farai liberato dadio.Et Tobia diffe* Or potrai tu menare il mio figlinolo a Gabello in Rages citade di Medi^Et quàdo tu (ara i tot nato io tene renderò latua mercede,Et langelo diiTc.Io il menerò & remenero fano & faluo .Alquale diffe Tobia,Io tip ri ego che tu me diche di quale cafa tu fé & dt quale fchiatta. Al quale diffe langelo Rapbaele, De Adimanditu lageneratione del meraenaio ouer il mercenario cheuada conio tuo figliuoloiMa per non fatti peni foforfappi chio fono Alzana figliuolo del grande Anania,Et fobia gli reipuole. Tu fee de grande fcbiattatma io ti prego che non ta ditùper che io abbia uoluto iW pere & cono feti e la tua natione.Etlangiolodiffe.Io menerò fano lituo figliuolo; 5/ fano lo remeneroe.Et Tobia dtiTe»Bene andati uoi & fi a idio nel u offro maggio; &lan^iolo fuo uacópagni. Albera poiché tutte lecofe furono apparechiate che rano da portare per la uiaiTobia prele connato dar uo padre U, dalla fua madre hL andarono amenduemfiemeiEtquàdo loro furono andatulamadre incomincio ad piagnere & adire, Acitu tolto ilbaflone&el [oflcgniodela noftra uechiezza et parte dolo da noi Sdallo mandato altroue.Idio uoleffecbe quella pecunia non lode mai libata :p et laquale tu lai mandato, Affai ci bafìaua la no fila pouettafichenoi lo poteuamo bene tenere per noftra richezzatpur potendo uedereil noftro figliuolo l:t Tobia oli difle,Non piagnere che!figliuolo nollro tornerà fano & faluo ad noi 6d ituoi ochii il u edera no. Impercio duo credo che langiolo didio buono la compa onera;& difporra bene ciò che fe farra intorno lm:u che con allegrezza le tornerà ad no nPer quello con forte fi nmafelamàdre Radi piagnere,Eudettechietta. ^ TP T co fi andò Tobia il cane fuoghando dietro.Et la prima giornata illete ro allato il fiume chiamato Tygris,Et ufcifuoriper lauarleifuoi piedi.Ec jL—/ ecchote uenire uno pefcie crudele per diuorarlo, Onde ega ifpauentato Tobia chiamo con grande ucce dicendo *0 fignore el maliaxi 1 e ♦ Ec langio lo glie dt fi e. Prendi le fue branche Sd tiarload te,Et egli il fecie 6d titolo m lecco :Sd il pouie cormnzo ad guizzare dinanzi a luoi piedi,Et langiolo gli dtffetapri quefio pelue; Sdnponti il cuore fuo Sd il felleSi loficatoumperciochequeftecofe fono utiiemen. te necefiaiie a mediane,Et poi che egli ebe ciò fatotegli arofti lacarnc diqllo pefcie 6d por taro nla con loro perla maflutto laltro inlallaronoraccio che bafiaiie loro f fino ebeueniffero m Ragescittadedi Medi.Aibora Tobia domando langiolo Sd di filgli Jo te prego Azzana fi afelio mio che tu me dichacheremedio haueranno que ite cofe lequale tu ae fate ferbare del pefcie.Refpuofeglie et di ile. Se tu porrai una particiella del fuo cuore fopraicarbomftl fuo fumo caccia tutti idemomio uuoglt dclhuomo:o uuogli dellafemina:fi cbepoipiu non ui torneranno,Et lo file uaie aduncere locchn doueui fuffe biancbo o cataiate e fanaranonfi. Et diffe XoDia, Oue uuogli tu che noi iftiamoTh langelo refpuo le et difTe.Qin e uno tuo parente: ilquale anome Raguel etedela tua lchiata:etae una figliuola laquale a nome Sar ra.Et nonapiu nemafchio ne femma.Seuogh lei tudee auere tato ilfuohauererec conuenne che tu la pigli per moglie.Adunque acomandala al fuo padre et datala ti per moglie,Et albera nfpuofe lobia et diffe Jo oe udito chella e fiata data ad fete inantr+et tutti fono mottuetoe udito cheldemonio ghaemorti.Ondeio temoche forfi non aduenga cofi ad me,Et temo de non mandate la uecbiesza del mio padre et della mia madre contnflieia allonfernorpero ebenò anno neuno figliuolo fino Bufolo, Albera langiolo Raphael gli diffi, intendimi cbioti dimoft raro chi fono quegli che puote fignoreggiaieal demonio,Quelli che recceuono matrimonio ita! modo che idio cacciano dalloro nellamenteloroietattendeno ad luxurute ficomc n mulo e"el cauallo che non anno entendirnento; Copra quelli tali ae potcntia il demonio.Mà quando ta laura! picfa et fata, entiato nelacafa etnela camera farai contenente per tre nodi fenza tocebarlaet non fa trai altro cbe Bare in orationecó lei.Et nella prima node poi che tu auerai aruBito Io Beato d Ipefcie fi Tara ifcacci aro il demonio- Et la feconda node nella congmntionedi Candì patriarchi laraire ci unto. Et nella terza node receuerai la benedidaone accio che ifiglmoli falut Sifan za lefione di uoi nafcano.Et pallata la terza node receuerat la poncella con timore didio pur per cagione dacqmftarefiglmolnche per diledo carnalejaccio che nel fe/ medabraam tu receuila benedidioneinli figliuoli. A , . .C.VIL LJk Dunque àdarono ad RagueltSi egli gli receuetccongràdeleticia.Et uegié ^4 V^° ^a§ue^ Tobia dlTe ad Anna fua moglie,Do come quefto giouane e forni gitante aitino confobormo.Et quàdogliebe do detto dilfe.Onde feti uoi o gioua ni nofìri fra telili Et loro difforo.Noi ftamo della fchiatta di Neptalim della pir.no niadiNimue.Et dilfeRaguei cognofccteuoiTobiamio fratello,Et loro diffono. Mai fi,Et parlando egli molto bene deluilangiolo dille ad Raguel, Tobia di cui tu domandaftì Gè padre di cofhn.Etuenne allui Raguel & con lacrime il bafcio .Et piagnendo fopra il collo fuo gli dille,Figliuolo mio tu Ile benedetto itnperciocbe tu le figliuolo di buono & optimo buomo.Et Anna fua moglie;5e Sarra la loro fi/ gliuoia ancora laciimarono,Et poiebeberotaxionato comanclo Raguel chele ucci dille uno caftrone,SC chele faceffe conuito.Et multandogli ad defenare Tobia gli difTe,Qiu no mangierò io oggi ne bero;fe tu mprima non aftermarai lamia doma da cioè cbe tu mi prometta di dare Sarra tua figliuola per moglie. Onde udendo ciò Raguel fi fpauentoe fappiendo chetaaduenuto adgitalmfette manti,Et inco/ mincioadtemerecbeadcoftui non adiuimlfeil fomigliante.Et Bando cheto & non dando al domandantealcuna refpoBadangiolo gli diiie.Nonauere paura didargli elaumperdocbcadcolìuiche teme idio fedeedarep mogliela tua hgiiuola.Etpo alcunoaltro nò la potuta auere. Albera diBe Raguel io non dubito cbe idio non abbia receuute le mie lacrime 5£ le mieoratiom nel fuo confpedo:3£ credo cbeidio uà fatto ucnire ad melacelo cbe coBei fe congiogneffe con la fua ifchiatta fecondo la legate di Moyfe.Epero nò dubitare cbio tiladarovEt prendendo la mano dritta della Tua fanciulla fi la porfe ala mano diritta diTobia dicendo.Idiodabraamudio di Ifaacbid iddio dilacob ffiaconuoi etlui ui congiunga.Etprendendo la carta fi fecero la fctiptura delmatnmomoì3<: poi fecero il conulto benedicendo idio.Et Ra guel chiamo ad fe Anna fuamoglie:& comandoglie chela apparichiafTe unaltra ca mera:&menom dentro Sarra fua figliuola:^ lacnmàdo gli diflTFa cbe tufi forte nel lanimo figliuola mia idio del cielo tidiaallegrezaper loncrefcimtnto che tu ai auuto. .C. Vili. 'w ^ T poi cbe ebbero cenato menarono dentro il giouane alici. Alora fe lìcol’ 1—4 da Tobia delfermonedellangiolo.Et traffe della fcarfella fua una parte del fegato del pefcie & puofela fopra di carboni accefi.Alhora Raphael - ■ * angelo prefe il demonio iegollo nel difetto deio Egypto di fopra. Albera Tobia conforto la poncclla:&: diffe aìlei.Leuafu Sarra Spregiamo idio oggi & do/ mane&pofdorcane.ImperciocbeiqueBe tre nodefagiugneremo.EtpaBata larer za nocle faremo nelnoBro matiimomo*Ciertonoi fumo figliuoli di iddìi Si nò G poffiamo congiognereinfieme fi corno legenti cbe non conofdono idio. Et coli fi leuarono amendue & continuamente orauano adio inlieme che delle loro fanitade Et difle Tobia,O fignoreidio de padri noBn te benedichono icieluleteirei&el ma ie:Si le fonti; ài ifiumcret tutte le creature che m loro fono. Tu ficeftì Adamo del fiore della terraiet deBigli per aiuto Eua.Et tu fai bene fignoremio chio non predo bora per moglie la forella mia per cagione di carnale diìedorma per amore di fi gliuoli;ne iquali Gabenedetto il nome tuo in fecula fecnlo^. Alhora dnie Sarra ICBlA Signore abbi aduoi mifericordù abbi anoi mifeucordia.fiche noi dui iuechiimo f fiem c ffanitade Et f torno alca cardio olii coma do Raguel aiterai faci che folle fato Ufo Ha. Et cofi fecero ilfepolcro accio che folle apparechiato fe mterucmlfe aliai ficome era mteruenuto adgliattn lepre minti iquali erano andati allei,Et quando ebbero apparcchiata lafepuiturarRaguel torno allamoglieiEt dilfe Màda una delle tue feruc: & p ongaglie mente Tele morto:accio il lotterei in nàza che fe faccia di« Onde ella ui màdoc una delle fue ancillei laquale poiché foe étrata nella camera gli trouoe amendui fani & faluitchcinleme le dormiuano Laquale tornado reditìe ouonc nouelle*OndeRaguel benedille iddio:2t lafua moglie fimilemente dicédo Noi benediciamo te o femore iddio difraehpero cìie non eie adeuenuto come noi penfauamoampercio che tu ai fatto con noi latua mifericordia:&: ai ifchacciato da noi il nimico che ci perfeguittaua;& aiauuto pietà di dui unigeniti.Or fa lignoie che loro piu largamente te benedicano olterrano iacrif 100 di laude perla loro ia nitadetaccio che conofcha la moltitudine della gientcche tu Tei fola idio in tutta la terra .Et incontanente comando Raguel a fuoi terui ebe rempie fono la foli a che aueano fatta innanzi che fe fchiaiaffeil duEt alla tua donna diileicbe ella facefe il grande conulto: 6c apparechiaffc icibi dicio che bifogma ad ebammare. Onde ella fece uccidere due uacche gralfttSc quatrocaftronuficapparichiole nozze atuti ifuot uicini&amri.Et Raguel feongiut o fobu che ifteffe con lui doe fep limane Et di tuttocio che polTidea Raguel diede la mitade a fobia 1 Se fecegiie donagtone che laltta mitade doppo la fua fine peruentTfc alia fgnoi ia di Tobia. .Ci X» A flora chiamo Tobia adfe langioloiilquaieegh credeua cbefoTehuomo /\ & fiali difle. O fratello mio Azaria ioti pnegoche tu afcoln le mie p 1/ L\ ro le im perciò che feto mi te facefe feruo.io non ti potrei faticare alla / \ tuaprouidentia. Nondimeno 10 U pnego che tu prendi gemmali al JL. IL tuo feruicuo. Et uae adire a Gabello lo qual e in Ragcs citta di Medi & dagli la fua fcriptura: & diluì nceui lapccuniat & prtegaio die uenga alleno, zze mie .Tmpercio che tu fai che! mio padre annumera idi» Onde le io il piu uno dicbal termine: lanima fua il conttiftereDoe. pt ni u idi appella niente come Raguel ma ifcongiurato la cut uolontanó poffo defpregiare.Alhora Rapha el prendendo quatro di fc riu di Raguel di due camelli andò in Rages citta di Medi Et trouando Gabello figlie diede il fuo ifcnpto di tua mano : &l recedette tutt • la pecunia’.^ diffigli ciò ebera aduenuto a fobia tigli uo io di Iobia:&£eaelouenue feco alle nozze.Et fi tofto comegh entro in cala di Raguel & trquo 1 boia federe ale nozie.Et incontanente andò alìui &:bafaatfiinheme, ht piitite Gabello da letiaa 6C benedicendo idio diffeTl Cigno e idio difràd fi ti beneaicba impcrao che tu (e figliuolo doptimo & giufìohuomo;&cbe teme idio et chela elemofmcietuegnia benedidrone Coprala ruaifpofa?ct fopraiuoarj padri etmadreiet (opra liigUucit di figliuoli uoftn infine alla terza et quarta generationei il uoftro Cerne fiaueno detto dadio difraelulquale regnu m fecula fcculoir.Etauendo tutti detto Amenan daiouo atauola alle nozze fempre con umore diciouUndp al nuziale conuito. X Tconciofia co fa che Tobia demotafìi per cagione delle nozze ilfuo padre i" ^ Tobia era foleato et diceua.Or per che dimora il mio figliuolo.Or per j ^ che flaegli tantoiDe orfeiebe egli morto Gabello:et neuno glie rédereb he la pecunia iEt cofi fi incomincio ad con trillare in Cerne con Anna fua moglfhet cominciarono amendui ad piagnerelperciocbeal die ordinato illoro figliuolo non ternana alloro.Etpiagttea lamàdre fua coi fmi iuta te lacrime et dicea Oime.Oime figliuolo rmorper cheti mandamo noi ad pellegrinare:© lume di noftri ocbutballo na della nofìra uechiezzaìfoliazzo della noftra mta; fperauZa di «enturo tempo^ 0.0.7 Tutfcr lenoflrc cofc in te uno abbiamo: et pero non tt doueuamo partire da noi Alla qu.ile dict-aTobia/TaciSd nò ti turbare pero chel figliuolo nofiro e CaluoSdCa no: mpeicioche e molto fidelequello huomoconcunl mandamo,Ma ellapct ne uno modo le potea confolarejma ognidì ufciui fuo/i & guardaua dintorno adgi rana tutte le uic dintorno per lequali auea fperanza del tornate acciochella il uede (Te da’ungi tornare fepoteireefferc.MaRaguel dicea al genero fuo de (latti qui: ^ io mandato uno metto della falute tua al tuo padre. Alquale refpuofe Tobia, io fa che fiera il mio padre &i lamia madre anumeranno idi Si doro fpmti fi tormenta i loro.Madapoi che Ragueilebbe molto pregato perdiuerfi modi egli non uolen/ dolo intendere per neuna ragione figlie diede Sarra & la meta de tutto il fuo auere in (erui: &in ferue;&' inpecore:&; in catnelli:& muac.:he:3«!: m molta pecunia; ò,’ laf ciolloandare (ano & allegro dicendo.il fandto angiolo didio fia nel uoftro chiamino Si nVorniatifani Si ialuufi che uoi trouiati tutte lecofe profpere intorno auoftri magiori.Et glioccfin mei ueggiano luoltri figliuoli innàzi chlo muoia.Allora il pa drc tìi la madre sbracciarono de bafaarono laloro figliuola Si lafciarola andare ad maeitrandola cfielladouelTe bonorareil fuocero fuo Si la fua focera:Si amare lima rito .Si regcrelafamigliaiSigouemarciacafaietfarefi et in tal modo chella uòpo tc-fie edere reprefa. .C.XL T tornando loro capitano lundecimodi ad Cbarram la quale e ameza y ^ ma adàdare ad Nmiue.Alfioradille langioloa Tobia‘Fratello mio (aita cometa lafciadi il tuo padre. Adunqua fe te piace andiamo innanziiet M. V pianamente (eguittiamo leferue conladonna tua e congliammafi tuoi Ft concxofoffe cola che ciò piacele loro Raphael diffe ad Tobia.Tolfi tecodel fiele del pcfac pero chea li lata neceffano-Tofe aduqua Tob.a del hek del pefc.c.et ca m, Lono uecamente Anna tedea .nfn la fomm.ta del monte ogn. d, onde la potea . edere dal..ng,.Etrlguardando quindi tlfuoaduemmento ella .lu.ddedalungt.Et Incorna nenteconoboe tlfno ftgl.uolo che ttueneaet cottendo dtffe aWtto.Echo tlCL-o fi olmo Io che ritorna* Albata dille Raphael ad Tobu.S i cofto com : tu tot entratp incafa tua incontanente adorailtuo Lignore idiocon faccado grafie adii epoi uaealtuo padre et (ila bracaa:et incontanente gliungi gliochu diqueilo fiele del pefcieche tu porti ceco*, et Cappi che incontanente gliocbn tuoi fapnpnno et il padre tuo uedetie illume del cielo et rallegraraffe nel tuoconCpeflo. Albori corie innanzi il cane il quale era andato con fin per la ma et quafi comedo nuncio ucg/ nendo innanzi con lofmge della fua coda fiallegraua. Onde aduiennecbel aecho padre offendendo co ipiedi incomincio ad correre et porgiendo limano ad uno ha ciuilo uenne incontro al fuo figliuolo.ht receucndolo il bafcio infieme con la dona fua.Et cominciarono ad piagnere per allegrezza.Et dapoi che loro eobero a iorato et fatte ctatie adio federono mfieme. Albera Tobia prendendo del fiele del pcfcie unfe gltoccbual padre fuoict foftennequella undione qual i p ifpacio duna mezza hora.tt albera incomincio adufare uno biancbumedigfioebifuot quafi come uno panno duouo ilqualeprefeTo. la et leuollo dagliocbu Cuoi .Et incontanente iobia u echio riebbe il uedere.Adunque incominciarono ad glori ficbareidio lobiaetia donna fua et tutti quelli che lo conofceuano.Etddfe Tobia.Benedico a te iignore idio difrael: imperaocbe turoaicafiigato etche tu mai faluato.Etecco cbio uegio Tobia mio figliuolo.Et dopo fette di gumfe Sarra ciocia donna del (uo figliuolo et tutta la famiglia et gemmali et camelli et molta pecunia della moglie fua: et anebora laltcapecuniaiac|ualca.uea icccuuta daGaocllo^Htracontocal Tuo pa-.r« et alla fua madre tutti ibeneficu didio tquali gliauea fatti per quello buomo il qua le menato aueafeco.Alnora ui uetmero.Acchior et Nabathconfobrmidr 1° 111 facendo feda ad Tobia et ralegràdoili con lui de tuli li beni che idio auea dimollra lOBIA uerfo di luùSi fece cornuto pet fette di Si fi allegrarono molto< *C*X IL’ 4 Lhora fobiauecbio chiamo ad fe ilfuo figliuolo Tobia* Et ligli diffe / \ Che polliamo noi dare ad quello buomo bando ilquale uenne teco4Et re / \ fpcndendo Tobia diflfetPadre che mercede glie lèderemo o quale cofa / iL. Potta ellere degnia ad Cuoi benefitii^Egli mi meno fano 6£ faluo.Et egli raquifto la pecunia di Gabello *Egli mi fecie auere moglie : de caccio dallei il demo mot Al padre & la madre fua diede leticia:& me mede fimo campoe dal pefae il qua le mi uolea diuorare:&ad te ae fatto uedere diurne del cielor&plui Clamo repieni degni bene.Or dunque che potremo noi dateallui che folle degmo ad tante cofe^ IVla io ti priego padre mio che noi il pregiamo fegli il confente ebegh pigli la mita di tutto cioche noi abiamoreccato.Adunqueilpadre &d figliuolo il chiamarono Si tralìerlo da una parte:S£ pregaronlo chegli douelle pigliare la muta di tutte le co fe che loro aueano vecchato* Albera ddliegli cellatamente alloro*Benedite idto del cielo & dinanzi ad tutti quelli che umana confeffatiui alluupercio eh egli ae fatto con uoilafuamifencordia«Veraméted facramentodelre e buono ad celebrare ima lopere didio reuellare;&: confellarere honoreuole cola:6c la oratione; &i il digiuno: ÒC la limo fina e migliore che raunare hauere & theforo doro o dipecumaumpercio chela lemofina libera Ihuomo dalla motte,Et ella fi e quella che purga il peccato:3d fa trouare ulta eterna.Ma quelli che fan no il peccatotetlainiqmtadeanno in odio lamina loro. Adunque io m confeffo la uenta de non ux celierò ri fermo ne fecreto ì Quando tu adoraui con lacrime & feppeìliui imorti & lalciaiuil defmare & nafeom dmnmottididiin cafarnai la noctegli feppehuiuo offerfilatua oratione adio-Et imnerao che tu eri accento adio fu bifogmo chella tentatione ti prouafte. Et ho rama maiidato idio perche io tì liben:&: per chic liberale Sarta moglie del tuofi la faccialoro.Et langiolo dille aloro.Pace fiaad uoi.Non aueatepaura. Imperao chto fono flato con uoi per la uolonta dldto. Beneditelo &allui càtare. Io patena che mangiafleficbeuefleconiioUma io uio ciboinuifibtfe:etbeueraglio ilquale ue dere non fe puote daglibuommi*Hora fi e tempo cbio torni adcollui che mi ma doe.Mauoi benedite idio ettacontate tutte le tue matauiglie* Et dicendo quelle cole difpari dagliocchii loro:et noi poterono piu uedere. Allora libando in, terra in bochone per tre bore fopra lafaccia loro benediffero idp et rellcuandoii reconta/1 tono tutte te fuemaramglie. ' *C. XIII* A il uechio Tobia apprendo la tua bocca benedille idio et dille. Giamoe fe tu fignote meterno:et per tutti itempi regna il tuo regno impelo che tu flagelli et falunet meni aldiflbtto et nmennet no e chi ifcampi dalle — ^tuemam.O figliuoli difrael confelfatiui adioiet dinanzi dalle gen ti iau da teluiàmpercio che pero ua egli difperft tra le genti che noi conofcono accio che uoi mamfe Aiate le fue marauigle et facciate loro adfàpereche no e altro idio omni potente fencn egli che aacaftigati perle noftre miquitadi.Et egli fi ciai faiuati ,p jlaiuamifericordia.Riguardate adunque le cofe che ae fatte con noi et co tremore et timore confelfatem allm.Etlo re del fecolo in alzate nellopere uoftre. Getto io mi confefiero allui nela terra dela mu pngioniatpero che idio ae demoftrato la fua maeftade centra la giente peccatrice. Adunque ora uiconuertite peccatori; et fatti giufticia dinanzi dadio credendo che m farramifencordia. Onde io et lamma mia inlui ciralegrenmo.Benedite idio tutti ifuoielecfliifeftigiate idi della leticia et co felfateuiallui.O Hierufalem citta didio il fignore ta caftigata nellopere delle tue mani .Coni elfatiui adio in bene: et benedite idio di fecali; accio chegli edifichi in te il fuo tabernacolo et richiami ad ti tutti gli tuoi priegiom et rallegrati m tutti ari ifcculi ,Di lune fplendicfa rcrplendetae:ct tutte le fine delle tette adoreranno te* Ad te uerrann&le natione dalla lingua: etarecbando doni adoreranno in te il fignoie et habbittarano la tua terra in fandtificatione.Etmuocberanno in te il grande no metSi maledetti ferrano quelli cbetti fpregierannoiSi tutti quelli cheti bialtimera no faranno condennatitSi ferrano beneditti quelli che mte edificberanno»Et tu tt rallegrarai ne ituoi figliuoli u'mpercio che tutti faranno beneditti:8£ rauneraronfi adio.Beatituttiquelli cbe te amano;&rallegrarafli della tua pace,O anima mia he nedici idiotimpeieio cbegli libererà Hterufalem fua cittade da tutte le fuc tributa tiene fignore idio noftro; beato faro fe fai ae auansjo del mio feme ad ueddere lacht aresra di HierufalemXc porti diHierufalem faranno edificate di Zapbiro&di Smeragdo: Oc tufo ilciercbio dele fu e muta di pietre preciofe,Et tutte le fue piaze filaftncheranno di pietre biancbiifime & nette. Et fopra lefuoe ftrade fe cantera Alleluia*Benedetto idio cbe lae ifuig!iata;accio cbelluo regno fia fopra lei & in Ce/ culafeculorum Amen* X1111* T finirono ifermonidiTobùwEtuiuettepoichcgli fueralluminatoqua I ^ rantaduo anm;& uedde ifigliuoli delli Tuoi nepoti.Et dapoi cbegli ebbe umuto cento duo anni fu lepellito nella citta di Niniuebonoreuolmen li te*Qerto egli perdee il lume di Cuoi ccchu nel cmquantafei anno dell® fua etade*Et già hauea iefanta anni quando egli riebbe iliume*Tuto labro tempo della fu a ulta fu con lettela con buono profedo di timore didio& mori m pacc< Et nellora della fua morte chiamo ad fi Tobia fuo figliuolo:& fette giouam Iuo tu gliuoliiSd diife loro.Esli fapreifa el tépo dela deftrudione di NiniueXierto la pa rola dio nò mene meno.Inortn fateli, che fono d.fperf. della tetra dtfrael tornerà no alleuEt tutta la fua terra d. fetta frrtempieiaiai la «fa d.d.o che ftarfe-unaltra uolta fe re ed.ft'icheraSt mi torneranno tutti quell, che temono idto.Et lagtente laf cieranno tlloroidoli;Bi uertanno inHicrufale Sthabittarano mi dentto.at tutu ra della tetta fetallcgrarannoinkt adorando td.odifrael.Adun^ figliuoli mei udite il uoftro padre. Seriute adio in ueritade;8d mueftigate accio cbe uoi facciali le cote che allui piacciono,Et comandali a uoftn figliuoli cbe faciano gmfttcìe & elemo fine:accio che fi ricordino didiot&Cbenedicano lui in ogni tempo in uentade & m tutta la loro mrtude*Adunqua figliuoli mei bora me udite;& nò demorati qm:ma m qualumque di uoi feppellirite la uoftra madre allato ad me in uno fepolchro:in contanente ut partiti quincùlmpercio chic ucggio chela imquitade di qudlacita de H data fine. Et cofi uenne Tobia doppo la morte della fua madre fi pam da Ni mue con la moglie fua: et co ifìglmoluet co li figliuoli di fuoi figliuoli:et tomoli allf fuoifuocenfet trouolh fani et falui m buona uechiezza;et portoci benediloro Esli cbmfi Tuoi occhiuet egli ebbe tutta la bcredita della cafa diRaguel. Et uidde infine alla quinta generatione ifighuoli di fuoi figlmoInEt poiebebbe compiuto nonantanoue anni nel timore didio con gaudio egli fu leppellito da tutto illuopa tentado,Et tutta la fuagcnerationeperieueroe infandaet buona uitamtalmodo chegli fu gratiofo adio et daglibuominret da tutti glibabitatoridella terra. Qui commzia il ptologo di fando Hieronymo fopra Inditb. O libro diludith appo gli Hebrei ecomputato fra lilibn appocriphida audorita del quale e indicata meno idonea ad corroboratione di quelle cofe le quale uengono in controuerha,Niente dimeno quefto libro cflen dofcriptoi lingua Caldea eracomputato fra li libri hiftonci. Ma P cbe el concilio di Nicca computo queftolibro come fe legie m quello cbel Culle dei nu/ mero dele fande fenpture o condefaefo alla dimanda uoftra o Paula et fcuitoemo rada a me con grande infUncia Copra la ttadudione di quedo libro: et podpofìe le occupatione perlequalc eramolto diftratoro pofto una parte dele mieuigiheee Audio a quello libro notifìcandoui quello libro non lo auer tradudo de parola m parolaima Colo de fentimento,Sola quella uera intelligentia & integra iaqualeio atrouai nela lingua Caldea o expreflb f latino refecando ogni meiofa uaneta che fi trouaua in molti libri. Acceptatcluditb uedoua exempic di callita et de clantade con mumphale lode anunaando Tempre la Tua dignità,Pero che co] ui elquale e Ha ro remunaator della fuacallitamon Colo la polla in exempio de imitadoneale do ne;maancho aglibuommi mauerli predato tsnta uirtu che lauincelTe Oloferne; iiq le da gli huo mini no fipotea urne ere et fuperafìe quello che no fi potea lupare* >VI COMINZIA IL LIBRO DI IVDITH? Vendo Arpbaxat Re di Medi fubmgato SC fcttopollo molta gié tc allo imperio fuo: &: auendo edificato una citta potcntiffima "x jylaquale appelloeper nome Egbatbanis. Ht fece le lue muta di r ^ietre S^drate oc pollttte: le quale erano cubiti fettanta nel quaarate oc pollitte: le quale erano cubiti Icttanta nel a^te^a %a ^ erano perlargeza cubiti trenta .Et fece aquelìo muro ^ ^ torre lue de altera di cento cubiti* Etcìafcuno lato per lo loco quadro era di uenti piedi di lpacio*Et puofe le fue porte nellalteza delle torre,Et gloLiauafi quafi come potente nello exercito fuo 6c glonauafi nella gloria delle lue carta,Nel duodecimo anno delfuo regnocNabucbodoncfot re digli alTyrii ilquale regnaua nella citta grande di Niniue combatea contro ad Arphaxat: 6i tfconfifello nel campogràdechiamato Ragau ha il fiume Eufrate:& il fiume chiamato Tygns &Iofadan nel campo delie deiiEliquon chiamato Eriocb* Albera fu exaitato d regno di Nabucbodonofor & eleuofnl cuore fuo,Et mandoe a' tutti quelli che ha/ bitaua in Ciliaa:&Damafco:&: nel libano & ad legientedcquale fono nel Carmelo & m Cedar ad quelli che babittauano in Galilea nel campo grande Efdrelon: & ad tutti quelli che erano inSammaria; &oltra liburne Giordano infmo in thè/ rufalemt6<: ad tuttala terra di Geffeperfino che peruenilfe ai mote de EthiopiaiÀd rutti quelli mando nuncii Nabucbodonofor re dighaflfyrii.Iquali tutti de uno aio kcontradiileros &:nmàdogli uoti fanaa la fua mtentione: 6c caccioli l'ansa honore Alhora fe mdignoeNabucbodonofor re ad tutte quelle terre;6C giuro per lo regno &per lo throno fuo che fi uendicherebbe di tutte quelle cole* ,C* 11. f E1 tersodecimo anno di Nabucbodonofor re nel uiceffiino fecódo di dei ì ik | mefe primo fu fatto parlamelo nel palasse di Nabucbodonofor re degli afìyru per prouedere di uendicarfe cotto ad quelli iquah gliauea nfpolto X ^ nó fecondo la fua uolontade,Et chiamo ad fe tutti il principati boncrati de tutti li fuoi duebi combattitori; 6c fece configlio fecreto.Et dllfe quello effetlo fuopenfiero de fottometter tuttala terra al fuo imperio, Loqu al detto elfe'dopia/ auto atuti chiamo Nabucbodonofor re Oloferne principodelfuo exerato;& dii" figli.Vfei fuori contro ad ogni reame deloccidsnte 6C maximamente contro adque 111 iquali anno dilpresato il mio imperio,Non perdonare ad alcuno regnotmaogni citta armata lottometteraiallo mio imperio. Alhora Oloferne chiamo li duchi; 6C li magilltatidellapotetia degbalfyrmSc numeroe glihuQminiplaexpeditioneieo/ me per lo re li fu comandato iquali furono cento mntimiglia dipedoni per tomba tere:et caualien fagittarn duodiecimiglia* Et tutto quello exercito fece andare di nansiconuna grande et innumerabde moltitudine di camelli con tutte quelle cote che baRalTcno lufìiaentementc allo exercito armenti di buougregedi peccotcdele quale non uera numero,Ordino pertutta la Syru chel fulTepreparato lofruméto 0 7 per lo pane nel fuo pafareroto et attento della cafa del re ebbe iti grande quantità Et andoffe Oloferne et tutto lo exercito con li carri et caualieri et fagittaru li qua U copetfono la faccia della terra come grilli. Et auendo paffato li termini degliaHyTi uenero ali monti grandi di Angeuquali fono ala parte fmiltradilaCiliciaiSi andò Tene ad tutte leloro cafìella Si prefe tutte le municione^Et debello la citta oppulen tiffima diLothuSi piglio Oloferne tutti ifigliuoli di Tbarfo & ifigliuoli dilfma ehiquali erauerfo la faccia del deferto Sedala parte del Auftro della terra di Celed Sipaffo Eupbrate;8i uenne in Me fopotamia Si diffece tutte le cittagtande lequa le erano im dal torrente di Mambre perfino al mare:6i occupo li termini fuoidaCi licia perfino ali confine di lapbethliquali fono uerfo lauftro.-Simeno tutti ifigli' noli diMadian:6i prefe tutte leloro facultade Si tutti coloro che li fecerefiftenna UcciflTe con le coltella^Et dopo quello fciefe nel campo di Damafco nel tempo che fi tagliaua le biade Si taglio tutte lebiaderSi tutti gliarbori:Si tutte le uigne fece ta gliareiSi furono p er quello ifpauentati tutti glihabitatori della terra ,C 11 L Tf N quel tempo il re Si li principi de tutte le citta Si le qmmtie di Sy ria cioè Si di MefopotamiaiSidi Syna fobal:Sidt Libya:8idi Ciliciamandarono JL ifuoi ambafiatonli quali uenendo ad Oloferne dilfero«Ceffi la indignati one tua contro ad nonMeglio eebe uim feruiamo aNabucbodonoforfe grande 3C che fiamo fubditi atejche moriamo con 1 ano lira diflrudione foftenédo idamnt de Unollra feruitu.Tutte lenollrecittaituttelenollrepolTeirioneJtutti inofln mon ti et collietcampi:armentidibuoi:etgtegiedi peccore et di capre! dicaualli et di camelline de tutta lafacultanollra et famiglia lono neltuo conlpedo. Sia tutte quelle cofe fotto allaleggie tua.Noi anco et li figliuoli nofln fiamo tuoi ferun Vie* ni ad noi come pacifico lignote et ufa il feruicio nollro come ate piacerà. Albera defciefe de monti con li caualieri con grandepotencia;e ebbe tutte le citta; et tuta la terrahabitata con glibabitatoii.Et di tutte lecittadc tolte in auxiiio buomint forti et eletfi ad battaglia. Et era tanto lo timore di colluim quelle prouincie che tutti glihabittaton dele citta principi etglihuomini honoratiinftemecon lipopu li gli andauano incontra quando lui uema nceuendoloconlecotoneet lampade fa cendo iballiconpiphan etambaliet tympam.Ne anebo facendo quelle felle potè tomitigare la ferrocitadel fuo cuorc.pochelddfcce leloro cittade etarfelibofcbi loro.Et Nabuchodonofor gliauea comandato cbegliexterminalTe tutti idu della terraleioe ebe facelfe per tal modo che elfo Colo falle chiamato idio da tutte quelle nacioneslequale Oloferne potelfe fubiugare con la potencia fua.Et palfado Olofer ne Syria fobaltet tutta Appamiatet tutta Mefopotamia uenne aglidumei nella ter ra di Gabaatet prefe le fue cittade et liete im per trenta di nelli quali di comando che fi radunafi tutto lo exera to della mftu tua. »C. 1111. iT N quel tempo udendo ifigtiuoli ‘difrael: liquali babittauano nella terra di Giuda temerono molto dalla faccia fua. Anebo il tremor et uno fpauen JL to fmifurato piglio lontelieflo et fentimenti loro chenon facelfe quello a Hierufalem 3C al tempio didio chegliauea fatto alle altre citta.et alti templi loro Et mandarono per tutta Samaria p lo circuito infmo ad lencho: et preoccuparono tutte le fommita di monti et le mlle fue circondarono dimura et congregarono fm mento per la preparai io ne dila battaglia.Et Eliachim facerdote fcnple ad tutiquel li iquah etano contro ad Efdrelondaquale contro ad la faccia del campo il quale e appoDothaimietad tutti quelli luogidoue poteaeder tranfito epafagiocbeoccu palfero lifalimentide monti douepoteaelferuia per andare in Hierufalemiaccio cbicuftodilfero li luogi doue erano li palli dretti tra monti.Et fecero figliuoli deif rael fecondo che gliauea ordinato Eliaco mi facerdote del fignore. Et clamo tutto il populo al lignote con grande inflanciaiet bumiliarono Unirne fuenele oratone A&: ^ .H M ctgicgiunii loro:et leloto done.Et ucflironfi ifacetiott di ciliciiict fanciulli (egizi tauano m terra dinanzi alla faccia del tempio delfignoret et coprirono laltare del fignore di cilicio.Et tutto Iftael di una uolonta chiamarono adio che la fua gioué tu nó folle data in pcedaiet le loro moglie indimftone*,&ieloro citta inexterminio & le cofe fue fandte meontammaClone. Alhora Eliechim lo grande facerdote delfig nore circuì tutto Ifradt&parlo dicendo^ Sapiate come lo lignoteidio ae exaudito li uoflri pregi fe uoi che auete cominciato continuerete neh giegiunr.et nelleorati one nel còlpedo didio.Ricordateui diMoyfe feruodel hgnoreiloqual caccio Ama lecbulquale fi confidaua nella uirtu fua:&: nella potentia fua:et nelo exerato fuo & nelli fuoi feudi eri: di nclh fuoi carri nelli fuoi cauahet i non combattendo con ferro:ma conle pregiere di fan&i orando: cefi aduera ad tutu li mmid difrael fe uoi perfeuerarete in quella opera: laqualuoi auete cominciata* Ad quella dunqj exottaaonefuaperleueraua pregando nel confpedo del iignore per tal modo che anebo colore che ofìeriuano li facnficii adto ofteuuaquelli cindidicihditetera la cenere fopraicapi loro,Et tutti pLegauanoidio:acciocheuifitalfeilpopulo fuo de Xfrael .C V. W T nunciato fu adOloferne principe deio exercio deglialfyri che ifiglmo h difrael fe aueano preparati ad far refi {lentia: &: aueano cbiufi le uie di montuet per quello Li accede di furore grande e di gràde ira»Et chiamo J|___J tutti li principi di Moab & li duchi di Amon: Se dille loro* Ditimi chi e quello populo che circonda quelli monthouet che giente e quedaSidichecondidi one: di quante fono le loro citta di che potentsa e la fuafouer che moltitudine e la fuatouer chic principe del fuo exeratorouer per che cagione fopra tutti quelli che habitta ndlonentecolloro manodlfpresato &nóafono uenutiincontraariceuer ce con pace. Albera Achior principe di tutti ifigliuolidi Amonrifpofe et diffe. Se rutti digneraidi udire figo ore mio: io ti diro iauerita nel confpedto tuo di quello populorloqualebabitainquellimontietnonufciradellaboccba mia altroché la uema.Quedo populo fiedellagenerationeCaldea.Codoro primahabtto inMefo potamia:perocbe non uolfero lequitarliditdi padri loro iquali erano nela terra di Caldei,Et abandonando le cerimonie di padri loro lequale erano nela moltitudini di dii adororono uno dio del cieloul quale li comando che fe paraffino indi:SC an/ dallero ad habitare m Charramffit auendo coperto la fame tutta laterra defetefero xn Egypto Semi dettero per quatrocento anm:Scin tanto moltiplicorono che doro exercito ncn (ipuo numerate*Et auendclo granato il re deio bgypto &in creta OC pietre per edifica tiene delle fue cittade gliauelfe fubiugati chiamarono al fuo dio di percolle il tuo idio tutta laterra dello Egyptodi uane piage.Etauendogh caca au fuori gli Egyptifsc effiendo daìloro ceftata la piagai unaltra uolta li uoleffe pi gliare? Se ritornarli al tuo feruiao fugiendo colloioiliuo idio del cielo aperfe lima re per tal modo:cbe di qua e dila laeque del march fohdorono come fuilono mura ghe:Scpalio quello populo p lo fondo del mare cólo piede afauto.Nel qual luogo perleqmtandogli uno mnumerabile exerato deli Egyp tu per tal modo che laeque coperte tutti quelli diEgypto di furono tua allùdati: fiche non ui rimalfe pur uno ilquale poteile nunciare ei lato aquelli che erano rimalli,Et ufciti dd mare io' Ifo andarono contro agli deferti del monte Synamegli qualimai non ui potè hibt tare huomo. et non ui li apollo mai huomo» in quelli iuochi uerrano le fontane amare lequalediuentaro loro dolze accio che potdfero bere:5c,xLanni furono nu/ triti collo cibo:loquale eiaioro mandato dal cielo* Et ad tutti quelli luogi douein franano fin za archo Schgitta.&L fanza leuco et coltello:! o dio loro pugno per loro et uinfe: et non fu mai populo cheli umceffe uenendoli incontro:ieno quando fi pattiua da li comandamene del fuo lìgnore sdio, Ogni fiata che ado tauano altro ano idiochel Tuo etano dati i predaiet in coltello et in ob^pbtiotcioe etano prefiJtubati tnortitctconfuli nelle mani de loto inimici*Et ogni uolta che fi pentiuano di cii ec fé pattiti dal femicio del fuo idiorgli diede loro il dio fuo del cielo potenaadilar refijftenaa atuttili Tuoi nimici.Et oltra quello umferoetgietorono aterra il popu 10 Chananeo:Iebufeos&Phere2eo:&: Etheo:&:Eueo:&:Amoreo:8i tutti li potenti che erano in Erebon;8i pofledetero tutteIdoro terre &cittade&: Tempre ebbero be m afaiiTaluo che quando commaotono a peccare nel coni pedo del fuo idio. Pero che lo dio loro a in odio la iniquità & li peccati ,Et conciofia che innanzi quifh am 11 fuffono partiti dalla leggieila qual gli aue loto data idio che obfemaforo quella furono extermmatnn molte bataglie da molte natione;&molti diloro furono me nati pregiom nelle terre non Tue.Ma nouamétefono ritornati al fuo ijgnoreidio &C de li luochi doue erano difperfi ionp radunati & Tono ialiti in tutti quefu moti & ancho poiìedeno Bierufalem ; doue iono le cofe fancle di fantìu Hora %nore mio inuefttga diligentemente Te anno cdmdTo alcuno peccato nel confpedo delfuo idio andamocontro alloroipero cheti dio Tuo teli dara nellemaneiócTattano Tub iugati Tetto il lugo della potentia tuaima Tel non Ti ttuoua oftenfa alcuna nel con fpedo del Tuo idio non li potremo fare refiftentiaipero che lo dio loro li defe'dera Òc faremo inobprobno atutta la terra.Et doppo che Acbior ebfceparlato quefte pa tele furono molto irati tutti li principali che erano con Oloferne&peniauano di ucadere Achiot dicendo luno aialtro* Ghie coftui che dice che ihgl moli de Ifracl p otranno fare refifìentia a Nabuchodonolor re:et ali Tuoiexercititbuomini fanza arme! et fanza potentiaiet fanza noticia di fatti delle battaglie: Accio che adunque cognofeba Acbiot cbel cingana andiamo in quelli monti et quando aranno pieU li loro potenti*albera uccideremo Achiot mfiemocon oro.accioc e appi ogni stente cheNabucboaonofct dio della terranei tra Imnon e altro tdto. GVI. "ir - X doppo chccclfarono d.pariare nmaffe Oloferne molto indignato: et diffe ad Acbior. Pero che tu ce ai propbetato dicendo; che la giente de | ifj-ael (ara diffeffa dal Tuo idio accio cbio ti dimoftn che non e idio i tee ra feno NabucbodonoforJquando noi aueremopercoifi tutti loro come fipercote fìemo uno buomo:albera et tu con loro perirari coltello degluffyns et tutto ifracl iniieme con te Tara poilo m perditione et prouerai che Nabucbodonofor fia fig, note di tuttala terra.Et alhora il coltello del mio exercito pafiera per h lati del cor Po tuo:et perforato caderaifra li feriti etuccifi difraehet non refprrerai pmpftno che tu (ì cxterminato con loro.Ma fe tupenficbe latua propbetia fia aera non fa trilli il tuo uifo;et non rimangi piu la faccia tua palidan e tu penti cbel mio parla/ re nò habiefìctìo* Etaccio che tu cognofchi che tu Uiemeconloro abi annate p ex pcnentiaqueftocbiodettorecco ehm in quella borati uogho mandare aquelìopo pulo et acompagniartecon loroiacciocbequando loto nceueranno le pene digne del mio coltello tu rimangi fottopoftoaqueda uendetta* Alnora Oloferne coman do ali fcrui Tuoi che pigliafero Acbionet che lo menalfero in Bethulia et defelo nel le mani di figliuoli diltaehEtpigliati che lebbono iferui de Oloferne andarono per icampi uerfo Betbulia. Et quando furono proxtmi alli monti ufcirono furali contio ad loro glihuommi che giettauano le pietre con le fonde.Loro ucdédo que ito declmorono alato amonti et Itgorono Achior ad uno arbore con le mani de con ipiedi Se coli legatocò kfune lo lafciorono etntornarono al fuo fignore. Et uedu to quefìo ifighuoli di frac! fciefero de Bcthulia Se uenero alui. Loqual ifciolto lo menarono inBethuliaret pollo nel mezo del populo adimandarono quale fuiìe la cagione di quedo cheglialfyrnlauelfonolafuito aquedo modo legato,In quel tena po erano inanello luogo principi Ozia figliuolo di Micba della tribù di Symeo.&C Garrxuulqual àebo fichiamaua GotbomehEt Acbiot idàdo nel mezo degiiantuhi neì cctifpcdo di tutti diffe tutte quelle eofe che lui auca detto e {Tendo dimanda to da Oloferne &£ come il populo de Oloferne lo auea uoluto uccidere per cagiòc di quella rifpofla; 6d a che modo Oloferne fecra turbato:& cbe per quello comi* do che lui m fùffe dato nelle mane;aca'o chequando lui mncera ifigliuoli de ifrael che ancho Achiorùaper fuo comandamento condiuerfi fupplicii uccifoperque/ (lo che luidiffeiche idio del cielo faradifenfor di figliuoli daCraeL Et auendo Acht or expofto tutte quelle cofe:tutto il populo fi chino con la faccia fua adorando il [ignorei& tutti di una uolontaconuna uniuerfal lamentation 86 pianto pregauano dicendo.Signore idio delcielo Ó6 della terra reguarda aia'fuperbu di quefta giente 8C ad la noftra humilitai& confiderà alla faccia di tuoi ferun&dimodrache tu no abandoni quelli che fi confidano ditesi quelli che prefumino nife 86 confidanfi di gloriarli nella fua umu:tu glihumilhEtcompmtoil pi auto incompiuta la ora none del populo per tutto lidi confoloronp Achior dicédo .Lo dio di padri noflri la uùtu del quale tu ai predi tato dui ti data quefta retnb litio ne che tu piu tofto ue/ dcrai la fua deftmdlione.Et cono olia cofa che idio abbi dato quella liberta ai fan fuoufta ancho dio reco nel me 20 di noi scheficome ate piacerà che co fi tu conuerfi con tutti ituoi.AlhoraOzia finito lo confxglio lo nceue incafafua:& fece una gra de cenai 5- chiamati tutti li principali & honorati mfieme compiutolo giegiunio ceno reno.Et doppo quello chiamato tutto il populo per tutta la nocle fletterò nel la chicfa in oratione dimandando adiutorio da dio de ifrael. .CLV II, ■ A Oloferne il di fequente comando ali Tuoi exercitiche andafero contro adBethulia.Et erano li pedoni combattitori del fuo exercito cento ulti miliaicaualiernuintidtio milia fanza la preparanon di quelli huomini 8C _ ^ de tutta quella giouenturlaquai lui auea condutto comi delleprouintie & delle cittadeilequal lui auea prefo. lutti mfieme fi prepararono ala battaglia co tro aifigliuolide ifrach&i uencroper la extremita del monte perfino alla fumila del monteilaqual e uerfo Dotbaim.dal luogo che fi chiama Belma perfino alluogo che fi chiama Celmomloqual e contro ad Efdrelon.Maifiglmoli de iirael quando uidero laloro moltitudine gitteronfi fopra la terra ponendo la cenere (opra icapi lo roitutti di uno animo pregando cbe idre difrael dimofìraife la mifericordia ina fo pra il populo fuo.Et pigliando larme fue da battaglia fletterò ali luochi flreti dde flrade che fono tra monti 66 nò fi pattiuano dala cuflodia di quelli ne lodi nella no dle.Et attorniando Olofèrnepet lo circuito trouo uno fonte da lo quale ufaalacq & intrauano m uno condudtoiloqual era dinzato dalla parte auftrale dela citta che conduceua loro EcquaidC ordino che quello conducfto fufte difratto. Erano mente dimeno non moltolontano da muri della citta alcuni fontnda hquali fiutiuamé/ te furono ueduti pigliare laequa piu tofto perricrearficheperbere.Etandorono ift gliuolidi Amen & diMoab ad Oloferne dicendo,Ifiglmoli de ifrael non il confi diano ne mlanzanem fagittetmali montili difendine li colli de monti fi li cuflodifccnopofti nelli precipidi. Accio che dunque fanza andare a battagliaet fanza fate fitti aarme tu li polii fuperarerpone le guardie all fonti, accio che non pedino pigliare acqua.&i fanza coltello tu gli ucciderairouer certamente fatigari; darannoti la citta fua :laqual per efter pofta fu quelli monti penfino che non fi fu perrerae.Et piacque il con figlio ad Oloferne: & a tutti ifuoi fatelliti:& ordino p h circuito icenturioni per oafeuno fonte.Et effendo fiata quella guardia peruenti di mancboroRo le afterneet le radunanze delacque atutti queliriquali hibitfauam Bethulia per tal modo che non era m ia citta onde fi poteiTono facaare folamente per uno dupcro che laequa fi dalia ad mifura ogni di.Alboraeffendo con^reuati di nanzi Ozia tutti glihuomini: 86 le donne:giouam: & fanciulli diiioro tuttmiuna uocc.Iudicbi idio tra noi &C te:^ pero cbe tua ai fatto molti mali; non udendo I Vi-H x’H /1<Ì) parlare pacificamente congliafTym'. Et per quello ne auenduto idio nelle mattilo^ ro:8Cpero che non e chi ce aiuti condotta cofacbc noi ficaderemo tutti dinanzi aloro da Cete & in grande perditione,Et bora congregate tutti quelli che fono nela citta: accio che noi ci diamo tutti liberaméte alpopulo de Oloferne. Eglie meglio che prigionibenedciamo ilfignoreumendo che moriamo;5<: fiamo obprobrioatu ta la giente: conciofia cofa che noi uediamo le noftre moglte-& li noftn figliuoli morire dinanzi alocchinoflri.Noi proteftiamo oggi alcielo & alla terra & al dio di padri noftrnloquale cipumfe lècondoipeccatinoftnxaccio cheuoi diate quella ci ta in mane dello exercito de Oloferne: óifia il fine nollro breue nella ponta dello coltellorelqualfi fa piulongo nela Eccita dela fete.Etaucndo loro ditte quelle pa role cominciorono tutti apiagmere & ululare nela chiela grande;&:permolte bore tutti chiamarono con una ucce allignore dicendo. Noi peccamo coipadn noflri noi abiamo operatomiullamente:«3<: molte iniquitade abiamo fatto. Tu fignore che fei pio abbimifericordia di noi:8t nel tuo flagello calligace delle nollreiniqui tade:6i non uoler dare quelli che fi confidano dite Siche ticonfelTano nelle mani del populorloqual non ti cognofcietaccio che no filodano 6idicano fra le giente: dou e e lo loro idio.Et conciofia che fatichati per quelli cbiamori & pianti tufferò ìaffileuandofi Ozia pieno di lacrime differiate di buono animo fratelli mei:et ex pectiamo quelli cinque dilamifeffcordiadadio,Fortiche leueralafdignatione fu a danoi:8i dara gloria al nome fuo,Mafepaffatiicinquedi non ciuera adiutorìoffa remo quelle parole che auetedetto:Sifecondo che auete parlato, C, Vili. 1 T doppo quello admeue che auédo udito quefte parole ludith uedoua I 4 laqual era figliuola di Merari: figliuolo de Ydoxfftgliuolo di Iofepb: fi, phuolo di Ozia: figliuolo di Elay: figlino lo di lamnor: figliuolo diGedeo figliuolo di Raphoimffighuolo di Acbitobffigliuolo diMelchtaffigliuo 10 di Henam: figliuolo di Nathama: figliuolo di Salatbiehfigliuolo di Symeon; figliuolo di Ruben,Et lo manto di ludith fu Manaffesiloqual mori nel tempo del la metitura de lorzo.Pero chegli fiaua Copra quelli che ligaua li Caffi nel camporet 11 caldo li percoffelo capo:Si per quello morifi nella fuacittachiamataBethuliatet mi fu fepelito con li padri Cuoi.Et era luditb già Rata uedoua et fanza manto tre anni et fei mefnet nella partedi Copra della fuacafa fi fece uua camera fecreta nella quale con le fue fanciulle ui llauachiufa/et auea Copra lifuoi lombi lo cilicioiet gie o-mnaua rutili di della ultafuaffuon cheli [abbatireti: primidi dellaluna:et le fé fìe della cafa difrael.Et era di uno tropo elegante afpedo. Alaquale lo manto fuo li auea lafciatoi molte neheze:et una grande famiglia: et molte poffeffione piene di arméti di buoi : et di gtegie dipeccore.Et queflaera Copra tutti famofiffimatpo che temea molto idioiet non fi trouaua chi diccfle di lei una mal a p aro la,Et autdo udito ludith che Ozia auea promeffoxhe paffato ilquinto di darla la citta alo ex ercito de Oloferne:mando aliduoi principali dela tetra cioè Cbabmet Chatmilet utnero ad leiiet dille lo io,Che cola e quella che a cofentito 0^,ia, de dar la citta a gli affyniife fra fpacio dicinque di non uera ad noi adiutoruffEtcbi Cete noi iquali tentati lofignoreidio^Quellenon fono le parole lequale ui prouocbcra la mifen/ cordiadidioimapiutollo concitata cótroaduoiiratetaccéderalofuroredidio.Voi ue aueti pollo el tempo della mifericordia didio et nel uoflro arbitrio gliaueti ordì nato et Hatuto lo di. Ma per che idio e paciétemquello illefo pentiamoci et dima/ diamo perdonanzaallui con lacrime* Peio che idionó fe conduce come Ibuomo ne fe in fumata ad iracondia come lofiglmolo dellhuomo.Et pero humiliamo lamine nofireallui:et nel fpinto humiliato:et contrito fermamo allui.Diciamo piagniédq al fignorecbel faccia fecondo la fuauolontade con noi la mifettcordu fua: che li come il cuore nollro e conturbato nella fuperbialoto cofi figlonemo della nollra IVDa i humilitadeipero che noi non fumo fcquifati ipeccati di padri nofìrii iquali abàdo narono il tuo idio & adorarono idii daltn:per loquai peccato dati furono in ucci fi one& in cubamente &:inconfuftone ali ninna loro. Ma noi non fappiamo altro idio fuori cbelui«Afpe&iamo dunque bumelementelaconfolatione tua:& cercbe t:a lo fangue noftro nele aftlidione di nofiti nimici Schumiliaratute legiéte lequal fe leuano contro ad noi:8c fatale lo noftro fignore iop fanga honore.Ht bora frate! li iquali feti li magiorinel populo didio;da uoi depende lamine loro alparlare no/ ftro dinzati icuon loroiacio che fi recordino che padri noftn furono temtatùacio ebefuftero prouati fi amauano il fuo idioueramente, Debbono fi ricordare come il padre noftro Abraam fu temtato:6<: prouato per molte tnbulatione fu fatto ami co didio.Cofi Ifaacicofilacobicofi Moyfe:6d tutti quelli iquali piacquero adio per molte tnbulatione p aliarono fidelli.Ma quelli liquab non nceuerono le temtation con lo timore didio;& la impacientia fua:& lo impeto della fua murimi ratio ne p> ferirono controadio furono exteraimatidallo exterminatore;&perironodali ferpé ti.Et noi non ceichiamo uendetta per quelle cofe che noi riamo affihftì :ma penfi amo quelli effer piccoli fupplicu per ipeccati noftruSi crediamo cbegli flagelli del lignote Ciano aduenutiadnoi come alerui fuoi per noftra emendatione 5C non ad noftraperditione*Et ditterò alci Ozia & quelli altri principali. Tutte quelle cofe che tu ai parlato fonouete&: nel tuo parlare nonue reprehenrione alcuna. Hota adunque ptiega per noispero che tu lei una donna fanótaìSi che tem e idio .Et ditte loro ludith.Comc uoi cognofcete efier dadio quello chio o potuto dire?cori anco $ nate quello cbio deliberato defare feledadio;S<: pnegate che idio facci il mio confi, glio ftabilire. Voi ftarette alla porta queftanodte^ io ufeiro con Abra mia ferua:& pregateebe cori come uoi auette detto che in cinque di idto habi reguardi 6d habi rifpedoal fuo populodifraeLMa io non uoglioche uoi lappiate qudio chio mi ucglio fare; Se per lino chio non ludico altro non fe facci altro; fe no pregare p me ai lignote idio noftro.Et ditte alci Ozia priapedi luda.Va i pace il ia te comuendettadeili noftn nemicnEtpartendorifenandaronoj ♦0+ ^ ■ ♦ T partendoli Ozia con quelli chetano con lui?entro ludifh loratotio t uo &ueftifte de cilicio po Tela cenere fopra lo capo fu o<&gi e trafori lu rena JL-y dinanzi dal Cigno re chiamo al rignore et ditte. Signore idio del padre mio Symeonnoquai detti attui il coltello per defenlione contro aiegiente foreitiereJe quale le no ftatecorrupton nele fue imquitade;6c ano ifforciato le ungine ducile in confufiionet&deftì leloro moglie in. rubarnento:& le loro nghuole in pregtone Qi tutta ìaloro faculta diuila tra li ferui tuorili quali per tuo amore fe qui toro no e tuo buono feruore et derider io tfubuienipnegote lignote idiomioi &da adiuto a me uedoua.Tu rignore ai fatto le cofe che lo no ttate prima ai penCato di rate lu na doppo laltratSd quello che tu aiuoluto quello efta fatto. Tutte le tue me fono preparateli tutti li tuoi ludiai fono per te polli nella tua prouidentia, Raguarda adhora ikampo degliaflyriiificome tu ti dignafti di reguardare il capo de giiEgyp tu: quando loto correuano armati doppo ilerui tuouiquali ri confidauano nelicar ri li netti loro caualierui nella moltitudine di luci combatitcru Ma rignore tu guardaftì riaprali capo lordi le tenebre li faticborono.Et labytto tene lilcro piedi & laeque li copri tono .Co ri taccia aquefta grinte fignoreiquaii li confidano nella fua moltitudmeii netti carri fucili nelle pertiche acuteret nele fagitte fue:et nele lanze fe gloriano;et non fanno che tu fei rignore idio noftroulquale fpezzi le bat/ taglie dal principiala il nome e a ti fignore.Diriza lignore il tuo braccio come face fti di prima; et percuotti la uirtu di coftoro con la tua mrtmcadi la uittu di quella giente nella iracondia tua iquali pmectono di contaminare letue cofe fanTeiet uio lare el tabernacolo del tuo nomaetbater a terra con loluo coltello il corno del tuo IVDXTH ì)j/f ^Itare.Fa dunq? Tigno re che co loloro proprio coltello li fia Iellata la loto fuobia fia pufo co lolaciuolo di ochuTuoi in me ^percuotilo co le Libre dcla mia diledióc l^aame fignore n.e lanimo cóftanaa;accio cbo lo dilpreza &la fuauirtuacciochio lo nuolta.Pero che quello Tara in memoria del nome tuo:quando faragietato ater ta perle mani di una donna. Pero che non e fignore la uirtu tua nella, moltitudine nella uolontatua:nella mrtu dicaualli;&: iTuperbi dal principio non tipiacqueima ate piacque Tempre laorationed,egIihumili:6<: dimanTueti.Signordicieli:creator ^e lacque:& fignordi tutte le creature exaudi memiTeradaqual tipnegaalTiduamé te?&confida[ri dela tuamifericordiaxRicordate Tignoredel teflamento tuo;&poni tal parole nella boccha mia:5d firma tal conTiglio nel cuore mioiaccio che la tua ca la permanga nella tua fandificatione: &tutte legiente conolcha che tu Te: idioiSi ^on Tia altroidio Tenon tu. .C. X. |e " T doppo che ebbe compiuto di chiamare adio leuoTi dii luogo doue era B. ^ ftataproftrata dinanzi adio & chiamo Abra Tua ferualSi Tciendendo nela caTa fuaileuoflì il cilicioTpogliofi el ueftiméto uedoualeiSC lauo il cor/ L w1 po Tuo: ài onfeTi con uno unguento odorifero fatto de mirro optimo : & chuifelTc &difcrimmofi icapillidel fuo capoi&puofilli gli ornamenti etlamittta lopra ilcapo et uelhlTi di uellimenti della lua Ieticia:et puofelTe icalciaméti ornati ^elli piedi fuoiietpuofiiììgliomamenti del brazo dinto:etligigli:et gli ornamenti delleorechie;et glianelli; et ornofiedi tutti gli ornamenti fuon Alaquale anchoil hgnore giediede uno marauighoTo fplendoreterpero che tutto queilo ornamento non procedeada libidmeimadauirtu:et pero ilhgnoremoltiplico in lei quella bel feza:accio cbeneglioccbi di tu ttiapparelle tale quale limile in belleza nd li poteflè ttouare.Et diede ad Abra Tua anelila lo uafo del uino et quello de lobo et lo fercu io fatto di farmaset lo cibo fatto deherbetedo paneiet lo cafoiet andofene.Etef fendo uenute alla porta della ci tta trouorono Ozia et li lacerdoti della citta ebe ex petf auanoXiquah quando lebbero ueduta ftupefatti molto fi maramgliorono de la fu a bellezamon gli dimandandoalcunacofalalafcioronopalTaredicédoJIdio 4 padri noftnti dia gratia:et fortifichi tutto il configlio del cuore tuo con la fui uirtu;et Hiemfalem nceui gloria fopra dite; et il tuo nomelia nel nome di fandli ct di gmflnEt tuti quelli che erano mi difiero con una uocejcofi fia:cofi fiafiudith dunque pregando ilfignorepafib Im porta efiaet Abra fuafanciulla.Et uenédoalla fiefciefla dei monte cerca il far del di uenerogli incontro le guardie degliafiinnct prefela dicendo .Donde meni tu:et doue uafi Laqual refpuofe.Io fon figliuola de gli HebienPero 10 fon fugita dalla faccia lorotper che cognofco che debbono efier Pie fi dauefipero chedifpreZandoui no fanno uoluto rendere :etcercbare mifericor dia nel uoftio confpetìo.Et per quella cagione io penfai fra me ftefia dicendo* Io aitdaro allaprefentiadi Oloferneiet fignificheroh tutti illoro Tecretiiet demolite foli per che modo lui li potrà pigliare :fiche non mora uno buomodelfuoexercito quando quelli buomim ebbero udite le parole fue con fiderauano la faccia fuatet rirnafino ftupefaéli gliocchi loro:pero che molto fi marauighauano della fua bel leZa«Ht difiero alei.Tu ai trouato unocófiglio perloqualetu ai faluata lammatua fciendere al noftro fignore.Quello uogliamoche tu Lappi che quando tu farai nelcófpc(qofuo:egli ti f ara del beneserfaralligratiirimanelfuo cuore,Et ditto que fio menctonia alpadagbone di Oloferne anociandogli di quella donna.Et efiedo entrata nel confpccfio Tuo fubito Oloferne nmafeprefo negiioccbi Tuoi, Et li fuox fatelfiti di fiero allui .Ghie quello chedifpreza il popolo degli Hebreiuquali hanno coli belle donne;che meritamente noi nondobiamocombatterecontro adlotoi Et Luditbguardando uiddeOioferne ebefedea dentro uno padaghonefutillifiimo che Cuopiu il Iccloielqualeeradirofato:doro:fmaraldoiet pietrepreciofeetguardàdo nella faccia di Oloferne adorolo chinata fopra la terratet leuola ifcrui diOIofeme di comandamento del fuo fignore. ,C. XI. Talhora li diffe Oloferne.Sta di buono animoiSi no ti dubitarcipo chio ■ . non. feci già mai nocumento alhuomo che uoleffe feruire a Nabuchodo 1 ’ nofor re*Ht il tuo populo fe non me aueffe difprezatomon aueria leuata 1 J la lancia fopra diluì. , Hora dimi per che cagione fei tu partita d'aloroiSÉ e ti piaciuto di uemre ad noi, Et dille ludith.Attendi ale parole della Cerna tualpo chele tu fequitara il mio có figlio una buona cola farailfignore teco.Vrue Nabuch odo no fot re della terra:& urne la fua uirtu lacpial e mte ad cafìigamento de tati gli buommi che erranoipero che non folamente glihuommi li lerueno per te;ma anco le bellte di campi Hanno al fuo comando: 6£ alla fua obedientia. La mdulìria del [animo tuo fe mamfefta atutte le giente;d£ e manifeftato atutto il mondotperoche tu Colo fei buono potente in tutto ilfuo regno:la tua prudentiafe predica atute [e prouincieiNeancho e afcofto quello che a parlato AchiotiSi ancbo quello cheta glia detto che li dee interuenire fi fa. Certamente glie mamfefto chel nodro idio citato ofteffo grandemente per molti peccati che a fatto il no Ero populo:&po egli a mandati ifuoi propheti al populoiche ionganano per li peccati fuoi.Et pero che fanno ifighuoli difrael auer ofeifo il fuo idio:lo tremore tuo e fopra diloro.Et fo pra diqueitola Carnee tra loro 3£ nò hanno che mangiare:3c p la penuria delacqua fono q uafi morti. Et per quello anno ordinato di uccidere le peccore fue; & bere il fanc^ue loro.Etle cofe lande del fuo Tignereilequale comando il fignore che non fufie toccatcdanno penlàtodedareperpaneiumo: &oho:&uogliono confumare quello che non eloro Matto di toccare con mani. Faciendo dunque tal cofe; cofa ccmechedebbono ellctdatti mperditionc.Laqualcofa cognofcèdo io anelila tu» fon fueitta dalotoi& mandorai d lignote anunaattno. Certo io anelila tua adoro il mio fcliolanche iftando appote.E ufcita lancilh tua &: pregeta itilo: &. dirami qua do U nota punire per 1, peccati fuoiiac uenendo tei oftgmf.chero: fi chio timenero per lo mezo di Hierufalem:& auerai tutto il populo di Ifrael come peccore cheno anno paftore’.Òi non fara pur uno che ncontradichaipero chequeile cole mi ono dettepcrli prouidentia dedio.Et pero che idio e irato con loro: pero fono io ma da ta ad annunciattilo ♦ Ptacqueno tutte quelle parole ad Oloferne tatuiti ifuoilerui &c marauigltauanfi molto della fapientia fua.Et dicea luno alaltto,Non e tal dona fopra la terraun afpedo:inbelle2a;&:in parlare féfato .Et dille alci Oloferne.Bene fece idio che mando te dinanzi al populo:accio che tu lo dagl nelle manenoftre. c pero che la tua ^uifione e buona: feti tuo idio mi fata queitotiaraanchomio iato 6C il tuo nome fara nominato m tutta la terra. ,C.X II aà Lhora comando che lafufle introduca doue era ifuoitbefori:& comado che iaileile iui ordino quello chefidoueiTe dare alci del £uo mangiare. Alo quale nfpofe ludith :5C dilfe. Io bora non potro mangiare de quello che comàdt che mi fia datoiacao che nò mi uenga alcuno male. Ma di quelle cofe chio me o portate mangiaro,Alaquale diffe Oloferne. Sei ti mancherà quello che tu te ai portatoicome faraitu poiiEt ludith, Viue lanima tua fignore imoicbe lancilla tua non aura confu mate tutte quelle cofe cheidiofara nel a mia mano quello chio open fato di fare.Et menoronia li feruideOlofernenel luocho doue Oloferne auea comandato .Et quàdo lei intro dimadodi poter ufeire la fera et la mattina innanzi di fuori adorare &: pregare idio.Et comando ali fuoi cubicula tu che come alci piaceife coti aueife liberta deintrare di di ufeitead adorare lituo idio per tre di,Et ufcmala node nella ualle di BethuliaJatbagniauafi nella fonte delacqueiòi quando uema adorauail fignoreul fignoreidio de Ilrael che ditizaffe la ma fua alia liberatione del fuo populo.Et uenédo monda iftaua nel tabernacolo JVDXTH 'jj (IV, perfino chela toìeail riho fuoetmangiaua alhora dJ uefpro.Et interucnnecbcil Suaitodi Oloferne fece una cena aliferui fuoi:et diflTe.a Vagao caflrato. Va et pec hiadiaquella Hebreacbe difua uolontalauenga di babittare meco^Cofa brutta e aPp° gliafTym fe unadonna fi facci beffe di uno huomo facendoper tal modo che *5l Uadi libera da lui Se no fia recbiella.Alhora intro Vagao ad Iuditb:&: diffe.Nd fi Uergògniqueftabuonagiouane intrare al mio fignore: accio che fia honorificata ^ ^angi dinanzi al fuo confpeélo:&: bem il amo in leticia. Aloqualo rifpuofelu/ dith.Qu fono io che debi cótradit al mio fignorei’Tuto quello che li patera buono ^ optano dinanzi alui quello io faro .Tutto quello che piaceca alni: quello mi pia/ ocra tutto il tempo della ulta mia,EtleuoG & ornofi dele fue uefìimenteiScintrata ^ete dinanzi ala faccia fua.Et il cuoredi Oloferne fu moffo Se infamato: & atrdea ^cl defiderio de lei. Et diflcli01ofèrn.e«Beui;S^ mangia con ioconcittai pero che tu ai trouatografia dinanziad me«Et dilfe ludith^Beuero fignoreipoche lamma mia e °S§i molto magnificata fopra tutti idi della uifa mia* Et tolfe de mangio Se bene dinanzi aluuquelle cofe lequale la ferua fua baueapreparato.Et Oloferne fatto fu molto lieto ad lei:& beue dii uino molto tropo quanto per uno di nò mai aueabe fiuto «rj iuta fua, ,C* XIII, T fatto che fu fera faffretorono ifuoi ferui di andare ali Tuoi luochi: et I , chiufe Vagao gliufci dela camera & andofencEt era tutigrauati dal uino Et era luditb fola nelacamera.Et Oloferne giacca fopra il ledo Se dormi .X j molto forte per la ebrietà,Et diffe luditb ala fua fanciulla che laftefe di fuori dinanzi ala camera:# poneffe mente Se cuftodifle. Et liete ludith dinanzi al ledi© orando con lacrime 6icon lo moto di labri in. filentio dicendo, Confirma mi flgnor idio de ifraclìet raguaida mquella hora alopete della mie mano, cke come prometellì:co fi dinza la citta tua di Hietufalena *et quello chio penfai credendo di poterlo far per te il facci,Et auédo ditte quelle parodiando ala cotumna ebe era al capo del fuo ledo:et ilpugnialecbeligatopendeaalacolumna fi'o fciolferetaué dolo ifnudato piglielo per li capili del capo;etdilfe,Confirmami fignor idio difra eHnquellahora,EtpercolTello etdiedelliduo colpi fufo iicollo:ettagliolilocapo et tolfe uia il padaglione fotililfimo tm&o in rofato dale columne: et muollfe il corpo fuo troncato:etdoppo un poebo fiufci fuoritet diede ilcapo de Oloferne ala fanciulla fua:et cornandogli che lo poneffe nello Iaculo fuo. Et ufcirono amendue fecondo laconfuctudinefua quafi come fe andaffero ala oratione; etpalfarono el eampoetattcrmandola ualle uennero ala porta dela citta,Et dilfeluditbdalalun ga ale guardie delle mure. Aprite le porte pero che iiio e con no;;loquale fecepoté ha m ifraeLEt auendo udito glibuommi la ucce fua chiamarono iprmcipalt et ifa Cerdoti della ci tta*Et corfero aleituttldal minimo pfinoalmaximo:pero che fpe, rauano che la non doueffepiu uemte reta rendendo le luminarie tutti la circondo tc>no,Et luditb (aliin uno luogo altoret comando che ognmno iftelfe cbeto*Et do P° che tutti fteterochetiidiffeiudith. Laudate ilnoftro lignote idio: ilquale non a^andona quelli iquali fperano in lui et in me ferua fua ae adempiuta la fua mife ticordiailaqualluipromeireallacafàdeifraehetauafo lo inimico del popuio fuo •iella mano mia in quella noòle.Et cauando fuori il capo de Oloferne delfaculo di •nolholo loro dicendo,Ecco il capo de Oloferne principe dello exercito degliaffyrii ^tCcco il padiglione fuo fubtilifiimo fotto loqual giacca nella fua ebrietameloqua ieper lamanodeunafeminalopcrcofle lofignoreidio noflro.Mi effo noflro fig •jote idio uiueìpero che lang elo fuo me a cuflodita et demandando et miliardo e£ jia uenendoqmlct nonpetmeffeilfignorela ferua fua effercontaminitawafan ‘-acorrupnone dipeccato reduffimeaduoi lietanel a luauiòtoria nellomioparti/ ento daloro:et nella uoflra liberta,Confdfatem allui tutti pero cheghe buono; pero che nel feculo fi truouala Tua mtfericorcJia.Ec tutti adoralo il fignore difTero alei.Benedifie te il fignore nella uirtu fua:pero cheper te lo fignore a rtdutto anni la li no fin inimici.Ma Ozia principe del populo difrael diffe alei»Sieitu benedita figliuola mia dai fignore idio excelfo Copra tutte le donne della terra«Benedeto fia il fignoreulqual creo il cielo de la terraulquale ti dmzo nelle ferite delcapodel pri cipe deli noftri mimici:pcro cheglia oggi per tal modo magni! icato il nome tuos chel non fi partala tua loda della boccha deglibuomtni: liquah fi ricorderanno de la uirtu del fignore meternosper liquali tu non ai perdonato alamma tua& exiftì' mato la tua mta per le tnbulatione Se le anguftie del tuo populo Se dela tua genera tionc;ma tu ai fubuenuto ala mina noftra dinanzi al confpe&o del noftro idio.Et dilfe tutto il populo cofi fiaicofi fia.Et inquefio fu chiamato Achior Se uenne. Et dille alui luditb.Lo fignore idio difrael de loquale tu faceftifede dinanzi ad Olo ferne:&: di tutti li Tuoi principi cbelut fi umdicherebbe deh Tuoi mimici. Lui capo di tutti li increduli fie caduto quella notile nelle mìe mani; Se accio cbeperexjrisn/ ria tucognofehi chegh fia cofneccoilcapo di Oloferneulqual difprezo idio difia el nella prefomptione dilafuafuperbia;at ate minazauala morte dicédo ♦Quando il populo deifrael faraprelo:io comanderò che tu fi tranfiorato con uno coltello da uno lato alaltro .Vedendo Achior il capo del Oloferneianguftiato per la paura cbegliauea cbinofi con la faccia Copra la terra :5clafib per anxieta non potea piu £6 reafiumpto uno poche il fpinto fu recreato et gittole a ipiedifuoiiScadorola Sedi fie^Benedetta ficitn nel confpefio del tuo idio m tutta la cafa di lacobipero che i tutte le gtéteilequale udirono il tuo nomefara magnificato idio difrad Copra dite* »C* XIIII* ~Tt TdilTe ludith ad tutto il populo.Vditte me fratelli mei. Eie nate quefio H capo Copra le mura noftre:& faciaffnche quando ufcira Cuori ilfole ciafcu I____ no piglia larme fue:& ufeite fuori con gràde impetoandate ptal modo che folamente uoi facciati il rumore: ma non difeendete giufo delmonte, Alhora faranecefiario che le guardie fugano adcómouere il fuo principe che uenga ala ba taglia^Et quando ifuoiprincipi faranno corfial Tuo tabernacolo:^ aueralo trouato troncatounuogliato nelfuoCanguerimaranno molto ifpauentatn Et quando uoi cognofceÉtiche fuganoiandate allotta doppo loro fecuramente: pero ebe idio li a bàtterà Cotto ipiediuoftri, Alhora uedeudo Achior quello che idio deifrael fece nella fua uirtutlafciata la confuetudme Se fi coftumi di gientih credette in dio: & fudrconcifo & fu connumerato frali populo de ifraefiSc tutta la fuafucceifionep fino al di doggnSubitto fatto che fu giorno; eleuarono Copra lo muro lo capo de Oloferne. Et piglio ciafcuno buomo larme fue Se ufeirono congrande rumore;# ul ullatc:laqual cofa uedendo le guardie corfero al tabernacolo♦ Et uenendo quelli che erano nel tabernacoloiet facendo ftrepito dinanzi ala inirada della cimerai SC faceuano quefio fìudiofamète p excitar Oloferneiaccio che no parefie che fuffero uenuti per defedarlo ima Colo che aquefto rumore Oloferne fi excitafie ad uigiha # nó dormifle.Niuno niente dimeno ebbe tato ardire diquellidi gliafiyrn chepichi andò ouer intrando apnfie.Mauenendo li Cuoi duchi Se tribuni Se li magion dello exercito degli afiy rii :d ifiero ali cub iculam tì n tra te : 5e excitatelojpero cbeitopi fono ufcitifuon delle caucrne fuei& fono uenuti ad exatarci ad bataglia.Albota itrato Vagao alacamera fua fitmofidmàzi alacortinaiepcoffe co lemam una con laltra Pero che lui penfaua chedormifie con ludith.Et conciofia che ftando cheto non fé tifie alcuno mouimento di perfona chedormiffeiaprefofi ala cortina et leuàdoìa et uedendo il corpo de Oloferne giacere fopra la terra fanza capo tutto fanguinato et inuoluto nel fuo fangueigrido piagmendo con grande uocejec fquarao le uefii mente fue;et mirato nel tabernacolo di ludrth nonlatrouo,Etufci fuori al populo nr.0- Vna fetninaHebrea a fatto confatone nella cafa deNabucMonofor re, Ea o che Oiofej.ne giace foprala terra fatica capo* Et auédo udito qucftoli principi della potentia deghaiTyiii;fqu.arciorono tutti le Tua ueflimentax &un,o tremore»^ paura intoHeraoile cade fopra diloroxiSirimafono tuti molto fbigotiti*Et nel rneso jpn Tauendo udito tutto lo exercito che aOloferne girerà mo^o il capoti? L< le lammo òi ilconfiglio;& co-molTr dallo tremore Scdalla paura comincio tono a fugire per tal modo che non fi ttouaua huomo che p arlafeno infi/ ^ a emetma chinato il capoabandonàdo tuttoftrfbr^auanodiiugitedapli Hebrei«fqualiaueano udito cheli ueneanodietro fugiendo perle uie dicampit^ per ifentiendi colli* Et uedédo ifrgliuoli de rfrael che loro fugruanoifequitorono loro defeendendo fonando le trombe & gridando ad alta ucce doppo loro!Etpo che gli a dy ni fugmano non adunati infieme cadeuano fugiendo unodiqua et uno dila àc ifigliuoli de rfrael con una fchiera perfequitandoh affogauano tuti quelli che po teanopigliare.Et mando Ozia nuncn p tutte le attade 6C regione de ifrael.Et ogni regione:& ogni citta mandola fuagiouentu eledta tarmata doppo loro: perfino che ueneffero alloro termini di fuoi confini,Lo refiduo della giente che era in Be, thuha introno il campo degliaffym:^ lapredacbe lafciorono ghaffyrn fugiendofi a. pigliorono. Sccaucoronfi molto forte.Ma quelli che uidtonofi tornorono mBe/ t autia tutte leloro cofe che trouorono file pigi iorono feco: fi che non era numero nelle peccore&giumentii& neialtre cofemobile loro:fiche dal mimmo perfino al glande tutti furono riebi della preda loro,Ioachin fummo facerdote fiparti di Hie rufalem. & uenne in Bethulia con tutti li Cuoi iacerdoti accio che uedeffero ludith Laqual uenendo aluututti con una ucce labenediilero dicendo. Tu feilaglona di Hierufàlem.tu laleticia deifraehtu lo honove delpopulo noflroipo che tu ai fato Uirilmenterà: confortolTi ilcuortuoipoiche tu ai amato lacaftitaietdoppo la mor tede! tuo manto altro marito non uoleftilpero etla mano del fignore ticòfortoe et pero farai tu benedetta ineterno «Et tutto ilpopulodiiTeicofiIiaicoft fia*Etdop po la partita del campo deglialTyrri apena che per,xxx.di fufre ricolta laroba degli affyrudalpopulo de ifrael.Et tutte le cofelequale fu conofciute che folle de Olo fei ne tutte furo no date a ludith inoro:anento:ueBimenta:pietrepreciofe;etogm mallariciaiet altra cofaiet tutto li fu dato dal populo.Et tutti ipopuh fi ralegraua no con le donneiet uugineJetgiouam in organi etcythare:etfaceuano gride fella. A ' y .ex VI. i \ Lhora canto ludith quello cantico al fignore dicendo.Commciate alftg nore ne^ tympanucantate al fignoreneli cymbali.Citatealuilo pfalmo —A nuouodolcemente;fatte leticta et muocate il nome fuo.Lo fignor equel lo che fpezza le battaglielo nome fuo e fign credo qual puofe la fua giente darme nel mezo del fuo populei accio che ce liberale delle mani di tutti nolln mimici. ^ enne ABur dall monti dalla parte delacquilone nela moltitudine della fua forte Sa .La moltitudine del quale obturo itorrenti delacquejer doro caualli coprirono le ualle^DiiTe di e guarderebbe li termini menet li mie gioLiam ucciderebbe con coltei lo.dare li mie fanciulli in preda:et leuirgme in pregione.Malo (ignore omnipotó te (ilo percoffe et diedelc nelle mani di una femina'et filo cófufe.Et lopotente di loro no fu gittato a terra da li giouanùnelli figliuoli del fole cioè buomini prellan> tiilimi lopercofleromeli altigioganti (eli fece incontro* Ma ludith figliuola di Me tari neia belleza delfuo uolto filo diffece.po che fi fpoglio lo uefliméto dela uidui taiet ueftifl'i di uellimenti di leticia m cófolatione di figliuoli de ifael. Vnfe lafua faccia di nuguentodego infieme lifuoi capilli con gli ornaméti del capo fuo p mga narlo,Li belL calaamena pigliarono glioccbi fuoi*la fua belleza prefs et incarcero lanimafua.Conlo {uo propriopugmalc li mozo il capo.Stupefadliquellic!i pfia temerono molto la cóftàtia fua et quelli diMedia la fua audacia. Alhora gridarono ad alta ucce tutti li exerciti degliairyriiiquando tagliotono li miepiccolini che fi moriuano di fetetli figliuoli delle mie fanciulle fi li fetiuano: et uccifeli fugiendo come fanciulli perirono nella battaglia dalla faccia dei mio fignore. Cantiamo lo bym.no al fignoreicantiamo al noflro idio uno bymno nuouo.Signore tu feigran de fignoregiatoreiScpredaro nella tua uirtuiloqual neuno lo puote fuperare. A ti fcruaogni creatura tua:pero che tudiceftu&fono fatte lecofe.mandaftiio tuo fpi rito &: fono cteateiet non e chi faccia refiftentia al tuo comandamento. Li monti fé mouera ino dall fondamenti conlacqueile pietre fi faranno molle come lacera di nanzi dalla faccia tua.Quelli ti temeno fatano grandi appo te in tutte le cole. Guai ale gente che fi leuaranno contro alla mia generattone;pero che lo lignote omnipo j| téte fe modiche ra in loro:nel di del mdicio nifi tara loro.Pero chegli data lo fuocho 6C li uermi nelle carne loto laccio che fabrufino &C Tenti no perfino mfempiterno.Bt fatto e doppo quello tutto il populo doppo la uidotia uenne in Hierufaiern per adorare il 1 ignore:8c Cubito che furono mondati offerfero gli bolocaulli di li uoti o£ le fue proferte.Etluditb tutte larme belliche deOloferneile quale diede alci il po puloi&ilpadtaglione fottililfimoche lei tolfe diede inexclufione di domentichan za.Etlo populo era lieto fecondo la faccia di Candii: & per tre mefilaieticiadique flauidlotia fu celebrata con ludithiSi doppo quelli ogmuno torno alluocho luo p pno.Et ludith fu fatta molto grande m betbulia:& era piu famofa detutta iaterra de ifraeLEt era congiunta conia uirtu della cailitailichenon conobbe buometu' to il tempo della otta fuaidoppo la morte di ManafTe fuo manto JEt andana nelli di de felle con grande glotia.Et habito neia cala deifuo manto cento e cm jue ani & lai ciò Abra lerua fua libera. Et monletfu iepulta in Betbulia.Et tutto i; popul j la pianfe fepte di.In tutto il tempo della ulta lua non fu chi perturba.le lifael. ai doppo la fua morte molti anni.Et lodi della felliulta di quella uictoiia he compii tata dagli Hebrei nel numero di di fanbtiiSC e uenerato dall Giudei da quello topo perfino al prefente di doggi. Qui comincia il ,plogo di fando Hieronymo fopra il libro di Heftcr. ^ Glie manifello che lo libro di Heller fie uiciato per uarie trandation: Io I -4 qual io degliarmaraii deglihebrei lo leuaiìdipiu chiaramente de paiola in parola lo traduffi.Loqual libro la tradudion uulgatala ext . de molto -J mlongocon alcune parole toltediqua & dila agiognendo alla Hebrgi:a tierita quelle cofeiequale loro poterò imparate & uditedicomeconfueto e ali Cebo lah&difcipuli Compra la materia di penfare che parole chegli puote ufare colui che afollenuto ingiuria:ouer colui che la fatta.Ma uoi o Paula St Euftccbiodequa le ue auete ifforzato deintrare lelibrarie deglibebreiret aueti prouato le conteaon degli interpreti: tenendo uoi lo libro di Heller mHebreo:per aafeuna parola con fiderate la noftratranllatiomacao che uoipofiate cognofare me non auer augu/ mentato alcuna cofa per addicionetmafidelmentecofifimplicemente come eglie m Hebreo:auer dado la bidona Hebraica ala lingua ktma.Ne per queflo dehde/ ramo laude fiumane me ancho temiamo gli n^ppeni. Pero cbenoidefideramo di pia cere adio non e dimando le mmaze deglibuominnpeto che idio difcipa lolla loro iquali defidera de piacere aglihuommi^ ancho fecódoloapodolo.-quelli che fono di tal condicione non pedono eder fetui di chtido.Ancbo uogìio che uoi Ta ppiate che nella trandacione del libro di Helterpet.Lxx, interpreti abiamo latto lo alpha beto di rofo perfino ala httera che fi chiama m greco thita maiuerfi luo u: uolecio noi per quello di mondiale alli dùigétilecton lordine di Lxx, luterpreu. Ma noi abiatno piu torto uoluto fecondo la eonfuetudine degli Hebrci fequitarc illoro ordine ancho nella traduzione di fettan cache far altra mente. compiutiegli fecie multate tutta la gente che fetrouom Sufisiaoe nela citta dal magtoremuno al minore.Et nel portico del fuo giardino & bofeo loquale era pian tato d£ feminato amano fecondo lo modo di giardini regali fece p fette giorni àppa rtchiare de coprire da ogni parte didrappi ad oro de ad feta a^ura: &C cremefina: 6tk funi che flauano per foftéerc queftì drappi tutti erano di fetabiancha; & cremefina lequale porte di dentro aneli di audio le coiùpne erano di marmo :& erano attorni ate di panni*Li leZi tutti erano doro 6i dariento ordinati fopra ilpauimento Tale/ giato di pietra uerde:&: di marmo dapario bianchirtimo loqual ornaua lapidura de una marauigliofa uarieta.Et leuafa lequale fadoperauano per bere nela corte tutte etano doro;& irtbierano porti tn altri diuerfi uafi-Et neuna cofa era laquale fuiTe in querto cornuto che forte meno ciocche al conuito bifogmo forte. Et il uino era tale come ala magmrtcentia regia ficonuenia inabondantia fic buono lempremui dando di bere di diuerfi & buoni uimiet no era chi fforzafe quelli che no uolea bere Et ordino il re che ciafcuno difuoi principi: li quali era ordinati fopra ciafcii/ namenfa lafarteprendere tutto quello chepiacefle loro. Et la regina la quale auea nome Vafthi fecie il conuito alle donne nel pallazzo del re: cioè inquello che il re folca habitare.Et nel feptimo giorno ertendo il re allegro: et dal uino refcaldato p auerbeuuto troppo comando ad Mauman:etadBazatha:etad Arbonajetad Abga tha;et ad Babathaiet ad Zarathiet a Cartbas fepte eunuchi: iquali erano mmiftra tori del re che loro doueflòno menare la regina Vaftbi al re adornata di tutte uefti menta regaleset porta la corona fopra ilcapo fuosaccio che fe uideife da tutti li prf tipi et da tutta gente la fua bellezza: laquale era molto bella. Et udendo la regina latnbafciatadel re daqueftì eunuchi rinùciolla et no ui uolfe andare. Ondepquerta tenunciationeil re feadirom molto furore Jet domando afauiiiiquah Tempre con, figliauano il re;et alloro configli© fattenea; perciò chetano fami et ad maeftrati del la legie:et cortoro etano ipnmi et piu pximuCharfenaa:;Secbar:Amatha:et Tbac fis:Mares:et Marfana:et Mamucha fepte duchi del populo di Perfia: et di Media; •quali fempre irtauano nel confpeZo del reset erano doppo il re iprimi nelo reame che Tentenna dauano della regina Vartbilaquale non uole ubedireil comandameli to del reiloquale mando comandando per fepte eunuchi fuoi.Alborarefpuofe Ma mucha uno di fami in prefenzadel re et deglialtri lami: et diffe. La regina Vafthi no aoffenfo folamente il re:ma cllaae offenfo tutti quanti iprincipi et tutto il po/ puloiilqualeefotto la fignona dclreAfuero.Eche querto che a fatto laregma fera mamfefto ad tutte le donnesche laltre donne non faranno la uolonta deloro ma. riti: anche dintnno.Poicbe laregma fi ribella dal re:bene eie portiamo ribellare no; da noftri maritisfi che per quefto ex empio tutte le donne de Peifia et di Media fi dèmoftrareJafuagrandemagnificentia&richezza &lofaufto delafuapotentiaEt duro quefta corte cento oZanta giorni. Et quando furono quelli giorni del cóuito faranno beffe Alloco maria.Onde felre ne turbato égli na grande ragione. Et pelo fe piafe alla tua prefenza:fa uno comandamento fiche fia manifefto m Perfiaetm Media che giamay la regina Vaftbinon uengain la preCensa ddre;ma trouiffene unaltrachofucceda nel regno ebe fia migliore & piu ubediente^Et quello fia mani feftato in tutto il tuo imperio p tutte le tuepuintie fiche neuna maritata cofi deh magiori come deli minori fi debba ne fi ribelli giamai alfuo marito.Piacque il det to di quello fauio aire et adglialtri fami. Et mcontanentefece fcriuere lettere ai tutte le ptouintie delfuo teàmeebe douelforomarufellareet leggiere la Tentenna detta di fopra. 3 «C. II. Ade quellecofe & ufeita lira dal re ricordoffi della regina Vallbi quanto 1—< lo re lauea offenfa Si dato trib ulationeìSd auedendoh ifauu differo al re m Sufis Si fiano meffe nella cafa delle donne fotte la guardia di Egeo eunuebo SC guardatore delle donne regale:ét fia datò loro li ornamenti dadohna: Si ogm cola che bifognio loro.Et quale di colloro piacerà al re li fia polla nelluogo dela regina Valthi.Piacque al re il detto di collui & come fue configliato coli comando cot fof fe fatto incontanente.XnSnfis habittaua uno huomo giudeo; ilquale auea nenie Mardocheo figliuolo dilarffiglmolodiSemey figliuolo di Cis della fchiatta dige mininlquale fu trasportato diHierufalé nel tempo cheXecontare di Giuda tranf muto Nabuchodono forre di Babylonia.Et co fluì funutneatore delia figliuola de uno fuo fratello: laquale lanciala aueanome EdilfetSi p uno altro nome fi c.nama uaHeller:& non aueua padre ne madre:et era bellilfima molto. Et morto li padre Si la madre Mardocheo fi la feciefigliuola*Et effendo adempiuto ileomandamento del re*, et fecondo il fuo comandaméto molte belle uirginelulfero menate ad Egeo eunuche inSufa.Heller fralealtre ungine fu menata ad Egeo: accio che la falle ier uata nel numero delle altre .Laqual li piacque:& trouo grafia nel cól pedo fuolaao cheli accelleralfe li ornamenti dadonna:3cdarlile fue parte.Et incontanéte la fede ueiiire Si diedeli m guardia fepte poncelle della cafa regale Si cbella douefiono go uemare:& achunciare coll lei come fellelle che erano con lei fecondo la loro uiaca Heller non auea mani Iellato di qual e giente ella folle,Et Mardocheo li lauea c / mandato che ella il tenelfe celato.Et Tempre andaua Mardocheo dintorno al palla gio la doue Heller era rinchiufaiauendo cura della fua falute: per uede: e aebe tme elladouea uenire.Eche douelfe elferede lei.Et effendo uenuto il tempo per ordine di tutte lefanciuleche mtralTero al re,Dopo che tute quelle utrgine furono riuna te Si adornate dooni adornaméto che a donna fi richiede: Si ilmefe ducdecimo f i ptoximalTeiicbe per feimefi fe ungielfe di olio de mirra; Si altri fei mefi ulalino alcune undionaromatiche.Et quelle che intrauano al re tutto quello che dimanda nano che fapemnelfe adornamento Itera dato et paflfauano dal fuo feraio ala carne ra del re. Et quella uintralfe al uefpro nufolfe la mattina.Ht quella era dedudla in uno altro luocbo in collodia di Safagasi eunucho deire conllituto fopra leconcu/ bine. Et quellachera mandata ad co llmnonpotea tornare al resegli non la facelfe domandare per nome.Et effendo pallate ikempo fecondo lordine et illando uno diche Heller figliuoladiAbiahel fratello di Mardocheodaqual lui fe lauea dotata m ligi mola doue a entrare alre.non eh refe alcuno adornaméto fecondo che le altre cbiedeuano tutte.Et Egeo eunuche guardianodeleuirgme ladorno egli perno che lam aua fecondo che alui parfe;& coltei era molto formofa Si de una incredibile bel lezalet era molto grata nel confpedlodituttichilauedeireta tutti placca molto. Et fu menata Heller alledo del re nel decimo mefeche fi cbiamaua Thebeth cioè gienaoiet era il feptimo anno eh auea regnato. Et uedtndo lire Heller co fi bella Gercbi per fancmllè uergim per tutto lo reame: et mandi fi perdoni che confidetiiet conòfcano cbelle fiano belle et fieao menate nella Citta di hester ohs l\ amolla Copra tu tte 1 altre: et ebbe grati a etmifericordia dinanzi alui Copra tutte laltrc dóne*Et può Celi laeorona delreamc mteftajet feccia (lare nel luocbo diV afthi cioè della pnma regma.Et incontanente comando che folfe fatto uno grande con uit04Et inuitati tutti fignori:8C batoniiSc principi per fare le nozze grande di Hcf ter,Et albera diede t ipofo m tuttele proumtie:& fece molti doni fecódo la fua prt cipale magmficétia*Et elfédo una! tra uolta cercbato leuirgme & fe congregaffero Mardocheo ftaua Tempre alla porta del re peruedere Hefter«Et ella no auea ancora mamfeftato la fchiatta fua nelpopulo ondclla era nata. Et quello facea impo che Mardocheo glilauea detto de comandato exprelTamentei & ella il temea et tutto quello che lui comandaua ad Heller ella il faceacome quando ella era fanciulla,Ec m quello tempo che Mardocheo llaua ala porta del readiraronfiinfiemeBabatba & Iharesduo eunuchi del reiterano iportieri della camera del re. Et infra le altre parole Ci diceano de uccidere il re. Et Mardocheo udendo quello fi andò ala regina Heller & dillile quelle cofe:& lei meontanéte il dicelfe al re p parte di Mardocheo & ella cofi fecie.Ét il re incontanente mando p!oro:&: trouo che era cofi come Mac docbeo auea deto:&incontanente il re gli fecie inpiccare plagola:et fuquello fenp to nell libri annuali con lehiltone lequale fi feruauano mli depofiti del re. UL I . T doppo quello il re Afueto exaltoe Aman figliuolo di Amadàchiniqua leeradella llirpe di Agagxet fecelogridefopta tuttiglialmpnnctpiiuoi Jll_y in tanto che tutiiprincipi & iferuidel re li quali fe reduceuano alpalazo cofi gh facceuano reuerenza come alla perfona del repero cbel re auea cofi coman/ dato,Et Mardocheo giamamongli uolfe fare reuerenna^tauedeadoQene dique, fìoglialtnfemmqualifoprallauano aleportedelpalazo li rin ono a Jar Per che tu folo non ubedilli icomandamenti del re cioè difare reuerencia ad Ama^ Et di quefte parole Mardocheo fenc fece bef!e,Et dicendo,! molte uolte lune! paro le Mardocheo non li uolea udirei Si loro ildilfonoad Aman peruedereie Mardocb eo folo aueflfe incontemto ilcomandaméto del ie,et lui dille loro chegliera giudeo Et Aman udendo quello ftetteneinfe & utdde chela coficbe Mardocheo nonfi gie nocbiaua alm nello adoraua,Onde fe turbo molto incontro deluuEt non fece còro Aman di poner le mane fuoe fopra Mardocheo che era uno huomo folo;ma domi do incontanentedechigiente chegh etaià: fogli detto comera giudeo! & Aman m magmaua inebemodo poteffe fare che egli ilpotelfefare morire lui con tutti igiu/ deiTquali erano nel reame dafuero re,Nel primo mefe che ficbiama mfan noe apri le nel xii .anno che regnaua lire Afuero in prelenza di Aman fu dato la Ione & fu determinato inche di * mefe Mardocheo con tutti igiudei doueffono eflere morti 8c ufa la forte che nel duodecimo mefe chiamato adar cioè marzo. Et andò Aman al re nel duodecimo mefe che fe chiamaua adar! Se dittigli* Signore uno populo e difpetfo fra la tuagiente ilquale populo tene leggie per li connuoui coftumiiet le noitreleggie non obferuano faccendofi beffe di tuoi comandamenti. Et tu fai oe, ne chel regnio tuo non ai bjfogmo di tal géte.Et peto fe ti piade dami littera cbio eh faccia monreiet io ti pferro cbio metterò nella tua thefauraria.x^miha talenti. Albera diede lo re ad Aman figliuolo di Amadacbi della fìirpe di Agag p feguitatot dii populo giudeo lancilo fuo fecreto col quale figilaua.Et ditteglnLo ariento che tu ai promclfo fia tuoiet del populo fia quello che ti pare. Et Aman fede chiamare li fenpton del re;et quello adi.ximdel mele primo che ficbiamaua nifan ciò aprile Et fenpfono tutto ciò che Aman comando ad tutti ipnnapitet giudicitet uicari: et chmmque bauea alcuna fignoria nel reame dei re Afuero .Mando quefte lettere da fua parte figillatc col figlilo fecreto che doueftbro dare morte ad tutti igiudei grandi et piccoli mafebii et Temine in uno dt:et quello fecero adì» xiii .del decimo mefè che Ce cbùmauaadar cioè marzo.Et tutti illoto bcm pigliafero.La fententia delle lettere fi erano in quefto modo.Cbe ogni buomo fé prouedefTedejffere appa/ nchiato ì qllo di dare morte agmdei. Et che doueffcro de puitia i^uicia afiretarc icorrien fi chefofferoinognipaere anzi tempo.Et in Sufis fipuofeicótanéteil fu gillo pendente coi pnuilegio dii re;et Amamftauano ingrandì 6C belli conuiti:6i tu ti igiudei chetano in Sufis erano in grande tnfìitia & pianto. *C 11 IL Tquando Mardocheo uddi & intefe quefto chera fatto contro a giudei | , fifttaccio tutti ipàm iquali aueua indoffo ài gittofi cenere in capo et ue£ tifli di faccoiòd gndaua tanto fotte nella piazza cbe fe udiua mfmo al paL _JL—^ Ìagio del re demoftrando la grande amaritudine cbe bauea nel fuo cuore Nella corte del re non era liccito denteare alcuno buomo che foffe ueftito di Saco Et in ogni prouintia;cittade;& in caftello:&: in uilla:8an ogneparteera giaifparta quefta nouella &C quefta fententia .Donde che igiudei ne facceano grande pianto con grandi gigmni ueftendofi de facco/Le damigielle & gli eunuchi deila regina itrorono ad Hefter et filli dilfono quefte cofeì& co me quefto comàdaméto era fatto fopra igiudei.Vdédo la regin a quefto tnftoife moko:& gi ttate le ueftiméta uolfefe ueftire di facco.manonli fu dato,Et ellaptefe Athac eunuche: ilquale il re lauea dato per fua guardia:SC mandollo a Mardocheo perfapere per che egli gndaua.Ht incontanente Athac andò a Mardocheo &trouollo gridare nella piazza dinanzi al la porta del pallagio.Et Mardocheo gli diffeogm cola cbe eéa interuenuto. Et co? me Aman per guadagniate & per inuidia uoka fare morire tutto ilpopulo giudeo 6t aueapromelfo aire una quantitade anento p lo fuo tbeforo.Et mandolli lo ex/ empio fenpta chera confitto dinanzi alla porta del re.Et doueffeie dire alla regina & che ella incontanente douefte andare alre:3«:pregaftello piopopulo fuo.Ettor no Athac alla reginatetdsfte tutto ciò che Mardocheo lauea detto cheglidicefle ala regina cbel dicefte aire .Et ella gli refpuole & ordino che fufiTe detto a Mardocheo Cheneuno buomo ne dona non può te entrare al re fe egli noi fa chiamare ad pena della tefta:et incontanente fighe tagliatala tefta fanza dmioraiouer cbe gii delle il re la uerga delloro per fegno damore:et alhora noglie fatto male.Et come porro 10 andare aire cbe già fa.xxx.di cbeglinoma fatto chiamare.Vdendo Mardocheo 11 detto della regina mandolle adire.Non creder Hefter campare per che tu fieregi/ na et incafa delreoltra tutti igiudei.Io oe [peranzaindio ebefetu quefto taccerai cbe igiudei per altro modo faranno liberati: rna tu et chi per te fatta et tutta la caia del tuo padre moterete.Chefai tu fe idio ti afata uenire in quefto regno accio che per bora in quefto punto aiuti il populo iuo.Albora Hefter udendo Mardocheo adira to mandogli adire cbe dicefte ad tutti igiudei chetano t Sufis cbptegafforo idio p lei:et cbe non mangiafteno ne benefiono tre giorni et ella et le fue camarene il fareb bero anco .Et alhora andare al re facendo contra il fuo comandamento:pero ebenó eracbiamataict metteromi alla morte.Et fede Mardocheo quello chelare^ma H® ftergli comando et man dolli dicendo, #G V, ~1| ^ terzo giorno fe ueftì la regina delle u effimeri fa regale. Et iftette in uno camino delpallagio deire loqual era di dentro cotto ala faladel re doue B ^aUal| fe ateileteilgiudiCio.Etlorefteuafopra lafua fedia et m quella parte dinmpettoalufcio:per loquale egli uedeua la regina iftare ritta et piacqgli moltojetporieili la uirga delloro che tema fmano:et ella la prefe etbafcio la puntìa della unga regale.Et lo re la dim andò quello cbe ella uoleaiet cbe chiede fle ecuramente chefe elladomandaftemezzo lo reame fillaurebbe.Etella refpuofe Che le ella douefreeffere exaitata et felpiaceua al re che elladomandaua che lo re et Aman doueflono andareoggie adefinare con lei;po cbellaauea bene apparichi ato,Etlorefeciechiamare Aman.Et inficineàdaronoaddinaic con laregma. Et tuendodcrmato etefTcndonitgU pieni di uino,Il re di(Te alla regina* Ditni quella che tu mi uuogli dimandarefEt che felladomàdafTe me2;2o el reame cheilalaurebe Et la regina diffeX a mia petitione;&: le mie priegi fono? fe io o trouatagratta nel tuo confpetSotSi io debbo efTere exaudtta pnegoti che domane uegniati uoiS: Aman al eonuito chio faroeappatechiare:& albora manifeftaroe la mia mtentione Et in quello giorno ne andò Aman molto aiegro, Et trouato alla porta del pallazo federe Mardocbeoiloqual non Colo non fece reuerentiaima anche non fi mofepun to doue fedea fe indigno molto & turbofi infe mediffimo. Et tornado adcafa nò dimoftràdo liracbiamo tutti gliamici fuoiietZares fuamoglie;et comincio adnar rare tutte lefue grandezze delle nchezzei & iftgliuolit&glihonori cbegli aueafati Io reiSc la regina Hefter non aueainuitato alcuno altro buomocbelo re 6£ lui adefi naret&ancbo domane debbono andare adefinare con lei,Ma tutti quefti bonori io «e per nulla mfino ad tanto chio ueggio ilare Mardocheo alla porta del re.Refpuo fe Zares la moglie fua& tutti ifuoi amicisFai apparichiare una traue longa cinqui,-ta cubìti:& quando tu uai domattina al re digli che ti ecceda difare impichàre Mar oocheo adqueftatraue:&poi ua col re al conuitò, Piacque ad Aman quello confi/ gho et fecie apparecbiare una traue cofi grande & fède fare lacroce* *C,V I. N quellanod:e non potendo lo redormire fecefi recchare quello libro do uetano fcnpti colloro che per lo tempo paflTato aueano feruito lo re & la corte dalcuna cofa:3i per che modo o come,Et leggendo uenne in quello luogo doue era fcriptocomeMardocbeo manifefloil tradimento che uo leano fare Bagautbet Tbares duo enuchi del re: ciò fu come uolleano uccidetelo re Et udendo lo re ricordare Mardocheo fi domando. Che mento auea auuto cofhit dalla corte di queiWRefpuoforo iferui &: diflòro. Clamai di querto egli non fui taeritato.Etlo re domando che fe alcuno configliereui foffe nella c a fa che foffe chiamato.Ama era uenuto molto per tempo alla corte peruolere dire al re cbeglie concedelTegratia difare impichareMardocheo fopra leforcbe ebegh auea fato fare Et refpofero li ferui fuoi.Amane nel camino.Et eifendochiamato Aman andò alo te:& lo re gli diifi.Dimi Aman.Cbe mento fi uuole renderead colui che Tempre ho tiora il re:& liberollo dala morteiCredendo Aman chcllo re lo diceffe per luitdiede queflo configlio.Ognihuomo che honora rantoli re dee efTere uefhto di ueibmen ta regale:& porto fopra lo cauallo delreSd in capo la corona delloro. Et lo primo do po Io re in tutto lo reame tenga lo fuo cauallo : & fia menato p tu tta la terra dicédo Cofi fara fatto aqualnmqua bonora il re,Et io re gli comando &di{Te. Va torto 3i prendi la uertimenta di lo cauallo:5<: fa come tu ae deto a Mardocheo giudeo ilqua le fede alla porta del palazojet guarda che neuna cofa dequelle che tu ae dette uen ga meno.Et incontanentetoIfeAmanlo uertimentotla corona:et lo cauado etàdo a Mardocheo et nel mezo della piaza lui lo ueftio; et può Telo ad cauallo gridàdo per la terra.Di querto honoreedegnio cortui et qualumquehonora il re.Et tornofi Mardocheo alla porta del palagioiet Aman con grande fretta piagnendo col capo coperto torno ad cafa.Etdirtequertecofe al la moglie Tua !Zares et ad gliatnia Tuoi Aloquale li fauiiliquali lui aue nel configlio et la Tua moglie refpuofero et diifero Se Mardocheo e del populo giudeo innanzi alquale tu ai fatto reuerentia nò potrai refirtere:et nel fuo confpefto ua et fagli reuerentia.Et eifendo quefte parole gion„ fero glienuchidel re et menatolo alcòuitoilquale laregina auea fatto aparichiare* A X.VII. /\ Ndati che furono Io re et Aman alla regina per mangiare con lei. Et ha y \ uendo bene beuuto et eifendo lo re caldo di uino diife ala regina Heftec 11 Qual e la tua dimanda Heftettaccio chi ti fia data et quello che tu uuot che ti fia fatto^Chiedi fecuramentecbe fe tu domandarti la meta delreamedameta del reame ft haueraùEt la regina refp uofe,Se io oc trouata grafia nclconfpe^lo tuo et che ati piaci duo dimandi pregoti chic no muoiale ebd populo mio no penfcha pero che con grandi inganni iodi il populo mio tifiamo acculati p che noi muoia aio* Etpiaceflc adio che piu tallo ci aueflt uenduti per ifcbiaui Si perferui di auefle polli in grande faticbe:&: piagniendo faremo contenti.Et co (lui che quello ae or dinaro per fuafalfitada benignità dello re ae mutata m grande crudehta* Et lo re con grande ira dilfe.Cbi e coltui che ae bauuta tanta potentia Oc tanto ardirdMol to mene marauiglio.Refpuofela regina*11 nimico &i ilperliguittatorenollro peffi mo hnomo e Aman.EtudendoAman nommarfi uenne tutto meno;et non ardiua dalzareghocchii innanzi al re ne innanzi alla regmaXo re turbato con malo ani mo leuolfi da tauola;et andonne nel giardino doue erano molti arbori.Aman file uo per pregare la regina glie douelfe perdonarejpercio chegli conobbe lira del rese perciò egli ebbe grande paura.Et lo re tornando dentro uccide Ilare Aman oue late gma fi poffaua.Et alhora il re diffe ad colloro cherano con iui.Non balla ad Ama quello che a fatto che anche uuole fare in mia prefenza udlania alla regina nella cala mia,Et giamaineuna altra parola dilfe lo re ad Aman et lubito coprirono la faccia fua*Ma iferui utdendo il re adirato:dilTi uno che fe cbiamaArbona eunuche» del re .Sanila corona quello Aman pelfimo aueafato lare uno paro di forche [equa le fono alte cinquanta cubiti incafa fua per appicbare Mardocheoulquale uidekbe toc dalia morte.Et lo re comando incontanente che ui folfe poflofufo Aman fopra quelle forcbedequale auea fatte fare p impichare Mardocbeo.Etcofi fu impicbato & la ira del re ceffo fatto quello*Sicbe chi gittata la pietra muerlo idio ilpcfto m temienecbe fopra il capo fuo gli ricoma*Et cofi mteruenne ad Aman huomo ptfii mo 6i maliciofo. .C.Vill* ' -ti—^ T fatto impiccate lo re Afueco Aman diede in quello di ala regina HeCler c tutte le cofe daman nemico digiudei.Et Mardocheo uenne in gra ti a nel confpedlo del re.Et albera la regina Heller manifelloe che Mar iodico ^ era fuo ciò,Lo re udendo quello Qi uolendolo honorare:diedegli lanc ilo io quale auea dato ad Aman, Et la regina lo fece fignore della cafa fua &i delle cole le quali lauea donate. Et non effendo contesala reginaipercio che uoleuapiu gratia gittofi aipiedi del re.Et piangendo lui pregaua dolcemente:che ìa maiitia Si le cofe pelfimeià: cogitationi che Aman hauea nella ulta fua ordinate centra igiudei do/1 uelfero elfere calle Si uane.Alhoralore udendola di uoledole piacere piglio la uit> ga del loro con la mano perciò chera figmo de benignità,Et leuofi 1 aregina in piedi di dille allo re»Se al re piace ipriegi meinó m Ciano ad tedio;& le io oe trouata gra tia nel cófpeito uoftropregoui che facciati fcnueieincontaénte lettere nelle qua h fia il contrario de quelle che mando Aman nemico di giudei di loro pfequitatori iquah auea mandati pertutte ieprouincieche tutu Mono meontanète morti,Co me potre io loftmere perle perfiguittatore la motte del populo mio 1 Alhora refpo felo re Afuero alla regina Heller di a Mardocheo giudeo & dilfe. Io feci pigliare Aman & diedi et conceduti alia regina ogni fua fubftanzaielui feci irnpicaare iu la cioceipercio chegli mefemano nel populo giudeo .Scnùerete agli giudei da mia parteifecondo che noi uoleteiet co] mio hgillo fecreto figillate le lettere. Et quella eia lacófuetudine che le leme madate pnome del reiet erano di quello figlilo figli iate:nenunaperfona m diceliecótra.Eece uenne Ìa regina Mardocbeoet tutu faip tori del re.Quefto fu nel terzo mel e che fi chiamaua fibanmioe zugno nel uiceiii/ moterzo di di quello mele furono Icnpteie lettere lequaii Mardocheo màdo ad tu ti igiudei apnnapi et giudici et procuratori iquali erano meento umtifepte prouin tie da lindia ad la Etbiopia; et di prouinua mprouintiai et di populo m populo douelforo fetmere diloro i mgua cioè fecon..o la Iota lingua; fiche igiudei ia potef DI ESDRA 4*. am «t tion troppo doppo quefìo uetigono alle coltella èt quando fi leuano doppo che anno padito il uino non fi recordano di cofachaabbino detoefatto.O huomini tion equefta grande dignità et uirtudel uino loqual fapenfaraquefto modo# Et detto quefto jftetecbeto#Etdoppo quefto comincio ilfecondo aparlare quello che difiTe de potentiadel re# Ohuomim non e grandeexellentia quella diglihuommi li quali uincono la terra Si Io mare &fignorizano quelli & tute le cofe che fono felli £ M a lo re e di magior audonta et excellentia:pero che hiifignonza glih uomini et tutte laltre cofe Si tutto quello che detto loto per Io re fanno fanza difeso. Et fe manda loro ad combattere uiuanno Si rouinano li montile muraglie &letorre,Et uccidonoiet fono ucifi:& non pretenlfcono la parola del re*Quando uincono por tano al re tutte quelle cofe che anno rubato fempre:Si tutte laltre cofe. Et tutti col loro che non fanno fatti darme ne uanno ad combatenma lauorano la terra: anco quando anno ncolto danno il tributo al re Si elfo e uno folo.Et fe lo re dice che fia uccifo$kiadino;Si fedice fialiperdonato.-li e perdonato:Sife dice che fia batutodo batteno:&: fedice cbefia extermmatodo exter mina no; Si fedite che fi edifichi; edo ficano:Si fedice che fia tagliatolo tagliano:et fe dice che fiaplàtatodo piantano Et tutti tpopulnSi tutte le potentie odendo lubedilfino.Et fopradi quefto ancho lui giace bene«8i dorme.Et tutti coftoro lo cuftodifcono dintorno Si no' potfbno al cuno dicoftoro partir fe per far alcuna fua opera: Si ancho non e alcuna cofa comi datajSilono preparati ad udire.Ornonuipare^buomrni che quefta fiaunagtà de audtorita Si dignità Si potentia fopra tutte laltre cofe la dignità regaleilaqual p tanti diuerfimodie laudata Si magmficataì’Et poi cbebbe detto iftette cheto. ^ #C. X. I S O terzo ilqualediftedeledonneSidelaueritaquefto e Zorobabel comi ciò aparlare+Ohuomininonilgrandere:noglibuomim:neancoil uino W v fono quellecofecheantecedono in potentia a tutte laltre.Cbi e adunqj quello che fignor del tutto-Or no eftato generato il re dale donne Si tutto il popu loiqualt figniorizano la terra Si il mare et de quelle Tonno natiiEt loro anno nutria cato quelli che anno piantate le uigne:dele quale fi caua il uino: et loro fanno le fcolede tuttiglibuomini:etiaonogioriaaglihuomini;etnon fi poffono feparare ghhuommi dale done.S e glihuominiabino congregato oro etariento et ogni cofa (jpeciofaietuedino una donna bella dafpedo etbenueftita:abadonano tute quefte cofe et ftanno attenti aleiiet con la boccha aperta ftanno aguardarlatet fi la defide/ canopiu che oro et ariento et ogni altra cofa fpeciola. Lhuomo abandona il fuo padre il quale lui a nutricato:et la fua patria et acoftafe alla donna et con la donna remette lanimaiet non fi ricorda delpadre luo:ne della madreme de patria# Et di qua ui bifogmafapere cheledonne fono uoftn figmori.Or non uiduolei Et piglia Iberno il fuo coltelloiet ua ne la ftrada a rubare et ad fare homiaduietnauigare il mareiet ifiumeret uide loieone:et itra nele tenebre;et quàdo li glia rubato :et ftato mghanm: et rapine; portale alla amorofa fua,Et anco ama lhuomo piu la lua mo •glie che ifpadreouer la madreset molti fono fatti pazzi perle moglie fue: et fono fatti fenii per lo amore fuo.Et molti perirono et fono flati ucifi et anno fatto niol ti p eccati per lo amore de f£mine*Et bora crediate a me pero che il re egrande ne la fua potentia pero che tutte le regione con reuerentialotocano# Niente dimeno io uidiApemen figliuola di Mezacho mirifico concubina del re federe aprefo il re dal la fua marma et tuorli la corona del capo del re et ponerfelaet conia mano fimftra percotea il re et fopra di quello il re ftaua cola bocca aperta aguarderla et fe lei lo de leggiaua luirideuaetfelafi turbaua con luiiluili faccea fefta perfino che la folle riconciliata et fulfe lore acceptato nella grafia fua, O huomini per che non fono piu potente ìe donnefQrande elaterraet cielo alto iquali fanno quefte cofe »Eè SECONDO LIBRO albera il re et quelli ueftiti di rofato’guardauano lunolaltrcuEtdoppo quello comì„ ao a parlare della uertta .O buomini non fono forte et potente le donnei Grande e la terratSi ilcieloalto:5<:ucicceilcorfo del fole;8dikielo figirain uno di Storna al luocbo fuo onde li comincio ad mouere«Or non e magnitico colui che fece que flofEt la uerita e grande etpm forte & piu potente fopra tutte laltre cofèfTuttala terra chiama la uerita do cielo anco le benedice et tutte lopere fi moueno &temeno csuella:& con lei nò e cofa iniquaXo re e imquorle femine fono iniquetiniqui fono tutti ifigliuoli di glibuominnetinique tutte le loro operet&nò e ira loto uentatSi p emano nela fua iniqUitade*Et lauenta fla firma & rimane forte Tempre &: durerà nelli feculide feculi.Er non e aprefo aleiacceptatione di perfonane differentiatma fa lecofe iurte a tutti quelli che fono iniufh Si maligni et benigna a tutti nelle fue òpere et nel fuo iudicio nò fi tmoua cofa miq et eleifortesaSiregnotSi potétia 8C maiefta di tutti i tempi et il benedetìo dioelui uetitat &ditto quertomanebo di patlareXt tutu li populi gridarono 6idiiTero«Grandecofa eia uentaset e fopra tu tele cofe.et alhora dirteli, te alm.Domandafe tu uoi piu de quello ebee ienpto et darotilo pero ebe tu fei trouato piu fauio de glialtn tuoi còpagni federai appo me et fata chiamato mio famigliare et còpagmo» Et alhora dille al te.Ricordate de quello che tu prometerti de edificare Hierulalem mquello diche tu pigliarti il reg no et de ri mandare tutti liuafnliquah furono tolti di Hierufalem lequali tolfe Cy ro quando uart o Babylonia et non le uolfe rimandare iuif Et tu uotelti edifibc ire il tempio loquale arfero glydumei quando fu deRruda giudea dalli Caldei,Et que e quello rhio dimando fignore pero chequefto fapertene alla tuamaierta,Onde 10 dimando cheta faci quello loquale tu prometerti adio del cielo cola boccba tua. X h Ai Lbora leuofi il te Dario Si bafciolo; & fmpfe epiftole a tutti Wifpenfa, /\ ton;5i: prefetti idi li ufficiali ueftiti di rofato; accio che còaucertero lui & / tutti quelli che erano de lafua compagmaiet andafiero tutti ad edificba 4 reHierufalem.Et fcrirte anebo epiftole a tutti iprefediliquali etano in SyriajetPhemcetet libano che dobertono trare degni cedimi dello libano eteòdur 11 m Hierufalem : accio eh e con quelli il edificafie la citta.Et fcrifle a tutti igmdei: iquali uemuanodalregnoin giudea per la hbertaiche nullo potente et nullo ma/ gifìrato et nullo prefeòio suerteaudoritadi lupeiuenire alleporte loro r et eh et ut/ ta la fua regione che igiudei poffedeua efiej libera.Et anche comando che le calte! ladigtudei lequaleteneano glydumei li forte rertituite» et ebe per la edificacione del tempio li forte dato ogni anno.xx.talenti peirtno chel fufle compiuto di ed ih ficaie la cittaXt che li fuffe dato ogni anno.Xitalenti per ardere ogni ci li facnfltii lu 01 fopra lai tare fecondo che hanno percomandamento.Et comando che tuti que 111 giudei che fepamuano di Babilonia per edificare la cittafurterò libetùetiloio figliuoluetiloro facerdoti che fono fopra loro Xt fciifTe la quantità etlafìolafa/ era conquaì ifeiuiuano.Etfcrifie che ai lemti lifurtedatih comandamenti pfmo che il tempio et la atta fuftero edirtcbatiet a tutti quelli checuftodiuano la atta fcrirte cheli fufle datto lo fuo fiipendio elalario.Etlafo tutte leuafa lequaltolfe Cyio di Babylomaret tutte quelle cofe che difle Cyro ancho pano comandoche fu fi e fatto tet tutto furto mandato m HierufalemXt efledo partito il giouane etan: daffe leuola faccia uerfoHierufaléet benedille il re delcielo etdifTe.Da te e lauido tiaet da te e la fapiétiaetla dantaietio fon tuo feruo,Sietu benedetto fignotelo quale ai datto ad me fapientia etconfeffioni a te fignoredl padri noftruEt tolfe le epiftole jet andoflene in Babyloma.Etuenne etnuncioatutti li fuoi ffatellili qua li furono inBabylonia.EtbenedifTeroidio di padri lororpero cbedtedeloro poono etrefrigerioiaccio ebefene andejrtero ad edjfticare H?erufalem etri tempio nel qle foro leggere et udire.Et quelle lettetele quali erano mandate da patte del re: del Tuo figlilo fecreto erano figliate et furono mandate per coneri .Et quelli andarono fi forte che |>ogm prouintia furono innanzi ad quelli chaueamàdati Aman.Nelle lettere fe conteneua &comidauail re che tutti igiudei mogm ,puintiafuafe ragli naffero infiemetSi fìeffero audire la loro liberation:&; tutti inimici colle dóne & co ifigliuoli douefibro ucadere:& le loro cafe douefforo tute guallare.Lo giorno che fe doueano raunare in ogni parte ÒC per tutre le prouintie ad fare le uendete loro li iu il terzcdecimo di del mefe che fechiamaua adar cioè marzo* La fententia delle lettere lu quella.Che in ogni prouintia & terra ladoue lo re Afuero hauea fignoria fulfemamfeftoiaoe che tutti igiudei foffono nel giorno ordinato armati: & pren, deffono uédetta diioro nimieu Et quelli corrieri adnuciarono per tutte le ^pumeie come cheta in quello lettere,Lo re auea fitto porre nella citta di Sufis 5c con figlilo pendente; & quello era luo comandaméto Mardocheo era in tanta grana del re che ìauea ueflito de uellimento regalecremelìni 8C dicelellro:8i hauealo coronato daa corona dellord ficome era ufanza et coperto di panno di feta rofato,Et udédo que Ho lagiente che Mardocheo hauea tanto bonore tutti fe rallegrarono: & agiudei parca che folle nata una lucedaquale loro aueffe tratto di moke tenebre. Grande letiaa:honor:& fellaeraatuttelecittae populiet prouintie alle quale uenia il co, mandamento del re Jmpercio illauano Tempre ingiochi&in allegrezza.Etfaaano grandi definiti et conulti con grande fella in tanto che uedendo molti de altre natione fe congiunlero ale ceremonie de giudenEc udendo inemiciloro fare agiti dei tanta allegrezza grande paura alloro entraua & fofpedto, ,C, V111L Econdo che detto e di fopra nel.xu,mefe che fecbiamaua adar cioè mar zo nehxùi.di per le lettere diAman:& inemici digiudeidoueano ucidere tutti igiudei in quello medefimo di perle lettere di Mardocheo .Et giu, ^ dei cominciarono adelfcre grandi:6t loprallare illoro nemici.Et raunaron fi pertutte le citta SCcadellc 6c le contrade infiemeraccio che fe poteflfono uendica re di quelli loro nemici & loro perfecutori.Neunagente licontradiceua ude'do che rano cotanto malzamSdper tutele prcumcie quelli che erano per uiccani:ct mdici et duchuet procutatorii et di ogni dignità baueano igiudei in reuerentia p amore di Mardocheo loqualfapeano che era principe delpalazo: et conobberocbe molto potea.Et ctefceuano in grande fama nelpopulo per la bocca di tuti per molte bone operationi chegh facea.Onde igiudei percoffero illoro nemici di una grande piaga et fecero alloroqudlo che loro uoleuano prima fare ad loro; et molti nucciforo et m ogni proumtia in grande quantita:che folo nella citta di Sufis la doue Io re haoita uafi nuciforo cinquecento non contando,xsfigliuoli damakAgagito nemico digiu deiuquali fi chiamauanoin quellinomi.Pharfandacbail^elphon:et H phatha: et Pboratha:Adaila:Aridatba:Éphermella:ArifaiiAridai:et Vaizatba. Poi che gli eh benomorti nontolfero cofa aicunadiloro.Maincótanentefudettoalrecome igiu dei ausano morta tante giente.Et il re mando per la regina et bili diffi.Nella cita di Sufis iniudei anno morti cinquecento huomini non contando ifigliuoli daman Pen fa dùque quàta gote anno morta in tante diuerfe prouintiei perciò fe tu uolgi che fi faccia piu alcuna cofa o altri comandamenti fimelo di* Alihora la regina re/ fpuofe.Io ti priego re fe io o trouatagratia nel tuo cólpedlo che come igiudei àn o fatto m Sufis oggi cefi dibbano fare domanejetidieci figliuoli daman nano podi nelle forcbe.EtTore incontanente comando chella uolonta fua lolfe adempiuta. Et igiudei fi tarmarono ilquartodenmo di del mefe nominato di fopra et impiccha tono ifigliuoli daman etucciforo trecento buomim:et dele loro cole neunafu lata nautacione ne fuli tolto alcuna co fa,Et in quelli dui giorni in tutto io reame dello re et doueauea potérla lo reigiudei ucafero.L xxv.tniha dhuomini .Et neunadele HESTER 'ij loro cofe toccbarono .Nel tersodccimo di del mefe di adar cioè marzo la uccifione fue per tutto umuerfaleiet li quartodecimo di iafciacono de uccidere & conflituiro no & ordinarono quello effer lo difolemnetaccioche intai giorno perognì tempo che auenire iacefiforo fefte conuiti et tnùphi conieticia* Et ipercio che nell trediect & neh quatuordieci giorni igiudei iquali dimorauano mSufis aueano morti loro nemici ordinarono che mquefìi dui giorni neuno dillorodouellefare cornatone allegrezza. Ma pcio nelnxv. dilafciarono de non uccidere pm:quefto giorno ordì naronodi fare grande alegrezza & fella. Et igiudei iquali iftauano perle cartellano murate et per le uille pero che aixini.giorni non ucciforo alcuno quello giorno or, dinarono di fate lafefta gràde &: grandi cóumche ctafcuno doueffe preferì tare luno ad laltro in fegnio di grande amore.Et Mardocheo fenile ad tati igiudei iquali era no da prerto & dala longa chehabittauano in le proumtie fubdue al re che doueffo ro i quefìr due giorni cioè nel, xuu.& nel. xv.del mefe dx adar cioè di marzo fare gràde fefta 6C bauergh in gràde teueréza.Et ogni annodouefforo fare ciafcuno gran de cornuto & ptefentare luno adlaltro.Et apoueri màdalfero grande lemolme:pcio che loro feranno uendicati ddloro nemici.la tnfticia che loro doueano recceuere torno in grande allegrezza.Et tutti igiudei tolfero quefto per una folemne confue tudines loquaie aueano prefo adfare.Etper amore di Mardocheo receuute le lette te ne foronomolto allegriti cofr fu fatto.Et Aman figliuolo di Amadathi de la rta: pediAgag inimico aduerfario di giudei aueàpenfato in quelli giorni di fare uct dere igiudei et auea gittate per quefto le forte; & perciò auea mandato il comanda mento in tutte le prouintre da parte del re. Et la regina Heller udendo leuare querto comandamento intro al re pregandolo che quello che fauea ifforaato di fare Aman con fue lettere fufteanullato: &lomale contro agrudet da tute parte in ogni modo fi lieui uiai& ciocche Aman auea penfato de fare altrui torni fopra dillm. Et doppo querto lui 6c h Tuoi figliuoli furono crucilixi.Et perciò quelli giorni da quello mqua fono chiamati phurimrcioe didelorterpo che fupoltalalorteinuno uafo.Et tutte le cofe che fono fatte fe contengono nei uolume di querto libro tute quelle cofe che {oftenero.& tute quelle cofe che furono da quel tempo in la mutate nceuerono igiudei fopra feetfopralafua progeme:& fopra tuttiiquali fi uolleto a collare ala fua religione:accio che ad alcuno nò fia licito pafarle fanzafolemmtade li quali manifefìa quefta fcriptura:& li altri tempi dimanda & ricercba fecòdo che gli anni fuccedono luno alatro .Quelli Cono giorni iquali non fi debbono giamai dimentichare;8i tutte leptoumtie che fono nel mondo pertutte legenerationele celebreranno:6d non e alcuna citta neia quale igiorru dele forte non rtano auuti m reuerentiada igiudei: et dalla loro progemedaquài eobligata aquefte cerimonie. Et fctipfe laregina Heftcr figliuola di Habiahil et Mardocheo giudeo anco una fe> conda epiftokìaccio che con fumana diligéntia quefto di fulTeper lauemre fanòli fkato et tenuto perdi folemne .Et mandarono ad tutti igiudeiuquali erano i cen te uintifette promnciefubdite al re A lucro che doueffeto auer inliemepace:et lev quitaftino la uenta:obferuàdo igiorm delle forte;et nel fuo tempo le celebrafeno con leticia.fl come auea corrftituito Mardocheo et Heftenet quelli nmafeno cóten ti che fuffeioobferuate dafe et da tutti gli fuoi fucceffornlt gieguni et lì clamori et li di dello forte:et tutte quelle cole che fi contengono m querto libro chiamato bif toria di Hefter. .C. X, ‘ Ao 7 A ^ T lore Afuero fece afe tributaria tutta la tetra: et tutte lifole manne; f°tteza dello quale:et lo imperio: et la dignità; et la grandeza con la quale exalto Mardocheo fono fcripte nei libro diMedi etdiPerfuet ache ^ V modo Mardocheo de la Ichiatta di giudei fu il fecondo appo il re Aiuero et grande appo igiudenet accepfo alla plebe di fuoi fratelhiet cercaua fempre difar benealfuopopuloiet Tempre parlauaquello chefufte apertincnte allapace della fua generatione. T V 1 O quello che io tiouai mHebreo o tranflataco fidel mente.Ma quello che fequita o Io t.ouato fenpto nella publica tranflationc di fet tantamterpretnla qual e (cripta in lingua Sclitteregrece* Etancho doppo lo fine del libro quello capitolo fe diceuado quale fecondo la noflra cofuetudme abiamo dinanzi notatocon figura&:uirgula. Vdendo Mardocheo tutte quelle cole fatte dilfe. Veramente quella eilata operatione didio. Perciò chiomi racordodel fognio cbio ebbi il qual lignihcaua tutte quelle cofe:& nulla cofa e ita inuanostna tuttoe uenuto.Lo piccolo Eontecbecrelaemgrandefmmei&econuertito mlucc Òi in foleifice redondatoin acquei in piouaie Hellcnlaqual il re tolfe per moglie &uolfecbe fulfe regma.Et quelli duo.draghoni io tono lunoclakro c Aman.EtU giente chic uedeacheera raunarafono coloro che uoleano uccidere il populo di giudei.Etiagiente mia era quella de ifrach.la qual chiamo aIui;3cfecefaluoilpoptt lo fuo:5d hberoci di ogni maleSd feci fegm grandi & marauiglie. Et comando che fulfe due fotte:una del populo didio;6c Ultra de tutte le giente«Et uenne amedue le forte in uno di ordinato da quello tempo dinanzi adio atuttc le giente,Et ncor/ doffi il fignore del populo luo :5d ebbe mifencordia della fua heredita.Et quelli di feranno obfcruati nelmefe di Adar cioè di marzo nel quartodecimo 6c nel quinto decimo di di quello mefe con ogni fludio& gaudio in una compagnia dipopolo congregati in tutte le generationedel populo de ifrael damo manzi. «Xb -r- elquarto ano regnàdo Ptolomeo òC Cleopatra portorono Dofitheo ilqua 1 lediceaelfer facerdote della fchiata di Lem: &: Ptolomeo fuo figliuolo | quella epillol a dele forte : laqual diifero elfer fterpretata da Lyfimachus -A. 1 figliuolo di Ptolomeo in Hierulalem. ET QV ES T O principio era nella rranfiationpublicailoqual ne inHebrco: ne fi dice che fia aprelo alcuno degli interpreti. Nel anno (econdo regnando Ar. taxerfe maximoJ nello primo di del mefe chiamato Nifan cioè aprile uidde uno fomnio Mardocheo figliuolo di lahui.figliuolodi Semei;figlmolo di Cis dela tri bu di Beniammhuomo giudeo: il qual habitauanela citta di Sufisihuomo di gran dcau ma. Et non tanto chio dt faminando ilpopalo giudaico loro trouaOTi degni dimotte anzi gli trouai degni dogai gratia.Et impetcìo chetano obfematon della leggie 3C di tutti inoftn comandamenruSi tempre tono flati figliuoli didio altiflimo uiucn tejper lo beneficio del quale neflato dato quefto reame daltempo degliantich no ftrnSdece flato cuflodito ifmoaldidoggi.Et tmpercio le letceretlequah quello mi ledette Aman mandoe incontro ad quefto populo lolereuocho óc facciole uane. Et egli & la fua gente che diede quefto configlio fono dinanzi alla porta di Sufìs impiccatiperlagola:nonpnoftraoperatione:ma peroperatione di dio rendédogli quello che metitaua.ilcomandamento chio bora ui coma'do e quefto.Ad tuttiigiu dei lìa liccito obferuarc la fua leggxe fenza alcuno impcdiméto:^ che coloro i juaii erano alla loro morte apparecbiatiìrbc loro ne poflano prendere uendetta buona Etquefto fi facciaa.xiii.di del mefe di AdanEt queflogiorno ae idto alloro dala triftitia reccbato m allegrezza Et perciò uolemoche queito giorno fralahre feftc fia nominato! & fattone grande folemmtade*. accio che imperpetuo fe ricordi: che colloro che obferuano {comandaméti noli:ri fiano mentati: e che colloro che cifra ne fanno fia puniti. Et tutte quelle prouincie;attade;caftelle:o utile cbenonuolef fe queft o obferuaredi coltello;3d di fuocho iiano punitijSCgiudicatuEt non tanto cbeglibuommi muoiano: mainfmoalle beftie fiano deradiebatiracelo che neuno gl am ai arddeba di preuanchare icomandamenn noftn imperpetuo. Qui comincia il prologo di fancfto Hieronymo fopra il libro di lob —> Oftretto fono per ciafcuno libro della diuina fcnptura de refpondere tg a mali detti deli aduerfani {quali me imputano falfamete auer io fata ^ quefta tranflationeper riprendere la tranftattone.dt «Lxx. interpret!. Quafinonfia preifoagreci Aquiia&Simacco&Tbeodotio iquali oue ro parola di par ola io uerofen no di fenno.o uero lunoolaltromefcollitoet mezzo temperatolageneratione della trallatione abbiamo fpremuta;&: tutti iuo!umi del uechio teftamento confcgni:pun(fti:&: uirgule Origeneabbiadiftindo iequalecoie onero che lui labi agiunte ouero cauatedi Tbeodocio neperiui mferte Lonno ala tranflatione anticha:prouàdo Oiigene cherano manchanti in quello che e agnato Adumque imparino quelli che dicono male di me di rcceuere m tuttotquelloche imparte ameno receuutoi ouerola interpetrauonimu codi Tuoi Tigni radino. Ne inuentade non fi puote fare che colloro abino receuuto dauere intra meffo prucofe acnonconfeflino dauere errato m quelle medifime &gia malquante;5c fpeculmé te m Iob:alqIe fe quelle cote chefoto quelli figm fono agiùte tu nc tradii graditila parte de uolumefe tróchararfiCqfto maxfaméteapteiroigreci.Etàco apcdlo ilatmi dinanzi a quella tranftacion la qual noi nouaméte abiamo cipolla con legni ri: uir gule fono feptecento ouer quali ottocento uerfi che manchauanoper liquah que fìo libro dunoftraua aquellicbelolegieuanouna publica deuaftacii Silaceracto fi che ilhbro parca mmuito.Br queftainterpretatione neuno digli uecchii mterpetri feguittatmadiquelloHebraico et di quello Arabico fermone. Et alcuna uolta di Syroile parole botalo fennoihoramticmeciafcbeduno nnfonera.Obfcuro inueri tadeapprdlogli Hcbrci tutto quefto libro e frenatomele fctipture del quale facil mente fi puote errare ilqualem gre o gliredon.crXHuct'r.cruEpocr.cbiamano qua do altro fauella:& altro fa: fico me fi uolefle tenere languila oue: la lampreda Itnc ta colle manùquanto piu forte ftregne tanto piu forte icorrera. Emi ricorda per la inteiligentia diquefto uolume hdeo uno maeftro: il quale appieOTogh Hebreie a penfato dellere auuto bpnmoelle:e condudo con danari;Si psrladodnnaidel qLe io nonio fe io o Fatto alcuno perfetto. Ma quello Co bene che p la doilrina Tua no o potuto interpretare feno quello cbio innanzi baucua intefo* Et dal pfinapio del uolume infmo alle parole di lob appo ghHebrei e fenpto in profa «Et dale parole de lob nelle quale dicie penf-alodi nel quale io nacqui: 6i la no&e nela qual e ditto Conceputo elhuomo inrmoad quello luochodoue innanzi alla fine del uolume fenpto e. Adumque io medi fimo mi riprendo*Et fo penitentia nella fauilla:& nel la cenereìexametn uerfi fono per dattilo 8c fpondeo corrétn Et per la^pneta dela lingua rpeireuolterecceueteadaltn piedi nò daquelle medifime fyllabe.ma dique limedifimi tempi.Alcuna ualta certo quellaconlondtiadolce&il dolce fuonodel parlare fache apare adii nonfapento m uerfo chefia uetfo ima non e: laquale co lalouerlificatore intende magioremente che lo fimplice led:ore*Ma dal fopradeto uerfo infmo alla fine dellibro con pocha da (lindion ad quello che remane e ordina to & comportò in profa.Laqualc cofa fead alcuno pare da non credere ciò cheli uet fr fieno aprerto li Hebrei:3i nel cofturne di noftii Haco;6i Gracho:^ Pindaro; 6t A ceot &Sappbo:ouero pfalterioiouero lilamentacion di It temia'.ouero tutte quafile fcripture ert’ reconprerta inmodo dicanticiilega Pbilone;Origine Eufebio celanéfe &: per la teftimómanzadicoftofo cognofcerahora cbio dico uero.Perlaquaiecagio neodanolimeicanncbe mueiitadeiomi fiaaffatichato m querto uoiumelnon o fatto accio chio reptenda la interpreta clone antiebarma accio che quelle co fe che i quellaouero rture fonotouerolafciateiouero certamente corrupte per lo uiao de! \i fcnptontfoflono fatte piu mamferte per lanoftra interpreta;ione:rquaìi 6c la Un gua Hebrea in pat te abbiamo imparato «Et m latino quali dala prima puericia nof tra intra grammatici di rbetonci de philofophi triti fiamo.Le^uali cofe fe apprello igrea doppola mdudion duLxx,interpreti già télucendo lo euangel o.Giudeo: Aqmla:8c Simacho:& Tbeodocio gmdaizanti iono recciuuti heieciciuquali molti miftemdel faluatore con fraudolente interpretationecellaiono»Etpure neio exem • pio fono auute apreffo lechiefe;&: fono (pianate dall ccclehaftichi buommitquàto magioremente cbio cbnftiano del padre6d della madre cbnrtiam nato;3i il Gófal Ione della croce portante nella mia frontello ftudio del quale fue le cofe lafciate ti/ petere«Et le cofe fatte Reecorregiere.Etli facraménti delJachiefa aprire con puro &t fidele fermonejauero dalli farti dio fiiduero dalli maligni ledori non debbo effere teprouato Abbiano colloro che uogliono lueccbu hbrnoueroneie carte memb^t ne ornate doro & danento;3<: di colori uermigh.Ouero che habmo iprincipi di li/ bri & come dicono iiuulganlelitteregràdefcriptedi molto oro et di cofe di molti ualuta:et abino piu toiio queflecofe che ilibrupurche permettmoameet alli mei amici h aueiei ipoueri libri et di pocha ualutauquali no e uflimamo la belleza ma la €mendacionlunaet laltra tradud:ion:et quella diXxx, aprefo igrecnet lamia apre 10 gli Hebteun latino con la mia fa tic ba e tranflatata.Elegia ciafcuno quello che 11 pacie:et dimortri fe magiormente effer ftudiofo uedendo luna e laltra tradu&ion che malmolo acceptando una e non uoler uedere laltra. Qui comincia il fecondo prologo di fanòlo Hieronymo. E ifaceffe fportelle ouafi di giunchitouero compUcarte infieme le foglie t^e ^e palme; fi che per querto modo io mangiali e il pane nel fudore del mio uoltojet follicltamente tradarteloperemieadfinedimangiare etdi ^ bere percampsr mia uitainullo mi morderebbe;non farebbe perfona che me rtprenderte.Mahora fecondo la fententiadel faluatore:chio uoglio dare opera tion acibocorruptibile;ma cofa perpetua etimmortaleiet uoglio purgare lanticba ma di uolumi delle diurne fcripture dele uirge et arbori fpmofi;cl me imp oft 0 duo IOB D r/ ercon:un.ocbepef effer cotreti fi conuenne.Quan to in teecaciartifuonlo timore Se oftenili le piegiere dinanzi a dio. Et la iniquità amaeftro tatua bocchasSC feguiti la lingua deili biaflimatcn. Et condamnera te la tua bocchaiSi nonioi& it tuoi labri reipanderanno ad te. Or fe tu nato lo primo huomo:&: innanzi cbelli colli fei tu formato.^ Or ai tu udito lo coniglio didio:&:piu di fotto fata la fua fapietia che tuf' Che ai conofciuto che noi non iappiamorcbeintendi che noi nolo intendiamo;Et uecchu &: antichi fono tia noi molto piu uecbi che li padri tuoi-Or non e grande cofa che conibhiiio tefMa le tue parole ree metano querto. Ma perche il tuo cuore lieui ai te quali penfan te leeràde cofeltu ai ghocbi àgofaolbpcbe femfia lofpinto tuo co”tro addiaccio che tu profern delcuorequertemedifime parole;Cbee Ihomo che fia fanza macola:&: li come giurto paia nato ddk feminafEcco intra li landi muno e immutabile;»: il ce li non fono mondi dinanzi allui. Quanto magiormente e abiiomineuole &C non e utile Ibuomojchebeue ficome laequa lamiquitade.lo tl la moftraro odi me quello eh io uiddi lo ti narrcroeXi fami confefiano none afeondeno li loro padri: aqua li f0l0 datto e la terra:»: non rrappaliarae uno alieno per loro - In tutti li fuoi di lo maluaxio in fuperbifce: ficnone ciertodelo numero delli anni dilla fua t/ranana. Lo fuonodella paura iémpre e nelle orecbie fuoi:»: quando egliepace colui teme dcmfidie.Ete in fofpicione &: non crede che ti tornare porta de le tenebre ad luce: afpedando degni parte lo coltello.Quando egli mouerae iead chiedere lo pane co' tiobbe ebe nela mano fua apparechiato e lo di dele tenebre«Spauetarae lui la cuou lationc, »: kncroicia circonderà lui ficomelo re che fe apparecbiaalla battaglia cer to dio diriza contro adio la iuamano:»: conttaalommpotente fe fortificato Corfe contro allui con lo collo ritto et con graffa torta fe armato. Et copri la faccia fua 4i grafferà; et delii ktifuoi dala ruma depende.Habittew nele cittadi fconfolat,: JOB Si nelle cafe difertet lequali in modo di fepolchro fono reduce» Non fera e xmebù to:&noneperfeuerarae la fubftanza fua:ne non manderà interra la fua radicele non fi partirà dalle tenebre.!.i rami fuoi fi feccharanno per la fiamma:& farra tol# to per lo fpinto della bocca fua«Non creda indarno ingannato per errore 3C che pec prezzo ha da efferericomperato.Innanzi chelh dtfuoi fempmo penrae:3d temano fua fife feccherae» Rallegri fi ficome lugna nel primo fiore lo granelo fuo ;e ficome oltua chegiettalo fuo fioie.Pero che loraunamento deli hypocrm e fàza feudo: 6£ lo fuocho deuorera lo tabernacolo lorothquali U doni uolontenreciueno.Concepe te dolore:& partorì la imquitade;& lo uentre fuo appanchia li inganu C.XV L f Efpuofe lob 6C dilfe.lo oe udito frequentemente cotalicofe.Confolatort rlm pieni de mch archi uoi fiete, Ornò auranno fine leparole ucntofe:ouero JL ea^cUnacofamolcfì:aad te checofi fauelliiEtio potea fimilmenteparla reìeuoffre parole. Etancbora idio iluolleflecbe lanima uoftra foffeperla mia* Cbio conlolorei uoi ccn parole :& moueria lo capo mio foptauoi ♦ Fortifticherei uoi colia mia boccha;&: mouereilalabra mei quali come perdonante ad uoi.Ma che faro^Se io fauelleroenon finpo{Teraelomio ciolore:6<:ieiotaceio nò fi parata da me^Ahoramia oppreflb ilmio dolore & in méte lono tornati li mei féfi«Lamta pelle cnfpata induchono lateflimonianZa incontro ad me.fct tdufcita lo parlan/ te laìfo contro alla mia faccia conrradicente ad me. Ragunoe lo luo furore in me & mmazandomì ffridaua co tto ad me colli fuoi denti,Lomio nemico colli terribili occhn riguardo me:& le fucbochelaperfono fopra me;6cuituperandomi percofle la mia mal cella *5d faciate fono le mie pene;& rmebiufe idiome appreffo lo malua gio: Snelle mani direi diede me.Io ebera quelli ebe fuericbifhmoripenteméte fo no còttito.Tenea lomiocapo;lpezzome:&: pucfemialui quaficome uno fegmo Et intornio ad me colle fue lande & ferie li mei lombi; & non perdono; de ifparfe nella terra le mie budella.Et taglio me co Ila fèiita:fopralaferita:& uene fopra me come gicgante,Lo facce cucie iopra lamia choteca;& coperto e colla cenere la mia carne. La mia faccia enfio il piantotele mie palpebre fcutaiono.Quefle cofe foflé go fenza imqimadi lemie maniiquando io bauea le monde pregare adio.O terra non coprire lo mio langue:nenontruoui luogo intedenafconierlilo mio chiama re,Ecco mucritanel cidoìSilomio teftimomo;òi coljui che laie mie cole fecrete c nelli luochi excelfuO amici mei pieni di parole;adio fililalocehio muo nt idio il uo Ielle ebe cofi fdlegmdicato Ihuomo condiojcome e gmdicaro lo figliuolo defililo moconla fua coliega.Ecco certo li breui anm ttapf adamiQ. ^ andò pqriauia per la quale io non torneroe, *CX V IL Ofpinto mio fa fottiglieraerad li di mei fe abareuicrinotSi folamente lo fepolchro foprafta ad me.io nonpeccai:5<: nella amaritudine fla locchio ^IL, mio.Etpcto fignore mio libera me &pom me apprelio te; & le mani di chmmque tu uoigicombaano contro ad me,Lo cuore de colloio facefh dallalùga dalla di fciplma:& pero nò faranno exaltari. La preda demo Etera a compagni; 6: gii ocebu di figliuoli uerranno meno.Et puofeme quafi nel prouerbio deipopaloìóC Cono exempio dinanzi dalloro. Obfcurofli ad indignacione locbio mio; de le mie membra quafi in nulla tornati fono. Mar a rugheranno fi igiuftì fopra queEe coE; de lo innocente fopra gli ypocnti fata luicitato.Et terra lo giuEo fa fua uia:& ad giognetala fortezza ad coloro che fono mondi delie mani. Adunque uoi tutti con uertiteui & ueniteiSt non troueroe m uoi alcuno fauio* Li di mei ttappaEaranno li mei penlien fono difapuatitormentado io mio cuoic.Lanodle nuohemdnet am ebo doppo le tenebre fpero la luae.Se io foEero la mia caia e m inferno-et nelle te nebre feci Io mio tóiciuolo.Et alapuza diai.Tu fe padre mio; madre mia:etiorella m a all. uerau. Oj»* e ahon lo mio alptólate; « 1» piuentw mu chi confiderà ! nel pfoFondifTimo inferno fcienderanno tutele micco feto penfi tu per aduentura quim fera lo ripofo mio^. ,C X V11 !♦ t ‘v Ifpuofe Baldach fuito & di (Te, Infine acche fine getterai leparolefintédi prima & cofi fauelliamo- Perche fiamo noi reputati come befl: e: & fia' [ \ mo imhruttati innanzi ad te^Per che perdi lamma tua nei tuo fjroretOc JL ferap ti adbandonatalaterra;Si faranno raportare le rame del i uo luogo Or non farae fpenta la lucie delmaluagio ne non refpiendera iafiamma delfuo fuo chofLalucedouétarae tenebre nel fuo rabernacolo:3<: la lucerna che fopra lui farae fpenta.Saranno ftreti h andamenti della fua uirtude:& drabucchera lui lo fuo con figlio .Certo ellimefe nella rete li fuoipiedn&anda nelle lue machie. Sarra tenuti la foa pianta colo legame:& arderae contro aliai la fete.Nafcofo e nella terra lo fuo lacmolonliartificii dainganar fopra lauti.Da ogni parte fpauencarannoluilepau re*8i muolgeranno gli Tuoi piedi.Sarae aiTutigliata coliafa ne fua la fua foltezza 6c la ponetta aflaliCa le fue corte. Diuoti la bellezza della fua cotecait* la primage taira morte confuma le fua bracciata tolta fuori la fua fperanza delfuo tabernaco !o:& calchi fopra lui quafi ficome re la morte. Habbiti nel tabernacolo fuo li con/ pagni di collui che non e;& fpargafi neilabiratione fua lo folfure.Di foto le radice fue fe ficchinoìSt Copta fia attntta la fi a biada.La memoria fua perifcha della terra & non fia guardato lo nome fuo nelle piazze, ht cacci lui della luce nelle tenebreiSC del mondo lo tripartì.non Carta fuolerne nefehiatta nel fuopopulome alcuna re' liquia nelle fue regione N elio dt fuo fi marauiglieranno li nouiinmii & li primi lo timot li affalifca quelle cofc fono adunque li tabernacoli dello maluagio, C^uerto e lo luogo di col lui eh e non conofce idio. «C» X Villi. Efpuofelob & dille.Pirchetormentateuoiancbora lamma miai ficatfrt tate mecolle paroleiht cierto diece uolre con.ondeftì me; li oppnmedo J[^ minonuiucrgognare.Etceitofeiononfeppii meco (era la mia iòn ri za Ma uoicotro ad me ucdimrate:5<: repre'dtte me colimei uitapcm.Ma bora almeno meentf ndeteipcio cheidio nótonuguale giudicio ae tormentato me:& col'ufuoi fiagelliacmtome.Eccoio chiameroe fortenéte forzaibi muno udirae:gndero:&: no c chisiudicbi.Lamiaiiaintornio di fepe;&: paiiare non portbi&nelttuofentieri puofe le tenebre. Spogliome della mia gloria:^ tolfe lacorona del mio capo.Diftru (Teme da ognie partc;& penfco:ficome e ftiauolto larbero cofi tolfe lamia fperaza Adirato econtro ad melo fuo fui ore; & cofi ae auuto me quali come fuo nimico. Inficme uennero li fuoiladrii 6i fecero lauta alloro perme:& ailediarono intorno Io mio tabernacolo .Li mei fratelli fecero dalla lunga da me: &c li amici mei ficome alieni fi partirono da mi Abandonarono me li meipiu prolfimanirà: coloro che mi conofceuano anomi dimenticato.Li fetui della cala et le anelile mieilicome uno al tro huomo mi tengono.Et ficome peregrino fono ne ghocbi loro.Lo mio fcruo chi amai er non mirefpuole; con lamia boccaa propria lo pregaua. Latito mio tm/ paurio la miamoglie: i tpregaua li figliuoli del mio uentre. inuerita gli {cio cchi difpreo,2;iauanome:etquando daioro me era paititcjmeingiuriaumo» ^ue.Ii che furono^mei confighcn anno abbominato me*et colui ebemaximamente mamaua fatto e contro ad me.Et alla mia pelle co fu mata la mia carne faccorto la boeba mia Et lafc ate fono folamente le mie labbra interno a mei denti. Abbiate rr.ifenccrdia dimejabbiate mifericordia di meialmeno uoi mei amiaipet^o ef e la manodeliig nore tocche me.Percheperfeguittate me ficome idioiet delle mie carni m faturatei Chi mi darra accio cheli fcriuano le mie parole:' Chimi da chelle fieno meilem li/ bro con iftilo di ferro; ouero collo piombino di plora 30; ouero certo chelic fieno m tagliat: collo Icarpelio nella pietra-io fo ueramentecbelo mio ncomperatore urne et nei lui timo di della terra mi leueroe;etdacapo faro intornuto colla mn pellet e AUD nclTa carne mia uedcro icjioulquale io medefimo uedro:et gli ochiimei Io riguàf/ deranno: et non altro* Riporta e nel mio fermo quefta mia fperanza. Adunque pec che dite perfegutttiamoluu&la radice delle parole ntrouiamo contro allurtFuggite dunqiie dala Faccia del cokellotpercio cbel uendichatotedeìe imquitade e lo colte! lo & fappiate chegliegiudiao. *C.X X. Ilpuofe So phot NaamathitoiSi diiTe.Adunque li mei penfieri uam Cac/ cedono aloro; Si lame n te nelle cofe diuerfe e tolta.La dottrina colla qua' le me reprende udiro;8do fpinto dela mia mtelligentia me refpondera. _ Quefto fo dal principio che porto e Ih uomo Copra terra* che la lode dilt mahiagi ebrieuei&laiegrezzadeli hypocriti eaflomigliataauno punto«Et quefto fo dal principio delia mia mtelligentiarfe fahrai infine al cielo la fuperbia:& lo ca po fuo toccherà li nuuoli tara perduto nella fine ficotneimmondiaa;-5c coloro che laueanoueduto diranno.Doue ert t ficome fognio uoiatenon fata trouata:&paf fera ficome uifione di node* Et locchio che lauea ueduto non lo uedra:& non piu oltre no lo raguardara lui lo fuo luogo.Li fuoi figliuoli faranno aifeccati colla po/ uerta*+& le lue mani li renderanno lo dolore fuo.Loffa fue faranno repiene di uiui della fuagtouensas&c con lui la poluere dormirano.Et conciona cofa che dolce fa raftato lo male nella bocchamafchondera quello fotte la fualengua,Perdonerà ad collui:& non abbandonerà lurtSc aicóderalo nela gola fua.Lo pane nel uentre fuo tornerà m fele dili afpidi dentro. Le ticchez^e le quale deuoroe nmanderae fuori* Del uentre fuo nelle cauera idio.Lo capo dilli afpidi fugerae:3i ucctderae lui la Img ui della uiDera,non uedrah nuultdel fiume menante mele & buttiro,Et piagnerne coni cofa che feceumpertanto non fi confumcrae. Et cefi foffera fecondo la molti tudine delle fue cofe utrouateipercio eoe conftrtgnente IpogUoe la cafa del poue roirapilla & noli» ed.fi.cboeiSd none faciato lo fuo uentre. bt quando auera quello ebaueta defidetatoinol pottae polTedete.N on rtmanerae dell uo cibo. 0c per dio ne unacofa rimana de fuor bem.Quando fatra facciato fa flregmerai & refcaldatalli. ogni dolore «marra in lui Se romnerac.Et idio il uolelleche ita empiuto Io uentre fuo: accio che midi in lui lira del fuo fuiore:& pioua fopra 1 ui la l'uà b a traghi, at me delft rro fugiratSd cadderaenelarcbo delmetallormenato & trailo deh fuagun nai& mandando lampitnelia fua amaritudine. Andranno 5C u erra no (opta lui log ribilecofeitutte le tenebre fono nafeofe ne gliochii fu oi;&ideuor araci uni fuocno ilqualenon fefpegnerae farae tormentato abbandonato nel fuo tabernacolo,Re/ uelleràno icielila fuainiquitade:& la terra ftrizzeraecentra lui.Aperto fataloget mogli© della fua cafa:&(arra detratto nel didel furore didio.Queita e la parte dei Ihuomo maluagio dadio,Et laheredita delle fuoe parole ueramente uerranno. .C, XXL Il ^ Efpuofe lob & diffeJo ua domando che uoi udiate li mei fermoniiSd faci fr\ are Penltcntia. Softenete melacelo chio fauelli:8( doppo le mie parole fé I \ parreta r.dete.Or no e contro alhuomo la mia difputationeiaccro che per merito nò me debbia contnrtaref Attendete ad me di marauigliateui: di ponete lo dito fopra labocchauoftra* Et io quando me ne ricorderò cominciare atemere & percuote lo tremore la mia carne. Adunque per che muono imaluagufolleuati fo norconfortati colle nchezze^Lo feme loro permane innanzi alloro la rutbadipro pinqmSc di nepoti loro nel confpetrto loro fono.Lecafe loro fono Ecure di burnì li atelSC none lauirga didio fopra loro«Lo bue loro concepete:Sd nò difperfeda uacca partorì & none puuata dal luo parto. Va da no ficome legregre liloro figliuolnà: li fanciulli loro fi rallegraranno con lelofmge. lengano lo tympano et le cytharet et tallegronfi allo fuono digli organi. Menano in beni li loro di.et in uno punto alni ferno deicendano,Coiloro che diCJono adio;partiti da nouet la fcientia delle tuoe lite no uopIiamo.Giìelommpoceteiet feruiimoaluiYChe fa prode anoi feorcremo alluiì'Ma ptitopciochcnó fono nelefuemam li fuoi bcnulocófiglio dimaluagt fia dalla lunga dameiquante uolte lalucerna ddli maluagi faraefpenta:3<:Uinon dartone Copta uerra^ alloroi& li dolori diuideianno li loro furori! Sarranno Cleome paglia dinanzi alla faccia del uento: & Cicome fauilla: laqual el uento fparge. idto ferba alli loro figliuoli lo dolore del padre: Se quando ritornerà allora lo lapperà. Vedranno gliccni Cuoi la ucctCìone Cua:&: del furore dellomnipotéte bcra.Cbe adù/> que alni fapemene della cala fuadogpo fi: &: fi lo numero delli mefi Cuoi iaranno amezaro. Or (aragli alcuno che uoghamaellraridio in fcienti : il quale giudica le crearme fupericrd Quello n uore tobuflo Sifanotricho & bene aauenturato.Le bu della fae fono piene digrado:& lolla Cue fono bagmstedele medclla.Ma laltro n u ore nella amatitudmcdelctnima fui lenza quelle dolcezze.Epure mfieme nela poi nere dormiranno .Certo io occonofuuto li uoflri penlien Se le fententie contro ad me maio a 71* *Et cetto uoidite.Doue la cafa del pnncipeiedoue (ono li tabernaco li dellt maluagifAdomand. teciafcuno delliuiandanti:&quella mede imacofain tendrete lui conopei e; pereto che nel di della perdacene ferae feruato lorio:&: al jt del furore fatte menato.Chi reprendera dinanzi alui la fua uia.&ihl renderae dina zi dailui quello chelh feceC Alli fopolcbri farae menato:Si nella damnatione dellt morti uechietae.Dolze lue la giara del fiume infernale;^ doppo fi ogni huomo tra rae:&innanzi ad fefanza numero-Come adunquecondgliate me indarno: concio fia cofa cl.e fu dimollratoche la uoflta rifpolira contiaiU alle ueatade. .C. XXII. r , c I v, Fpuofi FlipbazTemanito & diire.Puolfe Ihuomo ad fomigliare fi ac;lo I ai ebora quando perfedo farae di fcientia.Cbc fa prò adio fi guiiio lata \.t % cucio ebe raportitu allui fe imma^ulata fera la tua uita^O rep ence a te tetnen^otct&: uerra teco nel giudiciotòc non per la tua grande malicia:&Ie iniimte tue inicfuitade Certo tu a^ toltolo pegmodelli tuoi fratelli fanzaca^ione.& iguudi 1 fpoglibllidelleuefìimenteXacqua allaflTo & fitigatonon ceflijfiC alalamato togli efli lo pane.Nella fortezza del tuo braccio polTedeui la terraiSc potentiirimo rene/ ut quella.Le uedoue lafciaftì uote:& li brace; delli pupilli fpezalhtpao intorniato Cd di lacmoll.Si conturbati la paura fubita. Lt pcnfaui che tu non uedcrefli le tene tre;& che tu non (ài efliopp temuto dallo impeto delleonde delle acquc.ht ndpen fi cheidio fia piu alto del aelc fopraflae allaltezza delle ftelk; S; dicuA-dunquc che conobbe idiote quafi pet la fcuntadi giudtcha lnouoli fono lo habiracolo Cuo fecieto.Et non confida ra le nollre cofe:oc intorno ale extremi.ta del cielo ua.Oi defi demudi guardare la uia dcllifecohilaquale calcarono 1 maluagi huominiilquali fono toltuua innanzi alloro tempo; ado hurne foueiti lo loto tondameto. Lqua.i di cenano adio. Partititi da noi;St quafi comeneunacoia potelle tare iommpotete eflimauano luixoncto fia che egli aueffe impiutolecafelorodi beni.la icntésiado li quali clli ftadalla lunga da me.Vcdcranno igiufil & lallcgrarannoaatlo innor.t> te fenartdeia deloro.Or non egli tagliata la fuperbialoro et le reliquie loro no fono diuorate dalofuocho^ Adconfenti adunque attuiret abbiate paceiet per quefio t uè tarli frutti optimi. Et recceui dalla bocca di colluda leggic:etpont kfue paro end tuo cuore.Seritornerai alloomniporente farai cdificharojec fatta daU lunga la irsi quitade del tuo tabernacolo.Etdaraper la rem pietra urna: et per pie tra to.r mi doro.Et farralomrìpotentc contro alh tuoi nenucuetianento rauneia ad te. Alba ra fepra lomnp urente abbonderai delle nchezextleuai ai adio la tua facci-.Plagi « ra? lui et elh exaudira te et Ir tuoi uoti tenderai Dicermlecofe et uerra ad te;c t nc^ ne tue refplcndera lo lume, inuenta collii che fihumiliarae farae nclk glo, tau t collui cbechine.agliocchu:qudlo farae ui.ua to»Lo innocente Crac faLat ;etiaa CC , lOB faluato la nettezza 4elle fue manu X* XXIIL Ilpuofe lob & difTe; Hora inuerita e nella amarièudine la mia parola: Sù la mano della mia piaga adgrauata e Copra lo pianto mio* Chi mi darae \ duo lo conofcbi &c truoui lui 5i uengi infmo alla fedia Tua.Porro dina zi JL allui lo giudicio :& la bocca mia nempiroe di reprenfioneiaccio chio fap pia le parole che refponderae ad mei& intenda quello che fauellarae ad me.lo no uoglio che con molta fortezza elli contenda mecome colla quantità della fua gran dezza priema me.Propongala equità contro ad me:& uetra alla uiCtona lo mio giu dicto .Se ad oriente andrò none appare; fi ad occidéte nollo emenderò.Se alla parte linifhacbe farroinonpigliato lui.Se lo me uolgeroalla diritta no non ucdetolut Elli fa neramente la ma mia i & prouerae me corno loro che palla p lo fuotbo ♦ Gli andamenti fuoi feguitta io mio piededa fua uia guardai; & nomi partie daqueLa. Et nonmipartieda icomandamenti di liuoi labbru&nelmio fino npuofi le parde dela fua bocca.Gerto elli e folo;& niuno puote riuogliereli fuoi penfieriick: ianima fua ciò che ella uolle quello fece.Quando auetae compiuto in me la 1 ua uolontade &L altre molte cole fimiglianti apparechiato fono alluu Et perciò dalla faccia fua fono turbatoti: confidetanteiunfono folicatato con la pauraJdio humilioe il cu ore mio &lomnipotenteconturbo me. Non fonanchora pento perle fopraftante t nebrei&laobfcuntade non conprefe la faccia mia. ' .C. aXIIIì, Et ^ a lomnipotente non fono nafcofi li tempi.Ma colloro che conoicono lui non fanno h Cuoi giorni ghalm trapaliarono li termini;5c dirroperonole J- * greggie;<3c fpauentarono loro»Lo anno delli pupilli fecero fugire; Oc poiv tarono pe* pegnio lo boe della uedoua.Rmolfono la ma deli poùentdc premettero parimente ghmanfueti della terra,Li altri comeaiininel diletto uano allorolauo/ rioià: uigilanti alla preda apparecbiano lo pane alhfigliuoli.Lo campo loro mieto no\Si la uingnia di coilm che ano per forza coftretto.uendeniianodgniudi lalciono lihuomini togliendo loro le uertimenta; aquahnone copnmento nei Leddo; iquaii iacquedi monti bagnauanoìcx nonhauendo uelaméti fauracciano alep.etre.iot^a fecero pigliando li pupilli:3<: Io populopouero fpoiiarono.Ignudi ÒUndati fmza uefìimento: 5^ agliattamaci coifero le ipige. intra li monticelii loro li ri pollarono nel mezo diuquali premurili canali anno fece, Delecittadi fecero piagnere lihao minii&ianimadelh'Éeriti ciiiamot&idio nò lolalcia partire lenza uendetta.Quelli furono ribelli dello iumejnon feppono le fueuiesfirnó fono ritornati perle melue La prima mattina fi leuarae ibomicidaidt ucaderaelo biioguofo 6ù lo pouero: di dmotìe faraequaficome ladro .Gli ocebu deio adultero obieruano la oofcuritade Su dice. Nò mi uederae lochioòc copnrae lo uolto iuo.Caua nelle tenebre le caie: ficomenel di quando mliemelo dictano aUoro:et non cognofcerono la luce,Se fub brto apparita la aurora penfano che fra lombta della morte. &coli nelle tenebre coy me nella luce uàno.Leuee (oprala facciadeilacque.Maledetta fia laparte iua nella terrai non uada perla ma delle uigme. Aigrande caldo uaaa dalacque delle né/ ne.& inimo ala iniernilo peccato luo. Dimentichili diliui la miierrcordia; la dot/ cezza iua uermmi.Non iia in. memoria ima ila attrito come iegmo ebe non fa fruc to.Inuerita fpauento la Iterile dtquelia che non partunile.dé alla uedoua nonfe.e ae ne.Dcttraile li fotti nella iua fortezzaquando Itarae non trouerae et n n crede rae ala una fua.Diede idio ailui lo luogo, della peni tenda; et lui ufo quello nella [u penna.Ltghoechii fuoi fono nelle uiedecollui.Leuati fono al pocomenooe ffara ew e mi.c -i Lrranno humiliati l icome ogni cala et faranno toiti:et iarino córriti f fer 13 vmifadele fpige.La quale co fa ie none cofi chi puote tepiendere me i.oej.e .la cugia. et ponete imunzi adio le mie parole. ♦ b.| X A V* \ HrpuofeBaUscb fuito et diiTc. La fignoria et la paurae appreffo ealluij che fa la concoidia nelle fue altidinae cofe,Or non e numero delli Tuoi ca> m ualietii’ Et fopra lo quale non fe vizza, lo lume di colimi’ Or non fi puote efTere giufhficato Ihuomo aliomigliato adio; ouero apparile mondo nato della far mmaftccoegia la luna nò rcfplende;&Ie ftelle non fono monde dinanzi dalli Jqua to e magiormante Ihuomo puzza & lo figliuolo delbuomo uermim^ ♦C XXVI* tT v Ifpuorelob&dilfe.Decbi fonopoih'inadiutorioj’Or per cheallimifert fi ^ & loftenti lo braccioloto ad coliuiche none forte^Achi defli lo configlio ^ là Forfiche adcollui chsnon afapientia .Et la prouidentia tua aidemoflira to effer molta.Chi uolefti ad maeflrare^Forfi collui che fece lauitai'Ecco ligioaanti pia^nieno lotto lacque:&: colloro che habittano con loro.lgmudo e lonfernodmà, 21 alluni neuno coprimento e alla perdiaone Jlquale extende lo uento aquilonare fopralo uotoi&appica laterra fopranulla«ìlqualelega laeque (opra inuouoli:accio che non rompi no parimente da ogni parte &uengano difotto.li quale tiene lo uot to del fuo tronofpide iopraquello lalua nebbia,Intornio lo termene collacque infino che finifcbano la luce fiele tenebre.Le colomne dei cielo tnemono: & fpaué taronfi alla fi a uolontade.Nella icrtesza fua npentenaente li mari fono raunatùfiC la fua prudenti ! percoflelo fuperbo.Lo Ipinto fuo orno li fuoi cieli:& fuaueméte conducendo la fua mano traduOTelofcrpttetortuofo.Lcco quelle co fe dette fono dalla parte delle fue me.Et conciofia cofa che ad pena una piccola (lilla del fuo Ice mone abiamo uditatchi potrà riguardare allo tuono della fua gva.ndezZ3.( .C XXVii, a A Ggionfe anchora Iob:piglia‘te la fua parola:& diffe. Viueidicjilquale folfè /, \ lomio giudicioià:lomnipotente loquale adulTeallamantudine lanima mia / %cbe in fino che (arraallito in me: fic lo fpirito didto nelle nanmeiJnó fauci/ laranno li labbri meuniquiradi nella lingua mia dira bugia,Partafi dame chio gm di^Li che uoi fiate giufti-infmo dolo uerroe meno non mi paitiroe dalla mia inno centla.Ft none lafceroe la gmftifficatione mia jlaquale incominciai ad tenere,Et ne cierto non reprenderacmelomio cuore m tutta la una mia, Sicome maluagio ni/ mico mioJfid lo mio aduerfano quafireo, A.dunque quale e la fperanza deio hypocri ta fe auara mente rapirai nò liberi idio lanima fua; Or non udtraedio lo fuo chia mare:quando uerrae[opra luilangolcia: ouero potraffinelo omnipotente deLdac (e:&chiamare idio in ogni tempo (in fegnaroe ad uoi p la mano didio: quelle cole che lomnipotente ae;ne no Ile nafconderoe.Ecco tutti uoi aueteconofciuto;^: che fa nella te fmza cagione le uane cofeiQueda e la parte delbuomo maluagio appo dio & la Leredadcdellifforzatorr,laquale iccceueranno dallomnipotente.Semoltipli' cari ferranno li f igliuoli luoi nello coltello fatanno:8dh nepoti fuoi non fi fatiera/ tio del pane.Et tutti glialtu che rimarranno delluhferanno feppellitinellamorte:^ leuedoue fue non piagneranno «Seco porterà lariento quafi come terra: fid ficome fingo app 2 rechi ara la ueihmenta.Ma jogtufto fata ueftito diquelle:&: loinocente diuidera lariento,Edi(Ti:hoe ficome cigniuoJa lafuacafa: & bicorne guardiano fece Iombra,Lo rtechoquando morirà neunacofa neportara fecciappriragliocchi fuoi & neuna cola trouerae. Et c igli era lui quafi come acq la pouerta;3<: di node cóltre^ gnera lui la temptfta, forra lui lo uento ardentei&porterallorouero ficorneturba/ mento turbeiae & rappirae lui delfuo luogo,Et manderà fopra lunfii non pdoner* de la mano fua fuggiente fuggira.Et ftngnerae Copra lui le fue mani & fufolerae f0 pia luiraguardantelo fuo luogo* .C. XX Vi II tf' Anento alli principi delle fue uenet &elo luogo fuo alloro nel quale fi fa, Lo ferro delia iena e tolto e la pietra Coluta per caldo m rame fi connette Lo tempo puofe alte teneBte:& la fine di tutte le co fé eTli conf-dera in uerftade* La pietra dellafcuritade et lombi a della morte d mi deca il torrente dal populo perega nanteicolloro de quali fedementichato li piedi dello abbifognante delli huominì & fanza]uia. La terra della quale nalceua il pancine Ilo Tuo luogo co fuocho e foueE fa.Illuogo dizapbirro le pietre fue:8e li pezidi quella eoro^Non Teppelauiadel lucellotne non reguardo lochiodel ìauoratore« Noncalcarronoquella*figliuoli dr morcatantilne non paffo p quella la leonefTa alla pietra iftefe la fu a mano: fouertt dalle radice 1 motuNelle pietre li nui fteffe*.^ dogni co fa p reciofa uide lochio Tuo Et muetita le cole profondedellifiumi raguardat&lecofenafcofepduce nelaluce Ma la fapientia doue trouata: o cbie lo luogo dela intelligentiaf'Non (a Ibuomo lo prezzo iuojnenonetrouato nela terra dell Tua uemente uiuenti.LaoilTo d cetnone in me;&lo mare fauellamone meco,Non fi dara loro optimo perquellainenó Tara appichatolanento nella comutatione Tua* Non Gtaeaiìomigliato ali tinti collori delindia ne ala pietra faraonica precioiiffima:ouera al zaphtrro*Non adguaglierae allei loro:oueio io uitrome nonfaranno comutati per lei li uafelii de loro excelfit 6C fopralìanti non fi recordaranno deila comparationeiua.Mala fapientialitrae delle cofe nafcofe.Non fi adguaglteiai allei lo tbopacio di Ethiopiaine farra acom pagniata ale beile tinture mondi{fime,Donde uerra adunque cioè la fapiétia nafeo il:a: no.Soprauennero ad meli di dela afìlibtione.Piangendo andauatfanza fuiore hua monella turba chiamai.Fui io fratello delli dtagonu et compagmo delle deflrudlio ni.La mia corega anegrita e fopra meilolla mie fe leccano per caldo tornata e m pi amo la mia uc fta co^aeadunqua nella quale tu non e giufhhrato Refponderoad terpercnebe magiore c id o che Ihuomo.Contro allui contendi chelli nò abbia rifpolto ad^e ad ogni parola, Vna uolta fauci a dio.br la keeda uoltaquello medeiimonó redicc Per lo fognio nella i il loie di no de quando mene io omno fopta glihuomim 64 dee meno neìledo:Albera apprele oteehie delli huominn fiiadmaeftrandoioro mfeg/ ma la disciplina raccic cheglmuclga Ibu omo de quelle cole cnelli fa;34 liberi lui d d la fup rbiadiberando lammaf.iada corrupi ione fida uita fuaiacciocheila no padi nelcoltello.Etcìerto elio roprendeper dolore n.lledo;34 tuttelefuc òffafae mateue E? 1 le abborr encuc le nella urta Il a lo p ne;(34 alanima fua lo cibo che dei.anzi c da effere defiderato,V(ngc no mtnok carne fue; & lolla chetano copeite fieno fpoglt a’T* Appi oximali alla corni pnone ianima fua : la ruta fu i ale cole n.ornici e,Se ia ra p t lui langtlo faudiance unacefa de quefte tale: accio chelh anunm la equità delbuomo:auera mifericordiadallui:6t dtra.Libera lunacao cbelli nò defcendar.el la corrup tionc.O trouato in che io lo siutero.Confumatae lacatne fuacoiii orme fiu/rorm adì de Ha fua gioueneza.Prcgera idioifit piatceuok allui faiae; 6. i edra la facci a fua i n allegic2za:& renderà alhuomo la fua gmUiaa.Kaguardaia iihuomini (64 dna.Peccaliueramentepc caisòt licerne era degno nòr cauati.Lib.ro lamma fua accio chdla non andafiealla morn ima uiuenteuedefl'elaiuce.Lcco quefteco/ feadopera idio ne uolte peraalcunoiacao chegh reuolgilantma lua della coiupti one;64 allumine coniali ce celli amen ti. Attendi iob64 odi mese taci infmoduo a. «f Ho.Et fe tu ai che fauci], refpondi ad me.FauellaJaerto io uoglio che tu appanf chi ciuflo.La quale cdfa feno lauodi me:64 taci:64 infegnetoai te la fa piemia. s ^ ,C. XXXIxii* 4 Dùqi c r nu nàte P111 u ; anc ho q u e, ; e coi e d ife. Vd i te fi u il lemie parole ZA a4 uoi adma ftrati ascoltate me-Oeno knechie pruoua le paroieiix logoc-À \ guzoloIdea celloafagiaregiudira.Llegiamo hgiudicio ad noi: 34mtrt noigiuaichiamo q!e Italo megliore.Lercio ebedùi'e tob.lutto fono 64 id;o Con : ti lo mio giu.dic o.Cierrc giudicando meda boggia e ; h ragitta mia e uio cara kn :a alcuno peccato-Lbu huorriocome lob che bee la derilione come acqua;cheu t con colloro ebeopperano la ini|uicade?34 ua conmaluagù huommi. Liertoeihdifte nó pjacceralbuomo anchora ad,©:, e anchoracorrerie con lui, Etf e ciò ohuommi d, buono cuore «dite me,Pamfii dadiola impsetasacdabomnip^téie k iniqui:, de Geno la opera delbuomo renderaeallm; 3c ap, na fecondokli dina Icheduuo leOirutraalunVeramenteidio no a co ndamn a i ndarnoi ne lo ommpoteate fouent fe lo giudicio,QLiaicaltro onftituifopra la terrasouer quale puoleiopra io modo Io quale elh ia jncoiSeduuraalluilo lui cuore; et lo fpmto fuo et io nato ad k mra: nemmeno tutta la carne infiemeìetlhuomo nella cennere ri t ornerai Adunqf fe tu hai intelledo odi quello che fé dice;& afcoltala ucce deio mio parlare*Coliui che non ama lo giudtao puote egli eflere fannatoì'Et come tu quello che e giuflo? intanto lo condanE Ilquale dice allore partiti dalla leggie; loqual chiama li duchi maluagùloqualenonreceueieperfonede principunenonconofcelo tiranno qua do contende contro al poueroscierto tutti quanti fono lauorto delle fue mani.Sub ito morranno:3inella mezza node li popoli farranno turbati ^ trappailaranno:3d porterranone la terza fanzamamJEtgliodbii Tuoi foprale uie deglihuomuii;& tu ti glia nd am enti loto confideta.Non lonole tenebre:^ no e lombradeIamorte:cbe rmafcondanoqmui colloro che adoperano laimquitade.Nepiu oltre e nella tigno ria dclhuomo:accio cbelli uenga adto nel giudicio. Intera moltitanza numero* &fara dare altri per loto,Per che glia conofciute [opere loto^Et impetcìoeiducerae la noifteiSi fieno di{hu#i:quafi come maluagii percoffe loro nellt luochi delli uidé tu tquali quafi delia loro mduftna fi partirono dalui; & tutte le tue me non uoile no intendere laccio cbelli faccino peruenite allui lo grido dello bifognofoi^i udire la noce di pouert. Adunque elli concedente pace* chte chi lo condannili Et quali/ do nafcondeflTe lo uolto:cbie chi contemplaffe iui^ Et Copra la gente &C Copra ogni huomo.Ilquale fae regnareIbuomo bypocnta per li peccati dtlpopulo.Adunque per chio fauellai al fignore:ancbora nò te contradiro Le tu noni parlare,Se io errai e nfegma ad me* Scio diffi cofa iniqua piu oltre non adgiognero. Or non laceaha idtoda te:petcio che la difpiacead te^Inuenta tu commaaftì ad faucllarei &nó io Et fe tu alcuna cofa conofceftì meglioreifauclla.Glinuommi intendéti fauellino ad me:& Ihuomo Cauto oda me. Etlob (loltamente ae fauellatoCe parole fue nonf uo nano difciplina.Padre miotpuafli lob infine alla fme.N c celiare di flagellare Ihuo moiniquo:ilquale adgiugne Copra li peccati la blilphernia* An-.iiosa uranoi fu co (IrettojScalboraprouocbudio con Cuoi fermom. , a /4 Dunque Hchu anche quelle co fe difle.Or parti quiequale lotuo peueit j \ che tu dicefti io fono piu giufto che idioi Anche dicertunon piace ad te l quello che ditittofOuero che ti farra proife io peccah Adunque >o tefpÓ ^deroe ad tuoi fermonùSt agli amici tuoi teco.Guardalo cieleld'raguarda E S T O Pfalmo fequente introduce Damd la|>fona di chndo parlando al padre delli fuoi pfecuton nel tempo della fua padior. e;Sta maedra lidio popolo D ti / s Kiele cbe non fi debbi fpauentar per la mortespeto che edfo chiifio refurgendo m dato rperan^a della no Idra uera refuredio nodello qual pfiilmo quello e lo titulo. PSALMO DI DAVID QJ/ANDO FVGIVA DAL A FACCIA DE ABSALON SVOFIGLIVOLO» JIL Ignote perche fono moltiplicati colloro che tribnlano meimolti feleuano contro ad me^ Molti dicono alan ima miatnon e fa! ute nelfuo idio. Mata fignore fé quegli chemereceui;& fei lamia gloria 5t fei quello che arridila Io mio capo. Conia noce mia gridai al fignore; &ame exaudito del monte fando fuo» Io dormi & fu pieno di fomno:&kuami St il nofìro fignore mi ticeuete. Non temerò le migliaia de popuhche matorniaronodeua fu fignore & fami faluo idio mio. Pero che tu ai percolo tutti colloro che fono cotto adme fanza cagione 6c ai tritati identidi peccatori, Lalalutefapertcne al fignore di dada; 3C foprad populo tuo la benedudion tua. IN quello fequente pfalmo il fppheta riprende igiudei;& parla della admonicion del ptoximot& in perfonade la chiefa prega chela fua oracionfia esauditatelo tede glinfideluquali fequitano i fai fi da :3e riduce generalmente admemona chel fi facci fa cri ficio ad io : p I a qual cofanefeqta gràdebcneficindello ql quello e ilfuotitulo; NELAFINE IL PSALMO DEL CANTICO DI DAVID, .UH. p "X Idio della mia iullicia tu exaudillimequido io ti appelaunella tribulation i itu aprirti & dilatarti il cuore mio. Signore habi mifencordiadimet S' fa eh e tu exaudifchi loracion mia. O figliuoli deglihuommi fino a quato durerà quella uoftra graueza di cuore/per che amate uoi laHamta:^ andate cercbando menzogne/ Anco fappiate che idio a fatto marauigliofo il fandìo fuolidio mudtra quando gridato aliai, Coroaatiui di no uogliate peccare abiate compondtione de no che uoi dite dentro da e uoftri cuori &: quando uoi fciete nelli uortri leih. Sa'ri f cate facnficio di giurticia Si fpcrate nelfignoreimolti dicono chi dimortra ano! il bere/ Sianoteli tuo uoltoe fignatofopradinoiituaiditoleticianel mio cuore, Dal frudo del frumento del umo de lobo fuoi fono moltiplicati. Nella p'cein lui medefimo:dormiro Si repoferome, Pero che tu fignore fingularméte f fperiza rnaiconrtituito5ii rtabillitto. IN Quello fequante pfalmo introduce ilpropheta il parlar di chnrto al padre di giudei Si allachiefartaqualconfequita la bereditadel patadifo & nondei tertame'to uechioiadimandando lacbiefache lafua oracion fiauditaipredicaancogliberetici &fcifmaticieirereifcacaati dal dono del fignore:cómemorando nel ultimo Celici premiicìi beati ficome iltitulo del pfalmo manifeftaulqualequerto. NELAi FINE. PERQVELLA. LAQVAL CONSEQVITA.LAHEREDITA. Ignote riceui le mie parole con le tue orechiei .V, intendi lo mio grido. Intendi la ucce della mia oracione; o te mio Si idio mio. Perciò chic adorerò ad te fignore; la mattina per tempo tu esaudirai lauoccmia. La mattina ftaro dinanziatefii ulderoti: perciò che tu fei fignore che non uuogli iniquitade. Et non habittara appo teperfona malignai^ nò pm^rano li ingiurti dinanzi agliocchù tuoi. Tu ai auutomodio tutti colloro {quali fono opatori deiniqufiaderiSi: dirtrugieraitutti qlliiquàli dicono mézogna. Lhuomo di fangu e sbugiardo idio laura inabhominacione:& io mirtaro nella moltitudmede la tua mifencordia. Io entrato nella cala tua-.adoreto al tempio flirto tuo nel tuo timore. Signore menami nella tua giufticia per cagione delli mei nemici;&: dirizza lamia uia dmàzi ate. Perciò che nela loro bocca no e uerita:lo cuore loro fie uano. La loro gola e come fepolcbro apertoipailauano femprecon le loto lingue con duplicità: tuidio fignore giudicali. Caddino Si rimangano defraudati da li loro penfientfecondola moltitudine delleloto impietade cacciali date: perciò fignore ìv/tìs ▲ rt che tanno ptouocato ad ira* Et allcgtinri tutti quelli che fperano in te: meterno falegraranno St tu habittarai m loro. Et gloriarannoiì inte tutti quel1! che amano il tuo nome:pero che tu benedicevi il gmfto. Signore tu ciai coronati delia tua buona uolonta come di uno fecuro fcuto. I N Quello pfalmo il qual fapertene alli penitenti parla Damdin perfona Tua SC de tutti li ftdeli pregàdo idio li fia nel ultimo giudicio beniuolo giudice: narrando li Cuoi mif fatti per cagione delliquah aftlidi & contritìi piangono de haucre ofelìo idioi& partendoiTidallacornpagnia di peccatori defideranodi non hauere alcuna parte con loro dello qual pfalmo quello e lo titulo, NELA* fINE. PSALMO. DI DAVID. PER LOCTAVO DI. .VI. £ > Ignote non mi riprender nel tuo furore: 5C non mi calligarenella t ua ira* Abbimifencordia dime fignore peto chio lon intìrmo:fana mefignorepo Ik,_/ che cóturbate fono lofTamie. Etlanima mia e turbata moltoima tu fignor fino aquàdo mi fuccurerai? Volgtte ame fignore 6:delibera lamma mia: 3d fami faiuo per la tuamifeticordia» Pero che nella damnaaon non e chi fi ricorda di te: & nellonferno chi te cófefìatai Io mi fon affliCìo nel mio piitoi& lauaro ciafcuna nofte il mio ledo: colle mie lacrime bagnerò quello. Turbato eiocchio mio dal furcrennuechiato fono fra li mei nemici. Partiteui dame uoi che adopper,tr mi/ qmtade.pochelfignore ae exaudito iauociedelmio piando.Lofignorae exauiiiro il mio piiego:5£ae ticeuuta lamia oracion. VergognianfiSt con uehemencia fiano conturbati tutti glinimicimeuconuertanfuSi utigognanfi molto uelocemente. IN Quello pfalmo fequente parla Dauid proprietà ad c bri Ho dèih giudei fu ci nemici & del diauolo:n:éte dimeno appare che Japertéga a cbrillo:^ alia fmagògi Pero che cbnìlo eexaltato perfino al cieloreila hnagoga cadette per la mahaa tua per laquale eghepreparato lonietno.Anco fapertene quclioplalmo alla humiiita di cbrillo: ilquale per quello chefe bumilio fecondo la fua giufiaa e ut r ita merito efier exaitato Si allui e concedo ci giudicareidellocmal piaimo quel io eli mulo* NELA. FINE. IL. PSALMO. DI DAVjD. LO QVAL. CANTO. AL SiG/ NORE. PER. LE PAROLE. DI CHVSI. FIGLI VOLO. DI GEMINI. Vii. Ignote idio mio in te ofpetato fammi faiuo: di deliberami da tutti colloro che me perfequitano. Cheperaduenturanon rapifcano lamma mia come leone:pfino che ciricompererai faraca falui. S gnore idio mio nò ofarto quello male; non e iniquità nelle mie mani. Se io o retribuito male aquelli che mano retribuito male per aucrli fatto beneimcritaméte faro feparato da gl n.mia mei comeuano, Perfequiti lo mimico lamma mia;&: pigli ài conculchi interra la Ulta mia.'ài lagloria mia reduchi in poluere. Leuati fignore nella tua ira:Sc exaltatt tre iconfim dime nemici. Signoreidio mio ieuati nel comandaméto ebetu iacelli: & lafynagoga dipopuli te circonderà. Et pero retornatun alto.ui lignorgiud ca ipopuli. Giudica me lignote fecondo la giufticia mia; & fecondo la miamnocétia fopra me. Confumafi la iniquità di peccatori & dirigerai il giufto: cerchando tu idio le rem&ilcuore. Il nuoadiutorio giufto eda dioulqualeia falui tutti coloro cheanno ilcuore diritto. Idio che e giufto giudice forte SdpacienteJor ficuruccm dii pcrciafcuno dii Se uoi non faretre conuertitiellimoueraiifuo coltello; e^ha illefo larcho luo &£ aLo aparecbiato. Et m elio aicho aparechio li uafi della morte: le lagitte lue lece aquelh che ardeuauo della morte didio. Ecco che gli partun in/ giufticia ài aconceputo il doIoierSca panunto la iniquità. Bili a fatta la folla Sd alla cauata;6c cadete nella foiia la qual egli fece. Ritorni ilfuo dolore neifuo capo nella fornita Lua defecnda la fua iniquità. Confeileròmi adio feccndo la tua giufticia*.&: pfalmegieroe fecondo il fuo nome altiilimo. 1N Qiicflo fequcntepClmoDauid f pbtta parla dellaafcéfione di cht.fto; delie PSALmTSta o Iff laude di fanciuli che dilTeno danna mexceKÌ's & defmue la maiefla di cbrifto 8& la grande fuaoperaciommamfefìa ancbo la natuta del huomo già pananti uìciata in cbnfto effer mirabilmente exaitata: del qual pfalmoqueftoeil mulo. NELA. FINE. IL PS ALMO. DI DAVID. PER ITORCVLARI. .Vili. vO Signore fignore idi o noftrotcome e admirabile il tuo nome in tutta la terra. I L Pero che glie leuata la magnificencia tua Copra li cieli. Per la boccba di ^ ' fanciuli 8c de quelli che ladlauano tai fatto lodare p cagionedi tuoi nemici accio che tu diftrugi il nimico tuo & il uendicatore. Et pero uedero ituoi cieli opera delle tue dita; la luna Si le Pelle le quale tu fondarti. Chi e Ih uomo che ti sa cordi diluì; ouer il figliuolo delhuomo che tal uifitiY Facertillo uno poccho minore degliangeli:tu lo coronartidigloria &di bonore:& otdinafìillo fopralopre delletue mani* Tutte le coleai Cotto porte lotto li fuoipiedit le peccote Si tattili buoi: & ancbo tutte le pecco re del campo. Gli uccidi del cielo ól ipefci del marei squali partano per le me del mare. O fignore fignor noftro quanto e marauigltofo il tuo nome in tutta la terra. IN Quello pfalmo feque'te parla Dauid m petfona della cbiefaauendo leticia de lo aduènimento di chrifto Si delia dertrudione della idolatria: prouoca ifid eli alla loda di cbrifto: Si anuncia la fine delli mali che debbono uenire aih peccatori con antichrirtomarra ancbo delli mali cbe faranno al fuo tempo: pnega ancbo che nel giudicio imali di Candì fmifcano preftosdelloqual pfalmo quello e lo titulo. NELA. FINE. PERLECOSE. OCCVLTE. DEL FIGLI VOLO PSALMO. DI DAVID. .VI III. M Ignote io me confellero ate in tutto il cuore miorio racontero tutte le tue m arauiglie. Io mi faro lieto & rallegrero'mi m teJ&pfalmegiero o altirtimo w J al tuo nome. Inconuertendo adietro Io mimico mio: intirmerannofi 8C Periranno dalla Caccia della terra. Pero cbe tu ai fatto ilgiudicio mio & lacaufa mia-federti Copra il trono tuo tu che giudichi con giufticia. Tu ai nprefto legiete ÓC e peiito lo imp io: tuaidiffatto il nome loro metemo Si nel Ceco lo dii Ceculo. Larme delli nemici macharono nella fine;8cie loro citta tu ai dirtrude. Lamemo ria loro e pentacolo loro ftrepito:ma il fignore rimane Tempre. Egli apparechiato nel giudicio la Tedia fua: egli giudicherà el mondo nella equità; & giudicherai! popolo in giufticia. Et fatto e il Cigno re refugio alpouetoul qual prerta fauorem quellecofe che bifognano nelle tnbulanon. Et fpererano intequelli iquali cono, bere il tuo nomeipero che non abandonaftì tutti colloro che adimandaron© te fig note. Cantate alfignoreilquale habita in Siomanùciate tralegientehfuoi ftudu. Pero che cercando ilfangueloro fe arecordo:&: non Ce dimenticato il clamore deli poneri, Abi mifencordia dime fignore mio:uedi hbumilita mia deli mei nemici Tu cbe me exalti delle porte della monetacelo anuncii le tue laude nelle porte de ia figliuola di Sion. Raliegreiomi nel Calmare tuo: mficate fono le giente nella morte che fanno fatta. In quello lacciuolo il quale anno afeofo: ertato pigliatoli pie loro, Sara cono Cauto idio face'do giudiciomellopcre delle fuemani ecópreftb il peccatore. Sianormoltati ipeccaton nellonrtrnouute legiéte che fi domèticano didio. Pero cbel pouero non Cara domenticato nella Fine: la pacimtia del pouero non perirà nella fine, Leuan lìgnore non rta confortato Ibuomotfìeno giudicate le giente nel tuo confpecfto. Signore ordina Copra diloro uno formator dela legie accio che Tappino le giente che fono huomim. Per che Cigno re fei tu partito Si andato dalla lunga: Si ai indifpregio il f uo bifognio nelle t ibulatione. Quando Ibuomo impio mfuperbifle el pouero facendetlatanno prefi ne configli nelliquali penfano. Pero cbe lo peccatoree laudato nellideUdetit delamma fua:3clo miquo e benedetto. Il peccatore ammaro il fignore óc fecondo la moltitudine de lira fua nolocercherae* Idio noncdimai alui.leuìc Tue attutate in ogni tempo «So no tolti ituoi srmdiai dinanzi dalla faccia fua;eg!i a nera la fig no ria eli tutti ifuoi nemici. Et dilfe nelfuo cuore non faro mollo da generation m generation fan za male. La boccbadel qualee piena di maledizione 5c amaritudine dinganoifotfo alla lingua fuaefaticha& dolore. Seie nelle infiiiecon li ricbi nellt luocbi celati: accio che uccida li innocenti» Gli occhi fuoiraguatdano nel pouero: pone lemfiiie afeofta mente Cleome leone nella fua fpelonca.» Pone le infidie per pigliare il poueto: 6C maximamente cerca di pigliarlo mentre li perfuade. Nel lacciuolo fuo humihara luiichineralfi <3C caiera quando aura fignorizato Copra ipouen. Et dille nel cuore fuo lidio Ce diméticatojriuolfela faccia Tua accio che non uega nella fine. Signore idio heuati Cia exalratala mano tuamon ti dimenticare del pouero. Perche cagioe limai uagio uae irr i tàd o il Cignore:&: dille nel cuore fuo* Vedi pero che tu co Eden la faticba &ildolore;accio che tu teli poni nelle mani tue» Àcce flato lafaato il pouetotalorphano tu darai adiuto. Spesa il braccio delpeccatoreSidelmaluagio fata cercato il peccato CuoSinonfaratrouato. Idio regnara ineterno Siiielfeculo dii Ceculojperirette gieote della terra di colui. Ildefiderio delti peneri idio lo ex, audifTe} la prepatacione del cuore loto ae udito iorechie tue. Giudica lignote in Canore del pupillo Sidei humileiaccio che non ardiCcapiu Ihuo no di magnificarfi Copra della .terra» IM Qiieflo p Calmo Cequente il ptop beta parla degli hcretici: iquali Ci fforciano di conuertire i catbolìct alla Cua pramta: & mala dodrina: dimoflrande come idio li minasa:5i ebe retnbucion Si merito surra hmaluagi & li buoni, Quello pfalmo fece Dauid e (lèdo ritornato alla terra di Giuda doppo la fuga che fu al re di Moab dello qual quello eil titulo * * ^ ^ , xrrr^. ir * NEL A. FINE. IL PS ALMO. DI DAVID. .X. i 1 O mi confido nel fignorctperche adunqj ditte uoi trapala nel mote come pafera. Pero che ecco li peccatori dittarono laiche fuojano appatecbnte le faette loro nel turchalo fuoiper faettare occultamente quelli che anno i! cuore diritto. Pero che quelle cofe che tu idio face 111 lana diiìruCte:ma il giulìo che ae elli fattoi 11 Cignore e nel fuo tépiotil lignote e nel cielo Si anco la fua iédia. Glioccbi Cuoi ragù ardano il pouero:Si le palpebre fue adimandano li figliuoli degli huominù II Tigno re adimanda il giu fio Si li m pio: ma colui ebe ama la iniquità ae in odio lanimafua. Piouera Copra ipeccaton ilacciuolit fuocho lulphure fpirito ditempella lata laparte delcalìce loro. Pero ebe idio e giullo Si a amato lagmfticia il fuo uolto a ueduto quello Capertene aciafcuno. IN Quello fequéte pfalmo parla Dauid propheca in pfona de uno huomo giullo : ilqual dimanda de efler Catto Calao dalle malignitide di quello mondospero che gli inganaton fuperbi Si inìqui negano lapotentia didio con li tuoi federati parlari: Cignificando chela prem ifilon de idio padre doueaelfere adempiuta per la minfion, del figliuolo? del quale Cotto breuita loda ilfuo parlare. Quello pfalmo fece Dauid quando fugi di Celiai pero che quelli di Ceda i lucifero dare nelle mani di Saul; iquali Dauid aueap auanti liberati delle mani di Pbililleiidel ql quello e il titulo, NELA, FINE. IL PS ALMO. DI DAVID, PER LA QCTaVA. .XI, t Ame faluo lignote perdo che non fi truouafmdlo^perocbe fono dmunute le uerita da iFigliuoli deglihuomini. Loro anno parlato cofe uaueciafciio proximo Cuoili labri dmgano anno nel cuore Si conci cuore ano parlato, Diilrugaidio tuti xlabridinganoiSilalinguacbcmoltoparli. IqualidilTononoi magnificaremo la lingua n opra ili labri nofln fono danoi: Si chie nollro fignorcì Per la msfcria deimendico Si Io pianto nel pouero: bora mi ieucro dice il fignore. Poro la uollia leticia nel CaluatoresSi fecuraméte opererò mlui, Iparlaméti dtd(o F SALMISTA a fono parlari caflisS:come attento prouato nelfuocbo: spurgato Ma terra fepte uolre, Tu figtiore ne guarderai&conferueraida quefta generation ineterno, He imaligni uano pure dintorno: fecódo laltera tuamoltiplicaftì ifigliuolideglihuói* IN Quefto Tequente praltno ilpropbeta Dauid parla inperfona dell padri antichi pieni di cantade: uedendo il mondo fottopofto molto alidolatria auendo fede de la mearnacion de cbrifto quaft lamentandofi della lungeza del tempo adimandi con de fiderio che prefto fe debbi termi narejiccio che cjnfufa la gentilità pofTì cog/ nofereil fuocreatore,Quello pfalmo feceDauidde iqautro regni dtImondouquali fucceffiuame'te diffaceuano Hierufaléoppnmédoli giudeudelqle quello e iltitulo MELA. FINE, ILPSALMO, DI DAVID. ,XIL Hrfino alla fine di quanto tempo rimaro io domenticbatoappo te Tignare ? tsc perfino a quanto ftara la faccia tua nuokita dameì1 Quanto longamete j| poro io li configli nellanima mia:3<: il dolore pet ciafcuno di nel mio cuore. Qua"to longamete amara exaitato il mio nemico fopra dimc:ragu?rda & exaudi fi me Tigno re idiomio. Illumina glioccbi mei accio che mai non dorma nella morte: che per aduentura non dica il nimico mio io fono {lato piu forte dii lui, Q uelli che me tributano fi rallegreranno fe io mi mouero:ma io fperai nella tua miferifencordia» Il cuore mio fi rallegrata nel tuo faluatore: cantero alfignore i! Qual ma da torneiti ben i : 3é pfalmigiero al nome altilfimo del fignore. IN Quefto fequente pfalmo parla Dauid propheta conrra agiudei increpando la loro infipientia e durezza; peto che conobbe m fpirito che nello aduenimento de cbrifto promeftb per la leggie non debbeno creder che glifufte idia & huomo & il mefiamanifeftandole loro prauita e malignità: mmazandogli che farebbonopet Quello punitl’tnanifeftando anebo come nella fme fi couertiranno.Quefto pfalmo fece Dauid pteuedendo labeftemia didio: la qual in parole 8i in fatti dobbea fare Nabucbodonofor del quale queftoe il titulo. npw NELA. FINE. ILPSALMO. DIDAVID, .XIII. ci f liTe il ftulto nel Tuo cuoremon eidio, Corrupti fono 8c fadi fonoabbomo 1 ^jipmAx neh loro ftudu:non echi facaabenenon uene fono trouatipur uno* Idiodel cielo raguardo foptaifgUuolideglibudi:acao che gli uega fegh calcano che intenda ouer che cercha idio. Tutti fi partirono dalla ma diritta & infieme fono fatti inutilttnon fi ttuoua chi facci benenon pur uno, Sepolcbro aperto e la gola loro con le loro lingue parlauano con ingano: uenenodiferpente mortifero e (otto li labri loro. La bocca delli quali e piena di amaritudine 6C maledidione: It loro piedi fono ueloci a fpargier il fangue. Le me loro fono piene di opprefione & infelicità: ^ non conobbero la uia della pacemon e timor didio dinanzi agliocchi loro. Or non cognofceranno tutti quelliebe anno operato maluagiame'te: coloro che d lucrano lo miopopulo come fi mangia iIpane.Nonmuocarono idior perciò tremarono iut dipaurardoue no eia da temere. Pero chel fignore e nella generatióe giuftaiaueticonfulo ilconfigho del bunnleJ pero cbel fignoreefua fperanza. Chi dara de Sion la falute alfrael quado ilfignore omouera lacaptiuita del Tuo popolo rallegraftì lacob & farafti lieto Ilrael. IN Quefto fequente pfalmo parla Dauid propheta come facerdotefta'do dinanzi ai confpedo didioiadimadando chi fono coloro che uiueno nella cbiefa mil tante, fecondo la leggici quelli che debbono confequitar beattrudinejalla qual dinuda pone la rifpofta fatta dadio;delqu?l pfalmo quefto e il mulo, / > PSALMO. DI DAVID. .XIIIL i ^ x Ignote chihabittera nel tuo tabernacolo:ouercbi finpoferanel tua móte^ 1 Colluiebe intra nel tabernacolo fanza macula:& fara giulìlcia, Collui che parlerà lauerua con el cuore Tuo; 3C non a adoperato mgino con la lingua Tua. PS ALMI STA Neaneho fece male al proximo fuojne indaile obprobno ccoèico al prpximo fao. Il maligno e redatto aniente manzi alluiiSd idio glorifica collui chel teme» Colui che giura alproximo fuoSinon imganaJcolui che no diede la fua peccuma ad ufura & non nceuette dono fopra lacagione dello innocente per opprimerlo» Colui che a fatto quelle cofe non fata mollo ineterno & fara Tempre beato, IN Quello fequente pfalmo Dauid propheta parla mpfona dicforiflo dimoftrado elTer uero huomot5i dimanda adio di edere confetuato nelli pencoli maximaméte della fua pallio nei alai reiteri He gracie che mediante la fua potentiaegh a fupato la iniquità di quello mondoi & doppo laglona della fua refurredionela collocato indeledacion alla parte fua dextraidello qual pfalmo quello e il tiralo, LA, INSCRipTION. DEL TITVLO, A ESSO, D AVID, *XV, > Ooferuami fignore pero cbio o fperato in teidilfi al fignore tu fei fignore li idio mioipero che tu non ai bifognio di mei beni* Et alli fandi che fono nelh terra fuai ai fatto marauigliofe le mie uolonta m loro. Moltiplicate fo no le infirmitade lorotpofcia faffretarono. Io non raunero le loro compagnie me diati li fangui deglianirnalime mi ricorderò di nomi loro p le mie ladra* il fignore ae parte della mia beredtia 6/, del mio calicettu Cerai colui che rellitmra la mia bete, dita ame. Li termini della mia poffeflfione cadero per forte a me nella clantaì & pero lamiabereditaemolto clara ame, lobenedicroidioilqlme adatomteledlo piu che ifino ala node le mie rene mano contradetto. Io prouidi il fignore fépre nelmto confpedo:pero che lui me allato diritto accio che non fia commoilo. Per cueflo ilmio cuore fe rallegrato OC lamialmgua dimoftro leticia; Copra tutto la m ii cai ne fi ripofara in fperanza. Pero che tu non lafccrai lamina mia nelóferno re datai il fanfto tuo che ucnga in corruptione, Tu mai fatte manifefte le me dela uitat tu me imperai diUeticia col uolto tuotledeledatiotte fono nella dextera tua infimo alla fine* , r IN Quello pfalmo fequéte parla Dauid inpfonadi chtifto mfiemecopia cbtela Pancia al padre eterno iti modo deoratione nella qual oration fi maniteila lahu/ roanitadi chrillo;&: pregàdo adimada che h fia retribuito fecondo la fua giufticia &: efier liberato dalle infidiedi gmdeu prega ancbo che li fia retribuito afe de agli adueifaru fecodo imenti deciafcuno. Quello pfalmo fece Dauid accio che fuiie liberato dalle mane di Sauhdel quale quello e titulo, ORACION, DIDAVID. ,XVI cl Xaudi fignore la giullicia mta;&: mtédi il mio priego. Co fiderà co lorecbie tue la mia oracionid: non nelli labri dmgano, Dei uolco tuo efea il mio JL-* gmdicio:gliocchituoi uegano la equità. Tu prauaftulcuoremta&uiiita Ufo di nocftejtumai prouato alluocho: 6i non, ai trouato in me iniquità* Accio che non parli laboccba mialopere deglibuominiiperk parole della tua bocchaio oe guardate me Faticofe. Fa perfedi li mei andamenti nelle tue me linde: accio che nò fi muoui li figm della mia ma. Io oe gridato pero che tu mai exauditojidio dnnaadmcloreehietuei &exaudils mie parole, Fa marauigliofe le tue mifencor die:tu che fai fallii colioro che fperano m te. Da coloro che fanno refiiientia alla dtxtera tua:guardame come la puppilla del occhio» Sotto lombra delal-' tue de, fendimei dalla faccia deglimpu che màno alilido, Limmici mei anno atorniata lammamiaTano chiufi faciali nella grafezaSi letida del fuo defidenoila bo:cba loro ae parlato fuperbia. Cacciandomi luon màno intorniato deliberaronno de chinareghoccbi fuoi aterra. Loro me pigliotono come leone apparecbiato alia pteda:&: ficome lo leoncino che habbita neiiiluochi afcoili, Signoreleuati 6C meni piu torto diluì & metilo lotto ituoi piedi: libera lamma mia dal maluagio; lamina tua dalli mmici della mano tua* Signore diuidili delia terra doue epocca gtente P S A L MIS TA a?* nella loro uita;5<: liloro uencre e idimpiuto dele cofe afeofe dite che non te piace. Sono fi faciati delle loro male opere:6d laici arono le loto reliquie male al li Tuoi fan/ cwlL Ma io apparirò con, giuihcia nelconfped:o mo;3i facieromi quàdo apparir! la gloria tua. Quello pfalmo fe intende quanto alla IitteraeiTer de eiloDauid: ÒL e uno referic de fratte de eiTo Dauid: & benché e (lato iti molte tribulationetmente meno fu da dio liberato. Onde come il precedente plalmo fu una orattone eum laqual Dauid domandaua effere liberato dall fuoiperfecutorùCofi queilo pfalmo e uno refente de grane dela confequita liberanone:& come fe ha nel fecondo libro di Rea.xxiu capitali, Dauid doppo che fu re ebbe quatto gran battaglie contea gli alienigenU& de tutte cófequite gloriola mdonadequal colè Cubito fate: canto alfignore quello pfalmo?referendo gracie? delqual quello e lo timio. INI FINE AL SERVO DEL SIGNORE DAVID EL QVAL HA PARLA TO AL SIGNORE LE PAROLE DEQVESTO CANTICO? NEL DI NEL Q VAL EL SIGNORE EL LIBERO DELE MANO DELI SVOI INIMICI ET DELA MANO DE SAVL. .XVII. a 4 Maro te fignore mia fortesaifignor mio fitmamento:& retugio mio: &!ibe ratore mio. Dio mio amtator miotàl fluì fperato» Eglie mio defefor:& po JT \ tentia dela mia falutcsSi mio teceuitore. Laudante muocaro el fignore? &C feto tatuo da mei mitnici. Perche me bano orcundato i dolori dela morte: & gli fiumi dela iniquità me hano co nturbato. Malori del inferno mchano circudatoj li lazi della morte me hano Comprefo. Nella mia tribulatione muocai ei fignore: cri dai al mio dio. Et exaudite la mia uoce dal tempio fanello fuo; & el mio aldo fatilo nel fuo confpedlo intronelle fue orecbie. Commof a e Ia£erra:8c tremo co" turboronfi fondamenti dimonti?&: femouettero:perche ei%note adirato centra de loro. Salite el fumo nel ira fua:& el fuoco ardette dala fua faccia:da lui furor no inflamati icarbom. Inclino icieliSC difcefe:3i la obfcunta fu fotte Tuoi piedi. Etafcefefopra icberubini:5i uoloiuolo fopralepennedi uenti. Et puofe le tene bre perVuo fecreto: nel fuo circuito e el fuo tabernacolo : la tenebrofa aqua e nelle nube del aere. Piu cha fulgore nel fuo confpedlo palio tono le nube: la tempella òc icarbom dal fuoco. Etel fignorintonodalcielo:& laltifimo dette la fua uoce uène la tempella Si icarbom del fuoco. Et mando le fue fagitte & diiTipo quelliimolti/ plico ifulgoruSiconturboli. Et apparferoifonti delle acque: Si fono manifellati ifondamenti del circuito dele terre. Signore quelle fono dala tuareprenfione da la mfpiratione delfpinto dela tua ira. Màdo da lalto:8i tolfemedeuome de molte acque. Me libero da ma fortiffimi mimici: Si da quelli che me hano hauuto in odio:perche fopta de me fono confortati. Inansi a me uenero: nel di dell i mia afElidhonama el fignor e fadto mio defenfore. Et condulleme nella largeza della ebarita:fece me faiuo perche me ha uogliuto. Et a me retribuirà el fignorefecódo la mia giufliciasSi fecódo la purità delle mane a me renderà. Pero ho guardato le me del fignoreiSi no ho fatto cofa impia al dio mio. Perche tuttig’i fuoi ludicii fono nelmioconfpedoiSile mie iufticie non ho gittate da me. Et fero con lui fenaa macula:5c guardarome dalla mia iniquità. Et renderà a meel hgnor fecódo la mia iujlicia:3ifeconda la purità delle mie mane dal confpeólo deiiuoi ocbii. Con el fando ferai fando?8i con Ibuomo mnocéte ferai mnocéte. Et con lo eieclo ferai eledlo:5i co lo puerfo Cerai piu peruerfo. Perche tu faluafat elpopulo humile Sihumiliaraigliochidelifupbi, Perche tu Qgnore illumini la mia lucerna diomio illuminale mie tenebre. Per che m te fero liberato dallatemtatióe:SC nel mio dio ttapafaro el muro. Dio mio moda eia fuauiauparlari delfignore fono exammati col fuoco:glie defenfote de tuttiifpcrantun fe. Impero chic dio Calao ci Tignare: fi FSALMfSTA ouer cbi e dio fatuo el noflro dio, Eglie quel dio che me ha cinedo de uirtndc;5' ha porta la mia uia inmaculata. Egli ha porto imei piedii comediceruiordinàdo me (opra iexcelfi» Il qual amaertrale mie mane alla battagltaiSc ha porto le mie braze come arche de ferto» 1 u me hai dato ladeféfione dela tua falii£e:& la tua dextera me ha receuuto. Et la tua difaplina nella fine me ha cotrectoiSi la tua difciplina quella me ifegnara» Tu bai deledati fotte de me imei andantSd le mie ueftigie no fono infirmate, Petfequitero glimei mimici; Si pigliroli infino che feranno u enti ti a meno, Àp ezaroli & no potrano ftareicaderàno foto imei piedi. Et hame cmtfto de uittu a combatterei 8dha fottopofto de me gli mei conttadicenti* Et doppo le mie (palle hai datto gli mei inimici; didefttucrto colloro che me hanno in odio. Grido re no Si nonera cui gii facerte fa lui ;& alfignore chiamorono;&; no gli exaudi* DifFaroli come polucre dma'zi alla faccia del uentoìgittoroli come luto dele piaze* Tu melibererai della contradidione del populoiordinarame nel capo delegiente. Il populo chio non cognobe me ha feruitoinel oldire della orechia me ha obedito, Hano me mentito ifigliuoli extraneiigls figliuoli extranet fono inuecfuatù&haao Zopichato loro uie. Viue el fignoreific benedecrtod mio idio; & fia exaitato el dio della mia falute. Dio elqual a me dai la uendecrtai& {òttoponi ipopuli fotto de me liberatore mio delli mei itati inimici. Et exai tararne dalli leuanti centra de me:5^ liberarame del huomo iniquo. Pero fignore a te confeiTato nelle natione di diro al tuo nome la laude. Magnificante le falute al fuo re:& facete la mìfericordiaalfuo chnfto Damd: & al fuo feme infmo in fecula. Mamferta e la expo fitto ne de quertott tufo nelle fopradicrte co fede 1 altri dtuliima elmaefìro nella gtofa exponequellotitulo dicendoiquefto pfalmo fa mentióedei primo aduenro de cbnrtoiper el qual el tyianno diauolo cade: Scetiam Ih uomo fu abfoluto dal peccatoli dalia morte. Onde per la fine fe tollecbriftoiouerla pieni, tudine del tempo:8d e linteliedlo del titulo» Quefto pfalmo e attributo a Dauid re guardantencllafme;cioein eh ri ftoi ouer ne qual fono fatte lecofe che quiferacon tano idelqual quello e lo mulo, IN FINE PSALMO DIDAVID, .XVIII. i f Cieli racontano la gloria didioì&el firmamento anuncia lopere delle fue mane. Il giorno racontala parola al giomo:& la node mamferta la fesétia J alla mode. Non fono parole ne fermonf.de quali nò fiano udite loro uoce. In ogni tetra e ufeito loro fuonotà: nelle fine del mondo loto parole. Hapoftoel fuo tabernaculonelfolei&lmcome fponfo procedente dalla fu a camera. Ralle/ grofe come gigante a correre la uia;el fuo ufare dal fummo cielo, Et el fuo occurri mentoiinfmo al fummo cielo; & non e cui fe abiconda dal tuo calore, Laiegiedel fignore connertante lammee immaculataifidele e el teftamento del fignore: che a piccoli dona la fapientia. Diritte fono le iufticie del fignore rallegrante icuonrtua eoe el commandamento del fignore illuminante gliocbi, 11 fancto timore delfig note permane m feculum feculiuuen mdicù del fignore fono giuftificati in fe mede firni. Sono defiderabili fopra molto auro &C pietra pteaofa:& piu dolzi cbalprimo melle. Per certo el feiuotuo obferua quelluobferuandoli hane molta cetnbunóe. Chi intende ipeccati dall mei occulti monda me fignore;6i dalli extranei perdona al tuo fcruo. Pero che fe non me fignongiaranno: allora fero immaculato: 5c fero m undato dai grande peccato® Et tarino accio che iparlan dela mia bocca piacqua no; & la meditano ne del mio cuoce fempre fera nel mio cófpedo. Signore fei mio aiutatore:5£ mio receuitore» Perla uiétoria;come dice Rabi Salomon Damd fece quefto pfafmoiquàdo li Cuoi canali eri lurotono aliai dicendo,Non ufcirai fuori con noi in, battagiiajpercbenon fm exnncrta la lucerna in Ifrael:& come fe ha nel fecondo libro di Re a.xx.capituh s PSALMISTA comitÉcndo gli Phililìeila battaglia centra el populo de Ifrael defeefe el Re Dam'd con gli fuoi caualieri:8<: combatteua centra quelli Phif iftei* EtDauid in quella bat/ taglia fu in gran pencolo de morte.Ma Abifay figliuolo di Saruia defendàdo el reOauii ocife elPbilifteo che fe ffor^aua de uccidere Dauidiji laqual cofa udédo gli caualieri di Dauid quello fuo periculo non uolfero che piu andaffe inbataglra con elfi penfaado che dando elRea cafa con le fue orattone piu poteuali aiutar cha combattendo con le mane.Et dauid remanendo a cafa fece quello pfainao ora-' do idtoperlauidloriadelpopulo didioidelqualquelloelio titulo, INFINE PSALMO DIDAVID. XVIIIL gl—< Xaudilca te idio nel giorno della tribulatione:defendate el nome del dio de | j lacob. A te mandi laiuto dal luocbo fando;&: dal luocho de Sion te defen da Aticordati de ogni tuo facrificio; elholocaullo ha fatto graffo* A te doni fecó do el tuo cuore:& confirmaogni tuo configlio, Allegtatemofi nel tuo faluatore:&: fermo magnificati nel nome del dio nodro. Il fignore adimpia tute tue petitióe allora ho cognofciuto chel fignote ha fado faluo el fuo cbiido. Exaudifca quello dal luocho fandofuoi nelle potente e la falute della fuadextra* Quelli fe co fida no ne caualdma nonnuocaremo nel nome del nodro fignore idio. Égli fono obli gatti & fono cadutiima noi damo leuatiiSi resiati. Signore fa faluo el ReiScexau diffe noi nel di che te chiamammo♦ Qiiedo titulo fe expone fecódo laexpofitione deghaltn fimili fopraferipti tituli coliglibebreiscomegli catholiadodlori adermanoquedo pfalmo effere dndode chollo.La intentiòne delpfalmidaeche crediamo cbndo effer uero retSi uero dio BC huomo’.&quàtoalibebrenquedo pfalmo e ftefodechridoietiaquito alahttera come dice Rabbi Salomone che quedo pfalmo fe intende effer dido del Re meda cheechrido del qual quedo e Io titulo. IN FINE PS ALMO DI DAVO *XX. qf-'X Allegreraffe el Re o fignore nella tua uirtu: de grandemente fata allegrezza T \ f°Pra £uo faluatore. Allui hai dato il defideno del fuo cuore;& non Ihai ^ \ ^ inganatoper la uolontadelle fuelabra. Perche andadt manzi nella bene< dicdione deladobezaiponedi nel fuo capo lacorona de pietra preaofa* Ate doma do la u ita & dediL la longeva eli giorni m feculurn feculi. Gtanda e la fua gloria nella tua faluteiglona &C grande adornaméto imponerai fopra lui* Pero che datalo nella beneditìione i feculodetificaralo nelgaudio col tuo uolto. Perche el re fpera nel fi onore lineila mifericordiadelaltiffimonon feracommoffo, Trouaffelatua mano a tutti li tuoi immicnla tua dextra truoui tutti quelli che tehanno m odio. Potali come fumo del fnocho nel tempo della tuauendeblatel fignore nella fua ira conturbata quelli:& deuoraraliel fuocbo, Diffipata loro drudo della terra;& loro feme dah figliuoli delhuominù Pero ebe hano declinato in te imalubano penfato tconfiglii che non poterò cófirmare. Pero che tu gli porraidoppo le fpalleineletue reliqepreparai loro uolto* Leuate fignore nela tua uirtu cantaremoi de laudarono le tue uirtu* Quello pfalmo fecondo la littera fa mitionejouer reprefenta ebridosper modo ebe el pfaimida antiuidendo per fpintoprophetico le cofecbe uenture erano circachri fio parla inperfona de dirtdo;dicenteadio patreidiodiomioiperchemebai aban donatosnelqual edam pfalmo fe dimodra la uentura uitaiec conuerlationejpaffióe & m,ortcJd<:refiHTedione;& coufi rmatione della chiefa militante de diri do ledi fignore nodro :come in e di uerd ordinata 6c fucc ultamente fe contiene meiqual no fe apropria hidoria alcunaidel qual quedo e lo titulo, IN FINE PSALMO DIDAVID PER LA SVBSCRIPTIONE: OVER PER LA CERVA MATVTINA, XXL PSALMISTA ^l0 m^° li%uar^a ttieipet che mai tu babandonatofontano dala mia ■ falute:p lepardede meidelid:u Dio mio ccidaroe nel giorno Si. nóexaudi 1 tai3dlano£ el mso calice inebriante quato c preclaro^ Sequiea me la tua mifericordia in tuttLgligiornidelamuuua. Htcbehabitinelacaradel fignoremla longeva dì giorni* Perlaqual declaratione edanotarecom,,glibebreipcrreuerentù del di del fabato tutti gli di delh feptinaana appellano faboatoima differentemente» Alcune fiate di cono Limplicimente el faobato:aoc iultimo di della fepumana:come felezeExoil xix» Ancor iati che fadiffcbi el di del fabba to. Alcune fiate dicono tutta lafepuma/ nael fabbatoscome feleze ifàdo Lucaal.xviii.Ieiuno due fiate nel fabato»Alcùa fiata chiamano elprimo di della f ptimana primo didefabbato:cioe primo fecódo fiiceteraicome gligientili dicono la domenica luni SXcetera.Eta t ile modo el primo di delfabbatorcioe deli fepumana e domenica:neiquale di fu primo fattoelmódo quandocicenel principio idio feceil cielo Sila tcrra'&dunfe la lucedaletenebre:^ fatto fu fera Si mattina uno ducioedomenica.Et euam in fimiledi cbrifto clarifi' caro refurcitoiSi Ihuorr odepofita laobfcurita dilhmorte:per la refurreffuone de eh affo fu redimito alla grana della luce,Et dequeffaclanffcatione dechndo; & reffaurationedelhuomoinelptimo di del fabbatotqueffo pfalm,o fa memoria. Ec queffo elmtelledodel pfalmojcioe qucfto pfalmo è fatto da Daurd: nel primo di del fabbato che e la relurredione corporale de eh rido fatta nel di del fabbato che e domenica* Si la noffta refarredione Ipmtualechefe fa nel di della refu redione dechnffo*Q_uefto pialmo e fondato nella bifforia;come fe ha nel terso di re a. vm» capitulijquando per Salomone fu finito eltépio con ogni fuo ornato,Allora tutto I frac He congrego al re Salomone,ErglifaCctdoti portoronolarcha delùgnorenel tempioiSi puolelain fanda fando^.Mainquedo luocodicono gh dodoci bebrei Simaxie RabbiSalomóerche cjuido ghlàcerdotr uoiiero portare Èrebi delfignore nel tempiojandando dmansi ai re Salomonccon tutti gli principi: Si antichi del populoifubito le porte del tempio fe fteflè fe feiorono;permodocbe no poteuano mtcare*Et allora gli facerdoti oranti idro che fuffero aperte le porte dei tepioicomin corono con alta ucce a cantare el pfalmo.c xxxi, che e. Ancordate fignoredi Dauid el qual pfalmo prima Dauid IhaueafattojmoflodalfpmtopropbeticoJqueffoantt mdendoiSi quando gli factrdotiuennero a quello uet'odei pfalmo. Per amore di Dauid tuo feruo noncontriffa elafacciadel tuo cbriffocioedel reSalomóe (ubito fe a rf mono te porte da feffeleifimihterh altri facerdoti: cantando quello pfalmo xxiu.cioeaelfignoree Ja terrarquando adunque peruenero aquelo uerfb.Pn croi apnte ]c uoffre porte: al canto deluno &laltro uerfo feapriiono le porte p fe fteffe Et nonobffante che el pfàlmo.cxxxr.fu fatto prima chequeffo :nó dimeno queffo e primo de primi nfpedo a loriine del pfalteno cornee detto de fopra: fiche la tee tera de queffo pfalmo e; d-1 introducete hrcha del fignore nel tempio idei qual que (lo e Io titulo PS ALMO DI DAVID NEL PRIMO DI DEL S ABBAIO. .XXIII. f| A terra e del ffgnore:&: la fua plenitudmeiel circuito delle tene; Si tutti che habita mquelio» Perche ha lo fondato fopra el mare:Si Copra li fiumi iha a >preparato» Chi afendera nel monte deifignoreiouerchi ffara nel monte là iffo fuo» Innocentedelle mane Si mondo de cuorejel qual non ha tolto lanima iua inuano ne turato al fuo proximo con ingano. Quello rcceuera la benedidione dal fignorei&lamifencordia dal fuo faluarore idio» Queftaelagenerationedefuoi cerchantiicerchanti la faccia didm de lacob. Principi leuate te uoffre porte: Si uoi porte eternale ieuauue}3i mtrara el re della gloria. Chi e queffo re di glorial’ghe el fignore forte Si potente potente fignore nella battaglia* Voi principi remoueteie uoffre porce:&uoiporteeternaleieuatiue:Simtrata el re deglona» Chic queffo tede gloria» Elffgnoredelle uirtuiuieehediglona. Jt'u» A LIVII5 ITA * Della fua expo fittone già piu fiate e (lata de fopca declarata. Ma e da fapere come Dauid fecequefto pfalmoieifendo miuilamentepfequitato daSaul»Adto nel qual fe confi da ua dimandando di efìfere liberato daquella petfecutione:per la quale ettà molti alta pfalmi bauea fatto ledendo quella durato molto tempoidei qual quefto ciò mulo. IN FINE PSALMO DI DAVID. XXI1IL a A D te fignore leuai lamma mia: idio mio in te me còfidoipero no me uergo gnaro* Etglimci nemici non me fcberneranno:pero certo tutti quelli che tefoftengono non feranocófufi. Sianocófufi lutagli mali operanti fo/ pra le cofe uane, Dimoftrame lignote le tue ute:5c mfegname le tue femite. Diri za. me nella tua uenta5& am a eh rame: impero cbe fei el mio faluatore: & tutto io giorno te ho expedato. Ricordate fignore delle tue opere mifericordiofe: & delle tue mifericordieile quale fono ftate dal principio* Non tc ricordare idelidi deia mia luuentuiSc'delle mie ignorantie* Ricordate de me fecódolatua mifertcordia per amore della tua bonita o fignore* Come dolce & diritto el fignore per quello dara la legie ali erranti nella ma. Dirizara imàfueti nei ludicio ali benigni infigna tale fueme. Tutte le me del fignore fono mifericordia 6C ueritaagh chiedenti il teflamento fuo &C le teftimonianze fue* Per amore deltuo nome fignore hatai mife ncordia del mio peccato:per cbe glie molto grande* Chi e quello huomo che teme el lignote: bali ordinato la lege nela uia che Iha elledo* Lamma fua dimorerà nell fcem:&el fuo feme bereditarala tetra. Il fignore e firmaméto a quelli che temeno Se teli amento accio cbe a quelli fe maniFefti. Glioccbi mei fempre guardanno il figlio re :p che fcauara gli meipiedidellazolo* Riguarda me Si babi mife ncordia perche fon penero 6d lolo* Sono moltiplicate le tnbulatióe del mio cuoreilibera me dalla mia necelfita. Confiderà la mia bumilita: & faticba: 6d perdona tutti li mei deludi* Riguarda ime! nemici che fono accrefciutu&coniniquo oqi omelia no odiato. Guarda lamma mia Si libera meiSi fa cbe non me uergognero: per cbe ho fperato m te. Ma fehano accollato gli innocenti:5idirittt:per che te bo expec tato. Idio libera Iftael da tutte le tnbulatione fue* Detto e de fopra ne gbaltn titubi fondato e quello pfalmo nella hifloriai come le lese nel fecondo di re al.ii.capitulo. Morto Saul perfecutore di Dauid: per la qual eflendo fugitiuoiSieragiaftato uncto perSamuel propheta per comandamento eli dioiconfigliofe col fignore:fe douea andare aduna delle citta de luda*AÌ^uai idio . tefpuofejche andaffe m Ebron atuorela pohelfionedel regno fuo. Per laqualcofa Dauid afcendettec^n fua mogliereJSi Cuti ifuoicompagni. Albera fecongregorono tutti Ibuomini della tribù deluda:Si iquefto luogo unxcro Dauid i reiacio regnaf fe fopra la cafa de luda: non pero fequitandolo laltre.xi .tribù: lequal iequiuano Miibofetb figliuolo di Saul.Onde Dauid fece quello pfalmo:oràdo cbel fuo flato profperaffe nel regno dato da dio a fe:Si che non folamente regnaile fopra foie la tribù di luda’.ma ecià fopra le*xii,:come dadio gli era flato promiffo: Si cheli iniqui non gli poteffero nocere:del qual quello e lo titillo. PSALMO DI D A VI D* *XXV, i I Vdica me fignore: per cbe fono entrato nella mia innocentia: Si fperando nel fignore non fero infermo. Prouame fignore ; Si temta me;ab rulla 1 ernie rene:Si el mio cuore. Pero cbe la tua milericordia e dmansi alh mei ocbiu Si forni compiaciuto m la tua uerita* Nonbo feduto con lo configli© dela uanitamon ir» maro con gli mah operatori. Io hoe odiata lachiefa degli maluaguSi con felloni nò federo» Lauaro fra gli mocenti le mie mane:5i circuirò fignore lai tare tuo. Accio oda la uoce della laude tutte le tue marauighe* Signore ho amato ladornamento della tua cafa:Si el luogo del babitatione della tua gloria* Con gliimpimon pdere lamma mia:5i co Ihuomini bomicidiali la mia urta. Delle cui mane fono le imqta ^ PSTVLMTSTTV loro dextra e piena eledoni» Ma io'fono intrato nella mia innocentti rrecotnpra mi Se habi mifencordta dime^ Il mio pede e (lato nel luogo dirittomelle chiefe bene/ dicero te fignore. Glie da Tapere come Dauid tre uolte fu undo in re«Pnmoda Samuel in. Bethleé edendoanchon nella cafa del padreiper la quale undione ebbelaudontaà: tagiòe del regno:ma non la poffeifionejper la qual undione receuete el fpirtto ,ppbetico comeleleze nel primo dire atxvi.capifulo»Secondo fu undomrein Ebróquàdo morto Sauliuenne in Ebron &l comincio a regnare folamente l'opra la tribù de Inda regnante Mifoofetb figlmolodi Sauli fopta glialtre tribù: come fe ba nel fecondo libro di re alai.capitatoti terno ocafo Mifbofeth dal re Achab;iBannaa:congre goronfi tutto Ifraebi tutti uenero a Dami m Ebrò iquiui unxelo mre fopra tute le duodiece tribù de Ifrael.Doppo Dauid a [cele m Hieru faié Oc regno m pace come fe ha nel fecondo libro di reai quinto capitulo. Adunque alintelledo del titillo de quellopfalmotche dicem ftnepfalmo deDauidiprimache fulfeundo intendelTe de quella terza undione che fu generale (opra tutto Io regno de Ifraehp laqual re ceuete tutta lapoìTelTióe dei regno de Ifraehi fece quello pfalmo prima che fulfe undo de quella terza undióetordinidofe diuotamente areceuere duella generale undioneidoppo laqual receuuta regno in pace delqual quello e lo titulo. IN FINE PS ALMO DI DAVID PRIMA CHE FVSSE VNCTO. XXVI I L fignore e la mia illummationeii la miafalute cui temerci II fignore c defenloredella mia mta da cui tremerei Mentre che fopra di me aproxi marafe ipeccatorùp màgiare le miecarne* Glimmicimiei che me tribù/' S3s lano:fono infirmati 5d caduti* Se contrade me poneranno gli exercitù non temerà el mio cuore. Se combatteranno centra di me:m quello io fperaro* Vna cofa ho cbieila al Ltgnore: èc quella uosnandarolii accio habiti nella caia eie] fignore in tutti idi della mia ulta* Accio chio ueda la uolonta del fignore:&uditi el tempio fuo. Impero me nafeofe nel tabernacolo fuo nelli mali dit defefe me nel fecreto del fuo tabernacolo* Exaltome nclapictra;^ alhora e exaitato el mio capo fopra imieinemici* Hocircundato &:facnficatonel fuo tabernacolo el facnfiao delle iaudejcantaro Se diro p falmo al lignote. Signore exaudt la mia noce colla quale ate ho cridato habi mifencordia dmae:3d exaudi me. A te dille el mio cuore arcete la mia faccia; are baro lignote la tua faccia* Da me non rnouere la tua facia 6cnon decimare dal tuo feruo nelira* Tu fei mio aiuto re; non me abandonare: ne nò me difpreciare idio faluatore mio* Impero che mio padre & mia madre me ha/ no abandonatotmail lignote me ha receuuto. A me pone leggie fignore nella tua uia;& dnzame nella flrata dritta per amore de miei nemici. Non me dare nelìani me de miei tnbulantuperchefeleuorono contro dime itellimonu iniqui; òdoro iniquità e mentita* Credo uidere tbem del Egnore: nella terra de limi. Afpecla el fignorede mnimente opera óc confortafi el tuocuore;5i folleniei Egnore, Quello pfalmo fu attribuito addio Dauid che lignifica ebrifto lodale fopra una certa hiftoria; come fe lezeal.u.dire a.xv. leuandoffe Abfalon centra el padre;£i el fuo regno: per ufurpare quello laqual cofa Dauid promelie apunire ifuoi peccati: cioè dello adulterio comedo conBerfabee Sd deio homiadto de Vrias; fugiédo elio Datiidde Hierufalemper timore de Abfalon fuo figliuolot&afcefe el monticello de olmi con piedignudi:& col capo co perto Stcetera.dalqual luogo uoltata la faccia uerfo la citta oro al fignore:&: albera fece quello pfalmo;pregando elfignore per la fua Iiberationerdelqualquefto e lo titulo. A IN FINE PS ALMO ADESSO DAVID* XXVII. D te fignore cridaro idio nuotaiprefente 6i Tempre a me nò tacereiaccio nò f € ilgnoie IU.5.V/ lliivJWU. «4 UIC JLIw l'.KJ fi a admugliato alli defcendentinellacho» Exaudi lignore la uoce della mia FSALivrrsix oratione:quandooroad teiquandoalzole mie mane al tempio (andò fuo. Etnd me date nella motte con gli peccatorisSC con gli operanti la iniquità non me pdere» Li quali parlano con pace al fuoproximo: ma gli mali fono loro cuore. Fa alloro fecondo loro opere^ fecondo la abhotmnatione deltoro trouari, Aquelli da fe' condo lopere deloro maneirendeli la loro letnbutione. Impero che non. hano ime lo lopere delfignorejSi nei opera de loro mane deflruge quelluà: non gli edificarai» Benedetto el fignoteìimpeto che ha exaudito la uoce dela mia orauone* Il fignore e mio aiutatore: & deféfore:6i m lui ha fperato elmio cuore:& ion flato aiutato* Et refiorita c la mia carne:uclótariamente allunmeconfeffaro. Egire fignore fot tesa del fuo populo:& defefore della falute del fuo chriflo. Fa faluo el tuo populo 0 fignore: & benedici la tua beredita;& regeli & dnrali infino ineterno* Nel tempo deli facerdoti come fe lese nel primo libro di Re alai li .capitulo Jf tgliV uolide IftaelcombatendocentraiPhiliflei furono Ronfiti 64 Opbm 64 Phynees occifi:64 etià fu prefa larcba del fignore: laquale haueano portata nelli exerem: 64 dall Phìlifteifu portata m Asoto Sicetera.Ma paifato molto tempo regnando Da uididoppo la morte de Saul in pace tedufle larcha m Hiemfaletn 64ceteraj Albora Dauid fecequefto pfaimo adinuitare tati che facnftcaffero ifacrificii con canti: 84 laude: per laquale cofaapare la expofitione dequefto tituloiaoecbe Dauid fect quefto pfaimo confumato el tabernacoloicioe quando mtfodufle nel tabernacolo preparato aquella:del qual quefto e lo titulo* PSALMO DI DAVID NELA CONSVMATION DEL TABERNACOLO -w' Figliuoli didio portate al fignore portate al XXIX. fignore li agnelli. Portate alfignore gloria 64 honorerporiate al fignore glo 1 ria al fuo nome:adorate il fignore neia tua fanda corte* La uoce delfigno r^u fopra leacqueudio della maelta mando la uocc;eI fignore fu fopra le molte acque. La uoce del fignore e nella uirtu la uoce del lignote fta nella magnincentia La uoce del fignore fpesiante icedri:64 confrigera icedn del ubano. Et Iminuirali come uittello de libano:54 fera amato come figliuolo deliunicorm» La uoce deliig noredimdente la fiamma del fuocboda uoce del fignore cómouente el deierto: 64 el fignore corno nera el deferto deCades. La uoce del fignore preparante icerui: 84 reuelera le cofe obfcure:^ nel luo fanflo tempio tutti diranno la gloria. Il lignote fa babitare eldiluuio:84 el fignore federa reietemo. Il fignore dara al fuo populo la uirtuiel fignore beneditela el fuo populo in pace. Quefto titulo non parla della cafa de Dauidmella quale lui babitauaima del tépio edificato per Salomone. Onde el tempio edificato per Salomone fu detto cafa de Dautd.64 quefto per cbeDauid fu primo inuétore 64 tmagmatore de quello edificio et uolfe fare quello nel fuo tempotma foli probibito per commandamento del fig nore:eome feha al fecondo libro di re capitalo.xvu.Etiam per che lui preparo tute le fpefedel tempio.Et etti detea Salomone fuo figliuolo ladefignatione del tépio & deli ediffcii dintorno S4 deli uafincomefe lese al primo Paralipomenon» Le qual cofepreuidendo Dauid con lo fpirito prophetico fece quefto pialmo adeifer cacato nella dedicatione:ouer confecratione del tempio: nel qual pfaimo expreftarntnte con fella ipeCcati commefli per lui: 64 per la bomtadtdio afe eilete itati perdonati del qual quefto e lo titulo. CANTICO NELA DEDICATONE DELA CASA DI DAVID. XXX* 1 ^ Xaltarote fignore: perche me hai receuuto; 64 non delebtaftì gli miei l-^ nemici fopra dime* Signore idio mio chiamai ate 64 tu me fanaftì. Signore ,§L tutraefìi lanimamia dal inferno faluaiìimedadefciendéti nel laco. Voi Cuoi Candì laudate al fignore:64 confelfate alia memoria della iua tandita. Impo che lira enellafua indignatione:&la uitae nella Iua uolonta* Il uelperodimorcta FS AMViTS'T l'fl rCv e! pianto al matutino la lettcia. Ma io didi nò me mouero inetemomella mia babondanza. Signore nella tua uolonta bai donato la uittu alla mia belleza. Re mouefti da me la tua facciati fu conturbato. Ate fignore cbiamatoìSi al mio idio deprecato* Cbe utslitae el mio iangueiquando uengo in corruptione* Ateaduque confeffara la poluereiouero anunaara la tuauenta^ Vdue el fignotes Sibaauuto mifeticordia dimetei fignote fatto e mio aiutore. A mi conuemto el mio pianto in gaudio hai fquarciato el mio Czeco:& bami circundato di leticia. Accio cbio ate canti la mia gloriati piu non mora f-gnore idio mio:ateconfeffaro inererno. SECONDO gli bebreiDauid fece queilopfalmo redendo grane adio cbe Ihauea liberatocelaperfecutionede Sauhln duo modi aduienelexcelfodi mcntetpnmo p timore terreno; fecondo per grande paura demeorrere nela mortetouer alcùo altro grauepericulo;&a tale modo dice mquefto pfalmo.ho detto nelexcelfo della mia menteifon. fcaciato dala fama deli tuoi ochti;fecondo per cótemplatione delecofe fupeme;quando la mente fu rapta allecofe fupernedifmenticandofi delleterrene de qual quello e lo titulo, IN FINE PSALMO DI DAVID PER LEXCESSO DELA MENTE. XXX i jf N te fignore ho fperato non me confundaro meterno: libera me nella tua lufhcia. Ame inclinala tua orecbiataffretatiper liberarme, Amefeiindio ^ defenforeiSi m cafa de refugiojaccio me facci faluo, Per che tu fa mia forte zaToI mio tefugiotpel tuo nome me guiderai ^nutrirai» Leueramede quello lazo cbe ame afcondettero:per Cile tu fei miodefenfore. Nelle tue mane racommando el fpirito mio: recompraftime fignoreidto della uerita. Odilli gli obferuantileua nita Copra le falfe» Maio ho fperato nel fignot,e:raIlegrarome:&: farome lieto nel la tua mifericordia* Percbehai reguardato la mia humilita: faluaHi lamma mia dala necefflta. Et non me rincbiudefli nele mane del inimico:ordinafti imei piedi nel luogo fpatiofo* Habi mtfencordia in me fignoretpero cbio fon tabulatoicon turbato eelmio ochio neliradamma mia&eluentre mio. Per che la mia uita ne! dolore e uenuta amenot&gli anni miei per gli pianti, Lamia uirtu e mfirmatap pouet'ta;&: lolla mie fono conturbate. Sopra tutti imiei nemici fon fatto grande ob probrio a uicmi miei:& timorofo allimiei cognofcenti* Quelli che me uedeano fu> gitteiolongedame;& fono difmenticato de loro cuorecome morte. Son fatto co me uafeiiOpdutotpebe ho udito lauituperatione de molaiche me Pano intorno. Quando centra di me inficine ccmueniano conOgharonfi aprendere lamma mia. Ma io ho in te fperato fignore dilli tu iei mio idiotnele tuemane fono le mie forte» Libera me dalla mano de miei nemicidall miei periècuton. Schiara la tua faccia fopra el tuo feruoi fame Calao fignore nella tuamifcricordiamò fero confufo impo te inuocau Vergognanft gli impili & Ciano menati al inferno: Ciano fatte mute le labra falfe. De qual coatta el ludo parlano la iniquità:nella fuperbia & nella ab/ u fio ne. Come e grandafigncre la moltitudine della tua dolceza:che hai occultata a quelli che te temano, Perfecifhla aquelli che in te fperanomel confpetìo nelli fx gliuoli delhuomini. Occultatali dalla conturbatione delbuomini nel fecreto della tua faccia. Defenderali nel tuo tabernacoloidalla contradidione dele lingue, Be nedetto el fignote; pero che ameba fatto la fua mirabile mifericordia: nella atta fortificata. Ma io chili nela paura dela mia menteifon gittate dalla faccia detuoi occhi. Pe-.ohaiexaudito la uocedellamiaorationeiquandoatecridai. Amateci fignore uoi tutti Cuoi fanduper che el fignore rearchara la ueritat &C retribuirà ha/ bundantemente alh operanti la fuperbia. Fatte umlmente:8c confortafi el uoftro cuore/tutti uoi che fperate nel fignore. Efio Dauid fece qnefto p Calmo cognofcendo eiTerli remelTa la colpa peri bomicì dio commilfo con Vtias;& per ladulteno In Berfabeejcome fe lese nel libro fecódo ALMlb l A di Re al fecondo capitulo:del qual queflo e lo titulo» INTELLECTO DI DAVID; CIO E OVE STO E LI N IELLE/ CTO DATO A DAVID, .XXXI ^ Fati colloro alli quali lono remeffe le fue iniqta;& loro peccati fono copti* Beato Ihuomo alqual ilfignore non reputata fi peccato; & nelfuo fpmto ^ # non e mgano. Impero chio taceri mucchiate fono le miaolTa: infmo chio cridalTe tutto lo giorno, Perche idi & nodegranata elatua mano fopra dimerfo no conuei tito nella mia mifenaielTendo pundoconla fpina, Ate feci mamfefto el mio delitìo? 6c lamia miudicia non occultai, Diffi;confelTaro alfignore lamia miufìicia centra dimeiSd perdo naftì la impu ta del mio peccato. Per quella orara ogni fandonel tempobifognofo. Nientedimeno alluinon fe aproximarano nel dilumo de molte acque. Tu fei el mio refugio dalla tribulatione che me ha cacti datc:leticia mia libera me da imieicircundati, Ate dato mteliedo; Siamaeflraro teanqueda uiache andarau fopra de te firmato gliocchi miei. Non uog late edere fatticomecaualo & mulotnequalinon e mtelledo. Conio capidro &l freno con/ dringe loro madelle;per che ate non fe accodano* Moltifono li flagelli del pecca toteima la mifencordia circundara el fperante nel fignore, Fattiue lieti nel figno re:& rallegratiueogtudìi; Scuci dritti del cuore glonatiue, Aduenga che quello pfalmoappreffo li bebrei non babia alcuno titulo* mentedi/ meno feccdo el maedronelagiofa ba tal titulo.In line pfalmo di Dauid. & e mani fedo fecódo la expofmone de fopra m fimili tituluà: per elfuo fundimento no ba alcuna ludonatma tutto amaedreuole fatto da Dauid aceto fudecantato da ileuiti neltcmpio;5i:fecddo alcuni pare folle fatto daAfapbche fu unocaatorediDamd, IN F1NEPSALMO DIDAVID. XXXII. A) ^ Allegratiue ludi del fignore.ali dritti conuicnfi la laude. ConfeiTate alfig i nella cytbarailaudatilonelpfalterio diece corde. Cantate aliai el cab ticonouodaudatilobenentlla noce, Impero che la parola del iigaore e dritta; Si tutte le fue opere fono nella fede. Egli ama la milericordia Se’ el iud cio.'piena e la tetra della mifencordia dei lignore. ^ol la parola del fignore fono firmati icieli:Si con lo fpmto della lua bocca ogni loro uirtu. Congregatele acque del mareicome nel udrò ponendo li abili nelli fuoi thefaun. Ogni terra tema el fignore.po che dallui commoueranfi tutti gli hibitatori del mondo, impero egli difle U fono fatte:egli commando Si fono cceate, li Iignore dilìipa iconfigli della gientet ÓC re prcur ipenfien de populnSf reproua iconligli di principi. Ma el conliglio del ftg note da intternoiiper feti del fuo cuorejfono dalla generattoneinlageneratione. Beatala giente dellaquale e el fuo Tignare idio ; el populo che glia elletìo a fe inbe fedita, Dal cielo rflgu ardo el fignore;uide tutti li figliuoli delhuommi, Dalluo a] paiichiatohabitaculoiriiguaLdo fopra tutu cbehabitano interra. Egli firmo a cialcaduno loro cuoreicgh intendetutte le fue opere» Non faluaraffe el re p molta uittu'.SCcl gigante non fe fah ara nella moltitudine della fua uirtu. FalJaceeelca uallo alla ialuiemcnfe faluara nellamoltauntu fua. Ecco che itocbi del figliare fono fopra gli fuoi tementuóc incolioro che fperano nella fua mifeiicordia. Accio cbelibeii loro anime dalla morte:Sc nutricali nel tempo de fame. Lanima noltra fodenerael fignpte perche eglic nodro amtore &deféfore. Impero che badiamo fperato nel fuo fanbto nome? in lui rallegrarafi el nodro cuore. Sia fatta fgnore la tua mifencordia fopra di noidicome habiamo fperato in te. Fondato e quedo pialmo fopra lahidoria che feba nel primo libro di rea.xxi.ca pitolo; fugiendo Dauiddal.a facoade Saul enei perfeqmtaua fugitte ad Achis re aeGetbicioeRe-duna giétede PhiUdltn Ulema al ReSauJiSdfìaua qumt uafcofto per f ugire dalia p erfecuuo .e de Saul; Ma fu cogno Muto clalcum principi de elio Achis narrandoli quelli come queito era ei principe gloriofo Se grande nel regno de Saul.Et uedendo Datud eiler cognofcmto muto elTuo uoltojfinaulàdo enTer paso per modo che correuano le baue zufo per la barba Sicetera. Et a tale modo elfendo difpreciato da quel re partiiTe &cetera:del qual queflo e lo mulo* SALMO DI DAVID QVANDO MVTO EL SVO VOLTO DINANCI ABIMELECH: EL QVAL LASSOLO: ET PARTISSE, XXXIII. iTT N ognitempo benedicero il Tigno re; Tempre Teranela mia bocca la fualaix de. Nel Tignore Tera laudatalanima miarodano imanTuetiiScrallegranTn JL Magnificate il Tignole meco; & exalcemo il Tuo nome in uno. Ho nchieflo il fignore;& Lame exauciito;òi liberato de tutte le mie tnbulatione. Andate ailus 5t illuminatiue;&: le uoftre faccie non Tiano confuTe, Queflo pouero crido:&: exaudi 10 il fignore:& Taluolo di tutte le Tue tnbulatione. Langelodel Tignoree dintorno aquelli cbel temeno;8i libererall. Gufiate de uidetepero chel Tignore e Tuaue;bea to Ibuomo che in lui Tpera. Temete il Tignore uoi tutti Tuoi Tandtuper che a quelli chel temano non emiTeria. Linchi Tono flati biTognoTi;6<: affamatuma ali cerchàt! 11 Lgnore non Te Tminuira ogni bene. V emte figliuoli udì teme infignarom il timo re del fignore. Dalcuno buomo ebe uole la uita;ama uedere {buoni di. Vietta la tu a lingua dal male:Si le tua labra pebe nò parlino mgano; Rettabite dal maleiòi £a bene:cerca la pace:Si Tequita qla. Gliochi dei Tignole ftano Topta iuftu&le Tue otechie a loro pregiere. Ma il uolto del Tignoree (opra imalfacentiiper perdere lo to memoria dalia terra* Gndorono igiufu;&: il fignore li exauclite:d£ liberali dalie loro tfibulatione. Appreflo e ilfignorea quelli che Tono col tabulato cuoreiói Ihu mili de fpirito laluara* Molte Tono letribulationede iufli:5cda tutte queflelibe retali ei fignore. Il fignore guarda tutte loro ofTaiuno de quelli non Te romperà. Peffima e lamortedepeccatori;&: quelli ebehano auuto in odio il mfio peccarono Recoprua iITignore lamme de Temi Tuoi &: nò abidonaracolloro che m lui Tpano. Ladeclaratione delqual appare per il titulo del. xxvii. pTalmos 3iin quello luogo Dauid figmfica cbfiflo;conaoTia che Dauid fu interpretato forte della mano;ouer defiderabile delafpedo; & a tale modo fignificachrillo: nel qual e la fine nollra. Quello pfalmo feceDauid domandando aiutonoal Tignore centra la perfecutionc de Sauhper che in tale perlecutione fu molte Tute opprdlo de tnbulato;p che fece Dauid moltipfalmi 5<:cetera;delqual quello e lo tituio. IN FINE PSALMO DI DAVID .XXXIIII. i Vdica Tignore imiei nocenti Tconfigiicombattanti centra di me. Prendi larme 6i il fcuto:& leuati in mio aiuto. Moltiplica la uendetta con lafpada £ & concludi coatta quelli che mepcrfequitano;dia lammamia io fon la tua falute. Siano confufiòi temano le peneuchiede'tilanima miai Ritomanfiadrie to Se Tiano confufr.quelli che a me penfano muli* Siano fatti come poluere dinan zi alla faccia del uento: Si langelo del Tignore affliga quelli* Siano fa tte loro uie tenebre e difcorrente Si langelo del fignore petlequente quelli. Per che Tenza cagt one puofeno mela morte de] iazioloi& bano accufato dtfutilmente lamma mia. AHui uenga el lazo cbel non fa:3i hnzegno che hano afcoflo piglia quello: & cada f quello medefimo laztolo, Rallcgrarafìèlanima mia nel fignore Si deleblaraffi To/ pta la Tua falute. Tutte le mia oiìa:dirano fignore che e limile a te. Liberante d mifero dalla mano de Tuoi fortml bifogncfo Si pouero dalli Cuoi diffipanti. Leuà de fs iteflimonh miquudomaadaua me.quello che non Tapeua. Ame rendeuano imali per ibernila Tcelerita alamma mia. Ma io a me ellendo moleflo: ueftiua me il silicio. Nel lemnohumiliaua lamma mia di la miaorarione al preféte còuemra Te nel mio pedo* Compiaceuali come proximo Si noflro fratello burnìliauame co me piangente Si con trillato, Et rallegra ron li ;6i congregoròfi centra de me;Topra FSÀLMTSTÀ di me furono congregati iflagelli & noi fepi, DifTipati fono & non compun&iiha no me temtato: 6Ì fcernuto de fcbernefìrinfero loro denti fopra dime. Signore quando nfguafdarai^Ia loro malignita reftituilanima miadallilenoilumcamia. Confefiaro ate nella cbiefa granda: laudarote nel maturo popolo. Sopra di me non fe allegrano gli miei adueifarli imquamenterche me hanno odiato: et agnato conlocbio. Impero certo me parlauano paaficamentej&parlando nelairacùdia dela terra penfauano ghingani. Et fopra di meaperfero laluaboccaidifìero ormai banouedutigliocbi nofln. Haiueiuto fignore non tacere*.fgnorenon te partire da me. Leuati de a ttendi al mio ludicioudio fignore mio nella mia cafa. iti dica me fignorc idio mio fecondo la tua iuflicia:per che no le allegrano fopra dime Et nelloro cuore non dicano laliegramocidelanim a noftralSi non dicano deuorate mo quello. Vercognanfi 6C temano infiemeigli allegranti lopra me mali. Siano uefhti de confufione Si de uergogna coloro che parlano fopra di me le cofe maligne Rallegranfi:& faccino Idia: coilorocheuogliano la mia lufticia: dicano lempre fia magnificato il fignore che uoghono pace al luo feruo. Et la mia linguapéCara la tua rufìiciai tutto lo giorno la tualaude. Fece Dauid quello pfalmo per la uidona quàdo fcampo dalle mane de Saul ilqual etiam uolfello ©cadere con la propria mano; ma perla dminagratia fu libciarot come fe lezenelpnmo libro dire aÌ,xix,capituLo;come (e contiene per tutto il ca pitulo:delquaIpfalmo quello e iltirulo. IN FINE AL SERVO DEL SIGNORE .XXXV. ¥ IlTelmiullo accio non pechi m fe medefimo: dinanzi alli fuoi cebi none ■Umore del fignorc* impero nel fuocÓfpedo opero con inganit accio fulfe J ritrouata la lua iniquità nel odio. Le parole della fua bocca fono iniquità 6imgino:non uolfe intendere per fare bene. Nelluo ledo penfo la iniquità: fu prelente a ogni uia non buona:& non hebbe in odio la mahcia. Signore m cielo e la tua mifencordia'.la tua equità e infine alle nube. LatuagmfìiCiae comemd te didioili tuoi molti ludicii fono comeabpffo, Saluarai fignore glibuommuSi gli ammalircome idio moltiplscalli la tua mileriCcrdia. Ma gli figliuoli delbuommi fpetera no nella defenfione delle tue ale. Inebnaranfi dalla uberta della tua cala. bc abeueralicol torrente del tuo diledo. Impero che appone el fonte della aita: di nel tuo lume ue deremo il lume. Dimoierà la tua mifericordta a colloro c oe làno teiSc la tua iufticia ali dritti de cuore. Ame non uenga el p iede della f uperbia: de non me mouala mano de peccatore. Qmm cafcorono gli operatori delle iniquità fono fcaciati & non pc trio ft are. S, >* PER fopradidi titulie mamfefta la expofirioner&nóefondato fopra alcunahif toria.Maedafapere comemoliiuedano il reSaul & Doech fuo buomo darme: SS AbfaÌoR:.\ch{topbel& molti altri peruerfuquali fignonzauano temporalmente. Et uedendo Dauid mocente con fuoi parenti SS molti altri miti effer a filici i dedi nauanodallauerita: &dade bone opcrationc quaft feidio non haueilecura de gli adihumannma lalaffe il m ondo rezere ala fottuna:p la quale cofaDauid fece que fio pfalmo: dinioHrando tutte le cote dal'adiuina prouidentia efler gubernate Ss nona cafu sfortuna; 6i amaelìrane fpreciareil mondo etaccoftarffe adio; delqual quefloclotitulo. PSALMO Di DAVID. XXXVL ^ Onfequùare li male operanti*, et non amarai li facientt iniquità. Per che | prdlo fi feebarano comefeno et caderano prello come Iherba. Spera nel ^—> fignore et fa bcne;etbabita nella terratetfcrai nutritone lue diui'tie. Dek date neliignore:et datate la dimanda del tuo cuore. Il fignore reuelia la tua ma in lui fpera:et lui lata. Et come lucedimoftrarala tuaiufaciaietil tuo ludicto co/ me il mezo di:fu fubdito al fignore:et pregalo. Non fequitare ilfperante nella 'ify fua uia:et ihuomo facente le iniufliae* Ceilate da lira:et lafìfa il furoremon uolere fequitarliaccio non douenti maligno# Impeto quell che fono maligni: feranno dànatijma li pacienti per il Cignore bereditaranno la terra# Madaquiapocoetno ferali peccatoreietdunandaraiel fuoluogoietnon trouarai. Magli manfueti he reditarannolaterraietdelederanfinellamolta pace, Il peccatore pocamente al fopralm furiofoftndaraconli denti. ÌVIailfignore fcherniralorpero rif guarda cbel uerra i] fuo giorno, Denudorono li peccatori loro coltelloihano tefo loro arche. Accio ingàm'no il pouero & mi fero.-óc tormentano li dritti de cuore. Loro coltelli entri nellì loro cuoru&non fe rompa loro arche. Meglio e il puoco ai pouetosfopra le molte neheze de peccatori, impero che fe rompecàno le brade de peccatoriima il fignore confirma li giufli, Cognofcmto ha il fignore li giorni delliimmaculatit & la loro beredita fera meterno. Non frano confali nel male tempo di faaaranfi n e giorni de fame perche ipeccatori periranno. Et gli nemici del lignote doppo che feranno bonorati & exaltatumancantn come fumo aerano meno. Il peccatore torta a imprellito:&: non renderai ma il grullo bara mifericor/* dta:& donata. Impero che 11 benedicenti alimi hereditaranno la terra: ma gli fuoi maledicenti periranno, Appo il fignore dnzeralTi landare delhuomo; de egli uora la ma fua. Quando cadera non percottera:per ebe ilfignore bali pollo il fuo aiuto Fugiouenei fon muechito, non uidi ilgmfto abandonatomel fuo ieme chiede dolo pane. In tutto il giorno ha mifericordia &prellaj pero il fuofeme fera nella benedidione. Partite dal male? & fa beneiSdhabitamfeculum fecali* Per che il fignote ama il giudicioi Sd non abandonara Idandi fuoi conleruaranfi meterno* Seranno puniti gii iniulli:& il feme deli impii perita. Ma gli giudi hereditaranno la terrai& fopra quella babitaranno in feculum fecali* La bocca nei giudo penderà la fapientiai6dlafua lingua parlata il gl udicio. Nel fuo cuoreela legiedelfuo idio Se li fuoi andamenti non feranno inzopati. 11 peccatore co fiderà ilgiudoi 6d cerca de mortificarlo. Ma il fignorenon laffara nele fue mane:6d non damnaralo quando fera giudicato. Afpecda il fignorejSi obferua la ma fua:& exaiterate:accio pigìi la terra per heredita:quando feranoperio ipeccatori uederai. Vidi limpio e aitato Si in alto leuatoicome cedri del libano. Et pallai Sd ecco chel non crai cercbailo 3d no fu trouato il fuo luogo. Guardala mnocentiaiSduedelaregioneumpero che fono reliquie al buomo pacifico. Ma li miudi morirannoinfieme le reliquie del impu mancheranno. Ma dal dgnoreela falute de giudi: 6d e loro defenfore nel tempo dela tabulatone. Et il fignore aiutarah; 6d libererai! 6d tra barali delie mano deili pecca£oti:& faluara queglii pero che in lui hano fperato, E1 fabbato fi detto a fabetebe uol direfepte òd atalc modo podi fignificare ogni co fa che in fe contiene il numero feptenarioiouer nelqualc fimfce il feptenano^ig, nifica adunque alcuna fiata tutta lafeptimana che infe contengofi fepte giorni: come legede in fanello Luca alluviU-capituliJeiuno due fiate nel fabbato. Aduna fiata lignifica lultimogiomo della fepttmana: come legede Luca.xix. Era grande queldi del fabbato:ouer può edere fignificatoper il peccato il contéfi perii nume ro feptenario:6d alcunitengonoche arai modo qui toilefe fabbato per ilpeccatoico me e quedo fentimento del tiralo che Damd fece quedo pfalmof recordatione de fuoi peccatiidel qual quedo e lo titulo, PSALMO DI DAVID NELA RECORDAlIONE DEL SABBATO. Ig-nore non me riprendere nel furore tuo: XXXVII, de nel ira tua non me cadigare* Pero in me fichate fono le tue fagliteli co firmadi fopra di me la marnano. Da la faccia della tua ira non efanita nel lamia carne dalla Faccia de miei peccati no e pace al oda mie. Per che le mie imqta fono fallite fopra il mio capo; come pefograne lonogiauate fopra dime, Maia PS AL MISTA x faccia della mia ignorantia fono purrefa&e 5<^ corrupte le mie a'catnce* Fatto fon miferoi&Lichinato {fino allaìfineitutto il giorno andana contnftato» Pero che met lombi fono pieni de fcberme:& nella mia carne non e fanita. Son afih&o 6C molto humiliatotSi dal pianto del mio cuore mugiaua. Signore ogni mio defideno e aui tidete*.&:datenoneafcofoil mio pianto* 11 mio cuore e conturbatola mi abando nato la uirtu miat & illume degliocbi non e miecho* Li amici mei: & miei proxi mi apropmquaronfi & fìettero centra dime. Et quelli che appreffo dime erano (le tero dallalonga:& facceuano forza colloro che ciercauano lamina mia* Et cui me ciercauano imali hanno parlatila uamcai&penfauano tutto il giorno Imganni. Maio come Tordo non odiua:Scoine muto non apprendo la fuabocca* Et fatto fu come huomo non udendo!& non hauente le reprenfione nella fua bocca. Per cheintefignorefperaùtuexaudiraofign.ore idio. Perche bo detto che per auen/ tura non fe rallegrano gli miei nemici fopra di meiSi mentre fe comm ouanoimei pieduhano parlati gràde cofe fopra dime« Pero chio fon apparichiato ne battiture & il mio dolore e fempre nel mio confpedo. Per ebe tacontaro la mia iniquità iSC p è faro per il mio peccato. Ma uruei nemici umeno & fono confortati fopra dime & fono moltiplicati quelli che iniquamente hano me odiato* Quelli che rendeno male per bene ame detrabeuanoumpero cbio fequiua la bomta* Non me abando nate fignoremon te partire idiomiodame. Attedi al mio amtoiiignoreidtodel la falute mia. Legeffe nel primo libro de Paralipomenon al capitulo* xxv. come Dauid ordino ducento &odanta cantori:a cantare le diurne laude lequal perlefue patte cantaua no dinanzi allarcba deifignore nelle epthare de organi;altri inflrumenti muficali fra quali erano tre ptincipalij cioè Afaph: Emà:Si Yditbum:3d ciafcaduno de quelli haueua lotto di fe uno certo numero de predidi cantornfece etiam certi p fai mi da effer cantati da elfi: deli quali deputo alcuni aedo Afaphtalcuni a elio Emamóc al cum a edb Ydithumicome legetfe al fecondo di re ah*xvi*capituli:fraghaltri piai mi da e!ìet cantati da e do Yditbum queflo pfalmo fu uno de quelli; SC da ghaltri canon a le fubchtL La cui hiftcrialegeffe nel fecódo dire a.xvi.capituludoue recita come andando fugitiuo dalli facciade Abfalon fuo figliuolo:doppocbe bebbeudì talamiuna fatta da Semey:fece quello plalmom fegato della fua patientia: di in txempiodeefia patientia; delqual quello e lo tituio* IN FINE CANTICO DI DAVID PER YDITHVM. .XXXVIII ff ^1 guardaro le mie uie.accio no pecbi nella mia lingua. Ho pollo guardia | alla mia boccaimen tre chel peccatore Ilae centra di me, Son, fatto muto & JL * bumiliatoi&tatetti dall buoni;6cemirenouato il mio dolore. Aogmpar te fe rifcaldo il mio cuore dentro di me: di infiammatali il fuocbo nella mia medi tattone. Ho parlato conia mialtnguaTame a Capere fignore il mio fine* Etquan to fia il numero de miei di *acdo làpia quello me manchi* Ecco che hai menfurati unici di di la mia fubflancia dinanzi ate Si come niente. Et pero tutte le cofe Co no u amtatogni etiam buomo uiuente. Nientemeno Ihuomo pada come ne lima/ gme:& pero fe conturba inuano* Raima li thefaun: di non fa acuì congregarli. Et ormai chi e ilmio fmeiegli eilmio fignorei&appo te eia mia fubdancia* Libe ta me da tutte Icmie iniquitatame dato m uitupeno al pazo. Tacetti di nonaper fi la mia boccatpero ebetu iacelh remouere eia me. Nella reprenfioneuienimeno dalla forteza delle tue maneihai caligato Ihuomo per la iniquità. Et hai ficcata lanima mia come tellaragnma; pero uanamente contutbafi ogni buomo. Exaudi fignore lamiaoratione el le mie pregiere:receuiConle orecbielemielachnme. Nò tacere per che appreffo de te fon (oreìlieroSi peregrino come tutti gli niJcip3,dn* Lalla chiome refteda manzi duo uada* et piu non fero* r PS ALMISTA iCr Quello ticulo benché ne gli altri fimili fe habino declarato:niétedimeno in quello luocbo pigliafe per chnfto il qual e fine nollroipo Dauid fece quello pfalmo: par landò ad Iitteram in perfona de cbndo et della chiefa:del q ual quello e lo mulo. IN FINE PSALMODI DAVID. XXXIX, Y ^ Xpedando expedai il fignore; 8c ame ha attefo. Egli ha exaudito le mie pregiere;S<: ha me tradto deliaco della mifena: de del luco della fezia. Et ordì 1 v no imiei piedi fopra lapietra:Si ndricio li miei andamenti. Et può fe nella mia bocca il nuouo canto:uerfo al nollro idio. Molti uederano di temeran.o:& Cper retano nel fignore. Beato Ihuomo delqual il nome del fignore e fua fperàzaJ&i no riguarderà nelle uamta ne nelle paste falle, Tufignoredio mio ai fatto molte tue marauighe? ÒC nelli tuoi penfien non e cui te afTimiglia, Ho racontato & parlato; fono moltiplicati fopra il numero. Non hai uoghuto il facnficio: di lofferta; ma bai fatto perfedclemieorechie. Non domandafli iliacnficiopenlpeccatojalno ra dilli ecco che uégo. NelcapodeìlibrolcnptoedemeJchiofarebela tua uolóta idio mio bo uoghuto; & la tua legie e m meso del mio cuore. Nella grande cbìe faanuntiai latuatulliciaiecco nó ut taro le libra mie fignore tu Inai fa piato* Nel mio cuore non bo akoio la tua iuSlicia:bo detto la tua uerita’*& tua falute. Non ho occultato la tua mifencordia:& uenta dal molto configli©. Ma tu fignore non allongare da me le tue miferatione'* la tua mifencordu di uenta femore me receuet tero, Percheimah fensa numero me circundorono: me preferole mie iniquità:61 non bo poiTutoaccio ebeuedeffe* Le fono moltiplicate fopra ghcapilhdel mio capo?&:il mio cuore me ha abadonato, Piacquaa re fignore che me liberufignore guarda de aiutarme. Confundanfi di uergognanfi infieme quelli checercbano de kuarelamma mia. Siano tornati a dneto;& uergognanfi colloro che uogliano a me male. Portino preftamente la fuacófufione quelli che dicono allegratine alle gratiue, Ralleoranli fopra te tutu che recbiedeno: di quelli che amano la tua fa Iute: Tempre dicano fia magmificatoil fignore. Maio fon pouero ^mendico: il lignore ha cura di me, Tu lei mio aiuto re di defenfote: tu fei il mio idio prisgote non tardate, ComelfgdTe nel libro di Numeri a.xvi .capituli DathamSc Abiron:baucndo com, mofio il tradimento contra Moyfes di Aaron furono abforbiti dalla terra uiui con ogni fua famiglia:& fimilitet Chore di ducento di cinquanta con lui tenendo li cui ti bull per burfare lincenfo nel afpecto del fignore furono brulàti dal fuocho diurno per chebaueano ufurpato lofiiciode Aaron<3<: de fuoi figliuoli, Alhora furono alca ni deli figliuoli de Cbore:liquali nó fequitoronoIanequiciadelpadre.Ondedoppo li loro fuccedori furono aifumpti mminiftetio della cafa del fignore; &: da quello adoptatidel fpirito próphctico&cettra, IN FINE PSALMO Di DAVID INTELLECTO A LI FI GLI VOLI D E CHORE. ,XL. Tj \ Fato quello che intende fopra il pouero:&: bilbgnofb libererai o il fignote I nelmaiedi, Conferuiloil fignore^facilouiuoi&beatoilfasain terra:ói . 1 * non dia nelle mane de fuoi nemici* Il fignore gli porga aiutorio fopra il leólo del fuo dolorelhxi nuoltato tutto il fuoledo nella fua mhrmita* Io dilli fig nore habi mifcricotdia di me: fana lamma mia per che a te ho peccato. GL miei nemici ame diftero maletquando morirà di perirà il nome fuo. Ma fe egli intraua per cheli uedefie‘*parlaua lecofe uaneul fuo cuore a fe cógregola iniquità. Vfciua fuorKÓCparlaua quello medefuno. Tutti li mie? nemici murmurauano contra di metpenfauano ameuenirecontradime, Ordinorono la parola iniqua contra di me; ora cui dormi ;per che non adiunga che fe lieui. Per che In uomo dela mia pace m cui bo fperatoalqual màgiaua il mio pane: ha magnificato Copra di me lingano Ma tu fignore habi mifericordia dmiejet refufata me Jet renderò aloro. In quello ho ccgnofciuto che me bai uogliuto, Impero non Ce rallegrala il mio nemico fopra dime* Maperlamiainnocentiame teceueili & confirmalii nel tuo confpedo m eterno. Benedetto il fignore idio de Ifraehdal principio mfmo alia fine:& quello cofifiatSi fiafatto. Quello titulo efimilealfuperiore:main quello fedillingueche ifigliuoli de Cho re dottati de fpirito propbeticoìrnolto tempo manzi preuitero la captmira dei po puio fatta m Babyloma nel tempo de Io ita re de Inda: etra m preuedettero il grande defiderio delpopuio giudaicoiquanto ailaliberationede queliacaptiuita* del ri tornata alla terra propria de promiffiont:&i alla cala didio;laqual era mHierufalé òi a tal modo dimollra quefto pfalmo il detto defideriomel principio de elio piai mo fi puone la figura del ceruo defiderante la fonte delacque; & quefto che quado il ceruo agrauato per uechieza accrefcendoli pelli & lecorneicol le nanfe receue lo/ dorè del lerpente:Si doppo arde daluemno* Onde ardentiffimamente defidera la fonte per bereidei qual pfalmo quefto e il titulo. IN FINE PSALMO DI DAVID DEL INTELLECTO DELLI F1GLIVO U_QE CHORE. .XLI, ^ Ome il cemo defidera xfonti dele acqueicoii lanima mia defideradeuenire a te idio. Hebe fete lamma mia adio fonte amo: quando uero 6c apparerò dinanzi alla faccia dillo. Le lachryme a me furono i pane di & noctei infine ebe tutti idi medetto;doueeil tuo idio. Non me ancordato quelle cofaQt in me ipi dite lamma mia;impero paffero nel luocbo delmirabile tabernacolo mfmo ala caia didio. Della uoce de allegrerai3t de confeffione:nel fono della melodia. Per che fei trillao anima miai& perche me conturbi, Spera indio impero che anchora aluiconfeftaro:falutedel mio uolto &idiomio. Centra domeIteifoconturbata e lamma miatperomeracordaro de te delia terra del Giordani & dal monte piccolo bermó. Labyfto chiama labyfl.es nela uoce dele tue porte. Sopra di me panarono tutti ituoi excelfi &le tue unde. Nel giorno mando il fignore la iua mifencordia nela nocftelafua laude. Adio màdaro loratióeche apreffodi me dela mia mtaidi^ ro adio tu fei mio receuitore. Per che me hai difmenticato}&: per che me ho contili tatounlino che me tormeta limmico. Infino ebe fe frachaileno le mie oflanmiei nemici che me tribulanos me biaftemorono. Infine ebe per tutti idi me dicano doue e il tuo idiosper che fei trilla camma mia &: per che me conturbe. Spera in dio pero che anchora confeftfarome alluileglie falute del mio uolto SCudiomio. Intendefle quello per chnllo:cóciofia che rfiglmoli de Chore preuidendo la futura captmita de giudei fatta per si re de Babyloma fecero il precedente pfalmo corno/ nendoii apacicntias&a fperanza della liberationetcoii etiamDamd preuidendo in fpmto lacaptimta compuofe quefto pfalmo: la qual captiuita fu fatta nel tempo de Ioacbim re di ludaulqual il re de Babyloma condufle captino con fuo populo in Babyloma:delo.ual quello e il titulo. ' IN FINE PSALMO DI DAVID. ,XLIi. i | Vdica me o idio :8c dalla giente non fantìascognofce la mia cagionesSi libe rame dalbuomo imquosSi fado. Per cheta idio feda mia fortezaiper che A me hai lcazato;Si il per ebe trillo uado mimo cbel nemico me tormenta. Màda la tua lucetSi iaueritaqlle me menoronoiSi ntotnoiono nel tuo mote laCto & nelli tuoi tabernacoli. Et nitrato al altaredidioida quello idio ebe fa lieta lamia tuucntu. Ateidio dio mio confeflaro nella cytharara:per che adunque lei trilla o anima mia: Si per che me conturbi. Spera in dio pero che anchora co niellai oh. egli e falute del mio uolto: Si idio mio, F londatocome de fopmnegliajtriimuhedittoilacuihiftonae fondata neh ambi duot libri de Machabe*: fecero adunque ifigliuoli deChore quefto pfalmo preuidé do laperfecutionedelpopulogiudaico:fatta fotte Antidcho nobile tede grecane! tempo de Macbabeu Onde e da Capere come dimoftraflfe idio per il contrario al prefente cbenonfaceua nel antiebo teftamento colfuo populojconciofiache nel antiche teftamento idio dete a molti giufti Ibabondantia de beni temporaliicomc faceffe a huommigroffiperquefto reducendo quelli al fuo culto ba prò me fio può chi effer fiati afflitti a comparano ne de quelli del nuouo tefiamento: iquali per Io pofito fono in quella prefente ulta afflicfii caftigando quelli come figliuoli:per che fiano fatti figliuoli deCbore che fono interpretati Caluarie;cioè luocbo dellapaf (ione de chrifto;& a tal modo nel teftamento antiche idio dice. IN HNE PSALMO DI DAVID NEL INTELLECTO DELHI FIGLI VOLI DE CHORE. .XLII . iTT Dio colle noftre orechie habiamo udito:& gli noftti padri a noi nunciorono Lopera che fecifii nel loro tépoidelli giorni antichi. La tua mano difpfe le giente:Sc plantaftileidormentaftì li populi;& bali cacciati fuori» Certo con fuo coltello non bano poffeduto latcrraiSi loro brazo non gli ha faluati. Ma la tua dextra:& il tuo bracio;& la illuminatione del tuo uokotpero che tecompiace fti mefil* Tu fei il mio re:5Cilmio idio} al qual mandi la falutc a lacob. In te auentaremo inofiri nemici concorno:5fe nel tuo nome difpreciaremo quelli che fe leuanocontra denoi. Certo non, Iperaro nel mio archo: & il mio coltello non me faluara» Per che ne faluaftì dalli noftrrafiiigenti:& hai confufogli nofiri odiami. In àio feremo laudati in tutto il giorno & nel tuo nome fe confeftaremo ifecula. Ma al prefente ne bai fcaziati & confu.fr, 5C non ufarano idio nelle noftre m'rtu. Hai ne tornati a dneto doppo inoftn nemicii 5ù quelli che te hano bauuto in odio fe ftruzeranno loro medefimi. Tu ne bai dati come peccore da mangiare** Si baili difperfi tra la giente. Hai uendutoil tuopopulo fenza precio:6inone fiato mol titudinedelorocommutatione, Ham pofii in obprobrio ah uicminoftuin Tgano óC febernio a quelli che fono intorno a noi. Tu ce bai pofto in fimilitudme delle giente:8iin comoueredel capo nelli populi. Tutto il giorno centra di me e la uer, gogna:84la confufioncdellamiafaccia me ha coperto. Dalla uoce del maldicente & del incolpante dalla faceta dclmimtcoiSi del perfequente. Tutte quefte cofe ue^ nero fopradmoi & dete nonfe babiamo difmenticatome iniquaméte operato nel tuo teftamento. Et no fe traife a dneto il cuore noftro5& nondechnaftì gli noftri fentieridalla uita tua. Pero ne bai humiliatinelluogo dellaaftlicfiione:5<: bane co/ pertilombra della morte. Ne fehabiamo dimenticato del nome del noftroidio» fe habiamo fparto le mane ali dei extraneu Idio non ciercara quefte cofe certo lui cognofce ifecreti del cuore, Impo p te fiamo mortificati tuto il giorno; fiamo exti mari come peccore da occiderc. Leuate il per che dormi fignore: leuate 3C non ne fcaziare nella fine, 11 per che remoui la ma faccia:te dimentichi della noftra mi feria & noftra tnbulatione. Per che nella poluere ehumiliatalinimanoftrataiuc toem. terrailnoftro uentre. Leuate fignore aiutane;&! recomperane per lituo Tutto quello pfalmo fa mentionc delle fan&e noze del fpofor&della fpofa. Onde quefto pfalmo fi detto laude dellacameraidouecantafi laude del fpofo;&dela fpo fa della hiftona del qual pfalmo fono uaneopinióe:alcuni dicono che fu laleticia fatta folto Aiuero per la preminone della regina Heftetarca dptofpero fiato de giu dei :&confu fio ne de fuoi nemici: Alcuni dtconoche quefto pialmo parla della profpentache fu fotto Salomoneda qual a fufticiétia defenue il terzo di re pmolti capituluAlcum dicono che quefto pfalmo parla del re Dauid; Se defuamogliete Berfabee;da quali defcédettero molti re giuftì come fu Ezechia: Io fi as eccetera. Ma mima de quefte opinione|$tio hauere luoco’.percheil re del qual quefìop filmo fa mentione:e perpetuo idfo perla qualcofa dicelTe nel pfalmo, Idiola tua fedii e perpetua la baebetta del tuo £egno:& baebetta della giufl:iaa:&piu oltra:& il re de fiderara il tuo adornamentospet che eglie il tuo fignore idioidiche queftì tali detti nonpuo effer uerificatide Affuero'.ouer deDauidtouer de nullo altrore«Onde di cono icathohci dodonebe quello pfalmo mtendeffe de cbnfto teucro & della cbie fa fua fponfa.del quale quello e iltitulo* IN FINE PER CAVELL! CHE SBRANO COMMVTATI All FIGLIVO LI DI CHOREAL INTELLECTO PER IL DILECTO* , .XLIIIL i T L cuore mio ba mandato fuori la buona parolaidico io lopete mie al re. Ma la Imguamia e calamo del fcnptoreiucloceméte fcnùado. Tu fei bello Jl de beilesa fra figliuoli delhuomim nelle tue labra e fparta la gradai pero idiote ha benedetto ineterno. Accingete col tuo coltello (opta le tue tene: potéri!/ fimaméte. Petlatuaqualita&bellesaiatteridjjia ptofperaméte fregna» Per la uerita & manfuetudme 5c lufticuimirabelmentetedefenderala tuadextra* Le tue fagitte fono accuteupopuli caderano Cotto de te icuori de nemict del re. Idio la tua fedia e in feculum feculùla bachetta del tuo regno e baebetta de direzione. Tu amalli la giullicia de odelli la imquitatpo ba te undo il idio dio tuo con lolio della leticiatfra ituoi conforti. Dalle cafe de audio nelle tue uelhmente mene la miraila goma odorifera Oc la calTiaiper le quale te deledorono gli f igliuoli di re nel tuo bonore. Stette bregma ale tue parte dextra neluelbto auratoicircondata da uaneta. Audi figliuola & aedi & inclina la tua orechia & difmentica il tuo popu lo:&: la cafa del tuo padre. Et il redefiderara la tua belkzaiper ebe eglie il tuo Eg noteidio&adotorcnoquello. EtglifigliuolidlTyiodeprecaianolituouoltocol gli doni: tutte le orecbie del populei. Ogni fua gloria e alla figliuola del re dalla parte de dentro in le fimbrie auree ueftitadintorno de uaneta. Il te feranno mena te le uerginedoppo quellade fueproxime a te ferano portate. Porteraniicon leti eia & allegraiferanno menate nel tempiodelre. A te fono na cmti gli hg moli per imi padrù.ordinara gls principi fopra ogni terra. Se aricordaranno del tuo no mefignoreiinogni generatione;&:generat?ope* Pero li p opali ateconleifaranna ineternoj & in feculum feculi* Quello pfalmo come dice Rabbi Salomde: & altri dodonhebrei fecero li figliuoli di Cborexquando miraculofaméteiperendo Chore loro padre con molti al tri: come legefie a.xvi.capitulidi Numeri, Albera fu fatto gràde miracolo che perédo Chore non perirono fuoi figliuoli:iquali erano con luiicomelegdfe per tutto ilcapitulo xvi.di Numeri: per le qual cofe appare la expofitione de quello titulotilquale m fine dii pCalmoicioe quefto pfalmo infine ebe e dnaantenoi in dio: aconfiderare la fuapotentia: 5d fi attribuito alh figliuoli de Cbore che fecero quefto pfalmo per il fecreti dedio cheapparfero nel detto miraculo:del qualaueftoe il titujo* IN FINE ALLI FIGLIVOLI DE CHORE PER ISECRETI. XL V, i"TT Dioeilnoftro tefugio 64 uirtu aiutare nelle tribulatione: le quale molto ne* hanotrouato. Perequando turbaraftè la terra non temeremo; &quando JT' fetranffireranno imontinel cuoredelmare. Sonorono S^turbotonle loro acque conturbati fono itnóti nela fua fortesa. Il mouere de fiumeralegra la citta didio lakifiirno ba fanClificato ilfuo tabernacolo. Nel 1 uo mezo idio non fe corno uera:aiutarala idio la mattina per tempo. Conturbate fono le giente; di afbaffati lonoiregni dette la ucce fua;&: moftefte la terrai II Ugnoredtlle mttu e con nomi idiódi iacob e noftro receuuore. Venite&: uedeteie opere del fignorefte maraue^ glie che puofe fopra la terra: togliendo le battaglie mfmo aìli termini della terra. Spererà larcho 5i romperà larme: & brufara ilcudi col fuocbo. Ponetemente;^ psalmista 2} & ah tiedete come io fono idio feto exaitato nelle gienteiSi exaltarome nella tetra. II fig note de uirtu econ noia lidio de lacob e Rollio receuirore, Intendeffe quello titulo adimollmrela uiclona molte uolte confequita nel tèpo delofue.Eglie attribuito alli figliuoli de Cbore:per che da quelli fu fattolde quali come efattomentione nel precedente pfalmo li figliuoli di Gbore per fpihto prò phetico uittero molte cofe uenture che ftgnificauano alcune altre uenture nel tem po dechnfto.Diche lamtentionedequefto pfalmo e amaefhare rendere laude adioi& referirgligratie de benefiai receuuti daluiidel qual quello eil titillo. PER LA VICTORIA ALL! FIGLI VOLI DE CHORE. 4XLVI. / \ Voi tutte giente rallegratine colle mane adtojcantate colla uoce de allegre | sa. Per che il lignote excelfo terribile e re grande fopra ogni terra. A noi V ha fubiugato li popuhJ&: le giente fotto li noltn piedi, A noi ha eledo la fua bereditaibellesa de lafcob la qual amo. Afcefe idio col cantico:a<: il fignore col la uoce della tuba, Con pfalmi laudate il noftro idio pfalmisate cantate al nollro re citate. Pero cbe il re de tutta laterra e idioicon fapientia pfalmisate. Regnata idio fopra la gientendio federa fopra la fedia fua fantìa. Li principi del populo fono tannati con lidio de Abraamsper che li forti dei della terra grandemente iono mfuperbm. In quello luogo bifogna reducere amemoria quel che fu detto nel prologotcomc le orationè contenutelo quello libro de pfalmicantauanfi mdmerfi modi da^ppheti Alcuna fiata cantauanfi con la fola uoce:& diceuàfi cantico. Alcuna uolta col Colo m{lrumento:S£ albera diceuàfi pialmo.Alcuna uolta colla uoce Humana: & inflm/ mentoJ& alhoram duierfi mocbtper cbe quando mcommciauàfi quelli con la uoce Humana:ÓCconfequen temente con il infLu mento mufico;alboradiceuafi p ialmo delcantico:ma quandoincominciauàficoimflmmento fequendopuo iauocebu mana diceuàlì cantico del pfalmo. Onde dimoflrafi la cagione queflotitulo dice pfalmo del cantico alh figliuoli de Cbore da quelli fatto nel fecondo di del fabba to.Eglie da fapere che fabbato uole dire ripofovOnde due uolte diceffe ilpopulo di dio hauere ripofato:doppo che intro nella terra de promifTione.Et primo nel tempo delofue quando ocafe trentauno re dmifè pacificamente la terra al populo come legeffe nel libro di lofue alli.xu.capituli.Secondo npofo nel tempo de Salomone quando dogm parte ceflante le guerre follmente Salomon edifico la citta di Hieru falem nella quale fabrico il mirabile tempioicome Ce lese nel terso di re al .vi.ca^ pitulo:3£ per che quello pfalmo fa mentione della edificatione della citta:3<: del tempio:nel qual tempo fu il fecondo ripofotpero dicelle pfalmo per il fecondo di del fabbatoicioe «pofo Sicetera, PSALMO DEL CANTICO ALLI FIGLIVOLI DE CHORE: PER EL SECONDO DI DEL SABBATO. ,X L V11, N Rande e il fignore & molto da lodare nella citta del dio noflroi & nel mon y te fan&o fuo. Tutte le terre in allegreza fondate fono;dale parte deaqui Ione il monte de Sion citta del magno re. Idio fera cognofcmto nelle fue cafe quando la riceuera. Per che ecco gli re dela terra fono raunatu& fono fi accor dati in uno. Quelli uedendo a tal modo fono marauighatiifono conturbatiifono comoffml tremorha ptefo loro. Qui fono idolon come della pattunentemelgra de fpirito fpesar allenane de Tharfi. Come babiamo udito cofi nella citta del fig nere delle uirtu babiamo ueduto nella atta del noftro idioudio fondo quella tnetet/ •no. Receueftimo idio la tua mifericondiaim meso del tuo tempio. Secondo il tuo nome idio cofi etiam la tua laude e nelle fme della terra: la tua dextra e piena dellagiufticia, Rallegrafti limante de Sion:&faano allegresa lefigimole de luda Per gbgtudiaituoi o Sion. Circundate Sion:& abrasate quellatracontate nele fue PS ALMI STA torre, Della Tua uirtu ponete gli uofiri cuori:& difiribuite le fue cafe:accio che ra/ contate nrlaltra progenie. Per che quello e icho;il nofteo idiometemo: 6{inrecii lum feculiiregera noi in fecola» Quello pfalmo non e hiflorialejma tutto maeftrale: morale compollo dagli fi gliuoh de Chore de quali edettonel principio del.ylv.pfalmo* Quello pfalmo di mollrada non efler amato il mondo con quelle cofe che fono del mondo :come fon riche2e:honon:6<: glonaidimollrande tutti gli amatori del mondo con lafua gloria fonoinbreue per morire:& perire,Et come cbrillo eredetnptcre non deli amatori del mondoima de quelli che Ihano m difprecio, Quello adunque e Iintelledo de quello titulojqueffo pfalmo fu fatto dall figliuoli de Chorexioe in chrillo che ne driza a elfo fme:del quale quello e il titulo» IN FINE PER LI FIGL1VOLI DE CHORE» XL Vili» t V Vtte gienre udite quelle cofe: receuete con le orechie tutti che babitafe la tetia. fatti generati de terra:6r. gli figliuoli dclhuominu infieme il richo f. il pouero. La mia bocca parlata lalapientia:& tl penfiero del mio cuore Japrudentia. Della parabola inclinato la mia orechia nel pfalterio aprirò la mia propofitìore» Il per che temerò nelmalegiornoda iniquità delmio calcagno me circundara. Quelli che fc confidano nella fua uirtu : Se’ che le gloriano nelle molti tudinedelle fue nehec,e. Il fratello non ncompraiticompra Ihuomoiadio no dava il fuo precio* Etdara il precio della tedempnone della fua animai & affatichatalli ineterno:& anchora limerà nella fine, Quando il uedera li fapicnti monrejnon ue dera il pencolo,Imfipiente & il lìulto in Lem e periranno. Et a gli altri lalfara le fue richeze& loro fepulcbri feranno loro cale ineterno. Li loro tabernaculi feran no della progenie m progenie indie fue terre chiamorono ri fuo nome. Et ihuomo e Rendo m honore non intefeiaflimcgliato alle beffe lenza ienno. & limile e fatto a quelle. Quella loro uia e a elfi fcandaloi&doppo fe compiaceranno nella fu a hoc cha» Sono polli nel inferno come peccoreiSd la morte paifata quelli * Et nel ma turino fignoagiata loro giufh:& loro adiutorio inuechiaralìe nei inferno d .la loro gloria. Nienternenoidio quado me receuerauecompatara lanlma mia dale mane del inferno. Non temere quando Ihuomo (era fatto richo :& quando ftra mo]ti/ plicata la gloria nella fua cala. Impero quando (era morto non portata ogni coia & la fua gloria non defeenderacon lui. Per che nella fua urta 1 tra benedetta lafua amma:& a ?e confeffaraquando gli barai fatto bene. Intrara infmo alia genera/ none de Tuoi padrufit già mai non uedera lume. Lbuomo elfendo in honore non intefeagualiato e alle bediefenza fenno:6d fatto fsmile a quelle® LegeRenel primo libro de ParalipomenonaLxu.capituli.Alapbconalcuni altri fu pollo fopraftante alli cantori di Pamddiquali cantauano le laude dei ligncre nel tabernacolorauantilarcba delfignore:&:queIlo Afapb bebbe fpintoprophetico fece molti pfalmu come de fotte apparerà. Etefio fece quedo pialmo: Só a rale modoemtitulato:&: fi detto pfalmo deAfaphiaoedalui fattoila cagione fu pche la congregatione della fynagoga diurfa mdueparfe pt r die alcuni lurono fideli & denoti aclio come DauidjEzechias:Iolia£;&rr:,oltiaìtmes.3c alcuni mhdeli & repug nanti a dlo:comeRoboam:Acab:&: molti altri re, QuedoaduuqueAlaph parlai perfonadellafynagogamquellopfalmoiquanto alla partefidelei&per ellareuoca gli altri infideh piu per certi tedimonii alla fede &. deuotione: dei qual quello e il titulp. PSALMO DE ASAPH XL1X, i ¥ Dio dellidei fgnote ha parlatali chiamo la terra. Ma leuante in imo al 1 potenteida Sion « la belleza del fuo adornamento. Duo nera manifeftamé téilnollro idio & non tacerà. Nel fuo confpecìoàrderàilfuoco;6<: intornoallui fera la forte tépefta. Se fopra chiamo il cieloiSda Certa a diuidere il fuo populo. $ , J Y, afa \ * 1 RaunatcIuTuoi farKflniquali ordì nano il Tuo teftamento fopra lifacrificii. Et anu daranno li cieli la Tua giufliciaipercbe idio e giudice. Populo mio odi & parlarot Ifrael Se a tetefhficaro io fono il idio tuo idio. Non te riprenderò nellt tuoi facn/ fieli: ma gli tuoi facnficti Tempre fono nei mio confpcdo. Non torto gli uittellt dalla tua cafameili becchi delle tue grege. Per che mie fono tntte le belile delle fylueJgli ammali di monti Se li boui, Ho cognofciuto tutti li ucellidel cielo:&: e meco la beileza del campo. Se baro fame non tei diroJeglie mio tutto il mondo &la fua plenitudine, Mangiare io fuorfi le carne de thauri;ouer beuero il fa'gue di bechi! Adio facrifica il iactificio de laudeiSi al altiffio redi gli tuoi noti. Et nel di della tnbulaticeappella metSi libereròte:S«: tu me honorificarai. MadifTeidio al peccatoreul per che raconti le mie mlhae:3i per latua bocca togli ilmio tellamé to, Ma tu hai bauutom odioladifciplinaìSi: hai gittate doppo te le mie paiole* Se uedeui il latrane con lui correm:& con gli adulteri poneui latua patte* La tua bocca bahabundato de maliaa;&: la tua lingua ordinaua Imgam. Sedendo parla ui centra il tuo fratello; 3<: centra il figliuolo della tua madre poneui fcandaloi fecef ti quelle cofe & ho taciuto, Penfaftì iniquamente che fero fimile a tei &: reoréde ro: Se ordmerome contra la tua faccia. Voi cheue difmenticate idio intendete quelle cofeiche quando rapifca non fra che libera* Honotificarame il iacnficio della laude; & lui e la uia che li dunolf rato nel faluatore didio. Come le leze nel fecondo libro di re a.xiucapituhidoppo cheDauid hebbe comiflo adulterio con Betfabee moghere de Vnas & lei bauendo conceputo uolendo occul rare il fuo peccato fece occidere Vnas.'peril qual peccato molto difpiacque al fig note impero mandogli il fignore Natban prophetatper che! corregdTe de peccati cómififlrpero Dauid fece quello pfalmo dimoftrandoladoghagrande del peccato commifio:& la fua grande bumilitasSc quello togliefem exempio de tutti li pecca tori;pcr che non fcdipelino dealcuno difordmato peccatoi del qual quello eli mulo, PSALMO DI DAVID VENENDO ALVI NATHAN PROPHETA QVAN DO INTRO A B E RSAB E E. *L. 'w YAbbl’ me ° ^lojfecondo la tua grande mifeticordia. Etfe I ~~lr rL~l" le moltitudine delle tue miferatione leuala mia iniquità. Molto piu llaua me dalla mia iniquità: Se monda me dal peccato mio. Impeto chio cognomo la mia miquita:8c contra di me e Tempre il mio peccato. A te folo ho pec cato:& auanti ate ho fatto male.-accio fufiiuRihcato neh tuoi parlari*,&: uincbx qua do ferai iudicato, Eccocerto che fon concepto nelle iniquità; & nelli peccati me concepete la mia madre. Ecco certo che hai amato la ueritaime hai mamfeftato li incèrtnSd fecrcti della tua fapicnna. Tu me lauarai col hyfopo; & fero mondoda uarame Sr fero bianco fopra la neue. Al mio andito darai allegrerà & leticia:Sc ralle graranfi lolla bum diate. Da li miei peccatiremouela tua faccia;& fcancella tutte le mie iniquità. Crea idio in me il cuore mondosSt nnoua nelle mie uifcete il fpi/ rito dritto. Non me fcazare dalla faccia tua: et da me non remouere il tuo fkndo fpirito. A me tèdi la leticia del tuo faluatoreietnelprincipalefpintocófirmame. Indignare ali iniqui le tue uie:et gli impilate feconuertiranno. Libera me da mol tipeccati dio dio della mia laluteiet con la mia lingua exalta ro la lufhciatua* Sig nere tu aprirai le mie labra:et lamia bocca anuntara latua laude, Impero fe hauef fiuogliuto ilfacrificio:certo telbarcldato; non Tei deleèlato deliholocaufli, 11 facnficio a dio eli fpirito contnbulatoul cuore contrito ethumiliato tu idio non defpreciarai. Ma tu fignore fa bemgnamète nella tua buona uolóta a Sioniaccio fiano edificate le mura di Hierufalem, Alboriacceptarai i facnficii de gmfticiaJle oiicrta tua et li bolocauftiì alhora fopra ti tuo altare peneranno li uitelh. Quando fu uenuto Ooech Idomeo ethauendo nunciato aSauLDauid e uenuto a cafa de Abimelech .Quello titulo mani feda Ihiftotiaifopra la quale e fondato la Iit tera de quello pfalmo fecondo che Teiere al primo di re a.xxi.capitulo per tutto il capitolo etcetera. IN FINE PS ALMO DI DAVID. ,L I. L per che te glom nella maliciaulqual fei potente nelainiquità. Tutto il I giorno la tua lingua penfo lainmfticiaicome refoglio accuto fecelli mgano amato lamaliaa fopra la benignità, parlato la iniquità magiormente cbala equità. Hai amato tutte le glorie del cadimento col la lingua mganatnce. Pero nella fineidio te deli ruberà J& fcauarate; &C tranfportaratedal tuo tabernacolo! 6£ la tua radice della terra de umenti. Vederanno gli ludi & temeranno; Si fopra lui riderannoi& dirannojecco Ihuomo che non ha pollo idio in fuo adiutori©. Ma ha fperato nelle moltitudine delle fue ncbegeiSd e (lato forte nella fua uanita. Ma lo come oliuafrudiferanella cafadidioiho fperato nella mtfericordiadidioineterno & in feculum feculi ^ AteconfdTaio fempre per chelhai fatto*. Si afpe&ato il tuo nome:pero che glie buono nel confpefto de tuoi fanfti. Quepó pfalmo molto fe concorda col terzodecimo nelle patole:ma ha differente fenter tiaiquanto al hiftoriadella litterat& quanto al prophetico mtelledo.Diche il pfalmo.xiii. fa mmtionedela perfecutione de Babylonut iquali perfequitorono li giudei! ^ prela la citta de Hierufakmgitiorono a terrai la citta;6£il tempioico^ me iui e {laro dimoftrato.Ma quello pfalmo famentione della pfecutione de greci per la qual il re Amiocho perfequito i giudei laccio che m tutto leualfe da giudei il culto del uero idio:laqual cofa etiam fece m parteidalqual molti giudei furono fca ciati:occifi & menati ptegioni:& uenduti come apertamente appare per tutti ihbn de Machabei.Et il fentimento de quello titulo e mtellecio de Dauidt cioè che egli bebbe dalfpirito prophetico contenuto in quello pfainao:m fmeicioe in cbrtlloip Amalecbicioe p greci figurati per Amale eh: tqu ah periequitorono ligiudei.Onde Amaiecb e interpretato gente belliale.Dicbe qual gente e affimighata piu a anima li belWmquamo li greci maxime ne collumi sonde de cretefi che fono candioti; la qual e una delle principale patte della gteciaidice fando Paulo a lyto al primo ca/ pitulo.Cretefi fempre fono bufardiimale belìieipigri del uentre.Diche Dauid pre>> uidédo lamalicia futura deAntiocbodiculfeQuétepfalmo delqual quello eiltitulo IN FINE INTELLECTO DI DAVID PER AMALECH* X 11. Ilfe Imfipiente nel fuo cuore non e idio. Sono corrupti 8 Ognofciuto e idio m g iudeaiin ifrael il fuo grande nome» In pace e fai / to il fuo luocbo:& m fion e la fua habittatione. Quiui fpeso le poteii 1 tie dtlli atchiiil fcutto:& coltello & la battaglia. Tu,marauigliofamen ^ te illuminando dalli moti eternnturbotonfj tutti li mfipienti de cuore Gli buomini dormirono il fuo fomno;& nelle lue mane nulla trouorono delle n chese. Dalla tua reprenfione idio de facob:adormentotonfi quelli che fallirono foprah causili. Tu feitenibile:& ad teche porràrefillercsor mai nek tua ira. Dal cielo fecifh efìer uditoli gmdiaosfremo la terra &npofoe. Quando idio feleuo in giudicio;per fare falui tutti li manfueti della terra. Impero che! penfiero dei huemo a te ccnfeflara:6c le reliquie de penfien ad te faranno il di della feda. Vo catiue &L rendett itutti uoi che portate gli doni nel fuo circuito* Eglie fimile al terribile a collui ebe togli ilfpinto delli principali: al terribile appreffo tutti lire della terra. Quefio pfalmo fece Afaphuoccatodal fpirito propbetico; preuidetela captiuira: & la tranlinigratiene dd populo giudaico che douea effer fatto m Babyloniamel té po de N abuchodono forre di Ba-bylomaipergli peccati de giudeildclla quale già ba ueaparlato fopra nelpfaimo.xxxvu. Vide etiam quella per effere fmitaimedii tekorauonedalcurìigiufii:!! quali erano detenuti m quella captiuitaicome fe lese in Daniele a nouecapituh;&Esecbias&altri giudi buommide quello tempo; di che lece quedo pfalmotpreuidendo della fine de tale capduita:^ etiam quello no me Idithum ailatlata e nome proprio; Si coli fu nome dumo canto re :co me fe ha nei piimo libro Paralipomenon a uinticmque capituli; Si a tale modo non fe toile PSÀLMISTA quiui mquéfto tituloialcunauolta eglie nome appel[atiuo}& cofi Idithamc iritte pteto faltante? oucr trapa[Tante:& a quello modo fé tolle quiui: fignifica i! popolo de iftaeltfalcante dalla liberta alla captmita; Oc doppo dalla captiuita alla liberta Sicetera. j IN FINE PER IDITHVM PSALMO DHASAPH XXXVI, L fi gnor e cndaro colla mia uoce:adio colla mia noce di lui me intende. Colle mie manecerchai idio nel di della mia tribulationeilanod:econtra !m‘,& non fon inganato, Refuto deconfolarfi lammamiatfon mi ricor ,1 ^ dato de dio:& recem detóto. Gli ocbiimei uenero menotper leuigilie turbo me & non ho parlato. Ho penfato gli giorni antiqui: 8c bo bauuto in méte gli eterni anni. Et bo penfato col mio cuore nella nocete & exercitaua melòi mon/' daua il fpirito mio. Adunque idio Eazara meterno: ouer aiungera anchora pm compiacere, Ouer in fmeremouera la miTencordia fuaidalla generar ione in la qcnerationei Ouer idio le difmenticarade bauere mifencordiaiouer le Tue mifeti/ cordi e con tirerà ne lira fua^ Et diffualbora bocominciatosquefta e la mutande della dextra del excelfo. Mi fon aricordaro delle opere del fignore pero me ncor/ darò dal principio delle marauiglie tue. Et penfaro in tutte le opere tuel Si exera' tarome nelli tuoi attrouamenti, Idio nel fando e la mta tuai quale e idio grande come lidio noflrof Tu fei quel idio che fai lecofe marauigliofe: fecefti nelli p o puh : mani fe ila fti la uirtu tua: ricompi alti col tuo brado ilpopuio modi hglmo li de lacob&de lofeph* Te uederole acque idio te uederó le acque Sd temettero & fuorono turbati gli abyffi. La moltitudine del fono delle acque;dettero la ucce per la nube. Et certo pai!orono le tue fagitte:la uoce delli tuoi toni neha rotta. li tuoi fplendori luterano al tnondoscommoifefe tremo la terra. Nel marce la ma tua: li tuoi fentien fono m molte acquei^ non fecognofeeranno le tue uefti eie, Reduceftì il tuo popolo come pecore in mano de Moyles 64 de Aaron. Quello titulo e già fiato decorato nel uintitre pfalmo:da quello mulo appare lac toc del pfalmo che fulfe Afaphjma non appare la materia.La intentione adunque de Afapb in quello pfalmo la prouate p le fenpture antique che di ragione afpec tana il regno del populo de tfrael alla tnou de Giuda: 64 non ad altra tribù: p que* fio udendo mollrate: S£ inducete come Damd giuridicamente teneua il regno de ifraehia quale co fa laltrj ufurpandololnol tenettero giuridicamente: come lu Saul che era della tribù de Beniamini 64 leroboam che affalto il regno de ifraeli 64 faci fucceflforiul quale fu della tribù de Ephraim ili quale tyrannicamente tolfe il regno dalla mano de Roboam figliuolo de Salomone:come legeBe nel fecondo libro di re a.xixapitul5:64come dice lapoftolo alla feconda epiflola a Conntbi a.x.capitulii tutte le cofe contenute nella antiqua iegie erano m figura della noua legie. Pero m quello pfalmo intende il pfalmifta declarare 1 imi fieni dela noua legie:raconta do li benefici! dati alligiuden64 dimofltando le pene de captiui 64 ceteral del quale ?NTELLEcfo DE ASAPHt OVER SECONDO ALCVNI AMAESTRA MENTO DE ASAPH. .LXXVII. A Ttendete populo mio lamia legseiinclinate le uoflre orechieneue paro /\ le della bocca mia» Aprirò la mia bocca ne prouerbuiparlato le propoli \ none dal principio. Quante noi bauemo udì te: 54 cognolaute:a4 lipadri / % noflnanoi racontorono, Non fono occultate daloro figliuoli: nelaltra generatane. Narranti le laude del ftgnore:34 fue mrtu:64 le fue maram'glie che ha fatto. Egli fufeito il teflimomo inlacob:64 in ifraelpuofe lalegie. Quante cole cómàdo a padri nofln ebe manifefìalTero aloro ligliuoliiaccioche laltrageneratióe ' PSALMISTA 5 cognofca. Li figlinoli che nafceranno}& che fe !eueranno;racontaranno a Cuoi fi/ glmoli. Àccio che pongano in dio loro fperan%ar. 8c non difmenticano lo pere de diojet cerchino licomandamentì Cuoi, Et non ha ne fatti con loto padri;et genera tione rea etperuer fa. Generationeche non ha dnzato lituo cuore et non e creduto effer con idio il fpirito fuo. Li figliuoli di Eph raim estendendoci mandando lar cho:nel di della battaglia fe conuemrono* Non obferuorono dteftamento didio nella fua legie non uolfero andare. Et fe difmenticorono delli Cuoi beneficiuSi delie fue marauiglie moIdrate aloro. Fece marauiglie dmizi loro padri della terra de. Egyptcjnel campo de tamni. Ma apprefe il mare & condude quelli: 5t rauno le acque come nel udrò. Et menoli col la nube per il dn& per tutta la noéle con la illuminar ione del fuocho. Rupe la pietra nel deferto: & detteli laequa come nel grande abyjffo. Et tralfe laequa dalla pietrai meno le acque come fiume. Et anebora fe miffero a peccare contra lui; Oc commolfero laltiÉimo nelira nella uia delle acque. Et tentorono idionel fuo cuoreidomandando obi aloro anime, Et Fano (parlato centra idiotdiffeto adun que:p otta idio preparare la menfaneldefer tot Pero che percoffe la pietrai ufaron o lacque:& gli fiumi fe fparfero. Adu que potrà daieetià ilpanaouer aparechure la méfa al fuo populo. Et peto udì il fignore: & prolongoe il fuocho accefo in Iacob:5<: lira mero inifrael. Perche noncredettero m dio:Si non. fperorono m la fallite fua. Et commando alle nube defopra & apperfe le por te del cielo. Et albera piouete la manna da mangiare: 6C detteli il pane del cielo* Mangio Ihuomo il pane de angeli: & dette loro cibi in abundantia. Mando dal cielo il uento auftro:5d neta rua uirtu monfìro lapbri co, Etpiouettefopra loro le carne co me poluere: £i li eccelli con penne a modo de arena de mare, Et cafccrono in mezo de loro aHogiamenti:3i appreifo loro taber nacoli, Et mangi orono fattoloronfi moltocompierono loto defiderio.’Si no fuorono inganati da quello. Anchota nelloro bocca erano loto cibi: de lira didio uenne fopta quelli. Et occife loto ingraflfatnet impazo li eie dii de drael, En t ut te quefte cofeanchora peccoronoietnon credettero alle fuemarau’glie. Et nel.5a uamta uennero meno loro giorniiet loro annimaneborono prefto. Quando hoc cidcua cerchauano lui; et ntornauano: et per tem po attui uemuano, Et aricordh/ uàfi che idio e loro aiuto:et leXcelCo idio e loro redéptore. Et moftrono dimoralo coloro bocca:et colla fua lingua alni métirono, Ma loro cuore no era con lui dritta et non. fono trouati Bdeli nel fuo teftamento. Ma egli cmifericordiofoiet fata fi propici o a loro peccati: et no lideftrugera. Et accreicette accio leu affé lira tua et non accefe ogni fua ita. Et ncordofli che fono carnesfpmto andante: et non ri tornante. Quante uolte adirorono quello nel difetto: eommoffero lui in ita nel luocho arido. Et connettiti temptotono idio: et adiroronoil fandtode ifrael. Non le fono tecordati della fua mano:nel di nel quale recomparoli della mano di ttabulanti, Comepuofe lifigni fuoiinEgypto et fue marauiglie nelcampo Tbani Etconuertite loro fiume m langue: et loro pioze perche non beueffero* Màdo in quelli le mofebe canine et mangiolnet le rane gii diffipo. Et alla brina dette loro frutìnet loro fatiche ala locuffa. Et col la tempera occife lore uigaejctcolla bunaloro mori. Etdeete loro beitiamealla tempefta:etloro poffeflìone al fuoco In loro mando lira delfuo ifcfegnodo ifdegnoiiira et tnbulatione: mando pei gli mali angeli. Fece la usa al andaméto dela fua tramò perdono ala morte de loro ani me;et concilile nella molte loro beftiame. Et occife ogni primogenito nella terra de Egypto: le primicie de ogni loroj fatiche ne taben acuii de Cam * Et meno fuori il fuo popolo come peccore:et come capre per ^deferto, Etmenohin fperansa:ct non temettero; et il mare coperfe loro nemici. Et condoffeli nel [monte della fua fantfificationetmonte acquiftato colla fuadextra. Et da loro faccia Lazio leoiéte et per forte dìuife loro terra in parte de diftributfone. Et fece habittate in li loro tabernacoli le tribù de ifracL Et tentorono de adtrotono laltiffimo idiotSi non ob feruorOno li fuoi teftimonn* Et partironfi Se nonfemorono ilpaéfcoicome loro padri conuertironfi nel iniquo arebo, Nelli fuoi colli il commoffero in ira nelli Cuoi idoli il prouocoronoai!degno, Intefe idio:& fpre^oli:& aniente tedio ifrael Et fcazo il tabernaculo de SyloJ il fuo tabernaculo doue babuo nelli buomini. Et dette loro uirtu in pregioma de loro belleza nele mane del inimico, Conclufe il fuo populo nel coltello:& fprezo la fua heredita* Loro giouem mangioli il fuoco de loro uergine non fono lamentate» Loro lacetdoticalchorono nel coltelloIo to uidue non piangeuano, Et rifuegliofi il fignorescome quele che dorme* come potente inebriato de umo. Et pecco {fé li fuoi nemici da dneto; dette quelli in oh/ probrio fempiterno. jEt fcazo il tabernaculo de lofephi de non eleffe la tribù de Ephraim. Ma elelfe la tribù de Iuda;monte de Sion da lui amato. Et edifficho il fuo luce ho fando come elicorno della terra che glia fondato m fccula, Et eleffe Dauid feruo fuo:& tolfelo d oppo le mandrie delle peccoreidoppo le pregnante tol fe lui, Nutncha lacob fuo feruo:3e ifrael fua heredita. Etpafeete quelli nella innocencia del fuo cuore de nelli intendimenti de loro mane guido loro. Giade fepta ne precedenti pfalmi e flato expofto ikitulo:come appare ne titulide pfalmi.xxu.6d .xxiu.Della materia de quello pfainao dicono alcuni che quello pCalmo famentione della perfecutione fatta per Antiocho re de greci* della quale etiam fe fa mentione nel pfalmo,xxxxi«Maquale perfecutiones preuidendo il pro> pbeta in fpirito Ìapiange:pregàdo con mftantia idio ebe habi miiencordia del fuo populo. Alcuni dicono che fa mentione della perfecutione de capaiuta, fatta p Na buchodonofor re di Babylomani quale prefa la citta de Hierufalem deftru{fella: Si etiam iltempioiòi meno ilrecol populo in captmita in Babylomaidella quale di foprafafìfe mentionenelpfalmo.xxitL&xxuii.Ondein ciafcunadequefte perfecu tione uenero le gientei&: defìruffero la heredita didioicioe la terra de promiflfione data alli cnudei maculotono il tempio: oca fero ilpopulo fando didiotSi menorólo m canruttai delfo quale cole fa mentione quello pfalmo ad litteram. Diche la inté none del pfalmilta e amaellrare ogmuno che fe rallegri di beni del proxunoi de ha' biacompalfione aiimaluSi nufqne Cuedi cererà, PS ALMO DE ASAPH. XXXVIII, / Dio fono uenute legiente nella beredua tuashano contaminato il tem I « pio fando tuo: bano pollo Hierufalem in guardia de giardini. Hano \ * nodo li corpi morti de tuoi ferui per cibo alh ucelli del cielo-Je carne de tuoi fandf alle befìie della terra. Hano fparto loro fangue come acqua intorno a HierufalemiSd no' era che li fepellifli. Siano latti obprobno alli ulani nodrubia llema de fchemio a quelli che fono a torno anoi. Inlmo quando lignote te adira rai nella fineìaccenderadé come fuocho la tua utndida. Sparsi la tua ira fopra la giente che non te bario cognofciuto de fopra li regni che non hano muocato il tuo nome® Per che hano mganato lacobióc hano diffatto il luocho fuo. Non te ri cordate delie nollre antique imquitasprefto uengano le tue mifencordie: per che fi amo fatti molto p oneri. Aiutaneidio che fu noflra falutei Se per la gloria dei tuo nome libera ce fignore:& babi mifencordia delli noflri peccatnper il tuo nome Per che fuorfinon dicano nelle giente doue loro idio & fia mamfoftato nela nati one dinanzi sili ochi nofln. La madida del fangue de tuoi ferui il qual e fparto uenga nel tuoconfpedo il pianto del impregonan. Secondo la grandeza del tuo bracio'.poifiedi li figliuoli de mortificati. Et rendi ali mcimnoftn ilfeptuplo nelloro pedo loro improperio che bano detto centra dite fignore. Ma noituoi PSALMISTA populotSd peccore della tua pafturaite confeflatemo in fecula. In la genemtione &generatione:ànunciaremo la laude tua* Exponefie quello pralmo allittera dechnflojper che egli fa mentione del primo ad uemmento de cbrilloiquanto alla uigna menata da Egyptos cioè la lynagoga per uero mtelledo della legie cóuerti ala uera fede: BC illuminàdo cornuto in meglio Et a quello modo quello pCalmo eteftimonio decbrifto 6idela chiefa * Onde fa mentione de comnuitandi &: dclli ACyrii :doue per li commutabili togli cofi li giudencome li gcntilÌ4Ma uecìo da eìler commutati dalla littera della legie al iute! ledo de quella:&cofi e teftimonio:perche quelle fé commutaranno: cioè giudei ^gentiluSCetiam e tellimoniopetgliAfyrinOnde Afym fono mterpretatidirisàti fe:&: a tale modo per li Afyni fe intende gli giudei obftmatnouer pagami & gentili liquali nel aduento de cbrifto non fe commutarannotansi per loro f uperbia fe din 2arano«E adunque lintelledo de quello titulo.Quello eilpfalmochefece Afaphi ne adnza nel fine che e cbrifto:& e telhmomo per li commutandiicioe conuerten diacbrillo giudeitoue gentili:5i per li Afytin cioè centra li Afyrii icioè centrali giudei &'gentili obllmati contra idio 6L ceteta. IN FINE PER QVELLI CHE SE COMMVTARANNO IN TESTIMO NIO DE ASAPH PSALMO PER LI ASYRII X X X IX, m V che gouerni Urael intendml quale meni come peccora lofepb. Tu cbefiedi Copralicberubinnmanifeftalli dinanzi a Ephraim Beniamini^ Manale. Vedila tua potentia Si meni taccio che a facci falun Idio conuertme òi moilraci la tua Cacciarsi {èremo falui. Signore idio delle mrtusinfmo quando te adirarai Copra loratione del tuo feruo;’ Tu ce palfarai col pane dclachryme.Si datacea bere lelachryme con menfura, nane polle in cótta didtone a meim nodriiSi hmmici nodn ci hano biallemati. Idio delie uirtu cóuec titeifii dimoflraci la tua faccia:Si feremo fatui. Tu traducellila mgna da Egypto gittalli fuori le giente Si piantalliia. Fudi nel fuo confpedlo il guidatore;Si pii talli le tue radiCe;Si impiete la terra* Lumbra tua ba coperto li montuSi le fue ra mezelle li cedri di dio. Ifìefe le fue rame infino al maret Si mimo ai fiume le lue branche. Il perche hai deftruóta la fua mafera’.Si tutti che uano per la malauen demano. Falla guadata il porcho faluatichoiet il fuperbo porco mangiando Irta confumata* Idio delle uirtu conuertite:rifguarda dai cielo et uedi :et uiQta que da mgna» Et con firma quella laquale ba piantato la tua dextra?et ponela Copra il figliuolo delhuomo: ilquale hai cófirmato ate. Se accela dal fuocboetfchauata peritami o dalla reprenfione del tuo uolto. Su fatta la tua mano (opra Ihuomo della dextra £ua:et fopn il figliuolo delbuomocbe ate confirmafti. Et noi non a partiremo da teiuiui ficara noi:et muocaremo il nome tuo* Signore idio delle uirtu conuertmeiet dimodiaci la tua facciaiet feremo falui. Q_uedo pfalmo comunamente cantauaifeneltempio nella feda delle tubedaquale mcominciaua nel primo di de feptembrio il quale apprtdb li bebrei e nella luna nouaipiu propinqua al equinozio audónaleiouetiiaauanti-.ouer doppoin effo equinodioJn quel tempo nella terra depromiifione che e terra calda finiuaffe le uendemie et erano recolti gii altrifrudnOndc nella feda dele tube faceuaife il (acri fido de umo nouo il premuto da torculan; et faceuand li facrifica de cofe liquide nel tempio:et a tal modo queflo plainio era reierite de gratie:per la tecoita di fruc tuperle quale cole appare il fentimento htterale del tituloche e quello. Quello pialmo duizan te non ime a attribuito a eifo Afapbrcioe com.eaudorejeraui uno certo ré dere de grane per litorcuiarucioeper il uio nouo ncolto dall torculan ma quelo che e aiundo nei quinto di dei iabbatomon ie può intendete quanto aia ìit/ tera:ma mandaci ala figmhcatione mifticadaquale baueeflo piopheiaidiche eglie PS ALMiSTA da fapcre che il quinto di del fabbato e dido il quinto di della feptimanala quale fi dida fabbato;c<5e e manifefto nel pfalm.o,xxxxvU»Et nel quinto di della feptima na idto fecedelacquali pefcùSdi ucellimaftanti li piefci nelacqucgl» uciellt uola/ no a luochi altispet la qualecofae rignificato ilfaaamenro delbaptifmo cioè quel li che ckfpreciati gli beni temporali uolano colla mente alle celeltiale pattcmalal tri comepefci (lano cuciofi nelle trauaglie de quelto mondo;eglie adunque tale fen tirnentode queho atuIo.Qudto pfalmo dirizante noi nel fine che e chnfl:o:per li torcularUCioe per le cbiefèmellequale e laprcfutadella tributanoneul qual pfalmo e de elio Afaphl nel quinto di del fabbato,aoe tacciando mentione de baptizat» OC baptizandi col acqua delbaptifmo &:cetera, IN FINE LI TORCVLARI NEL DI DEL SABBATO. .LXXX. Allegratale m dio noftro amtore iubilate al dio de lacob. Prendete il I • pfaimo«6ddateiltympano nipfalterioiocundoconlacytbara. Refona ? \ te laituba nella luna noua: nel preclaro di della noftra fettunta, fi \ Pero cbeghe commandamento in ifraelsSC mdiao a dio de lacob. Pota quellointettimomodelotaphiquandoufciua della terra deEgypto-.udt la lingua che nonhauea conofcmto. Reparolefue fpalle dall cancbule fue mano feruiro alliuafu Chiamaftime nellatnbulatione; &; liberaite nella nafeoftatempefta te probai appo lacqua delia contradiclione. Odimi populo mio:S£ io taro per te ifca ehfe tu me udirai:m te non tara idio nouo:3<: no adorata idio extraneo, Certo io fon il fi^note idio tuo che te tratti fuori della terra de Egypto: apri la tua bocca & impierola. Et il mio populo non ha udito la uoce miai&ifracl nò ha mtefo ame Etholi lattati fecondo li defideru de loro cuore: & andarono come piacque loro Se il mio populo me hauefle udito: ta ifrael fotte andato nelle mie me. Fuorfi per puoco nemici barche bumiliati»&porto ta mano fopra loro melanti. Line/ mici del fignorc bano aliai mentitosi loro tempo fempre tara. Et pafceteli della medolade frumentoj& deliap lettagli fattollo de melle, Quefto mulo per taftettb egIte atta darò, ma delia natura del pfalmo dicono gli dodorùcofi hebrei come li catboiici che Afaphuedendo come erano periaduemre per efiercortuptili giudici del mondo.ix gligiudicuiouer per amore: ouer podio: ouer perdoni efierper iaduemre frequentemente corrupti; compuofe queltopfal/ mo centra loro domandando fopra de quefto la diurna luftxciaiacao che per effafia «fi irte tutte quefte tale cole alla uia della uenta ói cetera idei qual quefto eli mulo PSALMO DE ASAPH. .LXXXI. Dio (lette nella fynagogadi giudteuma m mezo conofce loro* Intano quando mdicate la iniquità^ rezeuete la taccia di peccatori. liudicate al pouero & alpupillouuftific^te Ihumile&pouero. Liberate ilponero l e bifognofo :dalla mano del peccatore. Non fep pero ne mtefero uano nelle tenebre: moueranta tutti li fondamenti della tetta. Io dirti! uoi tate dii: & tutti figliuoli del altiflimo. Ma uoi come huotnint morireteiai come uno de prin Dpi caderete. Leuati idio ludica ta terra:per che tu ferai berede de tutte le giente. Laexpotationede quefto titulo e affai clara perlecotafopraditte. Et per il titulo appare cui ha fatto quefto pfalmorper ebe fu Afapb. Delta materia del plalmo: noe quanto alla litteratdicono comunamente lidocttoriicoft hebrei come latinnco me Afapb fecequefto pfalmo centra gli nemici del populo didioi pertaquitanti li figlinoli de ifrael:& affai tanti la terra de promiffione:6Cmaximamente centra Seri nacherib re de Afyru':6£ del foo exercitoj il quale dette molto taftidio al popolo de ifraeli&alla terra de promittione:come ta ha nel fecondo Libro del Patahpomenon a.xxu.capitali: in Etaia aixxxvi capituli come ta dice nel tempo del re Ezechia.-* PSALMISTA s. uenneSennacberib fede Afytii: centra tutte le fortificate citta de Inda & ptefelfi del qualqueftoeiltitulo, CANTICO DHL PS ALMO DE ASAPH. :LXXXII. Dio cui fera fimile a te; non tacerei & non te ritrabere* Impcrocfee li 1 tuoi nemici fono raunati:&quelli che te hano odiato hano leuato dcapo Sopra il tuo populo hano fatto male configlio: &penforono contra gli H fancftituoi* DifTero uemte Sidifperdiamolidalla gientei6i non fiaari/ cordatopiu il nomedeifrieL Pero che litabemaculi deldumei &delfmahelite dunoanimo bano penfato infieme; contro di te difpolero il teftamento, Moab 8d Agarem:Gebal:&Amon;& Amalech gli extranei con gli habittanti mTyro« Et certo Alfur uenne con loroifono fatti m aiuto alh figliuoli de Lotb* Aloro fa co me facefìi a Madian:6i Sifareicomc a labm nel torrente Cyfon. Fuorono difpcrfi in Endorifatti fono come fìerco deilaterra, Ponilipnncipucome Oreb SiiZeb: Se 2’ebec Si Salmana. Tutti loro principicbedilferoiperbeieditapofTedumo xl faniluanode dio, Idio mio poni quelli come rota:& corno Poppa dinanzi ala fac eia del uento; Come il fuoco brufante la 1 elua:& come fiamma ardente li monti Co fi gli perfequitarai nella tua tempeftarSi turbatali nella tua ira. Adimpu lo ro facete de uergcgna:& egli ciercharanno il nome tuo fignore. Vergognàfi & ila no turbati nel ledilo de feculitòd fiano confufi &;perilcbano. Et cognofeano ebe a te e il nome fignore; & tu fei Colo altiffimo mogni terra. QucPo pfalmo non e fondato fopra alcuna hiPoria:ma miPicamente declarafie:co me perii torculan efignificato la cbiefafimpeto ebe ini teme contiene il uino & il piccolo granelletOiOnde per lultimapafiuradiuideranfi lunada laltra. Etiamqui mk cbiefa contiene h mali 5tUbuoni*Ma finalmente feparera li buoni da li mani Si etiam nel titillo e poPo ali figliuoli deChore. Onde Chete e interpretato caluo & figmficail cruafìxomelluocbo chiamato caluatia& cui per quePe (opradidle Cagione affai dilucidato il tttulo del prefente pfalmo idi rigente noi nel hneiaae i cbnPo alli figliuoli de Cboreicioe alh figliuoli decbriPo cmcifixo nel luocho cal/ uanoiSi e perii torculanicioefacendomentione delecbiefei nelle quale fono le tri bulatione&prefiureilamtenticnedel pfalrmfia e amaePrate lifidelial amore de beni eterni difpreaati li tempolrali Si cetera. IN FINE PER LI TORCVLARI PER LI FIGLIVOLI DE CHORE., .LX XXIIL N Ome fono delecfieuoh li tuoi tabernaculi:o fignore delle uirtuipero defi i dera &: languifie lanima mia de ePer nelle fale del lignote. Il mio cuore J Se la mia carneifoiiofe rallegrati nel idio mulo. Et certo il paPere a fe ha trouàtola cafaietk tortortora a fehatrouato il nidoidoue reponga lifuoi figli gliuoli.b Lialtantuoi fignore fono pieni deuirtmmio re: et mio idio, Leuati colloro chehabitano nella tuacafafiodaranti in fecula feculorum. Beato Ibuomo il cui aiuto n6 dotano da temei fuo cuore ba ordinatomel afciédere nelauallc de lachrymeinelluocho che ha pofio. Et certo il portatore della legiedara labenedi tfiionexandarannode uirtu m uirtm in Sion uederaffe lidio di dei. Signore idio delie uirtu'.ejiaudi la mia orationei receue colorechie idio de Xacob. Defcnfore noPro nfguardaloidiojet guarda nella faccia del tuochriPo. Impero che eglie megliore uno di ne tuoiportichifiopra mille beni. Hoe eledo de efierpiu prefto abietìo nella cafa del noPro dioiche babittarenelli tabernaculi de peccatori* Im pero tdio ama la mifencordia et uentaidara il fignore la gratta et la gloria- Non priuara de beni colioro che uanno co lmnocétia;o fignore dele umuibeato Ibuomo che fpera iute. Quefto e ilterzo pfalmodelprìmoaduem'mentoìper ilquale fafTela benedizione de tutte le gienteiìequale peni peccato de Adam fottoiaceuano ala maledizione 6t quefto e il fentimento* Quefto pfalmo dirizante noi nel fine:cioe in chn(lo:p ilqual e fatta la benedizione alli figliuoli diChore: cioè a noi e cantato: facendo mentione della nona benedizione data per chnftoJtem amaeftraci andare achei ilo perfedeiaccio fe babbi la bcnediZioneidelqualequdbo e ilmulo. IN FINE LI FIGLI VOLI DE CHORE. XX XXIIIL Ignote haibenedetta la terra tuasremouertila pregionia de lacob. Hai perdonato la iniquità al tuopopulo; bai coperto tutti loro peccati. Temperarti ogni tua ira:hai temorto lira del tuo ifdegno, Conuertine V__y idio noftro faluatore:&: da noi ceffi la tua ira. Te adirarai fuorfi com noi fempre: ouer emenderai la tua mano da generatione m generatione^ Con/ uertite tu idio anoi preftara uital& ralegrataftilituo populo inte, Mortraci figno re la tua mifencordui di donaci la tua (alate* Vdito quelli che me dicha il figno re idiotirnpero che parlerà la pace nel fuo populo. Et ne fuoi fanZi: & in quelli ebefe conuertino al cuore. Nientedimento la lua faluteeappreffo a colloro chel temenolaccio che la gloria babiti nella terra noftra. La mifericordia di la uenta fefonofcontrate:la lurticia&lapace le hanno ballate, Nafctuta e la uenta della terra & la lufticia ha riguardato dal cielo. Et certo il fignore dara la benignità: óc la terra nortra dara ilftuZo fuo. inanzi ailui andata la lufticia: di nela uia penerà gli andamenti fuoi. / Quello eli fecondo pfalmo de quelli che fono mtitulati fotte il nomedeoratione: nel quale piallilo cbrirtofigliuolo didioiSe delbuomo;uno idio colpadreiuno hu<5 colbuommmn forma de femo ora: ilquale da noi e pregato in lormadidiotperebe ora per noi di ora in noi: e pregato da noi: ora per noi come lacerdote nortro: ora m noi come nòfìro capo:eglie pregato da noi come noftro idio.Et fecondo li dodo riDautd fece quello pfalmoiefTendo perfequitato da Saul: da dio domandando ef fere liberata dalla diZa perfecutione. Et per che in qucfto pfalmo precifamente domanda cofe mfte le quale adio e cofa condecente afare:& pero quello pfalmo p priamente e diZo oratione.Onde fecondo Damartene oratione e adimandare idio le cole condecente di cetera delqual quertoe il titulo, ORATIONE A t,SSO DAVID. XXX XV. Nclma fignorela orechiatua:& exaudi me: impero cbio fono pouero: de bifognofb. Guardalamma mia:pero chic fanZo lon:fa faluo il feruo j| tuoudiomio fperantemte. Habbi mifericordia di mefignoreipercbe ateho cndato:per tutto il di rallegra lanima mia delfemo tuo pero ctie ate fignore lamma mia ho leuata. Impero tu fignore fei fuaue &manfueto: de de molte mi febeordie a tutti che amano te. Colle orecbte recceui fignore loratione mia*, de in tendi alla uocedeì pregieromio. Neldi della mia tribulationecndatateiper che hai exauditome* Ate none limile ne dio fignoreJ 6C non e fecondo lop era tua. Tutte le giente qualunque fecelliiuerranno&Iadoraranno dinanzi ate fignore: <5: glonficaranno il nome tuo. Fer che fei grande tui&: facente le marauighe tu fei idio folo. Menami lignote nela uia tua:6i andato nella tua uenta: rallegrararte il cuore muaccio tema il nome tuo, Ate confeftaro fignore id>o mio:&: m tutto il cuore mio;et ineterno glorificato il nome tuo. Impero che granda e la miferi/ cor dia tua fopra di me:et liberarti lanima mia dal pf ondo de linfenore. Idio gli iniqui fi fono leuati centra di meict la iynagoga de potenti hanno cercbato lamma rma;et non hanno porto te manzi al coni pedo fuo. Et tufignoreidiomiferatore et mifencordiofb:paciente:et de molte mifericordteiet uerace. Refguarda in me et babbi mifencordia.da limpeno alletuo tuo:et fa faluo il figliuolo del anelila tua PS ALMI STA Ecco fa il fignore inbenejacdo uedano colloro che me hanno odiato et frano còfufi pero che tufignore meadiuuaftr.etmehaiconfolato* Qjjefto pfalmo quanto alia Intera non fa mentione della citta deHierufalem ter/ rena:ma della fpirituale che la chiefa de chriflo catholica. Secondo chel maefrto delle fententie dice quiui nella glofaicbe quello plalmo e breuede parole’*magra de de granita de fententie:pero che fa mentione della celeftiale Hierufalem: cioè della chiefa la quale e citta fpititualemna parte della quale e in continuaturbatio ne in terra: de laltra triumpha in cieloila quale quello pfalmo commanda’.fecódo ilprefente flato ^futuro per le quale cofe dechiaraflc il fentimento del titulo: il quale all» figliuoli de Cboreipfalmo del canticoipfalmo figmfrca operatione cioè m quanto opera nella chiefa milttanteda quale anchorafla in operai dicefle ettà cantico in quanto fa mentione della chiefa triumphanteót fi apropmto alli figli noli deCbore:cioe al cmcifixo Se ceteta, PSALMO DEL CANTICO ALLI FIGLIVOLI DE CHORE» XXXXVI I I fondamenti fuoi tono polli ne monti fandnama d fignore le porte de Siomfopra tutti li tabetnaculi delacob. Citta didioiglotiofe. cole d'.tfle JL fono dite* Aucordetorm cleRaab:&di Babytoma che fanno me, Bc/ co che gli extranei:& il TyrotSi il popolo de Etbyopii:quelli fuorono qutui. Adu quenondita Ibuomo de Sion:& Ibuomo enafauto inelfa:&: eflb altiflimo fondo quella* Il fignore ha narrato ne fchptute de popuii:& de loro principi che furono in ella. Che e m te lahabittationescome de tutti li rallegranti* Quello titolo ha tale fentimento:fecondo il clariffimo dolore maeftro Micbaele da Bologna del ordine Carmelitanoìfopra la cui dodnnaiper la magiore parte efd dato laexpofltione de quello pfaltetio* Onde quello pfalmo e detto cantico 5C pfalmo,Cantico effendo Hata lapalìione de chriflo cagione della noftra liberatio ne:per la quale fedo bramo rallegrarctconcioiia che la paiiione de chriflo ne incita a imittarlo per buona opera, Melecb e interpretato choro Se fignifica li conligati m charita& concordia: Sili figliuoli de Chore lignificano li figliuoli del cftiafixol come fu detto nel,xxxx,pfalino* Linteliecflo de Eman Ifraelita: impero che quii' ha explica to il fuo intelledo dalla paflionede chnflofla quale ci amaeflra a rei le fi per buona opera tione**^: einfinetcioeinchriflo’.redrizandonejScalli ligi u 1.; Cboreicioeaili figliuoli del crucifixo, Arifpondere aoe a chriflo: non con parole? maconopère:cbecomeeglifu paflionato per noiianoi lafaando e>;empio coli etiam noi fequitamo le fue uelligie. Et quello per Melecb:cioe per lordine delia charitarfic concordia: impero che altramentemon ce harebe giouata la paiiione de chriflo dicentclapoftolo nella prima epiftola alli Corinthi a.xiir.capituliuSe darò il corpo mio per modo che egli arda: ma no babia ebanta nulla me gioua Se cetera* CANTICO DEL PSALMO DE FIGLIVOLI DE CHORE: IN FINE PER MELECH A RISPONDERE L1NTELLECTO DE EMAN, ISRAELITE: OVER EPHRAITE, XXXXVII* Ignote idro della falute mia nel giorno cridai & nella node fu dinanst a te il tuo confpedo entri laoratione mia:abafla lorecbia tua al prego mio ^ Pero che lamina mia e rempiuta de mali:& la mia urta ba fe appreffato al ^ inferno, Approximato fono con defcendenti nellacho:fatto fon come Ibuomo fenza aiuto tra morti libero. Come gli fenti dormanti ne fepulcbn: de quali piu non te ricordi: Se egli fono gittatidalla mano tua, Hanome polla nel hcho profondo: ne obfcun: & ne lumbra de morte* Sopra me gite confirmato il furore tuojSd induceflitutte londe tue fopra dime. Ma lógi facefìi effer gliamici a*ì mici da me:me puofero abbuminationc a fé. Non li (lato datoì& Fuori no ufaua gli ochii miei u tnfimiorono per la gande pouerta. Atecridai fignore: tutto il gsomoa tehoflefe le mane mie, Tra morti farai tu meraueglte: ouer li medici f«lataranno:& ate confelfarannoi Ht racontara alcuno nel fepulchto lamiferi/ cordu tua & nella petditione lauerita tuai Et nelle tenebre feranno conofciute le tue nrarauegliei& la tuaiufttcia fera nella terra de difmenucansa; Et io a te tìg nore cridatos&per tempo uengala miaorationeate, II per cherefiuti loratione miajuogli la faccia tua da me. Io fonpouero& in fatiche dalla muentu miaima exaitato Tono humihato & conturbato. In mepafforono lire tue: li terrori tuoi conturborono me. Hanomi atornuto; come acqua in tutto il giorno hanomi atomtato infieme. Hai fatto da longi lamico: & ilproximo: &: miei conofcienti Quello pfalmo fi attribuito ad Ethan.Etban fu uno de propofui decantoruliqua hDauid infatui? & ordino a cantare la laude al fignore dinàzi a larcha del pado del f; 0. noreicome fe ha nel primo libro deParalipomenon a.Xv.capltuhJIqual Ethan hebbe\l fpirito propheticoiSd fece quello pfalmo? dela materia del pfalmo dicono Comunamente li dodori che egli parli della ppetuita & (labilità del regno de cbn ilo fotto figura del regno de Dauid: del quale regno dille langelo a Maria? come e fcripto in landò Luca al primo capitulo.Daralnlfigncre la fediadelpadre fuo Da inipitationeaiuuid.iu uiualu p- - . timento del tituIoJntelledo de Ethan Ifraelita: cioè quello pfalmo e Imredecro dato da dio della eternità del regno dechndo aedo Ethan Ifraclita: il quale eroe Ethan era de figliuoli de ifead Reterà. Et la mtentione de pfalmilla e amaefaara che follmente poniamo la nofaa fperanza in dio & non m noi et cetera. INTELLECTO DE ETHAN ISRAELITE. .LXXXVIIT. T E nufericordiedel fignore ineterno cantaro. Nellegenetatione bc gene ratione:cantaro la uerita tua nellabocca mia. Impero che bai detto in eterno la miièncordiaiéraedificbatanelli cielitfera preparata la uerita , tua in quelli. Ordinai il teftamento ali eledi mieiuurai a Dauid femo nuoìnuno ineterno preparato il Cerne tuo. Et edificato ingeneratione bC genera tione la Tedia tua. Confelfaranno li cieli fignore le marauighe tueet certo la uen ta tua nella cbiefa di fandi. Per che chi in le nube potrafle aguagliarfi alfignore fera fimile adio nelli figliuoli di dio. Idio che fa glonhcato nel cohgu o di fadi grande et terribile fepra tutti che fono intorno allui. Signore idio dele uirtmcui e Limile a teda potente fignoreiet la uerita tua etreunda te. Tu lignotizi alla po tentia del mare ima mingi el mouimento londa fua. 1 u Ihai bumiluto _ come ferito fuporbo:nel bncio della uirtu tua difpergefli gli nemici tuo i. i uoi lono gli aeliiet tua e la terraul circuito dela terratet laplenitudine lua?tu fondala aqui ione et maretucreadt. TaboretHermonmelnomctuoie glo riatanno: lituo bra ao con potentia* Firniafa la mano tua:et exaltafi la dex tra tuathiufacta et ludi do e preparationedella fedia tua. Lamifencordia:et uerita andaranno dinanzi alla faccia tua:beato quello popolo che fae la lubilatione. Signore nel lume del uoko tuo andarano et nei nome tuo fe allegratane tutto il di et in la mfacia tua fe rane exaltati. Per che la gloria de loro uirtu tu feuet nel tuo bello piacere fera ex aitata la uirtu nofaa. Per che la nofaa afTumptione e del Tignare? et del nofao fancto de Ifradi Alhora parlaftì nella uifione a fandi tuoi: et dicelli ho pollo ladmtotio col potentetet exaltai lo cledo del populo mio, Trouai Dauid feruo miomnxilo con loglio fando mio. Certo la mano mia allui anuntiaraiet ilbraao mio il confimi ara. Niente profpera Imimico cótta lui: et ilfigliuolo óela inietta non aiungeraa noceteallui. Et fminuiro dalla fua faccia linimici fuoi:<3C gIi Cuoi odienti conuertiro in fuga. Et la mia uenta & mifericordia fera con luiì& nel no me mio exaltaraffe la potentia fua. Et penero nel mare la fua manoi&: nelli fm mi la delira fua. Egli me inuocara; padre mio feituudio mio :5ireceuitore della falute mia. Et io primogenito porroloìS: altiilimo fopra li re dela terra. Ineter no feruaroh la tmfericordia mia;&: allui il fidele telìamento mio. Et penero il fe^ me fuoinel feculo di fecult:& litro no fuo come gli giorni di cieli. Ma fe fuoi figli noli abandonarano la Iegtemia:& nonandarano nelii miei ludicii. Se offenderà no le mie iun;iae;& gh miei iudicii non obfetuaranno. Vifittaro colla baebetta loro miquitai&colle battiture loro peccato. Ma la mtfericordia mia da quello non leuaro:& nella mia uciata non gli noceto. Et non. maculalo la mia promifiio miài quelle cofe che uengano da mie Librai non fato nane. Vna uolta giurai nel fando micia Dauid non mentirò;^ il fuo femeinetetno durata. Et il ino trono nelmioconfpedo leracome fole ineternoi&lcomelunaperfeda:^ teffimomo m cielo fidele. Ma tu iemoueflt& difpreciailijSi piolongalli ilchrifco tuo. Reuolta fu la promiffìone dal feruo tuotmaculaftun terra il fanduano fuo. Deflmgefu tutti li fepnponeffi la forteza firmamento fuo, Ma diruperò tutti lip affanti per la malfatta e obprobrio alli ulani fuoi. Exai talli la dexterade fuoi deflrugenti; feceffi lieti tutti li Cuoi nemici. Leuafìiladiutono del coltello fuoi di nonadiun/ geftinella battaglia. Deftrugeftilo della immundatione:gittafti a terra la Tedia fua. Abremaffigli giorni del tempo fuo; baio impito de confusone. Infmo quando fignore conlideri nelli fimi àrderà come fuoco lira tuai1 Ancordate qual e la mia fubllantiajadunque ceno uan amente fece 111 tutti li figliuoli delbuomtnff Quale e quel buomo ebe mueraj64 non uedeta la motte? liberata ianima fua dalle mane delinfernoi Signore dome fono le tue mifencordie antique; fi come iuraf ti a Dauid nella tua uerita. Aricordati fignore dei obprobno di ierui tuouche bo contenuto de molte giente nel mio pedo. Pero che li tuoi nemici fignore hano iniuriatuSd hano miuriatala commutatione del cbnffo tuo. Benedetto il lignote ineternoifiafattofiafatto. Circa quello titolo recitanffe due autentiche opinione.Ettprimo Remigio fopra ta le pfalmo a effo tltulo da tale expofitione; dicendo come crediamo tutti li pialmx de Dauid efler canta tu nientedimeno per gh mifteru & figmlicatione de nornnfo no intitulati a altri dmerfi nomi:come nerbi grafia; a MoyiesS et ad. Afapb; et ad Iditbum.Mapur faptamo Moyfes effer flato minifterio dei telìamento uechio.et propbetadelnouoampero chein quefto pfalmo fecentienegli mifteru del uech.o et nouo telìamento,Bene a Moifes e intitulatoret cbiamafle oratione iaquale co/ ia a Moyfes fu molto familiare .Et quel fubmge delbuomo di dio:quello dimollra quel ebe altroue legano:Moyfes fempre effer flato chariffimoiet fpcaaliffimo a dio,Et apare etiam incorrere in quella opinione dmaeftrom la glofa recitata come Dauid fece quello pfalmo;ma pero fi mtituiato a Moy fesiper che egli fu datore dei la legieantiqua? et propbetadella legie nouaicome e detto di fopra. Ma il cianiti mo do&ore maeftro MichaeledaBologona delordme Carmelitanoidicecóc dicdle piu uenfimile: & comunamenteda dodoii; come Moyfes fece quello pfalmo:^da lui come da lautìore e intituiatojcome etia fu detto nelprtncipio che furono molti autieri de pialmnfra quali Moyfes fu uno ilquale fece quefto pfalmoipcr impetra re II bentfiai didio al populo ilquale egli bauea tra do fuori de Egypto; OC a tale mo do e darò iltitulo:famentionequeflo pfalmo deldefecto de fiumana gcneiatione l'quale per dittilo era per dire leuato uia.Amaellraci adunque quefto piai no adif preclare lauita antiqua;> adamare la noua et cetera;ccl qual queflo e il tioi.cu ^SALMISTA ava ORATIONE DE MOYSES HVOMQ DE DIO. XXXXIX. Ignare Tei tu fatto a noi refugio: dalla generatione in generation'-. Prima che {Tufferò fatti imontiiouer formate la terratSi il mondosdal pri cipiorinfmo alla fine tu lei idio, Non tuore dalhuomo la bumtlita:& ^ r diceftì conuertiteui figliuoli delbuommi. Impero che per mille anni dinanzi agli ochi tuoiffono come laltro giorno che e paffato. Et e come mgilia della noelesebe loro anni fe hano per niente. La mattina paffa comeherba la ma tma Eo reffe de paffa da fera cafcba:& indurifce 6C e lecha. Per che fiamo uenuti ameno nel iratuai& fumo turbati nel furore tuo. Tu hai pollo nel tuo confpec to lenoftre iniquità*, il mondo noftro nella illummatione del uolto tuo. Pero che tutti h di noftn fono uenuti meno: Se nella ira tua fumo manebati. Li anni noftri ferino reputati come tella ragmnaigli giorni delh noffn anni feptanta anni Ma fe indigniti ferano od anta Mimiche più eba faticba loro de dolori Et pero e nemica la m*nfuetudinet&feremo repreii. Chi cognobbela potefta della tua ira & per il tuo timore dmumerara lira tua. Qui mamfefta la tua dextrat&gli amae Arati de cuore la fapientia. Conuertite fignoreunfmo quando lerai tornatoiSi lu bumile (opra gli tuoi ferui. Nella manna fumo Itati pieni della tua milencor/ dia:& fiamo rallegrati « fatti lieti m tutti h noltn giorni. Rallegrati fono p gli giornùnequaii nehumiliafti;per gli anni ne quali uedeffimo li mali. Rilguarda nelli tuoilerun6t nella tua opera:8£ dnsa loro figliuoli. Et fia lopra noi il ipien dorè del noffro fignore idio:6<: dnza fopra noi le opere delle tue maneià: lopera ac le noftre mane dirtza. T , Quefto pfalmo fece Dauidila materia del quale no appare.Onde il figliuolo i io fatto huomo pernoi fe fotto pofealla temptationedeldiauoloiacao che uperado il temptatore anoi preltaffe aiuto ^ forma a Xuperchure quello:la forma dico che e 'li come primo tentato aiunfecolhumilita ilduuolo:cofi moftto ebe non um ceffamo colhumiiita.Et ne dette aiutortoiper che colla fua potentu fuperandoun debili il temptatore. Onde come dice il maeftrornel lecondo libro delle lenteatie nella ffxta diftmdione temptando il duuoio: de umciuto da liiuommunon può pin temptare uno altro de quelmedefimo uitioipreuidendo adunque il pialmifta quella temptatione decbnfto fece quefto pfalmo, Fa mentione quefto pialmo del h uidom bauuta nella temptatione del diauoloi per la quale appare il fentiméto del titolo effer qUeftoXaude del cantico a effo Dauidrcioe quefto pfalmo e laude a effo Dauidicioca chriftoumpetoche egli contiene le laude de c brillo contea lal> tutia del diauoloiCioe dimoftra le tempratione del diauolo effre foperchiate dachri fto. Amaeftraa etiamquefto pfalmo che impariamo per bj cxemplo de chnfto a fopercbiare refiftendo ale temptatione del diauolo et cererà: del quale quefto e il titolo* LAVDE DEL CANTICO A ESSO DAVID. XXXXX. Oliai che habita nel admtotio del altilfimoidimorara nella defenfione £ didio del cielo. Egli dira al fignore ru fei mio receuitorc:& mio ref ugio C il mio idioftperaro mlui. Pero che me ba liberato dallo lazio dicaziato /n:&dalla parola afpera. FaranumbracollefpalleiStfottoleluepenne fpeterai. Col feuto circundarate la uenta fuainon temerai dalla paura noeìurna Dalia fagitta uolante nel giorno dai mercadantei andate nelletenebre dalcorréte & detncnio meridiano. Mille cadcranno dal Iato tuo:&diecemiha dalle tue parte deftre;& a te non fe appreilara. Ma tu confiderarai colli cebi tui: de uederai le re tabutione di peccatori. Per che tu fignore fei la mia fperanza: hai porto altiffi mo il tuo refugio, Ale non accofteialu il malesi il flagello non fe approximara al ruo t abGracule, Impero commanco alli angeli fuoi di te'accio te guardano m PS ALMI STA tutte le uie tue. Te portarano nelle manejper che fuorfi dalla pi e traino n ofien di il tuo piede; Andarai Copra lafpide er bafiliCcoiet conculcarai il leone et cfraco ne. Impero chemme ba(peratoliberarolo:defenderolo;percbecognobbe ilnome mio, Crido a me et exaudirolo;con effo Con nella tribulatione;liberarolo;et glori ficarolo. Rempiero quello delongezadigtoniiietdimofìraroliilmioCaluatore* Quedo pCalmo fecondo la opinionedeili H ebrei fece McyCes a effer cantato nel di delfabbato, Tollefi.e fecondo ilmaeftro nella glofa il fabbato per tre modi: cioè fabbato temporaleil'abbato delpe6lo:Cabbato della eternità,11 fabbato deltempo: e il feptimo di della feptimana nel quale dicefle idio hauere celiato doppo lopera de fei giorni;amaeftrandoce m quefta mta che fe diuide m fei età operare: accio re poClamo nella futura iuta,Eteui fabbato del pedoioueramente chealtro non e che tranquillita &ripofo della buona conCctentiaiouer la fperansadella futura beatiti! di ne;acooquiui non fi turbi perle aduerhta del mondoima padentementetolleti la Caticba come mercenario con fperansa de recccuere il premio nel fme de giorno Il terzo fabbato edeetermtaiaoe ripofo della eterna felicitaiper confequirla Urué do adio dobiamo continuamente nella ptefente uita afiaticarleu Onde quello pfal mo Fa mentione de quelli duoi ultimi fabbatu cioè del rifpofo della confcienna 5£ della eternità*,dimollrando cheegUe da hauere il npofo della confaentiaiaccio che fmalmante babbiamo doppo quella uita quella della gloriae fentimento dei ti tuloipCalmo per ilquale fe dinota la buona operaieglie del canticoicioe de allegre za de mente! & quello nei di del fabbato; cioè perdefiderio della beatitudine eter/ CANTICO MEL DI DE SABBATO. .L XXX XI. ", Glie buono utile: a confeffare con loda: al fignore: &C confeco cantate 1 . al tuo nome altamente. Per racontate la mattina la mifencctdia tuai ■ ” &c nella nodle la uerita tua. Neiplalterio de diece corde: col cantico 1 nella cytbara* Per che fignore me bai deledato nella tua fidi ara: raile/> grarome nel opere deie mane tue. Signore quanto fono magnihcateiopere tue: molti fono fatti prò fundi li penfien tuoi, Limonio inficiente non co no lei era*. il holto quelle cofe non intenderà. Quando Cerano naiciuti li peccatori! come Ceno apparerano tutti gii operanti lainiqmta, Accio uedeffeno nel feculo di fecu li ima tu fignore altiilimo fei ineterno* Impero che ecco gii nemici tuoi fignore impero che ecco li tuoi nemici periranno: &:difpergeaanfi tuti gli operati la imqta Et la mia forteza exalterafi come il hcomo*,& lamiauecbieza nellabondante mifencordia, Et il mio ochiobaguardato gli miei nemicu&latua orechiaha udi to ne leuanti: Si malignanti contea di me. Come palma fiorita il mfto: moltiplica ra come cedro del libano, Aplantati nella caia del lignote: fioriranno ne portici del dio no Ciro, Anchora moltiplicarano nella abundante uethieza:8d Cerano boni pacientuper cheanunciano. Impero che dritto e il lignote idio noilro: Si non e m lui iniquità, Diceilcil dinanzi il fabbato efferla fexta feria che uenere:puoiTe adunque diman dare il per che il titulo dice in quell a die eiTere fondata la terra: conno iia che nel libroGenefis fedice efier fondata la terra:lì terzo di &non iexto;fe rifponde che in qneftoluocbo dobiamo tuore la terra per ibuomo il quale fu in quel giorno formato de terra al qual etiam fu dettottu lei de terra: di in tena ritornerai: aduque la terra ciò Ibuomo manzi lidi del fabbato fu fondata:per che nella fexta feria fu creato IhumoiSi nella fexta età che e figmficataper il fexto di uenne idio a reforma re Ibuomo fatto de terra;S<:perladommica pafiione fu firmato in fedeul quale ptl tua incerto era portato nelii eiroii della fede.Et e il fentimento dd titulo; quefio pfalmo elaude del citico aefCo Dautdrcioe qucftopfalmo tta^lala laude de chnfto & quello Damd fece;quando fu fondata la terraidoe nel dnnansi il faboatoìche futi fexto ductoe la fextaeta del mondo; quando fu fundata iatertaictoe quando per ebrifto perla fua pafftone fu firmato ih uomo nella fede. Et a quello modo il ptalmo tracia del regno delchriftojtl quale fu fatto quando ebufto incarnato;lon dolhuomo in la fedej&etiamla chiefa lancia cetera. LAVDE DEL CANTICO A ESSO DAVID NEL DI DINANZI ALSABBATO QV’ANDO FONDATA FV LA TERRA. «L XX X XIL L fioriere ha regnato fe ueftito de belleza: ueflito e il ftgnore de forteza óc cmilefe. Et certo firmo il circuito delia terraal quale non fe cornino/ |urrà* Albera era apparechiata la Tedia tua: dinanzi al mondo tu fei. 1 Elleuarono gli fiumi del fignore;elieuorono h fiumi la ucce fua. Elle liardHo li Lumi le onde fue dala ucce de molte acque. Marauigliofi li alaaméti del mare:marauigliofo e il fignorenelle cole alte. Sono fatte molto credibile le tue pmilUone*aluxuacafa conuienfi la fantìificatione fignore;nelalongeza di giorni. Secòdo timento qlthebrei apare che Moyfes fece quefto pfalmo;6i atale titillo fe dae tale fe nmento:fecondo ilclaniTimo doctoremaeftro Michaeleda Bolongna allegato in piu luocbu Pfalmo di Damd?nel quarto di del fabbato, il quarto di del lab uto* cioè il quarto di della leptimana che e li meteore dindio lece li luminarti e.aeiOÌ Cioè il iole Sdlalunainella potent.a cicldic Si le ftelle nella p.tentu dela noe «a non mu mi extmdotma remitto tali dubn; 6. dedaratio ne de quelli al reuerendo preaLgato madiro Micbaele; iopra limile pfalmo:doue dinuìamcnte fe ex tende; L fulgente declaratione. Eglie adunque il featimento de tale titulo; fecondo quelli che dicono Moyfes hauete fatto quello pfalmo. Pfalmo deDauid cioè de chniloumpo che dimofttache cbnfto rege ogni colamel quarto di delfabbatoJcioe conducendone al lume del intelkdojper il quale conofcbiamo idio regete & guber/ rim cori cofaJnelqualegiorno fuorono fatti h luminarli del cielo: ouet iecondo Ni ai tri'Dauid fece quello pfalmo;& albera quefto titolo e pm darò. Amaeftraci ciuefto pfalmo che cc-gnofauto idio edere gubernatore 6c difpofttore de tutte cofe PSALMOPDEnDAVID "NbL l^ARTO DI DEL SABBATO .1 yy xxiil TT Dio e fi gnor e delle uindidcudio delle uindide ba operato liberamente. Leuatml qualeiudicbi la tenairendi la retnbutione allifuperbi. Infine J quando h peccatoruo fignoreunfmo quando li peccatoti fe glonanno. Penfaranno &: parlatane la iniquità :parlarano tutti gli operanti la iniufticia. Ha no Remore bumiliato il tuo populoìbano molellato la tua heredita. Hano ama zatala uiduaià: il foteftiero:hano occifi li puppilli. Et difiero non ce ucderail tionore:8i non intenderà il dio de lacob. Voi mfipienti nei popolo mtendiatei fi/uoi pazi alcuna uolta lappiate. Colluichehapiantatalorecbia non udira:ouec cui firmo locbio non confiderà. Chi caftiga la giente no riprendera;cbe infogna Ihuomo la fcientia. Il fignore fa che glipenfien delhuomini;fono uam, Beato ihuomo che tu fignore hauera amaeftratoj6i infunato la lege tua. Accio ebe portano pacienteméte li giorni mah iiino tanto che lecauata laloiìe alpeccatote» Pero che i! fignore non mouera il fno populo? & non. abandonerala fua heredita. Infmo tanto che! fé connetta laiuftiaa nel iudicio*.& tutti quelli che fonoappredo de quelli che fono dritti de cuore. Chi fe leu ara meco centra li malignantnouet chi {bara meco centra gli operanti la iniquità* Peto che fe il fignore non me ha nelle adiutato: lanima mia bauena babbitato nel linferno. Se diceua mollo e il mio piede adiuuaua me fignore la tua mifencordia. Secondo molti miei dolori che etano nel mio cuorede tue confolatione letificorono lamina mia. Adunque accofierafle a te la fcdia della iniquitanl quale nel comm andamen to fingi la faticba, Conauidita deficferanno lanima del indo; & condemnarano il fangue innocente. Et il fignore e fattoa merefugio:& il mio idio m adiutorio della mia fperàza* Et a quelli rédera loro iniquitajdifpergerali ncla loro malicia difpergerali il fignore idio noftro; Auengache fecondo gliHebm a quello pfalmo non ita pofìo alcuno titulojmapur loro dicono Moyfts hauere fatto quello pfalmo circa la fine della ulta fua'quando già erano tutti morti nel difetto che erano ufciti de Egypto da uinti anni in fu dal uo lofue &Calep bicorne feleze nel libro de Numeria uintiquatto capitoli, Onde Moyfes noie inducete quelli che erano rimaftì die doueano intrare nella terra de promiffione per ptomilfione a loro fatta da dio a laudare idio & a obedlrio.Ma lo apertelo Paulo tradando una grande parte de quello pfalmo: come fe lese nella epiftola alh Hebreimel terso ÒC quarto capituloidicequello pfalmo erter ftato fat to da Dauidtdicendo pero che reità alcuni mtrare m quel ripofo: Se quelli a qua li p lima fununaato non introrono perla fua incredulità: anchora termina uno cer to giornoioggi m Dauid dicendo lolamente doppo il tempo: come e detto: oggi fe udirete la ucce fua & cetera. Etiam dice laportolo chequefto pfalmo non parla del intrare nella terra della ptomifrt one: il qual era flato già per molti tempi mansii cioè nel tempo de lefueimaparladel intrare nella terra di umenti anoi per chnfto nel temp o della gratia:imperocbe(hrifto:per la fua pafìfionejrefurtecSlione: afeen fio ne a noi ba aperto la porta del aclotremoue'do liobflaculi. Et'a quello modo quello pfalmo a Intera fa mentione del tempo della grana per la quale induce tuti h fideli a laudare idio a reffendi grafie deuotamentei&: etiam quello intendi la glo fa in quello luochotegbe adunque il fentimentodel tituloiquella laude dei citico cioè de deuotione64 allegrerà faffe a erto Dama; Cioè a chnfto fignificato pet Dauid et cetera. LAVDE DEL CANTICO DE DAVID, ,LXXXXIIII. ^-Enite faciamo fella al fignorenubiliamo a dio noiìro faluatote, Andia mo manzi alla fua fàcciasnella confelfione Se m pfalmi mbiliamo aliai x j Egire il grande fignore tdio :& grande re fopra tutti li dii» Per che ncla A fua mano fono tutti li fini dela terra: Scie altitudine de li monti fono fu oi ^ Suo e il marejSd elfo fece quello: & le fue mane formo tono la ficcha terra ucmte adonamolo}&: mgenochiamofi dinanzi a dicrtpiangiamo dinanzi al fignore che cihafatto:percheeglie il fignore idio noftro. Et noi fiamo populo della fua paftuTa:&: peccore delle fue mane. Se udirete oggt la fua ucce; non indurati li cuori uoftri. Si come nella prouocatiomsfecondo ilgiorno dela femptattone nei deierto :doue temptofono meli padri uoflrijpiouorono: &mdero le opere mie, Quaranta anni fu propinquo a quella genetatione: Si dirti Tempre quelli fallano col cuore. Et egli non hanno cononfauto le me mie a li quali turai nel luarnia; non mtrarano nel mio ripofo. Benché enea quello titolo Ciano dmerfe opinione^ maxime de docfton Hebreti ma pur fe reffememo alla piu Enceracbec del noftro preallegato maeftro Micbaele PS ALMlSTA Bolomenfeul quale può che ha recitato ditte opimo ne :egli fereffenTcc a detti del apoftoloicome fé lese alli Epheli al quarto capitulo. Sete cittadini de fan&i 5c do/ me Ilici di dio edificati fupia il fondamento de apoftah:& propheti fopra eiTo an gularepietrachnfto Iefu« Quello adunquepfalmo tradla dekempio fpmtualede lachiefasp chrillo cdifcato:6i a tale modo dedaraffe il titulo de qfto pfaltnotcìoe quellopÌalmo de Damdiquando edificauafTe lacafa doppolacaptiuira;cioeque/ Ito pfalmo e attribuito a dTo Dautdicioe a chnfto:traviando de quello che c fatto quando edificauafle lacafa:cioe del fignore m tutto il mondo & cetera;del quale CANTICO DE DAVIDt QVANDO EDIFICAVaSI LACASA DOPPO la captività* .lxxxxv —v Antate al fignore il miouo canto ogni terra cantate al fignore, Canta m ^ tate al fignore & bencdicete al nome fuotanunciate de di in di iìfalutare 1 fuo. Ricontate intra le giente lagioria fuaun tutu h popoli le maraui glie fu e. Per che grande e il fignorefc molto degno de lode; eglie tern / bile fopta tutti gli da* Et pero tutti gii du dellàgiente fono demoniiima ilfigno re ha latto li cieli. Nel fuo cófpe&o e la confeftione 8d la bellesafta Landtimonia & magnificentia e nella fan&iiicattone fua. Patrie delle giente p ortate & date al fignoreidate al fignore la gloria òi honore; al fignore date la gloria al fuo nome. Toìletelifacrificu:& itrateneh Cuoi portkhiiadorateilfignorenelporticofàtìoluo Commouaft tutta la terra dalla faccia fu a dice ite nelle gie nte come il fignore ha reanato. Et certo ha cafligato il mondo che non mouera: indicata Iipopuh ne da equità. Rallegtafi li cieL:ò: la terra:commouafe il mare 3t h fua pienezaigodera no li campuSd le cofe che fono m effi. Albora rallegraranfi tutte lelegne delle felue dalla faccia del fignoreiper che eglieuenutoipero e ucnuto amdicate la terra. Indicata ilmondo nella equità*^ li popuh nella fua uenta, Quello titulotocca dellahiftoriai nel fecondo libro di Re a quindiecee capitulii quando Abfalon figliuolo deDauid tolfe il regno delpadrejflf etiam ildommiojper it cui timore Dauid con li fuoi fugettero da Hierufalemi ma doppo commeffa tra le parte la battaglia: fuggendo Abfalon apptefo a uno arbore per capiili monte: morto Dauid recupero li regno:& la terra: & confequentemente regno in pace! OC alhora Dauid fece quello pialmoi & e darò quello mulo: cioè pfalmo de Dauid ?ECE dwESTO PS ALMO* DAVID QVANDO LASVA TERRA LIFV RESTÌI VITA. ,L X X XX VI* ^ Lfignore ha regnato trallegtafi la terra:fe rallegraranno le molte Infule.’ Intornoalluie'knubei&:obfcurita:laiufticia:& ludicioiferanno caftiga mento della fua fedia. Dinanzi allui andata il fuocbo Si brufara lini' H .J mici fuoi dintorno allui. Refplendetterolefulgurafua ai circuito del la terraruide la terra Si fu commofla» Come cerai fe fquagliorono li monti dalla faccia del ficmore:dalla faccia del fignore ogni terra. Recontotano li cieli la lufti eia fua:&melerò tutti li populi la gloria fua. Siano confufi tutti che adorano li idoli fculpti:& colloro cbeieglonanonellifalfi dii fuoi. Adoratilo tutti uoian/ geli fuoi:Sion baio udito & e fatta lieta. Et allegranfi gli figliuoli de Giuda; o fignore per ?h iudicu tuoi, Pero che tu feialtiftimo fignore fopra ogni terraimol tolfe exaitato fopra tutti Udii. Voi che amateil lìgnoceibabbute in odio il male il fignore guarctalanime difuoifandi: della mano del peccatore Uberara quelli. Nafciuto eialuceal iufto:&la leticia alhdrittideicuore, Rallegratiuemftì nel f fignore:confefiate alla memoria della fatl&ificatione Tua. La exporitione dequefto ttculo piuuolteeftatadimollrata: & della materia del pfa‘motglie dafapereche fono duecofeche ferualbuomo dalla uolonta de pregare & indiacelo al bene della uirtuicioe lamore della gIona:6i il timore deliapena^On de iltìmote della pena retrahe Ibuomo dal male: ma lamore della gloria induce ai bene. Et quelle due cofe fé caufano in noi:per confiderarione de li duci Auenimi t decbrifìojcioe del auemmento de chnfìojche e (lato in quello mondo:3d dei aue nimento al di del ludicio. Diche il pfalmifta uolendoci tirare ai amore; & ai timo re di dio tratìa in quello pCalmo deluno Oc labro auemmento de ehnfio cctera» PS ALMO DE DAVID, .LXXXXVII. g Aurate al fignoreil nouocantoiperche le marauiglie ba Luto. Egli ba l Caluato aflc la fua dextra: & il bracio fantfto fuo. Ha manifefbto il V. y fignore il fuo Caluatoreinel cóCpecTto delle gienfe ha reueìlato la mEiaa fuas Hafe recordato della fua mifericordia^uctitai ideila cafa de Ifrael* Vi, deio tutti gli termini della terra; 1 faluatore dei dio noftro. lubilate a dio ogni tercaicantatejrallegtatiuei&pfalmmate. Lodateti fignore nellacythara;col k uo ce del plalmoicon tube ;&con uoce de tuba cornea. lubtlate al fignore nel confpeclo del re mouafi il mare: Si lalfua plenitudine: il circuito della terra; & ognmno che babbitain ella, Facino fella con mandi fiumi: infieme monti file grino dalla faccia del fignore ;pero che glie uenuto a xudicate la tenaa Indicata il circuito della terramella mEiaa Si li popoli nella equità. Quello pfilmo none fondato (opra alcuna bificria;auengache fecondogh Hbrei. & maxi e Rabbi Salomone che dice come Dauid fece quello pial.no propheti ido deire MefiasiSidelfuo regno: malore intendono del regno temporale; Si e nero cbel pfalmo e sproptiato a chrillo nero Mefias:6i dei fuo regno Ipintuale Si eterno Si amaeflrace che adoriamo il nero idio; Si nero re & cererà del qle quello e il mulo . PS ALMO DE DAVID X X X X X V111. /\ Diranfilipopuli'pcrcbe il fignore baregnatoimomfila tenatper che tu \ fedi Copra li cherubini, li fignore e grande m Sion: Si excello Copra J. ^ tutti li pò pulì, Confelfmo al tuo nome grande'.per che glie tenibile et iandl o:et Ihonoredel re ama il ludicio. Tu preparalli le duectione; in lacob m fecefi il iudicio et la mfhaa, Exaitate il fignoreidio nofìro; adorate il fchabelio di Cuoi piedi; pero che ghe fan do. Moyies et Aaron me re no Cuoi facetdotn et Samuel tra colloro che muocano il nome fuo. Inuocauano il fignore:et lui gir ' exandiua:nella columna de nube a loro pariaua. Obleiuauano li Cuoi teihmomi et il commandamen to che diede a quelli. Signore idio noftro tu li cxaudmiadio tu gli fufìe bemuolo.etumdicatore in tutte loro muentione. Exaitate il fignore idio noftroiet adorate nel monte lancio fuo;po cheghe fa'do il fignore idio nolho. Quefìo pfalmo non e fundato Copra alcuna hiftonaima tracia della con felli one^a adunque il fentimento del titulojpfalmo dela confefTione:cioe quello pialmo trac rade due confelhcne: cioè confeffione della laude; et confeflione della colpa. Un de la intentione del pfalmifta e inducereli petfedli a laudare idio;et gli peccatori a confefi'are loro peccata et defedi et cetera;del qualequeEo e il titulo, PSALMO NELLA CONFESSIONE, . ,L X X XXIX. Vbilate adio ogm ten'aul lignote feruite inallegreza. Intratenel confpe I c^° fuo nel legramento, Sapiate che il fignore e id io: egli fece noi & nei non fcciemo noi. Voi che Cete populo fuoJ et peccete della fui paftura: intrate nelle fue porte ÒC confeiTioneme fuoi portiebi in. lode a conferiate allut. Lodate il nome fuorper che fuaue e xl fignoreineterno eia fua mifericordia;Siinfino nella eenetatione Si la generatione e la uenta lua. Quello pfalmo e attribuito a Dauid. Etquanto alla littera glie da Capere come Da uidquando doppo molte perfecutione fe uide elTer da dio liberato: Si Cubi imato al regnoJComefe lese nel fecondo libro di re al quinto capitulo. Albera Dauid le difpofe finnamente nei fuo cuore de bene ufare la regia potentia: & per che fono due fpeciale uirtu come la mifcricordia:a<: mlliciaicome dicelfidoro nelle ethimolo eie fue al nonoi&pero fedifpofecóferuarenelfuocuorequeftedueuirtujacao che a boni fuiTe piatofo Si mifericordiofo & a federati iufto;& quelle due uirtu; ,pnut/ tendo fece quefeo pfalmo del quale quello e il mulo. PSALMO Dii DAVID, . C . A Dte fignorecantaro la mifericordia Si il ludicio. Lodando intenderò l.4 nella ma immaculataiquanio uerrat ame. Andaua nelinnocentia dd / \ cuore miotin mesa dela cafa mia» Dinanzi a ghochi mei non propone ua cofa imuftaibo hauuto m odio colloro che palforono gii mici commandament i Ame non fe accollo il cuore iniquomó cognofceua il maligno partandolìc dame. Perfequitaua al malcdicenteil proximo fuo- Il fuperbo ochio: Si infaciabile de cuore scon quello mangiaua* Liocha mei erano allifideli della terratp che meco ledenodaudante nella ma immaculata quello ame feruma. Coliui che ha Uipbia no babittara m mese della cala:coiiuicheparlaleparoleinique nonfe da cara nel confpebtodegliocbu miei» Nel matutmo ocadeua tutti li peccatori della terra: accio difperddledelia citta del fignore tutti loperanti la iniquità. Quello pfalmo non ha cui il fecàlesSipero fecondo h dottori e reputato tra li n 5 cognofciuti pfalmisdella fua matenafono diuerfe opimonede dodoti: e quale no mAparede scontarle qumisma me refienfeo alclantiimo madiro MicbaeleBono ni-nfe Carmelitano; il quale recitate diuerfe opinione: & conlaudeuoli àrguméti Confufe fe refferifce alando Paulo apoftolo liquale expralfamente poneidimoftri do alhHebrei:come quello pfalmo te intende edere ditto per dindonoueuolédo prò tiare la equahtadecbrtfto nella potentiaj&l duratione al padre: allega la litrera de quello pfalmo dicendoci tu fignore nelprmcipio fundadi la terra Si Celerà. E: gli anni tuoi non uetrano meno. Onde quiui dimoftra ederdide quede parole: quanto allalitteradecbndoadunquediceralfechequedo pfaltnoeuna certa era tione de cbndo poueronl qualeedendo richo fecondo la diuinita 'cccde poaero p noi in la humanita:accio ne facede ncbucomedice lapodolo nella feconda epifloU a Conntfci alodtauo capituioEccetera. ORAXiONE DEL POVERO QVANDO ERA STATO ANXIATO: ET DINANZI AL SIGNORE SPARSE LE SVE PREGIERE. .CL / > Ignore exaudilaorationemiaj&ilcridomiouengaate. Dame non uol gere la faccia tuaunqualunque di fon tribulato ame inclina la creda a tua. Per qualunque di chic te muocaroiuelocemète tu exaudi me. Pero . 1 cpe Ji miei di comc fumo fono uenuti meno:ho rude loda Si atfe fono Sonpercudo come fenoli: iiccodc il cuore miotper che fon mi dtfmenacato il pa ne mio. Dalla ucce dei mio piantoifapredo la mia bocca ala carne mia* Son ht to fimileal pellicano nella folitudmedatto fon come nodula nella cafa. V igilai Si tatto fon come paffete follitano nel tede. Tutto iigiorno gli nemici miei ame diceuano male:6c colioro che me haueano lodato intanano centra di me. Per die PS ALMI STA come pane mangiaua la cenèrej& il bere mio col pianto temperaua» Dalla faccia del tuo ifdegnoipero elleuancio me corregeilt, Come umbra paiTorono gli miei di:3C io come feno me ficchai* Ma tu fignore ineterno permanente fei: di la tua m,emona permanerà nella generattòne 6i generatione. Leuanio te barrai mtferi cotdia de Sionjper cheglie tempo della mifeticordia: &uenuto e il tempo, Et temerano fignorele giente il nome tuoiSdtutti li re della terra la gloria tua. Per che il fignore edificata Sion: & fera ueduto nella gloria fua* Ha rifguard atenei la oratìone di humilr.&non ba fpreziato loro pregiere. Siano fentte quelle cofe nel altrageneration.e:5i ilpopulo che fera creato loderà il fignore. Per che rifguar do dal excelfo fancto fuo: il fignore dal cielo in tetra riguardo, _ Accio udì ile il pianto deili alligati piedi* accio foglteffe li figliuoli delli oca fi» Perche racan tino il nome del fignore in Sion:& la laude fua in Hierufalem* Raunaffe li popuii i fieme&gli teiaccio fermano al fignore* Refpofe allui nella aia della uirtu fua: manifeftame la piccolesa de 111 miei di. Non me chiamare nel mezo de miei di'* p che gli anni tuoi fono eterni. Et tu fignore fondasti la terra:5d lopera dele me ma ne fono licieli. Egli peritannojma tu permartai:5d tutti come ueifimento mue, chiarano* Eccome copertorio mutarali òi fe mutatane :ma tu fei c[uel mede fimo & h anni tuoi ameno non ueranoili figliuoli delli tuoi temi habitarano:6C loto fe/ me in gloria Cedri zara Quefìopfalmonone bilìoriale: mae tutto amaeftrale in effo Dauid: fe mata a laudare idio:accio che .p il fuo exempio induci gli altri a laudate tdio*, di accio dhel facci quello piu efficacemente qumi dimoftrala regioneicome da noi e dabenedice re idto di cetetatdel quale quello e il tiralo, *PSALMO A ESSO DAVID, .GII. Anima mia benedici ai fignoteiÒC etiara tutte le mie interiore* bene dica al nome fanello fuo. Benedici o anima mia al fignotes Si non te uole^e * difméticare le tetnbutione fue* Egli ha mifeticordia de tutte le tue ini/ quita egli Tana tortele tue infirmita. Egli dalla morte ricompera la tua ulta* egli coronate nelle miferatione & mifertcordia. Egli rempie de beni il delio tuot reno/ uatafi some acquila la muentu tua. Fedente e il fignore mifeticotdia Si iudicioia ruttila iniuna foflinenti, A Moyfes manifefto le uie lue:a figliuoli de Ifrael le uolontafue, Il fignore miferacore e& mifericordiofoslongamtne di molto miferi cordiofo, Non fe adirata imperpetuosSc ineterno non minacera. A noi no fece fecondo li noftri peccatane ce retribuirà fecondo le no lire iniquità. Pero che fer condo lalteza dei cielo alla terra firmo la fua mifcricoidia Copra coiloro cbel teme no. Quanto fta lontano il leuante dal ponente;cufida noi lece lontane le no fi re iniquità. Come il padre ba mifericordta de figliuoliicofi il fignore ha hauuto mi {èricoidia de fuoi timentiiper che cognobbe la noftra fragile formatione. Se tieor do come fiamo poluereicofi Ibuomo come feno: Sili luci giorni come il fiore del campo cadera. Peto che in quello palfera il fpiritojSS non ftaraiSC piu non cogno feera illuocbo fuo. Sopra di colloco chef temano: da eterno infmo ineterno la mifencordia delfignorei Et lafua mllicia foe ne figliuoli de figlinoli a coiloro che feruano il teftamento luo. Et ticordanfi de fuoi commandamenti pet fare quelli. Il fignore ha apparechiato m cielo la Tedia fua:& il regno fuo a tutti fignorizara. Tuttiuoi fanéhfuoi benedicette alligtiorei potenti muittude; che fatti lordine fuo per udire la ucce di fuoi parlari. Benedicete al fignore tutte fue uirtu : iuol mimfln che fatti la uolonta. Benediceteal fignore tutte fue opereunogm luoco della fignoria fuas&tu anima mia benedici al fignore. Nel preferite pfalmo la intentióe de Dauid e quella medefima che fu nel preedéte l(jT cioè a inducete tutti a laudare idiojma in quefio pfalmo induce altramente che n<5 ha fatto nel precedente pfalmoJ hanemdudi nel precedente pfalmo a lodare idio de bene fieli a noi dati da diotma m quello pfalmo piglia la ma rena da ogni creatu ra produci a da dioicome dal cielo & dalla terratda ogni loro ornato &: dal angeli,6<: huomim:& lopete de qual tutte tratìa quello pfalmo;8d come in quello luoco nota la glofa quello pfalmo e tutto pieno de ligure & milleriiipero che tutte lecofe che fono polle in quello pfalmotauenga che pollino mridicamente tuore: quanto alia httera^tutte pero fono piene de mili erti laccio che per le opere uifibde didiodequal realmente fono polle fecondo la luterà fe cognolca Si intenda le cofe inuifibiie de dioi& a tale modo la potentia didio & fua beilesa le manifefla nellecreature 3c ce/ teraidel quale quello e iltituiof " PSALMO A ESSO DAVID. .CÌII. X Anima mia benedici alfignoreitu fei idio molto marauigliofo .Hai uellito de confelfioneSidi bellesaicircundatode lume Come ueftimento. DiHen I ^ dante il cielo come pellet copri con laeque le fue parte foprane. li quale ponila nube nel tuo fahretebe u ai i opra le penne de uentu Tu fai langeli tuoi ef fer fpiri£i:& gli mimllri tuoi fuoco ardente. Tu fondarti la terra fopra la ftabili ta fua'.non li afbalfeia in ieculo di feculi. Labyfib la copre come uellimento fuo Copra monti fiatano laeque. Fuguanodalla tuareprenfioneiimpauriranfi dalia noce de tuoi tuoni. Afcendeno fopra montili delcendeno nel campo:nei luoco che a loro fondarti. Tu hai pollo li termini che non pafferano:ne ritorneranno a coprire la terra. Tu mandi li fonti neie uallemel meso di motipart'erano laeque Leuer ano tutte le belile dd camp oiafpedlarano Ialini faluatichi nella Cete fua. S opta quel le habittarano gli ucieli de! cicloide tnezo delle pietre darano loro ucce, Adaquando li montine luochipiu alti idei frudtodelle tue opere iatiararti la terra.1 Prodoccndo il lèno al ammaluSi Iberba alla femitudelbuomini. Accio mandi fuori il pane dalla terrai il mno rallegri il cuore delbuomo. Accio ralle gn la faccia nel oho:8£ il pane confirmi il cuore delhuomo. Li arbori del campo letano fatoÌIiS& li cedri del iybano che ha piantati qmuile palTere Parano il nido, II duce de loro cala e ilgnphaloilalti monti alli cernirla pietra el refugio ali fpi nofi. fece la luna nel tempoul fole conobbe il tramontare fuo. Poneftiletene bredi fu fatta la nofrteme lei palferano tuttele belile della terra. Li cattelhde le/ oni re?iantii per che rapino: & cerchano da dio il loro cibo. LeuolTe il fole:& fe adunorono:&: collocaranfi ne Tuoi alogiamenti. Vfcira Ihuomo al lauorerio fuot infino alla fera. Come fono grande le tue opere fignore) tutte cofe hai fatto nel la fapientia: impmta e la tetta della poifertione tua. (duello grande mare: & fpa ciofo con le maneiquim Cono li reptili fenza numero. Quiui fono hammali pie coli con gtandnquiui pailerano le naue. Quello dracene che formarti a deliziar lo:tutte cofedateafpecrtanoichealorodom ilcibo nel tempo. Quando egli cogli erano; apenendo la tua manoitutte cofe le empierano de bonita. Xurbaranli re mouendo la faccia tuarteuarai loro ipirito;& uerrano amenojà: ritornarano ne loro poluere. Manda il tuo fpmtotet rccrearanfutu renouarai la faccia dellaterra. Sia io feculo la gloria del fignore; reallegralfi il fignore nelie opere fue. Egli tif guarda la terra etfala tremarejegh tocca li monti et fall fumare, Al lignote canta ro nella mia ulta darò loda al mio idùndomentre io fia. Aliai fie locando ilparla re nnojma delegatomi nel fignore. Li peccatori uengano ameno dalla terraiet li iniqui;per modo che non fianoio anima mia benedici al fignore. Secondo il madiro nela glofa quello e il primo luoco dela facra fcripturajnelquale e trouatoaÌieluia;et em allelui a che gustai nullododore bebreo:greco; ec lata: < PSALMI STA hac hauuto perla fua dignità andana de mutate come e etia amen.: et e da fapete fecódo maeftro MicbaeleBononienfecarmelitano che alleluia none una fola didio ne come altrui penià:ma fono due didione infieme compofite:cioe allelu-iet ia:on de allelui tanto e a dire quanto laudate: & ia e nome de dio? cioeallelluia laudate idio:& ia fignifica idio come egli e inuifibile;6d uole dire alleluia: laudateidio mui fibile,Et fecondo Remigio alleluia uole dire laudate idio: ouer cantate acolluiil quale eil titulo adonquede quefto pfalmo alleluiaipo che tutto quello pfalmo ne amaelì ra Si multa alla laude didioiper lefue opere de benefica: le quale idio a noi dete fpintuale feme de Abraam.Et della dignità de excellentiadequeRo nome alleluia a tal modo Ioanne Calfiano alleluia hae tanto h onore che egli e rimallo nella lingua hebreica;»: non e Rato tranflato in nullo altro parlare,Quello dice il gre co:latino;cbaldeo:fyro;perfu;arabi:tuttala natione de Intere tiene quello fanello nome conueniente alla diurna dignità.Eglie adunque ilfentimento de quello titu 10 alleluiai laudate idio muifibile,Onde etiam Pietro lombardo dioiche alleluia e parola angelica.^ trouaili elfer pollo in hebreo m quello luoco che prima non fu danullo dodore hebreo poftotóc pero quello pfalmo incomincia dalla laude didio del quale quello e il mulo. , ALLEIVI A, .CU IL L lignote confdlate’.Sd muocate il nome fuotracontate tra le giente lopere fue. C amateli & laudattlomarrate tutte le matauiglie fue. Laudatiue 1___^ nel nome landò fuoirallegralful cuore; deli cerchanti il fignore. Cercha tc il fignore:&: co niellateli: lempr e ccrchate la faccia fua« Ricordatiue delefue ma rauiglie che ha fattotfuoi fignalufii gii iudicu della bocca fua, NeLfeme deAbra am feruo fuotdel figliuolo de lacob eledofuo» Eglieilfignore idio noflro:intuc ta la terra fono li iudicu fuoi. Sempre fe ha ricordato del tdi amento fuo della parola che lui ha commandato in mille generatione. Ilquale ordino ad Abcram: & del mramento ftceadlfaac? Et quello ordino a lacob incómandamento;&: a if rael in promidione eterna. Dicendo datoti iaterra deChanaannn dmifione dela uofìra heredita, Efiendo gli iuoi habitatori de piccolo numero: 84 puochilfimi, Et palforono degientein gientei84 dal regno a uno altro populo. Nólaflonocer 11 alhuomo:84 per loro caftigo lue. Non uoghate toccare li chniltmeiiSi ne mei rpp heti non uoghate malignare. Et chiamo la fame fopra la terra; Si fpecio ogni firmamento di pane, Mado dinanzi a loro Ihuomoun feruo fu uenduto lofepb libaRorono li luci piedi ne cepiul ietto trapaffo lanima fuaufmo che uenille la pa rolafua, Itparlaredel fignore infiamoquello:mando il re Si fcioitTeloul principe di populi;64 lailo lui, Ordinolo in lignote della caia fua: 64 principe de tutta la pofldfionefua, Acciocheamaeftrafteglifuoiprmcipucomefe ReiforSi alifuoi uechi inlegnafe prudentia* Et Ifrael inno in Egypto; 84 lacob fu peregrino nella tertadeCbam. Et accrefcieteil populo fuo molto: 84 fopra quello Ermo li fuoi nemici» Conuerti loro cuore per che odiafle il popolo iuo:S4 faceffe inganq ne ler uifuoi, beando Moyfès feruo fuoiAaron. che ha eledo. Ne qualpuofeléparo/ le de legni fuoi:84 delemarauiglie nela tetra deCham. Mando le tenebre584 febu rogluet non adimpi li luci panari, Loro acque conuertunlangueretoccife loro pelei, Et loro terra dete alle rane: et nelle camarefecrete de li reioro< Ddlc et ue ne lamoichacantna:et le molcbe piccolinei m tuta li fuoi confini, Puofeloro piogie mtempefta: nella loro terra il fuoco ardente. Et pcofìe loro uigneet loro Ucbi.et fpecio il legno de fuoi confini. Diife et uenela iocuila: et loro figliuoli de quali non era numero. 1: gli mangio ilfeno ne loro terraiet mangio ogni frudo ne loro terra. Etpercolfe ogni primogenito nella loro terra deprimiti e de iorofa/ tteba Et menoli fuori con argento et auro-.et nelle loro tribù non era infirmo, RaìkgroRe iegypto ne loro paramento: per che fopra loro xacQue il loro timore. Spargete la nube in loro defenfione: et il fuocbo accioa loro luceOTe nella noc^e. Adimandorono Si uene laconturmcet&fatolohdelpane delcielo^ Spedo la pie tra & corfcro lacqueiandorono h fiumi per il fecco. Pero cbefc ancordo della pa tola fanéta fuaicbe hebbe con Abraam femo fuo* Etrnenoilfuo populo con alle greza:8i fuoi eledi conleticia* Et aloro dettele regione delegientei&poflfedetero Te fatiche de populu Accio obfermno le iuftificatione fue:&: cerchino la legie fua. Di&o e di Copra nel precedente pfalmoquelo che Egnifica alleluia: in quello titu lo nel quale e duplicato alleluia fono uane opinione de dodoinAlcunidicono cbel primo alleluia fpeda al precedente pfaimoeSi e il fuo fme;& il fecódo alleluia egli e titolo dequefto pfalmo.Onde generalmente dicono che quando e pollo nel titu lo de alcuno pfalmo alleluia duplicatoicbei primo fpeda al precedente pfalmo: & de quella opinione apare fallerò Hieronymo &Caffiodoro;Mamoki altri dicono che quando ne tituh de pfalmi e duplicatoiouer triplicato alleluia: tutto fpeda al fequentepfalmo:ficomecbnllo uolendo affitmare quello che era per dire: alcune uolte poneua uno amen:come leleze in fando Marco a.xmncapitulijquando difle a pietre amen atcdico:alcune uolte duplicaua amen ameni come fe leze in fancto loanneal.tii.capitulo che egli dille aNicodemo & cetera.Et quello ecetto:che lu/ no & ialtro amen fpedaua ala futura propofitione.*& dequella opinione apare fu f fe Augullinos&quiui quella tiene la gioia & maximamente: perche nmno libro de greci fmtlTe alcuno plalmo per alleluia ceamaellra quellopfalmo admuitareal la confelTione de peccatnSC etiam delia diurna laudeiper che egli rrada de pecca fide iniqui che gli induebi a confehàre loto iniqui ta;&; etiam trada de benefxcùdi uiniiaccio atrabelTeaconfelIare la duimalande:Sicetera. ,ALLELV1A allevia, .c V. Onfelface al fignorejper cheghe buono:po che Tempre fera la mifericordia I fua. Perche puotrebbe direlepotentiefuesfara a faperele fuelode. Be \ ati fonoquelh cheobleruanoihudicio;tìC fanno iullicia m ogni tépo. Sig norcaricotdati de noi nella beniuolenUa del tuo populojuifiranenel falutate tuo. Auederlo nelabonitadegliekdi tuouadrallegrarlo nelaleticia delagientetuauicio fii ìoc|ato con la hetedita tua. Habiamo peccato con nolìn padri: operati muifla menteifatta la iniquità. Li padri nolln in Egypto non mtefero le tue marauiglie non fe hano aricordato deia molta tua mifeiicordia. Et afeendete nel hurenlp» uocorono a ira:nel mare rodo. Et feceli falui per il nome fuo:per marufellare la potentia fua. Etnpreleil mare rollo Se ficcolfeiacmenoli per il fódo ficco nel de ferto, Et (aiuoli dalla mano deh odiantnSc leccatoli dalla mano deli nemici. Et laequa coperfegli loro tribalantituno folo de loro non rimafe. Et credetero ale fue parole:& lodaronolaloda fua. Predo fece difmenticoronfide lopere fuejnon folli netero il conftglio fuo. Etdefidetotono laconcupifcenuanel defertcìac tentorono idio ne luoco daequa. Et detteli le loro petitionejet mando lafatuhta ne loro ani me. Et prouocorono ad ira Mopfes neiii allogiamentuet Aaron fanéto del fignore Aper(èlfilaterra et ingioti Datbamet fopra lacongregationecoperfe Abiron, tic ardete il fuocho nella loro lynagogaila fiamma btufo ii peccatori. Et fecero il ui tulio in Orcb:etadororonolilodo. Etmutoronolafua gloriala fimilitudme de uitullomangiante ilfeno. Et difmenticoronfi idio ebe gli fece ialufcbe fece le co fegrande in Egyptormaramgliofe nella terra de Chan:terribile nel mare rollo. Et diflecbeegli barche deftrudloife Moyfes eledo fuonongli fuife (lato a pregare di nanzial fuoconfpedo. Et remoudlehrafuaanon dellrugerlnet hcbetopmenre la terra defiderata. Nò credeteli alla fua patoia:et murmurono neiii tabernacuh fuoimon udirono la ucce del fignore. Egli leuo fopra de loro la mano fua: per gittarli m terranei deferto» Et per difperdcrenela natiene loro femeretdeftmzct li nelle regione» Et faenficorono a Belphegoriet màgrorono gli facrificii de morti ♦ Et prouocorólo nel loro muentioneiet ineffie accrefciuta la ruma» Et (lette Phi nees etplacoloret ceffo la piaga del populo»? Etfuli reputato a iuflicia in genera/ tiene & generationeunfmo m fempitetno'. Et prouocorólo in ira alacqua dela con tradirlo netfid per loro turbo fi Moyfes:pet che cruciarono ilfpirito fuo, Etdiuife colle (ue-labramonj deflmgero la gienteile quale il (ignote a loro dille. Et mif/ coloronfi tra la giente;& un paro tono loro opererà fetuitero a loro ido]n&a quelli e fatto (candaloi Et faenheorono loro figlmolitSi loro figliuole alli demonii. Et fparfero il (angue mnocenterfanguc de loro figliuoli Si figliuole le quale facriflco reno ali idoli de Chanaan, Etluronooccrfilhuomininela terrarla quale faconde nata ne loro opete:& formeorono neli loro trouamenti. Et fu adirato il fignore de furore fopra il fuo pepalo Se hebe abhommatione la fua heredita, “Et detelr nelle man e delle giente:6d furono Tuoi fignoncollorocbehhebero in odio. Et loro ne mici li tribulotono:& furono afbaflati fotte loro maneima ilfignore fpe(To li libero Ma quelli nei loro conlìglio il cruciarono: Si furono afbaffati neleloro iniquità. Et inde quando erano tribù la titòc udite la loro orati one. Et aricordo fi del teilay mento luojSC fe penti fecondo le (ue molte mifencordie. Et dette loro nelle miferi cordieinelconfpetìode tutiche li baueano tolti, Fané falui fignore idio nolftotSd raunane nella natio ne. EtconfeflTarano il tuo fando nomci&i fe rallegraremo mi la loda tua. Benedettoeil (ignote idio do J'frael dal principio infino allafmejik; di ra ogni popolo fia fra* Auenga che quello pfalmo habia uno medefimo titolo colprecedentemientemeiio per altra regione e pollo duplicato alleluiatper le quale due alleluia feintendeipn n o il populo mdaico conuertito alafede laudante Si confelfante idioifecódo ilpo p ulo gemile fimiliter laudante Si confeiTaiite idiotSi pero quello pfalmo ttadta de liditìiduoipopuli contundi mchrifto per fede,Egli ad Eque il (entimento del ti tuie allelluia alleluia:cioeli iudei cantano alleluia laudando quello credenti i cbri flo;& il populo gentileconuertito achnfto cantaallelma.Quanto adunque ala ma tena deiplalmo fono diuerfe opmionediche a Augurino apare che quello Uerfo e uno ceno rendimento de gratie fatto generalmente da tutu li rendenti j> ebrifto: po che quiui il pfalmo preuidette cbnfto edere redemptore delbumanagenerati onerpero Dauid fece quello pfalmo m petfona di redépti per rédiméto de gratieiec a quello pare fate quel che incontanente fequesdicano ormai quelli che fono tede pti dal fignore:&: po che qnellaredemptióe f u fatta generale de tutti pero fequua da leu ante; Se ponente da aquilonetòc mero di et cetera. ^ ALLELV1A ALLELVIA, »C VI. |f Onfelfate al fignore p ebe glie bono per che Tempre (era la mi!ericordia fua ^ Dicano chi fono recomprati dal fignoretli quali lui recompero dalia mano del nemicoiraunoli delle regione. Ma leuante Si ponmte:da aquilone Si il mare, Errarono nel deferto Si nella incognita ma non trouorono la uia della babitata cita Affamati & adc tati doro anime uenero meno. Et cndorono al fignore eifencio tri bulatuet liberok dalle loro neceffita, Et menoli nella ma drittai accio andallero nella uta babuabile. Al fignore confeffino lefue niifencordie;et le fuematauighe ali figliuoli delbuomini. Per che ha fcaciato lamma bifognofa; et (anima affama tasha fcatiato de beni» Afedenti m tenebre et m umbra de mortedigati mmendici taietrn ferro» Perche prouocorono li parlari del fignorejet mutoronoe] co figlio de laltiffimo. Et loro cuore albalfato ne fatieberet fono infirmati; et non fie chi lo amtaffe» Et ellendotribulati cndorono al fignore :et libero li de necelfita loro, •^tmenoli fuori dale tenebrejet umbra di mortele toppe liloroligami, AHignore l confcfftno lemifen'cordie fueiet le lue maratu'glfè ali Figlmofi delbuomini. Per che ha fpeciato !e porte de mettalIo:&ha rotto li cadenact de ferro. Receueteh dalla uia de loro iniquità :per che furono burnì Itati per le fue iufticie. Ma loro anima he.be m abhominatione ogni ciboapprefforonfi infine alle porte della morte. Et elTencfo tabulati endorono al fignore Se liberoli deloro neceffita* Mando la fua parola;& fanoliifcampoli dalle loro morte, Al fignore confdTato le fue mifericor dieiSd le. fue marauiglie a Figliuoli de Ihuomini. Et facrificarano il facrificio di lo detet in allegrerà racontarano lopere lue. Quelli che defeendeno nel mare con le nanejfaaantt loperam molte acque. Egli uedeno lopere del fignotej et le maraut ghe fue nel proftmdo, DilTe;et firmofe il fpinto della tempera: et elleuoronft loro unde, Alcédono infine a aeliiet defeendono infmo alabyffi.de loro ammetne mali a meno uenmano. Turboronfi Ótmoueronfi come ebrio;et ogni loro fapien tia fu diuorata,Et effédo tribulati endorono alfignoreietcauolidela loro neceffita Et cornuto la fua temnefla in uentotet cefforono le linde fue, Et rallegroronfit perche erano celfatejet menoli nel portot fecondo la lóro uolonta* Al fignorecon^ ìefiino le fue mifencordieiet le fue marauiglie ali figliuoli delbuomini. Et exalta no quello nela chiefa del populotct lodano nela fedia de uechi, Puofe li fiumi nei defertotet il corfo de 1 acque per la fete, Puofe la terra frugifera nel falfo humore per la malitia deli fuoihabitanti, Puofeil deferto ne lagi dacque: et la terra fensa aqua ne corfo dacque. Et qmui colloco liaffamatuetordmorono lecitta* Et femi no reno li campiietpiantorono leuigneiet fecero il fruifto della natiuita fua. Et be nedifeliict molto moltipiicoronoiet loro anali no fminuirono. Et fono fatti può chi et trauagliati dalla tribulatione et dolore de captiui. Sparta eia contentione Coprali prmopiiffceli andare douenon era uia, Et aiuto ilpouero dalla pouertaiec puofe come pecore le famiglie, Vederano li drittùet tallegraranfiict ogni iniqta Cerata la bocca fua. Quale e quel fauio che obferuara quelle cofe: et intenderà lemt fericordie del lignote. Quella pfalmo e cdpollo de duciptecedéti pfalmiicioe delpfalmo. Lvi. et del pfal mo.Lix, Onde la prima parte de quello pfalmo in fi no a quel luoco; et Copra ogni terra p lie la gloria tuaibafìe formalmente nel ultima parte del pfalmo.Lvnma tut to quello che doppo fequita in quello pfalmojfe ba nel pfalmo,L t x, come e Ciano liberati lituoi dik&iidicheDauid recapitulando quelle parte dalle due parte de quelli pfalmi fece quello pfalmomolendodimollrarecbe quelli duoi pfalmiconA coreno a uno intelledlomon po fecondo la fuperfiaedelhilloria:fopra la quale fo no fondatùma fecondo il prophetico intelledtoile parole aduque deduoipredid-i pfalmi jcomuniti quuu muno pfalmo a menano ad altro intelledo po che fquelli primi duci pfalmi.Nel primo fi tracia del fugire de elio Dauid dalla faccia de Sauh ma nei fecondo fi tratìa della fortefcajet della uidoria de Dauid ifimelmente f que {lo fi traila dela humilita de chnflo: fecondo buomojet etù del altitudine de ebrt jfloifecondo la deitaila quale fi figurata per la fortesa et uidoria de elfo Dauidiet e il fentimento del titulo;quello pfalmo cbiamaffc canticoipero che egli trada dela iocunditadela mentejet e dido pfalmo per che ce amaellra abene operaresamaellra ce adunque a credere cbriftoellcre uero xdio:et uero huomo eteetera» CANTICO A ESSO DAVID. «CVII. Dio appanchiato eil imocuore5apparicbiatoeilcuoremio:ca*aro et piai 8 migieto nela mia gloria, Leuate pfalteno e t cy tbata ileiteromi per tempo. Ateconfelfaro ne populifignoreetlodatote nellenatione, Comeegràde Copra li cieli la mifericordia tuaset infmo alenube la uen ta tua. Leuate fignore fo, pra li cieluet fopra ogni terra e la gloria tua'.accio fiano liberati lieledituoi, Có la tuadextraifa mi faluo:etexaudime*,idio haparlato nel fàdo fuo. Ralegrarome nel faluatorejetdiìuiclera laficcimajetmérurarolaiiallecli tabernaculi* Mio e Gala ad:et mio e Manaffeet Ephraim recemtore delmiocapo iudaemio rerMoab ua fo dela mia fperanza. Ne Idumea ftédero il mio calciaroétoiame gliextranei Tono fatti amici* Chi me ritornata nela citta fotaftcata'.chi me titornara fimo aldumea No farai tufignore che ne hai fufpétii&nó ufarai o dio nele uirtu noftre* Anoi doni laiuto dela tribulationei pero che uana e la falute dclhuomim. In dio faremo la uirtu: lui a mente reducera li nemici noftn. Quello titulo molte uoke difòpra e flato declaratoima quàto ala materia:fecódo il ciati (fimo dodlotemaeflro Michaele Carmelitano squefto e il quinto pfalmo tra pialrm che chiaramite parla dela palfione de chriftoide quali il primo ed pfalmo xxucioejdio idio mio rifguatdatn medi fecódo e il pfalmo.xxxiiu. ludica lignore li mei nocéti.Il terzo e il pfalmo.Lxm,che e Exaudi dio la oratione mia.II quarto edpialmoXxviii.cbeeFamifaluo idio.ìlqnto equeflo*ldio no tacere la mia loda Quello pfalmo traé'ta (peaalméte comecbrifto fu atradlélo daludai& come loda fu pnuato del apoftolato; & fu fuftituito Mathias ifuoluoco.In quel aduque che queito pfalmo traci adeltradiméto jgratitudme deludaicófequéteméte traila de tutti Imemia de chrifto;& deh fgrari iudeida pfona de quali ludas fgnificaiAmaef trace aduque quello pialmo apartirfedala tnalicia de iuda;3i a feqtare lapaciétia 6i. hunnlita dela paflióe de ehnflo,Et etià iquefto pfalmo chnflo oracio parla alpa die che glie certa oratióe de chriftoidedaràdo la fua inocétia ài la malicia de tu.da di deh ludei. IN FINE PSALMO DE DAVID. .C V i 11. Dio no tacere la mia lodarp che la bocca iganamcei& deh peccatori e apta fopra dime. Ha no parlato centra di me con lingua fallai & ha no me cu condato con parlari odio fu & combatuto contra di me fenza cagione. Per quello accio che me amaflero diceuano male di me:ma io oraua. Et puofero córra di me li mali per benuSi odio per lamia ddedione« Steti fopra quello ilpeccatore 6c il dtauolo Aia ale fueparte dextre. Eflendo mdicato efcacondemnatot^ la fua oratione fiali fatta in peccato. Siano fatti pacchi li fuoi giorni: & unahro taglia si fua epifcoparo. Siano fatti li fuoi figliuoliorphanuà: la fua mogliere uedua. I remanti fiano tranfferiti 11 fuoi figliuoli:^ mendicanoiflano fcaciati de loro babi tationc. Cerchi lo ufuraro ogni fua fubftantia:&: hexttanei co fu mano tutte lefue fatiche. Aquello nò fia alcuno aiutonoiSi non fia chi babiamifericordia de fuoi pupilli. Sianofattilifuoifigliuoliinmortejin unagenerationeifia fcanzellato li tuo nome. Ritorni la iniquitadeloropadri m memoria nel cófpedo del fignoret ài non fia fcanzellato il peccato dela fua madre. Siano fempre fatti contra il figlio ie;& loro memoria peritcha dela terrasper che non fericordo de faremiferieordial hit ha piequi tato Ihuomo pouero Si mendicoia mortificare il conpundto delcuore. Egli ha amatola maledizione è*: uerrahmon ha uogltuto labenediéìionei&dalut fe longara. Et fe ha ueftito la maleditìionescome de ueftiméto.òd mtrato nele fue interiore.come acquajdd come lobo nele offa lue. Egli'fe ha fatto come ueftimétoi con quali fe copre1.come andturaicon la quale fempre fecmgie. Quella e la loro opera de colloro che dicono male de me appteflò ilfigmorejatcbe maledicano còtra lamma mia* Et tu fignore lignore fa meco per il nome tuosper che fuaue eia rnife «cordiatua. Libera me perche iònbifognoio et poueroiet mtro ame et conturba to e il cuoremio. JLeuato fon come umbra quàdo declinasfon pollo in fuga come locufte. Daheiunio fon infirmati li mei zenochuet la mia carne p lobo comutatae Etiofon (atto a loro inobprobno; me hano ueduto et mouetteio loro capi Aiuta me (ignote idio mioiet fami (aluoifecondo lamifencordia tua. Et fapiano che quefta e tua manoret tu fignore feceftì quella. Quelli makdtCerano et tu bene, diceraiìflano con (uh colloro che fe leuano còtra dime:ma railegrerafli slfemo tuo * - ^ Siano ueftiti deuergogna colloro che dicono male dime:ct come ueftiméto dupli cato'.fiano coperti colla Tua confufione. Molto et affai confeflfaro al fignore colla boccamia mmezode molti laudato lui. Per che glie (lato alla mano dextra del poueroaccio che faceffe faluadalli perfequicon lamma mia. Il pteallegato clanffimo dolore maeflro MichaeleCarmelitanoidoppoche diffufa mente ha meontate diuetfe opinione de molti declori l'opra la materia de quello p fai mode quale ame non apare neceffario da ricordare in quello liiocbo:egli concio fuse dicecome quellopfalmo quanto allalittera feintende decbnftol concioria[che egli folo ha il lacerdotio e ternoicome diftufamente mollra lapollolo ah Hebrei al feptimo capitulo.Et etii per le parole de cbriflo il quale dice quello pfalmo ellere fcripto de te fecódo fe leze m lancilo Mattbeo a.xxu,capi tuli raunati li pbarilcit le fu li domando dicendo. Che m apare de eh rido de cui e figliuolo!' Et quelli differo de Dauid.Diffegli lefus.Come adunque Dauid chia naquello fignoredicendo. Diffe il {ignoreal fignore mio fiedi alla mano dritta mia.Se aduque Dauid il chi ama fignore: come egli e figliuolo fuoi'&cetera.Et etniche quello pfalmo quàtoal la Urterà fe intende de cbnlloffe dimollra per lapollolo il quale pia lettera de que Ilo pfalmo prouacbnllo effer magiorcdelangeli dicendlo.Aquale de iangeli alcuna uolta diffe.Tu feimio fighuoloihedialla manedntfa miatlnfino atanto chio pò^ ga li tuoi nemici come fcabello de tuoi piedi.Qnde fubmngede langeh, Nonlono tutti amimllratondel fpinto mandati in minilleriol'Etiam per altro modo fi dimo llraiper uno certo do&ore hebreo chiamato Rabbi lonathas figliuolo di Ozici il quale appo li hebrei fu de tanta aucdocita che nullo prefumete de contradirh nel la fua tràfUtione caldaica:douenoihabiamo. Dille il fignore ai fignore mio. Egli a tale modo ha tranffènto .Diffe il fignore al uerbo fuo & cetera.Et p che già ilpre allegato maeftro Micbaelehauea recitato lopimone de quelli che diceano quello pfalmo farementionede Abraam confuta per quella ragione dicendo.Eglie certa cofa che Abraam no può effer chiamato uerbo :ne e uà Dauid ne alcuno h uomoifal uo il 1 ignote nodro chnllo lefu? del quale fe dice nel euangeiio de landò Ioannc al primo capi tulo.Jdtiluerbo fatto e carne:per le quale tuttecofe cócludeffe effer fat so quedo pfalmo quanto alla lettera de chndo.del quale quedo e il ntulo. H PS ALMO DE DAVID. ,C V 1111, -w—ISSE IL SIGNORE al fignore mio:fiedi alla dextra mia. Infine 1 ^ chio penero li tuoi nemici come fcabello de tuoi piedi. Ilfignore mi I • 1 data labacheta della uirtu tua de Sió: fignoriza imezo de nemici tuoi. Sero teco nel pricipio nel di dela mrtu tuatnela luce di fidli:prima che luoTero del uentre te generai. luto il fignore;& non fe pentita; tu fei facerdote i eterno: fecondo lordine di Melchifedecb. 11 fignore e alla mano dextra tua ha fra cafeiati li re nel di dela ira tua. ludicara nele nauoneumpira le rumei ncla terra af baffara il capi de molti. Nella ma beuete del torrenteipero hafe exaltato il capo. GIÀ E STATO EXPCdo quedo titulo nei principio ddeentedmoquarto pfalmo.Et auengache quedo titulo leadaptaa tutti pfalmi: nientemeno egli fpe ciaimenteepodo quiui doue fe tratìa dela grande leticia &: exuitationeicome certe quiuidice la giofa.Imperochein quedo plalmo il populod’dio liberato da ogni male lauda idioi&cófiderate le opere didio multa giialm alla laude: la quale laude nel a prefente ulta e figura della ulta futura et cetera. ^ < ALlELViA .CX. I Onfeffaro a te fignore in tutto il cuore mio: nel configli© et adunationede V.—^ ludi. Le grande opere del fignore tono fapientemente cerchate m tutte le uolunta fue, Lopera fua econiedione etmagntficential et permane m feculum PS ALMI STA fecali la mlHcia fua. Fece memoria delle file mafauiglteul fignofe mifericordiofo & miferatoreidctc cibo a quelli che! cemeno* Ricordatafi Tempre del teftamento fuo racontarala uirtu delle fue opere al populo fuo Accio alloro doni laheredita delle gientedopera delle fue mane fono uerita Se ludicio * Fideli fono tutti li com mandamenti fuou co firmati fono in feculum feculi;cbe fono fatti in uerita &C equi ta. Mandato ha il fignore la redemptione al populo fuo ih a commàdato Tempre ti teftamento fuo. Sando Oc terribile e il nome fuoiil principio delia faplentia e il timore del fignere* Atuttili operati quello glie buono ImtellecSoila laude fua ila ferma in feculum feculi. Sono quiui podi quelli duo propbetiicioe Aseo 6clZacbaria:li quali furono fini tala captiuita de Babyloniadaquale duro feptanta anni: di alhora propbetorono* Sono adunque queftì polli inquefto titulomongia che loro fecero quello pfalmo ma per che {altri propheti propbetorono della reedificatione del tempio il quale era flato deflrudo peni re de Babyloma il fuo emcitojetiam effi fe affaticotono nella rcedificauone del ditìotempiOiEtiam queflo pfklmo trada non folamente della reedificatione del tempio materialejma fpirituale fignificato per quel lo mate naie del qual tempio fpintuale dice hpoftolo nella feconda epiflola a li Corimbi al terso capuulo.Eglie il fantìo tempio didio: il quale fiete uoi & cetera» Quello che fignificbi Alleluia gladi fopta e flato diclo, Eglie adunque UntelledlO de que/ fio titolo Alleluia cioè laude didio'.tna da cui fia fatta quefla Iaude;fubiungedoue dice del ritornare de Aseò 6i de Z|chariasipero che quelli reto manti dala captiuita lodcrono idio per la reedificatione dei tempio materiale chee fignificato il fpiutu ale del quale dimoflra queflo pfalmo quanti fiano li beni di fideli doppo la libe' ra rione di peccatili quanta fiala rembutione de iniqui et cetera« ALLEI Vi A DEL RITORNAREDE AZEO ET ZACHARIAS »C X L Fato Ihuomocbe teme il fignoreimolto defidera nelli fuoi commandaméti li fuo tèrne fera potente nella terrai fera benedetta la generar io ne di dritti# -Ji—J Nella fua caia feramio gloria Se ncheseiSc la fua uifiiaa Rara ferma in fecu lum fecali « Egire nafciuto alh dritti illume nelle tenebre: il fignore e mifericordt ofo 6c pieno dt mifericordia & mflo* Eglie locando Ibuomo che ha mifencordia & pie fìa sordina neliudicio il parlare fuo i per che già mai non fe mouera* Nella eterna memoria ferali mflo: non temerà dal male udire. Apparechiato e il iuo cuore a fperarenelfignoreiconfiimatoil cuocefuouiQnfecommouetainfinochei defpresiaii fuoi nemici. Difperfe6i dettealli pouerida lufitcia fuamfeculum fe culi flarada fua humtlita fe exaltara in gloria. Vederail peccatore et adùatafTe: colli fuoidentianxiera Si uerameneul defideriodipeccatoriperda. Vele dire tale tituio laudate idioicome e flato didlo defopra.Nelpnncipio de que fio pfalmo fi expoflo queflo tituio dicendo.Fandulli laudate il fignore Si cetera. Tutta lintentione del p fa Imiti a e m queflo pfalmo a inducete a laudare idio per ìaconfideratione della fua profundiilima prouidentiada quale alla fiata nellapre lènte; urta Iimiuftamen£eoppteffi i& abieèti exalta in effabilmente.Cofi certo exai toMoyfes fugitiuo: accio ii iacefle mdice fopra tutto il populo delfraeficomefe lese nel Exodo al quartocapitulo. Cofi esaltato lofeph uenduto Se incarcerato: accio il faceffe doppo Pharaone fignore de tutto lo Egyptoicome fe lese nel Gene fis a quaranta uno capitalo. Cefi exalto Dauid fugitiuoiaccio il faceffe re (opra tutto il populo fuo i com e fe lese al fccódolibrodirea.v.capituli. Et etià de molti altri.Lequale cofe confiderate fedebiamo incitare a laudare tdio di celerà* ALLELV1A .C X11. AnciuIIi lodate iliignoretiodatc ilnome del fignore. Sia benedetto il nome r~1 del figrioreiai prefence 5C fempeemai. Da leuante mfino appon.ente:e da | laudate il nome del fignore* Bxcelfo e il fignore Copra tutte le gientejiSÉ Co pra li cieli e la gloria Tua. Chi e come il fignore idio noftrosil quale habita odi luo^ ehi altilSdnfguarda le cofe bum ile nel cielo nela terra. Egli leua il bifognofo da terrai redri^a il pouero dal rterebo. Accio cbel collochi colli principucolli p ri net pi del popolo fuo. Egli fa habbitare la iterile nella caia madre rallegrante de figli noli, Qnefto pfalmo ba quello medefimo titolo che il precedente:cioe Alleluiaiperoche quello pfalmo come il precedentecinuita a laudare idt oj confiderati li benefici! datiìfid h moilrati miraculi al pepalo de liraeì nel ufeirede Egypto. Onde glie da coniicferareiche quelli benefica dati a quello populos& ii dimoftrati miraculi era/-no certe figure precedente laduenimento de cbuftosdc prefiguranteh beneficu che chnllo ba dato alla cbiefa fua catbolica. Diche il pfalmifta quiui non raconta tut tt li bene fidi dati a quell© populoima folamente quelli che'figurauano li myfterit de eh ri ito. Raconra adunque il pfalmifta li beneftai pafìfati: accio per li pattati predichi li futuri per li quali ne induca a laudare tdio &cetera, \allelvia> ,cxi il ^ElufcitadelftaeldaEgyptoìdeliacafadelacob dal populo Barbaro. Fat 1 ta e ludea la fan etti fica non e fu adiraci potentia fua. il mare mde se fugete 8 il lordane fe conuerti adrietro. Se rallegiorono li monti come montomj ~ol ti colli come agnelli delle peccore* Are che fu o mare per che fugifti:^ tu lorda/" nei! pesche retornafti adtietro^ O monti ue rallegrarti come montomi Sduoi colli com e agnelli delle peccete. Commetta e laterra dalla faccia del fignore dala faccia de dio di lacob. Egli conuerti la pietra in lago dacqueì Se muto le rippe in fon tc de acque* Non a noi fignote non a noùma da la gloria al nome tuo* So pra mifcricordia tua et uerita tua:per che non dicano le gientej doue e loro idio* Eglie in deio il noflro idioitutto quello che ha uogliuto ba fatto. Le idola delle giente fono operadele mane dclbuominide oroetdanento. Hanno bocca et non parlano!hanno glioccbi et non uecfeno* Hanno orechie et no odeno: hanno nalò et non odorano. Hanno mane et non palparannojhanno piedi et non andarono non cridaranno nella goìla fua. Alloro fiano fata Ornili colloro che fanno quelli et tutti che in loro fe confidano, Lacafa de Ifrael halperato nel fignoteiegli cloro aiutatore etdefenfore. La cafa de Aaron ha fpcrato nel fignore! eglie loro aiutato re et defenfore. Coll oro che te meno il fignore fperarono nel fignore: eglie loro aiutatore et defenfore. Afe aricordato de noi il fignore:et ha ci benedetti. Habe nedetto alla cafa de IfraeliHa benedetto alla cafa de Aaro n. Ha benedetto a tutti che temano il fignoreja piccolh et grandi. Ai unga il fignore fopra de uoi: fopra de uoi et fopra li figliuoli uoftti* Siate benedetti uoidal fignore* il quale fece il aelo et la terra. Ha dato al fignore il cielo del cieloima la terra ba dato atti figli noli de Ibuomini. Non te lodaranno li morti o fignorejne etiam tutti chedefeé dano nel inferno. Ma noi che umamo benediciamo al fignorct ora et femptemai et infmo alla fine» Dauid fece quefto pfalmo a laudare idio il quale bauealo liberato dallapetfecutióe de Sauhcome fe lese nel terso libro di re a uintitre capitulàfugiendo Dauid dalla faccia de Saul afccttefe colli fuoi nel deferto Maon et cetcraicome fc lese per tato quello capitolo de fopra alegato. Diche uedédofe Dauid ettet liberato dale mano de Saul dsllequaienon fperauapotere fugire fece quefto pfalmo a rendete gratie adio per la fua liberatione laudandolo et celerà# .ALLELVIA àCXIIII. ^SALMISTA O amai per che il fignore cxaudira lauoce dela mia oratione# Pero che idi £ nolorechiafuaame'Sd ne miei giorni inuocarolo. Hàno me ciicódato li dolori dela morteime trouorono Ispericoli de Imferno. Ho trouato latnbulatióc &dolore'.Si muocai il nome del ftgnore* O fignorelibera lanima mia:tu fignote miUricordiofo&;iufto:& idionoftro barane mifencordia. Guardante li piccoli il fignoreifomi burniiiato;& liberome. O anima mia conuertite nel tuo ripoiìo; pero che! fignore a te ba fatto bene* Per che ha liberato lanima mia dalla morte: gliocchii miei da lachrymedi piedi miei dal cadere. Piacerò al fignoremeila regio/ ne de uiuenti. Quello pfaltno none hifloriale:ma tutto prophetico. Onde fecondo maellro Mi ebaele Carmelitano eglie fecondo Imtelledo prophetico la uocede fandimartiri p cbrillo palfionatoiper che alcune cole precedeno elfo martyrio pei modo de difpo fuione:6<: alcune confeqmfcono per modo de ptemiatione. Onde quanto almo/ do della difpofitione: fe bene alcuno fia occifo da Imfideli Scegli non creda se fia fensa fede:non e da effer indicato martyteicome Ihetettco il quale e fuori del gté/ mio della cbiefa catholicaife bene per il nome dechnfto patifca il martyrio: i oti pero fidido martytemomediceil texto nella nonagefima dillmdione xlcapituìo Heque. Diche bifogna che al uero martyrio fia la dritta fede; per che di dio creda infieme colla cbiefa le cofedrittes&a tale modo fequita il modo della premiatioe pel marty rio 8c cetera. ALLHLVIA ,C X V. X TO creduto per la quale cofa io ho parlato: ma io fu molto afbaìlato. Io f—*4 dilli nella contemplatione mia; ogni huomo e bufardo, Che renderò al ^ ^ JUignorejpec tutte le cole che me ha donate^ Porro il calice del laluatore; & inuocaro il nome del lignote* Al lignote renderò limici uotiunpreientia de tuto 10 popolo fuomel confpetìo del fignote preciola e la morte di fanéli. O lignote perche io lon ilferuo tuoiSdfigliuolo de lancilla tua. Hai rotti li nueiligami; a te facrificato il facnficio de laudeiSi inuocaro il nome del fignore* AI fignore rea dero limieiuoti; nel ccnfpedto de tutto lo populofuojneporticbi della cara dei fignorem mer,o dete o Hierufalem. Quello pfalmo ha quello tirulo alleluia che tanto e adire come Iodate il fignore muilibilecome giaedidode fopra. Il quale titulo meritamente conni enfi a que fio pfalmo* Inulta cofih iudei come gentili alaudare idioi&intendelfequeftalau de da efìdr fatta dalla uniuerfale chic la: la quale in fe contiene tudei de giemihcon tuttia chriflo li quali femore debbono lodare idio come quello pfalmo cmuita di cendo ALLEL VIA. *C X VI. IVtte giente laudate il fionore: laudatelo tutti populi. Impero che Copra J| noi e confirmata la mifeiicordiafuag Se la uerita del fignore fl^ra ferma ineterno. 11 quale mulo meritamente e pollo aquello pfalmo:pero cbel pfalmo inulta ogni uno a laudare idiosdella cui materia Dauid lece quello pfalmo fecondo che alcuni diconoiper che uolfeexcitarequiui gli altri a laudare idio per due cagione: prima perii beneficio della fua liberationeper la quale fu liberato dalla perfecutione de Saul Se dalla perturbanone delie giente che erano areba il regno de Ifraeh le quale Damd nel tempo del fuo regno fece le tributane come le baal fecondo libro di re al quinto capituloiEt quello fa al principio de quello pialmo inftno a quello luo cho apnteme le porte:fecondo noie inducete ogmuno a laudareidio per ia edifica tione del tempio il quale Dauid preuidete elìer edificato nei tempo de Salomone fuo figliuolo:SC quello fa da quello luocho apntime le porte mfmo alla fineprò nano chel fia fatto per la edihcatione dei tempioìper quello che quiui fe dice. La pietra che reprouorono li editicanti«Queflo e fatta nel capo del cantoneda quale co fa exponc il macftro nel hiftorie fcolaftice Copta il terzo libro di te dicendo. Che edificandofe il tempioteraui u na nobile pietra laquale CpefTe uolte fu aprefemata alli macfìti edificatori del tempio:& nientemeno da loro fu molte fiate reprouata per che alloro Tempre patena eflferouer troppo lotigatouer troppo curtatma finamente nella confu matto ne delli muri del tempio nel comungere de due pietre fu trouata molto aptiffima, La quale cofa fu reputata per una grandemarauiglia, Et quello preludendo Dauidna fpmto diceria pietra Si ceteta,Ma liclarifiima maeftro Michaele Carmelitano dice che quefìe tale opinione non po Rare: per che benché fia flato uero quello che e ftadidodela pietra & cetera:mentemenoin quello pfai mo il pfalmifta quanto alla lettera non fa menrione de quello tempio materiale: madd tempio fpmtualeicioe della chiefa fatta perchrifto-dimoftrido che inebri fio pietra angulare fono comunali hduoi pacieri nela edifica clone delacbiefaiaoe il po nulo ludaìco Si il popu lo gentile:8i qucfto apare elTer atale modo per la allega ____________rhe fa rhriflo elfer diRa de fecome fe Iczenel cuangelio de il populoiudaito Siilpopulo gennle:^ quello apare eller atale modo per la allega tione de quella lettera che fa chrifio elfer diRa de fe come fe icze nel cuangelio de fando Mattheo a uinttuno capittulot non lagellt mai nella fcriptura la pietra che reprouorono li edificatori quella e fatta m capo del cantone: dal fignore fu fatto quello et cererà» Laquale medefima fe ba m fando Luca al mgeftmo capitulo. Simelmentedice fando Pecco apoftolotcome fe Icze nel adì al quarto capitulo.Et quefla e la pietra la quale da uoi edificantieftata reprouata: la quale e fattane! Capo del cantone: & m astro luocbo non efalute. Etiam Rabbi Salomone glande dodore de g-liHebreifopraquella parolade Micheaalquito capitulo:et tuoetb Lem terra de Epbrata et cererà de te nafeera et cetera,Dice cioè Media: co me etiam Dauld dice nel ofalmoda pietra che edif icore no h edificatoti iquefta fatta e neìca/ po del cantoneiper le quale parole apareno tre cofe. Primo che Dauid fece quello pfalmo,Secondo che quello p talmo parla de chnifo quanto alla lettera, lezzo che chnfbprima era da ciTer reprouato;3i doPpo glorificato et cetera, r. , A.LLELVÌA *C XV ì i. 5 --> Onfelfate al fignore:per che gl:e buonopp che fempre e lafua rnifencordta. m Horadica Ifrael chele buono:pecche fépre elafna mdericordia. Plora dica J la cafade Aaron per che fempre e la tua mifmeordu, Hora dicano colloro rfI?Taneno il fignore:cbe fempre la Tua mifencordia, Dak mhulatione muocai il fisnore'Si largamente me esaudirà il ftgnore. A me il fignore e in adiuto: non temerò quello che a meflWIbuomo. U fignore e mio adiutore:^ ideo defpreciara Imimici miei. Buono e a canfidarfi nel fignorejche cófidarfi nelbuomo. Meglio e fperate nel fignoretche Iperare nelli principi. Tutte legiente me circondorono 6 nel nome del fi note me fon umdicato de loro. Circondanti me circondorono Si nei nome del f.gnore de loro me uindicai * Me circo'detono come ape:6i abmfo tono come fuocbo nelle fpme:Si nel nome del fignore de loro me mndican bu fpm to per che cadilTe;Si receueme il fignore, La mia forteza 6i L mia laude e il Lig^ nore^Si ame e fatto in falute. Nedi tabernaculi de luRi: eia ucce de allegreza et la Iute» La dextra del lignote fece la uirturla dextra delfignore me ba exaltato:la de)i tra dei fionore ba fatto la uirtu. Non morirò ma uiueroret racontaro loperedelUg note, Caftigante me ba caftigato il fignorei et n<5 me ba dato nella morte. Apri teme le porte delia lufhciaiet mirate ine{fe:confelTaro al lignota quella e la porta del Cipro te li ludi mtrano m quella. Ad te conffcTaro per che me ba exauditotet a me fi e fatto m falute. La pietra che gli edificanti reproborono:e fatta in capo del cantoni Dal fignore e latto queftotet e nnralife nelhochu noftn. Queflo e il giorno che ha fatto il fignerean quello rallegramofi et fatiamo fella. O fignore fa me faluo o fignore profpera in bene) benedetto chi uenne nel nomedel ftgnore. PSALMÌSTA A uoi habiamo benedetto dalla cafa dd fignorej et il (ignote idio a noi e apparfo* Ordinate ri di folemne nella frequentiaddhuominuinfino al cantone de laltare» Tu fii il idio mio a te confdTaroul idio mio fu tu& te exaitato, A te confeìTaro p che meha exauditoi& ame fu fatto in fallite. Co nielliate al fignore per che glie buonojper che nel fcculo e la mifericordia fu a, Dedatato e il principio dei titulo alleluia» Onde arca quefto pfalmo dalli dolori non fi trouaelfeEdedatato cuilhabia fattotma none alcuno dubio cbelhabia fatto alcuno fanéto propheta:6<: maximamente per rifpe&o della fua excellentiajper la quale excede laltripfalmunonfolamente neia moltitudine de uerfi.ma molto piu forte nella pròhmdita della lententia. Onde quefto pfalmo m quello luoco dice Auguft;mo,poppo chio hauea expofto laltn pfalmudifferma quefto pfalmo non tanto per la fuanotlftima longezascome per la cognofcibile altera da puocbi .Qua to appare nella tentenna piu chiarojtanto ame fuole apparere piu profundo per modo che quanto egli iiaprofundo noi pollo dimoftrare. Benché laobfcimta de glialmpfalmifia nafeofta perla profundita del fentimento; ella pero obfcurita appareima quella de quefto pfalmo non appare:pero che egli da tale fu perfine che non fi crede eficr necelìano hauere expofitoreiouer auditore,Ht quiui dice la glo fa come quefto pialmo e glie amaeftratore di fideluparadifode tutti arbori frodi feriiapotbeca dd fpinto landòIl quale quanto apare piu aperto nella luperficie delle parolestanto e piu profundo nella altera dimyfterii, Quefto pfalmo e tut to excellente de morale dodrma. Onde ogni dodrina morale e fuauejnela quale quefto pfalmo eccede laltriipero che gli altti pfalmi alquanto luceno come mino re ftelleima quefto pfalmo refplende tutto duna morale dolceza-. amodo del fole pieno de lume refeaìdante nel meridionale calore, A tanta adunque profunda mtel ligentia de quefto pfalmo glie da fapete de tutta la mtdligentiadel pfalmifta e a redtizarne al ultimo fine della rationale creaturaal quale ultimo fine e labeatitudt ne alla quale polliamo perù ernie folamente per ieuirtm Si cbecollui cbequiuie uimiofo e chiamato beato in fperanzajpero che per le mrtu peruicne alia aera bea titudme della cofa. Et fimiìmente parla il pbilofopbo nel primo de letbicaideila beatitudine polliticalla quale confitte nel ufo óiadi de uirtu; dicendo che beatifi/ chamo li fanciulli in Iperanzamonpero che anchoraloro operino uirtuofamente ma per che apateno elfer de buona indole 6C pbyfonomia ad bauere le mrtu polliti che fuccedendo il tempo. Coli edam dicemo Ibuommi uirtuoli elfer beati nella fperanzamonpero chede fatto fiano beati; ma per le uiftu le quale loro hanno lo no difpofm ad bauere la reale beatitudine4 Et e da notare che quefto pfalmo tra gli altri con grande myfterio e alpbabeticatoipero che egli procede fecondo le lette/ re de hebraico alph abete .‘incominciando dalla prima lettera del alpbabeto 6ù ordì/ natamente procedendo fecondo le altre lettere,Et pero fecondo che lalphabeto del hebrei in fecontiene uintidue lettece cofi quefto plalmo haumtidue parte:per mo do che la prima parte mcommcia dalla prima lettera deili bebreijla quale ealeph: la feconda parte incomincia dalla feconda lettela laqualee Betb:& a tale modo fe quita tutte laltrepet modo che cialcuna parte m fe contiene odo uerfi. Diche il primo odo nano incomincia per Alepb iliecondo perBetb&cetera.Etdiceffèodo narioìdimoftrando che ciafeuna parte eperfedaJEt bafteuolea ciafcuno che ferua raquellanelaunadifeptegiornisaccio peruenga alodauo dela refurreaone.Dicbe uemamo adunque al primo odonario,Quello primo odonano equali imo ptolo go de tutto il pfalmo: ai quale fe expone ptimo la prima lettera dei alpbabeto de ludeucioe Alepb che e interpretato dodrinaipero che quefto primo odonano e quafi dodrma 6<: prologo de tutto il pfalmo, Trada etiam quefto odonano delia una adiua & contemplatiua: le quale due ulte fono come uu a confequire la uera beatitudine & cetera?del quale quello c il titulo. ALLELVIA ALEPH ,C X V 11L i Eati cbi fono immaculati nella madiquali uanno nella legie del fignote Beati colloro che ciercano li Cuoi teftimonitiin tutto lo cuore cterchano ^ J eflfo. Per che non fono andati nelle fue uietli operanti la iniquità. Tu co mm and all 1 seflet molto obferuati li tuoi commandamenti. Idio uoglia chelia no drigatele uiemie:a obferuateleiuftificatione tue* Albera non fero cófufo:quà do mi nfguardaro m tutti li commandamentt tuoi. Ad te confeffaro nel dtizate del Guarenti quello che imparai li ludici! della mfticiatua. Obletuaro le tue mftifi cationermfmo qui non me habandonare. Quella e la leconda lettera del alphabeto bebreo polla nel principio de quello fey condo oélonarioicioe Beth.Secondo Ambre fio quella lettera Beth e interpretata confu rione:& c prepolla drittamente a quello ottonario: nel quale fi tratfa della correptione*de peccatori, Onde glie due confulione;cioè confulionede damnatio ne: confufione decontritione: pero che collui cbecorrege fe Hello non fe con^ funde per damnatione:ma colluicbe fe duole & afflige*5: fe Hello correge egli con funde le ftelfo nella diuina offenfione. Adunque aquefio fecondo odlonano fe prepone la feconda lettera del hebraieo alobabctoicioe Beth che e interpretata co fu fionda denotare che per la correptione del peccato fe [campa la eterna confano neiQL eonfundefe per dolore la mente:uergognandofe dentro della diuina offenfio sie. Onde qui su dice Ambre fio. Ma colini che correge la fua uia non fi con funde; benché collui che le correge prima fu m errore. Et come fi può corngere fa-uo che pmna fe partito dal uero. Diche emendo nel cadimento:^ prefo dal di ledo della adolefcentiatSi dalli inbonefli ornamenti della lafcma età. Venuto ah confini de? la louentutcome confufo nel animo fobriamente refuta come fefufleconfufo nel: animo: edongamente m fereuolgeaquah modo depona lopere uergognofe:Sao glia qnelle che fono piene de lauderà rmokantecon diuerli penfieti confiderà co/’ me corregia la uia fua. Quello adunque odonano il quale fi mutuiate» Beta che e interpretato confusone etnfegna per la temporale conlufione fugire la eterna confufione.Et colluiehe uole fcbiuare la eterna confusone deuecorregere le mai/ N cui il giouene correge la uia fuainel obferuare liparlari tuoi. Ho te cier chato con tutto Io cuore mio .non me fcaciare dalli commandamenti tuoi. Nel mio cuore bo afeofo liparlari tuonacelo a te non pechi, Benedetto fii fignoreimfegna me le iuHificatione tue. Nelle mie labra.ho pronutiato tutti h iu dilli della bocca tua. Ho mi deledato nella ma delle tue promiflione: come m tutte le ncheze. Me adoperato nelii commandamenti tuoi; Oc con fiderato le aie tue. Penfaro nelle iuHificationetuemon midilmenticaro li parla ri tuoi* * * r Quefla e la terza lettera del alphabeto' hebraieo: la qualee foprailterzo odonatio cioè Girne! la quale e interpretata retribuitione.Quiui confiderà iipfalmifia le mol re cofe del humano bifogno:come eia mfirmita della carne: la ignoranti a dellamen te:efler prompto al malenl fbandire dalla pamada moltitudine de nemici. Et pero quim il pfalmiHa contea queHe cofe adimanda la grata di dioifenza la quale lani ma non mueJacciqcbeumificataper gratta poffi obferuare li diurni commanda/ menti.Quiuiadunquedimandaiagraria unificante dicendo. Al tuoferuo reflitui nel quale odonatio adimanda a fe eifer dato da dio dtuerfi aiuti cótta diuctiidefedi fatte opere:6d m dio ponete la fua mente.Egli non deue cerebare la gloria: egli ira pan quello che non fa.Manifeftare a laltn li cognofciuti beni. Fare il bene condì ledo;fucrire locio:6c ancordarfi liamaeltramenrihauuti eccetera, & BETH. PSALMISTA delbumana natura*Contra la culpa adimanda la gratta della fede.Contra lignoràtia la notitiadefecretùContra lexilio la fupcrna patna^Contra la uanita della mente adimandala tuftiaa«Conttala mfirmitadella carne adimandalacóftantia del fpi rito-Contra liobprobrriadimanda la diurna clementia. Centra linimict adtmanda quiui la perfeueràtta nel bene*Contra le fatiche adimanda hauere patiétia & ceteta. GIMEL I L tuo feruo reflitunuiuifica me Scobremato li parlari tuoi. Apri li occhi miei; & confideraro le marauiglie della legie tua. Nella terra io fon fore A j filerò-da me non afeodere II tuoi commandamenti. Lammamia ha defi/ derato da defiderare le tue mfltficationeun ogni tempo. Reprendefli li fuperbis maledetti colloro che fi pattino dalli commàdamenti tuoi. Da me leua lobpro brio &difprecio:per thè ho cietchato le promiffione tue. Et certo federono li prinapii&contra di me pariauanotma il tuo feruo operauafi nelle tue iuflificatio ne. Certo nel mio penfiere fono le tue promilTionejdC il mio co figlio fono le tue iuflificatione. Quella e la quarta lettera del alp habeto hebraico;la quale e Copra il quarto odona rioicioe Deleth che interpretato timore ouer natiuitamon fpintuale ma tempo/ ralesla quale feconuieneal timore;^ eflfatcioenatiuita e de quelle cofe che in quefìo mondo fono generate ;le quale Cono corporale Si caduchetda lei fa genera il ténore Et quefìo c quello che quiui il pfalmifta adtmanda aiuto contta il timorejSi peri/ culo del caderepenl pefo della carne explicando il periculotpercbe egli teme; confefìa etiam il peccato accio noi impugni’. Si adtmanda la cognitione de lopere; Si per che non caddi chiede la confirmàtionetaccio egli fta preferuato dalla culpa. Et etiam quello odonatio predica da effer eleda lauta dechnfìojnegando ogni uia de uamtajSi ogni bene imputa alla gratta di dio Si cererà. DELETH A Cofìailamma mia alpauimentoiuiuifica me fecondo la parola tua. Ho jL* racontato le me tue;5i me bai exauditosinfegna me le iuftificatione tue, ^ \ Mofìramela ma delleiuflificatione tuet Si adoperato me nelle marauiglie tue.'Lanima mia fe ha adormentata per fafìidioi co nfir marne nelle parole tue. Da me nmoue la uia della imquitalSi della legie tua babi mifericordia di me. Ho elecfìo la uia della uenta;non me fono difmenticato li iudicù tuoi. Son mi accoi tato fignore ale tue ptomiflione; non me uoiere confundere. Son cutfo nela uia deedmandamenti tuonquando aflargalli il cuore mio* Quefìaelaqumta lettera de lalphabeto hebraicoche e Coprali quinto oSlonariot cioè Heicbe emterpretato efferiSd etiam interpretato muo. Et in quello oStonarlo fe traSla della noua legie data per chnflo la quale a noi da uero efferiSi nera Ulta de gratia.Domanda adunque in quefìo oSlonario il pfalmifìa effer data al mondo la legieeuangelica per chrifto'.accio per che effa receutamo il uero effer Sili uero uiue re. TraSla adunque quefìo ottonario della inftitutione fatta nel principio della euangelica legie’.et della fua obferuattene: della uolunta et perfezione della fua di redione et ueneratione*4dla fua iocundita et iuflificatione et cetera» H E Ignote ponime legie nella uia delle mflificatione tueiet fetnpre recierchero ^ quella, Ame da lintelledoiet cierchero lalegie tuaietintuto ilmiocuore ^ / ciercharo quella* Menami nella uia de tuoi commandamenti: per che lo uoghuta. Inclina il cuore mio ne tue promiffioneiet non ne lauaritia. Rem cui gliocchi mici perche non ueda la uanitamella tue uia uimfica me. Al tuo feruo ordina il tuo pariareuiel timore tuo* Remouiilmio obprobno che ho fufpicato pero che fono li iudicn tuoi locundi. Ecco che ho defiderato li commandamenti PS ALMISTA fi J ISrO tuoimella tuaeqmta uiuifica me* Quefta ckfcxta lettera dei aiphabeto hebraico cioè Vabuila quale meritamente c pofta 3 quello ocftonanoieghe interpretato VahueiToouer quellosetft figmficato cbrifloul quale fingulartnente fi dimoftrato effo ouer quello,Ondeioanne baptt ila dimoUrolo per quello pronome dicendo come fe lese m fando Ioanne al primo capitalo. Effo e il quale doppo me e per uenirei&egh e fatto auantl di me eccetera Onde quello oeffonano tracia del auenimento dee brillo inquefto luocho ilplal nulla il chiede uenturo in carne: come figliuolo didio il quale non poteua uedere in la fua madia adimanda di uederlo incarnato dicendo, Et fopra di me figaore uensa la mifericordia tua* Diche la incarnatione de cbriilo ci ba dato molti beni: per h quali il pfalmilla con defideno adimanda: per che effendo perduto il man/ dolpcr chrifto e recupera to*L impugnante nemico e fuperato ;cx a li latti ie con cor mano le parole:& etiam e radicata la uolunta m bene:& la ebafftade chriffo e anoi dilatatali nd fe temeno le fatte imune:ma illuminaffe la meditationedelcuore;£i la no lira opera e eleuata in dio et estera V A H V, ■y^ j f0pradi me fignore uenga la mifmcordia tuajilfaluatore tuo fecondo il parlare tuo. Rifpondeto affi maledicenti con la parola: per che ho fpera | y to'ne tuoi parlari* Dalla mia bocca gianui nonremouere la parola dei/ la uentai per che ho (perato ne commandamenti tuoi. Et fempre obfemaro la Icvie tuainel feculo & in feculum fecali, Et andana nella largezatper che ho cier ch^ato li tuoi commandamentif Et nel confpedo di reparlaua le tue promiilione &non era confiifo* Et penfaro necommandamentituoi» chegiaho amati* bt leuai le mane mie a commandament. ebe gu ama, adoperato me neleiuft.f.caao Quefta el la feptima leiteta del alpbabcto bebta.co ebe e fopta ,1 fept imo oflona/ rtòctoE Zai'.cbcc interpretato conduci te qmui.Onde .1 P&J'mfta m quJto oSo a ciafcuno de noi uoleditnofttare con quale uittu poffife fteffo conducete colui «OS dalle cofe prefente alle futoreidalle temporale alle etemei dalle tetrene alle ccleftialc dalla lancila al ripoffoipeio che m quello odlonatio trattale della ipe ranra delle protmffioneda quale h tutte lecofe effet tollerate paaficamentei per aó uale la mente bumana fi eleuata dalle temporale « uif.bile alle ceieftule & m uifibilel nelle quale e ilueEoripofifo& tranquilita.Ec pero quello ottonario merita mente e pollo lei feptimo luocbotpeto che pet il Cepttmo numero denotaft il r,p a ffo Onde nel feptimo di .1 fignore fe iipoffo da tutte; le opere che eg i] bau;» fatto- al quale tipoffo conducelfe lhuo.no perla fpetansa che fe ba nella paro/ la didto; della quale fpetansa tracia quello odlonatio. Onde la fpetansa conduce lamina dalle cole temporale alle eterne conia burnitila Xacu li lupetou. m/ duce la plenaria obfetuantia della legtesaccufa la memoria delli indiai didio.tndu cecompaffione de clemenaa etconioiatione etleticia eccetera 4 Ricordate del tuo parlaresfatto al feruo tuo: nel quale a me ha dato la fpc, /\ ran2a. Quella e ftata la confolatione nela humiiita mia: per eoe mauiuu / \ ficato il parlare tuo. Li fuperbioperauano iniquamente femprc:ma non mi fon partito dalla legie tua. Dal principio mi fon ricordato deile tue mffifv cationelet fu confolato* Al mancamento ma tenuto per peccatori babandonanti la leene tua, A me erano da cantare letue luflificationesnel luocho della mia pere ennacione Nella node me fon aricordato dei nome tuo Tignareset oD.erim k kgie tua* A me e fatta queftatper che ho ciercbato le luftificatione tue. PSALMI STA Queftae lodaua lettera del alphabeto hebratcoschc e (opta lodlauo odonatioìdoe Hcth:ch e fecondo Ambrofio e interpretata paura. In quello ocìonatio ti p fai mi fta de fiderà ucdere la faccia del fignore; li cui commandamenti egli ha fequito. Et pero per la laticba afpedala mercede} per il merito aerea li premio: ciocia e ter/ na beatitudine: alla quale ma diamente ne induce la paura del lignore: non. già il feruik di mondanoima il f igliale 82 callo col quale non fe teme la penalma filofen fa didiOt Onde confuetudine di lantìt eeiTer fpauenteuoli; come fedice la paura calco fopra Abraamsmentre che egliofleriuaio facrificio pieno de myileni fpmtu ali Significa adunque la paurada reuerentia della religioneipiu che la infirmita del timore Jlenche il timore dtdio fia fantìoicome legeffe*11 principio della fapien tra e il timore del lignore. Adunque colloro che temeno il fignore tono lapienti* Ondecoiloro che fono iapienti fono beati: come fe le2;e. Sono beati tutti colloro che temeno il fignore. Dichem quello oclonano fe trada della paura di fandr, la quale ne fa beati;pero che la ce fa feliciti a cieichare il ben che noi fpenatnoj il quale bene a fera dorato ne lodaua cioè nella refurredione. Pero in quello odauo odorano le trada de effa paura. Adunque m quello ©donano le trada del timo re dei fignoteipet il qutle fi amo beatificarmi quale timore ci fa obferuare lalegie di dioadimandare la mifèncordia del fignore: pentite de peccatil & non temere la morte ptt am ore de chriflo;& face fubiugare la carne al fpintotSd laudare idio per beneficili^ face comunicare il menu de tutti: & elfo timore del tignole a elleuare iintelledo a uedere idio et cerna, HETH r Ignore fei la p arte mia dio dido de obferuare la legie tua. In tutto ilcuore mio ho deprecato la faccia tua ìli ahi mifencordia di me fecondo il parlare I tuo Hopenfato le uiemie}& ho conuertito li piedi miei nelle tuepromif none, Son apparecbiato di non fon turbatoiaccio obferui.li tui comandamenti, Hano me entorno ligati li hgami di peccatori}^ non me fondrfmenticato la legie tua* Nella meza no de me ìeuaua a confefiare a tei Copra li mdicii delle tue ludi hcatione. Fatto fonpamape de tutti 11 tuoi tememii&delliobfemantilicomma damenti tuoi, Signore piena e fa terra della tua mifericordiaiinfegoame le rulli fica bone tue. Quella e la nona lettera del alphabeto Ibebraico che e Copra ilnono ©donanoseioe i ethiebee interpretato exciufione, Onde in quello ©donano tradaife della paaé tia di fandr,la quale fcacia da fe la ttifhaa delie penc.òc fu buono giocando elfer adì martyn d paure per chrifloipero che li martyn per amore del fuo Re reputa/ nano tutte cofe afpete 6i crudelcs eflerli dolze per uirtu della pacientia: Culline/ uano locundamente tutte cole immane 62 erudelillime: mandando fuori il feruilc umore. Quello e adunque la patientia di Candì la quale da fe fcaccia ogni fertule timoreidella quale qucfto odonano trada:la quale patientia de Candì martyn le tifica ouer rallegra lamina nelle peneidillucida 62 clanfica le mente dubiofes exter mina li uicu mollifica le afpere penejfomfica li cuo«:non appiza la malidai molti phcali meritili magnifica li permii et ceteras TETH Ignote fecelli labomta col feruo tuo;fecondo la tua parola, Infegnami la bomta 62 difciplina 62 fcientia:per che ho creduto a tuoi commanàamenti. ^nma che fuffe bumiliato 10 peccaiipero ho obferuato il parlare tuo. Tu Ieibono*62 nella bomta tua mìegname leiuftificatione tue. Accrefciuta e fopra di me la iniquità de fuperbiima 10 con tutto ilcuore mio cierchato li commandaméu tuoi, lìloro cuore e adunato come lades ma io ho meditato la lega tua, Ame e Ciato buono per che mehumiliaftiiaccio impari le luftificatione tue. A me e bona m la legie della bocca tua fopra miglùra de oro et de argento. Quella e la decima lettera del alphabeto hebraicocbe efoprail decimo ottonario: cioè lotbìche e interpretato confeffione:etdefolatione:lequalemrieme bene fé c<5 uiengono:peto cheladefolatione induce {aconfetlione^Come ih quello luocbo di celando AtnbrofioXi defolatiSC tnbulatupreftamente fecófe{Tano*OndeCe fuole extollere iammo per leprofpenta:5<: nelle aduerfita cóftiedo adimanda il diurno aiuto.Diche uedendo quefto pròphetà in fpitito la futuradefolatione nel populo de Ifrael per la capimita del rede Babyloniatmperfona de quefto populo inque' fto odonano con feda idio laccio da lui adimandi adiuto.Onde cófeftala bonita di dio nella creatione d5 ibuomo: & la dignità di dio perle ueneratione de Ihuomo. Etiam confefla la equità di dio nella corredione di delidr.& la ebarita di dio nela confolatione di bonufimelmente confeffala pierà dtdio nela remiftione di peccati la uerita di dio nella damnattone di obftmani la largita di dio nella conuerfione delle f'iente;& labonita di dio nella conuerfàtionedi iufti. Pero checonfenfando al lignoreidio nella confeftìone de laude: & nel reperire de gtatie a il mandi tutte predide cofe et celerà, IOTH ‘•w- E mano tue me fecero 3C plafmorono; da me intelledo accio impari li coni mandamenti tuoi. Colloro che te temeno uederanno me de rallegra tanfi; p 1 y che ho fperato nelle parole tue. Ho eognofeiuto fignore tome li tuoi indi ai fono equitaiSC ha mi bumiliato nella tua uenta, Sia fatta la tua mifencordia accio me confululècondo che bai parlato al feruo tuo, A me uengano le tue mife^ ratione Mutueròiper ebe la legie tua e il penfiere mio. Siano confufi li fupetDi p che hanno inmftamente fatto iniquità coatta, di me; ma io adoperato mi ne tuoi commandamenti. A me conuerteranfi li tuoi tementi:8ccoloro che hanno cogno fciuto le promiftione tue. Nelle tue luftificatione fia fatto ilmto cuore imrtiacu ìieTla Haundecimalcttéra delbebraicoalphabeto che meritamente c fopra lun/ decimo odonanoicioe Capb che e interpretato fi fono inchinati, Inchinafe ad un quecolloro che fe humiliano, encbinalè (%af baftafe chi fa penitentia* pero che al baffa la fua cerulee ; mentre,che egli fe humiliaadio; & maximie quella della mente & del cuore,Et edam quefto demolirà Hieremia neilefue lamentanone fo pra quella lettera Chaph;efter lignificata la burnìbtaidicendo tutto d populo fuo gemente &aercbante il pane Guarda fignore quanto fia fatta mie, il pfalmifta adunque in quefto ottonario tracia della uittu della humilitaiperlaquale mentafe la mifericordia di dioiacao chel ceicbante la mifericordia didio le inclini per burnì hta ; per la quale polfi peruemre adio.Laquale humilita leua per ebanta la mente in diorefìa fepara la mente dal mondo per puritatregulapercaftifa li mouimcnticar nalhdimanda per fandita la morte della carneftuge per uenta le cofe uane & talk impetraper la bonitala gratiadidioitollerapetla fermerà tutte le cofe contrarfe? fa per lopetare quello che idio commanda 8C csteta* 'w Anima mia e uenuta meno nel tuo faluatore:<5f fopra de ciò ho fpetato nel la tua parola. Nel tuo parlare fono uemiti meno gli ochn miei : dicenti ) quando me confolarab Perche fatto fon come .udrò nella piozia non mi fon difmenticato le iuftificatione tue. Quanti fono li giorni del feruo tuo: quando fara il ludicio de miei perfecutori. Li iniqui ma racontato le fabulatidej ma non già la legie tua. Tutti li commandamenti tuoi fono acuta'.li iniqui me hanno pcrfcquitato; aiuta me, Pocco meno me hanno confumato mia terra ma io non ho abandonato licommandament&tuoi# Viuiflwame fecondo la mife ucordia tuaiSC obleruato le prnmlffione deila bo-ca tua» PSALM1STA Ciucila eia duodeccma lettera delalphabeto hebrateo che e Copra il duodecimo od:onario:aoe Lamech che e interpretato cuore de feruitu* Onde il cuore noftro de che teucre de fermtuiaccio fia totalmente prompto a Cernire adtoi& nonimplu carfe nelle coCe Ceculare & temporale le quale fono uane. Quello adunque ottona rio che e Lameche interpretato cuorede feruitu ce amaeftra adifponere il cuore a Cernire degnamente adioi extendendo il cuore incielo: de douer credere lachiefa effer fundata da chnfto &C fottometerfe tutto al femicio didiotCtudiando de IpeiTo legete la legie di dlo;6c quello chel jftudia ancordarfelo'.adimandando lamifericor diadi dio:acciochecome forte non temere nelleaduerfita:ma credereidio effenl fine de tutti 5c cererà. LAMECH i ^ Ignorala parola tua e ferma metermo. La tua uerita e dalla generatice nella generatione:hai fondato la terra lei fta ferma. Per la tua ordinati© f ne perfeuerano li giornupero tutte cofe feruino a te. Se non fuife che la tualegie e nel mio penfieroialhora forfi perirebe nela mia humilita. Già mai no mi difmenticaio le luftieie tuetper che i quelle me hai data la ulta» Son tuo lami falumpero chio hocierchato le tuftificatione tue. Hano me expeedato li pecca tori per deftmgermeibo mtefo le promillione tue. Ho ueduto la fine de tutta la confumatione: molto largo e il commandamento tuo. Quella e la terzadeama lettera del alpbabeto bebraicojche e Copra il terxodecimo odlonanotcìoe Memrcbe e interpretato uifcere che fono nella fcriptura figmficate per lacbantada qualeihabita nelle mfeere di cuorufecondo il modo delpaiiare del apoItolo a Philtpéfi al primo capitulo. Idio a me e tefttmomo come ue deluderò nelle uifcere della cbanta.Et (aneto Luca al primo capitolo dice.Per le uifcerc del la mifeticordia del dio noilro nelle quale ne ha uilitato dì celerà» Et Hieremias lot to quefìaletteraMcmidimoftraefljerh mandato il fuocho dal cielo dicendo» Dal luocho alto fuo mando il fuocho ne lofia mie.Che cola e quello fuocho Caluo che la charita 5i 1 gnofe fe tuobferuarala iniquitadignorechi lafuftegneraì Perche appo teda mifericordia:& per la tua legie fignore te ho fuffenuto, Lanimamiaha iu ff enuto nella parola fuajlanima mia ha fpetato nel fignote. Dalla guardia della macina infine la nodfefperara Ifrael nel fignote, Per che appreffb ai fignore e la mifericordiai& appreffo lui e la abundante redemptione, Eghrecomperara liraei da tutte le iniquità fue. Exponeffe a modo defopraditfLVolendoDauid in quello pfalmo pacificare & hu miliare idio propone a elio idio la fua humiiita: dimolltando che egli non bauea fatto quella numer atto ne per fuperbiasauenga che in fare quella petboiadmianda che laretributionedel fuo peccato redundi ne 1 anima fuaicc nonne fubdictu dieen do come glie difladdato fopra la matte fuaicofi e laretnbutionene lanima mia: 34 quefto etiam diffe quanto alla lettera nel fecondohbro di re a uintiquatto capuuii lo fon collui che ho peccatoho operato iniquamente: coftoro che fono peccore che hanno fatto ireuoltafi priegote la mano tua centra di me. Non pecbo Damd albera numerando lopopulosper che feceile quello per fuperbia: ma numerando quello non offerfe il debito facnhcio per effo. Et pero Dauid iiolendo placareidto pretende la fua humiiita} che quello lui hauea fatto: non ihauea fatto p ladlantia W ma magiotmente in refenre de gratiè Se cetera* CANTICO DB GRADI .CXXX * . ' Ignore il cuore mio non e exaitato ne li echi miei non fono alzati» Et non ^ ' andai nelle co fe grande me etiam nelle mirabile (opra di me. Se non Centi/ • ua humiimentetma exaltai lamma mia. Come il difladato Coprala madre l'uaicofi e la retnbutione ne ianima mia. Sperata ICrael nel Ctgnore: da bora in anzi mCmoinfeculo. Exponeffe quello tituloamodo defopradidi* Dauidpreuidendo per fpintopro/ pbetico che Saiambe fuo figliuolo doppoche barche edificato ilternpio Cerebepof ta 1 archi del hgnore nel tempio:5i come dice Rabbi Salomone:effendo portata da li facerdoti per effer polla nel tempiolcioe in Canda Candorumile porte del tempio Ce fcrorono da per le:& non Ce aperCoro mfinocbe li Cacerdoti cantanti quello pfal mo psmenero a quello luocboJ per amore deDauidCeruo tuo non uolgiere lafac eia del cbrilto tuoicioe de Salomoneicioe undo: de quando fuorono a quello uerfe to Ce aptiteto da fe helTe;5cfu mtroduda iarcha del Cignoie Òe polla m fanda lane/ torum. Dauid adunque preuidendo quello per Cpirito ptopbetico fece quelli duci pCalmucioe ihxmi.che e, Del Cignore e la tcrra:6cquello» C xxxi, aoe.Arricordate Cicnore de Dauid et cetera» 6 ' ,CANTICO DE GRADI .CXXXI. a Ricordate Cignore de Dauid: &L de ogni Tua manfuetudme» Come ha /\ turato al fignoreifece uoto al dio de lacob. Sc entrato nel tabernaculo della mia calai le afeendero nel ledo mio ornato* Se darò Comno alii I \ echi dormire alle palpebre mie. Et npolTo alli tempie mie inCi/ noebe troui il luocbo al Cignore:il taberaculo adiode lacob. Ecco cbelbauemo udito in Euphrata: bauemolo trouato nel li campi della felua. Entraremonel ta bemaculo Cuo: adoratemo nel luocbo doue iletero li piedi Cuoi. Leuati Cignore nel npolTo tuo:cu di Iarcha della fandificatione tua. Vedanfi h tuoi facerdoti de lufticia: ài rallegtanfi li iandi tuoi. Per amore ffi tu fa la fperanza mia : nela terra di muenci la parte mia. Intendi al pregierò rmo: perche moke afbaiiato fon io. Dall n et periecuton liberame; impero che ionconlbrtati C pra. di me. Tra fuori d- fa guardia lamma mia a confeltare al nome tuo: li lulii me afpedtano ifmo che amecetnbuifca tu. Mamfeftoe ri titulo. Il pfalmo quanto alla lettera: Dama idee quefto pfalmo in cutlla perìecutione del figliuolo. Onde quella ptriecutione molti gorna Si Dauid in quella pofta fece molti pfalmi deuotameme orando idi© per lalua libera ttonc: ira quali fece etiam.quefto pfalmo quando Abfalon fuo figliuolo li perfe, quitaua 6v ceterardel quale quefto e il ntulo. PSALMO DE DAVID QV ANDO ABSALON SVO FIGLI volo il perse cavitava. .cxlii. 1 Ignoteexaudi la orationemiaìcon lorecbie receui lamia pregierà:nella tua uenta cxaudi me nellaluftioa tua. Et non mtrare nel mdicio col feruo tuo J' per che non fera lufttficato ogni uiuente nel confpeao tuo. Pero enei mi mfco b^ptrieqi ì: ato lanima roia:bumiIio in terra lauita mia. Collo comi nelle tenebre come li morti del mondo; anxiato eiopia ui me n fpmto mio in me turbato e si cuore mio. Son mi a ricordato de giorniarmqm: no peniate mtytte lopere tue: penfaro fatti della mano tue. A te ho fparfo le mano mie: ianima r^ia tL e come feria ftnza acqua. Velocementeexaudlme iignoremcnuto e me no n fpmto mio. Non uogliere da me la faccia tua: Si U io limile alli defeenden a nel laebo. Pei tempo fami udire la mi ferii orma tua.per che m te fperai. A me mamid.a la ma p la quale io uaduptr che a te icuai lamma mia. Signore fon mi