ANNALES 8/'% strokovno delo UDK 725.193(497A/.5 LstraJ L'ACQUA E LA PIETRA. i POZZI-CiSTERNA DEÍ ViLLAGGI ISTRI AN J Roberto STAREC dott., etnologo, IT-34100 Trieste, Facoità di Magistero, via Tigor TL dr., etnolog, ¡T-34100 Trst, Facoità di Magistero, via Tigor 22 SINTES! L'articolo illustra i! problema deii'approvvigionamento idrico nei villaggi rurali dell'lstria sud-occidentale mediante la raccoita deil'acqua piovana in siagni artifician (lachi) e nei pozzi-cisterna, riportando alcune testimoníame storiche (dalla metà de! Cinquecento ai primi dell'Ottocento) e intbrmazioní desunte dalle tonti orali. Descrive la tipología délia struttura delle cisterne e la tipología delle vere da pozzo, sulla base delle rilevazioni compiute su un ampio numero di manufatti, datati dalla seconda metà de! Settecento ai primi decenni de! Novecento, conservati in numeróse località. Ključne besede: vodni zbiralniki, vodnjaki, Istra Parole chiave: cisterne, pozzi, Istria ln buona parte dell'lstria, ma particolarmente nella fascia sud-occidentaíe detta tstria rossanon solo man-cano i corsi d'acqua superticiali ma scarseggiano anche )e sorgenti, le fonti ed i pozzi e sono frequentí le siccítá estive. Ad uso degli animali, ma talvolta anche degli stessi abitanti, ciascun villaggio a ve va uno o piü síagní artificial'! laco / lako, ottenuti impermeabilizzando il terreno con argüía. Specialmente nei centri rnaggiori, l'acqua piovana veniva invece piü salubremente raccoita nei pozzi-cisterna sistema / sterna. dove veniva attinta soítanto dopo che gli strati di sabbia oppor-tunamente predisposti avevano provveduto alia filtra-Una. Trattando deí castellieri preistorici, Cario Marchesetti osserva che certamente in época preromana gli stagm di acque piovane dovevano costituire ¡I princtpale sistema di approvvigionamento idríco, poiché del resto agli inizi del Novecento in molte partí dell'lstria era ancora ne- cessario ricorrervi: "In quello stagno mezzo disseccato e ridotto ad un pantano mefítico, che trovasi poco Iungí daí casolari, nei quale díguazzano majali ed intorno a cuí si raccolgono le greggi sitíbonde, viene la contadina ad attíngere l'acqua rossastra bruiícante d'infusori, alia quale si deve aggiungere una píccola quantttó d'allume per renderla bevibile".2 Anche in moltí castellieri si incontrano resti di císterne, talora bene consérvate, ma di época piü tarda, parte romane, paite medioeval). Tuttavia é possibile che gli abitanti deí castellieri glá usassero raccogfiere l'acqua defluente dai tetti di paglia in recipienti di legno, o anche in vasche rotonde, come quelia del castelliere dell'isola S. Caterina di Rovigno, alimentata da c.analetti scavati nella roccia.3 L'uso delle cisterne risale all'epoca romana, e la loro acqua serviva non solo per bere e cucínare, ma anche per gli stabilimentí balneari: "Sono quadrilateri con pareti d'un compattissimo cemento, e coi fondo a matíoni disposti 1 Si tratta di un tavolato calcareo ricoperto da uno sírato supeificíale di fertile terra rossastra. Si esiersde ad ovest della línea che va dalla punta di Salvore / Savudrija all'insenatura di hanona/Ploinín. 2 C. MARCHËSËTM, I castellieri preistorici di Trieste e délia régions Ciulia, Trieste 1903, p. í 21. 3 Ivi, pp. 122-122. 299 ANNALES 8/'9f> Robert» STAREC; L'ACQUA E (.A METKA, f POZZI-OSTf.RNA DE! VIILAGO KTE1ANÍ. 299-15Cl 1: Vilfa di Rovigno / Rovinjsko Scfo (Rovigno / Rovinj). Sul pozzo / Na vodnjaku; 1776 ZP SLM. Sopra ia porta de Ha časa / Nad hišnim vhodom: 7764 BE ZORZi POKRAIAZ Q. SIME L SE MFF iN DLORO PAORE MMF. 2: Mompaderno / Baderna (Parenzo / Poreč). Sut pozzo / Na vodnjaku: I.D.O. MARTINO TAUCH PAROCO F. F. L A 182B. Sulla banderuofa / Nad vetrnjakom: D.M.T.F.F. 1829. verticalmente a spina-pesce"4 Anton Gnirs descrive af-cune cisterne di vide romane dell'lstria méridionale di cui riporta anche ia pianta, sitúate nella Stanzia Bar-bariga, nel Bosco Sparignana, a Nesazio e particolar-mente sull'tsoía di Brioni maggiore (Porto Buon, Monte Caste [lier, Val C'a tena).5 Per l'evo moderno un importante documento che ci testimonia delle disponibilité idriche nell'lstria méridionale è ia grande mappa corografica (cm 124,5 x 113} disegnata nel 1563 da Giovanni Antonio Locha o Del-l'Oca, anualmente consérvala nel Museo Correr di Ve-nezia, che elenca stagni artíficiali (lachi), sorgent¡, pozzi e cisterne deile "ville che alpresente sono habítate sul territorio di pola". Secondo l'eienco, posto nel lato sínistro della carta e in cui sono riportati anche i nomi delia maggior parte cid lachi, Momorano aveva 4 lachi e 3 pozzi, Carnizza 3 lachi, Lavarigo 4 lachi, Gallesano 10 lachi e 4 pozzi, Peroi 1 taco, 3 pozzi e 1 cisterna, Fasana 3 lachi, 4 pozzi e 1 cisterna, Stignano 2 lachi e 1 pozzo, P[...l (illeggibíle perché la carta é strappata in questo punto, íorse Pomer), Medolino 2 lachi e 3 pozzi, Lisignano 3 lachi, 1 pozzo e 1 fontana, Sissano 10 lachi, Castagna (vülaggio presso l'attuale Altura, poi abban-donato) 5 lachi, 1 pozzo e 2 fontane, Brioni 4 lachi e "pozí alquanti' .6 Complessivamente dunque sono registran una cinquantina di lachi, piü di venti pozzi, tre 4 C DE FRANCESCH!, L'lstrra. Note stóriche. Parejo 1879, pp. 67-62. 5 A. GNIRS, Römische Wasserversorgungsanlagen in síidíscher» Istrien, in "Jahresbericht der k.u.k. Marine-Unterrealsr.Irule in PoU", Pola 1900-1901, pp. 1-29. 6 M. RENTOSA, Provveditori sopra Berti mcufti. Un tentativo di ¡mediamente di bofognesi nella Polesana (1560-1567), in "Atti dei Centro di Rieerche Storiche di Rovigno", X (Triesle-Rovigno 1979-80). p. 169-171; L. LACO (a cura di), Pietre e paesaggi dell'lstria centro-mertelionale. Le "casite": un censínwnto per ia memoria storica, Trieste-Rovigno 1994, p. 88-89. 300 ANNALES 8/'% Roberto STAREC: VACQÜA E LA P, ETRA. I FOZZl-OSÏERNA DE! V1UACCI ISTR1ANÍ, 239-.V10 fontane e soitanîo due cisterne. Verso il 1650 il vescovo di Cittanova Ciacomo Filip-po Tommasiní cosí scrive: "Tutta la provincia ha carestía d'acqua, e spezialmente tutta la Poiesana in modo che l'estate languiscono li popoli, e le persone rurali la pi-gliano da alcuní laghi fatti dall'arte, che sono raccolte d'acque per li animali, e queste le cuociono, e le be-vono; ma a tutti li modi sono pessime, ed abbreviano notabílmente la vita".7 E a proposito del territorio di Pola: "E' povero d'acque, non ha fíumi, né ruscelíi, né fontane, ma alcuni laghi d'acque píovane, che riell'e-state sí seccano, onde convien che i poverí abitatori vadino a prender l'acque lontane, ed adoperarle mal buone, e talvolta torbide, le quali fanno schiarire con le mandorle di pérsico" s Di Cittanova Tommasiní scrive: "La città non ha pozzi d'acqua viva entro le mura, solo tre cisterne, una in vescovado, í'altra dal sígnor Podestà, e la terza dalli signori Businí. Fuori un quarto di miglia ha tre míserabili pozzí di acqua buonissima della quale si servono tutti. Intorno al primo pozzo, ch'è detto poz-zo nuovo, si vede l'arma délia comunità di Città nuova, 1507 con lettere C. F., e l'arma del podestà Alvise Civrano. Il secondo è il Vergel con alcune pile, che io credo siano state sepolture. Il terzo Carpignan, ch'è l'acqua miglioredi tutti gli altri. Avanti di questo vi è un lago antico d'acque piovane assai largo, e profondo, che serve per il bever degli animali qual talvolta è stato cavato dalla comunità con molta spesa per il bisogno delta città. Tutte le altre acque che vengono dal cielo, o son bevute dalla terra, ovvero scorrono in alcune foibe sparse in queste campagne".9 Di Buie annota: "La terra non ha acque, ed in tutto non vi sono che tre cisterne. Si vale deüe fontane vicine una detta la Carrara che è la píù antica. ta seconda è l'Entica, e tre pero in Cerrari due buone, e la terza da poner nelle zonte [= vino rícavato aggiungendo acqua alie vinacce] Non ha il territorio né fiumicello, o torrente, se non alcuni piccolí che presto mancano. Le ville vicine hanno pero buone acque di fontane".10 Riguardo a Pínguente osserva: "Me castello non vi sono altri che nove o dieci orti, perché ne sono assai fuori della mura intorno al caslello, e solamente cinque cisterne, ed un pozzo che sempre sorgo í'acqua molto fresca, ma non è buona da cuocere e meno da bere, solo per rinlrescar il vino, abbeverar i cavaüi od inaffiar gli orti, ma non mancano assai acque vive ai pié del colle tanto vicine che in meno d'un ora uno potrebbe portar dell'acqua da cinque fonti. Si da solamente un soldo a chi ne porta una scudria o mastella ma l'estate i piü comodi si servono dell'acqua chiamata di s. Martino, perché é vicína alia sua chiesa e si paga due soldi alia mastella".11 Per gli insediamenti ruraii Tommasiní segnala che il territorio di Gimíno "ha solo un'acqua viva in Golzana, perché l'altre acque vive si profondano nelle foíbe de'quali questo territorio n'é abbondante. Vi sono pero molti luoghí d'acque, che mai non mancano [...]. Tra le buone famiglie della térra é quella deí signori Suffichi che hanno bella abitazione con una superba cisterna".12 Prospero Petronio verso il 1680, confermando le rilevazíoni di Antonio Delt'Oca fatte piü di un secolo prima, osserva a proposito di Síssano: "Questa Villa, come il restante dell'altre [del territorio di Pola], é povera d'acque, e si serve di quella dei laghi. L'estate, ch'anc.o quelli si seccano, e vanno a pigliarla appresso alia marina in vicinanza di Medolin, ove é un Pozzo d'acqua viva".' Piü di un secolo dopo (1806), secondo la relazione del consigliere di stato Giulio Cesare Bargnani, la si-tuazíone non era migltorata: "Per prowedersi di acqua i 3; Carnizza / Krnica (Dignano / Vodnjan). Sul pozzo / Na vodnjaku: ANT. SCABICH FU MtCHIELE F F 1837. 7 G.F. TOMMASINI, De Comrnentarj storici-geogra/ici delia Provincia delflstria, io 'Archeografo Triesiino", IV ffrieste 1837), p. 126. 8 Ivi, p. 475. 9 Ivi, pp. 203-204 10 Ivi, p. 306 11 Ivi, p. 52?. 12 Ivi, p. 420-421. Attualmerrte presso la Slanzia Sulici t Stancija Žurič (Gimiiio / Žmirtj) vi e soltanio una cisterna datata 1890 (ricordo che in Istri s il termine sta/izia indica una faltoria isolata), ne vi sono cisterne anticlia nei vidni viiiaggi di Graclischie / Gradišče e Grizini /Gržini, nei qualt il cognome 2ufič & il piti diffuso. 13 P. PETRONIO, Meinorie sacre e profane deil'lstria (a cura di C. BORRi), Trieste 1968. 301 annales a/;9f> Raerlo STARÏC: VÂCQUÂ Z LA flETRA. ! ÎOZZI-CISÏfRNA OH VIUAGCIISTR1AN1, 299-310 4: Marzana / Mariana (Oignano / Vodnjan). SuI pozzo /Na vodnjaku: L.C. /= Lovre Čalič/ 1852. miserabili e poco industriosi abitatori formano certe cave grandi e profonde, quanto l'altezza de! terreno loro permette, e vi raccolgono l'acqua piovana, che troppo fácilmente si corrompe e si empie di schifosi animaii, oftre che accompagnata da parti terree, che seco mena nel defíuin? daííe vicine eminenze, è sempre Ümacciosa e tinta. A questa causa si puo ben ragionevofmente attribuire Ja scarsezza di popoíaz.ione e fa poca sanità degli abitanti in molti circondari. Si incontrano aicuni luoghi, ove i fancUilli nella maggior parte gonfi e idropici, periscono neü'infanzia. Tale <¿ Orsera. Questa mancanza e questo difetto di un genere tanto necessario sono bene dag! i stessi abitanti vivamente sentiti e ne rcdamano una provvidenza. Difatti in certi cornuni si sono intraprese fabbriche di cisterne. A Parenzo, a Rovigno, a Cittanuova, sí costruiscono anualmente di taii reciptentí d'acque. Ma siccome quegli edifici sono $: Zagorie / Zagorje (Moschiena / Moščenice). Sul poz-zo / Na vodnjaku: 18IHS 71 Franjo Hrelja p Franje V. i 09. 7. cominciatt con estrema magnifícenla, e iusso spro-porzionato alta foiza, e ricchezza di queíie popolazioni, resta luogo a dubitare che possano essere condotti a termine, quando la munificenza del Sovrano non !i soccorra".14 E piü oltre, invocando provvedimenfi a favore deda saíute della popolazione,: "A preservarla dal flagello delle febbri periodiche, e talvoíta epidemiche, od almeno a minorare sensibilrnente ¡'influenza, var-rebbe moho la costruzione delte cisterne, ossia dei depositi di acqua fíltrala per la sabbía da farsi in luoghi centrali, comodi per le viile, ma ta estrema povertá di quegli abitanti non soffre un comandato troppo grave dispendio; e credo che piu efficace sarebbe ii concorso del Governo, con promessa di discreti premj, od esen-zioni temporarie a queile ville che si risolvessero a procurarsi ii benefizio di un'acqua salubre. Quanto alia 14 H. APIH, RaprK.rto suli'lstrta del Consigliere di Stato Ctulio Cesare Bargnani, in "Atti del Centro di Ricerche storiche di Rovigno", p. 220 (cfr. G.C. BARGNANI, Rapporio sull'lslria af Viceré d'ltslia nel 1806, in "Porta oriéntale. Strenna per Panno 1858", Caporfistria 1 658, pp, 8-fe6>. 302 ANNALES 8/'96 Robeno STARtC: VACQUA E IA fl£TRA. I POZZt-CISTÍRNA DEI Vtl.LAC.CI 1STRIANI. 299-110 comune di Pirano, ricca di oltre 100.000 di annua en-trata fa veramente pena e sorpresa, che manchi di buona acqua e che queí numeroso popo! o, sia costretto a provvedersene ad una sorgente tre miglia lontana, quando io non vedrei difficoltà di eccitarla, e se occor-resse dt obbligarla alla costruzione di un acquedotto, che porti il necessario alimento entro il suo recinto".'5 Nel 1820 Pietro Predonzani ("arciprete párroco, e vicario capitolare di Parenzo"), in un volume steso in forma dialogtca con finaiità dt ammaestrarnento pratico sull'agricoltura, a proposito dei ¡achi lamenta che vi sia "purtroppo in moite località rustiche tale uso (e se-gnatamente in quasi tutta l'Istria) ma è perd costante l'opinione sostenuta dalla verità troppo grande, che diverse dt tait acque stagnanti, dove piu e dove meno 6: Marassi / Marasi (Orsera / Vrsar). Sul pozzo / Na vodnjaku: MARIA. V ANTONIO. E. Fil° ANTONIO E NIPOTIMARAS F. FA. L f 18/88. 7: 5. Michele di Lemv / KloStar (Orsera / Vrsar). Sul pozzo / Na vodnjaku: GIOVANNI PRECALI E ÑIPOTE MARTINO F. F. 1889. sieno poco salubri in sos tanza, perché troppo grosse, feciose e pregne inoStre di materie assai imonde, e quin-di non molto salutifere ed agli uomini, ed agli animalt eziandio che di continuo le bevono".s& Auspica invece "che si coítivino bene ie acque perenni di buona qualitá provata dei fonti, o delSe sorgenti, dove per fortuna possono aversi, e che per mezzo di opportuni canali si portano anche maestrevoiniente o quá o la, dove meglio possa accomodare di averie, e che si formino delle utili cisterne artifíciali, dove non possono aversi sorgenti vive suííicienti agli usi che sono necessarii, e che dieno un acqua piü depúrala delía comune, che sí ha fuori delle cisterne artificíali per Pordinarío".17 F ancora, deprecando che !a mancanza di inizíatlva e di accordo privi di buone acque moltt comuni (come Verteneglio, Torre, ' 5 iv¡, p. 256. 16 P. PREDON2ANI, Oiscorso «d istruzione agro-economlca per uso de'parrochi e de propíetari dell'lstria, Venezia 1820, pp. 274-275. 17 Ivi, p. 274. 303 ANNALES 8/'9f> Kobciio STAREC: 1,'ACQUA E LA P1ETRA f POZZI-C1S7RRNA 0l\ VÍLlACGi 1STRIANI, 209-31 il 8: Castelnuovo d'Arsa / Rakalj (Barbaria / Barban). Sul pozzo / Na vodnjaku: M. T. ¡= Martin Tekovic'/ 1 F ) 1891. Villanova, Vísignano, S. Lorenzo e Orsera), scrive: "Chi sa quante vittime avrá sottratto alia morte, o a lunghe e penóse malattie, per esempio, a san Micbcle di Lemo distretto di Parenzo, l'ottima ed ampia cisterna cola eretta da quei nobüi signori co. Coletti feudatarií? Chi sa quanli reali beni avrá recato nell'argomento importante della miglíor salóte degli uomini, la grandiosa cisterna eretta molto lempo fa in Visinada distretto di Montona, per le cure singolari delPumanissimo nobüe signore márchese Matteo Polesini dirigente político, e giudíce delegato di quelía signoria feudataria, e promotore esirnío di ogni possíbile utile cosa?".'8 Come si e gia detto, ancora neIJa prima meta de! Novecento in molti villaggi l'acqua dei lachi veniva usata anche per bere (previa bollitura). Oggi i iachi in 9: S. Domenica / Labinci (Visinada / Vižinada). Sui pozzo / Na vodnjaku: P F GIUSEPPE COSSETTO E GIOVANNI COSSETTO L ANNO 1895. Sulla banderttola / Na vetrnjaku: 1895. funzione (ma solo per abbeverare g!¡ animali) soñó rari, la maggior parte di essi sonó stati prosciugati e interrati. Cosí ii laco di Villa di Rovigno / Rovinjsko Selo (Ro-vigno / Rovínj) descritto da Bratuiic, di cui non esiste pfú neppure la cinta muraría che lo circondava, eretta nel 1763 per iniziativa de! capovílla (zupano) Zorzi Vratovih.19 Cosí quello di Cattuni / Katun presso Mom-paderno / Baderna, i Ilústralo da Lago.20 Ira i ¡achí ancora esistenti, segnalo quello di Castelnuovo d'Arsa / Rakalj íBarbana / Barban), che si presenta come una grande vasca di forma approssimatívamente quadrata, con i bordi vertical! di pietra. Neglí anni Trenta paite de! territorio istríano venne raggiunto dal nuovo acquedotto, ma molti centri 18 P. PREDONZANl, Appendice all'istnizione agraria pratico-ec.onomica, Venezia 1620, pp. 11-1'i 19 V. BKATUUC, Rovinjsko Selo. Monografija jedncg istarskog sela, Zagreb 1959, pp. 124 e foto 27. Questa era la scritta incisa sullo stipile destro: AN'O DM 1763. QUtSTO LAGO FU CIRCONDATO DAI MURA ESSENDO ZL/PANO ZORZI VRATOVICH Q. SIME E GlUDlCt E ZORZI POCRAlAZ Oí SIME £ ZORZI DI MARTIN RUDEICH E PiEVANO SIMON !L P. MOS. D. SIMON ZADRO A SPESE D! TUTTO IL COMUNE. 20 L. LAGO, ! "Katun i" clella pen isola istríana, in "Rivista Geográfica Italiana", L XXVI (1969), fase. Il, p. 179. 304 ANNALES 8/'% Robetw STAREC: [.'ACQUA E LA PKTRA. I POZZÍ.CISTÉRNA DEi VILIACCIISTOANI, 299-31G vermero allacciati alia rete idrica soltanto dopo gil anni Sessanta. Tuttora vi sono villaggi minori sprowisli di acqua corrente. Nelle zone carenti di fonti e pozzi, ancora negli anni intorno alia prima guerra mondiale un solo grande pozzo-cisterna serviva ai bisogno d'ac.qua defl'intera collettivitá di molti villaggi e borgate. Nelle zone meno povere invece glít agli inizi del secolo erano numeróse le famiglie che disponevano di una propria cisterna. Secondo le rilevazioni dirette da me compiule, presso le abitazioni prívate sono molto rare le vere da pozzo pozo / grfo con incise date anteriori alia meta dell'Ottocento. Nefía maggior parte dei casi !e daíazioni vanno dagli ultimi decenni dell'Ottocento alia prima guerra. Ció non indica necessariamente, come giá osservava Cucagna limitatamente al Carso di Parenzo,2' che si tratti sempre di costruzioni interamente nuove, stante la necessitá di riparare costantemente e anche rifare fa preziosa cisterna. Certamente in alcuni casi la vera da pozzo pud essere stata sosíituiía in época successiva. Mi sembra pero si possa affermare, rap-portando quanto é emerso dalle osservazioni dirette con il quadro tracciato dalle testimonianze scritte cítate, che verosimilmente nei villaggi istriani fino ad un secolo fa arca solo le famiglie piü benestanti potevano permet-tersi la costruzione di una cisterna. Secondo Milidevic appena dopo fa prima guerra mondiaíe per la loro reaftzzazione venne usato ti cemento, fattore che ne favoré la diffusione presso un maggior numero di famiglie.22 Va tuttavia ricordato che gia nel 1852 sul-l'isola di 5. Andrea a Rovigno era stato "eretto un Molino a vapore per la fabbficazione di calce e cemento idraulico di Portland", i cuí prodotti "si smetcia[va]no in primo luogo nella provincia".--3 Oggi, anche dove vi é stato i'allacciarnenlo idrico, sono molte le cisterne man-tenute in efficienza e la cui acqua viene tuttora impie-gata anche per bere. Ad esempio nel grande villaggio di Marzana / Mariana (Oignano / Vodnjati) quasi ogni casa possiede un pozzo-cisterna in uso, e numeróse sono le vere da pozzo con date risaleníi agli anni fra le due guerre, e anche pii> receníi (anni Quaranta e Cin-quanta). La cisterna e una costruzione a base quadrata o rettangolare, realizzaía in blocchi tít pietra, con coper-tura interna a volta. Vi si raccoglie l'acqua piovana che viene convogliata dalle grondate goma / guria, an-ch'esse di pietra (ma oggi piü comunemente meíal-liche), di una o piü case ed eventualmente di altri edifici secondari. La copeitura esterna della cisterna é pavi- 10-11; $. Pietro in Sel ve / S v. Petar u Šumi (Antignana/ Tinjan). Sul baladur / Na "baladurju": CC ANTON ¡OZEF MIHELIC. SIN. OT CASPARA. R.N C 1871. CS 1896. 21 A. CUCAGNA, La casa rurale nel Careo di Parenzo ( i stria occidentale), Trieste 1953, pp. 13-15. A p. 14 è detto: "Tra i molti pozzi-cisterna che io visitai nei 1939 non ne trovai uno che fosse anteriore al 1870". 22 j. MJLIČEVlC NekadaSni seoski život i gospodarstvo - La vita rurale di un tempo e. l'economia, in AA.VV., Bujština - Il Buiese, Buje -Suie 1985 (ed. bilingue), p. 319; ID., Narodna um/eiftost ¡stre, Zagreb J 988, p. 12. 23 B. BENUSSI, Storia documentai di Rovigno, Trieste: 188, p. 235. 305 ANNALES 8/'% Roberto STARECrl.' ACQUA £ LA PtETRA 1 rOZZl-C!5TER.NA OEI VILLAGCI ISTRiAMI. 299-310 12: Stanzia Bembo / Stancija Bembo (Valle / Bale). Sut pozzo/Na vodnjaku: LAOS DEO M DRA. G.B. F.FAD. 1900 G. MODESTO G fELENICH MURATORI. mentata con lastre squadrate di pietra. L'acqua penetra attraverso gli interstizi, passa attraverso i filtri forrnati di sabbia e piccole pietre, e si raccogiie infine ne) fondo ¡mpermeabilizzato con argílla (più recentemente con cemento), da dove puô essere attinta attraverso fa vera del pozzo che sorge al centro délia costruzione. Nella maggior parte dei casi, le cisterne presso le abitazioni presentano una base di circa 2,5-3 metri di lato ed un'altezza di circa 3-3,5, con una capienza mediamente di 200-3ÛÛ etíolitri. Soltanto alcune cisterne comunaii (realizzate cioè a cura dell'intera comunità rurale e destínate ail*uso collettivo) hanno dimensioni maggiori o sono doppie (e possono essere munite di due vere da pozzo). La cisterna talvolta è completamente sotler-ranea, più spesso solo parzialmente interrata e perciô rialzata rispetto al livelto de! suolo. In questo caso si accede al pozzo salendo pochi gradini. La cisterna puè essere a fianco dell'abitazione o, nel caso di un uso collettivo, in una piazzetta o in altro luogo separato dalle case e accessibile a tutti. In moite deile case 13: Fabaz / Fabci (Visignano / ViSnjan). Sal pozzo / Na vodnjaku: F F MATEO FABAZ A.F. P,F. S.F M.F. 1906. caratterizzate dalla presenza di una scalinata esterna di pietra batidor/baladur, da cut si accede al primo piano, dove sono sia la cucina che Je camere, mentre ii piano térra é (o era) adíbito a sfalla e cantina, ¡a cisterna é invece sopraelevata e si presenta come un paralelepípedo addossaío alfa facciata antenote, Si hanno due tipoíogie possibil i. Neí primo caso il corpo della cisterna viene a trovarsi affiancato al complesso formato dalla scala e da un terrazzino piü o meno ampio (sotto ¡I quale spesso si apre un arco a tutto sesto). Neil'altro caso la scalinata si presenta direttamente accostata al corpo della cisterna. In entrambi i tipi la vera de! pozzo viene a trovarsi all'altezza del primo piano. Nel determinare questa scelta costruttiva, la dífficoítá di effettuare uno scavo profondo nel terreno cársico sí é dunque unita alia comoditá di avere if pozzo al medesimo livello e in prossimitá della cucina. Secondo Nice, il complesso scala-terrazzíno deriverebbe dalla cisterna di tipo sopraeJevato addossata alia facciata: "II tetto della cisterna offriva uno spazio che gli arttichi resero prati-cabilc- cingeridolo di un parapetto. Ebbe cosi origine la 306 ANNALES 8/'96 Roberto STAREC: L'ACQUA E LA PIETRA I POZZI-CISTERNA OCI VtllAGGI ISTRIANl, 299-310 14: Vesnaver/ / Vržnaveri (Parenzo / Poreč). Sul pozzo /Na vodnjaku: F F 1909 C C/= Giuseppe GuUchj caratteristica forma con ¡'arco sottoposto, dal quaíe si accede alia cantina. Oggi anche se la cisterna manca, la loggetta ne mantiene le caratteristiche estenie".24 Va osservato perd che l'arco non puó aprirsi nel corpo del la cisterna, ma soltanto sotto il terrazzino a cui spesso é affiancata. L'ipotesi det Nice non risulta convincente, ed appare ínvece piO probabíle che l'abbinamento scala-cisterna sia piü recente di quello scala-terrazzino e in diverse abitazioni lo abbia sostituito. Píu raramente la cisterna é sulla facciata posteriore, e aliara normalmente il pozzo é accessibile soltanto dall'intemo delía casa, Di regola la copertura fastricata del la cisterna, sia nel tipo totalmente o parzialmente interrato che in queílo sci-praelevato, é cinta da un parapetto. Infine si puó ricor-dare che Nice registra a S. Domenica di Visinada la presenza di una cisterna "chiusa da una botola, posta sotto il pavimento della cucina".2S 15: Monsalice / MuŠalež (Parenzo/ Poreč). Sul pozzo/ Na vodnjaku: F F D S 1911. Le vere da pozzo presentano una notevole variabilita di forma, e diversa risulta la qualitá del materiafe e della lavorazione. In genere sono ricavate da on unico blocco di pietra, in alcuni casi it bordo superiore 6 invece reaiizzato a parte e successivamente sovrapposto, Per i manufatti di fattura piu semplice e modesta spesso e impiegata pietra grigiastra piuttosto teñera e porosa, per queíli piü belii e rifiniti invece ia migliore pietra bianca, di cui esistono cave sopraltutto riella zona occidentale, da dove veniva esportata anche vía mare. Petronio nel 1681 scrive: "Sul tenimenlo di Rovigno ammirabili sorio te cave della pietra bianca detla d'lslría, ch'hanno tanto crédito in te fabriche sontuose di Venetia essendo che sono buone da lavorare e stando all'aria et alia pioggia s'indurano e resistono ad ogni intemperie del cielo".26 Per secolí la pietra é stata estratta e lavorata interarriente a mano usando cunei, sbarre da spacco, mazzuole e 24 B. NICE , La rasa rurale nella Vene2Ía Giiiíia, Bologna 1940, pp. 125-1 29. 25 Iv», p. 90. Sulle cisterne cfr. anche aile pp. 84, 86-87 e 97 26 P. PETRONIO. op. cit., p. 373. 307 ANNALES 8/'% Rotarlo STAREC": L'ACQU'A E LA PI ETRA. J POZZI-dSTWNA DE! VIUACC3 ISTRI ANI, 2W-310 16: Sissano / £fian (Pola / Puh). Sul pozzo / Na vodnjaku: DIMINIC ANTONIO 1912. scalpelli. I tagliapietra scalpelini /skarpelini spesso hanno realizzato per le case dei c.ontadini più benestanti, accanto a produzioni essenzialmente furizionalt, elementi ornamentall e vere e proprie sculture. Parti-colarmente accurata era la lavorazione delîe architravi dei portali (talvolta con mascheroni e altre orna-mentazioni) e appunto delîe vere da pozzo. Sulla base delie rilevazioni compiute,27 si puô affermare che presse le abitazioni dei villaggi rurali istriani le vere da pozzo (che internamente sono ciliridriche) esternamente si presentano quasi sempre a pi an ta circolare oppure ot-tagonale. Rarissime sono quelle a pianla esagonale (fra esse urta di Villa di Rovigno con la datazione 1776), più frequenti quelle a base quadrata (ma nella quasi totalité dei casi si tratta di costruzioni recenti in muratura e cerne nto). Le vere a pianîa circolare possono essere 17: Pribetici / Antona (Parenzo / Poreč). Sul pozzo / Na vodnjaku: ČINIO UÙNHl MARKO PRIBETICI SINI M. I'* Mate] I B. (= Blaž] 1923. 18: Zagorie / Zagorje (Moschiena / Moščenice). Grondai a di pietra / Kamniti žleb. 17 Le fotografíe che corredano l'articolo sono State scelle ira un ampio numero rli ¡minagim realízate dail'autore negíi anr,¡ 1993-96 te didascaíie riportano i nomi italiano e croato delîe località. Tra parentesi è dato il nspettivo comune di appaiteneiua, seconde la «.iddivisione amministrativa austriaca del 1910. 308 ANNALES 8/'% Robenu STAREC. L'ACQUA f LA PIFTRA l POZZI-ŒTERNA D£i VlUACCl ISTRIANI. 2M-ÏI0 19: Villa di Rovigno / Rovinjsko Selo (Rovigno / Rovinj). Grondaia di pietra / Kamniti žleb. cilindriche {tafvolta con un anelio superiore piü o meno marcatamente sporgente) o, piD spesso, variamente panciute, con o senza un anelio alia base. Quelic a pianta esagonale, sempre provviste di un orlo superiore sporgente anch'esso esagonale, presentano spesso delSe profiiature, sopratlutto nella parte alta, e a!la base uno zoccolo ieggermente rilevato. In linea di massima, si puó osservare che il tipo a base ottagonafe si presenta piü frequente neíla zona occidentale, queilo a base cir-colare in quella centro-orientale. Quando vi sono iscri-zioni con nomi e date, spesso sono poste entro ovali, rettangoli, cuori, scudi, ecc., in rilievo o viceversa inca-vati. In generale le iscrizioni con testi in lingua italiana (o in cui quantomeno i nomi sono in grafía italiana) sono certamente piü frequenti, queíle in croato appa-iono maggiormente presenti nella zona di Gimino e nelia fascia piü orientale. Su di un pozzo di Castelnuovo d'Arsa appare davanti aíla data la lettera j (forse il tedesco )ahr (). Molte volte si hanno soltanto le iniziaíi del nome o dei nomi, precedute o seguite dall'ab-breviazione F F. (fece o fecero fare) e daíl'anno. Generalmente le vere poggiano su di un basamento piü largo, anch'esso circo!are o a forma di ottagono. Sono sor-montate da un arcata in ferro battuto, che sostiene la carrucola che permette di calare e ritrarre la secchia. All'arco spesso sí unisce un semiarco, cosicché il sostegno per la carrucola si presenta come una sorta di treppíede infísso nel bordo superiore. Le are ate sono 20: S. Pietro in Sel ve / Sv. Pctar u Šumi (An ti gnana / Tinjan). Interno di una cisterna in disuso / Notranjost zapuščenega vodnjaka. órnate con voiute e riccioli, sempre in ferro battuto, piü o meno elaborad. In cima vi é un púntale o una frece i a, che reca quasi sempre un gallo o una handeruota gire-vole di lamiera, talvolta tratorata con la data o le iniziaíi. L'apertura del pozzo, il cui orlo spesso e pro-fondamente solcato dalla catena della carrucola, normalmente viene chiusa da un coperchio rotondo di ferro.20 28 Per ríferimcnli alie cisterne neU'ambiente rurate in istria cl'r. anche ¡. JARDAS, Kastavština. Grada o narodnom životu i abičajnna u kastavskom govoru, in "Zbornik za narodni život i običaje Južnih Slavena" 39 (1957), op 186-191; V. BRATUL1Č, op. cit., pp. 1 24» 125; G. MAKAROVIČ, Slovenska ljudska umetno«, Ljubljana 1981, p. 11; B. GOTTH A R DI - P A VLO VSKY, lovranitina. Ruralni prostor i sadržaji, in "Liburnijske teme* 6 (1937), pp. 156-157; A. FORLANÍ, La ricetca etnográfica de! Centro di ricerche storiche di Rovigno nelí'area istro-romanza, con particolare riguarefo al territorio di Dignarte: «sukati e problemi, in "Zdgodovinske vzporednice slovenske in hrvaške etnologije" 3 (1987), p. 211 e foto 11; j. MILIČEVIČ, Istarsko rukolvorstvo, Ljubljana 1987 (Doktorska disertacija, dattiloscritto), pp. 147-143; ID., Narodna umjetnost Istre, Zagreb 1988, pp. 58-59, b4 e 67; Z. CICLIČ, Kamniti svet - II mondo della pietra, Koper - Capodistria 1993 (ed. bilingüe in sloveno e italiano), pp 68-71; B. GOTTHARDI-PAVLOVSKY, Ruralni prostor i sadržaji BrseSCine, in "Liburnijske teme" 8 (1994), pp. 190, 197-198 e 204-205; O. MAGAŠ, Urbana struktura grada Brseča, in "Liburnijske teme" S (1994), pp. 141 e 153. 309 ANNALES 8/'96 Roberto STAREC: l'ACQUA E LA PISTRA. I P02ZI-OSTEKNA OEl ViLlAC.Gi (STRIANI, 355-310 POVZETEK Avtor obravnava vprašanje vodne oskrbe v vaseh zahodne Istre ("rdeče" apnenčaste Istre) z zbiranjem deževnice v umetnih zajetjih in v vodnjakih-kapnicah. Poleg informacij iz ustnih virov je navedenih nekaj zgodovinskih pričevanj iz Lochavih krajepisnih map (1563) in iz zapisov Tommasinija (okoli 1650), Petronia (1681), Bargnaniia (1806) in Predonzanija (1820), Opisana je tipologija strukture kapnic in tipologija teles vodnjakov na podlagi obdelave številnih primerkov, izdelanih med letom 1776 in sredino 19. stoletja in ohranjenih v različnih krajih. Znane so talne kapnice, napol v zemljo vkopane kapnice ter površinske kapnice (pogosto postavljene poleg zunanjega stopnišča z baladurjem). Razen nekaterih zelo redkih sesterokotnih primerkov in nekaterih štirikotnih, zgrajenih skoraj dosledno v/ novejšem času, imajo telesa vodnjakov obliko osmerokotnika (najpogosteje v zahodnih predelih) ali kroga (v glavnem na osrednje-vzhodnem delu). Napisi in imena so običajno izpisani v italijanščini, vendar ponekod tudi v hrvaščini. Pirano/Piran. Vera da puzzo datata 1485/ Vodnjak datiran z letom 1485. (Foto: Sebastianutti & Benque, Trieste/Trst, cca. 1890). 310