Esce una volta per settimana il Sabbato. — Prezzo anticipato d'abbonamento annui fiorini Semestre in proporzione.— L' abbonamento non va pagato ad altri che alla Redazione. statuto muhiicipale di BUJE. (Continuazione e fine V. N. 38-39). Capitolo 112. che si facci raggione ogni giorno danni, dat ti delli lavorieri con li animali. t " Similmente statuimo et ordiniamo, che qualunque parsona, la quale fara danno nei lavorieri, e possessioni d'alcuno con bovi, cavalli, asini, pecore, o altri animali di qual si voglia sorte, uno ovvero piui, sara accusato, pagar debbi per nome di pena lire 3 di picc. delle quali habbi la accusata soldi 2(), e soldi vinti al patron detla possessione, et altri soldi vinti al Comun di Buje, nien-te di meno il dannificator paghi tutto il danno al patiente secondo le relation delli stimadori de Comun, e sia cre-duta al giuramento de 1' accusator. Capitolo 133. chi debba tenir feno e paglia in Buje. "Niuna persona habbi Pardir di tener fieno e paglia in Buje o qualche altro strame in qualche časa o luoghi, piu di cinque fassi di Comun, sotto pena de lire 4 de picc. senza remissione per ognun, che contrafa-ra, e per ogni volta la metta delle quali sia delP ac-cusatore. Capitolo 134. delle pensioni delle čase. " Vuolemo et ordiniamo che ognuno, che havera časa in affito, sia tenuto, e debbi pagar Paffito di quella časa a se affitata, cioe la metta quindici giorni doppo che Ia haverd comincialo quella časa e 1'altra metta otto giorni avanti 1'uscita al fin del termine sotto pena de lire 4 de picc. delle quali P affitatore paghi la metta, e di queste cose si facci raggione sumaria ogni giorno et in ogni tempo non ostante ferie. Capitolo 135. di quelli che son tenuti far le guardie, et altre fationi. "Parimenti volemo, che ognuno, che ha stanza e liabitazione in Buje, sia tenuto se sar& vicino cittadino o habitante in Buje, sia tenuto far le guardie, colte, e tutte le fationi della terra di Buje, ogni volta, e quante volte li tocara per la sua torno, cosi di giorno che di notte, e cosi se sara fuori di Buje, che [in Buje. E quel medemmo dicemo, che le Donne Vedove, o non Ve-dove, non maritate, che habbitano da per se, che hanno Fratello o Figliuollo ogni volta, che li tocara come di sopra. E anco sia tenuta a tutte le altre colte, impo-sitioni, e angarie di Comun', pecuniare, reali per la sua rata, siccome li altri" Cittadini e habitanti di Buje. Capitolo 136. di quelli, che rifiutano la vicinanza di Buje. R [ckSe alcun rifiutera la vicinanza di Buje paghi al comun lire vinticinque de picc. in continente senza re-missione, e sia tenuto uscir et partirsi dalla Terra di Buje e distretto con tutti li suoi beni mobili fra otto giorni seguenti sotto la detta pena, e con tutto cio e obbedisca alla raggion delle, come sta per quello. Capitolo 137. delli Nodari, che debbino far istromenti in pubblica forma. a Parimenti volemo, che ogni Nodaro, fara qualche Instromento di qualunque conditione, cioe di vendita, di donatione, di permutatione, d'intromissione, di stimaria di debito, di Soceda et simili, sia tenuto di far in pubblica forma li Testamenti et Inventari, quindici giorni doppo la Compilatione, sotto pena di soldi vinti de picc. a pre-sentar quel Instromento a quello, ovvero a quelli a cui, ovvero alii quali toccara ovvero havera ordinato che si facci. E quello, cvvero quelli sieno tenuti scoder fra tre giorni, fatta la presentazione sotto la detta pena dei soldi vinti de picc. ut supra. Fine. rie1pitum. II Sig. Francesco Obizzi ebbe a riconoscere nel Castello di Reifenberg, Contea di Gorizia, un cippo se-polcrale, sui quale a bei caratteri quadrati staincisame-moria funebre di una Matteia Polla, dal lato un'anfora, dali' altro qualcosa che la muratura non permette di riconoscere. La leggenda 6 D • M MATTEIAE • C • F POLLAE VIXIT • ANN • Lil FORTVNATA LIB Vocf udite, farebbero venuta questa lapida da [Na-poli, e poggerebbe Ia credenza, la condizione dei pro-prietari di quel Castello, i Conti Lantieri. Le dub-biezze potrebbero venir tolte onninamente col riconoscere la qualita della pietra. Ia quale se non e marmo greco, di che e a " dubitarsi, deve essere delle cave del Carso prossimo a Reifenberg o di quelle di Sestiana, o di quelle di Medea. La presenza di mo-numenti dei tempi romani in quelle parti non e cosa ra-ra. Su quel Carso vedemmo buon tratto di strada antica, per piti che due mila tese tra Juvanigrad e Sutta, h quale e precisamente nella direzione come dal Timavo si tirasse una linea a Reifenberg; altro tratto in altra direzione vedemmo presso Vouzigrad diretta a S. Daniele; S. Daniele e Reifenberg ambedue passaggi propizi per recarsi nella vale del Vipacco, ambedue luoghi disposti a modo da conchiuderne con certezza che sieno stati a-bitati in antico. In Voucigrad che dicono anche Gradina, dura tutto-ra inscrizione, altra maggiore e decorata ve ne 6 in Goriansca; altra vidimo ridotta a Frommen presso Ia chiesa di Sutta con nome pretto romano, base di monu-mento funebre eolle lettere che segnano Ia trasmissione della Tomba agli eredi; vidimo in S. Daniele, vidimo anche traccie di Castellierii; non e senza probabilita il credere che la grande via da Aquileja a Lubiana, pas-sasse per Reifenberg per giungere appiedi delle Alpi ad Aidussina per traversare il Nanos direttamente da questo luogo a Planina. La comparsa di leggenda in Reifemberg non dee quindi destare meraviglia, che anzi puo dirsi con tutta ragione che i monumenti romani sono frequenti sui Carso ; in S. Pelagio ne vidimo di sommamente interes-santi. L'insieme della leggenda non ripugna alle condi-zioni antiche di questa regione. Matteia Polla sarebbe stata persona di razza celtica, che adotto gli usi romani; il nome di Polla comparisce in altre inserizioni romane, e se il nome di Matteia e nuovo, ve ne hanno altri di simili; e di liberti e schiavi di persone celtiche vi hanno frequenti esempl. Ci venne detto che Reifenberg fosse stato dei Tem-plari, e che vi durino i segni del loro ordine: sarebbe beli' opera il rilevarli. aitichitl* di silom IS uscita per le stampe del Lloyd 1'opera del D.r Francesco Carrara di Spalato = topografia e scavi di salona, un volume in ottavo di pag. 172, con tavole.