Note su alcune interpretazioni dello stato attuale degli studi della mitología slava Nikolai Mikhailov ne article is dedicated to the Mediterranean Ethnological Summer School (MESS) anthology that was edited by Bojan Baskar and Irena Weber and published in Ljubljana in 2002. ne publication contains a discussion on several conclusions suggested by L. Moszynski in his article Between Fantasy and Scholarship: On Alleged Early Slavic Deities. Certain doubts have arisen concerning his attempt at Celtic interpretations of certain Slavic theonyms (Prove, Veles). It is also somewhat surprising that Moszynski has not taken into account some of the most recent research works on the reconstruction of Slavic paganism (on the reconstruction of the »principal myth« based on Slovene tradition, on the latest works on Daz'bog, and others) as well as the data from Baltic mythology. nis article in an invitation to all Slavicists presently engaged in the research of mythological themes to take part in a constructive discussion and contribute their views on the subject. Con grande gioia salutiamo la pubblicazione all'interno della collana »Županičeva knjižnica« creata presso il Dipartimento di etnología e antropología culturale dell'Univer-sita di Lubiana del settimo volume intitolato MESS Mediterranean Summer School, Vol. 4, Piran / Pirano, Slovenia 1999 and 2000, Ljubljana 2002 a cura di Bojan Baskar e Irena Weber. Il volume raccoglie le relazioni dei partecipanti al tradizionale incontro etnologico di Pirano, il cui spiritus movens e senza dubbio il prof. Zmago Šmitek. La raccolta suddivisa in quattro parti principali (Exordium; Power, Borders, Lanscapes; Identities Made and Remade; Slavic Beliefs) contiene interessanti articoli di noti etnologi e mitologi dell'Europa occidentale e orientale. Il contenuto del volume e molto variegato e noi vorremmo soffer-marci soltanto sul capitolo riguardante le usanze slave che comprende due articoli - quello di Leszek Moszynski, Between Fantasy and Scholarship: On alleged Early Slavic Deities e quello di Mirjam Mencej Master of the Wolves in Slavic Folklore1. Abbiamo intenzione di dedicare questa nostra notarella ad alcuni punti espressi nell'articolo di Leszek Moszynski, senza alcun dubbio uno dei piu noti ricercatori della mitologia slava attualmente attivi. Abbiamo gia avuto il piacere di recensire un'opera di Moszynski2 e di citarlo piu volte in varie occasioni3. Abbiamo aprezzato il tentativo di Moszynski di rivedere alcune opinioni riguardanti la mitologia slava (o la polidoxia come la chiama lui), anche se il suo energico tentativo di far risalire la gran parte dei teonimi slavi alla tradizione linguistica 1 Segnaliamo súbito anche il libro di M. Mencej uscito nella stessa collana e dedicato al personaggio del Padrone dei lupi: Mencej 2001. 2 Mikhailov 1995a rec. di Moszynski 1995a. cfr. anche tre recensioni di Trubačev, due nel 1994 e una nel 1995 su tre varie riviste internazionali (»Voprosy jazykoznanija«, 6, 1994; »Zeitschrift fór slawische Philologie«, 54/1, 1994; »Palaeoslavica«, 3,/1994, 1995. 3 Cfr. ad esempio Mikhailov 2003, 103. 289 Note su alcune interpretazioni dello stato attuale degli studi della mitología slava e mitológica céltica ci e sembrato un po' eccessivo. Nell'articolo pubblicato nel MESS la critica dello stato attuale degli studi sulla mitología slava diventa ancor piu dura. Pare che l'autore abbia voglia di rivedere le posizioni degli studiosi, rappresentanti del metodo rico-struttivo, e anche i punti ormai fermi, sui quali poggiano le ricerche e la visione moderna della mitologia slava. Questa intenzione diventa chiara gia a partire dal titolo del contributo Between Fantasy and Scholarship.., che sa di un esplicito scetticismo. Anche i titoli dei sottocapitoli, tutti addobati con il punto interrogativo (Was Dazdbbogt really a pre-Slavic god?; Was the Polabian Prove Really a Second-class God?; Were the Rozdanicq Really Demonic Inhabitants of Hell?; Was the Old Polabian God Tjarnaglofi Really a Black-headed Devil?; Was Velest Really the Evil God of the Underworld?) inducono i lettori a rivedere molte cose che sembravano gia abbastanza certe per la mitologia slava ricostruita. Come un severo monito suona anche il Concluding Remark di due righe: «^e above discussions indicate that scholars who wish to explore in depth the pre-Christian religion of the Slavs still have a great deal to do» (p. 217). Qui ci permettiamo di esporre alcune nostre osservazioni riguardo alla posizione assai rigida assunta da Moszynski nell'articolo citato. Pensiamo di averne diritto sia perché abbiamo scritto su alcuni argomenti afrontati anche dallo studioso polacco4, sia perché la posizione assunta da uno dei piu noti e senza alcun dubbio significativi e produttivi ricercatori del paganesimo slavo sembra aver aspetto di una serie di afermazioni incondi-zionate e indiscutibili (cfr. a. e.: «My conclusion is clear: I raise the Old Polabian god Prove alias Svarogt [? -N.M.] to the summit of the Old Slavic Olympus»5). Vorremmo cercare di dare alcune risposte a questi punti interrogativi o almeno proporre qualche soluzione ad alcune questioni. Di nuovo non possiamo non sottoli-neare che le etimologie celtiche di Moszynski sono molto a rischio: Provo / Prove < celt. Borvo e il nesso non dimostrato con Svarogt suscita molti dubbi, visto che del Borvo non si sa praticamente nulla. In generale il ricorso alla tradizione mitologica celtica sembra molto interessante, pero e sempre rischioso spiegare i dati di una tradizione piu completa e piu nota in base a quella meno nota (proprio questo e il caso del rapporto slavo / celtico). La stessa cosa riguarda la nuova etimologia che Moszynski propone per il teonimo Velest: e per lo slavo Bojan, ambedue visti come celtismi (p. 216-217). Come un'afermazione ofensiva e infondata suona la valutazione da parte di Moszynski del »mito principale« ricostruito da Ivanov e Toporov: «^is theory is equally beautiful and fantastic, and has no basis in the philological sources« (p. 215). Suscita stupore la convinzione dello studioso polacco riguardo all'inesistenza delle fonti che illustrano in modo piu che sufficente la validita dello schema ricostruito del mito principale. Molti esempi sono citati nel libro di Ivanov e Toporov sulle antichita slave6, ultimamente lo stesso motivo e stato trovato nella tradizione slovena dove Perun viene sostituito dalla divinita locale slovena Krsnik / Kresnik7. Del resto il motivo della contrapposizione del Dio supremo e di una divinita ctonia, valido praticamente per tutte le tradizioni e talmente ovvio e testimoniato in cosi tante fonti, che non merita l'etichetta di una teoria »tanto bella quanto fantasiosa«. Ricordiamo che il mito principale non e stato »inven-tato« da Ivanov e Toporov, ma soltanto applicato con alcune conclusioni e successive 4 Mikhailov 1994, 1995b, 1999, 2000. 5 Diversamente Pisani 1950 (Prove < *pravo). 6 Ivanov, Toporov 1974. 7 Mikhailov 2003, 58-73, nonché altri articoli precedenti dello stesso autore. Nikolai Mikhailov supposizioni alla tradizione balto-slava. En passant, non possiamo non avvertire gli slavisti che si occupano di mitología che finché continueranno ad evitare con una certa testardaggine (ed e il caso sia di Moszynski che del defunto Trubačev) i dati linguistici, filologici e mitologici baltici e poco probabile che potranno proseguire nella ricostru-zione della mitologia slava. Sembra assai controproducente saltare la tradizione baltica che ci da una quantita enorme di materiale piu che affidabile per passare súbito a quella celtica molto piu vaga. Nel capitoletto su Daždbbogb non sono stati presi in considerazione gli ultimi lavori di Toporov sull'argomento8. La conclusione che il suddetto dio non faceva parte del panteon degli antichi Slavi sembra abbastanza azzardata. Il passaggio su Tjarnoglofi e piu convincente anche se non apporta prove definitive per rinunciare all'etimologia tradizionale che lega questo nome con lo slavo *Čnn-+*Golv-. Lo scopo del nostro intervento non e sicuramente quello di criticare le teorie di Moszynski, le quali anche se non sembrano sempre convincenti sono sempre elaborate ad un livello scientifico molto alto. Perfino la »celtizzazione« della mitologia slava nonostante la sua discutibilita rappresenta una corrente fresca negli studi mitologici e merita di esser analizzata con piu attenzione. Stupisce invece il tono dell'articolo che non lascia alcuno spazio a discussioni e il fatto che l'autore trascuri o semplicemente scarti altri studi mitologici dedicati alla tradizione slava apparsi negli ultimi dieci anni. La categoricita nell'espressione delle proprie idee puo intimorire altri studiosi e bloccare lo sviluppo delle ricerche nel campo delle antichita slave come e gia successo all'inizio del Novecento dopo gli interventi di A. Brückner (in gran parte giusti, ma troppo cate-gorici anche quelli). A tutti coloro che si occupano della mitologia slava e di quelle affini va l'invito ad instaurare un dialogo costruttivo prendendo in considerazione il maggior numero possibile delle ricerche fatte in questo campo partendo, ben inteso, dal presup-posto che quest'ultime devono avere una determinata validita scientifica. Letteratura Ivanov, Toporov 1974 - V.V. Ivanov, V.N. Toporov, Issledovanija v oblasti slavjanskich drevnostej, Moskva 1974. Mencej 2001 - M. Mencej, Gospodar volkov v slovanski mitologiji, »Zbirka Županičeva knjižnica« 6, Ljubljana 2001. Mikhailov 1994 - N. Mikhailov, Appunti su *Belobog e *Černobog, in »Ricerche slavis- tiche«, XLI, 1994, 41-51. Mikhailov 1995a - N. Mikhailov (rec.): L. Moszynski, Die vorchristliche Religion der Slaven im Lichte der slawischen Sprachwissenschaft, in »Ricerche slavistiche«, XLII, 1995, 571-573. Mikhailov 1995b - N. Mikhailov, Ešče raz o *Beloboge i *Černoboge (K vozmožnosti privlečenija nekotorych kosvennych istočnikov), in »Slavjanovedenie«, 3, 1995, 8996. 8 Toporov 1995, 526-530. Note su alcune interpretazioni dello stato attuale degli studi della mitologia slava Mikhailov 1999 - N. Mikhailov, Epitetni pomen slovanskih poganskih teonimov kot morebitna razlaga polikefalnosti nekaterih božanstev (Še enkrat o rekonstrukciji slovanske mitologije, in »Traditiones«, 28/1, 1999, 179-183. Mikhailov 1995a - N. Mikhailov, K odnoj balto-južnoslavjanskoj fol'klorno-ritual'noj formule: lit. laima leme, ltš. laima nolemj, slvn. sojenice sodijo: in Slavjanskij i balkan-skij fol'klor. Narodnaja demonologija, Moskva 2000, 193-197. Mikhailov 2003 - N. Mikhailov, Mythologia slovenica, Trst / Trieste 2003. Moszynski 1995a - L. Moszynski, Die vorchristliche Religion der Slaven im Lichte der slawischen Sprachwissenschaft, Köln - Weimar - Wien 1995. Moszynski 1995b - L. Moszynski, Dietmars slavische Etymologien, in Analecta in-doevropaea Cracovensia loannis Safarewicz memoria dicata, edenda curavit W. Smoczynski, Cracoviae 1995, 264-277. Pisani 1950 - V. Pisani, Le religioni dei Celti e dei Balto-Slavi nell'Europa precristiana, Milano 1950. Toporov 1995 - V.N. Toporov Ob iranskom elemente v drevnerusskoj kul'ture. II. Daž'bog i Stribog, in Svjatost' i svjatye v russkoj duhovnoj kul'ture, I, Moskva 1995. Pripombe k nekaterim interpretacijam današnjega stanja raziskav slovanske mitologije. Nikolai Mikhailov Prispevek je posvečen zborniku MESS (Mediterranean Ethnological Summer School, Ljubljana 2002), ki sta ga uredila Bojan Baskar in Irena Weber, in vsebuje med drugim tudi polemiko k nekaterim zaključkom, ki jih je predstavil poljski raziskovalec Leszek Moszynski v svojem članku Between Fantasy and Scholarship: On Alleged Early Slavic Deities. Ob tem članku so izraženi nekateri dvomi glede utemeljenosti keltske interpretacije določenih slovanskih teonimov, kot sta npr. Prove in Veles. Malo presenetljivo je tudi, da avtor članka ne upošteva nekaterih novejših raziskav na področju rekonstrukcije slovanskega poganstva, predvsem rekonstrukcijo »glavnega mita« na podlagi slovenske tradicije in zadnja dela o Daž'bogu ter najnovejše podatke s področja baltske mitološke tradicije. Prispevek je vabilo k konstruktivnemu dialogu vsem slavistom in etnologom, ki se ukvarjajo z mitološkimi raziskavami.