ANNO IX. Capodistria, 16 Marzo 1875. N. 6. LA PROVINCIA DELL' ISTRIA, organo ufficiale per gli atti della Società Agraria Istriana. / 6 Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre in proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. I Signori Soci che non avessero ancora pagato 1' abbonamento a tutto 31 Dicembre p. p. sono pregati a soddisfare sollecitamente al loro obbligo. Atti ufficiali della Società agraria istriana. N. 141. AVVISO. Molti dei eignoii soci componenti la Società Agraria Istriana, ai quali venne dall'Ufficio rimessa 1'"Effemeride Agraria» , la respinsero, dichiarando sulla fascetta della medesima di averla rifiutata. A scanso di equivoci la firmata Presidenza fa noto a tutti i soci, che tale pubblicazione è un dono gratuito, che vien fatto in luogo dell'Annuario dei"' trascorsi anni, e che il socio per ciò non si assume alcun altro obbligo di più di quelli portati dagli Statuti fondamentali. Inoltre poi la scrivente trovasi in dovere di dichiarare ai signori soci mostratisi sempre renitenti al pagamento dei canoni stanti a loro carico, che il respingere il Giornale non li esonera puuto uè poco dagli obblighi volontariamente assuntisi coli' accettazione degli Statuti sociali, e che nonostante i loro rifiuti la Società Agraria avrà sempre il diritto di ripetere da loro tutte le somme di cui risultassero debitori. Un tanto si porta a pubblica conoscenza onde serva di norma e direzione ad ogni interessato. Rovigno IO Marzo 1874. La Presidenza. N. 143. Nel mentre si pubblica la Nota con cui la sottoscritta ancora in data 3 c. m. richiamava 1' attenzione dell'Eccelsa i. r. Luogotenenza in Trieste sopra il gran deposito di viti francesi dei signori Giraud e C. viti che in seguito furono sequestrate dall'Autorità politica come sospette di provenienza da paesi infetti dalla Phylloxera, la scrivente non può a meno di raccomandare a tutti quei possidenti, che ne avessero fatto acquisto, di tostamente distruggerle abbracciandone fino il più piccolo avanzo onde schivare il più grande dei pericoli che finora abbia minacciato il più importante ramo della patria nostra agricoltura. Ecco frattanto la suaccennata Nota : Eccelsa i. r. Luogotenenza Trieste. Alla sottofirmata Presidenza venne fatto di leggere nel Giornale Osservatore Triestino„ dei 2 i Febbraio scorso N. 47 alla quarta pagina, che certi signori Giraud e Comp. di Parigi giunsero a Trieste con un grande assortimento di semi, di piante e di fiori, che posero in esposizione e in vendita nel loro Negozio sito in Via S. Antonio Nuovo. Fra le altre piante specificate nel suddetto avviso figurano diverse qualità di viti così dette di Kabilia, uva di Fontaine-bleau e altre qualità. Si deve ritenere che tutto ciò sia roba di Francia, e che quanto viene indicato sotto il titolo di uva, siano invece piante di viti, tralci od altro, atte al tra-piantamento nella presente stagione. Di fronte all'allarme generale, che da qualche tempo si è fatto strada tra la massa degli agricoltori, allarme giustamente motivato dal lento ma pur continuo dilatarsi della Phylloxera in Francia, dalla comparsa di questa in alcuni punti al di qua del Reno, come si accenua in alcuni giornali della Germania, e dai fatti recenti di Klosterneuburg, fece una certa impressione nella sottoscritta lo scorgere questa vendita di viti francesi nel eentro quasi della propria Provincia, iu onta alle vigenti disposizioni per l'importazione di viti francesi, recentemente emanate dall'imperiale Governo. Può darsi anche che queste viti provenghino da vivai esistenti in paese, e smerciate sotto lo specioso titolo di roba francese, ancorché tali in origine, e quindi non sospette: pur tuttavia la sottofirmata Presidenza crede di adempiere ad un proprio dovere col richiamare rispettosamente l'attenzione di Essa Eccelsa i. r. Luogotenenza sopra questo fatto, beu contenta ses da quelle appurazioni, clie cotesta Eccelsa Carica riterrà nella Sua saggezza di fare, risultassero infondati i propri timori. Si coglie l'occasione per rassegnare i sensi della propria alta stima ed osservanza. R«ovigno 3 Marzo 1875. La Presidenza. V Italia Agricola periodico dedicato al miglioramento morale ed economico delle popolazioni rurali, entrava teste nel suo settimo anno di esistenza operosa. La Direzione è sempre affidata all' ing. G. Chiz-zolini, il quale non bada nè a spese ne a cure per corrispondere degnamente al favore con cui venne accolta una sì importante pubblicazione. Esce due volte al mese in elegantissimo formato di 48 colonne illustrate da numerose incisioni, e costa per tutta Italia sole L. 15 d'annuo abbonamento, pagabili direttamente all'Amministrazione in Milano, Via Silvio Pellico, 6. La Direzione si propone inoltre di spedire gratis un numero di saggio a coloro che, desiderando associarsi volessero prendere conoscenza dei Giornale. Lo si raccomanda caldamente a tutti i possidenti. Il „Giornale Agrario di Roveretoperiodico mensile, organo della Società Agraria Roveretana, s.' occupa di utili insegnamenti agricoli teorico-pratici; porge mensilmente notizie sullo stato della campagna di questo distretto. Comunica le Note Ministeriali riguardanti la nostra agricoltura, gli avvisi tutti, che ponno interessare l'industria agricola. Quest' anno esce dell' istessa mole e formato che ebbe nello scorso 1874, e cinque anni già compiuti di vita laboriosa gli fanno sperare che non verrà meno nei suoi abbonati quella perseveranza colla quale hanno sempre seguito il corso delle sue pubblicazioni. Le condizioni d'associazione pel 1875 sono le seguenti : GRATIS c tutti i Soci della Società Agraria Roveretana nuovi e vecchi che avranno versato il loro contributo entro il Gennaio del 1875. Per tutti gli associati della Monarchia Austro-Ungar......f. 1. 50 all' anno Per tutta l'Italia e la Germania . . „ 2. — „ Per la Erancia........„ 3. — Si. II. Le associazioni si ricevono presso l'Ufficio della Società Agraria Roveretana, ed i pagamenti possono effettuarsi anche in francobolli postali austriaci o per vaglia'postale franchi di spese a Rovereto. Non si assumono associationi che per l'intero anno in corso. CORRISPONDENZE. Dallo notizie pubblicate più avanti che togliamo dai verbali delle sedute della Giunta provinciale inseriti nel giornale ufficiale, e dalla seguente corrispondenza da Parenzo, veniamo as- sicurati della definitiva fondazione di un istituto enologico per la nostra provincia, in Parenzo. Quando era pubblicato 1' articolo a proposito della accennata istituzione, nell' ultimo numero del nostro giornale, la risoluzione del Ministro di agricoltura era già formata. Noi l'ignoravamo. Era però a nostra cognizione, e le informazioni venivano da fonte indubbia, che il progetto della stazione enologica per l'Istria con la sede in Parenzo, malgrado che fosse di iniziativa governativa, malgrado che fosse stato accolto dalla Dieta provinciale, incontrava tali e tante opposizioni da far credere quasi certa la fallita. Ne occorreva di più, a noi, i quali già da molto tempo assistiamo alla respinta di tanti progetti diretti a sollevare le condizioni morali e materiali della nostra provincia, per passare dal dubbio alla certezza che anche questa volta sarebbe finita come per lo passato. Se non che fu sì viva e pronta l'azione dei nostri deputati al consiglio dell' Impero ed il valido appoggio prestato dal sig. Luogotenente barene Pino, ehe il pericolo fu scongiurato, e venne finalmente accordata alla nostra provincia una istituzione, alla quale aveva diritto. Staremo a vedere se questo nostro diritto sarà soddisfatto come si conviene, cioè se l'istituzione sarà fornita di larghi mezzi di studio e di attività onde possa riuscire veramente di vantaggio. Parenzo 8 marzo. Te Deum laudamus! Dopo tanto aspettare, dopo tante lotte finalmente abbiamo 1'assicurazione che l'i-stituto enologico sarà fondato qui in Parenzo. Tutto merito dei nostri deputati al consiglio dell'Impero, validamente appoggiati dall'onorevole Baione Pino Luogotenente del Litorale, i quali hanno saputo vincere ad una ad una le opposizioni fatte alla tanto desiderata istituzione. È arrivato qui il direttore predestinato sig. cav. Mayersbach, ed un cantiniere pomologo, i quali dovranno obbligarsi con formali contratti con la Giunta prov. ; parlano 1' uno e l'altro sufficientemente l'italiano per farsi intendere ed intendere. Si è già trovato il fondo per le occorrenti colture, offerto iu parte dal Comizio agrario locale, ai quale ne fecero generosa cessione i signori Marchese Paolo Polesini e Francesco Sbisà; parte venne acquistato e parte si sta contrattando. In tutto sarà un estensione di circa sei jugeri, terra della migliore. In quanto alla cantina, impossibile trovarne una bel e costruita, secondo i buoni metodi. Per oggi bisognerà collocarsi alla meglio;,ed è prudente il non allargare i dispendi senza aver fatta prima qualche esperienza sulla convenienza delle località, dell' acqua ecc. ecc. Subito si darà principio a qualche impianto nel terreno della stazione, giovandosi delle collezioni di viti fatte dal Marchese Polesini nella sua possessione di Cervera. Saranno fatti anche impianti di alberi da frutta. Dio voglia che sia, come noi lo speriamo, il principio di un' epoca di maggiore prosperità per queste povere contrade e per tutta la provincia. (zz.) Roma 22 febbraio, (ritardata) Vi scrissi come pendessero trattative fra il comune e la provincia intorno alla proprietà del soppresso collegio dementino, già retto dai padri Somaschi. L'azione del governo è intervenuta sollecitamente e da pochi giorni il collegio è passato definitivamente alla provincia, che ne assume quindi la direzione. Pel nuovo anno tutto sarà ordinato e disposto affinchè il collegio possa aprirsi e meritare la fiducia del pubblico. Il "consiglio provinciale ha principalmente in animo di farne un convitto, al quale possano concorrere anche i giovani delle altre proviucie, compresi quelli delle famiglie meno agiate. Così si compirà una delle più notevoli trasformazioni, che da lungo tempo si reclamasse da quanti amavano ed amano veder inaugurata in Roma la nuova èra dei buoni studi. Anche il riordinamento dell' Università romana procede bene, ma non conviene nascondersi le gravi difficoltà che a quest' uopo voglionsi superare. Ad esempio la biblioteca converrà rimutarla per intero di locale e di materiale; così il gabinetto fisico richiede spese enormi per essere completato. Ma anche a questo si pensa e provvederà prima che l'anno sia terminato. Ora il campo è specialmente e principalmente tenuto dai grandiosi progetti del generale Garibaldi. La questione del Tevere, che finora fu davvero una questione insoluta, pare che mercè la influenza e l'energia di quest'uomo, sì benefico all'Italia, s'avvicini ad un insperato e pratico scioglimento. Era sua prima idea ài sa\vare lloma dalla annuale periodica minaccia d'inondazione colla totale deviazione del fiume dalla cerchia della città; idea che, attuabilissima altrove e con fiumi d'altro nome, doveva logicamente urtare qui nell' amore cittadino pel gran padre Tevere, cui questo suolo è debitore di gran parte delle sue glorie, della sua unica storia, delle tradizioni più eccelse, più memorabili, che mai popolo abbia potuto vantare. Risuo-nauo pur sempre queste sponde, queste arcate, queste basi marmoree dei nomi di Romolo, di Tarquinio il costruttore degli acquedotti tuttora esistenti, di Por-senna, di Clelia, di Orazio Coclite e di Fabinio; dei navali punici trionfi e delle acclamazioni ai vincitori d'Africa, d'Iberia e di tutto il Mediterraneo, delle pompe di Augusto e di Adriano, del valore di Totila e di Belisario, nonché delle umiliazioni e delle sconfitte della possanza teutonica, senza obliare lo magnanime grida di Arnaldo, di Cola de' Rienzi. le opere di Michelangelo e di Raffaello e di tant'altri, che, ispirati a libertà ed all' amore del bello, scuotevano dall' ignavia un popolo per trarne dei genii nel campo del pensiero, dell' azione e delle arti. Non contiamo le glorie più vicine e le memorie di tanti caduti martiri della patria : i romani d' oggi nulla hanno obliato della passata grandezza e sentono nei loro petti 1' eco di quegli avvenimenti, che su queste sponde per lungo correr di secoli ed oggi ancora, mercè la vittoria contro il papato temporale, decisero della sorte materiale ed intellettuale di Europa; perciò giammai si sarebbero rassegnati a veder togliere dal cuore della città 1' arteria, che ne forma le fibre e cui la storia ha dato l'immortale nome di Tevere. Il generale quindi, appena affiatatosi con romani, modificò il suo progetto. Si convinse di poter effettuare il nuovo canale, senz'a spostare il naturale corso del Tevere traverso Roma. Il suo nome varrà di certo a dare garanzia di esecuzione a sì colossale lavoro. Si tratterrà di immettere il fiume nel nuovo canale, di porre a seno 1' attuale fondo e di trarne fuori i tesori d'arte, che racchiude, e di approfondirlo al livello antico, restitueudovi le sue acque dopo compiuti i grandiosi Lungo Tevere e tutte le opere d'arginatura e di muratura. In tal guisa, oltre all' abbellimento di sì gran parte della città, avransi due arterie acquee navigabili, le quali trasformeranno Roma in un porto di facile approdo e l'avvicineranno al porto maggiore di Ostia e di Fiumicino, che il principe Torlonia ha promesso di appoggiare con tutti i poderosi suoi mezzi. Il governo e la provincia sono intervenuti pur essi, il primo promettendo una garanzia, la seconda offrendo sussidi annuali fino al termine dei lavori. Quando un governo seriamente costituito e universalmente conosciuto per 1' esattezza dei suoi pagamenti, come il governo italiano, quando un Garibaldi, un Torlonia, s'assumono di patrocinare quest' impresa, non può mancare 1' affluenza dei capitali esteri e nazionali. Le visite scambiatesi fra il povero, ma glorioso eroe di Marsala ed il ricchissimo, ma intraprendente ed avveduto prosciugatore del lago Fucino sono state il compimento più fausto di un fatto necessario, giovevolissimo per il presente e per 1' avvenire di Roma. Poiché non v'ha dubbio che cotesto ravvicinamento assicura P esecuzione di quelle opere, che senza di ciò Dio sa quando avrebbesi potuto vedere iniziate, e non già per ignavia degli altri, ma per le difficoltà finanziarie e materiali di sì colossali lavori. Roma avrebbe avuto necessità di un nuovo Haussman, il famosò prefetto di Parigi, che osò distruggervi mezza città per restituirla poi come una gemma fra le capitali d' Europa, e che osò spendervi più di 700 milioni. E Roma in un periodo di 25 anni, quale richie-desi per veder condotti a fine tutti i varii lavori di edilizia, non ispenderà meno per certo. Ora questo Haussman, ben superiore per tanti riguardi a quello di Parigi, qui tutti il conoscevano; il suo nome stava dal 70 sulle labbra di ognuno ; ma le sue strette aderenze col Vaticano, la sua totale astensione dalle cose pubbliche e municipali davano a ritenerlo purtroppo come perduto per Roma e per l'Italj$, e non v' era persona intelligente che non deplorasse questo fatto come una sciagura. Ma 1' essere stato egli operaio per la vita, arricchitosi a forza di lavoro, di intelligenza e di rettitudine negli affari, il saperlo smanioso di mantener viva la sua attività, di scuoprir nuovi modi ad opere, che ne immortalassero il nome, il conoscere in pari tempo il suo spirito indipendente davano per un pochino a sperare sì al governo che al municipio che, ili parte questa sua indole nemica dell' ozio, in parte la nobile e riguardosa condotta del governo verso cittadino altronde sì rispettabile, in parte 1' accanimento e l'odiosità dell'atteggiamento del Vaticano, l'avrebbero alla perfine tratto da quella riserva che finiva per oscurargli la fama; e così fu. Il principe Torlonia non resse all' impulso delle nuove idee, all' amore che nel suo cuore si faceva strada per questa Italia, che tutti guadagna, e, venuto in Roma quest' altro operaio sì modesto e sì grande, che chiamasi Garibaldi, non resse la emozione di serrargli quella valorosa destra, di sentire il proprio cuore battere su quello del più virtuoso uomo del mondo. 11 primo frutto di quest' alleanza si è già veduto : tutti gl'ingegneri pensavano ai modi più lesti e meno dispendiosi per intraprendere i lavori del Tevere, per addivenire alla bonificazione dell'agro romano, per rendere completamente salubri e feraci i contorni di Roma. Il principe ha promesso di prosciugare a sue spese il lago Trajano, presso Ostia, di cedere gratuitamente i terreni. Il generale ha chiamato da Bologna il suo amico, l'egregio frenatore degli allagamenti del Po, ingegnere Quirico Filopanti, e la sua persona è arra di onestà nella ripartizione dei preventivi. Il Comizio agrario, con altre società agrarie esistenti, offerse il suo concorso e tutti i mezzi a sua disposizione per coadiuvare la buona riuscita di questi progetti : insomma la spinta è data e quello, eh' era una questione, cui nessuno osava sciogliere, adesso, mercè sì illustri patrocinatori sta per entrare nell' ordine dei fatti iniziati. E oggimai positivo cho il Ministro dei lavori pubblici farà eseguire a sue spese gli studi occorrenti per i progetti del generale. Le gare politiche sono cessate, qui non si peui-a e non si discorre che di lavoro. Con questi auspici potete immaginare se Roma è piena di forestieri ; malgrado la stagione un po' rigida, gli alberghi ne sono zeppi. La stagione carno-valesca passò allegra quanto mai. I corsi di carrozze furono animatissimi, le mascherate senza numero. Faranno epoca i due splendidi balli storici, cioè di mascherate storiche del principe Caetani di Teano e del Circolo artistico. Roma è piena di fotografie di quei vaghi costumi. Ed anche il popolo si divertì oltremodo. Ciociare, mori, turchi, selvaggi, regine, diavoli, arlecchini, pagiiacci, pierroti, briganti ecc. ce n' erano a bizzeffe, e molte pure le mascherate a cavallo. Il popolo nostro ama divertirsi ; è serio di carattere in massima, ma ha anche il suo lato gioviale e burlesco. Di questo popolo quanti non invidiano i destini? M. Riportiamo dal Giornale di Udine alcune notizie assai interessanti sulla scuola agraria di Gorizia pubblicate dal sig. Dr. Widmann, e tradotte dall' egregio sig. G. Ricca-Rosellini, il quale in una lettera al direttore del citato giornale, parla estesamente dell' insegnameli^) agrario in Italia. LA SCUOLA AGRARIA della Contea di Gorizia e l'insegnamento agronomico nei Friuli. ■ Onorevole Sig. Pacifico Vaiassi. Tardi molto io ringrazio la S. V. dell' onore specialissimo che si compiacque accordare alla mia pochezza, quando, or fa circa un anno, volle indirizzarmi perla stampa alcune sue lettere assai importanti e per me notevolmente lusinghiere, intorno alla istituzione delle Colonie agrarie, in riguardo particolare di quella progettata per Palma. Circostanze diverge occa- sionarono sì lungo aggiornamento alia risposta da me dovutale, di che Le chieggo venia; a giustificare il quale ritardo se vi ha qualche ragione quella sarebbe stata il desiderio ardente nel mio animo della istituzione di Palma tradotta in atto. Non pretendo ora di riscontrare per filo e per segno quelle sue lettere interessantissime, non me ne basterebbe la lena nè oggi nè poi, e parrebbemi non giuntone ancora il momento propizio. Però, mentre rimango nel desiderio d'intertenermi seco Lei a ragionare su tale soggetto, quando il concretarsi della istituzione tanto provvidamente pensata me ne porgerà la opportunità migliore, mi permetto nel frattanto, quasi a prodromo di quello che intenderei dirle allora, di pregarla a voler presentare ai lettori del suo accreditato Giornale la Nota, che segue, del sig: Dr. Widmann, pubblicata in data 9 corr. nella Neue Freie Presse di Vienna, sulla Scuola agraria goriziana, sembrandomi possano anche per questa provincia calzare le varie considerazioni sull' insegnamento agrario che, rispetto alla provincia di Gorizia, sonovi rivelate. Anzi, la bontà della S. V. consentendomelo, credo valermi di questa occasione per riferire, non solo alla Colonia agraria di Palma, ma ad altre istituzioni agronomiche di questo stesso Friuli, in progetto e attuate, gii effetti che possono conseguitare dalle idee del sig. Widmann. Oggi saggiamente molto i rappresentanti onorevoli delia provincia del Friuli attendono a completare la Scuola agronomica del R. Istituto Tecnico superiore in Udine, studiando il modo più opportuno di provvedere la medesima del suo lavoratorio indispensabile in mi podere di applicazione, già da più anni indarno reclamato necessario allo esercizio dello insegnamento rispettivo. Oggi si è presso la vigilia della fondazione di un' Istituto agrario comunale con Convitto in Cividale, promosso da quel Comizio benemerito. Quindi gli avvertimenti del sig. Dr. Widmann sull' indirizzo più pratico della istruzione agraria, i quali trovano in parte eco pure nelle mie convinzioni in proposito e in quelle dello stesso agronomo distintissimo che è il Direttore della Scuola di Gorizia, possono riuscire anche per qui di un qualche profitto. E di più questo ricordo della Scuola agraria Goriziana varrà a mettere meglio in evidenza un esempio vicino, cui non dovrebbesi lasciare inosservato, ma prendersi invece ad imitare con la larghezza maggiore,, e alle circostanze di questa provincia opportunamente appropriarlo. Dalla lettura di una tale Nota muovano i deputati illustri della provincia e i municipi benemeriti a sollecitare la conclusione, con ansietà attesa, degli studi intrapresi, perchè non rimanga più a lungo un desiderio incompiuto o un bisogno insoddisfatto il completamento utile della Scuola agronomica Udinese, e perchè le altre istituzioni agrarie di Palma e di Cividale si traducano presto dal campo dei progetti in quello dei fatti. Si affrettino gli uomini egregi i quali tutelano lo- sorti del Friuli a concretare le idee provvide che albergano nelle loro menti, e seguano cou prontezza i sensi generosi degli animi loro e i consigli savi dei loro ingegni eletti. Considerino i municipii di Palma e di Cividale la grande opportunità pel Friuli tutto delle loro progettate istituzioni agrarie, onde appron- ire, al miglioramento vero e serio della agricoltura icale, castaidi abili, fattori avveduti, ed insieme al-Vvi intelligenti, studiosi e passionati cultori delle di-ipline agronomiche, e per la sezione agronomica sumore dell' Istituto Tecnico Li Udine, che potrà met-irsi con quelle istituzioni medesime ili rapporto collìdente, e per la Scuola agraria di Gorizia, non che ir altre Scuole superiori italiane e straniere. Nel Friuli sono elementi assai opportuni a svolge il progresso più profittevole dell' agricoltura, e la >erosità antica e costante della benemerita Associa-one agraria Friulana e 1' operato recente di taluni ornizi agrari della provincia stessa, fra i quali primo distintissimo quello di Cividale, ne fanno ampia te-imonianza. Però il desiderio dell' ottimo, sempre lordissimo ma raramente pratico, lasciò troppo a lungo el campo delle discussioni le provvidenze cui recla-avansi (li fatto e urgenti. Quindi oggi la provincia del Friuli, una delle iù considerevoli fra le provincie del Regno, già be-(emerita molto per imprese importantissime di van-Iggio suo proprio e nazionale, a cui seppe dare vita on ardimento ammirabile e con senno esemplare, non pvrebbe rimanersi più dubbiosa in fatti di minore «portanza, ne pendere incerta sulla opportunità di jmipletare le istituzioni esistenti, indirizzate ad acrescere la sorgente principale della sua ricchezza, e i attuarne le nuove, cui con pensamenti generosi creò ià in embrione. Non deve rimanersi, per questo ul-imo e solo riguardo, seconda alla vicina provincia di pizia, ma con quella dee gareggiare, superarla po-mdo e darle mano se bisogna. Si faccia subito ad attivare il completamento ella propria Scuola di agronomia dell' Istituto Tec-Ìco, assegnandole e con giusta larghezza il lavora-nio dovutole, indi senza peritarsi ponga la prima {etra delle altre istituzioni agrarie cui generosamente bnsò. Segni il 1875 un anno bene avventurato e di ira memoria per gli agricoltori friulani, perchè in uesto l'insegnamento agrario elementare e superiore ttenne tutti i mezzi indispensabili a recare i veri antaggi pratici, cui bene a ragione doveva aspettarne agricoltura locale, rimasti pur troppo fino ad oggi, er l'indirizzo meno proprio dell' insegnamento mede-,ino, quale un vano desiderio. Avvertano gli onorevoli rappresentanti della pro-incia del Friuli che provincie assai minori e di mi-ore importanza nel Regno e nei paesi italiani del cino confine Austro-Ungarico, persuase della neces-tà di stabilire complete le proprie Scuole di agri-iltura, o di sopprimerle altrimenti, non esitarono a :avare il rispettivo bilancio di più migliaia di lire e , migliaia di fiorini, aggiungendo il concorso proprio quello provvido del Governo; e che eziandio modesti iunicipi e Comizi agrari fecero e fauno altrettanto. La finitima provincia di Gorizia, con rendite ù misurate di questa, ha stanziato fondi conside-voli per la sua Scuola agraria, ed è disposta a stanarne dei maggiori, perchè l'applicazione pratica degli segnamenti agronomici non manchi di tutta la lar-lezza necessaria. L'Istria, quantunque provincia piut-sto povera, e la Dalmazia non molto ricca, destinano nei bilanci rispettivi somme rilevantissime per luare Scuole di agricoltura indirizzate molto prati-Imente, e l'Istria in particolare. La provincia di Forlì nell' Emilia, oltre la metà più piccola di quella del Friuli, segnava, è già oltre un decennio, nel suo passivo una spesa annua di ben lire 3000, onde venire in aiuto dei municipi di Forlì, di Cesena e di Rimini per mantenere in ciascuno di essi centri un podere sperimentale, a tutto benefizio della Scuola agronomica del R. Istituto Tecnico Forlivese e delle altre due municipali, aggiungendo eziandio, pel podere di Forlì, un ricco corredo di attrezzi rurali. La provincia di Ravenna, a quella attigua, di una estensione quasi pari, sostiene una spesa già da vari anni anche maggiore per l'indirizzo pratico della propri^ Scuola agraria. La provincia di Sassari decretava tèste una somma cospicua per l'acquisto e mantenimento di un podere di applicazione ad esclusivo servizio della Scuola di agronomia del suo R. Istituto Tecnico, disponendo, analogamente alla provincia di Forlì, che nel podere medesimo sia pure 1' abitazione del professore agronomo, direttore del fondo stesso, avendo saggiamente compreso, siccome pensarono pure altre provincie, fra cui in speciale quella di Reggio dell' Emilia, essere un vero controsenso 1' abitazione dell' insegnante di agronomia in città, fuori del necessario lavoratori della professione rispettiva, al quale devesi una sorveglianza continua. La provincia vicina di Treviso è per offrire un esempio congenere, e la Scuola enotecnica, che, altresì sussidiata da un municipio altamente benemerito non che dalla prima e più accreditata società enologica italiana, è per sorgere in Conegliano, ne porge prova eloquentissima. E, per tacere di molte altre, e non toccando degli Stabilimenti agrari completi aggiunti fino dai tempi di Filippo Re e di Ridolfi alle Università di Bologna e di Pisa, e passando pure sotto silenzio 1' operato delle provincie e dei municipi di Firenze e di Perugia, che fecero e fanno a tale riguardo moltissimo, basti rammentare la prossima provincia di Padova, che spende somme meravigliose per l'istruzione agraria, impartita e dal suo Istituto Tecnico, cui, siccome Firenze, Perugia, Ravenna, Treviso ecc., mantiene esclusivamente e con larghezza di per sè, e dal suo Istituto agrario con Convitto di Brusegana. Quindi gli esempi, anche a distanza brevissima di luogo, non mancano, peMrè sì agevoli in proposito il compito della provincia del Friuli con la imitazione di quelli. Voglia aversi presente la sentenza, pronunciata dagli agronomi i più antichi e ripetuta dagli agronomi moderni i più seri, che dove le Scuole agrarie sono prive di un indirizzo pratico e non vengono poste nella opportunità di curare in modo diretto le sorti dell' agricoltura, con saggezza migliorandola, mancano al loro mandato, sono falsate,, non hanno ragione di esistere. Ma veniamo alla Nota del signor Widmann, ed Ella signor Direttore, non che i lettori cortesi del suo Giornale mi perdonino se ho abusata della loro pazienza con questa mia lunga premessa. Udine, febbraio 1875. Il suo obbligatissimo Dr. G. Ricca * Moséllini (continua) tt'i' ^ì' ìi OliB 1, »J!- 'i'i-iUt «À0Ì88»« fitn-ji» NOTIZIE. La I. E. Luogotenenza non ha trovato di annuire alla proposta di divisione verso modico compenso, di un bosco comunale, comune di Albona, onde non ledere i riguardi imposti dalla legge forestale; allora soltanto vi annuirebbe se si formasse un consorzio con proprii statuti, il quale entrando nelle veci del Comune offrisse piena garanzia per la conservazione del fondo e regolare coltura boschiva. Non venne accordata la Sovrana sanzione al progetto di legge stabilito dalla Dieta nell' ultima sessione, relativamente alla conservazione della selvaggina. La Giunta Provinciale ha concessa alla Podesta-ria di Dolina la somma di fior. 100 a titolo sovvenzione, per spese sostenute onde reprimere la peste bovina. Venne presentata al 'Magistrato della città di Trieste una domanda per introduzione di carne bovina macellata dalia Carinzia. La Delegazione ha rimessa questa domanda per parere alla Amministrazione dei civici Dazii ed alla sezione sanitaria. Con la patente imperiale del 3 marzo, anche la Dieta dell'Istria venne convocata pel 6 aprile p. v. Per iniziativa della Società operaia triestina di mutuo soccorso, venne tenuta una adunanza pubblica al teatro Mauroner, in Trieste, li 21 febbraio p. p. all' effetto di promuovere un pronunciamento sulla questione ferroviaria, di vitale importanza pel paese. Svolta la questione in questa adunanza da varj oratori venne accolta ad unanimità, tra gli applausi, la seguente risoluzione: 1.° Che sia deliberata, costruita ed attivata nel più breve termine possibile, una seconda diretta ed indipendente congiunzione ferroviaria di Trieste con i regni e paesi dell'interno della Monarchia, e ciò mediante la prolungazione della ferrovia Eudolfiana fino a Trieste. 2.° Che sia prescelta a questo fine la progettata linea Trieste Laak, siccome quella che per brevità, per facile e pronta costruzione e per minor spesa riesce più vantaggiosa per lo Stato e per Trieste; e che rende inoltre possibile l'ulteriore successiva scorciatoja da Laak per Lauensdorf o Klagenfurt a seconda delle convenienze e dei bisogni delle provincie cointeressate. 3.° Che questa risoluzione venga, a cura del comitato, portata a cognizione dei due rami dell' eccelso Consiglio dell' Impero, all' effetto che sia presa in considerazione e conformemente accettata; e sia in pari tempo trasmesso un esemplare autentico di questa risoluzione e del processo verbale alla spettabile Società operaja, che di questi atti rimaue depositaria. La Giunta provinciale incontrando il desiderio privatamente espresso durante 1' ultima sessione dietale dai deputati provinciali, viene interessato l'i. r. Mi stero di Agricoltura a voler presentare nella venti| sessione della Dieta per la costituzionale pertrattaJ ne il Progetto governativo di legge sulla tutela d campi, altra volta già in massima accettato da Giunta provinciale e dalla Società Agraria istriana] di cui si sente vivo bisogno generalmente fra la clal agricola della Provincia. Avendo l'i. r. Ministero di Agricoltura appJ vato in massima lo Statuto della Giunta provincil relativo all' erezione della stazione modello di viticj tura, e di governo della cantina con annessavi sezia pomologica colla sede in Parenzo, — accordando : tresì dai fondi dello Stato la sovvenzione di f. 50 per le spese di primo impianto, e di altri 2000 j la durata di sei anni, per quelle di annua conseri zioue della detta stazione, venne nominato della Giui provinciale, di cointelligenza collo stesso i. r. Mi] stero, il sig. Emilio cav. de Mayersbach a diretto provvisorio della stazione suddetta, coli' annuo emoll mento di f. 1500, alloggio gratuito, ed un annua t versuale, da stabilirsi in seguito, a titolo di indenn delle spese di viaggio e di diarie entro la Provino La Società per la lettura popolare in Trieste I pubblicato il Reso-Conto per l'anno sociale 1873-74. Pur troppo la moralissima istituzione si trova in di ficili condizioni finanziarie, per mancanza di soci quali sostengono i necessarj dispendj perchè sia pi sibile raggiungere pienamente lo scopo. Il numero i socj somma a 993, comprese 172 donne. Gli Es furono dal Settembre 1873 a tutto Dicembre 181 di f. 2105. 95 ; e gli Introiti f. 1635, 54, per cui n deficienza di f. 130. 54. — Dalla tabella statist unita al reso conto, apprendiamo che la Società p siede 3690 volumi, che la media giornaliera dei li tori nella sala è di 10—12, che in 16 mesi circo rono 28905 volumi. Il maggior numero dei lettori domicilio venne raggiunto nel mese di Maggio, ed minore in Settembre ; la sala di lettura venne frequf tata dal massimo numero in Giugno, dal minimo Decembre. i : la Giunta provinciale di Trieste ha approvi nel suo pieno tenore un memoriale da dirigersi al ] nistero del culto per sollecitare l'attivazione di n facoltà legale universitaria in lingua italiana co sede in Trieste. La stessa Giunta ha riscontrato alla Presidei della Società agraria in Trieste, che essendo stata i liberata nell'ultima sessione dietale l'erezione ne nostra provincia di una stazione modello di viticolii con annessavi stazione pomologica, la quale am prossimamente in attività, e ritenendosi che colla e desima possa essere sufficientemente provveduto corrispondenti bisogni dell'Istria, — la Giunta pi non trovasi in grado di raccomandare per propria i ziativa alla Dieta prov. la concorrenza chiesta da e Presidenza nel dispendio per l'erezione e mauutenzi di una simile stazione in Trieste. Scrivono alla Gazzetta di Venezia: La Rela-ione del Consiglio di Amministrazione della Banca Lutua popolare di Motta di Livenza, letta all'Assem-Sea generale dall'egregio vicepresidente avv. Lippi, ttesta come anche nel 1874 questo provvido istituto bbia continuato a fiorire. Le idee svolte ili essa ad-iniostrano come è inteso pienamente lo scopo della tanca. Accanto a quella di Motta prospera e gran-eggia ogni dì più la banca mutua popolare di Oderzo. Durante 1* epizoozia di peste bovina, che nel litorale Austro Illirico durava dal 12 novembre 1874 no ai 22 febbraio 1875 e della quale in sei distretti plitici furono colpite 25 località, con una complessiva pmma di 3066 bovi e 8977 pecore, perirono 60 bovi d una pecora, furono assoggettati alla mazza 174 |ovi ed una pecora perchè ammalati e 234 bovi ed Il pecora perchè sospetti di peste. La perdita com- ilessiva di bestiame fu quindi di 468 bovi ed 83 pecore. - La Società del gas di Pola tenne il suo confesso generale. Il guadagno nel 1874 fu di f. 5516.29 ce venne impiegato a coprire la perdita dell'anno ptecedente. Dal preventivo per l'anno in corso ri-nlta la sicurezza di un dividendo. Il consumo di gas frante l'anno 1874 fu di metri cubi 252,202. Ella Nazario Stradi, nostro concittadino, deposito capitolare, canonico mitrato, parroco di luesta città, è morto la mattina del 1.° Marzo nell'età i anni 87. La sua morte fu sentita con dolore da tutti, ciò le prova quanto egli fosse amato. Ebbe ingegno sveglio, indole vivace, carattere anco, leale. Educato a buoni studj, buono per natura, fedicò la parola del signore, con il solo scopo di rilevare gli animi in questa terra di dolori. Non fece male a nessuno, mai; fece del bene e jrciò il suo nome sarà ricordato e benedetto. Anche una volta quest' anno dobbiamo registrare morte di un egregio comprovinciale. — Giovanili »ol>. Baseggio nato a Capodistria nel 1802 è torto in Trieste il giorno 5 Marzo p. p. Uomo di severi studj, di carattere integerrimo ili in fama di avvocato nel foro di Trieste. Non ri-srcò mai onori ne applausi, ma per i suoi meriti enne chiamato fin dal 1839 a far parte delle pubiche amministrazioni. Nel 1863 designato alla carica Podestà, il Consiglio comunale gli conferì la citta-inanza onoraria di Trieste. Disse sempre la verità e adoperò con l'energia del suo robusto carattere, in i suoi talenti e con le qualità acquistate per con-nui e faticosi studj, al bene pubblico, ascoltando nel agore delle lotte di partito, unicamente la voce della ìa coscienza. Morì povero .... Ai suoi funerali l'intiera città di Trieste gli ■ibutava il dovuto compianto e la testimonianza di lima e di riconoscenza. / / YARIETi. IL CARBON FOSSILE E I MOTORI IDRAULICI Egli è difficile formarsi un' idea esatta dell' importanza, che ai nostri tempi acquistò il carbon fossile. E pur lasciando da parte usi svariatissimi, ma relativamente secondari, ci basti qui ricordare come dall'impiego del carbone venga ridotto il lerro e generato il vapore, l'uno e l'altro fattori precipui di ogni moderilo progresso industriale. Così l'Inghilterra è paese manifatturiero per eccellenza, anche perchè niun'altra parte d'Europa è meglio favorita in estensione e ricchezza di miniere carbonifere, essendo essa in caso di somministrare da sola tre parti sopra cinque di quanto di tale prezioso materiale domandano i bisogni delle industrie moderne. Trova quindi facilmente spiegazione il progressivo aumento della quantità di carbone, annualmente estratta e impiegata. Secondo accurati 'studii statistici dovuti al Chapman, al Jevons e ad altri sembra provato che i consumi e le esportazioni in Inghilterra si seguano secondo una serie geometrica. Basandosi su tal fatio il prof. Favaro, in una recente e dotta memoria, calcolò il consumo totale nel periodo di 110 anni, dal 1861 al 1970 ; consumo, che raggiungerebbe la cifra enorme di 102,704,000,000 tonnellate ; mentre risulterebbe invece da ricerche di Hull, che le risorse carbonifere dell' Inghilterra ascendessero complessivamente a 83,544,000,000 tonnellate. Benché tali cifre non possano presentare che una sicurezza relativa, tuttavia è facile lo scorgere la ragione dell' allarme, che, serio, di recente si diffuse in Inghilterra sulla probabilità di una carestia più o meno lontana del carbone. Allarme che trovò un' eco anche nelle altre nazioni in buona parte tributarie per questo prodotto alle miniere inglesi. Nè acqueta il fatto, che il progresso meccanico tende in modo palese a meglio utilizzare e quindi a fare una maggiore economia di combustibile, mentre sussiste pure l'altra incontrastata verità economica, che per ogni risparmio nel lavoro di produzione aumentano le domande e quindi si estendono in correlazione le industrie. Noi italiaui non possiamo davvero lusingarci sulla assai dubbia questione se vi sieno o no bacini carboniferi in Italia. Ma senza restare in imprevidenti aspettazioni ci giova studiare, se vi sia una forza motrice, che possa sostituirsi assai largamente al vapore, e quali sieno i mezzi di impiegarla nel miglior modo. — Lungi dall' accettare le vaghe speranze di alcuni, che confidano, con soverchio abbandono, sui mezzi, che sino ad ora promettono l'elettricità ed il magnetismo come sorgenti di lavoro, non dobbiamo di certo essere altrettanto indifferenti agli argomenti degli altri, che ripongono salda fiducia nei motori idraulici, non soltanto per quanto adesso ci servono, ma anche come successiva e vasta sostituzione delle macchine a vapore, od almeno per ora delle fisse. Per buona sorte le risorse idrauliche dell'Italia sono inesauribili, ricca come essa è di correnti e di fiumi, che racchiudono forze gigantesche, ma che sono troppo male utilizzate per rappresentare uu tesoro di capitali corrispondenti, Nè si pensi che la proposta di un più largo sviluppo dei motori idraulici sia un regresso scientifico, sia un ritorno alle abitudini ed all'impiego dei magri mezzi dei nostri vecchi. No; non vogliamo certi motori adamitici, che ancora meschinamente figurano nei nostri paesi, e che non arrivano ad utilizzare il quarto della forza disponibile. Ma domandiamo i congegni di cui può disporre la meccanica moderna, la quale ha modo di perdere appena un quarto della forza teorica delle cadute di acqua. — Nè sotto questo punto di vista può sembrare certamente perfetta la macchina"® vapore, che utilizza forse un solo centesimo della forza che dovrebbe sviluppare il carbon fossile. — Egli è anche indubitabile, che il costo della forza somministrata dalle acque, pur tenendo conto delle spese d'impianto, è sempre inferiore al costo di un' egual forza data dal vapore, che, oltre alle spese prime della macchina, ha anche bisogno della spesa continua del combustibile. In questi ultimi tempi si ebbero splendidi esempi di quanto si possa ottenere dall' impiego della forza data da cadute d' acqua. Pur non volendo ricordare 1' uso dei compressori idraulici nelle grandi gallerie del Cenisio, e del Gottardo, citiamo a prova il Reno, che distribuisce da non molto coli'impiego di una chiusa 600 cavalli - vapore in modo sistematico e originale alle varie industrie della città di Sciaffusa. Ma i motori ad acqua non poterono tanto raccomandarsi e diffondersi, sino a che non fu trovato modo di trasmettere economicamente e quasi integralmente la forza a grandi distanze. Perchè è innegabile, che tali motori, costretti ad avere posizione quasi fissata dalla natura, non potessero sino ad ora soddisfare in ogni luogo alle ricerche dell' industria. Però questo grave inconveniente, ma forse unico, che si presenta per ispeciali riguardi, l'inopportunità del sito là dove esso è invece strettamente imposto dalla più efficace o dalla sola possibile utilizzazione delle acque, trova adesso un valido rimedio nei mezzi di trasmissione delle forze, offerti dalla scienza e tra questi principalmente nell' uso nuovissimo dell' aria compressa. — Parlando della medesima, così sapientemente si esprimeva di buon' ora in Parlamento il conte di Cavour : "se questa invenzione riesce, essa può produrre dei risultati considerevoli.. . Con una caduta d'acqua voi avete ciò che si ha col carbone, e noi abbiamo in cadute più forza motrice che l'Inghilterra in tutte le sue miniere di carbone.,, L'invenzione è riescita: e a lei tanto forse domanderà 1' avvenire. Dacché noi non temiamo d'essere accusati come visionari facendo eco alle idee, che iti una recente lettura espone in proposito l'ing. prof. Vecchi. Quando non si potrà direttamonte usare della caduta o della corrente d'acqua, esse serviranno con apparati speciali, di cui già se ne conoscono eccellenti, a comprimere l'aria, che trasmetterà fedelmente ed abbastanza economicamente, la forza là, dove particolari esigenze la richiedano. Ne ciò soltanto pei grandi opificii : ma sarà possibile dare una vita straordinaria alle piccole industrie a domicilio, che non possono sostenersi che in m modo al presente, perchè sinora mancanti di gei tori di forza limitati, economici, direi quasi di famf La qual cosa sarà raggiunta quando la forza colta da speciali imprese verrà venduta e distri! mediante tubi di condotta, come adesso vien fatte gas illuminante e per 1' acqua. Noi non ci illudiamo sul tempo e sulle diffic che queste idee, sulle quali richiamiamo speciale tenzione, entrino nel campo della attuazione. Ma si altrettanto convinti sulla opportunità di preparar; terreno, e diffonderle come idee giovani e fecondi ci lusinghiamo non ingannarci sul loro futuro prò* (Dall' Archivio Domestico) G . . (Continua) La Carta topografica d'itali Nella seduta del 3 febbraio il presidente del siglio ha presentato alla camera un progetto di 1 del ministro della guerra per l'autorizzazione di spesa straordinaria di 1. 4,40,000 pel compimento « carta topografica generale d'Italia. La somma de ser ripartita nei bilanci del 1875 (1 50,000), : (1. 200,000), 1877 (1. 200,000), 1878 (1. 200,t 1879 (1. 300,000), anni successivi 1. 3,450,000. Nella relazione ministeriale si dimostra la cessità di por mano al compimento della carta g rale, e si parla poi nei seguenti termini del mod esecuzione del lavoro e della spesa e del tempo al lavoro stesso si reputano necessarii: Senza entrar in particolaii di natura tecnif referente stima possa esser sufficiente dichiarare camera che, rispetto al modo d'esecuzione, no tratterà che di continuare, meno una necessaria t zione, in quello seguito per la carta delle pror meridionali, il quale consiste nel fare i rilievi e prima riproduzione speditiva alla scala dell' IpO. e quindi una seconda pubblicazione artisticamente i all' Iil00,000. Questo partito ci è consigliato dalla bontì risultati ottenuti non meno che da ovvie ragio: omogeneità. L'eccezione sta in ciò che per l'I media e superiore si dovrà in proporzione assai i giore che non per le provincie meridionali adotta scala di 1|25,000 nei rilievi di quelle zone, p quali, sia per la loro speciale importanza militari per esser più fittamente cosparse di particolari : grafici, la scala all' 1[50,000 riuscirebbe sovranaii piccola. Riguardo alla spesa, la relazione la fiss 1. 4,400,000. Nella determinazione del tempo si è avu: mira la necessità di limitare al minimo possibl quote annue di spese, e tener conto inoltre della£ sente capacità produttiva dell'istituto topografico* litare, reputandosi inopportuno, per un'esigenza d rattere temporaneo, come quella di cui si tratta, ! tare provvedimenti che importino variazioni di orgal