ANNO VI. Capodistria. 1." agosto 1872. N. 15. GIORNALE DEGLI INTERESSI CI FI DI, MONÒMI CI, MIKINIS TRITIVI DELL' ISTRIA, ED ORGANO UFFICIALE PER GLI ATTI DELLA SOCIETÀ AGRARIA ISTRIANA; Esce il 1 ed il 16 d'ogni mese. ASSOCI4ZIONE per un anno f.ni o; semestre e quadri-* imestrein proporzione. — Gli abbonamenti si ricevono presso Ila Redazione. Articoli comunicati d'interesse generale si stampano srrs' tuttamente; giiallri, e nell'ottava pagina soltanto, a soldi 5 per linea. — Lettere e denaro- franto alla Redazione — Un numero separato soldi 45. — Pagamenti anticipati. ATTI UFFICIALI DELLA SOCIETÀ AGRARIA. Seduta del Comitato del 27 giugno 1872. (Continuazione vedi ultimo numero) ad f. il Ministero d'Agricoltura non sarebbe alieno dal concorrere alla fondazione di Consorzi ii viticultari o di Associazioni enologiche coi. porre a loro disposizione dalla relativa esposizione permanente di Kìòsterneuburg alcuni buoni attrezzi di cantina e per tal modo introdurre almeno in parte anche in Istria un confezionamento di vini più razionale.. Attendeva il Ministero speciale relaziono sul: modo di impiegare l'importo di f. 500 all' uopo destinato, — invitava la Società ad esternarsi se a condizione di tale sussidio si possa attendere con sicurezza la formazione di uno o più consorzi di viticultari o di confezionatori di vino — e raccomandava tra le macchine di Kìòsterneuburg un torchio, uno sgranatojo, un apparato di fermentazione ed un riscaldatojo di vino. Il Comitato ritiene non potersi ottenere la formazione di consorzi enologici da un momento all'altro, nè che formati sieno per essere subito proficuamente attivi. Delibera pertanto in seguito ad analoga proposta del D.r Amoroso di pregare il Ministero di concedere le accennate macchine alia scuola agraria provinciale e frattanto di affidarle o alla Società agraria o meglio alla Giunta provinciale, mentre si darebbe mano, senz'altro, alla compilazione di uno statuto breve da proporsi ai vari distretti e comizi, in modo che formati vari consorzi con norme uguali ne possa sorgere un giorno per la unione di tutti una Società enologica. Della compilazione del progetto di statuto si incaricava il Comizio agrario di Parenzo e pel caso che il Ministero assecondasse la fatta domanda, si stabiliva di esporre anche queste macchine assieme al- le altre in occasione del nostro terzo congresso agrario. ad g. H Ministero invita la Società a pronunciarsi pel quesito se non sia opportuno di adottare anche in Istria iì provvedimento preso dalla i. r. Società agraria di Gorizia allo soopo di migliorare gli animali bovini del paese; provvedimento che consisterebbe nella introduzione di mandre bovine forestiere, le quali opportunemente stanziate dorrebbero dare gli animali occorrenti ai vari distretti; Il Cav. de Magersbach riterebbe utile di provvedere all'introduzione di armente da latte. Il Bar. de Polesini si pronuncia energicamente contrario all'idea di toccare con elementi stranieri la nostra razza di animali bovini da lavoro, che ha il sommo pregio della rusticità e di resistere quanto non potrebbe nessuna razza nobile ai patimenti loro cagionati dalle lunghe siccità e dai poveri e scarsi mangimi. Dà l'esempio della lunga siccità del 1871, di cui si videro le conseguenze alle esposizioni di quest'anno, assicurando che qualunque altro animale sarebbe perito ove avesse dovuto sopportare per sette mesi continui quanto soffersero i suoi animali. Vorrebbe che si attendesse l'esito dei nostri provvedimenti — che non si prendesse abbaglio dalla appariscenza di qualche singolo prato veduto quest' anno e di maggio — e voterà per la introduzione di animali da latte soltanto allora che si abbia certo foraggio per mantenerli e certa stabulazione per impedire un incrociamento che a suo vedere rovinerebbe tanto la introdotta razza da latte quanto la ormai indigena nostra razza da lavoro. In questi sensi è unanimemente accettato a-nalogo rapporto proposto e preletto dal segretario. ad l. Sentita la relazione del segretario, che fa ammontare a f. 1998 l'importo ancora scoperto per costruzione e riattazione di abbeveratoj a tutto il 1872, e visto d'altronde che l'i. r. Luogote» 10,10 non za non potrà concedere fili'Istria die f. 1500, dal momento che a f. 2000 ammontava l'intiero sussidi® per l'Istria e per Gorizia, è deliberato di domandare l'assegno dei soli f. 1500, che sono disponibili, e pel di più la concessione di prelevare l'importo necessario dai civanzi del sussidio per animali bovini, anàlogo per iscopo a quello per abbeverato]. Ricordando poi i lagni ripetuti del Comitato ed in seguito ad analoga odierna proposta del sig. Cav. de Mayersbach è adottato di pregare l'i. r. Ministero a concedere alla Società agraria un sussidio speciale, diretto e fisso nell'importo di annui f.ni 2500, che si ritengono necessari a coprire gli importi chiesti alla Società stessa a parziale sostenimento dei lavori di costruzione e-riattaeione di abbeverato]'. VII. Presa notizia della relazione sullo stato delle costruzioni e riattazioni di abbeveratoj, sussidiate a tutto il 1872, è ammesso di prescindere per questa seduta dalla dichiarazione di caducità per ingiustificata inosservanza dei termini stabiliti, dato poro incarico alla presidenza di sollecitare all'opera quei Comuni clic ancora non incominciarono il lavoro. VILI. Quantunque il Comitato apprezzi le apprensioni della Società agraria del Yoralberg, e veda nel terzo alinea del §. 22 e nel §. 41 della legge 21 maggio 1869 sulla regolazione della imposta fondiaria una apprezzaziono delle mercedi giornaliere, inferiore al vero e gravosa all'agricoltura - pure considerando che le condizioni sociali e-conomiche che influiscono sul!'aumento delle mercedi, avranno influenza anche sul prezzo dei prodotti senza ohe i §§. 22 e 41 vi abbiano riflesso, — che ormai dovrebbesi sconvolgere la base di tutto il lavoro già progredito — che non essendo presentemente raccolte lo Camere appena il prossimo autunno potrebbesi presentare la proposta petizione — e che infine molte delle Giunte provinciali e l'istriana certamente già nel 1870 accennarono all'ora avvertito difetto della legge e all'altro più deplorabile del prezzo del vino degli ultimi 15 anni, per difetto di raccolto spesso fittizio, senza aver nulla ottenuto — resta deliberato di rescrivere in questi sensi alla Società del Voralberg e di passare all' ordine del giorno. IX. Il Cav. de Mayersbach partecipa essere stata rimessa dal Ministero alla Luogotenenza la rimostranza di questa Società intorno alla distribuzione di libri agrari non italiani coli'invito di definire la cosa di concerto eolla stessa ed in via amichevole. * Soggiungeva che la Luogotenenza non avea l'intenzione di una distribuzione di libri slavi, ma unicamente di dare un libro agrario slavo a quei pochi maestri di scuole puramente slave, elio non conoscevano bene l'italiano e che del resto aveano dei meriti in fatto d'istruzione agraria. Udite queste dichiarazioni e fatta condiziono che sieno dati libri slavi unicamente ove sono necessari e compre in proporzione della rispettiva popolazione, il Comitato dichiara di non porre ulteriore ostacolo alla consegna dei libri, la cui scelta per quanto concerne i libri slavi deve rimettere alla Luogotenenza, dacché nè la presidenza nè il Comitato non erano al caso di farlo. Esaurito l'ordine del giorno nè essendo proposti altri argomenti è levata la seduta ad ore 10 poni. Favoriti da gentile, validissimo ajuto, possiamo imprendere lo sviluppo dei temi proposti nel nostro N. 13 a dimostrare la eccellenza della linea ferroviaria Trieste-Laak, considerata dal punto di vista dell' interesse istriano. Che la Tinca di laak, conte è progettata, spingendosi, per io sviluppo necessario alla salita, verso levante nell'Istria, corre ad intersecare o quasi la linea Fola-Divaccia vagheggiata dal governo per ragioni militari, e quindi può servire, dal punto di intersecazione verso il Nord, come linea strategica da Fola al centro dello stato, e, dal punto di incrociamento fino a Trieste (ed è ciò che più importa a noi) come completamento della via ferrata istriana unendo direttamente Po-la a Trieste. Questa importantissima circostanza, che rende doppiamente proficuo il tratto inferiore della linea di Laak, da Trieste a Divaccia combinandosi nel medesimo e la diramazione per l'Istria e quella per Divaccia, merita particolare riflesso di noi i-striani e dello stesso governo, perchè se, da un lato noi scorgiamo, con questo mezzo, assicurata la communicazione ferroviaria di tutta la nostra provincia con Trieste, dall'altro il governo deve vedervi per lo meno un grande risparmio di spese di impianto o di esercizio nella vagheggiata congiunzione di Pola col centro della monarchia. Ma perchè i nostri lettori possano formarsi la vera idea dei vantaggi che l'Istria andrebbe a risentire dalla suesposta combinazione, gioverà far precedere alcune notizie sui progetti fin ora studiati, sulla loro più o meno probabile realizzazione e su diverse altre circostanze che ci faremo qui ad esporre. In primo-luogo- è necessario si sappia, che, fra ile varie linee studiate per la ferrata istriana,-quel-j le che ottennero i maggiori suffragi dalla provincia e dal governo sono: la linea Pala— Trieste i colle sue diramazioni Cai 1 fan aro — Rovigno e Fi-virola (o meglio Xaxid *) — Divaecia e la linea Po-'a — Divaecia colla diramazione Canfanaro — Ro-ngnoe l'altra, pelò solo eventuale) Cosina— Trieste e Claniz — Trieste. A primo tratto, sembrerà ai lettore non sussistere gran differenza tra L'una e l'altra delle lue linee, qualora, ben inteso, si eseguisse colla seconda anche la diramazione verso Trieste, in fatto però non è così ed a provarlo basterà una bre-re descrizione delle percorrenze, e di alcune altre importanti condizioni delle medesime linee. La prima adunque si dipartirebbe da Fola, salendo colla dolce pendenza dell'I: 80, per Dignano e Canfanaro. Tanto a Dignano che a Canfanaro si avrebbero stazioni, e, da quest'ultima borgata, la eventuale diramazione discendente coli* 1: 70 guiderebbe a Rovigno.- Da Canfanaro proseguirebbe poi la linea principale per Sr. Pietro in Selva, e-, mantenendosi sulla costiera a. ponente della valle di Draga, correrebbe, sempre con miti pendenze, verso Pisino, la cui stazione vorrebbe a riuscire sotto la strada postale di Trieste a circa 15 tese sopra il piano della città. Da Pisino la linea si dirigerebbe per la valle di Novacco, e, salendo coli' 1: 80 ad 1: 70 per Bo-rutto, raggiungerebbe le località presso Lesischi-ne, Borai, Lupoglavoe Clanas, dove verrebbe collocata altra stazione; proseguendo poi a livello, o circa, per la falda meridionale del carso (detta della cicceria) sopra Rozzo, Clai, Nugla fin sopra S. Martino presso la nuova strada commerciale dove sarebbe collocata una stazione dalla quale,, perla strada suaccennata si discenderebbe a Pinguente. Da S. Martino si presentano possibili dut vie alternative; l'una correrebbe a livello, o -con dolcissima ascesa, per Cérnizza, sopra Dori, Yalmo-rasa e Figarola gettandosi sotto Kaxid, dà dove la diramazione strategica si staccherebbe salendo coir 1: 70 verso DiVaccià, mentre la linea principale proseguirebbe discendendo pure coli' 1: 70 verso Trieste per le località sotto Po'pecchio, sopra Lanche, sotto Gemicale, sopra Ospo e per la valle di Doìlina e Bolliunz sotto S. Giuseppe, sotto Servola fino alla stazione di Trieste, progettata al mare fra la seconda rotonda e la punta di Servo-la; l'altra; che, allo scopo, di facilitare la dirama- lo-»! zione strategica dovrebbe salire con maggiore {.tendenza da S. Martino fino a raggiungere l'altipiano presso Xaxid (a circa 200 tese sopra il mare) onde dirigersi poi ascendendo per Cosina e Rodir verso Divaecia, come linea principale proseguirebbe da Xaxid e, discendendo per la costiera-di Popecchio e Lonehe, raggiungerebbe come la prima la stazione di Trieste al mare. La. seconda, cioè la linea Pola-Divaccia, a-vrebbe ■ comune» colla.' prima il tratto Pola - Canfa*-naro e la diramazione Canfanaro - Rovigno. Da Canfanaro salirebbe sempre per l'altipiano a Pisino vecchio,*.ove sarebbe-collocata una stazione. -Da Pisino vecchio non è ancor' bène determinata la- traccia, la quale* però deve -costantemente salire onde raggiungere l'altipiano delia Cicceria e proseguire su questo nelle vicinanze di Racchitovich e Podogorie a Pfesmzza e da' questa per Cìantz, Cosina, Rodig: riuscire a Divaccia. Da Claniz o da Cosina si vuol ancora «tudis--se l'eventualé diramazione per Trieste, la quale però, trovandosi la linea presso Claniz all'altezza di 250 tese circa sopra il mare e Cosina a 260 circa, e, misurando la lunghezza della traccia i-deata fraClaniz e--Trieste soltanto 7500 tese •'urea, verrebbe ad avere una pendenza di circa -1: 30, 1 ± • • pendenza rilevante-assai « ohe- si ebbe- bensì- a prò1-gettare, va'via dì alternativa- pel5 Predil onde far in qualunque modo risultare maggiormente la brevità di' quella linea, ma che' viene generalmente rigettata dagli.uomini.pratici dell'esercizio di strade ferrate; Ora che i nostri lettori conoscono presso a poeo-la ■ percorrenza delle anzidette due linee, sarà loro, facile seguirci nei confronti che ci preme di instituiue per far comprendere la differenza di scopo c di>azione che si manifesta fra 1' una e l'altra, e quindi i differenti effetti che risentirebbe la nostra provincia secondo che venisse realizzato l' uno o l'altro dei progetti qui* sopra descritti. (Continua) (*) Si noti che il punto di partenza della diramazione strategica era prima fissato a Figarola, perchè in salite del tratto Trieste-Figarola non dovevano, secondo il primo progetto, superare l'I: 100; però dopo che ebbe luogo la revisione della linea per opera della commissione ^niini.-feriale e che da questa fu consentito che la massima salita da Trieste a S. Martino pOssa portarsi all'I.:70 ed occorrendo anche all'I.:60;'si ottenne la possibilità di elevare il punto di partenza ger la diramazione suddetta portandolo più verso Xaxid alio scopo di risparmiare il lungo sviluppo che si rendeva necessario partendo da Figarola. ( .'l'oatra Coi'i'ispundéetza. ) Borigno, 25 luglio. Chi si volge alla vita pubblica, non per puerile ambizione, ma per farvi quel po' di bene che dalle sue forze gli è concesso, non deve fermarsi per la via nè sgomentarsi agli attacchi di ehi, abbandonando affatto la critica onesta delle cose, assale le persone, guidato unicamente dal solito « fatti in là che mi ci metto io d, pensiero ispiratore di tanti pronunciamenti. Nè gli uomini che a Rovigno, due anni or sono, furono chiamati a reggere le cose del comune, disconobbero la verità di tale principio, per cui non risposero tnai alle contumelie, che puerile non appagata ambizione andava razzolando contro di loro, valendosi di una stampa senza ritegno e screditata, E nemmeno oggi, quantunque gli avversari sieno ricorsi ad un organo, che appartiene alla stampa onesta, sarebbe confacente a dignità il rispondere, ove la ,, Provincia „ prescindendo del tutto dall'apprezzare fatti a lei sconosciuti, non avesse preso la parola, sdegnata, del modo screanzato e maligno, con cui si attaccavano non solo gli uomini che a Rovigno curavano gl'interessi del comune, ma quanti in provincia dalla erima dei .loro concittadini erano chiamati alla cosa ipiibblica. E per tanto non a risposta delle ingiurie contenti-le nella corrispondenza del « Progresso, n ma unicamente per offerire ai lettori della « Provincia » quei dati, che mancarono alla direzione della stessa per appurare la verità, sta bene che qualcuno finalmente prenda in proposito la parola. Quando due anni or sono avvennero le elezioni amministrative pel comune di Rovigno, che da allora doveva reggersi eon proprio statuto e fungere da autorità politica, gli uomini che accettarono la elezione a podestà ed a delegati non disconobbero un solo istante le difficoltà cui andavano incontro. Trattatasi di riordinare l'ufficio e le finanze, di togliere la polizia locale dall'abbandono in cui trovavasi, di elevare a maggiore moralità e proficuità l'esazione dei dazi e quello che più importa di tener sempre ferino quel principio dell'eguaglianza in faccia alla legge, senza cui o la cosa pubblica male progredisce o l'amministrazione non merita per lo meno il nome di o-nesta. D'altra parte gli eletti sapevano come vi sieno taluni, non educati al governo di sè stessi, che mentre piegano il capo innanzi allo staffile di un preposto dal Governo, si rivoltano invece riottosi al solo pensiero che quei poteri per volere della generalità sieno affidati a concittadini, che ne godono la fiducia. Ma qua^i che tutto questo non bastasse per sè a rendere difficile il nuovo ufficio, altre circostanze vi si aggiunsero. Trovato 1' ufficio nel massimo disordine si dovette dirlo al consiglio comunale, per non portare la responsabilità di fatti non propri ; si dovette colpire coi regolamenti di polizia interna persone civili, le cui famiglie dalle finestre insozzavano le sottoposte vie; si dovette provvedere perchè 1' eguaglianza in faccia alla legge militare fosse una verità, e come il povero campagnolo o il marinaio, così anche quegli che veste civilmente obbedisse alle chiamate di comparsa all'istruzione militare. Oltre ciò si era fatto sostenere poco prima al colmine una causa, per lo meno indelicata, dacché vi si oppugnavano pretese basate niente meno che a conti vidimati e liquidati dal capo di ufficio, — senza il ministero del patrocinatore legale de! comune, senza autorizzazione alcuna, ed infine si addebitò il comune di comparse avvocateseli?! quantunque l'atte uoa dal patro- j ciratore di esso, ma da ehi lo rappresentava per legge ed era in altro modo retribuito per 1 opera sua, senza dire clie tra le comparse ne figurava una fatta quando il comparente aveva cessato di avere veste alcuna di rappresentare il comune. V ha di più ; le addizionali siil dazio consumo pei 1869 non erano state incassate, parte per ritardo nella rispettiva domanda, parte perchè quando la Direzione j delle Finanze partecipò che l'arrendatore delle imposte erariali con futili pretesti si rifiutava alla esazione delle addizionali comunali, la cosa era stata lasciata dormire senza provvedimento alcuno. Per ultimo la congregazione di carità, amministra-trice della sostanza destinata al mantenimento dei po- * veri, -era senza registri da circa quattro anni, andava j debitrice di resoconto per più anni ed aveva perduto un credito ipotecario per aver lasciato trascorrere il III ! incanto in cui altro creditore si portò via lo stabile per j un credito assai minore al valore dello stesso. Tei vedete che di fronte a tali fatti abbastanza gravi i nuovi eletti non potevano starsi colle mani in mano e dovevano qua far conoscere le cose al Consiglio, ! là provvedere per riparare ai danni portati alla sostan- ] za del comune ed a quella dei poveri ed esigere luce I iti ogni parte della pubblica cosa. Questi provvedimenti però suscitarono contro di lo- j ro l'animosità di ehi se ne sentiva colpito, e fu una 1 guerra sorda, continua, sleale, nella quule si cercarono 1 alleati in tutte le schiere, tra coloro cui dolca l'ambi- J zione delusa, tra quelli che si sentivano toccati da una 1 deliberazione dell'autorità cittadina, tra quelli infine che non potevano perdonare alla stessa di aver fatto loro comprendere, come nessuna casta stia al dissopra delle leggi, nè a nessuna spetti il diritto di insultare impunemente chi regge il comune e gli organi da lui dipendenti. L'uomo però, che venne alla magistratura citta- 1 dina a chiedere perdono delle offese fatte in una scritturazione officiosa, l'altro che dopo aver offeso in iscrit- j to coloro cho reggevano il comune si disdicea per i- ! scritto, chiedendo che l'atto relativo non venisse rimes-1 so a chi diretto, perche dettato da male altrui informa-zioni, ed infine il terzo che per le ingiurie, di cui fae.ea bottega, dirette all' autorità cittadina venne multato, non poteano non essere nemici acerrimi del nuovo stato di cose e delle nuove persone, tanto più che soltan- i to l'uomo di generoso sentire può sopportare il debito della gratitudine, mentre la serpe morde il seno, che Flia salvata dall' assiderazione. Coloro clic governavano il comune non si ristettero però nella via da loro percorsa, argomentando essere debolezza dannosa il cessare finché non si fosse fatto od almeno iniziato qualche cosa. Ottenuto però il mutuo necessario a governare le cose del comune, messe le basi all' introduzione del dazio murato indispensabile a salvare il comune da certa rovina, organizzato l'officio, rialzata la polizia, migliorata l'esazione de' dazi, reso possibile il torna di una guarnigione, troppo leggermente perduta, presi provvedimenti pel ricupero delle perdute addizionali del 1869 e per la regolazione dell' amministrazione del fondo dei poveri, coloro che reggevano il comune pensarono che la lor parte era fatta e quindi andava ormai lasciato agli elettori di giudicare l'opera loro e di chiamare a continuarla chi meglio si meritasse la pubblica fiducia. Importava d'altra parte dimostrare come il consiglio comunale di una delle non ultime città della provincia vada rispettato e come non sia lecito a nessuno e meno ancora a chi trovasi in posizione sociale eminentemente conservatrice dell'ordine di farsi appoggi® ad apposizione e quel che è peggio di fai' oggetto il consiglio intiero di pubblico atto d'insulto. Fu quindi nel dicembre passato che il podestà ei i duo delegati si dimisero dui loro ufficio, dimissione cui segui unanime il consiglio raccoltoci in pièno nu-. mero. Non è vero adunque quanto asserisce il corrispondente del Progresso, che quasi iufti i consiglieri si dimettessero, giacché si dimisero lutti', e tutti si dimisero HeieiJi dei motivi che avevano indotto a quel passo la loro delegazione, dopo Ghe e il consiglia e grandissimo numero di elettori avevano inutilmente tentato a farla resistere dal suo proposito. Dovendosi procedere all'elezione di un nuovo consiglio, il podestà ed i delegati dovettero restare infrat-tanto malgrado della loro dimissione al loro pesto, sia perchè lo spirito e la lettera del §. 48 dello statuto comunale lo esigevano, sia anche perchè ne erano stati interessati dalle preposte autorità provinciali. Restavano ancora da stabilire il tempo ed il modo delle elezioni, ed è qui che il; corrispondente, ispirato a nuovo anonimo inno di contumelie, accagiona la delegazione assieme alla Luogotenenza ed alla Giunta prov. di lesione della legge. Il corrispondente però versa in grave errore. Lo statuto comunale contempla due casi di elezione dell'intero consiglio, quella per decorrenza del triennio e l'altra per scioglimento involontario del Consiglio, ma non prevede il terzo caso che è quello della dimissione dell'intiero consiglio. Il §. 49, di cui il corrispondente si fa forte, contempla il caso ben diverso della vacanza della delegazione o di singoli posti di consigliere durante il triennio, e quindi di elezione suppletorie, e per questo caso stabilisco il termine di 1.4 giorni al coprimento dei posti vacanti. L'applicare questo paragrafo al caso nostro sarebbe stato però orroro, dacché puossi bensì procedere ad elezione suppletoria, che equivale di completamento, quando manchi una parte del consiglio, non quando esso non esiste più e quindi non può ragionevolmente essere completato. Ragionando diversamente oltre che lottare col significato dello parole si verrebbe a stabilire che ogni triennio elettorale debba in ogni caso compiersi, per cui in tutti i comuni esso dovrebbe ©potrebbe incominciare e finire nello stess ■ tempo. Se ciò non avviane, devesi appunto ascriversi al fatto, che un periodo elettorale troncasi bene spesso a mezzo sia per scioglimento, sia per dimis* sione dell'intiero consiglio.— D'altra parte è inutile che il corrispondente se la pigli tanto colla delegazione, dacché deve sapere che non avendo i compilatori dello statuto previsto il caso della dimissione del consiglio intiero, la. delegazione fece conoscere tale lacuna alla Luogotenenza ed alla Giunta provinciale e mentre la-prima avrebbe rimesso la delegazione al §, 18, dacché non si trattava della vacanza di singoli posti di consigliere, per cui si potesse applicare il §. 49, ma dell'elezione dell'intiero consiglio comunale, alla quale dovevasi proceder» in base alle nuove listo, la Giunta provinciale invece avrebbe dichiarato,clre continuando la delegazione il'suo ufficio essa non trovava di prendere provvedimento alcuno.. Quanto al modo di'compilare le liste là Luogotenenza stessa avrebbe ricordato alla delegazione il dispaccio ministeriale 16 luglio 1871 JS. 3011, giusta il quale- dove-ansi comprendere nell' annualità d'imposta degli elettori anche le addizionali erariali, sicché la cerchia degli elettori diventava maggiore di prima. La legge non prefiggeva quindi termine alcuno, lasciando alla delegazione tutto quel tempo che ragionevolmente lo era necessario per compilare le nuove liste, esporle, attendere il termine dei reclami p poscia procedere a tutti gli altri atti ci' elezione, Nè il lavoro poteva farsi con sollecitudine, perchè tale da non potersi affidare che ad una persona sola. D'altra parte le anteriori elezioni ordinate dalla Luogotenenza ai 9: gennaro 1870 non si compirono che ai 27 di giugno, mentre poi la elezione del podestà e dei delegati ebbe luogo appena ai 9 di agosto, per cui non vi h:;. motivo di menare tanto strepito se l'attuale delegaziouo impiegò quest'anno nelle elezioni lo stesso tempo o qualche giorno di più, quantunque questa volta si abbia un aumento di 300 elettori, si tratti di conteggio-più'diffieile, il comune sia sopraearicato di mansioni politiche e eolie» stesso numero d'impiegati sia privo d'altronde del segretario. Se nel 1870 si sieno prolungate le elezioni per maneggi elettorali non lo sappiamo, ma questo importa di diro al corrispondente del "Progresso,, che nell accagionare di maneggi l'attualo delegazione O'altri per suo conto e-gli ricorse ad una ridico,a menzogna, non scusabile chtj col proposito d'influire colla stessa sulle elezioni del terzo corpo, che però erano già compiute quando uscì il suo carteggio. Nè oceorreva-inveroche la direzione del "Progresso,, vi aggiungesse quel ^ritardato", dacché bastava leggerne iì tenore-e pensare chele elezioni del corpo più. influente erano già compiute, per comprendere che il car teggio era comparso in ritardo. Gilè se il corrispondente asserisce che per la lunga vacanza del consiglio non si potè ottenere ohe la milizia veniste collocata a Rovigno, locchè sarebbe riuscito ad altro comune meglio ordinato, esso mostra o di non conoscere i latti o di essere puerilmente maligno, col portare in campo menzogne, che dovea sapere essere facile a dimostrarsi tali: Già nel 1871 il comando della milizia avrebbe invitato il comune di Rovigno a dichiarare, so esso fosse disposto ad accogliere la milizia, dacché sarebbesi stabilito df levarla da Pisino, e quindrove il comune di Rovigno non l'accettasse esso avrebbe dovuto rivolgersi altrove. La delegazione di Rovigno non rispose per molti mesi, sia perchè era cosa per l'anteriore legge-difficile e da non prendersi leggermente, e perchè d'altra parte, pendendo trattative per la guarnigione stabile e per procacciare al paese-uno stabilimento industriale, che potea essere di somma e decisiva utilità per lo stesso, la dele. azione, pur compresa del bene del paese, non volea addossarsisenz'altro una cosa che allora potea apparire d'incerta utilità. Mési or sono il comando della milizia avrebbe rino-vato lo domunda, mostrando come colla legge sui quadri della milizia che si stava discutendo la-cosa andavaa prendere tutt' altro aspetto. Allora la delegazione avreboe risposto che in massima il cemuue di Rovigno era disposte» ad accogliere la milizia, ma che le ulteriori trattatile s» dovrebbero fare sopraluogo. Il Comando della milizia delegò infatti apposita commissione, csn 1» quale la Delegazione a nome del comune assume obblighi positivi, certa come era, dopo aver sentito buon numero di autorévoli persone del paese che non le potrebbe mancare l'approvazione della maggioranza di qualunque Consiglio fosso per succedere. Non è vero adunque che la lunga vacanza del Con-, siglio abbia fatto perdere al comune di Rovigno il trasferimento della milizia, nè che tra questo comune qcf altro della provincia fosse insorta per questo riguardo gara alcuna, giacche quello di Rovigno dichiarò dì accoglierei* milizia, quando ripetutamente gli fu detto che questa istituzione veniva tolta a Pisino, nè, come ora naturale, il comune ùi Pisiuo-suceessivamonte avrebbe fatto altro che dichiarare di corrispondere a quello condizioni, date le quF-li, mai non sarebbe stato deciso ii trasferimento della mi lizia. Che questa vacanza del consiglio non portasse danno al comune, lo si vedrà ancor più quando si consid^i che • la Delegazione forte dell'appoggio delle più autorevoli pn-, - sene del paese e sicura dell'approvazione del futuro consiglio, ha assunto a nome dehcomune, anche durante la vacanza del consiglio, quegli obblighi che assicurarono al « ornane la concessione di una fabbrica di zigari, già bene iniziata al momento della dimissione-del consiglio. Qui forse il corrispondente del "Progr-esro,, taccerà la delegazione di assolutismo; ma che vuole, certa dell'approvazione di tutti gli onesti essa si sobbarca ben volentieri a quella taccia, lieta d' aver procurato al suo paese sì notevole vantaggio. Del resto quand'anche il mentovato carteggio fosse stato stampato a tempo, le elezioni avrebbero avuto lo stesso esito, dacché il corrispondente e sua compagnia vanno perdendo terreno «ogni dì più e qui e in provincia. Non vi imaginate però la città nostra divisa per questo in due fazioni, armata l'una contro l'altra, nè vi facciano timore le nostre cendizioni amministrative e sociali. Nell'amministrazione saranno tolti quei disordini, cui vi accennava in principio n quella la sifilide, la scrofola, il cancro ed altri virulenti principi!", ne viene di conseguenza nell'Interesse di pratica, la necessità di ovviare a tali inconvenienti ricorrendo alla vaccinazione animale o diretta, preferendo possibilmente al pus raccolto in tubetti o in piastrine di vetrov Sa presenza della vitella, come con felice successo praticasi al presente nelle principali città dell' Italia,„ com'è già ufficialmente stabilito da parecchi anni in Francia, come con buoni auspici! si è iniziato da poco nella vicina Trieste, e Com'è desiderabile abbia con nubile gara, aperta già non ha guari con lodevole zelo dal Mun cipio di Fiu-«le, ad effettuarsi in avvenire per cura dei Municipi! anche nelle altre città del Litorale e dell'Istria, ove pelle frequenti comunicazioni coi numerosi parti di mare, più presentaneo n'è sentito il bisogno.—■ «tignano 18 luglio 187J& Giovanni D.r BÀGGW (1) Odoardo Jènnor medico della Contea di Gio-coster fin dal 1789 osservato che il pus vajuoloso trasmesso facilmente dalle mammelle delle vacche alle ma-ni deMattajuoli ne rendeva parecchi immuni dal vajuo-lo arabo, concepì pel primo l'idea della vaccinazione, a nel maggio 179G tentò il primo esperimento da uo- < ina a uomo, d'onde data l'iinportaate scoperta. Congresso internazionale t antropologia e d' archeologia j>rc istorica -- VI* Sessione» ttruxel les.. Il seguente Programma ci viene dal Big. T< maso Luciani. — Preghiamo i Giornali di Tries e di Gorizia a volerlo riprodurre. Il sig. Luciani è intervenuto l'anno decors alla V Sessione deL Congxesso in Bologna, ed h portato le cose istriane a quella mirabile Espos zione nazionale di oggetti preistorici. Dispensar dosi egli dal parlarcene, ci aveva assicurato per che un amico suo, della scienza e doli'Istria c manderà una relazione particolareggiata e del Con grosso e della Esposizione. Possiamo ancora sperarla? Le case di scien za arrivano sempre in tempo. La Redazione. Programma La — sesta sessione del Congresso internaziunah d'antropologia e d'archeologia preistorica- si aprirà i Bruxelles il di 22 agosto e sarà chiusa ai 30 dello sten eo mese (1872.) Qualunque persona che s'interessi ai progressi 1 queste scienze può prender parte alle sedute del Con grosso pagando la tassa di franchi 12. La ricevuta del tesoriere dà diritto alla Carta d membro e ai resoconti delle sedute. In conformità all'articolo VII del regolamento generale, il Comitato d'organizzazione propone i seguenti quesiti da essere particolarmente discussi durante il Con< gresso. 1. Su quali fatti si può stabilire nel Belgio l'antichità dell'uomo preistorico? 2. Qaali furono i costumi e l'industria dell'uomo elio abitò le caverne del Belgio? Questi costumi e questa industria hanno variato durante l'epoca quaternaria? Quali sono le analogie dei costumi e dell'industri* di queste popolazioni coi costumi e l'industria delle popolazioni troglodite delle altre parti dell'Europa occidentale e eoa quelle dei selvaggi dell'epoca attuale? 3. Quale è stata- l'industria dell'uomo che abitò i piani di Jlainaut durante l'epoca quaternaria? Si può stabilirne le.relazioni coi suoi contemporanei delle caverne delle pro-vincie di Liége e di Namur. nonché colle popolazioni , quaternarie dello valli della Somme e della Tanti se ? ' 4. Quali sono i caratteri dell'età della pietra pulita nel Belgio? Quali sono i suoi rapporti colle età anteriori e colle, testimonianza dell'età della pietra pulita nell'Europa occidentale?. I 5. Quali sono i caratteri anatomici ed etnici dell' Imo dell'età della pietra nel Belgio? * Si possono riconoscere più razze? 6. Come si caratterizza l'età del bronzo nel Belli? ^ 7. Come si caratterizza la comparsa del ferro nel ligio? , I membri del Congresso -visiteranno le caverne dei-valle della Lesse, in una delle quali si eseguiranno gli scavi alla loro presenza. Il campo delle Spiennes nel quale le popolazioni 11'età della pietra pulita lavorarono la selce, ed il mpo trincerato d1 Hastedon presso Namur, che senili costruito nella medesima epoca, formeranno ogget-di due altre escursioni. Le persone che hanno intenzione di far parte del ingresso sono pregate di darne avviso al più presto fessibile a M. Dupont segretario del Comitato, come io pregate di far pervenire senza ritardo, e indican-i esattamente i loro nomi cognomi, titoli e domicilio, importo della loro quota al Tesoriere del Congresso . Preudhomme de Borre conservatore -- secretano del nseo di storia naturale a Bruxelles. Per l'Italia basterà spedire un vaglia postale — per Austria se ne faccia il versamento a credito di C. [ucquardt libraio a Bruxelles e Lipsia, presso il librali M. Gèrold a Vienna, e se ne trasmetta il recepisse 1 Tesoriere del Congresso. Presidente D'Omalius d'Halloy. Senatore. Membro tll'Accademia reale del Belgio, Corrispondente dell' istituto di Francia. Vice — presidente. L. Hagemam, membro della amera dei Rappresentanti, Presidente dell' Accademia i Archeologia del Belgio. C. Vervoort, antico Presidente della Camera dei ^presentanti, Presidente del Circolo artistico e lette- 1H0. Tesoriere — A. Preudltow me de Borre Secretano fila Società entomologica, Conservatore Secretario del luseo reale di storia naturale. Secretario — E. Dupont, Membro dell' Accademia leale del Belgio, Direttore del Museo reale di storia aturale. Il'otizie. Ci riesce oltremodo grato di pubblicare, che !e donne capodistriane, sempre pronte a concorrere con l'opera e col denaro in ogni cosa clie tenda ad illustrare il paese, e dia spinta alla manifestazione della progrediente nostra civiltà, donarono alla Società di mutuo soccorso fra gli ar- tieri ed operai, lina bandiera sociale già fissata dallo statuto di quel Consorzio. Il gentile pensiero delle donne di Capodistria va tanto più apprezzato, in quanto si sa che con ciò non è sottrato alla cassa di quel sodalizio un preziosissimo importo di denaro, che in quella vece sarà devoluto a sovvenire qualche operajo ammalato. Pubblichiamo quindi con piacere Fatto d'indirizzo con cui veniva accompagnato il dono dalie signore promotrici, Adele Santini de Rin, Francesca Vidacovich, ed Anna Cobol: Spettabile Direzione! Le donne di Capodistria non poterono assistere indifferenti alia costituzione della Società di mutuo soccorso fra gli artieri ed operai, all'affratellamento di questa viva ed energica parte della popolazione, al fascio delle forze di quelli il cui braccio, guidato dalla ragione e sorretto dal cuore al lavoro, rende ad essi cara la vita, apre ai loro figli la via a migliori destini, prepara alla patria nome più degno. Esse vollero che il segno (iella fratellanza, che la bandiera dei loro padri, dei loro fratelli, dei loro mariti, fosse propria offerta c perchè resti un oggetto testimonio del loro plauso alla pro-vida associazione, e perchè quell'emblema ricordi a chi lo segue la famiglia, il cui amore rende dolce il lavoro, impossibile l'immoralità, sacra la patria. Oggi esse consegnano alla Spettabile Direziono la bandiera per loro cura compiuta, e sperano che la Società vorrà accettarla col sentimento con cui le donne di Capodistria ne accompagnano l'offerta. Capodistria nel luglio 187?. per le donne di Capodistria il Comitato iniziatore dell' offerta di una bandiera alla Società di mutuo soccorso fra gli artieri ed operai capodistriani. Leggiamo nel verbale della seduta 29 giugno a. c. della Giunta Provinciale, e riportiamo qui, la seguente notizia. Bastia commentarla, e. dare il peso che merita alla lettera del sig. Ministro, il ricordare che il detto sig. Ministro è} e deve essere Predilista! Viene presa per notizia la lettera 2'ì giugno a. c. diretta da Sua Eccellenza ii sig. Ministro del commercio al sig. Capitano provinciale e da questo comunicata alla Giunta, in cui gli dich ara che avendo egli e l'altro deputato al Consiglio dell'Impero Dr. Colombani richiamato in data 14" dello stesso mese la sua attenzione intorno alle comunicazioni delia Provincia t » « n n « n » » » » ii Città - Terre e Castella Num. dei Territori delle controscritte città, terre e castella Num. dei Città, terrè, castella e loro territori assieme ■s O ' ? s- ; £Q 0) Capodistria e torrit. Muggia e territorio Isola e territorio Pirano e territorio Filiamo e territorio G6 Cittanóva Pare'uzo Rovigno Polii Dignano Al bona Molitoria Portole Grisignfcna Buie 3; S. Loreiìzo 1 Momiano 1 Pietra Pelo. 4 11 Valle 1 Fontane i 5 Orsera 1 8 •y, 58 4 Villa di Torrò di Verteneglio Contrada Daila Ville Abrega « Tratta » Sbandati Villanova Contrada Cervera Villa Fasana » Sissan n Galesan ìi Monticchio » Medolin * l'eroi Contrada del Borgo » Finida Villa Raceotole Visignan S. Vidal Caldier 8. Domenica Caroiba Bercaz Barato Contrada Arm'agna Villa Berda # Gramigna Altre località Contrada Cargnelia a del Monfe Villanova Altre località Territorio Villa Mompaderno' « A » li ri H Territorio Cittanóva e territ. Parenzo e territorio Rovigno Pois e territorio Dignano Albona Montona e territ'. Portole e territorio 2 Grisignana e territ. 3 Buje e territorio 1 S. Lorenzo e territ. ! Mondano Pietrapelosa e terr. Valle Fontane Orsera 7 5' 1126 (Vedi Riassunto ed Osservazioni pag. seguente) 7 2 1 21 15 8 6 2 1 9 1 1 1 4040 Riassunto Nelle Città, Terre e Castella ... 62 Nei rispettivi territori, ville, contrade 126 Assieme 188 Osservazioni. Risulta dai rapporti del Deputato che i maggiori torchi macinavano in massimo 12 brente di oliva per volta, le quali davano, più meno, una barila di olio. I torcoli macinavano due, una, e anche mezza brenta di oliva per volta. NOTA delle deliberazioni del dazio dell' olio delle sottoindicate città e terre dell' Istria, seguite nelìi tempi infrascritti, e ciò in esecuzione di lettere del Magistrato Eccellentissimo sopra ogli in Venezia. Epoca della deliberazione Territori e durata Importo separato i ducati lire unito ducati lire 1656. 14. gennajo 1658.1. settembre 1660. 1662. 1664. 1666. 1671. 1673. 1675. 1677. 1679. 1681. 1683. 1685. 1687. 1689. 1691. 1693. 1695. 1701 1705. 1707. 9. dicembre-11. ottobre 5. ottobre - 67. - 68. 26. aprile 21. dicembre -76 21. novembre -80. 15. aprile - 84. -86. -88. 1. dicembre -92. -94. dicembre - 2 - 3 - 4 e 5. 22. novembre 19. giugno Deliberato per anni due il suddetto dazio di Capodistria e territorio per ducati di Isola e territorio . di Buje e territorio . di Muggia e territorio di Pirati e territorio della, terra di Umago di Gittanova delle città di Parenzo e Rovigno delle città di Pola e Dignano . di Montona, Grisignana, Portole e Pie monte . 2185 2800 730 420 3310 185 325 950 205 310 Assieme ducati Deliberato detto dazio per anni due de tutti i lochi uniti di questa provincia . . per Deliberato ut supra (per anni due) per Deliberato ut supra detto « Deliberato v n w Mancano carte nel libro - Incanti de Dacj - e principia altro libro 1670. 4. gennaio M. V. Deliberato unito al dazio piccolo di L. 28 per orna Deliberato ut supra (per due anni)....... Inaffittato Deliberato ut supra » . . ...... Deliberato ut supra » ....:.. Deliberato ut supra » ....... Inaffittato Deliberato ut supra » .....per Inaffittato Deliberato ut supra » .....per Inaffittato Deliberato ut supra per anni 2......per Deliberato per anni quattro.......per Inaffittato Deliberato per anni due........per Deliberato per anni quattro, compresi in questo li aggionti.............per Giacomo Solvei» Scontro. 11,420 14,500 14,550 14,550 15,350 18,355 16,360 10,000 13,381 12,000 12,300 12,330 12,350 27,200 16,100 48,300 Capodistria 31: maggio 1726. Accompagnata agli Eccellentissimi Signori Provveditori sopra ogli "dal Podestà Capitano di Capodistria Zuane Renier con lettera 31. maggio 172,6. Aggiunte Nel 1730 vennero offerti per anni quattro al pubblico incanto in Capodistria ducati 22,150 Dai 19 novembre 1732 ai 2 settembre 1736 il dazio olio per conto pubblico ha reso lire 118,077. Ai 2 settembre 1736 vennero offerti per 4 anni in valuta corrente di piazza * 24,000 Dai 29 novemb. 1740 ai 19 novemb. 1744 fu abboccato il suddetto dazio per n 34,000 Nel 1744 venne deliberato il suddetto dazio.....» » 34,520 Annotazione. Questo sia per ora a guisa ai saggio. Facendo ricerche in altre Sezioni dell'Archivio è certo che si potrebbe e completare il presente Prospetto, e dargli maggior estensione. TIP. DI GIUSEPPE TOJiimtL NICOLO' de MADOMZZA Retlallure.