ORGANO DELL’UNIONE SOCIALISTA DEI LAVORATORI MARTEDÌ’, 20 settembre 1955 ANNA Vili. - No. 416 Redazione • Amministrazione : CAPODISTRIA Via Santorio 26 ■ tei. 128 U «ha — ABBONAMENTI: Annuo din. 420. semestrale din. 320, trimestrale din. 110 Spedizione In e. c.p. SVILUPPO DEL SUSSIDIO di credito e risparmio nelle coop erative Alla Federazione centrale del movimento cooperativistico nazionale si prevede che il servizio di risparmio, svolto dalle Casse di risparmio autonome cooperativistiche e dalle sezioni di credito e risparmio presso le Cooperative agricole, assumerà mina notevole importanza nella raccolta delle eccedenze finanziarie degli agricoltori. Per tale motivo nell’amno 1955 si è dedicata particolare cura a tale iniziativa. In base agli ultimi dati, la rete più vasta di risparmio, esercitata dalle cooperative, è risultata in SlovenSia dove 620 delle complessive 830 cooperative agricole operano cori le proprie. sezioni di credito e risparmio, ohe hanno in deposito oltre mezzo miliardo di dinari. In Croazia, su 1652 cooperative, sono state 287 sezioni di credito e risparmio e in Serbia 1331 sezioni su 2.885 cooperative. Nelle altre repubbliche il numero di tali sezioni è relativamente esìguo. Per la costituzione della Cassa di risparmio cooperativistica, operante come sezione di credito e risparmio, e che raccoglie i depòsiti s'ia dei cooperatori che degli altri aigriooltori, è sufficiènte la decjisiione dell’assemblea dei cooperatori, mentre per la fondazione dii una Cassa di risparmio autonoma* è necessaria l’approvazione del Comitato Popolare. Le casse di risparmio coperativisti-che concedono crediti ai propri membri, in primo luogo a scopi produttivi, come l’acquisto del bestiame delle sementi, delle attrezzature e degli arnesi agicoh poi di altri mezzi occorrenti per un più rapido sviluppo 'dell’economia agricola. Perciò la loro attività è in armonia con Finidiriiz-zo politico generale adottato nell’agricoltura e ohe sii rivela nell’aumento della produzione agricola, senza considerare se tale progresso sia conseguito su base individuale o collettiva. Solo in oasi eccezionali, le Casse di risparmio cooperativistiche concedono ai propri soci crediti anche per l’acquisto di generi di consumo, (casi di malattia, parto, morte e simili). Le sezioni di credito e risparmio fanno centro alle Casse di risparmio cooperativistiche dfatrettuàli, costituite già in 22 distretti, di cui 12 in Slovenia e 10 in Croazia, mentre nelle altre Repubiblidhe non sono state ancora costituite a causa della suddivisione torri tarlale attualmente in oorso. Nelle casse di risparmio cooperativistiche distrettuali ideila Slovenia sono associate tutte le organizzazioni cooperativistiche del relativo distretto. In questo modo queste Casse di risparmio possono aiutare le cooperative in occasione della costituzione delle loro sezioni di credito e risparmio. Gli esperti economici prevedojno che le Casse di risparmio ooopera-itivdstiche digtrjettuailji, estenderanno in futuro la propria attività in modo tale da diventare le sedi distrettuali dell’attilvità idi credito e risparmio, della collaborazione e del soccorso reciproco tra tutte le organizzazioni cooperativistiche. In altre parole, a queste casse sarà affidato il ruolo di regolatore dell movimento finanziario di tutte le organizzazioni coperativistibhe e: delle loro casse di risparmio, funzione finora svolta dalle filiali della Banca Nazionale. Inoltre la costituzione delle casse di risparmio distrettuali è in armonia, con la riorganizzazione del sistema bancario jugoslavo, rispettivamente con d principi dellasua decentralizzazione. Nella Slovenia, deve le organizzazioni cooperativistiche sono maggiormente sviluppate, è stata già costituita anche l’Unione delle Casse di risparmio della Repubblica, alla quale sono associate le oasise idi. risparmio distrettuali. Questa Unione cura, tra l’altro lo sviluppo delle proprie associate e l’attuazione di un indirizzo unitario nella politica dei crediti assicurando contemporaneamente anche i necessari crediti alle singole cooperative. LA GRECIA E LA JUGOSLAVIA hanno molti interessi in comune Non ci sono ostacoli - ha detto il Maresciallo Tito - a un comune accorcio circa i problemi concernenti la salvaguardia della pace e la collaborazione internazionale“ - Me!ndes - France in Jugoslavia Mercoledì scorso i Reali idi Gre- • eia hanno lasciato la Jugoslavia dopo un soggiorno di 9 giorni. . Sulla visita dei sovrani ellenici è stato diramato un comunicato ufficiale. «La visita dei. sovrani greci —- suona il comunicato — ha avuto luogo dopo importanti avvenimenti ohe hanno Influito positivamente sia sullo sviluppo della collaborazione jugo^gre-ca sia sullo sviluppo della situazione internazionale. ■ «La visita ha posto in risalto la convinzione comune ohe questa stretta. collaborazione e l’incrollabile amicizia tra 1 nastri due popoli si svilupperanno vieppiù in tutti i settori delle relazioni reciproche, cosa con cui verrà ulteriormente consolidata la base su cui poggiano i nostri rapporti di alleanza. «Questa amicizia e questa collaborazione sono i’elequen’e esempio della possibilità di edificazione di relazioni sane e costruttive tra Paesi e sistema politico e sociale diverso e comtrifouiseomo glia politica della cooperazkme costruttiva con tutti gli Stati e alTulténore rilassamento della tensii-one internazionale. «Le loro Maestà Re Paolo e la Regina Federica hanno restituito, con il soggiorno in Jugoslavia, la vi- sita resa all’amio.i Grecia dal Presidente della RPFJ, Josip Broz Tito, nel giugno deH’anno 1954». Alcuni giornalisti greci ospiti del nostro Paese in occassione del soggiorno in Jugoslavia dei Reali ellenici, sono stati ricevuti giovedì scorso dal Presidente Tito ohe ha concesso loro un’interviista. Alla domanda «Pensate ohe possa esserci, in merito alla politica mondiale presa a grandi linee, un atteggiamento comune della Jugoslavia e della Greqia?», il Maresciallo Tito ha detto: «Penso che noi abbiamo un atteggiamento comune in merito a molte questioni di carattere interna.- LE ELEZIONI NEL VIET-NAM Cavillose complicazioni di un problema semplice Ad oltre un anno dalla conferenza «asiatica» di Ginevra, che ha posto fine al conflitto in Indocina, la questione del Viet Nam ritorna alla ribalta internazionale con le consultazioni in.cors'o fra Londra e Mosca (i cui ministri degli esteri furono co-presidenti alla conferenza per l’Indocina) in merito alle elezioni che a Ginevra erano previste per il luglio 1956, ma che il Viet Nam del Nord chiede inutilmente ed il Viet Nam del sud si rifiuta invece di prendere in considerazione. Certo, come si dice, un Viet Nam diviso al diciassettesimo parallelo da un armistizio instabile è pur sempre meglio di un Viet Nam in fiamme. Però un pae- LA DISAMINA DEI RISULTATI DEI COLLOQUI MOSCOVITI IL CANCELLIERE ADENAUER DI FRONTE AL RUNDESTAG Domani a Bonn il Bundestag, ascoltata la relazione dì Adenauer sui suoi negoziati di Mosca, inizierà la discussione sulla politica estera del governo della Germania federale. Sebbene in politica sia da evitare l’arte dei profeti, tuttora le prese di posizione igià note dicono che di vecchio cancelliere sii troverà di fronte ad om’opposizione di destra (ohe gli rimprovererà di essere andato troppo oltre con le concessioni a Mosca) ed un’opposizione socialdemocratica che lo accuserà di non aver ottenuto tutto ciò ohe si poteva ottenere avendo egli conservato fegato le mani dai 'protocolli degli accordi di Parigi e dai legami del patto atlantico. Con tutta probabilità, Adenauer se la sbroglierà ricordando agli uni che la politica è Parte del possibile nel realismo e obiettando agli altri ohe i protocolli di Parigi possono anche rivelarsi un’ottimo scudo, dietro il quale trincerarsi quando non si desidera parlare chiaro a nonne proprio. Certo nel dibattito al Bundestag il «leit motiv» sarà quello dell’unità germanica ohe, secondo la destra, sarebbe stata pregiudicata da Adepauer con l’allacciare rapporti con Mosca, ossia con il governo che non solo riconosce con ciò due governi tedeschi ma (l’invito a Grotevohl lo indica) tratta contemporaneamente con tutti e due. Da sinistra il tema dell’unità verrà accordi di Parigi ohe legano la Geli-ripreso per dire che, esistendo gli mania federale all’occidente, non vi poteva essere speranza che Mosca accedesse all’unificazione, abbandonando in. tal modo la passibilità di aver arnica almeno una parte della Germania nell’attuale status quo! Ed Adenauer si barcamenerà verso destra e verso sinistra ricordando che, in fondo, è più facile trattare per la riunificazione tedesca parlando direttamente con Mosca, invece di mantenere I dialogo oon l’unione Sovietica attraverso le sole cancellerie delle potenze occidentali, arrischiando di lasciare in tal modo il problema tedesco agli umori (meglio agli interessi) delle sole grandi potenze. E qua e là, per superare scogli e momenti critici, il vecchio cancelliere risfodererà il tasto umano dei prigionieri di guerra e quello patriottardo — sentimentale delle frontiere future, di una futura Germania riunificata. Agli uni ed agli altri dirà, infine, che d’allaociamento di rapporti diplomatici fra Bonn e Mosoa, è senz’altro un passo positivo sia nei confronti degli interessi della Germania che di quelli della pace in generale. Per non parlare poi della possibilità che, con i nuovi rapporti economici, la Germania federale riesca ad esportare verso l’Unione sovietica qualche cosa oo-me merci industriali, per circa 800 milioni di dollari all’anno. Argomento ultimo, ma non certo insignificante, per far accettare a destra ed a sinistra i risultati dei suoi negoziati moscoviti. Ad ogni modo, non basta sia trascorsa una settimana dalla fine dei colloqui di Mosca per poter procla- mare chi sia stato 11 vincitore nella dura discussione che ha impegnato le due delegazioni. Sembra soltanto ohe abbia vinto il senso re alistiioo delle due parti ed il nuovo clima generale di distensione sorto nelle relazioni intemazionali dopo Ginevra. Il che non è poco. Constatato questo, vorremmo soffermarci un attimo sulFapparentem.ente strano metodo seguito nelle conversazioni di Mosca fra Adenauer ed ii dirigenti sovietici. Strano, ma non troppo, in quanto ha avuto spesso l’aria di un diagolo fra sordi e spesso invece l’aria di un discorst) fatto a nuora perchè suocera intenda. Dialogo fra sordi sui problemi di principio. Per Adenauer, quello del «no» al riconoscimento dell’esistenza .di due governi tedeschi ed alla sanzione della linea Oder-Neisse come confine delle Germania riunificata. Per i sovietici, la riconferma-dei riconoscimento del governo di Grotevohl e delle decisioni di Potsdam sulle frontiere. Disborso per la suocera assente, invece, nelle quasi eccessive dimostrazioni di cordialità, amicizia e confidenza durante i banchetti alla presenza dei giornalisti e dei diplomatici stranieri. Occidentali compresi. Infatti, non possiamo che definire intenzionale la voglia di «scherzare» dimostrata da Adenauer nel nascondere le sigarette a Bulganin o nel chiamare «lingua un pò troppo lunga» Krushev nel corso di un brindisi ufficiale. Il tutto con evidenti segni di divertimento da parte di Krushev (che non esitava a interrompere amichevolmente il brindisi ufficiale di Adenauer) e l’apparentemente bonaria accondiscendenza di Bulganin. Poiché è difficile pensare che statisti oltre la settantina — dopo solo quattro giorni di conoscenza —• si comportino da ragazzino in vacanza, pensando al discorso per la suocera. Certo, per i diplomatici presenti a quelle giovali dimostrazioni di amicizia in pùbblico, il discorso alla suocera può essere suonato così. «Fra amiconi dii questo stampo, anche se oggi non si sono conclusi accordi di fondo... tutto è possibile nell’immediato domani». Il sottinteso potrebbe — più di qualsiasi documento diplomatico—■ essere, nella nuova diploma zia del sorriso, convincente verso la «suocera» usa ad nitre tattiche ed indurla a consentire a Bonn più mano libera nella sua politica vers-o est per timore che fra amiconi... Con quel che segue. Il che .portiere —• se la supposizione si dimostrasse vera anche solo al 50% •—• rivelarsi alla fine più utile di quanto si creda nella distensione internazionale e nella soluzione del problema tedesco. Rinviata al prossimo anno la visita di Titò in Francia In un altro comunicato di notevole importanza emesso la scorsa settimana si comunicava ohe la visita del Maresciallo Tito in Francia viene rimandata all’anno prossimo. Il comunicato del Segretario agli Affari Esteri dice: «Nello spirito della tradizionale amicizia che lega i due popoli, d Governi francese e jugoslavo avevano messo in risalto già da tempo, diversi mesi or sono, il desiderio di rafforzare i vincoli che esistevano tra di essi mediante lo scambio idi visite ufficiali. Nel corso di quest’anno era »tato raggiunto un accordo sulla visita alla Francia del Maresciallo Tito, Presidente della RPFJ. Era stato previsto ohe la visita avesse luogo nella seconda metà di ottobre. Era impossibile allora prevedere i numerosi incontri internazionali scaturii» in questo stesso periodo. In tali condizioni, oonsei dell’importanza di tale visita, i due Governi si sono accordati che la realizzazione di questo progetto venga rinviata a una data più propizia, ohe verrà stabilita all’inizio dell’anno venturo». LE SOTTOSCRIZIONI IN CROAZIA al prestito per I elettrificazione POLA, settembre —• Per Pultima-zione dii albune idrocentrali nella Repubblica popolare di Croazia, un grande prestito è in piena fase di stvoJlginfento. Un gran numero di dmptresef ecolnomflohe adjenisce alla grande iniziativa sottoscrivendo forti somme allo, scopo che si prefigge il prestito, onde permettere che quanto prima il territorio venga rifornito sufficientemente di energia elettrica. Nella città di Pola fin’ora hanno sottoscritto le seguenti imprese: Maglificio 500.000 dinari, «Otpad» 100.000, Fabbrica Cementi 500.000, impresa commerciale «Siijana» 300.000. Miniere non metallici 500 mila, Tipografia «O. Kersovani 300.000 Economia agricola 50.000 e «Visokograndnja» 400.000. A Rovigno invece il prestito ha dato i seguenti risultati: «Bauxiti Istriane» 3. milioni, impresa artigiani 60.000, stazione sanitaria 100.000, impresa commerciale «Carrara» 20.000, macelleria «Carrara» 10.000, impresa comma. «Sloboda» 10.000, «Drogheria» 8.000, «Profumeria» 10.000 e ristorante del latte 2.000. E mentre ad Arsia le Miniere Istriane hanno sottoscritto 10 milioni e 500 mila dinari, ad Umago si sono raccolti finora 5 milioni dalle imprese «fntercamerce«, «Bauxiti», «Napredak», «Istra-auto» e «Dragonja». La fabbrica di cemento a Val-mazzinghi ha dato 6 milioni e 500 mila. se diviso ed il cui popolo desidera la riunificaziorte rappresenta sempre un. elemento di preoccupazione, quando nelle due parti del paese vi sono delle forze armate col fucile al piede. E poiché a Ginevra Francia, Cina Popolare, Stati Uniti ed Unione sovietica hanno firmato un protocollo che prevede la riunificazione del-Viet Nan, non si vede perchè tali, grandi potenze norr-dovrebbero cercare che anche il governo di Saygon (anche se non firmatario di Ginevra) rispetti le loro firme. Ma a questo punto il problema delia riunificazione del Viet Nam cessa di es'ere una questione locale e passa sul terreno internazionale. Infatti da Washington mentre da un lato si fanno platoniche pressioni su Ngo Diem dall’altro gli si offrono appoggi, dollari e garanzie, per la sua. ,'aziqne. contraria all’applicazione della clausole* di Ginevra. La Francia, impelagata nell’Africa settentrionale, nicchia e sembra già soddisfatta di essersi sbarazzata della «sale guerra» di Indocina. Tuffai più cerca di non perdere ì suoi affari economici al Nord e di mantenere quelli al Sud. L’Inghilterra parla del Viet Nam e guarda alla Malesia, preoccupata che una Indocina libera, unita e indipendente diventi sempre più — sotto la guida di Ho Chi Minh —, un’esempio «pernicioso» per gli ultimi rimasugli del colonialismo in Asia, Pekino e Mosca insistono perchè si compiano i preparativi delle elezioni ma la loro insistenza viene dichiarata sospetta in quanto tutti ammettono, che da tali elezioni uscirebbe si un Viet Nam unito (come si disse di volere a Ginevra) ma unito sotto Ho Chi Minh, amico appunto più di Pekino che di Washington, di Mosca più che di Londra. Ad ogni modo il problema dovrà essere affrontato perchè i «giochetti» di Ngo Diem a Saygon e quelli dell’alta diplomazia in Indocina ' e fuori di Indocina non debbono far dimenticare la firma pasta da Mendès-France, Eden, Molotov, Foster Dulles e Chu En Lay. E non debbono farla dimenticare nemmeno con la scusa che «elezioni libere non sono possibili con i comunisti». Proprio gli stessi «anticomunisti» affermano che le elezioni rappresenterebbero sicuramente u-na vittoria di Ho Chi Minh e d'el Viet Nam settentrionale. Evidentemente gli attentati alla libertà elettorale non possono, venire da chi, per ammissione degli stessi avversari, è certo di vincere, anzi chi è sicuro vincitore non può essere che fautore della massima libertà' elettorale. Ma il guaio sta proprio qui che invece di parlare di rispetto delle clausole di Ginevra si parla di «comunisti» e di «anticomunisti». La vecchia divisione ideologica che fa sempre comodo quando si vogliono perpetuare le divisioni pericolose. Nel Viet Nam, in Corea, in Germania, come nel mondo. Nella politica internazionale, bene o male, ci si avvia al superamento dei blocchi ideologici. Perchè continuare a parlare, per l’Indocina, di divisioni ideologiche per violare gli accordi internazionali? Nella nuova atmosfera internazionale ciò rappresenta — come disse sabato scorso al parlamento di Nuova Delhi il primo ministro Nehru — uno dei punti oscuri che non possono essere considerati tranquillizzanti in quanto la mala pianta dei pretesti ideologici, se non sradicata nei problemi particolari, può sempre risorgere ad ostacolare il problema generale della pace e della coesistenza pacifica dei popoli. Se la buona volontà esiste sui problemi europei ess’a deve esistere anche per quelli extra europei, Poste cosi le cose .per il Viet Nam, esiste uno strumento internazionale che deve essere rispettato. Esistono due governi in un paese che deve riunificarsi per poter essere veramente pacificato. Esiste un governo del Viet Nam del Nord cui anche gli avversari riconoscono onestà di intenti, capacità riformatrici, volon- tà di soluzioni pacifiche. Esiste un Governo del Viet Nam dei. Sud cui anche gli amici, e s'pvvenzionatori. negano alcuna aderenza con il popolo, ne ammettono la corruzione, i legami con lo straniero e. la scarsa onesta amministrativa oltre al-l’ineapacità a volere, o potere, tentare riforme che sanino la vita del paese avviandolo ad un pacifico sviluppo. Le cose sembrano dunque semplici. Speriamo che non le si voglia continuare a complicare con pretesti ideologici. Il che Sarebbe un pericolo, non solo per l’Indocina ma per la pace, in quanto farebbe dubitare della sincerità delle intenzioni. E senza fiducia la pace è sempre un fatto problematico. Per questo il problema delle elezioni nel Viet Nam non può essere ' una questione nè ideologica nè di zone di influenza. Ma solo un problema di applicazione di uno strumento internazionale firmato in nome della pace e a dimostrazione di buona volontà delle grandi potenze. zìonafe perchè la Grecia e la Jugoslavia sana pie col: Paesi che hanno molti interessi comuni, per cui non oi sono ostacoli a un’azione comune e a tun comune accordo nei considerare i problemi mondiali concernenti la salvaguardia della pace e la collaborazione intemazionale». Richiesto della posizione jugoslava circa la vertenza turco-ellenica per Cipro, il Presidente Tito ha dichiarato: «La politica del nostro Governo, la politica della Jugoslavia è immutabile per quanto concerne il diritto al’autoidecisiiane dei popoli di ogni .Paese, anche di quelli che non hanno ancora tale diritto. Per quanto concerne l’attuale situazione nei riguardi idi Cipro, noi riteniamo che tale questione debba essere impostata in modo da salvaguardare, da una parte, la collaborazione e la pace nei Balcani e, dald’altra, in modo da risolvere tale questione con l’andare del torneo così come Io e-si'ge lo stesso popolo di Cipro. Ci dispiace molto quando il problema di Cipro viene collegato con la collaborazione balcanica, poiché ciò può 'arrecare danno alla collaborazione stessa, così come può creare nuovamente una situazione che potrebbe riaccendere nei Balcani ur focolaio di inquietudini e di incer tezze». * iSul finire della scorsa settimana è giunto a Belgrado l’ex Presidente del Governo francese Mendès-France. L’illuistre uomo politico francese ai trova in Jugoslavia in forma privata e intende visitare diverse località dell Paese. Al suo arrivo all’ae-roporto, Mendès-France è stato salutato da Antun Vratuša, sottosegretario al Consiglio Federate e da altri uomini politici jugoslavi nonché dal-ì’Ambasciatore francese a Belgrado. iMendès-Franoe ha finora partecipato ad alcuni ricevimenti, fra i quali quelli offerti da Edvard .Kardelj e dalFArmbasciatare francese, e ha fatto visita al presidente del Comitato popolare del distretto di Belgrado. ■ IL PRONUNCIAMENTO ANTIPERONliSTA NON SI di una E TRATTATO rivoluzione Più di quella idei 195.1 e —• sopratutto — più di quella dello scorso giugno, la rivolta contro Peron in Argentina ha assunto quest’fultima volta di carattere del classico «pronunciamento» militare deilFAmerica - Latina. Gli insorti non fanno nessun specifico richiamo a riforme sociali o a problemi politici limitandosi al «via Peron!» ad'alla generica affermazione di battersi per «dio e la patria». Però, certamente, la rivolta non, è scoppiata a caso e non ha caso ha posto il suo centro nelle regioni periferiche del paese. Indubbiamente nei quadri subalterni dell’esercito delle province più lontane da • . Biueno-s Ayres esistevano le maggiori possibilità di malcontento antigo-vemativo. Sia perchè un ufficiate non è mai contento di venir mandato in regioni lontane e Sia perchè, generalmente, nel sud America i governi allontanano dalla capitate, centro politico e ‘degli intrighi, gli ufficiali nei quali non si ha fiducia. Al difuori di’ ufficiali, in certo qual senso .puniti o sotto sorveglianza, i governi sud americani tengano nelle (guarnigioni periferiche i numerosi generali che non vogliono allontanarsi dai propri interessi economici. Ossia faizeode-ros, proprietari. di bestiame, «capataz» locali ohe trovano comodo vestire la divisa dell’esercito per coprire, con quella, i loro affari nella propria «zona di influenza» economica. Naturate dunque, in certo qual senso, ohe contro Peron si sia tentato — dopo aver fallito due volte nella capitate — di agire dalla periferia sollevando il malcontento degli officiali infidi e quello dei generali .grandi proprietari. Inoltrò il peron istmo, come altri ■ «àsini» sud’ americani, centralizzò nella capitate non solo il potere politico militare ma anche, diciamo, le cure sociali del paternalismo governativo, rappresentate da opere per la maternità, l’infanzia, la vecchiaia eoe. eoe. trascurando te province. In questo modo di procedere dal governo è chiara la preoccupazione politica di mantenersi amiche le masse della capitate (che rappresentano, oltre al più forte agglomerato, addirittura quasi metà della popolazione argentina attiva) ma è anche chiara la speranza che gli avversarli di Peron hanno riposto nei contadini e negli 'Operai delle province più interne, meno controllati e meno «accarezzati» dal governo E’ infatti nelle province 'di Cordova, Enitrerios, Corrientes e Mendoza che si registra in Argentina un’opposizione, in certo modo, classista contro iPeron da parte dei lavoratori. Su questo fatto hanno evidentemente, cercato di far leva i capi del «.pronunciamento.», se non per avere con sè le masse almeno per contare sulla loro neutralità passiva. Ad ogni modo la radio degli insorti non ha fatto nessun accenno a movimenti idi piazza antiperonisti nelle zone da essi occupati. Segno che l’opposizione antiperonista dei lavoratori dell’interno non si è schierata con i generali e si è limitata a rimanere aita finestra senza muovere un dito per Peron che nella siua diatriba con la chiesa cattolica ha dimostrato di cercare nell’opposizione classista il capro espiatorio. Sono note infatti te sue manovre che, con i «dagli all’untore» (ossia ai comunisti), cercarono di togliere dalle spalle del movimento peronista la responsabilità degli incidenti anticattolici del maggio e del giugno scorso. ' Inoltre i lavoratori nell’interno, meno «addomesticati» dal paternalismo e dal corporativismo di Peron, da alcuni mesi nutrono anche seri dubbi sulla soia «lotta contro il capitalismo interno e estranierò» dopo che il generate (attraverso tratttative segrete) concesse alla Standard Oil americana, mesi fà, ii pratico monopolio per la ricerca e lo sfruttamento del petrolio in Argentina. Fatto questo ohe, dopo i generalinfazenderos, i (grandi proprietari civili, i finanzieri, e il clero era destinato a mirrare le posizioni idi Peron anche presso parte delle masjse lavoratrici che hanno creduto nella politica nazionale ed anticapitalista del peronismo. In questa situazione, evidentemente, le forze finanziarie straniere è politiche interne che da ànni stanno dietro ad ogni congiura antiperonista hanno creduto giunto il momento, (convinti anche che il di-sooirisp bei?) poso di Peron del 31 Invece il calcolo si è dimostrato sbagliato e il movimento insurrezionale, non estendendosi a Buenos Ayres, è rimasto sul piano del classico pronunciamento con tutti .gli aspetti caratteristici, eid anche buffi nella tragedia. Come quelli dei reparti militari che passano da una parte all’altra e varie riprese, a seconda se giungono loro voci di vittòria 'governativa od antigovemativa. E come quelli1 idell’aviazione .che, per non compromettersi, lancila te sue bombe in mare o nei campi e come quelli della flotta fantasma che si tiene lontana dai porti per essere pronta a bombardare quelli della parte che ritiene soccombente nel momento decisivo. Niente «rivoluzione», dunque per assenza di parole d’ordine sociali e per la diffidenza dei lavoratori', e nemmeno guerra civile perchè le grandi masse fra i due mali. . . sono state alla finestra. 1 problemLalFONU L’opinione pubblica mondiale si attende dalla decima sessione del-1 Assemblea generale delii'OiNU, che inizia oggi d suoi lavori a New Pork, maggiori risultati di quanti siano stati ottenuti aide precedenti. Dalla sessione delio scorso anno, che già si svolse 'in un'atmosfera migliore, ia situazione ■ initemaziosiade e infatti non poco mutata. Tutta u-na serie idi avvenimenti —- dalle conferenze di Bandoong e Ginevra ai 'dinamismo dell'attività politica e diplomatica degli ultimi tempi e ai relativi buoni risultati —- ha mutato^ quasi radicalmente i rapporti deli’oaieina situazione nel mondo, la tensione delia guerra fredda fra Occidente e Oriente se di molto allentata, mentre si sta affermando con sempre maggior vigore un'attività concreta a favore della pace nei mondo. Con ciò non si vuol diire, naturalmente, ohe tutti i maggiori problemi deila politica internazionale siano stati esauriti dall'agenda diplomatica. Ad contrario, tutti o quasi sono ancora pendenti. -Ma è un tatto che essi non si pongono più con i asprezza di prima. L Assemblea generale dell ()_\ U se li troverà nuovamente dinanzi — accanto a quelli nuovi —, ma indubbiamente li affronterà con uno spunto nuovo, molto diverso da quello del passato. Primo fra tutti, quello deli’ener-gia atomica, o meglio delia collabo-razione internazionale in questo campo e defilo sfruttamento a scopi di pace. Come noto, gli Stati Uniti d'America proposero a suo tempo ristitimone idi un'agenzia internazionale per l’uso pacifico dell'energia atomica, organismo ohe trovò sin d'allora la piena approvazione degli scienza ti eng parteciparono alila conferenza atomica di Ginevra e deli'oprinone pubblica mondiale. G è da attendersi- pertanto, cfie questo progetto venga adottato ora anche a New York, nonostante sia da prevedere la difficoltà d'intendersi sulla sua messa in pratica e sul suo funzionamento. Altro problema di primo piano, forse il più arduo, legato strettamente al pruno, sarà quello dell disarmo, ohe già .da parecchio tempo costituisce oggetto di discussione in seno adia commissione del sottooomitato per il disarmo, però in un’atmosfera, negli ultimi .tempi, molto migliorata. In ogni caso non dobbiamo attenderci dalTattuaite sessione del-l'ONU una soluzione radicale di questo problema. .Sarà già un buon risultato se si riconfermerà al sotto-comitato e ail^ sua commissione la raccomandazione a continuare gii sforzi per una soddisfacente soluzione, e se la disucussione potrà chiarire te singole posizioni per dare alla conferenza dei ministri degli esteri di Gran Bretagna, URSS, USA e Francia, ohe avrà luogo l’ottobre prossimo a Ginevra, una certa base pratica. Due ancora saranno i problemi d’attualità: l’omiversalità dieli’GNU e la revision« dello Statuto, strettamente ooilegate fra doro. C,i sono ancora, infatti, circa venti paesi liberi e sovrani che non fanno parte delTONU. L’ammissione di questo o quello è stata finora impedita dal diritto di veto in seno al Consiglio di sicurezza, esercitato or dalFuna, or dall’altra grande potenza. E’ noto, ad esempio, che gii USA sono contrari all’ammissione degli stati dell’Europa occidentale, compresi nella sfera id’inf'luenza sovietica (in particolare della Cina popolare), mentre l’URSS, di rivalsa, si oppone alFammissiane di altri i(ad esempio, l’Italia) considerati facenti parte dell’orbita politica statunitense. Anche sul problema dell’universalità delPONU e, quindi, delFam-nnissiome dei paesi ancora esclusi, sono prevedibili ardue difficoltà, per cui non si deve cullare illusioni, anche per il fatto che è molto diffusa l’opinione che non tutti i paesi siano ancora maturi per fare il loro ingresso nella grande comunità di popoli dell’ONU. D’altra parte, alcune delegazioni insistono per Faibodiaione del diritto di veto in seno al Consiglio di sicurezza e di alcune altre disposizioni statutarie, considerate ormai d’intralcio allo sviluppo dell’ONU e alla sua attività pratica. Tuttavia, la maggioranza degli stati membri è del parere che anche nell’ambito delle possibilità offerte dalle disposizioni statutarie attuali non si è fatto abbastanza ,per sviluppare la collabo-razione intemazionale, per cui ogni revisione sarebbe inattuale e inopportuna. Prevale, epiindi in genere, l’opinione ohe sia troppo presto per passare alla revisione. La maggioranza ritiene pure che la revisione dello Statuto debba portare a un risultato pratico, ora difficilmente raggiungibile, e cioè trasformare FONU da istituzione in cui, come finora, si discutono i problemi, in un organismo più vitate, in grado di risolvere concretamente i grossi .problemi mondiali. Un buon risultato sarebbe già la formazione di una commissione speciale, incaricata di studiare i provvedimenti del caso. Più di un tanto è illusione attenderci. In oigni caso, nella mutata atmosfera, FONU ha già ora, al dii fuori di ogni oonsiderazione formale, la possibilità di essere iun organismo in verità capace di risolvere praticamente ogni più arduo problema. Domande e risposte sull4 Accordo di Udine RI6IDITA' DOGANALI Una sola domanda questa settimana. Ma prima di rispondere alla stessa vogliamo rettificare alcune interpretazioni date in precedenza riguardanti la materia doganale. Ciò perchè dalla Direzione Generale della Dogana di Belgrado sono giunte, alla Direzione locale, alcune istruzioni interpretative delle clausole doganali in parola, istruzioni che, oltre a modificare sensibilmente quelle che a prima vista ci erano sembrate, rappresentano, n>n lo nascondiamo, un ir te rida fredda. Si tratta in primo luogo dell’artic. 46 che dice: «I possessori del lasciapassare ... ai Sensi delle disposizioni vigenti e in base al numero dei viaggi, potranno portare dal territorio dii residenza all’altra parte, valuta da 2.400 a 12.000 lire, rispettivamente da 1-200 a 1.600 dinari. La nostra interpretazione ha trascurato quel «ai sensi delle disposizioni vigenti,» considerando solo l’ultima parte del capoverso citato. Invece le disposizioni vigenti parlano, nel capitolo riguardante il piccolo traffico di frontiera, (Boll. Uff. nr. 29/54) di 300 dinari per viaggio. Quindi solo questo importo può, essere portato al di là della frontiera. E 2.600 lire per quanto riguarda i triestini al di qua. Tale disposizione o interpretazione potrebbe anche non interessare ove non fosse connessa al valore della merce che può essere importata. In sostanza 300 dinari si possono portare di là e in qua merci per un valore di 300 dinari. La Commissio-te mista potrà aumentare tali importi sino a un massimo di 1500 dinari per viaggio, cioè a 6.000 dinari al mese. Nei 300 dinari di valore rientrano anche gli eventuali doni dei parenti eoe. Se uno per tre viaggi non porta nulla, al quarto viàggio' l’importo non potrà ugualmente superare i 300 dinari. Sin qui le istruzioni disila Direzione Generale della Dogana di Belgrado, Che pubblichiamo per evitare sorprese alle persone in possesso dei lasciapassare, dato òhe gli organi locali le applicano con habituate rigore. Un’altra questione è concordare con tali istruzioni. Riteniamo che lo. di facilitare i contatti personali legazioni a Udine nello stipulare raccordo, non sia stato solo quello di facilitare i contatti personali tra le popolazioni, come dette istruzioni potrebbero far supporre, ma anche di agevolare in un certo sen-s'o economicamente , le popolazioni interessate, sempre nei limiti del consumo persofale. Ora anche se il valore delle merci importate dovesse salire ad un massimo di 1.500 dinari, riteniamo che ben pochi sarebbero ad approfittarne per scopi speculativi. Ma s'e agli effetti pratici una interpretazione restrittiva delle disposizioni limitanti il passaggio della valuta in dinari ci pare comprensibile per evidenti necessità di difendere il suo valore sul mercato borsistico estero, non altrettanto comprensibile è l’interpretazione che include nel cottrovalore di merci importabili anche gli eventuali doni, tanto più perchè ogni spedizione di pacchi dono con la posta è tuttora permessa anche per la fascia di confine prevista dall’accordo di Udine. In definitiva, ci guadagneranno solo le poste italiane. Però anche l’interpretazione restrittiva sulla valuta è un pò a doppio taglio acche per la nastra economia, perchè limita anche i triestini che con l’importo consentito, potranno consumare al massimo un buon pasto. Concludendo, si rende necessario che la Commissione mista elevi nei limiti concessi dall’Accordo l’importo previsto dall’art. 46. Ciò è nell’interesse, in primo luogo della nostra popolazione ed anche dell’economia. Dove l’accordo è venuto (ma noi lo dubitiamo) a peggiorare la situazione, è nella fascia ricongiun-ta alla Jugoslavia dopo il 5 ottobre. In base agli accordi conclusi già allora con le autorità italiane, a-gli agricoltori delle zone dei Monti. di Škofije e di Plavje, era permessa l’esportazione illimitata dei loro prodotti a Trieste. La nostra economia ne traeva, sebbene una parte dei proventi della vendita delle verdure e latte fosse usata per consumi personali, un sensibile cespite valutario. Ora, secondo la Dogana, l’Aocordo di Udine annulla i precedenti accordi, sostituendosi agli stessi. Quanto tale interpretazione sia esatta non lo sappiamo. Sappiamo però che in base alle norme del. diritto una disposizione più favorevole not può essere annullata da una successiva, se questa non lo contempli e dichiari eL splicitamenite. L’Accordo di Udine non parla di un annullamento dei precedenti accordi in materia. Comunque nel dubbio, e ce le autorità italiane erano d’accordo, sarebbe stato opportuno che' le nostre autorità doganali lasciassero protrarre sino al possibile una situazione che favoriva in primo luogo la nostra gente e la nostra economia senza interromperla improvvisamente e con metodi, al minimo, poco urbani, usati dai doganieri al posto di blocco. Non comprendiamo perchè dobbiamo essere noi stessi a tagliare; le gambe per pedanteria legalitaria. Veniamo infine alla domande: D.: Essendo cittadini stabili di questa zona, è possibile recarsi a visitare parenti in Italia valendosi del permesso che ci viene rilasciato dalla Segreteria degli Affari Interni, oppure è necessario il passaporto? R.: Il permesso rilasciato dalle autorità competenti locali, vale solo per la fascia prevista nell’Accordo di Udine, mentre per recarsi in Italia, bisognerà munirsi del passaporto. Dove andiamo di onesto passo ì POLA, settembre — Abbiamo scritto e riscritto sulla piega che a Pola prendono i casi di criminalità, di inadempienza alle ordinanze sull’ordine pubblico e cose del genere. E si è detto dèi modo in cu: conducenti di automezzi e di tutti gli altri veicoli chiudono gli occhi dinanzi ai segnali« stradali e «navigano» a piacimento. Tante altre cose del genere hanno trovato dovuto spazio su quotidiani e settimanali per quanto riguarda Pola. C’è chi la prende sul serio e chi ci fa scipra un risolino. Intanto in questi ultimi tempi la città è mezza allarmata per la facilità con cui si va incontro ad una bastonata o, se la va peggio, INTERVISTA CON IL PRESIDENTE ANTOM VOUK LA NEL COMUNE DI BUIE PRESENTE E NELL’AVVENIRE BUIE 17 — Abbiamo pregato il compagno Vok, presidente della Comune di Buie, di concederci un’intervista sull’ordinamento amministrativo e sulle prospettive di sviluppo della stessa. Il compagno Vok ha acconsentito di buon grado. DOMANDA: Com’è avvenuto il passaggio dal vecchio sistema amministrativo a quello attuale della Comune? RISPOSTA: In considerazione del fatto che lo ,sviluppo sociale nel nostro Paese dettava la formazione del sistema della Comune, anche nell’ambito del nostro comune come di altri del distretto di Buie si è proceduto alla riorganizzazione del sistema amministrativo. Ciò si è reso opportuno dal momento che il nostro sistema economico è avviato a un sempre maggiore decentramento. E’ chiari» che al decen- I ISTRIANO POLA — La società «Lino Mariani» del Circolo Italiano di cultura di Pola ha compiuto una visita ad Umago e Buie la sera del 10 settembre per offrire ai connazionali di queste due località uno spettacolo d’arte varia. E’ stato espresso il desiderio che simili contati e visite reciproche avvengano più spesso nel futuro. DIGNANO — Domenica 11 settembre ha avuto luogo a Rapamji, un villaggio del Comune di Dignano, una festa popolare. Il popolo ha voluto festeggiare la solenne installazione della luce elettrica. Gli impianti sono stati effettuali con la partecipazione di lavoro volontario della stessa popolazione. L ’uragano su Una vittima e alcuni milioni di danni. Le autorità marittime di Fiume dovrebbero provvedere con4 urgenza alla riparazione delle rive TIRANO, 15 settembre. — Erano da poco passate le 19 di ieri, quando ondate gigantesche s:i riversavano su tutte le banchine di Pirano, da piazza Engels, alla Riva Gramsci, piazza Tartini e lungo tutta la Riva ideH’Armata Jugoslava sino ^ alla Fàbbrica Salvetti. Nonostante l’eccezionale alta marea e il fortissimo vento di scirocco, nulla faceva presagire un tale fortissimo scatenarsi di elementi. La forza distriuigigitrice delle ondate era tale da spostare per una decina di mètri i pesantissimi massi frangionde della riva. Numerose case e cantine della zona portuale venivano ben presto inondate e circondate dalla sabbia che, in qualche punto, raggiungeva l’altezza di 30 centimetri. La piazza Tartini veniva ricoperta da circa mezzo metro di acqua e verso la stessa le ondate spingevano in un caotico ammasso le barche strappiate dagli ormeggi. A.1 l’allbergo Metropol le acque raggiungevano un’altezza considerevole, tale da far galleggiare i tavoli e le sedie del ristorante, sito al pianoterra. La cantina dell’albergo era poi completamente allagata con gravi danni per il deposito di viveri ed altro. Al bagno Riviera le ondate asportarono tutte le tavole, danneggiando gravemente la riva. E’ qui che si è avuta l’unica vittima del temporale, il 43-enne dipendente dellTstituto per le Assicurazioni sodali di Capodistria, Jontes Jože. Nel tentativo di salvare i tavolini del bagno, il Jon-tas veniva investito da 'un’ondata e trascinato in mare. Ogni salvataggio era impossibile e il cadavere del Jontes è stato ritrovato stamane a circa trecento metri dal luogo della disgrazia. .Danni rilevanti sono stati; subiti dalle installazioni portuali, partico-arknente dal maletto nei. pressi della Capitaneria di Porto che già si trovava in cattivo stato. Il parohetto nei pressi della stessa capitaneria e per il quale sono stati spesi 400.000 din. è stato completamente distrutto. L’acqua ha divelto i margini stra-djalli e una parte deljasfalto nel tratto tra la Capitaneria e la Salvet-ti e in particolar modo lungo gli autogarages della «Primorje». Tale strada era letteralmente 'coperta di ghiaia e pietre portatevi dalle onde. Sulla Gramsci le panchine .in pietra sono state spezzate. Pirano oggi presenta un triste spettacolo. L’acqua scende lentamente nei canali,, qualora non siano otturati dal pietrisco, lasciandosi dietro i detriti, alghe e pesci morti iSquadrie di .opterai stanno alacremente procedendo alla rimozione di quanto le ondate avevano deposto, mentre i pompieri stanno lavorando in ogni parte per fare uscire l’acqua dagli scantinati. Gli abitanti lungo la riva stanno riparando porte e finestre divelte. I danni ammontano ad alcuni milioni. Tale è il bilancia del fortunale .di ieri sera. Infine ci si pongono alcune considerazioni, e sono in primo luogo quelle che riguardano il rinforzo delle rive. E’ difficile dire se un maggiore consolidamento di queste avrebbe potuto attenuare i danni subiti da Pirano in seguito all’eccezionale temporale di ieri sera. E’ un fatto che i massi frangion-de, posti lungo la iRšva Gramsci e in particolare dinanzi all’Hotel Metropol sono inadeguati e in qualche parte mancano del tutto. C’è poi chi afferma che la massa dei detriti, data l’eccezionaiità delle ondate, doveva essere idi gran lunga maggiore se, e qui Sta il maggiore pericola, la riva non fosse corrosa nella sua parte sulbaoqua, di modo che d detriti sono andati nelle capaci spaccature ideila stessa. .Non sd può affermare con la massima sicurezza che ciò esista lungo tutta la riva, ma oi sono punti della stessa effettivamente pericolanti. E’ urgente quindi la necessità di procedere immediatamente alle dovute riparazioni per le quali la sipesa sarà minima se confrontata con d, danni che potrebbero derivare io un tempo successivo se tali impanazioni non fossero fatte. La Comune di Pirano dovrà farsi parte energica nei confronti delle Autorità Marittime di Piume affinchè già nel 1956 vengano stanziati i necessari mezzi ed elaborati i rispettivi programmi per rinnovare le rive e le attrezzature portuali di Pirano. tramento. E’ chiaro che al decen-c o r r is’p o n d e r e il decentramento amministrativo. E’ noto che prima il Comitato popolare comunale aveva un raggio di competenze minore di quello che ora gli affida la Comune. Infatti l’amministrazione di enti, scuole, istituti vari e infine della stessa economia era nella massima parte concentrata nei poteri del Comitato popolare distrettuale: Questo era una grande unità amministrativa che difficilmente poteva far fronte adeguatamente allo sviluppo economico-s'ociale dell’intero distretto e gli stessi cittadini non erano in grado di seguire tiriti i problemi che il distretto era chiamato a risolvere. Ora invece il distretto si è allargato’ fino a comprendere quelli prima «Bistenti in un unico distretto per l’Iistria con sede a Pala. Per contro, alle Comuni sono passate tutte o quasi le competenze che avevano i distretti. E’ chiaro che i Comitati popolari comunali di minore importanza non erano in grado di assumere le competenze loro trasmesse dai distretti e in certi casi neppure rappresentavano un’unità economica tale da poter garantire l’autonomia, ed allora fu necessario riunire insieme più comuni in una sola Comune. Così la Comune di Buie comprende ora i territori degli ex Comitati comunali di Verteneglio, Mondano, Grisi,gnana, per un complesso di circa 15 mila abitanti. DOMANDA: Quali sono le prospettive di sviluppo della nuova Comune di Buie? RISPOSTA: L’attuale reddito prò-capite degli abitanti della Comune di Buie si aggira, secondo dati non del tutto completi, intorno a 104 mila din. Questa media per abitante è superiore a quella registrata nell’intera Istria nonostante che la Comune di Buie sia di carattere prevalentemente agricolo e appartenga tutt’altro che alle Comuni più ricche. Le Comuni di Albona e di Rovigno, ad esempio, sono più sviluppate della nostra e maggiore è anche il loro potenziale industriale. Certamente queste Comuni avranno un reddito superiore al nostro, e tuttavia noi contiamo di non rimanere molto indietro. E’ nostra cura infatti sviluppare e potenziare l'agricoltura. Proprio in questi giorni gli organi della Comune hanno messo a punto un progetto a lunga scadenza per—la bonifica e il miglioramento di alcune valli non Sufficientemente sfruttate. Quest’anno si sono conclusi i lavori nella valle Fernè, di recente Se ne sono iniziati altri in quella di Breževica e abbiamo, allo studio rulteriore bonifica della valle del Quieto, riguardante circa 150 ettari di terra. Con questo pensiamo che ai nostri contadini sarà data, con l’assegnazione di maggiore terra, la possibilità di produrre oon solo per i bisogni e il consumo famigliare, ma anche per il mercato. Sarà quindi necessario incrementare l’attività delle esistenti imprese artigiane. Già-ora sono pervenu- i ti a questo settore certi macchinari che assicureranno alia Comune l'au'o,sufficienza per i prodotti artigiani. Non dovremo ad esèmpio ricorrere ad imprese fuori della Comune per i materiali per la canalizzazione e l’elettrificazione. Con ciò avremo poi ottenuto di garantire l’occupazione a quanti risiedono nel territorio della Comune di Buie. , i ad una coltellata. Fatti come l’otmi-cidio Idi un pastore dii Ca.mi'izza, Harnzi Mehmed dii anni 29, nativo della Bosnia, che ha pugnalato al petto Josip .Bur&ic di Carnizza lasciandolo cadavere, poi la pistolettata ehe mandava al cimitero un giovane in Piazza del Ponte e la fucilata ohe ha colpito un’altra persona a Stoja, non sono per niente roba da risolino. ,E lasciando anche volontariamente, con gran sforzo di volontà, che i nefasti casi cuii abbiamo accennato restino da parte come del tutto fortuiti nelle due giornate in cui sono avvenuti, non potremo negare che molta gente si è data fa-ciihnenjtie alla rissa |trovanicJoci un gran gusto ad andandola a cercare quando questa non nasce da casi specifici. Non diremo òhe si possa passar sopra anche alle «gesta» di gruppi di (giovinastri! Jjn verna di prodezze che circolano nei locali pubblici squadrando gli astanti con fare provocatorio. In un locale tre simili tipi non hanno trovato di meglio che provocare una «menata di mani» ohe non voleva a nessun costo nascere. Ed allora aprono! la borsetta di una ragazza ohe siede con il fidanzato al tavolino, sputano antro la borsetta ed aspettano la reazione delTuamo. Questi per forza di cose reagisce e si busca la sua parte di legnate. E come se non bastasse viene atteso in istrada. La coppia riesce a mala pena ad eclissarsi in casa di un amico. In un’altra parte una ragazza rifiuta un Sessione plenaria dei giovani a Capodistria I problemi giovanili nell'ambito della Comune CAPODISTRIA, 12 settembre. — Si è oggi svolta a Capodistria la sessione plenaria del Comitato Direttivo della Gioventù popolare. Ls riunione ha avuto luogo dopo che due volte ha dovuto essere rimandata per l,a mancanza del necessario quorum. Già tale fatto dimostra che in qualche luogo il funzionamento dell’organizzazione giovanile zoppica di parecchio, anche se, parlando obiettivamente, esistono non poche difficoltà per riunire a Capodistria i rappresentanti giovanili di un territorio vasto come il nuovo distretto. C’è poi il fatto che parecchi dirigenti giovanili sono impegnati in compiti di natura diversa che non permettono loro di dedicarsi integralmente alla gioventù. Altri poi si disinteressano dell’attività tra i giovani. A tal proposito critiche piuttosto aspre sono state mosse nei confronti del presidente della gioventù di Selana ed ex presidente del Comitato distrettuale della gioventù, la cui inattività è in buona parte causa del letargo nel quale sono cadute le organizzazioni capillari della gioventù sul territorio di tale ex-distretto. Differente si presenta la situazione negli ex distretti di Postumia e Capodistrìa, dove le organizzazioni giovanili vivono ed agiscono, seppur ancora con forme imperfette e non del tutto efficaci per mancanza di vivacità e varietà nell’azione. E’ interessante citare, cerne esempio positivo, quanto fatto dalla gioventù del comune di Bt-sterza (Ilirska Bistrica) che, superando ostacoli a prima vista insormontabili, è riuscita ad organizzare un festival comunale delia gioventù comprendente in gran parte un vasto programma sportivo. A parte il festival in se stesso importante, è che, con esso, si sia riusciti a risvegliare l’interessamento della gioventù per lo sport e a dare vita alle organizzazioni capillari. Tale interessamento ha assiunto l'aspetto di una vera e propria abnegazione com’è il càiSo, tanto p er citarne uno, dei giovani di un piccolo villaggio di Ternovo, i quali, per poter acquistare per se le necessarie attrezzattiure' sportive hanno organizzato un’azione di raccolta del ferro nei boschi prove- ODA E LA’ PER L’ISTRIA POLA — La serata di musica sinfonica, promossa dalla direzione del Circolo Italiano di Cultura di Pola, al giovedì di ógni settimana stà incontrando Sempre più vasti consensi di pubblico. Nella sua ultima edizione di giovedì scorso il bravo se- NOTIZIE BREVI I tavolini del «Metropol» gallegiav ano pacificamente in seguito al- l’uragano Alla riunione della presidenza del consiglio sindacale distrèttuale di Capodistria il presidente Anton Sturm ha riferito sulla collaborazione tra sindacati e potere. Ha detto che le filiali sindacali devono aiutare le nuove direzioni comunali nella soluzione dei compiti economici, politici, sanitari e Sociali. In seguito sono stati esaminati alcuni problemi relativi all’attività sindacale a Pirano, Isola, San Pietro del Carso (Pivka) e Cosina. Il presidente Sturm ha poi presentato le proposte di regolamento sulla gestione finanziaria nelle organizzazioni, sui diritti e doveri dei comitati di controllo e sulle assemblee annuali nonché la proposta per l’accettazione di alcune associazioni professionali nell Unione dei Sindacati della Jugoslavia. Infine è stato deciso di convocare per l’ottobre prossimo la conferenza plenaria del consiglio Sindacale distrettuale di Capodistria. * Nelle località di Crevatini, Božiči, Lazzaretto, e Hrastovlje verrà prossimamente aumentato il numero dei locali pubblici e delle rivendite. Così è stato deciso all’ultimia riunione del consiglio per il tunisino del comitato comunale di Capodistria. Alla stess’a riunione è stato deciso di far costruire ai Cantieri di Pirano un’imbarcazione della capacità di 50 persone da adibirsi al servizio passeggeri sulla linea Capodistria Ancar.ano. E’ stato inoltre pres'o in esame un progetto per la costruzione di casette del tipo week-end ad Ancarano. * Si tiene in questi giorni a Porto-rose il primo congresso dell’associazione jugoslava per lo studio agrotecnico dei terreni. Vi partecipano esperti di vari paesi. Sono all’ordine del giorno i problemi riguardanti la classificazione e la cartografia dei terreni, la loro composizione fisica, chimica e biologica, oltre agli studi genetici, per l’alimentazione delle piante e la fertilità dei terreni. * UMAGO. — Il Circolo Italiano di Cultura di Umago ha aperto le i-scrizioni alle varie sezioni artisti-co-culturali, che s’i accettano presso la sede sociale. * PORTOROSE. — Dati gli ottimi risultati dell’attuale stagione turistica, il Comitato Popolare della Comune di Pirano, in vista di aumentare e migliorare le strutture alberghiere per la prossima stagione ha progettato il rinnovo degli alberghi Miramare a Pirano e Orion a Portorose, oltre al restauro e la trasformazione in albergo dell'edificio occupato dagli ex uffici del comitato popolare comunale di Portorose. stetto musicale, che compone questo nuovo complesso artistico, ha presentato al numeroso pubblico un ricco programma di brani di opere verdiane ed arie di noti valzer viennesi di Franz Lehar e Giovanni Straus. Il prossimo giovedì, sempre nella sede del Circolo, replica con un programma operettistico. * POLA — Tutti gli insegnanti di matematica e fisica delle scuole della città di Pola si sono recati in questi giorni in visita istruttiva presso i lavoratori sperimentali di fisica nucleare di Lubiana e Zagabria, visitando nel contempo la Fiera annuale nella capitale croata. Gli insegnanti hanno fatto ritorno in città domenica mattina. niente dai residuati bellici e sono riusciti nel loro intento. Si tratta sia nel caso del festival, come in quello dei giovani di Ternovo, di un bell’esempio di tenacia che mettiamo in rilievo perchè dalla relazione, presentata dalla compagna Vogrinc, e dalla discussione abbiamo tratto l’impresisìone che la nostra gioventù manchi sopratutto di tenacia e si fermi dinanzi alle prime difficoltà che talvolta consistono in qualche apprezzamento irrisorio. nei confronti dei giovani di qualche persona anziana. Dinanzi a queste difficoltà si è fermato ad esempio il Circolo dei giovani produttori di Capodistria, che dopo esser sorto, tra il giovanile entusiasmo di alcuni onerai, a scopi ricreativi e culturali, ha cessato praticamente ogni attività dinanzi alle difficolta rappresentate dalia mancanza di locali e di mezzi finanziari. Alla Sessione plenaria è stato messo in rilievo, particolarmente dal segretario del Comitato distrettuale della Lega dei Comunisti compagno Jakopič Albert — Kajtimir, che ti piovani potranno, con maggiore facilità trovare la soluzione dei loro problemi attraverso g.li orca-ri ismi della nuova Comune e quel'; dell’autoamministrazione operaia. Si tratta però di ingaggiare da un late i piovani nell’attività di quertì organismi e d’altro lato di rendere operante l’organizzazione giovanile affinchè con la sua azione consegua Quella necessaria autorità e fiducia desìi elettori "i ouali sono in sostanza chiamati a decidere sul’a nartecipazkv-e diretta dei giovani ne«li organismi della Comun“. T)» niups.to lato sul territorio ftel-Ter-distretto di Capodistria resta ancora parecchio da fare anche dal Duro lato m-garii zzativi per non parlare da quello politico che deve dare ai giovani quella maturità che tale compito richiede.In alcuni villaggi come Elleri, Plavje, Scorie e Crevatini le organizzazioni capillari della gioventù non sono state ancora costituite. Altrettanto si può dire per la fabbrica Tomos, la Eleklroradio di Šmarje, il Ginnasio Italiano mentre le organizzazioni di Gason, Krkavče, Mareisego, Boršt ed altri villaggi hanno bisogno di consolidamento poiché assai scarsa è la loro attività: Un problema è rappresentato dalia gioventù occupata, nelle imprese edili che, sino ad oggi, anche per il carattere del lavoro in tali imprese, è stata completamente trascurata mentre avrebbe bisogno del maggiore aiuto M. B. ROVIGNO — Negli scorsi gior-gi hanto lasciato Rovigno, dove hah-no soggiornato per, 14 giorni all’Isola Rosa, 36 membri del Partito laburista britannico, guidati dal deputato alla Camera dei Comuni, Jhorn Parker. Essi appartengono alla società dei «Fabianisti» la quale ha organizzate un corso di studi nel nastro Paese su temi inerenti l’edificazione socialista, la gestione operaia e la collaborazione fra 1 movimenti socialisti. Durante il soggiorno nel nostro Paese, gli ospiti laburisti hanno visitato Pola, Paren- POLA, settembre — Il Tribunale distrettuale ha trattato in questi giorni quattro casi di reato per malversazione e furti. Mate Vučkovič ad esempio è comparso dinanzi ai giudici per rispondere delle ajppro-ppiazioni indebite di varie somme di denaro mentre si trovava in carica di: gerente generale delle cooperative sotto la giurisdizione del Demanio di Cepie. E’ stato appurato che il Vučkovič ha malversato ■ almeno 25.000 dinari, senza contare la mala-aimministrazione ohe egli esercitava in danno del Demando. E’ stato condannato a 7 mesi di reclusione. Otto mesi di carcere sono stati comminati all’ex cassiera dì un’impresa militare polese, tale Bojsan-ski Ljubica, 22-enne, che raccoglieva dagli 'iscritti ad «indicati varie quote «pro acquisto patate», devolvendole poi sull conto «pro Ljubica». Vidmar Mafko ha lavorato di precisione, falsificando una cifra su di una cartella del Prestito naaionale, zo e varie 'istituzioni di queste due e truffando in questo modo la Ban locali!?, e di Rovigno. Prima di lasciare la Jugoslavia, essi hanno compiuto una gita al canale di Leme. DIGNANO — La cooperativa agricola generale di Dignano ha elaborato il progetto per la costruzione di un nuovo molino e per l’edificazione di una nuova moderna Cantina vinicola. I lavori di costruzione avranno inìzio nel prossimo ante. ca idi 5.000. — dinari. Dovrà restituire aH’isti.tuzione il mal tolto e trascorrere 5 mesi in cella. Un tentato furto con scasso, ohe non è riuscito perchè il cassetto della rivendita commestibili di Albona era vuoto, è costato al meccanico 26.enne Cule Josip 7 mesi di carcere duro. E pensare che nel cassetto si trovavano soltanto 30 Dinari! Il Cule si morsicherà le dita per i 7 mesi che contrappcsano 30 dinari __ ballo ad un giovane e mentre rincasa, dietro l’Arena viene assalita da cinque «bravi ragazzi» c'he la malmenano. All’Hotel «Riviera» entrano altri «eroi» e dirigendosi ad un tavolino scelto a caso, esigono che marito e moglie lascino loro il posto. Qui rii marito è un pò più robusto e deciso del solito ed il gruppo batte in ritirata con qualche ammaccatura. I coniugi pero vengono avvisati che nel parco vichi i si è rac-volto un grosso grumi eli ind-v dui e non rimane altro ohe pernottare celio stesso albergo prima ii andare incontro a lividi e tratture. Abbiamo provato a visitare al sabato e d alla domenica i locali pubblici: palesi, specie dove si suona e si balla. 'Non passa una serata liscia neanche a cercarla con i.1 lumicino. Sempre gli stessi, il più delle volte identificati per allievi: in economia ospitati nel Convitto di Monte Zaro oppure lavoratori che per poco tempo vengono ingaggiati dalla «Primorje» o dalla «Planum». E sono fra molti altri proprio questi i più irrequieti, senza fìssa occupazione e fissa abitazione, che vengono a cercare chissà cosa, scegliendo con particolare cura i posti di confine. Constatiamo con rammarico ohe si tratta nella maggior parte dei casi di giovani. Non solo questi dei disordini, ma anche altri colti come colpevoli dopo la caterva di furti con scasso' che vengono affettanti anche in pieno centro città, sotto i lampioni fluorescenti! E qui si deve dedurre subito ohe la cura per la gioventù ha avuto un. grave rilassamento iin città, quella operaia in particolar modo. Elementi rissosi si tirano dietro intere compagnie ohe si comportano poi in modo poco decoroso. Nei confronti di questi individuati «predicatori» ,(i cittadini ormai li conoscono a mena dito) bisognerebbe adoperare mezzi convincenti se si vuol salvare morale, ordine e decoro a Pola. Che sia tanto difficile a chi di dovere fare la mano pesante contro chi effettivamente lo merita? Servono esempi, più di ogni altra cosa, in questo caso. Altrimenti andrà a finire che per il rimedio sarà troppo tardi. Ed allora. quando la vacca è scappata non serve chiudere la porta della stalla. Sarà quelito »1 momento che alla sera ci impaneremo da soli il coprifuoco. R.F. AV V I S O In base allart. 51 del regolamento tariffario, l’iiwpresa autotrasporti «Slavnik» — Capodistria INVilTA tatti gli aventi diritto, che erano In rapporti di lavoro nel 1954, a ritirare la proprietà parte di' utile. ' Trascorsi tre mesi dalla pubblicazione di questo invito, scadrà ogni dirito della parte loro spettante. LA DIREZIONE dati'anayiafe CAPODISTRIA NASCITE: .Bertzan Neivio di Jože e Kocjančič Maria; Duršič Jadran di Marjan e Novak Ivanka; Pribac Mariino di Koistantin e Grbec Emilia; Hrvatin Vidojika di Guido e Bordon Armida; Furlan Marina di Branislav e Mihelič Maria. MATRIMONI: Coilomlbin Mario di anni 19, operaio, con Iseppon Elvira di anni 18, operaia; Pečar Franco di anni 22, muratore, con Sabadin Larìa di anni 21, commessa; De-bemardi Bruno di anni. 23, autista, con Zucca Paola di anni 18, casalinga; Lukač Rodolfo di anni 24, • agrco: loie, con Zucca Romana di anni 20, operaia; Bqnii Pavel di anni 24, agricoltore,: con Grižon Silvana di anni 22, operaia; Jakomin Edvin di anni 28, operino, con Parove! L:dia di anni 25, casalinga; Krmac Graziano di anni 24, mura lore, cor, Dobrinja Maria di anni 21, telefonista; Sfjk Alessandro di anni 34. operaio, con Bofćič Olga di anni 23, operaia; Benčina Elio di anni 28, operaio oon Siik Maria di anni 2‘-, operaia. DECESSI: Bradlič Nadic,ti, neonata ISOLA MATRIMONI : Hvala Peter di anni 27, meccanico ,con Mlakar Maria di anni 28, impiegata; Popek Franc di an/ni 27, automeocanieo con Ivančič Vital di anni 19, operaia; Krulelj Janes di anni 23, commesso con Lorber Božena di anni 19, cameriera; Nadisič Silvio di anni 26, carpentiere con Gašperini Luigia di anni 20, commessa; Voj-koivič Anton di anni 23, impiegato, oon Mikač Jolanda di anni 22, maèstra. DECESSI: Samtič Vinko di anni 24. PIRANO MATRIMONI: Fragiacomo Silvano di anni 32, operaio, con Jugo-vac Maria di anni 29, casalinga; PiStan Viktor di anni 27, agricoltore, con iPucer Emilia di anni 22, casalinga; Vipotnik Josip di anni 24, meccanico, con Jurjejevčič Nada di anni, 22, sarta. DECESSI: Contento Maria di anni 89; Jontes Jože di anni 43. NASCITE: Mikolavčiič Marisa di Ivan e Visentin Santina; Kocjančič Oriana dì Aquilano e Sodomialcco Laura; Koslović Giorgio di Marcello e Smilović Catarina; Benohć Valter di Josip e Ker Miaria. MATRIMONI: Gamboe Attilio di anni 26, impiegato, con Bartolié Norma di anni 21, casalinga; Jugo-viac Nedèllko di, anni 24, agricoltore, con Genneiha Rosina di anni 21, casalinga. UMAGO NASCITE: Giralidi Roberto di Mario e Sodomaco Maria. MATRIMONI: Dellben Bruno di anni 25, agricoltore, con Cavo Tina di anni 27, casalinga. DECESSI: Abram Giovanni di anni 79. i FARNBOROUGH - ; piu veloci aerei del mondo pARNBOROUGH, settem-e -r Alla mostra di Farn-' ,-ough, organizzata dall'U-;0[)e dei costruttori aereo-ittici inglesi, sono stati e-0gti 45 tipi different di a-:Ve\. Due dei più potenti mo-i,-i a reazione del mondo, triway e Gyron, sono stati Applicati a due nuovi appaghi- U Conway darà vi.a ^apparecchio Ashton, i cui .jstruttori e produttori (la idrica Rolls-Royce) sostengo che questo motore a realne, il quale sviluppa una cessione di 5.897 k,g. e che in ha concorrenti per il concio di combustibile, rappre- Statistlche su Hollywood Un giornalista del Texas’, Deorge Raborn, ha certamente battuto il record mondia-, dello spettatore. Dal 1928 ,;li ha visto 5.592 films e ha ,eso ben 6.258,48 dollari (3 bilioni e 942.855 lire). Ed fCo come egli giudica, astiando una specie di «O-,ar» privato, i migliori film , j migliori attori del cinema americano. L’attrice di più fascino di ;tti i tempi, secondo le classiche compilate da Raborn, Lana Turner, Egli però ammette che tra le qualità pre-in considerazione: volto, irpo, .sexappeal, talento, ■gesto viene ultimo. L’atto-di più fascino, che quindi 0 la Turner dovrrebbe forare la coppia ideale, è Clark jable, l’intramontabile. La rava di tutti i tempi è Bet-; Davis. Il più bravo, Fresie March. Rook Udson Tatre più dotato fisicamente, ■ttrilyn Monroe, la più dota- 1 di sex-appeal. «Un posto ; sole» è il migliore film, ^elitre il miglior bacio, do-l’adozione del codice Hays, quello tra Montgomery ;;ift e Elizabeth Taylor, nel-. stesso film. Prima che ve-:iSe adottato il codice Hays er llautomoralizzazione dei-industria cinematografica, il niglior bacio fu quello tra beta Garbo e John Gilbert e «La carne e il diavolo». sen'a una grande conquista nella tecnica dei turboreattori. Il motore Giron, costruito nella fabbrica de Havil-land, è stato montato su un aereo tipo Sperrin. Di esso si sa che è destina'o principalmente agli aerei militari che superano la velocità del suono. Questi saranno azionati da una forza motrice che si ot iene dalla combinazione dei motori a reazione e quelli normali. Tali apparecchi sono destinati alle operazioni a grandi altezze. Tra gli apparecchi esposti figurano il P. 1, aereo da caccia, il F.D. 2, aereo per esperimenti scientifici con le ali a delta, ti caccia leggero Gnat, fornito di un motore a reazione Orpheus, Telicatte-ro superleggero della fabbrica Pairey, il Westland Widgeon a cinque poisti, e gli apparecchi Twin Pioneer e Herald. Non mancano i nuovissimi tipi Canberr PR9, Hunter Mk 6 e Comet 3. U.n padiglione della mostra è dedicato ai modelli di nuovi apparecchi attualmenite in costruzione. La fabbrica «Bristol» espone il modello del suo nuovo elicottero Bristol 191, mentre la fabbrica «Sa-undens-Roe» presenta il modello di un idroplano, destinato al servizio oceanico. 1 produttori affermano che il nuovo idroplano sarà1 in grado di operare in azioni di salvataggio anche in condizioni atmosferiche proibitive. In questa mostra anche la Smiths Aircraft Istruments espone per la prima volta il proprio sistema di volo, messo in atto dalla Corporazione aeronautica inglese (B.O.A.-C.) e della Compagnia aereonautica anglo-europea (B.E.-A.). Mediante tale sistema, 7 strumenti svolgono le funzioni finora disimpegnate da 16 strumenti. La fabbrica Smith espone pure un misuratore per il consumo di combusti-bili, che è il più esatto di quanti sono stati ideati finora. La fabbrica de Havilland ha esposto un nuovo tipo di elica per i turbomotori a grande potenza. L’asse di questa elica misura 4,6 metri ed è munita di quattro palette di duralluminio fuso. Ottima iniziativa della *UTOSTROI, di LUBIANA i campi tuite, da coloro ohe aggi jie sono i membri, a condili crai molto, favorevoli essendo stato fatto loro l’800/o di sconto sul materiale da costruzione. Recentemente è stata creata una quarta cooperativa di 50 membri. Essi costruiranno le loro casette a gruppi di tre. In che maniera si procede alla costruiziione delle casette? Ogni membro della co- Nonostante le difficoltà che la classe conservatrice pone ai sostenitori della Cassa del Mezzogiorno, vengono innalzate qua e là. Nella foto: una nuova strada sorgerà tra breve nella zona di Paestum nuove opere Luibiana, settembre — E’ (Micio per scapali, passato poco tempo da quan- da gioco eoe. do si è parlato della crisi de- Il problema degli alloggi, gli alloggi a 'Lubiana e delle emerso if in da priihciipio, si misure ohe si prendono per faceva sempre più acuto per combatterla. In verità, dalla la «Litostroj» — mi ha detto fine della guerra ad oggi, Lu- il compagno Šenk. — Il nubiana ha cambiato aspetto. mero dei dipendenti andava Se prendete il tram per re- gradatamente aumentando e carvi a šiška, vedrete, nei con *-ÌQ la necessità di fare pressi della stazione «Novi Qualcosa per soddisfare i bi- blok», un agglomerato di co- sogni degli operai. Con la fi- struzioni nuove, accanto alle ne del 1953, 1 impresa aveva quali le vecchie case spari- provveduto alla costruzione operativa riceve alla Banca scono del tutto. di 462 appartamenti, nei qua- un credito di 800 mila diioa- Una grande parte di questi ^ sono state alloggiate 2164 edifici appartiene all’impresa Perscme. Dall evidenza in pos-«Litostroij». La «Litostroj», sesso dell impresa, risulta che il 29% dei dipendenti, circa 400 persone, abita in ambienti malsani. Dal 1952 al 1954 tale numero è aumentato di 320 persone, il ohe significa che per alloggiare queste famiglie dovrebbero vanire costruiti ancora 12 edifici e po del settore investicioni al- 100 stanze per scapoli. la Litostroj, compaigno Jože Finora sono stati costruiti cooperativa dalla «Litrestroj» Senk. Egli mi ha fatto vede- 14 edifici di 24 appartameli- che attinge da un fondo, infatti, è il più grande complesso industriale di Lubiana e molti idei suoi dipendenti vengono da fuori città, cosicché la prima cosa di cui sii preoccupano è l’albitazione. Ho parlato un giorno col ca- ri che deve essere rimborsato entro 30 anni. A lavori finiti, il costruttore riceve un premio di 240 mila dinari e più. 1 membri della cooperativa vengono anche avvantaggiati dal fatto che non devono pagare le tasse sul materiale. La somma, eventualmente mancante per il compimento dei lavori di costruzione, viene fornita ai membri della re le case bene arredate, l’e- CIFRE E REALTA’ NELLA TERRA DEI BARONI falliscono le migliori volontà dei governanti ti ciascuno e una casa per scapoli della capacità di 100 stanze, mentre varie case sono state riparate e rese abitabili. Attualmente, è in costruzione un nuovo edificio. messo a libera disposizione dairaziienida. Su proposta dei membri della cooperativa, l’ufficio progetti della «Litostroj'» ha disegnato una macchina per Risultando molto costoso la costruzione di mattoni di risolvere il problema degli grande formato, ’che gli ope- allaggi mediante la costruzione di nuove case, la Litostroj ricorre ispesso alle co-sildette «cooperative di inquilini». Dal 1951 al 1953 sono rai sd son fatti da soli. 'Per la produzione di tali mattoni vengono usati scorie e residui delle ferriere di Jesenice. In tale maniera i mattoni state formate 3 cooperative costano molto meno, pur es- e risolta da una sola legge, da un ente e dalle buone intenzioni di pochi glia e 12 casette con due ap- lata ottima ed è in grado di La malattia sociale del Meridione d’Italia è troppo cronica per essere affrontata del genere. Esse dispongono _ — — J- -T_ __ . a a ~U a la Hi 1 V. rvOCOlffo !• n -I.r-l n (nrml senido di ottima qualità. La Dal lontano 1861, cioè dal- ala: opere dirette a combatte- lozioni, fare del Mezzogiorno l’unione del regno borbonico re i flagelli della dìsoccupazio un mercato di, assorbimento delle due Sicilie al Regno di ne,. delFmalfabittsmo e dèi anche per le industrie mecca- Sardegna, quello del Mezzo- deperimento delle ricche com- niche fessili e chimiche del giorno è stato, per i vari go- pegno meridionali, dovute al- Nord. Nel fervore iniziale la verri italiani, il problema chia- la arretratezza social?, e tee■ Cassa del Mezzogiorno otten- ve della vita nazionale econo- nica originata dal latifondo, ne risultati innegabili. Fra , , _ mica e sociale. I governi che Come fonte di finanziamen- l’altro in tre anni di vita, con ti ecc. eoe. la Cassa registrò pozzi privati non sono nè iconsi sono succeduti in 94 anni to, la Cassa del Mezzogior- le sue sovvenzioni, sono sta- una curva preoccupante di frollate nè controllabili. La parlamenti. Ira guiast’uiltime servava sul quotidiano «24 in un paese dove in 4244 co- hanno preso posto gli aibitan- Ore» di Milano Francesco muni l’acqua la si attinge dai ti di un edificio di 24 appar- Campagna, dal quale ricama- pozzi (quando c’è). Pozzi dei tamenti. E’ stata resa così i- mo gran parte dele nostre os- quali quelli pubblici «non ri- nutìle la costruzione di un servazioni.) Difatti trascuran- sanabili dal punto di vista sa- nuovo edificio che sarebbe do le migliorie fondiarie, le nitario» sono 2094, mentre le costata molto di più. Le tre piccole industrie gli acquedot- condizioni sanitarie dei 136.628 cooperative sono stiate costi- per una fami- macchina costruita si è »verna ed è in gran 800 mattoni al gior- fomire no. In verità, la «Litostroj» merita un sincero «bravo» per il modo con cui affranta e risolve amiche questo problema. MAVIL L'ISOLA a più bella ARBE, settembre — Jwst’isola incantevole è la iglior perla della meravi-dìasa collana di isole che codiano la costà orientale iell’Adriatico. La bellezza dei tesaggi sulla spiaggia, tra i pinete, è completata dal-« sorgenti di acqua viva che argano tra i sassi, tra mu-aglie di speiss’a edera, e dai monumenti storici. Benché si-jata abbastanza a nord del-àdriatìco, Arbe gode di un "ima mite, cosicché la tem-iratura media di ogni anno : aggira sui 16 gradi. .La s’oria di Arbe è ricca leggende. Al tempo della tninazione romana, questo Wo era uno dei maggiori Municipi e i tempi vengono scora ricordati dalle mura-; e dalle torri che circondo la cittadina da tutte le arti, specie dal mare, per diceria dagli assalti secolari :: pirati. Gli avvenimenti '■i i periodi storici di Arbe m si differenziano di molto i quelli delle altre località al nastro litorale: invasioni Ili barbari, quindi dei Vene-pani, poi-i saccheggi, è la tergile peste del 1455. Molto ben conservati sono ritualmente gli antichi monumenti. Vecchie chiese con pit-resohi campanili stretti ed rissimi, vecchie vie stret-e tra palazzi' costellati di alconi bifori e trifori, por->»li, emblemi, eoe. Molto bel-- il palazzo principesco, con suoi balconi romani, uno ‘i più vecchi edifici di Ar-e. Costruito nel XII secolo, "ne del resto la ricca chie- DI ARBE dell’ Adriatico sa di S. Maria, dove tra gli innumerevoli resti artistici spiccano le panche per il coro, lavorate da mani di grandi maestri già nel 1445, quindi l’organo, del XVI secolo, ed i resti della croce di Re Ko-lomanno. Arbe è un vivo museo architettonico, benché il mare abbia lasciato poco terreno asciutto da costruzione. Girando per le viuzze del luogo, le ore scorrono sotto gli occhi del visitatore con l’armonia degli affreschi di valore che spesso si trovano non solo nelle chiese, ma anche in case private. E la bellezza di Arbe risalta in ogni suo paesaggio, in ogni sue angolo, dalle spiagge inondate di sole, alle piante tropicali ed esotiche, alle cento campane ed alla frescura degii ombrosi portali di pietra . . . R. farina hanno sempre premesso, e no doveva disporre a' i trli te costruite 6600 case colonispesso se lo sono sinceramen- colori voci del bila icio stat,'- che, 17.500 abitazioni rurali te proposto, di affrontare se le e dei prestiti della Ranca isolate, 4450 concimaie, 275 non risolvere il problema del Internazionale per la Ricostru- strade poderali, 2250 serbatoi meridione d’Italia. Eppure t zkme. Prestiti che hanno già locali per acqua potabile, 168 gridi di allarme e le documen- oltrepassato i 100 milioni di impianti per la conservazione Unzioni non sono mai manca- dollari, mentre la Cassa pesa e la trasformazione dei prote. Dall’inchiesta del senato- sul bilancio italiano in media dotti agricoli, re Giluis\dnol Fortunato, taglf per 120 miliardi di lire annui. Questo mentre si erano albori del secolo, fino ! alla J fondi„ apparentemente, messi in esame 3638 finazia-recente inchiesta parlamenta- erano 'rilevanti e, di colise- mentri e si erano appaltati lare sulla miseria che ha tratto guenza, rilevante apparve il vori in 3175 casi. I fìnanzia-spaventose documentazioni programma. Se i sovvenziona- menti riflettevano per il 65% delle situazioni economiche e menti furono dettati da con- lavori, in Campania, per il sociali di quel territorio che cetti economici e sociali, o 15% in Basilicata, 9% in và dagli Abruzzi alla Cam- spesso da motivi di clientela Abruzzi e . 12 in Molise, pania, iper diramarsi poi nel- di partito o elettorali non è Per chi conosce lat topografia le isole. facile dire. Per certo subirono elettorale dell’Italia, già in In venticinque anni di do- &pesso influenze estranee alle questa distribuzione temto-minio il fascismo aveva co- finalità che avevano dettato riale dei finanziamenti della strutto le strade per la «ve- [a, creazione della Cassa dei Cassa del Mezzogiorno è chia- . trina» destinata agli stranieri Mezzogiorno,, destinata ad ra la preoccupazione dei par- nell opera di redenzione . « . , , ^ /In s>v n r/? /i -f rii - /Ì^/1 y-tsylJ m /vr/)_ / t- ,* /■ / ///»,* /tun /J X LI / 4 J.11 /1. fctvp (1. T (IT visi.fl ß (1,1, JiJl/7, finanziamenti improduttivi Cassa del Mezzogiorno lavora con Una epidemia di «mo- ma è riuscita con gli acque-stre» propagandistiche su ciò dotti del Tacine e del Lese a «che si voleva fare» e strane dare acqua a 24 comuni della spese per opere «panoramiche provincia di Catanzaro e a 14 ed archeologiche» che nulla della provincia di Cosenza, avevano p che fare con le fi- 38 comuni sugli oltre 3.000 nalità della Cassa. Fino al citati come sprovvisti di progettato .«Parco Faunistico» acqua negli ’Annali della Satiri pressi di Napoli, destina- nità . .. Che dire delPopera to a «dar nell’occhio» con la che la Cassa dovrebbe com-spesa di centinaia di milio- piere in campo sanitario? ni dello stato a favore di sin- Basta una cifra sulla spere-gole personalità e di un sin- quazione fra Nord e Sud: a golo partito. E ciò mentre il Milano, su una popolazione problema del Mezzogiorno scolastica di 138.530 alunni, urgeva più che mai alle porte nel 1953 vi erano 44 medici, della giovane democrazh ita- 58 assistenti sanitari 8 assi-liana, che ‘non poteva accon- stenti tecnici e 129 ambulato-tentarsi di cifre e di realizza- ri scolastici. In Calabria, con ziioni. grandiose, ma limitate, 253.530 scolari un solo medi-di co scolastico una sola viigila- C ed alla demagogia spicciola °Perare a favore dell’more- tiri al governo di servirsi del- una terra fertile e di una po- trice... Come la linea ferroviaria che ment0 dell’Italia Meridionale la Cassa per le elezioni del polazione laboriosa. La c^sa del Mezzogiorno da Roma porta in Puglia, con con sovvenzioni del 50—60% 1952. Preoccupazioni elettora- Certo la malattia del Meri- costruisce case. Parecchie cavature modernissime ma che per ^avori e^ attività che lì che fecero tralignare la dione d’Italia è troppo croni- Ma una \goccla Id’acqua avrebbero dovuto, elevando Cassa dai suoi obiettivi, origi- ca per esser affrontata e ri- nella miseria. Ed anche quelli tenore di vita delle popo- nari (come obiettivamente os- solta da una sola legge, da un la con criteri nè sociali nè ente e dalla volontà di pochi economici. A Napoli, nella Il Piccolo Toatro a Capodistrìa «Il Piccolo Teatro della Città di Milano» ha concluso la sua toumè jugoslava con la rappresentazione di «Arlecchino servo di due padroni» al Teatro del Popolo a Capoidistria. Sabato scorso i bravi attori. della compagnia diretta da Paolo Grassi e da Giorgio Strehler hanno colto nel teatro oapod'istriano un altro dei calorosi successi ohe hanno contraddistinto la loro fatica in Jugoslavia sidirama• poi in decine di linee dalle sgangherate stazioni e dai più agangherati vagom. La risorta democrazia italiana, fra i mille problemi, ereditò dal passato anche quello idei Mezzogiorno. Lo ereditò comera. Fatto di latifondi, di servitù, di analfabetismo, di miseria, di deficienze scolastiche e sanitarie e di arretratezza sociale. Il problema era gravissimo anche politicamente perchè nell'ignoranza politica e nella miseria allignavano, in germe, le possibilità di rivincita della monarchia e del fascismo in quanto nel Meridione d’Italia era mancata l’esperienza del movimento partigiano e della resistenza antifascista. Dopo esami, proposte e progetti, il parlamento italiano votò una legge ohe — assieme alla riforma agraria — si proponeva di affrontare, se non di eliminare il cosi-detto problema del Mezzogiorno. Il IO agosto 1950 sagena cosi la Cassa dii Mezzogiorno come organimi) statate per il finanziamento delle opere pubbliche, delle migliorie fondiarie ed edilizie del Meridione d’Italia. La Casse avrebbe dovu.o, ni massimo, allargare la sua attività al finanziamento lidie attività alberghiere e turistiche, limitando i finanziamenti PROSSIMAMENTE uomini, Perchè è una nwlat- stessa Napoli, la Cassa nulla da che, dal 1861, minaccia può fare. A Napoli l’inchìe- cancrena. Quali siano le con- sta parlamentare sulla miseria dizioni delle campagne e dei cj)a centinaia di casi in cui contadini del Sud abbiamo in un vqno abitano da 18 a accennato in un nostro prece- 20 persone_ Come in via dente articolo («La riforma Aquila 19 agraria in Italia») Per dóno- ., , . , , . „ strare la mentalità contro la fa p f°fe ancortì °S&’ He l ere" quale devono cozzare i. gover- naro. Manna™ cori tutta la po-ohirurgo dell ospedale, era . patrmrcale famiglia: 24 per- muti ed i riformatori citare- sone,,, La Cosa de[ Mezzo_ mo, oggi, solo un esempio di .7 7 di ristrettezza so- Storno con tutte le sue defi-cenze, tutta la sua burocrazia, tutte le sue clientele resta, ciononostante, con i quasi ^ deUe mille miliardi spesi in finanziamenti, uno degli esperimenti più seri compiuti in Italia Sui nòstri scUcìmi grettezza e ciale che riteniamo caratteristico. A Crotone in una sottoscrizione pubblica per dotare di una scorta di streptomicina l’ospedale focale,) iil barane Giulio Bedingen (22,500 ettari di terre; rendita annua 200 milioni) offri munificamente 10.000 lire! Il barone ATTIMI DECISIVI rono con una colonna dì tede-li ferito che la camionetta sc^' Joze’ anziché nasconder-abitava, tre anni militare di pronto soccorso S1 come §h altri, spinto dal suo odio per i nazisti, volle saltar loro addosso. Il ta-sloveno, partigiano. Ben sa- Sdegna lo tirò indietro, ma pendo quale sor'e aspettava non tanto prontamente da im-alTillegale, il dottore decise di Pe(äire ai tedeschi di scorger-curarlo a favorirne la fuga. io' Dovettero scappare a tut-Mentre il dottore stava ope- v,el°cità, mentre i partigia- rando il ferito, l’infermiera aprirono il fuoco per di- fendere la loro fuga. veva addormentato i soldati che formavano la scorta, al-l’infuori delPautista Jože, an- L’acqua, problema non indifferente di varie .zone del Meri- _____________, ___ ,..... ........... .... ____________.. dione, esce prepotente da una 'buca, tra la gioia dei cerca- sulla rivista «Acqua» il dottor speranza, anche se non senza tori Canaperia) essa deve lottare domani. Si trovarono nuovamente soli. Restava loro solo la spe- per affrontare il problema chelui' impegWVo"nel"movi- ranza..d\. riuscire ad attraver- dellTtalia Meridionale. mento narti«iano Saie 1 llume a mezzo di una mento partigiano. barca. Il traghettatore, però, Essa è un’opera che potreb- Quando tutto sembrava o«- era jj pa(jre del soldato che Albino Morelli (solo 4.500 et- be essere citata ad onore del- mai pronto per la fuga, uno jj dr. Koren aveva ammazza- ta»', poverino...) 100 {dicesi le buone intenzioni. E ciò se dei soldati si svegliò e, al e(j aveva avuto la notizia cento) lire!!! Di fronte a tale queste buone intenzioni ardis- colmo della rabbia, ammazzò della morte del figlio proprio grettezza sociale, si resta atti- sero andare oltre ai problemi il portiere. Vendendo ciò, il dr. aicunj istanti prima Sospettiti e non ci si. meraviglia che finanziari per addentrarti in Koren afferrò un grande can- 'an,do ohe tra le persone che «nella terra dei baroni» falli- pieno nel «Problema del Mez- delabro e lo abbattè sulla te- chiedevano il s’uo aiuto si troncano le migliori volontà dei zogiorno,» che è, innanzitutto, sta del coldato, uccidendolo, vasse anche l’uccisore di suo governanti e la Cassa del un problema sociale risolvìbi- Dovette fuggire anche lui figlio, l’uomo accettò l’inica- Mezzogfvmo compia opere le solo col rovesciamento del- Guidafti ’da yn taglialegna rico. Lasciò il dottore per ul- spesso solo in funzioni di eli- la. piramide che nell Italia entela e di elezioni. Meridionale pone piiù che mai Eppure la situazione è tra- al vertice il Ìa{bifondpsta (il gica. La Cassa lavora per gli «galantuomo») ed alla base le acquedotti, ma (come ritevà migliaia di diseredati senza riuscirono a raggiungere un timo, pensando che in que:td villaggio dove li aspettava modo si sarebbe vendicato un’ unità partigiana che aveva il compito di scortarli fino al fiume- Vicino al fiume si scontra- IL CERCHIO DI E. WALLACE — mormorò Marei, senza fiato. Sono Sandro Beardmore guardò intorno da 'tutte le parti; ift vista, ma :Titano da loro, c’era solo un uomo che camminava lentamente e Urtando una valigia. Sandro gli diede una voce e colui si fermò. — Chi è lei? — gli chiese. — Che cosa viene a fare qui? Il forestiere era alto, robusto, e forse lo sforzo continuo di por-:r? la valigia al (petto, gli aveva reso il fiato cortp. Ci volle un di tempo prima che potesse rispondere. — Mi chiamo Marei — disse alfine. — Felice Marel. Forse avra sentito parlare di me . . . Se non mi sbagliò, lei è il giovane Ardmore, non è vero? — Appunto — rispose Sandro. — Ma che cosa viene a fare qui, ^ E. passato vicino a quell’albero? Marei gli diede un’occhiata sospettosa. — E perchè avrei dovuto 3*sare vicino a quell’albero? — rispose sgarbatamente. — Le dico ìe vengo direttafnente dai campi. Intanto si era avvicinato anche il signor Ftoyant, il quale eva subito riconosciuto il nuovo arrivato. — E’ il signor Marei, lo conosco — disse. — Marei, ha veduto Alcuno vicino a quell’albero? ì — Non ho mai nemmeno saputo che lì ci fosse un albero — ri-■°$e Marel. — Che cosa è accaduto? A — Nulla — rispose seccamente Froyant. Si avviarono tutti e tre verso la casa. Erano quasi giunti, quando all’improvviso il visitatore uscì in jf1 ^clamazione di paura e fece un salto indietro. Era chiaro che I 'v’a provato un gran spavento. Rimase lì, con le guance smorte, tabbra bianche e tutto il corpo scosso da un tremito. Sandro lo guardava, stupito; e anche Froyant si mostrava aliato. Che succede, Marel? — domandò bruscamente. — Niente, niente stato . . . — Sarà stato a bere! — proruppe Froyant, sbuffando. Dopo aver introdotto in casa gli altri due, Sandro andò in cerca del signor Yale, che trovò poco discosto, seduto sopra una poltrona di vimini sotto un bel pergolato, col Mento sul petto e le braccia conserte, nella sua posa favorita, insomma. Al rumore dei passi del giovanotto, egli alzò la testa. — Non glielo so dire — rispose subito, prima ancora che Sandro lo avesse interrogato. Poi, vedendone lo stupore, rise. — Lei stava per domandarmi se so di che si è tanto spaventato quel signore, non è vero? — Ero venuto appunto con questa intenzione — rispose Sandro di buon umore. — Ma sa che lei è straordinario, signor Yale? E ha veduto che fifa gli è presa? — Ho veduto — affermò Yale. — Ma avevo già notato questo signore prima ancora che avesse quell’accesso: di qui si vede benissimo il sentiero tra i campi. Quell’individuo mi ricorda qualcuno — soggiunse lentamente, soprappensiero — ma non so dirmi chi sia. Viene sovente qui? Suo padre mi ha detto che lo attendeva . . . — E’ la prima volta che lo vedo. Ma ora mi ricordo che mio padre e il signor Froyant hanno avuto affari con un certo Marel; un giorno, anzi, papà me ne ha fatto parola. Credo' che sia uno speculatore di terreni, che si occupi di affari di cui anche papà si interessa ... A proposito — aggiunse — ha veduto il segno del «Cerchio Rosso»? E gli descrisse quello che aveva trovato nella sua passeggiata; il circolo rosso dipinto di fresco sul tronco dell’olmo. Subito Yale smise di interessarsi di Marel. — Che cosa è stato? — chiese Beardmore. — Vado a fare quattro passi, Sandro — disse — ma non c è Marel rispose solo Con uno sguardo pieno d’angoscia e di dispe- bisogno che tu mi accompagni. Ho parecchie cose cui pensare, e razione. Poi riprese a stento: — Mi scusino . . . ma .in questo mo- preferisco essere solo. mento mi è impossibile discutere con calma di affari. Bisognerà rimandare ogni cosa a domani. A Mattia Beardmore, non importava che l’affare si concludesse oggi o tra qualche settimana. — Vuole fermarsi qui stassera? — disse sorridendo. — No, no, no! — rispose Marel, quasi gridando. — No, io non voglio rimanere qui, questa notte . . . no, a nessun costo. — Come le piace — rispose il Vecchio, indifferente. Yale scosse la testa. — E quel segno sull’albero? — domandò. Mattia ghignò con disprezzo. — Ci vuol altro per indurmi a cacciare le centomila sterline che si attendono! — disse. Sandro e Yale lo stettero a guardare, mentre si dirigeva verso il parco. — Mio padre non mostra di prendere la cosa tanto sul serio — disse Sandro. E’ perchè suo padre non ha la mia esperienza — ribattè Mattia Beardmore fece portare in automobile Marel e la sua Yale. _______________________ Però, ho sentito dire che egli è stato anche dall’ispettore valigia fino alla stazione ferroviaria; e da questo punto, la condotta di costui; fu piuttosto strana. Spedì la sua valigia in città con la ferrovia, poi, interrompendo il suo viaggio alla prima fermata, discese dal treno; e per quanto gli spiacesse di camminare e fosse avverso ad ogni esercizio fisico, fece uno sforzo quasi eroico: ritorni indietro e percorse a piedi le nove miglia che già lo separavano dalla villa di Beardmore, questa volta senza prendere le scorciatoie. Non si lasciò vedere da alcuno, e quando venne la sera, si internò furtivamente in un folto boschetto sui confini di quel podere. Si sedette, stanco morto e impolverato, ma risoluto; e attese la notte. capo Parr, il quale gli ha detto di ritenere che il pericolo non sia trascurabile. Mentre così parlavano, la figura del signor Mattia Beardmore era scomparsa tra le ombre di un folto boschetto in fondo al podere. — Abbiamo lavorato insieme al tempo di quest’ultimo delitto — continuò Yale — e quello che mi colpì in Parr . . . Non poteva esservi dubbio sulla natura del rumore ehe avevano udito: era un colpo d’arma da fuoco, dalla direzione di quel boschetto. In un attimo, Sandro scavalcò la balaustrata della terrazza c si mise a correre attraverso i prati, con Yale dietro. A venti passi dell’inizio del sentiero nel bosco, trovarono a terra più facilmente. Nella casa del traghett:-tore, intanto, la moglie del soldato ucciso stava per partorire. Il parto non si svolgeva normalmente e la levatrice non era in grado di porgere alcun aiuto alla partoriente. Il dottore, che aveva ascoltato dal di fuori, sapeva quanto stava accadendo e conosceva pure le intenzioni del traghettatore a suo riguardo. Dapprima volle fuggire, ma la voce del dovere fu più forte ed entrò nella casa per 'assistere l’ammalata. Quando il traghettatore tornò, sentì il pianto del nipotino, venuto alla luce grazie all’aiuto del medico. Ogni se’n-imento di vendetta svanì in lui come per incanto. Accompagno il medico fino alla barca e lo portò all’altra riva del fiume. . . Testamenti cosi... Durante questa attesa, egli esaminò più volte con gran cura una grossa pistola automatica che aveva tolta dalla sua valigia prima di bocconi, Mattia Beardmore. Era mòrto, spedirla. Chissà perchè quel nostro amico non è più ritornato stamane? — Quando sono disceso nella valle, quel segno sull’albero non — disse Mattia Beardmore, soprappensiero. c’era, potrei giurarlo — proseguì Sandro. — Dev’essere stato dipinto mentre io stavo parlando con . . . con un amico. Che cosa può significare, signor Yale? — E’ un brutto segno — disse Yale asciutto. Frattanto, nella villa, Mattia Beardmore e Anseimo Froyant conferivano col signor Marel il quale, come aveva detto Sandro, era uno speculatore di terreni venuto per concludere un grosso affare. Senonchè egli ora non era più capace di spiegarsi. — Mi debbono scusare, signori — disse egli, portando per la quarta volta la mano tremante alle labbra — ma questa mattina ho provato un’emozione. — Quale amico? — chiese Sandro. — Quello di ieri: Marel — rispose suo padre. — Quel signore piuttosto grossolano, che ho veduto anch'io? — domandò Yale. Stavano tutti e tre sulla terrazza della villa dalla quale si godeva un’ampia vista sulla bella campagna. Il treno del mattino era già arrivato e ripartito; essi ne potevano ancora vedere il fumo che si era lasciato dietro quando era scomparso tra le colline, nove miglia più in là. Mattia Beardmore entrò in casa e ritornò subito con un bastone da passeggio. Un jicco signore va dal notaio per fare testamento. «Vorrei lasciare quello che possiedo à mia moglie» dice; «a una condizione però: ohe torni a sposarsi entro un anno dopo la mia morte». Il notaio lo guarda stupe- 'Mentre Sandro, chino sul padre, lo fissava con occhi atterriti, all’altra estremità del bosco apparve una giovane donna la quale, fermatasi un istante per asciugarsi con una manciata d’erba le mani macchiate di rosso, subito sparì attraverso l’alta siepe che divideva la proprietà dì Beardmore da quella di Froyant. Anna Drummond, senza più voltarsi, corse fino a che giunse al piccolo chiosco. Aveva la faccia bianca e disfatta e respirava a stento; per un istanto si fermò sulla soglia e guardò indietro verso il fatto: «Immagino che lei VOr-boschetto. Poi, dopo un rapido sguardo intorno a sè, entrò nel chiosco rà dire il contrario». Osser-e, in ginocchio, con le mani tremanti, si attaccò con tutte le sue va. forze alla maniglia di una botola nel pavimento per cercare di aprirla. «No, no, è proprio COSÌ» La botola si aperse e scoprì un’oscura cavità. precisa il cliente «Voglio es- Dopo un secondo di esitazione, la fanciulla gettò in quel buco sere sicuro, che ci sia alme-la rivoltella che aveva sempre tenuta in mano, e richiuse la botola no una persona che pianga precipitosamente. la mia morte». j LA IV. GIORNATA DEL CAMPIONATO DI CALCIO — I. LEGA LA DINAMO IN TESTA BSK e Vojvodina stagnano in coda II Partizan la spunta sull'Hajduk I RISULTATI La „matricola“ Velesi sorprende ancora Crvena zvezda — BSK 2:2 Partizan — Hajduk 1:0 Zagreb — željezničar 3:o Vojvodina - - Velež 0:0 Proleter — Radnički l:i Budućnost — - Spartak 3:1 Sarajevo — Dinamo 0:3 LA CLASSIFICA Dinamo 4 3 1 0 3:3 7 Crv. zvezda 4 2 2 0 7:4 6 Partizan 4 ’ 0 1 6:4 6 Velež 4 1 3 0 3:1 6 Radnički 4 1 3 0 8:7 j Hajduk 4 2 0 2 l2:a 4 Zagreb. 4 2 0 2 7:6 4 Sarajevo 4 2 0 2 9:ii 4 Spartak 4 2 0 2 9:11 4 Proleter 4 1 i 2 bull 3 BSK 4 0 2 2 5:7 2 željezničar 4 1 0 2 4:7 2 Vojvodina 4 0 2 2 3:6 2 Budućnost 4 1 0 3 7:12 2 La quarta giornata del campionato 20’ idei primo tempo, è stata più che meritata, essendo essa frutto di una superiorità tecnica e territoriale nettissima. Il Partizan è stato infatti sempre ili vero dominatore in campo. Ned primo tempo ha addirittura costretto gli avversari ad una strenua difesa, ben sostenuta dagli «palatini, che hanno avuto il loro punto di forza nel sostituito di Beara, Vu-. lić. La partita è stata una delle più belle che mai si siano viste a Belgrado. Le due squadre hanno mandato in visibilio il pubblico. Milutinovič, ohe sente odore di nazionale, è stato superlativo. Ottimi pure Vu-kas e Stojanovič, mentre Vidošević è rimasto piuttosto in ombra. jugoslavo di calcio di prima lega ha avuto la sua grande partita in Partizan — Hajduk, disputata a Belgrado davanti a 30.000 spettatori. I campioni della Jugoslavia non hanno potuto uscire imbattuti dal campo, anche se hanno fatto vedere un gioco di alta classe. Più bravi di loro sono stati i giocatori del Partizan, i quali, condotti da un Milutinovič, indiavolato, forse, perchè sente l’odore della maglia nazionale per il prossimo incontro con i campioni del mondo della Germania Occidentale, hanno superato i pur grandi avversari in tecnica, velocità e combattività. E’ stato un grande incontro, che ha mandato in solluchero i numerosi spettatori presenti. Si è visto, che oltre a Milutinovič, il commissario tecnico della nazionale Tir -nanič può contare pure su Vukas, il quale ha sbrigato una grande mole di lavoro, e su Vidošević, anche se quest’ultimo non ha giocato al massimo delle possibilità. Il Partizan ha vinto l’iincontro grazie ad un irresistibile rete realizzata al 20’ del primo tempo da Bobek, bene imbeccato da Milutinovič. Malgrado la superiorità, i giocatori del Partizan non sono riusciti a passare oltre lo sbarramento difensivo deìl’Hajduk, nel quale ha giganteggiato il sostituto di Beara Vuliè, che ha parato anche l'imparabile. Degno di. rilievo pure il risultato di parità-, conseguito dal neo-promosso Velež a Novi Sad contro la Vojvodina, che non fa che confermare la buona tenuta della matricola, assurta immediatamente a ruolo di protagonista. Imprevista pure la netta vittoria della Dinamo di Zagabria a Sarajevo, dove ha letteralmente dominato la squadra locale, immobilizzandola sul secco 3 a 0. La squadra di Horvat, sempre punto di forza dell’undici, sembra aver ritrovato la forma che nella stagione 1953-54 la portò alla conquista del titolo. Previsti i risultati delle rimanenti partite, nelle quali la Budućnost ha conquistato il primi due punti con •la vittoria sullo Spartak. Eccovi ora dei brevi cenni di cronaca sugli incontri della IV. giornata: VOJVODINA — VELEZ 0:0. Il Velež ha rivelato nuovamente la sua forza, uscendo imbattuto dallo scorbutico stadio della Vojvodina di Novi Sari, dopo aver svolto in campo un ruolo non certamente di comparsa. La giovane matricola ha così dimostrato di non temere Furto con le consorelle di maggior fama. L’incontro ha visto una Vojvodina tecnicamente superiore) ma ben co«> tenuta dalla forza di volontà dei giocatori dal Velež, i quali hanno profuso nella gara tutte le proprie forze. Il miglior uomo in campo è .stato il giovane portiere del Velež Iro-vič, autore di parate degnè di un portiere di grande classe. Arbitro Vaša Stefanovič di Belgrado. Spettatori 8.000. ti sono stati Mevamente superiori in campo tecnico, ma i padroni di casa hanno attaooato di più. Il Prole-ter è andato per primo in vantaggio al 13’ del primo tempo con una bella rete di Raikié, ma è stato raggiunto al 6’ della ripresa dal Radnički, il quale realizzava la rete del pareggio con Ognjanovič. Arbitro Terzi« di Novi Sad. Spettatori 5.000. CRVENA ZVEZDA — BSK 2:2 (1:1). Incontro poco interessante e gioco mediocre. Gli attaccanti della Crvena zvezda hanno sciupato un numero incalcolabile di occasioni per dare la vittoria alla propria squadra, che nel complesso è stata la migliore in campo. Il BSK se è difeso egregiamente, ed a ogni botta ha saputo dare immediatamente risposta. La Crvena zvezda ha realizzato le due reti al 36’ del primo tempo ed al 40’ della ripresa con Zivano-vié, mentre i goal del BSK sono stati opera di Josič al 19’ del' primo tempo ed al 35’ della ripresa. Arbitro Roinčević di- Belgrado. Volontà e muscoli, protesi neH’ulti mo sforzo sul filo di lana. L'atletica leggera, grande assente in Istria, è uno degli sport più confacenti all’educazione fisica e morale della gioventù ATLETICA LEGGERA ECATOMBE DI PRIMATI sulla pista di Belgrado LA I. GIORNATA DEL CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO —SERIE A zagreb — Železničar 3:0 (0:0). Malgrado il risultato inetto, to Železničar non è stato dominato dagli avversari. Nel primo tempo è stato proprio lo Železničar il migliore e più pericoloso in campo, ma non è riuscito a concretizzare la propria superiorità per la troppa precipitazione degli attaccanti. Nella ripresa, all’ll, Benčič segnava la prima rete per là propria squadra su calcio di rigore. Da questo momento lo Zagrelb prendeva in mani le redini del gioco e realizzava altre due reti al 23’ e 36’ con Bubanj. Arbitro Petrovič di Spalato. Spettatori 6.000. Prime battute e prima grossa sorpresa Il Milan sgambettato a Bergamo — La Triestina sconfitta di misura I RISULTATI Atalanta — Milan 4:3 Bologna — Genoa 4:1 Internazionale — Novara 2:0 Juventus — Spai 2:2 Napoli — Torino 2:2 Padova — Lazio 1:2 Pro Patria — Fiorentina 2:2 Roma —: Lanerossi 4:1 Sampdoria — Triestina 1:0 seconda al 19’ con un tiro a parabola dalla linea di fondo e il terzo al 28’ su azione personale, con un tiro dall’ialtezza del dischetto del rigore. Al 38’ il Genoa ha ottenuto il punto della bandierina con un rigore, trasformato da Frizzi. Al 41’ La Forgia, a conclusione di una discesa di Cappello, ha segnato dalla sinistra, la quarta rete per il Bologna. BUDUĆNOST — SPARTAK 3:1 (3:0). La matricola Budućnost è riuscita meritatamente a conquistare i primi due punti per la classifica, battendo nettamente sul proprio terreno l’ottimo undici dello Spartak di Subotica. La superiorità dei padroni di casa è stata particolarmente accentuata nel primo tempo, nel quale realizzavano tre reti, al 12’ con Radonjič, al 28’ con Vasovié ed al 41’ con Dermancvió. Equilibrata invece la ripresa, nella quale lo Spartak è riuscito a segnare il punto dell’onore al 33’ con Ognjanov. I padroni di. casa sprecavano, a tre minuti dalla fine, un calcio di rigore, giustamente concesso loro dall’ottimo arbitro belgradese, Bar.jaktare-vić. Spettatori 8.000. PARTIZAN — HAJDUK 1:0 (1:0). Il Partizan è riuscito a battere la squadra neo-campione dell’Hajiduk davanti ad un pubblico entusiasta formato da oltre 30.000 spettatori. La vittoria della forte squadra belgradese, anche se concretizzata da una sola rete realizzata da Bobek al DINAMO — SARAJEVO 3:0 (2:0). La Dinamo sembra aver ritrovato la forma dei giorni migliori. Essa è stata l’assoluto padrona in campo ed ha vinto meritatamente contro il pur volonteroso undici dal Sarajevo. I blu di Zagabria partivano subito all’attacco e già■ al 3’ realizzavano la prima rete per opera di Lipušinović. Al 33’ raddoppiavano il vantaggio su autogol di Agostini. Al 18’ della ripresa, era Čajkovski a segnare la terza ed ultima rete della giornata. Arbitrio Vlajič di Belgrado. Spettatori 18.000. PROLETER — RADNIČKI 1:1 (1:0). Risultato reale di un’incontro equilibrato, bello e veloce. Gli ospi- Arnche la massima divisone italiana si è messa in moto. Sui campi di gioco sono ritornati atleti e pubblico a dar inizio al pittoresco e rumoroso carosello che si eonoludejà, dopo molte speranze, soddisfazioni e anche delusioni per i più, alla metà del prossimo anno. Quasi di- buon auspicio per l’interesse del campionato, i campioni d’Italia dell Miftn hanno voluto regalare agli sportivi italiani la prima sorpresa, andando a perdere sul terreno di una delle cenerentole, l’Ata-lanta che con questa vittoria ha presentato un biglietto da visità che la farà certamente rispettare. Più o meno regolari gli altri risultati, tranne i pareggi imprevisti della Spai con la Juventus e del Torino a Firenze. Le due matricole, Padova e Lanerossi hanno incominciato molto in sordina, perdendo la prima in casa con la fortissima Lazio, e la seconda con i non meno forti giallo-rossi a Roma. Ma eccovi alcune fasi degli incontri. INTERNAZIONALE — NOVARA 2:0 (1:0) — I neroazzurri hanno mantenuto la supremazia per tutta la gara, riuscendo a segnare dopo 9’ di gioco la loro prima rete e ribadendo il successo al 33’ della ripresa. Il Novara ha reso discretamente in difesa, agevolalo anche dalla scarsa forza di penetrazione degli avanti neroazzurri, ma l’attacco, privato sin dal 18' di Arce e-spulso per grave fallo su Masiero, raramente si è reso pericoloso. La prima rete dell’Internazionale è stata segnata da. Celio con un tiro raso terra dal limite dell’area. Al 33’ della ripresa, passaggio di Lorenzi verso Skogl-und. Questi .affettuava un centro che Armano metteva in rete. Una rete di Piccini al 15’ della ripresa è stata annullata dall’arbitro per precedente fallo-di mano. goal di Romani. Raggiunto il pareggio del Milan con Schiaffino, l’A-talanta è andata nuovamente in vantaggio con Brugola. Raggiunto di nuovo questa volta con un goal di Magliani, passava di nuovo in vantaggio con Brugola. Il terzo gol personale di quest’ultimo le dava un sufficiente margine di sicurezza, tanto che il gol di Nordahl non ha potuto impedire per nulla al Milan che da Bergamo uscisse sconfitto. Napoli — Torino 2:2 (2:1) — TI Napoli, dopo aver ottenuto un gol lampo di Vinicio subiva il primo pareggio del Torino al 30’ con Pel-lis. Poi, secondo gol di Vinicio, e una buona occasione, poco dopo il quarto’ d’ora della ripresa, sciupata da Arnadei che falliva il rigore. Alla mezz’ora della ripresa secondo e definitivo pareggio del Torino con Bacci. JUVENTUS — SPAL 2:2 (2:1) — Anche alla Juventus i due gol del suo nuovo acquisto sudamericano. Vairo non sono stati sufficienti per battere la Spai. Un autogol di Turchi, nella ripresa ha permesso alla squadra emiliana di portarsi a casa il prezioso pareggio. Domenica si è iniziata a Belgrado la grande riunione intemazionale di atletica leggera, alla quale, oltre ai migliori atleti jugoslavi, hanno preso parte 23 noti atleti ungheresi, polacchi, russi, romeni ed americani. 25.000 spettatori, cifra record per la Jugoslavia, hanno preso posto sugli spalti dello stadio dell’Armata Popolare di Belgrado, per incitare i protagonisti. E non sono rimasti delusi. Per la seconda volta, dopo due anni, sono stati spettatori dell’abbattimento di un nuovo primato mondiale. Questa volta è stato il turno del noto fondista russo Kuc, il quale ha superato il primato mondiale dei 5.000 m, migliorandolo di ben 4 secondi. Kuc ha corso la distanza In 13’46”8. Da notare che Kuc ha corso la gara da solo, essendo passato al comando subito all’inizio e Testandovi sino alla fine. Oltre a Kuc, ha strabigliato gli spettatori pure la -giovane velocista jugoslava Babović, la quale si è presa la grande soddisfazione di battere addirittura la primatista mondiale degli 80 m con ostacoli, la russa Jermdl-einko. La -Babović ha stabilito oon 1T3 decimi pure il nuovo primato jugoslavo della specialità. La russa ha corso la distanza in 11”6. Incerta sino agli- ultimi metri è stata -pure la -gara dei 1.500 m, nella quale è riuscito ad imporsi Mugoša, autore di un fi.nisch davvero eccezionale, nel -quale ha superato dapprima il -polacco Levandovski e poi l’ungherese Tanaji. Disillusione completa invece nei 100 m piani, nei quali era attesa la lotta fra l’americano Richards ed il russo Bartemijev. Richards ha vinto facilmente con i-1 miglior tempo stagionale del mondo 10”3, mentre il russo è giunto secondo, davanti a Lorger, in 10”6. Nei 400 m facile vittoria dello specialista russo Igmijatijev, primatista europeo della specialità, in 47”6. Il polacco Gabrovski ha vinto il salto in lungo con l’ottìma misura di m 7,43, mentre Š-kiljević si è imposto nel getto del peso con il -medio-ere risultato dii- m 15,65. Inattesa è stata invece la sconfitta di Marjanovič nél salto in alto, nel quale lui, sempre sicuro sui 2 m, non è riuscito ad andare oltre i m 1,90. La gara è stata vinta dal romeno Seter con m 1,95. Krivokapič ha vinto il lancio del disco con m 49,14. BOLOGNA — GENOA 4:1 (0:0) — NEI primo tempo, terminato a reti inviolate, da ricordare soltanto i due interventi di Ballacci che al 12’ ha tolto la palla dai piedi di Pi-strin. a pochi metri dalla porta, e al 21’. sempre davanti la rete, ha intercettato un pericoloso passaggio di Carapellese a Fonda. Nella ripresa, Pivatelli ha segnato tre delle quattro reti petroniane. La prima al 10’ su passaggio di Randon, la CAMPIONATO REPUBBLICANO SLOVENO (Girone occidentale) L'Isola in ripresa passa facile a Sežana Sonora sconfitta del i RISULTATI Postojna — Triglav 1:4 Grafičar — Slovan 2:0 Tabor — Isola 2:5 Mladost — Ilir ja 4:0 Capodistria — Krim 0:8 LA CLASSIFICA Krim 3 3 0 0 13:2 6 Grafičar 3 3 0 0 9:5 6 Triglav 3 2 0 1 16:4 4 Slovan 3 2 0 1 6:2 4 Mladost 3 2 0 1 8:4 4 Isola 3 10 2 9:9 2 Postojna 3 10 2 4:7 2 llirja 3 10 2 4:8 2 Tabor 3 0 0 3 5:11 0 Capodistria 3 0 0 3 3:24 0 lo stess’o tono, mettendo a segno ancora düe reti. Un sincero «bravo» và a tutti i componenti la squadra isolana che, in trasferta, con s’olo dieci uomini e con un portiere scè-so per la prima volta in campo, hanno saputo portare a termine una partita che molti ritenevano già perduta. Capodistria : Krim 0:8 (0:2) Tabor - Isola 2:5 (2:3) SESANA, 18 — Contrariamente a quanto ci aspettavamo, la ^quadra di Sorgo ha colto, domenica una bella vittoria sul campo di Sežana. E’ stata questa la sua prima vittoria di questo campionato. Gli isolani sono scesi in campo con un elemento di meno, visto che, qualche giocatore un pò lavativo si era rifiutato di andare fino a Sežana, ritenendo che, «tanto, si sarebbe perso lo stesso». La buona volontà dei giocatori però, ha finito col trionfare, ottenendo uno scarto di reti che non ammette discussioni di sorta. I primi a segnare sono stati gli isolani, che hanno chiuso il primo tempo con un 3:2 in loro vantaggio. Nella ripresa hanno saputo continuare sul- CAPODISTRIA, 18 — Volendo a-nalizzare rincontro disputato oggi a Capodistria, si troverebbe parecchio da dire. Visto, però, che sulla formazione capodistriana s’è già parlato, constatando la novità della sua struttura, e la sua buona volontà, evi'eremo di dilungarci in proposito. Già nel primo tempo il Krim si porta in vantaggio segnando una di quelle reti che lasciano tanto a-maro nella squadra incassale. Il «Capodis'tria», dopo alcuni attimi di smarrimento, riprende a giocare con maggior energia. Si hanno allora certe buone azioni, gioco piuttosto fluido, che porlroppo si limita a metà campo. Infatti, una volta arrivati ai margini dell’area avversaria, i capodistriani diventano indecisi, nessuno tra gli attaccanti ha il coraggio di tirare in rete, ed è naturale che, non calciando in porta, i goals sono destinati a rimanersene lontani. La difesa avversaria ne approfitta per liberare I e spingere i suoi avanti al centro-attacco che, nove volte su dieci, trovano in difesa i soli terzini i quali, di fronte a cinque e spesso sette attaccanti, non possono far altro che cedere. Questo perchè i componenti il quadrilatero non hanno l’accortezza di ripiegare in difesa e dare man forte ai compagni di squadra. Nel corso della partita .si è provato pure a cambiare di ruolo alcuni giocatori, ma questo, anziché migliorare la situazione, porta maggior scompiglio nella già fragile ossatura. Alla fine nessuno, ed ancor meno il generoso Cuk, crede di aver incassato ben otto reti. , Pensiamo sia meglio concludere, con la speranza che l’allenatore vorrà insegnare ai suoi ragazzi che, una volta arrivati in area avversaria, bisogna tirare in porta; quando l’azione sfuma, le mezze ali devono ritornare sui loro passi per fermare l’iniziativa avversaria; che i mediani laterali non devono avere paura dell’avversario ma affrontarlo in anticipo e con decisione. Siamo sicuri che, imparato questo, la nostra squadra saprà darci le soddisfazioni che ci aspettiamo. PADOVA — LAZIO 1:2 (0:1) — L’inizio è a favore degli azzuri, sostenuti da una efficiente mediana. Al 18’ il Lazio perveniva al successa con Muceinelli. che sfruttava un errore del centro mediano Azzini e con tiro parabolico batteva Casari. Al 31’ Stivanello perdeva una magnifica occasione di _ segnare. Al 44’ Giovannini salvava sulla . linea un gol .sicuro. Nella ripresa, i laziali costruivano più che altro azioni di contropiede, mentre i biancorossi cercavano affannosamente una intesa all’attacco. Al 38’. brillante parata di Bondini su forte tiro di Moro. Palla in angolo e susseguente tiro senza esito di Agnoletto. Al 38’ la Lazio, s'u azione di contropiede, perviene alla segnatura con Selmosson, che spediva in gol su tiro non trattenuto da Casali. Sul finire della partita, l’arbitro concedeva un rigore al Padova per fallo di mano di Molino che Zorzin trasformava. HANNOVER, 18 — NeU’incantW di atletica leggera Germania Occidentale — Francia, ohe ha luogo ad Hannover, gli atleti tedeschi conducono dopo la prima giornata di gara per 66-40. Il tedesco Fiitterer ha corso i 100 metri in 10’4”. CICLISMO Modesto piazzamento della ..Proleter“ a N. Gorica n' I . Zona RISULTATI Nova Gorica — Odred 1:3 Branik — Trešnjevka 0:0 Ljubljana — Šibenik 0:2 Segesta — Metalac 3:0 Karlovac — Split 1:2 Lokomotiva — Rijeka 4:1 LA CLASSIFICA Šibenik 3 3 0 0 10:2 S Lokomotiva 3 2 1 0 9:3 5 Trešnjevka 3 1 2 0 5:2 4 Split 3 2 0 1 8:4 4 Ljubljana 3 2 0 1 3:2 4 Ddred 3 2 0 1 7:5 4 Branik 3 I 1 1 9:5 3 Metalac 3 1 0 2 5:6 2 Rijeka 3 1 0 2 3:5 2 Segesta 3 I 0 2 5:11 2 Karlovac 3 0 0 3 1:7 0 Nova Gorica 3 0 0 3 2:15 0 SAMPDORIA — TRIESTINA 1:0 (0:0) — Le due squadre hanno dimostrato di non essere ancora a punto e rincontro ha avuto molte pause di gioco. Il successo della Sampdoria è regolare, ma la Triestina, con un pò più di attenzione, avrebbe potuto anche arrivare alia divisione dei punti. Tra i migliori in campo: Soldan, Bernardin e Fontana della Triestina; Mari, Bernasconi e Conti della Sampdoria. Piuttosto incerta la prova di Firmani, esordiente nel campionato italiano. Nel primo tempo la Sampdoria ha dimostrato una maggiore pressione, ma la Triestina ha avuto più occasioni di segnare, sciupate da Bri-ghenti. Nella ripresa il gioco è calato di tono, tuttavia la Sampdoria riusciva a segnare al 20’ una bella rete con Conti che, di testa, ha deviato in rete un pallone passatogli da Ronzon. Al 2(3’ Tortul ha dovuto abbandonare il campo per oltre cinque minuti in seguito ad uno Scontro con Passarin. Un mi-' nuto dopo, lo stesso Passarin ha colpito la traversa. PRO PATRIA — FIORENTINA 2:2 (0:1) — Con dieci uomini nel secondo tempo, la Fiorentina si è fatta raggiungere da una Pro Patria tenace e volitiva per niente rinunciataria, sebbene non ancora a punto con Borsani nel ruolo inconsueto del centro avanti. Dominio della Fiorentina nel primo tempo, con gol di Virgili e due pali di Montuori e Julinho. Nella ripresa la Pro Patria, approfittando dell’infortunio capitato a Bizzarri, passava all’attacco e raggiungeva il pareggio. ATALANTA — MILAN 4:3 (2:3) — A Bergamo l’Atalanta ha raggiunto per prima il successo con un Domenica passata si-è svolta sulle strade dell’alto Isonzo, sul percorso S. Pietro, Salcano, Canale. Volče, Tolmino, Most na Soči, Canale, S. Pietro, per un totale di km 88, la preannunciata corsa ci1 distica per allievi «Coppa Annessione». La gara ha vsito alla partenza una trentina di ciclisti in rappre-sentenza dei club ciclistici: Branik di Maribor, Fiume, Proleter di Capodistria, Odred, Ljubljana e Rog di Lubiana ed il Nuova Gorizia. Esattamente alle ore 11 il giudice di gara Otrin dava il segnale della partenza. Sino a Tolmino, per quasi metà della gara, il gruppo procedeva compatto. Venivano staccati solamente Kreševec, Klun e Brajko, appiedati da forature. Con un poderoso inseguimento Brajko rientrava prontamente dopo una decina di km. A Most na Soči cadeva malamente Cajhen Jože, dell’Odred di Lubiana, il quale doveva venir ricoverato in ospedale per frattura della clavicola. I primi frazionamenti del gruppo avvenivano nella breve ma dura salita di Ročinj. Una decina di corridori, fra cui Pozzetto, venivano staccati, ma' a Canaio il gruppo era nuovamente compatto. Brajko, appiedato per la seconda volta, riusciva nuovamente a rientrare. La gara veniva risolta negli ultimi km da Salcano a S. Pietro. Sulle due durissime rampe il gruppo si frazionava più nettamente. Quando tutti si aspettavano che Brajko potesse vincere, veniva appiedato per la terza volta da una foratura. Pozzetto pronto gli passava la ruo. ta. Era però troppo tardi, perchè il traguardo non distava più di 3 km e Brajko non riusciva che a finire sesto staccato di una decina di metri dai primi. Gli arrivi venivano frazionati. Genzo terminava terzo, Brajko sesto, Beštjak undicesimo e Pozzetto diciottesimo. Per una errata interpretazione del regolamento, la Proleter di Capodistria veniva classificata seconda nella classifica a squadre, per la qual cosa perdeva ingiustamente la Coppa. La Proleter aveva totalizzato lo stesso tempo della squadra di Nuova Gorizia e, avendo pure il migliore piazzamento individuale, doveva vincere la Coppa. I giudici erano però di un’altra opinione e assegnavano’ la Coppa alla squadra di Nuova Gorizia. ORDINE DI ARRIVO 1) Jan Srečko, «Branik» di Maribor, che compie i 88 km del percorso in 2 ore 45' alla media oraria di km 32. 2) Stupar Miro, «Rog» di Lubiana, a 7”; 3) Genzo Luciano, «Prole-ter» di Capodistria; 4) Runko Silvano, Fiume. CLASSIFICA A SQUADRE: 1) Nuova Gorizia con Bagatelj, Kodilja e Bolčina in 8 ore 15’27”. 2) Proleter con Genzo, Brajko e Beštjak con Ito stesso tempo; 3) Fiume in 8 ore 16’02”. CALCIO INTERNAZIONALE Svizzera - Ungheria 4:5 (2:3) Nella seconda giornata della riunione altri due primati mondiali sono stati migliorati dagli atleti russi. Il noto lanciatore di martello. Mihail Krivonosov ha stabilito, il nuovo primato con un lancio di m 64, 57. Il record precedente, detenuto pure da Krivonosov, era di 64,33 m. La russa Otkalenko ha migliorato di due decimi di secondo il proprio primato mondiale stigli 800 m piani. Il tempo del nuovo record è di 2’06”4. Le rimanenti gare sono state vinte da Opris, il quale ha battuto Lorger nei 110 m con ostacoli, con il tempo di 14”3, Richards, vincitore dei 200 m piani davanti al russo SCOGLIO OLIVI: Vitić (Rakić), Kirac, Lorenzin, Bujić (Lui), Vlačić, Cmoibori (Ninčević L), Scattaro, Ma-r i novic, Colie, Cern jul, Ninčević II. (Bujić). ALBQNA: Gabbo, Mohorović, Poldrugo, Knaipić, Brezac I., Ružič, Brezac II. Milanovič, Ilič, Vilic, Fosco. ARBITRO: Tarokov. di Pola. MARCATORI: Scattalo (2), Bujić (2), Čolić (2) e Čemjul (rigore). POLA, 18 — In un incontro amichevole con la campagine deli’Abbona, lo Scoglio Otovi ha vinto largamente, infliggendo agli avversari un secco 7:0 (3:0). I padroni idi casa hanno avuto compito facile, su una squadra che, oltre alla buona volontà, .noi ha saputo opporre altro. La partita è stata quasi un monologo dei palesi, ben raramente interrotto da qualche puntata, peraltro mai molto pericolosa, degli ospiti in contropiede. Budar : Avijatičar 8:1 (5:0) RUDAR: Almer, Gobbo (Miletič), Lizzul, Čeikada (Malavec), Cvaijner, Faraiguna, Rajkovič, Hrvatin, Pri-vrat, Ongaro. MARCATORI: Privat (3), Rajkovič, (2), Malavec, Hrvatin e Ongaro I. per il Rudar, e Matkovič per 1’Avijatičar. ARSIA, 18 —• In preparazione al prossimo campionato calcistico della Sottolega istriana, il Rudar ha battuto con il severo punteggio di 8:1 (5:0) 1 Avijatičar di Pola. I minatori hanno predominato nettamente, imponendo agli ospiti un’indiscussa superiorità tecnica e agonistica. HOCHEY A ROTELLE ff Pola" - „Marzotto 2:7 (0:3. 2:3. 0:1) ff BOLA, 18 —• Il quintetto dell’H. C. «Marzotto» di Valdagno, militante nella prima serie idei campionato italiano di hockey a rotelle, ha disputato un incontro amichevole con il locale «Pola». La partita, svoltasi in notturna dinanzi a un foltissimo puibìbtooo, è stata molto interessante e combattuta. Hanno vinto meritatamente gli ospiti per 7:2 (3:0, 3:2, 1:0), superando abbastanza facilmente i padroni di casa, i quali hanno fatto d’altra parte del loro meglio, per sostenere la pressione quasi ininterrotta degli avversari. Gli ospiti hanno lasciato tutti un’ottima .impressione, in particolare il portiere Noro. Ecco le formazioni: MARZOTTO: Noro, ScaOvazza (cap.), De Franceschi, Degerone. Sbaltiero, Bulattio, Marchesini. POLA: Mocenni, Cobalti, Ipsa, Steppi (cap.), Celie, Revelant, Orlić, Laico, Steipin. Hanno segnato: nel primo tempo De Franceschi, Sbaltiero e Mocenni (autorete), nel secondo tempo Degerone (3) e Ipsa (2), nel terzo tempo ancora Degerone. Ignjatijev. Ambedue gli atleti hanno segnato 21 ”6. Il lancio del martello è stato vinto dallo jugoslavo Pavlovič con m 65T5. Il salto triplo è andato al russo Sčerbakov con la misura di m 15,51, davanti allo jugoslavo Milanovič, che ha saltato m 14,36. Radišič ha vinto gli 800 m piani nel tempo del nuovo primato jugoslavo di l’49”9, battendo di ben 7 decimi l’americano Stanley, secondo arrivato. UNGHERIA: Fazekas, Buzanski, Karpaly, Varhidi,. Boszik, Szojka, Raduly, .Kocsis, Machos (Tichy), Puskas, Hidegkuti. SVIZZERA: Pernumian. Schmid-haus’er, Dutoit, Kernen, Volanthen, Roesch, Antenen, Meier, Volanden, Ballaman, Mauron. ARBITRO: Devilliers (Francia). LOSANNA, 17 — L’atteso incontro internazionale fra le rappresentative di Svizzera e Ungheria si è conciusto con una vittoria di stretta misura dei magiari per 5:4 (3:2). La formzione ungherese è scesa in campo peraltro molto mutata rispetto all’undici «standard» di questi ultimi anni. E’ evidente che, reputando la Svizzera un avversario molto modesto, si è voluto sperimentare alcuni giovani, onde passare a un graduale ringiovanimento dei ranghi. Partiti bene, all’inizio gli ungheresi hanno dato l’impressione di poter vincere facilmente. Invece non è stato così. Gli svizzeri, con la loro solita tattica ostruzionistica, hanno saputo imbrigliare l’offensiva di Puskas e compagni, ricorrendo abilmente alle puniate in contropiede, delle quali sono specialisti. In tal modo hanno potuto sempre rimontare la rete di scarto che li divideva dagli avversari, portandosi al pa. reggio sul 4:4. Questo risultato sarebbe rimasto probabilmente immutato, se l’arbitro non avesse concesso al 40’ della ripresa un discutibile calcio di rigore che Puskas trasformava in rete della vittoria per i suoi colori. Una rete degli svizzeri è stata annullata per fuori gioco discutibile. I magiari, dimosratisi fortissimi all’attacco, hanno rivelato invece molti punti deboli nella difesa, dove Buzanski e Karpaty sono stati quasi nulli. Fra gli svizzeri si sono distinti il portiere Pernumian e l’attaccante Ballaman. . CALCIO AMICHEVOLE Scoglio Olivi - Albona 7:0 (3:0) I v Direttore LEO FUSILLI Vicedirettore responsabile MARIO BARAK Stampato presso lo stabil, tipograf. «JADRAN» Capodistria