ORGANO DELL'UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI ANNO Vili. - No. 413 Redazione e Anjmlnlstraxlone : CAPODISTRIA VI» SantoTio 2« - tei. 128 L’UNIONE SOCIALISTA El PROBLEMI ECONOMICI E’ fuor di dubbio che uno dei problemi più assillanti, il problema centrale della nostra vita in genere, è rappresentato dall’economia. Lo conferma la convocazione della Sessione Plenaria del Comitato Centrale della Lega dei Comunisti della Jugoslavia che avrà all’ordine del giorno dei suoi lavori, quale unico punto, i problemi dell’economia. Le organizzazioni dell’Unione Socialista trarranno dalla riunione di Brioni un indirizzo e un insegnamento proficui per il proprio lavoro. Però a parte ciò, già oggi, i problemi economici sorgono di giorno in giorno e le organizzazioni politiche non possono estraniarsi dalla loro soluzione, anche perchè i problemi economici di riflesso creano i problemi politici. Non si può dire che le organizzazioni dell’Unione Socialista ed anche quelle della Lega, organizzazioni capillari s’intende, siano rimaste finora del tutto estranee ai problemi economici. Si può tuttavia rilevare che in questa loro attività hanno peccato della mancanza di metodo, affrontando sporadicamente qualche problema e soffermandosi sugli altri con discussioni accademiche che poco o nulla hanno contribuito alla loro soluzione. E’ vero che una delle cause ih questa saltuarietà dipendeva anche dalla struttura organizzativa dello stato che assegnava le maggiori competenze ad organismi troppo lontani dall’influenza e dalle concezioni della massa degli associati alle organizzazioni politiche. Ma, è anche vero, che problemi, quali la produttività del lavoro, da trattarsi indipendentemente dalla struttura, non hanno avuto ancora una penetrazione capillare, come lo dimostra il troppo lento progresso che si deve registrare in questo campo. Ed anche qui per mancanza di metodo- Si constata alle volte che a frenare »a produttività del lavoro è il sistema salariale, altre volte sono i rapporti esistenti nel collettivo, altre volte ancora l’inonerosità di uno o più operai o il paternalismo dei capireparto, per affrontare singolarmente ciascuno di questi problemi (mentre vanno affrontati nel loro insieme! giungendo ad esagerazioni che hanno del paradossale. Il nuovo sistema salariale, nella foga della sua applicazione è stato in molti casi talmente complicato da renderlo inaccessibile al calcolo semplice e rudimentale dell’operaio. Conseguenza: un’apatia delle maestranze e insensibile miglioramento della produKisità del lavi io. Con il nuovo sistema comunale, le organizzazioni dell’Unione Socialista hanno maggiori possibilità di seguire più da vicino l’attività economica sia nelle unità produttive capillari che negli organi del potere, entrambe intimamente collegate. L’azione degli organi e delle organizzazioni dell’Unione Socialista potrà esplicarsi in duplice senso: con un benefico e stimolante controllo diretto sull’attività degli organismi economici, con opportune proposte ed aiuti, nonché con una fattiva opera d’ingaggio dei propri associati nella soluzione dei problemi economici sia direettamente negli organismi del potere che indirettamente tramite l’organizzazione stessa. Una cosa è però imporrante: i problemi economici non devono giungere allo ordine del giorno delle organizzazioni dell’Unione Socialista dopo mesi e mesi di silenzio e di inattività in questo campo. Essi devono essere costantemente seguiti. E se le attuali forme organizzative non lo permettono, bisogna adattare le stesse alle necessità, creando appositi organismi nell’ambito dell’Unione Socialista che daranno modo all’organizzazione stessa di seguire attentamente anche i problemi dell’economia. M. B. Morocco in fiamme ■Nell’anniversario della deposizione del sultano Ben Yusseif la situazione marocchina ha raggiunto il suo parossismo. Nella zona di Costantana gli incidenti hanno assunto il carattere di una vera e pròpria rivolta. Iniziatisi con il lancio di quattro ■bombe, da parte di elementi nazionalisti, nelle prime ore del mattino sono continuati con veri e propri attacchi ai commissariati di polizia, ai municipi ed agli altri enti pubblici. Le forze militari francesi sono intervenute con estrema energia provocando oltre 200 vittime tra i nazionalisti, .21 morti si sono avuti tra le forze di polizia e militari e 23 tra i civili. I ferità ammontano a 140 persone. A Ued Zeni i marocchini hanno attaccato il quartiere europeo, dando alle fiamme numerose case e uccidendo una trentina di francesi. Il quartiere è stato quasi completamente saccheggiato. Per risolvere la questione costituzionale, il Governo Faure intende scavalcare il Presidente del Governo Ben Arafa, che non è riuscito a formare un nuovo Governo entro il termine concessogli dal Residente francese, e a nominare un consiglio di reggenza. Tale soluzione è fortemente osteggiata dagli ambien\i colonialisti francesi e dalla corrente che fa capo al famoso detentore di bordelli, lo sceicco El Glaoui, artefice principale della deposizione di Ben Yussef. PrwHMt !• t9in — ** ABBONAMENTI: Annuo din. 420. semestrale din. 220. trimestrale din. 110 Spedizione in n. e. p. Dopo nove mesi di trattative per il traffico di confine I FIRMATO L’ACCORDO all' atomica BATTENTI di Ginevra DI UDINE Fra qualche decina di giorni riprendono le comunicazioni terrestri e marittime oltre la frontiera Dopo quasi nove mesi di laboriose trattative, sabato sera a Udine è stato firmato raccordo sul piccolo" traffico di frontiera previsto dall’articolo 7 'del Memorandum d’Intesa. In occasione della firma il capo della delegazione jugoslava ing. Miloš Bučar ha dichiarato: Sono soddisfatto per la firma dell’acordo sul traffico di frontiera avvenuto oggi a Udine. Questo accordo sarà applicato all’area di Trieste e alle àree confinanti con essa, come pure nella fascia di frontiera lungo il rimanente confine tra la Jugoslavia e l’Italia da settentrione di Duino fino al confine jugo-italo-austriaco. In base a questo accordo avremo un regime uguale lungo tutto il confine fra la Jugoslavia e l’Italia, e sono della opinione che con questo accordo, che considera gli interessi delle popolazioni di frontiera, abbiamo raggiunto un nuovo risultato positivo nell’ambPo dei rapporti tra i nostri du|e paesi. Spero che in futuro i buoni rapporti fra l’Italia e la Jugoslavia si approfondiranno ancor di più in tutti i campi e mi auguro che la firma di questa in- tesa, con la quale si è compiuto un significativo passo in avanti, abbia ad eliminare tutto ciò che può essere d’ostacolo allo sviluppo di buone relazioni fra noi e l’Italia. Durante le conversazioni abbiamo sempre tenuti presenti gli interessi delle popolazioni di frontiera, perseguendo lo scopo di alleviare con questo accordo le loro condizioni di vita. Se avremo raggiunto questo scopo — la quale cosa avrà la migliore conferma nel corso dell’attuazione dell’accordo — significa che è stata realizzata la nostra aspirazione». Anche il capo della delegazioni? italiana, dottor Capon, all’atto della firma ha pronunciato la dichiarazione di rito, concludendo: «Non sta a me formulare giudizio o valutazioni sul lavoro compiuto. Esprimo solo la speranza e l’augurio che l’accordo possa contribuire ad agevolare i rapporti delle popolazioni nel comune interesse, in un clima di distensione e di serena convivenza per un miglior avvenire». Le principali disposizioni Il testo dell’accordo italo-jugoslavo per il traffico di frontiera comprende nei testi originali 27 cartelle, di formato grande, per la versione italiana e 36 cartelle, di formato normale, pre la versione serbo-croata. Entrambe sono corredate da 40 cartelle relative ai 12 allegati dell’accordo che consta di 64 articoli. Il testo integrale dell’accordo e dei. relativi allegati sarà pubblicato — a quanto è stato dichiarato a Udine — fra pochi giorni. Diamo qui un riassunto dell’accordo, secondo le indicazioni fornite alla stampa dalla delegazione italiana e da quella jugoslava. MOVIMENTO DELLE PERSONE Le facilitazioni per il movimento delle persone contemplano tutti i residenti stabili: a) in territorio italiano nei comuni di Trieste, Muggia, San Dorligo della Valle, Monrupino, Sgonico, Duino Aurisina; b) in territorio jugoslavo nei comuni di Capodistria, Isola, Pirano, Portorose, Sicciole, Decani, Šmarje, Umago, Cittanova, e nei comuni catastali di Ma-Tesego, Verterfeglio, Villanova, Buie, Tri-bano, Castelvenere, Carsettc, Momiano, Morišče; in una fascia di 10 chilometri nei settori di Sesana e di Nuova Gorizia. Per quanto riguarda i distretti di Capodistria e Buie è escluso però dall’accordo un certo numero di comuni verso l’interno che il testo indica particolareggiatamente. A tutti i residenti stabili nelle zone an-zidette, ivi compresi quelli che hanno trasferito la loro residenza dall’una all’altra dello zone stesse, è espressamente riconosciuto il diritto ad ottenere su richiesta — entro brevi termini — un lasciapassare ordinario per un minimo di quattro mesi e di quattro viaggi al mese, periodo di tempo e numero di viaggi suscettibili di aumento, in relazione alle esigenze degli interessati. LASCIAPASSARE Il lasciapassare rilasciato da ciascuna delle due parti viene vidimato dalla rispettiva controparte a cura della Questura, per quanto riguarda la competenza italiana e dai Comitati distrettuali per quanto riguarda la competenza jugoslava. Il lasciapassare viene rilasciato per le località richieste dall’interessato e precisa le vie d’uscita segnalate anche dalla persona interessata. Il documento viene rilasciato gratuitamente, è rinnovabile e va esibito insieme alla carta d’identità, non essendo munito di fotografia. Per particolari categorie, quali medici, levatrici, autisti, lavoratori, eccetera, che hanno necessità di effettuare viaggi giornalieri, detto lasciapassare sarà valido per un anno e per un numero illimitato di viaggi. Esso dovrà essere munito di fotografia e sarà parimenti rilasciato dalla locale questura per la parte italiana e dai comitati popolari distrettuali per quella jugoslava. Per i minori di 12 anni il loro nome verrà trascritto sul documento dei genitori: ciò sarà sufficiente al loro movimento. In base a detti lasciapassare è consentito di regolare il rientro nel territorio di provenienza entro il giorno successivo a quello di partenza, con possibilità quindi di pernottamento nella località di destinazione. Qualora sussistano giustificati motivi (di lavoro, di cura, di famiglia o turistici) il soggiorno potrà essere autorizzato — su richiesta — fino ad un mese. Il controllo della permanenza in territorio oltre frontiera verrà eseguito segnando sul lasciapassare l’ora d’uscita e di rientro. Il lasciapassare sarà redatto in tre lingue: italiano, sloveno e serbocroato, e sarà identico per le due parti con l’unica differenza che i lasciapassare rilasciati in territorio italiano porteranno in testa «Repubblica Italiana» e quelli rilasciati in territorio jugoslavo «Federativna Narodna Republika Jugoslavija». Il fac-simile dello stampato è allegato al testo delTaccordp e la sua riproduzione tipografica per l’uso sarà curata dagli enti competenti delle due parti e distribuito entro brevissimo tempo (si ritiene una decina di giorni) alle popolazioni interessate. DOCUMENTI SPECIALI E inoltre previsto il rilascio di documenti speciali come: a) un lasciapassare straordinario in ca- so di speciale urgenza o di giustificaci motivi, valido per una permanenza fino a 10 giorni e rilasciato dagli organi di polizia preposti al controllo dei punti di passaggio; b) un permesso di transitare senza sosta, attraverso l’area adiacente al fine di abbreviare il percorso tra una località e l’altra del territorio di residenza. Per quanto concerne le attività connesse con beni agricoli siti in una fascia di 10 chilometri al di là della linea di confine, è previsto il rilascio — sussistendo determinate condizioni — di una tessera e di un permesso di transito agricolo. Le «determinate condizioni» sono le seguenti: Per coloro che sono possessori di terreni nelle aree passate all’amministra-zione jugoslava è prevista la concessione del lasciapassare normale, quello cioè concesso a tutti i residenti nell’area amministrata dall’Italia. Le stesse persone possono fare però ritorno nella zona dove detengono la proprietà dei terreni ai sensi dell’articolo 2 del Memorandum di Intesa. I BI-PROPRIETARI La caratteristica di bi-proprietari viene invece riconosciuta esclusivamente a coloro che eeltivano direttamente la terra e la cui proprietà è stata materialmente divisa dalla linea di frontiera. Per i beni situati in territorio amministrato dalla Jugoslavia, oltre la fascia di 10 chilometri, l’eventuale concessione della tessera è demandata all’apposita commissione mista. -E’ da notare che le due parti si impegnano a vidimare i lasciapassare presentati dalla controparte entro il tempo massimo di 8 giorni. Per quanto riguarda i posti di blocco attraverso i quali si svolgerà il traffico di frontiera, essi sono stati suddivisi in tre categorie: la prima categoria — internazionale — per i posti di blocco di Fernetiči, Kozina, Scorie, Sesana; la seconda categoria — locale — per i posti di blocco di San Pelagio, Monrupino, Gropada, Lipiza, Draga, Socerb Prebe-nico, Ospo, Lazzaretto, Casteiier, Cerei, Chiampore; la terza categoria — scagionale e agricola — per i p '•sti di blocc.» di Grociana, Plavia, Botaz. LE LINEE DI COMUNICAZ.'ONE L’accordo assicura — in attesi che la commissione mista fissi il quadro completo delle linee di comunicazione terrestri e marittime — l’inizio, al massimo entro un mese, dei seguenti servizi essenziali: a) autolinee per le aree de! territorio di Trieste e dei distretti di Sesana. Capodistria e Buie: 1. Due coppie di corse giornaliere Trieste - Scorie - Capodistria, 2. Sei coppie di corse settimanali Trieste - Scorie - Capodistria - Padena - Castel - Buie; con aggiunto servizio domenicale; 3. Quattro coppie di corse settimanali Trieste - Fernetiči - Sesana; 4. Due coppie di corse settimanali Trieste - Pešek - Herpel je - Kozina; Per quanto riguarda la zona confinaria da Duino a Tarvisio le autolinee saranno le seguenti: 1. Due coppie di corse giornaliera Gorizia - Salcano 2. Tre coppie di corse giornaliere Gorizia - San Pietro di Gorizia 3. Una linea giornaliera Cividale - Tolmino 4. Una linea giornaliera Tarvisio - Cividale 5. Una linea giornaliera Gorizia - Co-meno 6. Una linea giornaliera Tarvisio - Ca-poretto 7. Sei coppie di corse settimanali Trieste - Gorizia - Nuova Gorizia con un servizio domenicale assolto alternativamente da autoservizi italiani e jugoslavi 8. Una linea tre volte al giorno Medana - Dobras - Quisca - San Floriano -Gorizia - Nuova Gorizia. 9. Una linea giornaliera Tarvisio - PJez-zo (Bovec) - Caporetto (Kobarid) - Tolmino - Canale - Gorizia e viceversa con alcune varianti per l’autolinea jugo dava. b) Linee marittime da parte italiana: 1. una linea giornaliera Trieste - Capodistria 2. una linea bisettimanale Trieste - Capodistria - Pirano - Umago con aggiunto servizio domenicale 3. una linea settimanale Trieste - Ca- podistria - Isola - Pirano - Umago - Cittanova. Da parte jugoslava: Una linea trisettimanale Capodistria -Trieste con fermata a Muggia e Sistiana 2. Una linea trisettimanale Pirano -Trieste. Riprendono così le comunicazioni terrestri e marittime dopo una sospensione di quasi due anni. TRASPORTI DI MERCI Particolare valore per le popolazioni interessate rivestono le facilitazioni fiscali e doganali previste dall’accòrdo. -I produttori agricoli possono ogni quindicina esportare dall’area di residenza stabile nell’altra area, senza alcun permesso, ed in esenzione d: dogana e di qualsiasi tassa o diritto i propri prodotti nelle quantità pr.C^e da apposito elenco, fino all ’npor o moss irò di 7 500 lire rispettivamente 3.750 d-.nari od importare nell’area di resti Lenza stabile, con le stesse facilitazioni e fino ad un «plafond» dello stesso valore, le altre merci indicate nell’elenco stesso L’elenco comprende: verdura (kg. 10), legumi (kg. 2), orzo (kg. 3), grano saraceno (kg. 3), carni fresche (kg. 1), carni insaccate (kg. 1), pesce fresco ‘'kg 1), formaggio (kg. 2), riso (kg. 2), pasta (kg. 2), aranci e limoni (kg. 8), latte (litri 2), latte cagliato (litri 2), vino (litri 2), olio (litri 2), pollame (capi 2), uova (12), fa scine e muschio, fiori ed erbe decorative, prodotti dell’artigianat d, oggetti di uso casalingo, oggetti di uso agricolo, mercerie ed oggetti di uso personale. Gli operai ed impiegati — con le stesse facilitazioni — possono importare dall’area nella quale hanno occupàzione stabile in quella di residenza stabile gli oggetti di vestiario e i generi nelle quantità previste dal citato elenco fino al valore massimo di lire 20 mila, rispettivamente 10 mila dinari. Tutti gli altri residenti possono recare seco complessivamente in un mese — attenendosi alle disposizioni vigenti in materia ed in rapporto al numero dei viaggi — valuta dall’area di residenza da lire 2.400 a lire 12 nula év rispettivamente 1.200 e 6.000 mila dinari, e portare rientrando nell’area di residenza i generi nelle quantità previste dal citato elenco, per un valore che non superi quello della valuta recata seco. L’ammontare di valute che le persone anzidette avranno facoltà di recare seco complessivamente in un mese, potrà peraltro essere elevato dall’apposita commissione mista nella sua prima riunione. ALTRE FACILITAZIONI Altre facilitazioni sono contemplate per medici, veterinari e levatrici nonché per acquistare e portare seco medicinali. L’accordo contiene norme per scambio di informazioni sanitarie, misure veterinarie e fitopatologiche, in materia di assicurazioni sociali, per la fornitura idrica dell’acquedotto di Muggia al territorio passato alla Jugoslavia, e infine contempla l’istituzione di apposita commissione mista permanente per l’interpretazione ed applicazione dell’accordo stesso. La commissione dovrà riunirsi entro un mese dalla firma dell’accordo. Tutte le facilitazioni previste dall’accordo sono state stese con la stessa data della sua firma anche alle popolazioni delle fa-scie profonde dieci chilometri lungo il confine italo-jugoslavo, interessanti le provincie di Udine e Gorizia e di cui all’accordo del 3 febbraio 1949 di Udine. Questo significa che i residenti nei distretti di Buie e Capodistria potranno usufruire del • lasciapassare, su richiesta, anche per i transiti lungo tutta la linea confinaria da Punta Grossa a Tarvisio. Corridoio aereo ira Italia e Jugoslavia BELGRADO (Tanjug) — Si sono concluse l>a scorsa settimana a Belgrado le trattative tra i rappresentanti defllAiqi azione cibile italiana e della Direzione dell’Aviazione civile della RiFPJ. Nel comunicato comune si rileva ohe i colloqui si sono svolti in uno spirito di comprensione amichevole di modo che tutte le questioni sono state esaminate e risolte con piena soddisfazione di ambo i paesi. Le trattative vertevano su varie questioni relative ai corridoi aerei e alle strade che portano a questi corridoi, quindi su problemi di indole tecnica. Alla fine del comunicato si dichiara che il «traffico aereo regolare tra Jugoslavia e Italia, previsto con raccordo firmato il 31 marzo di quest’anno a Roma, verrà prossimamente istituito dalle imprese nazionali per il traffico aereo dei due paesi». A quanto si prevede, prossimamente verrà aperta la linea aerea turistica Belgrado1—iRorna e la linea aerea regolare 'Belgrado—Zagabria— Venezia—'Milano. Le trattative di indole tecnica sull’apertura di queste linee verranno condotte dalla J.A.T. e da una delle società italiane per il traffico aereo in base all’accordo jugo-itàliano del 31 marzo di questo anno e ai negoziati tra i rappresentanti dell’Aviazione civile italiana e della Direzione dell’Aviazione civile della R'FFJ, conclusisi a Belgrado. LTNDiIA PER GOA Dopo i recenti sanguinosi incidenti avvenuti nel possedimento portoghese di Goa sul territorio indiano, incidenti che hanno provocato ventidue vittime e duecento-ventioinque feriti dei quali trentotto gravi, gli organi politici indiani hanno deciso di continuare la lotta per la liberazione di Goa con gli stessi metodi pacifici sin qui usati. Il comitato di liberazione di Goa ha deciso ohe un gruppo di trecento indiani disarmati entri nella notte di sabato scorso nel .possedimento portoghese. Il Presidente della Repubblica, Maresciallo Tito ha indirizzato alla prima conferenza intemazionale per l’impiego pacifico dell’energia atomica, che ha concluso sabato scorso i suoi lavori a Ginevra, il seguente messaggio: «E’ stato con i1 massimo interesse che, insieme con il Governo del mio paese, ho seguito i lavori della vostra conferenza. E’ mia profonda convinzione che i suoi grandi risultati rappresenteranno l’apertura ad un’ulteriore fruttuosa collaborazione intemazionale nel-l’iimpiago paoijfioo dell’energia nucleare. Le speranze e le attese dell’umanità dopo la nona sessione dell’assemlblea generale delle Nazioni Unite si vanno pienamente realizzando. 'Quesiti risultati hanno ancor più convinto la Jugoslavia che la collaborazione generale, su basi democratiche e su piede d’eguaglianza nell’ambito e nello spirito della Carta delle Nazioni Unite, rappresenta la base fondamentale dell’ar-monico sviluppo dei rapporti nel mondo. Questa collaborazione elimina il tremendo pericolo rappresentato per l’umanità da un eventuale abuso delle grandi conquiste della scienza. La Jugoslavia continuerà a dare tutto il suo appoggio ad ogni iniziativa che si propone lo sviluppo della collaborazione internazionale in questo campo, poiché essa in questa politica vede un contributo alla pace e ad uno sviluppo progressista dei rapporti nel mondo. Vista da questa prospettiva, la conferenza di 'Ginevra ha superato gli .ambiti di un oonvegno di scienziati e di rappresentanti di governo, acquistando il significato di un controllo morale e scientifico delle nuove forze che l’umanità ha dominate per la sua felicità e per il suo benessere. Invio a tutti il miglior augurio, insieme con il ringraziamento per il generoso sforzo compiuto nella realizzazione degli alti obiettivi della conferenza.'» In 12 giorni idi intenso lavori circa 2000 scienziati rappresentanti 73 paesi, fra i quali anchè il Principato di Monaoo e la repubblica di San Domingo, hanno esaminato 450 relazioni ideile 1100 presentate e concernenti persino i segreti militari relativi alle armi atomiche. I rappresentanti jugoslavi hanno presentato 18 relazioni 4 delle quali sono state esaminate alle sedute delle commissioni speciali. Particolare interesse hanno suscitato i ’dati fomiti dai nostri scienziati in merito alla produzione di acqua pesante, tramite i catalizzatori e alla costruzione di nuovi contatori Geigers per la ricerca dell’uranio. Le redazioni presentate dagli scienziati jugoslavi hanno confermato l’invidiabile livello raggiunto nel nostre/ jfaese dallo (sviluppo della scienza nucleare. In generale, alla conferenza sono stati pubblicati dati di straordinaria importanza ai fini di un rapido sviluppo deill’emergia nucleare. Tuttavia tutti .i segreti non sono stati rivelati. Le grandi potenze hanno continuato a celare i dati relativi al projielslsai (tecnològico dejpiìimpfego dell’energia atomica. Tutti gli seien- GATTA CI COVA FRA CIMO AMERICANI Si è ormai talmente abituati al-rottimismo per tutto quello che viene da Ginevra, che la lentezza e la brevità delle sedute ngi colloqui cino-americani nella città del Lemano non ci sembrano una cosa normale, ed istintivamente si è portati a cercarvi una giustificazione. Anche perchè non si crede tanto facilmente che «altri» possa credere alla possibilità reale di u-na distensione nel mondo senza portare anche nei problemi deilo Estremo Oriente quello spirito che, a Ginevra, animò" la conferenza dei quattro capi di governo e quella, recentissima, dei 1200 scienziati atomici 'di tutto il mondo. Salutate con soddisfazione e speranza, le conversazioni fra gli ambasciatori Johnson e Wang stanno, apparentemente, prendendo la vecchia strada delle vecchie conversazioni diplomatiche del tempo della guerra fredda ... Ordine del giorno ristretto, lungaggini procedurali, interruzioni per «consultazioni con i governi» eoe. ecc. Insamma un clima apparentemente poco ginevrino. Basti pensare che nel corso. delle loro conversazioni Wang ed Johnson si sono sentiti giungere, a più riprese, l’eco delle affermazioni del segretario del dipartimento di stato americano «sulla difficoltà di risolvere i problemi cino-americani, sulla impossibilità attuale di riconoscere la Cina Popolare e di consentirne la sua ammissione all’ONU, sulla im-possibiltà degli USA di lasciare ai isuo destino Chang Kay Schek, sulle responsabilità della Cma in Corea, in Indovuta ec.: ecc.» Affermazioni che, per la fonte di provenienza, non sembrano le più adatte ad agevolare le conversazioni fra Johnson e Wang,. Perché, ad essere sinceri, se tali conversazioni non faslsero un passo per giungere alia soluzione dei- problemi cino-americani, , al riconoscimento della Cina Popolare, ad un appianamento delle questioni di Formosa, Corea, Indocina ecc. ecc. non si vede perchè abbiano avuto inizio. Per risolvere la questione della liberazione dei piloti americani condannati in Cina quali spie? In verità il problema non meritava, forse, il disturbo di Johnson e di Wang. Difatti, prima che i due ambasciatori si riunissero, da Pekino veniva Tannuncio che gli 11 aviatori erano liberi. Per il rimpatrio dei civili, come dice il primo punto dell’ordine del giorno, tuttora in discussione?!!! Anche questo non (Sembra un problema di primaria importanza e di eccessiva difficoltà. Infatti, senza che Wang >e Johnson siano giunti ad un accordo, gli USA hanno consentito ad un primo gruppo di (Studenti cinesi di tornarsene nella Cina Popolare e Chu En Lay parla dei 40 civili americani trattenuti in Cina come di una questione di secondaria imporatnza che può svanire, da un giorno all’altro, come per gli 11 piloti, con un rimpatrio improvviso. E allora? Allora di che cosa discutono i due ambasciatori a Ginevra? La domanda è più che legittima. Secondo Foster Dulles, non del secondo punto del loro ordine del .giorno (vertenze cino-america-ne in Estremo Oriente e Su piano internazionale). Secondo Chu En Lay, e secondo ciò che si vede, nemmeno ded primo punto, perchè i civili o vengono rimpatriati o possono esserlo senza eccessiva difficoltà. Sorge allora legittimo la speranza che anche nelle conversazioni fra gli ambasciatori di Pekino e di Washington sia presente lo (Spirito di Ginevra. Altrimenti non si spiegherebbe la continuazione dei col-iloqui e nemmeno sarebbero chiari i motivi del perche mentre, apparentemente, Wang ed Johnson marcano il passo, e mentre Foster Dulles sembra mettere loro i bastoni fra 'le ruote con dichiarazioni preclusive, Pekino e Washington si scambiano cortesie effettive con il mandare a casa aviatori e studenti. Senza voler essere ottimisti ad oltranza, pensiamo che se a Ginevra i due ambasciatori non 'combinassero nulla o, peggio, fossero liimipoSiSiibilitati a combinare qualche cosa di concreto, non si spiegherebbero quelle «cortesie» che — specialmente da parte di Washington — non sono spiegabili con il persistere apparente, di un clima di guerra fredda fra USA e Cina Popolare. Dunque, pensare che «gatta ci covi», in senso buono, può anche essere frutto di logica, oltre che speranza ottimistica. Ammettiamo che le speranze ottimistiche ricevano dei duri colpi quando negli USA gli aviatori liberati da Pekino concedono interviste (comandate in quan'o soldati) parlando di torture, maltrattamenti ecc. ecc. Non è certo quello il modo per ringraziare il governo cinese della «cortesia» di averli liberati. Come non è il miglior modo per preparare l’opinione pubblica americana alla distensione con la Cina. -Può Solo essere una prova della potenza che ha ancora la cricca del «China’s Lobby» a Washington nella politica di ogni giorno. Una prova, insomma, delle difficoltà che il governo statunitense incontra per resistenza negli USA di uomini, circoli ed interessi in contrasto con quella che è, fino a prova contraria, la politica ufficiale del governo. Dalla «cortesia» del rimpatrio degli studenti, alle dichiarazioni di Dulles, auspicante un clima che consenta un Suo incontro con. Chu En Lay. Cortesia e dichiarazioni che restano fatti politici.I soli che contino diplomaticamente nella prosecuzione, sorniona e tacita se si vuole, delle conversazioni fra Johnson e Wang. I soli che diano adito a sperare che tali conversazioni, malgrado l’apparenza e cedendo alla forza delle cose, non siano quello che appaiono e portino, alla fine, lo spirito di Ginevra anche fra Pekino e Washington. ziati presenti hanno icoimiunque concordato nel considerare impossibile 10 sviluppo normale (dell’umanità senza l’impiego deil’energia nucleare. L’annuncio della costruzione di centrali elettriche atomiche nell’Unione Sovietica, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Francia, in Canada e in altri paesi è la più eloquente dimostrazione che l’era industriale atomica si è igià iniziata. La medicina, l’imidiusitria, il’agricoltu-ra, la biologia, la (biochimica, la _ tecnologia e la fisica si trovano al-l’iromediata vigilia di un rapido sviluppo. 1 medici annuimceranno tra breve la loro vittoria sulle malattie più gravi. L’impiego degli isotopi radioattivi consentirà le più esatte diagnosi. Gli esperimenti sinora compiuti nell’agricolttura indicano che possiamo attenderci eccezionali raccolti idi cereali. Nessuna preoccupazione quindi per l’al'imentazio-ne dell’iumanità, anche se l’aumento numerico continuerà ad essere di centomila unità al giorno. L’industria ha trovato una nuova inesauribile fonte di energia. Automobili, aerei e navi potranno essere tra breve mossi da energia nucleare. Gli scienziati hanno (Chiaramente indicato anche i pericoli per l’uomo e le oolture insiti nell’impiego dell’eneria atomica. Hanno però pure (scoperto le misure protettive dalla radioattività. Un codice intemazionale in merito sarà pubblicato entro breve tempo. Pur non essendo aH’ordme del giorno, è stato tuttavia toccato anche il problema dell’energia termo nucleare, quella cioè ottenuta con la fissazione degli atomi leggeri, quali ad esempio quelli di idrogeno ed elio. E’ questo il procedimento impiegato nella produzione delle bombe all’idrogeno. Lo scienziato indiano Bha'bba, presidente della conferenza ha annunciato che entro vent’anni l’uomo sarà in (grado di sottoporre alle esigenze del suo benessere anche l’energia termonucleare. Ciò significa che tra due decenni l’uomo potrà ottenere energia senza impiego di lavoro. L’energia termonucleare si rinnova da sola. 11 moto perpetua non è più soltanto un’utopia! Mosca e Bonn I dirigenti -soviètici hanno dato una nuova prova delle loro buone intenzioni nel campo della politica intemazionale, accettando di discutere, secondo quanto richiesto da Adenauer, anche il problema della riunifieaziome della Germania e quello dei prigionieri di guerra. Una nota in questo senso è stata consegnata all’amlbaseia'tore tedesco a Parigi, con la quale si spiana definitivamente il progettato viaggio del cancelliere Adenauer a Mosca, viaggio che, secondo la stessa nota, avverrà il 9 settembre. Da Bonn si annuncia ohe la delegazione germanica sarà composta da circa un centinaio di persone fra personale diplomatico, tecnico e di sicurezza. Il cancelliere Adenauer sara accompagnato dal ministro degli esteri, Von Brentano e da altre numerose personalità. Le trattative per il viaggio di Adenauer, condotte dai due ambasciatori, sovietico e tedesco a Parigi, sono state molto laboriose. ,La divergenza principale verteva sugli argomenti ohe a Mosca avrebbero dovuto essere trattati dalle due delegazioni. La Saar alla ribalta E’ una cosa ormai certa che il progettato plebiscito, il secondo negli ulitimi venti anni di storia della Saar, che dovrebbe decidere sul futuro destino della piccola ma ricchissima regione, non si svolgerà nel pacifico clima, da tutti auspicato. Due mesi oi separano ancora dal 23 ottobre, data in cui dovrebbe svolgersi il plebiscito, e il clima, nella campagna degli europeisti e dei filo-tedeschi, si è talmente .arroventato da méttere (in dubbio lo svolgimento stesso -della consultazione popolare. Ad ogni intervento pubblico dell’attuale Presidente della Saar, Hoffmann si registrano incidenti gravissimi fra le forze pubbliche e gli ap-partimemiti ai partiti filotedeschi e, talvolta, fra gli appartenenti alle due correnti. Giovedì, in un comizio pubblico ài quale ha partecipato Hoffmann, si sono avuti incidenti che hanno provocato 31 feriti, dei quali 12 .appartenenti alla polizia. Venerdì, a un discorso pronuncialo dallo stesso Hoffmann a St. Ingbert, benché avesse avuto luogo in un locale chiuso, si sono verificati muovi incidenti tra la polizia che presidiava lo stabile, ed i filotedeschi che venivamo tenuti a debita distanza. Da parte di questi ultimi, si iniziava una fitta saSS'aiola che. colpiva i vetri della casa e, in seguito all’intervento della polizia, si avevano nuovi feriti. La campagna per il referendum si svolge sotto il controllo di una commissione dell’Unione Europea, composta da un delegato belga, olandese, italiano, britannico e lussemburghese. ■ - jq, FRA I SALINARI DI SICCIOLE FATICA NON COMPENSATA per l'inclemenza della stagione TIRANO, 20 — Visi imbronciati, quest’anno alile Saline di Pirano. Un pò come il tempo ohe, appunto, ne è la causa principale. Le condizioni atmosferiche sono state, infatti, finora molto awerse alla produzione del sale. I frequenti temporali di questa stagione d’umore bizzarro, hanno provocato notevoli danni. Il sole d’altronde, non è stato più generoso. Motivo per cui il prodotto dell’annata, ammesso che il tempo si deicida finalmente a volgersi decisamente al bello, sarà di molto liinferiore alle previsioni. Al massimo si potranno ricavare ancora 400 vagoni che, aggiunti ai 600 prodotti finora, fapprescSnteriiirmi* pareodhio in meno del 50% della produzione pianificata quest’anno. Secondo il piano sociale, infatti, il totale idei prodotto, nel 1955, avrebbe dovuto toccare le 24 mila tomi, circa, quantità raggiungibile con un buon lavoro in condizioni atmosferiche fa-• vorevoli. l’attrezzatura meccanica, che pelò non hanno polito trovare pratica applicazione per difficoltà negli investimenti finanzìiaif, cui da' seda non è in grado di,far Ironie. Quesito è, insieme, forse l’unico serio problema insoluto. Per il resto le oose filano, tranne come abbiamo detto per il tempo, liscio: anche ’e te di guadagno. Tali tendenze si sono fatte già avvertire. Parecchie persone, provenienti da alcune località dell’interno (Lubiana .Trbovlje, etìc.) hanno acquistato relativa-, mente notevoli quantità di salo, facendo affidamento appunto sulla scarsità della produzione del saie e della sua mancanza sul me.-alo. Per I bravi salinari hanno dunque ragione di temere il broncio, anche se, 4n verità, altre al maltempo non sanno con chi prendersela. Malauguratamente il toro lavoro conosce anche degli incerti, oome li conosce quello del contadino. E, quasi per uno scherzo della natura, quando gli uni sono soddisfatti, gli non lo sono, per cui fra i due mali non si sarebbe proprio quale sceiliete! Con ciò non intendiano affa 3% sottovalutare le rispettive necessità, ma è un fatto ohe qualcosa bisognerebbe fare per lenire il disagio della cattiva stagione in salina. Forse ìa creazione di una riserva di pro lotto, per compensare la magra deile stagioni più povere, potrebbe andar bene, tanto più olle, se non andiamo errati, tale palliativo s’era praticato molti anni addietro con una certa soddisfazione degli interessati. La cosa non dovrebbe essere difficile, sotto i’una o Falta forma, a realizzarsi. E’ una proposta che facciamo a chi di compotenza. UN PROBLEMA APERTO Un problema sempre aperto alla saline di Pirano è il miglioramento della qualità del prodotto, nonostante questo sia già migliore, messo a paragone con quello delle ssline dalmate. Per far cò l’azienda aveva ■previsto alcuni miglioramenti nel- ... e le maone da trasporto finiscono nei carpaci magazzini POLA — Una spedizione di archeologi zagabresi ha effettuato delle esplorazioni nelle acque di Brioni, Médolino e Rovi-gno alla ricerca di città ed altri cimeli antichi sommersi. Antiche mura e resti di edifici e templi romani sono stati scoperti presso Brioni e Médolino. La spedizione ha però constatato che nei pressi dii Rovigno non esiste la tanto decantata isola di Cissa, ricordata da storici ed archeologi, sulla base di una leggenda tramandata dai pescatori. I bianchi covoni di sale, passando per le vagonette . .. difficoltà della specializzazione dilla nuova manodopera, sono state rapidamente superate: Il trasferimento di molti salinari a Trieste ha inciso sul rendimento generale in maniera quasi insignificante. L’organico delle saline è ara nuovamente completo ed efficente. cui non sarà male aprire ancora un’oodhio e guardare che non si producami sorprese spiacevoli. Iindiò siamo in tempo massimo. b. e. CHI VA PIANO... EVIRARE SORPRESE Ciò ohe preoccupa poi i salinari è ancora il fatto ohe l’azienda non sarà in grado di far fronte arie quantità di prodotto contrattate per il mercato per cui, qual ira non intervenga un miglioramoinjo decisivo delle condizioni di produzione, si dovrà affrontare il problema dell’importazione dell sale dall’esLro. L« produzione delle aitre saline nazionali non è affatto migliore, nè per qualità, sempre per le medesime ragioni climatiche di qu ist'anno. C’è anche il pericolo che appaiano degli incettatori a trarre font: illeci- «Chi va piano va lontano— afferma -un nostro vecchio proverbio popolare. E’ indubbio che tra noi ci sono dei fedeli credenti in tale proverbio. Ne avrete una prova facendo una passeggiata per la strada che da Capodistria porta a Se-medella e alla cui fine, verso sinistra, proprio vicino alla «Slavnik» sentirete un. odorino che vi farà tappare le nari. E’ il deposito delle immondizie. Ma non vi scandalizzate, anzi piaudite all’ingegnosa mente che ha risolto il complesso problema del futuro assetto delle Saline, entro ì confini della grande Capodistria. Case non se ne possono fare per il fondale melmoso ß il livello subacqueo. ha soluzione unica è, previa concimazione e rialzo del terreno: un grandioso parco. Ed ecco, deposita oggi, deposita domani, carriola accanto carriola, un giorno avremo i terreni pronti per il parco. Si fan le nespole ... Quanto alla puzza, vi consigliamo di imbonirvi i fazzoletti di acqua di colonia. Per i dipendenti della «Slavnik» potrebbe addirittura essere aperta, entro il loro recinto, una piccola profumeria. IMPRESSIONI TURISTICHE SOGGIORNO A SALVO RE ■SALVORE, agosto — Salvore è vicina. Mi sembra al massimo trenta chilometri. Raggiungerla con la automobile redazionale, non sarebbe difficile. Preferisco la via seguita giornalmente da decine di turisti isolati. Mi reco all’Ufficio ■informazioni dell’Agenzia «Adria» di Capodistria. Erano le 10 ore< — Prendete subito l’autobus per Portarase e alle 10,30 avete coincidenza per Salvore — risponde una bionda scoffiotta. Detto, fatto. Alle 10,25 ero a Portorase. L’orgasmo alla ricerca dello autobus' per Salvore. Nulla. Alla centrale delPAgenzia «Adria» mi dicono: 12,40. Pensieri gentili allo indirizzo della bionda scoffiotta e attesa sulla panchina. Sole cocente e sudore. L’Europa portorosina, vestita buffamente, sorride e va a bagnarsi. Io, aspetto, con la valigia. Alle 12,40, meno male, si parte. Da Capodistria a, mezza strada, Portorose 65 din., da Portorose a Salvore 220 din.! Non interrogo, voglio vedere. Capisco. Non si va direttamente a Salvore. Prima Buie, poi Umago e infine Salvore. Fame. Un altro pensiero alla bionda. Potevo pranzare a casa. Buie sosta 10 minuti. Umago sosta 50 minuti. Pranzo. Ore 15, arrivo a Salvore. Due ore e venti minuti di viaggio. Portorose è distante un braccio di mare. Pineta, sole .mare limpido, verande ombrose, prati verdi, cielo azzurro. Un sospiro, ma dura poco. Il portiere non c’è. Nessun altro può' assegnarmi il letto. Alcuni ■tedeschi cercano gli aggeggi del ping-pong. Li ha il portiere. Egli dorme ed ha ragione. Ha lavorato dalle 5 alle 14 ed ha diritto al pi-solotto pomeridiano. Ma dovrebbe esserci qualcuno a sostituirlo. I tedeschi trovano gli aggeggi. Da un amico. Gioco ping-pong. Incontro internazionale. Novello tennista, vinco. Soddisfazione anche questa, e passato il malumore. Arrivano alcuni gitanti, targa automobile Roma. Siedono al ristorante. Come consuetudine, nessun cameriere di servizio. Il caffè, con camerieri, è nella villa a pochi passi. Nessuno li indirizza. La biondina al banco, corteggiata da un occhialuto, non si scompone. Se ne vanno a tutto gas. I gitanti. Ore 18, arriva il portiere. Ricevo la mia tenda, tutta per me. Veloce spogliarello con costume da bagno. Tuffo nella scia rossastra del Sole calante. Gioia, carezza del-l’aoqua limpida e fresca sul mare calmo e miriadi di riflessi rossastri, sulle goccio, sui pini, sui prati, sulla roccia della scogliera. Rompe l’incanto una gigante bionda con la macchina fotografica. Non è bella. Fotografa. Faccio lo struzzo. Non capisco quello che dice. Cena. Con spirito critico prendo il cronometro. Niente da fare. Solo un minuto di attesa. Resto (Stupito'. Che abbiano scoperto la mia ■professione? No, agli altri tavoli è lo stesso. Sei-vizio ottimo, bravi camerieri, usciti or ora dai banchi scolastici. Vitto ottimo, sufficiente e vino variabile. Non bevetelo' alla pensione Gärtler. Contiene acqua. Più di quanto gliel’abbia data madre natura. E còsta duecento dinari al litro. La sera, ballo all’aperto. Sulla terrazza, dietro la villetta presso la pineta, appollaiata sulla scogliera a un pel dalla risacca. Languidi tanghi impetuose sambe, vorticosi valzer. E occhiate e (sorrisi, preludio di conoscenze e di amicizie. Abbasso il gorgoglio del mare, in alto, miriadi di stelle, sul cielo azzurro cupo, chiuso dalle ombre della pineta. Lontano le luci di Umago e di un vapore illuminato a festa. Schön, bello, lijepo, magnifique, in tutte le lingue. Poi, quando l’orehesilra tace e le luci sulla terazza s’i spengono, passi furtivi e voci sommesse nell’oscurità della pineta. Le luci, offuscate dalle tende, la trasformano in un paese incantato. Infine, solo il canto dei grilli, nel silenzio della notile. Sveglia • imprevista. Musichetta allegra. Proprio vicino alla mia tenda, dovevano mettere questo autobus dotato di apparecchi radio! Scoppio di gas e s’e ne va. Sei' del mattino. Mi riaddormento. Alle 7 nuova musica. La fisarmonica dei ragazzi austriaci. Manca un cartello trilingue, quadrilingue: «dalle 24 alle 8. assoluto silenzio! Rispetta il riposo 'degli altri!» Nella tenda manca una stuoia per terra. Le lavandaie ci rimettono. E un attaccapanni. Mattinata. Partite di pallavolo e di tennis, alternate a bagni nel mare calmo. Chiacchierata coi pescatori. Bottino grasso la mattina. Pesci anche di due chili. Decine di macchine fotografiche. I pescatori sorridono e mostrano il frutto della loro fatica. Al pomeriggio, passeggiata alla Gärtler. Brutto esperimento col vino. La sera concerto. Cantante discreta dell’Opera di Osijek, violinista ottimo, pianista ottimo con lode. Incanto di musica, di luci e profumi. Rotto alle 23 dall’arrivo deH’autamoibile redazionale. Breve e sommesso viaggio di ritorno a Capodistria, con rimpianti. M. BARAK COSE POCO NOTE RETROSPETTIVE A PENNA su Roviqno e i suoi isolotti ROVIGNO, agosto. - Rovigno, la antica città sul promontorio, i appresenia sulla carta geografica a scala ampia, la punta di mezzo del numero 3. De insenature delle du gobbe formano i suoi due poai: Caterina e Valeti Dora! Gettate nelle acque dei suoi pò., fci, prossime alla costa o un po’ lontane, som. le sue isole, alcune abitate, altre deserte, alcune fiorenti di vegetazione, altre aride e brulle. Dai porto di ValdiDora, fuori il promontorio della Muccia, si vedono le due Figarolle, deserte. Dal porre di Caterina si vedono invece l'isola Ca.erina, prossima alla riva; sotto Montauro, l'isola Rossa e più lontano nel mare, gli scogli di Bagnoli o dei Piloti e San Giovanni in Pelago con il famoso faro costruire nel 1850, a luce bianca e rossa isir exp a Fresnel) ^visibile a 14 miglia. ■0 0 0 CATERINA, che oggi è stata ribattezzava dal popolo «Isola dello amore», sorge ad ostro del porto. E’ tutta coperta di pini. Nel suo bel mezzo sorge un albèrgo. Su quest’isola esisteva un convento dì Eremin che possedettero’' l’isola «cum omnibus suis juribus et peni-nentiis» così come era stata donata all'eremita ira Franciscu,s qu. Dominicus da Rubinus. Verso Tanno 1473, l’isola non ha alcun abi- di 56.000 quintali àll’anno, oltre a 20.000 quintali di calce spenta. Ma l’impresa ben presto fallì ed il molino venne demolito. Nel 188J lo scoglio venne in mano della ditta Escher che 'Costruì lo stabilimento per la produzione di' cemento Portland. Il campanile della vecchia chiesa servì ottimamente a fumaiolo della fornace. Suli’ièoiu esisteva ancora una torretta, con belvedere, sopra un’altura quando, nel 1893 e.ss'a fu acquistata da Giorgio de Kuitterot, console del Giappone a Trieste. Si crede che nel medioevo suill’isola della Sera dovette esistere anche una fabbri-chetta di cera. Infatti i frati della isola, .in cambio della donazione loro fatta dall’abate Matteo Biondi di S. Maria della Rotonda in Ravenna, dovevano dare un tributo annuo di cera da essi prodotta. Questi frati appartenevano alla Provincia della Dalmazia. ■o o o Anche sulTisoletta di San Giovanni in Peilàigo ci fu un convento di Eremiti, da tempo immemorabile. Questi monaci 'appartenevamo alla Congrega di Fiesole. Nel 1668 papa Clemente IX s'oppresse l’ordine ed il convento1 venne abbando- F-ER LO STIMOLO ALLA PRODU nato cadendo in rovina. La chiesetta divenne invece ricovero dei pescatori nelle giornate di tempesta. Lo scoglio divenne poi, non si sa come, proprietà di una famiglia di nobili veneziani che al principio del secolo scorso lo vendei.e «con servitù di approdo» al signor Giovanni Maraspin che a sua volta lo rivendette al dotti. Angelo Sbiisà per estere infine acquistato, alla asta pubblica, dal dott. Matteo Campitelli. Nel 1852 fu acquistare dalla ditta Stengle e Catraro ed infine nel 1880, insieme all’isola della Sera, dal console giapponese de Kul faterò t. Questa la storia delle isole di Rovigno. Rimane ancora da raccontare quella della sommersa isola di Cissa che, proprio in questi giorni, una spedizione di archeologi-palombari ha tentato di ritrovare nel fondo del mare senza però alcun risultato. Dobbiamo attendere la prossima estate, quando la spedizione rifarà il tentativo, orientandosi non più nello specchio d’acqua indicato dal Kandier e dagli altri storici ma in qualche altra parte del golfo. Bisogna restituire la' leggenda ai pescatori. SILVIO GRASSI AGRICOLA LE MOSTRE AGRICOLE nei Comuni del Parentino tante. Il capitano di Rovigno ne affida la custodia e Tamministrazio-he al prete Domenico Simon Bodi ed in seguire, nel 1486, aU'Ordine dei Servi di Maria della Marea Trevisana. I serviti ebbero in possesso saltano la metà dello scoglio. La.Ira metà fu posseduta da Bernardo Barzelogna, il quale doveva sborsare alla Comunità 32 soldi annui. I padri serviti s'i fecero subito costruire un nuovo convento e la chiesa con un alto companiie.. Qui essi dimorano fino al 1779. In quél-ranno, il' giorno 18 luglio, morì lo Ultimo .servita fra Giuseppe Maria Variani Priore, che fu pure Puiliti-mo mònaco vissuto sull’isola, e con la sua morte l’isola fu nuovamente deserta; perchè anche i Barzelogna si erano estinti. L’isola passava successivamente in proprietà della ricca famiglia Devescovi e poi al nobile Giacomo Decaliffi (per matrimonio). Questi vi fece costruirò una comoda magione che ancora esiste (albergo). Per eredità passava poi lo scoglio a Raffaele e Francesco de Califfi ed in seguito alla famiglia Paulini che, verso il 1860, vendeva Pisola a Matteo- Ri-smonido, cui succedette Punico figlio Alvise. Il 2 novembre 1898 la isola fu comprata dal principe arciduca Carlo Stefano per la somma di fiorini 46.500. Nell’anno 1900 la isola appartiene invece al Conte Milensky. Del vecchio convento resta soltanto, abbracciato dall’edera, il campanile. o o o L’ISOLA ROSSA, detta anche Isola dei Pionieri, si chiamava fino a dieci armi fa Isola S. Andrea. Ma ancora precedentemente, fino al Medioevo, si chiamava più pittorescamente, Isola della Sera. Si trova ad un miglio da Rovigno, verso scirocco. Limperatore bizantino, Leone Jsaurico fece dono di questo scoglio, nell’airino 781, ai padri zoccolanti (Benedettini). Si sono-ttrova-Ite numerose pergamene contenenti contratti di enfiteusi, Cessioni e compravendite dell’isola dall’anno 858 al 1212. Nel tredicesimo secolo, Pisola è completamente abbandonata, deserta. Nel 1449 ci vanno ad abitare i fratri minori. Sull’isola si conservano le tracce di un convento del secolo XV. I francesi eliminarono il convento nel 1809, abolendo contemporaneamente il pagamento delle decime ecclesiastiche. Nel 1820 l’isola passa in mano di privati cambiando da allora in poi diversi proprietari. Nel 1852 la società Stengle & Catraro acquista lo scoglio, riduce i locali del convento a molini a vapore per vari usi, fra l’altro per la produzione di olio, calcare (cemento) e calce. Il molino era azionato da una macchina a vapore di 50 cavalli di forza. Si produceva cemento a presa rapida ed a presa lenta, in misura PARENZO, 20 — Nel prossimo settembre si terrà a Zagabria ila 1. Mostra agricola della li. P. .Croata. In preparazione a questa su stanno organizzando ora nei singoli Comuni imostre agricole locali. Anche a Parenzo sono in corso i preparativi per la partecipazione ■alia mostra zagalbriota. Nei Cornu-; -der distretto e presso il J P. D. lavorano alacremente delle appesire commissioni. Gii espositori presenteranno, in genere, i seguenti prodotti: frumento, uva, tabacco, ijon-cnè capì di bestiame da allevamento. iqe cooperative presenteranno inoltre, i metodi di cui sì servono nella lotta contro i parassiti. Finora sono preannunoiaii, e prescelti, oltre' cento espositori di frumento, i migliori idei quali saranno ammessi ama Mostra agricola distretttuaie. Esposizioni locali idei bestiame d’allevamento hanno avuto luogo a Baderna, V'isiiignana e Parenzo. I migliori esemplari, quivi scelti, parteciperanno ala Mostra 'distrettuale. Attualmente è in corso la revisione dei vigneti, i oui proprietari hanno preannunoiato la loro partecipazione. Ai migliori espositori alla Mostra. distrettualle per ogni singolo ramo, di produzione verranno assegnati congrui preimi e verrà data la possibilità di partecipare alla Mostra agricola idi Zagabria. A BUIE Mostra agricola col prossimo ottobre BUIE, 22 — Giorni fa s’è tenuta a Buie una riunione della speciale Commissione, nominata dal C. P. D., per la Mostra agricola distrettuale. Alla riunione hanno presenziato, oltre ai membri ideila commissione in parola, i segretari delis cooperative agrìcole e i 'direttori idi quelle aziende 'die si occupano di agricoltura o della iripiroidiuizfiane Vndustriaie con prodotti agricoli. Si è deciso fra l’altro di non organizzare, oome precedentemente stabilito le rassegne comunali, ma di sostituirle appunto con una Mostra idi carajtt'ere dìlstaeftituaile, che sia in grado di accogliere un quanto più vasto numero 'di espositori. La Mostra si terrà pertanto ai primi diottolbre e avrà la durata di quattro giorni. In essa fiiirerano tutti i rami della produzione agricola. Le commissioni tecniche, formate a suo tempo per le rassegne comunali progettate in precedenza, hanno già approvato la partecipazione degli espositori, già da tempo iscrittisi, e procedono attualmente alla cernita idgd materiale documentario presentato, in base al quale sarà possibile avere dati concreti per la Mastra. (S. C.) Qua e là per l'Istria PARENZO — La cittadina in questi mesi estivi è completamente trasformata da un movimento di macchine e dalla moltitudine di gente d’ogni dove, che affolla la sua spiaggia e le sue contrade. L’albergo «Riviera», dotato dei più moderni confort, l’albergo «Jadran» ed il «Parentino», sono completamente esauriti, occupati specialmente dai turisti stranieri. Attualmente a Parenzo si trovano 1000' ospiti, non tutti alloggiati negli alberghi, s’intende, ma in gran parte accampati nei «camping» che costellano le pinete adiacenti la città. L’interesse per il valore turistico parentino è in crescendo ed i turisti sono soddisfatti di passare le vacanze in un luogo così pittoresco. . ö o o Larghe zone del Parentino sono state picchiate dalla grandine durante gli ultimi temporali. I danni arrecati alla viticoltura di questi luoghi, dove la campagna è • coltivata generalmente a vigneto, sono notevoli, in quanto il 50 per cento dell’uva è andato distrutto nei territori! dei villaggi di Monghebbo, Foscolino, Dracevac, Jesenovica e Cusi. o o o POLA ;— In questi giorni a Fasana, mentre faceva il bagno in compagnia di coetanei, il quindicenne Benedetto Markolin, da Dignano, veniva colto da malore ed andava a fondo. Dopo l’estrazione dall’acqua, nonostante la respirazione artificiale e l’immediato trasporto all’ospedale di Pola, con un’automobile, non si riusciva a salvare il ragazzo, che decedeva durante il percorso. o o o Sino, a pochi giorni fa, funzionavano sul territorio dell’Isfcria due Camere del commercio, quella di Pola e quella di Umago. In una consultazione effettuatasi a Parenzo, alla presenza di Anton Pavlinič, membro del Consiglio esecutivo della RP di Croazia, è stato deciso di fondere le due Camere in una, Qon sede a Pola. A Umago continuerà a funzionare un Sottocomitato della Camera. A segretario della Camera del Commercio per il distretto deH’Istria è stato nominato Spaso Vorkapic, in precedenza segretario della Camera polese. Nella discussione della consultazione, alla quale hanno presenziato i viticoltori e gli esperti enologi dell’Istria, è stato discusso che per mantenere il buon nome dei vini PER LA TUTELA DELLE BELLEZZE NATURALI FIESSO, parco nazionale? CAPODISTRIA, ai — Giorni fa si è costituito a Lubiana il Consiglio della R. P. S. per Fuibanistiica, il primo idi questo gemere nel nostro Parse. Suo compito specifico saia la cura per la razionalità ideile costruzioni in base ai dettami estetici della modema urbanistica e la super-visione dei progetti e dei lavori edili. L’unbanisitica è, da noi, quasi senza tradizioni. Le cositruzioni in provincia e, perfino, nelle città non seguivano finora un criterio urbanistico determinato. La mancanza del-l’organismo neocostiituito era, dunque, un’esóigenza sentita. La sua attività sarà, pertanto, particolarmente utile. In questa, verrà coadiuvato dai corrispondenti organismi del distretto e dei comuni. Nella sua prima riunione, il Consiglio ha .preso in esame numerosi problemi d’attualità, in primo luogo la questione molto dibattuta dalla convenienza o meno della costruzione di case d’abitazione piccole, cui ha dato parere negativo, motivandolo con il fatto che sono antieconomiche, poiché occupano uno spa- ■ zio troppo vasto e richiedono una sproporzionata rette idi siewißji urbani, senza voler tener conto ohe ciò spttrae alla coltivazione terreni produttivi. Il Consiglio ha deciso di trasmettere ai distretti istruzioni nel senso ,di vietare simili costruzioni. Una decisione ohe riguarda da vicino il Capodistriano è la raccomandazione fatta al C. P. D. di Ca-podistria di provvedere ala prote- zione della valletta idi Fiesso, la ridente e pittoresca località nei pressi idi pirano dove verranno, vietate, pertanto, costruzioni di edifici di qualsiasi genere. A Flesso, ohe si adatta specialmente a parco nazionale di fiori esotici, di Comune di Pirano prowederà altresì alla proibizione di campeggi e organizzazioni dei genere, come anche il bagno e la pesca nei due laghetti d’acqua dolce in prossimità del mare. che sostituiscono una rara attrattiva turistica. La decisione riguardante Fiesso è la prima di una serie d’altre, i cui seppi tenderanno alla protezione delle bellezze e delle attrattive naturali della costa istriana. c. mm?" - istriani bisogna eliminare la confezione di vini fatturati, a favore della produzione di vini pregiati. o o o ROVIGNO — La-settimana scorsa Rovigno ha ospitato un eminente ospite. Infatti il presidente dell’Assemblea federale jugoslava, compagno Mosa Pijade, insieme alla consorte, ha reso una visita alla cittadina portandosi in canotto anche sulle isole che si trovano davanti al porto. o o o UMAGO —r Entro quest’anno si inaugurerà ad Umago La scuola di musica, la prima del genere in questa zona. Si prevedo che la scuola avrà un buon numero di frequentanti poiché è noto che la popolazione di tutta la costa istriana ama la musica ed il canto per tradizione. Angolo tranquillo di Salvore: la pensione «Istra» POLA — Dinanzi al Tribunale circondariale di Pola, si è concluso il processo ei tre imputati: Glavač Vladimir, 27.enne, impiegato dell’ufficio commerciale presso la Fabbrica tabacchi di Rovigno, Mi-haljevic Ante, 33.enne rivenditore di tabacchi di Zagabria e Arnautovic Zecir, 49.enne rosticciere di Zagabria. Il Glavač Vladimir sottraeva dall’ufficio commerciale dove lavorava ben 74.700 pacchetti di cartine per sigarette, il cui costo totale superava 1 milione di dinari. I due citati zagabresi, pur sapendo che ,11 Glavač possedeva le cartine attraverso il furto ai danni del proprio collettivo di lavoro, acquistavano ugualmente da lui la merce,- rivendendola facilmente e guadagnandoci sopra largamente. Il Tribunale ha ^emesso le seguenti condanne: Glavač Vladimir a 9 anni e 6 mesi di carcere duro, con la privazione dei diritti civili pei due anni; Mihaljevic Ante a 3 anni di carcere» duro; Arnautovic Zecir a 2 anni di carcere duro. o o o Bassanese Emma di anni 26, Kalcic Maria di anni 20, abitanti in Via Triglav 1 e Radolovic Maria di anni 26, abitante in Salita Ucka 6, sono state condannate a 4 mesi di reclusione le prime due, ed a 3 mesi la terza, per aver asportato dal cortile della propria casa un carro di proprietà Vitelli Luigi, demolendolo e bruciando le parti in legno, mentre la ferramenta veniva venduta all’impresa «Otpad». Le tre condannate avevano rubato in precedenza dallo stesso cortile bottiglie vuote ed una pompa idraulica. o o o II quarantatreenne Antonio Isic è stato condannato * a 4.000 dinari di ammenda per aver rubato dal cantiere dà lavoro della «Visokogradnja» una trave di ferro per rivenderla poi all’impresa «Otpad». o o o Ha avuto l’epilogo in questi giorni dinanzi al ‘ Tribunale circondariale il processo dei «topi del cantiere», che asportavano dalla fabbrica, già da parecchi mesi, diverse qualità di materiali, come olii, colori, attrezzi ed altro, oppure erano complici dei ladri. Il Tribunale ha condannato gli imputati alle pene seguenti: Ivan Trost a 5 anni di reclusione, Francesco Davia a 4 anni, Marcello Gobbo a B anni, Viktor Vojak a 4 mesi, Josip Lenič a 1 anno e 10 mesi, Ferruccio Eller a 3 mesi. d