Soldi IO al numero. L'arretrato soldi 20 Associazione anticipata pel I, II e III trimestre 1875: fior. 2 e s. 4« ; fuori idem. Un trimestre in proporzione. Il provento va a beneficio dell'Asilo d'infanzia I CRONACA CAPODISTRIANA BIMENSILE. si pubblica ai 9 ed ai 25 Per le inserzioni d'interesse privato il prezzo è da pattuirsi. Non si restituiscono i manoscritti. Le lettere non affrancate vengono respinte, e le anonime distrutte. Il sig. Giorgio de Favento è l'amministratore L'integrità di un giornale consiste nell'attenersi, con costanza ed energia, al vero, all'equità, alla moderatezza. I ANNIVERSARIO — 14 Settembre 1827 — Muore Ugo Foscolo — (V. Illustrazione). IL CLUB DELLE ALPI GIULIE L'inerpicarsi sulle vette delle Alpi, finora capriccio non invidiato dei pastori, e fatica beffata di qualche scienziato, è da poco tempo divenuto diletto e brama di tutta la società colta che vi è fortemente attirata dalle gradite sensazioni, dalle incantevoli vedute e dalla letizia che colà si assaporano. L' uomo infatti, salito sopra un'alta cima prova uno stato inesplicabile di nuova vita, prova un insolito benessere, lo agita un arcano piacere, dimentica le noie e le sofferenze durate nella fangosa valle, contempla, ammira. 11 geologo, il paleoetnologo, il botanico vi trovano innoltre di che arricchire le loro collette, di che ingrossare il corredo delle loro cognizioni e talvolta quello di tutti ; ed anche il cacciatore ha campo di godere i frutti della sua abilità. Non v' ha insomma persona sana e di membra sciolte, che dalle gite alpine non ritragga piena soddisfazione, e non scenda col proposito di risalire un' altra volta. E oltre a tutto ciò sarebbe grande giubilo per noi Istriani il trovarci in compagnia di Triestini e di Friulani sopra una delle alte vette Giulie, che dal Tricorno al Monte Maggiore segnano i termini; il fare ivi nuove conoscenze, stringendosi le mani non inguantate; il rinnovare le conoscenze sbiadite; lo scambiare i concetti, lì appunto ove la natura che tanto ci favorì, si manifesta in tutta la sua pompeggiale grandiosità. Egli è quindi con vivo piacere che abbiamo veduto, nella Provincia del 1 sett., rinnovata la proposta di un Club fatta indarno ancora nel N. 19 del 73: questa volta essa è avvalorata con un progetto di statuto, compilato sulla base di quello del Club Alpino Italiano, il quale conta l'esperienza di dodici anni: quindi ci sembra accettabile per intero. Probabilmente, mentre scriviamo, l'importante proposta avrà già trovato il necessario eco tra i membri del congresso di Montona; APPENDICE. DOLLY GEERTS EACCONTO di Xavier E y ni a Traduzione dal francese di LUIGIA G. P. Dolly, colla testa nascosta nel grembo della cugina, aveva perdonato e l iu quel momento obbliava non solo i maltrattamenti di cui ogni giorno eli' era vittima, sì anco quelli recenti dei quali le braccia, le spalle e le guance portavano le crudeli impronte. Piangeva la povera fanciulla; e all'appello che la cugina faceva al suo attaccamento, protestava che non 1' avrebbe punto abbandonata. — Nullameno voi me lo avete promesso, interruppe William, d'eseguire tutti i miei consigli, d'obbedire a tutti i miei ordini. Dolly con una mano si portò agli occhi un lembo della vesticciuola e stese l'altra a William, il quale tirò a sè la fanciulla. Ma la signora Hartman corse a lei vicina gri- e noi facciamo fervidi voti che il Club delle Alpi Giulie venga sollecitamente invigorito, e possa raggiungere pienamente i suoi scopi, mercè il concorso di numerosi aderenti triestini e goriziani. i G i1: > Fi (Cont. V. N. 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21 e 22) Torniamo qualche passo indietro onde non perdere la traccia delle nostre pedate. Al N. 15 vi diceva che il ben digerire dipende da due circostanze, cioè 1. dalla qualità dei cibi più o meno digeribili, 2. dallo stato dello stomaco e in generale di tutti i visceri che concorrono alla digestione. Della prima circostanza v' ho parlato abbastanza, passiamo dunque alla seconda. Acciocché il mangiare vi faccia buon prò, è necessario che lo stomaco non sia malamente disposto; la quale mala disposizione può derivare da cause fisiche o da cause morali. In quanto a cause fisiche: l'indisposizione dello stomaco dipende da irritazione o da mancanza di tono o debolezza. Se quando vi sentite aver indigestione guardate nello specchio la vostra lingua, osservate ch'essa è coperta da una poltiglia bianco-giallognola, la quale non è già aderente alla superficie della pelle, ma s' è insinuata nei pori, onde per quanto procuraste di t et-tervi la lingua sciacquandovi la bocca, dessa non diverrebbe mai netta. Sappiate ora, che non la sola estremità della lingua è coperta da quella, permettemi che lo dica, porcheria, ma lo è pure l'esofago o canale che mette allo stomaco, lo stomaco stesso e spesso anche le budella. Vedete bene, che questi organi con quel brutto smalto che li copre non possono mica fare le loro funzioni, nè può succedere una buona salivazione, nè può lo stomaco segregare dai follicoli otturati il succo gastrico, nè il fegato ed il pancreas dando: — Ecco che tu mi fuggi. Dolly! tu m'abbandoni! Io voglio che tu rimanga con me. . . . — Suvvia siate ragionevole, prese a d re il signor Bill sciogliendo con fatica le cita della signora Hartman aggrappate alla vestc-ciuola di sua cugina, che cosa avete voi fa.to e che potete faro ancora di questa fanciulli? una mendicante, una povera creatura destinata a trascinare per le vie la più grami e la più orribile esistenza. Affidatela a noi; e se voi realmente 1' amate, dovete anzi rallegrarvi di vederla diretta per una via che la condurrà ad essere un' onesta e laboriosa ragazza. Voi promettete di non percuoterla [iù; domani avrete dimenticato la promessa e rinnoverete le busse. Presentatevi a me decrn-te, convenevole, con dei buoni sentimenti ed allora io vi permetterò di vedere Dolly quau-do v'aggrada. — Io dubito, disse William con vivi-cità, che l'industria vergognosa alla quale condannate questa fanciulla, vi sia profittevok Nondimeno ecco cinquanta dollari per iudei- valgono a ridurre in chilo una pasta eh' esce dallo stomaco imperfettamente chimificata, ed anche quel poco di chilo che si forma, a motivo dei meati che sono ottusi, può venire assorbito. Che fare ? mi direte voi. — Se l'indigestione è forte bisogna ricorrere ai purganti; 10 però vi consiglio di ricorrere a un medico, 11 quale, esaminata la vostra condizione di salute e la vostra costituzione, vi prescriverà la medicina che fa per voi, e colla quale, stando ai consigli del dottore, vi rimetterete presto in piena salute. Che se la indigestione è leggera e di fresca data, potete far senza del medico e del farmacista. Bevete dell'acqua, se volete della limonata lunga non troppo dolce, state iu dieta per qualche giorno e poi vi troverete bene. Vi sono di quelli che ad ogni piccolo sintomo d'indigestione ricorrono ai purganti, e questo è il vero metodo di guastarsi lo stomaco. Voi guardatevi bene dall'imitarli, e sopratutto non vi venga iu mente di medicarvi prendendo pillole, come quelle di Haut, di Redliug, del Giacomini od altri. Le pillole contengono sempre una qualche sostanza drastica di molta attività mescolata nella pasta da cui sono formate, e poiché ne fabbricano molte e quindi la pasta è grande, ne avviene eh'è impossibile di distribuire il drastico in modo che ogni pillola ne contenga la stessa dose, e ne deriva la conseguenza che le pillole, o non producono nessun effetto o producono un effetto violento. Altri sono innamorati della magnesia e se la prendono molto di spesso. La magnesia può tornar opportuna in qualche caso, ma essendo un assorbente rovina a lungo andare le forze digestive. Il peggio si è che alle altre medicine lo stomaco si può avvezzare e prenderle senza provare alcun effetto, ma alla magnesia no, perchè l'effetto assorbente essa lo produce sempre e sempre il medesimo, nè più nè meno. Nè nizzarvi di ciò che voi immaginate di perdere colla privazione della vendita del grano cotto. La signora Hartman che sembrava poco attenta alla logica di Bill, si mostrò più sensibile all'argomento supremo di William. Ella guardò il giovane con un senso di stupore e di dubbio che si dileguò alla vista di due biglietti di banca di venticinque dollari ciascuno; li strappò, anziché prenderli, dalle mani di William ; e nella stessa maniera con cui aveva fatto quel rapido passaggio dalla sua furiosa rabbia contro Dolly ad un' espansione di vivissima tenerezza, così dimenticò il suo frenetico desiderio di tenere a sè vicina la fan-, ciulla per slanciarsi coli'immaginazione a sogni d'ogni fatta, che le veuiano dalla vista dei cinquanta dollari. Queste variazioni di sentimenti sono troppo facili nelle nature incolte ed abbrutite per doversene stupire. Dolly era dunque abbandonata a William. — Aveste torto, disse Bill al suo giovane parente, di dire in uua sol volta cinquanta dollari a quella disgraziata. Quale uso ne farà, mio Dio! La vecchia cugina che aveva udito que- .posso lodare quelli che usano con frequenza I del sale amaro (solfato di magnesia) o delle polverine di Mol (solfato di potassa), farmachi che agiscono per irritazione, che affievoliscono le forze dello stomaco, favorendo la indigestione, e dei quali non si dovrebbe far uso che in seguito a prescrizione del medico. Se credete che l'acqua, o limonata e la dieta non bastino, fatevi un decotto concentrato di susina, le quali vi saranno un blando purgante e non vi sconcerteranno lo stomaco. Ma la vera regola per non pigliarsi delle indigestioni è quella di essere metodici e moderati nel cibo. Il seguire un metodo fisso nei pasti e non variarlo senza una evidente necessità, porta seco la regolarità della digestione e di tutte le funzioni che l'accompagnano: ultima delle quali è l'espulsione delle feccie, che in persone sane e metodiche ha sempre luogo in tempi regolari. L'esser moderati, non concedere mai alla golosità, ciò che servirà di peso allo stomaco, il non mangiare fuori di pasto, fa sì che gli organi digestivi abbiano un lavorio corrispondente alle loro forze e possano quindi compierlo bene; dal che ne consegue la perfetta chimificazione e chilificazione, ed il perfetto assorbimento : quindi il normale processo di nutrizione. L'altra causa fisica della indisposizione dello stomaco è la mancanza di tono, la quale viene prodotta o da sofferto difetto di sostanze alimentari o da farmachi presi o da eccessivo lavoro. Supposto il caso che o per volontà del medico o per altra causa qualsiasi, siate stati in dieta rigorosa o che abbiate preso un purgante, lo stomaco si trova indebolito, e quindi è necessario di non sopraccaricarlo. Se lo fate, lo indebolite ancora di più e, oltre alla indigestione che pigliate, potete andare incontro a dei seri malanni. Anche un lavoro eccessivo squilibrale forze digestive, imperciocché, s'è fatica manuale ajuterà la circolazione del sangue, s' è mentale determina un afflusso di sangue alla testa. In ambidue i casi, non essendo normale la circolazione, non può neanche la digestione riescir regolare. Guardate come fanno i nostri agricoltori. Per quanto sieno assidui alla fatica, quando si mettono al desco, diventano lenti, lentissimi, mangiano adagio, a, cucchiaiate distanti l'una dall'altra. Riguardo a quei che s' occupano di lavoro mentale, non osservano sempre questa norma e fanno male: sarebbero più sani, se prima del desinare o della cena facessero un po' di moto all'aria libera onde ristabilire l'equilibrio alla circolazione del sangue col fare, camminando, inturgidire alquanto le vene dei piedi. (Cont.)____G.F.—A. Alcuni brevi cenni storici sul giornalismo (Continuazione V. i N. 18 e 20) Prima di procedere ad esporre quel poco ste parole, quantunque pronunziate a voce bassa, indietreggiò di due passi e nascose dietro a sè i due biglietti, che in quel punto era occupata ad esaminare in tutte lo parti. Questo movimento eseguito con tanta sveltezza ed energìa, dava a conoscere ch'ella a-vrebbe difeso eroicamente il suo tesoro. — Ohe importa! rispose William ; ch'ella ne faccia quale uso vuole. Io non mi curo che della salvezza di Dolly. —. Oh ! potete condurvela, rispose la signora Hartman; dal momento che voi m'assicurate eh' ella sarà bene trattata e che sotto la vostra tutela diverrà una ragazza laboriosa non me ne lagno più, non piango più; godo sapendo che la mia Dolly sarà felice. Non vi era cinismo nell'accento col quale la signora Hartman aveva detto queste parole che le ispirava la sua saziata avidità: Le a-veva espresse con un tuono pieno d'abbandono, che si avrebbe potututo credere in quel momento ella parlasse sinceramente, od almeno che il cuore dettasse alle sue labbra questa risposta. elio ancora per noi sarà fattibile, dobbiamo aggiungere un breve ma interessante periodo, ommesso nel trascrivere il diurnum riportato dal sig. Marco Monnier (v. il N°. 20), ommesso probabilmente in causa della distrattiva parentesi che vi abbiamo interposto. Il periodo con cui rimane maggiormente giustificato 1' epiteto di " commoventissimo,, affisso al fatto, e che ci facciamo un dovere di non tralasciare per quei pochi lettori che hanno l'abitudine di conservare i fogli, è questo : gli venne gettato un pezzo di pane, ed esso lo portò alla bocca del suo padrone; e dovevasi leggere dopo la parola " popolo. „ Dopo l'ommissione ci è giuoenforza manifestare un equivoco, nel quale siamo incappati. Nel terz'ultimo periodo ( N. 20 ) avevamo detto che il polacco chiama l'inchiostro inkoust ed il boemo atrament: è invece all' opposto. E qui, giacché ci sorge l'idea, osserveremo come dal tinctura latino, i tedeschi, gli spagnuoli ed i portoghesi trassero il vocabolo per dinotare l'inchiostro ; tinte cioè dicono i i primi, e tinta gli altri due. In italiano tinta e tintura indicano tanto la materia qualsisia con cui si tinge, quanto il colorito risultante. Tronchiamo per cedere ad altri lo spazio: nel prossimo numero daremo fine a questo nostro affastellato ed incompleto lavoruccio, pel quale supplichiamo indulgenza dai nostri benigni lettori, fiduciosi che vorranno tenere conto almeno della buona volontà. (Continua) GLI ATTI DEL NOSTKO GINNASIO (Anno scolastico 1874-75). L'annua pubblicazione di questi atti diventa ognor più importante, poiché essa, accogliendo sempre qualche erudito lavoro di a-matori e cultori delle cose patrie, diventa una raccolta, che direttamente interessa la provincia. Di fatti, a tacere degli altri che vi collaborarono, solamente del nostro Babuder abbiamo ben cinque dissertazioni, che trattano specialmente la storia letteraria dell' Istria, cioè: una su alcuni Istriani cultori delle lettere classiche dal millequattrocento in poi, ed in particolare sulla traduzione dell' Iliade di Andrea Divo Giustinopolitano (anno scolastico 1864-65); un' altra su Pietro Paolo Vergerio il Seniore da Capodistria, uno de' più celebri umanisti italiani del risorgimento (anno scolastico 1865-66); la terza contiene dei Cenni intorno alla vita ed agli scritti del marchese Girolamo Gravisi (anno scolastico 1867-68); nella quarta ci dà uno Studio critico sopra alcuni poemi epici con ispcciale riguardo alla Pugna Angelorum, poemetto in tre canti di Cesare Zarotti, medico e letterato Capodistriano del secolo decimosettimo (anno scolastico 1872-73); e quella finalmente di quest'anno ci parla delle Georgiche di Virgilio, considerate nei — Quanto ai cinquanta dollari, riprese ella, non abbiate paura eli' io ne faccia cattivo uso. Vi è là forse il mezzo di riabilitare una donna traviata. — Che Iddio vi ascolti ! mormorò Bill, e così William avrà oggi adempito due belle e buone azioni ! Gli addii di Dolly e di sua cugina furono, come potevansi presagire, meno strazianti delle scene che sorpresero gli stranieri al loro giungere. Due ore dopo, Dolly Geerts abitava in casa del signor Bill. Ciò che avvenue della cugina Hartman, diciamolo subito, fu conforme alla sua indole malvagia e ripugnante. I cinquanta dollari di William anziché renderla donna saggia ed onesta, affrettarono la fine di quella miserabile creatura. Non occupandosi nemmeno più di rinnovare ed ingrandire lo schifoso traffico di senci, con grande dispiacere delle scimie, sue locatarie, ella morì nell' ebbrezza sul suo orrido lettuccio posto accanto a quel mucchio di lordume. loro pregi d'argomento e di forma, con un cenno critico sopra alcuni traduttori italiani delle medesime. La seconda parte di quest'ultimo lavoro ha per noi un interesse speciale, trattando essa della traduzione in ottava rima delle georgiche di Virgilio di Francesco Combi, opera postuma, premiata dal congresso pedagogico italiano, tenuto in Venezia nel 1872. Il giudizio, che cade su quest' opera, è certo giudizio di penna autorevole, un giudizio che vien dato spassionatamente, che si basa su i risultati di una critica esatta. Il prof. Babuder confronta la traduzione del Combi con quella in versi sciolti dell'Arici, da lui riputate le migliori fra le tante, che esistono. — Secondo 1' A. "ove predomina la „parte descrittiva, il Dr. Combi riesce senza „confronto meglio dell'Arici, ma dove trattasi „di rilevare il bello, che sta nel pensiero stesso, „1' Arici è senza dubbio migliore interpiete di „Virgilio; senza dare però né l'uno nè l'altro ,.la vera traduzione delle Georgiche, a cui più „si approssima quella del secondo". Ma ognuno sa quanto sia difficile una vera traduzione, — e di ciò tenne pur conto l'A., notando per di più, che le difficoltà erano maggiori pel Combi a cagione dell'ottava rima. E anche taluno, che chiamò felice V arte Onde il buon Caro dalle lazie corde Trasse il pio Duce sulle cordo tosche, ____ si dolea, che qual sul volto Suol dell'opposta Cinzia il raggio aurato Del sole biancheggiar, tal nou di rado Dagl' italici carmi ripercosso Tornasse argento di Virgilio 1' oro. (Ep. d'Ip. Pindemonte.) per lo che concbiuderemo col dire, che ehi seppe, come il Combi, solo talvolta rivaleggiare col testo, raggiunse digià un' alta meta, avendo Virgilio delle bellezze tutte proprie, che difficilmente le potrà ritrarre un traduttore. La seconda parte degli atti ginnasiali contiene delle notizie intorno al ginnasio, che, in generale sono ottime, grazie alle prestanti cure del sig. Direttore e del corpo insegnante. Noi scorgiamo infatti, oltre al complessivo buon andamento dell' istituto, che questo fu frequentato da ben cento e ventisei scolari, dei quali centodiciasette italiani, sette slavi, e due greci. Per ultimo noi, e con noi speriamo quanti hanno a cuore la sempre maggior frequentazione del nostro istituto, non possiamo far a meno di approvare in tutto e per tutto, e di raccomandare la proposta fatta dall'onorevole direzione del ginnasio, che cioè il nostro Municipio abbia a devolvere la somma, che spende annualmente per somministrare i libri agli scolari poveri, ad un fondo di beneficenza, per studenti poveri da costituirsi; ad incremento di tale fondo vi concorrano IV Nuove scene più ridenti e ad un punto tristi stanno per svolgersi a noi dinanzi. Come quasi tutti i giovani degli Stati Uniti dalla più umile alla più agiata famiglia; così William fu sottoposto alla stessa comune legge. Essendoché la fortuna in quei paesi provenga sempre dal lavoro è ben difficile che i padri, quand' anche tolleranti sieno di quella vita molle dei figli, nou esigano da essi che aumentino il patrimonio mercè il lavoro. William, costretto dai proprii affari,partì per l'Inghilterra, e di là per la China. Da sei anni egli era sempre lontano da New-York. Nel periodo di questo tempo Dolly dimostrò col fatto quanto l'elevazione del cuore e della sua intelligenza prometteva sino da fanciulla. Nella casa d'industria del signor Bill ella imparò tutto ciò che può nobilitare l'anima d'una creatura umana; tutto quanto infine può rendere una donna coraggiosa nel percorrere, senza pericolo, l'aspro cammino della vita. anche l'inclita Giunta provinciale, con una parte della somma ch'essa spende annualmente per sussidi parziali, e qualche altro Municipio della provincia, ed innoltre persone private. Tale istituzione, oltre che sollevare il nostro Municipio di alcune brighe, arrecherebbe dei vantaggi, che ognuno, il quale bene conosca le condizioni di casa nostra, deve desiderare. ______ Il pubblico nei rapporti colle scuole medie (Contin. e fine, vedi n. 21 e 22). Oltre a queste esigenze, le quali mirano ad allargare le cognizioni, la scuola deve ancora pretendere dai suoi allievi: amore all'ordine, contegno, obbedienza, veridicità, diligenza ed attenzione. Egli è quindi sommamente importante che la famiglia cooperi acciocché gli scolari si abituino a queste qualità: sono più esposti all'influenza domestica che alla scolastica, e perchè il loro sentimento naturale li spinge a seguire particolarmente le opinioni e gli esempi dei genitori. In casa quindi il fanciullo deve venire abituato a tenere in ordine il suo corpo ed i suoi vestiti, i suoi libri, ed a regolare infine tutta la sua attività. La scuola vuole che gli scolari si trovino in i scuola puntualmente all'ora stabilita, che portino seco i necessari libri ed i requisiti per scrivere e disegnare. Nelle scuole superiori esistono spesso a tale proposito dei così detti regolamenti interni, i quali determinano quale parte del giorno abbiano gli scolari da impiegare negli elaborati domestici : in questi regolamenti i genitori e specialmente quelli che non hanno frequentato una scuola superiore trovano un punto d'appoggio per avvezzare i loro figli alla tanto vantaggiosa partizione del tempo. Anche nella famiglia lo scolaro deve venir a-bituato ad un buon contegno : si tratta di un piacevole e naturale portamento del -corpo, e della scelta di appropriate espressioni nel discorrere: di questo può aver cura anche la più inonesta famiglia artigiana L'autorità delle leggi e delle persone, epperciò l'ubbidienza e la sottomissione del a propria volontà, sono i necessari requisiti pel mantenimento dei rapporti nell'umana società. 11^ ragazzo deve imparare ad ubbidire fino dalla sua piccola sfera, aftinché poi, a-dulto, non abbia a trovarsi in discordie. Sorge quindi sacro dovere pei genitori di esigere obbedienza dai loro figli, prima ai loro ordini, e poi anche alle ingiunzioni della scuola. Per lo più sono i tristi esempi che fanno non sinceri e bugiardi : per conseguenza non si giudichino troppo severamente i falli del figlio, gli si dimostri fiducia, e sopra tutto sfuggasi di essere conniventi alle sue bugie. Molti genitori si fanno a scusare con motivi inventati le assenze dalla scuola, i ritardi, la negligenza nei lavori domestici. Lo scandalo, che in tale modo si commette, è in verità grande ! Perciò la famiglia non solo dovrà limitarsi di riconoscere quello che la scuola esige dai figli e attendere che venga adempiuto, ma dovrà in generale studiarsi di impedire eziandio tutto quello che se anche non contrasta propriamente colle disposizioni scolastiche. ne affievolisce peraltro l'eff-tto: deve quittdi allontanare i ragazzi da una distrazione troppo grande o che provoca la fantasia. 11 prendere parte a società, a balli, il frequentare teatri et similia,, non dovrebbe essere concesso al giovane se non dopo accurato esame della sua maturità ; e con molta parsimonia bisogna fornirgli denaro per i suoi piccoli bisogni, e sta bene chiedergli conto dell'uso fattone. Dolly divenne un'abilissima operaja. Dopo quattro anni di stabile domicilio nella casa del signor Bill, morto questi poco appresso, prese alloggio in una piccola e modesta camera del bel quartiere di New-York. Dolly era laboriosa, esatta, semplice nella sua ingenua yivacità, e le più ricche dame della città imperiale se la disputavano a gara per commetterle il lavoro, o chiamarla a soldo in casa. EU'era la cucitrice più in voga di New-York, sebbene le vanerelle e presuntuose, disdegnando di palesare l'abilità di così molesta artista, impartissero gli elogi a due o tre altre cucitrici di molto grido, le quali, appropriandosi un merito altrui, venivano da ultimo scoperte nel loro inganno. Soltanto la signora Benton e le sorelle di William, per quel gusto delicato del loro spirito, sapevano di preferenza apprezzare le fatiche di Dolly. Può essere che la buona azione di William corrispondesse a ciò. Era ricevuta sempre con giubilo in casa Benton dove l'ospitalità era riservata per lei libera e intera, e come un diritto al lavoro, caso questo le venisse a mancare, ciò che per buona fortuna, non successe mai a Dolly. (Continua). Non va certo soffocata l'inclinazione dei ragazzi alla vita sociale, ma fa d'uopo invigilare attentamente sulle loro compagnie. Non solo i genitori, ma anche coloro che danno alloggio, i quali devono essere per gli studenti rappresentanti dei primi, hanno il dovere di sorvegliare con cura paterna, affinchè quelli che vengono loro affidati, progrediscano nella moralità e nello studio : essi non devono dare agli allievi loro affidati sempliceinento l'alloggio ed il vitto, ma devono anche sorvegliarli. Chi prende scolari a dozzina solo pel guadagno che ne ricava, credendosi esonerato d'ogni cura pel loro bene intellettuale, si rende grandemente colpevole verso la gioventù. Di conseguenza quelli che alloggiano gli scolari hanno verso la scuola i medesimi doveri che hanno i genitori. Sfortunatamente ogni anno si rinnova il fatto che molti scolari, per la trascuranza di quelli che li tengono a dozzina, peggiorano sì in riguardo morale che scientifico, e riportano perciò una cattiva classificazione nei costumi e nel progresso, e sono quindi costretti a ripetere la classe o ad abbandonare gli studi. E poiché quelli che prendono a dozzina non possono agire indipendentemente verso gli allievi loro affidati, ed altro non sono che un mezzo d'unione tra la famiglia e la scuola, ne viene ad essi l'obbligo d'insistere per l'adempimento degli ordini della scuola, e di adattarsi alla sorveglianza che questa esercita invece della famiglia per mezzo del direttore o dei capiclasse. Allorquando vanno a far visiti ai maestri, essi devono, con tutta sincerità, ragguagliarli sulla diligenza e sul comportamento morale. Oh la triste cosa quando i padroni di casa sono tanto dimentichi dei loro doveri da fare cogli allievi tacita alleanza, e talvolta persino aperta, sopportando, coprendo e favorendo i loro mancamenti ! I genitori devono poi imporre ai figli di essere obbedienti ai padroni di casa, e devono far loro bene comprendere in qual rapporto essi stieno con quelli. Secondo le circostanze, può essere perfino necessario che i genitori concedino ai padroni di casa il diritto di punire, che di solito spetta soltanto ad essi. I padroni di casa sono spesso troppo deboli, specialmente se donne sole : gli allievi s'accorgono subito di questa debolezza e ne approfittano. Sono appunto le abitazioni degli scolari forestieri che vengono spesso usate dagli scolari del paese quale luogo opportuno a contravvenire alle discipline scolastiche, come per esempio per giuocare alle carte, per gozzovigliare, per fumare, ecc. Ciò non deve essere tollerato assolutamente. Quando tali casi nascono ripetu-mente, la scuola deve far valere decisamente il suo diritto di allontanare gli scolari da tali case. Desidero che le mie parole possano insinuarsi nei cuori del pubblico, che possano cooperare acciocché il pubblico conosca i suoi doveri verso una scuola media; e che l'armonia già esistente fra il nostro i-stituto ed il pubblico, venga accresciuta a comune « piena soddisfazione. ESITO DELLA LEVA MILITARE* nella Provincia Politica dell'Istria nelL' anno corrente (aprile e maggio) Della Marina O a '5 ® Abitanti (anagrafe del 1869) '-+3 'f3 o --e 00 DISTRETTI DI LEVA o C/3 O O se QJ CO w 4f "co > Inabil temporai mente 1 s C5 03 3 P. 02 -a o m Attiva « -2 > S o v .2 e. W f SH