Esce una volta per settiinana il Sabbato. — Prezzo anticipato d'abbonamento annui fiorini 5. Semestre in proporzione.— L' abboni niento non va pagato ad altri che alla Redazione. le traoizioui popolarl In questa penisola istriana, il popolo conserva tradizioni storiche di tempi remotissimi; anzi le tradizioni piu frequenti non sono gia quelle deli'epoca moderna, o del medio tempo, ma piuttosto deli' antichita, conferma questa che queir epoca sia stata anche 1'unica che per una condizione di prosperita civile e materiale era de-gna di conservarsi a preferenza d'alire epoche nelle tra-d ziorii del popolo. Le qua!i tradizioni oggidi si fanno meno frequenti nelle classi degli urbani, perche o no-velli del tutto com' e per moltissimi di Trieste, non cu-rano peranco le cose della patria novella, o mancando il modo rfi conoscere per le slampe le cose proprie, e volendo pur alzarsi sui modi volgari tenuti in disistima, meno per 1' origine loro di que!lo che per dar suggio di' critica col mettere in dubbio tutto, sono tralti a cer-care 'altrove cio che faoilmente trovano altrove e che meglio alletta. E oosi avviene che mentre e nota la geografia deli' America e della China, le opere stupende di natura od arte di altre regioni, la conoscenza del proprio paese sia umiliantemente scarsa, e la si atsinga spesso dallo straniero. II popolo che conserva un sncro deposito di dottrina ereditata, conserva le tradizioni meglio che altri; - ma come la dottrina cosi le tradizio.ii pri ve di quell'aureola che viene dalla quaiita della persona che le espone; prive di quella fede nell'autenticita che viene dal convincimento, sono poi rivestite di forme si vaghe che ne viene incertezza, tale da non poterle si -facilmente comprendere senza sussidio di altre notizie che o sono imperfette o sono manchevoli del tutto ed in vchi narra ed in chi ascolta la tradizione. Dal che na viene che le tradizioni vengono riOutate per collocarle tra le fole,; o se accolte da qualcu mano determino, che Monte Muliano li dovesse dare lo tributo a lo Imperio Romano; dissero di mandare loro Ambasadori a quelli di Monte Muliano, che noi vogliamo avere tributo a lo Imperio nostro Romano. Fu mandato li Ambassadori; arrivati che furono a Monte Muliano, s'appresentarono al Governatore del luogo, e dissero : -noi veniamo da parte deli' Imperio Romano nostro, come ha presentito, che voi non dato el tributo al detto Imperio nostro Romano; volemo saper P animo vostro. Ouando li verendissimi homini de Monte Muliano inte-sero li Ambasadori, si li resposero, e dissero: Signori voi sete li ben venuti, e questo per 1'honor deli'Imperio; noi voiaino haver lo nostro Conseio, e si ve res-ponderemo. Risposero li detti Ambasadori, si, semo con-tenti. Congregarono lo suo Conseio perche a quel tempo el bando era grando a chi non andava in Conseio, perche era buona rason, e gran justicia, tutti temeva et erano d' una volontade al ben della sua Republica, e per mantegnir Ia sua Iibertade. Per lo Governatore si fa Ia preposta, come el Imperio, e lo Senato Romano ha mandato a noi Ii soi Ambasadori, come vole da noi lo Im- perio, che noi li diamo lo trebuto. Et per mantegnirla sua libertade, certo tutti foreno homini virili; habiando in tempo la Ambasaria de li Romani, la esaminarono molto bene. Tutti se restrensero in una volonta; disse uno primo : li sig. Troiani foreno pii potenti, che non sono adesso li Romani; li nostri antichi sono stati sempre in libertade, et a noi lassato questa libertade, inanci voiamo morire che siamo sottoposti. Se le lovo segon-do, e disse: Signori non ve dubitate: noi avemo in questa terra bona rasone, e noi con li nostri denari tro-veremo homeni, e zente. Fo de molte bone opinioni; infra li altri se sollevo uno, e disse: Signori: Io vedo ben la nostra bona e perfetta volonta, ed io voi ligarla mia con la vostra liberta; priegove che tutti debiate piar conseio. Io dico cosi, che noi debiamo responder a questi Ambasadori, e non e lecito ne honesto, che el Padre se debba humiliar al fiollo. Tutto il Conseio a furia approvo questo conseio. Fo chiamato liAmbascia-dori, dicendo, noi havemo il nostro Conseio, e cosi ve rispondemo: el non e lecito, ne honesto, che el Padre se debbi humiliar al fiollo. Subito li Ambasciadori in-teso preser combiato da quelli signori de Monte Muliano et andarono verso Roma. Arrivati che foreno a Roma, subito s' apresentarono al Imperio, et allo Senato Romano, e dissero : De certo, Signori, voi havete a fare con homeni, e non con zente; havemo inteso la sua rispo-sta. O potentissimo Imperio Romano, mai una simil ri-sposta non have 1' Imperio Romano. Dicendo, quando noi arrivassimo a Monte Muliano se presentassemo al Governatore del logo, a lui suplissimo la nostra Amba-siaria, con cid sia cosa che noi siamo mandati a voi per parte del potentissimo Imperio Romano, come hanno pre-sentito che voi non sette sottoposti, e non date trebuto a niuno; ha determinato lo Senato Romano, ch'a loro dobbiate' dare el trebuto. Ali'hora ne respose el Governatore del Monte Muliano: noi volemo haver el nostro Conseio. Ne fo risposto : el non e lecito, ne honesto, ch'el Padre debbase humiliar verso el fiolo. Quando P Imperio, e Senato Romano intese li so Ambasiadori, disse: per certo costoro die esser de natura de homeni rustici, or or vedreino 1'animo loro. Ferono congre^are un grande esercito de zente, e fo mandato inverso Monte Muliano, et li detti di Monte Muliano havevano le loro spie de fora lontano. e si asuno della terra, e suo territorio, e di soldati quindese milla, tutti vignevano vo-lontiera, perche havevano farna de valenti homeni et tutti stavano in pronto con le sue arme. Vignando li Romani, giunsero in lo Friuli e passando le acque delli fiumi, reposareno, come se usa della gente d'arme. Que-•sti di Monte Muliano sepe, che la gente de li Romani era alogiata de qua de le acque, subito congrcgo tutta la so zente, e fecela metter tutta in arme, e siando in pronto anderono verso Sistiana, e s'imboscarono, e stavano in pronto, che aspettava la malina. Su 1'alba de ziorno, li Romani se levareno, e vensero in verso Monte Muliano. Vignando al so camino, zonsero in Valle di Sistiana e questi di Monte Muliano li tolsero di mezzo, e tutti in una voce, comenzd a gridare: carne, carne, viva Monte Muliano, fecero grande batteria, e fureno rotto li Romani; presero presoni assai, conquistarono zoie, e robbe assai. El Capitano della zente de li Romani subito mandd un suo corriere a Roma, e tutto lo fatto se li conto, che quelli de Monte Muliano hanno rotto la sua gente in una valle di Sistiana. Odendo lo Imperio Romano loro esser homeni tali; quanti Prencipi, e S-gnori naturali de grande possanza, odendo la nostra fai-ma, a noi se hanno inginocchiati, e servano a noi; questi de picolo logo, voleno contrastare? beati loro el Padre, e la Madre, che 1' ingenero per suo honore! Si congre-garono una gran moltitudine di zente, e fu mandata inverso xMonte Muliano. Et loro sempre havea le spie de fora, e fecero Io suo conseio, digando: signori tanto tempo che Monte Muliano e stato in sua Signoria, sempre hanno habuto gran farna et honore; Signori, piate el mio Conseio, inanzi che sotto potentia de niuna signoria de Romani debisano stare, avanti abbandonemo la terra, e via portemo il nostro haver, et edificaremo un luogo, e saremo in nostra libertade; perche noi non habiamo el modo de aspettare la furia delli Romani. Fo piato lo suo Conseio, e si assuno tutto lo suo havere, e stavano in pronto per andare, e sempre haveano le spie, approssemandosi li Romani con uno grande esercito de gente inverso Monte Muliano. Zonse le sue spie, e dis-seli, Signori, dal centro el vene tanta moltitudine digen-te, ch' el intelletto de homo humano che potesse consi-derare, per spatio di quattro giorni saranno. Questi di Monte Muliano tolse tutto el bono, el miore, e sopra li soi cavalli carichi portareno fuora della terra abbando-nareno lo luogo, e piareno el suo camino in verso la Lemagna, edificareno un luogo sopra un acqua, el qua-le se chiama Lubiana, e li si fermono forti. Vignando li Romani al suo camino, alli quatro giorni gionsero a Monte Muliano si se alloggiarono lontano, non se fidan-do de vegnir appresso le porte de la terra, le quale e-rano averte. Disse uno Cavaliero de quei Romani; Ma-gnif. Capitano, la porta de la terra si e averta. Ouesta non e usanza, rispose el Capitano della zente. Io ve comando a tutti, che niono de voi vada alla terra, senza mia licenza, perche costoro, sono certo, loro sono den-tro ascosi con aguati, per redurne dentro, e dame ados-so; sono homeni valenti de grande farna. Respose quel Cavalier, e disse, Magnif. Capitano, pregove, che questa gratia me debiate fare, lasciatene andar a batter; e chia-mare: vola quel de Ia terra, vegna fora homo, per homo a combatter. Voio io con lui, rispose el Capitano va, e sia valente. Questo Cavaliere s' have ad armare,- e si ando verso la terra, e zonto fo sotto la terra, si comenzd a chiamare, o voi homeni di M. Muliano, venga fora homo, per honro, a combatter. Si sono per aspettare, non have risposta, e pur stava aspettare, quietando niuno vense, e quello Cavalier se tolse, e ando verso la porta de la terra, non vide nessuno; monto sopra le mura, e comenzo a chiamare Signori Romani, vegnite dentro, che niuno no e in la Cittade. Odendo el Capitano el parlare, comand6 a una parte della zente, che in la terra dovesse andare, e loro intradi dentro, vede-reno tutte le čase serate. Vedendo el Capitano, ch'e-rano partiti de la, subito mando un suo messo ali' Imperio Romano, et tutto Ii fo contato, come li homeni di Monte Muliano sono fugidi con tutto il suo tesoro, perche erano richi e potenti. Odendo questo Io Senato Romano, subito rescrisse a quelIo Capitano: Nui senato Romano te avisemo, e comandemo, che sotto pena della disgratia nostra, subito tu devi provedere dove sono an-dati quesli valenti homeni di M. Muliano, et se tu lt trovi ranimo ed intention nostra si e, che tu li dia fare ri-tornare dentro, con questa condition che nui Imperio Romano si li volemo far bone carte, come ap-partien; carte franche de franchisia, come voi, o chi sara di voi, siate franchi per sempre, per la vostra bona, gentil, natural farna, in tutti li valenti, come perfetto appar. Odendo questo el Capitano, no dimorč niente, e mando tre suoi Cavallieri con lo sigillo Romano, e tro-vato che hanno quelli homeni de Monte Muliano, e si dissero: O signori Homeni valenti, potentissimi di Monte Muliano! O homeni di grande farna, e de grande hono-re! sapiate, come ve mostro la chiarezza, come lo Im-Imperio Romano ve manda a voi dire, e pregarve che voi dobbiaie retornare a logo vostro zoe a Monte Muliano che, in tutto, per tutto, lo Imperio a voi tutti, ve vuol fare franchi, e franchisia naturale ; che voi, eli vostri, e chi sara di voi, in tutto, e per tutto siate franchi per sempre, vole fare, como in questo sigillo appare. Odendo li homeni di Mente Muliano, risposero: Signori, noi sia-mo contenti. Li fo mostrato lo s gilio Romano, fo letta per uno delli homeni soi, e dichiarato da parte, in pate, come lo Imperio Romano li vuol far franchezza, et franchi in tutte le parti, como li s' appartiene. Retorno buona parte de homeni, e delle donne, e picciolini in Monte Muliano, et altre parte de loro remass ro li a quel logo de Lubiana, e non volsero retornare. Tornati foro a Monte Muliano, realmente li fo fatto le carte franche, come a niuno dovessero dare el trebuto stetero con questo honore assai. Lo Campo, e lo Esercito Romano ritorno a Roma, per obbedienza de li homeni di M. Muliano. Scrisse la Historia natural, uno homo val cento, c cento nd val uno. litomle di grado. Dal Filiasi Tomo III. Capo XVI LIDO DI GRADO. II lungo filare delle arenose, e basse isole, che separuno dal mare le Gradesi lagune portano ora il nome di Lido Primiero vicino alla foce del Lisonzo, poi di Grado, Morgo, Anfora, Buso, Lignano, vicino alla foce del Tagliamento, et altri, che nominare non serve. Al-trettante aperture al solilo o Porti li dividono gli uni dagli altri, e quando Aquileja lioriva certamente dovean quesii Lidi essere abitatissimi, e coltivatissimi. Essi ser-vivano di rada e scala maritt ma al grande comrnercio, ') Ved. T. II. che per mare faceva tale illustre citta. A que' lidi i vaseelli concorrevano fino dalPAfrica, dali' Egitto, e dal-1' Oriente. Dunque necessariamente popolati furono assai prima deli' epoca Veneziana, e non aspettarono questa per esserlo. E cio tanto piti, qUanto che su di essi stava il marittimo porto d'Aquileja, dove fermavansi i vaseelli che ne lo stagno, ne il fiume salire potevano. Dovea pure avervi stazione una flotta Romana, e lo vc-dremo ben presto. II porto poi di Aquileja famosissimo fu al dire di Ausonio, ma no i sappiamo bene dove fosse situato. Chi lo vuole sul lido di Grado e che fosse P odierno Porto di Grado; altri il non lontano di Morgo 2), altri quello detto in addietro Alsuano, per il quale 1' Alsa, e I' Anfora sortivano in mare, e che ora clnamasi Porto Anfora; altri in fine lo spinsero fino al di la della stessa foce del Lisonzo, e in quel seiio sassoso ora palude vicina alle Isole Clare.3) Che cosi lunge stasse il porto di Aquileja pare un p6 strane, anche considerando come non mai il Lisonzo puo pren-dersi per P antico Natiso. Alcuno volea trarsi d'impac-cio, col dire che ora P una, ora 1'altra di quelle aperture abbia servito di marittimo porto ad Aquileja. Noi pure quasi cosi crediamo, e nel corso di se. secoli circa, ne' quali fiori questa citta, il suo marittimo porto puo a-vere replic