QUADERNI DI FILOLOGIA E LINGUE ROMANZE, Ricerche svolte nell'Uni­versita di Macerata, Terza serie, vol. 17; Macerata 2002, 414 pp. l. I1 volume qui recensito racchiude i seguenti contributi 1) Caterina Santarelli, L'ittionimia dialettale di Porto San Giorgio, 5-93; 2) Uberto Malizia, Un fichier de lexicographie musicale du Moyen Age: essai sur la lettre A [sic: senza circonflesso], 95-116; 3) Monica Balestrero, La sfida del/o sparviero, 117-139; 4) Marinella Mariani, Ecrire le voyage: Stendhal dans les Marches, 141-160; 5) Elisabeth Ceaux, Souvenirs d'un blesse: Le regard d'Hector Malot sur la guerre de 1870, 161-182; 6) Dante Pasquali, II ciclo del mondo reale, 183-232; 7) Daniela Fabiani, Una geografia privilegiata: l'Italia e la sua cultura nell'opera di Julien Green, 233-271; 8) Silvia Vecchi, Le talon d'Hermes: la conoscenza errante, 273-291; 9) Maryvonne Baurens, "Les couleurs de l'argot" contemporain, 293-320; 10) Marco Cromeni, Berceo e il miracolo de La Abadesa prefiada, 321-350; 11) Miquel Perez Escalera, La nada cotidianay la cuesti6n de la identidad, 351-366; 12) Carlos Alberto Cacciavillani, Alta Gracia: vicende storiche ed economiche, 367-387; 13) Roberto Crescente, II territorio nella storia: l'Abruzzo adriatico dalle fon ti letter­ arie e cartografiche, 389-402; Note e recensioni: 14) Luca Pierdominici, Funzione deittico-anaforica, a livello della frase, di molfema ed elementi morfologici: gli accordi, 405-407 [nota]; 15) Silvia Salvucci, recensione di: Christiane Roederer, La veilleuse de chagrin, Strasbourg, La Nuee Bleue, 2002; 408-409; Indice, 411-414. Come finora, la nostra recensione si concentra sui contributi di argomento linguistico e filologico, presentando gli altri in modo sommario. 2. Il lungo studio di C. Santarelli da la descrizione sistematica dei pesci e altri mem­bri della fauna marina nella localita marchigiana: introduzione ; localita, attivita pescherecce ecc. (7-14), indicazioni sugli informatori (12-13), rassegna sistemati­ca (14-55), indice dei nomi di pesci con le relative pagine (56-61), bibliografia (62­66), note (addirittura 328) (67-93). 1 nomi vengono analizzati da pili punti di vista: importanza economica, modi di pesca, etimologia, confronti con altri dialetti vicini o lontani (ad es. liguri) e con altre lingue romanze. Le numerosis­sime note per lo pili forniscono d;:tti linguistici e/o bibliografici, e la loro lunghez­za varia da abbastanza lunghe (ad es. 115, 126, 224, 326) a brevissime (315, con­sistente di una sola parola). -U. Malizia firma un contributo (estratto dalla sua tesi di dottorato) dedicato alla lessicografia musicale del Medioevo francese. Nell'introduzione si espongono la genesi, i metodi e le fonti. La struttura e iden­tica per tutti i lemmi: lemma, forme, etimologia, contesto (reperage), talvolta di 188 notevole lunghezza. 1 lemmi sono: a, accordable, accordance, accorder, anacaire, arain, armonie, arpeur, atemprer. Alle pp. 115-116 si trova la bibliografia. -M. Baurens descrive un tipo di argot detto verlan (inversione di l'envers, secondo il Petit La­rousse Illustre, s.v.), consistente precipuamente nell'inversione (appunto verlan, poi garetsi o retsiga per sigarette ecc.). Ci sono poi anche altri mezzi, come l'intro­duzione di fonemi o nessi altrimenti inesistenti (chn, teh), la neutralizzazione delle vocali a vantaggio di /oe/, certi suffissi (-av o -ave, -os), e prestiti (dallo zinga­ro, o arabo). -L. Pierdominici, nella breve nota (poco meno di tre pagine), tocca una serie di questioni linguistiche e in parte anche pragmatiche. Si tratta princi­palmente del confronto italiano-francese quanto all'accordo del participio passa­to, con conclusioni generali che implicano, oltre all'accordo, la differenza tra ana­fora e catafora [termini nostri], la posizione del parlante e quella del ricevente, la logica ecc. Osservazione nostra: in francese l'accordo non eproprio sempre sol­tanto grafico, a livello dello scritto: di fronte ad es. a lefromage quej'ai mange, la pomme quej'ai mangee si ha l'examen quej'aifait, lafaute quej'aifaite (non *jait). 3. M. Balestrero descrive e analizza gli elementi costitutivi delle giostre medievali, il loro simbolismo e i contatti con la Tavola Rotonda e altri autori. -M. Mariani si dedica a Stendhal, per la cui personalita eimportante "L'Italia nel cuore" (Stato papale, Ancona). -E. Ceaux ci informa sul posto del citato romanzo di Hector Malot e i suoi ricordi. -D. Pasquali descrive il contenuto dei romanzi Les cloches de Bale et Les beaux quartiers di L. Aragon (il mondo alla vigilia della 1 guerra mon­diale e negli anni successivi). 11 testo continua. -D. Fabiani analizza il significato del viaggiare, l'amore per l'Italia di J. Greene da la sintesi dei suoi romanzi. -11 contributo M. Cromeni si occupa di uno dei drami di Berceo (in cui lo scrittore spagnolo descrive il detto miracolo) analizzando i suoi elementi costitutivi. Molto materiale importante si trova nelle note, alcune assai lunghe. -M. Perez Escalera si occupa della scrittrice cubana Zoe Valdes, dell'odierno mondo cubano, dell'in­quietudine dell'epoca attuale e dei problemi connessi. -C.A. Cacciavillani, come negli studi precedenti, si dedica all'architettura e i problemi con essa collegati, questa volta ad una estancia gesuitica nel Peru, risalente al Cinquecento. Alle note segue una pianta e una serie di fotografie. -R. Crescente scrive sull'Abruzzo, in base alle fonti letterarie (1500-1800) e cartografiche (1500-1700), corredando il testo di quattro riproduzioni. 11 contributo einteressante per la storia e le testi­monianze. -S. Salvucci recensisce il romanzo di C. Roederer concludendo che "e estremamente coinvolgente per il lettore contemporaneo" ( 409). 4. Anche il vol. 17 dei Quaderni eall'altezza dei precedenti e le caratteristiche fino­ra constatate rimangono valide: prevalenza dell'italiano e dello spagnolo, preva­lenza della letteratuta e dell'arte sulla linguistica, versante (tipo)grafico impecca­bile. Attendiamo dunque con comprensibile curiosita i volumi successivi di questo importante organo dellafilologia e lingue romanze. Pavao Tekavčic 189