ANNO XVIII. Capodistria, 16 Settembre 1884. N. 18. LA PROVINCIA DELL'ISTRIA Esce il 1° ed il 16 d'ogni mese. ASSOCIAZIONE per un anno fior. 3; semestre e quadrimestre ili proporzione.— Gli abbonamenti si ricevono presso la Redazioni:. Articoli comunicati d'interesse generale ai stampano gratuitamente. — Lettere e denaro franco alla Redazione. — Un numero separato soldi 15. — Pagamenti anticipati. CARLO COMBI Abbiamo le lagrime agli occhi; abbiamo nell'anima vuoto angoscioso; i pensieri ci turbinano sconvolti nella mente. Come scrivere ora degnamente, ineditamente di Lui? Ma abbiamo bisogno di dare sfogo al dolore grande che ci riempie il nostro cuore e ci sia acconsentito di farlo anche con disadorne parole. Il giorno 11 settembre 1S84 sarà data nefasta per l'Istria. I)a quasi quattro lustri Carlo Combi non era con noi; gli era vietato di essere con noi: il suo spirito, però ci aliava sempre d'intorno, e ne avevamo conforto ed incoraggiamento nelle ore in cui ci abbandonavamo sfiduciati per le miserie che ci si affollano addosso. Noi sapevamo che il grande patriotta stava là in ascolto di ogni voce gli arrivasse da questa spiaggia da lui tanto amata, sapevamo che nei nostri bisogni noi avremmo avuto da lui un consiglio, una parola che ri dirigesse, ci rinfrancasse. Ora quelle labbra sono mute per sempre: è come si fosse spento il nòstro genio tutelare. Tanto enorme è la sventura che ci ribelliamo a prestare fede alla ferale notizia; se nonché la desolazione che ci fa groppo all' anima ce ne afferma tremenda realtà. Noi che lo abbiamo veduto nascere e crescere fra noi. noi che abbiamo assistito giorno per giorno, ammirando, esultando, allo spettacolo di quella esistenza! che fu serie di sacrifizi non interrotti e alla quale unico conforto e soddisfazione era l'esercizio del bene, noi piii che altri, sentiamo tutto lo spa- ventoso e duro senso dell' annunzio : Carlo Combi è morto. Passando dinanzi a quella casa dove per tanti anni egli visse, dove per tanti anni indimenticabili, nelle famigliari conversazioni, la sua parola fu verbo, dove egli lavorò all'utile degli altri, al perfezionamento di sè stesso, logorandosi il corpo e martoriando lo spirito in battaglie interne che gli strappavano il grido: "triste sino a morte è' l'anima mia;*; guardando a quelle finestre dove per sì lunghi anni il chiaro della sua ; lampada tradiva lo prolungate affannose sue veglie, ci prende ambascia indefinibile e dinanzi al luogo consacrato da così sante fatiche ed affanni chiniamo reverenti i ginocchi della mente come passando dinanzi ad un tempio. Non sappiamo se fra gli altri nostri illustri trapassati, altri abbia avuto mente piti vasta e più profonda della mente di Carlo Combi ma sì, ci pare di poter asseverare che non vi fu nostro uomo illustre il quale abbia accoppiato, al pari di Carlo Coillbi ad un grande ingegno, un grande carattere, un grande cuore, che abbia posseduto tante virtù ^civiche insieme a tante virtù private e domestiche, che abbia dato ad ogni sua azione, ad ogni suo pensiero, costantemente, fine sì celestialmente puro. Sarà che altro istriano abbia fama più largamente estesa ; Carlo Combi l'avrebbe guadagnata non minore qualora non avesse fatto sacrifizio anche della gloria sull'altare della patria, dedicandosi per amore di questa a studi più modesti; ma al suo nome rispondono e risponderanno ad ogni modo meglio le fibre dei nostri cuori. Carlo Combi fu un vero vaso d'elezione, fu un ( miracolo di purità, e di eroica abnegazione. Amò i suoi genitori d'amore sviscerato, ebbe per i suoi amici affetti che le distanze non intiepidivano, i bisognevoli compassionò e prontamente, secondo le sue forze, sollevò. La sua esistenza fu un' aspra lotta d' ogni giorno alla conquista della verità sia nel campo delle scienze, che nel campo della morale, e questa lotta fu che lo atterrò e lo rapì improvvisamente al suo paese. La sua anima così diuturnamente travagliata aveva bisogno di pace, e pace gode egli soltanto ora che riposa a canto dei genitori adorati. Oh spirito eletto, oh amico nostro verace ! non ci sarà dato di più vedere il tuo nobile volto, l'occhio tuo mite, non ci sarà dato di udire la tua parola amorosa, che era luce ai nostri passi, ma la tua santa memoria rimarrà fra noi e fra i nostri figli imperitura. La tua città, la tua provincia sono orgogliose di te quanto di altro loro figlio mai, e non sarà mai che dimentichino quanto hai per loro operato e sacrificato. 11 nome tuo sarà stella che ci animerà, ci guiderà nel buio dell'avvenire. Cada quel giorno in cui tale stella non sia più veduta: sarebbe l'ultimo giorno della nostra esistenza civile. Carlo Combi onore e gloria dell'Istria, si sp.rnse improvvisamente in Venezia, a 56 anni, il giorno 11 corrente, alle ore 3 '/2 del pomeriggio, lasciando un nome che suonerà grande e venerato fra tutti quegli che amano e ameranno questa nostra Provincia, la quale sa con quanto ardore Ei 1' abbia amata, e come lo abbia dimostrato in parecchie difficili congiunture. Ed ora questa grande individualità è scomparsa per sempre ; ma è dessa che deve insegnare ai superstiti come si può essere buon patriotta, e compiere in pari tempo la più sublime delle virtù, la modestia, che in sommo grado esercitò il nostro dilettissimo defunto. Ad onorarne la memoria la gioventù triestina e istriana inviava a Venezia delle corone da deporre sulla bara ; come pure tutti i municipi dell' Istria, le corporazioni e moltissimi privati spedirono corone e telegrammi di condoglianza. Una deputazione di Trieste si è recata a Venezia per rendere omaggio al grande patriota, e varie deputazioni dell' Istria, tra cui una di Capodistria, sua terra natale, presieduta dal podestà. Noi, interpreti della comune jattura, ne diamo il doloroso annunzio, e rechiamo qui quanto dissero di lui gli amici, e la stampa unitamente alla relazione dei funebri solenni tributati da Venezia al nostro insigne Istriano, che seppe mostrare anche colà come si serva, si onori, si ami la patria. -- Parole di Tomaso Luciani pronunziate innanzi la bara : Anche la vecchiaia, desiderata da tutti i savi, è, spesse volte, un privilegio ben triste ! Perduta da un pezzo la nativa giovialità dello spirito per sofferti dolori, io non ero preparato a vedermi sparire dinanzi l'amico mio più sincero, più intimo, il mio più che amico, fratello. Amici Veneziani, Istriani: Carlo Combi uon è più !.. . La sua salute era scossa, come ben lo sapete, da circa un anno, e il suo corpo andava lentamente, lentamente affievolendosi ; ma la sua mente, il suo cuore serbavano il loro pieno vigore e quasi anzi s' avvantaggiavano dell' aftievolimento del corpo. Egli presentiva che la sua fine s'avanza e lo diceva con una insistenza che turbava l'animo degli amici ; — i quali d'altronde ricevevano conforto dalle parole non meno insistenti dei sacerdoti della scienza, che si spiegavano il non nuovo fenomeno. Io m'inchino alla scienza, ma anche la scienza ha i suoi limiti, e la natura ha dei misteri che la scienza non è arrivata ancora a svelare, ha delle sorprese che la scienza non ha potere di prevenire e impedire. Quest' organismo divenuto insensibile, inerte, privo di pensiero, di vita, improvvisamente l'altrieri, contro l'opinione di tutti, è qui a dimostrare ch'egli, non creduto dai più, sentiva giusto, che, qualunque ne fosse la causa, egli aveva nel fatto ragione. La sua morte non è stata improvvisa, no, ma fu inopinata. Ed io, che non sono arrivato in tempo di raccogliere l'ultimo suo respiro, ebbi la triste sorte d' essere il primo ad annunziare alla desolata sorella ed alle nipoti, che non dorme, ma riposa... riposa per sempre! Era a letto dal giorno innanzi e 1' attitudine nella quale lo ritrovai era quella d'un riposo tranquillo come 1' anima sua, che visse di fede e carità nel più alto, nel più largo, nel più soave senso della parola. Quanto amasse i genitori, i parenti, la città, le provincia natale, la patria; quanto amasse ogni nobile idea, ogni azione generosa; quanto si ralle- grasse d'ogni umano progresso ; quanto s'adoperasse a promuovere il bene, a impedire il male, e come s'impietosisse ad ogni altrui patimento, lo sa Capodistria, lo sa l'Istria tutta, lo dirà Venezia, lo diranno, vicini e lontani, ufficiali pubblici e private persone, quanti ebbero contatto con lui. Lo dissero già con mirabile prontezza e concordia i giornali cittadini, tracciando subito a rapidi cenni le linee principali di questa tempra tenace ogrjilt* eli Cirio l'riora. La Musica. Con questo titolo venne alla luce iu i Trieste il 6 còrr. un nuovo periodico, che si propone di | raccogliere notizie artistiche e scientifiche attinenti al-! l'arte di Euterpe, e di- far rivivere i.sommi geni musicali colla publicazione del loro ritratto, della loro biografia e dei migliori brani delle loro opere. — L'associazione annua per Trieste, è di soli fui. 1.50,. per la Mouarchia di fui. 1.70. Il primo numero reca il ritratto di, (SLttachino.Rossiqi. 1) Vedi il mio articolo — Niccolini e Lugnani — nella .Provincia" 1G Ottobre 1869. JL._- l'intr» ilaiUniisa — Anteo Ori?,ti «'.ut e roda!.