Xci Tux>fou £otta ORGANO DELL' UNIONE ANTIFASCISTA ITALO-SLAVA PER IL CKCONDARip DELL' ISTRIA 1N QUESTO NUMERO POTRETE LEGGERE: 1. pagina: a) I vetad rotti. b) Le specul azioiù délia stampa irredentista. c) Plauso areivescavile al carnefice di Lu b i an a. 2. pagina: a) Le prime deficienze. b) L’Assemblea délia Camera Antigiama e) Suiroceuipazione degli apprend,isti. 3. pagina: a) Il teatro croato. b) Folclore capodistriano. c) La Fiera di Zagabria. 4. pagina : Notiziario sportivo. Direzione — Radaziome — ammiin. !V>ia Sanitorio 26 - Caipodiisiria tel. 128 ANND V. No. 261 Capodistrla, Lunedi 22 setiembre 1952 5 Din. • 10 URE ABBONAMENTI: T. L. T. Zona Jugoislaiva e nellia R. F. P. J. Anino din. 250.— sem. din. 130.— Sped, in e. c. postale. V ET R! ROTTI Come se cii foissero sfati ancora vetxi da .rompelrie. Come se la sitam-pa iitattlamla, la maldijo italiana1, la sa-crislteiria italiana al completo, da cinqiuie .ainmí ¡a questa pairlte, moni aivessero provveduito a diemaline, a cal®,es tare, a diistnuiggere tiutta quaniío poiteva foinmiare EuM’Adriafi-co un ponte di lealtá, di fiducia, di ireoiiproca oomprenisione, iburtJto q.uiam-to dalla nostra sponda si eirá cercado di: cositriuine'. L’espriessioine deil signoir De Gas-peri é ¡bein kailtaimai daiU’eisBere féXi-y ce. Essa non puó veiniiir giiudiicata/ d’attronde, cite copie uin maidestro tentativo (ed in ¡ció la diplomacia italiana ía sciuola) di oreare un precedente ait/to a giiuistitülcajre il ¡pro-pido impudente modo d’agine. . Chii La leltlto 11 diiscarlso del Ma-reisiciallo Tito a Toplice, non ha po-tuto che veld'etnvi «spoisti i temmini reali deliila siituaizione, taaititegigiaiti i perico!! diurna sioliuiaiome Eicon,siderita, socemnaiti gli «stremi d’una compcisúzioinie talle da soddisíare le due ¡parnti in causa e porre le foasi per .una plroficata icoflllaiboxaiziome futura. Ma al ísiiigmor De Gaspelri garfbamo poco’ le disaimiine. Perciió egli non si ferma a diiscutere, la siviscerare qiueste arigonMnitajzioni, mía (ecco un prosélito dii piü per ceirti «de-mocraitiici» oriental!) preferisce ac-camonarle con ‘Uln semplitce «no:), per impcmre, alta la tremenda spa-d>a delta dliichiárazione tripartita, la sua illuminata voionta. Terina coisi di sicena, come termine de'll’aut-aiut di S'trasibiur.go, lo infelice aborto saragattino', il fa-i migerato «plebiscito». ■Ceinto, il signor De Gasperi sq condiur.re a piintino li suoi affari; mulla di piü bello, di piü franco, di piü democrático, che appellarsi alia dieciiiSiione popo tare. Né questa puó manteare di isamizioname 11 fatídico .riitorno alta Madreipatria'», se non in modo atepiltoiso e triontf'ale, almeno per il clalslsiico toheo della semrauxa. Niulta di piü antidemocralticoe e disonesito» rispondiamo inirace noi. Perché Éb qnesita progettata lotteria del!'irredentismo-, lih questo impa-r^giabile «itcltoiltaília», la sichedina v^maeínitia é istaita falisiifiiciaia ¿¡ni ¡par,teoriza; iu:n¡o dei /tanta, siervigi ines i alio ■aljjalie Pir,eimiiler italiano idal suo prowideinizial'e predecasisore in; or-baic.e. II signar Die Gaiscpeini moni ha siapu-to ancana idirdi .le raigiomi per c u i egli considera 'inabcatitaibili le pro-poste jiuigoislave par mina soiluizione del problema triesitiino, ultima quel- la di condominio. Ai oontaiario, noi siiamo dn girado dii enumeirar.gli e di provargli mililei ed una1 ragdone che ci sositienigano' miel nigetíare il tnutffallidino progetfo' romano'. Ad linvailiidare lutn simile «plebiscito» bastía ¡La firma che lo con-trassogna, .che é queiila di uno dei piü emerilti deUinqiuenti della sito-ria, Benito Musisollinii. La mostruosa o-pera di smaziionallilzzaziome condot-ta dial fascismo ha talmente sov-velntito la isibriultitiura étnica di queste reigiioni, día fair appariire la propoista diel sígmoir De Gasiperi unía mera belfifa da laggiiunigere ai danni inie-inanrabili eld irrepaabili sofferti dalla .popoflaziane slovena e cupaita del TLT. Baisiteirá riahdaire, per .aiveme una prova, alie oondiizioini qui create dall’oicicupazione italiana, a coloro che forano ooisltireititi a rifngialrsi in 'Jtugiosllavia per isbtitirarsii aLlie gra-■ziqse atltenlziiioin'i della «'bimiille'ixaria» alie migiliaiiia di famiig'lie di impie-i gati statal'i di naziomaliltá .slovena e croata «assimilate» mediante fras-Ceiriimento in¡ varíe localiá della peniisola^ a{|V’'iltalianJilzBaiZLonie ínter graile dei nomi e degla atti efifet-tuaita per 27 ammi, ailla totale eli-di qigni sfauola1, di ognfi siovana, ai vari piv genere ideill’incursiionie al agli innumerevoli orirni-ni perpeitrafi dal fascismo ám queste terne, nell’iitoitento dichiarato di eli- Serebbe dlisposto,' ad esempio, il Premiar italiano, ad approvare,coma una delle conldiaioni preiiminari al plebiscito, il ritoimo nel TLT dei 24 m¡ía sluveimi e oroati riparafi ib Jugoslaivia dad 1918 in poi? O gri-».c-rebb'-, piiuititolstb, ial isacritegio^ alil’«imm:igriaizioine di masse ser.bo-croatei», isallvo a coravogüare verso •Trieste, al momento opportuno, tremi spadiali e codlone di aiujtomez-zi (vedi ellazioinii posltibeMdche)] re-oantii miigliaia ie miig'liaia di «teies-itiini ras’iidenfi in, ,Italia» a «deporirie medís' urne lili voto della loro fede»? Go,nl quesia premassie inConfiutahili, la proposita iltailiana siuona inlsiudta alia demoiarazia e afc' giilustizia, ol-tiagg'io ai combaitteniti e ai caduti per la üilbeintá, aU’iidea della liibertá sltesisa, poiché la siua applicaEio-me implicheirebbe iFapprovazione della poiliitfica fascista e míe staltui-rebbe legaltoenfe la comtiniuaizione. Si remida dunque .comlto il signor De Galspeiri, che i isiuoi ¡fiamosi vietri non ísano sitati roitti né oiggi mié da nbí . E che ano® .tooca a noi, di cori-ségiueimza, pagare e intascame i cocci. IN UN'ATMOSFERA DI CORDIALITA’ E SIMPATIA GU angelí delle diócesi giuliane La visita di Eden alla R.F.P J plauso arcivescovile - AL CARNEFICE DI LURIANA Sollecitate trattative dirette tra Vitalia e la Jugoslavia sulla questione di Trieste. Un cantributo al rqfforzamento dei rapporti di amiaizia tra i popoli britannico e jugoslavo Aacolto dalllla cordialita e d alia simipatia di tutti i popoli delila RPFJ, e giunto la scorsa settimana a Belgrade il mimistro degli Esteri briitannioo Antoiny Eden. AlTaero-dromo di Batajnica erano a salutar-lo fra gli altri il Viicepresidente del Goverino 'della RPFJ e Ministre degli Affari Interni Alexamdar Ran-kovie e il Vicepresidiente del Go-verno e Ministre detgli Affari Esteri Edvard Kardelj. Durante la sua permanenza ehe si coneluidera a Brdo (ipresso Kranj), Eden e i suoi eollaboratori hanno avuto numerosi ineontri con i dirigenti di stalo ed il oomipagno Tito. Sulla prima parte delle conversazioni non e stato diramato alcun co-municato ulficiale, na si črede ohe le stesse vertevano su problemi di NOTIZIE DA TUTTO IL MONDO WASHINGTON. — L'affaire Nixon! comitinija a susiciitare siaalpoire nel-rcpilmiianie pabblica americama ed avirà prcibabi'li iripercussioni anche isul numéro dèi voiti ohe patrà otte-neire aile eleziond presidenziali lo Bteisiso Eisenihowieir. Corne è ncito, Niiiron, canidiSdiaito irepulbblicanio alla twiicepresideiniza dieiglii USA è acciufiaw ito di corruziotae per aiver ricevluto iimpoïitaniti somme idagili uomini d’af-fari iapnar.ic.ani. Taie aoousa' caiddei propa-'ioi meimtre la campagna di Ei-senhower per lie cooiidetite v.imtù ci-vichs raigginnige il isuo oulmine. TEHERAN. — Il leader reiUgiioso persiàno Kashawi ha mimacciaitoi mnial guerra sauta contiro la Gran B/rieta-gna. CAIRO. — L’ex idiretitore deüila Redchsibank doit. Schadht è giunto ai Cai.rO' dnvâtaltiavi dial ministrol delle filnanlze «giiaiiaiao. CITTA' DEL CAPO. — Più di 4 mi,la ciitrtadiini di coloire isomio Btati arrelsitati Boltlto ladcuisa di resisltein-za passiva aille letgigd irazziali dei diititatore Mallam. Le specnlazioni della e il viaooio di Eden stampa italiana in Jnnoslavia La visita idi Edén in Juigoslavia co-stitnisce senza dubbio uno dei piü importanti avveniimenti politici inter-nazionali di are il punto di vista italiano, vale a dire ile pretese di Rema sml TLT. SMEÑTIT A Il Ministro degli Affari Esteri del-\ la RPFJ s,m;entisce come infondate le notizie, diramate da alcuni giornali stranieri, secondo le quali l'am-miraglio Casedy prima e il Ministro Edén ora, avrebbero richiesto alia RPFJ la concessione di basi aeree. STOCCOLMA. - Gli elettori sve-desd sorra sitati ieri .ohiamati alie urne per le eleiziani paiiliamentari. Si .preiviede unía viMoria dai sociald,e-mocratiicl. Contro questa speculazione dei giornali della vicina penisola è in-tervenuta anche Radio Lo'ndra ohe in una emissione in lingua italiana ha sentito il biisogno di precisare che «il viaggio di Edén a Belgrado esonbita dagli initeressi della sola Italia ed assume un carattere di gran lunga più generale, osserviaito alia luce degli awen,imenti intemazionali dell’attnale momento». Senza dubbio nei colloqui si sara parlato anche de¡l problema di Trieste, in quanto il suo carattere di elemento pertnr-batore dei rapporti tra la Jugoslavia e l’Italia rende precarie non solo le relazioni tra questi due paesi, ma anche la proapettiva di una efficace saildatnra djíettsiva in queisto set.tore deirEuropa. Trieste rientra quindi nei colloqui belgradesi del ministro inglese come parte di un tutto piü vasto, quale la situazione nei Bal-cani e i rapporti di questo settore. Per quanto riguarda la sua soluzio-ne la questidne di Trieste intéressa invece direttaiuente le due repubbli-ehe adriatiehe e .puó perianto essere rioercata solo nel quadro del miglio-ramento dei rapporti tra di esse. -La speculazione della stampa italiana sul vitaiggio di Edén rientra nel quadro dei tentativi del governo di Roma di presentare la sua controversia eon la Jugoslavia come cosa che riguarda tutti i paesi occidcn-tali, come questione ehe —- come ha scritto la Voce .repubbliicama — «de-ve essere risoilta non bilateralmente, ma nel quadro del patto atlántico.» II tentativo di Ro,ma di far inter-venire terzi nella questione, questo andaré a raccomandare le proiprie tesi qua e là invece di affrontare il pro.bl.eima con l’unieo altro paese in-tereesato, non puó in definitiva che complicare tutto il problema, allon-tanamdone la soluzione. .La stanupia reaizionaria della peni-sola grida forte in questi giorni per nEsconderé il suo malumore per il viaggio di Edén, che rapipresemta ol-tre tutto un omaggio ed un ricono-seimento del fondamentale ruolo di pace .della Jugoslavia, .quel ruólo- che, nella loro grossolana cecitá e nella loro meeohinitá, ,gli irreden-tisti italiani e ¡1 governo di Roma continuano a negare. Essi avrebbero voluto che Edén anziehè a Belgrado andasse a Roma e strepitano quindi come possono per tentare di dimostrare ohe il loro parère è l’unieo valido e che in fondo — ha scritto il Meesaggero di Roma — «Pitaba c il paese che dirá Pultima parola in mérito a'llla soluzione della questione triestina». Con buona pace degli urlanti sciovinisti italiani, nei colloqui di Edén con Tito e con gli altri dirigent! jugoslavi il tema piü naturale e piü importante sarà stato sqpratutto quel-lo dei rapporti e dei terrmini della oollaborazione tra Gram Bretagna e Jugoslavia, nel quadro delPattuale situazione internazionale. In questo quadro rjentra anche Trieste, ma é uguahnente ridicolo il tentativo del-lá propaganda irredentista di attri-buire ad Edén intanzioni che nella sua qualitá di uomo di stato britannico in visita di certeisia ad un paese amico, egli non poteva né avreb-be potuto permettersi di avere: Pinte nzione oioé di esereitare a Belgrado, in no,me del patto .atlántico, pres-sioni affinchié il problema di Trieste venga risolto consegnando il TL.T. all’Italia. Questo, a parte ogni altra consi,derazione, é un cattivo sexvizio reso alia reputazione di Edén che, indiipendentemente dalle insinuazio-ni propagandistiohe italiane, la Juigo-elavia ha rice,yuto ed osipitato con la doivuta simpatía e corddalita, come noto uomo di^tato di un paese amico. carattere generale inte.ressanti lo scaochiere balcánico e la difesa dal-l’aggressione di tutto il settore mediterráneo, come anche le relazioni tra le RPFJ e la Gran Bretagna e l’aiuto economieo alia prima. Riguando al suo viaggio nella RPFJ, al ba nehetto offertogli dal Maresciallo Tito, Edén ha dichia-rato: «'Non mi avete invitare e nemmeno Bono venuito a Belgrado per trattare e concludere degli ac-cordi. Per ess«re precisi. sono ve-nuto per incontrarmi con voi, Maresciallo e con i dirigenti jugoslavi. Sono venuto per uno scambio di idee con voi riguardo a eerte que-stioni importanti che interessano en-tramlbi i nostri paesi, e per avere una conoscenza piü diretta dei problemi del vostro paese e della sua posizione nel mondo». Alio stesso banohetto, inneggiando al popolo britannico, il Maresciallo Tito ha ricordato le lotte comuni so-stenute dai due popoli e i sentimenti di amicizia che li légano at-tualmente. Egli ha espresso il sen-timento di ricoinosccnza del nostro popolo per gli aiuti ricevuti dalla Gram Bretagna si,a durante la lotta che dopo, e particelarmente quan-do sui popoli jugoslavi incominció a incombere il pericolo di una ag-gressione cominformista. Dopo le prime coniversazioni con i dirigenti jugoslavi, il ministro Edén ha tenuto una couíerenza sltampa nella quale ha dichiarató fra 1’altro: «E’ sufficente un solo sguardo alia carte geográfica, per comvincersi dell’importainza del vo-stre paese dal punto di vista della difesa deirEuropa. lo personalmente non credo, che la guerra sia immi-nente e certa. M,a. se la situazione é cambiata nel corso degli ultimi ainni, io credo ohe do sia dovuto al fatto che i paesi oceidentali han-no unixieato e rafforzato la loro potenza. Qüalsiatsi rilassamen'to dei nostri sforzi potrebbe "essere fatale: la paite potra essere aisicurata sol-tanto se resteremo uniti e forti. Noi, infa tt-'j non ci serviren? o mai delle nostre armi per »copo di aggressio-né. lo credo sinceramente ohe ció si possa Tiferire alia Jugoslavia come agli altri paesi oceidentali. L’aiuto che noi, assieme ai nostri alleati, stiamo dando alia Jmgosla-via ha per seopo di diminuiré il pericolo della guerra. II vostro Paese ha refforzato la sua posizione con il recente svi-luppo e con la creazione di relazioni piü stret'te cpn la Grecia e la Turchia. II Govemo Jugoslavo ha fatto pure dei grandi paissi verso il miglioramento dei Tapporti politici ed economici con L’Austria. II problema dell’Austria é il símbolo delle nostre odierne diffiicolta in Europa. II Governo di S. M. continuera a insistere per una quanto piü rapida condusione del tTattato di pace af-finché l’Austria possa avere la sua indipendenza e la sua liberta. Sono certo che anche in questo avremo il pleno aippoggio del Governo Ju-goslavo. Non vi aspetterete da me ohe vi dica una seppur qualsiasi cosa snl problema delle relazioni fra l’Italia e la Jugoslavia. Queste relazioni Sono complícate dal doloroso problema di Trieste. Ho sentito il pensie-ro del Governo jugoslavo in proposito come puré precedentemente ho inteso quello del Presidente italiano. lo credo sinceramente ohe la hvioma volouta di ambedue le parti i O E O RANTI ALVAGI Dopo aver per oltre un ventennio imposto alie genti slovene del gori-ziano l’uso di una lingua che non era la loro; dopo aver inondato tutti i locali pubblici, i negozi e gli esercizi di tabelle con la scritta fatídica: «Qui si parla solo italiano!»; dopo aver pugnalato alia schiena i giovani sloveni che parti-vano cantando per le imprese impe-riali d’oiltre marie deU’Italia fascista; dopo essersi macchiati dei piu orrendi ed inumani misfatti e delitti, di cui forniamo alcuni dati e particolari in altra parte del giornale, celebrando le benemerenze fasciste del loro defunto arcivescovo Margotti; ora i vecchi cr nuovi fa-scisti di Gorizia, mlecca del panfa-scismo, offrono nuove eloquenti prove della ignoranza e della malvagitá che li caratterizzano in quella Italia che essi proclamano «democrática fino all’assurdo». Un esempio típico dei sentimenti «democratici» degli italiani di De Gasperi, e non giá di Mussolini, nei confronli dei popoli della Jugoslavia — che hanno sofferto le peggiori conseguenze del fascismo — viene offerto appunlo dai fascisti gorizia-ni, attraverso il loro organo piii autorevole, ossia il «Giornale di Trieste, il quale, prendendo lo spun-to da alcuni lavori di ripulitura e di abbellimento ora in corso sul piazzale della stazione di Monte Santo a Gorizia, cosí sfoga- Vodio razziale fascista antijugoslavo nel suo numero del 19 c. m. «Lavoro volontario da due giorni sul piazzale della stazione di Monte Santo. La cosa ha destato una certa sorpresa* in quanto che su quel sia suscettibile di renidere possiibile leliminazione di questo ostacolo alFamiethevole oollaborazione tra i due paesi. In ogni modo é importante dal punto di vista della umita e della sicurezza dell’Oecidente che a ció si giuuga». Come si vede dalla predetta di-chiarazione, pure iraquadrando il problema di Trieste in quel'lo piiü vasto della difesa accidéntale, Edén ha indirizzato, soilecitanido, la questione nuovamente agli aocordi di-retti tra i due paesi, smentendo le affermazioni della stampa irredentista secondo le quali egli sarebbe venuto a Belgrado per clseseitare delle pressioni a favore della tesi italiana. 0,g,gi continueranmo le eom'ersa-zioni con il Maresciallo Tito a Brdo, dopo di che il sig. Edén Impartirá per Vienna. CRISI NEL P.C.F. A conteliülsione idi diiisisiidi che' da tailgo Itemntpo eovavano in seno al Cctnitaito Ceinf.ir.ale diel “Pairtito Co-mimifcirmiislfca Franleese tra li rappre--sentemiti delle fonze pairtiigiiane e coloro che, mella seconda guienra mandílale «rano, e so.no ligi alie diretti-w di Mosca, é giunto uin ccmniunii'ca-It'O deília dllrieBi'Otnie-idel ¡par,tito, niel quiailié' si relazioni trasmesse dal gen. Taddeo Orlando, comandante della divisione »Granatieri, di Sardegna«, al gen. Robotti: Relazione del 4. 7. 1942: «Dal 27 giugno al 1 luglio sono stati arrestati a Lubiana 17.076 ci-vili. NelVottobre del 1941 sono stati internati 1766, condannati a morte 18; condannati al car cere 123 (per complessivi 1205 anni) e 51 fucilati per rappresaglie. Dal 31 luglio al 15 agosto 1942 vennero fucilati 787 prigionieri par-tigiani». Nel setiembre 1941 le imita comandante d.a'1 gen. Orlando hanno incendiare la cittadina di Dreseica e ridotto in xo,ghi di fiamrne altri 10 viillaiggi circonvicini. Senza contare i passati per le armi durante questa «leggendaria impresa» dei «baldi» Granatieri di Sardegna, sono stati deportati nei camipi della fame, delle eipidemie e della morte 3800 abi-tanti di quelle localitá. Con circoiare segreta del 2 luglio 1942, íl gen. Orlando, allora comandante interínale dell’XI C. d.A., im-partiva ai comandi di Divisione le segmenti disposizioni: «Risulta che ribelli, o comunque individui sor-presi con le armi alio mano, vengo-no dai comandi dipendenti denun-ciati ai tribunali militari ordinari... Soltanto i feriti, le donne ed i Ma-schi minori di anni 18 devano essere d'enunciati ai predetti tribunali. Tutti gli altri devano essere fucilati sul posto». Sia i dati sopra citati come la circoiare del 2 luglio sono stati rirtve-nuti nel carteggio originale del comando del gen. Orlando, caduto in mano delle formaizioni partigiane. Eeco i raoconti di alcuni supenstiti di Dresniea: «La popolazione ■era riparata nei boschi. — Dopo aver rubato tutto 0 incendíate le case, hanno iniziato la caccia, come i cani- ai vecchi iner-mi, alie donne, ai bambini, rastrel-lando il hosco ed arrestando tutti. «Alcuni ragazzi hanno tentato la fuga, ma vennero finiti a fuñíate. «Tutti erano di etá inferiore ai 15 anni. Anche una sposa di 30 anni é stata fucilata. «In massa siamo stati tradotti a Bahar dove circa 300 sono morti di • fame. Segue il racondo di una madre: «Credevo ¡di essere giá sfuggita, quando mi si presentó davanti un soldato italiano, lstintivamente ho stretto la bambino tra le braccla, nel mentre ella scoppiava in pianto. Ho inteso un sparo. La bambino ha re-clinato il capo ed é spirata tra le mié braccia. Mi hanno tradotto a Kraljeviča. Una certa Rosa, che era con me, grondava sangue per le percosse ricevute. E’ moría prima di arrivare al campo di concentra-mentó.» Questi i «bravi soldati del glorioso esercito italiano che, come era naturale, per dei buoni cattolici nel clima del fascismo — come afferma va il Margotti nella citata sua circoiare riseivata — desideravano re-carsi alia chi/esa per soddisfare il precetto festivo». Questi i generali ed «i bravi ufficiali» ai quali il metropolita del vescovo Santin dnviava «¿ saluti ed auguri per i migliori e piu felici suceessi con i complimenti e molte benedizioni». Questi i precendeuti storiei che potevamo offrire ottimo materiale, un eccel,lente «atout» al caro. Tis-serant iper patrocinare presso il protestante Edén, nello incontro a Strasburgo, la caiusa della Chiesa nattoliea e dei suoi ministri nella Nuova Jugoolavia, per l’«interes-samento che essa Chiesa prende alie vicende della Zona B», come scrive ¿I »Giornale di Trieste«. ALLA N.K.V.D. anche le ultime posizioni II nuovo ministro per la cultura della Germania oriéntale, é Elsa Cajser, moglie del ministro della sicurezza nazionale Wilhelm Cajser, ex ufficiale dell’armata soviética e allievo modello della N. K. V. D. In questo modo un’wltro dei piü importanti ministerí é caduto sotto il controllo diretto della N. K. V. D, I regolomenti tariffari nelle aziende LE PRIME DEFICIENZE La compilazione delle tabelle ta-riffarie e uno dei maggiori compiti dei consigli operai della nostre fab-briche \e imprese é richiede la consa-pevolezza e la maturitá dei membri, chev in nome del collettivo operaio, amministrano Vimpresa. Essa deves-sere lo statuto del collettivo di la-voro, lo specchio della maturitá política delle maestranze e il quadro rilevatore della volontá e delViniziá-tiva del singólo operaio nelVadem-pimento dei suoi compiti. La compilazione delle tabelle ta-riffarie, effettuata in un ristretto cerchio di persone, porta inevitabil-mente alia burocrazia, ai privilegi cd alie imposizioni da parte di sin-poli, terció ad essa deve partecipare il collettivo intero. Le filiali sinda-cáli dovranno essere attivamente impegnate, nelVopera di chiarifica-zione di queste, nel formulare pro-poste sane e nel discutere i punti piii inportanti. Buona parte dei collettivi del di-stretto ha iniziato Velaborazione delle tabelle, ed a tale scopo, vengono tenute riunioni giornaliere, durante le quali sono analizzate minutamente le capacita economiche del-Vimpresa quale bas/2 per la loro compilazione. Alcuni elementi opportunisti non vogliono convincersi del fatto che le tariffe devono essere calcolate in base al posto di lavoro e non in base alia qúalifica delVoperaio. AlVauto-trasporti ADRIA giá nelle prime riunioni predominara V opinione di prenderé in considerazione le qua-lifiche dei singoli, particolarmente degli autisti. Nella categorizzazione di alcuni posti di lavoro é stata sta-b ilita lo tariff a in base alia quali-fica degli operai e cosí e stata erróneamente parificata la tariffa Idel nosto di lavoro del capo officina con lj tar iff a d\2l caporeparto. AlV Arrigoni, nella prima riunione, del collettivo, sembrava che la compilazione delle tabelle non fosse nitro che una formalitá. Nella discussion?; seguíta, invece, la cosa é stata inter pretata seriamente ed il collettivo ha iniziato la categorizzazione dei posti di lavoro. AlVAmpe-lea da buon principio si é svilup-pala una larga discussione e quivi situazione é migliore. In ambe-due* i conservifici, prima delVaccet-tazione delle tabelle, le maestranze dovranno discuterle e fare le loro eventuali proposte. Fiuttosto opportunista é il com-portamento délle imprese: »/. Mag- gio«, »Fructus«, y>Bor«, Vvlstra« ed altre di Capodistria, che nulla han-no fatto sinora in questo¡campo. Nei vari cantieri di coistruzione delVEDILlT sono state tenute riunioni preparatorie durante le quali é strata spt}ega#\% stiimpiamen'te iagli operai Vimportanza delle tabelle ta-riffarie. Nella commissione allarga-ta sorgono vive discussioni, Vorga-nizzazione sindacate e quella azien-dale di Partito aiutano efficace-mente il consiglio operaio. Ottimo pure il lavoro al «Triglav», ai Cantieri Parinesi, all’aELTEy), alVlstra Benz, ecc. NELLA CANTINA VINICOLA DI CAPODISTRIA ------------------------------ Ufíü it 99 Va l aspre odar dei vini le anime a raüearar S'allineano le botti alia cantina di S. Camiaño Siam» Bitiat'i a curiosere alia cantina «Vim'oi» di Capodis'bria. In un cEiiito quail Incidió queslta é sitata un’awe'niUira, cerne direibbe. Paulo-re iche islsrisse in ¡un suo ¡libro chiei .'o aivw-eniiluiré iconmnaiarua ¡sulla so-giíia di calsa. Chi non coraolsce almeno esiterior-imnnj'.é ill gmamid'ioiso', bisulco edificio delta ¡cantina a Saín Caniziiaino? Su! daivantii (si laipromo ,g¡ld uffiai dell'am,-¡ministirazxoinie. Uffiici come' itaniti a¡l-itiri, iindulbíb'iamante, casi che ¡la no-■ isbra ivilsiiita ¡s’era awviata- su! binario nioirmalie deilile salóte ¡dómamele. An-daiViaino¡ iriemipenido il Jaccuino di nel .farci notaire ccime tiu.tto fosse ¡taaiido, puliito, ardinato1 irazional-merate. ¡Cerllamarat-e moite belle co-ise dia JlUi ililuatirait'e ci-sono s-fuggi-ite. Ne siamo' ¡desoialt'i; ma loredete-ci, in quiel isoitterraneiO' a fer.r-o di icaivallo, tarnto' alto e tangol che pa-rieivia ¡nom dov-eisse firaine più, sianza .unlamlbra d’uioimo al idi fiuari délié noisitirie, ¡il famoiso ruimoire' er,a tut-it’aitr'O ¡che iramquiliazainite. Non ave-v.aim'O paiurta, maturalmenite, ma er.a-v.amoi B'oispasi a un’ ailitesa, m:! l'ait!! e sa d’i conoBloeire ie causé. «Ma, ci dica per favore. . .» ab-biamo ¡azzahdiato.. Il teeriho ci ha L'ASSEMBLEA DELLA CAMERA ARTIGIANA DEL DISTRETTO DI CAPODI ST R IA Opéra di penetrazionee di elevamento Nécessita rafforzare la Caméra con la partecipazio ne di tutti gli artigiani viiso iè^ imicoiminiciaifca . . . l’avvenitîu- ’ F (tima niella cantina. «Queista è la notna, Il tecmiilco iche ci aacoanipagn'ava In data 15 corr. si é svolta l’as-sCmiblea della Camera Artigiana del distretto di Caipodistria alia quale figuramo iscritti anche quelii del di-stretto di Buie non e&sendo ivi eo.fr-stituita la Camera artigiana. Dalla relacione del compagno Di Grazia Santo, presidente del Con-siglio amministrativo della Camera Artigiana apprendiamo che dal mese di ottohre 1951, quando é stata eostitnita qneista Camera si e svolta la seguente attivitá: E’ stato organizizato un corso -di taglio e encito per sarti da uomo e donna a¿l qnale hanno partecipato 21 allievi con ibuon esito. Per il rilasci-o delle rrspettive ,11-cenze sono stati esaminali 8 sarti dei quali nessuno é state giuidicato idonee e che potramno prepararsi per un nuovo esame nel prossimo dicemhre. Dei quattro falegnami esa-minati, 2 seno stati ritenuti idonei e due nov L’unica parrucchiera esa-minata ha ottenuto il rilascio della liceniza. Sono pervenute parecohie ideman-de di artigiani che deven o sost enere la pro'va d’arte per la licenza cor-rkponidente. Si é eonstatato che nel distretto una forte percentuale degli artigia/ni difetta delle qualifiche necessarie per la sprepria attivátá e cid causa l’fulltüma guerra e la superfieialitá nel periodo sussegiuente. In relazio-ne a cid uno del compiti piü important ed (urgenti della Camera Artii-giana e irorganizzaizione di corsi professionali serali cui possono par-teciipare anche gli artigiani che giá esercitano, iper la loro neocessaria sp ©ci alizz azi one. -Si e rilevato inoiltre che negli ulti-ani tempi da maiggior parte delle demande per la licenza provengono dail taiíamlhrd vi elle ico opera tli)y)e d¿ sarti e calzo! ai. Questo fatto di-moistra che i richiedenti non posse-d&vano le qualifiche professionali e meno ancora la preparazione ideológica per raggiungere i suecessi che non ipessone maneare nel settore co-oiperativistico. Nella relazione si dice che la camera e intervenuta finora s^nza esito presso ll’IAS affcinché il tasso assi-cuirativo jper igli appcrendisti fosse ridotto al 10% per consentiré in tal modo agli artigiani di assumere un maggior numero di apprendisti. Da quanto ci risulta questa ridu-zione sará senz’altro accordata. per-cid uno dei motivi dello scarso numero di apprendisti fra gli artigiani, da noi aceennato su queste coionne, viene a cessare ed ora attemdiamo che que! numero aumenti a vista d’occhio. II relatore ha affermato che nella comimisurazione delle tasse sono State laméntate sprerequazioni fra categoría e categoría e fra una citta-dina e l’altra del distretto, soggiun-gendo che di cid e informata la Camera alia quale pero Conista che alcuni artigiani approfittano di . queste differeuze per’inigenerare il malcontento. SULL'OCCUPAZIONE DEGU APPRENDISTI ALTO ILMDHÆEBO DELLE ORE D'INSEGMAMEMTO Nécessita estendere l’ordinanza délia RPFJ che regola taie materia ¡Le ¡cBservaziomi dd alcumi airifeigia-nii e idi ¡quatehe appnenldiEita ci f amno riitormaire .suM’aingaimemto traitfato me! noisitiro preoediemte muimleino, cioè rocoupaziane degili appiPemdiisiti melja moisra .inldlujsltria ¡e in,elil’aTitigiaina-¡to¡. • ¡I iplrimí hamlruoi aWcoito com faivotre la mioi'.izia che la penicemitiuale pe¡r lie asEtauinaizikMii sociali a cairico dei datar! di ¡lalvioiro ¡e a beneficio dlegli appir'anldiisiti è ¡sítate x-idotita dal 36 aíl 10;%. Si itratta ¡d:i una selnlsilbile ri-duzione deilie ispeise che ramtiigiama-to ¡dovev-a .sasitemeire per l’appremidi-isita .e che faciili'tano in un cento sen-so gilí antigiami .aid assumere la ma-noldioipera minorile. D’altro lato gli amtiigiaimi. sositeinigoinjo che le spese generali a lioiro carico sono tuitt’ora eleivaite (¡e qui si nominalno fina l’all-tñb le tesisiei) penché poasaino' aiccol-tarisii, ¡uin aiïtro. ¡oiniene-che, a loro dstita, sa¡ne¡bíbe¡ l’alp|pren¡diste, specie nd! primo, ainino ¡dii apipriendistato. ' Non ci è nata l¡a queisitiomie dalle SpeBe genienalii. che glii atritigiani devano sostenene per ¡aui ¡nan¡ voiglia-rno adidielnlbnanci nlalH’iarig'Oimen,¡to, ma, a prima ¡visita, ci isiejmíbira ¡che tutite le ragiotnii ¡ncin ¡siano da¡LLa loro parte. Vagliamo invece ¡trattare un altero ’cirgcmenitio, 'iprr¡i¡niciipa!e oggetto anno 42 ore seitiimiaimali di lav¡o¡ro, per il steconido 45 e per il ¡tenzo 48. Nieiiriambito ,di queisto orrari.ro di larvoro, i govermi reputoblicaini fis- s.ano di rapporto itna le ore di l¡avo¡ro piral tico e quieilflie deli’inisieigaimento teórico. Per ¡l,a Cnoaizia, *1 suo Go-vernlo ha ¡fissaito per il primo an.no 18 ore ¡di ¡teoria e 24 or¡e di pratica, par il ¡secando 15 ore ¡di teoría e 30 ore di pratica e per il tareo anno di apprend is te-.o, 12 ore di iniseigramen-to teoirico- e 36 are di lavoro praitico. Ci semibra che una simile disitri- buizionie delle or,e per gli apprendisti posisia inicomitrar.e ál favore sia ¡deigli antiigiiianii che ¡quello dei glavami, anche perché l’iniseginiamienitio, ecoeaioni fatta per la lingua, è isltialto prati, camemte riidoittto alle materie streit-temenite inareniti -al ¡mieSitiene, cioè maltenie teendehe. Nepesisáta ora che la! VUJNA elsrtienlda leigge anche alia noistrai zoma ¡atffiniché le sue disposiiziomi posisano venire messe din pratica. Ne-temeficerà l’ielevaimenito professio-nale dei nostrï giovani. M. B. Leggete e diffondete LANOSTRA LOTTA d¡e¡ii¡e sumenzioinate osservazioni, ed è quello idelja sciuola per appremcli-slti. Ne! noBltiro precedente articolo abbiamo paritico;lanme¡n;te ¡sottolinea-to l’cbbiiigo ¡dlinviare ¡e di frequen-teirie taie sicuiala. Or.a gli lantiigiani, pur npin ¡negainldo ltatilliltà delU’iinse-gnamento teonico laigli apprerndisiti', çsservaino che le or.e di lavoro de-s,tina;te allia freqiucinza dieJlia scuola sono ■ tircippe. te che smiruuiacono gli eífctiiá deirinis-egnamemito pirático, odšli ¡a ¡rappreis¡enit.a(re lun omere per l.^tigismio; dato- che ;lo sitesiso d¡eve pagarlo anche per le ore firequenza setnza riceverne un ¡rendiim-einto ef-fettivo immediilaito. Qualicuno degli • artigiani è adidirittuina conitro qu¡al-siasi. imsegnamento teórico, appunto per questi moi.tivi. Non siamo ¡d’accondoi con questi íditiimii/, i piü ¡coniserviatori, perché lo sviluippo della técnica ¡moderna ri-\:hiede cggii, idla ogmi llíaivaratore iqualifiiicgito, piü ancora per lo s¡pe-Cializzao, un ¡minimo ¡di cogniiziioni teoriiche inldispensiahiLi par ¡un fr.ut-tuclsio esipleltaimeinlto del loro ¡m-estie-re. 'Sismo .d’aocordo ¡invece con i pr.i-mií. La imeltà dlslle 48 oiré ¡s et ¡ti mama-li ¡di lavoro, davoliute simo ad ora par l’insisginiamenlto teórico, eraino ef-fcittivamiinte trappe, per cui la fr,e-quenza alla isicuola era diventata quasi niu’lla, seibbene fosse legail-' menite' cihMigatoria. Gli apprendisti con i quali ajblbiiatmo pamliato ísaran-¡no i più coisciiemitii ! ) lamentano in-vace la gradúale estineione della lomo scuola. BiSoigmerebibe dunqiue rifare le cose ¡da capo, poniendo rimseginaimen-to tieciriico degli ¡apprenidisti su nuo-ve ¡basiii. A ¡tal ¡proposito appremdia-¡mo ¡dalla ¡silampa ¡oeinitrale che Sl Govorno Federate ha recehtelmente va-r.rlto uina' nueva owdinamizia sull’aip-pruad’is'tato, fissamdo per il primo L’EMULAZIONE PREGONGRESSUALE A CAPODISTRIA Si Javora, si opera in tutte le filiali sindacalii ¡di Caipodistria e si conseguono anche buoni risultati, speeialmente peir quanto riguarda il ¡settore produMivo, il lavoro volon-tario, la vita sportiva. La Li-Pa ha síidato FEgiida; il Sanatorio di Ancarano, l’Ospedale di Caipodistria e questi a su a volta gli ospedali di Isola e d¡i Pirano. Dire pero oggi quale delle filiali è la migliore in questa gara, risulta difficile anflhe per il Consiglio Cit-tadino, in quanto solo ¡il 50 °/o delle filiali possiamo dire ohe tenga un oontatto con lo s loss o, inviando il piano e le relazioni su quanto hanno fatto. I membri del Sindacato ext-tadino da canto loro sono tutti lavoratiori che hanino cercato ¡di fare il meglio per suddiversi il lavoro e dirigere cosí Pattività. Ma risultati sodidisfacemti ¡non si sono avu-ti peTché, senza -la eolllahorazione di tutti non si puo parlare di suecessi. Eeco perché oggi, come abbiamo piacere di centire che la Stil ha mi-gliorato neilla ¡gara preoo¡ngressuale il lavoro con ¡la gioventú per quanto riguarda Pedueazione e la disciplina, che i membri della filiale delíPIstra Benz hanno dato 478 ore di lavoro volontario, che quelli ¡della Banca si sono attivizzati iscrivendo alia socie-ta «Partizan» 43 ¡membri e ehe i la-voratori dalla «Jadran» hanno mi-gliorato lodevolmente Porganizzazio-ne interna e la proiduzione, avremimo anche desiderio di saipere ehe cosa hanno fatto, aid esempio, la filiale dalla Radiofonia, dalla Coo¡p. Agrie, del-¡Plmpresa AlberghieTa, delPICEL, e con esse altre filiali minori che a-spettano forse di essere ¡svegliate dal letargo da una visita del membro del Consiglio Cittadino o che forse si sentono in dovere di tenere in segreto quanto i memlbri ¡del loro collettivo di lavoro fanno oggi ¡per atten-¡dere degnamente il Congre9so del nostro Partito. Abhiamo dettio che risultati buoini si sono avuti, pero compito primo e attaale delle filiali è pggi Fappli-cazione dei regolameuti tariffari, la cui giusta elaboraizione dovrá sod-¡disfare ' lavoratori ed essere senza altro una delle maggiori vittorie in questa nostra gara per il VI Con-gresso. E’ neeessario che tutti i nostri lavoratori abhiano la possibilité di Il ¡C. P. Disitlreitltuale di Buie ha de-ciso ¡di formare mella Valle del Quieto unía stazüoine a-gricola m¡o¡dello ahe sará di eisieimpio agid agiricotto-ni ipeir Illa ¡Mltiiivázioinie dei vari pro-diotti, ¡sipacie oritoifru'ttiicoili ¡e par r.alOicveimer.ito dii m-uicehe da latte. elevansi culturalmente e forse proprio il lavoro educativo-ideolo'gico è quello che più manca iu questa nostra gara precongressuale. SL CHSOSCO A CAPODISTRIA Fimialimemitie dai pamaggi della «Tavemai» ¡di Capoidisitmia è seom-pansa que,Ilia ¡specie di garitea, tras-pointabile e antiesibeitiica che sexviva per la ¡venidi'ta dei gioamali. Al suoi pasito è isomtio um imodermo chiosco, nom selo' imolto piraitiico ¡per lo sicopo al guate è starto adidibilto, ma col quale ici iguadiaigmta amehe l’esitëitica delila piaaza. L’éipsiria è ¡sitaita poiritata a teirmime dalla failiegniaimeiriia Ziuicca per comto delH’Edütiriiae. ¡«LI4PA» che d’ora imi ¡pod si aisisiume la rivendita dei gior-Ttiaili a C-apoiditniia, migMorando e penfeaiioiuaindo tale iseivizio sino ad orna molto zo-ppicamte. ¡La LLPA, iniaiuigumaiiido tale chiolscio, ha ¡pantato a termine io¡ u!|tiimo¡ dei suoi imipeigm assunti malla gara in omare al VI Comgresso del P. C.J. La ripreaa .deill’anino ¡scolastico- ha. faltito semsilibilimemllie ¡alumiemtaire le vienldiite di qiuiest’aEiienidia. Il 13 del imeise 'PimipreBa ha già nealiizzato, il piano di ¡velndita. Si calcóla che alla finie «iel mese il piano verrà supéralo del 60¡%. Nei imsisi precedent!, pur «asento la sifcagiotoie moría, i piani di viEinldiine vemiiviamo reaiizza- 1,1 e ció aradlava a bienii'fkio d¡e-i men-b¡ri (dei ¡ooliieiitiivo ¡che hanno ricev.u-to le ¡retmiibuziiomi auméntate del 10%. Im, quiesiti giioami ¡Paziieinda ha aoquúatiatO’ um niuoivo ¡conitimgeifflte di libei, coin. pairitiiicoila\re 'aitltenzione ¡a q'U'eLM proleisisioinaili e iscientüficd, s¡co-laisitilici eid alitirá in ¡Lingua italiana, par i quali è saio¡ sp-eiso un impor-y to dii 4 miiMomi .dá li;re. Con una cosciente © faltiva colla-horazione degli artigiani, la Camera puo eliminare quelle idisparitá la loro necegisaria specializzaizione. neiirinterease di tutti gli artigiani. Per quanto riguarda le iscrizioni alia Caimera Artigiana si rileva una certa riottosita, dato ehe sul numero total© degli appartenenti alia categoría la percentuale degli iscritti non risulta soiddisfacente. Ció significa che molti artigian non hanno ancora compreso 1’impor tanza della propria Camera ed i be nefici che da questa potssono ricava re, sopratutto quando questa rappre sentí la loro grande maggioranza. Sia la relazione del compagno D Grazia come quella fatta dal com pagno Gregori per il Comitato d contrallo, sono State approvate al 1’unanimita dai presentí aílFAsisem blea. Nella discuisione, seguita alie reía zioni, rargomento ©he ha predomi nato e stato quello delle tasse, che secondo alcuni, non sono State com misiurate con giusti criteri, non te iieudo conto, ad ©sempio, dello sta to di famiglia © 'delil© persone a ca¡ rico deirartigiano. Non é manoato neppure ehi, a queisto proposito, si e ritenuto auto-rizzato a proclamare ©he «anidando di questo passo, gran parte degli artigiani ©hiuideranno bottega e andranno a ¡cercare lavoro altrov?». Evidentemente il calzolaio che ha formulato tale frase, non sa che cosa ne pensi e quali giudizi ©aprima la stragrande maggioranza dellla no-stra popolazione sul eonto di molti, ámzi, di troippi artigiani. Nel n ostro numero precedente abbiamo fornito alcuni esempi per nulla edifi'canti dei prezzi praticati dai faibbri nel -distretto di Buie ©h© si fanno pagare da 4 a 5 mila dinari per una ruota di carro agrioolo ©, per un carro pompleto, da 80 a 130 mila dinari. .C Purtroipipo Ilesos: itá dei prezzi non é «¡na epideitñfal ¡di oui sO¡HO itlfetti i solí artigiani di Buie, ¡poiché ,1’espe-rienzie quotiidiama ¡diimoBtra ele lo steisso male, i,n forma piu o^ meno ¡grave e¡d acula, alligna anche fra gli artigiani ¡del distretto di Capo-distria. Se ne deduce ¡che qui da noi, per , un compleisso di circostanze, (non ultima delle quali il fatto che tanti altri erauo i problemi urgenti ed importanti da rieolvere dal noistro Potere nei hre.vi anni del dopo-guerra) si é forimata una ¡specie di monopolio di prezzi e prestazioni nella categoría degli artigiani. Imitilie spendere ¡pairóle per .dimostrare ¡coime ció si a in ais-soluto e st ri nden le contrasto coi principi social,i da noi tradotti in pratica, e ai quali deivono atteinersi anche ¡gli ar-tigiamii, se vogliono effettivamente ¡collaiborare alPeil iíi¡-nzione socialista in atto. lavlava aipsirito ¡ulna pbrta ¡e ci siaimo itroiv.ati ¡in ¡ulna i.mmeniso satiter.raneo. ¡pleno ¡dii Iboitti. N¡om ipe¡nsa't¡e aid an-íirii olsiciüirii, Uitalaiti di vento, ombre siniisltre.. Nienite ¡dii tiultto ció. Ma ru-¡maní ¡stoami ¡c’e-rano siul ¡serio, .coime ¡se -unía squaldniglia ¡di qiuadrimotorii' paJsisaíasie smlíle ¡nosltrie teste. ,11 técnico faceva gli onoiri ¡d¡í casa imperteirrito, igeisticolamido- ¡e paulando nella maniera piü ¡natuirale del momldb. Nioin tooviaiviaimo urna bree-ola, uinla¡ paiuisia nel suo fium-e di .elfcqiuieinlzia, per id¡oimiaindang|li ¡cosa-, foiss¡e llinidiavollato lracasso di s¡o-pna. Non poitevaimo fa-r ailtro che prendere aipipuniti: 35 ¡ti,ni in cemen-¡to ¡dalla capiemlza ¡da 1 a 9 vagoni (oignii y;ag¡o¡ne 100 ¡ettoiitni); 21 ¡tini-in ¡liegiho día 30 a 130 ebtolitri. Ci fe ¡sitaba ¡riveil-alta anche la c¡apienza¡ coimpilieissiiiva ¡del,la cantina, mía, li per li, iPa/bibiaimioi ¡diimenticiaía per ¡viia dellia siqualdirilgliia di quadrimo-tori che semibrava si í'isse fermata iproprio su di noi. II tocnico -ooinltiinuiava a scavalcare-con diSsimV'Oil'iuina girovigli di tubi di ¡go'mima; aprilva boiciohette, m-anovra-va laimipaide ¡e congeignii esaltanidosi imimimiiraiiiiiiiiiiiiiiiimmimmimumiuiimi iiiiiiiiiiiiiiiiiuuiii Jietbvte alia a pensavarao igl-i alltri isoei dalla cooperativa, che lo trattarorao come . si meiriitava. Per vendicars-i, egli si mise a fare una veleinosia propaganda comtro la cooperatiiva di Tetrre-bianiche ta parlticoliar-e e il cooperativismo in genere, iriusioeinido a far. ci che alcuni coniíadiiin-i mora elnitras-sero a far iparte di qiuella comiumi-tá sociialiista. DUE LADRUNCOLI Ah, quel aale! arvranino peihisato amairaimenite i igiiovani Mrav Alberto, e Biursiic Giovanni da Salvore, i quali, per ¡aiv-er soltitratto dalle saline dli Sicicii-oile -un isaoco di 77 kg di que,sito pr-oidotíto, ¡si ¡son visti condannare dal Trilbuinale diistrettuale di Buie, -il primo -a 40 giomni, ed il secando a 30 giorni di careene. E non si puô dire che l’abbiano paga-ta . . . isalata, poiictó il Tribunale ha iten-utto comto delle cimcoisitanze iaitterauainlti: della g.iavane -eta, che araño, tao-ensuirati e ¡dh¡e hanno com-í'eisisato la propria colpa. /NT) Fv T \T K XT7 A sulla delimitazione dei possedimenti vJ í\ LJ 1 IN A IN JLm Jc\ nel territorio dei C.P. di Capodistria ORD1NANZA Eiulia id-e’iimiitaiziilome dei pasiseidimenti inibi territorio ¡del Comital© popo-la-ne deil Comune di Capodistria — Dimtornii;. Coras idieriato ¡che isiulss-istono gran-¡di idiffEiremize tira lo isltato di ¡pos,seseo del ¡terir-eno name figura dal ca-tasto dei ¡terrent e lo stato -reale s¡u;l itemremio, il Coimitato Popolare di-ist'rqtituiale ha deciso di artituare la rauicva ¡commiisuiraiziioirae dei terrerai per -lia, c-c(mipilIaizi-Qine ¡delle nuove mappe «atasitiali e del nuevo libro fiondiario;. In -base a,11'art. 1 del deoreto -del ¡Cioanitato esieautivo del Coimilta-tio- populare distirefltuai'ie dlel 12 aprile 1052, (sfulila siEtemiaaione del cataisto (¡B'O'Iíi. -ulfif. N¡ho-. 6-29 50) ed allTordi--r.ianza ¡sulla irevilsi-ome d-e-1 catas.to fo-radlar-iio e sul ritatabiliimeinito della eonooirdiainiza del cataisito con lo stato in matura (Boll. uff. Nro. 8-36/50), neU’amno in cons-o viene ¡effettaata la mu-ova misuraiziitome nei c-omiuni ¡caisltatali di Lazizareto', Anear, aoo, teüitire una parte di San Borlólo ed una piarte di Hribi. A quieisito sc-cip» ottdiraiamoi: 1. Tlui'.ti -i piroprietairi -e-d ,i possesso- ri che hanno- i taro poiss-essii nei comun'i catas tali meraz-ionati che geraeiraltment-e atolbraccian© le lo-calitá di: Valdoltra, An-caramo, Piunte Grcisisia, -Caloirabini, parte di San Bartolo, parte di Hribi, Bonifica, ¡Seinmira, Bertoki, Prade, Pobeg,hi, Cežairjii, Rozeti, Skoci-jan, Sv. Tomaž, Sv. Uibailid, Cereij, B-orai-rai, Kal-istarg e ,melle stalim© 'Capoidiisitiriarae, devono delimitare le proprie particelle, che effetti-vameirate poBSiieidnio, e d usufruis-co-no-. Sotlo i'l tetimine di possessoni e proprietart, devorasi sat.t-oiinften-d-ere i piroprieta-ri d-elle econo-inomiie pri-v,ate, gli aimministra,tori -delte ©co-nioimie prívate, i pro-pri-etari dei t-enrerai ricevuti dalla Rifo rima agraria-, gil ammiini-stratori -e-d. i .ptroipriatari delle ec-o-momie stata,11 e -coaperativisitiche (cas-e ooapeiratirvisitic'he), gli a-m-m-inisibriaitori de-llie ©canomie d-e-1 ■patrimonio popolare (sfirade, vie, faibibri-che, -i/mpiras-e, otoiiettivi mi-litairi, saline, soicietá spo-rtive-, ecc.). I c-oopeiratori d-elle coiope-rativ-e agrlicole d-i prcidu-zione dei primi tre tipi che hammo ceid-u/to- le pro-piriie .parltiilc-e-lle -in lavoiraiziionie alie co'üpiraiti've aig-ricolle ¡di proiduzio-ne, devoraoi delimitare i tairo po¡s- Lungimiranzcs.... N-O! NON. VEDO NESSU.N PERICOLO PER LA BANCHINA (DOPO 4 MESI LA BANCHINX DEL PORTO Di CAPODISTRIA sed-imerati -e def-iniirlli quaile loro propriété privata. Gli uEufr-uttaari d-elle pa-rticel-le il cui proprietario è ig-noto, de-hmiitamo- le partieeUe corne s-e fosisero di loiro ptapri-età, e suida talbeflla -inidi-canio di ¡eisseme s-oilo uislufnut-tuiari e non praprietor.i. 2. La pairitioeRie dei confine devo-no esseire con'triadidiis't-inte con Siegni-fissi- di caniftae di caicestruzz-o, avent-i le dimeinisi-oini 0.60 X 0. 12 X 0.1,2 qpipuire coin pietre na-turalii icoiririsporudien-ti, .in maracan-za ¡di ¡eisis-e, coin, palatiti dei dia-metro dii 5 cm. e dielila taraghezza da 60 -lino a 80 tua 3. I ,se:gni fissi d'i ¡oomfitae d-evonoi ete-s®re coiMaciati in- mado che iil loro -oen-t.ro .riisipeltti'viatmsinite lia sommité, nappneisenti ill punto di confine, e vemtgoino sitiuati i-n tu-tti ¡i puriti dove isi idisitaioca il confine, e ad-ieitervaili di 50—70 me,tri s-e '1 confine n-oin -si distaoci-a* I s-e-gnrjfàasii -d.i oointf.taie de-v-o-rao -esseire a visita d’oicchi». 4. Su ciaisiouina particella- d-e-vono este,ere colloioalt-e delle ¡tabelle di le-gno, -su paliet-ti llunghi ¡un metiro, recanti i dati ¡caracernerati il pro-priietiairio d-eilla pantilcelia e cioè; cograome, molme, paternité, tao-go -di dimora (via) e numéro di ca- sa. I dati rriiguaindanti le propriété delle donne davorao compren-de-re: l’atitiualie cograome da co-niuigata, momie, paternità, coigno-me dti nasicità (per le donne che siorao coniiuigiate per -la seconda voila arudhe il icqgraoime de-1 primo mariito), luoigo d,i dimora (via) -e numéro di- oaisa. 5. I segm-i d-i confine veng-oirao, infissi dai. poisseisBoiri isitèlssi, d’aocordo col piropri viiciilni, isiacionido lo, sitato d-ei confiai da loro goiduiti in na- t.ura. 6. Se âil confine è cclpert-o d’enha, q-uesita dev’eissiere rimosisa i,n modo ch-e da un isegn-o di confine si pose a sic-oirgeire ,l’altro,. 7. S.- il confine è c-ointestato, ciiaisoum propriie-tario i-ndica il confine s-e-co-ndo - la propria co.nvinaioine, e d-evoino protnuov-are immédiat a-mem'te il proceidimemto giiudiziale p=ir ,’a isotaziome d-eila veriteraza. Nell-e ventienize i ¡pasisieisisori devo- no asisist-ere alla imi-suraziome dei confiini coimteis-talti. 8. La dieliimitaziane dei confina dev’-eisisere esiegiuite immediata-m-e-nite, ¡dato che la imis-urazione è gli à ira causa. 9. ¡Se alll’atto delta naiaurazionie viene ri-lavato che una data partit* celia o icointfiine non si-a delimita-¡t-oi, ¡pr.ocadeir.anno- alla delilmitiaeio-ne g.lii organi catas'tali stessi, qiu,alora oiô :sia poBsibile, diversa-merate, non lesegulranno nè lia de-limitazio-ne raè ¡la misuràzioinie. In tali casi ísoisferranmo le spese delta d-elimiitazionie, nilspettiivamente délia traiisiuraziome suac-easiva, i prcipri-atani ¡d-elle particelle, 10. La tpiarticeile che non saranmo aniunite -di ¡tabelle, con l’îmdica-zicne dei -dati dei propriietari de-lie paritioell-e, verranmo iisorit-te nelil’-elenioo dei iproipri-etairi di pariticellie- ligraoiti; la siuicic-esisiva tiraacmiizionie ¡ve-rrà effettiuata -in-Vielce a sp-ese dei prioprieita-rio d-eila par'tioeillla. 11. O.i-iire aile ispeise di deilimi-baizi-one, délia -siuiciceisisiva ¡miisuiraziorae è delle is-UQcelsBive trasoriaioni, ac-cenraate ai punti 0) e 10) delta presente orÆnainizia, i proprietarr •di. tajli^ (p&irltueeilLe parghenaiimo, aii is&njs-i delil’ant. 4 deilil’ordinianza ¡sulla .ravislone ¡d-el icatasto, anche la pena ¡paciunliaria nelfam-im-ointiare di 10.000 ¡diinari. Con la fiteissia pena s-aré punito chi d-i-isltrugigeré o rimuoverà -i segni di naisuraziioinie quali: pietrie, tuibi ¡di oeriaimljca, ¡sogmali -e ipiii.ii-mid-i. Di itiütiti queisiti .se-grai soino reispon-salbiilil i piroprietairi delte parti-oell-e siuli'e quali si triovano. 12. Le pariti,cel-le non ¡ool-tiViate, non •d¡&l'imitat¡e e prive di indtaazion!, ■ vera-,animo coinlseigniaite ¡al settore ¡puibhlico ¡per la relativa ammi-¡n-istnazionie,. Le isipese d,i amjmi-mis-tiraziione e preisa in conse-gna sono a ¡cariloo ¡del piroprdetario. Gli limit,eiresisaiti ipossorao riivaV gieirsi, per qiuialsiaisi istouziome -rellaitiva alia presente ardimain-za, ail'Uff ici,o caltastale di Ca-podiistr-ia. Il Presidiente del Oomditaito ¡popoilaire- diistrettuata; (Franic ¡Kraillj) » Influenzato dapprima da varie correnti europee e quindi dominate dagli austriaci, il teatro croato riesce a formarsi inline un volto proprio »Il Le crigini isÆo.njcJnie del teatro croa-to sono da idipeircairsi nei XII iseco-loi. Lo isltiudioso. Franjo, FanCev, sul-la seo.rta idi document! da lui s,co-perti nel-fia cihiese deil Ca.pito.lo di Zagabria,. ha pcCwto staibifiire che in quel secci’o ai. e-fctaeiro delle rappre-sentaziomi «acore. Essie, che compre-s,ero poi ainehie- ximiistorii salcri», si svoOs-ero- neill’initeinno, delile ehiese op-pure melle piaizize. Secoindo lie comr suetiuidmi di t'ui'.ita l’Europa mediioe-vafie, aniche in Croazia le, rappre-sentaziomi sacre furono date ira latino ed e'bibeiro per atitoiri 1 preti. Simili mamilestaziiomii di religiosità mciribosia ed ¡insulsa si fcrovamo alla base de;l teatro dii tat te le niaizioni europee. È ancora: il teatro, oroiàto è destinât» ad av.eire in comume con quêta europeo, diverse d iiramazioni e correnti, miel ¡senlso che senti l’in-fluËEo di quest’ultimo e ne. visse le vicende. Cosí veldiamo, che nei isieicoili XV e XVI, second©' l’andazizo delil ’época, vemig'Cino rappreisenitati ainiche a Raigusia drammi scoIasticoHuimanisti-ci. La Riepiubblica di Ragusa detiene a quel tempo il primait» mieJll’aitltivàtà teatrale, che cederá poi a Zaïgalbriai Le rapprieSieintaziomii sacre a Ragulsia assumono, appunto n,el XVI s,ecolo, un catatan* huoivo. In esse coimin-cia a notarjsi l’elemenlto pastorale, cioè |1 ttejma si aillanga ffino ad ac-cagiiietre s.ceinci idi vita nuisticia-, cam-paignofia. Marini Držič elabora per lefiscieime dp siemlso pastorale «Iil sacrificio d’Adamoi» dallo scritltore sacra Mavro Vetramovič. Eigli stesso dà .qualcosa di proprio, e si ‘afferma, non solo corne l’a.utore più grande del teatro pastorale, ma anche e so-pratutrto come il più grande cqm-mediognafo' croato,. La sua manieira è persotnaliislsima. Meurtre la «pastorale» italiana, afl¡ esiempioi, si con* elude tragúe,aiment,e, la sua isi ajvvi* cina piuittcisto a luna eommedia di carat-tere. La commedia croata Con i siu-oi Javori di colmmedio-grafo («-L’avaro1», «Manda», «Lo zio Maroje») e «La fauiriLa a Stanicoi», epeira di -tranisiizioinie, isiairà luí ín-faitti a isegmaire lili pasistaggio dalla «pastoral,ei» alia comimedia. Se le Sue opere ris,entono deill’iimfíuiemiaa di Pianito e del la confmiedia seraese, nie,rut e itoiglie che siano assofiuitamen-te originali. Držič vi porta di suoi una jniueeita e ¡feJiilce cate,goirízzazione di tipi prielsi idirettamente dalla vita. Con la cotmimeidiia si instaura defdnitiivamiemite il teatro laico, che si eirá ciominicialto ad affenmare con] le «¡pastoral::». Miuoiono quindi di faltto le iraippresemtaizioni sacre, ancha, se me.1 1867 ne fu diata una a Stairigrald niel,l'isola di Hvar: «S. Lorenzo i». Neíla stessa época il poieta Hanibal Ltuëié stampa a Vemezia (.156,6) il dramma «La prigfioniera». Il diamma di Lučič è qualcosa di assofJuitEÍrnemte mjuovo per l’Europa initeira. II poeta accoglie ed elabora i 'canti popoilari icroati che entramo cosí peir la prima ,volita a far parte di un idriamima. Inioltme, dn un'altmio-sifeira di patlbcis riivoilUizioniario, egli ci solleva lattraverso l’aspirazione alla d'iibertá riei singoli perspnaigigi a un aneliito di liberta oollettiva. Pare ¡che quesPopera napprasemtasise di «pezeo forte» del nepemtorio del teatro di Hva.r, fondato neil 1612. Di quesito repeirtorio va pure men-zicracita la «iDulbraivka» di Ivan Gun-dulié, II teatro di Zagabria Cal secóla XVIII I’astse del teatro si sposita a Zagabria iche divienta il punto di unióme dei croarti e il centro delila lloro -cultura. T,iito B.reiso-vačkiil compone e rappreseinta in oroatoi kai-klaiva «Diogieme, oweiro il semvo di diuie fr,atoll i perduti» e «Matiija, lo študente raegromante». Egli è un prate, itiutltiavia seri,ve sot-to l’infliusls'o dialle idee razionaliste franje,est e per quanto riguarda c,e,r-ti aspetiti moraleggiiianiti, appare al-quanitoi mivoiluzdonario, ape.cie quan-do se, la prende con le- isupe-ratiz,io- ni. Neíllo stiesso tempo Franjo Stre-ka si ibaltibe par initradurre la lingua lefteiraria aroata, ,1o štokavo. Ma è il periodo del predom-io austríaco e a Zagiafoirdia si è costretti a rappre-sentare in teidieoco. Si traita dl «quadni viveeiti», mirni, pantomime e anche qiualche diramma rojnan-tico,, dati per la famtglda del baño, la .nabili,tà e l’alita boirghesiia. Si han-no puire eiseeutzdomi di opere 1 ir iche, e di SchiUler, Shiakdapeare e Moliere, ma con meno frequenza. Ne|l 1833 (.guarda il caso) il, ciit-tadin.o zagaibrese Krištof Stankovič virase a una ,lotte,ria una notevole sonimla. Egli siimpatizzava per gli Illdri, gi’iii uoimini dieil Risorgimento politíco-letjtejrario oroaito, e intese compiene un gesto patriótico destinando la vincita alia cosfruzione del teatro di piazza S. Marco, mella ci't-tá waadhia. Qui di 7 felbbraio 1835 si uidi ll’inno «¡La Oroazia non è aneara mortal». Cinqiuie anrai dópo si rappresenitaiva il primo diramma romántico croato,, 4 Salara,¡ni ■viemmesi. Garlo Dichens, il famoso rclmsn-ziere inglese, soleva diré: «lo parlo T|¡ü voí!,emitiera afilie dionne. Agli. uomini, le parole entramo da lun oireiqchio. ed, eiscono dall’altro. Alte domine, entalamo da itubte >e due le oreaohie ed escomo- dii nuovo dalla boicica». * Cario Marx, in un circolo di intel-lettuali, discuteva sulle varié correnti filosofiche. Uno dei presentí, a bruciapelo, gli chiese: ■— Ma dica, profesare, c-os’é, ;,?i fondo, questa matafisica? — Semplicissimo — sorrise Marx, — é come cercare in plena norte, dentro una camera scura, un gatto ñero che non esiste. * Un stimaio clínico austríaco entró dal farmacista: — Ha qualcosa di veramente buono contro l’influenza? — Ma certo signore: eccolé le fumóse, infallibili pillóle del dottor Krock. — No, no — borbottó il clínico, — mi dia qualcos'altro, il dottor Krock sono io. La fiera campionaria di Zagabria Bisognerebbe essere dei tecnici un po universal! per farsi un'idea precisa di tutto ció che troviamo esposto sia nei padiglioni nazionali che in quelli esteri. ■Me j yyi NEL PORTO DI FIUME (Doldici Ëomo le imaEioni, olître aile 500 dliltite jiugolsilavie, che parteeipa-:no ailil’aittluaile lediizioine délia Fiera Inlbeinniaizionalie di iZaigiaibria coin ol-itna 3.000 campicmi esipcSi. Questia ■lia sintési siaitiistica idella Fiera. Diiam-o cira :uno, isiguardo al comtenu-to e a’il’.initerieËise che idas-ta -tra il m/uimeirioiso puibbliico, oisisieirvandolo-dai idiiryerisii punit! idi vis-ta. Vediain» itutlbe île raippresentantî del iseisiso .«dabole» uisicire col naso, Jung» JiumgO' dai ipadiiglioni esleri,. La ‘biiciqlatita, :1a mLaimbretta», délia «Puch» èiusitrilaica, île ibàciclette de-lle ditbe iitafiiame, ii 'lampadiari ,-belgi, la stofiEa d-i una iditta itaiiaina e sgili oiro-lOjgi svizzeri, son-o le ooise diinanzi aille quali ,-i lotro otcichi alsisumono ■un’esipifëfeisiiotme d’imiteinelsise. Il ree o-, una iselva idi miaiochinie di ogni tipo e (misuiria, ir,aipprels,em:ta il pairaidiso dei laivoiraitori, dei itaonici e- dii tutti coiloro che idi imaiachime ise ne in-terid'ono ,e s’imteireisisano. Il cairatbeire ipreittaimeMbe cornmerci, ale deU’attuaïie Fiera -zagiaibrese, . si riv-eila dalla pirElponidieirianz-a di mawch'imari espoiati dalle diiltte estera. S-omo tiipi idi maicehinari che la, n-cisrtra indlus tiria rnazio,nalé mon pro-duce laincora, o piroduee in quai.-fi-tà infeniifcire ,al faibibiso,giiKe Tira que-is'tii qlualiche moivïtà. La iditta taelga «ACEC» eispome un ¡nuovo diltafono che regisitriâ ,1a voce 'e quais,!,-: ni surt-J» ,siu loarlta spaciale, chie puo siste-(mar)sii ini ogni ispeicie di bu's-te da rlefcbeirie. /D’ara iin poi, liinveoe di acini-v-er-e iaMo, Bte d’Ameriiioa. ,u,n,a liumigu letitera-, patreite is-eimpllicams.nte par-lame al ditltafo-nio, e maigairi asgiur,-igenvi la pceBia o la camzomietta im-fpiarata, dal votstiro ultime irampollo, .e tra quinldiici e -venlti giorinl lo- zlo pcitirà apprendgre ,1e nioività -d,i f,smi-iglia daola vosltina vivia, voice, ise, ben dnltelso, possieide un diiiafoino stalle al voisitro,. I fcljoigirafi non isiairiainno eoistretti p.iù a isiuidiSire le elaisisiiche sette ca-tmie-ie attoirmo al llunigo prioceisiso di fisiîiagigiio e aiaciugiaitura delle foto-'ginalfié. Ha pensaitO' ,a ¡loro una dit,ta ¡iüig'leise, ildeianido, un,a specie di t,am-iburo riacaildatoi leileitltiricamiente. Ait-i . tccnoi alla muolta .girevole, dielllo 1 ateaso, ,s-i im-eltte fia fotografía, già svi’.uippaita .e fisisata. Un sieimípiice giro di ruo'ta e la fotogirafia ne esce aisfciuitla ,e lucida-! Suscita pairticolaire iii‘tte:r,ess,e il moitoire aereo a reiaaione De Havil-land, esposto dalla Gran Biretagna che, quest’anno, occupa il più grande ispazio fiferistico conoesso aile naiziomi ¡estañe. Un noit-eivoie progresse lo sí nata anche inel padiigliome ■auisitiriaco. In, enitiramibi i casi tale prcigresso è dovu-to -alia inferas,ifica-zione ideiglii scambi eamimerciaU, tra i due pae-si e fia R. P. F. J. Alla1 altitude imanlifietstaziorae fieniisfica- di Za-gaibriia, -è apparsa per la prima volta anche fia Grecia che espon-e i prodotti luarafteriSitici défila siua terrai. L’I-tailia ... ah l’Ifcalia corne . ‘0(gni alt.ro armo, anzi peggio! M,entre i padigiionii delle adtre nazioni sono al iccimpfielbo, iciuraiti nei mini-mi parti cortar i sia ■nedir.airredamento che mella idigcoiraZianie, in quello italiano, a due igiioirni dail’nprwura U'ffidiale déifia fiera, ,’la- npldità delle paireti e il vuato nei'.ia imetà del padig-liane ci aieoofigono icoe un -o n-txasto idiéisoliani'.ie da quanito aibibiamo prima visto megli altri padigliioni. A che coisa, isomo doivuti que-siti or-mai prclyeribiaili riitarld.i -dette dita italiano? Non oireidiamo che IMnca-■peoità e l’i,nseni3'iibi*lità commerciale -di queistie dita ainfivi a tanto, ma i ritaridi deibbano laiitriibuirsi afila ben nata lenitezza 'd fila bm-ocrazia remana che d'el iccimmieincio fa pcli-itioa. I pesai ’Adriático lo- d,:mo-atraino.. Fra fie- ditifce- lita,liane solo lia OiM, ccin i suoi .isnlsupesraibili aiuto-ibus e con, gli autcoairri, la Peis.ce, la Manti-ncitti e Landini- con le tnalc-chiinie agricci’e, amor,ano un poco 11 prestigio' oomim'enciîalie italiano. Mcllío sareihbe amcoira da dire su questa parte vecchia dalla, fiera, mo’fe ailtrie case hainno anicora desteto: i!l raciítiro Ínteresset le camio-netite utólifarie della Renault franca:*, l’iautoiaanro per pompieri della iMaigiiniuis itiadesca icón una sea,la afila 32 meitri, ma fio ¡spaEio non ce ,1o peirmeilte. Vediiiamo ora q.uello che- d.i piü in-itemclsisainite ci prese,ntano gli stands drttlie idiüte- jugosiave. Le merci iwi espíate moni sorao solo- Id,estímate al mere,ato estero, ma aniche a quello infierno ¡per cui la .Fiera é idiv,enlata un ícela:,ro ipeir la co’,nc.liuBÍoin'e di comitiri&tti -aniiho in campo mazfiomale. Diiremo súbito che aippuinto per tale raigficloje i padiglioni si presen-temo molto- pi'ü imitareis,sant i anche OMAGGIO ALIA RUSSIA ZARISTA A Sofia si é aperta uno mostra celebrativa della famosa battaglia di Sipk. La mostra é stata organiz-zata dal Museo Céntrale con la col-laborazione del consiglio cittadino dell’associazione russo-bulgara, ma in modo tale che testimonia dello sforzo compiuto per iscrivere alia Russi-a zarista una missione libera-trice. Accanto alia mostra di Sofia — celebrazione dell’esercito zarista — in diversi posti della Bulgaria si preparano esposizioni in Cfnaggio ai successi del popolo soviético. per il ipiuíblb.lieo femminíle, data la paivitielciipazione di numeróse dille prodiuttirici di tesisuti, cafizaitnre, uterasi'ii da encina, tappeti, molbilii, eac. ecc. Nofiamo che cinca fia prciduziome del mobifii si rtleva una certa st,a,n-dairídiizaazione dei (manufaitti delle varíe dita. Urna ciuiriioislfá Ja presienta la diitta k<20 ototobair» di Belgra-dot uiaa iSta-nz-a da, le.tfio racinmalis,sima e di ibuon gusto ma che, in ca- so. di fnaisiloco, portete^ si normal issime. Un’alltira nowità la preisenta l’Is.ti-tiurtO’ Radio di Niis. Si itratta di aippa-reoehi raldiMogici fabbricati in sérié idial pnedetito isitituto e che, con un meocaimismoi lalultomatico, possono easeire ladiatitalti aH’esame e alla fo-tcigriafi'a iradioloigica di qiualsiasi parte del conpo. Ha destato curipsità anche neg.l-i amibienti es'teri il tra-sporitatone aUunigahifie prodotto dalla faiblhritoa ‘«Jeidiinslbvo» d’i Zagabria. Esiso -sii diilmoiatirai Imioiltp pratico, n;e,l ciarûco e scarioa eififattiuato nei ima-gazzini. ^nche la iinldusitria tosisile ha compiuito il siuo progretsiso. Fra i suoi manufattii albbiamo viisto per fia prima voltai lie étoffé îamimate, i fcroocati e un inotevole migliiora-merato diella quallità. Da sottofiinieare il progresse rag-giurato dalla, nositra produiziorae di irrxpiiantii rtelëfoniici ©d- eletitrici usci-tiL dalle due faiblbriche «Tesla» di Zaïgalba-ia e «Ilstora» di Kranj. La «Liiitositirod» di Liubiana presisrata nuovi tiipi di igru. ginaibirti fin ogni Sienso e d-i monltaigigio mortto, praitii-po in quailsiaisi maigiazzino o caratie-re. La pressa allia glieerina, pood-ct t,a daiüa fabibiniica .maœhine agricole di Maribor i-nloonitira il painiicofiare fa-vere dei nostri vilticolitori. E’ di forma sempücie corne le luisuali cora i bondi più irinfoirzaitii; con una sem-ïlice imainovella ,1a g’iiceiriraai viene spinta niell’asse chie elsclgiue una pressiome da 360 ,a 500 :i:v,r.a3ife,.'.e sutruva. II reindimerato déifia pirecna è diel 95%. Quarato abbiamo efiencaito è una minimal parte di quelle che la Fie-îa di Z-aigaibria ci près,entai. Bisicgr e-re.bbe esseire dei tecmici, un po,co uiniiversiaM per fairisiii umi’ideia di tiutto cio che di raruovo froiviamo esposto sia pei laaüiigjliomsi niazioraali che in, quelld estera. M’ B. LA SETTIMANA SPORTIVA JUGOSLAVIA: Beaira, Stankovič, Crnkovič; Caakowsloi, Horvait, Bo-škoiv. Oiginjainciv, Mitič, Vukas, Bobek, Zebec. AUSTRIA: Z-clmam, Roekl, Haippel, Hanaippi, Ocwirk, B-rinek, Celi-jka, Huber, Dienlsit, Sto'jaispal (Rie-glejr), Kamer II. ARBITRO: Evadís Clmghillterca). Can la-scinlfcililanite vitltaria «tt ieri a Belgrado, la nialziomad-e Jiigoislava ha sfjEltaito, dapo treni’¡amn:i, la >t,ra-dí'íúcme dh-e la voiervia saccombenfe cor.ii.o la maizionale austríaca. Que-Sia vedla il Wunldeiriteam mon è riiu-Bciito* 1 a rilcinmaire ai casa vititorioso o almeno imbattato, -girazie alla sta-peinlda' partita d:i Bobek, l'amimaito-re. il creaitbre di tuitite le occasions, da reite, cplui. che ha mesiso aile spalile. di Zeman, Il pur bravo portiere. austríaco,, 3 pallomi. La .tattitica austríaca è failiita, sebbene, ad' un: cen.tto memento della riipriesa e preci-saimemfce ail 30’, iseimbras.se che tatito volgíBSis al male, guarnido .una crisl momaitamea degli aizizurrá permet-tev® aigli cepiti di isegraaire due retí. Ma, Biúiparatia la crísd, íltadici jugo-slavo -ini breve si ¡ritpirenideva e ter-minatva in Ibelle/ZBa. Se vara è ichle .gilí aiustriiaoi non si travamo ¡melle miigliari candizioni di íoidna,. è .alitreititiamtO' vero ohe qme-sta aquaidira è uma dlelle piü íoirti d’Eurtipa e canta su un mediaaenitro, Ocwirk, campian-e di gran claisse. Non per questo la vittoria della sqjuaüra Jnjjgoislava appare meno/ biO'.íamte. Gli ¡aizaunrí si itravamo o¡g-gi Am una farma isplienidida, in condi-ZKini di pdtecr batteire qualsiasi av-vesèiiriot. Il .gicrco, durante i primi1 45’, è sirilo quasi eqiu'ivallemite con un periodo di predominio dag.li jugoslavi ed in ¡seguito degli austriaci. Belle a-zion'i sono- sítate comidotte da ambe-due gSi altta/ochii; >più perli-colose' Quelle j.ugcslarve, il cui quintette avalízate aveva la siua punta di diia-mÈinie in Babek, che isi trova in stalo di gjnslzia. Periicoilosi piuire gill aiu-stitecli, sipseialmemte Ocwirk e Kor-nieir. iNella r:|preis>a, 1’unidi.ci Jugoslaivo; ha alitiaccato come una furia e net PEGGIO DEL PREVISTO A BELGRADO SVEZIfl - JDSOSUIVIfl 150-61 POPO UM TRENTEHWIO UNA TRAPIZIONE PER 1,0 SVILUPPO PILLO SPORT CAFODISTRIANO NELL’ATLETICA LEGGERA PROSSIMA LAFUSIQME TRA AURORA JUGOSLAVIA - AUSTRIA 4-2 primi 10’, ccm un; inltreiacia di azio-mi, ha iscomíbulssoilaito la difesa austríaca, che ha davuto, cede.re per due volite. Gli ospitS ¡sano poi passati al co-n-tnalttaicco, igiaeamdo duramente e cercando di meitter íuori campo quanlti più ¡gliuocaitoiri. E’ riiuscito loro con Crnkovič e Beara. Durante queidto periodo la crisi sopra acoen-ttaita. Ma la loro dtureizzai di gioco e, ci spiaoe diirio, anche la Joro fallo-siità, mon ha conldotto a niuilla per la gemeirosa .preeltazione deigii ju'gasla-ViL Cerne deltto sopra, Bobek è stoto il migilltare, vanino. pod citati: Beara, Crnkovič, Baskov, Zebec e Vu/kas. Degli islusbriialc-i: Ocwirk, Hanaippi, e Zeman meriitano un plauso^ Gli altiri ¡sono stati un pô in oimibra. Ed aoco la cranaca: Oitre 60.000 -speitltaltoir-i hanno gre-mito lo staidio deil «¡Partizan» a Belgrado per iinici'tare la .propria squa-dra, e lo spettaocoio nan è manca-to. Agli ordini di Evans, i due undi-ci sono scesi dm icaimpo con le for-maztani preoedentemane comunifca-te. Dopa im d)ue inmi e lo scambio1 ded doni, il via. La squadra, juigaala-va attiaaca came ulna furia sin dai primi minuta di gioco. Bobek, Zabele, Vukas mamoamo facili occaisio-ni di segmaire. Giungiatmo casi al 12’, quando, su una comtiroffansiiva au-Sitiriaca, Beara deve campiere una uscáta dispeirata isui piedli di Celdj-ka, salvando la sua reitie. Al ,14’ il primo goal degli azzurrd, aultoine Bcbek, ,ij quale, ricevuta la pailla da Vukas, spara imparabil-mente. Un dellirio di applausi e di aoo’.iamaizltam. Ma al 16’, Beaira de-ve ccinrjpiere unlaltira ideffle isiue parate volaniti su Ddansit. Gli aittacchi jugo'Sillavd saemano poi di initemsità e igli aluBItlriaici me apipnofiittana pe.r faire il loro gioico, imcominiciañrio a miinalociiarte iseriamertte. Prima Diemls't, poi Huber e Karner II si pmavaino a violare la parta dei lócala, ma mora ci riescomo, graizie aile ecicellemti preatazioni dî Beara e Crnkovič. Dopa allcune azioni alterne, ¡¡a porta di Zeman viene minac- ciiata, ma Mliitiic, aagi st.ranamente impreiciso, manca diiverse favore-voli oiocasíomi. Sino alia fine del 'tempo il r.isulfato non cambia. •NeMa iripiresia-, ¡niuavi rafbbiasi at-tanchi! ¡degli azeutrri li quald al 6’ per-veimgono muavtajmemte al sluocesso con Bo.bek ohe, isitreitito fra i due teizilni, lancia lia palla atitraverso le loro1 gambe, isioatlta in giro, previene i’uscita di Zemam e segna. La pres-sieme degli ijuigaslavi nom' accenma a diminuiré e, ial 10’, Vukas segma la terza rete, dopo un bellisslimo scambio can Boibek. Dalia Tanldiaitura isastenuta, il giioco degli aviamti azzurri aacemna a diminuiré di tono. E qiui che l’aUlana-toire austríaco- Nausch, riiannoda le filie idel isua unldicli, isiciambia Stoja-s.pall con Rjegel e fá alciumi sposta-meniti che si dimoatrano mo-l-to ef-fiic-alci. II gioco aust'riaco aoquista in penleitiraziione' e al 17’ Karneir, ap-profiittando- d:i -unía incomprenisione fra- Sitamkovliic e Crnkaviic, segna- -il primo igoal austríaca. Atitaiochi a catana ideglli aspiti, liinterratlti a spraz-zi da- azioni di c-ombropiede JugoBla-ve, si siusisegiuiono sino al 29’, quan-do- Celiijka s-egma la secanda rete, sifrutando unía isit/uazi-ome del tatito simile a quellla della prima rete. Al 32’ l’imfonhumio di Beara- che, ibulf-fatosi siui pi.ad'i 'di Diiemat, ricev-e un calcione iche ,1o fá us.cire. E-gli Viene scstteüta braviamente da Stoja-mov,ii6. Al 38’ Crn-koviic viene atter-nato irudieimemt-e da Oicwirk e deve albb-anldicmaire il reittanigolo di gioco, s-cisilitiuito da Zeknvié. La siquadra jiugcislava riannada le preprie file e progreisisivafmenifce invade 'l’iarea aiuBtriacia. Dcpoi -unía- sieirie di iinifriutboise azioni, al 43’ il iq-uarto goal, -segmato da Boibek ,siu calcio di migare. Poi la fine. SA Il coimitato (-nnmnalc deiil’UAIS -di Caipo.distria, nel ®uo imipagno di gara aveva stabilito idi potenœiare lo sport cl'titadino, foindenido i due so-dalizi: Médusa e Aurora. costituendo una soicietà unica, che avrebbe me-glio corrispo-sto allô sco-po, quello di moibiliitare tutti gli aportivi caipodis-trian-i e jdi sviliuppare lo sport di massa. Allô scopo sono State tenute nelle seorse settimane delle riunioni con i comitatii direttivi delle société e in seguito a queste le assemblée dei so-ci, durante >le quali è stato del-ibera-to, a grande maggioramza di voti, .di eosti-tnire una società unica. All’uo-po è stato nominato un comitato pro-motore, coimiposto da 8 memibri, 1 per società, il quale ha prqparato l'as-semblea costituti-va ohe si terra gi-o-vedi 25 e. m. nelila «alla délia imensa N.ro 1, ed alla quale parteciperanino i soiei dei .due sodalizi e tutti gli sportivi che desid-eraino -iscri-versi al nuo-vo sodalizio isportivo. E’ inutile ¡Ilustrare l’importanza di questa fusione agli sportivi loe ali. Cesseranno casi i camipamilismi che avevano -ere ato fra Medusa e Aurora una situazione tesa, ipiena 'di elettri-cità, L’-unione di tutite le forze sportive darà alla idirigenza técnica la posibilita di potenaiare veramente gli -sport, di formare squa-dre amo-genee eec. In.izialmente il nuovo club sportivo si propone di svïluppare al inas-simo il gioco del calcio, la pallaca-nestro, il canot,taggio ed il nuoto, im seconda linea 1’atlética leggera e gli titri sport. Sportivi capodistriani, non manca-te di intcr-veni.rc airaesemblea costi-tntiva idel nnoivo sodallizio, che do-vrà risollevare nuovámente jn alto il gon-falone sportivo papolare délia città. Reduce dalla vittenie sul-le rappre-sentative atletiche idi Francia e Germania, la nazionaile svedese ha otte-nuto una ohiara terza affermazione in campo internazionale, battendo la rappresenitativa yugoslava per 150-61. La vittoria degli ospiti era già acóntala in partenza (tabelle svedesi alla mano) e le probabilité dei nostri atleti erano minime. Il divario del ,pun-teggio è stato perô troppo severo per gli atleti azzurri, il oui super alle-namento si è riiflesso sul loro rendi-mento a Helsinki, e, con otgni ¡probabilité avrà un importamza determinante nel prossiino confronto con la rappre.sentativa italiana, che avrà luo-go da qui a due settimamè. Dalla médiocrité generale dei nostri atleti, si sono sailvati Krivokapič, che ha stabilito il nuovo primato fédérale nel lancio del disco con m 51,03, e ehe si è olassificato seconido, diietro alil’o-ttim-o Ni lasen, per solo 1.57. Longer, il favorito nella gara dei 110 II, causa uma cattiva partenza, ha dovuto ceidere il posto a Lundberg per 1/10 dii seconde. Roció Vid ii irionfaiore délia S. PIETRO - ¡DRIA - S. PIETRO Alla squadra del Železničar la coppa omonima - Lonzarič si classiíica ol terzo posto per la rottura Mihalič, il modesto atleta, ha con-eegnito im significativo record sui 10.000 con il tempo dii 30’01” 1/10, piazzandosi dietro all’olimpionico Nystrocm. Guhijan, il lanciatore di martello nion ha poluto far vedere tutte le sue possihilité, poiehé si e infortuna,to in allenameu-to, per cul il suo piazzamento e stato compro-messo sin da principio. Ha sorpresa Gallin, che si e piazzato al secondo piosto, con la distainza -di m 53.38. Otenhei-mer e Ceraj hanno sompli-cemente deluso, come pure gli alltri. Ora al dirigente técnico deli« rap-presentativa spe-tteré l'arduo compito di prepararla per l’ultimo confronto di atlética -della stagione 1952. ATLETICA LEGGERA Dopo l’iiinfaiuslto confronto, «m la nazi-onaile s-v-eidese, la- rappresenta» tii-va Jiugoislava di atleitiica leg-gera sái balite ¡con quelia aiusltiriaca. La foi-maizi-ome- d'eglli atlelti azziunri é nab-beirciata con divense riservie. Nano-stamite ció meililia prima ©iornata il-pumt-eggiio é a fav-oire deigili aitilelti juigoislavli per 57:49. Le misiure ed i Wmpi atlteniult'i' sono mediioori. CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO - II GIORNATA Villoría a Regolari I riauiiltafci- ’ Inter — Atalante 1-0 J iïver.- us — Bdl-ognia- 1-2 Novara — Lazio 2-2 Palermo — Milan! 0-1 Pro Patria- — Trieaíina 3-2 Roma — Fiarenltina 1-0 -Š^mpdcnia — Napoli 0-0 Spal — Como 0-0 Uiäinene — Torino 1-0 > •- La -cl-aiàsifica /Allai air.te 2 0 0 2 0 3 0 -Jfcí-cigna 2 2 0 0 6 2 4 Milan 2 2 0 0 3 0 4 Inter 2 2 0 0 2 0 4 , tíiáteese 2 2 0 0 3 1 4 il • ■•m a 2 2 0 0 4 2 4 ’ Nejpcii: 2 1 1 0 2 0 3 Spal 2 0 1 0 1 1 2 Pro Patria 2 1 0 1 4 6 ,2 Jerino 2 1 0 1 2 1 2 Picirianitima 2 0 1 1 1 2 1 Æuvan'buis 2 0 1 1 2 3 1 Palermo 2 0 1 1 1 ,2 1 Lazio 2 0 1 1 3 2 1 Como- 2 0 1 1 0 1 1 N.qvara 2 Ö 1 1 ,2 4 1 Sampdciria 2 0 1 1 0 2 1 Tricccina 2 0 0 2 3 5 0 La seconda giornata del c ampio ■ na-to italiano di calcio, serie A, ci ha rrservato una seconda sorpresa, se p-ossiamo chiamarla cosí. II Bo-logna, in vena di prodezze, é riuscit-o a ri-tornaTe a casa con Tintcra posta in tasca, dalla trasferta di T,orino, contro una Ju-ve, le cu-i azioni sono evidentemente in ribasso. Crisi pasoeiggera ? Impreparazioric ? Chi lo sa! II fatto é che i-n due partite un risultati pumticino solo é poco. D’altro canto, sembra che i petronian-i punitino alio scudlotto quest’anuo. Al Milán e a-ndiata beina l’impresa tenta-ta d all a Juve sul campo del Pa-lermo. Strappare due punti ai sici-liani vuol dir moho. Regoliare, seb-bene strimi-nzita, la vittoria del* Linter sulla squadra bergama-rsea. Nevara e Lazio si sono divise fraternamente la posta. V-a da sé che é un punto di favore per la Lazio pa-reggiare in trasferta. per cui con ogni probabilité vediremo il Novara i-n diitticolté , se -non si prenderan-no radicali pro,vvedimientx. L’Udinese con la sua seconda vittoria consecutiva, si é intrufolata nel quinteilto di testa. La Roma, confexmaudo t-utte le previisioni, ha battuto, magari con punteggio mínimo, la Fioreutina, di-mostrando cosí di essere in forma, e prometiendo di fa-re cose buone. A Genova, i napoletaui -hamno oon-qui-stato u-n puintino di huo-n auspicio, giocanido unía gara generosa e aocontent-andosi della divisio-ne della posta. Nuil a dii fat-t o, né come re tí, né come gioco fra Spal e Como. A Busto Arsizio la Triestina é ineappata nella sua seconda sico-n-fitta coinsecutiiva. La va male per i muletti. II problema é sempre qu-él-lo: nancano i rimcalzi. L’attanco ha fatto cose egregi-e ed ha segnato. Ma il perno della squa¡dra é il centro medio e Mariuzza certamente non puó esserlo. Sperimo che Feruglio si metía presto in forma, altrimenti ci saranno ancora briscóle. Campiongto calcistico sloveno L'ISOLA PARTECIPA al girone occidentale In seguito alia costitu-zione della lega caloistica slov-eno-eroata ai é preséntala la nécessité di rio-rganiz-zare il campionato caloistico della Sloyenia, per eui sono State sospese le gare di qualificazione alie quali partecipava pure Llsola. Venerdi scorso a Lubiana, la Fe-dérazione calcistioa della S lo venia nella sua asiembl-ea plenaria ha de-liberato che il campionato repub-blicano venga diviso in due gironi: orientale ed occidentale, con la par-tecipazione -di 8 squadre per girone. I ealci-atori di Isola, sono inclusi n-el giróme occidentale unitament-e alie segueuti squadre: «Krim» di Lubiaua, «Singa» (idem), Nuova Go-rizia, Postumia, «-Gregorci?» di Je-senice. «Korotan» di Kranj e «Pro-leter» di Zagorje. II cimpionato repubblicano si ini-zia doimenica prossima, Gli isolami disputano il primo confronto in casa centro la forte squadira dell «Ko-rotan». La gara avrà inizio alie ore 15. Senza d-ulh-io tutta Isola sportiva verré ad incoraiggiare i propri be-ni-am-ini, ohe dopo tanti anni di vit-torie sono a-ssurti al posto che ad essi eotnpetava. A Zaro, il bravo al-1 ¡- n al ore-y ioi-atnrc. la responsabilité di guidare il suo umdici in un campionato che si presenta irto di dif-fiop-lta -cid incerti. Se la squadre ma-rceré come lo ha fatto sinora, potra darei che il futuro ci riserbi grat-e sor,prese. A Isola è stato disputato un confronto amichevole fra l’undici lócale e la squadra die-llo Seoglio Olivi di Pola. I locali hanno vinio largamente per 4—2, disputando una maschia partita che è di buon auspicio per il prossimo campionato. Rocié Vid. della Lokomotiva di Zagrabria e stato il domiraatore as-soluto dolía gara S. Piet-ro—Mrla S. rpetro; ougamizzata dal K. K. «Želežuičar» di Nuova Gori-zia in onore al VI congresso del P. C. J.-corsa alia quale hanno parteoipato í miiglioiri corridori jugoslavi, del'la nostra zoma e di Trieste. Eigli ha vimto da signore le due semitappe, re-golando con facilité gli avversari. Baje é stato la rivelazione di questa corsa. II giovane corrldore gorizia-no é dótate di ottime doti di pais-si-sta ed anche in motagna sa cam-portarsi b-ene, inoltre, ció che piü couta egli sé ben dosare le jiroprie forze. Fra i migliori si é classificato pure Louzarie, il quale, con un pó di piü scaltrezza, poteva arrivare al secomdo posto. Giü di forma Apollonio. Sfortu-nato Brajnik che, al 15 Km di gara, ha dovuto ritirarsi dello scambio. ¡."orean izzazioiie della soc. Že- lezničar é stata ottiima, come pure senza peoc'hie gli altri servizi. Un po di cronaca. La partenza da S. Pietro é stata data alie ore 9,15’. Sino al confine con l’Italia il plotone procede a pas-so turístico. Lo start volante viene dato alie 9,21’. Non passauo neanche 5’. che Jcvic e Visič scattamo a pieni pedali, e a S. Baeso si trovano a-d avere 45” da vantaiggio su Muran ed un primo sül gruppo che insegue, t-ira-to da Apollonio e Rocié. Apollonio, Sclausero e Rocié ten-taño di evadere, ma la stretta vigi-lanza degli altó comcorrenti lo im-pedisoe. Brajnik, nel frattempo, si ritira per l’ineidente sopra aeoen-nato. VARATO IL CALENDARIO CALCISTICO INTERNAZIONALE La nazionale ungherese oltrepassa la cortina di ferro Il calendario degli incontri internacionali per la stagione calcistico 1952-53 e stato giá fissato. La prima cosa che salta súbito agli occhi é il fatto che la nazionale ungherese, dopo la conquista della medaglia d’oro alie olimpiadi di Helsinki si e deci-sa ad ollrepassare la cortina di ferro e presentarsi in ámbito internazionale. Infatti dal 1945 sino al 1952 la squadra magiara aveva incontrato quella cecoslovacca, quella búlgara, i polacchi ed ínfine la squadra della Germania oriéntale. Dopo l'incontro di Berna, con la Svizzera, nel 1935 i magiari si tro-veranno di fronte gli austriaci il 26 aprile a Budapest ed il 25 ottobre a Vienna. 'Gli austriaci e gli ungheresi sino ad oggi si sono trovati di fronte per 93 volte. Questa e una cifra record negli annali dello sport. La piu (íbrultan gara dell’annata dovrehba essere quella fra la squadra inglese e la belga. I belgi, sebbene abbiano suonato la nazionale italiana per 2-0, non rappresentano che una squadra di allenatori per la poderosa squadra inglese. La representativa jugoslava incon-trerá nel 1952 ancora la squadra della Germania accidéntale. 11 confronto si svolgerá a Stoccarda. Per l’oé-casione i tedeschi metteranno in squadra i maestri. del calcio: Fritz Walter, Morlock, Streitl. Si vede che essi hanno tutta la buona intencione di prendersi la rivincita sul 3-1, inflitto alia squadra dilettanti. RACCONTO INDIANO si r¡ traes ero i ¡gu-errieri, ed il terrore si dipinee sui volti. Ma t era il capo della iribú e il più eoraggioso tra tutti — si £f u&cettfi di fuaca lui Mohi, molli anni fa, prima che i Visi Pallidi ,avessero trovato la via all America, viyava. nella valle del Puget Sound, a-ll’estremo occidente di queki che sono oiggi gli Stati Uniti, un populo indiano a cui era ignota la rossa gemma del fuoco. Quella terra era fredda e rude, e molli erano i bimbi che monvano, moite le, -donne e i veechi, uocisi dalla notte senza calore ne luce. Ma un giomo Lamno volgeva alia fine, ed i guerrieri tomavano dalle grandi cacee — un meraviglioso uccello aizzurro dalla coda rossa di lamina velo in ¡eerehio sal campo e scese a piosarsi su un «wigwan»(l), di la guardando agli uoimi-ni senza timoré. Muti, Lupo Néro avanzo verso l’uccello e chiese da dove vernisse. /He1’ 'la una terra che nom ha itenebre — l’uiccello soese ancora, distese le ai ti e un grato calore ei difiauise intomo, come se i-n lui respirasse I estáte perd uta. —- Vi porto la piü grande benedizione del mondo, il fuoco. Lo porto a ehi di voi, upmo.,o donna, ne è veramente degno. I guerrieri risero forte, perché il pensiero che una «squaw»(2) potesse giungere a meritarsx un tale dono pareiva loro impossibile. Anche le donne rasero, ma mero di pieta per se síeese, poiehé sapevano di non essere utili a nulla, di esistere «allanto per la misericordia degli uomini. Domani tornero da voi — disse ancora l’uocello. - - Prepárate rami d abete per ri-ceyere il fuoco. Esso vi -daré luce, vi -daré calore. Esso vi faré tanto felici quanto il S'Oile soltanto ha sinora potuto. E voló via. —o— Olían do, il giorno dopo, tornó, tutti i guerrieri erano pronti a rieeverlo con lunghi rami d abete. Le donne se ne stavano discoste, in gruppo — una sola manca-va, ed era nm-aata sotto la temda, con il suo bimbo rnalato — e guardavano, meantate, la ereatura del sole. Ma l’uoeello non si fermó sul villaggio. Corsé via, su rocee e torrenti, e invauo i guerrieri lo inseguirono, scost-ando le «squaws» ingombranti, invano levaromo verso di lui i rami d’abete. Alfine, smisero gli inutili tenta-tivi, tutti, fino a Lupo Ñero ed all suo fedele Penna d’Oro. E allora, con uno scatto improvviso, Luiooello tomó ai «wi-gwamis» deserti. Quando la itribü riuisci a radunarsi intomo a lui, ancora Lupo Ñero si fece avaniti; ma súbito l’Uiocello -del Fuoco gl-i rivolse la parola. L’onore di rioevere per primo la fiamma, ti é negato. Tu sei forte e coraggioso, Lupo Ñero, ima ami solo te stesso. Dalle tue maní, quindi, nen puó veroire aleuna benedizione per ¡gli altri. Quando Penna d’Oro udi queste parole: Eb-bene — diese, — dallo a me. Tu sai che aiuto volen-tieri i com- pagni. , t _ No — rispóse Lucceello, — nepjpiure tu puoi averio. E’ vero che aauti i compagrii, ma ¡solo per ricavarne a tua volta qual-cosa. II vero amore non peusa a rieevere comipensi. Dielto questo, la ereatura dell solé spiocó il volo. E corsé dritta al «wigwam» in ¡cui la pavera donna stringeva a se -il bimibo malato, cercaudo inviaho di riscaldarlo al suo ¡corpo. Eid ella, apipena lo vide lo chiamó: — Oh, caro uccello, non vorresti darmi un pó del tu calore? , — Perché dovrei farlo? — chi ese LUceeJlo dél Fuoco. — Che hai fatto, tu, per ¡rieevere un simile ¡dono ? — Non ho fatto nulla che me ne renda degna — rispóse la donna. — Ma se mió figlio potesse essere riecaüdato e tenuto in -vita, volentieri patirei il gelo per il resto della mia esistenza. Ed i suoi occhi -idolorosi dissero che ella aveva anche nel cuore quelle parole. — Tu si che ¡puoi davvero amare — disse LUooel'lo del Fuoco — e con qUest amore ti sei guadagnata il mió dono. A ¡te appartiene Loriare di rieevere per prima il fuoco per il tuo popolo. Si posó suilla spalla della donna, ed olla aoce-se un rametto d’ahete crepitante alia splendida -coda. E da quel giorno anche gli Indiani del Puget Sound conobbero il fuoco. (1) WIGWAM (pronuncia «uiguomy>) — tenda indiana. (2) SQUAW (pronuncia askuoun) — donna. 11 10 maggio 1953 a Bruxelles si tro-veranno opposte le nazionali di Jugoslavia e Belgio, mentre il 21 dello stesso mese a Belgrado verrá in trasferta la squadra del Galles, che nel campionato interbritannico del 1951 ha diviso il primo posto con la nazionale professionista inglese. Questo sará un confronto molto interessan-• te. 11 13 ottobre: Jugoslavia-Austria a Vienna. Non sono ancora noti i termini per la partita di rivincita Jugoslavia-Inghilterra terminata 2—2 a Londra, né quella con la Francia che, probabilmenle, verranno tenute ambedue nell’autunno del 1953. Una turnee sensazionaie sará quella della squadra inglese che visitera il Sudamerica, incontrando VArgentina, l’Uruguai ed il Cile. Detta turnee, che gli inglesi amano irónicamente definiré (da spedizione punitiva.a, verrá effettuata nel mese di maggio, dopo la conclusione del campionato inglese. Molto interessante dovrebbe risultare il confronto fra gli inglesi e la squadra Uruguaiana campione del mondo. Ed ecco la tabella degli incontri internazionali: OTTOBRE 1952: . 4. Irlanda—Inghilterra a Belfast 5. Francia—Germania a Parigi 5. Norveigia—Svezia -a Oslo 19-. Austria—Francia a Vienna 19. Belgio—Olanda a Anversa 26. Svezia—Italia a Stoicieoilma NOVEMiBRE 1952: 9. Germania^—Svizzera a Ludvigshaf. 10. Olanda—Be'Tgio a Amsterdam 12. Inghilterra --Galles a Loud,ra 16. Irlanda—Francia a Duhidno 23. Portogallo—¡Austria a Lisbona 26. Inghilterra—Belgio a Londra DICEMBRE 1952: 21. Germania—Jugoslavia a Stoccarda 25. Francia—¡Belgio a Parigi 28. Italia—Svizzera a Palermo MARZO 1952: 2. Spagna—Belgio a Madrid 11. Irlanda—¡Galles a Belfast 22. Olanda—¡Svizzera a Amsterdam 22. Germania—Austria a Vienna APRILE 1953: 18. Inghilterra—¡Seoz.ia a Londra 19. Olanda—¡Belgio a Amsterdam 26, Ungheria—Austria a ¡Budapest 29. Gallí-.5 Aii-tria ia Belfast MAGGIO 1953: 10, Belgio—Jugoslavia 13., Seozia—¡Svezia a Glasgow 14. Francia—-Galles a Parigi 14. Argentina^—Inghilterra a B. Aires 17. Argentina—Inghilterra a B. Aires (rivincita) 21. Jugoslavia^—Galles a Belgrado 30. Uruguai—Inghilterra a Montevdd. 31. Cile—Inshi/lter.ra a Santiago GIUGNO 1953: 11.. Svezia—Francia a Stoccolma SETTEMiBRE 1953: 13. Austria—Jugoslavia a Vienna OTTOBRE 1953: 6. Francia-—Italia a Parigi 21. Inghilterra—Continente a Londra 25. Austria Ungheria a Vienna Ad Aidussina, traguardo a premio, Sevič e Visič hanno 2T0’’ sul grup-po, regolato da Mičič. Nella dura sali-ta di Zol (15 Km) il dúo di testa diminuisce l’anda-tura, mentre il quartetto, formato da Rocié, Bajé Valčič e Godnič in-segii-e. Sull culmine della šalita passa Jesié, mentre Visič é erol'lato -in -pre-cedenza. Nella diseesa a rompicollo per! Idria il fugitivo viene raiggiun-to dal quartetto. II gruppo è a 2’30”./ Nel finale, a Idria, «i presentano tre corri-dori fácilmente* regolati d¡a Rocié. Bajc c Godnič si piazzamo nel-Lordine. Nella seconda semitapipa, Apollonio scattava e rinseiva a. racimo-lare 1’ di vant-aggio sul gruppo éhe inseiguiva furio.-ame.nte. II capo-distria-no deisisteva pero dalla sua azione per l'instabilité della ruóla anteriore. In seguito partí ve Polak che a S. Lucia transitava con 1’30 di vantaggio su Perne e Čok. I tre pCTÓ croUavano prima di Tolmino e venivano Taiggiunti da Lonzarič, il quale sinvqlava tutto solo verso il ti'aguardo. A poohi Km egli si fa-ceva ra-ggiungere da Rocié che sinora aveva condotto una gara d’atte-sa e ohe poi, ritenuto il momento opportun« scattava e vinceva la seconda semitiappa e la gara. Lonzarič moillava nel finale faicendosi superare pure da Baje. La claissifica 1) Rocié Vid — Zaigabría che ri-copre 152 Km del pereo-rso in 4’48’48” alia media oraría di Km 31.620 2) Bajc Alojz da Nuova Gorizia a 2’ 45” 3) Lonzarič Pietro, Capodiistria a 2’58” 4) Sifoni, Pola a 4’54” 5) Sealusero Nemorino, Trieste a 4’57” 6) Apollonio Bruno, Capodi-stria a 5’45”. CALCIO 'Lia maiziomlate uinigmeiresie ha batitiu-.to q'Uieillia s/v-izzecra a Beirma p¡er 4-2, im un comí remito amic-h-evale s.volitosd alia (pirsaariKa idi -cirioa 30.000 spe.ttait--toiri. La iSiviizzerai c-ontíiueeiva ¡per qu-asii tatito Si iprimo ¡tempo comí due r-eibi di vianitiaiggio, ma -poi Puskas ha; paneiggi-aita. -La poiterat-e mieiziz’ala magiara h-a siagiaato 3 -relti. PALLACANESTRO INTERNAZIONALE Nel ¡t-onmeo |pal;iaioes.ti¡sltico á-nltorma-ziomale di tatanhui ail quale pa-rte-qipa.no le rapipreisientiati-v-e di Jugoslavia, Fr-alnicia, Italia, Austria, Tur-chia e Iran, la squadra jugaslava ha Ibia-tlt.ultOí quellla italiana per 51—43, aumeinitanldoi éoisi ile prolbabilitá penili suoceaso finale. Easia è simara iñ testa ¡alia classifiica s-egiuitia dallTraií e dail’Auisitria ad 1 purnito. Dal 2 al 7 oititolbire a Belgrado si svcilgerá ¡un itormeo paliacestistico internazi'onjale ¡al qu-ale partecipe-ranmoi le miglioiri squ-adre europee. La iprataciipaBtame d-el Borletti, giá campione d’italia è asisicura't-a. BRACCIALETTO SMARRITO Sabato 13 c. m. alie ore 23 cirea, nel pressi dell’aiibergo Triglav, a Ca-podistria, una studentessa -ha smar-rito un braceiaietito d’oro. Trattasi di un caro ricordo di famiglia. II rinvenitore é pregato riportar-lo, verso a¡degua¡to compenso, alia no-stra redazione. RINGRAZIAMENTO Le famniglie Ruzzier, Giraldi e Dessardo di Pirano, porgono i loro piü sentiti riragraziamenti alie autorité idcali e alia larga rappresentanza di poipolo che hanno partecipato ai fu-neraili dell compa-gno Libero Ruzzier. Direttore tresponsabile CLEMENTE SABATI Stampato presso ío stabil. tipograf. «JADRAN» Capodistria Pubblicazione autorizzata STOKOPROMET EXPORT - IMPORT SKOPLJ E TELEFONO 29-2» Esportiame tutte le specie di pro-dotti agrieoíi e del besilame come puré tutte le specie di besfiame da mace lo proveniente dal propri pa-scoll, e animali da cortlle EGIDA Xsd.9 ^1°: 1 PIU’ MFFEHENTI TESSUTI IN LINO GREZZO E BIANCO, nop -FITt or*AT LIN0 DAMASC-ATO, ASCIUGAMANI E ASCIUGASTOVIGLXE QUA-PERIA DA LETT-0 in LINO E SEMILINO, TELA PER SALOTTI. ^™R SEDIE A SDRAIO IN LINO E COTONE CON BORDATURA. f A,^EEEI^E E0™5!E PER IMBOTTITE, STOFFA IMPREGNATA PER GIACCHE S™FFE LEGGERiMENTE IMPREGNATE PER OMERELLONI E COPERTE DA SOLE (RIGATE O A TINTA UNICA), STOFFA TECNICA PER FILTfll Di TUTTE LE QUALITA’, SIA IN COTONE CHE IN UNO, TELE VARIE PER MATE- PFRSrnPFRT\NRF nTeAUTorAHpV:F\- TELE IMPREGNATISSIME PER mUNTTTATTVT s PFRmm ft^o«0^1’ JELE IN CANAPA PER IDRANTI, ECC. r?AR| J1 m M’ PROD’UCIAMO SU ORDINAZIONE SPE- CIALE. 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