Problemi giovanili Si allarga l'azione dei popoli jugoslavi per il trionfo della pace nel mondo Lo scambio di delegazioni parlamentari con l'URSS - Completo raccordo balcanico Molto 'volte il complesso problema delFe-d-ucazione giovanile o dei -giovani in genero viene giudicato e valutato attraverso il prisma dell’attività -delle organizzazioni giovanili autonome e delle scuole. Va da se che queste due istituzioni, la scuola in ispecie, hanno un’importanza fondamentale per la formazione morale delle giovani generazioni, ma sarebbe errato supporre che le nozioni teori-ohe acquisite sui banchi scolastici siano sufficienti per formare l’uomo socialista, l’uomo moderno. Esso deve essere formato nella vita quotidiana e a questa formazione dovrebbero provvedere la società e la famiglia per tutti i giovani, in comune accordo con la se mi i, pei ia gioventù studentesca. Purtroppo negli ultimi anni l’educazione politica dei giovani Ila avuto profonde incrinature e vuoti e nel miglior caso, mancanza di sistematicità. Il fatto che la parte più rivoluzionaria e politicamente più cosciente della popolazione, la Lega dei Comunisti, registri di anno in anno un continuo rialzo nella media della età dei suoi componenti, per la mancata immissione di forze giovanili, può essere un indice di quanto andiamo affermando. Può essere, abbiamo detto, poiché non difettano i casi di settarismo da parte di alcune organizzazioni della Lega nei confronti -dei giovani che, per le loro caratteristiche e formazione politica, potrebbero entrare nelle file della Lega stessa. Tuttavia ciò non esclude la mancanza di cure per la formazione politica dei giovani. Sorge di conseguenza il problema degli eTedi ai quali lasciare il glorioso retaggio della rivoluzione popolare e dell’edificazione socialista, dei quadri che nei decenni dell’avvenire saranno la garanzia della continuità indisturbata -del progresso sul cammino tracciato. Insomma, è un fatto ohe in alcune località più e in altre meno la -gioventù rimane abbandonata a se stessa e che oltre difettare di una ed-u-caizfone politica, manca anche di quella sociale. Il fatto ohe un non trascurabile -numero -di ragazzi dei distretti della nostra costa, da Capodistria a Pola, si trova in casa di rieducazione e di correzione, è un sintomo preoccupante poiché ci rivela che, particolarmente -nella pubertà, è mancata in primo luogo l’educazione della famiglia e ad essa è venuta a sostituirsi quella della socie- Partito da Vienna con un incerto bagaglio di speranze e di timori, il cancelliere austriaco Raab ha lasciato dopo cinque giorni Mosca con -la certezza del prossimo ripristino -del-Tinidipendenza e della sovranità del suo paese. La -notizia -del raggiunto accordo tra la delegazione austrisca e gli uomini di stato sovietici è stata accolta con soddisfazione e com piacimento da tutta F opinione pubblica democratica mondiale. Soddisfazione e compiacimento non aderire a una qualsiasi alleanza lunghi dieci anni al popolo austriaco. ma anche perchè non si può non vedere nella soluzione del problema dell’Austria un’introduzione alla soluzione degli altri gravi problemi che affliggono l’Europa e lo stabilirsi di una muova prassi mell’affrontare le questioni intemazionali. I punti essenziali dell’accordo conseguito sono i seguenti: Primo: TU-RSS accetta di evacuare le truppe di occupazione dopo l’entrata in vigore del trattato di stato e non più tardi -del 31 dicembre 1955. Secondo: L’Austria si impegna a non aderire a un qualsiasi alleanza militare e a non consentire basi militari sul suo territorio, perseguendo una politica di indipendenza nei confronti di tutti i paesi. Terzo: Tutti i prigionieri di guerra e civili austriaci detenuti nell'U-RSS saranno liberati prima della fine dell’evacuazione. Quarto: l’URSS restituirà all’Austria, verso un compenso adeguato, le installazioni portuali e le navi per -navigazione sul Danubio e cederà j suoi diritti sui campi petroliferi e le raffinerie in Austria in cambio di forniture di petrolio grezzo. Quinto: I due governi considerano auspicabile -la più rapida conclusione di un trattato di stato e, tenendo conto delle dichiarazioni delle potenze Occidentali del 5 aprile scorso, esprimono la speranza che e-sistano attualmente le condizioni propizie per regolare il problema austriaco mediante un accordo corrispondente tra le quattro potenze di occupazione e l’Austria. L’opera svolta a Mosca dalle due delegazioni è dunque soddisfacente e positiva. L’impegno per l’Austria di non aderire ad alcuna alleanza o blocco militare, impegno che dà all’accordo di Mosca un’importanza veramente storica, è per il popolo austriaco non solo accettabile ma anche premessa indispensabile per una sua valida azione in campo intemazionale per il mantenimento della pace. Ed è stato forse proprio questo impegno, proclamato dall’Austria ancora al tempo della conferenza di Berlino dello scorso anno, che ha aperto la via all’awicinamem-to degli »posti punti di vista occidentale e sovietico in merito al -trattato-di stato. Sinora era proprio la Russia grande potenza che opponeva i maggiori ostacoli alla solu- tà solo con misure che si possono definire estreme. Che tale sia lo -stato di cose lo dimostra la constatazione della mancanza delle attività ricreative adatte ai giovani d’ambo i sessi dai dodici ai sedici anni. I più grandi possono recarsi nei campi -sportivi assieme ai -grandi, ma questi campi non soddisfano a tutto quanto necessita alla gioventù. Ma se la base materiale per una fruttuosa attività giovanile è insufficiente, tuttavia è doveroso rilevare che neppure questa -viene totalmente sfruttata. Prendiamo l’esempio di Capodistria. -Nella città ci sono una società ginnica ^Partizan», una società calcistica, una di vela, una di canottaggio, un circolo di radio-amatori e -uno automotociclistico. Tutte queste istituzioni, più o meno, lamentano la mancanza di -giovani, di giova-nisimi in roarticolar modo, benché esse abbiano fatto poco per attirarli nelle proprie file. Un -tanto a Capodistri-a. Peggiore si presenta la situazione nelle campagne dove tale base -materiale non esiste e di conseguenza la gioventù impiega il tempo normalmente nelle osterie e la domenica in chiesa. Ai giovani in sostanza manca un indirizzo, -un indirizzo politico, sociale, nella scelta del mestiere e della propria attività ricreatica. Le organizzazioni autonome giovanili, quella -dei pionieri e della gioventù popolare, le uniche che fanno qualcosa in questo campo, non possono assolvere questo vastissimo campito senza l’aiuto della collettività -tutta. Le associazioni «Amici dell’infanza»- che dovrebbero esplicare la loro attività in tutti i sensi, sia (influendo sulle famiglie che destando l’interessamento di tutte le organizzazioni politiche sociali e sportive e della autorità per il problema de -giovani, sono oggi purtroppo in -una fase iniziale della loro attività e tutt’ora alla ricerca del contenuto e dei metodi della loro azione. Siamo d’accordo per quanto riguarda i metodi, mentre per il contenuto po-ssono trovarlo ad ogni passo -nei ragazzi -giocanti la calza imbottita per le vie cittadine, pqggio nei quattordicenni assisi ai tavoli delle osterie con le carte in -mano, negli apprendisti ohe non fanno parte di nessuna organizzazione e in tante altri diversivi che ostacolano la formazione delle nuove generazioni i-n degni continuato-ri delle nostre più nobili tradizioni. ziome del problema. Ricordiamo come -la questione austriaca sia stata ooUeigata prima con quella triestina, p-oi con quella tedesca: come la Russia abbia chiesto persino che le truppe straniere rimanessero in Austria anche dopo la firma del -trattato di stato. Accennammo allTnizio alTimpor-tanza del successo dei colloqui di Mosca dal -punto .di vista dello stabilirsi di una nuova prassi nella soluzione dei problemi intemazionali. Si tratta in sostanza del proseguimento del metodo positivo iniziatosi a Ginevra, ossia affrontare e risolvere un problema alla volta senza collegamenti «strategici-» fra lupa e l’altra questiona Così si è restituita la pace all’Indocina; così si è risolto il problema triestino; così potrà essere finalmente restituita la liber- «Evidentemente queste dichiarazioni non piacciono al pubblico ministero dott. Pascoli, il quale le considera tendenziose. Scagliandosi contro i testi, egli -ha esclamato in un certo momento: ,Che sfacciataggine! Vorrei -vederli nei tribunali d’oltre cortina, questi testimoni!’ Siccome i testi negano ohe lo Sva-b avesse detto alla Savi: «Tornerà il 1944 e poi ti impiccheremo», il dott. Pascoli insiste perchè sia sentito su questa circostanza il caporale Gentile. Tra ima oontes-tazione e l’altra il p. m. si eccita, uscendo a dire: «Dopo aver im-foibato migli-aia di persone a Trieste e a Gorizia, -hanno ancora il coraggio di proferire minacce in nome della fratellanza. Pendagli da forca!» (Dal resoconto della udienza del g. 6 corr, del «Processo delle bandiere» presso la Corte d'Assise di Trieste.) Questo nuovo episodio sta a comprovare che la lunga e hen cognita tradizione di aizzamento all’odio razziale anti-slavo, di pretta marca fascista — che ha contraddistinto dalla fine del 1945 in poi i rappresentanti della pubblica accusa italiana nelle aule del Tribunale e della Corte d’assise di Trieste - rimane operante e immutata anche dopo il Memorandum d’intesa del 5 ottobre 1954. Al principio del 1946, il p. m. dott. Bat-tistig (trasformatosi in Battiggi — Stabile per acquistare la patente di prototipo dell’italianità) rifiutava sdegnosamente Vacquisizione agli atti in causa di un documento rilasciato dal Giudizio di Postojna, con lo specioso pretesto che fra T. L. T. di allora e la Jugoslavia non intercorrevano rapporti diplomatici. — Nell’autunno dello stesso anno, nel corso del processo per collaborazione contro il maestro Sciattino e la sua figliastra Mecchia, non solo è stata fatta in piana aula dell’Assise l’apo- La Presidenza dell’Assemblea Popolare Federale ha fatto recapitare la settimana scorsa -al -Soviet Supremo delTURSS la risposta alla dichiarazione sovietica del 9 febbraio di quest’anno. «La Presidenza dell’Assemblea Popolare Federale — è detto nella risposta — ha esaminato con attenzione e interesse la dichiarazione del Soviet Supremo, il testo della quale è sitato rimesso attraverso l’Ambasciata a Mosca. La Presidenza ha -preso atto particolarmente dell’opinione del Soviet Supremo sulla -utilità -dello scambio -di delegazioni parlamentari dei vari Paesi e sulla possibilità che parlamentari di -un dato Paese possano presenziare alle sedute del Parlamento di un afro Paese. «Ritenendo lo scambio delle delegazioni pari a men ra ri uno de: mezzi più importami per la conoscenza u-ciproca, l’avvicinamento e ia collaborazione amichevole tra i popoli e i loro rapprese-manti, l’Assemblea Popolare Federale ha stabilito negli anni scorsi utili contatti con i parlamentari di un’intera serie di Paesi. «Noi -siamo del parere ohe indipendentemente da tutte le differenze che esistono tra i vari Stati, l’interesse più grande e comune di tutti i -popoli e di tutti gli Stati sia lo sviluppo dell’idea e della prassi della loro intesa e collaborazione pei la pacifica soluzione dei problemi e delle vertenze interna zionaü che oggi esistono nel mondo, e par i-1 consolidamento della politica della pace ohe è oggi Fumea in grado di assicurare resistenza e l’ulteriore progresso dell’umanità. Per questa ragione i popoli della Jugoslavia e i loro oi-gani di rappresentanza hanno costantemente profuso e profondono tutti gli sforzi possibili perchè -venga realizzata la pacifica c-ossistenza tra i popoli è tutti -gli Stati. «Nello spirito di queste concezioni, alle quali l’Assemblea Popolare jugoslava si è ispirata oos-tantemente nell’attività finora svolta, la sua -Presidenza ha l’onore di dichiarare di essere pronta ad oecordarsL con il tà e Fi-ndipenderiza all’Austria d-o-po dieci lunghi anni di attesa in cui questo piccolo paese del centro-Eu-ropa ha purtroppo sostenuto suo malgrado la parte di asso nella manica nelle più svariate combinazioni politico-strategiche delle grandi potenze. Forse in questa stessa settimana si avrà a Vienna la riunione dei quattro ambasciatori occidentali per gli ultimi preparativi per la firma del trattato di stato. L’Europa sta dunque per -acquistare un nuovo stato indipendente; l’Austria libera -potrà finalmente dedicare lé sue forze -alla rinascita interna ed associarsi, e-stranea ai blocchi e alle alleanze militari, alla lotta generale delle forze democratiche di tutto il mondo per il mantenimento della (pace e per il -progresso -dell’umanità. logia del fascismo, ma il p. m. dott. Mario Ferluga (ben noto nel foro di Trieste quale sgranocchiatore di milioni della italianità in funzione di legale del C. L. N.) chiedeva l’incriminazione e l’arresto di una partigiano, teste d’accusa, recante ancora sulle proprie carni le stigmate delle forbiciate infertile dalla Mecchia quando venne torturata dai fascisti. Nel ■1947 il p. m. dott. Paolucci, (la cui ■ «depurazione» perchè acceso fascista era attesa negli ambienti giudiziari triestini) si è scagliato con termini di profondo disprezzo contro i Tributtali e la Giustizia popolare «rappresentata dagli spazzacamini e dagli analfabeti». Nel marzo 1948 figurarono sul banco degli imputati una ventina di partigiani di Santa Croce di Trieste sui quali gravava l’accusa di aver indossato la divisa di partigiani, mentre quali «corpi di reato» facevano bella mostra sid tavolo dei giudici le loro divise incriminate. A tutto ciò fa da sfondo il fatto che i rappresentanti della pubblica accusa italiana in Trieste, per meglio sfogare il loro livore antipopolare e l’odio razziale anti-slavo, hanno escogitato una forma di reato del tutto inedita di cui si sarebbero resi colpevoli i combattenti antifascisti che hanno proceduto contro i criminali fascisti, contro le spie e i collaborazionisti dei tedeschi, ossia del reato di «plagio». Il nuovo episodio, in cui ben figura sul moggio dell’italianità il dott. Pascoli — che, salvo errore, dovrebbe appartenere alla categoria degli italiani modello, che solo la fauna di queste terre può produrre, poiché un suo omonimo si è contraddistinto nell’era del littorio quale preside della provincia e podestà di Gorizia — trae le sue origini dal processo con- Sovie-t Supremo sullo scambio di delegazioni parlamentari». * Intanto i parlamentari jugoslavi continuano ad adoperarsi per l’afier-mazione del principio della coesistenza -pacifica tra i popoli. In questo Delegazione norvegese ospite in Jugoslavia Una delegazione economica -norvegese, -guidata -dal signor Ode Goete segretario -di Stato al Ministero dell’Industria, è sitata ricevuta da Svetozar Vukraanović, vicepresidente del Consiglio Esecutivo Federale. Nel -lungo colloquio, la delegazione norvegese si è interessata ai problemi dello -sviluppo della nostra industria e delle forme in cui è organizzata. Schiarito l’orizzonte per quello che riguarda il problema austriaco l’opinione pubblica internazionale riporta con interesse la sua attenzione sulla questione tedesca e sulla situazione in Estremo oriente ricercandovi con fiducia, sia pure relativa, i segni di un’evoluzione positiva. In Estremo Oriente la situazione attorno a Formosa non è precipitata ed anzi ha lu-ogc-almeno cosi ap-pare-una specie di’ assestamento di posizioni che dovrebbe preludere ad una chiarificazione se non ad una completa distenzione di fatto. Agli osservatori non è sfuggita una lenta evoluzione degli Stati Uniti, rilevabile dalle recenti dichiarazioni di Eisenhower e dello stesso segretario del dipartimento di stato Foster Dulles. Non che da parte americana ci si dimostri pronti a riconoscere la realtà della situazione e si lasci comprendere di essere disposti a non opporsi ad un riconoscimento internazionale del governo di Pechino. Questo no, ciononostante non si notano attualmente nella stampa e nei circoli ufficiosi americani quelle violente reazioni polemiche che ancora nel mese scorso accompagnavano ogni voce, europea od asiatica, che si levasse a favore dell’ammisione della Cina all’Onu o comunque del fatto incontestabile che in Estremo Oriente nulla è possibile risolvere senza-e meno che meno contro-la Cina Popolare, e nulla in favore della pace può essere compiuto appoggiando le megalomanie di Chang Kay Seek. Anzi le dichiarazioni del primo ministro francese, Edgard Faure, auspicante il generale riconoscimento del governo di Pekino, e le voci ufficiose di un’adesione britannica alla tesi di un plebiscito a tro il giovane di 24 anni Angelo Svab di S. Croce, sul quale pende la gravissima imputazione in Corte d’Assise di essersi soffermato sotto le finestre di certa Emilia Savi (che ha acquistato la patente di super italiana rinnegando l’appellativo Svab del suo sangue) assieme ad altri giovani per indurla a ritirare le bandiere tricolori da lei esposte. Per di più, stando all’accusa, lo Svab, incontratosi col figlio naturale della Savi, Ferdinando Diomedi, degno rappresentante della teppa di via Cavana, gli avrebbe strappato dalla moto l’adorato tricolore. Di contro, attraverso l’interrogatorio dei testi citati sia dall’accusa che dalla difesa, è risultato che fù proprio la Savi a provocare i passanti, gridando dal balcone' sul quale erano esposte le bandiere: «Xe vegnuda. l’ora per voi,» e che allo Svab, fermatosi a guardarla, essa gridò: «Omo de paia, cosso te fa là?» Sempre dai testi è inoltre emerso che un ora dopo, accompagnato da altri due ceffi di via Cavana — pure essi in motocicletta — è comparso il Diomedi, professionista della violenza, che aggredì lo Svab agguantandolo per il petto. Fu allora che lo Švab, in una mossa difensiva, andò ad urtare con una mano contro il manubrio della «Vespa» del Diomedi, fracassando involontariamente lo specchietto retrovisivo e altri accessori, senza toccare però la bandiera che era attaccata lungo tutta la parte anteriore. L’inconsistenza e la falsità delle accuse a carico dello Svab sono apparse evidenti anche dal particolare che, finiti subito dopo il fatto al posto di Polizia del luogo i tre motociclisti e lo Svab, il sottufficiale di servizio non riscontrò gli estremi di reato perseguibile. Fu solo nel senso hanno indirizzato il loro intervento aila riunione di Roma dell’Unione Interparlamentare. Il comitato esecutivo dell Unione Interparlamentare Internazionale si è riunito a Roma con la partecipazione di delegati di' 43 Paesi. L’unico punto dell’ordine del giorno è la questione della coesistenza tra i popoli. -Le commissioni elaborano il materiale relativo a questo tema in vista del Congresso dell’Unione Interparlamentare che avrà luogo nell’agosto a Helsinki. Da parte jugoslava partecipano alla riunione il vice-presidente del-F Assemblea Popolare Federale Vladimir Simič e i deputati Anka Berus e Malks Žnuderl. Prendendo 11 parola, Vladimir Simič ha detto che è difficile trovare principi politici, giuridici e morali di pacifica coesistenza migliori e più precisi di quelli espressi da Tito e Nehru nella dichiarazione comune emessa al tempo del loro incontro. Parlando in se- Formosa nonché le ribadite posizioni del premier indiano Nehru contro l’ambigu-a politica americana circa le isole Matsu e Quemoy, hanno in certo qual senso trovato eco-sia pure molto diplomatica — nella presa di posizione del leader democratico americano, Adley Stevenson, e più debolmente, in certi passi delle recenti dichiarazioni di Monumento a Trieste ai caduti deH'APJ Nel cimitero militare -di S. Anna a Trieste è stato scoperto domenica un manu-mento -ai combattenti del-FAPJ, caduti ned combattimenti per la liberazione di Trieste. Alla cerimonia ha presenziato una delegazio- del Comitato Centrale đelFUnione Combattenti della Slovenia guidata dal vice-presidente Jože Boršnar. -Il monumento ai Caduti dell’APJ, opera deU’arahitetto prof. Edo Mihevc, è stato eretto su un piedistallo di pietra alto otto metri, -attorno al quale si ergano sei obelischi minori. In lingua slovena, vi sono scolpite le parole: «Ai combattenti dell’APJ, caduti per la libertà, la P-atria riconoscente». Le ossa dei Caduti, che erano stati tumulate -nel cimitero comune nei pressi di S. Anna, sono staile trasferite -noli’ossario del monumento. Le riparazioni italo-jugoslave Nella seduta del 15 scorso il Governo italiano ha approvato il decreto sull’attuazione del protocollo jugo-italiano con cui -viene -stabilito l’importo di 30 milioni di dollari ohe l’Italia dovrebbe versare -alla Jugoslavia gennaio del 1955, ossia tre mesi dopo il fatto, che il Diomedi si querelò contro lo Svab, offrendo alla Procura di Trieste la magnifica opportunità di montare contro lo Svab — il cui unico torto è di essere Sloveno — un mostruoso processo per «vilipendio alla bandiera» nel quale, a buon diritto, figura come parte civile il Diomedi poiché a Trieste i più indicati e meritevoli per la difesa, la tutela e la salvaguardia del tricolore sono i teppisti e la feccia di via Cavana. Ecco spiegato il perchè il dott. Pascoli, assistendo al disastroso crollo del castello delle false accuse, ingigantite dall’odio razziale, ha incriminato i sei testi da cui è derivato quel crollo, investendoli con gli insulti e gli epiteti che ormai possono definirsi storici poiché rivelano su quali basi opera, a quali principi e concetti si ispiri la Procura di stato di Trieste nella tutela e salvaguardia sia della legge che del diritto. Così resta provato che i gialli della Pasquinelli e di tutti gli altri fabbricanti prezzolati di odio sulle foibe, hanno ottenuto il crisma della «verità documentata» e sono stati codificati presso quella procura con le «migliaia di persone itifoibate a Trieste e a Gorizia.» Ma la fobia anti-slava ha giocato in questo caso un brutto tiro al dott. Pascoli. Egli, infatti, investendo con l’epiteto di «pendagli da forca» ì sei testi sloveni da lui incriminati, ha palesamen-te livelato la propria qualifica di «pendaglio da piazzale Loreto» perchè solo un criminale di quella risma poteva e può insultare ed offendere in modo così atroce i giovani figli del popolo sloveno che più di ogni altro ha sperimentato e sofferto le barbarie fel fascismo ai cui metodi e sistemi oggi si attiene in Trieste il dott. Pascoli. de di commissione -economica, Maks Žnuderl ha aggiunto da parte sua che la coesistenza tra iPaesi dai più diversi sistemi interni rende possibile lo sviluppo -dei popoli arretrati e li innalza all’indipendenzi e alla collaborazione intemazionale su basi di -parità. Al termine -dei colloqui tra i rappresentanti degli Stati Maggiori di Grecia, Turchia e Jugoslavia è stato diramato un comunicato nel quale si sottolinea l’accordo raggiunto sulla difesa -dei tre Paesi. «-Sono state esaminate questioni — dice il -comunicato — ohe derivano dal Trattato -d’alleanza, collaborazione politica e mutua assistenza, firmato a Bled tra i tre Paesi. La conferenza .si è svolta in un’atmosfera di amicizia e di piena comprensione ed in essa è stato raggiunto un accordo- in merito a tutte le questioni concernenti la difesa dei tre Eisenhower. Con questo si è ancora ben lontani da una pacifica sistemazione della questione di Formosa, però certi sintomi indicano che l’evoluzione della situazione internazionale influisce anche sulle posizioni oltranziste già patrocinate da Washington, dove ci si va rendendo conto che la politica di forza e di pressione in Asia oggi non è piu possibile se non con grave rischio per gli Stati Uniti di perdere le-ioro alleanze in tutto il mondo. Se in Estremo Oriente la situazione non è precipitata e lascia, anzi, adito a speranze di evoluzioni positive, in Europa particolarmente dopo il comunicato Ra-ab-Molotov per l’Austria, la questione tedesca non sembra finita in quel vicolo cieco che lasciavano temere la ratifica degli accordi di Parigi e la denuncia sovietica dei patti di amicizia e collaborazione con la Francia e la Gran Bretagna. Questi patti avevano ormai soltanto un valore formale, ciononostante la loro denuncia poteva suonare come fattore psicologico negativo. Invece sta passando quasi inosservata e non dà luogo a polemiche. Dunque la ratifica degli accordi di Parigi non ha portato alla temuta rottura tra Est ed Ovest ma ha dato occasione a Voroscilov di affermare che fra la ratifica e l’attuazione degli accordi vi è ancora tempo sufficente per l. PROLOGO del «Poenu-,-tis» di piauto dice; «Proi-bìto alle vecchie cortigiane sedersi ai primi posti, ■rdine alle balie di occuparsi dei loro marmocchi a ,asa ■ . . Che le matrone, ’Lardando e ridendo, se ne i lai>o zitte; almeno qui i ■*r* uomini travino un pò bene» e «Primavera in fiore». Fiori e fiori, dunque, che le giovani vo'ci hanno offerto al pubblico, il quale ha ricambiato con nutriti applausi. Se li meritavano quesiti piccoli attori dilettanti: nei -loro costumi variopinti facevano mostra di un impegno molto più grande di loro. Una parentesi di schietto buonumore ha aperto poi una «conversazione» in vernacolo tra Silvano Brunetti e Amedeo Dozzi, ognuno rispettivamente nelle parti di due buontemponi i paese. Anche qui vino e piatti fragranti, pettegolezzi e disavventure coniugali sono stati al centro della scenetta ohe ha fatto sbellicare dalle risa gli spettatori. Applauditisskna è stata quindi la sartina diciottenne Elsa Musizza, che ha cantato «Tarantella napoletana» di Rossini acoompagnata al piano dall’insegnante Sibilotti-Urfoa-ni. Altra eccezionale pianista è stata la piccola Nevia Gre-gOTOvié, di otto anni in tutto, che ha eseguito deliziosamente un «Carnevale», briosa e semplice composizione. Era la volta di alcuni membri del CIC, i quali si sono impegnati in «Scenetta in farmacia» del parentino Giordano Urbani. La scenetta, uno scherzo comico dialettale, è stata magnificamente eseguita ed ha letteralmente sbalordito gli spettatori, che hanno ringraziato con valanghe di applausi. Bella prova ha quindi fornito Libero Martinčič con la sua chitarra. Accompagnandosi felicemente con lo strumento, e-gli ha cantato «II tango del mare». La sua bella voce si è poi riudita in dueto con Silvano Brunetti. Affidati al ritmo della chitarra, i due giovani harm» interpretato un potpourri, un’armoniosa fusione di vecchi motivi e di ritmi in voga. Dopo «Spigolature di Pa-renzo» raccontate e mimate da Amedeo Dotto e Rudi Benčič con convincente incisività, il coro delle scuole italiane ha chiuso la serata con il finale dell’operetta «Primvaera in fiore». Un vorticare, uno scrosciare di applausi salutava la calata del sipario. Al successo della serata ha notevolmente contribuito l’orchestrina del CIC. E’ in programmazione simul anea in diverse città l’ultimo film sloveno «Tri zgodbe» (tre storie), del quale presentiamo qui tre inquadrature. Al prossimo numero parleremo diffusamente di questo primo «omnibus» jugoslavo. Tra le città che incoronano la sponda istriana, Pira-nò serba più di ogni altra, l’aspetto antico. In quell’ambiente tranquillo e Seneno nacque Giuseppe Tartini l’8 aprile 1692. Il padre, Giovanni Antonio, gentiluomo fiorentino, si trasferì a Pirano sul cadere del 1678 o sul principio del 79, esercitandovi il commercio e diventando più tardi pubblico scrivano dei sali. La madre, Caterina Zangrando, si crede appartenesse ad una delle oiù antiche famiglie di Pirano. E probabile che Tartini raccogliesse in Pirano le prime impressioni, il primo germe fecondatore delle Sue attitudini, che certo non dovettero tardare a destarsi, indirizzandolo verso un campo d’attività che in breve lo a-vrebbe preso interamente. Il noto Studioso Eiter afferma che Tartini non dimostrò nel violino particolari attitudini. Di diversa opinione è il Benedetti il quale assevera che, insieme ad altri in-egnameniti, Giuseppe ricevette a Capodisitria «lezioni di musica, e di violino Special-mente, avendo, fin da quella prima età, dimostrato una passione vivissima per questo strumento». A Padova, nel 1721, Tartini viene nominato primo violino dell’orchestra di S. Antonio in Padova. In quel tempo lo splendore artistico della basilica Aratoniana ave-va tenuto un posto preminente nell’arte italiana. Ma fu con l’acquisto di Tartini, che Padova, famosa nel campo delle scienze per il suo insigne ateneo, si guadagnò anche nella musica il prestigio di cui godette durante il settecento, accresciuto e consolidato della presenza di un NOSTRA INTERVISTA CON GERARD PHILIPE UN TEATRO DI CLASSE (Nostro servizio) ZAGABRIA, aprile — Se diciamo che ia Zagabria Gerard Philipe era atteso con morboso entuisiasmo, non brlliamo affatto di originalità. Egli è «tifato» da milioni di ammiratori di tutto il mondo, per il senso di simpatia che infonde (Ogni sua pellicola, e da un indiscutibile e pacato talento che lo porta in ogni ìmomento vicino allo spettatore, rendendosi intimo, famigliare. Alla fine di marzo i giornali avevano comunicato la prossimità di una visita del Theatre National Populaire di Parigi, forte di alcuni «cannoni» che rispondono ai nomi . di Gerard Philipe, Silvia Monfort e Maria Casarès, quest’ultima figlia di un ministro spagnuolo, considerata la miglior «tragica» francese. Al timone di un naviglio tanto corazzato, Jean Vilar. Caccia d’autografi a non finire, dinanzi all’Hotel Esplanade a conferma dell’arrivo degli ospiti. Obiettivo principale, Gerard. Meglio attendere che la ressa si sbolli, abbiamo pensato, ed il 'giorno dietro la fortuna è nostra: Gerard, in giacca sale e pepe, con la cravatta svolazzante sulla spalla ed un gioviale, quasi canzonatorio sorriso sulle llabbra sbatte la sportello di una «Chevalier» all’ingresso dell’Hotel. Cinque minuti dopo sediamo nella hall dietro ad un «corretto». — La mia migliore creazione? A dira il vero sono sempre innamorato dell’ultima per ordine cronologico. Penso sem-ipre che nel lavoro successivo non riuscirò ad «imbroccare» come in quello precedente. Invece, per fortuna, mi jsmentisco sempre . . . Oltre al cinema da non molto tempo lavoro al National, dove sono giunto casualmente, per occupare il tempo. Modestia a parte, Jean Vilar dice che filo bene, forse perchè sono popolare sullo schermo. Oltre a ciò mi sono rivelato un buon regista. Il mio primo film: «Le pais sans les tolles» — 1945. — — Soddisfazioni extralavorative? — Qui il simpatico viso dell’attore si apre in un’espansiva gioia per la domanda (sollevata. — E quali! Mi sdraio nel mio giardino e leggo le lettere degli ammiratori, buste piccole e grandi, di tutti i colori, di tutte le parti del mondo; la mia più grande soddisfazione. A dire il vero non sempre posso soddisfare, o non lo ritengo necessario, ogni desiderio, talvolta banale degli ammiratori; desidero che la mia popolarità non si perde in stupidaggini reclamistiche. I più strani sono i giapponesi, che mi chiedono piagnucolando ciocche di capelli e ritagli delle mie cravatte. Tra più dotati di buon senso sono invece gli Jugoslavi. La corrispondenza con gli amici e amiche del vostro Paese mi diverte quanto in un certo senso mi ha avvicinato, attraverso descrizioni e fotografie, alle bellezze naturali, al folclore, alle città vostre. Questo è utile ed oggi passeggiando per Zagabria, o giorni fa per Lubiana, riconoscevo angoli famigliari . . . — Qualcosa del nostro cinema dite? . . . Ecco, penso che René Clair e Clement per il mio modo di vedere, posseggono ll’espressività che di più entra nell’aniimo Ideilo spettatore, quali registi. Dopo l’era del poetismo reale (1936—38), un radicale mutamento ha dato alla nostra cinematografia froschazza ed originalità. Oggi per il popolo abbiamo l’apice del potenziale spiegato dalla nuova generazione. I più caratteristici registi di quest’epoca sono Yves .Ciampi, Ralph Habid, Hervé Bromber-;ger e Henry Vemeuil. Essi parlano un llinguaggio conciso, accessibile, in vari strati della vita dei francesi, trattando quasi allo stesso modo,ma con finezze sorprendenti, questioni sociali, di carattere e psicologia, quindi le satire e le parodie senza esagerazioni. — — Il «Centre National de la Cinematographic» da circa cinque anni li è volto a nuovi orizzonti e forme di produzione, avviando una delle più forti coopro-duzioni del mondo e ciò con l’Italia. Ho avuto sentore che alla «Uni France» è qualcosa in aria su di una cooproduzi-one con la Jugoslavia. Un altro grande gradino intrapreso è poi il colore. Qui, però siamo stati cauti nel scegliere una via che in certi Paesi, perchè adottata senza soverchie precauzioni, ha ànferto 'gravi colpi ai bilanci. Da noi si è attesa l’esperienza dei colleglli statunitensi, ed appena la certezza esisteva, la Francia •non è rimasta indietro. Oggi un terzo dei films francesi è girato a colori. Ora iattendiamo ancora per imboccare liberamente la strada dei 3-D e del Cinemascope. — — Come classificate il periodo attuale della vostra cinematografia, in rapporto , iai lavori di punta che anni addietro ha (dato? — — Vi dirò che considero, e non solo io, •il cinema francese alle porte del suo periodo d’oro; non a torto si teme che questi metta una grande e molesta ombra (sulle produzioni estere ... Ma volete che Vi legga l’avvenire sul fondo della tazzina? ... — Un eterno ragazzo, questo «Gerard mondiale», ma un ragazzo prodigio. IL MONDO AL tornir-' Sui nostri sciai STALAG 17 E’ un film americano in-. Miriadi di creature dalle forme piu strane palpitano terpretato da William Holden, Olito Preminger. Dean' Taylor. con lussureggiante ricchezza di bocche e tentacoli Questo nostro reportage si reggiante ricchezza di bocche, mento della riproduzione l’a- che per attirare la preda, eia d’acqua... a contatto svolge in un paese fantasti- zampe, tentacoli e can com- mico divide i suoi organi in Questa Araba Fenice è di del. suo elemento vitale il co ed ancora semiscoeosciu- pleti organi di circolazione e due parti distinte che si pan- un delicato color rosa che «granelino di polvere» si lo ai più. U.n mondo dove di locomozione. Nell’immen- gemo ai poli opposti del cor- diviene terreo se lo stagno nigrossa, raddoppia il suo incontreremo la vita la dove semente piccolo i più gran- po . . . anche il nucleo cen- in cui vive si dissecca. In volume, spunta la coda... essa sembra essere assente, di e misteriosi prob'emi di trale del sistema circolato- tal caso la Rotifera. si tras- ingrossa, raddoppia si muo- Faremo conoscenza di mostri biologia e di genetica ... il rio si divide... al centro forma in un invisibile granel- Ve... si stira... l’anima- spaventosi che, come la mi- trionfo delia vita e delle sue si restringe., si fà sempe lo di polvere. Granello che ha luncolo risuscita... vive.'!! fica Araba Fenice godono, leggi al confine dell’incor- più piccolo... la strozzatu- in s'e, e può mantenerla per nuota. .. riprende la sua vi- praticamente, del privilegio poreo. ra diviene tenue come un fi- decenni, la linfa vitale. Di- ta nel mondo meraviglioso dell'immortalità. Per varca- Questi minuscoli personag- lo impalpabile ... il filo si fatti spostiamo il microsco- della goccia d’acqua; ripren-re le frontiere di questo pae- si del nostro reportage al spezza... si è spezzato!!!., pio su uno di questi granelli de a vivere nel mondo dei se fantastico non occorrono microscopio hanno ricevuto al posto di un animaluncolo di polvere... su una Roti- mostri in eterna caccia per passaporti e nemmeno viag- dagli scienziati, avidi di das- ve ne sono due che nuotano, fera in stato di morte appa- divorare e non es’sere divo- Audrey Hepburn e Gregory Peck nel film «Vacanze romane» che sta ottenendo l’appro- gi al di fuori della propria sificaziom, il nome di «mfu- vivono, divorano, si nprodu- rente. Poi versiamo una goc- rati, camera. Basta un microsco- sori». A dar loro nome e cono, ognuno per conto suo. Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi hanno internato nel noto campo di oancentramento «Stalag 17» un gruppo di piloti a-mericani fatti prigionieri. vazione del nostro pubblico-dopo aver mietuto successi in tutto il mondo. CURIOSITÀ’ VARIE pio comune ed una comuni«- celebrità fù l’inglese Writ Fra poche ore il processo si sima goccia d’acqua. Però, in- sberg che nel 1764 li chia- ripeterà. I due infusori difendiamoci, non una goccia mò cosi in quanto ritenne verranno quattro, otto, sedi-di QueU’acqua morta e priva che bastasse mettere in in- ci... Il fatto meraviglioso si di vita che ci offrono i ru- fusione nell’acqua qualsiasi svolge sotto i nostri occhi binetti di casa nostra. Nò. vegetale per vederla pullu- -essatamente come ve lo de-Una goccia di quell'acqua lare di tali microorganismi; scriviamo e continua in ogni palpitante di vita segreta c°n il suo errore Wrisberg molecola della nostra goccia negli stagni dei campi pieni dette vita all errata teoria d acqua. Se non si divoras- di luce e di sole, o raccol- della generazione sponta- sero l’un l’altro, se non in- ta nei ruscelli di foreste nea clle trionfò nel dicias- tervenisse la distruzione na- murmore feconde di limo e settes’imo e nel diciottesimo turale in poche settimane secolo. la riproduzione degli infusori ä Tornando alla ge- creerebbe una massa di ma-g Alcuni mesi fa, su tutti i si si recarono dal Gonzaga manicomio. BUON GIORNO. TRISTEZZA! Questi passano la maggior parte del loro tempo studi- j andò e discutendo sul modo j di fuggire dal campo. Una notte, mentre un gruppo di loro tenta di fuggire, le sen--tinelle li scoprono ed uccido-1 no due sottufficiali. La fuga, j studiata in tutti i minimi I particolari, non è riuscita. \, Una conclusione sola ne de- ì riva, che fra di loro si trovi una spia tedesca. I sospetti si rivolgono sul giovane sot-1 tufficiale Shefthon, il quale I era riuscito ad assicurarsi ' alcuni privilegi nel tratta- i mento. f di linfe vitali. In mancanza di acqua ricca di tanta poesia basta anche una gocciolina raccolta in un fossa- nerazione spontanea la cui teria vivente pari, in peso, giornali italiani, apparve il presentandosi quali uomini teoria, errata ma attraente a quella di tutto il nostro nome del maestro Ruccione di affari e dicendogli che do- to di acque stagnanti ed in come tutti gli errori, forma pianeta ... in un poio di Si trattava allora del ricono- vevano fornire il Vaticano di apparenza addormentate. un capitolo della scienza del mesi tale massa raggiunge-) scimento dovuto alla bravura alcune merci. Era questa (se- pure un ricchissimo, ma piut- anno intero!». Dopo, un certo lasso dii tempo i tedeschi conducono nel campo di concentramento j pure il tenente Danbar ed ìf sergente Bagradian. Il Ujki guacciuto Bagradian svela a tutti che il tenente Danbar j è riuscito a far saltare in ■ aria un’intero convoglio tedesco di munizioni in un’a- j tondamente dato che una de- versa quando tiene qualche 2jone di sabotaggio. Il gior- cisione positiva in questo discorso al parlamento. no dopo questa notizia viene na i numerosi ammirato- senso, mi obbligherebbe a Da tUtto ciò sì conclude portata a conoscenza del ! 1 va. arc*n6r S1 trova mutare la mia vita per un che j nervi dei nostri uomi- crudele comandante del cam- Cifre I* occhio per guarire la figlia - Ava Gardner non vuol rischiare Gli uomini piangono più delle donne -- Telefoneremo dai treni? Miriadi di creature ovoi- diciottesimo secolo, bisogna rebbe le dimensióni di un del compositore d> canzonet- condo i due) un’attima oc- tosto anziana to, proprie!. dali e dalle forme più stra- ricordare che essa, nata da- milione di soli. te che, con la melodia «Buon casione per guadagnare, ma, rio di una fabbrica di auto- giorno tristezza», si era por- come sempre avviene in casi mobili di Michigan. Quando parve recentemente l’annun- „uèt'avessi"abbiano tato via il ^primo premio al del genere, non disponevano un giorno il maturo innamo- ciò con il quale un operaio parecchie Festival della canzone tenu- di capitali. Il marchese, uo-tasi a San Remo, Senonchè. mo cattolicissimo, ma inai giorni fa, la stampa italiana ebbe modo di parlare nuovamente del Ruccione, ma per un motivo un pò differente; :ordo alla parola «guadagno», anticipò la somma di 26 milioni di lire. La cosa avrebbe dovulo avere un carattere li musicista si metteva alla musicale, cioè si trattava di ribalta graz.ie alla truffa da dischi gramofonici religiosi lui perpetrata ai danni del che nessuno però riuscì mai marchese Anseimo Guerrieri ad ascoltare. Venne il gior-Gonzaga, truffa consistente no in cui il bravo marchese in 26 milioni di lire. Il fatto avvenne nel periodo del cosidetto «anno santo» quando il compositore e potè guardarsi allo specchio e dirsi: «buon giorno, tristezza!». ni sono stati scossi alquan- po colonnello Von Scherbach, j to in quest’ultima guerra e il quale fa immediatamen- j n un giornale italiano ap- che anche dopo la fine di te arrestare Danbar. Ques- avuto , to fatto aggrava ancor più -------- preoccupazioni, i sospetti contro il giovane) , i Cairaia, Bocchelli, otfriva Questa la spiegazione de) Shefthon, il quale viene mal- Kui) occhio a chi lo avesse vo- giornale inglese. Ma, dieia- menato dai compagni di pri.l luto acquistare. L insolito av- mo noi, qual’è quell’avvoca- gionia. vno incuriosì tutti. Un re- (0 cbe non sarebbe disposto porter del giornale che lo a- a versare, sia pure «lacrime , ,j veva pubblicato si recò a di coccodrillo» al line di vin- I Carrara per intervistare Bec- tere una causa che gli frut- chell.. Si seppe così che que- terebbe fior di quattrini? E ■..stette. stl era M pac*re * una him- }n quanto alle lacrime del beda di due anni la quale, presidente Malan; che cosa rato riuscì ad avvicinare la a causa di un difetto al pa- rappresentano in confronto a bellisima attrice le propose 1"*°’ eya rnuta- Uno specia- quelle che provoca la sua p • di sposarlo. Ava, sposatasi ).s*a aveva assento che polìtica nel popolo sud-afri- Non potendo vivere nel-’ambiente a lui tanto ostile) Shefthon decide di scoprire^ il vero spione. Dopo molti ' appostamenti riesce a indi- J viduarlo nella persona del i comandamenlte del servizio ' di sicurezza del gruppo te- finora «solo» quattro volte, l’imperfezione poteva spari- cano? ______ ______ ________ ______, I prigionieri stanno intan-| Si rivolse a un tribunale, fece cenno di no, con il suo r®. §razle ad un intervento to preparando la fuga del te-i l’ex colonnello di aviazione A! processo non si presenta- bel capo, ma poi aggiunse ^murgico, ™a per . °Pera~ si stanno compiendo in nenie Danbar. Shefthon por- Remo Mannucci ebbero una rono nè il Ruccione, nè l’ex tranquillamente: «Mio caro, ZÌ°ne, C1 v°‘eva una somma Francia i tentativi che, se po- la a conoscenza dei colleglli j brillante idea che fece pre- colonnello. Il primo è «spa- dovete sapere che una cosa cpe ", m°desto operaio non sitivb permetteranno al viag- che la vera spia non è altri j sa sull ingenuo marchese. Es- rito», il secondo si trova in del genere va ponderata pro- IMP ARIAMO DAI CINESI possedeva. Deciso a tutto pur gjatore di un treno qualsiasi, che il loro tenente Prais. La di guarire la sua bambina, il collegarsi telefonicamente stess’a riotte i prigionieri uc-geneioso papa aveva messo con ja centraie delle poste e cidono la spia e liberano in vendita chio il proprio cc- ACUPUNTURA Già da millenni i cinesi guariscono malattie che per noi sono ancora ..tabù“ telegrafi. E chi non inneg- Danbar, questi, assieme a ! gerebbe al progresso? Shelthon, riesce a fuggire. Conquiste della tecnica Nella foto il cyclope con il caratteristico ganglio che funziona da radar nella ricerca delia preda. Il cyclope misura circa tre decimi di millimetro Anche nelle carceri di San Vittore a Milano penetrò la notizia di questo gesto commovente e avvenne allora che i reclusi, su proposta del detenuto Domenico Botta, smisero di fumare per raccogliere il denaro n-eces- La medicina cinese è la più dai quali si è formala una o- capo, mentre il forte singhioz- sario e si rivolsero a tutti i antica del mondo. 2700 anni riginale maniera di cura, l’a- zo, che certe vòlte non può loro conoscenti per chiedere vid Sarnoff (in basso), ha detto che uno di tali apparecchi prima della nostra era, du- cupuntura. Non riconosciuta essere calmato né dalla bella aiuti. Il Botta venne eletto a consiste in un magnete capace di «registrare» i programmi rante il regno del leggendario ufficialmente, e poco nota al- donna nè dall’atrofina, si cu- capo delle operazioni e, in televisivi sia in bianco e nero che in technicolor in manie- imperatore Shen Nung, venne la. medicina moderna, l’acu- ra introducendo gli aghi nel men che non si dica, il dena- ra che P°> s' possono rivedere, vale a dire che funzionano creato il più antico codice di puntura forma materia d’ob- settimo meridiano del rene, ro fu inviato a Carrara. La sl,f tipo dei dischi grammoionici. Un altro strumento elet- medicina che si conosca, il bligo alla facoltà di medicina nel terzo meridiano del fega- piccola muta venne operata. Unnico che desta molto interesse è quello per il suono. | In America si sta lavorando alla costruzione dì nuovi j tipi di apparecchi elettronici destinati certamente a trovare largo impiego nel futuro. Il presidente della radio-corporazione americana, Da- j ne si agitano sotto il nostro glii infusori, non si limitò Fortunamente questi esse- Pen Tsao, che in 52 grandi di Pechino, ed a questa si af- to e nel quattordicesimo me- Potè pronunciare per la pri- Esso è in grado di riprodurre qualsiasi suono sia musicale occhio curioso. Incuranti del- agli infusori. Tanto che il ri microscopici sono dei mo- volumi comprendeva 12.000 fidano con fiducia 600 milio- ridiano del cuore. __ _ ma volta, qualche parola. I a _^1„™°n)_c°^^ftaflen‘^.nu°vl ! la nostra presènza esse nuo- grande medico olandese Van stri in continua lotta per di- vari ■medicamenti e le ricette ni di cinesi. La medicina^ ci- tano con straordinaria celeri- Helmont non si peritò, in vorarsì l’un l’ailtro. Nei loro per. la loro preparazione. Già nese afferma che, fuorché in tà. Proseguono la loro vita quei tempi, a dare addirit- colori e nelle loro forme es- 20 secoli prima della nostra casi di disgrazia o di ferite, Malgrado i più grandi sfor- genitori di Lucia (così si e, come non bastasse, può fondere i vari tipi di suoni otte-1 i fatti dalla medicina moder- chiama la piccola) vollero nend° così qualcosa di molto bello. non si è potuto ancora ringraziare coloro che ave- Il terzo apparecchio di notevole valore è quello, ghe- tta, normale senza darsi pena tura una ricetta per la «ere- si SOno stupendi, ma colori epoca i cinesi avevano scopar- la malattia, nel suo comples- scoprire il segreto dell’acu- vano permesso la realizza- serve a controllare la temperatura dei frigoriferi. Esso, ha per l'attenzione di cui sono azione» dei sorci . . . Eccola e forme nascondono la belva to il sistema circolatorio, ed so, non è mai causata da fui- puntura. I meridiani ed i di- zione del miracolo ed otten- la capacità di creare un piacevole «freddo» in uno spazio fatte oggetto A volte si ar- «Se si comprime in un vaso con rostri, frecce avvelenate >1 microbo della tubercolosi tori esterni. 1 microbi,/come versi punti in cui vengono in- nero il permesso di visitare abbastanza vasto senza l’intervento di alcun mezzo mecca- restano bruscamente. Poi, una camicia molto sudicia e e tentacoli micidiali. Ecco era a loro conosciuto già nel portatori di malattie, esistono, trodotti gli aghi non corri- le px :> altrettanto bruscamente, si se nel vaso si pongono dei avvicinarsi sotto il nostro -^7f secolo. La vaccinazione ma la loro azione si può ri spondono a nessun fondamen- Lucia baciò lo «zio» Botta _ . , _ , . . , _ . , . . /'/-)'» -/- J 1 './11 zi / Zi /7/7 mfn Mentri YìP I— nmilL „ n. \ I/) ^i-i /),»!/) ci ri I /1 v C7 /7-n) _ 4 n /M» /)4n m 1 o /-» Z/ oo» *i/ìm //I/1M4» n wl 4 ~ C Ì t slanciano nuovamente m a- chicchi di frumento la ter- microscopio uno di tali mo-vanti. Dallìagguato hanno mentazione della camicia, strì... due tentacoli in mo- carceri di San Vittore, nico del tipo dei motori elettrici o dei compressori. forse intravisto la preda ... modificata dall’odore del vimemto dinanzi al capo, il movimento sotto il micro- grano, dà luogo, entro 2l gi- lungo il corpo, sulla coda, scopio si fà vorticoso... nel orni, alla nascita dei sor- a ventaglio e sugli arti dei formicolio di esseri ultra ci». Chi vuol provare. . . peduncoli che il mostro agiminuscoli diviene difficile se- Presentato come in ogni ta in moto vorticoso ottenen-guire le evoluzioni dei sin- reportage che si rispetti, do l’effetto dell’elica che atti-goli.A colpo d’occhio —e con rambiente locale e antivaiolo, da loro usata nel- sentire solamente sè l’organi- to anatomico. Essi non hanno gli donò una sua fotografia l’undicesimo secolo venne da sino si trova in condizioni pre- rodln, ór mmnna nè mn in aiot™ i- ------ — noi scoperta appena nel 1771. carie. In Cina si usava già da mol- circolazione del sangue, nè con mano inesperta, una de-La medicina ci- con la linfa e nemmeno col dica di ringraziamento. La ti secoli il mercurio per la cu- nese afferma che si possono sistema nervoso. Pertanto, un cosa fu riportata dal giornata della sifilide e conosciuto evitare tutte le malattie gra- grande numero di ammalati, le «Le ore» e commosse il era pure l'uso dell’arsenico zie all’acupuntura, e chi in- dopo le punture degli aghi, pubblico che chiese l’amni-e del ferro. comincia a curarsi quando la percepisce attraverso Porga- stia per il buon carcerato. ‘ ■ ra nei «noi sorghi le prede Interessanti sono i principi malattia ha già preso piede, nismo una specie di corrente La petizione, con migliaia di l’ancUìn a; „„ „al„- ---------- ----- - (3uell° , ® teorici della medicina cinese, assomiglia, a quel tale che i- elettrica. Qualche volta, l’ago firme, venne presentata al lo mentale — ci si rende con- ^belva MFmfinttamen.5 pie- vecchia di decine di secoU> 6 n!zia ? scamre il Voz?° ^uan' attanaglia- capo dello stato. Tutti attento che la maggior parte dei ora che descrivervi al- colo è il Cyclope che, come protagonisti del nostro re- cunj abitanti del fantastico il mostro dell’anltichità, ha portage non misura più di j-egpo della goccia d’acqua, un solo occhio sul capo. Non qualche decimo di milime- Poiché agli infusori viene si tratta di un occhio comu- tro. Invisibili ^ all ochio nudo attribuita una errata teoria ne però, in quanto il Cycio- sulla generazione diamo l’av- Pe> millenni prima dell uo- do già sta morendo di sete. to dalle carni e non si può dono ora l’esito della doman- mDfflfflV nmipfl L’acupuntura consiste nel estrarlo finché la sua azione da. DÌvlvllU I 1 A fatto che in diverse parti dei non ha termine; Dopo alcuni * essi starno fra i più minuscoli individui organizzati dell’in- . corpo umano, ben conosciute minuti lo si può facilmente aitraverso il Sahara ai medici cinesi ed ai loro se- estrarre ed il paziente ne Tignaci sparsi in tutto il motili ciclista inglese Paddy vengono introdotti dei 11 giornale inglese «Daily sente un grande sollievo. flÌror,> triporta ,che «^Mi Aghi di metallo bianco .uUimo ten?pl ,8h uomlm C0‘ vio al nostro servizio dal mo, ha scoperto il radar. Di- frvin! n0t0 già da parecchi vi’ccoì{ aghi di vario metallo, vengono usati per dissol- mjnciano a piangere sempre - •_______r ______- ji _ j : -fn + + i il enr» alfvr» nrvn ò pVié» . _ • _ i .. ^ 1 ; _ . t. DUI SDPSSO. niiasi nil'i fvpmipn. tero universo. Eppure in quei microscopio cercando di sco- fatti il suo altro non e che aTmi per le sue qualità di j punti \n cwj vengono intro- vere . concentramenti di ener- piu sPesso> Quasi piu frequen- ■nonni npfirm m mi hmptrn • _ _ __ • __i,i • • un oonnliA novi me/-, pKo cpn. ....... •___ _______+ -, 1 T 7. . Ipfmipntp HpIIp Hn-nn#> pochi decimi di millimetro palpita la vita con lussur- prire come in realtà si ri- un ganglio nervoso che, sen- campione del pedale, ha fat- gH aghi corrispondono già e gli altri per concentra- temiente delle donne ... li producano questi animalun- šibile alla luce ed agli ultra- (.0 rit0rno in . questi giorni a «meridiani» dei diversi or- re in un punto le energie P°P°lare cantante america- ______________________________ coli. Si tratta del fenomeno suoni, lancia onde misteriose Londra dopo aver attraver- gani. La medicina cinese af- troppo deboli. L’ago si fa pe- che più colpisce l’occhio e ad esplorare l’orizzonte m sato il Sahara con la sua fi- ferma c]le ogni organo com- netrare per una profondità All estremo Nord. la mente di chi penetra in cerca di preda. da bicicletta. Paddy è il pri- prende un grande numero di che varia da mezzo a sei mil- laci'ime ogni qualvolta il questo regno misterioso. Ci Ed ecco ora l’Araba Feni- mo uomo a compiere una si- meridiani, lungo i quali agi- limet.ri e si mantiene nell’or- pubblico entusiasta del suo fissiamo all’apparecchio e ce- E’ un gigante del mondo mile impresa. Nel mio viag- scono le correnti elettriche ganismo, secondo ì casi, da modo di cantare, gli raa- no Johnnie Ray, ad esempio, t riesce a trattenere le La vecchiaia è il limite -- . „ . -, . . , , ■„ , ,, ----- - della tristezza degli esquime- tentiamo di non lasciar sfug- goccia d acqua, vive gj0 lungo 4200 km. ho cono- dell organismo interno umano . - ... ri i i'O ol nncf va ertnov/ìn nriA fTfl Sill TTlfl T10T1 3-T1” cniiitn TYinl 11S! dì TTÌ1 ì TI H ì Cf-PTl 1 f'' ad. In r.rtvrli-h7 o0ml 0 un secondo a sei minuti. La nifesta le sue simpatie. si Quando i genitori non so- §^re a* nostro sguardo uno fra gli infusori ma non ap- sciuto moltissimi indigeni Cosi la sordità senile parziale putura non causa mai dolori. L’avyoeafo di Hollywood no più in grado per l’età ^ QuesU nostri amici («a- paritene alla loro razza. che mi hanno aiutato non s; cura introducendo tali aghi Si può vedere l’importanza c^e. difende le più celebri avanzata di sostentarsi col mici» in’termine giornalisti- E’ la Rotifera, un verme poco nella difficile iniziati- nel quarto meridiano dell’in- che si da in Cina all’acupun- attrici, piange infallibilmen-proprio lavoro, ordinano ai co Perchè, in realtà, la mag- di un quarto di millimetro, va — disse Irvin — essi mi testino crasso, nel sesto meri- tura apprendendo che all’u-