Dire Ber ttrice di Come si arriva in Porto di Capodistria/Luka Koper tocchi Il cuore verde Visitate la riserva a piedi. Camminate soltanto lungo i sentieri didattici e non arrampicatevi sugli argini. Nei posti migliori abbiamo sistemato per Val Stagnon? voi degli osservatori da cui potrete vedere gli animali senza spaventarli. ano INGRESSO L’ingresso principale della Riserva naturale di Val Bertocchi di capodistria Conducete il vostro cane al guinzaglio, in tal modo eviterete di Stagnon è ubicato nella allarmare gli uccelli e gli altri animali della riserva. Capodistria ettrice di Ancar bonifica di Bertocchi. Dir Lasciate la strada a tagnon guida alla Non cogliete, non strappate e non estirpate le piante. Aiutateci a Val S tria scorrimento veloce Lubiana- Str conservarle limitandovi a guardarle. ada di L Capodistria all’uscita per Bertocchi Riserva naturale Benvenuti nella Riserva naturale di Val Stagnon – un’oasi alle porte di Bertocchi/Bertoki, proseguite ubiana – Capodis Capodistria! In questo meraviglioso angolo di natura al confine tra terra e ubiana verso la stazione dell’AMZS di Val Stagnon Non abbandonate rifiuti nella riserva; tutto ciò che portate con voi, obus eloce L mare, creato apposta per consentire la convivenza tra uomo e ambiente, Stazione o v e poi girate a sinistra alla riportatelo indietro. degli auteni e dei tr riment prima deviazione: siete vi attendono tante belle sorprese. Sarà molto piacevole conoscere i vari arrivati alla riserva che avrete habitat di una zona umida mediterranea ed incontrare una grande varietà Strada a scor già intravisto sulla vostra di specie vegetali ed animali, soprattutto uccelli. Non provocate rumore inutilmente: distrubereste non solo gli uccelli ma anche gli altri visitatori. Capodistria – Centro sinistra. IndIce Non accendete fuochi. LA RISERVA NATURALE DI VAL STAGNON ........................................... 5 GLI HABITAT SALMASTRI ........................................................................ 9 GLI AMBIENTI DI ACQUA DOLCE ........................................................ 19 Rispettate gli animali, non toccateli e non portateli via dal loro ambiente naturale. Comune di Staranzanozano UN PARADISO PER L’AVIFAUNA .......................................................... 39 Projekt Adriawet 2000 je sofinanciran v okviru Programa čezmejnega sodelovanja Slovenija-Italija 2007-2013 iz CURIOSITÀ ..................................................... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev. Il Progetto Adriawet 2000 è finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia IL PROGETTO ADRIAWET 2000 ........................................................ 59 Vivete lo straordinario ambiente di Val Stagnon a piedi e lasciate la vostra bicicletta all’ingresso della riserva. 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali. LE ALTRE AREE PROTETTE INCLUSE NEL PROGETTO ........ 60 Ministero dell’Economia foto di copertina: Garzetta ( Egretta garzetta), foto: Kajetan Kravos e delle Finanze N parcheggio osservatorio prati umidi velme e barene editore: centrale CIP - Kataložni zapis o publikaciji Društvo za opazovanje in proučevanje ptic Slovenije centro Narodna in univerzitetna knjižnica, Ljubljana bassi fondali (DOPPS – BirdLife Slovenia) d’informazione osservatorio canneto Tržaška cesta 2, 1000 Ljubljana 502.2(497.4-751.3Škocjanski zatok)(036) Tel.: +386 (0)1 426 5875, Fax: +386 (0)1 425 1181 sentiero sentiero isolotto per la didattico acque profonde e-mail: dopps@dopps.si ciclabile nidificazione Il CUORE verde di Capodistria : guida alla Riserva naturale di Val Sito internet: www.ptice.si S Stagnon / [testi Borut Mozetič ... [et al.] ; autori dei testi sul progetto Adriawet 2000 Federica Mancini ... [et al.] ; a cura di Bojana Lipej ... et al.]. - Ljubljana : Društvo za opazovanje in proučevanje ptic Slovenije DOPPS, 2014 Informazioni: Društvo za opazovanje in proučevanje ptic Slovenije (DOPPS – BirdLife Slovenia) ISBN 978-961-6674-23-2 – ufficio informazioni provvisorio RN Val Stagnon 1. Mozetič, Borut, 1964- 2. Lipej, Bojana, 1964- Staničev trg/Piazzetta Valentin Stanič 16, 6000 Koper/Capodistria 272466432 Tel.: +386 (0)5 626 0370, (0)51 680 442, Fax: +386 (0)5 626 0369 B e-mail:skocjanski@skocjanski-zatok.org O N Sito internet: www.skocjanski-zatok.org I F I C A cura di: Bojana Lipej, Borut Mozetič, Tadeja Oven, Bia Rakar, Nataša Šalaja / Autori dei testi: Entrata A principale Matjaž Bedjanič, dr. Oskar Fritz, dr. Mitja Kaligarič, Bojana Lipej, dr. Lovrenc Lipej, Borut Mozetič, D Bojan Marčeta, Nataša Šalaja, mag. Slavko Polak, Cristian Trani, Barbara Vidmar, Matej Župančič / I Autori dei testi sul progetto Adriawet 2000: Federica Mancini, Fabio Perco, Massimiliano Pinat, B E Giulia Ruol, Federico Vianello / Revisione dei testi: Kajetan Kravos, Tomaž Mihelič, Borut Rubinić, R Jana Kus Veenvliet, Paul Veenvliet, Eva Vukelič / Traduzione: »NoVa« Riccardo Bertoni / Progetto T O grafico: Darja Šipec / Stampa: Schwarz Print d.o.o. / Tiratura: 2.000 copie C C DOPPS-BirdLife Slovenia, 2014 H I La pubblicazione è stata realizzata nell’ambito del progetto ADRIAWET 2000, finanziato dal Programma transfrontaliero Slovenia-Italia 2007-2013. La presente pubblicazione è disponibile in lingua slovena ed italiana all’indirizzo: http://skocjanski-Parenzana zatok.org/. C a n a l e d i d e f l u s s o d e l R i s a n o - A r a I contenuti della presente pubblicazione, dei quali sono da ritenersi responsabili esclusivamente gli Parenzana autori, non rispecchiano necessariamente le posizioni ufficiali dell’Unione europea. Riserva naturale di Val Stagnon; disegno: STYLE HOUSE, Alfio Scarpa: STYLE HOUSE, Alfio Scarpa CARTA D’IDENTITÀ Superficie della riServa: 122 ettari proprietÀ: Repubblica di Slovenia deSignazioni: riserva naturale (legge sulla riserva naturale di val Stagnon; gazz. uff. rS, n. 20/1998) sito di importanza ecologica (decreto sui siti di importanza ecologica; gazz. uff. rS, n. 48/2004 et al.) zona di protezione speciale – sito Natura 2000 (decreto sui siti di importanza ecologica; gazz. uff. rS, n. 48/2004 et al.) bene naturale (geomorfologico, idrologico, botanico, zoologico ed ecosistemico; regolamento sulla designazione e sulla tutela dei beni naturali; gazz. uff. rS, n. 111/2004 et al.) geStione: DOPPS – BirdLife Slovenia centro informazioni provvisorio della riserva naturale di val Stagnon Staničev trg/Piazzetta Valentin Stanič 16, 6000 Koper/Capodistria Sito internet: www.skocjanski-zatok.org, www.ptice.si tutela: Zavod RS za varstvo narave, Območna enota Piran /Istituto RS per la tutela della natura, Unità territoriale di Pirano Trg Etbina Kristana/Piazza Etbin Kristan 1, 6310 Izola/Isola Sito internet: www.zrsvn.si 3 LA RISERVA NATURALE DI VAL STAGNON la riserva naturale di val Stagnon - una zona umida mediterranea che nel contempo costituisce la più grande palude salmastra della Slovenia - si estende su 122 ettari, compresi tra il colle di Sermino, il porto di capodistria, il nucleo storico della città, l’autostrada e la linea ferroviaria Capodistria-Cosina (Kozina). val Stagnon è composta da due zone: - una laguna salmastra con isolotti per la nidificazione, pozze d’acqua salsa e barene dove prosperano varie specie di alofite e - una palude d’acqua dolce con prati acquitrinosi e vasti specchi d’acqua libera, priva di vegetazione, circondata da canneti e arbusti termofili nell’area della bonifica di Bertocchi. IL SENTIERO DIDATTICO CIRCOLARE Nella bonifica di Bertocchi, lungo il bordo dell’area d’acqua dolce, si snoda un sentiero didattico circolare di oltre due chilometri che parte dall’entrata della riserva, costeggia a sud i prati paludosi e l’ara, per avvicinarsi poi alla zona salmastra sul lato ovest, lungo l’argine che divide la bonifica dalla laguna. Il sentiero prosegue tra i canneti e le acque aperte nella parte nord, per ritornare quindi all’ingresso. foto: Mirko Kastelic foto: Bojan Škerjanc 4 5 in alcuni punti chiave, il sentiero didattico si allarga in osservatori corredati da pannelli VIVERE LA NATURA IN VAL informativi sulla flora e sulla fauna di Val Stagnon. Una di queste stazioni è doppia: da STAGNON qui è possibile osservare gli habitat acquatici a canneto da entrambi i lati del sentiero, una visita alla riserva naturale di val collegati da una passerella di legno. lungo il percorso sono state create delle pozze Stagnon è la scelta più appropriata per tutti di varia grandezza e forma, brulicanti di vita, che permettono ai visitatori di conoscere coloro che desiderano conoscere da vicino il tesoro di biodiversità di una zona umida ed osservare la natura da vicino. mediterranea in piccolo. passeggiando lungo il sentiero didattico, i visitatori hanno tutti gli accessi e lo stesso sentiero didattico sono stati predisposti per consentire la la possibilità di scoprire il ricco mondo visita anche alle persone diversamente abili – ciechi, ipovedenti o con problemi motori. animale e vegetale presente nel sito. Sul piano faunistico l’area è stata arricchita con foto: Bojana lipej l’introduzione di cavalli camargue e del Bue gigante di razza podolica che, pascolando, contribuiscono al controllo della vegetazione nell’area d’acqua dolce della riserva. apprestandoci a visitare le aree protette, dobbiamo renderci conto che si tratta in primo luogo dell’habitat di svariate specie animali e vegetali minacciate, quindi è indispensabile adeguare i nostri comportamenti alle loro esigenze. Quando visiterete la riserva siete pregati di attenervi scrupolosamente alle avvertenze presenti sui pannelli informativi e nelle pubblicazioni, alle specifiche indicazioni del gestore ed alle istruzioni degli addetti. foto: Tomaž Mihelič vistate la riserva a piedi. camminate lungo i sentieri didattici predisposti e non salite sugli argini. appositamente per voi sono state sistemate nei punti migliori alcune postazioni da cui potrete osservare gli uccelli senza spaventarli. In questo modo permetterete anche agli altri visitatori di apprezzare e conoscere al meglio il variegato mondo vivente della riserva. 6 7 GLI HABITAT SALMASTRI La laguna salmastra con gli isolotti per la nidificazione, le velme e le barene dove prosperano vari tipi di alofite, occupa quasi i tre quarti della superficie di Val Stagnon. Si caratterizza per alcuni elementi tipicamente lagunari - come l’area centrale di acque più profonde, una rete di canali secondari, zone di bassi fondali e piane di marea senza vegetazione, isolotti e terreni salsi melmosi con piante alofile - tra i quali sono convogliati i flussi d’acqua provocati dal vento e dalle maree. Dalla parte centrale, con acque più profonde, il fondale della laguna si alza gradualmente verso la costa dando origine a canali secondari e zone di acque basse, che raggiungono le velme dove cedono il passo a barene con vegetazione tipica dei litorali marini. l’area lagunare è alimentata tanto dall’acqua dolce (il Risano, infatti, vi si immette da est con il suo braccio sinistro, chiamato Ara) che da quella marina, poiché un canale che attraversa il porto di Capodistria la collega direttamente al mare. La laguna si caratterizza per un variegato intreccio di almeno cinque habitat differenti, tutelati a livello europeo nell’ambito della rete Natura 2000. Tutto il complesso acquifero della laguna di val Stagnon costituisce infatti un tipo di habitat prioritario (natura 2000 codice 1150*) – ossia un bacino litoraneo molto raro, almeno parzialmente isolato dal mare, con acque salate di scarsa profondità. foto: Borut Mozetič foto: Mirko Kastelic 8 9 LE AREE DI ACqUE PROfONDE VELME E BARENE L’acqua di mare fresca raggiunge le aree più interne della laguna tramite un canale principale, Una particolarità di Val Stagnon sono le barene dove prospera la tipica flora dei litorali che funziona come una vera e propria arteria. Non deve quindi stupire se qui si trovano numerosi marini, costituita da alofite, ossia piante adattate a vivere su terreni salati. La parte invertebrati tipici della fauna lagunare, soprattutto molluschi bivalvi ( Cerastoderma glauca e centrale, più profonda della laguna, cede gradualmente il passo a zone di acque basse Abra segmentum) e conchiglie ( Haminoea hydatis e Hydrobia sp.). Tra i crostacei anfipodi va sino a raggiungere la fascia di marea dove alle velme ed alle barene senza vegetazione segnalato il Corophium orientale, che ha un ruolo rilevante nella catena alimentare, infatti, è si succedono barene con flora pioniera di alofite annuali ed ancora più avanti, nel raggio una preda molto apprezzata da alcune specie ornitiche. Oltre a quelli caratteristici delle lagune, d’azione del moto ondoso e degli spruzzi, terreni salsi semiaridi e fangosi più elevati con nelle zone di acque più profonde si possono incontrare anche invertebrati marini e di acqua alofite perenni. In Slovenia queste colonie vegetali sono estremamente rare e di particolare dolce. Qui vivono pure la Cyclope neritea, una conchiglia di mare somigliante ad una chiocciola importanza: si incontrano, infatti, soltanto nelle piane alluvionali alle foci dei fiumi nei golfi di e la Sphaeroma hookeri, facilmente riconoscibile perché, se è in pericolo, si avvolge a palla. pirano, Strugnano e capodistria ed in val Stagnon. In inverno, quando la salinità di solito è più bassa, la laguna è tutto un brulichio di larve di chironomidae, moscerini dall’aspetto molto simile alle zanzare. le barene, che possono essere fangose o sabbiose, sono un habitat molto vario, ricco e instabile. Sono esposte alle onde ed all’ininterrotta azione delle maree e quindi anche a Le zone di acque più profonde sono habitat idonei per alcuni pesci tipicamente marini, come i grandi escursioni termiche. cefali (Mugilidae) ed i ghiozzi ( Pomatoschistus sp.), ma anche per quelli che tollerano ampie variazioni della salinità, come ad esempio il nono ( Aphanius fasciatus). il fondo fangoso e sabbioso delle piane di marea è ricoperto di alghe e angiosperme marine tra cui la più diffusa è l’erba da chiozzi comune ( Ruppia maritima). l’area è popolata da Queste aree attirano molte specie di uccelli acquatici che si nutrono sia immergendosi invertebrati bentonici (policheti, crostacei, conchiglie, bivalvi…) e da diverse specie di pesci che completamente sia tuffando nell’acqua la sola parte anteriore del corpo. I più numerosi sono costituiscono, insieme alla vegetazione marina, cibo facilmente accessibile per numerose specie quelli appartenenti alle famiglie degli Svassi (Podicipedidae), dei Cormorani (Phalacrocoracidae) ornitiche di palude, come ardeidi (ardeidae), rallidi (rallidae) e limicoli (charadriiformes). e degli Anatidi (Anatidae). Ciò vale soprattutto per il periodo invernale, infatti, le acque dell’area lagunare di norma non gelano per via della loro salinità e della posizione geografica del sito. 10 cefali dorati ( Liza aurata), foto: Mirko Kastelic tuffetti, foto: peter Buchner Un Piro piro boschereccio e un Gambecchio comune intenti a nutrirsi, foto: Mirko Kastelic 11 Barene liMoSe Su cui proSperano alofite annuali il fratino è una specie molto minacciata, che in Le alofite annuali popolano habitat estremi, poveri Slovenia nidifica raramente e soltanto nel Parco di sostanze minerali e con ossigenazione precaria, naturale delle saline di Sicciole. Questo volatile incessantemente sottoposti ai mutamenti di livello delle acque. Nel comprensorio della Riserva la gran circonda il suo »modesto« nido con frammenti di parte delle barene limose è ricoperta da Salicornia conchiglie, piccoli ciottoli ed alghe. Su tale cumulo la europea ( Salicornia europea), specie pioniera cui si nido, foto: iztok Škornik affianca la Suaeda ( Suaeda maritima), pianta che è femmina depone da due a quattro uova con striature anch’essa capace di sopportare bene la salinità del grigio-brune, che si confondono perfettamente con suolo e le occasionali inondazioni. foto: Borut Mozetič l’ambiente circostante. la natura ha regalato una terreni SalSi liMoSo-SaBBioSi, ricoperti livrea mimetica anche ai piccoli del fratino, che sono di alofite perenni molto precoci e nidifughi, infatti, riescono a cibarsi le barene limoso-sabbiose situate più in alto, da soli già a poche ore dalla nascita. colonizzate da alofite perenni, subentrano alla nidifugo, foto: iztok Škornik vegetazione pioniera delle alofite annuali. Si tratta di un habitat raro e minacciato, costituito in gran parte da lo Sapevate che Sui terreni SalMaStri della val Stagnon poSSono Salicornia fruticosa ( Sarcocornia fruticosa), limonio proSperare Soltanto le alofite? ( Limonium angustifolium) e porcellana di mare ( Atriplex portulacoides). Le associazioni di alofite Le piante che vivono sui terreni salsi fronteggiano un grave problema: come arrivare perenni prosperano su terreni semiaridi salmastri, che foto: Borut Mozetič all’acqua? In questi suoli si registra una grande concentrazione di sostanze disciolte, ad per la loro altezza ovvero per la distanza dal mare non esempio cloruri. Siccome intorno alle piante tale concentrazione è maggiore che nelle cellule sono costantemente soggetti agli effetti delle maree. delle piante stesse, l’acqua non riesce a penetrarvi ma, al contrario, ne viene espulsa. Pertanto qui possono sopravvivere soltanto alcune piante che si sono adattate a questo tipo di terreno Siccome nei mesi primaverili ed estivi le zone più salso - le alofite. elevate di queste barene di norma non sono allagate, Come le alofite si sono adattate ai suoli salmastri? alla stessa maniera delle piante del risultano ottimi siti di nidificazione per gli uccelli. deserto che sopportano la siccità. Esse assorbono l’acqua solamente quando, dopo la pioggia, Qui nidificano la Sterna comune ( Sterna hirundo), la minor concentrazione di sali nel terreno permette alle cellule di assimilarla. hanno sviluppato il fraticello ( Sternula albifrons), il cavaliere d’italia proprietà simili alla vegetazione delle aree desertiche o semidesertiche: foglie e steli carnosi ( Himantopus himantopus), la pettegola ( Tringa in cui accumulano l’acqua e una superficie fogliare ridotta o inesistente, per cui la fotosintesi totanus), il fratino ( Charadrius alexandrinus) ed il viene svolta dal fusto. alcune possiedono addirittura un apposito apparato ghiandolare per corriere piccolo ( Charadrius dubius). fratino, foto: iztok Škornik l’eliminazione del sale. 12 13 LE ALOfITE PIù Salicornia fruticosa ( Sarcocornia CARATTERISTICHE DI VAL fruticosa) STAGNON È una specie molto diffusa in val Stagnon. Alofita perenne succulenta, Salicornia europea ( Salicornia europea) senza foglie e con la parte inferiore Specie pioniera annuale, senza foglie e del tronco legnosa, ha portamento con fusto carnoso segmentato. I fiori sono prostrato e presenta fiori insignificanti. insignificanti e si sviluppano a tre a tre su ogni segmento. nella tarda estate ed in autunno Porcellana di mare ( Atriplex foto: Josip otopal la pianta assume una splendida colorazione portulacoides) foto: Borut Mozetič rossastra, causata dalla mancanza di azoto. pianta a portamento prostrato con un tempo il tronco succoso e morbido della foglie carnose grigio-argentee. salicornia era impiegato in cucina. tipico vegetale dei terreni più secchi, presenta fiori insignificanti. Con la Suaeda ( Suaeda maritima) Salicornia, il limonio e il Santonico Alofita annuale, pianta pioniera che popola ( Artemisia caerulescens) costituisce le aree più prossime al mare. d’autunno, il raro e minacciato habitat delle quando si tinge di un caratteristico colore alofite perenni. rosso violaceo, produce un gran numero di foto: Barbara dobrila piccoli semi neri che l’anno successivo hanno Giunco marittimo ( Juncus un buon tasso di germinazione. maritimus) pianta delle paludi litoranee, senza foto: Borut Mozetič Limonio ( Limonium angustifolium) particolari adattamenti ai terreni Alofita perenne, necessita di terreni umidi, salmastri. il tessuto aerifero presente argillosi e salsi. dal cespo basale di foglie nei fusti cilindrici permette alla pianta dure, resistenti e solo leggermente carnose, si di galleggiare quando la marea la dipartono gli steli con minuscoli fiori violacei, sommerge. in val Stagnon prospera dai petali quasi di pergamena: sebbene sia sui suoli più umidi. vietato, molte persone li raccolgono per farne foto: iztok Škornik mazzi di fiori secchi. Sulla parte inferiore delle foglie sono presenti le ghiandole salifere che In Val Stagnon le alofite appartengono alle specie protette, che in ambito sloveno sono, in effetti, le nervature modificate delle sono rare e minacciate. Vanno quindi soltanto osservate: non dobbiamo coglierle, foglie. con tempo secco sulle foglie si possono estirparle, strapparle o danneggiarle in altro modo e neppure portarle fuori dalla riserva. foto: Borut Mozetič osservare i piccoli cristalli del sale che espelle. 14 15 I PESCI IN VAL STAGNON Nono ( Aphanius fasciatus) in val Stagnon il nono si incontra Sebbene sin dalla sua genesi val Stagnon abbia subito grandi mutamenti e trasformazioni, sempre nella parte centrale della soprattutto negli ultimi cinque anni, oggi vi si possono incontrare già elementi propriamente lagunari, laguna, in particolare nella zona tra ad esempio alcuni pesci caratteristici quali il Nono ( Aphanius fasciatus) e il ghiozzetto caucasico l’ara e il passaggio al canale marino. ( Knipowitschia caucasica). altre specie ittiche come il pesce ago sottile ( Nerophis ophidion) e il raggiunge la dimensione massima di ghiozzo gò ( Zosterisessor ophiocephalus) sono invece da collegare alla presenza di fanerogame 6 cm. Maschio e femmina hanno livree marine. Specie tipiche e anche qui molto numerose sono diversi pesci della famiglia dei cefali nettamente distinte, in particolare nel (Mugilidae) e il latterino capoccione ( Atherina boyeri). già oggi nella laguna della riserva naturale periodo della riproduzione. appartiene le specie ittiche più diffuse sono quelle appartenenti alle famiglie dei ghiozzi (Gobiidae), dei cefali alle specie che in val Stagnon sono (Mugilidae) e degli aterinidi (Atherinidae). Molto frequente, soprattutto nella zona occidentale della protette e per cui è stata definita una laguna, è una specie aliena, la gambusia ( Gambusia holbrooki). zona speciale di conservazione – area natura 2000. Gambusia ( Gambusia holbrooki) la gambusia è una specie aliena, pertinente alla famiglia dei nono, foto: paul veenvliet ciprinodontiformes originaria del versante atlantico dell’america settentrionale e dei bacini del golfo del Messico. le femmine sono molto più grandi dei maschi e possono raggiungere gli 8 cm. estremamente vorace, per la sua propensione a cibarsi delle fasi larvali delle zanzare è stata introdotta in europa a partire dal 1920 proprio per combattere ed arginare la diffusione di questi insetti. nel 1927 è stata introdotta a trieste da dove si è rapidamente diffusa pure da noi. Questa specie è molto numerosa anche nell’area d’acqua dolce della riserva, soprattutto nei fossi lungo il ghiozzo nero ( Gobius niger), foto: lovrenc lipej sentiero didattico. 16 gambusia, foto: paul veenvliet 17 GLI HABITAT D’ACqUA DOLCE nella bonifica di Bertocchi è stata creata una laguna d’acqua dolce al fine di compensare la distruzione degli acquitrini che sino al 1990 si estendevano nell’area in cui il Cornalunga si getta nello Stagnon. Con un intreccio di habitat acquidolcicoli, tipici delle foci dei fiumi che sboccano in Adriatico, abbiamo reso possibile la vita e la riproduzione di un gran numero di specie vegetali ed animali. la parte terminale del ramo sinistro del risano dà vita ad una palude, ricca dei più vari elementi trofici, costituita da praterie umide ed acquitrinose, specchi di acque aperte, associazioni di canneti ed arbusti termofili nella bonifica di Bertocchi. La cospicua presenza di esseri viventi d’acqua dolce, dalle piante ai piccoli organismi acquatici – echinodermi, molluschi, crostacei, larve di libellule e di coleotteri acquatici – attira grandi stormi di limicoli e di Ardeidi. Questi volatili, in gran parte dotati di zampe e becchi molto lunghi, trovano numeroso e vario nutrimento nel terreno molle della palude, nei fossi e nelle acque basse. Al tempo delle migrazioni e dello svernamento le praterie paludose e gli specchi d’acqua dolce della riserva attirano anche grandi stormi di Anseriformi, in prevalenza oche ( Anser sp.) e diversi tipi di anatre ( Anas sp.), che si cibano soprattutto di vegetali: foglie di piante acquatiche, germogli di varie essenze erbacee e canne palustri, radici. Alcune specie di anatre tuffatrici ( Aythya sp.) si immergono per catturare piccoli animali acquatici. tarabusino con un grillotalpa, foto: Bojan Škerjanc foto: Borut Mozetič 18 19 I PRATI PALUDOSI i prati paludosi, ovvero praterie saltuariamente o costantemente allagate, si estendono nella parte meridionale dello stagno d’acqua dolce nella bonifica di Bertocchi. Sono luoghi idonei per il riposo dell’ornitofauna ma, soprattutto, ottime aree di alimentazione, grazie alla grande quantità di cibo reperibile nel terreno molle. Alcune specie sfruttano i ciuffi di carici e giunchi per nascondersi dai predatori. Chiurli maggiori, foto: Edi Koren le praterie paludose sono comode stazioni di riposo durante le migrazioni del chiurlo maggiore ( Numenius oca lombardella, foto: igor Brajnik arquata), del Beccaccino ( Gallinago gallinago), del a causa del degrado ambientale le oche hanno perduto la maggior parte dei siti di svernamento combattente ( Philomachus pugnax), della pittima reale ( Limosa limosa), di diverse specie di piro piro ( Tringa sp.) nel litorale sloveno, ma dopo la risistemazione della val Stagnon stanno nuovamente tornando e di molti altri limicoli. in gran numero. gli stormi più numerosi possono essere osservati nei mesi invernali nella bonifica di Bertocchi. Nell’intrico di acque e prati umidi esse trovano luoghi idonei per nutrirsi e anche i piccoli mammiferi insettivori come le crocidure nel contempo un riparo sicuro. ( Crocidura sp.), la talpa ( Talpa europaea) o il riccio orientale ( Erinaceus concolor) trovano riparo e grandi quantità di cibo ai bordi dei prati paludosi. Nella Val Stagnon vive pure il Mustiolo ( Suncus etruscus), il più piccolo tra i mammiferi europei, un animale molto elusivo Mustiolo, foto: lovrenc lipej che è difficile da scorgere. Qui troviamo anche la vertigo sinistrorso minore ( Vertigo angustior), una minuscola chiocciola di soli 1,8 mm di lunghezza. dalle specie similari si differenzia per il guscio avvolto a sinistra e per l’ambiente in cui vive. la troviamo nel muschio e nello strame dei prati impaludati e nella fascia di vegetazione ripariale. nella val Stagnon è una specie frequente e diffusa lungo i fossi d’acqua dolce e nei prati acquitrinosi. Oche lombardelle, Oca collorosso e Oca lombardella minore, foto: Borut Mozetič 20 vertigo sinistrorso minore, foto: Slavko polak 21 Come impediamo l’arbustamento dei prati? Mantenendo i prati acquitrinosi mediante lo sfalcio ed il pascolo. I cavalli Camargue ed il Bue gigante di razza podolica vi pascolano durante tutto l’anno, mentre provvediamo allo sfalcio al termine del periodo di nidificazione, alla fine di agosto ed a settembre. foto: Mirko Kastelic foto: Mirko Kastelic Conoscete l’antico Bue gigante di razza podolica? L’antico Bue gigante di razza podolica è stato portato in queste zone in tempi lontani dagli Unni. Ed i cavalli Camargue? i nostri antenati lo impiegavano soprattutto come animale da tiro e per la lavorazione dei campi i cavalli camargue vivono allo stato brado in francia, e dei vigneti. con lo sviluppo economico, alcuni decenni orsono è stato soppiantato dal trattore nelle paludi del delta del rodano. la razza è molto e la razza, un tempo dominante nell’area istriana, è praticamente scomparsa in Slovenia. Secoli antica e mediante una selezione naturale si è adattata prima dell’avvento dei macchine agricole, questi animali erano la fonte di sostentamento delle alla vita negli acquitrini. Alla nascita i puledri sono neri famiglie ed insostituibili nel lavoro dei campi, nelle vigne e nei boschi. o grigio scuri, da adulti diventano bianchi. nei primi anni Novanta del secolo scorso questi cavalli sono dopo lunghi anni di impegno, in collaborazione con l’ambulatorio veterinario di capodistria, le stati introdotti dalla francia nella riserva naturale associazioni locali ed il Comune città di Capodistria, nell’estate del 2007 siamo finalmente riusciti della foce dell’isonzo nella vicina italia, i cui gestori a riportare nell’istria slovena il Bue podolico. lo abbiamo introdotto pure in val Stagnon dove ci nel 2008 hanno donato alla riserva naturale di val aiuta a mantenere la vegetazione, rallegra i visitatori e nel contempo ravviva il ricordo di tempi Stagon due giumente. Nel 2013 abbiamo acquistato in lontani, quando era un elemento della quotidiana convivenza tra uomo ed animale. francia un altro puledro e una giovane giumenta per provvedere alla diversificazione genetica di questa il Bue gigante di razza podolica è un gran lavoratore, resistente e tenace, ubbidiente, frugale, di prima mandria presente in Slovenia. Siccome questi temperamento vivace e molto legato all’uomo. Vive fino ai vent’anni ed oltre, raggiungendo anche animali pascolano anche nelle zone di acque più la tonnellata di peso. ha zoccoli duri ed un passo lungo e lento. un tempo sulla punta delle lunghe profonde, costituiscono un elemento indispensabile corna venivano poste delle sferette di ottone, per proteggere sia gli uomini sia gli altri animali. per il controllo della vegetazione in quest’area. foto: Mirko Kastelic 22 23 I CANNETI In questo ambiente si incontra anche la Nutria ( Myocastor coypus), il più grande roditore presente nello Stagnon. Si tratta di una specie alloctona, allevata un tempo per la pelliccia, ma il canneto è un’associazione vegetale in cui predomina la cannuccia di palude ( Phragmites che oggi vive allo stato selvatico. ci si accorge della sua presenza anche grazie agli »scivoli« australis), che per prosperare deve essere sempre a contatto con l’acqua. Le specie ornitiche erbosi lungo i quali, dalla cima degli argini, scende nei canali. che vi hanno trovato un habitat ideale sono il cannareccione ( Acrocephalus arundinaceus), la cannaiola ( Acrocephalus scirpaceus) ed il tarabusino ( Ixobrychus minutus), che in caso di pericolo si immobilizza e si allunga, con il lungo becco puntato verso l’alto, quasi ad imitare una canna. Nutria, foto: Mirko Kastelic I canneti salmastri si differenziano da quelli acquadulcicoli proprio perché prosperano Cannareccione, foto: Mirko Kastelic nell’acqua salata ed al loro interno allignano le alofite. Questi canneti, che formano un fitto Lo sapete che in Val Stagnon esistono due tipi di canneti? manto lungo i bordi della laguna di val Stagnon, soprattutto nella zona della foce dell’ara, in In Val Stagnon il canneto d’acqua dolce è ben sviluppato e costituisce un habitat importante condizioni di alta salinità si sviluppano un po’ meno in altezza e rimangono decisamente bassi per molti animali, sia con funzione trofica sia come sito di nidificazione e ottimo luogo sui terreni più secchi. In questo habitat cresce il Giuncastrello marino ( Triglochin maritimum), di riparo. La più estesa stazione di canneto dulciacquicolo si trova nell’estrema parte una rara alofita perenne con lunghe foglie simili a fili d’erba e minuscoli fiori in un’infiorescenza settentrionale della riserva e lungo i fossi nella zona sud della bonifica di Bertocchi. a spiga. L’ultimo avvistamento in territorio sloveno si è avuto proprio qui vent’anni fa. 24 25 LE POzzE D’ACqUA ED I fOSSI il ciclo vitale degli anuri: 1 - accoppiamento e deposizione delle ovature 5 2 - 4 lo sviluppo della larva - girino Nella zona d’acqua dolce di Val Stagnon sono presenti numerose pozzanghere e canali 5 - individuo giovane dopo la metamorfosi 6 colonizzati da svariate specie di invertebrati, anfibi e rettili. Per i visitatori sono particolarmente 6 - individuo adulto interessanti i fossi e le pozze lungo il sentiero didattico circolare, brulicanti di molteplici organismi disegno: Maja cipot viventi: dalle libellule (le più numerose) a diverse specie di serpenti, tritoni e rane, il cui ciclo vitale si svolge sia nell’acqua sia sulla terraferma. 4 1 3 2 foto: Bojana lipej foto: Edi Koren 26 27 Gli anfibi oppure prati umidi e paludosi. tutte queste specie sono ottimi indicatori tra le canne e le altre piante nella valutazione della qualità delle acquatiche un osservatore attento acque interne. noterà subito la rana verde maggiore ( Rana ridibunda), la Il Tritone crestato italiano ( Triturus specie di anfibio più comune nello carnifex) è particolarmente sensibile Stagnon. Qui vivono anche il rospo alle alterazioni del suo habitat ed è smeraldino ( Bufo viridis), il rospo minacciato dalla progressiva distruzione comune ( Bufo bufo), la rana agile degli habitat riproduttivi e adatti allo ( Rana dalmatina) e la raganella svernamento. per la riproduzione ( Hyla arborea). i tritoni scelgono stagni o acque a la Rana verde maggiore ( Rana debole scorrimento (preferendo, di ridibunda) appartiene al gruppo norma, quelle prive di pesci), ma delle »rane verdi«, strettamente dopo l’accoppiamento ritornano sulla legate all’ambiente acquatico o alle terraferma tra la vegetazione, vivendo Rana verde maggiore, foto: Mirko Kastelic tritone crestato italiano, foto: paul veenvliet sue immediate vicinanze: qui si nascosti sotto tronchi o pietre. le riproducono, si nutrono e svernano. prime osservazioni compiute nel 2012, al tempo dell’accoppiamento i indicano che gli interventi di risanamento maschi emettono richiami simili a e rinaturalizzazione effettuati nella risate grazie a due sacche vocali riserva hanno avuto effetti positivi sulla situate vicino agli angoli della bocca. popolazione del tritone. Molto spesso, soprattutto nei canali, è possibile nella riserva possiamo aspettarci incontrare pure il tritone punteggiato anche la Rana verde minore (lissotriton vulgaris), specie che evita ( Pelophylax lessonae), una specie anch’essa le acque in cui sono presenti appartenente al gruppo delle rane i pesci. verdi, più legato ai prati umidi e paludosi. occasionalmente le il Rospo smeraldino ( Bufo viridis) specie si incrociano, dando vita è una specie termofila ed eurialina, a popolazioni miste di rane verdi capace, cioé, di tollerare le variazioni ( Pelophylax klepton esculentus), di salinità dell’acqua. In Val Stagnon ibridi che si stabiliscono in acque vive sia nelle zone d’acqua dolce sia stagnanti o debolmente correnti, Raganella, foto: Mirko Kastelic in quelle salmastre. Rospo smeraldino, foto: Kajetan Kravos 28 29 I rettili nella val Stagnon vive anche la Testuggine palustre in val Stagnon vivono tre europea ( Emys orbicularis), specie di serpenti, nessuna difficile da avvistare a causa delle quali velenosa. Le del suo stile di vita piuttosto più comuni sono le Natrici schivo. Vive in acque basse tassellate ( Natrix tessellata), stagnanti o con corrente presenti soprattutto nel molto lenta ed abbondante canale dell’ara e nei fossi vegetazione, ma un habitat della zona dulciacquicola. importante per la sua Si nutrono di pesci, che sopravvivenza sono anche abbondano nella riserva e i prati secchi in prossimità nei suoi affluenti. Possono di acque libere. In seno alla rimanere immerse per riserva è presente anche parecchio tempo. nell’area del laghetto, insieme alla Tartaruga dalle orecchie Meno diffusi sono i colubridi Natrice tassellata, foto: Mirko Kastelic rosse ( Trachemys scripta testuggine palustre europea, foto: duša vadnjal loro più affini, le Bisce elegans) e alla Tartaruga dal collare ( Natrix natrix). dalle orecchie gialle Stanziate per lo più in ( Trachemys scripta scripta), ambienti umidi, si possono entrambe specie aliene. incontrare anche nei boschi, tra le siepi e nei prati. Si passeggiando lungo il nutrono prevalentemente sentiero didattico circolare è di rane, in tutti i loro stadi di facile avvistare la Lucertola sviluppo. di solito si trovano campestre ( Podarcis sicula nella parte dulciacquicola campestris), il lucertide della riserva e frequentano più diffuso nella riserva. Si solo occasionalmente la incontra dappertutto nelle zona salmastra. nei terreni zone aperte e brulle, ma è più secchi e cespugliosi si soprattutto numerosa lungo può invece spesso notare il l’argine che divide la bonifica velocissimo Biacco maggiore di Bertocchi dalla laguna ( Hierophis viridiflavus). salmastra. Biscia dal collare, foto: paul veenvliet 30 Lucertola campestre, foto: Mirko Kastelic 31 Le libellule antropici nelle zone umide le hanno quasi ridotte all’estinzione. Oggi si conoscono in tutto circa 20 siti in cui sono presenti, distribuiti tra carso, area costiera e valle del vipacco. fino ad ora in già pochi anni dopo la creazione di un ambiente Val Stagnon sono stati osservati solo singoli individui di questa specie minacciata. dulciacquicolo nella Bonifica di Bertocchi, Val Stagnon è diventata a tutti gli effetti l’habitat più in Slovenia la specie Sympetrum meridionale è classificata come rara. Si riproduce con importante dell’area costiera per quanto concerne successo nella parte dolceacquicola di Val Stagnon, che per il momento rappresenta l’unica le libellule. la vita di tali insetti variopinti si dispiega area confermata di riproduzione di tale specie in Slovenia. Questo insetto è uno degli indicatori tra l’acqua, dove avviene lo sviluppo delle ninfe e biologici più significativi per valutare la qualità e l’importanza di Val Stagnon nel contesto della delle larve, e l’aria, regno di questi gioielli volanti conservazione delle libellule. nel loro stadio adulto. all’interno della riserva naturale ne sono state sinora accertate ben 38 Sympetrum striolatum e Libellula fulva sono tra le libellule anisottere più frequenti nell’area specie. nel 2012 è stata addirittura fotografata della Riserva. La seconda si trova nei pressi di acque ferme, canali, fossi e torrenti. In Val la Selysiothemis nigra, una specie nuova per Stagnon questa specie era diffusa ancora prima della creazione della palude dulciacquicola l’area slovena . nell’area della Bonifica. la prima libellula che possiamo notare in giornate gli sfavillanti colori del maschio della libellula Crocothemis erythraea rallegreranno le di sole già a febbraio o marzo è la Libellula fusca visite allo Stagnon nelle calde giornate estive. ( Sympecma fusca) appartenente alla famiglia dei Lestidi, un insetto molto frequente in Val Stagnon. Si tratta di una specie particolare tra quelle presenti in Slovenia, infatti è l’unica che sopravvive al freddo dell’inverno da insetto adulto. la Damigella ( Ischnura elegans) è una tra le specie di libellule più diffuse ed adattabili che si trovano in Slovenia. Questo minuscolo insetto, con una coppia di ali quasi uguali, appartiene alla famiglia dei coenagrionidi (damigelle) e si può incontrare nei più svariati habitat acquatici, dalla pianura alla montagna. ovviamente vive anche in val Stagnon. La Damigella rossa ( Ceriagrion tenellum) è tra le libellule più minacciate in Slovenia, infatti le il ciclo vitale delle libellule: 1 - accoppiamento, 2- deposizione delle uova, 3 - 6 sviluppo delle larve, 7 - l’ultima muta ovvero la metamorfosi, bonifiche, le regolazioni e diversi altri interventi damigella, foto: Slavko polak Crocothemis erythraea, foto: Slavko polak 32 8 - individuo adulto; disegno: Matjaž Bedjanič 33 Le farfalle la falena cinabro ( Tyria jacobaeae) è diventata molto rara in Slovenia. Sino ad oggi, nel corso delle Questa specie si è insediata in campagne di rilevamento della val Stagnon appena nel 2010. gli fauna di val Stagnon, sono state esemplari adulti sono attivi di giorno e censite 300 specie di farfalle, di cui sfarfallano da maggio a luglio. i bruchi 45 pertinenti alle cosiddette farfalle arancione e neri hanno come pianta diurne e tutte le altre a quelle notturne nutrice l’erba di San giacomo (Senecio o attive prevalentemente di notte. jacobea), una pianta molto frequente Tra queste ultime, parecchie specie nella riserva. risultano legate agli habitat paludosi, falena cinabro, foto: Slavko polak ai canneti, ai cariceti ed agli ambienti In Slovenia quella della Phragmataecia salmastri e quindi classificate come castaneae è una specie rara e rare e minacciate. minacciata di farfalla notturna, appartenente al piccolo gruppo dei il Podalirio ( Iphiclides podalirius) si rodilegno (cossidae) la rinaturalizzazione può osservare in val Stagnon dalla podalirio, foto: Slavko polak di val Stagnon ha fatto sì che i vasti fine di aprile a settembre, infatti ha canneti dell’area diventassero uno dei due generazioni annue. i bruchi principali areali di distribuzione di questa di questa specie si sviluppano specie in Slovenia. soprattutto a spese del prugnolo, meno di frequente anche di alberi da la Scopula emutaria è una piccola frutto. farfalla appartenente alla famiglia dei Phragmataecia castaneae, foto: Slavko polak geometridi che vive nelle aree costiere la Didima ( Melitaea didyma) è tra le dell’europa occidentale e meridionale specie affini della famiglia dei Ninfalidi e dell’africa settentrionale. i bruchi si quella con la colorazione rosso- nutrono delle foglie di piante alofite, arancione più accesa. Di questa ma soprattutto di bietola selvatica. in farfalla c’è una popolazione locale già Slovenia la specie risulta minacciata ben sviluppata e numerosa sugli argini a causa dell’espansione edilizia che della Bonifica di Bertocchi. Nel Litorale ha ridotto gli ambienti naturali. in val questa specie ha due generazioni Stagnon la Scopula emutaria è una annue, una a giugno e l’altra da metà specie di Geometride frequente e agosto a metà settembre. tipica. didima, foto: Slavko polak Scopula emutaria, foto: Slavko polak 34 35 I Coleotteri e protetta, con un presenza più notevole soltanto nelle acque morte del fiume Mura e, come è stato assodato nel corso dei rilevamenti, anche in val Stagnon. A seguito dei rilevamenti compiuti sino al 2012, in Val Stagnon sono state individuate e classificate oltre 300 specie di coleotteri. Di parecchi degli esemplari raccolti non sono state ancora stabilite Quella dell’ Onthophagus vacca è una delle 13 specie di scarabei diventate più frequenti le specie proprio a causa della loro straordinaria varietà. tra le specie determinate, ce ne sono nell’area costiera della Slovenia dopo l’introduzione del pascolo dei cavalli e dei buoi in val almeno 5 nuove nel contesto della fauna slovena, per molte delle altre val Stagnon è risultata Stagnon. Le larve di questo scarabeo si sviluppano soprattutto negli escrementi freschi dei essere il secondo o il terzo sito di insediamento nel paese. particolarmente cospicua si è rivelata bovini. la popolazione di coleotteri acquatici, come i Ditiscidi e gli Idrofilidi, nonché la popolazione pertinente alla famiglia dei Carabidi, tra cui numerose specie legate ad ambienti acquicoli, il coleottero Nacerdes melanura è uno stenotopo alofilo che vive sclusivamente negli ambienti paludosi ed alofili. salmastri costieri e si sviluppa nel legno marcescente. Questa specie in Slovenia è attestata soltanto in val Stagnon e nelle altre aree salmastre nei dintorni di capodistria. finora lo Zuphium olens è stato segnalato soltanto in Val Stagnon e quindi in Slovena è classificato come una specie di coleottero estremamente rara e minacciata. Vive e si sviluppa la coccinella arlecchino Harmonia axyridis è una specie aliena ed invasiva originaria della nell’area paludosa della riserva tra i resti marcescenti dei canneti. cina. in europa si è diffusa in maniera rapidissima appena nell’ultimo decennio. annoverata tra le coccinelle più grandi, è generalista (ovvero »adattabile«) sia per quanto riguarda l’alimentazione il Cybister lateralimarginalis, che vive in stagni puliti e ricchi di vegetazione e nei canali, è uno sia l’habitat. In Val Stagnon questo insetto è molto frequente. dei coleotteri acquatici più grandi tra quelli presenti in Slovenia. Nel Paese questa specie è rara Cybister lateralimarginalis, foto: Slavko polak Onthophagus vacca, foto: Slavko polak Nacerdes melanura, foto: Slavko polak coccinella arlecchino, foto: Slavko polak 36 37 UN PARADISO PER GLI UCCELLI Grazie al ricco intreccio di habitat salmastri e d’acqua dolce, la Val Stagnon è un vero paradiso per numerose specie di flora e fauna e di conseguenza per tutti coloro che amano osservare e vivere da vicino la natura. il comprensorio è particolarmente importante per la massiccia presenza di avifauna. negli appena 122 ettari della zona protetta della val Stagnon, tra gli anni 2001 e 2013 gli ornitologi hanno censito ben 244 diverse specie ornitiche, ovvero oltre il 60% di tutte quelle osservate in Slovenia. Anche una breve visita vi convincerà che nella la riserva c’è la più ricca concentrazione di avifauna dell’intera costa slovena. 59 vrst Un Airone bianco maggiore e due Marangoni minori, foto: Mirko Kastelic naturalmente le varie specie di uccelli si presentano nella riserva in modi e periodi diversi. Alcune vi nidificano, altre svernano, altre ancora si fermano per brevi periodi di riposo durante la migrazione. Sulla base di queste caratteristiche, i volatili presenti in Val Stagnon si possono dividere in alcuni gruppi principali. NIDIfICANTI 62 specie Nel comprensorio di Val Stagnon nidificano stabilmente 41 diverse specie di uccelli, 7 specie sono state inserite tra quelle probabilmente nidificanti, altre 14 specie costruiscono il nido nelle foto: Mirko Kastelic immediate vicinanze ed in quel periodo si nutrono o si riposano regolarmente nella riserva. 38 39 OSPITI INVERNALI 43 specie MIGRATORI 85 specie In questo gruppo sono comprese le Sono specie non nidificanti, che nella specie non nidificanti, che nell’area zona in questione svernano solo della riserva arrivano numerose eccezionalmente o in numero ridotto. soprattutto nel periodo invernale (da compaiono invece in contingenti metà novembre a metà febbraio). Si maggiori al tempo delle migrazioni tratta per lo più di avifauna che nidifica primaverili (da metà febbraio e metà in zone più settentrionali delle nostre. maggio) ed autunnali (da metà luglio a metà novembre). In primavera questi fischione ( Anas penelope) uccelli tornano nei siti di nidificazione l’areale riproduttivo del fischione dalle aree meridionali in cui hanno è costituito dalle brughiere svernato mentre in autunno, terminato dell’europa settentrionale. Sverna il periodo riproduttivo, partono nelle pianure e nelle zone umide nuovamente verso il Sud. dei litorali marini, soprattutto nelle Fischione, foto: Kajetan Kravos Piro piro boschereccio, foto: Kajetan Kravos acque basse, ricche di vegetazione Piro piro boschereccio ( Tringa glareola) con un gran numero di barene e aree di velma. Alle zone di acqua salata preferisce il piro piro boschereccio è la specie più numerosa tra i limicoli migratori in Slovenia. una le acque dolci e le lagune salmastre, soprattutto nelle vicinanze di superfici erbose popolazione numerosa soprattutto in primavera, quando, in stormi misti assieme ad altri limicoli, dove questa specie di anatra si nutre. Durante il giorno sosta nelle acque basse in particolare combattenti e pantane comuni, compaiono sui prati alluvionali, nelle zone umide della parte settentrionale della laguna, mentre nelle prime ore del mattino è possibile costiere, nelle basse lagune d’acqua dolce e sulle rive dei laghi. osservare piccoli gruppi di Fischioni anche sui prati della bonifica di Bertocchi. 120 120 alcuni individui rimangono in zona tutto in val Stagnon i fischioni giungono numerosi l’anno, allontanandosi soltanto per soprattutto d’inverno. i primi arrivano già ad raggiungere i siti di nidificazione nelle taighe ottobre: si tratta di individui adulti che lasciano 80 80 e nelle tundre dell’europa settentrionale. per primi i siti di nidificazione nel nord del ricompaiono in discreto numero ad estate continente. diventano più numerosi in dicembre Seriinoltrata al termine del periodo riproduttivo. Serie gennaio - ma il contingente maggiore sverna es1 es1 40 in val Stagnon si fermano soprattutto sulle 40 nella riserva nel mese di febbraio – mentre il barene nella parte settentrionale della loro numero comincia a diminuire con l’arrivo laguna ed alle foci di entrambi i fiumi. della primavera. Si fermano nella riserva fino 0 all’inizio di maggio quando, con il ritorno alla 0 jan feb mar apr gen feb mar apr maj mag ju n giu jul lug avg sep ago set o kt ott n ov dec nov dic tundra, la loro migrazione si conclude. jan feb mar apr gen feb mar apr maj mag ju n giu jul lug avg sep ago set o kt ott nov nov de c dic Media mensile dei fischioni avvistati in Val Stagnon. Media mensile dei Piro piro boscherecci avvistati nella Val Stagnon. 40 41 STANzIALI 22 specie OSPITI OCCASIONALI 32 specie Sono specie non nidificanti, presenti nell’area tra gli ospiti occasionali si annoverano le specie ornitiche che nell’area della riserva non della riserva per tutto il corso dell’anno. sono state avvistate per più di cinque volte. In Val Stagnon si possono incontrare anche delle specie molto rare in Slovenia, quali il Fenicottero ( Phoenicopterus ruber), il gabbiano roseo Garzetta ( Egretta garzetta) ( Chroicocephalus genei) e gallina prataiola ( Tetrax tetrax). altri ospiti occasionali della riserva tra le numerose specie che hanno tratto sono il fistione turco ( Netta rufina), la Sterna maggiore ( Hydroprogne caspia) ed il Mignattaio grande vantaggio dalla sistemazione ( Plegadis falcinellus), specie che, peraltro, compaiono regolarmente in Slovenia ma in numero ridotto. della riserva naturale di val Stagnon c’è sicuramente la garzetta. Si tratta dell’airone In questo gruppo abbiamo incluso anche specie alloctone introdotte dall’uomo. Nella primavera oggi più numeroso nell’area protetta e del 2007 nell’area della riserva hanno sostato tre esemplari di cigno nero ( Cygnus atratus). si può avvistare durante tutto l’anno. Se vogliamo vederlo in numero veramente cospicuo, dobbiamo visitare lo Stagnon alla fine dell’estate, quando sono osservabili nell’intero comprensorio. il momento più interessante è indubbiamente quello in cui tutte le garzette della riserva si radunano per passare la notte sugli alberi al centro della bonifica, dove sono al sicuro dai predatori terrestri. Per ora la Garzetta non nidifica nello Stagnon, ma è un evento in cui si confida, dato che avviene in numerose zone umide dell’alto adriatico. 200 160 120 Garzetta, foto: Mirko Kastelic 80 Series1 40 0 Media mensile delle Garzette avvistate in jan feb mar apr gen feb mar apr maj mag ju n giu jul lug avg sep ago set o kt ott n ov nov de c dic Val Stagnon. 42 Gallina prataiola, foto: Borut Mozetič Mignattaio, foto: duša vadnjal 43 LA NIDIfICAzIONE Le barene ricoperte di vegetazione litoranea, i fragmiteti, i ciuffi di carici e giunchi e gli arbusti termofili offrono all’avifauna riparo, rifugio dai predatori e condizioni ideali per la nidificazione. La maggior parte delle specie nidificanti è costituita da Passeriformi (Passeriformes) che costruiscono i nidi soprattutto sui rami degli alberi - ad es. il verzellino ( Serinus serinus) ed il cardellino ( Carduelis carduelis), nelle cavità degli alberi, come la cinciallegra ( Parus major) e lo Storno ( Sturnus vulgaris), nei cespugli, come il Merlo ( Turdus merula) e il canapino comune ( Hippolais polyglotta), nei rovi, come l’usignolo ( Luscinia megarhynchos) e l’Usignolo di fiume ( Cettia cetti) oppure tra i ciuffi d’erba, come il Beccamoschino ( Cisticola juncidis). gli acrocefali, come il cannareccione ( Acrocephalus arundinaceus) e la cannaiola fratino, foto: iztok Škornik Corriere piccolo, foto: Kajetan Kravos comune ( Acrocephalus scirpaceus), intrecciano il loro nido a coppa sopra l’acqua, appendendolo sugli steli nel fitto dei canneti. Alcune specie di questa famiglia, come la Cappellaccia ( Galerida cristata) e A differenza del Corriere piccolo e della Pettegola, che nidificano isolati, le Sterne sono particolari la cutrettola ( Motacilla flava), fanno il nido anche a terra, ben nascosto tra la vegetazione o le radici. proprio perché nidificano in colonie più o meno numerose. Le prime a costruire il nido sono le Sterne comuni, che si sistemano sugli isolotti fangosi quasi brulli nella parte centrale della laguna sin dai primi di maggio. a luglio formano già delle colonie di medie dimensioni - che contano oltre 10 coppie - vicino all’acqua, sui terreni fangosi nudi, su cui collocano un nido di ramoscelli, mentre a volte per deporre le uova scelgono cespugli prostrati di alofite, ricoperti di alghe. anche il cavaliere d’italia ( Himantopus himantopus) nidifica di solito in colonie. Nella zona salmastra della riserva lo fa in piccoli gruppi, che contano da tre ad un massimo di cinque coppie. Nell’area delle praterie paludose questi uccelli nidificano isolati, direttamente nell’acqua bassa, su piccole cataste di materiale vegetale morto, che modellano in un nido rialzato. come molte altre specie gregarie, anche il cavaliere d’italia e la Sterna comune difendono strenuamente i loro nidi dagli intrusi e da possibili predatori con frenetici voli circolari, alti strilli ed attacchi di gruppo in picchiata. Cappellaccia, foto: Kajetan Kravos Cannaiola comune, foto: Bojan Marčeta Cutrettola, foto: Mirko Kastelic Cavaliere d’Italia, foto: Mirko Kastelic Sterna comune, foto: iztok Škornik Subito dopo i passeriformi sono i limicoli i nidificanti più numerosi ed il fatto non stupisce in quanto durante la nidificazione i rappresentanti di questo vasto e variegato gruppo di uccelli si trattengono soprattutto in ambienti umidi, nelle paludi salmastre e d’acqua dolce. Il Corriere piccolo ( Charadrius dubius) costruisce il nido in modeste depressioni asciutte nelle parti più elevate delle praterie paludose e delle isolette erbose nella zona d’acqua dolce della riserva, mentre il Fratino ( Charadrius alexandrinus) preferisce sistemarlo in qualche piccola depressione nel terreno salmastro e fangoso, tra i cespugli di alofite. Al riparo tra le piante alofile, insieme ai Corrieri piccoli, ai Cavalieri d’Italia ( Himantopus himantopus) e alle Sterne comuni ( Sterna hirundo), dal 2011 nell’area salmastra della riserva nidificano regolarmente anche le pettegole ( Tringa totanus). 44 45 la riserva naturale è, a livello sloveno, uno dei più importanti siti di nidificazione del Tarabusino ( Ixobrychus minutus), diventato il simbolo della val Stagnon, essendo una specie minacciata. al pari del cannareccione e della cannaiola comune, per costruire il nido anche il più piccolo tra gli aironi europei sceglie l’intrico di canali ricoperti di fitti canneti, tife e bassi cespugli, gli specchi d’acqua ed i varchi nelle compatte associazioni a fragmiteto, dove trova riparo e rifugio adeguati. non è facile da osservare all’aperto poiché trascorre la maggior parte del tempo appostato tra la vegetazione riparia in attesa di insetti, Due Cavalieri d’Italia, foto: Mirko Kastelic anfibi e pesci che costituiscono il suo cibo principale. di norma costruisce un nido piatto sui resti prostrati diverso è, invece, il nido del tuffetto ( Tachybaptus delle canne, sopra l’acqua o nelle sue immediate ruficollis), l’unico della famiglia degli Svassi vicinanze, a volte anche nel fitto dei cespugli. (Podicipediformes) a nidificare nella riserva. Ottimo tuffatore, si immerge repentinamente per catturare piccoli pesci, molluschi o larve di insetti. con un LO SVERNAMENTO Tarabusino, foto: Kajetan Kravos ammasso di vegetali costruisce un nido galleggiante che aggancia alle piante ripariali. la cova inizia I primi, cospicui stormi di uccelli acquatici fanno la loro comparsa nell’area della Riserva naturale subito, appena la femmina ha deposto il primo di Val Stagnon già agli inizi di novembre. A dicembre, quando la maggior parte delle grandi uovo, tanto che i piccoli non nascono insieme, ma a superfici acquatiche del Nord Europa e della Slovenia continentale comincia a gelare, il loro distanza di alcuni giorni l’uno dall’altro: mentre uno numero aumenta di giorno in giorno, per raggiungere il massimo agli inizi di febbraio. Da quel tuffetto, foto: igor Brajnik dei genitori cova ancora, l’altro già nutre i primi nati. momento in poi, con la migrazione dei primi stormi di ospiti invernali verso i siti di nidificazione del nord, le popolazioni ornitiche si vanno man mano riducendo. Tra i nidificanti nella riserva ci sono anche la Gallinella d’acqua ( Gallinula chloropus) e la folaga Sugli specchi d’acqua nella zona salmastra della riserva il nostro sguardo si fermerà dapprima ( Fulica atra). Entrambi questi Rallidi costruiscono sullo stormo compatto di folaghe, composto da varie centinaia di individui che nei mesi invernali il nido nel folto della vegetazione ripariale lungo sostano alla foce dell’ara ed al centro della laguna; piccoli gruppi si possono notare anche l’Ara e gli specchi d’acqua aperta nella zona nella parte dulcicola della riserva. Nelle zone d’acqua più profonda della laguna si immergono dulciacquicola dello Stagnon. Il voluminoso gruppetti sparsi di tuffetti ( Tachybaptus ruficollis), Svassi piccoli ( Podiceps nigricollis) e Svassi mucchietto di foglie e rametti, tappezzato d’erba, maggiori ( P. cristatus). tra gli stormi di svassi potrete facilmente individuare anche singoli viene di solito posizionato ai margini dei fragmiteti esemplari di Moriglione ( Aythya ferina), Moretta ( A. fuligula), Quattrocchi comune ( Bucephala inondati. Gallinella d’acqua, foto: Kajetan Kravos clangula) e piccoli gruppi, al massimo dieci individui, di cormorani ( Phalacrocorax carbo). 46 47 alzavola, foto: iztok Škornik Folaghe, foto: Kajetan Kravos Le acque basse e le barene sono di solito occupate da limicoli ed aironi. Nel periodo dello svernamento le specie più numerose nella riserva sono il gabbiano reale ( Larus michahellis), il gabbiano comune ( Chroicocephalus ridibundus) e la gavina ( Larus canus). tra i limicoli vanno ricordati anche le decine di chiurli maggiori ( Numenius arquata), pantane ( Tringa nebularia) e piro piro piccoli ( Actitis hypoleucos) che si muovono nelle acque basse o riposano sugli isolotti fangosi insieme a numerosi aironi cenerini ( Ardea cinerea), garzette ( Egretta garzetta) ed aironi bianchi maggiori ( Casmerodius albus). Pittime reali, foto: Kajetan Kravos anche le anatre, che di solito si nutrono di vegetali, d’inverno si trattengono nelle zone più basse LA MIGRAzIONE della laguna e nei prati paludosi dell’area dulciacquicola della riserva. Gli stormi più numerosi sono quelli dei Germani reali ( Anas platyrhynchos), delle alzavole ( A. crecca), dei Mestoloni la riserva naturale di val Stagnon ospita il maggior numero di uccelli durante le migrazioni ( A. clypeata) e dei fischioni ( A. penelope). le praterie paludose attraggono ogni anno anche primaverili ed autunnali. le praterie paludose, i bassi fondali e le barene costituiscono stazioni di stormi di grandi e vocianti oche selvatiche ( Anser anser), oche lombardelle ( A. albifrons) ed riposo benvenute per molte varietà di avifauna limicola. le specie più numerose sono il piro piro Oche granaiole (A. fabalis). Con un po’ di pazienza riuscirete a vedere anche qualche Beccaccia boschereccio ( Tringa glareola) ed il piro piro culbianco ( T. ochropus); in stormi meno numerosi ( Scolopax rusticola) e stormi di Beccaccini ( Gallinago gallinago), che svernano regolarmente si fermano la pettegola ( Tringa totanus), il totano moro ( Tringa erythropus) ed il chiurlo piccolo soltanto nelle paludi costiere. un ospite invernale regolare è anche il Marangone minore ( Numenius phaeopus). arrivano anche folte schiere di combattenti ( Philomachus pugnax), pittime ( Phalacrocorax pygmeus), mentre dai fitti fragmiteti possono sbucare un Tarabuso ( Botaurus reali ( Limosa limosa) e varie specie del genere calidris, tra cui predominano, per numero di individui, stellaris) o un piccolo gruppo di Basettini ( Panurus biarmicus). soprattutto il piovanello pancianera ( Calidris alpina) ed il piovanello comune ( Calidris ferruginea). 48 49 al tempo delle migrazioni potrete registrate nel vostro taccuino ornitologico tutte le specie di aironi qUANDO INTRAPRENDERE UNA GITA ORNITOLOGICA NELLA VAL viventi in Slovenia, la cicogna bianca ( Ciconia ciconia), quella nera ( Ciconia nigra) e, con un STAGNON? po’ di fortuna, anche la Spatola ( Platalea leucorodia). di particolare interesse negli ultimi anni la regolare presenza dell’airone guardabuoi ( Bubulcus ibis), che si alimenta con gli insetti che i bovini Per quanto concerne la varietà di ornitofauna, la riserva naturale è un sito eccezionale in ogni al pascolo fanno affiorare dal terreno e si posa anche sul dorso degli animali per nutrirsi di parassiti. stagione dell’anno. ad ogni visita gli ospiti avranno modo di incontrare una grande varietà di specie. Se avete intenzione di osservare stormi di uccelli con migliaia di individui venite in visita in inverno. Questo è anche il periodo migliore per imparare a riconoscere le diverse varietà di limicoli, anatre ed oche che, in compagnia di folaghe e chiurli maggiori, si alimentano negli specchi d’acqua della zona salmastra o di quella dulcicola della riserva. durante le migrazioni primaverili ed autunnali la consistenza delle popolazioni si riduce, ma aumenta notevolmente il numero di specie avicole presenti, soprattutto limicoli e passeriformi migratori. In questo periodo si possono incontrare in un solo giorno oltre 70 specie di uccelli! agosto e settembre sono invece i mesi in cui vi sorprenderanno gli aironi bianchi, le garzette e gli aironi cenerini, che di sera riposano a centinaia sugli alberi di tamerici. già ad aprile la riserva risuona in ogni luogo del canto degli uccelli che annuncia l’inizio del periodo riproduttivo. Durante la nidificazione avrete occasione di ampliare le vostre conoscenze sui richiami degli uccelli. potrete riconoscere i gorgheggi dell’usignolo, della capinera e Spatola, foto: Kajetan Kravos Airone rosso, foto: Mirko Kastelic 1200 dell’Usignolo di fiume provenienti dai cespugli 200 lungo il sentiero didattico, mentre dal canneto sentirete il canto instancabile del cannareccione e della 180 cannaiola comune. Sugli isolotti 1000 della zona lagunare vi rallegreranno le colonie nidificanti di Cavalieri d’Italia e Sterne comuni. 160 ovviamente nella riserva un giorno non è mai uguale all’altro. Siamo convinti che la visita sarà 800 un’esperienza emozionante e gli uccelli faranno in modo da farvi ritornare volentieri. 140 1200 200 120 600 180 100 1000 število osebkov numero degli individui 160 80 140 število vrst numero delle specie 800 400 120 60 600 100 število osebkov 40 200 80 število vrst 400 Media giornaliera degli individui di specie 60 20 40 acquatiche e di palude osservati nei singoli 0 200 0 20 mesi e numero, per mese, di tutti gli uccelli jan feb mar apr maj jun jul avg sep okt nov dec 0 0 censiti dall’agosto 2001 al dicembre 2012. Airone guardabuoi, foto: Mirko Kastelic 50 jan feb mar gen feb mar apr apr maj mag ju n giu jul lug avg ago se p set okt ott nov nov de c dic 51 OSSERVIAMO GLI UCCELLI! degli alberi è più difficile vederli che sentirli. Sui prati, invece, gli strumenti principali per osservarli sono il binocolo ed il cannocchiale. Perché? osservando gli uccelli conosciamo specie nuove, impariamo le leggi della natura e veniamo a nella val Stagnon osserviamo gli uccelli e le altre specie animali da particolari postazioni, dove, conoscenza di alcuni dei molti problemi che riguardano l’ambiente. l’avifauna è, infatti, uno dei nascosti da pereti schermate, non li disturbiamo con la nostra presenza e quindi spesso si bioindicatori dei cambiamenti che avvengono nell’ecosistema. d’altro canto, osservare gli uccelli avvicinano a tal punto che possiamo vederli bene anche ad occhio nudo. Queste postazioni nel loro ambiente naturale è anche piacevole e rilassante. sono sistemate in modo da permettere l’osservazione di tutti gli habitat della riserva. attraverso grandi fessure rettangolari i visitatori possono anche fotografare ambienti ed animali. Quindi, quando? salire sugli argini non è né necessario né consigliabile: in questo modo, infatti, spaventeremmo la maggior parte degli uccelli è più attiva al mattino, prima dell’alba, e poi due o tre ore al tutto il mondo vivente del circondario. oltre a disturbare gli animali, impediremmo anche agli altri tramonto. In questi periodi anche i loro richiami sono più intensi. Durante il giorno, soprattutto visitatori di godere indisturbati questi tesori della natura. nelle ore più calde, la loro attività si riduce. Come? alcuni uccelli si possono osservare soltanto in determinate ore del giorno. È il caso degli uccelli lo strumento più importante per l’osservazione degli uccelli è il binocolo con un ingrandimento notturni, come la Beccaccia ( Scolopax rusticola), il Succiacapre ( Caprimulgus europaeus) e da 7 a 10 volte. Per il birdwatching degli uccelli acquatici, dei limicoli e di quelli che volano più diversi rapaci notturni, che durante le visite diurne di solito non notiamo. È possibile vedere ed distanti è consigliabile l’impiego di un cannocchiale con ingrandimenti da 20 a 30 volte. ascoltare questi animali soprattutto di notte, a tarda sera o al mattino presto. un altro accessorio importante nell’osservazione degli uccelli è una guida illustrata per il la maggior parte delle specie ornitiche è particolarmente sensibile al disturbo nella fase riproduttiva riconoscimento delle specie. oggi in commercio se ne trovano moltissime. ed in maniera particolare da aprile ad agosto, periodo in cui si dedicano quasi esclusivamente alla protezione ed all’allevamento dei piccoli. Alcuni uccelli nidificano in colonie, le coppie di altre specie, durante l’osservazione degli uccelli in natura è consigliabile un abbigliamento non appariscente, invece, scelgono un proprio sito di nidificazione che poi difendono dagli intrusi. Sono soprattutto i per non disturbare ed inquietare gli animali. A questo proposito, ricordiamoci di fare quanto meno maschi che spesso marcano i confini del loro territorio cantando e mettendosi in mostra, il che ci rumore, sia camminando sia parlando. foto: Eva Vukelič aiuta nella stima del numero degli uccelli nidificanti in una determinata area. in primavera ed in autunno gli uccelli migratori fanno la loro comparsa in stormi più o meno numerosi che durante il viaggio possono fermarsi varie volte per riposarsi e nutrirsi. In questo periodo anche la val Stagnon è una di tali zone di passo dove possiamo osservare grandi stormi di passeriformi, uccelli acquatici e di palude. Soprattutto con tempo nuvoloso e piovoso incontriamo tante specie ornitiche interessanti che il maltempo ha costretto a fermarsi sulla via verso la loro destinazione finale. Dove? Gran parte dell’avifauna si può osservare in prossimità dell’acqua (riva del mare, saline, laghi, grandi pozzanghere e fiumi), ma nella maggior parte dei casi dobbiamo usare un cannocchiale. nel bosco cerchiamo di individuare gli uccelli con l’udito, più che con la vista, infatti, tra le chiome 52 53 CURIOSITA’ COSA SONO LE zONE UMIDE? Le zone umide accomunano le peculiarità degli ecosistemi terrestri ed acquatici e sono stabilmente o periodicamente sommerse. dal lato naturalistico si tratta di aree molto importanti, in cui vivono specie animali e vegetali particolarmente adattate a questo ambiente. Si tratta di siti importanti non soltanto sul piano ecologico e culturale, ma anche economico. come habitat sono l’ambiente di vita di molte specie animali e vegetali, soprattutto uccelli ed anfibi, sono collettori naturali e fonti d’acqua potabile, trattengono le sostanze nutritive ed hanno un ruolo importante pure nel metabolismo, nel contenimento delle esondazioni, nella riduzione degli influssi delle ondate di piena e funzionano anche come depuratori delle acque. a causa delle attività antropiche le zone umide sono diventate delle aree molto minacciate. l’uomo le mette in pericolo soprattutto con la costruzione di strade ed abitati, con le bonifiche per ricavarne terreni coltivabili, con la correzione e la regolazione dei letti dei corsi d’acqua. In tempi più recenti le mettono a rischio anche i cambiamenti climatici. in passato la maggior parte delle zone umide è stata distrutta con le bonifiche volte a trasformarle in aree coltivabili. Dal XVIII secolo ad oggi solo in Slovenia sono stati bonificati oltre 100.000 ettari di zone umide! Anche al giorno d’oggi queste aree non sono meno in pericolo, cambiano soltanto le cause. Nel 1971, al fine di proteggere e tutelare le zone umide, è stata sottoscritta la convenzione di ramsar (dal nome della città iraniana in cui avvenne la firma) che prevede la tutela della zone umide di rilevanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici. Ai sensi della Convenzione di Ramsar si intendono per zone umide »le paludi e gli acquitrini, le torbiere oppure i bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri.« foto: Mirko Kastelic foto: igor Brajnik 54 55 LA NASCITA DELLA VAL LE VISITE GUIDATE ALLA RISERVA STAGNON Le visite guidate alla Val Stagnon, per le quali è autorizzato la val Stagnon è il relitto di una baia marina il gestore della riserva, sono obbligatorie per gruppi un tempo molto ampia, che i processi superiori alle dieci persone. Su richiesta, si effettuano naturali e le attività antropiche hanno visite guidate individuali per visitatori con particolari trasformato nel corso degli ultimi secoli. esigenze ed interessi. l’offerta comprende diversi tipi di nel neolitico l’uomo si stabilì sull’isola visite guidate per scolaresche di ogni ordine e grado e fluviale di Sermino, attraente anche per la per gli altri visitatori, visite che sono adeguate all’età, ai posizione lungo le vie di traffico e la presenza desideri e alle esigenze dei singoli gruppi: d’acqua dolce. In seguito sulla vicina isola Visite di base: marittima nacque una città cui furono dati i visitatori vengono condotti lungo il sentiero didattico nel corso dei secoli vari nomi (aegida, Panorama di Capodistria intorno al 1930. Fonte: Museo circolare fino agli osservatori ed ai siti con pannelli caprae, Justinopolis, caput histriae), oggi regionale di capodistria informativi dove vengono spiegati i concetti ed i temi Capodistria/Koper, a testimonianza di un ricco fondamentali inerenti la val Stagnon. durante la visita, e burrascoso passato. Come area di bassi fondali marini con un significativo apporto di acque dolci, della durata di un’ora circa, vengono fornite le informazioni anche grazie al braccio meridionale del risano, costituiva un’importante zona di pesca e salinatura per foto: igor Brajnik basilari sulla riserva, sugli habitat e sul mondo animale e la popolazione locale. lungo i pendii prossimi alla costa, destinati sempre a coltivazioni intensive, fu vegetale della riserva naturale. dapprima tracciata la via flavia romana (da trieste verso l’istria). il commercio del sale, monopolizzato in epoca veneziana dalla città di capodistria, correva praticamente lungo la stessa via, anche Visite con guide specializzate: verso l’entroterra. per un breve periodo la strada fu sostituita dalla ferrovia a scartamento ridotto davanti al pannello introduttivo ai visitatori viene presentata proveniente da trieste, mentre oggi vi passa il sentiero ciclabile della parenzana. l’area protetta di val Stagnon con una particolare attenzione Con l’abbandono delle saline agli inizi del Novecento, parte di queste superfici fu destinata all’agricoltura. al ruolo della riserva come zona umida, all’importanza delle Dal 1932 al 1939 l’allora governo italiano le bonificò. Nel 1957, immediatamente a ridosso di Capodistria zone protette ed alle influenze che hanno le attività antropiche in direzione di ancarano, si cominciò a realizzare un enorme terrapieno, dove trovò posto il nuovo porto sulla natura (sia positive sia negative). Segue la visita lungo il della città. l’isola di un tempo andava man mano perdendo il suo aspetto originario, mentre la baia di percorso didattico circolare dove i visitatori hanno la possibilità fronte a San canziano diventava sempre più chiusa – si trasformava nello Stagnon. di conoscere flora e fauna della riserva (mediante binocoli e Rappresentazione grafica della formazione di Val Stagnon. Disegni: Manca Plazar cannocchiali spettivi) ed anche i vari habitat. Questa visita ha una durata media di due ore. Giornata naturalistica (solo per gruppi didattici oltre le 15 persone) costituita da due momenti: - lezione, durante la quale agli alunni si illustra la nascita della val Stagnon e la storia della città di foto: andrej Medved 56 57 capodistria, il ruolo e l’importanza delle zone umide, la varietà del mondo animale e vegetale e dei IL PROGETTO ADRIAWET 2000 vari habitat presenti nell’area della riserva. - lezione sul campo, durante la quale gli alunni imparano a conoscere flora e fauna dello Stagnon (con particolare riguardo all’avifauna ed alla sua protezione), si avvicinano alle basi del lavoro di ricerca, ADRIAWET 2000: la natura non ha confini l’area transfrontaliera tra l’italia e la Slovenia è una delle più ricche di biodiversità di alla corretta registrazione dei dati ed alla loro elaborazione. tutta Europa nonché una delle più preservate. Piante ed animali vivono e si muovono in quest’area alimentando e componendo un patrimonio naturale di valore e pregio Durante queste attività gli allievi compilano moduli didattici adatti alla loro età ed alle loro conoscenze. assoluto. Italia e Slovenia hanno unito i loro sforzi per la tutela di questa ricchezza comune sulla base di una consapevolezza: la natura non conosce confini. il progetto Regole di base per le visite guidate dei gruppi didattici: Adriawet 2000 è la cornice di questa collaborazione. - un gruppo è di norma composto da una sola classe (circa 25-30 ragazzi; scolaresche più numerose sono divise in due o più gruppi); adriawet 2000 – adriatic Wetlands for natura 2000 – è un progetto che vede la - i ragazzi devono indossare abiti e calzature adeguati; partecipazione di partner italiani (del veneto e del friuli venezia giulia) e sloveni, - durante le visite, ovvero le giornate naturalistiche, le scolaresche devono essere accompagnate ovvero il comune di Staranzano, comune capofila della riserva naturale regionale dagli insegnanti/educatori, che sono responsabili degli alunni e dell’osservanza del codice di foce dell’isonzo, ed il consorzio di cooperative Sociali il Mosaico, gestore operativo comportamento in vigore nella riserva. della riserva naturale dal 2002 al 2012 (friuli venezia giulia – italia), l’azienda Regionale Veneto Agricoltura, la quale gestisce la Riserva Naturale Integrale Bosco Informazioni e prenotazioni: nordio, l’oasi di ca’ Mello e l’oasi naturale vallevecchia (veneto – italia) e doppS Si effettuano visite guidate previo accordo e prenotazione del termine. per ulteriori informazioni Birdlife Slovenia, gestore della riserva naturale val Stagnon (capodistria – Slovenia). e per la prenotazione telefonate all’ufficio temporaneo della Riserva naturale di Val Stagnon ai nri.: 05 / 626 0370 e 051/680442 oppure scrivete al seguente indirizzo di posta elettronica: skocjanski@skocjanski-zatok.org. l’obiettivo del progetto, che si svolge dal novembre 2011 ad ottobre 2014, è lo sviluppo di un sistema di gestione integrata di questi territori che renda la tutela della foto: Bojana lipej biodiversità un elemento di attrattività e crescita sostenibile. il progetto si concentra sulla definizione di programmi innovativi per la gestione integrata del territorio attingendo dall’esperienza delle realtà più avanzate a livello europeo e definendo modelli di cooperazione locale in grado di coinvolgere nuovi attori, di favorire azioni di sviluppo sostenibile e di produrre concreti risultati in termini occupazionali nelle aree natura 2000. non viene tralasciata la progettazione congiunta di contenuti e azioni comuni a favore dell’educazione ambientale, della sensibilizzazione e dell’animazione culturale che sono ambiti in cui i partner coinvolti possiedono dimostrata eccellenza. adriawet 2000 punta, infine, ad organizzare in forma di rete transfrontaliera la raccolta, il monitoraggio e la gestione delle principali conoscenze scientifiche legate alla biodiversità al fine di valorizzarla come fattore di attrattività delle aree progetto. 58 59 Le altre aree protette incluse nel progetto OASI DI CA’ MELLO – BOSCO DELLA DONzELLA foto: Jacopo richard Gestore: veneto agricoltura RISERVA NATURALE INTEGRALE BOSCO NORDIO Località: Sacca di Scardovari, porto tolle, provincia di rovigo, regione veneto, italia Superficie: 150 ha Gestore: veneto agricoltura Località: S. anna di chioggia, venezia, veneto L’area protetta Superficie: 113 ha l’oasi di ca’ Mello con il vicino Bosco della donzella, nel comune di porto tolle, è un sito naturalistico gestito da veneto agricoltura, importante per la sosta e la nidificazione L’area protetta dell’avifauna, in particolare dei piccoli uccelli di palude. con una superficie complessiva di Bosco nordio, ubicato a Sant’anna di chioggia (ve), è 150 ettari, fa parte dell’area natura 2000 e del parco regionale veneto del delta del po. Riserva Naturale Integrale di 113 ettari di superficie gestita gli ambienti più rappresentati sono il bosco di latifoglie misto e il fragmiteto. da veneto agricoltura. istituita come riserva nel 1970 costituisce la parte principale di rete natura 2000, che protegge diversi habitat rete natura Come raggiungere l’area? 200. importante esempio di lecceta, con presenza di numerosi stagni interdunali, è una zona di dalla Statale romea prendere l’uscita porto tolle-ariano polesine e seguire le notevole interesse soprattutto per l’erpetofauna. indicazioni per Porto Tolle SP 38 e quindi la segnaletica per l’Oasi di Ca’ Mello. Come raggiungere l’area? Contatto: la riserva si trova lungo la Strada Statale romea, all’altezza della località S. anna di chioggia. gestore: veneto agricoltura unità complessa riserve ed aree naturali protette accessibile solo con visita guidata, per la sua posizione vicina alle città di rovigo, padova e Tel.: +39 049 8293761 venezia, è meta di numerose visite scolastiche. per la visita all’oasi di ca’ Mello e al Bosco della donzella: cooperativa aQua srl Contatto: Tel.: +39 0426 662304 foto: fabio perco veneto agricoltura unità complessa riserve ed aree naturali protette Fax: +39 041 5384743 Tel.: +39 049 8293761 e-mail: info@aqua-deltadelpo.com Fax: +39 041 497567 WWW.AqUA-DELTADELPO.COM e-mail: bosconordio@venetoagricoltura.org per le prenotazioni degli itinerari con laboratorio, le escursioni e le visite turistiche contattate: cooperativa hyla s.c.a.r.l. naturalisti associati tel.: +39 33 817 55614 e-mail: info@hylacoop.it www.hylacoop.it 60 61 zONA DI PROTEzIONE SPECIALE DI VALLEVECCHIA RISERVA NATURALE REGIONALE fOCE DELL’ISONzO Gestore: veneto agricoltura Gestore: partner progettuale Il Mosaico (dal 2002 al 2012), Rogos soc.coop. (dal 2013) Località: valle vecchia caorle, veneto Località: l’area della foce del fiume isonzo con il centro visite sull’isola della cona Superficie: 950 ha (friuli venezia giulia, italia) Superficie: 2.338 ettari L’area protetta vallevecchia, nel comune di caorle (ve) è un’isola di circa 950 ettari che ospita una L’area protetta delle più importanti aziende agricole pilota dimostrative gestite da veneto agricoltura. La Riserva comprende un’area di circa 2.338 ettari, situata lungo gli ultimi 15 km del corso l’area fa parte della rete natura 2000 e ospita numerosi habitat. del fiume Isonzo. La foce, deltizia in origine, presenta ora due rami principali che circondano un’area di terreni emersi chiamata Isola della Cona la quale rappresenta il ‘’cuore’’ della la presenza di un lungo tratto di spiaggia libera attrae ogni estate circa 270 mila visitatori. Riserva. Nella Riserva e dintorni sono state identificate 323 specie di uccelli. La Riserva il Museo ambientale di vallevecchia ospita sale didattico-naturalistiche che consentono permette di osservare diversi ambienti umidi sia di acqua dolce che salmastra: piccoli lembi la conoscenza della storia di questo territorio e di apprezzare la biodiversità presente. di boschi planiziali, lembi di boschi delle golene fluviali, canneti, barene e velme, ed un banco sabbioso nella zona che si protende verso il mare. Come raggiungere l’area? Dall’autostrada seguire le indicazioni per Caorle e quindi per Lugugnana; da qui svoltare Come raggiungere l’area? verso l’abitato di castello di Brussa e proseguire in direzione del mare fino al ponte di per chi viene dall’autostrada, uscire al casello redipuglia. proseguire attraverso le rotonde accesso a vallevecchia. e seguire le indicazioni per grado. per chi viene da Monfalcone, imboccare la statale Monfalcone – Grado e proseguire per circa 6 km in direzione di Grado. Per chi viene da Contatto: grado, seguire le indicazioni per Monfalcone – trieste. Superare il ponte sul fiume isonzo foto: Matteo de luca veneto agricoltura unità complessa e percorrere circa 1 km fino alla rotonda. alla rotonda svoltare verso est su via del Brancolo riserve ed aree naturali protette (strada che costeggia il canale). 049- 8293761 foto: nicoletta perco per la visita l’area protetta contattare: Contatto: cooperativa limosa riserva naturale foce dell’isonzo Tel.: +39 041 932003 isola della cona Fax: +39 041 5384743 34070 Staranzano e-mail: limosa@limosa.it Tel. +39 333 405 6800 www.limosa.it e-mail: inforogos@gmail.com E-MAIL: LIMOSA@LIMOSA.IT www.riservafoceisonzo.it WWW.LIMOSA.IT 62 63 ÖSTERREICH Celovec/Klagenfurt Tarvisio Tolmezzo Kranjska Gora Bovec ITALIA SLOVENIJA Udine LJUBLJANA Pordenone Nova Gorica Portogruaro Monfalcone Senožeče Treviso Riserva Naturale Regionale Trieste Foce dell’Isonzo Koper/Capodistria Oasi naturalistica di Vallevecchia Naravni rezervat Piran/Pirano Škocjanski zatok foto: Borut Mozetič Riserva Naturale Venezia Umag/Umago Val Stagnon DOPPS – BIRDLIfE SLOVENIA: IL GESTORE DELLA RISERVA Pazin NATURALE DI VAL STAGNON Riserva Naturale Integrale l’associazione per l’osservazione e lo studio degli uccelli della Slovenia / društvo za opazovanje Bosco Nordio in proučevanje ptic Slovenije – DOPPS BirdLife Slovenia) / è una tra le prime organizzazioni non HRVATSKA governative naturalistiche della Slovenia. fondata nel 1979, oggi conta oltre 1000 soci, amanti dell’avifauna e della natura di tutta la Slovenia. dal 2001 il doppS è una società che opera per l’interesse pubblico nel campo della tutela della natura e dal 2009 anche nel settore della tutela ambientale. Oasi Ca’ Mello Pula/Pola L’attività del DOPPS ha lo scopo di proteggere l’avifauna ed i suoi habitat, fine che realizza con attività naturalistiche, ricerche, attività didattiche, pubblicazioni, popolarizzazione e collaborazione con altre organizzazioni governative e non e con gli uffici governativi. il doppS è partner paritetico dell’associazione mondiale per la protezione dell’avifauna Birdlife International, che solo in Europa conta oltre due milioni di affiliati. 64 65 CODICE ORNITOLOGICO ogni ornitologo, birdwatcher e studioso di avifauna:  rappresenta gli interessi della tutela della natura e degli uccelli;  nel proprio lavoro ed in generale non disturba inutilmente la fauna ornitica e non la danneggia; inoltre non mette in pericolo gli altri esseri viventi e la natura;  non asporta gli uccelli dal loro ambiente naturale e non li tiene in cattività;  nel fotografare gli uccelli e la natura mantiene un comportamento rispettoso ed accorto - non fotografa nel nido le specie minacciate;  annota diligentemente ogni osservazione e si preoccupa di aggiornare i dati nel suo taccuino ornitologico;  collabora con i colleghi, li aiuta nel lavoro e si preoccupa di mantenere buoni rapporti con tutti. DIVENTA SOCIO! associandovi al doppS ci aiuterete nella conservazione della natura in Slovenia e contribuirete direttamente ad aumentare il valore sociale della protezione degli uccelli e della natura. come soci sarete sempre informati sulle attività legate alla protezione dell’avifauna, parteciperete attivamente a tutti i progetti ed alle attività dell’associazione, avrete modo di intervenire alle conferenze destinate ai soci ed alle gite ornitologiche. inoltre vi saranno recapitati regolarmente il periodico divulgativo Svet ptic (il mondo degli uccelli) e la rivista ornitologica specializzata acrocephalus, avrete modo di partecipare agli incontri ed alle riunioni conviviali con gli altri amanti della natura e dell’avifauna. trovate la scheda d’adesione sul sito www.ptice.si, oppure potete telefonare alla segreteria dell’associazione. foto: Kajetan Kravos 66